La Leggenda del Lupo Bianco.

di _Watanker_19
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** »Presentazione. ***
Capitolo 2: *** »Capitolo uno: 'Sono sola.' ***
Capitolo 3: *** »Capitolo due: 'Io mi chiamo Akira.' ***



Capitolo 1
*** »Presentazione. ***


Ecco i personaggi e la descrizione di essi:

Image and video hosting by TinyPic Astra, quattordici anni, ragazza ricca, ma molto chiusa in sé stessa. Riceve lezioni private, non esce quasi mai di casa, quindi non socializza.

Image and video hosting by TinyPic Leo, Lupo Bianco morto nel 1839 a causa di un incidente. Aiuterà Astra a relazionarsi e godere del vero sapore della vita.

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Capitolo 2
*** »Capitolo uno: 'Sono sola.' ***



Il mio nome è Astra.
Discendo da una famiglia molto ricca, abito in una grande villa e assisto a lezioni private dal Professor Smith.
La mia vita può sembrare perfetta, molti mi invidiano, ma io non sono felice.
Sono sola e chiusa in me stessa.
Sul mio cellulare ho solo i numeri di mia madre e mio padre, e sto pensando anche di gettarlo via perché non serve a nulla.
Sono anche figlia unica, quindi non socializzo con nessuno.
Non esco quasi mai, ma poche volte faccio un giro nel parco per respirare aria fresca.
Abito in un piccolo paese del Canada.

#Martedì 28 giugno; Ore 9:12 AM.
Mi alzai dal mio sofisticato letto scoprendo le coperte.
Sbadigliai e andai di sotto per fare colazione.
Vidi un biglietto: 'Tesoro, sono andata al mio solito appuntamento del martedì dal mio estetista. La colazione è nel frigo. Ci vediamo dopo il lavoro. Baci -Mamma.'
"Bene, come sempre sono sola, ma completamente. Come sempre mamma torna tardi, papà va al lavoro, e io resto sola."

Aprii il frigo e presi il caffè freddo e la confettura di ciliegie, e li misi sul tavolo.
Chiusi il frigo e aprii la dispensa, presi le fette biscottate e le posai accanto al barattolo con la confettura.
Mi sedetti, cominciai a spalmare la marmellata sulla fetta biscottata e subito dopo l'addentai.
Ne mangiai quattro, dopodiché bevvi il caffè e sparecchiai.
Sbuffai accomodandomi sul divano e guardando una delle soap-opere che guarda mia madre in cassetta.
Dopo la fine spensi.

Silenzio.

Cominciai a piangere in silenzio e a singhiozzare.
"Io resterò sola, sola per sempre. Non avrò mai un'amica, o un ragazzo. Non vedo i miei nonni da otto anni, e poi mia madre e mio padre sono figli unici, quindi non ho zii."
"Non pensarlo nemmeno, Astra!" udii una voce. Magari era la mia immaginazione..
"Astra, sono qui!" ancora quella voce.
"Chi sei?" urlai.
"Astra, non aver paura, ti prego."
Cominciai a vedere una figura di un animale.. un Lupo.
"S-Sto sognando?" cominciai a toccare il suo pelo.
"No, Astra." mi leccò la mano.
"C-Come fai a conoscere il mio nome? E perché sei un po' trasparente? E che ci fai qui?" sistemai i capelli tremante e preoccupata.
"Una domanda per volta! Ho una missione da compiere e non posso dirti cosa farò di te. Devi scoprirlo da sola, Astra."
"Ma perché ti vedo trasparente?" gli accarezzai la testa.
"Se te lo dico non spaventarti."
Annuii.
"Io sono un fantasma." abbassò lo sguardo.
"Come mai?"
"Nel 1839 mi persi in una foresta, io, la mia padroncina ed i suoi genitori eravamo andati a fare una piccola gita d'autunno e.. scusami ma non voglio continuare."
"Oh.. mi dispiace." mi avvicinai a lui. "Ma cosa ci fai qui?"
"Da quando sono un fantasma cerco di 'rianimare' le persone dalla loro tristezza e solitudine.."
"Continua."
"E anche dalla loro debolezza. Tu sei un caso di questi."
"Ah, io sarei solo un caso per te?" urlai. "Non sarei una persona?"
"Ma no, calmati! Noi potremo anche diventare amici!" sorrise.
"A-Amici? Io non ho mai avuto un'amico!" esultai.
"E ti piacerebbe averne uno?"
"Ovvio!" passai una mano tra i capelli.
Ci abbracciammo.
"Aspetta.."
"Dimmi, Astra." si mise a pancia in giù.
"Ma se tu sei un fantasma, come mai posso toccarti, parlarti e vederti?"
"Semplice, perché io sono venuto qui SOLO per te."
Poi continuò: "Ah, non parlare con me quando sei con altre persone, ti prenderebbero per pazza."
Risi di gusto. Caspita, non avevo mai riso davvero prima d'ora.. è una sensazione meravigliosa!
Poi scese dal divano e si mise ad indicare la porta sul retro, dove c'era il giardino.
"Ehi, Astra.. puoi farmi uscire?" piagnucolò.
"Perché?" risi.
"Dovrei fare un bisognino leggermente urgente!"
"Ma se sei un fantasma!" risi ancora di più.
"Eh, ma rimango sempre un lupo!"
Ridacchiai ed aprii la porta facendolo uscire.
Salii subito in camera mia e dopo svariati minuti, Il lupo mi raggiunse.
Mi sedetti sul letto e subito dopo lo fece anche lui.
Lo abbracciai.
Cominciai a toccare il suo pelo morbido che pareva di seta: profumato di vaniglia e pino, candido e un po' vaporoso..
"Hai un pelo bellissimo."
Dopo anche lui con la zampa cominciò a toccare i miei capelli mossi di color rosso: "Grazie, anche tu hai un bel pelo."
"Quelli che ho sopra la testa si chiamano capelli, invece tu hai il pelo!" ridemmo.
"Ti va di essere il mio migliore amico?" chiesi con timidezza.
"Si!" esclamò scodinzolando e leccandomi la faccia.
Poi ci abbracciammo fortissimo e.. sembrava di toccare un vero lupo, non un fantasma.
Dopo che ci staccammo dissi: "Ma non mi hai detto come ti chiami!"
"Oh scusami.." disse leccandosi il muso. "Io mi chiamo.."

Continuo a due recensioni qui! :3

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Capitolo 3
*** »Capitolo due: 'Io mi chiamo Akira.' ***



"Io mi chiamo Akira."
"Nome giapponese, eh?"
"Si, certo." si stese "I miei padroni lo erano."
"Raccontami di te, Akira." sorrisi.
"Bene: io sono nato da una cucciolata ad Angers, nei Paesi della Loria, cioè da dove provengono i lupi bianchi. Sono nato nel 1836 e a quei tempi si poteva adottare qualsiasi specie di animale e tenerla in casa, compresi i lupetti. Fui adottato da una famiglia giapponese, abitante a Osaka. I miei padroni erano: Sosuke Yamada, Misako Ogawa Yamada, la piccola Reiko Yamada e suo fratello maggiore Hisashi Yamada.. e poi c'ero io: Akita Yamada."
"Su dai, continua!" mi brillarono gli occhi.
"Beh, la famiglia Yamada era accogliente e gentile! La signora Misako sapeva cucinare ottimi manicaretti del posto, di cui gli avanzi venivano offerti a me. Avevo un giardino stupendo per giocare con Reiko e per fare bisogni in mezzo ai fiori profumati, anche se Misako mi rimproverava. Sai, ero molto piccolo all'ora e non capivo bene il posto in cui potevo fare i miei bisogni. Avevo una stanza interamente dedicata a me, con una cuccia grande e comoda, dei giocattoli.."
"Si, forza continua!"
"Però, quando compii tre anni, per festeggiare andammo a fare quella gita.." abbassò lo sguardo. Sì, stava per piangere.
"Ora tutti loro sono lassù." alzò lo sguardo. "E quando avrò raggiunto il mio obbiettivo avrò il permesso di stare un giorno con loro, a giocare e a sorridere."
Cominciai a piangere anche io.
"Non piangere Astra.." agitai la zampa.
"Scusami.." asciugai le lacrime con il maglione.
Akira cominciò a guardarsi attorno:
"La tua casa mi ricorda tantissimo quella della mia famiglia..."
"Davvero?"
"Si! Sembra di tornare indietro nel tempo." disse. "Guarda, Astra! Eccoli!"
Indicò un punto della stanza.
"Ciao Astra." mi salutò la signora Yamada porgendomi la mano.
Gliela strinsi.
"Akira!" urlò una bambina con dei capelli scuri, occhi a mandorla, un visetto dolce ed innocente.. doveva essere Reiko.
"Ciao signorina!"
La bambina abbraccio forte Akira.
"Hey Akira!" lo abbracciò un ragazzo abbastanza alto, capelli neri e occhi a mandorla.
"Siamo qua per rivedere Akira." disse il signor Yamada "E tu chi sei?"
"P-Piacere sono..." non terminai la frase perché Akira m'interruppe: "Lei è Astra, una mia amica che sto aiutando."
"Piacere Astra!" dissero in coro gli Yamada.
"Oh, no!" Misako vide l'orologio al polso.
"Cosa c'è?"
"Il tempo è scaduto, dobbiamo andare, Akira."
"No, no.. r-restate!"
Troppo tardi: la famiglia scomparve nel nulla in una nuvola di fumo bianco.

Sospirammo nel silenzio.
Asciugai le lacrime ad Akira e lo abbracciai forte.
Dopo sentii aprire la porta: era mia madre.
"Ciao Tesoro, guarda che belle unghie!" posò la borsa sulla sedia.
"Si mamma, davvero belle."
Silenzio.

"Oh, tesoro, cosa desideri per pranzo?" chiese avvicinandosi ai fornelli.
"Beh.. non saprei.."
"Tanyaaa!" urlò. "Scargot con crostini, caviale di prima qualità e filetto di manzo pregiato!"
"Subito!" disse con dolcezza la cameriera.
"Tanya lavora nella nostra casa da chissà quanti anni! Prepara ogni giorno il pranzo e la cena, pulisce la casa tre giorni a settimana e.." sussurrai ad Akira.
"Poverina.. oggi sembra davvero di pessimo umore." chinò il capo. "Vado a rallegrarla!"
"Ma non puoi, lei non ti vede!" sussurrai.
"Fidati di me!" scese dal divano e andò verso Tanya, che aveva in mano il vassoietto con Scargot e Crostini.
Tanya era davvero distrutta e giù di morale!
Akira scodinzolò davanti a lei ed una polvere passò sotto il naso di Tanya, ma non facendola starnutire, ma facendole tornare il buon umore!
"Bravo, Akira!"
Ad un tratto scomparve.

Continuo a 28 visite qui ed una recensione.

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