Seize The Day

di TwoLittleDeathbats
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ho le chiappe rosse! ***
Capitolo 2: *** 2.0 New life: California ***
Capitolo 3: *** 2.1 New life: California ***
Capitolo 4: *** God only knows ***
Capitolo 5: *** Non è il momento adatto ***
Capitolo 6: *** Save the last dance for me ***
Capitolo 7: *** Just friends ***
Capitolo 8: *** Crimson day ***
Capitolo 9: *** Sex, sex, sex ***
Capitolo 10: *** Christmas times ***
Capitolo 11: *** Jack is the way ***
Capitolo 12: *** Rathskeller's night ***
Capitolo 13: *** Las Vegas, wowo! ***
Capitolo 14: *** Goodbye 2016 ***
Capitolo 15: *** A place of hope and no pain ***
Capitolo 16: *** Pass me a beer ***
Capitolo 17: *** All summer long ***
Capitolo 18: *** So close but so far away ***
Capitolo 19: *** This afternoon ***
Capitolo 20: *** We fell apart ***
Capitolo 21: *** Miles away from those I love ***
Capitolo 22: *** Sex, drugs and Rock n' Roll ***
Capitolo 23: *** Coming home ***
Capitolo 24: *** Broken Hearts ***
Capitolo 25: *** Unholy Confessions ***



Capitolo 1
*** Ho le chiappe rosse! ***


Cap. 1 :”Ho le chiappe rosse!”

Io credo che tutto accada per una ragione.
Le persone cambiano perché tu possa imparare a lasciarle andare via...
Le cose vanno male perché tu possa apprezzarle quando invece
vanno bene, credi alle bugie perché poi imparerai a non fidarti di
nessuno tranne che di te stesso, e qualche volta le cose buone
vanno in pezzi perché cose migliori possano accadere.

-Marilyn Monroe
Alexandra’s pov
Las Vegas. 28 giugno 2016.
Il concerto e' ormai finito da mezz'ora e il suono delle chitarre si e' spento insieme ai saluti calorosi e sempre colmi di gioia e fierezza di quel fantastico frontman che e' James Hetfield. Allora Alexandra, perché siamo ancora attaccati ad una birra? E questa canna? Mi sa che ho esagerato un po' perché mi tremano le mani. Mi dirigo verso l' uscita e l'aria secca e torrida del Nevada mi investe facendomi sentire solo peggio e aumentando il senso di nausea che ormai sta raggiungendo l'apice. Oh cazzo, devo vomitare, ma dove? Devo trovare la macchina, devo trovare la mia macchina, certo, se solo mi ricordassi dove ho parcheggiato. Un momento, non posso guidare in queste condizioni, non posso e non devo e cosa più importante: non voglio! Chiamo Alexia e mi faccio venire a prendere, se solo sapessi cosa dire. Dio sto cominciando ad entrare nel pieno della fattanza e l'acool unito a questa fottutissima aria irrespirabile non aiuta affatto.
”Pronto?”, una voce rimproverante esce dal mio iPhone, hey che figo sembra che sia il telefono a parlare! Alex, controllati e rispondi. ”Io. Il concerto. I metallica. La birra, tanta birra”
”Ok, ho capito. Vengo a prenderti.” mi risponde Alexia.
”Oh, il soole!” le dico come se potesse vedere quello che sto ammirando io in cielo.
”Si, si ok, il ‘sooole’ ” Termina la chiamata e mi lascia in balia di quel bagliore luminoso che illumina il cielo.
Secondo me comunque quello non è un sole, sono gli alieni che stanno venendo a prendermi, devo nascondermi. Oh no, se mi hanno già visto? Allora, devo calmarmi e rimanere ‘lucida’. Vado a comprarmi una maglia come souvenir mentre aspetto Alexia.
”Voglio quella”. Pago e poi mi giro dirigendomi verso l'uscita ma vado addosso ad un ragazzo. Bello, alto, muscoloso, con buoni gusti musicali..perfetto direi. Dio Alex ma perché hai accettato LSD da quei ragazzi? Perché? Stando a quanto ha detto si chiama Brian, Brian Hamerr? Non riesco nemmeno a camminare poiché vedo doppia ogni cosa che mi si presenta davanti, così mi aiuta a raggiungere una panchina e poi aspetta assieme a me, due sbronzi al chiaro di luna, che romantico!
“Oh mio dio. Li vedi quei puntini lassù? Sai cosa sono? SONO GLI ALIENI.” interrompo il silenzio imbarazzante che c'è.
“Mm..sì? Cazzo, no! Ci vogliono rapire e poi ci vivisezioneranno per studiarci!”
La conversazione sta un po' degenerando, pero' non riesco a collegare il mio cervello alla bocca, le parole escono senza il mio permesso! Stronze tornate qui!
“Ehm..scusate se interrompo la vostra interessantissima chiacchierata ma dovremmo andare” una voce familiare interrompe i miei viaggi mentali facendomi tornare per qualche minuto 'sulla Terra', grazie sorellina.
“Sorella! Mia salvatrice! Portami via da questo impostore super arrapante!” le dico gettandole le mie braccia al collo, poggiando tutto il mio peso sul suo esile corpicino.
“È stato un piacere impostore super arrapante. Alex andiamo alla macchina!”
“La mia macchinina!”
Saliamo in macchina e Alexia mi aiuta ad allacciarmi la cintura, ho la vista annebbiata quindi non riesco ben a distinguere quello che succede intorno a noi. Quel ragazzo era davvero bellissimo peccato che ci siamo conosciuti in uno stato pietoso, mi chiedo se lo rivedrò mai nel corso della mia miserabile vita.
 
Alexia’s pov
Guido giusto qualche decina di chilometri sopra il limite per arrivare lì prima che si uccida o che faccia qualche atto squallido. Giuro che se la arrestano io la lascio là e torno a casa da sola, scommetto che si è pure dimenticata che l’ho accompagnata io e che quindi la macchina non c’è..A volte è così rincoglionita che dubito abbia solamente bevuto.
Le voglio bene ma questa faccenda delle canne non mi convince, era una brava ragazza fino a un paio d'anni fa, non aveva mai ingerito una goccia di alcool e non sapeva nemmeno cosa     
fossero gli spinelli. Poi, di punto in bianco, e' diventata così.
Comunque basta pensare, torniamo alla vita reale.
Adesso la faccio salire e vediamo se è stata solo la birra a regalarle la splendida visione di un f*****o sole alle due del mattino. Decisamente no, scusa birra se ti ho incolpato ingiustamente, perdonami.
Mi sa che l'odore che aleggia in macchina ha dato alla testa anche a me dato che mi metto a dialogare con una bevanda.
Sono infuriata con Alexandra così decido di farle la ramanzina adesso, giusto per non romperle le scatole domani che sarà nello stato *post devasto totale*.
Così le dico urlando per farmi sentire sopra il suono della radio: “Ne approfitto di questo momento che tu domani sicuramente non ricorderai per dirti che non devi più toccare quella c***o di roba, lo capisci o no che in un paese straniero ti possono arrestare? E so a cosa stai pensando ma no, non contare su di me”
Dato che inizio anche io a perdere la testa ma, in questo momento e soprattutto mentre guido, non me lo posso permettere, tiro giù i finestrini in modo da far girare un po' l'aria viziata e contaminata che impregna la mia macchina e i miei vestiti.
Sapevo che da ubriachi era solito fare cose assurde ma mettere la testa fuori dal finestrino e urlare “io ho le chiappe rosse” non rientra nelle mie capacità mentali.
Meglio così, forse prende un po’ d’aria e si sveglia. Che povera illusa che sono, dopo mezzo minuto inizia a parlare con i passanti come fossero compagni di viaggio.
Una volta arrivata all'hotel, accosto e saliamo in ascensore il quale dovrebbe portarci, se non muoio prima asfissiata, all’ultimo piano. Prendo il braccio di Alexandra e lo poggio sopra la mia spalla, un momento..ma quanto c***o pesa?!
In ascensore il suo “profumo” ha ripreso vigore, che dire, sono spacciata.
Forse se parlo rimango lucida..un'altra ramanzina? Ma sì, optiamo per un'altra ramanzina tanto lei non ricorderà neanche come c'e' arrivata in camera, figuriamoci se le verrà in mente che cosa le hai detto.
La mia voce questa volta è più bassa in quanto i suoi quarantasette chili mi stanno schiacciando a terra, per non parlare dell'effetto che sta facendo su di me questo aroma..ad ogni modo le parlo con una voce strozzata “Punto primo: puzzi di erba. Punto secondo: gli alieni non ti verranno a prendere. Punto terzo: non c’è un punto terzo.”
Ho il fiatone, forse e' meglio se sto zitta..Si, decisamente meglio.
“Ah-a. Ok. Ho fame, dammi da mangiare plebea!” mi dice con tono da prima donna.
Siamo in un ascensore, come cavolo pensa che io possa procurarmi da mangiare? E poi io non sono una plebea! E' un insulto..o almeno credo.
La lascerei volentieri cadere al suolo, tanto sarebbe capace di addormentarsi lì, sul pavimento freddo e sporco di questo squallido e vecchio ascensore.
 
Johnny’s pov
Siamo a Las Vegas da soli due giorni e Brian non ha perso tempo per distruggersi ogni sera. Siamo venuti qui per staccare un po' dalla pressione quotidiana e abbiamo deciso di farlo assieme ma, come sempre del resto, lui ha preferito comprare all'ultimo minuto un biglietto per il concerto dei Metallica e andarci solamente per ubriacarsi e dedicarsi alla sua attività preferita: il sesso. Mentre aspetto che torni, spero vivo, dal concerto, prendo le chiavi e vado giù a prendermi un bicchiere di vino. Attendo che l’ascensore salga, figuriamoci se prendo quelle ripide, scoscese, interminabili e luride scale, l’ascensore è così accogliente, perché rinunciare a un suo passaggio? Quando si aprono le porte vedo due ragazze o meglio, una e mezza.
”Serve una mano?” domando, sorridendo alla biondina, ovvero quella non talmente ubriaca da non riuscire neanche a reggersi in piedi.
Senza aspettare che mi risponda metto il braccio dell’altra sulla mia spalla e la seguo verso quella che dev’essere la loro stanza. Lei prende le chiavi e mi fa strada verso un divanetto dove appoggiamo la sua amica.
”Grazie, ora puoi andare, se vuoi..Comunque io sono Alexia” mi dice e appena le porgo la mano il suo viso comincia ad arrossire.
”Johnny, piacere..come ha fatto la tua amica a ridursi così?”
”Oh no, non è mia amica, è mia sorella.. Ad ogni modo, i suoi migliori amici sono la birra e qualunque tipo di droga, fai un po’ te ”
Un sorriso leggermente accennato mi contorna il volto pensando a quanto quella ragazza allucinata e ubriaca assomigli al mio amico Brian.
“Tranquilla ci sono abituato, un mio amico si riduce sempre in quel modo ah, e..se hai bisogno bussa alla porta accanto” le dico, sperando che riesca a capire il mio interesse nel rivederla.
”Attento a quello che chiedi, potrei farlo molto presto”
”In tal caso sarò felice di aiutarti”
”Io non credo” mi risponde mentre mi avvio verso l'uscita. Chiudo la porta e vado giù.
Cavolo se è bella, dev’essere straniera, non ci sono americane così in giro..se non mi muovo l’ascensore scende senza di me.
Mi sono perso a pensare a quella ragazza talmente tanto che mi sono dimenticato perché sono sceso, era così tenera quando parlava ed arrossiva con quegli occhi dolci del colore del cielo più azzurro. Spero di poterla rivedere domani..Ah già giusto, il vino!
 
Brian’s pov
Ok, quella era decisamente la mia futura moglie: ubriaca, con ottimi gusti musicali, un bel fisico, un ottimo viso..Ho deciso, io me la sposo..Oh cazzo, la mia macchina, dov’è la mia adorata macchina? Ah giusto, è là. Guido fino all'hotel e occupo due parcheggi come se uno non bastasse..Salgo le scale e vedo Johnny fermo immobile davanti alla porta di una camera che non è la nostra. Ha anche del vino in mano e io ho sete.
”Eheh! Johnny si è già portato a letto qualcuno. Da quanto stai fermo qui?”
”Scusami? Non sono andato a letto con nessuno e sono fermo qui davanti da quando sono tornato su con il mio vino” mi risponde un po' offeso ma non lo ascolto, perso in uno dei miei viaggi mentali provocati dal whiskey.
”Io amo le fotocopiatrici, sai che figo sarebbe fotocopiare il mio culo e appenderlo in camera, cioè prova a immaginare che emozione svegliarsi ogni mattina con le mie chiappe che ti fissano!” gli dico, esternando le mie fantasie a dir poco eccezionali.
”Sai cosa mi piacerebbe fotocopiare? La tua faccia, così la possiamo usare per il tiro a freccette”
”Tiro a crocchette? Ok, hai bevuto un po’ troppo” Johnny e il vino non sono mai andati d'accordo, fin dai tempi della nostra prima e dolce sbronza.
”Non credo di essere io quello che ha inviato cinquantamila messaggi all’amico dicendogli che gli alieni stavano venendo a prenderlo e che lo avrebbero usato per la vivisezione.”
”C’è qualcun altro che ha visto quello che ho visto io? Dimmi di sì, dimmi di sì, dimmi di sì” lo imploro dopo aver ascoltato diligentemente la sua incredibile confessione.
”Non credo sia sopravvissuto così a lungo per parlarne con me” mi dice sfoggiando uno di quei suoi sorrisi sarcastici.
”Non è divertente, quando verranno a prenderti non venire a piangere da me perché io te lo avevo detto”Adesso entriamo in camera, il divano sembra così invitante anche se dovrei fare una scappatella in bagno. Mi sdraio su di esso e non so perché il mio sguardo si posa su un punto indistinto sulla parete di fronte a me, la mia vista è annebbiata e la voce di Johnny diventa man mano sempre più lieve e distante. Mi sta chiamando ma non riesco a distinguere le sue parole.
“Brian? Brian?! Ti sei addormentato eh? Notte piccola vamp con il trucco sbavato”


Salve personcine, siamo Giada e Giulia ovvero Alexia e Alexandra :3 Speriamo vi abbia incuriosito questo primo assaggio della nostra ff! Abbiamo già 15 capitoli in serbo per voi e abbiamo deciso di pubblicarne uno al giorno. Grazie per aver letto questo capitolo *spargono amore*, se volete, scriveteci pure cosa ne pensate *occhi a cuoricino*
Ciao ciao e buon 4 Luglio :3

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Capitolo 2
*** 2.0 New life: California ***


Cap. 2 :”New life: California”

 
Alexandra’s pov
Sono passati alcuni mesi dalla serata del concerto dei Metallica. Io e Alexia adesso viviamo in una piccola villetta sulla strada litorale di Huntington Beach ormai da quest'estate. Trasferirsi non è poi stato così traumatico se non per il fatto che ora tocca a me svolgere i compiti di genitore e badare a mia sorella minore, anche se la maggior parte delle volte è lei a dover controllare me e cercare di tenermi lontana da tutte le possibili tentazioni che offre la città dei miei sogni nel continente perfetto: ragazzi, alcool a fiumi, concerti, droghe. Credo che trasferirci qui sia stata la cosa migliore dopo i tremendi mesi passati con la vita di mia sorella appesa a un filo a causa di quel fottuto cancro; l'Italia ormai mi stava stretta e non sopportavo più di vivere in quel fottuto paesino disperso nel nulla vicino Firenze. Comunque dalla sera del concerto mia sorella continua a dirmi che devo smetterla di guardare documentari sugli alieni. Ma perché? Oggi dovrei andare all’università ma non mi va molto di passare ore ed ore seduta a fissare un'enorme lavagna piena di segni che tanto non copierò mai e tanto meno studierò. Così gironzolo per la città fino ad arrivare in un luogo piuttosto tranquillo e desolato, quindi mi siedo su una panchina e mi accendo una Marlboro, rossa precisamente ma arriva un ragazzo e inizia a sorridere. Mi mette ansia, che vuole da me? Se non la smette gli spengo la cicca in un occhio, giuro.
”Io mi ricordo di te” Eh-eh, io no.
”Rinfrescami la memoria” Gli dico. Perché diciamocelo, mi ricorderei di un uomo così fottutamente sexy se anche lo avessi solo visto.
”28 giugno, concerto dei Metallica, il giorno dell’arrivo degli alieni..Tu non sei la ragazza ubriaca e fatta che mi è venuta addosso?” mi dice continuando a fissarmi.
”Ah sì certamente, mi sembrava di averti già visto” No, non è vero, non ricordo niente di quella serata.
”Eri talmente allucinata, come fai a ricordarti persino dov’eri?” mi domanda sorridendo.
”Non me lo ricordo infatti”
”E come fai a ricordarti di me?”
”Non mi ricordo di te, è tanto semplice.” ammetto cominciando ad innervosirmi.
”Allora permettimi di rinfrescarti la memoria: sono Brian Haner” Ah ecco! Era Haner non Hamerr! Era da mesi che continuavo a chiedermi dove avessi già sentito quel nome.
”Piacere, Alexandra Moras” Stiamo in silenzio per un po’ ma anche se non parla ha un fascino così tenebroso e misterioso che mi incuriosisce.
”Cognome...italiano? Mm, interessante. Hai un accendino?” mi chiede cambiando argomento.
”Cosa sei disposto a darmi in cambio?” Sì fai la preziosa, andrà a cercarne un altro di accendino se davvero gli interessa, sai? Non aspetta che tu glielo dia in cambio di una cosa squallida, brutta puttanella.
”Qualsiasi cosa tu desideri” Eh bello mio, ci sono tante cose che io desidero, come te ad esempio, ma non mi sembra il caso!
”Offrimi una birra e consideriamoci pari” gli dico cercando di far sparire quei pensieri poco casti che hanno cominciato a frullarmi in testa.
”Andiamo allora” Dice un po' deluso dalla mia risposta. Quindi ci dirigiamo verso quella che dev'essere la sua macchina e, dopo avermi aperto la portiera come un perfetto gentleman, si siede al posto di guida.
“Dove andiamo?”
“In realtà non lo so ancora, chiamo un mio amico per chiedergli dov'è e lo raggiungiamo se ti va” mi propone voltandosi verso di me.
Mm, due ragazzi californiani in un solo giorno? Ma questa è la mia giornata fortunata!
“Ma certo, nessun problema. Adoro fare nuove amicizie!” gli rispondo con troppa enfasi. Mi guarda facendomi capire quanto palesemente abbia intuito cosa significhi veramente la mia ultima frase e io ricambio il suo sguardo con altrettanta fermezza ma dopo poco è costretto a rimettere gli occhi sulla strada davanti a noi, peccato. Ad un certo punto prende il telefono dalla tasca e compone un numero.
“Hey Shadz, dove sei? Sono con un'amica, ti va se ci facciamo due birrette assieme?”
Dice all'apparecchio ma purtroppo non riesco a sentire cosa risponde questo Shadz.
“Ok perfetto. Arriviamo” dice mentre conclude la chiamata.
 
 
Alexia’s pov
Settembre, Huntington Beach, scuola, lugubre, sporca e dannata SCUOLA. Prendo i libri dal mio armadietto e vado a lezione di chimica, Dio solo sa chi mi ha trasmesso la forza di iscrivermi al corso di chimica. Insomma, io mi sono iscritta a corsi come multimediale,  grafica, teatro, ma chimica? Che cosa c'entra chimica con i montaggi video?
Non lo sapevo quando mi sono iscritta e figuriamoci se lo so adesso.
Ad ogni modo, prendo posto nell'ultima fila dell'aula ma subito dopo ci fanno alzare, guarda te se devo sprecare energie per niente.
Primo giorno, primo compito, no? No, in Italia non era così, il primo giorno era come una specie di rituale, non si faceva niente, letteralmente.
Bene, comunque qui siamo in America e le cose funzionano diversamente.
Il professore ci assegna un lavoro a coppie che sarà svolto nel corso di tre settimane, due volte a scuola e una a casa. Sì certo, come se qualcuno lo stesse veramente ascoltando.
Non pensavo i professori statunitensi fossero più noiosi di quelli italiani, un attimo: ricordiamoci che mi sono appena iscritta e sto frequentando per la prima volta il corso di chimica. Sarebbe abnorme divertirsi o, al massimo non annoiarsi, durante l'ora di chimica.
Il professore mi guarda squadrandomi da testa a piedi e mi dice con un tono quasi carino, diciamo da lecchino “Alexia tu, come nuova studentessa, eseguirai il compito con uno dei miei migliori studenti. Jonathan, potresti andare a sederti vicino ad Alexia?”
Che bello, se divento la cocca del prof ho il nove assicurato in chimica. E poi, lavorare a casa con un ragazzo, specialmente se carino, sarebbe una favola per inserirmi nella comunità scolastica.
Questo Jonathan, comunque, ha un’aria familiare, più si avvicina, più mi ricorda qualcuno.
Si posiziona davanti a me, alzo lo sguardo di qualche centimetro per incontrare il suo e rimango pietrificata da tanta bellezza in una sola persona.
”Jonathan giusto?” No, a me pareva si chiamasse Tomas.
”Io ti ho già visto.. Alexia..sei la ragazza dell'ascensore?” mi dice guardandomi negli occhi.
”Se mi chiami con questo appellativo e ti riferisci alla sera del 28 Giugno, allora sì, sono io”
Cavolo se è bello, tre mesi fa non l’avevo più contattato ma adesso me ne sto pentendo, insomma, chi non contatterebbe un ragazzo così, così..semplicemente arrapante?
Io, perché sono una stupida sfigatella del terzo anno.                                                         
Solo ora mi ricordo la sensazione che provai tre mesi fa, nell' incrociare il suo sguardo, i suoi dannati occhi verde nocciola che sono capaci di farti svenire, il suo sorriso così dannatamente divino e quelle braccia possenti, ricoperte qua e là da qualche tatuaggio.
Per non parlare della sua inconfondibile cresta, alta almeno dieci centimetri, volta invano a farlo sembrare meno basso. Scusa, ti sembra tempo per fare una relazione sul suo viso e, soprattutto, sul suo fisico Alexia?
”Concentriamoci sul progetto, serve del liquido verde, una goccia di quello blu e ¾ della boccetta rossa. Mi pare di essere stata abbastanza chiara, no?” dico per cercare di distrarre invano la mia mente.
Mai fatto chimica in vita mia, quindi non posso fare altro che chiamare la sostanza nelle boccette 'liquido' e cercare un aggettivo che le distingua dalle altre..Perdonate la mia ignoranza, eheh.
”Si ma io non credo si debba mettere così tanto ‘liquido rosso’ come lo chiami tu, ce ne va giusto un cucchiaino” risponde con fare da superiore.
Ti prego dimmi come si chiama il rosso, ti prego, ti prego, ti prego.
”Stai cercando di avere ragione o sbaglio?”
”Va bene, facciamo come vuoi tu ma, se dopo salta la scuola e io muoio, voglio che tu spieghi a tutti, il giorno del mio funerale, che è stata colpa tua”
”E anche se non lo facessi? Tanto tu sarai ormai morto quindi dubito che potrai venire là e dirmi cosa devo fare”
Oh che carini, stiamo facendo i giochetti surreali come fanno i migliori amici, abbiamo un futuro.
Come non detto, sento un botto e urlo saltando all’indietro. Johnny mi mette le braccia attorno ai fianchi e con una mano mi tappa la bocca ”Se urli te lo verso addosso”
”Non ne saresti capace” Ok, vorrei morire ma se muoio mi perdo questo momento fantastico stile scena fan fiction.
”Bada a chi sfidi” mi dice inarcando un sopracciglio, allentando la presa.
”Se avessimo fatto come volevo io questo non sarebbe successo”
“Io ho fatto come volevi tu” Figura di merda, allarme: figura di merda!
”Disse l’amo al pesce” dico, cercando di evitare una clamorosa e colossale figuraccia.
”Disse l’amo al pesce? Ok, spiegami solo che senso ha” domanda, soffocando una risata.
Ce l'ha il senso, lo giuro.
”Tanto non la capiresti lo stesso” Non sono brava a spiegarla, sul serio, ci ho provato anche con Alexandra ma ho fallito.
”Scommetto che non ha neanche senso.. è solo che ti è venuta fuori così”
Mi trattengo dal ribattere, limitandomi a sbuffare.




Heilà! Abbiamo deciso di dividere questo capitolo in due parti, quindi appena finite questo se volete leggete anche l'altro :D Volevamo ringraziare chi ha letto il primo capitolo e soprattutto chi ci ha recensito, ci piace sapere cosa ne pensate c: piccola informazione di servizio: pubblicheremo ogni capitolo di sera per concigliarvi il sonno ^-^
Vi vogliamo tanto bene, grazie. Adios *spargono cuoricini all around the world*

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Capitolo 3
*** 2.1 New life: California ***



Cap. 2 :”New life: California”

Alexandra’s pov
Ieri Brian mi ha presentato un suo amico: Matt, così si chiama. È stato così gentile da riaccompagnarmi a casa dopo che avevo bevuto un pelino sopra il limite per guidare o forse un po’di più di un pelino. Non so cosa sia successo ma comunque sia ha detto che vuole uscire di nuovo con me oggi, con questo scarto della società che sono io!
Mi passa a prendere e andiamo a mangiare un panino al McDonald’s, dove lavora. Vorrei chiedergli se una ragazza come me potrebbe interessare a Brian.
”Posso chiederti una cosa?” chiede, interrompendo la mia riflessione.
”Sì certo, dopo devo chiederti anch’io una cosa comunque dimmi tutto”
”Ieri sera. Quel bacio, perché non hai rifiutato?” mi dice, lasciandomi letteralmente senza parole. ”Quale bacio??!”
”Quello di ieri sera” Ah, ieri sera, di ieri sera non ricordo nulla ma cosa posso dirgli?
Certo che per aver baciato una ragazza come me dev’essere stato proprio ubriaco.
”Non ricordo di aver baciato nessuno”
”Sapevo che eri ubriaca ma non pensavo fino a quel punto” e invece sì bello mio, dispiace più a me che a te credimi, non ricordare di aver sfiorato le tue labbra e' sicuramente peggio.
”Ieri ho bevuto parecchio, sono fatta così purtroppo quando comincio tendo sempre ad eccedere. Scusa, non ricordo cos’ho fatto e mi dispiace di averti baciato’’
”Sono stato io a baciarti, tranquilla non fartene una colpa. Volevo solo farti sapere che mi è piaciuto. Approposito cosa dovevi chiedermi?” Gli è piaciuto?! Che cosa?! Oh no, comincio ad arrossire, spero non voglia continuare la conversazione. Comincio a guardare il pavimento per far in modo che non noti il mio imbarazzo. Di solito sono sempre sicura e sfacciata, oggi invece no.
”Io? Oh, niente..Insomma, sì ci sarebbe qualcosa che vorrei chiederti ma non credo sia troppo appropriata” replico un po' timidamente.
Intanto entriamo nel fast food e un aroma dolce e delicato di cibo grasso e unto ci assale non appena mettiamo piede dentro. Matt si gira verso di me con aria interrogativa..Ah giusto, non ho risposto alla sua domanda.
”Dai spara” Che cazzo faccio adesso?
”Ehm..Dov’è il bagno?” dico dando voce alle prime parole che mi passano per la testa.
”In fondo a sinistra” mi risponde lui indicando una porta.
”Perfetto... ehm, grazie” Ma che cervello ho? Mentre torno indietro dal bagno, Matt si gira a guardarmi. Dio quanto è perfetto quel ragazzo, quando sorride gli si formano due fossette così tenere e i suoi occhi verdi si illuminano mentre mi guarda.
“Allora cosa vuoi prendere?”
“Ehm..un cheeseburger con doppio hamburger, tanta cipolla e tanto tanto formaggio” gli rispondo cercando di nascondere il mio imbarazzo.
“Wow sei a dieta eh?” sorride facendomi sciogliere interiormente.
“Dovrei in effetti” ammetto anche se in realtà la risposta è un po' più banale: ho il ciclo!
“Assolutamente no. Sei stupenda così come sei.” Sì certo, in realtà non ha il coraggio di dirmi che sembro una palla di lardo in procinto di rotolare in un campo di marijuana.
“Non è vero” Mi sa che sto diventando più rossa dei miei capelli, deve smetterla di essere così perfetto. I ragazzi non sono come lui, ti trattano male e poi ti usano. Basta pensare Alex e vai ad ordinare.
“Vado ad ordinare io. Tu cosa prendi?” gli chiedo fissandomi le scarpe per cercare di evitare il suo sguardo.
“Quello che prendi tu va benissimo anche a me.”
Mi avvio al bancone e credo di essere veramente diventata più rossa dei miei capelli perché il cassiere mi guarda male.
 
 
Alexia’s pov
Sono passate tre settimane e oggi Johnny viene da me per fare il progetto di chimica.
Quello stupido progetto che mi ha permesso di incontrarlo, da sola, a casa mia.
Ho mai detto che amo la scuola? Beh, adesso è chiaro.
Preparo tutto e lo aspetto, dovrebbe essere qui per le quattro. Quando arriva, iniziamo a sistemare le varie boccette e le riempiamo. Finito il progetto, gli preparo dei cupcake non per fare la carina, semplicemente per fargli sapere quanto sono brava a cucinare cibi come cupcake o carne alla griglia, e basta, sì.
Successivamente andiamo a sederci sul divano, prendiamo i MIEI cupcake e li assaggiamo.
”Credo che dovresti cimentarti in cucina e lasciar perdere la chimica, sul serio. Un consiglio da amico” esordisce, sorridendo da dietro un cupcake.
”Lascia che ti dia io un consiglio da amica, taci o non esci vivo da questa casa”
Infatti, potresti uscire 'super vivo' se solo volessi, e sì la cosa potrebbe sembrare ambigua ma è proprio quello che intendo dire.
”Ma sentila!” Prendo la crema del mio cupcake e gliela lancio sul naso, anche questo non per fare la simpatica ma per fargli vedere che mira ho.
”Visto che ho anche più mira di te?”
Mi siedo sulle sue ginocchia (potrei letteralmente morire in pace ora) e lo guardo negli occhi, quegli occhi che ti sciolgono con un solo sguardo. Quindi gli spappolo ancora crema sulla faccia e, solo dopo, vado a prendergli un fazzoletto. Lui mi abbraccia da dietro così mi giro e ci baciamo..non avrei mai immaginato potesse finire così la nostra giornata di “studio”.
Ammettiamolo, forse un pochino mi attrae, insomma, non mi dispiacerebbe passare tutto il pomeriggio con la sua mano fra i capelli mentre mi bacia, ad essere sincera.
Sento un rumore di chiavi così mi giro di scatto prima che mia sorella entri dalla porta e dica ”Ho interrotto qualcosa?”
“Dovresti pensarci prima di farlo veramente Alexandra, comunque questo è Johnny, quello che mi ha aiutato a trasportarti dopo il concerto” le dico in modo da farle capire il mio stato d’animo.
Sono un pochino in imbarazzo, non per via di Johnny, non mi vergogno di lui e, tanto meno, di averlo baciato, è solo che mia sorella quando prende confidenza inizia a sparare delle battutine imbarazzanti e squallide e non vorrei succedesse la prima volta che si incontrano.
Si danno la mano sorridendosi a vicenda, ok, potete smetterla di avere un contatto fisico ora, o divento gelosa.
”È stato un piacere” dice Johnny avviandosi verso la porta.
”Il piacere è solo mio” dice Alexandra con il suo solito tono sensuale e ammiccante.
E lui mio chiaro? Quindi non provarci o ti stacco un orecchio a morsi.
”Stava giusto per andarsene, vero Johnny?” Rivolgo la mia attenzione su di lui per cercare nel suo sguardo un po' di appoggio, approvazione e comprensione.
”Vero” Dice con troppa enfasi quindi lo spingo fuori e chiudo la porta dietro di me. Gli sorrido un po' imbarazzata e sussurro in modo da non farmi sentire da mia sorella “Mi dispiace, è sempre così invadente, non è la prima volta”.
Mi guarda e ride ”Nessun problema, non mi vergogno a stare con una ragazza perfetta come te” interruzione causa scioglimento.
”Ben presto ti rimangerai queste parole”
Lui mi guarda prima di salire in macchina ”Ne sarà valsa la pena”
Ho solo una cosa da dire in questo momento: Jonathan Lewis Seward che mi considera perfetta è da biglietto diretto per il paradiso.
Ok, non avrei mai immaginato che il mio primo bacio l'avrei dato ad uno come lui, insomma, lo avevo riservato per una persona speciale..Forse lui è più speciale di quanto possa sembrare..Ma che dico? Lui sembra super speciale, lui è perfetto, è fantastico.
Chiudo la porta e corro dentro, sorridendo al solo ricordo di quello che è appena successo.
“Alex.. Come ti sembra?” le chiedo tutta sorridente.
”Un piccolo Hobbit, ecco cosa sembra..è un complimento..” La guardo male e le mostro vivacemente il mio dito medio.
”Lo vedi quanto è sexy questo dito? Lo dedico solo a te”
 

Siamo giunti al termine del secondo capitolo e speriamo vi abbia incuriosito c: avete visto il video di This Means War? Noi l'abbiamo trovato perfetto ^-^ comunque grazie ancora *lacrimuccia* per leggere la nostra storia. Torneremo a rompervi le palline domani con un altro capitolo, non vi liberete di noi facilmente buhahaha. Sciao belli e belle :3

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Capitolo 4
*** God only knows ***


Cap. 3:”God only knows”

 
Alexia’s pov
Sono passati due mesi e mezzo e fra una settimana c’è il ballo invernale della scuola..Io e Johnny usciamo insieme qualche volta ma tra noi non c’è una vera e propria relazione.
A dire la verità? Spero davvero che mi inviti ma non mi aspetto nulla, davvero, non voglio rimanerci male.
Sono già stata scaricata una volta e non me ne vanto, credo non lo sappia nemmeno mia sorella.
Comunque, parlavamo di Johnny, la perfezione che cammina. Anche solo a guardarlo di sfuggita mi viene voglia di essere tra le sue braccia, sentire il suo respiro sul collo, le sue labbra sulle mie, le sue mani tra i miei capelli.
Ok, forse è meglio che la pianto o passo a cose più perverse e non credo sia il caso.
Oggi vado da lui, o meglio, sono già da lui, sta suonando il suo basso e io non posso trattenermi, devo fotografarlo, è troppo bello per perderselo. Si è già fatto dei selfie con il mio nokia lumia ma non sono fatti bene, sono leggermente sfocati e da essi non traspare la sua chiara perfezione. Così inizio a fargli delle foto artistiche e talmente nitide che potrei contargli i peli del naso con la mia splendida canon appena acquistata.
“Devo prepararmi a convivere con un paparazzo o mi spieghi che ti salta in mente?” mi domanda incuriosito trattenendo una risata.
Ridacchio travolta dalla sua splendida risata e, una volta riacquistato il mio fare artistico, gli rispondo. “Ho sempre adorato fare foto, Christ! E nel caso te lo stessi chiedendo no, non mi bastano i tuoi selfie fatti in un modo che farebbe rivoltare i crocifissi” gli dico offendendolo di proposito.
Mi prende per la vita e mi trascina verso di lui, facendomi accoccolare sulle sue ginocchia.
“Lo dici come se tu fossi perfetta, un momento, tu sei perfetta” mi comunica prima di regalarmi un bacio travolgente.
Non ci posso credere l’ha detto, ha detto che sono perfetta e non l'ha detto perche' l'ho indotto io a farlo!
Dopo varie foto di coppia che farebbero venire il diabete solo a guardarle, mi fa scendere dalle sue gambe e mi porge un pacchettino.
“Visto che domani è il tuo compleanno..non fa male dare un regalo in anticipo, giusto?” mi dice con il suo solito sorriso malizioso.
Mmh, dannato sorriso malizioso!
Io ricambio il sorriso e scarto con tutta l’eleganza di un elefante in una palude il suo regalo. Dentro c’è una lettera e poi, sotto vari pezzi di giornale, due biglietti per il ballo. Oh God, Dio solo sa quanto gli saranno costati! Lo abbraccio, sono commossa sul serio.
Quando ci siamo trasferite qui non pensavo mi sarei ambientata così facilmente e tanto meno che avrei trovato un ragazzo..e invece l'ho trovato e ho trovato il migliore del mondo.
“Il secondo biglietto puoi darlo a chi vuoi tu, pensavo ti sarebbe piaciuto poter portare qualcuno a tuo piacimento senza sentirti obbligata a venire con me” mi dice sorridendo, ma c’è mai un momento in cui la smette di sorridere quel ragazzo? Mi fa girare la testa.
Non sono abituata ai sorrisi di altre persone che non siano Alexandra..Ma il suo, il suo è qualcosa di favoloso, ti si scioglie il cuore solo a guardarlo e poi, sapere che quel capolavoro della natura che può essere definito il suo sorriso è rivolto a me, mi fa venire voglia di fare i salti mortali fino alla luna, letteralmente. Posso morire in pace ora.
“E secondo te ci sarebbe qualcun altro che meriterebbe questo posto più di te? No spiegami.”
Sono commossa sul serio, credo di essermi innamorata di lui più di quanto lo sia dei pop corn al burro, della pizza, di tutto e lui prova lo stesso per una ragazza come me.
”Ah e un’ultima cosa..posso dire al mondo intero che sto con ragazza più bella?”
Pardon, serve domandarlo? Credo il mio sorriso parli da solo.
”Se questo significa convivere con la tua passione per i Metallica, il tuo vizio di bere, la tua ossessione per il basso e i tuoi sorrisi dannatamente perfetti allora non potrei far altro che dire di sì”
Credo di non aver mai visto un'espressione più bella della sua, così dolce e felice, così innamorata e persa, perfetta.
Lui è come una droga e io ne sono dipendente. È perfetto, magari solo ai miei occhi offuscati dall'amore, ma qualunque suo difetto viene spazzato via dalla moltitudine di pregi che possiede, pregi perfetti e favolosi che lo rendono il mio uomo.
 
Alexandra’s pov
Adesso sto lavorando al bar, sì, mi sono dovuta procurare un lavoro per mantenere me emia sorella, studiare non fa proprio per me a meno che non si tratti di studiare e imparare a suonare quanti più strumenti possibli! Matt si presenta al bancone con il suo solito sorriso mozzafiato, io lo saluto con un cenno della mano. Indossa una maglia attillata con uno scollo a V che permette di ammirare tutto quell’ammasso di muscoli che si nasconde sotto quel fottuto lembo di tessuto. È perfetto, sembra un dio sceso in terra.
Un piccolo Zeus con un microfono al posto dei fulmini, sì perché mi sono dimenticata di precisare che è anche un ottimo cantante!
“Hai sentito del ballo che organizza la scuola di tua sorella? È aperto a tutti, basta comprare i biglietti!” Mi chiede con troppa enfasi. “Sì e io odio i balli. Pensa che ci andrei solo per bere o per fare un piacere a un uomo a cui tengo, dopotutto chi mai vorrebbe vestirsi da fighettina per aspettare inutilmente che un ragazzo la baci quando invece non succederà?”
”E se succedesse?” Odio i giochetti del “What If?”.
“A me non succederà mai” Mi guarda, poi fissando il suo caffè mi chiede ”Ti piacerebbe andarci con qualcuno?”
”Non credo che succederà mai, la maggior parte delle persone non sa nemmeno che esisto.”
”Non è vero. È poi l’importante è che lo sappiano le persone che meritano il tuo affetto. Tieni, ti ho fatto un piccolo regalo di Natale.” Risponde con aria di rimprovero e mi porge un pacchettino. Lo apro con calma, attenta a non rovinare la carta, non sopporto di strappare brutalmente i regali come fanno i bambini la mattina di Natale.
Dentro c’è un biglietto per il ballo e un grammo d’erba..Oh, già lo amo. Ma poi me lo porta via, un piccolo fagottino strappato dalle braccia di sua madre.
”Scusa quello dovevo darlo a Syn” Inizio a saltellare da dietro il bancone e a ridere.
“Credevo non ti piacessero i balli” mormora Matt da dietro un giornale.
“E io credevo fossi un ragazzo per bene Matt, da bravo consegnami l’erba” gli dico porgendogli la mano.
”Cosa sei, una specie di poliziotta in incognito?” mi guarda con un sorrisino provocatorio
che risveglia tutti i miei sensi e i miei desideri, è troppo bello.
Rido ”No, solo una ragazza che ha voglia di fumare”
Mi guarda e sorride ”No, devi rimanere sobria e lucida per stasera”
Lo guardo storto e gli domando ”Stasera che si fa?”
Brian arriva da dietro ”Stasera c’è il falò sulla spiaggia per tutti quelli che hanno voglia di bere un po’ ”
Dios mio, quanto può essere perverso quel ragazzo? Anche il più semplice degli sguardi o sorrisi è capace di mandarmi in overdose, sempre avvolto in quella nube di mistero e pericolo così allettante. Vorrei sapere cosa pensa ogni tanto quel ragazzo e capire che cosa nasconde. Mission impossibile.
Dio solo sa come mi sento in questo momento! Due ragazzi, a dir poco perfetti, due poli opposti che però potrebbero anzi dovrebbero fondersi in uno solo e magari smetterla di guardarmi entrambi così sorridenti!
 
Matt’s pov
Quanto è bella. Dietro quella finta sicurezza si nasconde una ragazza così timida e dolce, potrei passare una vita a guardarla sorridere. E sapere che quel sorriso l’ha provocato il mio invito al ballo mi fa stare ancora meglio. Lei non sa quant’è perfetta, non sa che morirei solo per poter avere un suo bacio e che farei di tutto pur di vederla sorridermi, quel sorriso non glielo toglierà mai nessuno. Soprattutto Brian, lui è molto bravo a far soffrire le donne fingendosi il classico ragazzo innamorato solo per fottersele e poi lasciarle.
Ah ottimo, parli del diavolo e spuntano le corna! Cos’è venuto a fare qui? Deve sempre interrompere tutto.
Dio solo sa quanto vorrei mandarlo via a calci nel didietro in questo momento anche se è il mio migliore amico e gli voglio molto bene a volte è proprio un bastardo.
“Hey Gates che fai qua?” gli chiedo, cercando di trattenere il nervoso.
“Un giro. Sai che vado solo nei bar in cui ci sono alcool e fighe” quanto vorrei tirargli un pugnetto.
“Non attacca, ciccio.” si intromette Alex zittendolo.
“Ok, mi sa che ho interrotto qualcosa. Ci vediamo dopo Shadz, ciao rossa”
“Scusalo, è fatto così. Comunque, dicevamo?” le dico sfoggiando uno dei miei sorrisi a 360 gradi. “A volte proprio non lo sopporto. Dicevamo che stasera c’è il falò e noi ci andiamo!”
“Perfetto! Tra quanto stacchi? In caso posso aspettarti e poi andiamo a casa tua così ti cambi. Io vengo via così”
“Tanto sei bellissimo con qualunque cosa. Anche senza hahaha”
Ok, no. Mi sa che svengo. Mi fa un complimento e poi si mette a ridere? Due cose che combinate mi fanno impazzire, l’ho già detto che è perfetta? Probabilmente sì. Ma che ci posso fare? Sono perso ormai!
“Ma cosa dici? Non è vero, semplicemente non ho voglia di cambiarmi!”
“Ben dai allora aspetta una mezz’oretta e poi possiamo andare.”
 
****************************************************************
Il falò è uno dei momenti più belli per tutti i giovani di Huntington Beach. Stai sdraiato a guardare le stelle al caldo del falò se sei fidanzato mentre i single passano la notte a ubriacarsi e a buttarsi in acqua e ridono, ridono e ridono. Quella sera fu particolarmente bella, uno dei momenti migliori dell’anno. Non successe nulla che non fosse normale: Alexandra si ubriacò e Matt cercò in tutti i modi di tenerla lontana da Brian che si fumò tutto il suo regalò, Johnny si scolò tutta la scorta di birra rimasta e Alexia si buttò in acqua a suo rischio e pericolo, e tutti insieme trascorsero una bella nottata.
La mattina dopo si risvegliarono sdraiati sulla spiaggia, parecchio infreddoliti e divertiti.


Buonasera a todos :D scusate per il ritardo ma siamo state al mare c.c Allooora, eccoci con un nuovo capitolo. Lo sappiamo che possono sembrare un po' 'noiosi' questi capitoli ma vi giuriamo che poi diventa più interessante eh, solo che all'inizio si sa, tutto è un po' monotono e.e Speriamo non vi siate annoiate/i troppo e speriamo che continuerete a leggere questo nostro piccolo 'fagottino' di fanfitcion. Volevamo solo precisare una cosina: i protagonisti sono gli Avenged con qualche anno di meno e nessuna relazione seria o figli di mezzo c: cercate di immaginarli come dei semplici ragazzi californiani che suonano in una band nel garage di Shadz, sconosciuti (per ora) al mondo. Bene, dopo questo poema (scusate e.e) vi lasciamo, ciao ciao grazie a tutti quelli che continuano a leggere. E non fate i timidi, recensite pure..anche per insultarci tranquilli..scherziamo :3 Baci

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Capitolo 5
*** Non è il momento adatto ***


Cap. 4 :”Non è il momento adatto”

 

Brian’s pov

Oggi accompagno Alexandra e sua sorella a prendere i vestiti per il ballo. Alexia trova subito un vestito così si siede in parte a me e guardiamo sua sorella uscire dal camerino sempre con abiti diversi, tutti le stanno da Dio. Credo se qualcuno mi chiedesse che cosa desidero per Natale risponderei Lei. Ad ogni modo, ne prova un rosso con uno spacco che lasciava intravedere le sue gambe perfette, con una scollatura a V e la schiena scoperta. Qualcuno la mandi via o la rapisco sul serio.
“Secondo te sto bene con questo Brian?” Mi chiede facendomi cadere dalle nuvole.
“C’è il bisogno di chiederlo?” Lei ride e torna in camerino. Mi giro verso Alexia.
”Ha già un accompagnatore tua sorella? Ha già i biglietti?”
Alexia mi guarda e poi parla ”Non lo so, suppongo di sì dato che sta prendendo un vestito..perché? La volevi invitare tu?” Mi da una gomitata ma non posso dirle niente perché Alexandra torna fuori vestita come prima ”Ho deciso, prendo quello rosso”
”Saggia decisione..Con chi andrai al ballo?” Cerco di chiederglielo con disinvoltura ma chi ci riesce?
Lei si gira felicissima ”Matt ha detto che mi passa a prendere per le nove..Tu con chi ci vai?” Mi cade il mondo addosso, davvero a lei importa di Matt più di quanto le importa di me? “Non lo so” ammetto.
“Forse con Michelle ma non sono sicuro” Michelle ovvero una delle peggiori oche ossigenate di tutta la California. Lei annuisce e torna al vestito e alle sue cose. Possibile che le donne siano così ingenue da non accorgersi di chi ha un interesse a dir poco spropositato per loro? Alexia cerca di cambiare discorso ”Adesso vi porto a pattinare sul ghiaccio e poi tutti a casa per il ballo di domani”.
Io odio pattinare e cosa peggiore, ci sara' anche Matt! E' difficile guardare in faccia il proprio migliore amico e mentire dicendo che non ti vuoi portare a letto la ragazza di cui e' innamorato. “Io vado a fumare, avvisatemi quando avete finito.”
Mi accendo una Marlboro ma nemmeno il sapore forte della sigaretta riesce a distrarre la mia mente distrutta. Perché mi sento così male? Posso trovarne facilmente un’altra, chi ha bisogno di lei? Io. Devo smetterla di negarlo; mi chiedo però perché mi sento così vuoto e sconfitto, insomma posso fare a meno di un po’ di sesso con una ragazza rossa super sexy, no? Vederla sorridere per Matt, per il mio migliore amico, mi ha fatto sentire come se non avessi più terreno su cui poggiare i piedi. Ma cosa mi aspettavo? Io sono il classico ragazzaccio che tratta le ragazze come pile usa e getta e questo lei l’ha capito bene. Ma perché allora sento un profondo desiderio di dimostrarle il contrario? Mi sa che dentro la birra di prima c’era qualche strana droga dato che mi metto a fare certi discorsi. Non è il momento adatto per riflettere idiota, stanno tornando. 
Alex mi si avvicina e mi domanda “Posso una? Le ho finite prima”
Le porgo una sigaretta e gliela accendo mentre se la accosta alle labbra, quelle sue labbra sottili e dolci, perfette che io non avro' mai l'occasione di sfiorare, di sentirne il sapore perche' sono un cazzo di cane solitario senza un futuro.
“Allora tu e Matt..” comincio una frase che non ho il coraggio di finire.
“No, non fraintendere. Non stiamo insieme, non c'e' mai stato praticamente nulla e non credo di interessargli poi cosi' tanto”
“Fidati, e' il mio migliore amico e lo conosco. Gli interessi e anche molto, mi parla spesso di te” le dico con una nota di tristezza nella voce.
“Non illudermi Brian per favore. Sarebbe fantastico poter essere anche solo guardata da lui, e' un ragazzo perfetto, e' troppo per me”
Come la capisco, i suoi sentimenti e le sue paure sono le stesse che ho io nei suoi confronti. La differenza tra noi due e' una sola: io rimarro' solo come sempre, lei invece avra' al suo fianco il mio migliore amico, un ragazzo con un cuore molto grande e tanto amore da dare.

 

Alexandra’s pov

Stiamo pattinando ma io non sono proprio capace, Alexia va da una parte all’altra senza nessun problema, esegue pure delle ‘acrobazie’ con Johnny mentre io sono vincolata a tenermi alla ringhiera sennò cado. Sento qualcuno chiamarmi: Alexia. “Dai vieni ti prendo” non lo fara' ma cerco di muovermi lo stesso, come un pinguino ghiacciato, poi inizio a scivolare e Brian mi prende, evitandomi una pesante caduta di culo. Ci guardiamo negli occhi, ma quanto sono belli? Rispecchiano perfettamente la sua anima tenebrosa e perversa. Nel mentre arriva qualcuno che si butta addosso a lui per scherzare e torna subito indietro da me: Matt.
Sembra che io sia dispiaciuta? Ammetto che forse non mi sarebbe dispiaciuto guardare ancora per un poco quegli occhi così neri e profondi.
“Hey Matt, te la cavi bene per essere un maschio.”
Lui ride e mi spinge ”hahah divertente pinguino ghiacciato”
Mi insegna a pattinare e io insegno a lui a cadere, non che serva saper cadere ma è divertente, tutto qui. Credo che quel ragazzo sia la cosa più perfetta che mi sia mai capitata, mi chiedo solo chi avrà la fortuna di essere la compagna della sua vita. A volte dubito fin della sua eterosessualità, insomma lo sanno tutti che i ragazzi omosessuali sono perfetti, dolci e premurosi mentre gli etero sono stupidi, immaturi e la maggior parte delle volte preferiscono avere un harem di donne a cui non interessa nulla dell’amore piuttosto che condividere il resto della loro vita con una donna da amare e rispettare. Mi stupisco di cosa la mia mente possa pensare molto spesso. Non posso permettermi di discorrere d’amore, non è un sentimento che merito e tanto meno che nessuno proverà mai nei miei confronti.
Mentre parlo con me stessa come una perfetta pazza e guardo Matt ridere con quel sorriso bellissimo e innocente che è stampato sul suo volto, Brian è uscito. Perché deve sempre sparire quel ragazzo? Tipico asociale che non è capace di divertirsi se non in camera da letto, ma come fanno le ragazze ad innamorarsi di uno così? Potrà essere un buon amico, con cui bere e fare cazzate ma mi chiedo come ci si possa perdere in quello sguardo così cupo, in quella voce così perversa, in quel modo di fare che ti spinge solamente a saltargli addosso all’istante. Ok Alex, ferma. Cosa stai dicendo? Riprenditi.
“Hey, hai visto un fantasma? Stai fissando il nulla da tipo cinque minuti!”
“Ah, nono tranquillo mi stavo solo concentrando hahah” gli mento.
“Dai raggiungiamo gli altri che stanno uscendo” Quindi ci togliamo i pattini e usciamo tutti insieme ridendo.
Quando vedo Brian che beve da solo in un angolo lo prendo in modo che sia costretto a guardarmi ”Mi spieghi che cazzo ti prende?”
”Non è il momento adatto e poi non sono cazzi tuoi.”
”Oh si che è il momento adatto.”
Lui si volta verso di me con uno sguardo spento ”Ho detto che non lo è!”
Si gira ed entra in macchina. Ma che cosa gli prende? Stiamo passando una bella giornata tra amici e lui invece è arrabbiato. E' successo qualcosa me lo sento.
Saliamo tutti nelle rispettive macchine e ci dirigiamo verso casa o meglio, tutti tranne me perche' Matt mi ha proposto di andare a fare una camminata al parco, per stare un po' soli. Adesso siamo seduti su una panchina, sono tra le sue braccia e posso dire che e' una delle sensazioni migliori che io abbia mai provato. Ogni suo abbraccio sa infondermi sicurezza, mi sento protetta da ogni pericolo quando sono con lui, credo di provare qualcosa di abbastanza importante per lui solo che non riesco e non voglio definirlo amore. L'amore e' per le brave persone, per quelle che sono meritevoli di provare le gioie immense che questo sentimento dovrebbe portare, io non posso, non e' giusto.

 

Alexia’s pov

Sono a casa da sola e sto scrivendo un saggio per scuola ma non ho piu' ispirazione per oggi infatti ho, come si dice, il blocco dello scrittore. Metto via carta e penna e inizio a sistemare camera mia, la voglio in ordine per l'arrivo di Johnny di stasera.
Ripiego tutti i miei vestiti per bene e ripulisco il mio armadio di tutte le cianfrusaglie inutili all'umanita' e le rimpiazzo con quache bustina volta a profumare l'ambiente.
Ripulisco anche la mia scrivania e ci lascio sopra solo uno specchio, il mio portatile e la mia canon. Poi ci aggiungo delle candele che non ho ancora tolto dalla loro confezione originale, ma invece stavano sigillate e poste tra la polvere sotto il mio letto.
Finito con le candele, infilo qualche foto scattata due giorni fa assieme a Johnny dentro a delle cornici vuote che avevo ancora negli scatoloni del trasloco e le posiziono anch'esse sulla scrivania. Ultimo passo ma non meno importante, il mio letto. Devo sistemare tutti i cuscini e far sparire i calzini antiscivolo da sotto le coperte. Questo puo' essere definito un atto d'amore altro che mazzi di fiori e cioccolatini!
In un'oretta abbondante, ho finito e posso dire risolta la questione camera, almeno per un mesetto o due.
Dopo due ore di lavoro, compresi i minuti sprecati a fare i compiti, mi decido meritevole di un'uscita tra amici. Opto infine per un'uscita al bar, mi dirigoo al Johnny's perche' e' il mio preferito e anche perche' ho sempre desiderato farmi un giretto per Los Angeles da sola.
Mi appoggio al bancone e aspetto che mi portino la birra piccola che ho ordinato. Nel frattempo si siede in parte a me un ragazzo, alto e magro, capelli e occhi chiari.
Ricordo chi e', frequenta se non sbaglio quattro corsi con me. Dopo qualche scambio di informazioni inutili all'umanita', mi si avvicina con la scusa di..a dire la verita' senza una scusa. Mi prende il viso fra le mani e cerca di baciarmi. Io gli tiro un calcio negli stinchi e mi allontano il piu' velocemente possibile. Nello stesso istante in cui mi accomodo in un altro posto fa il suo ingresso al bar il MIO ragazzo.
Favoloso e in forma come sempre. Mi si avvicina sorridendo e mi cinge la vita con le sue braccia possenti, baciandomi. Poi mi guarda negli occhi e mi domanda:”Come stai piccola?”
Il suo sorriso sincero 24 ore su 24 mi provoca una fitta al cuore ogni volta che incrocio il suo sguardo.
Lo guardo cercando di essere il piu' disinvolta possibile. “Adesso molto meglio” gli confesso prima di riprendere a baciarlo.
Ho il morale a terra, come ho fatto a non dirglielo?
Io e Johnny stiamo nel pub un'oretta circa poi ci dirigiamo all'uscita.
“Non vedo l'ora che sia domani” mi dice sorridendo
“Anche io. Sara' una bellissima serata” rispondo mettendo le braccia attorno al suo collo.
“Allora ci vediamo domani principessa” si avvicina e mi lascia un dolce bacio sulle labbra, un bacio capace di farmi sentire piu' viva che mai, come ogni volta che i nostri corpi o le nostre anime entrano in contatto dopotutto.




Good evening! Scusate il ritardo ma qui c'e' un tempo di cacca e la connessione e' partita c.c comunque, siamo tornate a concigliarvi il sonno con un altro nostro capitolo. Scusate se ogni tanto ci sono alcuni errori di scrittura o simili, perdonateci :c come sempre vogliamo ringraziare chi continua a seguire la nostra ff perche' e' molto importante per noi, sul serio. Abbiamo deciso di buttarci in quest'esperienza e speriamo di ottenere dei buoni risultati c: Un' ultima cosa "HAPPY BDAY SYNYSTER FUCKIN GATES!" Sono gia' 33 oggi, come passa in fretta il tempo. Il nostro chitarrista preferito sta invecchiando, eheh. Comunque rimarra' sempre l'unico capace di trasmettermi emozioni incredibili attraverso il suono della sua chitarra, tutta la passione e la sincerita' con cui compone e' impressionanate. -Giulia 
Buona serata bitches :3 *occhioni da unicorno*

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Capitolo 6
*** Save the last dance for me ***


Cap. 5 :”Save the last dance for me”

 

Alexandra’s pov
Il ballo è come non me lo sarei mai aspettata, pieno di gente felice e innamorata ma anche di gente che si scatena in mezzo alla pista. Io invece sono ferma come un’ ebete davanti alla porta d’ingresso della palestra (dov’è situato, appunto, il ballo). Sento una voce dietro di me “Permetti?” È Matt con una rosa rossa in una mano. Quanto non può essere dolce questo ragazzo? Con lo smoking nero che calza perfettamente con la sua figura alta e bellissima. Ha un sorriso sincero e guardarlo in quegli occhi verde smeraldo mi fa solo venire voglia di fare l’amore con lui e passarci tutta una vita insieme. Dopo svariati secondi persi ad ammirarlo dal basso della mia statura, gli porgo la mia mano e mi lascio trascinare in pista. C’è una canzone dei Dire Straits, Walk of life. Non posso resistere, devo ballare.
“Sapevo che eri una ragazza dai mille talenti ma non pensavo fossi anche un’ottima ballerina.”
Io lo guardo sorridendo “Il mondo ci riserva continue sorprese nel corso della nostra miserabile vita”
Mi avvicino e lo bacio. “E io non sapevo baciassi così bene” gli dico. Sono molto brava a sdrammatizzare ma quello che in realtà sta succedendo nella mia testa e soprattutto nel mio stomaco si potrebbe definire come un enorme big bang di emozioni che mi fanno andare in ecstasy. Ho le classiche “farfalle nello stomaco”, o forse è l’alcool? Dopo aver ballato ancora un po’ con lui, mi allontano e mi mischio alla marea di studenti che invade la sala, come se non fosse successo niente.
Svariate canzoni dopo e due drink di troppo, vado a sedermi sui divanetti e contemplo la moltitudine di studenti che si muove come un’unica onda a ritmo di quella che adesso sembra essersi trasformata in una discoteca, quanto odio questo rumore che la gente si ostina a chiamare musica! Prendo il cellulare e controllo l’ora. “Mi concedi questo ballo?” Voce sexy, maschile ma non dolce come quella di Matt, misteriosa e affascinante. Alzo lo sguardo e chi vedo? Brian, ovviamente.
”Oh il depresso ha riacquistato il sorriso, cos’è successo oggi che sei così felice?” gli rispondo con un sorrisino malizioso.
Il maledetto dj decide che è il momento per una canzone lenta e romantica più precisamente I can’t help falling in love with you, di Elvis. Metto le braccia attorno al suo collo e lo guardo negli occhi, lui intanto poggia le sue mani sui miei fianchi e nello stesso istante una scossa elettrica mi percorre tutto il corpo, maledetta chimica. Ma come fa a farmi questo effetto? Dio mi verrebbe voglia di saltargli addosso, qui e subito. Tira fuori la parte peggiore di me quel ragazzo quando fa così..Ad ogni modo, è lui a rompere il silenzio “Mi dispiace..”
”Per..?”
”Per come ti ho trattato l’altro giorno, sai pensavo so..” Accosto un dito alla sua bocca “Taci, tutti commettiamo errori e poi che amica sarei se non ti perdonassi?” Lui non dice niente ma ridacchia. Continuiamo a ballare finché i nostri sguardi si incrociano e in quel momento vorrei solo sparire.
Verso l’una la festa finisce e mi dirigo verso l’uscita, girandomi prima verso Brian “Io dovrei andare ora, Matt deve riportarmi a casa, ci vediamo, ok?!”
”Guarda dove metti i piedi!” Mi grida prima che io finisca in una pozzanghera che si trova proprio davanti alla porta d’entrata. Che imbarazzo. Mi raggiunge e mi da una mano ad alzarmi.
”Io te l’avevo detto” Sì lui me lo aveva detto..Lo saluto con la mano e raggiungo Matt in macchina.
Ed ecco il mio principe azzurro che appena mi vede arrivare mi apre la portiera e mi fa salire su quella che altro non può essere che una limousine. Questo ragazzo potrei sposarlo.
Spero che anche il resto della serata vada a buon fine, è da quando sono nata che sogno il momento del ballo scolastico e il fatto di poter tornare a casa, fare l’amore con il mio principe azzurro e la mattina dopo risvegliarmi con lui accanto che dorme. Potrebbe sembrare strano detto da me, lo so, ma dopotutto i sogni sono desideri di felicità giusto? Forse me ne merito anche io un po’.

 

Alexia’s pov
Questa è l’ultima canzone del ballo.. Johnny non ha fatto in tempo a venire perché doveva aiutare suo nonno in casa..In fondo e' meglio cosi', non sono costretta a guardarlo negli occhi come se tutto andasse per il verso giusto quando invece un paio di giorni prima ho quasi baciato un altro.
Ad ogni modo, sono sui divanetti dopo una maratona di ballo sfrenato. Mi sento ancora uno schifo per quanto è successo con James però non è il momento per rimuginare, infatti qualcuno è davanti a me, con una rosa bianca.
“Non potevo permettermi di perdere l’ultimo ballo” Oh ma quanto non è dolce il mio bassista? Lo abbraccio innocentemente e poi mi faccio guidare in un posto in mezzo alla pista. Ci guardiamo negli occhi per tutto il tempo ma non stiamo zitti, anzi ridiamo e ci divertiamo come se non ci fosse un domani. Alla fine della canzone Johnny si avvicina, mi prende il fianco con una mano e con l’altra prende il mio viso e mi bacia.
Quando la festa finisce ci inoltriamo nel parco che, a dirla tutta, è un po’ lugubre a quest’ora, e ci sediamo su una panchina in riva a un lago con dei cigni a largo. Alla luce dei lampioni non lo vedo bene ma è comunque sexy.
“Chiudi gli occhi” mi dice con dolcezza.
Lo sento alzarsi e fermarsi dietro di me, poi sento qualcosa di metallico sul collo e le sue mani che lottano per chiudere un gancetto. Torna a sedersi in parte a me e mi dice ”Ora puoi riaprirli”.
Li apro sorridendo e poi il mio sguardo si ferma su un ciondolo a forma di cuore dorato con sopra dei ricami antichi. Ho gia' gli occhi lucidi ma per fortuna la luce flebile dei lampioni non e' cosi' potente da far notare a Johnny che i miei occhi sudano piu' del dovuto in questo momento.
“Aprilo” mi incita. Eseguo gli ordini e dentro trovo una foto di noi due che ci baciamo.. \Lo abbraccio. Ok adesso sto male, sto male perche' lui mi ama alla follia e io, invece, sono quasi stata baciata da un altro e non gliel'ho ancora fatto sapere!
”Grazie è bellissima..ma anch’io ho qualcosa per te..” dico con euforia.
Tiro fuori dalla mia borsa il suo regalo e glielo porgo. “Dai avanti aprilo”
Lo scarta con tutta l’elegantezza di un dromedario con la riserva d’acqua vuota e poi tira fuori un pezzetto di carta. Rimane lì indifferente.
”Non riesci a leggere che c’è scritto?” domando vedendo che scruta le scritte confuso.
“Ehm..No?!” Sorrido e glielo prendo dalle mani ”Questi caro mio sono due biglietti per il rock am ring con accesso gratuito al festival contemporaneo chiamato oktoberfest, che ben conosciGli dico tra il sorriso e il pianto per la vergogna che provo in questo momento riguardo i miei pensieri.
Lui mi assale e cadiamo giù dalla collina. La differenza? Lui in acqua in mezzo alle papere, io sotto una betulla.
“Ti avevo detto che passare sotto una scala portava male!” Lui risale in superficie e mi rincorre per bagnarmi ma non mi prenderà, io lo so..
Mi spiegate come faccio a divertirmi quando sto mentendo spudoratamente riguardo una faccenda molto seria al mio ragazzo?
“Non puoi correre per sempre Lexi, la notte è giovane” Mi dice col fiatone.
“Sì la notte è giovane ma tu no” gli grido, poi mi fermo e mi siedo così lui arriva da dietro e mi abbraccia..Non ce la faccio, i suoi abbracci cosi' sinceri e pieni di amore mi fanno venire voglia di urlargli tutta la verita' in faccia e scappare per non vedere la sua reazione.
Dopo un po’ ci sediamo sull’erba e io metto la testa sulla sua spalla: “Allora, ti è piaciuto il regalo?”
Annuisce felice ”Ovvio ma io non ti ho chiesto nessun regalo.”
Gli do un bacio in guancia “È questo il bello dei regali, arrivano quando meno te lo aspetti.” Ed e' quello che ti meriti per tutto quello che sto facendo io a tua insaputa.
Insomma, come faccio a non amarlo?

 

Brian’s pov
La guardo mentre corre verso la macchina, bagnata e sorridente. Matt le mette un braccio intorno alla vita e la accompagna nella limousine che ha affittato solo per loro due. Ora ho capito, ho capito perché io sarò sempre e solo un buon amico. Lei ha bisogno di un uomo disposto a darle tutto ciò che ha, un uomo come Matt, un uomo che non sarò mai io, perché io non ho niente da offrire, né a lei né a nessun altro, non ho nulla che possa valere anche solo un minimo di quello che ha Matt.
Arrivo a casa parecchio giù di morale, spero solo di non incontrare il mio coinquilino.
La mia proverbiale sfiga colpisce ancora ovviamente! Infatti ecco Johnny, che rientra tutto sorridente e felice dopo una bella serata passata in compagnia della sua ragazza. Ah, parli del diavolo e spuntano le corn..Alexia?!
“Ciao Brian, spero non ti dispiaccia se oggi dormo da voi, Alexandra dovrebbe essere a casa con Matt e non volevo disturbarli..” Oh perfetto, Alexandra e Matt avranno la casa tutta per loro!
“Johnny posso parlarti un attimo? In privato.” Gli domando, lui si gira verso Alexia ”Ultima porta a destra, puoi cambiarti lì, è il bagno degli ospiti” Lo trascino via.
“Ho bisogno di chiederti un parere.. su Alexandra”
”Che ha che non va, è un’amica perfetta o sbaglio?”
Ecco l’ha detto ”Non sbagli ed è quello che mi da fastidio, che sia solo un’amica e non qualcosa..di più”
”Senti Brian è una bravissima persona, non puoi essere talmente egoista da volerla usare come tutte le altre. Per favore, mettiti da parte e lascia che lei e il tuo migliore amico possano vivere una bella e serena relazione. Il sesso puoi farlo con qualcun’altra.”
”Il problema è questo, vedi? Ormai tutti hanno questa immagine di me e non ne faccio una colpa a nessuno. Ma io per lei voglio essere diverso, voglio essere il vero me stesso che ho giurato di far vedere solamente a chi veramente se lo sarebbe meritato, non voglio usarla. So di aver fatto molti sbagli in passato e di aver fatto soffrire molte persone e di certo non posso obbligarla ad amarmi..ma vorrei solo che lei capisse che sono diverso da come crede. Per questo volevo chiederti se tu avessi qualche idea su come possa farle capire questo”
“Io ne avrei una” dice Alexia, mi giro verso di lei, merda ha sentito tutto! “Sentiamo..”
“Dovresti essere gentile con lei, esserci quando ha dei problemi con Matt..ad esempio, ora mi ha mandato un messaggio..ha scritto ‘Matt ha avuto dei problemi con sua mamma ed è dovuto andare via di corsa..potresti venire a casa?’ Che dici, le dico che vai tu a prenderla e passiamo tutti e quattro la notte qua?”
“Non sarebbe intromettersi fra lei e Matt?”
“No, è solo dimostrare che sei un buon amico e che non sei la persona che tutti credono.” ribatte.
“Ok ma non dirle che passo io a prenderla.”
Mi alzo e prendo le chiavi della macchina felicissimo “Mi raccomando, niente baci o robe del genere” Johnny, sempre il solito..Crede che sarei così stupido da comportarmi come ho sempre fatto dopo la discussione che abbiamo appena avuto..anche se a pensarci bene non sarebbe una cattiva idea poterla baciare, poterla sentire mia.
Guido molto sopra il limite per arrivare li' il prima possibile e non perdermi nemmeno un secondo del tempo che posso passare con lei senza che Matt sia presente, voglio troppo bene a quel ragazzone ma questa strana sensazione che provo nei confronti di Alexandra non riesco a mascherarla, e ho bisogno di stare con lei. Quando arrivo sotto casa sua il battito del mio cuore comincia a diventare sempre piu' forte e veloce, l'agitazione comincia a salire ma che mi prende?
Esco dalla macchina e mi avvicino al portico per suonare alla porta. Mi trema la mano, dio che nervi. Non mi sento cosi' agitato nemmeno quando devo suonare a prove con i ragazzi, anzi quello mi rilassa addirittura! Non aspetto che scenda e torno in macchina, magari riesco a tranquillizzarmi.

 

Salve personcine, siamo tornate con un altro capitolo! Perdonateci gli errori di battitura, non sempre ce ne accorgiamo al momento della pubblicazione!
Comunque sia grazie infinite di leggere il nostro elaborato  *occhioni dolci* e non abbiate paura di scriverci, anche per fare delle critiche!
Vi prego, non fate i silenziosi *lacrimuccia* 
Bene, ora vi lasciamo perche' il tempo anche oggi non e' dei migliori ed e' meglio pubblicare prima che la connessione internet si vada a fare una vacanza alle Hawaii!

Auf Wiedersehen :3

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Capitolo 7
*** Just friends ***


Cap. 6 :”Just Friends”

 
Alexandra's pov
Ottimo. Ti hanno dato buca Alex, come sempre! Bella scusa quella della madre, brutto stronzetto. Ma perché nessuno si può mai innamorare di me? Non posso credere che anche Matt sia il classico ragazzaccio..sembra così dolce e premuroso perché si sarebbe dovuto inventare una scusa simile? Domani mi dovrà delle spiegazioni! Oh, hanno suonato alla porta..sarà Alexia.
Scendendo le scale e guardando dal portone d'ingresso, intravedo una figura al posto del guidatore nella macchina parcheggiata proprio vicino al cancello. Ok, un momento. Da quando Alexia si è tagliata i capelli e ha un nasino così tenero e piccolino? Merda. Brian. Cosa vuole da me?
Ok mi sa che devo entrare in macchina.
Mi schiarisco la voce e poi gli domando “Ciao Brian, dov'è mia sorella?”
“È a casa mia con Johnny ed è lì che stiamo andando” mi risponde con tono autoriario.
“E se per caso non volessi?!” ribatto un po' infastidita.
“Senti, ho capito che preferivi spassartela con Matt ma ti ha dato buca quindi ti accontenti di me e non rompi capito?” mi attacca e comincio ad arrabbiarmi. Cos'ha?!
“Allora, intanto ti calmi. In effetti sì, avrei preferito fare l’amore con un uomo perfetto come Matt. Però temo che dovro' accontentarmi di te”
“Io calmarmi?! Io sono calmo, sei tu che devi calmarti!” mi urla.
Mentre Brian continua a urlare (non si sa per quale motivo) alla radio trasmettono trying not to love you dei Nickelback. “Cause trying not to love you only makes me love you more”
Queste canzoni d'amore non aiutano affatto mi fanno solamente pensare a Matt, parlano di quel fottuto sentimento che non ho mai provato e che probabilmente nessuno mai provera' per me. Dovevo rimanermene in Italia e concludere la mia miserabile vita invece di inseguire un sogno.
“Mi spieghi che cazzo ti prende? Ti sei drogato per caso?” gli domando con un tono forse un po' troppo arrabbiato. No, non guardarmi negli occhi ti prego. Troppo tardi, si è girato. Ogni volta che i nostri sguardi si incrociano è come se esistessimo solo noi e il resto del mondo facesse solo da sfondo, mi ci potrei perdere dentro quegli occhi così misteriosi e perversi. Ha uno sguardo spento però, come mai? Vorrei tanto sapere che cosa gli succede, non sopporto di veder le persone star male anche se lui a volte proprio non lo sopporto! Ormai ha di nuovo lo sguardo sulla strada e guida velocemente attraverso questa fredda notte californiana. Sto cominciando ad invidiare la strada..Alexandra per favore niente più erba e cocktail, stai cominciando a dare di matto.
“Non ho niente Alexandra. Sono solo stanco e tu mi stai facendo innervosire!” riprende con un tono più pacato e meccanico.
“Ma se non ho fatto niente! Sei così perché non trovi una tipa da farti da un po’ di tempo? Tesoro, non è colpa mia.” Sì mi sono arrabbiata e quando la gente se la prende con me senza motivo comincio a ribattere attaccando spudoratamente i punti deboli dell'altro, non sopporto di mostrare la mia vulnerabilità.
“Ma cosa stai dicendo? Non sai niente di quello che voglio.”
“È facile da indovinare.”
“No Alex, tu non lo immagini nemmeno lontanamente. Finiscila di giudicare le persone in base alle loro azioni! A volte l’apparenza inganna e le persone cambiano.” Ma cosa sta dicendo?
“Tu? Cos’è adesso ti metti a fare la vittima? Non farmi ridere”
“Tu non capirai mai” mi zittisce, come se fossi io la colpevole adesso! Non ho fatto niente e lui si permette di trattarmi così?
Dopo circa una mezz'oretta, tra litigi e silenzi imbarazzanti, arriviamo a casa di Johnny ma Brian non trova le chiavi. Che palle non voglio passare un minuto di più in “compagnia” di questo scorbutico chitarrista con un ego più grande di un T-rex.
Finalmente ci aprono la porta.
“Abbiamo interrotto qualcosa piccoli ricci fornicanti?” chiedo in direzione di quei due ragazzetti in pigiama. “Sempre così gentile sorella” mi risponde Alexia un po' innervosita.
“Brian che brutta cera che hai..ti si è sbavato il trucco!”
“Taci Hobbit, non sono in vena di battute stasera” Eh certo adesso è lui quello non in vena di battute, lo vorrei prendere sotto con un tir in questo momento.
“Ma perché non puoi semplicemente sparire? È tutto il viaggio che ti comporti così.”
“Vaffanculo” Scuusami?!
Brian si dirige verso quella che dev'essere la sua camera e si chiude la porta dietro le spalle.
“Avrà bevuto troppo, dai.” lo difende l'amico.
“È insopportabile quando fa così”
“Sistah, noi siamo un po' stanchi..ti dispiace se andiamo a letto? Tu puoi dormire sul divano”
Sorellina maialina. La guardo con un sorrisetto e le dico “Ah ho capito. Tranquilli andate pure, basta che non facciate troppo casino. Io vorrei dormire veramente. Notte piccoli riccetti”
“Che imbarazzo Alex..notte!” dice il piccolo Hobbit dirigendosi verso la sua stanza.
Forse è meglio che mi metta a dormire sono quasi le tre e devo riposare. Che bella giornata di merda, prima Matt che mi da buca poi Brian mestruato! Ma cos’hanno tutti i ragazzi con me? Ho una calamita attira sfiga.
 
Alexia’s pov
Devo parlare a Johnny, ma mi si stringe lo stomaco se solo penso che una volta pronunciate quelle parole lui potrebbe decidere di lasciarmi andare, potrebbe smetterla di amarmi come una volta, potrebbe andarsene e io potrei non vederlo mai più. Devo farlo, per il mio bene, per il suo, per il bene di tutti.
Anche se questo potrebbe significare niente più giornate passate fra le sue braccia, niente più notti passate a pensare a lui e ai suoi messaggi in cui mi dice che sono perfetta..anche se questo potrebbe significare niente più noi due.
”Hey..C’è qualcosa che devi dirmi Lexi?” mi dice rivolgendomi uno dei suoi sorrisi sinceri come quelli di un bambino.
Ma come? I maschi di solito non sono quelli che non si accorgono mai di niente?
Ma no Alexia, oggi no, oggi Johnny è diventato l’uomo più intelligente su questa Terra perché ti vuole tanto bene.
Faccio un respiro profondo e cerco con pochissimi risultati di apparire tranquilla e serena. Cerco le parole giuste, ma sembrano tardare a venire, anzi sembrano non esistere proprio.
“Sì Johnny. James ha cercato di baciarmi ma io l’ho respinto, sì insomma, ha cercato di baciarmi e basta. Dovevo dirtelo prima lo so, ma ti vedevo così felice e..Perdonami ti prego!” Le ultime due sillabe le dico quasi sussurrando, volevo raccontargli di più ma le parole mi sono morte in gola. Trattengo le lacrime e cerco di non pensare, di comportarmi solo come una spettatrice della mia stessa vita. La sua espressione non è più la stessa, ora mi guarda pietrificato, come se non avesse anima e tanto meno sentimenti.
Quando i suoi occhi iniziano a farsi rossi e l'espressione più rigida e sforzata si limita a rigirarsi nel letto e spegnere la luce. Successivamente sento un “ok” provenire dall'altro capo del letto.
Riaccendo la luce il più velocemente possibile ”No Johnny, lo so che non è tutto ok”
”Ho detto che è tutto ok” ripete con poca convinzione.
Gli prendo una spalla e lo giro con tutta la forza che ho in corpo.”Allora abbi il coraggio di guardarmi negli occhi e dirmi che è tutto ok” gli dico rompendo il silenzio che alleggiava nella stanza un secondo prima. Quando i miei occhi incontrano i suoi non vedo il solito Johnny sorridente, sempre pronto a fare una battuta ma vedo due occhi irriconoscibili, due iridi offuscate dalle lacrime pronte a farsi largo. Quando li chiude con forza vedo una lacrima rigargli il viso così d'istinto gliela asciugo ma lui si ritrae al mio tocco e si rigira spegnendo silenziosamente la luce.”Ho detto che è tutto ok, non preoccuparti.. non rovinerò la nostra relazione per uno stupido coglione” mi dice ora con un tono più alto ma anche maggiormente tremolante.
Io mimo un sorriso sarcastico con scarsi risultati, rassicurata all'idea che lui non mi possa vedere al buio, tanto meno girato di spalle.
”Io ti amo, lo sai che non mi importa di nessuno se non di te..Potrebbe resuscitare Gesù Cristo o farci una visita Ian Somerhalder, ma io guarderei solo te, mi accontenterei di passare tutta la giornata semplicemente a guardarti. Io non ti lascerò mai Jonathan Lewis Sseward, promesso”
Gli dico tentando di migliorare la situazione critica.
Lui sospira e sembra quasi aver abbandonato tutto il coraggio che possedeva quando l'ho incontrato per la prima volta.”Lo so” dice quasi sussurando.
Al suono di quelle parole, così semplici e taglienti come una lama, faccio scivolare una lacrima lungo la guancia fino al cuscino. Mi asciugo subito gli occhi cercando di ricacciare indietro le lacrime e faccio un respiro profondo, smorzato dal nodo che mi si è nel frattempo formato in gola.
E mi addormento così, immersa nei miei pensieri e nelle mie stesse lacrime, che sembrano quasi bruciare a contatto con la superfice liscia delle mie guancie ormai colorate da un lieve rossore.
 
Brian's pov
Sono già le tre e mezza del mattino perché non riesco a dormire? Quanto può essere stupida quella ragazza? Pensavo fossero le bionde quelle ingenue ma a questo punto posso confermare che le rosse le battono. Perché non si accorge di quello che provo? Ah giusto, perché io sono Synyster Gates, l'odioso chitarrista amato da tutte ma che non ama nessuno. Dio quanto odio l'amore, un attimo prima ti fa sentire come se fossi in paradiso, (cosa che mi succede praticamente ogni volta che la vedo sorridere) e l'attimo dopo ti lascia esanime nel più profondo dei fottuti pozzi bui. Ma certo! Lei ha bisogno di uno che le dia sicurezze, sicurezze che non crede io le possa dare al contrario di Matt. Shadz è sempre stato quello elogiato e stimato da tutti, tenero e premuroso ma allo stesso tempo affascinante. Non posso competere con lui, sono inutile. Un cazzo di bimbetto ubriacone e tossico senza cuore, asociale. Nessuno si innamorerebbe mai di me figuriamoci una ragazza perfetta come lei, è un sogno e i sogni non diventano mai realtà. Però fa male, fottutamente male.
E adesso chi è che bussa alla mia porta?!
“Avanti.”
Parli del diavolo e spuntano le corna, con tanto di capelli rossi e mini vestitino in pizzo che dovrebbe essere ILLEGALE.
“Hey..” una voce sottile e imbarazzata mi giunge alle orecchie e provoca un aumento del mio battito cardiaco. “Che vuoi?” devo allontanarla, non la voglio qui, non voglio che lei si accorga del mio interesse per lei. Sì perchè non saprei come definirlo se non così ciò che provo, non è amore io non sono capace di provare amore. No, come ho potuto solo pensare anche lontanamente di essermi innamorato? Gates riprenditi, sei solo interessato al suo corpo.
“Volevo solo scusarmi ma tranquillo, non voglio disturbarti oltre, me ne vado!”
“No dai..vieni qui, sono io a doverti chiedere scusa in realtà.” Ma come fa a farmi ammansire così? Cosa sono, un cane davanti al suo padrone? No Brian, non puoi farla venire qui.
“Posso dormire qua? Ho paura di restare sveglia da sola la notte. Mi faccio piccola piccola.”
“Dai, avvicinati.” Perfetto, sei fottuto complimenti. Farla dormire nel tuo letto? Nessuno ha mai dormito qui se non tu e non ti opponi? Non la mandi via?
Sposto le coperte per farle spazio dopo qualche secondo passato a litigare con me stesso. Oh dio perché deve essere così fottutamente bella?
“Mi spieghi cosa ti è preso oggi in macchina?”
“Niente, avevo bevuto un po' troppo. Scusa” Mi sento in colpa a mentirle, che idiota. Ma meglio così, lei non ha bisogno di me.
“Ah ok pensavo fosse successo qualcosa. Ho un po' di sonno ti dispiace se cerco di addormentarmi?”
“No tranquilla. Buonanotte”
Lei si accoccola tra le mie braccia; credo sia una delle sensazioni più belle che abbia mai provato, sentirla mia, poterla proteggere e rassicurare. Un’ illusione di felicità. Perchè mi sento così? Vorrei poterne parlare con Matt, lui ha sempre una soluzione ad ogni mio problema ma non posso, cazzo!
“Brian.”
“Sì?”
“Sarai anche un coglione patentato ma ricordati che ci tengo a te.” mi dice accostando leggermente le sue labbra alla mia guancia e lasciandomi un bacio. Sento il cuore esplodermi nel petto e ho una fottuta paura che lo possa sentire pure lei ma non riesco a muovermi, vorrei rimanere con lei in questo momento per sempre, solo noi due, fanculo il resto.
“Anche io” le rispondo infine. Avrei così tante cose da dirle, tanti dubbi che avrei bisogno di chiarire e scoprire cos'è questa bellissima sensazione che solo lei è capace di farmi provare con così poco. Ma lei ha Matt, chi mai avrebbe bisogno di uno come me? Sarò sempre e solo un amico per lei. Un fottuto amico.



Hello hello hello! Come state? Da noi c'è sempre un tempaccio e fa freddissimo, sembra novembre c.c comunque eccoci tornate come sempre con un nuovo capitolo, avete visto il vero Brian? Noi lo troviamo così tenero, da strapazzare di abbracci (e da stuprare -Giulia). Ha così paura di ammettere i suoi sentimenti che cerca di reprimerli facendo il coglioncello :') News freschissime: oggi a mezzanotte o poco più tardi posteremo un altro capitolo *abbozzano un sorriso malizioso*. vedrete come cambierà il piccolo Johnny e che cosa succederà ai nostri protagonisti c: adesso ci dileguiamo per qualche oretta, a dopo :3

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Capitolo 8
*** Crimson day ***


Cap. 7 :”Crimson day”

 
Alexandra’s pov                                                                                                                                              
Ok. Che ore sono? Dove sono? Ma soprattutto: cosa cavolo ci faccio a letto con Brian? Ah giusto, il ballo! Quanto è tenero quando dorme, sembra fin un bravo ragazzo. Oh dio, si sta svegliando, fingiamo di dormire magari non si accorge che lo sto fissando. Mi sta accarezzando la guancia con quella sua mano grande e quelle sue dita affusolate e adesso mi sta dando un bacio sulla fronte. Ma che cazzo gli prende? Magari si è alzato ed è arrivato qualcun altro in camera. No, non può essere lui, Brian non è tenero, Brian non farebbe mai una cosa simile. Apro gli occhi lentamente e appena se ne accorge si ritrae subito e si alza; fine del mio bellissimo sogno da 21enne arrapata.
“Buongiorno” dico con un filo di voce.
“Hey..”
“Dormito bene?” cerco il suo sguardo ma non lo trovo, tanto occupato che è a fare altro.
“Stranamente sì, fin troppo.” ammette.
Adesso è in piedi di fronte al letto e sta trafficando con il cellulare. Perché non avevo notato che indossava solo i boxer? Oh dio che visione. Tutti quei tatuaggi che disegnano delle linee bellissime sul suo corpo a dir poco perfetto, adesso capisco perché le ragazze cadono ai suoi piedi. Con la luce del sole che gli illumina il viso posso scorgere un sorriso stranamente sincero quando parla, è così bello. Non sembra il classico sbruffone che vedono gli altri, è diverso, un ragazzo un po’ timido addirittura.
“Te l’hanno mai detto che non è molto opportuno girare solamente con i boxer se hai ospiti in casa?”
“A te invece non hanno mai detto che è severamente vietato essere così stupendi e provocanti?”
“Brian, per favore. Non cominciare a fare il solito cafone.”
Si avvicina pericolosamente a me e adesso il suo viso è praticamente a un millimetro dal mio, si poggia sulle braccia che affondano nel piumone di quel letto stupendo e si protrae in avanti verso di me. “Sono solo sincero, cara mia” dice con un sorriso malizioso.
È meglio che mi alzo altrimenti gli salto addosso. Con una mossa strategica devio il suo corpo troppo, ma dico TROPPO, vicino al mio e riesco ad alzarmi dal letto.
“Forse è il caso che mi vesta. Tra poco dovrebbe venirmi a prendere Matt a casa mia”
“Il mio migliore amico che cerca di farsi perdonare, che bravo ragazzo” dice con un tono un po' contrariato.
“Sì lo è, qualunque ragazza sarebbe fortunata ad essere amata da lui.”
“Ma lui ama te.” risponde guardandosi i piedi come se fossero una calamita attrattiva.
“No, non lo merito. È troppo per me, probabilmente vorrà solo portarmi a letto come tanti altri”
“Per te è tanto difficile crede che qualcuno possa amarti veramente?!” mi domanda alzando lo sguardo. “Brian nessuno mi ha mai amata e nessuno lo farà mai, chiaro? Non me lo merito, ci sono tante cose che non sai ed e' meglio cosi'. Non sono una brava persona e l'amore è un sentimento troppo bello e puro perchè una persona lo provi nei miei confronti. Ora scusami ma vado a vestirmi”
“In realtà sei tu che non ti accorgi di chi ti ama veramente e non dai nemmeno l’occasione per dimostrarlo.”
“Tu non sai cos’è l’amore Gates!” lo accuso, probabilmente ferendolo.
Esco sbattendo la porta, sono stanca di sentire i suoi discorsi. Finto moralista del cavolo, che se ne rimanga nella sua camera con tutta la sua pornografia di fisico e atteggiamenti. Lui non sa cos’è l’amore, come può permettersi di discuterne?
Adesso sto facendo colazione con Johnny e Alexia, Brian non esce dalla sua camera, dio mi sta squillando il telefono e nemmeno me ne sono accorta.
“Pronto?”
“Hey, scusami per ieri..probabilmente penserai che sono solo un bastardo che vuole approfittarne di te ma non è così. Puoi darmi un’altra occasione per favore? Non voglio perdere qualcosa che non è nemmeno mai cominciato ma che aspetto da una vita” mi chiede una voce fin troppo familiare e dolcissima.
“Matt, non mi sono arrabbiata per ieri sera. E non serve nemmeno chiederla un’occasione perché la tua non l’hai ancora sprecata. Sono da Johnny, ti va di venirmi a prendere?”
“In cinque minuti sono là. Grazie”
Metto giù. Matt è un ragazzo con un cuore enorme, non farebbe del male a una mosca e io stavo addirittura dubitando di lui? È troppo per me, so di non meritarlo, ma ogni cosa succede per un motivo e io voglio cogliere quest’occasione di essere felice.
 
Matt’s pov
Suono alla porta e mi apre Alexia.
“Ciao a tutti! Dov’è Bri?” entro in casa con un sorriso stampato in volto.
“È tutta la mattina che è in camera e non è ancora uscito. Non so cos’abbia, ieri aveva bevuto tanto.” mi risponde la sorella minore della donna più bella che esista a questo mondo. A volte mi chiedo se siano veramente sorelle, Alexia è così solare e timida allo stesso tempo, è una brava ragazza invece sua sorella è coì' sfacciata e dolce, si finge forte ma in realtà è così vulnerabile e insicura, festaiola e casinista.
“Sta benissimo ve lo assicuro io. Ciao Shadz, allora andiamo?” mi dice sorridendomi.
Mi avvicino e la abbraccio. Avrei voluto stare abbracciato a lei per sempre, mi sento come se tra le mie braccia fosse al sicuro da ogni pericolo.
“Certo. Ciao ragazzi.” saluto uscendo.
Scendiamo in strada ed entriamo in macchina. Metto in moto e cominciamo a percorrere la strada principale.
“Dove andiamo?” mi chiede curiosa.
“Al parco. Ho bisogno di stare un po’ da solo con te e dirti una cosa.”
Dopo circa un quarto d’ora parcheggiamo ed entriamo nel parco, fa abbastanza freddo e la prima neve di metà dicembre comincia già a cadere.
“Alex, mi sento uno schifo per come ti ho lasciato ieri. Non è colpa mia, lo giuro ma ti chiedo scusa. Avrei preferito passare tutta la serata con te ma purtroppo mia madre si è sentita male e sono andato a vedere come stava. So che sembra una scusa planetaria ma se puoi, per favore, credimi.” le chiedo con la voce tremante.
“Matt, sei un ragazzo tanto dolce e non credo tu sia capace di mentire. A nessuno. Credo a quello che dici. Cosa dovevi dirmi?”
“Ah, sì. Per favore non scappare via dopo che avrai sentito quello che avrò da dirti.”
L’agitazione comincia a farsi sentire, il mio cuore batte forte, troppo forte e le mani stanno cominciando a tremarmi. Qui ed ora mi gioco ogni cosa, avrò tutto o niente.
“Il fatto è che Alex, non ho mai incontrato qualcuno come te, che mi facesse sentire come fai tu. Quando mi guardi vedo la mia vita in te, sento che il mondo potrebbe sparire e a me non importerebbe se al tuo fianco. Fuori potrebbe esserci anche un uragano ma mi basta guardarti sorridere per farmi sentire come se ci fosse il sole. Quando mi abbracci mi sento bene, come non sono mai stato fino ad ora e quel bacio. Mi sono sentito come se fossi stato in paradiso. Hai presente quando fumi e ti senti senza pensieri, ti senti felice anche senza un motivo? Ecco a me succede quando sono con te, quando mi sorridi. Ti amo, so che per te sono parole assurde da sentire ma io ti amo. E voglio che tu sia mia.”
Non riesco a guardarla negli occhi, mi vergogno troppo ma devo trovare la forza per farlo. Appena ci riesco la guardo nelle sue iridi scure e noto che sta piangendo. Si asciuga le lacrime ed è sempre bellissima, forse ancora di più quando si commuove. All’improvviso getta le braccia al mio collo e mi bacia, un bacio appassionato e dolce allo stesso tempo. Ho bisogno di lei quanto lei ha bisogno di me, ora ne ho la conferma. Adesso la guardo, mentre le passo una mano sul viso e le asciugo un’ultima lacrima, e non parliamo ma restiamo in silenzio, un silenzio che però vale più di mille parole.
“Matt, non so cosa dire. So solo che voglio essere tua più di qualunque altra cosa in questo momento e voglio imparare a scoprire cosa significa veramente essere amati e amare, e voglio che sia tu ad insegnarmelo. Non mi sono mai sentita amata da nessuno e sinceramente non ne ho mai sentito il bisogno finché non ho conosciuto te. Tu mi hai cambiata, mi hai fatto capire che non esistono solo l’alcool e la droga a questo mondo, che ci sono molte persone al mio fianco che a me tengono. Credo di essermi innamorata di te, del tuo sguardo, del tuo bellissimo sorriso e delle tue fossette. Del tuo fisico mozzafiato, del tuo essere così affettuoso e sexy allo stesso tempo. Sei una delle persone migliori che io conosca e per questo ti ringrazio.” mi dice, sfiorandomi la guancia con la sua mano piccola e tenera.
“Lo faccio perché ti amo. E spero che potrò continuare a dimostrartelo per molto tempo” ammetto.
“Lo spero anche io, voglio cogliere quest’occasione di essere felice.”
 
Johnny’s pov
In casa c’è un silenzio tombale. Matt e Alex sono fuori ormai da ore e Brian si è barricato in camera e non ho notizie di lui da ieri sera. Lexi è seduta al tavolo in soggiorno che studia la Belle époque e io sono sul divano a divorarmi un sandwich ormai andato a male; non ci siamo più rivolti la parola dopo la confessione di stanotte e io non ho intenzione di farlo. Se becco quel James lo pesto a sangue, la mia donna non si tocca! Il solo pensiero di quel lurido verme che si avvicina alla mia principessa e le sfiora le labbra mi fa andare in bestia, oh sì sto diventando un nano parecchio incazzato.
“È da stanotte che non mi parli, hai intenzione di andare avanti così a lungo?” mi chiede lei.
“Adesso esco, fammi sapere se Brian decide di uscire dalla camera. Ciao.”
Prendo le chiavi dell’auto e mi chiudo la porta dietro le spalle, so di essere stato freddo con lei ma non posso e non voglio ancora mettere da parte la delusione che mi ha provocato la sua bugia.
Guido in direzione del bar in cui lavora Alexandra (che dovrebbe aver cominciato il turno mezz’ora fa), quello stesso bar in cui James trascorre le sue inutili giornate da ubriacone squattrinato.
Parcheggio di fronte all’entrata e appena varco la soglia vedo Alexandra che mi sorride così mi avvicino. “Hey Hobbit come stai? Oggi eravate di poche parole tu e mia sorella..è successo qualcosa tra voi due?”
“Non l’ha detto nemmeno a te? James ha cercato di baciarla”
“Mia sorella è completamente persa per te e se parliamo, l'unico ragazzo che nomina sei tu. Quando si dice parlar del diavolo..” mi dice un po' delusa forse dal fatto che sua sorella non le avesse detto nulla. Mi giro non appena ascolto le sue ultime parole e dalla porta vedo entrare quel verme viscido che si siede proprio in parte a noi.
“Johnny che piacere vederti. Ho visto la tua ragazza poco tempo fa, ha delle labbra stupende” dice.
Ok questo è troppo. Ormai non ci vedo più dalla rabbia.
Mi alzo e con una mossa astuta e un po’ di forza faccio ribaltare la sua sedia facendo finire quell’energumeno a terra. Gli tiro un calcio in faccia, comincia a sanguinare.
A un certo punto sono talmente assalito dal senso di rabbia che gli prendo la testa per i capelli e comincio a sbattergliela violentemente contro il pavimento. In un istante mi ritrovo a terra infatti James con un calcio nello stomaco mi scaraventa cinque metri più indietro.
Alexandra cerca di farci smettere “Smettetela! Non voglio risse nel mio bar! Basta!”
Non la ascoltiamo e James, dopo essersi alzato, si fa sempre più vicino. Istintivamente faccio un balzo, prendo una bottiglia che sta sul bancone e gliela spacco in testa provocandogli diversi tagli che subito cominciano a rigarsi del colore rosso scuro del sangue.
Cade a terra stordito e, non soddisfatto, gli salto sul torace facendogli sputare un grumo di sangue.
Ecco adesso mi sento molto meglio.
“Tocca ancora Alexia e sei morto. Mi hai capito? Questo nano incazzato ti fa fuori la prossima volta.” lo minaccio.
Gli sputo in faccia e mi dirigo verso l’uscita salutando con un sorriso fin troppo forzato Alexandra che mi fissa da dietro il bancone.
Entro in macchina ma guardandomi la faccia e vedendo i lividi che cominciano a diventare sempre più violacei, decido di non andare a casa. Quindi mi dirigo verso casa di Matt e quando arrivo busso faticosamente alla sua porta.
“Che cazzo ti è successo Christ?!” mi chiede lui sconvolto.
“Un tizio ha tentato di baciare Alexia e gli ho dato una lezione”
“Non sei ridotto bene nemmeno tu.”
“Per questo sono qui. Posso farmi una doccia veloce? Poi torno a casa tanto Alexia deve essere già in procinto di andarsene da casa mia.” gli chiedo con fare supplicante.
“Sì tranquillo. Alexandra dorme da me stanotte, stiamo insieme ufficialmente!”
“Hey Shadz sono felice per voi, complimenti!” Sono molto felice per loro due, sono una bellissima coppia e spero possano vivere una lunga e serena relazione, se lo meritano entrambi.
Mentre mi dirigo verso la porta del bagno però mi assale un senso di angoscia: e adesso chi glielo dice a Brian?



Tic toc: è scoccata la mezzanotte! Care gentilissime creature, ebbene si, Matt e Alexandra hanno dato ufficialmente inizio alla bromance Mandra (per la cronaca, io non li shippo - Giada). Ahah, abbiamo anche noi i nostri momenti da fan girl e vogliamo regalarli anche a voi.
Alzi la mano chi scippa Mandra *si gratta le scarpe*, ok, sono troppo cattiva -GIada
Speriamo questo nuovo chapter vi sia piaciuto e speriamo vivamente ci sia qualcuno di veramente interessato a questa fan fiction, nella quale mettiamo tutte noi stesse.
Se siete d'accordo nel donare in beneficenza un abbraccio a Syn per il brutto momento che sta passando, lasciate una firma :'(
Ps. Il prossimo capitolo sarà un po' esplicito in alcune parti per cui vi consigliamo la lettura con Scream di sottofondo :3
Baci baci notte notte :3

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Capitolo 9
*** Sex, sex, sex ***


Cap. 8 :”Sex, sex, sex”

Si consiglia la lettura del capitolo con "Scream" di sottofondo :3
 
Brian’s pov
È tutto il giorno che me ne sto chiuso in camera forse è arrivato il momento di uscire. Faccio per alzarmi quando mi arriva un messaggio. È Johnny ‘Hey Bri. Non so come dirtelo ma sono appena stato da Matt e mi ha detto che lui ed Alex sono ormai una coppia. Lei dorme da lui stasera, io torno a casa tra poco. Mi dispiace bro. A dopo ’.
Mi sento come se stessi soffocando, immaginavo che prima o poi sarei stato punito per tutte le persone che ho fatto soffrire e per il mio carattere impossibile ma speravo non sarebbe mai arrivato questo giorno. Non ho mai amato in vita mia e proprio nel momento in cui succede deve andare tutto per il verso sbagliato? Perché? Non è bastato il suicidio improvviso di Chris a punirmi per il mio passato? Evidentemente no. Mi aggrappo a l’unica soluzione che mi viene in mente in questo momento: esco a bere e magari rimorchio qualche puttana da scoparmi su quel letto che ieri notte era occupato dall’unica donna che ho mai voluto veramente e che mai avrò perché appartiene al mio migliore amico. Fanculo tutto, non ho bisogno di nessuno per essere felice.
Prendo le chiavi della mia macchina ed esco, senza una meta precisa.  Entro in un locale x e comincio a bere, solo come un cane, quando mi si avvicina una ragazza. Classica biondina ossigenata, troppo oca e stupida anche per il più fesso uomo su questo pianeta: Michelle.
“Hey Bri che ci fai qui tutto solo? Posso unirmi a te?”
“Fai pure, dopo però vieni a casa con me.” Ho bisogno di scopare, ho bisogno di sfogare tutto il nervoso e la tristezza che sto accumulando per colpa di questa situazione e chi meglio di una puttanella come lei può fare al caso mio? “Hahahahahahah bel modo di dichiararsi rockstar”
Quella risata da gallina proprio non la sopporto, le offro da bere così magari sta zitta.
“Sai, ho sempre saputo che provavi qualcosa per me Bri ma avresti potuto anche dirmelo prima invece di passarti mezza California no?”
“Io non ho interesse per nessuno se non sessuale. Mi passo mezza California e dopo essermi passato anche te mi passerò la restante parte.” Meglio mettere le cose in chiaro fin da subito, spero solo capisca. “Ma cosa dici? Hahahaha sei già ubriaco!”
Continuiamo a bere, a bere e a bere ma credo sia arrivato il momento di andarsene.
“Andiamo.”
“Hahahaha ok!” Mi sa che non ha capito come andrà a finire la serata.
Non so nemmeno se ci arriverò a casa, probabilmente mi sparerò prima se questa cretina non la smette di urlare come una pazza. Sarebbe anche meglio se sparissi; farei un favore a tutti e smetterei di stare così male per una donna. La donna del mio migliore amico soprattutto. Non so nemmeno come arriviamo a casa visto che fin la vista mi si sta annebbiando da quanto alcool ho messo in corpo nel giro di un’ora.
Saliamo le scale e mentre cerco le chiavi quella stupida continua a strusciarsi su di me. Qualcuno mi ricordi perché le ho detto di venire a casa con me?
“Ma dove le avrai messe queste chiavi eh? Vuoi che le cerco io? Magari le hai messe in qualche tasca dei pantaloni..”
“Non toccarmi.” le afferro la mano con forza e la spingo via.
“Ma dai allora bussa magari ti aprono” mi dice con aria delusa, proprio come una bimbetta quando fa i capricci.
E come non detto si mette a bussare così rumorosamente che ci avrebbero sentito anche i vicini del piano di sotto.
La porta si apre ed una figura a dir poco mozzafiato mi si presenta davanti con aria sconvolta.
“Che cazzo succede? Qualcuno me lo spiega?”
“Senti troietta spostati che noi abbiamo da fare” le risponde Michelle non curante.
“Solo perché sei ubriaca e mi sentirei codarda a pestare una gallina farò finta di non aver sentito.”
“Senti, devi andare da Matt giusto? Bene allora spostati così possiamo andare in camera a divertirci.” le dico, liquidandola e cercando di farla ingelosire, come se avesse senso.
“Stavo solo prendendo le cose che avevo lasciato in camera tua. Vedo che le notizie volano in fretta eh?”
Perfetto fai il coglione, fatti odiare no? Tanto cos’hai da perdere? Semplicemente tutto!
“Sì le notizie volano e mi hai fatto ricordare che non mi sono ancora congratulato per la grande conquista fatta dal mio migliore amico!”
“Mi stai insultando Gates? Sei talmente ubriaco che non ti reggi in piedi, non voglio sprecare un minuto di più in questa casa”
“Allora vattene no?” si intromette Michelle cercando di spingerla via.
“Non me lo faccio ripetere due volte. Buona serata ad entrambi”
Si fa spazio tra di noi ed esce sbattendo fortemente la porta. Mi sa che si è incazzata e parecchio. Bravo Gates rovinati la vita da solo, complimenti.
“Allora? Andiamo o no?” mi chiede con quella voce da gallina strozzata.
Non so nemmeno cosa sto facendo, so solo che ho voglia di far stare qualcuno allo stesso modo in cui mi sento adesso. Ho voglia di sfogarmi su questa stupida bionda e farle capire quanto sto male, quanto non mi freghi nulla di lei e di quella faccia da mastino che si ritrova. Ma perché sto pensando poi?
Lei si dirige verso la mia camera da letto e apre la porta invitandomi a seguirla.  No. Lei non toccherà quel letto, nessuno lo ha mai toccato tranne Alexandra. La spingo in bagno e chiudo la porta dietro di noi.
Io: “Che sia chiaro, sarà una cosa breve e senza sentimento. Io non provo nulla per te, lurida puttana.”
 
Alexandra’s pov
Giuro che l’avrei presa per i capelli e uccisa di botte finché non le fosse uscito il cervello fuori dalle orecchie. Quella cagna osa dare della poco di buono a me?! Solo perché era ubriaca non l’ho toccata e anche perché ero sconvolta. In realtà lo sono ancora, mi sento moralmente a pezzi. Mi sono illusa che Brian fosse diverso, che non fosse il rozzo maiale ubriacone che ho conosciuto lo scorso giugno e che mi aveva preso un pezzo di vita solamente guardandomi negli occhi. Non dovrei stare male, lo so, però non riesco a pensare ad altro, è il classico uomo e io che ho pure condiviso il letto con lui! No basta, devo andarmene da qui. Anche perché è dieci minuti che sono ferma immobile nella mia auto e Matt mi aspetta, spero solo non si arrabbi.
Arrivo da lui alle undici e mezza e mi apre la porta un po’ deluso.
“Ti ho aspettato per ore” mi dice un po' deluso.
“Scusa, sono passata da Johnny a prendere le mie cose e ho fatto tardi.”
“Hai incontrato Brian per caso?”
 “Sì. Ero sola in casa quando ho sentito bussare fortemente alla porta allora sono andata ad aprire e mi sono trovata un Gates in condizioni alquanto pietose con una Michelle che continuava a strusciarsi su di lui.”
“Brian fa sempre così quando qualcuno lo ferisce. Si ubriaca e si comporta come un coglione ma in realtà è un bravo ragazzo.”
“Michelle mi ha dato della puttana.” dico ignorando il suo tentativo di difendere l'amico.
“Che cosa? A te?”
“Non ho detto niente per non abbassarmi al suo livello. Comunque non credo che Brian sia capace di provare alcun tipo di sentimento, è semplicemente fatto così.”
“Amore, è il mio migliore amico, lo conosco fin troppo bene.”
Mi ha chiamato amore!
“Io non lo sopporto a volte. Comunque scusami ancora.”
“Tranquilla, l’importante è che tu sia qui con me adesso.”
In un solo momento tutta l’ansia, la rabbia e la delusione che prima occupavano la mia mente sono sparite per lasciare il posto ad una felicità improvvisa e ad un incredibile senso di leggerezza che mi hanno pervaso dal momento in cui l’ho visto sorridermi. Matt è mio, il mio uomo. Ancora non riesco a credere di avere tutto questo, lui è troppo per me. Non capisco cosa ci veda in me per farlo stare così bene e per amarmi.
“Scusa se ti ho fatto aspettare. Adesso però voglio farmi perdonare”
Mi avvicino a lui e, mettendomi in punta di piedi, lo bacio dolcemente. Lui avvicina il mio corpo al suo stringendomi la vita con le sue mani grandi e forti. Lo amo, voglio dimostrarglielo nell’unico modo in cui sono capace. Per questo lo trascino verso la sua camera e apro la porta, lui la richiude dietro di sé e riprende a baciarmi. Ogni suo bacio dolce e passionale risveglia tutti i miei sensi e tutti i miei desideri più intimi a tal punto che lo spingo verso il letto e mi siedo a cavalcioni sulle sue gambe, togliendogli la maglietta e buttandola in un posto indefinito della stanza. Quanto è bello, i suoi pettorali rigati da alcune gocce di sudore che scendono lente, le sue braccia forti che ora stringono il corpo in un abbraccio eterno.
I suoi occhi esprimono chiaramente quanto mi desideri, quanto desideri avere ME!
Mentre mi bacia si distende sul letto, tirandomi a se dolcemente. Io mi sistemo sopra di lui e agilmente mi sfila la maglietta e i leggins in pelle, lasciandomi in intimo. Nel giro di poco tempo però mi spinge sotto di lui lasciandomi umidi baci sul collo e sul seno, liberato dalla stretta del reggiseno, mordendolo, mentre con le sue dita gioca con l’elastico delle mie mutandine, stuzzicandomi. La sua grande mano scivola poi dentro di esse e con le sue dita affusolate comincia a giocare con il mio clitoride, eseguendo movimenti e leggere spinte, che mi provocano un gemito che cerco di soffocare in gola morendomi il labbro inferiore. Non voglio che abbia lui il controllo della situazione quindi faccio scendere lentamente la mia mano lungo il suo corpo fino a raggiungere la sua erezione e prenderla tra le mani, cominciando a percorrerne la lunghezza tenendola stretta. Mentre mi bacia gli mordo un labbro, facendolo eccitare maggiormente. Adoro come riesca a cambiare in camera da letto, diventando un animale perverso. Ne approfitto di un momento per ribaltare nuovamente la situazione e posizionarmi sopra di lui, afferro la sua erezione con le mani e con la lingua comincio a stuzzicarlo provocandogli un forte gemito che esce perfetto dalle sue labbra dischiuse. Quando sento che sta per venire mi fermo e lo lascio scivolare dentro di me, cominciando a dare spinte inizialmente lente ma che poi diventano sempre più frequenti e forti. Con le sue forti braccia mi afferra il bacino, facendomi adeguare al suo ritmo. Stringe poi il mio sedere premendo le sue piccole unghie nella carne e facendomi urlare dal piacere. Nello stesso istante veniamo entrambi e stanchi ci sdraiamo l’uno accanto all’altra soddisfatti. Lui mi guarda e mi accarezza una guancia.
“Alex, io non so come ci riesci. Sei unica, ti amo” mi dice con il fiato corto.
Gli sorrido e gli lascio un tenero bacio sulla fronte mentre gli accarezzo i capelli.
Non posso ancora crederci, questa notte ho fatto l’amore. Per la prima volta non è stato solo puro e semplice sesso, niente più che un semplice scambio di piacere. Questa notte mi sento completa, non solo i nostri corpi ma anche le nostre anime si sono unite, unite a formare una cosa sola. Una perfetta e bellissima creazione chiamata Amore.
 
Alexia’s pov

Ordino una pizza e accendo la televisione, giusto per distrarmi un po' e non fantasticare con questo silenzio di tomba che alleggia in casa quando non c'è Alex. Qualsiasi canale scelga, non ci sono altro che film romantici, il problema è che un film strappalacrime mi farebbe deprimere ancora di più, quindi spengo la tv e mi dirigo verso il bagno. Apro il rubinetto e aspetto che l’acqua diventi il più caldo possibile. Successivamente ci aggiungo della schiuma e vado in camera a raccattare il mio pigiama.
Non faccio nemmeno in tempo a sfilarmi i calzini che suonano alla porta. Chiudo l’acqua prima che sbordi fuori dalla vasca e mi allaghi la casa e mi precipito giù per le scale. Apro la porta e chi mi ritrovo davanti?
Lui, l’ottavo nano di Biancaneve. Vederlo dopo la nostra ultima chiacchierata mi fa venire in mente i suoi occhi lucidi allo scoprire della faccenda di James e provo, improvvisamente, un'infinita pena per lui anche se adesso mi pare tutt'altro che triste.
”Quale buon, o meglio dire, cattivo vento ti porta qui?”
Lo faccio accomodare o meglio, si accomoda da solo sul divano. “Allora? Che diamine ti è successo alla faccia, sentiamo?” gli chiedo impaziente. Temo il peggio, ovvero che abbia picchiato qualcuno per puro sfogo e divertimento.
”Solo un po’ di trucco sai.. la moda” Gli lancio un cuscino alquanto scocciata.
“Al diavolo la moda, io parlo seriamente”
Johnny si mette a ridere così faccio la preziosa ” O me lo dici o te ne vai fuori da casa mia, subito.”
Dopo una birra che, tra parentesi, non gli ho neanche offerto si decide a dirmelo.
”Ho fatto a botte con James.. Non farebbe del male nemmeno a una mosca con quei muscoletti che si ritrova”
“Frena.. hai picchiato un uomo per..?”
Lui mi guarda come se fosse ovvio ”Te? Tu devi essere solo mia, tu sei solo mia e di nessuno altro. Nessuno ti può toccare finché ci sono io al tuo fianco, capito? Tu appartieni a me, così come io appartengo a te, noi ci apparteniamo Alexia, tu sei la mia droga e, come ogni droga che si rispetti, mi crei dipendenza, non posso vivere senza di te.. Ma tu mi hai deluso Lexi, mi hai dimostrato che non mi posso fidare di te e che noi non abbiamo futuro”
Il miglior discorso che un ragazzo mi abbia mai fatto, forse l'unico.
Sorrido sarcasticamente “Ti ho deluso sul serio? C’è qualcosa che posso fare per farmi perdonare?”
Senza nemmeno aspettare che mi risponda mi precipito verso di lui e lo bacio. Quindi mi solleva e mi sorregge di fronte a lui. Continuiamo a baciarci finché raggiungiamo camera mia..si siede sul letto e mi attira a se facendomi sedere accanto a lui. Mi fa poi distendere sul letto e si posiziona sopra di me continuando a baciarmi per cercare di tranquillizzare il mio corpo che a causa della vicinanza con il suo si è leggermente irrigidito. Voglio che con me sia diverso, che sia la volta più bella della sua vita, voglio dimostrargli che io valgo di più delle altre che ci sono state prima di me, che io lo amo, lo amo come non ho mai amato nessuno.
“J..Johnny io..questa è la mia prima..” mi zittisce posando un dito sulle mie labbra.
“Lasciati andare” mi dice con tono sensuale all’orecchio poi comincia a baciarmi il collo, lasciando di tanto in tanto qualche leggero morsetto.
Impacciata, gli slaccio i jeans che lui prontamente si toglie insieme alla maglietta per poi sbottonarmi la camicia e farla finire insieme ai miei pantaloni sul pavimento. L’imbarazzo provato inizialmente sparisce man mano che sento i suoi baci diventare più sensuali e provocatori. La sua mano scende lungo il mio ventre e mi sfila le mutande, dopo aver fatto lo stesso con il mio reggiseno, lasciandomi completamente nuda ed inerme sotto il suo corpo. “sei bellissima” mi dice in tono sensuale e sento la sua erezione premere contro il tessuto dei boxer, sensazione che mi fa irrigidire poiché nuova per me.
La sua mano comincia a stuzzicare la mia zona “rossa” provocandomi un gemito che non riesco a controllare ed esce forte e caldo dalle mie labbra dischiuse.
Il desiderio si fa talmente forte che gli sfilo i boxer e lui, comprendendo, scivola dentro di me provocandomi un urlo di dolore. Sento un forte fastidio ma man mano che le spinte aumentano e si fanno forti, le mie urla di dolore si trasformano in urla di piacere e comincio a sentirmi bene, forse una delle sensazioni migliori mai provate. Poco dopo sento quasi la sensazione di voler svenire e raggiungo l’orgasmo, per la prima volta in vita mia e nello stesso istante Johnny esce dal mio corpo, venendo a sua volta. Ci stendiamo sul letto ansimando ma sorridendo. “Merda, mi sono dimenticato il preservativo Lexi. Devo andarmi a lavare questo..ehm..è imbarazzante” mi dice correndo in bagno. Io rido divertita, lo amo.
Lui è il mio ossigeno, la mia linfa vitale, io ho bisogno di lui come le piante hanno bisogno del sole, come lo Ying ha bisogno dello Yang per poter esistere.

Buon salve unicorni (?) Ebbene si, questo capitolo è il primo trattante tematiche sessuali, frutto della mente perversa e malata della vostra Giulia/Alex
Speriamo di aver reso bene l'idea e di non aver deluso le vostre aspettative. Diciamocelo: un po' di sano sesso ci sta sempre ^-^
Per la cronaca, noi non abbiamo nulla contro le mogli dei Sevenfold, anche se non ci dispiacerebbe essere al loro posto hahah
Bene pucciosi, ci vedremo domani con due capitoli al prezzo di uno *spargono gioia e cuoricini rosa*

 

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Capitolo 10
*** Christmas times ***


Cap. 9 :”Christmas times”

 

Matt’s pov

24 dicembre 2016. Mi sveglio e la guardo mentre dorme, è così bella e pacifica niente a che vedere con la Alexandra solare ed esuberante con cui potrei passare il resto della mia vita.
La scorsa notte è stata una delle più belle, la amo e adesso sono sicuro che anche lei prova lo stesso.
Oggi vado a trovare Brian, non mi è piaciuto per niente quello che mi ha detto Alex riguardo ieri sera, è successo qualcosa, me lo sento, e devo scoprire cos’è che ha spinto Gates a comportarsi come un ubriacone, nullafacente e senza futuro.
“Buongiorno”. Una voce flebile e delicata mi risveglia dai miei pensieri e mi giro per guardare negli occhi il mio sogno e darle il primo di una serie di baci che accompagneranno le nostre splendide giornate insieme.
“Buongiorno amore mio”
“Ma che ore sono? Ho fame, mi sa che abbiamo dormito un po’ troppo” mi dice guardanomi.
“Sei tu che stanotte non avevi proprio voglia di dormire” le dico cercando il suo sguardo e abbozzando un sorrisetto malizioso, cercando di farmi desiderare.
“Senti, io non posso dormire con un dio del sesso nel letto ok?” mi dice, attirandomi a se e cominciando ad accarezzare i miei pettorali ancora scoperti dalla notte precedente. Nei suoi occhi e' sempre acceso quel desiderio forte di avermi, di sentire che sono suo e che lo saro' eternamente, e nei miei pure, adoro il sesso e lo adoro ancora di piu' se e' con la donna che amo.
“Parla per te, piccola ninfomane” le dico avvicinando il mio viso al suo, illudendola di voler un bacio. Lei pero' coglie l'occasione e, prendendo il mio viso con una mano e con l'altra attirando il mio corpo al suo, comincia a baciarmi e fa in modo che io mi stenda sopra di lei il un bacio desideroso e sesuale che mi lascia a boccheggiare quando scappa via da me per vestirsi.
Ci vestiamo insieme e andiamo in soggiorno a prepararci qualcosa da mangiare.
"
Ma sono già le undici! Cavolo, io e Alexia dobbiamo andare a fare la spesa per il pranzo di domani!” dice tutta agitata
La guardo mentre tira fuori il cellulare e chiama sua sorella tutta agitata. Ogni suo movimento, ogni sua parola, qualunque cosa lei faccia è sempre bellissima.
“Vuoi fare colazione o aspetti di pranzare? Oggi pomeriggio vado a vedere come sta Brian se non ti dispiace.”
“Aspetto di pranzare. Comunque vai pure tranquillo, è il tuo migliore amico capisco che tu possa essere in pensiero per lui.” risopnde comprensiva.
“Come si fa a non amarti?” le dico avvicinandomi e accarezzandole una guancia.
“Mi vesto e vado a casa mia così posso andare a fare la spesa.” sorride e si dirige verso il bagno.
“Ok.”
Sì sono rimasto un po’ deluso. Insomma, non che sia un problema se non mi dice che mi ama, l’importante è che lo dimostri però mi è sembrata un po’ fredda come risposta. Forse le ha dato fastidio che abbia tirato fuori l’argomento ‘Gates’.
Dopo circa un quarto d’ora torna in salotto e mi si avvicina con uno sguardo un po’ preoccupato.
“Poi fammi sapere come sta Brian"
“Sì, ti chiamo appena torno a casa.” abbasso il mio volto all’altezza del suo e le sollevo il viso in modo che possa guardarmi negli occhi e le stampo un semplice e dolce bacio su quelle labbra perfette, come lei del resto.
“Ok grazie. Ciao”
“Ciao”
Appena esce mi accingo a chiudere la porta quando la sua voce interrompe il mio gesto.
“Ah per la cronaca, ti amo Matthew Charles Sanders”
Ora sta correndo giù dalle scale con aria allegra e spensierata mentre io sono ancora fermo sul ciglio della porta come un ebete. Nessuno può capire come mi sento in questo momento ma è una cosa fantastica, lo giuro.
Dopo aver pranzato esco di casa e mi dirigo verso casa Haner-Seward.
Salgo le scale e indugio un po’ prima di decidermi a suonare. L’ultima volta che ho visto Brian in certe condizioni come quelle descritte da Alex è stato quando Chris si suicidò. Non voglio veder di nuovo il mio migliore amico stare male, soprattutto se non ne conosco il motivo.
Busso e aspetto che qualcuno venga ad aprire con il fiato in gola e l’ansia che già comincia a prendere possesso del mio povero corpo.

Brian’s pov

Qualcuno ha bussato alla porta ma chi cazzo è? Dopo aver scopato Michelle e averla cacciata di casa, mi sono barricato in quello che sembrava essere l’unico posto sicuro in cui potessi isolarmi senza che nessuno mi venisse a cercare: camera mia.
E adesso qualcuno mi vuole far alzare? Credo che pesterò chiunque mi troverò davanti.
Mi alzo e appena apro la porta trovo il mio migliore amico che si fionda dentro casa con aria a dir poco stravolta. Sono così brutto?
“Io e te dobbiamo parlare” mi ammonisce.
“Non adesso Shadz, non è giornata”
“Per te non è mai giornata quando si tratta di avere discussioni serie. Alex mi ha detto cos’è successo ieri sera e voglio spiegazioni”
Gli ha parlato di me? Dio l’ho trattata malissimo ieri sera. Un momento, dovrebbe fregarmene? Assolutamente no, lei per me è morta, così come tutti. Non ho bisogno di nessuno al di fuori di me stesso.
“Ero ubriaco marcio. Non mi ricordo nemmeno di averla vista.” gli dico.
“Non fare il finto idiota Brian. Voglio sapere perché ti sei ridotto in quelle condizioni.”
Oh credimi amico mio, non vorresti saperlo. Mi ridurresti anche peggio se ti dicessi che mi sono ridotto così per la tua donna, perché so che non la potrò mai avere e che non sarò mai così fortunato come sei tu, che sono destinato a condurre una miserabile vita da solo vedendo l’unica persona che ho mai amato creare una famiglia con una delle poche persone a cui tengo veramente, che sarò costretto ad osservare da esterno quando darei la mia anima per essere al tuo posto, al suo fianco. Si' purtroppo e' amore, non l'ho mai provato prima e mai lo provero' di nuovo, l'amore e' uno solo e arriva una volta nella vita. Comunque.
“Non so perché l’ho fatto, avevo semplicemente voglia di farlo.” fingo infine.
“Non prendermi in giro, ti conosco fin troppo bene. Fai così quando qualcuno ferisce i tuoi sentimenti, perché non sei abituato ad averne e quando scopri che purtroppo è così cerchi sempre di reprimerli e di dimenticare tutta la tristezza, la delusione e il rancore con una bottiglia di jack. Ma non risolvi niente così e lo sai. Su parla.”
“Non posso. Non ancora. Per favore, accetta questa mia decisione. Un giorno, forse, te ne parlerò ma per adesso no. Devo ancora fare mente locale su troppe cose”
Ha un’aria interrogativa che mi spaventa, non voglio che lo venga a sapere, non deve. Non voglio far stare male né lui né Alexandra, non voglio che rovinino tutto a causa mia, a causa di un verme senza futuro.
“Brian io tengo a te come ad un fratello. Sai che puoi dirmi tutto, qualunque tua paura, dubbio, ogni cosa! Perché vuoi nascondermi ciò per cui soffri così? Per cui soffri come un cane? Io non sopporto e non voglio vederti così, voglio aiutarti. Devo farlo.”
“Non puoi aiutarmi, nessuno può. Devo solo trovare un modo per uscirne e per evitare che nessuno soffra a causa mia.”
“C’entrano droga o alcool?”                                                                                                                                                                                            “No Matt, qualcosa di molto peggiore della droga e dell’alcool. Qualcosa che ti entra dentro e non ti lascia via d’uscita. Ti corrode dentro e allo stesso tempo può farti sembrare come se fossi in un posto idilliaco.”                                                                             
“Synyster Gates si è innamorato gente!” urla quasi divertito e in realta' non sa che questo potrebbe rovinare la nostra amicizia per sempre.
“Cosa? Ma vaffanculo.”
“E dov’è il problema? L’amore è una cosa incredibile, devi solo lasciare che ti entri dentro e trovi il suo posto nella tua anima. Devi imparare a conoscerlo e a rispettarlo, siamo tutti schiavi dell’amore come del sesso è vero, ma è una schiavitù di libertà. Quando vivi una relazione con una persona che ami ti senti finalmente completo, ti senti come se fossi talmente invincibile da sfuggire persino alla morte.” mi dice con gli occhi che brillano.
Qual è il problema? Il problema è che io non mi sento così. Soffro come un cane Matt, lo vedi anche tu no? E sai perché? Perché io non avrò mai una donna che quando mi guarderà negli occhi vedrà il suo mondo, non avrò mai qualcuna che mi dirà di amarmi e di voler trascorrere il resto della sua vita con me. E sai perché? Perché quella donna è tua, TUA, fottutamente e solo tua.
“Parli per esperienza?” gli domando cercando di distrarmi altrimenti potrei crollare e non voglio che lui mi veda, non ora, non per lei.
“Sì, da quando ho conosciuto Alexandra ho capito finalmente cosa sia l’amore vero e quanto sia bello sentirsi amati.”
“Sono felice per te Matt.”
In questo momento preferirei bruciare tra le fiamme dell’Inferno piuttosto che sentire Matt parlare della sua, e non mia, donna e di vedere nei suoi occhi quanta sincerità e quanto amore prova nei suoi confronti. È brutto da dire ma invidio lui, loro, e tutta quella felicità che li attornia. Mi nausea.

 

Alexia’s pov

Siamo ormai agli sgoccioli del primo quadrimestre, cio' significa che fra pochi giorni e' Natale. Un momento, domani e' Natale! Ed e' questo il motivo per cui oggi Alexandra mi ha trascinato contro la mia volonta' a fare shopping per comprare dei regali di natale ai nostri nuovi amici. Devo raccontarle tutto, di quanto sono felice per quello che e' successo stanotte e quale momento migliore se non il tragitto in macchina?
“Allora..Com'e' andata la serata con Matt ieri?”
“Bene, ovviamente abbiamo concluso la serata in bellezza come puoi ben immaginare ma prima di andare a casa sua ho incontrato Brian ubriaco fradicio con quella puttana di Michelle” mi dice un po' innverosita
“Ma si' non darci peso, sai com'e' fatto! Comunque peccato, pensavo di essere stata l'unica ieri notte” mi guarda con uno sguardo piacevolmente sconvolto e inchioda l'auto sul ciglio della strada, mettendo le quattro frecce.
“Confessa” mi dice con un sorrisetto malizioso, tipico di Alex. Cosi' le racconto tutto, tralasciando i dettagli piu' privati e intimi di quella notte da sogno passata con l'uomo perfetto, l'uomo che amo e che non lascero' mai andare.
Credo di averlo gia' detto ma se cosi' fosse, lo ribadisco: quando sono sbarcata a Los Angeles il mio unico desiderio era di comprare una casa e trovare quattro amici con cui passare qualche giornata e invece, piu' che quattro amici insignificanti ne ho trovati tre favolosi e importantissimi per me. Arriviamo in un centro commerciale e Alexandra mi distoglie dai miei pensieri urlandomi ”Quando pensi di smetterla di perderti in fantasie perverse e iniziare a comprare i regali?”
Io la guardo male ”Adesso” le dico semplicemente.
Cosi' iniziamo a visitare vari negozi sempre uscendo a mani vuote. Dopo circa una mezz'oretta abbondante ci fermiamo al McDonald’s a mangiare qualcosina e a discutere varie possibilita' per i regali.
Era da tanto sinceramente che io e Alex non facevamo uscite del genere e devo dirvi la verita', mi mancava..
”Per Johnny hai qualche idea?” mi dice mentre addenta il suo panino gigante, o meglio, azzanna.
”Sempre.. per lui ho sempre qualcosa e, ti prego, non pensare male..Comunque, potremmo prendergli un basso, il suo si e' rotto l'altro giorno” le dico mentre rubo una patatina dal suo piatto.
”Ok, idee per Brian??” Come no, magari una sciaquetta gli farebbe piacere..o un grammo d'erba.
”Magari una chitarra” le dico cercando di togliermi le altre idee dalla mente.
”Nel negozio di musica ad L.A. ce n'e' una autografata da Dimebag Darrell, perfetto direi e per Matt?”
”Sei sicura di voler sapere cosa ho in mente per Matt?” Aspetto che annuisca e poi continuo ”Una scatola di preservativi, cosi' non divento zia prima del tempo”
Lei mi guarda male e mi tira una sberletta amichevole, se le sue possono essere chiamate sberlette e amichevoli soprattutto.
”Dico sul serio anche perche' sai bene che prendo la pillola. Potremmo regalargli un gioco per la play station”
Io annuisco, e successivamente dico “Magari il nuovo Call of Duty..pero' e' un po' poco rispetto a che cosa regaleremo agli altri”
”Ci pensero' io a rallegrarlo con la mia favolosa cucina..ed altro”
“Ok” dico troppo entusiasta, cercando di evitare le sue ultime parole.
"Che lo shopping abbia inizio!" annuncia come se stesse dando inizio agli Hunger Games.



Buonasera c: allora questo e' diciamo un 'capitolo di passaggio' per questo abbiamo deciso di pubblicarne un altro subito dopo. Come sempre vogliamo ringraziarvi per continuare a seguire la nostra storia e soprattutto speriam che il capitolo di ieri sera vi sia piaciuto :3 Vedrete nel prossimo capitolo la nostra piccola Alexia e il suo 'odio' per l'acool come cambiera' :D bene adesso pubblichiamo il secondo capitolo, a tra poco deathbats c:

 

 

 

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Capitolo 11
*** Jack is the way ***


Cap. 10 :”Jack is the way”

 

Alexandra’s pov
È Natale. Solitamente non sopporto queste feste commercializzate che nel tempo hanno perso ogni valore simbolico ma quest’anno tutto è diverso. L’anno scorso a quest’ora ero in ospedale con mia sorella perché le avevano diagnosticato un possibile carcinoma e l’unica cosa che pregai a quel Dio in cui tutti credono fu che mia sorella non avesse di nuovo quella fottuta malattia che non le ha permesso di godersi l’infanzia. Non avrei sopportato di vederla di nuovo sull’orlo della morte. Quest’anno invece siamo in America. Io e lei abbiamo realizzato il nostro sogno, insieme e lo ammetto, non avrei mai pensato di riuscirci con lei. Non chiedo niente per Natale, tutto ciò che desideravo l’ho già e non potrei chiedere di meglio.
Come una bambina, corro veloce in camera di mia sorella e comincio a saltare e gridare sul suo letto svegliandola. “È Natale, sveglia, sveglia. Auguriiiiiii!”
Lei mi guarda con una faccia un po’ addormentata ma poi mi getta le braccia al collo e mi lascia un bacino sulla guancia poi comincia anche lei a gridare. “Auguri!”
Non ci siamo fatte regali per Natale perché abbiamo deciso di tenere da parte i soldi per comprarci questa casa e credo sia stato l’investimento migliore che abbiamo mai fatto.
“I ragazzi vengono per mezzogiorno e ci aiutano a preparare la tavola. Questo vuol dire che abbiamo esattamente tre ore per cucinare tutto!” la informo.
“Sei tu quella brava in cucina, io mi dedico ai dolci, l’unica cosa che la zia è riuscita ad insegnarmi l’anno scorso.”
“A proposito, dobbiamo chiamare gli zii!”
“Ok accendo skype!” mi dice entuasiasta.
Dopo quasi un’ora passata a parlare con gli unici che sono fiera di chiamare 'genitori', ci accorgiamo di essere ancora in pigiama e di avere un monte di roba da cucinare. O meglio, io avevo un monte di roba da cucinare!
Corriamo nei nostri bagni a prepararci e dopo dieci minuti scendiamo in fretta al piano di sotto a preparare da mangiare.
È quasi mezzogiorno ma siamo a buon punto, ci manca solo il dolce che ovviamente Alexia non sa fare! Meno male che la zia le aveva insegnato no? A volte la ucciderei ma le voglio tanto bene.
“Vai ad aprire che hanno suonato, io continuo il dolce.” le ordino seccata.
Alexia si dirige verso la porta e fa entrare i ragazzi. Ci sono tutti: Matt, Johnny, suo cugino Zacky con la fidanzata e Brian! Non ci credo pure lui ha deciso di venire. Almeno non c’è quell’oca di Michelle.
Esco dalla cucina e vado incontro a Matt tuffandomi (letteralmente) tra le sue braccia.
“Auguri amore mio” gli dico lasciandogli tanti bacini su tutto il suo viso.
“Auguri pazzoide” mi risponde stringendomi in un abbraccio forte e caloroso.
Dopo esserci scambiati gli auguri, ci sediamo a tavola e Alexia comincia a servire gli antipasti aiutata dal suo amato nano da giardino. Dopotutto io ho cucinato in fretta e furia per queste rockstars affamate, adesso mi merito un po' di sano riposo.
“Cibo! Voi non capite. Stavo morendo di fame” esulta il nano poggiando alcune pietanze al centro della tavolata. “Guarda non l’avrei mai detto. Ti sei fiondato con lo sguardo su quei gamberetti come Brian davanti ad una birra” afferma il mio bellissimo uomo.
“O davanti ad un qualunque essere di sesso femminile!” aggiungo io appoggiando un piatto di lasagne fumanti in parte a Matt per poi sedermi nel posto accanto al suo.
Tutti ci mettiamo a ridere tranne Brian che mi fulmina con lo sguardo.
“Dai Brian si scherza”
“Sì, lo so. Ho mai detto qualcosa in contrario?”
“Mi hai rivolto uno sguardo assassino appena l’ho detto”
“Dai su non fare il permaloso Brian. Siamo qui per stare tutti in compagnia e divertirci! E tu Alex evita certe cose!” interviene mia sorella con tono di rimprovero.
“Ok allora mi attacco alla bottiglia di vino!” sorrido e battendo le mani prendo quella piccola e tenera bottiglietta da un litro che stava in centro alla tavolata e me ne verso un bicchiere. Oggi si festeggia!
Abbiamo praticamente tutti finito il secondo ma nessuno sembra essere ancora sazio. Questi ragazzi californiani sono proprio dei pozzi senza fondo. Siccome abbiamo cominciato a mangiare un po’ dopo l’una tra una cosa e l’altra si sono fatte ormai le sette di sera.
“Vi fermate qua sta sera? Abbiamo alcool a sufficienza per tutti e anche qualcosina in più!” dico sfoggiando uno dei miei soliti sorrisi che lasciano molto ad intendere.
“Alex ieri non sei andata in erboristeria vero?” mi chiede mia sorella.
“Tecnicamente sì ma non quella che intendi tu. Ops, ci siamo capite male hahaha” e faccio spallucce come a dire “succede”.
Johnny mi tira un pugnetto sulla spalla e Alexia fa lo stesso. Matt sembra un po’ contrario invece all’idea.
“Volete scusarci un secondo? Intanto cominciate a bere, spugnette mie” dico facendo l'occhiolino ai presenti. Prendo Matt da parte in modo che possa parlargli senza troppo disturbo.
“Hey mi spieghi che hai?”
“Niente. Solo che non sono molto d’accordo con il fatto che fumi e bevi nella stessa serata”
“Potevi dirmelo. Sai che non l’avrei comprata se mi avessi detto che ti dava fastidio”
“Non sapevo che l’avresti presa comunque a me basta che tu non stia male.”
“Hey io sono wonderwoman. Stai attento tu a non bere troppo piuttosto!” gli dico avvicinandomi a lui e tirandogli un pugnetto sul braccio muscoloso.
Così torniamo dentro dopo esserci scambiati un bacio e appena apriamo la porta veniamo assaliti da una confusione incredibile. Mentre eravamo fuori Alexia aveva acceso lo stereo e le casse e adesso tutti stanno ballando al centro della sala. Gates ovviamente è seduto sul divano con una bottiglia di Jack semipiena in una mano. Mi chiedo se quella bottiglia sia l’unico amico a cui tenga veramente.

 

Alexia's pov
Oggi non perdo l'occasione per arrotolare le mie dita tra una fredda e abbandonata bottiglia di Jack Daniel's. Credo di aver esagerato un po' con gli shots perche' adesso non riesco piu' a tenere l'equilibrio nonostante la fine superfice dei miei calzini natalizi sia l'unica cosa a separarami dal pavimento.
Sento qualcuno urlare dalla cucina, probabilmente Alex, qualcosa riguardante i regali cosi' decido di avviarmi barcollante e incerta verso le scale ma appena sollevo un piede per salire il primo gradino sento la testa girare e i conati di vomito farsi largo. Decido di tornare il piu' tranquillamente possibile alla mia poltrona ma, prima che io possa anche solo focalizzare la poltrona, una figura maschile mi si avvicina bloccandomi la vista.
E' Zacky, il cugino di Johnny. Hanno degli occhi splendidi quei due cugini, uno sguardo a dir poco sincero e arrapante allo stesso tempo.
Comunque, e' meglio se torniamo alla vita reale, giusto?
Chiedo a questo splendido ragazzo accorso in mio aiuto di andare a recuperare i regali e, subito dopo, comincio a massaggiarmi le tempie. Anche solo parlare diventa doloroso ora. Devo smetterla di pensare senno' sta sera vomito persino l'anima.
Ad ogni modo, il mio cuore costringe il mio corpo, apparentemente troppo pesante da spostare, a dirigersi verso la mia anima gemella.
Quando lo vedo, tutto il resto scompare e i miei problemi svaniscono, persino la mia sbronza sembra essere passata in secondo piano.
Raggiunta la poltrona noto con mia sorpresa una presenza di troppo che si struscia e segue Johnny come fanno le remore con gli squali.
”Mi dispiace fare la guasta feste tesoro mio, ma il ragazzo non e' un tappeto e tu non sei una cagna in calore, anche se lo sembri” Dico con un sorriso scarcastico e mi libero di quella che poi si rivela essere la ragazza di Zacky e mi siedo sulle gambe di Johnny.
Subito dopo allungo le mie avide mani verso una birretta abbandonata sul tavolino e comincio a saziare il mio bisogno d'alcool.
Una volta finito di strappare anche l'ultimo pezzetto della carta regalo, ognuno ha iniziato a delirare a modo suo. Io stringo la mano di Johnny e mi faccio trascinare verso la porta d'ingresso e, successivamente, verso il porticato. L'aria umida e salmastra che caratterizza Huntington Beach non fa altro che farmi venire ancora piu' voglia di vomitare. Devo continuare a bere e a tenere la bocca occupata senno' vomito. Nemmeno i baci dal sapore di fumo e mentos di Johnny riescono a farmi ritornare in me. Troppo alcool, troppo chiasso, troppe ore passate senza dormire.
Quando mi libero di quella sensazione di nausea che persisteva dall'inizio della serata il sole comincia a fare capolino tra il balenare delle onde e Johnny mi sorregge i capelli in modo che non si sporchino.
Sento che le tempie mi stanno scoppiando e il mio povero cervello non ce la fa piu'.
Ad un certo punto le gambe cedono e tutta la luce e il chiasso cominciano ad attenuarsi.
Sento le braccia di Johnny sorreggermi e condurmi verso quella che pare essere la mia stanza.
Poi, troppo esausta e ubriaca per riaprire gli occhi o anche solo mormorare un “buona notte”, cado in un sonno a dir poco rassicurante tra l'odore di fragola del mio piumone e quello di wiskey del mio alito.


Johnny's pov
Sono le undici e un quarto quando, dopo la sbronza di ieri, riesco a sollevare le mie stanche palpebre. Accocolata tra le mie braccia c'e' la mia dolce nanerottola che ieri si e' distrutta piu' di me cazzo! Forse e' meglio che mi alzi e che vada a pulire il regalino che Alexia ha deciso di lasciare sul porticato di casa sua. Mi chiedo solo che fine abbiano fatto gli altri, non mi ricordo nulla di ieri sera se non qualche flash di Brian con una bottiglia in mano, Alexandra che fuma e Matt che cerca in tutti i modi di toglierle la canna di mano. Giornata normale insomma ma c'e' qualcosa che non mi torna. Dov'e' finito il mio cellulare? Stanotte ho sognato di avergli fatto fare un bel tuffo in una bacinella piena di mm..jack? No, no un momento. E' stato solo un sogno Johnny, e' stato solo un fottutissimo sogno. Mi alzo cercando di non svegliare la bella addormentata e mi fiondo giu' per le scale e cosa trovo in salotto? Una fottutissima bacinella semivuota con dentro il mio cellulare! Il mio povero Iphone..che cosa ti ho fatto? Sono un mostro! Mentre sto avendo una crisi degna di un Hannibal Lecter in crisi di astinenza da carne umana qualcuno mi si avvicina con aria assonnata.
“Johnny, sei ancora vivo? Pensavo saresti morto prima di stamattina!” esulta Matt.
“Mm..Matt si puo' sistemare vero? Dimmi che non gli succedera' nulla di male.”
“Johnny quel telefono e' da buttare. Senti che ti chiedo, per caso sai chi ha vomitato li' fuori?”
Mentre continuamo a parlare di vomito e cellulari morti qualcuno entra urlando dalla porta d'ingresso.
“Ok, chi e' quel fottuto coglione che ha avuto la brillante idea di sboccare l'intera cena sui miei fiori? Cazzo, che schifo mi veniva da vomitare mentre pulivo. Esiste un bagno sapete?”
“Buongiorno anche a te amore”
E' incredibile come quel ragazzo dagli occhi color smeraldo sappia calmare con un sorriso anche il piu' turbolento degli spiriti, ergo quello di Alexandra. Adesso lei si e' fiondata tra le sue braccia e ha un sorrisone gigante.
“Alex, mi dispiace dirtelo ma questa volta non c'entriamo noi. E' stata tua sorella.”
“Mia sorella? Ma se non ha mai toccato nemmeno un goccio di birra in vita sua!”
“Ehm, ieri si e' data da fare soprattutto con il Jack.” ammetto con un filo di voce.
“COSA?! Appena si sveglia mi sente, a 17 anni non puo' mettersi a fare l'ubriacona come se non ci fosse un domani”
“Da che pulpito!” sorride Matt abbracciandola da dietro.
“Ma lei e' l'anima buona, sistema tutte le mie stronzate, se perde anche lei la retta via chi mi aiutera' ad uscire dalla selva oscura?”
“Alex ma quanto cazzo hai fumato?” le chiedo, cercando di trattenere una risata.
“Nano, lo volevi pulire tu il vomito da sobrio? Beh io no, avevo bisogno di un aiutino”
“Dai andiamo a vestirci amore che anche gli altri si stanno alzando e non e' il caso che tu ti faccia vedere dagli altri in mutande” la rimprovera in tono di gelosia quel ragazzone.
“Scusa e Johnny?” 
“Johnny non conta”
“Hey, stronzi! Dai vado anche io a vedere come sta Alexia, a dopo!” dico dileguandomi.
Saluto quei due piccioncini e corro verso la camera della mia ragazza e appena apro la porta mi si prostra davanti una figura esile e dolce che sta in piedi di fronte alla finestra. Socchiudo la porta dietro di me e la abbraccio da dietro. Appoggiando la mia testa nell'incavo della sua spalla.
“Buongiorno bella addormentata” le sussuro prima che lei si giri per mostrare, con un'espressione alquanto devastata, il suo stato d'animo.
“Buongiorno? No, non e' proprio un buongiorno c***o! Io giuro solennemente che non berro' piu' in vita mia. Sto uno schifo”
“Dai amore, tutti dicono cosi ma e' la prima volta poi passa. Su dammi un bacino”
Mi si avvicina e mi lascia un dolce ma breve, troppo breve, bacio sulle labbra per poi dirigersi verso il bagno. Seguo la sua dolce figura fino a quando non richiude la porta dietro di se', amo quella ragazza piu' di me stesso, spero che un giorno potro' portarla all'altare e donarle quel cognome che porto ormai da 17 anni per farla mia per sempre, si' lei sara' la signorina Seward, l'unica e sola.


Eh si, e' Natale! E sapete cosa fa rima con Natale? Io no ~ Giada 
Questa e' la nostra prima di una lunga serie di feste, con tanto alcool e qualcosina in piu'. Che dire, vi ringraziamo di cuore per dedicare un pezzettino piccolo piccolo del vostro tempo libero alla lettura di questa ff e sappiate che vi amiamo tutti *-*
Vi regaliamo tanti arcobaleni soffici soffici..
A proposito di arcobaleni, diteci che non siamo le sole a chiedersi sempre che cosa ci sia alla fine dell'arcobaleno.. non abbadonateci in questi momenti cosi' difficili cuoricini :(

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Capitolo 12
*** Rathskeller's night ***


Cap. 11: “Rathskeller's night”

 

Alexia's pov

Sollevo le mie palpebre e noto con sollievo che Johnny ha tolto il disturbo almeno da dieci minuti. Con il sangue che mi pulsa al cervello, provocando un forte e persistente dolore alle tempie, mi alzo dal letto e mi dirigo verso la finestra. Come cavolo ho potuto ridurmi così? Non ho mai toccato una goccia d'alcool in vita mia mentre ieri me ne sono scolata meta' scorta da sola.
A proposito di ieri, non mi ricordo nulla. Se provo a ripercorrere le mie azioni non so da dove cominciare, ho un blackout totale.
Sento la porta aprirsi ma non me ne curo, almeno finchè non sento delle braccia tatuate avvolgersi attorno alla mia vita e una testa appoggiarsi delicatamente sulla mia spalla.
Odorare il suo profumo mi rassicura, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Quando comincio a dimenticarmi della sbronza di ieri sera ecco le mie tempie farsi sentire. Per un attimo mi scordo di quello che sto facendo fino a quando non sento Johnny che mi implora di baciarlo. Gli lascio un bacio di sfuggita sulle labbra e mi rinchiudo in bagno. Evitando di proposito lo specchio, abbandono i miei vestiti sul pavimento e mi rinchiudo nel box doccia, il miglior posto dove riflettere dopo una sbronza colossale.
L'acqua fredda mi aiuta a ricordare qualche frammento di quella che posso considerare la giornata peggiore della mia vita. Tra i tanti flashback ricordo di aver vomitato sul porticato, appositamente sui fiori di Alexandra. Mi sento una merda per quello che ho fatto ieri ma le parole rassicuranti di Johnny mi ritornano alla mente “Tutti dicono cosi' ma e' la prima volta, poi ti passa”
Esco dalla doccia ripulita dal mascara e dall'eyeliner che coloravano il mio viso da ieri sera ma, soprattutto, esco più razionale e meno sofferente.
La nausea si è attenuata e il dolore alle tempie è quasi completamente svanito.
Come non detto, il mal di testa torna e io non posso fare altro che vestirmi e uscire più sclerata e impazzita di prima.
Richiudo la porta dietro di me e, vedendo la figura possente di Johnny seduta sul bordo del mio letto, mi metto a urlargli contro ”A capodanno niente alcolici, solo io e te, chiaro? Non voglio più sentirmi cosi' e spero che passi in fretta, mi sento uno schifo assurdo”
Lui mi prende tra le sue braccia e mi schiocca un bacino sulla fronte ”Certo, ho in programma una cosa fantastica per capodanno. Niente alcolici, tranquilla! Solo io e te amore mio” Mi dice sorridendo.
Ho bisogno di lui nella mia vita come Spongebob ha bisogno di Patrick, senza di lui mi sentirei come una lumaca senza guscio. Va bene, sono follemente innamorata ma mi spiegate come si fa a non impazzire per uno con degli occhi cosi'? No perché io non ne ho idea. Dovrebbe essere illegale.
Ok, adesso ho un assoluto bisogno di scusarmi con Alexandra e subito.
Ancora con un po' di fatica a mantenere l'equilibrio, mi dirigo il piu' velocemente possibile verso il salotto, dal quale sento provenire delle voci.
Prima di arrivare li', incontro Zacky che mi aiuta a riacquistare l'equilibrio un paio di volte lungo la scalinata interminabile di casa mia. Lo so che sembro interessata ma mi chiedo cosa ci trovi di bello in Meaghan, insomma, lei e' cosi' vacca e oca e lui cosi' tenero e simpatico.
”Ti sei ripresa in fretta da quello che e' successo ieri direi, no?” mi chiede.
Se solo sapessi che cosa e' successo precisamente!
La mia risposta fu una sola piccola e trattenuta risata al solo immaginare me ubriaca. In fondo non dev'essere stato cosi' infernale, secondo me e' stato divertente, magari non per me ma per gli altri.
Nel frattempo sono scesa, comunque, e ora davanti ho un'Alexandra a dir poco incazzata.
Allora, via il dente via il dolore si dice, no? Bene, le dico tutto d'un fiato quello che penso sia successo ieri e le urlo in faccia le mie scuse, anche se urlare non e' il miglior modo per comunicare le proprie scuse a qualcuno.
Ad ogni modo lei sembra capire e con mio stupore e felicita' si mette a ridere e mi racconta della sua prima ubriacatura di cui avrei fatto volentieri a meno, davvero, dico sul serio.

Matt's pov

Sono ormai le quattro del pomeriggio e in casa c'e' troppo silenzio. Abbiamo appena finito di pulire tutto il disastro che abbiamo combinato stanotte dopo che l'amichevole giornata natalizia e' degenerata e ora siamo tutti stanchi. Io sono in cucina con Johnny e stiamo finendo di sistemare le ultime stoviglie fuori posto mentre Alexia, Zacky e Meaghan sono di sopra che si riposano, del resto si sono devastati per bene tutti e tre ieri sera. Quel cazzone del mio migliore amico invece sta giocando alla playstation con la MIA donna a call of duty. Non che non sia felice del loro andare d'accordo ma non capisco francamente che relazione ci sia tra quei due, un attimo prima si ammazzerebbero a vicenda nel piu' brutale dei modi e l'attimo dopo andrebbero a braccetto per tutta la California, mah.
Comunque penso che si siano accorti che li sto fissando, o meglio, Brian se n'e' accorto infatti ad un certo punto si alza e viene verso la cucina.
“Hey Shadz, che succede?”
“Ehm, niente stavo solo pensando che potresti andare a chiamare gli altri di sopra cosi' decidiamo dove andare a capodanno.” Mi guarda con uno dei suoi soliti sorrisi indecifrabili e poi, voltandosi verso l'uscio della cucina si dirige verso le scale rivolgendo un'occhiata un po' troppo prolungata alla mia, e ripeto MIA, donna che ingenua e non curante se ne va in giro per casa in pieno inverno con degli shorts e una maglia che lasciano ben poco all'immaginazione. Io geloso? Del mio migliore amico? Ma no, figuriamoci!
Dopo dieci minuti ci sediamo tutti al tavolo della cucina e cominciamo a proporre qualcosa da fare a capodanno ma dopo la serata-devasto di ieri nessuno ha una gran voglia di far baldoria tra soli 5 giorni.
“Allora. Io penso che si potrebbe andare a New York no? Li' il capodanno e' spettacolare!” dichiaro, cominciando la conversazione.
“Non lo so, pensavo qualcosa di un po' piu' tranquillo e piu' romantico visto che ci siamo gia' abbastanza devastati ieri.” consiglia Christ.
“Hey hey no io voglio distruggermi a capodanno e che cazzo! Le smancerie da coppietta posso farle durante tutto l'anno ma il 31 dicembre io divento un animale selvaggio” esordisce la mia donna.
“Concordo e poi scusate nessuno pensa a me? Io una donna non ce l'ho e cosa dovrei fare? Gironzolare mentre voi vi scambiate effusioni in pubblico? Assolutamente no” afferma il mio migliore amico.
“Se non sei in grado di avere una relazione stabile perche' tradisci a destra e a manca non puoi farne una colpa a noi” sempre ad attaccarlo, Alex cazzo.
“Dai Alex, con queste frecciatine. Fa quello che vuole della sua vita” le rimprovero.
“No ma ha ragione, lasciala parlare. Pero' c'e' una cosa che non sai Alex, io non ho mai lasciato nessuno entrare nella mia vita perche' l'unica donna di cui mi sono innamorato ama un altro e non riesco a togliermela dalla testa, anzi non voglio”
Che cosa?! Perche' Brian, il mio migliore amico, non mi ha mai parlato di questo?! Dire che mi sento tagliato fuori e che sono offeso e' dire poco.
“Grazie di avermene parlato Gates” gli dico dimostrandomi offeso.
“Shadz, se non te ne ho parlato un motivo c'e' credimi. Ma torniamo al capodanno” ribatte.
“Si potrebbe andare a Los Angeles?” propone Alexia.
“Cosa? No quella citta' e' morta ormai, Jimmy e' li' dai parenti e torna a casa solo per passare il capodanno con noi. Ha detto che e' un inferno li', povero ubriacone dolce.” ci fa sapere Mr Porchetta. “Beh, a Las Vegas c'e' di tutto: casino', strip club, pub, ristoranti. Insomma possiamo fare quello che vogliamo e decidere al momento dove andare” esulta Meaghan.
Gates e Alex si scambiano un' occhiata imbarazzata alquanto strana, cos'e' successo a Las Vegas che io non so?!
“Io ci sono stata l'anno scorso al concerto dei metallica con Alexia, e' bellissima come citta'” dice Alex. “Che Vegas sia” esulto e parte un applauso generale, come fossimo ad un concerto.
La cosa non mi convince comunque, c'e' puzza di bruciato o meglio c'e' puzza di Se Gates ha fatto qualcosa con il mio amore lo apro a meta'.

Brian's pov

Las Vegas. 28 giugno 2016. La sera in cui ho conosciuto l'unica donna che sia mai riuscita a farmi innamorare, la sera che guardandola negli occhi ho capito che non avrei mai amato un'altra donna se non lei. Non immaginavo pero' che mi avrebbe fatto cosi' tanto male l'amore e cosa peggiore che mi venisse strappato ancor prima che ne potessi provare le gioie dal mio migliore amico. Che situazione di merda, Gates! Comunque, sono ormai le otto di sera e siamo tutti insieme al Rathskeller, il locale dove lavora Alexandra e tra esattamente un'ora avremo il nostro primo vero concerto, finalmente gli Avenged Sevenfold non suoneranno piu' solo nel garage di Sanders ma su un vero palco, in un ottimo locale pieno di donne e alcool e con delle bariste super sexy che ti ronzano intorno tutta la sera. Vado a prendermi una birra per aiutare a sciogliere la tensione che sto accumulando, si' io, l'egocentrico e carismatico Synyster Gates, nervoso per un concerto.
“Hey Bri, posso chiederti una cosa?” mi si avvicina Matt.
“Dimmi”
Aspetta qualche secondo prima di proferire parola, chissa' perche', sara' nervoso pure lui. Dopo aver ordinato una birra comincia a parlare.
“Senti, e' da oggi pomeriggio che volevo parlartene e non riesco piu' a far finta di niente. E' un dubbio mio e probabilmente stupido e insensato”
Non lo lascio finire, ho gia' capito a cosa si riferisce. “No Matt, tra me ed Alexandra non c'e' mai stato nulla. Si', ci siamo conosciuti quella sera del concerto dei Metallica a Las Vegas ma non c'e' mai stato nulla, e' la tua fidanzata non la mia e non oserei mai andare con la ragazza del mio migliore amico.”
Mi guarda stranito ma dopo pochi secondi i lineamenti del suo viso si rilassano e si tranquillizza, lui non deve sapere quello che provo, non posso perdere anche lui.
“Ok, scusami Bri ma sai come sono fatto. E' che non ho mai provato nulla del genere per una ragazza nemmeno per Val e la paura di perderla e' talmente forte che mi spinge a dubitare persino del mio migliore amico. Scusami tanto”
“Tranquillo Shadz. Ti capisco”
Si' lo capisco e fin troppo bene, due migliori amici innamorati della stessa donna, due uomini disposti a dare la propria vita per lei e pronti a fare qualsiasi cosa pur di strapparle uno di quei bellissimi sorrisi che tanto ci fanno impazzire. Sono ormai quasi le nove quindi saliamo sul palco e cominciamo ad accordare gli strumenti. Ad un certo punto il titolare del locale abbassa le luci e accende due fari colorati che ci vengono puntati proprio in pieno viso. Con questo forte bagliore mi e' difficile scorgere la folla che ci sta davanti ma riesco ad inquadrare Alex che e' posizionata proprio sotto il palco con la sorella, entrambe sorridenti ed agitate forse piu' di noi.
Jimmy, che nel frattempo e' tornato da Los Angeles, comincia a pestare i primi colpi sulla batteria dando inizio allo show, si aggiungono poi le chitarre e il basso ed infine Matt intona le prime note di We come out at night. Tutta la tensione sta sparendo mentre lascio scorrere le mie dita sul manico della chitarra, mi sento libero e me stesso, una sensazione unica. Dopo qualche canzone Matt mi si avvicina e mi sussurra all'orecchio “Voglio fare una sorpresa ad Alexandra. Le suoniamo Warmness on the soul?”. Per quanto mi voglia rifiutare non posso, e' il mio migliore amico e ci saro' sempre per lui. Matt allora posiziona la tastiera proprio dietro l'asta del microfono e comincia ad intonare il primo giro di pianoforte. “Questa canzone la voglio dedicare ad una persona molto speciale, una persona che e' entrata nella mia vita e che non ne uscira' mai, l'unica persona che mi abbia mai fatto capire cosa significhi essere amati e quanto sia bello amare, a cui basta un sorriso per farmi stare bene e che un giorno spero di poter chiamare fieramente signora Sanders. Alex questa canzone la dedico a te, grazie di tutto amore mio”
Parole di ghiaccio, parole che come coltelli mi trafiggono il cuore al solo pensiero che lei trascorrera' tutta la vita al suo fianco e non al mio, che non avro' mai l'occasione per dirle quanto la amo e quanto desideri essere io quell'uomo che un giorno la portera' all'altare.
La guardo tra il pubblico e riesco a notare come sorride e quanto e' bella, con un piccolo gesto manda un bacio a Matt e ascolta incantata il testo pieno d'amore di questa ballad.
Adesso tocca a me, e' il mio turno di trasmetterle qualcosa, voglio che si accorga di quanto questo assolo, che ormai e' cominciato, sia solo per lei, voglio che attraverso il suono della mia chitarra capisca quanto muoia dalla voglia di poterla amare, di potermi svegliare la mattina abbracciato a lei, di poter spendere la mia inutile e miserabile vita con una donna troppo perfetta per me.
Matt mi lascia lo spazio al centro del palco e una luce mi illumina mentre le mie dita disegnano quel meraviglioso assolo che ho composto pensando a lei, solo a lei. Alzo lo sguardo e noto che mi guarda con un'aria commossa, cerco il suo che incontra il mio e sembra che nulla esista all'infuori di noi due. Una lacrima le riga il volto e darei di tutto per sapere a chi e' rivolta, per sapere se anche un minimo posto nel suo cuore e' riservato a me, a Synyster Gates, l'odioso chitarrista senz'anima.



Buonasera :) ecco a voi un nuovo capitolo. Scusate ma qui la corrente è saltata già due volte quindi tocca spegnere il computer. Tanto amore, grazie per continuare a leggere :3 a domani

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Capitolo 13
*** Las Vegas, wowo! ***


Cap. 12:”Las Vegas, wowo!”
 

Alexandra's pov
Siamo praticamente giunti alla fine di quello che è stato l'anno migliore della mia vita. È cambiata completamente a cominciare dall'estate scorsa, quando prenotammo quel volo che ci ha portate verso il Paradiso, un Paradiso fatto di rockstars folli californiane e tanta musica metal chiamato Huntington Beach. Non avrei mai immaginato che si potesse essere così felici, i miei sogni si stanno realizzando e la cosa migliore è che posso condividerli con un uomo fantastico come Matt. Ad ogni modo sono già le dieci di mattina e sto preparando la valigia ma cavolo quant'è minuscola! Non ci entrerà mai tutto!
“Alexiaaaaa! Vieni ad aiutarmi”
La sento correre velocemente dalla sua stanza e raggiungere con il fiatone la porta semiaperta della mia. “Che succede?” chiede sconvolta.
“Ho un problema esistenziale, non riesco a ficcare tutto in valigia!”
Mi guarda con una faccia stile giuro che ti uccido e comincia ad appallottolare tutte le magliette che avevo accuratamente disposto nella valigia.
“Allora, se tu le appallottoli e le fai piccole piccole ci stanno tutte!” mi dice convinta.
“Alexia potrei ucciderti! Sai quanto c'ho messo per stirarle e piegarle tutte? Faccio da sola, grazie dell'aiuto”
Esce dalla stanza saltellando e torna a sistemare la sua valigia ovvero ad ammucchiare tutte le cose per farne stare il più possibile. Sono così felice di poter trascorrere il capodanno con Matt e i ragazzi, quelle fottute rockstars arrapate sono diventati i miei migliori amici e credo che senza di loro la mia vita sarebbe vuota. Tra poco dovrebbe anche arrivare Matt perchè oggi andiamo a pranzo insieme, non smetterò mai di chiedermi come un ragazzo così unico, dolce, premuroso, bellissimo e tutta un'altra lunga serie di aggettivi, possa essersi innamorato di me, di una ragazza italiana la cui utilità è pari a quella delle cimici. Forse è proprio vero che gli opposti si attraggono però mi sento come se lui fosse in gabbia stando con me, non voglio che lui si riduca come la sottoscritta solo per starci accanto, lui merita molto di più e proprio per questo non smetterò mai di ringraziare Dio, Buddah, Allah, Satana o chiunque ci sia lassù per avermelo fatto incontrare.
Hanno suonato alla porta quindi volo (letteralmente) giù dalle scale e mi precipito ad aprire. Davanti a me si presenta una figura alta e muscolosa con un sorriso perfetto e con delle fossette ai lati delle labbra e degli occhi color smeraldo così accesi e luminosi che potrebbero stendere anche l'essere con meno sentimenti di questa terra. E no, non lo dico perchè sono follemente innamorata del mio uomo ma perchè è proprio così! Riesce a calmare e a convincere pure quella pietra morta di Gates. “Buongiorno splendore” mi sussurra.
Dio potrei morirgli tra le braccia! “Buongiorno elfetto mio”
Mi viene incontro e mi stringe a se facendomi sentire così al sicuro e in pace con me stessa che potrei trascorrere una vita tra le sue braccia possenti e protettive, al riparo da tutto e da tutti.
Mi alzo in punta di piedi per cercare di equiparare la sua altezza e gli lascio un dolce bacio su quelle labbra così morbide e perfette che solo lui ha.
“Spiegami. Perchè elfo?” mi chiede mentre lo faccio entrare e richiudo la porta alle mie spalle.
“Tesoro mio noi due dobbiamo guardare il Signore degli Anelli. Ignorantone che non sei altro!”
Gli spettino i capelli in segno affettuoso e lui mi passa una mano sulla guancia guardanomi dritta negli occhi. Come fa? Come diavolo fa a farmi questo effetto?
“Gli elfi sono le creature più sagge e pure della Terra di Mezzo. Sì, va bene che tu a letto diventi una bestia selvaggia però comunque mi ricordi uno di loro. Sei perfetto amore mio”
“Quella perfetta qui sei solo ed esclusivamente tu. Ti amo come non ho mai amato nessuno lo sai vero?”
Sì, so che mi ama e non potrò mai ringraziarlo abbastanza per tutto quello che ha fatto e che continuerà a fare per me.
“Sì  mi fido di quello che dici e ne ho trovato conferma l'altra sera.”
“Tremavo da quanto ero nervoso, avevo paura che non ti sarebbe piaciuta e che fosse banale come testo.”
“Matt. Ascoltami” gli dico prendendo il suo viso tra le mani “È perfetta, nessuno ha mai fatto una cosa così meravigliosa per me e non potrò mai ringraziarti abbastanza per averla scritta. Tu mi fai sentire importante, grazie a te ho trovato il mio posto in questo mondo e ho capito veramente cosa significhi e quanto sia bello lasciar entrare una persona nella tua vita. Con te riesco ad essere la me stessa che non sono mai stata con nessuno, sei riuscito a tirar fuori quella parte di me che nessuno ha mai notato e nessun altro mai noterà. Grazie”
I suoi occhi sono lucidi e una lacrima comincia a scendergli lungo il volto. Mi prende in braccio e mi porta al primo piano, in camera mia chiudendo la porta. Mi fa sedere sul letto e si sistema vicino a me cominciando a biacarmi lentamente con passione. Ogni suo bacio è come una ventata d'aria fresca in una torrida giornata d'agosto, il Shadz dolce e tenero si sta lentamente trasformando nel fottuto animale che amo tanto e non mi lascerò di certo scappare quest'occasione di dimostrargli per l'ennesima volta quanto io sia completamente sottomessa alla sua perfezione, quanto lo ami e quanto dannatamente io lo voglia mio. Lo amo.
 
Johnny's pov
Io e Brian siamo all'aeroporto da almeno mezz'ora e non c'è traccia di Matt, Alexandra o Alexia. Mentre attendo con impazienza il loro arrivo mi procuro una birra e un pacchetto di sigarette dal vicino tabacchino. Non appena vedo, tra la folla di persone, il viso della creatura per me più importante a questo mondo, faccio scivolare la lattina di birra ancora mezza piena nel bidone della spazzatura e spengo accuratamente la sigaretta.
Alexia mi fionda le braccia al collo come se non ci fosse un domani e dischiude le labbra in un sorriso, quel sorriso bastardo che sarebbe capace di sciogliermi ad ogni sguardo. Ricambio l'abbraccio facendola volteggiare in aria e le stampo un bacio sulle labbra. Solo poi noto la collana che porta al collo, il ciondolo che poggia sul suo petto, è un mio regalo.
Vederglielo addosso mi fa ricordare il vero motivo per cui siamo tutti all'aeroporto: capodanno.
Saluto Matt e Alexandra, che nel frattempo hanno fatto il loro ingresso nell'aeroporto, senza mai smettere di scambiarsi effusioni spudoratamente in faccia a Brian.
Tutti abbiamo ricevuto almeno un rifiuto, chi perchè troppo brutto, chi perchè troppo dolce, chi perchè troppo stronzo e chi, come me, perchè troppo basso. Ho persino sofferto di bullismo in passato e spesso tutte le ragazze facevano brutti pettegolezzi su di me e, per questo, nessuno accettava di uscire con me. Mi è stato spezzato il cuore innumerevoli volte ma, questa volta, ad Alexia non sembra importare nulla della mia statura, che io sia alto a malapena un metro e mezzo o che superi i due metri a lei non interessa, ed è questo quello che mi ha fatto innamorare, oltre al suo splendido viso e alle sue gambe mostruosamente lunghe e sexy.
Abbiamo ormai preso tutti posto nell'aereo e ognuno di noi, chi con le cuffie, chi con un libro, è pronto ad affrontare questo breve viaggio in aereo. Io mi accomodo vicino ad Alexia, notando con sorpresa che Alexandra, forse costretta, ha preso posto fra Brian e Matt.
Incredulo cerco di limitare i miei pensieri e rivolgermi a Lexi nel modo più tranquillo e naturale possibile:”Ti è piaciuto il concerto dell'altra sera?”
Lei ridacchia e distoglie per un attimo lo sguardo dal finestrino per dirmi ”Serve chiederlo? Ero lì che mi dimenavo come una pazza e urlavo ogni cinque minuti, non ti è bastato?”
Io ridacchio e le sorrido. Come si fa a non amarla?
Lei si volta di scatto verso di me, di nuovo. Sospira alla ricerca delle parole adatte e poi mi comunica timidamente ”Vedi Jonathan, stavo pensando..Dovresti smetterla di bere e fumare eccessivamente sai..Io mi preoccupo per te e non voglio ti succeda nulla di male. Insomma, si.. Ecco” Quando mi chiama per intero, non è un buon segnale, per niente.
Con una mano le sfioro il mento e sollevo il suo sguardo che nel frattempo si è fissato sul pavimento, e la bacio. Mi allontano solo per sorriderle e successivamente riprendo a parlarle  ”Tranquilla, non succede nulla di male per una birretta ogni tanto.”
Lei mi guarda ancora un po' preoccupata, come biasimarla? Mi sto finendo un pacchetto di sigarette ogni due giorni e mi scolo sì e no una birra ogni qualvolta me ne si presenta l'occasione.
Mi giro verso gli altri, tutti intenti a parlare di altre faccende, troppo occupati per curarsi di noi, cosi' mi rigiro e parlo un po' piu' seriamente ”Lo farò Alexia, non preoccuparti. Lo farò per te”
Le stampo un bacio sulla fronte e mi volto dall'altra parte perdendomi nei miei pensieri con lo sguardo rivolto sul pavimento.
Come farò a dosare il consumo di nicotina? Stavo smettendo, quando James si è ammalato di cancro, la nicotina è il mio rifugio ma non ho intenzione di ammetterlo, non a lei. Non posso e non voglio farle sapere che la causa di questo è la malattia di un mio familiare.
Le torno a sorridere, questa volta un sorriso non troppo convincente ma comunque un sorriso.
 
Matt's pov
Sono le tre del pomeriggio quando l'aereo comincia a fluttuare leggermente in aria, saremo a Las Vegas in un'ora circa. Alexia e Johnny si sono presi due posticini un po' appartati per stare tranquilli mentre Zacky e Jimmy con le morose si sono appropriati dei posti con il tavolo al centro, solitamente adoro viaggiare in prima classe ma non in questo caso. Io, Alex e Brian siamo seduti vicini e lei è in mezzo tra noi due e, francamente, la cosa mi da un po' fastidio.
Non so perchè ma ho una paura incredibile che Bri possa provare a portarsi a letto Alexandra, ogni qualvolta lui vede una bella donna tenta sempre di abbordarla e la cosa che mi spaventa ancora di più è che con Alex non si sia ancora fatto avanti. Non si è mai fatto nessuno scrupolo, nemmeno con le mie ex fidanzate e mi stupisce che con lei non abbia ancora fatto il primo passo, anche se c'è da dire che Alex è una donna con i controcoglioni e non si lascerebbe mai sedurre cosi ingenuamente da un tipo come Bri. Avendo le cuffie e i Pantera a tutto volume non riesco a capire cosa dicono, so solo che Brian le sta facendo vedere qualcosa sul cellulare e lei continua a ridere, bellissima e solare come sempre. Ha la testa appoggiata sulla sua spalla e la cosa mi da un po' alla testa, mi si proiettano mentalmente le immagini di loro due insieme, di lui al mio posto mentre facciamo l'amore. Forse è il caso che mi calmi, la mia sta diventando una gelosia patologica. In fondo che male c'è se vanno d'accordo? Anzi sono più che felice che almeno non si prendano per i capelli a vicenda ma vorrei solo avere la mia ragazza un po' per me e che il mio migliore amico rimanesse mio e solo mio, non mi piacciono le amicizie a tre e tanto meno le relazioni. Adesso mi tolgo una cuffia e vediamo se riesco a infiltrarmi nella discussione.
“Cosa le stai facendo vedere Gates? Tra un po' soffoca dalle risate!” Dico, cercando di essere il più naturale possibile.
“Ah niente, le stavo facendo vedere il video che ho fatto a Jimmy mentre era ubriaco e si è buttato nel lago urlando che voleva uccidere tutte le papere di questo mondo!”
Jimmy. Quel fottuto batterista sempre ubriaco o sballato a cui voglio un bene dell'anima, non so come avremmo fatto noi Avenged Sevenfold senza di lui.
“Siete dei completi idioti hahaha” afferma ridendo Alex.
“Sì e ritieniti fortunata che non c'eri alle nostre serate 'solo uomini' altrimenti saresti morta” ribatto.
“Tranquillo Shadz, le ho fatto vedere anche il video dove correvi nudo per la via di fronte a casa tua”
“Sì amore devo ammettere che ce l'avevi piccolino qualche anno fa!”
Oh dio, che imbarazzo. Quei due si stanno prendendo gioco di me e del piccolo Shadz qua sotto, non ascoltarli piccolino sono solo due chitarristi arrapati e un po' schizzati. Mentre io mi attardo a parlare con il mio 'amichetto' Bri e Alex sembra si siano di nuovo scordati di me e continuano a divertirsi per conto loro, devo ammettere che mi sento un po' tagliato fuori.
È passata un'ora e siamo in dirittura d'arrivo per Las Vegas infatti una voce proveniente dall'autoparlante ci annuncia che tra meno di dieci minuti giungeremo all'aeroporto.
Quando l'aereo atterra scendiamo tutti velocemente e, dopo aver preso i nostri bagagli, ci dirigiamo verso il noleggio auto per vedere se hanno un furgoncino da poter usare durante questi giorni di vacanza. Ho sempre adorato guidare un furgoncino Hippie di quelli che ti fanno solo venir voglia di metterti on the road e guidare attraverso ogni stato americano alla scoperta delle più svariate meraviglie che ospita il nostro continente. Comunque ne affittiamo uno del 69' color oliva, dio sono così felice, mi sento come quando ero bambino e tra i regali di natale trovavo una macchinina che desideravo tanto.
“GUIDO IO” annnuncio alla ciurma allacciandomi la cintura tutto esaltato.
Si alza una risata generale e un “ok Shadz” corale che invade l'aria secca e arida del Nevada.
Nel giro di mezz'oretta arriviamo in albergo, stanotte sarà la piu' bella della nostra vita e cominceremo l'anno nel migliore dei modi. Furgoncino Hippie, wowo!



Salve salvino! :) state tutti bene vero? Eccoci tornate come sempre con un nuovo capitolo..i nostri protagonisti sono a Las Vegas ora! Che bella città, vedrete cosa succederà ai nostri amati a capodanno! Ci sono tante cose che devono ancora succedere u.u
Che coppia preferite? Quale personaggio vi raffigura maggiormente? Fatecelo sapere carini.

Spargiamo felicità e sorrisi all over the world ^-^

 

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Capitolo 14
*** Goodbye 2016 ***


Cap. 13: “Goodbye 2016”

 

Alexia's pov

Siamo giunti all'albergo da circa un'ora e tra due ore altrettanto abbondanti io e Johnny saremo in viaggio per quella che sara' la nostra ultima notte del 2016. Dato che il mio amato nanerottolo non si fa scrupoli ad occupare il bagno per piu' di mezz'ora e io ho un assoluto bisogno di prepararmi, appoggio le mie dita sulla maniglia della porta d'ingresso della nostra stanza e la richiudo dietro di me con piu' delicatezza possibile. Dopodiche', mi dirigo verso quella che suppongo dovrebbe essere la stanza di Zacky e Meaghan e busso rumorosamente. Mi apre con un sorriso troppo pronunciato Meaghan e mi accoglie all'interno con eccessiva calorosita'.
Io le spiego il motivo della mia visita e lei, tutta felice, mi indica il bagno, come se io non avessi una stanza completamente uguale a due passi da li'. Mentre mi dirigo verso la piccola stanzina da lei indicata, sento la sua voce flebile e delicata farsi strada attraverso il muro del corridoio ”Zacky ha detto che mi portera' assieme a Brian, Matt, Alexandra, Jimmy e la sua ragazza in giro per i locali a distruggerci..niente intimita' stasera se non nella camera da letto!”
Il suo timbro troppo alto e irritante assieme alla sua risata da gallina mi provocano un improvviso giramento di testa.
Coloro i miei occhi con un po' di matita e un pizzico di mascara e poi, dopo essermi arricciata i capelli, esco di li' soddisfatta. Saluto Meaghan e mi sbarazzo della sua voce fastidiosa e da gallina il prima possibile.
Quando faccio ritorno in camera mia, Johnny ha appena chiuso il getto della doccia e fa capolino dalla porta solamente per dirmi che mancano venti minuti alla nostra partenza. Come se fossi io quella in ritardo!
Adesso siamo in viaggio verso la famosa e misteriosa meta dove ha deciso di portarmi. Mi ha persino legato una benda sugli occhi ma quella stoffa color nero cenere fa intravedere degli arbusti lungo tutta la strada, o cosi' e' stato fino a quando la macchina ha svoltato a sinistra facendo intravedere una baia con dell'acqua cristallina e talmente limpida da potercisi specchiare.
Quando il motore della macchina cessa di borbottare, Johnny mi concede di togliere quella fastidiosa benda dagli occhi facendomi cadere nel panico. Devo sembrare il piu' sorpresa possibile, concentriamoci!
Porto le mie dita affusolate a contatto con la stoffa e mi prendo tutto il tempo per sciogliere il nodo e sfilare teatralmente quell'irritante pezzetto di stoffa che mi ha impedito per ben un'ora di osservare il mio amato bassista.
Appena vedo con chiarezza l'acqua, il riflesso della luna e delle stelle sulla sua superfice, la tenda ai bordi di quella baia, mi porto le mani alla bocca e trattengo un urlino di stupore. Getto le braccia al collo di quell'ometto fantastico e lo ricopro di complimenti.
Successivamente, si mette a cucinare della carne alla griglia mentre io gli ronzo intorno saltellando e rubando, ogni qualvolta mi si presentava l’occasione, una strisciolina di bacon e, quindi, contemplando smisuratamente la bonta' di quell'alimento appena cotto.
Mangiare qui all'aria aperta, assieme alla perfezione che si regge su due gambe a dir poco fanstastiche, ridere e scherzare sotto le stelle, commentare rompendo quel silenzio che trasmette solo pace e tranquillita'..e' la serata migliore del mondo.
Alle undici e cinquantacinque iniziano i fuochi d'artificio che non pensavo avrei visto data la lontananza dalla citta'.
-5, i fuochi sono fantastici anche se l'aria fredda mi punzecchia il viso
-4, fra soli quattro fottutissimi minuti finira' l'anno migliore della mia breve vita per lasciar spazio ad un anno spero ancora piu' fantastico
-3, ok adesso i fuochi stanno diventando infiniti e il tempo non passa piu', quando cavolo devo dire addio al 2016?
-2, dicono che chi baci a Capodanno e' la persona con cui ti sposerai o qualcosa di simile e, adesso, non vedo chi possa ricoprire quel ruolo meglio del mio amato Jonathan
-1, che faccio adesso, oddio 60 secondi e il 2017 fara' il suo ingresso
-0, e addio 2016!!
Mi giro verso Johnny e mi metto sopra il suo corpo divino e arrapante. Cosi' lo bacio, lo bacio come non ho mai fatto prima, lo bacio e gli dimostro quanto sia importante per me.
Tra un bacio e l'altro lui mi sussurra ”Sei tu la donna che voglio portare all'altare, sei sempre e solo stata tu. Ti amo Alexia Sarah Moras, ti amo piu' di me stesso”
Gli sorrido e riprendo a baciarlo, con la sola intenzione di fare cio' fino a crollare dal sonno, niente di piu', niente di meno. Dio cristo, nessuno sa quanto lo ami.
 

Alexandra's pov

E' ormai mezzanotte meno dieci e siamo uno piu' ubriaco dell'altro. Siamo in una piazza, credo, gremita di gente e tutti stanno guardando un fottuto maxi schermo su cui e' proiettato l'orario esatto e dove comparira' a breve anche il conto alla rovescia. Brian e Jimmy si sorreggono a vicenda perche' le gambe di entrambi non reggerebbero un altro secondo da sole mentre Zacky e Meaghan si stanno scambiando effusioni un po' troppo esplicite a mio parere. Io e Leana ci stiamo sfidando ad una gara di shot che ovviamente sto vincendo io perche' lei non riesce nemmeno a portarsi il bicchiere alla bocca, per terra sono sparse tante bottiglie e bicchierini vuoti, simbolo di quell'aria festosa e distruttiva che impregna ormai da ore i cieli sopra Las Vegas. Chi l'avrebbe mai detto? Alexandra Moras, famosa bevitrice accanita, la sera di capodanno deve controllare il suo fidanzato che solitamente e' peggio di un astemio, perche' non smette di trincare. Dio Matt, me la paghi se poi non reggi per vedere la mia sorpresina in camera da letto.
Comunque mancano cinque minuti e non so perche' l'ansia sta cominciando a farsi sentire, sara' la claustrofobia? No, non credo. Manca un minuto all'inizio di un anno spettacolare e alla fine dell'anno che ha cambiato la mia vita per sempre. “Direi che qui ci sta uno shot per festeggiare no?” dico a Leana che sembra persa a guardare il cielo stellato.
“No Alex, hai vinto. Non reggo piu niente”
Allora alzo il bicchierino verso l'alto e lo butto giu' tutto d'un fiato. “Alla salute!”
Si' mi sa che qua finisco per vomitare se non la smetto, Matt mi porge la sua grande e forte mano e mi aiuta a rialzarmi. Cavolo, non puo' essere piu ubriaco di me!
“Diiiicono che..la persona che baci a capodanno sara' la persona che porterai all'altare..e iiio, voglio che sia tu” Decisamente ubriaco, tanto ubriaco ma e' sempre tenero.
“Amore mi sa che hai bevuto un pochino sopra il limite eh?”
Non faccio in tempo a finire la frase che un'onda sonora mi invade le orecchie.
“5. 4. 3. 2. 1..BUON ANNO”
Matt mi prende tra le braccia e mi bacia, un bacio intenso e pieno di passione come sempre, un bacio che sigilla il nostro amore eterno per sempre. Questo e' l'inizio della mia nuova vita, l'inizio di una vita con Matt, con l'uomo che ho sempre desiderato e che adesso e' qui' di fronte a me e mi tiene stretta a se come se fossimo una cosa sola.
Dopo qualche istante i nostri corpi e le nostre labbra si dividono, ancora cercandosi e salutandosi come se fosse un addio, e ci scambiamo gli auguri tra di noi e con gli altri.
Dopo aver stritolato Jimmy in un abbraccio un po' improvvisato visto che lui e' alto due volte me, lascio spazio a Brian che mi si pone davanti.
“Auguri Alex, vieni qui” Decisamente ubriaco anche lui, afferra la mia mano e mi attira a se stringendomi poi in un abbraccio forte e caloroso. Non saprei dire come mi sento, mi sembra di stare in un'altra dimensione, a dividermi dal resto del mondo ci sono da una parte le sue braccia forti e muscolose e dall'altra il suo corpo perfetto, caldo e bellissimo. E' una sensazione strana ma piacevole, sento le gambe cedere e una forte scossa mi percorre tutta la schiena, e' qualcosa di divino.
Alzo la testa che fa capolino tra le sue braccia per guardarlo in volto e i nostri sguardi si incontrano per qualche secondo. I suoi occhi neri come la pece e cupi come gli abissi piu' profondi incontrano i miei color castano spento e per un attimo sembra quasi che si scambino emozioni, desideri e sentimenti tra loro, come se noi fossimo solamente delle macchine e loro fossero la vera sede dell'anima. Sento qualcuno chiamare il nome di Brian e la cosa sveglia entrambi da quell'ipnosi in cui eravamo piombati; Zacky si avvicina a noi e comincia a spintonarci, povero anche lui e' ubriaco. No, un momento, io sono la meno ubriaca?! Questa storia non mi piace.
Anche Matt si avvicina a noi con l'ennesima bottiglia di spumante in mano e dopo averne bevuto un bel sorso comincia a parlare in direzione di Brian.
“Bri, e tu con chi festeggi stasera eh? Cazzo, sei un povero cane solitario, una donna nella tua vita non sei capace di farla entrare?”
Brian si sta innervosendo ma sembra mantenere la calma.
“Shadz, sei ubriaco marcio per questo non prendero' sul serio quello che hai appena detto”
“E invece devi. E' anni che subisco le tue cazzate, che accetto le scappatelle con le ragazze che interessano a me ma mi chiedo, sei capace di provare amore? A volte dubito pure che tu ci tenga a me.”
Ok, questo e' troppo. “Matt che cazzo dici? Per favore calmati” gli dico ma sembra non ascoltarmi.
“Alex se lo dico un motivo c'e'. Scommetto che il signorino qua' vuole scopare pure te lo sai? Lui non e' mai contento di nulla e solo perche' la sua vita e' miserabile distrugge quelle degli altri per non sentirsi troppo solo. Bri, io ti voglio bene ma sei un verme viscido senza futuro e senza sentimenti”
Io non so cosa sia preso a Matt anche perche' l'acool mi sta dando un po' alla testa, so solo che questa cattiveria gratuita non se la merita nessuno, soprattutto il suo migliore amico santo cielo!
Senza perdere tempo Brian si avvicina pericolosamente a Matt e con un pugno lo centra in pieno viso facendolo cadere all'indietro. No, non voglio assistere a questa scena.
Matt tenta di alzarsi ma Brian gli si para davanti e gli tira un calcio sotto il mento facendolo sanguinare. Jimmy cerca di dividerli ma e' troppo ubriaco quindi inciampa e cade a sua volta. Matt afferra il piede di Brian e lo fa cadere di fianco a lui poi, con uno sforzo sovrumano per una persona ridotta nelle sue condizioni, gli si fionda sul torace e con il gomito fa forza provocandogli uno sputo impregnato di sangue. Questo e' troppo, non posso sopportare di vedere due delle persone a cui tengo di piu' rovinarsi cosi'.
Mi avvicino barcollante alle due figure che ormai stanno diventando indistinte e cerco di infilarmi tra i loro due corpi per dividerli. Un movimento improvviso mi provoca un forte giramento di testa e cado sul corpo martoriato di Brian.
“Oh cazzo. Alex? Alex?!” sento qualcuno urlare il mio nome prima che ogni suono si fermi e che tutto diventi nero.

 

Brian's pov

Il peggiore capodanno della mia vita. Cosa cavolo e' preso a Matt? Perche' attaccarmi cosi' senza nessun motivo sensato? Cazzo Shadz, sono il tuo migliore amico, non ci posso credere. Fottuto alcool, le tempie mi scoppiano e ho un fortissimo senso di nausea senza contare il maledetto sangue che esce dal mio naso. Stiamo tornando tutti in albergo con il furgoncino alla cui guida c'e' Meaghan, l'unica in grado di farlo considerando le condizioni in cui siamo tutti. Alex si e' un po' ripresa e adesso e' accocolata sul sedile in parte a quello di Leana e ha la testa sulle sue gambe, ogni tanto mi giro per controllare che sia ancora sveglia. E' rimasta delusa e sconvolta dal comportamento di Matt, come tutti del resto, e da quando e' svenuta non gli ha rivolto piu' la parola non che lui abbia detto qualcosa se non uno “scusa” che ho puramente ignorato.
Parcheggiamo di fronte all'hotel e ci avviamo verso le nostre stanze, Alex da la buonanotte a tutti ma evita di incrociare sia il mio sguardo sia quello di Matt che la segue a ruota dentro la loro suite.
Mi siedo davanti alla porta della mia stanza, non voglio passare l'ennesima notte da solo senza qualcuno nel mio letto, sono stanco di vivere la mia vita da cane solitario. Matt ha ragione, ha fottutamente ragione e per questo non ci ho visto piu' quando l'ha detto davanti a tutti, perche' so che e' la verita' solo che odio ammettere di aver distrutto con le mie stesse mani la mia vita. Una lacrima mi riga il volto scorrendo sopra le ferite e i lividi che ora si fanno sempre piu' violacei, dando un po' di sollievo a quel bruciore generale che tormenta il mio corpo. Avrei voluto dirglielo, avrei dovuto sputargli in faccia la fredda e triste verita', avrei dovuto fargli sapere quanto io ami la sua donna e quanto vorrei essere al suo posto. Matt mi vuole bene, sono io il coglione. Non merito amore. Sento una porta aprirsi lentamente nel corridoio e due voci che sussurrano.
“Doveva essere l'inizio della mia nuova vita insieme a te, doveva essere una notte fantastica e invece hai rovinato tutto, ubriacone che non sei altro. Come hai potuto trattare cosi' una delle persone che piu' ti ama? Brian non se lo merita e tu lo sai, cosa ti e' preso? Io con te non ci voglio dormire, vaffanculo Matt.” quella voce cosi' distrutta e tremante a poco a poco si disperde e un'altra copre il silenzio che incombeva prima.
“Alex, so di aver fatto una cazzata e non so nemmeno perche' l'ho fatto. Mi sono sempre sentito come un fratello maggiore per Brian e detesto quando butta volutamente tutta la sua vita a puttane, non lo sopporto. So di aver sbagliato i modi ma mi sono sempre sentito in dovere di proteggerlo e di fargli capire quando sbagliava. Non andartene ti prego, non posso perderti.”
Ed ecco che torna il silenzio, per pochi secondi.
“Ora ho solo bisogno di stare sola, non riesco nemmeno a guardarti. A domani”
La porta si chiude lentamente alle spalle di Alexandra che, barcollando, cerca di percorrere il corridoio per raggiungere le scale e andare da sua sorella che dovrebbe essere gia' tornata. Quando e' a pochi passi da me le gambe le cedono e si appoggia al muro per cercare di proseguire; mi alzo e le avvolgo la vita con le mie mani e la conduco nella mia stanza, aiutandola a sedersi sul letto. Non mi guarda, ha lo sguardo fisso sul pavimento.
“Alex. Quello che e' successo stasera e' stato orrendo lo so, ma Matt ha ragione non fargliene una colpa, sono io il disastro e lui lo sa meglio di chiunque altro perche' e' l'unico ad essermi stato sempre vicino e a non avermi mai abbandonato. Lui ti ama come non ha mai amato nessuno, non lasciarlo andare”
Lo stesso silenzio che c'era prima in corridoio, ora pervade la mia stanza, non vuole parlare e non lo fara', e' distrutta. Alza lo sguardo e sento come se qualcuno mi avesse colpito il cuore, i suoi occhi gonfi dal pianto sono spenti e privi di ogni gioia che la caratterizza, la sua bocca dischiusa non emette suoni se non qualche singhiozzo, e' irriconoscibile. Non riesco a stare fermo, mi avvicino a lei e la stringo in un abbraccio rassicurante, voglio farle sentire che io ci sono e ci saro' sempre per lei, che non la abbandonero' mai e voglio che il mio calore si trasmetta al suo corpo freddo e quasi privo di vita. Lei ricambia l'abbraccio stringendo le sue esili braccia al mio grosso torace, appoggiando il volto sul mio petto. Le lacrime scorrono veloci a rigarle quel bellissimo viso e mi accorgo solo adesso che anche io sto piangendo, un pianto liberatorio che fa bene ad entrambi, uno sfogo silenzioso che vale molto di piu' di mille scazzottate o insulti.
“B..Brian?” mi dice con la voce spezzata.
“Dimmi” le rispondo prendendo il suo viso tra le mie mani, forzandola a guardarmi negli occhi mentre le asciugo le lacrime.
“Grazie” Una parola, una singola parola che esprime tutto. Le lascio un leggero bacio in fronte e poi mi allontano da lei.
“Io non ti abbandonero' mai Alex, potrai anche non credermi ma te lo giuro. Stanotte per prima, puoi fermarti qui', vegliero' io sul tuo sonno” Non riesco a guardarla mentre glielo dico, mi vergogno troppo perche' la amo e so che non potro' mai averla. Mi dirigo verso il cassettone dove avevo riposto le mie cose lo scorso pomeriggio e prendo una maglia che poi le porgo.
“Io mi fido di te. So che non sei come tutti ti dipingono, sei diverso” mi si avvicina e con la sua piccola mano mi asciuga una lacrima accarezzandomi la guancia.
Dopo essersi cambiata si infila sotto le coperte al mio fianco e si accoccola tra le mie braccia. Questa notte la proteggero' io, niente e nessuno potra' toglierle quel suo bellissimo sorriso, nessuno.



Buonasera a tutti! Innanzitutto vogliamo scusarci per non aver pubblicato il capitolo ieri sera ma non trovavamo la chiavetta usb in cui abbiamo salvato la nostra ff. Quindi chiediamo venia e.e by the way, red and grey, ecco uno dei nostri capitoli! Eh si' i due migliori amici inseparabili che si prendono a pugni la notte di capodanno! Cosa succedera' adesso? Lo scoprirete solo nella prossima puntata! Dite che lo avete letto come nelle pubblicita', ammettetelo v.v comunque vi chiediamo scusa ancora per essere scomparse ieri e soprattutto perche' in alcuni capitoli, postandoli da un nostro computer che ha la tastiera americana, gli accenti non vengono fuori e quindi sembra un po' strano :c 
Bene, vi lasciamo. Notte notte e grazie ancora per leggere il nostro piccolo pargoletto, a domani :3

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Capitolo 15
*** A place of hope and no pain ***


Cap. 14: “A place of hope and no pain”
 

Johnny's pov
Sono circa le undici del mattino quando sollevo di scatto le mie palpebre ancora stanche e pesanti. Appena noto con stupore l'assenza di Alexia scatto in piedi in preda al panico, quando sento una voce ridere e parlare da dietro la mia spalla.
“Vedo che hai deciso di svegliarti Jonathan, mi dispiace disturbati appena sveglio ma qui si gela e non vorrei ibernarmi il primo giorno dell'anno” mi dice spettinandomi quella già sciupata cresta che a malapena si reggeva sulla mia testa.
Mimo il discorso alle sue spalle e appena si gira mi guarda stranita per poi rispondere alla mia presa in giro “Non vorrai farmi il verso per tutto il giorno solamente perché ti ho svegliato male vero?” Ma come si fa a non amarla? Quando gli angoli della sua bocca si sollevano in modo tale da formare un sorriso a dir poco mozzafiato le si forma una leggera fossetta solamente sulla guancia destra, caratteristica che la rende diversa e fottutamente unica.
Mi fiondo verso di lei e la sollevo da terra. Accanto a lei mi sento persino alto, cosa c'è di meglio? Ho sempre avuto paura di innamorarmi di una ragazza piu' alta di me e di non trasmetterle sicurezza e calorosità data la mia modesta altezza ma con lei riesco persino a fare lo stesso effetto che fa Shadz su tutte le gnocche californiane. Lei mi fa sentire speciale e unico.
Il viaggio verso l'hotel è durato solo quaranta minuti data l'assenza di traffico sul nostro percorso.
Quando giungiamo all'albergo ci affrettiamo a dirigerci e rinchiuderci nella nostra camera come se non ci fossimo mai usciti. Poi disfiamo il letto che era stato accuratamente fatto almeno una decina di ore fa per nascondere la verità e raccattiamo tutte le nostre cianfrusaglie senza farci scrupoli a far rifornimento di shampoo e docciaschiuma sponsorizzati dall'albergo per offrirci un alloggio migliore.
Quando usciamo e scendiamo in fretta e furia nella hall dell'albergo troviamo le facce assonnate e distrutte di tutti gli altri che, appena ci vedono, assumono un espressione incuriosita.
Non ci facciamo problemi a mentire riguardo al nostro capodanno e ci inventiamo una balla, improvvisata dal panico del momento. Poi, quando arriva il loro turno di raccontare nessuno sembra aver voglia di riportare alla mente i fatti successi solo una decina di ore fa, come se ci fossero delle ferite da rimarginare.
Ci tengono sulle spine per quasi tutto il tragitto fino a quella che sembra essere una funivia.
Una volta sceso dal mio suv sento la voce di Alexandra sovrastare il rumore del vento “Bene, ora impariamo a sciare gente!” alla sua voce entusiasta e festaiola si aggiungono quella di Meaghan, a mio parere parecchio irritante, e quella di Leana, di primo impatto sensuale ma subito dopo più tenera e stravolta. Io faccio lo stesso cercando di trasmettere un po' di entusiasmo a quel gruppo di liceali falliti ma, soprattutto, ad Alexia, che in questo momento confusionale, ha bisogno di tutto il sostegno possibile che spero di poterle dare.
Così ci dirigiamo, la maggior parte di noi controvoglia, verso la funivia e a coppie saliamo sui seggiolini che ci dovrebbero portare su oscillando nel vuoto.
Lexi mi implora di stare con sua sorella in modo tale da estorcerle maggiori informazioni riguardanti la sera precedente così io decido di fare compagnia a Brian che sembra più sovrappensiero di me dopo una canna!
Mentre mi accoccolo nell'angolo di quel freddo pezzo di metallo dalla forma simile a un divano, penso agli atteggiamenti ostili che avevano Brian e Matt nei propri confronti, ai lividi che ricoprivano i loro visi e, esternando i miei dubbi, domando a uno dei miei migliori amici, nonché compagno di sbronze “Brian, hai picchiato Matt? Per Alex?”
 
Alexandra's pov
Alexia mi ha continuato a stressare per tutto il viaggio in funivia per avere maggiori informazioni su quanto accaduto questa notte, di cui non avevo proprio voglia di parlare. Alla fine le racconto tutto, le racconto di come mi sono sentita nel vedere Matt insultare così il suo migliore amico, nel vedere quella scena a dir poco orrenda di loro due a terra sanguinanti, le dico anche del litigio successivo con Matt e di come ho passato la notte da Brian. Lei rimane in silenzio ma poi alla fine si decide a parlare “Secondo me hanno sbagliato entrambi. Erano ubriachi marci e non si sono controllati, tutto lo stress accumulato e i vari problemi che li opprimono ogni giorno hanno contribuito. Non fargliene una colpa, Matt ti ama”
“Lo so ma non sarò io ad andare a cercarlo. Se vorrà, io non lo respingerò ”
Arriviamo in cima e ci ritroviamo davanti una bella distesa di neve candida e morbidissima così cominciamo a disperderci tutti, chi giocando a palle di neve, chi buttandosi in mezzo a quel candore e chi mettendosi a fare pipì dietro una roccia, ovvero Jimmy.
Io non sono proprio dell'umore per divertirmi, ripensare ai fatti della sera precedente mi ha intristito molto quindi decido di allontanarmi dal gruppo e mi appoggio ad un albero.
C'e' una pace incredibile, si sente solo il rumore di qualche pezzo di neve che cade pesante da alcuni rami, e io, stretta nei miei leggins sportivi e nella mia felpa degli Amon Amarth me ne sto tranquilla e al calduccio a godermi questo silenzio. Prendo il tabacco che avevo appositamente nascosto all'interno dei miei scarponi da neve e, dopo aver preso una cartina e un filtro, ne dispongo un po' sulla sua lunghezza e dopo averla rollata, la accendo. È da tanto che non mi fumo una sigaretta in santa pace, da sola, direi che è una sensazione magnifica. Un rumore di passi interrompe quel silenzio che mi stavo talmente godendo e una figura alta e muscolosa si piazza vicino a me.
“Hai parlato con Matt?” mi chiede con la sua solita voce profonda e sensuale che caratterizza quel chitarrista senz'anima.
“No, se lui vorrà mi cercherà.” rispondo fredda, decisa ad evitare l'argomento.
“Ok, ho capito, non ne vuoi parlare. Mi presti l'accendino per favore?”
Glielo passo e, come di consueto, si accende una marlboro inalando profondamente quel fumo impestato di catrame e nicotina.
Adoro il sapore del tabacco naturale, forte e bruciante nella gola. Ho sempre amato la sensazione del dolore sul mio corpo, del sentire che anche io ho dei sentimenti, che sono umana. Strano a dirsi ma, in passato, il dolore mi faceva sentire più viva, mi faceva provare una sensazione addirittura piacevole a volte. E il pensiero che potessi punirmi da sola per ciò che avevo fatto mi piaceva ancora di più, era diventata quasi un'ossessione per me anni fa. Purtroppo successivamente scoprii che oltre al dolore vi erano altre cose che riuscivano a farti sentire talmente viva da illuderti di poter pure sfuggire alla morte, come l'acool e le droghe. Quando io e mia sorella vivevamo in Italia e a lei venne diagnosticato un cancro, adoravo drogarmi, sentire la sensazione dell'ago pungente sulla pelle per poi provare una sensazione di leggerezza e di estraniazione dal mondo surreale e potentissima, una sensazione di spensieratezza in cui il dolore non era presente, una fuga dalla realtà che tanto odiavo, una realtà fatta di genitori disgustosi che ci avevano abbandonato nel momento in cui mia sorella aveva più bisogno, una realtà in cui una ragazzina di 14 anni, costretta a crescere troppo in fretta, aveva cominciato a vendere cocaina ed eroina per raccimolare abbastanza soldi al fine di pagare le spese mediche che i genitori erano troppo egoisti e tirchi per pagare. Per questo adoro avere i miei spazi, stare per conto mio per prendere un po' di respiro dalla realtà senza ricadere in quel fottuto circolo vizioso delle droghe pesanti. Sento che gli occhi cominciano a punzecchiarmi e una lacrima tenta di scivolare via veloce lungo in mio viso ma la fermo in tempo, non voglio che Brian mi veda.
“A cosa stai pensando?” la voce di Brian distoglie la mia mente da quei pensieri tanto pesanti sulla mia coscienza.
“Non vorresti saperlo” gli dico per convincerlo a lasciarmi in pace.
“Alex, se è qualcosa che ti fa stare male voglio sapere” mi si avvicina tremendamente e mi perfora con quel suo sguardo serio e tagliente più delle lame di mille coltelli.
“Brian stai tranquillo, da quando vivo qui in California la mia vita ha preso una svolta inaspettatamente stupenda e ora va tutto bene. Stavo solo ripensando al passato”
Un altro rumore di passi interrompe Brian che stava proprio per cominciare una frase e una figura alta si avvicina a noi con un casco a coprirgli il volto, ma riesco comunque a riconoscerlo. Lui è venuto da me, è venuto a cercarmi e io non lo allontanerò, l'unica cosa che desidero ora è di poter chiarire con lui e poter tornare a baciarlo, poter tornare tra le sue braccia e rimanerci per sempre. Con lui ogni mio dolore scompare, mi ha ridato speranza.
 
Matt's pov
Mi avvicino lentamente all'albero dove lei e Brian stanno fumando, da soli, lontani dal mondo. Mi sento quasi un intruso, non voglio interrompere la loro discussione ma ho assolutamente bisogno di parlare con entrambi e devo farlo subito.
Faccio un respiro profondo e comincio a parlare “Ragazzi, non vorrei disturbarvi ma potrei parlarvi? Vi ruberò al massimo dieci minuti”
Alexandra ha lo sguardo fisso sulla sua sigaretta che si sta ormai spegnendo invece Brian mi rivolge un sorriso stranamente comprensivo “Fai pure”.
“Dire che mi dispiace non esprime veramente quello che provo in questo momento e comunque non servirebbe a nulla. Quello che è successo ieri è stato orrendo e non sarebbe mai dovuto accadere ma cazzo, Brian, io mi sono sempre sentito come un fratello maggiore nei tuoi confronti e il tuo recente comportamento mi ha fatto andare in bestia. Di solito so controllarmi e riesco ad ingoiare tutto cercando una soluzione razionale ma questa volta non ci sono riuscito! E ti chiedo scusa per non esserti stato così vicino in questo momento che sembra davvero straziante per te anche se ti ostini a non volermene parlare e non ne capisco il motivo. Non voglio perdere il mio migliore amico nonché fratello, non per una cosa simile, non me lo perdonerei mai.”
Sono pronto ad incassare ogni pugno che credo fermamente voglia darmi, merito una punizione esemplare per ciò che ho fatto. “Shadz, accetto le tue scuse anche se non erano necessarie. Quello che hai fatto ieri sera è stato giusto, forse hai sbagliato i modi, ma hai fatto la cosa giusta. Hai semplicemente sfogato la tua rabbia e hai detto solo ed esclusivamente la verità, io ho sbagliato a mia volta tirandoti quel maledetto pugno. Mi sono vergognato talmente tanto di me stesso che me la sono presa con l'unica persona che mi è sempre stata vicina e che non mi ha mai abbandonato, abbiamo sbagliato entrambi. Siamo fratelli, si litiga tra fratelli giusto? Ma poi si fa pace!” Dice avvicinandosi a me e dandomi due pacche sulla schiena mentre mi stringe in un abbraccio fraterno, voglio un bene dell'anima a questo chitarrista ubriacone e tenerone, non posso e non devo perderlo.
“Vi lascio soli, raggiungo gli altri. A dopo” annuncia avvicinandosi ad Alexandra e stringendola in un veloce abbraccio seguito da un bacio in fronte a cui lei rimane completamente impassibile, stretta nella sua felpa cinque taglie più grande della sua e con il cappuccio a coprirle parte del volto. Poi, passandomi in parte, mi tira un pugnetto amichevole sulla spalla a cui ricambio con un sorriso, e si dilegua.
Il silenzio è calato su di noi, nessuno dei due parla e io non trovo il coraggio per farlo, la vedo ferita e delusa e sapere che la causa di tutto questo sono io mi fa sentire un verme. Ad un certo punto alzo lo sguardo che precedentemente avevo posato sui miei scarponi e incontro il suo, spento e triste, alcune lacrime le bagnano il viso. Si scopre, rimuovendo il cappuccio dalla sua testa, e mi si getta tra le braccia che la accolgono in un abbraccio forte. Mi è mancata, non averla con me stanotte mi ha ucciso, mi sono sentito come se mancasse una parte di me, il vuoto che si stava facendo spazio dentro alla mia anima è stato di nuovo colmato dal suo corpo, dal suo abbraccio, dalla sensazione di averla mia di nuovo, mia e di nessun altro. “Te lo prometto Shadz, se ti ubriachi di nuovo giuro che ti ammazzo. Avevo anche preparato una sorpresina per te, stronzo” mi dice, facendo capolino tra le mie braccia e sorridendomi. Mi perdo a guardarla, è bellissima quando sorride, le asciugo il viso e la bacio, mi mancava sentire il sapore dei suoi baci, la sensazione del suo corpo contro il mio, stavo impazzendo senza di lei, e non oso immaginare se un giorno dovessi perderla. Cosa farei senza di lei? Non sarei più me stesso probabilmente.
“Ti amo Alex”
“Ti amo anch'io Matt”



Ma buonsalve popolo di efp! Scusate l'orario ma siamo state al mare oggi e siamo tornate da poco v.v alloora, questo capitolo svela un po' il triste passato delle nostre protagoniste e il perchè di alcune scelte prese da Alexandra e di cui non va molto fiera. Questo passato però diventerà in un certo senso 'presente' più avanti nella storia, eheh vedrete vedrete u.u Come sempre (sì siamo delle pigne) vogliamo ringraziare tutti quelli che continuano a seguire la nostra fanfiction e che dedicano del tempo a due piccole fans dei sevenfold come noi. Vi auguriamo una buonanotte o un buon proseguimento di serata, a domani :3

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Capitolo 16
*** Pass me a beer ***


Cap. 15: “Pass me a beer”


Alexandra’s pov
Sono passati ormai quattro mesi da quel capodanno disastroso ma devo ammettere che l’anno è cominciato proprio alla grande. La mia relazione con Matt va a gonfie vele, non mi sono mai sentita così felice ed innamorata prima d’ora, il mio rapporto con Bri sta migliorando di giorno in giorno e ormai non ci insultiamo quasi più. Mia sorella, credo e spero, ha trovato una persona fantastica con cui condividere la sua ‘rinascita’ dopo un’infanzia passata tra fredde stanze di ospedale e una casa dove comandava un padre alcolizzato e violento al fianco di una madre sua schiava. Dopo tutti quei “non ce la farà” pronunciati con così poco sentimento dai medici ora è arrivato il suo momento di far vedere al mondo che nulla potrà vietarle di essere felice e di vivere una vita come l’ha sempre sognata, nemmeno una fottuta malattia. Comunque oggi è il 1 maggio e si comincia già a sentire il profumo dell’estate, del divertimento, della sabbia e del mare. Siccome mia sorella è a scuola decido di alzarmi presto e di andare a fare una passeggiata sul lungomare, adoro sentire i piccoli granellini di sabbia infilarsi tra le dita, le onde che si infrangono sul bagnasciuga quando ancora non vi è nessuno in spiaggia, mi rilassa e mi aiuta a scacciare tutti i brutti pensieri che spesso occupano la mia mente. Mentre cammino guardo la scogliera e noto una figura piccola a quattro zampe che si sporge da uno scoglio, così mi avvicino e chiamo a gran voce “Pinkly, hey piccolo batuffolo cosa fai?”. Appena sente la mia voce si gira e mi corre incontro scodinzolando ed abbaiando così mi siedo su una sporgenza e la invito ad accoccolarsi sulle mie gambe. “Hey piccola peste ecco dove ti eri cacciata!” sento una voce a dir poco familiare provenire da dietro le mie spalle e mi giro per salutare Brian che si sta arrampicando sugli scogli.   
“Mattiniera oggi eh rossa?” mi sussurra all’orecchio, avvicinando il suo volto al mio collo, con quel suo solito tono malizioso e misterioso.
“Già, avevo bisogno di rilassarmi un po’ e quale posto migliore se non la scogliera?” replico, cercando di nascondere l’agitazione che mi provoca quella vicinanza tra di noi.
Mi scompiglia i capelli e si siede in parte a me con lo sguardo rivolto verso quella meravigliosa distesa di acqua calma e azzurra. Sfila da una tasca dei suoi bermuda un pacchetto di Marlboro Red e ne estrae una.
“Gradisce signorina?” mi dice voltandosi verso di me sorridente. Ne prendo una a mia volta e me la accendo, come ho già detto, adoro il gusto del tabacco ed è capace di rilassarmi in pochissimo tempo. Il sole comincia già a scaldare la sabbia e soprattutto le rocce dove siamo seduti noi che, in silenzio, ammiriamo l’orizzonte. Sposto il mio sguardo sul corpo di Brian, sulle sue braccia imponenti di fronte alla mia esile statura, osservo quelle linee perfette che gli macchiano la pelle disegnando una serie di immagini colorate che si confondono e si uniscono tra di loro. Amo i tatuaggi, attraverso di essi si può esprimere se stessi, sono capaci di tenere impresso e vivo un ricordo per l’eternità, il mio primo tatuaggio l’ho fatto a 17 anni, sul fondo schiena ho fatto tatuare un teschio con le ali, simbolo sia di morte che di vita, di una morte interiore a cui è seguita una rinascita. Sulle estremità delle ali sono state impresse due “A”, iniziali del mio nome e di quello di mia sorella, perché noi siamo morte e rinate insieme.
Brian all’improvviso si alza e si toglie la maglia, facendo poi lo stesso con i pantaloni, rimanendo in costume, il che fa andare i miei ormoni a mille.
“Ho caldo, ti va di fare un bagno?” mi chiede con un sorrisetto malizioso stampato in faccia, nella probabile speranza che io lo segua. Ma sì perché no? Così mi alzo e lentamente mi sfilo gli shorts, continuando a tenere lo sguardo fissato su quello di Brian che mi sta guardando mordendosi il labbro inferiore. Mi diverto a provocare, e soprattutto a provocare lui, a farmi desiderare da un donnaiolo che non è ancora riuscito a portarmi a letto. Quando si morde il labbro è così invitante ma non mi lascio distrarre e mi sfilo anche la canottiera stretta che indosso, avvicinandomi poi a lui e lanciandogli uno sguardo quanto più penetrante possibile. Voglio farlo soffrire un po’, è così divertente! Lui mi sorride ma stranamente dopo un po’ distoglie lo sguardo e comincia a farmi una radiografia completa. Io mi dirigo verso la punta della scogliera camminando quanto più sensualmente possibile e sento i suoi occhi puntati addosso così prima di tuffarmi mi giro velocemente verso di lui e trovo conferma alle mie sensazioni. Poi mi tuffo e appena entro a contatto con l’acqua mi sento benissimo. Quando riemergo sento un tonfo proprio in parte a me e sento due mani che mi avvolgono le caviglie e mi tirano giù, facendomi per qualche secondo boccheggiare. Apro gli occhi quando sono sott’acqua e incontro lo sguardo di Brian, gli sorrido e poi tento di spingerlo ancora più in fondo facendo forza con il mio corpo sulle sue spalle, inutilmente purtroppo. Ritorniamo in superficie per prendere aria e Bri comincia a ridere. “Perché ridi?” gli chiedo incuriosita.
“Davvero credevi che saresti riuscita a spingermi sotto?” mi domanda tra una risata e l’altra e così gli lancio un po’ d’acqua, fingendomi offesa.
 
Brian’s pov
Questa giornata sta cominciando a piacermi, adoro passare del tempo da solo con lei, è capace di farmi sorridere anche non facendo nulla, mi stupisco ancora come ci riesca.
“Non mi hai mai detto del tuo tatuaggio. È molto bello e ti sta divinamente in quel punto lì” le dico, ripensando alla sua immagine mentre si dirige verso il bordo dello scoglio. Quel cazzo di fisico perfetto che è capace di mandarmi in estasi, quando ci si mette poi rischio di perdere il controllo, quando tenta di sedurre così indirettamente per non essere scoperta.
Lei mi guarda, “Quale tatuaggio?” domanda fingendo di non capire a cosa mi sto riferendo.
Le piace giocare? E giochiamo allora! Nessuno resiste a Synyster fuckin’ Gates.
Con un braccio le avvolgo la vita attirandola a me e, facendo scendere la mia mano fino alla sporgenza del suo costume, le dico con tono sensuale “Quello che hai proprio qui”. Sento il suo corpo irrigidirsi leggermente sotto il mio tocco leggero e capisco di aver toccato un suo punto debole. Continuo a stuzzicare la sua schiena con le mie dita ma lei non sembra cedere anzi avvicina ancora di più il suo corpo al mio e comincia a disegnare i contorni dei tatuaggi sul mio bicipite, guardandomi con uno sguardo sensuale e determinato. La distanza tra di noi si sta annullando quasi completamente, e sento che sto lentamente perdendo il controllo, non ci voglio credere. Una donna che mi resiste e per di più riesce a portarmi al limite con così poco, vaffanculo tutto io la bacio. Proprio mentre mi sto avvicinando al suo viso, Pinkly interrompe il momento abbaiando nella nostra direzione. Il mio orologio subacqueo mi dice che ormai si sono fatte le dieci, l’ora del suo spuntino.
“Arriviamo piccola, adesso ti do la pappa” grido nella speranza che si calmi. Nello stesso istante Alex scivola via dalla mia presa e si dirige verso la riva, appoggiandosi alle rocce e sostenendosi sulle braccia esce dall’acqua mentre io rimango imbambolato come un ebete a guardare il suo corpo divino e bagnato muoversi sinuosamente fino a quando il forte abbaiare di Pinkly non mi riattiva il cervello. Nuoto veloce e la raggiungo nel punto in cui lei è seduta con Pinkly che mangia un biscotto ripieno, distendo l’asciugamano e mi ci sdraio sopra, godendomi il sole sulla pelle e la leggera arietta che rinfresca l’ambiente.
“Questo non è un cane, è un maiale!” mi dice ridendo mentre allunga un altro biscotto a Pinkly che ora le sta in grembo. Alzo gli occhiali da sole che mi coprono gli occhi e le guardo mentre si contendono un pezzo di biscotto, le mie due donne.
Stiamo così bene insieme, lei è felice e spensierata, glielo leggo negli occhi. Allora perché non può essere mia? Lei è stata la prima ad affezionarsi a me seriamente, la prima donna a non aver mai voluto nessun rapporto botta-e-via e la prima e l’unica con cui io riesca ad essere me stesso. Un giorno dovrò dire tutta la verità a entrambi, non potrò nascondermi in eterno e non riesco a continuare a mentire, mi corrode dentro.
“Che ore sono?” mi domanda
“Mm, le dieci e mezza. Perché?”
“Merda!” la sento esclamare mentre cerca qualcosa nella sua borsa per poi estrarre il cellulare. “Che succede?”
“Mi sono dimenticata che Matt mi avrebbe chiamato stamattina per decidere cosa fare”
Mi risponde un po’ preoccupata e ansiosa, prima di comporre il numero del mio migliore amico.
“Matt..Scusa..sì lo so ma..ok ma ascoltami!..ho lasciato il telefono in silenzioso perché sono in spiaggia a farmi un bagno..Dai non arrabbiarti..No, non sono sola..Con..Con Brian..ok a dopo”
Posso sentire solo le sue risposte ma dall’espressione che ha in viso mi sa che Matt se l’è presa, magari si è preoccupato vedendo che non rispondeva alle chiamate.
“Tutto ok?” decido di chiederle dopo che ha riposto il telefono nella borsa.
“Sì, Matt si stava preoccupando ma adesso è tutto apposto spero” mi risponde con un sorriso un po’ forzato.
“Tra quanto devi essere a casa?”
“Per le undici così ho tempo di farmi una doccia e prepararmi. Matt passa per mezzogiorno. Scusa Bri.”
“Per cosa?” in realtà dovrei solo ringraziarla per il tempo passato insieme, per averlo dedicato a me anche se la sua intenzione era quella di stare da sola.
“Per non potermi fermare di più, mi sarebbe piaciuto” a me di più, fidati.
“Non devi scusarti anzi! Grazie per essere stata con me stamattina e per avermi fatto passare una bella mattinata”
“Adesso vado, ciao Bri. Ci vediamo stasera” mi dice chinandosi per lasciarmi un bacio in guancia. Corre poi giù dalla scogliera e si dirige verso casa sua.
 
Alexia’s pov
Più i giorni passano più mi rendo conto di quanto sia fantastica e strepitosa la California, per non parlare del mio bassista dall’infinita dolcezza e del suo incondizionabile amore.
È strano come un ragazzo che conosco da quasi un anno mi faccia sempre levare un uragano nello stomaco ad ogni sguardo. Credo che nel corso dei secoli la gente abbia preso troppo alla leggera il significato della parola amore tanto da renderla alla pari di un ti voglio bene. Comunque ora non è tempo di fare la filosofa perché siamo in dirittura d’arrivo al Johnny’s!
Quando scendiamo dalla macchina l’aria salmastra e afosa di inizio maggio ci avvolge e ci accompagna fino all’ingresso del locale, dove un aroma di fumo e alcool ci investe, anche prima di mettere piede fra quelle per me tanto familiari quattro mura.
Ci sediamo tutti in un grosso tavolo di fianco al biliardo per ordine del nostro amato e depresso Synyster Gates.
A proposito di Gates, oggi lo vedo più solare ed eccitato, non che sia un male, ma non mi è mai successo di vedergli un sorriso a trentadue denti stampato in faccia come quello che ha in questo momento. Mi chiedo se abbia finalmente trovato la donna della sua vita.
Tralasciando Syn e il suo abnorme sorrisone, mi siedo e subito punto un cameriere, il quale ha poggiate sul vassoio tre bottiglie di Jack, otto birre e due calici stracolmi di vino rosso il quale sembra pregare di essere bevuto, rivolgendosi proprio alla sottoscritta “Ti prego prendimi, consumami, rendimi tuo e possiedimi come nessuno ha mai fatto”
Ok, sto decisamente andando in astinenza da alcool così, senza controllarmi, faccio un fischio al cameriere attirando la sua attenzione. Quando lo vedo dirigersi verso la nostra tavolata mi si forma una fossetta sulla guancia destra e inizio a ridere in silenzio. Le birre sembrano essere una a persona perciò non esito ad afferrare con le mie avide mani uno dei numerosi bicchieroni da un litro.
“Facciamo una gara, chi finisce per ultimo la sua birra paga il prossimo giro di shots” di chi poteva essere questa voce squillante e soave allo stesso tempo, se non di un’Alexandra di fronte ad una birra?
Tutti accenniamo una risata che soffochiamo immediatamente per non stuzzicare Alex e annuiamo sollevando i bicchieroni che oscillando fanno scivolare sulla superficie del tavolo qualche goccia di quel nettare di Dio.
Si leva quindi un “Alla salute” generale e poi ognuno di noi si fionda avidamente sul proprio calice. Il primo o meglio, la prima, a poggiare sonoramente il calice sul tavolo è Alexandra che soddisfatta agguanta la bottiglia di Jack Daniel’s. La seguono a ruota: Gates, Christ, io, Matt, Zacky, Jimmy e Leana. Infine quella gallina di Meaghan poggia ancora semipieno il calice delusa.  Non mi faccio scrupoli ad agguantarlo e a finirlo nel giro di pochi secondi con lo sguardo di mia sorella che segue ogni mio movimento.
“Bene, Meaghan, abbiamo sete..” annuncia Shadz per tutti noi che, nel frattempo, approviamo chi ridendo chi annuendo.
Così Meaghan fa comparire il suo portafoglio dalla borsa e lo lancia a Zacky dicendogli “È tuo, compra da bere per tutti, io non reggo altro”
Si alza una risata di gruppo e nessuno smette finché non fa ritorno al tavolo Zacky con altre sette birre che tutti beviamo avidamente fino all’ultimo sorso in un batti baleno.
Non so grazie a chi, non so per quale causa, qualcuno decide che è arrivato il momento di uscire da quel posto oramai quasi vuoto e troppo silenzioso per fare ritorno alle nostre case.
Con nostra sorpresa, scopriamo che nessuno di noi ha le qualifiche per ricondurre le nostre povere anime a casa così sotto approvazione di ogni singolo membro del gruppo, decidiamo di passare una notte al Motel più vicino. Non siamo troppo ubriachi, tutti siamo consapevoli delle nostre azioni, o almeno io lo sono, ma data la rigidità delle leggi americane, non ci possiamo permettere anche solo di rischiare di avere una sanzione da pagare.
Il dolore alle tempie e la nausea, comunque, non sembrano voler fare il loro ingresso e io ho una voglia matta di fare sesso.


Ma salve amici, eccoci qua! :3 Allora, comincia a prendere forma il famoso triangolo Bri-Alex-Matt. Cosa ne pensate? Chi preferite per la nostra Alex? ^-^ non vi vogliamo rubare altro tempo però volevamo solo dirvi che a cominciare a domani pubblicheremo un solo capitolo a settimana perchè siamo un po' prese dalle vacanze ed essendo sempre al mare ci è difficile proseguire con questo ritmo. Ci dispiace ma in ogni caso non vi abbandoniamo c: Notte e grazie mille a tutti

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Capitolo 17
*** All summer long ***


Cap. 16: “All summer long”

 

Matt’s pov

Maggio e giugno sono trascorsi con così tanta fretta che non passa giorno in cui non mi senta più vecchio. Tra esattamente 24 giorni compiro' 22 anni e ancora non ho la benché minima idea di cosa farò della mia vita, di una cosa soltanto sono sicuro: la voglio trascorrere al fianco di Alexandra e dei miei migliori amici. Anche Alexia e Johnny adesso sono in vacanza, hanno concluso il terzo anno di liceo e stranamente il mio bassista nano è riuscito a passarlo senza alcun problema! Oggi è un giorno speciale, oggi il mio migliore amico compirà 22 anni e gli stiamo organizzando una festa che non si dimenticherà mai. Siccome i genitori di Zacky gli hanno dato il permesso di poter usare la loro casa di montagna che si affaccia proprio sul Grand Lake, in Colorado, andremo tutti insieme lì per qualche giorno e festeggeremo insieme. Un posto pacifico e paradisiaco, soprattutto per chi, come Bri, adora fumarsi tranquillamente dieci spinelli senza aver la preoccupazione che gli sbirri lo buttino dentro. Sono le dieci di mattina e ormai tutti hanno preparato i propri bagagli, Zacky si trova già in Colorado da due giorni con Meaghan e gli altri per sistemare il tutto. Tra poco io ed Alex andiamo a casa Haner-Seward per completare l’ultima parte del nostro ingegnoso piano: mentre la mia fidanzata e il mio bassista distrarranno il festeggiato, io preparerò un borsone con dentro parecchi suoi indumenti che saranno necessari per il soggiorno in Colorado e poi Johnny si preoccuperà di portarli fuori casa. A Brian abbiamo detto che andremo tutti insieme a trovare Zacky in Colorado in giornata e che lo avremmo portato a bere in uno dei tantissimi locali della cittadina in cui risiedono i signori Baker. Dunque io ed Alex ci dirigiamo verso casa di Bri e appena suoniamo al campanello ci viene ad aprire un Syn tutto sorridente e allegro che ci invita ad entrare.
“Auguri Syn!” urla Alex tutta esaltata, gettando le braccia al collo del mio migliore amico che ricambia stringendola forte.
“Grazie psicopatica!”
“Auguri Bri. Non ti senti vecchio?” gli dico avvicinandomi a lui che nel frattempo ha finito di stritolare la mia ragazza.
“Senti vaffanculo, tanto tra tre settimane tocca a te!” replica tirandomi un pugno amichevole in pancia.
“Hey ciao ragazzi! Bri, tu ed Alex venite con me. Adesso ci sta un giro di shot per festeggiare!” esulta Johnny conducendo gli altri due in cucina.
Io sgattaiolo nella camera di Bri, apro il borsone che ieri sera Johnny ha nascosto sotto il letto e lo riempio con quante più cose trovo nell’armadio. Mentre sollevo un paio di jeans neri strappati da una tasca scivola fuori quello che sembra essere un pezzo di carta. Dopo aver piegato e riposto i pantaloni lo raccolgo e con mia grande sorpresa noto che è una fotografia che ritrae il mio migliore amico con suo fratello Chris sorridenti. Quell'immagine mi porta alla mente molti ricordi e un senso di tristezza mi avvolge il cuore, tenevo molto a suo fratello e ripensare al modo orrendo in cui se n’è andato mi distrugge. Pensare che per colpa di alcuni ragazzetti bastardi un ragazzo possa arrivare al suicidio, un ragazzo che non riusciva ad accettare se stesso per quello che era, un ragazzo che veniva deriso e picchiato per il semplice fatto che era omosessuale. So che Bri non si è mai perdonato l’accaduto, so quanto si senta in colpa per non essergli stato vicino quel maledetto giorno di novembre di pochi anni fa. Ripongo velocemente la fotografia dove l’ho trovata e sussurro un “riposa in pace, angelo”. Chiudo la zip del borsone e lo lascio nella stanza di Johnny, raggiungendo poi gli altri in cucina.
“Avete finito di bere voi? Il viaggio è lungo fino in Colorado!”
Io, Syn ed Alexandra prendiamo la mia macchina mentre Johnny rimane indietro aspettando il momento giusto per caricare tutti i bagagli e non farsi scoprire. Dobbiamo fare in modo che Brian non si accorga di nulla fino al momento prestabilito e devo ammettere che ci stiamo riuscendo abbastanza bene! Arrivati all’aeroporto aspettiamo il nostro volo. Alex è fuori a fumare con Bri e lo sta tenendo occupato mentre noi ci organizziamo sul da farsi.
Voglio far divertire il mio migliore amico come non fa da molto, voglio riderci e scherzarci insieme come facevamo prima che cominciasse ad avere questi atteggiamenti strani per via di una donna che non ho mai avuto modo di conoscere. Stanotte ci divertiremo, la vivremo come se fosse l’ultima della nostra vita senza pensare al domani, senza pensare a tutti i problemi, le preoccupazioni e la sofferenza che proviamo ogni giorno. Fanculo il resto, questa notte è per gli Avenged Sevenfold.

 

Alexia’s pov

Il clima eccessivamente bollente e per niente umido del Colorado che tocca facilmente i 40 gradi, mi fa venire voglia di buttarmi in quel lago e smuovere quelle acque limpide e agitate che riflettono magnificamente la luce di quel sole che non fa altro che scottarmi con i suoi raggi uv.
Ho tra le braccia uno scatolone stracolmo di quelle che sembrano essere cianfrusaglie e addobbi per feste di compleanno da undicenni, probabilmente usate durante l’infanzia di Zacky. Non so come mai, ma sono diventata molto amica di quella porchetta che pare essere in procinto di rotolare ogni qualvolta si mette a correre più del dovuto. Persino Meaghan e la sua risata gallinosa non mi urtano minimamente il sistema nervoso da quando le ho rivolto la parola stamattina nel suo suv verde pino.
Mi reco dentro in fretta e furia in modo da riuscire a preparare gli addobbi e, magari, anche avere tempo per un folle bagno nel fascinoso Grand Lake.
Un momento, davvero esiste l’aggettivo fascinoso? Pare sia così ma a me suona terribilmente osceno. Diciamo ‘nello splendido Grand Lake’. Sì, suona decisamente meglio.
Ritorno trotterellando verso il furgone e sollevo un’altra scatola stracolma di addobbi che tanto non appenderemo mai. Sono quasi tutti con su scritto a caratteri cubitali “It’s a boy”, frase adatta alla nascita di un nuovo pargoletto, non di certo al ventiduesimo compleanno di un ragazzo ubriacone come il nostro Gates.
Sto morendo di caldo e non credo di riuscire a procedere con il lavoro, stretta in questo vestito a dir poco inadatto alla situazione. Per mia fortuna, incrocio Zacky nel tragitto.
“Potresti tenermi un secondo questa scatola?” gli domando persuadendolo con lo sguardo finché non allunga le braccia e si porta stretta al petto quella scatola che tra le sue braccia risulta quasi leggera.
Non perdo tempo e mi sfilo il vestito rimanendo in costume, così mi riprendo avidamente la scatola e, ringraziandolo a malapena, mi dirigo nuovamente all’interno dell’abitacolo.
Non gli lascio nemmeno il tempo di fare ritorno dentro, che, correndo come una scalmanata, mi tuffo prontamente in acqua.
Risalgo poco dopo sorridendo e, godendomi la sensazione dell’acqua rinfrescare il mio corpo, mi dirigo verso il centro del modesto lago.
Esco dall'acqua non molto dopo, per spalmarmi uno spesso strato di crema in modo da non bruciarmi. Mi manca solo la schiena, nonché punto più dolente e a rischio scottatura.
“Ehm..Dov’è Meaghan? Aveva promesso che sarebbe uscita entro dieci minuti per spalmarmi la crema solare sulla schiena!” annuncio irritata guardandomi intorno prima di vederla correre ansimante verso di me scusandosi.
“Dammi la crema. Devo tornare dentro al più presto per finire i dolci, che nessuno di voi due ovviamente sa fare!” Mi dice frustrata spalmandomi la crema fresca dall’odore di banana sulla schiena.
Quando torna dentro, io e Zacky ci buttiamo in acqua e ci facciamo una bella nuotata, ridendo e scherzando. No Alexia, non dimenticarti di Johnny, non scordare il tuo fidanzato che spoglieresti con gli occhi in ogni singolo momento.
Passata circa una mezz’oretta abbondante, la ragazzina dai capelli biondo ossigenati fa il suo ritorno.
Non sopportando le effusioni da loro espresse troppo apertamente, mi alzo e mi accoccolo sul retro del furgone verde con una scorta a dir poco vasta di alcolici ancora da aprire e inizio a sorseggiare un po’ di birra direttamente dalla bottiglia. No, oggi ho intenzione di rimanere sobria, don't worry.
“Perché non me ne porti una?” mi domanda Zacky allontanando Meaghan dalla sua bocca.
Scuoto la testa, sfoggiando uno dei miei sorrisi maliziosi che Johnny tanto ama.
“Perché non te la vieni a prendere tu? Sai che ho il culo pesante” gli urlo, assaporando l’ultimo sorso dalla mia bottiglia.
Zacky nuota fino a raggiungere la riva e risale in superficie, mettendo in mostra i suoi lineamenti eleganti ricoperti per la maggior parte dai suoi tatuaggi.
Diminuisce la distanza che c’è tra di noi e si allunga verso di me per afferrare una delle birre più fresche che riposavano prima tranquille nella borsa frigo.
Quando sta per uscire dal furgone, porta le sue labbra accanto al mio orecchio e mi sussurra “Giusto per puntualizzare, il tuo culo mi sembra in perfetta forma”
Prima di permettergli di notare il rossore farsi strada sulle mie guance, afferro una seconda bottiglia (questa volta di the freddo) e, urlando come una maturanda, mi tuffo in acqua.
Il bagno non si è prolungato per molto dato che l’arrivo del festeggiato si presenta sempre più imminente. Adesso siamo tutti nascosti per l’ingresso di Brian e, personalmente, non vedo l’ora che muova quel suo culetto perché stare accoccolata tra il divano e un cactus comincia ad essere doloroso.
Ad un certo punto, sentiamo la maniglia girarsi e, dopo varie occhiatine d’intesa, scattiamo in piedi energicamente e, con tutta l’aria che abbiamo nei polmoni, strilliamo “Auguri Brian!”

 

Brian’s pov

Appena varco la soglia di quella tranquilla casetta di montagna vengo assalito da una ‘folla squilibrata’ che mi viene incontro urlando “Auguri Brian!”. Sono felicissimo, ci sono proprio tutte le persone a cui tengo di più, sono quasi commosso. No Gates, fai l’uomo non puoi piangere. Sfoggiando un sorriso a 32 denti mi lascio abbracciare da tutti e poi mi fiondo subito sulle birrette che si trovano al centro del tavolo in soggiorno.
“Allora? Piaciuta la sorpresa?” mi dice Matt aprendo a sua volta una Heineken.
“Sì cazzo, sono troppo felice. Questo posto è una figata! Dimmi che passeremo la notte qui ti prego!” replico tutto entusiasta.
“Ma certo che passeremo la notte qui, ci sono stanze a sufficienza per tutti! Che ne dite di andare a farci un bagno?” propone Meaghan rivolgendosi all’intera sala.
“Un altro bagno? Ma sì perché no?” dice Zacky ridendo e guardando Alexia che si mette a ridere a sua volta mentre si dirigono tutti insieme verso l’uscita. Corro al primo piano e mi infilo in uno dei tanti bagni per mettermi il costume. Quando esco incontro Alex che esce da quella che probabilmente sarà la stanza sua e di Matt per i prossimi tre giorni.
“Che ci fai ancora qui? Dai muoviti, tutti ti stanno aspettando per tuffarsi nel lago!” mi dice con un sorriso un po’ forzato.
Le afferro il braccio e la costringo ad avvicinarsi. “Che succede?”
Lei mi guarda “Niente, c’è stato un piccolo problema a casa nostra, in Italia. Io e mia sorella dobbiamo partire quanto prima. Penso che le prime settimane di agosto le trascorreremo lì” mi dice divincolandosi dalla mia presa e scendendo velocemente le scale.
Quando esco di casa noto come tutti si stiano divertendo in acqua, sotto il sole di inizio luglio, schizzandosi e facendo tuffi e capriole, proprio come ai vecchi tempi, mi mancava questo tipo di divertimento. Sento due mani forti che, afferrandomi per le spalle, mi buttano in acqua facendomi cadere come un pesce lesso. Mi giro e salto addosso a Matt cercando di farlo cadere sotto, trascinandolo dove l’acqua è più fonda. Ad un certo punto arriva Alex che abbraccia Matt da dietro e con tono divertito gli chiede “Cosa fai amore? Hai già trovato un amante?”. Lui si gira e la prende in braccio, baciandola. Invidio la loro felicità, sono davvero una bella coppia e io sto cominciando a sentirmi di troppo quindi nuoto fino al punto in cui Jimmy sta facendo il morto mentre Zacky cerca di allineare sempre più lattine vuote sul suo lungo busto. Pazzoidi! Dopo esserci fatti un bagno ci sediamo tutti al tavolo in giardino e Zacky comincia a strimpellare sulla chitarra acustica i primi accordi di All Summer Long di Kid Rock. Allora tutti insieme cominciamo a cantare, cercando di non stonare il numero maggiore di note. Alexia intanto è tornata con altre casse di birra e una borsetta che poi porge a sua sorella che la ringrazia con un sorrisino di intesa. Quando tira fuori il contenuto di essa capisco il perché di quello sguardo, ridendo comincia a sgrindare un piccolo fagottino di marijuana mentre Jimmy prepara i filtri e delle cartine, che la festa abbia inizio! Quando hanno finito di rollarla, Alex se la accosta alle labbra e la accende, emanando una nuvola di fumo che si disperde tra gli alti pini del bosco circostante. “And we were trying different things, and we were smoking funny things” direi che questa frase calza a pennello, infatti cantandola Alex e Johnny scoppiano in una risata clamorosa.
Making love out by the lake to our favorite song” Matt ruba la canna alla sua ragazza e attirandola a se con un braccio, le lascia un bacio facendole capire quanto volesse averla per se questa notte, come se non fosse già abbastanza ovvio! Comunque la canna adesso è nelle mie mani e la custodisco gelosamente tra le mie labbra, ho bisogno di rilassarmi e quale modo migliore di una tirata con amici? Successivamente la passo ad Alexia che mi guarda sconvolta per poi guardare sua sorella con aria interrogativa. “Che c’è Alexia? Madonna fallo questo tiro tranquilla, mamma approva!” le dice ridendo. Così la vedo mentre, impacciata, cerca di fare sua quella strana sostanza che ha sempre biasimato vedendo gli effetti che fa su sua sorella. “Devi trattenere il respiro dopo che hai inspirato il fumo amore!” la incita il suo fidanzato che la guarda divertito. Dopo aver buttato fuori il fumo comincia a tossire per poi guardare sua sorella ridendo, sta già cominciando a sentirne gli effetti e la cosa diverte tutti noi che vediamo in quella piccola ed innocente ragazzina noi stessi con qualche anno in meno.
“Hey ma amici, mi piace questa cosa. Alex è una figata, ti fa sentire..boh..leggera!” dice a sua sorella mimando il gesto di due ali con le braccia e cominciando ad ondeggiare avanti e indietro. Questo sarà il compleanno migliore della mia vita, non potrei chiedere di meglio: trascorrere tre giorni fantastici con le persone a cui più tengo, alcool, erba e musica, per di più in un posto così spettacolare! Non potrò mai ringraziarli abbastanza, li amo dal primo all’ultimo.


Piccole personcine :3 siamo tornate come sempre con un altro piccolo pezzo della nostra storia. Bene, ora ufficialmente tutta la compagnia e' stata introdotta al 'sacro rito della marijuana', per usare un'espressione che sarebbe tipica di Alexandra. Anche la nostra piccola ed innocente Alexia a volte si lascia andare ma sempre con un certo controllo! Lei e' la nostra 'anima' buona e cerchiamo di preservarla il piu' possibile in mezzo a questa banda di ubriaconi e fattoni che sono i nostri protagonisti. Ah gia' e Bri aveva un fratello, ovviamente inventato c.c Comunque senaa divulgarci in poemi, vi auguriamo una buona serata e vi ringraziamo per continuare a seguirci *-* ci vediamo venerdi' prossimo con un altro capitolo della nostra un po' pazza e blasfema storia. Sciau :3

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Capitolo 18
*** So close but so far away ***


Cap. 17 “So close but so far away”

 
Alexandra’s pov
Questo si sta rivelando uno dei giorni migliori che io abbia mai trascorso. Stiamo festeggiando ormai da ore e si sono già fatte quasi le due del mattino quando decido di parlare con Alexia della telefonata che ho ricevuto oggi pomeriggio. Mi avvicino e la prendo per un braccio, staccandola dal suo amato nanetto che stava continuando a baciarla.
“Vieni fuori. Dobbiamo parlare, è urgente” le dico indicandole la porta e lei mi segue nel giardino.
“Cosa succede?” mi domanda con un’aria preoccupata.
“Oggi pomeriggio mi ha chiamato la zia e..Marco è tornato a casa loro per riprendersi delle cose, l’hanno rilasciato.”
“Oh porca puttana! È successo qualcosa agli zii? Stanno bene?” non so come risponderle.
“La zia sì. Ma Marco ha tentato di metterle le mani addosso e si è intromesso lo zio, da lì tutto è degenerato in un lite violenta. Lo zio è in ospedale e la zia mi ha chiesto se le prime settimane di agosto possiamo tornare in Italia ad aiutarla finché lo zio non si rimette almeno un po’ ”
I suoi occhi si riempiono di lacrime e si accascia sul pavimento.
“Stai tranquilla” la rassicuro appoggiandole una mano sulla spalla “lo zio starà bene, Marco gli ha rotto una gamba ma si rimetterà presto, devono solo tenerlo in ospedale per alcune settimane poi dovrà stare con il gesso per un mese credo”
Vedo la sua espressione mutare e rilassarsi dopo aver sentito le mie parole, detesto veder mia sorella piangere. Quel bastardo di nostro cugino doveva morire, non dovevano salvarlo.
Le porgo una mano e la aiuto a rialzarsi, raccomandandole di non bere troppo. Torniamo dentro e ci accorgiamo che metà dei nostri amici è ormai andata a dormire, tranne i nostri fidanzati che ci aspettano seduti su un divano.
“Ma dove sono finiti tutti?” domando quasi divertita.
“Erano tutti troppo ubriachi e hanno deciso di andare nelle loro camere. Brian ha detto di darti la buona notte e di ringraziare entrambe per la festa fantastica che gli abbiamo organizzato” mi risponde un Matt un po’ assonnato ma sempre bellissimo e sorridente. Mi siedo sulle sue gambe e gli lascio un bacio su quelle labbra soavi.
“Che ne dici se andiamo a dormire Lexi? Ho un po’ di sonno” domanda Johnny in direzione di mia sorella che, prendendolo per un braccio, lo trascina al primo piano urlando un “Buona notte!” nella nostra direzione. Adoro quando mia sorella tenta di nascondere l’imbarazzo del sesso con delle uscite a dir poco fantastiche, mi fa sempre sorridere il suo estremo pudore, contrapposto completamente alla mia personalità esplicita e libertina.
Matt si alza e mi prende in braccio, portandomi nella nostra camera come se fossimo due novelli sposini e chiudendo poi la porta dietro di sé.
“Vado in bagno a cambiarmi” gli dico prendendo il mio pigiama e dell’intimo in pizzo, sapendo che lo fa impazzire. Lui mi guarda “Ok ti aspetto qui” annuncia togliendosi la maglia e lasciando vedere il suo corpo perfetto alla luce fioca della lampada da lettura.
Dopo essermi struccata indosso il completino comprato appositamente per l’occasione e una felpa molto larga, di modo da coprire il tutto e mascherare la mia palese voglia di averlo.
Chiudo la porta del bagno dietro di me e osservo come quell’uomo che sono fiera di chiamare amore si sia già fiondato sotto le coperte e stia aspettando il mio arrivo. Scosto le coperte e noto il suo, se si può definire così, pigiama composto solamente da un paio di boxer aderenti che gli calzano a pennello. Mi sdraio tra le sue braccia e comincio a baciarlo cercando come sempre di essere il più sensuale possibile, mordendo le sue labbra ben consapevole di quanto gli piaccia quando divento un po’ aggressiva. Mi pongo a cavalcioni sul suo ventre e comincio a lasciargli umidi baci sul petto mentre la mia mano scende fino ai suoi boxer a stringere la sua erezione che già premeva contro il mio bacino. Alzo lo sguardo e ammiro la sua espressione rilassata, la sua bocca dischiusa e sento i sui respiri farsi man mano più pesanti. Adoro giocare così con Matt, adoro farmi desiderare e farlo attendere prima che possa avermi sua, voglio ricordargli ogni volta che io sono la donna della sua vita e che con me il sesso può essere unico, probabilmente una delle poche cose in cui sono veramente “abile”. Continuo a lasciargli baci lungo tutto il suo petto per poi prendere tra le mie labbra il suo membro e cominciare a giocarci con la lingua. Lo sento fremere dalla voglia di avermi e alzando lo sguardo incontro il suo che sembra quasi implorante. Mi slaccio il reggiseno e lo lascio cadere a terra per poi tornare a baciare le sue labbra perfette da cui escono gemiti silenziosi e strozzati. Mi afferra con forza e mi sdraia contro il materasso, ponendosi sopra di me. Mi sfila gli slip in pizzo nero e scivola dentro di me, forte e aggressivo. Le spinte sono lente e strazianti, so che vuole vendicarsi e ci sta riuscendo bene tanto che gli lascio dei graffi sulla schiena provocati dalla mia incontrollata voglia di lui. Dalle nostre bocche dischiuse, i gemiti si sono ormai trasformati in piccoli urli di piacere man mano che le spinte diventano più veloci e forti. Dopo poco veniamo insieme e stanco scivola fuori dal mio corpo, provocandomi una sensazione di vuoto apparente, come se mi fosse stato appena tolto un pezzo di me.
“Dio Alex, mi fai impazzire” mi dice con il fiato corto mentre mi accarezza i capelli umidi.
“Voglio che ti ricordi quanto ti amo e quanto possa essere fantastico il sesso con me” ribatto lasciandogli un bacio sul petto sudato.
“E non solo quello” mi sorride e spegne la luce. “Notte amore mio, ti amo” mi sussurra.
Gli lascio un ultimo bacio prima di alzarmi e rivestirmi. “Non ho sonno, vado fuori a fumarmi una cicchetta. A dopo” gli dico prima di chiudere la porta dietro di me.
 
Johnny’s pov
“Che ne dici se andiamo a dormire Lexi? Ho un po’ di sonno” Annuncio più che desideroso di abbandonare quella coppietta di universitari arrapati.
Lei mi afferra il braccio e in un attimo siamo in quella che posso considerare la nostra camera da letto, almeno per questa serata.
Chiudo la porta dietro di me e subito Lexi mi si fionda addosso e mi lascia dei teneri e passionali baci sul collo, inchiodandomi sulla porta.
Baciandola mi sento ancora più entusiasta di prima e, preso dall’impeto del momento, mi libero di quella fastidiosa maglietta dei Metallica.
Non vedo l’ora di averla mia, solo e solamente mia. Questa notte non andremo a dormire presto, penso nascondendo un sorriso malizioso. Alexia è la ragazza più sexy e tenera allo stesso tempo che abbia mai conosciuto e con cui sia mai andato a letto, per la precisione.
Ci sdraiamo sul letto continuando a baciarci, io sono sopra il suo esile corpo fottutamente perfetto che ho paura di rompere ad ogni mio anche più semplice tocco.
Le sto regalando i baci più passionali che abbia mai dato a qualcuno, quando sento dei rumori alquanto preoccupanti provenire dalla stanza a fianco alla nostra. Mi sorreggo sui gomiti in ascolto e percepisco dei lievi sussurri provenire proprio da dietro quel muro che si regge di fronte al mio viso.
La mia donna, anche se è poco più di una ragazzina, come me del resto, sgattaiola da sotto le mie braccia e recupera il vestito che nel frattempo era finito per terra in un angolo buio della stanza e si riveste velocemente.
“Non riesco a fare certe cose sapendo che dall’altro capo del muro mia sorella è in procinto di copulare con Shadz” mi dice trattenendo una risata schifata.
Le afferro un braccio e la porto sulle mie gambe “allora che proponi di fare?” le sussurro all’orecchio, mordicchiandole il lobo.
Lei si divincola dalla mia presa facendosi desiderare ancora di più. Stretta in quella sottoveste color lime in pizzo non fa altro che mandare i miei ormoni, già impazziti di loro, a farsi fottere.
 Mentre raccoglie la mia maglia e i miei calzini, mi informa dei suoi piani per la serata “Potresti fare un tentativo e insegnarmi a giocare a Call of Duty, credevi di esserne all’altezza o sbaglio?”
Anche solo vederla raccogliere i miei più putridi e sudati calzini mi impedisce di non spogliarla con gli occhi o, come era successo prima, letteralmente. Ok, i miei pensieri stanno palesemente degenerando.
Annuisco accettando la sfida e, dopo aver attivato la play station, le insegno i comandi base ma vengo interrotto quasi ogni due secondi dai lievi gemiti di Matt e quelli un po’ meno silenziosi di un’Alexandra a dir poco arrapata.
Dopo nemmeno un minuto che stiamo giocando, Alexia spegne irritata il televisore.
“Ti prego dimmi che possiamo liberarci di questi versi squallidi e animali” mi dice più che imbarazzata mentre del lieve rossore le dipinge il volto.
Le afferro le mani, attorcigliando le mie dita tra le sue e la guido verso la porta principale dove mi guarda con aria confusa.
“Passeggiata al chiaro di luna?” le domando sperando che capisca il mio interesse nel fare l’amore stanotte.
Mi rivolge un sorriso malizioso e stavolta è lei a guidarmi nel buio della notte, lontano da quei versi osceni del mio cantante e sua sorella.
Ora siamo nel bosco, e corriamo felici attraverso i grandi pini che occupano questo grande spazio intorno al lago. Lei sorride ed è bellissima, al chiaro di luna risaltano i suoi lineamenti e la sua lunga chioma bionda sventola allegra mossa dal vento. La raggiungo e la abbraccio facendola sollevare da terra “Non scappare via da me piccola Lexi”
“Non scapperò mai. Quello che cercavo l’ho trovato e non potevo chiedere di meglio” mi dice poggiando i piedi sul terreno sottostante e baciandomi dolcemente.
 
Brian’s pov
Non riesco a dormire quindi decido di scendere a fumarmi una sigaretta. Almeno esco da quella casa ed evito di sentire i continui gemiti e le urla di piacere che sento provenire ormai da una mezz’oretta abbondante dalla camera di Matt e Alex. L’idea dei loro corpi, uno sopra l’altro, che si scambiano amore e desideri mi fa sentire ancora più solo, ancora più inutile.
Mi siedo su uno dei tronchi attorno al focolare che avevamo accesso qualche ora fa e che ora si sta lentamente spegnendo. Prendo una Marlboro dal pacchetto ormai semivuoto e me la accendo. Il sapore del tabacco mi rilassa, riesce a liberare la mia mente più di quanto riesca a fare l’alcool e mi aiuta a non pensare a tutto ciò che mi sta intorno. La notte è ormai scesa sull’intero Colorado e in cielo si possono ammirare delle stelle luminose che si uniscono a formare diverse costellazioni, disegni perfetti su una tela del blu più profondo. A volte vorrei essere lassù, osservare come il mondo possa andare avanti benissimo senza di me, mi piacerebbe poter sentire una pace assoluta, eterna e imperturbabile. Non avere preoccupazioni di alcun tipo, niente sentimenti o sofferenze, niente amore per donne altrui, niente pianti da adolescente, niente di niente. Sento dei passi avvicinarsi che risuonano sopra le foglie secche cadute a terra così mi giro e vedo avvicinarsi una figura perfetta al chiaro di luna, coperta da una larga felpa che però lascia scoperte quelle gambe lunghe e toniche che mi fanno impazzire.
“Che ci fai qui fuori tutto solo?”
“Non riuscivo a dormire così sono venuto qua fuori” le rispondo mentre si siede in parte a me e si accende una sigaretta.
“Nemmeno io”
“Vi siete dati da fare in camera eh?” cerco di chiederle scherzando.
“Tu non puoi capire quanto mi piaccia fare l’amore con Matt. Ogni volta mi sento come se fosse la prima, non avevo mai fatto l’amore prima di conoscere lui ma è una cosa fantastica” mi risponde spezzandomi il cuore già segnato da troppe cicatrici.
“Io non ho mai fatto l’amore” confesso guardandomi le scarpe imbarazzato.
“Bri tu ti sei mai innamorato? Quando succederà lo farai. Il vero amore non permette a nessuno di sfuggire alla sua forza, non permette a nessuna persona amata di non amare a sua volta e ricambiare il sentimento” mi dice stringendomi un braccio e appoggiando la sua testa nell’incavo della mia spalla, contatto che mi fa sobbalzare leggermente.
“Sì mi sono innamorato e sto combattendo ormai da quasi un anno per cercare di reprimere questo sentimento. Amo una donna che già appartiene ad un altro”
“Questa donna si accorgerà di amarti Bri, l’amore è così” mi dice ignara di tutto. Se solo sapesse non parlerebbe così, forse non riuscirebbe nemmeno a guardarmi in faccia.
“Da un lato lo spero dall’altro invece lotto ogni giorno perché questo sentimento abbandoni il mio corpo. Ne soffro troppo Alex” lei mi guarda dispiaciuta e mi abbraccia, stringendomi a se in un abbraccio rassicurante, sincero.
“Mi dispiace Bri, posso immaginare come ti senti anche se non l’ho mai provato”
“Certo che non l’hai mai provato. Sei una ragazza bellissima con un cuore enorme, ogni uomo sarebbe fortunato a stare al tuo fianco” le dico, trovando un coraggio che solo un suo abbraccio riesce a darmi.
“No non dire così. Non è vero, io..non sono una brava persona Brian, credimi” mi dice con un filo di voce.
“Lo sei. E ti meriti il meglio e spero che tu lo abbia trovato” mi limito a dire fissando lo sguardo su quelle stelle. Stelle che mi ricordano i miei sogni, abbastanza vicini da poterli vedere ma troppo lontani per poterli raggiungere. Così come lo è Alexandra.
“Lo spero anche io” risponde rivolgendo a sua volta lo sguardo verso il cielo stellato.
“Adoro la notte. Mi rilassa molto stare qui fuori sotto le stelle, mi da l’opportunità di estraniarmi dal mondo e poter pensare a tutto ciò che più mi piace senza che tutti i problemi giornalieri mi ricadano sulle spalle” le confesso, con lei riesco ad essere me stesso.
“Anche a me. Brian, tu non puoi immaginare quanto tengo a te. Per favore non abbandonarmi, tutti l’hanno sempre fatto chi prima chi dopo, ma se te ne andassi tu credo che non potrei sopportarlo” mormora per non rovinare la perfetta quiete che conferisce questo paesaggio spettacolare e facendomi quasi commuovere, la amo troppo.
“Alex, non smetterò mai di dirtelo. Non ti abbandonerò mai, ci sarò sempre per te perché..”
“Perché?” non è il momento Brian, tieni la bocca chiusa.
“Perché ci tengo a te, sei una delle poche persone che non accetterei mai di perdere e che voglio accanto per la vita” dico tirando un lungo e profondo respiro, non mi sono mai aperto così tanto con una donna e mi sembra ancora così incredibile che lo riesca a fare con così tanta facilità. La stringo forte a me e le bacio la fronte, tra le mie braccia lei sarebbe al sicuro da tutto, la proteggerei da ogni pericolo, le potrei cancellare ogni dubbio o paura perché noi due insieme potremmo andare contro il mondo e avremmo la vittoria assicurata.


E finalmente una settimana è passata! Buonasera a tutti :) Siccome non abbiamo molto da dire, se non che in questa settimana abbiamo sfornato un sacco di capitoli, occupiamo questo angolino per farvi una domanda, visto che siamo in tema 'pervy': avete visto il trailer del film di "Cinquanta sfumature di grigio"? Eheh noi sì ma sinceramente gli attori ce li aspettavamo diversi..quel film è veramente il disagio se rimane fedele al libro (-Giulia). Bene, vi lasciamo che la cena ci attende. Ciao ciao, grazie a tutti :3
 

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Capitolo 19
*** This afternoon ***


Cap. 18: “This afternoon”

 
Matt’s pov
Mi sveglio girandomi verso Alex che dorme ancora pacifica. Controllo l’ora e noto che sono già le dieci così decido di alzarmi e andarmi a fare un doccia. Finita questa, indosso un paio di bermuda e una canottiera molto stretta che lascia intravedere tutti i miei tatuaggi che mi adornano il petto come piace alla mia donna.
Entro in camera e noto che Alex si è alzata e vestita così mi avvicino e la abbraccio.
“Buongiorno amore. Dormito bene?” mi chiede baciandomi la guancia.
“Meglio del solito. A che ora sei rientrata stanotte?”
“Verso le cinque o poco prima. Non riuscivo proprio a prendere sonno così sono uscita e ho incontrato Bri che fumava”
“Sempre insieme voi due eh? Sono felice che finalmente riusciate ad andare d’accordo” le dico uscendo dalla stanza per andare a far colazione.
Scendiamo entrambi e raggiungiamo i nostri amici che si stanno radunando attorno al tavolo in sala, nell’aria aleggia un odore di uova e bacon appena cotti, Zacky si è dato da fare stamattina!
“Buongiorno dormiglioni” ci sorride portandosi alla bocca un pezzo di bacon ancora fumante. “Buongiorno, Zacky la tua colazione emana un buonissimo profumino. Per caso ce n’è un po’ anche per noi?”
“Ma certo, dovrete pur riprendere le forze dopo la ginnastica notturna di ieri notte no?” prorompe James provocando una risata generale che un po’ mi imbarazza.
“Almeno noi la ginnastica la facciamo come si deve caro Jimmy” risponde la mia ragazza per nulla imbarazzata, afferrando una pesca dal portafrutta al centro della tavolata.
Quando ci sediamo tutti a tavola sono ormai le dieci e mezza quindi decidiamo di fare una colazione abbondante e di andare a fare una bella passeggiata attraverso uno dei tanti percorsi tracciati attorno al Grand Lake.
“Io vado a preparare il necessario. Ci vediamo dopo” mi dice la mia bellissima e dolce metà prima di correre su per le scale tutta entusiasta. Io rimango in cucina ad aiutare i miei amici a lavare i piatti e a sparecchiare.
“Hey porchetta passami ancora un po’ di sapone per favore!” grida James in direzione di Zacky che gliene versa metà contenitore in testa per vendicarsi della battuta.
Io e Bri stiamo sistemando il soggiorno e ogni tanto beviamo qualche sorso delle birre avanzate dalla sera precedente, abbiamo portato una scorta di alcolici per giornata onde evitare che venissero consumati tutti in una volta.
“Hey Shadz, grazie ancora per tutto questo. Sono l’uomo più felice su questa terra cazzo! Vi voglio bene”
“Eccolo il Bri sentimentale! Ti vogliamo bene anche noi e non ringraziarci, l’abbiamo fatto perché ci teniamo a te e vogliamo che tu possa divertirti e distrarti da ciò che ti fa soffrire” gli rispondo alludendo a questa donna misteriosa che tanto fa penare il mio chitarrista.
“Matt so a cosa ti riferisci. Sto bene, ci convivo e presto mi passerà. Fidati, dopotutto sono sempre il solito Synyster Gates” sorride.
“Lo spero ma perché ti ostini a tenermi all’oscuro?”
“Perché è meglio così, rispetta questa mia decisione ti prego. Più ne parlo e più mi sento stupido e vulnerabile”
“Tranquillo Gates, spero solo che un giorno anche lei si accorgerà di amarti. Ti meriti di stare bene, ti meriti tutto l’amore che una donna sa e può dare” gli auguro e gli tiro un pugno amichevole sulla spalla.
“Se succedesse sarebbe un bel casino” mi dice serio a conclusione di una conversazione che non vuole chiaramente più continuare. Finiamo di sistemare le ultime cose mentre le ragazze ci raggiungono con scarponi, picconi e zaini pieni zeppi di bevande, cibo e oggetti vari. “Allora quando partiamo?” chiede Alex tutta sorridente vestita con degli shorts in jeans color panna e una canottiera verde accesso molto scollata che lascia intravedere il suo seno.
Con quegli scarponcini mi ricorda una piccola ed innocente scout, anche se la descrizione proprio non le si addice.
“Tutti in marcia!”urla Brian aprendo la porta e correndo fuori con lo zaino in spalla.
Usciamo tutti e ci incamminiamo attraverso un sentiero molto tranquillo, che ci permette di ammirare le sponde del lago alla nostra sinistra e una fitta foresta ombrosa alla nostra destra. Sopra le nostre teste si ergono dei rami forti e possenti di alberi secolari che proteggono il viale dalla luce del sole che filtra solamente attraverso le folte chiome per illuminare il percorso. Ridiamo e scherziamo ma in alcuni momenti tutti ascoltiamo in silenzio il rumore della foresta, affascinati dalla bellezza di questo paesaggio così piacevolmente diverso da quello grigio e caotico della California.
“Fermi! Guardate lì in mezzo, c’è uno scoiattolo rosso!” sussurra Leana intimandoci a fermarci. Alexandra incuriosita posa lo sguardo su quella piccola creatura che risale velocemente il tronco di un grande abete, la abbraccio circondandole il bacino con le mie braccia tatuate e le lascio un leggero bacio sulla guancia prima di tornare a guardare la creaturina. “Ti stai divertendo?” le domando silenziosamente.
“È tutto così fantastico e ogni cosa è migliore quando ci sei tu Matt” 
 
Alexia’s pov
Camminiamo oramai da almeno un’oretta più che abbondante e ce la sto mettendo tutta per stare al passo con gli altri che a mio malgrado hanno la velocità pari a quella di un atleta.
Come mi hanno sempre detto ho il culo pesante e non posso pretendere di riuscire a tenere testa agli altri, tanto meno di rispondere alle battutine oscene che spara ogni tanto Gates con il suo solito pudore e il suo immancabile ego spropositato.
“Hey amore ce la fai a reggere un’altra oretta di camminata? Mi sa proprio di no..” mi dice Johnny voltandosi verso di me e usando quel suo solito tono sexy che usa solo quando si rivolge a me. Detto ciò mi allunga una mano che io afferro  avidamente e mi fa accelerare il passo costringendomi a consumare tutta la mia bottiglietta d’acqua in un solo istante.
 “Io non capisco perché siate tutti così energici..Avete per caso fumato?” chiedo ripescando da non so dove il fiato e, soprattutto, la saliva.
Alexandra si gira verso di me.
“Si, ma non credere sia tutto merito della Marijuana Alexia, ci sta serio allenamento dietro” mi dichiara accennando un sorriso.
“Come quello che avete praticato tu e Matt in camera da letto, ieri notte?” le domando nella speranza di metterla in imbarazzo.
Per mia sfortuna mia sorella non si vergogna ad aver fatto sesso con il super dotato Matt Sanders, o almeno così deduco dalla sua risposta che consiste in un semplice e dannato ‘si’.
Finalmente vedo i profili degli alberi farsi meno numerosi e, da dietro i tronchi, scorgo qualche camper e numerose tende colorate lungo quella che sembra essere una scogliera.
Lascio la mano di Johnny e mi dirigo come una bambina verso la scogliera, sedendomi in prossimità dell’acqua. Vedo raggiungermi..Brian??!
Il silenzio cade su di noi finché non decido che è ora di conoscere un po’ meglio quel chitarrista screditato e con un ego più grande di casa mia.
“Gates, piaciuta la sorpresa?” gli chiedo più che sicura di sapere la sua risposta.
“Non quanto mi ha fatto piacere vedere tua sorella in bikini” ammette facendo passare una mano sulla superficie liscia del lago. Ok, non mi aspettavo una risposta del genere ma d’altronde parlo con Synyster Gates, il donnaiolo ubriacone con il cuore spezzato.
“Sono sicura che ti sarebbe piaciuto di più vederla senza” lo stuzzico. Ho sempre saputo ci fosse una specie di rapporto tra mia sorella e il famoso chitarrista dal cuore di ghiaccio ma non ho mai avuto l’occasione di scoprire quale.
“Non provocarmi bionda” mi dice trafiggendomi con lo sguardo.
“Sarò anche bionda ma non sono stupida Gates, ogni volta che guardi mia sorella è come se la spogliassi con gli occhi”
“E io che pensavo fossero le bionde quelle stupide. Comunque io spoglio tutte con gli occhi, dovresti conoscermi” mi dice con un tono a dir poco acido.
“Ma solo con Alex ti fai fantasie romantiche Haner” ribatto più che sicura di aver toccato un nervo scoperto.
Mi giro e vedo Alexandra dirigersi trotterellando verso di noi, o meglio, verso Brian perché sempre essersi totalmente scordata di me.
“Che fai non ribatti?” gli domando più che confusa mentre mi alzo e, senza aspettare alcuna risposta visto che il piccolo grande Gates ha lo sguardo perso in direzione di mia sorella, me ne vado alla ricerca del mio amato Jonathan.
È con una ragazza dalla chioma ramata, un sorriso mozzafiato, un seno prosperoso e..la sua mano attorcigliata a quella del mio nano?!
La situazione non mi piace, affatto.
Sono in procinto di correre quando una mano mi blocca afferrandomi la spalla. Mio ‘cognato’ Matt.
“Tu non ucciderai nessuno, non stasera” mi dice sollevando gli angoli della bocca fino a formare un lieve sorriso.
“Non prometto niente” gli dico lanciandogli un sorriso scherzoso mentre mi dirigo verso quella sgualdrina dal sorriso troppo dolce che, non appena mi vede, mi rivolge uno dei suoi innumerevoli sorrisi troppo calorosi e si presenta “Ciao, sono Lacey”
 
Alexandra’s pov
Mi dirigo verso mia sorella e Brian che se ne stanno da soli in un angolo delle rocce che si protendono verso il lago. Mi sfilo quegli indumenti che mi stanno così stretti e appiccicati al corpo per colpa del sudore e corro verso di loro con gli occhi di Brian puntati sul mio fisico e quelli di mia sorella indirizzati al suo fidanzato che sta facendo il galletto con una ragazza del campeggio vicino alla riva del lago.
“Hey che facevate qua tutti soli? Gli altri stanno cominciando a preparare la griglia per gli hamburger e hanno già tirato fuori le prime casse di birra” al suono della parola birra, lo sguardo imbambolato di Brian, che stava osservando il mio seno scoperto, si risveglia e un sorriso alquanto compiaciuto si fa largo sul suo volto.
“Mi gusterei volentieri una birra ghiacciata ma qui c’è una visuale migliore” mi dice scherzando ed attirandomi a se.
“Cosa nascondi là dietro?” mi dice notando la mia mano destra dietro la schiena.
“Scoprilo da solo” lo stuzzico avvicinando il mio corpo al suo, diminuendo pericolosamente la distanza tra di noi e i nostri fisici praticamente scoperti.
“Non costringermi a fare cose di cui potresti pentirti e per cui mi potrei trovare sotto terra” annuncia con un sorriso malizioso.
“Dai tieni stronzetto” gli dico lanciandogli una lattina di birra gelata.
“Come si fa a non amarti?” esulta abbracciandomi.
Apriamo le nostre birre e sorseggiamo quel dolce e fresco nettare divino che rinfresca tutto il mio fisico accaldato più per la vicinanza di Brian denudato che per il caldo torrido del Colorado. “Mia sorella è corsa via a riprendersi il suo uomo!” dico indicando con la testa Lexi mentre si struscia sul piccolo nano da giardino che pochi minuti prima stava socializzando con una ragazza dai capelli rosso-ramato.
“Quando trovi l’amore cerchi in tutti modi di ottenerlo e se lo ottieni di certo non te lo fai scappare così in fretta” afferma lasciandomi letteralmente senza parole.
“Brian? Sei già ubriaco? Dai scherzo. Ti va di parlarmene?” domando pur sapendo che non mi avrebbe mai confidato cose così private.
“Credimi, vorrei ma non posso. È una ragazza che conosciamo entrambi e parlarne mi mette solo di cattivo umore e voglio godermi questa mini fantastica vacanza”
“Capisco, comunque se hai bisogno non esitare a cercarmi. Io ci sarò sempre per te, ti voglio un bene dell’anima Bri” gli dico poggiando la testa sulla sua spalla, mi dispiace molto vederlo triste e vorrei tanto aiutarlo ma l’unica cosa che so è che questa ragazza la conosco anche io. Solo che più cerco di farmi venire in mente chi possa essere e meno trovo risposta.
“Ci facciamo un bagno? Fa decisamente troppo caldo qui fuori” mi dice guardandomi sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi maliziosi.
“Ma sì perché no?” mi alzo e mi tuffo dalla sporgenza..
Nuotando raggiungiamo una piccola cavità nella roccia, scavata probabilmente dall'acqua nel corso degli anni e ci sediamo sulle rocce.
“Wow, è fantastico questo posto. Potremmo fare un festa qui!”
“Io proporrei una gang bang!” mi dice con un sorrisino malizioso ma gli tiro un pugno sulla spalla.
“Brian sei sempre il solito coglione!”
“Sai..la donna che amo non la posso avere quindi perché non divertirsi con altre?”
“Effettivamente hai ragione. Ma perché piuttosto non ti concentri sul conquistare questa donna?”
“Perché non posso. Lei non mi ama”
“Come fai ad esserne sicuro?” gli domando cercando il suo sguardo.
Brian guarda l'acqua verde-blu sotto di noi e passa una mano sulla superficie smorzando il silenzio che è piombato su di noi, simile alla morte.
“Perché quella donna sei tu” replica con un filo di voce guardandomi con uno sguardo perso. Cosa?! No, non è divertente questi scherzi li odio. “Bri non dire cagate ti prego!” gli dico cercando di sembrare il meno imbarazzata possibile e di cancellare le fantasie che si stanno lentamente facendo largo nella mia cavolo di mente malata.
Lui si immerge in acqua lentamente e senza voltarsi verso di me dice “Torniamo dagli altri. Non vorrei che si preoccupassero per nulla”.
“Va bene ma..Bri, tutto ok? Ti ha per caso fatto male il pugno?” domando ridendo
“Sì, andiamo” ribatte secco.
Nuotiamo e raggiungiamo la riva dove tutti stanno ballando sulle note di una canzone rock n' roll. Alcuni ragazzi del campeggio stanno arrostendo delle costolette su un piccolo barbecue e Zacky sta già mangiando un bell'hamburger con tanto formaggio.
“Dov'eravate finiti?” mi domanda Matt avvicinandosi.
“Abbiamo fatto una nuotata. Avete fatto amicizia, ottimo!” gli dico sorridendo in direzione di quel piccolo gruppo di ragazzi ancora sconosciuti ai miei occhi.
“Sì stanotte stiamo con loro! Si sono offerti di lasciarci le loro tende dato che hanno affittato alcuni bungalow qui vicino”
“Perfetto. Ciao a tutti, io sono Alexandra” dico agitando le braccia e sorridendo.
Alcuni ragazzi vengono a presentarsi e la prima cosa che Matt fa sapere loro è che sono la sua ragazza, quanto amo il mio omone gelosone.
“Hey Bri, dove stai andando?” gli domando, vedendolo dirigersi verso il bosco.
“A fare un giro” risponde secco.
Vorrei seguirlo ed obbligarlo a dirmi che cosa lo turba ma so che sarebbe solamente tempo sprecato dunque torno a sorseggiare una delle tante birre che abbiamo portato con noi e cerco di distrarmi. La birra è la risposta a tutto.


Buonasera lettori e lettrici :3 Se siete arrivati fin qui, dovete sapere che questa sera pubblicheremo due capitoli dato che la prossima settimana non avremo modo di collegarci ad internet dalla Croazia :D Volevamo informarvi che tra poco ricominceremo a pubblicare un capitolo al giorno o magari ogni due giorni. In questo periodo stiamo scrivendo molto e abbiamo quasi portato a termine la nostra amata ff. *si soffiano il naso per la commozione* la storia prenderà una piega un po' diversa ma abbiamo deciso di concluderla relativamente bene. :3
Quindi..al prossimo capitolo piccoli deathbat *spargono amore e fiorellini allegri*

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Capitolo 20
*** We fell apart ***


Cap. 19: “We fell apart”

 
Alexia’s pov
Il Colorado è magnifico, ma Huntington Beach non la supera nessuno. Quell’aria salmastra che ti investe appena metti piede fuori casa, lo sfregare delle foglie di palma quasi impercettibile, la luce del sole già caldo che fa capolino attraverso le persiane solamente alle cinque del mattino.
Ora però non sono le cinque, ma le undici e quaranta e io sono in viaggio verso la mia seconda dimora, ovvero l’appartamentino di Johnny e Brian.
Aggancio accuratamente ad un palo il mio unico mezzo di trasporto e salgo le scale fino al terzo piano. Faccio girare più volte la chiave ed entro alla ricerca del mio amato nano.
È in cucina che prepara degli hamburger con una cicca tra le labbra.
Gli rubo la sigaretta dalla bocca e la faccio cadere teatralmente in un bidone lì vicino, non nettamente sicura che sia quello giusto.
“Meno male che dovevi smettere eh?” gli dico facendo traspirare il mio rancore.
“Non vorrai mica che ti venga il cancro ai polmoni vero amore mio? Qui c’è sempre bisogno del tuo sorriso e del tuo innato talento in camera da letto, non scordarlo mai” continuo facendolo sorridere.
“Tranquilla, sono solo bugie. Una sigaretta al giorno non guasta mai” dice lasciandomi un bacio sulle labbra.
“Se fosse solo una..Guarda che solamente perché il tuo amichetto James sta meglio ora non significa che tutti ne escano vivi” gli faccio presente preoccupata al solo pensiero che possa provare anche solo un quindicesimo di quello che ho provato io per diversi anni.
“Non farti inutili paranoie Lexi..Invece, potresti andare in camera mia a prendere la carta regalo? Devo ancora impacchettare la mia sorpresa per Matt” annuisco persuasa dal suo sguardo stile gatto degli stivali, e lascio la cucina per recarmi in camera sua.
Da come tiene la sua stanza, suppongo la carta regalo si trovi sotto il letto, assieme al resto delle sue cianfrusaglie e qualche batuffolo di polvere.  
Quando mi accovaccio alla ricerca della carta regalo, trovo un altro genere di regalino. Un paio di mutandine, in pizzo. Le afferro pensando siano mie ma quando ce le ho davanti, non riconosco il modello e tanto meno la marca. Le lascio cadere disgustata e mi rimetto in piedi. Sto per lasciare la camera quando un rumore di serratura mi fa sussultare. Così mi volto verso la fonte del rumore, proveniente dal bagno privato di Johnny. Dinanzi a me si prostra una donna familiare, in carne, dai capelli rosso ramato e un po’ troppe curve per essere sua cugina.
La mia vista inizia ad offuscarsi per l’arrivo imminente delle lacrime. No, non ho intenzione di piangere come una bambina di due anni di fronte ad una ragazzetta qualsiasi.
Esco da quella stanza, che oramai credo non mi appartenga più, sbattendo la porta e mi dirigo verso la cucina con quelle disgustose mutandine tra le mani.
Lui si gira verso di me con un sorriso stranamente irritante “Hey, hai finito?”
“Sì, ho finito con te” gli dico sfoggiando un sorriso sarcastico mentre lascio cadere le mutande sul tavolo dinanzi ad un Johnny più che sconcertato. Esco senza curarmi molto della sua reazione e scendo i primi scalini quando una mano tatuata mi afferra un braccio. La scritta beer mi fa rabbrividire.
Mi giro verso di lui e, senza incontrare il suo sguardo, gli tatuo la mia mano sinistra sulla guancia.
Successivamente lo guardo negli occhi cercando di non scoppiare a piangere. No lacrime, non traditemi adesso. Così mi strappo la collana che mi aveva regalato a Natale dal collo e gliela poso accuratamente nella mano.
“Nel caso volessi rimpiazzare la nostra foto con quella di te e Lacey” dopo aver pronunciato quel nome con maggiore acidità rispetto al resto della frase, mi giro e inizio a correre. Non vedo l’ora di raggiungere la mia bici e, soprattutto, casa mia.
Davvero ho meno importanza di una sgualdrina che conosce da nemmeno un mese suppongo? Probabilmente non sono abbastanza per un uomo perfetto come lui, probabilmente è così che doveva finire..Probabilmente non lo merito.
Le nostre strade si sono divise, ma come in ogni strada le impronte restano e sento di non poter nascondere così tanto dolore né, tanto meno, di poterlo assorbire.
 
 
Alexandra’s pov
“Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata Alex. Non sai quanto ti amo” mi dice avvicinando il mio esile corpo al suo, possente e protettivo.
“Mi sembra così incredibile ogni volta che lo dici. Sai che non credo di meritare tutto questo” rispondo alzandomi in punta di piedi e baciando in modo passionale quelle sue labbra morbide e rosate.
La piccola festicciola per il compleanno di Matt in casa Haner-Seward è ormai cominciata da qualche ora e la maggior parte degli ospiti è già ubriaca. L’unica cosa che vorrei fare in questo momento sarebbe prendere Johnny per i capelli e spaccargli la faccia dopo quello che mi ha raccontato Alexia. Approfittando di un momento di distrazione generale mi avvicino e lo intimo a seguirmi, conducendolo in camera sua.
“Bella festa vero?” gli chiedo con un sorriso amaro in volto.
“Sì fantastica! Quasi non mi reggo in piedi!”
“Sai cos’altro è fantastico? Questo pugno sulla tua faccia” gli urlo sferrandogli un pugno all’altezza del naso e facendolo cadere a terra, dato l’alto tasso di alcolici che ha ingerito durante tutta la serata.
“Che cazzo fai Alex?” mi dice portando la mano verso il naso che ormai comincia a sanguinare. “Oh non preoccuparti, mi sto solo sciogliendo un po’ i gomiti” ribatto gettandomi sul suo addome con tutto il peso del mio corpo, cercando di fargli quanto più male possibile. Mi rialzo in fretta e, tirandolo per la maglietta, lo costringo ad alzarsi a sua volta e a guardarmi in faccia.
“Tu non ti devi più avvicinare a mia sorella, chiaro?” gli urlo proprio mentre la porta si apre alle nostre spalle.
“Che cosa state facendo voi due? Cazzo Christ sanguini!” grida Brian con voce sconvolta mentre si avvicina a noi.
“Questo figlio di puttana ha tradito mia sorella. Io qui ho finito” dico con sdegno e mi avvio alla porta.
“Vai a lavarti la faccia. Faremo i conti dopo noi due” Johnny esce barcollante dalla stanza e si dirige verso il bagno. Proprio mentre sto per dirigermi nel salone principale, Brian mi afferra l’avambraccio e mi spinge in camera, chiudendo con forza la porta dietro di se.
“Noi due dobbiamo parlare”
“Non ho nulla da dire Brian, ho solo vendicato mia sorella” ribatto cercando di divincolarmi dalla sua presa, inutilmente. Sbatte con forza una mano sul muro a cui sono appoggiata e si sorregge su questa non riuscendo a stare dritto sulle sue sole gambe a causa dell’alcool.
“Io non so cosa sia successo tra quei due ma di certo questo non è il modo giusto di reagire” mi rimprovera guardandomi con quegli occhi un po’ arrossati e leggermente socchiusi.
“Da che pulpito! Ora mi lasci andare? Non me ne pento, anzi lo rifarei” chiedo cercando nuovamente di liberarmi dalla sua presa. Mi afferra il braccio e me lo spinge contro il muro, vedo i suoi occhi farsi sempre più rossi e devo ammettere che comincio ad avere un po’ di paura. “Brian ma che cazzo ti prende?! Lasciami andare” gli urlo guardandolo negli occhi. Comincio a sentire l’acool che si fa strada verso il mio cervello malato e sembra che il mio corpo agisca da solo, senza il mio permesso. Faccio un passo in avanti, annullando la minima distanza che prima vi era tra di noi e lo guardo con uno sguardo pieno di desiderio e malizia. Lui non distoglie il contatto visivo ma sul suo volto compare un sorriso malizioso e perverso che mi fa impazzire. Con le sue forti mani mi afferra il bacino, spingendomi  contro il muro e con le sue labbra mi lascia baci forti e passionali sul collo, mordendolo ogni tanto. Sento di volerlo mio, voglio i suoi baci e le sue mani sul mio corpo, voglio tutto di lui. “B-Brian, no! Che fai? Non possiamo e in realtà nessuno dei due lo vuole. Sei ubriaco!” balbetto con il fiato corto, cercando di non lasciare che l’alcool e la voglia di sesso prendano il sopravvento su di me. Io amo Matt e non voglio rovinare tutto questo, devo andarmene da qui. “Alex..io..scusami, non era mia intenzione. È solo che..”
“Tranquillo, anche a me succede di perdere il controllo quando sono ubriaca” gli rispondo con un sorriso imbarazzato, uscendo dalla stanza.
Torno nel salone dove tutti stanno ballando sulle note di una canzone di Cyndi Lauper e cerco di evitare in ogni modo Matt, ancora scossa per quanto successo pochi minuti prima..o meglio, quello che stava per succedere. Afferro una delle bottiglie di vodka lasciate sul tavolo e comincio a bere, bere per dimenticare questa serata, per dimenticare il desiderio che ancora non mi abbandona del corpo di Brian sul mio, quel maledetto desiderio che deve assolutamente sparire. Finita una bottiglia comincio a sentire la testa girare così mi siedo su una poltrona e chiudo gli occhi ma qualcuno mi si presenta davanti.
“Alex, smettila di bere o passerai la notte in bagno a vomitare” mi dice la voce premurosa di Matt che subito scaccia via quelle ‘orrende’ immagini di me e Brian che fino a poco fa non si azzardavano a lasciare la mia mente.
“Amore divertiti dai. È la tua serata, non preoccuparti per me” gli dico prendendo la sua mano tatuata e cominciando ad accarezzarne le dita.
“Io non ti lascio qua in un angolo a bere come una spugna. È successo qualcosa? Ti vedo un po’ scossa” mi domanda probabilmente allarmato dal mio sguardo imbarazzato nel vedere Brian fare il suo ingresso in sala, barcollante.
“N-no..tutto apposto. P-posso stare un po’ sola? Non mi sento molto bene”
“Ma certo però basta bere ok?” mi dice accarezzandomi dolcemente una guancia e lasciandomi un leggero e veloce bacio. Rispondo con un leggero sorriso ma appena distoglie lo sguardo mi fiondo nuovamente su un’altra bottiglia di non so nemmeno cosa per cancellare definitivamente il ricordo di quella serata. Mentre sto per chiudere gli occhi, sento una strana sensazione allo stomaco e la nausea comincia a diventare insopportabile così mi alzo e il più velocemente possibile mi dirigo verso uno dei bagni e, senza nemmeno accendere la luce, mi libero di quell’orrenda sensazione che il mio corpo non riusciva più a sopportare da qualche minuto. Ormai la vista si fa sempre più offuscata ma sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla mentre un’altra mi tiene i capelli in una sorta di coda di cavallo per evitare che si sporchino. Credo di non essermi mai sentita così in imbarazzo prima d’ora! Dopo essermi sciacquata il viso, mi giro per ringraziare ma non faccio in tempo nemmeno a distinguere la figura del mio aiutante che crollo tra le sue braccia e lentamente sento ogni suono farsi più lontano e leggero, mentre mi sento sollevare da terra e portare verso un’altra stanza.
 
Brian’s pov
Ho solamente bisogno di togliermi queste fottute immagini dalla testa, ho bisogno di togliermi lei dalla testa altrimenti stasera potrei fare qualcosa di cui mi pentirò sicuramente! Ho bisogno di averla mia, di sentire il suo dolce sapore a contatto con i miei baci, il suo respiro sul mio collo, cazzo perché non può essere mia?! Da quando se n’è andata mi sento così solo in questa stanza che nemmeno mi appartiene quindi decido di dirigermi nuovamente nel salone della festa, visto che l’effetto dell’alcool sul mio corpo sta lentamente svanendo. Appena metto piede in quella stanza sono assalito da un’orda di ‘zombie da festa’ che ballano mezzi barcollanti su una canzone anni 80’ che non conosco. Mi avvicino al tavolo delle bevande per prendermi una coca cola e cercare di allontanare la nausea quando vedo seduta su una poltrona Alex con una bottiglia di Jack in mano e una di vodka vuota vicino al suo piede. Non mi è difficile immaginare il motivo di questo suo ‘sfogo alcolico’ infatti l’unica cosa di cui abbiamo bisogno entrambi è di dimenticare questa serata, di dimenticare quello che è successo e tutto quello che sarebbe potuto succedere se solo il buon senso non avesse preso il soppravvento. Nel frattempo Matt l’ha raggiunta e adesso è tornato via nuovamente dopo averle lasciato un bacio sulle quelle labbra rosse e carnose che tanto desidero. Poco tempo dopo la vedo correre tremolante verso il mio bagno e chiudersi la porta dietro di se senza nemmeno aver acceso la luce così decido di andare a darle una mano.
Dopo aver acceso la luce mi accosto a lei e le raccolgo i capelli in una mano per evitare che si sporchino.
“Alex, devi smetterla di bere così tanto. Quello che è successo prima fa parte del passato, scusami ancora. Non so cosa mi sia preso ma non abbiamo fatto nulla di male, non sentirti in colpa” le dico pure sapendo che non si ricorderà una singola lettera di tutto questo.
Si alza appoggiandosi al muro e dopo essersi sciacquata il viso si volta verso di me, cercando probabilmente di distinguere la mia figura con quegli occhi così scuri e rossi dall’alcool. Non fa in tempo ad aprire bocca che crolla tra le mie braccia così la sollevo e mi dirigo verso camera mia, distendendola poi sul letto. La mia fottuta coscienza mi spinge ad andare a cercare Matt che trovo in sala collassato sul divano come il resto degli invitati, chi per terra, chi sui tavoli e chi in angolini indefiniti. Senza perdere tempo prendo una bottiglia d’acqua e un piccolo secchio per poi tornare in camera da Alexandra.
Appena sente la porta aprirsi apre gli occhi ma non dice nulla, ancora stordita da tutto quel maledetto alcool che ha ingerito precedentemente.
“Hey come stai?” le chiedo gentilmente sedendomi vicino a lei nel letto e porgendole un bicchiere con un po’ d’acqua.
Lei mi guarda con aria distrutta e con un cenno del capo cerca di rifiutare l’acqua.
“Alex devi berne poca, giusto quanto ti basta per ingoiare questa pastiglia. Ti farà stare meglio” le dico porgendole anche la pastiglietta che prima avevo in tasca.
Lei con una smorfia prende la pastiglia e beve il bicchiere d’acqua per poi stendersi nuovamente sul letto.
“Ho sonno, notte. Grazie Bri” farfuglia rialzandosi e togliendosi il mini abito che indossa, rimanendo in intimo. Cerco di non guardarla ben conscio di quale potrebbe essere la mia reazione ma poco dopo il mio sguardo cade su quel bellissimo corpo praticamente scoperto che ora è disteso sul mio letto. Si gira di fianco e mi da le spalle, permettendomi di ammirare ancora meglio le sue lunghissime e snelle gambe, i suoi glutei sodi e quella bellissima lunga chioma del rosso più accesso e caldo che esista. Ho una voglia matta di baciarla, di sentire il mio corpo sul suo, di poterla avere mia per sempre ma non posso. Mi sfilo la camicia e i pantaloni rimanendo solamente con i miei amati boxer e lentamente mi distendo al suo fianco cercando sempre di evitare ogni contatto con il suo corpo. Scosto le coperte e spengo la luce.
“Dormi?” una voce leggerissima e quasi forzata mi risveglia da quello stato di dormiveglia in cui mi trovavo ormai da quasi un quarto d’ora.
“Non proprio. Ho ancora un po’ di cose da smaltire” confesso alludendo a quello che è successo tra di noi.
“Grazie per prima”
 “Di nulla. Il problema è che..” non ho la forza di concludere la frase, non adesso.
“Qual è il problema?” mi chiede con voce sempre più stanca.
“Ah niente, lascia stare e riposati. Buonanotte” le dico deciso a chiudere la discussione. Così mi distendo supino e, mettendo le braccia sotto la mia nuca, comincio a fissare il soffitto sopra di noi. Alexandra si avvicina e appoggia la sua testa sul mio petto tatuato, stringendomi il bacino con un braccio.
“Notte Bri. Ti voglio bene”
Io no. Io ti amo maledizione! Ti amo e non voglio lasciarti andare, ho bisogno di te come le rose hanno bisogno della pioggia, senza di te non sono me stesso capisci?
“Anche io Alex” le dico infine con voce tremante e dolcemente le passo una mano tra i suoi morbidi e profumati capelli. Non voglio addormentarmi, voglio guardare il suo viso rilassato e sognante mentre dorme, voglio sentire il suo respiro silenzioso nella notte, il battito del suo cuore contro il mio petto, le sue mani ad abbracciarmi. Vorrei rimanere in questa notte per sempre e fosse infinta, perché so già che domani mattina tutto tornerà come prima, lei tornerà tra le braccia di Matt e io rimarrò solo come sempre.


Ye, eccoci tornate. Vi siamo mancate no? Vi abbiamo già rotto abbastanza nel capitolo precedente quindi non vi tratteniamo oltre. Sciau :3

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Capitolo 21
*** Miles away from those I love ***


Cap. 20: “Miles away from those I love”

 

Alexandra’s pov

Mi sveglio dolorante in un letto che non è il mio e soprattutto vicino ad un uomo che decisamente non è il mio! Non ricordo molto della serata ma, a giudicare dalla forte emicrania che mi ha svegliato e che non sembra aver intenzione di abbandonare le mie povere tempie, deduco di aver bevuto un po’ troppo. Un leggero dolore al polso mi porta a spostare l’attenzione su quello che sembra essere un livido violaceo e orrendamente grande.
“Merda!” dico sussurrando per non svegliare Brian.“Hey buongiorno. Come ti senti?”
“Starei meglio se solo sapessi come cazzo mi sono fatta questo livido e se questo fottuto mal di testa mi lasciasse un po’ di tregua!” ribatto innervosita.
Mi giro verso di lui e noto come la sua espressione sia diventata fredda, quasi spaventata.
“Alex” mi dice deglutendo “Tu veramente non ti ricordi nulla della serata vero?”
Oh no, non posso averlo fatto.
“Brian. Che cos’ho fatto?” dico con un filo di voce, disgustata talmente da me stessa che non ho nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia.
“Stai tranquilla. Non piangere, non è successo nulla tra di noi se è questo che ti preoccupa. Ieri hai picchiato Johnny e siccome eri ubriaca ti ho strattonato via da lui ed è in quel momento che devo averti lasciato quel livido. Scusami tanto” mi dice con un tono non molto convincente ma che riesce tuttavia a tranquillizzarmi un pochino.
“Ne sei sicuro?”
“Sicurissimo. Dai, adesso vestiti così andiamo a vedere se gli altri sono già in piedi” risponde abbozzando un sorriso dolce.
“Ma..come ci sono finita io qui?” domando imbarazzata.
“Dopo aver vomitato sei svenuta quindi ti ho portato qui”
Mi alzo a fatica e racimolo le mie cose, poi, dopo essermi rivestita, andiamo insieme nel salone dove tutti stanno dormendo nei posti più impensabili. Guardo Matt mentre dorme sul divano e tiro un sospiro di sollievo, per un attimo ho pensato che fosse tutto finito, che come sempre fossi riuscita a rovinare ogni cosa bella della mia vita.
“Cominciamo a sistemare dai, così quando si svegliano trovano tutto in ordine e voi potete tranquillamente partire per l’Italia” Me ne ero completamente dimenticata! Il volo è alle quattro di questo pomeriggio e non ho nemmeno avuto modo di stare un po’ da sola con Matt. In meno di un’ora riusciamo a sistemare tutto il salone così torniamo in camera e ci sdraiamo sul letto, aspettando che gli altri si sveglino.
“Ah parlando di ieri sera, hai ridotto male Christ!”
“Ne sono felice. Quel bastardo se lo merita” ribatto acida.
“Ma ha tradito veramente Lexi? Io non ci credo”
“Mia sorella ha trovato le mutande di Lacey in camera di Johnny e poi l’ha vista uscire dal suo bagno”
“Sei sicura che sia successo qualcosa tra quei due?” mi domanda con un tono strano.
“Brian. È successo e lui ne pagherà le conseguenze”
Qualcuno bussa alla porta così Brian si alza e fa entrare Matt.
“Ma buongiorno principino” gli dico ironicamente.
“Mi sento la testa scoppiare. Avete pulito tutto voi?” domanda avvicinandosi al letto e sedendosi in parte a me.
“Già. Ci hai dato da fare con l’alcool eh?”
“Giuro che non berrò più in vita mia. Come cazzo te lo sei fatto quel livido?!”
“Ah..ieri sera, come dire..devo aver picchiato Johnny mentre ero ubriaca e probabilmente me lo sono fatta cadendo” dico cercando di non mettere in mezzo Brian che mi guarda con aria sollevata e mima con le labbra un ‘grazie’.
“Ce la vedremo noi con lui. Ci dovrà delle spiegazioni, voi pensate a godervi queste due settimane con i vostri parenti in Italia”
“Non vedo l’ora di rivedere tutti i miei amici e i miei zii”
“E i tuoi genitori? Non me ne hai mai parlato però avrei piacere di conoscerli”
“Vedremo” rispondo cercando di mascherare con un sorriso il mio rancore e la mia tristezza nel sentire quelle parole.
“Andiamo a svegliare gli altri?” domanda Brian cercando di distrarre entrambi da questa discussione.
Ci alziamo e andiamo a svegliare ‘gentilmente’ tutte le spugnette dormienti ammassate in sala. Mentre sveglio mia sorella noto Johnny in un angolo: ha il labbro graffiato e alcuni ematomi scuri sul volto. Devo essere stata un po’ cattiva ieri sera ma non riesco a sentirmi in colpa, anzi provo una sensazione quasi positiva nel vederlo dolorante e segnato.
Ci scambiamo uno sguardo che subito lui cerca di evitare con aria pentita, piccolo verme.
Sono ormai le due del pomeriggio quando giungiamo in aeroporto. Mi accendo una Marlboro per scacciare la tensione che ormai mi perseguita da quando ho chiuso l’ultima delle mie valigie..dopo un anno torneremo in Italia, in quel paese che non ho mai sentito come casa e che mai lo sarà. Quando manca poco all’imbarco, comincio a salutare tutti e mia sorella fa lo stesso, evitando ogni possibile contatto con Johnny che se ne sta muto in disparte. “Mi raccomando, fa buon viaggio e, se ti dovessi ricordare anche una singola cosa di quanto successo ieri sera, non esitare a chiamarmi” mi dice Brian con un sorriso malizioso che mi preoccupa assai. “Va bene e tu non andare con troppe ragazze, mi raccomando!”
Si avvicina Matt e mi stringe tra le sue braccia tatuate, mi mancherà in queste due settimane. Sarà terribile svegliarsi la mattina sapendo di non poterlo vedere, abbracciare, di non poterci fare l’amore. Due maledettissime settimane in cui non passerà giorno senza che io pensi al fatto che potrei perderlo. Gli lascio un ultimo, dolce bacio e poi mi dirigo con mia sorella verso il nostro aereo. “Ciao ragazzi! Buone vacanze” Urlo da lontano agitando le braccia. Arrivederci America, arrivederci California, arrivederci Huntington Beach. A presto.

Johnny’s pov

Sono passati alcuni giorni da quando è salita sul quell’aereo senza nemmeno rivolgermi la parola e l’unica cosa a cui riesco a pensare è quanto mi manca, a quanti chilometri ci dividano. E la cosa peggiore è che io non ho fatto nulla! Maledetto Brian e la sua voglia di sesso, ho dovuto incassare tutti quei maledetti pugni da Alex senza poterle dire niente, ho perso l’amore della mia vita per parare il didietro per l’ennesima volta ad una persona che non se lo merita. Tutto per una scopata con Lacey, tutto per dimenticarsi della fidanzata del suo migliore amico. Perché l’ho fatto?
“Johnny, possiamo parlare?” sento una voce alle mie spalle così mi giro con l’intento di tirargli un pugno.
“Che cazzo vuoi Brian? Te lo dico chiaro e tondo, io non voglio parlare con te. Ti abbiamo sempre perdonato ogni stronzata e ci abbiamo sempre rimesso noi, quando ti deciderai a mettere la testa apposto?”
“Johnny, lo so, sono stato un menefreghista. Scusami”
“Non voglio le tue scuse. Voglio Alexia lo capisci?! E non tornerà mai da me. Vaffanculo!”
“Ci parlo io con Alexia. Tornerà da te, te lo prometto”
“Devi parlare prima con Alexandra, mi ha picchiato a causa tua e non credere che non abbia fatto male. Scusati con lei, hai mentito a tutti come sempre. Ma lei non se lo merita, ci tiene veramente a te.
Sento che compone un numero sul cellulare e, sedendosi sul divano, attiva il vivavoce.
“La sto chiamando. Ora sentirai anche tu cos’avrà da dire”
“Brian? Hey, come stai?” la sua voce allegra e calorosa suona così distante attraverso il microfono del cellulare di Gates.
“Alex, devo parlarti. E so che ti arrabbierai ma per favore, ascoltami”
“Hai fatto una delle tue solite stupidaggini? Ma tranquillo ormai ci sono abituata! Comunque volevo parlarti della festa”
“No Alex, ascoltami. Quello che è successo tra Johnny e Lexi è tutta colpa mia. Lui non ha fatto nulla, Lacey è venuta a letto con me. Ti prego perdonami, scusa se ti ho mentito”
Alex non risponde, posso immaginare come si senta.
“Alex? Pronto? Cazzo! Ha riattaccato!” urla sconvolto.
“Devo provare a richiamarla. Non posso perderla per una cosa simile”
“Brian. Te lo meriti, non puoi sempre aspettarti che tutti ti comprendano e ti perdonino, ad ogni cosa c’è un limite” rispondo calmo mentre lui continua a trafficare con il cellulare. Finalmente dopo alcuni tentativi Alex risponde al cellulare.
“Hai finito di chiamarmi?! Guarda che torno in California solo per ficcarti il cellulare nell’unico posto rimasto vergine del tuo fottuto corpo!” urla come se volesse ammazzarlo.
“Alex per favore ascoltami”
“No, ascoltami tu. Ho rovinato i rapporti con Johnny a causa tua, mia sorella è distrutta a causa tua, tutti i tuoi amici hanno sempre dovuto rimetterci a causa tua. Brian devi finirla”
“Alex, lo so. Scusami, ti prego” la implora con le lacrime agli occhi. È una delle poche volte che lo vedo soffrire cosi' ma non riesco a provare compassione, non provo proprio nulla.
“Torna a scopare con le tue amichette. E per la cronaca, non azzardarti a far parola con nessuno di quello che è successo alla festa o giuro che ti castro! Vaffanculo” dice, concludendo la chiamata.
Brian lancia il telefono a terra e con la testa tra le mani comincia a piangere, per quanto voglia odiarlo non ci riesco, è mio amico e ha bisogno di aiuto. E io di risposte.
“Brian. Adesso calmati, sul serio come ti aspettavi che finisse? Hai mentito a tutti e hai rovinato delle amicizie e delle relazioni per una stupida scopata con una ragazza qualunque”
“Lo so, lo so Johnny. Mi sento uno schifo” risponde con la voce strozzata dal pianto.
“Alex ci tiene veramente a te, vedrai che prima o poi chiarirete. Anche se non te lo meriti, lei non è capace di starti lontano”
“Ma dovrebbe. Io non sono quello di cui ha bisogno, la faccio solo soffrire”
“Come la sera della festa?” domando con la speranza che si decida a parlare.
“Johnny. Promettimi che non ne farai parola con nessuno”
“Sai che su di me puoi contare, purtroppo”
“Dopo che te ne sei andato in bagno, l’ho portata in camera e siccome ero ubriaco l’ho spinta dentro, chiudendo la porta”
“Brian che cazzo hai fatto?!”
“Poi la ho presa per i fianchi e l’ho fatta appoggiare al muro e ho cominciato a baciarle il collo”
“Brian dimmi che non è successo quello che penso”
“Io non riuscivo a controllarmi, con lei non riesco proprio. Però mi ha allontanato e se n’è tornata in sala. Non è successo altro, fortunatamente lei non era così
ubriaca”

Senza nemmeno pensarci, gli tiro un pugno in pieno viso e lui lo incassa senza dire nulla.
“Ma tu sai solo rovinare le relazioni?!” gli urlo mentre lui si asciuga le lacrime.
“Matt non deve saperlo. L’ho forzata io a farlo, lei non voleva”
“Le cose si fanno in due Brian! Comunque no, non dirò nulla a Matt. In fondo non è successo niente e non ho intenzione di portare alla rovina una storia come la loro, non potrei sopportare di vederli fare la stessa fine mia e di Alexia”
“Tutto sempre e solo per colpa mia”
“Quando lo capirai che stai rovinando te stesso Brian?!”
“Probabilmente mai”
Mi alzo e mi dirigo verso l’uscita, varco la soglia di casa e, senza girarmi, gli sbatto la porta in faccia. In questo momento vorrei solamente ammazzarlo, preferisco starmene per i fatti miei ed evitare ulteriori litigi.

Alexia’s pov

Le nostre vecchie abitudini cominciano a farsi risentire, infatti, come avremmo fatto 365 giorni fa in un tipico sabato pomeriggio, io e Alex siamo concentrate nell’ennesima partita a guitar hero della giornata. E presto, la sottoscritta incasserà l’ennesima sconfitta.
“Ah, sì cazzo! Kiss my ass” mi urla esultando felice con ancora la chitarra in grembo.
Mi accascio sul divano, pronta a ribattere quando un suono un po’ troppo familiare mi interrompe.
Time is going by, so much faster than I” sento le prime note di una canzone dei Nickleback provenire dal cellulare di mia sorella. Qualcuno non resiste a starle lontano o sbaglio?
“Brian? Hey, come stai?” sento la voce di Alexandra farsi più tenera.
“Ah, dovevo immaginarlo!” dico sarcasticamente mentre lei lascia il soggiorno per andare a coricarsi in camera.
Passano dieci minuti prima che si decida a venire fuori dalla nostra stanza alquanto irritata.
“Ehm..è successo qualcosa?” le chiedo supponendo che Brian abbia combinato l’ennesima delle sue innumerevoli cazzate.
“Sì.. Brian non ha perso occasione per dimostrarsi un perfetto coglione” mi risponde rifiutando per la terza volta una chiamata che suppongo sia di Gates, appunto.
Time is going by..” di nuovo quella fastidiosa suoneria.
Mi volto verso Alexandra che è intenta a giocare con le frange di un cuscino.
“Hai intenzione di rispondere?”
“Sì, se non lo faccio temo che continuerà a chiamarmi per tutto il resto del nostro soggiorno qui” mi dice, prima di sfiorare il suo touch screen e portarsi il cellulare vicino all’orecchio.
Mi alzo per lasciare loro un po’ di privacy e mi corico in cucina con l’intenzione di divorarmi una scatoletta di gelato alla vaniglia.
Il gelato mi stimola solamente a riflettere, e riflettere non è di certo ciò di cui ho bisogno dopo aver subito un tradimento dall’unico ragazzo che abbia mai amato veramente in tutta la mia vita. Metto via il gelato e inizio a giocare a flappy bird quando qualcuno interrompe la mia partita.
“Brian stavo battendo il record su flappy bird, spero per te che sia importante o ti raggiungo a nuoto solamente per sfigurarti quel viso che tanto adori” gli dico scherzando.
“È più che importante Lexi. Si tratta di Johnny”
“Brian, capisco perfettamente che tu sia suo amico e non voglia vederlo giù di morale ma l’ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento sono delle scuse che non stanno né in cielo né in terra” gli dico cercando di fargli pena.
“Sono stato io a fare sesso con Lacey cazzo!” mi risponde frustrato.
“È ammirevole il fatto che cerchi di difendere il tuo amico ma mi dispiace tantissimo, non ti credo. E poi, tu non faresti mai sesso con Lacey. Cioè l’hai vista? Penso tu preferisca un‘altro genere di donna” gli rispondo cercando di sdrammatizzare il discorso.
“Hai ragione, ma sai come sono fatto! E adesso, se tu non vuoi credermi, almeno fammi parlare con tua sorella!” mi urla dall’altro capo del telefono facendomi sentire in colpa.
“Brian, lasciala in pace. Non merita di soffrire per colpa di uno come te” gli dico alludendo a quanto sia stronzo e poco sentimentale.
“Ti supplico!”
“Assolutamente no, non se ne parla. Piantala di fare il cane bastonato!”
“Senti Lexi, sono fin troppo lontano dalla persona che amo più di me stesso, almeno lascia che le parli!”
“Oh cazzo!” urlo, lasciandomi cadere sulla sedia.
Alexandra fa capolino dalla porta con una faccia a dir poco sconvolta e mi domanda cosa sia successo. Forse ho urlato un po’ troppo forte.
“Ti richiamo appena posso” dico prima di riattaccare.
Lei si siede su una sedia di fronte a me e, un po’ più tranquilla, mi chiede “Chi era? Qual è la grande notizia?”
“Era..ehm..Zacky. Mi ha detto che..ehm..probabilmente Pinkly avrà sei cuccioli” le dico liberando un sospiro di sollievo appena la vedo applaudire eccitata.
Quella è stata l’ultima volta che ci siamo rivolte la parola prima di coricarci sotto le coperte e abbandonarci ad un sonno risanatore. Sono in dormiveglia da circa cinque minuti se non erro, quando il mio cellulare sprigiona una luce che illumina tutta la stanza, svegliandomi. Guardo il display nel tentativo di capire a chi staccare la testa e vedo un messaggio, di Brian.
Non dirle niente, ti scongiuro.
Prendo il mio lumia tra le mani e lo fisso per un po’ prima di riuscire ad abituarmi alla sua luce accecante e scrivere un messaggio di risposta.
Se mi scrivi un’altra volta alle quattro di mattina ti stacco un orecchio a morsi. Comunque non preoccuparti, Alexandra crede che Pinkly sia incinta.


Hello! Eccoci tornate dopo due settimane di assenza! Scusateci tanto c.c Allora avremmo una domandina per voi e speriamo che qualche buon'anima ci risponda: vi piacerebbe se pubblicassimo un capitolo ogni tre-quattro giorni o e' meglio se continuiamo a pubblicarne uno a settimana? Perche' a noi sembra pochetto uno alla settimana e.e Quindi per favore fateci sapere cosa ne pensate, vi vogliamo tanto bene. A presto :3 Ah comunque lo sappiamo che probabilmente odierete Brian ma poi lo amerete fidatevi, e' un cucciolo :3
 

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Capitolo 22
*** Sex, drugs and Rock n' Roll ***


Cap. 21: “Sex, drugs and rock n’ roll” 

 
Matt’s pov 
Mi sveglio quando ormai il sole sta tramontando e controllando la sveglia noto come si siano già fatte le otto di sera. Da quando Alexandra è partita non faccio altro che passare notti insonni per la paura di perderla, per la paura che possa trovare qualcuno migliore di me in Italia. Questa distanza mi sta 
uccidendo. Mi siedo sul letto e compongo il numero di Brian. 
“Gates scusa se non ti ho risposto ma mi ero addormentato” 
“Shadz ma che fai la notte? Ormai è quasi una settimana che vai avanti così!” 
“Sì lo so ma da quando Alex è in Italia non riesco a prendere sonno” 
“Ah..comunque stasera andiamo alla festa sulla spiaggia?” 
“Non ho troppa voglia di uscire di casa ma se insisti..a che ora sarebbe?” 
“Eh sarebbe alle dieci! Hai due ore per prepararti, ti passo a prendere alle dieci meno venti ok?” faccio un respiro profondo e cerco di decidermi sul da farsi. 
“Va bene. A dopo” rispondo mentre concludo la chiamata e mi vesto. 
Dopo poco sento il mio cellulare squillare nuovamente e con mia sorpresa vedo che il numero è quello di Alex. 
“Hey, come stai amore?” 
“Ma buonasera dormiglione! Devo ammettere che questo soggiorno in Italia non è stato poi così traumatico anzi! Stasera andiamo ad una festa con dei nostri vecchi amici in un locale a Firenze! Lì tutto bene?” quanto mi è mancato sentire la sua voce, sono così felice che potrei mettermi a saltare per tutta 
la stanza. 
“Insomma, mi manchi tantissimo. Senza di voi non c’è divertimento! Anche Brian ha detto che gli mancate, ti rendi conto?” 
“Che farete di bello stasera?” mi chiede ignorando palesemente il mio 
riferimento a Gates. 
“Andiamo ad una festa sulla spiaggia. Brian ci tiene molto ad andarci, conosci bene la sua innata passione per alcool, fumo e ragazze in bikini” 
“Sì so com’è fatto il tuo migliore amico, Matthew” brutto segno, mi chiama così solamente quando la faccio innervosire. 
“Alex c’è qualcosa che devi dirmi?” 
“No tranquillo. Adesso vado perché sono molto stanca..sai qui sono le cinque del mattino, ti amo!” 
“Ti amo anch’io” le dico con tono un po’ amareggiato. 
Ripongo il telefono sul comodino di fianco al mio letto e cerco di decidere cosa mettermi. 
Non sono mai stato bravo a scegliere capi d’abbigliamento, di solito c’era sempre Alex a consigliarmi. Odio questa situazione, non averla qui mi fa andare 
in bestia. Alla fine opto per un bermuda in jeans con una canottiera molto stretta che 
lascia intravedere i miei muscoli scolpiti, ovvero una delle poche cose di me stesso di cui posso andare fiero. Cerco i miei occhiali da sole a goccia e, dopo 
averli indossati, mi dirigo in cucina per prepararmi uno spuntino ma suonano 
alla porta. 
“Cazzo Gates che ci fai già qui?” gli domando un po’ scocciato. 
“Mi annoiavo a casa e poi volevo chiederti un parere” 
“Dimmi tutto” 
“Cosa ne pensi di Michelle?” in un primo momento mi scappa una risatina che 
cerco di contenere afferrando la prima bottiglietta d’acqua sul piano da 
cucina. 
“Ah..dunque, Michelle. Scusa ma è lei la ragazza di cui sei innamorato?” 
“No! Ma quella ragazza mi odia dunque cose mi impedisce di divertirmi un po'? E magari avere una relazione” 
“Brian tu hai bisogno di fare sesso non è vero? Insomma, con Michelle non puoi avere una relazione! Non è Val, è completamente diversa” 
“Sì ma visto che sono gemelle magari qualcosa in comune lo hanno, no?” 
“Sì, il cognome!” gli rispondo cercando di sdrammatizzare. 
“Comunque Bri, fai come vuoi. Ma non aspettarti che io venga al vostro 
matrimonio hahaha” concludo mentre lo spintono amichevolmente. 
“Stai tranquillo ho accantonato l’idea del matrimonio da un bel po’!” 
Finiamo di prepararci nel giro di una mezz’oretta e, quando arriviamo alla festa, veniamo assaliti da un’orda di adolescenti tutti tirati a lucido nei loro 
costumini firmati e i loro bikini striminziti che mi fanno venire ancora più voglia di tornare a casa. 
Come non detto, non più di qualche secondo dopo ci si avvicinano due ragazze, 
due ragazze che conosciamo molto bene. 
“Hey, anche voi sulla spiaggia?” domanda Michelle squadrandoci da testa a 
piedi. 
“Finché ci sono donne ed alcool noi ci siamo!” risponde Gates già eccitato solamente all’idea di avere una qualunque donna con cui passare la notte. 
“Parla per te Haner, io la mia donna ce l’ho già” 
“Michelle mi ha detto che è quasi un anno che hai sei fidanzato, sono contenta per voi Matt!” 
Risponde Val sorridendo. È una bravissima ragazza e questo ha fatto sì che il 
nostro rapporto d’amicizia non venisse rovinato dopo la fine della nostra relazione. 
“Grazi mille Val” dopo averle salutate mi dirigo con Jimmy verso l’oceano dove decidiamo di farci un bagno notturno ma sento una voce chiamarmi “Hey Matt, adesso anche io ho una ragazza. Stanotte mi diverto!” mi urla un Gates sotto l'effetto di una qualche sostanza stupefacente, abbracciato ad una Michelle altrettanto fuori di testa. Sorrido in risposta e, togliendomi la maglietta e i pantaloni, mi tuffo nell’oceano californiano. 
 
Johnny’s pov 
Sono le dieci e un quarto quando spengo il motore e accosto in uno dei tanti parcheggi del chiosco che sta in riva al mare. Sono sicuro che questa festa mi aiuterà a dimenticare Alexia, insomma, non c’è rimedio migliore ad un cuore spezzato di alcolici, ragazze strette in bikini alquanto succinti e un po’ di sano rock n’ roll. Faccio cenno a Jimmy di seguirmi e, assieme, ci dirigiamo verso un tavolino ornato da innumerevoli bicchierini di plastica, la maggior parte ormai vuoti. 
Miracolosamente ne scorgo uno ancora pieno così, senza indugio, me ne approprio e mi dirigo verso Brian. 
“Hey Gates, hai chiarito con Alex?” gli chiedo afferrando un altro bicchierino simile a quello precedente, non appena lo vedo. 
“No, ma ho trovato qualcun’altra disposta ad assecondarmi” mi dice eccessivamente su di giri. 
“Chi, Michelle?” gli dico scherzando finendo l’ultima goccia del mio secondo drink e provvedendo subito ad averne un altro. 
“Sì amico, e scommetto che non dormiremo stanotte” dice tirandomi una gomitata. 
“Scommetto che non te la porteresti a letto nemmeno se ti offrissi di pagarla” gli dico ridendo sotto l’effetto dell’ennesimo bicchierino di non so quale liquido. 
“Quella lì mi sposerebbe in questo istante se potesse. Credimi” annuncia ridendo. 
“Scommetto che riuscirei a portarmi una ragazza a letto prima ancora che tu le sfiori le labbra” 
“Scommettiamo. Chi perde paga dieci birre all’altro” mi risponde alitandomi in faccia. 
Gli stringo la mano mormorando un ‘affare fatto’ e lo abbandono alla ricerca di una ragazza che faccia al caso mio. All’improvviso mi si accende la lampadina e mi guardo intorno alla ricerca della donna a cui sto pensando. 
“Hey Lacey, come va?” le domando sorridendo. 
“Non mi lamento, tu? Risolto con Alexia?” mi domanda giocando con le frange del suo costume da bagno verde limone. 
Faccio spallucce e mi preparo a dire la più grande bugia della mia vita. 
“No, ma non mi interessa più di tanto. Sai, dal momento che ti ho rivista non esisteva più alcuna Alexia e, soprattutto, alcuna relazione tra me e lei. Tu 
sei stata il mio primo amore e i primi amori non si dimenticano mai..” le dico spostandole una ciocca di capelli dal viso e, di conseguenza, accarezzandole la 
guancia. 
Lei si mette a ridere vittima del suo decisamente elevato tasso alcolico e poggiando le sue mani sulle mie spalle, mi bacia. Quindi, le afferro un polso e 
la trascino in acqua. Fa molto freddo ma non è che mi interessi più di tanto. 
“Ci hai messo poco a rimpiazzare quella nullità Johnny, devo piacerti proprio” mi dice raggiungendomi faticosamente in un punto dove l’acqua mi sfiora le 
spalle. 
“Non ci vuole tanto a rimpiazzare una come lei e poi..tu sei speciale, ne abbiamo passate tante assieme” le rispondo secco cercando di evitare di pensare 
a ciò che dico. 
Appena mi raggiunge mi cinge le braccia al collo così la sistemo a cavalcioni sul mio busto e inizio a baciarla cercando di sembrare il più passionale 
possibile. Preso dall’enfasi del momento e dal desiderio di scolarmi dieci litri di birra senza sborsare un soldo, le slaccio il fiocco del reggiseno 
lanciandolo in un punto indefinito verso la riva e riprendo a baciarla, immergendo una mano tra i suoi capelli ramati. 
Per un po’ di tempo perdo il controllo delle mie azioni e rendo felice quella ragazza che forse un tempo era molto per me, ma che ora trovo insignificante. 
Una volta uscito da quell’oceano, recupero i miei bermuda e la mia t-shirt, per poi andare a cercare Brian. 
“Hey Matt, hai visto Brian?” domando speranzoso al mio amico. 
“No mi dispiace..Ma che genere di gioco state facendo voi due?” mi domanda con un tono che mi porta indietro nel tempo, alle giornate in cui subivo le 
ramanzine di mio padre.
“Nessun gioco” rispondo maliziosamente notando Lacey farsi strada tra la folla per raggiungerci. 
“Vero amore?” domando schifato da me stesso e da ciò che ho appena fatto.
 
Brian’s pov 
Non appena vedo Johnny e Lacey dirigersi verso l’oceano nero, prendo Michelle e, senza pensare troppo a quello che sto facendo, la conduco da un ragazzo di nome Joshua che se ne sta fermo in un angolo. 
“Hey Josh, hai qualcosa per noi?” gli dico complice. 
“Ma certo amico mio!” esulta porgendomi una bustina con dentro quelle che devono essere pasticche di LSD. 
Gli allungo dei dollari e, con un cenno del capo, lo ringrazio. Poi apro la busta e afferrando un bicchiere pieno di vodka ingoio una delle pasticche, porgendone poi una a Michelle. 
“Brian sei pazzo? Hai già preso prima quella roba. No, io non tocco quelle cose” 
“Meglio, ne avrò di più per me. Forza, seguimi”
Corro verso il parcheggio dove ho lasciato la macchina e la faccio sedere sul sedile posteriore. Mi avvicino e comincio a baciarla, un po’ disgustato dall’ odore di sambuca del suo alito. Lei si distende sui sedili e così appoggio il mio corpo sopra il suo, molto lentamente e cercando di sorreggermi sulle braccia che ormai cominciano ad essere instabili a causa dell'effetto dell'LSD.
Le tolgo violentemente il costume e lo lancio nei sedili anteriori, deciso a sfogare la mia voglia di sesso il più presto possibile. 
“Brian, calmati. Non c’è divertimento così no?” mi dice con il fiato corto ma non la ascolto. 
Mi slaccio i pantaloni e,non curante, appago il mio desiderio in modo meccanico e privo di ogni sentimento. Forse aiutata dalla troppa erba fumata in 
precedenza sulla spiaggia, Michelle comincia ad urlare di piacere provocandomi però un forte fastidio alle tempie. Mi scosto velocemente da lei dopo poco 
tempo e getto la testa all’indietro, sedendomi sul sedile. La mia vista si  e a malapena riesco a distinguere ciò che mi dice la ragazza seduta in parte a me. 
“Mich, usciamo da qui per favore. Ho bisogno d’aria” le dico cercando di essere il più calmo e gentile possibile. 
“Ok tesoro” mi risponde cercando di usare un tono sensuale, baciandomi il collo. Dopo essersi rimessa il suo costume, mi apre la portiera e mi aiuta ad 
alzarmi. Ci incamminiamo verso la spiaggia barcollando e raggiungiamo quelli che sembrano essere Johnny, Lacey e Matt. “Bri che cazzo hai? Sembri uno 
zombie!” mi chiede il mio migliore amico con una faccia sconvolta. 
“Niente, ho solo bisogno di bere qualcosa. Johnny le birre te le paghi da solo” rispondo secco avventando una lattina di birra fredda che mi aiuta a rimanere quanto più lucido possibile. 
“Ottimo amico. Alla salute” dice ridacchiando e afferrando a sua volta una birra. 
“Ragazzi io vado a prendere le tende!” urla Jimmy che non si regge nemmeno in piedi.
“Se ci arrivi alle tende!” prorompe Michelle scoppiando in una risata fastidiosa. 
Sento le gambe cedermi così cerco di appoggiarmi al tavolo delle bevande ma scopro solamente dopo essere caduto per terra che era a quattro metri di distanza da me. 
“Brian vado a prenderti una sedia che dici? E smettila con quelle merde per favore” mi rimprovera Matt, sottraendomi la busta con le pasticche e gettandola 
in un cestino. 
Quando mi porta la sedia, sono disteso sulla sabbia e cerco di assaporarmi quanta più aria possibile, infatti la testa ha cominciato a girarmi e sto sudando freddo. 
Un viso si avvicina a me ed una massa di capelli rossi mi sfiora la guancia, risvegliandomi dal mio stato di ebbrezza. 
“A-alex?” è l’unica cosa che riesco a dire con un filo di voce prima di strofinarmi gli occhi e scoprire, con stupore, che Alex non è altro che Matt che cerca di asciugarmi il viso dal sudore. “Brian riprenditi cazzo!” mi dice tirandomi un leggero schiaffo in volto. 
“Devo alzarmi” biascico mentre porgo una mano in cerca d’aiuto. 
Non appena mi alzo, riesco a distinguere, questa volta nitidamente, Alex che mi saluta con la mano e mi invita a seguirla. È sempre così bella. Cerco di correrle incontro, facendomi spazio tra gli adolescenti finché non supero completamente la folla e mi ritrovo da solo con lei. 
“Alex, mi dispiace. Non volevo farti questo, io..io ti amo” dico timidamente mentre vedo svanire a poco a poco la sua immagine nel buio della notte e mi 
accorgo solamente ora di quanto io sia stato stupido ad immaginarmi tutto questo. Mi accascio al suolo e, con la testa appoggiata alle ginocchia, chiudo gli occhi sperando di dimenticare tutto. 
“Brian! Brian!” sento qualcuno chiamarmi da lontano mentre alcuni passi si fanno sempre più vicini e una figura mi si accovaccia di fronte prendendomi il volto 
tra le mani. “Che cazzo hai detto? Hai chiamato Alex? Lei non è qui Brian” la voce di Matt mi permette di attivare quei pochi neuroni che mi sono rimasti in testa e realizzo quanto sia stato idiota tutto questo. Coglione Gates, tu e la tua fottuta droga. 



Buonasera popolo! :) eccoci di nuovo con un altro capitolo fresco fresco (come il clima qui in Friuli, ci stanno 15 gradi). Speriamo di avervi incuriosito ancora di piu' con questo capitolo un po' diverso :3
Ci siamo sempre chieste: chi sono le vostre coppie preferite della storia? C
hi preferite per la nostra piccola Alex? Chi vi piacerebbe vedere assieme?
Fatecelo sapere nelle recensioni *vi fissiamo con sguardo complice*
Alla prossima tesorini *-*

 

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Capitolo 23
*** Coming home ***


Cap. 22: “Coming home”


Alexia’s pov
“Vi ringraziamo per aver scelto Adria Airway. Speriamo il viaggio sia stato di vostro gradimento e che non ci siano stati inconvenienti. Vi ricordiamo di tenere le cinture allacciate fino al termine dell’atterraggio. Grazie e arrivederci” una voce metallica giunge alle mie povere orecchie e mi risveglia dal sonno che mi avvolgeva sin dalla partenza.
Mi sistemo sul sedile e scuoto violentemente le spalle della mia compagna di viaggio, nonché sorella e migliore amica.
“Siamo tornate, cavolo ci credi? Siamo di nuovo a casa!” le urlo felice cercando di non farmi notare troppo dal resto dei passeggeri.
“Cazzo sì!” ricambia il mio entusiasmo con un abbraccio.
“Vi preghiamo ora di abbandonare i vostri sedili e seguire le indicazioni che vi verranno dettate dalle hostess. Grazie ancora per aver scelto la nostra compagnia”
Appena sento i ricevitori farsi risentire scatto in piedi e, dopo aver recuperato la valigia, mi dirigo eccitata verso un'hostess intenta a calmare un bambino capriccioso.
Una volta scese dall’aereo, ci dirigiamo verso l’aeroporto. Non appena scorgo Matt a braccia aperte intento a cercare lo sguardo di Alex, noto la folla dietro di lui. Ci sono tutti, anche qualcuno di troppo direi.
Noto Jimmy e Leana che si tengono per mano, Zacky e Meaghan che muovono la mano verso di noi per attirare la nostra attenzione, Brian e Michelle
sorridenti che spaesati si guardano intorno alla ricerca di me e Alex, e, infine, Johnny e Lacey che abbracciati conversano allegramente. Meno male che doveva esserci stato Gates a letto con quella sgualdrina  che, anche se non conosco molto bene, già non sopporto!
Tiro una gomitata a Alex e le indico con un dito Matt. Lei gli corre incontro e si lascia avvolgere dalle sue braccia muscolose, scomparendo dalla mia vista.
Tutti i miei amici sono fidanzati - penso rattristata  - e poi ci sono io: single e disperata. Al diavolo l'amore e le sue conseguenze!
Caccio velocemente questi pensieri da ragazza suicida senza un posto nel mondo e mi dirigo verso gli Avenged Sevenfold e le loro fidanzate.
Saluto tutti consegnando i rispettivi regali e souvenir dall'Italia, che Alex non ha nemmeno avuto la gentilezza di incartare. Per mia fortuna o sfortuna (non saprei dirlo) un regalo è anche per Jonathan e io sono costretta a parlargli.
“Alex non ha avuto tempo e voglia di incartarli, sai com'è fatta.. perdonala” gli dico sfoggiando un sorriso forzato.
Dopo vari saluti generali, mi dirigo verso Brian, al quale non ho prestato molta attenzione in precedenza.
“Hey, Michelle, giusto? Ti dispiace se ti rubo il moroso per due minuti?” le dico sorridendo. Allora è vero che assomiglia ad un cavallo, penso soffocando una risata.
“Vedo che le voci girano in fretta tra di voi..comunque certo, fai pure” ribatte lei guardandosi le unghie finte di colore arancione carota.
Afferro un braccio tatuato di quel ragazzo che è il doppio di me e lo trascino dietro un cactus per poi tirargli un pugno sullo zigomo destro.
“Che cazzo ci fai con la finta bionda cretino?” gli domando fiera di vederlo massaggiarsi la guancia.
No, non ho niente contro Michelle, anzi penso sia una ragazza simpatica e molto bella, anche se mi ricorda vagamente un pony.
“È la mia ragazza e ti sarei grato se non la offendessi Lexi” mi risponde acido.
“Bel tentativo di far ingelosire Alex, ma non attacca con lei..Meglio se ti cerchi qualcuna di più attraente della DiBenedetto” taglio corto io ridacchiando.
Ebbene si, mia sorella sarebbe gelosa solamente se si trattasse di una come Cristina Aguilera..
“Ti voglio bene anch’io” mi comunica tra una risata e l’altra.
“Non ci speravo”
Quindi smettiamo di importunare quel povero cactus con le nostre conversazioni e torniamo dalla mandria di folli che abbiamo lasciato poco fa.
Appena sono abbastanza vicina, noto lo sguardo di Johnny cercare il mio e, quindi, lo vedo avvicinarsi.
“Io e te dobbiamo parlare” mi dice semplicemente senza lasciare trasparire alcun sentimento particolare.
Fai un bel respiro Lexi, come quando ti prelevano il sangue. Insomma, è solo un ragazzo.. un ragazzo con cui hai avuto una relazione, ma resta sempre un ragazzo..
“Sì, hai perfettamente ragione. Dove sono finite le buone maniere? Non mi presenti la tua nuova ragazza?” gli domando con non so quale coraggio cercando di sembrare il più a mio agio possibile.
Speriamo vada tutto per il verso giusto..

Matt’s pov
Appena la vedo arrivare dall’aeroporto sento il cuore battermi forte nel petto e un sorriso sincero compare spontaneamente sul mio viso. La accolgo a braccia aperte e, non appena mi corre incontro, la stringo forte a me, non la lascerò più andare senza di me dall’altro capo del mondo. “Bentornata piccola” le dico quando solleva la sua testa che fa capolino tra le mie braccia grosse. “Mi sei mancato tantissimo. Oh dio, sento che piangerò se non mi baci, stronzo” mi dice rubandomi un bacio passionale come solo lei è capace di fare.
“Tu non te ne andrai mai più senza di me, capito?” le dico passando una mano tra i suoi morbidi capelli rossi. Risponde sorridendo e ci dirigiamo con gli altri verso le auto, abbiamo deciso di portarle ad un concerto in zona stasera per festeggiare il loro ritorno.
Non appena mettiamo piede in casa, queste due pazze sorelle italiane corrono al primo piano a gettare le valigie nel primo posto possibile e cominciano a svuotarle del loro contenuto.
“Matt! Vieni qui non so cosa mettermi!” sento la sua voce provenire dalla porta semiaperta della sua stanza, così entro e la vedo stretta in delle mutandine in pizzo super sexy che le mettono in evidenza quel perfetto fondoschiena che ha.
“Sai potresti anche venire così, non credo dispiacerebbe a nessuno” le dico ed in risposta mi tira il vestito che si era poggiata al petto addosso.
“Dai scherzo, vieni qui” la attiro a me prendendole la mano e, passandole una mano lungo la schiena, sento il suo corpo irrigidirsi leggermente.
“Mi è decisamente mancato sentire le tue mani sulla mia pelle” sussurra al mio orecchio con un tono suadente che mi fa impazzire. È da tanto che non stiamo soli noi due e francamente non vedevo l’ora che arrivasse questo momento. Le circondo la vita con un braccio, spingendo il suo corpo contro il mio mentre lei mi prende il viso tra le mani e comincia a baciarmi. Capisco dal diverso
modo in cui mi bacia quali siano le se intenzioni e, in questo momento, sono proprio le mie stesse. Mi salta in grembo e la sistemo a cavalcioni sul mio bacino, sorreggendola afferrando le sue natiche semi nude.
“Matt cazzo, non ce la facevo più senza di te” annuncia continuando a strapparmi baci passionali. La porto sul letto e mi ci distendo lasciando che sia lei ad avere l’iniziativa.
Sdraia lentamente il suo corpo sul mio e comincia a lasciarmi baci e piccoli morsi sul collo per poi sbottonarmi la camicia e proseguire a baciarmi il petto tatuato.
“Siamo un po’ troppo vestiti mi sa Shadz” mi rimprovera sbottonandomi i bermuda che prontamente mi sfilo e lascio cadere vicino al letto. Distende il suo corpo sul mio nuovamente cominciando a muoversi sinuosamente e stuzzicandomi come solo lei è capace di fare. Sento la sua mano farsi spazio tra i miei boxer quando qualcuno bussa alla porta così la ritrae subito.
“Ma che cazzo? Ragazzi, chiudetevi la porta almeno!” ride Zacky chiudendo la porta e andandosene.
“Dov’eravamo rimasti?” le domando in tono malizioso incitandola a proseguire.
Lei subito ricambia la mia provocazione con un sorriso a dir poco mozzafiato e mi sfila i boxer, per poi cominciare a muovere lentamente la sua mano verticalmente sulla mia erezione.
Dopo poco le afferro un braccio e la porto sotto di me mentre le lascio baci sul ventre vicino al suo piercing. Continuo a baciarla fino all’inguine e le sfilo le mutandine con i miei denti, facendomi desiderare ancora di più. Lei mi afferra i capelli e mi costringe a guardarla.
“Matt cazzo. Basta, mi stai torturando” mi dice con il fiato in gola. Così scivolo dentro di lei lentamente, cominciando a muovermi con calma per farla attendere ancora un po’. Avvicino il mio volto al suo e sento il suo respiro profondo sul mio collo. La sensazione che mi provoca è a dir poco sensazionale, adoro fare l'amore con lei. Comincio ad aumentare le spinte e, non molto tempo dopo, raggiungo l’apice del piacere, seguito da Alexandra che, con un gemito molto forte e strozzato, si accascia sul letto di fianco a me non appena la libero dalla mia presa.
“Dio quanto mi sei mancata. Stavo impazzendo senza di te” le dico passandole una mano sulla fronte rigata da alcune gocce di sudore.
“Beh Shadz a dirla tutta a me mancava il sesso con te” mi dice ironicamente.
Si alza e prende un altro completo dal suo comodino e un vestito succinto molto attillato che come sempre lascia ben poco all’immaginazione. La mia piccola figona planetaria.
“Vado a farmi una doccia veloce così poi mi preparo. Tu vieni via così o vai a casa?”
“Dovrei andare a casa. Vi passo a prendere alle nove ok?”
“Perfetto a dopo” mi dice lasciandomi un leggero bacio per poi chiudersi nel suo bagno privato.
Scendo al primo piano e noto Lexi seduta su uno dei divani che guarda fuori dalla finestra con aria malinconica.
“Lexi, che succede?” le domando mentre lei mi guarda con quegli occhi azzurro spento.
“Johnny..ha fatto presto a dimenticarsi di me”
“Io sul serio non so cosa gli sia preso. È un ragazzo dolce e premuroso, non farebbe del male ad una mosca. Non riesco proprio a capire perché ti abbia fatto questo, mi dispiace molto”
“Anche a me, soprattutto perché credevo che fosse lui l’amore della mia vita”
“Lo è. Fidati lui non prova nulla per Lacey, l’ha usata solo come sfogo. L’amore vero esiste e lo si prova per una sola persona ed è sempre ricambiato”
“A questo proposito Matt..tu pensi di essere l’unico ad essere innamorato di Alex?”
“Cosa stai insinuando?” le chiedo curioso e stupito.
“Ah niente..solo curiosità”
La questione mi lascia un po’ confuso ma sono costretto a concludere la conversazione e a dirigermi verso casa per prepararmi. Mi chiedo solo che cosa volesse intendere Lexi con quella frase.

Alexandra’s pov
Mi chiudo nel box doccia e mi fiondo sotto il getto fresco d’acqua che riesce ad alleviare un po’ della stanchezza e dello scombussolamento provocati dal jet lag. Non appena esco dalla doccia, mi affaccio alla finestra per assaporare un po’ quell’aria salmastra e marina che tanto mi è mancata in queste due settimane lontana da quella che sono felice di chiamare casa, l’unica e la sola.
Mi vesto velocemente e mi stiro i capelli in dieci minuti, non voglio perdermi un solo momento di questa giornata fantastica. Mi trucco alla svelta passando una linea di eyeliner nero a contornare i miei occhi e una lieve mano di mascara per allungare le ciglia, il tutto completato da un rosetto molto appariscente.
Esco in fretta dalla mia stanza e mi fiondo al pianoterra dove mia sorella sta seduta ad osservare il paesaggio fuori da casa nostra.
“Hey tu! Alzati che stasera ci divertiamo, non puoi permettere ad un cretino del genere di rovinarti l’adolescenza. Il mare è pieno di pesci e Huntington Beach è una delle zone migliori per andare a pesca!” le dico cercando di tirarle un po’ su il morale. Lei si gira e sfoggiando un sorriso abbastanza forzato ribatte “Non mi rovinerò la vita a causa sua però sono delusa da tutto, dall’amore..perché nessuno può innamorarsi di me?”
Mi avvicino e le passo una mano tra i capelli biondo dorati “Sei troppo perfetta per la maggior parte di tutti questi ragazzacci californiani. Ricordati che dai peggiori errori nascono le cose migliori, un giorno arriverà l’amore. Guarda me, ho trovato una persona fantastica che mi ama, io ti rendi conto? Nessun altro si innamorerà mai di me ma non mi importa, finché ho Matt al mio fianco non ho paura di nulla”
“Sei proprio sicura che nessun altro ti abbia mai amato Alex?” mi domanda lasciandomi un po’ sconcertata ma non facciamo in tempo a continuare la conversazione perché sentiamo un clacson suonare e subito riconosciamo l’auto di Matt.
Usciamo in fretta di casa e corriamo verso la sua auto “Oh buonasera autista. Prego ci porti al Johnny’s” gli annuncio con fare altezzoso.
“Buonasera milady, vi condurrò al più presto in quel rozzo locale pieno di ubriaconi e teste calde” ride mentre mette in moto e sfreccia lungo il viale alberato che costeggia la nostra via litorale. Una volta giunti al locale, troviamo tutti gli altri che ci aspettano fuori.
Sfilo una Marlboro dal mio pacchetto italiano e mi dirigo verso Zacky e Meaghan, per farmi prestare un accendino.
“Hey rossa, te lo presto io!” sento una voce alquanto acuta chiamarmi, così mi volto e vedo Michelle sorridente venirmi incontro con Brian al suo seguito.
“Oh grazie mille. Michelle so che non siamo mai state in buoni rapporti ma direi che forse è giunto il momento per sotterrare l’ascia di guerra no? Dopotutto ora fai parte della nostra ‘famiglia” dico sorridendole per poi lanciare un’occhiataccia a Brian che mi sta guardando.
“Ma certo. Infondo ho sempre avuto paura che potessi portarmi via Brian ma poi ho visto quanto tu e Matt siate innamorati e ho smesso di preoccuparmi” le sorrido nuovamente cercando di non mettermi a ridere. Lei gelosa di me? Ma in quale universo?
“Stai tranquilla. Brian una volta mi disse di essersi innamorato di una sola donna nella sua vita e penso proprio che quella donna sia tu, dico bene?” mi giro sorridendo con fare sarcastico verso Gates che non risponde se non inalando il fumo della sua sigaretta e fulminandomi con lo sguardo. Entriamo nel locale ma, proprio mentre sto per sedermi, Brian mi prende e mi porta fuori.
“Mi spieghi qual’è il tuo problema?!”
“Senti..ho capito che mi odi ma potresti anche evitare di urlare ai quattro venti cose private che ti ho confidato”
“Insomma Brian stavo parlando con la tua fidanzata. Non avrai mica segreti con lei
giusto? Oh aspetta un attimo, tipo quella volta che mi hai spinto contro un muro e hai cominciato a baciarmi?!”
“Alex ti sentono. Abbassa la voce”
“Cos’è adesso ti vergogni? Te l’ho già detto ma non ho problemi a ripeterlo: io non voglio più avere nulla a che fare con te. Sei un subdolo manipolatore, menefreghista egocentrico”
“Devo forse ricordarti che lì dentro c’è il tuo fidanzato nonché mio migliore amico? Comunque perfetto, abbiamo chiuso. Ora scusami ma torno dentro dalla mia ragazza”
“Dalla tua puttana volevi dire” Devo aver esagerato. Mi prende un braccio e mi porta nel vicolo vicino al bar.
“Impara a farti gli affari tuoi una volta tanto”
“Altrimenti?” gli domando guardandolo dritto in quegli occhi neri come la morte e abbozzando un sorriso sarcastico.
Il suo sguardo comincia a rilassarsi e subito mi lascia il braccio per poi tornarsene verso l’entrata del bar. Lo seguo e ci sediamo al tavolo con gli altri come se nulla fosse successo, siamo tornati ad essere gli Alexandra e Brian di sempre, quelli che si odiano e si scannerebbero per un pezzo di pane.
Emozionante.

Bene deathbats, volevamo farvi sapere che siamo prossimi ad una svolta importante per la fanfiction! Ci scusiamo per non aver pubblicato spesso recentemente ma siamo tornate con tante idee e voglia di scrivere. Ci dispiace di non pubblicare molto spesso e vi preghiamo di scusarci * fanno la faccia da cucciolo*
Ringraziamo tutti ed in particolare le piccine che ci hanno recensito :3
Ah! Adesso siamo anche su wattpad: -Giada: AlexiaTLD           
                                                                        -Giulia: TwoLittleDeathbats

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Capitolo 24
*** Broken Hearts ***


Cap. 23: “Broken hearts”

Johnny’s pov
Settembre è arrivato e questo significa una sola cosa: liceo. Mi dirigo controvoglia verso quell’edificio maledetto che mi è diventato ancora più 
ostile da quando ho realizzato che dovrò passare cinque ore al giorno in classe con la mia ex, una ex mozzafiato di cui sono ancora profondamente innamorato.
Entro in classe e mi siedo nel primo banco libero che trovo, o meglio, l’unico libero rimasto in prima fila. Maledetto me e la mia voglia di dormire la 
mattina! Manca solo Alexia all’appello e, non appena fa il suo ingresso nella stanza, due ragazzi le si avvicinano sorridenti facendo i cascamorti.
“Hey Lexi..hai passato bene l’estate?” chiede uno e l’altro si aggiunge “Sei ancora fidanzata?”
“Ragazzi ciao! Come vi siete abbronzati” dice lei passando un dito lungo il braccio scuro di uno dei due e salutandoli molto calorosamente.
“Se volete proprio saperlo il verme con cui ero fidanzata mi ha tradito con una ragazza più grande e poi ha cercato di dare la colpa ad un suo amico. Quindi che dire, sono libera eccome!” al suono di quelle parole batto un pugno sulla superficie del mio banco e, con sguardo truce, fulmino quei due che si dirigono verso i loro posti.
“Oh ciao Jonathan, proprio non ti avevo visto. Mi siederò in parte a te dato che non vedo altri posti liberi”
“Sì certo, non mi avevi visto..”
Non risponde nemmeno e comincia a sfogliare il suo quaderno degli appunti mentre il professore comincia a spiegare un nuovo argomento. Ma io mi chiedo perché debbano cominciare subito con i nuovi programmi, siamo appena rientrati dalle vacanze!
“Sai Seward ho visto cose ben più interessanti, soprattutto in camera tua” mi dice con aria disinteressata.
“Lexi ti ho già detto com’è andata veramente”
“In realtà me l’ha fatto sapere Brian e non è una fonte così attendibile. Ora scusami ma vorrei seguire la lezione” mi liquida riprendendo a seguire 
attentamente il professore.
Al suono della campanella mi dirigo fuori da scuola nel cortile e mi accendo una sigaretta, pronto ad assaporare ogni minuto di questo intervallo. Vedo passarmi davanti Alexia così la chiamo e la invito ad avvicinarsi.
“Cosa vuoi Seward?” mi domanda scocciata.
“Voglio parlarti”
“E se io non volessi ascoltare? È meglio che tieni la bocca impegnata a baciare Lacey, fai un favore a tutti”
“Cazzo Alexia smettila e ascoltami”
“Sentiamo”
“Io non ti ho tradito. Brian è andato a letto con Lacey, puoi chiederlo anche a lei! È vero, poi ci sono andato effettivamente anche io ma dopo che avevamo chiuso, non ti avrei mai tradita”
“Il fatto che tu te la sia scopata qualche settimana dopo esserci lasciati non ti rende una persona migliore. Mi fai schifo Jonathan, lasciami in pace”
“Alexia, io voglio solo che accetti le mie scuse. Non posso vivere senza di te”
“Oh invece a me pare proprio di sì sai? Hai fatto presto a dimenticarmi. Buona fortuna con la tua sgualdrina, baci baci” mi dice sorridendo sarcasticamente e dirigendosi verso un gruppo di ragazzi che la salutano abbracciandola. La gelosia mi sta corrodendo dentro ma dopotutto cosa mi aspettavo? La cazzata l’ho fatta io scegliendo di comportarmi come solitamente fa Haner e ora ne sto pagando le conseguenze. Non tornerà mia, ne ora ne mai, ho perso l’amore della mia vita e mi sento così vuoto senza di lei.
Spengo la sigaretta e torno in classe a testa bassa, sedendomi al mio posto e cominciando a scrivere su un foglio bianco tutto il mio dolore.  
But I 
left her when I found her and now I wish I’d stayed.
Cause I’m lonely and I’m 
tired I’m missing you again Once again.
Continuo a buttare giù tutto quello che 
mi passa per la mente e così il tempo passa in fretta, dopo poco sento il suono della campanella di fine giornata, dunque mi dirigo fuori da quel maledetto edificio e imbocco la strada di casa. Sono venuto a piedi non volendo prendere la macchina, ben consapevole del fatto che probabilmente sarei andato a sbattere volontariamente contro il primo palo disponibile solamente per provocarmi del dolore. Questa situazione fa schifo, mi sento uno straccio quindi decido di chiamare l’unica persona che potrebbe tirarmi un po’ su "il 
morale".
“Hey piccola, ti va di passare da me tra qualche ora?”


Alexandra’s pov
Da quando ci siamo trasferite in California la nostra vita sta andando di bene in meglio. Anche andare a lavorare mi sembra fin piacevole! Considerando che sono gli ultimi mesi che trascorrerò dietro al bancone del Rathskeller, cerco di godermeli il più possibile. Da dicembre comincerò a lavorare come fotomodella per una ditta molto importante qui nell’ Orange County e devo ammettere che la cosa mi eccita e spaventa allo stesso tempo. Insomma, sono stati loro a contattare me avendo visto, per puro caso, la foto di copertina dell’album amatoriale dei Sevenfold per cui ho posato però non sono una ragazza fotogenica e tanto meno ho confidenza con il mio corpo. L’unica cosa che mi rassicura e' la montagna di soldi che guadagnerò con il tempo e la miriade di chitarre che sarò in grado di comprarmi! In ogni caso, ora sto servendo un cliente molto maleducato e mi verrebbe voglia di versargli il caffè in testa, se solo non fossi la barista.
Sento le porte del locale aprirsi e due figure fanno il loro ingresso, dirigendosi verso il bancone. Essendo rivolta verso la macchinetta del caffè, do le spalle ai miei nuovi clienti ma dalla voce purtroppo riesco a riconoscere di chi si tratta.
“Hey Alex, ci fai due caffè per favore?” mi domanda Michelle con la sua solita vocina acuta. Devo ammettere che non odio più questa ragazza come una volta, ora sono subentrate la pena e la compassione. Non capisco come sia riuscita a stare più di un mese al fianco di quel verme di Gates, devo dargliene atto deve avere proprio una grande pazienza e un cervello piccolo come una cacchina di coniglio.
“Ma certo! Visto che sono i miei ultimi mesi ve lo offre la casa!” Non so nemmeno come riesco ad essere così gentile, mi stupisco di me stessa a volte.
“Allora..ho sentito che ti hanno ingaggiato come fotomodella..” comincia Gates con il suo solito tono arrogante.
“Oh sì e non vedo l’ora di cominciare!” gli dico forse con un po’ troppa foga.
“Con il fisico che hai e quel bel viso farai un successone!” 
“Hey grazie Mich, così mi fai arrossire” sorrido guardando Gates che scuote la testa.
“Brian e tu cosa ne dici?”
“Dico che vado a fumarmi una sigaretta Michelle. Ci vediamo fuori, ciao” risponde secco.
“Brian, tratta meglio la tua ragazza. Non è il tuo cane” Non ci posso credere, sto difendendo Michelle. Chiamate un esorcista!
“Fatti i cazzi tuoi tu”
“Lascialo perdere Alex, ha questo atteggiamento sempre!”
“Oh l’ho notato, è un emerito coglione. Mi chiedo ancora perché tu ti sia fidanzata proprio con lui”
“Perché ci sa fare a letto” mi risponde con un sorrisino malizioso.
“Ok questa potevi risparmiartela!”
Sono ormai le otto di sera quando ci dirigiamo verso il garage di Matt dove si tengono le prove dei Sevenfold. Nei sedili posteriori riposa una cassa di birre fresche che, come ogni settimana, porto ai ragazzi per rilassarsi durante la pausa.
Entriamo nel garage e notiamo che sono già tutti pronti con gli strumenti in grembo.
“Hey non ci aspettate stasera?” dico avvicinandomi a Matt e dandogli un bacio.
“Se ti presentassi in orario invece che sbandierare i tuoi attributi fisici in giro ti aspetteremmo!” 
“Gates chiudi la bocca o la birra te la rovescio in testa” rispondo con l’intenzione di ucciderlo piu' che di versargli una piccola e tenera birra 
addosso. Io ed Alexia ci sediamo su due sedie in un angolo del garage ed osserviamo i ragazzi mentre suonano e si divertono tra loro. Ogni tanto Johnny lancia qualche occhiata a mia sorella che prontamente cerca di evitare ogni contatto fisico o visivo con il suo ex fidanzato di cui è ancora follemente innamorata. 
Dopo circa una decina di pezzi, posano gli strumenti e si fiondano, come leoni su di una gazzella, sulla scorta di birre da noi portata ringraziando e poi urlando un ‘alla salute’ corale che sempre mi provoca una leggera risata.
Dovendo guidare, preferisco non bere così esco e sfilo una Marlboro dal pacchetto ormai vuoto che getto nel cestino di casa Sanders. La accendo e la fiamma del mio accendino illumina una figura che si è posizionata proprio di fronte a me, facendomi quasi sobbalzare.
“Hai perso l’accendino?” chiedo acida mentre gli lascio cadere addosso una coltre di fumo denso.
“No. Voglio parlarti”

“Brian cosa non capisci del devi lasciarmi in pace?!”
“Lo capisco perfettamente ma non voglio lasciarti in pace. Non potrai odiarmi per sempre per una cosa simile, in fondo non è la tua vita ma quella di tua sorella”
“Brian..hai rovinato la relazione tra Johnny e mia sorella. Non è una cosa di poco conto”
“Johnny si è gettato tra le braccia di un’altra subito dopo e di questo non ho colpa. Ha fatto tutto da solo”
“Certo, a vivere con te si assimilano pure le tue sporche abitudini”
“Scusa hai qualche problema? Per caso ti da fastidio che io esca con Michelle?” mi dice con un sorrisetto bastardo in volto.
“Ti sbagli Haner, puoi fare quello che vuoi della tua vita. Non sono io a doverti dire cosa fare o meno, solamente odio le persone ipocrite”
“Io ipocrita?!”
“Dici di amare una persona, di non poter vivere senza di lei e poi ti comporti come hai sempre fatto. Brian, sei una vergogna”
“Alex ho fatto un favore a tutti fidanzandomi con Michelle, credimi”
“Immagino. Soprattutto all’amichetto che hai tra i pantaloni. Ora scusami ma vorrei finire la mia sigaretta in santa pace” concludo con disinteresse e lo intimo ad andarsene. Non appena torna dentro, tiro un calcio al primo albero che mi si presenta davanti, quanto mi rende nervosa quel ragazzo. Proprio non lo sopporto quando si comporta così.

Brian's pov
La lascio sola e me ne torno dentro sbattendo la porta del garage.
“Gates che fai?” mi urla Matt.
“Scusa, non me ne sono nemmeno accorto. Riprendiamo?”
Accendo l'amplificatore dietro di me e imbraccio la mia Schecter nera, intonando le prime note di Shattered by Broken Dreams cercando di scaricare tutta la tensione che ho accumulato nei precedenti dieci minuti.
Alex torna dentro e si siede accanto alla sorella sorridendo in direzione del suo fidanzato mentre canta di sogni infranti e di non essere pronti a perdere una persona molto importante.
Adoro questa canzone, riflette perfettamente cio' che provo da quando ho conosciuto Alex e so benissimo che per Johnny e' lo stesso. Lo vedo suonare a testa bassa, senza quella vitalita' che lo caratterizza mentre, ascoltando il testo della nostra canzone, osserva con la coda dell'occhio Lexi che, con la sorella, sta registrando la nostra 'performance'.
Overdose and then indulge until you die.
Pondering, we all ask the question why.
Broken home, and then abandoned by your dad.
And we are left the only family that you've ever had.

Penso ad Alex, al suo passato e a tutte le volte che ci ringrazia per non averla mai abbandonata, a quando dice con orgoglio che solo noi siamo la sua vera famiglia.
Alzo lo sguardo dal mio strumento ed incontro il suo, spento e deluso. Vorrei poter gettare la mia chitarra a terra ed andare ad abbracciarla, farle capire che non posso vivere senza di lei e che tutta la merda che hanno dovuto sopportare non le tormentera' piu', che io la sosterro' sempre e la aiutero' a rialzarsi ogni volta che cadra'. Ed invece riesco solamente a farla soffrire, ormai sono tornato ad essere quel Brian tanto odiato con cui non passerebbe nemmeno dieci minuti della sua vita, l'ubriacone donnaiolo dal cuore di ghiaccio. 
Concluse le prove, le ragazze vengono a salutarci per poi dirigersi verso la loro macchina e tornare a casa.
“Scusate ragazzi ma domani Lexi deve svegliarsi presto e io devo lavorare. Buonanotte” dice sorridente Alex mentre abbraccia il mio migliore amico ed entra in macchina.
“Notte amore, ti amo” lo sento dire dal giardino dove sono a fumarmi una Marlboro.
“Hey Bri. Posso parlarti cinque minuti?”
“Ma certo nano! Cosa succede?”
“Riguarda Alexia” mi dice guardandosi la punta delle scarpe.
“Immaginavo. Non riesci proprio a farti perdonare eh?”
“Lei non mi rivolge la parola se non per insultarmi”
“Johnny, quando ci si comporta cosi' e' questo che ottieni”
“Io vorrei solo che tornasse da me, la voglio tenere ancora stretta tra le mie braccia, voglio sentire di nuovo i suoi baci, il profumo del suo shampoo la mattina”
“Ti capisco, in un certo senso. L'unica cosa che posso dirti e' di non mollare mai, lotta per cio' in cui credi e vedrai che lo otterrai”
“Il fatto e' che io tengo a Lacey, capisci? Non la amo ma mi sentirei ancora di piu' un verme se la lasciassi ora”
“Ti senti in colpa perche' l'hai usata quella sera in spiaggia?”
“Si', le voglio bene ed e' una buona amica ma non provero' mai per nessun' altra quello che provo e che ho sempre provato per Lexi”
“Lo so Johnny ma tu, a differenza mia, puoi riprenderti cio' che ti appartiene. Lei ti ama, glielo si legge negli occhi. Devi solo farle capire quanto e' 
importante per te e quanto desideri ricominciare, vivere un nuovo inizio con lei. Per tornare ad essere quelli che eravate, per stare bene di nuovo insieme”
“Sento tutto questo cosi' difficile. La vedo sempre piu' distante e ormai mi sono convinto di averla persa”
“L'amore non svanisce se e' vero. Fatti coraggio, poni fine a tutta questa situazione e riprenditi la donna della tua vita, io ti aiutero' se lo vorrai”
“Grazie Bri. Ti voglio bene” conclude sorridendomi e accendendo a sua volta una sigaretta dopo aver sorseggiato l'ultimo goccio della sua Heineken. Rimaniamo in silenzio per qualche minuto assaporandoci il silenzio della notte e i piccoli rumori provenienti dal centro citta'.
“E tu farai lo stesso?” domanda interrompendo quella meravigliosa pace naturale.
“Io? Cosa dovrei fare?”
“Brian, ti conosco fin troppo bene. So perfettamente che non odi Alex e che, per quanto tu non voglia, la ami piu' di te stesso”
“Io non posso fare nulla e lo sai. Non ho intenzione di mettermi in mezzo tra lei e Matt, io non sono quello di cui ha bisogno e nessuno si deve azzardare ad innamorarsi di me, io non merito amore specialmente quello di Alexandra”
“Un giorno le dirai tutto, ti conosco. E poi mi hai appena detto di non perdere mai la speranza e di lottare per cio' in cui credo, fallo anche tu!”
“Io non voglio perderla e tanto meno voglio perdere il mio migliore amico. Rovinerei la vita a tutti se mi dichiarassi”
“Tu lo farai, ci posso scommettere tutta la mia riserva di birre!” esulta ridendo.
Spengo la sigaretta e torno dentro a raccogliere le mie cose. Entro in macchina e mi siedo sul sedile anteriore ma non parto. Tiro giu' il finestrino 
e rimango qualche minuto a godermi la brezza autunnale che giunge dall'oceano, vorrei solamente sentirmi libero, senza preoccupazioni ne' sentimenti, correre attraverso una lunga strada deserta e non fermarmi mai piu'.


Hola piccoli topini c: allora..come prima cosa, vogliamo annunciarvi che il prossimo capitolo sara' molto importante per lo sviluppo della nostra storia e che succedera' una cosa abbastanza particolare! Beh che dire, come c'era da aspettarsi, Brian e Alexandra si odiano nuovamente e Johnny e' sempre quello che ci rimette per gli errori altrui e.e Ma non preoccupatevi, la nostra storia ha un happyending dunque, qualunque cosa dovesse succedere nei prossimi capitoli, ricordatevi sempre di questo. Ora vi abbandoniamo e buona lettura. Ciao bimbi belli  e bimbe belle :3

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Capitolo 25
*** Unholy Confessions ***


Cap. 24: “Unholy Confessions”


Alexandra's pov
Il momento tanto atteso e' finalmente arrivato! Sono appena tornata dal mio primo servizio fotografico e non mi sono mai sentita così felice. Ho conosciuto tante ragazze simpaticissime agli studi di Playboy e, anche se non vado molto fiera di aver posato praticamente nuda, mi sento così realizzata perché finalmente posso sfruttare una mia qualità per fare qualcosa di utile e guadagnarmi da vivere. Inoltre la mia relazione con Matt va di bene in meglio, ormai siamo fidanzati da oltre un anno e non passa giorno in cui non pensi a quanto sono fortunata ad averlo al mio fianco. Insomma, la mia vita sembra andare per il verso giusto per una volta! Sono un po' nervosa, sto aspettando che arrivi Matt per dargli la grande notizia e svelargli il nome dell'agenzia che mi ha contattato. Purtroppo non e' mai stato molto d'accordo con questo genere di lavoro, ma spero non si arrabbi troppo.Sento suonare il campanello quando sono già le otto di sera, così mi fiondo giù per le scale e apro la porta facendo entrare il mio bellissimo fidanzato che subito mi abbraccia.
“Hey, allora com'e' andata oggi?” mi dice accarezzandomi il viso.
“E' andata benissimo! Mi sono divertita molto e mi hanno fatto sentire apprezzata, devo ammettere che non e' poi cosi' male come lavoro
“Hai qui le foto? Sono curioso di vedere se sono stati in grado di immortalare al meglio la tua perfezione”
“Non esagerariamo! Comunque non le hanno ancora sviluppate, devono ritoccarle e sistemarle”
Si avvia verso la cucina e si prende una birra fredda dal frigo, poi si siede sul divano, aspettando che lo raggiunga. Mi siedo sulle sue gambe e, guardandomi le dita, cerco il coraggio per confessargli per chi lavoro.
“Matt, c'e' una cosa che non ti ho detto”
“Dimmi” risponde sollevando con due dita il mio viso all'altezza del suo.
“Beh..ecco..io non ti ho ancora detto per chi lavoro”
“Infatti sto ancora aspettando di saperlo. Come mai sei così restia dal dirmelo?”
“Perché so che ti arrabbierai”
Il silenzio cala sulla stanza e, improvvisamente, ho come la sensazione che la mia voce sia stata amplificata da cento microfoni e che debba parlare davanti ad una platea intera. Le mie guance cominciano ad arrossarsi e sento l'agitazione salire, ben 
conoscendo il mio fidanzato e la sua idea riguardo queste cose. Quando Gena ha deciso di lasciare Zacky per intraprendere la carriera di modella per Playboy, si e' arrabbiato moltissimo e ha chiuso tutti i rapporti con lei e non voglio che pensi che potrei fare lo stesso per seguire un lavoro. Io lo amo. “Allora? Sto aspettando” mi dice con tono un po' scocciato.
“Oggi ho incontrato Gena e mi ha detto di salutarti”
Si alza in piedi, spostandomi dalle sue gambe e comincia a camminare lungo la stanza.
“Perché non me lo hai detto?” domanda cercando di stare quanto più calmo possibile.
“Sapevo che ti saresti arrabbiato ma mi hanno proposto molto denaro e non ho voluto rifiutare. In fondo si tratta solamente di alcune foto, niente di più”
“Solamente alcune foto?! Ti rendi conto che l'intero pianeta vedrà il tuo cazzo di corpo e la gente si farà le peggiori fantasie sul tuo conto?!”
“Non e' un problema. Lo fanno comunque anche se non poso per una rivista”
“Alex. Sono molto deluso, come puoi vendere il tuo corpo in questo modo?”
“Matt! Mica vado a letto con i fotografi sai? Per chi mi hai preso per una puttana forse?” gli domando tirandolo per un 
braccio e costringendolo a guardarmi in faccia.
“Non ti atteggi in maniera molto differente lavorando per quella ditta”
“Scusami?! Ma ti rendi conto del dramma che ne stai facendo?”
“Dramma?! Immagino tutti quei maiali cosa ci faranno con le tue foto”
“Allora e' questo il vero problema? Per te dovrei blindarmi in casa e girare con un burka?!”
“No. Ma non voglio nemmeno stare con una ragazza che si farà una tale reputazione”
“Hai ragione. Sei troppo perfetto per stare con una puttana” gli dico sarcasticamente mentre lo spingo fuori dalla porta.
“Alex..io non intendevo questo..Ti amo” lo sento urlare da dietro lo spessore della porta che ormai ho richiuso dietro le mie spalle.
Non posso credere a quello che mi ha detto. Non riesco nemmeno ad immaginare che lui mi veda come una puttana, perché non lo sono. Amo lui e solo lui, ma evidentemente non sono abbastanza per lui e non voglio che stia con una persona che non lo merita. Sento le lacrime scivolarmi veloci lungo gli zigomi e un senso di vuoto si fa sempre maggiore in me, così mi accascio ai piedi della porta e comincio a piangere.
E' passata ormai mezz'ora da quando ho cominciato a piangere e le lacrime non accennano a diminuire. Provo un forte senso di solitudine, sento come se senza di lui la mia vita non possa continuare. Una vibrazione proveniente dalla tasca dei miei jeans strappati mi fa sobbalzare quindi prendo il cellulare e rispondo alla chiamata.
“Pronto?” dico cercando di soffocare il pianto deglutendo.
“Matt mi ha detto cos'e' successo. Sto venendo da te, non fare stronzate Alex”
“Voglio stare da sola Brian”
“No, non e' vero. Ti conosco e non sei capace di rimanere sola più di dieci minuti, tra poco sono da te” dice concludendo la chiamata. Attendo alcuni minuti e sento suonare al campanello, così, controvoglia, apro la porta e nel momento in cui guardo Brian negli occhi, mi sento un po' meglio, ho come l'impressione che finalmente riusciremo a tornare amici. Avrei voglia di gettarli le braccia al collo e abbracciarlo, mi è mancato tantissimo.

Alexia's pov 
Oggi, come ogni sei mesi da quando ho concluso la chemioterapia, ho una visita di controllo. A giugno tuttu i valori risultavano nella norma, ma i medici avevano notato qualche variazione nella conta linfocitaria da tenere sotto controllo. Come durante ogni visita, devo consegnare ai medici la
mia cartella clinica contenente
la lunga serie di analisi che ho fatto nel corso della mia vita, per poterle confrontare. Ora, se solo mi ricordassi dove ho conservato quella maledetta cartellina color senape! Ah, giusto! Si era offerto Johnny di custodirla a casa sua, nella cassaforte. 
Prendo il mio lumia dalla tasca e compongo quel numero ancora troppo familiare per me, nonostante siano passati alcuni mesi dall'ultima volta che ho sfiorato le sue labbra.
“Pronto Alexia?” la sua voce, proveniente dall'altro capo del telefono, mi riporta al mondo reale.
“Ciao Jonathan. Ricordi la mia cartella clinica? Potresti fare un salto a casa mia per portarmela? Sempre se non da fastidio alla tua puttanella..” gli dico con fare ostile, stanca di fingere che non mi importi nulla.
“Certo, alla mia 'puttanella' non da fastidio nulla” risponde prima di riattaccare la chiamata.
“Ciao anche a te” urlo come se potesse sentirmi.
Aspetto che Alexandra richiuda la porta dietro di se, prima di sgattaiolare fuori dalla mia stanza e scendere le scale come una ladra per non disturbarla mentre probabilmente e' con il suo amato gigante dal cuore grande. Francamente pero' ho dei dubbi che sia Matt, perché mezz'ora fa li ho sentiti litigare e ho persino udito una porta sbattere, ma in ogni caso ora ho di meglio a cui pensare.
“Din Don” il campanello della porta mi fa sobbalzare sul divano, mi ero totalmente dimenticata di Johnny!
“Grazie di essere passato Christ, salutami Lacey quando la vedi” gli dico cercando di chiudere la porta appena aperta.
Vedo un piede infilarsi velocemente tra la porta e il muro impedendomi di chiuderla.
“Che altro vuoi? Dei soldi? Tieni, dieci dollari per la benzina” gli dico sfilando dal portafoglio due bigliettoni da cinque e porgendoglieli delicatamente.
“Assolutamente no. Voglio delle spiegazioni” mi risponde respingendo i due rettangoli verdi.
“Capiti in un brutto momento nano, ho una visita adesso e non e' posticipabile” 
“Dimmi solo perché? Perché mi odi così tanto per una cosa che nemmeno ho fatto?” domanda sorpassandomi e rimanendo in piedi in un punto indefinito del soggiorno.
“Non mi pare di averti invitato ad entrare Jonathan”
“Non cercare di deviare il discorso. Rispondi alla mia domanda Alexia”
“Sai, se fare sesso con una donna dopo solo dieci giorni che hai lasciato la tua ragazza, non ti sembra nulla allora sei tu quello che ha bisogno di fare delle analisi” gli dico aprendo la porta.
“Però tu potevi flirtare con Zacky quando ancora eravamo felicemente fidanzati, giusto?”
“Johnny mi stai facendo fare tardi” gli dico guardando le lancette dell'orologio.
“Non mi interessa”
“A me sì, e poi non vorrai far attendere Lacey, no?” gli domando sbuffando.
“Senti, io ti amo ancora, sono follemente innamorato di te e lo sai benissimo. Perché dobbiamo rovinare una relazione così per un semplice malinteso?” mi domanda corrugando la fronte.
“Perché io non spreco il mio tempo coi bugiardi Johnny, ti ho dato il mio amore e tu hai ricambiato i miei sforzi scopando con un'altra. Mi dispiace, ma io non amo chi non mi merita” 
“Ma quel giorno non e' successo niente!”
“Durante il mio soggiorno in Italia non mi pare però che tu abbia perso tempo a deprimerti, te la sei spassata alla grande..”
Lui rimane in silenzio fissandosi la punta delle sneachers grigio pallido.
“Come immaginavo” gli dico uscendo di casa ed entrando in macchina.
Raggiungo l'ospedale in venti minuti, ma comunque quel contrattempo mi ha 
causato un ritardo di un quarto d'ora e la cosa non fa altro che preoccuparmi.
Mi dirigo verso la porta e cerco un'infermiera disponibile.
“Salve, cerco il dottor Green. Sono Alexia Moras, qui per delle analisi di controllo” comunico alla prima donna che vedo.
“Mi dispiace signorina, il dottor Green ha lasciato il suo studio qualche manciata di minuti fa” mi dice con freddezza.
“Ehm. E lei non potrebbe chiamare qualcun altro con le facoltà per prelevarmi del sangue?” domando speranzosa.
“Sono dispiaciuta ma a quest'ora non ci sono medici in grado di compiere tutte le analisi di cui ha bisogno e comunque senza l'incarico del suo medico non si può fare niente” mi dice sfogliando la mia cartella e liquidandomi.
Esco di lì scocciata e prendo nuovamente tra le mani il mio cellulare per poi richiamare quel maledetto nano fottutamente sexy. Quando parte la segreteria telefonica, resto in ascolto, decisa a lasciargli un messaggio vocale.
“Jonathan Lewis Seward, ho fatto tardi a quel maledetto appuntamento solamente per colpa tua. Comincia a correre” mormoro una volta udito il segnale acustico che indica l'inizio della registrazione.

Brian's pov
Non appena si apre la porta mi si presenta davanti un'Alexandra irriconoscibile.
Le lacrime ancora le rigano il volto e i suoi occhi hanno assunto un colorito rossiccio, per non parlare delle occhiaie che le si sono formate sotto quello sguardo sempre così solare e sorridente. Mi si stringe il cuore a vederla in questi stati e, il solo pensiero di averle fatto patire anche un centesimo del male che sta provando ora, mi fa odiare me stesso come non mai.
Entro in casa senza dire nulla e, dopo aver richiuso la porta, la stringo forte al mio petto.
Sento i suoi singhiozzi placarsi poco dopo e vedo la sua piccola testa fare capolino tra le mie braccia. “Gates, mi sei mancato..brutto coglione” mi dice sorridendo.
“Scusami. Sul serio, perdonami per tutto. Sono stato il solito Synyster Gates e me ne pento ogni giorno, ma ora sono qui e non ti lascerò più andare, promesso”
“Lo so, mi fido di te”
Le scosto un ciuffo di capelli rossi dal viso e le 
asciugo la pelle ancora inumidita dalle lacrime. Si dirige verso camera sua silenziosamente così la seguo, come stregato dalla sua presenza.
Ci sediamo sul suo letto e, dopo essersi soffiata il naso, comincia a parlare.
“Dunque Matt ti ha detto tutto”
“Sì. La gelosia l'ha fatto agire nella maniera sbagliata e non sai quanto ci stia male”
“Ho scelto di lasciarlo andare. È chiaro ad entrambi che non sono abbastanza per lui, nessuno è capace di amarmi e non posso accettare che un ragazzo come lui si rovini la vita con una persona come me” ammette a testa bassa e con la voce tremante. Vorrei poterle dire che non è vero, che io posso e voglio amarla, che non la lascerei mai per nulla la mondo e che merita le cose migliori dalla vita. E chi mi ferma dal farlo? Non ho nulla da perdere, davvero nulla. Faccio un respiro profondo e, tormentandomi le mani con le unghie, cerco le parole adatte.
“Alex, io ho bisogno di parlarti. C'è una cosa che aspetto di dirti da più di un anno”
Lei mi guarda incuriosita ma non dice nulla.
“Alex il fatto è che..ti amo. Sei tu quella ragazza che mi ha fatto perdere la testa, per cui ho sofferto come un cane sapendo che non potrò mai averti. L'unica cosa che desidero è poterti avere mia, anche solo per una volta, di poter sentire le tue labbra sulle mie, il tuo corpo contro il mio, il tuo respiro sulla pelle. Voglio svegliarmi ancora una volta avendoti tra le braccia per poter sentire il profumo dei tuoi capelli, per poter vedere il tuo sorriso. Ed è per questo che sono qui oggi, perché non ce la facevo più a tenermi tutto dentro, a negare a tutti voi e a me stesso la verità” confesso con voce tremante. Alzo lo sguardo e incontro il suo a dir poco sconvolto, la guardo in quegli occhi castani così luminosi e, allo stesso tempo, spenti dal pianto. Il silenzio fa da padrone nella sua stanza così, a malincuore, mi alzo e mi dirigo verso la porta quando Alex mi 
si para davanti e la richiude girando la chiave. Ora il suo esile corpo si trova tra il mio e la mia via d'uscita, e lentamente si avvicina a me 
circondandomi il collo con le sue braccia. "Non andartene" mi sussurra all'orecchio.
Sento il mio cuore esplodere nel 
petto nel momento in cui alza lo sguardo verso i miei occhi incantati dalla sua bellezza e, accostando le sue dolci labbra alle mie, mi coinvolge in una bacio travolgente quanto un uragano. Faccio scendere le mie mani lungo i suoi fianchi e la sollevo facendola sistemare a cavalcioni sulla mia vita, portandola verso il suo letto. Si siede sulle mie gambe continuando a baciarmi con foga e passione, 
facendomi impazzire con ogni suo movimento. Le sbottono il maglioncino scollato e lo butto in un angolo della stanza avvicinando poi il mio petto al suo, stringendo il suo corpo per paura di lasciarla andare. Si alza e si sfila i 
jeans attillati lasciandoli ai piedi del letto per poi saltarmi in grembo e strapparmi via la polo che copriva precedentemente il mio corpo tatuato. Mi 
distendo e lascio che si sieda sul mio bacino, mentre teatralmente si slaccia il reggiseno e lo appoggia delicatamente sul pavimento.
La attiro a me per il polso e la faccio distendere sul letto, posizionandomi questa volta sopra il suo corpo praticamente nudo. "Sei cosi' bella"
le sussurro mentre mii aiuta a sfilare i 
pantaloni, per poi riprendere a baciarmi con forza finché non lascio le sue labbra e comincio a lasciarle dei dolci morsi sul collo e sul seno, mentre con le dita la stuzzico disegnando i ricami sulle sue mutandine in pizzo rosso. 
Osservo la sua espressione rilassata mentre gliele sfilo e comincio a baciarle l'interno coscia, per poi creare piccoli cerchi con la lingua sfiorandole 
l'intimità. Con una mano mi stringe i capelli, cercando di soffocare un gemito che esce comunque silenzioso dalle sue labbra dischiuse. Mi avvicino al suo volto, guardandola con uno sguardo pieno di desiderio e un sorriso malizioso che la fa impazzire a tal punto che mi prende le spalle e mi spinge sotto di lei, per poi cominciare a lasciare il segno dei suoi denti sul mio petto. Sotto il suo tocco aggressivo ed eccitante, la mia pelle si fa scura e vi compaiono dei piccoli lividi, ma quando con le sue labbra perfette comincia a stuzzicare la mia erezione ormai scoperta, sento un brivido di piacere scuotermi il corpo e non riesco a trattenere un gemito che esce forte dalle mie labbra in cerca di lei. 
Ad un certo punto, si posiziona sopra il mio bacino e mi lascia scivolare veloce dentro il suo corpo, cominciando a muoversi sinuosamente e velocemente. Con una mano le afferro il seno e comincio a massaggiarlo, provocandole un forte grido che mi fa andare su di giri, così con entrambe le mani le afferro i glutei. Il contatto forte delle mie unghie nella sua carne le fa gettare la testa all'indietro, inarcando la schiena mentre raggiungo l'apice del sentimento. Riverso tutto il mio piacere in lei, sentendola fremere. Le sue spinte cominciano a diminuire lentamente, fino a quando si stacca dal mio corpo per sedersi in parte a me che la avvolgo tra le mie braccia e ricomincio a baciarla, desiderandola ancora di più.
Si accoccola sul mio petto e le accarezzo la nuca passandole una mano tra i capelli umidi. “Ti amo Alex” lei non risponde ma ricambia stringendomi ancora più forte.
“Promettimi solo che non te ne andrai presto domani mattina”
“Non sai quanto ho desiderato potermi svegliare nuovamente con te al mio fianco. Farei di tutto per un tuo sorriso e so che prima o poi arriverà il 
giorno in cui saremo costretti a separarci, ma non voglio lasciarti” le sussurro.
“Non so se quello che abbiamo fatto sia giusto o sbagliato. So solo che mi hanno sempre insegnato a lottare per ciò che mi rende felice, senza se ne ma. E questo è quello che desidero da tempo” mi dice lasciandomi senza parole. In fondo non ci sono parole adatte per descrivere il mio stato d'animo, mi sento come se potessi toccare il cielo con un dito, come se fossi in Paradiso. La amo, è la cosa migliore che mi sia mai capitata. 



Bene, bene, bene. Eccoci qua *tataaaaan*. Scusate se ci abbiamo messo un'infinita' per pubblicare questo capitolo ma abbiamo avuto un po' di problemini e in ogni caso volevamo creare un po' di suspance u.u Allora, cosa ne pensate? Non odiateci vi prego! Sappiamo che molti di voi aspettavano questo momento tra la nostra Alex e Bri pero', magari, ci sono anche alcuni che preferivano l'accoppiata Alex-Matt. In ogni caso, non pensate che questo sia l'inizio di una bellissima storia d'amore e la fine di una altrettanto favolosa perche'  devono accadere ancora molte cose. Speriamo di non avervi deluso con questo capitolo, grazie a tutti per leggere sempre la nostra storia, ci fate sentire apprezzate. Buon ritorno a scuola per chi comincia domani e buona fortuna a chi ha gia' cominciato :3 tra qualche giorno (ma questa volta veramente), pubblicheremo il prossimo capitolo, dove so gia' che molti mi odieranno, bhuahaha -Giulia

 

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