Dieci anni dopo

di lu1980
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1-DIECI ANNI COPO ***
Capitolo 2: *** 2-OLOGRAMMA ***
Capitolo 3: *** 3-UNA SECONDA FAMIGLIA ***
Capitolo 4: *** 4-RITORNO AD HEAVY MELDAR ***
Capitolo 5: *** 5-LASCIAMI ANDARE ***



Capitolo 1
*** 1-DIECI ANNI COPO ***


~~-eih pa', hai visto il monitor?-
-stamane ancora no, perchè?-
-stando ai valori manca poco-
-cosa!? E lo dici così!-
-calma, calma … ci vorranno ancora due o tre giorni-

==calma un corno donna! Io sento le vostre voci e vedo le vostre sagome già da mesi!==

-ma quale calma? Ho giusto il tempo per avvisarla!-

== avvisare chi? È la prima volta che tirano in gioco una terza persona!==

-Kyra, tu non devi prendere servizio?-
-sì, ma ho tutto il tempo, vado direttamente sul posto da qui-
-non avrai parcheggiato ancora il tuo caccia sul mio prato? L'ultima volta me l'hai quasi distrutto!-
-esagerato, per un po' d'erba schiacciata!-
-mpf!-
-ok ho capito, me ne vado, è ora che inizi a fare il capitano! … non aspettarmi alzato, c'è forte probabilità che faccia molto tardi!-
-allora ti lascio in caldo qualcosa-
-grazie pa', quanto torno ti porto il liquido-
-bene e fai attenzione!-
-come sempre-

Guardò un'altra volta i dati del computer e si girò a parlare con la capsula di gel medico dove dentro c'era qualcuno.
-vedi, ragazzo, il tuo soggiorno qui dentro sta per finire-

==questo l'ho capito da me, come ho capito che tu sei un medico o giù di lì e tua figlia un soldato, o meglio, un capitano==

-sarò sincero, quando ti ha portato qui eri messo molto male, ma ora, stai rimesso a nuovo!-

==chi mi ha portato qui? … continua, parla, dimmelo!==

-ho messo il sistema in stand-by … ti devo salutare, ho la cena da preparare e una chiamata da fare-

==maledizione! … dentro sta roba sento le voci ovattate e non riesco a capire se siete amici o nemici!==


*****
Raggiunse il posto in perfetto orario, il gruppo negli anni era aumentato.
Ogni anno in quel luogo, nello stesso giorno per dieci anni.

Atterrando si accorse che qualcosa non andava, c'erano i mezzi per il trasporto detenuti e i soldati armati, troppo armati per quel tipo di evento.

-Roy, cosa succede?- chiese raggiungendo il collega, un bel ragazzo biondo sui trentacinque anni.
-il generale vuole arrestarli tutti, bambini compresi, e metterli in una cittadella di concentramento-
-me è terribile! Non fanno niente di male, ricordano solo il loro capitano e il giorno in cui hanno sconfitto le Mazoniane … ce l’ha sempre avuta contro di loro, se non avesse tutti quei gradi gli spaccherei volentieri la faccia! … e non solo quella!-
-abbassa la voce, vuoi che ti senta?-
-scusa, hai ragione-
-ora va meglio … e poi, per la cronaca, la penso anch'io allo stesso modo-
-grazie, Roy, lo so che siamo sulla stessa linea-
-figurati …. Ssss arriva-

-capitano Mc. Broun, capitano Krosswelt appena hanno finito coi fiori date ordine ai vostri uomini di prelevarli!-
-signor Generale, con tutto il rispetto, non stanno facendo alcun reato-
-capitano Krosswelt, sono aumentati troppo e questo basta!-
-ma ...-
-niente ma, esegua l'ordine!-
-sissignore- rispose a denti stretti.

Raggiunse i suoi venti uomini scura in volto, a loro bastò guardarla per capire che qualcosa non andava per il verso giusto.
-sarò breve, abbiamo ordine di arrestare quella gente, ma non sono d'accordo perchè non stanno facendo nulla di male! … intendo disubbidire all'ordine e, sicuramente, verrò punita quindi non vi obbligo-
I soldati si guardarono tra loro scambiandosi cenni d'intesa.
-capitano siamo con lei!-
-grazie tenente Norfor-

Nell'aria si diffusero le note di un'ocarina, appena tornò il silenzio venne dato il segnale di avanzamento, i due gruppi di soldati delle forze speciali, armi in pugno, iniziarono a muoversi.
Arrivati a pochi passi dai civili puntarono loro contro i fucili.
-signori, dolente, ma dovete seguirci- ordinò il generale da un megafono al sicuro in lontananza, attese alcuni minuti senza ottenere risposta -se la mettete così … capitani procedete-
-soldati att tenti!- ordinò Kyra -presenta arm!-
-soldati att tenti! … presenta arm!- ripetè Roy.
-fuoco! … fuoco! … fuoco!- ordinarono in coro.
*****
Rientrò quasi alle tre di notte, suo padre al piano di sopra, russava della grossa, mangiò quanto le aveva lasciato e scese in laboratorio, guardò i monitor, davano l’ok per la seconda fase del programma.

==eccola! … riconosco i suoi passi!==

-scusa se ho fatto tardi, ma è stato per una giusta causa- disse mettendosi a lavorare.

==no … parla ancora … voglio sentire la tua voce==

-oggi mi sono presa quindici giorni di sospensione per avere salvato da un'ingiusta cattura un gruppo di persone  … cioè, ce li siamo presi, sì perchè eravamo io Roy e i nostri uomini, tutti sospesi!-

==anche i miei uomini avrebbero fatto la stessa cosa==

-ok iniziamo! … ora collego alla tua capsula questi fusti- mentre parlava eseguiva le varie operazioni -c'è dentro una specie di acqua che altro non è che ossigeno allo stato liquido, poco per volta andrà a sostituire il gel medico … ad operazione ultimata aspetteremo ancora qualche ora e poi ti tiriamo fuori … chi mi cerca a quest'ora?-

==non rispondere, parlami ancora! … ma cosa sto dicendo!? Mi comporto come se … come se fosse la mia donna … no! Non è logico, non ci si può innamorare di una voce! … Tochiro, amico mio, in questo momento avrei proprio bisogno di te!==

-pronto? … ciao Roy- mise il viva-voce.
-allora sveglia anche tu, sento-
-e … sì-
-ma cosa stai facendo?-
-riordino il laboratorio … papà ha lasciato roba in giro dappertutto!-
-ma sono le quattro di notte!-
-lo so da me! … ma sai com'è fatto, se occorre tra due secondi arriva! … piuttosto, perchè hai chiamato?-
-mi è sorto un dubbio-
-taglia corto-
-i soldati verranno pagati lo stesso o gli toglieranno la sospensione?-
-il generale deve solo provarci! Se lo fa gli lancio un bug nei computer che se lo ricorda a vita!-

==astuta la ragazza!==

-vorrebbe dire “no”?-
-esatto! … ha troppo bisogno di papà per fare un tiro mancino-
-ricevuto, ti lascio finire, ci sentiamo-
-ok, ciao!-
==era ora!==

-fiuu, è andata! … ora torniamo a noi … i fusti sono collegati, avvio lo scambio di liquidi-

==finalmente!==

-cavoli sono già le cinque! Tanto vale che mi fermo ancora un po' … così ci guardiamo in faccia … o meglio, mi vedi tu, io la tua la conosco bene- smise di parlare per controllare i monitor delle funzioni vitali.

==dove sei? Parlami ti prego! … no, di nuovo! … devo sopprimere questi pensieri!==

La massa opaca iniziò a diventare sempre più trasparente, davanti a lui comparvero prima dei capelli viola e poi degli occhi scuri, profondi, determinati e dolci al tempo stesso.
-capitano Kyra Krosswelt comandante del secondo gruppo speciale dell'esercito, lieta di poterti parlare, finalmente, faccia a faccia … Capitan Harlock!- disse facendo il saluto militare.

==piacere mio, capitano==

-questo sì che è un buongiorno!- esclamò lo scienziato entrando in laboratorio.
-papà ben svegliato, novità?-
-nessuna, ho mandato il segnale ma non ho ricevuto risposta-
-abbi fede … ha promesso-
-forse è il caso che vada tu a riposare, de quanto sei sveglia?-
-venti ore … lui sta bene, ci vediamo più tardi-
-dormi bene, figliola-

*****

-e questo è tutto, capitano-
-sicchè lei sarebbe il famoso dottor Krosswelt, che stava studiando una cura per il mio amico-
-solo che quando l'ho trovata era troppo tardi-
-aiutando me si è riscattato … da quanto ho capito, ero in fin di vita-
-già-
-mi dica, cosa ne è del mio equipaggio?-
-a questo posso rispondere io- Kyra entrò in salotto sedendosi sul tappeto tra lui e suo padre a gambe incrociate, vestiva con dei semplici jeans corti al ginocchio ed un canotta bianca -sorvegliarli è il compito principale per cui hanno creato le squadre speciali … in questi dieci anni c'è chi è morto,  chi ha messo su famiglia e chi è tornato dalla sua famiglia … raggiungendo una quota di sessanta elementi … Key Juky e Tadashi Daiba si occupano di Mayu, con la cuoca il dottore e il primo capo abitano appena fuori città in una graziosa casa con giardino nei pressi del luogo dove li hai fatti sbarcare … uh? Suonano alla porta-
-lascia vado io-
-grazie pa’-
Harlock accennò un sorriso prima di parlare -devo ringraziarti-
-e di cosa?- chiese lei con stupore.
Rise -hai messo a rischio la tua carriera per loro … da quasi una settimana potevo sentire le vostre voci-
-ora mi è tutto chiaro!-

-e me no! Cos'hai combinato stavolta?- chiese suo padre, mostrando una busta.
-veramente “abbiamo” … ieri alla commemorazione il generale voleva arrestare tutti i suoi uomini e trasferirli in una cittadella di contenimento … io e Roy, invece che ubbidire, abbiamo dato l'ordine di saluto alle armi, lui si è arrabbiato di brutto e ci ha dato quindici giorni di sospensione-
-che figlio di buona donna!-
-non ti scaldare, papi, guarda il lato positivo, ora che il capitano è fuori pericolo hai bisogno di aiuto per rimetterlo in gioco!-
-mi credi così vecchio da non riuscirci da solo!?-
-ma no! È solo che per la parte atletica servo io, tutto qui-
-maaah, chiacchiere! Vado a preparare la cena!- concluse la frase uscendo dalla stanza parlottando.
-ti lascio anch’io, ho delle cose da fare- disse alzandosi, ma Harlock la prese ad un polso.
-no, resta-
I loro sguardi s'incrociarono, quello penetrante di lui la fece sentire strana, non riusciva a dire una parola, dopo un breve ma interminabile istante, complice l’allentamento della presa, trovò come rompere il silenzio.
-il tuo occhio?- chiese sedendo sulla poltrona di suo padre.
Harlock vi posò una mano sopra -come avete fatto?-
-rigenerazione cellulare, purtroppo ho potuto portare fuori dalla base solo una quantità limitata di liquido rigenerante e abbiamo dovuto scegliere o quello o la cicatrice-
-le mie armi?- chiese senza fare commenti.
-sono qui al sicuro, ben nascoste-

*****

Il recupero fu molto rapido, al quarto giorno fuori della capsula era già il grado di camminare senza alcun sostegno o aiuto.
La mattina del quinto pioveva a dirotto, Kyra scese in cucina molto tardi, durante la notte ricevette una chiamata che la tenne parecchio al telefono.
-bambina mia, mi sembri turbata-
-lo sono … stanotte, mi hanno chiamato dal quartier generale … sospensione revocata- si versò del caffè -hanno avvistato una nave in avvicinamento … e non è l'Arcadia-
-quindi siete in pre-allarme?-
-no, siamo in allarme arancione- finì il caffè -vado a cambiarmi e sentire se ci sono novità-

Harlock, che aveva origliato tutto, intuì la gravità della situazione e tra sé iniziò a riflettere.
==ora ho capito perchè non sono ancora qui, una sola nave li potrebbe tenere nascosti nell'asteroide … l'ammiraglia delle Mazoniane==
Mentre pensava salì al piano superiore diretto verso quella stanza che oramai conosceva a memoria, ogni notte vi si recava per vederla dormire, quella ragazza lo aveva stregato.
Entrò in silenzio, come solo lui sapeva fare, con lo stesso silenzio chiuse la porta, lei era lì, gli dava le spalle a capo chino stava chiudendo la cintura dell'uniforme, aveva legato i capelli in una treccia.

Allungò la mano per prendere la casacca buttata sul letto, ma lui la bloccò posandole le mani sulle spalle facendola sobbalzare.
-fai attenzione, sono Mazoniane-
Lei si girò di scatto.
Avrebbe voluto baciarla, ma non era il momento.
-come fai a dirlo con tanta sicurezza?-
-l'Arcadia sta seguendo un'altra rotta e questo vuol dire solo una cosa-
-giro largo in manovra evasiva- lo interruppe finendo la frase.
Stava per darle consiglio su come affrontare la battaglia quando sul quadrante dell'orologio della ragazza comparve una luce rossa.
-avvisa tu papà- disse prima di correre sul tetto della casa e sfrecciare via sul suo caccia.

Il dottor Krosswelt era in giardino, aveva smesso di piovere, nel sentire rombare il motore alzò lo sguardo al cielo e seguì il velivolo con lo sguardo.
-mi servono i miei vestiti e le mie armi, devo andare-
-non da solo! Hai ancora bisogno di me per terminare la terapia vitaminica!-
-e tua figlia?-
-sa cavarsela da sola, troverà il modo di raggiungerci- aggiunse facendo l'occhiolino.

==ha capito tutto==

-dimmi cosa devo fare per avvisare il tuo equipaggio-
-sarà l'Arcadia a dare loro il segnale-

Il cielo divenne rosso e si udì una risata crudele.
-popolo della Terra, sono Elama, nuova regina del popolo Mazoniano … se vi è cara la vita dovete darci quanto vi ordino! … vogliamo cinquanta uomini, giovani forti sani e belli! … avete sette giorni di tempo … vi faremo sapere giorno ora e luogo dove avverrà la consegna!-
Seguì una seconda gelante risata.

-capitano?- lo scienziato guardò Harlock in modo interrogativo.
-a mezzanotte partiamo- rispose lui con una calma quasi irreale.

*****

Quella stessa sera, al calare del sole, un fascio di luce partì dalla montagne.
Alla spicciolata, dalla città, uscirono vari mezzi di trasporto diretti verso quella luce.
Il generale diede ordine ai soldati dei gruppi speciali ed a un battaglione d'artiglieria di seguire quei civili che altro non erano che l'equipaggio dell'Arcadia.
-Kyra, eih Kyra! Mi stai ascoltando?-
-uh? Scusa, Roy, cos'hai detto?-
-ti ho chiesto, secondo te, il vecchio che intenzioni ha!-
-qualunque siano, non buone-

-signori chiedo scusa, siamo sul posto-
-grazie tenente- rispose Roy.

Diedero ordine ai soldati di usare la mimetizzazione di invisibilità, armi in pugno seguirono il gruppo fin dentro una caverna dalle pareti illuminate, un lungo corridoio li condusse fino ad un grande antro dove si trovarono davanti lei … l’Arcadia, in tutta la sua maestosità.
Gli anni non l’avevano minimamente intaccata, anzi, sembrava appena uscita dal cantiere di costruzione.
il suo vecchio equipaggio si fermò a prua, mentre i soldati, che erano il triplo, si aprirono a ferro di cavallo attorno a loro.
La passerella del ponte laterale vanne calata e ne scese Meeme, lasciando i suoi compagni delusi.

-ascoltatemi bene tutti- ordinò il generale via radio –appena iniziano a salire catturateli, nessuno escluso! E chi si rifiuta lo mando sotto Corte Marziale!- l’ultima parte era un chiaro monito ai soldati dei gruppi speciali.

*****

-Meeme, dov’è il capitano? Perché non è qui?-
-non temere Key, arriverà-
-oi oi, prevedo guai-
-Yattaran cosa dici?- disse Tadashi.
-ragazzo, non ti sei accorto di nulla?-
-no, spiegati meglio-
-siamo in troppi in questa caverna-
-sempre voglia di scherzare, per un attimo ti ho quasi creduto!-
-è vero, guarda qui!- rispose mostrandogli un video in termografia dell’elicottero giocattolo che aveva appena recuperato.
-cavoli! Siamo circondati!- esclamò il ragazzo.
-presto saliamo a bordo!-
-Meeme ha ragione … tutti a bordo!- ordinò Key Yuki.
Il gruppo iniziò a salire, non fecero in tempo ad arrivare a metà rampa che un fascio laser li fece arrestare.

-fermi! Siete tutti in arresto- il generale unitamente ai soldati tornò visibile –capitano Krosswelt fermi quella donna!-
Kyra si trovava a breve distanza da Key, talmente breve che poteva leggerle in viso il terrore.
-allora cosa aspetta!?- intimò il generale.
Ogni pirata era tenuto sotto tiro da almeno due soldati.
Kyra, rimessa la pistola nel cinturone, lo sganciò buttando tutto a terra –ti affido i miei uomini- disse guardando Roy mentre si strappava i gradi dall’uniforme.
-cosa significa?- chiese il ragazzo.
-non l’hai capito? Eppure sai benissimo come la penso!-
-Kyra, ragiona! Rischi la morte!-
-non sotto il suo comando-
-suo?-
-suo- ripetè la ragazza puntando il dito in alto facendo alzare a tutti lo sguardo.

-salve generale … è un po’ che non ci vediamo, ti sei fatto vecchio!- disse il pirata con aria di sfida.
-Harlock! Che tu sia maledetto! … fuoco, fate fuoco!-
I soldati non ebbero tempo di ubbidire all’ordine, l’Arcadia attivò tutto il suo armamento lasciandoli spiazzati.

-cosa ordini capitano?-
-non a me tenente, ora è Roy il tuo capitano- rispose Kyra.
-ritirata! Soldati ritirata! … Kyra, sii felice nella tua nuova vita- si strinsero la mano –la prossima volta che ci vedremo saremmo nemici-
-lo so Roy, lo so … ti ringrazio-

*****

Sfruttando la situazione i pirati salirono a bordo in attesa del capitano che non tardò a raggiungerli.
Si accorsero subito che qualcosa non andava, sembrava affaticato.
Sorrise loro prima di avere un mancamento, subito sorretto da un uomo comparso dal nulla dietro di lui.
-Kyra- disse l’uomo –aiutami!-
-subito, pa’-
Aiutarono Harlock a rimettersi in piedi, lui vide la preoccupazione sui volti dei suoi uomini, riunì le poche forse rimastegli per dare l’ordine che aspettavano.
-tutti ai vostri posti!-
-dove siamo diretti?- chiese Key.
-l’Arcadia lo sa … Meeme vi spiegherà il resto … dottor Zero venga-
-subito capitano-

Harlock venne portato in infermeria, fatto stendere e subito sottoposto ad analisi.
-ma è spaventoso!- esclamò il medico –il capitano, ha le riserve vitali ridotte al minimo!-
-servono più dosi, giusto pa’?-
-esatto … dottore, con gli strumenti che ci sono a bordo è in grado si mettere assieme questo?- disse dandogli un foglio di carta.
-cosa credi collega, l’Arcadia ha la migliore dotazione esistente!-
-ottimo! Kyra, tu pensa a lui, io aiuto il dottor Zero-
-ok, pa’-

Prese dal contenitore medico quattro delle dieci fiale che conteneva e andò nell’altra stanza tenuta a luce bassa per non disturbare il capitano, dopo essersi accertata che non avesse febbre gli fece la prima dose, il suo istinto di soldato si svegliò, girandosi rapidamente estrasse il coltello che portava legato alla gamba e lo puntò in un punto buoi dietro la sua schiena, un paio di occhi gialli comparvero e lei lo ripose.
-scusami, Meeme-
-di nulla, normale reazione da soldato … continua pure-
-ti ringrazio- rispose chinando il capo per la dose successiva.
-sta molto male?-
-no, ha solo chiesto troppo al suo fisico ancora debole … ecco fatto, ora deve solo riposare-
L’Arcadia vibrò, era stata colpita.
-ci attaccano! … Meeme, lo affido a te vado in plancia- disse guardando fuori da un oblò.
-vengo anch’io- Harlock si era alzato.
-scordatelo! Tu resti qui!-
-questa è la mia nave!-
Kyra lo guardò seria in volto con aria di sfida dritto negli occhi.
-non sei ancora in grado di gestire la cosa!-
-ti sbagli io … mi hai …-
-Meeme aiutami-
-che succede qui?- chiese Zero entrando –abbiamo sentito gridare-
-ho dovuto sedarlo … pensateci voi, io devo andare-
-dove?- chiese suo padre, ma non ricevette risposta era già sparita.
-ha una battaglia e una nave da guidare- rispose Meeme con la sua solita calma.

*****

Sul ponte erano spiazzati, non sapevano cosa fare, l’esercito dava loro contro e, cosa peggiore, il capitano stava male.
Kyra come entrò capì subito la situazione.
-chi sa portare il timone?- chiese per prima cosa.
-io- rispose Maji.
-bene, quello sarà il tuo posto per ora! … armate i cannoni laterali e il primo blocco di quelli frontali! … fate fuoco al mio comando! … timoniere, portaci via da qui!-
Gli ordini arrivarono talmente diretti e decisi che tutti risposero immediatamente.
-ora! Fuoco a volontà!-
Per loro fortuna la nave dell’esercito era solo una e venne allontanata piuttosto rapidamente, facendo gridare di gioia i pirati.
Kyra in mezzo a quella confusione si avvicinò e Key.
-ti chiedo scusa se ho preso il tuo posto-
-hai fatto la cosa giusta … dopo avere sentito il racconto di Meeme eravamo tutti come bloccati-
-immagino … chi mi da il rapporto dei danni?- chiese a voce alta.
-lo faccio io!- Tadashi alzò il capo dalla sua postazione –scafo al cinquanta per cento e armi esaurite-
-questo non va bene- Kyra chiuse gli occhi per pensare –esiste un posto sicuro dove poterci rifugiare?-
Alle sue parole tutti i monitor si illuminarono.
-ma che diamine?- disse con stupore.
-è il computer dell’Arcadia- rispose Key –vuole ringraziarti per quello che hai fatto-
-guardate, sta arrivando l’asteroide!- uno dei pirati indicò un punto sulla mappa stellare.

*****

Si svegliò nella sua cabina, con la melodia dell’arpa di Meeme come sottofondo.
-com’è andata?- chiese aprendo gli occhi.
-abbiamo vinto … sapendoti malato erano tutti nel panico, ma kyra ha preso in mano la situazione … ora siamo nell’asteroide per le riparazioni-
Harlock accennò un sorriso mettendosi a sedere.
-forse agli altri lo potrai nascondere ancora per un po’- riprese lei –ma a me no, il tuo cuore è tornato a battere … e lo fa per lei- prese una bottiglia dal tavolo –bevo alla tua felicità!-
-Meeme, ho da chiederti una cosa-
-l’ho già fatto mentre dormivi, rimaniamo solo io e loro- sollevò la sua arpa e la bottiglia di liquore ed uscì.
Terminò di vestirsi, prese un bicchiere e una bottiglia e andò nella sala del computer, si versò un poco di vino e posò la bottiglia sulla consolle.
-amico mio, dopo dieci anni siamo di nuovo assieme, altro non ti dico, tanto sai già  tutto!- vuotò il suo bicchiere –brindo a noi!-
Il computer si illuminò e la bottiglia si vuotò mentre le porte si aprivano dietro di lui.
-Harlock!-
Quella che un tempo era una bambina, ora, era una graziosa ragazza di diciotto anni.
-come sono contenta che stai bene! Meeme mi ha raccontato tutto!-
Si sciolse dall’abbraccio e le asciugò una lacrima.
-anch’io sono contento di vedere che stai bene, Mayu … vi lascio soli, avrete molte cosa da dirvi-
-riuscirò a capirlo?-
-ne sono certo … inizia a parlargli- le rispose sorridendo.
Il ritorno alla sua cabina fu più lungo del previsto, i suoi uomini avevano terminato la giornata di lavoro e nel vederlo in forze gli fecero molte feste.
Impiegò quasi un’ora per coprire un percorso di poche centinaia di metri.

*****

Meeme le aveva detto che il capitano voleva parlarle nella sua cabina e lì l’aveva accompagnata e lasciata dicendole di aspettarlo.
Ingannò l’attesa studiando la piantina della nave in modo da memorizzarne ogni singolo dettaglio, sentì la porta aprirsi, i suoi passi entrare, la stessa richiudersi  e il blocco di sicurezza scattare.
-vista da fuori non sembra così grande- aveva sciolto i capelli, sentì le mani di lui sfiorarli per posarsi ancora una volta sulle sue spalle –secondo gli studi dell’esercito, l’interno era costituito solo da ponte, stiva, hangar, cambusa e sala motori … e una manciata di cabine per gli ufficiali, invece, qui c’è tutto! … Key mi ha detto che tra quattro ore saremo nei pressi di un pianeta artificiale di interscambio per caricare acqua e viveri, durante le operazioni scendo a comperarmi alcune cose-
-no!- rispose lui in chiaro tono di ordine.
-come sarebbe a dire?- si girò e lo guardò seria –ho bisogno di vestiti, non posso mica andare in giro con la divisa dell’esercit…-
Il resto della parola venne bloccato da un bacio –no, non da sola, andrai con Key, Tadashi e un paio di uomini-
Rimasta senza parole abbassò il capo, il bacio l’aveva dato per scontato, ma quelle parole no.
-ti ho forse ferito?- chiese lui sollevandole il viso con l’indice.
-no, mi hanno spiazzato le tue parole, in questi giorni ho imparato a conoscerti, ma non ti credevo così …-
-sss hai ancora molto da conoscere di me- vi fu un secondo bacio, stavolta più complice.
Sentiva i vestiti scivolare via, in quel momento realizzò che le sensazioni provate nei giorni precedenti non erano frutto di una semplice infatuazione per quell’uomo carismatico ma l’avviso dell’inizio di una nuova vita.

*****

La mattina seguente si svegliò di buon ora scoprendosi sola, mentre prendeva i vestiti dalla sedia, posò lo sguardo sul tavolo, c'erano due fiale vuote del preparato vitaminico e dalla scatola ne mancavano quattro.
“ha chiesto troppo al suo fisico ancora debole” pensò tra se mentre guardava fuori … erano sul pianeta artificiale.

Nell'hangar di lancio, Tadashi e i due pirati incaricati della scorta stavano facendo gli ultimi controlli al velivolo da sbarco mentre Key rivedeva col capitano la lista di quanto serviva.
-scusate, è possibile aggiungere anche questo?-
-vediamo dottor Krosswelt- disse la ragazza prendendo il foglio -ma sono tutte vitamine!-
-e proteine, ragazza mia, servono per la terapia di recupero del capitano-
-eccomi, scusate il ritardo!- Kyra si unì al gruppo -mi sono fermata un po' troppo in mensa-
Harlock non la salutò, le diede solo una veloce occhiata prima di tornare a seguire i suoi uomini che andavano avanti e indietro.
-capitano, ci sono cinque casse diverse dalle nostre!- urlò un pirata da lontano arrivando di corsa.
-spiegati meglio-
-sono rosse con la sigla CPT KK-
-ma è la mia sigla! … papà, è opera tua?-
-em, mi sono permesso di prepararti un po' di bagaglio-
-papà sei fantastico!- gridò abbracciandolo, poi si rivolse al marinaio -puoi portarmi quella col numero zero?-
-zero … subito!-
L'uomo corse via tornando poco dopo con una piccola cassetta.
-ecco qui!-
-Grazie- Kyra la posò sul banco degli attrezzi, digitò il codice di sblocco e l'aprì, dentro c'erano una pistola ad alta tecnologia e il suo cinturone che indossò subito.
-posso vederla?- chiese Tadashi.
-certo, tieni!-
-questa somiglia molto ad un disegno della Kombat … una specie di leggenda, dato che nessuno l'ha mai vista realmente-
-infatti, hai tra le mani l'unica esistente!- disse con orgoglio Trevor Krosswelt, facendo sbiancare il ragazzo.
-sono pronta, possiamo andare- Kyra riprese la pistola e la mise nella fondina, era anche riuscita a cambiarsi, ora indossava dei jeans neri una canotta rossa come gli stivali e con grande maestria aveva raccolto i lunghi capelli dentro una bandana nera.
-urca, sembri un'altra persona!-
-diciamo che questa è l'idea, Tadashi-
-saremo di ritorno nel pomeriggio, capitano-
-bene, Key, fate attenzione-
-tesoro ...-
-lo so papà, “non cacciarti nei guai”-

Pochi istanti dopo il mezzo volava verso il centro della cittadella, l'acquisto delle provviste portò via tutta la mattina, si fermarono in una tavola calda per mangiare qualcosa.
Tadashi, che stava leggendo il giornale locale, impallidì arrivato all'ultima pagina.
-a quanti zeri ammonta?-chiese Kryss mentre guardava la vetrina di un negozio dall’altra parte della strada.
-p … pari a quella sul capitano-
-vuol dire che il generale mi considera già un pericolo- si alzò buttando delle monete sul tavolo –Key, vieni con me, voi aspettateci sull’arier, andiamo nel negozio di fronte-
Uscirono un’ora dopo esattamente com’erano entrate.
-giuro, voi donne non vi capisco, un’ora a girare in un negozio e uscire a mani vuote!-
-ne sei sicuro Tadashi?- Kryss sciolse la bandana, aveva tagliato i capelli, ora erano cortissimi e sparanti dappertutto, lui e i pirati restarono ammutoliti –con una mega taglia sulla testa un cambio drastico è l’unica soluzione! … dai torniamo a bordo- aggiunse legando nuovamente il fazzoletto.

Lungo lo spazioporto, nel settore riservato all’esercito si accorse della presenza di una nave da battaglia che ben conosceva, una volta a bordo andò direttamente nella cabina di suo padre per portargli quanto aveva richiesto, facendosi prima una bella risata nel vedere la faccia dell’uomo alla scoperta del taglio di capelli.
-ottimo lavoro! … perché ci sono così tanti contenitori di negozi diversi?-
-stavo per comperare tutto in uno solo, ma il proprietario aveva iniziato a girarci intorno con aria sospetta, così ho optato per più negozi-
-giusta scelta … mi sembri turbata, è successo qualcosa-
-infatti … nella zona militare c’è parcheggiato l’Incursore-
-l’hai detto ad Harlock?-
-no, ma tranquillo, saprà già tutto … piuttosto, la mia roba?-
-nella tua cabina-
-ecco appunto, quale sarebbe?-
-la stessa dove hai dormito stanotte-
-papà non ti seguo-
-dai che so tutto … ho fatto una lunga chiacchierata col capitano-
-allora non serve che aggiunga altro … eih, ci stiamo muovendo! Sai dove siamo diretti?-
-non proprio … ci portiamo fuori orbita e si rientra nel meteorite finchè non si raggiunge un posto sicuro-
-ho capito-
-su su, ora sparisci, hai i bagagli da rimettere in ordine!- girò la figlia e la spinse fuori spingendola sulla schiena.
-ho capito, non serve spingere!-

Ora che suo padre sapeva e, soprattutto, approvava la cosa si sentiva più sollevata, andò in cabina aprì le quattro casse, dopo un breve esame si dette a terra iniziando a ridere.
Suo padre era un genio, ma i bagagli non erano mai stati il suo forte, una cassa era di biancheria intima, una di asciugamani, le ultime due i vestiti che non avrebbe mai indossato.
Smise di ridere solo quando sentì una presenza alle sue spalle.
-qui ci vuole un secondo armadio! Quanto dista il prossimo scalo?-
-veramente ci sarebbero ancora delle cabine libere-
-cosa!?- esclamò scattando in piedi.
Harlock si mise a ridere.
-sei odioso!-
Smise di ridere e le passò un braccio attorno alla vita tirandola a se –stai bene coi capelli sorti-
-davvero?-
-molto-

==capitano, sono Key, una nave ci insegue==
Il bacio venne interrotto sul nascere dalla radio.
-arrivo!- rispose
-e vabbè, mi ci devo abituare-
Harlock si fece serio -andiamo, penso di sapere chi possa essere-
Lo seguì in silenzio fino al ponte di comando, sullo schermo principale c’era proiettata l’immagine della nave e su quello circolare sotto i loro piedi la mappa stellare con le distanze.
-è l’Incursore!-
-mi piace, voglio i dati tecnici per farne un modellino!- Yattaran ruppe il gelo che l’esclamazione di Kyra aveva creato.
-stesse dimensioni dell’Arcadia, doppio propulsore bipolare, modalità di schermatura stealth, due file di armamento sui tre lati … partendo dal superiore, prima fila laser, seconda fila cannoni a particelle, è dotata di dieci arpioni elettromagnetici, quattro a prua, tre a destra e tre a sinistra, porta centocinquanta passeggeri e cinquanta caccia d’assalto- la ragazza rispose meccanicamente a quella che non era una domanda ma una frase di ammirazione.
Tutti i presenti si girarono a guardarla sin dalle prime parole.
-mmm c’è qualcosa che non mi convince-
-cosa Yattaran- chiese Key.
-lo scafo mi sembra …-
-non sembra, è debole! … il comando ha voluto lesinare sui costi- precisò Kyra.

-capitano ci chiamano!-
-sullo schermo Tadashi-
Kyra uscì dall’inquadratura giusto in tempo per non essere vista da Roy.
-tralasciamo le presentazioni, io so chi sei tu e tu sai chi sono io- disse il militare –Harlock, ho ricevuto ordini precisi dal comando militare a cui non intendo ubbidire-
-avanti parla- rispose ilpirata.
-il generale, ha preso degli accordi segreti con le Mazoniane, tu e i tuoi uomini in cambio dei terrestri-
-che gran figlio di buona donna!- Kyra entrò nell’inquadratura.
-i tuoi capelli!-
-tagliati, vieni al dunque Roy!- rispose lei.
-Harlock, io e i miei uomini non abbiamo nulla contro di voi e … ma che diamine succede? … mi sento strano!-
-papà, delle fiale!-
Kryss fece appena in tempo a prenderle al volo prima di svanire assieme al capitano, gli strumenti di bordo si spensero tutti.

*****

Si trovavano in una stanza piena di luce, senza finestre e senza porte, erano un poco intontiti.
Harlock si guardò attorno, oltre a lui e Kyra c’erano Roy e circa una ventina di soldati.
-e ora dove siamo?-
-a quanto pare, il generale, ha inserito anche voi nel suo accordo- rispose Harlock freddamente.
-se così fosse, cosa centra Kyra?-
-basta aspettare, Roy, e lo sapremo-
Dai lati della stanza si aprirono svariati varchi, erano prigionieri delle Mazoniane, da uno di questi fece il suo ingresso una giovane donna molto somigliante alla defunta Raflesia, seguita da quattro soldatesse.
-giusta intuizione, donna!-
-Elaima-
-esatto Harlock, com’è esatto che il generale ha gentilmente fornito i suoi soldati per aumentare il mio popolo!- girò lo sguardo verso Kyra –in quanto a te, fornirai il giusto addestramento al mio esercito!-
-scordatelo!-
-vedremo … ne riparliamo più tardi, pensaci nel frattempo!-
Regina e soldatesse sparirono in un coro di risa.
-maledette streghe! Giocano al gatto col topo!-
-Roy, smettila di agitarti, sto pensando!-
-e no, e no! A me non la si fa! Non mi faccio mettere i piedi in testa io!-
-ROY TACI!- gridò, ottenendo finalmente il silenzio.
-capitano Krosswelt, capitan Harlock sta male!- disse uno dei soldati.
Kyra e Roy si girarono, il pirata era sorretto da due soldati e sembrava respirare a fatica.
-fatelo sedere!-
-ma cosa può avere? Prima sembrava sano!-
-prova tu a svegliarti dopo dieci anni di ibernazione!- la ragazza prese una fiala e gliela fece bere.
-te l’ha detta lui sta storia?- chiese in tono sarcastico.
-no Roy, è vero- rispose mentre dava una seconda fiala ad Harlock –quando fece sbarcare il suo equipaggio sulla Terra, in qualche modo, una Mazoniana riuscì a salire a bordo e appena furono nello spazio lo avvelenò-
-ti credo … ma sono cure speciali, che io sappia solo … Kyra, non dirmi che-
-papà era grande amico di Tochiro, l’ingegnere che ha progettato l’Arcadia!-
-ricordo il suo nome-
-nel computer di bordo della nave c’era un programma che avrebbe fatto in modo che lui arrivasse da papà in caso di bisogno-
-e così è stato, ma dove l’avete tenuto per tutto questo tempo? … io sono venuto varie volte a casa vostra senza notare nulla di diverso-
-era in laboratorio-
-giusto, il laboratorio-
Mentre parlavano si erano seduti ai due lati di Harlock, Roy vide il pirata cercare la mano di Kyra e stringerla leggermente, lei non disdegnò il gesto.
-capitano, scusi l’indiscrezione, ma come vi siete procurati tutto il necessario?- chiese un soldato alla ragazza.
-tenente, i liquidi li ho presi dalla base … diciamo che tutti i tecnici dovevano dei ringraziamenti a mio padre-
-ora è tutto chiaro! Ci sembrava strano che coi loro miseri cervelli riuscissero a fare quello che facevano! … bah, si, insomma ci siamo capiti-
-chiarissimo, tenente-
-grazie capitano-
Harlock aprì gli occhi, lasciò la presa e si mise a sedere con lo sguardo di quello che aveva un piano in mente.
-accetta la proposta-
-ma cosa dici?-
-ragiona … così avrai modo di studiare la nave e trovare un modo per contattare l’Arcadia-
-con le tue vit…- s’interruppe per non farsi capire.
-Kyra, ci penso io!-
-ma no, cos’hai capito-
-senti, dopo un’ibernazione serve una grande quantità di vitamine, questo lo so bene anch’io-
-… Roy-
-e poi, lui, è l’unico che può sconfiggerle, e non lo faremo di certo morire!-
-Roy, grazie … ma così rischiate di essere degradati o peggio-
-poco importa! La missione è fallita in ogni caso!-
-allora è deciso- Harlock la guardò.
Kyra tirò fuori da una delle custodie della cintura le fiale –io ne ho ancora sei, tu?-
-quattro … tienine due tu e dammi le altre-
-come vanno usate?- chiese Roy.
-una di queste copre dodici ore, ma la bisogno, deve berne subito una- rispose passando con lo aguardo anche gli altri soldati.
-ricevuto!- disse il ragazzo.
-allora vado- si portò al centro della stanza –Elaima!- gridò a gran voce prime di svanire nel nulla.

Si sedettero a terra divisi a piccoli gruppi, in silente attesa, erano passate diverse ora dalla sparizione di Kyra quando d’un tratto dal pavimento si aprì una botola e ne salì un tavolo riccamente coperto di cibarie, subito i soldati si avventarono contro.
-fermi! È drogato!- il tono di Harlock li fece sbiancare.
-c … come sarebbe?- chiese uno di loro.
-proprio non ci arrivi di tuo? … hanno bisogno di voi per aumentare la popolazione e vogliono essere sicure di non restare deluse-
-fai presto a parlare! Tu hai le vitamine noi no e abbiamo fame!-
-tenente, rispetto!-
-no, capitano Rpy, ha ragione- Harlock prese una fiala e l’aprì –un sorso a testa dovrebbe bastare- disse porgendola ai soldati che si guardarono tra  loro perplessi.
-di cosa avete paura? Ho capito, inizio io!- Roy prese la fiala e bevve.
Vedendo che non accadeva nulla di strano, i soldati fecero la stessa cosa, la fiala venne vuotata appena in tempo.
Pochi secondi dopo, le pareti si aprirono nuovamente e ricomparve la regina unitamente alle soldatesse e dietro di lei Kyra con l’uniforme mazoniana.
-ma come, non avete toccato cibo? E noi che l’abbiamo preparato solo per voi! … secondo te quanto dureranno?-
Kyra avanzò fino ad arrivare di fronte a Roy guardandolo negli occhi –due ore non di più!- rispose dandogli uno spintone sulla spalla.

==il segnale, brava!==

Si girò iniziando a ridere subito imitata dalla regina e dalle soldatesse prima di sparire dietro le porte.
-ha voluto darmi un messaggio, ma quale? … ragiona Roy, ragiona-
Harlock rise –l’Arcadia sarà qui tra due ore e sfonderanno la parete lì!- indicò un punto sul muro.
Nessuno osò controbattere, il pirata era noto per la sua grande sicurezza d’azione sin da quand’era un ufficiale dell’esercito.
I soldati tornarono a sedere nel loro angolo, dopo un po’ Roy gli si avvicinò, sedeva con la schiena al muro a braccia conserte.
-cosa vuoi- chiese senza aprire gli occhi.
-la verità, l’ami o ti stai divertendo solo perché hai bisogno di lei!-
Harlock aprì gli occhi e lo guardò con odio –rispondimi tu, piuttosto, come potrebbe amare un uomo che non la capisce!?-
-come osi!?- la voce di Roy era alterata.
Si alzò in piedi –ragiona- rispose con calma –prima ti ha dato punto e ora d’irruzione dei miei uomini, e tu, non hai capito nulla!-
Nel sentire quelle parole, in Roy, svanì la rabbia, Harlock aveva ragione, maledettamente ragione.
-cosa proponi nell’attesa?- chiese.

*****
Doveva fare presto, mancava pochissimo a sarebbe scoppiato l’inferno.
Correva spingendo un aero carrello con sopra le armi dei prigionieri, dietro di lei si era lasciata venti mazoniane uccise, a pochi passi dalla meta venne investita da svariati fasci laser, era stata scoperta, lanciò contemporaneamente un fumogeno e una granata facendo saltare la porta della prigione.
-salve gente, vi sono mancata?- disse ironicamente lanciando qualche pistola ai soldati.

Ingaggiarono subito un conflitto a fuoco, alcune mazoniane caddero a terra morte, improvvisamente smisero di sparare.
-non mi piace-
-neanche a me, Roy-

-terrestre!- tuonò la regina –hai tradito la mia fiducia e ora morirai!-
-spiacente, ma ho la pelle dura!- rispose senza uscire allo scoperto.

Vi fu come un terremoto, un rombo e sulla parete i aprì un varco, ne uscirono i pirati che iniziarono subito a sparare
-capitano, siamo qui! State bene?-
-sì, Tadashi … tutti nel tunnel!- ordinò.
Sotto il fuoco di copertura iniziarono ad entrare nel cunicolo che li avrebbe portati in salvo sull’Arcadia.
Una mazoniana ruppe la formazione mirando in un punto ben preciso, uno dei soldati capì immediatamente le sue intenzioni.
-capitano, attenta!- urlò prima di fare da scudo umano a Kyra.
-tenente!-
Il soldato venne portato a bordo e il tunnel ritirato.
L’Arcadia si allontanò a tutta forza per svanire al sicuro nel suo meteorite.
-Norfor, perché?-
-perché … ho giurato obbedienza … al mio capitano … coff … coff-
-no, non ti affaticare, sta arrivando il dottore-
-non serve … coff … vedo già la luce-
-no, Scott‼!-
Il silenzio cadde, rotto solo qua e la dai singhiozzi dei soldati, Kryss si alzò in piedi col viso rigato di lacrime.
-Scott Norfor, era il mio primo ufficiale, e per la mia vita ha rinunciato alla sua, a te gli onori militari, tenente!-
Nonostante la commozione mantenne la voce calma, si mise sull’attenti e fece il saluto, subito seguita dagli altri militari.

*****

Alcune ore più tardi raggiunsero l’Incursore dove i soldati poterono ricongiungersi con le proprie famiglie e scoprire che erano stati dichiarati tutti morti.
L’Arcadia fece loro da guida verso un pianeta noto solo ai vagabondi dello spazio, lì diedero degna sepoltura al militare caduto.
Mentre Kyra salutava per l’ultima volta i suoi soldati, Roy si avvicinò ad Harlock.
-devo chiederti scusa, per molti anni mi sono illuso che la nostra amicizia diventasse qualcosa di più profondo-
-lo è diventato-
-già, ma ha scelto te-
Harlock rispose con una smorfia.

-Roy Mc. Broun, fatti stritolare!-
I due amici si abbracciarono.
-eih, testa matta, pochi casini, intesi?-
-pensa per te, e vedi di mettere la testa a posto, ok?-
Nel salire a bordo, Kyra, si girò e salutò nuovamente tutti alzando un braccio al cielo.
Il portello si chiuse e l’Arcadia prese la via dello spazio.

*****

Più tardi, in cabina, stava ripensando a quanto accaduto negli ultimi giorni, e le prese una certa malinconia.
Anche se non lo vedeva sentiva lo sguardo di Harlock su di lei.
-ho visto più morti oggi che in dieci anni di servizio nell’esercito-
-e molti altri ne vedrai, le mazoniane sono esseri crudeli –rispose posando il bicchiere vuoto.
-e come tali vanno eliminate, giusto?-
-giusto-

*****

Fuori per i corridoi l’equipaggio festeggiava, non la vittoria della battaglia, ma la alla felicità del loro capitano.
Tutti erano ben consapevoli che quello era solo l’inizio, ma per ora si sentivano solo canti  e risa di gioia.

 

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Capitolo 2
*** 2-OLOGRAMMA ***


 

È scesa la notte sull’Arcadia e sul suo equipaggio, dentro al riparo sicuro dell’asteroide dormono tutti.
La notte, nessuno sa che è il tuo momento.
Momento in cui puoi girare in lungo e in largo per la sua nave senza che nessuno disturbi il tuo passo.
I suoi compagni lungo i corridoi con le inseparabili bottiglie russano della grossa.
Uno sguardo a Miime  e alla sua arpa posata in un angolo.
Un sorriso a Masu ed al suo immancabile coltello sul comodino.
Un altro per Yattaran attorniato dai suoi adorati modellini.
Il dottor Zero col suo gatto accovacciato ai piedi del letto.
Yuky e Tadashi abbracciati nel sonno.
Il dottor Krosswelt che non puoi ringraziare per avere salvato la vita al tuo amico.
Già il tuo amico, gioisci nel vederlo dormire sereno col viso della ragazza che gli ha fatto nuovamente battere il cuore posato sul petto, ma tu glielo fai capire vuotando ogni notte il bicchiere di rosso che lui ti lascia.
Per finire, un saluto alla tua Mayu, che vorresti abbracciare ma non puoi, vorresti dirle che somiglia ogni giorno di più alla sua mamma, la tua adorata Esmeralda ma non puoi.
Non puoi  perché tu sei solo un ologramma.
Un ologramma che si aggira di notte a vegliare sull’equipaggio della tua nave.

 

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Capitolo 3
*** 3-UNA SECONDA FAMIGLIA ***


~~Prigioniere in quello che era sicuramente un magazzino, Mayu era riuscita a prendere sonno, in quel luogo il segnale radio era isolato, ma sapeva che l’Arcadia le stava cercando.
Kyra, seduta a terra con la pistola in pugno e la schiena alla brandina dove dormiva Mayu, tra il turno in plancia, Harlock che l’aveva tenuta sveglia per gran parte della notte e la giornata in giro per negozi con la ragazzina era arrivata al limite, ogni sforzo per restare sveglia divenne vano alla fine si addormentò anche lei.
*****
A bordo la tensione era altissima, Harlock al centro della plancia seguiva in silenzio a braccia conserte le operazioni di ricerca mentre rifletteva tra se.
==chi può averle rapite … questo è un pianeta tranquillo … e poi lei non c’è==
-capitano, le ferrovie galattiche hanno annunciato la partenza di un treno, però quelli in stazione sono fermi!-
-ne sei sicuro, Tadashi?-
-sì, anche lo scanner conferma che hanno i motori freddi-
-si saranno sbagliati-
Disse un ragazzo dagli occhi verdi con i  capelli rossi ricci portati un po’ lunghi alto quanto il capitano, era l’apprendista di Yattaran.
-no Ryo, le ferrovie galattiche non si sbagliano mai, sono impeccabili- precisò Yuki –la ragione dev’essere un’altra, giusto capitano?-
-esatto-
-è il 999, sta partendo ora!-
All’esclamazione di Tadashi l’Arcadia impazzì i motori andarono su di giri fino alla piena potenza, la nave si sollevò rapidamente partendo all’inseguimento del treno che, essendo più leggero, li aveva già distanziati parecchio.
Ryo e tutti i nuovi membri dell’equipaggio che non conoscevano quella particolarità della nave rimasero impietriti, ma si ripresero subito non appena iniziarono ad arrivare gli ordini.
-capitano, sono nell’ultimo vagone!-
-bene … Yuki, dai le direttive del caso-
-subito!-
*****
Lo scossone della partenza le fece svegliare.
-Kyra, che succede?-
-ci stiamo muovendo-
-o no, allora questa è una nave, Harlock non ci troverà mai!-
-fidati, arriverà-
Si udì un rumore di serratura scattare, Kyra puntò la pistola in direzione della porta facendo da scudo a Mayu.
-tu?- disse con stupore.
-capitano Krosswelt è molto che non ci vediamo, ti trovo bene-
-pochi convenevoli e vieni al dunque, Maisha, cosa vuoi?-
-parlare con la ragazza-
Mayu strinse il braccio di Kyra –tu la conosci?- chiese timidamente.
-diciamo che lavora per l’esercito, ogni ufficiale sa che se ha bisogno di particolari informazioni deve mettersi in contatto con lei qui sul 999-
-siamo sul Galaxy Express!?-
-esatto … non avere timore di me, voglio solo fare una chiacchierata con te da amiche-
-noi non lo siamo!-
-appunto, che ne dici di diventarlo davanti ad un te?-
-io non ci parlo con chi rapisce le persone!-
Maisha rimase stupita dalla risposta secca.
-neanche a chiedere da chi ha preso … Maisha, te lo dico con le buone, lasciaci andare prima che sia peggio-
-dolente, prima parlo con lei e poi vi lascio andare-
Qualcuno arrivò di corsa.
-AIUTOOOO! AIUTO! L’Arcadia ci sta venendo addosso a gran velocità!-
-controllore si calmi-
-e come faccio ha già estratto la lama di prua!-
-ora sta a te decidere, o ci lasci o subirete un attacco- ribadì Kyra.
-no no, questo no, abbiamo centoquarantacinque passeggeri a bordo e sono tutti spaventatissimi!-
-controllore dica loro di stare calmi-
-corro! Corro!-
-allora cos’hai deciso?-
Maisha in risposta alla domande di Kyra non disse nulla ma chiuse rapidamente la porta e corse via, pochi istanti dopo il treno venne colpito da qualcosa.
-cos’è stato?-
-sono gli arpioni … Mayu attaccati ai sostegni del letto tra poco si ballerà!-
Il vagone di coda dov'erano tenute prigioniere venne strappato dal resto del convoglio e issato a bordo, Tadashi assieme a due pirati dissaldò la porta liberandole.
-siete tutte intere?- chiese.
-sì grazie … Harlock!- Mayu corse dal capitano per ricevere quell'abbraccio che sin da bambina le dava il coraggio di andare avanti.
-Kyra mi sembri stanca-
-molto stanca … almeno lei è riuscita a dormire un po'-
Harlock senza dire nulla si allontanò con Mayu, nessuno lo chiese ma tutti sapevano dov'erano diretti, Yuki accompagnò Kyra in cabina dove ad aspettarla c'era suo padre.
-sapessi com'ero in pena!-
-come ogni volta che uscivo di casa per andare in caserma!- lo schernì.
-vi lascio, sono di turno in plancia-
-grazie Yuki!-
-figurati-
-seriamente, come ti senti?-
-ho bisogno di fare una lunga dormita-
-senza dubbio … dammi la mano ti faccio un paio di esami-
Da poche gocce di sangue ebbe un quadro pressoché completo.
-è tutto a posto, ti serve solo una buona dose di sali minerali, ne hai persi parecchi-
-lo credo, in quel vagone mancava l’aria e poi aggiungici che ho tenuto testa a dieci uomini-
-quella donna è crudele-
-io non la considero tale, per me è solo un cyborg, papà-
-tieni bevi … ti lascio altre quattro dosi, tanto sai come prepararle … torno in infermeria, zero avrà già terminato con Mayu-
-grazie pa’, a domani-
Mentre suo padre usciva si avvicinò ad una delle vetrate, procedevano a velocità sostenuta di sicuro erano in rotta di avvicinamento col satellite.
-cos'hai scordato?- chiese sentendo la porta riaprirsi.
-salutarti-
Si gitò posando la tazza che teneva in mano mentre si avvicinava rispondendo al sorriso dell'uomo che si trovava a pochi passi da lei.
-hanno parlato i tuoi occhi- disse baciandolo mentre veniva stretta in un abbraccio che le fece fare una smorfia di dolore.
-hai qualcosa di rotto?-
-no no, solo la schiena piena di lividi … quando ho iniziato ad avere la peggio contro quei dieci il mio unico pensiero era proteggere Mayu-
-avrebbero potuto ucciderti, a questo non hai pensato?-
-inizialmente sì, poi si vedeva che il loro intento era prenderci vive … lei come sta?-
-provata ma bene, Zero le ha dato qualcosa di leggero per farla dormire … Maisha le ha detto nulla?-
-solo che voleva parlarle, poi siete arrivati voi e ha chiuso il discorso-
-ho promesso a Mayu che domani le spiegherò un po' di cose sui suoi genitori-
-mi sembra giusto, oramai è grande abbastanza per capire … senti, siamo diretti al satellite?-
-esatto, vi entreremo durante la notte-
-faccio una doccia e arrivo-
All'uscita dal bagno lo trovò seduto sul letto con i gomiti sulle ginocchia e le dita incrociate sotto al mento molto pensieroso.
-Kyra … domani avrò bisogno del tuo aiuto-
-per cosa?-
-per spiegare a Mayu quanto vorrà sapere su Maisha-
-non credo di essere la persona giusta, è Meeme che sta con te sin dall'inizio, è giusto che lo faccia lei-
-gliel'ho chiesto ma ha detto che sei tu quella più indicata-
-essia … scusami, ma ora ho proprio bisogno di dormire-
-hai ragione ti ho tenuto sveglia sin troppo-
*****
Si svegliò molto tardi, praticamente era quasi ora di pranzo, a bordo dell’Arcadia c’era solo il personale addetto alle pulizie.
-comandante, ancora a bordo?- chiese una donna quasi stupita.
-ero molto stanca e il capitano non ha voluto svegliarmi-
-ha fatto bene, buona giornata, comandante-
-grazie altrettanto-
Dentro l’asteroide ogni pirata aveva la sua abitazione, Kyra si diresse verso quella del capitano che ora era anche la sua, entrando la trovò vuota nell’attesa che Harlock rientrasse iniziò a preparare il pranzo.
-allora … vediamo cosa preparare di buono- disse ad alta voce mentre guardava nella dispensa sempre ben fornita –sicuramente qualcosa se vada bene anche freddo … trovato!-
Mentre organizzava quanto le servisse sentì bussare alla porta.
-avanti!-
-comandante, chiedo scusa, ho portato un po’ di frutta fresca- uno dei pirati che erano fissi al lavoro sul satellite entrò con cestino di mele.
-grazie mille, mi serviva proprio!- rispose prendendone una in mano –mi sembra che la cura alle piante funzioni bene-
-o sì, comandante, quella medicina che ha preparato tuo padre è proprio giusta … mi spiace ma devo tornare al mio lavoro-
-vai pure e grazie ancora-
-dovere comandante-
L’uomo uscì mentre kyra tornò in cucina -capitano- sentì pronunciare in lontananza.
-Kyra Kyyra, dove sei?-
-di qua Mayu!-
-cosa prepari di buono?-
-sono sfoglie di pasta da farcire a piacere-
-devono essere buonissime!-
-lo sono fidati, pensi tu alla tavola?-
-certo!-
Della brutta avventura era rimasto solo un ricordo, Mayu divorò almeno venti di quelle sfoglie, la parte più difficile doveva ancora arrivare.
Mentre la ragazzina riordinava la sala da pranzo, Kyra pensava ai piatti, era talmente assorta in quello che faceva da non accorgesri di una presenza a pochi passi da lei, quando lo fece ciò che aveva in mano si salvò dal cadere a terra grazie all'aiuto di un'ulteriore mano il cui proprietario non potè trattenere un sorriso di scherno.
-a momenti facevo un disastro- nel finire di repuperare i piatti si accorse di ciò che teneva in mano -vuoi farlo ora?-
-sì … vieni?-
-mettto via questi e arrivo-
Riposte le stoviglie al loro posto andò nel salotto e li trovò seduti a terra sul tappeto ai piedi del camino, Kyra sedette al fianco di Harlock e rimase in silenzio ad ascoltare quanto il pirata raccontava a Mayu sul suo passato e quello dei suoi genitori.
Mentre seguiva il racconto la ragazzina girava le pagine dell'album di fotografie -ma questa è quella signora cattiva che ci ha rapito! Che ci fa con la mia mamma, Harlock?-
Il pirata divenne scuro in volto e si alzò mentre incrociava le braccia andò alla finestra dando loro le spalle.
In quel momento Kyra capì perchè avesse voluto la sua presenza -se per te non cambia, ti dico io chi è … però ti farà un po' male sapere questo-
-dimmelo, sarò forte-
-come vuoi ... come già sai si chiama Maisha, posiamo definirla una specie di agente segreto al servizio dell’esercito, cpme ti ho già accennato, ogni militare sa che se ha bisogno di particolari informazioni può rivolgersi a lei contattandola sul 999 o su una delle tante fermate della ferrovia galattica se il treno è in sosta-
-ho capito, continua-
-ora viene la parte più dura … quella foto è stata scattata su Lametal, lei ed Esmeralda sono sorelle, quindi lei è tua zia-
-mia Zia!? Perché non me l’ha detto subito!? E poi … in tutti questi anni dov’era?-
-lei ha sempre saputo di te, ti osservava da distante, più volte le ho proposto d’incontrarti ma non ha mai voluto-
-allora vedi che è proprio cattiva, come ho pensato!-
-impossibile negarlo-
Mayu tornò a fissare in silenzio la fotografia, Harlock e Kyra rispettarono quel silenzio, poi la ragazzina ebbe come un’intuizione.
-ma se è la sorella della  mia mamma, perché è ancora giovane come nella foto!?-
Kyra non riuscì a dire parola, Harlock strinse le mani sulle braccia e rispose.
-lei ha un corpo meccanico, ha tradito la razza umana per restare sempre giovane!-
-quindi è un robot!?-
-esatto- aggiunse il pirata girandosi.
-adesso ho capito perché tutti la odiate, e ora che lo so anch’io non posso considerarla parte della mia famiglia, anche perché sei stato tu a farmi da secondo papà! … e poi ora che c’è anche Kyra … vi considero una seconda famiglia-
Kyra d’impulso abbracciò la ragazzina –non potevi dirmi una frase più bella!-
Ambedue si sentirono stringere era Harlock –però questo non lo diciamo a nessuno, ne vale la mia reputazione di capitano- aggiunse riferendosi all’abbraccio con cui stringeva le sue donne.

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Capitolo 4
*** 4-RITORNO AD HEAVY MELDAR ***



-Key … Key, mi senti?-
La ragazza sedette guardandosi attorno -oh Tadashi, mi scoppia la testa-
-normale, ci hanno sedato-
-il capitano, dov'è il capitano!?-
-temo l'abbiamo portato via … quello che mi preoccupa è quella macchia di sangue fresco e nostro non è-
*****
Si svegliò sentendo qualcosa di morbido sotto la testa e qualcosa di caldo che la copriva, aveva un odore familiare ma non era il suo.
Isolò le voci attorno a sé, doveva riflettere, erano atterrati su quel pianeta artificiale chiamato MK25 per fare scorta di provviste, stavano quasi per finire quando si udirono degli spari in lontananza seguiti da grida di paura e fumo in quantità.
In tutto quel  frastuono udì la sua voce chiamarla e quella di Mitaka rispondere "capitano mettiti in salvo, penso io al comandante!", poi ricordava solo il buio ... si Mitaka, quello che sentiva era il suo odore.
Già Mikata, alto bruno occhi scuri, uno degli ultimi acquisti dimostratosi subito molto abile nei lavori meccanici, tanto abile da diventare il braccio destro di Maji.
Tornò ad ascoltare le voci, erano di scherno misto ad istigazione.
-avanti, fateci vedere cosa nascondete lì dietro!-
-vi abbiamo già detto che ci sono solo le nostre giacche-
Decise che era giunto il momento di fare qualcosa, lentamente scostò l'indumento che la copriva e si alzò in piedi.
-o porca vacca!- esclamò quello che sfotteva -ma è una donna-
-e che gran pezzo di donna!- aggiunse un altro.
-comandante, lieto che stai, bene- disse uno dei pirati.
-grazie … Mitaka, rapporto!-
c'è poco da dire, siamo in una specie di prigione e, stando ai discorsi delle guardie, anche il capitano e...-
-non fare nomi, ho capito-
-scusa comandante-
-tranquillo, piuttosto, pensiamo a come uscire da qui e a trovare gli altri e le nostre armi-
-come ordini .... avete sentito? Al lavoro!- il pirata incitò i compagni e tutti iniziarono a tastare le pareti della cella.
-senti un po', dolcezza, perché non ci facciamo compagnia?-
-no grazie, ho altro cui pensare ora-
-come osi!? Ora ti faccio vedere io!-
L'uomo si avventò contro Kyra, ma lei fu più rapida di lui e con poche precise mosse lo mise fuori gioco.
-comandante, trovato!-
-bene, Mitaka, portaci fuori di qui!-
Eseguendo l'ordine all'istante assieme ad un altro pirata smontarono un pannello della cella e iniziarono a lavorare sui cavi trovati al suo interno.
In un altro punto di quella prigione un uomo osservava attraverso un monitor cosa stesse accadendo, dietro di lui il prigioniero ferito e indebolito per le percosse subite iniziò a ridere ricevendo dai suoi carcerieri un nuovo pugno in viso per farlo tacere.
==eih tu! ... Ovunque tu sia in questo posto, sappi che stiamo arrivando!==
L'uomo si girò di scatto, quella ragazza stava guardando con rabbia giusto in direzione della telecamera.
-sei morto-
Disse il prigioniero con la poca forza rimastagli prima che un nuovo pugno gli facesse perdere i sensi.
Kyra guardò gli altri occupanti della cella mentre i pirati uscirono per fronteggiare le guardie che, nel frattempo, stavano sopraggiungendo.
-voi che fate, siete con noi?- chiese agli altri occupanti della cella.
-meglio morire combattendo, che in una galera!- disse rialzandosi quello che ara stato steso - ... sono Dimitri … comandante?-
-a dopo le presentazioni .... Mitaka, abbiamo cinque nuovi acquisti!-
-bene, un po' di aiuto non fa male! ... Comandante, quanti prigionieri vuoi?-
-almeno una decina ... ci serviranno anche come scudi!-
-agli ordini! ... uomini eseguire!-
Le guardie, nonostante fossero parecchie, grazie al fatto che non erano molto addestrate furono messe fuori gioco quasi subito.
-due domande, e voglio subito una risposta, chiaro?- Kyra guardava i prigionieri con un volto che avrebbe gelato il sangue anche al più rude dei pirati -uno dove sono le nostre armi ... due dove sono il capitano e due ufficiali che mancano ... avete pochi secondi-
-e se non volessimo dirtelo-
Kyra di tutta risposta gli sparò in mezzo agli occhi con la sua stessa arma sottrattagli pocanzi.
-allora?-
-seguiteci- rispose una delle guardie.
Furono condotti fino al termine di un lungo corridoio, era l'armeria, appena entrati, i pirati individuarono subito le loro.
-capitano la tua pistola-
-grazie, Mitaka-
-eih, un momento, quel simbolo lo conosco!- esclamò Dimitri vedendo il simbolo impresso sulla fibbia del cinturone.
-noi no- rispose uno dei compagni di cella.
-amici, avete di fronte l'equipaggio dell'Arcadia- rispose il russo lasciandoli senza parole.
-comandante, le armi del capitano?-
-tienile tu per ora-
Dall'alto dei suoi due metri abbondanti Mitaka era l'unico del gruppo a poter portare il cinturone del capitano senza inciampare nella spada-fucile.
-e ora portateci dai nostri compagni!- ordinò Kyra rivolta ai prigionieri.
Le guardie li condussero lungo un altro corridoio, dove circa a metà trovarono la cella dov'erano rinchiusi Tadashi e Key.
-il capitano non è con voi?- chiese Kyra mentre i pirati facevano saltare il sistema a raggi laser.
-ci hanno diviso, quasi subito- rispose Tadashi allacciandosi il suo cinturone.
-loro chi sono?-
-compagni di cella e nuovi acquisti, se vorranno, Key-
-Kyra, c'è un problema, il capitano è ferito … temiamo in modo serio, a giudicare dal sangue lì a terra-
La ragazza non rispose si limitò a dare un'occhiata a Mitaka che sollevò di peso una guardia con fare minaccioso -se ti è cara la vita ti conviene dirci dov'è il capitano-
-c ... c'è solo un posto, dove potrebbe essere ... l ... le celle di massima sicurezza della torre-
-andiamo!- ordinò Kyra.
Usando i prigionieri come apri strada, si diressero alla meta, come aprirono le pesanti porte d'acciaio, furono investiti da una pioggia di colpi sparati da altre guardie che ottennero solo la morte dei loro compagni e di quattro dei cinque nuovi acquisti di cui rimase in vita solo Dimitri.
I pirati usarono l'effetto sorpresa nel fare irruzione uccidendoli, rimase in vita, volutamente, solo il direttore.
-fermi, o lo uccido!- intimò puntando una pistola in direzione di un Harlock semi-incosciente -allora "comandante Kyra" non dici nulla?-
-a dire il vero è maleducazione non presentarsi-
-chiedo scusa "signora", Morbius, al suo servizio- aggiunse con un ghigno.
-è messo piuttosto male- Key usò la schiena di Tadashi come copertura -Kyra, che facciamo?-
Kyra rise -forse scordi che da morto la sua taglia diventa un terzo- l'uomo sgranò gli occhi, aveva fatto centro -ho io una proposta da farti ... un duello, tu ed io ... se vinco, ce ne andiamo col capitano, se perdo t'intaschi tutte le taglie che ci sono su di noi ... ti va la cosa?-
-.... k ....- fu l'unica cosa che Harlock riuscì a pronunciare unitamente a dei lamenti di dolore.
-certo dolcezza ... quale arma?-
-la sfida l'ho lanciata io, a te la scelta-
-spada!- Morbius si sentiva forte della sua decisione vedendo che la ragazza aveva solo la pistola -ops, che sbadato, ma tu non ce l'hai-
-sicuro? ... Mitaka!- Kyra allungò il braccio ed il pirata le passò quella del capitano che fece vibrare nell'aria - cercate di liberare Halock e di scappare, chiaro?-
-non ti lasciamo qui! Lui non ce lo perdonerebbe mai!-
-Daiba è un ordine! .... Morbius, quando vuoi, sono pronta!- disse avanzando verso il centro della stanza.
-sai … solo ora mi rendo conto ti averti sottovalutato, non avrei mai dovuto lasciarti nella cella dell'equipaggio-
-basta parole … fatti sotto!-
Le spade s'incrociarono più e più volte, Morbius, più veloce nei movimenti la ferì in diversi punti di gambe e braccia con tagli superficiali ma fastidiosi e troppo precisi per essere fatti da mano umana.
Approfittando di un attimo di stallo, Kyra, volle studiare il suo avversario, le tornò alla mente un trucco insegnatole ai tempi dell'accademia per capire chi avesse di fronte.
Un novo attacco da entrambi fu portato avanti, stavolta, Kyra si abbassò e riuscì a schivare il colpo avversario e in tutta risposta sparò un colpo con l'arma del capitano.
-maledetta! Hai barato!-
-anche tu non dicendo che sei un uomo meccanico!-
Rispose saltando all'indietro mentre tutto iniziò a tremare come sotto un terremoto.
-che succede!?- urlò Dimitri impaurito.
-è arrivata l'Arcadia- rispose Tadashi.
Il soffitto fu sfondato dagli arpioni e la stanza invasa dal fumo, pochi istanti e tutti si trovarono all'interno della nave in rotta per lo spazio.
Il capitano e Kyra furono portati subito in infermeria, mentre il resto della ciurma andava occupare il proprio posto a bordo, Dimitri fu condotto in plancia da Key e Tadashi.
-dove credi di andare?-
-in plancia, papà … dobbiamo lasciare questo pianeta il prima possibile!-
-sei ferita, hai bisogno di cure!-
-sono solo dei piccoli tagli, possono aspettare!-
-tuo padre ha ragione, fai almeno una dose di antibiotico- l'ammonì Zero alzando per un attimo la testa dalle ferite del capitano.
-vada per quello, tanto devo aspettare Meeme che mi porti la divisa … com'è messo?-
-ha la febbre alta, ma si rimetterà, un paio di giorni di antibiotico e riposo lo rimetteranno in sesto-
Fatta l'iniezione e cambiati gli abiti, corse in plancia per dare le direttive del caso.
-comandante in plancia!- pronunciò un pirata a voce alta.
Dimitri rimase senza parole con la divisa, costituita da pantaloni neri stivali marrone e casacca rossa portata con le maniche un poco sollevate era un'altra persona e l’aspetto era nettamente più autoritario.
-eih amico, chiudi la bocca potrebbe entrarti qualcosa- gli disse scherzosamente Tadashi prima che la nave fosse scossa.
-ci hanno sparato! … localizzate da dove!-
-subito comandante! … una nave da guerra sta lasciando il pianeta a tutta velocità- rispose l'addetto al radar.
-cosa facciamo?- chiese Key.
C'era solo una cosa da fare, Kyra rifletté un attimo tra sé e poi ordinò.
-tutti ai posti di combattimento, prendo io il timone!-
In pochi secondi e da ogni postazione della plancia partivano ordini ai vari settori della nave.
-cosa vuol fare?- chiese Dimitri.
-andiamo all'attacco- rispose Key -tieniti forte-
Si sentiva molto tesa, era la prima volta che governava la nave da sola, impugnò la ruota del timone e chiuse per un attimo gli occhi “aiutami tu” disse fra sé e subito avvertì una strana sensazione, che fosse il famoso spirito di Tochiro di cui Harlock le aveva parlato nella sala del computer? Lo spirito del progettista della nave che proteggeva tutto e tutti a bordo.
Non c’era tempo per le superstizioni, aprì gli occhi ed iniziò le manovre.
-Key, cannoni pronti … fuoco al mio comando!-
-come ordini … postazioni di fuoco tenersi pronte-
L’Arcadia virò e si diresse verso la nave nemica.
-comandante, ci chiamano dalla nave!-
-sullo schermo- rispose all’addetto radio.
Comparve Morbius con l’evidente buco nello stomaco da cui uscivano qualche filo e parecchie scintille.
-questo tuo scherzo mi costerà parecchio in riparazioni, sai?-
-tranquillo a breve te li risparmierai quei soldi- con un cenno della mano ordinò di chiudere la chiamata –Key dai il segnale arancione-
-subito!-
-cosa sarebbe?-
-il pre-attacco, Dimitri … preparati ora si balla-
L’Arcadia aumentò ancora di velocità.
-ora Key, ORA!-
-sì … a tutti i cannoni FUOCO!-
L’interno della plancia divenne rosso mentre all’esterno un’infinità di fasci laser partivano da ambedue le navi.
-COLLISIONE!- gridò Key all’interfono.
L’Arcadia virò di poco andando ad impattare contro la nave nemica circa a metà facendola esplodere in un bagliore accecante.
-Key, dai il cessato allarme e chiedi il rapporto danni-
-subito-
Kyra si asciugò il viso con un asciugamano comparsole davanti.
-novità?- chiese.
-hanno dovuto sedarlo, voleva alzarsi, però prima di chiudere gli occhi ha sorriso … era rivolto a te, ne sono sicura- rispose Meeme prima di andarsene.
Messo l’asciugamano sul collo, guardò in direzione di Key in attesa di risposta, mentre con un cenno del capo salutava Tadashi ritornato dalla sua torretta di fuoco.
-abbiamo dieci cannoni da rimettere a nuovo e un po’ di graffi sparsi per la carena-
-feriti?-
-una decina in modo lieve-
Kyra guardò la mappa stellare, in quella zona non c’erano meteoriti o rocce vaganti, di conseguenza, non potevano ricorrere all’asteroide.
-non conosco questo quadrante, voi sapete se c’è un pianeta sicuro dove poter atterrare?- chiese in direzione dei primi ufficiali.
-vediamo … -Tadashi rimpicciolì la mappa per avere una visione d’insieme –sì, possiamo andare a….-
Neanche il tempo di finire la frase che il computer prese il controllo di navigazione, facendo spaventare Dimitri.
-che gli prende a sta nave adesso!?-
-nulla, è il computer, ha preso lui il controllo- chiarì Tadashi.
-dove siamo diretti?-
-Heavy Meldar, comandante-
-bene, Tadashi a te la plancia avvisami quando siamo in dirittura d’arrivo-
-come ordini-
-Key, trova una cabina a Dimitri, vorrà darsi una rinfrescata anche lui, credo-
-va bene-
Con passo lento causato in parte dalla stanchezza ed in parte da un tremendo mal di testa si diresse in infermeria, fortunatamente, non incrociò nessuno lungo il cammino.
Si sedette sulla prima sedia che trovò, le luci basse le diedero subito giovamento.
Torisan, che era lì a vegliare il suo padrone, si avvicinò strusciandosi sulle sue gambe come un cane.
-bambina mia, hai delle occhiaie spaventose!-
-e la testa che mi scoppia … dammi un analgesico, papi-
-vedi di riposare un po’-
-tranquillo, ho già dato disposizioni-
-dove siamo diretti?- chiese Zero.
-ha deciso il computer … Heavy Meldar-
Nell’udire quel nome Torisan iniziò a piangere.
-eih, cosa ti prende?- disse dolcemente Kyra accarezzandogli la testa.
-è il pianeta dove si sono conosciuti Harlock e Tochiro … e dove lui riposa-
-ho capito, ma cosa centra con l'Arcadia, dottore?-
-è lì che è stata costruita-
Si svegliò con largo anticipo rispetto l’ora puntata sulla sveglia avvertendo un piacevole calore all’altezza dei piedi.
-e tu come sei entrato?- chiese vedendo Torisan accovacciato.
Lui in risposta si stiracchiò e col becco indicò la poltrona dove c’era la divisa del capitano.
-ecco spiegato … tu aspettami da bravo, metto questa roba a lavare e poi lo raggiungiamo, ok?-
-graaaaa!-
Quando uscì dal bagno, lo trovò che girava per la stanza rumoreggiando.
-graaaaa! Graaaaa!-
-guarda che l’ho visto da me che ci ho impiegato più del solito, sai? … dai andiamo-
-graaaaa!-
Torisan spiccò il volo e la precedette lungo i corridoi della nave, lo ritrovò poco più in là appollaiato su un oblò, avvicinandosi vide che, in lontananza, si poteva già scorgere il pianeta.
-Heavy Meldar-
-gra….- rispose l’animale posando la testa sulla spalla della ragazza mentre grandi lacrime gli riempivano gli occhi.
-vieni- Kyra allungò il braccio per farlo salire –ascoltami bene … piangi pure il tuo padrone, ma ricorda, sei un pirata anche tu e sulla plancia niente lacrime, intesi?- gli disse accarezzandogli la testa.
-gra-
-bravo, sapevo che mi avresti capito-.
Torisan si spostò dal braccio alla spalla posando il capo sopra la sua testa girato dal lato degli oblò e rimase in quella posizione fino a pochi passi dalla plancia punto in cui spiccò il volo per andare a posarsi sulla spalliera della poltrona del capitano.
-comandante in plancia!- disse un pirata ad alta voce.
-comandante, caffè?-
-grazie, Masu … che ore sono sul pianeta, Key?-
-quasi le otto del mattino-
-mmmm, sarà meglio aspettare che cali la sera per atterrare senza dare nell’occhio-
-affatto!- Harlock si alzò portandosi al centro della plancia –atterriamo e facciamoci sentire!-
-vuoi tirarti addosso una marea di curiosi!?-
-tranquilla Kyra, nessuno oserà avvicinarsi … Key, esegui l’ordine!-
-subito!-
L’Arcadia iniziò la sua discesa verso il pianeta desertico, a breve distanza dall’unico centro abitato Harlock si allontanò dalla plancia.
-Key alza la bandiera- disse uscendo.
Il Jolly Roger sventolò sul pennone e sotto di lui il capitano a braccia conserte e viso serio attendeva la reazione degli abitanti che non tardò ad arrivare, l’Arcadia passò a bassissima quota sopra le case facendole tremare e facendone uscire gli occupanti prima di riprendere quota e dirigersi verso la montagna.
I lavori di riparazione iniziano in men che non si dica, il computer analizzò quanto necessario ed a ognuno fu affidato il proprio posto.
Al calare dei due soli Kyra uscì dalla montagna per vedere lo spettacolo del tramonto.
-anche lei veniva sempre a vederlo-
-lei chi, dottore?-
-Esmeralda- rispose Zero.
-è molto bello … ha dei colori splendidi-
-comandante, comandante! … il capitano non si trova!-
-starà riposando in cabina-
-non c’è neanche lì, è andata Meeme a vedere-
-l’avete chiamato via radio?-
-sì, ma non risponde-
-dottore dove potrà essere?-
-graaaaaaa!-
Torisan comparve dal nulla iniziando a tirarle una manica.
-stai calmo so già tutto-
-gra! Gra!-
-smettila di tirare, Tori, così mi strappi la manica!-
-fa così perché vuole che tu lo segua- precisò il medico.
-seguirlo!? … vuoi forse dirmi che tu sai dov’è il capitano?-
-graaaa!-
-essia … prendo la pistola e andiamo-
-graaaa!-
Torisan era euforico, fortuna che Kyra aveva preso uno scooter per seguirlo a piedi sarebbe stato impossibile, l’animale volava molto veloce.
Fermò la sua corsa solo nei pressi del cimitero del paese.
-fammi strada-
-gra-
Quasi a rispetto del luogo dove si trovavano anche Torisan, si muoveva sulle zampe accellerò solo quando iniziò ad avvicinarsi ad una tomba posta su una collinetta nessun nome sulla lapide nessuna foto a ricordare chi vi riposasse solo il Jolly Roger vi era scolpito col suo preciso significato.
-gra-
-ti manca molto?-
-gra-
Un rumore di passi felpati attivarono l’avviso di pericolo mentale facendola girare.
-Harlock- pronunciò a fil di voce rimettendo l’arma nel fodero.
Lui accennò un sorriso –ecco spiegato perché non mi hai seguito … avevi già in mente di portarla qui- disse rivolto a Torisan, che gli si posò sulla spalla, mentre versava il contenuto della bottiglia di vino sulla lapide.
-gra … gra-
-andiamo al saloon, ho bisogno di bere-
-non sarà pericoloso?-
-no, su questo pianeta è nata l’Arcadia ed i suoi abitanti sanno che qui possiamo tornarci in qualsiasi momento-
Arrivarono in paese che già calava la sera, le poche persone che giravano per la strada salutarono Harlock chi con un cenno del capo chi toccando la balza del cappello.
Il pirata entrò con passo sicuro dirigendosi verso un preciso sgabello che venne liberato all’istante, al barman non disse nulla l’uomo sapeva già cosa servirgli poi guardò Kyra.
-acqua, grazie-
Bevvero in silenzio e con lo stesso silenzio uscirono dopo aver buttato qualche moneta sul bancone, fuori era già buio e si era formata una certa folla, incuranti, risalirono sugli scooter diretti alla montagna.
A bordo era tutto come al solito, lasciati gli scooter al loro posto, andarono in plancia preceduti da Torisan che si alzò in non appena entrarono nell’hangar della nave.
-Key, rapporto-
-riparazioni terminate, capitano-
-bene … traccia una rotta di contatto con l’asteroide-
-subito … fatto-
-Arcadia, go!- ordinò prima di sedere alla sua poltrona.
La nave vibrò e nel buio della notte riprese il suo viaggio.
Kyra entrò nella sala del computer e fece un sorriso al grande elaboratore.
-sai una cosa? … finalmente ho capito cosa intende Harlock quando dice “vado a parlare con il mio amico”- a quella frase il computer dell'Arcadia s'illuminò e lei sentì una mano posarsi sulla spalla.
-ne ero sicuro-
Kyra si appoggiò al petto del suo capitano.
-stanca?-
-direi … fuga da una prigione, pilotaggio in solitaria della nave e la visita al pianeta, il tutto in meno si una settimana!-
Harlock si mise a ridere prendendola in braccio.
-mettimi giù … riesco ancora a camminare! … e poi qualcuno potrebbe vederci- aggiunse piano.
Si allontanarono fianco a fianco mentre un ologramma compariva dietro di loro sorridendo e annuendo.

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Capitolo 5
*** 5-LASCIAMI ANDARE ***


~~Credeva di essersene fatto una ragione ormai, ma non era così, anche quell’anno diede l’ordine della bandiera a mezz’asta in segno di lutto.
Per tutto il giorno evitò volutamente Kyra, ma ora era arrivato il momento di rientrare in cabina per il dovuto riposo, percorreva lentamente i corridoi dell’Arcadia, arrivato alle porte esitò prima di entrare sapeva che lei era ancora sveglia.
Kyra stava lavorando al computer, il giorno seguente sarebbero atterrati su un pianeta commerciale e doveva preparare le varie liste per gli acquisti da fare, sentendo le porte aprirsi sollevò  e sorrise in direzione del suo uomo che non rispose.
Harlock le passò davanti slacciando il mantello posandolo sul manichino, levò gli stivali ed il resto degli abiti prima di entrare nel bagno ed uscirne poco dopo con addosso ampi pantaloni e una maglietta a mezze maniche, sua abituale mise da letto, e sedette sulla sua poltrona con lo sguardo spento.
-ti decidi a parlare?- chiese lei con una certa dolcezza senza alzare lo sguardo dal monitor.
-per dire cosa? … ripeterti una storia che sicuramente già sai-
-esatto … ma voglio sentirla da te … Franklin-
Harlock non rispose, un nodo gli chiudeva la gola, nell’intimità della loro cabina lo chiamava sempre per nome, ma quella  sera gli provocò un forte dolore, il giorno che volgeva al termine era l’anniversario della morte della sua amata Maya.
Passarono diversi minuti prima che riuscisse a parlare, tempo in cui la ragazza terminò il suo lavoro.
-kyra- disse a voce bassa.
-ti ascolto- rispose posando i fogli appena stampati sul tavolo.
-dopo tutti questi anni pensavo che il dolore per la morte di Maya fosse svanito … ad essere sincero ero convinto di averlo assimilato ora  che … che- non riuscendo a terminare la frase, si alzò andando alla finestra.
Kyra lo seguì posandogli le mani sulle scapole e il viso alla schiena.
-che ci sono io- finì lei la frase -quello che ti fa stare male è dato dai ricordi dei bei momenti passati assieme e dall'amore che vi legava … con gli altri puoi fare il duro quanto ti pare, ma io so che dentro la tua corazza hai anche tu un cuore che batte-
Harlock si girò con il tipico sguardo di chi sta per piangere -Kyra io ...-
-ssss, mi hai già detto abbastanza per il oggi, il resto lo rimandiamo ad un'altra occasione-
Il pirata abbracciò la sua dona mentre calde lacrime, silenziosamente, iniziavano a rigargli il viso.
Uno strattone lo svegliò.
-allora ti vuoi muovere? Abbiamo poco tempo!-
-tu?- esclamò aprendo gli occhi -non dirmi che ...-
-è ancora presto per te!-
-allora perchè sono qui, Tochiro?-
-hai avuto un permesso speciale dal superiore per salutare una persona, dai sbrigati e seguimi-
Harlock seguiva silenziosamente un Tochiro fischiettante, attorno a loro si perdeva a vista d'occhio un immenso prato verde ricoperto da fiori e piante, tutt'attorno, in regolare disposizione lungo una strada lastricata c'erano svariate casette.
-siamo arrivati- Tochiro entrò nel cortile di una delle abitazioni.
-chi abita qui?-
-tra poco lo saprai … ci sei? … siamo qui!- disse entrando senza bussare.
Nell'ingresso c'erano due valigie già pronte, segno che l'abitante della casa stava per partire.
-io vado, sai dove trovarmi!-
-Tochiro aspetta, chi devo vedere?-
Tochiro non rispose si limitò a salutare il suo amico sorridendo prima di uscire.
-ti trovo bene, Franklin-
Harlock si voltò di scatto, avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.
-Maya, ma cosa ...-
-significa tutto questo?- sorrise finendo la frase -sto partendo, me ne vado oltre la luce, e per questo volevo ringraziarti-
-ringraziare me? E di cosa?-
-hai reagito al dolore, e questo mi ha permesso di poter varcare la porta per il riposo eterno-
-e in che modo l'avrei fatto, se ancora oggi sto male!?-
-innamorandoti … so che ti sembrerà strano, ma è così-
-Kyra … -
-esatto … Franklin, il superiore vuole mostrarti una cosa sul tuo futuro, solo che ...-
-Maya, non m'importa se è bella brutta, mostramela e basta!- l'interruppe sentendo una certa esitazione nelle parole.
-o no, stai tranquillo, è bella … molto bella … si trova al varco di luce-
-andiamo!- rispose i pirata prendendo le valigie.
Uscirono dalla casa, Maya chiuse la porta e agganciò la chiave alla maniglia, poi fece strada.
Il varco di luce era uno specchio dai bordi color argento e grande almeno quattro metri per quattro.
-posa pure le valigie e guardaci dentro-
Harlock ubbidì e pochi istanti dopo la sua immagine riflessa scomparve lasciando il posto a due sfere di luce.
-cosa significa?-
-quelle luci diverranno i tuoi figli … due gemelli, un maglio ed una femmina … tuoi e di Kyra-
-miei e di Kyra … quando ...-
-questo non è dato saperlo, solo il superiore lo sa-
-capisco-
-Franklin … vorrei che deste il mio nome alla piccola … sempre che anche Kyra ne sia d'accordo-
-lo sarà, ne sono certo-
-si è fatto tardi, devo andare- aggiunse con un sorriso.
Harlock l'abbracciò commosso -addio Maya-
-addio … amore mio- rispose prima di sciogliere l'abbraccio e varcare la soglia.
-e così se n'è andata- disse Tochiro spuntando al suo fianco dal nulla.
-già-
-Kyra è una ragazza in gamba … con lei ho passato poco tempo, ma è bastato per capirlo-
Harlock in risposta sorrise.
-Tochiro senti- non potè andare avanti si alzò un forte vento portando con se parecchia nebbia -che succede, da dove arriva tutta sta nebbia?
-ti dice che anche per te è tempo di tornare-
-Tochiro ho delle cose da chiederti!-
-tutto inutile, tanto al tuo risveglio non ricorderai più nulla!-
-ci rivedremo!?-
-nei tuoi sogni sempre … ciao amico mio-
Il pirata si svegliò con la sensazione di aver fatto un bellissimo sogno, peccato che non ricordasse nulle, sedette sul letto e bevve un po' d'acqua dalla bottiglia, tornato a stendersi si girò verso Kyra notando come un qualcosa di diverso, era sempre stata così bella?

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