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di inhoransarms_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1* capitolo. ***
Capitolo 2: *** 2° capitolo: ***
Capitolo 3: *** 3° capitolo: ***
Capitolo 4: *** 4° capitolo: ***
Capitolo 5: *** 5° capitolo: ***
Capitolo 6: *** 6° capitolo: ***
Capitolo 7: *** 7° capitolo: ***
Capitolo 8: *** 8° capitolo: ***
Capitolo 9: *** 9° capitolo: ***
Capitolo 10: *** 10° capitolo: ***
Capitolo 11: *** 11° capitolo: ***
Capitolo 12: *** 12° capitolo: NON E' LO STESSO, LEGGETE! ***
Capitolo 13: *** 13° capitolo: ***
Capitolo 14: *** 14° capitolo: ***
Capitolo 15: *** 15° capitolo: ***
Capitolo 16: *** 16° capitolo: ***
Capitolo 17: *** 17° capitolo: ***
Capitolo 18: *** 18° capitolo: ***
Capitolo 19: *** FINE ***



Capitolo 1
*** 1* capitolo. ***


‘Non pensi di star esagerando adesso!?’ gli chiesi quasi urlando dall’esasperazione. 
'Mi sono stancato di questa storia, non voglio più che frequenti quella gente!’ mi urlò rosso in viso.
‘Mai e poi mai, sono la mia famiglia e tu non sei nessuno per dirmi quello che devo fare!’ urlai prendendo di fretta la mia borsa.
'E ora dove cazzo pensi di andare?!’ mi urlò alzandosi di fretta buttando la sedia all’indietro, mi avviai di fretta senza rispondergli alla porta. Poggiai la mano sul pomello ma la sua mano era già sulla mia.
'Lasciami Will, devo andare a casa.’ Dissi a bassa voce come per pregarlo, ma non servì a nulla anzi la sua stretta divenne più stretta.
'Tu non te ne vai, rimani qui con me stanotte.’ Esclamò duramente buttandomi contro la porta facendomi sbattere una spalla.                   
'Will per favore, Cal mi sta aspettando giù. Fammi andare..’ lo supplicai.  
'Ci vediamo domani.’ Disse lasciandomi andare e andandosi a sedere sul divano. Lo guardai per svariati secondi prima di andarmene da quella casa, ma soprattutto da lui. 

'Com’è andata?’ mi chiese premuroso Calum non appena entrai in macchina, un solo sguardo che gli diedi gli fece capire tutto. ‘Lascialo Di, è la cosa migliore’ disse prima di partire in direzione del rifugio. Durante il viaggio nessuno dei due spiccicò parola. Entrata dentro non trovai quasi nessuno, tranne Michael che dormiva sul divano e Jenny che si metteva lo smalto sul tavolo. Appena mi vide mi fece cenno di andare a sedermi vicino a lei.
'Che è successo?’ mi chiese chiudendo la boccetta di smalto facendo attenzione a non prendere dentro con le unghie.
'Deve essere per forza successo qualcosa?’ le chiesi facendo un mezzo sorriso togliendomi la giacca da dosso e buttandola su una sedia a caso.
'Hai una faccia…’ esclamò sorridendo amaramente.
'Ti spiego tutto domani, ora vado a dormire. Notte Jenny.’ La salutai con un bacio sulla guancia per poi dirigermi in una delle stanze della casa. Nel tragitto incontrai Calum che mi sorrise e poi sparí dietro la porta del bagno.
Arrivata in camera chiamai Maura dicendole che dormivo qui e che i libri per la mattina dopo li avevo lasciati a scuola, lei come al solito mi disse che andava bene e me ne andai a letto con un suo ‘buonanotte amore’.

 Come ogni mattina mi alzai dal letto svogliatamente e andai dritta in bagno. Dopo essermi vestita e lavata, andai in cucina per fare colazione con gli altri. Già svegli trovai Luke, Michael e Amelie che facevano colazione. 
'Giorno ragazzi’ esclamai sorridendo a ognuno di loro e andando a prendermi dei biscotti dalla dispensa. 
'Giorno Di, i ragazzi hanno detto che hanno una notizia per noi’ mi disse Amelie con la bocca piena e così guardai i ragazzi interrogativa.  
'In poche parole c’è questo nostro amico di vecchia data che aveva bisogno di un posto dove stare e noi  abbiamo deciso di farlo venire qui da noi’ raccontò Michael sorridente. 
'E quando dovrebbe arrivare?’ chiesi io curiosa.
'‘Questa mattiNa, io entro un’ora dopo apposta così lo faccio ambientare anche nella nuova scuola’ continuò Michael e solo ora notai che si era tinto i capelli di verde.
'Capito.. bhè io vado! Cal dov’è?’ chiesi non vedendolo ancora arrivare.
'Eccomi! Andiamo?’ esclamò entrando già con le chiavi della macchina in mano. 

 Entrare in mensa all’ora di punta è veramente un suicidio, ma per fortuna qualcuno del gruppo arrivava sempre prima e prendeva il tavolo. Cercai i miei amici con lo sguardo e li trovai in fondo così mi affrettai a raggiungerli.
‘Ciao Di’ mi salutò sorridendo Luke e notai vicino a lui un ragazzo con una strana fascia rossa in testa. Alzò lo sguardo e mi guardò. 
‘Ei.. ma gli altri?’ chiesi sedendomi affianco a Michael che tranquillamente mangiava.
'Amelie mangiava a casa, Betty e Calum sono a prendere qualcosa da mangiare’ mi spiegò e annuì convinta. ‘Comunque lui è Ashton’ e subito rimisi lo sguardo sul ragazzo affianco a lui, mi sorrise e ricambiai il sorriso dicendo un semplice ‘Diana’. Nel frattempo Jennifer e Calum arrivarono borbottando qualcosa tra di loro. 
‘Di, mi devi ancora raccontare di ieri’ mi disse sedendosi e poggiando come al suo solito i gomiti sul tavolo. Alzai gli occhi al cielo esasperata.
'Come al solito, solo che questa volta sono riuscita ad andare via pri..’ non feci in tempo a finire che qualcuno mi interruppe.
‘Ciao Diana.’ Mi girai e William era lì davanti a me con un sorriso smagliante ma allo stesso tempo raccapricciante stampato in volto.
‘Ciao Will..’ esclamai deglutendo e guardando Jenny. Improvvisamente tutti nel tavolo avevano smesso di parlare e questo diede molto fastidio a William.
'Andiamo a fare un giro?’ mi chiese dolcemente poggiandomi la mano sulla spalla.
‘No Will, ora non mi va.. ci vediamo dopo, ok?’ dissi sperando che se ne andasse, ma ovviamente non fu così.
‘Non era una domanda e ora alza il tuo bel sedere e andiamo amore’ esclamò facendomi alzare con forza. 
‘Lasciala stare William, non vuole venire con te.’ Esclamò ad un tratto Calum alzandosi in piedi e venendomi vicino. 
‘Hood ti conviene farti gli affari tuoi prima che il mio pugno si ritrovi sulla tua faccia’ disse duramente Will a pochi centimetri dalla faccia di Calum.
'Che sta succedendo qui? Wein vai al tuo tavolo e di corsa!’ urlò la direttrice mettendosi in mezzo ai due e dividendoli. William rivolse un ultimo sguardo cattivo a Calum per poi rivolgersi a me.
‘Ci vediamo dopo, tesoro.’ Mi disse dandomi un bacio languido sulla guancia per poi andarsi a sedere. Solo appena si fu riseduto al suo tavolo mi resi conto che per tutto quel tempo avevo trattenuto il respiro. Calum mi guardò e gli mimai un grazie con le labbra per poi risedermi.
‘Io non capisco come fai a stare ancora insieme a quel figlio di puttana’ sputò fuori Luke guardandomi, io lo guardai e mi nascosi il viso tra le mani. Delle braccia mi avvolsero e capì che erano quelle di Jenny. 
Alzai lo sguardo e vidi che Ashton mi stava guardando con uno strano sguardo, mantenne il contatto per qualche secondo per poi abbassarlo scuotendo la testa.

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Capitolo 2
*** 2° capitolo: ***


‘Chi mi accompagna dal parrucchiere pomeriggio?’ chiese ad alta voce Michael mentre stavamo uscendo da scuola.
‘Ma te li sei tinti ieri cosa devi andare a fare dal parrucchiere Mike?’ gli chiese ridendo Luke, Michael ignorò la sua domanda e guardò speranzoso ognuno di noi.
‘Vengo io con te Mike’ gli disse dolcemente Amelie sorridendogli e lui la ringraziò con un piccolo abbraccio.
‘Perché devi parcheggiare sempre così lontano Cal?’ gli chiesi sbuffando e camminando goffamente dato che non avevo la cartella e dovevo portarmi dietro i libri tutti a mano. Lui roteò gli occhi e non si degnò nemmeno di darmi una risposta iniziando a parlare con Luke di qualcosa riguardante sabato sera.

‘Noi andiamo da questa parte, ci vediamo dopo ragazzi’ salutò Jenny e con Michael se ne andò e poco dopo anche Amelie andò per un’altra strada.
‘Siete dei pezzenti fatevelo dire.’ Esclamai arrabbiata mentre il libro di storia mi scivolava e cadeva in una pozzanghera ‘vi odio.’ e loro scoppiarono a ridere.
‘Vuoi per caso una mano Di?’ mi chiese Luke ridendo.
‘Vaffanculo Hemmings’ esclamai raccogliendo quel povero libro fradicio da terra e solo in quel momento si decisero ad aiutarmi. Entrammo in macchina, io dietro con Ashton e i due davanti.
‘Mi stai bagnando tutto il sedile Diana cazzo!’ urlò Calum come una sessantenne in meno pausa.
‘Luke a te l’onore’ non fece in tempo a capire il senso della frase che si ritrovò il mio libro fradicio sulle gambe, inutile dire la sua reazione che portò a ridere me e il ragazzo accanto me. Era la prima volta che lo sentivo ridere e faceva un effetto strano.
 
Arrivati al rifugio chiamai Maura per chiederle se mi veniva a prendere e come al solito mi disse di sì.
Nell’attesa andai in cucina a prendermi da mangiare e lì vi trovai Ashton che mangiava dei biscotti intento a fissare il cellulare. Non appena entrai alzò lo sguardò per puntarlo su di me.
‘Ciao’ lo salutai sorridendogli cortesemente e lui ricambiò con un cenno e un sorriso per poi tornare a fare quello che stava facendo due secondi prima. Cercai i biscotti di Michael, quelli che non faceva toccare a nessuno e che ovviamente io mangiavo quando non era in casa,  ma non li trovai.
‘Dove li ha nascosti ora..?’ mi domandai ad alta voce senza farci caso e questo portò l’attenzione del biondo su di me.
‘Hai detto qualcosa?’ mi chiese non capente, mi girai e lo guardai interrogativa.
‘No scusa è che non trovo i biscotti di Mich..’ non finì la frase che vidi che se li stava beatamente mangiando lui.  ‘Trovati’ esclamai per poi sedermi accanto lui rubandogli la scatola e addentandone uno.
‘Ti posso fare una domanda?’ mi chiese con tono serio, io annuì e aspettai che continuasse ‘Calum mi ha spiegato la storia con il tuo ragazzo...’
‘Chissà perché quel ragazzo non si fa mai gli affari suoi..’ farfugliai a bassa voce.
‘Perché non la chiudi prima che le cose si facciano più complicate?’ mi chiese e nel suo tono di voce c’era qualcosa di strano.
‘Non è così facile, non credo tu possa capire..’ gli spiegai abbassando lo sguardo sulle mie mani.
‘Fidati, posso capire meglio di chiunque altro.’ Esclamò prima di alzarsi e andarsene. Rimasi di stucco da quel gesto e dal suo comportamento. Il modo in cui aveva detto quella frase, dentro sembrava esserci una tristezza infinita mista a rabbia e dolore.
Sobbalzai quando sentì il mio cellulare squillare, guardai lo schermo: William.

‘Ciao piccola’ mi salutò dandomi un bacio che rifiutai, avevo ancora in testa la frase di Ashton e sapevo che quello era il momento giusto.
‘Senti Will dobbiamo parlare..’ gli dissi guardandomi attorno. Eravamo nel viale del rifugio e non volevo che nessuno dei ragazzi si accorgesse di nulla.
‘Che hai?’ mi chiese alzandomi con forza il viso con la mano, io lo guardai dritto negli occhi. Gli occhi che mi avevano fatto provare emozioni straordinarie per poi trasformarsi in paure e incubi. Cercai tutto il coraggio che avevo in corpo.
‘Tra di noi non va più, non sento più nulla per te..’ esclamai allontanandomi di poco da lui. Vidi la sua mascella irrigidirsi.
‘Mi stai lasciando? Mi stai dicendo questo?’ chiese con voce dura, io annuì appena e sentì il suo corpo di nuovo vicino. ‘Ma tu non puoi lasciarmi, tu sei mia. Sei di mia proprietà.’ Mi disse cercando di baciarmi, ma con uno spintone lo spostai via.
‘Will vattene, è finita.’ Gli dissi sicura cercando di nascondere tutta l’ansia che avevo in corpo.
‘Certo, vai. Vai a scoparti quel Calum, pensi che non lo sapevo? Sei solo una puttanella, sei solo questo!’ urlò prendendomi per un braccio e stringendo.
‘Non dire cazzate! Semmai sei tu quello, ma non me ne frega niente e ora vattene William’ urlai cercando in tutti i modi di togliermi la sua mano dal mio braccio.
‘Sei solo una troietta’ mi sputò in faccia e poi successe tutto in un secondo. Vidi la sua mano alzarsi e mi ritrovai a terra con la guancia in fiamme e un bruciore allucinante. ‘Ti meriti solo questo, brutta puttana. Hanno fatto bene i tuoi genitori ad abbandonarti, chi mai vorrebbe uno scarto come te?’ mi urlò dall’alto, si stava per piegare per farmi chissà che cosa ma qualcuno lo fermò.
‘Che cazzo le hai fatto!?’ urlò una voce, Calum. Lo vidi sull’uscio della porta e corse subito mettendosi tra me e William. Quell’urlò fece uscire di corsa il resto delle persone che erano in casa ovvero Ashton e Jenny. Jenny urlò e corse subito da me, mentre Ashton andò ad affiancare a Calum.
‘Oh mio dio Di, che ti ha fatto?’ mi chiese preoccupata Jennifer aiutandomi ad alzarmi. Non le risposi, ero troppo occupata a guardare la scena che avevo di fronte.
‘Oh bene guarda chi è arrivato. Bhè ti sei divertito a scopartela a mia insaputa?’ ridacchiò William guardando Calum. Calum stava per tirargli un pugno, ma fu fermato da Ashton.
‘Vattene da qui.’ Disse duro guardando William e sembrò che solo ora si rendesse conto della presenza del biondo.
‘Oh e tu saresti? Un nuovo amichetto di Diana?’ chiese ridendo per poi posare lo sguardo su di me ‘non è finita qui piccola, ci vediamo presto’ disse per poi andarsene. Calum restò a guardarlo fino a che la sua macchina non sparì completamente. Mi portarono dentro e nessuno mi chiese niente fino a che non eravamo tutti sul divano.
‘Ragazzi mi disp..’ non riuscì a finire la frase che scoppiai in singhiozzi. Jenny mi abbracciò stretta e io piansi. Piansi come non avevo mai fatto, piansi per quello che mi aveva fatto, piansi per la frase che mi aveva detto, piansi per tutto quello che mi aveva fatto passare.
‘La pagherà quel bastardo.’ Disse duro Calum prima di andarsene sbattendo forte la porta d’ingresso.

‘Vado a sciacquarmi il viso.’ Avvisai prima di alzarmi e andare in bagno. Mi guardai allo specchio e vidi che si stava formando un livido sulla guancia sinistra. Mi guardai e pensai che magari William aveva ragione; che i miei veri genitori mi avevano abbandonata perché sono uno scarto.
Persa nei miei pensieri non mi accorsi che qualcuno era entrato. Mi girai e vidi Ashton che chiudeva la porta dietro di sé. Mi guardò e si avvicinò.
‘Mi dispiace molto per quello che ti è successo..’ mi disse rimanendo a dovuta distanza da me.
‘Non preoccuparti, anzi ti devo ringraziare’ gli dissi facendogli un piccolo sorriso e vidi che cambiò espressione. ‘grazie alla tua frase ho avuto il coraggio di lasciarlo’ ammisi sorridendogli e lui ricambiò.
‘Comunque per qualunque cosa io ci sono.’ Mi disse avvicinandosi, lo ringraziai sorridendogli. ‘Non ci conosciamo nemmeno da un giorno però ho la sensazione che andremo d’accordo io e te’ mi disse facendomi ridere.
‘Già, lo penso anche io’ ammisi diventando di poco rossa, cosa che lui notò subito.
‘Bhè ti va di andare a fregare un po’ di biscotti a Michael?’ mi chiese ridendo, io annuì ridendo. Mi prese per mano e mi accompagnò in cucina dove trovammo Michael che guardava arrabbiato la scatola di biscotti mezza vuota.
‘Chi diamine si è mangiato i miei biscotti!?’ urlò isterico rovesciando la scatola di biscotti trovandone solo tre al suo interno. Io e Ashton ci guardammo diventando bianchi in viso e uscimmo di fretta dalla cucina.
‘Ti va un gelato?’ mi chiese ridendo per la scena a cui avevamo appena assistito.
‘Tu sai come prendermi’ affermai ridendo e in quel momento mi sentivo veramente felice dopo tanto tempo.

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Capitolo 3
*** 3° capitolo: ***


Maura sei già in viaggio o sei ancora a casa?’ le domandai via telefono per sapere se riuscivo ad andare o meno a prendermi un gelato con Ashton.
‘Si cara, sono quasi arrivata perché?’ mi chiese con il suo fare da mamma protettiva. Abbassai subito le spalle e le dissi che quando era arrivata di farmi uno squillo.
‘Ash mi dispiace, ma sta arrivando Maura e ora mai non posso dirle di ritornare indietro..’ gli dissi scusandomi, vidi i suoi occhi spegnersi per poco.
‘Dai non preoccuparti sarà per un’altra volta, ci stai?’ mi chiese sorridendomi e buttandosi sul divano. Io annuì felice e mi sedetti accanto a lui.
‘Nel frattempo ti va una partita a fifa?’ gli chiesi guardando la console di Luke vicino la TV, lui mi guardò come se avesse appena visto un alieno.
‘Sai giocare a Fifa?’ mi chiese euforico e io scossi la testa ridendo.
‘No, ma mi insegnerai tu’ affermai convita alzandomi e passandogli un joystick.
‘Ci sarà molto lavoro da fare’ disse abbassando la testa e io non potei fare a meno di scoppiare a ridere.
 
‘Mi hai fatto lo sgambetto, stronzo!’ urlai dandogli una spallata e facendolo sbilanciare sul divano.
‘E’ il calcio tesoro’ mi disse con una voce irritante, lo guardai più storto che potevo e mi decisi a fargli un goal.
‘Ragazzi a che giocate?’ ci chiese Michael ora più calmo di prima.
‘Basta ci rinuncio, sto gioco fa schifo’ esclamai lanciando il joystick sul cuscino di fianco a me, Ashton rise e con lui Michael.
‘E’ dura perdere eh?’ mi chiese ridendo e lo fulminai con lo sguardo. Stavo per rispondergli per le rime quando Maura mi fece uno squillo, segno che era qui fuori.
‘Ti ha salvato Maura, ritieniti fortunato.’ Gli dissi con tono cattivo, ma a stento trattenevo le risate. ‘Ciao piccolo grinch’ salutai Mike con un  bacio e lui non capì il perché di quel soprannome. ‘Ciao’ salutai Ashton che rideva ancora per poi uscire e fiondarmi nella macchina di Maura.
 
‘Den stasera devi uscire?’ chiesi a Dennis mentre stavamo cenando.
‘Si, perché?’ mi chiese con ancora il cibo in bocca.
‘Mi potresti accompagnare dai ragazzi?’ gli chiesi speranzosa, lui sbuffò e annuì svogliatamente. Finì di mangiare velocemente e andai di fretta a lavarmi e prepararmi.
Stasera i ragazzi volevano fare il bagno nella piscina che Michael e Luke avevano montato nel piccolo pezzo di giardino perciò non mi truccai e sotto i vestiti mi misi direttamente il costume.
‘Diana sei pronta?’ mi urlò da sotto Dennis, gli urlai di sì e presi velocemente quello che mi serviva per poi scendere di corsa le scale.
‘Ciao Maura, ciao Robert’ li salutai e loro ricambiarono dalla cucina.
 
‘Grazie Den’ gli dissi per poi scendere dall’auto, lui mi salutò con la mano e andò via velocemente. Sabato sera finalmente.
Tirai fuori le chiavi da sotto il vaso posato sul davanzale della finestra ed entrai sentendo già le urla dei miei amici provenire dalla piscina.
‘Ciao ragazzi’ urlai per farmi sentire tra le varie urla, ma nessuno parve sentirmi così mi tolsi i vestiti da dosso e mi avvicinai di più alla piscina.
‘oh ciao Di’ mi salutò Jenny mentre entravo nell’acqua tiepida di quella piscina che stava diventando sempre più piccola.
‘Ciao Jen’ la salutai cercando di muovermi il più possibile per non aver freddo, ma qualcuno mi spinse sotto buttandosi con me. Mi rialzai subito e guardai un Calum fradicio.
‘Me la pagherai’ gli dissi per poi buttarmi addosso a lui e cercando di spingerlo giù, ma senza successo. Mi prese in braccio e mi teneva cosi stretta che per me era impossibile muovermi.
‘Sei mia ora ciccia’ mi disse prima di andare nuovamente sotto senza lasciarmi minimamente andare o staccare da lui.
‘Cal ti mordo se non mi  lasci giù’ gli dissi cercando di liberarmi, ma il biondo mi strinse di più a se’ tanto che potevo sentire il suo respiro.
‘Vuoi scommettere che per tutto il tempo che sarai qui dentro, sarai il mio koala da viaggio?’ mi sfidò ridendo.
‘Dai Cal, ho freddo così’ mi lamentai cercando ancora una volta di staccarmi da lui.
‘Vieni qui allora’ mi disse e non capì finchè non mi avvicinò a lui così tanto che ero a pochi centimetri dalla sua faccia.
‘Cal.. che stai facendo?’ gli chiesi titubante, mi guardava in modo strano ed era come se non mi sentisse. Mi girai e vidi che Ashton ci guardava serio, arrossii di colpo e mi girai a guardare Calum  che anche lui aveva visto lo sguardo del biondo e la mia reazione.
‘Scusa, devo andare’ mi disse freddo prima di farmi scendere e uscire velocemente dalla piscina. Io rimasi immobile, non riuscivo a capire il perché di quel gesto..
‘Di, che è successo con Cal?’ mi chiese Amelie da fuori piscina, io la guardai e scrollai le spalle uscendo dalla piscina. Mi rintanai dentro un asciugamano di Dennis e mi andai a sedere vicino a Mike e Amelie, non parlai e poco dopo il resto del gruppo si aggiunse a noi. Tutti tranne Calum.
Per il resto della serata Calum non mi aveva parlato e ora se ne stavano andando tutti, ma io decisi di rimanere perché volevo parlare con il moro.
‘Notte ragazzi’ ci salutò Michael per poi andare in camera sua. Eravamo rimasti solo io, Ashton e Calum.
‘Cal senti..’ cercai di iniziare a parlare, ma mi interruppe alzandosi.
‘Vado anche io, notte’ e stranamente invece che imboccare la strada per la camera prese quella per l’uscita. Uscì sbattendo forte la porta senza degnarsi nemmeno di chiedere scusa.
‘Ma che gli è preso?’ mi chiese Ashton, io scossi la testa esausta.
‘Non lo so, so solo che mi nasconde qualcosa’ gli dissi guardandolo e solo ora mi rendevo conto che era veramente un bel ragazzo. ‘Bhè, buonanotte Ash’ lo salutai, ma lui si alzò fermandomi.
‘Non mi saluti?’ mi chiese facendomi la faccia da cucciolo, io risi per la sua smorfia buffa e gli scompigliai i capelli, sembrò che ci rimase male ma cercai di non farci caso.
‘Ecco a te, notte’ dissi sorridendo per poi girarmi e andare in una delle tre camere da letto decidendo di andare in quella di Calum.
Non ci entravo mai in quella camera e sembrava proprio che ci vivesse tutti i giorni. Mi sedetti sul letto e sorrisi nel vedere delle foto del moro con i ragazzi sul comodino e ne teneva una perfino con me. Eravamo seduti su un prato, il suo braccio era sulle mie spalle e lui come al solito faceva una faccia buffa mentre io sorridevo divertita, me lo ricordo quel giorno.. sentì il mio cellulare vibrare; sbloccai e un nuovo messaggio mi era arrivato, il mittente era Calum:
‘Non permetterò a nessuno di portarti via da me, mai.’ 

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Capitolo 4
*** 4° capitolo: ***


Non risposi a quel messaggio, non sapevo ne cosa e come rispondere. Cercai di non pensarci e cercai di addormentarmi.
Aprì di scatto gli occhi sentendo qualcuno in camera, guardai e vidi Calum che prendeva qualcosa dal comodino affianco a me.                      
‘Cal che stai facendo?’ chiesi facendolo sobbalzare dallo spavento.                                                                                          
‘Scusa.. non volevo svegliarti, ma ho dimenticato le chiavi di casa’ spiegò mostrandomi le chiavi, annuì e fece per andarsene.                  
‘Cal aspetta! Rimani qui, è tardi.. io vado a dormire sul divano’ gli dissi alzandomi dal letto e lasciandogli il posto, ma mi fermò.                                 
‘No, aspetta.. per me puoi restare non ci sono problemi’ disse, io accettai e mi andai a sdraiare nella metà del letto e lui fece lo stesso standomi lontano. Avevamo dormito tante volte insieme, ci conosciamo da una vita eppure questa volta mi sentivo in imbarazzo e sentivo che il moro era agitato.                                       
‘Notte Cal’ gli dissi guardandolo negli occhi, mi fece un lieve sorriso e mi girai velocemente di schiena. Sentì il materasso muoversi e poi una presenza dietro di me, mi mise un braccio attorno al fianco e mi avvicinò a sé.                                                                            
‘Scusa per come mi sono comportato prima’ mi sussurrò, mi girai e come in piscina me lo ritrovai a pochi centimetri di distanza. Mi guardò e sentì una strana sensazione, come se stessi cadendo in un pozzo senza fondo.                                                                   
‘Nessuno mi porterà mai via da te Cal, sei il migliore per me e lo sai’ gli dissi dolcemente spostandogli con una mano un ciuffo di capelli, lui mi sorrise per poi avvicinarsi e lasciarmi un dolce bacio sulla guancia.                                                                                                
‘Notte Di’ mi disse per poi stringermi a sé, io mi accovacciai sul suo petto e in quel momento tutto il sonno che avevo sparì. Mi ritrovai a pensare a tutto quello che avevo passato; Maura e Robert che mi avevano raccolto da strada e accolta in famiglia quando ero solo una bambina, ai ragazzi che mi avevano accettata.. a Calum, senza di lui non sarei quella che sono adesso. E poi mi ritrovai a pensare ad Ashton.. al modo in cui mi aveva guardata in piscina. Scossi subito la testa cercando di scacciare via tutti quei pensieri e addormentarmi, mi mossi di poco e la presa di Calum aumentò come se avesse paura che me ne andassi.
 
Mi svegliai veramente tardi quella mattina e Calum non era più nel letto con me. Mi alzai dal letto ancora mezza addormentata e mi diressi al bagno. Feci le mie cose e andai in salone dove vi trovai tutta la combricola che mangiava della pizza e guardava una partita di calcio.                                                                                                                     
‘Giorno’ sbiascicai andando a sedermi su una sedia libera, tutti si girarono e mi salutarono. Cal mi regalò uno dei suoi sorrisi smaglianti e mi fece segno di andare vicino a lui e cosi feci.                 
‘Vuoi un po’ di pizza?’ mi chiese cortese Ashton passandomi il cartone con poche fette dentro, annuì ringraziandolo.                                      
‘Ma che ore sono?’ chiesi guardando Mike e Amelie che erano attaccati come due cozze.                                                                              
‘Mezzogiorno emezzo’ mi rispose Cal con la bocca piena, risi vedendo che era tutto sporco e lui mi spinse non molto delicatamente addosso a Luke.
‘Lo so che sono irresistibile Di, ma senza offesa; non sei il mio tipo’ mi disse tirandomi su, gli tirai uno schiaffo sul braccio che lo portò a ridere come un deficiente.
‘Bhè che si fa oggi?’ domandò Mike stiracchiandosi, proponemmo una marea di cose ma alla fine si optò per stare a casa a non fare nulla come ogni domenica.                                                                                 

Stavo andando a prendermi il cellulare in camera quando Ashton mi fermò sorridendomi.                                                                                    
‘Io e te abbiamo un gelato in sospeso’ mi disse sorridendo, io gli sorrisi per poi annuire.                                                                            
 ‘Bhè questo vorrà dire che sarai così gentile da accompagnarmi a casa dato che qui non ho niente da mettermi’ gli dissi, sbuffò ridendo e accettando comunque.                                                                                  
 ‘Di ti va di vederci un film oggi?’ mi urlò Calum dal salotto, guardai Ashton che se ne andò subito e andai dal moro dimenticandomi del telefono.
‘Scusa Cal, ma io Ashton avevamo programmato di andare a prenderci un gelato..’ gli spiegai e vidi il suo sorriso scomparire, per poi rispondermi con un veloce ‘va bene’.
Andiamo?’ mi domandò Ash comparendomi dietro, mi girai e vidi che si era cambiato con una velocità tremenda.                                                     
‘Ma è presto, non ho voglia del gelato ora’ brontolai e lui rise, come sempre.                                                                                                        
‘Si, ma voi donne ci mettete sempre un’eternità a prepararvi perciò, se i miei calcoli sono giusti, entro le tre potremmo essere in gelateria’ disse facendo una faccia da matematico che mi portò a ridergli in faccia.                                                                                                     
‘muoviti va’ gli dissi per poi spingerlo, mi girai e feci un occhiolino a Calum che ricambiò con un veloce sorriso. Non ci feci caso e uscì con il biondo dal rifugio.                                                                                              
‘Quanto ci si mette a piedi fino a casa tua?’ mi chiese Ashton sistemandosi la bandana nera che aveva tra i capelli.                                   
‘Una ventina di minuti, perché?’ gli domandai non capendo.                                
‘Perché ovviamente andremo a piedi’ mi disse facendomi il sorriso da furbo per poi spingermi leggermente in avanti, scossi la testa ridacchiando.
‘La prossima volta veniamo in macchina’ mi disse Ash evidentemente stanco, ed eravamo in viaggio da soli dieci minuti.                     
‘Muoviti va, finto biondo’ esclamai camminando, quel soprannome deve averlo fatto risvegliare perché sembrò più attivo di prima.                         
‘Non sono tinto io!’ affermò brontolando come un bimbo.                                       
‘Si piccolo, lo so lo so’ lo presi in giro carezzandogli i capelli come si fa ai bambini.                                                                                                        
‘Ei porta rispetto per quelli più grandi!’ disse gonfiando il petto e risi per la faccia che faceva.                                                                                  
‘Oh ma guarda chi si vede’ ci disse una voce alle nostre spalle. Mi girai e William era dietro di noi con Drake, il suo carissimo amico. Ashton mi prese subito la mano e continuò a camminare tirandomi dietro.                                                                                                            
‘Diana ti sto parlando’ mi urlò William, ma feci finta di non sentirlo. Ashton mi strinse di più a sé, ma sentì la presenza di William dietro di noi. Per fortuna eravamo quasi arrivati a casa e in quel momento una macchina a me familiare si fermò accanto a noi e ai due.                                 
‘Vai a farti un giro William’ una voce, Dennis. Lo vidi scendere dall’auto venendomi accanto e togliendomi dalla stretta di Ashton mettendomi un braccio attorno al fianco. Vidi Ashton guardarlo malissimo e non capendo cosa stava succedendo.                                                     
‘Come vuoi tu, ciao piccola’ mi rifilò un occhiolino per poi girare i tacchi e andarsene con il suo amichetto. Mi girai e abbracciai Dennis di slancio.
‘Prima o poi le prenderà quello’ disse duramente per poi guardare Ashton in modo brutto ‘e tu chi sei?’ Ashton lo guardò storto e decisi di mettermi in mezzo.
‘Den lui è Ashton un amico dei ragazzi, Ash lui è mio fratello Dennis’ vidi Ashton rilassarsi e fare un sorriso imbarazzato.
‘Nonostante tutto sei bravo a fare i calcoli’ gli dissi ridendo mentre entravamo nella gelateria del centro.                                                                
‘Modestamente’ rise e notai che un gruppetto di ragazze continuava a fissarlo e guardava male me.                                                                            
‘Hai delle fans’ gli sussurrai indicandogli il gruppetto di dodicenni li vicino a noi, lui le guardò e loro arrossirono mentre io ridevo.                       
‘Kinder per me’ dissi alla gelataia mentre cercavo il portafoglio nell’enorme borsa verde, Ash mi fermò.                                                                
‘Offro io’ mi disse e io lo ringraziai andando a sedermi fuori sulle panchine aspettandolo. Il gruppetto di prima si sedette nelle panchine accanto alla nostra e non appena il biondo uscì fecero finta di parlare di qualcosa.                                                                           
‘Dai per lo meno sei un gentiluomo’ gli dissi mentre mi passava il mio gustosissimo gelato.                                                                                      
‘ho tante qualità nascoste’ mi disse dando una leccata al suo gelato al cioccolato e sporcandosi tutte le labbra.                                                        
‘ovvero?’ chiesi curiosa.                                                                              
‘Ad esempio questa’ mi disse per poi darmi un bacio sulla guancia lasciandomi lo stampo delle labbra con il gelato, ci rimasi per quel gesto ma non lo diedi a vedere.                                                                              
‘ma non è una qualità questa!’ esclamai ridendo pulendomi la guancia con un fazzoletto.                                                                                    
‘mi dovevi ancora il bacio della buonanotte’ ammise furbamente, io lo guardai arrossendo di poco.                                                                       

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Capitolo 5
*** 5° capitolo: ***


Erano passati più di due mesi da quell’uscita e le cose andavano sempre meglio. Io e Cal eravamo diventati più uniti e con Ashton avevo restaurato un rapporto molto strano, litigavamo molto spesso e soprattutto per minchiate.
Era quasi l’una di notte quando a Luke venne la brillante idea giocare a nascondino al buio, praticamente si doveva essere completamente al buio, quello che contava doveva essere bendato e quando trovava una persona doveva riconoscerlo toccandolo.
‘Luke sembri un bambino con questi giochi’ gli disse Jenny e lui la trucidò con lo sguardo.
‘Hai idee migliori?’ il silenzio della bionda gli bastò come risposta ‘come pensavo quindi.. iniziamo!’ urlò come un bimbo e fecero la conta per chi doveva iniziare a contare e la sfiga, come sempre dalla mia parte, uscì io. Mi misero una benda sugli occhi e mi fecero contare per un minuto intero prima che potessi iniziare a cercare. Sentivo la casa silenziosa come non mai, neanche quando si dormiva era così silenziosa e questo non mi facilitava la ricerca.  Andai a sbattere contro qualcosa di duro e freddo, tirai giù tutti i santi ma mi zittì subito non appena sentì un rumore vicino a me. Iniziai a muovere le mani alla cieca cercando di toccare qualcosa e finalmente beccai qualcosa o meglio qualcuno. Mi avvicinai e sentì un tessuto morbido sotto le mie mani, toccai le braccia e capì che era un ragazzo.
‘se mi vuoi bene dimmi chi sei’ chiesi al nulla cercando di capire chi poteva essere dei ragazzi, ma con pochi risultati ‘ok non sei luke’ ammisi ridendo non sentendo il piercing freddo quando passai la mano sulla faccia. Mi avvicinai di più e toccando ancora, ovviamente non andando più in basso dell’ombelico. Sentì la persona muoversi e due labbra posarsi sulle mie. Un leggero e semplice tocco di labbra che mi bastò per mandarmi in pallone le idee. La persona scappò via e io mi ritrovai a sbuffare e ricominciare a cercare qualche presenza nella casa. Andavo alla cieca e avevo ancora in mente quel leggero tocco e quando toccai il braccio di qualcuno saltai in aria per lo spavento. Adesso non avevo pazienza e inizia a toccare ovunque. Toccai le labbra evidentemente forte perché sentì qualcosa di freddo sulle mie dita e un urletto di dolore dalla persona. Bingo!
‘Ciao luke’ dissi togliendomi la benda e notando che avevo proprio beccato il biondo che ora si teneva il labbro dolorante. Accesi tutte le luci e andai a sedermi sul divano trascinandomi il mio ‘premio’ che ancora non mi parlava. Tutti arrivarono e risero per la faccia di Luke.
‘Luke sei una frana in questi giochi’ risi scatenando la furia del biondo che mi si buttò addosso e così lo seguirono gli altri ‘mi volete morta per caso? Alzatevi stupidi!’ urlai cercando di respirare, ma era veramente una cosa impossibile. Piano si alzarono tutti e respirai a pieni polmoni.
‘Basta io me ne vado a dormire’ brontolai facendo ridere Cal che si mise seduto affianco a me cingendomi con un braccio le spalle.
‘Allora io vengo con te’ affermò e partirono dei fischi da parte degli altri, lui rise e io con lui. Ridevano tutti tranne Ashton che mi guardava in modo strano, gli feci cenno per chiedergli che aveva e non mi rispose nemmeno.
‘Bhè noi andiamo Am? Mike ci accompagni vero?’ chiese Jennifer e il ragazzo annuì sbuffando. Jennifer e Amelie se ne andarono e Mike con loro che le accompagnava. E così rimanemmo solo in quattro guardandoci negli occhi come degli imbecilli.
‘Io vado a farmi un po’ di thè’ affermai per poi alzarmi e raggiungere in fretta la cucina. Presi tutto il necessario e mentre l’acqua si riscaldava ritornai a pensare a quel bacio, cercando di capire chi poteva essere stato e perché. Perché mai uno dei ragazzi vorrebbe darmi un bacio e per di più così, senza neanche farsi riconoscere..? Ero così tanto presa che non mi accorsi che qualcuno era entrato in cucina e ora mi stava abbracciando da dietro.
‘A che pensi?’ mi chiese Calum dolcemente, sorrisi e misi la bustina del thè nel pentolino.
‘A nulla e tu che ci fai qui?’ gli chiesi non girandomi e godendomi quel momento più che potevo.
‘Volevo farti compagnia’ lo sentì alzare le spalle per poi darmi un bacio dolce sulla guancia.
‘Mh ti va un po’ di thè?’ gli chiesi sciogliendomi dalla sua presa per prendere due tazze, ma come al solito non ci arrivavo.
‘Spostati va, faccio io’ mi disse spostandomi e passandomele, lo ringraziai e versai la bevanda dentro le tazze. ‘Vieni qui’ mi disse abbracciandomi senza motivo, toccai la sua maglia cercando di capire se era il tessuto che avevo toccato prima.. e non era quello.
‘Che stai facendo?’ mi chiese ridendo evidentemente perché gli provocavo del solletico e in quel momento entrarono gli altri due. Guardai Ashton che con lo stesso sguardo che mi aveva rivolto prima, si andava a sedere vicino a Luke che stava bevendo.. dalla mia tazza.
‘Sei uno scassa palle Hemmings’ sbuffai vedendolo che si beveva tutto il thè che avevo preparato. Mi fece la linguaccia e continuò come se niente fosse.
 
Tutti dormivano, ma non riuscivo ad addormentarmi. Dormivo quasi sempre lì, dato che Maura e Robert lavoravano di notte e Dennis non c’era quasi mai la notte, ma in quel momento non riuscivo a dormire così sbuffando mi alzai e decisi di andarmi a guardare un po’ di televisione. Ma come al solito nemmeno in televisione c’era qualcosa di bello da guardare, il volume era alto e portò a far svegliare uno dei ragazzi. Mi girai e il biondo mi guardava con la faccia da incazzato.
‘Abbassa quella dannata televisione!’ mi disse duramente e si vedeva che lo avevo appena svegliato dato il suo stato. Lo guardai storto per il modo in cui mi aveva parlato e abbassai di poco. ‘cosa non capisci della frase ‘abbassa quella dannata televisione?!’ mi chiese urlando di poco, sbuffai scocciata ma questa volta non abbassai apposta.
‘per prima cosa ti calmi e abbassi quella cazzo di voce e seconda cosa chiudi la porta e vedi che non senti niente’ dissi dura senza neanche guardarlo in faccia e continuando a guardare un programma sui volatili.
‘ma vaffanculo!’ urlò di poco per poi venirmi di fronte e fregandomi il telecomando abbassando al minimo. Lo guardai malissimo per poi alzarmi e fregandogli l’oggetto dalle mani alzando subito il volume.
‘sono le tre di notte diana cazzo, vattene a dormire e non rompere!’ urlò facendomi sobbalzare, ma non persi la mia postazione.
‘stai zitto cristo! Sveglierai tutti!’ gli dissi per poi aggiungere un ‘vai al diavolo!’ e andandomene in cucina più incazzata che mai. Non stavo facendo niente di male e se magari me lo chiedeva più gentilmente avrei abbassato anche, ma così mai. Sentì la televisione spegnersi e dei passi avvicinarsi. Alzai gli occhi al cielo cercando di non cagarlo e guardando il cellulare.
‘Uno scusa sarebbe gradito’ mi disse cercando di attirare la mia attenzione, ma continuavo a non dargli retta e questa cosa lo fece imbestialire ‘ti sto parlando cazzo! Guardami!’ sbraitò e nonostante tutto ero decisa a non parlarci ‘oh certo con calum però ci parli tranquillamente, vero?’ mi chiese con tono aspro e subito alzai lo sguardo puntando il mio nel suo.
‘e con questo cosa vorresti dire?’ gli chiesi incazzandomi e lasciando perdere il cellulare che ancora vibrava.
‘che con lui fai tutta la gentile abbracciandotelo e dormendoci assieme, mentre con me neanche ti degni di rispondermi!’ mi disse usando lo stesso tono di prima, mi alzai di fretta andandogli di fronte.
‘non osare metterti in mezzo tra me e calum, non sono affari che ti riguardano!’ gli dissi a denti stretti, feci per andare ma mi fermò ritirandomi a sé per un braccio. Mi fece scontrare contro il suo petto e mi fece alzare il mento con una mano.
‘puoi fare quello che vuoi con lui, ma perlomeno non davanti a me’ mi disse guardandomi negli occhi, posai una mano sul suo petto per allontanarmi e in quel momento mi bloccai. Il tessuto.. era quello.
‘perché? Perché fai così Ash?’ gli chiesi speranzosa di risposte, mi guardò gli occhi, poi il naso e si fermò sulle mie labbra.
‘ci conosciamo da così poco eppure..’ disse in sussurro che feci fatica a sentire.
‘eppure..?’
‘eppure.. perdonami’ mi disse e in un battito di ciglia le sue labbra erano sulle mie, rimasi pietrificata da quel gesto. Non riuscivo a muovermi. Era lui, era stato lui durante il gioco ne ero sicura. Si staccò lentamente e mi guardò, io non riuscivo a spiccicare parola.
‘Ash.. tu..’ non mi fece finire di parlare che mi interruppe.
‘non so cosa mia sia preso.. scusa Di, scusa anche per prima.. e per questo’ chiese imbarazzato aspettando una mia risposta che non tardò ad arrivare.
‘f-forse è meglio se vado a dormire’ lo vidi annuire lasciandomi andare e camminai velocemente verso camera del mio migliore amico.
‘Di, aspetta!’ mi fermò Ashton raggiungendomi, lo guardai aspettando che continuasse ‘non dormire con lui, per favore’ mi pregò. Lo guardai e ancora facevo fatica a parlare.
‘Notte Ash’ gli dissi entrando in camera e chiudendomi la porta alle spalle, rimasi li ferma aspettando che se ne andasse. Dopo una trentina di secondi sentì la porta di camera sua sbattere violentemente e vidi Calum sobbalzare, ma senza svegliarsi. Mi andai a stendere vicino a lui, ma questa volta non lo abbracciai rimasi distante e non capivo nemmeno io il perché.
 
La mattina seguente Ashton non era in casa e provai un senso di vuoto all’altezza dello stomaco.
‘Vieni nei box, ho bisogno di parlarti. Ash xx’ rilessi quel messaggio per la milionesima volta prima di decidermi a scendere nei box come mi aveva chiesto il biondo. Lo vidi che era poggiata al primo box con lo sguardo rivolto verso il basso e non appena gli fui vicino alzò lo sguardo su di me.
‘che dovevi dirmi?’ gli chiesi mettendomi affianco a lui, sembrò esitare.
‘Scusa per ieri, non so cosa mi sia preso. E’ che era tardi e..’ mi cercò di spiegare, ma qualcosa dentro di me mi fece scattare.
‘ho capito era tardi e non connettevi. In più evidentemente eri a corto di baci o chissà cos’altro e dato che mi avevi sotto mano hai voluto baciarmi.’ Finì io il discorso con tono freddo staccandomi dal box ‘bhè, hai capito proprio malissimo. Ciao Ashton, ci vediamo eh’ lo salutai con la mano per poi andarmene velocemente. Sentivo le lacrime che mi pungevano negli occhi e non capivo nemmeno il perché. Perché mi veniva da piangere per una cosa della quale non mi importava?
‘ASPETTA!’ mi urlò correndomi dietro, mi fermai di botto.
‘Che cosa vuoi ancora?’ gli chiesi seccata girandomi.
‘Sei una stupida’ mi disse scuotendo la testa, spalancai gli occhi e mi rigirai, ma si mise davanti a me bloccandomi la strada ‘sei una stupida perché non capisci che quelle cose che ti stavo dicendo erano tutte delle scuse.’ Mi guardò e io aspettai che continuasse facendosi più vicino a me ‘è da quando siamo usciti due mesi fa che non desidero altro..’
‘Desideri cosa?’ chiesi esitante.
‘Di fare questo’ mi disse per poi baciarmi, ma non come il bacio della notte prima. Era un bacio tranquillo e voluto. D’istinto allacciai le braccia al suo collo alzandomi sulle punte e lui mi prese per i fianchi avvicinandomi a lui. Mi prese il volto tra le mani approfondendo sempre di più quel bacio; uno dei baci più belli che avessi mai ricevuto.
‘Sei una piccola stupida Diana Mitch’ mi sussurrò staccandosi e guardandomi sorridendomi e io non potei fare a meno di sorridere con lui.

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Capitolo 6
*** 6° capitolo: ***


Tornammo insieme in casa e ci beccammo le occhiate strane da parte degli altri.
‘Dove siete andati?’ ci chiese Calum guardandoci di sottecchi.
‘Sono andata a buttare la spazzatura e salendo l’ho incontrato’ mentì e vidi il biondo affianco a me annuire, il moro annuì non convinto. Non dovevo o meglio non volevo dirgli nulla.
‘Bhè.. io vado’ dissi notando che era l’ora di tornare a casa.
‘Dopo passo da te, ti va?’ mi chiese Calum alzandosi e venendomi incontro, lo guardai che mi sorrideva ma sentivo uno sguardo costantemente addosso.
‘ma non dovevamo andare al cinema?’ brontolò Luke  che era comodamente steso sul divano, Calum alzò gli occhi al cielo.
‘Ha ragione!’ sentimmo urlare Michael dalla cucina e Calum sbuffò sonoramente.
‘Chi ci sarebbe?’ chiesi curiosa decidendo di spostarmi dall’entrata e andando affianco a Luke che mi accolse non molto gentilmente allungando le gambe per non farmi sedere. ‘affari tuoi’ gli dissi alzando le spalle per poi sedermi tranquillamente sulle sue gambe, fece un mugolio di dolore e decise di toglierle.
‘Io, Luke con una sua ‘amica’’ disse Calum mimando le virgolette facendo un sorrisetto al biondo che ricambiò con un occhiolino ‘ Ashton con Alicia e se vuoi anche tu’ mi disse. Guardai Ashton che teneva lo sguardo basso. Alicia? E chi era questa ora? Sentì il nervoso crescermi in tutto il corpo e guardai Calum ricordandomi Ashton che mi pregava di non dormire con il moro.
‘Ci sto, a patto che tu stia con me tutto il tempo’ dissi al moro che annuì felice. Ashton alzò di scatto lo sguardo per puntarlo su di me, ma non ricambiai.
 
Avevo fatto un salto a casa giusto per mettermi qualcosa di pulito mentre Cal e Ashton mi aspettavano in salotto. Non mi misi nulla di appariscente; skinny jeans blu e una maglia nera con la scritta dream maker al centro. Scesi di fretta notando i due parlottare tra loro guardandosi in giro.
‘Andiamo?’ chiesi impazientemente, i due mi guardarono per poi alzarsi e uscendo di fretta da casa mia.
 
Il viaggio in macchina fu silenzioso e all’entrata del cinema ci aspettavano Luke con due ragazze, le tipiche ragazze che mi stanno sul cazzo a impatto. Ci avvicinammo e una di loro corse ad abbracciare Ashton che ricambiò impacciato staccandosi subito, li guardai con sguardo impassibile per poi posare lo sguardo sulla ragazza che si stava mangiando Luke con gli occhi.
‘Ce l’avete fatta finalmente!’ esclamò Luke dando un cinque a Calum e facendomi l’occhiolino ‘loro sono Clarissa e Alicia’ disse indicando la ragazza mora al suo fianco e quella bionda, sicuramente tinta, affianco ad Ashton.
‘Diana’ dissi sorridendo alle due che mi ricambiarono e ammisi che un sorriso più falso di quello non mi era mai riuscito così bene.
 
Entrati in sala e dato che la sfiga era sempre con me, mi ritrovai tra Ashton e Calum. Luke aveva scelto un film noiosissimo da guardare e avrei preferito cento volte starmene a casa.
Mentre fissavo lo schermo sentì il braccio di Calum posarsi sulle mie spalle e avvicinarsi al mio orecchio.
‘Sei bellissima’ mi sussurrò facendomi il solletico all’orecchio con il fiato. Arrossì di botto e mi girai a guardarlo. Eravamo fin troppo vicini e mi provocava un certo imbarazzo.
‘Leccaculo’ gli dissi ridendo e lui fece finta di prendersela così mi avvicinai a lui sussurrando un ‘grazie cal’ lasciandogli un bacio sulla guancia. Lui mi sorrise avvicinandomi a lui facendomi poggiare la testa sulla sua spalla. Guardai alla mia sinistra e vidi Ashton guardarci serio, mentre la tipa affianco a lui cercava in tutti i modi di attirare la sua attenzione. Sostenni il suo sguardo fino a che Cal non riattirò la mia attenzione scuotendomi.
‘Preferivo stare a casa con te che qui’ mi disse e arrossì nuovamente abbassando lo sguardo. Il mio migliore amico ci stava provando?
‘Sei bravo’ gli dissi facendo una risata nervosa abbracciandolo per non far vedere l’imbarazzo che provavo in quel momento.  
 
Il film era una vera schifezza e quando terminò uscimmo di fretta dalla sala andando a sederci a un tavolo di un bar. Calum non aveva mai tolto il suo braccio dalle mie spalle e mi teneva stretta a sé.
‘Ragazzi che posso portarvi?’ ci chiese un ragazzo, lo guardai e notai che aveva qualcosa di familiare, ma non capivo dove potevo averlo visto. Prese le ordinazioni dei ragazzi e quando posò lo sguardo su di me ebbe la mia stessa reazione. Ci guardammo e i ragazzi ci guardavano curiosi e non capendo quello scambio di sguardi.
‘Scusa? Io avrei fame’ esclamò infastidito Ashton che guardava il ragazzo con sguardo serio, il ragazzo si riprese come se era entrato in uno stato di trans e lo guardò allo stesso suo modo.
‘Arriva subito, tu vuoi qualcosa..?’ mi chiese guardandomi nuovamente. Ordinai un cappuccino e se ne andò.
‘Lo conosci?’ mi chiese Calum, io feci di no con la testa.
‘Ti stava mangiando con gli occhi’ affermò Luke facendomi l’occhiolino, lo guardai storto. Per lui bastava che qualcuno mi guardava e voleva dire che mi stava già immaginando a letto.
‘Evita Robby’ lo stuzzicai sapendo che gli dava fastidio quando lo chiamavo in quel momento e mi trucidò con lo sguardo. Ashton non la smetteva di fissare il braccio di Calum, mentre Alicia messaggiava al cellulare guardando di tanto in tanto Ashton per poi sbuffare sonoramente. Da una parte mi faceva pena, era venuta lì per farsi il riccio ma lui non la cagava di striscio. Poco dopo arrivò lo stesso ragazzo di prima con le ordinazioni. Posò il cappuccino davanti a me e diversamente dagli altri avevo un biscotto sul piattino, guardai il ragazzo che mi rivolse un ultimo sguardo prima di andare via.
‘Anche io volevo il biscotto..’ piagnucolò Calum, io sbuffai e glielo diedi e notai un pezzettino di carta che vi era nascosto sotto. Guardai Calum che mi guardava stranito e aprì il foglietto:
‘044537924, chiamami. Devo parlarti.’
Questo era quello che c’era scritto nel foglietto. Era freddo e diretto.
‘Non penserai di chiamarlo vero?’ mi chiese serio Calum, io lo guardai e non rispondendogli misi via il foglietto. Sbuffò e mi tolse il braccio da dosso.
 
Ero sdraiata sul mio letto a pensare se chiamare o no quel ragazzo. Ero sola e non ero al rifugio dato che il giorno dopo ci sarebbe stata scuola. Respirai profondamente prima di afferrare il cellulare componendo il numero. Uno squillo, due squilli, tre squilli..
‘Pronto?’ rispose.
‘Ciao.. ehm.. sono la ragazza del bar’ dissi imbarazzata non sapendo cosa dire.
‘Oh ciao! Allora hai letto il biglietto.. scusa per come te l’ho detto, ma penso che se te l’avrei dato di persona i tuoi amici non me lo avrebbero permesso’ rise leggermente per poi continuare ‘bhè c’è un motivo per il quale ti ho dato il mio numero e non è per provarci. Ho bisogno di parlarti il prima possibile.. domani possiamo vederci?’ mi chiese tutto d’un fiato. Ci pensai su non sapendo che fare.
‘Domani vado a scuola..’ dissi mordendomi il labbro e torturandomi i capelli con la mano libera, segno che ero agitata.
‘Ti vengo a prendere a scuola e andiamo a mangiarci qualcosa. Nel primo pomeriggio sarai a casa, te lo prometto!’ mi disse e sembrava mi stesse supplicando.
‘Va bene, vado al norwest cristian college. Esco alle 14.’ dissi velocemente.
‘Ok allora ti aspetto lì davanti. A domani..’ disse non sapendo il mio nome.
‘Diana e tu sei?’ gli chiesi e non sentì risposta. Era come se stessi parlando da sola e dopo un minuto buono si decise a rispondermi.
‘Jace. A domani.. Diana’ mi disse per poi chiudere frettolosamente. Quel nome lo avevo già sentito, mi era familiare come lo era lui ma ancora non capivo chi mai potesse essere.
 
Stavo parlando con Jennifer e Amelie quando sentì delle risate a me fin troppo familiari avvicinarsi a noi. Michael e Amelie si strinsero in caloroso abbraccio e Calum mi abbracciò con uno dei suoi abbracci da orso. Ashton ci guardava senza proferire parola.
‘Ciao Ash’ lo salutai cortesemente e lui mi sorrise. Vidi le ragazze andare ad abbracciarlo e lui ricambiare sorridendo. Strano, le ragazze non lo abbracciavano quasi mai.
‘Alla fine lo hai chiamato?’ mi chiese Calum mentre andavamo in classe, annuì non guardandolo e lo sentì sbuffare.
Avevo lezione con Ashton alla prima e Cal mi salutò con un veloce ‘a dopo’ per poi cambiare strada e così rimasi sola con il biondo, un silenzio imbarazzante scese tra di noi.
‘Ti devo parlare’ mi disse fermandomi, io lo guardai impassibile.
‘ora vado a lezione, ciao Ashton’ gli dissi ricordandomi il comportamento del giorno prima, mi fermò prendendomi per un braccio.
‘Se salti la prima non succede nulla, vieni con me’ mi disse trascinandomi in una delle aule che non venivano mai usate. Mi fece entrare e si richiuse la porta alle spalle.
‘Bhè di che volev..’ non terminai la frase perché le sue labbra erano sulle mie. Avevo gli spalancati come il giorno prima, ma diversamente da quel giorno non ricambiai il suo bacio ma bensì gli arrivò uno schiaffo dritto in faccia che lo fece allontanare da me. Mi guardò serio stringendo la mascella e toccandosi con la mano la guancia sinistra.
‘Non provare mai più a toccarmi’ gli dissi seriamente per poi uscire da quella stanza.
Io non ero il giocattolino di nessuno, tantomeno il suo.
 
 
 
 
 
 
 
EI (:
Ciao ragazze! Questo è il mio primo spazio autrice che faccio perciò mi presento AHAHAH
Io sono Sofia e questa è la prima storia che scrivo sui 5sos.
Anche se non vi interesserà vi spiego com’è nata questa storia:
la notte tra il 28 e il 29 ho fatto un sogno dove appariva William (aveva le sembianze di Channing Tatum, nonché mio attore preferito) che faceva quello che ha fatto nel primo capitolo e poi comparivano Luke e Calum che mi portavano in questa casa chiamata rifugio (è la casa di Michael regalatogli dai suoi per il suo 18° compleanno). Poi incontrava Ashton e non posso dirvi altro se no vi svelo tutto. Comunque mi sono svegliata con una voglia matta di vedere Ash e non ne capivo il perché. Il 29 avevo ansia per il concerto e quando sono entrati i ragazzi ad aprire il concerto i miei occhi erano puntati costantemente su di lui e così decisi di scrivere una storia su di lui. Ovviamente mi piacciono anche gli altri eh ahahah.
Jace ha il viso di Jamie Campbell Bower, l’amore mio aw.
Dato che è mezzanotte passata questo vuol dire.. AUGURI ASH! <3 <3 mio piccolo fletcher :3
Vabbè spero vi piaccia questa storia e potete anche farmi sapere se non vi piace o qualcosa che non capite. Mandatemi un messaggio o recensite, come volete (:
notte care,
baci sof (:

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Capitolo 7
*** 7° capitolo: ***


Più incazzata di così non potevo essere.
Entrai in classe buttando lo zaino a terra e lo sguardo dei miei compagni era tutto rivolto a me. Li guardai in cagnesco per poi buttarmi all’ultimo banco affianco a Luke, il mio carissimo compagno di banco per tutto l’anno. Mi guardò  e vidi che non era al settimo cielo pure lui, perfetto.
‘Ciao’ esclamai freddamente buttandomi nella sedia affianco alla sua, mi fece un cenno con la testa senza neanche guardarmi. La cosa che mi dava più fastidio di Luke Hemmings era che quando era incazzato faceva il bulletto con tutti e pensava di poter trattare tutti male, ed era per questo che ci ignoravamo ogni volta.
‘E’ mia quella’ affermò con tono freddo facendo riferimento alla camicia che indossavo, feci spallucce e lo vidi sbuffare.
 
Per tutte le prime tre ore non ci eravamo rivolti parola e andammo in mensa assieme silenziosi. Al tavolo c’erano già tutti e non appena ci videro arrivare si sussurrarono qualcosa tra loro. Ashton mi guardava, più serio che mai.
‘Giornataccia?’ ci chiese Mike e io e Luke lo fulminammo con lo sguardo mentre ci sedevamo, per di più vicini. Salutai tutti con un cenno e fregai qualcosa dal piatto di Calum.
‘Cal lo mangi?’ gli chiesi, lui mi guardò sorridendo e passandomi il piatto.
‘Solo perché sei nervosa’ mi disse e io iniziai a mangiare, ma mi rubava comunque qualcosa. Sentivo lo sguardo di Ashton addosso e decisi che questa volta doveva capire che con me non si gioca.
‘Vuoi una foto?’ gli chiesi nervosamente alzando lo sguardo e beccandolo che mi guardava, si irrigidì e feci un sorrisetto soddisfatto.
‘Dai mangia..’ mi disse con tono tranquillo Calum accarezzandomi il braccio, lo guardai e non potei fare a meno di tranquillizzarmi.
‘bhè non ti lamentavi tanto ieri mattina..’ borbottò a voce bassa Ashton pensando di non esser sentito, ma si sbagliava di grosso. Alzai subito la testa e se uno sguardo poteva uccidere qualcuno a quell’ora lui era già sotto terra.
‘stai zitto’ dissi a denti stretti guardandolo, lui mi guardò e un sorrisetto di sfida comparve sul suo volto, era bello anche così dannazione. Si alzò vendendomi affianco sotto lo sguardo di tutti i nostri amici.
‘ne parliamo dopo’ mi sussurrò piano per non farsi sentire dagli altri per poi uscire dalla mensa. Rimasi lì per svariati minuti, segno che la tempesta stava per iniziare.
‘Ma che è succ..?’ Amelie non fece in tempo a finire che mi alzai velocemente prendendo dentro Luke che mi tirò dietro tante di quelle parole che poteva scriverci un libro.
‘Ma dove vai?’ mi chiese Calum cercando di fermarmi, ma oramai ero partita in cerca di quella faccia da cazzo.
 
‘ASHTON!’ urlai uscita dalla mensa vedendo il biondo che camminava spedito al terzo piano, dove non ci andava mai nessuno. ‘FERMATI CAZZO!’ urlai aumentando il passo e per risposta si mise a fare un piccola corsetta sparendo dalla mia vista. Avevo il nervoso alle stelle per colpa sua e stavo già iniziando a respirare velocemente. Raggiunsi il terzo piano ed era deserto, non vi era anima viva. In fondo, appoggiato al muro, c’era una sagoma e riconobbi Irwin che mi guardava sorridendomi beffardamente. Mi avvicinai a passo spedito e quando gli fui davanti scoppiai. Gli tirai uno schiaffo e il rumore si sentì per tutto il corridoio, forse non avrei dovuto farlo ma non mi importò. Mi guardò duramente e si avvicinò a me, ma non mi spostai.
‘Non ci provare mai più’ esclamò puntando le sue iridi nelle mie, mi fece avvicinare a lui e mi circondò con le braccia la schiena bloccandomi.
‘e tu non fare più il coglione e lasciami’ gli dissi più seria che mai cercando di non pensare alla sua vicinanza e al suo profumo.
‘tu non fai quello che ti chiedo di fare, perché io dovrei?’ mi chiese stringendomi di più e facendo scontrare i nostri petti. Alzai un sopracciglio non capendo ‘ti avevo chiesto se potevi non stare tanto attaccata a Calum’ mi disse abbozzando un sorriso.
‘Non l’hai mai detto e poi che vuoi? Ti ho già detto che tra me e Calum non ci devi ficcare il naso’ gli dissi fredda dimenandomi, ma la sua presa divenne solamente più stretta. Era stretta, ma non come quelle di William. William mi faceva male stringendomi, Ashton invece mi stringeva con più leggerezza.
‘Pensavo lo avessi capito da sola, sei una ragazza sveglia’ mi disse sorridendomi e avvicinandosi, questa volta con il viso. Non riuscivo o meglio, non volevo muovermi. Guardavo i suoi occhi che andavano dai miei alle mie labbra, le sue labbra che erano sempre più vicine. Non riuscivo a far nulla, ma a un tratto il volto di Calum mi balenò in testa e mi staccai velocemente interrompendo quel contatto. Ashton mi guardò non capente.
‘No, non posso. Non sono un giocattolo e ieri mattina mi sono spinta oltre. I-io non posso, mi dispiace..’ gli dissi con un groppo in gola girandomi e iniziando a camminare dalla parte da dove ero venuta. La sua mano mi fermò facendomi girare.
‘E’ per Calum, vero?’ mi chiese , ma non gli risposi lo guardai e basta. ‘ho ragione, non è vero?’ ci riprovò, ma non gli risposi comunque. Lo guardavo; i capelli ricci leggermente spettinati che gli ricadevano sulla fronte, non potei fare a meno di notare che senza bandana tra i capelli era bellissimo. Aveva un espressione indecifrabile stampata in volto e mi lasciò il polso. Non resistetti più e ripresi a camminare velocemente verso le scale. Sentì qualcosa sbattere forte contro uno dei tanti armadietti.. un pugno e di conseguenza un imprecazione.
 
Sentivo le lacrime agl’occhi, spingevano forte cercando di uscire ma le ricacciavo dentro come più potevo. Andai diretta in classe dove non c’era ancora nessuno e mi lasciai andare a un pianto che di disperato aveva poco. Non capivo nemmeno perché piangevo, non ne avevo motivo eppure quando due braccia, fin troppo familiari mi presero facendomi poggiare sul petto della persona piansi ancora di più.
‘shh, stai tranquilla..’ mi sussurrava all’orecchio accarezzandomi i capelli e lentamente mi calmai abbracciandolo forte.
‘grazie luke’ gli dissi alzandomi da lui e togliendomi ogni residuo di trucco misto a lacrime dalle guance.
‘non ti preoccupare’ mi disse accarezzandomi la guancia per poi sedersi affianco a me. Lo guardai e in quel momento mi resi conto di quello che avevo; una famiglia che mi aveva accolta e cresciuta come se fossi loro figlia, ma soprattutto cinque persone che erano diventate la mia famiglia. Mi resi conto che potevo fare affidamento solamente su di loro e su nessun altro.
‘Ti voglio bene Luke’ gli dissi avvicinandomi, lui mi guardò e mi abbracciò sorridendomi.
‘Anche io Dì, poi mi spiegherai come mai tutta questa tenerezza’ esclamò ridendo e io mi unii a lui.
 
Uscì da scuola con Luke e Michael che discutevano su qualcosa di inutile e io ero lì che li guardavo ridendo per le facce che faceva Mike.
‘Diana!’ mi sentì urlare e mi girai vedendo un ragazzo che si sbracciava nella mia direzione; Jace. Mi battei una mano sulla testa, mi ero dimenticata che dovevo andare a mangiare con lui oggi e proprio in quel momento arrivarono gli altri. Ashton non mi rivolse nemmeno uno sguardo e Calum mi sorrise.
‘ragazzi se riesco dopo faccio un salto da voi, ciao!’ esclamai andandomene velocemente verso il biondo che mi aspettava appoggiato alla macchina sorridente.
‘Ehi’ mi salutò, io ricambiai con un saluto e salimmo in macchina. Passai davanti ai ragazzi e feci loro un saluto con una mano. Vidi Calum e Ashton che mi guardavano seri e spostai subito lo sguardo sul biondo accanto a me.
‘Bhè dove mi porti?’ gli chiesi sorridendogli.
‘Penso che una pizzeria andrà più che bene’ mi disse ridendo leggermente.
 
‘Jace, hai detto che dovevi parlarmi. Di che si tratta?’ gli chiesi mentre aspettavamo le nostre pizze, lui mi guardò e prima di parlare fece un respiro profondo.
‘Quando ti ho vista al bar ho avuto la sensazione che ti conoscevo di già, avevi un viso già visto e mi sembravi fin troppo familiare, così ho deciso di metterti quel biglietto sotto il biscotto. In realtà non pensavo mi chiamassi e perciò non ero pronto quando mi hai chiamato. Quando mi hai detto come ti chiamavi qualcosa è scattato e ho voluto per forza incontrarti. Per farti delle domande.’ Spiegò velocemente e io rimasi zitta, non sapendo che dire o fare e così gli feci solamente segno di cominciare quell’interrogatorio. ‘Sei stata adottata?’ mi chiese subito e ci rimasi.
‘Sì’ dissi semplicemente e lo vidi irrigidirsi.
‘quanti anni avevi?’ mi chiese avvicinandosi di più al tavolo.
‘4, ma non mi ricordo bene’ ammisi pensandoci su e si irrigidì nuovamente scuotendo la testa.
‘dove?’ mi chiese con fiato corto.
‘a Melbourne, in un piccolo orfanotrofio. Maura e Robert mi hanno detto che era da poco che ero lì e che non mi ricordavo nulla, era come se avessi perso la memoria. Mi hanno detto che qualche ora prima che arrivassi io, c’era stato un incendio in una casa di un quartiere lì vicino e che poi mi avevano trovata lì sulla porta’ gli spiegai tenendo lo sguardo basso per tutta la durata del racconto, li alzai e vidi che aveva le lacrime agli occhi. Jace si alzò di scatto venendomi ad abbracciare.
‘ti ho ritrovata finalmente’ mi disse piangendo tra le mie braccia e l’unica cosa che feci in quel momento era restare immobile con il petto che si alzava e abbassava velocemente e gli occhi spalancati. 

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Capitolo 8
*** 8° capitolo: ***


Aprì la porta del rifugio con l’affanno e le lacrime che mi rigavano le guance, non riuscivo a respirare da quanto singhiozzavo.
‘Oh cia.. ma che succede?’ mi chiese Michael venendomi di corsa affianco, lo guardai e lo abbracciai. Non riuscivo a parlare e lo stringevo sempre più stretto.
‘Ei ma che succede? Diana?’ sentì la voce di Calum e lo vidi comparire dal corridoio, mi staccai da Michael quando mi sussurrò un ‘vai da lui, mi spiegherai poi’ dolcemente e corsi, nel vero senso della parola, dal moro. Mi buttai letteralmente addosso a lui singhiozzando sempre più forte e lui mi abbracciò cercando di calmarmi.
‘Di, ma che è successo? E’ stato William.. o è stato quello biondo del bar?’ mi chiese facendomi sedere sul divano e dietro del moro comparvero Ashton e Luke che cercarono di venire lì da me, ma Michael li portò in cucina con lui.
‘N-no non è successo niente, c’è si. E’ che..’ mi fermai ripensando al modo in cui ero scappata dalla pizzeria quando Jace mi aveva detto quelle cose, il moro mi mosse leggermente per farmi continuare. Aveva gli occhi spalancati e tremava appena, feci un lungo respiro e gli spiegai tutto. ‘Il ragazzo del bar si chiama Jace Jeckins e.. e lui ha 27 anni. Mi.. mi ha detto che quando mi ha vista al bar il mio viso gli sembrava familiare e quando poi gli ho detto come mi chiamavo ha detto che doveva incontrarmi per forza. Mi ha chiesto se ero stata adottata, a quanti anni e dove; mi ha fatto spiegare la mia storia. E..’ mi fermai, non riuscivo a continuare. Calum mi prese la mano facendomi segno di continuare. ‘mi ha detto che sua sorella si chiamava Diana e aveva quattro anni quando casa loro prese fuoco. Nell’incendio il padre morì, assieme  all’altro fratello di nove anni.. si chiamava Christian. Quando.. quando a lui e a sua madre venne detto che furono ritrovati due corpi e che non c’era traccia della bambina, la cercarono ovunque. Per anni andarono avanti le ricerche, ma non fu mai trovata. Sua madre morì qualche anno fa e il suo ultimo desiderio era quello di ritrovare sua figlia, così Jace si trasferì da Melbourne a qui e iniziò le ricerche.’ Raccontai guardandolo negli occhi, il moro mi guardava con gli occhi sbarrati e con la bocca leggermente aperta per lo stupore.
‘e.. e l’ha ritrovata la sorella?’ mi chiese avvicinandosi e boccheggiando leggermente, annuii alla sua domanda ‘e.. e ti ha detto chi è?’ mi chiese sapendo già la risposta.
‘sono io.’ Risposi e Calum mi abbracciò portandomi sopra di lui e accarezzandomi i capelli, volevo solo piangere in quel momento ma non ci riuscivo.
‘Ma ne sei sicura? Che ne sai che ti sta prendendo in giro?’ mi chiese Calum staccandosi leggermente e togliendomi con le dita i residui delle lacrime asciutte.
‘Mi ha fatto vedere una foto.. e.. e sono uguale Cal! SONO UGUALE!’ urlai mettendomi le mani tra i capelli. Per tredici anni avevo vissuto con una famiglia che non era la mia, non ricordandomi i miei primi quattro anni di vita. E ora tutto in una volta scoprivo che il mio presunto padre insieme a uno dei miei presunti fratelli era morto in un incendio, mentre mia madre e l’altro mio presunto fratello facevano ricerche su di me. Sembrava una cosa strana, pazza, finta, bugiarda.. eppure quella bambina della foto mi assomigliava terribilmente.
‘Ora ti calmi e ti rilassi, ok?’ mi chiese Calum toccandomi leggermente la spalla, lo guardai e annuì insicura.
‘andiamo dagli altri va..’ gli dissi alzandomi e con asseguito il moro andai in cucina, ma prima di entrare lo fermai ‘cal non dire niente ok? Spiegherò poi io..’ gli chiesi e lo vidi annuire per poi prendermi per mano ed entrare in cucina dagli altri.
‘Ei.. come stai?’ mi chiese Michael venendomi vicino sorridendomi dolcemente.
‘Bene Mikey grazie..’ gli dissi sorridendogli leggermente andando a sedermi vicino a Luke che mi guardava preoccupato, lo rassicurai con un sorriso e posai lo sguardo su Ashton che era al fianco di Mike. Mi guardava e non so come, ma capì che aveva sentito tutto quello che avevo detto e mi fece un sorriso incoraggiante prima di riportare lo sguardo sul cellulare.
 
Chiamai Maura dicendole che sarei tornata per cena e passai tutto il pomeriggio con Mike e Luke, dato che Calum doveva andare via con sua madre e Ashton.. bhè non ci rivolgevamo parola.
‘Bhè che c’è tra te e Cal?’ mi chiese all’improvviso Michael mentre aspettavo il mio turno a zumba, vedere Luke Hemmings che sculettava facendo movimenti non molto da etero era una cosa imperdibile, ma a sentire quella domanda da parte di Mike mi fece distogliere subito lo sguardo dal biondo e puntarlo su di lui, notai che la stessa cosa aveva fatto Ashton.
‘Come se non lo sapessi’ gli risposi ridendo alludendo che io e Cal eravamo semplici migliori amici, ma il sorriso di Mike da innocente divenne malizioso.
‘Ho, abbiamo, notato che in questo periodo siete più attaccati rispetto al solito.. non è che..?’ mi chiese facendomi l’occhiolino, divenni rossa improvvisamente senza una spiegazione e gli tirai uno schiaffetto sul braccio.
‘Mike tu ti droghi’ esclamai ridendo e tirandogli un cuscino addosso. Lui mi guardò per poi scoppiare a ridere e Luke finì il suo ‘meraviglioso’ balletto e ora ci guardava, il riccio non aveva smesso di guardarci.
‘bhè ha ragione Mike’ affermò facendomi, come al solito, un occhiolino e dandomi un buffetto su una guancia.
‘ma di che vi fate? Tra me e Calum non c’è niente se non un’amicizia.. gli voglio bene, ma è come un fratello per me.’ Risposi guardandoli, vidi Luke annuire non convinto e Ashton, mi parve, fece un sorriso soddisfatto. Guardai Mike che indicò dietro di me e in quel momento capì che era veramente cambiato qualcosa tra me e Calum. Il moro mi guardava con uno sguardo cupo e serio, mi guardò attentamente per poi andare velocemente in camera sbattendo la porta.
‘come sempre, ho ragione io’ disse Luke battendo il cinque a Mike e li fulminai con lo sguardo, mi alza di fretta raggiungendo il corridoio buio e mi diressi alla porta del moro. Bussai.
‘Cal.. posso entrare?’ chiesi al nulla e non sentendo risposta bussai più forte ‘Calum per favore, aprimi’ esclamai notando che la porta era chiusa a chiave.
‘perché fai cosi?’ una voce alle mie spalle parlò, mi girai e nell’oscurità vidi il riccio che mi guardava appoggiato al muro.
‘che vuoi Ashton?’ gli chiesi rigirandomi verso la porta della stanza del mio migliore amico, sentì il riccio avvicinarsi a me.
‘un’altra possibilità’ disse solleticandomi il collo con il respiro, trattenni il fiato. Il suo avvicinamento mi provocava brividi in tutto il corpo.
‘non te ne ho mai data una, scordati di quello che è successo Ashton.. è la cosa migliore’ dissi con tono fermo e sentì un rumore dietro la porta; Calum.
‘perché scappi ogni volta? Perché scappi da me..?’ mi chiese, ma sembrava lo stesse chiedendo più a sé stesso e decisi di girarmi. Aveva lo sguardo basso, non mi guardava.
‘io non scappo proprio da nessuno, mio caro Ashton. Ho già avuto a che fare con un ragazzo che mi ha trattata come uno straccio e di certo essere il nuovo giocattolo di Ashton Irwin non mi garba.’ Esclamai duramente e lo vidi paralizzato, c’era rimasto e si vedeva.
‘sono scuse, tutte scuse!’ urlò avvicinandosi e venendomi a un palmo dal viso ‘non sei il mio giocattolino Diana cazzo! Tu non mi accetti solo per Calum, vero?’ affermò seriamente guardandomi negli occhi, scossi la testa e mi girai verso la porta di Calum.
‘lasciami stare Ash, per favore..’ lo sentì irrigidirsi sul posto per poi dire un ‘come vuoi tu’ tra i denti andandosene. Feci un lungo respiro prima di bussare nuovamente e questa volta la porta si aprì rivelandomi il mio migliore amico che mi guardava con sguardo impassibile. Lo guardai e notai che indossava solamente dei pantaloncini neri della Kipsta, mi fece entrare e chiuse la porta dietro di sé.
‘Cal perché hai..’ non mi fece finire la frase che iniziò a parlare lui.
‘di che cosa stavate parlando tu e Ashton qui fuori?’ mi chiese appoggiandosi con la schiena alla porta, lo guardai infastidita.
‘ora ti metti pure ad origliare le mie conversazioni?’ gli chiesi irritata.
‘tu rispondimi’ mi disse impassibile, sbuffai e iniziai a raccontargli tutto; dal bacio nei box a quello che era successo la mattina al terzo piano e quando finì il moro era zitto e non si muoveva.
‘Cal.. che hai? Che ti prende?’ gli chiesi avvicinandomi cercando di toccarli un braccio, ma lo ritirò guardandomi con uno sguardo di fuoco.
‘perché non me lo hai detto? Perché non mi hai detto subito quello che stava succedendo tra te e quello?!’ urlò e indietreggiai di qualche passo per la sorpresa ‘dovrei essere il tuo migliore amico! Mi dovresti dire tutto, soprattutto queste cose!’ urlò nuovamente sbattendo una mano sulla porta.
‘Ma che cosa stai dicendo? Sembri un bambino in questo momento Calum!’  urlai anche io innervosendomi, lo vidi spalancare gli occhi per quello che avevo detto.
‘Bhè questo bambino è quello che ti ha sempre protetto dal tuo precedente ragazzo, questo bambino è sempre stato sveglio la notte abbracciandoti e facendoti calmare quando avevi le crisi a causa di William, questo bambino ti ha sempre fatta sorridere anche quando eri sull’orlo di scoppiare, questo bambino è venuto alle cinque di mattina con te a fare una fila di più di dieci ore per vedere dei cantanti che gli stanno pure sul cazzo, questo bambino è quello che giocava con te tutti giorni, questo bambino è quello che ti ha accolta subito nella nostra compagnia, questo bambino è quello che è geloso se un cazzo di coglione ti gira intorno, questo bambino è quello che ti accoglie in casa sua quando rimani fuori di casa, questo bambino è quello ti fa dormire con lui solo per farti sentire sicura, questo bambino è quello che ti è sempre stato accanto, questo bambino è quello che pur di vederti felice preferisce soffrire lui’ urlò tutto questo diventando rosso e con le vene del collo ingrossate. Mi diede un ultimo sguardo e poi andò davanti alla scrivania dandomi le spalle. Rimasi lì, ferma. Non riuscivo a parlare o pensare o fare altro, troppe cose in una giornata sola.
‘Calum io..’ gli andai vicino toccandogli la spalla, lo sentì rabbrividire e non resistetti più. Gli cinsi la vita con le braccia e mi strinsi a lui, lo abbracciai più forte che potevo ‘scusami, scusami sono una stupida. Non voglio perderti Cal, sei.. ti voglio bene Cal, più di quanto tu possa immaginare’ gli dissi sospirando, si girò e mi prese le mani tra le sue.
‘ti.. ti voglio bene anche io Di’ mi disse lentamente abbracciandomi e posandomi un bacio tra i capelli, e in quel momento mi sentivo veramente bene.
 
La sera a casa raccontai tutto alla mia famiglia di cui rimasero sbalorditi e volevano assolutamente parlare con Jace il più presto possibile.
Ero sdraiata sul mio letto cercando di prendere sonno quando sentì bussare alla porta, un leggero ‘avanti’ mi uscì dalle labbra e la figura di Maura entrò in camera venendo a sedersi sul letto e così mi misi a sedere vicino a lei.
‘sei così bella bambina mia’ mi disse accarezzandomi i capelli spettinati e notai che aveva gli occhi leggermente lucidi ‘qualunque sia la verità sappi che questa sarà sempre casa tua e tu per noi sarai sempre la nostra piccola Diana’ mi disse sorridendomi leggermente, l’abbracciai distinto sentendo un profumo alla mora salirmi su per le narici.
‘ti voglio bene anche io.. mamma’ e quando le dissi quella parola scoppiò a piangere, non l’avevo più chiamata mamma da quando mi avevano detto la verità, ma anche se non glielo dicevo lei era mia madre.
 
‘Buongiorno’ sbiascicai sbadigliando alle ragazze che mangiavano qualcosa, mi salutarono e iniziammo a parlottare tra di noi mentre entravamo. Le salutai velocemente ed entrai in classe dove trovai Luke collassato sul banco.
‘buongiorno Robby’ gli dissi sedendomi affianco a lui, non rispose ‘Luke?’ nessuna risposta ‘Luke c’è Mila Kunis nei bagni che ti sta aspettando!’ niente, nessuna risposta. Mi avvicinai a lui dall’alto, avevo la sua faccia sotto messa di lato e se qualcuna del fanclub di Luke Hemmings l’avesse visto in quello stato ovvero; bocca aperta con della bavetta che gli colava da una parte, il leggere russare e i capelli scompigliati avrebbe sicuramente smesso di seguirlo. ‘SVEGLIA BIONDO!’ urlai facendogli alzare di scatto la testa e questa andò a sbattere contro la mia provocando un mugugno da parte sia mia che dal biondo.
‘ma sei stupida? Mi uscirà un bernoccolo gigante!’ piagnucolò massaggiandosi la parte dolente.
‘prima di tutto asciugati quella cosa che ti esce dalla bocca e poi ne riparliamo’ gli dissi ridendo, ma distolsi lo sguardo dal biondo quando sentì il mio cellulare vibrare; JACE.
‘Ti vengo a prendere fuori da scuola, andiamo a fare il test del DNA.’

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Capitolo 9
*** 9° capitolo: ***


‘E così vuole portarti a fare il test?’ mi chiese Calum per la decima volta e annuì nuovamente, riportando lo sguardo su quella pasta fin troppo appiccicosa che avevo nel piatto. Avevo spiegato la storia ai ragazzi e avevano reagito come Calum, ma avevo chiesto loro di rimanerne fuori comunque.
‘Bhè però ti assomiglia quel biondo, però la più bella sei tu’ mi disse Mike facendomi un occhiolino, lo faceva apposta si vedeva. Ashton e Calum lo guardarono male e io scoppiai a ridere.
‘bhè brutto non è’ ammisi ridacchiano e Calum fece una smorfia, lo guardai interrogativa non capendo il perché gli desse così tanto fastidio.
‘Voglio farmi un piercing’ se ne uscì Luke guardandoci, tutti ci girammo verso di lui guardandolo ‘ho voglia di cambiare’ disse semplicemente facendo spallucce.
‘e dove vorresti fartelo?’ gli chiese Amelie e lui indicò la parte sinistra del labbro inferiore.
‘anche io lo voglio!’ esclamai, lui mi guardò e i suoi occhi si illuminarono.
‘ti passo a prendere alle cinque’ mi disse schiacciandomi il suo solito occhiolino, quei ragazzi erano fissati con gli occhiolini.
‘Bella’ gli schiacciai il cinque e continuammo a mangiare tra una risata e l’altra.
 
‘Buona fortuna’ mi sussurrò Cal all’orecchio lasciandomi un leggero bacio sulla guancia, lo ringraziai e mi recai con ansia alla macchia di Jace.
‘Pronta?’ mi chiese avvicinandosi, annuì poco convinta e lui mi diede un leggero bacio sulla guancia.
‘qualunque cosa succeda, sappi che mi sei stata di grande aiuto’ mi disse accendendo l’auto per poi partire.
‘se sarà negativo, ti prometto che ti aiuterò a trovare tua sorella.’ Lui mi ringraziò con un sorriso e accese la radio. In the end dei Linkin Park si diffuse per tutta la vettura e in un secondo ci ritrovammo a cantare e ridere nello stesso momento. Mi trovavo a mio agio con Jace, mi sentivo bene. Lo guardai e notai che era veramente un bel ragazzo; e notai che mi somigliava terribilmente. Scossi la testa cercando di scacciare quei pensieri e decisi di stare un po’ sul telefono, accendendo il 3g notai qualche messaggio su whatsapp da conversazioni diverse.
Mr. Hood: ‘ In bocca al lupo Di, qualunque cosa non aspettare a chiamarmi! <3' sorrisi e risposi subito. Guardai più in basso nelle chat.
Robby: ‘Cambio di programma; ti passa a prendere Mikey e poi venite da me, mi sono dimenticato che non ho ancora la patente AHAHAHAH’ scoppiai a ridere per la deficienza di Luke e gli risposi subito, andai più in basso e vidi che c’era un messaggio da parte di Ashton.
Irwin: ‘So che magari non mi risponderai nemmeno, ma mi sento in dovere di scriverti. Non ho nemmeno avuto le palle di dirtelo di persona, ti rendi conto? Ho bisogno di parlarti Diana, non ce la faccio più ad andare avanti così. Quando due mesi fa ci siam conosciuti siamo diventati amici, tanto amici e ora? Ora a stento ci rivolgiamo parola. Ti prego, parliamone. In bocca al lupo Dì.. ti voglio bene.. <3’ ci rimasi per quel messaggio e decisi che dovevo parlarci una volta per tutte.
 
‘Allora lei vada nella stanza 6, mentre lei signorino puo’ andare nella stanza 4. I risultati saranno pronti domani mattina, potrete venirli a ritirare per le 10 presentando, ovviamente, un documento’ ci spiegò l’infermiera passandoci dei fogli da compilare che poi avremmo dovuto consegnare alla persona che ci faceva l’esame. Annuimmo ringraziandola e ci dirigemmo verso il corridoio. Ci dovevamo dividere.
‘Ci vediamo dopo, Didì’ mi disse Jace abbracciandomi leggermente, ricambiai impacciata e storcendo il naso per il modo in cui mi aveva chiamata e parve averlo notato ‘chiamavo così mia sorella..’ spiegò abbassando lo sguardo, annuì e gli diedi un bacio sulla guancia.
‘a dopo Jace’ mi sorrise e andò verso la stanza 4 e io con un il cuore in gola mi avviai verso la 6.
 
‘DIAAAAAAAANAAAAAA!’ mi urlò dal salotto Dennis, sbuffai alzandomi dal letto ancora assonnata e cercando il mio cellulare, strabuzzai gli occhi; 13 chiamate perse, 10 messaggi tutti da Michael, non li aprì per paura e corsi al piano di sotto mentre ancora mi stavo sistemando. Mi trovai un Michael infuriato sulla porta di casa e mio fratello che mi guardava ridacchiano.
‘Muoviti che è meglio, sta venendo una crisi isterica a Luke’ mi disse facendo un gesto alla macchina dietro di lui dove vidi il biondo che si mangiava le unghie velocemente.
‘ciao Den!’ gli dissi uscendo con Michael da casa.
‘Dovrai avere una scusa valida per il tuo ritardo di ben 20 minuti’ mi disse prima di aprire la portiera, feci un respiro profondo preparandomi psicologicamente a un Luke Hemmings stile vecchia sclerata in meno pausa ed entrai cercando di non fare il minimo rumore.
‘Luke mi disp..’ non mi fece terminare la frase che mi zittì con un gesto nervoso della mano.
‘shh, non ti voglio sentire adesso’ esclamò, non me la presi nemmeno, sapevo com’era fatto il biondo e sapevo che gli sarebbe passata tra poco.
 
‘Vorremmo fare il labret entrambi’ disse Luke e il ragazzo annuì andando a prendere il necessario, il biondo si era calmato come avevo previsto e ora si guardava attorno curioso mentre io mi stavo letteralmente cagando sotto.
‘eccomi, chi va per primo?’ ci chiese il ragazzo mentre si avvicinava a una sedia, io indicai Luke che sorridente si andò a sedere. Lo guardavo e non riuscivo a capire come faceva a restare così calmo. Nel giro di dieci minuti Luke aveva già il suo bel piercing al labbro e il ragazzo aspettava solo me.
‘dai non fa tanto male’ mi disse il ragazzo cercando di farmi stare tranquilla mentre mi sedevo vicino a lui.
‘oh si che fa male’ disse Luke sorridendomi, bastardo.
‘Ti va bene qui?’ mi chiese facendomi vedere con uno specchietto il puntino che mi aveva fatto, annuì e iniziò quella tortura. Come a Luke, dopo dieci minuti anche io avevo il mio bellissimo piercing. Erano stati i dieci minuti più lunghi della mia vita, lo devo ammettere.
Pagammo e uscimmo velocemente dal negozio, Mike ci guardò sorridendoci e facendoci i complimenti.
‘Bhè quello più figo rimango io’ si pavoneggiò Luke mentre mi accompagnavano al rifugio sotto mia richiesta, lo guardai e iniziai a ridere.
‘non ti vorrei ricordare che ho delle tue foto mentre sbavi su tutto il banco’ lui mi guardò strabuzzando gli occhi e feci un sorriso vincente.
‘sei bellissima Diana, te l’ho mai detto? Sai penso che se non fossimo così amici sarei già andato a let..’ lo fermai tappandogli la bocca da dietro, mentre Mike continuava a ridere.
‘Luke ti prego, mi stai per fare vomitare’ gli dissi tossendo fingendo un conato di vomito e Mike smise subito di ridere.
‘non nella mia macchina, l’ho appena pulita!’ urlò e io scoppiai a ridere con Luke.
‘Devo far vedere il mio nuovo cucciolo, facciamoci una foto Di’ mi avvicinai a lui e facemmo due facce buffe e lo vidi mettere la foto subito su facebook, solito menoso.
 
‘Ciao Lukey a domani, a dopo Mike’ li salutai scendendo dalla macchina e recandomi nel rifugio.
‘BUONASERAAA!’ urlai per capire se c’era qualcuno, ma non ricevetti risposta e un sospiro lasciò le mie labbra, magari dormiva qualcuno. Andai a controllare nella stanza di Calum e in quella di Michael ma non c’era nessuno, nemmeno in bagno e in cucina così decisi di andare a controllare nell’unica stanza in cui non avevo guardato; quella di Ashton.
Bussai, ma non ricevetti risposta così entrai e vidi un cumolo di cuscini buttato sul letto a caso e sotto un Ashton addormentato faceva la sua comparsa. Mi fermai non sapendo se uscire o rimanere li e svegliarlo, decisi la seconda. Mi avvicinai lentamente e mi sedetti vicino a lui, rimasi a guardarlo e la mia mano finì automaticamente ad accarezzargli il viso rilassato. Era diverso, sembrava fragile. Non mi accorsi che leggermente aveva aperto gli occhi e mi stava fissando, arrossì di poco e tolsi subito la mano.
‘no continua, mi piaceva’ mi disse prendendomi la mano e riportandola sul suo viso, sorrisi appena e ricominciai. Lo vidi bearsi di quel momento mentre chiudeva gli occhi di nuovo.
‘Ash hai detto che volevi parlarmi, sono venuta apposta e voglio chiarire una volta per tutte questa storia’ gli dissi riportandomi la mano in grembo, mi fissò e si mise a sedere poggiando la schiena sullo schienale del letto facendomi segno di imitarlo, ma scossi subito la testa decisa.
‘non ti stupro stai tranquilla’ mi disse ridendo leggermente, non so cosa e come ma mi convinse e mi sedetti nella sua stessa posizione alla sua destra. ‘Vuoi la verità?’ mi chiese guardandosi le mani.
‘Certo Ashton, che domande fai?’ chiesi scettica e rise leggermente.
‘Sono geloso, ecco. Mi da fastidio come si comporta Calum con te, mi da fastidio che ti abbraccia, ti bacia, dorme con te, ti tocca..’ mi guardò ‘mi da fastidio perché lui puo’ e io no. Vorrei essere solo io quello che fa tutte queste cose con te, voglio essere io quello che ti rende felice.’ Rimasi senza parole, non riuscivo a dire niente lo guardavo e basta.
‘oh dio’ riuscì a solo sussurrare, lui si avvicinò a me prendendomi il viso tra le sua mani.
‘mi hai stregato Diana Mitch, non riesco più a fare a meno di te. Quando siamo andati al cinema il giorno del bacio, io volevo te non quell’oca. Ho sempre voluto te dal primo momento in cui ti ho incontrata. E ora, dannazione, non so chi mi stia trattenendo dal baciarti’ mi disse mordendosi le labbra duramente, lo guardai e sorrisi.
‘bhè ora ti ha lasciato’ lui capì e si fiondò sulle mie labbra. Mi baciò con una tale passione che sentivo le gambe molli e lo stomaco vuoto, mi prese per i fianchi facendomi stendere mettendosi sopra di me. Infilai le mani nei suoi capelli e solo ora notai che li aveva tagliati, mi morse leggermente il labbro inferiore prima di staccarsi.
‘ti sta da dio il piercing’ esclamò prima di ritornare a baciarmi, continuammo fino a che non sentimmo il respiro mancarci. Lo guardai e non capì più niente, avevo reagito d’istinto ma sapevo che infondo era quello che volevo. Mi sorrise e si stese affianco a me, mi misi su un fianco per guardarlo meglio e gli tornai ad accarezzare i capelli mentre lui teneva ancora la sua mano sul mio fianco.
‘perché ti da fastidio Calum?’ gli chiesi dolcemente, lo vidi alzare un sopracciglio.
‘ti ho già risposto prima Di’ mi disse sorridendomi leggermente, scossi la testa.
‘Io intendo perché proprio lui? Anche con Michael e Luke ho lo stesso rapporto’ spiegai e lo vidi diventare serio.
‘Sì, ma tu per loro sei solo una cara amica, sei quasi una sorella’
‘Vabbè capirai, io per Calum sono la sua migliore amica, ma non cambia molto’ lo vidi sorridere appena.
‘oh ma tu per lui sei molto più di una semplice amica Di’ mi disse accarezzandomi la guancia, fermai subito il suo gesto allontanandomi appena.
‘Che intendi dire con questa frase?’
‘Lo sai cosa voglio dire Diana, solo non lo vuoi ammettere.. a te stessa’ mi disse cercando di avvicinarsi di più a me e glielo feci fare. Sospirai e cercai di non pensarci, due mani mi avvolsero e delle labbra al sapor di cocco si impossessarono delle mie.
 
 
Quella notte non avevo chiuso occhio e il piercing mi faceva un male assurdo e ora mi ritrovavo a camminare come uno zombie con un Luke affianco che faceva delle battute squallide.
‘E poi la papera escl.. ehi, ma mi stai ascoltando!?’ mi chiese il biondo fermandomi per un braccio, lo guardai e annui distrattamente. ‘che hai Di? Non ti piacciono le mie battute sulle papere?’ mi chiese sbuffando, lo guardai intenerita.
‘nono Lukey mi piacciono è solo che..’ mi fermai non sapendo se dirglielo o meno.
‘che..?’ mi disse scuotendomi leggermente.
‘Io e Ashton ieri ci siamo baciati e non era la prima volta e per di più mi ha detto che Calum prova qualcosa per me che va oltre una semplice amicizia’ buttai tutto fuori di fretta mangiandomi alcune parole. Lui era lì fermo, con occhi e bocca spalancati, mi incuteva timore in quel momento.
‘IO LO SAPEVO! Sapevo che tra te e Ash c’era qualcosa!’ urlò e qualcuno si girò nella nostra direzione incuriosito, gli tappai la bocca e lo trascinai in mensa.
‘zitto o ti stacco tutti i denti. Ti spiegherò tutto quando saremo in classe, ma ora mi devi promettere che se ti lascio non urli o inizi a fare domande’ lo guardai e mi fece un piccolo cenno, così lo lasciai.
‘STRONZA, IO LO SAPEVO! PERCHE’ NON ME L’HAI DET..’ gli misi nuovamente una mano sulla bocca e gli saltai addosso a cavallo sempre tenendogli la bocca coperta con le mani, lui mi afferrò saldamente senza muoversi.
‘ora noi andiamo al tavolo così. Non mi interessa e non ti farò parlare finchè non sarò sicura che non urlerai, a costo di rimanere tutta la vita attaccata a te. Ci siamo capiti?’ gli dissi duramente, lo vidi annuire e gli feci cenno di raggiungere i ragazzi al nostro solito tavolo.
Ci guardarono straniti e qualcuno si mise perfino a ridere, ma non voletti dare spiegazioni e solo quando capì che si sarebbe seriamente stato zitto lo lasciai.
‘ei’ mi salutò Calum abbracciandomi dolcemente, guardai Ashton che ci guardava serio, nonostante tutto ricambiai l’abbraccio del moro e mi andai a sedere questa volta vicino a Ashton e Luke mi fece l’occhiolino malizioso.
‘ma buongiorno’ mi salutò Ash dandomi un bacio sulla guancia, lo guardai e gli feci un sorriso a trentadue denti.
 
‘Oggi ci vediamo?’ mi chiese Ashton mentre uscivamo dal cancello della scuola, annuì leggermente e mi sentì picchiettare la spalla. Mi girai e vidi Jace con in mano una busta. Persi un battito.
‘Scusa se mi sono presentato qui, per di più davanti ai tuoi amici, ma sono andato a ritirare gli esami e non ho il coraggio di aprirla da solo.’ Mi spiegò velocemente guardando la busta che si rigirava nervosamente tra le mani. Calum, che era apparso all’improvviso, mi prese la mano e con Mike gli dissero che poteva venire con noi al rifugio.
 
‘Ok noi andiamo di là, chiamateci se avete bisogno di qualcosa’ ci disse Jennifer per poi raggiungere gli altri in cucina, guardai Jace ansiosa e lui ricambiò lo sguardo.
‘qualunque cosa ci sia scritta qui dentro, sappi che mi ha fatto piacere conoscerti’ mi disse sorridendomi leggermente, ricambiai e gli presi un mano mentre lo aiutavo ad aprire quella busta bianca. Leggemmo velocemente e non appena trovammo la risposta che ci serviva, Jace fece cadere i fogli e si buttò addosso a me stringendomi in un abbraccio disperato. Sentivo le sue lacrime sulle mie spalle e nei miei capelli e le mie sulla sua maglia.
‘sei tu Diana, sei tu. Ti ho ritrovata finalmente.’ Mi disse abbracciandomi più forte, come se volesse unirsi con me.
‘si..’ riuscì solo a dire in un sussurro mentre stringevo la sua maglia e le lacrime presero a uscire velocemente.
Fino a pochi minuti prima ero Diana Mitch, una ragazza senza passato ora ero Diana Jeckins con un passato che ancora doveva scoprire. 

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Capitolo 10
*** 10° capitolo: ***


‘wow’ disse come in un sussurro Jennifer mentre raccontavo a lei e ad Amelie tutta la storia.
‘hai detto la stessa cosa dei ragazzi’ risi leggermente e le due mi abbracciarono, facendoci cadere sul letto.
‘vabbè però per lo meno hai un fratello figo’ esclamò Amelie maliziosamente provocando le nostre risate.
‘mi fa strano sapere che Jace sia il mio vero fratello, che ho una famiglia a Melbourne’ ammisi guardando il soffitto e le due mi vennero vicino facendo lo stesso.
‘però non ci abbandonerai, vero?’ mi chiese Jennifer alludendo al fatto che questo weekend Jace mi aveva invitata ad andare con lui a Melbourne a conoscere la mia vera famiglia. La guardai e le sorrisi dolcemente.
‘mai’ e mi si ributtarono addosso soffocandomi.
 
‘Bhè io direi di andare al rifugio, che ne dite? Mike è già qui fuori’ chiese Amelie alzandosi e scrollandosi da dosso le briciole di patatine, la guardammo e annuimmo velocemente.
‘Maura vado al rifugio, poi stasera molto probabilmente mangio con i ragazzi, va bene?’ avvisai Maura che era intenta a correggere qualche compito, alzò lo sguardo su di me e mi sorrise.
‘Va bene, ma non fare tardi’ mi disse alzandosi e venendomi di fronte.
‘va bene, sarò a casa per le 22’ le stampai un bacio sulla guancia e mi fiondai fuori da casa dove in macchina mi aspettavano già le ragazze e Mike.
‘Ti sta bene sto colore Mikey’ gli dissi sedendomi affianco a Jennifer che sorrise soddisfatta.
‘Visto? Io te l’avevo detto che non te ne saresti pentito!’ esclamò e Michael si girò facendogli la linguaccia e solo ora potei notare che si era fatto un piercing sul sopracciglio destro.
 
‘Che ne dite se settimana prossima ce ne andiamo al mare?’ chiese Luke intanto che, come al solito, mangiava qualcosa.
‘Ma c’è scuola, come facciamo?’ chiese Jennifer sbuffando.
‘Non so se ti sei dimenticata, ma da sabato siamo in vacanza’ le rispose Luke e lei spalancò gli occhi ridendo e sussurrando un ‘è vero’.
‘io ci sto e voi?’ disse Calum e tutti annuimmo.
‘Andiamo da te Mike?’ gli chiesi e lui annuì sorridente, felice dell’idea.
‘Stasera pizza e qualche birra?’ esclamò sfregandosi le mani Luke.
‘Le birre balzano, non ci tengo a vedere Mike e Calum ubriachi mentre ballano con il culo di fuori’ esclamò Jennifer storcendo il naso e tutti ridemmo al ricordo dei due ubriachi fradici che ballavano sul tavolo con i pantaloni giù.
‘che poi Michael è pure caduto rompendo una sedia’ esclamai facendo ancora più ridere i ragazzi mentre i protagonisti ci guardavano con sguardi omicidi.
‘non vorrei ricordare quando sei caduta in piscina’ disse Calum e spalancai gli occhi a quel ricordo.
‘non oseresti..’ assottigliai gli occhi guardandolo.
‘oh si..’ mi sorrise beffardamente ‘vi ricordate quando si era..’ gli saltai addosso tappandogli la bocca facendolo cadere dal divano e me lo ritrovai sopra.
‘zitto o ti taglio la lingua’ gli dissi duramente cercando di non ridere, mentre gli altri ci guardavano divertiti.
‘fallo’ mi disse tirando fuori la lingua e leccandomi il naso, spalancai gli occhi provocando una sua risata.
‘ma che schifo!’ esclamai spingendolo via da me e pulendomi il naso, lui mi guardò divertito e posai lo sguardo su Ashton che ci guardava serio e incazzato. Mi fece cenno di seguirlo per poi alzarsi e andarsene in camera, poco dopo lo seguì sotto lo sguardo curioso degli altri.
‘bhè sono qui, dimmi’ gli chiesi mentre chiudevo la porta, mi era difronte, a pochi centimetri di distanza e più lo guardavo più pensavo che diventasse più bello ogni giorno che passava.
‘perché fai così con lui, mentre sai che mi da fastidio..?’
‘è il mio migliore amico, ho sempre fatto così con lui Ashton. Non c’è nessun male se scherzo con Calum.’ Alzai gli occhi al cielo esasperata da questa sua gelosia senza fonti.
‘ma perché non vuoi capire? Perché non capisci che ti ritroverai a scegliere, perché?’ mi chiese avvicinandosi e prendendomi la mano.
‘io non  sceglierò mai, io voglio entrambi nella mia vita’ mi sorrise spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Lo guardai sapendo cosa stesse per succedere da un momento all’altro, il mio cuore prese a battere velocemente mentre sentivo la sua mano sul mio fianco che mi avvicinava più a lui.
‘Calum però non puo’ fare questo’ disse sorridendo leggermente per poi baciarmi come solo Ashton Irwin puo’ fare.  
 
Rientrammo in salotto e mi beccai un sorriso malizioso da parte di Luke e come risposta gli tirai un cuscino in faccia.
‘ma non ti ho fatto niente’ piagnucolò togliendosi da dosso il cuscino, gli feci una linguaccia e andai a sedermi accanto a lui mentre guardavo Calum e Michael che giocavano a fifa.
‘Ash vuoi giocare?’ gli chiese Michael porgendogli il controller, ma lui lo allontanò con una faccia schifata.
‘sai che odio questo gioco e faccio pena’ lo guardai incredula ricordandomi quando mi aveva battuta qualche mese prima ‘tu eri una schiappa ed era facile poterti far credere che sapessi giocare, per di più mettendo la modalità facile’ spiegò facendo spallucce.
‘sei uno stronzo’ esclamai lanciandogli il cuscino che schivò andando a beccare Calum che mi guardò con sguardo truce.
‘ordino la pizza, così la smettete di litigare’ esclamò Jennifer andando a telefonare in cucina, lontano da tutto il casino.
‘e dieci birre!’ urlò Luke, facendoci alzare gli occhi.
 
Avevamo appena finito di mangiare e già Calum e Luke erano partiti e tra poco anche Ashton e Michael li avrebbero raggiunti, mentre io cercavo di non far cadere Luke giù dal balcone Amelie e Jennifer nascondevano le ultime birre rimaste.
‘Luke ti prego, scendi da lì’ lo pregai tirandolo per la maglia, cercando di farlo scendere dal piccolo pezzo di cemento che divideva il pavimento al vuoto.
‘ma io sono Lukeman e posso volare!’ urlò togliendosi la maglia e mettendosela sulle spalle, come a fare un mantello. Lo guardai esasperata e impaurita che potesse cadere.
‘Luke, ti prego; scendi’ lo presi per un braccio, ma non si decideva a scendere.
‘Ora vado a raggiungere i miei amici uccelli in cielo, ci ved..’ non finì di parlare che scivolò e cadde rumorosamente col culo per terra, non potei fare a meno di scoppiare a ridere.
‘dai Lukeman entriamo dentro, che è meglio’ gli dissi una volta ripresa e lo tirai su molto faticosamente, mentre lui trascinava i piedi, cercando di restare lì.
‘voglio restare qui’ piagnucolò, gli pizzicai un fianco provocandogli un urletto da ragazzina e si decise a muoversi.
‘mi spieghi perché non sono ancora venuto a letto con te?’ mi disse mentre poggiava la testa sulla mia spalla, risi leggermente.
‘Luke sei ubriaco fradicio, smettila di dire minchiate.’ Gli dissi riuscendo a portarlo dentro e buttandolo sul divano.
‘mhh forse hai ragione’
‘Amelie porta Michael a dormire, io mi preoccupo di Luke. Tu Dì, cerca di mandare a dormire Ashton e Calum’ guardai i due che Jennifer mi aveva affidato e li vidi che dormivano uno sopra l’altro in una posizione strana. Decisi di mandare a dormire prima Ashton, dato che Calum aveva il sonno più pesante e ci avrei impiegato più tempo.
‘Ash, vieni che ti porto a letto’ gli sussurrai in un orecchio scuotendolo leggermente.
‘mhh non mi va’ mosse una mano come per allontanarmi, ma gliela presi tirandolo su di scatto.
‘muoviti riccio, che ho sonno’ aprì gli occhi puntandoli su di me e annuì svogliato.
Lo tenevo per un braccio, facendo attenzione a non farlo cadere o sbattere e mentre entravamo in camera sua sentì Michael cantare, o meglio urlare, la canzone di Heidi e Amelie dirgli di stare zitto.
‘Notte Ash, ci vediamo domani’ gli dissi mentre lo vedevo che si rigirava nel letto, si era addormentato subito, così gli lasciai un leggero bacio sulla guancia e andai a occuparmi del moro.
‘Cal, vai a dormire che domani devi andare a scuola’ lo mossi per farlo svegliare e dopo svariati tentativi riuscì a fargli aprire gli occhi.
‘ma che ore sono?’ mi chiese facendo versi strani con lo bocca e alzandosi, ma barcollò e ricadde sul divano.
‘è tardi, dai vieni che ti aiuto’ annuì e lo aiutai ad andare in camera con non molta facilità.
‘te l’ho mai detto che sei proprio bella?’ mi chiese mentre si stendeva nel letto e mi guardava con gli occhi lucidi a causa dell’alcool, mi dimenticai di chiudere la porta e mi sedetti vicino a lui.
‘si Cal, ma ora dormi’ mi alzai dal letto ma un suo verso mi fece rigirare verso di lui.
‘dormi con me stanotte? È da un po’ che non lo fai’ mi chiese dolcemente accarezzandomi la mano, ripensai ad Ashton e non sapevo se rimanere o meno.
‘domani c’è scuola Cal e Maura..’ cercai una scusa plausibile, ma il moro mi blocco con un gesto veloce della mano.
‘Maura l’hai già avvisata, non dirmi cavolate. Dai, non ti mangio sono solo un kiwi ubriaco’ scoppiai a ridere e mi sdraiai al suo fianco dove mi abbracciò facendomi attaccare come una cozza al suo corpo.
‘ti ricordi quando ci siamo baciati?’ mi chiese sorridendomi leggermente mentre gli accarezzavo il viso, sorrisi appena.
‘avevamo dodici anni Cal e poi era perché nessuno dei due aveva mai dato un bacio prima d’ora e volevamo provare’
‘baciavamo da schifo entrambi’ ammise ridendo leggermente.
‘bhè era la prima volta, è normale’
‘chissà come baci ora invece..’ sussurrò e lo sentì appena, ma rimasi pietrificata.
‘come?’ mi guardò e si avvicinò di più a me, facendo scontrare i nostri bacini e i nostri petti.
‘ti amo’ mi soffiò sulle labbra per poi posarle velocemente sulle mie, rimasi pietrificata per una seconda volta, non sapendo che fare. Calum si staccò subito e mi strinse a sé.
Il mio migliore amico mi aveva appena baciata e detto che mi amava, ma non sapevo che Ashton ci guardava con i pugni serrati e con il viso contratto per la rabbia. Sapevo che Calum la mattina dopo se ne sarebbe dimenticato, ma non che Ashton, invece, se lo sarebbe ricordato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
EHI (:
Scusate, non aggiorno da un casino ma non avevo in mente niente e per di più sono partita ed ero senza computer.
Bhè avete visto che è successo, che ne pensate? Voi che coppia shippate; la Calum-Diana o Ashton-Diana? Fatemi sapere (:
Grazie mille per le recensioni e a chi segue la mia storia, mi fa un piacere immenso sapere che vi piace sia come scrivo e soprattutto la storia. <3
Grazie ancora,
baci sof (:

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Capitolo 11
*** 11° capitolo: ***


Un suono assillante mi tartassava le orecchie, non permettendomi di continuare a dormire, la sveglia. Ho sempre odiato quella sveglia e quella era la volta buona che l’avrei buttata giù dalla finestra, se poi non mi sarei dovuta subire le lamentele di Calum.
Sbuffai e mi decisi ad aprire lentamente gli occhi, buttando uno sguardo alla sveglia che segnava le sette in punto e che continuava a suonare insistentemente, così staccai di fretta la spina con fin troppa forza e notai la posizione in cui ero, o meglio eravamo. Ero attaccata al petto di Calum ove la mia schiena aderiva fin troppo bene e il suo braccio era sul mio petto mentre la sua mano mi teneva per una spalla e l’altro sotto la mia testa. Mi teneva stretta e notai che anche le nostre gambe erano intrecciate tra loro, come per unirsi in una cosa sola. Cercai di girarmi senza svegliarlo e lo guardai, il viso rilassato e la bocca leggermente schiusa lo rendevano così indifeso, ma era ora di svegliarlo.
‘Cal.. è ora di alzarsi, dobbiamo andare a scuola..’ gli dissi scuotendolo leggermente, ma da parte sua ricevetti solamente degli sbuffi.
‘mhh.. ancora cinque minuti’ mi disse girandosi e dandomi le spalle tirandosi il lenzuolo fin sopra la testa. Risi leggermente e mi buttai su di lui facendogli il solletico, lo sentì muoversi cercando di non ridere ma sapevo che da lì a poco sarebbe scoppiato.
‘ok ok, mi alzo.. ma smettila’ esclamò ridendo e togliendosi il lenzuolo dalla faccia e come la sera precedente mi ritrovai il suo viso a pochi centimetri di distanza, deglutì a fatica e lo guardai insistentemente.
‘buong.. oh, ho interrotto qualcosa?’ Michael fece la sua comparsa in camera con addosso solo i boxer, come era suo solito fare. Girai lo sguardo verso di lui e rotolai giù dal letto scuotendo la testa e lo vidi farmi un sorrisetto malizioso.
‘bhè ci vediamo di là.. a dopo’ salutò per poi uscire velocemente come era entrato e lasciando di nuovo me e il moro soli. A un tratto ritornarono a galla gli episodi della serata precedente e non riuscì a guardare in faccia il moro neanche quando gli dicevo che raggiungevo gli altri in cucina.
Andai in bagno e mi preparai, ma non potevo fare a meno di pensare a Calum alla sera precedente e a come lo avevo trattato pochi minuti prima, mi sentivo una schifezza.
‘buongiorno’ esclamai ad alta voce entrando in cucina dove vi erano tutti, perfino Calum che mi guardava impassibile.
‘vieni qui Dì, vieni qui’ mi invitò Michael picchiettando con la mano sulla sedia tra lui e Jennifer, lo trucidai con lo sguardo sapendo a cosa stesse pensando, ma mi sedetti comunque.
‘non fare domande’ lo precedetti prima che potesse chiedermi qualunque cosa e lo vidi fare una smorfia e gli feci di tutta risposta la linguaccia.
‘Com’è andata con Luke ieri Jen?’ le chiese Amelie mentre metteva in bocca un’altra cucchiaiata di cereali, Jennifer la guardò e alzò gli occhi al cielo.
‘continuava a urlare dicendo che lui era un certo Lukeman e che poteva volare, alla fine gli ho tirato una sberla e si è addormentato’ spiegò soddisfatta e portò a ridere noi altri mentre il biondo la guardava sconvolto.
‘come hai potuto tirarmi una sberla mentre ero ubriaco? Sei crudele!’ urlò scandalizzato sputacchiando ovunque pezzi del suo cornetto alla crema.
‘Luke ieri volevi buttarti giù dal balcone dicendo che eri Lukeman e che dovevi raggiungere i tuoi amici uccelli nel cielo. Ti sei perfino tolto la maglietta e te la sei messa a mo’ di mantello, ma sei scivolato e sei caduto sul pavimento iniziando a piagnucolare come una bambina’ spiegai il tutto ridacchiando e il biondo spalancò la bocca per la sorpresa e gli altri ripresero a ridere.
‘gli uccelli eh?’ gli chiese ridendo Calum battendosi il cinque con Michael.
‘zitto’ sputò a denti stretti e Michael ride ancora più forte, ma intervenne Amelie.
‘Non ti conviene tanto ridere, Heidi’ disse con un sorrisetto bastardo, lui la guardò confuso ‘non ti vorrei ricordare che eri tu quello che ieri sera cantava a squarciagola la sigla di Heidi e a un certo punto hai iniziato a fare tutti i versi degli animali’ Michael era a dir poco sconvolto e questa volta tutti risero per lui.
‘non ridi più, eh Clifford?’ lo punzecchiò Luke che si beccò un biscotto in faccia da Michael.
‘Ash e Cal invece hanno dato problemi Di?’ chiese Jennifer, magari aspettandosi altre vicende divertenti, ma scossi la testa.
‘Ash l’ho portato a letto e non ho fatto in tempo a dire qualcosa che lo sentivo già russare e Calum lo stesso’ mentì sull’ultimo e vidi Ashton che mi guardava serio e una sua vena del collo era più gonfia del solito.
‘e poi dite che l’alcool mi fa male, pff’ si lamentò Calum mentre si alzava e prendeva le chiavi della macchina.
 
‘ma quindi quand’è che dovresti partire?’ mi chiese Amelie, sbuffai e vidi i ragazzi guardarmi interrogativi.
‘sabato mattina Am, te l’avrò detto un miliardo di volte’
‘Scusa? Dov’è che dovresti andare?’ mi chiese Calum venendomi vicino, lo guardai per poco e distolsi lo sguardo.
‘Sabato mattina parto per Melbourne con Jace’ spiegai frettolosamente e sentì un braccio posarsi sulle mie spalle, mi girai e Ashton mi guardava impassibile.
‘Come mai?’ mi chiese sorridendomi, un sorriso più finto di quello non poteva farmelo.
‘Vuole farmi conoscere la mia.. famiglia’
‘E se poi ti piacerà lì, che farai?’ mi chiese Calum, lo guardai e notai un velo di tristezza nei suoi occhi. Decisi di dimenticarmi di quello che era successo e andai ad abbracciarlo avvicinandomi con la bocca al suo orecchio.
‘non ti preoccupare Cal, nessuno mi porterà mai via da te’ gli sussurrai per poi staccarmi e fissarlo, fece uno dei sorrisi più belli che io abbia mai visto e mi abbracciò non curandosene che magari stavamo dando spettacolo davanti a tutti gli studenti.
‘mi dispiace interrompervi, ma Cal abbiamo scienze alla prima e quello non aspetta altro che sospenderci..’ la voce di Michael interruppe quel momento e mi staccai continuando a sorridere.
‘Ci vediamo dopo’ mi salutò lasciandomi un bacio sulla guancia e se ne andò con Jennifer e Michael.
‘Andiamo anche noi?’ mi chiese Luke, io annuì e mi girai verso Ashton che fissava un punto non preciso del cortile.
‘Ciao Ash, ci vediamo dopo’ si girò e mi sorrise leggermente, mi avvicinai e gli lasciai un leggero bacio sulla guancia per poi salutare con un abbraccio Amelie e sparire nella struttura con Luke.
 
‘Luke sei esasperante’ esclamai esasperata buttandomi con la schiena sulla sedia e lo vidi mettere il broncio, cosa che avrebbe fatto morire ogni singola ragazza sulla terra.
‘ti sto chiedendo un parere Diana, non ti sto chiedendo la luna!’ esclamò tirandomi per un braccio facendo attenzione a non farci notare dal prof che era preso ad interrogare uno delle sue vittime, come le chiamava lui.
‘la luna sarebbe più facile’ esclamai per poi alzare la mano, avrei fatto di tutto pur di scrollarmi di dosso Luke in quel momento.
‘Mi dica signorina Mitch’
‘Potrei andare al bagno?’ chiesi ansiosa, vidi il professore annuire e uscì velocemente dalla classe nonostante sentissi il mio compagno di banco lamentarsi.
Passai davanti alla classe di Amelie e Ashton e notai quest’ultimo che guardava disinteressato la professoressa, ma mi notò subito e facendomi segno di aspettare chiese all’insegnante se poteva andare in bagno e quest’ultima sbuffando acconsentì.
‘Ehi..’ lo salutai non appena chiuse la porta della classe dietro di sé, mi guardò e mi fece solamente cenno di seguirlo. Come la scorsa volta mi portò al terzo piano che era come sempre deserto e ci andammo a sedere in una delle tante aule vuote e impolverate. Mi andai a sedere in uno dei banchi infondo e notai il moro chiudere la porta, mettendoci per fermarla una sedia.
‘Devi per caso dirmi qualcosa?’ mi chiese con tono acido e puntai subito lo sguardo nei suoi occhi e potei notare che erano diventati più scuri e la vena sul collo era ricomparsa.
‘No, di che stai parlando?’ gli chiesi non capendo e lo vidi venirmi di fronte.
‘Non mi prendere in giro Diana, forse se ti dico: Calum ti ricorda qualcosa’ sputò acido mettendo le mani sulle mie ginocchia, non appena sentì il nome che aveva pronunciato il mio cuore perse un battito e iniziai a sudare freddo.
‘d-di che stai parlando?’
‘lo sai bene di cosa sto parlando Diana, ero ubriaco ma non al punto di non ricordarmi le cose che sento e che soprattutto vedo.’
‘tu.. tu hai visto?’ gli domandai sapendo già la risposta e annuì ‘Ash mi dispiace.. ma Calum era ubriaco, non sarebbe mai successo se..’ non mi fece finire che mi baciò. Si fece spazio tra le mie gambe approfondendo sempre di più il bacio, misi le mani tra i suoi ricci incredibilmente morbidi e li tirai leggermente. Mi tirò a sé e mi prese per sotto il sedere facendomi allacciare le gambe al suo bacino, mi tirò su camminando verso tre banchi uniti mentre non smetteva di baciarmi. Mi vi appoggiò e piano mi ci fece stendere sopra, non riuscivo a dire o fare niente se non continuare a baciarlo.
‘odio quando Calum ti tocca..’ mi sussurrò tra un bacio e l’altro mentre sentivo le sue mani che massaggiavano delicatamente i miei fianchi e un rossore si impossessò delle mie goti.
‘odio quando ti abbraccia..’ altro sussurro, altri brividi.
‘ma odio soprattutto quando ti bacia..’ mi sussurrò staccandosi e guardandomi, avevo ancora le gambe attorno al suo bacino e notai solamente ora che i nostri corpi erano terribilmente attaccati. Riportai lo sguardo sul suo viso e mi soffermai sulle sue labbra che sembrava fossero una calamita per le mie, non ci pensai due volte e lo ribaciai mettendoci quanta più passione potevo. Sentivo le sue mani sui miei fianchi e a un tratto sentì una insinuarsi sotto la mia maglia e qualcosa premermi contro la coscia, avendo ovviamente capito di cosa si trattava.
‘Ash, forse è meglio se ci fermiamo’ gli dissi staccandomi, lui mi guardò per poi annuire alzandosi e aiutando anche me. Aveva le labbra gonfie e rosse, i capelli scompigliati e dei riccioli gli finivano sulla fronte e non potei fare a meno di rivolere quelle labbra sulle mie.
‘la faresti una cosa per me?’ mi chiese abbracciandomi, annuì facendogli segno di continuare.
‘baciami’ gli sorrisi e feci unire nuovamente le nostre labbra, che sembravano fatte l’una per l’altra. In quel momento mi ero dimenticata di Calum, del bacio e del ti amo, in quel momento esisteva solo Ashton e nient’altro e mi sentivo terribilmente bene.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
WEEEEEEEEEI  (:
come state? Io benissimo (:
Allora che ve ne pare di questo capitolo? A me piace un casino, soprattutto la parte finale.. sono dolciosi Diana e Ashton :3
Avete visto il video di Amnesia? AAAAH GLI AMORI MIEIII ! Boh, è tutto perfetto; loro, la canzone.. tutto.
Basta, mi dileguo.
Grazie a tutti  per seguire e recensire la mia storia, vi adooooooro <3
Alla prossima, i love uuuuu xx
Sof (:

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Capitolo 12
*** 12° capitolo: NON E' LO STESSO, LEGGETE! ***


NON E’ LO STESSO CAPITOLO DEL PRECEDENTE, LI HO UNITI SE AVETE LETTO GIA’ LO SCORSO CAPITOLO SCORRETE GIU’ E TROVERETE LA PARTE NUOVA.  (:
 
 
 
‘Ash sei pessimo!’ esclamai mettendogli una mano in faccia ridendo per le sue pessime battute, lui mi guardò e mugugnò qualcosa sottovoce prima di saltarmi addosso iniziando a farmi il solletico ovunque. Più ridevo e mi dimenavo e più lui continuava.
‘Luke aiu-aiutami!’ urlai in preda a una risata isterica, avevo le lacrime agli occhi e il biondino non pensava minimamente ad alzarsi dalla poltrona per darmi una mano.
‘non ci penso nemmeno, oggi mi hai lasciato da solo? Bene, ora io lascio da sola te!’ lo guardai e con le poche forze che avevo lo mandai a fanculo riconcentrandomi su Ashton che non si decideva a lasciarmi stare.
‘basta Ash, ti prego!’ urlai e lui si fermò guardandomi buffo.
‘in cambio della tua libertà voglio un bacio!’ annunciò avvicinando il viso al mio, non persi tempo e lo baciai fregandomene che c’era Luke affianco a noi e che potevano comparire da un momento all’altro Calum e Michael, pensavo solo ad Ashton e alle sue labbra sulle mie.
‘woooooooh che succede qui?’ scattai in piedi buttando Ashton a terra quando la voce di Michael aveva fatto irruzione nella stanza, guardai Ashton chiedendogli scusa con lo sguardo e mi girai notando Michael e Calum; quest’ultimo non lo avevo mai visto così serio. Li guardai imbarazzata torturandomi le mani e sorridendo leggermente.
‘bhè ecco.. noi..’ non riuscì a formulare una frase con senso compiuto e andai a chiedere aiuto ad Ashton che mi sorrideva tranquillo, come se quella situazione non lo toccasse minimamente.
‘ci frequentiamo’ disse semplicemente mettendomi  un braccio attorno alle spalle avvicinandomi a lui, lo guardai sorpresa; non avevamo mai parlato di quello che eravamo e che cosa stavamo facendo, questo voleva dire che per lui un minimo contavo..
‘e da quanto?’ chiese Mike saltellando verso di noi abbracciandoci ‘aaah sono così contento per voi!’ urlò per poi stringerci ancora di più e si unì anche Luke, che quasi mi soffocava e da una parte ero sicura che lo stesse facendo apposta.
Intanto che Michael continuava ad applaudire come un bambino, non potei fare a meno di notare Calum che se ne andava nella sua stanza e anche Luke lo notò, così ci guardammo e mi fece segno di raggiungerlo.
‘ehi, dove vai?’ mi chiese Ashton prendendomi una mano mentre mi alzavo, lo guardai e sapevo che questo lo avrebbe fatto arrabbiare, ma non potevo fregarmene di Calum era il mio migliore amico e me ne sarei fregata.
‘da Calum, arrivo subito’ gli lasciai un bacio sulla guancia e lo vidi stringere in un pugno la mano libera, ma si sforzò di sorridermi annuendo.
‘Ehi.. posso entrare?’ chiesi intanto che aprivo lentamente la porta, era seduto a terra con la schiena poggiata al letto mentre lanciava una pallina contro il muro difronte. Si girò a guardarmi annuendo e ritornando a fare quello che stava facendo un attimo prima, chiusi la porta dietro di me e mi andai a sedere affianco a lui. Non mi degnava nemmeno di uno sguardo e così decisi di prendergli la pallina dalle mani e sedendomi davanti a lui.
‘Cal che ti è preso?’
‘Perché lui?’ mi chiese alzando finalmente il viso e guardandomi, era diverso non era Calum.
‘Cal non mi fare queste domande, per favore..’
‘no cazzo, io te le faccio invece! Perché lui?!’ mi chiese alzandosi in piedi e io lo seguì a ruota, cercando di farlo stare fermo.
‘Cal Ashton è tuo amico, perché fai così? Io sono tua amica, non dovresti essere solamente felice che finalmente dopo William ho incontrato una persona come Ashton’ gli spiegai con le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all’altro, lo vidi fermarsi e venirmi spedito davanti, prendendomi i polsi. Lo guardavo e non riuscivo a capire dove voleva arrivare, lo guardavo e non capivo dove fosse il mio migliore amico in quel momento.
‘proprio non riesci a capire eh?’ mi chiese ridendo leggermente e passandosi una mano tra i capelli, gesto che era solito fare quando era nervoso.
‘spiegami allora!’
‘Quando stavi con William mi sentivo in obbligo di proteggerti e vedere come ti consumavi dietro a un verme del genere mi faceva così tanto incazzare che.. non riesci a capire che non sei soltanto un’amica per me? e ora che c’è Ashton le mie speranze sono andate a puttane. Sai per un momento avevo anche pensato che magari, ora che non c’era più William, poteva esserci qualcosa tra di noi, ma mi sono illuso e basta. Che stupido, vero? E sono ancora più stupido perché te l’ho confessato e ora ho rovinato tutto. Diana, non riesco più a stare vicino a te senza pensare a quanta voglia io abbia di baciarti e fare cose che come un semplice amico non posso fare.  Diana, cazzo, io ti amo..’ mi disse tutto questo guardandomi negl’occhi ed ero scioccata da tutto quello che mi aveva detto e.. confessato. Non riuscivo a capire niente, il mio migliore amico era innamorato di me e ora mi era difronte aspettando una mia risposta, ma l’unica cosa che riuscì a fare era stare lì ferma con la bocca leggermente aperta.
‘Lo sapevo, dovevo solo starmene zitto. Io me ne vado..’ si staccò e fece per andarsene, ma non so come lo presi per un polso tirandolo.
‘Cal.. io non so che dire.. ma sappi che questo non cambierà niente tra di noi. Ci siamo fatti una promessa, ricordi? Io non me ne vado, tu non te ne vai, semplice. Sei una delle persone più importanti della mia vita, se non la più importante. Sei il migliore per me e lo sai, e nessuno mi porterà mai via da te Cal, nessuno.’ Lui semplicemente mi abbracciò e io, come era mio solito fare, appoggiai la testa sul suo petto beandomi di quel momento, ma poco dopo si staccò.
‘ti voglio bene Cal..’ gli sussurrai a un orecchio alzandomi sulle punte.
‘e io ti amo, bella merda..’ sussurrò a sua volta, mi girai di scatto vedendo che mi stava guardando le labbra.
‘Calum ti prego..’
‘ok ok, la pianto’ disse sorridendo alzando le braccia a mo’ di arresa, ridacchiai leggermente prendendogli una mano.
‘sto morendo di fame, ti va una cioccolata calda?’ gli chiesi tirandolo verso la porta, lui si fermò alzando un sopracciglio.
‘ma siamo a giugno Di!’
‘e allora? C’è sempre posto per una buona cioccolata calda!’ spiegai uscendo dalla porta con lui appresso, lo sentì ridere e pensai che magari saremmo riusciti a convivere in questa situazione.
 
‘sei tutta sporca’ ridacchiò Calum altrettanto sporco, gli feci la linguaccia e lui prontamente ricambiò.
‘tu lo sei di più’ esclamai ridendo sporcandogli con un dito la guancia, strabuzzò gli occhi per la sorpresa per poi prendere un sorso della sua cioccolata.
‘non penso’ esclamò per poi leccarmi una guancia lasciandomi una striscia il triplo più grande della sua, lo guardai schifata e ovviamente, dato che la sfiga era la mia migliore amica, Ashton era entrato proprio in quel momento e ora ci guardava, o meglio mi guardava, con uno sguardo di fuoco.
‘fai schifo Cal!’ esclamai facendo finta di non aver notato nulla e il moro rise mentre si  risedeva, ma non appena si accorse di Ashton smise subito. Un momento misto a imbarazzo e tensione si era creato in quel momento.
‘bhè.. io vado..’ annunciò Cal alzandosi e posando la sua tazza ormai vuota nel lavandino e guardandomi.
‘no, non preoccuparti. Tolgo io il disturbo’ esclamò Ashton uscendo dalla cucina, restai lì ferma con Calum alle spalle aspettando il rumore della stanza del riccio sbattere e questo non tardò ad arrivare.
‘Cal, scusa.. non so che gli sia preso’ dissi alzandomi e facendo lo stesso procedimento del mio amico, lui scosse la testa porgendomi uno straccio per pulirmi.
‘non ti preoccupare Di, è.. normale. Vai, non ti preoccupare per me’ mi disse accarezzandomi un braccio, annuì poggiando lo straccio sul tavolo. C’era ancora un po’ di imbarazzo tra noi riguardo il discorso che avevamo fatto prima, ma Calum era sempre pronto a rompere quei momenti con una delle sue battute, per fortuna.
‘grazie Cal’ gli dissi baciandogli una guancia, lo vidi chiudere gli occhi per poi riaprirli e sorridermi.
‘Di, se ci sono problemi, e tu sai di che tipo, non esitare a chiamarmi questa volta ok?’ annuì e dopo avergli accarezzato una mano uscì di fretta avviandomi verso la stanza di Ashton.
‘Di, noi usciamo avvisa Ash! Ci vediamo tra un’oretta!’ mi urlarono Michael e Luke per poi vederli scomparire dietro la porta d’entrata portandosi con loro il mio migliore amico. Feci un respiro profondo, pronta alla tempesta che si sarebbe scatenata da lì a poco ed entrai.
 
‘Che cosa avete fatto tu e Calum per più di mezz’ora in camera sua?’ mi chiese Ashton dopo svariati minuti che ero entrata. Era seduto su una sedia dandomi le spalle, mentre io ero dietro di lui seduta ai piedi del letto e ringraziai il fatto che fosse di spalle, così non vide che trattenni il respiro a quella domanda non sapendo se dirgli la verità o no.
‘abbiamo parlato..’ risposi vaga e vidi i muscoli della sua schiena irrigidirsi contro il tessuto di una delle sue solite magliette bucate.
‘e basta?’
‘si..’ ed era vero, ma il mio tono fece pensare ad altro tanto che si girò di scatto.
‘sicura?’
‘Ash se stai pensando che ci siamo baciati non è così, non ho baciato nessuno.. oltre a te’ vidi il suo viso addolcirsi e mi venne affianco prendendomi la mano. Guardai le nostre mani intrecciate, la mia quasi scompariva nella sua e non riuscì a non pensare che le nostre mani combaciavano alla perfezione.
‘ti ha confessato che è innamorato di te?’ mi chiese stringendomi leggermente la mano, distolsi lo sguardo da quell’intreccio bellissimo e lo posai sul suo viso che aspettava solo un mia risposta. Sorrisi accarezzandogli con la mano libera la guancia leggermente ruvida a causa della barba, lo vidi bearsi di quel gesto e mi avvicinai prendendo questa volta il volto con entrambe le mani.
Aprì leggermente gli occhi per poi prendermi le mani e trascinarmi con lui sul letto stendendoci uno affianco all’altro, ripresi ad accarezzargli il viso e con una mano mi portò vicino a lui facendo sfiorare i nostri corpi.
‘i sentimenti che provo per Calum vanno oltre l’amicizia e oltre l’amore, lui è parte di me.’ Gli dissi guardandolo negli occhi, sospirò annuendo.
‘e io cosa sono?’ mi chiese in un sussurro, smisi di scatto di accarezzarlo portando tutta la mia attenzione sul suo viso.
‘non lo so.. tu cosa vuoi essere?’
‘posso essere qualsiasi cosa tu voglia’ mi disse facendo a un tratto gli occhi storti e tirando fuori la lingua facendomi ridere.
‘mh, bene. Diventa una scimmia’ gli chiesi ridendo e lui fece come gli avevo chiesto mettendosi seduto facendo la stessa faccia di prima solo tirando in avanti le orecchie, non potei che ridere ancora più forte.
‘fai il dinosauro’ mi guardò e ci pensò su per poi scuotere la testa ridendo.
‘poi ti mangio però’ esclamò leccandosi le labbra come se avesse davanti una miriade di ciambelle, scossi la testa ridendo.
‘cannibale!’ gli dissi spingendolo e facendolo cadere all’indietro, si tirò su ridendo e mi si buttò addosso soffocandomi con il corpo.
‘chiedimi scusa o non mi alzo’
‘ti odio’ gli dissi ridendo leggermente cercando di spingerlo via, ma questo lo fece ‘arrabbiare’ ancora di più.
 
‘okok scusa, ma ora alzati ti prego!’
‘brava bimba’ mi disse lasciandomi un bacio a stampo e alzandosi permettendomi di respirare nuovamente, lo guardai in cagnesco e feci per alzarmi ma la sua mano mi fece stare ferma. Si mise sopra di me poggiandosi sui gomiti per non pesarmi, i nostri visi erano vicinissimi e i nostri nasi si sfioravano.
‘non hai risposto alla mia domanda’ sussurrò guardandomi negl’occhi, mantenni lo sguardo per poi abbassarlo sulle sue labbra e come una calamita, le baciai. Come a ogni suo bacio una scia di brividi mi salì su per tutta la schiena e il respiro mi venne a mancare. Ci staccammo con le labbra leggermente arrossate e i respiri che si mischiavano.
‘tu sei.. Ashton’
‘e che ne dici se questo Ashton diventasse qualcosa in più di questo semplice appellativo?’ mi chiese con un sorriso furbo.
‘ad esempio?’
‘il tuo ragazzo’ disse guardandomi negli occhi, non gli diedi una vera e propria risposta, perché quella infondo la sapeva di già. Lo baciai e basta, lo baciai e sentì che non me ne sarei pentita.
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO (:
Allora il capitolo della scorsa volta era cortissimo, quindi ho deciso di unirli. Bhè che ne pensateeeee?
Calum lo amo, giuro. Amo il suo personaggio e il suo carattere, aaaah.
Si sono messi insieme aw. Vi piacciono insieme o tifavate per Calum? Vabbè che poi la storia mica finisce qui, o in mente un colpo di scena BOOM HAHAHHHA
Grazie mille per seguire la storia, è veramente molto importante per me scrivere e voi me lo fate amare ancora di più. GRAZIE <3
Vabbè fatemi sapere che ne pensate (:
Ciao tope,
sof (: 

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Capitolo 13
*** 13° capitolo: ***


‘quando glielo dirai?’ mi chiese Ashton per la trentesima volta e come le volte prima gli rispondevo ‘domani’ e mi metteva su il broncio. Non potevo andare da Calum lo stesso giorno che mi aveva confessato quello che provava per me e dirgli ‘ehi Cal, senti sto con Ashton, ma non ti preoccupare eh’ lo avrei sicuramente ferito più di quanto non lo fosse già, perché diciamocelo; solo una stupida rifiuterebbe Calum Hood.
‘quindi vuol dire che non lo posso nemmeno dire agli altri?’ sbuffò giocando con un ciocca dei miei capelli, che prontamente gliela levai dalle mani; odiavo quando mi si toccavano i capelli, non per un fatto estetico ma perché quando ero piccola Dennis me li tirava sempre.
‘Non dirlo a Luke, per lo meno non a scuola. Conoscendolo si metterà a urlare come una gallina e non ci tengo ad avere l’attenzione di tutta la scuola addosso’
‘Io non capisco il tuo problema’ sbottò Ashton alzandosi di scatto e guardandomi cupo, alzai le sopracciglia interrogativa non capendo ‘ok Calum, lo posso capire ma che ti interessa se agli altri lo diciamo anche a scuola? Ti vergogni di me, di noi?’ mi chiese irritato alzando di poco la voce, abbassai lo sguardo non riuscendo a guardarlo. Io non mi vergognavo di lui, come si poteva vergognarsi di un ragazzo del genere? Era per un altro motivo..
‘Ash io non mi vergogno di te, è solo che..’
‘Che? Cos’è ci hai ripensato su Calum?’ mi chiese a bassa voce alzandomi con un mano il viso. Non potevo fare così, non con lui..
‘Non è per Calum Ash, è per.. William’ dissi il nome sospirando, il suo viso cambiò radicalmente diventando serio.
‘c’è qualcosa che non mi hai detto?’
‘Ash..’ lo pregai con lo sguardo di non ritornare su quel discorso, ma capivo che voleva andare fino infondo.
‘E’ da un mese che William è ritornato, mi riempie di messaggi. All’inizio erano messaggi normali; mi chiedeva come stavo, mi mandava il buongiorno e la buonanotte, sai cose normali ma io non gli rispondevo mai. Non potevo dimenticare tutto quello che mi aveva fatto, fino a che un giorno gli risposi dicendogli appunto questo. Allora ha iniziato a dirmi che era cambiato, che non mi aveva mai dimenticata.. che mi amava ancora. Mi mandava tutte le nostre foto, le foto dei miei regali.. mi faceva male, ma lo conosco; sapevo che se mai fossi ritornata anche solo a parlarci se ne sarebbe approfittato. E.. in queste ultime settimane i messaggi sono.. cambiati’ terminai incapace di continuare dato che la voce mi tremava e le mani pure, Ashton era serio e la vena sul collo ingrossata.
‘Posso vedere questi ultimi messaggi?’ annuì semplicemente e gli passai il cellulare, aprendogli la casella dei messaggi di William. Mentre li leggeva il suo viso diventava sempre più serio, gli occhi più grandi e la mascella sempre più dura. Mentre scorreva ne lessi qualcuno:
‘è inutile che non mi rispondi Diana, non puoi scappare da me.’
‘la prossima volta non ci sarà Hood ad aiutarti, saremo solo io e te.’
‘Sei la mia ossessione Diana, non riesco più a fare a meno di te. Ti immagino qui che mi tocchi con quelle tue manine..’
Distolsi lo sguardo dal cellulare a causa del campanello che suonava incessantemente, guardai Ashton che era ancora preso a leggere i messaggi e non si era accorto di nulla.
‘Vado ad aprire ai ragazzi, non fare cazzate ti prego’ gli dissi, ma lui parve nemmeno sentirmi così gli lasciai un bacio in fronte per poi andare ad aprire velocemente ai miei amici che come al solito si erano dimenticati le chiavi.
‘Era ora! Stavo facendo le radici a momenti!’ esclamò Michael entrando con Calum buttando delle borse di diversi negozi sul divano, quest’ultimo mi lasciò un leggero bacio sulla guancia per poi andare in cucina.
‘Luke?’ chiesi a Michael che stava saltellando per tutto il salotto cercando di togliersi una scarpa, ma per rispondermi si fermò e cadde con la faccia sul pavimento. Inutile dire che scoppiai a ridere.
‘Liz lo ha costretto a rimanere a casa stanotte’ mugugnò mentre si toccava il naso leggermente arrossato, sorrisi a quella scena. Sembrava un cucciolo di panda, ovviamente finchè non apriva bocca.
‘Ehi Ash!’ esclamò Calum mentre usciva dalla cucina masticando qualcosa, mi girai e vidi il riccio fargli un leggero sorriso per poi guardarmi. Sembrava così calmo, ma la solita vena sul collo lo tradiva.
‘Ehi amico, tutto bene?’ gli chiese Mike andandogli vicino posandogli una mano sulla spalla, annuì guardando Calum facendogli segno con la testa di andare con lui in camera.
No, non se ne parlava proprio. Non poteva dire di William a Calum, lo sarebbe subito andato a cercare e nonostante tutto sapevo che William non girava mai solo e che il mio amico si sarebbe cacciato in guai seri.
‘non se ne parla nemmeno Ashton’ esclamai seria fermando con una mano Calum che stava avanzando verso.. il mio ragazzo.
‘deve saperlo’
‘non ora, per favore..’ lo supplicai con lo sguardo e stava per ribattere se non fosse stato per Michael che con uno strattone lo trascinò in camera sua. Ringraziai mentalmente Mike, per poi girarmi e vedere lo sguardo perplesso di Calum.
‘siediti, ho tanto da dirti..’ sospirai.
 
‘quel figlio di puttana, appena lo becco io..’ come avevo previsto Calum era diventato una furia e ora stava prendendo a calci ogni singola cosa gli capitasse tra i piedi, fermarlo era inutile; avrebbe preso a calci anche me. L’unica cosa da fare quando Calum era incazzato era lasciarlo sfogare e parlarci quando era più tranquillo, così feci.
‘Cal, per favore. Non fare minchiate, non mi perdonerei mai se ti succedesse qualcosa a causa mia’ si fermò venendomi davanti, mi accarezzò il viso e mi lasciò un bacio in fronte.
‘E io non mi perdonerei mai se succedesse qualcosa a te. So che c’è Ashton ora, ma io ti proteggerò sempre e poi con William è una questione che va avanti da tempo, fin troppo tempo.’
‘Ti voglio bene Calum, tanto’ gli dissi abbracciandolo, lo sentì sospirare per poi stringermi forte a sé e mi sussurrò un ‘ci sono io qui, ci siamo noi. Non ti succederà nulla, di questo ne devi esser certa’
‘Di..’ mi staccai da Calum vedendo Michael che mi guardava cupo, gli sorrisi e  lo abbracciai affondando il viso nella sua spalla. Aspirai il suo profumo e sorrisi sentendo i suoi capelli stuzzicarmi il collo scoperto. Michael era quello meno aggressivo del gruppo, lui in situazioni del genere riusciva sempre a mantenere la calma e agiva solo se era estremamente necessario. Non avevo mai visto Michael picchiare nessuno, come il resto dei ragazzi ma mi avevano detto che quando le dava ci andava giù pesante.
‘Non ti farà nulla quello stronzo..’ mi disse staccandosi da me e annuì allontanandomi di poco da lui.
‘chi non farà nulla a chi?’ chiese Luke con dietro Amelie, Jennifer e.. Jace? E lui che ci faceva qui?
‘Oh Di, abbiamo incontrato Jace qui giù ed è salito con noi’ disse Amelie sorridendomi, oh perfetto. Non conoscevo Jace ancora bene e non sapevo come avrebbe reagito, ma sperai con tutto il cuore che nessuno dei presenti disse nulla.
‘Comunque chi è lo stronzo di cui parlate?’ oh mai detto di odiare Luke Hemmings?
 
‘Jace mi accompagni a casa?’ gli chiesi interrompendo il discorso che si era creato tra lui, Calum e Ashton con alcuni interventi sul come massacrare William da parte di Luke. Jace non aveva reagito per niente bene, era un misto tra Ashton e Calum; un tornado. Eravamo stati costretti a fermarlo in quattro pur di non farlo uscire da quella porta e ‘andare a spaccare il culo a quel bastardo’ come aveva detto lui, era mio fratello e il suo grado di protezione superava ogni limite. Luke invece, quando l’avevo raccontato era rimasto a fissarmi con gli occhi leggermente lucidi e mi aveva poi abbracciata, era quello più sensibile del gruppo e ogni cosa che succedeva a uno di noi lo toccava pesantemente. Inutile dire la reazione delle ragazze.
‘Non ti fermi qui stasera?’ mi chiese Ashton sorridendomi debolmente, scossi la testa amaramente.
‘Ho già detto a Maura che sarei tornata e vogliono conoscere Jace’
‘Perfetto, tu hai un.. fratello giusto? Sarò ben contento di aggiornarlo’
‘non ci pensare nemmeno, Dennis non deve sapere nulla ci siamo intesi?’ lo fermai subito con un gesto della mano e fece una smorfia, ma tagliò li il discorso.
 
‘Dici che gli piacerò?’ mi chiese mio fratello mentre si sistemava i capelli, risi leggermente dandogli un buffetto sulla guancia facendogliela diventare leggermente rossa. Ci somigliavamo parecchio, entrambi biondi solo io li avevo lisci mentre lui mossi. La carnagione bianca ci faceva sembrare leggermente pallidi, l’unica cosa diversa che avevamo erano gli occhi; i suoi erano un azzurro chiarissimo, come l’oceano mentre i miei erano verdognoli. I miei pensieri furono interrotti dallo scattare della serratura della porta che si aprì con Robert che ci guardava sorridente, lo abbracciai e presentai Jace.
‘Jace lei è Maura’ Maura lo accolse in caloroso abbraccio ridendo leggermente, mentre Jace sorrideva e ricambiava imbarazzato.
‘Dennis vieni a presentarti!’ urlò Robert in direzione delle scale e sentì un porta sbattere e dei passi pesanti attraversare tutto il corridoio che porta alle scale. Guardai Jace che mi fece un leggero sorriso e ricambiai riportando lo sguardo sulle scale dove ora vi stava scendendo Dennis.
‘Dennis, piacere’ sorrise a Jace porgendogli la mano che quest’ultimo prontamente strinse dicendo un semplice ‘Jace’ ricambiando il sorriso.
 
‘Quindi a che ora partireste da qui sabato?’ chiese Maura intanto che mangiavano tutti insieme, avevano riempito Jace di domande e notai con piacere che tra lui e Dennis c’era una bella intesa.
‘Abbiamo l’aereo alle 16, così saremo a Melbourne in serata’ spiegò sorridendo leggermente guardandomi di sfuggita. Mi spaventava ancora l’idea di dover raggiungere il posto dove sarei dovuta crescere e dove c’era la mia vera famiglia.
‘e tornate?’ chiese poi Robert bevendo un sorso di vino.
‘martedì mattina’
La cena si concluse tranquillamente e Jace restò ancora un po’ con noi, ma dovette andare via dato che il giorno dopo aveva il turno presto al bar.
‘silent words are hard to speak, when your thoughts are all I see..’ canticchiai quel pezzo di canzoncina che Calum e Michael mi avevano messo in testa mentre tiravo fuori tutti i vestiti indecisa su cosa portare a Melbourne, sarei partita tra due giorni e non avevo ancora preparato niente. Mentre decidevo se mettere o meno una maglietta il mio telefono vibrò segno che mi era arrivato un messaggio;
‘Di, so che stai con Ash non ti disturbare a dirmelo. Sono contenta per voi, e no; non me lo ha detto nessuno, l’ho capito da solo. Sappi che non sono arrabbiato ne con te, ne con lui e non preoccuparti per me io sto bene. (:
Cal xx’
Ero rimasta a bocca aperta con quel messaggio, sapevo che c’era sotto qualcosa ma non mi importava. Sapevo che mentiva, non stava bene e si capiva dal modo in cui scriveva..
‘So che te l’ha detto qualcuno, ma vabbè avrei preferito dirtelo io di persona. Cal sai che ti voglio bene e so anche che mi stai mentendo, ma non andrò a fondo perché so che staresti ancora peggio. Sei e rimarrai sempre il migliore, ricordatelo.
Di xx’
Ributtai il cellulare sul letto, ma questo prese a squillare e sbuffando risposi.
‘Ehi’ una voce calda, Ashton. Sorrisi subito lasciando perdere i vestiti e cominciai a parlare con il riccio.
‘Bhè io vado che se no domani non mi alzo’ affermò ridendo, risi con lui gustandomi il suono della sua risata e me lo immaginai che si passava le mani tra i riccioli scombinandoli tutti.
‘Va bene dai, notte Ash a domani’
‘Notte piccola, a domani’ sorrisi riattaccando,  piccola ero la sua piccola, incredibile. Sentì un vuoto all’altezza dello stomaco, mi mancava terribilmente e avevo appena riattaccato, non osavo immaginare quando non lo avrei visto per tre giorni.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
EHI (:
Come state? (:
Molte di voi ho visto che shippano la coppia Diana-Calum, cosa vi piace principalmente di loro?  AHAHAH (‘:
Avete visto, è tornato William. Non si arrende molto facilmente e non me ne libererò presto..
Che ne pensate del capitolo? Fatemi sapere :3
Grazie mille per seguire la mia storia e recensire, siete degli angeli giuro!
Alla prossima,
baci sof (: 
Ecco a voi Diana interpretata da Sara Paxton :)
 

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Capitolo 14
*** 14° capitolo: ***


'Questa sera Mike mi porta fuori a cena' annunciò Amelie mentre stavamo andando in mensa.

'owh allora fate sul serio eh?' la punzecchiò Jennifer facendomi ridere e facendo diventare rossa la nostra amica.

'bhè ci frequentiamo già da qualche mese..' farfugliò Amelie ancora più rossa.

'Vabbè sarebbe anche ora no?' chiesi, annuì così l’abbracciai e poco dopo anche Jennifer, ma un voce ci fece rabbrividire.

‘Ciao ragazze’ William.

‘Che vuoi?’ gli chiese aspra Jennifer, lui e Drake le regalarono un sorriso beffardo.

‘Adesso non si puo’ nemmeno più salutare vecchie amicizie?’ chiese Drake sempre mantenendo quel sorriso da verme. Sentì Jennifer agitarsi sul posto, fece per parlare ma le feci segno di non dire niente.

‘Bene, ciao’ esclamai sorridendo falsamente, notai con la coda dell’occhio Jennifer dire qualcosa nell’orecchio ad Amelie e quest’ultima dirigersi velocemente in mensa.

‘Sta andando a chiamare i vostri amichetti?’ chiese William indicando con un cenno del capo Amelie, Drake rise.

‘Quei frocietti? Chiamali pure, tanto avevo bisogno di riscaldarmi’ esclamò Drake scrocchiandosi le dita delle mani, lo guardai schifata da tutta la convinzione che aveva.

‘Non osare chiamarli così’ esclamò Jennifer a denti stretti, Drake rise nuovamente. Ero tanto presa da Drake che non mi ero accorta che William non era più al suo fianco.

‘Mi cercavi?’ chiese un voce alle mie spalle, sentivo il suo respiro sul collo e d’un tratto le sue braccia erano attorno alla mia vita stringendola, mi dimenai ma strinse ancora di più facendomi girare bruscamente verso di lui.

‘Lasciala!’ urlò Jennifer ma fu bloccata da Drake che la teneva ferma con un braccio mentre con una mano le tappava la bocca.

‘Non sai da quanto tempo stavo aspettando di riaverti in questa posizione’ esclamò William leccandosi le labbra, cosa che mi fece salire un conato di vomito.

‘Non osare toccarmi’ mi dimenai ma questo rise di più, sbattendomi violentemente al muro tenendomi i polsi chiusi con una sola mano sopra la testa.

‘Questa tua cosa di non rispondermi mai ai messaggi mi ha fatto venire sempre più voglia di te’ ammise prendendomi con la mano libera il viso tenendomelo fermo per poi appiccicare le sue sudicie labbra sulle mie. Mi dimenavo ma non si allontanava, sentivo i versi di protesta da parte di Jennifer e Drake che le diceva che se non sarebbe stata ferma le sarebbe successo di peggio.

William tirò fuori la lingua facendomela passare sulle labbra, allora aprì leggermente le labbra giusto quel poco che gli permettesse di entrare e quando lo fece gliela morsi così forte che sentì il sangue sui denti. Si allontanò di poco, lasciandomi i polsi liberi e lì gli tirai un calcio in mezzo alle gambe scappando dalla parte opposta del corridoio. Jennifer morse la mano di Drake e quando questo la lasciò mi venne affianco, avevamo entrambe il respiro affannato.

‘Sei morta Diana Mitch’ esclamò William, ma a quel punto un rumore pesante ci fece girare tutti. Sulla soglia della porta c’erano tutti i ragazzi che ci guardavano seri, si avvicinarono velocemente e Amelie corse da noi abbracciandoci, sentivo Jennifer piangere ma in quel momento non riuscivo a pensare a nient’altro se ai ragazzi che mi stavano di fronte.

‘Che cazzo stavate facendo?!’ urlò Calum, come se fosse un campanello d’allarme andai tra lui e Ashton toccando il braccio al moro che mi guardò preoccupato.

‘Oh Hood ti sei divertito con lei? Bhè voglio farlo anche io, di nuovo.’ vidi Luke e Michael andare da Drake che si stava riavvicinando a Jennifer ed Amelie.

‘Ti consiglio di lasciarla stare’ lo avvertì Ashton.

‘Oh tu devi essere Ashton Irwin, il nuovo ragazzo di Diana. Oh bhè devi sapere che scopa da dio, per non parlare di quan..’ non gli fece terminare la frase che Ashton gli era già addosso, gli stringeva il colletto della maglietta e i loro visi erano a pochi centimetri di distanza. Trattenni il respiro a quella visione, ma Calum si mise in mezzo dividendoli prima che potesse accadere il peggio.

‘Wein, vattene da qui o giuro su Dio che ti ammazzo’ lo avvertì Calum, William rise sistemandosi la maglietta stropicciata facendo un gesto con la testa a Drake che sorrise a Jennifer un’ultima volta per poi affiancarlo.

‘Ci vediamo presto amore’ disse William facendomi un occhiolino, Ashton fece per ripartire ma Luke lo fermò da dietro.

‘Sparisci’ gli disse Luke e i due se ne andarono ridendo beffardamente, solo quando ebbero svoltato l’angolo riuscì a respirare tranquillamente. Jennifer mi guardava con ancora gli occhi lucidi e la prima cosa che feci fu abbracciarla stringendola a me ripetendole che mi dispiaceva, che non era colpa sua, perchè sapevo che ora Drake ce l’avrebbe avuta con lei per il morso. Lui e William erano identici, terribilmente belli ma terribilmente pazzi.

Quando mi staccai, Ashton mi guardava serio e non ci pensai due volte a buttargli le braccia al collo stringendolo a me.

‘Ash.. scusami.. scusami..’ iniziai a singhiozzare mentre lui mi accarezzava la schiena nel tentativo di calmarmi.

‘shh non è colpa tua, ne riparliamo a casa.. ora va da Calum’ lo guardai con un sopracciglio alzato, non capendo il suo gesto ma lui in risposta mi sorrise regalandomi un bacio dolce in guancia.

Quando mi fui staccata da lui, vidi Luke e Michael sorridermi e Calum che guardava tutto tranne che me, così mi avvicinai.

‘Cal..’ lo chiamai e quando portò la sua attenzione su di me, sembrò sorpreso di vedermi lì. Gli sorrisi e lui ricambiò aprendo le braccia, come una calamita mi attaccai al suo petto e sentì il suo profumo invadermi le narici. Mi strinse a sè, come se volesse iniettarmi in lui.

‘Ti proteggerò sempre d’ora in poi, non ti succederà più nulla te lo prometto’ mi sussurrò e l’unica cosa che riuscì a fare fu stringerlo ancora di più.

 

 

‘Devi proprio andare?’ brontolò Luke mentre lo salutavo, roteai gli occhi e gli diedi un bacio sulla guancia.

‘Lukey non sto andando a morire, lunedì massimo martedì sarò qui’ annuì e mi saltò addosso facendomi barcollare all’indietro. Era impossibile per me tenerlo imbraccio dato che era come minimo quindici centimetri più alto di me, lo sentì ridere e scese per fortuna.

‘mi mancherai scimmietta’ mi disse Jennifer e Amelie annuì, ci abbracciammo strette e iniziarono a pizzicarmi i fianchi ridendo.

‘poi dicci se magari qualche amico di Jace è carino, o qualche lontano cugino’ esclamò Amelie facendomi l’occhiolino, diventai rossa ridendo e vidi Ashton guardarla male.

‘Chiamami quando sei arrivata e fammi sapere com’è la famiglia ok?’ mi chiese Calum, annuì e lo abbracciai forte, feci la stessa cosa con Michael e poi uscì dalla porta di casa con Ashton dato che voleva ‘salutarmi in privato’ come aveva detto lui.

‘Chiamami quando atterri, mi raccomando’ mi disse accarezzandomi il viso, annuì sorridendogli poggiando il borsone per terra.

‘Mi mancherai..’ gli sussurrai, sorrise avvicinandosi e quando era a pochi millimetri dalla mia bocca mi sussurrò un ‘anche tu amore..’ che mi portò a far cessare quella piccola distanza che mi divideva dal paradiso.

‘E dimmi anche se c’è qualche amico di Jace o qualche lontano cugino carino’ mi disse appena ci fummo staccati alludendo alla frase di Amelie, risi annuendo.

‘Certo capo, ma nessuno ti supera’ lui mi sorrise e mi ribaciò, ma fummo interrotti dalla suoneria del mio cellulare; Jace. Ashton capì e mi abbracciò un’ultima volta per poi lasciarmi andare, così ripresi il borsone da terra e corsi giù per le scale, pronta a subirmi le lamentele da parte di mio fratello.

Per fortuna che Maura, Robert e Dennis li avevo salutati la mattina.

 

‘Pensi che gli piacerò?’chiesi a Jace che era intento a guardarsi intorno in cerca di qualcosa o qualcuno. Eravamo atterrati da circa una ventina di minuti e avevo già chiamato Ashton dove alla fine la chiamata si era trasformata in una chiamata di gruppo con tutti, mi assalì una malinconia assurda. Era la prima volta che mi dividevo dai ragazzi e non ero abituata anche se era per pochi giorni, ma i  miei pensieri furono interrotti da Jace che mi sventolava una mano davanti alla faccia.

‘Svegliati Didi, ad Ashton e ai ragazzi ci penserai dopo’ esclamò passandomi il borsone che avevo appoggiato sul pavimento.

‘Ehi, ma io non stavo pensando a loro!’ piagnucolai mentendo, cosa che capì subito.

‘Sisi dai, è arrivata la zia andiamo’ mi bloccai quando sentì quella parola, ma Jace mi diede un bacio e mi fece segno di seguirlo. Poco più avanti che ci aspettavano c’erano una signora sulla quarantina assieme a un signore su per giù di qualche anno più grande con affianco un ragazzo che avrà avuto un anno o due in più di me.

‘JACE!’ urlò la donna abbracciando mio fratello che ricambiò sorridente e fece lo stesso con gli altri due presenti, mentre io me ne stavo in disparte guardando la scena.

‘E’ lei?’ chiese la donna a Jace, lui annuì e mi allungò una mano che presi molto volentieri entrando meglio nella visuale.

‘Sei.. uguale a tua madre..’ sussurrò la donna mettendosi una mano sulla bocca e con gli occhi lucidi, sorrisi timidamente e lei mi abbracciò stringendomi forte a sè.

‘Non sai da quanto stavamo aspettando questo momento Diana’ esclamò l’uomo sorridendomi anch’esso con gli occhi lucidi, ricambiai il sorriso.

‘Di lei è Zia Marisa, ma tutti noi la chiamiamo zia Mary, è la sorella della mamma..’ spiegò Jace con voce sottile, gli toccai il braccio facendogli capire che ora ero lì e che non avrebbe perso anche me.

‘lui è zio Mark,  mentre lui è Stephan nostro cugino’ strinsi la mano al ragazzo. Lo guardai bene e notai che non mi somigliava per niente; capelli neri viso sottile e tratti dolci, solo aveva gli occhi azzurri quasi blu. Era bellissimo, non si poteva dire il contrario.

‘Lontano cugino, precisiamo’ esclamò ridendo. Strabuzzai gli occhi.

Oh, perfetto.

 

 

 

 

 

EHI (:

Allora io vi amo, sappiatelo! AHAHAH

C’è 46 persone che seguono la mia storia in cosi pochi capitoli? AAAAAH basta vi amo ahahahah e le recensioni poi? aaaaah basta ahahahah grazie mille solo questo! <3

Allora che ne pensate? Vi piace?

Il prossimo capitolo sarà concentrato su Diana e il suo soggiorno a Melbourne, pensate che centrerà qualcosa questo Stephan o niente?

Ed Amelie e Michael, che ne pensateee?

Fatemi sapere ((:

A presto, Sof <3


AMELIE: JENNIFER:  WILLIAM:  DRAKE:  DENNIS: STEPHAN:  ZIA MARY:  ZIO MARK: 

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Capitolo 15
*** 15° capitolo: ***


Eravamo in macchina da circa una quindicina di minuti e per tutto il tempo Jace aveva spiegato la storia di come mi aveva ritrovata e di quanto fossero adorabili Maura, Robert e Dennis. Io me ne stavo in disparte a guardarli e ascoltare quello che si stavano dicendo, a volte interpellavano anche me ma rispondevo vaga. Dopo tutto era una cosa nuova per me, non ero abituata a loro e alla loro compagnia, dovevo o meglio volevo farmi prima un’idea su di loro.

‘Stephan aiuta Diana con il borsone’ disse Mark mentre parcheggiava la macchina nel vialetto di una casa all’apparenza fin troppo grande.

‘No non si preoccupi, non ce ne’ bisogno’ dissi cordialmente sorridendo timidamente, ma Stephan era già sceso dalla vettura e il mio borsone era nelle sue mani mentre mi guardava sorridente, lo guardai meglio e il suo sorriso si trasformò in uno strafottente. Lo guardai accigliata non capendo quel suo cambio di atteggiamento con me, ma sentì una mano spingermi leggermente, Jace mi guardava incitandomi a scendere e così feci.

‘Oh Diana, ti prego di non darmi del tu. Sono tuo zio e anche se so che è difficile, puoi chiamarmi zio o zio Mark’ disse Mark accarezzandomi dolcemente la guancia, io annuì diventando leggermente rossa per l’imbarazzo.

‘Vieni tesoro, Stephan ti farà vedere la tua camera. Tu Jace vieni un attimo con me’ annunciò la donna mentre apriva la porta di casa, entrai subito dopo di lei  e rimasi estasiata da quello che vedevo. Davanti a me si espandeva un salotto enorme, quasi quanto tutto il rifugio, aveva uno stile moderno e mi piaceva da morire. Sulla destra intravidi una porta scorrevole e immaginai fosse la cucina, mentre ce n’erano altre che non capì a cosa potessero condurre. 

‘Vieni, le camere sono di sopra’ mi aggiornò Stephan posandomi una mano sulla spalla, lo guardai di striscio e notai che ora il sorriso strafottente di poco prima non c’era più.

‘Vai pure a sistemarti, quando è pronta la cena ti chiamiamo noi’ disse Mark sorridendomi, lo ringraziai e con Stephan salì le scale a chiocciola che non avevo per niente notato.

Il piano di sopra era molto grande e c’erano quattro camere da letto e due bagni, ma a quanto mi aveva detto Stephan al piano da basso ce n’era un altro assieme all’ufficio di zio Mark e la ‘stanza svago’ come l’aveva chiamata lui.

‘Qui ci dormiva di solito Jace prima di venire a Sidney, ma lui penso dormirà nell’altra stanza’ annunciò entrando in una stanza di medie dimensioni con un letto matrimoniale al centro, una scrivania e un armadio. Era spoglia come stanza, segno che nessuno ci viveva più da parecchi anni.

‘Bhè.. grazie mille’ esclamai girandomi, Stephan che mi guardava appoggiato allo stipite della porta mi sorrise per poi avvicinarsi lanciando il mio borsone sul letto. Lo guardai contrariata da quel gesto mentre si avvicinava, tanto da arrivarmi a solo qualche centimetro di distanza.

‘Mettiamo le cose in chiaro da adesso piccoletta. Non osare mai entrare nella mia stanza, non ti immischiare nei miei affari e soprattutto quando ti dico di venire da me tu vieni, ci siamo capiti?’ lo guardai con gli occhi spalancati e sentivo la rabbia salirmi a una velocità altissima. Ma chi si credeva di essere? Non mi conosceva nemmeno e osava parlarmi cosi? Mi ripromisi di non rispondergli male, ma il suo sorriso strafottente mi fece cambiare subito idea.

‘Ma come cazzo ti permetti? Non mi conosci nemmeno e ti permetti di comandarmi? Stai pur tranquillo che nella tua stanza non ci sarei mai entrata e tantomeno mi sarei fatta gli affari tuoi.’ esclamai nervosamente agitando le mani come era mio solito fare quando ero incazzato, lui mi guardò sorpreso dalla mia reazione ma non si smosse comunque.

‘Io ti ho sol..’ non finì la frase perchè Jace comparve alle sue spalle allontanandolo con un braccio, tirai un sospiro di sollievo. Se non si fosse intromesso lo avrei sicuramente preso a sberle a quel pallone gonfiato.

‘Che stavi facendo?’ gli chiese duro, Stephan gli diede una pacca sulla spalla sorridendo.

‘Ehi stai tranquillo, stavo solo conoscendo un po’ meglio la mia cuginetta’ esclamò guardandomi rifilandomi un occhiolino, che disgusto.

‘Non è tua cugina e ora scendi, è pronta la cena’ esclamò duro mio fratello, Stephan fece come gli era stato ordinato e quando ci lasciò da soli Jace mi abbracciò. Non riuscivo a capire il perchè di quel suo comportamento con Stephan, c’era tensione tra di loro e lo si poteva vedere eppure in aereoporto sembravano così.. uniti.

‘Di fammi il favore di stargli alla larga, non è raccomandabile’ mi spiegò Jace allontanandosi di poco da me per potermi guardare in faccia, avevo domande da fargli ma mi limitai ad annuire e prenderlo per mano trascinandolo giù in cucina.

 

‘Allora Di, come va a scuola?’ mi chiese zia Mary mentre beveva un sorso d’acqua, la guardai sorridente. Mi stavo iniziando ad ambientare con loro due, erano persone apposto e mi facevano sentire apprezzata, tutto il contrario di Stephan ovviamente che per tutta la durata della cena non aveva fatto altro che rifilarmi occhiatacce.

‘Bene zia grazie’ ringraziai e quando lei sentì la parola zia sembrò sul punto di piangere, ma mascherò il tutto con un sorriso enorme.

‘Hai tanti amici lì a Sidney?’ mi chiese zio Mark curioso, non mi dispiacevano tutte queste domande e potevo capire la loro voglia continua di sapere sempre più cose su di me.

‘Non sono solo amici per me..’ ammisi sorridendo a Jace che mi guardò capente e ricambiò il sorriso annuendo.

‘Oh e cosa sono se non sono amici?’ chiese confuso lo zio.

‘Bhè ecco, loro sono la mia famiglia assieme alle persone che mi hanno addottata’ spiegai felice, mi piaceva sempre parlare dei ragazzi adoravo parlare di loro a tutti, ma quando vidi le facce tristi dei miei zii mi sbrigai ad aggiungere ‘bhè ma anche voi ora la siete’ loro mi guardarono sorridenti facendomi cenno di continuare.

‘Bhè parlaci di loro’ disse zia Mary, Jace mi guardava sorridente evidentemente felice che fossi riuscita ad ambientarmi subito.

‘Bhè siamo in sette in totale; quattro ragazzi e tre ragazze compresa me. Calum è il mio migliore amico, lo conosco da quando Maura e Robert mi hanno portata all’asilo. E’ stato il primo bambino che si è avvicinato alla nuova arrivata e da lì non ci siamo più divisi. Alle elementari ho conosciuto Jennifer e Luke, poi alle medie conobbi Michael e Amelie ed ora siamo tutti a scuola insieme. Michael ha ricevuto in regalo per i suoi diciotto anni una casa dove poter stare nel periodo scolastico dato che la sua famiglia abita troppo lontano dalla nostra scuola e non riusciva più a portarlo, questa casa è chiamata da noi rifugio. Noi ci incontriamo sempre lì e Calum, Luke e Michael dormono sempre lì e anche io con le ragazze molte volte ci fermiamo a dormire. Siamo un famiglia noi, siamo l’uno diverso dall’altro eppure ci capiamo fin troppo bene. Abbiamo condiviso tutto insieme ed è per questo che ora il mio cellulare sta squillando all’impazzata’ finì il discorso ridendo leggermente sentendo la suoneria con la voce di Amelie e Luke che mi urlavano ‘DIANA RISPONDIIIIII’ era una cosa inquietante, ma loro mi obbligavano a tenerla.

‘Se vuoi puoi anche rispondere’ esclamò zio Mark, scossi la testa sorridendo. In quel momento volevo stare con loro, i ragazzi li avrei sentiti dopo.

‘Bhè devo dire che sei molto legata a questi ragazzi’ disse zia Mary sorridendo, io annuì ‘tu Jace che ne pensi di questi ragazzi?’ chiese poi a mio fratello che stava mangiando un pezzo di pane.

‘Penso che siano ragazzi perfetti per stare con mia sorella, e vi posso giurare zii che se passate anche una sola ora con loro capirete perchè Diana è così emozionata quando ne parla’

‘Oh ma se non sbaglio avevi detto che siete in sette, però mi hai parlato solo di cinque di loro, dov’è il quarto ragazzo?’ chiese confuso zio Mark, mi battei una mano sulla testa; come avevo fatto a dimenticarmi di Ashton?

‘Oh si giusto, da qualche mese è arrivato un amico di vecchia data dei ragazzi, si chiama Ashton. Bhè ecco lui..’ non riuscì a finire la frase non sapendo se dire o meno che tra me e Ashton c’era qualcosa di più di una semplice amicizia.

‘E questo Ashton non è un semplice amico, giusto?’ chiese zia Mary sorridendomi furbamente, sentì le mie guance andare a fuoco mentre vidi Stephan sbuffare alzando gli occhi.

‘Bhè ecco.. noi..’ non riuscì a formulare una frase a causa dell’imbarazzo che provavo in quel momento e  abbassai lo sguardo sul piatto oramai vuoto che mi stava davanti, sentì la zia ridere leggermente per poi accarezzarmi i capelli.

‘Oh ma tesoro non ti devi vergognare, anzi ci farebbe molto piacere conoscerlo’ ammise sorridendo, alzai di scatto lo sguardo puntandolo su di lei.

‘Davvero?’ chiesi come quando a una bambina le si da il permesso di stare sveglia fino alle dieci di sera, lei annuì e l’abbracciai.

‘Bhè potrebbero venire qui lunedì, lo zio viaggia molto e ha abbastanza biglietti gratis per far fare ai tuoi amici andata e ritorno’ annunciò zia Mary e vidi suoi marito annuire sorridendomi, ero sicura che in quel momento avevo gli occhi che brillavano ma non me ne fregavano. I miei amici qui a Melbourne con me, Ashton qui a Melbourne con me.

 

‘Diana io e lo zio ci guardiamo un film, ti va di aggregarti a noi?’ mi chiese mia zia, annuì contenta per poi correre sulle scale andando a recuperare il mio cellulare nella tasca della borsa. 10 chiamate perse, 20 messaggi, tutto normale direi. Sorrisi e accesi il pc, per poi andare su skype e chiamare il contatto di Michael.

‘Ehi Di! Finalmente!’ urlò facendomi ridere, aveva indosso un capellino con la visiera e sembrava stanco.

‘Ehi Mikey scusami, ma abbiamo finito di mangiare tardi!’

‘Oh non ti preccupare! Aspetta, ti porto di là che ci sono anche gli altri’ annunciò, lo vidi staccare delle cose e muoversi velocemente per poi andare in salotto e buttarsi sul divano poggiando il computer sul tavolino di legno.

‘Ragazzi c’è Diana qui!’ urlò e pensai che i ragazzi fossero ancora in cucina. D’un tratto li vidi correre tutti sul divano schiacciando Michael che faceva fatica a respirare.

‘Ciao ragazzi, come state?’ chiesi tranquilla, contenta di sentirli. Mi urlarono un ‘CIAO DIII’ in coro, per poi sedersi comodi. Ashton, Calum e Luke erano ai piedi davanti alla webcam, mentre seduti sul divano dietro c’erano le ragazze con Michael che aveva ripreso a respirare normalmente. Guardai Ashton e non potei fare a meno di pensare che era bello anche dietro uno schermo.

‘Malissimo! Oggi hanno cucinato Luke e Ashton!’ piagnucolò Calum che ricevette un pugno giocoso da parte dei due interessati, risi a pensare il casino che avevano combinato.

‘Mikey è uscito adesso dal bagno, e abbiamo finito di mangiare alle otto!’ esclamò Amelie ridendo, guardai l’orario e notai che erano le nove passate, risi di gusto prima di rispondere.

‘Io ho mangiato da dio invece’ ammisi toccandomi la pancia gonfia.

‘Allora com’è lì?’ mi chiese Jennifer calma.

‘Sono adorabili, ve lo giuro! Mi sento a casa qui, mi hanno subito accettata. Mia zia si chiama Marisa, ma vuole essere chiamata Mary ed è la sorella di.. mia madre, poi c’è suo marito di nome Mark e poi c’è un ragazzo che dovrebbe essere un lontano cugino di nome Stephan, ma non ho ancora capito perchè abita qui con i miei zii’ spiegai il tutto velocemente.

‘Mh lontano cugino eh? E poi dicono che non sono una veggente’ esclamò Amelie facendo un faccia buffa.

‘La prossima volta tieni la bocca chiusa Am’ esclamò Ashton girandosi e potei immaginare che tirò alla mia amica un’occhiataccia perchè quest’ultima rise per poi scombinargli i capelli.

‘Ed è carino almeno?’ mi chiese Jennifer maliziosa, risi e sobbalzai quando una mano si poggiò sul mio fianco.

‘Con chi stai parlando?’ mi chiese Stephan, mi girai e lo vidi che si era abbassato all’altezza del mio viso, tanto che le nostre guance si sfioravano e guardava curioso lo schermo. Tutti i ragazzi si erano zittiti improvvisamente e vidi Ashton e Calum drizzare la schiena.

‘Come tu non vuoi che io entri in camera tua, tu non devi entrare nella mia’ esclamai girandomi verso di lui trovandomelo così a pochi centimetri di distanza, lui sorrise per poi sedersi affianco a me sul letto.

‘Questa è casa mia e decido io se entrare o meno’ esclamò duro, strabuzzai gli occhi e sentì nuovamente la rabbia ribollirmi in corpo tanto che quasi mi dimenticai dei miei amici che stavano assistendo alla scena, ma che soprattutto Ashton stava assistendo.

‘Vattene via da qui Stephan o..’ non finì la frase non sapendo che dire, ma un colpo di tosse mi fece riportare lo sguardo sul mio pc. Vidi Ashton che stringeva i pugni e Calum che gli toccava un spalla cercando di tenerlo tranquillo.

‘Oh ma questi sono gli amici di cui parlavi prima a cena? Fammi vedere!’ esclamò girando il computer verso di sè, ma glielo negai tenendomelo saldo sulle gambe.

‘Mi vuoi lasciare stare?’ lui mi guardò avvicinando il suo viso al mio, portando le sue labbra vicino al mio orecchio. Ashton si alzò di scatto, ma Calum lo ritirò giù subito.

‘Sappi che questa è casa mia e non ti consiglio di dormire da sola. Ci vediamo dopo piccola’ storsi il naso a quel soprannome, solo una persona poteva chiamarmi in quel modo e di certo non era lui. Mi lasciò un bacio languido sulla guancia per poi alzarsi e uscire velocemente dalla camera.

‘ Chi cazzo era quello?!’ urlò Ashton, lo guardai e mi maledissi per non aver chiuso la porta a chiave dietro di me.

‘Stephan, il mio lontano cugino’ 

‘Bhè a me sembra tutto tranne che un cugino’ disse Luke serio beccandosi le occhiatacce da parte di tutti, sospirai.

‘Ragazzi devo dirvi una cosa. Mio zio viaggia molto e quindi ha molti biglietti gratis da poter utilizzare, i miei zii vi hanno invitato a venire a stare qui perchè vorrebbero fare la vostra conoscenza. Il volo lo avreste lunedì alle otto di mattina.. che ne dite?’ spiegai il tutto velocemente, loro rimasero per un momento zitti a guardarmi per poi iniziare a urlare dei ‘certo, ovvio, non vedo l’ora’.

Salutai i ragazzi e poi scesi velocemente giù in salotto per paura di incontrare ancora Stephan per il tragitto. Trovai i miei zii l’uno vicino all’altro che mangiavano un po’ di popcorn mentre erano concentrati a vedere il film alla televisione, notai Jace sul secondo divano e mi andai a sedere vicino a lui non prima di aver sorriso ai miei zii. Lui mi accolse e mi tirò con lui facendomi stendere al suo fianco. Amavo il rapporto che avevamo restaurato io e Jace, per di più in così poco tempo.

‘Allora Di che hanno detto i tuoi amici?’ mi chiese lo zio.

‘Hanno accettato volentieri e non vedono l’ora di conoscervi’ lo vidi sorridere e annuire per poi tornare a guardare il film, mi voltai verso Jace che mi guardava.

‘Domani sarà una giornata impegnativa, dovremo andar a far visita agli altri parenti e la sera dovremo preparare tutte le camere per i ragazzi’ spiegò Jace accarezzandomi i capelli, annuì.

 

Non riuscivo a dormire, non so perchè ma quello che mi aveva detto Stephan mi ritornava ancora in mente così mi alzai e silenziosamente andai nella camera dove dormiva Jace. Era molto più grossa della mia e notai che vi erano un letto matrimoniale e due lettini. Vidi mio fratello steso al centro del letto con solo la luce del cellulare ad illuminargli il volto, a mio parer bellissimo. Non appena mi notò mi sorrise facendomi segno di andargli accanto e così feci.

‘Non riesci a dormire?’ mi chiese bloccando il cellulare, mi accucciai sul suo petto e decisi di raccontargli di quello che era successo con Stephan.

‘Quel bastardo..’ sussurrò stringendomi a sè, gli accarezzai il ventre piatto ora nudo cercando di alleviargli il nervosismo.

‘Jace mi spieghi che tipo di grado di parentela abbiamo con lui, perchè abita qui e soprattutto perchè tra te e lui c’è così tanta.. tensione’ lo vidi irrigidirsi per poi alzarsi, facendo alzare anche me poggiando la schiena contro il muro. Io stavo lì, ferma in attesa di sentire le sue spiegazioni.

‘La nostra bisnonna e il suo bisnonno erano fratelli e lui abita qui perchè l’hanno cacciato di casa i suoi genitori tanti anni fa e lo zio Mark e la zia Mary hanno deciso di accoglierlo in casa loro. Bhè ecco, lui.. quando me ne sono andato da qui per venire a cercarti, lui era in brutti giri, troppo brutti.’ lo guardai, ma volevo sapere di più.

‘Che tipo di giri?’ chiesi, lo vidi sospirare e passarsi una mano sul viso stanco.

‘Droga’ rimasi lì, ferma senza muovere un muscolo.

‘E.. e lo fa ancora? Si fa ancora?’ chiesi titubante, deglutendo rumorosamente.

‘Penso di si, non è un cattivo ragazzo solo che quando è a corto diventa un’altra persona. E’ per questo che oggi in aereoporto ti sembrava così tranquillo, aveva sicuramente appena sniffato mentre subito dopo che siamo arrivati a casa ha reagito in quel modo e anche prima è perchè lo sniffare a lui non basta più.’

‘Si-si buca?’ annuì e trattenni il respiro.

‘Non voglio che tu stia da sola con lui Di, non sa controllarsi quando è in astinenza.’  mi pregò con lo sguardo prendendomi una mano, lo guardai e annuì con difficoltà. Non potevo credere a quello che avevo appena sentito, non potevo credere che Stephan si drogasse, per di più si bucasse. 

 

 

 

 

 

 

 

EHI (:

Ciao ragazze, come state? (:

Allora che ne pensate di questo capitolo?

Che ve ne pare di Stephan?

Questa storia non avrà nulla a che fare con la droga, che sia chiaro ma volevo precisare la storia di questo ragazzo..

31 recensioniiiii diooo vi amoooooo

grazie mille veramente, io vi adoro giuro !

Spero di ricevere altre recensioni da parte vostra dicendomi che ne pensate <3

se volete contattarmi su twitter io sono: @badguardians se poi volete facebook basta scrivermi per messaggio qui (: mi farebbe molto piacere parlare con voi :3

GRAZIE MILLE ANCORA!

baci, Sof (:

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Capitolo 16
*** 16° capitolo: ***


‘Ma quindi ora dove stiamo andando?’ chiesi curiosa mentre salivo in macchina, accanto a Stephan. Non mi aveva rivolto parola per tutta la mattina e ora mi fissava insistentemente, era inquietante come cosa.

‘Andiamo da tua nonna, mia mamma.’ spiegò sorridente mia zia, annuì. Sentivo lo sguardo di Stephan bruciarmi addosso, mi faceva sentire a disagio e non riuscivo a fare nulla per farlo smettere.

‘Di, ti stanno chiamando’ mi fece notare Jace, scossi la testa come per svegliarmi e guardai il mio galaxy che squillava facendo comparire il nome di Calum sullo schermo.

‘Pronto?’ chiesi confusa da quella chiamata, non mi aspettavo mi chiamasse.

‘Ehi Di, tutto bene?’ mi chiese con una strana voce.

‘Calum che avete combinato?’ chiesi sospirando, capendo che avevano fatto qualcosa di sbagliato. Lo sentì sbuffare.

‘Quelle test di cazz..’

‘Ehi!’ urlarono due voci vicine, potei capire che appartenevano a Luke e Ashton.

‘Che hanno combinato Luke e Ashton?’ chiesi impazientemente.

‘Bhè sai che tuo zio ci aveva dato tutti i dati per poter prendere i biglietti per domani mattina? Bene, quei due hanno per sbaglio -ma non penso sia stato uno sbaglio- comprato i biglietti per questo pomeriggio, vorrà dire che alle sei saremo a Melbourne.’ spiegò sbuffando. E ora come facevo ad essere alle sei in aeroporto?

‘Ti mando un messaggio io, ci sentiamo dopo. Di a quei due, soprattutto ad Ashton, che so che è stato sicuramente lui la mente, che quando arriva ci devo parlare’ acconsentì e richiusi velocemente la chiamata.

‘Zia.. c’è un problema’ annunciai toccandomi i capelli, lei si girò guardandomi confusa.

‘I miei amici hanno sbagliato a prendere i biglietti e invece di prenderli per domani mattina, li hanno presi per oggi pomeriggio quindi alle sei saranno in aeroporto qui a Melbourne.’ sentì Jace ridacchiare, capendo sicuramente che era stato Ashton a combinare il casino e mi zia guardò mio zio.

‘Non ti preoccupare Diana, andrò io insieme a Jace a prenderli, in una macchina non ci entriamo tutti’ gli feci un sorriso a trentadue denti ringraziandolo.

‘Dico alla nonna di far venire anche lo zio John e lo zio James?’ chiese mia zia con il telefono in mano a Jace che annuì sorridendole.

Stavo per chiedere chi fossero questi zii di cui stavano parlando, ma la suoneria dei messaggi mi distrasse; Ashton.

‘Siamo salvi?’

Sorrisi alla stupidità del riccio, ma sentì una mano posarsi sul mio ginocchio scoperto dagli shorts. Alzai di scatto lo sguardo e lo puntai in due pozzi azzurri, un sorriso spavaldo si formò sul suo viso mentre prese a stringere la presa.

‘Staccati’ gli intimò Jace nell’orecchio, ma potei sentirlo benissimo. Stephan lo guardò di sfuggita lasciando il mio ginocchio, non prima di avermi fatto un altro sorrisetto.

‘Ci vediamo stasera, piccolo stupido’

Digitai velocemente la risposta e buttai il telefono nella borsa dato che eravamo arrivati.  Sulla soglia della porta c’era una donna, che avrà avuto poco più di settant’anni che sorrideva.

‘Ciao mamma’ esclamò zia Mary andando ad abbracciare la donna, lo stessero fecero Stephan e zio Mark, quando arrivò il turno di Jace la donna lo abbracciò e intravidi qualche lacrima caderle giù.

‘Oh quanto mi sei mancato tesoro mio’ disse accarezzandogli il viso, i suoi occhi azzurri lucidi spiccavano con la carnagione chiara.

‘Anche tu nonna..’ la riabbracciò e quando la donna si accorse di me, si staccò velocemente da Jace mettendosi una mano sul cuore.

‘Nonna, lei è Diana’ le disse Jace sorridendo leggermente, mi avvicinai e andandole davanti. La sua mano mi accarezzò una guancia e poi i capelli, i suoi occhi si stavano riempendo nuovamente di lacrime.

‘Pia..piacere’ balbettai sorridendo leggermente, lei mi prese una mano avvicinandosi. A quel contatto il mio corpo fu attraversato da migliaia di brividi, era un tocco così..familiare.

‘Oh bambina mia..’ disse per poi tirarmi e stringermi in un abbraccio, ricambiai e sentì un calore che non avevo mai provato prima.

‘Ciao nonna..’ le dissi e sentì che strinse ancora di più la presa, alzai lo sguardo leggermente e vidi i miei zii con affianco altre persone. Due uomini, entrambi con gli occhi lucidi e due donne, probabilmente le mogli che sorridevano emozionate, vicino a Jace e Stephan c’era un ragazzo.

‘Oh, cara non sai quanto io sia felice di averti qui’ disse staccandosi e asciugandosi le guance bagnate, le strinsi la mano rassicurandola che ora ero ritornata.

‘Diana loro sono John e James, i fratelli di tuo padre’ mi spiegò zio Mark, guardai i due uomini che mi si avvinarono.

‘Oh Diana, quanto sei cresciuta’ disse quello con i capelli neri, gli sorrisi e mi lasciai far abbracciare. Era alto, terribilmente alto e pensai che magari anche mio padre era così alto.

‘Sei veramente bellissima’ ammise l’altro sorridendomi, mi staccai da.. mio zio John e mi lasciai far abbracciare anche da lui.

‘Bhè di sicuro non ha preso dallo zio’ esclamò una donna sorridendo buffa, era bellissima come l’altra che le stava affianco, che non appena sentì quello che disse si mise a ridere.

‘Io sono Julienne’ mi abbracciò accarezzandomi la schiena, ricambiai un po’ a disagio.

‘Io Cheryl’ disse facendosi avanti l’altra, l’abbracciai e quando arrivò il turno del ragazzo mi abbracciò forte.

‘Io sono Lucas, ma chiamami Luke’ risi leggermente e pensai subito al mio di Luke.

‘Un mio caro amico si chiama come te’ esclamai non appena si staccò, lui rise.

‘L’ho sempre detto a mia madre che questo nome era troppo comune’ lo disse ad alta voce per farsi sentire e quando la donna, Cheryl, lo sentì gli rifilò una sberla leggera sulla nuca che fece ridere il figlio.

‘Andiamo dentro? Ho leggermente fame’ piagnucolò zio John, ridemmo ed entrammo tutti.

 

‘Diana, vuoi venire di là con noi o preferisci stare a vederti una stupida partita di calcio?’ mi chiese zia Mary, e tutti i presenti di sesso maschile la trucidarono con lo sguardo. Annuì e mi alzai da affianco a Luke seguendola in cucina dove tutte le donne stavano parlando mentre mia nonna preparava il pranzo.

Ero lì da nemmeno due ore eppure, come mi era successo con zia Mary e zio Mark mi ero subito ambientata e non mi facevo neanche più problemi a chiamarli zia e zio, perfino con Luke.

‘Oh Diana, eccoti!’ esclamò mia zia Julienne, mi andai a sedere vicino a lei sorridendole.

‘Allora cara, mi ha detto Mary che dopo arrivano i tuoi amici’ continuò mentre beveva un sorso di vino bianco, annuì sorridendole.

‘Si, ma doveva arrivare domani mattina solo che due di loro hanno sbagliato a prendere i biglietti’ spiegai velocemente e la vidi annuire.

‘Andranno Mark, John e Jace a prenderli dato che lo zio ha il camioncino’ annunciò zia Cheryl, annuì ringraziandola.

‘Sai perchè Luke ti sta così vicino?’ chiese cambiando discorso Julienne, scossi la testa. In effetti avevo notato che Luke, mi era sempre stato vicino ma pensavo fosse perchè gli stavo simpatica e basta.

‘Quando eravate piccoli, giocavate sempre insieme. Siete nati lo stesso anno, solo a qualche mese di distanza. Quando, bhè è successa quella cosa, lui ha sofferto molto anche se aveva solo quattro anni..’ spiegò continuando. Sorrisi all’idea di noi due piccoli che magari facevamo anche il bagno insieme.

‘Aspetta, dovrei avere delle foto vostre da piccoli! Mary controlla tu qui’ esclamò mia nonna, andando velocemente fuori dalla cucina. Poco dopo la ricomparì con in mano due foto dentro delle cornici, me le porse per poi ritornare di corsa a fare quello che stava facendo prima.

Nella prima fotografia vi erano fotografati due bambini, una bambino e una bambino con poco più di un anno di vita. La bambina aveva una bandana rossa in testa che spiccava sui suoi capelli biondi, la pelle leggermente abbronzata faceva contrasto con il costumino di Titti rosa, aveva in mano un secchiello verde e lo teneva in alto mentre rideva guardando il piccolo accumulo di sabbia. Affianco a lei c’era un bambino con i capelli rossi sparati in aria, il costume verde spiccava sulla pelle rossa per il sole. Aveva in mano una piccola paletta, guardava concentrato la sabbia mentre cercava di costruire qualcosa.

Nella seconda invece erano più grandi, quattro anni sicuramente. Erano sdraiati su un tappeto scuro, sembrava stessero parlando tra di loro. Attorno avevano dei giochi, sia maschili che femminili e la bambina teneva tra la braccia un piccolo Winnie the Pooh mentre il bambino aveva tra le mani un modellino di Spiderman.

‘Non ti separavi mai da quel pupazzo’ spiegò zia Mary, le sorrisi e mi asciugai una lacrima che non mi ero accorta fosse scesa.

 

Il pranzo si era svolto nei migliori dei modi e ora stavo aspettando Lucas per andare a fare un giro, ero emozionata di passare finalmente del tempo con lui.

‘Ricordati di tornare per le sei e un quarto Diana’ disse Jace lasciandomi un bacio sulla guancia, annuì e vidi Lucas comparirmi affianco.

‘Ci vediamo dopo!’ urlò per poi tirarmi da un polso fuori da casa, mi mise un braccio attorno alle spalle incitandomi a seguirlo.

‘Andiamo a piedi?’ piagnucolai, sorrise dandomi un buffetto sulla guancia.

‘Spero che i tuoi anfibi siano comodi, perchè ti farò camminare’ disse ammiccando con la testa agli anfibi che avevo ai piedi, sbuffai.

‘Vorrà dire che mi offrirai il gelato’ fece una faccia contrariata per poi spingermi leggermente e tirarmi a camminare.

 

‘Quindi questo Ashton è il tuo ragazzo?’ mi chiese mentre eravamo al mc seduti a gustarci i nostri gelati, annuì. ‘E come si comporta con te?’

‘Oh bene, fin troppo bene’ ammisi ridacchiando, poi mi venne in mente la brillante idea di fare uno scherzo al riccio, come una piccola rivincita.

‘Che hai in mente?’ mi chiese ridendo, avendo capito ovviamente che volevo fare qualcosa.

Mi sedetti affianco a lui ed estrassi il mio cellulare, lui capì e posò la coppetta sul tavolo prendendomi il telefono dalle mani, mi mise un braccio attorno alle spalle e mi avvicinai a lui dandogli un bacio sulla guancia. Sapevo che Ashton sarebbe morto dalla gelosia e perciò la postai subito su facebook, sapendo che subito uno dei ragazzi lo avrebbe avvertito. La foto non faceva pensare che fossimo cugini, ed era perfetto per il mio piano.

‘Sei incredibile’ esclamò Lucas scuotendo la testa riprendendo a mangiare, mi andai a sedere nuovamente di fronte a lui ricominciando a mangiare.

‘Bhè, almeno impara a non farmi scherzi del genere’ rise nuovamente.

‘Pensare che l’ultima volta che ti ho vista eri piatta’ sbottò all’improvviso, il gelato mi andò di traverso e dovette darmi dei colpetti sulla schiena per farmi riprendere.

‘Luke!’ urlai una volta ripresa, lui mi guardò tipo per dire che non aveva detto nulla di che.

‘Ma è vero! Sei bellissima, ovviamente sei tutta tuo cugino’

‘Ma zitto stupido!’ gli lanciai il cucchiaino che gli finì in fronte, risi di gusto alla sua faccia.

 

‘Andiamo su quella?’ lo pregai indicandogli con un dito le montagne russe alte il triplo di quelle normali, lo vidi deglutire nervosamente.

‘Ma no dai, fa schifo! Andiamo sul galeone!’ esclamò girandomi per le spalle, puntai i piedi per terra rigirandomi.

‘Ci siamo appena stati due volte Luke!’

‘Non c’è due senza tre!’

‘Ecco il tre è quella, muoviti!’ esclamai per poi raggiungere velocemente la fila per la giostra, lo vidi sbuffare e raggiungermi.

‘Non mi dire che hai paura’ gli dissi trattenendo un sorriso divertente, lui mi guardò scuotendo la testa ma i suoi occhi lo tradivano.

‘Hai 17 anni e hai paura di una giostra?’ gli chiesi e non potei trattenere una risata, lo vidi diventare rosso dato che avevo attirato l’attenzione di qualcuno. Mi mise una mano sulla bocca cercando di farmi stare zitta, ma non ci riuscivo.

‘Ok ok, ammetto di essere un pochino spaventato’

‘Un pochino? Ma se.. oh si, ecco noi andiamo nei primi due posti’ mi trucidò con lo sguardo e lo tirai dalla maglietta trascinandolo, nel vero senso della parola, ai posti che ci spettavano.

‘Per qualunque cosa stringimi la mano, ok?’ annuì e non appena la giostra partì mi prese la mano stringendomela.

 

‘Oh terra adorata!’ urlò uscendo di corsa da lì, risi come avevo fatto per tutto il tempo del giro e andai a ritirare la foto. Se prima ridevo da morire, ora sarei crepata. Nella foto c’era Luke che mi stringeva la mano con una faccia che pareva stesse per piangere, mentre io urlavo e ridevo allo stesso tempo.

‘Sei una schiappa, hai paura di tutto!’ mi trucidò con lo sguardo, ma non appena vide l’orario strabuzzò gli occhi.

‘Di siamo in ritardo! Sono le sette meno venti!’ spalancai gli occhi, non dissi niente che presi a correre per tornare a casa con mio cugino che cercava di starmi accanto con l’affanno.

 

‘ti-ti giu-giuro che no-non ti seguo più’ esclamai poggiandomi alla staccionata della casa di mia nonna, avevamo corso come se stavamo correndo la maratona e ora di fiato non ce ne rimaneva molto.

‘Ci riprendiamo e entriamo’ disse, annuì e dopo cinque minuti che avevamo ripreso fiato entrammo.

‘Cazzo Luke staccati!’ urlai cercando di togliermelo di dosso, ma lui si ostinava a starmi attaccato cercando di prendermi la foto dalle mani.

‘Dammi quella fotografia Diana!’ urlò, gli feci la linguaccia andando in cucina dove trovai mia nonna e zia Mary che stavano preparando qualcosa.

‘Cos’avete da urlare voi due?’ chiese severa mia nonna.

‘Questo ragazzo ha paura di una giostra, vi rendete conto? Poi dovete vedere la foto, aspetta ec.. LUCAS!’ urlai al ragazzo che era riuscito a fregarmi la fotografia dalle mani, sentì mia nonna e mia zia ridere.

‘Certo che siete rimasti sempre gli stessi’ esclamò ridendo mia zia.

‘Che taglia porti di reggiseno?’ mi chiese Luke, lo guardai confusa.

‘Ma che cosa..? DAMMI QUELLA FOTO!’ urlai saltandogli addosso, ma lo stupido non riuscì a tenermi e cademmo entrambi a terra. Mi allungai e finalmente riuscì a strappargli la fotografia, lo sentì sbuffare e poi un colpo di tosse ci fece girare tutti e due. Sulla soglia c’erano Amelie e Jennifer che ci guardavano divertite, lasciai perdere Luke e la fotografia e andai ad abbracciare le mie migliori amiche.

‘Oh su Di, non ci vediamo solo da due giorni’ esclamò Jennifer mentre le soffocavo in un abbraccio.

‘E’ sembrata una vita’ piagnucolai mentre mi staccai.

‘La solita esagerata’ disse Amelie ridendo, le feci la linguaccia però poi mi ricordai della fotografia. Mi girai e vidi che ora mio cugino era in piedi composto, ma tra le mani teneva la mia fotografia.

‘Arrivo subito, ho una questione in sospeso’ le vidi annuire divertite per poi spostarsi dall’uscio della porta, mi avvicinai a Lucas ma questo fu più svelto di me e corse fuori dalla cucina verso il soggiorno, inutile dire che gli corsi dietro. Sembravamo due bambini di cinque anni eppure mi stavo divertendo da matti.

‘Te la brucio!’ urlò.

‘Provaci e ti ammazzo!’ urlai saltandogli addosso, questa volta mi prese tenendomi per i glutei, sapevo che lo faceva apposta e sapeva che questo mi avrebbe fatto ancora più incazzare.

‘Ti ho mai detto che hai un bel culo?’ mi chiese ridendo mi dimenai, ma mi teneva stretta e velocemente mi portò in soggiorno.

‘Ti ammazzo Luke, te lo giuro.’ esclamai, avevo appoggiato la testa sulla sua schiena e non vedevo cosa avevo davanti e quando non ricevetti nessuna risposta alzai la testa e mi ritrovai tutti i miei amici seduti sui divani con i miei zii. Saltai giù velocemente dalla schiena di Lucas per andare ad abbracciare Michael, il primo che mi era capitato davanti.

‘Mikey!’ urlai, lo sentì ridere e mi lasciò un bacio sulla guancia.

‘Ciao stronzetta’ mi salutò Luke saltandomi addosso, come faceva di solito. Risi facendolo scendere ed abbracciandolo.

‘Luke la lasci anche un po’ per noi?’ chiese una voce divertita alle sue spalle, il biondo sbuffò e mi ritrovai il mio migliore amico che mi sorrideva. Aprì le braccia e mi ci tuffai dentro aspirando il suo profumo.

‘Mi sei mancata scimmietta’ mi disse in un orecchio, per non farsi sentire, come risposta lo strinsi ancora di più.

‘Dov’è Ash?’ chiesi non vedendolo, Calum guardò Luke e Michael.

‘Lui ha avuto un imprevisto e non è potuto venire Di..’ spiegò Michael, io abbassai lo sguardo. Ero dispiaciuta, avevo veramente voglia di vederlo e sapere che non era lì…

‘Oh, ho..ho capito’ finsi un sorriso e sentì le braccia di Luke avvolgermi.

 

 

 

 

EHI (:

Come state?

Allora che ve ne pare di questo capitolo? (:

Io amo il personaggio di Lucas e poi mi fa morire AHAHAH
Grazie mille per tutto! <3
Spero che mi lasciate una recensione :3
se volete contattarmi: manibus_

Vi lascio le foto dei personaggi:

ZIO JAMES:  ZIO JOHN: ZIA JULIENNE:  ZIA CHERYL:  LUCAS/LUKE: 

Sof :)

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Capitolo 17
*** 17° capitolo: ***


‘Allora tu devi essere il ragazzo di Diana, giusto?’ chiese zio James a Calum, mi strozzai con gli spaghetti che stavo mangiando e sentì anche qualcun altro farlo, vidi Calum diventare leggermente rosso e sentì la risata di Luke di sottofondo.

‘Oh no ecco..’ iniziò a dire Calum, ma mia zia Cheryl lo interruppe.

‘Oh siete proprio carini insieme, lo sapete?’ se prima mi stavo strozzando ora stavo direttamente soffocando e la risata di entrambi i Luke riecheggiò nella stanza.

‘Oh dai piccioncini, datevelo un bacetto no?’ chiese Lucas con una voce irritante e facendo il verso del bacio, gli tirai un calcio da sotto il tavolo che lo portò a mugugnare qualcosa a me non noto.

‘Oh si cari, di noi non dovete vergognarvi! Sapete quanti baci che ho visto io!’ esclamò mia nonna facendo ridere le mie amiche, lo facevano apposta tutti.

‘Guardate che..’ ancora una volta fui interrotta.

‘A quando il matrimonio?’ chiese di nuovo Lucas, evidentemente il calcio non gli era bastato. Provai di nuovo, ma beccai Luke che mi uccise con lo sguardo.

‘Matrimonio? Oddio Diana, non sei un po’ troppo giovane?’ chiese zia Julienne mettendosi una mano sul cuore seriamente preoccupata, la guardai come per chiederle ‘ma fai sul serio?’.

‘No vi state sbagliando, noi..’ provò Calum, ma fu interrotto anche lui. Andai in cerca dell’aiuto dei miei amici, ma stavano ridendo tutti cercando di non farsi vedere.

‘Ma non abbiamo nemmeno conosciuto i tuoi genitori caro..’ esclamò mia nonna tirando fuori un vecchio nokia, pronta per far sapere a tutti la notizia. L’unica cosa che feci fu di prendermi la testa tra le mani sconsolata.

‘E neanche i tuoi genitori addottivi Diana’ aggiunse zio John, vidi zia Mary e zia Mark guardare la scena divertiti dato che loro sapevano la verità.

‘Ve lo date un bacetto?’ chiese di nuovo Lucas, stavo per tirargli un altro calcio quando Luke mi fermò con un gesto della mano.

‘Ferma, faccio io’ disse per poi tirare un pugno, fin troppo piano per i miei gusti, a mio cugino.

‘Ma voi asiatici che tipo di cerimonie fate? Andate in chiesa?’ chiese mia nonna a Calum, i miei amici scoppiarono a ridere senza più trattenersi e tutti i miei zii li guardarono interrogativi.

‘Noi due non stiamo insieme, non ci sposiamo e no caro Lucas, non ce lo diamo il bacetto. Lui è Calum, il mio migliore amico non Ashton’ esclamai un po’ stanca di quella situazione, ad un tratto nessuno parlò più e vidi le bocche leggermente aperte dei miei parenti.

‘Che figura di merda’ sbottò all’improvviso zio John facendo ridere tutti.

Amavo quella famiglia.

 

‘Perchè Ashton non mi risponde al telefono?!’ chiesi esasperata alle ragazze lanciando il telefono sul letto, loro si scambiarono un veloce sguardo d’intesa e Jennifer mi venne vicina accarezzandomi la schiena.

‘Magari non lo sente..’ provò a dire, ma la fermai in partenza.

‘Come fa a non sentirlo dopo le trenta chiamate che gli ho fatto?! Qui c’è sotto qualcosa e ora dovete dirmelo’ esclamai guardandole seria, loro sussultarono mostrandomi che avevo ragione; mi nascondevano qualcosa. Come poteva Ashton non presentarsi qui senza nemmeno avvisarmi e per dipiù senza rispondere a nemmeno una di tutte le chiamate che gli ho fatto?

Ora che avevo bisogno di lui, lui non c’era.

‘Di scusaci, ma non possiamo dirti niente..’ iniziò Amelie.

‘AMELIE!’ urlò Jennifer e la mia amica si tappò subito la bocca come se si fosse resa solo conto all’ora che non doveva dire nulla. Rivolsi loro uno sguardo truce, ma sapevo che non mi avrebbero detto nulla perciò decisi di andare dall’unica persona che sapevo mi avrebbe detto tutto.

‘Dove vai ora?’ mi chiese Jennifer vedendo che recuperavo il mio telefono dal letto e uscivo dalla camera, le rivolsi uno sguardo impassibile.

‘Da Luke’ e così uscì andando in cerca del biondo.

 

‘Luke dammi il tuo telefono per favore’ esclamai entrando in salotto dove tutti erano riuniti a vedere una partita di football, i miei zii erano usciti e ci avevano lasciato casa libera per tutta la serata.

‘A cosa ti serve?’ mi chiese Lucas porgendomi il suo iphone, lo guardai sorridendo appena e ridandoglielo.

‘Non tu Luke, Hemmings sto parlando con te’ esclamai guardandolo, mi dava le spalle e stava bevendo della birra ed era un po’ brillo, forse era per quello che me lo diede senza chiedere spiegazioni.

‘Dove vai Diana?’ mi chiese Calum, lo guardai e capì tutto, abbassò lo sguardo e uscì di casa andandomi a sedere sugli scalini all’ingresso.

Sbloccai molto velocemente il telefono e cercai il numero di Ashton; uno, due, tre squilli..

‘Pronto?’ la sua voce era così tranquilla e per fortuna che non lo sentiva.

‘Ciao Ashton’ dissi con tono fermo.

‘Di-Diana? Che ci fai con il telefono di Luke? E lui dov’è ora?’

‘Ti conviene avere una buona spiegazione al perchè tu non mi risponda al cellullare, ma soprattutto al perchè tu non sia qui come tutti gli altri.’ dissi dura, passarono secondi che mi parvero infiniti prima che rispondesse.

‘Cos’è non ti diverti abbastanza con il rosso con cui hai passato tutta la giornata?’ mi chiese aspro e tagliente. Spalancai gli occhi e sentì il nervoso salirmi alle stelle, era troppo stupido quel ragazzo.

‘Tu mi stai facendo capire che tu non sei venuto qui a conoscere la mia famiglia, sapendo quanto ci tenessi, solo per un tuo stupido capriccio?’ quasi urlai alzandomi di fretta in piedi.

‘Un mio stupido capriccio? Tu te la spassi tutto il pomeriggio con un ragazzo che conoscerai da si o no qualche ora, che sicuramente penserà solamente a portarti a letto e io dovrei pure starmene zitto?’ urlò.

‘Sei uno stupido Ashton Irwin, un dannato stupido!’ urlai calciando un sasso che avevo davanti, sentì dei movimenti dietro di me e vidi Calum alla porta che mi guardava preoccupato, d’altronde come biasimarlo avevo sicuramente svegliato tutto il vicinato con le mie urla.

‘Ma giusto, torna da quello! Fattela con quella e lasciami in pace!’ urlò e sentì qualcosa sbattere, sussultai e sentì una mano accarezzarmi dolcemente un braccio. Sorrisi al mio migliore amico, ma rimasi concentrata su Ashton.

‘Va bene, torno da mio cugino. Ciao Ashton’ esclamai attaccando e dando il cellulare in mano a Calum per poi correre in casa. Mi scontrai con Jace che sembrava infuriato e Lucas che mi guardava dolcemente.

‘Che è successo?’ mi chiese appena, ma sentì delle urla da fuori così con Lucas e Michael che mi si era avvicinato andammo a vedere per poi trovare Calum che parlava al telefono.

‘Ashton sei un coglione! Noi te l’avevamo detto che era una cosa esagerata!’ esclamò alzando la voce di poco tirandosi i capelli leggermente, feci segno a Michael e Lucas di rientrare. Me la sarei sbrigata  da sola questa cosa.

‘Cal, lascia perdere..’ sussurrai avvicinandomi a lui, lui mi guardò scuotendo la testa ma gli presi il cellulare di mano portandomelo all’orecchio.

‘Senti lasciami in pace, hai esagerato. Di bambini attorno ne ho abbastanza e non voglio rovinarmi questi ultimi giorni qui a Melbourne. Ci risentiamo quando torno, ciao.’ dissi e attaccai nuovamente senza dargli il tempo di rispondere. Il cellulare prese a vibrare nuovamente, ma lo ignorai mettendomelo in tasca e andando a sedermi sugli scalini con Calum al seguito.

‘Di mi dispiace..’

‘Calum non puo’ fare così, è stata una cosa stupida e da bambini. Era uno scherzo, bastava che mi chiamava e chiedeva invece ha rinunciato a venire qui e conoscere i miei zii. Avevo bisogno di lui, come di tutti voi eppure lui non è qui..’ esclamai tirandomi leggermente le punte dei capelli, Calum mi prese le mani tra le sue stringendole dolcemente.

‘Lo so Di, ma tutti sbagliano. Si è comportato da bambino, ma non fargliene una colpa’

‘Cal è grande oramai, non puo’ comportarsi ancora così.’ lui annuì e poggiò la testa sulla mia spalla.

‘Mi erano mancati questi momenti con te..’ ammise a bassa voce, sorrisi e gli accarezzai i capelli.

‘Anche a me Cal..’ sussurrai a mia volta, alzò la testa lentamente e mi sorrise lasciandomi un bacio sulla guancia. Si allontanò di poco e prese a fissarmi le labbra, i suoi occhi andavano dalle mie labbra ai miei occhi ed era sbagliato. Lui non doveva fare così, mi complicava solamente le cose.

‘Sei bellissima Diana..’ mi disse avvicinandosi di poco, sentivo il suo respiro che mi solleticava la punta del naso e mi allontanai lentamente, vidi la delusione nei suoi occhi che si abbassarono subito e si allontanò di scatto da me.

‘Cal ti prego, non peggiorare le cose.. ti prego..’ sussurrai avvicinandomi a lui, mi guardò e mi mostrò un sorriso che sapevo fosse forzato. Lo abbracciai e come ogni volta lui era l’unico sempre presente per me, l’unico di cui mi importava veramente.

 

 

Erano passati così velocemente quei tre giorni che non ce n’eravamo nemmeno accorti, eravamo stati veramente bene con i miei zii. Una parte di me sarebbe voluta rimanere lì con loro a Melbourne, ma l’altra sapeva che il mio posto era a Sidney.

‘Fai la brava Diana e vienici a trovare presto’ mi disse zio Mark abbracciandomi stretto, ricambiai per poi annuirgli una volta staccati.

‘Mi mancherai tantissimo piccola mia’ esclamò mia zia abbracciandomi, ricambiai stringendola ancora di più e sentì gli occhi farsi ancora più lucidi, gli sussurrai un ‘anche tu zia’ e passai a Stephan. Ci scambiammo un paio di sguardi prima di sorriderci e abbracciarci.

‘Fai la brava Diana, ci vediamo presto’ mi disse stringendomi, ricambiai sorridendo pensando che mi aveva detto la stessa cosa di mio zio. Stephan era veramente un bravo ragazzo e in quegli ultimi giorni avevamo restaurato un bel rapporto anche se quello che faceva gli portava a continui sbalzi d’umore.

‘Vienimi a trovare’ gli dissi lo vidi annuire sorridente e mi lasciò un bacio sulla guancia, guardai dietro di lui e vidi Lucas che mi guardava con sguardo triste, non ci pensai due volte che gli corsi incontro saltandogli in braccio abbracciandolo. Sentì uno scatto di una fotografia e vidi Jennifer con in mano il cellulare che mi regalò un sorriso complice, ricambiai riportando l’attenzione su mio cugino che mi lascò rimettere i piedi a terra.

‘Mi mancherai bambolina’

‘Anche tu Luke, ma verrai a trovarmi presto vero?’ gli chiesi speranzosa, annuì e sentì la voce degli auto-parlanti chiamare il nostro volo, gli sorrisi un’ultima volta e salutai con una mano mio fratello che sarebbe rimasto lì ancora un po’. Ci eravamo salutati prima, sapevo che mi avrebbe tenuta tanto a farmi raccomandazioni, a mio parere inutili, ed era per questo che ora gli avevo rivolo solo un veloce saluto. 


‘Ti prego, rispondimi’

Sospirai guardando il nuovo messaggio che mi era arrivato, uno dei tanti che Ashton mi mandava. Non avevo voluto sentirlo per tutto il mio soggiorno a Melbourne, non volevo chiarire via telefono e per di più non si meritava di rovinarmi la mia piccola vacanza. Come al resto di tutti i messaggi non gli risposi e cacciai il telefono in borsa.

‘Non gli rispondi?’ mi chiese Luke sorridendomi dolcemente, scossi la testa e lanciò uno sguardo a Calum che era preso ad ascoltarsi la musica senza darci retta.

‘Perdonalo Di, è uno stupido ma ci tiene a te’ annuì e mi appoggiai su di lui, sentì subito la sua testa posarsi sulla mia e poco dopo ci addormentammo entrambi.

 

‘Guarda come sta sbavando Luke’ esclamò una voce ridendo, aprì lentamente gli occhi e vidi Michael affacciato dal suo posto che guardava Luke ridendo. Alzai la testa facendo spostare Luke che continuava a dormire, mi stiracchiai sentendo dolori ovunque e mi toccai una guancia; era bagnata.

‘Ma che cazzo..?’ esclamai e vidi Michael e Calum scoppiare a ridere, guardai Luke che aveva un po’ di bavetta che gli usciva dall’angolo della bocca e quando capì che la cosa che mi ritrovavo sulla faccia era la sua bava mi venne un conato di vomito. Odiavo l’odore della saliva e ogni volta che lo sentivo mi veniva da vomitare.

‘Fazzoletto?’ mi chiese ridendo Michael porgendomi un fazzoletto, lo fulminai con lo sguardo e presi velocemente il fazzoletto pulendomi lo schifo che avevo sulla guancia.

‘Dovremmo svegliarlo, stiamo per atterrare’ annunciò Calum.

‘Per me possiamo anche lasciarlo qui’ ammisi alzando le spalle, sentì il moro ridere leggermente e si sporse per scuotere leggermente il biondo accanto a me.

‘Ma che..? Oh siamo arrivati?’ chiese Luke aprendo di scatto gli occhi guardando confuso Calum che si rimise al suo posto, senza guardarlo gli porsi il fazzoletto e potei vedere con la coda dell’occhio che era diventato leggermente rosso.

‘Questa è la seconda volta che ti becco a sbavare e questa volta l’hai fatto sulla mia guancia’ esclamai indicandomi la guancia, lui rise chiedendomi scusa e sospirai. Di una cosa ero sicura; non avrei mai dormito con Luke Hemmings.

 

‘Chi ci viene a prendere?’ chiese Luke mentre si guardava intorno in cerca di qualche faccia familiare, aveva ancora i capelli scombinati insieme ai vestiti e gli occhi leggermente assonnati.

‘Luke tu vieni con me e Jennifer, ci viene a prendere mio padre’ annunciò Amelie, il biondo annuì poggiando un braccio sulle spalle di Jennifer come a sostenersi.

‘E a noi? Maura e Robert sono a lavoro e Dennis è partito’ chiesi guardando Calum che guardò velocemente Michael. No, non ci dovevano pensare nemmeno.  Non feci in tempo a dire niente che Luke corse incontro a qualcuno e potei riconoscere dai ricci e la solita bandana chi era.

‘Ashton!’ urlò Michael e vidi il riccio con Luke affianco venirci vicini, quando mi vide si bloccò per un secondo e, dannazione era bellissimo. Nonostante fossi più che arrabbiata con lui, non riuscivo a trattenere la marea di emozioni che mi stavano invadendo.

‘Bhè.. noi vi aspettiamo fuori’ esclamò Michael, salutai gli altri tre sapendo che non li avrei visti dopo e se ne uscirono tutti lasciandoci ‘soli’.

‘Preferisco andare a piedi, grazie’ esclamai acida una volta che Ashton ebbe fatto un passo in avanti.

‘Ti prego Di.. ho sbagliato, lo so ma..’ provò a giustificarsi, ma lo fermai interrompendolo.

‘No tu non lo sai, perchè per una stupidata non sei venuto. Sono venuti tutti tranne te, tranne il mio ragazzo.’ iniziai a sentire le gambe molli e la testa girarmi leggermente, lui mi venne vicino e non ebbi la forza di allontanarmi. Non potevo, o meglio non volevo.

‘Lo so Diana, lo so. Sono stato impulsivo, dovevo chiamarti e chiedere ma.. ho fatto un gesto da bambini, ma perdonami..’ sussurrò prendendomi la mano, i suoi occhi erano supplichevoli e non riuscì a tenere il contatto così abbassai lo sguardo sulle nostre mani. Mi erano mancate, mi era mancato avere un contatto con lui.

‘Avevo bisogno di te e tu non c’eri..’ sussurrai sentendo gli occhi inumidirsi, mi prese dolcemente il mento con una mano tirandomelo su. Non mi ero accorta che si fosse avvicinato così tanto, non mi ero accorta di quanto in realtà mi fosse mancato.

‘Sono stato un coglione, ma ti prometto che verrò di nuovo a Melbourne con te. Ma ti prego, ora baciami’ disse queste ultime due parole supplicandomi e non resistetti, lo baciai. Strinsi le braccia attorno al suo collo e sentì le sue mani posarsi sulla mia vita facendo aderire i nostri corpi alla perfezione, sentivo il suo cuore accelerare sempre di più insieme al mio.

Mi era mancato da morire.

 

 

 

 

 

 

 

 

EHI (:

Allora come state?

Che ve ne pare del capitolo?

Adesso sapete perchè Ashton non era andato a Melbourne e ha avuto un comportamento infantile.

La parte iniziale mi fa morire, c’è immaginateveli AHAHAHAH

Allora che coppia shippate ancora? :’)

Grazie mille per tutto, per le recensioni e per seguire la mia storia sapete che ci tengo tantissimo <3

Se volete passate anche dalla mia altra storia, il protagonista è Calum ed è diversa da questa (:

Sparisco ora, fatemi sapere che ne pensate <3

Ciao belle,

Sof xx

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Capitolo 18
*** 18° capitolo: ***


‘No Luke smettila!’ esclamai sospirando, sentì un brontolio dall’altra parte del telefono ma feci finta di nulla.

‘Non ti costa niente! Perchè non vuoi?’ mi chiese piagnucolando come un bambino, sbuffai girandomi velocemente a pancia in giù nel letto.

‘Luke sei un porco, non ti mando nessuna foto dei miei reggiseni e ora smettila!’ urlai esasperata da quelle stupide domande di mio cugino, lo sentì scoppiare a ridere cosa che portò a ridere anche a me.

‘Vorrà dire che mi farò bastare i porno’

‘Ma fai schifo!’ urlai scoppiando a ridere, mi bloccai solamente quando sentì qualcuno bussare ‘Luke zitto un attimo, avanti!’ esclamai girando la testa verso la porta e vidi entrare Calum sorridente, gli ricambiai il sorriso a mo’ di saluto.

‘Rosso ci sentiamo più tardi, addio’ esclamai chiudendo velocemente la chiamata e girandomi verso il moro che ora era ai piedi del mio letto, fin troppo sorridente.

‘Che hai da sorridere così tanto?’ gli chiesi curiosa facendogli segno di venire accanto a me, si tolse velocemente le scarpe lasciandole sul tappeto e si tuffò sul letto facendolo cigolare. Lo guardai e mi saltò addosso accucciandosi sopra di me come se fossi stato il suo pupazzo preferito, solo che mi stava soffocando così con non molta delicatezza lo spinsi giù dal mio stomaco ma rimase comunque con le gambe sopra le mie e ora mi stava guardando.

‘Non ci crederai mai Di! Una cosa bellissima!’ urlò alzandosi di scatto con il busto, sorrisi a vederlo così felice e mi tirai su così ad essere alla sua altezza.

‘Dimmi Calum avanti!’ esclamai sorridendo, mi prese una mano tra le sue e le fissò per qualche secondo prima di riportare lo sguardo sul mio viso mantenendo lo stesso sorriso di prima se non più grosso.

‘I miei genitori vanno a fare uno specie di tour di tre tappe e staremo via circa tre settimane, una settimana per città. La prima tappa l’hanno decisa loro; New York, la seconda mia sorella Parigi e la terza io.. ovvero Londra!’ urlò facendo brillare gli occhi, lo abbracciai subito felice e lui ricambiò stringendomi più forte che poteva. Sapevo quanto lui ci tenesse a visitare Londra, è sempre stato il sogno di entrambi da quando eravamo alle medie e ora almeno uno dei due riusciva a realizzare questo piccolo sogno del cassetto.

‘Sono così felice per te Cal, ma quando partite?’ gli chiesi euforica staccandomi da lui.

‘Vorrai dire partiamo’ esclamò serio cercando di trattenere il sorriso di felicità, lo guardai confusa. Ora cosa centravo io?

‘Pensavi veramente che sarei partito senza di te? E’ dai tempi delle medie che ci immaginiamo a girare per le vie di quella città e senza di te non lo voglio fare.’ disse serio guardandomi, sentì gli occhi pulsarmi e mi gettai addosso a lui facendolo cadere di schiena sul materasso. La felicità che provavo in quel momento in quel momento era immensa e non riuscivo a capacitarmi di come Calum ci fosse riuscito.

‘Dio grazie grazie Cal!’ esclamai stringendolo ancora di più, lui rise e mi strinse ma mi alzai subito impaziente di sapere altro.

 

POV. CALUM

Era così felice ed euforica che non smetteva di farmi domande su domande da ben dieci minuti e io non potevo far altro che risponderle sorridendo. Sapevo che l’avrebbe resa felice questa notizia ed è per questo che ho praticamente costretto i miei genitori ad andare Londra, infondo sapevano il perchè ma preferivano andare in una località di mare essendo estate.

Ora Diana stava girando per la stanza in cerca di qualcosa continuando a dire dei ‘oh mio dio non ci credo’ ‘andrò a Londra cazzo’ e io non riuscivo a staccarle gli occhi da dosso. Era bellissima, ma non era mia.

Scossi la testa e portai lo sguardo sul comò dove vi erano delle foto notando una nostra foto di quando avevamo circa sei anni. Avevamo in mano degli attrezzi da giardinaggio, in testa dei buffi cappelli e ai piedi degli stivali verdi per pioggia, i vestiti erano sporchi e anche le nostre facce ma sorridevamo mostrando dei buchi tra i denti. Sorrisi malinconico a quel ricordo e riportai lo sguardo sulla mia migliore amica che ora aveva tra le mani una valigia arancione un po’ impolverata.

‘Di, ma che stai facendo?’ le chiesi confuso guardandola, lei mi guardò sorridente alzando le spalle.

‘Sto preparando la valigia, non vedi?’ mi spiegò con tono ovvio, la guardai storto per poi scoppiare a ridere.

‘Di partiamo tra due settimane, cosa la prepari a fare ora la valigia?’

‘Vabbè, almeno non mi trovo a fare tutto questo all’ultimo momento’ disse prendendo uno straccio per poi passarlo sulla valigia velocemente. Non potei che sorridere ancora di più.

 

POV. DIANA

‘Ehi amore’ esclamò Ashton alzando gli occhi dal libro che stava leggendo, gli sorrisi chiudendo la porta dietro di me e feci un bel respiro profondo andando a stendermi vicino a lui. Mi stampò un bacio dolce sulle labbra per poi poggiare il libro assieme agli occhiali sul comodino.

‘Gli altri?’ chiese avvolgendomi un braccio attorno alle spalle stringendomi a lui.

‘Mike e Cal sono usciti, Luke sarà a casa sua’ dissi, il riccio annuì e senza preavviso iniziò a baciarmi e non potei far altro che ricambiare.

Ashton si posizionò sopra di senza mai staccarsi e fece scendere una mano al livello dell’orlo della mia maglietta alzandola di poco, iniziò ad accarezzarmi dolcemente il fianco e poi la pancia. Sentì delle vibrazioni salirmi su per tutto il corpo quando tolse la mano per portarla sulla mia gamba alzandola facendola allacciare attorno al suo bacino incominciando a toccarmi la coscia e infine il sedere. Smise di baciarmi per poi iniziare a baciarmi il collo e fece cambio mano facendo fare all’altra mia gamba lo stesso procedimento dell’altra, si appoggiò di più su di me senza pesarmi e iniziò a baciarmi prima il collo poi il petto facendomi ansimare. Iniziò a sbottonarmi i primi bottoni della camicia che portavo, ma qualcosa mi fece portare le mani sulle sue facendole fermare e riportai le gambe giù dritte sul letto. Vidi la sua espressione di evidente confusione e fastidio, ma l’unica cosa che feci fu riabbottonarmi i due bottoni.

‘Che ti prende ora?’ mi chiese con tono infastidito alzandosi da sopra di me sedendosi al lato del letto, sospirai abbassando lo sguardo.

‘Ash non sono ancora pronta, mi dispiace..’ dissi dolcemente accarezzandogli la schiena, lo sentì sbuffare per poi alzarsi di scatto.

‘Bhè con William eri pronta devo dire!’ urlò, spalancai gli occhi alzandomi a mio volta.

‘Ma che stai dicendo?’ chiesi alzando di poco la voce.

‘Che con lui andava bene ed eri più che pronta mentre con me a stento stai nel letto!’ urlò spingendo la sedia della scrivania, sobbalzai e sentì gli occhi pizzicare.

‘Non puoi veramente pensare questo..’ sussurrai abbassando lo sguardo.

‘Oh si invece! Ho anche io bisogno Diana!’ urlò esasperato, sentì alcune lacrime rigarmi il volto. Non poteva veramente pensare quelle cose, non poteva veramente pretendere che solo dopo qualche settimana che stavamo insieme io mi concedessi a lui.

‘Allora vatti a trovare una puttana perchè io non farò sesso ne con te ne con nessun altro!’ urlai andando in direzione della porta e sentì la porta d’entrata che si chiudeva.

‘Vuo-vuoi dire che-che sei ancora vergine?’ chiese balbettando abbassando il tono di voce, mi girai a guardarlo e ora mi guardava con occhi diversi, ma non dimenticavo quelli di poco prima.

‘Si brutto pezzo di merda! E sappi che io ero venuta qui per dirti che Calum mi ha invitata ad andare con la sua famiglia a Londra, ne volevo parlare con te ma tu evidentemente non  vuoi per niente parlare’ esclamai con disprezzo, si passò una mano tra i ricci scombinandoli.

‘Dio Di scusami, non so cosa mi sia preso.. io non lo sapevo, io pensavo..’ fece per avvicinarsi ma fui più veloce ed uscì di corsa da quella stanza, andai velocemente in salotto dove trovai Michael sul divano

 ‘Ehi.. che succede?!’ esclamò alzandosi velocemente dal divano venendomi davanti, lo abbracciai iniziando a piangere. 

Non poteva Ashton veramente aver dato retta a William, non poteva veramente volere quello da me, non poteva pretenderlo.

‘Di!’ urlò Ashton entrando anche lui in salotto, a sentire la sua voce mi strinsi di più a Michael che cercava di capire che cosa stava succedendo.

‘Ehi, ma cos’è tutto questo casino?’ domandò Calum uscendo dalla cucina, mi staccai dolcemente da Michael raggiungendo velocemente il mio migliore amico che mi guardava confuso.

‘Ehi piccola.. ma.. hai pianto?’ mi chiese alzandomi il viso con una mano.

‘Lasciala stare Calum, ci penso io’ esclamò Ashton avvicinandosi a noi ma Michael lo fermò mettendogli un braccio davanti.

‘Quando è così ha solo bisogno di lui, ora lasciali stare Ashton’ gli disse guardandolo serio, Ashton sembrò che stesse per scoppiare.

‘Sono io il suo ragazzo Michael non lui! E’ una cosa nostra, lui non centra nulla!’ urlò cercando di sorpassarlo ma Michael lo prese per le spalle tenendolo fermo, sentì la mano di Calum iniziare a farmi dei cerchi sulla schiena sapendo quanto mi facessero calmare.

‘Lasciali stare Ashton’ ripetè più serio di prima, Ashton rivolse un’ultima occhiata a noi per poi uscire di fretta sbattendo la porta d’entrata, guardai Michael che guardava un punto fisso sul pavimento. Lasciai Calum per avvicinarmi a lui poggiandogli una mano sulla spalla e gli lasciai un bacio sulla guancia.

‘Grazie’ gli dissi lui si girò sorridendomi leggermente per poi prendermi per mano e portarmi con lui sul divano con al seguito Calum.

‘Bhè ora ti converrà spiegarci che sta succedendo perchè se ho fatto questo casino per niente ti ammazzo’ esclamò Mike ridendo leggermente, risi anche io e iniziai a spiegare.

 

 

 

 

 

 

EHIIII (:

Non sono morta AHAHAHAH

Scusate ma non avevo idee e sono stata anche presa da altri impegni se poi volete aggiungerci la febbre.. comunque eccoci qui con questo capitolo.

Che ve ne pare del viaggio? Secondo voi Diana ci andrà? E se ci andrà il rapporto con Calum come diventerà?

Di Ashton in questo capitolo che ne pensate? Io ho già in mente una cosina bella bella per il prossimo capitolo.. :’)

GRAZIE MILLE PER TUTTO, VI AMO E LO SAPETE! <3 <3

Spero vi sia piaciuto il capitolo e spero mi facciate sapere che ne pensate lasciandomi una recensione (: <3

Se vi va leggete anche l’altra mia ff: Beside you, è su Calum (:

Alla prossima,

ciao amori, vi lascio con una foto dei nostri protagonisti di questo capitolo<3

Sof xx

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Capitolo 19
*** FINE ***


Ciao a tutte, come state? :)
E' da tanto che non scrivo eh? 
Scusatemi ma ho veramente avuto tanto da fare e non avevo per niente idee, quindi nulla sono comparsa in primis per scusarmi e poi per dirvi che non continuerò più questa storia. Mi dispiace veramente tanto, ma non riesco a farla andare avanti..
Grazie mille per tutto, siete stupende.
Ciao bellissime.
Sof :)

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