La verità nascosta

di Marvy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo


1 Gennaio 2011

Un ragazzo dai capelli riccioli e degli occhi color smeraldo era appena tornato nella casatte in campagna dove trascorreva le vacanze, da una lunga mattinata di prove. Sali in camera aspettandosi di trovare la sua dolcissima ragazza accucciata dormiente sul letto, come suo solito. Ma al posto suo trovò una lettera, che portava la sua firma. Lui la prese ed inizò a leggere

Ciao Harry,

Mi dispiace tanto per non aver trovato il coraggio di dirtelo in faccia, ma non ce l' avrei davvero fatta, non posso guardarti negli occhi e dirti ciò che sto per scriverti qui.
Ormai è da tempo che io non ti amo più, ho provato a dirtelo ma non ci sono riuscita, scusami ma ho un altro e lo amo davvero.
Ed è per questo che mene sono andata. Ti prego non venire a casa mia, non mi cercare, non mi chiamare, non voglio più vederti. Per favore rispetta e accetta la mia decisione, anche se ti farà male.
Addio.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                   Alex


Il ragazzo in lacrime prese la lettera e la ridusse in mille pezzi, proprio come era il suo cuore in quel momento, poi corse in camera e ci si chiuse iniziando a distruggere tutto disperato. Nonostante avesse solo diciassette anni e per molte persone a quell' età non si può trovare l' amore, lui lo aveva trovato, aveva trovato la sua anima gemella e ora l' aveva persa per sempre insieme ad una parte di se.
Pianse delle intere settimane per lei, ma poi un giorno si fece una promessa. Non avrebbe mai più permesso a  nessuna ragazza di spezzargli il cuore, non si sarebbe mai più sentito in quel modo, non si sarebbe mai più innamorato di nessuno. Ora si sarebbe solo divertito.

Però lui non sapeva una cosa. Lui credeva di essere l' unico con il cuore spezzato, ma dall' altra parte di Londra c' era una giovane ragazza di nome Alex, disperata che piangeva perché aveva scoperto di essere incinta di un ragazzo che l' aveva lasciata con una stupida lettere, trovata la mattina del primo Gennaio sul letto, dove le diceva di averla tradita e che quando sarebbe tornato non voleva trovarla lì. Lei era in un bagno di lacrime, non sapeva che fare, non poteva di certo dirlo a lui, non la voleva più vedere. Non poteva parlarne con nessuno, lei aveva solo lui e ora che sene era andato non le rimaneva più nessuno. Aveva paura, aveva solo 16 anni, e non aveva la minima intensione di abortire.
Dopo tutto ora aveva capito perché l' aveva tradita. Lei era solo un povera ragazza cresciuta in un orfanotrofio. Erano troppo diversi per stare insieme.

Marvy's Corner

Allora spero che questa storia vi piaccia, se lasciate delle recensioni mi fareste molto piacere.
Spero di avervi incuriositi e che la seguirete, scusate se li capitolo è corto, ma è solo il prologo li altri saranno più lunghi.
Un bacio al prossimo capitolo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


1. Capitolo


21 Marzo 2016

Una giovane donna dai capelli ricci e corvini, sul metro e sessanta di statura, stava camminando spedita per le strade di Londra, con due buste della spessa tra le mani. Non vedeva l’ora di arrivare a casa, anche se era da qualche anno che viveva lì, amava starci, amava poter dire che aveva una casa. Non ne aveva mai avuta una fino a 5 anni prima quando incontrò la persona migliore del mondo. Kurt Colfer era il suo nome, si incontrarono per la prima volta nel bar dove lei lavorava, per poter trovare i soldi per andarsene dall’ orfanotrofio. Lui si recava sempre lì per fare colazione e man mano che il tempo passava loro diventarono grandi amici, e lui dopo aver scoperto il suo segreto, decise che l’avrebbe aiutata. Così comprò una casa a Londra, firmò i moduli per farla uscire da quel posto orribile e andarono a vivere insieme. Persa nei suoi pensieri, su come aveva conosciuto Kurt, non si era accorta che stava iniziando a piovere, così iniziò a correre velocissima fino a che non entrò in casa completamente zuppa.
“Mamma!” Esclamò la vocina stridula di una bambina di cinque anni, che nel vederla le saltò addosso.
“Ciao Clary” Disse poggiandole un bacio sulla fronte.
“Finalmente sei tornata Alex” Nel sentir pronunciare il suo nome la donna si girò di scatto impaurita, chi poteva mai essere entrato in casa sua, senza che Clary o la baby sitter sene accorgessero. Però appena incrociò quello sguardo, quegl’ occhi verdi delicati, capì subito chi era e gli saltò in braccio.
“Da quanto sei qui?” Chiese con le lacrime agli occhi per la felicità nel rivederlo.
“Sono appena arrivato, ma non vedevo l’ora di vederti” Esclamò stringendola al petto.
“Com’ è New York? e la NYADA? Perché sei tornato?”
“Quante domande, allora New York è STUPENDA la NYADA è magnifica, ma mi sono reso conto che mi mancava la mia Londra e sono tornato” Disse lui velocemente, mettendosi a sedere su una sedia con le gambe accavallate. “Oh Kurt mi sei mancato tantissimo”
“Anche tu Alex, anche tu” Rispose tornando ad abbracciarla.
“Ma cose questo profumo?” Chiese la ragazza dirigendosi verso la cucina.
“Ho preparato la cena” Esclamò Kurt seguendola.
 
Nel frattempo in una casa dall’ altra parte di Londra, cinque ragazzi erano seduti intorno ad un tavolino e mentre mangiavo cinese, parlavano del loro prossimo concerto che si sarebbe tenuto a New York.
“Allora Harry che ne pensi?” Chiese un ragazzo con la pelle olivastra con un grande ciuffo nero in testa.
“Penso che What Makes You Beautiful sia un ottima apertura per il concerto, cantare la nostra prima canzone farebbe impazzire tutti” Disse il riccio dagli occhi color smeraldo.
“Eh se non se la ricordano più?” Chiese il biondino “Dopo tutto sono passati quasi cinque anni da quando è uscita” Aggiunse poi titubante.
“Niall ma che dici non posso essersene scordati amano quella canzone” Esclamò il ragazzo con i capelli color miele e gli occhi nocciola.
“Si Niall, Liam ha ragione non sene possono essere scordati. Allora apriremo con quella. Zayn hai avuto una bellissima idea” Disse entusiasta il castano dagli occhi azzurri.
“Bene, ora che abbiamo deciso, mi potete ricordare tra quanto partiamo?”  Chiese Harry ridendo.
“Dopo domani Hazza possibile che hai la memoria così breve?” Disse il suo migliore amico saltandogli addosso.
“Louis ormai dovresti saperlo sono 6 anni che ci conosciamo” Rispose alzandosi da terra.
“Infatti era una domanda retorica” A quell’ esclamazione tutti risero per poi dirigersi nelle rispettive camere a fare i bagagli.
 
“Wow Kurt mi ero dimenticata quanto tu cucinassi bene” Esclamò Alex sedendosi sul divano, dopo aver messo a letto la piccola Clary. “Allora tra quanto riparti?” Aggiunse poi la mora spengendo la televisione che la babysitter aveva lasciato accesa.
“Tra due giorni”
“Così presto?” Chiese lei con un tono di tristezza nella voce che cercava di tenere nascosto.
“Sì, però vorrei chiederti una cosa” Rispose titubante lui.
“Dimmi”
“Senti perché tu e Clary non venite con me a New York tanto tra due mesi finisce la scuola e poi possiamo tornare qui” Alex rimase spiazzata da quella proposta non si sarebbe mai aspettata una domanda del genere, nemmeno aveva mai pensato a questa domanda, trasferirsi a New York anche se per poco tempo era una cosa difficile.
“Non lo so, qui ho un lavoro e Clary deve andare all’ asilo”
“Andiamo sono due mesi, puoi trovare lavoro anche lassù e Clary se non va questi ultimi due mesi non le diranno niente” In effetti alla fine non era poi così difficile come pensava. Poi Kurt sapeva essere così convinvente.
“Va bene verremo con te a New York, ma non provare ad iniziare a comprare tutto te, troverò un lavoro e farò la mia parte” Esclamò convinta la ragazza.
“Ma…” Provò a dire lui senza successo perché fu interrotto. “No niente ma, farò la mia parte”
“Okay, allora vai a preparare le valigie e avvisa a lavoro e all’ asilo” Disse Lui iniziando a saltare dalla gioia. Sembrava proprio un bambino a cui era stato comprato il giocattolo che tanto desiderava, era un po’ ridicolo un uomo di ventitré anni che si comportava in quel modo. Ma forse era proprio questo che ad Alex piaceva di lui, era spontaneo, sapeva divertirsi, non si faceva troppi problemi, insomma era proprio come era lei una volta, proprio come era lei prima che gli fosse spezzato il cuore e fosse stata costretta a crescere ed ad assumersi responsabilità prima del tempo.
“Sì Kurt ora vado” Rispose lei ridendo dirigendosi di sopra per poi aggiungere “A proposito quando ti sei calmato vieni su a dormire, ti aspetto in camera” Finita la frase spari dietro la porta del salotto diretta verso le scale per andare in camere sua. Alla fine era contenta di andare a New York aveva sempre desiderato viaggiare, ma non aveva né tempo né denaro sufficiente per poterlo fare, quindi era sempre stata a Londra a parte quando andava in compagna nella casa del suo ex ragazzo, che non era ancora riuscita a dimenticare, eppure erano passati cinque anni e mezzo dalla mattina del primo gennaio, ormai dovrebbe averlo dimenticato, ma forse la persona che inventò la frase ‘Il tempo guarisce tutto’ non conosceva Harry Styles. 


Marvy's Corner

Allora spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
E mi farebbe molto piacere se recensiste la vostra opinione è importante per me =)
Comunque vorrei ringraziare le 13 persone che anno messo la storia nelle seguite
le 9 che l' anno messa nelle preferite
L' unica persona che la messa nelle ricordate
e tutte quelle che anno recensito!!
Davvero grazie mille vi amo *-*
Un Bacio

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


2. Capitolo 


Alex e Clary erano fuori dall’aeroporto ad aspettare che Kurt bloccasse un taxi, che li avrebbe portati nell’ albergo dove avrebbero dovuto abitare fino a quando l’appartamento di Kurt non fosse stato ristrutturato.
Clary si guardava in torno meravigliata, non aveva mai visto una città così grande e così affollata, dopo tutto vivevano nella periferia di Londra e il posto più affollato dove era stata era l’asilo. A quel pensiero Alex fece una piccola risata per poi prendere in braccio la figlia e dirigersi verso Kurt che aveva trovato un taxi.
“Allora Clary ti piace qui?” Chiese Kurt guardandola mentre fissava tutto dal finestrino.
“Si qua è bellissimo” Disse senza distogliere lo sguardo da quei grandi palazzi, che le sembravano immensi. In confronto lei si sentiva così piccola.
“Ehi amore siamo arrivati” Esclamò Alex scuotendo Clary, distogliendola dai suoi pensieri su quanto fossero piccoli loro in confronto a quei palazzi.
Arrivati dentro l’albergo alla reception diedero le chiavi delle due camere a Kurt, e poi si diressero al settimo piano dove si trovavano le loro camere. Appena Clary mise piede dentro la camera sua e di sua madre si buttò subito nel letto ed iniziò a saltare contenta, cantando quella canzone che aveva sentito cantare alla madre milioni di volte. Alex la guardava con uno sguardo d’ammirazione e divertito. Cantava proprio bene, per avere solo cinque anni, aveva la voce di un angelo. Era proprio uguale a suo padre, sempre con quella scintilla negli occhi che glieli faceva brillare di luce propria, con quella voce angelica, e quella risata cristallina.
“Mamma perché mi guardi così?” Le chiese fermandosi.
“Niente piccolina è solo che sei così brava a cantare e adoro ascoltarti”
“Lo pensi veramente?” Chiese allibita la piccola
“Ovvio, sei la migliore cantante del mondo” Appena finì di pronunciare quella frase, prese la piccola ed iniziò a farle il solletico, provocando le risate e le urla divertite di Clary che le diceva di smetterla. Poi la bambina riuscì a prendere un cuscino e lo tirò in faccia alla madre, dando inizio ad una guerra di cuscini, che fu fermata dall’ entrata di Kurt nella camera.
“Certo che tra voi due non capisco chi è quella più piccola” Esclamò ridendo guardandole, aveva già distrutto tutto, i letti erano completamente sfatti, la lampada che era sopra il comodino era per terra sopra le coperte, i telecomandi del televisore erano in terra uno vicino alla finestra e l’altro vicino alla porta, in fine c’era un cuscino sopra la televisione.
“E’ lei quella più piccola” Disse Clary indicando la madre.
“Io?” Disse con un tono da finta offesa per poi mettersi a ridere.
“Sentite che ne dite se andiamo a fare un giro a central park?” Chiese Kurt
“Si ti prego mamma andiamo, dai ti prego” Disse rincominciando a saltare sul letto, più euforica di prima.
“Io devo disfare i bagagli, ma voi andate” Disse fermando Clary per portarla da Kurt, che le chiese se fosse sicura nel voler restare all’ albergo e lei rispose annuendo, per poi dar un bacio sulla fronte di Clary salutandola.
 
Nel frattempo nello stesso albergo ero appena arrivati cinque ragazzi che avrebbero vissuto nella suite all’ ottavo. Appena entrarono nella loro grandissima stanza si sistemarono nelle camere per poi andare in salotto, dove trovarono cinque persone munite di macchina fotografica. I ragazzi non riusciva a capire come erano riusciti ad entrare, odiavo questa parte della loro vita, i paparazzi li seguivano ovunque non aveva più la loro privacy. Però quello era un rischio che avrebbero sempre corso, perché in confronto a cantare rendendo felici milioni di persone quello era un problema quasi insignificante. Appena i paparazzi si accorsero di loro iniziarono a scattare decine e decine di foto. I ragazzi si guardarono ed annuirono velocemente, come se si fossero appena letti nel pensiero, tutti e cinque scapparono fuori dalla suite e corsero giù per le scale dirigendosi verso il settimo piano. Quando arrivarono lì ognuno di loro busso ad una porta e senza chiedere il permesso, entrarono appena la porta si aprì. Ad Harry però era andata male la quinta porta non veniva aperta così corse verso la nona e bussò velocemente. Non sapeva il motivo per il quale andò a bussare proprio a quella porta invece che a quelle precedenti, ma il numero di quella porta lo ispirava ed appena il proprietario della stanza aprì si infilo in casa proprio un secondo prima che i paparazzi arrivarono.
“Si certa entra pure, come se fosse la tua stanza” Disse una voce femminile, con tono acido alle spalle di Harry.
“Scusa… ma mi stavano inseguendo” Rispose con il fiatone senza girarsi.
“E chi un assassino magari” Rispose lei sarcastica.
“No peggio molto peggio… erano paparazzi”
“E perché dei paparazzi ti seguivano?”
“Forse perché sono famoso?” Disse girandosi, incontrando degli occhi di un marrone così intenso e luminoso che aveva visto solo una volta nella sua vita, quindi distolse un attimo lo sguardo per squadrare quella ragazza da capo a piedi, che lo stava fissando scioccata. Quando capì che la persona che aveva davanti era la stessa di sei anni prima, sgranò gli occhi tornando a fissare i suoi.
“Tu… è impossibile” Dissero entrambi nello stesso momento e con la stessa tonalità di voce, senza smettere di guardarsi negli occhi. Quei occhi che tanto si mancavano, che era ormai da tanto tempo che disideravano tornarsi a vedere, che ora erano come due calamite che non riuscivano a staccarsi.

 

Marvy’s Corner

Allora sono felicissima che vi piaccia la mia storia e voglio ringraziarvi di nuovo per seguirla.
Davvero non potete immaginarvi come mi sento.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, scusate se è corto, all’inizio volevo farlo più lungo ma ho pensato che preferisco fare il prossimo capitolo interamente dedicato ad Harry e Alex, quindi questo lo bloccato qui.
Comunque ringrazio anche coloro che hanno recensito, adoro leggere le vostre recensioni =)
Comunque se recensite, per favore usate più di 10 parole senno la recensione mi arriva nei messaggi e delle volte non mene accorgo
hahahahah sono una persona molto distratta.
Comunque dopo aver fatto questo lunghissimo discorso mi saluto e spero che continuerete a leggere e che magari in questo capitolo trovo un po’ più di recensioni <3

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


3. Capitolo


I due continuavano a fissarsi, era come se per loro il tempo si fosse bloccato, non capivano più niente, il loro cuore andava a mille, come se fosse stata spento per tutti questi anni ed ora all’ improvviso avesse rincominciato a battere, il loro stomaco era sotto sopra, come se milioni di farfalle ci volassero dentro e nella loro testa si trovava il caos totale, entrambi avevano voglia di urlare, di sfogarsi, di dire all’ altro tutto ciò che pensavano, ma erano bloccati da quel terribile senso di mancanza che avevano provato. Ma poi Alex chiuse improvvisamente gli occhi abbassando la testa.
“Esci immediatamente di qui!” Gli urlò contro girandosi
Harry senti una fitta al cuore nel momento in cui lei le disse quelle parole orribili, ma lui non sene sarebbe andato senza prima delle spiegazioni che gli erano state negate sei anni prima.
“No io non mene vado, tu mi devi delle spiegazioni!”
“Di cosa stai parlando Styles io non ti devo proprio niente, semmai sei tu che le devi a me”
I due erano confusi ed arrabbiati nello stesso momento, entrambi credevano di essere stati lasciati dalla persona che più amavano, e non capivano il motivo per il quale, l’altro volesse delle spiegazioni, ma soprattutto non capivano quali erano le spiegazioni che voleva.
“No cara tu mi hai lasciato con una stupida lettera e ora mi dici, il perché hai finto tutto quel tempo”
Alex era ancora più confusa di prima, lei non aveva scritto proprio niente, non era possibile, era stata lei a riceve una lettera, perché lui le stava dando la colpa di tutto, quando la colpa era solo sua. Così iniziò a correre verso camera sua, inseguita da Harry che credeva che lei volesse scappare, però lei prese la sua borsa e tirò fuori da lì una busta bianca gettandola addosso ed Harry.
“No non dire cavolate Styles, tu hai scritto una lettera a me, io non ho scritto proprio niente”
Harry apri la busta, e diete un occhiata alla lettera, la calligrafia era identica alla sua eppure lui non l’aveva scritta, poi iniziò a leggere.
 
Cara Alex,
Mi dispiace tanto per non aver trovato il coraggio di dirtelo in faccia, ma non ce l'avrei davvero fatta, non posso guardarti negli occhi e dirti ciò che sto per scriverti qui.
Ormai è da tempo che io non ti amo più, ho provato a dirtelo ma non ci sono riuscito, scusami ma ho un’altra e lo amo davvero.
Ed è per questo che quando tornerò a casa, non voglio trovarti più qui, quindi fai le valigie e vattene. Ti chiedo per favore di non mi cercarmi, non ti voglio più vedere. Per favore rispetta e accetta la mia decisione, anche se ti farà male.
Addio.
 
Harry guardava allibito quella lettere era quasi uguale alla sua, non riusciva a capire come fosse possibile, lei non sapeva copiare la sua calligrafia, quindi era per forza stato qualcun’ altro a scriverla.
“Non è possibile, è quasi uguale a quella che ho trovato nel letto al posto tuo” Disse lui alzando lo sguardo su Alex.
“E con questo cosa intendi? Che l’abbia scritta io?”
“No, io credo che sia stata una terza persona a scrivere entrambe le lettere…” Alex granò gli occhi, non sapeva se credergli oppure no, dopo tutto poteva essere solo un inutile scusa per farla ricadere di nuovo nella sua tela.
“Fammi vedere la tua lettera” Chiese lei.
“Non ce la ho, lo strappata” Rispose, non capendo il motivo della domanda.
“Si e io dovrei credere alla storia delle lettere false? Ma falla finita Harry, io non sono stupida”
Ora Alex era convinta che lui si fosse inventato tutto, poi era anche risaputo che fosse uno dei peggio donnaioli, lo dicevano tutti i giornali. Però non capiva perché voleva farla sua di nuovo, lui poteva avere tutte le donne che voleva perché ora si inventava questa stupidaggine per riaverla.
“Ma tu devi credermi, io davvero ho trovato una lettera” Esclamò arrabbiato
“No io non ti credo ed ora esci subito da qui” Rispose lei urlando come una pazza isterica.
“Non cambierai mai, sei sempre la solita bambina isterica di una volta, che se non vede una cosa non ci crede, tu sai che io non mento mai e ora non ti fidi più di me” Urlò buttando in terra il cuscino che si trovava sopra la televisione. Era furioso, lei si era sempre fidata di lui ciecamente, ed ora che lui gli dice che la lettera era falsa non le crede.
“Ti ho detto di uscire di qui!” Disse di nuovo lei, andando verso la porta per aprirla.
“Si certo che mene vado, tanto non si può parlare con una pazza” Appena Harry finì di pronunciare la frase, Alex aprì la porta e vide Kurt dietro di esse che era pronto ad aprire.
“Alex non indovinerai mai chi ho in contrato per il corridoio” Esclamò lui esaltato
“Kurt, non è il moment…” Provò a dire lei senza successo dato che fu interrotta
“Ho trovato 4/5 degli One Direction, gli ho invitati qua da noi” Disse lui entrando insieme ai quattro ragazzi, che appena videro Harry rimasero stupiti.
“Wow allora ci siamo tutti” Esclamò Louis contento
Alex si senti trasalire, stava cercando Clary con lo sguardo ma non la vedeva, e non poteva di certo chiederlo a Kurt, in quel momento lei sperava solo che fosse rimasta alla reception a parlare cercando di chiedere alla receptionist quando ci sarebbe stata la cena.
“Io in realtà mene stavo andando” Disse Harry con un tono più calmo rispetto a prima. Uscendo dalla porta, urtando qualcosa di piccolo che cadde a terra. Così abbassò lo sguardo e notò per terra una bambina dai capelli ricci e neri proprio come erano quelli di Alex quando era piccola, e degli occhi verdi che sembrava brillassero di luce propria, avrà avuto sì e no 4 o 5 anni.
“Scusami piccola aspetta che ti aiuto” Disse prendendola in braccio. In quel momento quando i loro sguardi si incrociarono Alex capì che ormai era finita di lì a poco avrebbe scoperto tutto.
“Allora sei venuto” Disse la piccola Clary stringendolo forte, aveva sempre desiderato incontrare il suo papà, infatti ogni notte si faceva raccontare dalla su mamma la loro storia e lei le diceva sempre che un giorno sarebbe venuta a prenderla, quando non era impegnato a far sorridere milioni di persone. Infatti ogni notte prima di addormentarsi guardava le stelle e desiderava che suo papà arrivasse, mentre stringeva al petto la sua foto che le era stata data dalla sua mamma
“Ehm… scusa ma di cosa stai parlando?” Chiese Harry confuso. In quel momento Kurt si giro verso Alex, mimando un ‘È ’ lui?’ con la bocca. E quando Alex annui leggermente, lui si ritrovo senza aria nei polmoni e con le mani davanti alla bocca.
“Io sto parlando del fatto che mio papà è venuto a prendermi” Disse calma la bambina fissandolo negli occhi. A quel punto Harry capì tutto, ma gli sembrava un idea assurda.
“E chi è tuo padre?” Chiese poi, per essere sicuro che aveva pensato una stupidaggine.
“Tu” Appena la bimba pronunciò quella sillaba ad Harry crollò il mondo addosso, com’ era possibile? Perché Alex non gli aveva detto niente? Lui aveva il diritto di saperlo, anche se lei aveva quella fottutissima lettera. Ora cosa avrebbe fatto? Aveva solo ventidue anni ed era nel bel mezzo della sua carriera. Anche ad Alex crollò il mondo addosso, non era il momento giusto per dirlo e soprattutto era il modo sbagliato, ma ormai il latte era stato versato. Ora lui sapeva tutto, chissà come reagirà, forse voleva entrare a far parte della vita di Clary o forse no. Ma una cosa era sicura Alex non voleva che niente facesse star male la sua bambina. E con Harry Styles come padre, lei non avrebbe mai potuto proteggerla da tutti quei paparazzi e dai bambini a scuola che l’avrebbero presa in giro dicendole che era solo un errore fatto dai suoi genitori quando erano giovani. A lei era successa una cosa simile, era stata abbandonata e tutti invece di rassicurala la maltrattavano chiamandola ‘Errore’ e lei non avrebbe permesso che questo succedesse anche a sua figlia.


Marvy's Corner

Ok speravo che questo capitolo venisse più lungo...
ma a quando pare è corto anche questo.
Scusatemi ma non riesco a scrivere di più ahahaha non so il perché.
Comunque voglio ringraziare tutti voi che avete recensito =)
Grazie mille davvero, spero che in questo capitolo troverò un po' più recensioni
mi piace leggere ciò che pensate di questa storia sul serio
adoro leggere le vostre recensioni *-*
Bene detto questo volevo informarvi che questa
non è una storia stile mondo di Patty che si basa
sul fatto che patty è figlia di leandro e ci mettono 30981832752175 capitoli per scoprirlo
questa storia si basa su un altra cosa che presto scoprirete, ma se leggete bene
l' introduzione un po' si capisce =3
Bene ora vado spero che vi sia piaciuto il capitolo <3

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


4. Capitolo 
 

Alex fissava ammutolita un Harry infuriato che le urlava contro, mentre riusciva ad intravedere, con la coda dell’occhio, la sua piccola Clary mentre piangeva tra le braccia di Kurt.
Non capiva più niente, era successo tutto così velocemente, ed ora ogni cosa che guardava, le sembrava andare al rallentatore.
Decise di chiudere gli occhi per qualche secondo, ma appena lì riaprì non era più nella sua stanza di albergo.
Non sapeva precisamente dove si trovava, ma sentiva delle urla e riusciva a vedere solo i piedi di coloro che urlavano, fino a quando non parti uno sparo ed una donna bellissima cadde a terra davanti a lei.
Alex voleva uscire dal luogo dove si trovava, però non riusciva a muoversi e dopo che quella bellissima signora fu trascinata via, lasciando una scia di sangue sul pavimento, sentì la voce di Kurt che le intimava di svegliarsi.
Ma svegliarsi da cosa, lei era sveglia, o almeno credeva di esserlo. Iniziò a piangere disperata fino a quando non riapri i suoi bellissimi occhi neri trovandosi la faccia preoccupata di Kurt davanti.
“O mio dio Alex, come ti senti, che ti è successo?” Chiese lui abbracciandola, preoccupato. Lei si guardò intorno e capì che si trovava distesa sul letto.
“Non lo so, come ci sono arrivata qui?”
“Ti ci ho portata io, ti ho trovata distesa dietro la porta, quando io e Clary siamo tornati” Alex era confusa, cosa significava quello che il suo amico stava dicendo, forse si era sognata tutto. Ma non ricordava di essersi addormentata.
“Ma gli One Direction? Ed Harry? Non erano qui?” Kurt la guardò confuso
“Ma cosa dici? Gli One Direction… qui? Ma sei pazza? Mi sa che te lo sei sognato” Allora era così, si era sognata tutto. Appena sene rese definitamente conto, si senti sollevata, come se le avessero tolto un peso dallo stomaco.
“Senti Alex, ma oggi l’hai presa la medicina?”  Aggiunse Kurt dopo qualche minuto.
“Si l’ho presa perché?”
“Perché è strano che tu sia svenuta davanti alla porta” In effetti era strano, ma lei stava prendendo la medicina che le aveva prescritto il medico per la sua malattia.
“Va beh allora facciamo che domani ti porto dal medico e sentiamo un po’ quello che dice” Disse Kurt dandole un bacio sulla fronte per poi intimarla a riposarsi, dicendo che avrebbe pensato a tutto lui quella sera, compresa la piccola Clary.
Alex annuì e si rimise sotto le coperte. Ma appena Kurt usci dalla camera insieme a Clary per andare a comprare la pizza, Alex si alzò dal letto e notò che un cuscino era a terra davanti alla tv e non sopra come lo avevano lasciato lei e Clary. Questo le fece capire, che molto probabilmente la discussione avuta con Harry non l’aveva sognata ed era svenuta dopo che lui era uscito. Forse era svenuta per lo stress dovuto alla discussione e per quello aveva sognato che Harry scopriva tutto. Si era andata sicuramente così pensò convinta, dirigendosi verso il bagno per farsi una bella doccia.
Appena entrò sotto il getto dell’acqua gli tornò in mente un altro particolare del sogno. Quella bellissima donna, dagli occhi verdi, che la fissava con le lacrime che le scendevano lungo le guance rosee. Nel pensarci le venne un improvviso mal di testa e cadde a sedere nella doccia.
Le stava succedendo qualcosa di strano, stava provando a muoversi, ma il suo corpo non rispondeva e non riusciva nemmeno ad urlare.
Nel frattempo rivide la scena che aveva sognato, ma andò avanti. Dopo che la donna fu strascinata via vide due mani andare verso di lei, prendendola.
Ma appena stava per vedere il volto di quella persona, lo sbattere della porta la fece tornare in se.
“Alex siamo tornati” Disse la voce dolce di Kurt.
“Ok” Ce la fece a dire Alex, alzandosi dalla doccia. Ora si che era confusa, lei aveva già provato quelle sensazioni di poco prima.
Le succedeva così tutte le volte che ricordava ciò che era successo prima dell’incidente. Ma non era possibile che quello fosse un ricordo, lei era cresciuta in orfanotrofio e una stanza bella come quella che era riuscita a vedere, non c’era.
Quindi se non era un ricordo cos’era?
 

***
 

Harry sene stava distese sul suo comodissimo letto a pensare alla discussione avuta prima con Alex. Come poteva non crederli. Come poteva non credere all’unica persona di cui si fosse mai veramente fidata nella sua vita.
Non era possibile, doveva trovare un modo per convincerla che non era stato lui a scrivere la lettere.
Ma non perché volesse tornare con lei. Lui era felicissimo con Miley Cyrus ormai stava con lei da più di un mese.
Però voleva scoprire la verità e tornare amico con Alex, dopo tutto lei era anche la sua migliore amica oltre che fidanzata.
“Ehi che fai?” Chiese Louis buttandosi nel letto accanto ad Harry.
“Niente Boo, pensavo… da quanto tempo sei qui?”
“Da abbastanza per aver capito, che hai qualcosa di serio, su spara” Lo intimò l’amico a parlare.
Harry non riusciva a capire come faceva a conoscerlo così bene, capiva tutto con un solo sguardo, nessuno c’era mai riuscito con Harry a parte Alex, lui era bravo a mascherare i suoi sentimenti.
“Come fai?” Chiese Harry invece di raccontare.
“A fare cosa?”
“A capire quello che provo senza che io dica niente o mi comporti diversamente”
“Ah beh è facile, basta guardarti negli occhi” Rispose sorridendo Louis
“Negli occhi?” Domandò Harry molto confuso. Come faceva Louis a capire cosa provare guardandolo solo negli occhi.
“Si, quando sei triste o ti preoccupa qualcosa, i tuoi occhi smettono di brillare” Spiego l’amico.
“Brillare?”
“Si Harry brillare, quando sei felice i tuoi occhi si illuminano, come se tu ridessi con gli occhi, ma quando sei triste perdono quell’ allegria.” Disse Louis per poi aggiungere “Ora però dimmi cos’ hai”
Harry sospirò e capendo di non poter tenere nulla nascosto all’amico iniziò a spiegare tutto ciò che era successo dopo che era entrato in quella stanza. Senza tralasciare nemmeno un dettaglio. Appena finì di spiegare ciò che era successo e ciò che pensava, Louis lo fissò negli occhi per svariati minuti.
“Ti piace ancora” Disse poi alzandosi, dal letto.
“Cosa? Ti ho detto di no, voglio solo tornarci amico” Louis sorrise alla reazione che ebbe Harry. Lui lo conosceva fin troppo bene, mentre parlava di Alex lui si era accorto di quella strana luce che aveva negli occhi e di quel sorriso che non riusciva a trattenere. Magari non lo ha ancora capito, ma prima o poi ci arriverà e lui a quel punto sarà contento di dire un ‘Te lo avevo detto’ all’ amico.
“Sì sì, solo amico, certo, come no” Disse lui ridendo, ma prima che Harry potesse ribattere aggiunse “Comunque la lettera che avevi trappato, l’ho presa io e l’ho riparata, avevo pensato che magari un giorno, l’avresti voluta rileggere” Nel sentire quelle parole Harry saltò a dosso a Louis e lo ringraziò per poi dirigersi nella camera dell’amico ed iniziò a cercare la borsa dove Lou teneva le cose importanti.
Appena la trovò la prese ed iniziò a correre verso la stanza di Alex. Appena fu lì davanti bussò così forte che avrebbe potuto buttare giù la porta. Ma quando la porta si apri, tutto quell' entusiasmo che provava svanì, lasciando spazio ad altre emozioni.

 

Marvy's Corner

Allora ecco a voi il capitolo, scusate il ritardo, ma mi era passata la voglia di scrivere,
sapete ho ricevuto qualche critica ed ho pensato che magari la storia non vi piacesse
poi così tanto, ma poi ci ho ripensato, e dopo tutto devo accettare le critiche servono per migliorare
quindi eccomi qui, ho riletto il capitolo ben 3 volte e spero vivamente che non ci siano errori.
Comunque ora vorrei ringraziare coloro che hanno messo la storia nelle preferite (17)
nelle seguite (30) e nelle ricordate (3) ed anche a coloro che hanno recensito grazie mille.
Bene ora vado. 
Ps: Vi è piaciuto il colpo di scena? ahahahah era tutto un sogno, Harry e Clary non si sono
incontrati :PP

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


5. Capitolo

Alex usci finalmente dal bagno, con solo un asciugamano avvolto a torno a se e si diresse verso Clary posandole un bacio sulla fronte.
“Tutto apposto?” Chiese Kurt vedendola un po’ assente.
“Si” Rispose semplicemente lei, sapeva che non poteva nascondere niente a Kurt, la conosceva troppo bene. Ma sapeva anche che lui non avrebbe fatto altre domande, avrebbe aspettato che fosse lei a dirgli tutto, quando sarebbe stata pronta.
“Okay” Disse, sedendosi sul letto per poi aprire la scatola della pizza.
Appena finirono di mangiare Kurt portò Clary con se al Lunapark, mentre Alex aveva preferito rimanere nella stanza a riposarsi ancora un po’, li avrebbe raggiunti dopo. Nel momento in cui loro uscirono, si diresse verso la valigia e prese l’intimo per potersi cambiare ed appena se lo infilò, senti bussare alla porta e convinta che fossero Kurt e Clary che aveva dimenticato qualcosa andò ad aprire, purtroppo non si trovo loro due davanti, ma due magnifici occhi verdi che appena la videro la squadrarono, facendo tingere di rosso le guance del possessore di quegli occhi e di Alex stessa.
“Che ci fai tu qui?” urlò lei appena si riprese, nascondendosi dietro la porta, anche se le sembrava un comportamento un po’ immaturo dopo tutto lui l’aveva già vista milioni di volte di volte in intimo e senza.
“I-io s-sono venuto a portarti questa” Rispose lui balbettando per l’imbarazzo.
“Che cos’è?”
“La mia lettera” Alex la prese e notò che era stata distrutta e riattaccato con lo scotch, quindi Harry non aveva mentito l’aveva ricevuta anche lui. Iniziò a leggere e ne rimase esterrefatta, non poteva crederci. Però aveva ancora un dubbio e mentre stava per chiederlo Harry disse:” È stato Louis a riattaccarla quando l’ha trovata nel cestino, dopo che io l’avevo buttata” Era come se le avesse letto nel pensiero.
“Quindi, non mi hai mentito” Esclamò sotto voce.
“No non l’ho fatto” Alex stava per piangere, sentiva le lacrime che stavano facendo forza per uscire dai suoi occhi, ma lei era forte, fece un respiro profondo e le rimandò dentro.
“Senti, stavo pensando che se ti va potremmo essere di nuovo amici, niente di più, tanto ormai non proviamo più niente” Nel sentire quelle parola uscire dalla bocca di Harry si senti morire, lui non provava più niente per lei, mentre lei continuava a sentirsi male ogni volta che lo vedeva o sentiva la sua meravigliosa voce. Non sapeva cosa rispondere, soprattutto ora che c’era Clary di mezzo, non poteva rischiare che si incontrassero, lui non doveva saperlo.
“Ci devo pensare” Disse per poi chiuderli la porta in faccia, ne avrebbe parlato con Kurt.
 
***
 
Appena Alex gli chiuse la porta i faccia, senza dargli nemmeno il tempo di dire qualcosa, sentì improvvisamente un vuoto dentro e una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Decise di tornare nella suite doveva parlare con l’unica persona che avrebbe potuto dargli un consiglio, dato che capiva le donne meglio di lui. Arrivato nella suite saluto gli altri che erano davanti alla tv, declinando il loro invito a guardare la partita e si chiuse in camera sua con il telefono in mano, intento a comporre un numero. Il telefono iniziò a squillare ed appena senti la voce di Gemma che lo stava mandando a quel paese per averla svegliata.
“Scusa Gemma ma ti devo parlare urgentemente” Disse lui con la voce da cane bastonato, con cui la convinceva sempre a rifargli il letto o a fare le pulizie al posto suo.
“Okay cosa vuoi? Ma vedi di muoverti qui sono le quattro del mattino” Harry esultando silenziosamente gli raccontò tutta la storia e quando finì aspetto una risposta da Gemma che era stata in silenzio per tutto il racconto di Harry.
“Gemma ci sei? Non dirmi che ti sei addormentata!” Disse lui quasi urlando.
“No Harry ci sono, senti io penso che devi darle del tempo, è giusto che ci rifletta con tutto quello che le è successo è normale che si comporti così, è stata ferita così tante volte, che ora ha paura. Ma te sei sicuro di non provare più niente?”
“Si Gemma ne sono sicuro, ora sto bene con Miley” Esclamò Harry.
“Non che Miley non mi piaccia anzi è una ragazza magnifica, ma vi ho visti sul red carpet insieme e non la guardi come guardavi Alex” Rispose la sorella, ma Harry ne era più che convinto Alex era storia vecchia ormai.
“Senti io non la amo più basta, ora è meglio che vai a dormire è un ora che siamo al telefono”
“Si certo Harry cambia argomento, comunque buonanotte” Attaccò il telefono sghignazzando senza dare tempo ad Harry di controbattere. Possibile che tutti credano che lui la ami ancora, era assurdo, lui stava con Miley.
 
***
 
Alex appena chiuse la porta ci si accascio danti con la lettera in mano, chi era stato a farle questo e perché la odiava così tanto. Però ora non aveva tempo di pensare a quello Harry non era la sua priorità, Clary lo era, quindi si fece forza, si alzò e andò a prendere i suoi jeans neri, con gli stivaletti tacco dodici abbinati alla sua borsa preferita, la canotta che le aveva regalato Kurt per il compleanno, un golf ed una collanina. Appena fu pronta uscì e si diresse al Luna park come aveva promesso a Clary, dovevano fare le montagne russe insieme. Arrivata lì trovò Kurt ad aspettarla davanti alle giostre, mentre Clary era sopra un pony della giostra.
“Mamma guardami, sono sul pony” Iniziò ad urlare. Era così piccola ed allegra, non poteva permettere ad Harry di entrare nella sua vita, nonostante lo desiderasse molto, ma se fosse successo Clary sarebbe diventata la bambina più famosa del mondo o meglio lo scandalo più famoso, non l’avrebbero più lasciata in pace e quel meraviglioso sorriso sarebbe sparito. Alex non lo avrebbe permesso Clary era tutto per lei e decise da sola senza chiedere consiglio a Kurt, non lo avrebbe detto nemmeno a lui, quello di Clary era un segreto che si sarebbe portata nella tomba. Non avrebbe permesso a niente e nessuno di ferire la sua piccolina.

 
Marvy’s Corner

Allora finalmente ho aggiornato! Scusatemi se non l’ho fatto prima ma ero stata rimandata ed il 3 avevo l’esame di matematica quindi dovevo studiare e ieri mi sono arrivati i risultati. Sono passata yeeee! Quindi ora non sono più agitata per l’esito dell’esame ho scritto il capitolo. Spero vi sia piaciuto <3 Un bacio Marvy
Ps: recensite in molti mi importa molto la vostra oponione

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


6. Capitolo

Harry era in piedi davanti alla finestra da molto tempo ormai, stava osservando le milioni di gocce d’ acqua che scendeva velocissime dal cielo grigio. E nel vederle non poteva far a meno di pensare, che era già passata una settimana da quando aveva visto Alex l’ultima volta. Non si era più fatta sentire, ne vedere, sembrava sparita nel nulla.
Un rumore improvviso distolse Harry dai suoi pensieri, facendolo girare di scatto.
“Ciao” Disse la voce dolce di Liam.
“Ciao”
“Prendi questo, l' ho preparato per te, sai pensavo che ti avrebbe fatto bene un po’ di thè caldo” Disse porgendoli la tazza di thè fumante, che aveva in mano.
“Grazie” Disse prendendola, assaporandone subito il contenuto.
“Sai Harry penso anche, che ti farebbe bene parlare un po’. Se vuoi io sono qui” Ad Harry gli fece piacere sentire quelle parole uscire dalla bocca dell’amico, nonostante l’avesse cacciato via di camera milioni di volte in quella settimana, lui continuava ad essere gentile.
“Si forse hai ragione” Disse poi il riccio, facendo rimanere Liam sorpreso, non si aspettava una risposta del genere. “Ma non ora, prima voglio andare a farmi un giro” Aggiunse poi il riccio.
“Okay va bene, ci vediamo dopo Harry” Lo salutò Liam uscendo dalla camera.
Appena l’amico chiuse la porta, Harry finì velocemente la tazza di thè che stava sorseggiando, si mise il cappotto e si fiondò nel corridoio. Stava camminando verso le scale quando vide un flash abbagliante riflettersi sullo specchio accanto a lui, così senza pensarci due volte iniziò a correre fino a che non si ritrovo sdraiato per terra. Era andato a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno, che in questo momento era a terra sotto di lui.
“Scusami” disse lui alzandosi, senza guardare chi fosse colei o colui che aveva travolto. Era troppo impegnato a fuggire, però quando senti il rumore dei passi veloci che scendevano le scale, si girò di scatto, con l’intensione di riprendere la corsa, ma trovò due occhi color cioccolato a sbarragli la strada. La persona che aveva travolto si era alzata ed ora era proprio davanti a lui.
“Io e te dobbiamo sempre incontrarci così?” Disse lei nervosa, spostando Harry intenzionata a dirigersi verso le scale. Ma lui la prese per un polso ed iniziò a correre dalla parte opposta insieme a lei.
“Ma che stai facendo lasciami” Ringhiò lei.
“I paparazzi, non devono vederti, dopo la nostra storia se scoprono che siamo nello stesso albergo, potrebbe scoppiare uno scandalo” Spiego lui velocemente. Nel sentire quelle parole uscire dalla bocca di Harry il suo cuore perse un battito. Si stava preoccupando per lei.
“Harry non ce la faccio più a correre” Disse lei esausta. Avevano già sceso 4 piani a corsa, dato che l’ascensore non funzionava, e continuavano ancora a sentire i passi del paparazzo che li stava inseguendo, o meglio stava inseguendo Harry.
“Non possiamo fermarci se ci vedono insieme è la fine” Disse lui girandosi indietro per vedere se il paparazzo li aveva raggiunti, ma vide solo un Alex molto affaticata e ricordandosi una cosa molto importante si fermò davanti alla porta di uno sgabuzzino l’aprì ed entrò lì insieme ad Alex.
“Scusami davvero per averti coinvolta in questo” Esclamò quadrandola da capo a piedi.
“Fa niente”
“Come ti senti?” Chiese lui preoccupato per la salute di Alex, si era ricordato che lei soffriva d’asma e non poteva fare eccessivi sforzi fisici come correre troppo allungo.
“Bene, davvero, però ora vorrei andare, tanto il paparazzo è passato ora”
“NO” Disse velocemente lui facendo rimanere Alex con un aria stupita. “Cioè volevo dire aspetta un po’ non si sa mai che sia ancora nei paraggi e poi è meglio che tu ripigli fiato” Capendo che Harry aveva ragione si rimise a sedere per terra, facendo cenno di sì con la testa. “Sai Alex mi chiedevo se tu ci avevi pensato?” Sentendo quella domanda Alex saltò in piedi, lei aveva preso una decisione, ma era così difficile dirla a lui, ed ora non ne era nemmeno poi tanto sicura. “Io ehm ecco, devo andare” corse verso la porta, ma quando arrivò ad abbassare la maniglia e tirare si rese conto che la porta era chiusa.
“Cazzo non si apre porca puttana!” Esclamò furiosa iniziando a tirargli calci.
“Ehi calmati così ti farai male, aspetta che provo io” Disse Harry provando ad aprirla senza successo.
“Non si apre”
“Ma no?! Non lo sapevo grazie dell‘ informazione” Disse lei con tono sarcastico ed arrabbiato allo stesso momento.
“Senti non ti arrabbiare con me non centro niente io” Esclamò con tono arrabbiato
“Invece si, se tu sei la causa di tutti i miei problemi, è colpa tua se sono qui è colpa tua se ho sofferto per anni è colpa tua se ho passato una settimana orribile, perché io non voglio esserti solo amica!” Appena si rese conto di ciò che aveva urlato si tappo la bocca, lei non pensava veramente quelle cose, cioè non era possibile lei non lo amava più, o forse si sbagliava? Forse era troppo impegnata a pensare al bene di Clary che non si era mai soffermata a pensare cosa provava lei.
“C-cosa intendi con non vuoi essermi SOLO amica?” Le chiese lui accentuando la parola “solo”.
“Niente lascia perdere” Disse velocemente lei non sapendo cosa inventarsi, non sapeva nemmeno lei cosa significasse quel “solo” era troppo confusa.
“No io non lascio perdere. Sai proprio non ti capisco prima mi insulti e poi mi dici che non vuoi essermi solo amica? Si può sapere cos’hai?”
“Cosa ho? Uhm… vuoi sapere qual’ è il problema, beh il problema sei tu. Ti avevo dimenticato mi ero abituata a vivere una vita normale, poi tu sei tornato dopo anni, pretendendo che noi due possiamo essere amici, dopo tutto quello che abbiamo passato” Iniziò ad urlagli contro Alex andando verso di lui tirandoli pugni sul petto, mentre lui indietreggiava. Però poi iniziò a succedere tutto troppo velocemente. Harry le bloccò i pugni e girandola la bloccò tra lui ed il muro. Entrambi il quel momento era arrabbiati e confusi, ma quando i loro occhi si incontrarono accadde tutto in un attimo, Harry staccò le mani la polsi di Alex per poi appoggiarle una sulla schiena della ragazza e l’altra sulla nuca avvicinandola a se unire le loro labbra, Alex di conseguenza le mise intorno al suo collo e con un saltò avvinghiò le gambe alla vita di Harry. In quel momento non gli importava di nessun altro, erano felici tra le braccia della persona che amavano anche se non volevano ammetterlo. Erano passati sei lunghi anni e nonostante tutti i loro sentimenti bruciavano dentro di loro come la prima volta in cui si videro.

Marvy’s Corner
Okay molto probabilmente in questo capitolo è successo tutto troppo velocemente. Ed in confronto ai capitoli precedenti penso che non ve lo aspettava. Ma a me piacciono i colpi di scena :P Però volevo spiegare una cosa, il loro litigio è avvenuto molto velocemente ed infatti volevo spiegarvi la dinamica dei fatti. Alex perde il controllo con Harry perché è molto stressata e confusa per quel che prova nei confronti di Harry e cerca di nascondere ed in più ha paura per Clary. Ecco spero che abbiate capito e che il capitolo vi sia piaciuto. Se lasciaste una recensione mi farebbe molto piacere *-* quindi spero di trovarne almeno tre amo leggere cosa ne pensate a riguardo.
Ps: Scusate il ritardo nel pubblicare ma non ho molto tempo libero.

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