Happiness is not an illusion

di TinaTiva99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Happiness is not an illusion











“I knew it … I knew everything.
I knew that, one day, we were going to meet again.”
 





 
Quanto è vero … quanto è vero che, nel giro di un secondo, la tua vita può cambiare, essere stravolta. E loro lo sapevano bene, eccome se lo sapevano; se ne erano accorti quando si erano conosciuti, o quando l’auto di lui era saltata in aria, o ancora quando quel proiettile aveva attraversato la testa di Saleem Ulman; ma, più di tutto, se ne erano accorti quando si erano separati, quando erano passati dall’avere tutto al vuoto più totale. Come era già accaduto in passato, la loro vita era stata stravolta di nuovo, questa volta da un sogno, uno di quelli che ti perseguitano, facendoti capire quale sarebbe stata la cosa giusta da fare. E lo stesso era accaduto quando lui era sceso dall’aereo, quando aveva alzato gli occhiali da sole e quando i loro occhi si erano finalmente rincontrati; questa volta dal vuoto all’avere tutto: si erano riuniti dopo lunghi e strazianti mesi di assenza, dopo aver consumato i loro cuori ad aspettare e a resistere ancora.
 
Quando ancora la tensione aleggiava nell’aria, loro due si allontanavano dalla pista di atterraggio. Camminavano vicini, le loro mani si sfioravano, si prendevano, si lasciavano e si prendevano di nuovo. Ad un tratto, Tony mise un braccio attorno alle spalle di Ziva e lei, a sua volta, gli strinse il suo intorno alla vita. Si scambiarono uno sguardo dolce, accompagnato da una dolce risata. Non sapevano cosa dire, o meglio, non sapevano da dove cominciare. Perché di cose di cui parlare ce ne erano parecchie. Fu Ziva che iniziò:

“Allora … come stai Tony?” chiese Ziva; non voleva iniziare subito un discorso serio, o meglio, IL discorso serio. Preferiva divagare con qualcosa di rilassante per entrambi.
“Reduce da mesi di agonia e da qualche giorno di tensione, ma bene.” Rispose Tony ammiccando.
Lei rise a quel gesto, non erano cambiati per niente. Rispose stringendosi di più a lui.
“Quanto mi sei mancata …” disse Tony.
“Invece tu per niente.” Rispose Ziva sogghignando.
“Ah si? Allora non ti dispiace se …” iniziò Tony, ma Ziva lo interruppe con un bacio. Ora poteva farlo e non voleva perdere neanche un’occasione.
“Questo era perché ti sono mancato o per farmi smettere di parlare?” le disse Tony sorridendo.
“Per tutti e due.” Rispose Ziva guardandolo negli occhi con un sorriso, uno di quelli che non si vedevano da mesi sulla sua faccia.

Tony rise di rimando, alzò il viso verso l’alto, per poi riabbassarlo verso di lei. Si arrese, sapendo che non avrebbe detto lui l’ultima parola in quel battibecco. In fondo quegli otto anni non sembravano più così lontani.

Continuavano a camminare mentre parlavano del più e del meno, come al loro solito, poi si fermarono per prendere la valigia di Tony e si diressero verso l’uscita dell’aeroporto. Mentre andavano verso l’auto di Ziva, Tony notò un piccolo bar dall’altro lato della strada.

“Ehi Zee, ti va di fare colazione? Sono ancora le nove.” Le disse.
“Si, in effetti un po’ di fame ce l’ho.” Rispose Ziva.
“Eheh … piccola ninja mangiona. Su, entriamo!” Esclamò lui.
“Poi sono io quella che mangia eh?” Borbottò Ziva scherzando.
“Non ribattere, guanciotte dolci. Andiamo.” Le rispose con tono ironico mentre la prendeva per mano e la portava dentro al bar.

Appena entrarono, notarono subito i tavolini all’aperto e, dopo essersi scambiati uno sguardo complice, andarono a prendere la colazione.
 
“ Stavo pensando … ma come hai chiesto a Gibbs di venire qui?” chiese ad un tratto Ziva.
“Gli ho detto che dovevo andare da mio padre, ma sicuramente avrà capito che non sarebbe stata quella la vera destinazione.” Le rispose Tony.
“Beh … altrimenti non sarebbe Gibbs, giusto?” Esclamò Ziva.
“Giusto, bella ninja.” Disse Tony.
Stavano parlando del più e del meno seduti a quel tavolino da bar quando Tony, ad un tratto, iniziò a fissare Ziva sorridendo. Lei, a sua volta, si accorse di ciò e disse:
“Cosa succede …? Tony?” Gli chiese.
“ No, no niente. È solo che lì hai un baffo di crema.” Disse Tony accennando una risata ed indicando un punto vicino alle labbra di Ziva.
“Ah …” iniziò lei piuttosto imbarazzata; tanto che, mentre prendeva un tovagliolo, cominciava a diventare rossa.
“Ehi, lascia. Faccio io.” Disse lui prendendo un tovagliolo e pulendole la bocca. Le sorrise, si sorrisero.
“Grazie.” Mormorò Ziva.
“Ripensandoci, ne hai ancora un po’ …” disse Tony subito prima di baciarla.

Non potevano credere che ciò stesse accadendo davvero. Ma prima di parlarne avevano bisogno di tempo, tempo che si erano negati per troppi anni. Anche se, ne erano sicuri, ce ne sarebbe voluto poco.
Continuarono a parlare e a baciarsi; sembrava che stessero insieme da una vita, anche se, del resto, il loro rapporto era sempre stato quello di due innamorati.

Dopo un po’ di tempo passato al bar, pagarono e si diressero all’auto di Ziva.

“Guido io!” esclamò lei ridendo.
“Nooo!” la implorò lui, ma Ziva era già salita in macchina ed aveva acceso il motore.
“Ok … mi dichiaro morto!” continuò lui mentre si sedeva in auto.
“Dai, non guido poi così male …” disse lei innocentemente.
“Zee, ti dovrebbero levare la patente solo per aver detto questo!”disse lui.
“Uff!” Disse lei per poi mettersi a ridere.
“Andiamo a casa.” disse prima di partire.

 





















































Note:

Ciao a tutti!
Eccomi di nuovo qui con un'altra fanfiction :-)
Innanzi tutto mi scuso per aver chiuso "Dreams are the way" senza preavviso... ma l'idea del seguito mi è venuta dopo la pubblicazione dell'ultimo capitolo!
In questa storia vedremo Tony e Ziva che si sono rincontrati dopo diversi mesi e che cercano di trovare insieme la strada per la felicità.
Per chi non ha letto "Dreams are the way": Tony e Ziva sono distanti ed hanno spesso sogni riguardanti un diverso svolgimento di fatti accaduti precedentemente; questo li spinge a rincontrarsi e, soprattutto, fa capire a Ziva quale fosse la soluzione per tutto quello che stava passando (il rifiuto dell'amica e il peso di molte morti).

Detto ciò, ci vediamo nel prossimo capitolo!
Grazie in anticipo a chi leggerà o recensirà la storia :-)

TinaTiva

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 


Erano arrivati da circa venti minuti quando decisero di andare a fare una passeggiata insieme per la città. O meglio, Ziva convinse Tony ad uscire; fosse stato per lui sarebbe stato tutto il tempo in casa. Ma Ziva ci teneva a mostrargli la città in cui era nata e voleva anche trascorrere un po’ di tempo con lui in questo modo.
Una volta scesi in città passarono tutto il tempo a girare tra le vie mano nella mano e a battibeccare; Ziva mostrò a Tony anche qualche luogo interessante.

“Allora … ti piace qui?” chiese Ziva mentre passeggiavano.
“Devo dire che non è male, David.” Le rispose Tony con il suo solito sorriso.

“Mi piaceva questo posto quando ero piccola … quando era ancora tutto al suo posto.” Disse Ziva ad un tratto con in viso un’espressione nostalgica.
“Poi quel tutto è cambiato.” Aggiunse.
Tony la guardò esitante, indeciso su cosa risponderle. Voleva esserle vicino in ogni istante della sua vita, bello o brutto che sia.
“Vorrei ridarti tutti i pezzi della tua vita che hai perso per strada, Zee. Ma, purtroppo, non ne ho la possibilità. L’unica cosa che posso fare è quella di aiutarti a guardare avanti.” Le disse Tony mentre le stringeva un braccio attorno alle spalle.  Le diede un bacio sulla sommità della testa; Ziva alzò lo sguardo verso di lui, gli sorrise e, senza dire nulla, si strinse ulteriormente a lui.

Sapevano già di essere fortunati a trovarsi l’una tra le braccia dell’altro, ma era in momenti del genere che lo realizzavano. Si amavano, e nulla li avrebbe mai separati. Il bello è che loro due avevano un modo di amarsi diverso da quello degli altri; si punzecchiavano, discutevano, si prendevano in giro, battibeccavano, litigavano … ma il loro legame era qualcosa di unico che niente e nessuno avrebbe mai potuto spezzare.

Rimasero in silenzio per un po’, assaporando il bel momento appena trascorso, fino a quando Ziva iniziò dicendo:
“Vuoi tornare a casa?” la parola << casa >> aveva un effetto diverso, sarebbero tornati a casa insieme, finalmente.
“ è uguale, scegli tu Zee …” le rispose Tony.
“Non è vero, non è uguale; tu vuoi tornare a casa.” gli rispose Ziva, conoscendo Tony.
“Io non l’ho ma detto!” le disse Tony sulla difensiva.
“Ma la tua faccia si!” Disse Ziva ridendo. “Forza, andiamo alla macchina …” aggiunse.
“Mmh, ok …” Disse Tony.

Ziva rise. Era incredibile. Era in questi momenti che si sentivano bene davvero. Salirono in auto e si diressero verso casa; il viaggio fu piuttosto silenzioso fino a quando Ziva chiese:

“Come stanno gli altri?” non glielo aveva ancora chiesto, era stata invasa dalla sensazione di essere protetta e amata che non aveva pensato ad altro che a Tony per tutto il giorno.
“Diciamo … da quando te ne sei andata tutto è cambiato; hanno cercato di andare avanti, ma si vede che soffrono ancora. Abby ha persino indossato la tua sciarpa, quella che portavi il giorno in cui sei piombata all’NCIS.” Rispose Tony sorridendo mentre pronunciava l’ultima frase e guadando la strada.
“Davvero?” domandò Ziva seria.
“Già. Ti vogliono bene, Zee, e non è stato facile accettare la tua partenza, per nessuno lo è stato.” Rispose lui, questa volta guardandola in viso. Ziva non rispose, abbassò solo lo sguardo; confermò di nuovo che mesi prima si sarebbe sentita meglio se fosse tornata a casa, ci sarebbe stato meno dolore per tutti.
Tony sapeva che non era ancora pronta a parlare del motivo che l’aveva spinta a rispondergli a quel messaggio, quando, dopo mesi, si erano finalmente risentiti, perciò disse: “ Ehi, ti ricordi quando ci siamo conosciuti?” le chiese ridendo.
“Mammamia!” disse Ziva ridendo a sua volta. “Tu che ti fingevi l’Agente Gibbs!”
“In effetti non sono mai riuscito a sembrare lui … ma almeno ci ho provato!” le rispose Tony.
“Già, ma il punto è che il giorno in cui ci siamo conosciuti avevi detto di essere l’Agente Gibbs con una faccia non molto convincente … Ti beccavo già da quel momento!” disse lei ridendo.
“Ehi! Non è vero che mi becchi, come dici tu, così  spesso.” Rispose Tony sorridendo.
“Si, certo Tony … come pagina 57 giusto?” domandò Ziva.
Dopo quella domanda scoppiarono entrambi in una fragorosa risata. Ricordare quei momenti ora era meno doloroso.

In poco tempo arrivarono a destinazione ed entrarono in casa. Verso sera Tony propose a Ziva:
“Ehi ninja, ti va di vedere un film?” disse ammiccando.
Ziva rise “Non cambi mai, eh?” disse. “Comunque per me va bene, basta che non anticipi tutte le battute!”
“Ok, ok cercherò  di contenermi …” le rispose Tony. “Che vogliamo vedere?” aggiunse sorridendo.
“James Bond? Tanto, alla fine, sempre quelli vediamo.” Disse Ziva.
“In effetti …” costatò Tony. “Allora io opterei per il primo in assoluto: “Licenza di uccidere”. Che ne dici?” chiese.
“Mm … si va bene. Vado a prendere il computer.” Disse Ziva.
Quando tornò da Tony lui aveva già preso la chiavetta con tutti i film, così si sedettero sul divano, misero il computer sul tavolino di fronte e prepararono quello che dovevano guardare.

“Ma quanti film hai dentro quella cosa?” chiese Ziva ad un tratto mentre Tony scorreva tutti i titoli alla ricerca di quello giusto. Lui si girò verso di lei, alzò le spalle e disse un innocente: “Boh …”.
“Sei proprio un tipo, DiNozzo.” Rispose Ziva ridendo e baciandolo. Poco dopo trovarono il film che avevano scelto e iniziarono a guardarlo.

“Ed ecco che …” iniziò a dire Tony , ma Ziva lo bloccò:
“Tony! Il film è iniziato da poco e avevi detto che non avresti anticipato nulla! Chissà cosa mi aspetta …” disse Ziva.
“No, io ho detto che ci avrei provato, non che ci sarei riuscito.” Disse rivolgendo a Ziva un sorriso provocante. Lei, di rimando, lo guardò con uno sguardo minaccioso; Tony, vedendola così, si affrettò a dire:
“Ok, ok mi sto zitto.” Concluse facendo ridere Ziva. “Ecco bravo.” Rispose lei sistemandosi meglio tra le sue braccia. Lui l’abbracciò stretta.

“Sai da quanto aspettavo questo momento?” disse Tony ad un tratto.
“Penso di si, Tony.” Disse lei alzando la testa verso di lui. “E, anche se mi sembra incredibile,  ora siamo qui, insieme.” Aggiunse.
Si sorrisero, le teste si avvicinarono e, in un baleno, le loro labbra si toccarono, quasi per suggellare quel bel momento. Si baciarono per un po’, non curandosi del fatto che il film scorreva ancora.

Erano ancora abbracciati sul divano quando Tony si accorse che Ziva si era praticamente addormentata sopra di lui. Sorrise vedendola così. Spense il computer, prese Ziva in braccio e la portò a letto, cercando di essere il più delicato possibile.
Appena la fece stendere, Tony notò che Ziva si stava svegliando;

“Shh …” le disse dandole un bacio sulla fronte e stendendosi accanto a lei.
“Dormi, piccola ninja, io sono qui con te.” Aggiunse mentre, pian piano, le loro mani si intrecciavano.






















































Note

Ciao a tutti!
Come prima cosa scusatemi per questi lunghi tempi di pubblicazione ... nonostante sia iniziata l'estate, il tempo non è dalla mia parte! :P
Parlando del capitolo ... vi è piaciuto?
Come avrete notato, a differenza di Dreams, questa storia ha molti più momenti fluff :) spero che vi stia piacendo.

Grazie in anticipo a tutti quelli che leggeranno o recensiranno ;)

A presto ( spero :P)

TinaTiva



 

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