Non voglio essere te!

di domiziana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo terzo ***
Capitolo 4: *** Capitolo quarto ***
Capitolo 5: *** Capitolo quinto ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo ***


Ma perchè è tanto complicato trovare un ragazzo?
Nel mio caso sarebbe più giusto dire "ma è tanto complicato trovare qualcuno che mi piaccia?". Quello è troppo basso, quello troppo acnoso, quello troppo stupido, troppo arrogante, quello è solo un amico... eppure quando rifletto su queste cose mi accorgo che il desiderio di avere un ragazzo è forte, quindi dovrei riuscire ad accontentarmi. Invece no...uffa!! ANCHE IO VOGLIO UN RAGAZZO!!

- Ah...tipiche crisi adolescenziali!- Lorenzo leggeva il diario della sorella, sgranocchiando pop-corn come se stesse guardando un film al cinema.
- Che cosa stai facendo?! Fuori dalla mia stanza, idiota!!!!- in quel momento entrò Marissa e cominciò ad urlare con una voce più acuta del solito, precipitandosi contro il gemello e cominciando a graffiarlo con le sue unghie lunghe e ben curate. Lorenzo riuscì a defilarsi e chiuse la porta della stanza della sorella lasciandola dentro insieme alle sue grida isteriche.
Lorenzo e Marissa, lui maggiore di una manciata di minuti, erano gemelli, anche se vedendoli nessuno li avrebbe definiti tale.
Lei era stata Miss Liceo per quattro anni di fila, ovvero da quando avevano cominciato a frequentare le superiori; lui invece era altrettanto bello da meritarsi quel titolo, ma al contrario della sorella non faceva di tutto per attirare l'attenzione. I due frequentavano la stessa scuola, ma quasi facevano finta di non conoscersi, quando si incontravano per i corridoi raramente si salutavano, così che pochi ragazzi sapevano che erano fratelli. A loro andava bene così, a dire la verità ognuno si vergognava un po' dell'altro: Lorenzo detestava che Marissa si comportasse da cretina in certe situazioni solo per apparire in un certo modo; Marissa detestava che Lorenzo fosse così trasandato, inoltre detestava la sua ragazza, Aurora.
- Quello io lo detesto! Ma perchè devo avere un fratello così idiota?- Marissa si mise davanti allo specchio, aveva appena finito di fare la doccia e si stava per preparare per la festa di Natale a cui era stata invitata. Si arricciò i lunghi capelli biondi, mise delle lenti verde smeraldo per coprire i suoi occhi azzurri che, come lei stessa disse: - Non sono abbastanza natalizi per l'occasione!- indossò un bellissimo abito rosso e preparò l'occorrente per farsi la french manicure rossa e bianca.
Nel frattempo nella sua stanza Lorenzo stava facendo un riposino, sapeva che era stato invitato ad una festa, ma Aurora era via per le vacanze quindi lui non aveva affatto voglia di andarci. Il cellulare di Lorenzo si illuminò e Gerard Way cominciò a cantare:Long ago just like the hearse you die to get in again, we are so far from you...BURNIN' ON JUST LIKE A MATCH YOU START TO INCENERATE THE LIV.. - Mmmh pronto?
- Lore?
- No, Babbo Natale. Essendo che è la Vigilia di Natale sono molto impegnato, non posso parlare, tante care cose. Ciao!
- Dai, Lore, non fare l'imbecille. Senti, dato che so che non hai intenzione di venire stasera, ti vengo a prendere io con la forza! Non sono ammessi no! Ciao Babbo Natale!
"Che palle quell'idiota di Tommy! Ora mi tocca alzarmi e prepararmi...ma che ore sono? Oh, le 6.30! La festa è alle 7, posso dormire ancora un po'". Dopo un po' si alzò, fece una doccia veloce, ovviamente non si pettinò, indossò un paio di skinny neri, prese una felpa a caso dall'armadio e si mise le sue solite All Star nere che sembravano rubate ad un barbone per quanto erano vecchie e consumate.
I due fratelli si ritrovarono in soggiorno pronti per uscire.
- Accattone come al solito! Ma chi ha avuto il coraggio di invitarti alla sua festa?
- Fatti i cazzi tuoi, tu!
- Sì, ok! Tanto per quel che me ne frega di quello che fai. Comunque, dato che sono una persona gentile e molto zen, mi offro di darti un passaggio in vespa.
- No, non importa. Tommy ha detto che passa a prendermi.
- Tommy?- chiese Marissa arrossendo
- Sì, Tommy... Tommaso! Ma allora non è vero quello che ho letto sul tuo diario! C'è qualcuno che ti piace...uuh!
- Fatti gli affari tuoi, razza di idiota!- DLIN DLON - Oddio, è lui! Come sto? Eh, Lore?
- Accetti il parere di un idiota come me? Comunque stai bene, davvero- mentre lo diceva aprì la porta e Tommy entrò.
- Wella Lore!- Tommy salutò Lorenzo, poi notando Marissa aggiunse sorridendo:- Ah, ciao Mari!
- Ciao...- disse Marissa timidamente, poi aggiunse: - sarà meglio che vada, se no faccio tardi. Buona serata!
La ragazza scese in garage ed uscì sulla sua vespa rossa; "Che figo, che figo, che figo!" si disse dentro di sè Marissa ripensando agli occhi verdi di Tommaso ed ai suoi capelli neri pettinati alla emo. "è un po' trasandato come mio fratello, ma a lui posso perdonare tutto!" Nel frattempo i due ragazzi si incamminarono verso la festa:
- Allora, chi ci sarà stasera?
- Boh! So che è una di quelle feste in cui ci sono più imbucati che invitati e poi ovviamente c'è un ospite speciale...Alcol a volontà!
- Grande!
Arrivarono a destinazione, passarono dal parcheggio, ma Lorenzo non notò che c'era una vespa rossa parcheggiata proprio li. Probabilmente se l'avesse vista non sarebbe mai entrato alla festa, invece i due amici pagarono e si trovarono in un grande locale fornito anche di una pista da ballo enorme. Al centro della pista c'era una ragazza bionda, vestita di rosso che ballava. Sì voltò verso di lui:
- MARISSA?!
- LORENZO?!

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Capitolo 2
*** Capitolo secondo ***


- CHE COSA CI FAI TU QUI?!- dissero all'unisono i gemelli.
- Beh, come puoi ben vedere, io sono stato invitato alla stessa festa a cui sei stata invitata tu! Ah-ah-ah!- buttò Lorenzo in faccia alla sorella, Tommy però sottovoce lo corresse:- Veramente noi ci siamo imbucati...
- Beh, ci credo poco! Comunque io non ho intenzione di andarmene!- disse Marissa
- Nemmeno io ho intenzione di andarmene! Con quel che ho speso per entrare!
- Ah! Visto che allora non sei stato invitato? Comunque non è posto per te, te ne devi andare!
- Non mi faccio dare ordini da mia sorella minore!
- Minore...capirai per 10 minuti!- si intromise Tommaso
- E stai zitto, tu!- i due gemelli misero a tacere
Tommaso, poi Marissa continuò: - Fa' un po' come vuoi, ma vedi di non starmi tra i piedi!
- Certo, sorellina!- rispose Lorenzo con aria di sfida.
I due allora si voltarono e andarono in direzioni opposte: Marissa tornò a ballare con le sue amiche, mentre Lorenzo si diresse verso il bar per prendere qualcosa da bere.
Ordinò un "sex on the beach", poi un altro, un altro ancora, un altro...beveva i drink uno dopo l'altro,era a stomaco vuoto, così già ad inizio serata era già brillo e non ci volle molto perchè si ubriacasse completamente.
Marissa mentre era in pista venne avvicinata da un tipo che voleva provarci. Era normale che i ragazzi la corteggiassero, specialmente alle feste, ma questo era un po' esagerato. Cominciò da subito a metterle le mani dappertutto, nonostante lei cercasse di divincolarsi.
Lorenzo vide la scena, si dimenticò le parole che la sorella gli aveva detto e corse in suo soccorso:
- Lasciala stare, imbecille!
- E tu chi saresti?
- Sono suo fratello! E se non te ne vai... ti riempio di botte!
- Oh-oh...! Ma che paura! E' arrivato il fratellino!
- Vattene!- Lorenzo si mise a mo' di Jin Kazama in Tekken per provare a spaventare il tizio.
- Certo, certo! Me ne vado! Figurarsi se ci provo con una che va sempre in giro con il fratello appresso!
Marissa diventò rossa in viso, un po' per vergogna e un po' per l'arrabbiatura:
- Lorenzo, cazzo! Ti avevo detto di starmi fuori dai piedi! Sei il solito idiota!- detto questo decise di prendersi un drik per rilassarsi un attimo; chiese anche lei al barista un "sex on the beach" e lo bevve d'un fiato, con conseguente ubriacatura: non aveva mai retto molto gli alcolici, inoltre colui che aveva preparato il cocktail aveva esagerato con la vodka. La testa cominciò a girarle e così anche la stanza intorno, vedeva un vortice di colori in cui voleva entrare; prese così a fare la cretina con tutti quelli che incontrava, finchè non si imbattè in suo fratello e con voce acutissima, tipica delle sue ubricature o delle sue incazzature esclamò:
- Loooore! Scusami, fratellone, per la scenata di prima! Dai, facciamo la pace, dammi un bel bacino!
Marissa si attaccò alle labbra del fratello. Un po' per essere stato preso alla sprovvista, un po' complice la sbornia, un po' per il profumo di pesca della sorella così invitante, Lorenzo si lasciò andare e aprì le labbra alla sua gemella. I due si baciarono in quel vortice di colori e di musica assordante.

- Buon Natale, figlia mia!
Fu così che Lorenzo venne svegliato dalla madre la mattina di Natale. Probabilmente a causa del mal di testa post-sbornia, ci mise un po' a rielaborare le informazioni: "Figlia mia? Ma è scema? Beh, si sarà sbagliata" pensò Lorenzo senza darci troppo peso; poi ci pensò un attimo: solitamente la mattina di Natale lui e Marissa venivano svegliati dal genitore del rispettivo sesso, com'è che quest'anno era venuta a chiamarlo sua madre? "Saranno cambiate le tradizioni!". Si alzò dal letto e si diresse verso il bagno...

- Buon Natale, figlio mio!
Nella stanza accanto, nello stesso momento Marissa venne svegliata dalla voce del padre.
- Mmmmmh...papà? E la mamma?
- Vi aspettiamo giù!- detto questo se ne andò chiudendola dentro.
"Ma sbaglio o mi ha chiamata "figlio mio"? E poi perchè è venuto lui e non la mamma? Non doveva andare da Lore? Ahia, che mal di testa!" poi decise di non rifletterci più sopra e che il bagno in quel momento era decisamente più urgente...

I due ragazzi uscirono della propria stanza in contemporanea, chiusero la porta, si girarono, alzarono lo sguardo, si trovarono uno di fronte all'altra....
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!

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Capitolo 3
*** Capitolo terzo ***


- Ma che cosa è successo?! - chiese agitato Lorenzo nel corpo di Marissa, poi sentendo la sua voce così acuta e stridula si tappo la bocca con le mani.
- Non lo so! E' una cosa impossibile! E' un incubo! Sì, non c'è altra spiegazione, questo è un bruttissimo sogno!
D'istinto Marissa, nel corpo di Lorenzo, tirò un pugno sul braccio a quella che sembrava se stessa.
- AHIA! Che male!
- Oh-mio-Dio! Questo non è un sogno! E per di più ora sul mio bellissimo braccio rimarrà un livido!
- Sì, però intanto il dolore l'ho sentito io!
- Non ti lagnare! Sei un uomo, no? Be', oddio... Dio mio, io sono un uomo! I miei lunghi e bellissimi capelli... non li voglio questi cosi impettinabili!
- E io non voglio i tuoi! Sono fastidiosissimi!
- Ora mi dovrò vestire da barbone!
- E io da fighetta! Come farò a camminare in quelle cose che metti tu?!
- Non potrò uscire con le mie amiche, dopo Natale ci sono i saldi, come faccio?!
- E chi lo dice a Tommy ora?
- Cazzarola!- ci fu una pausa e poi uno dei due cominciò:
- Io...
- Davvero...
- NON VOGLIO ESSERE TE!- conclusero insieme.

- Ragazzi! Perchè ci mettete così tanto?- una terza voce arrivò dal piano di sotto, era la madre che chiamava i gemelli.
- Cavolo, è mamma, come facciamo adesso?
- Nulla, scendiamo e facciamo finta di niente. Ognuno apre i regali dell'altro. Mi raccomando, fingiti entusiasta!
I due ragazzi scesero e raggiunsero i genitori sotto l'albero di Natale che quell'anno era stato addobbato con fiocchi argento e blu.
- Ecco, questo è per te, Mari. E' da parte mia e di tuo padre...avanti, aprilo!- la madre porse il suo regalo a quello che in realtà era Lorenzo, egli lo scartò e vi trovò un set di trucchi della Pupa ed il profumo al thè rosso di BVLGARI:
- Grazie, che bello...- disse Lorenzo in modo poco convinto - Ma è stupendo!!- esclamò Marissa dimenticandosi per un secondo di essere nel corpo del fratello, il quale la guardò storto, così si corresse dicendo: - Ehm... è che Aurora usa lo stesso profumo...
- Sì, certo... questo invece è per te, Lore- la ragazza si ritrovò in mano il pacco destinato al fratello, scartò e vide una serie di cd, un dvd ed una maglia, il tutto dei My Chemical Romance:
- Mamma mia che bello che è Gerard...- esclamò Marissa sognante, solo che avendo la voce e l'aspetto del fratello risultava alquanto ridicola la cosa, infatti si beccò un altra occhiataccia dal suo clone, così si dovette ricorreggere:- Voglio dire: è proprio un figo, nessuno suona la chitarra come lui!
- Fratellone!
- Sì..? Dimmi, Mari!
- Potrei parlarti un secondo, in privato?- disse Lorenzo apostrofando bene le ultime due parole.
- Ehm... sì, certo...
I gemelli si chiusero in cucina e quando Lorenzo fu sicuro di non essere sentito dai genitori rimproverò la sorella: - Vuoi stare un po' attenta?! Per una volta tieni la bocca chiusa, altrimenti penseranno che io stia impazzendo, quando in realtà quella da manicomio sei tu! E poi Gerard è il vocalist, non il chitarrista! Scema!
- Chissenefrega di quello che fa! L'importante è che sia super gnam!
- Per Marissa forse! Di certo non per Lorenzo, e ti ricordo che tu per ora sei Lorenzo!
- Che palle! Torniamo di là...- Marissa si avviò verso il soggiorno, quando fu fermata dal fratello:
- Mari, non credi che sia il caso di dirglielo?
- Assolutamente, dobbiamo capire meglio noi prima, è facile che ci sbattano in manicomio altrimenti!
- I manicomi sono chiusi da un pezzo.
- Quello che è! Dopo la colazione riunione in camera mia, d'accordo?
- Per "camera mia" che intendi? La mia o la tua?
- La mia, mia! La mia di Marissa! Come sei stupido a volte!- detto ciò tornò in sala dai genitori e fingendosi Lorenzo li ringraziò di nuovo per il kit "My Chemical Romance". Fecero colazione tutti insieme, i due giovani parlarono il meno possibile, il che era molto strano perchè erano dei ragazzi molto chiassosi, e filarono subito in camera.
- Quello che non capisco è come sia potuto accadere!
- Infatti, non è normale che la mattina di Natale uno si svegli nel corpo di un altro, a meno che non ci sia sotto qualche strano sortilegio... magari è tutta colpa del Grande Demone Celeste! La sua punizione!
- Ma che Grande Demone! Tu guardi troppa televisione. Pensiamo, come potrebbe accadere una cosa del genere? Non può accadere, siamo veramente pazzi, i manicomi li dovranno riaprire per noi!
I'm starring at a broken door, there's nothing left here anymore, my room is cold, it's make me insane. I've been waitin here so long...
- E' il mio cellulare, come facciamo? Devi parlare tu!
...I see the dark clouds coming up again. Running through the Mon...
- No, io mi rifiuto di rispondere ad un telefonino che ha la suoneria di quel faccia di tolla! Ma come si fa? I Tokio Hotel, dico io...
...fighting the storm, into the blue...
- Smettila di fare il cretino! E' Elena, su rispondi e dì che non puoi parlare molto ora!
- Mmmmmh! Che pal... Pronto?
- Tanti Auguri, Mari!!!
- Anche a te, ehm, Lena...
- Come stai? O meglio, il tuo post-sbornia come procede?
- Post-sbornia?
- Ma sì, ieri dopo il primo "sex on the beach" sei partita... Ho dovuto portarti io a casa con la tua vespa.
- Ah, sì, già... mi fa ancora un po' male la testa in effetti. Tutto sommato però sto bene.
- Sfido io, dopo esserti fatta quel figo di tuo fratello...!
Non appena sentì quella frase Lorenzo si lasciò sfuggire il telefono dalle mani, l'apparecchio finì a terra con un rumore metallico.
- Mari? Ci sei? Pronto, Mari? Mi sa che è caduta la linea... BIP BIP BIP
- Lore, tutto bene? Che ti ha detto Lena?
Lorenzo rimase un po' in silenzio, sembrava che per la testa non gli passasse nessun pensiero e aveva l'aria assente; ad un certo punto si riprese e molto lentamente chiese:
- Mari... cosa ti ricordi tu della festa di ieri?
- Nulla di particolare. Tu eri completamente ubriaco, hai fatto una scenata con un tipo che ci provava con me e poi...poi, mi sono arrabbiata e...e...- Marissa chiuse gli occhi azzurri di Lorenzo nello sforzo di ricordare, in pochi secondi li riaprì arrendendosi al fatto che non si ricordasse più nulla da lì in poi: - L'ho scordato...!
- Marissa, noi due... ci siamo baciati!

Silenzio.

- Come hai detto, scusa?
- Io e te ci siamo baciati
- Ahahah! Non è possibile! Io e te... baciati?! Che bello scherzone natalizio!- provò Marissa, ma vedendo che l'espressione del fratello (che in realtà era la sua) rimaneva seria e impassibile capì che non stava scherzando - Ok, quindi io e te ci siamo baciati. Ottimo. Lorenzo parve illuminarsi, come quando nei cartoni animati a qualcuno viene un'idea e una lampadina gli si accende accanto alla testa:
- Ma certo! E' logico, le nostre anime si sono scambiate durante quel bacio!
- Ed ecco perchè ora io sono te e tu sei me! Hai ragione!
- Quindi, tecnicamente, per poter tornare come prima...
- No, ti prego... tutto tranne quello...
- Siamo costretti, non vedo altra soluzione...
- No, non dirlo neanche. Non dirlo, non dirlo!
- Noi...
- No, ssssh!
- ci...
- No, no, no!
- dobbiamo...
- Taci!!
- ...baciare!
- Ecco, l'ha detto!
- Dobbiamo per forza, poi sarà tutto finito! E poi l'abbiamo fatto già una volta, ormai...
- Sì, ma io non ero nel pieno delle mie facoltà!
- Beh, nemmeno io ero capace d'intendere e di volere. Su, basta fare capricci!
Marissa ci riflettè su qualche istante, poi acconsentì:
- Va bene...- disse sospirando.
- Ok. Pronta? 3, 2, 1...
I due fratelli chiusero gli occhi e si diedero un bacio sulle labbra. Si staccarono, ci misero un po' a ritrovare il coraggio per aprire gli occhi e guardarsi, anche se scoprendo chi si sarebbero trovati davanti, sicuramente avrebbero preferito tenerli serrati. Marissa si ritrovò davanti al suo viso ed al suo corpo, Lorenzo lo stesso. Non era accaduto nulla.
- Accidenti...! Ora come facciamo?

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Capitolo 4
*** Capitolo quarto ***


- Perché non è successo nulla?
- Che cazzo vuoi che ne sappia io?- Lorenzo rispose esattamente ciò che la sorella non avrebbe mai voluto sentire, ciò le fece inumidire gli occhi; il fratello si accorse, non voleva vederla piangere quindi cercò di confortarla dicendo:- Ma vedrai che la troviamo una soluzione.
- Grazie, ora sono veramente confortata...- rispose con una leggera nota di sarcasmo e tristezza nella voce.
- Ma sì! Vedrai, sistemeremo tutto- stava cercando disperatamente qualcosa da dire per frenare i piagnistei della sorella e poi gli uscì:- Pensa che bello: potrai vestirmi!
Marissa smise per un attimo di piagnucolare:- Seriamente?
- Certo!
Marissa parve illuminarsi:- Che bello! Finalmente sfoggerai i miei regali che non hai mai usato!
- Sì, però non esagerare...
- Come hai detto, scusa?- Marissa fulminò Lorenzo con gli occhi
- Nulla, nulla! Fai quello che vuoi- rispose rassegnato.
- Su, ora io vado in camera tua e ti vesto, e tu fai lo stesso!- detto ciò si diresse saltellando verso la camera del fratello. La stanza era in uno stato pietoso in quanto a disordine, facendosi strada tra vestiti, libri e cd sparsi per terra, Marissa raggiunse l'armadio e prese a frugarci dentro. Dopo un bel quarto d'ora riuscì a scovare in un angolo remoto e dimenticato un maglioncino a losanghe che aveva regalato al fratello per l'ultimo loro compleanno. Al maglioncino abbinò una polo e prese i jeans nelle migliori condizioni. Una volta vestita si diresse allo specchio e si disse:- Lore, non sei mai stato così bello!- poi decise di raggiungere il fratello per controllare cosa stava combinando con il suo abbigliamento.

- Ma come diavolo mi hai conciato?! Sembro un pariolino fighettino!
Marissa non rispose, era rimasta shockata nel vedersi: aveva i capelli legati in una cipollina ed indossava una tuta orribile:- Dove credi di andare tu conciato così?
- Non lo so, cosa devi fare oggi?
- Devo andare in centro con Lena! Non ho assolutamente intenzione di farti uscire così! Slega immediatamente quella cipolla, mi spezza tutti i capelli! Ed ora ti scelgo qualcosa...- aprì l'ordinatissimo armadio e tirò fuori una gonna in jeans, ma il fratello la bloccò subito:- Non è che almeno potrei avere dei pantaloni?
- Che palle! Non mi faccio il culo a lavorare in quel sudicio bar per comprarmi dei vestiti che non posso mettere!
- Dai, la sfoggi un altra volta!- Marissa, alquanto alterata, ripose la gonna, prese dei jeans e li passò al fratello, che vedendoli non potè fare a meno di pensare: "Ma quanto sono stretti?! Come faccio a muovermi?!" però decise di non dire nulla, del resto era ancora giovane per morire.
Quando anche Lorenzo fu vestito, Marissa prese la piastra e cominciò ad acconciare i suoi stessi capelli mentre dava tutte le istruzioni su come comportarsi con Elena, poi ad un certo punto chiese: - Tu invece che devi fare oggi?
- Credo che venga Tommy
Marissa si lasciò sfuggire la piastra dalle mani e le cadde su un piede:- Ahia! Cazzo!
- Ahah! Che idiota che sei!
- Viene Tommy?! Cioè, io dovrei passare il pomeriggio con Tommy?! Dio mio...!No, non voglio!
- Pensavo ti facesse piacere.
- Sì, ma... No, no... Non ce la faccio!
- Sì che ce la fai. Dai! Su, su! In fondo lui penserà che sia io, quindi... tranquilla!
- Sì, sì! Tranquilla, devo stare tranquilla!
- Esatto, così!
- Lore
- Eh?
- Non ce la faccio!
- Sì, che ce la fai! Veramente, basta dai! Sono pronto? Sì, vanno benissimo i capelli. Io vo', ciao!- e lasciò la sorella da sola con il suo inutile panico.

- Ma come ti sei vestito?- Tommy era abbastanza sconcertato dall'abbigliamento dell'amico, prevedendolo, Marissa si era già preparata la risposta:- Lascia stare, Marissa è riuscita ad avere il sopravvento su di me!
- Ahah, è troppo forte tua sorella!
- E' quello che credo anche io!
- Eh?
- E' troppo scema forte, intendevo...
- Ma no, dai! Povera Mari!
Continuare quella conversazione sarebbe stato impossibile per Marissa così decise di virare il discorso:- Sai che mi hanno regalato? Il dvd dei My Chemical Romance! Ce lo guardiamo?
- Figo! Certo che ce lo guardiamo!
E si diresse di corsa in camera di Lorenzo, intanto il vero Lorenzo aveva osservato la scena di nascosto e si mostrò un po' per fare un cenno di assenso alla sorella, che subito dopo raggiunse Tommaso in camera.
- Dove hai messo il dvd?- chiese Tommaso guardandosi in giro tentanto di trovare quel che cercava in mezzo al disordine della camera dell'amico.
- Ecco qui.- Marissa passò al moro il dvd prendendolo da sotto una massa di vestiti, ormai aveva già fatto l'abitudine alla confusione della stanza.
- Ma non l'hai ancora aperto?! Pazzo!
- Non ho avuto tempo, ma l'attesa me lo renderà più piacevole!
- Giusto!
I due si sistemarono comodi e presero a guardare il documentario sul loro gruppo preferito, o almeno, il gruppo preferito di Tommy e Lore, non di Marissa, la quale, infatti, già dopo un quarto d'ora non ne poteva più e cominciava a pregare dentro di sè che finisse al più presto. La salvezza arrivò dal citofono che suonò, capì subito che era Elena quindi decise di andare a fare le ultime raccomandazioni al fratello, perciò disse a Tommaso:
- Devo andare in bagno, scusa un attimo.
- Vuoi che metta in pausa?
- No! Cioè, non ti preoccupare. Lo guarderò con più calma stasera.
- Come vuoi!
Marissa corse dal fratello che stava già per uscire e disse:
- Scusa Elena, ti porto via la Mari un secondo...
- Certo! Come vuoi!
Quando i due gemelli furono abbastanza lontani Marissa ammonì il fratello: - Ricordati tutto quello che ti ho detto!- apostrofò in modo particolare la parola "tutto" per cercare di farlo entrare bene in testa a Lorenzo - ora vai o si insospettirà!
Ognuno tornò sui propri passi, ovverò Marissa salì in camera da Tommaso e Lorenzo uscì con Elena.

- Madonna! Quanto è bello tuo fratello! Peccato sia insieme a quella stronzetta!
- Aurora non è una stronzetta!- Lorenzo prese le difese della sua ragazza.
- Ti senti bene, Mari? Come sarebbe "Aurora non è una stronzetta"? Non fai altro che ripetermelo!
- Veramente?- chiese Lorenzo sorpreso.
- Ma che cavolo ti prende? Ogni volta non fai altro che lamentarti che ti vuole portare via tuo fratello!
- Ah, sì! E' che ne ho parlato con Lore e ha detto che non devo preoccuparmi.- Lorenzo si salvò così, di certo non si aspettava che la sorella pensasse quelle cose, perchè con lui non ne aveva mai parlato; però, anche se aveva detto male della sua ragazza, ciò gli faceva piacere, perchè voleva dire che alla fine Marissa gli voleva bene, nonostante tutto il litigare che facevano.

Trascorse un'oretta, Tommaso e Marissa stavano ancora guardando il concerto del gruppo americano quando colui che sembrava Lorenzo sbiancò e cadde dal divanetto su cui era malamente seduto.
- Cazzo! Lore, ti senti bene? - Tommaso aiutò l'amico a rialzarsi e si spaventò vedendolo così pallido in volto.
- Sì, sì... sto bene...- rispose un po' ansimante Marissa
- No, Lore! Tu non stai per niente bene! I tuoi sono in casa?
- No... sono partiti dopo il pranzo... per la montagna... staranno via tre giorni...
- Tua sorella dov'è?
- E' uscita con Lena...
- Allora la chiamo e le dico di tornare.
Tommaso prese il telefono e compose il numero del cellulare di Marissa, ma non riuscì a contattarla perchè risultava spento: "la preghiamo di richiamare più tardi".
- Ha il telefono spento - in quel momento il cellulare di Lorenzo squillò, fu Tommaso però a rispondere e dall'altro capo del telefonò sentì soltanto dei singhiozzi e delle sirene dell'ambulanza.
- Pronto? Pronto? Chi parla?
- Lore...- riuscì a dire la persona che piangeva dall'altra parte.
- No, sono Tommy. Sei Lena, vero? Cos'è successo? Perchè stai piangendo?
- Marissa...
- Marissa che cosa? Lena, calmati...
- Stavamo attraversando...poi una macchina veloce... e ora le ambulanze... vi prego venite subito...
Intanto la vera Marissa nel corpo di Lorenzo era riuscita a sentire quello che l'amica diceva al telefono, ciò la fece sbiancare ulteriormente e quando Tommaso si voltò verso di lei per ripeterle quello che Lena gli aveva appena detto, le si appannò la vista, perse i sensi e svenne.
Poi il nero.

- Stavamo attraversando...poi una macchina veloce... e ora le ambulanze... vi prego venite subito...
Lena cercò di spiegare a Tommaso dove si trovavano in quel momento. Nel frattempo Lorenzo nel corpo di Marissa si trovava disteso a terra, aveva tutti i sensi offuscati, sentiva solo una grande confusione attorno a sè, vedeva malamente, era tutto indistinto. Sentì qualcosa scivolargli via di dosso, qualcosa lo stava abbandonando.
Poi il nero.

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Capitolo 5
*** Capitolo quinto ***


- Ti prego, Lore...! Svegliati! Svegliati...
Marissa, nel corpo del gemello, udiva la voce dell'amico del fratello, la sentiva lontana, ma pian piano riusciva a percepirla più forte e distinta, cogliendo l'agitazione di Tommaso. Molto lentamente aprì gli occhi e si trovò davanti il moro con un'espressione preoccupata, che immediatamente gli chiese:
- Grazie al cielo! Come stai?! - lo buttò fuori di getto, come se avesse paura che l'amico potesse svenire di nuovo.
- B-bene...- balbettò Marissa
- Senti, ce la fai ad alzarti? E' urgente, dobbiamo subito correre in centro! E' per Marissa... non ho capito bene, ma pare abbia avuto un incidente... ha chiamato Lena poco prima che tu svenissi.
Marissa scattò in piedi e cercò di non fare caso al giramento di testa che gli annebbiò un attimo la vista, si diresse nella sua vera camera e prese le chiavi della sua vespa.
- Non so se è il caso che guidi, sei appena svenuto e poi tu non sai guidare!
- Questo lo pensi tu! Dimmi dove sono!- urlò disperatamente all'amico, il quale si spaventò nel vedere Lorenzo così agitato.
- Lena ha detto parlato di una biblioteca... non è stata molto chiara però...
Marissa capì subito che si trattava della piazzetta vicino alla biblioteca dove si riunivano di solito; la raggiunsero in un attimo e vi trovarono una grande confusione di macchine, volanti dei carabinieri, ambulanze e passanti curiosi. Marissa si fece strada a spintoni in mezzo a questi, finché non si trovò davanti “all’oggetto” della curiosità di tutti e rimase pietrificata. Lì, che giaceva sulle strisce pedonali, si trovava il suo stesso corpo: inerme, privo di vita. L'angolo sinistro della sua bocca era rigato di rosso, così come la tempia e i capelli erano sporchi di sangue.
Marissa si buttò sul suo stesso corpo e scoppiò in lacrime. Stette un po' così, fino a quando qualcuno non gli mise una mano sulla spalla e gli disse:
- Scusami, ma dovremmo prendere la ragazza...
Marissa non ci vide più, spinse via la mano sulla sua spalla e si mise ad urlare:
- BRUTTO CRETINO! MA NON CE L'HAI UN PO' DI SENSIBILITA'?! CAZZO, SI TRATTA DI MIO FRAT...- si interruppe, non era vero che si trattava di suo fratello, si trattava di lei. Agli occhi di tutti era lei che era morta. Non appena realizzò questo, perse tutte le forze che aveva e si accasciò a terra. Non aveva più la forza di urlare o di piangere, semplicemente rimaneva lì, fissando il vuoto, immobile. Non faceva caso al movimento attorno a lei e neanche a Tommaso che senza dire nulla gli si era seduto accanto. A poco, a poco la gente si era diradata, le macchine e le ambulanze se ne erano andate ed era sceso il buio. Non c'era più nessuno, solo Tommaso era ancora accanto a lei; sentì il suo braccio cingergli le spalle:
- Lore, vieni. Ti riaccompagno a casa.- gli disse quasi sussurrando, poi lo trascinò sulla vespa e lo riportò a casa. Marissa si faceva condurre senza dire niente, senza controbattere.
- Stanotte sto qui io con te, almeno finché non arrivano i tuoi genitori, va bene?
Tommaso non ricevette risposta, ma non se l'aspettava nemmeno; si prese cura dell'amico, senza sapere che in realtà il suo amico era morto, e basta.
Verso mezzanotte tornarono i genitori dei gemelli, Tommaso andò da loro:
- Mi dispiace tantissimo... per Marissa... Lorenzo è di sopra che dorme, deve aver avuto uno shock tremendo.
- Grazie, Tommy... per tutto.
- Io tolgo il disturbo, arrivederci...
- Ciao Tommy...
Quando Tommaso uscì, i genitori andarono in camera del figlio e vedendo che dormiva non lo disturbarono.

In piena notte Marissa venne svegliata da qualcosa, o meglio, da qualcuno. Si sentì chiamare col suo nome "Marissa", ma chi poteva essere dato che per tutti era Lorenzo?
Lentamente aprì gli occhi e nella penombra della stanza seduto sul suo letto vide la figura di un ragazzo un po’ spettinato; passò qualche istante in cui i suoi occhi si abituarono al buio e riuscì a riconoscere quei capelli biondi perennemente scapigliati, quegli occhi azzurri che brillavano anche al buio e quel sorriso.

- Lore, cosa ci fai qui? Sto sognando?
- No, sorellina, sono qui davvero...

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