Uniti ce la faremo

di Stylinson King
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capiolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** l'inizio di tutto ***


Premessa: è la prima fan fiction in assoluto che scrivo, sono ben accetti recensioni, consigli e correzioni di qualsiasi tipo…grazie in anticipo! XD                   
                                                                                                              
                                                                                                            UNITI CE LA FAREMO

CAPITOLO 1
Era una mattina d’inverno e come tutte le mattine la sveglia suonava le 6.30.                            
Un ragazzo dai capelli neri si rigirò nel letto senza la minima voglia di svegliarsi, non voleva affrontare un’altra giornata di scuola (che sarebbe stata uguale a quelle passate), ma un uragano gli saltò addosso e lo fece cadere dal letto urlando a squarcia gola: “svegliati Sasuke, smettila di dormire dobbiamo andare a scuola!” destandolo così da quello stato di dormiveglia.                                                                
Se fosse stato qualcun altro lo avrebbe sicuramente ucciso, ma sapeva chi era: era lei, la sua Aika, la sua sorellina di qualche minuto più piccola di lui. Si guardarono per un attimo, erano identici, capelli neri come la pece, occhi del medesimo colore e la pelle diafana; l’unica cosa che li distingueva era il carattere, lui freddo e distaccato, lei solare e aperta con tutti. Uscirono di casa poco dopo e mentre si incamminavano verso la scuola il telefono di Sasuke squillò, il display riportava il nome di Naruto, il migliore amico di lui. Quest’ultimo si portò il telefono all’orecchio e rispose: ”pronto?”. Non ricevette nessuna risposta dall’altro capo del telefono se non una serie di rumori di persone e auto. “Pronto? Hei dobe ce la fai?” ricominciò Sasuke. Finalmente Naruto rispose, come sempre urlando: “ciao teme! Scusami ma un tipo mi ha fermato per chiedermi informazioni. Comunque volevo dirti se ti andava di aspettarmi al bar all’angolo perché devo parlarti di una cosa…ecco…molto importante…”. Di rimando Sasuke rispose: “tse…qualcosa di importante?! Chissà cosa sarà mai?! Comunque va bene, tra cinque minuti io e Aika saremo lì, ti aspettiamo. Ciao baka!”. Anche l’altro salutò l’amico e riattaccò.                                                                                 
Dopo aver ritirato il cellulare, Sasuke sentì il grido felice di Aika che esclamò: “se dobbiamo aspettare Naruto al bar all’angolo e sono sicura che dobbiamo, voglio fare colazione con una bella brioches!”.                        
Il gemello rimase un po’ di stucco da quella affermazione, non capiva proprio come la sorella avesse fatto a capire che dovevano aspettare quel baka di Naruto, forse era perché erano gemelli e queste cose non si potevano nascondere! Bah chi lo sa…comunque lui annuì e si diressero al bar.                                
Arrivati, Aika si fiondò nel bar e ne uscì subito dopo con una bella brioches croccante al cioccolato che iniziò a divorare a grandi bocconi. Si accostò a Sasuke, entrambi ignari di quello che sarebbe successo di lì a poco. Vennero scaraventati a terra da un onda d’urto molto potente, il bar era esploso. Sasuke si rialzò barcollando e, con il corpo dolorante, cercò sua sorella tra le macerie e i corpi che erano stati proiettati fuori dal locale durante l’esplosione. Finalmente la trovò, si inginocchiò di fianco a lei e iniziò a chiamare il suo nome a squarcia gola. Lei non apriva gli occhi così Sasuke decise di alzarsi e chiedere aiuto a chi stava assistendo alla scena senza fare niente. Guardandosi intorno vide Naruto che correva verso di lui. Provò a parlare ma la testa iniziò a pulsargli  dolorosamente, la vista iniziava ad offuscarsi e un’improvvisa fitta al torace gli fece perdere l’equilibrio e cadde a terra privo di sensi.


Angolo autrice:                                                                                
ciao a tutti!                                                                           
questa mia avventura di scrivere fanfiction è nata durante le ultime due ore di italiano del venerdì...
spero di aver attirato la vostra attenzione con questo primo capitolo…ringrazio tutti quelli che recensiranno o che leggeranno soltanto XD              
ci vediamo al prossimo capitolo!
Vi aspetto!  

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

-pov Sasuke-

Intorno a me c’è solo buio.                                                                       
Di chi sono queste voci?                                                                       
Chi siete?                                                                                      
E soprattutto dove sono?                                                                      
Provo a ricostruire ciò che è successo ma tutto nella mia mente è ancora confuso, ricordo solo un boato assurdo, un dolore lancinante e…e poi il buio. Però ora la cosa più importante è: dov’è Aika e come starà?                                                          
Finalmente riesco ad aprire gli occhi e appena metto a fuoco ciò che mi circonda mi alzo e mi metto a sedere subito. Cerco con lo sguardo mia sorella ma l’unica persona che vedo è un’infermiera che controlla i miei parametri.                                                                             
Senza chiedere niente, mi alzo dal letto, ma l’infermiera mi ferma subito dicendomi di rimanere a letto e di riposarmi. A me non interessava, la priorità in questo momento era trovare Aika!                             
Dopo aver detto all’infermiera che non mi sarei mosso, lei uscì dalla stanza.                            
Sfruttando questa occasione mi alzai in piedi, ma appena feci qualche passo, un dolore al torace mi tolse il respiro e mi costrinse a fermarmi.                                                               
Mi slacciai la vestaglia dell’ospedale è vidi un enorme ematoma violaceo che si espandeva su tutto il petto.                                                                        
Rimasi immobile per qualche secondo cercando di riprendermi, poi ci riprovai. Questa volta le fitte erano impossibili da sopportare e lanciai un grido di dolore cadendo a terra.                                            
In poco tempo arrivarono un medico e un infermiere che mi posarono sul letto.                         
Dopo che le fitte passarono il dottore, con voce calma, mi disse: “non sforzarti, hai quattro costole rotte e qualche danno interno, non devi stancarti”.                                                                            
“Non voglio riposarmi! Voglio vedere mia sorella! Lei ha bisogno di me, io ho bisogno di lei!” feci uscire con non poca fatica.                                                                                          
Di rimando il dottore mi disse: “mi dispiace ragazzo, ma non puoi vederla. Ha riportato ferite alla testa e gravi danni in tutto il corpo. Fino a quando le sue condizioni non si saranno stabilizzate e lei non si sarà svegliata l’unica cosa che potrai fare è riposarti. Non ti preoccupare, la dottoressa che la sta curando è Tsunade-sama, la migliore in circolazione.”                                                                         
Detto ciò il dottore e l’infermiere lasciarono la stanza e io rimasi immerso nei miei pensieri.                       
Cercai in tutti i modi di inquadrare la situazione. Non avrei permesso a nessuno di portarmi via l’unica famiglia che avevo, non volevo soffrire di nuovo, non sarei in grado di riprendermi se qualcosa dovesse andare storto! Già alla morte dei nostri genitori è stato difficile tornare a vivere serenamente, figuriamoci se la persona più importante della mia vita morisse…io…io non vivrei più.                                                            
Dopo aver riflettuto, ormai stanco mentalmente e fisicamente mi addormentai tra le braccia di Morfeo con un’immagine della mia famiglia nella mente.


Angolo autrice:                                                                                 
ciao a tutti! Eccomi di nuovo qui :3                                                                              
Aggiornamento lampo! Questo capitolo è stata un po’ difficile scriverlo…(e siamo solo al secondo capitolo…che figure!), comunque tornando a noi quali cose cambieranno nella vita di Sasuke?? Sua sorella si riprenderà?                                                   
Lo scopriremo nei capitoli a venire! Vi aspetto un abbraccio a tutti! XD

 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

-pov Sasuke-

Mi svegliai di soprassalto.                                                                       
Avevo sognato di nuovo la morte dei miei genitori; ogni volta che sono stressato mi succede.

*Inizio sogno*

Il calendario segna il 29 maggio 2011.                                                                       
Sono in cucina e preparo la cena per me e Aika. I nostri genitori sono andati a cena da dei loro amici, così gli abbiamo promesso che non saremmo usciti e che non avremmo fatto casini…abbiamo 13 anni cosa pensano che possiamo fare!?                                                                        
Da bravi fratelli ci siamo divisi i compiti, evitando discussioni inutili: io stavo ai fornelli e Aika si occupava della tavola. Seduti a tavola da dieci minuti, suona il telefono di casa. Penso subito che siano i nostri genitori e dico a mia sorella di andare a rispondere. Improvvisamente un tonfo proveniente dall’altra stanza attira la mia attenzione e mi precipito di là.                                                                
Arrivato, trovo mia sorella a terra in una specie di stato catatonico e con il telefono di casa nella mano destra.                                
Prendo il telefono, lo porto all’orecchio e istintivamente, come facevo da piccolo quando avevo paura, metto una mano sulla spalla di Aika e dico: “pronto?” dall’atro capo del telefono un uomo dalla voce rauca risponde: “sono un agente di polizia di ****** ho bisogno di parlare con un parente di Mikoto e Fugaku Uchiha”. Io rispondo: “sono il figlio, cosa è successo?” l’uomo fa un sospiro e dice: “la vettura su cui viaggiavano i suoi genitori è stata coinvolta in un incidente. I medici hanno provato di tutto ma purtroppo i vostri genitori sono deceduti durante il trasporto in ambulanza e…” non lo lascio finire, in quel momento il mondo mi è crollato addosso. Mi siedo a terra.                                                                                      
Non può essere vero, sicuramente è un incubo!
Alzo la testa, cerco gli occhi di Aika ma li trovo vuoti. Inizio a chiamarla e a scuoterla, dapprima piano e poi più forte ma non ricevo nessuna risposta. Automaticamente delle lacrime iniziano a rigarmi il viso, senza la minima intenzione di fermarsi.                                                                          
Sono distrutto e non mi accorgo della mano che mi accarezza i capelli. Lentamente alzo la testa e vedo Aika che mi sorride ciò mi infonde energia e coraggio per andare avanti.

*fine sogno*

Dal quel giorno ci siamo sempre sostenuti a vicenda e grazie anche a Naruto e i suoi genitori, siamo riusciti a cavarcela anche con le questioni economiche.

 


Angolo autrice:
Scusatemi per il ritardo, ma i miei bravissimi prof non hanno alcuna pietà a farci due settimane di verifiche…che teneri! Ma tornado alla ff spero che questo capitolo vi soddisfi…
Ci vediamo alla prossima XD un abbraccio astral!

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Scusatemi per il mega super stra ritardo ma la scuola non mi permette quasi più di avere una vita sociale! U.U                                                                                
Meno male che sta per finire. Comunque ecco il capitolo nuovo, spero sia di vostro gradimento!
Buona lettura:)
 
CAPITOLO 4
I giorni in ospedale passavano lentamente tra esami vari e riabilitazioni e, durante ognuno di essi Sasuke chiedeva al personale dell’ospedale delle condizioni di sua sorella, ma nessuno lo degnava di una risposta che cercavano di sviare con un altro argomento: le sue condizioni di salute e il fatto che si dovesse riposare.                 
Ogni giorno, lo venivano a trovare Naruto e Sakura Haruno, ragazza dai buffi capelli rosa e bellissimi occhi color acquamarina, a cui era stata concessa la grazia di essere amica del moro, di cui era innamorata, e migliore amica di Aika.                        
Grazie a loro due, Sasuke evitava di minacciare qualcuno di morte per sapere qualcosa su sua sorella, contando su Sakura che, conoscendo bene la dottoressa Tsunade sperava di farsi dire qualcosa ma senza risultato.                                                      
Un pomeriggio, finalmente, Naruto e Sakura riuscirono a far ridere di gusto Sasuke a causa della rovinosa caduta del primo dalla sedia, avvenuta in modo misterioso.                                           
Questo momento di serenità fu però interrotto dall’ingresso di Tsunade-sama nella stanza, che venne accolta dal saluto di Sakura e di un Naruto imbarazzato, mentre da Sasuke ricevette solo uno sguardo freddo.                                                    
La dottoressa non ci badò molto e si avvicino al letto di quest’ultimo.                                      
Dopo aver preso un profondo respiro la donna parlò: ”sono qui per informarti sulle condizioni di Aika… ”.
A questo nome, il moro si fece subito attento e la donna continuò: “tua sorella si è svegliata ma…” fece un altro respiro “…a causa delle lesioni riportate soprattutto a livello cerebrale, Aika non potrà mai più…vedere…mi dispiace”. Così dicendo uscì dalla stanza.                                                               
A questa notizia il silenzio calò nella stanza. Naruto e Sakura rimasero spiazzati ma Sasuke non restò fermo.   
No, lui saltò giù dal letto e si catapultò in corridoio per raggiungere la stanza della sorella, ma non arrivò molto lontano poiché le fratture riportate e il dolore causatogli lo fecero fermare.                                  
La rosa e il biondo lo raggiunsero e Naruto urlò: “Tsunade baa-chan venga qui, deve controllare Sasuke sta male! ” ormai Naruto avevo preso confidenza con lei che arrivò subito.                          
Giunta dai ragazzi controllò il moro che disse: “voglio vedere Aika, non mi importa se voi non me lo permetterete, lei è mia sorella e io voglio vederla!”.
L’ultima frase la disse quasi urlando e Sakura si spaventò.

Tsunade allora, lo accompagnò nella stanza di Aika con l’ausilio di una sedia a rotelle che l’Uchiha odia.
Arrivati davanti alla porta, Sasuke disse di voler entrare da solo e, dopo aver fissato la porta per quelli che sembravano minuti, appoggiò la mano sulla maniglia e aprì la porta.
 
Angolo autrice:                                                                 
Non uccidetemi vi prego!! *prende una mazza d baseball per difendersi*                         
Nel prossimo capitolo l’incontro tra i due gemelli….yee!!                                                
Spero di riuscire ad aggiornare presto visto che sto già lavorando al prossimo capitolo :) ringrazio tutti, anche quelli che leggono soltanto, che hanno inserito la ff tra le preferite, le seguite e le ricordate!                                                                            
Grazie mille, un abbraccio e alla prossima! XD

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

Entrato nella stanza, Sasuke fu colpito dal bianco accecante delle pareti illuminate dal sole e automaticamente socchiuse gli occhi. Si fece coraggio, scese dalla sedia a rotelle e con il sostegno del muro si avvicinò al letto della sorella.                                                                                
Aika aveva gli occhi chiusi e Sasuke pensò che stesse dormendo ma provò comunque a chiamarla e si stupì quando lei aprì gli occhi. Il moro si avvicinò ancora di più alla ragazza e dopo averla fissata disse: “ehi….”. Che cosa stupida da dire pensò, ma riuscì dire solo questo.                                                         
Ora non sapeva cosa fare, non era mai stato in una situazione del genere, lui….lui aveva paura!          
Non lo avrebbe mai ammesso, era troppo orgoglioso ma per una volta nella sua vita, aveva paura:      
paura di starle vicino,                                                
paura di dire qualcosa che potesse farla stare male,    
paura di non riuscire più a fare niente, né per lui né per la sua Aika.                                         
Mentre era immerso nei suoi pensieri, Aika gli prese la mano che era appoggiata vicino alla sua gamba e quindi facile da trovare e se la portò sulla guancia. Questo contatto fece rabbrividire Sasuke e la sorella gli disse: “non avere paura, uniti ce la faremo”.  
Dopo queste parole, qualcosa dentro Sasuke si ruppe…fu sommerso da un dolore psichico indescrivibile.                                                          
Sasuke non riuscì a rimanere in quella stanza un altro minuto di più, disse: “scusami!”, se ne andò dalla stanza e sotto lo sguardo dei due amici e di Tsunade-sama si diresse nella sua.                                        
Si rese conto che quella situazione era troppo anche per lui, non poteva sopportare il fatto che sua sorella non potesse più vedere e che lei, proprio lei che si arrabbiava al suo posto per qualsiasi cosa, avesse preso tutto ciò in modo così tranquillo…lui non riusciva proprio a sopportarlo!                                  
Arrivato nella sua stanza, si appoggiò alla parete e si fece scivolare a terra, prese la testa tra le mani e iniziò a piangere come un bambino.                                  
Pochi minuti dopo venne raggiunto da Naruto e Sakura che trovandolo in quello stato si spaventarono.
Provarono a parlarci ma Sasuke li cacciò dalla stanza con un urlo che non ammetteva repliche così i due ragazzi lo lasciarono solo. Nella mente di Sasuke iniziarono ad affollarsi di domande…                                                           
Che cosa doveva fare?                                            
Come doveva comportarsi?                              
Queste domande gli rimbombavano nella testa, cercavano delle risposte che lui non era ancora in grado di dare ma si promise, prima di addormentarsi contro il muro freddo, che ci sarebbe riuscito. Sarebbe riuscito a superare anche questo!

Angolo autrice:                                                       
Ecco a voi la reazione di Sasuke alla vista di Aika….poverino è stato veramente un colpo duro! Ringrazio tutti! XD                                      
Al prossimo capitolo…ciao :)

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


CAPITOLO 6


Sasuke era nella sua stanza. Dopo che aveva ordinato a Sakura e a Naruto di andarsene non ne era più uscito. Quando era entrato nella camera della sorella aveva sentito un dolore mai provato prima diritto al cuore ma appena uscito dalla stanza si era sentito in colpa.                                                      
L’aveva abbandonata proprio quando lei aveva più bisogno di lui.
Si sentiva uno schifo!                                                                                 
Come aveva potuto fare una cosa del genere?!
 

***************************
 

Mentre Sasuke ripesava alla stupidata che aveva fatto la sera prima, Naruto e Sakura, non potendo andare dal moro, si diressero verso la camera di Aika.                       Appena entrati nella stanza, furono accolti da un silenzio tombale che venne subito interrotto dal: “Sasuke?” di Aika. Sakura disse: ”ciao Aika, siamo Naruto e Sakura…come stai?”. La ragazza rispose: “io sto bene, grazie Sakura” e sorrise.                                                                              
Subito dopo, Naruto iniziò a fare delle facce buffe vedendo lo sguardo abbattuto della mora, pensando di farla felice ma Sakura, sottovoce gli disse: “baka! Ti ricordo che non può più vedere…è inutile che fai queste facce stupide! Testa quadra!” e gli diede un pugno in testa che fece gridare Naruto dal male.                         
Aika sentendo tutto questo casino si mise a ridere immaginandosi la scena prima del grido del biondo.                
Dopo averla fatta ridere i tre parlarono del più e del meno come se niente fosse ma, ad un tratto, Aika chiese di Sasuke…                                                                     Il biondo e la rosa si guardarono e Sakura rispose: “ieri sera eri sveglia quando è venuto a trovarti?” Aika annuì e la rosa continuò: “beh…” ma la mora la fermò dicendo: “se ne è andato dicendomi solo scusa…come sta? Sta bene? Sono preoccupata, vorrei sentirlo!”.                                                             
Delle lacrime iniziarono a solcarle il viso e Sakura l’abbracciò immediatamente, lasciandola sfogare tra le sue braccia.
 

***************************
 

Sasuke era ancora nella sua stanza, rimuginava su ciò che aveva fatto ma alla fine si decise!                         
Si alzò e con un paio di stampelle si incamminò di nuovo verso la stanza di Aika.                                 
Non era tanto sicuro di quello che stava facendo ma avrebbe affrontato quella situazione, ci sarebbe riuscito.           
Arrivato davanti alla porta, mise la mano sulla maniglia ed entrò deciso ma quel che vide lo rattristò…sua sorella stava piangendo a dirotto chiedendosi del perché del comportamento del fratello…aveva proprio fatto una cazzata andandosene, ma ora era lì e avrebbe sistemato le cose.                                        
Sakura quando vide il moro lo fulminò con lo sguardo.                                                 
Dopo un attimo di esitazione, Sasuke si decise a parlare: “Aika non piangere…mi dispiace di essermene andato così ma avevo paura…”. Lo aveva detto davanti alla rosa e al biondo, ciò vuol dire che stava veramente male…la sorella lo fermò subito: “cosa pensi che possa provare io, Sasuke?!?! Sono io quella che non potrà più vedere, non tu! Sarò io che mi porterò questa cosa per tutta la vita, non tu! Anche io ho paura per ciò che accadrà ma tu non mi dovevi abbandonare così!” disse con le lacrime agli occhi.                                    
Sasuke, in quel momento, si affidò all’istinto e l’abbracciò, stringendola tra le sue braccia cercando di farla sentire al sicuro e le sussurrò all’orecchio: “mi dispiace sorellina…questa volta non ti abbandonerò, è una promessa…UNITI CE LA FAREMO!”
 
Angolo autrice:
ciao a tutti!!                                                                                  
Questo capitolo è un po’ più lungo degli altri ma spero che vi sia piaciuto!                  
Scusatemi per il ritardo…ci vediamo al prossimo capitolo!                                           
Un bacio a tutti TEME! :3

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

Finalmente, quasi un mese dopo l’incidente, sia Aika che Sasuke vennero dimessi dall’ospedale.                
Ad accoglierli all’uscita dalla struttura c’erano Kushina e Minato, i genitori di Naruto.              
La donna, grande amica di Mikoto, madre di Sasuke e Aika, aveva i capelli rossi e aveva un carattere esuberante che Naruto aveva ereditato, l’uomo invece aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, sembrava Naruto da adulto.                                                                                
I due appena videro Sasuke e Aika li salutarono e li andarono in contro aiutando la ragazza.       
Saliti in macchina, si diressero verso casa Uzumaki e Sasuke accorgendosene disse: “perché stiamo andando a casa vostra?”. Kushina rispose: “abbiamo pensato che finché tu e Aika non vi sarete ripresi potreste stare a casa nostra così, per qualsiasi cosa, potete contare su di noi”.                
Sasuke cercò di controbattere ma Kushina lo guardò con uno sguardo che non ammetteva repliche e i gemelli risposero all’unisono: “grazie mille!”.                                                                                              
Il tragitto in macchina durò circa una ventina di minuti e nessuno, dopo la piccola conversazione, parlò.      
La casa Uzumaki era un pochino più piccola di quella Uchiha ma faceva comunque il suo effetto.                  
Aveva un ampio giardino sul davanti ricco di piante di qualsiasi genere che Kushina curava molto attentamente. La casa era rigorosamente in stile moderno.                                                                            
Entrati, Sasuke portò Aika nella camera degli ospiti, sotto consiglio di Minato, per farla riposare.  
Quando la sorella si addormentò, il moro andò in cucina, ormai conosceva bene quella casa, ci aveva passato molto tempo.                                                
Arrivato, la prima che disse fu: “se vi procuriamo disturbo ditecelo e noi torneremo a casa…” Kushina rispose in modo affettuoso: “voi non vi dovete preoccupar ok?! Per noi è un piacere avervi qui, per me e Minato siete come figli e per Naruto siete come fratelli. Poi questa situazione è sopportare da soli quindi non ammetto repliche di nessun genere!”.                                                                  
Così dicendo la donna si avvicinò al moro e l’abbracciò. Sasuke non si aspettava quel tipo di contatto m istintivamente la abbracciò anche lui.                                                              
Quel contatto gli mancava, sua madre Mikoto, quando era piccolo lo abbracciava sempre…quanto gli mancava sua mamma.                                                                 Mentre Kushina e Sasuke erano abbracciati, Naruto entrò in cucina e il moro appena se ne accorse si staccò dalla rossa e arrossì violentemente.                 
Naruto non poté resistere e si piegò in due dalle risate, non ce la faceva più, era una scena spettacolare!                                                            
Il moro in sua difesa disse: “non è come credi, io la stavo aiutando a preparare la cena eh…” “teme smettila…sei penoso quando cerchi di dire una balla, ma in questo sei negato e io ti batto!” disse Naruto piangendo dalle risate. Alla fine tutti e tre risero. Forse, pensò Sasuke, le cose sarebbero andate meglio.

Angolo autrice:                                                                               
eccomi con il nuovo capitolo!                                                                     
Ringrazio tutti, in particolar modo Ayumi :)                                                        
spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento!                                        
Alla prossima! Un bacio teme! :)

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


CAPIOLO 8

Dopo quella scena alquanto imbarazzante Sasuke andò da Aika per avvisarla della cena. Giunto in camera la chiamò e lei si
alzò.                                                                          
Insieme si avviarono verso le scale e per scenderle rischiarono di cadere un po’ di volte. Arrivati in cucina Aika rideva e Kushina vedendola così disse: “oh eccovi…venite, sedetevi. Ma…come mai Aika stai ridendo così?”.           
La ragazza rispose fiera di se: “il qui presente Sasuke Uchiha stava rischiando di volare giù dalle scale portandosi dietro anche me, ma io, con la mia prontezza di riflessi, anche se ora sono cieca, l’ho preso per il retro della maglia e l’ho tirato su!”. Il fratello rispose con il suo semplice: “tsk!” che fece sorridere la gemella.                   
Si misero a tavola, la cena proseguì tranquillamente e Aika riuscì a mangiare capendo bene dove fossero le cose che Kushina aveva sistemato con cura per lei.                                                             
A fine cena tutti, ormai stanchi, si ritirarono nelle proprie camere.
 

*************************************                                              
 

Il buio mi circonda, non vedo niente, poi un improvviso scoppio mi scaraventa a terra, apro gli occhi e mi si presenta davanti uno spettacolo spaventoso: tutto intorno a me è sporco di sangue.                      
Qualcuno grida aiuto, altri corrono disperati da tutte le parti.                                             
Un bambino di forse 5 o 6 anni è riverso a terra di fronte a me, voglio aiutarlo, cerco di raggiungerlo ma non riesco a muovermi, poi tutto diventa di nuovo nero.
 

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Aika si svegliò di soprassalto, era sudata e aveva paura.                                                   
La sua mente stava ricordando ciò che era successo quel giorno.                                        
Iniziò a chiamare Sasuke fino a quando non si svegliò, mugolò qualcosa e si rigirò dall’altra parte.                
La ragazza aveva bisogno di lui subito così scese dal letto per raggiungerlo ma inciampò e cadde sopra il fratello che si svegliò
definitivamente.                  
Il ragazzo urlò: “ma cosa sta succedendo???”, la gemella rispose quasi sussurrando: “ho fatto un sogno molto brutto…”.                                                                                   
Sasuke capendo il bisogno della sorella, scostò le coperte, prese per un braccio la ragazza e la fece sdraiare accanto a lui, la abbracciò e si addormentarono così.                                            
Dormirono benissimo, confortati dalla presenza dell’uno e dell’altra fino a quando…
 

Angolo autrice:                                                                                      
buongiorno a tutti! Ecco qua il nuovo capitolo, vi lascio con la suspense…ma non vi preoccupate però…ci vediamo al prossimo capitolo!! Grazie a tutti XD ciau :3

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


CAPIOLO 9

Un tornado biondo si scaraventò su di loro urlando: “sveglia, sveglia, sveglia!! Forza svegliatevi che è tardi!!”. Aika aprì gli occhi, si staccò dall’abbraccio di Sasuke e salutò Naruto con la mano.                             
Intanto Sasuke aveva messo la testa sotto il cuscino per provare a continuare a dormire ma il biondo accorgendosene urlò ancora più forte: "teme svegliati! Smettila di dormire!” ma il moro non aveva intenzione di alzarsi e la ragazza iniziò ad accarezzare la testa del fratello che finalmente disse: “sorellina perché mi fai questo?? Questa notte mi hai svegliato e ora devo recuperare il sonno perso…” la sorella di rimando disse: “ma smettila dormiglione! Sarai stato sveglio neanche 5 minuti, quindi svegliati su”.                                 
Con mala voglia il moro si alzò e aiutato dall’amico accompagnarono Aika giù dalle scale fino in cucina dove fecero colazione.                       
Successivamente risalirono in camera e Sasuke cacciò Naruto dalla loro per permettere a lui e alla sorella di prepararsi.                                                                       Qualche secondo dopo il moro realizzò una cosa: doveva chiamare Kushina per aiutare Aika. Purtroppo la donna non era in casa quindi Sasuke non sapeva cosa fare.     Cercando di combattere l’imbarazzo, chiese ad Aika: “ehm…sorellina, abbiamo un piccolo problemino”, “quale?” chiese la sorella.                                                         Il moro non sapeva come dirlo ma ci provò: “ecco…bagno…tu…io…non…fare…come?”. La mora che era rimasta seduta sul letto ad ascoltare, interruppe il tentativo di risoluzione del problema e disse: “Onii-san sta tranquillo, quello che dovrai fare tu sarà sistemarmi le cose che devo usare, aiutarmi a vestirmi e sistemarmi e asciugarmi i capelli. Quindi rilassati e non agitarti!”. Il moro eseguì gli ordini della sorella e le spiegò dove fossero gli oggetti. L’unica cosa che fece di sua spontanea volontà fu dirle di chiamarla se avesse avuto bisogno di aiuto.              
All’incirca venti minuti più tardi Aika chiamò Sasuke per farsi accompagnare in camera.                          
La “aiutò” a vestirsi e infine le asciugò e le pettinò i capelli.                                            
Finito di aiutarla disse: “vado anch’io a lavarmi. Prima che vada hai bisogno di qualcosa?”, la ragazza scosse la testa e il moro continuò dicendole “se ti servisse aiuto chiama me o Naruto ok? Ora vado” e si diresse in bagno. Dopo aver chiuso la porta ed essersi spogliato degli indumenti, si immersi nella vasca piena di acqua calda che gli donò un grande beneficio.                                                                    
Dopo dieci minuti uscì dalla vasca, si vestì e si strofinò i capelli con un asciugamano.                         
Tornato in camera non trovò Aika e pensando fosse venuta a prenderla Naruto si incamminò verso camera del biondo. Arrivato, ne spalancò la porta ma si sorprese quando non vi trovò nessuno. Automaticamente iniziò a preoccuparsi e li cercò per tutta la casa senza successo fino a quando esausto gridò: “dove siete? Se è uno scherzo non è divertente!” ma non arrivò nessuna risposta.                                                      
Preso dal panico per la sorella Sasuke uscì di corsa dall’abitazione e non si rese conto che la gemella e l’amico erano stesi sul prato a ridere.                                       Dopo essersene reso conto si avvicinò a loro e disse: “per quale ragione a me sconosciuta non mi avete avvisato su dove eravate?”. Naruto con molta calma e con il suo solito sorriso a trentadue denti gli rispose: “neh teme stai tranquillo! Dopo che tu sei entrato in bagno Aika mi ha chiamato e arrivato nella vostra camera abbiamo deciso di venire a prendere un po’ d’aria in giardino”. Sasuke, un po’ sorpreso disse: “ah…ok, ma io…non ho sentito Aika che ti chiamava quindi come…” ma Aika lo fermò dicendo: “molto probabilmente ti sei rilassato troppo e non hai sentito quello che succedeva intorno a te” e il moro a quell’affermazione annuì.  Aika aveva ragione, si era rilassato.                                                                
Dopo qualche minuto i tre decisero di andare a fare un giro in centro per divertirsi.

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Capitolo 10
*** capiolo 10 ***


CAPITOLO 10

Sasuke portava sottobraccio Aika mentre Naruto come suo solito saltava in giro al posto di camminare. Arrivati in centro, i tre decisero di andare a bere qualcosa in un bar affacciato su un parco.                             
Entrati, si sedettero all'unico tavolo libero e aspettarono che qualcuno venisse da loro per prendere l'ordine. Ad un tratto Naruto gridò: "noooooooo!!! Ma cosa ci fai tu qui???" cosa che fece sobbalzare i due gemelli che stavano parlando tranquillamente. A loro si avvicinò una ragazza della loro età con lunghi capelli rossi e occhi dello stesso colore circondati da un paio di occhiali. Il biondo si alzò e abbracciò la ragazza che ricambiò.               
Naruto parlò: "ciao Karin! Come stai? Cosa ci fai qui? Da quanto tempo che non ci vediamo e cosa..." Sasuke lo fermò dicendo: "dobe lasciala respirare, la stai riempiendo di domande". Naruto rispose: "come sei stressante teme! È mia cugina ho il diritto di sapere come sta e cosa ci fa qui visto che è da tanto tempo che non la vedo!", "ok va bene ma non c'é bisogno che le fai il quarto grado!". I due amici si guardarono in cagnesco come facevano sempre quando litigavano come bambini.                                                       
Intanto Aika salutò Karin che le se avvicinò e l'abbracciò.                                                 
La mora disse: "come stai è da tanto tempo che non ci si vede". La rossa rispose con tono triste: "già...purtroppo ho litigato con i miei genitori e anche in modo pesante così ho deciso di venire a vivere qui a Konoha e aspettare che le acque si calmino...tu invece come stai? Ho saputo dell'incidente che ha coinvolto te e Sasuke...", "adesso stiamo bene" disse Aika facendo le virgolette con le mani "ma piano piano ci abitueremo anche a questa cosa" finì di dire sorridendo.                                                    
Karin non resistette e la abbracciò di nuovo forte forte.                                              
Dopo che le due ragazze ebbero finito di parlare e dopo aver aspettato che i due amici finissero di punzecchiarsi, Karin chiese loro: "dato che lavoro qui, è mio dovere chiedervi cosa volete che vi porti..."; così i tre ordinarono.                                                                               
Naruto ordinò un frappè al cocco, Sasuke un caffè e Aika una spremuta.                                        
I minuti passarono e i tre ragazzi si resero conto che avevano passato tutta la mattina e quasi tutto il pomeriggio rinchiusi in quel bar così decisero di tornare a casa ma non prima di aver chiesto a Karin di andare a casa con loro. La ragazza accettò dato che ormai aveva finito il turno e tutti si diressero verso casa Uzumaki.      
Durante il tragitto dal bar alla loro meta, Aika urtò per sbaglio un ragazzo che con sguardo furioso gli urlò contro: "Hei mocciosa vedi di stare attenta a dove cammini!" "mi scusi, non era mia intenzione...", ma il ragazzo la fermò dicendo: "non mi servono a niente le tue scuse! Vedi di imparare a camminare o non uscire proprio di casa!". Aika si mise a piangere e Sasuke, non permettendo a nessuno di rivolgersi così a sua sorella, tirò un pugno diritto in faccia al ragazzo che cadde a     terra.                                                    
"Non ti permettere mai più di rivolgerti a lei in questo modo! Lei non ha fatto niente!". Il ragazzo si rialzò e preso dalla rabbia si scaraventò su Sasuke e iniziarono così a prendersi a botte fino a quando Naruto con grande difficoltà non li divise.                                                                      
Dopo che i due si minacciarono a vicenda, ognuno se ne andò per la propria strada.                            
Sasuke, che si era procurato dei lividi e dei graffi, si avvicinò ad Aika che si era stretta a Karin e gli chiese: "come stai?" e Aika rispose: "bene ma...non dovevi farti prendere a botte per me!" "Invece si!" disse il fratello, "nessuno può permettersi di trattarti così! E ricordati tu sei mia sorella e io farò di tutto per proteggerti...sempre!".                                                                                          
I due gemelli si abbracciarono.                                                                           
Arrivati a casa, a Kushina non prese un colpo nel vedere la faccia di Sasuke ma si riprese subito dopo vedendo Karin.                                                                           Quest'ultima dopo aver spiegato i motivi del suo arrivo a Konoha, medicò Sasuke e tutti insieme passarono una serata in compagnia non pensando a quello che era successo nel pomeriggio.

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


CAPITOLO 11


Il mattino seguente Naruto fu costretto dalla madre ad andare a scuola mentre Sasuke e Aika rimasero a casa da soli. 

Dopo che i due ebbero fatto colazione uscirono in giardino e dopo essersi stesi sul prato iniziarono a parlare.
"Sasuke vorrei parlarti" disse decisa la mora.
"Dimmi pure" rispose lui guardando il cielo.
Aika si fece coraggio: "volevo dirti che ho intenzione di tornare a scuola...".
"Aika....." intervenne Sasuke.
"No Sasuke! Io voglio andarci, non voglio permettere alla mia situazione di prendere il sopravvento, voglio vivere la mia vita come avevo già progettato. Voglio fare ciò che amo, voglio inseguire i miei sogni io voglio combattere! E non mi importa se non avrò il tuo appoggio, andrò avanti con le mie forze!".
"Aika, io lo faccio per il tuo bene, a scuola ci sono ragazzi che ti prenderebbero di mira e io non voglio. Quando si tratta di te sai come divento...sei la mia famiglia, l'unica, quindi ascoltami" disse lui "solo per questa volta" concluse prendendole la mano.
"NO!" gridò la gemella togliendo la mano del fratello dalla sua "io voglio andare a scuola! Non mi importa quante difficoltà dovrò affrontare, imparerò tutti i tipi di comunicazione per i non vedenti e se necessario studierò giorno e notte! E ora lasciami sola".
Sasuke non si aspettava una reazione del genere quindi lasciò da sola la sorella controllandola a vista in modo da poterla aiutare in caso di necessità ma senza accorgersene si addormentò.

Finalmente sono rimasta sola...che situazione! Sasuke non può impedirmi di andare a scuola, non voglio più ascoltarlo con quelle sue stupide pretese da "fratello maggiore"  pensò la mora.

"Ma guarda un po' chi c'è!" disse un ragazzo che si fermò davanti al giardino di casa Uzumaki, "la mocciosa che non sa camminare!".
"Sei il ragazzo di ieri? Scusami non volevo venirti addosso è solo che..."
"Zitta, non voglio sentirti, il tuo caro amichetto o quello che è me la pagherà cara per avermi lasciato dei lividi...Ora tocca a me divertirmi!". Detto ciò il ragazzo scavalcò la recinzione e dopo aver preso di mira Sasuke gli si avvicinò determinato. Aika immaginando quello che sarebbe successo da lì a poco, urlò con tutto il fiato che aveva: "SASUKE!" ma il ragazzo era caduto in un sonno profondo.
Il giovane sorrise beffardo e arrivato davanti a Sasuke, senza pensarci due volte, gli tirò un pugno diritto in faccia che lo fece cadere di lato.
Il moro stordito dalla botta rimase a terra per qualche secondo e guardando la figura che lo sovrastava distinse chiaramente dei capelli rossi. Capendo immediatamente di chi fossero si alzò in piedi ma perse l'equilibrio e cadde a terra di nuovo. 

Dannazione! La mia testa... Pensò Sasuke cercando di rialzarsi.

"Non ti reggi in piedi e credi di poterti battere contro di me? Sei davvero penoso!"
"Dimmi chi sei! ORA!" lo intimo l'Uchiha. 
"Vuoi davvero sapere chi sono?! Bene te lo dirò così imparerai anche con le buone maniere a portarmi rispetto. Io sono Gaara no Sabaku,  capo della banda Deserto".
Sasuke iniziò a ridere fragorosamente nonostante il dolore alla testa e disse: "Quindi tu saresti solamente un...", rise ancora di più "...patetico ragazzo! Complimenti per questo tuo grande essere!".
"Non sopporto le persone che si prendono gioco di me, specialmente se più piccoli!" detto ciò Gaara lo prese dai capelli e lo alzò di forza. "I tipi arroganti come te si meritano una punizione!" e senza dargli tempo di obiettare iniziò a prenderlo a pugni e a ginocchiate nello stomaco.
Aika, prestando attenzione ai rumori provenienti dai due, gli si avvicinò con un po' di difficoltà e capendo la situazione in cui si trovava il gemello decise di intervenire per quanto poteva.
"Lascialo stare animale!" gridò lei.
"Senti ragazzina vedi di non rompere o tu sarai la prossima".
"Non ho paura di te!" lo sfidò la mora.
"Ai...ka, non-non fare stupidate" disse Sasuke tossendo "e tu non prov...are a tocca-toccarla".
"Zitto tu!" lo riprese Gaara afferrandolo per il collo rendendogli difficile la respirazione "Non ha il diritto di parlare men che meno di dare ordini!".
La ragazza non sapeva proprio cosa fare.

Come posso aiutarlo? In questo stato non sono in grado neanche di badare a me stessa.

"Senti tu! Prenditela con me, io ti sono venuta addosso è solo colpa mia! Lascia andare mio fratello ti prego!" lo supplicò la mora.
Gaara la guardò e dopo qualche secondo di attenta riflessione lasciò il collo del giovane Uchiha che cadde a terra ansimante e si avvicinò alla ragazza. Aika sentendo il respiro del ragazzo davanti al suo viso, si irrigidì e un po' impaurita disse: "grazie per averlo lasciato...se vuoi prendertela con qualcuno puoi....".
"Non me la prenderò con te e non perché sei una ragazza o perché sei cieca, ma perchè nessuna ragazza aveva mai osato rivolgersi così a me, tutte mi portano rispetto invece tu no...e questo è un punto a tuo favore" detto ciò il ragazzo fece per andarsene ma tornò subito indietro e sussurrò un'ultima cosa all'orecchio di Aika: "verrò a trovarti ancora ragazzina ma ti tranquillizzo già dicendoti che non farò del male a nessuno...alla prossima!". E così com'era arrivato se ne andò.
"Stai...stai bene sorellina?" chiese Sasuke cercando di rimettersi in piedi.
"S-si, io sto benissimo ma tu no, entriamo in casa che è meglio".
"Cosa ti ha detto quello li?" chiese il moro alla sorella mentre entravano in salotto.
"N-niente, non mi ha detto niente..." rispose lei.
"Aika ho visto che si è avvicinato al tuo viso, cosa ti ha detto?" richiese lui sedendosi sul divano. "Ah...che male!" si lamentò il ragazzo.
"È meglio se andiamo in ospedale a farti controllare".
"Sto benissimo, non ti preoccupare, piuttosto riposati tu". E così fece anche la ragazza il cui ultimo pensiero fu Gaara.

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