Fucking Photographs

di SweetPandemonium
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You Cried For me ***
Capitolo 2: *** I Can Explain ***
Capitolo 3: *** I Love You, But You’re Deserved It ***



Capitolo 1
*** You Cried For me ***


PageBreeze

Eccomi con un altro piccolo delirio di fine estate. Domani parto per tornare a casa dopo quasi un mese di vacanze in Puglia e volevo lasciarvi con qualcosa che era rimasto scritto sul mio quaderno di appunti e che ho deciso di pubblicare per noia xD.

Naturalmente tutto quello che scrivo è completamente inventato (Ry e Bren? Umm…) e non voglio offendere assolutamente nessuno. Infondo parliamo anche del mio dolce Patrick! Amore mio! <3<3

Ok, basta, la finisco! xD

Fatemi sapere cosa ne pensate ok?

 

 

You Cried For me

 

Pete e Patrick

 

Scendo giù dal letto ancora un po’ addormentato e mi avvio verso la cucina per farmi un buon caffè, ma appena sto per varcare la porta il telefono squilla.

Aggr! Che brutto rumore da sentire di prima mattina.

Mi trascino fino all’apparecchio.

- Pronto? –  dico con voce ancora impastata dal sonno.

- Pronto Pete – risponde Ryan con una strana voce.

- Ehi Ry, c’è qualcosa che non va? – chiedo, preoccupato.

- Si, decisamente. Apri la tua e-mail per favore. – risponde apatico.

- Perché? –

- Ti prego, fallo è basta. –

- Ok – rispondo, facendo spallucce.

Mi avvicino al pc portatile e lo accendo, poi apro la mia mail.

Come immaginavo c’è ne una di Ryan e la apro.

Le immagini che compaiono sullo schermo mi fanno gelare il sangue nelle vene.

Foto. Foto di me e Ryan…che ci baciamo.

E sono più di una. Lo stesso bacio ma da più angolazioni.

Fa sembrare come se non avessimo fatto altro che baciarci per tutta la serata!

Fottuti fotografi di merda!

- Cazzo! – esclamo.

- Risalgono a sabato sera quando abbiamo esagerato e ci siamo ubriacati. Io non ricordavo nulla del genere Pete! – esclama disperato.

- Neanche io Ry…- rispondo solo, continuando a guardare le immagini sullo schermo. Le mani mi tremano.

- Brendon mi ha lasciato Pete. – annuncia, dopo qualche minuto di silenzio.

- Cosa? – urlo quasi.

- Aveva già dei dubbi. Pensava che io lo tradissi con te e io gli dicevo che non era vero. Gli dicevo la verità…ma dopo queste…- interrompe la frase e inizia a singhiozzare.

- Ascoltami Ryan, stai tranquillo. Ci parleremo e tutto tornerà apposto! – dico, cercando di calmarlo. Ma lo farò davvero.

Spiegheremo a Brendon…e a Patrick, il tremore si fa più forte quando penso a cosa potrebbe succedere tra noi due se vedesse queste foto, che è stato solo uno stupido errore da ubriachi. Uno stupido, stupidissimo bacio.

- Okok, va bene. Ma ora vai a parlare con Patrick. Conoscendo Brendon sicuramente glielo avrà già detto, se  non lo avesse già saputo. – dice, tirando su con il naso.

- Si…si, certo. Grazie Ry…e vedrai che andrà tutto bene ok? – dico, confortandolo, anche se sono io il primo ad aver bisogno di conforto.

- Spero tu abbia ragione Pete…io non voglio…- singhiozza - …non voglio perderlo. – ammette infine.

- Stai calmo. Non perderai proprio nessuno. Ti chiamo più tardi Ry. –

- Ok. A dopo. Ciao.-

- Ciao – saluto, mettendo giù subito dopo.

Fisso il cordless e cerco il coraggio di comporre il suo numero.

Dio, ho paura cazzo!

Faccio un respiro per calmarmi e poi compongo il numero di casa di Patrick.

Uno squillo, due squilli, tre squilli…rispondi Trick, prima che perda il coraggio.

- Pronto? – sento rispondermi dall’altro capo del telefono. Ma la voce non è quella di Patrick.

- Joe, che ci fai a casa di Patrick? – chiedo, riconoscendo la voce.

- Oh, ciao Pete. – risponde abbassando la voce.

- Non hai risposto alla mia domanda. – dico, antipatico. Cosa diavolo ci fa Joe a casa di Patrick di lunedì mattina?

- Mi ha chiamato Trick, Pete. –

- Passamelo –

- No, non può parlare –

- è perché non può parlare? –

- Emm…lui…lui è sotto la doccia…si, sotto la doccia – dice, dopo qualche secondo di silenzio.

- Non prendermi per il culo Joe. - sbotto.

- Pete, Patrick ha visto le foto. Non vuole parlarti ok? – dice, abbandonando il tono calmo e imbarazzato di poco prima.

- Allora sarà lui a dirmelo. Passamelo. Devo spiegarli. È tutto un’enorme errore Joe. –

- Aspetta. Glielo chiedo. – io sospiro.

Sento delle voci di sottofondo. La sua voce di sottofondo.

Dopo qualche altro bisbiglio finalmente qualcuno torna al telefono.

- Pete, mi dispiace. Ma non vuole proprio parlarti. – risponde nuovamente Joe. Cazzo! Abbasso la testa cercando di trattenere le lacrime.

- Senti, facciamo una cosa. Anche se so che dopo Patrick mi ucciderà. Vieni qui e vedrò di farti salire e lasciarvi soli. Però vieni subito, non so quanto riuscirò a tenerlo a bada. Vuole andare a picchiare Ross. – sussurra, tenendo la voce bassissima per non far sentire al mio Trick.

- Si, arrivo…e…grazie Joe. –

- Niente, ma ora corri su! – io annuisco alla cornetta e poi chiudo la telefonata, precipitandomi a mettermi qualcosa addosso.

 

Dieci minuti dopo sono gia a fare a due a due le scale di casa di Patrick e quando suono mi viene ad aprire Joe.

- E di la in camera – mi dice – gli stavo preparando una tazza di the. È nervosissimo –

Io annuisco e mi avvio verso la sua camera.

Quella camera dove abbiamo passato mille notti insieme. E ho i brividi se penso che quella di ieri potrebbe essere stata l’ultima.

- Trick? – sussurro entrando nella stanza buia.

- Pete? Che cazzo ci fai qui?! – sbotta arrabbiato e sento le molle del letto cigolare sotto il suo peso quando si muove.

- Voglio solo parlarti – dico, facendo passi in avanti alla cieca, solo ricordando la posizione dei mobili per non andarci a sbattere.

- Io non voglio parlare con te! Sei uno stronzo! – urla. Io do una manata alla parete accanto alla porta, dove si trova l’interruttore e finalmente la stanza si illumina.

Ora lo posso vedere. È seduto sul letto in jeans e felpa con gli occhiali un po’ storti sul naso che tentano di nascondere il rossore dei suoi occhi.

Hai pianto amore. Hai pianto per me.

- Amore…ascoltami…- inizio avvicinandomi.

- Non chiamarmi amore!! Amore un cazzo! Sei uno stronzo Pete! – ripete. Urla ancora, alzandosi dal letto ma mettendosi nel punto della stanza più lontano da me.

- Lo sapevo! Io lo sapevo! Dovevo dare retta a Brendon! Ma io no! Sono sempre il solito illuso! “Lui mi ama!” gli ripetevo sempre! Ma sono semplicemente un coglione! – continua, muovendo continuamente le mani e camminando a destra e a manca.

- Ma io ti amo! – cerco di prendere la parola e spiegarli questo errore megagalattico.

- Stai zitto! Sei solo…un lurido bugiardo! – dice, fermandosi e guardandomi da capo a piedi con uno sguardo schifato.

No, amore! Non guardarmi così!

Io gli vado velocemente incontro e prima che lui possa fare qualcosa per impedirmelo lo blocco per le braccia

- Ora stai zitto e mi ascolti! Testardo che non sei altro! – esclamo scuotendolo leggermente. Lui sta per replicare ma io gli tappo la bocca con un bacio tempestivo. Quando mi stacco cerca nuovamente di parlare, ancora più furioso di prima, e questa volta gli metto una mano sulle labbra.

Lo sento mugolare un po’ ma poi si zittisce e cerca di respirare col naso e io piano, lo libero, ma sempre pronto a zittirlo nuovamente. Sospiro soddisfatto quando vedo che non è intenzionato ad interrompermi ancora.

- Voglio spiegarti che quello che hai visto è stato solo uno stupido bacio tra ubriachi. Avevamo esagerato, infatti ti ricordi la mattina dopo, quando sei venuto a casa, in che condizioni ero? – chiedo speranzoso. Lui annuisce perché non può fare altro, è la verità.

- Ma non vi siete baciati una volta sola! – ritorce. Io sbuffo.

- è stato un solo, unico, bacio. Quei fottuti fotografi hanno fatto più foto da diversi angolazioni e sembrano più di uno. Ma ti giuro Patrick, ti giuro su quello che ho di più caro, che c’è stato solo un bacio. – dico, guardandolo negli occhi e non lasciando andare le sue spalle. Ho paura che scappi.

- Come faccio a crederti? – mi chiede poi, non riuscendo più a sostenere il mio sguardo e abbassando quindi il suo.

- Tu DEVI credermi! Non lasciarti influenzare dalle seghe mentali di Brendon! Ryan ama lui come io amo te! E dovete crederci! Perché per questa stronzata stiamo perdendo entrambi un sacco di tempo. E prima o poi lo capirà anche lui! – esclamo, mettendo un dito sotto il suo mento per poter rincontrare i suoi bellissimi occhi, che mi guardano lucidi.

- Non mi menti vero Pete? – chiede con quella sua voce da cucciolo.

- No Trick. Mai. –

- Perché io ti amo lo sai? –

- Anche io ti amo –

- E non potrei più sopportare quello che sopportato questa notte –

- Non lo dovrai farai mai più, te lo prometto – dico, mettendomi una mano sul petto.

Lui annuisce.

- Mi perdoni allora? – chiedo, sporgendo il labbro inferiore in un espressione bambinesca.

Lui sorride e annuisce. Io sento il mio cuore liberarsi dalle spire di ansia che lo racchiudevano e il nodo alla base del petto sciogliersi.

- Ti amo Patrick – sussurro al suo orecchio abbracciandolo.

- Anche io Pete – risponde, chiudendo le sue braccia intorno al mio busto.

Poi mi allontano quel po’ che serve per far scontrare le nostre labbra.

Non so cosa farei senza di lui.

Nessuno può stare senza la persona che ama.

E un mio pensiero va a Ryan e spero con tutto il cuore che anche lui riesca a risolvere questa brutta situazione.

 

 

Vale

 

 

 

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Capitolo 2
*** I Can Explain ***


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I Can Explain

 

Ryan e Brendon

 

Mi sveglio di soprassalto quando sento la mia porta di casa sbattere. Ma che cazzo succede?!

Mi alzo e vado verso l’entrata quando sento qualcuno urlare.

- Dove cazzo sei Ryan!? – sento, entrando nel soggiorno.

- Brendon! Ma che cazzo ti prende? Sei impazzito per caso?  - chiedo, con la voce ancora impastata dal sonno guardando il mio ragazzo in mezzo alla sala con il fiatone.

- Che cazzo mi prende eh? – urla ancora, lanciandomi contro un giornale.

Io lo guardo sconvolto, ma poi mi piego a raccoglierlo.

Quello che vedo mi lascia senza fiato e il mio stomaco reagisce come se avesse appena ricevuto un pugno.

Sulla copertina ci sono foto di me e Pete che ci baciamo, con sotto una scritta rossa. “Scoop!” dice.

Riconosco il locale nella quale siamo andati sabato sera e ci siamo ubriacati come poche volte in vita mia.

- Brendon, ascoltami, posso spiegarti! Io e Pete eravamo…- cerco di dire, buttando il giornale nuovamente a terra e  avvicinandomi di qualche passo.

- Non me ne frega un cazzo! – urla – Non voglio sentire nessuna fottutissima spiegazione. Sei solo un bastardo! – si gira e si mette le mani tra i capelli. Io rimango immobile con la bocca spalancata.

- Lo sapevo, lo sapevo. Sono un idiota! – dice, questa volta sussurrando a se stesso.

- No! Non pensarci neanche! Io non ti ho mai tradito con Pete! Devi credermi! – urlo, capendo quello di cui sta parlando. Spesso mi ha fatto scenate di gelosia ma io riuscivo sempre a farlo calmare dicendo che lo amavo e che non lo avrei mai tradito. E poi Pete ha Patrick!

Ma dopo queste…

- No, invece. Non ti credo. – tono di voce finalmente normale. Si gira verso di me – Non ci credo più. Tra noi è finita Ryan. – sussurra, abbassando lo sguardo.

Poi mette una mano sulla maniglia e fa pressione.

- No Bren! No! – cerco di fermarlo, ma lui esce e si chiude la porta alle spalle.

Guardo la porta da dove è appena uscito con occhi spalancati, così come la bocca.

No, non può essere vero.

Dio, mi ha lasciato. Bren mi ha lasciato.

Mi metto una mano sugli occhi ma le lacrime mi bagnano le dita.

Dopo però cerco di calmarmi.

Devo fare qualcosa. Devo fare assolutamente qualcosa.

Mi avvicino al Pc e cerco le foto su internet per poi inviarle a Pete. Poi lo chiamo.

Spero che lui abbia una soluzione. Ho paura. Ho fottutamente paura.

 

Sono sdraiato sul letto con la faccia affondata nel cuscino quando squilla il telefono. Senza troppa voglia allungo il braccio verso l’apparecchio sul mio comodino e alzo la cornetta.

- Pronto? – chiedo, apatico.

- Ry, sono Pete – risponde.

- Ciao Pete. Allora? – chiedo, alzandomi a sedere sul letto.

- Ho chiarito con Patrick. Ora è tutto apposto. – risponde.

- Oh, sono contento. Davvero. – dico, annuendo tristemente. Beato lui.

- Hai parlato con Brendon? – mi chiede poi.

- No. Non vuole parlarmi. Ma lo capisco. È ok, davvero. Mi passerà. – rispondo, ormai rassegnato.

Si, rassegnato. Conosco Brendon abbastanza per dire con sicurezza che non tornerà sui suoi passi. È sempre stato una persona orgogliosa e io…io ho ferito il suo orgoglio oltre che il suo cuore.

- Non dire così Ryan! Vedrai che tutto si sistemerà! Devi solo parlargli! – esclama sicuro Pete.

- Non so in che modo Pete! Non so come posso farmi perdonare, come posso fargli capire che io…lo amo cazzo! – dico, ricadendo in un tono disperato.

- Chiedigli un incontro per potergli parlare. Sono sicuro che non ti dirà di no. Infondo ti ama anche lui. – sospira. – si, sono sicuro che non ti dirà di no. – conclude con quel suo tono sicuro.

- Lo spero –

- Ci sentiamo presto Ry. Ciao. –

- Ciao – rispondo sospirando, poi metto giù il telefono.

 

Pete’s Pov

 

- Pat…io mi sento in colpa per tutto questo. – dico, dopo aver messo giù la cornetta.

- Non è colpa tua. Non devi sentirti in colpa. Anche se potevate evitare. – dice, con il broncio.

- Cazzo. Giuro che non tocco più un goccio d’alcool! – dico, andando ad abbracciarlo.

- Lo spero. –

- Comunque voglio fare qualcosa. – dichiaro. Pat scioglie l’abbraccio.

- No…Pete…per favore. Non intrometterti! – dice, allarmato.

- Non ti preoccupare. Non farò nulla. voglio solo andare a parlare con Brendon! Sicuramente mi vede come l’essere schifoso che ha rovinato il suo dolce e piccolo Ryan! – dico, facendo il verso a Brendon.

Ok, non mi è mai stato simpaticissimo!

Patrick ridacchia, poi però mi prende per le spalle.

- Non fare casini eh? –

- Stai tranquillo. – lo calmo poi gli do un leggero bacio sulle labbra e mi avvio verso la porta.

 

Circa dieci minuti dopo sono sotto casa del cantante dei Panic. Suono al campanello e poco dopo mi viene ad aprire un Brendon con profonde occhiaie nere, che però, quando mi riconosce si distendono.

- Che cazzo vuoi tu? – urla, prendendomi per il colletto della maglietta.

- Brendon, calmati. Voglio solo parlare. C’è stato un enorme malinteso. – dico, alzando le mani in segno di resa.

- Malinteso un cazzo. Sei uno stronzo! Aspettavi solo il momento giusto per prendertelo vero? Eh bastardo? – urla ancora, stringendo ancora la mano sotto il mio collo tanto da portare la mia faccia a due centimetri dalla mia.

Io non rispondo.

- Cosa proveresti se andassi da Patrick e gli mettessi la lingua in bocca eh? Possiamo scambiarceli se vuoi! – dice, sarcastico, spingendomi poi indietro violentemente. Rischio quasi di cadere ma mi tengo allo stipite della porta per rimanere in equilibrio.

Brividi di terrore mi scorrono lungo la schiena quando penso al mio Patrick avvinghiato a Brendon.

Lui chiude e apre i pugni per calmarsi, poi fa per chiudere la porta.

- Aspetta Bren! Fammi spiegare cazzo! – dico, mettendo un piede in mezzo all’uscio.

- Spiegare cosa?? – esclama.

- Che è stato un’enorme malinteso. Io e Ryan ci siamo ubriacati ed è successo perché stavamo giocando…o qualcosa del genere. Non mi ricordo nulla cazzo! – dico, mettendomi una mano tra i capelli.

- Sta zitto! Non voglio ascoltarti! – dice, cercando nuovamente di chiudere la porta, ma io glielo impedisco di nuovo.

Poi mi sento cadere all’indietro e un dolore acuto allo zigomo destro.

Brendon mi ha appena tirato un pugno. È piccoletto ma fa male cazzo!

- Stammi lontano! – sibila, dopo sbatte la porta.

Mi alzo massaggiandomi il viso e mi avvio verso la macchina.

Forse Patrick aveva ragione…

 

 

 

 

 My space!

- Chemical Lady: io amo Patrick! xD mi fa tnt piacere che ti piaccia!! <3 bacioni!

- Niamh15: si in effetti Pete è un pò puttana! xD skerzo skerzo! ma io Brendon me lo immagino uno fatto 30% d'acqua e 70% orgoglio! xD nn lo so perchè ma è una sensazione! xD

grazie Fede! (ah, ti ho aggiunto su msn! spero sia ok per te! -///-)

bacioni!

- Blaise: ebbene no!...Pete deve sempre fare il supereroe e poi ci prende i pugni! xD

Cmq, non mi è piaciuto molto la riappacificazione tra Pete e Patrick (volevo far penare di più quel bassista scapestrato!xD) ma questa è nata inizialmente come One Shot e poi alla fine (come al solito xD) mi sono fatta prendere la mano e sono usciti addirittura tre capitoli! xD

cmq mi fa tanto piacere che ti piaccia! bacioni!

 

 

Grazie anche a Anna94_17 e malena per aver messo la mia storia nei preferiti!

 

 

Vale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** I Love You, But You’re Deserved It ***


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I Love You, But You’re Deserved It

 

Ryan’s Pov

 

Continuo a fare avanti ed indietro per la sala da pranzo aspettando non so esattamente cosa.

Forse che lui torni dicendo che è stato uno stupido. Che ha fiducia in me. Che mi crede.

Ma poi rido di me stesso. È impossibile. È troppo orgoglioso non farebbe mai una cosa del genere.

Ma io infondo ci spero no? Sono innamorato di lui e continuo a sperare che lui venga qui a dirmi che mi crede e che mi ama troppo per lasciarmi andare! Me lo immagino salire le scale a due a due e poi bussare freneticamente alla mia porta con i capelli tutti scompigliati e addosso i primi stracci che ha trovato.

Proprio quando mi trovo a fantasticare con un sorriso sulle labbra sento il campanello suonare.

Il cuore mi sale improvvisamente in gola e lo posso sentire battere fortissimo.

Corro già con il sorriso sulle labbra pensando che forse, qualche volta, le fantasie possono diventare realtà.

Poi però quando apro la porta e mi trovo Patrick davanti, penso che non devo illudermi e farmi questi film mentali, perché quando scopri che la realtà è un’altra cosa…ci rimani deluso.

- Ciao Pat – lo saluto, tornando al viso che ho più o meno da un giorno e mezzo.

- Ciao – risponde, entrando e chiudendosi la porta alle spalle.

- Come stai? – mi chiede dopo.

- Potrei stare meglio – rispondo, lasciandomi cadere sul divano che ormai ha preso la mia forma come quello di Homer Simpson.

- Capisco – sospira, sedendosi accanto a me.

- Pete? – chiedo dopo.

- è a casa. Ha mal di testa. – dice, poi, ridacchiando.

- Perché ridi? – chiedo, curioso.

- Ieri sera è andato da Brendon. –

- Cosa?? Ma che è scemo? – esclamo, guardando Patrick con occhi spalancati.

- Purtroppo penso proprio di si. – fa spallucce.

- E che è successo? –

- Brendon gli ha tirato un pugno e ha uno sgarro sullo zigomo. Mio dio, tutto viola. – dice, aggrottando le sopracciglia e scuotendo il capo.

- Oh mio dio, lo sapevo! Ma perché gli hai permesso di andarci?! Lo doveva immaginare che Brendon non sarebbe stato contento di vederlo! – esclamo alzandomi in piedi e ricominciando a camminare avanti ed indietro per il salone.

- Si, lo so. Ma lo conosci Pete. Quando si mette in testa di essere l’eroe che può mettere tutto a posto, nessuno lo ferma più! – risponde Patrick, sorridendo un po’.

Io mi fermo davanti a lui e lo guardo.

- Perché tu lo hai perdonato? Perché tu l’hai capito e invece Brendon no? – chiedo, serio e di nuovo con gli occhi lucidi.

- Ry…io e Brendon siamo diversi. Ma…lui…l’ha scoperto male. E…lo sappiamo tutti com’è. Non ti ha voluto ascoltare…perché era insicuro. – sospira, cercando le parole.

- Non gli è mai stato molto simpatico Pete e poi…quando tu e lui vi allontanavate per qualsiasi cosa, Brendon veniva da me e diceva “Credimi, tra quei due c’è qualcosa” . Io la prendevo a ridere…ma, sarei un bugiardo se dicessi che quando Joe mi ha fatto vedere quelle foto, non ho pensato che forse Brendon aveva davvero ragione. – dice, poi abbassa lo sguardo sul capello che tiene tra le mani, forse vergognandosi proprio del fatto di averlo pensato.

L’ho sempre detto che Pete è fortunato ad aver incontrato Patrick.

Lui con la sua genuinità e la sua dolcezza.

Tutti dicevano che erano troppo diversi.

Uno che amava stare al centro dell’attenzione, l’altro timido e riservato con l’odio viscerale verso l’obbiettivo.

Invece non era vero…loro si completano e sono perfetti uno per l’altro.

Anche io pensavo di essere perfetto per Brendon, e lui lo è per me.

Ma è davvero così alla fine?

Le volte in cui tutto andava bene ed eravamo felici sono paragonabili ai giorni in cui dovevo convincerlo che lo amavo e che tutto poteva andare bene?

Non lo so…

- Ry…- mi riscuote dai miei pensieri Patrick.

- Devi andare a parlarci. Ora! Immediatamente! Non stare ancora qui a lasciare che il tempo passi! – dice dopo.

- Ma non vuole parlarmi Pat! – esclamo, gesticolando e ricominciando a camminare.

- Se non vuole parlarti…costringilo! –

- E come potrei fare, di grazia? – chiedo guardandolo con un sopracciglio alzato in un espressione sarcastica.

Lui ci pensa due secondi.

- Lascia fare a me. – sorride.

Poi si alza e va verso la porta.

- No, aspetta! Patrick che vuoi fare?? – chiedo, un po’ spaventato.

- Fidati di me Ross. Non sono Pete! – dice poi, sorridendo. Io non posso fare a meno di imitarlo.

- Ti chiamo più tardi – dice prima di salutarmi con una mano e uscendo.

Speriamo bene.

Non sarà Pete…ma è sempre il suo ragazzo!!

 

 

 

Patrick’s Pov

 

Quando sono seduto in macchina prendo il cellulare e cerco il numero di Brendon sulla rubrica. Ok che avevo detto a Pete di non intromettermi e di regola, neanche io dovrei farlo, ma…se quei due sono scemi qualcosa dovrebbe anche aiutarli a capirlo no?

- Pronto? Patrick? – la voce di Brendon e poco più di un sussurro.

- Ehi Bren…- rispondo, imitando la sua voce.

- Se mi stai per fare un cazziatone per aver tirato un pugno al tuo ragazzo, evita ok? – dice subito dopo.

- Tranquillo. Se lo meritava. Lo hai fatto per entrambi. – dico, sogghignando.

Il fatto che lo abbia perdonato non implica che io non volessi in qualche modo punirlo.

Brendon dall’altra parte della cornetta accenna qualcosa che dovrebbe assomigliare ad una risata.

- Comunque…tu come stai? – chiedo poi, tornando serio.

- Bene, benissimo, mai stato meglio – risponde freneticamente.

- Non ti credo…- confesso, senza problemi.

- Invece dovresti…sto benissimo. –

- So che ti manca…- affermo sicuro di me.

- No –

- Oh si…-

- Noo! –

- Io dico di si...-

- Oh insomma…la finisci?! – sbotta dopo.

- Solo se ammetti che ti manca. – continuo con il mio tono fermo e sicuro.

Ragazzi, stare con Pete Wentz non è una passeggiata eh! Devi avere il sangue freddo!

- Ok, si, lo ammetto!! Mi manca ok? Mi manca da morire! – esclama dopo, dandomi ragione.

Oh, le piccole soddisfazioni della vita!

- E allora mi spieghi perché diavolo sei ancora a casa tua e non stai correndo verso casa di Ryan?? – chiedo ironico.

- Perché no! Trick cazzo! Non posso farmi trattare così, cazzo! Io ho un orgoglio, cazzo! – esclama.

Io sorrido un attimo pensando a quante volte ha detto la parola “cazzo” in questa frase. Poi però torno serio.

- E poi anche tu!! Lo hai perdonato così velocemente! Non hai un orgoglio!?! – aggiunge.

Io per un attimo sono tentato di mandarlo gentilmente (sempre gentilmente, sono un ragazzo educato, io!) a fanculo, però cerco di calmarmi.

- Brendon, io e te siamo diversi. Se io so che sto rischiando di perdere la persona che amo mando a fanculo l’orgoglio e tutte quelle merde li! Non si risolve proprio niente così! Anzi, rimani solo e soffri come un cane! E poi, tra qualche mese, a mente fredda, penserai che sei stato un idiota patentato a fare quello che hai fatto! Per non parlare poi alle conseguenze che questo tuo “famoso orgoglio”…- dico, facendogli il verso – avrà sui Panic!! – concludo.

Per un minuto o poco più cade il silenzio…poi lo senso sospirare.

È un buon segno no? Piano piano sto rompendo la sua corazza di idiozia.

- Dove sei? – mi chiede improvvisamente rompendo il silenzio.

- Sotto casa di Ryan…- rispondo.

- Sto arrivando…- dice soltanto prima di chiudere la telefonata.

Io faccio lo stesso e mi lascio andare sul sedile della macchina.

Sorrido.

Sono davvero orgoglioso di me stesso!

 

 

Brendon’s Pov

 

Quando arrivo sotto casa di Ryan vedo Patrick appoggiato alla portella della sua macchina.

- Ehi Trick – lo saluto dandogli una pacca amichevole sulla spalla.

- Ciao…vai su dai! Non perdere tempo! – dice, con un sorriso facendo segno con la testa verso il portone di casa di Ry.

Io annuisco e inizio quasi a correre.

Vado su velocemente e quando arrivo sul pianerottolo, sospiro, poi suono.

Pochi secondi dopo Ryan mi viene ad aprire con una faccia da funerale.

- Ehi…- saluto, non sapendo esattamente cosa dire.

Lui alza la testa e finalmente mi vede. Spalanca gli occhi e la bocca.

- B-Bren…- sussurra, balbettando un po’.

- Ciao Tesoro. – dico mettendogli una mano sul petto per farlo indietreggiare e farmi entrare in casa.

- Tesoro?? – chiede confuso ma mi prende ugualmente tra le sue mani la mia, che ancora non ho spostato dal suo petto, e me la stringe forte.

Io sorrido.

- Vuoi dirmi che…? – chiede, speranzoso con quegli occhioni alla Bambi che mi hanno sempre fatto impazzire.

- Si…proprio quello. – lo rassicuro, annuendo.

Sono venuto qui mandando a fanculo il mio orgoglio, così come mi ha detto Patrick, ma non tanto da fare qualche sdolcinato discorso su quanto mi dispiaccia essermi comportato così e di quanto vorrei tornare indietro per non tirare quel pugno a Wentz (non sono mica un bugiardo, io!).

L’unica cosa che voglio e baciarlo e dimenticare questi due giorni da inferno.

- Allora a volte la fantasia diventa realtà…- sussurra. Io lo guardo con le sopracciglia aggrottate perché non ho capito cosa voglia dire, ma lui scuote la testa e passandomi le braccia intorno al collo mi bacia dolcemente, e allora non mi importa più niente di che cosa ha detto, del mio orgoglio, dei fotografi e di Pete Wentz.

Vedete? Ho già dimenticato…

 

 

 Pete’s Pov

 

Sono steso sul divano con tanto di bistecca pigiata sull’occhio quando Patrick torna a casa.

- Tesoroooo! – lo chiamo, piagnucolando.

- Ehi…- sussurra, venendomi vicino, spostando la bistecca ghiacciata e dandomi un leggero bacio sullo zigomo che quel…quel…troglodita di Brendon Urie mi ha distrutto.

- Come stai? – chiede dopo

- Un po’ meglio…- dico, mettendo però il broncio. – Ma dove sei stato? Non dovresti andartene in giro quando il tuo ragazzo e qui e soffre! – esclamo dopo.

Lui ridacchia.

- Avevo delle cose da sistemare…-

- E le hai sistemate? – chiedo, capendo quello a cui si riferisce.

- Credo proprio di si…- risponde, annuendo.

Io sospiro.

- Purtroppo ha ragione chi dice che Pete Wentz fa i casini e Patrick Stump gli sistema vero? – dico, sorridendo tristemente.

Lui scuote la testa e mi da un bacio.

- Che ci posso fare, io ti amo e si sa, il cervello di un innamorato funziona solo per metà! – dice, ridendo subito dopo.

Anche io scoppio a ridere.

- Ti amo anche io…- dico poi, tornando serio. Lui sorride.

- Ok…ma il cazzotto te lo sei meritato! – sussurra.

- Cosa?? – esclamo io, avendolo sentito.

Lui scoppia di nuovo a ridere e mi zittisce con un bacio.

Che cosa ha detto?? Non ricordo…

 

 

 

C’è l’ho fatta! Scusate per il ritardo ma sono stata presa dalle altre ff!

Stupendo il fatto che questa doveva essere una One-Shot!! xD sono usciti fuori tre capitoli! xD

Comunque grazie a tutti quelli che hanno recensito! (Jess I Adore You! xD) e anche a tutti quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti!

Grazie mille e Byeeeee!!

 

Vale

 

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