The eyes of the devil

di Sweemi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

''Hit me and it felt like a kiss''

 
''Klaus se non fossi sicura che sei più forte e immortale di me in questo momento ti avrei strappato il cuore dal petto'' ringhio piena di rabbia. Lui scoppia in una fragorosa risata e  si inginocchia di fronte a me e alza con un dito il mio viso verso il suo ''Love, mi fai eccitare quando ti innervosisci'' mi posa un casto bacio al lato della mia bocca e io d'istinto lo spingo con l'intento di farlo cadere ma lui non si sposta minimamente di un millimetro. Odio vederlo atteggiarsi.
Avvicina la mano alla mia coscia e sul suo viso si forma un sorriso.
Sento i raggi del sole pungere la mia pelle, il fruscio dell'erba umida a contatto con la mia schiena seminuda mi provoca un brivido per tutta la schiena.
Mi sento un idiota ad essere stesa su un prato davanti a due occhi lontani. '' Caroline, io me ne vado'' dice serio ''era ora'' dico fintamente sollevata '' non intendevo adesso... domani parto'' sto zitta, lascio che finisca di parlare '' non so ancora dove, ma sento di non appartenere più a Mystic falls''
''perchè''
''non lo so.. mi sento vuoto'' chiude gli occhi e si avvicina ancora di più a me. '' non voglio costringerti a venire con me..ma ti ricordi ancora di quello che ti ho detto quando ti ho salvato la vita?''
''ci sono posti che mi aspettano come Milano, Parigi, New York'' dico in cantilena come a ripetere le sue parole  ''ma non adesso Klaus''
''cosa ti trattiene qua.'' dice con un tono un po' più innervosito del solito
''niente ma.. non posso lasciare mia madre''
''tu non vuoi partire per tua madre, tu hai paura che torni Tyler e non ti trovi seduta su una squallida sedia a dondolo ad aspettarlo''
Sto zitta e sospiro ''non è questo.. è che ancora ci tengo'' sento che si sta per incazzare e per un attimo ho paura per la mia pelle. '' Senti non posso dimenticarlo di punto in bianco'' dico innervosendomi con un tono quasi certamente ovvio
'' no ma perlomeno puoi far finta che non esista più un voi, ma un Caroline e Tyler.'' dice freddo ''la senti la distanza tra i due nomi? se prima eravate uniti, adesso non lo siete più. Lo devi accettare Caroline, non fa più parte della tua vita''
Quelle parole sono come lame taglienti ma non posso fare a meno di stare a non ascoltarlo. ''come posso dimenticarlo dopo ciò che c'è stato''.
''Fuggi via con me'' Rimango zitta non so più rispondere.
Mi giro dall'altra parte e guardo verso la foresta. Sento che non è più vicino a me e per un attimo sto pensando che se ne sia andato mi volto per confermare la mia teoria ma per quanto possa essere una bellissima supposizione noto con finto dispiacere che si è solamente alzato da terra ''fuggi via con me'' ripete e tende la mano verso di me. Guardo quella mano e non rispondo volto lo sguardo verso l'alto e noto con la coda dell'occhio che ritrae via la mano ''potrà anche essere stato il tuo primo amore, ma io sarò l'ultimo Caroline. è una promessa'' e così con uno scatto se ne andò via '' ah menomale, sembrava una minaccia'' sussurro, anche se consapevole del fatto che lui mi abbia lo stesso sentita.


 

salve ragazzi, è la mia prima ff che faccio siate buoni,
scusate i possibili errori, e se lasciaste qualche recensione
per farmi capire che la storia vi piace mi rendereste la ragazza più felice al mondo.
Ancora non ho stabilito i tempi di aggiornamento,
penso che domenica aggiornerò la ff
per adesso godetevi questo capitolo ppiiccolopiccolo...
se notate qualche errore fatemi sapere
l'ho scritta di fretta e l'ho riletta qualche secondo
con molta distrazione..
Un bacione graaande grande grande grande,
Dahliasss.
 

 

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Capitolo 2
*** 1 ***


"No matter where we go or even if we don’t and even if they try, they’ll never take my body from your side, love don’t die"



Two weeks ago...

"Ti prego dimmi che non è vero" lo guardo pietrificata, sicura di scoppiare in un pianto isterico entro pochi minuti. 
Lui mi guarda ma non proferisce parola. Cosa dovrebbe dire? Come potrebbe discolparsi? Di certo non inventando cazzate come " è caduta accidentalmente sul mio pene". Non voglio piú guardarlo negli occhi, non me la sento. Hayley, intanto, si copre come meglio può con un lenzuolo che puzza di sudore e cane bagnato. 
"Tyler parla prima che ti stacchi il cuore dal petto" urlo in preda al panico. Ma lui ha lo sguardo perso adesso, è seduto con i gomiti appoggiati alle ginocchia e le mani che ricoprono la faccia.  Faccio per guardare meglio lo sfondo e scopro con un amaro in bocca che sul letto ci sono petali di rose, la situazione sta prendendo una brutta piega, lui per me non l'ha mai fatto, sui comodini del letto ci sono delle candele. 3-0  per Hayley.Tyler non era tipo da farlo nel letto diceva, ne tantomeno da candele o petali di rose, o almeno cosi credevo. "Vai al diavolo Tyler." dico con tranquillità l'espressione sul mio viso tradiva il modo con il quale avevo espresso le mie ultime parole. Avevo gli occhi gonfi e rossi, e le guance arrossate, segno che sarei molto volentieri scoppiata in un fiume di lacrime. Mi giro su me stessa ma non faccio in tempo a fare un solo passo che lui si posiziona davanti e mi blocca per le braccia " Caroline, giuro, nemmeno io so come è potuto succedere." Hayley presta attenzione alla scena che le si sta parando davanti ma senza proferire parola " lasciami spiegare." mi prega agitandosi ancor di più, ha la faccia da schiaffi come quella di un bambino che ha rotto un vaso e la mamma lo ha appena messo in punizione, non che io voglia metterlo in punizione, non sono sua madre, ma l'idea che viene alla mente è questa "Mi devi credere, non l'ho fatto perchè non mi trovavo bene con te" si blocca, non riesce a finire la frase e io sento l'odio salire come un conato di vomito. Ma penso proprio che il conato di vomito stia salendo davvero,  ma non credo sia per l'agitazione, ma per la puzza di cagna bagnata che arrivava alle mie spalle, nella mia mente  tento di sminuizzarla, in questo momento non riesco più a vederla come 'la povera ragazza che ha perso i suoi genitori'.
"Mi fai schifo" sussurro, poi dopo un po' mi correggo "mi fate schifo" dico spostando i miei occhi di lato come per indicare la figura alle mie spalle. 
Con uno scatto veloce giro il suo collo in modo soprannaturale e nella frazione di un secondo cade a peso morto ai miei piedi. "Salutami mammina e papino morti, Hayley", lei mi guarda accigliata ma prima che potesse saltarmi addosso  sparisco lasciando dietro di me solo una folata di vento.


"No Elena, non ne ho nessuna voglia di combattere una guerra che non mi appartiene." le rispondo seccata.
"Come puoi dire che è una guerra che non ti appartiene quando sei tu quella è stata tradita." Elena cercava da giorni a spronarmi a parlare con Tyler, a risolvere quella situazione ingestibile che si era creata. Non le ho voluto raccontare la verità, ovvero che il ragazzo mi aveva tradita con la nuova arrivata, forse perchè mi vergognava ad ammettere di essere cosí facilmente sostituibile con una qualsiasi ragazza, forse perche non ero del tutto convinta che quella storia fosse finita, una volta per tutto. Ma c'era questa vocina, dentro la mia testolina bionda, che mi urlava di tornare da lui, che tutto si puó riaggiustare, basta mettere insieme i cocci del vaso che si è frantumato e attaccarli con la colla, ma ció che la vocina non sa è che il piú delle volte, questi trucchi non bastano, a volte il vaso è sempre meglio ricomprarlo, e fare molta attenzione affinchè non si rompa pure quest'ultimo. Mille volte ho pensato di poter superare tutte le volte che sono stata catturata o torturata solamente spegnendo quel interruttore, e questa non è una di quelle volte ma mi sembra quasi tale, dato che forse avrei preferito essere stata catturata da un Klaus incazzato, ma poi penso che non è cosi che risolverò le cose, non è da Caroline. Eppure, lo so, non mi è rimasto molto, solo una madre assente per il suo maledetto lavoro e qualche amico, ma non voglio perdere ciò che mi è rimasto. 
Mi avvicino lentamente al mio armadio e ne guardo il contenuto. Potrei andarmene mollare tutto, ricominciare da capo in qualche paese, ma cosa direi a mia madre? Cosa direi a Stefan, Elena, Bonnie e Matt? Cosa mi inventerei? 
La voce al telefono mi risveglia dai miei pensieri "ma mi stai ascoltando?" chiede innervosita quasi "si si elena" rispondo evasiva
 "Ti stavo dicendo.." e continua a blaterare su qualcosa che riguarda Damon. 
Di punto in bianco noto un bigliettino attaccato allo specchio, la calligrafia la potrei riconosce in mezzo a mille 'sono consapevole che non ti avrò con semplici misure, ma sappi che farò qualunque cosa per averti'. Mi scappa un sorriso, ma subito lo tolgo dalla mia bocca facendo finta di niente. 
" Elena?" la interrompo dal suo sproloquio "ci possiamo risentire?" le chiedo "certo, ma.. tutto OK care?" chiede insospettita " si tutto OK" dico con un tono ovvio e subito dopo chiudo la chiamata. Stacco il biglietto dallo specchio e lo butto sulla scrivania a faccio lo stesso con il mio cellulare " maledetto, non ti arrenderai mai, vero?" 
Sento la gola bruciare, effettivamente ricordo di essermi nutrita due giorni fa'. Sto per andare ma mi fermo sul ciglio della porta e noto una scatolina sul mio letto. Amavo ricevere regali da umana, è una delle cose che non ho voluto cambiare dal mio carattere. 
Apro la scatolina e rimango stupita dalla bellezza di quel bracciale " Klaus" sussurro con tono ovvio. 
Non mi viene minimamente l'idea che possa avermelo fatto Tyler, sopratutto perché non mi faceva mai regali, a parte quando tornava, ma ripensandoci bene fare sesso non significa fare un regalo. 
Accarezzo i lati della scatolina blu, sembrava fin troppo delicata per stare nelle mie mani. Decido di aprirla finalmente e rimango imbambolata da quel luccichio, era un bracciale ricoperto di swarovski, in oro bianco, dava l'idea di appartenere ad una qualche principessa, sembrava troppo delicato, ai ganci aveva delle iniziali K.M. 

Egocentrico, anche sui regali deve mettere il suo marchio. "Ti piace?" al suono della sua voce salto indietro e inciampo su un paio di tacchi lanciati per terra la sera prima. Ma ora che ci penso, perché non sono a terra a massaggiarmi il fondoschiena? "Sei troppo sbadata in questo periodo" sussurra con un sorrisetto sghembo mentre mi sorreggeva con un braccio dietro la schiena " oh stai zitto Klaus sei apparso dal nulla" dico come per giustificarmi rossa dalla vergogna. 
Cerco di scivolare dalle sue braccia ma stringe la sua mano nel mio fianco e si avvicina molto pericolosamente alle mie labbra "non provarci sai?" dico facendo forza e liberandomi dalla sua stretta ferrea. 
"oh amore, ce l'hai ancora con me per ieri?" 
"Si se permetti ho da fare" apro la porta invitandolo ad uscire "o preferisci la finestra?" dico con un mezzo sorrisetto. Klaus in quel periodo aveva il vizio di entrare in stanza dalla finestra, ignorando il fatto che anche le persone normali hanno le porte e caso dei casi: LE USANO ANCHE!

"Che stupida che sei" 

"Capirai quanto me ne frega" dico schioccando la lingua annoiata

"Cosa hai deciso?" e abbassa lo sguardo aspettandosi una risposta negativa

" puoi aspettare qualche giorno?"

"Forse" torna a guardarmi

"Ho bisogno di certezze" dico atteggiandomi fintamente

"Anche io, e allora?" cazzo, ma si poteva mai stare zitto? 
"Ti aspetterò, ma non a lungo" conclude infine dandomi le spalle e avvicinandosi alla finestra. 
Ma dico, le porte non fanno proprio per lui? Mi avvicino pronta a chiuderla non appena fosse uscito, certa che poi non sarebbe più potuto rientrare. 
"Certo" sussurro.
Si volta per guardarmi un ultima volta e vedo comparire un sorriso senza nessun male o legato a una qualche prossima battuta riprovevole che ancora non so se sta per sputare delle sue. E compare proprio lì, ai lati della bocca. Non si può essere più dolci e veri di cosi, penso tra me e me. Ricambio il sorriso e per un attimo mi sento un po' più sollevata di prima "se solo me lo chiedessi potrei farle o fargli del male" dice e per un attimo sono sicura di aver visto il diavolo davanti ai miei occhi. 
" Klaus, smettila, non vedo perché devi fargli del male, alla fine è una questione che non ti riguarda." dico evasiva distogliendo lo sguardo "posso semplicemente soggiogarlo a vivere nel rimorso di averti persa e uccidere lei per aver tentato di mettermi i miei ibridi contro" dice con una naturalezza spaventosa. 
"Klaus tu prova a toccarli e ti stacco la testa. È una mia guerra, tu stanne fuori" d'un tratto scoppia a ridere "come sei territoriale Caroline, mi piace quando fai la violenta" dice con un tono che si poteva interpretare in tutti i modi fuorché amichevole. " fai schifo" lo spingo sul balconcino e chiudo automaticamente la finestra e subito dopo la tenda e poi lo vedo sparire. Mi blocco a guardare il punto dove fino a poco prima era Klaus. Stava cambiando qualcosa nei confronti di quel mostro, si perchè per me rimane un mostro, un mostro dannatamente bello da far male però. Scuoto la testa come a cacciare quel pensiero e vado subito a prendere la valigia, quella grande che Elena mi regalò per la promozione, convintissime che ci saremmo fatte tanti viaggi, ma il corso degli eventi ha preso una piega diversa da quella prevista, ma questa non è una novità. Riempio di vestiti e scarpe quella grossa valigia e ci butto anche lo spazzolino e l'arricciacapelli. Mando un messaggio veloce a mia madre in modo da non farla preoccupare, una cazzata tanto grande quanto l'ego di Klaus 'ho un colloquio a Manhattan, è un occasione per fare carriera nell'ambito della moda. xx' e clicco invia, pregando un qualche dio che ci creda. Chiudo le valigie e le porto fino alla porta. Digito il numero e lo chiamo. Aspetto il primo squillo, il secondo, il terzo e il quarto finché non risponde: "Ti manco?" 

"No vieni a prendere le mie valigie e mettile con le tue" 
Fatica a crederci "sei seria?"

"No ti prendo per il culo"

"Sto arrivando" e chiude.

Nemmeno il tempo di andare in bagno a truccarmi che suona il campanello. 

"Che educato, suona pure il campanello adesso, facciamo progressi." ma non è Klaus alla porta e per un attimo sento tutta la rabbia crescermi dentro "che cazzo vuoi ancora?"

"Caroline ti prego mi devi ascoltare, ho bisogno di te" dice il mezzo lupo mezzo vampiro mezzo figlio di
 "Beh, io no e avrei da fare se permetti Tyler." dico e prima che potessi chiudergli la porta in faccia lui la blocca con un piede 
" ti prego" mi supplica ancora " Tyler basta devi capire che" mi blocco e guardo spaventata la figura alle spalle del ragazzo. 
Niente in questo momento è più veritiero delle parole "voglio morire" dico facendo un espressione indescrivibile 
"Tu che cazzo vuoi ancora da lei" non è una domanda a quanto pare "Klaus.." sussurra il ragazzo confuso dalla presenza del suo famigerato nemico

 
Eccomi qui, puntuale ragazzi
come mai,sopratutto hahaha.
Allora innanzitutto buona domenica,
in questo capitolo sentiamo l'aria del klaroline,
vediamo un Klaus provarci e riprovarci ma niente
lo rende stupido o rompipalle anzi il contrario.
Vediamo dei piccoli passi avanti anche per Caroline.
Ma sopratutto quel Tyler che fine fa secondo voi?
hahaah, tranquille tranquille, non gli farò tanto male.
credetemi se vi dico che sto aspettando Ottobre 
con ansia.. ci sono anticipazioni ovunque  che
dicono ci sia del klaroline nelle nuove putante
e non so se pensarese siano vere o meno.
Plec, quando vorrai rendermi felice?
Inoltre mi piacerebbe tanto tanto se mi lasciaste qualche
piccola piccola recensione, per farmi capire che il capitolo vi è piaciuto
ma sopratutto vorreste che continuo.
Il prossimo possibile aggiornamento sarà Mercoledi.
RINGRAZIO DI CUORE TANTO TANTO TANTO chi ha recensito, chi ha messo
tra i preferiti, chi l'ha messa tra i seguiti ma anche chi 
ha letto e basta. Vi ringrazio tantissimo siete stupendi!!
Un bacione graaaande grande grande,
Dahliasss

 

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Capitolo 3
*** 2 ***


Saaalve, scusate il ritardo bestiale ma proprio bestiale, faccio schifo, lo so, comincio col dire che cambierò ottica, mi trovo meglio a scrivere in terza persona ho notato, mettendo in ballo i pensieri di tutti, non solo quelli di Caroline. Inoltre ci terrei a ringraziare chi ha recensito, chi mi ha sostenuta, chi ha messo tra i preferiti la storia, chi tra i seguiti e chi tra le ricordate. Vi ringrazio immensamente. Mi piacerebbe se lasciaste qualche recensione, così che io possa continuare la storia.❤️
Un bacio, Dahlia






L'ansia coi respiri corti, nel letto mentre ti rivolti,
puoi tirare calci, ma di avvelenarci, l'abbiamo scelto insieme, ti ricordi?



Caroline si impose di dire qualcosa di intelligente, che ovviamente non sia "possiamo entrare? evitiamo così di dare spettacolo davanti ai vicini" La signora Johnson che si stava comodamente gustando la scena si sentì immediatamente tirata in ballo e non appena vide i tre giovani girarsi per guardarla di sottecchi la signora scattò a chiudere la tenda della finestra e tornare a ciò che stava facendo prima di sentire gli schiamazzi di Caroline.
Klaus, continuò a guardare in cagnesco Tyler che a sua volta teneva lo sguardo basso.
Caroline si scostò di poco dalla porta e fece segno di entrare. Tyler entrò, sempre con la testa bassa, la ragazza lo seguì con gli occhi, come per osservare ogni sua mossa poi voltandosi verso Klaus notò che l'ibrido la stava guardando di sottecchi "non guardarmi così, non centro nulla io" sussurrò come a discolparsi, il ragazzo grugnì qualcosa ed entrò dentro sbuffando e scalciando come un bambino di cinque anni.
La ragazza si chiuse la porta alle spalle, tirò un lungo sospiro e si voltò verso i due pretendenti e notò con dispiacere che i due non avevano smesso una volta da quando erano entrati di guardarsi in cagnesco e ringhiare. Caroline si chiese mentalmente se quello non era il gene della licantropia a fuoriuscire poi scosse la testa e pensò che forse erano solamente due idioti che non si potevano vedere e basta.
Caroline tossì come per attirare l'attenzione su di se' ma notò a suo malgrando che non servì a molto. "Ok bene, il territorio non lo marchierete così, guardandovi in cagnesco, ciò non vi permette di pisciare sulle pareti di casa mia" e se ne uscì con una risatina che soffocò subito sentendosi osservata da due sguardi di rimproverò.
"Ti ho fatto una domanda" digrignò tra i denti Klaus ritornando a guardare Tyler e quest'ultimo non ne era per niente intimidito "è ancora la mia ragazza" Caroline si sentì ferita, sta diventando una lotta per aggiudicarsi una ragazza e da quando la ragazza non è tirata in ballo? "ok adesso basta" urlò Caroline "se dovete continuare così tanto vale chiarire una cosa" la ragazza si buttò a sedere sul divano e guardò i ragazzi "punto primo: io non sono un vostro oggetto" e alzò il pollice "punto secondo: mi state  dando ai nervi" e alzò l'indice "punto terzo: noi non stiamo insieme" e aggiunse il medio mentre squadrava Tyler "punto quarto: non sono di tua proprietà" e seguì con l'anulare mentre guardava Klaus "punto quinto" ci pensò per un po' su e poi disse "merda, me le dovevo preparare prima".
"Non sarai di mia proprietà, ma lui non ha il diritto di stare qui" ringhiò Klaus abbassandosi di poco verso il viso di Caroline " questo è vero" e la vampira alzò le mani in segno di resa.
"Mi dispiace" sussurrò a Caroline, certo che l'avrebbe sentito " Non basta mio caro lupetto" disse sorridendo beffardo Klaus mentre si dirigeva verso quella bottiglia di bourbon che aveva puntato proprio l'altra sera mentre spiava Caroline che guardava la TV. Caroline lo guardò di storto e si rivolse verso il suo ex ragazzo " Ha ragione anche questa volta, non basta" Tyler a quel punto sbottò "non ci credo, gli dai sempre ragione, sei sotto il suo comando, te ne stavi per andare con lui" disse indicando la valigia alla porta " non dire che non stavi andando con lui perchè sono venuto a sapere che lui sta per partire e mi sembra ovvio da questa sua visita che il tuo accompagnatore è lui" disse indicandolo con un cenno del capo "ma la cosa che più fa male è che non è un uomo qualunque.. è KLAUS" urlo marcando queste due ultime parole. 
Caroline lo guardo di sottecchi " Anche tu sei andato a letto con Hayley" disse usando lo testo tono che aveva usato il ragazzo e marcando, come lui, le due ultime parole. Tyler a quel punto non potè più ribattere, si sentì colpito e affondato, come nella battaglia navale, aveva beccato l'ultimo punto e non poteva fare più nulla, aveva perso. "non sai come discolparti più" disse Caroline dopo una breve pausa del ragazzo, che non seppe rispondere all'affermazione della ragazza " il fatto è che ci tengo a te" disse Caroline abbassando il tono di voce, a quel punto Klaus si avvicinò ad una poltrona e ci sprofondò, alzo una gamba e l'appoggiò sull'altro come era solito fare, cominciò a dondolare la gamba e ticchettare l'unghia sulla parete di vetro liscio del bicchiere. Tyler a quel gesto di Klaus penso che forse forse sarebbe riuscito a colpirlo, usando lei, ovviamente " e ci tieni ancora quindi?" disse scrutando ogni mossa di Klaus con la coda dell'occhio, che intanto sorseggiava si scolava quel liquido ambrato quasi abbattuto "si, ma ti dimenticherò, dopo questa mossa, credo proprio che non varrai più nulla per me, ho scoperto di provare sentimento verso Klaus che non sapevo di provare" Tyler a quel punto si sentì ribollire di rabbia, cominciò a digrignare i denti " e tu non puoi fare nulla" e fu la goccia che fece traboccare il vaso, gli occhi di Tyler cominciarono a cambiare colore, e cominciò a ringhiare "tu sei ancora mia" disse a denti stretti "No." urlò Klaus che fino ad allora era stato zitto "non sarà mai più tua, sopratutto dopo esserti concesso a quella lupetta da quattro soldi" Klaus snodò i canini e i suoi occhi divennero subito di un  giallo. La ragazza sussultò al comportamento dei due giovani e si alzò pronta a scappare, se quei due idioti si fossero trasformati per lei sarebbe stata la fine " Smettetela" urlò Caroline in preda al panico. Solitamente non aveva paura per così poco, ma vedendo la reazione dei due che si stavano fronteggiando ringhiandosi contro, la cosa le metteva paura, sopratutto perchè sapeva che se si fossero trasformati del tutto, a parte la casa anche lei sarebbe finita. I due non le diedero retta e in automatico Tyler cominciò ad urlare, Caroline a quel gesto si sentì in dovere di scappare ma qualcosa la fermava "Klaus ti prego non farlo" Klaus non le dava retta ringhiò ancora più forte sommergendo la voce di Caroline che tentava di cercare di sfiorarlo ma qualcosa le diceva di non farlo "Ti prego" sussurrò all'orecchio di Klaus. Tyler che stava vedendo Caroline avvicinarsi sempre di più a quel mostro si scagliò, senti qualcosa emergere e si contorse, sentiva crescere la rabbia e il dolore dentro.
Non appena vide lei tirare ancora una volta Klaus dal braccio si scagliò contro di lei, mordendole il collo, Caroline piangeva ancor più forte se poteva stesa sotto quel lupo dal manto grigio topo, guardava i suoi occhi puntati contro quelli acquamarina di lei e bisbigliò in preda a convulsioni il nome del suo ormai ex ragazzo e lo pregò di smetterla ma lui non si staccava. Intanto Klaus era rimasto inerme di fronte a quella scena, finchè non si impose di muoversi, prese il lupo dalla collottola e lo staccò dalla presa ferrea e lo sbattè contro la vetrina dei liquori. Klaus preso dalle sue convulsioni sentì subito la sua spina dorsale contorcersi, ingobbirsi e formarsi mentre cadde sulle ginocchia. Emanò un urlo e si senti una persona diversa, una 'mostro' diverso.
Ringhiava contro quel lupo che ormai stava cercando di alzarsi come se nulla fosse successo, si scagliarono automaticamente contro, mordendosi e graffiandosi, finchè Klaus non gli saltò addosso e affondò i suoi canini dentro il collo di Tyler staccandogli le corde vocali, e subito si scagliò un po' più sotto dove sentiva battere sempre più forte il cuore. Tyler a quel punto svenne e cominciò a prendere la forma di un uomo e Klaus si buttò di fianco ritrasformandosi in uomo anche lui. Entrambi avevano segni di lotta ovunque mentre Caroline era a terra immobile, dal dolore e per la scena che gli si stava formando davanti, non appena vide i due fermarsi si butto contrò Klaus che l'accolse a braccia aperte "mi dispiace" bisbigliò stringendola forte "che cosa ti diceva il cervello? avresti potuto ucciderlo" sussurrò continuando a piangere tra le sue braccia. Il ragazzo si alzò e la prese tra le sue braccia e la trasportò con uno scatto veloce nella sua stanza adagiandola sul letto e coprendola poi con una coperta. Le poso un bacio dolce sulla fronte e la guardò un ultima volta "Klaus" sussurrò la ragazza "sei nudo " il ragazzo sorrise, quella ragazza non perdeva tempo " arrivo subito" scese di sotto e prese dai capelli quell'idiota che aveva tentato di far del male al suo angelo e con uno scatto violento infilò una mano nella gabbia toracica, il ragazzo, preso da un dolore forte si risvegliò e guardò negli occhi il suo assalitore "nessuno le fa del male" digrignò e l'altro non ebbe il tempo di chiedere una tregua che con violenza gli tolse il cuore dal petto. Una lacrima solitaria si fece spazio sul viso del ragazzo ormai privo di vita ai piedi di Klaus. Buttò a terra il suo cuore e mentalmente si chiese se lei avesse sentito tutto. Avvisò Elijah di ciò che era accaduto e cominciò a sistemare tutto quel macello. 
D'un tratto ci fu un tonfo, Klaus corse subito dove aveva sentito il rumore e vide una Caroline per terra in preda a convulsioni messa nella penombra in un angolo della stanza "Caroline?" la chiamò con dolcezza, al che vide due occhi chiari puntarlo "tutto bene?" domandò ancora una volta "Non ti avvicinare a me" sibilò la ragazza a bassa voce. Il ragazzo si girò a guardare Elijah, che era ormai arrivato e stava alle spalle di suo fratello, il fratello a sua volta scrollò lo spalle e guardò ancor più stranito la ragazza.
La ragazza si alzò e solo allora Klaus notò che in mano aveva un paletto di legno, la guardò in faccia e la vide terrorizzata, piangeva. Guardò più attentamente e vide una ferità sul collo espandersi sempre di più. Collegò il fatto che quando Tyler gli fu' saltato addosso non era per allontanarla e basta, ma per morderla.
Snodò i canini e li affondò perforando il suo polso, si avvicinò a lei molto lentamente, per non spaventarla ulteriormente "E' tutto ok Caroline, io ti curerò, ma tu non devi aver paura di me" disse guardandola negli occhi. "non ti avvicinare a me o questo paletto mi va a finire nel cuore." lui si bloccò a un metro da lei e Caroline quello che notò per primo era che i suoi occhi emanavano tristezza, una tristezza infinita "ti prego" la supplicò "posa quel paletto" lei continuò a puntarselo al cuore "Perchè mi fai questo?" urlò la bionda "lasciami stare" al che il ragazzo non riusci a capire più nulla "Papà ti prego" sussurrò ancora una volta " lasciami stare, ti prometto che finirà tutto, ma basta ti prego, mi ucciderò di mia spontanea volontà" e altre lacrime amare bagnavano il viso di quell'angelo. Era ovvio che la ragazza vedeva al posto suo un uomo, non un semplice uomo, ma suo padre. Si sentì intristire subito, perchè anche lei, come lui, aveva un padre che non accettava ciò che era, ciò che la sua bambina era diventata, non era più innocente come una volta. Il che era ovvio che la preferiva morta piuttosto che sotto forma di mostro.
Con uno scatto le tolse il paletto dalle mani e lo lanciò nella direzione di Elijah che lo prese al volo e la strinse subito tra le braccia "E' tutto ok, è tutto ok" continuava a sussurrarle all'orecchio. Fece la stessa cosa che aveva fatto prima, affondò i suoi canini nel polso e lo portò alla bocca della bionda che subito riconobbe Klaus, e si diede della stupida per aver visto Bill e non lui. Smise subito di piangere e si tranquillizzò sotto quella presa dolce "Grazie" gli sussurrò e lui si limitò a sorridere. La bionda si allontanò il polso dalla bocca e si pulì i lati con la manica. Klaus a quel punto la prese in braccio e la riposizionò sul letto coprendola con una copertina. Non che un vampiro possa aver freddo, però era sempre stato abituato a fare così con le umane che si portava a letto, non che lei possa essere paragonata a una di loro, però gli sembrava un gesto umile e dolce. Aspettò che si addormentasse nuovamente in modo poi da lasciarla nelle mani della madre che sarebbe dovuta tornare a breve.
Osservò ancora una volta quell'angelo combattere per tenere gli occhi aperti e non addormentarsi dalla stanchezza e dopo che questo avvenne a piccoli passi se ne andò anche lui con sguardo stanco e spento.
Con uno scatto veloce e arrivò subito a casa sua, nemmeno il tempo di aprire la porta di casa sentì una Rebekah parecchio incazzata "Oh che onore godere della vostra presenza" sorrise la originale " abbiamo un problemuccio " disse indicando una figura messa ad un angolo.
Klaus grugnì per milionesima volta "che cazzo vuole" disse dirigendosi verso il tavolino di alcolici "non lo so chiediglielo tu dato che con me si vergogna" disse dondolando la gamba che era accavallata all'altra "posso avere un po' di privacy" disse la ragazza "no" rispose sempre con il sorriso stampato in faccia la vampira. Klaus sorrise e per una volta decise di congratularsi mentalmente con la stronza che aveva per sorella. La lupa sbuffò e si rivolse a Klaus che la guardava serio "non è giornata per sentire i tuoi piagnistei" disse scocciato " Klaus, mi devi ascoltare, riguarda Caroline" Al pronunciarsi di quel nome Klaus si sentì ribollire " Parla" 



Strinse gli occhi e li sbattè un paio di volta prima di abituarli a quella luce, guardò fuori e notò che era ancora notte, al che la ragazza si chiese da dove provenisse quella luce. Provò ad alzarsi molto lentamente, sentiva le ossa che le facevano ancora un po' male, certo era un po' stanca.
Si chiese se stava sognando o era realtà, si avvicinò a quella luce che piano piano diventava sempre più accecante, riconobbe subito il volto che ci si nascondeva dietro "che ci fai qui?" sussurrò e sentì le lacrime pungere, pronte ad uscire "sono qui per te, Caroline, devi sapere la verità" disse sorridendo la figura. 

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