Simply the best

di sMarty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Voglio loro!! ***
Capitolo 2: *** Così giovane e già così acida... ***
Capitolo 3: *** Ti ho vista piangere... ***
Capitolo 4: *** Un abito per Vanessa ***
Capitolo 5: *** Auguri ***



Capitolo 1
*** Voglio loro!! ***


Chanel e la Stella a sette punte

 

Simply the best…

 

Voglio loro!!

 

Una piscina enorme, una sola sdraio occupata…occupata da una ragazza con lunghi e mossi capelli castani e occhi verdi nascosti da un paio di occhialoni con le lenti grandi e sfumate. Il costume fuxia con una farfalla di paillettes sul sedere, su un tavolino accanto alla sdraio è poggiato un enorme bicchiere di vetro colmo di thè freddo. Un maggiordomo in livrea con un vassoio argentato,dove è poggiato un telefonino fuxia, si avvicina alla ragazza e dice:

“Miss è suo padre al telefono”, la ragazza leggermente infastidita prende il telefono senza nemmeno aprire gli occhi

“Hello” dice

“ciao tesoro! Come va?” esclama allegro suo padre

“solita noia” dice pacata lei

“allora pronta per i tuoi 18 anni?”

la ragazza si raddrizza all’improvviso “ecco devo parlarti”

“dimmi tesoro” dice calmo il padre,pronto per un'altra richiesta,

“ieri sono andata alla festa di Amber e lei aveva i Jonas Brothers!! Ti rendi conto?? Devo assolutamente avere un cantante famosissimo!”

il padre, dall’altra parte del telefono, sospira e si strofina la faccia con la mano “certo tesoro”

“grazie papi!! Kiss!” e chiude, veloce come sempre…

“Vanessa aspetta..” ma il padre è in ritardo…e in mano gli resta solo un telefono muto.

 

Più tardi dopo una doccia rilassante…

 

Vanessa si siede sull’enorme divano rosso ciliegia del salotto e annoiata sfoglia distrattamente il giornale, all’improvviso si ferma e si raddrizza mentre un sorriso le spunta sul viso. Il titolo dell’articolo che Vanessa guarda si intitola “Tokio Hotel il nuovo fenomeno giovanile” la ragazza legge le prime righe ad alta voce “I Tokio Hotel hanno travolto come un monsone tutta l’Europa e il loro successo è ormai alle stelle…miliardi di ragazzine impazziscono per loro…”,Vanessa chiude il giornale e lo posa sul tavolinetto di vetro davanti a lei. Si appoggia allo schienale del divano e sospira, “Brian! Portami il telefono!” urla rivolta al maggiordomo “subito Miss”.

Un minuto dopo era di nuovo al telefono con il padre

“allora tesoro dimmi che succede” dice l’uomo

“li ho trovati! Si chiamano Tokio Hotel…e sono più famosi dei Jonas Brothers…”dice Vanessa tutta eccitata

“tesoro…”

“papi…voglio loro! Assolutamente!!! Ciao papi kiss!”

“no aspetta!” ma per la seconda volta “papi” si ritrova con un telefono muto…sospira e chiude anche lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Così giovane e già così acida... ***


Chanel e la Stella a sette punte

Simply the best…

Così giovane e già così acida…

 

Vanessa davanti allo specchio. Un vestitino grigio perla poggiato addosso,si alza in punta di piedi e fa una smorfia…getta il vestito sul letto a fare compagnia al mucchio di abiti che ha tolto dall’armadio. Sorride e si poggia addosso un vestito bianco legato al collo da stringere in vita con un cintura elastica dorata…”mmm…può andare…”,si volta verso il letto e si rivolge ai numerosi pupazzi che lo ornano “che ne dite ragazzi?”; naturalmente non ottiene risposta e alzando le spalle si volta verso il cofanetto dei gioielli.

Mezz’ora dopo è pronta:il vestito bianco, il cerchietto dorato e brillantinato, le scarpe con un tacco vertiginoso e dorato, lucidalabbra glitter e brillantini sulle palpebre. Scende l’enorme scala con il corrimano di marmo e si avvia in salotto dove suo padre la aspetta insieme a quattro ragazzi e al loro manager, Vanessa sorride “salve” dice porgendo la mano al manager che la stringe sorridendo. Poi guarda i quattro ragazzi…e sorride falsa “salve ragazzi”, Bill si alza e le porge la mano “grazie per averci scelto” Vanessa guarda la mano con le unghie smaltate di nero e storce il naso “mi sa che per suonare alla MIA festa…dovrò cambiarvi il look!”. Bill impallidisce e ritrae la mano, David Jost deglutì e fece sedere nuovamente il cantante “tesoro…ehm…non dovresti prima fargli un provino?” chiese il padre cercando di calmare la situazione. Vanessa li guardò nuovamente con un sopraciglio alzato “va bene papi” e si avviò seguita dagli altri verso la stanza insonorizzata.

“cioè questi hanno tutto!” commentò Tom guardando l’enorme stanza insonorizzata piena di strumenti. “bene potete cominciare il vostro provino” disse Vanessa sorridendo falsamente, i quattro ragazzi si avvicinarono al centro della sala ognuno prendendo il proprio strumento; Bill guardò i tre ragazzi e sorrise era il loro momento…

Keiner weiss, wies Dir geht.
Keiner da, der Dich versteht.
Der Tag war dunkel, und allein.
Du schreibst Hilfe, mit Deinem Blut.
Obwohl es immer wieder wehtut.
Du machts die Augen auf, und alles bleibt gleich.

Vanessa li ascoltava,il suo viso era una maschera di pietra ma dentro di se sentì una scossa… E sorrise…sincera.


Ich will nicht störn, und ich will auch nicht zu lange bleiben.
Ich bin nur hier um Dir, zu sagen.

Ich bin da, wenn Du willst.
Schua Dich um, dann siehst du Mich.
Ganz egal, wo Du bist.
Wenn Du nach mir greifst, dann halt ich Dich.

“Ich bin da“...io ci sono...Vanessa guardò Bill cha aveva chiuso gli occhi completamente perso nella sua canzone...All’improvviso una lacrima le rigò il volto e indecisa si fermò sul mento...lasciarsi andare nel vuoto o rimanere aggrappati? La lacrima decise…e si lasciò cadere sul pavimento.


Dein Leben sinnentleert, Deine Schatten tonnenschwer.
Und alles was Du jetzt brauchts, hast Du nicht.
Du suchts den Regenbogen.
Es liegt tot vor Dir, am Boden.
Er hat solang es ging gestrahlt, nur für Dich.

Ich will nicht störn, und ich will auch nicht zu lange bleiben.
Ich bin nur hier um Dir, zu sagen.

Wenn Du die Welt nicht mehr verstehst,
und jeder Tag im Nichts vergeht.
Wenn sich der Sturm nicht mehr legt,
und Du die Nacht nicht mehr erträgst.
Ich bin da wenn Du willst, ganz egal wo Du bist.

An deiner Seite, bur eine Weile.

Ich bin da,
Ich bin da, wenn Du willst.
Ich bin da, ganz egal wo Du bist.
Ich bin da, schau in Dich rein dann siehst Du mich.
Ganz egal wo Du bist.
Wenn Du nach mir greifst dann halt ich Dich.
Ich bin da wenn Du willst, ganz egal wo Du bist.

An Deiner Seite, nur eine Weile.
Du bist nicht alleine.

 

Bill riaprì gli occhi e Vanessa veloce si asciugò il volto e riprese ad essere quella di sempre...”allora tesoro?” chiese suo padre avvicinandosi a lei, “si li voglio…sono mediocri” disse e li guardò ad uno ad uno con aria di sfida. Bill strinse i pugni per la rabbia…quella ragazza gli dava sui nervi!!!!! Quando furono di nuovo tutti sul SUV,Tom commentò “così giovane e già così acida”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Ti ho vista piangere... ***


Chanel e la Stella a sette punte

 

Simply the best

Ti ho vista piangere…

 

Vanessa dorme tranquilla nel suo enorme letto, un bussare delicato alla porta la fa svegliare “si?” dice con la voce ancora impastata di sonno “la colazione è pronta Miss…e i quattro signori sono in sala da pranzo ad aspettarvi…”; la ragazza quasi cadde dal letto…se ne era completamente dimenticata! Oggi era il giorno delle prove!! Si alzò veloce dal letto e indossò la sua vestaglia corte rosa con della pelliccia sull’orlo delle maniche e le e le sue infradito rosa e corse giù dalle scale. Quando entrò con il fiatone nella sala da pranzo rivolse uno sguardo altezzoso ai quattro ragazzi che stavano già facendo colazione “buongiorno” disse prendendo posto, Bill non la degnò nemmeno di uno sguardo mentre gli altri tre risposero a malapena. Vanessa imburrò il suo toast e mise sopra di esso molta marmellata alle fragole e lo addentò con gusto,anche se i quattro ragazzi non la degnavano di uno sguardo,la ragazza era felice di non fare colazione da sola; Tom la guardò di sottecchi e sorrise…era certo di aver visto una lacrima solcare il bel viso della “principessa viziata” quando il pomeriggio precedente avevano fatto il loro provino, e che proprio mentre suonava non riusciva a staccarle gli occhi di dosso ma lei non lo aveva nemmeno sfiorato con lo sguardo. “bene, direi che vi siete ingozzati abbastanza…Brian accompagnali nella sala prove…” disse Vanessa rivolgendosi al maggiordomo, quando i quattro ragazzi scomparirono insieme a lui, lei sospirò e si appoggiò allo schienale della sedia.

 

Più tardi a bordo piscina

 

Lei sulla solita sdraio ad occhi chiusi, intenta a prendere il sole; un cigolio. Apre un occhio e disgustata guarda chi si è seduto,anzi sdraiato, sul lettino accanto al suo “piangevi…” disse quasi sussurrando Tom; Vanessa lo guardò

“come scusa?”

“ieri mentre facevamo il provino ti ho visto piangere” disse con semplicità il rasta guardandola dritta negli occhi coperti dagli occhiali da sole

“tu sei un drogato…io non piango per delle insulse canzoncine”

Tom rise

“tu non sei veramente così…” disse lui di nuovo sussurrando come se fosse un segreto

“tu invece sei l’idiota che sembri”disse acida Vanessa distogliendo lo sguardo

“più fai così più diventi bella” disse prima di prenderla in braccio,e senza dare ascolto alle sue urla, si buttò insieme a lei in piscina.

 

Ringraziamenti

Sophiakaulitz: grazie…io non mi definisco per niente un genio!!! Spero che ti piacerà questo capitolo e che avrò il piacere di leggere un altro tuo commento!! Baci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Un abito per Vanessa ***


Chanel e la Stella a sette punte

 

Simply the best

Un abito per Vanessa

“quell’idiota con i vermi al posto dei capelli…odioso,antipatico insulso!” Vanessa al telefono con la sua migliore amica Amber…migliore amica…insomma.

“Vany calmati! In fondo a me sarebbe piaciuto che quel bonazzo di Tom si fosse buttato in piscina con me!” disse con un tono di voce da bambina piccola.

Vanessa strinse gli occhi infastidita “a te piacciono tutti gli esseri di sesso opposto che respirano” disse acida,

“Vany che ci posso fare! E poi Joe mi è sembrato molto felice di questo aspetto del mio carattere”

ecco ci risiamo. Da quando Amber le aveva raccontato della sua avventura con Joe Jonas dopo il suo compleanno, Vanessa la odiava ancora di più

“si,Amber, ma a quanto mi risulta non ti ha più richiamato”

“e ha fatto bene! Io non cerco l’amore…adesso vado…pomeriggio ci vediamo da te?” chiese Amber…

Vanessa strinse ancora di più gli occhi, Amber a casa sua con i Tokio Hotel che fanno le prove? “no meglio di no…sai i ragazzi non amano le persone frivole” disse sperando di ferirla

“allora non amano nemmeno te…” disse ridendo cattiva Amber.

 

Più tardi distesa sul letto

 

“che stronza invidiosa…” sussurrò ai suoi pupazzi Vanessa.La porta della camera si aprì lentamente e il viso di suo padre fece capolino dallo spiraglio “tesoro ho una sorpresa per te…”

Vanessa si mise seduta e il padre entrò nella stanza con una scatola avvolta da carta turchese e poggiato sopra il suo telefonino fuxia

“ti desiderano al telefono!” disse sempre sorridendo e,dopo avergli scoccato un bacio sulla fronte, usci dalla camera.

“pronto?” disse Vanessa

“ciao” disse una bellissima voce di donna dall’altra parte

“mamma!” esclamò Vanessa con gli occhi lucidi

“ciao tesoro…hai aperto il mio regalo?” disse dolcemente la donna

“non ancora”

“bhè che aspetti!”

Vanessa non se lo fece ripetere due volte e strappo via la carta colorata, poi aprì lentamente la scatola…

“ti piace?” chiese sua madre

piegato nella scatola c’era un bellissimo vestito lungo fino al ginocchio con la gonna ampia e stretto in vita da un nastro, ed abbinate un paio di scarpe con il tacco di un bel turchese

“mamma…è bellissimo!” disse sognante Vanessa prendendolo e poggiandoselo addosso

“mi fa piacere che ti piace!” disse sorridente la donna

“verrai domani vero?” chiese Vanessa

“certo tesoro…prendo l’aereo questa sera…”

“grazie mamma”disse Vanessa con gli occhi lucidi

“ti voglio bene…e ti meriti il meglio piccola mia”

dopo un paio di secondi di silenzio la madre disse

“tesoro raccontami della band che avrai al tuo compleanno…”

Vanessa sorrise “non sono granchè”. Passarono due ore al telefono. E quello, per Vanessa, era il più bel regalo che da New York la sua mamma poteva fargli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Auguri ***


Chanel e la Stella a sette punte

 

Simply The Best

Auguri

 

“Sei pronta tesoro?” La voce di suo padre attutita dalla porta la fece sobbalzare,

“ehm…si…due minuti e scendo” disse Vanessa guardandosi allo specchio; aveva deciso di indossare il vestito che le aveva regalato sua madre e aveva raccolto i capelli in una crocchia dalla quale sfuggivano alcuni ciuffi di capelli, aveva messo l’ombretto azzurro e un lucidalabbra all’arancia. Si guardò per l’ultima volta allo specchio,sospirò e uscì dalla camera. Quella sera ci sarebbe stata la festa di compleanno a cui erano stati invitati gli amici di famiglia,i suoi nonni e i Tokio Hotel. Vanessa rivolse ai quattro sguardi una smorfia e si affrettò a salutare i suoi nonni paterni “allora Vanessa quando ti deciderai a trovarti un ragazzo serio” disse acido suo nonno squadrandola “si nonno” disse lei per compiacerlo. A metà serata era già esausta, si avvicinò al tavolo del rinfresco e prese un calice di champagne “vedo che ti stai divertendo” disse una voce divertita; si voltò e gli rivolse uno sguardo scocciato “levati dai piedi scopino” Bill sorrise si avvicinò a lei e le sussurrò nell’orecchio “mio fratello non è il solo capace di prenderti in braccio e buttarti in piscina…ma soprattutto non è stato lui a vedere le tue lacrime” e si allontanò. Vanessa rimase a guardare le sue spalle con ancora il bicchiere di champagne intatto e stretto in mano. Sorrise allo sguardo benevolo di sua nonna e le si avvicinò “nonna come va? Ti stai divertendo?” le chiese Vanessa

“tesoro sei bellissima” disse la donna

“grazie nonna”

“ma non dovresti parlare con me,dovresti andare dal tuo ragazzo” e fece un cenno con il capo a una persona dietro di lei

“ma che dici…” disse e si voltò a guardare chi aveva indicato la nonna…la sua faccia divenne una maschera di stupore. Bill sorrideva a suo padre che aveva appena fatto una battuta; Vanessa si voltò di nuovo verso la nonna “nonna non dire stupidaggini”.

Vanessa si sedette su una sedia e si massaggiò le caviglie doloranti, sentì un tonfo e si voltò “ehilà!” disse Tom che si era appena “seduto” molto poco delicatamente sulla sedia accanto alla sua “idiota” disse in risposta Vanessa. Tom rise “su,su…ancora offesa per la storia della piscina?” lei non lo degnò di uno sguardo

“và via” gli disse dopo pochi secondi di silenzio

“non posso” disse il ragazzo

“Oh si che puoi te lo dico io…sparisci rasta senza cervello”

Lui sorrise e la guardò negli occhi

“Auguri Vanessa” disse e la baciò.

 

Dedico questo capitolo a Arumi_Chan che si chiama come la protagonista^^

Ma soprattutto lo dedico ai due ragazzi che oggi fanno il compleanno

Auguri Bill e Tom…P.s I th non mi appartengono…-_-‘’ ma mi sto attrezzando

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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