La pazza storia di Les Miserables

di Linsday BlackRose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come la liberazione di un detenuto possa presentare seri inconvenienti ***
Capitolo 2: *** Convertire un galeotto non è facile come sembra ***
Capitolo 3: *** Come portare lettere al lavoro possa essere compromettente ***
Capitolo 4: *** Perché Javert non andò a vedere Harry Potter ***



Capitolo 1
*** Come la liberazione di un detenuto possa presentare seri inconvenienti ***


LES MISERABLES- PARODY
 

 
L'ispettore Javert camminava avanti e indietro per il bagno penale, mentre canticchiava allegramente un motivetto di sua invenzione, molto tendente al jazz.
"E' un accordo di sassofono/ e ha un suono molto jazz/ ed è un sound dei bassi fondi/ questo è il tema di Javert!"*
Nel frattempo, i forzati sotto di lui, erano impegnati a trascinare la stessa nave da che Javert poteva ricordare, mentre cantavano su un ritmo alquanto angosciante.
Un forzato, in quel momento parlò:- No ma dico io! No! Dobbiamo per forza angosciarci l'un altro?! Io sto tentando di mantenere un po' di speranza in questo buco, cavolo!-
Era il forzato numero 24601, Jean Valjean.
"L'assurda quantità di pelame che gli ricopre la faccia va oltre ogni legge fisica!" Pensò d'istinto Javert, che andava fiero della sua barbetta cortissima e sexyssima. Ma diciamocelo, se si somiglia a Russell Crowe si è sexy in qualunque caso.
"Ma perché questo maniaco mi fissa? Magari è dell'altra sponda..." Pensò Valjean, che sentiva indolenzirsi le braccia dopo una giornata che tirava quella cacchio di barca, e non si era mossa di un centimetro, l'uomo era del parere che l'avessero stregata.
"E con questo fanno diciannove anni, un mese, trentasei giorni, un ora, sette minuti e cinquanta secondi" Jean Valjean, da quel che possiamo vedere, teneva il conto in maniera alquanto maniacale, poi continuò il pensiero "E in questo periodo avessi letto un solo numero di Playboy!"
Nel frattempo, Javert mormorò tra sé e sé:" Vediamo chi deve uscire oggi" Prese dalla tasca un foglietto ripiegato, e lo srotolò per circa cento metri, con scritti sopra i numeri di diversi detenuti.
Il primo da liberare era un certo "24601".
- 24601!- Urlò l'uomo.
- Colpito e affondato!-          Urlarono i galeotti lì sotto.
Javert pensò:" Okay, passiamo al nome". Aggrottò le sopracciglia, esercitandosi nell'espressione truce che aveva provato milioni di volte allo specchio "Ma che cacchio di nome è?!"
- Jean Valjean!-
- Grifondoro!- Urlarono i galeotti di risposta.
Javert pensò che infondo non era stato malaccio come idea distribuire Harry Potter tra i detenuti.
Aveva finito per leggerselo anche lui...Si era perfino comprato il costume e la maschera di lord Voldemort!
Jean Valjean si fece avanti, canticchiando tra sé e sé.
"There was a boy named Harry/ Destined to be a star/ His parents were killed by VOLDEMORT!!!!!!!/ Who gave him a lightning scar"
- Cinquanta punti a Grifondoro solo per il motivetto!-
Poi, l'ispettore pensò che non doveva dare tanta confidenza ai galeotti, così riarrotolò il foglietto per darsi un tono, ma quando Valjean lo raggiunse, lui non era neanche a metà.
- Ispettore?- Domandò il detenuto.
- Un attimo! Fammi finire qui e poi parliamo!- Sbottò Javert, guardandolo male.
Se gli sguardi avessero potuto uccidere, Jean Valjean si sarebbe ritrovato incenerito, impiccato, affogato nell'acido e con le ossa tutte nei posti sbagliati.
Javert detestava quando la gente gli metteva fretta, quindi, per irritare il galeotto, si mise a ripiegarlo in quattro parti, molto lentamente.
Valjean detestava che la gente cercasse appositamente di irritarlo, quindi, fingendo di muoversi per non inciampare nelle catene, gli pestò il piede.
A quel punto Javert decise che era giunto il momento di levarselo dalle scatole.
- Now, prisoner 24601, your time is up, and your parole's begun, you know that it means etc. etc. etc!- Sbottò Javert!- Non mi va di rifare la stessa identica canzoncina per ogni singolo detenuto! Quindi prendi questo foglietto e levati dai piedi!-
Jean Valjean rigirò il foglietto tra le mani, sul retro c'era scritto:"Jean Trejean, grazie per aver frequentato il bagno di Tolone, speriamo che il soggiorno sia stato gradevole, e desideriamo rivedervi presto, lo staff ringrazia per la vostra presenza"
A questo seguivano tutte le firme dei poliziotti, Javert per primo, con accanto degli smile.
- Fingendo di ignorare il vostro umorismo perverso, avete sbagliato il mio nome!-
- CHE COSA?!- Javert smise di arrotolare il foglietto- Mi stai dicendo che ho firmato il foglio sbagliato?!- Glielo strappò di mano e si mise a rigirarlo.
- Oddio santo! Glielo avevo detto di controllare! Aspettami qui, vado a correggere-
Javert sparì, e tornò un'ora dopo, e vide Jean Valjean che stata giocando a carte con i detenuti, tenendo come sottofondo la colonna sonora de "Il buono, il brutto e il cattivo".
- E con questo ho fatto scopa, briscola, uno, ambo, full d'assi, tombola e tombolino!- Urlò Valjean calando una carta, poi pensò "Certo che il mazzo di carte truccate di 24602 funziona!"
- Em...Come hai fatto a fare tutto questo? Va beh, non mi interessa, prenditi il foglietto corretto e vattene di qui! Però prima soddisfami una curiosità!-
- Si?-
- Perché hai rubato del pane?-
- Ero indebitato fino al collo-
- Perché ti sei indebitato?-
- Dovevo comprare una Harley Davidson-
- Ma va va! Esci da qui!-
E così, Jean Valjean, dopo diciannove anni, uscì dal bagno penale di Tolone, senza immaginare che nemmeno allora sarebbe riuscito più a toccare un numero di Playboy.
 
*Javert canticchia sul suo classico tema nel musical
 
*Angolo di TRE autrici*
Hola bella gente <3 (?) Allora, la storia vi piace? Intanto, sappiamo che questa storia è:
Stupida
Demenziale
OOC in una maniera mostruosa
Victor Hugo sta passeggiando per tutto il phanteon progettando il nostro omicidio, perché si, in questa storia siamo tre
Questa storia non si propone ASSOLUTAMENTE per essere seria, anzi xD è nata in un momento alquanto sclerotico in gelateria, perciò capiteci, e aspettatevi di tutto :3 sopratutto Harry Potter xD
Beh, recensite <3 grazie ragazzi! <3
Scritta da:
I love penguin
Saitou Catcher (sono due persone xD)
Speriamo che questo piccolo sclero vi sia piaciuto, al prossimo capitolo! 

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Capitolo 2
*** Convertire un galeotto non è facile come sembra ***


Capitolo 2
"Convertire un galeotto non è facile come sembra"

 
"Borromeo! Chi era costui?"* Questo era l'interrogativo che si poneva Myriel, soprannominato Monsignor Benvenuto, vescovo dell'ameno paesino di Digne.
Quel giorno, il caritatevole uomo di chiesa, si era dedicato alla lettura del nuovo best seller italiano "I promessi sposi" di un certo Alessandro Manzoni; e aveva scoperto, con suo enorme disappunto, che mentre Borromeo aveva convertito l'Innominato, lui al massimo poteva dire di aver convertito il cane della vicina, Fuffi, che aveva smesso di aggredire la gente dopo che gli aveva parlato.
-Devo assolutamente convertire qualcuno, possibilmente di razza umana!- Disse il vescovo, chiudendo di scatto il libro.
Alzando lo sguardo, infondo alla radura, intravide arrivare un uomo lacero e stanco, che si fermò dinnanzi a lui.
-Scusate buon uomo, sapete dove posso comprare l'ultimo numero di Playboy?- Domandò Valjean.
Myriel lo fissò sconvolto, e il suo primo pensiero fu di urlargli dietro qualcosa del tipo "Questo è la casa del signore! Via i pensieri impuri!" e stava già alzando il pastorale per darglielo in testa, quando capì che quella era l'occasione datagli dal fato di riportare un peccatore sulla retta via.
Allora lo prese per un braccio, e lo trascinò dentro:- Avanti buon uomo! Sarete affamato!-
-Mi ospitate signore...? Tutti mi hanno cacciato, e poco fa un cane mi ha inseguito- Chiese Valjean.
Myriel lo fissò per un istante.
-Un cane grosso e nero, dal pelo folto, e con un collare rosso?-
-Proprio così-
-Dannazione!- Imprecò il vescovo- Allora non ho convertito nemmeno Fuffi!-
-Fuffi?! Quel coso ha un nome?!**- Replicò Valjean stupefatto.
-Si, è solo il cane della vicina-
-Ah...-
Myriel trascinò Valjean in casa, e lo fece sedere alla propria tavola, e ordinò alla governante di portare la cena.
-Ma signore...E' solo mezzogiorno!-
-E allora porti il pranzo!-
-Ma non pranzo come i vecchietti!- Protestò Valjean.
-Si da il caso, mio giuovane e barbuto amico***, che io SIA un vecchietto! E visto che condividerò con voi il mio cibo, lo condivido all'ora che dico io!-
Il vescovo si rivolse poi alla governante:- Portategli da mangiare, sicuramente sono anni che non tocca del vero cibo in prigione!-
La governante tornò poco dopo con il pranzo, e Valjean non ebbe cuore di dire che la pasta al pesto era la sola cosa che aveva ingerito in diciannove anni di lavori forzati!
Appena terminato il pranzo, non avendo niente da fare, si misero a giocare ad assassino con le carte; Valjean vinceva sempre, infatti si da il caso che quello fosse l'unico svago, oltre alla lettura comune di Harry Potter, nel bagno penale.
Alle quattro fu portata la cena, giocarono per altre due ore, e poi alle sei il vescovo disse che era ora di andare a dormire.
-E dopo aver mangiato con i vecchietti, si va a letto con le galline- Borbottò Valjean.
Una volta in camera, attese di essere sicuro che il vescovo dormisse, per poi entrare nella sua camera, dove inciampò rovinosamente nel portaombrelli.
Arrivato all'armadio della camera, lo aprì e vi trovò molta preziosa argenteria, e, cosa che lo lasciò perplesso, delle Pokéball.
-Ma saranno vere?- si chiese Valjean, sorpreso. -Mah,io le prendo- si disse e riempì frettolosamente il suo sacco delle cibarie. Dopo averlo chiuso a fatica, perché strapieno, fece per uscire, inciampando nuovamente nel portaombrelli.
-Ma che cazzo!!! In un posto più comodo, no?!- sbottò ad alta voce.
-Eh? Che avete detto?- chiese Myriel, mettendosi a sedere, con la berretta da notte che gli scivolava su un occhio.
-Ma che palazzo!- rispose Valjean, col suo tono più angelico. Miryel inarcò un sopraciglio.
-Cos'è quel sacco enorme che avete con voi?
-Ehm... la spazzatura- rispose Valjean, cercando di nasconderlo dietro la schiena.
-Da quando ne produciamo così tanta?- chiese il pio uomo di chiesa, sconvolto.
-Ah, boh, il problema non è mio- ribatté Valjean, che saltellava  nel disperato tentativo di andarsene.
-Perché la state andando a buttare voi?
-E perché voi quel cazzo di portaombrelli non lo mettete più centrale, così è ancora più sicuro che qualcuno c'inciampa? Perché messo così di lato, ho ancora possibilità di evitarlo- rispose Valjean, caustico, al che Myriel si fece più volte il segno della croce.
Valjean, spazientito, prese il sacco in spalla e uscì dalla porta che dava sul giardino... dove inciampò in un SECONDO portaombrelli, posto lì davanti.
-CHI CAZZO HA MESSO UN PORTAOMBRELLI IN GIARDINO!!!- urlò con tutto il fiato che aveva. Poi ricordandosi della presenza del vescovo, si girò verso l'interno della casa ed urlò: -Sollazzo! Ho detto sollazzo!
Poi, preso il sacco in spalla, si avviò per il sentiero. Dopo cinquanta metri, una teiera cadde sulla strada con un fracasso infernale.
"Vabbeh, posso lasciarla qui" pensò Valjean.
Dopo cento metri, dal sacco caddero due posate, un piattino e un mestolo.
Dopo duecento metri, Valjean dovette tornare indietro,e recuperare metà dell'argenteria... e incappò in due guardie che, dopo avergli rifilato qualche sonora randellata, lo portarono di peso fino alla casa del vescovo.
-Ehi! Che succede qui?-domandò Myriel, sconvolto.
-Monsignore!-esclamò una delle guardie, porgendogli il sacco-Abbiamo trovato quest'uomo in possesso della vostra argenteria... e delle vostre Pokéball- aggiunse, perplesso. -Ha avuto il coraggio di dire che gliel'avete data voi!
-E' vero-rispose il sant'uomo.
Un silenzio stupefatto calò nella stanza. Valjean alzò la testa e fissò il vescovo con espressione stralunata. -Okay, ragazzi, dovete assolutamente andarci piano con le randellate- disse alle guardie- Perché sto avendo delle allucinazioni molto gravi.
-Ma... Monsignore...- disse la guardia, stupefatta. -Sul serio?
-Certo che dico sul serio- rispose il vescovo, prendendo i candelabri d'argento posati sul tavolo. -E voi, amico mio, vi siete lascito dietro la parte migliore. Perché non avete preso anche questi?
-Beh, potevate dirmelo prima- borbottò Valjean- mica avevo problemi a rubarveli.
Passarono alcuni minuti di stupefatto silenzio, durante i quali le guardie passavano gli occhi stralunati da Valjean al vescovo, finché il vescovo non si mise a fischiettare per rompere il ghiaccio.
-Beh... allora noi andiamo- disse una delle due dopo un po', evidentemente ancora non in grado di capacitarsi dell'evento.
-Sì, in effetti- rispose il vescovo nel suo tono più amabile.
Dopo che le due guardie furono uscite, Valjean si volse stupefatto verso il vescovo. -Ma perché?
-Ascoltate- disse il vescovo in tono grave- non dimenticatevi che avete promesso di usare questo argento e questi Pokèmon per diventare un uomo onesto.
-Veramente, io non ho mai...- cominciò Valjean.
-E se mi interrompete di nuovo, vi sbudello come un branzino!****
- ruggì il vescovo. A quelle parole, Valjean si fece piccolo piccolo... o almeno ci
provò.
-Comunque- riprese il vescovo, dandosi un tono.  Schiarì la voce, e cominciò a cantare:- But remember this, my brother-  assunse un'espressione perplessa e continuò:- Come canto non lo so/ Ho la voce un po' impastata/Sembro il nonno di Gavroche...*****
Rimasero a fissarsi per un po', quindi Valjean si alzò lentamente e prese il sacco in mano. -Farò come dite voi, Monsignore- disse.
-Bravo, bambino- rispose il vescovo.
E a quel punto, Valjean, pieno di sacro furore, uscì dalla chiesa e strappò il foglio del suo rilascio in mille pezzi, urlando col suo spaventoso vibrato:- Another story must beeggiiiiiiiiiiiiiiiin!!!
E se ne andò, verso la sua nuova vita.
Tre ore dopo, un frammento del foglietto giallo cadeva in terra e finiva in gola a Fuffi, uccidendolo per soffocamento, con grande dolore del vescovo Myriel.
 
 
 
 
 
*Don Abbondio  "I promessi sposi"
LOL Manzoni e Hugo stanno arrivando con i Kalashnikov xD
**Cit. Indovinate chi xD
***Wella...Quanti asterischi xD comunque; Giuovane, è scritto apposta eh!
**** Citazione presa dal film... Saitou non si ricorda quale, spiacenti XD.
***** Sul ritmo di Empty Chairs At Empty Tables
 
*Angolo autrici*
*Linsday BlackRose, Saitou Catcher, Fabrixz*
Fabrixz: Em...Io sono un maschio! (Fratello maggiore di  Saitou Catcher)
Linsday: Quindi devo mettere angolo autori?
Saitou: E beh...
Catcher: Si!
*Angolo autori*
*Linsday mette un gomito nel fianco di Catcher*
Catcher: HEI! Si sta stretti qui!
Saitou: Oddei Catcher...
Fabrixz: Covo di pazze, PUNTO.
Linsday: Okay, ora che siamo diventati quattro, la collaborazione sarà un po' più difficoltosa, ma va beh <3
Catcher: E aggiorneremo.....
Saitou: Boh.
*Linsday guarda il telefono di Saitou*
Linsday: Bello sfondo.
Saitou:Io credevo fosse un uccello! Non un cappello!
Linsday:*Sta per parlare*
Catcher: Niente battute sconce
Linsday: Stavo per dire che facevano rima! Oh!
*Intanto, poco lontano*
VH: Dove sono quelle blasfeme...
AM: Vai avanti Victor, io ti copro le spalle....

 

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Capitolo 3
*** Come portare lettere al lavoro possa essere compromettente ***


Capitolo 3
Come il portare le lettere al lavoro possa essere compromettente

 
-Truppa!-
Al comando dell'Ispettore Capo Javert, i quattro poliziotti che cavalcavano con lui verso Montreuil-sur- mer, si fermarono di botto, andando l'uno a sbattere contro l'altro.
-Sì, Ispettore?- gli disse il sergente, avvicinandoglisi.
-Ho un foglio sulla faccia- sentenziò Javert, da dietro un pezzo di carta giallo che gli copriva il viso.
Il sergente sbatté le palpebre, perplesso. -E perché non lo toglie, signore?
-Perché volevo dimostrarvi quanto la cosa mi turbasse- rispose Javert, togliendo il foglio giallo con un movimento brusco.
Dopo che lo ebbe buttato a terra, i cinque poliziotti ripresero a cavalcare, fino a giungere alle porte di Montreuil- sur- mer.
In quel momento, dalle strade della città, s'udì il suono di più voci che cantavano:-At the end of the day, you're another day older/ and that's all you can say for the life of the poor/It's a struggle, it's a war, and there's nothing that anyone's giving...
-Truppa!-
Ancora una volta, la truppa fu costretta a fermarsi.
-Sergente, cartina- ordinò Javert, tendendo una mano. Quando il sergente gliel'ebbe data, la aprì e lesse: "Montreuil-sur-mer: fiorente cittadina la cui economia è appena stata risanata."
-Maledizione, truppa!- imprecò, alzando lo sguardo. -L'avevo detto, io, che tutte le volte che abbiamo girato a sinistra, in realtà dovevamo girare a destra.
Siamo nel posto sbagliato.
-Ehm... Ispettore, guardate che siamo arrivati- azzardò timidamente il sergente.
Javert alzò lo sguardo e vide un cartello che diceva:"Benvenuti a Montreuil-sur -mer"
- Economia fiorente un dannatissimo cappero fritto, e tutta la santa famiglia dei capperi!-imprecò Javert- Mi sa che ci aspettano cinque anni molto lunghi, truppa.
Una volta entrati, i cinque sventurati poliziotti furono circondati da un nugolo di miserabili, che cantavano:- And the righteuos hurry pass/they don't hear the little ones crying...
Javert scosse la testa e prese a cantare fra sé: -Io non capisco la gente che attacca/ a cantare a buffo i cavoli suoi/ co' tutte 'ste voci non si capisce un'acca/ mi viene da chieder che cavolo vuoi...*
Arrivato alla centrale di polizia, Javert fu indirizzato immediatamente all'ufficio del sindaco. Mentre camminava, prese una delle sue Pokéball dalla cintura e l'aprì, facendo uscire Cobalion, il Pokémon Spadaccino, uno dei Pokémon che aveva da più tempo.
-In questo schifo di paese ci sarà molto da fare per riportare la giustizia- gli disse, mentre camminavano.
-Per questo, due sono meglio di uno**- rispose Cobalion.
-Andiamo, che potrà mai succedere?- rispose Javert, senza avere minimante idea di quello che l'aspettava.
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Per quale misteriosissimo motivo, nella fabbrica tessile di Montreuil-sur-mer tutte le operaie fossero racchie, tranne una, la storia non lo riporta. Quello che, invece, il nostro autore riporta per dato certo, è che quell'unica ragazza era oggetto dell'invidia e dell'astio delle altre operaie, nonché dell'attenzione del capo reparto, al quale non pareva vero di poter finalmente vedere un'operaia che si potesse guardare con la luce accesa.
Questa povera ragazza si chiamava Fantine, e certo non godeva del favore della dea bendata: già era costretta a subirsi la compagnia di quelle arpie, doveva anche lavorare per poter mantenere la sua bambina, Cosette, di cui aveva nascosto l'esistenza a tutti. Almeno fino a quel giorno.
-And what have we here, little innocent sister?- la donna che le rivolse queste parole, era stata, fino a quel momento, considerata la più bella della fabbrica: il fatto che avesse i baffi ci permette di renderci conto della disastrosa situazione in cui versava la popolazione femminile di quell'amena cittadina. E, come se non bastasse, portava anche l'ingrato nome di Ermenegilda.
Il suo astio nei confronti di Fantine era, quindi, in un certo senso comprensibile.  E tutto l'astio che provava, lo dimostrò sottraendo a Fantine la lettera che rivelava senza ombra di dubbio la sua colpa.
Non ci dilungheremo sugli inutili tentativi di Fantine di difendere la sua causa: qualcun altro l'ha già fatto, assumendosi l'ingrato compito di deprimerci fino alla fine dei nostri giorni. Basti sapere che, mentre il capo turno la portava via, annunciandole che era licenziata, Fantine chiamò il sindaco in suo aiuto, e questi non le rispose. La ignorò, esattamente come se non gli fosse importato niente di lei.
Certo, il fatto che in quel momento Valjean stesse ascoltando a tutto volume gli AC/DC ed i Led Zeppelin, costituisce una notevole attenuante a suo carico.
Sull' opportunità di ascoltare  o meno musica mentre si stanno assolvendo incarichi pubblici, dilungatevi voi.
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Eh, sì, signore e signori, il sindaco di Montreuil-sur-mer, da tutti conosciuto come Monsieur Madeleine, era proprio Jean Valjean, il quale, venduta l'argenteria del vescovo, aveva usato il denaro ricavatone per mettere su una gigantesca attività commerciale. I Pokémon, invece, li aveva tenuti,
 
 
diventando in breve tempo un allenatore provetto.
Non aveva più toccato un numero di Playboy, ma in compenso leggeva molto, ascoltava tutta la musica rock che gli era stata negata in prigione, ed era molto amato dalla popolazione. Che poi fosse per la sua bontà o per certe magliette attillate che deliziavano il pubblico femminile con la visione dei suoi pettorali, è tutto da stabilirsi.
Ma quando entrò nel suo ufficio, l'Ispettore Javert, più che dai suoi pettorali, sembrò colpito dai poster dei Queen che occupavano le pareti.
Valjean, invece, al vedere Javert, rimase colpito dalla iella assurda che in quel momento gli si presentava dinnanzi, sotto le sembianze di Russell Crowe.
-Please, know me as Javert- aveva cominciato l'Ispettore, ma prima che potesse continuare, Valjean lo zittì con un cenno irritato della mano:- Sì, sì, tutto quello che volete, Ispettore, ma si da' il caso che io adesso abbia da fare. Ordinare le figurine di Harry Potter è un  compito che richiede estrema precisione, ed in più ho milioni di altre cose da fare- parlando, Valjean enumerava sulle dita:- Primo: andare in edicola a comprare l'ultimo numero della rivista "Rolling Stone"; secondo: comprare i biglietti per la prima di Harry Potter- a quelle parole, gli occhi di Javert s'illuminarono- Terzo:ascoltare tutti i cd che ancora mi mancano dei Queen e dei Pink Floyd. Come vedete, un programma piuttosto impegnativo- aggiunse con un sorriso.
Javert lo fissò, perplesso, ed anche leggermente inorridito dall'idea che il suo sindaco ascoltasse quella che lui definiva "musica satanica".
D'un tratto, fissandolo, ebbe la fastidiosa sensazione di averlo già visto.
-Signor sindaco, per caso una volta portavate la barba?- chiese, improvvisamente perplesso.
-Ho portato anche le treccine da hippy e i rasta, ma che c'entra?- ribatté sulla difensiva Valjean.
-No, no, è solo che... mi sembra che ci siamo già visti da qualche parte- rispose Javert.
Valjean scrollò le spalle, e rispose:- La vostra è una faccia che non si dimentica.
"E questo che diavolo significa?" si chiese Javert. "Mi sta dicendo che ho la faccia di un babbuino drogato, oppure ci sta provando? E quale delle due ipotesi è più inquietante?".
 Prima che Javert potesse dare una risposta a questo angosciante dilemma, dalla strada si udì un grido:- Monsieur le Mayor! Monsieur le Mayor! Venite, presto!
Valjean corse in strada, con uno scatto degno di un vampiro di Twiligth, e corse in strada, dove era in corso una tragedia: il vecchio signor Fauchelevent stava venendo schiacciato dal suo carro.
"Adesso ci penserà due volte, prima di bloccare il traffico con quel suo mostro" fu il primo pensiero, invero molto poco caritatevole di Valjean, il quale, tuttavia, capita immediatamente la situazione, optò per l'unica soluzione possibile: si buttò sotto il carro ed usò tutte le sue forze per sollevarlo.
Non bisogna criticare però la folla per il suo mancato intervento: dopotutto, non tutti in quel paesino possedevano il fisico di The Rock unito alla generosità di Padre Pio.  Di certo non li possedeva Javert, il quale, dopo aver percorso tutto il paese correndo, se ne stava in un angolo a prendere aria dall'inalatore.
-Fatto!- ansimò Valjean , abbattendo il carro sulla strada.
A quelle parole, Javert alzò di scatto la testa ed esclamò:- Per caso vi dopate, signor Sindaco?
-Cosa...? No, certo certo che no! Ma vi pare?!- ribatté Valjean, inorridito.
-E allora, com'è possibile che siate riuscito a sollevare quel carro? E' praticamente impossibile che un uomo della vostra età possieda una tale forza.
-Se mi aveste aiutato, invece di stare lì a fare insinuazioni, non avreste fatto un soldo di danno!- sbottò Valjean. -E comunque, ho solo undic'anni più di voi, quindi non fate tanto il giovincello.
-A memory stirs- rispose Javert- You make me think of a man/ from years ago/ a man  who broke his parole... -  fissò intensamente Valjean e continuò:- He disappeared...
-E che palle!-  sbottò, molto poco signorilmente, Valjean. -Non eravate voi quello che si stancava a fare le canzoncine?
-Come, prego?- rispose Javert, facendosi subito sospettoso.
-Ma che palazzo!- rispose istintivamente Valjean, prima di ricordarsi che quello che aveva davanti non era il vescovo Myriel. Nel vedere lo sguardo di Javert farsi sempre più perplesso, il sindaco continuò:- Tranquillo, non stavo parlando di voi. Dite quello che dovete dire.
Ma Javert pensò che non valeva la pena inimicarsi da subito il sindaco. Perciò se ne andò per la sua strada, e andò a comprare i biglietti per la prima di Harry Potter, senza poter immaginare che presto avrebbe fatto un incontro che li avrebbe resi completamente inutili.
 
*Sul ritmo di "At The End Of  The Day": tutti gli arrangiamenti dei testi sono opera di Fabrixz. Così come l'idea dei Pokémon.
Per i Pokémon, se non li conoscete, cercate l'immagine su Internet. Non siamo ancora abbastanza tecnologizzate per darvi i link :)
**Cit. del film "Kyurem e il Solenne Spadaccino" quindicesimo film Pokémon.
Allora, amici e vicini!
Poiché su EFPquesto è un periodo di stagna, abbiamo deciso di rimediare. Anche perché, dopo quasi un'ora passata a studiare le grandiose imprese di Solone e Pisistrato, eravamo sufficiente sclerate per un lavoro del genere.
E... niente. Recensite numerosi!
Alla prossima:)
VH: "Il nostro autore" un par di palle! Mi avete rovinato un capolavoro!
AM:Se magari eviti di fare tutto questo rumore, così non ci facciamo scorgere dalle nostre obbiettive...
VH: E tu dovresti essere il massimo esponente della lingua italiana? State freschi!
*Spuntano Dante, Giovanni B. e Francesco P*
DGP: QUELLI SIAMO NOI!!!
AM: LE HO TROVATE! SONO LI'!
*Spara*
Petrarca: CHI MI HA SPARATO SU UN PIEDE?!
VH: Ok, Ale. Se i tuoi romanzi sono al livello della tua mira, allora voi italiani siete veramente nella merda.
AM:*Sarcastico* Grazie del francese.
VH: E fai anche battute di merda. Ora andiamo: ancora lunga è la strada per Avonlea...
AM:E poi sono io quello che fa battute di merda...

 

 

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Capitolo 4
*** Perché Javert non andò a vedere Harry Potter ***


Capitolo quattro
"Perché Javert non andò a vedere Harry Potter"

 
 
Nel momento in cui iniziò a sospettare che il sindaco Madeleine potesse essere l'ex galeotto Jean Valjean, Javert prese a trascurare tutti i suoi altri doveri di ispettore; incluso debellare il fiorentissimo mercato della prostituzione presente in città.
Aveva però trovato il tempo di fare quattro ore di fila per la prima di Harry Potter, vallo a capire st'ispettore, era una creatura complicata.
Nel frattempo, la povera Fantine, sedotta, abbandonata incinta e costretta a separarsi dalla figlia, era stata appena licenziata. Ma vi pare che questo possa bastare per la protagonista di un romanzo drammatico dell' '800? Certo che no! Così la nostra povera protagonista si era trovata nelle fauci del fiorente mercato della prostituzione sopracitato.
E che ci volete fare, C'est la vie!
Ma l'incontro che doveva rendere inutili le quattro ore di fila di Javert, avvenne in una fredda sera d'inverno.
Fantine venne notata da Bamatobois, un giovane borghese utile alla società quanto i francobolli al lampone che monsieur Le mayor adorava leccare i giorni in cui non aveva niente da fare.
Si stava quindi divertendo a tormentare la povera donna.
"Sei brutta! Sei sdentata!" come si vede, oltre che di un invidiabile spirito d'osservazione, Bamatobois era anche dotato di una fervida immaginazione per gli insulti.
"E tu sei un brutto babbano!" Replicò lei voltandosi a guardarlo.
Bamatabois spalancò gli occhi, poi chiese:"Nooooooo, ai visto anke tu hp xdxd"
Come potete notare, Bamatabois era subumano anche nel modo di esprimersi. Probabilmente ascoltava anche gli One Direction e Justin Bieber.
"Si, l'ho visto, e se non metti le acca al posto giusto giuro che ti picchio." Replicò lei con sguardo truce.
"cm ti prmt d prlr in qull md a m!!!! hihihihi" (Per chi non parla la lingua degli aborti dell'umanità= Come ti permetti di parlare in quel modo a me)
Ma Bamatabois pensò anche di aggiungere i fatti alle parole, ed infilò un pugno di neve nella schiena della povera Fantine.
"MA PORCA DI QUELLA PUTTANA CHE SEI!" Ruggì Fantine gettandosi su di lui, ed iniziando a picchiarlo selvaggiamente.
(Se a qualcuno interessa la sorte di questo scherzo della natura, sappia che venne portato in ospedale, e passò il resto della sua vita in sedia a rotelle, pensandoci due volte prima di importunare onesti lavoratori.)
Ma le grida di Bamatabois attirarono la più grande rottura di coglioni di tutta la città: L'ispettore Javert.
"Tell me quickly what's the story/who saw what and why and where/e me la sento troppo matta/ perchè io sono JAVERT!" recitò l'Ispettore fermandosi in quel momento sul luogo del delitto.
Bamatabois e Fantine lo osservarono perplessi per qualche istante, poi cominciarono a parlare tutti e due insieme, cercando di sovrastarsi a vicenda.
"UNO ALLA VOLTA!" ruggì l'Ispettore. "Non ci ho capito una mazza. Chi ha aggredito chi?"
"Qll tr m a aggrdt in mzz all strd e m a cmt bbn" Esclamò Bamatabois.
Javert lo fissò battendo le palpebre per qualche istante, poi disse:"Ok. Adesso si che è tutto chiaro."
"Traduco io per questo scherzo di natura" intervenne Fantine "Ha detto che l'ho aggredito in mezzo alla strada e che l'ho chiamato babbano"
Javert le rivolse uno sguardo di puro disprezzo. "Primo: non ti ho dato facoltà di parlare. Secondo: comincio a comprendere perché ti abbia aggredita."
"Primo: la facoltà di parlare te la metti dove so io" ribatté Fantine. Poi, accorgendosi di aver fatto un errore, assunse la sua espressione da Gatto con gli Stivali e disse, con una vocina sottile sottile:"La prego, Ispettore Javert, mi creda: non stavo facendo niente... ho solo detto al signore qui che nell'ultimo film di Harry Potter Harry sopravviveva..."
Javert la fissò, e tutto il colore parve sparire dal suo viso. In un istante, assunse lo sguardo gelido che i criminali ben conoscevano.
"Fatine" disse con voce gelida "io ti dichiaro in arresto per l'aggressione ai danni del signor Bamatobois e per un reato ancora più grave."
"Quale?" domandò Fantine, schiantata.
Javert estrasse dalla tasca dei pezzi di carta e cominciò a stracciarli lentamente, mormorando ad ogni strappo una parola tra i denti:" E per aver mandato a puttane... le... quattro... ore...di... fila... per i biglietti della prima di Harry Potter e i Doni della Morte!!!" le ultime parole Javert le gridò, buttando all'aria in un colpo tutto quel che restava dei biglietti. Per un istante rimase immobile, quindi, tra la pioggia di pezzi di carta che gli cadevano intorno, completò, con voce assolutamente calma: "Parte due."
Dopo quelle parole, Fantine comprese che il suo destino era ormai segnato.
Ma non aveva fatto i conti con un potere più forte.
In quel momento, il rombare di una moto ruppe il silenzio.
"No..." Mormorò Javert alzando gli occhi al cielo" Il sindaco tamarro e Harleysta no!"
E in quel momento, Jean Valjean fece il suo ingresso sulla piazza a bordo della sua Harley, i guanti da guida coordinati al suo giubbetto, la sua magliettina:"I'm sexy and you're not" e, per finire, gli AC/DC sparati a palla dalla moto.
"Hey you, shook me all night long! Hey you! Shook me all night long!" Cantò Valjean a squarciagola, mentre frenava al centro della piazza.
"Questa la so, questa la so!" urlò Fantine, alzando una mano. "Shook Me All Night degli AC/DC!"
Javert la fissò, inorridito. "Quindi, oltre a prostituirti, e spoilerare finali di film" queste ultime parole furono pronunciate con sguardo assassino "ascolti anche musica satanica?!"
"Satanica?" ribatté Fantine, offesa. "Scusa, ma hai presente in che secolo vivi?"
Javert scosse la testa, pieno d'orrore. "Quella musica orrenda che porta alla perdizione, * con la sua carica di sfrenata sessualità..."
Sulle parole "sfrenata sessualità", il suo sguardo scivolò casualmente sul sindaco. Nel momento in cui se ne rese conto, Javert sussultò e si guardò freneticamente intorno. "Non ci sono slasher in giro, vero?".
Non ce n'erano, quindi Javert tirò un sospiro di sollievo, e continuò: "... dicevo, con la sua carica di sfrenata sessualità... e, con tutto questo, non dovrei nemmeno portarti in galera?"
"Javert, si può sapere cosa ha fatto questa donna?" intervenne Valjean.
"Mi ha rivelato il finale di Harry Potter" ruggì l'Ispettore.
"Cosa?" Valjean scese dalla moto e si chinò sulla donna prendendole le mani. "Fantine, ditemi: nel finale, Harry Potter vive o muore?"
"Oh, no, sopravvive".
A quelle parole, Valjean si raddrizzò con aria soddisfatta e tese una mano, sulla quale l'Ispettore Javert sbatté, con sguardo ancora più omicida, una banconota.
"Adesso, vieni con me!" ordinò l'Ispettore alla donna con sguardo truce.
"Cosa?..." Fantine sbiancò. "Vi prego, Ispettore! Non potete farlo! Devo mantenere la mia bambina, non posso andare in prigione, io..."
"Meno chiacchere, e comincia a camminare".
"Non potete farlo!" insorse Valjean. "E' innocente!"
"Ha aggredito un borghese, e perciò io devo portarla in prigione, come il mio dovere m'impone" Javert si raddrizzò e declamò con voce solenne: "Dove io passo, il crimine finisce; l'ordine è mantenuto...*"
"La noia impera" borbottò Valjean.
"Come?"
"Ma che palazzo!" rispose immediatamente Valjean. Quindi si chinò su Fantine e la prese in braccio. "La porterò in ospedale."
"Monsieur le Mayor!" intervenne Javert, scandalizzato.
"Oh, tacete voi!" sbottò il sindaco. "Vi ricordo l'articolo 81 della legge 13 Dicembre 1799 sulla detenzione arbitraria**".
"Ve lo siete appena inventato" sbottò l'Ispettore.
"Può essere" ribatté il sindaco con la sua miglior faccia di bronzo. Quindi, caricò Fantine sulla moto. "Dov'è tua figlia?" le domandò.
"Monsieur le Mayor!" urlò Javert, ormai sull'orlo di una crisi isterica.
"Oh, ma vi si è rotto il disco?"esplose Valjean. "Allora, dov'è tua figlia?"
"Da un locandiere di Montfermeil" rispose quella, stupefatta.
Valjean annuì, quindi mise in moto e partì, allontanandosi tra i bui vicoli di Montreuil-sur mer .
Dietro di loro, Javert rimase a fissarlo, negli occhi una luce fredda e determinata.
"Giuro" ringhiò "che prima del prossimo salto temporale riuscirò a finire una frase iniziata con Monsieur le Mayor!"
 
*Angolo degli autori*
Linsday:"Buongiornoooo
Catcher: Buongiorno a questo giorno che, si sveglia qui con me! Buongiorno al latte ed al caffè, buongiorno a chi non c'è!
Saitou: Catcher, placati.
Catcher: Ehi :c placati tu! Se io sono acculturata musicalmente che ci posso fare!
Linsday: PLACATEVE! Non ci riusciamo proprio a non fare più di 874489470 asterischi a capitolo? Allora
*Citazione del testo originale francese di Fantine's arrest, dove Javert se la sente mattissima
**Citazione dal libro
Linsday: Okay, tutto messo, mi pare...Poi, se non capite qualcosa, cavatevela da soli u.u
Saitou: Vi lovviamo con tutto l'heart
Catcher: Si sta trasformando in Bamatabois
Linsday: *Urla stile Comfortably numb dei Pink Floyd* AAAAAAAAAAH
*entra Fabrizx*
Questo è il primo capitolo di cui il sottoscritto FABRIZX partecipa in maniera quasi diretta alla scrittura, oltre a contribuire come prima come compositore, e con alcuni dei dialoghi, e ad essere stato fra le menti dietro alla follia, e tra i principali ideatori degli sviluppi successivi. Perdonate il crossover con Pokémon, se vi turba, è stata una mia debolezza, ma stranamente è apprezzato perfino da catcher che di solito non è tipo da Pokémon, per cui ora che ci sono riuscito ve lo tenete, XD!
Se per caso vi interessa approfondire la follia, passate dal mio account, mi raccomando. Sto sotto esami di Maturità, per cui posso scrivere e recensire poco, ma c'è già abbastanza da leggere per chi arriva ora, e dopo aggiungerò altro. Penso di farcela a rispondere ad eventuali recensioni in tempi brevi.
E ora, se mi perdonate lo spot pubblicitario, ci vediamo alla prossima puntata!

 
*Nel frattempo, Manzoni ed Hugo*
Manzoni: Invero la gente non sparisce così nel nulla! Victor, mi stai ascoltando?
Hugo: QUESTO E' IL TEMPO DELLE CATTEDRAAAAAAALIIIIIIII!!!!!!!!
Manzoni: L'abbiamo perso.
Hugo: LA PIETRAAAAA SI FAAAAAAA STAUTA MUSICA E POESIAAAAA
Manzoni: Questa deve essere la macumba che mi è stata lanciata dagli studenti che mi hanno studiato per tutti gli anni. Un compagno rincretinito.
Hugo: Ehi :c
Manzoni: Allora ci senti quando ti pare!
Hugo:LE HO TROVATE!!! SONO LORO!!!! *prende il fucile* Em...Ale....mi si è inceppato il fucile
Manzoni: Se non lo carichi non vedo cos'altro potrebbe succedere.
Hugo: Ah. *Si rinchiude in cucina*
*Passa un'ora*
Manzoni: Vicccccc! Victoooor! *Entra in cucina*
*Victor si trova con la testa nel forno*
Manzoni: MA CHE CAZZO STAI FACENDO?!
Hugo: Ho letto che Virginia Wolf si è suicidata con la testa nel forno. Perché io non muoio?
*Alessandro si china e lo trascina via* Deficente, se reusciti, accendilo il forno! E comunque, era Silvya Plath.
 
The eeeend

 

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