-Capitolo
7-
-Epilogo-
Una
volta a casa presentai Andrea alle altre…
Dafne
parlò per prima –Se quella ti scassa sai che noi ti aiutiamo-
Cristine
fece schioccare le dita delle mani e poi aggiunse… – già poi con me ha un conto
in sospeso-
Alex,
invece, con aria disgustata al pensiero della donna… – e a me sta sul cazzo per
cui sarà un piacere aiutarti-
–
ragazze non ficcatevi nei guai per favore…- Andrea pareva preoccupato…
–
non ti preoccupare tanto io e Cristine siamo ancora minorenni non può farci
niente o altrimenti denuncia!- disse alex con lo sguardo diabolico.
–
Credetemi… statele alla larga, suo padre è molto influente e ricco… se fate
qualcosa rischiate parecchio e poi è una questione che ha a che fare con me non
voglio che ci rimettiate per me…-
– Giu sembra che sta volta ne hai trovato uno
con la testa sulle spalle…- Dafne mi diede una pacca sulla spalla e fece un
sorrisino che lasciava molti sottintesi.
Andrea
colse l’allegoria nascosta – che intendi con questo?-
– i
suoi ex non si potevano di certo definire maturi…- aggiunse Dafne.
–
Daffy per favore evitiamo l’argomento…- Mi intromisi cercando di cambiare
l’argomento. Andrea mi guardò… l’argomento ex era poco piacevole per quel che
mi riguardava…
–
comunque parlerò con degli amici e cercherò di tenerla alla larga…- Aggiunse
lui per concludere.
Quella sera la passammo a chiacchierare
piacevolmente tutti assieme poi le mie amiche tornarono a casa e io rimasi sola
con lui…
Eravamo
seduti sul letto tranquilli e accoccolati.
Lui
aveva posato una mano sulla mia spalla e mi dava leggeri baci sul collo.
–
non mi hai parlato dei tuoi ex…- aggiunse con tono non curante.
Mi
colse leggermente alla sprovvista – non c’è molto da dire… non erano le persone
giuste…-
–
Perché non sono durate?-
–
Il primo bè… sapevamo entrambi che non poteva funzionare e terminata la scuola
non l’ho più visto…- giocavo con una ciocca di capelli mentre parlavo… anche se
non mi andava poi molto…
– e
l’ultimo?- esitò nel chiederlo…
–
Mi ha tradito con una ragazza che definiva più bella di me…-
Rimase
in silenzio e percepì il mio sguardo tetro…
–
Ehi piccola ricorda che per me tu sei diecimila volte meglio di quell’oca
chiaro?- aggiunse quasi leggendomi nella mente…
Non
risposi.
Mi
si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio –E se proprio lo vuoi sapere, sei anche
più brava a letto –
Quell’affermazione
mi fece arrossire e diventare viola
dall’imbarazzo. “ ma… ma… ma…. “ lo fissavo con gli occhi sbarrati.
–
D…..dai piantala!!!! non dire certe cose!!-
Scoppiò
a ridere poi mi accarezzò il volto –Sei fantastica, ti adoro-
Lo
guardai e poi sorrisi… per poi tirargli una cuscinata in faccia.
La
settimana seguente iniziò la scuola e non ebbi molto tempo di vederlo…
All’intervallo
stavo parlando con Davide mentre uscivamo da scuola…
Vidi
arrivare Andrea da lontano… casa sua non era distante dalla mia scuola e la
raggiungevamo a piedi.
Nel
vedermi si bloccò di scatto…
–conviene
che mi presenti prima che quello mi scanna a vista- disse Davide notando lo
sguardo decisamente irritato di Andrea.
Raggiunsi
Andrea e lo abbracciai… lui era stranamente silenzioso…
–
non fare quella faccia è solo un amico, lui è Davide- lo presentai sperando che
cambiasse atteggiamento…
Andrea
porse la mano e accennò a un “piacere”.
Tornando
per strada era silenzioso e non diceva nulla…
–cosa
c’è?- chiesi notando il suo silenzio.
-…-
–
dai dillo- lo fermai e lo guardai dritto negli occhi…
–
Davvero è solo un amico?- chiese a voce bassa quasi per paura che stesse
dicendo qualcosa di sbagliato…
– sì
- lo guardai seria.
–
giuramelo-
–lo
giuro sulla cosa che amo di più al mondo- dissi senza smettere di guardarlo
negli occhi.
–
bene…- non mi sembrava convinto.
–
Non mi sembri convinto…- detti voce ai miei pensieri…
–
no, no sono convinto eccome…-
–
allora dimostramelo- lo sfidai.
Mi
diede un bacio… lento e dolce.
–
ora sorridi!- Gli tirai le guance fino a farlo ridere…
–
senti poi quando arriviamo a casa voglio darti una cosa… volevo aspettare
natale, ma non credo che riuscirò ad aspettare così tanto- disse passandomi un
braccio dietro la schiena e invitandomi a fare altrettanto.
Tornammo
a casa ma come aprimmo la porta la cosa che vidi non mi piacque per niente.
La
voce di quell’oca mi colpì come se mi avessero tirato un pugno allo stomaco…–
ciao amore bentornato dove sei stato?-
Rimasi
immobile, era mezza spogliata e seduta sul divano come se la cosa fosse la più
naturale del mondo…
Andre
non fece in tempo a terminare la sua frase…– che cosa diavolo ci f…-
Scappai
ero confusa mille pensieri per la testa…
non poteva essere vero…
Lui
mi corse dietro e mi fermò mentre stavo per uscire dal cancello.
–
Giulia fermati!! Non è come pensi!!- mi prese per le braccia cercando di
costringermi a guardarlo, ma tenevo la testa bassa.
Avevo
gli occhi lucidi e dalla porta d’entrata era comparsa quella donna che aveva un
sorriso diabolico stampato in faccia.
–Non
è successo niente tra me e quella non so che cosa ci faccia qui, ma cazzo
ragiona!! Se fosse stata davvero a casa mia credi che ti avrei fatto venire?
Guardami ti prego!- alzava la voce.
Alzai
il volto e le lacrime cominciarono a scendere.
–
non piangere ti ho detto che non so cosa ci facci qui quella strega, guardami
in faccia fidati di me!-
Lo
guardai negli occhi… era sincero?
Solo
allora vidi nei suoi occhi qualcosa che luccicava…
–
ti prego credimi non ti tradirei mai… ti amo e lo sai, non lasciarmi-
Era
disperato e glielo si leggeva in faccia.
Non
riuscivo a parlare ma lo abbracciai istintivamente poi mi asciugai le lacrime…
–Molto
commuovente, avete finito la scenetta da telenovelas?- disse l’oca ancora
appesa alla porta d’entrata.
Mi
spostai da Andrea e vidi che al lato della porta d’entrata c’era un secchio con
della spazzatura…
Mi
voltai e sorrisi ad Andrea –Andre mi spiace dopo pulisco…-
Presi
il secchio e lo svuotai addosso a quella vipera.
–
come ti senti ora che stai tra i tuoi simili nel tuo habitat naturale?- chiesi
cercando di trattenere la rabbia e evitare di spaccargli la faccia…
La
vipera si mise a piangere sull’entrata mentre la fissavo con occhi gelidi…
sentii la mano di lui posarsi sulla mia spalla. Lei era ridicola…
–Scusami
se ho dub…- cercai di scusarmi…
Mi
posò un dito sulle labbra.
–Shh
vieni ti devo dare quella cosa- mi prese per il braccio e mi trascinò dentro
casa.
-
cosa?- lo seguii.
Mi
prese per un braccio e mi portò dentro, cercando di evitare quella racchia che
ora era ricoperta di immondizia ed era piegata in due a piangere come una
bambina.
Lui pareva imbarazzato – So che è presto… però
vorrei che lo accettassi comunque… per il futuro magari…-
–
non capisco cosa vuoi…- lo guardai senza capire…
Rimasi
immobile nel vedere quello che mi aveva appena mostrato…
–
so che non porti molto spesso gli anelli per via del disegno… e allora ho
pensato di aggiungere anche una catenella così puoi tenerlo al collo se
preferisci…- aggiunse passandosi una mano dietro la testa imbarazzato…
Ero
senza parole…
Le
lacrime cominciarono a scendere ma questa volta per la felicità.
–
ehm ovviamente… la domanda bè si sai qual è… magari in futuro… come termini gli studi…-
Lo
abbracciai poi presi la catenella con l’anello e la misi al collo…
Poi
gli accarezzai una guancia e lo baciai dolcemente…
-fine-