AL DI LA' DEL TEMPO AL DI LA' DEL CUORE

di hachi22
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** UNA NOTTE SENZA LUNA ***
Capitolo 2: *** L'INIZIO DI UN INCUBO ***
Capitolo 3: *** RITORNO ALLA NORMALITA? ***
Capitolo 4: *** LACRIME DI PIOGGIA ***
Capitolo 5: *** UN BAGLIORE OLTRE LA FINESTRA ***
Capitolo 6: *** LA BATTAGLIA SOLITARIA DI KAGOME ***
Capitolo 7: *** SENSI DI COLPA ***
Capitolo 8: *** I RICORDI PERDUTI ***
Capitolo 9: *** I RICORDI CHE LACERANO IL CUORE ***
Capitolo 10: *** UN FRAMMENTO PREZIOSO ***
Capitolo 11: *** ALL'OMBRA DEI CILIEGI IN FIORE ***
Capitolo 12: *** I CONTENDENTI IN LOTTA ***
Capitolo 13: *** UN ATTACCO FUORI PROGRAMMA ***
Capitolo 14: *** LA LACRIMA NERA ***
Capitolo 15: *** IL MISTERO SI INFITTISCE!!!! ***
Capitolo 16: *** IL DESTINO DELLA MIKO ***
Capitolo 17: *** I GIOIELLI DEI FRATELLI DEMONI ***
Capitolo 18: *** IL POTERE PIU' AMBITO, IL PIU' DIFFICILE DA OTTENERE ***
Capitolo 19: *** AL DI LA' DEL TEMPO AL DI LA' DEL CUORE: L'ULTIMA LACRIMA ***
Capitolo 20: *** NISHI: IL POZZO DEI SACRIFICI ***
Capitolo 21: *** LA VERITA' NASCOSTA ***
Capitolo 22: *** IL VERO NEMICO: L'ANIMA NERA ***
Capitolo 23: *** IL SONNO INCANTATO ***
Capitolo 24: *** LA SINFONIA DEL PASSATO ***
Capitolo 25: *** LA BATTAGLIA FINALE ***
Capitolo 26: *** SGUARDI ***
Capitolo 27: *** SEGUI IL TUO CUORE ***



Capitolo 1
*** UNA NOTTE SENZA LUNA ***


una notte senza luna

UNA NOTTE SENZA LUNA

 

Il velo della notte poggiò anche sulle loro teste, illuminato dalle stelle, notte di luna nuova, una notte senza luna.

Kagome si era seduta lontano, come il solito Inuyasha la aveva ferita, probabilmente senza neanche accorgersene, ma proprio mentre questi pensieri attraversavano la sua mente la ragazza, che stava accarezzando con le dita la superficie dell’acqua, sentì un peso sulle spalle, la pesante casacca rossa le era stata gettata da Inuyasha.

< Prenderai freddo, vieni vicino al fuoco>

Lei però, aveva il volto in lacrime, non ne poteva più di questo gioco con Inuyasha: quasi ogni giorno lui la insultava, lei si arrabbiava, lui si scusava e tornava tutto come prima, per poi litigare di nuovo, ovviamente non si rendeva conto di quanto lei soffrisse per questo.

Lui si accorse solo ora che Kagome singhiozzava,

non sopportava vederla piangere, soprattutto per causa sua, e ultimamente piangeva spesso, la abbracciò e la fece girare.

 < Scusami >

Disse il mezzo demone.

Tutto… come il solito…

non ce la faccio più,

non posso andare avanti in questo modo,

il mio cuore non potrà reggere ancora a lungo.

Mentre pensava tutto questo continuava a fissarlo, lui intanto attendeva di essere perdonato.

Ma Kagome aveva deciso, sarebbe tornata la sera stessa al pozzo, al futuro, sarebbe andata a scuola, avrebbe rivisto i  suoi amici, dopotutto anche lei aveva bisogno e il diritto di avere una vita normale,

nella quale potesse dimenticare,

dimenticare tutto,

dimenticarlo,

dimenticare Inuyasha.

Sarebbe accorso molto tempo, se ne rendeva conto ma prima di andarsene doveva liberarsi da ciò che le premeva l’animo da troppo tempo, le avrebbe confessato i suoi sentimenti.

Il perdono stentava ad arrivare e Inuyasha vide che le lacrime di Kagome non cessavano, la strinse forte.

< Kagome va tutto bene?>

La risposta non si fece attendere, la ragazza si girò verso di lui, fermandosi a pochi millimetri dal suo volto, poi, dolcemente incominciò ad appoggiare le sue labbra color pesca, su quelle di Inuyasha.

Fu molto difficile per Kagome allontanarsi da lui perché appena le labbra si erano incrociate, lui aveva risposto al bacio con passione, travolgendola.

Corse.

Si mise a correre.

Correva più veloce che poteva

Si gettò nel pozzo, buio, come la notte che li circondava, Inuyasha era rimasto immobile, sulla roccia, era diventato scuro in volto.

Addio.

Fu questa la parola pronunciata da Kagome prima che lasciasse le sue braccia.

Non aveva mai usato un tono così serio con lui.

L’aveva pronunciata prima di lasciare le sue braccia.

Per sempre.

Rimase immobile, a guardarla correre lontano.

Lontano da lui

Il vento gli portava l’odore delle sue lacrime.

Rimase immobile

Guardando l’amore volare via

Sotto il manto di stelle che sperò

La proteggesse per sempre.

Rimase immobile

A fissare il nulla

In una notte senza luna.

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Capitolo 2
*** L'INIZIO DI UN INCUBO ***


LìINIZIO DI UN INCUBO

< Dov’è Kagome-chan?> chiese Miroku, quando fu abbastanza sveglio da accorgersi della sua mancanza. Sango, però guardava, Inuyasha, aveva gli occhi rosso come il fuoco, probabilmente aveva versato troppe lacrime.

urlò preoccupata Sango, mettendo coì tutti in agiazione, le parole uscirono lievi e a stento dalla bocca di lui

< Se ne è andata, per sempre>

< Come per sempre? >

chiese scippo

< Vai a riprenderla, rincorrila >

gli urlò Miroku. Ma gli occhi del mezzo demone si rifecero lucidi

< Non penso tornerà questa volta >

 e poi voltandosi si incamminò nella foresta.

< Lasciamolo solo > disse Sango < Lo aspetteremo qua >

Nel bosco la natura si stava risvegliando, gli uccellini cantavano allegri. 

Allegria. 

Come si poteva provare un sentimento simile ora che lei non c’era più ed estratta tessaiga, 

con un colpo di spada squartò in due uno sciagurato pettirosso 

(povero uccellino!!! Che cattivo inu-chan ç_ç) 

Non l’aveva ostaclata, 

forse lei sarebbe tornata se l’avesse seguita e confessato… cosa? 

Cosa provava per Kagome? 

Il suo cuore si contorceva senza dargli pace, 

lui l’aveva sempre usata per trovare i frammenti per poi umiliarla 

con le sue battutacce o lasciarla sola di fronte a Kikio, 

Kagome lo avrebbe dovuto odiare, eppure, la sera prima l’aveva baciato, 

e lui, senza farci caso aveva risposto con passione a quel bacio, 

come poteva dopo tutto quello che gli aveva fatto passare provare un simile sentimento nei suoi confronti, 

e come poteva lui non essersi accorto di nulla? 

Non si dava pace, 

ma la sera prima, 

anche volendo, non avrebbe potuto seguirla,

rincorrerla e fermarla perché 

quell’addio 

pronunciato da Kagome era stato così freddo e distaccato, 

così brutalmente sincero che gli aveva raggelato il sangue, 

immobilizzandolo.

Tutt’ora, toccandosi si sentiva, freddo, vedeva i brividi sulla sua pelle, 

come se Kagome avesse portato via con sé anche tutto il suo calore, 

la sua anima (e chi è? Un dissennatore?! XD).

Non aveva dormito, le gambe cedettero, si inginocchiò a terra, 

e la sua mente andava addentrandosi sempre di più in quello 

che ormai sarebbe diventato.. 

l’inizio di un Incubo.

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Capitolo 3
*** RITORNO ALLA NORMALITA? ***


ritorno alla normalityà

Anche Kagome passò la maggior parte della notte senza dormire, 

ma il giorno dopo, sotto lo sguardo preoccupato dei familiari, 

aveva preso la cartella e, senza mangiare nulla si era incamminata verso la scuola, 

aveva pianto troppe lacrime, era ora di cambiare, 

di ricominciare a vivere normalmente.

Uffa sono in ritardo! Pensò

Si mise a correre velocemente verso la sua classe, 

arrivando per fortuna poco prima dell’insegnante e accolta affettuosamente dalle sue compagne, 

che ormai non vedeva da tempo.

Nessuna di loro però ebbe il tempo di rivolgergli la parola perché subito entrò l’insegnante, 

decretando l’inizio delle lezioni.

Quando la scuola finì fu presa d’assalto dalle sue amiche che continuavano a chiederle non solo come stava

o se era guarita da qualche strana malattia che probabilmente non esisteva, 

ma insistevano nel domandargli come andassero le cose con il ragazzo che le piaceva, bastò la frase 

< E’ finita >

e il sorriso paurosamente finto di Kagome però perché non tornassero più sull’argomento.

I giorni cominciarono così a riprendere la loro quotidianità e nessuno della sua famiglia, 

contenta di averla di nuovo a casa aveva fatto domande sul suo improvviso ritorno, almeno, 

Sota aveva provato ad accennare una domanda ma venne subito zittito dalla madre, 

intuendo che quel discorso probabilmente avrebbe fatto soffrire non poco la figlia.

Però per Kagome era sorta una piacevole novità, 

ormai ogni pomeriggio tornava a casa con un suo compagno, Hojo, 

che trovava molto simpatico e anche abbastanza carino, 

sapeva di piacergli e perciò si sentiva bene in sua compagnia.

*****

Inuyasha intanto continuava a vagare di villaggio in villaggio con i suoi amici alla ricerca di Naraku 

e ormai quasi ogni giorno si imbattevano in uno o più demoni, che uccidevano tutti, 

non sapendo se dentro di loro ci fosse o meno qualche frammento della sfera, 

ma di Naraku, neanche l’ombra.

*****

Intanto nelle foreste a sud delle persone che conosciamo bene, o  meglio dei demoni e una bambina, 

reduci da un attacco di un potente demone camminavano silenziosamente in fila a mo di processione. 

All’improvviso il demone  parlò, aveva una lunga tonaca, lunghi capelli argentati e teneva fra le braccia una sua compagna 

< Rin, fermati qui con Jaken > 

< ma padron Sesshoma.. > 

le parole gli si bloccarono in bocca, rimase come ammutolito da quello sguardo di ghiaccio. 

Rin intato lo osservava curiosa, 

com’era gentile il signor Sesshomaru, pensò.

Intanto lui si stava incamminando al fiume dove avrebbe lavato via da Kagura quell’odore di sangue, 

del sangue di lei che poco tempo prima le sgorgava dalla gamba, 

colpita in pieno dall’attacco nemico. 

Non aveva saputo difenderla, era stato colto alla sprovvista, 

ma quando vide Kagura a terra ebbe come uno scatto di rabbia e in un sol colpo uccise 

il demone responsabile dell’accaduto. 

Questa cosa lo spaventava parecchio, ultimamente i suoi pensieri, 

sempre freddi e il suo sguardo di ghiaccio si posavano troppo spesso su quella donna, 

e allora sentiva uno strano tepore mai provato fino ad allora 

se non che nelle braccia della madre, 

di cui non aveva comunque nessun ricordo.

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Capitolo 4
*** LACRIME DI PIOGGIA ***


afafa

LACRIME DI PIOGGIA

 

 

< Uffa! È già due settimane che piove a dirotto senza che abbia smesso un attimo > 

< Tranquillizzati Sota – le aveva risposto la sorella – cesserà presto > 

ma non ne era affatto sicura, 

anzi quella pioggia, che scrosciava senza tregua portava con sé un alone di malinconia, 

di tristezza, per lei indescrivibile. 

Nonostante tutto, prese l’ombrello e, con la cartella sotto braccio si era avviata verso la scuola.                

< Kagome aspetta! – l’aveva però fermata Hojo -  oggi aspettami all’uscita di scuola ok? Ti devo parlare >

e così dicendo scappò salutandola, lei le fece cenno con la mano, sorridendo e si incamminò verso l’istituto.

******

< Cosa? Come se ne è andata? Stupido botolo ringhioso cosa hai fatto alla mia donna?>

Koga sbraitava contro Inuyasha, il quale dopo averlo minacciato di morte se 

non avesse chiuso quella boccaccia, 

si allontanò dal gruppo, avvolto in chissà quali pensieri. 

Saltando di albero in albero si ritrovò in una radura, 

che conosceva fin troppo bene, al centro un pozzo, nel quale, 

dopo una breve rincorsa si gettò, 

senza minimamente pensare a cosa stesse facendo.

******

Ma quella femmina era diversa, 

stavano camminado già da un bel po’ di tempo quando all’improvviso si mosse, 

e allora Sesshomaru, capendo che si stava risvegliando staccò immediatamente gli occhi dal suo volto; 

lei pian piano cominciò a sentirsi meglio ma non voleva ancora sollevare le palpebre, 

si sentiva bene cullata da quel movimento, e al sicuro, 

per le braccia forti che la sostenevano, d’istinto, 

mentre pensò questo, 

non riuscendo a capire di chi fossero quelle braccia aprì gli occhi, 

lentamente, per scoprire chi fosse quella persona e accortasi di chi la teneva, 

il colorito delle sue guancia assunse un colorito roseo.

< Ma che stai facend...  > 

ma fu interrotta da un dolore lancinante, 

e guardando la gamba ancora insanguinata, nonostante la ferita si stesse rimuginando, ricordò tutto. 

< Ti fa male? > 

chiese Sesshomaru in tono distaccato, senza guardarla negli occhi

******

< Fratellone! Se cerci mia sorella è a scuola > 

gridò Sota. Inuyasha gli rivolse uno sguardo sfuggevole, 

e corse il più veloce possibile verso la scuola di Kagome, 

non udì le ultime parole di Sota: 

< Ma probabilmente ormai starà già tornando a casa > . 

Cosa le avrebbe detto? 

Cosa avrebbe fatto? 

Non lo sapeva, ma di certo avrebbe riportato indietro Kagome, non sapeva il perché ma gli mancavano persino le litigate, 

voleva chiarire tutto.

< Allora cosa volevi dirmi Hojo? > 

lui diventò improvvisamente rossissimo, i due stavano camminando fianco a fianco sotto l’ombrello 

< Ecco io… >

balbettava 

< Higurashi! > 

urlò poi all’improvviso, facendola quasi spaventare e girare di scatto, 

quegli occhi che lo guardavano, come avrebbe fatto a confidargli ciò che provava? 

Però avrebbe dovuto farlo, lasciò cadere l’ombrello e avvicinandosi senza dare a lei 

il tempo di allontanarsi la baciò.

Inuyasha oramai conosceva dove si trovava la scuola di Kagome, ma quella cavolo di pioggia! 

Era bagnavo fradicio! 

Si fermò sul cornicione e si scrosciò via l’acqua di dosso proprio come un cagnolino. 

Fatto questo abbassò gli occhi, per vedere quanta strada mancava e la vide. 

Per un attimo credette di morire, il cuore infatti si era come fermato. 

Quel tipo, che non conosceva, che senza pensarci due volte avrebbe ora come ora preso a pugni, 

cingeva Kagome fra le sue braccia, mentre la baciava. 

Kagome intanto non sapeva cosa fare, senza pensarci due volte scostò il compagno e si mise a correre più veloce che poteva, 

quel bacio, 

le aveva ricordato Inuyasha, 

il cuore gli scoppiava in petto, a quanto pare, non era affatto riuscita a dimenticarlo, 

le lacrime gli pulsavano, ma riuscì a trattenerle, e senza accorgersene si ritrovò già a salire le numerose scale che portavano a casa sua, 

senza accorgersi che era stata seguita proprio dalla persone per la quale non sapeva darsi pace. 

Inuyasha avrebbe voluto con tutto se stesso in quel momento estrarre tessaiga e farla pagare a quel bell’in busto, 

non solo aveva baciato Kagome ma l’aveva evidentemente anche fatta soffrire; 

non immaginava certo che il motivo della veloce fuga della ragazza era legata a lui.

Lei cominciò a salire le scale più veloce che poteva, rischiando più volte di scivolare, e arrivò ormai bagnata fradicia in cima. 

Si bloccò: 

era proprio di fronte all’albero, 

quell’albero così simile a quello dal quale aveva liberato 

Inuyasha. 

Questo nome. 

Quanto le faceva male. 

Rimbombava nella sua testa. 

Inuyasha. 

Cadde a terra, sfinita, in ginocchio di fronte al maestoso albero, 

alzò lo sguardo al cielo, la pioggia cadeva su di lei ferendola come tanti aghi e si mescolava, sulle sue guance alle sue lacrime.

Inuyasha si posò in quel momento sul tetto del vicino tempio, e capì d’un tratto che quel dolore, 

quella fuga, quelle lacrime, non erano per il ragazzo di prima, erano per lui. 

Doveva riuscire a consolarla, a placare quelle lacrime, altrimenti ne era certo, in quelle stesse lacrime sarebbe affogato. 

Una lacrima, poi due, poi tre, cominciarono a solcare anche il suo viso senza che lui ne comprendesse la ragione, 

avrebbe voluto avvicinarsi a lei, stringerla forte e sussurrargli all’orecchio 

< Non lasciarmi, non dirmi addio mai più > 

ma quella parola, come lei l’aveva pronunciata, Addio. 

Rimase lì immobile a guardarla e non si rendeva conto di quanto invece a lei in questo momento sarebbe servito quell’abbraccio. 

E mentre lei ancora non si era mossa, mentre non lo poteva vedere si avviò verso il pozzo, tornando dai suoi compagni ma con il cuore in pezzi, 

nonostante lui non se ne fosse ancora reso conto, 

qualcosa di speciale era nato fra lui e Kagome, 

un legame che nonostante la loro lontananza non si poteva sciogliere 

ma che stringeva entrambi in modo soffocante.

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Capitolo 5
*** UN BAGLIORE OLTRE LA FINESTRA ***


hjfgjfjf

Inuyasha corse, corse, fino a quando non ritrovò i suoi compagni, 

ormai Koga se ne era andato da un pezzo, spiegarono loro;

Miroku si preoccupò di chiedere come stesse Kagome ma come risposta non ebbe 

altro se non il gomito di Sango piantato dritto nelle costole

< Mia dolce Sango, perché fate così mi preoccupavo solo per lei! >

< Quella stupida! >

esclamò Inuyasha, piuttosto furibondo non facendo altro che suscitare la curiosità dei compagni; 

lo stupido però era lui, ne era consapevole, ma l’orgoglio, 

il suo orgoglio innalzava tra lui e Kagome una barriera invalicabile, 

che gli aveva impedito di consolarla, che aveva impedito al suo cuore di agire come invece avrebbe voluto.

Di questo ne stava pagando le conseguenze ora, 

visto che proprio il suo cuore gli si contorceva nel petto senza dargli pace.

******

Kagome, soccorsa dalla madre mentre tornava dal lavoro, fu portata a letto, 

era barcollante e aveva la febbre molto alta, probabilmente perché era rimasta due ore sotto la pioggia scrosciante 

ma sicuramente a questo contribuirono i milioni di pensieri che le assillavano la testa, 

la miriade di emozioni che le stringevano il cuore.

Si addormentò dopo aver bevuto una buona zuppa calda, che l’avrebbe rimessa in sesto, si addormentò senza sognare nulla, 

solo una risata malefica le rimbombava nella testa, 

che comunque sentì scoppiare appena alzata il mattino dopo.

Arrivò a scuola, fingendo di essere completamente guarita, nonostante tutto però si sentiva fiacca, 

affaticata e assillata da quella voce che l’aveva tormentata per l’intera notte.

******

< Senti Inuyasha >

questa volta era stata Sango a prendere la parola 

< Io non so che cosa sia successo tra te e la divina Kagome m

a ho un gran brutto presentimento e saremmo tutti rassicurato se 

tu facessi un salto a vedere come sta >

< E perché dovrei andarci? Lei non tornerà comunque >

< Si ma almeno saremmo tutti meno preoccupati, sapendo che sta bene >

a questo Inuyasha avrebbe tanto voluto rispondere che l’aveva vista il giorno prima e che stava bene ma non ne era per niente convinto,

-come minimo – penso – si sarà beccata un raffreddore sotto la pioggia, quella stupida!-

Sì, aveva davvero voglia di vederla, 

era preoccupato per lei.

< Uffa se insistete tanto andrò a dare un occhiata! Aspettatemi vicino al pozzo > .

******

Matematica.

Kagome, sfinita da quella lezione si era addormentata sul banco, 

ed era nel bel mezzo del sogno più strano che avesse mai fatto: 

la sua professoressa stava cercando di insegnare la tabellina del nove ad Inuyasha e ogni volta che sbagliava si sentiva 

– a cuccia! -  così che il mezzo demone si schiantava al suolo,

ma ecco che all’improvviso sentì avvicinarsi un frammento

– Higurashi –

il frammento la stava chiamando?

– HIGURASHI!!-

si svegliò di colpo, non solo per le urla della professoressa ma anche per le risa dei compagni. 

Qualcosa di strano però era rimasto, 

non stava più sognando, 

ma sentiva distintamente la presenza di un frammento, 

un frammento della sfera.

Si girò immediatamente verso la direzione ove lo avvertiva e vide un raggio di luce rosea fuori dalla finestra.

Nel frattempo, visto lo scatto improvviso di lei, i compagni e la professoressa si erano anch’essi voltati da quella parte

< Ma che le prende Higurashi? Se non sta bene esca e vada un attimo ai servizi, ma non interrompa le lezioni >

Uscire?

Sì doveva assolutamente capirci di più.

< Certo professoressa, vado>

e detto questo si precipitò fuori dall’aula, sotto gli occhi preoccupati delle sue amiche e di Hojo.

Come poteva esserci un frammento?

Qui nel presente?

Doveva essersi sbagliata, eppure…

Doveva assolutamente andare a controllare cosa cavolo stesse succedendo.

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Capitolo 6
*** LA BATTAGLIA SOLITARIA DI KAGOME ***


LA BATTAGLIA SOLITARIA DI KAGOME

Come poteva esserci un frammento?

Qui nel presente?

Doveva essersi sbagliata, eppure…

Doveva assolutamente andare a controllare cosa cavolo stesse succedendo.

Uscì velocemente dalla scuola pregando che nessuno la vedesse e in questo caso trovò la fortuna dalla sua parte.

Il frammento si dirigeva verso un posto che per fortuna in quel momento sarebbe dovuto essere isolato, 

una piccola radura in un parco poco distante da dove giocano i bambini sulle altalene.

Il frammento allora smise di muoversi: lo spettacolo che Kagome allora si trovò davanti fu raccapricciante, 

un grosso demone, con le sembianze di un lupo stava agitando un’ascia cercando di colpire il suo inseguitore.

Kagome era come immobilizzata, non tanto per il demone, visto che ne aveva visti tanti anche peggiori di lui, 

ma perché non riusciva a spiegarsi come un demone fosse arrivato fin lì, nella sua epoca e si rese conto subito 

che questa volta avrebbe dovuto combattere da sola.

Si gettò a terra appena in tempo per schivare il suo colpo, e fu allora che vide due piccoli legnetti, 

uno leggermente ricurvo, che avrebbe potuto usare come arma per difendersi, 

se qualcuno avesse visto questa creatura poi, non voleva immaginare le conseguenze, 

strappò il suo laccio e lo usò come corda, provo a lanciare una freccia ma fu deviata dal secondo colpo del lupo, 

che stavolta riuscì a colpirla, anche se leggermente;

con il braccio dolente non sarebbe riuscita a tirare un'altra freccia e comunque ormai era finita a terra, 

battendo violentemente la testa contro un sasso.

La vista cominciò ad offuscarsi, e in quel momento la sua mente si svuotò: il lupo si stava preparando a colpirla nuovamente, 

questa volta l’avrebbe presa in pieno, 

gli occhi cominciarono a chiudersi, 

la mente vacillava, 

si ritrovò immersa nelle tenebre una sola voce aveva udito, molto lontana e allora aveva sorriso, 

sapendo di essere al sicuro, 

quelle parole, 

avrebbe pensato di non udirle mai più, invece le sentì lontane ma distinte: 

Cicatrice del vento.

Inuyasha barcollò, il mostro si dissolse e il frammento si andò a posare sulle mani, ormai gelide, di

< KAGOME!!! > 

giaceva distesa a terra, dal braccio e dalla testa usciva del sangue e il suo volto cominciava a diventare tremendamente pallido 

< KAGOME!!!! > 

urlò più forte ma la ragazza non accennava il minimo movimento, il respiro si stava facendo più lieve.

La strinse forte tra le braccia, con il volto in lacrime 

< perdonami… - stava sussurrando - perdonami… non ero qua a proteggerti, non sono arrivato in tempo >  

FLASH BACK

Inuyasha stava raggiungendo la sua scuola quando improvvisamente sentì che l’odore di Kagome proveniva da un’altra parte, 

e purtroppo scoprì avvicinandosi che il suo profumo era misto al sangue e vicino a lei… 

c’era odore di demone, quasi non riuscì a credere a ciò che stava pensando… un demone?

Ma lo spettacolo che si ritrovò davanti era stato come uno schiaffo che lo aveva riportato alla realtà: 

Kagome giaceva a terra oramai priva di sensi mentre un demone lupo le stava sferrando il colpo di grazia, allora, 

le mani si mossero ancora prima che la testa glielo ordinasse ed estratta Tessaiga, 

lanciò con tutta la sua forza, la cicatrice del vento

FINE FLASH BACK

Kagome non reagiva, 

ma lui la sentiva respirare, era viva, 

ma certo, lei era una ragazza forte.

Prese tra le mani il frammento, stringendolo forte fino a sanguinare, 

prese Kagome tra le braccia e saltando di tetto in tetto cercò di tornare alla casa di lei prima che poteva, 

fermandosi di tanto in tanto solo per sentire il suo cuore battere, solo per essere sicuro che fosse ancora viva; 

era certo che avrebbero saputo curarla.

Arrivò a casa, il volto era ancora visibilmente bagnato dalle lacrime, ma smise. 

Doveva essere forte, doveva dare forza alla famiglia di lei.

Arrivò a casa e la madre, in lacrime così come Sota fece strada ad Inuyasha, che poggiò Kagome sul suo letto.

Le rimase accanto tutta la notte,

tenendola per mano,

per essere sicuro che il solito tepore che emanava non si estinguesse,

alzandosi e cercando di tranquillizzarla se si agitava nel sonno.

Le tenne sempre la mano

con un solo pensiero che occupava la sua testa:

“ ti prometto che nessuno ti farà mai più del male ”

“ lo giuro ” .

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Capitolo 7
*** SENSI DI COLPA ***


guguogouig

Inuyasha si era addormentato, quasi senza accorgersene, sfinito dall’attesa, aspettando che aprisse gli occhi, 

nell’incubo che stava facendo era inseguito da Koga che lo voleva uccidere per non aver protetto “la sua donna”  

come la chiamava, la sua donna… 

che parole stupide, 

non era la sua donna e allora a chi apparteneva a lui? 

Probabilmente se Kagome l’avrebbe sentito dire questo gli avrebbe messo il muso, 

in fondo era un modo egoistico di pensare, 

lei non apparteneva a nessuno se non a se stessa; 

in fondo, anche lui non sarebbe mai voluto appartenere a qualcuno. 

In realtà Kagome gli apparteneva, perché il suo cuore ormai gli apparteneva, nonostante lui non l’avesse ancora capito. 

Ma ecco che ora si vedeva inseguito da Kagome che continuava a dirgli a cuccia!

A queste parole si svegliò, la madre di Kagome era lì a fissarlo, 

solo ora si era accorto di quanto lui tenesse alla figlia, erano ancora mano nella mano e lui le era rimasto accanto tutta la notte.

< Sarai stanco, va pure ad avvisare i tuoi compagni, tanto ormai la febbre si è abbassata > .

< E se poi si sveglia? >

< Allora torna presto >

Inuyasha allora, sentendo la dolcezza pronunciata in quelle parole, 

staccò la sua mano da quella di lei, imbarazzato; 

si alzò attese un secondo per sentire il suo respiro uscire dalle labbra e si avviò al pozzo, non avrebbe avuto il tempo di spiegare tutto, 

ci avrebbe messo troppo tempo e voleva tornare prima che si svegliasse, doveva essere il primo che avrebbe visto una volta aperti gli occhi, 

per avere il suo perdono, per fargli sentire che era ancora con lei.

Uscì dal pozzo e in quel momento scattarono tutti in piedi, 

non si aspettavano che sarebbe tornato così tardi ma soprattutto non si aspettavano di vederlo tornare con gli occhi rossi e il volto abbattuto.

< Cos’è successo? > 

chiese Sango preoccupata

< Kagome è a letto con la febbre, ha perso molto sangue per avere combattuto contro un demone, e non si è ancora svegliata > .

Tutti restarono per un attimo a bocca aperta senza riuscire a dire niente, finché Miroku prese la parola:

< Come un demone? E’ tornata senza dirci niente? >

< No, un demone lupo, con un frammento della sfera nel braccio è apparso nell’epoca di Kagome, ma non riesco a spiegarmi il perché, 

so solo che sono arrivato troppo tardi, non l’ho protetta, non ero lì a proteggerla. > 

< Non è colpa tua – disse Sango – non potevi saperlo, nessuno poteva prevedere una cosa simile, 

ma a questo punto penso che sia meglio se tu torni indietro, potrebbe tornare nuovamente un demone e attaccare Kagome > 

Non aveva pensato a questa possibilità e senza aspettare oltre, saltò subito nel pozzo.

Quando stava per uscire dal piccolo tempio che racchiudeva il pozzo vide Sota che gli correva incontro e gli diede un cappello,

perché se lo mettesse in testa a coprire le orecchie canine, il perché lo capì presto erano arrivate a fargli visita le amiche 

di Kagome e con loro c’era anche quel ragazzo, quello che due giorni prima aveva baciato Kagome, 

e ripensando a questo ebbe un improvviso scatto di rabbia, corse  verso di lui, arrivandogli addossa e sbraitando:

 < Cosa ci fai tu qui? Vattene!! >

Lui ovviamente rimase alquanto sorpreso da quelle parole, pronunciate da una persona che non conosceva nemmeno 

ma che ormai lo guardava con occhi furiosi, e che con la mano stava per estrarre una spada.

Le sue amiche, che avevano capito chi fosse lui, e sapendo quanto potesse essere pericoloso, 

allontanarono Hojo il più possibile da lui, dicendo:

< Ah tu devi essere Inuyasha, noi aspettavamo di vedere Kagome > .

< Non voglio che lui entri e comunque aspettate tutti fuori > .

Una voce lo richiamò, era la madre di Kagome:

< Presto Inuyasha si sta svegliando > 

Lui allora, senza preoccuparsi della faccia che avevano fatto le sue amiche al balzo sovraumano che aveva appena fatto per raggiungere la porta, 

corse verso la sua camera, le prese la mano, i suoi occhi si stavano aprendo, 

piano per la luce, la luce del sole, 

finalmente tornato dopo tanti giorni di pioggia.

< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!! > 

L’urlo di Kagome lo fece indietreggiare, spaventato, 

la madre subito chiese alla figlia cosa stesse succedendo.

La risposta che uscì dalle sue labbra gli lacerò il cuore, 

la sua mente si svuotò.

< MAMMA!!! C’E’ UN UOMO IN CAMERA MIA!!! >

un grazie speciale a chi mi sta commentando o a chi legge solamente...

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Capitolo 8
*** I RICORDI PERDUTI ***


KLNKLNòN

La risposta che uscì dalle sue labbra gli lacerò il cuore, la sua mente si svuotò.

< MAMMA!!! C’E’ UN UOMO IN CAMERA MIA!!! >

Inuyasha le lasciò la mano, mentre la madre subito gli diceva

< Tesoro, è Inuyasha, non lo riconosci? > 

< Inuyasha? Che nome stupido, mi ricorderei di conoscere uno con un nome del genere! >

 A questo  punto non poteva più trattenere le parole che gli scoppiavano in gola:

< Kagome, sono io, non ti ricordi? Ti ho salvato da quel demone > 

< Demone? Ma cosa diavolo stai dicendo cosa sarebbe questo demone e comunque io non ti conosco perciò ti prego esci immediatamente da camera mia >

< Ma Kagome… > 

non sapeva cosa dire… 

come poteva essersi dimenticata, 

essersi dimenticata di tutto quello che avevano passato insieme, no, 

non poteva crederci.

Non voleva farlo.

La madre di lei lo accompagnò fuori pregandolo di restare lì.

Circa un’oretta dopo arrivò un medico che la madre accompagnò nella stanza di Kagome, 

allora lui si era alzato ma era stato fermato subito dal gesto della signora.

Attese un’altra mezz’ora, il medico uscì, si salutarono e la madre lo seguì al piano inferiore, 

accompagnandolo all’uscita.

Cosa doveva fare? 

Entrare?

La risposta a questi pensieri non si fece attendere, lo scricchiolio della porta richiamò la sua attenzione, Kagome stava uscendo, 

visibilmente imbarazzata, e si stava dirigendo verso di lui.

< Inuyasha? Ti chiami così vero? >

< Sì >

Rispose subito lui.

Mentre lei le si sedeva accanto.

< Scusami per prima, io non so… mi sento molto confusa, e il medico ha detto che non riesco a ricordare quello che è successo nell’arco 

dell’anno trascorso ma che la memoria non è scomparsa, che tornerà poco alla volta, devo solo essere aiutata.

Quindi, per favore vorrei che mi parlassi di come ci siamo conosciuti e.. bhè, si cominciamo da qui >

Lei lo fissava con i suoi bellissimi occhi color cioccolato, quando gli aveva detto di aver perso la memoria aveva sentito 

un improvvisa tristezza mista a gioia, certo aveva dimenticato tutti i momenti passati in sua compagnia, 

ma aveva dimenticato anche i suoi sentimenti, la sua decisione di andarsene, dettagli che sicuramente avrebbe escluso dal racconto.

Cominciò con il togliersi il cappello, e vide subito che lei apriva istintivamente la bocca

< Ti prego, non urlare di nuovo > 

le disse.

Ma lei evidentemente non riuscì a trattenersi

< Ma che carine!!!! >

Stava accarezzando quelle strane orecchie che somigliavano tanto a quelle di un cane.

Com’era carino quel tipo che non sapeva se definire ragazzo, con lunghi capelli argentei, 

una lunga casacca rossa e con quelle orecchie, com’era carino!

Inuyasha cercò di essere il più dettagliato possibile nel suo racconto nonostante gli occhi increduli della ragazza, 

infatti non sapeva cosa dire sentendo il racconto delle imprese compiute, come poteva lei aver fatto tutto ciò.

Lui, vedendo lo sguardo sbigottito di lei le disse di andare a cambiarsi e quando lei tornò, vestita nel suo solito completino bianco e verde, 

lui la afferrò per mano, facendola arrossire e la trascinò fino al pozzo, nel quale si gettarono.

Lei si fidava di lui,

chiunque esso fosse,

si sentiva attratta da lui e la sua mano,

era così calda che avrebbe voluto stringerla a sé per sempre.

Nessuno dei due evidentemente, si era accorto che Hojo era rimasto fuori ad aspettare Kagome e che aveva visto quel ragazzo, 

ora senza cappello e con un paio di orecchie canine, tenere per mano la ragazza a cui aveva aperto il suo cuore, e gettarsi con lei in  un pozzo.

Corse, voleva assolutamente vedere se lei si fosse fatta male, ma nel pozzo non c’era nulla.

Non seppe darsi una spiegazione.

******

< Ti fa male? > 

chiese Sesshomaru in tono distaccato, senza guardarla negli occhi

quegli occhi rossi come il fuoco che rischiavano di far sciogliere il suo sguardo glaciale.

< Non molto >

mentì ma subito emise un gemito di dolore. 

Sesshomaru la fissò per un momento divertito, senza comunque cambiare espressione, 

era sicuro che aveva mentito perché voleva essere messa giù e dimostrarsi forte.

< Non c’è bisogno che ti sforzi – disse – ecco siamo arrivati >

il rumore dell’acqua scrosciante avvertì Kagura che si trovavano nei pressi di un fiume, 

Sesshomaru l’appoggiò allora su una roccia e, una volta lavata delicatamente la ferita 

( per quanto un demone con le unghie di tre metri possa essere delicato ) 

strappò un pezzo della sua lunga veste bianca, che avvolse attorno alla gamba di lei a mo di benda,  

fece un nodo tirando un po’ troppo.

< Aiho! > 

< Scusa >

rispose subito lui,

ma accorgendosi di quanto detto schizzò in piedi voltandosi, come aveva potuto chiedere scusa,

no,

doveva assolutamente liberarsi di quella femmina o il suo orgoglio ne avrebbe risentito.

Kagura invece sorrise, vedendo come fosse diventato premuroso nei suoi confronti e con la mano davanti alla bocca spense una risata.

< il sole sta scendendo non faremo in tempo a tornare, stanotte ci fermeremo qui >

disse il demone; Kagura rimase in silenzio a fissarlo e quando lui si girò per vedere se avesse capito, gli sguardi si incrociarono, 

lei si perse nei suoi occhi d’ebano ma poi vide che alzava la testa verso l’alto e allora come risvegliata, chiese cosa stesse succedendo.

< Sta arrivando la pioggia, sarà meglio trovare un riparo >

e si girò istintivamente verso la grotta distante pochi metri.

Si voltò verso la donna, che stava cercando affannosamente di alzarsi, si avvicinò e, presala nuovamente fra le sue braccia, 

si incamminò verso la grotta.

Kagura non disse niente, anzi, senza rendersene conto appoggiò la testa sul suo petto, 

e non si accorse che Sesshomaru cambiò leggermente colorito sulle guance.

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Capitolo 9
*** I RICORDI CHE LACERANO IL CUORE ***


jkgkgkj

< Kagome – chan!!! > 

Il grido di Miroku risuonò in tutta la distesa erbosa in cui si trovavano.

< Kagome come stai? > 

Chiesero insieme Shippo e Sango.

Inuyasha allora prese la parola:

< E’ inutile che la salutate, tanto non si ricorda di nessuno di voi, perché a preso una botta in testa > 

< Scusate tanto > 

disse imbarazzata lei che comunque riuscì a riconoscere dalle spiegazioni di Inuyasha i componenti del gruppo.

< Comunque Inuyasha mi ha raccontato tutto, spero che la memoria mi torni presto, e lui ha detto che in questo luogo sarà più facile ricordare > 

< Dici? Io invece sono convinto che abbia omesso un bel po’ di particolari… che gli faceva comodo non dire..  > 

disse il monaco.

< Ecco, io non mi sembrava il caso di dire tutto tutto… > 

disse lui visibilmente imbarazzato.

A questo punto lei, sentendosi presa in giro si girò con occhi furiosi verso di lui

< Cos’è che non mi avresti detto? > 

ma prima ancora che lui fosse in grado di replicare, lei urlò

< A CUCCIA!!! >

 così che il mezzo demone si trovò con la faccia spiaccicata a terra.

< ah, mi sento meglio >

Ma ad Inuyasha non importava assolutamente della botta presa

< Kagome, stai cominciando a ricordare qualcosa, io, ecco… mi ero scordato di dirti questo piccolo particolare della collana, l’hai ricordato da sola… > 

e detto questo preso dalla gioia, le gettò le braccia al collo felice, si era ricordata di lui.

Si staccò però immediatamente, visto gli sguardi dei compagni, curiosi e scrutatori.

Con le guance più rosse che mai.

La sera arrivò presto e chiacchierando allegramente Miroku e Sango ricordarono a Kagome cose che aveva dimenticato e 

che Inuyasha aveva volontariamente omesso dal suo racconto, le dissero di Koga, il suo ammiratore; 

e Shippo provò a dirle anche dell’ira che Inuyasha provava verso il demone lupo, provocata dalla gelosia, 

ma prima di finire il discorso gli arrivò una bella botta in testa.

Sango, presa da parte Kagome le ricordò i sentimenti che provava verso Inuyasha e che lei comunque sentiva di non aver mai scordato.

Erano tutti intorno al fuoco, ridendo e scherzando ricordando i momenti spassosi passati insieme, 

Kagome si era seduta vicino ad Inuyasha ricordandosi dei modi a volte un po’ troppo gentili del monaco, 

quando all’improvviso proprio Miroku disse:

< Ah già e poi c’è la sacerdotessa di cui tu sei la reincarnazione, la divina Kikio.. >

KIKIO.

Quel nome le scoppiò in testa,

le lacrime gli pulsarono dagli occhi scorrendo come un fiume in piena,

nella testa una risata,

cupa,

di donna,

orribile e

desiderosa di vendetta.

KIKIO.

Il bacio.

< NOOOOO!!!! >

Kagome urlava,

la testa gli scoppiava e solo ora Miroku si era reso conto che non avrebbe dovuto introdurre quell’argomento così a cuor leggero.

Nella sua testa cominciavano a riaffiorare ricordi,

di invidia.

di gelosia.

di sofferenza.

Di odio.

Si contorceva a terra tenendosi la testa,

sotto lo sguardo preoccupato di Inuyasha, immobile,

non sapendo cosa fare.

Ad un tratto Kagome urlò una seconda volta:

< NO! NON VOGLIO RICORDARE TUTTO QUESTO!! >

Inuyasha non avrebbe resistito un attimo di più a vederla in questo stato ma non sapeva se avvicinarsi sarebbe stata 

una buona idea visto che sapeva di essere lui la causa di tanta sofferenza, eppure non avrebbe mai pensato che questo 

argomento le provocasse tanto dolore,

Kagome stava ricordando,

tutto in una volta,

tutti i litigi,

gli abbandoni,

le umiliazioni

che aveva dovuto subire,

quello che non voleva assolutamente ricordasse.

Prese coraggio e si avvicinò, stringendola forte ma senza ferirla, sussurrandole che doveva stare tranquilla perché c’era lui, 

era lì, non poteva compiere nuovamente lo stesso errore,

non poteva lasciarla nuovamente ad affrontare tutto da sola

< Sono qui vicino a te >

A queste parole, 

pronunciate con estrema dolcezza, lei si sciolse, 

calmandosi fra quelle braccia, forti, fra le quali si sentiva protetta e sfinita, si addormentò.

Inuyasha nonostante gli sguardi dei compagni che imbarazzati si misero a dormire 

(tenendo un occhio semiaperto), non lasciò Kagome per una attimo, 

ma probabilmente non sapeva le terribili pene che stava soffrendo, sudava, dimenandosi nel sonno, in preda agli incubi.

Inuyasha non sapeva darsi pace, stava ripensando al bacio datole da Kagome, chissà se lei si fosse ricordata anche di quello, 

lo avrebbe tanto voluto ma allo stesso tempo desiderava di non dover più udire la parola addio lasciare le sue labbra.

Incominciò ad accarezzarle i capelli, lucenti con il riflesso della luna.

Incominciò ad accarezzarle le guance, rosee e delicate, unite dalle sue labbra color pesca.

Sì, era proprio bella,

i suoi pensieri si concentrarono ancora sulle sue parole.

Ti prego, non lasciarmi mai.

*******

Metà notte era trascorsa quando lui, che dormiva per modo di dire, sempre pronto ad allontanare eventuali pericoli, 

sentì Kagura rigirarsi e raggomitolarsi nel sonno.

Lei infatti non riusciva a dormire  per il freddo opprimente,

ma improvvisamente sentì un calore,

un gradevole tepore,

lui le si era seduto vicino,

per riscaldarla,

allora la femmina lasciò cadere il capo nuovamente su di lui.

< Grazie >

disse, senza ottenere risposta, lui era immobile a fissarla, lei allora si girò

< non riesci a dormire? >

le chiese

< devo vegliare nel caso ci fosse qualche pericolo >

rispose lui freddo 

< per proteggermi? Sono contenta che ti preoccupi per me > 

 ma Sesshomaru rispose subito

< non voglio che mi ringrazi, non me ne faccio nulla dei tuoi grazie >

detto questo Kagura alzò il busto fino a trovarsi la sua faccia di fronte,

lo avrebbe ringraziato a modo suo allora,

pensò divertita.

allora? che ve ne pare? commentate!

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Capitolo 10
*** UN FRAMMENTO PREZIOSO ***


AFAGAGA

La notte passò in fretta, alla fine si erano addormentati uno sull’altro.

Fu come sempre la voce di Miroku a rovinare tutto.

Loro erano entrambi svegli ma non volevano che l’altro se ne accorgesse, 

lei si sentiva protetta e avvolta dalle sue braccia, non poteva però far finta del dolore provato in quella notte, 

in cui aveva ricordato tutto, le umiliazioni, le litigate, il bacio, l’addio; non avrebbe detto nulla a lui.

Il piacevole tepore era tornato ad avvolgerlo, 

il suo cuore era di nuovo in pace lui avrebbe voluto tenerla fra le sue braccia per sempre.

< Ehi Sango!! Mia adorata, vieni a vedere i due piccioncini qua, come se la godono. > 

L’Iraikotsu gli finì dritto in testa quando ormai i due erano già in piedi e ben distanti l’uno dall’altro.

Quando finirono la colazione, Kagome prese la parola

< Ma ieri sera cos’è successo? Mi sono addormentata? Scusate, dovevo essere un po’ stanca > 

Sango intervenne immediatamente, prima che la boccaccia del monaco si aprisse nuovamente.

< Sì, ti sei addormentata, dovevi essere proprio stanca, ma non preoccuparti, 

poco dopo siamo andati a dormire anche noi.

< Piuttosto, non pensate che dovremmo indagare su quello che è successo nel futuro? Come può essere apparso un demone? >

< Allora ti sei ricordata? >

chiese Inuyasha subito.

< Si, anzi pensavo che grazie all’utilizzo del frammento strappato a quel demone avremmo potuto portare nella mia epoca anche loro, così ci aiuteranno, 

la mia famiglia sarà felice di ospitarvi, però quel frammento… > 

Guardò gli altri con aria abbattuta, non sapeva dove fosse finito quel frammento.

< Ah, intendi questo? L’ho preso io, ti è quasi costato la vita. Forza, ha ragione lei andiamo >

Detto questo gli appoggiò il frammento fra le mani e poi ne prese una, 

trascinandola nel bosco verso il pozzo, gli altri li seguirono.

*******

Kagura alzò il busto fino a trovarsi la sua faccia di fronte, 

lo avrebbe ringraziato a modo suo allora, pensò divertita.

 < che vuoi fare? >

ma il demone non ebbe risposta,

i loro occhi si stavano fissando,

in fondo non voleva una risposta,

stava stranamente bene in sua compagnia,

Kagura,con la mano scostò una ciocca di capelli argentei dal volto del demone accarezzandogli poi la guancia 

mentre la mano di lui si poggiò delicatamente sulla sua, e chiudendo gli occhi si avvicinò sempre più fino ad incontrare le sue labbra, 

poi una volta assaporato finalmente un bacio che attendeva da troppo tempo e che le sembrò durare un’eternità, 

si staccò e appoggiando nuovamente la testa sulla sua spalla fece finta di appisolarsi.

Lui non aveva fatto in tempo a chiudere gli occhi, non sapeva cosa fare, ma mentre lei si avvicinava, 

non la scostò e si sentì piacevolmente avvolto da quel bacio, che suscitò in lui una miriade di emozioni mai provate, 

che lo facevano sentire al massimo, rimpianse quando poi le loro labbra si disunirono ma il tepore nn si spense, 

continuò perché lei era ancora appoggiata alla sua spalla.

Affetto.

Amore.

lui non conosceva il significato di queste parole, un demone non sa cosa sia

l’amore

eppure, ora più di prima non riusciva a chiudere gli occhi e questa parola rimuginò per qualche minuto nella sua testa, 

che poi, senza quasi accorgersene appoggiò su quella della donna, immergendosi così anche nel profumo inebriante dei suoi capelli, 

un profumo di libertà e di gioia come non ne aveva mai provata.

Kagura, che non si era ancora addormentata,

sorrise.

 

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Capitolo 11
*** ALL'OMBRA DEI CILIEGI IN FIORE ***


JJUGKGUG

Hojo era tornato a casa di Kagome,

voleva chiarire con lei

vedere se stava bene

ma soprattutto voleva sapere chi era quella persona che aveva trascinato Kagome tenendola per mano,

nonostante con il passare delle ore,

con il passare della notte,

gli sembrò di avere avuto un allucinazione.

A casa Kagome non c’era e la madre gli aveva detto che non sapeva quando sarebbe tornata.

Ma lui deciso più che mai ad incontrarla decise di sedersi aspettandola in cima alla lunga gradinata di scale.

Scattò in piedi.

Un bagliore era appena uscito dal tempietto e ora sentiva delle voci, una era di Kagome, 

ne era sicuro ma e l’altra era di quel ragazzo che gli aveva urlato conto la sera prima.

< Adesso vai, Inuyasha, riporta il frammento agli altri, Inuyasha? >

Lui non la stava ascoltando

la teneva sempre per mano e la portò sotto un ciliegio ormai in fiore, ben nascosti, 

in modo che nessuno dalla casa li vedesse.

Hojo, rendendosi conto della loro presenza,

si nascose dietro un tronco di un albero.

Non aveva sognato.

Quel tipo aveva veramente le orecchie da cane.

< Kagome, ti sei ricordata tutto? > 

No.

Era questo che avrebbe tanto voluto rispondere.

Purtroppo però qualcosa frenò la risposta della ragazza,

i suoi occhi, la scrutavano,

il suo sguardo la penetrava fino in fondo all’anima e si convinse che era inutile mentire perché lui 

sembrava leggere i suoi pensieri con estrema facilità.

Abbassò lo sguardo.

Gli lasciò la mano.

< Sì > 

Lui accettò la dura realtà, 

nonostante fino ad un attimo prima avesse sperato in un’altra risposta.

< Ma va bene così, adesso abbiamo cose più importanti a cui pensare, no? > 

e guardandolo, si asciugò frettolosamente le lacrime che cominciarono a solcargli il viso.

Ma lui, aveva ancora lo stesso sguardo di prima.

< Mi dispiace tanto, so che hai sofferto tanto ma io.. non sapevo cosa fare.. > 

Era ormai diventato del colore della sua casacca.

< Ti prego però – il suo tono si fece serio -  ti prego, non dirmi mai più addio, 

Perché quando hai pronunciato quella parola, non so cosa mi sia successo, ma mi si è raggelato il sangue e il mio cuore, 

sembrava aver perso tutto il suo calore > 

< Ma non capisci? – lei non riusciva a trattenere le lacrime  - non voglio più soffrire, sono stanca > 

< Ma perché non mi hai mai detto cosa provavi? > 

< Perché tu e il tuo stupido orgoglio, mi avresti ferita ancora di più e non mi avresti più guardata,

non avresti più riso con me,

non mi avresti più trattata nello stesso modo.

E non hai idea di quanto mi sia costato confessarti tutto, nonostante sapevo che poi me ne sarei andata.

Tu sei un demone, ma questo non ti impedisce di provare sentimenti, perché una parte di te è umana, è questa la speranza 

a cui sono stata aggrappata tutto questo tempo.

Evidentemente mi sbagliavo >

Lui la abbracciò,

la strinse.

Non voleva più vederla piangere per colpa sua.

Il suo orgoglio?

Era quello che ogni volta che guardava Kagome gli impediva di vedere quanto le piacesse?

Era quello che impediva al suo cuore di agire come avrebbe voluto?

Doveva liberarsene allora.

Almeno quando era in sua presenza.

Aveva ricevuto solo due baci in vita sua,

il primo,

di Kikio

era freddo e distaccato ma

il secondo

di Kagome

l’aveva avvolto con il suo calore.

Ma era vero che lui provava sentimenti?

Aveva provato

odio,

invidia,

gelosia,

ma anche una strana attrazione

verso Kagome e quando era vicino a lui era

avvolto dal suo profumo,

dal suo calore,

che sia questo quello che intende lei quando parla di Amore?

< Smetti di piangere > 

Lei voleva staccarsi da lui, spingeva i pugni chiusi contro il suo petto, ma le braccia la cingevano sempre  più forte.

D’un tratto senti una mano staccarsi e posarsi dietro la sua testa.

Inuyasha la stava attirando a sé per chiudere quel discorso una volta per tutte,

per dare e ricevere un bacio che sarebbe valso più di mille parole.

E così fu,

e le sembrò allora che tutto fosse stato chiarito,

Inuyasha le aveva detto che per lei era disposto a lasciare da parte il suo orgoglio e dopo era tornato di corsa nel pozzo.

Era rimasta ferma attendendo che ritornasse,

inebriata dal profumo dei ciliegi in fiore.

Quel profumo.

Non lo avrebbe mai dimenticato.

Non era stata l’unica però a carpire l’intensità del bacio, Hojo, il quale durante la scena non aveva 

saputo distogliere gli occhi dai due ( che guardone! -.-)

Aveva la mente assillata da mille domande.

Chi era quel ragazzo?

Che rapporto c’era fra lui e Kagome e lei che sentimenti provava nei suoi confronti?

Ma soprattutto non capiva perché avesse quelle strane orecchie e continuasse ad entrare ed uscire da quel pozzo.

Non c’è bisogno di dire che i suoi dubbi aumentarono quando vide uscire dalla stessa parte un monaco vestito con abiti

che ormai non si usavano più e una donna dai lunghi capelli racchiusi in una coda con in braccio un gatto a due code e con 

gli occhi rossi e un bambino con coda e orecchie da volpe.

******

I due si svegliarono entrambi al primo sorgere dell’alba, ora Kagura si sentiva meglio e riusciva, 

a passo ridotto, anche a camminare, così si misero in cammino, ma nessuno, sembrava voler parlare di quello 

che era successo quella notte, forse perché entrambi pensavano che fosse stato solo un sogno.

Camminavano già da dieci minuti senza che nessuno aprisse bocca e alla donna il cuore scoppiava in petto,

lei aveva provato a buttarsi ma non sapeva come avrebbe reagito il demone, 

ora non le parlava, non le rivolgeva più lo sguardo, ma questa miriade di pensieri fu scacciata in un istante, 

lui accortosi che cominciava a diventare scura in volto, si fermò aspettando di essere raggiunto, 

e quando Kagura fu di fianco a lui, le prese la mano 

e cominciarono a camminare.

La sua stretta era forte ma delicata,

sapeva che da lui altro non ci si poteva aspettare.

Perciò, in ricompensa,

alzò lo sguardo rivolgendogli un sorriso;

radioso e bellissimo.

Pensò lui senza accorgersene.

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Capitolo 12
*** I CONTENDENTI IN LOTTA ***


sisdidid RIECCOMI!!!! allora volevo ringraziare ancora chi mi ha commentato,
IN PARTICOLARE:
ryanforever, che mi commenta fin dal primo capitolo e
aquizziana; demetra85; Hope35; Lella92; _Dana_; per aver messo la mia storia tra le preferite
mi dispiace nn aver potuto aggiornare subito, comunque nn smettete di farmi sapere cosa ne pensate!!!!!! ^_^
ade vi lascio questo a questo capitolo... il mistero si infittisce...



C’è da dire che i loro compagni si trovarono spaesati ma allo stesso tempo meravigliati di poter
vedere le miriade di oggetti nuovi e sconosciuti, i modi di fare della gente che verrà molto dopo di loro.
In effetti trovarsi lì, fori dal tempo suscitava in loro una strana sensazione.
< Io vado a dire a mia madre che vi fermerete per un po’ voi non muovetevi, torno subito >
E così detto Kagome si incamminò verso casa sua.
< Inuyasha, perché non la accompagni? >
Disse Miroku cercando come sempre di provocarlo, ma non lo vide arrossire e mettere il muso.
< Giusto hai ragione >
Si sentì rispondere e lo vide avviarsi con Kagome, dopo che gli aveva preso la mano.
La sua mano.
Così calda.
Non voleva lasciarla mai più.
In fondo, pensò, era una bella sensazione lasciare Miroku e gli altri con un palmo di naso.
< Ma cosa è successo fra quei due? >
Chiese Miroku.
< Di solito ci si accorge del valore di una cosa solo quando si è rischiato di perderla >
Rispose Sango, sotto lo sguardo dubbioso di Shippo che di quella risposta non aveva capito poi un granché.
Hojo nel frattempo, forse senza rendersene nemmeno conto era venuto in avanti,
mostrandosi totalmente a quella strana compagnia.
Loro accortisi della sua presenza, non si preoccuparono minimamente di spiegare il perché fossero vestiti
in quel modo bizzarro e chi fossero quelle due creature, certamente non umane, anzi gli chiesero se fosse un amico
di Kagome e di aspettare perché comunque sarebbe tornata da li a pochi minuti.
< Mia madre ha detto che sarà molto felice di ospitarvi!! >
Kagome tornava, con Inuyasha dietro di lei, con un sorriso splendente, che si spense non appena vide il suo
compagno di classe in mezzo ai suoi amici.
Non seppe cosa dire, lui non sembrava meravigliato di vedere un essere umano con le orecchie di cane o un
bambino che aveva le sembianze di una volpe.
Rimase immobile a fissarlo, paralizzata.
Inuyasha allora, alzò gli occhi per capire cosa avesse frenato bruscamente le parole di lei.
Silenzio.
Per un attimo i due si fissarono.
Poi, all’improvviso Inuyasha gli corse incontro urlandogli che cosa ci facesse ancora qui, che gli aveva detto di andarsene.
Non lo sopportava.
I due si fissavano entrambi avevano gli occhi pieni di odio reciproco.
Non lo sopportava,
era lui che aveva tentato pochi giorni prima di rubargli Kagome e adesso sicuramente era venuto a riprendersela.
Non poteva permetterlo, specialmente ora che le cose con lei andavano meglio.
Estrasse Tessaiga, facendo fare al ragazzino un balzo all’indietro, non che si fosse stupito per l’enorme spada estratta,
perché ormai aveva capito che la sua Kagome era immischiata in un affare strano, però non si sarebbe aspettato di trovarsi a
combattere contro di lui ora.
Era indifeso.
Alzò i pugni.
Fu allora che Kagome intervenne.
< Inuyasha, rimetti via subito la spada! Hojo.. che ci fai qui? >
< Volevo sapere come stavi e se hai riflettuto sul mio bacio, e poi mi spiegherai anche chi sono queste ‘strane’ persone che entrano ed escono con te da un pozzo, soprattutto chi è lui >
Puntò il dito verso il mezzo demone.
< Che ha osato baciarti >
Sango, Miroku e gli altri erano paralizzati da tutte quelle informazioni trapelate in così poco tempo.
Kagome quindi ricordava tutto?
Ma la sorpresa fu nell’udire le parole del ragazzo, non solo quel tizio diceva di aver baciato Kagome,
ma affermava che anche Inuyasha lo aveva fatto.
Il loro silenzio si prolungò quando Kagome confermò la cosa:
< Come fai a sapere tutte queste cose? >
< ero fuori ad aspettarti quando eri malata e anche quando hai baciato questo bototlo >
Non lo sopportava.
Era già la seconda persona in vita sua che lo aveva chiamato in quel modo.
Ed entrambe le persone volevano portargli via Kagome. Prese la parola:
< Non osare chiamarmi più in quel modo e vedi di lasciare in pace Kagome se non vuoi assaggiare la lama della mia spada >
< Cosa pensi? Che lei sia tua? >
Mia.
Quanto sarebbe bello sapere che fosse solo mia.
Questo argomento ormai lo assillava.
Sapeva benissimo che lei era libera di appartenere solo a se stessa.
Non seppe cosa rispondere.
Il silenzio piombò sulle spalle di lei, che veniva a trovarsi in una posizione svantaggiosa.
Un boato ruppe il silenzio.



TO BE CONTINUED...
chi sarà mai stato a provocare questo boato??????
leggete il prox capitolo per scoprirlo!!!!!
( vi dò una piccola anticipazione: entrerà in scena un altro personaggio che ben conosciamo)

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Capitolo 13
*** UN ATTACCO FUORI PROGRAMMA ***


AFAFAF

AAAAAAHHHHHHH, quanto mi piace scrivere qsta fanfic!!!!!!! 

mi emoziono troppo, anche se quando scrivevo questo capitolo ricordo che stava piovendo a dirotto... 

spero che qsto nn mi abbia condizionata, leggete e scopritelo!!!!! ^_^

Un boato ruppe il silenzio.
Un demone apparve da dietro la casa di Kagome e le urla di sua madre le trafissero il petto.
Si girò di scatto correndo verso casa sua.
< Aspetta Kagome!! >
Le urlò Inuyasha, correndo anche lui in quella direzione, seguito dai suoi compagni.
L’innocente micetto 
( scusate se lo chiamo così ma nn trovavo un altro nome con cui Hojo poteva descriverla) 

era ormai delle dimensioni di una tigre, avvolto dalle fiamme e teneva su di sé la donna che lanciava un enorme 

boomerang per distrarre quell’orrenda creatura;

il monaco si difendeva con il suo bastone e Kagome aveva appena detto ad Inuyasha che il frammento era nel ventre, 

dopo essere corsa a prendere un arco e delle frecce.

Ma ora l’enorme clava del demone lo stava per colpire, solo lui era rimasto paralizzato dal terrore.
< Inuyasha!!! > 

Disse Kagome d’un tratto, indicandolo.

< Uffa! Mi tocca proteggere anche quello scemo, e spostati!! > 

Parò agilmente il colpo con la lunga spada.

Subito dopo tornò indietro invocando una cicatrice del vento, che uscì immediatamente dalla sua spada, dividendo a metà quel mostro, 

che però si stava velocemente ricomponendo.

Allora Kagome scagliò una freccia dai luminosi contorni rosei, 

che lo andò a colpire in piena pancia.

Quell’orribile creatura ormai era sparita e un frammento lucente era allora caduto a terra, Inuyasha lo raccolse immediatamente 

e lo pose delicatamente fra le mani di Kagome, che tremava tutta per lo spavento probabilmente di poter vedere attaccato 

un membro della sua famiglia.

Rivide quella scena.

Inuyasha la strinse forse a sé tenendola fra le braccia e lei riuscì a tranquillizzarsi.

< Dobbiamo capire cosa succede. Perché ora i demoni ora hanno cominciato ad attaccare nell’epoca di Kagome? >

Chiese Inuyasha.

< MALEDETTO BOTOLO!! METTI GIU’ LE MANI DALLA MIA DONNA!! >

Qualcun altro era appena uscito dal pozzo. 

Ed era subito corso verso Kagome e Inuyasha.

Inuyasha prese subito la parola

< KOGA, MALEDETTO LUPO CHE CI FAI QUI!!!??? >

< ho sentito odore di demone provenire da quel pozzo e avevo visto la mia adorata Kagome entrarci, pensavo fosse in pericolo, 

ma evidentemente anche stavolta l’hai scampata botolo. 

Ma cosa ci faceva qui un demone? >

< Era ciò che ci stavamo appunto chiedendo >

Intervenne Miroku.

Koga rimase un attimo a pensare, poi si voltò senza pensarci verso quel tipo buffo che li fissava tutti atterrito.

< E questo chi cavolo sarebbe? >

< bhè Koga mettiamola così, in questo strano triangolo che si è venuto a formare, a quanto pare tu sei l’unico a non aver assaporato 

le labbra della Divina Kagome >

Sango allora intervenì

< Miroku? >

< Si mia adorata? >

< Vedi di tapparti la boccaccia e di toglier al mano dal mio fondoschiena!!!! >

Ma ormai Miroku non era più in grado di rispondere era a terra con un due bei bernoccoli pulsanti, 

uno di Sango e l’altro di Inuyasha.

Questo discorso però non fece altro che far arrabbiare Koga ancora di più

< COSA, BRUTTO BASTARDO DI UN BOTOLO HAI OSATO BACIARE LA MIA DONNA? E ANCHE TU RAGAZZINO. >  

Tutti allora lo fissarono, si erano quasi scordati che lui era li e che aveva assistito a tutto.

Sarebbe stato difficile spiegagli tutto quello che aveva visto.

Hojo allora si ritrovò di fronte Koga che aveva ricominciato a bisticciare con Inuyasha.

< MA LA VOLETE PIANTARE TUTTI?? IO NON SONO DI NESSUNO CAPITO???!!! >

E detto questo se ne andò infuriata.

******

Qualche sera dopo, mentre Kagura, Rin e Jaken pranzavano tranquilli Sesshomaru era in piedi, poco distante, assorto nei suoi pensieri, 

ripensava a quel bacio, 

che per lui era stata come una droga, 

gli aveva fatto provare emozioni che ora non provava più e mai provate, 

delle quali sentiva la mancanza, 

voleva essere immerso ancora in quella piacevole sensazione a tutti i costi, voleva sentirsi forte e inebriato come allora.

Si girò di scatto e avvicinatosi agli altri prese la mano di Kagura trascinandola via nella foresta, 

Rin non disse nulla e Jaken capì subito dal suo sguardo che non solo non doveva seguire il padrone,

ma che doveva anche tenere chiusa la boccaccia.

La donna non capiva cosa stesse succedendo, ed era un poco spaventata, ma la mano, con cui la teneva era più che rassicurante.

Avanzavano quasi in una danza coccolati dal rumore della lieve brezza tra le foglie.

Sesshomaru si fermò all’improvviso dietro un albero, e subito la fece girare in modo di averla di fronte, 

senza farle capire che cosa stesse succedendo, 

senza darle il tempo di dire nulla, 

la baciò, mettendogli la mano dietro la nuca, 

per stringerla a sé più forte che mai mentre lei gli cingeva le braccia al collo, 

non fu più come la prima volta, 

ora il bacio era intenso, 

bagnato dalle lacrime di lei, 

lui non voleva smettere di sentirla, 

e sembrò non voler mai cessare, 

quando finì Kagura fece cadere le braccia sulla sua schiena, mentre lui la cingeva dietro la testa, avvicinandosi all’orecchio, gli sussurrò 

< Resta per sempre mia > * 

a questa parole la signora del vento strinse più che poteva la veste bianca, entrambi erano inebriati l’uno del profumo dell’altro.

Molto dopo l’abbraccio si sciolse ma un nuovo legame era nato, finalmente anche Sesshomaru aveva trovato e provato l’amore, 

e non ne avrebbe più potuto farne a meno.





TO BE CONTINUED

* frase detta da takumi in nana bhè però in fondo non pensate che takumi e sesshomaru si assomiglino? 

Sn tutti e due dei bei pezzi d’uomo, sono freddi e distaccati, non gliene frega niente di nessuno e soprattutto hanno entrambi i capelli lunghi!XD!
W SESSHOMARU

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Capitolo 14
*** LA LACRIMA NERA ***


klòksòdkjfsòkd LA LACRIMA NERA

sapete, per un attimo ho avuto il blocco della scrittrice, ma mi è bastato guardare le immagini di Inu-chan e ascoltare My will che subito mi è passato tutto, vi
lascio a un capitolo pieno di riflessioni, buona lettura!!! ^_^

Kagome era rinchiusa in camera sua e la notte era ormai calata.
Sango e Miroku ci avevano messo un po’ a spiegare tuta la faccenda a Hojo al quale avevano raccomandato di mantenere il segreto.
Intanto Inuyasha e Koga erano seduti poco distante, dandosi le spalle l’uno con l’altro.
Kagome era nella sua stanza che spiava i compagni di tanto intanto muovendo leggermente la tendina della finestra. Era proprio finita in un bel pasticcio: aveva coinvolto un suo compagno nelle loro faccende e ora era arrivato anche Koga, si sentiva come un oggetto che quei tre si palleggiavano fregandosene dei suoi sentimenti.
< La cena è pronta >
La madre di lei era appena uscita a chiamare gli altri che entrarono in casa e si sedettero attorno al tavolo, ovviamente, ben distanti l’uno dall’altro.
< Qualcuno gentilmente può andare a chiamare Kagome? >
Disse la signora.
I tre si fissarono, a dire la verità Inuyasha non se la sentiva di andare da lei, non avrebbe saputo come scusarsi, ma aveva scelto apposta a sedere di fronte alla porta che dava al corridoio e alle scale, nessuno dei due sarebbe passato da lì senza prima avere assaggiato la lama di Tessaiga.
******
Kagome era chiusa in camera sua sdraiata sul letto, d’un tratto le palpebre si fecero via via più pesanti
e piombò in uno strano sogno,
tutto intorno a lei era nero e
nella sua testa rimbombava quell’orrenda risata
…ti ucciderò….
La voce parlava,
pronunciando strane formule e
improvvisamente i tre frammenti che lei teneva appesi al collo divennero neri,
impuri,
qualcuno era riuscito a trovare e ad entrare nella parte più profonda della sua anima,
una parte che teneva nascosta a tutti e che
probabilmente neanche lei sapeva di avere.
Continuavano a passargli davanti le immagini di Kikio e Inuyasha felici insieme.
Non sopportava questo dolore.
Provava un odio fortissimo in quel momento verso Kikio.
Avrebbe voluto ucciderla.
Prese un coltello che aveva li sulla scrivania, lo aveva usato per sbucciare una mela poco prima.
La sua mente vagava ancora nei meandri di questo incubo.
Lei era la reincarnazione di Kikio.
Le sue anime erano legate.
… se trafiggi la tua anima anche lei morirà…
La voce parlava nella sua testa continuando a ripetere queste parole.
Era come un manichino nelle mani di quest’illusione.
Prese il coltello a due mani con la lama rivolta verso il suo cuore.
Le mani si mossero.
******
La madre intuì la tensione che aveva creato rivolgendogli quella domanda.
< Inuyasha vai tu dai e sbrigati >
Nessuno osò replicare nonostante gli venissero lanciati sguardi d’odio.
Si chiuse la porta alle spalle e salendo le scale piano si trovò davanti alla porta di camera sua.
Bussò leggermente.
< Kagome? È pronta la cena >
Attese a lungo ma senza ottenere risposta.
Parlò una seconda volta
< Kagome? Ci sei? Senti, lo so che sei arrabbiata per… >
Udì poi un tonfo,
qualcosa era caduto a terra.
Preoccupato cercò di aprire la porta ma era chiusa a chiave.
< KAGOME APRI!!!! >
Le sue urla preoccuparono gli altri,
che si chiesero cosa stesse succedendo.
< Vado a vedere che succede >
Disse Sango avviandosi
< Probabilmente si sarà addormentata, prendi la chiave. >
Le disse Sota.
Sango corse da Inuyasha,
che stava disperatamente cercando di aprire la porta gridando il suo nome.
Aveva una sensazione bruttissima.
< Ho la chiave >
< Presto apri >
Le rispose l'Hanjou.
TING.
Il coltello era scivolato via dalle sue mani, allontanato da un colpo di Inuyasha.
< MA CHE FAI? STUPIDA!! >
Ma il volto di Kagome non cambiò espressione, aveva gli occhi sbarrati e lo sguardo fisso e cercava di allontanare a pugni chi la stringeva,
tentando di farla star ferma.
< INUYASHA E’ INUTILE, GUARDA I SUOI OCCHI, GUARDA I FRAMMENTI!!! >
Disse Sango.
< MIROKU CORRI SU IMMEDIADAMENTE!!! >
Gridò lei giù per le scale.
Gli occhi di Inuyasha guardavano quei tre frammenti.
Neri come le tenebre.
Si spaventò.
Kagome aveva un anima pura,
come poteva aver inquinato i frammenti?
Miroku arrivò seguito ovviamente dagli altri preoccupati.
Ma rendendosi contro della situazione li intimò tutti a restare indietro.
Riuscì a purificare i frammenti e a toglierli, allontanandosi.
Allora Kagome si riprese.
Finalmente poteva alzare le palpebre.
Tutte quelle scene che negli ultimi tempi aveva scordato.
Il bacio di Kikio.
A cui aveva avuto l’onore di assistere in prima fila.
Tutto quell’odio mai provato in una volta
Verso Kikio e
Inuyasha
Inuyasha.
Fu il primo che vide aprendo gli occhi, la stava sorreggendo.
Dai suoi occhi scese una lacrima,
una sola
nera.
Si girò immediatamente alzandosi per non guardarlo il faccia.
Poi si voltò di scatto verso la finestra.
La sua voce ancora tremava.
< un frammento, sento la sua presenza,
è nei sotterranei del mio liceo >
Inuyasha, Koga e Miroku si precipitarono là con Kirara. Kagome non andò con loro.
I due non si erano rivolti nemmeno uno sguardo.
Hojo se ne tornò a casa e Kagome rimase sola a chiacchierare con Sango.
Le raccontò il perché di quel suo gesto.
Della voce che sentiva,
ne era sicura.
La voce di Kikio.
E di quello che aveva provato durante quell’incubo.
Sango la ascoltò pronunciando di tanto in tanto parole di conforto, poi le si stese sul letto e si addormentò, esausta.
Il gruppo tornò con il frammento.
< C’erano almeno una cinquantina di demoni la sotto, ma solo uno aveva il frammento, probabilmente il loro capo. Io me ne torno alla mia grotta a dormire, ma poi ritornerò per saper come sta Kagome e tu, cuccioletto non mettergli le mani addosso!!! >
Detto questo Koga scivolò giù nel pozzo.
< Come sta? >
Chiese Inuyasha fissando Sango, lui e Miroku si erano messi attorno a una strana luce, proveniente da una cosa chiamata lampione.
< Male.
Dice di sentire delle voci,
mentre dorme,
una risata di donna
una risata malvagia che l’aveva resa succube e
che oggi le ha fatto compiere quel gesto,
dice di essere sicura che sia la voce di Kikio. >
Sango si fermo con il racconto, guardò Inuyasha che la stava fissando con occhi smarriti.
< Kikio? >
< Sì, dice di esserne sicura >
< Si sarà sicuramente sbagliata, Lei non farebbe mai una cosa del genere, ne sono sicuro >
< In effetti Kagome mi ha raccontato di aver rivisto in quello strano sogno tutte delle scene in cui tu e Kikio eravate felici, mi ha detto qualcosa su un bacio, tra voi due. >
Sango non andò oltre.
Tutti si misero a dormire tranne Inuyasha che si era avvicinato alla sua stanza per vedere se stesse dormendo, ma trovò la luce del comodino accesa e lei che fissava il nulla, oltre la finestra.
< Cosa c’è Inuyasha? >
Lui rimase un poco sorpreso, si avvicinò a lei.
< Come hai fatto? >
< I frammenti che ti ha dato Miroku, li ho sentiti avvicinarsi. >
Si sedettero sul letto, di fianco.
< Come stai? >
< oh, in questo momento non credo sia importante- lei non voleva guardarlo in faccia- piuttosto domani, a scuola penso che avrò dei problemi a scuola se si presenteranno altri demoni, non credi? Dobbiamo risolvere questo problema così poi potrai tornare nella tua epoca >
< Da solo? >
Non rispose.
< Non potrei tornare sapendo che non potrò essere qui a proteggerti, soprattutto dopo quello che è successo oggi >
Finalmente lei si voltò, i suoi occhi lucidi trasmettevano uno sguardo glaciale.
< E’ solo questo di qui ti importa? Proteggermi? E non ti interessa di come io possa stare? Sai cosa penso, il tuo bacio, il volermi proteggere, tu mi tratti così solo perché vedi in me Kikio ecco la verità >
Si aspettava una risposta tipo no, non è vero ma lui non disse nulla, era la prima volta che pensava a quanto detto da Kagome. Il suo silenzio per Kagome fu come una conferma, si girò di nuovo alzandosi.
< Bhe mi dispiace ma io e Kikio siamo diverse, io non sarò mai come lei, domani verrete a scuola con me, travestiti in qualche modo e ora se non ti dispiace vorrei dormire perciò esci >
Non seppe replicare, uscì silenzioso, chiudendosi la porta alle spalle, sentendo Kagome affondare un pianto nel cuscino
Non avrebbe potuto consolarla
… mi vedi come Kikio…
Queste parole gli risuonavano in testa e
Pur provandoci in tutti i modi, non trovò un modo, una solo pensiero, nemmeno una scusa che per un attimo rese false quelle parole.



TO BE CONTINUED...

povero inuyasha è confuso!!!! ma è tanto carino quando è confuso!!!
ma voi che ne dite? vi sta piacendo questa ff? commentate!!!

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Capitolo 15
*** IL MISTERO SI INFITTISCE!!!! ***


AAAAAAA IL MISTERO SI INFITTISCE!!!!!


SCUSATE!!!! so benissimo ke questo capitolo è conrtissimo, ma mi farò viva prestissimo, anzi visto ke il nuovo capitolo è gia pronto fra due minuti lo metto!!!!



Inuyasha indossava una divisa scolastica come Miroku e un cappello per nascondere le orecchie mentre Sango si sarebbe spacciata per una cugina di Kagome in visita, Shippo e Kirara invece rimasero a casa.
Sango chiacchierava allegramente con Kagome mentre Miroku continuava a fare battutacce sulle possibili belle ragazze che avrebbe incontrato, punito per quei pensieri neanche a dirlo, da Sango.
Inuyasha li osservava da dietro, non solo non le aveva più parlato dalla sera prima ma non era neanche più riuscito ad incrociare il suo sguardo.
Kagome entrò in classe sedendosi al suo posto che vide sfortunatamente vuoto.
La sua compagna di banco era assente, mentre altri due banchi erano stati posizionati per i nuovi arrivati.
La notizia che avrebbero avuto per un po’ dei nuovi compagni aveva scombussolato la classe che era in fermento, a calmare il tutto fu l’insegnante.
< Allora ragazzi, sicuramente saprete dei tre nuovi arrivi, una è la cugina di Kagome, mi raccomando fate di tutto per farli ambientare >
Entrò prima Sango, suscitando non poco l’interesse dei ragazzi, che fece sedere nel banco vuoto dietro Kagome con Miroku, che entrò poco dopo mettendo questa volta in subbuglio le ragazze.
Ma di sicuro a fare più scalpore fu il terzo arrivato, le compagne di Kagome lo riconobbero subito e guardarono Kagome con aria atterrita, mentre il ragazzo si sedeva accanto a lei.
La lezione era iniziata già da alcuni minuti e la professoressa guardava incuriosita lo yukai.
Kagome se ne accorse.
< Apri il quaderno e fa finta di prendere appunti >
Inuyasha obbedì prendendo in mano quello strano oggetto chiamato penna e si ritrovò davanti al foglio bianco.
Si fermò come abbattuto, sussurrò a Kagome
< Ma io non so scrivere >
Lei accennò una piccola risata e in quell’istante le fu chiaro come il sole che non sarebbe mai riuscita a separarsi da lui,
sapeva farla sorridere per i motivi più banali.
Lui fu felice di vedersi rivolto quel sorriso.
< Fai quello che faccio io >
Allora lui si mise a cercare di imitare quegli strani segni che lei tracciava con la penna.
Poi, all’improvviso, sentì concentrarsi una forte aura maligna proprio sotto di lui.
Kagome sentì nello stesso istante la presenza di un frammento.
< ALLORA LA PIANTI? >
Si mise a urlare contro Inuyasha, che non sapeva cosa fare.
< di far cosa? >
< SI, COME SE NON LO SAPESSI >
< Higurashi, vada subito fuori dall’aula se a tanta voglia di urlare e si faccia seguire dal suo amico >
Proprio la reazione che si aspettava, fece l’occhiolino a Sango.
Uscì dall’aula seguita da Inuyasha che si stava ancora chiedendo cosa avesse fatto
< L’hai sentito anche tu vero? C’è un demone nei sotterranei, per fortuna la mia professoressa è sempre stata un po irascibile. >
Gli rivolse un sorriso stupendo e poi si avviò alle scale che scendevano nei sotterranei.
Lui la seguì, facendo un balzo la raggiunse e le prese la mano.
Si avviarono insieme.
Intanto Sango, che aveva capito di dover trovare il modo di uscire guardò Miroku
< Miroku che cos’hai? Ti fa male la pancia? >
Attirò così l’attenzione, lui la guardò sorpreso
< No, mia dolce S…AUCH!! >
Sango senza farsi notare gli aveva appena tirato un pugno dritto in pancia.
< Professoressa, non mi sembra stia molto bene, lo accompagno in infermeria >
E così uscì con Miroku ancora piegato in due
< forza, andiamo!! >
< Dove? E perché mi hai fatto male? >
< Miroku, sei uno stupido >
E detto questo si avviò giù per le scale.
******
Inuyasha non ci aveva messo molto a tagliare a metà quel demone, nonostante fosse più forte grazie al frammento ma ora si era girato verso Kagome, era nell’angolo, con lo sguardo atterrito.
< Ho capito da dove vengono i demoni >
Di fronte a loro, immerso nell’oscurità
In legno
Un pozzo
Identico a quello a casa di Kagome.



TO BE CONTINUED

cosa????!!!! un pozzo??!!! e chi se lo sarebbe mai aspettato? e sì perchè vi devo confessare che anche se ho in mente dei punti precisi della mia storia mi sono resa conto che alcune volte mi sembra di non sapere neanche io come andrà a finire sta storia!!!!
P.S ma ve lo immaginate che carino Inu- chan in divisa scolastica???
a presto!!! commentate!!! ^_^

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Capitolo 16
*** IL DESTINO DELLA MIKO ***


il destino della miko IL DESTINO DELLA MIKO

spero ke voi siate pronti perchè questo capitolo è più lungo del solito... comunque penso che terrò fede alla promessa di fare circa 25 capitoli... ma siamo già al 16°??? ç_ç che tristezza... il tempo vola... sappiate che tra un paio di capitoli... volete saperne di più? leggete poi le note finali!!!! ^_^


Un pozzo?
< Dovremo provare ad entrarci >
Disse Inuyasha
< Pensi ci porterà sempre all’epoca Sengoku? >
< Bisognerà scoprirlo >
E detto questo si gettò,
ma non accadde nulla,
il pozzo non lo fece passare.
Arrivarono anche Miroku e Sango e rimasero anche loro al quanto sorpresi della nuova scoperta, ance loro tentarono di gettarsi ma il pozzo respinse anche loro
… Miko….
… solo la Miko potrà passare…
Il pozzo aveva parlato.
Dall’altra parte probabilmente c’era qualcuno a pronunciare quelle parole dal suono sgradevole, era la stessa voce che Kagome udiva nei suoi sogni.
Gli altri la stavano fissando
< Non ti lascerò attraversare il pozzo da sola >
Ma Kagome non sembrò ascoltarlo, era impietrita da quella voce che probabilmente Inuyasha non aveva ancora capito a chi appartenesse.
Parlò.
< Perché vuoi me? Kikio? >
Sentendo quel nome uscire dalla sua bocca Inuyasha la fissò stupito.
Era la voce di Kikio?
Già, le somigliava ma come poteva essere? Era piena di odio e di tanti altri desideri negativi.
… mi stupisco, non pensavo mi avessi riconosciuto…
… Naraku…
… vuole soltanto te…
… puoi decidere se venire o restare…
… oltre il pozzo ti attende il destino…
… il destino…
Tutti la fissavano, lei all’improvviso si gettò nel pozzo, Inuyasha non fece in tempo a fermarla
< KAGOME!!!! >
Tese la mano inutilmente, sperando che lei la prendesse.
Lei le rivolse lo sguardo più dolce che lui ricordasse.
< addio, Inuyasha >
Sparì, avvolta da una luce nera, con al collo i frammenti.
Inuyasha cadde sulle ginocchia, pestando più forte che poteva i pugni a terra.
< NO… IO TI AVEVO PROMESSO CHE TI AVREI PROTETTA >
Aveva il volto segnato dalle lacrime, sotto lo sguardo dei suoi compagni che non sapevano come farlo calmare, sapevano che Inuyasha provava qualcosa per Kagome, ma non sapevano con esattezza cosa fosse successo tra i due.
Quell’addio.
Così simile al primo e così completamente diverso.
Mentre la vedeva avvolta da quella luce, aveva avuto la bruttissima sensazione che questa volta non l’avrebbe rivista mai più.
Quell’addio.
< ME LO AVEVI PROMESSO, LO AVEVI PROMESSO DI NON DIRMI ADDIO MAI PIU’ >
Dei rivoli di sangue scendevano dal suo pugno serrato, che continuava a pestare sul pavimento.
< Inuyasha, dobbiamo credere il lei >
Disse Sango, cercando di calmarlo.
< Già, è una ragazza forte >
Aggiunse Miroku.
******
Il luogo in cui si trovò Kagome non aveva ne un sopra ne un sotto era tutto bianco a perdersi.
… chiudi gli occhi…
La voce ora era cambiata, non era più quella di Kikio ma di un’altra donna e ora era estremamente dolce.
Sentì di potersi fidare e fece come le era stato ordinato.
Chiuse gli occhi.
Per un attimo non vide niente se non il buio completo.
Poi cominciarono ad apparire delle immagini.
Aprì gli occhi.
Ora si trovava all’interno di una stanza arredata in modo prezioso, con rifiniture d’oro e candelabri d’argento, dai quali proveniva l’unica luce: infatti quella stanza non aveva finestre e il pozzo era sparito.
Non si sentiva al pericolo, però doveva trovare una via d’uscita, vide una porta di fronte a lei, illuminata dalla luce delle candele.
Vi entrò, tenendo l’arco in mano, pronto a scoccare una freccia.
La seconda stanza era completamente al buio e del tutto tranquilla.
Troppo tranquilla.
Sapeva di essere in pericolo ma non sapeva da che parte sarebbe stata attaccata.
In mezzo al nulla, di fronte a lei apparve Kanna, il suo specchio in mano e di fianco a lei Koaku.
< Chi ti ha permesso di entrare nel pozzo? >
La bambina con i capelli bianchi e dalle vesti candide le aveva rivolto la parola.
Lei restava immobile, senza parlare con la freccia puntata contro di lei: non poteva rivolgerla a Koaku, Sango no glielo avrebbe perdonato.
Scoccò la freccia ma Kanna la assorbì nel suo specchio.
Koaku si stava preparando all’attacco,
la stava per colpire,
non sapeva come difendersi e nessuno questa volta l’avrebbe aiutata.
******
… la Miko ha bisogno di voi…
Tutti si destarono.
Dal pozzo era uscita una seconda voce, più dolce della prima.
< Chi sei? >
Le chiese Inuyasha.
< Questo al momento non è importante, in questo momento la Mika ha bisogno di aiuto, sta combattendo contro i servi di Naraku >
< KOAKU!!! >
I l grido di Sango risuonò nella stanza.
< Già, quel ragazzo la sta attaccando ma lei sembra non volersi difendere con le sue frecce sacre, ha bisogno di voi >
< portale la mia arma!!! >
Le rispose Sango gettando l’enorme Boomerang nel pozzo.
******
Qualcosa di pesante era ora tra le sue mani, qualcosa che l’aveva protetta dall’attacco del ragazzino.
Si girò di scatto cercando la sua compagna ma non la trovò dietro di lei, Kanna, probabilmente distratta da quell’oggetto comparso misteriosamente, fu leggermente colpita al braccio destro dalla freccia della sacerdotessa.
******
< mia sorella sta combattendo contro il gruppo di Inuyasha, ma non riesco a capire in quale luogo si trovino >
Sesshomaru si girò verso di lei incuriosito.
< Dobbiamo aiutarli! In quel luogo troveremo anche Naraku. >
< Andiamo >
Sesshomaru la prese per mano e lei lo fece salire sulla sua piuma
< Conducimi da loro >
******
Il volto di quella ragazza.
Dolce
Pieno d’amore
Estraneo eppure familiare
Con i capelli lunghi raccolti in una coda, la mente di Koaku era avvolta in tutti questi pensieri,
la sua anima era come divisa in due e la sua nuova coscienza gli impediva di attaccare nuovamente la ragazza.




TO BE CONTINUED...

Come ho già accennato sopra sappiate che tra un paio di capitoli arriverà un capitolo veramente stupendo ( lo so, chi si loda s'imbroda) però giuro che a volte mi stupisco di me stessa e poi mi chiedo.. ma ho scritto veramente io questa roba???
il capitolo tanto atteso si intitolerà:
AL DI LA' DEL TEMPO, AL DI LA' DEL CUORE: L'ULTIMA LACRIMA, e vi giuro che si concluderà in modo stupendo!!! lo aggiungerò presto,ppena avrò scritto il capitolo di collegamento intanto commentate ma non siate troppo cattivi, il mio povero cuore potrebbe cedere e poi chi la finisce questa ff???

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Capitolo 17
*** I GIOIELLI DEI FRATELLI DEMONI ***


I GIOIELLI
I GIOIELLI DEI FRATELLI DEMONI



CIIIIAAAO!!!! rieccomi, sono finalmente riuscita a scrivere questo capitolo di collegamento, ma per il prossimo, il più bello, dovrete aspettare ancora un po'... muahaha come sono cattiva... vi faccio penare, un saluto e un ringraziamento speciale a chi ha aggiunto i suoi commenti,ç___ç sono commossa! e anche a chi, pur leggendo non scrive niente, ma ora leggete...



< Sono la sotto >
La voce di Kagura richiamò la sua attenzione, lei indicò delle scale.
Erano riusciti a passare inspiegabilmente dal pozzo che li aveva lasciati passare e trasportati dal vento erano giunti svelti e silenziosi a quello strano edificio dal quale proveniva l’odore di Inuyasha e dei suoi compagni.
Sesshomaru la seguì fermandosi all’improvviso quando furono a metà scalinata: un demone uscito dal muro li stava attaccando.
< No preoccuparti, qua ci penso io, tu vai avanti >
La signora del vento scese lentamente le scale, verso la luce fioca che arrivava dall’uscita.
La sua presenza non passò inosservata: subito tutti si girarono a cercare di scorgere il volto di chi era appena giunto nel luogo vicino al pozzo.
Inuyasha, distratto dai suoi pensieri si animò subito quando vide chi era la persona che gli stava venendo incontro, estrasse senza pensarci un attimo Tessaiga puntandola verso la sua avversaria.
Lei lo stava guardando con un sorriso misterioso dipinto in faccia:
< Che hai da ridere? Cosa ci fai qui? Dimmi come posso fare a raggiungere Naraku >
Quella persona, quanto la odiava, era complice di chi ora giocava con la vita di Kagome.
< Non ti conviene attaccarmi e comunque io non ho idea di dove sia Naraku >
Cosa? Lo stava forse sfidando?
< Bugiarda!!! Cicatrice del vento!!!! >
La cicatrice non riuscì a andare a segno, Inuyasha si era stupito non poco del fatto che Kagura non avesse tirato fuori la sua arma per difendersi, ma non fu quel gesto a lasciarlo letteralmente pietrificato, così come Miroku e Sango.
Suo fratello, era intervenuto e l’aveva protetta con la lama di Tokijin, deviando facilmente la cicatrice del vento.
< Sesshomaru!!!! Ma che stai facendo!!! Sei impazzito, togliti subito da lì!!! >
Non osò dire altro.
Il fratello gli aveva lanciato un occhiata che gli aveva raggelato il sangue, anzi aveva subito dovuto subito distogliere lo sguardo dal suo.
< Se non vuoi morire prematuramente, non osare mai più attaccarla >
Miroku prese coraggiosamente la parola:
< Signor Sesshomaru, perché proteggete una serva di Naraku? >
Lui gli rivolse uno sguardo glaciale, ma fu Kagura a rispondergli, sapeva benissimo che il potente signore dell’Ovest odiava dover dare spiegazioni.
< Io non appartengo più a Naraku da tempo, qualche mese fa, stufa di essere trattata come un burattino, ho deciso di ribellarmi riuscendo a ferirlo leggermente ma poi, mentre scappavo ho pagato con la vita >
< Ma ora tu sei viva >  
Disse Miroku.
< Lo so sono tornata in vita grazie al potere della speda di Sesshomaru >
Inuyasha non sembrò voler credere a quelle parole, era possibile che suo fratello, che spesso chiamava ghiacciolo proprio per la freddezza con cui trattava i demoni e gli esseri umani potesse provare compassione di qualcuno, prima poi l’aveva protetta… che Seshomaru provasse qualcosa per quella femmina?
Sesshomaru stava fissando il fratello, quasi come leggendogli i pensieri pensò che forse si era accorto del legame che lo legava alla signora del vento. Ma cosa gliene importava? Quello che lui decideva di fare della sua vita in fondo erano affari suoi.
Sango era immobilizzata, quella donna, che era complice di chi teneva racchiuso suo fratello.
< Sango >
Kagura parlò rivolgendosi alla donna
< Sappi che mi dispiace per tuo fratello e che voglio aiutarvi a liberarlo, uccidendo quel bastardo di Naraku >
Sango si girò dalla parte opposta, con il volto rigato dalle lacrime.
Si sedettero tutti, e Miroku cominciò a raccontare cosa fosse successo, un particolare non era sfuggito agli occhi di Inuyasha: Kagura si stava sedendo ma fu come fulminata dagli occhi del fratello per il posto che aveva scelto, ora invece, era seduto di fianco al demone.
Il mistero si infittiva sempre più.
< Così ora la tua donna è all’interno del pozzo, ma sei sicuro che è ancora viva? >
L’ honjiu ( = mezzo demone) divenne improvvisamente scuro in volto.
… la miko è viva, non devi preoccuparti, ma sta combattendo duramente per non farsi sopraffare dalle tenebre, che potrebbero invadere il suo cuore…
< Ci vuoi dire chi sei? >
Inuyasha era stufo che questa voce gli facesse quasi la telecronaca di cosa stesse succedendo, le bastava sapere che lei era viva, nient’altro.
( Inu, mi stupisci, come fai a sapere cos’è una telecronaca? °___° mah!! I misteri delle ff!!!)
… Sono lo spirito di Midoriko…
… sto vegliando su Kagome da quando era bambina…
… questa battaglia è scritta nel suo destino, come è scritto che….
… sarà lei stessa a decidere la sua vita o la sua morte…
Per un attimo Inuyasha si tranquillizzò: Kagome non era così stupida da scegliere la morte.
******
Koaku ora era a terra, come stordito e Kanna era indifesa, nessuno la stava proteggendo.
… Lasciala passare….
Di nuovo quella voce sgradevole, questa volta però era più vicina, dietro la porta che Kanna aveva alle sue spalle.
Un attimo dopo La figlia di Naraku era sparita insieme a Koaku ed ora Kagome si ritrovava ancora una volta di fronte ad una porta chiusa, entrò piano, pronta a rispondere a qualsiasi tipo di attacco, ancora una volta andò incontro al buio più completo
******
Sesshomaru!! Come farà a dormire in un momento simile: i pensieri del mezzo demone erano confusi all’inverosimile e voleva assolutamente fare qualcosa che lo distraesse, come poteva essere lì immobile a non fare nulla e stare tranquillo mentre la sua Kagome affrontava chissà quale nemico in un luogo sconosciuto?
Midoriko gli aveva spiegato molte cose: Kagome era la persona che aveva tutte le caratteristiche per prendere il suo posto, aveva detto che una volta che avrebbe avuto in mano la sfera dei quattro spiriti l’avrebbe totalmente purificata se il suo animo fosse stato altrettanto puro e poi in quel momento avrebbe assunto i pieni poteri di sacerdotessa.
Una domanda lo assillava: una volta che avrebbe assunto pienamente i poteri di sacerdotessa sarebbe cambiata?



TO BE CONTINUED…

Io: No, non ditemi che non avete capito il titolo?
Voi: e chi riesce a capire la tua mente contorta?
Io: ç____ç sigh!!!
Voi: oh no!!! Ricomincia, e va bene dicci il significato...
Io: ma dai è facile i gioielli sono Kagura per Sesshomaru e Kagome per Inuyasha!!!
Voi: -_-' solo tu potevi fare un’associazione così stupida…
Io: ç____ç come siete cattivi!!! Mi raccomando però continuate a commentarmi…
Voi: aspetta e spera…

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Capitolo 18
*** IL POTERE PIU' AMBITO, IL PIU' DIFFICILE DA OTTENERE ***


asdDA SCUSATE, QUESTO CAPITOLO E DAVVERO CORTO, ME NE RENDO CONTO, sorry, ma l'ho fatto per prepararvi a un capitolo superbello, attenzione però anche qua c'è un finale a sorpresa



Di nuovo quell’orrenda risata…
No
Non la sopportava
Gli scoppiava in testa
******
A cosa stai pensando?
Il fratello sembrava addormentato, come del resto tutti gli altri, solo lui era ancora sveglio, aggrappato a Tessaiga.
< Perché mi rivolgi la parola? Non è da te, come non è da te provare compassione… >
E detto questo fissò la signora del vento stesa di fianco a lui che le riposava appoggiata alla spalla.
< Ho pensato che mi sarebbe stata utile, sapeva dove trovare i nascondigli di Naraku,
riesce a percepire quando e dove sua sorella comincia un attacco, ma non vedo perché proprio a te devo dare spiegazioni,
almeno io ho un demone che mi accompagna nel cammino, non un insulso essere umano venuto da chissà quale epoca >
< non toccare Kagome, non parlare di lei in questo modo >
La discussione si era fatta seria.
Inuyasha riprese a parlare
< non mi aspetto che tu capisca, ma il fatto di averla accanto sempre, quando combatto mi da una forza molto più potente di
quanto tu possa immaginare, so di avere qualcuno da difendere anche a costo della mia stessa vita. >
< No, non capisco questi insulsi sentimenti- mentì spudoratamente Sesshomaru- non ho idea di cosa parli ma una volta che
la tua donna avrà riunito e purificato la sfera, cosa pensi di fare? Rubagliela per diventare un demone completo? >
Nessuno sembrò più voler parlare, Sesshomaru stava pensando alle parole che gli aveva detto poco prima il fratello:
una forza potentissima che ti viene donata quando senti di dovere proteggere qualcuno e il suo sguardo,
che era sempre stato glaciale, si spostò inconsapevolmente verso Kagura, seduta di fianco a lui,
per un istante
Uno soltanto
Il suo sguardo divenne incredibilmente dolce.
Inuyasha, dal canto suo era assillato già da mille pensieri, e ora il fratello gli aveva dato altro a cui riflettere:  
cosa avrebbe fatto?
Non lo sapeva
In questo momento non voleva pensarci.
Volse lo sguardo al pozzo.
Lo fissò.
In silenzio.
******
Kikio.
Ecco chi era la persona emersa dall’ombra.
La sua anima era macchiata di troppo odio e ormai era sprofondata nelle tenebre.
L’unica cosa a tenerla ancora legata a questa vita era il desiderio di vendetta che provava verso la ragazza che aveva
rubato il cuore del mezzo demone, che le era sempre appartenuto.
Le due sacerdotesse.
Una di fronte all’altra.
Con l’arco teso verso l’avversaria.
A scrutarsi il profondo dell’anima.
La mente di Kagome vacillava, sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto ucciderla altrimenti Inuyasha le
avrebbe portato rancore per sempre.
Però lei non aveva nessuna intenzione di lasciarla passare.
Kikio teneva al collo la sfera dei quattro spiriti completa, grazie ai frammenti rubati a Koga,
Kagome e Koaku, che non aveva saputo difendersi.
La sfera dei quattro spiriti che Naraku voleva macchiare con ogni tipo di sentimento negativo, e allora cosa
c’era di più oscuro dell’invidia, della gelosia, dell’odio per chi si vede rubato un amore?
< Sono sicura che Naraku mi ucciderà dopo che avrò compiuto la mia vendetta, rivorrà sicuramente la sua sfera,
e io non potrò oppormi, come vedi, i miei spiriti non arrivano fin qui ed è solo il suo potere che mi tiene ancora in vita.
Ma con me giungerà anche la tua fine. >
Scoccò la freccia.
Precisa.
Non mancò il bersaglio.
Le trapassò il cuore.
Kagome cadde a terra, il suo arco si spezzò.





to be continued...

IO: ALLORA COSA NE PENSATE??? ^^
VOI:  *___* come hai potuto??? la tua mente contorta arriva a tanto???
IO: lo so... mi faccio paura da sola...
commentate e io vi prometto che aggiungo al più presto un altro capitolo!!!!
VOI: sarebbe un ricatto??
IO: nuuuooooo....

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Capitolo 19
*** AL DI LA' DEL TEMPO AL DI LA' DEL CUORE: L'ULTIMA LACRIMA ***


1212 meglio che mi do' una mossa ad aggiornare, perchè ho già ricevuto minacce di morte x quello che ho scritto nell'ultimo capitolo...
quindi non ondugio oltre: sono sicura che mi perdonerete una volta letto qst capitolo vero?



< NOOO!!! >
< cosa succede Inuyasha? >
Sentiva un terribile senso di vuoto dentro al suo cuore.
Sesshomaru si era destato per il grande rumore provocato dal fratello ed ora lo stava fissando, incuriosito.
< Kagome? Come sta? RISPONDI >
Cercava inutilmente di interagire con quella voce che fino ad ora li aveva rassicurati
Per alcuni istanti non udì nulla.
Poi
… la Mika ha portato a termine il suo viaggio…
< Vuoi dire che sta per tornare allora? >
… non tornerà…
< Come? In che senso, non capisco >
… in questo momento la sua anima vaga inquieta…
… senza un corpo in cui essere racchiusa…
Al mezzo demone mancò un battito.
< cosa vuol dire? Voglio sapere il nome, chi è stato ad ucciderla?
Senza dargli il tempo di difendersi >
Inuyasha non sentiva più il suo cuore, solo il pulsare delle lacrime e un dolore che toglieva il respiro,
faceva un male del diavolo,
ma non era così forte da ucciderlo,
purtroppo.
In questo momento quanto sarebbe voluto morire con lei.
Sarebbe stato tutto infinitamente più semplice.
… la Mika è stata uccisa…
… avrebbe potuto difendersi, ma per qualche motivo non ha voluto…
< DIMMI IL NOME!!! >
…Kikio…
Il respiro gli si fermò in gola.
Kikio.
La donna che
Amava?
Come poteva amare un essere ormai morto?
Come aveva potuto preferire un essere morto,
fatto solo di ossa e terra a lei.
Colei che l’aveva sciolto dal sigillo.
La persona con qui aveva condiviso mille avventure,
la donna che amava.
Non ha voluto difendersi
L’ha fatto per non ferire i miei sentimenti
E adesso non la rivedrò più
Come ho potuto essere così idiota.
Non si preoccupava più di essere osservato dai compagni, dal fratello, mentre piangeva, non gli importava più di nulla ormai.
… non abbatterti Inuyasha…
… L’anima della Mika non è ancora andata nel regno dei morti…
… qualcosa la tiene ancora legata al presente…
… Un sentimento fortissimo…
… un sentimento che neanche la morte può spegnere…
< Cos’è? >
Chiese il demone alzando la testa verso il pozzo
… l’Amore…
******
La sfera di quattro spiriti l’aveva fatta indietreggiare non di poco per una fortissima onda d’uro generatosi, ora fluttuava a mezz’aria.
Lucente.
Pura.
******
< Dove sono? >
Era racchiusa in un piacevole tepore, immersa in un cielo roseo.
… sei all’interno della sfera dei quattro spiriti…
< Perché sono qui? >
… sei la Mika predestinata a succedermi…
< Chi sei? >
… Midoriko…
… c’è un solo modo per uscire da questa sfera, devi dare l’essenza di ciò che ti tiene ancora legata alla vita, se la tua offerta non sarà ritenuta degna del tuo sentimento il tuo destino sarà quello di vagare per sempre per la sfera, in una lotta continua contro il male;
se il tuo gesto sarà all’altezza, tornerai alla vita e avrai tutti i miei poteri che ti serviranno per combattere il Nemico...
< Cosa devo fare? >
… Mi dispiace, devi scoprirlo tu stessa…
La mente di Kagome era avvolta da mille pensieri, cosa poteva tenerla ancora legata alla vita?
La risposta nacque in lei senza che se ne accorgesse,
L’amore vero la sua famiglia.
L’amicizia verso le sue amiche.
L’amore verso Inuyasha, il più forte di tutti,
INUYASHA.
Fissò questo nome nella sua testa, lo ripeteva in continuazione.
INUYASHA.
INUYASHA.
INUYASHA.
Non avrebbe potuto donargli ciò che avrebbe voluto, il suo cuore, ormai infilzato da una freccia ricolma d’odio.
Una lacrima le scorse dall’occhio, giù per la guancia, accarezzando il suo corpo,
cadde nel vuoto.
******
Inuyasha si affacciò al pozzo, guardandone il fondo, non poteva averlo lasciato,
doveva tornare da lui,
doveva vederla ancora una volta.
Avrebbe sempre dovuto vederla un ultima volta.
Il pozzo non lo lasciava passare, il suo nome gli rimbombava nella testa.
KAGOME.
KAGOME.
KAGOME.
Una lacrima, una sola, gli solcò il viso, cadde vicino ai suoi piedi.
< Inuyasha!!! >
Miroku e Sango dissero il suo nome contemporaneamente mentre lui veniva risucchiato dal pozzo.
******
Dove si trovava? La stanza era buia.
Una luce fluttuava a mezz’aria,
al centro,
la Sfera dei quattro Spiriti.
Poco più in là il mucchio d’ossa di Kikio.
Guardandole non provò nulla se non rancore.
Vide il corpo di Kagome,
estrasse la freccia dal cuore di lei, spezzandola.
La cingeva fra le sue braccia forti, accarezzandole i capelli.
******
Cos’era questo profumo?
Questo tepore?
Piano, sollevò le palpebre.
Un sorriso le si dipinse in viso senza che se ne accorgesse.
Strinse più forte che poteva la familiare casacca rossa che la avvolgeva.
Si sentì stretta in un abbraccio che valeva più di mille parole.
Bagnata dalle lacrime di lui, che aveva sempre versato unicamente per lei.
Lacrime di Felicità.
Una felicità mai provata prima d’ora.
Era tornata.
Lui era con lei.
Insieme.
In un luogo al dì la del tempo.
Grazie ad un sentimento talmente forte,
contro ogni regola,
al di là del cuore.



TO BE CONTINUED...

IO: allora? sono perdonata?
VOI: .....
IO: no!!! voglio saperlo!!! commentate!!!!

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Capitolo 20
*** NISHI: IL POZZO DEI SACRIFICI ***


fafafafa NISHI: IL POZZO DEI SACRIFICI.

Fiuuuuuuuuu’’ scampata x un soffio alla gogna!!! Eccomi qua ad aggiungere un altro capitolo x ringraziarvi!!!!!! ^___^
rigraziamento speciale per makiolina che mi ha fatto notare un erroraccio che ho fatto nell'ultimo capitolo.... -__-' sorry....

< stupida! Ti sembra il modo di farmi spaventare! >
Inuyasha era stato il primo a rompere quel lungo silenzio.
< certo che avresti potuto dire qualcosa di più rassicurante a chi è appena rischiato la vita! >
Lei lo guardò con il suo sguardo ammonitore, come una mamma guarda un bambino sorpreso a rubare le caramelle.
< e invece te lo ripeterò finché campi, sei proprio una stupida! Potevi benissimo proteggerti da qualsiasi attacco e invece hai scelto di morire, sei proprio una stupida >
Già
Lo aveva dimenticato
Inebriata dal suo profumo
Distratta dalla gioia di essere viva
Aveva dimenticato perché fosse quasi morta.
Non si era difesa dall’attacco di Kikio per non ferirla.
Kikio?
Ma dov’era finita?
Non c’era intorno a lei.
Il respiro le si mozzò in gola quando vide il mucchio d’ossa con accanto l’arco della sacerdotessa.
Kikio era morta?
Ma come?
Lei non ricordava… era forse stata lei ad ucciderla o era stato Naraku?
Di certo Inuyasha pensava che fosse stata lei e allora perché l’aveva abbracciata?
Si staccò violentemente dalla stretta dell’honjiu (= mezzo demone) e assunse un comportamento freddo, distaccato.
< Mi dispiace >
Fu le uniche parole che riuscì a dire prima di scoppiare in lacrime,
non che gli dispiacesse della morte di Kikio, intendiamoci
( e vorrei vedere, va bè essere buoni ma dispiacersi x una che ti ha quasi ammazzato!!!!)
ma aveva paura, tantissima paura di perdere Inuyasha per sempre, sapeva bene che non l’avrebbe lasciata sola ma di sicuro le cose tra loro non sarebbero mai più tornate come prima.
Era in ginocchio, con i pugni stretti sulle gambe, bagnati dalle lacrime.
< Perché piangi ora? >
Inuyasha le aveva sollevato il viso ma lei guardò di nuovo verso il mucchio d’ossa poco lontano e fu allora che lui capì tutto
( avete presente quando si accende sopra la testa la famosa lampadina? Ecco, proprio così).
Si alzò e si diresse verso quella che una volta era Kikio, lasciandosi Kagome alle spalle, scuro in volto.
Il pianto della ragazza si intensificò, ecco.. proprio come sospettava, ora non avrebbe più avuto il coraggio di guardarlo in faccia e poi…
I suoi pensieri furono interrotti dalla presa forte ma delicata di Inuyasha, che l’aveva fatta alzare e voltare verso di lui, che ora gli stava porgendo l’arco di Kikio e le frecce.
< Te ne servirà uno nuovo per difenderti e, almeno questo, cerca di usarlo quando serve > 
Disse Inuyasha guardando la vecchia arma di Kagome, a terra e spezzata in due.
Cosa avrebbe dovuto fare?
Accettare l’arco di Kikio e le sue frecce sacre?
Si fece coraggio e le prese, mettendosi le frecce in spalla.
< Andiamo ora, usciamo da qui >
La prese per una mano trascinandola con sé.
Passando un’ultima volta davanti alle ossa di Kikio per oltrepassare la porta.
In quell’istante accadde una cosa che non sfuggì a Kagome, una lacrima, una sola, aveva solcato il volto di Inuyasha, cadendo rovinosamente a terra accanto a quelle ossa.
Il suo animo affogò di nuovo nella tristezza, non sarebbe mai riuscito a dimenticare Kikio.
Anche Inuyasha rimase sorpreso di sentire una lacrima accarezzargli la guancia,
ma pensò che fosse naturale,
una volta aveva amato quella donna,
ma adesso era ora di cambiare,
era ora di pensare alla battaglia,
ormai imminente con Naraku,
era ora di pensare solo a lei,
al suo futuro,
a Kagome.
******
< Mi sono stancato di stare qui ad aspettare!! Inuyasha pensa forse che lascerò che combatta da solo contro Naraku? Bè allora si sbaglia di gosso!!! >
< Calmati, Sesshomaru, non c’è modo per noi di attraversare il pozzo >
Cercava di spiegare Miroku.
… forse non è così…
… non è detto…
... questo pozzo…
… lo si può attraversare offrendo un qualunque sacrificio…
…un sacrificio di cui il pozzo stesso si nutre…
… Il pozzo Nishi… (Nishi = Ovest, scommetto che vi sembrerà un nome stupido, ma tenete bene a mente il nome di questo pozzo, perché quando svelerò il perché si chiama così rimarrete tutti a bocca aperta!! ^___^)
Tutti e quattro si scrutarono uno con l’altro, che sacrificio avrebbero mai potuto offrire?
< Shippo, Kirara! cosa ci fate voi due qui? >
< eravamo stanchi di aspettarvi e così con l’aiuto del nostro fiuto siamo arrivati qua da voi.. ma dove sono Inuyasha e Kagome? >
Sango non seppe rispondere alla sua domanda, Miroku allora, intervenne
< Siediti Shippo, ti spiegherò tutto >


TO BE CONTINUED…

IO: sapete ho già in mente un’altra ff su Inuyasha?
VOI: no.. ti prego…
IO: ho già in mente la trama…
VOI: qualcuno la fermi….
IO: e poi un AU sempre su Inu…
VOI: basta, ormai è partita…
IO: e poi… CONQUISTERO’ IL MONDO!!! MUAHAHA (risata malefica)
VOI: appunto…

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Capitolo 21
*** LA VERITA' NASCOSTA ***


SFfa LE VERITA' NASCOSTA

Ciao!!!! Allora, sappiate che ho avuto un momento di crisi perché non riuscivo a trovare un titolo decente (sarà perché nn ho fatto merenda e sono a corto di zucchero) così ho avuto l’idea di un titolo misterioso: quale sarà la verità nascosta, se nn la trovate la rix è a fine capitolo!!! ^___^


< Kagome, penso che dovremo trovare il modo che Miroku e Sango ci raggiungano, è giunto che anche loro combattano la loro battaglia e, anche se mi pentirò di averlo detto, anche Sesshomaru e Kagura potrebbero aiutarci >
< Sesshomaru e Kagura? Scusa ma come ti è venuto in mente di nominare questi due nomi uno dopo l’altro >
Questa strana associazione del mezzo demone l’aveva riportata alla realtà, lontano dai suoi pensieri
< Ah, già!! Tu nn c’eri quando sono arrivati, Sesshomaru è arrivato subito dopo Kagura e l’ha protetta dal mio attacco, ha detto che Kagura è stata uccisa da Naraku dopo che lei lo aveva tradito e poi mio fratello le ha ridato la vita, pensando di usarla come alleata, visto che sapeva molte cose sul nemico >
Per un attimo Kagome non seppe cosa rispondere, stordita da tutte quelle informazioni.
< io.. io penso di poterlo fare >
La sua mente viaggiava veloce, pensando a una soluzione.
< Fare cosa? >
Chiese Inuyasha
< portarli qui, ho parlato con Midoriko, a detto che se fossi tornata in vita avrei assunto dei grandi poteri >
Si concentrò sui suoi compagni, ùcon gli occhi chiusi,
e sulla stanza dove li aveva lasciati,
liberò in un unico momento una grande aura, totalmente pura,
una grande ondata di potere
che fece allontanare Inuyasha da lei.
******
< Capito Shippo? >
Lui lo guardava con un volto un po’ confuso, poi all’improvviso, si sentì strano, come se stesse svanendo poco a poco.
Non era l’unico, evidentemente.
< Miroku, mi sento strana >
< anch’io mia dolce Sango! >
< ma che diavolo succede? >
Urlò infastidito Sesshomaru.
< stiamo venendo risucchiati da un’aura potentissima >
Intervenne Kagura.
< Naraku? >
< no mia dolce Sango, ora la sento anch’io è la forza spirituale più grande che io abbia mai sentito, è straordinariamente pura, tenete >
Disse Miroku, lanciando tre Futa contro Sesshomaru, Kagura, Shippo e mettendone uno vicino a Kirara.
< A cosa servono questi fogli? >
Chiese la signora del vento
< è un aura troppo pura per dei demoni come voi, verrete purificati all’istante appena si intensificherà >
Nessuno obbiettò e tutti attesero in silenzio.
Nonostante non sapessero cosa.
******
All’improvviso 5 fra persone e demoni si materializzarono vicino a loro, come comparsi dal nulla, Inuyasha ancora a terra, mentre Kagome teneva fra le mani la sfera dei quattro spiriti, a mezz’aria, avvolta da una luce rosea, con i capelli mossi da un vento immaginario.
Inuyasha la stava fissando, immobile, era straordinario l’enorme potere che Kagome aveva ricevuto,
ma si tranquillizzò, non era cambiata: era sempre la sua Kagome.
Dicendo questo si soffermò inconsapevolmente sulla sua figura, minuta e perfetta, con gli occhi chiusi che donavano al volto una dolcezza inesprimibile a parole, e quei capelli d’ebano, illuminati qua e là da riflessi violacei.
Dopo il grande sforzo Kagome si lasciò cadere e trovò le braccia di Inuyasha a soccorrerla.
< Tsk! Noi la a preoccuparci per loro e questi qua a spassarsela! Eh! >
Un bel bernoccolo spuntò magicamente sulla testa del monaco, mentre Inuyasha, non curandosi delle parole del bonzo, mise giù Kagome lentamente e dolcemente.
< Kagome, sono felice che tu stia bene >
Sango le aveva rivolto la parola.
< Sango, mi dispiace tanto >
Sapeva che l’amica si era accorta che la sfera era completa e che quindi a Koaku mancava il suo frammento.
< Scusami, non sono riuscita a proteggerlo >
< Va bene così – disse lei in lacrime – va bene così >
All’improvviso Kagura si avvicinò all’orecchio del demone e gli sussurrò delle parole: lui la guardò stupito e anche leggermente alterato ma alla fine fece un cenno con la testa, approvando quanto da lei detto.
< Sango, io mi sento responsabile per la morte di tuo fratello, sappi che ti aiuterò a trovare il suo corpo e poi lo riporteremo in vita>
Sango guardò la signora del vento, come tutti, solo Inuyasha fissava il fratello, incredulo.
Miroku prese la parola, da un po’ fissava Kagome
< Divina Kagome, era forse tua la grande forza spirituale che ci ha trasportati fin qua?
E ora che pensate di fare con la sfera dei quattro spiriti completa >
< userò il suo potere per sconfiggere Naraku >
< è già da parecchio tempo che ci sto pensando
(nuooooooo °___° [shock] inuyasha che pensa!!!! Basta, le ho viste proprio tutte, posso morire in pace)
E sono sicuro che anche se cerca di nascondere la sua aura maligna il più possibile, sono sicuro che Naraku è là dentro >
Disse Inuyasha, puntando il dito alla porta, che conduceva, probabilmente, in un'altra di quelle numerose stanze.


TO BE CONTINUED…

IO: ALLORA? scommetto che la verità nascosta non l'avete trovata...
VOI: -_- abbiamo rinunciato a capire gli elaborati della tua mente contorta.. tanto poi ce lo dici anche se non vogliamo saperlo..
IO: va bene! se siete così curiosi ve lo dico!!!
VOI: curiosi?!
IO: la verità nascosta è che kagome, essendo nell'epoca sen-goku, ha imparato appunto da goku a teletrasportare se stessa e le persone!!!!! XD!!!!!
VOI: basta, dopo questa ce ne andiamo tutti e nn ti lasceremo più neanche un commento -_-'...
IO: NUUOOOO ç_ç...

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Capitolo 22
*** IL VERO NEMICO: L'ANIMA NERA ***


aadafaf IL VERO NEMICO: L’ANIMA NERA


ciao a tutti: ho cercato di aggiornare il prima possibile, siamo alla battaglia finale e quasi alla conclusione della storia, che avrà un seguito con una seconda fanfic, anche se devo ancora decidere il titolo.. ^___^

Era giunta l’ora che tutti attendevano da troppo tempo, l’ora in cui avrebbero sconfitto Naraku per sempre.
Ci avevano provato tante volte, ma adesso era tutto diverso: anche se con riluttanza, i due fratelli si erano convinti che avrebbero dovuto combattere insieme e poi, oltre a una vecchia serva del mezzo demone, ora avevano anche la sfera dei quattro spiriti riunita, ed era in mano alla miko successore di midoriko, che aveva ormai pieni poteri, Kagome Higurashi.
Fissarono tutti la porta, ognuno immerso in chissà quali pensieri.
Fu Inuyasha ad avvicinarsi alla porta e ad aprirla.
In un primo momento si trovarono apparentemente in una stanza buia.
< Kagome, stammi vicino >
Le aveva sussurrato L’hanjou, avendo paura di perderla, ma non ce ne fu bisogno, Kagome era l’unica di cui tutti sapevano l’esatta posizione perché la shikon no tama splendeva più che mai tra le sue mani.
< A quanto pare alla fine siete riusciti ad arrivare tutti, non mi aspettavo proprio che la persona più pericolosa tra tutti voi fosse proprio quella ragazza >
Il volto di Naraku apparve nell’ombra, poi con lui le braccia e tutto il suo corpo.
I suoi occhi fissi sulla figura davanti a lui, sulla ragazza che teneva la sfera.
< credo che tut abbia qualcosa che mi appartenga >
Le mani di Kagome si ferrarono sulla sfera e Inuyasha cercò di mettersi innanzi a lei per fargli da scudo, ma non riuscì a muoversi, una parete simile al vetro ma assai più resistente l’aveva circondato. E così come lui, tutti i suoi compagni erano imprigionati.
< Diamo inizio alla battaglia >
Naraku si lanciò con ferocia assoluta contro l’ormai sacerdotessa che cercò di proteggersi erigendo una barriera, grazie anche all’uso della sfera, ma la potenza di Naraku era aumentata, forse proprio per il luogo in cui si trovavano, ricolmo di energia negativa.
Inuyasha e gli altri tentavano invano di liberarsi ma qualcosa distrasse la loro attenzione, 6 piccoli cloni di Naraku uscirono dalle sue membra e si scagliarono contro ognuno di loro, entrando detro il loro petto.
Inuyasha vide i compagni cadere a terra come addormentati, mentre una di quelle anime nere si insinuava anche dentro di lui,
Kagome urlò con tutte le sue forze per espandere la barriera, ma era sicura che non avrebbe resistito ancora a lungo, non si rese conto di quello che stava accadendo a tutti intorno a lei, visto che era l’unica a non essere circondata da quella strana barriera.
Gli occhi del mezzo demone cominciarono a chiudersi, la vista a offuscarsi
< Ka-Kagome… >
E fu trascinato via dalla realtà.
******
< Ma dove sono finita? Miroku? >
Sango era in un prato verdeggiante, dal suolo spuntavano mille fiori che coloravano il paesaggio. Riconobbe subito il posto in cui si trovava, era a poca distanza dal suo villaggio.
Si avviò curiosa verso quella direzione.
Quello che trovò fu per lei sconvolgente, la sua famiglia era viva, e suo padre le veniva incontro con il fratello Koaku, sorridendogli e salutandola.
Le lacrime gli scoppiarono dagli occhi.
< Sorellona, perché piangi? >
< non è niente, sono contenta di vedervi >
e detto questo si buttò tra le braccia del fratello e del padre.
La sera arrivò in fretta e lei continuava a chiedersi se quello che stava vivendo fosse un bel sogno o se era morta e quindi aveva ritrovato la sua famiglia.
All’improvviso una figura scura in volto le si avvicinò, somigliava terribilmente a Naraku:
< Capisci il mio potere ora? Io posso fare in modo che tu viva per sempre in questo mondo, dove la tua famiglia è viva, dove tu sarai felice per sempre, è questo che vuoi? >
******
< Sango! >
Miroku balzò a sedersi e fu meravigliato di ritrovarsi steso in quello che a prima vista sembrava un tempio e che poi, guardando più attentamente, capì essere la sua vecchia casa.
< Miroku va tutto bene? Ti ho sentito urlare… >
Miroku all’inizio non stava scoltando quella voce, preoccupandosi del fatto che lui era come rimpicciolito d’un tratto, era tornato bambino.
Si voltò però immediatamente una volta riconosciuto a chi apparteneva quella voce, la stessa persona che ora sedeva di fianco a lui.
< Padre, voi siete vivo? >
Un gemito di stupore seguì queste parole.
< Ma certo Miroku, d’ora in poi noi staremo sempre insieme, e poi, quando sarai più grande ti cercheremo una bella sposa, ma che dico? Anche più di una, per il mio figlioletto!
È questo che vuoi, vero? >
Gli occhi del padre lo guardarono scrutatori.
< Mi dispiace padre, ma devo tornare dai miei compagni >
Rispose con voce cupa.
Poi sentì un dolore alla mano destra: il vortice era tornato.
< Allora uccidimi risucchiandomi nel tuo vortice >
Gli occhi del monaco si riempirono di terrore.
******
Kagura si risvegliò accanto a Sesshomaru, appoggiata alla sua spalla e con un bambino che li riposava sul grembo.
Sesshomaru la salutò cordialmente, per essersi appena svegliata e quando lei le chiese cosa stesse succedendo il bambino-damone che teneva in braccio le rispose:
< Ma come mamma? Cosa stai dicendo? Io e il papà abbiamo dormito con te dopo aver giocato vicino al fuoco vero? Non ti ricordi più? >
Le lacrime cominciarono ad uscirgli dagli occhi e allora il demone lo rassicurò.
< Non preoccuparti, Kiotosai la mamma sarà solo un po’ stanca verò? – disse rivolgendosi a lei – dopotutto non è quello che hai sempre voluto? >
La signora del vento lo guardò, senza capire bene cosa stesse succedendo, di sicuro il demone che le sedeva accanto non era lo stesso, era molto più gentile e come faceva quello ad essere suo figlio? Di sicuro quella era una trappola di Naraku, ne era certa, come era certa su cosa avrebbe dovuto rispondere al demone.
Però, prima di rispondere decise di assaporare per alcuni attimi l’immensa gioia che stava vivendo.


TO BE CONTINUED…

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Capitolo 23
*** IL SONNO INCANTATO ***


ghghkfkhkh IL SONNO INCANTATO

CIAU!!! Allora? GRAZIE TANTISSIMI A CHI continua a lasciarmi i propri commenti, soprattutto ai nuovi arrivati, sono contenta che vi piaccia!!! lasciate tanti altri!!! (incontentabile!) comunque se pensavate che Kikio non sarebbe più tornata vi sbagliavate muahaha!! come sono cattiva...

Kagome non avrebbe resistito ancora per molto, le gambe cominciavano a cedere e lei si sentiva esausta.
Ma perché nessuno la stava aiutando?
Dov’era Inuyasha?
Non lo vedeva e sapeva di non potersi distrarre.
Nemmeno per un attimo, nemmeno per cercarlo con gli occhi, altrimenti le avrebbe dato il colpo di grazia.
Possibile che lui mancasse sempre nei momenti più cruciali?
La mente immersa nella battaglia,
il corpo cedeva fisicamente.
Inuyasha, aiutami.
******
Sango si risvegliò e subito dopo di lei anche Miroku, Shippo e Kagura.
Lei e scippo avevano il volto segnato dalle lacrime, per liberarsi da quell’illusione avevano dovuto uccidere i loro più cari.
Soltanto Miroku e Kagura, consapevoli fin dall’inizio che tutto era una trappola, non avevano esitato a sbarazzarsi di quelli che li tenevano imprigionati in quell’incubo;
la barriera attorno a loro quattro si dissolse, come d’incanto e Miroku corse subito da Sango, più serio che mai.
Gli occhi di entrambi si spostarono però velocemente su Kagura, l’unica che una volta rimessa in piedi, era corsa in soccorso della Miko, concedendogli di tirare un sospiro di sollievo.
Kagome approfittò di quel momento per guardarsi intorno, una luce fioca entrava dal fondo illuminando debolmente la stanza.
Vide i suoi compagni, che si stavano riprendendo da un presunto attacco e poi, sdraiati uno di fronte all’altro i due fratelli, immersi in un sonno innaturale.
Per un attimo il suo cuore mancò di un battito, le era sembrato che quel corpo, disteso fra i lunghi capelli argentati, fosse rimasto senza vita, poi, dopo una più attenta osservazione lo vide respirare.
Non c’è bisogno di dire che Naraku aveva colto quel momento, in cui le sue difese erano indebolite, per attaccare, lanciando Kagura distante, che atterrò proprio sul corpo disteso del potente signore dell’Ovest.
Sesshomaru, a quel tocco ‘ delicato’ si svegliò di soprassalto e si stava rialzando.
I suoi movimenti furono fulminei.
Con un balzo piombo davanti a Kagome, brandendo la sua spada, Tokijin, salvandola dal colpo di Naraku.
< Muoviti, donna, vallo a svegliare e muoviti >
Kagome rimase per un attimo immobile,
per la velocità con cui accaddero i fatti, poi si scagliò verso il corpo disteso del mezzo demone, usando la sfera per riuscire a penetrare nella barriera.
< Inuyasha! Svegliati, non è tempo di dormire! Inuyasha >
Ma appena lo toccò Kagome fu come risucchiata dentro al suo corpo, risucchiata dentro il suo incubo.
******
Il sole stava tramontando e il giorno volgeva alla fine, i rari raggi ancora presenti emanavano, fra le fronde degli alberi, un piacevole tepore.
Di fronte a lei, un lago si perdeva in ogni direzione a vista d’occhio e delle lontane montagne, spruzzate delicatamente di neve, facevano da sfondo a questo scenario incantato.
Kagome, sentì l’erba morbida solleticargli le mani e lentamente aprì gli occhi,
davanti ai quali si spalancò questo posto di fiaba.
Poco lontano giungeva sempre più vicina una barca, che infrangeva la superficie liscia e dorata del lago, creando delle piccole onde
Pian piano, riuscì a distinguere i due personaggi che la sormontavano: un mezzo demone e una sacerdotessa si avvicinavano ora al molo poco distante.
Lei, tuttavia, sembrava invisibile ai loro occhi, perché pur essendogli di fonte, Inuyasha non la degnò di uno sguardo.
< Kikio, tutto questo è un sogno o sono morto? >
< è strano che tu mi rivolga questa domanda, non sei forse contento di tornare in questo luogo intriso di ricordi? Non sei felice di poter tornare indietro, avendo la possibilità di non commettere più gli stessi errori? >
< Davvero ho questa possibilità? >
Chiese Inuyasha, senza smettere di fissarla, anzi, ora la stava aiutando a scendere dalla barca.
< Tutto è possibile, ti ricordi? Eravamo in questo luogo quando mi dissi che avevi deciso che saresti diventato un essere umano, e che purificando la sfera avresti fatto di me una donna libera, la tua donna. >
< Si, lo ricordo come fosse ieri, sai Kikio, sono contento di aver potuto parlare nuovamente con te, avevo proprio alcune cose da dirti >
Kagome li fissava immobile, immersa in un dolore inesprimibile a parole, senza la possibilità di parlare o scappare, perché il suo corpo si era irrigidito.


TO BE CONTINUED...

allora? allora? dite la verità vi viene voglia di uccidermi, nel prossimo capitolo però si sistemerà tutto ( o forse no? ^^) chi può dirlo cosa può nascere dalla mia mente contorta? ^____^
commentate!!!

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Capitolo 24
*** LA SINFONIA DEL PASSATO ***


adadfsfsdf LA SINFONIA DEL PASSATO

ç____ç uffa, manca poco alla fine di qsta fanfic! ancora due o tre capitoli e prometto che la chiudo, resistete!!!
comunque preparatevi ad un capitolo SHOCK!!!!!! nel vero senso della parola, sapete, oggi alla tv hanno fatto uno special su Inuyasha e Kikio e per un attimo mi sono resa conto che avevo sbagliato tutto sul rapporto tra i due, ma in questo capitolo ho rimediato, curiosi eh? e allora leggete!!!!!!!


< ALLORA? CHE FINE HANNO FATTO INUYASHA E KAGOME? >
La Signora del vento urlò ai loro compagno che si apprestavano ad aiutarla nella battaglia.
< AHAHAHA!! Che stupida quella ragazza, cercando di risvegliarlo è stata risucchiata nel suo stesso incubo ed ora, se tutto andrà come spero, ci rimarrà imprigionata per sempre!!!! >
Allora Miroku, Sango e Shippo si volsero a cercare con lo sguardo la loro compagna, sembrava piacevolmente addormentata, distesa sopra il corpo di Inuyasha.
A nulla servirono le urla che tentavano di svegliarla.
******
< Dimmi pure Inuyasha, ti ascolterò volentieri >
E detto questo gli si sedette accanto.
< vedi Kikio, questo luogo mi fa riaffiorare tanti ricordi, alcuni piacevoli, altri meno, però non posso andare avanti facendo finta che non sia successo nulla >
< è qui che sbagli, Inuyasha, hai mai pensato a come sarebbe stata la nostra vita se Naraku quel giorno non avesse deciso di ingannarci? Ora vivremmo in pace, nel nostro villaggio, ad invecchiare insieme, come due normali esseri umani, come volevi tu >
Le loro voci, soprattutto quella di lei, erano estremamente pacate.
< Già, mi ricordo, era questo che volevo quel giorno, mi ricordo benissimo la prima volta che ti incontrai, la pioggia scrosciava e tu eri reduce da un attacco, in quella notte ero diventato umano e forse fu questo che mi impedì di ucciderti, provando sentimenti umani, mi innamorai, di li a poco ti avrei seguito ovunque, sicuro che ti avrei protetta, potendo starti accanto con la scusa di volere la sfera. >
Kikio lo guardò sorridendo.
< avevo capito che tu eri diverso dalla prima volta che ti vidi, anch’io cominciai ad accettarti nella mia vita e fosti il primo uomo che mi fece un dono, fosti l’unico per il quale usai quel dono per farmi bella, mi sentivo così stupida >
< io però non ti ho mai visto ridicola, anche senza il bisogno di alcun trucco per me eri bella così com’eri, se davvero tornassi a quel tempo senza alcun ricordo di come è la mia vita ora, ti seguirei cecamente, perché sei stata la prima donna che ho amato, ma ora come ora non penso che potrei accettare l’offerta. >
Disse il mezzo demone guardando prima distrattamente il cielo e poi i suoi occhi.
< E perché mai? >
< Perché ora tutto è cambiato, ora ho conosciuto tante altre persone, non posso abbandonarle al loro destino, non posso lasciarli soli a combattere il nemico che ho sempre odiato, non riuscirei a vivere con te tenendo per sempre questo peso sulla coscienza >
< Sei sicuro che quella ragazza non c’entri niente? >
Inuyasha diventò scuro in volto e distolse lo sguardo
< non posso abbandonarla, lei mi è sempre stata vicino da quando mi ha liberato dal sigillo, tutte le volte che uscivo di senno lei era lì, c’è sempre stata e io non ho saputo fare altro che abbandonarla, non posso permettermi di farle affrontare nuovamente tutto questo da sola. >
Gli occhi lucidi si rivolsero a fissare una nuvola bianca che attraversava il cielo.
< ma se tu starai qui con me io non morirò e lei non la conoscerai mai, perché non riceverà la sfera, in questo modo le eviteresti di soffrire >
< Sai Kikio, tu hai ragione e vorrei poter fare questa scelta ma non riesco, è un modo molto egoistico di pensare, ma sarei disposto anche a farla soffrire pur di rivederla, anche se cercherei di evitarlo in tutti i modi, sono convinto che non riuscirei a vivere senza sapere di averla accanto, era la stessa cosa che succedeva tra noi. >
< Tu la ami quindi? >
Inuyasha attese qualche istante per rispondere, fermato anche dalle parole che Kikio aggiunse a quella domanda.
< Sappi che a seconda di ciò che risponderai potrai tornare o meno nella vita reale e io, in quel caso morirò per sempre. Ora rispondi.
Tu ami quella ragazza? >
Inuyasha la guardò, lei lo fissava dolcemente.
L’hanyou le buttò le braccia al collo e lei rispose a quell’abbraccio.
Kagome era in ginocchio, di fronte a loro, a fissarli immobile.
Aveva saputo finalmente tutta la storia che accomunava Kikio e Inuyasha, ma lei a questo punto cosa faceva ancora li?
Si alzò barcollando, non sapeva che fosse possibile ma in quel momento la sua mente era sgombra, incapace di formulare un qualunque pensiero.
Da lontano si udiva una piacevole sinfonia, il suono di un flauto che incorniciava il paesaggio intorno a loro, giungendo alle orecchie trasportata magicamente dal vento, proveniva dal villaggio poco distante, si volse un ultima volta a guardarlo, nonostante ciò gli provocò ancora più dolore.
Vide Kikio muovere le labbra, possibile che lei avesse già capito tutto?
< Addio, mio amato Inuyasha >
Subito dopo anche Inuyasha parlò staccandosi dal suo abbraccio.
< Sì, io la amo >




TO BE CONTINUED…

Iieeeeeeee!!!! *___* finalmente Inuyasha ha confessato!!!!! quando ho scritto sto capitolo mi sono auto-commossa...
vi ho fatto lo stesso effetto?
commentate e fatemelo sapere, a presto ^___^!!!!!

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Capitolo 25
*** LA BATTAGLIA FINALE ***


aaaaaaaa LA BATTAGLIA FINALE: IL RITORNO DEL BRIGANTE

CIAO A TUTTI!!!! Scusate se ci ho messo un po’ ad aggiornare, siamo finalmente giunti alla battaglia finale, che si concluderà in un modo del tutto inaspettato!!!!!


Accadde tutto in un istante.
Subito dopo che Inuyasha pronunciò quelle parole l’immagine di Kikio si dissolse insieme a quel paesaggio incantato e lei fu risucchiata nel presente con il mezzo demone.
Inuyasha sentì un peso sullo stomaco, Kagome era sdraiata sopra di lui e sembrava aver perso i sensi.
Però quando lui si svegliò anche lei incominciò a muoversi, si alzò lentamente, portando le mani alla bocca e incominciando a piangere lacrime di gioia, una gioia immensa, mai provata fino ad ora.
Si fissavano immobili, Inuyasha non capiva il perché di quelle lacrime e sussurrò il suo nome:
< Kagome… >
Ma lei, non rispose, le buttò le braccia al collo, e lo strinse a sé più che poteva.
Lui si mise ad accarezzargli i capelli parlandogli sottovoce, in modo che solo lei poteva sentire.
< Calmati, cosa c’è? Cosa succede ? >
La risposta che ricevette da Kagome lo estraniò dal mondo, facendogli capire tutto, il perché di quelle lacrime.
< Inuyasha, anch’io ti amo >
E detto questo si sentì stretta forte in un abbraccio, a nessuno dei due importava della battaglia che si stava svolgendo, a nessuno dei due importava più di nient’altro, perché ormai si completavano a vicenda.
< Inuyasha, ti vuoi svegliare? >
Sesshomaru era in evidente difficoltà, stava cedendo come gli altri sotto l’aura di Naraku, ma era l’unico che cercava di non darlo a vedere.
Naraku invece, nonostante fosse attaccato da più fronti non sembrava avere il minimo problema, anzi adesso non guardava più chi lo attaccava, ma guardava la sacerdotessa che si era risvegliata, stretta tra le braccia di Inuyasha, che la aiutava a rialzarsi.
< Evidentemente ti avevo giudicato male Inuyasha, ero sicuro che avresti scelto Kikio, e che lasciassi Kagome imprigionata nell’illusione da me creata >
Tutti allora si voltarono e sul loro volto comparve un sorriso, vedendo Kagome salva al fianco del mezzo demone.
Fu proprio Kagome a parlare
< E’ me che volevi eliminare vero? Bè mi dispiace, il tuo piano non ha avuto successo, ma ora è con me che dovrai combattere, state indietro >
Si rivolse a tutti che si allontanarono vedendo l’aura della ragazza espandersi e provocare piccole scariche elettriche nel punto in cui incontrava quella velenosa di Naraku, poi sussurrò ad Inuyasha:
< Inuyasha, mi raccomando, impedisci agli altri di attaccare fino a quando non lo dico io e soprattutto – e qui il tono della voce divenne fermo – non credere a una parola di quello che dirò a Naraku >
< Ma Kagome… >
< Inuyasha >
Si voltò a guardarlo
< Se ti fidi di me devi lasciarmi fare, e non intervenire qualunque cosa io faccia, allora? >
< Kagome… io mi fido ciecamente di te >
E detto questo le strinse forte la mano per poi lasciarla e dirigersi verso i compagni.
Kagome si avvicinò a Naraku e gli lanciò la sfera dei quattro spiriti, che accolse con un’immensa risata
< Allora hai capito donna che sono più forte e non vale la pena di combattere, ahahaha! Ti avevo giudicata male >
< Ma che cosa fa la tua donna? È impazzita? >
E il signore dell’Ovest si gettò all’attacco, ma venne fermato dal fratello, che si mise in mezzo a fermarlo, brandendo Tessaiga
< Fermo, abbi fiducia in lei, non ti lascerò passare >
Gli occhi di Inuyasha erano fissi sulla sua figura, e non lasciavano trasparire nulla se non una fermezza insolita.
Sesshomaru, capendo che sfidando il fratello avrebbe perso molte forze, decise di riporre Tokijin ma di stare comunque all’erta.
Kagome interruppe i loro sguardi, incominciò a parlare.
< Onigumo, ti ricordi di me? Io sono Kikio >
Naraku restò come pietrificato sulla sua immagine, cominciava a vederla sfuocata e cominciava a veder apparire Kikio di fronte a lui.
Inuyasha la fissò esterrefatto, poi improvvisamente si ricordò di quanto gli aveva detto prima Kagome: “ non credere una sola parola di ciò che dirò a Naraku “
E quindi, rassicurato, tornò a concentrarsi sull’avversario.
< Ki-Kikio? >
< Si, Onigumo, sono io, non mi riconosci? Adesso possiamo finalmente vivere insieme, staremo insieme per sempre. Non è forse ciò che hai sempre desiderato? >
< Kikio, sei veramente tu? Finalmente hai capito che quel mezzo demone non vale nulla e che soltanto io posso starti accanto per sempre >
Kagome prese una freccia e la puntò verso il nemico, che però non sembrò accorgersi di nulla, vedeva davanti a sé solo la figura di Kikio.
Naraku emise un urlo, cercava di riemergere, schiacciato sotto la volontà di Onigumo, Kagome allora riprese a parlare,cercando di tenerlo sotto controllo.
< Onigumo, Onigumo, io ti amo, voglio stare solo con te e tu? Mi ami Onigumo? >
Inuyasha sapeva benissimo che non doveva ascoltare quelle parole, ma a sentire quella frase, gli si strinse ugualmente il cuore.
< Sì, Kikio >
Un bagliore roseo riempì la stanza,
Kagome aveva scoccato una freccia, che colpì Naraku in pieno petto, vicino al cuore.
Quella freccia era speciale, gliela aveva data Kaede ed era intrisa della terra sepolcrale di Onigumo.
Allora la sfera aveva preso a brillare più che mai, e Kagome si era gettata e la teneva stretta tra le mani.
< Ora Inuyasha, colpitelo insieme sulla schiena >
Quello che si contorceva a terra non era più il corpo di un mezzo demone, ma di un essere umano, Onigumo, Kagome con il potere della sfera unito alla freccia sacra era riuscito a purificarlo, facendolo tornare ad essere il brigante Onigumo.
Con un movimento perfettamente coordinato, quasi come se l’avessero provato per anni e anni, i due fratelli si scagliarono brandendo le loro spade e colpirono simultaneamente la schiena dell’essere umano, quando fra le loro spade scoccò una seconda freccia di Kagome, il corpo di fronte a loro scomparve nel nulla.

TO BE CONTINUED…

Allora? Vi go sorpresi almeno un po’ ho vi aspettavate già che fosse Kagome che avrebbe sconfitto Naraku? ( -_-‘ se lo sapevate già voglio sapere dove avete imparato a leggere nel pensiero….)
Commentate!!!!! ^___^

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Capitolo 26
*** SGUARDI ***


rassfsfs SGUARDI


Ç___ç siamo già al penultimo capitolo, avviso: nell’ultimo capitolo ringrazierò tutti quelli che mi hanno sempre commentato, citando anche i nomi… e adesso vi lasciO alla lettura….





< è, è finita? >
Sango, incredula a ciò che aveva visto era stata la prima a emetter sentenza.
< Sì, per sempre >
Miroku era l’unico a poter confermare veramente, perché aveva aperto la mano destra e il vortice era sparito.
Shippo urlò di gioia, Sango le gettò le braccia al collo di Miroku, che la baciò facendola diventare rossa come non mai, Sesshomaru invece era soddisfatto ma quella scena lo disgustò parecchio.
Nonostante questo però raccolse Kagura, che per aiutarlo a contrastare l’attacco quando Inuyasha e Kagome ancora non li avevano raggiunti, aveva lasciato riaprire la ferita alla gamba.
Inuyasha guardò Kagome dolcemente.
< Grazie per esserti fidato >
Lui sorrise e la abbracciò accarezzandogli la guancia, lei era felice come una bambina,
già, proprio come una bambina, e questo lo fece sentire spiazzato, forse lei non si accorgeva che quel suo modo di comportarsi un poco infantile gli piaceva tantissimo e che anche un suo sorriso gli faceva toccare il cielo con un dito.
Continuò ad accarezzargli la guancia, lei aveva trovato il modo per sconfiggere Naraku
< Sei stata brava piccola >
Come l’aveva chiamata? Piccola?
Stranamente non gli diede fastidio dopo averlo abbracciato di nuovo andò verso il centro di quella stanza, dove erano appena comparsi Kanna e il corpo ormai senza vita di Koaku.
Kanna venne risucchiata nel suo stesso specchio, che poi si frantumò in mille pezzi.
Sesshomaru appoggiò Kagura per un istante, Tenseiga stava pulsando.
Con due colpi squartò gli spiriti intorno al corpo di Koaku, che stava lentamente prendendo vita tra le braccia di Sango.
< Come promesso >
Fu l’unica cosa che disse e Sango gli rispose con mille grazie.
< Miroku, consegna loro i futa, aprirò un passaggio che ci riporti indietro >
< Sei sicura di farcela? Hai usato tanta energia >
Si preoccupò Inuyasha.
< Stammi vicino >
E detto questo aprì un portale, che li condusse al pozzo.
< Svelti, gettatevi >
Tutti non se lo fecero ripetere due volte, l’ultimo a gettarsi fu Inuyasha, che la prese per mano.
Un lampo di luce li avvolse, poi il duro pavimento li accolse.
< Kagome! >
Sango guardò preoccupata l’amica, tra le forti braccia di Inuyasha.
< Stai tranquilla Sango, è solo molto stanca, ha usato molta energia >
La rassicurò lui, poi la guardò, teneva ancora stretta tra le mani la sfera dei quattro spiriti.
Completa.
Non ebbero problemi a tornare a casa, quando uscirono l’oscurità della notte li accolse e comunque Inuyasha, a parte lo strano Kimono era ormai una persona normalissima, la luna piena stava mostrando a tutti ancora una volta il suo vero aspetto.
Una volta arrivati a casa di Kagome, decisero di non svegliare la famiglia di lei.
Sesshomaru stava per andarsene, ma fu fermato dalla voce del fratello.
< Sesshomaru, ci rivedremo? >
Lui gli rivolse lo sguardo:
< Non appena combinerai un altro dei tuoi casini >
E detto questo si congedò dal gruppo gettandosi nel pozzo.
< Ci vediamo domattina >
E detto questo anche Miroku, Shippo e Sango, che teneva Kirara tra le braccia, attraversarono il pozzo, approfittando il momento in cui si era aperto il passaggio.
I compagni andarono tutti insieme verso il villaggio della vecchia Kaede, dove avrebbero annunciato a tutti la buona notizia.
Fu inutile voltarsi a salutare il potente signore dell’Ovest, che era già sparito tra gli alberi.
******
< Cosa c’è adesso? Perché mi fissi? >
Kagura odiava essere osservata e lui poi, aveva degli occhi talmente freddi, che nessuno avrebbe mai capito a cosa stesse pensando.
< Ho salvato quel ragazzo come volevi tu no? Mi merito una ricompensa >
Kagura sorrise vedendo il suo sguardo malizioso, però gli chiese:
< Aspetta, prima ti devo chiedere una cosa, quel’è il nome maschile giapponese che ti piace di più? >
Lui la fissò curioso, era inutile chiedergli il perché di quella domanda, non avrebbe ottenuto risposta.
< una volta ne ho sentito uno in un villaggio, mi pare Kiotosai >
< un altra cosa, cosa hai visto nel sogno, chi c'era accanto a te? >
< E no, questo non lo saprai mai!!! >
Lei sorrise.
< Io ho risposto, ma tu mi devi un favore >
Si avvicinò al suo viso e gli occhi dei due si fissarono, a pochi millimetri uno dall’altro.
******
< Ben svegliata, piccola >






TO BE CONTINUED…

Allora? Vi è piaciuto? Sono curiosissima di saperlo!!!!! Ci sentiamo presto, con l’ultimo capitolo!!!!!!!
P.S. SCUSATE X IL TITOLO NN MOLTO AZZECCATO… NN AVEVO IDEE -_-‘

P.P.S. COMMENTATE!!!!! ^.^

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Capitolo 27
*** SEGUI IL TUO CUORE ***


JHJJGFFJG SEGUI IL TUO CUORE



Ciao a tutti, mi accingo a scrivere l’ultimo capitolo, ( ç__ç SOB! ) ma prima l’angolo dei grazie come promesso:

- ryanforever: non ci sono abbastanza parole per ringraziare chi puntualmente mi ha commentato ogni singolo capitolo.... sei davvero unica!!!!! mi aspetto una bella recensione sull'intera storia!!!!! ^_____^
- makiolina: in effetti non so se dovrei proprio inserirti nell'angolo dei grazie, come hai fatto in altre storie, hai solamente messo in luce un mio erroraccio, fatti sentire ancora, ok?
- nitrovtesta:dove sei finito mio caro lettore? spero ke tu abbia continuato a leggere ancke se non hai più inserito commenti... fammi sapere, attendo tue notizie!!!!
- kirarachan: ed ecco qua colei che si è inserita nella top - ten dei commentatori negli ultimi capitoli!!!!!! l'unica che ho trovato x adesso che, come me, adora la coppia Sesshi x Kagura anche il tuo aiuto è stato prezioso a darmi lo sprint x continuare!!!!! continua a seguirmi, mi raccomando e fammi sapere se ti piace il finale!!!!
- PhOeNiX_93:  sono felice che la mia storia ti abbia appassionato a tal punto... fammi sapere se il finale era all'altezza delle tue apettative ^___^!!!!!
- rhian: vedo che abbiamo le stesse idee su kagome, ma non ti sei più fatta sentire ma come? potrei farti cercare su 'chi l'ha visto?'....

Ho ringraziato tutti? -__-?
Penso di si.
Ok, mi sto concentrando, sono pronta!!!!
Si dia inizio all’ultimo capitolo!!!!!!!




< ben svegliata piccola >
Non poteva aspettarsi un risveglio migliore, stretta tra le braccia della persona che amava, leggermente diversa ora, e a regalargli la vista comunque stupenda di quell’aspetto umano era stata la dolce e chiara luce della luna.
La stessa luce che illuminava i capelli di lui, neri dandogli riflessi blu, violacei.
La stessa luce che illuminava i capelli di lei, anch’essi neri come la notte e le sue iridi, donandogli un meraviglioso riflesso argenteo.
Lentamente si mise a sedere standogli comunque affianco.
Quel momento magico doveva essere interrotto perché una volta che lei si era svegliata, quello che ormai era un umano e non più un mezzo demone, la fissava.
Non più negli occhi però.
Fissava le sue mani e la sfera dei quattro spiriti che stringeva.
< Quali sono le tue intenzioni a riguardo della sfera? >
Kagome inarcò lievemente la bocca in quello che lontanamente poteva sembrare un sorriso.
Ecco a cosa stava pensando.
Guardò la sfera tra le sue mani
< Ormai, avendo purificato un essere come Naraku è quasi pura, se riusciamo a purificarla del tutto potrà scomparire >
Sperava che quel momento non sarebbe mai arrivato e invece ora eccoci, ci siamo, Kagome gli stava chiedendo se lui era disposto a diventare umano per purificare del tutto la sfera.
< tu mi starai vicino? >
< Ovviamente >
< Allora non posso farlo >
Il volto di lei si dipinse di un espressione confusa e lui, le spiegò il motivo.
Estrasse Tessaiga, che non si trasformò ovviamente.
< Vedi? Chi ti ha detto che in futuro non potrà esserci qualcuno che ci crei ancora più problemi di Naraku? Mi dici se ciò succedesse, come potrei proteggerti con questo ferro vecchio? >
Inuyasha accennò ad un sorriso ma il volto di lei era estremamente serio.
< Dobbiamo trovare una soluzione però questa sfera ha già creato troppi problemi, troppi innocenti hanno perso ingiustamente la vita a causa sua >
Calò il silenzio, ovviamente nessuno dei due aveva idee a riguardo, si voltarono però entrambi di scatto quando sentirono una voce, dolce, che conoscevano fin troppo bene.
Poi entrambi si diedero degli stupidi e si concentrarono nei loro pensieri, la voce stava parlando ma nella loro testa, non poteva venire da un essere vivente.
< Somma Midoriko, pensavo non l’avrei più sentita >
La voce della ragazza era tranquilla.
Entrambi chiusero gli occhi, cercando di concentrarsi il più possibile su quel flebile suono.
… complimenti, Miko dell’est, ero sicura che avresti trovato la retta via…
< Grazie, ma è stato anche grazie al vostro aiuto se abbiamo sconfitto Naraku >
… oh, certo, Naraku ero sicura anche di questo, ma io intendevo che il tuo cuore ha trovato la retta via…
Se Inuyasha non avesse avuto gli occhi chiusi avrebbe visto il viso di lei colorarsi sulle guancie.
… e adesso come pensi di poter purificare la sfera…
< Non lo sappiamo >
Intervenne Inuyasha, visto che Kagome sembrava ammutolita.
< mi ricordo che quando ho conosciuto Inuyasha mi ha parlato a lungo sul fatto di voler diventare un demone completo, io ci o riflettuto molto ma non penso che questo purificherà la sfera, giusto? >
C’era un velo di tristezza nelle sue parole, Inuyasha le prese la mano, la strinse forte nella sua intrecciando le dita, voleva ringraziarla per ciò che aveva appena detto.
< Non penso gioverebbe alla sfera >
Commentò poi.
E allora la mano di Kagome approfondì la stretta.
… dipende…
La voce li aveva fatti sussultare
< In che senso? >
… L’unica che può purificare la sfera sei tu Kagome…
… serve un cuore molto puro…
… se il desiderio di vivere con Inuyasha, divenuto demone è così forte e candido….
… se lo desideri con tutto il cuore…
... Non è detto che la sfera non lo esaudirà…
… ricorda che dentro te vive anche il mio spirito immortale, i tuoi nuovi poteri ti permetteranno di purificare del tutto la sfera dei quattro spiriti, e ciò potrebbe accadere anche realizzando un tuo desiderio…
… fai attenzione però, se per un attimo passerà anche solo minimamente nei tuoi pensieri una qualunque bramosia nei confronti della sfera, allora potrebbe macchiarsi ulteriormente…
… inquinando così anche parte della tua anima…
… ora ti saluto, Miko dell’est, sono convinta che saprai prendere la decisione giusta…
Silenzio.
Entrambi aspettavano un qualunque altro suggerimento che però non arrivò, lentamente,
rassegnati aprirono gli occhi, si fissarono.
< Ho paura di non farcela >
Inuyasha prese anche l’altra mano.
< Adesso ascoltami, non ho mai conosciuto una persona come te, che si occupa sempre degli altri prima ancora di preoccuparsi per se stessa, non trovo in quale modo tu possa avere un sentimento di bramosia, io mi fido di te, puoi farcela>
Poi strinse le mani di lei e gliele poggiò sul petto all’altezza del cuore il quale, constatò Inuyasha, batteva ad un ritmo elevato.
Le sorrise.
Sapeva che quei battiti erano per lui.
< Segui il tuo cuore >
******
Kaede organizzò quella sera una festa con tutto il villaggio, grazie anche all’aiuto di Shippo, entusiasta più che mai.
< Mia dolce Sango, ora che è tutto finito ricordate la nostra promessa? >
Lei prima di rispondere lasciò a Miroku una bella cinquina sulla guancia, incitandolo così a togliergli la mano dal sedere.
< Vedremo >
Rispose lei, lui la stava rincorrendo, di fianco Kaede rideva divertita.
< Ma come Sangucc…ia >
Cosa stava fissando? Sembra aver visto un fantasma, si voltò verso Kaede, stessa espressione.
Ora Sango aveva veramente paura ma si girò ugualmente per vedere cosa stesse succedendo.
Non capiva le loro espressioni, Era arrivato Inuyasha, e allora?
Stava tenendo la mano a Kagome ed entrambi si stavano avvicinando a loro, intanto Miroku e la vecchia Kaede mormoravano parole senza senso.
< ….la sua forza… >
Poi Kaede osservò di scatto il cielo, per poi tornare a fissare la figura che si avvicinava.
< …la luna piena… >
Quelle parole fecero rimanere anche Sango senza parole, aveva capito cosa prendeva ai due, Miroku constatava che la forza di Inuyasha era aumentata e poi, i suoi capelli, quelle orecchie canine nonostante la luna piena.
< eheh, hai visto le loro facce? >
Il demone guardò divertito gli amici, Kagome lo incitava a smettere ma poi, vedendo quegli sguardi assurdi, scoppiò anche lei a ridere.
< La sfera è stata purificata, è svanita, è finita! >
Le parole della Miko, echeggiarono nel villaggio con tono di vittoria.
La festa proseguì, i due si ritirarono nel bosco.
< perché lo nascondi sotto i capelli? Dovresti esserne fiero. >
Kagome gli scostò leggermente la frangia.
< mi sembra di somigliare a Sesshomaru >
< Ma no! Guarda, la mezzaluna stampata sulla tua fonte è al contrario >
******FLASH BACK******
Kagome lo baciò sulla fronte, sigillando in quel bacio tutto il suo amore, una luce immensa li avvolse, quando si estinse e permise ai due di aprire gli occhi la sfera era scomparsa e nel punto toccato dalle labbra di Kagome ora era apparsa una luna rovesciata, nascosta dalla frangia, ormai argentea, del demone.
******FINE FLASH BACK******
Kagome era a pochi centimetri dal suo viso, guardando perplessa quello strano simbolo, doveva farci l’abitudine, stava pensando.
Non si accorse che il demone aveva accorciato le distanza e sussultò quando le sue labbra, calde incontrarono quelle leggermente tiepide di Inuyasha.




FINE



AAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!!! Allora?
OK, SONO COMPLETAMENTE PARTITA.
L’ho riletto mille volte, spero di aver concluso bene, vi prego di inserire un ultimo commento, così questa storia sarà definitivamente conclusa, o meglio, questa prima parte.

AVVISO: Kagura, non è incinta (o almeno nn ancora ) come invece avete pensato, però grazie per lo spunto interessante.

AVVISO DUE: non pensate che in questo modo vi siate liberati di me!!! Tornerò!!!!
con il seguito della storia, ho già in mente la trama e poi voglio scrivere anche un AU (Alternative Universe) ovviamente sempre su inuyasha!!!
( che è già in corso con il nome di TRA LE NOTE DI UN AMORE)
A presto, CIAO!!!!! ^___^

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