Dirty Little Secret

di Alyson Nobody
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** AVVISO ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Salve mi chiamo Alessia e se avete aperto la storia vuol dire che vi ho incuriositi almeno un po'.
Come già detto in descrizione, questa è una storia che ho in testa da qualche mese, ma non ho mai corretto gli appunti e sistemato il tutto.
Non ho altri capitoli già pronti, solo bozze, quindi non so quando ci sarà l'aggiornamente con il prossimo capitolo.
Volevo mettermi in gioco ancora una volta, scrivetemi quello che pensate, anche tramite messaggio privato... se no la vedo difficile continuare.
Spero che questo primo capitolo/prologo sia di vostro gradimento. A presto!
 
 
 

Capitolo revisionato il 02/07/2015


Prologo

 

Precisamente una settimana fa.

È passata una sola settimana da quando ho incontrato lo sguardo di un ragazzo..

Uno sguardo color ambra, occhi che non avevo mai visto prima, eppure così familiari.

Lo sguardo di qualcuno che non conosco, ed è come se mi avesse lasciato qualcosa dentro. Impossibile.

Non so chi sia, mi capita si rincontrarlo in sogno.

Non conosco il suo nome.

Ho cercato di incontrarlo di nuovo, andando spesso nella strada in cui l'ho intravisto.

Ma non ho ancora ottenuto nulla.

Quella sera se ne stava lì, riparato dal vociare delle persone comuni e frivole a cui cerco di assomigliare.

Ed anche se si trovava in disparte, isolato in una parte più nascosta, per me era come se fosse stato al centro di tutto.

Dei ridicoli capelli tinti di un rosso acceso gli incorniciavano il viso.

Erano particolari, insieme ai vestiti sbiaditi e stropicciati che lo rendevano unico.

Aveva entrambi le mani occupate a sorreggere una birra ed una sigaretta.

E rideva, una di quelle risate contagiose e profonde.

Rideva di qualcosa che gli era stato detto dal ragazzo difronte a lui, un ragazzo strano, con i capelli neri come il petrolio sparati in aria con il gel.

È successo tutto in un secondo.

Un secondo in cui ha girato il suo sguardo e l’ha portato nei miei banali occhi azzurri, che come scotatti hanno interrotto quel contatto.

E in quei pochi secondi in cui mi sono distratto sono rimasto indietro rispetto agli altri.

Dentro di me si accende uno strano desiderio che non ho mai avuto per nessun’altro prima di ora.

Desidero conoscere il suo nome, la sua voce, la sua storia.

Ed è quando ci ripenso che mi dico che dovrei smetterla di alimentare queste cretinaggini.

Smetterla e basta.

Diventare normale, avere una vita normale.

Cercare un lavoro e una ragazza.

Non può piacermi un ragazzo.

Semplicemente sbagliato, dalla nascita.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Sono tornata con il primo capitolo! 
Ovviamente non ne sono soddisfatta, ma sorvoliamo e.e"
disclaimer: 
I personaggi non si ispirano a persone e a fatti reali ma sono tutto frutto della mia mente (malata).
Ci vediamo giù per i ringraziamenti v.v

 Capitolo revisionato il 02/07/2015

 

Capitolo 1

 

 

Odio i figlio di papà.

Quei ragazzi che si vestono di tutto punto.

Quelli che hanno sempre avuto tutto facilmente senza buttare il sudore e il sangue per guadagnarsi un merito.

Rifiutano l’erba da te per dimostrarsi puri e senza peccato, ma poi si sballano con i soldi di papino. E non si parla più di un’innocua cannetta.

Ma soprattutto li odio quando vogliono provare qualcosa di nuovo.

Ergo vogliono farsi una scopata con un ragazzo, ma sono etero.

Vogliono per poi far finta che non sia successo nulla, e sono anche capaci di sputarti in faccia.

Ma il ragazzo che ho visto qualche tempo fa, oh no, lui è tutto tranne etero.

Ne sono certo, ci potrei scommettere tutto quello che ho.

Mi stava spogliando con gli occhi, e io avvertivo lo sguardo di qualcuno su di me, un formicolio familiare che poteva anche trasformarsi in una notte di divertimento con il solito sconosciuto.

Ma appena ho ricambiato il suo sguardo, lui ha abbassato gli occhi.

E allora perché sto ancora pensando a lui?

Per toglierti qualcun'altro dalla testa, Mirko.

“Ti va una canna?” A quelle parole il mio corpo sobbalza e non mi accorgo che è arrivato Simone.

Mi avvicino a lui cercando di catturare le sue labbra, come se fosse un bisogno primario in questo momento.

Lui mi scansa e mi morde un lobo.

“Non hai risposto alla mia domanda, rosso” sussurra con un filo di voce.

“Si, credevo che fosse ovvio… ma perché non andiamo a casa tua?” lo guardo negli occhi cercando di convincerlo.

Simone è il mio migliore amico.

E avvolte anche qualcosa di più.

Anche se lui afferma di essere etero, io so che è bisessuale.

“Stasera no Mirko. C’è mia madre” Una punta di delusione si riversa nei miei occhi

“Quando mai tua madre è stata un problema.” dico, guadagnandomi una bella occhiataccia dal diretto interessato.

Non mi rifiuta mai, a meno che nessuno abbia casa libera.

Si siede vicino a me, su quei gradini di un vicolo abbastanza buio e sudicio.

“Dai facciamoci questa canna” dico tirandone una fuori già pronta dalla tasca del giaccone.

Provo una tale frustrazione in questo momento.

L’ accendo la canna prendendone un lungo tiro, trattenendolo più tempo possibile.

“T-ti ricordi quel figlio di papà che mi ha fissato qualche giorno fa in piazza?” dico girandomi verso di lui, passandogli la canna.

“Se mi dovessi segnare tutti quelli che ti fissano o che ti guardano il culo, finirei a tappezzare la mia camera di fogliettini” esagerato.

“Dai che te lo ricordi… alto, biondo, occhi azzurri...?”

“Da quando i tipi così?” Prende un lungo tiro e mi ripassa la canna, stringendosi un po’ di più nel cappotto.

“Da quando ho scoperto che sono i più bravi a letto” rispondo lanciandogli un’occhiatina maliziosa.

Alza gli occhi al cielo e sbuffa.

“E Luca? Devi ammettere anche tu che era una pippa a letto. Era solo un coglione, e poi com’è finita?” Vuole fare sempre il puntiglioso e rinfacciarmi tutti gli sbagli.

“Era diverso”

“No, non lo era.”

Il silenzio aleggia nel buio del vicolo, e ci avvolge come l’aria fredda che si scontra con la stoffa dei nostri cappotti.

Prendo il filtro della canna e lo getto per terra, ormai privo di utilità.

“Senti torno a casa.” Dico alzandomi da quello scalino scomodo.

“Non ti sarai mica arrabbiato?” Mi scruta, ma non lo guardo.

“No” Bugia.

“E allora vedi che sabato suoniamo al pub, ci sentiamo dopo”

 “Si, ciao” E mi allontano per le strade ormai buie della mia città, con un senso di amaro in bocca.

 

 

***


  Allora, allora, allora.
Non so da dove iniziare in verità hahah.
Prima cosa: 76 visite. Beh grazie anche se siete avvolti in un alone di mistero (?)
Non pensavo di riuscire a scrivere il primo capitolo, invece ci sono riuscita (anche se io lo trovo una schifezza ewe)
La storia. Eh.
Allora il capitolo è incentrato su Mirko.
Ho pensato di farvi conoscere anche un po’ lui, dato che il prologo era un monologo interiore di Daniele.
Il capitolo è corto, ma non sono abituata a scrivere quindi mi risulta difficile allungarli per ora.
Anche perché sto ancora elaborando la storia, e probabilmente poi verranno fuori anche capitoli belli pieni.
(Sempre se riesco a continuarla ewe)
Mi avete detto che la trama tratta argomenti un po’ duri, e vorrei avvisarvi che a me piace molto l’angst.
Eh già. Però questo non vuol dire che non ci sarà del Fluff.
Credo che sia l’ora di passare ai ringraziamenti:
Allora, ringrazio _black_rose_ e Molly 182 che hanno recensito il prologo, e sono state tanto carine.
Poi ringrazio le ragazze che hanno messo la storia tra le seguite formularosa, qiyue, _black_rose_  (ti spedirò delle medaglie),  _maryan84_,  sailorforever e pandasavedme. Grazie di cuore!
In oltre ringrazio Iulia, Alessia (tante cacchette sorridenti per te), Sabina (che ha letto in anteprima il capitolo, e anche altre bozze eh eh eh; Quando ha visto il prologo ha affermato “è stato un parto”), Erika che non leggerà questo ringraziamento, perché non ha ancora la linea internet, Yari, Rosamaria (Ho ancora la tua giacca), Sara e credo che basti. Ah no, ringrazio anche i Simple Plan (?).
Ah, quasi dimenticavo, posterò il prossimo capitolo se arrivo a minimo tre recensioni.
Ovviamente chi recensisce avrà in omaggio un cupcakes arcobaleno (chi vuol capir capisca hahaah).
Potete anche mandarmi un messaggio privato con scritto “Bello” “Carino” “Fa schifo” almeno so cosa ne pensate v.v
Vi voglio bene, a presto!
 
-Alessia

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Lalalala (?) per la vostra felicità sono tornata!
Ecco il capitolo, ci vediamo giù v.v



 

Capitolo 2

 
Perché deve piovere il weekend?
È una cosa che non sopporto, fin da bambino.
Aspetti con ansia, per tutta la settimana il sabato, e poi ti ritrovi ad osservare la pioggia cadere a fiotti.
E ti ritrovi avvolto da un senso di malinconia.
Il blu del cielo talmente accecante e meraviglioso, viene nascosto da un grigio deprimente,
da cui cadono gocce che hanno una vita brevissima, e non aspettano altro che schiantarsi sulla prima cosa che gli capita a tiro.
Mi sposto dalla finestra e decido di fare una doccia calda prima di uscire.
Già, uscire con un tempaccio del genere.
Mi dirigo in bagno, apro l’acqua calda e mi svesto prima di entrare nel box.
Sentire il getto dell’acqua sulla mia pelle è come se mi riportasse ad uno stato primordiale di me stesso.
Tutti i pensieri, gli stati d’animo e le maschere scivolano via insieme all’acqua cristallina.
Nella mia mente rimane solo un pensiero, quello che oramai si nasconde da settimane dentro la mia testa.
Il ragazzo dai capelli rossi.
Sospiro, e mi decido che penserò un’ultima volta a lui.
Il ricordo sbiadito delle settimane addietro mi riaffiora nella mente, e mi inizio a perdere nei dettagli di quel momento.
Tanto sbagliato eppure tanto giusto.
E in questo momento, nella mia doccia, da solo so che posso essere veramente me stesso.
Perché non c’è nessuno a contraddirmi e a dirmi che sono sbagliato.
L’ultima volta.
Esco dal box con un senso di amarezza, riacquistando tutto quello che avevo fatto scivolare via, ma soprattutto sapendo che ho lasciato me stesso lì dentro.
Prendo il cellulare e controllo l’ora.
Mi asciugo i capelli con un asciugamano e apro l’armadio in cerca di qualcosa da mettere.
Afferro un jeans scuro, una camicia e una giacca.
Dopo essermi vestito, afferro le chiavi della macchina e il cellulare, controllo nei messaggi ricevuti il luogo dell’incontro con i miei amici ed esco di casa.
 
 
***
 
 
Okay, è stata una pessima idea uscire con la pioggia.
Sono rinchiuso in un pub puzzolente da circa un’ora.
Potevano scegliere almeno meglio.
Sono le otto e ventiquattro di sera, e c’è un alone di fumo che naviga su di me, e se fosse solo fumo di sigaretta sarebbe molto meglio.
Ma non era vietato fumare nei locali pubblici?
C’è un odore saturo di erba che mi perfora le narici, che si mischia a quello del cibo, e non scherzo se dico che non vedo letteralmente nulla.
Il locale tutto sommato non è male, se non si considerano le luci troppo soffuse, che stonano con quelle luminescenti del palcoscenico.
Un’accozzaglia di roba insomma.
In più ci si mette anche la band che sta suonando, dei sedicenni con gli ormoni a palla che cercano di fare cover di rock classico,
senza riuscirci minimamente.
Dio, un gatto in calore canterebbe molto meglio.
So che non mi posso aspettare nulla di meglio, sono solo le otto e ventisei,
e solo Dio sa se prima o poi arriveranno band decenti a rendere questo locale meno pietoso di quanto è.
I miei pensieri vengono interrotti da Davide, che mi dice qualcosa che non sono riuscito a sentire.
“Come scusa?” Ribadisco.
“Ho detto, non ti potevi vestire in un modo più normale?” Sempre la stessa storia.
“Non avevo idea di dove saremmo andati, e non pensavo veramente ad un locale del genere” Dico guardandomi attorno
Intanto i sedicenni hanno deciso di congedarsi e stanno salutando il pubblico.
Allora esiste qualcuno in alto nei cieli.
Mi guadagno un “Va beh” e un’alzata di sopracciglia.
Me la sono cavata con poco.
Bevo un sorso della mia coca-cola e osservo la ragazza che lentamente sta salendo sul palco.
Avrà massimo diciotto anni, e i capelli sono misti tra il suo colore naturale e un turchese,
ndossa una gonna scozzese che gli arriva sopra al ginocchio con delle calze a rete e degli anfibi.
Di bene in meglio, qualcuno che ha un briciolo di gusto nel vestire qui dentro c’è?
Per fortuna annuncia solo la prossima band e se ne va.
Il pubblico inizia ad applaudire e schiamazzare appena sente il nome.
Speriamo che il livello della musica si alzi un po’.
Dei ragazzi iniziano a salire sul palco, sistemando gli strumenti e l’attrezzatura.
C’è un ragazzo con in spalla un basso, lo sta collegando all’amplificatore.
E ha un aspetto decisamente familiare, ma non credo di conoscerlo.
Ha i capelli scuri, sparati in tutte le direzioni.
Sgrano un po’ gli occhi e mi concentro su quel ragazzo.
Mi concentro talmente tanto su quella figura che ne trascuro un’altra.
È un ragazzo di spalle, non capisco cosa stia facendo.
Cerca di raggiungere la posizione del cantante, e solamente quando c’è riuscito completamente rimango incredulo.
La mia bocca si spalanca, un riflesso incondizionato.
Deglutisco.
Il ragazzo con in capelli rossi, è difronte a me e aggiusta l’asta del microfono.
È lo stesso che ho incontrato 3 settimane e 5 giorni fa.
Accosta la sua bocca al microfono e finalmente scopro qual è il suono della sua voce.
“Io sono Mirko e noi siamo i The Edge of The Secret”
Mirko.
 
 
***

Sto battendo un record.
Non mi capita mai di andare così infondo nelle mie storie, perché di solito mi abbatto sempre e poi non continuo mai.
Invece questa volta non sta succedendo, cioè mi abbatto un po’, perché non è che i capitoli mi soddisfano tantissimo, ma basta che piacciono a chi li legge hahahah
Bene, in questo capitolo abbiamo il punto di vista di Daniele, come vi sembra?
Che tipo vi sembra?
Nel prossimo avremmo quello di Mirko ovviamente, perché a me non piace mettere tutto insieme, mi sembra più lineare così.
E poi vi farei aspettare molto più tempo per i capitoli, cosa che succederà molto presto, perché ho finito le bozze ewe
Poi vi volevo dire che dal 18 al 27 starò al Giffoni Film Festival, si lo so, poco vi importa, ma avrò veramente pochissimo tempo per scrivere e soprattutto pubblicare.
Passiamo ai ringraziamenti che è meglio
Ringrazio _black_rose_ e Molly182 che sono sempre carinissime, 
Sweetlove250513 pandasavedme per le recensioni
Chi ha aggiunto la storia tra le seguite,  Olober, 
animefansSweetlove250513  che l’hanno fatto recentemente.
Ma soprattutto shadowhunterschiara che ha aggiunto la storia tra le preferite, cioè wow tu sei folle (?)
E poi c'è 
Sissi_94 che mi ha aggiunto tra gli autori preferiti. Wow. Fate una statua a questa ragazza coraggiosa!
Poi va beh, sempre le stesse persone, vi voglio bene per sopportarmi sempre, anche d’estate ewe
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate, anche con un messaggio privato di poche parole, voglio capire se la storia vi piace, perché come ho già detto, raramente continuo le mie storie, mi sto veramente spremendo le meningi (?) per mettere su carta quello che c’è nella mia testa.
Appena ricevo quattro recensioni pubblico immediatamente il capitolo, se no ci vorrà un po’ di più perché sono pigra hahah
A presto!
 
-Alessia



 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3 



Ci sono giorni in cui non vuoi fare nulla.
Vorresti restare rannicchiato nel letto al caldo, sotto al piumone.
E dormire.
Solo dormire.
Non perché sei depresso o cosa, solo perché non ti va di alzarti e… vivere.
Sta di fatto che non è il giorno giusto per rimanere nel letto a sonnecchiare e a rimpiangere cose oramai passate.
Mi alzo dal letto e noto che piove e che è tardi per andare a scuola.
Sono le dieci di sabato mattina quando mi ricordo che stasera devo andare a suonare al pub.
Cioè, almeno mi pagano.
E potrei trovare qualcuno con cui sfogare la mia malinconia improvvisa.
Forse più nostalgia.
A volte vorrei provare sentimenti passati che per ovvie ragioni non possono ritornare.
Mi accendo una sigaretta e controllo i messaggi.
Niente di nuovo insomma.
Tra un tiro e l’altro mi ritrovo in cucina.
Apro il frigo e perlustro ogni singolo angolo, classificando tutto mentalmente.
Sul mio viso si crea un’espressione schifata per non aver trovato quello che cercavo.
Anche se non ho idea di cosa volevo.
Come sempre.
Capita per qualsiasi cosa, a volte sembro così sicuro di me, ma sono sempre alla dannata ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa.
Spengo la sigaretta nel posacenere, spalanco la finestra della mia camera e mi soffermo per qualche istante sul rumore che nasce ogni volta che le gocce d’acqua si scontrano con qualsiasi cosa sia nella loro traiettoria.
Amo osservare la pioggia. Mi riaffiorano tanti ricordi in mente, tristi e felici.
È qualcosa di affascinante, e riesce a creare un’atmosfera unica.
Mi giro di scatto verso la scrivania e mi accorgo di una sensazione familiare che si è appena impossessata di me.
Ispirazione.
Cerco un foglio bianco nei cassetti, ed una volta trovato inizio a creare.

                                                                                                         ***

Dopo svariate sigarette, una doccia e la scelta dei vestiti, sono pronto per uscire di casa e andare da Simone.
Con la chitarra in spalla e una mano a sorreggere l’ombrello mi incammino.
Non abitiamo molto distanti.
Nemmeno il tempo di una sigaretta.
Citofono e alla domanda “Chi è?” rispondo con un “Babbo Natale oh oh oh”
Successivamente si sente lo scatto della porta che si apre.
“Mi dici perché non puoi dire semplicemente il tuo nome?”
Lo trovo davanti alla porta ad aspettarmi.
“Perché oramai mi viene spontaneo” rispondo con un’alzata di spalle.
Entro in casa, giusto il tempo di prendere il cappotto e il basso ed usciamo.
Si, Simone suona il basso.
E stranamente con lui non funziona la regola dei bassisti.
Non chiedetemi perché.
“Allora la scaletta?” Domando mentre cerco di riparare la chitarra dalla pioggia.
“Ho scritto una mezza cosa, non te ne dovevi occupare tu? E poi oggi non sei venuto a scuola, potevi almeno pensarci tu.”
Roteo gli occhi in segno di risposta e “Come se ora ti importasse delle presenze.”
Mi accendo una sigaretta.
Arrivati davanti al pub chiudo l’ombrello ed entro.
Salutiamo tutti e ci dirigiamo dietro quello che definiamo palco.
A quanto pare stasera ci saranno abbastanza mocciosi che cercheranno di esibirsi.
Sia, una ragazza che lavora qui, ci dice che ci dobbiamo esibire alle venti e trenta.
Mancano ancora due ore.
Ci prendiamo due birre e aspettiamo gli altri.
Rivedo la scaletta, che aveva preparato Simone e l’aggiusto.
Alle sette alcuni mocciosi iniziano a salire sul palco, e faccio appello a tutto il mio buon senso per stare buono, e non salire sul palco a spaccare i loro strumenti. Dopo due band decido di andare a prendere una boccata d’aria, perché veramente non ne posso più.
Esco dall’uscita di servizio e mi vado a rifugiare sotto una balconata.
Accendo una sigaretta e osservo ancora la pioggia, che non si è fermata un attimo.
Osservo i ragazzi entrare nel locale, c’è chi è bagnato fracido e chi è vestito di tutto punto.
Aspetta.
Mi rigiro verso l’entrata e lo vedo.
Indossa un jeans scuro, una camicia con una giacca e il cappotto.
È quel ragazzo che ho incontrato qualche settimana fa.
Qualche attimo per osservarlo ed è già sparito nel locale.
Ma che ci fa uno come lui al pub? Non me ne importa più di tanto effettivamente.
Sorrido.
Stasera ci sarà da divertirsi.
                         ***

Avevo scritto dei bellissimi ringraziamente, solo che il mio pc è stupido e non li ha salvati.
Allora volevo scusarmi per il ritardo, solo che non ho veramente trovato il tempo per scrivere.
Il capitolo non mi piace tantissimo, ma Sabina dice che ci voleva un capitolo del genere, quindi ewe
Non ho mai capito se quella ragazza mi asseconda o meno.
Ringrazio le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, chi ha messo la storia tra le seguite e chi tra le preferite.
Scusatemi veramente se non vi cito, ma avevo fatto una faticaccia per scrivere i ringraziamente e sono arrabbiata a morte per il fatto che non siano stati salvati çwç
Poi ringrazio Alessandro che ogni volta che gli faccio leggere qualcosa di mio, mi fa troppi complimenti che non credo di meritare.
Sabina che sopporta me e tutti i miei dubbi, in fondo è anche colpa sua se tutta questa storia esiste v.v
E poi Alessia che non vedeva l'ora di leggere il capitolo.
Un minimo di 4 recensioni e.e anche perché il capitolo non mi piace molto.
Ditemi cosa pensate di Mirko, se preferite lui a Daniele o viceversa.
Credo che aggiornerò tra una settimana.
A presto!


-Alessia

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Capitolo 5
*** AVVISO ***


AVVISO

Saalve a tutti, se siete ancora qui che aspettate il quarto capitolo.
So che sono una persona orribile e che l'ultimo non è stato tutto sto gran che (come tutti gli altri *coff coff*).
Non starò a spiegarvi perché il capitolo non è pronto, va beh si okay (?) ho avuto dei problemi e non mi andava di scrivere molto,
problemi che non credo vi interessano e che comunque stanno passando anche se lentamente.
Quindi se siete ancora qui ad aspettare questo benedetto quarto capitolo che in realtà ha una base, non è che sia stata un mese 
a girarmi i pollici... Però è troooppo corto e non mi soddisfa.
Sinceramente pubblicarlo mi sembrerebbe una cavolata (non voglio essere volgare ewe) perchè nemmeno quello precedente mi convinceva e 
credo che non vi sia piaciuto.
Dicevo, se ci siete ancora vi pregherei con tutto il cuore di farmelo sapere, di darmi un'impressione sulla storia perché veramente sono molto
insicura su quello che scrivo e mi voglio impegnare per una buona ragione.
Mi basta un messaggio privato con "ehi è carina la storia" oppure "Ti uccido perché sei in ritardo di un mese" o anche "Sono qui perché mi fai pena" (?)
E nulla questo era tutto quello che dovevo dirvi (mi sento molto shy hahahah)
Cercherò di sbrigarmi e boh, lunedì ricomincia la scuola.
A presto.

-Una tizia che finge di saper scrivere 

Spoiler:

"Io, io non credo sia una buona idea"  ancora le mattonelle.

"Perché mai? Non ti mangio mica"
Come faccio ad esserne sicuro?

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Capitolo 6
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Quel nome mi risuona nella mente, così chiaro e limpido.

Come se fosse stato sempre lì, ma non me ne fossi mai accorto.

Le luci sembrano diventare più intense, i miei occhi non vogliono staccarsi dalla sua figura.

Non adesso che l'ho ritrovato.

Sento la gola secca, le mani diventano appiccicose e l'ossigeno sembra essere diminuito notevolmente.

La testa inizia a girare come una trottola, il cuore pompa il sangue più velocemente.

Non far finta di essere ciò che non sei

Zittisco la voce nella mia testa.

Vorrei solamente uscire fuori da questo stupidissimo locale, dimenticare tutto e niente.

Guarda il pubblico e sembra quasi soffermarsi su un punto preciso.

Il punto dove sono esattamente seduto, ma poi si gira e sorride.

Si avvicina al bassista e gli sussurra qualcosa e dio.

"La prima canzone che vorremmo farvi ascoltare si chiama Me and you (I'm like a Lawyer)"

Si allontana di qualche centimetro dal microfono e volge il suo sguardo alla chitarra e iniziano a suonare dopo il conteggio del batterista.


Last years wishes are this years apologies
Every last time I come home.
I take my last chance, to burn a bridge or two
I only keep myself this sick in the head, 
'cause I know how the words get you (off)


La sua voce è calda e graffiante, bassa e potente allo stesso tempo.


We're the new face of failure,
Prettier and younger but not any better off.


Sembra guardare in questa direzione ma abbasso lo sguardo cercando di concentrarmi su qualcos'altro e, dio, mi sento una ragazzina in preda agli ormoni.



Me and you, setting in a honeymoon
(If I woke up next to you, if I woke up next to you)


E no, non riesco a convincermi. Il suo sguardo è puntato nella mia direzione e credo che quelli siano gli occhi più belli che abbia mai visto.

Cioè non che mi piacciano, è un dato oggettivo.

Dopo esattamente trentatrè minuti, i più lunghi della mia vita a mio parere, ringraziano tutti e scendono dal palco.

Mi fiondo in bagno, credo che abbiano acceso il riscaldamento al massimo.

Guardo allo specchio la mia immagine riflessa e credo che non potrebbe essere altrimenti dato che i miei zigomi sono rossi come non mai.

Guardo l'ora sul cellulare e lo poso sul lavello.

Apro il rubinetto e inizio a sciacquarmi il viso, non curante della persona che è appena entrata.

Prendo una salvietta di carta e mi ritrovo il cantante della band ad un metro di distanza da me.

Si sta rinfrescando anche lui, per poi passarsi le mani bagnate nei capelli.

Alza lo sgardo e nota che lo sto fissando.

Cazzo.

"Hey" dice flebilmente.

Il che sembra impossibile dal ricordo della sua voce sul palco.

Daniele, rispondi.

"Ciao." Non credo che un Dio esista.

Non sarei in questa situazione altrimenti.

Abbasso lo sguardo. Le mattonelle sono veramente orrende.

"Ci hai sentiti suonare?" chiede.

"Beh si, ovvio" calmati.

"Io sono Mirko" avanza di qualche passo verso di me.

"Lo so" alzo lo sguardo e lui ha un sopracciglio alzato.

"Sarebbe il tuo turno di presentarti, o almeno così si fa dalle mie parti" idiota.

"Daniele" riesco a dire solo questo.

"Beh Daniele, che ne dici se ti offro da bere?" gli angoli della sua bocca si alzano in una specie di sorrisetto.

"In verità è tardi. Dovrei andare." indico la porta con il pollice dietro di me.

"Un'altra volta?" formula speranzoso.

"Credo che... cioè non credo." il suo sguardo si posa sul lavello e prende in mano un cellulare.

Il mio.

Sono fermo immobile e credo che abbiano alzato ancora il livello dei riscaldamenti.

"Ora hai il mio numero, credo che troverai il tempo di chiamarmi" mi fa l'occhiolino e avanza verso la porta.

"Non credo che troverò il tempo. Non sono come te." le parole escono dalla mia bocca di getto, senza che possa nemmeno accorgermene, senza che possa pensarci.

Si ferma e si gira.

"Non capisco di cosa parli. Ma se per caso ti riferisci al mio orientamento, amico sei serio? Ho visto come mi guardavi. Ma comunque quando smetterai di fingere sai dove trovarmi."

Detto questo spinge la porta ed esce.

Le mie gambe crollano e mi ritrovo seduto sul pavimento, incredulo di cosa sia appena successo.

Quando riuscirò a smettere di fingere?

***

Beh, non ve lo aspettavate vero?
Imploro perdono. Se qualcuno è ancora qui a leggere questo, uhm, schifo.
Dovrei essere a studiare, perché diciamo che uno dei motivi per cui non ho più continuato è proprio la scuola.
Non so se riuscirò a passare l'anno, so che probabilmente la mia vita personale non vi interessa, ma vi devo dare delle spiegazioni.
Diciamo che all'inizio dell'anno scolastico ho incontrato una persona che poi mi ha rifiutata, e ci sono rimasta molto male, perché sono quelle cose tipo "si provo qualcosa per te ma non ti voglio far soffrire" e quando vi dicono così mandateli a quel paese.
Detto ciò anche altre persone hanno lasciato la mia vita perché boh, diciamo che dico le cose come stanno. Sono una persona che non ha vissuto i primi anni dell'adolescenza nel migliore dei modi, quindi mi abbatto facilmente.
E dopo il bellissimo sproloquio di cui non vi importa passo ai ringraziamenti:
La prima è Sabina, come sempre. È sempre la prima persona che legge i capitoli e senza la sua approvazione non si pubblica. eh.
Ringrazio tutte le ragazze che hanno recensito:
-sarulina
-Roby22
-Sweetlove250513
e quelle che hanno risposto all'avviso che sono state carinissime:
-papajai
-angoshima (grazie per i consigli)
-scareardway
-federica170212
-Cimdrp (adoro il nick)
-_black_rose_ (basta sei stata carinissima e hai aspettato un po' più di 2 mesi :'))
-_Black_Angel_

Ovviamente anche a tutti quelli che hanno messo la storia tra i Seguiti/preferiti/ricordati non dico i vostri nomi perché farei una fatica immane ewe

La canzone è dei Fall Out Boy.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo :3
Spero veramente a presto e boh rimanete sempre voi stessi. P.S. Scusate se il capitolo è corto ma quello che scrissi mesi fa non mi piaceva.
 
http://ask.fm/NobodyToldMe

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Capitolo 7
*** Capitolo 5 ***


Leggete le note dell'autrice, novità (?)

Capitolo 5

 

La particolarità delle serate passate fuori è la bellissima sensazione che provi al risveglio.

Quei pochi secondi in cui apri a fatica gli occhi e ti sfuggono i dettagli.

Come se dimenticassi chi sei, dove ti trovi e soprattutto cosa hai fatto la sera precedente.

La sera precedente.

E poi tutto ti investe come un treno in corsa e ricordi tutto alla perfezione.

Sospiro e richiudo gli occhi.

L'altra parte del letto è vuota, Simone deve essersi già alzato.

Diciamo che non è proprio una nostra tradizione dormire insieme.

Avevo altri programmi, ma a quanto pare esiste ancora la gente che fa la preziosa.

Mi metto a sedere sul letto e cerco con lo sguardo la cosa che potrebbe assomigliare di più ai miei pantaloni, che poi scopro essere arrotolati sotto la scrivania.

Li raggiungo e li indosso, controllo il cellulare.

Spicca la scritta "Nuovo messaggio" insieme a qualche chiamata persa di mia madre.

Ma il messaggio non è suo.

 

Da Luca:

Fammi spiegare. Vediamoci almeno, anche per un'ultima volta.

Mi manchi.

 

Getto il telefono sul letto e dopo aver trovato qualcos'altro da mettere, mi dirigo verso la cucina.

Inutile dire che ci trovo un Simone che mangia latte e cereali mentre ammira incantato una puntata di spongebob.

Si certo, ragazzi che suonano il punk. Come no.

Mi avvicino e afferro il pacchetto di sigarette sul tavolo.

"Allora non mi hai raccontato nulla di ieri sera" riesce a sbiascicare Simone tra una cucchiaiata e l'altra.

"Non ho avuto il tempo materiale per farlo" pronuncio mentre accendo la sigaretta.

"Beh ora lo hai, come sta il principe azzurro?" Distoglie lo sguardo dalla TV, lasciando Patrick e spongebob a caccia di meduse senza nessun spettatore.

"Secondo me è più una principessina che non si vuole rendere conto di ciò che è realmente, dai siamo veramente seri? Ieri sera non ha smesso un attimo di fissarmi, e non aveva lo sguardo da etero."

"Ahia, proprio il tuo contrario eh? Dovresti cercare meglio le tue prede"

"Ehi, non è detto che è solamente una preda, per chi mi hai preso?" Mi sono decisamente meritato un'occhiataccia da Simone sta volta.

A volte credo di essermi intenerito. Maledetto Luca.

"Mettiamo le cose in chiaro, da quando ti conosco, e di certo non è poco, non hai mai e dico mai desiderato una storia seria. Non l'hai mai avuta. Il tuo record era tipo due mesi”

Stavo per ribattere ma mi batte sul tempo.

“E le coperture non contano. Però poi puff- parola che è stata accompagnato da un gesto con le mani, ciò vuol dire che ho tutta la sua attenzione su di me- arriva qualcuno che non puoi avere. E cosa succede? Beh lo sappiamo." Ha un'aria scocciata, la bocca semi-aperta e non ha aspettato una mia risposta per ricominciare a mangiare.

Brutto segno? Può darsi.

Simone aveva le scatole piene di questa storia, anche perché appunto non era da me.

"Rimanendo in tema, mi ha mandato un messaggio." La mia voce viene caratterizzata da una nota di incertezza.

"Gli hai risposto vaffanculo?" Non distoglie lo sguardo dalla TV.

"No." Ma ora si. Sbatte il cucchiaio nella ciotola e si alza.

"E allora fallo, ritorna il vero Mirko e poi affrontiamo questo discorso. Così ti renderai conto una volta per tutte quanto coglione sei stato. Sul serio." Getta tutto in malo modo nel lavandino e se ne va.

Lo imito buttando il mozzicone nel posacenere.

"Ma sei serio? Senti se hai problemi con Giulia non venirti a sfogare con me su cose che non centrano assolutamente nulla."

"Giulia non centra un cazzo, è solo che tu devi prendere la tua roba e andare a fanculo. Seriamente. Perché sono certo che pendi ancora dalle sue labbra, ed essendo il tuo migliore amico mi sta sul culo. Fai quello che vuoi Mirko, non mi importa" mi spinge verso la porta dell'appartamento, la rabbia che ribolle.

Nemmeno mi accorgo di essere fuori da casa sua. Mi sbatte la porta in faccia.

"Sai che faccio? Vaffanculo lo incontro." Gli urlo prima di iniziare a scendere le scale.

 

 

A Luca:

 

Ultima volta. Dove e quando?

 

 

Da Luca:

 

Lo sai già.

 

***

Okay, so di essere comunque in ritardo, ma possiamo effettivamente dire che potevo lasciare perdere tutto e buttare il mio PC dalla finestra.

Il capitolo è breve come sempre, e non succede nulla di che. Cioè in verità si ma shhh (?)

Chi sarà questo Luca? Cosa c'è tra lui e Mirko?

Fa schifo lo so, e come mi disse una ragazza in una recensione dovrei dare più importanza a voi che leggete, ed è dannatamente vero.

Non che io non lo faccia sia chiaro, mi sto impegnando, e vi prometto che cercherò di aggiornare il prima possibile, dato che ora la scuola è finita e sono una spericolata adolescente libera (?) e l'ispirazione sta decisamente tornando.

Maaaaa le mie storie sono banali e come già detto in descrizione è qualcosa che ho iniziato a fare per uno sfizio personale e dato che sono incostante in tutto quello che faccio, se un giorno terminerò questa storia la mia autostima si evolverà come un pokèmon.

Ringrazio le ragazze che hanno recensito: Rosso_Pendragon _black_rose_ papajai

E tipo che la storia è seguita da 30, preferita da 7 e ricordata da 3. Siete boh, vi ame tutti (?) siete tanti per me.

Grazie veramente.

Inoltre come potrei non citare la mia sherlock/beta/futura sposa/il mondo/tra poco maggiorenne sabdoesntcare  che mi sopporta e supporta nella vita reale e in quella di fangirl.

Lei è molto più brava di me a scrivere, quindi andate a dare un'occhiata qui se fate parte del fandom di sherlock perché le johnlock sono come la vita, e se non fate parte di questo fandom andate a leggere lo stesso perché tanto prima o poi verrete contaminate comunque. Gne.

Recensite in molti, così  mi convincerò ad aggiornare in un tempo decente. 

Se siete più timide oppure boh (?) potete mandarmi un messaggio privato o scrivermi su ask (dove non mi scrive tipo nessuno. Quindi non ha senso averlo ewe) 

A prestissimo prometto!

-Alessia

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