Why don't you stay with me?

di xUnbroken
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO I ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO II ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO III ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO I ***


Entrarono nella sala cantando, sotto gli sguardi sconvolti di alcuni e divertiti di altri. 
Cantarono e si divertirono per alcuni minuti finché la titolare non urlò.
"Se volete rimanere qui tappatevi la bocca o andate a cantare altrove! E' una biblioteca, non il Glee club!"
Smisero di cantare e si misero a ridere. Alcuni applaudirono mentre una ragazza iniziò a prenderli in giro.
"Il Glee club ha cambiato sede? Volete delle granite alla fragola? Magari un boa di piume rosa e dei vestiti colorati?"
"Ah-ah-ah." disse uno con sarcasmo. "Come se non ti fosse piaciuto."
Lei sorrise. "Cantare in biblioteca! Cercate il modo più veloce per farvi espellere?" ironizzò.
"Ignorala." fece Chris. "E' solo invidiosa che non l'abbiamo invitata."
"Infatti!" ammise lei con ironia. "Dai miei amici mi aspettavo almeno di essere invitata al Glee club."
La titolare si avvicinò a loro due. "Ve ne andate da soli o chiamo il rettore?"
Chris e lei la guardarono e poi si guardarono. "Andiamo." disse poi invitando la ragazza a salire sulle sue spalle. "Porto la regina sul suo trono." Lei sorrise, salì sulle sue spalle e si incamminarono nel corridoio sotto gli occhi di tutti. "Andiamo nella mia stanza?"
"Vuoi farmi espellere?"
Chris sorrise e lei lo percepì. "Come se fosse la prima volta che attraversi i dormitori fuori orario stabilito per venire nella nostra stanza. E poi a quest'ora non c'è nessuno."
Lei rise divertita. "Okay corri prima che qualche professore ci veda e ci fermi."
Non riuscirono a correre, ma andarono abbastanza veloci da non farsi beccare. Quando arrivarono nella stanza Chris stava per avvicinarsi al letto e buttarla là ma la fece cadere sul pavimento. Lui andò a sedersi sul suo letto e a chiudere qualche libro.
"Stronzo. Due letti nella stanza e dovevi per forza buttarmi sul pavimento?" chiese avvicinandosi a lui.
Chris sorrise. "La prima superficie piana che ho trovato."
Lei ricambiò il sorriso e si morse il labbro inferiore, divertita. Chiuse i suoi libri e li spostò in un angolo, tolse la sua roba e gli tirò un cuscino e una maglia dritti in faccia non rendendosi conto che c'era un astuccio aperto con delle penne. Chris si portò una mano sul viso.
"Se volevi ammazzarmi bastava dirlo." ironizzò.
"Scusa, non me ne sono accorta!" esclamò lei sentendosi in colpa. Si avvicinò e lo abbracciò con dolcezza sentendo le mani di lui che si stringevano al suo corpo. Si sdraiarono e lei rimase sul suo corpo. La mano sinistra di Chris era sulla sua schiena mentre la destra sul sedere. Lei arrossì e sorrise mordendosi il labbro inferiore. 
"Non so cosa sto toccando, ma mi piace." ironizzò lui.
"E' il mio sedere."
Chris lo palpò facendola arrossire ancora di più e sentendo il suo cuore battere forte contro il suo petto. Lei lo guardò, ipnotizzata da quegli occhi azzurri e poi posò le labbra delicatamente sulle sue. Chris ricambiò il bacio stringendola contro di sé in quel poco spazio che c'era. 
"Siamo sicuri che Will non torni?" chiese lei interrompendosi.
"E' a casa per il weekend." la tranquillizzò lui. "Torna lunedì." Lei sorrise e riprese a baciarlo con dolcezza. "E lui lo sa che occasionalmente mi voglio prendere il weekend con la mia ragazza e coccolarla per tre giorni di seguito. Anche se preferirei non fosse nel dormitorio, ma ci accontentiamo."
"Mmm..." fece lei con un sorriso mordendogli il labbro inferiore. "Coccolarla soltanto?"
Chris ricambiò il sorriso. Spinse tutta la sua roba giù dal letto e le sfilò la maglietta lasciandola in reggiseno. La strinse tra le braccia e le sue labbra percorsero parte del collo fino a raggiungere il suo seno, ma poi il computer lo avvisò dell'arrivo di una nuova e-mail.
I due ragazzi si guardarono per qualche secondo. "Devo controllare." disse lui. "Mi devono mandare gli appunti di antropologia." Lei alzò gli occhi al cielo e prese il computer, non lontano da lei, trascinandolo nel poco spazio che c'era tra loro due. Chris aprì le e-mail mentre lei continuava a baciarlo solo per vederlo sorridere. "Oh, non ci posso credere! Mi manda ancora film porno!" esclamò lui. La ragazza guardò lo schermo perplessa mentre lui apriva il link.
"Chi te li manda?"
"Joe della stanza accanto. E' fissato con i film dove il marito filma la moglie mentre fa sesso con il suo migliore amico."
Lei era sempre più perplessa. Guardarono i primi secondi e poi Chris lo chiuse. 
"Perché mai un marito permetterebbe alla moglie di fare sesso col suo migliore amico?" chiese, sempre più confusa.
Chris posò il computer sul comodino, strinse le braccia attorno alla sua ragazza e la baciò. "Non lo so." disse scuotendo la testa. "Se tu fossi mia moglie non ti permetterei mai di toccare un altro uomo." Lei sorrise e lo baciò con dolcezza quando il computer lo avvertì nuovamente dell'arrivo di qualcos'altro. Era un messaggio di chat da Joe.
-Lo stai guardando?
"Rispondo?" chiese Chris.
"Come vuoi."
-No, ho una ragazza, ed è qui con me.
"Stai forse dicendo che se non fossi qui lo guarderesti?" chiese lei in tono accusatorio.
Chris si ritrovò spiazzato e sorrise. "Non ho detto questo. Ma sono sicuro che potremmo trovare qualcosa che si attiene ai gusti di tutti e due." disse baciandole la guancia.
-Mmm... glielo hai chiesto?
"Chiedermi cosa?" fece lei.
-No, non faremo mai una cosa a tre. Non toccherai la mia ragazza, toglitelo dalla testa.
Lei sorrise, prese con le dita il viso di Chris e gli baciò le labbra con dolcezza. "Dovresti spegnere il computer." lo provocò.
"Dici?" fece con un sorriso. "O ci divertiamo un po?"
-Andiamo amico... posso anche solo guardare!
-Trovati una ragazza, amico.
"Mi ami?" chiese attirando le labbra di lui alle sue.
"Tantissimo."
"E vogliamo starcene qui a chattare con il tuo vicino di stanza o...?"
-Cosa state facendo tu e la tua ragazza?
"Seriamente?" fece lei scocciata.
-Quello che non farai tu se continui a startene tutto il giorno davanti al computer. E quello che non farò nemmeno io se continui a scrivermi. Ho una bellissima ragazza semi nuda seduta sulle mie gambe e tu continui a distrarmi.
"Sei sicuro di non essere gay?" ironizzò lei. La sessione di chat venne interrotta e qualcuno bussò alla porta. "Scommettiamo che è il tuo fidanzato?"
Chris le morse un seno facendola sussultare. "Pensa a rivestirti, invece." 
Lei scese dalle sue gambe e si rivestì, poi Chris aprì la porta a Joe. Un ragazzo biondo con gli occhi verdi e febbricitante entrò in camera. 
"Tu devi essere Joe." fece lei con ironia.
"Non metterlo in imbarazzo." la riprese Chris prima di rivolgersi all'amico. "Tu mi hai rovinato un pomeriggio di sesso sfrenato, me la pagherai per questo."
"Veramente... mi chiedevo se vi andasse di venire al cinema..."
"Con te?" chiese Chris senza riuscire a trattenere il sarcasmo nel tono di voce.
Joe parve imbarazzato. "Ehm... c'è anche Will..."
I due ragazzi lo guardarono perplessi. "E' impossibile... Will torna lunedì."
Poco dopo un ragazzo parecchio felice entrò dalla porta con violenza. "Amici e amiche, sono libero!" urlò. "E spero di non aver interrotto nulla." disse rivolgendosi alla coppia.
"A quello ci ha già pensato qualcun altro." 
Will sorrise. "Ah, il buon vecchio Joe senza ragazza. Sai cosa ti dico, Joe? Essere single è bellissimo."
"Suppongo che tu abbia lasciato Veronica." disse Chris al compagno di stanza.
"L'ho beccata a tradirmi, è stato bellissimo. Non aspettavo altro per liberarmi di quella rompi palle. Lei non sapeva che sarei tornato a casa, ma quando sono arrivato dai miei mi è arrivato un messaggio da mio fratello e ho colto l'occasione al volo! Dobbiamo festeggiare!"
Chris sorrise. "Will... sono davvero felice per te, ma sarebbe bellissimo se potessi avere la stanza tutta per me."
"Amico... lo so che avevi dei programmi con la tua ragazza, ma non vuoi condividere questa gioia con me? Offro io." ammiccò verso Chris e la sua ragazza. 
"Che vuoi fare?" chiese Chris alla sua ragazza.
Lei ci pensò. "Non saprei... la tua stanza è libera, Joe?"
Gli occhi si spostarono tutti su Joe. "Ci sono solo io."
"Bene. Facciamo che noi festeggiamo con te e poi tu te ne vai a dormire con Joe per i prossimi due giorni."
Will sorrise divertito. "Sei una subdola stronza, ma te lo concedo. Dopotutto avevo promesso a Chris di lasciargli la stanza libera questo weekend. Okay, affare fatto." disse avvicinandosi alla ragazza per stringerle la mano, ma prima ci sputò sopra.
Lei la guardò disgustata. "Se credi davvero che stringerò la tua mano ti stai sbagliando di grosso."
Chris scoppiò a ridere e venne seguito da Will. "Va bene, andiamo." 
Andarono al cinema a vedere un film d'azione, perché Will sapeva come impedire a quei due di baciarsi ovunque. Ma quel giorno il suo tentativo fallì miseramente e, seduti accanto a lui, avevano iniziato a baciarsi senza fermarsi un secondo. 
"Seriamente?" fece Will scocciato. "Non potete aspettare di tornare al dormitorio?"
Chris si staccò dalle labbra della sua ragazza per qualche secondo. "Mi avete rovinato un pomeriggio di sesso sfrenato. Non lamentarti e guarda il tuo film."
Quella sera stessa, tornando verso il dormitorio, incrociarono il rettore accompagnato da tre poliziotti.
"Rettore Harris..." iniziò Will. 
"William Louis Jacoby, Christopher Dallas e Joe Munford, sono loro." disse rivolgendosi ai poliziotti.
"Siete accusati di aver introdotto droga all'interno del campus. Avete il diritto di rimanere in silenzio, tutto ciò che direte potrà essere usato contro di voi in tribunale. Avete diritto ad un avvocato, qualora non possiate permettervene uno vi sarà assegnato uno d'ufficio."
La ragazza rimase impietrita di fronte a quella scena. "Chris..."
Il ragazzo non disse nulla più per intelligenza per colpevolezza. Se si fosse proclamato innocente lo avrebbero trascinato via con la forza. Rimase in silenzio e seguì gli agenti verso l'auto che li portarono alla centrale e li misero tutti e tre nella stessa cella. 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO II ***


"Ok, io non so cosa avete fatto, ma se scopro che mi avete messo in mezzo alla vostra vendita di marijiuana siete morti. In quel caso mi accuseranno anche di omicidio!" disse Chris.
"Io sono tornato un'ora fa!" si difese Will. "E il resto delle giornate precedenti l'ho passato in biblioteca a studiare. E, per la cronaca, non vendo più marijiuana da un pezzo." 
Joe invece rimase in silenzio. Lo sguardo dei due ragazzi finì su di lui. "Tu invece cos'hai da dire?" lo spronò Chris, ma Joe persisteva nel silenzio. Si portò le mani sul viso per la frustrazione. 
"E pensare che volevo solo passare il weekend con la mia ragazza."
Poco dopo lo sceriffo andò da loro. "Allora, ragazzi... William, Christopher, Joe... sapete che l'introduzione di droga all'interno del campus può costarvi l'espulsione, vero?"
Gli occhi di Will e Chris si spalancarono. "L'espulsione?" fece Will sconvolto. 
"Allora, mi direte la verità oppure no?" Nessuno di loro parlò. "Abbiamo perquisito le vostre stanze e non abbiamo trovato la piantagione né tracce di droga."
"Mi scusi, sceriffo. Su quale base ci ha arrestato allora?"chiese Will.
"Un testimone vi ha visto vendere erba ad un ragazzo di una confraternita." Lo sceriffo mostrò loro la foto. Will e Chris su un lato della foto, Joe e un altro ragazzo sull'altra. A quel punto Chris ebbe l'illuminazione e si rese conto di quale giorno fosse stato.  Due giorni prima, era ora di pranzo, erano fuori e stavano bevendo un caffé e si accingevano a tornare nel dormitorio, quando Joe si fermò e tornò indietro verso un altro ragazzo. Chris e Will non guardavano cosa faceva l'amico, parlavano tra di loro mentre lo aspettavano. Entrambi si girarono verso Joe che abbassò lo sguardo. "Stavate facendo il palo?"
"Le posso assicurare, sceriffo, che non avevamo idea di cosa stava succedendo. Stavamo semplicemente aspettando Joe." disse Chris.
"Quindi non sapevate che il vostro amico riforniva di droga le confraternite del campus?"
"No." risposero all'unisono. 
"C'erano delle pillole nella tua stanza, Christopher. Una grossa dose di Xanax."
"Ho problemi a dormire, me le ha prescritte il medico. Può chiamarlo se non ci crede."
"Non è necessario. Non sei colpevole, ma l'accusa ti costerà comunque l'espulsione. Non possiamo rilasciarti prima di 24 ore e prima che il giudice fissi la cauzione."
"L'espulsione? Non possono espellermi solo per un'accusa!"
"Secondo il regolamento del college, possono. Se ti avesse beccato la polizia del campus non avresti corso questo rischio. Mentre William... tu hai già un precedente per possesso di droga all'interno del campus."
"Ero una matricola. Ho imparato dai miei sbagli." si difese lui. 
"Mi fa piacere sentirtelo dire, ma verrai espulso comunque. Infine, Joe... Ah, mio caro Joe. Le accuse contro di te sono pesanti. Come avevo già detto, nelle vostre stanze non ho trovato alcuna traccia di droga. Ma forse non ho menzionato il fatto che ho perquisito tutte le stanze del college e la piantagione, con tanto di impronte, era nello stanzino dell'inserviente. Al sicuro da tutti e insospettabile da chiunque. Hai qualcosa da dire?"
"A mia discolpa? No. Vorrei soltanto parlare con il rettore."
"Avrete diritto ad una telefonata tra non molto." concluse lo sceriffo.
Chris chiamò la sua ragazza. "Amore, sono io..."
"Chris, ma che cazzo... vuoi dirmi che è successo?"
"Quello stronzo di Joe si è fatto beccare a vendere erba mentre era con noi."
"Vendi erba?"
"No! Certo che no!" esclamò. 
"Quant'è la cauzione?"
"Non lo so, verrà decisa domani." ci fu un secondo di silenzio. "Mi dispiace, piccola..."
"Chris... sei colpevole di qualcosa?" chiese seria.
"No, ma... quest'accusa mi costerà l'espulsione."
"Stai scherzando?"
"No. Secondo il regolamento del college non mi sarebbe successo nulla se mi avesse beccato la polizia del campus."
"Gesù cristo..."
"Appena verrò rilasciato avrò 24 ore prima di essere buttato fuori a calci."
"La serata non è finita come speravamo..."
"No. Ma ti prometto che mi farò perdonare."
"Non devi farti perdonare nulla..."
Chris esitò. "Mi farò perdonare per essere un pessimo fidanzato."
"Non sei un pessimo fidanzato."
"Ti amo da morire, lo sai?"
"Ti amo anch'io."
"Devo andare, ci vediamo domani, okay?"
"Okay."
"Buona notte, piccola."
"Buona notte, amore."
Riagganciò il telefono e tornò nella sua cella insieme ai compagni. Al mattino dopo la sua ragazza si era procurata i soldi della cauzione e riuscì a tirar fuori sia Chris che Will.
I due ragazzi l'abbracciarono forte e la ringraziarono. Chris la strinse a sé e la baciò con dolcezza per qualche secondo.
"Come ti sei procurata quei soldi?"
"Il rettore me li ha dati stamattina. Ha detto che li ha prelevati dalle vostre carte magnetiche del campus e che bastavano per farvi uscire entrambi. Ha detto anche che gli dispiace di dovervi espellere."
"Certo. Prima ci accusa, conoscendo le conseguenze, e poi gli dispiace. Ma vabbè, torniamo al dormitorio. Ora come ora ho qualcosa di più importante da fare."
"Cioè?"
"Finire quello che avevamo iniziato ieri sera." ammiccò. 
Lei sorrise. "Non vuoi fare colazione prima?"
"Certo. Farò colazione a modo mio." Arrivati al dormitorio Chris le strappò i vestiti di dosso e la buttò sul letto. Iniziò a baciarla in ogni angolo scoperto del corpo e fecero l'amore con dolcezza. Rimasero insieme per più di un'ora, abbracciati senza lasciarsi.
"Cosa pensi di fare adesso?"
"Non lo so... credo che tornerò a casa per qualche giorno."
"L'hai detto ai tuoi?"
"Non ancora. Pensavo semplicemente di trasferirmi in un altro college senza farglielo sapere, ma non sono convinto di voler continuare gli studi."
"E cosa vorresti fare?"
"Non lo so, ancora. Vorrei stare con te ma allo stesso tempo non voglio rimanere qui."
Lei lo baciò con dolcezza. "Non devi pensarci subito."
Quando si rivestirono per andare a pranzo vennero accerchiati da una serie di ragazze. La fama del cattivo ragazzo era arrivata, ma lei era sicura che miravano soltanto alla droga. Una bionda ossigenata con un rossetto rosso da sgualdrina gli si avvicinò e posò una mano sulla sua gamba. "Cosa fai pomeriggio?"
Lei spostò la mano e la guardò con un sorriso bastardo. "Stiamo cercando di mangiare. Le fan girl possono fare la fila per gli autografi dopo le 17:00."
La bionda le rivolse una smorfia e se ne andò trascinando le sue amiche. "Amore..." disse Chris. "Non devi essere gelosa."
"No? Quelle si avvicinano solo perché pensano che tu possa procurargli la droga."
"Si, ma non c'è bisogno di reagire in quel modo."
Lei lo guardò sconvolta vedendo che le difendeva. "Come ti pare, vado a prendere da bere."
La situazione stava pian piano peggiorando. Le ragazze lo tartassavano, lei era gelosa e lui stava per andarsene. Tornarono in camera e lo aiutò a fare le valigie lontano dagli schiamazzi delle fan girl, ma lui era nervoso. 
"Andiamo, che hai? Sei troppo nervoso."
Lui sospirò. "Penso che forse... dovremmo lasciarci."
Lei lo guardò sbalordita e sorpresa. "Solo poche ore mi hai detto di voler restare con me."
"Lo so, ma... non voglio vincolarti a me. Sei ancora una matricola e farai un sacco di esperienze senza di me. Esperienze che, vincolata a me, non potrai fare. E' meglio per tutti."
Lei esitò. "No, forse è meglio per te." disse poi duramente. "Evidentemente sai già cosa fare ma non vuoi dirmelo. Finisce così?"
Chris sospirò a malincuore. "Si, finisce così."
Lei uscì dalla port senza dirgli nulla e non tornò. Lo guardò andare via in lacrime senza poter fare nulla.
Chris sapeva benissimo cosa fare. Aveva deciso di arruolarsi nell'esercito e non gliel'aveva detto perché sapeva che lei non l'avrebbe accettato. Sapeva che arruolarsi non era uno scherzo. Passò il bootcamp e riuscì ad entrare non senza sforzi e sacrifici. 
Lei aveva continuato a studiare senza ricevere notizie da lui. Nè una chiamata, né un messaggio, niente. Passò nove mesi a studiare, a seguire noiose lezioni e a sentire la sua mancanza. Quando finirono gli esami le arrivarono sue notizie.
Un soldato andò a cercarla nel dormitorio. 
Si tolse il cappello in segno di educazione. "Sono il soldato Coleman, della Retro Guardia. Mi hanno detto di consegnare questa a lei."
Lei prese la busta e lesse il nome del mittente. L'associazione che stava facendo  vedendo la lettera e il soldato la spaventò a morte. 
"Sta bene?" chiese con voce rotta al soldato che si stagliava di fronte a lei. Lui notò che le tremavano le mani. Le strinse tra le sue e sorrise dolcemente.
"Sta bene, posso assicurarglielo."
"Quindi si è arruolato. Quando?"
"Subito dopo essere stato espulso, signorina."
"Lei lo ha visto?"
"Eravamo al campo di addestramento insieme. Se posso permettermi... mi parlava sempre di lei." La ragazza sorrise e arrossì. "Se dovesse avere ancora bisogno di me, mi può trovare al Fort Armstrong. Chieda di Randy Coleman."
"Grazie." disse lei con un sorriso.
Chiuse la porta dietro di sé e aprì la busta con mani tremanti.

Ciao amore mio,
so che abbiamo rotto ma so anche di essermi comportato da stronzo. Non ti ho detto tutta la verità, ma quando leggerai questa lettera saprai già che mi sono arruolato. Su una scala da 1 a 10 probabilmente il tuo  odio nei miei confronti raggiunge l'11, e lo capisco, ma non sapevo cos'altro fare. Mi dispiace di averti lasciato con quella stronzata, ma se avessi saputo che avevo intenzione di arruolarmi so che me l'avresti impedito. Inoltre mi dispiace di farmi sentire soltanto adesso, ma non avevo davvero idea di come parlartene. Tutti i miei giorni sono affidati al caso e alla mia abilità di sopravvivere, ma non passa un giorno in cui non guardo le nostre foto e non penso a te. Mi manca vederti, sentire la tua voce, toccarti, baciarti. Spero di non farmi odiare ulteriormente con questa lettera, ma sentivo il bisogno di dirti ancora una volta che ti amo e che conto i giorni che mancano al mio ritorno. Esattamente tra tre mesi, il 9 di luglio, sarò di nuovo lì. Non ho idea se vorrai vedermi oppure no, né se mi ami ancora. Tengo una tua foto sempre con me perché l'ultima cosa che voglio è svegliarmi o andare a dormire senza avere il tuo sorriso marchiato a fuoco nella mia mente. Come va con le lezioni? Hai passato gli esami? Will come sta, lo hai visto? Se ti va di rispondere puoi andare al Fort Armstrong e consegnare la lettera allo stesso soldato che te l'ha recapitata e lui la recapiterà a me. Mi manchi da morire e spero davvero di ricevere una tua risposta.
Ti amo sempre, 
Chris.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO III ***


Scoppiò in lacrime e iniziò a scrivere una lettera di risposta, ma aveva troppe cose da dirgli e non sapeva da dove iniziare.

Ciao amore mio,
si, perché ti amo ancora. Non passa giorno che non ti amo. Non ti odio per esserti arruolato, ma adesso che lo so mi sento male. Quando ho visto il soldato di fronte alla mia porta e la lettera ho davvero pensato al peggio e per almeno 5 secondi mi sono sentita mancare il battito cardiaco, ma poi mi ha assicurato che stavi bene. Mi manchi da morire ma allo stesso tempo sento che potrei urlarti contro le cose peggiori. Il tuo fan club mi odia a morte, ma non mi interessa. Dopo nove mesi ancora non mi sono abituata alla tua assenza e mi manchi ogni giorno di più. E la tua lettera non ha migliorato le cose, perché adesso continuerò a leggerla e a piangere finché non tornerai. Non so davvero cosa dirti se non che mi manchi tantissimo e che ti vorrei qui con me. Impiegherò ore o giorni prima di finire questa lettera...
Le lezioni sono noiose ma sono riuscita a passare gli esami per miracolo. Will si è trovato una nuova ragazza, Jessica, che è decisamente meno stronza di Veronica ed è anche simpatica. Gli manchi tanto, si è trasferito al college sulla Boulevard e nei weekend riusciamo a vederci qualche volta. Non vuoi sapere cos'è successo a Joe? Quel bastardo si è fatto tre mesi in galera e adesso ha ereditato la compagnia del paparino. Immagino che per i ricconi più la fai grossa più il premio è alto. E' venuto a cercarmi quando è uscito ma era agli arresti domiciliari e non poteva entrare nel perimetro dei dormitori.
Vorrei davvero che fossi qui. Cerca di non farti uccidere, ho bisogno di te.
Ti amo sempre anch'io.


Chiuse la lettera e al mattino dopo si recò al Forte per cercare il soldato Coleman. Quando entrò venne ricevuta da una donna.
"Salve, signorina. Cerca qualcuno?"
"Si, salve. Sto cercando il soldato Coleman."
La donna annuì e chiamò il soldato attraverso un microfono che risuonò nell'intero campo. Poco dopo il soldato arrivò con un sorriso.
"Buongiorno." la salutò. 
"Buongiorno." rispose lei in imbarazzo. Gli mostrò la lettera e lui la prese tra le mani. 
"Vorrebbe mandargli altro?"
"No, per il momento è tutto."
"Va bene, la spedirò il prima possibile."
"Grazie." Il soldato fece un piccolo inchino e poi sparì. La ragazza ringraziò la donna e uscì per tornare al campus. 
Quei tre mesi passarono in fretta e il 9 di luglio era alla fermata dell'autobus ad aspettare insieme ad una dozzina di persone. Notò che c'erano anche i genitori di Chris lì davanti in mezzo alle donne con i bambini.
Quando il pullman arrivò scesero un paio di soldati e Chris varcò la porta per ultimo. Andò dai suoi genitori e li abbracciò con affetto finché non alzò lo sguardo e vide la ragazza dietro l'altra gente. Lei si avvicinò un po' con gambe tremanti. Chris si tolse lo zaino dalle spalle lasciandolo ai piedi dei genitori e disse loro di andare a casa. Si avvicinò alla ragazza con un sorriso.
"Non credevo saresti venuta davvero."
"E invece eccomi qui."
Si guardarono per qualche secondo e poi si strinsero in un abbraccio. Lei era così piccola e dimagrita mentre lui aveva messo massa muscolare. "Mi sei mancata così tanto." disse stringendola contro il suo corpo.
"Anche tu."
"Dammi un bacio." sussurrò bramando le sue labbra. La ragazza non se lo fece ripetere e lo baciò con dolcezza di fronte ai suoi compagni. Chris la srinse a sé e sentire le sue labbra fu un vero sollievo.
"Hai da fare adesso?"
Chris sorrise. Le era mancato il suo sorriso. Gli occhi azzurri erano luminosi sotto la luce del sole. "A parte farmi perdonare? Niente."
"Sto da Erin perché i miei sono fuori e anche i suoi, ma oggi non c'è nemmeno lei. Quindi... se ti va..."
Lui rise. "Mi stai invitando per caso nella tua camera da letto?"
"Non esattamente nella mia camera da letto, ma..."
Chris la strinse per i fianchi contro il suo corpo. "E tu pensi davvero che riesca ad aspettare finché arriviamo a casa di Erin?" sussurrò davanti alle sue labbra. Si scambiarono uno sguardo intenso dopo un anno. Un anno esatto dall'ultima volta che lui aveva toccato una donna. Un anno esatto dall'ultima volta che lei aveva toccato un uomo.
"Christopher!" gridò poi una voce nelle vicinanze. I due si girarono e videro apparire Will, tutto contento che correva verso di loro. I due si abbracciarono per qualche secondo. "Amico mio, sono stati giorni duri senza di te! Sono davvero felice di vederti tutto intero e di vedervi insieme."
"Anche io sono felice di vederti. Mi hanno detto che hai una nuova ragazza..."
"Si, Jessica. E' fantastica sono quasi sei mesi che stiamo insieme, la amo da impazzire." disse con gli occhi quasi a cuoricino.
Chris sorrise. "Lo vedo. Mi fa piacere vederti felice."
"Avete da fare? Potremmo andare a bere qualcosa insieme. Dopo un anno è il minimo!"
I due ragazzi si guardarono e accettarono di andare a bere qualcosa insieme a lui e poi Will li accompagnò a casa di Erin.
"Grazie del passaggio." disse lei stampandogli un bacio sulla guancia.
"Hey cosa sono queste effusioni? Sono geloso!" si lamentò Chris.
"E' la mia migliore amica, Christopher!"
"E io non lo sono? Dai, dammi un bacio!" scherzò lui avvicinandosi all'amico.
"Solo perché sei tornato dall'Iraq non significa che voglio baciarti, amico."
Chris scoppiò a ridere e scese dall'auto salutando l'amico. La sua ragazza lo guidò verso l'interno della casa dove non ebbe il tempo di chiudere la porta che Chris le fu addosso. La spinse contro il muro e la prese tra le braccia. Era più forte, più muscoloso. Riusciva a sollevarla come se fosse uno scherzo. 
Lei sorrise. "Potevi darmi il tempo di farti vedere la stanza." ironizzò. 
"Di solito sono un gentiluomo, ma l'ultima volta che ho toccato una donna è stato il mio ultimo giorno di college."
Il viso di lei si fece serio. "Non sei stato con nessun'altra? Mai? In tutto questo tempo?" chiese sinceramente sorpresa.
"Mai. Perché tu sei stata con qualcun altro?" Lei scosse la testa, ma Chris non parve convinto. "Me lo diresti, vero? Non mi arrabbierei."
"Non sono stata con nessun altro, te lo giuro."
"Capisco che per te dev'essere stato difficile, anche dopo la mia lettera... ma se sei stata con qualcun altro non cambierebbe nulla..."
"Chris... non sono stata con nessun altro, posso garantirtelo. Non sono mai uscita dalla mia stanza e quando l'ho fatto ero sempre in compagnia di Erin o di Will. Sono tornata a casa poche volte, solo per le feste. Speravo sempre di ricevere notizie da te al campus per le feste, ma non sono mai arrivate."
A quel punto si sentì davvero in colpa. "Mi dispiace... mi farò perdonare. Te lo prometto."
"Ma adesso sei qui... con quell'uniforme da soldato che, ti sta bene, certo... ma sono sicura che staresti meglio nella mia stanza, sul letto, senza tutti quei vestiti."
Lui sorrise. "Il sarcasmo non lo perdi mai, eh?"
"Mai!"
A quel punto la lasciò andare con i piedi per terra. "Mostrami la tua stanza."
Lei sorrise, lo prese per mano e lo condusse su per le scale. Quando entrarono nella stanza Chris si affrettò a chiudere la porta mentre lei si avvicinava al letto. "Questa è la parte in cui giri la chiave e ti togli i vestiti?" 
"No, questa è la parte in cui giro la chiave e ti strappo via i vestiti." la corresse lui.  La raggiunse sul letto e, mentre la baciava, le sfilò prima la maglia e poi il reggiseno. Percorse il corpo con le labbra fino a raggiungere i jeans, aprì il bottone e la zip e glieli tirò via con facilità. Sul letto, in preda alla passione, lei gli sfilò con falicità l'uniforme lasciandolo solo con i boxer. Fecero l'amore con passione, con dolcezza, con violenza. Rimasero abbracciati a baciarsi e coccolarsi. 
"Che ne dici se mangiamo qualcosa? Ho una certa fame." fece lui ad un certo punto.
"Okay, cosa vuoi mangiare?"
"Andiamo a vedere cos'hanno lasciato i genitori di Erin?" propose poi.
"Se Erin stamattina non ha fatto la spesa non ci sarà molto da mangiare." scherzò lei.  Chris le passò l'intimo, i pantaloncini e la sua maglietta con la scritta ESERCITO. "Nel caso qualcuno dovesse tornare almeno avrai i pantaloncini."
Si rivestirono e scesero in cucina. Chris si accomodò al bancone mentre lei gli porgeva gli avanzi di una torta che avevano comprato per festeggiare la fine degli esami. Iniziarono a mangiucchiarla mentre parlavano del più e del meno, finché la domanda fatidica non arrivò, esattamente come lui aveva previsto.
"Allora... quanto ti fermi?" chiese lei non senza un certo imbarazzo.
"Non lo so ancora... Ho fatto... qualcosa, prima di tornare qui."
Lei parve perplessa. "Hai fatto qualcosa?"
"Diciamo che ho avuto dei fraintendimenti con un superiore e potrei scendere di grado."
"Che in parole povere significa...?"
"Che potrei non tornare in Iraq."
"Ed è una cosa cattiva?"
"No. L'ho fatto di proposito. Volevo tornare qui, da te." Lei sorrise e si morse il labbro inferiore. "Domani sera ci sarà un ricevimento a Fort Armstrong, vieni con me? Mi farebbe piacere presentarti ai miei amici."
"Okay." rispose con un sorriso fiero. Chris la strinse a sé e la baciò con dolcezza. Non c'era modo di recuperare quell'anno che avevano perso, ma sapeva che l'avrebbero recuperato, prima o poi. 
Passarono la notte insieme e il giorno dopo lei andò con Erin a cercare un vestito per quella sera. 
Quella sera quasi tutti i soldati avevano una compagna e dei bambini, eccetto i più giovani. Il soldato Coleman fu il primo che li salutò. "Randy!" disse lui vedendo l'amico. Si abbracciarono e poi  gli occhi caddero su di lei. "Immagino tu abbia già incontrato Randy." disse rivolgendosi a lei. 
"Si, è stato lui a consegnarmi la tua lettera."
"Sono stato incaricato dal diretto interessato." rispose posando una mano sulla spalla di Chris. "Sono felice che sei tornato, amico."
Poco dopo il sergente si avvicinò a loro. Un uomo alto, abbastanza grosso da tirare giù un altro uomo solo con uno schiaffo, autoritario ma decisamente buono. Si presentò ed elogiò la ragazza e poi sparì tra gli altri invitati. 
"Hai parlato con lui?" chiese poi a Chris.
"Di cosa?"
"Di quello che è successo con il tuo superiore."
"Si, sarò parte della Retro Guardia da domani."
"Quindi resti qui?"
"Si."
"Per quanto?"
"Non lo so. Tu vuoi stare con me?"
"Si. Ma se dovessero richiamarti..."
"Ho chiesto un tempo indeterminato. Non mi interessa ritornare in guerra. Ho letteralmente mandato a puttane il patriottismo quando l'ho detto al sergente, e per poco non mi prendeva a calci. Ho a cuore il mio Paese, ma non sono disposto a morire per esso. Ho detto che se dovevo morire volevo farlo al fianco dell'unica ragione che mi aveva spinto a tornare qui..." ma il suo discorso venne interrotto dal sergente.
"Signori, signore, soldati, amici... prima di elogiare le truppe, di cui sono estremamente fiero per il lavoro che hanno fatto e per la loro dedizione, vorrei cedere un secondo la scena al più giovane soldato tra i presenti perché ha un annuncio estremamente importante da fare."
Chris si avvicinò al sergente e prese il microfono. Alle spalle di lei arrivarono Will ed Erin con i cellulari puntati. "Ma che cazzo..." fece perplessa finché Chris non tornò da lei.
"Amore mio... lo so di non essere stato quello che si può definire un fidanzato modello. Ti ho lasciato per quasi un anno senza dirti nulla, finché il senso di colpa non mi ha divorato. Prima di puntare i riflettori su di te, questa sera, ho chiesto consiglio ai tuoi due migliori amici, nonché miei migliori amici, e al sergente che ringrazio per non avermi preso a calci dopo il nostro colloquio." Delle risate partirono dal resto dei soldati presenti. "Ho solo capito che mancava qualcosa, qualcuno, nella mia vita e volevo tornare a riprendermela. Questa sera volevo che fossero presenti non solo i miei compagni ma anche i nostri migliori amici, perché in fondo è anche grazie a loro se siamo qui." Poi porse il microfono al sergente e si avvicinò a lei ancora di più. Si inginocchiò e a quel punto le gambe e le mani di lei presero a tremare, gli occhi diventarono lucidi. Una piccola scatolina azzurra venne aperta dalle sue mani mostrandole un diamante Tiffany a forma di cuore. "Vorresti passare il resto della tua vita con me?"
Delle lacrime di gioia rigarono il suo viso e si portò una mano sulla bocca, incapace di parlare. Annuì. "Si, voglio passare il resto della mia vita con te."
Dalla sala partirono delle urla, tappi di bottiglie saltarono per aria, gli applausi erano così forti da coprire le loro voci. Chris le mise l'anello al dito con mani tremanti e poi si alzò per baciarla. La strinse talmente forte che quasi sembravano fondersi insieme.
"Resterai con me?"
"Resterò con te."

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