come al solito

di maru chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un drastico cambiamento ***
Capitolo 2: *** La decisione di Sasuke ***
Capitolo 3: *** Un improbabile scelta ***
Capitolo 4: *** Quello che non si riesce a ricordare. ***
Capitolo 5: *** La fiamma scottante dei ricordi ***
Capitolo 6: *** Cose strane, succedono a Konoha! ***
Capitolo 7: *** Vendetta? No grazie, preferisco andare in vacanza alle Hawaii con un aereo privato mangiando caviale. No scherzo, la vendetta. ***
Capitolo 8: *** Inventatevelo voi sto titolo, è difficile sa? ***
Capitolo 9: *** Se proprio non trovi le risposte, aspetta che siano loro a trovare te ***
Capitolo 10: *** Non ho mai dimenticato quanto facesse freddo quel giorno ***
Capitolo 11: *** Attenzione agli autisti tedeschi! Non capiscono bene la vostra lingua! ***
Capitolo 12: *** Ritorno a casa. ***
Capitolo 13: *** Voglio che mi guardi ***



Capitolo 1
*** un drastico cambiamento ***


Ciao a tutti ^_^ questa qua è la mia prima fanfiction, quindi non so se va bene,  allora vi prego di commentare per dare un giudizio, e farmi capire se è giusto che continuì così.Accetterò ogni critica per migliorare la mia storia  grazie in anticipo  :D
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COME AL SOLITO
 
1.capitolo  
Un drastico cambiamento

 Era davvero una gran noia, pensò mentre si dirigeva a scuola, sempre le solite cose: il solito gruppetto di ochette che lo aspettava davanti al cancello di entrata per poi perseguitarlo tutta la giornata, la sua solita classe ricolma di persone di cui non gliene importava niente, i soliti professori irritanti, e un’altra sfilza di cose che non cambiavano da 16 anni a quella parte.
Quel giorno, le prime due ore, erano di scienze. Venne interrogato e come al solito prese un bel  10… niente di nuovo.

<< Complimenti Sasuke, te lo dico sempre che dovresti venire a far parte del club di scienze! >> un ragazzo dai lunghi capelli castani  e dagli improbabili occhi grigio chiaro si avvicinò a lui.

<< Neji… ma quante volte te lo devo ripetere che non sono interessato, e poi faccio già parte del club di tennis! >>

Neji... che ragazzo fastidioso, era da circa tre anni che ripeteva sempre le stesse cose, ‘’ Vieni con me al club di scienze ’’ ‘’ Iscriviti, sono sicuro che con te nel gruppo faremo grandi cose ‘’ ‘’ Se cambierai idea ti aspetteremo sempre ’’ e cose del genere…

<< Avanti Neji lascialo stare, Sasuke appartiene al nostro club di tennis, non è così? >> una ragazza  dai capelli rosa come…come…isomma come majin bu  e gli occhi verde smeraldo si aggiunse alla conversazione.

Sakura, un'altra ragazza fastidiosa, gli stava sempre appiccicata e la cosa non gli piaceva per niente.

<< Sakura, non preoccuparti, da oggi farò parte anche io del club di tennis, non avrete più bisogno di Sasuke, una schiappa come lui, perché se ci sono io nella squadra siamo invincibili >> un ragazzo dai capelli biondi come il biondo gli occhi azzurri color dell’azzurro si intromise.

Naruto...il solito idiota presente in ogni classe, cercava sempre di rivaleggiare con Sasuke e aveva una parlantina che aveva dell’incredibile, lui lo trovava molto fastidioso ed irritante. Insieme a lui c’era anche Kiba, il suo migliore amico, un tizio altrettanto fastidioso, come si dice? chi si assomiglia si piglia no? Aveva i capelli corti castani e due tatuaggi a forma di triangolo rossi sulle guance, molto sobrio non è vero?
Troppi idioti si stavano avvicinando al suo banco, era sul punto di minacciarli di morte se non se ne fossero andati, ma la campanella suonò .

Giunto alla fine delle lezioni Sasuke si diresse come al solito al club di tennis, come al solito  andò negli spogliatoi per infilarsi il completo da tennis, come l solito prese la sua racchetta blu professionale dall’armadietto e come al solito si diresse verso l’uscita degli spogliatoi, aveva lo sguardo basso , era davvero stanco, era stato interrogato in quasi tutte le materie e aveva un gran mal di testa.

Appena uscito notò subito una figura nuova, incuriosito si soffermò ad osservarne i piedi che scattavano veloci da una parte all’altra del campo, poi il suo sguardo si spostò sulle caviglie, erano sottili e seguite da un polpaccio dalla forma davvero elegante, era di spalle ma si poteva notare subito che aveva un fisico perfetto e la sua pelle era leggermente abbronzata.
Il suo cuore iniziò inspiegabilmente a battere forte, Sasuke non riuscì a trovare una motivazione valida alla sua reazione, in quel momento voleva soltanto scoprire chi fosse quella persona, e il suo desiderio non tardò ad avverarsi, infatti la persona si voltò. Sasuke scontrò i suoi magnifici occhi azzurri.

Il suo cuore continuò ad accelerare.

‘’ Che diamine mi succede ’’

Poi realizzò…era Naruto…

Da quel giorno, niente sarebbe stato più ‘’ come al solito ’’

✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*

 Quella mattina si era svegliato davvero con la testa da un’altra parte. La sveglia non aveva suonato, evidentemente si era dimenticato di impostarla e di conseguenza si svegliò in ritardo,  guardò l’orologio, erano le 8:30. Si alzò e di corsa si diresse in bagno, si lavò, si vestì, si posizionò davanti allo specchio e pettinò i suoi capelli neri come la pece, si accorse però di essersi infilato la maglia al contrario, quindi, se la tolse e la indossò nuovamente, questa volta nel modo corretto. Uscì dal bagno e scese in tutta fretta le scale… o meglio, cercò di scendere in tutta fretta le scale, poiché sfortunatamente si era dimenticato di allacciarsi le scarpe e così precipitò giù fino all’ultimo scalino.
A causa di tutti quegli eventi sfortunati stava perdendo più tempo di quando si potesse permettere, così si diresse di corsa nella cucina .

<< Buongiorno mamma >> farfugliò mentre si allacciava le scarpe e iniziava ad ingurgitare la colazione senza nemmeno masticarla.

<< Buongiorno Sasuke…ma cosa succede, perché sei così di fretta? >> domandò sorpresa la donna.

<< Ma che domande fai, non lo vedi che è tardi? Accidenti a me, ieri ho dimenticato di impostare la sveglia! >>

<< Ma che dici Sasuke ieri la sveglia te l’ho impostata io! >>

<< Davvero? Allora non l’avrò sentita! >>

<< No, la sveglia non è ancora suonata... ma l’hai vista l’ora? Sono le sette… >>

Il silenzio scese nella casa.

<<  DRIIIIIN DRIIIIIN DRIIIIIN…. >>

‘’ La sveglia…ma come cavolo ho fatto a scambiare le 6:30 con le 8:30? ’’

<< Sasuke, Sasuke, tu mi preoccupi, è da un po’ di giorni che sei distratto, si puo’ sapere che succede? >> gli chiese preoccupata la madre.

<< Niente mamma, niente! >>

Sasuke era davvero confuso,continuava a pensare a cosa era successo in palestra senza riuscire a darsi uno straccio di spiegazione, insomma, aveva preso una svista… credeva che fosse una ragazza, non aveva nemmeno lontanamente pensato che quel corpo potesse appartenere a un ragazzo e soprattutto a… non riusciva nemmeno più a immaginare di pensare quel nome…insomma... si conoscevano sin da bambini e non aveva mai provato niente del genere guardandolo…era sicuramente stata colpa del suo mal di testa e--

<< BAAAAM! >>

Un brusco rumore interruppe i suoi pensieri…anzi forse è meglio dire un brusco dolore... infatti era andato a sbattere contro un palo… caspita più che distratto stava dormendo in piedi…, probabilmente nella caduta si era slogato un polso
‘’ L’inizio di un’altra bella giornata ’’ pensò, mentre barcollando si recava a scuola.
 

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Capitolo 2
*** La decisione di Sasuke ***


Eccomi tornata con il secondo capitolo della mia prima fanfiction, spero sia di vostro gradimento, ^_^ aspetto i vostri commenti <3.
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2.la decisione di Sasuke.
Non c’è che dire, il professore di scienze  era davvero fissato con lui, visto che l’aveva interrogato anche quel giorno.
 
Sasuke era completamente immerso nei suoi pensieri, e lo ‘’ schianto ‘’ contro il palo non lo aiutò per niente, servì solo a renderlo più confuso di prima.
 
Durante l’interrogazione, riuscì ad unire solo poche frasi prese a caso dalla sua mente, che di sicuro avevano meno senso di ciò che state immaginando.
 
Quel giorno, già, quel giorno, Sasuke Uchiha prese la sua prima insufficienza!
 
<< Sasuke, ma cos’hai stai bene? Non hai una bella cera…ma vedrai che la prossima volta andrà meglio! >> lo consolò majin…ehm Sakura.
 
Sasuke era già nervoso, e l’irritante vocina di Sakura lo stava massacrando, così pensò davvero che peggio di così non potesse andare e invece…
 
<< Ehi, Sasuke, cos’è successo? Il tuo cervello si è finalmente arreso al mio? Eheheh ,
lo dicevo io che eri un buon a nulla!  >>
 
Per un attimo Sasuke aveva davvero dato credito all’ipotesi che quel giorno al club il suo cuore avesse sbagliato, che fosse stata solo colpa della giornata stressante, ma quando Naruto gli si piazzò di fronte, il suo cuore iniziò nuovamente a dare di matto.
 
Volle davvero trovare un’altra scusa, dopotutto anche quella giornata era stata stressante, insomma, era caduto giù dalle scale e aveva sbattuto la testa contro un palo… è normale che fosse un po’ confuso!
 
<< L’unico buon a nulla in questa stanza sei tu! Usuratonkachi!  >>quelle furono esattamente le uniche parole che gli vennero in mente in quel momento.
 
<< Come fai a dirlo? Chi è che oggi ha preso un’insufficienza? >>
 
<< Che idiota, almeno io ne ho presa una in tutti e sedici anni della mia vita, tu invece, hai collezionato solo voti mediocri fino ad ora! >>
 
<< … Ad…Ad ogni modo, per dimostrare chi è davvero il buon annulla, ti sfido a fare una gara col il sottoscritto! Una bella sfida a tennis, ehehe, oggi, al club dopo le lezioni! Che ne dici? Ok, affare fatto, a dopoooo… >>
 Naruto finì la frase mentre usciva dalla porta dell’aula, senza nemmeno lasciare a Sasuke il tempo si rispondere. 
 
‘’ Quell’usuratonkachi non cambierà mai ‘’
 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*
 
Era ormai quasi l’ora di gareggiare, Sasuke si stava cambiando.
 
“ Inizio davvero ad odiare questa palestra “
 
Naruto era già in campo, e si stava riscaldando. Quando Sasuke entrò, noto subito che si era creato un certo pubblico intorno al campo da tennis.
 
<< SASUKE, SASUKE, SASUKE … >> era questo che urlavano tutti.
 
<< Aspetta e vedrai Sasuke, alla fine di questo incontro, se quelli lì urleranno un nome, sarà di certo il mio… Na-ru-to! >>  disse con un aria di sfida il biondo.
 
L’arbitro dichiarò l’inizio della partita.
 Naruto fu il primo a battere. I suoi movimenti erano davvero precisi, nessun movimento superfluo, Sasuke non credeva a quello che stava vedendo, quell’idiota era sempre stato goffissimo, era impossibile che se la cavasse così bene a tennis.
 
Ripresosi da quei pensieri, si fiondò subito a prendere la pallina, sapientemente mandata nella direzione opposta a quella in cui si trovava lui.
 
Sasuke arrivò a colpire la pallina, ma nell’attimo esatto in cui lo fece, un dolore indescrivibile gli invase il polso, il polso che si era ferito quella mattina.
 
“ Dannazione! “
 
Naruto non fece nemmeno in tempo a vedere la direzione della palla che era già lì per prenderla, non c’è che dire, era davvero un ottimo avversario.
 
Sasuke incurante del dolore che provava, si riprese di scatto e rispose al colpo. Continuarono così per un bel po’ e nessuno dei due si decideva a fare punto.
 
<< SCHIACCIATA FINALE DEL KYUBIIIII ! >>
 
<< SCHIACCIATA FINALE DELLO SHARINGAN ! >>
 
<< SCHIACCIATA DELLA MOLTIPLICAZIONE DELLE PALLINE! >>
 
<< SCHIACCIATA DEI MILLE FALCHI! >>
 
Sasuke era concentrato sul dolore al polso, ma poi cominciò ad abituarsi, così non ne fu più distratto, infatti la sua attenzione si concentrò sul biondino, aveva la fronte tutta imperlata di sudore e con la sua faccia seria e i suoi magnifici occhi azzurri che seguivano ogni movimento della pallina, pensò che fosse davvero la cosa più bella che lui avesse mai visto.
 
<< OUT! >> la voce dell’ arbitro risuonò nella palestra.
 
Sasuke si era distratto e aveva mandato fuori  la pallina.
 
“ Ma a che cavolo sto pensando, non c’è dubbio mi sono totalmente rincoglionito… Ok, calma Sasuke, stai calmo, c’è una motivazione valida a tutto questo, di sicuro ‘’
 
<< Quindici punti per Naruto! >> disse l’arbitro.
                                                                                Naruto si mise ad esultare come un invasato.
 
<< Hai visto Sasuke?, sono invincibile, ahhahahahahaha, ahahahahahhahah...ah..ah… AAAAAAAAAAA!! SASUKEEEE!!?? >>
 
Già, il moro svenne, lì, sul campo da tennis, cadendo come un sacco di patate moro sul campo. Tutti lo raggiunsero per vedere cosa gli fosse successo, anche Naruto corse lì sul posto e senza pensarci su due volte, prese in braccio Sasuke e si avviò verso l’infermeria.
 
<< …KE SASUKE, riesci a sentirmi? Avanti…rispondimi, non mi far preoccupare! >> la voce allarmata di Naruto riecheggiava nei corridoi vuoti della scuola. 
 
Sasuke si risvegliò tra le braccia del biondo, avrebbe voluto sprofondare…
 
Venire “ salvato “ da un usuratonkachi come Naruto, “ ma stiamo scherzando? “ pensò…  fino a pochi minuti prima, quell’idiota gli stava dando del buon a nulla e poi…dopo poco, lo stava tenendo in braccio, per portarlo in infermeria, chiedendogli addirittura se stesse bene? Si…lo stava facendo, perché era stato sempre così… fin da quando erano bambini...fin da quando lui ne aveva ricordo…
 
Naruto si comportava sempre come se lui fosse il suo più acerrimo nemico, ma poi, anche se Sasuke non faceva altro che dargli dell’idiota o dell’usuratonkachi, quando si trovava in pericolo, correva sempre in suo aiuto, non importa cosa fosse successo, non importa quanto avessero litigato…
 
Chiuse gli occhi…
 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*  inizio flashback
 
Era una bella mattinata, quella mattinata, ma si parlava solo di condizioni metereologiche, infatti quel giorno stava per succedere il finimondo.
 
Sasuke, allora, aveva circa sette anni e se ne stava comodamente sdraiato sotto un albero a fare merenda con dell’uva, quando, una prorompente voce, rovinò il suo momento di assoluto relax…
 
<< Sasuke, Sasuke, guarda cos’ho trovato! >>  urlò il ragazzino biondo.
 
Aveva una farfalla, nel suo retino, di colore bianco, la più comune.
 
<< Ma bravo, cosa vuoi? Che ti dia un premio, per caso? Io sarei capace di prenderne a milioni di quelle! >> 
 
<< … Bene! Allora facciamo una gara! Chi prende la farfalla più rara, vince! >>
 
Era evidente che l’uva che stava mangiando Sasuke sarebbe marcita sotto quell’albero…
 
Come tutte le gare che si ostinavano a fare, durò parecchio, era quasi il tramonto ormai, Sasuke aveva trovato diverse farfalle, ma nessuna di quella si poteva considerare rara…
Naruto invece, sembrava aver trovato qualcosa di interessante, perché si stava avvicinando con una faccia trionfante al moretto.
 
<< Questa gara, l’ho di sicuro vinta io, Sa – su – perdente, ahahahahah. >>
 
In effetti nessuno poteva contraddirlo… aveva tra le mani una farfalla bellissima, dello stesso colore dei suoi occhi, un bell’azzurro cielo.
 
“ Una morpho peleides…ma come ha fatto a trovarla? “
 
<< Cosa c’è? Sei sorpreso? Ti darò un altro po’ di tempo per trovarne una che almeno pareggi la mia! Un’altra oretta, ti aspetto al parco, davanti alla fontana.  >>
 
Sasuke, non voleva di certo dargliela vinta, così si mise alla ricerca di una farfalla più rara della sua… il cielo si fece buio, e della farfalla rara, nessuna traccia... così decise di allontanarsi un po’ dalla città, era così concentrato sulla ricerca, che non si accorse di essersi perso nella foresta e quando lo fece era già troppo lontano.
 
“ Ma…dove accidenti sono finito... ‘’
 
Sasuke non sapeva come uscire da quella situazione del cavolo, ma chi gliel’aveva fatto fare di accettare una sfida così idiota!?
 
Ad un certo punto, Sasuke ebbe un’idea brillante, avrebbe sbriciolato un tozzo di pane che aveva in tasca, per segnalare i posti in cui era stato ed evitare di fare la stessa strada più volt-
 
(ndm=Eh no e? aspetta un attimo Sasuke, questa è una fanfiction SasuNaru non Hansel  e Gretel! E poi come fai ad avere un tozzo di pane in tasca?
Nds=Stavo facendo merenda sotto un albero ricordi? Quindi stavo mangiando anche del pane oltre all’uva! Problemi? Usuraton-
Ndm=non permetto che tu mi offenda Sasu! E comunque si sa già come va a finire, gli uccellini mangeranno i pezzetti di pane e tu, ti perderai più di prima! Accidenti manca solo la strega... riprendiamo da “ una sfida così idiota!? “)
 
Continuò a girovagare senza meta, ormai, la ricerca della farfalla era passata in secondo piano,doveva trovare il modo di andarsene da quella foresta.
 
Tutt’ad un tratto avvistò un paesaggio familiare, forse aveva trovato la strada per ritornare in città…si la città dei morti, infatti Sasuke, col buio, non notò che di fronte a lui c’era un bel precipizio, perse l’equilibrio e si ritrovò aggrappato ad un ramo sul punto di cadere nel vuoto.
 
Nel frattempo Naruto si trovava al parco, davanti alla fontana, come prevedeva l’appuntamento, ma di Sasuke nemmeno l’ombra...
 
L’oretta era passata ormai, e nessuno si faceva vivo, così il biondino iniziò a preoccuparsi. 
 
Decise di cercarlo, fece il giro della città, controllando in ogni angolo, ma Sasuke era come scomparso…
 
A quel punto decise di chiedere in giro se qualcuno l’avesse visto, ma nessuno sapeva dargli una risposta.
Restò solo l’ultima possibilità… la foresta!
 
Naruto giocava spesso in quel posto, quindi la conosceva come le sue tasche.
 
Era notte inoltrata ormai, Naruto lo stava cercando da più di mezz’ora, aveva una torcia con se, che gli illuminava il cammino.
 
La luce fino a quel momento aveva incontrato solo cespugli erba e alberi, ma ad un certo punto, Naruto sentì una voce, come un lamento, diresse la torcia in quel punto… la luce gli mostrò  Sasuke, pieno di graffi e lividi, che cercava di risalire dal precipizio.
 
Naruto lo soccorse, prendendolo tra le braccia, infilandosi la torcia tra i denti.
 
Corse fino alla città urlando e chiedendo aiuto.
<< AIUTO, QUALCUNO AIUTI IL MIO AMICO SASUKE, è FERITO! >>
 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*fine flashback
 
<< AIUTO, QUALCUNO AIUTI IL MIO AMICO SASUKE, è SVENUTO! >>
 
Questa frase ebbe il potere di svegliarlo, Naruto aveva pronunciato le stesse parole di quel giorno, simbolo che il loro rapporto era rimasto quello di un tempo.
 
Il loro legame era indissolubile, certo, era un amicizia strana, loro due non facevano altro che litigare e gareggiare, ma alla fine erano sempre uniti.
 
In quel momento capì… non poteva rovinare quel legame, soltanto per quello stupido sentimento che era iniziato a nascere dentro di lui…Avrebbe fatto finta di niente, come se niente fosse mai accaduto.
Continua…

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Capitolo 3
*** Un improbabile scelta ***


Dopo il secondo capitolo ''La decisione di Sauke'' ecco a voi il terzo, hope u enjoy it :D 

by Maru chan
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3.Un improbabile scelta.

L’infermeria era ormai diventata un caos totale, tutti volevano vedere come si sentisse Sasuke, dopotutto lui era il loro idolo, colui che sapeva tutto ( per i ragazzi)
e semplicemente un gran figo (per le ragazze).
Il moro non riusciva nemmeno a respirare.

<< Sasuke ha avuto un calo di zuccheri, se mi avesse avvisato prima … gliel’avrei data io un po’ di dolcezza <3 >> Disse una ragazza tra la folla.

“ Che gruppo di idioti “ pensò Sasuke.

<<  SASUKEEEE!!! >> Sakura aveva fatto irruzione nell’infermeria con una montagna di scatole di cioccolatini tra le braccia.

L’urlo aveva attirato l’attenzione di tutti i presenti, che si erano automaticamente girati verso la porta .

Sasuke, ripresosi un po’, approfittò della situazione per scappare dalla finestra.

Faceva un freddo cane,per poco non moriva assiderato ...  ma non gli andava bene proprio niente?

‘’ Che giornata di m**da, ci manca solo una tempesta, un eruzione vulcanica, un invasione aliena, una bestia con nove code che attacca la città… e che altro? un terremoto… “

Che i suoi timori si stessero avverando? Per un attimo sentì davvero la terra tremare…

Poi si accorse che erano ‘ solo ‘ i suoi compagni di scuola che si avvicinavano a tutta velocità, capeggiati da Sakura…

“ Ma che vogliono questi quà? “ Si chiese Sasuke mentre scappava a gambe levate.
 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*

Nel frattempo, Naruto, stava preparando una bevanda energetica a Sasuke, nel club di economia domestica, anche se nell’aula c’era solo Iruka - sensei.

<< Naruto, che ci fai tu qui? >>

<< Voglio preparare qualcosa che faccia sentire meglio Sasuke. >>

Quella bevanda energetica sembrava… no… era… più che altro un intruglio verde a cui Naruto stava aggiungendo delle uova…

<< Perché, cosa è successo a Sasuke? >> domandò curioso il professore.

<< Non lo sa? È svenuto mentre giocavamo a tennis. Adesso è in infermeria. >>

<< AH! Ecco dove sono andati tutti! Hanno detto che era successa una cosa grave e sono corsi tutti al piano di sotto… >>

<< CHE COSA? >>

Naruto si diresse a gran velocità verso l’ infermeria, con la “ bevanda energetica “ tra le mani… ma quando vi arrivò non ci trovò nessuno.

<< C’è nessuno? >> (ndm=Naru versione bollicina di sodio )

Ma che domande, ovvio che non c’era nessuno, non potevano stare mica tutti sotto al letto…

“ Che giornata… meglio che me ne torni a casa “

Uscì da scuola e si diresse in un minimarket, comprò del ramen istantaneo e si incamminò verso casa.

Una volta arrivato, poggiò la spesa sul tavolo, poi prese a riscaldare dell’acqua nel microonde, non amava usare i fornelli. Bevve un sorso di succo d’arancia , si guardò intorno.

Come sempre la sua casa era vuota, da quando i suoi genitori scomparvero…

Già, lui aveva solo cinque anni quando loro se ne andarono…

Prese l’acqua ormai bollente e la versò nel ramen.

Aspettò tre minuti, mangiò il ramen.

Prese il cappotto, e uscì, non gli andava di restare a casa, così pensò di andare a dare una mano ad Ichiraku, un vecchietto che possedeva un piccolo ristorante in centro città, del resto ci andava spesso e ci restava fino a sera.

Serviva ai tavoli, così si distraeva, andare lì lo faceva sentire come se in realtà non fosse solo…
Si riprese un po’ e sfoderò uno dei suoi soliti sorrisi, fatti per mascherare la sua tristezza agli altri, ma forse per mascherarla anche a se stesso…

<< BUONASERA NONNETTO ICHIRAKUUU ! >> Urlò a gran voce Naruto.

<< Ben tornato Naruto! La prossima volta non urlare, mi fai diventare sordi i clienti! >>  Disse il vecchietto con un aria scherzosa.

<< AHHAHAHAAH, ok non lo faccio più! >>

Era così ormai, che il biondo passava le giornate, tranne quando era impegnato a gareggiare con qualcuno, mangiare ramen o raramente, uscire con i suoi amici.
 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*
 
Sasuke intanto stava ancora scappando, si era nascosto dietro un cassonetto dei rifiuti, ma tuttavia delle persone lo notarono, così fu costretto a cambiare nascondiglio.

‘’ Questi sono matti, è da ore che mi stanno inseguendo, ma si può sapere che vogliono sa me? ‘’

Si accorse di star morendo di fame solo quando vide una bella insegna di un ristorante  ‘’ Da Ichiraku ‘’.

Senza farsi notare vi entrò e si sedette al bancone, si guardò intorno per assicurarsi che nessuno lo avesse visto e…

<< Sasuke! >> una voce lo chiamò con sorpresa.

Sasuke sobbalzò, quasi come se avesse visto qualche spettro o cose del genere.

‘’ Ma come hanno fatto a trovarmi, ero sicuro che non mi avesse seguito nessuno! ‘’

Si voltò e vide il volto sorpreso di Naruto.

<< Ah, per fortuna sei solo tu… una mandria di idioti mi stava seguendo per un motivo sconosciuto e credevo che mi avessero trovato. >>

‘’ Ma perché gli sto dando spiegazioni? Chi me lo fa fare di giustificarmi? ‘’

<< Sasuke… ho qualcosa da darti… >> disse Naruto con una faccia seria.
 
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Sasuke rimase di stucco.

‘’ Cosa avrebbe mai avuto da dargli quell’idiota, quali erano ne sue intenzioni? ‘’

Ora che ci rifletteva un po’ su, lui non sapeva niente di Naruto. Lo conosceva da tanto eppure non aveva la più pallida idea di cosa facesse al di fuori dell’orario di lezione.

Certo, da piccoli passavano molto tempo a giocare inseme, più che altro gareggiavano, ma adesso lo vedeva soltanto a scuola.
Non ha mai parlato di se stesso…

‘’ Ma dov’è andato a prenderla sta cosa? Sulla luna? ‘’

Dopo diversi minuti Sasuke vide il biondo ritornare, aveva un intruglio verde tra le mani…

<< Ecco a te Sasuke, la tua bevanda energetica! Volevo dartela oggi, in infermeria, ma sei svanito nel nulla! >>.

<< T-t-t-tu speri davvero che io beva quella robaccia? Sei fuori come un balcone! >>

<< Ci ho messo tutto il mio impegno per prepararla, me lo devi come pegno per aver perso la partita! >> Sparò alterato Naruto.
<< Io non ho perso un bel niente! Sono solo svenuto! >>

<< Se ti piace giustificarti così… >>

<< E va bene la bevo! Però in cambio, non parlare più della partita di oggi. Non ero nella mia forma migliore! Nella prossima gara ti farò rimpiangere di essere nato! >>

La faccia del biondo si rabbuiò…

<< No, ti prego. Già basto io da solo a farmi rimpiangere di essere nato… >> disse con un sorriso amaro sulle labbra.

Sasuke rimase spiazzato, non l’aveva mai visto fare quell’espressione.

‘’ Chi sei tu, veramente… ‘’

Naruto riprese subito a comportarsi come al solito, come se non avesse mai detto niente.

<< Allora? Ti sbrighi a bere? Stanno per venirmi i capelli bianchi! Ahahahahah . >>

 Sasuke avvicinò il bicchierone alla bocca, quella roba non aveva di certo un bell’odore,  potè quasi affermare che puzzasse.

<< Ma cosa ci hai messo dentro? >>

Non ebbe una risposta immediata.

Bevve tutto d’un sorso.

<< MA CHE COS’è?, è BUONIS- >>

Non fece in tempo a finire la frase che ebbe un conato di vomito, chiunque l’avesse visto avrebbe potuto tranquillamente affermare che la sua faccia cambiava colore a vista d’occhio. Da bianco latte, com’era di solito, a verde poi rossa e poi addirittura cianotica.
<< Carote, spinaci, broccoli, tre uova, un po’ di vaniglia, del merluzzo, una pesca, dell’aceto… ah e poi anche della maionese >>

Il moro aveva una faccia tale che se la mediaset l’avesse vista, l’avrebbe censurata all’istante.

<< Certo che ultimamente svieni spesso Sasuke… >>
 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*
 
‘’ Che morbido… ma dove mi trovo? ‘’

Il moro era steso su un letto, di cui il proprietario non era identificato. Poi si ricordò dell’intruglio che aveva mandato giù per colpa di
quell’usuratonkachi. Senti la porta aprirsi silenziosamente…

<< Ah, scusami ti ho svegliato? >> disse Ichiraku.

<< No, non si preoccupi, anzi mi scusi lei per il disturbo. >> Sasuke era un tipo scontroso, ma era pur sempre educato…

<< Ma figurati >>

<< E Naruto? Dov’è finito? >>

<< Ah, lui è già tornato a casa >>

<< Come? Ma che ore sono? >>

<< Mezzanotte e cinquantatre minuti >>

<< COSA? Mia madre mi sbatterà fuori casa, mi scusi signore ma adesso devo proprio andare! >> Disse terrorizzato Sasuke.

Il povero Ichiraku non ebbe il tempo di rispondere perché il ragazzo era già sgattaiolato via come un fulmine .

<< Ah… i ragazzi d’oggi >>  sospirò prima di andare a dormire.
 
Sasuke era ormai a casa, le luci erano tutte spente, così pensò che fossero andati già tutti a letto…ma si sbagliava…
All’improvviso la luce si accese, di solito nei film, a questo punto, faceva comparsa una madre o un padre per fare la predica al figlio…ma non c’era nessuno…

Restò nel più completo silenzio in attesa di sentire qualche rumore…ma niente, iniziò a pensare seriamente che ci fosse qualche fantasma.

‘’ Devo prendermi una vacanza, altrimenti finirò per dare di matto… “

<< BU! >>

<< AAAAAAAAAA… >>

<< SASUKE! Perché SEI TORNATO A QUEST’ORA? >>

<< Mamma! Mi hai fatto venire un infarto! >>

<< Sei tu che mi hai fatto venire un infarto per la preoccupazione ! Non ti sbatto fuori di casa solo perché si gela e moriresti assiderato! >>
‘’ Come immaginavo… “

<< Lo so, scusa mamma, oggi è stata una giornata veramente stressante… ti racconterò tutto domani, ora voglio fami solo una bella dormita! >>

<< E va bene, ma domani voglio delle spiegazioni valide! Buona notte! >> Detto questo la donna scomparve nell’oscurità della casa.

Tuttavia Sasuke quella notte non riuscì a chiudere occhio non faceva che pensare a cosa avesse detto Naruto, alle sue parole. Per quale motivo avrebbe dovuto rimpiangere di essere nato? Perché stava lavorando in quel ristorante?
 
 ✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*
 
‘’ Mi correggo… non che giornata di m**da… che settimana di m**da ‘’

Dopo aver fatto il ‘’ resoconto ‘’ della giornata precedente alla madre, si recò a scuola.

Nonostante tutto Sasuke, da un po’di giorni ,continuava ad essere distratto e gli andava tutto per il verso sbagliato.

Voleva scoprire di più sul conto di Naruto, con chi aveva a che fare, cosa si nascondeva sotto quel sorriso e quell’aria da idiota che si ritrovava.

Ma tutte queste domande che si poneva lo facevano distrarre tantissimo, doveva smetterla, in fin dei conti non erano affari suoi, non poteva permettersi di rovinarsi la media scolastica,fino ad allora perfetta, a causa sua.

Decise di cercare di pensare a qualcos’altro, ma come avrebbe fatto?

Dopotutto stavano nella stessa classe, e per giunta si incontravano anche al club di tennis…

L’idea “ brillante “ gli venne solo quando vide di sfuggita un suo compagno.

<< Neji! Posso parlarti? >>

<< Che sorpresa… come mai quest’onore? >> disse sarcastico il castano.

<< Voglio unirmi al club di scienze! >>

Continua…

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Capitolo 4
*** Quello che non si riesce a ricordare. ***


4.Quello che non si riesce a ricordare.
 
<< C-che c-c-osa? >> domandò Neji incredulo.
Erano tre anni che lo assillava chiedendogli di unirsi al loro club di scienze, ma tutto sommato sapeva che Sasuke non avrebbe mai accettato, per questo motivo rimase totalmente di stucco quando glielo disse.
 
<< Ho detto che voglio unirmi al club di scienze! >> 
 
<< Scusa? Puoi ripetere? >>
 
<< Ma è il club di scienze o il club dei sordi scusa? >>
 
<< Ma, Sasuke sei ubriaco? >>
 
<< Che seccatura, ho capito me ne scelgo un altro! >>
 
<< NO … no, ok, sei dentro! >>
 
Alla fine delle lezioni, Sasuke consegnò le dimissioni dal club di tennis e si diresse da un esaltato Neji che non vedeva l’ora di mostrargli il club.
Nel frattempo, tutti i componenti della squadra di tennis si stavano disperando. Senza dubbio Sakura era la più depressa, non capiva il perché della sua decisione.
 
<< Ma perché? >> si domandò la ragazza, per poi scoppiare a piangere.
 
Era da tempo immemore che Sakura era innamorata di Sasuke e per una volta che era riuscita a condividere qualcosa con lui, questa era finita e per di più senza una ragione apparente.
 
<< Sakura-chan? Va tutto bene? >>
 
<< Ah, N-naruto-kun, s-sei tu … >> sospirò tra i singhiozzi.
 
<< Cos’è successo? >> chiese preoccupato il biondo che le asciugò le lacrime, anche se continuarono a scendere.
 
<< Tu sei arrivato adesso e quindi non lo puoi sapere, ma Sasuke è … >>
 
Sakura era una grande amica di Naruto, per questo, quando qualcuno la faceva piangere il biondo era sempre pronto a pestare chi l’aveva fatta soffrire. Anche se si trattava di Sasuke.
 
Si avvicinò a gran velocità al club di scienze per chiedere delle spiegazioni, ma due tipi all’ ingresso gli impedirono  di passare.
 
<< Neji-san non vuole che nessuno disturbi i loro esperimenti, quindi vedi di girare alla larga! >> 
 
Due contro uno, non poteva fare niente, erano anche piuttosto robusti. Avrebbe rimandato la conversazione ad un’altra volta. Ritornò a consolare Sakura, la quale non accennava a voler smettere di piangere.
 
<< Loro invece sono : Shino, Ino, Shikamaru, Gaara e Hinata, mia cugina.
Shikamaru e Ino stanno lavorando ad un progetto che consiste nel creare un prodotto che renda i capelli liscissimi mentre Shino e Gaara stanno portando a termine una ricerca sulla flora e la fauna nei deserti.
Per quanto riguarda Hinata, bhe lei farà coppia con te mostrandoti le basi. >>
 
Spiegò Neji  a Sasuke.
 
<< E tu? Che compito svolgi? >> 
 
<< Sto lavorando ad un progetto, ma non credo sia il caso di rivelarti niente per il momento … >>
 
Sasuke si insospettì parecchio …
 
<< Neji- san, un ragazzo si è piombato qui dicendo di voler entrare, ma l’abbiamo mandato via ! >>
 
<< Oh. Sono subito da voi, a dopo ragazzi, trattatemi bene Sasuke! >>
 
<< Che seccatura. Andiamo Ino, abbiamo ancora tante ricerche da fare… >> Shikamaru iniziò ad allontanarsi insieme a Ino e poi Gaara e Shino li seguirono.
 
 
Hinata fece cenno a Sasuke di seguirla in un angolo della classe e da lì iniziò a spiegare al moro tutto quello che c’era da sapere sui vari aggeggi presenti sugli scaffali e sulla collocazione di tutti i materiali a disposizione del club.
Dopo tutto quel tempo passato ad evitare Neji e i suoi tentativi di aggiungerlo al gruppo, si rese conto che in fin dei conti … si, in fin dei conti faceva davvero bene!
Aveva appena iniziato e già ne aveva abbastanza, ma dopotutto non ci poteva fare niente, la sua decisione era ormai già stata presa.
Alcune domande gli sorgevano “ Chi era il ragazzo che aveva creato problemi dicendo di voler entrare? ” “ A quale progetto segreto stava lavorando Neji ? ”
 
<<  S-Sasuke? Mi stai a-ascoltando …? >> le parole della ragazza interruppero i suoi pensieri e lo riportarono alla noiosa spiegazione. Sarebbe andata per le lunghe a quanto pare …
 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*
 
Finalmente il club era giunto al termine e tutti si accingevano a lasciare l’aula, che dopo pochi minuti rimase completamente vuota. L’unica persona che non era ancora andata via, oltre Sasuke, era Neji, che era ancora chiuso nel piccolo ufficio accanto alla classe. 
Hinata gli aveva spiegato che nessuno oltre lei e suo cugino aveva il permesso di entrare lì dentro, ma non aggiunse più niente al riguardo. Una cosa era certa Neji stava architettando qualcosa, ma cosa? Per capirci di più c’era un unica e semplice soluzione: entrare nell’ ufficio.
 
Decise così di nascondersi all’interno della scuola e aspettare che il suo compagno si decidesse a tornare  a casa.
Una volta uscito dall’aula, con sua grande sorpresa, si ritrovò di fronte un alquanto alterato Naruto che lo attendeva.
 
<< Che vuoi ? >> domandò con una falsa aria seccata.
 
<< Che voglio? E me lo chiedi pure? È da anni che quel Neji ti chiede di unirti al club di scienze e tu hai sempre rifiutato, si può sapere che ti è preso? Sei per caso arrabbiato con me per la storia della bevanda energetica? Se è così chiedo scusa, adesso finiscila di fare l’idiota e torna al club di tennis! >>
 
Sasuke non sapeva esattamente cosa pensare e non sapeva nemmeno perché aveva iniziato a sentirsi stranamente felice nonostante gli fosse stato dato dell’idiota. Naruto voleva farlo ritornare al club?
 
<< Perché … vuoi che io ritorni? >>
 
<< Vuoi? Guarda che te lo sto chiedendo da parte di Sakura e di  tutto il resto del club! Girano in tondo come anime in pena dopo le tue dimissioni, non c’è gusto a giocare  con dei depressi! >>   
 
La felicità di Sasuke si trasformò in delusione in un battito di ciglia.
 
“ Certo, come ho potuto pensare una cosa così stupida? ” 
 
<< Sasuke, N-naruto  che ci fate ancora qui? >>  Domandò Neji, che era appena uscito dall’aula.
     
<< Discutevamo, tutto qui >> Si affrettò a rispondere Sasuke.
 
<< Bene, perché non andiamo a mangiare  qualcosa tutti e tre insieme? >> Subito dopo aver fatto questa domanda al castano brontolò rumorosamente lo stomaco.
 
Non ebbero nemmeno il tempo di rispondere che vennero letteralmente trascinati fuori la scuola e senza che nessuno parlasse si incamminarono verso il centro città.
 
“ Controllerò domani cosa c’è in quel dannato ufficio, per adesso devo trovare il modo di divincolarmi da questa sottospecie di appuntamento indiretto con Naruto! ” 
 
<< Ragazzi, conosco un posticino niente male dove le pietanze vengono cucinate direttamente su un fornello posto al centro del tavolo, perché non andiamo lì? >> suggerì Neji.
 
Il moro si voltò verso Naruto per capire cosa pensasse di quella proposta. C’era decisamente qualcosa che non andava, il biondo era sbiancato di colpo, iniziò a perdersi in una marea di espressioni che mostravano il suo palpabile nervosismo.
 
<< Non capisco, ci costerà un botto, perché invece non risolviamo la faccenda con una bella ciotola di ramen fumante? >> balbettò Naruto.
 
Quella del costo doveva essere decisamente una scusa, la richiesta di andare a mangiare del ramen non sembrava una semplice domanda ma una vera e propria supplica … ma perché? Forse era indebitato con il ristorante e non voleva far vedere lì la sua faccia? 
 
<< Ma no, Naruto, siamo quasi arrivati ormai, guarda eccolo lì ! >> Neji indicò un locale con un’ insegna molto vistosa con scritto “ La pentola ” , ampie finestre da cui si poteva benissimamente vedere l’interno e due porte scorrevoli.
 
Il ragazzo dagli occhi azzurri si fermò a circa un metro di distanza dal locale, aveva le braccia lungo i fianchi e i pugni stretti.
Sasuke era stato in silenzio per tutto il tempo perché era troppo curioso e voleva cercare di comprendere cosa spingesse Naruto  a comportarsi in quel modo assurdo.
Neji avanzò velocemente verso Naruto, lo afferrò per un braccio e lo trascinò fino all’ entrata.
L’altro ragazzo si dimenava come un matto cercando di liberarsi dalla stretta del compagno. Quando dalle finestre scorse l’interno del locale diventò ancora più pallido di quanto già non fosse, Neji allentò la presa per un attimo. A quel punto Naruto riuscì a prendere distanza dal compagno, con uno scatto veloce si voltò e inizio a scappare a gambe levate quasi come se ad inseguirlo ci fosse stata una specie di bestia feroce pronta a divorarlo.
 
“ Più cerco di capirci qualcosa, più mi rendo conto che è impossibile ” si disse il moro tra sé e sé .
 
Per un attimo pensò persino di inseguirlo, ma decise di fermarsi. Doveva lasciarlo perdere, non doveva permettere che Naruto suscitasse in lui un interesse ulteriore!
Si volto nella parte opposta in cui si era incamminato l’altro e iniziò ad allontanarsi …
 
<< Ehi te ne vai anche tu? Sasuke ?  EHI ! >> 
 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*
 
Guardò l’orologio, erano le 11:00.
Se il letto di Sasuke avesse potuto parlare avrebbe sicuramente detto che la sua si prospettava  una notte più che tormentata.
Il volto terrorizzato di Naruto continuava a tornargli in mente, iniziò a pentirsi di non averlo rincorso, sembrava che evitarlo stesse scatenando un effetto contrario a quello sperato, più cercava di non impicciarsi, più la sua mente diventava distratta e desiderosa di saperne di più, aveva persino dimenticato di cenare, era un casino totale.
 
Si alzò, si diresse verso la cucina, notò che la luce era ancora accesa così decise di sbirciare.
Sua madre era ancora sveglia e stava guardando un combattimento tra due uomini, uno vestito da calamaro gigante e l’altro vestito da bignè, facendo il tifo con uno stupido guantone con il logo del programma televisivo.
Non c’è che dire, era una persona davvero stravagante, ma Sasuke non ne fu molto sorpreso, quella era una delle cose più normali che le avesse visto fare.
 
Decise di non disturbarla, prese il cappotto e uscì di casa. 
 
Abitava  in un posto un po’ isolato, ma non era molto distante dal centro città, di conseguenza non ci mise molto ad incontrare la solita movida notturna del sabato sera. Si mise in cerca di un fast food, non aveva portato con sé molti soldi … 
 
Nonostante si fosse fatta una certa ora era pieno zeppo e per quanto si stesse impegnando non riusciva a trovare posto. Improvvisamente vide una sagoma familiare. 
Il moro mise a fuoco e ironia della sorte trovò proprio Naruto seduto al tavolo di fronte a  lui.
 
“ Io cerco di evitarlo e invece me lo ritrovo dappertutto ”
 
Il biondo aveva lo sguardo perso nel vuoto, e sembrava che il cibo che aveva ordinato fosse lì da secoli.
 
“ Preoccupante ”
 
<< Che ci fai qui? Credevo stessi ancora fuggendo. >> disse con un ghigno derisorio.
Il ragazzo dagli occhi chiari alzò lentamente la testa e fece una faccia interrogativa a cui l’altro non seppe dare una spiegazione.
<< Non credo ci siano posti liberi, se vuoi puoi sederti qui, io non aspetto nessuno. >>
Sasuke parve rifletterci un attimo, si guardò intorno e si sedette.
 
Iniziava a sentirsi vagamente nervoso.
 
<< Come mai sei fuggito via in quel modo? >>
 
Naruto sfoderò lo sguardo più seccato del mondo e con gli occhi bassi diede una risposta che non rispondeva proprio ad alcuna domanda.
<< Eh? >>
 
 
Sasuke era perplesso.
 
<< Ci risiamo … >> Sussurrò con un filo di voce il biondo.
 
“ Ci risiamo cosa? ” pensò l’altro …
 
<< Insomma gradirei uno straccio di spiegazione, tu e i tuoi stramaledetti misteri! Mi fai incazzare! >>
 
<< Ah si, ora ricordo …  sono scappato, perché … perché un cane feroce mi ha messo paura! Già proprio così … >> Disse con l’aria di chi stesse cercando di convincere anche se stesso.
 
“ Scuse, scuse, continua a rifilarmi una marea di scuse che non hanno ne capo e ne coda. Non lo riconosco più. Mi fa paura vedere quanto lui sia cambiato in questi ultimi anni, dov’ è finito il vecchio Naruto che tirava le pesche in testa ai passanti quando non aveva niente da fare? ” 
 
Questa volta Sasuke voleva andare in fondo al “ mistero. ”  
 
<< Mi prendi per il c**o? >>
 
<< Sasuk- >> venne  interrotto bruscamente.
 
<< Non mi alzerò di qui fino a quando non mi darai una risposta credibile ! >> Sentenziò arrabbiato il moro.
 
La risposta arrivò ma del tutto inaspettata.
 
<< Non ricordo più … l’ho dimenticato. >>
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                                   SPAZIO NOTE :3
  Hola amigos, ne è passato di tempo eh?
Probabilmente vi eravate anche dimenticati della mia esistenza >:D ma non importa. Spero che questo 4° capitolo sia stato di vostro gradimento. 
Alla prossima, sperando non sia troppo lontana XD
 
By maru-chan

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Capitolo 5
*** La fiamma scottante dei ricordi ***


5. La fiamma scottante dei ricordi.

<< Non ricordo più … L’ho dimenticato. >>

<< ahaha … ah … >> 

Sasuke non sapeva se scoppiare in una risata che avrebbe fatto cadere le pareti del locale o preoccuparsi seriamente per la sanità mentale del suo amico.
<< Cos’è  questa, un’ altra delle tue folli invenzioni? Ammetto che stavolta ti sei davvero superato .>> Sputò quasi divertito.

<< No, Sasuke non c’è niente da ridere >> Il sorriso amaro del biondo mise a tacere tutti i dubbi del moro, quello che stava dicendo non era una semplice e assurda storiella che si era inventato così su due piedi, ma la realtà!

<< Spiegati meglio usuratonkachi, non ti seguo, in che senso hai dimenticato tutto? Hai sbattuto la testa da qualche parte? >>

<< Sarebbe magnifico se fosse come dici tu, ma purtroppo la realtà e ben diversa … >> alzò lo sguardo fulminando Sasuke. Era sul punto di piangere, si vedeva lontano un miglio.

“ Se non fossi arrivato io, quest’idiota sarebbe stato qui tutto solo, in questo stato? ”
<< Vieni ti accompagno a casa … >>


✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*
 
 Pioveva a dirotto, i due ragazzi corsero lungo la strada, siccome il biondo sembrava non reggersi nemmeno in piedi, Sasuke si mise il suo braccio in spalla e lo aiutò a proseguire …
Casa di Naruto era proprio come se la ricordava. Il pensiero di quei pomeriggi passati a sfidarsi in quel vialetto, gli fecero partire un brivido lungo la schiena.
Nonostante tutto conosceva solo l’esterno, dentro non ci era mai entrato, era curioso di conoscere la parte di lui che non gli aveva mai mostrato, quella che probabilmente non aveva mostrato a nessuno.

<< Entra su, che aspetti? >> il biondo sembrava avergli letto nel pensiero.

Salirono le scale, Naruto iniziò a frugare nella tasca dei pantaloni, tirò fuori le chiavi, con un buffo ciondolo a forma di rospo, aprì la porta.
L’interno  dell’appartamento era inaspettatamente ordinato, forse perché era quasi vuoto, a parte i pochi mobili presenti per necessità.
Sembrava addirittura che non ci abitasse nessuno. Niente traccia di foto, niente di niente.
Notò che c’era addirittura solo una sedia, la cosa gli pareva molto triste …

“ I suoi genitori saranno fuori ? ”

Il biondo si recò in cucina chiedendo a Sasuke se volesse una tazza di tè, avuta una risposta affermativa prese a riscaldare l’acqua nel microonde, come al solito.
Il moro fu sorpreso da quella strana abitudine, la tradizione della preparazione te non prevedeva “ il microonde ”, possibile che quell’ usuratonckachi fosse così pigro?

<< Allora, veniamo a noi, ora puoi spiegarmi con calma cosa ti è preso? >>

Il ragazzo fece un sospiro lunghissimo.



<< Ho paura, ho una paura folle >>

<< … Hai paura di cosa ? >>

<< Ho paura … della cosa a cui sono destinato … il fuoco >>

<< Il fuoco ? >> Ripetè Sasuke con uno sguardo perplesso.

Il moro abbassò lo sguardo acquistando un cipiglio pensieroso.

“ Neji … il ristorante con il fornello al centro del tavolo …  la sua fuga …  l’uso del microonde per scaldare l’acqua, ora le cose avevano sen- … no quasi senso! ”


Naruto era consapevole che di lì a 3,8 secondi il suo compagno l’avrebbe tempestato di domande, giusto il tempo di collegare due o tre concetti.
Lui non si ricordava niente, ma era certo di poter affermare che l’accaduto avesse a che fare con il fuoco … succedeva così tutte le volte che vedeva qualche fiamma, piccola o grande che fosse, Così iniziò a raccontare …
 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*

Tutto accadde in un inverno di undici anni fa, faceva davvero freddo quella giornata,
sembrava che perfino la luce del sole fosse ghiacciata.
I miei genitori erano partiti per festeggiare l’anniversario di nozze e quindi io rimasi con un’amica di famiglia, Tsunade - baa chan.
La nonnetta era una tipa stramba, ma molto, molto divertente. Farla arrabbiare era uno dei miei passatempi preferiti, perché  ogni volta mi rincorreva tenendo una pantofola nella mano e gridando “ SE TI PRENDO TI RIEMPIO DI SBERLE E TI UCCIDO! ”
Il tempo passava in fretta e anche se ero molto piccolo ricordo ogni singolo giorno come se fosse ieri.

Nonostante il fatto che con Tsunade – baa chan non ci si annoiasse mai, momento dopo momento cresceva in me la voglia di riabbracciare i miei …
così quando alla fine della settimana tornarono  io la zietta organizzammo una bella festicciola, vennero anche i vicini, di cui non ricordo molto bene i volti …
 
La voce di Naruto iniziò a tremare …

La sera eravamo tutti tanto stanchi, ricordo che mi aggrappavo alla gonnella di mia madre per non cadere dal sonno,  lei mi prese in braccio e mi strinse dolcemente.
Più calava la notte e più faceva freddo, da bambino ingenuo che ero pensai che la casa si sarebbe ghiacciata se non avessi fatto qualcosa, così ebbi la brillante idea di suggerire alla zietta di accendere il camino.
Ci mettemmo tutti in tondo, chi seduto sul divano chi sulla poltrona, chi sulla sedia a dondolo, io mi trovavo tra le braccia di mio padre e mentre gli altri iniziarono a raccontare storie e parlare del più e del meno mi addormentai.

Non l’avrei mai dovuto fare, ma quella notte mi svegliai e notai che si erano tutti addormentati, mi alzai e andai a prendere delle coperte . 
Presi a coprire tutti, anche se in malo modo perché la mia altezza non mi permetteva di essere preciso …

Una lacrima gli rigò il volto, i suoi occhi sembravano vuoti mentre raccontava l’accaduto.

L’ultima persona fu mio padre, ma il sonno e la mia incapacità di bambino di cinque anni mi giocarono un brutto scherzo.
Un lembo della coperta era finito sulla cenere, che covava ancora il carbone ardente …

Andai nella mia stanzetta e mi accovacciai sul letto … 

Riaprii gli  occhi solo in seguito a delle urla strazianti, urla di disperazione che risuonano nella mia mente tutt’ ora, incapaci di abbandonarmi nemmeno durante il sonno, le porterò con me fino alla mia ultima ora. Quelle di mia madre, quelle di mio padre, della zietta, e dei due vicini.

Io, la casa, era tutto circondato dalle fiamme.

Anche adesso, ricordandomelo, provo la stessa sensazione di soffocamento di quella notte.

Tutte le mie azioni a partire dall’idea di accendere il camino erano state guidate dal mio oscuro destino, azione dopo azione, passo dopo passo …
Mi salvai soltanto io, la persona che avrebbe meritato di bruciare.
Non sai quante volte ho desiderato che quel giorno, le fiamme avessero preso anche me, se proprio dovevano fare vittime.
 
I pompieri sopraggiunti più tardi mi consegnarono alla polizia, loro mi portarono da un altro amico di famiglia e mi diedero false spiegazioni sulla morte dei miei genitori … 
Stetti con lui poco tempo, quando venne a mancare, mi trasferii in questa città …
Solo pochi anni fa venni a conoscenza della vera causa dell’incendio.
Lo lessi tra i documenti presenti negli effetti personali di quel vecchio ...
 
 
Quella che era una lacrima solitaria si trasformò in un pianto copioso, interrotto da singhiozzi .
Il moro rimase con la bocca socchiusa, gli occhi spalancati e il fiato sospeso per tutto il tempo e ad ogni parola dell’altro si sentiva orribile. Quante volte gli aveva dato ingiustamente del pallone gonfiato, quando cercava di mettersi in mostra davanti a tutti, ma lui un valido motivo ce l’aveva, voleva porre fine alla sua solitudine.

“ Quanti giorni avrà passato a incolpare se stesso per la morte di tutte quelle persone? Probabilmente tutti … e nonostante questo non ha mai perso il sorriso, almeno davanti a noi.
Ora riusciva a spiegarsi anche il perché di tutte quelle fughe attuate da Naruto nelle ore di chimica o di economia domestica. Scappava … e dopo? Restava da solo incapace di ricordarsi cosa fosse successo? In balia del terrore e dei ricordi che lo assalivano? "

Sasuke non riusciva a spiegarsi come aveva fatto a non accorgersi di niente durante tutto il tempo che avevano trascorso insieme.
<< Oi usurat- >>

<< Sasuke … credi che quando morirò finirò tra le fiamme dell’inferno? >> Chiese Naruto con una voce quasi impercettibile, scossa dai singhiozzi del pianto . 

“ Perché fa quell’ espressione? Quanto vorrei stingerlo forte a me e … MA CHE DIAMINE STO PENSANDO … In un momento del genere  ? ma che brutta fine ha fatto la mia ragione ? ”

Sasuke in quel momento stava cercando di pensare alle più dolci parole che conosceva, attivando così un aria del suo cervello che non aveva mai inaugurato.

“ Non piangere, piccolo ... Tu non hai nessunissima colpa pulcino mio … Non avvilirti tesoro, ci sono io al tuo fianco. ”

Per fortuna Naruto aveva la testa appoggiata al tavolo e non aveva notato il moro arrossire per poi eguagliare il colore dei pomodori.

Contrariamente a quanto tutte le persone con una discreta sanità mentale si aspettavano, Sasuke compì un gesto davvero fuori dall’ ordinario.
Con scatto deciso si affrettò ad … afferrare … afferrare la tazzina da te e lanciarla dritto dritto sulla testa del biondino ? Ma che cavolo ha fatto? Vabbè …

<< AHI, MA CHE CAç@O TI è ANDATO IN PAPPA IL CERVELLO? >>  Urlò Naruto tra un misto di shock e rabbia.

<< NON PROVARE Più A FARE DISCORSI DEL GENERE USURATONKACHI DEL C@#§O,
NON PUOI CONTINUARE PER TUTTA LA VITA COSì, TE NE RENDI CONTO?
In qualità di tuo amico da niente meno che dieci anni, avrei dovuto saperlo, per poi poterti aiutare, so che non posso fare molto, ma ti avrei appoggiato … ti sarei stato vicino quando ti sentivi così … smarrito … >>

La sua voce si affievoliva sempre più a mano a mano che la consapevolezza di ciò che stava dicendo si faceva sentire . Forse lui era addirittura più sorpreso dello stesso Naruto che lo stava guardando come se stesse avendo una visione .

<< Sasuke … io, ecco, insomma, io non volevo che sapessi … io sono uno sporco assassino, ho sempre avuto paura che se ne fossi venuto a conoscenza, non mi avresti più rivolto la parola e che sarei rimasto del tutto solo. >> affermò confuso.

<< Ma come ti vengono in mente certe idiozie? Come posso considerarti un assassino? Avevi solo cinque anni, capisco che debba essere stato devastante sapere che accidentalmente hai causato l’incendio, ma i tuoi genitori non sarebbero per niente contenti di vederti soffrire così, devi guardare avanti usuratonkachi.
Io cercherò di aiutarti con la fobia del fuoco, tutto si aggiusterà vedrai. >>

Naruto fu mosso da commozione e si gettò tra le braccia di Sasuke.

<< O - Oi Na … ru … >>
 
“ Il suo respiro sul mio collo e il suo meraviglioso profumo di pulito, il mio cuore minaccia di continuare a battere sempre più forte fino all’infarto.
Oh no, è se lui riuscisse a sentirlo? Se ne accorgerebbe, mi odierebbe per questo? ”

Al solo pensiero il moro decise di allontanarlo con un gesto troppo lento e poco deciso, avrebbe voluto che quell’abbraccio durasse per sempre.

<< è tardi, io credo proprio di dover andare via, sempre che tu ti sia ripreso … >> sussurrò Sasuke con lo sguardo rivolto verso il basso.

<< Oh, ma certo, sto molto meglio, puoi andare adesso. >>

<< Sicuro che vada tutto bene? >>

Il biondo fece un cenno affermativo e salutando l’altro chiuse la porta, aveva pregato per tutto il tempo che Sasuke non si accorgesse del battito del suo cuore.

✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*

“ L-Lui mi ha … e io … vorrei sprofondare! Ma che cavolo ho da sentirmi così felice?!
Sembro una mocciosetta in ansia per il suo primo appuntamento, e invece non c’è stato niente più che un abbraccio …
Sono felice di averlo tirato un po’ su di morale, sono felice, sono così felice che mi fa paura. Mi sto trasformando in una specie di zulù.
Lui mi ha confessato il suo terrificante passato e io non posso fare altro che essere felice, perché so di più sul suo conto, perché si è fidato di me, perché adesso posso far si che il vuoto che si è creato tra di noi in questi dieci anni si rimpicciolisca, almeno un po’, giusto quel tanto per illudermi di essere l’unica persona che può capire cosa prova, di poter vedere attraverso la barriera invisibile che ha creato di fronte a tutto il resto del mondo …”

 
Sulle note dei sui traboccanti pensieri, Sasuke si incamminò verso casa, ignaro di cosa lo aspettasse l’indomani …
 
✧・゚:*✧・゚:*Note✧・゚:*✧・゚:* ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 
Hola sasunaristi anonimi, questo era il 5° capitolo di Come sempre!

Sas’ke: ma che cavolo dici? Era come al solito, non sai nemmeno il titolo di quello che scrivi, tze.

Naru: e per giunta mi ha rubato la parte, sono io che soffro di amnesie!!

Ok ok calmatevi, sempre lì a puntualizzare, l’importante non è il titolo ma il contenuto cavolacci sott’olio!!! >(

Sas’ke: farò a meno di commentare lo schifo con cui hai concluso la frase. -_-

Naru: dovrei provarli … sott’ olio .. mmh .

Sas’ke: … vabbè ciao !

Bando alle ciance, recensite e non vi perdete il prossimo capitolozzo  >) o ve ne pentireteee uuuuu …

Sas’ke: che fa adesso quella? Minaccia pure ?

Naru: ma dai … poveretta non vedi che non ci sta con la testa ?

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Capitolo 6
*** Cose strane, succedono a Konoha! ***


6. Cose strane succedono a Konoha
<< SASUUKEE, SVEGLIATIIII >>

Il moro scattò in piedi giù dal letto spaventato.

<< Ma che ca … MAMMA! MA HAI IDEA DI CHE ORE SIANO EH? >> strillò in preda ad una attacco d’ira il ragazzo.

<< Certo, sono le 5:30 del mattino! >> disse tranquillamente la donna.

<< MA è DOMENICA !!! >>

<< Appunto! Muoviti a prepararti, devi accompagnarmi a sunagakure, si terrà un magnifico scontro tra un  drago di komodo gigante e una ballerina! >>

Se non fosse stata sua madre, a questo punto, Sasuke avrebbe già fatto di quella persona un cumoletto inutile di cenere.

“ Un’altra delle sue trovate dementi ”

<< Mi dispiace mamma, ma oggi ho da fare, non posso accompagnarti chiedi a papà o all’altro malcapitato che ti trovi come figlio, Itachi! >>

<< Li ho già svegliati, ma mi hanno richiuso la porta in faccia >>

“ Sfido io, chiunque l’avrebbe fatto ”

<< Sasuke, cosa devi fare di così importante oggi? Ti sei forse trovato una ragazza? Oi  Sa-su-ke …. >>

Già cosa aveva fare di così importante quel giorno? l’aveva detto come se fosse stata una cosa ovvia, ma cosa aveva davvero intenzione di fare? L’ultima volta che vide Naruto gli promise di aiutarlo con la faccenda del fuoco …

<< Sasuke, mi stai ascoltando? Avanti, uno scontro tra un drago di komodo gigante e una ballerina si tiene almeno una volta ogni centocinquant’anni, ti prego, ti prego, ti prego! Se si entra tra i primi duecento si ha in regalo una miniatura dell’arma speciale della ballerina!! Capirai anche tu che è impossibile pensare di mancarci!

<< Oooh si non sai come ti capisco, per oggi va bene, ti accontenterò, ma ricordati che mi devi un favore! >>

<< Sicuro, ma adesso sbrighiamoci!! >>

<< A che ora inizia sto scontro? >>

<< Alle … 9:00 di questa sera … >>

<< M-Ma sono solo le cinq- >>

<< Devo avere quella miniatura a tutti i costi, sbrigati!! >>

“ Oh signore, ma cosa ho fatto di male? ”

✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*

Quello stesso giorno Naruto si era svegliato più presto del solito erano circa le 8:00, e di domenica di solito si alzava verso le 11:00 – 12:00.
 Aveva appena fatto colazione con le poche cose che erano rimaste in frigo e si era accorto di non avere proprio niente da fare. Decise di uscire, ma una volta in strada si ricordò che anche se avesse voluto passare il tempo al ristorante di Ichikaru, non avrebbe potuto farlo perché la domenica apriva soltanto di sera.
Iniziò a passeggiare senza una meta ben precisa, a dire la verità sperava che in giornata Sasuke lo chiamasse per quella faccenda di cui avevano parlato quella sera, ma si rese conto che forse lui aveva altro di meglio da fare durante la domenica.
Si avviò verso la piazza, magari avrebbe incontrato qualcuno dei suoi compagni di classe lì, e forse avrebbe trovato un modo per ammazzare il tempo.

A metà tragitto però, iniziò ad avere la sensazione di essere pedinato, era da qualche anno che si sentiva costantemente osservato, per il periodo iniziale cercò di convincersi che fosse solo la sua immaginazione, ma si rese conto che non era affatto così, quando iniziava a sentire questo presagio, capitavano sempre delle cose strane: vasi che cadevano dai tetti delle case più basse, assurdi ostacoli improvvisi che gli si paravano davanti e addirittura petardi che scoppiavano al suo passaggio.
Più volte aveva rimuginato su chi potesse essere il colpevole o i colpevoli, ma nei suoi ricordi non c’era nessuno con cui aveva avuto delle grane negli ultimi tempi, decise semplicemente di ignorare l’accaduto e dirigersi a casa il prima possibile, come al solito.


✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*

 
Erano ormai le 3:00 di notte quando Sasuke e sua madre fecero ritorno a casa, erano riusciti ad arrivare tra i primi 200 e avevano ricevuto una miniatura dell’arma, se così si poteva chiamare quell’affare alto un metro e cinquanta che si erano dovuti trascinare dietro per tutto il viaggio.
Dopo aver convinto la madre che era meglio trovargli un posto il giorno dopo, il moro, stanchissimo, si reca a letto impiegando giusto 3 secondi per addormentarsi.


L’indomani, a Sasuke risultò piuttosto difficile svegliarsi dopo quella giornataccia assurda, ma si sforzò comunque di darsi un contegno.
La strada verso la scuola gli sembrò più corta del previsto, forse era dovuto al fatto che avrebbe voluto incontrare Naruto il più presto possibile.
Entrò in classe velocemente, negli ultimi tempi aveva escogitato molti modi per evitare le sue “ amatissime ” fan da strapazzo.

Si accorse subito che mancava qualcosa, anzi qualcuno e quest’ultimo era proprio Naruto.

“ Sarà forse successo qualcosa? No, probabilmente sarà solo in ritardo, ma perché devo preoccuparmi così tanto. Accidenti! ”

Contrariamente a quanto aveva pensato, dopotutto il biondo non si presentò a scuola, certo, andava di sicuro male nello studio, ma faceva assenze molto raramente, quindi tutti si domandarono che fine avesse fatto.

Sasuke aveva una strana fretta di vederlo anche se non ne comprendeva del tutto il motivo, ma dopo le lezioni doveva presentarsi al club di scienze.
Il tempo di mangiare qualcosa e il ragazzo era già nell’aula.

<< Buongiorno a tutti! >> esclamò, buttando la sua cartella in un angolo.

<< Buongiorno >> risposero tutti all’ unisono.

Dopo tutto Sasuke aveva rinunciato all’idea di stare lontano da Naruto, voleva addirittura aiutarlo con i suoi problemi di amnesia, quindi stare nel gruppo di scienze era diventato una specie di ostacolo.

Tuttavia, non poteva ancora andarsene, aveva una faccenda in sospeso con quell’
“ ufficio segreto ” a cui potevano accedere soltanto poche persone.
Era deciso al massimo a saperne di più ma sembrava quasi inavvicinabile.
Decise di escogitare un piano.

Dopotutto si trovavano nel laboratorio di scienze, avrebbe potuto preparare l’occorrente che faceva al caso suo.

Guardandosi attorno e notando che nessuno lo osservava, prese alcune sostanze di dubbia provenienza dallo scaffale alla sua destra e con l’espressione di chi sapesse che cosa stava facendo le mescolò senza troppi convenevoli. Dopo pochi secondi l’ intruglio iniziò a produrre del fumo colorato che si diffuse a gran velocità per tutta la stanza.
Fatto ciò, il moro, approfittando del momento di semi cecità dei suoi compagni, tenta ti avvicinarsi all’ ufficio del mistero.

“ Dopo tutto, il fumo è un’arma a doppio taglio, offusca la vista agli altri, ma anche a te stesso … se solo riusciss - ”

<< S-sasuke, sei tu? Sono Hinata ...  potresti a-a-aiuarmi ad aprire le finestre? >>

“ Che seccatura, proprio adesso? ”

<< Certo, era proprio quello che stavo tentando di fare! >>

✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*


L’orario di scuola era ormai finito e dopo un’attenta riflessione Sasuke decise che la scelta migliore fosse andare a vedere cosa fosse successo a Naruto, altrimenti, era sicuro che il rimpianto per non averlo fatto, si sarebbe presentato mentre ceracava di prendere sonno.
Arrivato sotto casa sua si accorse che c’era della posta nella buca delle lettere, simbolo che non l’aveva ancora controllata.
Busso ripetutamente alla porta ma non ebbe risposta.

“ Non so nemmeno perché diamine sono qui, credo sia meglio andare. ”
 
Proprio mentre si era deciso a tornare a casa, il moro sente la porta aprirsi dietro di sé.


<< Ce ne hai messo di tempo usuratonkac- >> la sua frase fu interrotta dalla sorpresa che provò in quel momento.

Non era di certo Naruto quello ad aver’ aperto la porta, bensì una ragazza dai capelli rossi e gli occhiali.

<< Tu chi diamine sei !? >> domando con aria confusa il moro.

La ragazza non lo rispose, ma si limitò a lanciargli un’occhiata alquanto difficile da comprendere e si allontanò dall’abitazione.
Sasuke si sentiva come se il suo stomaco fosse in subbuglio, di certo quella era la prima volta che si sentiva in quel modo.
Si introdusse in casa guardandosi intorno per controllare se Naruto fosse in casa.
In cucina non c’era quindi controllò in camera da letto, e lo trovò lì sdraiato, immerso in un sonno profondo.

“ Mi sento nervoso, che diamine è successo qui? ”

<< Usuratonkachi, svegliati! >>

Lo strattonò più volte senza ottenere risultati.

Si soffermò a guardare la sua espressione assopita e rimase come congelato.

“ Di nuovo, non riesco a staccargli gli occhi di dosso, mi sento un idiota … ”

Per paura di ciò che stava provando, si allontanò e si sedette lì in un angolo a rimuginare sul suo comportamento fuori dalla norma.

<< Sa-su-ke? è tutto apposto? >>

Il moro sobbalzò. Si era addormentato …

<< Idiota, ho tentato di svegliarti in tutti i modi, poi … mi sono arreso e ho pure finito per prendere sonno! >>

<< Scusa, eheheh non ho sentito proprio nulla, giuro. >>

<< Chi era quella? >> Domando irritato il ragazzo, sorprendendosi lui stesso di quello che aveva chiesto.

<< Quella? >>

<< Non fingere, quella ragazze che è uscita poco fa da quest’appartamento! >>

<< … non ricordo di aver mai fatto entrare ragazze in questo appartamento. Sei sicuro di non avere le traveggole? >>

<< Sei sicuro di non avercele tu? È un'altra delle tue amnesie questa? Ti porti a letto delle ragazze e poi te ne dimentichi! >>

“ Reazione esagerata, che cosa me ne potrebbe fregare di chi si porta a letto questo qui!? ”

<< C-C-Chi ha portato a l-letto chi? >> domandò imbarazzato l’altro.

Naruto abbassò la testa e avverti un forte dolore al collo. Così si ricordò di cosa fosse successo.

<< TU, quella tizia >>

<< O-Ora ricordo, ahaaha la ragazza che hai incontrato è di sicuro … la tipa a cui ho prestato l’ombrello giorni fa … me l’ha riportato, tutto qui. >>

“ Non voglio diventare una seccatura ai suoi occhi, devo cavarmela da solo. ”

<< Quanti anni sono che ci conosciamo razza di cretino con la faccia da pesce affumicato?? Credi che mi beva questa storiella? Puoi essere sincero, almeno per una volta? >>

 Sasuke era stizzito, voleva sapere tutto di lui, ogni cosa, e invece si trovava sempre delle stupide storielle spacciate per risposte coerenti.

<< Davvero, credim- >>

Il moro l’aveva spinto contro il muro e appoggiato i palmi delle sue mani sulla parete.

<< E’ successo qualcosa? >> disse con aria minacciosa ma allo stesso tempo preoccupata.

<< S-sasuke ? >>

Naruto fu un po’ spaventato dalle sue azioni e senza avere il tempo di riflettere iniziò a raccontargli tutto.

✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*

<< Credo di essere stato aggredito mentre passeggiavo per strada, la ragazza mi ha colpito al collo … ma non ricordo i dettagli, sicuramente non era una ladruncola, perché i miei soldi, ho controllato, sono ancora tutti al loro posto. >>

<< Hai attaccato bottone con qualcuno di recente? >>

<< Sasuke, per favore, evita di fare queste domande. Io non ho litigato con nessuno, ma non posso esserne certo al cento per cento, forse me lo sono dimenticato! >>
<< Ottimo, non abbiamo nemmeno il minimo indizio. >> sospirò.

<< è la prima volta che mi aggrediscono di persona, di solito si limitano a farlo indirettamente … >>

<< Eh si è vero … ASPETTA UN ATTIMO, COSA? Ti è già capitato in passato? >>

<< AAHH è da circa due tre anni che succede, ormai ci sono abituato. >>

<< E non hai parlato di questo con nessuno. >>  affermò, più che domandare.

<< … No, avrei dovuto? >>

<< E che cazzo, idiota, a certe domande potresti anche risponderti da solo! >> rispose adirato.

Il moro si alzò in piedi e si accinse ad andarsene, si era davvero innervosito.

“ Dannazione, voglio solo … ”

<< Sasuke, dove vai? Avanti parliamone! >>

“ proteggerlo … ”

<< Naruto, va a riposare, domani vengo a prenderti, non ti scollerai da me nemmeno uno sporco istante! E non voglio obbiezioni, intesi? >>
 
... continua …
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Salve salvino a tutti, qui è maru-chan che vi parla (scrive più che altro).
Colgo l’occasione per scusarmi del tempo esageratamente indecente (?) che intercorre tra un capitoletto e l’altro (Q^Q) ma purtroppo, non ho molto tempo e quando ce l’ho ne perdo la metà per nascondere alla mia famiglia che scrivo ‘ storie compromettenti XD ’ * si sente come un agente della CIA.
Spero di ricevere comunque i vostri commenti :D e vi ringrazio per quelli precedenti!!!

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Capitolo 7
*** Vendetta? No grazie, preferisco andare in vacanza alle Hawaii con un aereo privato mangiando caviale. No scherzo, la vendetta. ***


Note :3

<< Buon ciao a tutti! >> Disse Maru-chan con espressione pazzoide ...

Oh no sono ancora in modalità scrittrice ç_ç ...  * si ricompone* 

No sulseriamente, buon ciao a tutti, complimenti siete riusciti ad arrivare al settesimo capitolo di questa ff,  incredibbile.
L'occhio attento avrà notato che c'è stato un piccolo cambiamento di rating, scusate il cambiaggio di idea, ma secondo me fu stato necessario. 
Continuo esortandovi a recensire, mio cuore molto felicie quando voi lo fate, ma anche per segnalarmi evetuali orrori  errori disdecenti e le parti che vi sono piaciute più bene.
In conclusione, vi lascio alla sasunaraggine sperando sia di vostro gradimento, alla prossimitààà <3.

By Maru-chan
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Capitolo 7.


 Vendetta?No grazie, preferisco andare in vacanza alle Hawaii con un aereo privato mangiando caviale. No scherzo, la vendetta.


                                                                       
                                                                                


“ Stupido di un Sasuke, mi ha detto che sarebbe venuto a prendermi per accompagnarmi a scuola e che quindi sarei dovuto essere già pronto per le sei …  ”

<< MA STO ASPETTANDO QUI DA UN ORA! >>

L’urletto del ragazzo riecheggiò tra le strade vuote della città.

<< Oi, si può sapere perché stai parlando da solo? >>

Il biondino fece un salto di almeno tre metri prima di voltarsi.

<< Oh … >> Sussurrò Naruto sembrando un po’ sconnesso.

Sasuke lo osservò cercando di capire cosa stesse pensando, ma gli risultò praticamente inutile.

Alla fine il biondo si riprese.

<< Temeee! Sto quasi per morire assiderato! >> Naruto mostrò a Sasuke le dita delle sue mani che iniziavano a tingersi di un preoccupante color violetto.

<< Che seccatura che sei, su muoviamoci, se no chi lo sente a quello scapestrato del professor Kakashi se arriviamo in ritardo. >>

<< E di chi sarebbe la colpa? >> Domandò irritato.

<< Non dimenticare che sei tu ad avere qualche “ piccolo problema ” di stalking,  io ti sto solo aiutando, infatti ti ho portato qualcosa di utile … >> puntualizzò il moro.

“ Qualcosa di utile? ”

<< Tieni è una stun gun, serve per la difesa personale. >>

<< Wow è proprio come nei film, grazie Sasuke ahahah. >> Esultò e continuò ad osservare l’aggeggio con un aria adorante.

Ripresero a camminare, anche se il moro si fermò tutt’ad un tratto, e proprio mentre Naruto stava per chiedergli cosa gli fosse successo, il suo amico si girò e gli porse il suo paio di guanti, anche se dopotutto, non riuscì a guardarlo negli occhi mentre lo faceva.

<< … >>

<< Che c’è? Non li vuoi? Poi non lamentarti con me se perdi l’uso delle dita. >> Esclamò alterato.

<< No, non è che non li voglio. >> Infatti Naruto afferrò i guanti e fece per infilarseli. << Il fatto è che ultimamente sei diventato molto più … come dire? >>

L’altro pendeva dalle sue labbra.

“ Diventato più che? ”

<< Sasuke? Guarda che non c’è bisogno di fermarsi e assumere quell’espressione da ebete. È meglio sbrigarsi! >> disse allontanandosi.

“ Quel ba***rdo! Prima dice cose sospette e poi? ”

Dopo pochi istanti si accorse che il suo compagno era steso a terra.
Gli si avvicinò a gran velocità per vedere cosa fosse successo.

<< Usuratonkachi! Ho capito che hai sonno, ma addormentarsi qui mi sembra come minimo esagerato. >>

<< Oi, aiutami ad alzarmi, non ci riesco! >> Esclamò tendendo la mano verso di lui. 

“ Che? ”

<< Sei inutile, se proprio dovevi precipitare a terra rovinosamente, potevi almeno farlo decentemente. >> Disse, cercando di nascondere il suo palpabile nervosismo.

Tese la mano verso Naruto, che alzandosi molto goffamente, si aggrappò con una mano alla spalla di Sasuke, mentre i loro volti finirono per essere più vicini di quanto si aspettassero.


“ Che mi prende? … Andiamo in questi casi, normalmente … cosa … farei? Devo … insultarlo … per la sua incapacità … ”


Il moro aveva l’ espressione di un bambino che osservava la vetrina di una pasticceria. E fu del tutto inutile per lui comandare al suo cervello di lasciarlo andare, perché in quel momento, era solo il suo cuore a muoverlo e quest’ultimo gli stava facendo fare il diretto contrario.

“  I suoi occhi azzurrissimi che mi fissano mi fanno perdere il fiato … siamo in pieno inverno  eppure, quando sento il suo profumo, sento un calore provenire dall’interno e non percepisco altro che la primavera, potrei restare così … ”

<< … Per sempre ? >>    
             
“ Ho pensato a voce alta!? ”

<< No, dico, hai intenzione di restare così per sempre? >> Domandò imbarazzato Naruto. << Ti muovi un po’ e ti blocchi subito dopo, sembri l’orologio di casa mia! >>

Quella stupida affermazione ridestò il moro dai suoi stravaganti pensieri, che lasciò andare la sua mano di getto.

Anche il biondino stava fissando gli occhi di Sasuke, che in quel momento gli sembravano più intensi e lucenti di quanto non lo fossero mai stati. Ne rimase molto sorpreso e accortosi di quello che stava facendo, per nascondere il suo imbarazzo, come succedeva spesso tra i due da un po’ di tempo a quella parte, iniziò a lamentarsi del comportamento dell’altro, anche se di fatti, non gli dispiaceva per niente essere stretto in quel modo.

<< Sta sanguinando, la tua guancia, sta … era per questo che … >>  Sussurrò una frase spezzettata, era troppo intento a preoccuparsi del suo comportamento da maniaco sessuale, doveva darsi una calmata altrimenti sarebbe andato fuori controllo.

Voleva in tutti i modi tornare a quei giorni in cui “ quell’idiota ” non era altro che un suo amico, ma non ci riusciva.

Se gli stava lontano il desiderio di vederlo si faceva più intenso che mai, e se invece gli stava vicino, era ancora peggio perché a volte subentrava il desiderio di toccarlo o di stringerlo a sè.
 
<< Teme, vieni un po’ a vedere, c’è una corda a terra! >> Gli fece notare Naruto.

<< Una corda? >> In effetti era proprio così, anche se più che una corda era una specie di tubicino trasparente. << Si estende da un capo all’altro della strada, quindi è ovvio che sia stato questo tubo a farti inciampare, ci sono almeno due persone dietro questo stupido piano, perché non è attaccato da nessuna parte. >>

<< Giusto, ma nonostante oggi ne fossero due, di solito escogitano dispetti che richiedono un discreto numero di persone. >>

<< Quindi tu sei perseguitato da un gruppo intero di bulletti e non sai nemmeno chi siano e cosa tu abbia fatto per meritartelo? Sei utile tanto quanto una bici senza ruote! >> Sentenziò incredulo.

Doveva assolutamente ridurre in fin di vita gli artefici di tutto, ne sentiva il bisogno.

I due ragazzi continuarono a dirigersi verso scuola, anche se se la presero piuttosto comoda pensando che ormai erano già in ritardo e che quindi la strigliata del professore se la sarebbero dovuti sorbire lo stesso.

Infatti fu proprio così, i due vennero costretti a mantenere due secchi d’acqua tra le mani per un ora.
Una volta finite le lezioni, si incamminarono verso casa.

<< Senti Sasuke- >> - << Senti usuratonkachi - >>

<< No, ecco pensavo … ieri hai detto che non mi sarei dovuto allontanare da te, quindi adesso hai intenzione di venire a casa mia? >> Aggiunse il biondo.

<< Stavo per dirti di venire a casa mia … il tuo appartamento mi mette i brividi. >>

<< Ahahahah in effetti non ti posso contraddire, li mette anche a me … sono contento che tu mi abbia invitato, Sa - su chan ahahaha. >>

Quella  frase ebbe il potere di fargli mancare qualche decina di battiti e il suo cuore non ci era per niente abituato, tanto da fargli domandare se fosse una cosa normale sentirsi così in situazioni del genere, oppure che fosse un problema cardiaco.

<< Chiamami di nuovo Sasu chan e ti riempio di botte , idiota! >> Farfugliò, con un espressione troppo compiaciuta per sembrare una minaccia.

Ci fu un momento di silenzio in cui si udì un imbarazzante rumore.

<< Q-questo deve essere il mio stomaco… >> disse il biondo in uno stato di tremendo disagio.

<< Che spina nel fianco, aspettami un attimo qui, prendo due gelati e torno. >>

Naruto rimase solo e iniziò a riflettere sul comportamento dell’amico, dopotutto in quegli ultimi anni non si erano sentiti molto, e lui era sempre stato decisamente insensibile. In casi come questi, non si sarebbe scomodato facilmente per prendergli un gelato.

“ Che sia stato geneticamente mutato in seguito ad un rapimento alieno? ”

Scoppiò in una piccola risatina divertita.

<< Non è da escludere dopotutto … >> disse tra sé e sé.
 
<< Vedo che ti stai divertendo biondino. >>

Una voce da dietro lo sorprese.

<< Ancora tu? >>  Sussurrò Naruto con un espressione adirata.

La ragazza dai capelli rossi del giorno prima era proprio lì di fronte a lui, ma non passò molto tempo prima che altri due tizi che non aveva mai visto si avvicinassero.

<< Ti sono mancata Naru-chan? In effetti avrei voluto mostrarmi prima, ma quel seccatore dalla pelle pallida non la smetteva di seguirti come un cagnolino! >> Disse beffarda.

<< Non osare offenderlo gallinaccia! Come diamine fai a sapere il mio nome? Si può sapere che cosa diamine volete da me? >>

<< Una piccolissima cosa … ven-det-ta! >>

<< Vendett- >> il biondo non ebbe nemmeno il tempo finire la parola che venne afferrato dal più robusto dei due che accompagnavano la misteriosa ragazza.

Lo tirò per i capelli e cercò di trascinarlo via, ma Naruto gli sferrò un bel calcio al ginocchio che lo fece rovinare a terra.

A questo punto intervenne l’altro individuo, che per poco non lo stordì con un pugno ben assestato allo stomaco.

Il biondino tentò di reagire, ma venne scaraventato a terra subito dopo.

Poi si ricordò della stun gun che gli aveva regalato Sasuke quella mattina.

La sfilò lentamente dalla tasca, cercando disperatamente di non farsi notare da quei loschi figuri.
Nella sua mente aveva davvero intenzione di fargliela pagare, dopotutto lo avevano perseguitato per anni, aveva tutte le ragioni per essere arrabbiato, ma quei tizi avevano davvero una forza sovrumana, perché nonostante lui fosse abbastanza allenato, non ci avevano messo niente a metterlo KO.

<< Comunque due contro uno è … MALEDETTAMENTE SCORRETTO!! >> Urlò mentre stordiva il più robusto dei due con la pistola elettrica, che crollò a terra contorcendosi per la scarica ricevuta.

<< Suigetsu … >> Sussurrò piano la ragazza, con uno sguardo che avrebbe potuto mettere paura a qualunque belva feroce.

Non appena udì quello che si presumeva essere il suo nome, il ragazzo si avventò su Naruto, facendogli cadere la stun gun ed iniziò a colpirlo molto violentemente.

 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*


 Sasuke, intanto, era alle prese con la vecchietta che possedeva il chiosco di gelati, che stava facendo un casino per dargli il resto e lo scontrino, si era confusa almeno un ottantina abbondante di volte.
Una volta risolta quella faccenda, il moro fece per uscire.

Al posto di Naruto, c’era una folletta che stava osservando qualcosa, e tutti quanti sembravano avere un’espressione alquanto impaurita.

A questo punto decise di farsi spazio tra la gente e quello che vide non gli piacque affatto.
Un individuo che non aveva mai visto prima, stava prendendo a calci il suo amico che era disteso a terra quasi privo di conoscenza.

<< TU RAZZA DI BA****DO ALLONTANATI IMMEDIATAMENTE DAL MIO NARUTO OPPURE

DOMANI NON RIUSCIRAI A VEDERE DINUOVO LA LUCE DEL SOLE! >>

Detto questo il moro prese la rincorsa, fece un enorme salto e calciò Suigetsu facendogli fare un volo di quasi tre metri.

Poi si girò. Solo adesso notava che c’era anche quella sgualdrinella dai capelli rossi, ma non la prese in considerazione più di tanto, adesso doveva pensare al suo amico steso a terra.

Si avvicinò  a passo veloce, si chinò e gli tenne la testa alzata con il braccio.

<< Sa … suke … >> Disse con un filo di voce il ragazzo. <<  Stai bene? >>

<< Ma che domande fai? Preoccupati di stesso, sei ridotto uno straccio. >>

Naruto si addormentò lì sul suolo, era stanchissimo e anche molto acciaccato.

Sasuke lo prese in braccio a mo’ di principessa e si voltò verso la ragazza.

<< Perchè? >> domandò secco.

<< … >>  ci fu qualche secondo di silenzio. << Chiedilo al tuo ragazzo, lì, anche se sembra che se ne sia completamente dimenticato. >>

<< Non so cosa sia successo, ma non permetterò che voi vi avviciniate ancora a lui! >>
Detto questo, il moro si allontanò dirigendosi verso casa sua.

 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*


Arrivati a destinazione, Sasuke apre il cancello di casa con le sue chiavi, avendo non poche difficoltà facendolo mentre teneva Naruto. Gli aveva fatto poggiare i piedi a terra mentre lo teneva con il braccio sinistro. Così, lasciò intravedere un giardino molto ben curato.

C’erano cespugli di rose un po’ dappertutto, senza contare la fontana collocata al centro del giardino che dava un ulteriore tocco di classe.

Giunse alla porta d’ingresso e fece praticamente lo stesso, ricordandosi che non c'era nessuno in casa e  che quindi fosse inutile bussare al campanello.

Era molto strano per lui, non aveva mai portato delle persone in casa, soprattutto in quel modo assurdo.

Si soffermò con gli occhi sulla sua espressione assopita, che gli sembrò davvero angelica.


“ Ho proprio perso la testa … ” pensò con un espressione contrariata.


Lo portò nella sua stanza appoggiandolo delicatamente sul suo letto. Aveva iniziato a trattarlo come una porcellana rara e fragile.


<< No, mi correggo, mi hai fatto perdere la testa … >> Sussurrò, dando voce ai suoi pensieri più reconditi.


Si rese conto che quel giorno in palestra, il suo cervello si era solo messo d’accordo col suo cuore per fargli capire i suoi sentimenti.

Dopotutto, ogni giorno, ce l’aveva sempre tra i piedi quell’usuratonkachi, lui e quelle sue assurde

sfide, i suoi comportamenti e il suo modo infantile di affrontare ogni cosa.

Aveva imparato a non poter più fare a meno della sua presenza.


“ Mi sono … i-i-nnamorato? ”


Vide il suo riflesso nello specchio, che gli rivelò di star arrossendo.

Abbassò lo sguardo su Naruto, esaminandolo nei minimi dettagli.

Senza accorgersene gli sfiorò dolcemente le labbra con il pollice.

“ Mi sono follemente innamorato di un altro ragazzo … ”

I suoi occhi divennero lussuriosi, il suo cuore ormai aveva superato i cento battiti al secondo lasciandolo quasi senza fiato.

Si avvicinò sempre di più al volto dormicchiato di Naruto, pensando a cose irrazionali. Stava ormai

per chiudere gli occhi, quando si accorse che l’altro aveva inaspettatamente appena fatto il contrario.


Continua …

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Capitolo 8
*** Inventatevelo voi sto titolo, è difficile sa? ***


Buonritornati! I'm felice di essere riuscita ad essere più puntuale XD.
*^* Minna, senza perdere altro tempo, vi lascio subito al capitolo. Ah e ricordate di recensire :3
* si allontana ballando la macarena con i pattini che a loro volta scivolano su una foca mista ad un pinguino, un fonguino*

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Capitolo 8
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Inventatevelo voi sto titolo, è difficile sa?




<< Sa-sa-sa sukeeeee!!! Che diamine stai facendo? >> Domandò in preda all’ imbarazzo più totale.

Il moro, dopo qualche istante di confusione mista a rammarico per quel magico momento interrottosi così bruscamente, finse un aria seccata, anche sei i suoi occhi dovevano ancora riuscire a scollarsi dalle sue labbra. Ah, se solo avesse riposato un altro po’!

<< Stavo controllando se fossi ancora vivo, non si può mai sapere con te. >> disse rifilandogli una scusa che solo Naruto avrebbe potuto bersi, e infatti lo fece.


<< Dove mi trovo? >> Domandò guardandosi attorno con aria confusa.


<< Sei nella mia camera. >>


<<  E come ci sono arrivato? Accidenti, non dovevi comprarmi un gelato? >> Chiese con un capriccio.


“ Possibile che … ”

<< Dobe, sei stato aggedito. >> Disse incerto.

<< Aggredito? >>  parve rifletterci seriamente. << Io … non … >>  Balbettò, apparendo un po’ stordito. << Beh in effetti mi sento un po’ dolorante ahaha >> iniziò a scherzarci su.

<< Naruto! >> bloccò la sua risata, sorprendendolo. << Non è proprio il caso di ridere. Questa volta non c’era traccia di falò, candele, fornelli, fiammiferi, ma ti sei dimenticato dell’accaduto comunque, devo supporre che la tua amnesia stia peggiorando? >> Domandò serio il moro.

L’altro prese a riflettere, ma non aveva né un’espressione preoccupata, né spaventata, non importava come la si guardasse, sembrava quasi che stesse riflettendo su che cosa avesse indossato l’indomani.

<< Non lo so, ad essere sincero non so nemmeno se sia già accaduto in passato.
Certe volte mi accorgo di saltare anche due o tre giorni. Ci sono alcune differenze però, tra un’amnesia e l’altra. Certe volte, quando mi riprendo, mi accorgo di star piangendo o tremando come una foglia e non ricordo assolutamente nulla. Altre volte invece, prendo conoscenza e basta, proprio come è successo adesso, e in certe occasioni, sforzandomi, riesco a ricordare persino qualcosa. >>

Spiegò, come se fosse la cosa più normale sulla faccia della terra.

Sasuke era scandalizzato, vivere sapendo che potresti tranquillamente dimenticarti giorni interi era praticamente inconcepibile. Svegliarsi, guardare il calendario e accorgerti che eri andato a dormire il settimo giorno del mese e ti sei direttamente svegliato la mattina del decimo.
Pensò che quell’usuratonkachi avrebbe potuto dimenticarsi perfino di occasioni come il suo matrimonio, trovandosi una fede al dito, senza nemmeno sapere come ci fosse arrivata. 

Tutti quei pensieri gli fecero venire ancora più fame di quanta già non ne avesse, dopotutto non avevano ancora pranzato.

<< Andiamo a mettere qualcosa sotto i denti. >>  Disse mentre usciva dalla stanza.

Naruto lo seguì senza proferire parola, forse si era reso conto che il suo amico non era affatto abituato a sentire storie come quella che gli aveva appena raccontato, anche se per lui non era altro che “ la normalità ”.

 Camminando per i corridoi della casa, non poté far altro che notare che l’abitazione era molto più spaziosa della sua e decisamente molto più accogliente, anche se i colori usati per l’arredamento erano piuttosto scuri.

Alle pareti erano affisse le foto di famiglia, sembravano avere tutti un espressione contenta, lì tutti insieme, anche se il signore che aveva tutta l’aria di essere il padre di Sasuke, emanava un aura molto scontrosa e austera.

Si accorse di essere rimasto indietro rispetto all’altro, quindi aumentò il passo cercando di raggiungerlo.

<< Wooow Sasuteme chan, non mi avevi mai detto ti possedere una casa così super! >>

Sasuke si fermò, voltandosi indietro, il che, in un certo senso, era proprio quello che voleva Naruto.

<< Ti pare che lo vada a dire in giro? >> simulò la scena << Buongiorno usuratonkachi, vedo che hai preso un'altra insufficienza in inglese, ma soprattutto, io ho una casa “ super ”. >>

Al biondo venne un brivido.

<< … Decisamente no, scherzare non è da te, smettila, posso dire che sia addirittura inquietante. >>
 
“ Ripensando alle sue parole, che dicevano esattamente “ non ti scollerai da me nemmeno … com’era? Uno sporco istante? ” Bha, ma che razza di modo di esprimersi ha quell’orso travestito da ragazzino figo!? Comunque, anche se ha detto quelle parole, è lui il primo a mettere le distanze … ”

Un po’ ci sperava infondo, di avvicinarsi a lui, ma nella sua immaginazione era palese che Sasuke lo stesse aiutando soltanto per sentimenti come: il senso del dovere, la compassione o cose simili.

<< Senti Sasuke … le persone che mi hanno aggredito, le hai viste? >>

<< Oh si, certo che li ho visti, anche se uno di loro era stecchito a terra … >>

<< Ci hai capito qualcosa? Insomma … del perché mi odino? >>

<< … La rossa mi ha detto che avrei dovuto chiederlo a te, anche se pare che tu te lo sia scordato. >>

“ Come al solito … quindi io dovrei sapere perché lo fanno? ”
 
Dopo poco la porta d’entrata si aprì e rientrò in casa la madre di Sasuke.


<< Saaaa-chaaan! Sono a caaasaaa! >>

La donna rimase alquanto sorpresa di vedere Naruto in casa.

 <<  WOOO, tu sei un sasuospite?  AAAWW è un evento più unico che raro! >> Disse la madre in tono esaltato e anche un po’ strampalato.

<< Buona sera! >> Esclamò il biondo ridestatosi dai suoi pensieri.

Dalla porta di entrata si vide sbucare un’altra figura. Era il fratello di Sasuke, Itachi.

Era ormai da anni che non lo vedeva e nel suo cuore iniziò a traboccare la nostalgia dei tempi andati, quasi come se vedendolo, una strana scintilla, gli avesse fatto scorrere tutta la sua infanzia davanti agli occhi. Se ne sorprese, era da tempo che non “ rivedeva ” i suoi ricordi intatti.
Quando erano bambini erano soliti sfidarsi in scommesse assurde di cui la maggior parte era partorita dalla mente di Naruto giocare insieme e siccome il suo amico era un grizzly, suo fratello compensava la situazione facendoli divertire. Era molto socievole ed era considerato anche lui, come Sasuke, una specie di idolo.

<< Oh, Sa-chan, hai portato a casa un umano? Caspita, deve essere davvero una persona speciale! >>

“ Non si ricorda di me … Suppongo sia una cosa normale, tra tutta la gente che conosce, perché avrebbe dovuto ricordarsi di me? ”

<< Ita-kun, sono io, non ti ricordi? >> Chiese, molto insicuro di quello che stava facendo.

Itachi assunse un aria pensierosa, portandosi il dito pollice e indice a cingersi il mento.
<< Aspetta un attimo, non dirmi che … lui è …>>

Prese ad esaminarlo da capo a piede, con l’espressione di un nomade del deserto alle prese con i suoi miraggi.

<< Impossibile, mamma, ti ricordi di quel bambino, amico mio e di Sa-chan, di cui lui parlava sempre? >>

<< Oh, ma certo, come potrei mai dimenticarmene, parlava quasi esclusivamente di lui, ahahah! >>

Le guancie di Sasuke si imporporarono di un rosso acceso.

<< Bene, questo biondino che ti trovi di fronte è niente meno che quel bambino, il suo nome è Naruto, anche se io l’ho sempre chiamato Na-chan. >> Esclamò indicandolo con il palmo della mano.

“ Fiùù ” il biondo tirò un sospiro di sollievo, se non si fosse ricordato, sarebbe stato davvero imbarazzante e anche piuttosto triste.

<< UUHHN UHHN Na-chan, sei il benvenuto! TA tan Prego, fai pure come se questa fosse casa tua! Io sono Mikoto, per gli amici Miko! >>

Disse, aggiungendo alle frasi bizzarri versi che servivano a creare degli effetti sonori che introducevano la parola successiva.

<< Accomodati, sono sicura che Sa-chan non ti abbia nemmeno offerto una bibita. >> Si avvicinò al frigo e ne aprì velocemente le ante.

Naruto sfoggiò una delle sue espressioni più trasognate. Non aveva mai visto l’interno di altri frigoriferi, al di fuori suo, che era costantemente deserto e quindi, trovò sorprendente che fosse così carico di cibarie.
La donna ci mise un po’ di tempo per decidere quale bibita avesse fatto al caso suo e, una volta stabilito quale fosse quella giusta, gliela porse con una delle espressioni più dolci che avesse mai visto.
Tra suoi ricordi, quel sorriso poteva essere paragonato senza problemi a quello di sua madre.
Scelse per lui un gustoso drink ai frutti esotici, confessandogli che aveva pensato subito ai paesi tropicali quando l’aveva visto, sicuramente per via della sua pelle più scura del normale, che risaltava ancora di più in quella casa, poiché l’incarnato della loro famiglia era decisamente pallidissimo, il che donava loro classe e raffinatezza.

<< Io e Itachi abbiamo appena finito di fare la spesa, in realtà abbiamo comprato solo gli ingredienti per una cena a base di cucina messicana, ci andava di assaggiarla, ma è solo un esperimento, lo metto subito in chiaro. >> La madre di Sasuke si voltò preoccupata.

<< A te piace quel genere di piatti Na-chan? >>

<< Oh, certo … si, per me non c’è alcun problema, anzi. Spero soltanto di non disturbare, in fin dei conti sono piombato qui senza uno straccio di preavv- >> Il suo flusso di parole fu bloccato dalla voce squillante di Mikoto, gli disse che non doveva affatto preoccuparsi e che per loro non sarebbe stato nient’altro che un piacere.
Detto questo, si diresse in cucina alla velocità di un fulmine, preparando sul tavolo gli ingredienti che avrebbe dovuto usare.

Nel frattempo Itachi era ancora “ intento a capacitarsi della situazione . ”

<< Quindi è vero! Sei davvero tu, Na-chan! Ma quanto sei cresciuto!? Nei miei ricordi eri alto ancora un metro, e guardati adesso, sei maturato davvero bene! >> Fece un sorriso a trentadue denti, per poi voltarsi verso suo fratello con uno sguardo di complicità a senso unico.

<< Non ti azzardare a dire una parola in più! >> Urlò quasi adirato Sasuke. Non sapeva cosa avesse intenzione di aggiungere, ma non aveva un buon presentimento.

<< Non ho ancora detto niente fratellino! >> Bisbigliò, provandoci gusto a metterlo in difficoltà, voltandosi soddisfatto per aver centrato in pieno la situazione.

Naruto e Itachi stavano chiacchierando amabilmente sui giorni della loro infanzia mentre Sasuke si accorse che la madre stava per accendere i fornelli, quindi, con un gesto repentino, cinse con il braccio le spalle del suo amico, che si trovava proprio all’ingresso della cucina e lo costrinse a girarsi e ad allontanarsi verso il salotto.

<< S-asuke, c-c-he combini? Stavo parlando! >> Inutile dire che il suo gesto lo sorprese, non aveva avuto il tempo di rendersi conto di ciò che era successo e stava arrossendo.

Nel frattempo Itachi era rimasto indietro, allibito dal comportamento inconsueto del fratello. Pensò che l’avesse portato via perché era geloso, e notò anche l’imbarazzo di Naruto, a quel punto non aveva più bisogno di conferme.

Sasuke aveva portato a casa il suo più caro nonché unico amico, di cui tra l’altro parlava sempre e adesso stava cercando di comunicare: “ Non voglio che tu  guardi il mio Naruto. ”

“ Forse a pranzo ci comunicheranno il loro fidanzamento! ”

<< Non lamentarti! Se avessi visto i fornelli, sarebbe stato un casino! >>

Resosi conto della situazione il biondino gli sussurrò all’orecchio << grazie … >> facendo un gran bel sorriso. Il tutto lasciò senza parole Sasuke che, con gli occhi spalancati dalla sorpresa e dall’emozione, allungò anche l’altra mano verso il suo fianco destro.


Rimasero fissi, lì, col cuore a mille, senza sapere cosa fare.

Nella testa di Sasuke c’erano pensieri caotici tipo:

“ Adesso lo prendo e, fan**lo! Non devo pensare a quanto vorrei prenderlo e … fan**lo, alla fine l’ho pensato lo stesso! Ma lui è così tremendamente … ohh. Mio dio mi sta fissando, l’ho abbracciato, ok, come esco da questa situazione? No, a dire la verità non ne voglio uscire! Ma che ca… vabbè, tanto ormai … rimanere così altri tre secondi non cambierà la situazione, tanto vale approfittarmi di lui … un altro po’, ooh mio … si possono fare doppi sensi nei propri pensieri? Che mi importa tanto qui nessuno mi sente, posso pensare liberamente a quanto Naruto sia terribilmente … porco … oooh porcocane, cos’ho appena pensato? ”

Ora capite cosa intendevo per caotici?

Naruto invece aveva nella testa :

“ Oh … moolto moooolto sospetto, si può sapere che cavolo ha il mio cuore da shakerarsi così tanto, mi sento come la cola, se troppo agitata quando si rimuove il tappo, succede un casino! Mi sta fissando, no, sono io che fisso lui, ahhh insomma, ci fissiamo a vicenda! Cosa stai pensando? Perché mi tocchi così? E perché mi guardi con quegli occhi … ? Fermati, altrimenti, io … ”

Insomma erano entrambi molto calmi e razionali.

Nel frattempo Itachi li osservava senza perdersi nemmeno un particolare e pensava:

“ Ah, che adorabili, ci manca poco che si mangino con gli occhi. Dovrei avvicinare i loro volti per farli baciare?...  Naaaah, li aiuterei troppo, che se la sbrighino da soli!
Ehi, ma quando la smettono di amoreggiare ocularmente? È quasi pronto in tavola ormai … ”

Le riflessinoni del primo fanboy sasunaru in classifica di Itachi in effetti erano azzeccate … ma non voleva interferire, si sarebbe perso tutto il divertimento.

<< RAGAZZIIII, VENITE A TAVOLA. >>

L’urlo della madre fece sì che tutti e tre si voltassero verso di lei, e con un aria  d’imbarazzo generale si diressero nella sala da pranzo.

Il tavolo era gremito di pietanze tipiche della tradizione messicana, il che significava che, o la madre di Sasuke era una saetta nel cucinare, oppure i ragazzi erano rimasti ad osservarsi per troppo tempo. Secondo loro, entrambe le possibilità erano indiscutibilmente preoccupanti.
Il pranzo trascorse velocemente, chiacchierando dei tempi andati, ma quando tutti stavano per alzarsi …

<< Ehm Ehm, vorrei un attimo la vostra attenzione. >> Il moro attirò l’attenzione degli altri con la sua richiesta.

“ Ecco, che vi avevo detto? Ehm, cioè, che mi ero detto? ” Pensò subito il fratello, udendo quelle parole.
 
… Cantina …

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Capitolo 9
*** Se proprio non trovi le risposte, aspetta che siano loro a trovare te ***


Ok amici, ecco a voi il capitolo 9 * clap clap* ( La mia foca domestica mi fa l'applauso)
Grazie molte molte molte molte a tutti per essere arrivati fin quì ( sono ufficialmente fidanzata col pannello delle visualizzazioni) e un grazie speciale a Rayanforever - sensei che mi aiuta a migliorare il mio stile di scrittura! *^*
Non perdete il prossimo capitolo, ci capirete sicuramente qualcosa XD!
Alla volta dopo questaaaa, tchao minnaa! <3 <3 <3 <3 <3

By maru - chan
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Capitolo 9




 

Se proprio non trovi le risposte, aspetta che siano loro a trovare te.



 
 
<< Ehm Ehm, vorrei un attimo la vostra attenzione. >>

< … > Silenzio generale.

<< Si, Sa- chan … vai avanti. >> Sussurrò Mikoto nel tentativo di allentare la tensione che si era venuta a formare.

Era estremamente raro che Sasuke si comportasse in quel modo, non era da lui, tutto qui.
<<  … Volevo dirvi che … da domani, io mi trasferirò da Naruto. >> Era un po’ impacciato nel dirlo, dopotutto lui sapeva perfettamente com’era fatta la sua famiglia e sapeva anche come avrebbero travisato ogni cosa.

<< TRASFERIRSI!? >> Chiesero tutti e tre in coro. Perfino il diretto interessato non sapeva niente di quella decisione.

Il moro  accennò un “ si ” con la testa con un aria piuttosto tesa.

Itachi stava bevendo un sorso di vino, che gli colò immancabilmente dalla bocca mentre diceva “ trasferirsi!? ”. Aveva immaginato che avrebbe annunciato il suo fidanzamento, e che quello sarebbe stato già un grande passo avanti per un asociale del suo calibro, ma che arrivasse addirittura a chiedere di andare a convivere con lui, quello aveva di sicuro dell’ anomalo. Stentava a crederci, infatti posò gli occhi sulla bottiglia di vino per controllare se non l’avesse bevuta tutta senza accorgersene. Constatò che non era ubriaco e si voltò verso il fratello osservando la bottiglia di champagne più vicina a lui per vedere se ubriaco, invece, non ci fosse lui.

“ Corre davvero troppo, questo deve essere quello che chiamano: o vero amore, oppure capriccio giovanile.”

Scese un silenzio ancora più tensivo di quello precedente e fu sempre la madre di Sasuke a romperlo.
<< Sa-chan? Che cosa significa questo? Tu lo sai che io e ita-chan non abbiamo nessun problema se è di Na-chan che si tratta, ma non credi di star correndo un po’ troppo? >>  Mikoto sembrò assumere un volto serio per la prima volta nell’arco della giornata.

<< Si, ne sono consapevole, ma ciò non mi farà cambiare idea. >>

L’unica cosa che si poteva vedere negli occhi scuri di Sasuke in quel momento era la determinazione che quasi non lasciò spazio a contestazioni di nessun genere.

Naruto non ci stava capendo niente di quella discussione, sembrava quasi che la cosa non lo riguardasse affatto, quindi decise di intervenire.

<< Sasuk- >> ma come sempre venne interrotto.

<< Na-chan caro. >> Mikoto continuava a mantenere quell’espressione seriosa per qualche sconosciuto motivo. << Capisco i vostri sentimenti e il fatto che voi sentiate il bisogno di vivere insieme, è normale arrivare a questo dopo un certo periodo di fidanzamento … ma non è possibile, Fugaku, il padre di Sasuke, si infurierà!>>

Se qualcuno avesse potuto scegliere una parola per descrivere l’espressione di Naruto in quel momento, avrebbe di certo detto che sconvolta era come dire niente al confronto.

<< L- l-l- lei signora ha frainteso tutto io e Sasuke … io e Sasuke non … stiamo affatto insieme! >> Quella situazione era più imbarazzante e irritante della faccia di Sakura.

<< Non so come ti sia venuto in mente tutto questo Sasuke, senza nemmeno interpellarmi! Sei il benvenuto a casa mia, ma tu lo sai in che situazione sono … è tutto un casino e non voglio che tu ti spinga oltre per me! >>

Naruto abbassò lo sguardo fissando un punto indecifrato della stanza. Era perfettamente consapevole che “ loro ” sapevano dove vivesse e sapeva anche che ultimamente quelle aggressioni erano diventate effettivamente più irruente, erano stati attaccati già quella giornata e  Sasuke era rimasto coinvolto.

Alla fine della giornata, infatti, aveva già deciso di mettere in chiaro le cose col suo amico e dirgli che, l’indomani, sarebbe dovuto ritornare tutto come prima.

“ Ma lui se ne esce con queste idee del cavolo che sconvolgono sempre le situazioni! ”

<< Naruto, non mi importa di quello che dici, è diventata una questione personale! >>

Il ragazzo sapeva perfettamente che quando il compagno lo chiamava per nome, era sempre per dire qualcosa di serio, difficilmente avrebbe cambiato idea.

<< Sasuke! Ti ho detto di no, anzi lasciami in pace, dopotutto, fin dall’inizio, questi non sono mai stati affari che ti riguardavano, non è per niente una tua “questione personale ”. Hai sempre fatto così, decidi le cose senza pensare agli altri! Non mi farebbe per niente piacere se tu venissi a vivere da me! Grazie per oggi, ma adesso me ne vado, SENZA DI TE, sia chiaro! >>

Il biondo era alterato, non aveva niente contro Sasuke, in altre circostanze non ci avrebbe pensato su due volte a farlo trasferire a casa sua, dopotutto un coinquilino lui, l’aveva sempre sognato. Però,  nella situazione in cui si trovava, era tutta un’altra storia. Non voleva che nessun altro si facesse male a causa sua. Soprattutto lui … e quindi aveva finito per reagire male, anche se dopotutto voleva proteggerlo.

Per prima cosa si scusò con la famiglia di Sasuke e li ringraziò per l’ospitalità, e poi se ne andò lasciando indietro il suo amico che teneva lo sguardo basso e i pugni stetti.

Insomma, era incazzato nero.

Mikoto e Itachi erano molto confusi, chi si sarebbe mai immaginato che una proposta di convivenza avrebbe fatto arrabbiare così tanto Naruto.

<< Fratellino, anche secondo me hai un po’ esagerato, siete ancora giovani, convivere è un passo molto importante, avresti almeno potuto avvisarlo prima di comunicarcelo … >>

Sasuke non disse niente, ma prese per la maglia Itachi e lo trasportò al piano di sopra.

“ Come passa il tempo, ieri era solo un bambino e adesso, guardatelo, vuole già andare a convivere con una persona ”

Mikoto non sapeva cosa pensare, ma era sicura che Itachi avrebbe fatto di tutto per aiutare suo fratello, quindi decise di non preoccuparsi più di tanto, anche perché stava per andare in onda “ Coltivazioni di cavalli ”, un nuovo documentario sull’alimentazione di questi quadrupedi.


✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*


Nel frattempo Sasuke aveva trascinato suo fratello fin nella sua stanza

<< Sa-chan, vuoi smttere di strattonarla? Questa è la maglia nera con le nuvole rosse della mia band preferita, l’ Akatsuki, pensa che l’interno è anche autografato da Tobi in persona, il personaggio più misterioso del grupp- >>

<< ITACHI! NON ME NE FREGA PRORPIO UN BEL NIENTE! Qui la situazione è seria e tu mi devi aiutare! >>

Il maggiore si sedette sul letto e accavallò le gambe assumendo un’espressione un po’ infastidita.

<< Cosa dovrei fare io? Aiutarti? E fare cosa? Prima tu decidi il tuo trasferimento dal tuo ragazzo senza prima consultarlo e poi lo vuoi da me? Guarda che nei panni di Na-chan, io, probabilmente non me ne sarei solo andato, ma ti avrei spaccato anche un fiasco di vino in testa! >>

<< Inutile essere vivente, ma che vai dicendo, quell’usuratonkachi non è affatto il … mio ragazzo … >> Assunse un espressione un po’ sognante per poi ricomporsi subito dopo. << Insomma non è come credete! >>

<< Dicono tutti così gli orsi grizzly quando vengono sgamati.>>

<< Non ti risponderò, non mi abbasso ai tuoi livelli di demenza. >>

<< Fratellino, cosa vuoi che faccia? Guarda che se ti aspetti che gli chieda scusa da parte tua portandogli, magari, anche un bel mazzo di rose rosse, stai parlando con la persona sbagliata. >>

Affermò seriamente ragazzo.

<< Non ti chiederò mai di fare una cosa del genere, devi ascoltarmi … Naruto è nei guai e io devo aiutarlo. >>

L’espressione di Itachi cambiò, al posto della faccia adesso, aveva quasi un punto interrogativo.

<< Nei guai? >>

<< Un gruppo di persone lo perseguita, e lui non si ricorda il motivo perché soffre di amnesia. È nei guai perché questi fanatici hanno anche iniziato ad aggredirlo dicendo di volere vendetta. >>
Sasuke gli spiattellò tutto così velocemente che suo fratello non ebbe nemmeno il tempo di mostrarsi sconvolto.

<<  Che cosa? >>

<< Un gruppo di persone lo perseguita, e lui non si ricorda il motivo perché soffre di amnesia. È nei guai perché questi fanatici hanno anche iniziato ad aggredirlo dicendo di volere vendetta. >>

<< Come hai fatto a ricordarti le stesse parole che hai usato prima? … vabbè.
Comunque non volevo che tu ripetessi, ho detto “ che cosa? ” solo per manifestare il mio sgomento! >>

<< … >> 

<< Insomma un gruppo di persone lo perseguita, e lui non si ricorda il motivo perché soffre di amnesia. È nei guai perché questi fanatici hanno anche iniziato ad aggredirlo dicendo di volere vendetta, ho capito bene? >>

<< Anche tu ti sei ricordato ...  ad ogni modo, si, hai capito bene, e per evitare che lo aggredissero nuovamente, anche perché loro sanno perfino dove vive, volevo trasferirmi da lui, non per altro! >>

<< Quindi tu e Na-chan non state insieme!? >> Assunse una faccia davvero sconfortata.

<< Dopo tutto quello che ti ho detto tu pensi a questo? >>

<< Dimmi che devo fare.>>

<<  … Seguiamolo! >>

 
✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*

 
<< E quindi, è assolutamente da evitare che i cavalli mangino cioccolata. >>

Mikoto stava tranquillamente prendendo appunti su un taccuino, quando due figure gli sfrecciarono alle spalle, uscendo dalla porta di casa.
 
<< Allora, da che parte è casa di Na-chan? >>

<< Per di qua! >>

Svoltarono in un vicolo, era probabilmente una scorciatoia, Sasuke conosceva la città come le sue tasche e sapeva anche che il suo amico amasse trovare sentieri che portassero a destinazione in modo più svelto.

Camminarono gran velocità, avrebbero dovuto incontrarlo sulla strada, dopotutto non era passato molto da quando aveva lasciato casa Uchiha, ma di lui nessuna traccia.

Quando arrivarono a casa sua non ci trovarono nessuno, così Sasuke iniziò a preoccuparsi.
Si ricordò allora che lui lavorava come cameriere alla pentola, così iniziò a correre in quella direzione.
Itachi non sapeva quale fosse la prossima destinazione, e non sapeva nemmeno perché si  stava affannando in quel modo, ma c’era qualcosa all’interno del suo cuore che gli diceva di dover correre e la stessa e identica cosa, la stava provando anche suo fratello.

Sasuke aveva messo in pausa il suo cervello cercando di non farsi prendere dal pessimismo, infondo cosa poteva essere successo?

Svoltava, andava diritto e svoltava ancora, quasi come se una forza invisibile avesse deciso di andare contro la sua mente. Se non davvero non era successo niente, perché stava correndo? Perché quel brutto presentimento che si celava infondo al suo cuore, e che lui stava cercando in tutti i modi di zittire, non accennava a voler restare confinato lì?

Iniziò a scorgere l’insegna del locale. Vide qualcosa di alquanto strano, alcune persone del gruppo di scienze si stavano allontanando, sembrava che stessero cercando qualcosa.

Non si soffermò troppo e fece cenno ad Itachi che era lì che dovevano cercare Naruto.

“ Un ristorante? ”

Sasuke aprì con forza le porte del locale, guardandosi intorno e sperando profondamente di notare la capigliatura bionda del suo amico, ma niente.

Si diresse verso la cucina, sotto gli occhi incuriositi della poca clientela presente, incontrando Ichikaru ed altri assistenti intenti a preparare ramen.

<< Signore, mi scusi, avete visto Naruto? >> Domandò cercando di non dare a vedere la sua preoccupazione.

<< Ah tu sei quel suo amico! No mi dispiace, ancora deve arrivare, anche se, di solito, verso quest’ora è già qui il lunedì.

Sasuke abbassò lo sguardo, cosa avrebbe dovuto fare in una situazione del genere?
Guardò  Itachi, i suoi occhi gli stavano quasi dicendo: muoviti, non hai tempo da perdere. O forse era solo la vocina nel suo cuore a fargli sembrare che fosse così.

Scattò in avanti e si diresse fuori al locale mentre pensava a dove sarebbe dovuto andare.

<< Quel ragazzo, ogni volta che lo vedo, è sempre di fretta. >> Osservò Ichikaru scuotendo la testa.

“ Se solo non gli avessi permesso di andarsene, se soltanto io lo avessi tenuto con me, tutto questo non sarebbe successo, anche se tecnicamente non è ancora successo niente. Se non riuscissi più a incontrare i suoi occhi azzurri, che mi fanno perdere sempre il fiato, lasciandomi a corto di parole. Se non potessi più sentire la sua voce, che appena giunge alle mie orecchie mi fa tremare le gambe e scaldare il cuore, se non potessi più averlo al mio fianco … ”

Correvano senza una meta per le strade della città, iniziò anche a piovere, ma a nessuno dei due venne in mente, anche solo per un momento, di fermarsi.

Fin quando una figura gli si parò di fronte. Hinata con un espressione sconvolta.

<< Sasuke, d-d-devi a-a-ssolutamente seguirmi in un posto! >>

Contigua …

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Capitolo 10
*** Non ho mai dimenticato quanto facesse freddo quel giorno ***


Allora minna, siamo giunti al decimo capitolo.Cavolo, già il decim ... vabbè.
Avviso che sarà un po' triste! Comunque, buona lettura! 
See ya next tiiiiimeeeeeeeeeee <3 >:D.
No aspettate voglio fare la 
piramide così finirò
le '' note '' con
un puntino
quì giù
ok?
.
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Capitolo 10

 

Non ho mai dimenticato, quanto facesse freddo quel giorno.



          

 
<< Sasuke, d-d-devi a-a-ssolutamente seguirmi in un posto! >>

I due fratelli si guardarono dubbiosi per poi ritornare ad osservare la ragazza.

Era ormai più forte di lui, capiva subito quando una cosa riguardava Naruto.

Fece segno ad Hinata di mostrare loro la strada.

Iniziarono a correre, Hinata imboccò una stradina laterale e in breve tempo si trovarono sul corso principale.

Sasuke aveva già iniziato a riconoscere il percorso e iniziava a creare in mente tutte le ipotesi possibili ed immaginabili.

<< D-dovete f-fermalo ragazzi, vi scongiuro, sbrighiamoci, p-prima che gli altri mi trovino! >> Balbetto la ragazza.

“ Fermare chi? ”

In quel momento i ragazzi non facevano nemmeno attenzione a dove mettessero i piedi e, di tanto in tanto, si scontravano anche con i passanti.

Quella fu in assoluto la corsa più lunga ed interminabile della sua intera esistenza.

Arrivarono ad un cancello fin troppo conosciuto, che recava la scritta “ Scuola superiore di Konoha ” , anche se, se ne ricordava troppo bene, la “ c ” di scuola era stata modificata in “ q ” da Naruto.

Che fai Sasuke, muoviti, altrimenti scoprono che siamo stati noi! ”

“ Usuratonkachi, sei stato solo tu! ”

“ No, guarda, hai la maglia sporca di bomboletta spray! ”

“ Se ti prendo, ti ammazzo! ”


Mentre avanzava gli passavano in mente alcuni dei discorsi fatti con lui, anche se non credeva più di ricordarseli ormai e, in quella situazione, erano del tutto senza senso.

Sono felice che tu sia qui oggi, sai è il mio compleanno … ”

“ Non lo sa nessuno oltre me? ”


“ No, ma non mi importa … ”

 “ Quell’idiota … ”

“ Avevo una voglia matta di ramen, grazie di avermi offerto il pranzo! ”

“ Mmh di niente, aspetta un attimo io non ti ho offerto nessun pranzo! ”

“ Ah si? Prova a controllare nel tuo portafoglio allora … ”

“ … Guarda, idiota, ci sono ancora tutt- ”


“ Adesso non più ahahahah. ” ( sfila la banconota sotto il suo naso )



“ Quell’idiota, non cambierà mai ”

“ Sasuke, veni a prendermi, sempre se ci riesci! ”

Scavalcarono il cancello, si diressero, lì, al club di scienze.

Hinata tirò fuori un mazzo di chiavi, si avvicino alla porta dell’ufficio laterale, infilò la chiave nella toppa e la girò.

Sasuke aveva sempre avuto un brutto presentimento a proposito di quello studio, sin dal primo momento, e non vedeva l’ora di sapere che cosa nascondesse.

La ragazza aprì la porta che al moro sembrò muoversi con una lentezza estrema e quello che vide fu davvero inaspettato.

L’intera stanza, senza tralasciarne un  singolo angolo, era tappezzata di fotografie di Naruto. Il suo volto sorridente irradiava le pareti, riempiva l’aria di gioia, e donava a quell’atmosfera tesa e cupa, un secondo di pace e calma.

I due fratelli erano sconvolti, non riuscivano ad avere chiara la situazione.

A primo impatto, Sasuke pensò che, o Hinata, o Neji, avessero una cotta per lui, ma poi notò un particolare che prima, distratto dall’immagine del suo amico, non vide.

Su alcune delle fotografie erano conficcati dei pugnali, quasi come se qualcuno, nel tempo libero, si divertisse a centrare la faccia del biondo da lontano.

<< Vorremmo una spiegazione a tutto questo … di grazia. >> Esordì Itachi, desideroso di diradare la nebbia che si era formata intorno a quella situazione.

Si misero in ascolto.


<< A-all’inizio … all’inizio, almeno per me, era tutto c-come un gioco, Neji e gli altri si divertivano a fargli dispetti … volevano fargliela p-pagare … >>

Sasuke avanzò prendendola per il collo della maglia e strattonandola.

“ PERCHÉ? DIMMI PER QUALE MOTIVO! ” Gli urlò contro adirato.

Itachi intervenne tirandolo indietro e mettendogli una mano sulla spalla con l’intenzione di farlo calmare.

<< Vai avanti. >> Continuò.

<< … Quel giorno di undici anni fa … faceva davvero freddo, lo ricordo ancora.  Sei persone, persero la loro famiglia, sei b-bambini per la precisione. >>

<< Undici anni fa … >> Sasuke ricordò subito cosa successe undici anni prima. In che modo, il tutto, aveva a che fare con la morte della famiglia di Naruto?

La pioggia lì fuori, non faceva altro che far aumentare la tensione e quasi scandiva il ritmo delle parole di Hinata.

<< Insieme ai g-g-enitori di Naruto Uzumaki, Morirono anche altre tre persone, di cui due erano i genitori di Neji e tecnicamente anche i miei e di altri tre bambini: Karin, Suigetsu e Juugo, poiché eravamo t-t-utti e quattro cresciuti con loro. >>

“ Suigetsu … questo nome. Sono sicuramente i tre ragazzi che hanno aggredito Naruto … ”
Gli vennero improvvisamente in mente le parole del suo amico.

“ Per il ritorno dei miei genitori, io la zietta organizzammo una bella festicciola, vennero anche i vicini, di cui non ricordo molto bene i volti … ”

“ Quindi i due vicini rimasti coinvolti, non erano altri che i genitori di Neji … ”

“ Dimmi dove si trova Naruto! Cosa gli stanno facendo? ”

<< Non lo so, è per questo che sono venuta a cercarti, non sapendo a chi rivolgermi … all’inizio pensavo che avrebbero continuato così, facendogli soltanto qualche sgarbo e invece … poco fa ho trovato questo biglietto sulla scrivania. >>

“ Oggi, finalmente, giustizia sarà fatta.
 Il sole tramonterà come ogni dì,
ma stavolta, sarà per sempre.
N.K.S.J.”


 La scrittura ordinata ed omogenea di Neji aveva mostrato parole che a Sasuke, fecero rizzare tutti i peli, agghiaccianti, nel vero senso della parola.

Mentre Itachi, aveva capito solo che in quella situazione non c’era niente che gli piacesse. Tutta quella storia della perdita della famiglia, i sei bambini e così via non gli aveva chiarito nulla, anzi, nella sua testa c’erano ancora più domande, ma capì perfettamente che quello non sarebbe stato il momento per ricevere delle risposte.

“ I miei presagi erano fondati dopo tutto. Dove vado adesso? Cosa faccio? Farò in tempo? Voglio esserci, voglio portarti indietro, per favore! ”

“ Sasuke, lo sai? sei e sarai sempre il mio più acerrimo rivale, ma prima ancora, una persona speciale, perché io lo so, tu sarai sempre al mio fianco, nel bene e nel male e anche io farò lo stesso. ”

“ Quando?... Quando me l’ha detta una cosa del genere? Perché mi viene in mente ora? ”

Il suo corpo iniziò a muoversi, dirigendosi chi sa dove. Qualcosa di cui non conosceva l’entità gli diceva di andare, di sbrigarsi.

Per la prima volta dopo anni, sentì le lacrime rigargli il volto, era qualcosa come nostalgia mista a dolore, tristezza e solitudine, un ansia implacabile, il peso di una colpa che non poteva essere redenta se non con la morte, così pesante che quasi lo fece star male. E poi, ancora, aldilà di tutto questo, una grande dolcezza e un calore immenso, quasi come se le gocce di quella pioggia, che ora gli stavano cadendo addosso, fossero, in realtà, lacrime di sole.

La mente era offuscata, i suoi occhi guardavano ma non vedevano. Lui non sentiva niente, neppure in mezzo a tutto quel casino, dove le persone scappavano di qua e di la per non bagnarsi, le auto, i clacson che non la smettevano di suonare per l’ingorgo che si era creato, intorno a lui c’era una totale assenza di rumore.

Sentiva soltanto il battito del suo cuore, o forse no, forse quello non era il suo cuore.

Stava correndo da quando era uscito da casa sua, eppure, non provava stanchezza, non sembrava fosse lui a muoversi, tutto fluttuava nell’aria, come se stesse aspettando qualcosa, come se il tempo stesse per fermarsi.

Gli altri due lo seguirono a ruota per tutto il tempo.

Sasuke prese il pullman, sotto gli occhi stralunati dei due ragazzi. Ma appena Hinata vide la destinazione sul biglietto, spalancò gli occhi e avanzò come se avesse capito.

Itachi si affidò a loro due, voleva porre milioni di domande, ma non ebbe il coraggio di spezzare il silenzio. Non aveva mai visto suo fratello in quello stato, era diverso, nei suoi occhi c’era un'altra luce.

Nessuno riusciva a stare fermo … chi tamburellava le dita sulle pareti del mezzo di trasporto, chi sbatteva ripetutamente il piede a terra, di si mordeva le labbra.

Il pullman si fermò, i tre scesero e si ritrovarono in un piccolo paese, anche lì pioveva a dirotto e ormai il sole era calato da un pezzo.

Continuarono la corsa, Sasuke e Hinata sembravano sapere dove andavano.
Arrivarono nella periferia, c’erano pochissime case, intervallate da distese erbose, lampioni quasi inesistenti e infondo alla strada vi erano due villette, o meglio, una villetta e quello che sembrava essere un cumulo di macerie.

Hinata iniziò a dirigersi verso l’edificio che in passato era la sua abitazione.

Dalle finestre adesso, si intravedevano delle lingue infuocate.

Sasuke si era ripreso, iniziò a vedere chiaramente quello che fino a quel momento gli era sembrato un sogno, come aveva fatto ad arrivare fin lì? Cosa stava succedendo?

Quei bastardi avevano dato fuoco alla casa e con tutta probabilità c’era Naruto al suo interno!

“ Resisti, resisti, ti prego! ”

Si avvicinò alla porta d’entrata e inizio a colpirla a spallate, ma non si mosse di un millimetro, era senza forze.

Intervenne così suo fratello che con due o tre colpi ben assestati la fece crollare.

A quel punto fu Hinata a guidarli all’interno della casa, anche se iniziò a tossire per via del fumo.

L’incendio era stato appiccato da poco e quindi le fiamme avevano invaso solo il piano superiore.

Salirono le scale, che per fortuna erano di solido marmo e, una volta giunti al piano superiore, invece, incontrarono le fiamme.

<< NARUTO! RISPONDI SE RIESCI A SENTIRCI! >>

<< UZUMAKI – SAN! >>

<< NA-CHAN! DOVE SEI? >>

Continuarono così per un bel po’, la casa era piuttosto ampia e nel secondo piano c’era circa una decina di stanze.

Iniziarono a cadere delle travi.

“ Di nuovo questa sensazione … ”

C’era qualcosa che lo attirava infondo all’ampio corridoio.

Hinata stava quasi per perdere i sensi per la mancanza di ossigeno, quindi Itachi decise di riportarla all’esterno, la prese in braccio e disse a Sasuke di stare attento e di aspettarlo.

Il moro non aveva ascoltato una sola parola, si sentiva di nuovo in quel modo, come se stesse sognando, invaso da una scia di sentimenti controversi.

Appena avvicinò la mano alla maniglia dell’ultima porta, questa cadde.

Adesso notava benissimo che era lì che era stato appiccato l’incendio, era il punto della casa più rovinato e le fiamme erano decisamente più fitte.

Si fece forza e si portò le braccia a proteggersi il volto.

Con uno scatto attraversò quella parete di fiamme che gli si parava di fronte procurandosi alcune ustioni.

La situazione aldilà della porta non era migliore anche se c’erano degli spazi ancora vuoti.
Iniziò davvero a credere che non l’avrebbe più rivisto, eppure, dentro di lui sentiva come una calma che non poteva essere in alcun modo descritta.

Poi tra le fiamme notò qualcosa di molto familiare era la sua solita felpa nera e arancione. Lo aveva cercato con lo sguardo basso, credendo che fosse svenuto sul pavimento, e invece, lo intravide soltanto quando alzò gli occhi.

<< NARUTO, ASPETTAMI! >>

Il biondo era stato appeso con una fune ad una trave del soffitto, e se la corda si fosse bruciata lui sarebbe caduto tra le fiamme. Ed era proprio quello che stava accadendo.

Iniziò ad avere la vista offuscata, un altro po’ lì dentro e avrebbe perso i sensi, perfino le finestre erano sigillate.

Arrivò da Naruto, che non era cosciente, Sasuke non sapeva nemmeno dire se fosse vivo o meno.
 Prese una sedia, anche se era pericolante.

Cercò di staccare l’ultimo pezzetto di fune che teneva sospeso il suo amico, con le chiavi di casa sua, tenendolo al tempo stesso coi piedi poggiati sulla sua stessa seggiola.

Temeva di non farcela e sussurrava a Naruto, parole che molto spesso non riusciva a finire per la mancanza d’aria.

Ad un certo punto sentì l’appoggio sotto di loro cedere, era stato già corroso dalle fiamme. Per istinto avvolse il suo amico in un abbraccio protettivo e caddero tutti e due verso il basso, poiché la corda non resistette al peso di entrambi.

Voleva rialzarsi. Voleva portarlo in salvo, me era come se non riuscisse a muoversi.
Incurvò gli angoli della bocca in un sorriso amaro.

Avvicinò il suo volto a quello di Naruto per accertarsi che respirasse ancora, e gli sfiorò le labbra con le sue, certo che sarebbe stata la sua, no, la loro, ultima occasione.

<< Sa- s-uke … t-ti a-mo … >>

Gli sembrò quasi di sentire queste parole mentre perdeva i sensi e  tutto diventava buio …

Continua …

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Capitolo 11
*** Attenzione agli autisti tedeschi! Non capiscono bene la vostra lingua! ***



Capitolo 11

 

Attenzione agli autisti tedeschi! Non capiscono bene la vostra lingua!




 
Si sentiva leggero come una piuma in balia della brezza mattutina.

Nell’aria un dolce profumo di fiori selvatici.

I suoi occhi non volevano saperne di aprirsi, le palpebre sembravano pesare troppo, ma riusciva a sentire i raggi di sole colpire il suo volto.

C’era pace, anche se di tanto in tanto sentiva delle voci  e dei passi, avvicinarsi ed allontanarsi.
Forse sentì chiamare il suo nome, ma era un suono ovattato, quasi lontano, e non sembrava nemmeno rivolto a lui.

In quella situazione inspiegabile, quasi come se il tempo non esistesse, si domandò cosa fosse successo, come, e perché.

Riuscì, dopo un po’ a socchiudere gli occhi, ma la luce li trafisse accecandolo, eppure avrebbe dovuto immaginarlo.

Quando ci si abituò, nonostante la vista quasi completamente annebbiata, si accorse di trovarsi in un posto tutto bianco.

“ Sono morto? ”

L’odore di quei fiori aveva un  che di nostalgico e lontano.

Sarebbe rimasto volentieri in quel posto per sempre, lontano da tutti i problemi che aveva passato.
Sentiva, però, di essersi lasciato indietro qualcosa di importante. L’ultima cosa che aveva fatto? Aveva litigato con Sasuke, anche se lui non aveva nessuna colpa e voleva solo aiutarlo. Non avrebbe potuto più fare pace con lui.

I suoi occhi azzurri fecero uno sforzo, aprendosi un po’ di più. Cercò di mettere a fuoco ciò che gli si parava d’avanti. Si sentiva come all’uscita di un buio tunnel, mentre davanti a lui c’era una distesa bianca.

 Non riusciva a varcarne la soglia, non importava quanto ci provasse.

 “ NARUTO! ”

Ancora quella voce, chiamava il suo nome, adesso lo faceva davvero, assomigliava a quella di Sasuke, ma non poteva essere così …

Lentamente, quel richiamo, lo trasportò più avanti, come se adesso avesse un piede fuori dal tunnel e l’ altro dentro.

Inizio così a prendere contatto con la realtà sentendo di nuovo il peso del suo corpo.
Era steso, adesso se ne rendeva conto.

Qualcosa gli teneva stretta la mano.

 “ NARUTO! RIESCI A SENTIRMI? ”


 “ NARUto … ti prego, rispondimi … ”

A quelle parole il biondo iniziò a sentire come una folata di vento che lo trasportò fuori dall’oscurità.
Quello che era offuscato si fece pian piano nitido e chiaro, sembrava che tutto quello che vedeva gli si stesse disegnando davanti  agli occhi.

<< Naruto? >> Ora i suoni non gli arrivavano più ovattati.

<< S-SASUKE! >> Il biondo si sentì il ragazzo più felice sulla faccia della terra, si, perché si trovava ancora su quel pianeta per fortuna.

Si buttò fra le braccia dell’altro con le lacrime agli occhi.

<< Che  … fai … dobe … >> la sua voce risultò sciogliersi in quell’abbraccio.

Il moro fece scivolare dolcemente le sue mani sulla sua schiena.

<< Credevo che non ti avrei più rivisto! >> Farfugliò mentre cercava di sopprimere i singhiozzi del pianto.

<< È  tutto apposto Naruto, è tutto apposto … >> Cercò di tranquillizzarlo, ma quelle parole erano dirette anche a lui stesso.

<< Scusami, davvero, ti prego di perdonarmi, sono stato davvero uno stupido ad arrabbiarmi in quel
modo, non volevo, la cosa peggiore è che credevo che non avrei più potuto far pace con te e allor- >>

<< U- SU- RA – TON –KA  -CHI. È tutto ok, è anche colpa mia, l’importante è che io stia bene. >> Disse in tono beffardo.

<< M-ma, sei sempre il solito crudele! Io sono qui a esprimere le mie emozioni e tu … >>

<< Baaka, non ce n’è bisogno, smettila … basta con tutti questi sensi di colpa!

Dimenticati di tutto, inizia a pensare ad altre cose, guardati intorno. >>

“ Guarda me. ”

<< …  Ok, mi dimenticherò del litigio. Ma di guardarmi intorno non ne ho voglia, odio gli ospedali!
Un momento … come ci sono finito qui? >> Adesso, iniziava a rendersi conto di non sapere come ci fosse arrivato.

<< … Dopo che sei uscito di casa, ti ho rincorso Dobe … delle persone stavano facendo una grigliata in giardino,  e tu sei svenuto … >>

“ Mi dispiace Naruto, ma non devi venire a conoscenza di quello che è successo quella notte, non permetterò che accada, voglio che tu ti perdoni per quanto successe e che inizi a vivere il resto della tua vita in pace … ”

Sasuke lo sapeva, quel giorno, mentre stava cercando Naruto accadde qualcosa.
Si sentì investito da mille emozioni, ma quel senso di colpa così atroce poteva essere soltanto il suo.
Aveva ipotizzato che quando aveva perso conoscenza l’anima, insieme a tutti i sentimenti del suo amico fosse venuta a cercarlo, per farlo arrivare fin lì.

Per questo percepì quella strana calma, anche in quella situazione di pericolo, perché infondo sapeva che Naruto era stato sempre al suo fianco.

Avrebbe voluto dirgli che ne era felice, probabilmente l’avrebbe scambiato per un pazzo visionario, ma avrebbe davvero voluto dirgli “ grazie per avermi permesso di salvarti. ”

<< NO, non ci credo, ancora … >> Il ragazzo prese a guardare distrattamente fuori la finestra che si trovava dietro Sasuke.

<< … ma questa qua non è konoha! >> Esclamò sbalordito.

Al moro quasi non venne un colpo, come cavolo aveva fatto a dimenticarsi di dirgli che si trovavano in un’altra città? Cosa avrebbe dovuto dire?

“ Ah già scusa, dopo che sei svenuto ci siamo teletrasportati fin qui, era un particolare insignificante, per questo ho pensato che fosse inutile parlartene. ”

Iniziò a sudare freddo.

<< Ehm, ecco … >>

<< La verità è che mio fratello ha fatto l’autostop chiedendo di portarvi all’ospedale, ma l’autista era tedesco e ha capito un’altra cosa, quindi siete finiti qui. >>

<< Itachi … >> Sussurrò Naruto  << E tu come mai sei qui? >>

<< Sono venuto a prendervi, mi sembra ovvio. Anche se sono qui da due giorni … non accennavi a voler riprendere conoscenza, siamo stati davvero in pensiero. >>

<< Ma Itachi, come mai sei pieno di ferite? >> Osservò il biondo.

<< … ehm, vedi Na-chan, facevo un giro in bici per le strade di montagna di questo paese e sono caduto … >>

<< Siete sospetti … >>

<< No, non siamo sospetti! >> - << No, non siamo sospetti! >>

<< Adesso lo siete ancora di più! >>

Naruto scoppiò a ridere e gli altri due ragazzi lo seguirono subito dopo, Sasuke avrebbe fatto di tutto per vedere quel sorriso molto più spesso, e ancora di più per averlo solo ed esclusivamente per sé.
Itachi, invece, era molto contento di come erano andate le cose, quella sera si procurò parecchie soddisfazioni.


✧・゚:*✧・゚:*  Flash back … ✧・゚:*✧・゚:*


<< Va un po’ meglio, Hinata? >>

Itachi l’aveva appena portata fuori dall’abitazione.

La ragazza annuì e gli disse di non preoccuparsi per lei, doveva assolutamente ritornare di sopra.
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e ritornò nella casa.

La situazione stava peggiorando, non riusciva a smettere di tossire.

Ritornò al punto in cui aveva lasciato Sasuke e proseguì andando più avanti, l’aveva visto dirigersi infondo al corridoio pochi minuti prima.

Aveva la vista offuscata visto che il fumo gli stava facendo lacrimare gli occhi e vedeva poco e niente, le gambe gli tremavano al pensiero che fosse successo qualcosa a suo fratello e a Na-chan.
Successe tutto in breve tempo, appena entrò nell’ ultima stanza, trovò i due stesi sul pavimento, era praticamente un miracolo, le fiamme a quel punto avrebbero già dovuto invaderli, ma non successe.
Non sapeva come fare a portarli fuori di lì, era entrato nel panico, non poteva caricarseli entrambi in braccio, non ce l’avrebbe mai fatta.

A quel punto ebbe una specie di colpo di genio.

Intravide i resti di una fune a terra, la prese e la legò intorno a entrambi.

Era un metodo un po’ burbero, ma sarebbe riuscito a metterli in salvo.

Iniziò a tirare i due per il corridoio, evitando i pezzi delle travi che cadevano dal soffitto e anche quelle che si trovavano al suolo.

Purtroppo però non riuscì a scansarne una e si ruppe un braccio.
In quel momento tirò in ballo la forza della disperazione, ricorrendo a tutte le sue forze residue. Doveva riuscire a salvarli.

Non gli parve neanche vero quando riuscì a varcare la porta d’ingresso di quel prototipo di trappola infuocata.

Cadde e si stramazzò al suolo.

Per fortuna Hinata, prevedendo la situazione aveva già chiamato un’ambulanza e anche i pompieri, che però arrivarono poco dopo l’uscita dei ragazzi.

Itachi si svegliò per primo, era già mattina, e chiese subito alle infermiere se tutti gli altri stessero bene.  Avuta una risposta più o meno affermativa, il ragazzo svegliò anche  Hinata e insieme si incamminarono verso Konoha.

In quel momento il maggiore dei fratelli Uchiha era in preda alla rabbia, che offuscava anche il più piccolo pensiero gentile nascosto nella sua mente.

Hinata se ne accorse, ma non potè far niente, niente, a parte guidare Itachi a casa sua.
Mentre erano sul pullman controllò il suo cellulare, sapeva che vi avrebbe trovato un’ottantina di chiamate perse da parte di sua madre, ma si limitò a rispondergli con un semplice SMS che diceva: Non preoccuparti mamy stiamo bene.

E in seguito si fece raccontare tutta la storia di Naruto con precisione.
Aveva semplicemente un’altra piccola cosa da fare prima di tornare a casa con gli altri, ovvero, assicurarsi che una cosa del genere non potesse accadere mai più e possiamo dire che il suo desiderio si avverò in un modo a dir poco perfetto.

Fece irruzione nella villa della malcapitata ragazza in cerca di quegli individui che avevano appiccato il fuoco.

<< STRONZI, USCITE FUORI, O NASCONDERVI SARA’ L’ULTIMA COSA CHE FARETE. >> Dette queste fini parole, Itachi, prese a dare calci a tutte le porte che incontrava, facendole scardinare aprire.

I fratelli uscirono allo scoperto sentendo il trambusto.

<< E tu chi diamine sei? >> disse Neji.

<< Sono la persona che vi farà rimpiangere di essere nati! >>

Subito dopo sferrò un potentissimo pugno, con il braccio intatto, al centro del volto del ragazzo.
Gli altri intervennero avventandosi su di lui.

<< Che cosa hai portato a fare quest’individuo qui Hinata? Ti è dato di volta il cervello per caso? >> Karin non riusciva a capire cosa passasse per la testa di sua sorella.
La ragazza prese un respiro è urlò:


<< VI PREGO SMETTETELA! >>


I giovani si fermarono di botto, rimanendo interdetti.

<< I-io c-c-credo che questo tipo di situazioni si possa risolvere soltanto parlando. >>

<< … >>

Senza nemmeno sapere come, tutti si trovarono seduti in tavola con una bella tazza di tè fumante sotto i loro nasi.


<< Allora stronzi! Ditemi che cavolo vi è passato per la testa! Siete consapevoli che avete assassinato una persona? >>

<< Di c-cosa stai parlando? >>

<< NON FATE I FINTI TONTI CON ME! >>

<< Tu come fai a saperlo? Hinata, perché diamine gli hai detto una cosa del genere  >>
<< Non dovreste preoccuparvi di cose del genere, voi siete degli sporchi criminali ve ne rendete conto!? >>

Neji sembrò avere uno sguardo vuoto.

<< Ah … noi saremmo i criminali, giusto? NOI ABBIAMO VISSUTO FINO A QUESTO MOMENTO, SOLTANTO PER VENDICARCI DI QUELL’ESSERE RIPUGNANTE!

Ci ha privati della nostra famiglia, degli unici affetti che avevamo!

Non passava giorno che sui nostri volti non ci fosse un’espressione malinconica e triste, il mondo ci era crollato addosso.

Riuscimmo a ridere soltanto quando ci trasferimmo a Konoha e per un sorprendente scherzo del destino, finimmo nella stessa scuola dell’artefice della morte dei nostri genitori.

Quello lì, doveva soffrire per tutto quello che aveva fatto, e invece, invece, se ne stava lì a trascorrere i suoi giorni tranquillamente, come se niente fosse accaduto, sempre con quello stramaledettissimo sorriso sul suo volto.


Doveva pagare, DOVEVA PAGARE PER I SUOI PECCATI!

CHIAMA PURE LA POLIZIA, I CARABINIERI, ANCHE IL WWF SE NECESSARIO, NON IMPORTA, TANTO ORMAI … non ha più alcuna importanza! >>

I fratelli iniziarono a piangere, Itachi non capì se il motivo fosse il senso di colpa per averlo ucciso, oppure qualcos’altro … ma era furioso, e dei loro sentimenti non riuscì a capire nemmeno l’ 0, 002 %.

<< Credete di essere i soli a soffrire? Voi avete perso la vostra famiglia a causa di un essere ripugnante, come lo chiamate voi. Mentre lui ha perso, la sua famiglia, uccidendo anche altre persone e dal suo punto di vista l’essere ripugnante era lui stesso.

Non ha smesso un solo istante di odiarsi, nemmeno uno, tanto che il suo cervello, probabilmente per autodifesa, ha deciso di cancellare tutti gli eventi che gli ricordassero che razza di mostro fosse, facendogli vivere una “ vita ”, se voi volete chiamarla così, d’inferno.

 Si dimentica anche giorni interi da quanto mi ha detto mio fratello, ma nonostante questo, non ha mai smesso di sorridere, per trasmettere agli altri quella felicità che lui non ha mai avuto e che, probabilmente, non potrà mai avere, perché nella sua testa ci sarà sempre quella vocina che gli dirà che è un assassino.

Non è morto, per vostra fortuna, siamo riusciti a salvarlo, altrimenti sareste stati dei mocciosi morti! >>

I ragazzi tenevano gli occhi spalancati, come se per tutto quel tempo ci avessero avuto delle fette di salame davanti, che gli permettevano di vedere soltanto il loro dolore, non avevano pensato mai nemmeno per un istante a come poteva sentirsi il giovane Naruto, non si erano accorti delle sue amnesie.

Neji voleva mettergli anche Sasuke contro, ecco perché quel giorno, li aveva trascinati in quel ristorante, però Naruto ebbe una strana reazione, e adesso poteva, in un certo senso capire il perché.
Voleva privarlo di tutti  gli affetti, quando invece, aveva già perso tutto quello che aveva, anche la fiducia in se stesso.

Si sentiva un cretino, un idiota.

<< Tu, qual è il tuo nome? >> Chiese Neji con una strana espressione sul volto.

<< Itachi … >>

<< Itachi, non è che … >>


✧・゚:*✧・゚:*  fine flash back✧・゚:*✧・゚:*
 
<< Na-chan, ascolta, ci sono delle persone che sono venute a trovarti … >> Esordì Itachi qualche minuto dopo .

Il biondo era piuttosto sorpreso. Chi mai poteva venirlo a trovare in un paesino che non era nemmeno Konoha?

Spinto dalla curiosità, non esitò ad annuire col capo.

Itachi fece cenno alle persone fuori la porta di entrare.

Quattro dei fratelli fecero il loro ingresso, si trattava di Neji, Suigetsu, Juugo e Hinata.

A Karin, invece, non era stato permesso di incontrare Naruto, poiché lui, senza ombra di dubbio, l’avrebbe riconosciuta e avrebbe capito subito la situazione iniziando a farsi delle domande.
Tuttavia lei avrebbe potuto ascoltare all’esterno della camera.

<< Ragazzi … voi cosa ci fate qui? >> La voce sottile di Naruto si perse nel silenzio venutosi a creare.

I due fratelli Uchiha tenevano il capo basso, in attesa di sapere cosa avrebbero detto gli altri ragazzi.

Il biondo invece, spostava lo sguardo da Neji a Sasuke per cercare di capirci qualcosa.

<<  Naruto … insomma, ho saputo che … tu eri stato ricoverato qui  e, ho deciso di fare un salto con i miei fratelli e vedere come stavi. >>

<< Grazie del pensiero gentile, non dovevi disturbarti, dopotutto sono abituato a questo genere di cose … >>

<< Scusaci … davvero … >>


<< Hahahhaha sul serio, non capisco perché vi stiate scusando. Qualche volta dovremo mangiare del ramen insieme, anche perché il pranzo della volta scorsa, non è andato a buon fine, sono io che dovrei scusarmi … >>


<< No, siamo noi che dobbiamo scusarci! >> Ripetè Neji cercando di trattenere le lacrime. << Non ti porterò mai più in un ristorante con i fornelli a vista! Non lo farò più, te lo giuro. >>


<< Mh … ne sarei piuttosto felice … grazie >>


<< Siamo contenti che tu stia bene! >>

Si sentirono tutti più sollevati, quell’odio che portavano dentro di loro, non aveva mai fatto bene a nessuno. L’avevano compreso soltanto dopo aver creduto di aver ucciso la persona che detestavano di più …  avevano capito che si sarebbero portati dentro, oltre che il dolore, anche il rimorso e i sensi di colpa. Avevano sperato di ritornare indietro e ne avevano miracolosamente avuto l’occasione.

L’avrebbero sfruttata sicuramente, per iniziare a vivere le loro vite, come non avevano mai fatto, accecati da quello stupido sentimento di vendetta.

Itachi e Sasuke sembrarono sorridere impercettibilmente, a modo loro, avevano messo fine a quella brutta storia, che andava avanti da troppo tempo.

Non avevano potuto chiedergli scusa direttamente per quello che avevano fatto, ma fu come se i loro animi si fossero riappacificati.
 
E fu così che come avevano fatto il loro ingresso, i fratelli, uscirono di scena.
Non mancò la frase da parte di Naruto:

<< Wooh, caspita, è stato strano, sembravano quasi sul punto di mettersi a piangere … >>

<< Usuratonkachi, che vai blaterando, credo che tu sia ancora un po’ confuso. >>

<< Ahahah Na-chan, forse è meglio che riposi un po’ >>

<< State scherzando vero?


IO HO FAMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE! >>




✧・゚:*✧・゚:*SasuNaru✧・゚:*✧・゚:*
 
“ Quest’ urlo … me lo sono sognata? ” Pensò Mikoto mentre preparava la cena per tre ragazzi di nostra conoscenza.



 Continuerebberà …


Minnaaa, hola, come vi va la vita?
Scusaste per il ritardo, non fu una cosa che potei evitare! XD
 Un grazie a voi e anche alla vocina nella vostra testa per avervi permesso di leggere questo capitolo >:P.
Alla prooossimaa.
By Maru-chan

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Capitolo 12
*** Ritorno a casa. ***


RITORNO A CASA

 

 

 

 

Capitolo 12.

 

Era davvero una splendida serata nel piccolo paese di Konoha, sembrava quasi come se non fosse successo nulla nei giorni precedenti.

 

Quando Naruto, Sasuke e Itachi ritornarono a casa, trovarono un banchetto degno di un ristorante con cinque stelle michelin.

Mikoto aveva preparato leccornie per tutta la mattinata aspettando il ritorno dei tre ragazzi.

Si era molto preoccupata osservando il loro comportamento.

Prima il litigio fra Sasuke e Naruto, poi la fuga improvvisa di Sasuke con Itachi, senza contare poi la loro assenza per due giorni consecutivi.

Era decisa a tempestarli di domande appena fossero tornati, ma quando vide la loro espressione rilassata e sorridente non ne ebbe il coraggio.

Nemmeno quando vide le loro ferite e il braccio rotto di Itachi.

 

Decise che si sarebbe fidata di loro, perché ormai sembravano aver risolto qualunque problema li affliggesse e non aveva senso riportare a galla brutti ricordi, avrebbe fatto soltanto del suo meglio per aiutarli a far guarire in fretta le loro ferite.

 

<< Signora Mikoto, grazie per la cena, mangiarla è stata davvero una delle cose più estreme che abbia mai fatto in tutta la mia vita! >>

 

La donna scoppiò in una risatina divertita e anche un po' compiaciuta.

 

<< Grazie Na-chan, ogni volta che vorrai pranzare da noi, non fare complimenti, vieni a trovarci! >> Poi si avvicinò al biondo sussurrandogli:

 

<< È davvero noioso con questi due depressi che mi ritrovo come figli, quando ci sei tu sono molto più allegri! >> Poi si allontanò facendogli l'occhiolino.

 

Naruto arrossì per quello che le aveva detto la donna, era davvero gentile da parte sua tentare di metterlo a suo agio e non farlo sentire di troppo.

 

<< Oi si può sapere cosa hai detto a Na- chan mamma? >>

 

<< Nulla che vi riguardi! >> Esclamò facendo la linguaccia ai due fratelli che la guardarono sconvolti.

 

<< Na-chan, perchè non resti a dormire qui? Scommetto che i miei due ragazzi ne sarebbero felici. >>

 

Sasuke finse una faccia contrariata e si voltò per simulare indifferenza mentre Itachi sorrise annuendo e iniziò a confabulare qualcosa con sua madre.

 

Naruto sembrò essere davvero felice di quella proposta, quel giorno non se la sentiva affatto di ritornare a casa da solo.

Anzi avrebbe preferito rimanere sveglio tutta la notte girovagando per la città.

 

Riflettendoci meglio, qualcosa non andava . Erano tutti e tre ricoperti di ferite, era impossibile che si bevesse la storia che gli avevano rifilato in ospedale. Credevano davvero che fosse così stupido?

 

Gli avevano mentito, ma che cosa nascondevano?

Aveva causato loro dei problemi, e ancora una volta non riusciva a ricordarsi nulla. Andava sempre a finire così, ne era stanco.

 

 

<< Oi, Usuratonkachi mi stai ascoltando? >> Domandò Sasuke seccato.

 

Il biondo sobbalzò.

 

<< Eh? Ah … scusami cosa dicevi? >>

 

 

<< Dicevo che Itachi ci ha detto di salire. >> Rispose il moro chiedendosi che cosa passasse per la testa del ragazzo.

 

Il biondo annuì distrattamente. Dirigendosi verso le scale e sorpassando Sasuke che lo guardava sospettoso.

 

Al piano superiore Itachi li stava aspettando con una faccia alquanto divertita. Con un cenno della mano indicò la direzione a Naruto e a Sasuke.

 

Quest'ultimo avanzò osservando nella sua camera.

Naruto vide il moro girarsi di scatto verso suo fratello, ma non riuscì a vederne l'espressione dal momento che era di spalle.

Poi Sasuke si girò lentamente verso di lui, ma non riuscì a guardarlo negli occhi quindi si limitò ad entrare nella stanza.

 

<< Su vieni avanti Na-chan! >> lo esortò Itachi.

 

Naruto, curioso si avvicinò alla porta. Oltre al letto di Sasuke, era stato aperto il divano-letto che si trovava nella sua stanza.

 

“ Io e Sasuke dormiremo nella stessa camera? ”

 

Il biondo spalancò leggermente gli occhi, era felice, aveva sempre sognato di dividere la stanza con qualcuno.

 

<< Ehi Teme! Sei sicuro di non russare troppo? Perché io avrei proprio bisogno di una bella dormita! >> Disse Naruto in tono beffardo.

 

<< Ma sta zitto e addormentati in fretta così non sono costretto a sentire la tua voce! >>

 

Per evitare di sentirsi in imbarazzo Sasuke cercò di mostrarsi scontroso e freddo, ma appena Itachi si congedò dando loro la buona notte e chiudendosi la porta alle spalle, sulla stanza calò irrimediabilmente la tensione e l'imbarazzo.

 

<< Allora buona notte Dobe. >>

 

<< Buona notte Teme. >>

 

Si posizionarono ognuno nel proprio letto senza proferire parola.

Naruto credeva che la situazione sarebbe stata un po' più piacevole, insomma, credeva che prima di addormentarsi avrebbero scambiato quattro chiacchiere, come in genere facevano gli amici nelle fiction televisive.

 

Pensò che forse Sasuke era solo stanco e che avesse bisogno di riposare, quindi non cercò di mettere in piedi una conversazione e si mise a fissare un punto a caso della stanza immergendosi nei suoi pensieri.

 

Il moro dal canto suo era più nervoso che mai, era sicuro che in quel momento avesse un colore purpureo, visto che era così imbarazzato che gli tremavano le mani.

 

Ci volle un po' prima che trovasse il coraggio di voltarsi verso Naruto, forse aveva paura di incontrare il suo sguardo, aveva paura di sentire il suo cuore mancare dei battiti per lui oppure di trovarlo addormentato e scoprire di aver perso un'occasione per parlargli.

 

Quando ci riuscì notò che non stava affatto dormendo, ma bensì, era totalmente assorto nei suoi pensieri e aveva assunto un'espressione quasi … triste.

 

<< A cosa pensi? >> Dopo averglielo chiesto, il moro rimase a dir poco scioccato, non si era nemmeno accorto di star parlando.

 

Il biondo si girò verso di lui sorpreso.

 

<< A nulla … >>

 

<< Ah, scusa, dimenticavo che non hai la capacità di pensare senza cervello. >> Cercò di farlo ridere, ma senza successo.

 

<< Ah ah, molto spiritoso … >> ironizzò il biondo socchiudendo gli occhi.

 

Il moro si morse le labbra quasi per punirsi per quello che stava per dire.

 

<< Se sei triste perché non me lo dici? Forse preferivi tornartene a casa? >>

 

Il ragazzo si mise improvvisamente a sedere, cercando il volto del suo amico.

Continuò ad osservarlo per qualche istante per poi abbassare gli occhi.

 

<< Ma che vai dicendo? Non è affatto così, anzi, è il contrario. >> Disse sottovoce.

 

Questa volta fu Sasuke a mettersi a sedere guardando il biondo con sguardo interrogativo.

 

<< Mi piace sul serio qui, è davvero divertente stare insieme a voi. Mi stavo soltanto domandando se fosse giusto approfittare della vostra gentilezza in questo modo. >>

 

Sasuke si accigliò.

 

“ Come può una persona essere tanto stupida? ”

 

<< Dobe, ascoltami bene. Se fossi stato un fastidio ti avremmo già sbattuto fuori da questa casa. Smettila di preoccuparti per ogni minima stupidaggine. >>

 

<< L'ho fatto ancora Sasuke? Guarda le tue ferite e quelle di Itachi. Ti ho causato ancora problemi e non dirmi il contrario, non me la berrei. Quindi stavo seriamente iniziando a pensare che forse è meglio che da domani noi … >>

 

<< MI STAI DICENDO … mi stai dicendo che non vuoi più vedermi? >>

 

<< Cerca di capirmi Sasuke, io non voglio che tu venga coinvolto nella mia vita, finisce sempre male, per chiunque mi si avvicini. >> Sussurrò quasi.

 

<< Questo lascia che sia io a deciderlo! Io, non ho la minima intenzione di essere evitato da te, quindi mettitelo bene in testa, non provarci mai a fare una cosa del genere!

Dimenticati di queste ferite, non sono importanti, per me non significano nulla e non devono significare nulla nemmeno per te, intesi? >>

 

Sasuke finì per scendere dal letto e mettersi in ginocchio di fronte a Naruto.

 

<< Sasuke … >>

 

<< Naruto, lo sai? Sei e sarai sempre il mio più acerrimo rivale, ma prima ancora, una persona speciale, perché io lo so, tu sarai sempre al mio fianco, nel bene e nel male e anche io farò lo stesso. >>

 

Il biondo sbarrò gli occhi incredulo, quelle parole …

 

<< Sasuke ma … >> Il ragazzo fu interrotto dalle labbra di Sasuke che si poggiarono dolcemente sulle sue.

 

Un bacio leggerissimo e pieno di sentimenti.

Non voleva per nessun motivo allontanarsi da lui, non per essere protetto. Avrebbe fatto di tutto affinché il suo amico cambiasse idea, avrebbe fatto il possibile per tenerlo al suo fianco.

Quando era con lui era felice, non importava se avesse dovuto mettere da parte il suo orgoglio, non importava se avesse tanti problemi, non importava se si fosse dimenticato di cose importanti.

Avrebbe fatto pazzie per vedere il suo sorriso ogni giorno, ormai non poteva farne più a meno. Voleva cancellare tutta la sua tristezza, doveva farlo, era compito suo. Era il suo migliore amico.

 

Sasuke si allontanò di un centimetro per guardare Naruto negli occhi, circondandogli il volto con le mani.

 

Quanto erano belli i suoi occhi illuminati dalla luce lunare, erano quasi come cristallo.

 

Si allontanò ancora per scrutarlo meglio, accorgendosi che il suo amico aveva assunto un espressione sconvolta. Aveva gli occhi lucidi e stava quasi per piangere.

Lo osservò aggrottare le sopracciglia e distogliere lo sguardo.

 

Lo aveva forse disgustato? Forse si era sentito tradito da quel gesto, un amico non avrebbe mai fatto una cosa del genere.

 

I biondo aprì la bocca per dire qualcosa ma sembrò cambiare idea e la richiuse subito dopo scuotendo la testa.

 

Sasuke non sapeva cosa fare, non si era mai sentito così indeciso e nervoso in tutta la sua vita. Questo capitava solo quando era con lui …

Iniziò a strofinare leggermente la sua guancia con il pollice, asciugando le sue lacrime, quasi come se stesse cercando di difenderlo da se stesso.

 

<< Naruto … ascoltami, io- >>

 

L'altro portò la sua mano su quella di Sasuke e chiuse gli occhi.

 

<< Perché Sasuke? Perché lo hai fatto? >> Disse voltandosi verso di lui e portando la sua mano lontano dal suo viso.

 

Il moro era interdetto, non sapeva cosa rispondergli, infondo non sapeva nemmeno lui perché l'avesse fatto, sapeva soltanto che lo voleva.

 

Rimase in silenzio ed immobile, quasi come se fosse diventato improvvisamente di cera.

 

<< Lo sai … tu lo sai che io … Accidenti! >> Balbettò Naruto.

 

Non riusciva a capacitarsi dell'accaduto, Sasuke l'aveva baciato!

 

Non sapeva come gestire la situazione, avrebbe voluto far durare quel bacio per l'eternità, avrebbe voluto chiedergli se lo amasse, era lecito domandarselo.

Non si bacia sulle labbra una persona per cui non si provano sentimenti che vanno aldilà dell'amicizia.

 

Sasuke si era innamorato di lui?

 

Sasuke … si era innamorato di una persona orribile come lui.

 

No, non poteva permetterlo, lui meritava molto di più. Era una persona importante, non poteva innamorarsi sul serio di una persona come lui.

 

Non voleva che soffrisse stando al suo fianco, sarebbe stata l'ennesima cosa che non sarebbe mai riuscito a perdonarsi.

 

Non poteva renderlo felice, non era la persona adatta, anche se, cavolo, avrebbe voluto esserlo.

Il suo cuore stava andando fuori controllo, ma doveva ignorarlo.

Era in pericolo stando al suo fianco, le persone che lo stavano cercando avrebbero potuto fargli del male e poi non voleva che Sasuke dovesse badare a lui e ai suoi problemi con la memoria.

Era ritornato al punto di partenza, non avrebbe dovuto decidere di far pace con lui, ne tantomeno di rimanere a dormire a casa sua.

 

<< Cavolo, guarda che ora si è fatta! >> Esclamò Naruto indicando l'orologio alle spalle del suo amico. << Faremo meglio a riposare, siamo tutte e due un po' stanchi e confusi. >> Concluse.

 

<< Io non ero affatto confus- >>

 

<< SI CHE LO ERI! >> Urlò interrompendolo.

<< Si che lo eri … >> Ripeté bisbigliando.

 

Il biondo si girò verso la porta d'entrata determinato ad evitare gli occhi dell'altro, decise che dopotutto non avrebbero dovuto più parlare di quella sera. Avrebbe fatto finta che non fosse mai accaduto. Faceva male? Non importava, era per il bene di entrambi.

 

Quella notte nessuno dei due chiuse occhio, pensando l'uno all'altro con gli stessi sentimenti celati nel cuore. Erano a meno di un metro di distanza eppure si sentivano separati da un abisso.

 

 

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Note:

Hi guys! Mi scuso per aver impiegato questo bel po' di tempo per pubblicare questo dodicesimo capitolo. Ho concluso che sarebbe stato un peccato non portare a termine la mia prima fanfiction anche se dovessi metterci un po' TnT.

Sorry again. é_è

 

By Maru-chan

 

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Capitolo 13
*** Voglio che mi guardi ***


Voglio che mi guardi.








Capitolo 13




<< Sa-chan, perchè non mangi? Saltare la colazione non è salutare! >>Disse preoccupata Mikoto vedendo suo figlio fissare il piatto con uno sguardo vuoto.

<< Mh … >>

Il ragazzo si alzò molto lentamente allontanandosi dal tavolo, afferrò debolmente il suo zaino, riposto nell'armadietto accanto alla porta d'entrata e uscì senza proferire parola.

Era ormai da giorni che si comportava in quel modo, precisamente da quel giorno.

Naruto se ne andò appena furono scoccate le sette di mattina e da quel fatidico momento non gli aveva più rivolto la parola, né tantomeno uno sguardo.
Era ormai passata una settimana e le cose non accennavano minimamente a migliorare.

Ogni volta che, a scuola, Sasuke tentava di parlargli, lui fingeva di non poter udire la sua voce e non appena lo scorgeva cambiava direzione.

<< Buongiorno Sasuke! >> Lo salutò Sakura con aria pimpante.

<< Non rompere. >>

<< Ma … Sasuke … >>

Ormai non era sicuro di riuscire a sopportare quella situazione ancora per molto, si sentiva come se fosse sull'orlo di una crisi di nervi.

L'indifferenza era la peggiore delle bestie, aveva imparato a sperimentarlo lui stesso.

Adesso si, probabilmente poteva dire che avrebbe preferito essere odiato da lui anziché essere ignorato.

Si sedette al suo banco ignorando i suoi compagni di classe che gli auguravano il buon giorno.

“ Come se potesse esserlo ”

Ormai a lezione iniziata, la porta dell'aula si spalancò.

Naruto era arrivato per l'ennesima volta in ritardo.

<< Naruto, non puoi entrare a scuola quando ti pare, se lo fai anche domani sarò costretto a prendere provvedimenti! >> Il professor Kakashi tutto sommato gli voleva bene e quindi chiuse un occhio, lasciando correre come sempre.

<< Mi scusi professor … Kakashi? Ma oggi non avevamo lezione con il professor Ebisu? >> Domandò confuso.

<< Su quale pianeta vivi? Oggi è venerdì e ci sono io alle prime due ore, hai forse avuto un amnesia? >>

La classe scoppiò in una risata divertita, solo Neji, Hinata e Sasuke sarebbero voluti sprofondare, come se si fossero istantaneamente immedesimati nel suo stato d'animo dopo quella stupida domanda.

Contrariamente alle loro aspettative il biondino iniziò a ridere insieme a tutti, portandosi una mano dietro la nuca imbarazzato poi prese in fretta posto e tirò fuori i suoi libri dallo zaino.
Sasuke notò che erano proprio i libri che avrebbe dovuto portare per quella giornata, quindi la sera prima li aveva riposti nello zaino e quella mattina doveva essere successo qualcosa che gli aveva fatto perdere la memoria.

“ Naruto … ”

Durante il corso della seconda ora, il prof Kakashi stava spiegando qualcosa a proposito del commercio industriale delle noccioline, anche se nessuno è mai riuscito a capire come facesse ad arrivare sempre a dei discorsi che non c'entravano nulla con il programma scolastico.
Infatti molti alunni iniziarono a chiacchierare fra di loro e ad ignorare il discorso che andava avanti da troppo tempo.

Sasuke era impegnato ad osservare Naruto, in realtà lo faceva senza nemmeno accorgersene, gli era diventato impossibile staccargli gli occhi di dosso, era attirato come una falena alla luce di un lampione.

“ È l'unica persona in grado di ascoltare seriamente i discorsi del professore, incredibile … ”

Improvvisamente Hinata si avvicinò al biondo e si sedette sulla sedia che un alunno aveva lasciato vuota per conversare con la sua fidanzata dall'altro lato della classe.
La ragazza lo salutò imbarazzata chinando il capo subito dopo.

Naruto sembrò dire qualcosa che la fece riprendere e quando ottenne la sua attenzione le regalò un sorriso sgargiante, di quelli a trentadue denti.

I due iniziarono a conversare anche se lui molto più di lei.

Poi ad un certo punto sorrise dolcemente, appoggiò il suo gomito sul banco e posò la testa sulla mano.
A quel punto Hinata iniziò a parlare, quasi non sembrava più lei.
Era molto più al suo agio e disinvolta, influenzata senza dubbio da Naruto che era sempre circondato da un aura calma e accogliente.

Sasuke, osservando quella scena, si sentì davvero come se il mondo gli fosse crollato addosso. Quello stupido poteva sorridere anche in quel modo?
Si ritrovò a pensare che forse quei sorrisi non sarebbero mai stati rivolti a lui. Lui era solo il suo fottuto rivale, ma anche amico e tutte quelle idiozie a seguire.

Era incazzato e non si era mai sentito così prima, era quasi come se fosse stato accartocciato e buttato lì in un angolo dove nessuno lo avrebbe più notato.
Nessuno, perché l'unica persona da cui voleva farsi notare era lui e gli altri ormai non contavano.

Ma perché con lei si e con lui no? Qual'era il senso? Gli faceva schifo dopo … quello che era successo? Che fine avevano fatto tutte quelle stronzate sul loro legame e sul fatto che ci sarebbero stati sempre l'uno per l'altro?

Già … forse per lui non erano altro che stronzate.

Il moro appoggiò la testa sul banco, deciso a bloccare il flusso dei suoi pensieri.

Ma quanto era stupido?

Si voltò verso i due ragazzi che stavano ancora parlando, tenendo sempre la testa sul banco.

Erano carini insieme … davvero una bella coppia.

Lei, dolce e paziente, avrebbe sicuramente saputo come aiutare Naruto meglio di lui.
Avrebbero riso come stavano facendo in quel momento.
Era una brava persona, dopotutto gli aveva salvato la vita in qualche modo ed era giusta.

Era una donna.

Le sue labbra sarebbero state più soffici delle sue e le sue forme più morbide.
Più sensibile, più delicata, più aggraziata.
Avrebbero potuto avere una famiglia tutta loro, un matrimonio, dei nipoti e una vita felice.
Chi era lui per pretendere di essere la persona che doveva stare al suo fianco?
Voleva che fosse felice, ma con lui avrebbe potuto esserlo?

Molto probabilmente no.

Quindi? Adesso che era giunto a quella conclusione cosa avrebbe dovuto fare?
Aveva una fitta al cuore, come se glielo stessero stritolando e i suoi occhi iniziarono a pizzicare.
Quando la prima lacrima finì sulla superficie fredda del banco, incrociò le braccia a coprirsi il volto. Non stava mica piangendo?
No, no, no, no! Quelle stupide lacrime erano la dimostrazione tangibile che quel dolore era vero, che ci stava male sul serio!
Si era rammollito, piangere per quell'idiota! Fino a poco tempo fa non era che una semplice parte della sua monotona e immobile vita e poi …
era diventato l'unica cosa che si muoveva nel suo universo.
Capace di distrarlo e di farlo sentire … felice.
I suoi occhi azzurri che spiccavano tra la folla, così espressivi e vivaci, ma a volte anche vuoti e spenti.

Si sentiva così tremendamente stupido ad essere l'unico a pensare cose del genere, l'unico a provare cose del genere.
Incapace di dimenticare quel bacio che gli aveva tolto il fiato e fatto battere il cuore forte come se avesse voluto ucciderlo.
Il suo profumo e il suo respiro così vicino …
Avrebbe voluto tenere con sé quel ricordo per tutta la vita, si era sentito bene, si era sentito vivo.

No, doveva smetterla e dimenticare. Era la cosa giusta, era la cosa giusta, era …

<< Sasuke, che hai? Stai poco bene? >>

Per poco non gli veniva un infarto, non dovevano vederlo piangere per nessuna ragione.
Non aveva nemmeno capito chi gli stesse rivolgendo la parola, quindi si limitò ad alzare una mano per far vedere che fosse ancora vivo e sussurrare: << Ho solo … un gran mal di testa. >> Sperando che la sua voce non fosse stata troppo tremante ed instabile.

<< Capisco … >>
Forse era la voce di Neji, ma non importava, si sentiva stanchissimo e senza accorgersene si addormentò.

 
. . .

“ Non si sveglia più ” pensò Naruto mentre osservava Sasuke appisolato sul banco da dietro la porta dell'aula.
Era ormai tardo pomeriggio, ma il ragazzo non accennava ad aprire gli occhi.

Neji aveva spiegato agli insegnanti che aveva detto di accusare un forte mal di testa, per questo avevano deciso di lasciarlo riposare.
Ma non si muoveva.

“ Oh mio Dio e se fosse svenuto? O peggio morto? ”

Il biondo portò la sua mano a coprirsi la bocca, poi cinse il mento con il pollice e l'indice.

“ Dovrei controllare? Naah, meglio di no. ”

Si appiattì nuovamente contro la porta sbirciando nella classe, ma il ragazzo non si muoveva, era totalmente immobile.

A quel punto decise di entrare a vedere come stava.
Si tolse le scarpe per non fare rumore e si avvicinò usando una strana camminata … '' furtiva '' .

Non aveva mai visto nulla di più bello.
Aveva un espressione a dir poco angelica, con le sua pelle chiarissima, le sue ciglia lunghissime e le labbra socchiuse.
Restò lì ad osservarlo per alcuni minuti. Cosa fare?

Lo vide rabbrividire leggermente, così si tolse istintivamente la giacca e gliela poggiò sulle spalle.

<< N-naruto … >>

Il biondo si bloccò con le mani sulla sua schiena e spalancò gli occhi voltandosi subito a guardarlo.
Stava parlando nel sonno.

Gli si strinse lo stomaco, l'aveva ferito. Ma gli sarebbe passata, sarebbe stato bene una volta dimenticatosene. Ne valeva la pena.
Assottigliò gli occhi e continuò ad esaminarlo. Poi si coprì il volto con una mano sospirando.

Doveva andarsene e anche alla svelta. Decise di allontanarsi ma si bloccò a metà strada voltandosi indietro.

“ La mia giacca, la riconoscerà … ”

Si accostò di nuovo al banco riprendendosi la giacca e sfilando quella del moro che era appoggiata sulla sua sedia, infine lo coprì.
Ma trasalì quando si accorse che un paio di occhi scuri lo stavano osservando.

Indietreggiò impulsivamente e sbatté contro il muro.

<< I-io … io me ne stavo andando. >> Esclamò sbrigativamente.

Sasuke alzò lentamente la testa dal banco portando ancora un espressione confusa e assopita.
Si guardò intorno e gli ci volle un po' per rendersi conto della situazione.

<< Non vorrei che ti facessi un'idea sbagliata … >> Mormorò.

<< E cosa dovrei pensare? >> Domandò irritato il moro, guardando l'altro dritto negli occhi.

<< … non pensare e basta >> Sussurrò.

Fece per allontanarsi ma una mano gli strinse il braccio e lo tirò indietro, costringendolo a voltarsi.
Si sentiva come se fossero passati anni dall'ultima volta che gli aveva parlato, dall'ultima volta che l'aveva … sfiorato.

<< Penso che tu mi debba delle spiegazioni! Perché mi stai evitando? >>

L'altro rimase in silenzio, dirigendo lo sguardo altrove.
Non aveva voglia di litigare, non aveva voglia di parlare con lui.
Era stato debole, aveva sbagliato a soffermarsi.

<< Sasuke, lasciami il braccio ... mi stai facendo male. >> Sussurrò con tono arrabbiato.

Il moro allentò gradualmente la presa, come se avesse avuto paura di una sua eventuale fuga.

<< Guardami negli occhi. >> Disse, obbligandolo a voltarsi verso di lui con una mano.


<< Ti amo. >>






Continua ...




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Note:




Konnichiwa minnaaaa!

Eccoci arrivati al 13°capitolo XD … non credete ai vostri occhi eh?

Spero vi sia piaciuto!

Alla prossimerrima <3

By Maru-chan




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