All'ombra di un pesco

di panpoby90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


Sono passati molti anni ormai da quando il signor Sesshoumaru smise di girare il paese, ancora di più da quando Naraku venne sconfitto, e tanti anni da quando quella persona morì. Però mi ricordo quand’era iniziata… ricordo tutto come ieri…
L’estate era appena iniziata e faceva un gran caldo, io, il fedele Jaken, a quei tempi ero ancora abbastanza arzillo, e insieme a Rin e Ah-Un seguivo il mio signore. L’unica cosa che gli importava allora era la conquista, desiderava allargare i suoi domini per riuscire a dimostrare di essere più forte del padre.
In tutti gli anni in cui ho seguito il signor Sesshoumaru c’è una cosa che gli ho visto fare solo una volta… ora che ci penso, con quella che sto per raccontare sono due,… questa cosa è innamorarsi…

ALL’OMBRA DI UN PESCO

Dopo la disfatta di Naraku il mio signore decise di partire per la conquista di territori con i quali la sua famiglia era in contrasto. Così passammo gli anni tra uno spostamento e l’altro e, di tanto in tanto, capitava di tornare verso est e di incontrare Inuyasha che, mi pare di aver sentito, ha deciso di rimanere per sempre con quell’umana di nome Kagome. Più passavano gli anni e meno i due fratelli litigavano ai loro incontri. Probabilmente perché il signor Sesshoumaru stava inconsapevolmente cambiando, iniziava a provare altri sentimenti oltre all’odio e alla brama di potere. E questo forse anche grazie a lei… Sayuri… non era il suo vero nome, lo sapevamo, ma si faceva chiamare così. In effetti quel nome le si addiceva… ogni volta che eravamo in un prato fiorito se vedeva dei fiori di sayuri ne faceva un bel mazzo e ne regalava sempre uno a me e al signor Sesshoumaru. Quanto erano piacevoli quei giorni… sarebbero stati vuoti senza di lei, senza le sue risate! All’epoca mi arrabbiavo con lei per tutto, e le dicevo che era fastidiosa… ma non lo era mai.
Credo proprio che tutto iniziò in primavera, maggio o giugno, non so più, il signor Sesshoumaru era seduto accanto a un albero di pesco in fiore. Sayuri gli si avvicinò e gli si sedette accanto.
Sayuri: ben tornato signor Sesshoumaru! È stata dura la battaglia?
Sesshoumaru: non più del solito…
Il signor Sesshoumaru era diventato leggermente più eloquente da qualche tempo.
Sayuri:come si sta bene qui sotto questo pesco… ha dei fiori bellissimi!
Sesshoumaru aprì gli occhi e guardò in alto, verso i fiori.
Sayuri: sembrano un po’ i fiori disegnati sul vostro kimono!
In quel momento arrivai io.
Jaken: Sayuri! Smettila di infastidire il signor Sesshoumaru!!!
Sayuri: io non lo sto affatto infastidendo Jaken! Stiamo solo parlando!
Jaken: come ti permetti di rispondere così sfacciatamente? E poi devi chiamarmi SIGNOR JAKEN, piccola ragazzina insolente!
Sayuri: non sono una ragazzina, e nemmeno piccola! Ho 22 anni sai?
Jaken: peccato che il cervello si è fermato a 3….
Sayuri: COOOOSAAAA!?!?! Ora le prendi!!!
Quella ragazzaccia si stava avventando su di me, quando il signor Sesshoumaru la fermò.
Sesshoumaru: ora basta! Smettetela!
Ci fermammo e ci guardammo in cagnesco.
Sesshoumaru: si sta avvicinando un aria che non mi piace… state indietro.
Il demone si alzò e sfoderò la Tokijin. Rimase fermo davanti a noi in attesa del nemico. Io mi ero munito di Nintojo e Sayuri aveva perso un arco.
Jaken: che speri di fare con quello?
Sayuri: non voglio essere un peso! Mi sono allenata molto, ora vi aiuterò anch’io!!!
Dal bosco uscì un enorme demone gatto. Giusto qualche giorno prima il signor Sesshoumaru aveva sgominato la tribù di quei demoni turbolenti che non facevano altro che distruggere villaggi per tutto il paese.
Sesshoumaru: …sei ancora vivo?
???: ora te la farò pagare maledetto cane per aver sgominato la nostra tribù!
Il demone si avventò su Sesshoumaru. Questi fermò il suo attacco con la Tokijin. Mentre stavano combattendo una freccia sfiorò il nemico. I due demoni si girarono a guardare ci l’avesse lanciata.
Sayuri: ops… l’ ho mancato…
Il gatto indispettito si avventò sulla ragazza che, presa dal panico, non riuscì a scoccare la sua freccia. Sesshoumaru corse e si piazzò davanti a lei difendendola.
Sesshoumaru: mi sono stancato di te!
Il demone cane scagliò il suo attacco.
Sesshoumaru: SOURYUHA!!!!
Il nemico venne sconfitto e cadde a terra. Sesshoumaru si girò verso la ragazza.
Sesshoumaru: cosa credevi di fare?
Sayuri: ecco… io… volevo aiutarvi signor Sesshoumaru… però… non sono più riuscita a muovermi…
Sesshoumaru: se ti comporti in questo modo mi sei soltanto di peso…
Il demone la guardò freddamente negli occhi e le passò accanto.
Sesshoumaru: andiamo!
Sayuri: … un… peso…
La ragazza si girò e riprese a seguirci.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


Arrivò la notte e ci accampammo nel bosco. Eravamo andati a dormire ormai da molto quando un rumore mi svegliò. Aprendo gli occhi vidi Sayuri che prendeva dalla schiena di Ah-Un il suo arco e le frecce. La chiamai sottovoce per non svegliare il mio signore.
Jaken: Sayuri! Si può sapere che fai?
Sayuri: signor Jaken… fate piano vi prego non voglio che Sesshoumaru si accorga di me!
Jaken: ma dove vai con l’arco?
Sayuri: venite con me e lo scoprirete!
La ragazza mi portò dall’altro lato del bosco. Poi prese l’arco, lo tese, e scoccò una freccia contro un albero in lontananza, mancandolo.
Sayuri: maledizione!
Jaken: ti alleni al tiro con l’arco?
Sayuri: si! Devo diventare più forte! Se continuo a esservi di peso non me lo perdonerò!
Scoccò un'altra freccia. Mancò ancora il bersaglio.
Jaken: ti hanno colpito le parole del signor Sesshoumaru di oggi ne?
Sayuri non mi guardava in viso e continuava ad allenarsi. Tirai un sospiro.
Jaken: sai, mi domando che fine abbia fatto la piccola Rin… ormai è tanto che non la vedo!
Sayuri: … Rin si sentiva anche lei di peso! È cresciuta e si è accorta che deve imparare a essere utile. Mi pare di aver capito che è andata a chiedere alla signorina Kagome di insegnarle a tirare con l’arco…
Jaken: è maturata molto!
Sayuri: è cresciuta!!!
Scoccò un'altra freccia ma sta volta centrò il bersaglio.
Jaken: oh… questo era un bel tiro!
Sayuri guardava un punto nel vuoto, fissandolo intensamente. Poi senza voltarsi mi rivolse una domanda.
Sayuri: …signor Jaken…
Jaken: si?
Sayuri: ...ecco non... non credete anche voi che.. il signor Sesshoumaru… fosse molto bello oggi durante il combattimento? …
Jaken: eh???
La ragazza era sempre con lo sguardo nel vuoto, l’unica differenza da prima era che ora era rossa in viso e sembrava imbarazzata.
Jaken: Sayuri ma tu…
Sayuri: si è fatto tardi! Torniamo indietro prima che il signor Sesshoumaru si svegli!
Mi passò accanto sorridendo, ma io sapevo che era un sorriso forzato.
Jaken: Sayuri… no! Non può essere!!!!
Tornammo da dove eravamo venuti e ci rimettemmo a dormire.
Il giorno dopo sembrava non fosse successo nulla. Sayuri scherzava e rideva come al solito, tanto che mi venne da pensare che tutto ciò che avevo vissuto la sera precedente fosse stato solo un sogno.
Sayuri: dove siamo diretti signor Sesshoumaru?
Sesshoumaru: a nord, lì si trova un potente demone che un tempo mio padre sconfisse…
Sayuri: ma se vostro padre l’ha sconfitto perché ci andiamo?
Sesshoumaru: corre voce che questo nemico abbia ripreso ad attaccare i villaggi, quindi stiamo andando a fermarlo.
Sayuri: ahhhh….
La ragazza guardò verso il cielo con un espressione pensierosa.
Sayuri: avete detto che attacca i villaggi? Per caso attacca anche i vostri possedimenti?
Sesshoumaru: no, non si è ancora spinto nei miei territori…
Sayuri: ma allora perché lo volete uccidere, infondo non sta disturbando voi ma degli umani! Non è che volete proteggere la gente nei villaggi?
Sesshoumaru: NON E’ AFFATTO COSì!!!!…. voglio sconfiggerlo solo perché un tempo lo fece mio padre e io non sono da meno di lui!
Sayuri: non siete da meno di vostro padre, ma secondo Sayuri non siete nemmeno duro come volete dare a vedere!!!
Fu allora che non capii che cosa stava accadendo. Sesshoumaru aveva incurvato le sopracciglia in un espressione pensierosa, fissava Sayuri mentre lei gli sorrideva e, improvvisamente, gli aveva dato un leggero colpetto in testa, in modo quasi tenero.
Sesshoumaru: non dire sciocchezze…
TUP
Sayuri: aih!!
Dopo quel colpo Sayuri aveva assunto un espressione un po’ ebete, si era messa le mani in testa nel punto in cui era stata colpita e poi la sua espressione era mutata di colpo. Si era fatta come sorpresa e fissava Sesshoumaru che aveva allungato il passo ed era proprio davanti a lei. Lo fissò a lungo.
Jaken: ti sei incantata?
Sayuri: eh? (questa è un altra sua espressione ebete! Ndjaken)
Jaken: sei ritardata per caso? Ti svegli o no razza di capra???
Sayuri: Jaken…
Jaken: che c’è?!?!
Sayuri: … GUARDA CHE HO SENTITO BENISSIMO RAZZA DI DEFICIENTE DI UN ROSPO!!! VIENI QUI CHE TI CUCINO PER CENA!!!!!!!
Jaken: AIUTO SIGNOR SESSHOUMARU!!!!!
Sayuri: MALEDETTO!! CHI SAREBBE LA RITARDATA????
Jaken: SCHERZAVOOOO!!!
Sayuri: TI FACCIO PASSARE IO LA VOGLIA DI FARE CERTI SCHERZI!!!!
Mamma mia quante botte presi quella mattina… ho ancora il segno di un bernoccolo in testa! Comunque c’era qualcosa di strano nell’aria, e più andavamo avanti, più me ne accorgevo…

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


Cammina, cammina arrivammo nel freddo nord. Malgrado fosse tarda primavera sulle vette c’era ancora la neve.
Sayuri: CHE FREDDDOOOO!!!!
Jaken: avevi solo da vestirti di più no?
Sayuri: ma io che ne sapevo che in piena primavera poteva esserci la neve? Signor Sesshoumaru, non è che mi imprestereste il vostro,…la vostra,…. Sì, insomma, il piumone!!!! (intendeva quella cosa che il signor Sesshoumaru ha sul braccio destro ndjaken)
Jaken: non si chiama piumone!!!
Sayuri: allora come lo chiameresti tu genio? Pelliccia???
Jaken: a dire il vero non saprei…
Sesshoumaru: fate silenzio, ci siamo quasi!
Dalle fredde rocce sulla vetta sopra di noi apparve uno stormo di pipistrelli.
Sayuri: che schifo!!!!! Mi si attaccheranno tutti ai capelli!!!!!
Sesshoumaru estrasse la spada e balzò contro i nemici. Con un solo colpo ne distrusse la metà, e con un secondo colpo li uccise definitivamente.
???: e così suo figlio è venuto fin qua dal lontano sud per incontrarmi!
Sesshoumaru: sei tu Rei, il demone vampiro?
Rei: esatto, io sono colui che con un morso assorbe il sangue e il potere dei miei nemici! Fu per questo motivo che sfidai tuo padre… volevo rubargli il suo immenso potere, ma quel bastardo riuscì a battermi!
Sesshoumaru: un potere enorme come il suo non saresti nemmeno riuscito ad assorbirlo!!!
Il mio signore partì all’attacco, decidendo di far parlare la sua spada.
Sayuri: attento signor Sesshoumaru, è una trappola!!!
Non capisco ancora adesso come fece ad accorgersene. Infatti il corpo di quel demone era solo un ologramma, un illusione.
Rei: che frettoloso Sesshoumaru!!! Vieni al mio castello in cima alla montagna se vuoi scontrarti con me, ma attento! Se vieni credo proprio che non tornerei nel sud vivo…
La voce di quel tale sparì e il signor Sesshoumaru ritirò la spada.
Jaken: Sayuri, come facevi a sapere che era tutta un illusione?
Sayuri: non lo so… me lo sono sentita dentro…
Jaken: strano…
Sesshoumaru: proseguiamo Jaken, Sayuri tu starai qui con Ah-Un!
Sayuri: COSA?! NON E’ GIUSTO, ANCHE IO POSSO COMBATTERE!!!
Sesshoumaru: tu resterai qui, e questo è quanto!
Sayuri: VI HO SEMPRE SEGUITO IN TUTTE LE BATTAGLIE, PERCHE’ IN QUESTA NO?
Jaken: non discutere Sayuri! Per una volta ascolta!!!
Sayuri: non è giusto però…
Sesshoumaru la guardò a lungo prima di decidersi a partire.
Sesshoumaru: vieni Jaken!
Jaken: si!
Così lasciammo Sayuri sola su quella montagna e ci incamminammo verso la cima.
Sayuri: andate pure… se sperate che resti qui buona buona vi sbagliate di grosso!!!
La ragazza a nostra insaputa salì su Ah-Un.
Sayuri: andiamo Ah-Un! Almeno tu stai dalla mia parte!!!
Il dragone le consentì almeno questo favore e la portò in cima alla montagna. Sayuri però arrivò prima di noi…

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


Nadeshiko arrivò al castello di quel demone prima di tutti. Scese dal dragone e lo rassicurò.
Nadeshiko: tranquillo A-Un andrà tutto bene, tu aspettami qui!
Così si incamminò all’interno della fortezza.
???: guarda guarda… sei la ragazza di prima!
Nadeshiko si girò di scatto. Dietro di lei sul tetto della casa principale c’era Rei.
Nadeshiko: dov’è il signor Sesshoumaru? Che gli hai fatto?
Rei: wow… sei proprio un peperino tu! Comunque non gli ho fatto proprio niente… non è ancora arrivato…
Il demone vampiro era seduto, portava un abito nero con un lungo mantello rosso. Era di aspetto giovane e aveva i capelli scuri e gli occhi rosso sangue. La guardava esaminandola da capo a piedi.
Rei: …però… non sei niente male sai?
Nadeshiko: eh?
Rei: ora che ci penso saranno un po’ di anni che non mi capita a tiro una bella fanciulla…
Scese dal tetto e le si avvicinò minaccioso.
Nadeshiko: no-non ti avvicinare sai? Non ti conviene…
Cercava di intimorirlo ma aveva una gran paura.
Rei: sai che cos’ ho deciso dolcezza? Che adesso morderò il tuo bel collo così ti tramuterai in vampiro anche tu, e poi mi ubbidirai per sempre…
Nadeshiko: no! Non voglio! Và via!!!
La ragazza cercò di scappare, ma il demone la prese per un braccio e la tirò indietro. Quindi la strinse tra le braccia e le morse il collo.
Nadeshiko: AAAAAHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!
La ragazza cadde a terra svenuta.
Rei: ora fai un bel sonnellino amore mio… giocheremo insieme più tardi…
In quel momento arrivammo io e il signor Sesshoumaru.
Jaken: ma… signor Sesshoumaru quella laggiù non è Nadeshiko?
Il mio signore la guardò e assunse un espressione agghiacciante.
Sesshoumaru: avevi detto che volevi scontrarti con me, perché l’ hai rapita?
Rei: intendi la ragazza? Non l’ ho rapita, è arrivata qui per conto suo! Comunque è meglio che rinunci a lei… perché ormai è diventata la mia ragazza!!!
Jaken: eh?
Rei:  sapete è stato amore a prima vista!!!!
Jaken: … o lei è impazzita o te lo sei sognato…
Sesshoumaru: basta con le fandonie!
Il mio signore partì all’attacco e il suo nemico sfoderò una spada con la lama rossa.
Rei: ti piace? È stata forgiata con sangue umano sai?… tra poco sarà intinta anche del tuo sangue Sesshoumaru…
I due combattevano senza esclusione di colpi, così, approfittando della loro distrazione, corsi da Nadeshiko.
Jaken: Nadeshiko! Nadeshiko svegliati, presto!!!
Dopo un po’ che la scuotevo aprì lentamente gli occhi.
Jaken: grazie al cielo stai bene! Sbrigati, andiamo via di qua!
Mi girai per farle strada quando qualcosa mi colpì. Mi guardai il petto. Dallo stomaco sbucavano degli artigli neri impregnati del mio sangue.
Jaken: N-na…deshiko…
La ragazza aveva gli occhi rossi e i suoi denti erano simili a quelli di un vampiro. Le sue unghie si erano allungate diventando artigli, gli stessi artigli che mi stavano ferendo. Di colpo estrasse gli artigli dal mio corpo, facendomi cadere a terra. Non ero ferito gravemente, ma il dolore era comunque molto forte.

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


La ragazza si girò verso Sesshoumaru leccandosi gli artigli. Lui la guardava sconcertato.
Rei: che ne dite? Non è un vero peperoncino?
Sesshoumaru: che le hai fatto?
Rei: non ho saputo resistere e le ho morso il collo…. Devo ammettere che ha un sangue molto buono…
Il demone si leccò le labbra. Sesshoumaru lo guardava con un espressione piena di rabbia.
Rei: cosa c’è Sesshoumaru? Non dirmi che un demone come te se la prende per una misera umana! Mi era sembrato di capire che tu eri impassibile…
Fece un cenno con la mano a Nadeshiko.
Rei: vieni qui tesoro…
La ragazza ritirò gli artigli e si diresse verso di lui. Il mio signore lo guardava ancora con più odio. Lei arrivò, si avvicinò a lui. Il demone la abbracciò col braccio sinistro e lei gli appoggiò la testa sulla spalla.
Rei: dimmi mia cara conosci quest’individuo?
Nadeshiko: …no, ma sembra appetitoso!
Rei: mai quanto te!
Sesshoumaru: è così ogni persona che mordi finisce sotto il tuo controllo?
Rei: errato! Solo se questa persona è umana, e poi non è che io la controlli in tutto e per tutto… la trasformo solo in vampiro, mettiamola così! Lei ora mi ubbidisce perché io le ho ridato una nuova vita…
Non ne potevo più di sentire tante fandonie. Quella non poteva essere Nadeshiko.
Jaken: torna in te stupida di una ragazza!!! Si può sapere a che gioco stai giocando?
Rei: non sta giocando per niente lei è davvero sotto il mio controllo!
Jaken: io la conosco bene, non è così debole da farsi comandare, a questo mondo lei ubbidisce solo a una persona, e per motivi ben diversi da quelli per cui dovrebbe ubbidire a te! Sicuramente sta fingendo!!!
Rei: … credi che finga?
Il demone guardò la ragazza.
Rei: avanti piccola provami che sei fedele solo a me… dammi un bacio…
Jaken: illuso, credi che…
Non feci in tempo a finire la frase che Nadeshiko si avventò su di lui, baciandolo davanti a tutti.
Jaken spalancò gli occhi sbigottito.
Sesshoumaru dal canto suo apparì alquanto scocciato dalla cosa.
Dopo pochi secondi la ragazza staccò le sue labbra da quelle del vampiro.
Rei: visto? Che vi avevo detto? Ormai è sotto il mio controllo….e dopo che vi avrò ucciso mi prenderò io cura di lei…
Il signor Sesshoumaru partì di scatto per attaccare il vampiro senza badare che con lui ci fosse Nadeshiko.
Sesshoumaru: mi sono stancato di parlare!!!
Con la mano buttò a terra Nadeshiko, poi estrasse la Tokijin e riprese a combattere con Rei.
La ragazza si rialzò e sospirò.
Nadeshiko: …uff… e io che faccio adesso?
Si girò e mi guardò un attimo. Poi sorrise.
Nadeshiko: potremmo divertirci insieme, che ne dici?
Mi salì un brivido freddo su per la schiena. Mi alzai e corsi a prendere il Nintojo. Lei mi precedette e con un colpo di artigli mi spedì a terra.
Nadeshiko: non vorrai usare il Nintojo contro la tua cara amica Nadeshiko, vero Jaken?
Jaken: urgh….
Mi si avvicinò, ritirò gli artigli e sorrise.
Nadeshiko: sarò buona con te, non userò più gli artigli!
Detto ciò la sua espressione mutò in uno sguardo rabbioso e mi tirò un calcio sulla ferita di prima.
Jaken: aaahhhh!!!!
Nadeshiko: inutile rospaccio…
Cercai di scappare ma con un pugno mi spedì vicino alla casa principale.
Nadeshiko: tranquillo, non ti strapperò gli arti o cose simili, ti frantumerò solo un po’ le ossa…
Ero a pezzi, non riuscivo a muovermi, sconfitto accasciai la testa a terra. Di fianco a me c’era l’arco di Nadeshiko. Forse le era caduto quando l’aveva aggredita quel demone.
Lei mi tirò un colpo fortissimo in pancia. Finii a terra privo di sensi.
Nadeshiko: ma come? Sei già morto? Proprio ora che cominciavo a divertirmi…
La giovane sbuffò e mi diede la schiena per osservare il combattimento. Io aprii gli occhi, con le mie ultime forze presi l’arco e lo puntai verso di lei. Scoccai la freccia.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


La mia freccia passò di fianco al viso di Nadeshiko. Appena la ragazza vide la freccia i suoi occhi rimasero sorpresi come se gli ricordasse qualcosa.
Jaken: non ti ricordi più Nadeshiko? Non ricordi il nostro discorso di ieri sera? Non dicevi di non voler essere un peso? Se ti lasci sopraffare dal nemico sei più che un peso!!! Svegliati Nadeshiko!!! Non volevi aiutare il signor Sesshoumaru?
Nadeshiko: si-gnor … Sesshou-maru …
La ragazza si girò e mi fissò.
Jaken: <>
Dai suoi occhi scesero delle lacrime, molte lacrime. Si morse il labbro e iniziò a singhiozzare.
Nadeshiko: Ja…sig…..Jaken…sig
Si gettò a terra e mi abbracciò.
Nadeshiko: JAKEN!!! COSA HO FATTO JAKEN?!! TI HO FERITO!!! STAVO PER UCCIDERTI!!! MIO DIO COSA HO FATTOOO!!!!
Dal suo viso sgorgavano tante lacrime argentate. In quel momento mi parvero bellissime.
Jaken: va tutto bene, Nadeshiko, ora è tutto a posto…
Forse si accorse solo allora che mi stava abbracciando e che piangeva, e il suo orgoglio ne risentì all’improvviso. Divenne rossa come un peperone e si staccò asciugandosi le lacrime.
Nadeshiko: come procede la battaglia?
Cercava di cambiare discorso, ma non la stuzzicai. Ero felice che stesse bene.
Jaken: senti ora dovrai badare tu al signor Sesshoumaru. Io sono senza forze…
Nadeshiko: ok, no problem, ci penserò io!
Prese l’arco si girò e lo tese contro il vampiro.
Nadeshiko: << forza Nadeshiko, almeno per una volta cerca di essergli utile e fai centro>>
Scoccò una freccia e beccò il demone vampiro in pieno petto.
Nadeshiko: … ce…ce l’ho fatta!!!!
Rei : maledetta !!!
Lanciò un raggio contro la fanciulla. Per fortuna lei si spostò e l’unica cosa ad essere colpita fu il suo arco, che andò in 1000 pezzi.
Rei si tolse la freccia dal petto e continuò a combattere. Nadeshiko si sedette a terra. Il possibile l’aveva fatto, ora era tutto nelle mani di Sesshoumaru.
Nadeshiko:<< quel tipo prima… l’ho baciato! … mi sento male solo a pensarci… il mio primo bacio ….>>
La fanciulla guardò verso i due combattenti. Sentì il viso diventarle caldo e la fronte sudare freddo.
Nadeshiko: << che strana sensazione… perché mi sento così? … quanto è bello il signor Sesshoumaru! Non me n’ero mai accorta prima…>>
La ragazza sbarrò gli occhi e si portò la mano alla bocca, sconcertata.
Nadeshiko: <<…è da ieri che ci penso… il signor Sesshoumaru è bello… molto bello… perché d’un tratto lo vedo diversamente? È da molto tempo che lo conosco ormai, perché ci penso solo ora?… >>
Lo fissò ancora.
Nadeshiko: me ne sono innamorata… <<è vero…nonostante sia sempre chiuso in sé stesso, nonostante mi sorrida pochissimo, nonostante mi rimproveri sempre, nonostante agli altri parve spietato… me ne sono innamorata>>
Due lacrime argentate scesero dagli occhi verdi di Nadeshiko, bagnando le sue labbra che sorridevano dolcemente.
Nadeshiko: è così… lo amo più di ogni altra cosa…
In quel momento Sesshoumaru sentì l’odore delle sue lacrime e si girò a guardarla. La ragazza gli sorrise, ma le lacrime non si fermavano. Il demone rimase come incantato dal suo viso. Rei ne approfittò per attaccare. Corse verso il mio signore e scagliò la spada contro di lui.
Rei: MUORIIII!!!!
Sesshoumaru si accorse troppo tardi del nemico. Il colpo andò a segno, trapassando il petto.
Plic, plic. La ferita sanguinava sempre di più.
Sesshoumaru: Nadeshiko…
La ragazza era corsa di fronte a lui e gli aveva fatto da scudo con il suo corpo.

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


Nadeshiko cadde all’indietro e Sesshoumaru la prese.
Rei: maledetta…
Sesshoumaru: … perché? Per quale motivo mi hai protetto?
Nadeshiko aprì gli occhi stanchi e lo guardò sorridendo.
Nadeshiko: forse sono impazzita…. Impazzita per il vostro dolce sguardo…
Sesshoumaru spalancò gli occhi. Non comprendeva a pieno il significato di quella frase.
Nadeshiko: …sono felice… che almeno per una volta… lo abbiate rivolto verso di me…
Poi la ragazza chiuse gli occhi per riposarsi e cominciò a respirare con affanno.
Rei: stupida donna! Avresti potuto vivere al mio fianco ancora per qualche anno, invece hai preferito cercare la morte oggi, per quest’essere che nemmeno ti degna di uno sguardo! Non sopravviverai, stanne certa! Ti meriti una fine dolorosa e atroce!
Sesshoumaru posò dolcemente la ragazza a terra e alzò lo sguardo infuriato.
Sesshoumaru: SARAI TU A FARE QUESTA FINE!!!!!!!
Sesshoumaru si alzò, sfoderò la spada e lo colpì numerose volte.
Rei: <>
Il signor Sesshoumaru sferrò un colpo potentissimo che sprigionò una luce accecante.
Dopo poco la luce si diradò e vidi con sollievo che il nemico era sparito. Mi alzai, dolorante ma felice, e mi diressi verso Nadeshiko. Il signor Sesshoumaru fece lo stesso. Nadeshiko aveva un espressione sollevata e dormiva serenamente. Il mio signore la caricò su A-Un e tornammo al campo di fiori.

Nadeshiko aprì gli occhi un po’ confusa e inebetita. Si guardò intorno. Era sotto il pesco in fiore che le era piaciuto tanto. Vicino a lei però non c’era nessuno. Per un attimo temette che tutto fosse stato un sogno, dall’incontro con Sesshoumaru fino a lì. Il suo viso si rasserenò con l’arrivo del demone.
Nadeshiko: Signor Sesshoumaru!!!
Sesshoumaru: ...va meglio la ferita?
Nadeshiko si guardò il petto. Era fasciata all’altezza della ferita.
Nadeshiko: chi mi ha medicato?
Sesshoumaru: Jaken.
Nadeshiko: e lui come sta? Sta bene vero signor Sesshoumaru? Non è grave?
Sesshoumaru: sta bene, è di là che riposa…
Nadeshiko: uff, meno male!
I due si guardarono a lungo.
Sesshoumaru: …posso sedermi?
La ragazza rimase sorpresa.
Nadeshiko: sì! …è la prima volta che me lo chiedete!!
Sesshoumaru rimase in silenzio e si sedette. Ci fu un grande silenzio imbarazzante. Lui fissava i fiori, lei pensava.
Nadeshiko: <>
Lo guardò con la coda dell’occhio. Era serio che fissava il pesco.
Nadeshiko: << ma ce li avrà dei pensieri? >>
Fissò anche lei i fiori e sospirò.

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


Nadeshiko:<<…che belli questi fiori… ora che ci penso è qui che mi sono accorta per la prima volta di quanto il signor Sesshoumaru fosse bello…(si girò a guardarlo)… quanto mi sento bene in sua compagnia! Potrei restare così con lui per sempre…>>
Lui la guardò.
Nadeshiko: ecco signor Sesshoumaru io…
Sesshoumaru la guardava serio e lei si sentiva scoppiare.
Nadeshiko: <> io lo so benissimo di essere un peso! Sono maldestra e nelle battaglie non servo a nulla…
Era rossa come un pomodoro e respirava a fatica.
Nadeshiko: non sono nemmeno brava a obbedire agli ordini…
Cominciarono a scenderle molte lacrime e intanto sorrideva impacciata e parlava senza mai guardarlo negli occhi. Sesshoumaru la guardava in silenzio e la ascoltava senza interrompere.
Nadeshiko: però….però…
Strinse i pugni e alzò lo sguardo verso di lui.
Nadeshiko: PERO’ MI SONO ACCORTA DI UNA COSA!… IO…MI SONO INNAMORATA DI LEI!!!
Lui la stava ancora fissando, serio, con la stessa espressione di sempre. Lei non era riuscita a trattenersi e piangeva più forte, singhiozzando.
Nadeshiko: sig…so…sig…so di essere solo un umana, ma…sig
Lui la fermò.
Sesshoumaru: in quanto demone non conosco la parola amore…
La ragazza lo guardò con gli occhi sbarrati. Cercò di fare un sorriso ma i suoi occhi parlavano per lei.
Nadeshiko: ca…capisco…sig… io…
Sesshoumaru: ho detto che non la conosco… ma se vuoi……puoi spiegarmene il significato…
Gli occhi di Nadeshiko si aprirono di colpo e guardarono il demone che fissava l’orizzonte per non incontrarsi con gli occhi della ragazza, per lui forse insostenibili.
Nadeshiko sorrise, si avvicinò a lui e voltandogli il viso verso di lei disse:
l’amore,…si può riassumere così…
la ragazza lo baciò, intanto il vento fece scendere su di loro una pioggia di petali di pesco.

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ***


Passarono gli anni, passarono in un soffio, e, come se Nadeshiko stessa fosse un pesco in fiore, arrivò la neve a porre fine alla sua vita. Aveva circa 60 anni quando morì per una malattia infettiva. Io non assistetti alla scena, non ce la facevo, lei stessa sapendolo mi salutò prima di andarsene. Mi diede un bacio in fronte e mi disse: “grazie per esserti occupata di me Jaken! Sei stato il mio più grande amico”. Io scoppiai in lacrime. “non andartene” dissi. Lei mi sorrise come sempre; “ tutti nella vita vanno e vengono! Non è un addio, sarò sempre accanto a voi. Non piangere!”.Mi salutò con il sorriso sulle labbra e chiese a Sesshoumaru un ultimo favore.
Desiderava andarsene nel luogo in cui i suoi ricordi erano più belli: sotto il pesco in fiore. Sesshoumaru non era cambiato di aspetto rispetto agli anni essendo lui un demone. La prese con se un ultima volta e la portò in quel luogo pieno di ricordi. Lei si sedette al solito posto e lui le si mise accanto.
Nadeshiko: questa volta non mi hai chiesto il permesso di sederti, maleducato!
Lui le sorrise e le accarezzò i capelli.
Sesshoumaru: e così mi lasci solo?
Nadeshiko: stupido! Te la caverai benissimo anche senza di me!!! Scommetto che come muoio vai a cercarti un'altra ragazza!
Sesshoumaru: sarà impossibile trovare qualcuno come te!
Lei spalancò gli occhi e lo guardò intensamente.
Sesshoumaru:…… ti amo Rin…
Nadeshiko: da quanto non sentivo quel nome… mi ero già abituata a Nadeshiko…
Lo guardò dolcemente.
Rin: … anche io ti amo Sesshoumaru! Non dimenticherò mai le emozioni che mi hai fatto provare!
Pian piano Rin si faceva sempre più debole, non riusciva a respirare e tossiva di continuo. Sesshoumaru strinse i pugni e la guardò provando rabbia verso il tempo che se la stava portando via senza che lui potesse reagire. La afferrò per il polso e l’abbracciò forte.
Sesshoumaru: non sei mai stata un peso, né sei mai stata un fastidio! Per me sei stata solo una cosa, ma non sapevo come dire in parole ciò che provavo… poi me l’hai insegnato tu!
Rin: e che cos’era?
Sesshoumaru: si può riassumere così…
Il demone la baciò per l’ultima volta. Poi lei gli sorrise e chiuse per sempre gli occhi. La nostra vita non fu mai più così piena d’amore come lo era stata allora.
Gli costruimmo una bellissima tomba sotto l’albero di pesco, e ogni primavera io gli portavo dei fiori di Nadeshiko. Io e il signor Sesshoumaru ora abbiamo smesso di girare per il paese, ci siamo stabiliti in un castello al centro del territorio del mio signore. Lui non si è più innamorato di nessuno. A volte lo vedo fissare il vuoto a lungo. In quei momenti son certo che sta pensando all’unica donna che gli ha insegnato la parola amore. Nadeshiko, la nostra Rin-chan, il cui viso sorridente riposa là dove tutto iniziò e tutto finì, all’ombra di un pesco.

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