Due persone così diverse da essere dannatamente uguali

di MLLHNZ
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I want to be yours now ***
Capitolo 3: *** The first day ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


" l' estate che non passerà si troverà una soluzione la vita e la felicità nessuna via nessuna convinzione..." Harry stava canticchiando la nuova canzone di Michele Bravi mentre cercava di tornare nel suo nuovo monolocale nel quartiere malfamato di Londra e si può dire nuovo solo perché lo aveva appena comperato ma il letto ad una piazza buttato in mezzo a uno stanzone con il tavolo, la cucina e il bagno facevano pensare ad una vecchia casa abbandonata. 
Aveva appena compiuto 18 anni e si era trasferito recentemente da  Holmes Chapel alla caotica Londra dopo la morte del padre Des e l'inizio della depressione della madre seguita poi dal suo internamento in una casa di cura.
Harold aveva anche una sorella più grande Gemma il loro rapporto era non solo di fratelli ma di veri amici infatti Harry era molto protettivo e geloso della sua sorellina.
L' unico ragazzo che riuscì ad essere approvato dal fratello fu il suo amico Ashton che pochi mesi prima della distruzione della loro famiglia aveva sposato Gemma e ora vivevano insieme in una piccola villetta nella periferia di Londra.
Harry in questo momento, come spesso nella sua vita, si sentiva dannatamente solo.
 
Harold passò davanti a un' antica villa in pietra nel centro della capitale inglese e ne stava uscendo una ragazza con i capelli rossi ed enormi occhi verdi, ma di un verde che toglie il fiato pensò Harry e rimase a fissarla per ricordarsene ogni minimo dettaglio. 
"Matilde, Matilde dove sei?" A queste parole la fanciulla cominciò a correre e sparì dietro a un enorme cespuglio.
Lei era Matilde, la figlia di un ricchissimo avvocato penalista di origine italiana.
Aveva tutto ciò che Harry più desiderava, ma in fondo al suo cuore quella ragazza era maledettamente sola perché per il padre l' unica cosa importante era il lavoro e la madre lavorava in scozia e quindi si vedevano di rado.

Due persone così diverse ma così tanto uguali da avere due vite all'opposto, ma lo stesso bisogno di affetto!

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Capitolo 2
*** I want to be yours now ***


Il giorno seguente Harry si svegliò con il suono martellante della sveglia e di malavoglia si vestì, andò vicino alla cucina, preparò un caffè e dopo essersene bevuto due tazze guardò l'orologio appeso alla parete sopra il lavello che indicava le 6:49 "cazzo" pensò, alle 7:00 doveva essere al suo posto di lavoro dall' altra parte della città così uscì di corsa senza nemmeno chiudere a chiave tanto nessun ladro sarebbe mai entrato in una casa così malridotta. Correva e correva, la metro era appena passata e così dovette attraversare la città a piedi, quando il big ben scoccò le 7:00 lui stava varcando la porta del forno in cui lavorava, tirò un sospiro di sollievo e cominciò a lavorare. Harry lavorava otto ore al giorno in quel forno e ormai non ne poteva più, se non fosse stato perché aveva bisogno di soldi se ne sarebbe andato il secondo giorno. Ormai era finito il suo turno erano le 15:45 quando entrò una ragazza e Harry la riconobbe subito era la ragazza che aveva visto uscire il giorno prima dalla maestosa villa, era Matilde. Rimase a bocca aperta perché lei si avvicinò e i loro occhi verdi si incrociarono e Harry ebbe l'impressione che ci fossero solo loro nella stanza, questo momento fu interrotto dalla domanda della ragazza:"scusa mi sai dire dov' è Harrods?" Harry ci pensò e poi rispose indicandole una via dopo la quale avrebbe dovuto girare a destra e poi a sinistra e sarebbe arrivata. La ragazza ringraziò freddamente e uscì dal negozio. A questo punto il turno di Harry era finito e il ragazzo salutò la proprietaria e si diresse verso il suo monolocale quando sentì delle grida provenire da una stradina solitamente, a quell'ora, popolata da universitari sempre ubriachi o drogati quindi si avvicinò per controllare la situazione e vide che cinque ragazzi avevano accerchiato una ragazza ma non una ragazza qualsiasi avevano accerchiato la "sua" ragazza avevano accerchiato la ragazza della villa, avevano accerchiato Matilde. "Lasciatela", "cosa volete da lei?" urlò Harry mentre si avvicinava al gruppo. Quando arrivò abbastanza vicino per vedere i ragazzi notò che uno dei cinque era un suo vecchio compagno del liceo prima che Harry abbandonasse la scuola perché la sua famiglia aveva bisogno di soldi e quindi aveva iniziato a lavorare al forno. "Jerom lasciala in pace". Il ragazzo ubriaco si girò e disse:"Harry vecchio mio, come va la vita?" "È da tanto che non ci vediamo!" Harry lo guardò con un pizzico di amarezza negli occhi per via della situazione, ma questo sentimento fu represso dall'euforia di rivedere il suo vecchio amico. Questo momento arrivò al culmine quando i due si abbracciarono e Jerome ordinò ai suoi amici di lasciare la ragazza e poi se ne andarono lasciando Harry e Matilde da soli. Harry si perse per qualche istante nei meravigliosi occhi verdi della ragazza, lei invece, ancora scioccata da ciò che era appena successo, non lo degno nemmeno di uno sguardo e stava per congedarsi quando la ragazza vide le fossette che apparivano al lato della bocca del ragazzo mentre sorrideva e che gli conferivano un' aria da bambino. Le fossette di Harry attirarono lo sguardo della ragazza si suoi occhi e anche lei si perse in quei grandi occhi verdi. I due rimasero a guardarsi per qualche istante fino a che Harry non trovò la forza di dire: "c-ciao, io mi chiamo Harry" Lei rispose con il suo nome e lo ringraziò per tutto, stava per andarsene quando Harry le prese la mano e le disse: "possiamo rivederci?" Lei non sapeva cosa rispondere e disse:"mi faccio viva io" Harry la salutò e ognuno tornò nella propria casa. Harry sdraiato sul suo letto penso che nel momento in cui aveva toccato la mano di Matilde si era sentito strano, come se fosse tutto perfetto, come se fosse con migliaia di veri amici, Harry non usciva con i suoi amici da ormai molto mesi, poi capì, per la prima volta dopo tanto tempo non si era sentito solo, anzi si era sentito completo. Matilde dal suo letto a baldacchino pensava alla stessa cosa, cercando un modo per rivedere Harry e pensava e pensava, ma non trovava una soluzione così si addormentò e sognò il momento in cui le loro mani si erano toccate e al suo risveglio capì che quel ragazzo che la aveva salvata le aveva dato una scossa alla vita monotona in cui era intrappolata. Ditemi cosa ne pensate per me è importante spero che vi piaccia! mandatemi delle recensioni

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Capitolo 3
*** The first day ***


Era domenica e per la prima volta Harry aveva voglia di alzarsi, aveva voglia di vivere la sua vita. Lui diede la colpa di tutto ciò al fatto che quel giorno non dovesse lavorare, ma io vi assicuro che non era così... Andò nel bagno che in accordo con la casa era piccolo e malridotto, la ceramica del lavandino, che una volta doveva essere stata bianca, era giallognola; la doccia incrostata dal calcare, ma, non potendosi permettere altro, Harry se ne era fatto una ragione ormai da molto tempo e come ogni mattina si buttò sotto la doccia e ci stette per un tempo considerevole canticchiando delle melodie. "Signorina si svegli" una delle cameriere che lavoravano per il padre di Matilde stava cercando di svegliarla. "Mh..." "Sono già le nove, deve andare dagli Smith oggi!" "Ok..." La donna uscì dalla stanza e Matilde si alzò e si vesti con un vestito firmato Prada, si mise una collana pendente che arrivava fino all'incavatura del seno, stivaletti neri e borsa di Michael Kors quindi era pronta. Dopo essersi adeguatamente truccata scese a fare colazione con il padre che stava dicendo all'autista di preparare la macchina. "Buongiorno Maty" "Giorno Papà" Dopo i soliti convenevoli tipo "come hai dormito?", "ti piace il cibo?" o cose così finalmente uscirono dalla villa recandosi alla limousine che li aspettava alla fine del vialetto, entrati l'auto parti e sfrecciò per le vie delle città recandosi in periferia. Gemma corse fuori di casa appena vide il camioncino un po scassato del fratello apparire in fondo alla stanza. "Ciaoooo" non gli lascio nemmeno il tempo di scendere dall'auto che gli era già saltata in braccio e lui la stringeva dalla vita. "Ei Gem!" La ragazza si allontanò appena da lui e gli scompigliò i ricci come faceva sempre sapendo di infastidirlo. Entrarono nella casa di lei e Ashton andò subito a salutarlo e Harry lo rivide con piacere. "Harry, ho provato a fare il sushi, ma le mie arti culinarie non arrivano a tanto quindi l'ho comprato, spero sia buono" la ragazza sorrise ampiamente al fratello "Sushi? Dio lo adoro, grazie Gem!!" Mangiarono tutto in un baleno e poi passarono il pomeriggio a parlare e a giocare a carte e Harry riuscì a lasciare la casa solo alle sette di sera con la scusa di avere un impegno il che per la prima volta dopo tanto tempo era vero infatti doveva incontrarsi con Louis e Liam, suoi vecchi amici che non vedeva da ormai molti mesi poiché entrambi erano stati ammessi ad un università in America per le loro doti sportive. Guido fino a casa per andare a cambiarsi. La limousine si fermò davanti ad un enorme villa in marmo bianco e rosa e per primo scese il padre poi seguito da Matilde, entrambi si recarono all'interno per incontrare il proprietario con la figlia, una bionda che dava più importanza al look che alla vita, non avrebbe mai potuto essere sepolta senza un vestito firmato, Matilde avrebbe voluto non vederla mai più dopo la prima volta, ma purtroppo per lei non era possibile in quanto erano cugine. Marco andò a salutare Paolo, il marito di sua sorella e subito dopo andò a salutare Paola, la zia di Matilde, la copia stampata della figlia solo più anziana e rifatta ovunque fosse possibile. Le due cugine si salutarono con un sorriso freddo e dopo tutta la famiglia entrò e si sedettero nel salotto a parlare dei nuovi investimenti fatti dai due padri e le ragazza erano nel loro mondo con il loro telefono e ogni tanto rispondevano a qualche domanda, solo ed esclusivamente se gli veniva posta più di una volta. Dopo una buona mezz'ora Matilde e suo padre vennero portati a vedere i cavalli e andarono a cavalcare per qualche ora, ma Matilde non ne poteva più, era estremamente annoiata e voleva andarsene quindi frustò il cavallo e partì al galoppo senza sapere dove andava. Dopo essersi cambiato indossando degli skinny jeans neri con un taglio su entrambe le ginocchia e una camicia bianca che faceva notare i tatuaggi che aveva sul petto uscì e andò davanti a una discoteca dove doveva trovarsi con i suoi amici quindi appena li vide gli andò in contro. "Ciao ragazzi" "Harry! Da quanto tempo!" Entrarono nel locale e dopo alcuni drink, forse troppi, uscirono e si salutarono con la promessa di rivedersi presto quindi ognuno torno alla propria casa e crollarono tutti sui loro letti. Cavalcò per delle ore arrivando infine a Londra di notte e quando controllò il telefono trovò molte chiamate perse dal padre e dalla zia. Andò a casa sua cercando di entrare senza essere sentita, ma il tentativo fu vano in quanto il padre era seduto sul suo letto e la aspettava, ma come al solito dopo un'occhiata dolce e delle scuse più false del culo di Nicki Minaj il padre le sorrise e la lascio andare a dormire con la consapevolezza che fosse tutto finito, ma anche se il padre fosse stato ancora arrabbiato non avrebbe avuto tempo nemmeno di pensare ad una punizione per la figlia, figuriamoci di controllare che la seguisse. Harry si svegliò e uscì per andare a lavoro e arrivò per la prima volta in orario quindi salutò tutti con un sorriso e si preparò a lavorare, servì tutti i clienti senza mai lamentarsi sempre speranzoso di vedere entrare la ragazza dagli occhi verdi, ma non lasciandosi mai sfuggire l'occasione di flirtare con qualche ragazza. Alla fine del turno uscì e trovò la tanto aspettata ragazza appoggiata al muro del forno che lo aspettava quindi fecero una passeggiata e lui la portò sulla riva del fiume e stettero sdraiati fino a sera tardi quando lui la riaccompagnò fino a casa e prima che lei entrasse la baciò dolcemente come se stessero insieme da molti anni. "Harry..." "No, no sono Jade" una amica di Matilde la svegliò "Ei! Che ci fai qui?" Matilde si mise a sedere. "Nulla, pensavo potessimo uscire" Matilde non rispose, ma si alzò e andò a vestirsi e poi entrambe uscirono dalla casa andando a fare colazione fuori. "Chi è Harry?" Matilde quasi si strozzò alla domanda dell'amica. "Em, un ragazzo perché?" "Mi hai chiamato così sta mattina..." "Oh... Mi sa che l'ho sognato di nuovo. E credo che questa volta abbia sognato un bacio..." Matilde raccontò il sogno all amica un po imbarazzata e sentendosi stupida, ma non sapeva che lui stava sognando la stessa cosa.

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