Dreams

di Sayumi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Prologo- ***
Capitolo 2: *** Conoscerti ***
Capitolo 3: *** Paura di perderti ***
Capitolo 4: *** Quello che lui sa ***
Capitolo 5: *** stare insieme ***
Capitolo 6: *** Samantha ***
Capitolo 7: *** Dubbi ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** -Prologo- ***



Ecco che ritorno con una delle mie fic!!! Era un po' che nn scrivevo da sola....

La storia inizialmente era prevista come fumetto... ma al momento non ho tempo per disegnare e così perchè nn pubblicarla? è già stata conclusa come fic.... è una sorta di prova Shojo.... solitamente non sono abituata a scrivere storie totalmente romantiche per cui nn so che cosa possa essere sta cosa....

Spero che commentiate ^_^ (vi preeeeeeegoooooo ndA)



-Prologo-



Era quasi arrivata l’estate, cominciavano a vedersi magliettine super attillate e gonne sempre più corte, io come mia abitudine mi limitavo a un abbigliamento abbastanza sportivo: maglietta a maniche lunghe, leggera, bianca con T-shirt nera sopra jeans stracciati e anfibi, insomma niente di che, niente di particolarmente attraente o provocante... detestavo quelle manie do vestirsi o svestirsi, dipende da come si guarda la cosa, con abitini di marca che costavano un patrimonio...

Ah dimenticavo, mi chiamo Giulia....

Come ogni sabato mi diressi alla fumetteria di un paese vicino, mentre mio padre andava al negozietto di pesca dietro l’angolo a prendere i suoi aggeggi per pescare… la scuola era quasi finita e quella settimana l’avevo passata a studiare per le verifiche di fine quadrimestre… mancavano due settimane al termine delle lezioni e avrei dovuto cominciare a pensare di trovarmi un lavoretto estivo per non dover passare tutto il tempo a casa… e poi mi servivano dei soldi… ero stanca di dover dipendere sempre e solo dai miei genitori avevo bisogno di crearmi una mia indipendenza…

Stavo curiosando tra gli scaffali mentre prendevo le solite uscite settimanali…. Non badai poi molto alla figura che mi stava girando intorno…

Continuava a fissarmi… “ma che diavolo vuole questo?” pensai.

Una piccola venuzza cominciò a pulsare sulla mia fronte… dopo circa dieci minuti che continuava a fissarmi e girarmi attorno osservandomi non riuscii più a trattenermi…

-C’è qualcosa che posso fare?- dissi con tutto l’autocontrollo che avevo e accennando a un breve sorriso educato.

Mi fissò negli occhi senza aggiungere parole. Poi si avvicinò al mio naso… “è carino ma ha uno sguardo assurdo… cosa vuole? Non sarà mica un malato di mente…o peggio un maniaco!!" Indietreggiai di un passo e lo guardai con gli occhi spalancati, pronta alla fuga.

– ti va di uscire con me?- mi chiese d'un botto cogliendomi di sorpresa.

“Ehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh?? Ma questo qui è matto!! Mi vede per la prima volta…. Devo mantenere un certo contegno…” Lo osservai con occhi spalancati.
– No-La mia risposa. Fredda glaciale e spietata…. Alla fine questo manco lo conosco!

Mi guardò con una faccia che avrebbe fatto preoccupare chiunque….

– Wow sai che sei proprio il mio tipo? Dai, esci con me? – Spalancai gli occhi ancora di più "ma questo è un maniaco!!! Insiste ancora!! Ma capisce quando gli viene detto no o cosa?!!”

– No- rimasi ferma sulla mia decisione.

Continuò a ripeterlo per dieci minuti senza accennare ad arrendersi mentre continuava a ronzarmi intorno come una zanzara… “la mia pazienza ha dei limiti”

Appoggiai i libri sul tavolo e mi voltai a fissarlo gelida.

- Ho detto di no cretino!! In che lingua te lo devo dire!!?? NON-CI-ESCO-CON-TE! Nemmeno ti conosco!!- alzai un pelino la voce... ma per lo meno misi in chiaro la cosa una volta per tutte.

Tutti si voltarono a guardarmi…. Era così imbarazzante…. Perché nessuno interveniva a cacciare quel deficiente? Diventai completamente viola dalla vergogna.

Lui parve cedere e diventò tetro tutto d’un colpo…. – Capisco… immagino che non mi hai riconosciuto…-

"Ehhhhhhhhhhhhh?!!!!!! Riconoscerlo?"

– Riconoscerti? Ma se non ti ho mai visto in vita mia…- Ok il mio controllo è andato!! Questo è del tutto pazzo!!

– Come non ti ricordi di me? Ci siamo sempre visti in sogno…- Inarcai un sopracciglio.

Lo guardai in faccia con una volto da: “ehh? ma ce la fai?”

– Tu… devi avere qualche rotella fuori posto… - Presi le mie cose le porsi all’incaricato della cassa e mi diressi fuori dalla fumetteria.

Non voleva mollare e continuava a seguirmi… "tra poco gli tiro un puglo e gli cambio i connotati!"

Mi voltai di scatto e mi fermai a due passi da lui– Senti se non la smetti chiamo mio padre e ti faccio appendere al muro!! Lasciami in pace!!-

Lui parve fermarsi a pensare… poi mi seguì e si avvicinò fermandomi…. “ancora?!! che testa dura!!”

– Senti… hai ragione a non fidarti, alla fine non mi hai ancora riconosciuto,- "ancora con questa storia?!!" - comunque io ti ho già vista… e sento di provare qualcosa per te – Questo qui è pazzo!! – almeno dammi una possibilità permettimi almeno di conoscerci! –

Continuai a fissarlo attonita…. “devo liberarmene, questo deve essere pazzo maniaco!”

– Ho detto no, mi spiace- andai diritta per la via per raggiungere mio padre al negozio di pesca

– Ok tesoro ci vediamo prestoo!!- sospirai e mi voltai.

Lo guardai ancora più stupita… “ma che cosa ha questo tizio per la testa!!?? E poi come mi ha chiamata!!! ??!!!!” Mi voltai nuovamente e mi diressi al negozio di Pesca. Una volta lì ripresi il mio contegno...



-fine prologo-



Ecco la fine del prologo....

a presto per il seguito e mi raccomando commentiiiii^^

hao by Sayu^^

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Capitolo 2
*** Conoscerti ***



Ringrazio tutti quelli che leggono questa fic grazie di cuore!!!!!! ^_^



Capitolo 1

-Conoscerti-

A scuola la mattina dopo....

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinnnnnnnn

La campanella dell'intervallo come sempre spaccò i timani degli studenti.... "hanno forse paura che non la sentano?" pensavo ogni santissima volta che quell'aggeggio stridulo si metteva a scandire il tempo durante la mattina.

Scesi le scale per raggiungere il mio migliore amico Davide e delle altre amiche Chistine, Elena, Rossana, Nicole e Sara ... erano alunne di altre classi che avevo conosciuto casualmente in autogestione gli anni precedenti durante un corso allestito di fumetto...

Eravamo davanti al cancello e stavano chiacchierando della domenica precedente, e di un evento particolare che si sarebbe tentuo nel fine settimana...

–Ehi Giu Perché quella faccia a cosa pensi?- Ero persa nei miei pensieri del sabato precedente, mentre mi tornò in mente il pazzo che mi aveva perseguitato per quei pochi minuti... Davide mi riportò alla realtà....

– Niente è solo che sabato mi è successa una cosa strana tutto qui…- mi ritrovai a fissare il suolo... pieno della carta gettata delle merende e dei mozziconi di sigaretta....

– che è successo?- mi chiese con un tono misto tra la curiosità e la preoccupazione.

– Niente d’importante... un tizio si è avvicinato e mi ha chiesto di uscire… - mi guardò con lo sguardo preoccupato poi mi appoggiò la mano sulla spalla, fece per parlarmi ma qualcosa attirò la mia attenzione...

Dalle mie spalle udii la voce di qualcuno… mi pareva di averla già sentita ma non ricordavo dove…. La riconobbi dopo quando udii il modo in cui mi aveva chiamato…
– Tesorooooooo – "oh no!! Era lui!!" mi guardai intorno per capire da dove proveniva la sua voce.

– Arg!! Nooo come diavolo ha fatto a trovarmi?!!-

Come lo vidi mi misi a correre attraversando mezzo istituto, travolgendo qua e là qualche alunno, fiondandomi in classe.



In cortile tutti mi fissarono con lo sguardo sconvolto.

– ma dov’è finita? Avete visto la ragazza che c’era qui? – Il maniaco si avvicinò al cancello guardando dentro al cortile... fortunatamente ero scappata in tempo.

I ragazzi che erano rimasti lì a fissarmi sparire seguirono la mia scia mentre nelle loro menti restava un unico pensiero:i “ma che cosa le è preso? E questo chi è?” si voltarono a fissarlo con lo sguardo stupito....



Nel frattempo avevo corso per le scale di corsa e mi nascosi dentro la porta dell'aula con il fiatone.

Viola mi si avvicinò e mi chiese preoccupata – Giu mi sembri agitata che è successo? –

– niente… scappavo da un incubo…- “anf anf anf c’è mancato poco!” continuai ad ansimare per la corsa poi vidi spuntare anche Davide dalla porta....

-Che cosa diavolo ti è preso? e poi chi era quello?- Davide mi fissò.

-Quello che ti dicevo... di sabato... mi chiedo come diavolo ha fatto a trovarmi... mi perseguita!!-



Tornai finalmente a casa dopo le lezioni... mi sdraiai sul letto e mentre ascoltavo della musica mi misi a pensare a quel ragazzo…

“deve avere almeno 23 anni…. Però che strano…. “ mi riscoprii a sorridere a quello strano tizio…. Vidi il suo volto nella mia mente…. “certo che però era carino… e anche pazzo…” Il cd smise di suonare e arrivò un messaggio di posta al computer…. “Chissà come avrà fatto a trovarmi a scuola….”

Mi dedicai al pc, volevo raccontare tutto alle mie amiche... ma non dissi nulla....

Una piccola voce nella mia testa iniziò a parlare - Anche se glielo dici non cambierebbe nulla... -

Mia madre da dietro la porta iniziò a chiamarmi... mi voltai nella direzione e mi alzai... spensi con un gesto lo schermo e andai ad aiutare mia madre...

-Non permettere che accada ancora.... Non lasciare che si intromettino....- Quella voce continuava a risuonare nella mia mente...



Era giovedì e come al solito entrai un’ora dopo, Salatvo sempre la prima ora perchè evavo scelto di non avvalermi di religione....

Una folla era radunata davanti all’edificio e nessuno accennava a voler entrare… un brusio crescente aveva l'aria di chi non voleva accennare a fare lezione e che le persone erano irritate per l'avvenimento...

Vidi una mia compagna di classe e le chiesi perché c’era tutta quella folla attorno al cancelletto...

– L’ennesimo all’allarme bomba… me ne vado a casa tanto oggi non ci sono verifiche- disse prima di voltarsi e dirigersi verso casa sua...

Andai alla ricerca di altri miei compagni, e anche loro mi accennarono alla stessa situazione....

Dopo un po’ anche il resto della scuola iniziò a dileguarsi, mentre la vicepreside, nervosa e skazzata come sempre, era dietro a fumarsi una sigaretta strafregandosene degli alunni… Dall'alto del primo piano, con tutta la sua cotonata e il cerone in faccia si lamentava senza compiere nulla di concreto.

“me ne torno a casa in treno” pensai ma qualcuno fermò la mia camminata nello stesso istante in cui mi voltai…

“ti prego dimmi che non è vero” alzai lentamente la testa.... poi mi scontrai con i suoi occhi....

– ciao Tesoro… te lo dicevo che ci saremmo rivisti! – era ancora quel pazzo maniaco... "come devo fare per liberarmene?!!"

– ancora qui!! Ma cosa ti ho fatto di maleeeee – Mi misi una mano sulla fronte... mi stava per venire il mal di testa per tutti i casini che mi stava creando quel pazzo... poi decisi di scansarlo e proseguii in direzione della stazione a passo veloce ansiosa di seminarlo...

– Sei bellissima quando sei disperata lo sai?… a parte che sei sempre bellissima! – mi fermai di scatto e lo osservai con uno sguardo glaciale...

– si si come no!- risposi con sufficienza.

– Vedo che non hai lezione posso approfittare di questo e offrirti un caffè? – mi fermò di scatto sfiorandomi la mano e prendendomela tra le sue... il gesto in se era dolce... e le sue mani calde... sentii il suo calore diffondersi per tutto il braccio...

Mi sorrise… il suo tono questa volta era gentile e dolce… non riuscii a fare a meno di arrossire al suo sorriso… era ancora più carino....

– ehehe il tuo rossore lo prendo come un si – mi trascinò con se al bar… c’era già gente… e l’unica cosa che pensai fu… “speriamo che non mi vedano le mie amiche.. non mi va di dare loro spiegazioni”

Non riuscii nemmeno ad oppormi... nonostante questo però ero timorosa.... non mi fidavo...



Davanti alla tazza di caffè quel ragazzo si dimostrò davvero affascinante… mentre parlava non riuscivo a fare a meno di fissarlo… Aveva un modo di fare e di parlare che riusciva ad incantarmi...

– e così ti chiami Giulia è un bel nome… io mi chiamo Andrea, immagino ti chiederai quanti anni ho…- Sorrise malizioso fissandomi negli occhi....

Abbassai lo sguardo e annuii... non avevo parlato molto da che ci eravamo seduti, mi limitavo ad annuire e rispondere il minimo indispensabile... mentre sorseggiavo il tè che mi aveva offerto...

– Ne ho 22 spero non siano troppi per te… - Sorrise malizioso – in fondo sono solo cinque… accettabili no?- le sue parole mi colsero di sorpresa... come faceva a sapere che avevamo quella differenza d'età? "non mi ricordo di avergli detto la mia età!" appoggiai la tazza di te sul piattino e mi sporsi in avanti.

– come fai a sapere che ne ho…- mi ammutolì posando l'indice sulle mie labbra

Sorrise alla mia domanda…

– Te l’ho detto ti conosco già, ti ho visto nei miei sogni…- quando lo disse era serio… "di nuovo con quella storia del sogno.... era ridicolo! Ma non mi permise di ribattere..."

Sollevò la tazzina e ne sorseggiò qualche goccia del liquido nero…

Continuò a parlarmi del suo lavoro e della sua famiglia, non mi chiese nulla… parlava lui e basta…

– allora ho ottenuto almeno un briciolo della tua fiducia?- Lo scrutai per bene osservandolo a fondo....ero ancora titubante....

– Mmm… forse... ma… non riesco ancora a capire perché tu insista tanto con me… non sono nulla di speciale…- Arrossii e spostai lo sguardo fissando oltre il vetro della finestra…

– ti sbagli per me sei speciale… è da due anni che non fai che apparire nei miei sogni…- "oh adesso basta con quesi sogni!!"

– Nei tuoi sogni? – chiesi guardandolo incredula.

– si… vedi io sono un po’ magico…- mi strizzò l’occhio… era davvero carino…- allora esci con me??- mi sorrise speranzoso…

Ecco che tornava alla carica non voleva proprio cedere...

- … mmm – feci una pausa –Non lo so... ancora non ti conosco....-

Mi guardò con gli occhi dolci... accidenti non riesco a resistere a questo genere di suppliche... continuava a guardarmi in silenzio... -Oh! e va bene basta che la smetti di guardarmi a quel modo!!-

Lui saltò in piedi e mi prese le mani… era raggiante

– yuppi!! Non sai quanto mi rendi felice!! Comunque ora scusami ma devo andare al lavoro… questo è il mio numero di cellulare – mi porse un bigliettino – chiamami sta sera – poi prima di sparire mi scoccò un bacio sulla guancia. Pagò il conto ed uscì.

Restai a vederlo sparire dietro l'angolo della via mentre finii il mio tè... Poi mi alzai e presi la mia roba... mentre camminavo diretta alla stazione non riuscii a fare a meno di sfiorarmi la guacia proprio nel punto in cui mi aveva scoccato quel bacio....



Quella sera gli telefonai…

Sentii il cellulare squillare ed ad ogni squillo il timore che non mi avrebbe risposto... era misto ad un'agistazione sempre più crescente....

-Pronto?- Sentii la sua voce all'altro capo... -chi è?-

Mi schiarii la voce... un pochino tremante risposi... -ehm sono Giulia...- Non aggiunsi altro perchè le sue urla di gioia mi spaccarono il timpano...

Poi nel sentirlo felice non riuscii a fare a meno di scoppiare a ridere... passammo tutta la sera a chiacchierare al telefono... ogni tanto mia madre chiamava chiedendosi che cosa avevo da ridere a quel modo... mentre davanti a me lo schermi del computer si riempiva di messaggi di mie amiche curiose...

Era buffo… nemmeno lo conoscevo e come lo vidi mi sembrò un pazzo… ma non riuscii a fare a meno di innamorarmene…

Però un pensiero non riuscii a scacciarlo…



-Fine cap 1-

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Capitolo 3
*** Paura di perderti ***



Capitolo 2

-paura di perderti-



Nel letto passai la notte agitandomi tra le lenzuola... il freddo della sera misto agli incubi che facevo mi rendevano instabile....

Quella voce tornava a parlare nella mia testa...– Te lo porterà via….- era come un eco...

– no non glielo permetto!- risposi stringendomi la testa tra le mani...
di nuovo la voce...– e come? Dovrai nasconderglielo- non volevo sentirla...

– ma non è giusto- le lacrime cominciavano a rigarmi il volto...

– è l’unico modo, vuoi che ti porti via anche questo?- i ricordi mi tornavano alla mente, ricordi persi, forse dimenticati per paura che facessero troppo male... un volto si disegnò nella mia testa...

– no!- urlai... quasi per impedire che l'immagine diventasse troppo nitida per poterlo sopportare...

– e allora non dirle nulla per un po’ assicurati prima che sia più furbo degli altri…- ed ecco che tutto si riproponeva davanti ai miei occhi... rivedevo le scene del mio passato camminarmi davanti senza sosta.... quel ragazzo... poi le sue parole di addio... le mie amiche che alle mie spalle mi ripetevano frasi senza senso che non volevo ascoltare.... sentivo le lacrime rigarmi il volto a quel ricordo poi la sua schiena... lui si stava allontanando da me e non l'avrei più visto.... poi davanti a me mi ritrovai schiacciata contro qualcosa di trasparente come un vetro.... e lei che lo abbacciava e ridevano felici... poi di nuovo il vuoto e la solitudine mi riavvolsero e mi rinchiusi in me stessa dentro quel buio....

Poi... Il volto di Andrea, il suo sorriso riapparvero nitidi al mio fianco... mi tendeva la mano....

– e se non lo è…- alzai lo sguardo e lo fissai negli occhi....

Lui cambiò aspetto, quasi come se fosse fatto d'acqua, e qualcosa ne avesse infranto la superficie liscia, comparve l'immagine speculare di me stessa...– è un rischio che devi imparare a correre… sei sempre sopravvissuta mi pare- mi sorrideva... mentre ora era lei che mi tendeva la mano...

– si ma fa male…- non avevo ancora il coraggio di accettare il suo aiuto....

– basta che stai attenta e non ti scotti- fu lei a prendermi la mano e a farmi rialzare.... mentre non smetteva di guardarmi....

– non devo scottarmi? Ma come?- confusa il buio mi avvolse di nuovo, voltai lo sguardo e lei sparì...

Una voce dal nulla... quella voce che conoscevo bene, la voce dell'altra me... – non lo so…. Devi trovarlo tu il modo… tu mi hai rinchiuso qui ricordi? Ora devi fare da sola…-



Spalancai gli occhi e fissai il lampione fuori dalla finestra l’avevo di nuovo vista in sogno… ormai ero abituata a parlare con lei… la chiamavo “l’altra me stessa” una personalità crudele che avevo deciso di respingere per un po’… mi passai le mani tra i capelli… poi nel sfiorarmi il volto notai che delle lacrime mi avevano rigato le guance... rimasi nella penombra della stanza a fissarmi le dita umide... poi rialzai lo sguardo verso la luce esterna alla finestra... poi mi voltai verso l'orologio sulla parete...

Ormai erano le sei e non sarei più riuscita a riaddormentarmi… quel giorno sarei dovuta vedermi con lui…

Per quell'apuntamento avevo mentito alle mie amiche....

La sera prima mi avevano chiesto se uscivo con loro, alla fine era pur sempre domenica ed era un po’ che non uscivamo assieme… ma mi limitai a rispondere “ho un impegno mi spiace”… detestavo mentire...

Non ebbi la forza di dir loro di cosa si trattava… non volevo che succedesse di nuovo…

Questa volta non si sarebbe intromesso nessuno... ero stanca di vedere intromettersi persone nella mia vita e vedermi portar via chi amavo...

Quel pomeriggio, come molti altri seguenti, uscii con lui…

Passammo il pomeriggio a vedere vetrine prendere in giro i passanti era piacevole passare del tempo ins ua compagnia...

Poi ad un certo punto mi prese per mano…

– mi piaci un sacco! – Sorrise e mi sfiorò la guancia con la mano…

Sorrisi di rimando e lo fissai negli occhi…

Poi la sua mano si fermò tra i miei capelli sentii il suo respiro sulla mia guancia poi mi baciò… rimasi un po' sorpresa... ma sapevo una cosa… mi piaceva il suo bacio… era molto dolce… solo allora qualcosa mi venne in mente... mentre ero li abbracciata a lui con gli occhi chiusi... capii per la prima volta che era vero quello che diceva… ci eravamo già visti in sogno…



-fine Capitolo 2-

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Capitolo 4
*** Quello che lui sa ***



Capitolo 3

-Quello che lui sa-



“Ti vidi per la prima volta due anni fa… era il mio sogno…”



Era l’ora di economia aziendale, non avevo voglia di seguire il prof e mi ero appisolato nel banco…

Ti vedevo ridere e correre giocando a calcio con dei ragazzi, avevi i capelli legati in una coda di cavallo e non ti preoccupavi se ti eri sporcata di fango… ti bastava giocare…

Poi ad un certo punto la palla arrivò verso di me… e tu la seguisti…

Fu allora che ci guardammo negli occhi la prima volta…



Poi mi svegliai …

Roberto mi tirò una gomitata... –Ehi pigrone! Sveglia la lezione è finita vieni a mangiare con noi?-

Mezzo assonnato andai al bar a mangiare con i miei compagni…

Thomas mi tirò una pacca sulla spalla – che sognavi bello addormentato? –

– spiritoso! Comunque sognavo una ragazza…- risposi ripensando al suo volto...

– ahhh il porcone! Avanti dicci almeno era carina?- roberto assunse uno sguardo malizioso...

– si… giocava a calcio…- risospi quasi assente....

– ti piacciono i maschiacci eh?- chiese Thomas prendendomi in giro.

Sorrisi… fino ad allora ero sempre uscito con donne che davano solo il voltastomaco erano tutte perfettine e senza un capello fuori posto finte e bugiarde, traditrici… una peggio dell’altra… questa era diversa…

Roberto si sedette di fronte a me mentre addentava un panino estratto dalla cartella. – ehi anziché pensare alla ragazzina dei sogni perché non te ne trovi una in carne e ossa? Ne ho vista una che è appena arrivata che non è niente male!-

– chi quella montata? Ma fammi il piacere! Sono stanco di stare con delle oche…- feci una faccia schifata...

– oh no! Non intenderai diventare prete! Male!! Roby!! dobbiamo fare qualcosa!! Sta sera tu esci con noi!!- Disse Thomas facendo finta di essere preoccupato...

– oh non ne ho voglia ho detto, sono stanco di mocciosette rifatte e presuntuose che la danno via coma se fosse acqua-

Ero stanco di quel tipo di ragazze.... volevo qualcuna che fosse diversa....

Roberto insisteva sulla sua posizione... – ma dai sei giovane! Se non ti diverti ora quando lo fai!?!-

– voglio divertirmi ma con qualcuno di divertente –risposi leggermente acido...

Quella sera mi trascinarono in una squallida discoteca di periferia… come al solito un’oca si appiccicò a me tutta la serata ma non mi andava di starla a sentir starnazzare e me ne andai via come i miei amici voltarono l’occhio…

Nei due anni successivi sognai spesso quella ragazzina e con il passare del tempo mi sembrava di vederla crescere… e senza rendermene conto finii con l’essere incantato … molto spesso mi ritrovai a pensare che ero pazzo...

Mi prese un colpo quando la vidi davvero quel giorno in fumetteria…
Rimasi incantato da lei mentre passava tra gli scaffali…

Roby e Thomas che erano seduti sul tavolino a giocare a Magic si accorsero che il mio sguardo era stato catturato dalla sua entrata... – oh oh pare che la nuova arrivata abbia catturato l’attenzione di qualcuno…-

Non li guardai nemmeno in faccia e andai da lei… la pedinai per dieci minuti… “penserà che sono un maniaco ma non mi importa finalmente l’ho trovata!!”



Il mattino del lunedì seguente la rividi di sfuggita uscendo di casa…

Ma poi la persi di vista, o forse l'avevo spaventata ed era scappata.... sarebbe comprensibile in effetti...

Una volta tornato a lezione i due che il sabato prima avevano assistito alla scena mi presero sotto braccio e mi trascinarono con loro…

Roberto fu il primo a commentare l'accaduto... – ma bravo il nostro Andre!… adesso ci divertiamo con le studentesse delle superiori? Ma lo sai che rischi la galera?-
Sembrava estremamente divertito dalla cosa....

Thomas rispose altrettanto divertito... – già quella ragazzina avrà minimo 15 anni! Non sono un po’ troppi? O meglio... Troppo pochi.... –

– veramente ne ha 17 e poi non mi diverto... quella è la ragazza dei miei sogni!!- lo dissi senza badare troppo a quello che dicevo...

Roberto mi guardò con il volto di uno che pensava "ma ce la fai o cosa?" – sapevamo che avevi qualche rotella fuori posto ma adesso ce ne dai anche conferma… -

Thomas annuì ed aggiunse... – e poi non ti vergogni le hai chiesto l’età! Non si chiedono queste cose a una ragazza!-

– vi dico che è lei!! E poi non la molesto mica non sono come voi che trattate le donne come oggetti- Cercai di difendermi.

Roby scosse la testa sconsolato... – ecco perché non hai uno straccio di fidanzata rinuncia a quella bambinetta ed esci con noi che te la troviamo la ragazza… ormai devi pensare anche ad un futuro… -

Thomas aggiunse come se stessero seguendo un copione.... – giusto ormai devi pensare anche alla possibilità di sposarti… con quella ragazzina finiresti per sposarti a quarant’anni…-

– figurarsi se poi è una di quelle che puntano alla carriera ora che ti sposi potresti anche essere già nonno!- continuavano a parlare alternandosi... ed entrabi sostenevano la stessa tesi... mi chiesi "ma che diavolo vogliono da me? Saranno affari miei o cosa?!"

– ma la volete piantare! – risposi disperato... non li reggevo più...

– rinuncia a quella ti meriti di meglio – niente non volevano smetterla.... Thomas continuava imperterrito...

– e poi ce ne sono di più belle! – e l'altro gli dava sempre più manforte...

Mi alzai e me ne andai guardandoli storti… “idioti” pensai…



Ovviamente non badai alle parole di quei cretini ed infine riuscii a convincerla ad uscire con me.. dopo poco tempo ci mettemmo assieme… niente me l’avrebbe portata via… questa volta non mi sarei svegliato perché non era un sogno… era vero.



-Fine Capitolo 3-

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Capitolo 5
*** stare insieme ***


Capitolo 4

Capitolo 4

-stare insieme-

 

Passai molto tempo durante quell'estate ad uscire con lui...

Nel tempo libero invece lavoravo saltuariamente per guadagnare qualcosa da mettere da parte... o uscivo con le mie amiche.. mentre il sabato solitamente non avendo entrambi impegni uscivamo spesso al cinema o a fare lunghe passeggiate per le piccole vie dei paesini....

I miei genitori non dicevano niente stranamente…

Sin da che ero piccola erano eccessivamente possessivi e guardavano male chiunque mi si avvicinasse...

Però, pareva che avessero accettato Andrea… e mia madre lo salutava volentieri quando era a casa nostra…

Stranamente mio padre accettò persino di lasciarmi andare in vacanza con lui…

Inutile dire che questa cosa mi stupì tantissimo e mi rese molto felice....

E in effetti era tutto troppo bello per essere vero...

 

Al mare.....

Era una giornata tranquilla... il sole era alto nel cielo... faceva molto caldo e il leggero venticello che soffiava non bastava a rendere quell'afa più sopportabile...

Andrea agitava le braccia per fami cenno di raggiungerlo... – Giulia!! Dai vieni a fare un bagno…-

Aveva un fisico asciutto... e delle spalle robuste.... Era piacevole poterlo osservare in costume da bagno...

Si stava divertendo con mia sorella più piccola con la palla, mentre io mi crogiolavo lentamente al sole… Era così carino....

Non mi capitava spesso di venire in vacanza, e poi, dopo aver passato due mesi a lavorare servendo ai tavoli avevo anche io diritto ad un po’ di relax no?

Mi sollevai lentamente dalla stuoia – arrivo-

Ma in realtà le vacanze non erano tranquille e fantastiche come avrei preferito... e non erano nemmeno molto romantiche....

Mio padre ci controllava a vista e non ci permetteva di rimanere soli nemmeno per un istante, se non era per mia madre che ogni tanto lo distraeva non sarei mai riuscita a togliermelo dai piedi… Era una sua caratteristica tipica.... c'era da aspettarselo....

Il pomeriggio i miei riposavano per cui riuscivo ad infiltrarmi in camera sua (ovviamente dando qualcosa a mia sorella per farla restare in silenzio)...

Durante la prima settimana ci chiudevamo dentro e passavamo il pomeriggio a coccolarci e a parlare distesi sul letto…

Non facevamo praticamente niente, ma era piacevole stare in sua compagnia ....

 

Una sera... nel paesino di vacanza avevano organizzato una festicciola con dei fuochi artificiali...

La serata era piacevole e camminavamo tranquilli mano nella mano poi lui mi rivolse la parola...

– sai è buffo… stiamo assieme da poco ma credo di amarti…- mi sorrise mentre mi guardava negli occhi...

Quelle parole mi colsero di sopresa....  -…- non sapevo cosa rispondergli....

Abbassò lo sguardo poi si grattò leggermente il capo con la mano mentre diventava leggermente rosso...– Tu cosa provi per me?-

Arrossii.... – ti voglio davvero tanto bene... ma non so se posso definire l’affetto che provo per te amore… ci conosciamo ancora da poco.....- abbassai anche io lo sguardo... non riuscivo a fissarlo negli occhi....

Mi sorrise malinconico e sospirò.... – Mi prometti una cosa?-

Lo guardai –cosa?-

 – Resterai mia per sempre?-

Rimasi a bocca aperta… nons apevo proprio cosa dire....

Mi fissò negli occhi e poi mi diede un bacio in fronte….  – Puoi anche dirmi di no se vuoi, ma tu resterai sempre tutta per me, capito?-

Mi sorrise malizioso per poi iniziare a baciarmi…

 – tu sei mia-

Per quella sera continuammo a passeggiare e durante lo spettacolo pirotecnico mi abbracciò senza lasciarmi per un istante....

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Capitolo 6
*** Samantha ***


Capitolo 5

Capitolo 5

-Samantha-

 

A volte mi capitava di notare che Andrea era molto possessivo...  ma a me faceva piacere che lui fosse così attaccato a me, mi lusingava in un certo senso...

Era il suo modo per farmi capire che mi amava e, dal mio punto di vista non mi interessava nessun’altro, solo lui.

Cominciammo ad uscire di rado con l’arrivo dell’autunno… la scuola stava per ricominciare. Mancavano due giorni…

Andrea aveva deciso di trasferirsi in un appartamentino da scapolo vicino alla stazione del paese e gli avevo dato una mano a sistemare le sue cose nella nuova casa.

 – Adesso che hai la laurea cosa farai?- chiesi mentre spostavo uno scatolone vuoto vicino agli altri...

– mio padre mi ha già assunto e comincio a lavorare da settimana prossima… non potremo vederci spesso…- disse con un tono di voce leggermente teso... non credo che gli andasse molto a genio come cosa... ma sapevamo che non avremmo potuto sentirci tutti i giorni per sempre...

La cosa mi spiaceva… eravamo abituati a vederci spesso, al pensiero che saremmo dovuti vederci una volta o due durante la settimana mi infastidì non poco... ma non c'era altra soluzione...

All'improvviso mi prese alle spalle in un abbraccio e iniziò a baciarmi il collo...

 – Non ti preoccupare non ti lascio… si tratta solo della settimana… sei giorni… il settimo sarà tutto per te- Poi mi sorrise mentre mi scostava una ciocca di capelli dal volto...

– si…- arrossii non poco

Poi mi prese e mi diede un bacio dolce che sembrò non aver fine...

 – questo è il nostro ultimo giorno di vacanza insieme… - mi prese il volto tra le mani e mi guardò negli occhi ....

Riprese a baciarmi mentre mi lasciai andare dolcemente tra le sue braccia...

Lentamente, prima ancora che me ne accorgessi eravamo tra le lenzuola abbracciati l'uno all'altro... non seppi quanto tempo passò ricordo solo che fu un pomeriggio stupendo...

 

Nel tempo che passò eravamo tanto occupati che nemmeno ci accorgemmo che da almeno 10 minuti bussavano alla porta…

Lui mormorò irritato – chi diavolo è?- si alzò indossando solamente i jeans ed andò ad aprire la porta.

Una ragazza dai capelli neri e dagli occhi azzurri come il ghiaccio, dalla voce stridula prese a parlare – ciao tesoro… non ti fai vivo da mesi! Avevi detto che mi avresti telefonato!-

– Samantha cosa diavolo ci fai qui!Ti avevo detto di lasciarmi in pace- rispose lui più irritato che mai...

– io pensavo che avevi bisogno di qualche mese di libertà e così ti ho lasciato l’estate libera…-

Stavo spiando dalla fessura in modo da non farmi vedere... lei gli aveva appoggiato una mano sul petto.... "adesso esco e la appendo!!"

– senti gira alla larga da me adesso sono occupato ciao…- Lui si staccò allontanandola e chiuse la porta.

Lo raggiunsi guardandolo e con un’espressione abbastanza confusa gli chiesi – chi era?-

Il campanello continuò a suonare.

– quella rompi palle della mia ex non badarci, si è fatto tardi ti va di fermarti per cena?- cercava di cambiare discorso...

Mi diressi a prendere il cellulare  – ok ma lascia che avvisi i miei…- dissi dall'altra stanza...

Da dietro la porta la ragazza continuava a suonare il campanello e a bussare.

 – non puoi fare niente per farla smettere? E’ irritante…- mi rendeva nervosa quella ragazza...

Fece una smorfia di disgusto…

Poi mi venne un’idea. –Lascia aprire a me, te la caccio io…-

 – no meglio di no non vorrei che ti facesse qualcosa…- disse preoccupato...

 – Ok ma ti prego falla smettere- sospirai all'ennesimo trillo del campanello...

Andò ad aprire per l’ennesima volta la porta.

 – Senti la vuoi smettere!!?- Disse a dir poco arrabbiato.

Lei sorrise maliziosa...

La vidi bene questa volta… era davvero bella, aveva il suo aspetto curato fin nei minimi particolari e i suoi vestiti erano decisamente all’ultima moda… per un istante mi venne da pensare come poteva preferire una come me a una donna bella come quella….poi la sua voce gracchiante spiegò molte cose…

La donna scostò la testa e mi fissò con aria di scherno – e quella ragazzina? Oddio adesso te la fai anche con le bambine?!-

"Adesso però la appendo sul serio... mi da sui nervi!!" pensai...

 – Lei non è una bambina ma la mia ragazza e ora sparisci- Andrea fece per chiudere nuovamente la porta ma la tizia lo fermò opponendo resistenza.

 – a giudicare da come sei… “svestito” direi che te la sei appena portata a letto… - rise come un’oca padovana e la cosa mi irritò ancora di più.

 – ti ho detto di sparire alla larga da casa mia- anche lui cominciava a non sopportarla più.

Chiuse la porta e non ci furono più scampanellii…

– Scusami, avrei preferito che non la conoscessi…- si passò una mano tra i capelli mentre si lasciò sfuggire un sospiro nervoso...

– No non ti preoccupare… - risposi tranquilla... ora che aveva smesso di suonare il campanello anche la mia voglia di strangolare quell'oca si era placata...

– Mi preoccupo invece, non vorrei che quella strega ti facesse qualcosa…- mi appoggiò una mano sulla spalla...

– ehi anche io so difendermi!- risposi sorridendogli.

– quella è perfida sarebbe capace di fare di tutto… se ti si avvicina fammelo sapere- mi guardava con gli occhi pieni di preoccupazione...

Risposi per rassicurarlo...– Ok non ti preoccupare-

Quella sera avvisai i miei e preparai una cenetta per due che ci divertimmo a consumare tra le coperte…

Avrei preferito che quello fosse il primo e unico incontro con quella donna ma purtroppo non sempre i desideri si avverano…

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Capitolo 7
*** Dubbi ***


Capitolo 6

Capitolo 6

 

-Dubbi-

 

Decisi che dopo l’avvenimento del giorno prima, quando il giorno seguente mi alzai, ne avrei parlato con le mie amiche… quel pomeriggio avevamo deciso di vederci prima che iniziasse la scuola.

Giulia – Salve ragazze!!- arrivarono tutte a casa e dopo i soliti saluti…

Alex – Ehi di che ci volevi parlare?-

Giulia – bè… se ve lo dico promettete che non vi arrabbiate?-

Dafne – se ti riferisci al fatto che stai con un ragazzo… lo sappiamo già-

Rimasi stupita di quella cosa poi arrossii…

Giulia – ehehe –

Alex – vedi… quando sei innamorata, anche se sta volta non hai detto stranamente niente su di lui… te lo si legge in faccia-

Cristine – e poi, hai degli sbalzi d’umore impressionanti-

Giulia – ehehe già… comunque per la cronaca… si chiama Andrea…-

Cristine – Aspetta… non è che è quello che una volta a giugno ti ha chiamato e tu sei scappata via…?-

Dafne – questa mi mancava…-

Giulia – Ehm si proprio lui…-

Cristine – da quel che ricordo… era carino… -

Dafne – muoviti sgancia la foto!-

Dafne con il suo solito tono autoritario non ammetteva repliche e mostrai loro la foto…

Alex – apperò!-

Arrossii…

Dafne – te lo sei scelto bene-

Giulia – Ehm… veramente è lui che ha scelto me…-

Cristine – in che senso?-

Raccontai loro di come ci eravamo conosciuti…

Alla fine del racconto rimasero un po’ stupiti…

Dafne – con una come te… c’era da aspettarsela una cosa del genere, non c’è che dire vi siete proprio trovati…-

Alex & Cristine –già decisamente-

 

Dopo quella chiacchierata mi chiesero qualche cosa su Andrea e poi uscimmo a fare una passeggiata.

Mi venne quasi un infarto nel vedere la ex di Andrea.

Samantha –Oh ecco finalmente ti ho trovato, tu sei la mocciosa che sta con Andrea-

Mi squadrò da testa a piedi  con una smorfia di disgusto.

Ricambiai lo sguardo.

Giulia – Come scusa?-

Samantha – hai capito bene mocciosa-

Giulia – Se non lo sapessi anche io ho un nome-

Samantha – Non mi interessa per me resti una mocciosa-

Giulia – ok pensala come preferisci-

Dafne – Ehi Giu che vuole questa?-

Giulia – è la ex di Andrea-

Samantha – Samantha, mi chiamo Samantha…- Fece un sorriso di soddisfazione e sfoggiò un sorriso a dir poco accecante…

Cristine – Sarà ma a me quel nome mi sa molto di “poco seria”-

Samantha – tu nanerottola frena i commenti se non vuoi finire male-

Cristine –nanerottola a chi? Ma ti sei vista? La panna montata a confronto è meno montata–

Se quella cercava rogne con Cristine bè… se le andava proprio a cercare.

Samantha – ah ah ah bella battuta!- la sua risata era fastidiosissima…

Giulia – scusa ma adesso dobbiamo andare –

Ci girammo e ce ne andammo e nella mentre nostra pensavamo “questa è un’oca meglio non ascoltarla”

Samantha – ehi tu mocciosa! Ti avviso che se non stai alla larga da Andrea finirai molto male chiaro?-

Alle spalle dell’oca però comparve Andrea.

Andrea –Tu prova a torcere anche solo un capello a lei e pregherai di non avermi mai conosciuto-

Samantha – ma piantala di giocare con le ragazzine e rimettiti con me, mi chiedo come puoi stare con una cosa simile-

Andrea – Si chiama Giulia e non è una cosa, è una ragazza mille volte migliore di te… in tutto-

Samantha – anche a letto?-

La cosa mi fece rimanere di sasso…. Andrea per qualche istante rimase immobile e poi la guardò con estremo disgusto.

Andrea – Samantha, sparisci, mi fai schifo-

Samantha – te ne pentirai per averlo detto!! Farò in modo che tu e quella mocciosa vi lasciate anche a costo di passare sopra i vostri cadaveri!!-

Andrea – queste parole non mi giungono nuove… le hai dette anche quando ti ho scaricato… ma sono ancora vivo… ora sparisci-

Lui si avvicinò a me e mi prese per la mano… poi mi sorrise…

Andrea –andiamo… -

Ce ne andammo e Samantha rimase immobile a fissarci andare via in silenzio.

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Capitolo 8
*** Epilogo ***


-Capitolo 7-

-Capitolo 7-

 

-Epilogo-

 

Una volta a casa presentai Andrea alle altre…

Dafne parlò per prima –Se quella ti scassa sai che noi ti aiutiamo-

Cristine fece schioccare le dita delle mani e poi aggiunse… – già poi con me ha un conto in sospeso-

Alex, invece, con aria disgustata al pensiero della donna… – e a me sta sul cazzo per cui sarà un piacere aiutarti-

– ragazze non ficcatevi nei guai per favore…- Andrea pareva preoccupato…

– non ti preoccupare tanto io e Cristine siamo ancora minorenni non può farci niente o altrimenti denuncia!- disse alex con lo sguardo diabolico.

– Credetemi… statele alla larga, suo padre è molto influente e ricco… se fate qualcosa rischiate parecchio e poi è una questione che ha a che fare con me non voglio che ci rimettiate per me…-

 – Giu sembra che sta volta ne hai trovato uno con la testa sulle spalle…- Dafne mi diede una pacca sulla spalla e fece un sorrisino che lasciava molti sottintesi.

Andrea colse l’allegoria nascosta – che intendi con questo?-

– i suoi ex non si potevano di certo definire maturi…- aggiunse Dafne.

– Daffy per favore evitiamo l’argomento…- Mi intromisi cercando di cambiare l’argomento. Andrea mi guardò… l’argomento ex era poco piacevole per quel che mi riguardava…

– comunque parlerò con degli amici e cercherò di tenerla alla larga…- Aggiunse lui per concludere.

 Quella sera la passammo a chiacchierare piacevolmente tutti assieme poi le mie amiche tornarono a casa e io rimasi sola con lui…

Eravamo seduti sul letto tranquilli e accoccolati.

Lui aveva posato una mano sulla mia spalla e mi dava leggeri baci sul collo.

– non mi hai parlato dei tuoi ex…- aggiunse con tono non curante.

Mi colse leggermente alla sprovvista – non c’è molto da dire… non erano le persone giuste…-

– Perché non sono durate?-

– Il primo bè… sapevamo entrambi che non poteva funzionare e terminata la scuola non l’ho più visto…- giocavo con una ciocca di capelli mentre parlavo… anche se non mi andava poi molto…

– e l’ultimo?- esitò nel chiederlo…

– Mi ha tradito con una ragazza che definiva più bella di me…- 

Rimase in silenzio e percepì il mio sguardo tetro…

– Ehi piccola ricorda che per me tu sei diecimila volte meglio di quell’oca chiaro?- aggiunse quasi leggendomi nella mente…

Non risposi.

Mi si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio –E se proprio lo vuoi sapere, sei anche più brava a letto –

Quell’affermazione mi fece arrossire  e diventare viola dall’imbarazzo. “ ma… ma… ma…. “ lo fissavo con gli occhi sbarrati.

– D…..dai piantala!!!! non dire certe cose!!-

Scoppiò a ridere poi mi accarezzò il volto –Sei fantastica, ti adoro-

Lo guardai e poi sorrisi… per poi tirargli una cuscinata in faccia.

 

La settimana seguente iniziò la scuola e non ebbi molto tempo di vederlo…

All’intervallo stavo parlando con Davide mentre uscivamo da scuola…

Vidi arrivare Andrea da lontano… casa sua non era distante dalla mia scuola e la raggiungevamo a piedi.

Nel vedermi si bloccò di scatto…

–conviene che mi presenti prima che quello mi scanna a vista- disse Davide notando lo sguardo decisamente irritato di Andrea.

Raggiunsi Andrea e lo abbracciai… lui era stranamente silenzioso…

– non fare quella faccia è solo un amico, lui è Davide- lo presentai sperando che cambiasse atteggiamento…

Andrea porse la mano e accennò a un “piacere”.

Tornando per strada era silenzioso e non diceva nulla…

–cosa c’è?- chiesi notando il suo silenzio.

-…-

– dai dillo- lo fermai e lo guardai dritto negli occhi…

– Davvero è solo un amico?- chiese a voce bassa quasi per paura che stesse dicendo qualcosa di sbagliato…

– sì -  lo guardai seria.

– giuramelo-

–lo giuro sulla cosa che amo di più al mondo- dissi senza smettere di guardarlo negli occhi.

– bene…- non mi sembrava convinto.

– Non mi sembri convinto…- detti voce ai miei pensieri…

– no, no sono convinto eccome…-

– allora dimostramelo- lo sfidai.

Mi diede un bacio… lento e dolce.

– ora sorridi!- Gli tirai le guance fino a farlo ridere…

– senti poi quando arriviamo a casa voglio darti una cosa… volevo aspettare natale, ma non credo che riuscirò ad aspettare così tanto- disse passandomi un braccio dietro la schiena e invitandomi a fare altrettanto.

Tornammo a casa ma come aprimmo la porta la cosa che vidi non mi piacque per niente.

La voce di quell’oca mi colpì come se mi avessero tirato un pugno allo stomaco…– ciao amore bentornato dove sei stato?-

Rimasi immobile, era mezza spogliata e seduta sul divano come se la cosa fosse la più naturale del mondo…

Andre non fece in tempo a terminare la sua frase…– che cosa diavolo ci f…-

Scappai ero confusa  mille pensieri per la testa… non poteva essere vero…

Lui mi corse dietro e mi fermò mentre stavo per uscire dal cancello.

– Giulia fermati!! Non è come pensi!!- mi prese per le braccia cercando di costringermi a guardarlo, ma tenevo la testa bassa.

Avevo gli occhi lucidi e dalla porta d’entrata era comparsa quella donna che aveva un sorriso diabolico stampato in faccia.

–Non è successo niente tra me e quella non so che cosa ci faccia qui, ma cazzo ragiona!! Se fosse stata davvero a casa mia credi che ti avrei fatto venire? Guardami ti prego!- alzava la voce.

Alzai il volto e le lacrime cominciarono a scendere.

– non piangere ti ho detto che non so cosa ci facci qui quella strega, guardami in faccia fidati di me!-

Lo guardai negli occhi… era sincero?

Solo allora vidi nei suoi occhi qualcosa che luccicava…

– ti prego credimi non ti tradirei mai… ti amo e lo sai, non lasciarmi-

Era disperato e glielo si leggeva in faccia.

Non riuscivo a parlare ma lo abbracciai istintivamente poi mi asciugai le lacrime…

–Molto commuovente, avete finito la scenetta da telenovelas?- disse l’oca ancora appesa alla porta d’entrata.

Mi spostai da Andrea e vidi che al lato della porta d’entrata c’era un secchio con della spazzatura…

Mi voltai e sorrisi ad Andrea –Andre mi spiace dopo pulisco…-

Presi il secchio e lo svuotai addosso a quella vipera.

– come ti senti ora che stai tra i tuoi simili nel tuo habitat naturale?- chiesi cercando di trattenere la rabbia e evitare di spaccargli la faccia…

La vipera si mise a piangere sull’entrata mentre la fissavo con occhi gelidi… sentii la mano di lui posarsi sulla mia spalla. Lei era ridicola…

–Scusami se ho dub…- cercai di scusarmi…

Mi posò un dito sulle labbra.

–Shh vieni ti devo dare quella cosa- mi prese per il braccio e mi trascinò dentro casa.

- cosa?- lo seguii.

Mi prese per un braccio e mi portò dentro, cercando di evitare quella racchia che ora era ricoperta di immondizia ed era piegata in due a piangere come una bambina.

Lui  pareva imbarazzato – So che è presto… però vorrei che lo accettassi comunque… per il futuro magari…-

– non capisco cosa vuoi…- lo guardai senza capire…

Rimasi immobile nel vedere quello che mi aveva appena mostrato…

– so che non porti molto spesso gli anelli per via del disegno… e allora ho pensato di aggiungere anche una catenella così puoi tenerlo al collo se preferisci…- aggiunse passandosi una mano dietro la testa imbarazzato…

Ero senza parole…

Le lacrime cominciarono a scendere ma questa volta per la felicità.

– ehm ovviamente… la domanda bè si sai qual è… magari in futuro…  come termini gli studi…-

Lo abbracciai poi presi la catenella con l’anello e la misi al collo…

Poi gli accarezzai una guancia e lo baciai dolcemente…

 

-fine-

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