troppo incline al perdono di GiuLiaStrAngE (/viewuser.php?uid=51438)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'inizio ***
Capitolo 2: *** ...e lui? ***
Capitolo 3: *** lontano dagli occhi lontano dal cuore?? ***
Capitolo 4: *** le prime amicizie ***
Capitolo 5: *** anche i maschi hanno sentimenti ***
Capitolo 1 *** l'inizio ***
ciau,
questa è la mia prima fanfiction...vi prego siate
clementi!!! *_*
L'INIZIO
In una giornata normale
d’agosto…
Driiiin….driiiin…
Signora Nara: pronto?
Tenten: Buongiorno sono Tenten, poso parlare con Shikamaru?
S. Nara: oh ciao Tenten, ma certo te lo passo
subito…SHIKAMARUUUUUU!
T: grazie…
La ragazza sentì un rumore di passi provenire
dall’altra parte della cornetta, il cuore le batteva a mille,
era l’agitazione o era l’ira ke cresceva sempre
più?
S. Nara: Shikamaru, è per te, è Tenten.
Shikamaru: grazie mamma…pronto?
T: perché mi hai fatto questo Shika?. Disse la ragazza con
una tono di voce ke presupponeva l’orlo delle lacrime.
S: senti, io te l’avrei detto, volevo solo avere le idee
chiare!
T: potevi chiarirti le idee anche da solo, non era necessario dirlo a
tutti i tuoi amici!
S: te lo giuro! Te ne avrei parlato…
T: ma fammi il favore! Lo sa tutta Konoa tranne me! Posso sapere almeno
il motivo? Cos’è? Ti piace un’altra?
Dimmelo ti prego!
Ormai non ce la faceva più, le lacrime rigarono le sue
guance rosee e percorsero il suo viso, fino a cadere sul mobile al
quale era appoggiata. Shikamaru intanto non sapeva se dirgli la
verità o no…optò per la seconda scelta.
S: ehm…si, esatto, mi piace un’altra.
Attimo di silenzio.
T: …allora è finita?
S: si, mi disp…TUTUTUTUTUTUTUTUTU.
Shikamaru non finì la frase; Tenten gli aveva sbattuto il
telefono in faccia. Non c’era alcun motivo x il quale
continuare la conversazione.
Posata la cornetta la ragazza si catapultò in camera sua,
non voleva farsi vedere in lacrime dai suoi. Chiuse a chiave la stanza
e si gettò a peso morto sul letto; adesso le lacrime
scorrevano a flutti e si chiedeva tra se
”perché?” tra un singhiozzo e
l’altro. Non poteva crederci: tutte quelle belle parole che
gli diceva Shikamaru quando ancora stavano assieme, quando ancora la
vita scorreva tranquilla e felice.
Inizio flashback:
- Shikamaru?-.chiese una ragazza dai capelli mori.-cosa
c’è ten?- disse il ragazzo vicino a lei.-Quando ci
lasceremo, mi prometti che rimarremo amici?- il ragazzo con la coda la
guardò con tenerezza e rispose in tono dolce, quasi materno-
Ma noi due non ci lasceremo mai! E qualora accada, io ti prometto che
non ti farò soffrire e rimarremo amici, però la
stessa cosa vale anche per te!-disse e la mora mormorò-
Certo…-
I due ragazzi di nome Tenten e Shikamaru si baciarono; una bacio lento,
pieno d’amore e una volta staccati, si persero in
un abbraccio che sembrava non avesse fine.
Fine flashback.
Mai poteva immaginare che lui si comportasse in una maniera
così vile ed egoista. Proprio così. Tutta Konoa
sapeva dell’intenzione di Shikamaru di lasciare Tenten, tutti
tranne lei. A quel punto iniziò a ragionare; lo conosceva
bene e sapeva che non poteva essere quello il motivo per ciu
l’aveva piantata. Sì, ne era fermamente convinta,
non era quella la spiegazione.
Le venne mal di testa per le troppe lacrime, così
decise di sciacquarsi la faccia. Mentre usciva dalla stanza per andare
in bagno, sentì la voce della madre –Ten, tesoro,
vieni che la cena è pronta!-. La ragazza sobbalzò
per lo spavento e rispose- non ho fame, non vengo!-. Sospirando la
madre disse -fai come vuoi…-
In bagno, davanti lo specchio si guardò e vide solo una
ragazza distrutta e con gli occhi rossi per il pianto, volle rompere lo
specchio per non vedere; nella speranza che si trattasse di un sogno
molto vivido. Ritornata in camera decise che era meglio raccontare
tutto alla sua migliore amica, sicuramente lei sarebbe riuscita a
confortarla…
Prima però doveva riprendersi. Si stese di nuovo sul letto,
il cuscino era fradicio così lo girò
dall’altra parte, si appoggiò e pian piano si
assopì.
Camminava nel corridoio della scuola. Era una giornata assolata e dalle
finestre entrava una piacevole luce solare, sembrava primavera.
Shikamaru e Tenten erano mano nella manoe di lì a poco si
sarebbero salutati per recarsi nelle rispettive classi. Allora Tenten,
arrivata davanti alla propria classe si girò verso il suo
fidanzato e disse –Ciau, ci vediamo
nell’intervallo!-. Shikamaru cambiò espressione:
il suo volto divenne sadico, sul viso gli si stampo un sorrisini
malefico e iniziò a ridere, una risata sonora e spregevole.
Intanto tutto intorno divenne buoi, restarono solo le figure di
Shikamaru e degli alunni presenti ne corridoio e tutti insieme
ridevano. Risa malvagie.
Tenten si sentiva smarrita, ansimava, il cuore batteva forte, in ogni
direzione vedeva ragazzi ridere e che indicavano lei. Si mise le mani
sulle orecchie per non sentire tutte quelle risate insopportabili, ma
più premeva le mani e più le risa aumentavano. Ad
un certo punto tutto iniziò a vorticare attorno a
lei e le risate aumentavano ancora…e ancora…e
ancora…e ancora…
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!!
Tenten si svegliò di soprassalto gridando. Una goccia di
sudore scorreva fastidiosa sulla tempia che subito asciugò.
Guardò l’ora 1:23
Prese il cellulare, guardò nella rubrica e quando
trovò “My BeSt” schiacciò il
tasto verde per chiamarla.
Dopo qualche secondo Tenten sentì un debole e assonnato
– Pronto…?-.
- Ino?! Ti devo parlare…
Finito il primo chappy…puff, puff mi raccomando
recensite tutti!! Anche in negativo…considererò
le vostre critiche per qualcosa di costruttivo!
Ola a tutti! tentenChan
|
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Capitolo 2 *** ...e lui? ***
Eccomi qui, questo è il secondo
capitolo…
…E
LUI?
T: Ino?! Ti devo parlare…
I: Che c’è?. Disse sbadigliando la ragazza.
Tenten scoppiò a piangere
T: Shikamaru mi ha piantata!!-.
Ino roteò gli occhi e scosse la testa.
I: Eddai Ten, non ti disperare tanto così per quella testa
d’ananas...è…solo un ragazzo!
T: Per te è facile dire, sei sempre rimasta impassibile
davanti al sentimento dell’amore o di qualsiasi altra cosa
simile!.
I: Certo! Mica mi perdo in fronzoli come tutte ste scemate
dell’amore! IL PRINCIPE AZZURRO NON ESISTE!
T: Lo so’ idiota! Non sono più una bambinetta che
crede ancora alle favole…
La mora si asciugò gli occhi.
I: E perché ti avrebbe mollata?
T: Dice che gli piace un’altra…
Disse Tenten rassegnata.
I: Allora è tutto risolto! Devi dimenticarlo Ten,
è inutile rincorrere un ragazzo che non ti vuole.
T: Secondo me, mi ha detto una cazzata. Perché
conoscendolo…nono, non è quello il
motivo…magari…magari…
I: Magari niente!
T: No! Non è vero!
I: Tu dici così perché non vuoi che lo sia,
perché non riesci a fartene una ragione allora ti inventi
delle false spiegazioni al comportamento di quel decelebrato!
T: No…tu non lo conosci…
I: non ci vuole una scienza per capire che è finita, anche
se non lo conosco. I ragazzi sono tutti uguali, conosciuto uno
conosciuti tutti…
T: Lui non è uguali agli altri, lui è diverso!
I: Ten, basta! È finita…
Tenten rimase colpita dalle parole dell’amica, m aveva
ragione. Era la pura verità, era finita e lei doveva farsene
una ragione; non c’era posto per i ma o i forse.
T: Ok…hai…hai ragione, ‘notte.
Tenten chiuse la chiamata. Si stese sul letto e fissò il
soffitto. Chissà Shikamaru come aveva reagito a
questa cosa…forse, penso la moretta, dormiva sonni
tranquilli pensando alla sua libertà e alla sua bella.
Con questi pensieri la ragazza si addormentò.
***
S: Si, mi disp TUTUTUTUTUTUTUTU…iace…
Il ragazzo posò la cornetta, e con aria assente
salì le scale. La signora Nara passò accanto al
figlio e vedendolo con quell’espressione gli chiese
– cos’hai? È andata male con Tenten?-.
Il figlio rispose – No, niente…- e si chiuse in
camera sua sbattendo la porta.
- CAZZO!- Diede un calcio fortissimo alla sedia posta vicino alla
scrivania e inizio a camminare su e giù per la stanza
nervoso.
Lui non pensava che sarebbe finita così, non sapeva
perché aveva raccontato una bugia a Tenten. Si mise le mani
tra i capelli, che fare? Chiamarla per dirle la verità non
voleva, perché si sarebbe vergognato di dirle che le aveva
raccontato una cazzata e inoltre il loro rapporto sarebbe andato
totalmente e definitivamente a puttane…
L’unica soluzione era far finta di niente. Però si
sentiva una merda, lo sapeva che il suo comportamento era stato pessimo
e che avrebbe avuto delle conseguenze.
Aveva voglia di sfogarsi, ma non sapeva come.
Andare a correre non poteva perché ormai era buio, decise
che era più conveniente parlare con qualcuno…ma
con chi?
Su msn non c’era nessuno con cui discutere in modo serio.
Decise di andare in una chat qualsiasi, giusto per parlare con qualcuno
per assillarlo con il suo dilemma.
Conobbe alcune persone, ma una più scema
dell’altra perché volevano solo fare sesso o
vedersi in web e altro come…va beh, nulla a ke vedere con
una tranquilla conversazione.
Ormai si era fatto tardi e gli occhi si chiudevano da soli. Si
infilò il pigiama, spense il pc e si sdraiò a
pancia in giù; il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi
fu…povera Tenten…sospirò e si
addormentò.
Ecco finito il secondo capitolo, i primi due sono più
un prologo...mi raccomando...commentate in tanti!
ciau ciau
tentenChan
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Capitolo 3 *** lontano dagli occhi lontano dal cuore?? ***
Dopo il prologo adesso inizia la vera
storia…per appassionarvi ancora di più ci terrei
a sottolineare che il racconto è quasi del tutto tratta da
una storia vera, vissuta in prima persona ^_^
Okok ora basta.
LONTANO DAGLI OCCHI LONTANO
DAL CUORE??
Tenten era sommersa dai vestiti:
calze, mutande , maglie, magliette, jeans , pinocchietti, bermuda
insomma ogni tipo di vestiario possibile ed immaginabile si trovava
sparso per quella stanza; senza contare tutti gli accessori previsti
dalla lista “altro” ovvero: 10 paia di cinture da
abbinare ai colori dei vestiti in valigia, 3 trousse di trucchi trovati
per la camera più quelli in bagno, 2 cofanetti con dentro
collane, braccialetti, orecchini, anelli, mollette,
forcine,ecc… da non dimenticare le borsette. Ovviamente una
per cintura, anche loro da abbinare ai vestiti previsti in valigia.
Finito di frugare nell’ultimo cassetto ancora inesplorato, la
ragazza alzò lo sguardo e lanciò
un’occhiata alla stanza, il dilemma era:”Dove
acciderbolina la metto sta roba?!” ovvero: doveva darsi una
regolata, perché , fosse stato per lei, si sarebbe portata
dietro l’intera camera per non trovarsi impreparata a
qualsiasi evenienza. Decise di ammassarli sul computer. Si trattava di
una serie di shorts di infiniti colori e li mise in posizione precaria
sul monitor e la stampante.
Adesso iniziava la vera sfida…far entrare tutto quello
previsto nella valigia…anzi…nelle valige. Tenten
si tirò indietro i capelli e si lanciò
all’attacco su un gruppo di biancheria intima, ma in quel
momento suonò il cellulare. Oddio…e adesso?! Si
concentrò un attimo per riuscire a captarlo e dopo pochi
secondi balzò con una scatto felino in direzione
dell’armadio. Trovato! E con un sorrisino spavaldo e
vittorioso rispose…
T: Pronto? Sbanf…
I: Ciau bella! Ma…che succede?!
T: Sto facendo la valigia…
I: Ah già! Quando parti?
T: Tra tre giorni e resto lì fini a che non inizia la
scuola…
I: Mi raccomando, guardati intorno! Sicuramente ci saranno tipi
carini…pensa…biondo, occhi azzurri,
abbronzatissimo, un figo da un paura, stiloso nel
vestirsi…*ç* il sogno della mia vita!!!!!
Tenten ridacchiò, ma sapeva che non avrebbe avuto occhi per
nessuno; lei pensava ancora a Shikamaru. Poi, come se le
leggesse nel pensiero, Ino disse.
I: Ten! Lontano dagli occhi lontano dal cuore…
T: mmm…Ino mi fai un favore???????
I: tutto quello che vuoi bella!
T: …ehm…puoi anche non accettare…
I: Dai…dimmi…
T: Puoi tenere d’occhio Shikamaru???
Dall’altra parte attimo di silenzio, un sospiro poi la
risposta.
I: Giusto perché sei tu…
T: Ti voglio bene…a doma sera…
I: Ola!
Così finì la conversazione tra le due amiche.
Già, lontano dagli occhi lontano dal cuore. Dicono che i
vecchi detti siano la pura e sacrosanta verità, ma era
meglio non sperarci troppo: lei lo amava tanto ancora.
Il padre tentò in ogni modo di far stare il bagaglio della
figlia del baule della macchina, ma tutti i tentativi furono vani.
Tenten si sentì in colpa per aver preso tutta quella roba,
ma facendo un atti mo mente locale, sentenziò che era
inevitabile portarsi dietro quelle cose. Dopo qualche imprecazione la
valigia si incastrò nel baule, il quale poteva cedere da un
momento all’altro. Salirono in macchina e finalmente
partirono.
Quando uscirono dalla città Tenten tirò un
sospiro di sollievo; finalmente via da quella città
così odiata nell’ultima settimana. Per fortuna che
sarebbe rimasta al mare fino all’inizio della scuola, giusto
il tempo che la notizia di lei e Shikamaru passasse in secondo piano
nei pettegolezzi di Konoa o che, meglio ancora, non interessasse
più nessuno e fosse dimenticata.
Durante tutto il viaggio tenten dormì. Le dispiacque non
essere riuscita ad ammirare i bei paesaggi che attraversarono con la
macchina, ma i preparativi per il viaggio l'avevano stremata
poichè alcune notti le faceva insonni per pensare alle cose
giuste da portare. Anche in macchina, ogni tanto, si svegliava di
soprassalto credendo si aver dimenticato qualcosa ma si
riaddormentava subito. Dal suo dormiveglia la distolse il gran sospiro
di sollievo della madre che, alla vista della città dove
avrebbero passato le vacanze, disse felicemente - Adesso siamo
definitivamente e ufficialmente in vacanza!-.
Tenten, come una bambina eccitata, si alzò dalla posizione
stravaccata assunta per dormire, e si appiccicò al
finestrino per vedere cosa succedeva al di fuori. Appena entrati nella
città già i vedeva il tipico spirito della
località marittima: piante e arbusti della macchia
mediterranea, gente solo in costume o con il pareo, tabaccherie colme
di cartoline, salvagenti di ogni forma e colore, costumi. Inoltre di
tanto in tanto si vedevano intere vie costellate di bancharelle con una
svariata tipologia di bigiotteria e qualsiasi altra cazzata conosciuta
sulla terra.
Finalmente, dopo le estenuanti ore di viaggio, arrivarono al residence
dovo si sarebbero alloggiati. Ma la mora si tiracchiò,
respirò la fresca brezza marina che arrivò dalla
spiaggia che si trovava alla sua destra...finalmente
libertà. Purtroppo la sua suddetta "libertà"
sarebbe stata distrutta da un incontro. Infatti Tenten si
girò e sul lungomare vide un ragazzo. Ma non un ragazzo
qualsiasi, lo conosceva benissino. Sbiancò in volto. No, era
scappata da Konoa appunto per non vedere per qualche tempo i suoi
coetanei, per estraniarsi e prendere fiato un attimo. Non pensava che
pure qui lo raggiungesse. Fece in modo da non farsi notare da quel
ragazzo, quel ragazzo moro...
Ecco finito questo capitolo...adessi siamo entrati nella vera storia e
vi aspettano tante sorprese!!!!!! volevo ringraziare tutti coloro che
hanno letto i primi capitoli e che continueranno a leggere.
Vi pregherei di recensire...anche con 1 ciau o un come va...
kissi
tentenChan
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Capitolo 4 *** le prime amicizie ***
Scusate se non ho aggiornato la mia fan fiction
ma ho avuto un’estate molto
impegnativa^^’’…comunque eccoci qui con
un nuovo capitolo !!!!
LE PRIME AMICIZIE
Fece in modo da non farsi notare de quel ragazzo, quel ragazzo
moro…
Non che non lo sopportasse o che le stesse antipatico, ma dopo tutto il
casino successo a Konoa non voleva che qualcuno le
ricordasse…già…se dimenticava era
meglio per tutti!
Per lei, per le amiche. Sì anche per le amiche,
perché loro si subivano le “seghe
mentali” di Tenten che non erano delle più
semplici!
Scivolò a fianco della madre con finta disinvoltura
e tranquillità, ma tutto era vano. Infatti non
fece un metro che una voce familiare, purtroppo quella voce familiare:
il ragazzo moro. No, non lo voleva sentire!
-Ciao!!!!è passato di moda salutare?- Disse il ragazzo con
la coda.
-Ciao Neji…- Rispose febbrilmente la ragazza, cercava di
fare la voce indifferente ma non attaccava con il ragazzo e si era
avvicinato a Tenten, la quale per educazione si era fermata per parlare
ma batteva il piede velocemente sull’asfalto in segno di
disapprovazione.
N:Come va?Che ci fai da queste parti?
T:Sono venuta in vacanza con i miei…immagino che per te sia
lo stesso…
N:Esatto. Fino a quando sei qui?
T:torno il giorno prima dell’inizio della scuola tu?
N:Wow, anche io…
“Evvai-.-” pensò sarcastica Tenten ma
non espresse la sua vera opinione, fece solo un accenno di un sorriso e
con li solito “scusa ma devo andare”
salutò e si defilò per raggiungere i proprio
genitori che si stavano già avviando al residance per
prendere le chiavi. Tirando innumerevoli sospiri di sollievo la ragazza
si accostò alla madre che una volta rimaste da sole,
perché il padre era andato a prendere le chiavi; subito si
informò (come tutte le madri…-.-nd tentenChan)
-Chi era quel bel ragazzo Ten? Mi sembra che lo conosci bene!- Era
proprio la domanda che si poteva aspettare da sua madre, una domanda
che sotto certi aspetti potrebbe nascondere la vera
finalità:ossia sapere se ci stava assieme. Per evitare il
“domandone” imbarazzante Tenten rispose secca
centrando subito il concetto -è di Konoa, andiamo a scuola
assieme e NO non stiamo insieme!-
Un po’ perplessa e un po’ delusa la madre
terminò il discorso abbozzando un –ah…-
poiché era arrivato suo padre con le chiavi in mano. Che
fatica portare la sua valigia! Aveva tentato un approccio da piccola
bambina indifesa con suo papà cosicché le
portasse la valigia ma non aveva funzionato, così si trovava
a fare il tratto macchina/camera con in mano una valigia che poteva
vantare un peso superiore ai 100Kg…-davvero notevole- aveva
osservato la madre!
Tenten posò la sua borsa da spiaggia a pois policromatici
vicino all’ombrellone e con un enorme respiro
assaporò l’aria salata e fresca del mare. Vacanza!
Il sorriso attraversava tutta la faccia, da orecchio a orecchio, ma
c’era sempre un velo di tristezza e non riusciva a togliersi
dalla testa la sensazione di una mano familiare e dolce nella
tua…e certo vedere la coppietta di ragazzi più o
meno della sua età dell’ombrellone accanto non
aiutava. Senza pensare troppo a quello che cercava di lasciarsi alle
spalle, Tenten si tolse il vestitino azzurro per restare solo in
costume. Spalmata la crema solare protezione “20”
la ragazza si diresse al bagnasciuga per osservare meglio il mare.
Era uno spettacolo meraviglioso. Tutta quella gente, diversa ma
accomunata dalla voglia di divertirsi e così, per caso, si
facevano le amicizie ridendo e scambiando battute con le prime persone
che incontravi o che urtavi per sbaglio della foga di scappare da un
gavettone. Tenten rimase per molto tempo seduta a guardare due bambini
che giocavano a fare i castelli di sabbia; che bello, alla ragazza
tornavano in mente i bei tempi in cui si sentiva spensierata.
L’unico problema era l’ora di tornare a casa e
lasciare la spiaggia per andare nell’appartamento o
all’hotel per farsi la doccia e poi andare a cena fuori: che
rottura!
Ma i suoi pensieri furono maldestramente interrotti da un schizzo
d’acqua enorme e inaspettato, dei bambini erano passati
correndo all’impazzata a pochi centimetri da Tenten . Una
ragazza biondo scuro abbronzata seduta pochi metri più in
là si era messa a ridere.-Scusa, ma non ho saputo
trattenermi…hai fatto un movimento davvero
buffo…haha…tutto ok?-la ragazza ispirava fiducia
e simpatia, così, in memoria dei vecchi tempi dove da
bambina legava con chiunque passava, decise di stringere amicizia.
Così con un sorriso sarcastico la mora disse -Starei meglio
con una piccola vendetta su quei bambini…-tutte e due le
ragazze risero indice che tutte e due la pensavano allo stesso modo
–Hai ragione…-disse la biondina-Dovrebbero mettere
un limite di velocità sul bagnasciuga!-. Tenten rise
divertita all’idea di un carabiniere che portava sulla
volante ammanettati i bambini artefici del misfatto di poco
prima.-Piacere il mio nome è Tenten^_^- disse poi la ragazza.
-Piacere Mimi!!!^_^-
Le due parlarono a lungo, sia sul bagnasciuga che in mare facendo il
bagno. Era una ragazza davvero simpatica e intelligente. Mimi viene
tutte le estati qui e quest’anno starà anche lei
fino all’inizio della scuola però ormai
è già da due settimane che è qui in
vacanza…beata lei pensò Tenten.
Inutile dire che, essendo così estroversa, conosceva
praticamente metà città o villaggio turistico
come dir si voglia. Ogni ragazzo o ragazza che passava sapeva dirmi il
nome e da dove veniva, anche se non era giapponese! Oltre al nome e
alla provenienza mi raccontò tutti gli intrecci e i casini,
per non parlare delle coppiette degli ultimi giorni! Oppure mi sapeva
dire chi voleva mettersi con chi e a chi piaceva chi…
-E a te chi piace?Se vuoi dirmelo ovviamente…-chiese Tenten
alla bionda ormai diventata sua amica visto che ormai parlavano da ore.
-Mah…si chiama Jhonatan- disse arrossendo Mimi- ha 17 anni
ed è troppo figoooo!!!^//^- la mora sorrise benevola alla
ragazza, felice che almeno qualcuno sella terra era contento e sperava
ancora in queste cose. Sperava con tutto il cuore che non fosse invasa
anche lei dalla voglia di saperne di più su questo frangente
della “neoamica”. Ma purtroppo Mimi chiese
–Tu invece con sei messa a ragazzi?Hai il tipo o
c’è qualcuno?...-il tono della ragazza bionda era
malizioso. Tenten non voleva rispondere e cambiò subito
discorso; guardò il suo orologio subacqueo e disse -Cavoli
è ora di mangiare! I miei saranno preoccupati…ti
va di mangiare al mio ombrellone? Ti presento ai miei così
mia mamma non rompe con troppe domande!!-
-ok- rispose raggiante Mimi.
Una volta passate dall’ombrellone dell’amica bionda
e fatte le dovute prensentazioni con i suoi genitori, le due
adolescenti si diressero verso la loro meta. Tenten aveva una fame
pazzesca e non appena si trovò alla postazione disse
velocemente –Mamma, papà questa è Mimi
una mia amica. Bene dov’è il cibo?- ma i suoi si
preoccuparono prima della nuova arrivata chiedendogli alcune
curiosità. Ma vedendo ke Tenten frugava nelle borse con aria
vorace e mormorando –Cibocibocibocibocibo- decisero di dare
l’indicazione su dove si trovassero i panini a Tenten per poi
continuare la conversazione con Mimi.
Dopo i panini non poteva mancare un bel gelato. Non sapevano se
prendere il gelato artigianale o prendere il gelato confezionato al bar
del lido, optarono per il bar, perché la gelateria era
troppo distante secondo i loro gusti, ossia 20 metri…
Ma al bar c’era una inaspettata sorpresa (per modo di dire)
per Tenten. –NO!- disse la mora bloccandosi tutto ad un
tratto nell’atto di camminare.-Ma cos…-la sua
amica Mimi non fece in tempo a finire la domanda che la ragazza mora la
brancò per un braccio e la trascinava via dal bar con aria
di una fuggitiva di prigione.-Ma che c’è Ten?-
chiese disperata la bionda.-Non ho tempo di spiegare
adesso…prima allontaniamoci! Cerchiamo di passare
inosservate…-.
Ma come sperare che la fortuna giri in momenti come questi?
-Ciao Mimi!- Un ragazzo alto e abbronzato salutò
l’amica. –Ciao…-rispose la ragazza con
un filo di voce, poiché sembrava che le mancasse il respiro,
“sarà Jhonatan…”
pensò Tenten, ma in quel preciso istante proprio il ragazzo
da cui voleva sfuggire la mora si girò e la notò.
Naturalmente si avvicinò per salutare.
-Ciao Jhonatan, ciao Mimi e …ciao Tenten!- Neji sembrava che
conoscesse bene tutte e tre. Tenten rimase perplessa, e dopo una breve
conversazione tra i tre Jhonatan si rivolse a lei dicendo –
Oh non ti avevo mai vista da queste parti…sei una nuova
arrivata?- Mimi rispose per lei –Si è nuova di
queste parti…è arrivata ieri sera!- E con un
enorme sorriso stampato sul viso l’amica bionda le mise il
braccio attorno alle spalle.
Il quartetto parlottò per un bel po’, nel
frattempo, visto che Tenten era abbastanza estranea agli altri tre,
ebbe il tempo necessario per riuscire a squadrare bene Jhonatan. Era il
tipico ragazzo bello e muscoloso che si vedono sulla spiaggia, ma come
si aspettava era anche intelligente e molto simpatico; infatti non
smettevano più di ridere da qualche minuto. Parlarono ancora
per qualche minuto, giusto il tempo per dare
“un’occhiatina” anche a Neji; non era poi
così male. Era anche lui abbastanza alto per la sua
età, un po’ meno abbronzato di Jhonatan, ma era
comprensibile visto che non passava tutta l’estate in
spiaggia come l’altro ragazzo vicino. Era un tipo carino,
quei capelli lunghi marrone scuro raccolti in un elastico nero non
stavano affatto male su di lui, avendo la faccia affusolata e gli occhi
piccoli starebbero bene anche sciolti. Ma dopo un po’
l’attenta osservatrice mora dovette distogliere lo sguardo
perché anche Neji la fissava. Sicuramente anche lui aveva
notato che non era niente male e scrutava con la coda
dell’occhio la ragazza. Tenten si sorprese quando
sentì un tuffo al cuore nel momento in cui aveva sorpreso
Neji che la fissava; era quella sensazione strana che si prova quando
ti capita una cosa attesa da tanto…che fosse…no,
non ci poteva credere che lei, proprio lei, Tenten…
-Sentite, visto che ormai ci conosciamo, che ne dite di organizzare un
festino a casa mia? Potremmo invitare tutta quella gente che conosci
tu…- Aveva proposto Jhonatan e adesso parlava con Mimi
chiedendole chi erano i ragazze e le ragazze del villaggio turistico
che conosceva. Lei elencava guardando il suo
“amato” in una sorta di contemplazione/adorazione.
I due confabulavano e parlottavano mentre la mora e Neji parlavano.-se
fa veramente la festa tu vai?- chiese per primo il moro un
po’ impacciato.-Ovvio!...se i miei mi
lasciano^^’’- rispose la ragazza tutta contenta
-tu?-chiese infine –Sisi-. Scese un silenzio imbarazzante tra
i due.
Dopo un quarto d’ora Jhonatan e Mimi si misero
d’accordo sul da farsi e il giorno dopo sarebbe scattava
l’operazione inviti, ossia fare i volantini e distribuirli
agli invitati.
Passarono il resto del pomeriggio tutti e quattro assieme discutendo se
fare la festa a tema o no; conclusero di evitare. Passarono alla
questione che più premeva: chi avrebbe pagato tutto il cibo
e gli alcolici? La risposta era semplice, gli invitati dovevano dare 5
euro all’entrata così se ci fossero stati imbucati
non avrebbero speso un capitale.
Verso le sei Tenten andò a casa con i suoi genitori dandosi
appuntamento con Mimi per le dieci davanti al lido per poi uscire.
Mentre andava via scorse il ragazzo moro che prima tanto detestava, ma
che adesso non disprezzava poi più di tanto…
Non perdevi il prossimo capitolo… e mi raccomando...recensite in tanti!!!!.
Ringrazionenti:
acquarelloblu: ma ciau tesoro!!!!! Grazie per la tua recensione, mi
rincuora che q qualcuno piaccia la mia ff ….kisso e continua
a leggere^_^
tentenChan
|
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Capitolo 5 *** anche i maschi hanno sentimenti ***
Eccomi
quiiiiiiiiii, pronta con un altro capitolo!!!! *o* spero vi
piacciaaaaaa!!!!!
Anche
i maschi hanno sentimenti
Passeggiava
su un marciapiede nel centro di Konoa, ogni tanto si fermava per
guardare qualche cavolata nelle vetrine annoiato, anche se non gli
interessava. Il “ragazzo ananas”, come lo chiamano
per ridere i suoi amici, ormai da tempo cercava di isolarsi e di stare
lontano dagli altri suoi coetanei che non fossero i suoi fedelissimi
amici. Proprio adesso si stava avviando a casa di Naruto; un
po’ scemo come ragazzo, ma sincero e sempre disposto a farti
sorridere con una battuta idiota che alla fin fine non fa ridere, ma
apprezzi il suo gesto, che sicuramente è in buona fede.
L’altro amico è Choji, sempre contento e in pace
con il mondo, ed essendo anche un po’ grassottello lo
chiamano “Piccolo Budda”. Gli altri suoi amici o
sono in vacanza, come Neji, oppure se la tirano troppo e vanno con
quelli più grandi. Giusto per dirne uno: Kiba. Quindi
preferiva passare il tempo solo con i primi due, perché
capivano che per lui questo è un momento difficile. Anche se
si dice che i ragazzi sono impassibili davanti alle sofferenze delle
ragazze, il nostro Shikamaru stava veramente di merda per Tenten.
Sapeva che era partita ed era geloso, molto geloso. Tenten è
una bella ragazza e era sicuro che sarebbe successo qualcosa al mare,
però aveva fatto una scelta. Una scelta sofferta e si era
soffermato a lungo a pensare se faceva la cosa giusta, ma se ci pensava
troppo alla fine terminava veramente male. Infatti, secondo i suoi
piani, doveva dirgli la verità quel pomeriggio al telefono e
lei avrebbe sicuramente capito. Ma si era reso conto
all’ultimo millesimo di secondo che era una cazzata immensa,
ma a quel punto non poteva tornare indietro…
-Guarda un po’ il Nara!!- gracchiò una ragazza
bionda, seduta sulla panchina dei giardinetti che Shikamaru stava
attraversando in quel momento.-non rompere Temari!- rispose seccato il
moro.-Ehi! Porta rispetto per la gente più grande di
te!-rispose arrabbiata Temari; era veramente ridicola con quei quattro
codini in testa commentò tra se e se Shikamaru.-Ma stai
zitta, hai solo un anno in più di me…- detto
questo i ragazzi vicino a lei, che fino a quel momento avevano guardato
la scenetta divertiti, si fecero sentire e andarono in difesa della
compare.
-Fai poco lo spesso Nara…- L’Uchiha rispose al
moro, ormai in allontanamento dal gruppo che tanto detestava. Mentre
esce dai giardini vede Kiba venirgli incontro correndo. –Cosa
ti metti in testa Shika?!- ansimava l’amico, probabilmente
aveva assisto alla scena e si era affrettato a raggiungere il
moro.-Cosa scusa…?- Shikamaru non capiva cosa ci fosse di
tanto grave- Non devi metterti contro la mia compagnia…io li
conosco e posso assicurarti che io non ti farei del male, ma loro non
si farebbero scrupili…-il tono di Kiba si era fatto serio-Ah
già, dimenticavo che adesso te la fai con quella gente.
Kiba, lo vuoi capire che non è a posto sta gente??
Perché ti ostini a stare con loro??-Shikamaru temeva per
l’incolumità dell’amico,
perché era noto a tutti che c’era un giro di droga
nella “nuova” compagnia di Kiba.-So badare a me
stesso e riesco a riconoscere ciò che mi può fare
del male…-Ma la loro conversazione fu interrotta da una
ragazza, Ino, che si rivolse a Kiba- Kiba vieni, ce ne stiamo andando,
poi Sasuke e Temari iniziano a incazzarsi perché parli con
lui- accennando con la testa verso Shikamaru.
-ok arrivo…- rispose.
Shikamaru finalmente arrivò davanti al condominio dove
abitava Naruto, ma a dirla tutta, non aveva voglia di parlare e di
vedere qualcuno. Già non era entusiasta di vedere gente, poi
l’incontro dei giardini gli aveva fatto passare completamente
la voglia di parlare e di avere contatti con altri.
Decise che non era il caso di dare buca al suo amicone, così
chiamò il ragazzo -Pronto?- - Ciao Naru…senti
vengo tra 1 po’…- -Ok…tanto io sono a
casa tutto il giorno…ciao a dopo- - Ciao- il biondo
dall’altra parte del cellulare chiuse la chiamata. Shikamaru
si diresse verso la periferia della città. Un parchetto
molto tranquillo e poco frequentato faceva proprio al caso
suo…Adesso che lo guardava con attenzione capiva il
perché fosse poco frequentato. Scritte e murales di ogni
tipo costellavano le poche giostrine presenti e alcuni dei murales
spiccavano tra la massa informe e stratificata di scritte,
poiché belli e colorati. Inoltre non erano in buono stato i
giochi. Lo scivolo era un po’ nero per via delle intemperie e
degli anni di usura, i cavallini erano poco stabili perché
le molle cigolavano in modo sinistro non appena toccate dal ragazzo; le
uniche, anzi l’unica cosa sana era una delle due altalene. In
mancanza di altro, considerando che le panchine erano tutte scritte e
sporche, il moro si sedette sull’altalena. Iniziò
a dondolarsi con la sola spinta dei talloni. Pensava. Pensava a quante
persone si fossero incontrate in questo parco.
Bambini con la voglia di scoprire sempre cose nuove e anche tanto
indifesi, vecchi vissuti e pieni di saggezza, madri con i loro drammi e
le loro gioie, padri che dopo un’estenuante settimana
portavano il loro amato bimbo al parco per passare un po’ di
tempo con lui. Con innumerevoli giri mentali, finì come al
solito a pensare a Tenten. Maledì la ragazza mora
perché era riuscita a conciarlo in quello stato. Non credeva
che proprio lui, così indifferente davanti a quel starno
sentimento dell’amore, potesse trovarsi ad agognare per una
ragazza. Sicuramente era speciale, non era la solita fighetta stupida.
è una delle ragazze ritenute più carine di Konoa,
ma ottiene ottimi risultati a scuola e ha sale in zucca. Infatti tutte
le volte che l’aveva vista in discoteca o alle feste era
sempre lucida o brilla, ma sempre cosciente…a differenza di
altre come la Yamanaka! È di sicuro una bella
ragazza…ma se la tira troppo! Infatti non ci aveva mai
parlato nonostante fosse una delle migliori amiche di Ten. Esce con la
compagnia di Temari, Uchiha, Sai e gli altri scemi; purtroppo adesso
anche Kiba frequentava quella gente. Sisi era più che sicuro
che Tenten era una ragazza perfetta. Ma aveva fatto quella cazzata e
non poteva tornare indietro e soprattutto non credeva possibile che lei
lo perdonasse; perché è sicuro che anche lei sta
soffrendo in questo momento, la conosceva ormai bene e sapeva che
essendo una ragazza molto fragile e dolce, si sentiva molto
giù di morale. Shikamaru però, aveva paura che
non tiuscisse a dimenticare la bella mora. Aveva paura di soffrire di
gelosia per qualsiasi ragazzo che sfiorasse la
“sua” Ten. Ma aveva anche paura che lui
dimenticasse lei ma lei non dimenticasse
lui…oddio…stava sclerando del tutto!!!! Iniziava
a fare discorsi non da ragazzo! “Non diventare un rammollito
Shika!” di ripeteva adesso. Ma non ci riusciva; eh si, anche
i maschi provano sentimenti. Alla fine si trovò a pensare
come sarebbe andata a finire se non si fossero lasciati la settimana
prima.
Fu destato dai suoi pensieri (ormai senza senso^^’’
Nd autrice) da una donna che passava proprio sul marciapiede davanti a
Shikamaru, era frettolosa e non parlava al
telefono…urlava…-SEI UN STRONZO! SAPEVO CHE
SAREBBE FINITA LO STESSO LA NOSTRA STORIA! Ma a te…-
Shikamaru non riuscì a cogliere nient’altro della
conversazione con il fidanzato (dedusse), perché aveva
svoltato l’angolo e non urlava più come prima.
Solo perché non aveva qualcosa di più
interessante da fare, non che gli fregasse qualcosa, il moro si
immaginava la vicenda di quella donna frettolosa appena passata e il
suo fidanzato quindi…”sarebbe finita lo
stesso”.
Gli venne un dubbio. E se la stessa cosa valeva per lui e Tenten?
Giusto… d’altronde non si può
pretendere di trovare l’amore della proprio vita a sedici,
anzi quindici anni! La soluzione alle sue seghe mentali che ormai
avevano rotto i coglioni al povero Shika era quella. Pensare che
comunque in un modo o in un altro sarebbe finita immetteva un certo
senso di pace nel ragazzo moro, ormai seduto da un’ora e
mezza su quella squallida altalena. Sembrava rinato. Decise di chiamare
Naruto e finalmente andare da lui per un pomeriggio come si deve; play
e cazzeggio per la città!!!
Si alzò dall’altalena e disse sottovoce come per
dirlo tra se e se -…e vaffanculo…da adesso Nara
è di nuovo in se!-. come un’espressione da
perfetto idiota chiamò il suo compare dicendogli che stava
arrivando. Il pensiero “chissà Tenten”
non c’era più e se ne compiaceva.
è finito anche questo piccolo chappy!!! naturalmente mi
scuso se ci sono errori di battitura!!! arrivereci alla prossima^^.
Ringraziamenti:
Acquarelloblu: è sempre un piacere vedere una tua
recensione!!! mi dispiace di averti fatto aspettare tanto! comunque
aspetta e vedrai ci sono tanti pairing carini carini in arrivo!! stai
tranquilla non ho intenzione di far morire nessuno sotto un tram
...hehe... kissi bella!!!!!
mi raccomando recensisci anche tu!!!
tentenChan
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