Black Roses

di Ray_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Shy. ***
Capitolo 2: *** Job ***



Capitolo 1
*** Shy. ***


Shy-1

“Oh signore” proferì Ginnie sputando il suo drink sul viso dell’amica,Madison.
“Ginnie ma che cazzo ti prende?!” la rimproverò.
Prese un fazzoletto e si asciugò il viso macchiato e appiccicoso a causa di quel drink dolciastro.
“Hai visto com’è conciata quella?” si poggiò una mano sulla bocca. Iniziò a ridere fragorosamente.
“Chi?” si voltò “Oh madonna!” la seguì “Indossa un vestito color vomito che neanche ad un cassonetto della spazzatura sta bene!”
“Secondo me è una di quelle puttane che se la tirano!” esclamò Madison.
“Sicuramente cambia ragazzo ogni ora …” disse Ginnie.
“Nah,sono sicura che non se la caga nessuno.”
La ragazza tanto criticava era davvero bella,aveva i capelli corti e rossi così sottili che sembravano seta. Non c’era nessun segno di ricrescita. La pelle chiara e candida,gli occhi perfettamente truccati da una linea nera,labbra sottili. Curata in ogni angolo del suo minuscolo corpo.
Sembrava così timida ed aggraziata.
Madison e Ginnie dopo aver consumato i loro drink si recarono nello stesso negozio della ragazza misteriosa.
“Ehy tipa,gira a largo. Qui c’è roba di lusso,non vestiti per una stracciona come te!” esclamò con cattiveria Madison.
La ragazza le guardò a lungo senza proferire parola.
Eppure aveva un’aria così familiare.
“Hai sentito o no?” domandò la ragazza dai capelli ramati e gli occhi azzurri,Ginnie.
“Io …” sussurrò.
“Signorina Sullivan mi permetta di portare le sue buste sulla limousine.” Intervenne un uomo alto e muscoloso,uno di quelli vestiti sempre in nero.
“C-cosa?!” esclamò Madison. “L-la figlia di James Sullivan?”
Sue Sullivan,figlia del regista e scopritore dei talenti James Sullivan.
Stavolta l’avevano combinata grossa le due amichette.
Sue si girò e andò via con la sua guardia del corpo Frank. Quest ultimo le aprì la portiera e la fece accomodare.
Ohw… perché tutte a me? Pensò .
Dopo mezz’ora si ritrovò di fronte al suo residence. Fece portare tutto nel suo appartamento,sì,nel residence c’erano diversi appartamenti,uno suo,uno di sua madre,uno del padre e uno del fratello maggiore. I suoi genitori erano divorziati,ma non volevano che la stampa lo venisse a sapere perciò il padre fece costruire tutto ciò.
Il padre la accolse e la porto con sé continuando ad urlare “Nuovi talenti! Sono formidabili!”
Le mise una mano sulla spalla e le mostrò la band che si stava esibendo dinnanzi a loro.
“I Tokio Hotel!” urlò James.
Sue fissò il ragazzo dai capelli neri. Era davvero strambo.
“Piacere,Tom Kaulitz.” Disse uno dai dread locks porgendogli la mano.
“Mi chiamo Sue.” Rispose.
“Che fai stasera?” domandò.
“Eh?!” esclamò lo strambo. “Lascia stare mio fratello,è un po’ … stupido.” Disse guardandolo male.
“Bill,piacere.” Le sorrise.
Il colorito candido si alterò in rosso.
Era proprio una ragazza timida.
“Scusatela,è un po’ timida.” Rispose il padre per lei.
 

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Capitolo 2
*** Job ***


Job-2
 
“Fa nulla.” Replicò Bill.
“Ehm… ragazzi ho un appuntamento con Madison,dobbiamo vederci fra poco.” Disse il batterista.
“Oh,Gustav vai pure,il resto dei componenti si fermano a pranzo,no?” rispose James.
Quest’ultimo si avvicinò al muscoloso batterista e gli diede una pacca sulla spalla.
Gustav si affrettò a darsi una sciacquata e cambiarsi i vestiti sudati.
Madison lo attendeva già nel ristorante Giapponese da circa mezz’ora,e lei odiava i ritardi.
Aspettava dinnanzi al Moroboshi impazientemente picchiettando il tacco destro sulla pavimentazione. I suoi occhiali a goccia rigorosamente Ray Ban le rendevano un aspetto ancora più arrabbiato di quanto già non fosse. I lunghi capelli neri le ricadevano boccolosamente sulle spalle e lungo la schiena.
“Ohw,sei arrivato finalmente.” Proferì in preda ad una crisi di nervi.
“Scusa tesoro ma …”
“Scusa tesoro un cazzo! Non è la prima volta che ritardi,sai che non lo sopporto!” sbraitò.
“Calmati … ho avuto le prove e …”
Gli chiuse la bocca con una mano e gli tirò un braccio per entrare.
Si sedettero sugli sgabelli mentre i piatti passavano sul nastro.
“Non fare il porco.” Sussurrò la ragazza. “Mangia piano.”
“Ma devi sempre comandarmi?” domandò alzando un sopracciglio.
Le annuì.
“Una modella non può permettersi di stare accanto ad una sotto specie di maiale che non fa altro che mangiare.” Affermò prendendo le bacchette.
Finito di gustare i deliziosi piatti di pesce crudo,Madison si diresse nella sua dimora.
Essa era un appartamento al trentesimo piano a Manhattan,sì il quartiere più IN di NY.
Salì sull’ascensore in vetro e cercò le chiavi dentro la Liu Jo color panna.
Fra mezz’ora arriverà la stilista … spero mi prenda.
Quello era il suo unico pensiero al momento. Diventare modella per una delle più importanti firme:Victoria’s Secret.
Si preparò il tutto per il colloquio di lavoro.
Era perfetta.
In men che non si dica suonò il citofono,era euforica quanto una bambina.
“La signorina Ross?” domandò la ragazza.
“Sì.” Rispose con sicurezza.
“Kayla Moore.” Le porse la mano.
Le fece cenno di accomodarsi.
“Wow,non mi aspettavo una ragazza così giovane.” Ammise stringendosi nelle spalle.
Kayla aveva appena vent’anni eppure sembrava così in gamba. I ricci al proprio posto,uno stile da paura,fra uno street con classe.
Bevvero un thè verde e parlarono di tutto con calma e dedizione.
 
Il mattino seguente Madison andò allo studio,dove riconobbe Brooke,sua cugina.
Quanto la odiava.
“Oh,ma chi si vede.” Disse la bionda dagli occhi azzurri.
“Ciao …” proferì.
“Mi hanno detto che Gustav,insomma …” continuò Brooke.
“Gustav che?” domandò.
“Ti ha tradito.” Disse passandosi una mano tra le ciocche bionde.
“Oh,se l’ha fatto … è sicuramente per una come te.”
“Spiegati meglio.” Rise fra le sillabe.
“Sai solo aprire le gambe.” Affermò con sicurezza.
“Eh … invece a te non ne danno neanche la possibilità,vero?” ridacchiò la cugina.
“Oh beh,tu non le hai aperte solo a lui.” Rispose.
“Già,anche ai tuoi ex …” sussurrò voltandosi per prendere un vestito.
“Senti ma quanto ti ha pagato? Scommetto poco,due pezzenti come voi …” 
“Brutta troia!” urlò la bionda.
Cercò di afferrarle i capelli,l’altra le diede uno schiaffo in pieno viso. Brooke le tirò le ciocche nere tanto da farla stendere sul pavimento.
“I capelli no!” urlò Madison.
Le scaraventò un calcio sull’addome,si rialzò e si sedette a peso morto su lei.
Incominciò a schiaffeggiarla,ma l’altra riuscì a liberarsi.
“Per la miseria ragazze!” urlò un ragazzo dai capelli neri.
Cercò di dividerle ma sembrava tutto inutile.
“Andy!” gridò Kayla vedendo la scena terribile che le si era presentata.
 

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