Because i know i'm not the easiest one to love.

di STOP IT
(/viewuser.php?uid=415148)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Es fìsica o quìmica. ***
Capitolo 2: *** Just move on ***



Capitolo 1
*** Es fìsica o quìmica. ***


-“Haz, ridammi il telefono”- Eccole là, quelle fossette assassine. Annullò lo spazio che c’era tra di noi. Puntò il verde nel blu.
-“E tu dammi un bacio.”- Proposta allettante. Feci scontrare le nostre labbra per pochi secondi , e mi feci violenza da solo perché riuscii solo a pregustare il sapore della sua bocca.
-“Ora dammi il telefono.”- Allungai la mano e con il palmo rivolto verso l’alto aspettavo . Fece ‘no’ con la testa ed esplose in un sorriso.
-“Harry! “- Scattò dal divano e dopo aver rischiato di schiantarsi sul tavolino di cristallo di fronte, prese a correre verso la camera da letto.
-“FOTTUTO HARRY STYLES, NON MI ALZERO’ DA QUESTO DIVANO”-
-“E IO DICO A TUTTO IL MONDO CHI TOPS”- Mi urlò di rimando. In un nanosecondo ero nella camera da letto.
-“Siamo fuori allenamento, Tomlinson”- Mi misi a cavalcioni su di lui e gli bloccai i polsi sul letto.
-“Tu, sporco ricattatore.”- Gli sussurrai ancora con il fiatone. Sì, ero fuori allenamento, okay?
 -“Il riscatto è una cosa da niente mi pare, no?”-
-“Non puoi obbligarmi a baciarti, Styles!”- Corrugò la fronte.
-“Io non ti sto obbligando, Boo.. “- Alzò la testa e si avvicinò pericolosamente alla mia bocca. Fece sfiorare i nostri nasi e mi parlò nell’orecchio con una voce più roca del solito. Lo faceva apposta. Lo odiavo.
-“Ti sto indirettamente convincendo “- Feci per baciarlo e lui si spostò. Ribaltò le posizioni con uno scatto indefinito.
-“Abbassa la bandiera Tomlinson, ‘ché non siamo in guerra.”- Mi poggiò il telefono sul petto, si alzò e se ne andò ridendo.
-“NON PUOI FARE COSI’, SEI UN CRIMINALE! ORA COME DOVREI RISOLVERE LA SITUAZIONE?”- Avrei potuto fare il cantante lirico con quella voce, e beh, forse pensandoci avrei dato una svolta alla mia carriera.
-“COME FACEVI PRIMA DI CONOSCERMI, TOMLINSON.”- Quella soddisfazione non gliel’avrei mai data. Optai per una doccia fredda.

Lo vidi uscire dal bagno con solo un asciugamano legato in vita e i capelli bagnati che gli ricadevano sul viso. Avevo un dio greco in casa e ancora faticavo a crederci. Beh, forse l’altezza lasciava a desiderare, ma hey, nella botte piccola c’era il vino buono, si sapeva. Come Gabriele a Maria nell’annunciazione quell’angelo mi stava parlando, ma mi ero completamente rifiutato di ascoltare convenendo con il fatto di concentrare solo uno dei cinque sensi sul corpo di Louis.
-“Mi hai sentito?”- Chiese. Menti Styles, menti.
-“Ovvio!” - Bravo Styles, dopo avrai un biscotto.
-“Mmh, e la risposta è ?”- Cazzo, fanculo Styles, sei un idiota. Pensa. Pensa. Beh, avevo un tablet in mano ed ero seduto sulla poltrona in maniera scomposta e con i piedi sul tavolo; dunque le domande potevano essere tre: “Quante volte ti ho detto di sederti civilmente?”, “il mio tavolo ti sembra un poggiapiedi?” e “Cosa stai facendo?”. Dato che mi sembrava abbastanza pacifico (come un Louis Tomlinson mezzo nudo poteva sembrarmi il contrario dovevo ancora capirlo), decisi di optare per la terza ipotesi.
-“Leggo”-
-“E cosa leggi ?”- Cacciai il fiato che mi ero accorto di stare trattenendo e lo persi subito appena si passò una mano tra i capelli per ricomporli. Dannati ormoni. Dannata chimica. Dannato Louis.
-“ .. Le due erezioni nude si scontravano in una passione famelica, Louis urlò ’scopami Harry’, e così fu. Harry gli strappò i boxer da dosso, gli allargò le gambe come non pensava possibile e con una violenza inaudita…”-
-“HARRY!”- Mi bloccai e lo vidi. Con la bocca spalancata e le guance rosate.
-“Ancora con queste fanfiction?”- Mi sbraitò contro.
-“Dai, Louis.”- Mi alzai dalla poltrona e sentii la mia schiena protestare .
- “Non le trovi dannatamente eccitanti?”-
-“NO! le trovo maniacali, perverse, malate.. Devo continuare?”-
-“Acido. Questo sei.”- Non riuscii però a nascondere un sorriso. Si sa, ero Harry Styles, arrivava prima il mio sorriso e poi io.
-“Ma io non ti sopporto, veramente, sei la cosa più irritan… Dio, quanto sei bello.”-
-“Come, scusa?”- Chiesi divertito. Ci cascava sempre . Il mio sweetcheeks senza un minimo di autocontrollo.
-“Trovami un altro che ti guarda come ti guardo io.”- Mi disse -“ E se lo trovi, digli di scappare, lontano e di corsa, se non vuole morire male. “-
-“La sai una cosa?”- gli dissi ormai a pochi centimetri di distanza. -“Non sono molte le persone con cui è piacevole passare una domenica.”- Mi allacciò le braccia in vita e riempì l’incavo della mia spalla con il suo collo. Era così piccolo e morbido e .. AAAH, stavo cadendo ancora nel fluff.
-“Sai Louis, a volte penso che tu sia così fragile che ho quasi paura di sfiorarti. Mi sembra sempre di non fare abbastanza per te..”- Portò la testa indietro per guardarmi.
-“ Hazza, tu sei stato ossigeno puro. Stavo annegando e mi hai salvato. Ti sembra poco?”- Per fortuna, visto che non avrei saputo superare la perfezione di quelle parole, continuò -“Tu invece sei sempre così forte, iron man. Mi spiace sapere di non poterti proteggere come tu fai con me.”-
-“ Non è vero che sono invincibile, mi rompo in mille pezzi anch’io. E’ solo che ho imparato a non far rumore.”- La sua faccia assunse un’aria preoccupata. Mamma chioccia era tornata.
-“Cos’è che ti far stare male, Harold?”-
-“Se noi dichiarassimo al mondo il nostro amore, per loro saremmo un errore, io e te.”-
- “Oh Harry, di nuovo.. Il fatto è che non me ne importa niente di quello che pensa il resto della gente. Non mi interessa se per qualcuno non siamo fatti per stare insieme e se quel qualcuno potrebbe pensare anche che non dureremo. Non mi importerebbe se secondo alcuni io non meritassi te o tu non meritassi me. Il fatto è che ci sono io dentro a questo amore, ci siamo noi, e il resto del mondo quando ci amiamo deve restare fuori.”-
-“Vorrei darti la mano quando alle premiazioni sono agitato e ho paura di fare stronzate. Vorrei baciarti ogni qualvolta vinciamo un premio. Vorrei che le tue urla si sentissero per tutti gli alberghi dove alloggiamo e vorrei che tutti sapessero che quelle urla le provoco io, non Eleanor.”- Si scostò dall’abbraccio.
-“Per favore, non riapriamo il capitolo El, ne abbiamo già parlato.”- disse secco.
- “Non riesco minimamente a sopportare l'idea di vederti con un'altra Louis, non riesci a capirlo. E’ come prendere i nostri ricordi e bruciarli. Bruciare tutto ciò che siamo stati e ciò che continuiamo ad essere.”- Vidi un velo di tristezza posarsi sull’oceano che aveva per occhi e ne fui triste, ero io stavolta ad aver fermato il mare. E poi inaspettatamente mi baciò. Fu quel genere di bacio di cui non puoi parlare a voce alta con i tuoi amici. Quel genere di bacio che mi fece capire che non ero mai stato così felice, prima. E che non mi importava di Eleanor, della Modest, del buco nell’ozono, della pioggia che stava bagnando Londra, della fame nel mondo. Ero scappato tante volte e non sapevo da cosa, ma finalmente avevo trovato la persona che sentivo di voler proteggere ed era lui.. Okay ora stavo esagerando, ero gay si, ma fino ad un certo punto. ’Checca’ mi autodenominai.


Sorrideva, ed io lo guardavo. Lui non se ne accorgeva, ma a me piaceva guardarlo mentre era distratto, mentre non lo faceva nessuno, mentre si perdeva nelle sue cento cose da fare. Lo osservavo e mi rendevo conto che qualcosa di bello la vita per me lo aveva riservato. Non c'era cosa che mi rendesse più felice, pieno e rilassato allo stesso tempo. Passavamo le giornate a prenderci in giro, eppure, quando lui mi guardava negli occhi, il mondo si fermava. Proprio come in quel momento.
-“Dove lo vuoi?”-
-“Eh?”-
-“No dico, dove vuoi che te lo faccia?”-
-“Ma cosa..?”- Domandai stranito.
-“L’autografo, Tomlinson, mi stai mangiando con gli occhi”- Un ghigno comparse sulla sua bellissima faccia. Ero oltraggiato. Non lo stavo mangiando con gli occhi, lo stavo osservando, analizzando, studiando.. Tutte cose che facevano di me un uomo colto. Pf.
-“Ma stai zitto e fatti un bagno di umiltà, Styles!”- Una suoneria, Marimba per essere precisi, interruppe la quasi litigata. Sicuramente mi avrebbe risposto male. -“Nick, tesoro! Come stai?”- Ancora quello. Non riuscivo a digerirlo, era più forte di me.
-“Ma dai! Racconta un po’”- La situazione cominciava ad irritarmi, sentivo prurito ovunque.
-“Ma non avevo dubbi darling! E tu? Solita macchina del sesso?”- Adesso era davvero troppo. Ci voleva un piano d’azione. Mi alzai e andai in camera sotto lo sguardo interrogativo di Haz. Iniziai col togliermi la maglia, attraversai il salone e mi diressi verso il bagno. Una volta lì mi tolsi il pantalone, ed in mutande tornai in camera, passando sempre per il salone. Colpo finale: tolsi i boxer e riandai in bagno. Potevo percepire la bava di Harry che inondava la casa. Sarei potuto affogare. Sentii farfugliare un veloce ‘Ho da fare, ciao.’ Prima di ritrovarmelo sulla soglia del bagno.
-“Esattamente, cosa è appena accaduto?” - Mi chiese, alzando un sopracciglio.
-“Nulla, fa un po’ caldo, non trovi? Nick come sta? Ha ancora quel problema intimo?”-
-“Quale problema?”-
-“Ah, durare 3 minuti non è considerato un problema universale da tutti gli uomini? “-
-“Santissimo Louis, ti ho ripetuto un migliaio di volte che eravamo ubriachi e non l’abbiamo fatto apposta. Ed ero ubriaco anche quando ti ho raccontato tutto.”- -“Sì, ed io ero sobrio quando ti ho lanciato i vestiti dalla finestra.”- Risi al ricordo, lui non tanto. Fino a che riuscirà a farmi incazzare lo amerò tantissimo. Me lo ripetevo sempre.
-“Su rivestiti”- Rimasi alquanto scioccato da quell’ ordine.
-“Momento momento momento. Tu, Harry Edwards Styles, mi stai dicendo di rivestirmi? Ridatemi il mio ninfomane, now. “-
-“Non girare il dito nella piaga. Stanno arrivando i ragazzi.”-



-“Heeey nonnettoo”- Quell’accento irritante quanto familiare.
-“Nialler sonosimpaticosoloperme Horan”- Mi corse incontro e mi si lanciò addosso.
-“Mi sei mancato, fratello”-
-“Nonno o fratello? Deciditi, figlio mio!”-
-“Papà..?”- Ridemmo finche Haz non si avvicinò a noi.
-“Niall ma i ragazzi?”- Niall prese a contare sulla mano. 3 .. 2 .. 1. Vedemmo entrare questo vortice di mani che si muovevano. Un corpo che in realtà ne erano due. Saliva, mani, muscoli e tatuaggi. Solo questo riuscivo a distinguere.
-“Ma..”- Fece Harry verso Niall.
-“E secondo te, perché salgo sempre a piedi io?”- Il corpo si separò e quasi fu una violenza, perché se ne potevano dire di tutti i colori, ma Liam e Zayn si incastravano perfettamente tra di loro. E se non avessero continuato a mantenere un contatto tenendosi per mano mi sarei quasi messo a piangere. - “Ragazzii!”- Liam abbracciò entrambi, me ed Harry, trascinandosi anche Malik dietro. Colla.


-“E così tu e Liam …”-
-“Io e Liam cosa ?”-
-“Beh sì, state insieme?”-
-“No!”-
-“Ah, no?”-
-“Cioè si..”-
-“Ah, si?”-
-“No.. Cioè non lo so, che cazzo vuoi dalla mia vita, Styles?”- Risi.
-“Placare la guerra che hai in quella testolina, Zay. “- I suoi occhi erano pieni di ansia e preoccupazione.
-“Non lo so Haz, lo sai come sono fatto. Una ragazza a sera e poi baci a tutti; Guardatemi in tv. Ma con Liam è diverso, lui non è.. Lui.. Non è..”-
-“Una ragazza?”-
-“Benvenuti alla fiera dell’ovvietà, presenta Mr.Harry Styles”- Risi di nuovo. Zayn riusciva a farmi stare così bene senza sforzarsi più di tanto.
-“.. Lui non è come le ragazze che ho avuto, lui ha..”-
-“Il pisello.”- Se fossi stato una qualsiasi persona , sarei già diventato polvere . Ma Hey, io ero Harry Styles.
-“Dicevo.. Lui è così buono, innocente, dolce. Lui è un tipo da cose serie e io non so se riuscirò a dargli queste sicurezze, e poi boh sto diventando pieno di insicurezze . Mi rendo conto di quanto sia difficile stare al mio fianco, però lui mi ha scelto. Mi ha scelto preferendo i miei difetti ad ogni pregio degli altri. E non mi va di spezzargli il cuore come faccio di solito..”-
-“TU INSICURO?”- Spalancai la bocca in una O perfetta. Louis si sarebbe eccitato se fosse stato lì.
-“Sai cos’è Harry.. Quando fai sesso con una persona e non la ami, è facile essere sicuri di sé. Non ti poni il problema di piacere. Vederla godere è solo la conferma che ci sai fare, per questo ti piace. Ma tu prova a fare sesso con una persona che ami, comprenderai le mie paure. Proverai la tremenda ansia di non essere abbastanza. L'amore ci rende fragili.”-
-“Ah Zayn, credimi, nessuno in questo momento può capirti come ti capisco io. “-
-“Come va con Louis?”-
-“No vabbè, lo sai, sono innamorato perso.“- Confessai, non ne fu sorpreso.
-“Si vede..”- Ribattè.
-“Si.. ma il fatto del nasconderci mi blocca completamente. Io sono uno spirito libero, devo poter urlare il mio amore, altrimenti rischio di esplodere. Mi sono rotto i coglioni di questa situazione un centinaio di volte circa, ma nemmeno una volta per davvero.”- Zayn sbuffò e si passò una mano tra i capelli.
-“Che casino..”- Sussurrò.
-“Mi chiedevo se al fegato faccia più male l’alcool o le paranoie..”-
-“Birretta?”-
-“Decisamente le paranoie.”-



-“Looouis”-
-“Payney”- Mi diede una pacca sulla spalla e si sedette con me sul divano. Mi smontò quasi una spalla, ma non lo feci notare. -
-“Come ti va la vita amico? Tra poco ricominciamo il tour, sei contento?!Io sono in fibrillazione.“-
-“Si.. cioè sono contento però..”-
-“Però Harry!”-
-“Eh.. Però Harry. E’ una situazione complicata, ed il bello è che lo abbiamo sempre saputo ma ..”-
-“Ma l’amore vince su tutto!”- Coniato di vomito.
-“Liam sei un clichè vivente e anche molto scadente”- Mi ignorò completamente. Era questo il bello di Liam. Potevi dirgli che era stronzo, rompipalle, petulante, mammone, eppure lui non si arrabbiava e ricambiava ‘l’offesa’ sempre con un sorriso. Ma non dovevate toccargli Zayn altrimenti.. Non osavo nemmeno immaginare.
-“E tu con Zayn? E’ ufficiale?”-
-“Non so Lou.. Io lo amo, però.. Ecco, vedi, io mi sono innamorato due volte nella vita, ma sul serio, e tutt'e due le volte ero sicuro che sarebbe stato per sempre e fino alla morte, e tutt'e due le volte è finita. Sono sempre stato usato e scaricato..”-
-“Ma Zayn non è così!”- Mi affrettai a dire.
-“Ovvio che non è così, solo non vorrei soffrirci.. E poi dovremmo pensare anche noi alla Modest e quant’altro. A volte mi chiedo se fossimo stati ragazzi normali come sarebbero andate le cose.
-“Beh, Liam..”- alzò gli occhi in attesa di sentirmi continuare -“Non saresti diventato passivo”- Mi diede un pugnetto sulla spalla, ma stavolta non nascosi il dolore. Non smise di chiedermi scusa per tutta la serata perché Liam era così, o lo amavi o lo amavi.




Accompagnare Louis a fare una corsetta non mi parve una cattiva idea, non finchè mi fece fare il giro di tutta la città. “Devo rimettermi in forma” si giustificò, ma io non dovevo. Volevo continuare a mangiare e rotolare.
-“Ora andiamo a rifocillarci vero?”- Si bloccò.
-“Se ti faccio fare un altro giro riesci a farmi un’altra frase piazzandoci quel verbo, Nialler?”- A pensarci suonava parecchio da intellettuale. Lo avevo sentito in uno di quei programmi che trattano di obesi su RealTime, lo guardavo sempre mentre mangiavo, era come un affronto al mondo per me, così decisi che avrei fatto mio quel verbo e mi sforzai di usarlo il più frequentemente possibile. Non sapevo davvero cosa significasse, ma lo associavo sempre al cibo.
-“Ho fame Louis, nutrimi!”-Sorrise.
-“Ti va il cinese?”-
-“Sono contro il cannibalismo Lou, lo sai”-
-“Nialler, non ti faccio mangiare fino a stasera”-
-“Plendiamo Cinese signole!”- Dissi con una vocina tra le più ridicole, ma questo fece ridere di gusto Louis. Amavo farlo ridere, perché lui faceva sempre ridere me anche senza sforzarsi. Quindi quando io ci riuscivo mi sentivo una persona migliore, sentivo come se stessi ricambiando il favore.
-“Però prima passiamo a casa, ‘ché devo darmi una sciacquata “- Salimmo fino al sesto piano del grande condominio bianco, rigorosamente a piedi. Louis mi avrebbe offerto il pranzo, quello era poco ma sicuro. Mentre ci avvicinammo al appartamento sentimmo dei lamenti, o urla, non avrei saputo definirle bene. Ci guardammo entrambi e Louis si precipitò a prendere le chiavi nella tasca della tuta. Faticò a centrare la serratura per l’ansia ma dopo qualche sforzò ci riuscì e si precipitò dentro. Ebbi solo il tempo di vedere molte bottiglie di vodka alla fragola sparse nell’ingresso, prima di ritrovarmi due oceani in tempesta. Louis mi afferrò per la mano, si chiuse la porta alle spalle e mi trascinò via, correndo come un pazzo.
Come ero stato stupido. Lamenti, urla.. Erano solo orgasmi.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Just move on ***


Il giorno precedente uscii con Liam e Zayn .
Dopo aver camminato un bel po', facendoci largo tra la folla di adolescenti del sabato sera, ci sedemmo su un muretto a mangiare patatine fritte, avevamo i cappucci tirati su e anche se non ritenevo fossero un buon travestimento nessuno ci riconobbe.
Mentre ci domandavamo retoricamente come potesse far così caldo alle 11 di sera, si avvicinò un ragazzo, amico di Zayn ,a quanto pare non si vedevano da tempo.
Siccome non la smettevano più di chiacchierare, altri tre ragazzi che erano con lui si aggiunsero a noi.
Uno di loro era particolarmente intrigante, lo notai.
Era alto, snello, con la barba folta, gli occhi nocciola e se ne stava abbastanza sulle sue, dicendo ogni tanto qualcosa di giusto, ma non perdendosi in battute inutili per suscitare forzatamente simpatia.
Ad un certo punto, mi chiese di fargli spazio sul muretto vicino a me e io mi spostai un po', ma  mi girai subito dall'altra parte.
Mi disse che avevo un bel nome, io lo guardai per insinuare che era una frase di circostanza, lui disse che invece era vero e che non era comune in Inghilterra, ma io mi inserii nuovamente nella conversazione degli altri.
Liam disse qualcosa di divertente, lui per accompagnare la risata mise una mano sulla mia spalla, ma io scesi dal muretto e inizai a messaggiare con un ipotetico qualcuno .
Quando arrivò il momento di andarcene, lui mi salutò con un: "E cosa ti devo dire..." e io ribattei con un "So di non essere stato particolarmente simpatico, mi dispiace" e lui controbattè con un "Tranquillo, mi ricorderò di te".
Ma il problema non era il fatto che probabilmente non avrei più visto più questa persona sicuramente piacevole da vedere e non era neanche il fatto di essere apparso molto diverso da quello che ero.
Il problema era che non sapevo quando avrei smesso di sentirmi sbagliato anche solo nel parlare, ridere e scherzare con un altro.
Il problema era che non sapevo quando avrei smesso di far sentire un altro sbagliato anche solo nel farmi un complimento.
Il problema era che non sapevo quando avrei smesso di sentirmi suo.
-“Hey Lou”- Una testa bionda fece capolino sulla porta della mia camera. Era un mese ormai che Niall mi ospitava ,mi consolava, mi preparava addirittura la cena. Non avrei mai pensato che quel piccolo impiastro si sarebbe preso cura di me .
-“Buongiorno Nialler”- Finsi un sorriso , non voleva essere il solito sorriso finto, voleva essere più un ‘non sono felice manco per il cazzo ma ti sono grato per quello che stai facendo per me’ non sapevo se avevo reso l’idea dato che l’irlandese si rabbuiò, si avvicinò al mio letto -“Come ti senti oggi?”- Piccolo biondino , mi faceva questa domanda da settimane ogni giorno ed ogni giorno riceveva una risposta più orribile dell’altra. Questa volta mi sforzai. –“Di merda, ma grazie per averlo chiesto”- Vidi il biondo sospirare affranto, eppure aveva ricevuto risposte peggiori lo giuro. -“Louis non puoi continuare così ,devi cercare di uscire e di divertirti , non voglio essere il classico amico che da consigli clichè ma restare in una stanza solo con la tua testa è la cosa peggiore  che tu possa fare. Credimi quando Barbara mi lasciò feci lo stesso e non è per niente utile”- Lo fissai in quei suoi due occhi di ghiaccio prima di assumere un tono serio -“Harry non mi ha lasciato Niall, mi ha tradito. Di nuovo. E scusami se mi permetto ma credo che il tuo dolore sia un pugno in faccia rispetto al mio frontale con un treno.”-
 Non potevo nasconderlo. Ci avevo sperato, come si spera guardando in alto le stelle nel cielo, chiedendo a qualcuno di non identificato di far andare tutto bene.
Ci avevo sperato e qualche volta, lo confesso, ci avevo anche creduto, come si crede a qualcosa che hai davanti agli occhi e non riesci proprio a immaginare come potrebbe mai essere possibile un giorno non averla più.
Ci avevo sperato e un po' creduto che io e Harry rientrassimo in quella percentuale microscopica di persone che ce la fanno a stare insieme una vita intera.
E invece eravamo finiti, così, senza un motivo concreto, come erano finiti e sarebbero finiti altri miliardi di amori.
Ci avevo sperato e un po' creduto che noi potessimo essere l'eccezione.
E invece eravamo stati banalmente la regola.
-“Senza dubbio Louis ma nella vita si sbaglia anche parecchie volte ,erano ubriachi e lo sai com’è Nick , una sanguisuga.”- Lo interruppi in malomodo.
-“Non ti azzardare..”- il mio tono era più alto del normale –“Non azzardarti a difenderlo “- Niall mi sembrò un cucciolo appena bastonato , e solo per un momento  mi sentii una brutta persona ,ma lui stava davvero cercando di scusare quello schifoso.
-“Ragazzi”- i capelli color miele di Liam facilmente riconoscibili fecero la loro entrata in stanza assieme al mio amico tutto barba e guance. Ormai non mi chiedevo più come avesse fatto ad entrare, quella casa era un porto. –“Louis dovrei dirti una cosa ma la mia indole da buon amico mi dice di non dirtela però quella da miglior amico continua a pressarmi..”- Evitava di incrociare il mio sguardo mentre parlava e sfregava le mani tra loro nervosamente . Ancora nessuna traccia di Zayn alle sue spalle ,il che stava a significare che il moro se l’era data a gambe. Nulla di buono.-“Parla e basta Lì, non mangio mica”- Ancora una volta cercai di fingere un sorriso.
-“Ah non ne sarei così sicuro”- Intervenne Niall con qualche puntina accennata di sarcasmo nella voce. Lo fulminai con lo sguardo e questo bastò a fargli lasciare la camera silenziosamente.-“Dunque..?”-mi rigirai verso Liam-“Harry mi ha detto di dirti che puoi tornare a casa vostra” -si diede dello stupido da solo e una manata in faccia-“..casa tua”- rettificò- “dice che non gli sembra giusto che debba fare tu il clandestino quando è stato lui a sbagliare. E dice che gli manchi..”- Ignorai completamente l’ultima frase .Risi. Una risata amareggiata ma rumorosa.-“Harry bagnodiumiltà Styles. E lui dove andrà a stare? Da nick?”-continuai a ridere mentre mi alzavo dal letto e uscivo dalla stanza. Liam mi tirò il braccio e mi costrinse a girarmi verso di lui - “Almeno vai a raccogliere le tue cose..mh? Che ne dici? Ti accompagno io”- Annuii solamente.
Liam aprii la porta al posto mio e si incamminò dentro per primo. Appena entrai in casa una pioggia di ricordi mi si abbattè addosso. Le nostre foto erano ancora tutte lì sul mobile vicino alla televisione. La più bella ,quella risalente ad X-Factor, era in una cornice più grande. Lo facemmo apposta, volevamo che fosse in risalto perché era l’inizio di tutto. Noi eravamo belli insieme anche prima di stare insieme. Non eravamo mai stati proprio amici perché a lui piacevano un po' troppo le mie spalle e a me piaceva un po' troppo attorcigliare i suoi ricci attorno alle mie dita.
Però eravamo belli, così belli che quando sentimmo l'impulso di baciarci la prima volta, lo soffocammo per paura di perderci.
Ma i giorni trascorsi a trattenerci ci fecero diventare un po' meno belli e allora basta, e allora al diavolo, ci baciammo.
Non fu il primo bacio per nessuno dei due, ma fu come se lo fosse , per tutti e due.
Di quanto eravamo belli quando stavamo insieme non ne volevo nemmeno parlare, vedevo da lì una piccolissima macchia nera sul muro vicino al nostro letto che la sua scarpa fece involontariamente un giorno caldo di giugno come questo e guardarla mi fece pensare a tutto ciò che avevamo detto e fatto e sperato, su quel letto.
Ma avrei voluto parlare di quanto eravamo belli in quel momento che non stavamo più insieme, che non ci toccavamo e che non ci vedevamo e non ci sentivamo  da quel giorno del quale l’orgasmo di Nicholas Grimshaw era il mio ultimo ricordo. Avrei voluto parlarne perché non era da tutti. Non era tutti parlare di bellezza con due occhiaie profonde ,la barba non curata e le lacrime perennemente agli occhi .Forse un giorno le circostanze ci faranno rincontrare perché le nostre vite saranno distanti, ma non troppo, e appena i nostri sguardi si incroceranno, in una manciata di secondi, ci ricorderemo di tutte le cose belle della nostra storia, perché era così che andava: quando una storia finiva, i ricordi belli si materializzavano all'improvviso nella mente senza avvertirti, mentre quelli brutti bisognava farli uscire fuori con la forza per ricordarsi perché era finita.
Era davvero finita e non sapevo precisamente quando era iniziata a finire, ma quello che sapevo per certo era che, fin quando non era stato così, io non avrei potuto desiderare di meglio. Questa era la mera consolazione di un ragazzo tradito, di un ragazzo distrutto.
Una mano si poggiò delicata sulla mia spalla in segno di conforto. Mi girai di scatto e mi attaccai al collo di Liam con una forza inaudita.-“Non ce la faccio Lì”-riuscii a dire prima di scoppiare a piangere. Come una fottuta femminuccia, l’ennesima volta in quei giorni. Il mio amico stringeva forte la presa su di me e lo sentivo respirare piano nel mio orecchio.
 
 
Se mi avessero detto che, dopo quasi quattro anni, il mio pensiero più frequente prima di andare a dormire sarebbe stato il mio dito sotto la sua maglietta che gli sfiorava gli addominali,
se mi avessero detto che, dopo quasi quattro anni, a volte ancora non sarei proprio riuscito ad addormentarmi divorato dal buio e dalla voglia di lui,
se mi avessero detto che, dopo quasi quattro anni, mi sarei ancora emozionato a sentirmi dire "ti voglio", "sei bellissimo", "amore",
se mi avessero detto che, dopo quasi quattro anni, avrei ancora fatto questi discorsi da diciassettenne in preda all'innamoramento folle e agli ormoni in subbuglio,
se anche me l'avessero detto, giurato e sottoscritto, 
io non ci avrei mai mai mai mai creduto.
Ma io adesso gli avrei detto, giurato e sottoscritto che leggevo nei nostri occhi, sulle nostre labbra e sulla nostra pelle che, tra altri tanti anni, sarebbe potuto essere ancora tutto esattamente così. E invece no, avevo mandato tutto a puttane. Certe mattine immaginavo di vederlo arrivare senza essere cambiato ancora con quello sguardo sempre altrove e il passo deciso anche se lui poi troppo deciso forse non lo era mai.
Immaginavo di vederlo arrivare pieno di parole, pronto a ricominciare, o forse a cominciare soltanto. Pronto ad accettare le mie scuse. Pronto ad ascoltarmi mentre dicevo no all’alcool per tutta la vita. Erano le mattine peggiori, quelle in cui poi il suo pensiero me lo portavo fino alla fine della giornata. Erano i giorni in cui mi sembrava di vederlo dappertutto anche se poi non era da nessuna parte.
Certe mattine l’ immaginavo, lo vedevo bello come prima, un po' più curato, un po' meno lasciato al caso e col sorriso sempre in faccia.
Lo immaginavo arrivare, pronto a dirmi che aveva capito che in fondo tutto il tempo passato lontano dai miei occhi e dal mio odore era stato tutto un po' sprecato. A quel punto, in quelle mattine in cui l’ immaginavo, ci baciavamo tanto e poi mi portava a pranzo fuori perché di me da quel momento in poi non voleva perdersi nemmeno un minuto.
“Sei bello” gli dicevo.
“Sei mio” mi rispondeva.
L’ immaginavo, l’ immaginavo nei minimi particolari.
Chissà se se ne accorgeva, se ogni tanto il mio pensiero era così forte da fargli venir voglia di arrivare per davvero da me, un po' deciso e un po' felice,
e perché no, magari anche un po' mio. Ed erano settimane che non uscivo di casa perché,dannazione , che cosa mi era saltato in mente? Era cominciato tutto con Nick che bussava alla mia porta , io che lo abbracciavo come sempre e poi lui che ‘dai facciamoci un drink amico’ che poi si era trasformato in due drink , tre ,quattro. Ero sempre stato un ‘ragazzino che non si sapeva regolare’ dovevo dare ragione a mio padre anche quella volta .E poi le sue labbra sulle mie le sue mani a spogliarmi, nemmeno capivo nulla. E in un attimo mentre andavamo in camera da letto avevo immaginato Louis al suo posto e l’alcool mi faceva sembrare tutto così giusto. E poi il mare in tempesta. E poi mi accorsi che quello sopra di me non era il mio grande amore .E poi il mio grande amore distrutto ,in lacrime . Il mio grande amore finito,ferito,tradito. Il mio grande amore scappato. Il mio grande amore.
 E finalmente mi alzai dal letto. Non volevo un cuscino, volevo la sua pelle che si muoveva e respirava.
Volevo che nel buio lui mi tenesse la mano, volevo rotolare su di lui ed entrare dentro di lui. La notte, quando mi rigiravo, il letto era grande quanto un continente. C’era uno spazio infinito, bianco, dove lui non c’era. Lo percorrevo centimetro per centimetro ma lui non c’era. Non era un gioco, non sarebbe saltato fuori per farmi una sorpresa.
Il letto era vuoto.
Dentro c’ero io, ma il letto era vuoto. Così come me.



Okaaaay odiatemii, ci ho messo secoli ad aggiornare lo so perdonatemi è che sono una testa di cazzo (si ,lo sono ) e avevo perso l'ispirazione . Spero che con questo capitolo voi possiate perdonarvi e magari con una recensione anche se mi dite che faccio schifo ,mi fate sapere cosa ne pensate. Cuppycake a tutti byeee

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2424784