Abbracci come felpe

di Chiari_M_D_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sotto una stella ***
Capitolo 2: *** Lacrime di chi lotta ***
Capitolo 3: *** La dolcezza, l'arma più forte di tutte ***
Capitolo 4: *** Save me ***
Capitolo 5: *** Le foto di chi ama ***



Capitolo 1
*** Sotto una stella ***


Stava là.. Sotto le stelle, faceva freddo, e tirava un leggero venticello, una lacrima le rigò il viso, scese giù velocemente, poi un'altra, e un'altra... Diventarono, tante, troppe, insopportabili e dolorose. Le succedeva spesso, tutto iniziava con quella fitta alla pancia che saliva su, su, fino ad arrivare agli e a farli bruciare di dolore. Si asciugò, anche se sapeva che lo avrebbe fatto e rifatto altre mille volte prima di smettere completamente di piangere. Prese il cellulare, erano le 11.00 di notte, c'era un messaggio, mise la password e lesse, era di Annalisa, sorrise. "Buonanotte stellina " Rispose al messaggio e rientrò in camera. Annalisa era l'unica persona della quale glie ne importasse qualcosa, era stata la persona che l'aveva rialzata da ogni caduta. Prese una foto di loro due che era sul muro e si stese sul letto, erano entrambe felicissime in quella foto, l'avevano scattata alla festa di Rachele, la nipotina di Annalisa, 3 anni prima, erano cambiate tante cose in quei 3 anni.. Troppe. " Vale stai dormendo? "disse una vocina dal corridoio. " No Sara, sto ancora un pò sveglia, tu va a dormire. " " Ok.. Ma mamma? " Valentina sussultò. " Mamma arriva tra un pò.. " " Tra un pò quanto? " " Sara non lo so! Vai a dormire! " " Ok... "disse abbassando il viso. Valentina odiava doverle rispondere ma la verità le avrebbe fatto troppo, quindi evitava di parlare del lavoro di sua madre... La prostituta... Che razza di lavoro era?! Se lo chiedeva sempre. Spense la luce e si addormentò con la fotografia in mano. Il giorno dopo si alzò presto, c'era scuola, faceva il terzo anno di liceo in una scuola che odiava ma era l'unica che si poteva permettere. Uscì di casa dopo aver svegliato Sara e fatto le solite raccomandazioni. Si chiuse la porta alle spalle e chiuse a chiave. Si mise le cuffiette e iniziò a camminare verso la fermata. " Lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene, quindi se escludi gli aviatori, i falchi, nuvole, gli aerei, aquile e angeli, rimani te ed io mi chiedo ora che farai, che nessuno ti verrà a salvare." diceva la canzone di Tiziano Ferro... Se lo chiedeva anche lei che cosa avrebbe fatto, con tutto quel dolore e quelle ferite aperte. Salì sull'autobus e cercò un posto, si mise vicino al finestrino, l'autobus ripartì. Dal finestrino passavano velocemente macchine, alberi, case.. Avrebbe voluto che passassero nello stesso modo tutte le cose brutte, ma non era possibile... Ogni tanto le sembrava di essere una sopravvissuta, anche se non del tutto, stava ancora combattendo una guerra infatti, contro il mondo, ma anche contro se stessa forse..ed era la cosa più dolorosa.

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Capitolo 2
*** Lacrime di chi lotta ***


"Amore mio!" disse Annalisa da lontano. Annalisa era una bellissima ragazza, aveva i capelli rossicci e gli occhi nerissimi e grandi. Spesso Valentina era stata salvata da lei, e spesso avrebbe voluto esserle altrettanto vicino ma, Annalisa si teneva sempre tutto dentro, rendendo impossibile alle persone capire come stava realmente. "Allora, che mi racconti? "disse mostrando un gran sorriso. " Niente di che... Mi sei mancata Nali.. " disse Valentina buttandosi tra le braccia di Annalisa, e scoppiò a piangere. " Ehy.. Tesoro.. Che succede.. Sh.. Ehy va tutto bene.. " Valentina singhiozzava, non riusciva a smettere di piangere. " Andiamo via? " " Vale.. Ascolta, lo so che è difficile.. Ma andare via a cosa serve? Non piangere piccola.. Tutto si risolverà.. Te lo prometto.. "Annalisa la strinse forte al suo petto accarezzandole il viso, le sfiorava le guance bagnate con dolcezza, Valentina chiuse gli occhi e si addormentò. Una luce che penetrava dalla finestra la svegliò, le lunghe tende rosse davano una luce soleggiata alla stanza, intuì che Annalisa l'avesse portata a casa la sera prima. Si alzò dal letto e trovò un biglietto sul comodino. " Stay strong treasure, la tua Nali " piegò il biglietto con cura e lo ripose nel cassetto. Sara dormiva nella sua cameretta. Era un esserino così piccolo, Valentina spesso aveva grandi sensi di colpa, pensava che non le stava abbastanza vicino, il problema è che non riusciva a starle a vicino, avevo paura di trasmetterle la sua tristezza e il suo dolore, la guarda dormire nel suo lettino, con i boccoli biondi poggiati sul cuscino e la manina davanti alla bocca, sembrava una bambolina, erano completamente diverse, Valentina aveva grandi occhi verdi scuro, capelli neri e una spruzzata di lentiggini. Era domenica, in casaa erano sole la mamma, era andata da qualche parte. Scese in cucina, Annalisa aveva lasciato la colazione. Come avrebbe fatto senza lei.. Portò la colazione a Sara e la lasciò un biglietto con su scritto che sarebbe tornata per pranzo e che se voleva poteva andare da Giulia, la sua vicina alla quale Sara era tanto affezionata. Uscì si casa e si diresse verso il parco. Non c'era un anima, solo un ragazzo seduto su una panchina, stava leggendo un libro, uno dei preferiti di Valentina, l'aveva letto mille volte quel libro, parlava di un ragazzo che scappava di casa e iniziava una nuova vita, avrebbe voluto farlo anche lei, ma scappare, avrebbe implicato di sicuro un motivo per tornare. Si sedette sotto il suo albero preferito, dove aveva inciso le iniziali della sua migliore amica, Charlotte, la quale era ripartita per la Francia, il suo paese d'origine, 1 anno prima. Le mancava, le mancava tantissimo, si era portata via un suo pezzo di cuore andandosene. " Non ho mai visto delle lentiggini così belle" disse qualcuno interropendo bruscamente i suoi pensieri. Era il ragazzo di prima, Valentina rimase bloccata, aveva due occhi che ipnotizzavano, blu, splendidi. "C.. Cosa? "disse Valentina. " Ricordano una costellazione " " Ah.. Eh.. Grazie" "Come ti chiami? " " Valentina" "Mh.. È un nome che dice una storia! "disse tirando fuori una sigaretta. "Ah.. E tu come ti chiami?" "Alex! Ah... Il mio è un nome banale.. Non mi piace.. Anzi lo odio! "disse ridendo, aveva un sorriso splendido. " Allora Valentina! Voglio conoscere la tua storia.. Quindi se ci stai domani ti invito a cena! So che posso sembrare un pedofilo ma amo le storie della gente, soprattutto di quelle come te.. " Valentina arrossì. " Lo prendo come un si? "rise." Allora domani, qua stessa ora, e poi scegli tu dove andare! " " Vabene! "disse Valentina ridendo. " Allora a domani, non mi dare buca eh?! "rise e se ne andò. Valentina rimase completamente spiazzata, era la prima volta che le capitava una cosa del genere. Il telefono squillò, era Annalisa. " Nali, ciao non sai che cos... " " Vieni subito a casa tesoro" sembrava in lacrime. "Ma che succede? " " Tesoro vieni qua.. " " Ok.. " Non aveva mai sentito Annalisa così.. Cosa stava succedendo..?

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Capitolo 3
*** La dolcezza, l'arma più forte di tutte ***


Valentina arrivò davanti casa, c'era un ambulanza. Il cuore iniziò a batterle forte. Il suo primo pensiero fu Annalisa. Corse, aprì la porta velocemente, era già in lacrime. "Annalisa! "urlò a squarciagola." Annalisa! " soffocava quasi nell'urlare il suo nome. " Piccola! "sbucò Annalisa dalle scale. Valentina le crollò addosso piangendo a dirotto. " Pensavo.. Io pensavo che, tu.. Tu.. Io.. " " Sono qua, sono qua.. "le sussurò stringendola forte. " Ma allora..chi? "non fece in tempo a finire la frase che sbucò una barella, un telo nero sopra, dal quale sbucava un boccolo biondo. Valentina rimase là, senza fare niente, tutto ciò che era intorno a lei scomparve, poi un giramento di testa e svenne. " Nina, nina, piccola mi senti? "una voce in lontananza la svegliò da un sonno che le sembrava esser durato anni. " Nali... Dove sono? " " Amore piccolo, sei svenuta.. " Improvvisamente le tornò tutto alla mente. Nei giorni successivi non si mosse dal letto, passavano le persone, e lei rimaneva impassibile a fissare il vuoto. Annalisa stava tutto il giorno seduta accanto a lei, ogni tanto le parlava, ogni tanto le stringeva la mano, ogni tanto dormiva, e ogni tanto quando pensava che Valentina dormisse piangeva in silenzio, Valentina stava male nel vederla così, ma non riusciva a reagire. Della mamma non c'erano tracce, e non sapeva come fosse avvenuta la morte della piccola Sara, ma non osava chiederlo, non ce la faceva. Passavano i giorni. Erano le 10.00 di sera. Annalisa fissava Valentina con sguardo ormai distrutto. " Tesoro.. Ti prego dimmi una parola, non ce la faccio a vederti così.. Amore mio ascolta, devi reagire, devi lottare, se vuoi io posso lottare insieme a te, andiamo avanti insieme, insieme ok?"Annalisa prese la mano di Valentina e la strinse,poi si alzò dalla sedia e si mise sul letto. Valentina poggiò la testa sul suo braccio e poi si rannicchiò tra le sue braccia, Annalisa le tirò su le coperte, spense la luce e la strinse a se sussurrandole all'orecchio dolci parole. "La mia piccola guerriera, Valentina.. Ti voglio bene.. "si addormentano insieme in quel modo così difficile e doloroso.

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Capitolo 4
*** Save me ***


La mattina dopo Valentina sarebbe stata dimessa. Annalisa prese le poche cose che si erano portate in ospedale, poi tornarono a casa. "E ora? "disse Valentina terrorizzata. Annalisa accese il motore della macchina e partì. " Ora andiamo a casa Nina... " " A quale casa? " Annalisa rabbrividì a quella domanda. " Ti porto a casa mia... " " E le mie cose? E poi mia madre? E poi che.. " " Tesoro.. " " E la scuola e..e.. "Valentina alzava sempre di più la voce. " Come è morta?! "disse urlando. Annalisa rimase in silenzio. " Nina... " " Voglio andare a casa.. "disse Valentina trattenendo le lacrime. " Voglio Sara! Voglio essere felice! Che cazzo ho fatto di male.. Dimmelo Nali che ho fatto?! "urlò forte. Annalisa fermò la macchina e si spostò sul sedile si Valentina mettendola sulle ginocchia, le prese il viso tra le mani e la guardò senza dire parola. Non c'era bisogno di parlare.. " Non so che cosa succederà, non so se ce la faremo, non so dove sia tua madre... Ma so che ti voglio un bene dell'anima e che faro di tutto per te amore mio sappilo" Rimasero abbracciate per un po in quell abbraccio che scaldava il cuore e l anima e poi ripartirono.

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Capitolo 5
*** Le foto di chi ama ***


Passarono i giorni,le settimane,Valentina precipitava nel vuoto più totale,le sembrava surreale ciò che stava succedendo,il dolore le ofuscava tutto,e ormai sembrava essere diventato tutto senza senso.Quel giorno decise di andare al parco.Tutto sembrava essere cambiato dopo ciò che era successo,le persone,le case,i parchi,gli alberi..tutto sembrava triste,malinconico.. Arrivò al parco,il vento soffiava sugli alberi,sembravano cantare una ninna nanna,sussurravano qualcosa,chiuse gli occhi,il mondo sembrava esser scomparso,di nuovo..perchè infondo,le succedeva spesso,le bastava un pò di fantasia per allontanarsi per un pò dal dolore. "Lentiggini!"era una voce maschile,inconfodibile,era Alex. "Ho saputo..."disse abbassando la voce. "Come..hai saputo?" "Qua le notizie circolano velocemente...vieni qua.."disse abbracciandola.Infondo si conoscevano da poco,ma per Valentina quell'abbraccio era un sollievo,e anche sentire quella voce era un sollievo,almeno quella non era cambiata. "Sai..io non so perchè ma ogni volta che ti vedo mi fai emozionare,sei uno spettacolo Valentina.."Valentina rise arrossendo,era la prima volta che le dicevano una cosa simile.Non che non avesse avuto ragazzi,ma erano sempre stati interessati solo a una cosa,e dell'amore lei non aveva mai visto traccia.Passarono un pò di tempo insieme,Alex riusciva a farla sorridere nonostante tutto,riusciva a farla arrossire ed addolcire. "Sono stata bene.." "Ne sono felice..e sei bellissima quando ridi.."disse Alex. Si salutarono con un abbraccio e Valentina prese un autobus per tornare a casa. "Sono tornata!"disse chiudendo la porta. "Piccola!" Annalisa era sdraiata sul divano sfogliando un album di foto. "Cosa sono?" "Le foto di una bellissima stellina.."disse Annalisa sorridendo.Valentina si avvicinò e si sedette sul divano.Erano le foto di quando era piccola.Erano tantissime.Glie le aveva fatte suo padre..prima di andarsene.. "Quando conobbi tuo padre,la prima cosa fece fu farmi guardare queste foto!Prima di di andarsene le lasciò a me."disse con gli occhi lucidi. "E perchè non a mamma..?" "Sapeva che le avrebbe perse..." "E aveva ragione.." "Annalisa..?" "Dimmi tesoro." "Perchè se ne è andato?" "Non lo so amore mio...ma ti voleva un gran bene.." Finirono di guardare l'album,ridendo e ogni tanto trattenendo una lacrima che spingeva.Non era semplice spiegare l'affetto che c'era tra le due,era una delle cose più belle e forti che si potessero vedere,uno di quei rapporti indistruttibili.

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