Un Partido Especial

di la modestina98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il gioco ***
Capitolo 2: *** SPARA! ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Il gioco ***



Alejandro stava lì fermo, immobile sul bordo della grande piscina di casa sua, a fissare insistentemente una una piccola ma letale pistola.
Era deciso doveva farlo, ora o mai più. 
Alzò l'arma quardandola da più vicino, era di un grigio impressionante: come i suoi occhi...cosi belli e prepotenti.
Nascose l'arma nel retro dei pantaloni e la coprì con la lunga camicia rossa, lasciata aperta.
Si diresse verso la porta d'entrata e entrò in cucina, dove un Heather indaffarata a leggere non lo notò neanche.
"Heather!" Esclamò il latino facendo sobbalzare l'asiatica, che lo fulminò con lo sguardo. 
"Che cosa vuoi?" Chiese acida Heather quardandolo cuoriosa, chissa cosa doveva dirgli?
"Dobbiamo parlare... seriamente! " disse Alejandro prendendo una sedia ,e sedendosi di fronte a un Heather sempre più curiosa e irritata.
"Parlare seriamente...di cosa esattamente? "Rispose Heather posando la rivisita sul tavolo poco distante, alla sua destra. 
"Promettimi che risponderai con sincerità!" Disse Alejandro non rispondendo alla domanda di Heather, che lo guardò con astio. 
"Perchè mai dovrei farlo?" Chiese Heather alzando un sopracciglio e appoggiando il gomito destro sul talovo con estrema lentezza. 
Alejandro prese con una velocità incredibile la pistola e con altrettanta velocità la puntò verso l'asiatica, che spalancò gli occhi spaventata e sorpresa. 
"Promettilo!" Disse stranamente calmo, con la pistola ancora puntata su Heather, spaventata più che mai.
"Pro...promesso!" Balbettò l'asiatica immobile sulla sedia.
Il latino ritirò il braccio e se la puntò contro la nuca, guardando dritto negli occhi spaventati di lei.
"Facciamo un gioco!" Disse Alejandro abbassando la pericolosa arma e aprendo l'interno di essa, estraendo una pallottola da una tasca dei pantaloni che mise dentro uno dei tanti fori all'interno di quel'armese.
"Una confessione sincera ciascuno, puntandoci l'uno sull'altro la pistola. Finita la confessione si spara tentando la fortuna."disse Alejandro chiudendo il tamburo dell'arma, facendolo roteare cosi da non poter sapere se la pistola e carica o meno.
Puntò nuovamente la pistola addosso ad Heather, che sobbalzò spaventata ed estrefatta dal comportamento del suo coinquilino.
"Cominciamo...ti piaccio fisicamente o psicologicamente? "Domandò veloce senza alcuna emizione, non muovendosi dalla posizione.
"Eddai, piantala con questa recita..."disse Heather girando la testa a destra e sinistra lentamente, mentre li tormentava le dita.
"NON è una recita, rispondi!" Disse Alejandro leggermente adirato, avvicinandosi di più ad Heather, che si tirò indietro con le spalle. 
"Va bene, va bene rispondo...ehm in entrambi i casi!"rispose agitata per arrossire violentemente dopo aver risposto.
Alejandro e rimasto a quardare serio come non mai, per poi premere il grilletto...

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Capitolo 2
*** SPARA! ***


Fù un'attimo che Heather chiuse gli occhi e li riapri piano, non era uscito niente.
Era viva.
Alejandro voltò l'arma porgendola ad un Heather a dir poco terrorizzata, che la prese tremando e la guardò posata sul suo grembo.
Lo guardò negli occhi e lui si avvicinò di più, prese le mani di Heather facendole stringere la pistola, podizionandosela sulla propria fronte.
Ancora seduta Heather ritrasse l'arma: "No, io non lo faccio...non voglio!" esclamò Heather pogiandosela sulle gambe candide, e fissando il pavimento. 
"Guardami..."disse Alejandro serio, e fin troppo a suo agio.
Heather continuava a fissare il pavimento, rotolando l'armese tra le mani delicate.
"GUARDAMI" urlò l'ispanico sbattendo violentemente le mani sul tavolo, facendo cosi sobbalzare l'asiatica che si alzò velocemente dalla sedia su cui era seduta pochi secondi fa, che puntò l'arma contro Alejandro.
C'era un silenzio straziante, si sentiva solo il respito tanto affannato di Heather, e il rumore della pistola che tremava insieme alla mano dell'asiatica.
Alejandro si alzò posizionandosi davanti alla delicata ma forte donna a pochi metri da lui, che restò immobile nella posizione precedente. 
Si avvicinò cosi tanto che la canna dell'arma gli toccava la parte sinistra del petto, nel cuore.
"Perchè?...perchè?" Chiese Heather lasciando scorrere libere alcune lacrime di paura e confusione.
" Perché io? Perché ti piaccio io?" Domandò ancora il lacrime Heather restando ferma nella posizione precedente,e sconstandosi il capelli dietro l'orecchio sinistro.
"Tu mi piaci, perchè sei impossobile, mi piaci perchè siamo più simili di quanto credi, mi sei piaciuta dal primo momento in cui ti ho vista!" Disse calmo sghignazzando malefico "adesso...devi...sparare chica!" continuò mimando il premere del grilletto. 
"I...io...non posso!"disse Heather abbassando il braccio e lo squardo, facendosi coprire la faccia coi lunghi capelli corvini.
"SPARA!" urlò l'ispanico dando un forte pugno sul tavolo tremante, Heather rialzò il braccio e premette velocemente il grilletto...

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Alejandro stava li immobile, con il pugno serrato sul tavolo, ghignava.
Heather tremava dalla paura, aveva sparato senza pensare.
Ansimava, dentro di lei scoppiarono mille emozioni tra qui: paura per quello che satebbe potuto succedere e felicità perchè non era successo niente.
Lui tolse la pistola dalle mani tremanti dell'asiatica, che la lasciò senza problemi, e la guardò negli occhi.
"Contento adesso?" Domandò Heather risedendosi.
"Non facevi prima con la sedia elettrica?"continuò con un'altra domanda l'asiatica, stranamente calma.
Alejandro si sedette davanti a lei, e fissò l'arma girare tra le sue mani.
"No, non ti ci saresti mai seduta! "Rispose l'ispanico sospirando, puntò l'arma contro la nuca di Heather che rimase calma.
"Seconda domanda, cosa provi quando mi quardi negli occhi?"chiese Alejandro caricando la pistola.
Heather alzò gli occhi, quardando la pistola grigia.
"Cosa provo quardandoti negli occhi,dici?"chiese l'asiatica quardando Alejandro, che non si mosse da dov'era.
"Non lo so!"continuò Heather rispondendo alla domanda di Alejandro,che la quardava maledettamente serio.
"Ah, quando sono con te...mi sento strana..."continuò Heather, levando la pistola dalle calde mani dell'ispanico momentaneamente impazzito.
Nascose la pistola dietro la schiena e girò intorno Alejandro, che se ne stava li fermo a fissare il pavimento. "Tu, sei l'unico che riesce a farmi arrossire di continuo, sei l'unico uomo che nonostante la mia acidità continua e il mio orgoglio..
.continui a corteggiarmi!"disse seria Heather da dietro Alejandro, pogiandogli una mano sulla spalla.
Alejandro alzò lo sguardo e si girò verso Heather, stringendole la mano.
Stettero fermi l'uno davanti all'altro, e si guardarono intensamente;
"Ale, io..." disse l'asiatica uscì la pistola nascosta dietro la schiena, e se la alzo all'altezza del viso.
"Tu...cosa?" Chiese Alejandro lanciando uno sguardo all'arma, e poi guardare Heather. 
"Io..."rispose con gli occhi lucidi, si puntò la pistola alla nuca.
Sono stati gia sparati tre colpi, adesso c'è l'ultimo inevitabile colpo carico.
Se la puntò alla testa e la caricò, prendendo un lungo respiro.
"Io ti amo!"concluse Heather per poi premere un'ultima volta il grilletto...

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Come era possibile? 
Ultimo colpo, andato a vuoto.
Aveva rivelato che lo ama, ed'era ancora viva.
Alejandro levò l'arma dalle mani immobili dell'asiatica, e la buttò a terra da qualche parte. 
Heather se ne stava li ferma, con lo sguardo fisso nel vuoto.
"Come è possibile? " chiese Heather cominciando a piangere, mentre si sedeva sconvolta.
"Chica, io non ho mai messo una singola pallottola, in quella pistola che non ho mai usato!"spiegò Alejandro inginocchiandosi davanti ad Heather, per quardarla meglio, ed evitare un calcio improvviso nei gioielli.
"e tu hai fatto tutto questo..."
Domandò Heather ancora sconvolta. 
"Per farti confessare il tuo amore? Si esatto!"la interruppe Alejandro, formulando lui la domanda a posto dell'asiatica, per poi rispondere.
"Adesso...sono...decisamente..."borbottò Heather mentre alzava gli occhi per guardare Alejandro, inginocchiato poco distante da lei.
"Sei decisamente...cosa? "Domandò l'ispanico avvicinandosi un po ad Heather. 
"Sono decisamente..."continuò Heather inginocchiandosi anche lei, a pochi centimetri di distanza dall' ispanico.
"Si, chica?"domandò incitandola a continuare Alejandro, accarezzando la guancia destra di Heather, e avvicinandola a se. 
"Fottuta!" Sussurrò l'asiatica avvicinandosi all'ispanico, che sorrise divertito per quello che aveva appena detto la donna della sua vita.
"Sappi, che questa me la pagherai!"soffiò poco convinta Heather a qualche millimetro di distanza dalle labbra invitanti dell'ispanico.
"D'accordo! Te la pagherò...quando vorrai!"sussurò Alejandro, per poi azzerare le millimetriche distanze delle loro labbra, unendole in un decisivo e passionale bacio...
"Ed'è cosi che ha confessato di amarmi!" Esclamò Alejandro, guardando gli amici,che lo guardavano a bocca aperta.
"No, mai dai? Sei proprio bastardo amico!"disse Duncan dando una pacca sulla spalla dell' amico e collega di lavoro.
"Gia, per questo si ritrova sposato!"rivelò jose facendo notare la fede al dito del fratello. 
"Si, sono sposato con..." prese parola Alejandro. 
"Con chi sei sposato tu?"domandò una voce femminile, entrando in salotto.
"Con la migliore chica al mondo con cui far..."risposr Alejandro facendo una piccola pausa.
"Per far cosa amico?"domandò Duncan curioso.
"Con cui far ^un petido especial^ " rispose Alejandro baciando passionale la moglie.

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