I'll be free

di _Njallssmile_
(/viewuser.php?uid=488945)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one ***
Capitolo 2: *** Chapter two ***



Capitolo 1
*** Chapter one ***


                     
banner fatto da amante dei muffin

     Chapter one

Sono sempre stata una di quelle ragazze riservate, che non vogliono far vedere i mostri che hanno dentro; sono sempre stata una di quelle ragazze che non aveva amici; sono sempre stata una di quelle ragazze che se si innamorava se lo teneva dentro per sempre, una di quelle ragazze che i ragazzi non vogliono, una di quelle ragazze complicate, strane e chiuse, con mille sogni serrati nel cassetto, un cassetto che non ha una chiave. Nessuno mi parlava, tutti mi consideravano diversa, forse perchè l'unica cosa che facevo durante le ore di lezione era ascoltare, come in teoria dovevano far tutti, o forse perchè invece di stare con il telefono o chiacchierare con i compagni a mensa mi mettevo semplicemente a leggere, senza dare fastidio a nessuno. Frequentare quella scuola, l'High School, non era molto facile, visto che era tutto basato sui soldi e la popolarità.
La sveglia quella mattina suonò prima del previsto, probabilmente il giorno precedente avevo sbagliato a mettere l'orario giusto, come facevo la maggior parte delle volte. Mi alzai comunque, ormai disturbata da quel rumore assordante che ogni mattina mi costringeva a cominciare quelle giornate monotone. Cercai di non pensare alle urla di mia madre contro il mio fratellellastro maggiore che aumentavano al piano di sotto, e mi vestii con la divisa che indossavo ogni giorno per entrare a scuola.
Scesi al piano di sotto con lo zaino sulla spalla destra e vidi che mia madre stava ancora urlando contro Louis, dicendogli che il preside l'aveva chiamata a casa con un avvertimento non carino, anzi, terribile. Louis si cacciava spesso nei guai a scuola, essendo il più popolare in quella zona. Lì nessuno sapeva che eravamo fratellastri, lui fin dall'inizio mi aveva fatto capire che non c'entravo nulla con lui e che nelle mura della scuola non ci conoscevamo. La situazione non era molto diversa a casa, visto che non ci parlavamo quasi mai, solo quando mi ordinava di coprirlo per alcune stupidaggini che faceva. Non avendo nemmeno lo stesso cognome nessuno aveva mai dubitato di niente. Lui stava con i suoi amici ed io stavo con il mio libro, semplice. Mio padre morì quando avevo compiuto appena dodici anni, e alla sua morte mi fece trasferire da mia madre, che ormai si era sposata con un altro uomo, che aveva un figlio, ovvero Louis, Louis Tomlinson per la precisione. Di lui sapevo solamente che non aveva passato una vita molto semplice, visto che sua madre morì quando lui era piccolo, forse per questo era diventato così ribelle e severo con se stesso e con gli altri.
-Buongiorno Lexia.- sospirò mia madre, una volta che Louis era uscito da casa sbattendo la porta con tale potenza da far tremare i muri.
-Buongiorno mamma.- dissi.
Io e mia madre non avevamo un rapporto molto stretto, visto che i miei genitori si erano separati appena ero nata e visto che ero andata a vivere con mio padre, ma semplicemente cercavo di non farlo notare.
Uscii di casa e mi diressi a piedi verso la scuola, che era poco distante da casa. Non conoscevo bene quella città, infatti non mi era piaciuta fin dal primo momento.
Una volta arrivata la campanella suonò ed entrai nella mia classe, cercando di scampare dal solito gruppo di teppisti bulletti che mi fermavano per i corridoi, facendomi scherzi di tutti i tipi. Mi misi al mio posto, evitando i soliti sguardi indiscreti. La lezione passò abbastanza velocemente, così mi diressi verso la mensa, o meglio, cercai di dirigermi verso la mensa.
-Ehi pupa, dove cerchi di andare?-
Mi girai e sperai che non fossero loro, ma non era così. Ah, dimenticavo, tra loro c'era anche Louis, il mio non fratellastro a scuola.
-Cerca di stare tranquilla eh.- rise il riccio. -L'altra volta non sei stata molto brava.-
Non risposi, mi limitai ad aspettare che facessero le solite cose.
Uno di loro mi diede una spinta forte, facendomi cadere a terra e facendomi sbattere la testa contro il muro dietro. Mi portai una mano sul punto dove avevo sbattuto, e sentii che mi faceva leggermente male. La testa mi girava e sentivo la gambe deboli, ma loro continuarono, dandomi calci e schiaffi. Quando finalmente terminarono con la loro routine andarono via, senza dire nulla, lasciandomi a terra, con il mal di testa e il sangue che usciva dal labbro inferiore. Mi alzai dopo circa sette minuti e mi diressi verso l'uscita della scuola, incapace di far fermare il giramento di testa.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chapter two ***



Chapter two

 
Entrai a casa dopo essermi coperta i lividi ben evidenti sul viso con il correttore e evitai Louis e il suo amico Niall che erano seduti sul divano intenti a finire la partita a Fifa con la play. Entrai in camera e mi buttai a peso morto sul letto, non capendo cosa dovessi fare per farmi accettare dagli altri. Sentii delle voci provenire dalla camera di Louis, che era accanto alla mia. Mi avvicinai per sentire meglio.
-Non dovreste trattarla così...è pur sempre una ragazza, Louis.- disse il biondo, con voce preoccupata.
Non capivo di chi stesse parlando, trattavamo male un'altra ragazza oltre a me?
-Ma a te cosa cazzo importa?- rispose Louis, arrogante.
-Ed è tua sorella, diavolo!- esclamò l'altro.
Stavamo parlando di me, quella ragazza che diceva prima Niall ero io, ma perchè mi stava difendendo?
-Sorellastra Niall, sorellastra.- disse Louis cercando di mantenere la calma. -Per me non è praticamente nessuno, è venuta in questa casa e ha cominciato a rompere i coglioni.-
Non mi sembrava di avergli mai rotto le scatole, ero sempre stata zitta  in camera mia da quando ero arrivata in quella dannatissima casa.
-Mi spieghi cosa ti ha fatto per romperti i coglioni?- ribattè Niall.
Continuava a difendermi, nemmeno mi conosceva eppure continuava ad andare contro Louis per me, per quale motivo lo faceva? Niall era sempre stato in quella casa, era il migliore amico di Louis, ma non gli avevo mai rivolto parola, un pò come con il mio fratellastro. Non faceva parte del solito gruppetto che mi infastidiva durante i cambi dell'ora, quelli erano solamemente quattro, compreso Louis. Forse Niall poteva aiutarmi?
-E' la sua presenza a rompermi i coglioni, furbo.- disse Louis.
Non sentii più nulla, decisi di uscire dalla mia camera e di andare al piano di sotto, evitando la stanza di Louis, dove la porta era leggermente accostata. Mi diressi in cucina e mi feci un panino con la nutella e mi sedetti sul divano, afferrando il libro e cominciando a leggere. Mi girai verso le scale e vidi scendere Louis con una faccia alquanto arrabbiata. Cos'avevo fatto ora?
-Tu, Karter, sali al piano di sopra che stanno arrivando gli altri, quindi, se non vuoi altri calci, ti conviene andartene. Ora.- disse.
Suonò il campanello e Louis andò ad aprire; io mi sbrigai a chiudere il libro e salire di sopra, ma ormai i quattro ragazzi erano già nel salotto e cominciavano ad infastidirmi. Scese anche Niall, che guardando la scena, si mise davanti a me, come per proteggermi. Ma cos'aveva intenzione di fare?
-La volete smettere di fare i soliti idioti?- disse Niall arrabbiato, continuando a stare davanti a me, che abbassai lo sguardo sui miei piedi.
-Ma cosa ti prende a te, eh?!- disse il riccio.
-Vogliamo solo divertirci...vero?- disse guardandomi, Zayn.
-No, ora voi la lasciate in pace, chiaro?- disse Niall.
Mi stupii per il comportamento che assunse Niall, non mi aspettavo che mi difendesse da loro, erano pur sempre suoi amici.
-Ora vai su.- mi ordinò subito dopo, girando la testa verso di me.
Obbedii e chiusi a chiave la porta della mia camera. Mia madre non c'era in casa, era andata a lavoro e sarebbe tornata a notte fonda, come sempre, mentre il padre di Louis era in viaggio.
Sentii la porta bussare e mi chiesi chi fosse.
-Chi è?- chiesi.
-Niall.-
Mi alzai dal letto, mi infilai la tuta ed aprii piano, accertandomi che fosse veramente lui. Lo lasciai entrare e chiusi nuovamente la porta a chiave.
-Perchè la chiudi a chiave?- mi chiese.
Sapevo che me l'avrebbe chiesto.
-Ehm...ecco...io...questione di sicurezza, ecco.- balbettai, per poi fare un colpo di tosse.
-Ah capisco...è per loro, vero?-
Annuii, senza dire nulla.
-Senti...io vorrei davvero aiutarti, però Louis non deve sapere nulla di questo, chiaro?-
-Perchè lo faresti?- gli chiesi, guardandolo negli occhi.
-Perchè non voglio che trattino così una ragazza come te, non ce n'è motivo.- alzò le spalle.
-Ehm...grazie Niall.- dissi.
-Domani alle sette e mezza qui davanti, ti porto io a scuola.- disse sicuro di sè.
Non chiesi il perchè, annuii e basta.
-A domani.- sorrise, per poi uscire dalla stanza.

"""I'm heree"""
Ciao bellissimi lettori, grazie mille per le recensioni dolci che mi avete lasciato nel precedente capitolo; in questo non succede quasi nulla, scusate se è così corto, ma nei prossimi ad Lexia succederanno delle cose e capirete meglio che tipo di fan fiction è. Lasciatemi comunque un piccolo commento (sempre maggiore di 10 parole sennò mi arriva come messaggio), così potrò aggiornare con il capitolo 3.
Grazie ancora e alla prossima xx


_Njallssmile_

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2703807