Omnia Vincit Amor - L'amore vince tutto

di Lady Uchiha 23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sapevamo di bei sogni ***
Capitolo 2: *** Lussuria e Nostalgia ***
Capitolo 3: *** Ferire per amare ***
Capitolo 4: *** Voglia di volare ***
Capitolo 5: *** Omnia Vincit Amor ***



Capitolo 1
*** Sapevamo di bei sogni ***


Omnia Vincit Amor
L'amore vince tutto
 
E' un ricordo lontano, 
una linea interrotta 
che ci taglia la mano,
e adesso che siamo così distanti
ripartiamo da capo,
ritorniamo a quel giorno 
dove tutto è iniziato.


Capitolo I - Sapevamo di bei sogni

Sakura fissava il soffitto - stanca, amareggiata, distrutta, infelice -. 
Un'altra giornata era passata, senza che lei avesse fatto qualcosa di eclatante. Aveva guarito moltissimi feriti, ma il suo cuore continuava a perdere sangue. Quello, forse, non sarebbe riuscita a guarirlo mai. Avrebbe imparato a conviverci. E' sempre più facile dimenticare piuttosto che affrontare, no? E lei avrebbe dimenticato.

Ogni notte faceva sempre lo stesso sogno: Sasuke e Naruto - gli eroi della guerra, i vincitori - si ergevano vittoriosi sul campo di battaglia, convinti di aver estirpato il male dal mondo per sempre, ma alle loro spalle una figura nera, immensa, li attaccava, e non c'era più niente da fare. Erano morti.

Ed ogni notte sempre la stessa scena: lei si alzava, sudata e con le lacrime agli occhi, senza riuscire più a prendere sonno. Rimaneva ore a fissare la finestra, in attesa che il sole nascesse, in attesa di poter vedere con i suoi occhi che loro, le persone più importanti in assoluto, stessero bene.

Fino a quel momento era riuscita soltanto a visitarli come medico; per parlare con loro, confrontarsi, scambiare emozioni, non c'era tempo. Lei troppo impegnata con il lavoro, loro troppo impegnati con i festeggiamenti. E Sakura non faceva che avere nostalgia e rimpianto per quello che era il Team 7.

Ma davvero credeva che una volta finita la guerra tutto sarebbe tornato come prima? Davvero credeva che lei potesse mettersi allo stesso livello di due semidei?  Era quasi riuscita a raggiungerli, ma loro avevano fatto un altro - immenso - passo in avanti, che lei non avrebbe potuto fare.

Così si era accontentata di quella quotidianità che non l'avrebbe mai realmente soddisfatta. Le serviva solo per non affondare, solo per sentirsi utile a qualcuno. Tanto a loro lei non serviva più. Altri medici migliori di lei si sarebbero fatti avanti, e si sarebbero dimenticati per sempre della loro compagna con quel colore strano di capelli.

Neanche ci provava più ad avvicinarsi a loro, ogni santa volta c'era qualcosa di più importante da fare, e il tempo per lei non si trovava. Allora aveva smesso. 
Ma il suo cuore sanguinava e nessuna medicina l'avrebbe guarito, nessuna cucitura. Solo loro potevano aiutarla, ma non sapevano come lei stesse. Loro non si preoccupavano.

A volte le venivano in mente i giorni felici all'Accademia, a quando la notte lei piangeva per Sasuke, e poi, successivamente quando iniziò a pregare perché Naruto si salvasse. Ma il vero dolore non era quello. A quell'epoca il dolore neanche sapeva cosa fosse, ne conosceva a malapena l'odore. Il Dolore lo stava sperimentando durante le notti insonni.

Non sarebbe corsa da Naruto e Sasuke sventolando il suo dolore. L'avrebbe tenuto per sé, custodito, come i ricordi dei giorni più spensierati insieme a loro. Lo avrebbe difeso, non si sarebbe fatta sopraffare.

Un giorno qualcuno si sarebbe accorto del peso che si portava addosso, e allora si sarebbe liberata. Avrebbe condiviso quel fardello troppo pesante per un cuore solo, e quella persona l'avrebbe accompagnata per il resto della sua vita. O almeno così lei sperava durante le notti senza luna e senza luce.

I giorni trascorrevano tutti uguali. Sakura si spegneva ogni momento un po', perdendo il suo sorriso, la sua vitalità, la sua voglia di vivere. Naruto la guardava da lontano al campo medico. Era già da un po' che voleva avvicinarsi a lei, ma non ne aveva avuto il coraggio. Già, il grande eroe che non aveva il coraggio di avvicinarsi alla sua compagna.

-Sakura?- disse il biondo entrando nella tenda dove l'aveva vista prima.
-Si?- Sakura si voltò senza neanche riconoscere la voce. 
Dopo giorni infiniti di attesa, almeno uno di loro si era fatto vivo. Il cuore sembrò voler esplodere di felicità misto ad altre sensazioni che Sakura non riuscì ad identificare.
-Vorrei parlarti.-
-S-si... Ho quasi finito.-

Naruto la aspettò fuori, e poco dopo Sakura lo raggiunse. Uscirono dal campo medico, e si inoltrarono nel bosco che delimitava Konoha. Camminarono in silenzio, nessuno sapeva da dove iniziare. C'erano tante cose da dire, tante da chiarire e tanto da confessare.
-Come stai?- chiese Naruto.
-Io bene, credo...- Ecco che già si era sbilanciata. Ecco che era sul punto di dirgli dell'enorme vuoto che sentiva dentro, delle ferite profonde sul suo cuore.
-Credi?- 
-No, sto bene.- Ma ormai la richiesta d'aiuto l'aveva lanciata, e aspettava solo che le tirassero il salvagente.
-So che non stai bene.- affermò lui, come se fosse una cosa talmente ovvia che anche un bambino potesse esserne a conoscenza.
-Sto bene, ti ho detto.- ribatté lei, ma la voce già la tradiva. Aveva sottovalutato Naruto.
Il ragazzo si fermò qualche passo davanti a lei, poi si girò a guardarla. I suoi occhi parlavano, dicevano molte più cose di quante la bocca potesse dire.
-Smettila di mentire.-
-Sono solo stanca.-
-Sarai anche stanca... Ma io la conosco la Sakura ''solo stanca'': il tuo viso, i tuoi occhi non nascondono la sofferenza che ti porti dentro.-
Sakura non riuscì più a mentire - né a Naruto né a sé stessa - e si arrese alla verità. Il salvagente che aveva tanto desiderato era arrivato, alla fine. A quel punto non aveva più senso trattenere le lacrime che premevano per uscire, e lasciò che si facessero strada sul suo viso stanco. Naruto si avvicinò e la abbracciò senza esitare. La ragazza sussultò a quel contattò, ma lo assaporò fino in fondo. Ma quanto aveva aspettato per questo?

Naruto la tenne stretta a lungo. Sakura si scostò un po', quanto bastava per poterlo guardare negli occhi.
-Perché fai questo?- gli chiese.
-Sei importante, Sakura.-
Ogni parola che il ragazzo pronunciava sembrava musica dolce per le orecchie della rosa, troppo distante da tutto, persino dall'affetto profondo per Naruto.
-Mi sei mancato così tanto...- 
Il biondo la fissò intensamente, come se... Come se volesse baciarla. Ma lei cosa voleva, invece? Se ci avesse provato, lei come avrebbe reagito? Non ci fu spazio per altre domande, perché Naruto appoggiò le sue labbra su quelle di Sakura. Un  calore dolcissimo si espanse per tutto il corpo, che la spinse a non rifiutare il bacio, ma ad approfondirlo. Solo dopo si rese conto di quello che stava succedendo. Aveva baciato il suo migliore amico. Si allontanò con il terrore negli occhi e corse via, lasciando Naruto in preda ai dubbi. 
Il suo cuore, però, sanguinava di meno.

Sakura arrivò a casa con il fiatone; aveva corso per tutto il tempo senza mai fermarsi, per paura - o forse lo voleva? - che Naruto la seguisse. Ma era sola, di nuovo.
L'immagine che lo specchio le regalava di sé era una brutta copia della vera Sakura. No, quella non era lei. Il viso stravolto dalle emozioni, dalla fatica, dall'ansia, dalla stanchezza. Gli occhi lucidi di pianto, ma anche un barlume... Di felicità? Poteva essere felice?
I suoi pensieri non erano mai stati tanto confusi, ingarbugliati fra di loro. Poi le venne in mente Sasuke. Quanto aveva aspettato la fine della guerra per dichiararsi nuovamente al ragazzo? Ma lui non l'aveva neanche calcolata, l'aveva disprezzata, l'aveva ferita. Di nuovo.
Però lei non l'aveva dimenticato, lei provava ancora qualcosa - molto più di qualcosa, andava ogni oltre limite umano -  e non riusciva a fare finta di nulla. Doveva far chiarezza nel suo cuore, mettere i sentimenti al giusto posto. Ma non poteva negare che quel bacio le fosse piaciuto, l'aveva fatta sentire desiderata, viva.

Sakura passò l'ennesima notte insonne. Ma il sogno stavolta era cambiato: Sasuke e Naruto erano davanti a lei, e la guardavano, come in attesa. Lei sapeva che doveva scegliere chi avere al fianco. Ma Sakura non si accontentava, li voleva entrambi.

Si mise a riflettere sul significato di quel sogno. Si dice che ''Il sogno è l'infinita ombra del vero''* per cui quello che aveva sognato, corrispondeva alla realtà? Non si sapeva dare una risposta. Forse se li avesse visti, se avesse parlato con loro, avrebbe capito.

Si diresse di buon'ora al campo medico. Aveva intenzione di sbrigare velocemente le sue solite mansioni, per dedicarsi poi alla guarigione del suo cuore, qualcosa di totalmente nuovo. Aprì la sua tenda e trovò Sasuke. La sua espressione fece capire al moro che non si aspettava di certo di trovarlo lì.
-Ciao, Sasuke.- disse lei, fingendo di essere a proprio agio, sedendosi alla piccola scrivania.
Il moro non rispose ma lei non se ne stupì. Sapeva bene come era fatto.
-Volevo parlarti.-
-Dimmi.-
Incredibile, nel giro di 24 ore entrambi i motivi della sua infelicità si erano fatti vivi. Coincidenze? Naruto aveva sicuramente parlato con Sasuke.
-Te la sei cavate bene con i tutti i feriti...-
Lui voleva parlarle... Per dirle che se l'era cavata bene? Oh no, c'era sicuramente qualcosa sotto. Che sapesse del bacio con Naruto?
-Grazie.-
-Ma non sono venuto per questo.-
Sakura aveva intuito bene. Sasuke aveva persino imparato a dire frasi di senso compiuto. Qualche passo avanti l'avevano fatto.
-Ti ascolto.-
Sasuke si avvicinò e la guardò a lungo negli occhi. Che volesse baciarla... Anche lui? No, lo stava immaginando lei. Una cosa simile poteva accadere solo nei sogni... Ma lei aveva sognato anche Naruto. Il moro si accostò a Sakura, le sfiorò la guancia con un dito.
-Penso che dovremmo chiarire, io e te.- le disse in un sussurro vicino all'orecchio.
-S-si..- 
Sasuke sembrò divertito dalla reazione della sua compagna e accennò un sorriso. 
Sakura sembrò entrare in uno stato di shock semi-permanente.
-Stasera, a casa mia.-
Non le diede il tempo di rispondere - se mai lei ce l'avesse fatta - perché sparì. La rosa rimase ancora qualche minuto immobile, incredula a ciò che era appena avvenuto. 
Un miracolo, forse?

I suoi programmi per quel giorno erano nettamente saltati. La sua mente vorticava intorno alle parole di Sasuke: ''Stasera, a casa mia.''. Parole che aveva sognato per anni e che finalmente erano arrivate. Ma più che una salvezza, sembrarono una maledizione, perché non c'era solo lui; una piccola parte del cuore di Sakura riviveva ancora il bacio con Naruto, anche se lei era scappata.
Ma dai sentimenti, no, non si scappa.

La sera arrivò più veloce che mai, sancendo la sua condanna. Aveva davvero senso andare da Sasuke? E perché all'improvviso voleva chiarire? Con queste domande fisse in testa, si ritrovò davanti a Villa Uchiha. Quell'abitazione aveva la stessa aurea di mistero del proprietario. Andò per suonare ma il cancello si aprì ancora prima. Era attesa con ansia.

Sasuke attese con impazienza che Sakura arrivasse. Era sotto il portico che dava sul giardino, immerso in una pace che sembrava quasi surreale. Il buio iniziava ad impadronirsi del mondo, ed era il momento che Sasuke preferiva in assoluto. Sentì dei passi incerti avvicinarsi.
Sakura.
Non mosse neanche un muscolo, non aveva intenzione di fare il padrone di casa. 
Che se la cavasse da sola. Tuttavia lei lo trovò prima del previsto. 
Era migliorata.
-Eccomi.- disse lei, accomodandosi di fianco a lui.
-Pensavo che non saresti venuta.- mentì lui, per tastare il terreno.
-Credo anche io che dovremmo chiarire.-
Il silenziò calò fra di loro. Sakura attendeva la prima mossa del moro - d'altronde, non era stato lui a richiedere questo incontro? - mentre Sasuke vagava con la mente per cercare di ritrovare quel desiderio che l'aveva spinto a cercare Sakura. Ma cosa voleva da lei? La osservò con la coda dell'occhio, sicuro di non essere notato. Lei sembrava - almeno in apparenza - in pace, aveva smesso di essere quella ragazzina noiosa e appiccicosa. 
Era diversa, era donna.

Sakura notò che Sasuke la osservava di sottecchi. Fece finta di nulla. Forse quel silenzio, già il fatto che erano insieme, valevano molto più di un chiarimento.
-A volte ci sono gesti che superano le parole.- disse al moro.
Lui la guardò con il sopracciglio lievemente sollevato, aspettando un chiarimento. 
Sakura si avvicinò a lui, i loro visi ad un soffio di distanza. 
-Vuoi una prova?- disse ancora lei, potendo quasi sentire la consistenza delle labbra di Sasuke.
Il ragazzo pendeva dalle sua labbra. Era qualcosa di nuovo per lui, di solito erano gli altri a rimanere ammaliati dalla sua persona. C'era quasi una forza gravitazionale che lo stava attirando pericolosamente verso quelle labbra. E aspettava che Sakura gli desse la prova della sua affermazione.
La rosa si avvicinò ancora un po', impercettibilmente, finché sfiorò appena le labbra che aveva sempre sognato. Ma Sasuke non poteva sopportare un attimo in più quella dolce agonia: con un movimento fulmineo le prese la testa e la baciò davvero. Il cuore di Sakura accelerò, mentre le sue mani accarezzavano delicatamente il viso di Sasuke.
Quell'attimo sembrò infinito ad entrambi, ma una voglia nuova si fece spazio nel loro cuore. Volevano di più, volevano scoprirsi.
Sasuke, come se avesse letto i pensieri di Sakura, fece scivolare lentamente la spallina del suo vestito - che per i suoi gusti era decisamente troppo corto - mentre la ragazza iniziò a baciargli il collo.
Sasuke non si aspettava che Sakura fosse tanto intraprendente, così decise di riprendere in mano la situazione. La prese di peso e la posizionò sulle sue gambe. Le spostò i capelli e si avvicinò al suo orecchio, mentre la ragazza assaporava un brivido lungo la schiena.
-Adesso tocca a me.- disse lui in un sussurro.
Sakura si strinse a lui, desiderosa di scoprire nuove qualità del bel moro.
Il desiderio reciproco non aveva neanche permesso loro di raggiungere la camera da letto. Si erano accontentati - o per meglio dire, non gliene importava niente - del legno del portico. 
Sakura stava vivendo quell'esperienza come qualcosa di extracorporeo. Era tutto perfetto. Sembravano nati per unirsi, i loro corpi erano due pezzi che combaciavano alla perfezione.
Aveva sempre immaginato Sasuke come qualcosa di inrragiungibile, ma lei era lì, e gli stava dando piacere.
E poi lui... Superava qualsiasi aspettativa.
Sei esisteva la perfezione, era Sasuke Uchiha.

Alle prime luci dell'alba, la rosa si addormentò tra le braccia di Sasuke. Il moro però non ne voleva sapere di dormire; anche volendo non ci sarebbe riuscito. Si voltò appena verso Sakura e rimase ad osservarla. 
Ancora non aveva capito cosa lo aveva spinto a volerla sentire tanto vicino. I sentimenti nei suoi confronti erano stati sempre offuscati da qualcos'altro; prima Itachi, poi la guerra. Ma era arrivato il momento di mettere in chiaro le cose. Sakura era sua.
Nessuno poteva portargliela via.
Con questi pensieri si lasciò trasportare nel mondo dei sogni. 




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*Citazione Giovanni Pascoli


*Spazio Autrice*
Alloraaa, ecco la mia ultima fatica (?).
Tranquilli, non dimentico ''Voglia di (a)mare'',
questa parecipa ad un contest per cui è già conclusa.
Per la prima volta mi sono cimentata in un
triangolo, ditemi che ne pensate!
Lady Uchiha 23

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Capitolo 2
*** Lussuria e Nostalgia ***


Non mi importa più di tutto ciò che è stato,
non c'è la rabbia e la paura che mi ha spaventato.


Capitolo II - Lussuria e Nostalgia


Al suo risveglio Sakura se n'era andata lasciando un biglietto accanto a lui:
''Vado al campo, se vuoi venire, ti aspetto. Sakura.''
Ma lui era pronto per far vedere al mondo i suoi sentimenti?

Sakura correva da una parte all'altra del campo. Quella mattina sembravano avere tutti un disperato bisogno di lei. Mentre medicava distrattamente i suoi pazienti, con gli occhi cercava Sasuke.
Sperava davvero che si facesse vivo. Verso metà mattina comparve Naruto, che, come sempre, fu acclamato. Gli ci vollero parecchi minuti prima che riuscisse a raggiungere Sakura.

-Buongiorno, Sakura.-
-Buongiorno...-
La rosa era in terribile imbarazzo. Non che si fosse dimenticata di Naruto e del suo bacio, ma aveva fatto l'amore con Sasuke...
E solo il ricordo la mandava ancora in estasi. Non aveva più pensato a cosa volesse significare quel contatto con il suo migliore amico, anche se le aveva smosso il cuore. Ma si rese conto che non poteva fare finta di nulla, e lui era venuto ad ascoltare cosa lei avesse da dirgli. 
-Ti ho pensata tanto.- disse lui senza un minimo di vergogna.
Era questo che amava di Naruto: non si faceva spaventare dai sentimenti, e sapeva esprimerli meglio di chiunque altro, senza vergognarsi. Ed era qualcosa che Sasuke non si sarebbe neanche immaginato di fare.
-Ti ho pensato anche io.- mentì lei per non deluderlo.
-E...?-
-Non mi sembra né il momento né il luogo per parlarne.-
-Quando, allora?- chiese Naruto.
-Stasera... Aspettami alle otto fuori dal campo, facciamo una passeggiata.-
-Va bene, a stasera.- le disse con un sorriso, dandole un bacio sulla guancia.
Sakura arrossì ma non poté negare che le aveva fatto piacere
Ma cosa le stava succedendo?

Quando Sakura uscì dal campo non sapeva se sperare che Naruto ci fosse oppure no. 
Ma lui c'era, perciò al diavolo il resto.
-Eccoti.- la salutò con un sorriso.
Lei rispose sorridendo, preferendo non dire nulla.
Da dove avrebbero iniziato? 
-Sakura... Mi dispiace per... Per l'altro giorno.-
Eccolo che già partiva all'attacco. Ma neanche poteva biasimarlo.
-Non scusarti, non me la sono presa.-
Certo, detto così poteva sembrare che le fosse anche piaciuto. In fondo, non le era piaciuto davvero?
-Naruto, sono in un momento... Strano. Non so cosa voglio e...-
Ma Naruto non le fece terminare la frase che la baciò a sorpresa, di nuovo. Sakura non se lo aspettava, ma dopo il primo momento di sorpresa, decise stavolta di non scappare. 
Che cosa ci perdeva? Naruto la riempiva di attenzioni, la faceva sentire importante. I suoi baci erano dolci, sapevano di passato, avevano un che di nostalgico. Gli trasmettevano tutto il dolore che aveva dovuto sopportare, ma anche un milione di altre cose - ma le avrebbe analizzate in seguito -. 
Aveva deciso di accettare quel calore che le stava trasmettendo, e tutto ciò che ne sarebbe derivato.

Naruto tremava all'idea di sapere cosa Sakura provasse per lui. Avrebbe giocato il tutto per tutto, e se fosse andata male almeno non avrebbe avuto rimpianti. Lei sembrava titubante, ma lui decise di baciarla. Si aspettava uno schiaffo, una fuga, urla o lacrime, ma lei invece lo baciò a sua volta. Naruto restò sorpreso e le strinse delicatamente il viso fra le mani, avvicinandola a sè. Poi si allontanò un po' per guardarla negli occhi, felice.
Lei sorrise, ma il suo sguardo aveva una luce strana, come se fosse indecisa. Tuttavia non si ritirò quando le prese la mano e la portò a casa sua.

-Grazie, Sakura.- disse il biondo una volta che ebbero preso posto nel divano.
Lei si strinse al ragazzo, abbracciandolo. 
Sasuke e Naruto...Così immensamente diversi in tutto ciò che facevano. Mentre Sasuke riusciva a darle il brivido del piacere, del proibito, Naruto la faceva sentire protetta, amata, come quando andavano in missione insieme e lei era sempre l'anello debole. Ma lui non glielo faceva pesare. Forse era sbagliato accettare di prendere l'amore che Naruto le stava offrendo; lei non era in grado di darglielo. Non nello stesso modo, almeno. Stare con lui la faceva stare bene, e non voleva rinunciare a niente.
Non voleva rinunciare a nessuno dei due.

Naruto sembrava felice, e apparentemente lo era anche Sakura. Ma dentro di lei si agitava un marasma di emozioni, dedicata metà a Naruto e... Metà a Sasuke. Non riusciva a lasciarlo da parte, era più forte di lei. Nonostante si sentisse arrabbiata con lui per non essersi fatto vedere per un giorno intero, pensava ancora alla notte con lui, viva più che mai nella sua mente.
Non era giusto lasciarsi trasportare da tali pensieri mentre Naruto la baciava, ma il suo cuore sembrava spaccato in due, e lei non sapeva quale parte era giusto ascoltare.

Sakura si addormentò fra le braccia di Naruto - come era accaduto la notte precedente con Sasuke-.
Il biondo la strinse a sé e la lasciò riposare. 
Per le parole ci sarebbe stato tempo.
Era una situazione ambigua, ma gli faceva piacere averla lì. Naruto sapeva, sentiva, che c'era qualcosa anche con Sasuke. Quindi erano diventati rivali anche in amore.
Ma sapeva che lui poteva contare sulla sua capacità di esprimersi, completamente estranea al moro. Avrebbe giocato lealmente, e alla fine uno solo avrebbe conquistato il cuore di Sakura.

La mattina arrivò illuminando il salotto di Naruto. Sakura si svegliò e, rendendosi conto di essersi addormentata, si vergognò. Tuttavia si avvicinò ancora un po' al ragazzo, desiderosa di sentire il suo calore che la faceva stare bene. Si sentiva come fuori dal mondo, in quel momento non esistevano nient'altro che loro due - e Sasuke-. 
Il Team 7 era diventato davvero qualcosa di strano.

-Ben svegliato.- disse con dolcezza la rosa.
-Ciao..- rispose Naruto, ancora mezzo addormentato. 
Le sorrise con amore, e la baciò. Sakura arrossì; non si aspettava di certo tutte quelle attenzioni, e c'era il pericolo che si abituasse troppo in fretta.
-Che fai oggi?- chiese al ragazzo.
-Uhm... Niente, credo...E tu?-
-Io.. Vado a trovare Sasuke.- disse titubante.
Era stato giusto dirglielo? Non lo sapeva. 
-Va bene.- 
Lui non sembrò scomporsi, ma il suo sorriso si spense un po'. Sakurà lo abbracciò e lui quasi la stritolò. Non voleva che andasse via.
-Tornerò presto.- promise la rosa.
Lui sorrise ancora, e fece per alzarsi.
No, non aveva fatto bene a dirglielo.

Sakura uscì di fretta da casa di Naruto. Non voleva essere vista, sopratutto perché si stava dirigendo a Villa Uchiha. Non era esattamente giusto ciò che stava facendo.
In poche parole, stava con due ragazzi. Ed erano i suoi compagni di team.
Chissà cosa avrebbe detto Kakashi se l'avesse saputo.
C'è già la possibilità che lo sappia, pensò Sakura. 
A tempo debito avrebbe parlato anche con lui, era giusto e ne aveva bisogno.

Non aveva voglia di suonare, non voleva essere preannunciata. Entrò dal giardino.
Camminava piano, cercando di non fare rumore. 
-Sakura.-
Sasuke era comparso dietro di lei. Doveva aspettarselo, no?
-Ciao.- disse lei abbassando la testa per la vergogna.
Si era comportata come una ladra.
-Che ci fai qui?-
-Volevo vederti.-
-Eccomi.-
Che figura che stava facendo. Era arrabbiata con lui, ma non lo stava dimostrando per niente.
-Perché non sei venuto al campo?-
-Chi ti ha detto che lo avrei fatto?-
Aveva pensato che fosse cambiato. 
Oh, come si sbagliava. Era sempre lo stesso.
Bello e impossibile.
I suoi occhi erano fiamma viva, non poteva sostenerli. Si voltò, pronta per andarsene.
-Aspetta.-
Lei rimase in attesa, mentre sentiva Sasuke avvicinarsi lentamente. Pregò tutti gli dei perché non facesse niente - assolutamente niente - altrimenti non avrebbe resistito. Lo desiderava con tutta sè stessa, con ogni cellula del suo corpo. Ogni nervo si protendeva verso Sasuke.
Poteva farcela, doveva resistere. Ma se lui avesse alzato anche un solo dito...
Sentiva il suo respiro fresco sul collo, e sentiva anche che la sua volontà stava pericolosamente barcollando.
''Sei debole, Sakura.'' pensò.
-Non andartene.- 
Le parole di Sasuke arrivarono come una salvezza.
Combattuta se resistere o meno, erano bastate quelle due parole a convincerla. 
Si voltò verso di lui, e vide che le fiamme nei suoi occhi divampavano ancora più -pericolose, misteriose, inavvicinabili - di prima, ma non si lasciò spaventare.
Anche lui la desiderava.

Non c'erano stati indugi. Sasuke l'aveva presa e portata in camera da letto. Se la prima volta si erano accontentati, la seconda volevano di più.
''Eri venuta per questo.'' si disse la rosa, iniziando già a sentire i primi brividi di piacere.
La mano sicura, le dita fresche di Sasuke l'accarezzavano lentamente, come se volessero lasciare la loro impronta.
Il cervello di Sakura si spense e si lasciò guidare dall'istinto e dalla voglia. 
Fosse stato per lei quel momento poteva essere anche l'ultimo della sua esistenza.
Non poteva resistere a Sasuke, non avrebbe potuto farlo mai. 
Lui era un diavolo tentatore, lei un povero agnellino indifeso che si lasciava tentare continuamente. 
Era un gioco pericoloso e qualcuno si sarebbe scottato prima o poi. 
Forse lei, forse Sasuke... forse Naruto.

-Sasuke... Sasuke, devo andare.- disse Sakura tra un bacio e l'altro.
Non era bastata una volta sola a scoprire quanto Sasuke fosse un amante perfetto. La seconda volta era stata anche migliore della prima; era stato tutto più naturale, anche se la passione prese il sopravvento. Quanto avrebbe voluto parlarne con Ino...
-Rimani.- disse semplicemente lui, infischiandosene dei feriti che aspettavano la loro dottoressa.
-Non posso...- 
Avrebbe voluto rimanere fino alla fine dei tempi, ma aveva una coscienza... Per il momento.
Lei lo allontanò un po', guardandolo negli occhi. Poi gli diede un leggero bacio sulle labbra.
-Devo proprio.- gli disse con un sorriso.
Sasuke la lasciò e lei si alzò dal letto. La guardò mentre raccoglieva i vestiti per la stanza e la trovo incredibilmente bella. 
-A stasera.- 
Bello... E possibile.

Naruto girovagava per Konoha. I suoi piedi lo portarono nei pressi di Villa Uchiha e vide qualcuno uscire dal cancello.
Sakura.
Si avvicinò rapidamente quanto bastava per vedere un sorriso felice stampato sul suo viso  - un sorriso che lui non aveva mai visto se non per Sasuke.-
Forse lui ci sapeva fare con le parole... Ma Sasuke ci sapeva decisamente fare con i fatti.
Si allontanò sconfortato. Sakura era da sempre innamorata di Sasuke, non ci voleva molto perché la perdesse.
Forse l'aveva già persa.

Sakura arrivò al campo medico ed incontrò Ino.
-Ciao! Sembri piuttosto allegra... Novità?- chiese curiosa la bionda.
-No, nessuna...- 
-Avanti, Sakura... Non ti vedo così da anni ormai!-
La rosa stava per cedere... Poteva dirglielo? Magari poteva nasconderle un parte di verità...
Valutò velocemente cosa convenisse dirle.
-Vedi... Sasuke... Ci siamo baciati.- disse Sakura, arrossendo.
-Cosaaaa? E cosa aspettavi a dirmelo??- urlò Ino facendo voltare i passanti.
-E' successo ieri...-
-Devi raccontarmi tutto.-
-E' stato solo un bacio.-
''Solo un bacio? Sakura, stai cadendo in basso!'' disse la voce della sua coscienza.
-Quando vi vedrete?- chiese ancora l'amica
-Stasera.-
-Mi raccomando, Sakura!- 
La rosa sapeva a cosa si riferisse, ma non aveva di certo bisogno di quel genere di raccomandazioni.
''Se solo Ino sapesse cosa sto combinando...'' pensò ancora Sakura, prima di iniziare il suo giro di visite.

Tra un paziente e l'altro, Sakura si ricordò di Naruto.
''Tornerò presto'' gli aveva detto, ma intanto era stata con Sasuke, promettendo anche a lui di vedersi quella sera.
''Sei una sciocca.'', si disse.
Era già arrivato il momento di scegliere?
Poi le venne in mente un'idea, che, purtroppo, prevedeva l'aiuto di Ino.
''Dovrò dirle come stanno le cose.'' pensò.


-Che cosaaa?- urlò Ino per la seconda volta nel giro di  poche ore.
Sakura le stava facendo delle rivelazioni incredibili: il team 7 era diventato un triangolo amoroso, e il centro di tutto era proprio la sua amica.
Ma non finiva lì: le stava chiedendo di tenerle il gioco con Naruto, perché quella notte voleva passarla con Sasuke.
''C'è chi non ha niente, e chi ha troppo!'' pensò Ino, leggermente invidiosa.
-Ino, ho bisogno di te! Sono così confusa...- 
-Te la stai spassando con i due eroi della guerra! Ci credo che tu sia confusa.-
La rosa non rispose, capendo lo stato d'animo dell'amica.
-Ma tu non sei sempre stata innamorata di Sasuke?- continuò la bionda, cercando di venire a capo di quella situazione impensabile.
-Si... Ma Naruto mi sta mostrando qualcosa che non avevo neanche mai sperato di poter recuperare...-
-Cioè?- chiese curiosa Ino, non capendo a cosa si stesse referendo.
-Con lui mi sento come ai tempi delle missioni: protetta, sicura. Non devo temere niente, lui pensa a tutto. Con Sasuke è molto diverso... Con lui è come stare sempre in bilico su un filo sospeso nel vuoto; si può cadere da un momento all'altro, ma sento la vita scorrere nelle vene, mi sento vera.- 
Ino riflettè su quelle parole. La situazione era difficile, soprattutto perché i due erano i suoi compagni di team, per cui avevano dei 'precedenti'.
-Naruto è il passato e potrebbe essere il futuro... Ma Sasuke è il presente.- disse la rosa.
-Sakura, il presente si vive, ma il futuro si aspetta.- 
-Loro sono... Sono la Lussuria e la Nostalgia.-



*Spazio Autrice*
Salvee :D
Felice di pubblicare subito il secondo capitolo,
dove finalmente si entra nel vivo della storia.
Pomeriggio prometto di rispondere alle recensioni :)
Un bacio,
Lady Uchiha 23

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Capitolo 3
*** Ferire per amare ***


E' un ricordo lontano,
una linea interrotta
che ci taglia la mano 
e adesso che siamo 
così distanti
e ogni gesto è sbagliato,
io ti chiedo lo stesso
''Ripartiamo da capo.''
Capitolo III - Ferire per amare


Alla fine Ino accettò di aiutare Sakura. La rosa le fece promettere di non rivelare nulla a nessuno, soprattutto a Naruto, ma dubitava che la bionda si sarebbe fatta fermare da un giuramento. Tuttavia si fidò. 
Le due amiche si separarono; l'una con l'intento di soddisfare il piacere carnale, l'altra con quello di far scegliere il ragazzo migliore alla sua amica, ovvero Naruto.

Sasuke era sdraiato a letto, impaziente di vedere Sakura. Quella ragazza lo avevo preso talmente tanto che non riusciva a pensare ad altro. Non che prima avesse chissà quali pensieri. Come aveva fatto a non accorgersi prima di lei? In quegli anni era stato solo capace di ignorarla. Erano riusciti ad avvicinarsi senza chiarire, ma Sasuke sapeva che prima o poi la resa dei conti sarebbe arrivata.

Sakura entrò dalla finestra; ormai non si dava più il disturbo di suonare al campanello. Sorrise appena vide Sasuke sdraiato a letto senza maglietta: non si era abituata a pensare che poteva essere suo ogni volta che lo desiderava. Si sdraiò accanto a lui e lo abbracciò. 
-Sono tornata prima del previsto... Mantengo sempre le promesse.- disse baciandolo.
''Mantieni le promesse? Forse solo quelle che fai a Sasuke... '' disse la voce della sua coscienza.
Accantonò i pensieri in un angolo e osservò il moro che le stava accanto con gli occhi chiusi. Anche solo guardarlo le risultava impossibile. Era stato il sogno di una vita.

Nel frattempo Ino aveva raggruppato i suoi amici: Shikamaru, Choji, Kiba, Ten Ten, Neji e Hinata.
-Andremo a casa di Naruto per fargli una sorpresa!- disse la bionda, coinvolgendo tutti. Sorrise diabolicamente: il suo piano stava funzionando alla perfezione.

Naruto li accolse con un sorriso, che sparì appena si accorse che mancavano i suoi compagni di team.
-Sasuke e Sakura?- chiese distrattamente ad Ino.
-Oh... Sakura aveva un turno supplementare. Sasuke non ne ho idea.-
Il biondo fece finta di crederci, ma sapeva bene che i due erano insieme.
''Se la staranno spassando.'' pensò.
-Senti Naruto... Volevo parlarti di una cosa.- riprese la ragazza.
Non gli diede neanche il tempo di rispondere che lo trascinò in balcone, lontano da orecchie indiscrete.
-Sakura mi ha detto tutto... Ma è indecisa, perché non vuole far soffrire la povera Hinata, da sempre innamorata di te. Devi solo darle una spintarella...- disse la bionda sicura.
-E come?- rispose Naruto titubante.
-Si sente sicura con te... Dovresti farla sentire viva, farle scorrere l'adrenalina nelle vene.-
-Non capisco...- disse il ragazzo visibilmente sconcertato.
-Naruto, portatela a letto!- disse Ino esasperata.
Il biondo non rispose, riflettendo sulle parole della ragazza. 
-Pensaci, o la perderai presto.-
Ino sapeva molto più di quello che gli disse, ma non importava: lui sapeva quanto bastava. Avrebbe tentato per l'ennesima volta di prendersi Sakura.

-Sasuke?-
-Mh?-
-Con quante donne sei stato?-
Il moro non si aspettava una domanda del genere, per cui si prese del tempo per rispondere. Non era stato con nessun altro se non lei. Oltre a non aver avuto tempo per pensare a cose del genere, aveva sempre saputo, in un certo senso, che la prima - e l'unica - sarebbe stata Sakura.
Non riusciva ad immaginare nessun'altra: era stato già difficile avvicinarsi a lei, con la quale aveva confidenza, figurarsi con una chiunque!
-Ci sei stata solo tu.- disse lui, sapendo che le avrebbe fatto piacere.
-Davvero?- disse lei sorpresa, mettendosi su un gomito e guardandolo dritto negli occhi.
Lui non rispose e la guardò intensamente. 
Era molto più facile comunicarle ciò che provava in quel modo. Poi la baciò, attirandola a sé.
-Non posso immaginare altri che te.- le sussurrò all'orecchio, ed ebbe l'effetto che Sasuke si aspettava.
Sakura gli regalò tutta sé stessa in maniera nuova, come se gli stesse regalando anche un pezzo di anima. E lui si impegnò per fare la stessa cosa, perché in fondo, a modo suo, l'amava.

Naruto non riuscì a godersi la visita dei suoi amici. Pensava di continuo a Sakura e a quello che gli aveva detto Ino.
Cercava disperatamente un'altra soluzione, non voleva portarsela a letto solo per non perderla; se mai fosse successo, sarebbe stato solo per amore.
Si, Naruto la amava.

Ino decise che il giorno seguente avrebbe fatto una bella visitina a Sasuke. Era fondamentale mettere le cose in chiaro, e avrebbe fatto leva sul minimo di sentimenti che lui  - sempre secondo le previsioni della bionda - provava necessariamente per Sakura. In fondo - molto, molto in fondo - anche lui doveva avere un cuore.

Sperò di non trovarli insieme, voleva almeno risparmiarsi una scena simile.
Suonò al campanello ma non ebbe alcun tipo di risposta. 
Ma Ino Yamanaka n on si arrendeva mica così facilmente. Decise di fare un giro attorno alla villa; doveva trovare il modo di entrare, dato che non si diede neanche il disturbo di aprirle.
Oltre il muro di cinta intravide una finestra aperta; scavalcò e si ritrovò dentro la casa. Si mosse silenziosamente, non sapendo dove dirigersi. Poi sentì delle voci provenire dalla sua destra e le seguì.
-Sasuke, devo dirti una cosa...-
''Figurati se lo beccavo da solo.'' pensò Ino, mentre aspettava con ansia la dichiarazione di Sakura.
-Io ho...-
''Cosa, Sakura? Baciato Naruto? Pensato di stare con lui?'' disse, come sempre, la voce della sua coscienza.
Ma non era ancora pronta per dirglielo, forse non l'avrebbe fatto mai.
-...Fame.-
Sasuke si voltò a guardarla, con uno sguardo interrogativo.
''Mi hai fatto preoccupare per niente? Pensavo già alle cose peggiori. Invece hai solo fame. Di là c'è la cucina.'' pensò il ragazzo, ma non disse nulla.
Sakura lo guardò per un attimo, sentendosi in colpa, poi si alzò, pronta per tornare al lavoro.

Ino attese che la sua amica se ne andasse.
''Lo sto facendo per lei.'' continuava a ripetersi, ma sapeva che stavi per mettersi in grossi guai.
-Yamanaka, esci fuori. So che sei lì.-disse Sasuke impassibile, sdraiato ancora a letto.
''Avanti, Ino, è la tua occasione!''
La ragazza si affacciò nella camera da letto, e si accorse che non poteva biasimare Sakura.
Sasuke era davvero... Perfetto.
''Non farti distrarre.''
-Che vuoi?- chiese l'Uchiha.
-Parlarti. Di Sakura.-
Il ragazzo si sorprese, ma non lo diede a vedere. Non si aspettava che Ino tenesse così tanto all'amica - o forse era per i suoi interessi?-.
Lei attese qualche momento per fargli assimilare bene la notizia, e per riorganizzare le idee.
''Sakura non è in grado di scegliere... Lo faccio per il suo bene.'' si ripeté ancora, ma più passavano i minuti e più ciò che stava per fare le sembrava totalmente sbagliato.
''Ormai non posso tirarmi indietro.''
-Sakura non ti ama. Lei sta con te per puro piacere fisico.-
Come sempre, il moro non si affrettò a rispondere. Tuttavia la sua calma e la sua indifferenza erano solo apparenti.
-Chi ti dice che io la ami?- rispose poi, fissandola negli occhi.
Ino rimase spiazzata. Non si aspettava di certo una dichiarazione d'amore per la sua amica, ma neanche una freddezza del genere.
-Lei è l'unica ragazza che può starti al fianco, devi provare per forza qualcosa per lei.-
Sasuke incassò il colpo. Ino lo capiva più di quanto lui potesse immaginare, lo capiva più di quanto lui riuscisse a capire sè stesso.
Aveva più o meno accettato il fatto di provare qualcosa per Sakura, ma non era pronto per dirlo a lei, né tanto meno alla Yamanaka.
-Non sono cose di cui devo discutere con te.- rispose lui.
-Forse hai ragione... Ma ti dico una cosa: Naruto non le è indifferente.-
La bionda sapeva che, in qualche modo, questa notizia avrebbe fatto effetto. Notò infatti il sopracciglio di lui tremare leggermente, segno di una rabbia velata.
-Alla fine sceglierà lui.- disse Ino, prima di andarsene.


Sasuke non si mosse per interminabili minuti.
''Alla fine sceglierà lui.'' gli aveva detto Ino, ed era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Non poteva e non voleva perderla. Era l'unica persona (insieme a Naruto) che riusciva a farlo sentire a proprio agio. Sapeva che lei fosse l'unica ragazza in grado di stargli accanto nonostante le sue stranezze e le sue manie.
Naruto... Il suo miglior amico ma anche rivale da sempre, su tutto.
Adesso era anche diventato un rivale in amore.

Sakura non faceva che pensare allo sguardo di Sasuke. Lui non avrebbe mai dovuto sapere di Naruto. Ma lei avrebbe dovuto scegliere al più presto fra i suoi compagni di team.
-Buongiorno!- 
La rosa si voltò di scatto e trovò Kakashi.
Era tanto che non lo vedeva e sperò vivamente che fosse all'oscuro della terribile situazione nella quale si era cacciata.
-Buongiorno, maestro.-
-Come stai, Sakura?-
Confusa, triste, arrabbiata, confusa, indecisa, sull'orlo della follia, confusa... Confusa.
-Bene.-
Il maestro la osservò e le rivolse uno sguardo quasi paterno.
-A me non sembra proprio.-
Le sue bugie non funzionavano mai con nessuno. O si faceva scoprire volontariamente?
-Facciamo quattro passi.- disse lui con tono perentorio, che non ammetteva un rifiuto.

La rosa camminava guardando a terra.
Kakashi riusciva a leggerle dentro, e lei ne aveva paura.
-Sakura, cosa sta succedendo tra di voi?-
Eccola, la domanda indesiderata. Aveva capito già tutto.
-Niente... Cosa dovrebbe succedere?-
-Naruto è inquieto. Tu stai male, si vede lontano un miglio. E Sasuke... Sasuke è sempre lo stesso, almeno apparentemente, ma qualcosa lo agita.-
Come diavolo faceva a sapere sempre tutto?
-Non so cosa stia succedendo... Mi piacciono... Tutti e due.-
-Oh, sapevo che prima o poi sarebbe successo.- disse Kakashi, guardando un punto lontano nel cielo.
Sakura lo guardò con occhi sgranati.
-Succede più o meno in tutti i team.- spiegò
-Tutti i team? Non mi sembra che stia succedendo agli altri...-
-Non devono necessariamenre essere coinvolti i tre membri. Accade spesso che nasca qualcosa tra la ragazza e uno dei ragazzi... o entrambi.-
Quella notizia non alleviò il peso di Sakura.
-Le missioni, passare gran parte delle giornate insieme, sono molte volte la causa di sentimenti non definiti. Pensaci, Sakura: stai scambiando il bene per uno dei due in amore.-
La ragazza pensò alle parole del suo maestro, poi gli fece un sorriso e lo ringraziò, tornando al suo lavoro.

Sakura finì il suo turno in totale solitudine. Aveva intenzione di tornare a casa e ponderare bene la situazione. Attraversò in fretta il campo; non voleva incontrare nessuno. 
Quando arrivò a casa fece un sospiro di sollievo, chiudendo la porta dietro di sé.
-Ti stavo aspettando.- disse una voce familiare nel buio.
-Sasuke... Che ci fai qui?- chiese la ragazza spaventata.
Accese la luce e lo vide.
Il suo viso non faceva trasparire alcuna emozione, ma lei lo conosceva bene e sapeva che quel sopracciglio lievemente sollevato era sinonimo di guai.
-Non siamo soli, a quanto pare.- disse lui, attendendo che il nuovo arrivato si facesse vedere.
Il ragazzo li raggiunse.
-Naruto...-
-Mi dovete delle spiegazioni.-

''Tutti i miei propositi possono andare al diavolo. Devo parlare con loro, ora. Sanno già tutto...'' pensò velocemente Sakura, non capendo come quei due fossero a conoscenza del suo doppio tradimento.
''Ino Yamanaka... Ritieniti morta!'' disse dentro di sé all'improvviso, immaginando le mosse della pseudo amica.
I tre si sedettero in salotto. Sasuke e Naruto aspettarono senza fiatare che Sakura dicesse qualcosa, ma lei non aveva idea da dove iniziare - se mai si potesse individuare un vero e proprio inizio -.
-Innanzitutto vorrei dirvi che siete importanti per me. Tutti e due - iniziò, ma quella frase non sortì alcun tipo di effetto su i due. - Ho sofferto molto la vostra assenza, sono stata abbandonata da tutti... Perché voi siete sempre stati il mio tutto. Poi quasi contemporaneamente siete venuti da me e, a modo vostro, mi avete dimostrato che ero importante per voi. A quel punto non ce l'ho fatta a scegliere... Mi piaceva sentirmi amata.-
I due ragazzi si guardarono a lungo, ma nei loro occhi non c'era invidia o rabbia, era... competizione.
-Cosa pensi di fare?- chiese Naruto, senza neanche degnarla di uno sguardo.
-Io... Non lo so.- 
Sasuke la fulminò con lo sguardo e lei si sentì come trafitta da un kunai che le procurava mille ferite.
Senza dire una parola, si alzò e se ne andò.
-Sasuke, aspetta...!- ma le sue parole si persero nella stanza.
-Sakura, mi hai deluso.- disse Naruto, alzandosi anche lui.
La rosa non riuscì più a trattenere le lacrime e, nonostante Naruto fosse profondamente triste e arrabbiato, la abbracciò.
In fondo, neanche si sentiva di biasimarla. Era stata a lungo da sola, e quando le si era presentata l'occasione di riprendersi i suoi due amici l'aveva fatto, legandoli indissolubilmente a lei.
-Qualunque decisione prenderai... Io la accetterò.- disse Naruto, dimostrandosi molto più maturo e razionale di Sasuke.
''Forse si sta accorgendo di amare davvero qualcuno per la prima volta, e ne ha paura...'' pensò il biondo, preoccupandosi per il suo migliore amico. 
Lasciò delicatamente Sakura e se ne andò.

La ragazza pianse a lungo, capendo che era arrivato il momento di scegliere. 
Alla fine qualcuno si era scottato davvero, e quella più ferita era risultata lei.
Pregò gli dei perché riuscisse a riconciliarsi con loro, ma seppe fin da subito che non sarebbe stato facile e neanche bello.
Inevitabilmente, avrebbe perso uno di loro.
 
*Spazio Autrice*
Ed eccoci a metà storia.
Purtroppo, dato che nel regolamento
del contest c'era un numero di pagine, 
mi sono dovuta contenere!
Vi ricordo anche che è appena stato
pubblicato il capitolo di ''Beside me'',
e presto avrete anche quello di ''Voglia di (a)mare!
Un bacio,
Lady Uchiha 23

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Capitolo 4
*** Voglia di volare ***


Mi ricordo che le pareti sembravano 
restringersi intorno,
''Non è facile andare via'' pensavo,
ma io ne ho bisogno.


Capitolo IV - Voglia di volare


Sasuke tornò a casa con un misto di emozioni nuove; una, però, dominava su tutte le altre: la gelosia.
Si era illuso che Sakura provasse ancora qualcosa per lui, nonostante tutto il tempo passato, nonostante tutte le ferite che le aveva procurato.
Ma soprattutto si era illuso di provare qualcosa per lei, di poter aver una vita normale.
Stupidaggini.
Sasuke Uchiha non provava emozioni.

I giorni trascorsero velocemente. La primavera arrivò senza nessun preavviso, portando con sè nuovi colori e odori.
Sakura lavorava senza sosta, accettando di sostituire chiunque.
Lavorare era l'unico modo per non pensare ai suoi problemi.
Ma non avrebbe potuto fare così per sempre.

Quella mattina la ragazza si svegliò di buon umore. Era già un enorme passo avanti, poiché non le capitava da moltissimo tempo. Decise ci andare da Ino.
Dalla sera in cui Sasuke e Naruto erano stati a casa sua non aveva più visto nessuno, neppure la sua amica. Erano passate un paio di settimane, ma fondamentalmente non era cambiato nulla. Era arrivato il momento di chiudere i conti in sospeso.

Dopo un paio di minuti, Ino le aprì la porta. Appena la vide sgranò gli occhi. Poi abbassò la testa e la fece entrare.
-Che fine hai fatto?- chiese Sakura arrabbiata.
-La stessa fine che hai fatto tu.-
-Perché hai detto a Sasuke e Naruto una cosa che avevo confidato a te, la mia migliore amica?- disse ancora la rosa, lasciando scorrere le lacrime che lottavano per uscire.
-Mi spiace, davvero.- disse Ino, sinceramente dispiaciuta.
-Sono venuti da me... Mi hanno chiesto di scegliere.- 
-Sakura, andrà tutto bene.- disse la bionda abbracciando l'amica, cercando di farle capire che l'aveva fatto per il suo bene e asciugandole le guance.

-Devo darmi una mossa, o rischio di perderli entrambi.- pensò a voce alta Sakura -Se solo non avessi un'amica impicciona.-
-L'ho fatto per te.- si giustificò ancora Ino.
-Come devo fare?-
-Dovresti vederli, secondo me.-
-Sasuke non mi perdonerà mai.-
-Avresti dovuto vedere la sua faccia quando gli ho detto che non lo ami e ch...-
-COSA HAI FATTO?!- urlò Sakura.
Ino si coprì il viso con le mani.
-Dopo questo, non mi perdonerà sicuramente.-
-Comunque anche lui ha detto ch...- Ino continuò, ma si fermò all'improvviso: si rese conto che fosse meglio che Sakura non sapesse cosa Sasuke avesse detto.
-Dicevo, hai un motivo in più dimostrargli che lo ami.-
-Non ho ancora scelto, Ino...-
-Avanti Sakura, sappiamo tutte e due che alla fine sceglierai Sasuke!-
La rosa si soffermò su quelle parole. 
Era vero, Sasuke era decisamente ''in vantaggio'', per il semplice fatto che da sempre era innamorata di lui.
Ma il sentimento per Naruto rimaneva ancora un mistero.

Sakura uscì da casa di Ino che era pomeriggio inoltrato. Avevano parlato a lungo, ed erano arrivate alla conclusione che prima di tutto avrebbe parlato con Sasuke, - il più difficile dei due - successivamente sarebbe andata da Naruto. Dopo avrebbero fatto in modo di farli incontrare, per portare la pace anche fra di loro.

La ragazza si incamminò verso Villa Uchiha. I battiti del suo cuore accelerarono ad ogni passo che la avvicinavano a lui. Entrò in casa ma Sasuke non c'era.
-Sempre sfortunata, io.-
Andò in camera da letto, dove spesso avevano sperimentato il loro unico modo di stare insieme. Si sdraiò dove era solito dormire lui e si addormentò.
Sognò che quella semi tragedia fosse già finita. Lei camminava mano nella mano con... 
Non sapeva con chi.
Poteva essere benissimo Sasuke, ma anche Naruto.
Si svegliò di soprassalto, come quando sognava i suoi compagni. Ma la paura si dissipò immediatamente, perché accanto a lei c'era Sasuke.
Neanche stavolta trattenne le lacrime, aveva ben altre cosa a cui pensare.
''Devo parlargli.'' pensò, cercando di farsi coraggio.
-Che ci fai nel mio letto?- chiese freddamente lui.
-Fino a poco tempo fa, non mi pare che ti dispiacesse dividerlo con me.-
Lui fece vagare lo sguardo sulla parete che aveva di fronte. A Sakura invece sembrava che la stanza stesse diventando troppo piccola per tutti e due, così si alzò dal letto.
-Non avresti dovuto.- disse Sasuke, quando lei fu sulla porta.
-Hai presente quante cose non avresti dovuto fare tu? Ma le hai fatte, e io ti ho sempre perdonato. E ti ho amato.-
-Stando anche con Naruto.-
-Ino aveva ragione.- 
Sakura se ne andò correndo. Il cuore non voleva saperne di battere alla sua velocità normale.
Ogni volta che era uscita da quella casa aveva il sorriso sulle labbra.
Quella volta invece se ne andò piangendo, nonostante fosse così complicato lasciare Sasuke.
Avrebbe tanto voluto mettere tutte le parole da parte, abbracciarlo e fargli capire cosa si agitasse nel suo cuore con il solo tocco delle mani. Ma non poteva restare.
Sarebbe stato un errore.

Sasuke si portò le mani alla testa. Non aveva intenzione di trattarla così, ma le parole avevano preso il sopravvento e, in cuor suo, aveva sperato che Sakura l'avesse pregato di tornare con lei.
''Andrà anche da Naruto.'' pensò amaramente, scoprendosi nuovamente geloso.

Sakura aveva bisogno di stare da sola. Sapeva già che con Sasuke non sarebbe stata facile, ma lui le sembrò più arrabbiato di quanto avesse immaginato. La ragazza capiva che il suo comportamento avesse ferito entrambi, ma l'Uchiha ne aveva fatte di tutti i colori, eppure lei era ancora lì.
''Naruto avrebbe tutto il diritto di odiarmi.'' pensò.
Il biondo non l'aveva mai tradita in alcun modo, l'veva sempre sostenuta e aveva mantenuto tutto le promesse che le aveva fatto. E lei?
''L'ho tradito appena Sasuke ha fatto mezzo passo verso di me.''
Ma questo la diceva già lunga.
Non significava forse che amava ancora Sasuke?

''Aveva ragione Ino.'' continuava a ripetere la voce di Sakura nella testa del moro. 
Quindi non lo amava più? O forse non lo aveva mai amato sul serio?
Sasuke si poneva mille domande.
''Non posso lasciarla andare.''

-Cosa devo fare, Ino?- 
-Non avevamo previsto che Sasuke avrebbe avuto una reazione così dura... Ma è sempre un'Uchiha!-
-Così non mi aiuti.-
-Penso che tu debba prima  sistemare le cose con  lui. Non ha senso andare da Naruto.- disse la bionda, riflettendo su cosa fosse meglio fare.
-Lascia passare qualche giorno, poi torna da lui.-
Sakura la guardò con occhi tristi. 

Altri giorni passarono. Ormai la primavera dominava su tutto e a Konoha i cuori sembrano più sereni. Tranne quelli di tre ragazzi.
Naruto decise di uscire. Non gli faceva bene stare rintanato a casa, anche se Hinata lo andava a trovare giornalmente.
''Ma Hinata non è Sakura.'' pensò il ragazzo, imboccando la prima strada che gli si presentò davanti.
Anche Sakura aveva imboccato la stessa strada, ma i suoi occhi erano rivolti verso il basso.
I due ragazzi sbatterono l'uno contro l'altra e alzarono simultaneamente le teste. 
-Sakura...-
La rosa lo guardò negli occhi e si accorse di quanto gli fosse mancato.
L'abbracciò forte e lui inizialmente stentò a ricambiare quella stretta. Ma ai sentimenti non si può dire ''no'', e Naruto lo sapeva bene. La strinse anche lui, poi la prese per mano e la condusse a casa sua. 
Sakura non riuscì a ribellarsi - ma neanche voleva -.
Forse era più giusto chiarire prima con lui. 
Come avrebbe voluto che anche Sasuke l'avesse abbracciata in quel modo...
-Sakura?- disse nuovamente il biondo, attirando l'attenzione della ragazza.
Lei gli sorrise dolcemente e si andò a sedere accanto a lui.
-Come stai?- le chiese.
Era incredibile la dolcezza che lui usava sempre nei suoi confronti.
Se solo anche Sasuke l'avesse usata...
-Io... Sto bene.- disse, mentendo per l'ennesima volta, sempre sulla stessa domanda.
Stavolta Naruto finse di crederle.
-Sakura, sto male.- disse lui, sincero come sempre.
La ragazza si sentì terribilmente in colpa. Naruto non si faceva abbattere mai da niente, neanche la guerra e il pericolo di morte l'avevano spaventato.
Ma ora stava male per lei.
Gli accarezzò una guancia, come se volesse liberargli la mente e il cuore da quella sofferenza.
Ma lui la baciò.
Prima delicatamente, muovendo appena le labbra, poi sempre più a fondo, sfiorandole il viso.
Ogni bacio con lui era una sorpresa, e Sakura gli mise le braccia al collo.
Naruto non aspettò oltre e la sdraiò sul divano, fissandola per capire se poteva andare avanti. Lei gli fece un altro sorriso e si lasciò trasportare dalla dolcezza di quelle braccia che la cingevano, di quelle labbra che le sussurravano parole che neanche avrebbe mai potuto immaginare.
Se solo anche Sasuke gliele avesse dette...
I suoi movimenti erano lenti e delicati, come se avesse bisogno di una continua approvazione. 
-Perdonami.- gli disse Sakura.
Lui le fece un grande sorriso, ma non aveva appreso il vero motivo di quelle scuse, pensando che si riferisse a Sasuke.
Era vero, in fondo, che riguardavano Sasuke: ma la rosa si scusò perché immaginava il moro al suo posto.
Se solo anche Sasuke l'avesse amata...

-Grazie.- disse Naruto, mentre erano abbracciati.
Sakura non rispose, sentendosi imbarazzata e in colpa. Lo aveva illuso.
Forse in quel momento, fra le sue braccia, stava bene.
A tempo debito però il dolore sarebbe tornato, e sarebbe stato ben più grande.
Perché alla fine, Sakura lo sapeva, avrebbe scelto Sasuke.
Non aveva fatto altro che pensare a lui, a ciò che gli mancava per essere perfetto. 
Ma chi la vuole la perfezione?
Nessuno, o perlomeno non Sakura.
Ed ecco che le braccia abbronzate di Naruto diventarono quelle chiarissime di Sasuke, i suoi occhi azzurro cielo si trasformarono in due pozze nere, i suoi capelli biondi in fili di seta scurissimi, e il suo sorriso lasciò il posto ad una bocca che non lasciava trasparire nessuna emozione.
Lei amava quello di Sasuke: quel senso di mistero, quelle emozioni che erano così rare, ma che quando affioravano erano forti e indescrivibili, il fatto di non sapere mai che fine avrebbe fatto con lui. 
Era... eccitante.
Come lanciarsi nel vuoto con una misera corda attorno alla vita a garantirti l'incolumità, e sentire le braccia e le gambe fluttuare per i fatti loro, e la testa che si svuota completamente.
''E' fatta, sto per morire!'' pensi, ma all'ultimo momento la corda fa il suo dovere e ti tira su, tra i comuni mortali.
Per un attimo avevi creduto di volare.
E con Sasuke accadeva la stessa cosa.
Avrebbe potuto ferirla, lasciarla in bilico su un precipizio, dandole infine la spinta per farla cadere giù, avrebbe potuto ucciderla, avrebbe potuto portarla in paradiso, salvarla.
Si addormentarono abbracciati. Sakura sognò ancora di camminare, ma stavolta vide chi le teneva la mano...
Sasuke.

La ragazza si svegliò presto.
Fece vagare lo sguardò sulle pareti e di nuovo avvertì quella sensazione di oppressione, e sentì il bisogno di andare via.
Quello non era il suo posto.
-Naruto...- chiamò piano la rosa, cercando di non svegliarlo di soprassalto.
-Sakura... Che succede?-
-Devo andare...-
-Oh... Va bene.-
Eccola, la differenza sostanziale tra Sasuke e Naruto.
Quando la stessa scena era capitata con l'Uchiha, lui aveva fatto di tutto per trattenerla. La voleva con sé, non gli importava degli altri.
Naruto invece la stava lasciando andare, senza provare a tenerla lì. 
Ma Sakura non lo vide come un gesto di rispetto, quale era.
In realtà non lo considerò proprio. Nella sua mente andavano delineandosi i momenti durante i quali Sasuke le aveva fatto capire che tenesse a lei.
Il moro aveva uno strano modo di comunicare, che non comprendeva quasi mai l'uso della parola. Ma con i fatti... Sì, con i fatti ci sapeva fare.
E, a modo suo, le aveva trasmesso i suoi sentimenti.
Qualcosa si era inevitabilmente mosso dentro Sakura, perché sorrise felice.
-Perdonami.- disse nuovamente a Naruto, ma stavolta il biondo non capì a cosa si stesse riferendo.
Ma l'avrebbe intuito presto.

-Ino! Ino, apri!- urlava la rosa bussando forte alla porta dell'amica.
-Sakura, che ci fai qui?- le chiese la bionda con sguardo assonnato -Sono solo le sei...-
-Non importa! Ho capito...Io ho capito!- disse felice Sakura.
-Fammi immaginare...-
-Sasuke!- dissero nello stesso momento, scoppiando a ridere.

Mentre le due ragazze sorseggiavano del tè, Sakura raccontò quanto era successo.
-Sei davvero sicura?- chiese seria Ino.
-Mi manca l'aria senza di lui...-
-Oh, sapevo che prima o poi saremmo arrivate a questo punto!- disse la bionda alzando gli occhi al cielo.
Poi tornò a guardare l'amica.
Nonostante la strada fosse ancora tutta in salita, lei appariva serena. 
L'amore per Sasuke non era mai stato semplice, aveva dovuto superare molte prove...
E fino ad allora le aveva vinte tutte.
Adesso rimaneva da affrontare la prova finale, quella più difficile.
Ino giurò a sè stessa che avrebbe fatto di tutto per far sì che Sasuke e Sakura potessero stare finalmente insieme.
-Andrà tutto bene.- le disse ancora.
-Ne sono certa.- rispose la rosa, sorridendo.
Ah, l'amore... Può distruggere ma, soprattutto, può far rinascere.
 





*Spazio Autrice*
Penultimo capitolo di questa fic 
a cui tengo molto.
Non ho niente da dire,
aspetto che parliate voi! ;)
Corro a scrivere il capitolo di 
''Voglia di (a)mare''! 
Lady Uchiha 23

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Capitolo 5
*** Omnia Vincit Amor ***


E' un ricordo lontano,
una linea perfetta 
che ci unisce la mano
e adesso che 
noi non siamo distanti
come ci era sembrato,
ritorniamo a quel giorno,
in quel'attimo esatto.
Ripartiamo da capo.

 

Capitolo V - Omnia Vincit Amor


Sakura non riusciva a prendere sonno. Dopo il periodo estenuante di lavoro si era concessa dei giorni di ferie, per cui era riposata e la notte diventava un incubo.
Attendeva il momento propizio per mettere in chiaro le cose con Sasuke.

Anche quella notte insonne stava per finire. Attendeva l'arrivo dell'alba come una salvezza, e a quel pensiero riconobbe come la vita fosse infine un circolo, dove lei, nonostante tutto ciò che era successo, tornava ad aspettare la luce... 

Si alzò dal letto e sentì che non era da sola. Il cuore iniziò a batterle all'impazzata, come un cavallo che corre in una prateria.
Non poteva che essere Sasuke.
Si voltò di scatto e lo vide di fronte a lei. Non proferì parola, rimanendo bloccata nei suoi pensieri e nel suo stupore. Era stata così stupida a non capirlo prima...
Era divertente come entrambi avessero lo stesso vizio di non suonare il campanello e di non usare neanche la porta per entrare a casa dell'altro. La rosa sorrise a quel pensiero, cercando disperatamente un modo per uscire da quella situazione.
Le parole fra di loro avevano sempre avuto un significato forte: o di totale dedizione, o di odio profondo.
-Sarei venuta da te.- disse all'improvviso, sperando che fosse la cosa giusta da dire.
Lui, come era ovvio, non rispose, avvicinandosi a lei.
-Sasuke... Non voglio perderti. Ho scelto te e, in fondo, era scritto fin dall'inizio che sarebbe stato così. Io... Ti amo.-
-L'altra notte sei stata con Naruto.- rispose il moro, ma non aveva il solito tono di ghiaccio... Sembrava più un'affermazione fine a sé stessa.
-Avevo bisogno di capire... Non mi importa se tu non sei perfetto... Io ti voglio così.-
Sasuke allora capì che nonostante gli bruciasse il fatto che Sakura e Naruto fossero stati insieme, l'amico gli aveva fatto un enorme favore: aveva messo davanti agli occhi della ragazza i loro due modi di essere e...
Lei aveva scelto lui.


-Sasuke... Ti affido Sakura.-
Naruto si presentò a casa dell'Uchiha con una faccia segnata dal dolore per quello che gli stava comunicando.
-Perché?- chiese semplicemente Sasuke.
-Lei ha già scelto.-
-Non vuoi neanche provare a prenderla?-
-Non ha importanza... Voglio che sia felice.-
Sasuke rimase profondamente colpito da quelle parole. Stava rinunciando alla sua felicità per quella di Sakura.
-Amala come lei ti ama.- disse infine Naruto prima di andarsene.


-So che non è facile per te. Ma insieme possiamo farcela.- disse Sakura, distraendo Sasuke dai suoi pensieri.
Sasuke la baciò. 
Per le parole ci sarebbe stato tempo.
Ma non fu uno dei suoi soliti baci appassionati  e irrazionali...
Fu come se fosse il loro primo vero bacio.
Il moro le accarezzò la testa con dolcezza, per poi stringerla delicatamente.
''Sasuke...Sei davvero tu?'' pensò Sakura, ma non si lasciò distrarre da altro.
Un miracolo era appena avvenuto.

L'Uchiha terminò lentamente il bacio, e si scostò un po' per guardarla negli occhi.
-Ti renderò felice... Ti amerò come meriti.- le disse tentennando leggermente. 
Non fu facile dire cose del genere, ma giurò a sé stesso che sarebbe cambiato, che sarebbe diventato migliore.
Lei lo abbracciò, beandosi del profumo della sua pelle.
-Che ne dici di iniziare a rendermi felice già da adesso?- disse maliziosamente lei.
-Mi pare un'ottima idea.-
Sasuke la prese tra le braccia e la posò sul letto. Quella volta fu diversa dalle altre. 
Non fu più un atto di piacere fine a sé stesso, non c'era più la paura di Sakura di essere scoperta. 
Erano una coppia, finalmente.
-Non mi scappi più, Sasuke.- gli sussurrò ad un orecchio la ragazza.
Lui le fece il più bel sorriso che lei avesse mai visto, e non fece che innamorarsi per l'ennesima volta del suo unico grande amore.

-Quella volta non avevo fame.- confessò lei mentre erano abbracciati.
-Lo so.-
Oh, ecco un altro che sapeva sempre tutto.
-Avrei voluto dirti di Naruto.-
Sasuke si perse nuovamente nei suoi pensieri, ma Sakura ci aveva fatto ormai l'abitudine.
-Vai a parlare con lui.- le disse, e lei baciandolo si alzò e andò dal biondo.

Quando fu davanti a Naruto ricordò molte cose tutte insieme, e si rese conto che, in un modo o nell'altro, avrebbe fatto sì che lui rimanesse nelle loro vite.
Piansero insieme un dolore che finalmente li abbandonò, potendo tornare di nuovo quel che erano un tempo.
-Sei importante, Naruto.- gli disse, ripetendo la stessa frase che lui le aveva detto quella volta, e che l'aveva salvato dal baratro nel quale lei stava sprofondando.
-Anche tu, e sarà sempre così.-
-Grazie.- disse ancora Sakura, sapendo che lui avrebbe capito i molti significati impliciti.
-Non dimenticherò mai quel che hai fatto per me.-
Lui sorrise. Alla fine, chi ci aveva rimesso era stato Naruto. Si era scottato, bruciato con le fiamme dell'amore che ardono inesorabili. Aveva messo in gioco il suo cuore e l'aveva perso.
Ma chi non rischia non vive davvero. 


-Non scorderò mai quanto sia stato difficile quel periodo.- disse Sakura con una nota di divertimento nella voce, mentre Sasuke la strinse a sé.
-Io penso che sia stato più divertente per te che per noi.-
-Forse è vero...- rispose baciandolo.
Erano passati già cinque anni. 
Come spesso accadeva, rievocarono momenti del loro team, e quella storia non era certo qualcosa che avrebbero potuto dimenticare.
-Quando arrivano gli altri?- chiese Sakura  alzandosi dal letto.
-Tra non molto.-
-Cosa? Io non ho ancora preparato niente!- urlò la rosa scappando in cucina.
''Sempre la solita.'' pensò divertito il moro, alzandosi anche lui.
Il campanello suonò.
-Sasuke, vai ad aprire!-
-Buongiorno!- disse Ino all'Uchiha, seguito da un rantolo incomprensibile di Shikamaru.
I due stavano insieme da tre anni e sembravano felici.
Le due ragazze si abbracciarono e iniziarono a parlottare, abbandonando i loro fidanzati.
-Non cambieranno mai.- disse il Nara, accomodandosi in salotto.
-Neanche Naruto cambierà mai, sempre in ritardo!- constatò Sasuke.
Dopo un paio di minuti suonarono nuovamente al campanello.
-Scusate il ritardo!- urlò il biondo.
-Buongiorno.- disse sorridente Hinata.
Si erano messi insieme poco dopo Sasuke e Sakura. Naruto aveva capito che quella ragazza teneva davvero a lui, e di certo lei non gli dispiaceva.
Sakura fu immensamente felice di quel fidanzamento, sentendosi in colpa per quello che aveva fatto al compagno.
-Oh, eccoli!- disse Sakura, fingendosi arrabbiata.
Abbracciò il ragazzo mentre Hinata parlava con Ino.
Sasuke fu felice di quella scena; sapeva quanto era importante per la sua fidanzata che Naruto fosse lì, che non lo aveva perso. E molte aveva ringraziato silenziosamente il suo amico...
Per le parole ci sarebbe stato tempo.

Passarono anni e anni, ma il legame stretto tra Naruto, Sasuke e Sakura non si dissolse mai.
Non mancarono i litigi, i pianti e le accuse, ma il loro rapporto riusciva a superare tutto e ad uscirne più forte di prima. Niente avrebbe mai potuto separarli: né i figli, né il lavoro, e neanche altre cento guerre.
Il maestro Kakashi fu fiero dei suoi allievi. Adesso erano  i maestri di altri ragazzini, e insegnavano le stesse cose che, anni addietro, lui aveva spiegato a loro. Erano diventati tre sennin, e non poteva avere soddisfazione più grande. Non l'aveva mai detto a loro, ma per le parole ci sarebbe stato tempo.

-Sasuke?- disse stancamente Sakura.
-Mh?-
-Andiamo a trovare Naruto.-
I due anziani uscirono di casa. Sakura si aggrappò al braccio di suo marito, e lui la sorresse, sorridendole debolmente.
La vita, a conti fatti era stata generosa con loro: erano arrivati entrambi ad una veneranda età, avevano trascorso tutta la vita insieme, avevano avuto dei figli che li amavano, degli allievi che avevano reso loro onore. Avevano avuto la possibilità di mantenere il loro team, l'unico rimasto intatto...
Naruto...
Varcarono i cancelli del cimitero. Avanzarono tra le prime file, poi si fermarono davanti ad una tomba precisa, che riportava una scritta:

Naruto Uzumaki


"Verae amicitiae sempiternae sunt." 
Le vere amicizie sono eterne.  

Erano stati proprio Sasuke e Sakura a voler incidere quella frase sulla tomba, e nessuno aveva avuto da obiettare.
La donna si accovacciò lì accanto e posò qualche fiore sul terreno. Erano passati anni dalla morte di Naruto, ma il ricordo era ancora vivo nelle loro menti.

-Sasuke, Sakura!- urlò Naruto.
Provarono ad intervenire. Sconfissero una cinquantina di ninja, e lo spazio intorno a loro tornò nel silenzio più assoluto.
Solo due respiri.
-Sa-suke...- disse Sakura a fatica, con il sangue che le scendeva copioso da un angolo della bocca.
Il moro si trascinò a fatica verso il loro compagno, e lo stesse fece la rosa.
-Naruto!- urlò disperata la donna, iniziando a piangere.
Anche Sasuke pianse.
Avevano perso una parte del team, il loro migliore amico.


-Non mi abituerò mai a pensare che lui non ci sia più...- disse in un sussurro l'anziana.
-Neanche io.- 
Il marito le mise una mano sulla spalla per farle forza.
-Dobbiamo andare adesso, Sakura.-
-Ancora un'attimo, ti prego.-
La donna chiuse gli occhi e nella sua mente affiorarono mille immagini del loro team, mille immagini di Sasuke e Naruto, del maestro Kakashi... 
Giorni perduti.
Naruto rappresentava ancora, dopo moltissimi anni, la Nostalgia. 
Una lacrima cadde da quegli occhi ormai spenti, e formò un cerchio perfetto sul terreno umido. 
Sakura si alzò a fatica e si appese nuovamente al braccio di Sasuke.

La primavera iniziò a farsi sentire, e Konoha si stava lentamente risvegliando, come da un lungo sonno. I ciliegi iniziarono a rivestirsi del loro manto rosa, rendendo anche il cimitero un po' meno triste. Accanto alla tomba di Naruto, ormai vecchia, giacevano quelle nuove di Sasuke Uchiha e Sakura Haruno. 
Avevano lasciato il mondo un giorno prima dell'inizio della primavera, e l'avevano fatto insieme. 

-Sakura... Ce ne stiamo per andare.- disse Sasuke a sua moglie, sdraiata accanto a lui.
-Si, lo sento.- ripose lei con un sorriso.
-Io ti amo.- le disse, voltandosi a guardarla.
Gli occhi della donna si riempirono di lacrime. Ma non era paura della morte, erano piuttosto lacrime di felicità. 
Avevano avuto una vita piena, gioiosa, mai banale. Si erano amati alla follia, e avevano imparato che spesso il contatto fisico non serviva, loro sapevano  fare l'amore con gli occhi.
Stavano per lasciare il mondo, e anche quell'ultimo viaggio lo avrebbero affrontato insieme.
-Ti amo anche io.-
-Grazie per questa vita.- continuò lui.
Non c'erano parole in grado di poter esprimere quanta gioia le avesse regalato.
Così si guardarono a lungo negli occhi, sprofondando l'uno nello sguardo dell'altra.
Chiusero gli occhi quasi contemporaneamente, tenendosi per mano.
Per le parole, no, non c'era più tempo.


Ed ecco che il team 7 si era finalmente riunito. Le loro tombe ora giacevano vicine, ulteriore segno della loro amicizia che avrebbe perforato persino l'eternità.
Se c'era una cosa che Naruto, Sasuke e Sakura avevano capito nella loro vita è che l'amore domina tutto. E' il segreto del mondo, è ciò che fa muovere ogni cosa.
L'amore è insito in ogni cuore, bisogna solo imparare a tirarlo fuori e trattarlo come si merita, crescerlo e proteggerlo, spianargli la strada.
''Bisogna scegliere chi si vuole amare'', bisogna avere cura di un cuore, amarlo fortissimo, di un amore puro.
"Verae amicitiae sempiternae sunt" diceva Cicerone, ma l'amore? 
L'amore può essere eterno?
Forse no, forse l'amore è racchiuso in un solo attimo.
Ma importa davvero la quantità di tempo?
O importa solo quanto un cuore riesca a dare amore?

-Sasuke, il tuo cuore sa amare, l'ha sempre saputo fare. Non importa se amerai per sempre o solo per un istante. In un attimo si può racchiudere la'more di una vita.- aveva detto Sakura a Sasuke, in una sera d'inverno quando il ragazzo credeva di non riuscire più ad amare.
Ma aveva superato quel momento, come avevano superato sempre tutte le avversità, insieme.
 
Omnia Vincit Amor.



*Spazio Autrice*
E anche questa è conclusa!
Rileggendo l'ultimo capitolo mi  viene
sempre un po' di malinconia...
Ma vabbè.
Ho un bel po' di idee da mettere in atto,
presto mi vedrete tornare alla carica!

Nel frattempo non dimenticate
''Voglia di (a)mare'' e ''Beside me''!
A presto, un bacio
Lady Uchiha 23
 

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