Black Genesis

di Black Shade
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Innesco ***
Capitolo 2: *** Punto di non ritorno ***
Capitolo 3: *** Quell'ombra nella mia mente ***



Capitolo 1
*** Innesco ***


INNESCO

 
Sono passati 20 anni dalla distruzione dell’ heaven’s gate, quando mio fratello morì fra le mie braccia.
A quel tempo ero ancora un ragazzino, ora, a 27 anni, mi sono trasferito a Manahattan e lavoro in un ristorante italiano chiamato “l’ Ancora”.
- Darren - grida improvvisamente Luigi il proprietario del locale
- che diavolo combini? Perché il critico gastronomico  al tavolo 5 non è ancora stato servito!?! -
- mi spiace! - gli rispondo di rimando - ma ora sono veramente  impegnato, il resto dei clienti non si sfamano  da soli -
- COSA!!! Sei un idiota! Se vuoi tenerti il tuo lavoro fai in modo che dia una valutazione positiva al locale, altrimenti sei fuori!! - Grida Luigi mentre sbatte la porta della cucina.
- Stavolta sei davvero nei guai, Darren - dice il mio amico Adam.
- Mah…. È solo questione di punti di vista -
- ah, davvero e cosa pensi di fare a riguardo? -
- Precisamente quello che ho detto, lo servirò quando arriverà il suo turno -
- Oh beh... fai come credi, non sono io che rischio il posto - mi risponde Adam riprendendo a lavorare.

 

AFTER 15 MINUTES

- Avanti con quegli spiedini! Forza con quella zuppa di pesce!- urlo.
- La tagliata di manzo è pronta - mi grida Adam.
- per chi è? -
- per il critico -
- ok, gli e lo porto io - urlo, togliendomi il grembiule
- scusi se l’ho fatta attendere - dico, poggiando il piatto sul tavolo del critico
- non si preoccupi di questo, si preoccupi della sua abilità ai fornelli, perchè non mi farò problemi a criticare tutto ciò che non mi soddisfa - .
- Allora lo gusti e mi dica che ne pensa –
- Troverà la mia recensione domattina sul giornale – dice afferrando il cucchiaio -.
Tornando in cucina noto un ragazzo che continua a mangiare e mangiare pur essendo magro.
-Fintanto che paga può mangiare quanto vuole - pensai
- Ebbene? Che ha detto? Gli è piaciuto? - mi domanda Adam, non appena rientro in cucina.
- e come faccio a saperlo? La recensione uscirà solo domani- gli rispondo con molta calma.
- Diavolo Darren, a volte mi sembri proprio un mostro –
 

ABOUT MIDNIGHT

- Il locale ormai è vuoto finalmente posso chiudere -
Chiudo la porta principale, accendo gli allarmi, spengo le luci e uscendo dalla porta sul retro chiudo anche’ essa a chiave e mi avvio per i soliti vicoli intento a tornare a casa.
Ma mi blocco sentendo un urlo di dolore - che cosa diavolo sta succedendo - penso tra me e me mentre corro verso il suono.
Volto l’angolo e mi ritrovo davanti il cadavere di un uomo con un foro grosso quanto un pugno nel fianco e i lineamenti deformati dal terrore.
Dopo qualche istante riesco a distogliere lo sguardo e mi ritrovo davanti 3 uomini co un ghigno maligno dipinto sul volto.
- Siete… siete stati voi?- domando udendo la mia voce tremare.
- Si, era uno che non rispettava gli accordi – mi risponde il più alto con voce quasi monotona.
- E di me che ne farete ?-
- Sei un testimone, non possiamo lasciarti vivere - dice un altro accentuando il ghigno.
Non riesco più a pensare a nulla, il mio corpo si gira da solo e inizia a correre. Sento le gambe stanche, ma non posso fermarmi, i rumori di uomini in corsa, mi seguono e ogni tanto dei proiettili fanno scintille affianco a me.
Giro l’angolo, ma sono troppo stanco, vado a sbattere contro un cassonetto e ruzzolo a terra. Mi rialzo, ma non riesco più a correre, mi guardo attorno, sono al molo.
Mi volto. Davanti a me c’è l’uomo più alto, per la prima volta lo osservo meglio, è vestito con abiti eleganti con la giacca che tira sui muscoli allenati, dietro di lui stanno arrivando gli altri due.
- Game Over - pensai.
- Stupido! Credevi veramente di potermi scappare? - mi urla.
I suoi occhi si accendono di una brillante luce cremisi e un bagliore gli ricopre il corpo. Alza una mano verso di me e attorno al suo braccio si formano spirali di vento che si concentrano in una piccola sfera nel palmo della mano. Vedo improvvisamente la sfera schizzare verso di me, come a rallentatore, poi la vista mi si offusca e mi accascio a terra.
Riapro gli occhi e mi ritrovo steso al suolo circondato da una specie di barriera nera che mi permette di vedere soltanto il cielo, buio
anche’ esso. Poi la barriera inizia a dissolversi come fosse liquida, confondendosi tra le ombre senza lasciare traccia.
Oltre la barriera vedo due degli uomini che mi inseguivano, sono distesi a terra, svenuti o morti.
Mi guardo attorno in cerca del terzo, quello con lo strano potere ma non si vede da nessuna parte, vedo solo un ragazzo coperto da un cappotto nero e una maschera bianca che corre e scompare nella notte.
- CHI SEI? -

ANGOLO DELL' AUTORE

Heila sono Black Shade questa è la prima storia che pubblico quindi abbiate pietà di me. Ma se ci sono errori consistenti non fatevi scrupoli a farmelo sapere cosi che io possa migliorare. Detto questo vi saluto e alla prossima storia.

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Capitolo 2
*** Punto di non ritorno ***


Angolo dell'autore

Ciao ragazzi, scusate se ci ho messo un pò ma ho avuto veramente molti impegni ultimamente. Comunque ora quando Darren penserà, il pensiero sarà introdotto e terminato da questo simbolo _ spero che il 2 capitolo vi piaccia e fatemi sapere gli errori che ho commesso. Grazie e alla prossima XD
 
 
PUNTO DI NON RITORNO
 
Solo poche ore sono passate dall’accaduto e la polizia ha già setacciato buona parte della città. I notiziari continuano a fare congetture sui due corpi rinvenuti al molo, tuttavia le forze dell’ ordine non hanno rilasciato dichiarazioni, tranne per il fatto che ignorano quale sia l’arma del delitto.
Più telegiornali ascolto più mi sento inquieto, quanto tempo passerà prima che mi trovino o inizino a fare domande.
DLIN DLON
Un brivido mi percorre il corpo _ eccoci _ penso fra me e me mentre, con mano tremante afferro la maniglia e socchiudo la porta.
- Ciao Darren - mi saluta Adam facendomi un cenno con la mano
- Adam - esclamo sollevato - che ci fai qui? sono le 4 di mattina -
- Lo so……. Lo so…….ma ero preoccupato -
- Preoccupato!? E per cosa? -
- Ecco…… mi ha telefonato Stefano dicendomi che poche ore fa ti ha visto correre in direzione opposto al molo… -
- Cosa stai cercando di dirmi, Adam!? -
- …..sei……sei stato tu ad uccidere quei tipi? - Chiede dopo avermi fissato negli occhi per un momento, quasi in cerca della forza per dire queste parole.
- Cosa ti viene in mente Adam!! Io non ucciderei mai! Nessuno! - Rispondo d’impulso.
- Va bene..……..ti credo - Risponde Adam un pò più sereno
- Davvero? Voglio dire….. ti ho già convinto? Non hai più sospetti? -
- Sono il tuo migliore amico, Darren, ti conosco più di quel che credi – detto ciò si incammina per il marciapiede.
 
DRIIIIN DRIIIN
- Ma che hanno tutti stasera! - Dico prendendo il telefono
- Domani lascia a casa l’auto - sussurra una voce femminile
- Cosa?? - provo a chiedere mentre interrompo uno sbadiglio, ma la donna ha già riattaccato la cornetta.
_ ma che diavolo voleva?! _ Mi chiedo fra me e me mentre mi sdraio sul divano.
08:30
Un debole raggio di luce filtra fra le tende e si scontra con il mio viso. Ancora assonnato mi sveglio, preparandomi per andare al lavoro, poi guardo l’orologio.
- SONO DANNATAMENTE IN RITARDO! - Grido mentre saltello su una gamba cercando di infilarmi un paio di pantaloni puliti.
- Le chiavi!! Le chiavi!! DOVE HO MESSO QUELLE DANNATE CHIAVI!! - Le cerco affannosamente con lo spazzolino ancora fra i denti.
- Ahhhhh…pazienza andrò a piedi -
Esco in fretta e furia da casa e passo accanto alla mia machina parcheggiata sul vialetto. Poi di colpo mi ritrovo a pancia a terra, con la testa intontita e un rumore sordo nelle orecchie.
- Ma cosa cavolo - mormoro rialzandomi, poi vedo la mia macchina in fiamme e qualcosa in me…… scatta.
Osservo con più attenzione l’auto - devono aver tentato di uccidermi con dell’esplosivo - Realizzo facendo mentalmente una lista di possibili colpevoli.
Poi sento una mano pesante appoggiarsi sulla mia spalla
- Darren, vieni con noi - Dice una voce roca.
Mi volto cercando di spostare le mano, ma quella rimane fermamente sulla mia spalla, accentuando un po la presa. Davanti a me ci sono due uomini, uno, quello che mi tiene per la spalla, ha la carnagione scura e porta i capelli neri, ma la cosa più impressionante è la sua altezza e i suoi muscoli che tendono la staffa dei vestiti. L’altro è mingherlino, biondo, con un volto apatico, inespressivo e mi osserva con dei freddi occhi azzurri. Entrambi indossano dei completi neri.
- Entra in macchina - Mi ordina il gigante indicando un anonima Berlina nera.
-….- Non rispondo e faccio ciò che dicono, se il mio intuito non si sbaglia, sarebbe un suicidio affrontarli da solo.
I due entrano in macchina, il gigante alla mia destra e il mingherlino a sinistra. Alzando lo sguardo noto un terzo uomo, vestito come gli altri, questo è pelato ma non riesco a vederlo bene in faccia, meglio considerare anche lui una minaccia, sottovalutarli potrebbe essere fatale. Dopo cinque minuti in cui l’unico suono è il rombo del motore, mi accingo a chiedere - Dove siamo diretti? -
- Al Sindacato - taglia corto il gigante.
- Che posto è? -
- Non è un posto, ma un organizzazione - replica lo smilzo - Ora taci, quando arriveremo capirai ogni cosa -
_ Dove diavolo mi stanno portando? I vetri sono talmente scuri che non riesco a distinguere quasi nulla! _
Ad un tratto la macchina si ferma e il gigante scende facendomi segno di seguirlo. Un imponente edificio si innalza dinnanzi a me.
- Siamo arrivati? - Domando
- Si, entra - Risponde il colosso
Do una rapida occhiata attorno, non c’è molta gente, ma il posto non è nemmeno deserto _Se avessero voluto uccidermi non mi avrebbero portato qui, potrebbe essere interessante sentire cosa vogliono dirmi! _ rifletto attraversando la porta dell’ ingresso.
- Vai all’ ultimo piano, ti aspettano - Dice lo smilzo indicando l’ascensore.
_ La monotonia della sua faccia è inquietante, chissà se…. ho la stessa espressione _ rifletto cercando di piegare le labbra in un mezzo sorriso.
Entro nell’ascensore e dopo aver premuto il bottone dell’ultimo piano, mi specchio nel riflesso metallico della pulsantiera, ciò che vedo è un volto giovane con uno sguardo freddo coronato da un ghigno beffardo _ Devo ancora migliorare _. Poi noto tra i capelli neri, tutti scompigliati, una striatura bianca. Il ghigno si accentua a quella vista, ma io distolgo lo sguardo perché le porte si aprono,
 
SONO ARRIVATO!
 

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Capitolo 3
*** Quell'ombra nella mia mente ***


QUELL’OMBRA NELLA MIA MENTE

 
Le porte si stavano aprendo, io mi tengo pronto per qualsiasi evenienza, ma di fronte vi è solo un ampia stanza con una scrivania, e dietro essa una donna, molto elegante, dall’aria annoiata.
Non appena si accorge di me le labbra della donna si muovono in un'involontaria smorfia di disgusto.
- Mi segua, la stanno aspettando - Dice, alzandosi in piedi e avviandosi per un corridoio alla sua destra.
La seguo, mentre attraverso il lungo corridoio fino a fermarsi davanti all’ultima porta, bussa due volte e dopo qualche secondo la apre facendomi cenno d’entrare.
Entro in un ufficio, ampio e moderno, la parete di fronte è di vetro e mostra una vista spettacolare.
Davanti a essa è situato un ampio tavolo semi circolare, al centro nella parte curva vi è un uomo con i capelli scuri, molto corti, si potevano notare tracce di grigio fra i capelli, vicino alle tempie, indossava anch’esso, abiti molto eleganti e il suo volto mostra più o meno 60 anni, non riesco a capirlo bene, ma infondo non mi interessa.
- Buon giorno, tu devi essere Darren, accomodati - Mi dice l’uomo accennando alla sedia d’avanti a lui.
- Sai cosa sei’ - Mi domanda, dopo che mi sono seduto.
- Si… un Contractor -
- Esatto, tu non sei più umano e come tale non puoi più vivere fra essi come facevi prima -
- Quindi intendete uccidermi? - Nel mentre formulo questa frase la mia mente continua a ripetere _ Non possono avermi portato qui solo per questo _
- Dipende… da te. Tuttavia, come immagini, non possiamo lasciare le cose come stanno ora - Dopo un interminabile minuto di silenzio l’uomo aggiunse - Ti faccio un’offerta! Lavora per noi! -
- Voi? -
- Il Sindacato! Io sono il loro rappresentante qui a New York, ti basti sapere che abbiamo i mezzi e il potere per gestire, mostri come te - Dice enfatizzando la minaccia velata - Quindi nel caso rifiu… -
- Accetto - Rispondo prima di lasciargli terminare la frase _ Al mio attuale livello non avrei speranze di uscire da qui vivo, inoltre è meglio non farsi altri nemici, per ora _
In quel momento la porta dell’ascensore alle mie spalle si apre mostrando una Signora bassa, con i capelli corti e mori, porta un paio di occhiali che coprono gli splendenti occhi azzurri, si notano benissimo i suoi lineamenti orientali e un lungo camice bianco la avvolge.
- Questa è la dottoressa Setagawa Yuki, ti fornirà aiuto nel tuo addestramento e ti procurerà una Doll al momento opportuno -
- Coraggio seguimi - Mi dice gentilmente la dottoressa.
Annuisco e faccio come mi è stato detto.
Rientriamo nell’ascensore e lei preme uno degli svariati piani sotterranei.
- Il tuo accordo con noi è ancora da definire, tra due settimane testeremo la tua efficienza sul campo e ne riparleremo -
Dopo tre minuti interminabili di discesa verso il basso, le porte dell’ascensore si riaprono e io le varco ancora per poi ritrovarmi in un enorme stanza completamente bianca e con marchingegni di vario tipo addossati alle pareti.
- Qui ti allenerai -
- In che senso? -
Devi migliorare le tue capacità fisiche e intellettive, in oltre devi imparare ad utilizzare al meglio la tua abilità!... Già, non la abbiamo ancora identificato! Qual’è il tuo potere e qual’è la tua ricompensa? - Chiede fermandosi di colpo, voltandosi e guardandomi.
_ Ormai è inutile nasconderlo_
- Io posso controllare … - Un’improvvisa fitta di dolore mi annebbia la vista e crollo in ginocchio.
- AAAAAAAAAAH… cosa… mi sta… succedendo! - Chiedo respirando affannosamente.
_ La mia testa  sembra scoppiare, si sta riempiendo di… sensazioni… emozioni… ma questo è impossibile _
- COSA MI SUCCEDE! - Ridomando urlando contro Yuki.
- Interessante… - Risponde la dottoressa, con un bagliore di curiosità negli occhi - … sei incompleto -
- In… incompleto? Cosa intendi dire? - Domando, sforzandomi di trattenere il dolore.
- Tu sei… particolare! C’è qualcosa che ti impedisce di diventare un Contractor -
- Che cosa!? AAAAAH La testa! Come posso… - La vista mi si offusca e uno spasmo mi fa crollare a terra, odo solo la voce distorta della dottoressa, che pian piano si affievolisce fino a sparire.
- Trova la causa -
 
PRIVO DI SENSI
 
Apro gli occhi di scatto.
_ Dove mi trovo? Che posto è questo? _
Attorno a me c’è solo buio e oscurità, non distinguo nè pavimento nè pareti, tuttavia una luce soffusa che non getta ombre mi avvolge.
- C’è nessuno? - Grido, ma la mia stessa voce mi rimbomba nelle orecchie e un eco si propaga nel vuoto.
Inizio a correre senza meta ma il paesaggio non cambia, l’oscurità mi circonda.
- Cosa?... -
Sussulto per la sorpresa, tappandomi un orecchio un sento in lontananza un gemito.
 - Chi c’è? -
Mi volto e trovo un bambino, anch’esso avvolto dalla stessa luce, rannicchiato, con le gambe strette al petto e la testa appoggiata alle ginocchia, indossa dei vestiti logorati, non porta scarpe, ha i capelli bianchi, gli occhi di un profondo azzurro e sul petto appena a sinistra si nota il numero 3 in lettere romane cicatrizzate.
- Sei tu che piangi? -
Il pianto si ferma e il bimbo alza la testa osservandomi coi sui tristi e profondi occhi azzurri.
- È stato lui… mi ha abbandonato - Sento sommessamente, nonostante le sue labbra non si siano mosse.
- Lui!? Lui chi? -
- … è stato lui… la colpa è sua! - Dice la voce triste aumentando di volume
- Dimmi chi è stato e forse potrei aiutarti -
- È stato… lui… è stato… mio fratello -
- Tuo fratello ti ha abbandonato qui? -
- Lui… mi ha dimenticato -
- Dai piccolo, non dire cosi. Vedrai sarà nei paraggi -
- Si invece… mi ha lasciato qui…in questo posto buio e vuoto -
- Su su non deprimerti, forza andiamo a cercarlo! Da che parte è andato? - Gli tendo la mano, mostrandogli il sorriso più rassicurante che io potessi fare.
- Non dobbiamo cercarlo… lui è qui -
- Piccolo, qui ci siamo solo noi due -
- Lui è qui… però stavolta non lo lascerò andare via! -
Improvvisamente il bambino scompare, lasciando al suo posto solo il buio.
Un brivido mi percorre la schiena, mi giro più volte, alla sua ricerca ma i miei occhi vedevano solo il vuoto.
Improvvisamente una piccola mano appare dal buio e mi afferra il polso sinistro, cerco più volte di liberarmi ma non ci riesco, è troppo forte.
A poco a poco riesco a vedere il suo corpo, la sua mano è ancorata al mio polso e i suoi occhi, di uno strano azzurro, fissi nei miei, sembrano scrutarmi l’anima.
- Ma tu chi sei? - Domando arretrando di mezzo passo.
- Quindi mi hai dimenticato davvero… fratello -
In un istante mi tornano alla mente immagini, Flashback di ricordi lontani, assieme a mio fratello.
- Cosa… no… tu, non puoi essere… tu… io… io ti ho visto morire! -
- Tu non sai cos’hai viro, fratello -
- No… è impossibile. Ho stretto il tuo corpo morto fra le braccia -
- Già, bhe… ora non dovrai più darti pena. Avrò la mia vendetta! -
Un corto pugnale metallico gli compare nella mano libera.
- Questo… non è reale! -
- Davvero?... e tu chi sei per decidere che cosa è reale! - Un sorrisetto maligno si dipinge sul volto del bambino.
Il pugnale scatta verso di me e il tempo inizia ad allungarsi, istintivamente di ripararmi con la mano destra, ma il pugnale mi attraversa il palmo e con straordinaria forza continua ad avvicinarsi al mio petto, fino a penetrare fra le costole.
- Forza, Forza! Muori fratello mio, soffri almeno quanto ho sofferto io! -
In un attimo mille domande attraversano la mia mente, mille domande, e nessuna risposta, tranne un nome.
RAIL
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Ed eccomi di ritorno dall’inferno XD
è da un bel pezzo che non pubblico, mi mancava scrivere quest’angolo. ehehe

Probabilmente vi starete aspettando delle scuse da parte mia ma… ho deciso di non farvele e di dirvi semplicemente la verità mi ero stancato di scrivere. Ebbene si! Dovete sapere che io sono uno di quegli scrittori “vecchia scuola” che prima di scrivere la storia al pc la scrivono mano su carta, il problema è che dopo il lavoro si allunga. Quindi di conseguenza io ho un sacco di Fic. Cartacee ma praticamente nessuna scritta sul pc. Ecco tutto! Comunque ora ho ripreso a scrivere al pc. ( Minacciato dai fantastici amici che ho ehehe XD ) e quindi cercherò di essere più presente XD

Dopo questo papiro di spiegazioni, che non sono assolutamente da me.
Ringrazio di cuore The Gamer per avermi aiutato a scrivere questo capitolo.

E spero che il capitolo piaccia a tutti, ovviamente ditemi gli errori come al solito… xk sono certo che ce ne saranno tanti e ci vediamo al prossimo capitolo.

BYE BYY

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