The Marauder's age

di _shrader
(/viewuser.php?uid=632958)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Risveglio da vere Grifondoro ***
Capitolo 2: *** Risveglio da veri Grifondoro ***
Capitolo 3: *** Difesa contro le arti oscure ***
Capitolo 4: *** Chiacchierate in corridoio, pozioni e proposte ***
Capitolo 5: *** Un nuovo piano e un pranzo movimentato ***
Capitolo 6: *** Scoperte alquanto interessanti a erbologia e un piano ***
Capitolo 7: *** La strana ronda che diede l'inizio a tutto ***
Capitolo 8: *** Ricerche ***
Capitolo 9: *** Tra scherzi e giochi si passano le serate ***
Capitolo 10: *** Una giornata da dimenticare ***
Capitolo 11: *** Selezioni e scommesse ***



Capitolo 1
*** Risveglio da vere Grifondoro ***


Risveglio da vere Grifondoro

Immaginate un tranquillo dormitorio femminile nella torre di Grifondoro alle 6:59 di mattina del 2 settembre, tutte le ragazze che dormono, i bauli tutti in ordine, le cose al loro posto, fino a che…
Driiiiin
-Mary McDonald spegni subito quella dannata sveglia!- urlò un ammasso di coperte, o meglio: Alice Prewett, storica ragazza di Frank Paciock, amante spassionata del gossip scolastico, romantica fino al midollo e fan n°1 di Celestina Warbeck.
-Prewett potresri evitare di urlare alle sette del mattino?- disse un’altra voce che risponde al nome di Jessica Benitin, odiata da tutte le ragazze del suo dormitorio e visitatrice di quasi ogni letto maschile di Hogwarts.
- Forse se non urlaste tutte e due sarebbe meglio- commentò con voce minacciosa e impastata dal sonno appartenente alla rossa più famosa del castello, Lily Evans , ragazza semplice, bravissima in pozioni e in quasi tutte le altre materie, con un unico grande problema: James Charlus Potter.
-Ah basta non vi sopporto più io me ne vado in bagno- esclamò Jessica accaparrandosi il bagno.
-Ah basta non vi sopporto più- la scimmiotto il letto di Alice, o Alice dipende dal punto di vista – Mary la sveglia- urlò subito dopo poiché questa non aveva smesso di suonare.
-Fatto!- disse una squillante voce meglio conosciuta come Mary McDonald, ovvero la proprietaria della famigerata sveglia, grande amante dei libri (solo di quelli extra-scolastici, quelli della scuola non li tratta esattamente bene), definita dalle amiche: dolce quanto un muffin, e grande fan dei film d’amore babbani.
-Ragazze, perché dovete urlare ogni mattina- chiese la calma e pacata Emmeline Vance, super timida, molto studiosa e amata da tutti.
-Ragazze ho un problema. Non so come fare, aiutatemi vi prego.- disse Marlene McKinnon, 6° anno, cacciatrice di Quidditch, sorella di J.K battitore della stessa quadra,  entrando come una furia nel dormitorio del 7° anno.
-Marlene potresti non urlare e dirci qual è il problema senza troppe urla, per favore?- disse la Vance.
-Io lo so qual è il problema- disse squillante Alice emergendo dalle coperte – la nostra cara Lene si è fidanzata con Rick Collins, ovvero, il miglior  amico del suo super geloso fratello J.K.-.
Tutte le ragazze presenti nel dormitorio, meno una che stava dormendo, guardarono stupite prima Alice, che sapeva già tutte quelle cose prima che Lene confessasse, e poi Marlene, per la clamorosità della notizia.
-Fate silenzio, io ho sonno- disse l’ultima occupante del dormitorio ovvero: Dorcas Meadows, cacciatrice di Quidditch, molto sportiva e con una scia di cuori infranti alle spalle.
-Tu hai sempre sonno Meadows- commentò Jessica uscendo dal bagno portandosi dietro una folata d’intenso profumo alle rose- comunque io vado, addio-.
-A mai più rivederci- gli urlò dietro Dorcas, ormai sveglia.
-Potremmo tornare al mio problema per favore- implorò la McKinnon.
Ma la nostra cara Lene non aveva valutato una cosa, se Jessica era uscita dal bagno, voleva dire che quest’ultimo era libero...
-Il bagno è mio!- urlarono quattro voci contemporaneamente.
Così Marlene si trovò a cercare un minimo di solidarietà da Emmeline, mentre le altre quattro si lanciarono in una corsa verso il bagno, che fu vinta dalla grintosa Evans.
-Evans se entro cinque minuti non sei fuori entro lo stesso-urlò la Meadows.
-Muoviti Lils che devo vedere il mio Frank- disse anche un’impaziente Alice.
-Se smetteste di urlare ci metterei anche meno- rispose la rossa.
-Ok, ma fai in fretta che mi scappa troppo- disse la povera Mary, che stava saltellando sul posto.
Dopo cinque minuti Lily liberò il bagno e Mary corse dentro talmente veloce che le altre due quasi non la videro.
Alla fine riuscirono ad andare tutte in bagno ed essere pronte per le otto ma, senza risolvere il problema di Marlene.






Hola people, questa è la mia prima long (e la mia seconda storia in totale) perciò, se è orribile, chiedo perdono.
Non so voi, ma io mi sono sempre chiesta cosa fosse successo negli anni dei grandiosi Malandrini, ho letto un po' di storie (alcune fantastiche) su di loro e ora mi sono decisa a scrivere, o meglio fare una cosa simile allo scrivere, anch'io.
Ditemi cosa ne pensate in una anche minuscola recensione, giusto per sapere quanto scrivo male.
Alla prossima, 
_tribute_  

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Risveglio da veri Grifondoro ***


Risveglio da veri Grifondoro
 
Ma torniamo un po’  indietro e scopriamo cosa accadde nel dormitorio maschile dello stesso anno di Grifondoro.
Sono le sette di mattina e pure gli abitanti di questo dormitorio vengono svegliati da una sveglia: quella di Remus Lupin, ragazzo timido e introverso, amante dei libri (tutti), membro  “più sano” dei Malandrini e Lupo Mannaro.
-Remus spegni quella dannata sveglia, ti prego- disse una voce impastata dal sonno meglio nota come Rick Collins, battitore di Quidditch, con una sorella di 27 anni e nuova fiamma di Marlene McKinnon, cioè la sorella del suo miglior amico, quest’ultimo risponde al nome Jhon Kristopher, J.K. per gli amici,  McKinnon battitore di Quidditch, assiduo frequentatore dell’infermeria e famoso per detestare qualsiasi ragazzo che ci prova con la sorella minore.
-Già fatto Rick- disse un particolarmente sveglio Frank Paciock, storico fidanzato della precedentemente citata Alice Prewett, portiere della squadra di Quidditch e grande amico di più di metà scuola.
Infatti, Frank si era alzato presto quella mattina e si era appostato vicino alla sveglia di Remus, con una delle mazze dei due battitori presenti in camera, pronto per romperla se avesse suonato, e così è stato.
Remus guardò sconsolato Frank, che aveva ancora un sorrisetto sadico stampato in faccia, e se ne andò in bagno, con l’intenzione di svegliare gli altri dopo.
Rick intanto si alzò dal letto, si cambio e aspetto che si liberasse il bagno.
Frank, visto che era già andato in bagno prima di compiere il tanto atteso delitto, decise di scendere ad aspettare gli altri in sala comune, la sua decisione fu dettata principalmente dal volersi allontanare dalla  guerra che si sarebbe svolta nel suo dormitorio non molto più tardi.
Dopo qualche minuto Remus liberò il bagno, che fu occupato esattamente 2,5 secondi dopo da Rick. Il giovane lupo mannaro iniziò a svegliare i suoi compagni di dormitorio, iniziò svegliando J.K. che si svegliò senza troppe storie e inizio a bussare senza sosta alla porta del bagno urlando.
Remus lo guardò male per un attimo, per poi ricordarsi che J.K. faceva così ogni mattina, e si preparò mentalmente per svegliare i tre malandrini presenti in stanza.
E il vincitore del posto per il primo a essere svegliato  fu: (rullo di  tamburi) Peter Minus, diciasettenne un po’ pienotto, fan n° 1 di James Potter e Sirius Black, il primo è un abilissimo cacciatore di Quidditch con un grande obbiettivo: uscire con la bella Lily Evans, il secondo è uno tra i più grandi “cacciatori” di ragazze della storia di Hogwarts.
-Peter, alzati!- ordinò Remus al amico “beh se con le buone non funziona… passiamo ad altri metodi” si disse Lupin – Levicorpus!- subito Peter si ritrovò appeso a testa in giù.
-Lunastorta mettimi giù- urlò il povero Peter.
-Finite- borbottò Remus-  prova a rimetterti a dormire e ti ritroverai appeso per le mutande alla torre di astronomia- aggiunse con tono minaccioso.
Peter mugugnò qualcosa d’indefinito per risposta e, si sedette sul letto aspettando il suo turno per il bagno.
Remus, soddisfatto della riuscita del suo piano, iniziò la seconda fase, la più complicata: svegliare James e Sirius senza creare una guerra.
Intanto Rick uscì dal bagno e, senza volerlo, beccò il nostro povero McKinnon che era ancora appostato vicino alla porta.
-Scusa J.K.- disse Rick, anche se in realtà non era molto dispiaciuto, “la prossima volta non appostarti a urlare qua davanti e magari non ti faccio  male” – io inizio a scendere, non voglio assistere alla morte di Remus per mano di quei due- aggiunse poi.
-Eh poi chi raccoglierà i miei resti?- gli chiese il licantropo.
-Ci sono gli elfi per quello!- urlò il “saggio” Collins scendendo le scale.
Nel frattempo J.K. si era impossessato del bagno, lasciando così il dormitorio completamente in mano ai malandrini.
-Peter qualche idea per svegliarli?- chiese il licantropo a Minus.
-Non lo so, il solito Aguamenti?- rispose quello.
-Mh…. Non lo so ci vuole qualcosa di grande, oggi è il primo giorno- commentò Lunastorta, “qualcosa di grande, mi serve qualcosa di grande” – ho trovato- ghignò Remus.
-Cosa hai in mente?- domandò Codaliscia.
Remus prese la bacchetta dalla tasca e si avvicinò ai due addormentati – Tarantallegra- gridò e, subito i due malandrini iniziarono a ballare e si svegliarono.
-Remus cosa diamine sta succedendo?- chiese uno spaventato James.
-Ci potresti gentilmdnte spiegare- disse nello stesso momento Sirius ringhiando.
Intanto Lupin era piegato in due dalle risate, e non dava ascolto alle lamentele dei due che passarono anche agli insulti in poco tempo.
-Le vostre facce- risate- sono -ancora più risate- stupende- disse il giovane licantropo.
-Mio caro Lupin, la mia faccia è sempre stupenda, quella del cornuto qui accanto non è esattamente stupenda ma, diciamo, passabile- commentò Black.
-In realtà è la mia faccia ad essere stupenda, e la tua ad essere passabile- disse James in sua difesa- e non chiamarmi cornuto-.
-Ma sbaglio o, sei sempre tu quello che si vanta delle sue meravigliose corna?- chiese Sirius al fratello.
-Le mie corna sono più che meravigliose, sono stupenvigliose!- rispose quello- ma, tu non intendi quelle stupenvigliose corna da cervo, tu intendi altre corna che sono più che inesistenti!-.
-Io intendo le corna che ti fa la Evans, che sono più che esistenti- aggiunse l’altro ghignando- Remus potresti smettere di ridere e farci smettere di ballare?-.
-Devo proprio?- chiese il diretto interessato.
-Sì devi proprio- urlarono i due insieme.
-Finite- mugugnò Remus tristemente- ora muovetevi, non voglio ritardare anche il primo giorno di scuola-.
-Ah no caro RemmyRem- disse Felpato.
-Tu ci hai svegliato facendoci ballare- continuò per lui Ramoso.
-e ora, tocca a te- finì Sirius.
Remus, capite le intenzioni dei due, iniziò a scappare, in poco tempo i quattro malandrini buttarono tutto all’aria.
Così, quando, J.K. uscì dal bagno si trovo davanti ad un dormitorio pieno di piume dei cuscini, libri sparsi ovunque, vestiti in giro per tutto il dormitorio e quattro ragazzi che si picchiavano in mezzo a tutto ciò.
Ora, voi penserete che davanti a quella vista una persona si sarebbe perlomeno stupita ma, ormai queste scene erano l'abitudine, perciò J.K. alzò le spalle e scese giù. 
A quel punto tra i tre malandrini che non avevano usato il bagno, si scatenò una guerra che fu vinta da James.
Quando i quattro scesero in sala comune, la trovarono completamente vuota, Remus guardò l'orologio temendo di essere terribilmente in ritardo, erano le 8:47 avevano tredici minuti esatti per trovare la McGranitt, prendere gli orari e dare spiegazioni per il ritardo e andare in classe. "non c'è la faremo mai" si disse il povero Lupin.
-Allora, Peter e James andate a vedere se gli altri hanno preso già gli orari per noi, io e Sirius andremo a chiederli alla McGranitt, usiamo i vostri specchietti- e qui indicò Sirius e James- per comunicare, poi andremo in aula, niente fermate a mangiare o chiacchierare chiaro?- disse con tono minaccioso il licantropo.
-Agli ordini capo- dissero i tre mettendosi in riga.
*****
Quando James e Peter raggiunsero la Sala grande la trovarono quasi vuota, infatti al tavolo dei Grifondoro c'erano solo un ragazzo e una ragazza che chiacchieravano: Rick e Marlene.
-Rick, Marlene, avete per caso i nostri orari?-urlò James.
-eccoli qui capitano- disse allegra Lene.
-Quanto ti amo Marlene ?! Quanto?!- disse felice il malandrino.
-James non dovremmo avvisare gli altri?- chiese Pet.
-Giusto, muoviamoci- rispose l'altro- Sirus è la tua mente che ti parla, non dovete più andare da Minnie-.
***
Sirius e Remus stavano correndo per i corridoi.
-Comunque Remus, quella di oggi è stata una bella trovata- disse il primo- non mi ero mai svegliato ballando-.
-Beh, se ci tieni tanto potrei rifarlo- disse l'altro.
-Non ci provare neanche, o ci toccherà vendicarci- rise Black.
-Anche se a pensarci bene, le espressioni che avevate, valgono quanto tutte le vendette del mondo- ribatté Remus.
-Attento a ciò che dici Lupin, potrebbe rivolgertisi contro- lo ammonì Felpato.
-Taci Cane, che laggiù c'è la Mc- disse Lunastorta.
-Aspetta, avverto Ramoso- disse Sirius prendendo lo specchio dalla tasca dei pantaloni ma, appena lo sfiorò un urlo gli ruppe i timpani- Sirius è la tua mente che ti parla, non dovete più andare da Minnie-.
-James, quante volte ti ho detto che ti sento, anche se non urli?- chiese Sirius ringhiando.
-Non lo so... venti o trenta... non mi ricordo- rispose l'altro.
-Potreste non insultarvi per una volta?! James cos'abbiamo alla prima ora?- chiese Remus.
-Difesa- rispose solamente quello.
-Nell'aula al 4° piano?- chiese ancora Lupin.
-Oh yeah- disse Potter.
-Muovetevi vi aspettiamo li- finì il licantropo.



Hola people,
Questo capitolo è un po' più lungo del precedente ma, come non dilungarsi sui fantastici Malandrini ?! 
Comunque qua compaiono due personaggi completamente nuovi: Rick e J.K. 
Se per caso non l'aveste capito Rick si chiama così per via di due scrittori che amo molto Rick Riordan e Suzanne Collins e J.K. è chiaramente ispirato alla Rowling.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima,
_tribute_

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Difesa contro le arti oscure ***


Difesa contro le arti oscure
 
-Buongiorno, sono il professor Roth- disse un uomo sulla cinquantina d'anni, alto e magro- con me imparerete Difesa contro le arti oscure, sia la teoria, sia la pratica- iniziò il professore- prima però vorrei sapere quali incantesimi conoscete e come li conoscete. Perciò, oggi farete un piccolo test, senza voto-. 
Al sentire che il test era senza voto molti ragazzi, spaventati dall'idea di un test già il primo giorno, ripresero colore.
-Vi servono solo piuma e inchiostro- disse il prof.
Intanto in quel momento un affannato Rick entrò in classe.
-Mi scusi prof., e che non ho visto l'orologio e mi ero fermato a mangiare, poi una ragazza mi ha fermato e non mi lasciava più, o dovuto distrarla e poi lo seminata- disse con il fiatone. 
-Non fa nulla, signor...?- disse Roth guardando Rick.
- Collins signore- rispose.
- Perfetto signor Collins, distribuisca questi test ai suoi compagni.- ordinò il prof. -E stia tranquillo, è un test senza voto- aggiunse quando vide che il ragazzo era sbiancato.
Il nostro ritardatario tirò un sospiro di sollievo e iniziò a distribuire le schede.
Una volta distribuiti i test, Rick si ritrovò costretto a sedersi vicino a uno dei Serpeverde che seguivano Difesa con loro.
-Sai sanguesporco, non ci credo neanche un po’ al fatto che ti abbia fermato una ragazza. Nessuna ragazza cercherebbe di stare più tempo con te- disse il serpeverde, Marcus Avery.
-Oh non sai quanto ti sbagli purosangue- disse calmo il Grifondoro- E ora scusa ma, ho un test da fare. Sai com'è noi sanguesporco siamo così stupidi- continuò utilizzando molto sarcasmo nell'ultima parte della frase.
- E già voi fecce siete proprio stupidi- disse Avery ma, senza sarcasmo.
-Scusi prof. Avery qui accanto mi disturba, potrebbe gentilmente trovare una soluzione sa, non vorrei che disturbasse troppo da impedire lo svolgimento del compito agli altri- disse pratico Rick al professore, infatti Rick arrivava da una famiglia completamente babbana dove, quasi tutti, erano avvocati o politici o manager... in pratica gente molto brava ad utilizzare le parole giuste.
-Beh direi che il signor Avery può venire qua davanti a chiacchierare con me, visto che oggi, a quanto pare, ha la parlantina facile- disse Roth.
Avery fu costretto ad Avery fu costretto ad andare e Collins tornò al suo compito ghignando.
Intanto Lily era più concentrata sulla presenza di Piton che sul test, difatti alla fine del 5° anno lui le aveva dato della Mezzosangue, quello in realtà fu più la goccia che fece traboccare il vaso, tra i due, durante il 4° e 5° anno, c'erano stati molti litigi dovuti agli amici frequentati da lui.
Sotto sotto la rossa era grata a James e Sirius per averli fatto quello scherzo dopo i G.U.F.O. almeno così a capito chi era veramente Severus ma, non lo disse mai a nessuno.
Invece Emmeline, seduta accanto a Mary, iniziò a svolgere il suo tema. 

# 1) Qual è la formula del incantesimo di Disarmo?
       Expeliarmus.
       Descrivi brevemente questo incantesimo.
      L’Expeliarmus, viene utilizzato per disarmare l’avversario in pochi secondi. E’ molto utile e molto potente.
#2) Qual è la formula del sortilegio scudo?
        Protego.
       Descrivi brevemente questo incantesimo.
       Funziona come uno scudo fatto di energia magica di protezione. Ha l'effetto di far rimbalzare indietro l'incantesimo che viene usato contro di esso.
#3) Qual è la formula dello schiantesimo?
       Stupeficium.
       Descrivi brevemente questo incantesimo.
       Lo Schiantesimo è un incantesimo per colpire oggetti o persone. Quando viene scagliato emana luce rossa e colpisce la persona più vicina.
#4) Quale formula bisogna utilizzare per svegliare una persona che è stata schiantata?
        Innerva.
#5) Qual è la formula del incantesimo di pietrificazione totale?
       Petrificus Totalus.
       Descrivi brevemente questo incantesimo.    
      Questo incantesimo immobilizza il corpo del nemico facendolo diventare duro come il ghiaccio e freddo al punto di non permettergli alcun movimento.
#6) Qual è la formula del Incanto Patronus?
       Expecto Patronum.
     Descrivi brevemente questo incantesimo.
    Consiste nell'evocare tramite la bacchetta magica una figura argentea, che difenderà l'evocatore per tutto il tempo in cui quest'ultimo resterà concentrato su di un intenso ricordo felice.
#7) Qual è la formula per un incantesimo di memoria?
­­­­      Obliviate.
#8) Elenca almeno tre segni per cui puoi riconoscere un lupo mannaro non trasformato
     1. sarà spesso malato nei giorni vicino alla luna piena
     2. sarà ricoperto di cicatrici
     3. probabilmente non avrà segni di calvizie

#9) Qual è la formula del incantesimo di luce? E quella per spegnerlo?
      Lumos è la formula, Nox è la sua controformula.
#10) Descrivi brevemente l’incantesimo Homenum revelio?
      L’incantesimo Homenum Revelio, serve per individuare la presenza di uno o   più uomini anche nascosti.
#11) Qual è la formula per lanciare una Fattura Orcovolante?
      Mostrum.
     Descrivi brevemente questa fattura.
      Riempie la stanza o il luogo in questione di mostruosi esseri svolazzanti simili a spettri, non ha effetto sulla persona che lo lancia.
#12) Quali sono le tre maledizioni senza perdono? Elencale è fai una piccola descrizione per ognuna di esse.
       Avada Kedavra o l’anatema che uccide, si utilizza appunto per uccidere una persona, la morte sarà molto rapida e indolore. Questa maledizione è illegale.
       La maledizione Cruciatus, viene utilizzata per torturare qualcuno, se questa maledizione viene utilizzata troppe volte causa la morte.
       La maledizione Imperius, viene utilizzata per comandare a proprio piacimento una persona. Questa maledizione è illegale come le altre due.
 

Emmeline guardò soddisfatta il suo test e lo consegno al professore.
-Grazie mille signorina, ora se vuole può ripassare altre materie basta che lo faccia in silenzio- disse questi.
La Vance fece un timido sorriso al professore e si sedette al suo posto, decise di ascoltare il professore e iniziò a sfogliare il libro nuovo di incantesimi.
Più in là anche J.K. stava svolgendo il suo test.
"Allora questa dovrei saperla no? e così semplice no? semplice come Emmeline. No, non devo pensare a lei, non devo pensarci ora, adesso non è il momento esatto" stava pensando McKinnon.
-Remus, Remus mi dici qual è la seconda- stava dicendo James al amico.
-Ma per una volta non potresti farla da solo la verifica?!- rispose Remus.
-No, Remus non possiamo, ora rispondi- disse Sirius seduto affianco a Potter.
A Lupin invece, era toccato stare vicino a Peter, che stava cercando di copiare da lui.
-comunque la risposta è Protego- disse il lupo mannaro che, in Difesa contro le arti oscure se la cavava più che bene.
J.K. che sentì la risposta la trascrisse e continuò il suo test perdendosi ogni tanto a guardare Mel.
Ma J.K. e Lily non erano gli unici persi nei loro pensieri, anche Mary era piuttosto distratta dal suo compito e pensava a un modo per godersi al massimo quel ultimo anno protetti dalle mura di Hogwarts perché, fuori, c'era la guerra. E questo voleva dire tanta morte e disperazione. Immersa in questi drammatici pensieri Mary finì il compito e consegnò al professore, quando tornò al suo posto si mise a sonnecchiare sul banco aspettando la fine della lezione.
Frank e Alice infondo all'aula stavano allegramente chiacchierando mentre svolgevano il loro test.
Dorcas invece era impegnata a svolgere il proprio test e a cercare di comprendere come sarebbe stato questo nuovo professore, sembrava un buon prof. ma, non la convinceva.
C'era qualcosa di strano in lui. Come se dietro le buone parole ci fosse un animo cattivo, vendicativo.
Quando si decise a smetterla di studiarlo, si fermò a guardare la sua compagna di banco, Lily. Stava ancora svolgendo il suo compito e, di tanto in tanto, guardava nella direzione di Piton.
Dorcas osservò anche lui, non aveva mai capito il perché della sua amicizia con la rossa, l'unica persona che conosceva tutta la storia da sempre era, in quanto miglior amica di Lily , Alice. La Evans si era decisa a raccontare tutto anche alle altre solo due anni prima, quando aveva definitivamente chiuso con lui.
La Meadows osservò Lily alzarsi e consegnare compito, quando passò vicino a Piton, Dorcas notò che la rossa fece uno sforzo enorme per non guardarlo e andare avanti.
Alla fine la Evans si sedette al suo posto e guardò Dorcas con fare interrogativo, quest'ultima scrollò le spalle e si dedicò a finire il test.
Quando arrivò all'ultima domanda: le maledizioni senza perdono. La Meadows aveva perso la madre per colpa di una di queste maledizioni: la maledizione Cruciatus.
Erano stati dei maghi vestiti di nero a torturarla fino alla morte e Dorcas era nascosta in un cassettone li vicino e vedeva tutto. Sua madre le aveva detto di nascondersi lì e fare assoluto silenzio, Dorcas l'ha ascoltata e l'ha vista morire davanti a lei. Quando sono arrivati gli Auror a casa sua lei non era ancora uscita e piangeva in silenzio. Era uscita solamente quando la casa era tutta vuota. Da quel giorno ha sempre vissuto con gli zii, con la nonna o con chi altro potesse guardare una bambina di sette anni.
Quando compì undici anni e arrivò la lettera per Hogwarts fu uno dei giorni più belli della sua vita. Solo più tardi, a tredici anni, scoprì gli assassini di sua madre e rimase sconvolta da uno di essi: Tom Meadows. Il padre che lei pensava fosse morto era vivo. E aveva ucciso sua madre.
Da quel giorno Dorcas iniziò a fidarsi sempre di meno delle persone e a chiudersi in se stessa. Finché un giorno, dopo vari mesi in cui si era allontanata dalle amiche, una Lily Evans infuriata non le ha urlato contro minacciandola di morte se non la finiva di tenere il muso con tutti e che loro ci sarebbero state sempre per lei qualunque cosa fosse successa disse anche - dormirei anche con un pigiama rosa con dei disegni infantili in sala comune se servisse-, Dorcas al iniziò la guardò male e continuò a tenere il muso. Ma quando la sera tornò in dormitorio dopo una passeggiata notturna, inutile dire chi vide dormire su uno dei divani della sala comune in un pigiama rosa con i coniglietti sopra, così decise che forse di qualcuno si sarebbe potuta fidare e, dopo aver svegliato Lily, si riunì con le altre e scoprì che le erano mancate.
Dorcas riemerse per l'ennesima volta dai suoi pensieri e iniziò a rispondere.
Scrisse prima la descrizione del Avada Kedavra e poi della maledizione Imperius.
Stava per scrivere della Cruciatus quando suonò la campanella e tutti furono costretti a consegnare.
 
 
 
Hola people,
Questo capitolo è un po' più lungo del precedente e spero che vi piaccia.

Comunque grazie per le recensioni, le seguite e le ricordate e anche solo ai lettori silenziosi.
Spero che la storia di Dorcas sia capibilr, è un po' triste lo so, però ho provato a risollevare un po'il morale con la storia di Lily in pigiama.
Vi prego di commentare (anche se dovesse essere negativa o neutra mi va bene),
Alla prossima,
_tribute_

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Chiacchierate in corridoio, pozioni e proposte ***


                          
Chiacchierate in corridoio, pozioni e proposte
Marlene stava vagando per il castello pensando a come spiegare la sua relazione con Rick al fratello, senza causare guai.
"potrei iniziare a preparare il campo, per esempio chiedendo a J.K. come dovrebbe essere il mio ragazzo secondo lui... oppure... non lo so. Uff un fratello meno geloso no e?! Forse... Rick potrebbe iniziare a dire a J.K. che mi trova molto carina, velatamente, poi io potrei iniziare a fare commenti carini su di lui, con J.K. Alla fine gli e lo diciamo e vediamo cosa succede" Marlene sorrise soddisfatta del suo piano e continuò a camminare per il castello.
Ad un certo quando si trovava al 5° piano sentì delle voci e il suo spirito da curiosa la spinse a origliare la conversazione tra due serpeverde.
-Sono sicuro che se lo chiediamo quelli del 7° anno ci porteranno tra di loro- stava dicendo uno.
-No, dobbiamo aspettare che ci reclutano subito loro. Non dobbiamo chiederlo, dobbiamo farci volere- disse il secondo, a Marlene sembrò una voce molto familiare ma, non capiva di chi fosse.
Stava per avvicinarsi a scoprirlo quando suonò la campanella e tutti uscirono dalle loro aule.
Marlene si decise ad andare in aula, aveva Divinazione ed era dal altro lato del castello. Così si iniziò a incamminarsi per non arrivare troppo in ritardo.
*
I ragazzi di Grifondoro del 7° anno uscirono dal aula e andarono tutti verso l'aula di pozioni.
-Evans come va?- chiese James mettendo un braccio sulle spalle della Grifondoro.
-Bene Potter- disse risoluta Lily togliendo il braccio di James.
-Come sono andate le vacanze?-continuò lui.
-Chi lo può sapere? forse bene, forse male è tutta una questione di opinioni- disse lei enigmatica, quel estate non era stata molto bella ma, aveva scoperto una serie alla televisione chiamata Doctor Who, dove il protagonista a volte per non dover rispondere alle domande, diceva frasi senza senso. Lily aveva deciso che avrebbe potuto provare a comportarsi così con James, magari in questo modo lui non avrebbe replicato.
E il suo piano riuscì alla perfezione. Guardò soddisfatta James che cercava un modo per replicare, senza riuscirci, e si incamminò verso l'aula di pozioni più velocemente.
-Ti ha zittito amico - stava sghignazzando Sirius guardando James boccheggiare.
-Che ha detto?!- chiese Potter sconvolto.
-Può aver detto bene, può aver detto male. E' una questione di opinioni James- disse Rick, che aveva capito il trucco di Lily.
-Perché vedi James, tutto è un opinione, pure il colore della tua sciarpa e un opinione. Io potrei dire che è rossa, qualcun altro potrebbe dire che è gialla e un altro ancora che è rossa e gialla oppure rubino e oro- disse Remus, che avendo una madre natababbana aveva visto lo stesso tele-film.
James li guardò stralunato e cercò supporto, prima in Sirius, che però rideva come un pazzo, Peter che cercava di capirci qualcosa e per ultimo in J.K. che era perso nei suoi pensieri.
-Oookey- disse Potter.
Quando arrivarono in aula Remus e Rick avevano ancora un sorriso più che soddisfatto in volto, Sirius stava ridacchiando, Peter e James guardavano male i due e J.K. era ancora nel suo mondo
-Buongiorno ragazzi- disse il professore Lumacorno- questo è il vostro 7°anno, l'ultimo. Per cui dovete prepararvi al massimo per i M.A.G.O.- continuò.
-Giuro che se riiniziano a fare come due anni fa, quando ai G.U.F.O. dicevano ogni giorno che c'erano gli esami, picchio qualcuno- disse Mary a Dorcas.
-Tu che picchi qualcuno. Non dire cavolate Mary- commentò quella ridendo.
-Solo perché preferisco leggere a fare sport, non vuol dire che non sono pericolosa- rispose la mora.
-Mary tu sei l'essere meno pericoloso del mondo, dopo Emmeline ovvio- replicò la Meadows.
-Ehi- dissero Mary ed Emmeline.
-Beh Emmeline tu non hai mai fatto male a nessuno, neanche per scherzo. E tu Mary, se non contiamo quando hai picchiato Avery alla babbana al 3° anno, sei nella stessa situazione- si difese Dorcas.
-Forse hai ragione, forse- concesse Mary- ma potrei farlo davvero questa volta-.
-Sogna McDonald, Sogna- la prese in giro Dorcas.
-Uff….. Taci Meadows, io dovrei seguire la lezione, perché se non posso picchiare qualcuno, trovo un altro modo per vendicarmi su di lui- affermò la McDonald.
Mentre le due ragazze  battibeccavano Lily seguiva con attenzione la lezione, pozioni è sempre stata la sua materia preferita, adorava mescolare gli ingredienti, l’odore del pentolone sul fuoco ma,  soprattutto adorava il fatto che potesse fare le pozioni anche a casa, fino a due anni prima si incontrava al parchetto con Severus e preparavano pozioni fino a sera.
Ma, poi tutto è andato a rotoli quando avevano litigato.
-Oggi prepareremo una pozione semplice per iniziare il ripasso che vi porterà agli esami- stava dicendo il professore- la pozione scaccia- brufoli, è del primo anno perciò mi aspetto il massimo da voi-.
Il prof. Iniziò a scrivere sulla lavagna:
Ingredienti:
-2 zanne di serpente;
-4 lumache cornute;
-2 aculei di porcospino.
Procedura:
1. Aggiungi le zanne di serpente nel mortaio;
2. Frantuma con il pestello fino a ottenere una polvere finissima;
3. Aggiungi 4 misurini di zanne tritate nel tuo calderone;
4. Riscalda il miscuglio a 250 per 10 secondi;
5. Agita la bacchetta;
6. Lascia fermentare e torna tra 45 minuti;
7. Aggiungi le lumache cornute nel tuo calderone;
8. Togli il calderone dal fuoco;
9. Aggiungi gli aculei di porcospino nel tuo calderone;
10. Mescola 5 volte, in senso orario;
11. Agita la bacchetta per completare la pozione.
-Alla fine di quest’ora dovete consegnarmi qui una provetta della pozione, nei 45 minuti di tempo che avete potete fare ciò che volete, basta che non coinvolga lo stare in piedi- disse Lumacorno- o compromettere la pozione di altri compagni- aggiunse guardando, in particolare James e Sirius.
Tutti iniziarono a prender l’occorrente per la pozione e iniziarono, poi, a seguire le istruzioni per farla bene.
-Quest’anno voglio diventare bravo in pozioni, Remus dimmi come si fa- disse James al lupo.
-Potresti provare studiando ed esercitandoti, senza rimandare a 5 minuti prima della lezione- disse saggiamente Remus.
-Nah…. E’ troppo difficile- disse Potter- ma, potrei chiedere alla più brava del corso- continuò guardando Lily intenta a preparare la pozione per il meglio.
-James, mi dispiace rompere i tuoi desideri, ma come pretendi che la Evans, che ti odia a morte, ti dia una mano- disse logico Sirius.
-Lei non mi odia a morte, però se riuscissi a convincerla a darmi ripetizioni, potrei provare a dimostrarle che non sono un idiota e uscire con lei, poi sposarci- ragionò James.
-E avere tanti figli da poter formare due squadre di Quidditch- finirono per lui gli altri tre Malandrini.
-L’hai già detto un milione di volte James- disse Sirius.
-Quando ti deciderai a capire che lei non ti vuole e lasciarla stare?- chiese Remus.
-Quando lei uscirà con me!- affermò Potter, con un sorriso ebete in faccia.
-Cioè mai, sai a volte provò quasi compassione per la Evans, poi mi ricordo che è solo una sapientona so tutto io che spara-sentenze a destra e manca- disse Black.
-Sirius, prima di tutto anche tu ora stai sputando sentenze su chi non conosci, secondo lei non è così, fidati di me per una volta- cercò di dire Remus.
-Bah…. Quella rossa ti ha contaminato il cervello pure a te Lunastorta- rispose l’altro.
-Possiamo tornare al mio problema, come faccio a farmi aiutare da Lily? Le ho provate tutte: farmi mettere una buona parola dalle sue amiche, dal professore di Difesa dell’anno scorso, stressarla fino alla morte, durante una partita di Quidditch….. come faccio? Remus, tu che sei suo amico aiutami!- implorò Ramoso.
-Inizia a non stressarla- disse Lunastorta in risposta- di sicuro aiuterebbe la tua posizione-.
-Oppure potresti rapirla ma, mi sembra abbastanza tosta da riuscire a liberarsi e farti fuori- ragionò Sirius.
-Già- confermarono James e Remus.
-Potresti proporle di essere solo amici- suggerì Peter in uno squittio.
-Potrebbe funzionare  Remus?- chiese Potter.
-Se ci vai piano… Sì potrebbe funzionare- rispose quello.
-Ehi, io ho finito la prima parte della pozione, lei pure. Dite che riesco a parlarle ora?- disse impaziente James.
-Aspetta la fine dell’ora Ramoso, però chiediglielo con gentilezza- lo ammonì Lupin.
-E cosa le dico?- domandò il giovane occhialuto.
-Dobbiamo farti il dialogo già pronto Ramoso?- chiese Sirius.
-Sarebbe utile- rispose.
-Prova a fermarla e a dirle: ”Evans (non chiamarla Lily o ti scanna in partenza) potrei dirti un attimo una cosa, ti prego, giuro che non è una cavolata”- propose Remus.
-E se lei mi dice di no?- chiese Ramoso.
-Tu dici ok, fai la faccia un po’ da cane bastonato e te ne vai- disse Lupin- se fai così, forse, potrebbe darti una possibilità-.
-Evvai! E poi come continuo?-  chiese Potter.
-Dille: “mi dispiace di essermi comportato male con te in passato, potremmo riprovare tutto da capo?” con le ragazze che vuoi riportarti a letto funziona- suggerì “saggiamente” Black.
-Forse non per lo stesso scopo ma, potresti dirle così- acconsentì Remus.
-E poi?- chiese di nuovo James.
-Non lo so, dipende da lei- rispose il lupo mannaro.
-Inventerò qualcosa- disse Potter.
-Bravo cerbiatto- disse Felpato arruffando i capelli del amico.
-Non chiamarmi cerbiatto. Cane da due soldi- disse Ramoso.
Tra i due si scatenò una lotta a cui Remus assistette sconsolato.
Al termine dei 45 minuti i quattro ragazzi terminarono la pozione e, poi la consegnarono.
-Io vado, spero di tornare vivo- disse James.
-Sarebbe solamente un letto in meno e spazio vitale in più- commentò Sirius facendo spallucce.
-Taci cane- disse l’altro.
James prese coraggio e si avvicinò a Lily, che stava parlando con Dorcas.
-Ehm… Lil... no scusa, Evans potrei parlarti un attimo in privato, ti prego giuro che non voglio chiederti di uscire- disse Potter.
Lily era un po’ diffidente ma, forse James stava dicendo la verità, e non aveva neanche quel sorrisetto arrogante in faccia.
-Okay. Ma, se mi dici una cavolata te ne pentirai Potter- accettò la Evans.
-Ok, non è una cavolata, o almeno per me non lo è, poi per te non lo so. Volevo dirti che mi dispiace tanto per tutti quelli scherzi, quelle prese in giro, gli assalimenti ecc.. e mi chiedevo se potessi perdonarmi e, riiniziare tutto da capo- disse James- sempre se tu vuoi, non voglio obbligarti-.
Lily rimase stupita dalle parole del Grifondoro ma, pensava che un mi dispiace non bastasse per scusare tutti gli scherzi e le beffe subite.
-Senti Potter, non credo che un mi dispiace basti. Mi piacerebbe risponderti che andrebbe bene fare come hai detto tu ma, non credo che sia possibile- disse la rossa.
-E non c’è niente che io possa fare per migliorare la mia situazione?- chiese speranzoso Potter.
-Alla ronda che dovremo fare questa sera, dimostrami che non sei un idiota e che ora sei sincero, e potrei rivalutare la tua proposta- acconsentì Lily, normalmente gli avrebbe detto di no in partenza, ma gli sembrava sincero e meglio averlo come amico che come nemico no?
James fece un sorriso enorme e sempre sorridendo come un ebete se ne andò a cercare gli altri Malandrini.
Lily guardò James andarsene così felice "sembra un bambino" pensò, e non riuscì a trattenere un sorriso.
Si avvio verso la sala comune poiché aveva un'ora buca.
-Lils aspetta- le disse una voce, quella di Severus Piton.
-Non chiamarmi Lils, Piton- disse lei- solo i miei amici mi possono chiamare così-.
-Allora... tra poco anche Potter ti chiamerà così- affermò lui.
-Non ti deve interessare, non più almeno- rispose lei.
-Lily... Evans- si corresse- mi dispiace io...-.
-Potevi pensarci prima- disse lei fingendo indifferenza.
-Ti prego, almeno ascoltami- pregò il Serpeverde.
-Non voglio più ascoltarti- disse alla fine lei fredda.
La Evans lo guardò un ultima volta e se ne andò. Con le lacrime agli occhi.



Hola people, eccomi qui con un nuovo capitolo, 
Spero che non sia troppo orribile, la parte di Lily e Piton o quella di Lily e James. Se pensate che Lily sia un po' troppo permissiva con James beh, io non penso che lei sia una con dei pregiudizi verso di lui, forse era un po' diffidente però, vedendolo senza sorrisetto arrogante ha provato ad ascoltarlo. Spero che abbiate capito la mia mente contorta. E comunque ho sempre pensato che James fosse Caposcuola perché nella versione inglese del primo libro, mi sembra, Hagrid dice che erano "Head boy and girl" che in Italia hanno tradotto con i migliori della scuola
Per la pozione l'avevo trovata su di un sito, lo so che è del primo anno ma, secondo me al settimo anno hanno fatto un mega super ripasso per gli esami.
Riguardo alla prima  parte, quella del discorso tra i due serpeverde, non ho la minima idea di quando scoprirete chi sono, anche se io lo so muahahahah.
Ringrazio le seguite, le ricordate e le preferite, vi amo tanto.
Alla prossima,

_tribute_
P.S. vi prego una piccola recensioncina non fa male a nessuno

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Un nuovo piano e un pranzo movimentato ***


Un nuovo piano e un pranzo movimentato  
Rick e Marlene si incontrarono al 3° piano.
-Hai trovato un modo per dirlo a tuo fratello- chiese lui.
-Forse...- rispose lei incerta.
-Vai, spara- commentò il Grifondoro.
Marlene rabbrividì- Non usare quella parola-.
-Oh... scusa Lene. Mi dispiace, è l'abitudine- si corresse Collins.
La giovane McKinnon odiava qualsiasi parola avesse a che fare con le pistole, quando aveva 6 anni, durante una protesta vicino a casa sua, in America,  avevano sparato a Marlene che si era salvata per miracolo. Da quel momento Lene ha iniziato ad avere paura delle pistole e J.K. ad avere paura di perdere la sorella.
-Allora il piano è... se io inizio a fare commenti carini su di te e tu si di me in sua presenza, ma non dobbiamo essere insieme, poi gli e lo diciamo e boh- spiegò Lene.
-Se non abbiamo un piano migliore, questo può andare- acconsentì lui.
-Potevi pensarci tu- si difese la ragazza.
-Io pensavo a cose meno "pensose"- rispose lui con un sorriso malizioso prima di baciarla.
-Oh oh.. Rick vacci piano con lei, abbiamo un campionato da vincere e io come farei senza una cacciatrice- commentò James che, con i malandrini, stava passando di lì.
Rick e Marlene si staccarono un po' imbarazzati ma, poi Rick pensò "quante volte è  successo che James o Sirius si facessero una ragazza davanti a me", così disse- Fanculo Capitano- e tornò a baciarsi con Marlene, che all'inizio rimase stupita, ma poi rispose al bacio.
Remus trascinò via gli altrui prima che potessero fare battutacce.
-Io dovrei andare- disse Marlene imbarazzata.
-Ti accompagno, dove devi andare?- chiese lui.
-Antiche Rune.... uff... che noia- rispose lui.
-Allora vámonos- ordinò lui trascinandosi dietro lei che rideva.
-Da quando parli spagnolo- chiese lei.
-Non lo parlo, però ogni tanto a Mary scappa di parlare in spagnolo, soprattutto se si tratta di parole poco belle, e io ho imparato qualche parola- spiegò Rick.
-Già è vero lo notato anch’io, a volte impreca anche in italiano o in francese- commentò lei.
-Si in effetti ma, sono troppo simili quelle lingue. Mi confondono- confessò lui- ecco la sua aula principessa-.
-Grazie, mio amato principe- rise lei, controllò che non ci fosse nessuno vicino e gli diede un piccolo bacio a stampo.
-Mi mancherai tanto- disse lui prendendo in giro quelle coppiette diabetiche che giravano per la scuola.
-Taci idiota-. 
**
Il resto della mattinata passò velocemente e Rick iniziò la prima fase del piano "C.L.D.A.J.K." cioè "Come Lo Diciamo A J.K.".
Ci provò durante Storia della Magia
[-Non trovi che tua sorella... giochi bene a Quidditch?- chiese a J.K.
-Ehm... si è molto brava- rispose lui.]

Durante aritmanzia
[-Sai Lene ha un bel sorriso- commentò.
-Ah ah- rispose l'altro]

e durante il pranzo:
[-Tra le ragazze credo che Marlene sia quella più simpatica- 
-Ovvio, ha preso da me-]

Rick non riusciva a capire come procedeva il piano.
Anche Marlene ci provò nei pochi momenti col fratello:
[-Sai Rick è molto simpatico- commentò.
-Si lo so, perché?-
-No niente, così per dire-]

oppure
[-Non trovi che Rick abbia una risata trascinante?-
-Si, forse-]

Ma neanche lei capiva come procedeva il tutto.
-Ehi Marlene, come va?- chiese Sirius mentre si sedeva vicino a lei.
-Ciao Sirius, tutto bene e te?- disse lei.
-Uene uene- rispose Black con la bocca piena.
-Black potresti evitare di parlare con la bocca piena. Fa quasi dimenticare il tuo fascino- disse Dorcas.
-Meadows, il mio fascino è per sempre- gli disse in risposta Black. 
Tra Sirius e Dorcas c'era sempre stata un'intesa, entrambi erano del idea che l'amore fosse stupido e che poche persone siano davvero innamorate.
Dorcas aveva capito che l'amore non esisteva quando ha scoperto chi era l'assassino di sua madre.
Sirius l'aveva capito vivendo a Grimauld Place, tra i Black non c'era amore, c'era rispetto a volte, ma amore mai. Un Black non ama. 
E così entrambi rifiutarono l'idea del amore e si dedicarono più al divertimento, lui provandoci con qualsiasi ragazza, lei con qualsiasi ragazzo.
Erano anche stati insieme, più di una volta. Forse Dorcas è la ragazza con cui Sirius era stato di più, e Sirius è il ragazzo con cui lei era stata di più. Ovviamente non si trattava di appuntamenti seri.
-Infatti non ho detto che non hai fascino- ribatté la Meadows con un sorriso malizioso sul volto.
-Ma voi due sapete solo flirtare?- chiese Marlene, squadrando tutti e due.
-Disse quella che qualche ora fa stava... Ahi Marlene mi hai fatto male- disse Black massaggiandosi il ginocchio- tranquilla ho capito, io non ho visto e non ho sentito-.
-Bravo ragazzo- disse Marlene.
-Di cosa state parlando?- chiese Mary, che era appena arrivata.
-Del fatto che questi due flirtano sempre- rispose la McKinnon.
-Ah ok, interessante- valutò Mary.
-E tu McDonald che ci racconti?- chiese Sirius.
-Che appena sento un altro prof. dire che quest'anno ci sono gli esami... picchio qualcuno- disse lei.
-Mary è da stamattina che lo dici e non ho ancora visto un ferito- le comunicò Dorcas.
-Secondo me, McDonald sei una che può far male, se vuole- ammise Felpato.
-Visto Dorcas, qualcuno che lo pensa esiste- affermò fiera Mary.
-Che cosa pensa chi esiste?- domandò James che era appena arrivato con Remus e Peter, loro avevano deciso di seguire Aritmanzia, ma Sirius aveva preferito Babbanologia, giusto per dare fastidio ai genitori.
-Esiste qualcuno che pensa che io possa essere pericolosa- riaffermò la ragazza.
-Se ti fa piacere sei nella mia classifica delle 10 ragazze più pericolose - le disse allora James.
-E chi sono le altre?- chiese Marlene.
-Allora c'è: la Evans, Mary, Te, Dorcas, Alice, mia madre, la McGranitt, la Trusk (l'ex-battitrice dei Serpeverde), la prof. di Difesa del 2° anno, Emily Frey (che mi ha picchiato quando l'ho lasciata) e la mamma di Frank (quella donna è super pericolosa)- elencò Potter.
-Perché stavi parlando di mia mamma?- chiese Frank con Alice affianco.
-Stavo elencando le 10 donne più pericolose che conosco e tua mamma è tra quelle- rispose Potter amabilmente.
-E ci sono anche io tra quelle- comunicò soddisfatta Mary agli altri due. 
-Si e anche io, Lene, Alice e Lily- aggiunse svogliata Dorcas.
-Io non sono così pericolosa, forse sono un po' pericolosa, ma non ai livelli di Augusta- esclamò Alice- e nessun altro è pericoloso quanto lei-.
-Stai sempre parlando di mia madre nanerottola- aggiunse un po' offeso Paciock.
-1° non chiamarmi nanerottola- quando Alice disse questo Frank sogghignò- 2° non mi interessa se è tua madre ma è pur sempre la donna più pericolosa che io conosca-.
-Non è pericolosa, è solo un po' protettiva- la difese Frank.
-Un po' protettiva?! stiamo parlando della stessa donna che mi ha minacciato perché pensava che ti distraessi dallo studio?!- esclamò indignata la ragazza.
-Okay okay hai ragione tu amore mio- disse lui baciandola. 
-Aspettate un attimo- disse allarmata Alice- dove è finita Lily?- 
-Io non lo so, pensavo lo sapessi tu- disse Mary- non segue Aritmanzia con voi?-.
-Si, ma non lo vista e ho pensato che non la facesse più- spiegò la Prewett.
-io lo vista l'ultima volta a pozioni- disse Dorcas- stava parlando con il Capitano- continuò guardando in direzione di James.
-Cosa? Si ha parlato con me, ma non le ho detto niente di male. O almeno credo- si difese Potter alzando le mani.
-Dimmi subito cosa le hai detto esattamente- urlò Alice preoccupata.
-Le ho chiesto gentilmente se le andava l'idea di essere solo amici- rispose lui.
-Sappi che lo scoprirò cosa è successo, e se la tua versione non corrisponde. Ti conviene nasconderti, e bene- lo minacciò l'altra alzandosi per cercare Lily.
Gli altri ragazzi si guardarono senza sapere cosa fare: Sirius e Peter tornarono a mangiare; Remus, Frank e le altre ragazze seguirono il loro esempio; James invece per alzarsi ma, Remus e Mary lo fermarono.
-James, se hai detto le cose che ti avevamo suggerito, sono più che sicuro che non sia colpa tua-  affermò il primo.
-E poi lascia fare  Alice, è meglio così- confermo l'altra.
James si risedette dispiaciuto e iniziò a mangiare.
***
Alice intanto stava cercando Lily e la trovò in dormitorio che piangeva.
-Lils, amore mio, perché stai piangendo? E per Potter? O per altro?- chiese preoccupata.
-No... non centra Potter... non ha fatto niente lui... E' per...- iniziò a dire la rossa singhiozzando.
-Allora per cosa?- chiese apprensiva Alice.
-per... per... Piton- finì l'altra scoppiando di nuovo a piangere.
-Quel.... ah non trovo neanche un insulto che lo descriva bene a pieno- disse la Prewett.
-Non voglio più vederlo, è un bastardo. Deve uscire dalla mia vita. Per sempre- disse decisa Lily, che smettendo di piangere.
-Ti sei decisa finalmente, non sai da quanto lo aspettavo- sospirò Alice.
-Ah ah ah, quanto sei simpatica Prewett- rispose la Evans riuscendo a sorridere.
-Evans, non so te... ma io ho fame, quindi muovi il culo e scendiamo- ordinò Alice.
-Sei una fogna nanerottola- la prese in giro Lily, quando era con Alice riusciva subito a tornare felice.
-Nanerottola?! Ma se sei più bassa di me!- esclamò Alice.
-Ma se sei più bassa di me- la scimmiottò la rossa.
-Taci rossa- le ordinò l'altra.
Quando arrivarono in Sala Grande entrambe stavano ridendo. 
James si rilassò quando le vide e fece uno dei suoi sorrisi più solari.
-Ehi Lily, dov'eri finita? Eri andata a dormire perché ti sei stancata troppo a parlare ieri sera?- le chiese Dorcas, che si era un po' preoccupata, anche se non lo dava a vedere.
-Dorcas, le tue chiacchiere mi hanno tenuta sveglia fino alle 3 e mezza di notte- rispose Lily- Ora passami il cibo-.
-Agli ordini rossa- disse l'altra prendendo il vassoio vicino a lei e passandolo alla ragazza.
-Di cosa parlavate?- chiese la Evans mentre mangiava.
-Del fatto che io sono pericolosa- esclamò ancora felice Mary.
-Aaah interessante, comunque io non ne ho mai dubitato da dopo che ho conosciuto tuo fratello- sorrise Lily.
-Ah lui sì che è pericoloso- annui Dorcas, pensando a quando avevano passato tutte una settimana a casa di Mary e suo fratello gli e ne aveva fatte di tutti i colori, il fratello di Mary aveva sette anni in più di loro e, finiti gli studi, era andato a vivere in Italia.
-Una volta mi ha quasi obbligato a uccidere il mio lupetto di peluche- ricordò amaramente Mary.
-Hai un lupetto di peluche?- chiese Sirius.
-Si, io adoro i lupi, sono così belli- disse la ragazza sognante- però sono anche pericolosi, mio zio, in Germania, una volta ha combattuto contro un branco di lupi che volevano uccidere le sue pecore-.
-E' interessante sapere che per quanto tu li trovi pericolosi, li ami lo stesso- disse James guardando eloquentemente Remus.
-Perché guardi così Remus? E' per caso contro i lupi?- chiese Mary.
Le altre ragazze, sapendo che se la risposta fosse stata affermativa Mary non avrebbe più parlato con Lupin, iniziarono a fare gesti negativi a James per farli capire che doveva dire assolutamente di no.
-No.... Non è assolutamente contro i lupi- si assicurò a dire Potter, pure Lily aveva fatto cenno di negare tutto, forse gli conveniva ascoltarla per una volta, e poi lei conosceva la situazione di Remus perciò aveva capito cosa volesse dire James con quello sguardo.
-Sappi che io scoprirò se mentite. I lupi sono sacri per me, non toccatemeli- aggiunse minacciosa la McDonald.
-Lo sapevamo già. Io vado, ho erbologia- disse Lily alzandosi.
-Aspetta Lily, anche noi dobbiamo venire- le rispose Remus.
-Già e anche noi- disse Dorcas.
-Quindi mi abbandonate tutti?- constatò triste Lene.
-Mi dispiace cupcake- le disse triste Alice.
-A dopo Lene- la salutò invece la Evans trascinando via la sua miglior amica, che faceva sempre salire il diabete a lei e Dorcas.


Hola people, eccomi qua con un nuovo capitolo.
Purtroppo l aprossima settimana non riusciro ad aggiornare perchè vado via con una mia amica e non avrò il computer e, come se non bastasse, il mio telefono è molto stupido, perciò non ci riusciro proprio.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ringrazio le preferite, le ricordate e le seguite. Vi amo a tutte.
Alla prossima, 
_tribute_

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Scoperte alquanto interessanti a erbologia e un piano ***


Scoperte alquanto interessanti a erbologia e un piano "malandrinesco"


E così tutti si incamminarono al aula di Erbologia dove la prof. li fece formare dei gruppi e disegnare su un foglio la pianta della Mimbulus mimbletonia.
-Non ci credo che la prof. abbia fatto questi gruppi- sbuffò Sirius.
-Taci Black, e sarà una cosa indolore- rispose la Evans.
-Voglio dire... Non c'era nessun altro con cui mettermi? Non posso passare un’ora con te e due corvi!- esclamò indignato.
-Ehi. Noi saremmo qui- disse uno dei due corvonero.
-Sarei più felice se non ci foste, credetemi- rispose lui.
-Black se hai problemi vai dalla prof, basta che non passi un'ora a lamentarti- gli disse la Evans.
-Ci ho già provato ad andare dalla prof. ma, non vuole ascoltarmi- si imbronciò lui.
-E allora lamentati in silenzio- ordinò Lily.
-Non credo di potercela fare- ammise il ragazzo- ma ho un’idea migliore!-.
-Non voglio saperla- commentò Lily.
-Non è niente di pericoloso, però per impiegare il tempo mentre disegniamo, possiamo fare un gioco!- esclamò felice.
-Perché?- chiese esasperata la rossa.
-Per non annoiarci! E' ovvio- disse l'altro.
-Sentiamo, che gioco sarebbe?- chiese svogliata Lily.
-Obbligo o verità, ma senza obbligo perché non possiamo alzarci e io non voglio baciare nessuno di voi- concluse Sirius- ci state?-.
-Io si- disse uno dei due corvonero, Tobias.
-Anche io- consentì l'altro, Uriah.
-Manchi solo tu Evans. Daiii giocaa- la implorò Black.
-Uff... Okay ci sto anch’io- annui alla fine.
-Vai prima le donne. Evans inizia tu, devi decidere a chi fare la domanda- spiegò Sirius.
-Mh... Ok il primo è... Tobias- scelse Lily.
-Vai- annui lui.
-La prima ragazza che hai baciato?- chiese la rossa.
-Ehm. Cristina dei Tassi credo- pensò lui.
-Va bene, vai tocca a te- disse Sirius.
-Uriah... Con chi stai uscendo di recente?- fu la domanda di Tobias.
-Con Lynn. Grifondoro del 5° anno- rispose il ragazzo- ora tocca a Sirius, la ragazza che hai frequentato più di tutte le altre-.
-La Meadows. Di certo la Meadows- disse lui sicuro- ora... Uriah torniamo a te, perché ti chiami con un nome così strano?-.
-Ai miei piaceva... E' più originale di mio fratello, Zeke- fu la sua risposta.
-Ora devi fare un'altra domanda- gli disse Tobias.
-Lo so, Evans... Che squadra tifi di Quidditch?- domandò.
- Appleby Arrow ovviamente- rispose la Evans tranquilla.
-Cosa? Tu tifi per gli Arrow?- chiese Sirius sconvolto- Questo... questo… questo cambia tutto!-.
-Potresti spiegarti Black? Perché una ragazza non potrebbe tifare per gli Arrow?- chiese lei.
-Beh… io tifo per Arrow, ed io sono un mito, perciò chi tifa per gli Arrow è un mito, quindi anche tu sei un mito- spiegò il ragazzo.
-Cosa? Anche tu tifi per gli Arrow? Non ci credo! Non conoscevo nessun altro che tifi per loro!- disse la ragazza.
-E bene sì Evans siamo due mitici Arrow- sorrise Sirius- comunque vai avanti con le domande-.
-Black… Quante ragazze ti sono mai interessate davvero?-.
-Ehm… sinceramente zero- rispose.
-Lo sospettavo- sbuffò lei.
-Ora… Evans, segui anche il calcio babbano? E per quale squadra tifi?- domandò Black.
-Sì seguo un po’ il calcio, e tifo per il Manchester City- rispose lei terminando il disegno.
Sirius la guardò, sorrise e disse- Lily non so qual è il tuo secondo nome Evans, tu sei la ragazza più intelligente che io abbia mai conosciuto-.
-Fammi indovinare, tifi il City pure te- sorrise la rossa.
-Scusate potremmo tornare a giocare?- chiese Uriah.
-Toccava a me, Uriah… hai mai tradito una ragazza?- chiese Lils.
-No, mai. Sono un bravo ragazzo io- rispose lui- Black, la prima ragazza con cui sei stato?-.
-Credo si chiamasse Eleanor… era di corvonero… non mi ricordo il cognome- pensò lui.
-Eleanor Crest? Quella che si è messa con Brown l’anno scorso?- chiese Uriah.
-Si è lei- confermò.
-Ragazzi è finita l’ora, portatemi qui i vostri disegni, per la prossima volta voglio una ricerca sulla pianta e, dovrete farlo con le persone, della vostra casa, presenti nel vostro gruppo. Apparte lei signor Paciock che lavorerà con i suoi compagni Minus e Meadows poiché siete dispari- disse la professoressa di Erbologia, Madge Hawthorne.
-Cosa?- esclamarono insieme Lily e Sirius.
-Ma professoressa, ci siamo già sopportati un’ora- disse lei.
-Ed è stata dura, se non avessi scoperto che squadre tifa… sarei esausto- disse lui.
-Beh, per ora siete d’accordo su una cosa, potete non ringraziare e andare su su veloci- disse la prof. esortandoli.
-Black domani alle quattro in biblioteca, non discutere- ordinò la Evans.
-Agli ordini Rossa- sospirò lui.
-Ehi Sir, com’è andata con la Evans?- disse James, lui era in coppia con Alice.
-Abbastanza bene, non indovinerai mai di che squadra è- confessò lui.
-Tifa per il Puddlemore? Nooo ma io la adoro!- esclamò felice Potter.
-Mi dispiace, ma quella ragazza, a differenza tua, ha buoni gusti e tifa per gli Arrow!- lo corresse Felpato.
-Nooo non può farmi questo- s’imbronciò Ramoso.
-E tifa anche per il Manchester City- aggiunse guardando Remus, che tifava per il Manchester United.
-Lo sapevo già- gli disse sbuffando quello.
-Voi con chi siete in gruppo?- chiese squittendo Peter.
-Io con Alice- rispose felice James, avrebbe preferito la Evans, ma lui e Alice erano ottimi amici da sempre.
-Io con Mary- disse Remus- e te Pet?-
-Io con la Meadows e Frank- rispose quello.
-Quindi il più sfortunato sono io!- affermò Sirius.
-No sono io- lo corresse Rick- sono in gruppo con la Benitin, per tutto il tempo non ha fatto altro che provarci con i due corvonero-.
-E mi dispiace caro Rick, ma ti tocca- disse J.K. che era finito con Emmeline.
-Ah certo parli tu che sei in coppia con  Mel, quella ragazza è un angelo! E’ ovvio che non ti lamenti- sbuffò Rick.
-Remus, un appuntamento per fare insieme un lavoro di Erbologia, va considerato un appuntamento vero e proprio?- chiese Sirius.
-Non lo so, non sono io l’esperto in materia- rispose il ragazzo sapendo dove voleva arrivare l’altro.
-Secondo me sì. Quindi caro il mio Ramoso, io ho un appuntamento con Evans prima di te- disse il giovane Black all’amico.
-Cosa hai osato dire Black ?!- si infuriò James.
-Che io, ho un appuntamento con la Evans, e tu no-
-Una ricerca sulla Mimbulus mimbletonia , non è un appuntamento- chiarì James.
-Secondo me sì- rispose l’altro.
-Allora io dovrei avere un appuntamento con Alice?- disse Potter.
-Scusa tu avresti un appuntamento con chi?- chiese Frank che aveva sentito solo l'ultima parte del discorso.
-No, non intendevo quello- si difese il povero Ramoso.
-Sarà meglio Potter, sarà meglio- disse minaccioso Paciock.
-Comunque non è un appuntamento perché se no, Peter avrebbe un appuntamento con Frank, e se fosse così, Alice lo avrebbe già ammazzato- cercò di spiegare Potter.
-Mh.. e allora perché la Prewett sta guardando un po’ male la Meadows?- domandò Sirius. In fatti Alice stava squadrando Dorcas, in cerca di qualche indiziò che avrebbe fatto pensare ad un pensiero positivo da parte di Dorcas per Frank.
-Alice, è un mio compagno di squadra e la mia regola è che i compagni di squadra sono off-limits, insieme ad i ragazzi delle mie amiche e i Serpeverde, perciò il tuo ragazzo è doppiamente salvo anche se non è una serpe- le stava infatti dicendo lei notando il suo sguardo indagatore.
-Ti conviene che sia così Meadows- disse l’altra ragazza- oh se ti conviene-.
Emmeline guardò stranita le ragazze e si fermò ad aspettare J.K.
-Ehi- lo salutò.
-Ehi- rispose lui “non riesco a crederci Emmeline mi ha rivoltò la parola, guarda come è bella con la divisa, con  quel sorriso timido e quei capelli…”
-Quindi ti va bene?- gli stava chiedendo lei.
-Ehm.. sì va benissimo, solo puoi ripetere sai… per ricordarmi meglio- disse lui che non aveva sentito.
-Domani alle 3 vicino al salice nel parco- ripeté lei sorridendo imbarazzata “perché sono arrossita, sto solo parlando con  J.K., che poi perché proprio J.K. non è meglio John o Kris o.. Jake, che non ha molto senso però e un bel nome”.
-Okay, ciao Emmeline- disse lui imbarazzato.
-Ciao Jake… volevo dire John, cioè Kris… o J.K., okay, ciao J.K.- rispose lei che si era persa nei suoi pensieri.
-Mel, hai una spiegazione per questo?- chiese Mary guardandola di sottecchi.
-Per cosa?- disse Emmeline arrossendo ancora di più e, cercando una via di fuga.
-Per il fatto che eri tutta rossa e che hai iniziato a balbettare mentre parlavi con J.K. o John o Kris o come cavolo lo hai chiamato- rispose pronta la mora.
-Ma niente Mary sono solo un po’ stanca sai, questa notte Lily e Dorcas sono state a parlare fino alle 3 di notte-  cercò di dire lei, sempre più imbarazzata
-Certo Mel, e ti aspetti pure che io ti creda?!- disse l’altra- dai su. Sono o non sono la tua migliore amica?-.
-E va bene, ecco… io ero imbarazzata a parlare con lui perché…. potreiessermipresaunacottaperlui- finì la frase talmente velocemente sperando che lei non ne capisse il senso. Ma aveva sottovalutato una cosa, Mary sapeva tantissime lingue, tra le quali ce ne erano alcune veramente veloci e perciò, per la povera Vance non ci fu scampo poiché la McDonald capì subito cosa aveva detto.
-Ah lo sapevo, lo sapevo- rise Mary- lo sapevo- la ragazza iniziò a saltellare intorno a Mel.
-Mary finiscila ti prego- la implorò Emmeline che ormai era più rossa dei capelli di Lily.
-Che succede donzelle?- chiese la Evans.
-Niente- disse subito Emmeline.
-Niente?- chiese indagatoria lei.
-Sì, niente- rispose ancora l’altra “c’è un limite al rossore in faccia? Perché se c’è io lo sto raggiungendo”
-Ah quindi non c’è niente- domandò ancora Lily, che non era stupida.
-Si. Esatto- riuscì a dire Mel.
-Dorcas, amica mia. Anche tu pensi che Mel non abbia niente?- chiese la rossa all’amica.
-Ah, non so te, ma secondo me,  c’è qualcosa. Prewett tu che dici?- domandò a sua volta Dorcas.
-Confessa Vance- disse lei.
-Eh va bene, ve lo dico. Però dopo- decretò la povera Vance.
-Cosa vi dice?- chiese Lene, che doveva raggiungere le serre e perciò le aveva incrociate.
-Lo scoprirai sta sera Lene- disse felice Mary.
-Ragazze però state zitte ora vi prego- implorò Mel.
-Okay Mel, io vado. Ciao- disse Marlene.
-Ciao Lene- salutarono le altre.
L’ora successiva i nostri Grifondoro seguirono Trasfigurazione.
-Questa giornata sembra non finire più- disse la Meadows uscendo dall’aula.
-Almeno le lezioni sono finite- constatò Lils.
-Io vadrei in dormitorio- disse Dorcas.
-Non si dovrebbe dire: andrei?- puntualizzò Emmeline.
-Forse, ma va beh- le rispose stancamente l’altra.
-Io vado con Frank a farmi un giro, pace- le salutò Alice andandosene con il suo ragazzo.
-Ciao- li salutarono le altre- E non fate cose zozze- aggiunse Dorcas.
-Quelle le lasciamo a te o a Sirius, o a te e Sirius- le disse in risposta Frank.
Così le altre ragazze se ne andarono stanche in dormitorio stanche morte.
I ragazzi invece si separarono, Rick e J.K. se ne andarono a farsi un giro nel parco e i quattro malandrini rimasero soli.
-Allora dobbiamo fare uno scherzo mastodontico- iniziò Sirius.
-Questo ragazzi è il nostro ultimo anno e, dobbiamo farci ricordare- continuò James.
-Per questo ci serve un’idea spettacolare- finì Black.
-E cosa avete in mente?- chiese l’ignaro Remus.
-Eh no mio caro Remmy, se parliamo di scherzi è ovvio che subito la tua intelligentissima mente subito pensi a noi ma, solo in caso di scherzi fantastici ma semplici. In questo caso ci vuole una mente superiore che per fortuna noi abbiamo- spiegò Potter.
-E quella mente… sei tu!- affermò Felpato.
-Aspettate. Cosa?- Remus emise un suono molto simile ad uno strillo.
-Esattamente e ora… escogita!- ordinarono Sirius e James.
-Mi ci vuole tempo- si lamento l’altro ragazzo- beh, forse ci vorrebbero fuochi d’artificio, acqua ovunque e qualcosa di scandaloso, in senso positivo, su cui attirare l’attenzione-.
-Bene, Pet hai preso appunti?- chiese Ramoso.
-Si, fatto ma, quale sarebbe la cosa su cui attirare l’attenzione?- chiese incerto.
-Non lo so, Sir che pozioni abbiamo?- disse Lupin.
-Ehm… polisucco, amortentia, canerina, cambiacolore e felix felicis e veritaserum, fatte mediocremente- elencò.
-Potremmo: far cadere della pozione cambiacolore su tutti quanti dall’alto, però dobbiamo fare in modo che colpisca tutti quanti, noi compresi- iniziò a pianificare Lunastorta.
-Sarà difficile ma fattibile, credo- concordò Potter.
-Poi partiranno dei fuochi d’artificio dall’entrata della sale e formeranno la lettera M così, tutti penseranno subito a noi ma, non avranno prove- finì il licantropo.
-Mi piace come piano, ora dobbiamo solo rivedere i dettagli- annuì Sirius- come prima cosa: Quando e in che momento della giornata?-.
-Non oggi, ho la ronda con Lily e, non voglio rovinare tutto in partenza- disse Potter.
-Allora domani o dopodomani dipende da quando avremo tutto a posto, e dobbiamo agire quando ci saranno tutti- decise il “pianificatore supremo”.
-Perciò a cena perché: a colazione potrebbe esserci qualche ritardatario (tra cui noi) e a pranzo non ci sono tutti, molti mangiano fuori per godersi il sole- disse Sirius.
-Allora il quando è deciso, ora dobbiamo trovare un  modo per far piovere la pozione su tutti- ragionò Remus.
-Non c’era un incantesimo che faceva piovere quello che era contenuto dentro un calderone?- chiese Peter.
-Pet! Sei un genio! Dobbiamo solo ritrovarlo e il gioco e fatto!- James sorrise entusiasta.
-Allora io vado in biblioteca a cercarlo, voi trovate quattro calderoni abbastanza grandi e iniziate a preparare la pozione- Lupin divise i compiti.
-Perfetto a dopo- lo salutarono gli altri.
 
 
Hola people, ecco qui un altro orribile capitolo.
Questo è ancora un po’ più lungo ma, dopotutto vi ho fatti aspettare una settimana e, mi dispiace ma, come vi avevo detto, non sono riuscita ad aggiornare.
Comunque, cosa ne pensate?
Spero che il piano dei malandrini vi piaccia e vorrei tanto sapere le vostre opinioni.
Grazie alle preferite, alle ricordate e alle seguite, vi amo tanto a tutti.
Alla prossima,
_tribute_

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La strana ronda che diede l'inizio a tutto ***


La strana ronda che diede l'inizio a tutto

Erano le nove di sera e, in un dormitorio maschile di nostra conoscenza, c’era stranamente calma.
Remus e Sirius erano impegnati a perfezionare il piano d’azione per lo scherzo, Peter sedeva accanto a loro e li guardava adorante, J.K. e Rick erano sdraiati sui loro letti e parlavano del più e del meno, Frank stava finendo di vestirsi per uscire per una serata, che probabilmente si sarebbe prolungata per tutta la notte, e James si stava preparando per la ronda con Lily.
-Remus, Remus cosa ne dici? I capelli così vanno bene?- chiese affannato uscendo dal bagno.
-Ehm… amico, cosa hai fatto hai tuoi capelli?- chiese dubbioso
-James, i tuoi capelli sembrano un ammasso di spaghetti- disse in risposta Sirius.
-Cosa? Remus dimmi che non è vero- strillò James non molto virilmente- oddio come faccio?  ho solo più mezz'ora di tempo! -.
-James,  amico, calmati! Stai tranquillo! Hai ancora un'ora. La ronda inizia alle dieci-disse Remus cercando di tranquillizzare l'amico.
-Lo so che la ronda inizia alle dieci ma, voglio essere giù in anticipo.  Lo sai che Evans odia il ritardo!- esclamò il ragazzo- Remus,  ho bisogno di saperlo... io posso farcela?-.
-Si James, puoi farcela- disse il ragazzo un po’ incerto.
-Perfetto, grazie- disse Potter ritornando in bagno di corsa e, con un sorriso pazzo stampato in faccia.
Gli altri Grifondoro presenti nella stanza, meno Sirius che si stava ancora spanciando dalle risate, si guardarono straniti negli occhi per poi alzare le spalle e tornare a ciò che stavano facendo prima dell’arrivo di “Testa di spaghetti”.
-Beh io vado ragazzi- disse Frank uscendo dal dormitorio.
Un piccolo coro di:- ciao- si alzò dal gruppetto di Grifondoro con un’aggiunta di:- Non tornare troppo presto, non ti aspettiamo alzati- da parte di Sirius.
Frank girò gli occhi e ridacchio prima di scendere le scale per incontrare la sua bella.
-Dai Sir, lavora su- ordinò Lupin all’amico.
-Agli ordini capo- rispose Black tornando ad aiutare il licantropo.
Per altri dieci minuti regnò la calma che era presente prima della strana comparsa del giovane Animagus con una ciotola di spaghetti per capelli, ma il ragazzo non aveva finito con i suoi indomabili capelli perciò tornò alla carica.
-Remmy, così i capelli vanno bene?- chiese speranzoso. Sirius lo guardò e scoppio a ridere un’altra volta rotolandosi per terra.
-I tuoi cappelli- altre risate- sembra che un fulmine ti abbia colpito- ancora risate- sono tutti dritti- ed ecco di nuovo altre risate.
-Cosa? Non è vero! Remus ti prego! Nega ciò che dice!- implorò Potter.
-James, strano dirlo ma, per la seconda volta Sirius ha ragione- disse sembrando quasi dispiaciuto Lunastorta.
-Di nuovo! Merlino cosa ti ho fatto? Dimmelo!- James si rivolse guardando verso l’alto con le braccia aperte.
-Ramoso, hai ancora venti minuti… vai in bagno e cerca di sistemare quella cosa- gli disse Remus indicando i capelli dell’amico.
-Okay vado- e così il giovane Grifondoro tornò in bagno per la terza volta correndo.
I ragazzi ormai non si guardarono neanche e tornarono direttamente alle loro attività.
Dopo un quarto d’ora il nostro amato giovane, tornò con una scivolata nel dormitorio e urlò:- Et voila, ecco qui la perfezione-.
I poveri ragazzi, diventati per l’occasione personal hair-stylist, di James si guardarono tra di loro come per dirsi “glielo dici tu?” , dopo una lunga finale tra Sirius e Remus che stavano a significare “tu hai più tatto di me, perciò diglielo te” e “tu sei il suo miglior amico”, Black si decise a parlare e disse:- James, hai  presente la pettinatura, se così si può chiamare, che avevi la prima volta?- James annuì- e hai presente quella che avevi dopo?- James annuì di nuovo- ora, non so come hai fatto ma, i tuoi capelli sono la metà a destra come il tuo primo esperimento e, quella a sinistra come il secondo-.
Potter sbiancò e si butto a terra –Come è possibile! Merlino aiutami! Godric! Tu che avevi quei splendidi capelli, o almeno credo! Aiutami! Tosca e Priscilla! Aiutatemi voi!-.
Dopo altri venti minuti di intenso dolore da parte di James, Rick si azzardò e intervenne:- Potresti usare un cappello-.
Gli occhi del disperato Ramoso si spalancarono, lui si alzò e si avvicinò a Collins.
-Tu! Tu! Siano fatti santi i tuoi neuroni geniali! Ti amerei ma, ho già promesso amore eterno a Evans e, forse, anche a Sirius e Remus- lo abbracciò- ora chi ha un cappello?-
-Forse io, però prima lasciami andare- James si slacciò dal ragazzo e lo lasciò cercare.
Rick iniziò a cercare nel baule se aveva un cappello, ovviamente avrebbe potuto dargli il suo cappello, quello rosso che porta quasi sempre in testa, ma era troppo personale, non permetteva a nessuno di toccarlo. Dopo un po’ trovo un cappello nero di lana e lo diede a Potter.
-Ecco qua- disse- non ho la minima idea di chi sia, però tienitelo-.
James guardò stranito il cappello ma, poi lo indosso comunque- Addio- aggiunse correndo giù dalle scale. Gli altri non gli risposero neanche tornarono, per l’ennesima volta, alle loro attività.
-Aspettate un attimo- urlò Rick- quel cappello è di mia sorella!-. Inutile dire da chi provennero altre risate quella sera.
**
Mentre Sirius rideva come un pazzo nel loro dormitorio, James stava cercando Lily.
-Mary, ehi Mary! Hai visto la Evans?- chiese all’amica che stava leggendo tranquillamente su una poltrona.
-Sono dietro di te Potter, muoviti- disse Lily e, senza aspettare il povero sventurato, si avviò verso il buco del ritratto.
Ramoso seguì la rossa e insieme iniziarono a controllare i corridoi. Per circa metà della ronda non parlarono ed erano entrambi immersi nei loro pensieri “Cosa le dico? Come faccio a farle capire le mie intenzioni? Cha fastidio questo cappello” pensava lui e “chissà se ci sarà silenzio ancora per molto? Sotto sotto forse sono un po’ curiosa di scoprire come intende farmi capire che vuole davvero essermi amico. Ma, aspetta un attimo… quel cappello… l’etichetta di quel cappello è di un negozio che vende solo roba da donna!” Lily a quest’ultimo pensiero, scoppiò a ridere e, James si girò a guardarla per capire il motivo di quelle risate.
-Evans, si può sapere perché ridi? Sinceramente cosa trovi di divertente in un reticolo di corridoi bui e scuri? E poi i trasgressori del coprifuoco potrebbero sentirci e scappare!- disse facendo finta di ammonire la ragazza che stava placcando le risate.
-Scusa, scusa. Hai ragione. E che quel cappello… ha l’etichetta di un negozio da donna- spiegò lei “aspetta un attimo! Ho appena dato ragione a James Potter! Non è possibile speriamo non se ne sia accorto”.
-Beh… in mia difesa posso dire che questo cappello non è mio- le rispose un po’ titubante “ammazzerò Rick. Ma, aspetta un momento! Evans ki ha appena chiesto scusa e dato ragione! Ma forse è meglio non farglielo notare”.
-Ah e perché, se posso chiedere, hai un cappello da donna e, per di più, non tuo?- chiese Lils.
-Beh… perché così… perché così non posso mettermi le mani nei capelli, cosa che tu odi! Già lo fatto proprio per quello- esclamò lui “Forse posso ancora tenerlo un po’ in vita Rick, dopotutto sono riuscito a rompere il silenzio”
-Wow, non me l’aspettavo- disse sinceramente lei.
-Sbaglio o dovevo dimostrarti di fare sul serio?- chiese retoricamente James.
-Già, è vero Potter, e vediamo cos’altro pensi che io odi?- domando la rossa.
-Allora… odi le persone arrogante, le altezze, gli egoisti, quelli che si credono al centro del mondo, probabilmente me, gli idioti che odiano i libri o che li danneggiano, le persone che non studiano o fanno casino solamente per attirare l’attenzione, le persone false e… non so che altro- elencò Potter- ho indovinato?-
-La maggior parte delle cose è vera ma, io non ti odio Potter, forse alcune volte non ti sopporto o ti detesto ma, non ti odio- lo corresse lei fermandosi a guardarlo negli occhi, era la prima volta che si soffermava a guardarlo negli occhi veramente, non si era mai accorta che erano di un caldo color cioccolato e che davano un senso di sicurezza. Dopo alcuni, ma che a Lily parvero interminabili, attimi staccò il suo sguardo da quello del ragazzo e riprese a camminare.
James, che anche lui si era perso negli occhi verdi della ragazza, la seguì per il corridoio.
-Mi fa piacere che tu non mi odi- disse lui sinceramente. Lei sorrise leggermente e continuo a camminare.
Dopo altri venti minuti di silenzio James parlo di nuovo e chiese:-Allora come sto andando?-. Non chiarì se si riferisse alla ronda o alla prova a cui lo stava sottoponendo Lily ma, lei capì che si stava riferendo tacitamente alla seconda.
-Stai andando abbastanza bene Potter- le rispose lei.
-Quindi accetteresti la mia proposta?-  domandò ancora lui.
-Forse, diciamo che sei più vicino ad un sì che ad un no- spiegò la ragazza.
-E cosa potrei fare per avvicinarmi ancora di più ad un sì?- si volle informare il ragazzo.
-Beh… due persone dovrebbero conoscersi un po’ prima di diventare amiche- rispose in modo un po’ contorto.
-Mi stai suggerendo cosa esattamente?- chiese James.
-Ti sto suggerendo di parlarmi un po’ di te, delle cose che ti piacciono, giusto per capire se sei una persona simpatica che vorrei conoscere- cercò di spiegarsi Lily.
-Allora… i miei migliori amici sono Remus e Peter mentre Sirius è più un fratello per me, vorrei diventare un Auror,  mi piace giocare a Quidditch, vorrei che questa stupida guerra finisse presto, il mio colore preferito è il verde ma, amo anche il rosso, i miei genitori sono entrambi Auror, e non ho fratelli per tua fortuna, mi piace mangiare, anche se non tanto quanto a Sirius, uscito da qui vorrei combattere contro Voldemort e i suoi stupidi scagnozzi e la mia materia preferita è trasfigurazione- elencò Potter.
-Wow, devo dirti che la maggior parte di queste cose le immaginavo solo che mi sorprende il fatto che le hai messe così. Come se avessero tutte la stessa importanza cioè, passi da dire “uscito da qui combatterò contro Voldemort e compagnia bella” a dire “il mio colore preferito è il verde”. Come se fossero tutte su di uno stesso piano- gli disse lei in maniera un po’ contorta.
-Per me, in un certo senso, sono cose sullo stesso piano. Perché, sono tutte cose che vere e sicure, sono sicuro che uscito da qui cercherò di combattere contro quegli idioti tanto quanto sono sicuro che il mio colore preferito è il verde-  si spiegò James.
-Capito- gli rispose la rossa facendo un piccolo sorriso di assenso “Perché è così facile sorridere con lui? Mi sembra di essere con una delle mie amiche!”.
-E tu Evans? Cosa mi racconti di te?- le domandò Ramoso.
-Vediamo… purtroppo per me, anch’io vorrei diventare un Auror (quindi mi toccherà sopportarti ancora per molto), sono anch’io più che sicura che una volta uscita da qui cercherò di essere tra le prime linee per  combattere Voldemort, il mio colore preferito è il rosso, i miei genitori sono un’infermiera ed un bibliotecario e ho una sorella, la mia materia preferita è pozioni, il mio libro preferito è: il nipote del mago di C.S. Lewis ma, mi piacciono anche gli altri libri della serie: Le cronache di Narnia e da piccola avevo una cotta per Caspian, che è uno dei personaggi, il mio scrittore preferito è J.R.R. Tolkien e basta credo- elencò la Evans.
-Ho solo due commenti da fare il primo è: si vede che vorrai combattere una volta uscita e, il secondo è: hai avuto una cotta per un personaggio immaginario?- domandò il povero James, “pure un personaggio immaginario mi ha battuto!”.
-Beh, come prima cosa mi fa piacere che si noti, e come seconda cosa: cos’hai contro Caspian, lui è così eroico e fantastico-  disse Lily con aria sognante.
-Va beh, comunque secondo me non è esattamente positivo che si noti tanto che vuoi combattere. Voglio dire: così darebbero già per certo che tu sei uno dei loro obbiettivi e, potrebbero colpirti in qualsiasi momento, saresti costantemente in pericolo- le disse invece lui “e io non voglio che tu sia in pericolo, avrei troppa paura di perderti” avrebbe voluto aggiungere, ma non lo fece.
-Potter posso benissimo cavarmela da sola, e poi io, essendo nata-babbana, sono in pericolo ugualmente- gli rispose lei- qualunque sia il mio pensiero non lo prenderebbero neanche in conto, io sono una sanguesporco e, per loro, non sono degna di vivere, punto-.
Lily mentre parlava si era fermata e aveva di nuovo incontrato gli occhi color cioccolato di James, “Lily finiscila di guardarlo negli occhi! E soprattutto non azzardarti a pensare che siano belli!” pensò, ma quegli occhi erano davvero belli, erano caldi e rassicuranti… era quasi impossibile non rimanerne affascinati.
Dal canto suo James se la passava decisamente meglio “è già la seconda volta che si ferma a guardarmi negli occhi! Per Merlino quanto sono fantastici i suoi occhi! Così belli! E poi sono verdi! Come il mio colore preferito!” a lui non era mai passato per l’anticamera del cervello che se il suo colore preferito era il verde c’era un motivo, soprattutto considerando che fino a prima di conoscere Lily era il colore che odiava di più.
Dopo pochi infiniti attimi la Evans ruppe il contatto tra lei e James e continuò a camminare per il castello. Passarono altri venti/trenta minuti in silenzio fino a quando non decisero che sarebbero potuti tornare e, James ritirò fuori l’argomento “Caspian”.
-Non puoi esserti innamorata di un personaggio immaginario- iniziò a dire- lui non esiste! Come fai ad essertene innamorata?!-.
-Oh andiamo Potter, non puoi passarci sopra! E poi non ero innamorata di lui, avevo solo una cotta per lui! Comunque è una cosa abbastanza normale. Sai quante ragazze si innamorano dei personaggi dei libri! Okay molto più spesso sono personaggi di romanzi romantici mentre lui è più un avventuriero ma, è comunque fantastico! – esclamò lei indignata.
-Okay, può essere fantastico quanto vuoi ma, non esiste! Come fai a prenderti una cotta per qualcuno che non esiste?- cercò di capire James.
-Puoi! E poi è anche più reale rispetto a molte altre cotte. Mi spiego meglio- aggiunse vedendo lo sguardo obliquo del ragazzo- di una persona reale spesso ci si innamora anche dell’aspetto esteriore, e questa non è sempre una buona cosa perché, metti che una ragazza si innamora di un ragazzo solo perché è bello, si mettono assieme e poi lui si dimostra uno stronzo, lei ci rimane male, mentre con i personaggi dei libri non puoi innamorarti del loro aspetto fisico, puoi innamorarti di loro solo per le cose che dicono e, quindi, se fosse possibile che una ragazza innamorata di uno di questi personaggi si mettesse con lui, lui si dimostrerebbe esattamente come è descritto nel libro! Quindi, a meno che una non si innamora di uno stronzo, lui non può dimostrarsi tale! Capisci cosa intendo?-
James, si grattò la testa e cercò di seguire il ragionamento di Lily, ma proprio non riusciva a capire! Per lui era praticamente impossibile che una ragazza si innamorasse di qualcosa di completamente inesistente. Era impossibile che si innamorasse di un personaggio esistente solamente in un libro, o in una serie di libri. Era impossibile che si innamorasse di un personaggio nato solamente da dell’inchiostro su un semplice pezzo di carta. Come era possibile? Lui proprio non lo riusciva a capire.
-Non riesco a capire come sia possibile Evans- le disse infatti.
-Santo Godric! Non è complicata la cosa e!- esclamò sbuffando la Evans- Allora Potter ti faccio un esempio: tu sei innamorato di una ragazza bellissima, e la ami solo perché è bella, dopo un po’ tu ti confessi a lei e vi mettete assieme, però la ragazza si dimostra una stronza e ti fa soffrire. Fin qui ci sei?- James annuì- Perfetto. Ora immaginati di leggere un libro, in questo libro si parla di una ragazza che è dolce, simpatica, romantica e tutto ciò che vuoi, tu desideri davvero tanto che questa ragazza sia reale, perché se lo fosse sarebbe perfetta per te, piano piano la tua mente inizia a farsi un immagine di come sia questa ragazza e inizi a pensarci sempre più spesso, e poi capisci che te ne sei innamorato. Però tu non ti sei innamorato dell’aspetto di questa ragazza, perché tu non l’hai mai vista ma, ti sei innamorato del suo carattere e perciò, se questa fantomatica ragazza esistesse sarebbe esattamente come descritta nel libro e, non ti farebbe soffrire, a parte se tu ti sei innamorato di un personaggio stronzo- cercò di spiegarsi meglio lei.
James, che finalmente aveva capito cosa intendeva dire annuì ma, restava comunque dell’idea che sia una cosa stupida innamorarsi di un personaggio che non esiste.
-Oh finalmente hai capito- disse Lily sollevata.
-Evans eri tu che non ti spiegavi bene- la prese in giro Potter.
-Cosa? Ma se ti ho spiegato lo stesso concetto due volte!- esclamò indignata- sei tu che sei duro di comprendonio-.
-Io? Io duro di comprendonio? Evans tu sei assolutamente pazza! Io capisco sempre tutto se mi viene spiegato bene- la stuzzicò ancora.
-Ah certo come no!- gli disse lei ancora stizzita.
-E dai Evans! Stavo scherzando!- le rispose allora il Grifondoro.
-Sarà meglio Potter. Sarà meglio- annuì Lily.
-E poi in realtà tu ti spieghi benissimo e infatti, volevo chiederti una cosa- confessò lui.
-Cosa?- domandò la rossa.
-Allora, in pozioni: io non sono esattamente una cima e, visto che tu sei in assoluto la più brava della classe, mi chiedevo se magari, potessi darmi una mano ogni tanto- disse James.
-Oh… io non lo so. Voglio dire ci dovrei pensare su qualche giorno- le rispose lei.
-Certo, va benissimo- sorrise lui “Beh almeno non è un no”.
Intanto i ragazzi erano arrivati davanti al ritratto della Signora Grassa –Giratempo- disse James, e la donna aprì il ritratto e li fece passare.
-Allora ci vediamo domani- aggiunse poi rivolto alla ragazza.
-Già, ciao- gli rispose lei facendo un sorriso imbarazzato e dirigendosi verso la scala.
-Ciao Evans e fai sogni d’oro, sogna me- le urlò dietro lui.
-Quelli si chiamano incubi Potter- gli urlò in risposta Lily che ormai era quasi arrivata alla porta del dormitorio.
James sorrise ma, invece che salire direttamente in dormitorio preferì restare qualche minuto seduto su un divano della Sala Comune. “Dopo tutto non dovrebbe essere andata troppo male, siamo anche riusciti a scherzare su alcune cose e, ho ricevuto un forse per le lezioni di pozioni, il che vuol dire più tempo con lei. Sarebbe fantastico se accettasse solo che, mi devo ricordare di non chiederle di uscire o fare le mie solite battute arroganti. Speriamo che vada tutto bene”.
Immerso nei suoi pensieri, non si rese neanche conto che Remus, Sirius e Peter erano arrivati da una passeggiata notturna –Ehi amico- lo salutò Felpato buttandosi quasi addosso a lui.
-Levati brutto cagnaccio- gli disse Potter buttandolo giù a terra.
-Cosa hai detto cerbiatto da quattro soldi- lo prese in giro l’altro alzandosi e sedendosi accanto all’amico.
-Io non sono un cerbiatto da due soldi idiota! Sono un cervo stupendo con due stupende corna- rispose James stizzito.
-A proposito di corna- disse Sirius ricordandosi dov’era James poco prima- come è andata con la Evans?-.
-Allora prima di tutto non capisco cosa centra Lily con le stupende corna, secondo: la ronda è andata bene credo, abbiamo parlato per un po’ sia di cose serie, sia di cazzate varie- gli rispose Potter.
Remus e Peter, che intanto si erano seduti su due poltrone lì vicino, sorrisero. Remus lo fece perché era davvero felice per lui, e anche per Lily, era un grande amico di entrambi e sapeva che i due insieme sarebbero stati perfetti. Peter invece sorrise più che altro perché almeno James avrebbe smesso con tutti quelle scenate da prima donna.
Sirius, invece, fece un sorriso un po’ strano alla notizia. Non gli era mai piaciuta Lily, e non è neanche difficile capire il perché, dopotutto era la ragazza che faceva star male il suo miglior amico e, anche se pensava avesse buoni gusti in fatto di sport, la trovava una saccente sapientona che non riusciva a guardare oltre le apparenze. Forse Sirius la trovava anche come una rivale, se lei l’avesse avuta vinta su James lui, l’avrebbe perso. Insomma, a Sirius non le piaceva affatto quella ragazza.
Si trovò comunque costretto a fare un sorriso per incoraggiare James.
-Allora, quanti figli conti di fare con lei?- chiese Sirius per interrompere il silenzio che si era creato.
James si lanciò in una lunga spiegazione su quanti figli avrebbero avuto, su dove si sarebbero sposati, di dove sarebbero andati a vivere… La sua spiegazione si interruppe solo quando, verso le tre e mezza di notte, Frank e Alice rientrarono dalla loro “passeggiata” notturna.
-Ehi ragazzi ancora svegli- disse Frank dopo aver salutato la ragazza che, dopo aver fatto un cenno di saluto ai ragazzi, salì sulle scale del dormitorio.
-Certo che se siamo ancora svegli da aver visto Frank tornare, deve essere davvero tardi- commentò Remus.
-Mi sa che ci conviene andare su- annuì Peter.
E così i cinque ragazzi salirono in dormitorio e si addormentarono subito.
***
Ma vediamo cosa passò per la testa di Lily dopo la ronda col suo acerrimo nemico.
Intanto, credo sia importante dirlo, quando era rientrata nel dormitorio stava sorridendo. Si cambiò velocemente e si sdraio sul suo letto “che strano Potter, non mi sarei mai immaginata di parlare in quel modo con lui! Mi sembra una cosa assurda! E mi ha pure fatto ridere! Mi sa che o mi sono addolcita o, sto male!” stava pensando “ oppure semplicemente è lui che è simpatico” suggerì una voce nella sua testa ma, lei la zittì subito. E con questi pensieri in testa si addormentò.
Quando Alice entrò nel dormitorio, come al solito, controllò tutti i letti delle compagne: Mary dormiva tranquilla abbracciata al suo peluche, Emmeline dormiva anche lei calma e immobile come sempre, il letto di Dorcas era un ammasso di coperte, che fece capire che sotto c’era lei, il letto di Jessica era vuoto e Lily nel suo letto dormiva con un sorriso ebete stampato in faccia. Alice, quando la vide, sorrise a sua volta e sospettò che dietro a quell’espressione c’era quello sfacciato del suo grande amico James.
Scosse la testa pensando “Ah Lily, io lo sempre detto che prima o poi James avrebbe vinto”. Dopo aver guardato un’ultima volta Lily, la giovane Prewett si addormentò.
 

Hola people, come va? So che arrivo dopo più di una settimana ma, per colpa di Percy Jackson (che amo sempre e comunque) e dei primi libri delle Cronache di Narnia non sono riuscita a scrivere. Mi dispiace tanto.
Ecco l'atteso capitolo, probabilmente è uno di quelli più importanti, poichè è proprio ora che Lily da una possibilità a James e poi, più avanti, nascerà la famosa storia che tutti noi conosciamo. 
So che questo capitolo non è il massimo ma, quando l'avevo scritta la prima volta venerdì mi sono dimenticata di salvare e... ho dovuto rifare tutto.
Mi dispiace molto.
Alla prossima,
_tribute_

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Ricerche ***


Ricerche

Era l'ora di colazione e, per sua fortuna, Remus era già in Sala Grande con Malandrini al seguito.
Dopo poco li raggiunsero le ragazze che si sedettero vicino a loro.
-'giorno- salutò sbagliando Dorcas.
-Ciao- dissero invece le altre un po' più sveglie.
-Ore piccole Meadows?- chiese Sirius.
-No. Solo stanchezza post primo giorno di scuola- le rispose lei.
-E io che pensavo di dover essere geloso- le disse Black scherzando.
-Per ora non devi ancora esserlo Black. Ma se ti interessa stasera ho un appuntamento che, dovrebbe durare un bel po'- sorrise maliziosamente la Meadows guardando il tavolo dei Corvonero.
Sirius sorrise e guardò "la preda" della ragazza- Non è per niente alla mia altezza-.
-Lo scoprirò stasera. Domani ti aggiorno- commentò lei.
-Ma voi due state tutto il giorno a parlare di questo?- chiese ingenuamente Marlene.
-Si- risposero per loro Remus e Mary.
-Va beh, noi andiamo- disse Alice facendo alzare anche Frank, che stava finendo il caffè.
-Aspettaci, veniamo anche noi- la fermò Rick.
-Si, vado anch'io- disse Lene alzandosi.
E così i nostri Grifondoro si alzarono per andare a lezione.
-Mary aspetta un attimo- Remus fermò il braccio della ragazza.
-Cosa c'è?- chiese lei sorridendogli.
-Per la ricerca di Erbologia: ci vediamo oggi alle tre e mezza in sala comune?- rispose lui.
-Va benissimo- disse lei.
-Perfetto- commentò Lupin.
*** 
Erano le tre meno cinque e J.K. e Rick si dirigevano verso le rispettive compagne di ricerca.
-Ti prego Godric fai in modo che qualcosa mi impedisca di arrivare fino al parco! Fa che la sfiga che di solito colpisce J.K. qui affianco si attacchi a me! Fa che io finisca in infermeria al suo posto!- stava implorando il povero Collins.
-Guarda che io sono qui- gli comunicò J.K.
-E allora? Vuoi negare che non hai una sfiga pazzesca e che passi metà della tua vita scolastica in infermeria?- chiese retoricamente Collins.
All'affermazione del amico, il povero McKinnon non trovò niente da ribattere, perciò annuì sconfitto.
Dopo altre numerose preghiere da parte di Rick rivolte a maghi, dei babbani attuali e no (per intenderci arrivò a implorare Zeus di colpirlo con un fulmine, nonostante fuori fosse una giornata senza neanche una nuvola), arrivarono davanti alla biblioteca e J.K. dovette lasciare da solo verso il suo destino il suo caro amico.
-Addio, caro vecchio amico, compagno di mille avventure e sfigato cronico. Spero che la tua sfiga che ti porta ripetutamente in infermeria mi colpisca. Così saremmo entrambi salvi, tu dal letto prenotato in quel posto di malati e io dalla Benitin- lo salutò melodrammaticamente Rick. 
Al che McKinnon lo guardò male e lo salutò entrando in biblioteca.
"calma J.K. devi solo fare una ricerca con Emmeline. Okay hai una cotta per lei dal 3° anno e prima d'ora non vi siete parlati quasi mai. Ma, tu puoi farcela, puoi farcela" si ripeteva mentalmente. 
Lei era già lì che lo stava aspettando "Eccolo. Mel non fare strafalcioni. Ti prego. Chiamalo J.K. e in nessun altro modo. Capito Mel?" pensava "Oddio sta arrivando... Calma Mel, calma".
-Ciao J.K.- lo salutò.
-Ciao Emmeline. Tutto bene?- domandò.
-Si certo. Te?- disse lei.
-anch’io. Allora... Da cosa iniziamo?- chiese.
-oh.. Si certo... Facciamo così: tu tira fuori le tue cose e io vado A prendere alcuni libri- rispose lei alzandosi.
-Perfetto- disse lui sedendosi e iniziando a tirare fuori le sue cose.
Mel intanto si incammino verso l'area di Erbologia nell'enorme biblioteca di Hogwarts.
Tornò con alcuni libri e vide J.K. intento a massaggiarsi una caviglia dolorante.
-Cosa ti sei fatto?- chiese preoccupata.
-Niente di grave. Ho solo tirato senza volere un calcio al tavolo e mi sono fatto male- rispose il ragazzo sorridendo "Ed evidentemente Rick non è riuscito a prendermi la sfiga".
-Sicuro che non ti faccia troppo male?- chiese lei ancora preoccupata.
-Sicuro- rispose lui sorridendo "Che tenera si preoccupa per me!".
-Allora: iniziamo- suggerì lei.
-okay- consentì lui.
Passarono un bel po' di tempo a cercare varie informazioni, ogni tanto si dicevano qualche parola ma, niente di importante.
Fino a che... -Kris, mi passeresti la piuma un attimo?- chiese lei.
J.K. la guardò stranito e lei si rese conto dello strafalcione appena fatto. Sbiancò di colpo non appena se ne accorse.
-Kris?- chiese lui.
-Ehm... Scusa. Ti ho confuso con un babbano che conosco- inventò lei sul momento. 
-Ah ok. Comunque è un bel nome Kris- sorrise McKinnon.
-Già- le disse lei sorridendo imbarazzata “Se la è bevuta! Che fortuna”.
-Mi piace Kris come nome- annuì J.K.
-Sai, se posso permettermi ma… perché proprio J.K.?- chiese Mel.
-Beh… i miei genitori mi chiamavano Jhon quando avevo un anno ma, poi quando è arrivata mia sorella lei non riusciva a dirlo. Non riusciva a dire ne Jhon ne Kris o altro, poi un giorno mentre i miei cercavano di insegnarle a chiamarmi John o Kris, lei disse J.K. e così, iniziò a chiamarmi in questo modo. Dopo un po’ anche i miei hanno iniziato a chiamarmi così e poi tutti gli altri- raccontò lui.
-Mh… interessante- commentò lei.
-Però, visto che anche tu pensi sia un bel nome, potresti chiamarmi Kris. Che ne pensi?- chiese McKinnon.
-Oh certo Kris- sorrise lei “Almeno così non mi sbaglio più”.
J.K. sorrise e poi tornò al suo lavoro. Lavorarono fino alle quattro e qualche  minuto, per tutto il tempo della ricerca avevano chiacchierato allegramente e avevano anche riso un po’.
-Allora ci vediamo- la salutò J.K., o meglio Kris.
-Sì, ciao Kris- le rispose lei andandosene.
Kris si diresse verso il giardino con un sorriso beato e Mel aveva la stessa identica espressione ma si dirigeva verso il suo dormitorio.
Quando J.K. arrivò sui gradini che portavano al vasto cortile di Hogwarts venne travolto da una spaventatissima Jessica Benitin che scappava da una ragazza molto molto arrabbiata.
-Tu! Brutta inutile ragazzetta da due soldi! Come osi baciare il mio ragazzo?!- esclamava quella, che poi si scoprì essere Marlene.
-Io non sapevo fosse il tuo ragazzo- provò a difendersi Jessica con una voce stridula.
-Taci brutta strega!- le disse lanciandole un incantesimo addosso- lui ti ha allontanata l’ho visto. Quindi non avvicinarti più a lui chiaro?-.
-Chiaro- disse a mezza voce l’altra ragazza.
-E tu farai la ricerca di Erbologia perché non siete riusciti a finirla per colpa tua- aggiunse sempre più minacciosa Lene.
Jessica annuì e scappò via per il castello. Kris guardò sorpreso la sorella- Fidanzato?- chiese.
Marlene sbiancò alla vista del fratello- Ehi, J.K. che cosa ci fai qui?-.
-Stavo venendo a salvare Rick dalle grinfie della Benitin. Tu cosa stavi facendo?- chiese.
-Ehm… io stavo facendo solamente un giro nel parco- disse lei evasiva.
-Ah, e sentiamo perché stavi rincorrendo quell’oca?- domandò ancora lui.
-Senti J.K. avrò i miei motivi. Ora ciao- disse Lene cercando di scappare  dalle domande dal fratello.
-Lene, Lene… sei qua! Ti ho cercato ovunque! Ti giuro che io non bacerei mai quella cosa, è stata lei e io l’ho allontanata. Te lo giuro!- Rick arrivò correndo col fiatone dalla ragazza senza accorgersi di J.K. lì vicino.
-Oh Rick lo so benissimo!- e Lene lo baciò davanti al fratello che lì guardò prima stranito, poi arrabbiato e, forse, un po’ sollevato ma, per poi tornare arrabbiato.
-Potete spiegare- disse infatti.
-J.K. cosa ci fai qui?- chiese Rick sbiancando pure lui.
-Venivo a recuperarti dalla Benitin. Ma credo che la persona che debba dare più spiegazioni sia tu o, Marlene- rispose lui tranquillamente squadrando i ragazzi.
Rick e Marlene si guardarono indecisi poi il ragazzo prese la parola- J.K. ti dobbiamo dire una cosa… io e Marlene ecco, stiamo insieme-.
-Fin qui c’ero arrivato-
-E non te lo abbiamo detto perché sapevamo che ti saresti arrabbiato e non volevo che litigassi con Rick- continuò Marlene.
-Ci dispiace- dissero insieme i due.
-Beh dispiace anche a me. Ma più che altro perché non me lo avete detto, perché in effetti ho sempre pensato che se ci fosse qualcuno di cui potrei fidarmi e, che per una volta sarei felice che stesse con mia sorella, saresti proprio tu, Rick- disse in maniera molto pratica- quindi direi che più che altro sono deluso dal fatto che non me lo abbiate detto-.
Marlene e Rick sii guardarono colpiti dalla freddezza delle parole del Grifondoro.
-J.K. senti mi dispiace non avertelo detto, e che volevo aspettare il momento giusto- provò a scusarsi Collins.
-Il momento giusto per cosa esattamente?- chiese J.K. ancora freddo nei confronti dei due ragazzi.
-Per dirti che io e Marlene stiamo insieme senza rovinare la nostra amicizia- si spiegò Rick preoccupato per la loro amicizia- e poi stiamo insieme da solamente tre giorni, ci siamo decisi a provarci mentre eravamo sull’espresso-.
J.K. parve pensarci un po’ su e poi disse-  Credo di aver bisogno di un po’ di tempo per accettare la cosa ma, se state insieme da così poco tempo credo di poter accettare il torto che pensavo mi aveste fatto-.
Lene e il fidanzato sorrisero sollevati alle parole del ragazzo e Marlene si stacco da Rick per correre ad abbracciare il fratello, che la prese e si mise a ridere abbracciando la sorella.
-Allora, vi lascio soli- disse staccandosi dalla sorella –Ciao Rick e trattala bene-.
I due ragazzi rimasti soli, si guardarono stupiti- Non ci credo- disse Rick.
-Neanche io- annuì Marlene, poi abbraccio di slancio il ragazzo e lo bacio.
-Quindi ora posso dire a tutti che sei la mia ragazza- chiese.
-Puoi- acconsentì lei.
-Ascoltate tutti! Marlene McKinnon è la mia ragazza e dovete stare tutti alla larga- urlò rivolto alle persone in giardino. Lene diventò tutta rossa per l’imbarazzo e poi Rick la bacio un’altra volta davanti a tutti- Avete capito tutti?!- urlò di nuovo mentre lei cercava di tappargli la bocca e rideva.
Lui si girò e la guardò che rideva- Sei proprio bella quando ridi sai?- le disse poco prima di baciarla, lei rise ancora e sarebbero andati avanti così per molto se James e Alice non fossero arrivati proprio in quel momento, dopo una per niente estenuante ricerca per Erbologia che si erano divertiti molto a fare potendo stare insieme, e non avessero iniziato a fischiare di gioia facendo fare pure delle scintille alle loro bacchette.
Marlene e Rick scoppiarono a ridere e, insieme agli amici, entrarono nel castello diretti verso la sala comune.
Intanto James chiese a Rick come era andata la ricerca e lui gli spiegò che all’inizio sembrava andasse bene poi, dopo un po’ la ragazza aveva iniziato a provarci con lui e lo aveva pure baciato, per fortuna proprio in quel momento era passata di lì Marlene che ha iniziato a scagliare maledizioni contro la Benitin e che poi avevano incontrato J.K. e gli avevano confessato la loro storia.
-E a voi come è andata?- chiese Marlene.
I due amici si guardarono e scoppiarono a ridere- E’ andata abbastanza bene, abbiamo scopiazzato tutta la ricerca da un vecchio tema di Alice del quarto anno e poi, abbiamo scherzato per tutto il resto del tempo- spiego il ragazzo.
-Chissà Lily come se la sta cavando. Ora dovrebbe essere in biblioteca con Sirius- rifletté Alice.
-Già. Speriamo Sirius non mi faccia fare brutta figura- disse James.
-E tu non lo scoprirai da solo. Dovranno dirtelo loro- gli ordinò Alice, infatti per molto tempo durante il loro lavoro avevano discusso sulle figuracce che James aveva fatto con Lily (che in totale erano 42 esatte) e, avevano deciso che andare a spiare la Evans e Sirius in biblioteca lo avrebbe solo fatto arrivare a 43 e avrebbe demolito tutte le speranze di uscire con la ragazza.
-Oh capito Ali, non serve che me lo ripeti ancora- le rispose James.
-Sarà meglio Jamie- gli disse lei dandogli un bacio sulla guancia.
James sorrise e guardò Marlene e Rick che erano abbracciati, così decise di prendere Alice e iniziò ad abbracciarla pure lui prendendo in giro i due poveri ragazzi.
***
Sirius era arrivato in biblioteca alle quattro in punto per non dover sentire le lamentele della sua compagna nei suoi confronti, ma Lily alle quattro non c’era ancora. “Ah mia cara Evans, non si arriva in ritardo. No no no!” e così mentre Sirius era immerso nei suoi loschi pensieri sul ritardo della ragazza, questa arrivò quasi correndo e si sedette sulla sedia affianco a lui con il fiatone.
-Evans, in ritardo e pure affaticata! I miei complimenti, sei proprio irrispettosa nei miei confronti- disse il ragazzo fingendosi indignato.
-Taci Black, scommetto che tu sei appena arrivato- gli rispose lei riconquistando fiato.
-In realtà io sono qua da ben- controllò l’orologio- quindici minuti! Ah Evans, per questo tuo imperdonabile ritardo dovresti come minimo fare tutta la ricerca da sola-.
-Black- iniziò a dire Lily con fare minaccioso che spaventò un po’ Sirius, ma che non lo diede a vedere- se tu provi ad alzarti prima di aver finito la ricerca io giuro che te ne farò pentire-.
-E come intendi farlo?- chiese lui cercando di far vacillare la vendetta della ragazza.
-Black- iniziò a spiegare lei- Dorcas, la ragazza con cui tu stesso hai ammesso di essere stato più di tutte le altre ragazze, è una delle mie migliori amiche e, cosa ne sai che io non possa divulgare informazioni molto imbarazzanti sul tuo conto a tutta la scuola-.
Sirius sbiancò, Dorcas non sapeva niente della sua vita ma, sapeva di molte cose che divulgate in giro sarebbero state molto imbarazzanti. Così Sirius si trovò costretto a rimanere lì e guardare Lily sfoggiare un sorriso soddisfatto.
-Allora Evans da dove iniziamo?- chiese.
-Potresti prendere, gentilmente i libri nello scaffale di Erbologia- disse Lily.
-Non posso alzarmi lo hai detto tu-le rispose lui.
La Evans lo guardò male ma, si trovò lo stesso costretta ad alzarsi a prendere i libri. Quando tornò Sirius era nella stessa identica posizione di prima –Black potevi anche tirare fuori la tua roba-.
-No, aspettavo te per farlo. Sai non volevo lasciarti sola- le rispose lui con un ghigno sarcastico.
Lily sbuffò e iniziò a tirare fuori le proprie cose, e Sirius la imitò.
-Allora, tu inizia a cercare più cose possibili su questo libro, io inizierò con questo- decise Lily.
-E chi mi dice che il tuo libro non sia più facile?- chiese Black, per infastidire ulteriormente la ragazza.
-Allora tu usi questo e io quello- disse lei scambiando i libri.
-E se fosse tutto un trucco per fare in modo che io usi quello lì! Evans finiscila di ingannarmi la mente!- sbottò Sirius.
La ragazza lo guardò prima stranita poi sconsolata- Black scegline uno e taci-.
-Va bene- Sirius prese i due libri e li ispeziono per vedere quale era il più piccolo, quale era scritto in maniera più semplice, quale pesava di meno ecc… Alla fine scelse quello che gli aveva dato all’inizio Lily.
-Okay, andiamo- disse Lily aprendo il libro e cercando informazioni.
Passarono venti minuti in tranquillità e, Lily aveva già scritto dieci righe di pergamena, Sirius ne aveva scritta una: Mimbledus Mibledonia.
-Solo quello hai scritto?- sbottò Lily guardando il foglio del ragazzo.
-Ehm… si perché?- chiese lui ingenuamente.
-Black è pochissimo- disse lei.
Sirius fece spallucce- Dammi tempo Evans-.
-Muoviti- gli ordinò la Evans.
-Vado più velocemente se parlo con qualcuno ma, tu vuoi assoluto silenzio- le rispose.
-Allora, di cosa vuoi parlare?- chiese sbuffando.
-Non lo so, dell’ultimo campionato degli Arrow?- suggerì.
-Ok- disse Lily gradendo l’argomento.
-Perfetto, hai visto che siamo arrivati secondi! Non ci posso cedere!- disse lui.
-Beh, meglio dell’anno scorso. Siamo arrivati terzultimi- gli rispose lei.
-In effetti- annuì Sirius- ma, potevamo arrivare primi quest’anno. Tutta colpa di quello Striker!-
-Ha sbagliato il gol contro il Puddlemore e abbiamo perso- aggiunse Lily.
-Incredibile- commentò ancora Sirius- Era un gol facilissimo, era a porta libera! Come puoi sbagliare un gol a porta libera!-.
-Tra un po’ pure un nostro compagno sarebbe meglio- inveì lei.
-Pure Potter sarebbe meglio?- chiese Black ghignando.
-Forse- disse Lily restando vaga “sì pure lei sarebbe stato meglio ma, mio caro Black, non lo saprai mai”.
-Comunque hai ragione, chiunque sarebbe stato meglio. Infatti mi sembra che Freder, l’allenatore, lo voglia vendere per comprare Godras dai Chudley- continuò Sirius.
-Sì, l’ho sentito dire anch’io. Ma chi vuoi che si prende Striker?! Secondo me a Freder gli toccherà o lasciarlo come riserva o eliminarlo dalla squadra- commentò la Evans.
-Effettivamente hai ragione Evans. Credo che nessuno lo vorrà mai Striker, probabilmente andrà a fare il barbone tra i babbani- confermò Sirius.
-No, non credo farà il barbone. Hai visto la villa che ha? E’ dieci volte casa mia- disse Lils.
Sirius davanti all’affermazione della ragazza si trovò costretto ad annuire, la villa di Joseph Striker era davvero immensa. E Sirius di case immense se ne intendeva, con tutti i parenti e amici di famiglia che aveva, i Malfoy, i Lestrange, gli Avery, i Goyle…
-Evans, non pensavo te ne intendessi così tanto di Quidditch- disse stupito.
-Ti ho mai detto che non mi conosci per niente- le rispose lei.
-Io in realtà credo di conoscerti, voglio dire so chi sei più o meno, so che studi molto (ma non so il perché), so che la tua materia preferita è pozioni perché è quella in cui vai meglio, so che tieni molto alle tue amicizie ma, hai perso una di quelle più importanti qualche anno fa, so che adori il rosso, so che non sei una che si fa mettere i piedi in testa, so che sei molto testarda e a volte giudichi prima di conoscere- elencò- e ora so che hai buon gusto in fatto di sport-.
-Black, queste cose le sa più o meno chiunque- gli rispose la Grifondoro.
-Può darsi. Però potresti spiegarmi una cosa?- chiese il ragazzo.
-Cosa?- domando lei.
-Potresti spiegarmi perché non ti sei decisa così tardi a lasciar perdere Piton? Secondo me lo sapevi già da un po’ che era appassionato di arti oscure- le pose la domanda.
-Black, questo è un po’ troppo personale. Ho fatto fatica a dirlo alle altre ragazze con cui sono amica da sette anni, figurarsi se lo dico a te in uno dei pochi momenti di pace tra noi- gli rispose Lily.
Black si trovò nuovamente ad annuire alle parole della compagna, non si aspettava una risposta del genere ma, lo aveva convinto che fosse un argomento privato. E poi, lui, non era poi così bisognoso di sapere perché lei fosse stata così affezionata a Piton, era stato mosso da semplice curiosità.
-E poi Black io non giudico prima di conoscere- sbottò lei tornando un po’ più allegra. L’argomento Piton la intristiva spesso.
-Come no! E io sono un pazzo scappato da Azkaban- le rispose Sirius.
-Beh come prima cosa non sembrerebbe troppo strano se tu finissi a Azkaban e riuscissi anche a scappare, come seconda cosa non è affatto vero ciò che hai detto prima! Fammi un esempio- gli chiese allora.
-James- rispose solamente lui-E ho detto tutto-.
-Potter?- chiese stranita la Evans.
-Beh sì. Non sei mai voluta uscire con lui, non lo ascoltavi neanche più e gli rispondevi no senza neanche ascoltarlo, se finivi in qualche scherzo il primo a cui davi la colpa era James  e subito dopo incolpavi anche me, gli dai dello stupido e dell’arrogante senza neanche conoscerlo, e se lo conoscessi sapresti che lui non è così, anzi- le disse Black.
-No, è vero non sono mai voluta uscire con lui ma, non so se hai presente quante ragazze è  stato e quante di loro ha fatto star male, e io non volevo essere un’altra aggiunta alla sua lista. Hai ragione tu, non lo ascoltavo più e gli rispondevo sempre di no perché ogni volta che mi parlava mi chiedeva di uscire e io, per i motivi che ti ho appena detto, non volevo uscire con lui. Gli scherzi in cui finivo erano praticamente tutti organizzati da voi perciò, sono venuta sempre da voi che sapevo eravate colpevoli come sempre, se non fosse stato così mi sarei anche scusata ma, non è mai successo. E sì, gli ho dato spesso dell’arrogante e dello stupido anche se non lo conoscevo bene, ma una persona che fatica a capire un concetto come “No, non voglio uscire con te” è alquanto stupida e, gli ho dato dell’arrogante perché pretendeva che gli rispondessi sì anche se non volevo- si spiegò Lily.
Sirius non aveva mai visto il rapporto tra James e Lily, se si può chiamare rapporto l’urlarsi contro da mattina a sera, da quel punto di vista. Perciò iniziò ad insinuarsi nella sua mente il dubbio che forse la Evans non rifiutava James in partenza ma, lui le dava solamente svariate ragioni per farlo e lei si era stufata di lui.
Black, quindi, si trovò sorpreso da quella affermazione e, non trovò niente da aggiungere.
-Io ho finito tu quanto hai scritto?- chiese allora Lils.
-Finito Evans- disse lui- Te lo avevo detto che parlando avrei finito prima-.
Lily sorrise- Bravo Black, la ricerca la tengo io?-.
-Sì, è meglio così. Sai com’è, il nostro dormitorio non è molto ordinato- disse Sirius porgendole la sua pergamena.
-Grazie, ci vediamo poi- lo salutò lei andandosene .
-Allora a poi Evans- la salutò.
Lily se ne andò pensando che poi non era andata troppo male. I malandrini, a quanto pare,  in quei giorni volevano proprio stupirla.
Anche Sirius pensò che la Evans non era poi così male “Forse, e dico forse, Remus aveva ragione a pensare che la Evans non era una sputasentenze da due soldi”.
E con questi pensieri Sirius si avviò verso la sala comune dove trovò Remus e Mary intenti a chiacchierare apertamente.
-Voi due non dovreste studiare?- chiese guardando i due.
-In effetti stavamo studiando- rispose Remus un po’ in imbarazzo.
-Guarda abbiamo scritto tre righe io e- Mary controllò il foglio del compagno- cinque lui. Non è vero che non abbiamo fatto nulla-.
-Certo McDonald raccontala a qualcun altro- le disse Sirius- Comunque io vi lascio “studiare”-.
-Ciao- lo salutarono i due tornando ai loro compiti.
Remus e Mary avevano deciso di vedersi per le tre e mezza in sala comune ma, ora erano le cinque passate e non avevano ancora concluso molto.
-Dai, Mary mettiamoci a studiare- disse Remus guardando le due pergamene praticamente vuote.
-Agli ordini capitano Remus- gli rispose lei prendendo la sua pergamena.
Andarono avanti per un po’ a studiare, fino a quando- Remus ho fame- si lamentò Mary.
-Ho un po’ di cioccolato se vuoi- disse lui tirandolo furi dalla tasca.
-Non hai le gelatine?- chiese la ragazza.
-No. Il cioccolato è molto meglio- gli rispose Lupin indignato.
-Cosa? Sono molto meglio le gelatine- sbottò la ragazza.
-No… fidati di me Mary. E’ meglio il cioccolato- disse il licantropo sentendosi preso in giro. Come poteva insultare il cioccolato?
-Remus John Lupin. Quanto è vero che sono mezza brasileira, le gelatine sono meglio del cioccolato- si indigno la McDonald.
I due ragazzi andarono avanti a battibeccare per un bel po’ di tempo sul tema cioccolato vs gelatine.
-Ragazzi siete ancora allo stesso punto?- chiese Sirius che era appena sceso dal dormitorio.
I due colti sul fatto, guardarono i loro compiti- Abbiamo scritto 15 cm a testa, più o meno. Siamo andati avanti-.
-Beh sappiate che sono le sei e mezza- comunicò Black uscendo dalla sala comune.
-Dovremmo sbrigarci- disse Mary preoccupata.
-Dai. Possiamo farcela- annuì Remus.
E così i due iniziarono di nuovo s scrivere e riuscirono a finire per le sette e mezza.
-Wow, ci abbiamo messo cinque ore per scrivere una ricerca su una pianta fatta al quarto anno- esclamò Mary.
-Eh colpa tua, mi distraevi con le tue chiacchere- la prese in giro l’altro alzandosi e sporgendo una mano alla ragazza per aiutarla.
-Cosa hai detto? E’ colpa mia? Tu sei fuori Lupin! Fuori come un balcone- disse lei accettando la mano.
-Chi la tiene la ricerca?- chiese il lupo mannaro.
-Dammi la tengo io, che tu sei inaffidabile- gli rispose facendogli la linguaccia.
-Certo McDonald, certo- scosse la testa Remus.
-Andiamo a manger ?- chiese, allora lei.
-Dove andiamo?- domandò Lupin che non sapeva neanche una parola in  francese e, si sa, l’inglese e il francese sono molto diversi.
-A mangiare Remus, a mangiare- rispose lei girando gli occhi e tirandoselo dietro.
-Allora andiamo- disse lui.
Arrivati in Sala Grande trovarono gli altri e si unirono a loro, chiacchierarono un po’ e tutti scoprirono del rapporto tra Rick e Marlene.
Peter, Frank e Dorcas raccontarono come era andata la loro ricerca e dissero solamente che era andata bene anche se, Minus non si era impegnato molto.
Alla fine tornarono a poco, a poco tutti nei loro dormitori.
-Emmeline, non ci hai ancora detto perché ieri eri tutta rossa- chiese Alice.
Emmeline iniziò di nuovo ad arrossire-Oh già, ecco… io…-
-Oh andiamo Mel cosa ci vuole a dire che hai una cotta per J.K.?- sbottò Mary.
-Hai una cotta per mio fratello?- chiese Marlene.
-E’ carino- rispose solamente Emmeline.
-Bah tu sei tutta pazza- le rispose l’altra alzandosi dal letto di Lily- io vado, ho sonno. Ciao-.
-Ciao- la salutarono le altre che dopo un po’ si addormentarono pure loro.
Verso le due arrivò pure Dorcas e si addormentò pure lei.
-Aspettate un attimo- sbottò svegliandosi nel cuore della notte e, facendo fare la stessa fine anche alle altre.
Le ragazze la guardarono preoccupate- Cosa c’è?- chiese Lily.
-Emmeline non ci ha ancora detto il morivo del suo rossore ieri- comunicò.
-A noi lo ha detto Dorcas. Dormi- le rispose Alice.
-Ma io volevo saperlo- si lamentò la Meadows.
-Te lo dico domani- disse Lily addormentandosi di nuovo.
-Giuralo Evans- ordinò Dorcas, ma Lily ormai dormiva già.
E poi il giorno dopo la Meadows lo scoprì ugualmente.
 
 
 
Hola people,
sono in un ritardo assurdo lo so. Siete liberi di odiarmi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, Sirius finalmente capisce che Lily non è poi una stronza e inizia ad accettarla, Remus e Mary, due secchioni coi fiocchi, impiegano cinque ore a far niente e Lene e Rick si confessano al fratello.
Alla prossima,
_tribute_
P.S. ringraziò le seguite, le ricordate, le preferite  e chi recensisce. Vi amo tanto.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Tra scherzi e giochi si passano le serate ***


Tra scherzi e giochi passan le serate

Era solo il quarto giorno di scuola e le ragazze avevano già dubbi sulla stabilità mentale dei quattro Malandrini, non che prima pensassero fossero persone comuni ma, in quel particolare giorno erano ancora più strani, James e Sirius andavano in giro con dei sorrisi furbi stampati in faccia, Peter era felice come una pasqua e Remus aveva un’espressione più che rassegnata ma, sotto nascondeva un ghigno identico a quello dei compagni.
Lily, che ormai aveva imparato a riconoscere le espressioni dei Malandrini che precedono uno scherzo,  stava spesso vicino a loro per riuscire a capire cosa avessero in mente i quattro ma, loro non si facevano beccare.
Arrivò l’ora di cena e i ghigni di Sirius e James si facevano sempre più evidenti.
Avevano organizzato tutto alla perfezione, avevano riempito quattro enormi pentoloni negli angoli della Sala Grande, quando avrebbero visto che ci sarebbe stata abbastanza gente, con l’incantesimo pluvis liquidum, avrebbero fatto piovere la pozione all’interno dei pentoloni. Poi, una volta attirata l’attenzione generale, avrebbero fatto partire i fuochi d’artificio dalle porte della sala.
I Malandrini si sedettero al tavolo dei Grifondoro ma decisero di sedersi lontano dalle ragazze, volevano avere giusto un po’ di vantaggio sulla Evans.
Mancava qualche minuto alle otto e, i Malandrini decisero che la sala era abbastanza piena.
Quattro bacchette spuntarono sotto il tavolo dei Grifondoro e si direzionarono tutte verso i pentoloni negli angoli della stanza- Pluvis liquidum- dissero in coro i quattro malandrini.
Poco dopo grosse nuvole verdastre riempirono il soffitto della Sala Grande, quasi tutti i ragazzi, alcuni erano troppo presi dal cibo, alzarono la testa per guardare cosa succedesse.
Subito si guardarono spaventati e, chi non aveva ancora notato le nuvole le notò, poiché aveva sentito un gran trambusto da parte dei compagni.
Iniziò a piovere e, dove si poggiavano le gocce, la superficie cambiava colore: ovunque c’erano macchie verdi, rosa, blu, gialle, rosse, azzurre, arancioni….
Gli studenti e gli insegnanti iniziarono a spaventarsi, a poco a poco anche i capelli e i vestiti dei maghi presenti nella Sala iniziò a cambiare tinta. I Malandrini si guardarono soddisfatti della loro malefatta.
Dopo il primo momento di panico generale le reazioni delle persone iniziarono a differenziarsi:  quelli con più senso dell’umorismo, iniziarono a ridere e cercare di acchiappare le gocce con la lingua; quelli più schizzinosi cercavano riparo sotto i banchi o iniziavano a scappare verso l’uscita; gli insegnanti cercavano   di calmare gli studenti ma, anche alcuni di essi era leggermente preso dal panico.
Dopo un po’ fu il momento di far partire i razzi, tutti quelli che si erano avviati verso le porte videro arrivarsi contro una decina di fuochi d’artificio, iniziarono allora a correre nella direzione opposta creando ancora  più caos all’interno della Sala. I fuochi, arrivati ad un altezza abbastanza sicura, scoppiarono sugli studenti creando immagini fantastiche: un Leone che ruggiva schiacciando un serpente (ovviamente ai Grifondoro piacque parecchio mentre, i Serpeverde, non furono molto entusiasti), un drago che si allungava per tutta la stanza, un lupo che giocava con un cane e un cervo inseguiti da un topo (i Malandrini avevano scelto con cura) e, per ultimo, una grossa aquila che volava su tutte le persone in sala facendo volare scintille ovunque. Dopo quest’ultimo, fantastico, spettacolo, i fuochi scoppiarono in una grande e gigantesca M.
Ora, chi ancora aveva dubbi sugli artefici dello scherzo, fu completamente convinto di conoscere i responsabili, più di duecento paia di occhi si puntarono sui Malandrini che ridevano spensieratamente.
I quattro ragazzi sentendosi osservati guardarono la folla colorata un po’ preoccupati.
-Perché ci fissate?- urlò James.
-Lo sappiamo già di essere bellissimi- aggiunse Sirius.
Remus cercava di zittire i due ma, ormai era troppo tardi.
-Potter, Black, Lupin e Minus potreste spiegare ciò che è appena successo?- ordinò arrabbiata la McGranitt.
-Gli e lo spiego io mia adorata professoressa- iniziò Potter con voce adulante- Qualcuno di veramente intelligente ha fatto uno degli scherzi più belli del secolo, purtroppo non abbiamo la minima idea di chi sia il genio del momento ma, ci lusinga molto il fatto che abbia pensato che sia stato una nostra idea-.
-Signor Potter cosa mi dovrebbe far pensare che dietro tutto questo non ci siete voi quattro?- domandò ancora l’insegnate.
-Perché, ammiratissima e intelligentissima professoressa McGranitt- rispose Sirius- noi, se fossimo gli artefici dello scherzo, cosa che non siamo, avremo fatto i modo da non colorarci anche noi ma, come lei può benissimo vedere, siamo tutti colorati dalla testa ai piedi. Per le ragazze interessate a controllare, passate dopo- finì ammiccando verso una Tassorosso molto prosperosa.
La professoressa McGranitt purtroppo non seppe replicare, non c’erano prove che lo scherzo fosse stato architettato da quei quattro ma, lo sapeva benissimo che c’era il loro zampino.
-Mia cara Minerva, dobbiamo proprio scusarci con questi vivaci ragazzi- iniziò a dire Silente- E’ più che ovvio che non siano stati loro e, anche se fosse, non abbiamo prove per confermarlo. Perciò credo che tutte le persone che abbiano incolpato questi quattro Malandrini- dicendo quest’ultima parola fece l’occhiolino ai ragazzi che sorrisero soddisfatti- debbano scusarsi al più presto-.
Tutti nella Sala mormorano qualcosa, probabilmente solo i più piccoli Tassorosso dissero veramente scusa poiché erano leggermente intimoriti dal preside, ma nessun altro lo disse realmente.
-E ora direi di ringraziare tutti insieme gli artefici di questo bellissimo spettacolo per averci donato una bellissima occasione per ridere insieme- continuò il preside.
Questa volta il mormorio si fece più forte e, qualcuno dei più scherzosi urlò anche, i Malandrini sorrisero sornioni per essere riusciti a non farsi beccare e si diedero il cinque.
Alla fine tutti tornarono nei loro dormitori, nessuno aveva mangiato molto ma, l’euforia del momento lo aveva già fatto dimenticare.
I Malandrini si preparavano ad una serata tranquilla e si sedettero ai loro soliti posti in Sala Comune. Passarono dieci minuti senza che succedesse niente di importante ma, si erano dimenticati di una cosa, o meglio persona.
-Potter, Minus, Black e Remus- iniziò una Lily multicolor in maniera minacciosa- so benissimo che siete stati voi e, ve la farò pagare. Anche se fosse l’ultima cosa che faccio-.
-Oh andiamo Evans, era solo un innocente scherzetto! Lo ha detto anche Silente! E poi cosa ti fa credere che siamo stati noi?- sbottò Sirius.
-Primo: non era un innocente scherzetto! Avete sporcato tutta la Sala Grande e ora al signor Ganfri toccherà pulire, ma visto che si è lamentato che da solo non c’è la può fare, il professor Roth ha incaricato tutti i Caposcuola di aiutarlo finche la Sala non fosse pulita come prima!- disse la Rossa (che però di rosso ora aveva ben poco)- e secondo: lo so benissimo che è colpa vostra, è tutto il giorno che ve ne andate in giro con quelle faccette furbe e confabulate tra voi!-.
-Aspetta un attimo Evans, cosa intendi per ha incaricato tutti i Caposcuola ad aiutarlo?- chiese James sbiancando.
-Intendo dire che tutti i Caposcuola, compreso te Potter, dovranno aiutare Ganfri finche la Sala Grande non sarà pulita- spiegò lei assottigliando ancora di più gli occhi- quindi ora Potter alza quel tuo coloratissimo culo dalla sedia e scendi in Sala grande a pulire-.
Ramoso subito seguì gli ordini della rossa e si avviò verso il buco del ritratto- Evans tu non vieni?-.
La ragazza non si era ancora mossa dalla sua posizione e scrutava ancora i tre Malandrini rimasti- Inizia a scendere Potter, io arrivo poi-.
James fece spallucce e scese giù dalle scale verso la Sala Grande.
Intanto Lily era ancora alle prese con Black, Lupin e Minus- e a voi tre converrebbe andare subito a lavarvi al piano di sopra e non fare più uno scherzo per il resto della vostra vita o, giuro che vi uso come straccio per pulire la Sala-.
I tre ragazzi un po’ intimoriti salirono velocemente le scale.
Appena aprirono la porta vennero travolti tutti e tre da un gigantesco flusso d’acqua proveniente dalle bacchette delle tre ragazze all’interno.
-Ma che diavolo…?- esclamò Sirius tra uno spruzzo e l’altro. Dopo dieci minuti buoni l’acqua cessò e le ragazze scoppiarono a ridere.
-Voi che ci fate qui?- chiesero i tre inzuppati.
-Beh, dopo il vostro scherzo in Sala Grande, Mary, Dorcas e Lily hanno pensato che vi ci voleva una lavata e, noi abbiamo provveduto. Lily doveva farvi salire su così noi tre non avremmo infradiciato le persone sbagliate e, doveva mandare giù James così provvedevano lei e Mary allo stesso trattamento- spiegò Marlene.
-E’ probabilmente lo starà subendo proprio ora- aggiunse Alice.
-Non credo che Lily si risparmierà molto con lui- commento ancora Dorcas.
-Neanche noi- annuirono i tre ragazzi.
Le ragazze fecero spazio ai tre per asciugarsi ma, rimasero lì per non perdersi James che entrava.
***
James scendeva tranquillamente le scale “che pluffe… Non ho proprio voglia di passare un intera nottata a pulire… Beh almeno ci sarà anche la Evans” e con questo pensiero si rallegrò un poco.
Arrivato in Sala Grande la trovo deserta si guardò attorno in cerca di qualcuno quando un forte getto d’acqua lo colpi alle spalle.
-Allora Potter, piaciuta la doccetta?- chiese Lily che era appena arrivata, aveva sperato che James non usasse un passaggio segreto per accorciare (cosa che lei aveva fatto), perché se no lo avrebbe mancato- Aspetta sei ancora un po’ sporco-.
Dopo circa due minuti si unì anche Mary e insieme infradiciarono per bene il ragazzo.
Però alla McDonald cadde la bacchetta dalle risate, James svelto svelto la raccolse da terra e la punto su Lily, si scatenò una piccola guerra tra i due e alla fine furono tutti e due fradici.
-Evans, mia cara e dolce Evans, non mi scappi- Potter ghignò e con una mossa furtiva prese Lily e se la carico sulle spalle. La ragazza iniziò a tormentargli la schiena di pugni ma, lui non mollava.
James restituì la bacchetta a Mary che con un semplice incantesimo fece sparire tutta l’acqua per terra e insieme si avviarono verso i dormitori.
-Allora Mary, chi ha avuto questa geniale idea?- chiese James tra un colpo sulla schiena e un altro.
-E’ stata un idea di Dorcas, Lily e mia- disse fiera.
-E scommetto che i miei compagni lassù hanno subito lo stesso trattamento- continuò- Evans la finisci? Tanto non mi fai male-.
-No Potter non la finisco finche non mi metti giù- esclamò la ragazza. James la ignorò e tornò ad ascoltare Mary.
-In teoria sì. Sopra dovrebbero esserci Marlene, Dorcas e Alice- rispose lei.
-E Emmeline? Non ha partecipato?- domandò ancora lui.
-No… Ha detto che gli scherzi non sono per lei. Un po’ ha ragione, non è una tipa da scherzi lei- disse la ragazza.
-Sì, in effetti Mel non è una da scherzi- commentò lui- Evans se non la pianti…-
-Cosa vuoi fare Potter? Mettermi giù?- chiese Lily.
-Sì, ti metto giù. Però solamente quando arriviamo davanti al mio letto- le rispose.
-Potter non provarci neanche!-  esclamò.
-Non mi sarei mai aspettato un piano così da te Mary- disse Potter.
-Non avevi detto che mi consideravi pericolosa?- si impuntò Mary.
-Sì però… non così pratica agli scherzi- si spiegò lui.
-Perché dal tuo nuovo sacco di patate te lo saresti aspettato?- domandò la McDonald indicando Lily con la testa.
-No, non me lo sarei mai aspettato- annuì James- da Dorcas sì-.
-Ma vedrai, tra un po’ sarò la regina degli scherzi- disse lei.
-Beh McDonald per diventare una regina degli scherzi dovresti o sposare un re degli scherzi, per esempio un Malandrino ma non io perché sono impegnato con Evans, oppure farti strada da sola- spiegò Potter.
-Propongo la seconda- rispose Mary.
-Allora io, in nome dei Malandrini, ti nomino apprendista degli scherzi. Potrai imparare tutto ciò che vuoi da i grandi Re: Re James, il figo, Re Sirius, l’idiota, Re Remus, il secchione e Re Peter, il… oddio non lo so… il mangiatorte?- proclamò James.
-Potter mi dispiace per te ma l’unico e vero Re Peter è soprannominato Re Peter il Re Supremo. E di cognome fa Pevensie non Minus- disse Lily tra un pugno e l’altro.
-E chi diamine è Peter Pevensie?- chiese Potter.
In quel preciso momento James capì che non bisogna mai fare domande del genere su di un libro davanti a due delle sue fan. Mary e Lily si scandalizzarono alla domanda del ragazzo.
-James Charlus Potter come osi- sibilò Mary.
-Lascia stare questo stupido Calormeniano! L’altro giorno trovava stupido innamorarsi di Caspian!- disse la Evans rivolta all’amica.
-Beh… trovare stupido innamorarsi di Caspian è facile, vorrei dire in confronto a Peter…- le rispose l’altra.
-Sta zitta McDonald, viva Re Caspian X- proclamò Lily che, presa dal discorso, aveva smesso di picchiare James.
-E’ meglio Re Peter il supremo- annuì Mary.
-Caspian-
-Peter-
-Caspian-
-Peter-
-Caspian-
-Peter-
-Ragazze siamo arrivati- disse James interrompendo le due che battibeccavano.
-Ora mi metti giù Potter?- chiese esasperata Lils tornando a picchiarlo.
-Non ancora Evans- rispose Potter.
Dopo che Mary pronunciò la parola d’ordine i tre ragazzi entrarono in Sala Comune. I pochi ragazzi ancora presenti in sala guardarono stupiti lo strano trio appena entrato: James Potter bagnato fradicio con in spalla Lily Evans, anch’essa bagnata fradicia, e una Mary McDonald pimpante come al solito al loro fianco.
James fece un rapido sorriso a tutti e salì le scale con Lily che ancora lo picchiava.
-Mary aprimi la porta per favore- chiese Potter.
Mary fece ciò che le era stato ordinato e aprì la porta del dormitorio maschile di Grifondoro.
I tre fecero la loro entrata e tutti i presenti li fissarono un po’ stupiti, James tirò dritto verso il suo letto e ci butto Lily sopra.
-Allora, che si dice?- chiese con nonchalance sedendosi sul letto e fermando in tempo il pugno di Lily diretto al suo naso.
-Ma noi niente di che, tre ragazze, stupende, hanno provveduto a farci la doccia- rispose con lo stesso tono Sirius ammiccando verso le tre- e tu James? Cosa ci racconti di bello?-
-Bah… niente di che anch’io, ho solo incontrato due, fantastiche, ragazze che hanno provveduto anch’esse a farmi una bella e rinfrescante doccia ma, non mi sembrava giusto di avere solo io questa rinfrescante opportunità e, ho deciso di condividerla con loro. O meglio solo con la Evans. Mary era già pimpante di suo, non aveva bisogno di una rinfrescata- rispose James che aveva entrambe le mani occupate a bloccare i polsi di Lily- Evans, se non stai ferma chiudo le tende. E così saremo solo noi due al buio-.
-Non ci provare Potter- disse Lily tra un pugno mancato e l’altro.
James sbuffò e continuò a tenerla per i polsi.
-Ragazzi, mi dispiace ma io devo andare da Rick- disse Marlene dispiaciuta.
-Ciao- la salutarono gli altri.
-Lene aspetta- la fermò Alice- mandami su Frank-.
Lene annuì e scese le scale.
-Facciamo qualcosa- propose annoiata Mary, seduta per terra vicino a Alice, che era sdraiata sul letto di Frank (che ormai era per metà suo).
-Cosa?- chiese Dorcas, che era sdraiata sul letto di Sirius e svogliava le sue riviste di moto- Ehi Black guarda questa che figa- aggiunse mostrando al ragazzo una foto.
-Sì quella è bella, ma dicono che è difficile fare le curve- commentò Sirius, seduto/sdraiato accanto a lei, guardando il giornalino
-Qualcosa di divertente ma non ubriacante- disse Alice- non sono in vena per una sbronza-.
-Aspettate! Ci siamo dimenticate Mel!- annunciò Mary- vado a chiamarla, intanto voi decidete-.
-Mary fai salire anche J.K. così lasciamo soli i due piccioncini- aggiunse James.
-Okay- la McDonald fece un gesto d’assenso e scese le scale del dormitorio.
-Quindi? Cosa facciamo?- chiese Peter.
-Non lo so- rispose Remus.
-Andiamo, noi siamo i grandiosi e fantastici Malandrini! Non possiamo organizzare uno scherzo come quello di prima e non sapere cosa fare in…- “un momento di noia” avrebbe aggiunto James se non fosse stato colpito allo stomaco da un pugno allo stomaco da Lily.
-Uh James! Ti sei fatto colpire da una ragazza- lo sbeffeggiò Black.
-Così impari Potter- esultò la Evans riuscendo finalmente ad alzarsi.
James normalmente avrebbe risposto ma, decise che era meglio non farlo per due motivi: avrebbe solo aggravato la sua posizione e gli doleva ancora lo stomaco.
Lily intanto guardò attentamente i letti dei ragazzi per decidere su quale sarebbe stato meglio sedersi. Dopo un’attenta ricerca si sedette sul letto di Remus accanto a quest’ultimo.
-Allora, cosa avete intenzione di fare?- chiese poi la Evans.
-Il gioco della bottiglia?- propose Minus.
-Nah, troppo ovvio- commentò Sirius.
-Cosa è troppo ovvio?- chiese Frank entrato in quel momento.
-Niente amore, vieni qui- rispose Alice facendo segno al ragazzo di sedersi accanto a lei.
Frank eseguì gli ordini della ragazza e si sedette ma, non senza averle dato prima un lungo e appassionante bacio.
Subito dopo arrivarono anche Mary, Emmeline e J.K. che si sedettero, le prime due, tra il letto di Remus e quello di James e lui sul suo.
-Mary, Emmeline, non mettetevi per terra! Guardate qui vicino a me quanto spazio c’è! Non fatemi sentire solo- si lamentò James. Le due ragazze scossero la testa e si avviarono verso il letto di Potter- No aspettate! Mary tu vieni qui, ma J.K. e Peter sono soli soletti… Emmeline vai con uno di loro-.
Emmeline divenne tutta rossa e si diresse verso il letto di J.K. (anch’egli tutto rosso) e si sedette vicino a lui imbarazzata.
Mary invece si sedette senza problemi sul letto di James e iniziò a punzecchiarlo con una piuma trovata lì sopra.
-Non abbiamo niente da fare ancora?- chiese dopo che Potter le ebbe sequestrato la piuma.
-No- risposero in coro gli altri.
-Giochiamo ai mimi- propose Emmeline.
-Vai ci sto- dissero insieme James e Sirius. Gli altri annuirono e così decisero come occupare la serata.
-Come le facciamo le coppie?- chiese Remus.
-Avete dei foglietti?- domandò Dorcas.
James tirò fuori una pergamena, la strappo e su ogni foglietto scrisse un nome, dopo se li mise tutti nelle mani e si allungò verso Mary- scegline uno-.
Mary prese a caso un biglietto- Sirius-.
James fece cenno alla ragazza di andare dal compagno e si avvicinò a Lily e Remus- Evans, tocca te-.
Lily pescò un biglietto- Emmeline-.
Anche la Evans si alzò ed andò a sedersi vicino alla bionda.
-Remus-
Remus cercò un biglietto- Mary, ma e già con Sirius-
-Prendine un altro- gli suggerì James.
-Okay, Paciock vieni qua. Sarai il mio fortunato compagno-.
Frank si alzò, abbandonando così Alice e si buttò sul letto dell’amico.
-Alice tocca te-
-Fammi vedere mi tocca stare con: Dorcas- disse Alice facendo cenno all’amica di raggiungerla.
-Rimaniamo noi tre, dai facciamo gruppo- annunciò James sedendosi sul letto di Peter e invitando J.K. a raggiungerli.
-Chi inizia?- chiese Dorcas.
-Beh, per la teoria del prima le donne dovrebbero iniziare o Evans e Vance oppure Prewett e te- le rispose Sirius.
-E perché io no?- domandò Mary indignata.
-Perché nella squadra ci sono anch’io e ti defimminilizzo- spiegò Black.
-E allora devono iniziare per forza Lily e Mel, perché Dorcas defimminilizza Alice- commentò la McDonald.
-Certo Mary, dammi pure della maschiaccia quanto ti pare- disse Dorcas.
Mary le sorrise in risposta.
-Allora, iniziano Mel e Lily- decise Alice.
Lily si alzò dal letto e si girò verso Mel, fece segno del due con le dita.
-Due parole-
Lily annuì, poi si indicò.
-Una ragazza-
La Evans fece cenno di diniego con la testa, si guardo intorno e indicò il ragazzo più vicino.
-Un ragazzo-
Lily scosse la mano come per dire più o meno, poi si girò di profilo e fece una imitazione, non molto perfetta, del Moonwalk.
Emmeline finalmente capì ed esclamo- Michael Jackson!-.
Subito dopo fu il turno di Alice e Dorcas, poi Mary e Sirius seguiti da Remus e Frank e per ultimi James, Peter e J.K.
Una volta finito il turno si scambiarono di ruolo e, finito anche il secondo turno, le ragazze decisero di tornare in Dormitorio mentre Sirius uscì dal Dormitorio diretto verso un’aula vuota al terzo piano dove lo aspettava la Tassorosso a cui aveva ammiccato quella stessa sera.
Verso mezzanotte anche Marlene e Rick rientrarono nei rispettivi dormitori dopo una serata passata interamente davanti al caminetto in Sala Comune.
 
 
Hola people,
ecco qui un altro terribilmente in ritardo e bruttissimo capitolo.
Non credo di avere spiegazioni valide per il mio ritardo se non la scuola…. Mi dispiace…
Ringrazio le preferite, le ricordate e le seguite, vi amoooooo
Peace&love
_tribute_
P.S. ricordatevi: una recensione al giorno toglie la depressione dell’autore di torno ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Una giornata da dimenticare ***


Una giornata da dimenticare

Lily Evans si svegliò convinta che quella sarebbe stata una giornata normale, per sua, e solo sua, fortuna si sbagliava.
Scese a tranquillamente a fare colazione con le altre Grifondoro.
Frank, J.K. e Rick arrivarono poco dopo.
-E gli altri quattro?- chiese Marlene.
-Boh... li abbiamo visti scendere dieci minuti fa. Chissà che fine hanno fatto- disse Frank guardandosi intorno.
-Spero non stiano escogitando qualcos’altro - disse Lily.
-Perché sei sempre così prevenuta nei nostri confronti Evans - commentò Sirius, che era arrivato in quel momento con gli altri Malandrini.
-Chissà come mai?- sbuffò nuovamente lei senza degnarli di uno sguardo.
-Ragazzi - iniziò a dire Rick trattenendo le risate- avete qualcosa di diverso-.
-Davvero?!- risposerò i quattro in modo sarcastico.
-Lasciaci indovinare: abbiamo i capelli verdi, il naso blu e una scritta che dice: coloriamo il mondo!- disse James sedendosi imbronciato.
A quel punto gli altri Grifondoro scoppiarono a ridere e anche Lily non poté fare a meno di girarsi.
-Chi è il genio?- chiese tra le risate.
-Sono stati sei stupidi corvi... è la cosa peggiore è che la McGranitt non li ha neanche sgridati!- si lamentò invece Black.
-Probabilmente volevano farvela pagare per il vostro disastro di ieri- suppose Dorcas.
-E perché Minnie non gli ha detto niente?- sbottò Potter.
-Forse perché neanche lei ha apprezzato lo "spettacolino" di ieri sera?!- rispose Lily.
-Può darsi- -È così- -No, è impossibile- dissero contemporaneamente Peter, Remus e James, mentre Sirius annuiva alle parole dell'amico occhialuto.
-Remus! Come osi dire una cosa del genere? Minnie non lo farebbe mai e poi mai! Lei ci ama!- disse indignato Black.
-Eh dai Sir! Se ieri non l'avesse fermata Silente a chi credi avrebbe dato la colpa?!- si difese il licantropo.
-Menzogne Lupin! Sono tutte menzogne! Minnie avrebbe dato la colpa a qualcun'altro! Ne sono certo- disse James.
-Sogna Potter, sogna- gli rispose Lily addentando un croissant.
-Sarà, ma comunque il prossimo che ci addita lo mando in infermeria- ringhiò Sirius.
-Black, sei sicuro di non essere un cane?- chiese Dorcas.
A quel punto successero più cose contemporaneamente: Peter sputò tutto il succo di zucca in faccia a Sirius, James quasi si strozzo con la fetta di torta che aveva in bocca, Remus sbiancò di colpo e Sirius iniziò a ridere istericamente, per poi ricevere il succo di Minus in faccia.
-Meadows, mia cara sexy Meadows- iniziò a dire Felpato pulendosi la faccia con un tovagliolo- cosa ti fa pensare che io sia un cane?-.
-Black, stavo scherzando! Come mai tutta questa agitazione?- disse sulla difensiva la ragazza.
-Agitazione? Quale agitazione?- chiese James.
Le ragazze, più Frank, J.K. e Rick li guardarono straniti per la scena che stavano montando su.
-Io credo di dover andare- disse Marlene attirando l’attenzione degli amici.
-Ciao- la salutarono gli altri.
-Aspetta, ti accompagno- propose Rick- ho un’ora buca-.
J.K. fece una piccola smorfia, ma non riprese l’amico. Doveva riuscire ad abituarsi a quella situazione.
Intanto i quattro Malandrini si ripresero dallo shock e continuarono a mangiare.
-Basta!- urlò Sirius verso alcuni ragazzini che sghignazzavano guardandoli.
I tre piccoli Tassorosso scapparono impauriti davanti a Sirius e si diressero verso il loro tavolo.
-Signor Black- lo richiamò una voce- potrebbe spiegarmi perché urla contro dei Tassorosso del secondo anno-.
-Mi scusi professoressa, ma stavano ridendo apertamente delle nostre “innovative” acconciature- rispose Black.
-Non mi sembra un motivo valido- disse ancora la McGranitt- cinque punti in meno a Grifondoro per il suo comportamento-.
-Ma professoressa! Non ho fatto niente!- si lamentò il ragazzo.
-Non dica un’altra parola Black! O sarò costretta a toglierti altri punti- rispose prontamente la professoressa incamminandosi nuovamente verso l’uscita della Sala Grande.
-Dai seriamente! Mi ha tolto cinque punti perché ho urlato contro quei bambini!- sbottò il Sirius.
-Io ve lo detto che si vuole vendicarsi per lo scherzo di ieri- disse Lily alzandosi- E ora scusate, ma devo andare a Antiche Rune-.
-Vengo con te- disse Mary alzandosi a sua volta.
-Anch’io- si alzò Remus.
-Ciao- le salutarono gli altri.
I tre ragazzi si diressero velocemente verso l’aula dove ci fu una sorpresa per il povero licantropo.
Solitamente il corso di Antiche Rune era frequentato da ragazzi molto seri, era difficile che durante quell’ora succedesse qualcosa di diverso dal solito. Ma quello non era il giorno esatto.
Appena entrato, Remus, si trovò completamente bagnato.
-Che diamine!- imprecò il giovane Lupo Mannaro.
Lily e Mary, che avevano ricevuto solamente qualche schizzo, scoppiarono a ridere imitate subito dal resto della classe.
-Come cavolo è successo?- chiese il licantropo.
-Guarda sopra la tua testa Lupin- disse uno dei Tassorosso in aula.
Remus segui il consiglio del compagno e vide un grande secchio, ormai vuoto, che penzolava sopra la sua testa-Wow fantastico- disse andandosi a sedere.
-E dai Lupin, non avevi bisogno di una rinfrescatina?- lo punzecchio uno dei suoi compagni.
-In realtà non avevo particolarmente caldo Kane, ma grazie comunque- rispose sarcastico Remus.
-Prego- disse nuovamente l’altro.
Per fortuna Remus, a differenza degli altri Malandrini, subì uno scherzo dei Tassorosso, e in quanto i Tassorosso sono prevalentemente buoni e gentili, subito offrirono al ragazzo un asciugamano e lo aiutarono ad asciugarsi con le bacchette.
Agli altri Malandrini andò decisamente peggio, stavano camminando per i corridoi senza una meta e incontrarono un gruppetto di Serpeverde.
-Oh guarda chi c’è la compagnia arcobaleno- li presero in giro.
James e Sirius li guardarono con aria di superiorità e continuarono ad andare avanti.
Nonostante tutto, i tre ragazzi vennero raggiunti da un incantesimo. Immediatamente i pantaloni caddero a terra lasciando i tre ragazzi in mutande.
I Malandrini subito rimasero shoccati da ciò che era appena successo e Peter, cadde per terra poiché non aveva ancora bene concretizzato la cosa, ed era inciampato nei pantaloni ormai caduti.
Sui volti di James e Sirius nacquero due identici ghigni e si girarono verso i sei Serpeverde.
-Beh, ora che avete fatto un favore a buona parte della popolazione femminile di Hogwarts, avete intenzione di farci andare?- disse Sirius ammiccando verso alcune ragazze che passavano di lì.
-Perché, anche se ovviamente tutti amano questa fantastica vista- e qui James si indicò interamente- non credo che i professori la amerebbero così tanto-.
I sei ragazzini sghignazzarono e uno di loro scattò ai Grifondoro una foto.
-Portatevi una cintura la prossima volta- disse uno dei ragazzi.
-Seguiremo il tuo consiglio Rosier- sibilò Sirius.
I serpeverde li fissarono dall’alto in basso e se ne andarono.
I tre Grifondoro, invece, rimasero ancora un attimo fermi lì, osservando con aria di sfida i compagni che se ne stavano andando.
-Black, hai i pantaloni abbassati- fece notare Dorcas che stava passando di lì.
Sirius inarcò un sopracciglio e squadrò la ragazza- Perché trovi che questo…- e qui assunse una posa provocante- ti distragga?-.
Dorcas rise e lo guardò maliziosa- Black, devo ammetterlo, quello mi distrae molto-.
Black ghignò nuovamente e si tolse completamente i pantaloni- Allora Meadows, ti va un giretto nel castello?-.
-Con te? Ovvio!- rispose lei prendendo il braccio di Sirius.
I due ragazzi fecero due sorrisi maliziosi identici e si avviarono “a fare un giro del castello”
Potter guardò indignato l’amico-Sirius mi abbandoni così per un po’ di….-.
-James!- lo fermò Peter prima che potesse finire la frase.
-Oh andiamo Pete, non iniziare a comportarti come Remus!- si lamentò il ragazzo.
-Scusa James- disse Minus.
-Fa niente Coda, basta che non lo fai più- lo perdono James.
I due Grifondoro, rimasti ormai soli, si ritirarono su i pantaloni e continuarono a camminare senza una meta.
Intanto James si lamentava di tutte le sventure che stavano accadendo quel giorno.
Verso le dieci suonò la campanella e James e Peter si diressero verso Trasfigurazione, dove trovarono tutti gli altri, meno Sirius e Dorcas che arrivarono giusto due secondi prima della professoressa.
-Sirius, te li sei rimessi i pantaloni!- esclamò James.
-Ho pensato che la professoressa non avrebbe apprezzato- spiegò Sirius.
-Perché non avevi i pantaloni?- chiese ignaro Remus, che ormai era asciutto.
-Lunga storia- rispose Sirius.
-Te la racconto io- disse James- Tre eroi si apprestavano a raggiungere l’aula di Trasfigurazione in anticipo, per evitare di perderne anche un secondo, ma improvvisamente vennero attaccati da un esercito oscuro.
I tre purtroppo si trovarono in svantaggio numerico, subito presero le loro bacchette e provarono a fronteggiare l’esercito nemico.
Ma erano troppo deboli, i nemici li privarono dei loro pantaloni lasciandoli in mutande, davanti a un gruppo di ragazze affascinate da quei bellissimi eroi, i tre allora si ripresero e iniziarono a duellare facendo scappare il nemico.
E per immortalare la loro sconfitta, i nemici scattarono una foto dei loro avversari in mutande e probabilmente le appenderanno per tutta la scuola in modo da ricordare la forza dei tre eroici Grifondoro.
Alla fine, per concludere la sua eroica impresa, il cavalier Sirius andò a fare cose poco cavalleresche con la gentil donzella qui presente-.
Remus guardò dubbioso l’amico- Perché non avevi i pantaloni?- richiese rivolgendosi a Sirius e Peter.
-Stavamo girovagando per i corridoi quando ci hanno attaccato sei serpi che ci hanno fatto cadere i pantaloni e ci hanno fatto una foto. Intanto sono passate di lì delle ragazze, tra cui la Meadows- disse semplicemente Sirius.
-Era più bella come lo detta io- si imbronciò James.
-Certo cavalier Potter- disse Mary colpendogli la testa.
-Ragazzi, fate silenzio- li richiamo la professoressa.
-Ci scusi professoressa- dissero insieme i Grifondoro.
Per fortuna dei sventurati Malandrini non successe niente di strano durante la lezione, anche se fecero perdere alla loro casa 20 punti parlando.
-Ma allora ce l’ha proprio con noi!- esclamò Sirius uscendo dall’aula.
-Io ve l’avevo detto- disse Remus.
-Remus, ammettilo che ti piace dirci “ve l’avevo detto”!- si lamentò James.
Lupin si trovò costretto a sghignazzare e ammise la sua particolare ammirazione verso quella frase-È sempre un piacere dirlo-.
-Comunque la McGranitt ci metterà un po’ prima di perdonarci lo scherzetto di ieri- annuì Peter.
-Già- ammisero anche gli altri.
-Io vado a Babbanologia- li salutò Sirius.
-Ci mancherai molto- gli disse James.
-Muoviti idiota- Remus alzò gli occhi al cielo e trascinò via James.
-Mio grande amore, come farò senza di te! Remus, fammi tornare dal mio grande e unico amore! Tu non puoi separarci- si lamentava James tirando l’amico verso il suo “amato” Felpato.
-Oh James, luce dei miei occhi! Dovrò passare una lunga ora senza la tua vista sublime. Come farò? Ditemi, come farò?- rispose Sirius al degno compare.
Avrebbero continuato così per molto se i quattro non fossero stati colpiti da un ulteriore incantesimo.
-Tarantallegra- aveva detto un corvonero del settimo anno.
-Ancora? Non bastava già il resto?!- si lamentò Sirius.
-Ma è un semplice scherzetto per ravvivarvi la giornata!- disse ironicamente il Corvonero.
I quattro Malandrini gli lanciarono un’occhiataccia, quasi degna di Lily.
-Hai intenzione di continuare per molto Undersee?- chiese Lupin.
Il ragazzo mormoro un lieve finite e i quattro ragazzi smisero di ballare.
-Grazie e ora, se non ti dispiace, io me ne vado- disse Sirius squadrando il ragazzo.
Il Corvonero guardò il Malandrino e annuii insicuro.
Black sbuffò e giro gli occhi, poi si diresse verso l’aula di Babbanologia.
-Oggi vi sta andando davvero male- commentò Lily.
Remus annuii stanco –Dovevamo aspettarcelo, ieri c’erano molte persone arrabbiate con noi. E l’unica punizione è stata una doccia, offerta gentilmente da voi-.
-Che è stata molto sexy- aggiunse James guardando maliziosamente Lily.
-Taci Potter- disse lei squadrandolo male.
-No, Evans, non è quello lo sguardo! Non è quello che fai di solito. Quello che sembra dire “Taci o ti uccido Potter”- si lamentò James.
Lily guardò stranita Potter- Cosa diavolo stai dicendo?-.
-Sto dicendo che quando mi hai guardato male, all’incirca due secondi fa, non hai usato lo sguardo “Taci o ti uccido” che usi di solito- spiegò Ramoso.
-Potter tu sei tutto pazzo- commentò la Evans.
James si finse offeso dall’affermazione della compagna- Io pazzo?! Evans, andiamo, non diciamo cavolate-.
Lily scosse la testa sconsolata-Io vado a fare un giro nel parco, Mel vieni-.
-Okay- disse l’altra ragazza seguendo l’amica.
E così James, Remus e Peter si apprestavano a passare un’ora a far niente in giro per i corridoi, un’altra per James e Peter.
Camminavano tranquilli per i corridoi quando, l’ennesimo compagno che non aveva gradito lo scherzetto del giorno prima, li incontrò.
-Come sta andando la vostra campagna per “colorare il mondo”?- chiese il serpeverde.
-Sta andando bene, perché?- chiese James sarcastico squadrando il ragazzo.
Il ragazzo guardò male i tre Malandrini- Giusto per sapere quanto siete ridicoli-.
James sbuffò e giro gli occhi- Quando tu non sarai ridicolo potrai commentare, ma credo che se vai avanti così non potrai mai dire niente-.
-Sei sicuro Potter? Sicuro che i ridicoli non siate voi? Quelli che sono immortalati in mutande nelle foto appese per i corridoi?- rispose l’altro.
James si stupì della notizia “come diavolo hanno fatto ad essere così veloci?”.
-Beh, di sicuro siamo abbastanza virili da poter mostrare il fondoschiena a tutti senza problemi, e ora andiamo- Remus prese James da un braccio e lo tirò via con Peter al seguito.
I tre ragazzi continuarono a camminare e arrivarono davanti all’aula di Pozioni ancora prima che suonasse la campanella.
-Come hanno fatto ad appendere le foto così veloci?- chiese James staccandone una dal muro.
-Avranno avuto un’ora buca nel mezzo- ipotizzò Peter.
-Almeno te e Felpato siete in una posa decente, sembra fatto apposta. Peccato che la stessa cosa non si può dire per Peter- disse Remus guardando la foto.
-Remus, quando capirai che io e Sirius siamo fatti per essere immortalati nelle foto? E comunque quando Evans vedrà queste foto non potrà che cadermi ai piedi, proprio come Coda nella foto- rispose James.
-Non credo che lo farà James, e sarà meglio se non fai questo commento davanti a lei. Con la ronda del altro giorno un po’ te la sei ingraziata, ma non esagerare- lo ammonì Remus.
James ci pensò su e capì  che l’amico aveva ragione- Devo ammettere che però è un po’ noiosa questa situazione-.
-James, devi lasciarla noiosa. Quando arriverà il momento giusto non lo sarà più, non fare mosse azzardate- disse Remus- come quella di ieri sera, sei stato abbastanza fortunato che non se la sia presa-.
Potter annuì trovandosi nuovamente d’accordo con l’amico- La foto comunque la lascio qua, magari la vede e commenta da sola-.
-Non ci spererei troppo James- disse Mary spuntando in quel momento.
-Mary, non avevi lezione te?- chiese spaventato Lupin.
-No, è già suonata la campanella. Non l’avete sentita?- disse lei.
I tre Malandrini negarono.
-Boh, che strano. Comunque bella la foto- aggiunse Mary togliendola dalle mani di James.
-E dammela Mary, devo appenderla qui- ordinò James cercando di togliergliela a sua volta.
Ma la ragazza non demordeva e non gliela ridava.
-Cosa state facendo?- chiese Lily.
-Niente- risposero i due nascondendo la foto dietro la schiena.
-Ah ah- disse la Evans squadrandoli, con un abile colpo di bacchetta appellò la foto.
-Scusa, è la foto che dei gentili Serpeverde hanno deciso di pubblicare. Sai, per farci pubblicità- commentò Potter  togliendole velocemente la foto dalle mani.
-Tranquillo Potter. Uno: ho visto di meglio, e due: ne è piena la scuola di quelle foto, credi sia la prima che vedo?- gli rispose l’altra entrando nell’aula.
-Evans, cosa intendi per meglio? Voglio dire: cosa c’è di meglio di questo?!- disse Potter indicandosi.
-C’è questo Potter- gli rispose Sirius, che era appena arrivato, indicando se stesso.
-Non essere ridicolo Sir! Questo- e James si indicò nuovamente- e meglio di quello-.
Sirius sbuffò- Ah mio caro, dolce amico, quante cose devi ancora imparare. Io sono immensamente meglio-.
-Guarda che ti sbagli. Io sono meglio- ribatté James.
-Ma non diciamo cavolate!- esclamò Black.
-Appunto, sei tu che le dici. Io dico solo cose vere- disse Potter.
-Qui ci vuole un arbitro! Meadows vieni qua- stabilì Felpato.
-Non vale?! Dorcas è di parte- si lamentò Ramoso.
-Allora, McDonald?- chiese Black.
-No. È troppo facile da convincere- rispose.
Sirius lo guardò dubbioso- Vance?-.
-No, sarebbe troppo indecisa- disse l’altro.
-È rimasta solo Evans. Evans vieni un attimo per favore- urlò Sirius.
-Black ti sento, non urlare. Cosa vuoi?- gli disse la ragazza.
-Chi è meglio fra noi due?-  domandò.
Lily soppesò un attimo la domanda e studiò i due ragazzi- Decisamente Black- dichiarò infine andandosene.
-Cosa?- strillò James.
-Evvai- esultò Black nello stesso momento.
James si imbronciò e si andò a sedere triste triste.
-E dai James, non puoi non accettare la realtà!- esclamò Sirius sedendosi vicino a lui.
-Beh… se la realtà è che alla Evans servono un paio di occhiali, allora concordo- disse James.
-Ma stai zitto! L’apparenza non è tutto idiota!- scherzò Sirius.
-Citazione di colui che andrebbe in giro in mutande solo per farsi vedere- lo prese in giro l’altro.
Black lo guardò e rise in maniera sarcastica- Quanto sei simpatico Jamie-.
-Non chiamarmi così!- disse Potter.
-Come? Jamie?!- chiese Sirius.
-Esatto- rispose Potter.
-Okay, va bene Jamie- commentò Felpato- Non ti chiamerò più Jamie. Jamie-
-Sirius finiscila. O preferisci che io ti chiami Siriuccio puccio puccio?!- ghignò James.
-Non provare a chiamarmi così Jamie. Ti potresti trovare a stretto contatto con la piovra gigante- lo minacciò Black, rabbrividendo al ricordo di una delle sue tante spasimanti che non aveva preso molto bene l’essere mollata da lui.
-Oh scusami Siriuccio puccio puccio, non volevo offenderti- disse James imitando la ragazza.
Black guardò male l’amico  gli saltò addosso in un attacco “mortale”.
I due diedero spettacolo fino a quando non entrò il professore in classe per iniziare una lezione di ripasso “interessantissima”.
Alla fine dell’ora James aveva un occhio nero e un enorme livido sul braccio destro, mentre Sirius ottenne una slogatura del polso e un livido gigante sul polpaccio sinistro.
I tre Malandrini e le ragazze si diressero verso l’aula di Incantesimi tutti insieme.
Quella che successivamente fu ribattezzata: “l’ora più umiliante della storia Malandrina”.
Dovettero passare l’ora con i Serpeverde, i quali, a detta loro, non si erano vendicati abbastanza per lo scherzetto del giorno prima.
Durante l’intera lezione i “prodi” Grifondoro dovettero subire angherie da parte dei compagni.
I Serpeverde continuavano a: prendere in giro i quattro ragazzi per le famose foto che riempivano i corridoi del castello, lanciare pezzi di pergamena addosso ai Malandrini e altre cose simili.
-Basta! Finitela!- esclamò Vitious.
-Ci scusi professore- disse Avery con una voce leggermente strascicata- Ci stavamo congratulando con i nostri compagni Grifondoro per la bellezza delle loro foto-.
-Mio caro Signor Avery, le conviene smetterla se non vuole far perdere dei punti alla sua casa- rispose Vitious.
Avery subito si risedette, ma ormai aveva ottenuto la reazione voluta: i Malandrini erano imbarazzati e molto, molto arrabbiati.
“Cose da fare: vendicarsi su Avery” si annotò mentalmente James facendosi comparire sul viso un sorriso malandrino. Sirius guardò l’espressione dell’amico e capì cosa aveva in mente.
-Qualche idea?- chiese Felpato.
-Ancora no. Però non sarebbe male rispondergli allo stesso modo. Come è che dicono i babbani: rendere pane per pizza?- disse James.
-Rendere pane per focaccia, non pizza- lo corresse Remus.
-È la stessa cosa- rispose James.
-Comunque rendiamogli pizza per grissini e troviamo un modo per vendicarci!- esclamò Sirius.
I quattro  Malandrini, in particolar modo James e Sirius, iniziarono a pensare qualche vendetta contro i compagni.
Ma per ora non li veniva in mente niente.
Dopo altri dieci minuti infernali per i nostri prodi ragazzi, la campanella finalmente suonò.
-Allora Malandrini com’è andata quest’ora?- li prese in giro Dorcas.
I quattro la squadrarono in risposta e lei scoppiò a ridere.
-Basta vi prego, voglio andare a dormire- disse James disperato scuotendo Mary dalle spalle, giusto per dare l’idea della sua disperazione.
Mary, dopo lo shock dovuto alla scossa, annunciò- Io invece andrei a mangiare-.
-Sono d’accordo con te Mary- disse Lily seguendola.
Subito dopo anche gli altri andarono dietro alle due ragazze.
***
-Basta! Io uccido qualcuno oggi. Giuro che lo faccio!- esclamò Sirius buttandosi sul letto. Le lezioni erano appena terminate, per tutto il pomeriggio i compagni hanno continuato a prendere in giro i quattro e a farli scherzi su scherzi.
-E io ti aiuto amico- disse James imitando i gesti dell’amico.
-Dovevamo aspettarcelo- commentò Remus sedendosi a sua volta.
-Già- annuì Peter.
I quattro stettero ancora in silenzio per un po’ finche non entrò Frank nel dormitorio.
-Ehi ragazzi, giornata pesante?- domandò il Grifondoro.
-Tu che dici?!- rispose Potter.
Frank prese i guanti da portiere dal baule e disse- James, ci sarebbero le selezioni da organizzare-.
-No- piagnucolo melodrammaticamente Ramoso- Ti prego no-.
-Capito. Quindi a tutti quelli che mi fermano per i corridoi per sapere quando ci saranno le selezioni di Quidditch cosa dico?- chiese Paciock.
-Uff… digli che saranno la prossima settimana, è ancora da decidere il giorno. Comunque ci manca un cercatore e basta giusto?- disse Potter assumendo un po’ di contegno.
-Sì, però ovviamente ci saranno quelli che vogliono soffiarci il posto- rispose Frank.
-Giusto, ma voi siete i più bravi di tutti. Infatti tu ti sei allenato durante l’estate- commentò James- Ti sei allenato vero?- aggiunse spaventato.
-Emh… in realtà io e Alice abbiamo passato tutta l’estate insieme. Scusa capitano, non ho trovato il tempo- disse Paciock- Ma ora sto andando ciao- e scappò via prima che James potesse iniziare con uno dei suoi discorsi da capitano sull’importanza dell’allenamento.
 -Perfetto, devo organizzare le selezioni e i miei migliori giocatori non si sono allenati durante l’estate!- si rattristò il capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro.
-E dai Ramoso! Magari solo Frank non si è allenato, magari gli altri sì- lo rassicurò Remus.
-Vado a lavarmi- disse James avviandosi verso il bagno.
-Vuoi che venga con te?- chiese Sirius scherzando.
James si girò verso l’amico con molta serietà e si avvicinò a lui, arrivato a pochi centimetri dal suo viso ghignò e disse un solenne- No- per poi tornarsene in bagno.
Black scoppiò subito a ridere con la sua risata simile ad un latrato.
-Io non vi capirò mai completamente, e spero di continuare così- disse Remus scuotendo la testa ma trattenendo comunque un sorriso.
***
-Lily, ehi Lily- chiamò Remus l’amica.
-Ehi Remus, come mai da solo?- chiese lei.
-Gli altri non avevano voglia di farsi vedere per colpa delle foto, perciò hanno mandato me a prendere del cibo visto che io non sono presente negli scatti- spiegò il ragazzo.
Lily rise e scosse la testa. Quei ragazzi erano davvero pazzi.
-Comunque oggi è stata una giornata abbastanza umiliante per noi- commentò Remus.
-Non guardare me- si difese Lily- io non ho fatto assolutamente niente, se non conti ieri sera ovviamente-.
-Però ammettilo, non ti è dispiaciuto vedere James così in imbarazzo- commentò Lupin.
La rossa sorrise e ammise- No, non mi è dispiaciuto per niente-.
“E forse neanche vedere le sue foto in mutande” aggiunse mentalmente sfiorando una foto staccata dal muro e che aveva riposto in tasca.
 
 
*Esce da un angolino* Hola people,
È da quasi un mese che non aggiorno e mi dispiace moltissimo, ma per colpa della scuola non sono riuscita  a fare molto.
E, oltre a quello, mi mancava anche un po’ l’ispirazione. Non sapevo proprio cosa scrivere, e infatti è uscito fuori questo orribile capitolo.
Non ho altro da aggiungere se non chiedervi ancora perdono.
Alla prossima (spero),
_tribute_
P.S. per chi se lo fosse chiesto la battuta che Sirius fa a Dorcas riguardo a cosa sta indossando (per chiarirci quando è in mutande) è chiaramente ispirata a quella di Finnick Odair (amore mio) in Mockingjay.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Selezioni e scommesse ***


Selezioni e scommesse
James Potter amava il Quidditch. Però, da quando era diventato capitano, c’erano dei momenti in cui quasi detestava il Quidditch, più specificamente era il momento delle selezioni. Un’abbondante dozzina di Grifondoro si presentava per far parte della squadra di quell’anno, cosa che di per se non era troppo grave, ma la maggior parte degli aspiranti giocatori non aveva idea di come si stesse su un manico di scopa.
-Allora: dividetevi nei ruoli con cui partecipare- urlò ai compagni che si erano presentati nel campo quel giorno.
I Grifondoro si divisero in quattro gruppi: per i cacciatori c’erano cinque concorrenti, per i battitori quattro, per i portieri tre, per i cercatori altri quattro.
-Adesso, chiedo gentilmente a tutti quelli del primo anno e a chiunque altro non sappia montare una scopa di andarsene- continuò urlando. Subito due ragazzine se ne andarono.
-Perfetto, ora iniziamo. Montate tutti sulle scope e volate intorno al campo- urlò nuovamente.
Dopo circa cinque minuti altri tre ragazzi furono cacciati dal campo perché erano incapaci di volare.
-Ora ci saranno le selezioni per i cacciatori. Scendete tutti giù tranne chi vuole ricoprire quel posto-  gridò il capitano.
In campo rimasero solo Dorcas, Marlene e un ragazzo del quarto anno -Solo due di voi potranno passare, però anticipo già a Donnegat che molto probabilmente sceglierò McKinnon piccola e Meadows, considerando che giocano da più tempo. Perciò io sarò imparziale, ma tu non offenderti- gli disse- Ora dovete cercare di fare più goal possibili, sarà una cosa a porta libera ma, non potete fermarvi per tirare. Dovete farlo di corsa-.
I tre aspiranti cacciatori iniziarono la loro prova, fecero sette tiri a testa- Allora, i punteggi sono: Meadows sette, McKinnon piccola sei e Donnegat cinque. Mi dispiace ma sei fuori-.
Donnegat annuì imbronciato e uscì dal campo –Ehi amico comunque sei stato bravo, se dovesse servire una riserva… tu ci saresti?- chiese James.
Il ragazzo tornò a sorridere e disse –Certamente-.
Potter tornò felice sulla sua scopa e andò di nuovo in centro al campo –Ora i battitori. Per il posto ci sono McKinnon grande, Collins e Torent. Di nuovo, considerando che Collins e McKinnon grande sono nella squadra da un po’, non prendertela troppo se vieni eliminato te-.
I tre si librarono in aria –Ora dovete cercare di colpire le porte con i bolidi, per vedere la vostra mira e la vostra potenza. Per favore non colpite noi-.
-Ti ho mai colpito capitano?- chiese ghignando Rick.
-Collins, è meglio per te se stai zitto. Quel livido ci ha messo due mesi per andare via- lo ragguagliò Potter.
-Ma va… saranno state due settimane massimo-  gli rispose Collins.
James scosse la testa ridacchiando –Adesso libero i bolidi. E ora via!-.
I tre iniziarono a colpire le due porte a suon di bolidi dopo dieci minuti James li fermò –Bene, Collins: sette centri su nove; McKinnon grande: sei su dieci e Torent: uno su sei. Mi dispiace Torent ma sei fuori-.
-Ma è successo solo perché non mi hanno fatto prendere i bolidi!- esclamò indignato il ragazzo.
-E credi che in partita te li servano su un piatto d’argento?! Torent fuori- ribatté prontamente James.
Il ragazzo gettò arrabbiato la scopa a terra e se ne andò infuriato.
James sbuffò “almeno sappiamo chi era l’incazzato di turno, ogni anno ce ne è uno, e se non ce è perché l’ho preso in squadra” –Portieri? Illuminatemi!-.
I tre portieri si alzarono in volo –Allora, il primo è Kingstar. Chi para più pluffe vince. Cacciatrici: iniziate a tirare- disse James.
Kingstar si avviò verso la porta. Purtroppo per lui, riuscì a parare solamente una palla- Kingstar, credo tu sia fuori- disse James- Ora tocca a Lionel. Amico sei solo del secondo anno, sicuro di riuscire a battere Paciock che è dell’ultimo?-.
Il ragazzino annuì e andò verso la porta, parò praticamente tutte le palle ma c’era un unico problema –Lionel, vuoi andare in infermeria?- chiese James al ragazzo svenuto per terra –Se ti interessa saperlo, per parare le pluffe puoi utilizzare anche le mani oltre il tuo corpo, se no rischi di svenire e cadere a terra, come hai fatto ora. Sei stato fortunato che McKinnon grande ti abbia fermato in tempo-.
Il ragazzo riuscì a dire un sussurrato –Okay, ora posso andare in infe…- prima di crollare di nuovo.
-J.K. potresti portarlo in infermeria? Madama Bent non ti ha ancora visto quest’anno- disse Potter all’amico.
-Okay, ma comunque ci sono stato ieri in infermeria, mi ero fatto male ad una gamba perché sono caduto dalle scale-  rispose l’altro prendendo il ragazzino.
-Perfetto, manca solo Paciock- Frank andò davanti alla porta e si preparò.
Dorcas gli volò vicino e tiro la prima palla: parata. Continuarono così per circa sette tiri. Alla fine della selezione l’unica palla che Frank non aveva parato era andata fuori dalla porta, perciò non aveva subito neanche un goal.
-Paciock sei dentro- esclamò felice James.
Alice, che era andata a vedere il fidanzato giocare, iniziò ad esultare –Grande Frank! Ti amo!-
-Sì Alice lo sappiamo- la zittì il capitano -Ora ci mancano solo i cercatori. Il primo che prende il boccino  per due volte, vince il posto-.
I due aspiranti cercatori, che prima erano quattro ma le prove di volo li avevano dimezzati, iniziarono a volare per il campo cercando il boccino. Ci volle mezz’ora buona prima che uno dei due, Malcolm, prese il boccino- Perfetto ora liberalo e lasciagli dieci secondi di vantaggio, poi riinizierete a gareggiare-.
Malcolm seguì gli ordini del capitano e dopo un’altra ora buona Odair prese il boccino –ora siamo uno a uno, rifate tutto da capo e chi lo prende per primo sarà in squadra- disse James sbadigliando.
Ci vollero quarantacinque minuti prima che Odair avvistasse il boccino. Dopo una lunga corsa con la scopa finalmente riuscì a prenderlo –Odair in squadra. Malcolm fuori- esclamò James –E ora, ci vediamo mercoledì prossimo per gli allenamenti-.
Tutti i presenti si allontanarono e James rimase da solo in campo.
***
Lily Evans stava passeggiando sola per il giardino di Hogwarts. Alice, Marlene e Dorcas erano alle selezioni di Quidditch (Lene e Dorcas per giocare e Alice per vedere Frank), Mary ed Emmeline stavano studiando divinazione perciò lei si era trovata da sola.
Erano le cinque del pomeriggio ed erano già quattro ore che era fuori ma, non aveva voglia di entrare, decise così di andare al campo di Quidditch, magari vedeva Marlene, Dorcas o Alice.
Però il campo era completamente vuoto. Lily si guardò attorno per accertarsene e  vide una figura che volava nei dintorni delle porte.
-Potter! Cosa stai facendo?- urlò al compagno.
James cercò con lo sguardo chi aveva parlato e si stupì di vedere Lily - Evans che ci fai qui?- chiese iniziando a scendere alla sua altezza.
-Mi stavo annoiando e sono venuta a cercare Dorcas, Alice o Marlene. Però ho trovato solo te- rispose lei –Cosa stavi facendo?-.
-Stavo cercando il boccino perché è volato via- rispose Potter passandosi una mano tra i capelli.
-E non potevi chiedere al tuo nuovo cercatore?- domandò incuriosita la Evans.
-No, sarebbe stato troppo stanco- disse semplicemente James ripassandosi una mano tra i capelli..
Lily inclinò la testa e lo squadrò per bene –Stai mentendo-.
-Cosa?- esclamò Potter “come diavolo lo ha capito?!”.
-Quando menti sei agitato e ti passi una mano tra i capelli. Cosa che fai anche quando vuoi fare lo spaccone ma, ora stavi solamente mentendo- spiegò Lily.
James strizzò gli occhi stupito e inconsapevolmente riportò la mano all’altezza della testa.
-Visto- disse la ragazza indicandolo.
Potter si stupì di nuovo –Okay Evans, mi hai beccato- ammise.
-Cosa stavi facendo?- chiese di nuovo lei.
James sbuffò e disse –Stavo veramente cercando il boccino, ma non perché l’ho perso-.
-E allora perché? Tu non sei “James Charlus Potter: il più grande cacciatore della storia di Hogwarts”?- domandò lei.
-Beh… perché sin da quando ero piccolo sognavo di volare su una scopa e prendere il boccino. Arrivato ad Hogwarts sono riuscito ad entrare nella squadra di Grifondoro al secondo anno, solo che non come volevo io. Il mio sogno era quello di diventare cercatore, ma si scoprì che come cacciatore ero più portato. Così accettai quel ruolo nonostante tutto. Ti ricordi quando Lorain, quella che era cercatrice al nostro terzo anno, stette male e io giocai come cercatore? Beh è per quello che tengo così tanto il boccino che presi quella volta- spiegò il ragazzo –perciò ora mi era venuta voglia di provare a prenderlo, così giusto per fare qualcosa. Solo che ora non lo trovò più veramente- aggiunse guardandosi in torno alla ricerca dello scintillio dorato.
Lily sorrise –Ora non stai mentendo-.
-Io non ti mentirei mai!- disse James.
-E prima cosa hai fatto?- chiese lei.
-Prima quando? Evans prima ero da solo. Mi sa che hai preso troppo sole in vacanza. Vieni a sederti va- disse lui mettendo su la sua espressione da finto-innocente.
Lily scoppiò a ridere e James la seguì
–Allora, per quelle lezioni?- chiese lui “Accetta, accetta, accetta, accetta”.
-Oh.. già… le lezioni- disse Lily “merda me ne sono dimenticata! Ora che gli dico?”.
James la guardava aspettando una risposta –Se non vuoi non è un problema- “apparte per la mia autostima”.
-Facciamo così: se tu prendi il boccino, possiamo provarci ma, se non lo prendi no. Hai venti minuti in totale, ora vai- decretò la rossa.
James salì sulla scopa e iniziò a cercare un boccino “boccino, fatti vedere ti prego! La mia vita dipende da te! Perciò ora vieni da James boccinino bello.””
Lily si andò a sedere a bordo campo aspettando che i venti minuti finissero.
James continuava a cercare quello stupido boccino ma, non lo trovava proprio.
Passarono dieci minuti e del boccino neanche l’ombra “Ti prego boccino, se tu ti fai vedere e acchiappare, io potrò seguire le lezioni di Lily e dimostrarle che non sono un idiota! Così poi sicuramente ci sposeremo e avremo quattordici figli (come due squadre di Quidditch) di cui sette maschi e sette femmine. Ora, boccinino bello, ti fai vedere?”
Lily, intanto, si guardava intorno “Potter, muoviti a prendere quel dannato boccino! No aspetta. Lily perché vuoi che Potter prenda il boccino? Tu non vuoi veramente dargli ripetizioni vero? Vero?”.
Mancava un minuto quando James vide il boccino.
Si lanciò nella sua direzione volando velocissimo, il boccino andò verso il basso. James virò e continuò ad inseguirlo.
Trenta secondi, Potter allungò una mano per prenderlo ma era ancora troppo lontano… venti secondi, mancavano ancora quattro metri… dieci secondi, il tempo stava per finire e mancavano ancora due metri… due secondi James allungò ancora di più la mano ma non ci arrivava ancora… un secondo, il boccino salì improvvisamente verso l’alto e James non riuscì a prenderlo.
-Potter è finito il tempo- gli urlò Lily.
“Merda, merda, merda! Quel diavolo di boccino! Merlino santissimo” imprecò mentalmente James. Potter atterrò arrabbiato sul campo.
Lily gli si avvicinò a lui un po’ dispiaciuta –Beh Potter, sarà per un’altra volta-.
James annuì triste –Sarà per un’ altra volta-.
-Beh io vado. Ciao- disse la Evans.
-Ciao- la salutò Potter.
Lily si morse il labbro insicura di cosa fare e poi se ne andò. Appena James pensò che la ragazza fosse abbastanza lontana, gettò a terra la scopa e si buttò a terra affianco ad essa “Avevo un’opportunità! Una diavolo di opportunità e l’ho sprecata! Quel boccino… “.
Anche la Evans, che si era fermata e aveva visto la scenata di James, era immersa nei suoi pensieri “Okay. I patti erano quelli, però lui ha seriamente bisogno di un aiuto in pozioni… ma tu non lo sopporti Potter! Perché diamine dovresti aiutarlo?! Lui ti ha trattato male per tutti gli altri anni! Solo che forse dovrei avvicinarmi un po’ anche io a lui… gli ho promesso che potevamo provare a diventare amici, dovrei provarci anche io… però cosa ci guadagnerei da questa indulgenza? Di passare del tempo con Potter? Non mi sembra ‘sta gran cosa… anche se... ho un’idea!”.
Mentre James si deprimeva a guardare il cielo Lily gli si avvicinò e disse –Accio boccino d’oro-.
Potter guardò la ragazza stranito cercando di capire cosa avesse in mente. Intanto il boccino arrivò nelle mani della rossa.
-Allora Potter non abbiamo chiarito le condizioni nel caso il boccino lo prendessi io. Perciò facciamo così: io ti do ripetizioni di Pozioni se tu mi dai ripetizioni di Trasfigurazione- qui James la guardò sbalordito – e, visto che io ho preso il boccino, tu mi devi dire cinque cose imbarazzanti su di te-.
Il ragazzo si stupì delle richieste della compagna –Evans, sei sicura di stare bene? Cioè, te che mi proponi di farmi ripetizioni e le chiedi a me in cambio?-.
-Potter non farla tanto lunga. Accetti o no?- rispose lei.
-Ci puoi scommettere- disse l’altro.
-Okay- commentò Lily sedendosi accanto al compagno –ora dimmi cinque cose imbarazzanti su di te-.
Potter iniziò a pensarci su- Non mi viene niente-.
-E dai! Non so, una paura stupida? Una situazione imbarazzante che ti è capitata? Uff… una penitenza imbarazzante?- gli disse lei.
-Allora, una paura imbarazzante? Ho paura delle anatre- ammise il ragazzo.
-Hai paura delle anatre?!- si stupì Lily- come fai ad avere paura delle anatre?-
-Beh… ero piccolo ed ero in un parco con i miei genitori, c’era un piccolo laghetto pieno di anatre e io mi ci sono avvicinato. Allora, mio padre, mi ha dato un panino e mi ha detto di darlo alle anatre. Io l’ho fatto, solo che mi sono sporto troppo e sono caduto nel laghetto, tutte le anatre sono volate in alto spaventate e, quando hanno visto che avevo il pane mi sono arrivate tutte addosso. Da quel giorno ho paura delle anatre- raccontò.
La ragazza scoppiò a ridere – Scusa Potter ma- altre risate –la tua paura è veramente assurda-.
-Grazie Evans, grazie. Ora passiamo oltre, avevi detto una situazione imbarazzante?- disse lui.
Lei annuì e James iniziò a raccontare –Allora ne ho due: la prima è successa l’anno scorso, ero ad un appuntamento con una ragazza, molto formosa direi, e arrivati a quel momento io avevo dei boxer improponibili! Per colpa di Sirius ovviamente. In pratica, quel cagnaccio, aveva fatto un incantesimo ai miei boxer facendo in modo che si illuminassero al buio, la ragazza ha riso tutto il tempo e alla fine non è successo niente tra noi-.
La ragazza ridacchio sotto i baffi immaginandosi Black che faceva uno scherzo a Potter –E l’altra?-.
-La seconda è successa quest’estate: ero appena tornato a casa e i miei parenti mi avevano preparato una festa per i diciassette anni in ritardo. Mio zio era tutto contento e mi ha fatto un regalo che lui riteneva stupendo, solo che io non lo ritenevo così fantastico. Il regalo consisteva nel “discorsetto”, hai capito cosa intendo no?- Lily annuì- comunque, alla fine gli sono scoppiato a ridere in faccia e gli ho detto che sapevo già abbastanza sull’argomento. Ed è stata una cosa molto imbarazzante-.
La Evans si trovò nuovamente a ridere immaginandosi la scena –Sei proprio un idiota Potter-.
-Cosa dovevo fare? Non resistevo più! Cioè tu non puoi parlare ad un diciasettenne delle api e dei fiori!- disse James ridendo a sua volta –Roba da pazzi-.
-Dai vai avanti. Mi hai incuriosita con le tue sventure- lo esortò.
-Avevi detto anche una penitenza imbarazzante? Sempre per colpa di Sirius sono dovuto uscire nella città babbana vicino a casa mia con dei tacchi di mia madre. Non ti dico come mi guardava la gente- confessò scuotendo la testa.
Lily scoppiò un’altra volta a ridere –Merlino Potter, non pensavo che sarebbe stato così divertente-.
-Beh sappi che mi vendicherò Evans, te le farò dire anche a te appena me ne capiterà l’occasione- la avvertì.
-Non provarci nemmeno Potter- lo ammonì lei –dai ti manca l’ultima-.
-Un’abitudine imbarazzante va bene?- chiese.
-Ovvio, basta che sia imbarazzante- gli rispose.
-Allora, più che altro è un’abitudine strana: ogni volta che di notte devo andare in bagno, valutò attentamente se ne valga la pena. Per la maggior parte delle volte sto talmente tanto tempo a pensare se andare o no che alla fine devo correre in bagno perché me la sto facendo sotto-.
-Questa non vale Potter- dichiarò Lily.
-Perché?- chiese lui –non è abbastanza imbarazzante?-.
-Perché è una cosa che fanno tutti! Dai pensi di essere l’unico che non ha voglia di alzarsi la notte, quando magari è in una posizione comoda?!- gli spiegò la Evans.
-Allora non so… sì uno c’è! Quest’estate io e Sirius volevamo andare a trovare Remus a casa sua, solo che lui non c’era perché era in vacanza. Allora, usando dei soldi babbani che mio padre ci aveva dato per ogni evenienza, abbiamo deciso di provare ad andare in un cimena…-
-Si dice cinema- lo corresse lei.
-Giusto, in un cinema, comunque siamo andati in questo cinema dove abbiamo chiesto due biglietti per un milm…-
-Film Potter, si dice film- lo corresse nuovamente.
-Evans vuoi farmi finire? Riprendiamo, abbiamo deciso di guardare questo film, anche se non sapevamo di cosa parlasse, e dentro al cinema c’erano solo coppiette, noi ci siamo chiesti il perché ma ci siamo seduti comunque a guardare. Alla fine era una storia mielosa e per tutto il tempo la gente non ha fatto che sbaciucchiarsi… io e Sirius eravamo molto in imbarazzo-.
La rossa rise di nuovo –Okay, questa andava bene-.
-Ora Evans, come minimo, devi ammettere che ti sei divertita- la obbligò James.
-Lo ammetto senza problemi, Potter in qualità di idiota le tue sventure sono anch’esse da idiota- gli rispose la ragazza.
-Evans, parlando seriamente, le ripetizioni quando le facciamo?- chiese Potter tornando serio.
-Non lo so, in che giorni hai gli allenamenti di Quidditch?- disse lei.
-Allora: il lunedì, il mercoledì e a volte il venerdì- rispose Ramoso.
-Facciamole di martedì, perché il giovedì sera c’è la ronda e io non ho voglia di passare un’intera giornata con te- decise Lily.
-Okay e a che ora? Io ho lezione fino alle quattro quel giorno- disse James.
-Alle cinque?- propose la ragazza.
-Okay, va bene- accettò lui.
-Facciamo così: un martedì io ti faccio ripetizioni in pozioni e quello successivo tu mi aiuti in trasfigurazione- disse la Evans.
-Perfetto Evans- commentò il ragazzo –non sia mai che passi troppo tempo con me-.
-Taci Potter- lo ammonì la Grifondoro.
-Evans, di nuovo, non è quello lo sguardo! Devi guardarmi come per dirmi: Potter, se non taci ti uccido sul momento- le spiegò.
-Taci Potter- ripeté lei, cercando però di fare “lo sguardo”.
-Ci eri quasi Evans, ma non ci sei ancora riuscita- si lamentò James.
Lily girò gli occhi infastidita e disse –Potter, devi solo tacere-.
-Visto? Era quello lo sguardo! Brava Evans ci hai ripreso la mano, cioè gli occhi, ci hai ripreso gli occhi- esultò il Grifondoro.
Lily si mise a ridere e scosse la testa –sei proprio un idiota-.
-Grazie Evans, oggi me lo avrai detto solo mille volte- commentò James.
-È semplicemente la verità- ammise lei.
Il ragazzo si finse offeso –Come osi?-.
-Taci Potter- disse Lily.
-Ecco, ora che ci hai ripreso gli occhi continui a fare lo sguardo giusto- si lamentò Potter.
La Evans scoppiò a ridere di nuovo.
-Ah Evans, mia cara Evans, oggi non hai fatto che ridere di me, delle mie sventure e delle mie idiozie, ma sappi che mi vendicherò e ti farò confessare le cose più imbarazzanti che ti siano mai capitate- promise lui.
-Aspetta e spera Potter, aspetta e spera- lo riprese lei.
“Aspetterò tutta la vita se necessario” pensò James facendo un sorrisetto malinconico.
-Cosa c’è?- chiese Lily –Perché quella faccia?-.
-Niente Evans, stavo solo pensando- rispose il ragazzo.
-A cosa?- domandò ancora lei.
-Alla scuola, voglio dire questo è l’ultimo anno, devo impegnarmi- rispose lui.
-Ah ah… Potter te l’ho mai detto che quando menti sei agitato e ti passi una mano tra i capelli?- gli disse lei.
James si stupì e fece un sorriso nervoso –Evans, mi dispiace ma non saprai mai a cosa pensavo-.
-Okay va bene, era solo curiosità- si difese Lily –Ora devo andare Potter-.
-Addio Evans, ci rivedremo fra molto tempo- la salutò.
-Certo, perché di qui alla cena ci sono secoli e secoli di mezzo- rispose lei ridendo.
-Ovvio- annuì il ragazzo.
Lily si incamminò verso l’uscita del campo, questa volta per andarsene veramente.
“Lily Evans, tu mi sorprendi ogni giorno di più” commentò mentalmente James.
 
 
Hola people,
Ci ho provato ad aggiornare esattamente in una settimana, ve lo giuro, però ho avuto un minimo di vita sociale perciò non ho potuto scrivere. Mi dispiace.
Ora, vi è piaciuto il capitolo? (si alzano dei cori come allo stadio e tutti urlano NO! FAI SCHIFO! VAI A FARTI UN GIRO NELLA DUAT!).
Emh… grazie molto gentili, vi amo tanto anche io.
Ma avete visto che teneri Lily e James, non sono l’amore? No, non lo sono… Okay… mi ritiro in Australia.
E James che ha paura delle anatre come Jace Wayland, non è perfetto?! Non lo è, di nuovo… va bene, me ne vado e mi rivedrete solo quando uscirà il trailer di Mockingjay (cioè mai più).
Peace&Love
_tribute_

P.S. scherzavo, mi rivedrete molto presto (forse) muahahaah

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2540614