I met you and my life is change!

di kissky
(/viewuser.php?uid=663801)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The first time ***
Capitolo 2: *** I Trust you! ***
Capitolo 3: *** I want your lips ***
Capitolo 4: *** Is all my fault! ***



Capitolo 1
*** The first time ***


 

Non capisco perchè il mio amico David ha insistito tanto perchè mi iscrivessi a questo corso di auto difesa! Voglio dire sono gay ma sono pur sempre un uomo, mi so difendere! Inoltre lui non dovrebbe impicciarsi nei miei affari! Comunque visto che ormai mi ha fatto questo regalo di compleanno( insieme ad una scorta di birra) non vedo perchè non ci dovrei andare. La mia amica Claire dice che magari in questa palestra troverò l'amore della mia vita...Tz, come no1 Sarò circondato da scimmioni pompati etero che non sono proprio il mio genere di uomo!

Così dopo una settimana passata a meditare su questo fatto e dopo aver riassorbito la sbornia della notte scorsa, sto andando in questo centro per confermare la mia iscrizione e per cominciare le lezioni...in fondo saranno soltanto dieci, saprò sopportare!

Appena arrivato mi indicano lo spogliatoio maschile: non mi sento a mio agio in questo posto, sono tutti più alti e forzuti di me che sfioro a malapena il metro e 72 e sono di corporatura esile. Appena uscito dallo spogliatoio, mi dirigo nella sala dove si terranno le lezioni. Non faccio tre passi che subito un gruppo di pezzenti mi indica e si mette a ridere: cosa c'è?! Mai visto un uomo con la matita e il taglio di capelli irregolare?! Idioti., fareste meglio a dare un'occhiata alle vostre corna!

Ok, ok, ok, calma Tommy Joe! Impara prima qualche mossa e poi potrai pareggiare i conti!

Con forza e coraggio entro nella grande stanza ben attrezzata dove a terra sono già stati sistemati dei tappetini: e che cavolo sono tutte donne! Maledetto David, me la pagherà!

Pazienza, ormai ci sono...non posso tornare indietro!

Come al solito le ragazze sono riunite in piccoli gruppi circolari e parlano. Una di loro mi si avvicina: è una ragazza che non supera il metro e 60 di altezza, ha i capelli biondo cenere e gli occhi verdi. Mi parla “Ciao, piacere io sono Giorgina!” Le sorrido “Molto piacere io mi chiamo Tommy Joe! Come mai ti trovi qui?” Lei arrossisce “Beh sai mi trovo qui a Los Angeles per studiare design. Vengo dal Texas e vivo qui da sola in un piccolo appartamento. Mi hanno consigliato questo corso perchè non sia sa mai chi puoi incontrare per strada la sera." Il mio sorriso si riempe di tenerezza "Hai ragione, meglio conoscere qualche mossa! Beh a me hanno regalato questo abbonamento dopo che...beh...ho confessato di essere...come dire...omosessuale..." Lei mi guarda sorpresa, poi accenna un sorriso comprensivo " Non te ne devi vergognare sai. Per me non ci sono problemi e non penso che ce ne siano neanche per il resto delle persone presenti in questa stanza!"
Mi ascio sfuggire un respiro alquanto sconsolato " Beh non so se anche per l'istruttore sarà la stessa..."
Non riesco a terminare la frase che nella sala entra un uono alto, con una muscolatura abbastanza evidente ma non esagerata. Ha i capelli corvini, gli occhi azzurri e delle labbra perfette. Oddio ha anche le lentiggini! Ehi, ehi, ehi, frena l'emozione Tommy! Non fare il tuo solito errore di cadere ai piedi del primo ragazzo affascinante che passa e poi si rivela essere etero! Accidenti, è bellissimo!
Il bel moro mi passa davanti e miaccenna un sorriso che ha anche un non so cosa di comprensivo, come se mi volesse dire qualcosa.
Prende il suo posto e si presenta " Salve a tutti, mi chiamo Adam e sarò il vostro istruttore per tutta la durata del corso!"
Oddio anche il suo nome è perfetto!

Comincia la lezione: devo dire che mi sto divertendo! Insomma d'altra parte queste cose mi potranno tornare utile!
Ad un certo punto Adam annuncia che vuole mostrare una mossa per liberarsi dalla stretta dell'aggressore e chiede se ci sono volontari per fare la parte della vittima. Subito tutte le mani si alzano, tranne la mia. Lui gurda verso di me e sorride "Beh, direi che il ragazzo biondo laggiù è perfetto! Vieni dolcezza, avvicinati che non mordo!"
Accidenti, mi ha chiamato dolcezza!
Mi avvicino a lui e lo guardo leggermente spaventato. Mi afferra per le braccia da dietro sussurrandomi" Tranquillo, è solo una dimostrazione. Non ti farò male." Arrossisco.
Finita la lezione tutte si allontanano con il sorriso sotto i baffi. Non mi sembra giusto che Adam debba riordinare la stanza tutto da solo e così decido di dargli una mano( pur di passare un po' di tempo con lui mi offrirei di fare anche le pulizie).
Finito di sistemare mi si avvicina e mi ringrazia con un sorriso pieno di gratitudine " Non so come ringraziarti per avermi aiutato! Posso sdebitarmi offrendoti qualcosa al bar qui vicino?" Esito " Beh...non saprei... non vorrei disturbarti davvero..." Lui mi ferma "Lo faccio volentieri! Sei un bel tipetto. Ho capito perchè sei qui, sai." Lo guardo sorpreso "T-tu hai capito che io sono..." Mi sorride "Che sei gay? Certo che l'ho capito...perchè lo sono anche io! Ora, accetti il mio invito oppure no?!"
Ricambio il sorriso "S-sì,certo...mi vado a fare una doccia e arrivo."





Nota dell'autrice:
Salve a tutti! Questa è la mia prima ff in assoluto, perciò non siuate troppo duri con le critiche!
Comunque è un'idea che mi è venuta di getto e così ho pensato di lanciarmi anche io nel mondo della FanFiction!
Presto posterò anche il secondo capitolo!

Lasciate una recensione se vi va!
Tanti baci,
Kissky :)



 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I Trust you! ***


Entrai sotto la doccia cercando di fare il più in fretta possibile. Ero emozionato come un bambino la mattina di Natale! Mmmmh chissà se più tardi avrei avuto veramente qualcosa da scartare... Wo, wo, wo Tommy frena! Lo conosci da poco più di un' ora e già vuoi passare al dunque? Così rischi di finire col cuore spezzato come l'ultima volta! Già...l'ultima volta...Sapete penso spesso alla mia precedente "relazione" se così possiamo definirla. Avevo conosciuto Brandon in un locale dove avevo suonato in una fredda sera di Novembre. Lui si avvicinò con l'avance più squallida che io avessi mai visto, ma non so perchè caddi ai suoi piedi. Non si può dire che ero innamorato di lui, ma mi soddisfaceva...beh...avete capito! Così dopo essersi approfittato della mia leggera ebrezza ed avermi preso nello schifoso bagno del locale, Brandon insistette per rivedermi. Le sue non ero semplici visite per passare un po' di tempo insieme, le sue finalità erano ben altre! Una sera andammo in una discoteca gay. A dire la verità io non ci volevo andare, ma lui disse che sarebbe stato divertente. Così, a metà serata, mi ritrovai appoggiato al bancone del bar mentre lui metteva le mani a dosso ad altri tizi. Stufo di quella situazione decisi di andarmene senza avvertirlo. Camminnai a lungo senza una meta fino ad addormentarmi a pochi metri dal locale, ma fortunatamente David riuscì a trovarmi. Dopo quella sera non ho più sentito Brandon. Uscii dallo spogliatoio trovandomi Adm davanti"Allora sei pronto?" Mi chiese. Annuii per poi incamminarci insieme, uno vicino all' altro verso il locale che si trovava accanto alla palestra. Avevo una grande voglia di prendergli la mano, di lasciare che le nostre dita si intrecciassero. Sentivo di potermi fidare di lui, non era suonato nessun campanello di allarme nella mia testa. Forse era il modo in cui mi sorrideva o forse era il suo modo di parlare apertamente con me anche se ci conoscevamo da poche ore. Arrivammo nel bar e ci sedemmo ad un tavolino ordinando due martini. Adam iniziò a parlare "Allora Tommy, parlami un po' di te!" Abbassai lo sguardo provando imbarazzo nel trovarmi faccia a faccia con lui" Beh non c'é molto da dire. Sono un musicista, suono la chitarra in qualche locale nei fine settimana. Ho da poco confessato ai miei amici e alla mia famiglia di essere gay...beh devo dire che tutti l'hanno presa piuttosto bene! Penso che l'avessero capito già da soli." Lui mi sorrise " Ti capisco. Sai anche mia madre disse di averlo sempre saputo quando le parlai del mio orientamento sessuale. Posso chiederti cosa ti ha spinto a frequentare il mio corso di autodifesa?" Ci portarono i nostre drink e subito ne bevvi un sorso prima di rispondere " Il mio amico David mi ha regalato l'abbonamento per le tue lezioni dopo avergli raccontato cosa era successo nella mia relazione precedente. Non ti voglio annoiare raccontandoti cosa é successo, ti dico solo che non é finita bene. Piuttosto parlami un po' di te, Adam!" Gli mostrai un lieve sorriso che lui ricambio` per poi cominciare a parlarmi di lui " Mi guadagno da vivere lavorando alla palestra, ma il mio sogno é quello di poter lavorare nel mondo della musica. Sai mi piace cantare e non me la cavo male nel suonare il pianoforte. Ho dichiarato di essere omosessuale ormai da molto tempo e sono tornato single da poco." Mi sorrise maliziosamente. Abbassai lo sguardo per l'imbarazzo "E posso sapere perché insegni proprio l'autodifesa?" Lo vidi rattristarsi da un momento all' altro "É una lunga storia...ho dovuto imparare a difendermi da solo dopo la mia esperienza sulla strada..." Lo guardai tra lo stupito e il preoccupato " Esperienza sulla strada?! Vuoi dirmi che tu..." Mi interruppe subito "No, non mi sono mai prostituito! Il mio primo ragazzo era un fottuto drogato che mi trascinava nelle sue losche serate con la promessa che ci saremmo divertiti! Sono stato uno stupido! Ero sempre a contatto con delinquenti che cercavano di mettermi le mani a dosso! Così dopo aver rotto con lui, mi iscrissi ad un corso di autodifesa. Mi piacque e così decisi di trasformare questa esperienza nella mia professione. Il mio cuore, però, appartiene alla musica!" Finalmente rividi il sorriso tornare sulle sue labbra. Era così bello, anche un etero sarebbe capace di rimanere inbambolato davanti a lui! Richiamò la mia attenzione schioccando le dita e io come un idiota scossi la testa e gli chiesi scusa. Sorridendomi aggiunse " Potresti farmi sentire qualcosa? Sai magari potremmo fare qualche esibizione insieme se ci trovassimo in sintonia!" Arrossii vistosamente " I-io non lo so...voglio dire ci conosciamo da così poco tempo e già parli di una collaborazione? Non é che con le tue proposte hai altri...interessi?" Mi accarezzo` la mano dolcemente " Dimmi Tommy, se non ti fossi fidato di me, mi avresti lasciato trascinarti in questo locale? Voglio dire qualcosa ti avrà spinto, no?" Cavolo come faceva a capire tutto solo dal mio comportamento? Cosa é un veggente? Oddio, un veggente dannatamente sexy! Alzai leggermente lo sguardo e subito incrociai i suoi bellissimi occhi che mi guardavano carezzevoli. Dopo aggiunse " Se non ti interessa non mi arrabbio, tranquillo...hai tutte le ragioni di avere dubbi su di me..." Oh cavolo Tommy cosa hai fatto?! Ma bravo lo hai spaventato! Complimenti idiota! Strinsi le palpebre per non scoppiare a piangere dalla rabbia, ma mi trattenni. Le parole mi uscirono dalla bocca da sole "Mi fido di te e mi piaci! Voglio rivederti, ma non solo in palestra! Voglio conoscerti meglio e passare del tempo con te!" Mi resi conto di quello che avevo detto. Ero sconvolto, ero una stupida checca isterica! Mi alzai dal tavolino e mi mi affrettai ad uscire, ritrovandomi poi fuori dal bar. Mi farmai davanti ad una vosione paradisiaca; come diavolo c'ero arrivato alla spiaggia. L'oceano era davanti a me e la morbida sabbia sotto i miei piedi mi dava una sensazione splendida. Sentii una mano calda e grande poggiarsi sulla mia spalla. Mi voltai " Adam! T-tu cosa ci fai qui?" Mi sorrise teneramente "Ti ho seguito, Tommy. Non prendermi per un maniaco, ma le tue parole mi hanno fatto riflettere. Anche io ,dal primo momento in cui ti ho visto, ho capito che tu eri diverso, che eri speciale! Sento di poter passare con te il resto della mia vita, voglio passare il mio tempo con te!" Delle lacrime dispettose cominciarono a scendere dai miei occhi. Poggiai la mia testa sulla sua mano, poi presi coraggio e mi voltai. Il suo viso, la cosa più bella che abbia mai visto; avrei voluto baciare ogni sua lentiggine. Lui mi accarezzo dolcemente il viso per poi prenderlo tra le sue grandi mani e baciarmi dolcemente. Non so per quanto è durato il nostro bacio, ma é stato magnifico. In quei momenti indimenticabili eravamo solo noi due, le nostre anime si fondevano in una sola, eravamo NOI! Restammo abbracciati per il resto della sera distesi sulla spiaggia ormai vuota. Nota dell'autrice: Eccomi qui col secondo capitolo! Sfortunatamente ho deciso di tenervi ancora un po' sulle spine per una piccola sorpresa...*scappa via nella speranza di non essere picchiata*. Comunque spero che il capitolo via sia piaciuto! :D Vi avverto che la settimana prossima sarò al mare quindi non penso che pubblicherò il prossimo capitolo prima di domenica prossima.*chiede umilmente perdono* Spero che questo non distolga la vostra curiosità dalla mia storia! A presto e tanti baci, Kissky <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** I want your lips ***


Saranno state le sette di sera quando Adam iniziò ad accarezzarmi dolcemente la schiena. Ero appoggiato al suo petto e sentivo il suo dolce profumo provenire dal suo collo. Non resistetti alla tentazione di avvicinarvi il mio viso e cominciare a lasciare una leggera scia di piccoli baci fino a quando lui non mi prese il mento con due dita facendo in modo che i nostri sguardi si incontrassero. Sorrisi nel vedere i suoi meravigliosi occhi cristallini "Ciao...". Fu l'unica cosa che riuscii a dire. "Tutto bene?" mi chiese sorridendo. Lasciai che le mie dita accarezzassero i suoi morbidissimi capelli neri "Credo di sì...". La mia risposta non lo soddisfò "Perchè << credo >>?". Gli sorrisi "Beh, starei ancora meglio se tu accettassi di venire a cena da me! Sai, non me la cavo male ai fornelli". Adam cercò di tirarsi su da terra facendomi restare sempre tra le sue braccia "Credo di poterti accontentare...", disse con un sorriso tra il malizioso e il dolce. Ci alzammo entrambi per poi incamminarci verso la mia macchina, camminando in profondo silenzio l'uno accanto all'atro. Il mio cuore scoppiava dalla felicità, non potevo chiedere di più. Questo fu l'inizio di un nuovo capitolo della mia vita. Durante il tragitto verso casa mia ci lanciammo dei leggeri e innocenti sorrisi, lasciando che la sua mano sfiorasse la mia posizionata sul cambio. Una volta arrivati nel mio vialetto, la prima cosa che vidi fu la faccia mascherata dalla rabbia di David che guardava contrariato Adam; "Dove sei stato?! Ti ho telefonato minimo dieci volte!". Cercai di calmarlo" Ehi, ehi, ehi, David calmati! Mi sono trattenuto un po' di più in palestra!", gli dissi mostrandogli un sorrisetto nervoso. David era sempre molto protettivo nei miei confronti, mi considerava il suo fratello minore anche se era di qualche mese più grande di me. "Ah, solo un po' di più?! La lezione durava un'ora e tu ci sei rimasto per altre quattro! E lui chi é?!", disse scuotendo la testa verso Adam. Lo guardai sorridendo e mi avvicinai al diretto interessato che finora era rimasto in disparte nella speranza di non farsi notare " E' solo un amico. Mi ha dato una mano ad allenarmi..." A quel punto David era furioso "Ah, e l'allenamento comprendeva anche limonare sulla spiaggia?! Vi ho visto ,sai?! Ero preoccupato ed ero venuto a cercarti! Andiamo, Tommy! Lo sappiamo entrambi cosa porta a fidarsi del primo che passa e ti fa gli occhi dolci!" Cosa ne voleva sapere lui?! Adam non era << il primo che passa>>,ero e sono più che certo che lui era ed é speciale! Strinsi la mano del mio Adam e guardai David con occhi infuocati "Ascolta, questa è la mia vita e voglio camminare da solo. Se qualcosa andrà storto mi alzerò e andrò avanti! Per ora voglio godermi le cose belle che mi stanno capitando e tu non puoi non dirmi cosa devo e non devo fare! Perciò ,se non ti dispiace, avrei un ospite stasera a cena e anche tu sei ben accetto se vuoi unirti a noi", dissi nel modo più calmo ed educato possibile. Lui, però, era irremovibile "Non mi corromperai invitandomi alla tua cenetta romantica! Tommy, sei solo abbagliato dalla frenesia del primo incontro...magari questo si rivela un disgraziato come il predente!" E no! Questo era troppo! Non poteva dare del disgraziato ad una persona che lui non conosceva! Per di più lui non doveva proprio farmi delle prediche su certi argomenti, dato che lui ha avuto molte << storie >> da una notte sola! Mi incamminai furioso verso la porta di casa trascinando Adam con me, poi mi girai verso David "Vattene! Se non mi appoggi in questa scelta, me la caverò da solo!". Lui mi guardò con gli occhi pieni di rabbia "Bene! Ma poi non dire che non ti avevo avvertito!", così dicendo se ne andò. Entrai in casa sbattendo la porta dietro di me, borbottando ad Adam di accomodarsi in salotto mentre io preparavo la cena. Entrai in cucina cominciando a tirare fuori tutto il necessario per preparare una cenetta squisita, ma non potei fare a meno di sbattere le pentole da quanto ero arrabbiato. Non potevo permettere a nessuno di rovinarmi quella serata! Mentre ero all'opera sentii Adam che entrava in cucina e si avvicinava a me con molta cautela nella speranza che mi fossi calmato. Mi poggiò una mano sulla spalla "Sei ancora arrabbiato?", mi chiese. Mi voltai verso di lui sorridendogli "No...o meglio sì...oh cavolo, non lo so. Mi dispiace per come ti ha trattato, ma sono felice che tu non sia scappato!". Mi prese il viso tra le mani "Non ti preoccupare, non è colpa tua! In effetti ha ragione, ti poteva capitare chiunque...", lo interruppi senza esitazioni "Tu non sei <>, tu sei Adam e io mi fido di te! L'ho capito dal primo istante in cui ti ho visto!". Prendemmo un minuto per guardarci intensamente negli occhi, fu lui a spezzare quel momento "Lo stesso è capitato a me, Tommy. Tu sei diverso e non poteri mai scappare da te!". Afferrai le sue mani che erano delicatamente appoggiate sulle mie guance e presi a baciarle con estrema dolcezza e sensualità, poi aggiunsi "Mi stai distraendo dal mio dovere...se andiamo avanti così non riuscirò a preparare la cena che ti ho promesso. Quindi ti prego di sederti e di lasciarmi lavorare". Lui rispose con un leggero broncio da bambino innocente per poi prendere posto al tavolo già apparecchiato osservandomi in religioso silenzio. Appena fu pronto, consumammo il pasto speciale che avevo appena preparato, con molti apprezzamenti da parte di Adam. Finita la cena, il mio gradito ospite si offrì di aiutarmi a mettere a posto, mossa che fermai subito "Non potrei mai permettere che il mio invitato svolga un compito che spetta a me...non sarebbe carino. E poi ho tutto il tempo di riordinare, ma prima voglio passare del tempo con te!" Ci scambiammo un sorriso innocente, nessuno dei due voleva affrettare le cose. Così ci spostammo nel soggiorno da me arredato con chitarre e mobiletti contenenti la mia vasta collezione di DVD andando a sederci sul comodo divano color avana. "Mmm vedo che hai molte altre passioni oltre la musica, non è così?", domandò Adam per aprire il discorso. Sorrisi "Beh sì, in effetti ho molti interessi come il cinema. Adoro i film horror, ma sono un grande appassionato di << The Beach >> con Leonardo di Caprio, trovo che sia geniale!" Adam approfittò della mia frenesia per circondare le mie spalle con un braccio. Prima di proseguire guardai i suoi occhi, le sue labbra, tutto il suo viso...Cavolo, era bellissimo! "Comunque ho anche un'altra passione, sai?", dissi guardandolo intensamente. "E qual'è'", mi chiese con un'espressione dolcemente curiosa. Non esitai, l'autocontrollo mi abbandonava completamente davanti a lui "Le tue labbra! Sono perfette e stanno diventando una droga estasiante! Sento di non poterne più fare a meno!" Così dicendo mi appropria della sua bocca, rosata e carnosa, intrappolando il suo volto con le mie esili mani. Quel bacio stava diventando sempre più profondo ed eccitante per entrambi. Non riuscivo a trattenermi, se avessi continuato sarei potuto arrivare chissà dove e non volevo. Tutto quello che desideravo era sentire il suo sapore, il suo calore, le sue mani che mi accarezzavano dolcemente. E così fu. Anche le sue erano intenzioni piuttosto << caste >> e nessuno voleva rovinare quella bellissima intesa che si era creata tra di noi. Perchè sì, stavamo diventando un << NOI >>. Passammo il resto della serata stretti l'uno all'altro guardando un film. In realtà non penso che nessuno di noi due lo stesse veramente guardando, troppo inpeganti a viaggiare con i nostri pensieri e sentimenti. Le nostri mani si intrecciavano, i nostri sguardi si catturavano l'uno con l'altro. Verso le dieci e trenta di sera Adam mi disse che a momenti se ne sarebbe dovuto andare perchè il mattino seguente aveva il turno in palestra molto presto. Lo accompagnai alla porta, ma prima di aprirla le nostre labbra si incontrarono ancora una volta in un lungo bacio che purtroppo dovemmo interrompere. Quando Adam era già alla metà del vialetto del giardino gli dissi "Ah, per la storia della collaborazione: ne sarei felice!" Lui non rispose, ma il suo enorme sorriso parlò per lui. Una volta rientrato in casa, mi diressi in cucina per sistemare e versarmi un ultimo bicchiere di vino rosso. Mi sedetti al tavolo ripensando a quello che era successo. Capii che forse mi stavo innamorando. Nota dell'autrice: Salve! So che questo capitolo non è molto lungo, spero che possiate perdonarmi! *occhi da cucciolo* Comunque spero che il capitolo vi piaccia( anche se non è un gran che)! Bye <3 Kissky

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Is all my fault! ***


La mattina seguente, verso le nove, il cellulare che avevo lasciato acceso sul comodino accanto al letto vibrò. Era un messaggio di Adam, un semplice :) che però diceva tutto. Gli risposi con lo stesso smile e un “Buongiorno!” per poi dirigermi in cucina per prepararmi una colazione veloce. Ripensavo alla sera prima, a quello che ci eravamo detti con dei semplici gesti e frasi corte ma significative. Adam era speciale: niente a che vedere con le checche isteriche o gli scimmioni cafoni e impertinenti con cui avevo a che fare solitamente. Io e lui, insieme, avremmopotuto diventare qualcosa di speciale e UNICO!
Dopo aver divorato una grande quantità di cereali al cioccolato ben inzuppati nel latte freddo, decisi che era arrivato il momento di chiamare David per chiarire le cose: in fondo non potevo tenergli il broncio tanto a lungo. Io e lui eravamo amici ormai da tanto tempo e doveva sapere tutto quello che era successo. E se lui non avesse approvato questa situazione…beh…la nostra amicizia avrebbe potuto prendere una brutta piega e non era certo questo quello che volevo!
Così mi feci coraggio, presi il telefono e cominciai a comporre il suo numero. Prima che potessi ciccare sul tasto di chiamata, il cellulare cominciò a squillare: era il numero di David.
Se da una parte avevo paura che se ne uscisse con una delle sue prediche, dall’altra ero sollevato perché non avrei dovuto fare io la prima mossa. Accettai la chiamata, ma dall’altro capo mi parlò una voce femminile singhiozzante e preoccupata.
“ T-tommy, santo cielo, meno male che hai risposto subito!”
“ Claire, che succede?! Perché chiami con il telefono di David?!”
“ Non c’è tempo per le spiegazioni! Devi venire subito!”
“ Claire dove sei?! Ti sento male! Cosa sta succedendo? Dove devo venire?”
“ S-siamo all’uscita dell’autostrada più vicina a casa tua…a-a-abbiamo avuto un incidente. Io sto bene, ma David non mi risponde…”
“ Cosa?! Claire non ti muovere, arrivo subito! Hai chiamato i soccorsi?!”
“ S-sì…ti-ti prego Tommy, sbrigati!”
Non me lo feci ripetere due volte. Afferrai le chiavi dell’auto e mi precipitai in strada nella speranza di arrivare insieme o prima delle ambulanze. Il mio cuore batteva a mille, non ci potevo credere. Quell’incidente forse era colpa mia! Forse era la collera di David nei miei confronti ad aver causato la sua distrazione in strada!
Durante il breve tragitto ricevetti una telefonata: era Adam.
“Buongiorno splendore! Hai qualche impegno per oggi?!”
“Non è il momento per le sdolcinatezze, Adam! Ho fatto la più grossa cavolata della mia vita! Ero troppo impegnato a pensare a te che ho trattato male il mio migliore amico! Sai che ti dico?! Non richiamarmi!”. Riattaccai.
Solo quando ebbi gettato il cellulare nel seggiolino accanto a me mi resi conto di cosa avevo combinato: Adam non poteva sapere quello che stava accadendo e io mi ero comportato nuovamente come un cretino. Perché ero stato così egocentrico?! Non solo potevo aver perso il mio migliore amico, ma adesso rischiavo che il ragazzo per cui mi ero preso una bella cotta non mi parlasse più. Battei la mano sul clacson per la rabbia. Sapevo solo combinare casini!
Solo quando mi accorsi di essere arrivato nel luogo dell’incidente la mia rabbia si trasformò nuovamente in preoccupazione.
Vidi Claire seduta sull’asfalto mentre alcuni soccorritori le offrivano dell’acqua e controllavano che non avesse ferite gravi. Mentre scendevo dall’auto vidi degli uomini che estraevano il corpo di David dall’auto e lo sistemavano su una barella per poi caricarlo sull’ambulanza. Mi precipitai ad abbracciare Claire  cercando di consolarla. Chiesi come stava David, ma non ebbi risposta. Non mi lasciarono salire in ambulanza, ma un’altra auto del soccorso accompagnò me e Claire in ospedale dove avremmo dovuto attendere i risultati delle analisi che avrebbero fatto a David.
Una volta arrivati ci fecero accomodare in sala di aspetto offrendoci qualche genere di conforto. In quel momento, però, riuscivo a pensare solo a due cose: al mio migliore amico che stava lottando per la vita e al ragazzo che avevo trattato da schifo. Dovevo assolutamente sistemare le cose con lui, non volevo rischiare di perderlo per sempre.
Mi accertai che Claire stesse bene per poi uscire a chiamare Adam. Prima che potessi estrarre il telefono dalla tasca dei jeans me lo vidi arrivare incontro correndo. Solo quando fummo a due centimetri di distanza e dopo esserci guardati negli occhi per qualche secondo, mi gettai tra le sue braccia cominciando a singhiozzare. Lui, di tutta risposta, cominciò ad accarezzarmi la schiena stringendomi a lui delicatamente.
“Scu-Scusa…n-non avrei dovuto trattarti in quel modo! Sono solo uno sciocco egoista! Perdonami, ti scongiuro!”, cominciai a dire tra i singhiozzi.
“ Ehi, ehi…shhh, va tutto bene non sono arrabbiato.”
Mi allontanai dalla sua spalla per guardarlo negli occhi.
“ Come puoi non esserlo dopo il modo in cui ti ho trattato?! C-come hai fatto a sapere che ero qui?”
“ Stavo venendo a casa tua. All’inizio ero ultra-arrabbiato con te e volevo sapere le motivazioni. Poi all’uscita dell’ autostrada ti ho visto, ho chiesto ad un dirigente del traffico cosa era successo e ho capito. Come sta?”
“ I-io n-non lo so. Gli stanno facendo dei controlli, ma quando sono arrivato era ancora privo di conoscenza. Oddio ho combinato un casino!”, dissi facendo ricadere la mia testa sulla sua spalla ricominciando a piangere.
Dopo qualche minuto passato a cercare di consolarmi, Adam prese in mano la situazione, riaccompagnandomi dentro il pronto soccorso per fare compagnia a Claire farci spiegare la situazione. Dopo aver brevemente presentato Adam alla mia amica, cosa che fu alquanto imbarazzante per me, lei cominciò a raccontarci la sequenza degli avvenimenti: a quanto pare David l’aveva chiamata dicendole di voler venire a scusarsi con me e che voleva il suo supporto emotivo. Durante il tragitto in macchina, lui aveva preso il telefono per chiamarmi ed avvertirmi del loro arrivo. Nella distrazione di comporre il numero, non aveva fatto in tempo a notare che stava andando a scontrarsi contro un cartello di segnalazione di lavori in autostrada, cosa che lo aveva portato a cambiare direzione bruscamente, sbandando per poi scontrarsi contro il guard rail in maniera violenta. Claire era riuscita a precipitarsi fuori dalla macchina prima dell’impatto, ma non facendo in tempo a trascinare fuori con se anche David.
Mentre Claire raccontava ciò che era accaduto, non potevo fare a meno di stringere la mano di Adam per impedirmi di prendermi a schiaffi. David voleva scusarsi! L’incidente era colpa mia!
Scattai in piedi per andare a rifugiare nel bagno più vicino, non accorgendomi che Adam mi stava seguendo. Appena entrato nella piccola stanza lanciai un grido di frustrazione nella speranza che nessuno mi sentisse. Una mano calda si poggiò sulla mia spalla incoraggiandomi a voltarmi:
“Cosa ci fai tu qui?”, chiesi tra i singhiozzi.
“Sei scappato all’improvviso…volevo vedere se andava tutto bene…”
“Come può andare tutto bene se sono io la causa dell’incidente!?”
Dopo un attimo di esitazione, Adam mi abbraccò, stringendomi il più possibile contro il suo petto:
“Ehi non è affatto colpa tua…queste sono cose che possono succedere, purtroppo. Lui…beh…si è solo distratto un secondo e sfortunatamente è accaduto tutto questo. Le cose si sistemeranno vedrai.”
Mi asciugai le lacrime, presi Adam per mano sorridendogli e insieme tornammo in sala d’attesa da Claire.
Appena lei mi vide mi abbracciò dicendomi:
“ Il dottore se ne è appena andato. L’operazione è andata bene, David ce l’ha fatta! Adesso però sta dormendo…”
Sorrisi dalla gioia: “Dici che potrei vederlo comunque?”
“Beh non vedo perché no!”
Così l’abbracciai. Ero felice! Il mio migliore amico stava bene, non potevo chiedere di più!
 
 
 
  Nota dell'autrice: Ringrazio tutti coloro che hanno recensito gli altri capitoli! Spero che questo vi piaccia! Scusate per la lunga attesa di aggiornamento! Kissky

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2683148