La ragazza drago-la rinascita

di fantasy01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. la festa ***
Capitolo 3: *** scoperte ***
Capitolo 4: *** un pomeriggio movimentato ***
Capitolo 5: *** Una strana ragazza ***
Capitolo 6: *** dilemmi ***
Capitolo 7: *** la barriera ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


il buio più totale mi avvolge ad un certo punto una figura nera mi piomba davanti
-decidi ofnir...o torni in vita senza il sangue di viverna o resti all'inferno a marcire per sempre-mi disse
-che proposta imbecille! ovvio che voglio tornare in vita! però quando mi verrà tolto il sangue del Mio Signore lo voglio avere io così da avere un ricordo della mia vecchia vita...-
la morte non è d'accordo ma annuisce

tutto diventa sfocato e mi risveglio a villa Mondragone...mi è venuta un'idea...corro per Roma cercando una casa...busso alla porta ed eccomi davanti la stessa donna di una volta...bellissima ma letale...ha gli occhi neri come la pece e i capelli castano scurissimo che le scendono ricci fino a sotto le scapole...quando mi riconosce mi abbraccia con avidità...io la bacio e le dico che non ho mai smesso di amarla...non so come ma ora siamo nella sua camera da letto nudi...eccola lì il mio primo amore che avevo negato per seguire nidhoggr.......la mia Benedetta......appena si addormenta le inietto il sangue del Mio Signore...per fortuna non riuscirà mai a testare i suoi poteri dato che non sa di possederli....

ora viviamo insieme da qualche anno...è qualche giorno che si respira un'atmosfera pesante nella casa...non so perché ma sento che mi deve dire qualcosa di importante...-ti devo dire una cosa ofnir......sono incinta-...

passano nove mesi di angoscia pura, lei questa settimana sta sempre molto male e il bambino cresce a dismisura...

ora sta per partorire...eccolo...mio figlio....colui che salverà nidhoggr e le viverne....il ragazzo dal sangue impuro....il demone umano....il mio Alberto...





p.s. Per chi non l'avesse capito Benedetta è il nome della ragazza.


si lo so, come primo capitolo è penoso, comunque so anche che sembra stato scritto alla svelta ma vi assicuro è più di una settimana che lo sto facendo e aggiustando; è così corto ma è fatto apposta perché ho voluto fare un capitolo tipo "slice of life" così da riassumere gli eventi principali della vita di ofnir.
perfavore...vi chiedo solo di recensire. Che siano positive o negative non mi interessa voglio solo sapere cosa ne pensate.
baci e alla prossima.

 

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Capitolo 2
*** 1. la festa ***


il prof era in viaggio per lavoro mentre Gillian e thomas si sono sposati e sono tornati a Edimburgo. i ragazzi sono cresciuti, sposati e hanno avuto dei figli.

una Sofia ormai trentacinquenne urla dalla cucina -ragazzi scendete che è tardi...dovete andare a scuola!!-
io sono Madeline *comunemente chiamata meddy* ho 16 anni ho i capelli di un castano ramato che scendono in boccoli poco più giù delle spalle e gli occhi marroni scuro. io e Pietro *il mio ragazzo superfigo XD* siamo nella mia stanza che ci "prepariamo" per andare a scuola quando dalla cucina sento mia madre urlare dicendo di scendere. lui è di qualche mese più grande di me...e anche di qualche centimetro...ha i capelli castano/rossicci e gli occhi marroni è alto magro e se si parla di perfezione lui e la sua gemella matilde *detta maffy* sono i campioni. lei capelli castano/rossicci e gli occhi marroni ma non come quelli del fratello...più tendenti al verde; alta e magra al contrario di me che sono più bassina e rotondetta i loro genitori sono lidja e ewan ovviamente hanno preso tutto dai loro genitori entrambi fantastici. la loro sorellina che ha l'età di mio fratello...giulia è alta e magra capelli un po' mossi castano scuro e occhi quasi neri.

-forse è ora che andiamo-dico io, lui annuisce e mi prende la mano così scendiamo in questo modo *anche se manda su tutte le furie mio padre* quando entriamo in cucina ci sono tutti e sei i genitori che parlottano tra di loro e al tavolo seduti ci sono mio fratello Mattia e Lucrezia che chiacchierano di cose da secchioni...mio fratello è spiaccicato a me solo che io sono più grande di due anni. lucrezia invece ha la sua stessa età ed è bionda con gli occhi grigi d'altronde i capelli del padre, karl e gli occhi dalla madre, chloe. è un po' bassotta ma magra. Infine c'è Nicolò il fidanzato di Giulia anche se ha 16 anni come me, e fratello di lucrezia. ha i capelli castano chiaro e gli occhi marroni/grigiastri, è alto, magro ed anche carino.

-buongiorno!- esclamo mentre entro in cucina tenendo per mano Pietro...fabio, mio padre mi lancia un'occhiata che avrebbe incenerito chiunque...ma non me!

oggi è il primo giorno del liceo dei nostri fratelli e in casa si respira un'atmosfera pesante...ognuno di noi va in un liceo diverso tranne io e Pietro che andiamo nello stessa scuola quindi tutte le mattine saltiamo sulla sua moto e ci andiamo insieme. abbiamo cercato di scegliere i corsi uguali da essere più tempo possibile insieme anche se alcuni li abbiamo diversi lo stesso..
la settimana è passata velocemente come tutte le altre settimane e anche i "primini" si sono un po' tranquillizzati.
l'invito è arrivato sabato mattina...un amico delle medie dei fratelli grandi, filippo, da una festa e ci ha invitati tutti e sette per il sabato successivo.
noi abbiamo accettato così abbiamo passato una settimana a scegliere gli abiti, i trucchi, gli accessori...
il sabato pomeriggio è passato lento tra i preparativi. i ragazzi più piccoli è la prima volta che vanno ad una festa seria anche se i genitori non sono molto d'accordo noi siamo riusciti a convincerli.

io e maffy stiamo preparando lucrezia e Giulia quando maffy dice -ragazze stasera vi farò una sorpresa!- noi ovviamente curiose abbiamo provato a farle sputare il rospo ma niente da fare dice che è una sorpresa.

è suonato il campanello...strano...noi non aspettavamo nessuno! maffy saluta tutti e dice che ci vedremo alla festa...forse è questa la sorpresa!

la festa è fantastica, la casa di filippo è gigantesca. la festa è fuori ma dentro ci sono le coppiette che si vogliono isolare. la porta d'ingresso è spalancata come le finestre del piano terra mentre quelle del primo e del secondo erano tutte chiuse. sembra una villa!

dopo un po' troviamo maffy che balla avvinghiata ad un ragazzo poco più alto di lei, magro e vestito non molto elegante ha i capelli neri e gli occhi grigi. è bellissimo! sembra così tenebroso e terribile. ha uno sguardo duro e riservato...assomiglia un po' a mio padre...ci avviciniamo e maffy dice -ciao ragazzi! ecco la sorpresa...vi presento alberto! viene a scuola con me.
Pietro che da quando siamo arrivati mi ha messo un braccio intorno alle spalle...lo toglie e sbianca per un attimo. nell'aria sento una vibrazione strana e ho come uno strano presentimento...trascino Pietro in casa per vedere cosa gli è successo -sisi sto bene tranquilla...sai che sei molto carina quando ti preoccupi per me!- e tira su il suo sopracilio in quel modo che io amo da impazzire così divento completamente rossa.-andiamo un po' fuori a ballare?- mi chiede trascinandomi fuori dalla porta.
la serata passa velocemente tra balli e chiacchierate con vecchi amici riusciamo ad evitare quell'alberto e a mezzanotte torniamo a casa.

il mio letto è così soffice...ma la sensazione di disagio non svanisce.... c'è qualcosa che non va...mi sento sempre in pericolo...ma forse è solo una mia paranoia. sento un rumore molto vicino a me.

scatto in piedi e presa dalla paura no ho la più pallida idea di come ho fatto ma una scia di liane infucate parte dalle mie mani e si attanagliano ad un uccellino entrato dalla finestra...urlo...e mi guardo inorridita....a terra ci sono ancora quelle strane "cose" mia mamma è la prima ad arrivare assieme a mio padre seguiti da Pietro infine tutti gli altri...piango...gli adulti si guardano e annuiscono...non ho capito niente di ciò che è successo ma ho paura...

siamo dovuti scendere tutti al piano di sotto perché i nostri genitori ci devono parlare io e Pietro siamo seduti vicinissimi e io ho la testa appoggiata alla sua spalla e le mani intrecciate, mio fratello e Lucrezia stanno confabulando sull'accaduto, Nicolò e Giulia sono abbracciati di fianco a noi mezzi addormentati mentre maffy è seduta da sola su una poltrona...
-ragazzi è ora che sappiate la verità: voi non siete ragazzi comuni..voi siete figli dei draconiani-così ci spiegano tutta la storia..draconia, i frutti, nidhoggr, ofnir, nida,...

ci spiegano anche i loro vecchi poteri e più o meno quelli che dovrebbero essere i nostri: io e mio fratello controlliamo fuoco e natura, i gemelli e Giulia la telecinesi e gli agenti atmosferici mentre Nicolò e Lucrezia gli agenti atmosferici e il ghiaccio.
è fantastico non essere persone comuni ma sembra anche un grosso peso.

torniamo a dormire anche se io so che non ci hanno proprio detto tutto e cioè che non hanno detto che il male potrebbe essere tornato per un'ulteriore rivincita...

un po' incasinato come capitolo comunque se avete dubbi chiedete. grazie a drachen per la recensione e per aver messo questa storia tra le preferite, grazie a vitto_chan01 per la recensione inoltre ringrazio quei lettori silenziosi...grazie di cuore.

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Capitolo 3
*** scoperte ***


Mentre uscii con Pietro da camera mia, come tutte le mattine, mi accorsi della porta del bagno abbastanza aperta per vedere lo specchio che rifletteva l'immagine di Mattia e Lucrezia che si baciavano...nessuno, neanche io, sapeva niente della loro relazione...eppure era così ovvio, erano sempre insieme a volte si chiudevano in camera per "studiare" per ore....forse era più scontato di quanto pensassi io.
Pietro notando che cosa stavo fissando mi diede di gomito -dai su non dirmi che ne sei stupita...io più che altro ero stupito del fatto che non stavano ancora insieme.-
Così mi prese la mano e mi trascinò a peso giù dalle scale che, a stare ai racconti dei genitori, una volta dovevano snodarsi elegantissime attorno ad un enorme albero secolare che dopo la battaglia contro Nidhoggr svanì come il dungeon e tantissime altre testimonianze dei draconiani che erano presenti nella casa.
Dalla cucina arrivava un profumino di una bella colazione del tipo uova e bacon ma quando arrivai trovai solamente una tazza di te e dei biscotti...che colazione scarsa! per tutto il resto della colazione nessuno parlò della sera precedente, tutti tenevano gli occhi puntati sul mangiare e nella stanza vibrava un'atmosfera carica di ansia.
Mentre andavo a scuola stretta alla moto ripensai a tutto ciò che era successo, la realtà che vivevo fino al giorno prima mi sebrò tutta un amenzogna senza senso, poi ho tentato di dimenticare quelle specie di erbe infuocate che avevo fatto nascere e continuai la giornata come sempre anche se sapevo che non era la stessa cosa.

Le ore passarono, al pomeriggio sembravamo ragazzi come altri con gli impegni di scuola o cose del genere: io e Pie che studiavamo per il test di geometria del giorno seguente, Nicolò dava ripetizioni di inglese a Giulia, Lucrezia si era chiussa nella biblioteca, Mattia giocava con il pc mentre Maffy era uscita con quel tipo strano...Alberto.

Dopo un tempo che a me sembrarono anni, finalmente arrivò l'ora di cena. Andava più o meno tutto liscio finché non arrivò la fatidica domanda che stava attanagliando le budella a tutti: -secondo voi...il male potrebbe...essere tornato?-chiese Nicolò.
-non lo so Nico...non lo so...-gli rispose in modo filosofico Karl.
-però non ha senso che i nostri "poteri" saltino fuori proprio ora....così....all'improvviso dopo anni in cui non ci siamo mai accorti di nulla-disse Giulia con la sua solita voce da angioletto.
-io non lo so però, secondo me, come i nostri poteri uscirono allo scoperto quando Nidhoggr stava diventando potente, così i vostri potrebbero essersi risvegliati perché anche ora siamo in pericolo. L'unica differenza era che noi avevamo il prof. con noi che ci spiegava tutto e aveva tutte le risposte alle nostre domande. Non voglio sempre fare la guasta feste però bisogna prendere in considerazione ogni possibilità per evitare eventuali spiacevoli "sorprese" che potrebbero rischiare di ammazzare qualcuno di noi o anche solamente dare nell'occhio agli umani.-disse mia mamma con una sicurezza e una luce negli occhi che quasi non la riconoscevo più. Lidja mi aveva raccontato che quando erano giovani e combattevano per la salvezza del mondo il capo, la più coraggiosa e spavalda era lei: la donna timida dai ricci indomabili e i puri occhi verdi che io chiamavo mamma.
-bene, questo vuol dire che se i poteri si sono risvegliati siamo tutti quanti in pericolo...ricordate!? Niente gemma quindi niente barriera, in questo modo potremmo trovarci qualche essere altamente pericoloso in casa da un momento all'altro!-constatò Lidja.
Anche se in parte la storia la sapevo facevo lo stesso fatica a seguire ciò che dicevano...era come parlare di un libro di cui hai letto solo la trama...
Lucrezia si alzò in piedi e senza dire niente andò silenziosa nella biblioteca
-ci sono!! ho trovato la soluzione!!-urlò dalla stanza piena di libri...
corremmo tutti da lei per capire cosa aveva trovato. In mano teneva un libro dalla copertina antichissima, sembrava fatta in pelle ma era difficile constatarne il materiale dal gran che era ormai distrutto e decadente. Lei iniziò a spiegare la storia con la sua solita aria da so-tutto-io che mi dava tanto sui nervi...
-praticamente c'è una leggenda che narra dei tempi antichi in cui i nostri antenati draconiani nascosero una pietra chiamata "pietra degli eterni" che racchiudeva una minima parte dei loro poteri così che quando ne avrebbero avuto bisogno li avrebbero usati, il problema è che questi unendosi hanno creato un potere enorme che scagliò la pietra lontana da Draconia. Potremmo servirci della pietra per instaurare la barriera!-
a Karl brillarorno gli occhi. Diamine quanto si assomigliavano quei due!
-ma dove si trova questa pietra?-domandò Maffy curiosa.
-non lo dice chiaramente ma un indovinello lo spiega:
Tra le macerie dell'Eterna, dimora un'antica città di pietra. Tra le sue sorelle riposa la "Pietra degli Eterni" che tutto può. Ove il sole è nascente si ritrova nella sua città ormai dormiente.-
-e questo cosa sta a significare?-domanda quasi sussurrando l'attento Pietro.
-non lo so magari...-tenta di rispondere Lucrezia ma non fa in tempo a finire la frase che io salto su quasi urlando.
-analizziamo la frase: allora l'Eterna potrebbe essere un luogo qundi...ehm...Roma, sì Roma viene chiamata anche l'Eterna. L'Antica città di pietra potrebbe essere il Colosseo, oppure castel Sant Angelo, oppure...no! Ci sono! I Fori!-
-si, e le sue sorelle sono le pietre quindi la "Pietra degli Eterni" è una pietra in mezzo a delle pietre e praticamente è onnipotente. Si trova a est nella città distrutta-conclude Mattia.
-perfetto quindi dovremmo andare ai fori romani per cercare a est una pietra magica?- domandò ironico Pietro.
Tutti si girarono verso di lui afflitti dalla verità delle sue parole che sembravano voler far vedere quanto era assurdo quello che facevamo. Anche perché la realtà non ci aveva ancora abbandonato...
Giulia cominciò a giocherellare con il pc e poco dopo, mentre nella stanza gravava un silenzio di tomba, disse che in effetti ai fori c'era in esposizione una strana pietra che cambiava colore.
-bene ragazzi, lo so che vi sembra una pazzia ma noi dobbiamo rischiare quindi domani all'orario di chiusura andremo al luogo dove si cela la pietra, aspetteremo che disattivino il sistema d'allarme e poi la prenderemo.-affermó con tono da lider mia mamma. Dio quanto la stimavo!
tutti annuirono - bene e dato che domani sarà una giornata pesante tutti a dormire!-
ognuno andò nella propria stanza, si cambiò e fece finta di andare a dormire ma i genitori non sapevano che le nostre sette camere sono tutte collegate da porte nascoste da vecchi armadi. Lucrezia e mio fratello erano nella stanza di lei che giocavano i videogiochi, Giulia e Nicolò erano mella stanza di lui che si stavano sbaciucchiando o robe simili, io e Pietro eravamo nella sua accoccolati sul letto al buio ad ascoltare della musica, mentre Maffy era sola nella sua stanza che messaggiava o almeno credo...
ad un certo punto Pietro interruppe la magia:-ma, tu ci credi a questa storia della pietra, dei draghi, delle viverne...-
-io si, ma lo faccio solo per sfuggire da questo fottuto mondo fatto solo di noia. E tu? Ci credi?-
-io ci credo anche se penso di essere impazzito...-piano piano tutta la stanchezza della giornata si fa sentire e io mi sento quasi crollare tra le sue braccia lunghe e muscolose, da atleta, in effetti Pie gioca a basket e diciamo che è il più bravo della squadra. Lui mi abbracciò ancora più forte e avvicinò le sue labbra alle mie. Prima di cadere preda nel sonno gli sussurro -ti amo Pie-
-anche io- mi risponde mentre mi accarezza la guancia poi solo buio, il buio della notte...

Scusatemi se ho fatto degli errori ma per me è una settimana durissima...comunque spero vi piaccia il nuovo capitolo! ringrazio drachen e vitto_chan01 per le recensioni ma anche tutti quei lettori silenziosi. Grazie di cuore a tutti voi. Voglio avvisarvi però che non avrò una scadenza fissa per postare i capitoli dati tutti gli impegni che ho. Vi prego recensite in tanti, sono beneaccettate tutte le critiche. baci. Love_dubhe.

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Capitolo 4
*** un pomeriggio movimentato ***


E giù....
Sempre più giù....
Nelle viscere della terra...
In un luogo tenebroso, stretto e asfissiante ecco una risata oscura che gelava nel profondo...
La sagoma scura, la Morte si tramutò in una viscida ed enorme viverna...
"Ce l'ho fatta. Il mio piano sta per funzionare. Il mio servo crede di essere finito nell'oltretomba e di essere stato resuscitato dalla morte ma non è così! Dopo la grande battaglia ci hanno rinchiusi in questo spazio angusto. Avrei voluto tornare io alla vita ma, non ho abbastanza potere e quindi ho lasciato andare il mio servo. Ora ha avuto un erede con il mio sangue nelle vene. Egli scatenerà un'altra guerra dove io tornerò alla luce e così inizierà l'era delle viverne! Mi riprenderò ciò che è mio di diritto! Cioè la Terra"

Meddy

Il sole filtrava dalla finestra...peccato che la camera non era la mia. Ci eravamo di nuovo addormentati in camera di Pie, perfortuna era domenica. Meglio muoversi prima di subire una sfuriata di mio padre. 
Mi girai verso di lui. Sembrava un angelo mentre dormiva. Gli schioccai un bacio sulle labbra. Pie si svegliò con aria tranquilla -buongiorno amore-mi salutò-buongiorno anche a te-gli risposi.
-bleah! Mi vengono le carie solo a sentirvi parlare!-disse dalla soglia della porta maffy, la mia migliore amica. -ma smettila!-le rispondemmo in coro mentre io le lanciavo un cuscino. ci mettemmo tutti e tre a ridere come bambini. 
Maffy se ne andò e nel frattempo io e Pie tornammo nelle rispettive stanze per vestirci.
Quando scendemmo al piano di sotto erano ormai le undici passate.
-bene ragazzi, oggi è il grande giorno.  ricordate, alle 19,00 in punto tutti in salotto!-
la grande famiglia annuì convinta e in seguito ognuno si ritirò a fare ciò che voleva. 
Era circa mezzogiorno quando suonò il campanello della porta. Maffy si fiondò giù dalle scale...praticamente è anche un po' ruzzolata, ma tanto ci era abituata.
noi ragazzi eravamo tutti sul divano ma, quando la ragazza aprì la porta un vento agghiacciante scivolò attorno ai presenti. In quell'istante sentii la stessa sensazione soffocante che avevo provato alla festa e le immagini di quella serata mi passarono davanti vivide come se fosse appena successo. Capii immediatamente cos'era appena successo: quell'Alberto e la sensazione di soffocamento erano lì, a casa sua.Sentii un tonfo e quando alzai gli occhi sui presenti sdraiata a terra c'era Giulia che si teneva strettissima la testa, grossi goccioloni di sudore le scendevano giù con una velocità strabiliante e lo stesso era per Pietro, sdraiato sul divano accanto a me; mentre sua sorella e il ragazzo tenebroso conversavano sulla soglia della porta come se niente fosse...sembrava la scena diun film horror...noi pallididi come lenzuoli incapaci di fiatare o di muovere un muscolo e i due fratelli che si dibattevano nella speranza di alleviare un dolore insopportabile. Ad un certo punto, non so come, ritornai alla realtà, mi alzai in piedidi scatto -E che ci fa quello qua, a casa nostra?!-sbraitai con rabbia. -be' è venuto ad aiutarmi a studiare, e poi cosa ti interessa a te se chiamo i miei amici qua?!-mi rispose lei ricambiando il mio tono, eravamo da sempre migliori amiche e non ci eravamo mai parlate così. Capivo che potesse essere colpa mia ma io voglio bene ai fratelli McAllister e per nulla al mondo volevo che soffrissero.-Vieni Alby, andiamo in camera mia a studiare. Qui sembrano tutti dei fantasmi!-lo prese per un braccio e senza aspettare che acconsentisse lo trascinò su per le scale e poi in camera sua sbattendo la porta violentemente...fortunatamente di adulti in casa non ce n'erano, erano usciti tutti. Però, c'era qualcosa che non mi tornava: io collegai il fatto del mal di testa dei fratelli al fatto che avendo ereditato il potere della telecinesi quando succedeva qualcosa di grosso nei pensieri di qualcuno (o qualcosa del genere) lorolo captavano, non mi spiego però perchè se Pietro e Giulia stanno male Maffy ne è indifferente a quest'aura.Mi stufo di tutte queste domande che mi frullano nella testa e alla fine decido di origliare alla stanza della ragazza.-e quindi agiranno questa sera all'orario di chiusura?-wow aveva proprio una voce profonda e oscura.-shh! si, ma abbassa la voce così mi scopriranno!-ecco! riconobbi all'istante la voce della mia migliore amica...-E perchè me lo avresti rivelato proprio a me?-domandò con voce maliziosa il ragazzo.-Il perchè lo sai ragazzo mio-lo schiocco di un bacio, lo scrichiolio delle reti del letto ed infine gemiti struggenti...Se me l'avesse raccontato qualcun altro non ci avrei creduto, la ragazzina timida e con difficoltà ad avere amici in quel momento non solo faceva certe cose quando in casa c'erano anche loro ma aveva rivelato ad un tipo poco raccomandabile segreti che mai nessun umano aveva mai saputo...eppure, in quel ragazzo secondo me non c'era niente di umano...Corsi giù dalle scale e volai in braccio al MIO pie, ancora frastornato e piansi, piansi per il litigio con la mia amica, piansi per il tradimento, e poi, non so per cosa piansi ma in quel momento mi sentivo a pezzi...volevo solo essere abbracciata dalla persona che amo.
-ora che ti sei tranquillizzata, mi vuoi dire che è successo?-mi disse Pie con dolcezza mentre, avvinghiati l'uno all'altro, mi accarezzava.
Io non ce la facevo...almeno a lui dovevo dirglielo così gli raccontai tutto per filo e per segno.
-Ragazzi noi usciamo a fare una passeggiata entro le sette sono a casa non preoccupatevi!-Maffy e quell'essere presero la giacca e uscirono di corsa erano più o meno le cinque quando accadde poi non reggendo lo stress mu abbandonai al calore del mio ragazzo e sprofondai in un sono privo di sogni.
-OH CA**O-
balzai in piedi svegliandomi di soprassalto. Era passata circa un'ora da quando mi ero addormentata. 
-ma che hai da strillare in questo modo Matti!?-domando assonnata
-sai la famosa "Pietra degli Eterni" che avremmo dovuto rubare tra un'ora be' a quanto pare qualcuno ci ha preceduti!-rispose lui.
-CA**O!! E ora che si fa?! Cioè senza quella pietra siamo condannati!-
-ragazzi cominciate a prepararvi che tra poco partiremo!-nella casa era entrata Lidja ormai pronta per "l'avventura".
Le spiegammo l'accaduto e così nella casa scese un silenzio di tomba. 
Però,  c'era qualcosa che non mi tornava...qualcosa di troppo ovvio eppure poco chiaro...chissà. 
In quel momento pensando ai vari indizi capii cos'era realmente successo e chi era il colpevole...





Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, in contrario alle mie aspettative, l'ho finito l'altro ieri ma poi è successo il finimondo per cui non ce l'ho fatta a postarlo. Ora che però ce l'ho fatta aspetto con ansia sia commenti positivi che negativi. ringrazio chi segue questa storia, chi la recensisce e chi la legge silenziosamente, grazie è solo grazie ad anche solo una persona che continuo a scrivere. Detto questo mando a tutti un bacio.

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Capitolo 5
*** Una strana ragazza ***


Matilde
Il freddo autunnale mi congelava le ossa ed ancora di più quel vento gelido mi ghiacciava il viso. Pensai che quella corsa non sarebbe più finita, avevo le gambe indolenzite, la testa che mi scoppiava senza contare il cuore che da QUEL momento aveva cominciato ad accelerare i battiti a dismisura. Svoltammo l'angolo e ci ritrovammo davanti ad una villetta bifamiliare, non esageratamente grossa ma niente male. In quel quartiere c'erano poche case, tutte che si somgliavano. Tutt'intorno era silenzio si udiva solo lo stridio dei grilli; ormai avevamo rallentato il passo ma il cuore non rallentava la sua corsa. 
Ci infilammo in una delle due porte ed Alberto accese la luce, l'interno era spazioso e arredato con semplicità; dalla porta principale si entrava nel salotto che presentava un divano e la tv, a destra c'erano due porte: una del bagno e
l'altra della cucina, dalla sala saliva una scalinata in legno che saliva al piano di sopra. 
Ci sedemmo e rimanemmo a fissarci traumatizzati per una decina di minuti, nella mia mente in quel momento c'era un garbuglio inestricabile, mi sembrava di vivere in un incubo: avevo appena compiuto il mio primo furto...e diciamo che rubare in una specie di museo antichissimo non è una cosa da poco.
Il problema maggiore, però, era l'aver tradito loro: la mia famiglia. Tutti mi avevano sempre voluto bene e trattata da regina, anche se ero di troppo, perché era la verità io ero di troppo.
Però quando stavo con Alberto lui voleva solo me, per questo appena l'ho conosciuto ho capito che era la persona giusta per me, ormai erano quasi due anni che stavamo insieme ma l'ho fatto conoscere. Solo in quei giorni lo rivelai altri per via dei loro giudizi negativi.
Tornai alla realtà e presi fuori dalla borsa un'involucro di stoffa e lo appoggiai sul tavolo, con le mani che mi tremavano lo aprii e dall'interno fuoriuscì immediatamente una luce innaturale. Era una pietra somigliante ad un diamante in tutto e per tutto che cambiava colore passando dal verde, al giallo, al rosa, all'azzurro, al viola e di nuovo al verde. 
Mi stupii di quanta energia mi trasmettesse solo a stare a guardarla. 
Non mi ero accorta però che Alberto si era allontanato ed era diventato pallido, ricoprii la pietra e tornai a fissare il vuoto. Avevo completamente dimenticato quello che mi aveva raccontato Albi un paio di giorni prima: dopo che io gli raccontai dei draconiani lui mi raccontò di suo padre Ofnir da lì capii che quando era a contatto con qualche "strumento per draghi" soffriva come era appena successo.
Decidemmo che ne avremmo discusso il giorno seguente, io non potendo più tornare a casa mi fermai a dormire da lui,  non era la prima volta che dormivamo insieme ma l'ansia, la paura e tutte le altre emozioni do quel momento rendevano tutto nuovo.
Comunque ormai era deciso: da quel giorno la casa di lui sarebbe diventata anche casa sua.
Mandai un messaggio ai miei che quella sera sarei stata fuori a dormire tanto da non farli preoccupare poi per i
giorni successivi ci avrei pensato l'indomani. 

Meddy
A scuola a me non importava essere popolare ma, a quanto pareva, i ragazzi mi sbavavano dietro e le ragazze mi odiavano a morte o volevano compiarmi lo stesso senza che io facessi niente. Ad aiutarmi era anche il fatto che stavo con il ragazzo più bello della scuola e che eravamo sempre insieme. Quella mattina però non trovai nessuno ad accoglierlmi come fossi un essere divino ma, si diceva, che fosse arrivata una ragazza nuova e che tutti erano andati a vedere chi era. Le prime ore passarono senza che ne io ne Pie la vedessimo, non che fossimo ansiosi di vederla ma solo un po' curiosi.
Quando la campanella della ricreazione suonò ci recammo in cortile con tutti gli altri ragazzi e così la vedemmo. Era bellissima: capelli lunghi e biondi e occhi azzurri con la pelle diafana in modo quasi...innaturale, indossava una t-shirt nera aderente con un paio di pantaloncini di jeans scuri e borchiati con degli strappi e ai piedi portava degli anfibi neri. Tutto il contrario di me che portavo una camicetta bianca senza maniche, trasparente, jeans corti di un azzurrino tendente al bianco con un paio di all-star, alte e bianche. Sembravamo io l'angelo e lei il demone. 
Ci avvicinammo e con mia grande sorpresa mi rivolse la parola -tu dovresti essere la mia grande rivale di popolarità!-mi tese una mano in segno di saluto, io gliela strinsi e mi presentai -Madeline, per gli amici Meddy-e lei ricambiò -piacere di conoscerti Meddy, io sono Lilith.- questa rivelazione mi fece congelare il sangue nelle vene, quel nome lo avevo già sentito...ecco! Lilith, ricordata come prima moglie di Adamo, precedente ad Eva. Lui la lasciò poiché non gli ubbidiva così si dice che fosse diventata un demone. A me Lilith aveva sempre fatto uno strano
effetto...del tipo una persona bellissima e femminile e la ragazza che mi trovavo ora davanti ne aveva le doti.
Pietro notò la mia insicurezza e mi portò via -Ma che ti è successo!? Per caso hai visto un fantasma?!-
Io mi riscossi e gli risposi -no peggio: un demone- lui inarcò un sopracciglio tentando di capire poi capì e così disse -dai su è solo una coincidenza, solo perché una ragazza ha un nome strano non si può credere che sia un demone-
-sarà! Ma io in quella ragazza ho sentito qualcosa che non va- gli risposi quasi in un sussurro.
La ricreazione terminò e per il resto della giornata non vidi neanche l'ombra di Lilith, tranne che all'uscita.
Mentre aspettavo Pietro lei mi si avvicinò -sai...è proprio vero quello che si dice. Il tuo ragazzo è veramente carino! Scusami in anticipo se te lo prenderò- mi disse sottovoce senza che nessuno la sentisse tranne io. La mia sicurezza di averlo tutto per me vacillò per un momento, poi ripensai a tutto quello che avevano passato insieme e tutta la sicurezza tornò. 
In quel momento arrivò Pie che accese la sua bellissima moto nera e mi fece salire.
-sai che è molto simpatica la tipa nuova, l'ho conosciuta nell'ora di ginnastica.-mi disse mentre l'asfalto sfrecciava sotto le ruote della moto.
-ah davvero, anche secondo me non è male- dissi poco convinta ripensando all'accaduto.
Arrivammo alla casa sul lago di Albano e notammo che Matilde non era ancora tornata.
Mi sembrava strano che una ragazza così buona potesse fare qualcosa del genere ma, ero sicura che fossero stati loro anche se non avevo ancora detto a nessuno i miei sospetti.
I miei pensieri vagavano tra Lilith e Matilde. Matilde e Lilith.




Grazie a tutti voi che almeno leggete questa storia. Scusate se l'ho postato solo adesso è che ero al mare e non riuscivo a postarlo. Un grosso bacio a tutti voi. Alla prossima e spero che il capitolo vi piaccia, credo proprio che per il prossimo non dovrete aspettare così tanto.

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Capitolo 6
*** dilemmi ***


Meddy
Sembrava passare tutto liscio senza che strani imprevisti ci colpissero, anche se non lo davano a vedere i genitori erano preoccupati. Oltre al fatto che non avevamo la sfera e che così eravamo scoperti agli occhi del male c'era anche il fatto che maffy non tornava a casa: ieri sera aveva detto che stava a dormire da un'amica e poi ora non tornava da scuola,  sempre se c'era andata.
Oggi pietro è andato in biblioteca a studiare...cosa molto strana perché di solito studiavamo sempre insieme però ha detto che aveva bisogno di alcuni libri allora ho fatto finta di niente.
L'unico problema è quella presenza oscura nel mio petto che mi fa agitare da capo a piedi quando penso a quello detto da Lilith. Era forse gelosia? Lo squillo di un cellulare nella mia stanza mi fece riscuotere dai miei pensieri. Ma quel cellulare non era il mio.-È di pie. Probabilmente lo ha dimenticato qua prima. La chiamata è da....Lilith! Come fa ad avere il suo numero!!- schiacciai il pulsante per rispondere ma non dissi niente, la voce della ragazza arrivò immediata.
-Pietro sono qui fuori dalla biblioteca che ti aspetto esci.-e poi riattaccò.
Ecco che il senso di oppressione tornava.
Presi le chiavi della moto di mio fratello e mi precipitai in biblioteca.
Trovai Lilith lì davanti in attesa di Pietro...il MIO Pietro.
-hei tu che ci fai qui?- mi chiese non appena le arrivai affianco.
-aspetto il mio ragazzo, no perché sai con una come te nei paraggi non si può mai stare tranquilli!-le sputai in faccia quelle parole con così tanta cattiveria che neppure io mi riconoscevo.
-Vieni con me che ti devo parlare.-e la trascinai in un vicolo abbandonato lì vicino. -Non osare neanche guardare il mio ragazzo capito?!-le sbraitai fuori di me.
-allora, prima cosa cerca di calmarti. E seconda non l'ho chiamato io è stato lui a volermi conoscere. Perciò ora non fare la bambina viziata e torna a casa!-mi rispose tranquillamente lei.
-Io non sono una bambina viziata!-urlai a squarciagola e senza che me ne accorgessi le mie mani erano ricoperte da fiamme.
-oh finalmente l'hai fatto era da stamattina che tentavo di capire se eri tu quella che cercavo. Bene ora che hai sfogato i tuoi poteri potremo combattere ad armi pari.-
E come in un incubo le sue mani presero fuoco, come le mie, solo con delle fiamme nere e sulle spalle comparvero enormi ali piumate dello sesso colore delle fiamme.
-tu chi sei?-gli domandai impaurita, mentre mi allontanavo.
-non ti interessa, sappi solo che ne tu ne la tua famiglia siete al sicuro...- e scoppiò in una risata malvagia e possente.-ah e tranquilla il tuo ragazzo non starà con te in eterno prima o poi troverà un'altra e posso solo dirti che sarà molto presto questo momento.-poi svanì nell'ombra come un cumulo di polvere al vento.
Non potevo immaginarmi senza Pietro, lui era tutto per me. Salii sulla moto e tornai a casa.
Appoggiai le chiavi della moto esattamente dove le avevo trovate per evitare che Mattia mi beccasse e corsi in camera, non feci in tempo a chiudere la porta che le lacrime già sgorgavano copiose dai miei occhi.
Perché? Perché quell'essere ce l'aveva con me?
Non capivo. E più non capivo più piangevo. Alla fine stremata dal troppo piangere crollai in un sonno senza sogni, buio e spaventoso come le ali di Lilith.
-Meddy! Meddy! Svegliati!- aprii gli occhi e  davanti mi comparse l'immagine dolce e preoccupata di pie ma poi ripensai a Lilith e mi girai dall'altra parte -vai via! Non ti voglio vedere!- trattenni a stento le lacrime.
-perché cos'ho fatto?-mi chiese. In modo dolce.
-da quando in qua si va in biblioteca a studiare e si aspetta una ragazza per conoscerla meglio mentendo alla propria fidanzata!?-gli urlai tutto d'un fiato.
Lui abbassò lo sguardo e chiuse gli occhi. Quando li riaprì erano carchi di lacrime.
-scusa avrei dovuto dirtelo, avevo solo paura di ferirti. Ho sbagliato, perdonami.-mi rispose dolcemente con gli occhi fissi sul pavimento.
-ci penserò ma ora vattene, devo cambiarmi-e mi alzai dal letto. Lui si prese su e uscì dalla stanza. Ricominciai a piangere. Quel pianto non era solo per il tradimento ma anche per la paura. Paura di morire o uccidere. Paura per le vite che mi stavano più a cuore.
Qualcuno bussò alla porta della mia camera. La aprii asciugandomi le lacrime.
-giù c'è una ragazza che ti aspetta- mi disse Nicolò appoggiato allo stipite della porta per fare il playboy, non appena lo toccai rischiò di cadere così scoppiai a ridere. -dille che non voglio vederla- gli risposi pensando a Lilith. -dice che ha voglia di vederti, perché le sei mancata-cosa poteva volere da me ancora quella ragazza o qualsiasi cosa fosse -due minuti e scendo-risposi sbuffando. Chiusi la porta e mi cambiai.
Quando scesi le scale, però, non trovai Lilith bensì lei...
Appena mi vide il suo sguardo si accese era bellissima e pura come sempre. Indossava un paio di jeans, corti e chiari e sopra una maglia grigia che arrivava più su del l'ombelico e un po'larga con sotto un paio di all-star alte, rosse con strappi e borchie.
Aveva una cascata di capelli lisci e biondi con due occhi neri come carbone. Era magra e alta, al braccio portava sempre borse firmate, come quella della Liu-jo che aveva in quel momento.
-Meddy da quanto tempo! - e mi volò addosso abbracciandomi.
-Rebby mi sei mancata! Ma quand'è che sei tornata da Milano?-
-poche ore fa. Hanno trasferito mio padre qui e siamo tornati e stavolta rimarrò.-
Lei era Rebecca la mia migliore amica delle medie. Dopo aver superato l'esame di terza media si era dovuta trasferire a milano poiché avevano spostato suo padre là.
-oh Rebby non sai quanto avessi bisogno di te in questo momento-le dissi in lacrime.
-oh certo che lo sapevo-sentii sussurrarmi, ma sembrava più che altro che avesse pensato ad alta voce così non ci feci caso.

Rebecca
Mi faceva male doverle mentire ma ero obbligata a farlo, se avessi parlato avrei messo a rischio la sua vita già abbastanza incasinata: lei e i suoi amici sono i figli dei draconiani e cioè mezzi draghi con poteri speciali, un demone l'ha presa di mira, la sorella del suo ragazzo è scappata con un tipo poco raccomandabile e per di più non ci mettiamo la scuola e gli altri problemi da adolescenti...praticamente un disastro poverina.
-hai del tempo per poter parlare ho bisogno di te?- mi disse con la faccia da cane bastonato.
-certo tutto quello che vuoi, tanto i miei sono già andati al lavoro- una bugia, io avevo sempre vissuto da sola, o almeno lo facevo da quando mi avevano fatta andare lì.
- ok, allora vieni-e mi trascinò in camera sua.
-cosa c'è che non va?- le chiesi in modo apprensivo anche se già lo sapevo.
-Tutto-mi rispose lei e mi raccontò tutto quello aveva saputo e che era successo.
-lo so mi prenderai per pazza ma le cose stanno così.- concluse il racconto.
-no invece ti credo, se sei tu a dirmelo ti credo.-inventai sul momento
-grazie! Tu si che sei una vera amica!-
Uno schifo ecco come mi sentivo per tutta la vita non avevo fatto altro che mentirle e avevo il vago presentimento che presto avrebbe saputo tutto, quando sarebbe successo di certo mi avrebbe odiata...



grazie per leggere la mia storia e grazie a quelle misere due persone che la seguono e le altre che la commentano. Spero che il capitolo vi piaccia. Non fatevi l'abitudine ad averne così spesso perchè potrebbero passare anche due settimane senza che ne pubblichi. recensite in tanti. baci. fantasy01

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Capitolo 7
*** la barriera ***


Pietro
-ragazzi la cena è pronta-sentii urlare dalla cucina.
Scesi le scale e con mia grande sorpresa a tavola c'erano già Meddy, Nico, Giulia e un'altra ragazza che avevo già visto...ah si! L'amica delle medie di Meddy, com'è che si chiamava...ah Rebecca! Ecco! Ma cosa ci faceva lì, non si era trasferita a Milano.
Però! Me la ricordavo peggiore, dovevo ammettere che non era male.
-ciao-mi disse, io mi sedetti facendo finta di non sentire, non ero dell'umore giusto per fare conversazione.
-abbiamo un'ospite sii cortese almeno con qualcuno-mi sbraitò Meddy furiosa.
Non avevamo mai litigato per ciò agli altri due lì vicino andò di traverso il cibo mentre Mattia che stava entrando si paralizzò davanti alla porta.
-ciao-risposi sgarbatamente alla provocazione -Sofia grazie ma stasera non ho fame-mi presi su e uscii dalla cucina lasciando tutti ancora intontiti.
Meddy
-di pure che se ne vada-pensai ad alta voce risiedendomi.
-ok, qui c'è qualcosa che non va! Il principe e la principessa che litigano! La fine del mondo è vicina, tutti al riparo!- disse con ironia quello stupido di mio fratello.
-smettila scemo-gli risposi amaramente-mamma non ho fame neppure io mi dispiace.-detto ciò mi alzai e andai direttamente nella mia stanza, sbattendo la porta più forte che potessi.
Dopo pochi minuti qualcuno bussò, aprii la porta e mi ritrovai Pietro davanti.
-che cosa vuoi?-gli domandai con cattiveria.
-il tuo perdono-mi rispose abbassando lo sguardo. Sbuffai sonoramente e lo tirai dentro richiudendo la porta.
-Perfavore ho sbagliato lo so, è che ho visto tanto odio tra voi due che volevo capire chi fosse. C'era qualcosa in lei di sbagliato. Solo che avevo paura a dirtelo perché sapevo me lo avresti impedito poiché, me ne sono accorto, lei punta a me e questo lo sai...ricordi che leggo nel pensiero? Comunque ho sbagliato e sono stato uno stupido mi perdoni?-
-non lo so ci devo pensare...sei stato ingiusto a tenermi tutto allo scuro-
-ti amo. Per me sei unica-mi prese e iniziò a baciarmi appassionatamente io, ricambiai quel bacio pieno d'amore.
Chiudemmo la porta a chiave e continuammo così per un'ora buona, finché non ci addormentammo sul letto.
-buongiorno-e premette le sue labbra sulle mie.
-buongiorno anche a te-
Scendemmo mano nella mano come un giorno qualsiasi ma l'aria che si raspirava non era esattamente come quella di tutti i giorni.
Erano già tutti in salotto, ora che ci pensavo Matilde non era tornata.
-ah eccovi, voi avete qualche notizia di Maffy?-sentii la mano di Pietro irrigidirsi.-io no- rispondemmo all'unisono.
Feci sedere tutti e spiegai i miei sospetti,  come immaginavo lidja scoppiò a piangere ed Ewan la strinse in un abbraccio.
Giulia se ne andò nella sua stanza e Pietro tentò di risollevare la madre anche se si vedeva che era turbato.
Quella mattina non andammo a scuola.
Passarono ore senza che nessuno facesse niente eravamo troppo scossi, però non potevo sopportare tale atmosfera così salii al piano di sopra per parlare con Giulia.
Quando aprii la porta un vento gelido mi investì, la finestra era spalancata e la trovai seduta sul cornicione a gambe incrociate con le mani protese verso una sfera che fluttuava trasmettendo delle immagini.
Senza smettere di fare quello che stava facendo mi disse -ha rubato lei la sfera e non tornerà più a casa, però tranquilli ora sta bene ed è felice. L'unico problema è che facendo così è diventata nostra nemica-
Corsi giù ad avvisare gli altri che si tranquillizzarono, almeno era sana e salva; così Giuly usò per la prima volta i suoi poteri.
-signore e signori ringraziatemi!- urlò soddisfatto Matti uscendo dalla biblioteca, sinceramente non mi ero neppure accorta che ci fosse entrato.
-e scusa perché dovremmo ringraziarti?- sputò amaro Nicolò.
-perché ho trovato il modo per instaurare una barriera provvisoria-
-come sentiamo?-
-bisogna innanzitutto creare una base intorno alla casa fatta di roghi speciali con il quale ci pungeremo all'inizio per farci riconoscere e poi instaurare una cupola elettromagnetica. Per fare ciò ci serviranno un figlio di thuban e un figlio di rastaban. Ci andranno Pie e Meddy. Tutto chiaro?-
-si- rispondemmo tutti all'unisono.
-procederete stanotte così non vi vedrà nessuno nel frattempo che ne direste di andare in cucina a pranzare...ho una fame!- annuimmo e poi scoppiammo a ridere.
Perfetto la barriera sarebbe stata installata, almeno per ora, e maffy era al sicuro: i problemi si riducevano notevolmente.
La giornata passò velocemente ed ormai il cielo si era trasformato in una distesa di lucine, abitavamo nella casa sul lago di Albano perciò lì le stelle si vedevano benissimo.
Gli altri erano già andati a dormire e fuori c'eravamo rimasti solo noi due.
-allora cominciamo?-dissi per sconfiggere la paura, Pietro annuì.
Pian piano vidi che dal terreno crescevano piante rampicanti che circondarono il cancello d'entrata e poi costruivano lentamente una specie di muretto tutto attorno alla villa ci misi un bel po' di tempo ma soprattutto tanta fatica. Ero sfinita e quando anche Pie finì rientrammo stanchi morti che crollammo sul divano.

Matilde
In quei giorni imparai ad usare i miei poteri. La prima cosa che facevo per leggere la mente delle persone era vedere se i miei famigliari erano preoccupati e lo erano poi quando quella mattina mi svegliai percepii solo sollievo.
Era un bene quindi! Avevano capito che non ero in pericolo e che in realtà con Albi stavo bene.
Finalmente ero in pace con me stessa e i rimorsi mi avevano abbandonato.
La vita in quella casa era molto facile ci amavamo e stavamo bene insieme niente di più...l'unica pecca era quella pietra che avevamo nascosto ma che fremeva per uscire e io sentivo che più la tenevamo nascosta più il suo potere aumentava, non so cosa sarebbe successo poi...forse una catastrofe.





scusate la schifezza di capitolo che ho appena postato e il tempo che ci ho messo per farlo ma ho avuto molti problemi in questi giorni (non voglio annoiarvi ma tra le selezioni di pallavolo, litigi con il mio gruppo di amici, le punizioni, il computer che non funziona e chi più ne ha più ne metta...non ce la facevo mai a finirlo) spero proprio che per il prossimo non dobbiate aspettare così tanto. Baci.

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