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di sogniadocchiaperti
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** Chapter 7 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Chapter 1

"Non è poi così male vivere in Irlanda" confesso a Chanel mentre beviamo, distrutte dal lavoro, una tazza thè sul nostro divano.
Chanel si limita ad annuire. 
Ormai sono più di 15 anni che conosco lei e i suoi tatuaggi e so per certo che non  ammetterà mai di aver fatto la scelta giusta. 
"Com'è andata oggi al pub?" cerco di far cessare il silenzio che si è creato. 
"Bene, credo." dice con un tono di voce a me purtroppo conosciuto. 
"Mhh, cosa è successo?"
"Un coglione di merda ci ha provato spudoratamente con me e io gli ho tirato un calcio nelle palle, mi sembra ovvio, no? Non capisco perchè tutti mi guardavano sinceramente, volevo vedere loro al posto mio, bastardi".
Eccola. E' partita, chi la ferma ora?
"Cha, il linguaggio" dico infastdita.
"Avril, non rompermi i coglioni, non inizierò mai a parlare come te, rassegnati" 
Mi limito a sbuffare e mi alzo per andare a farmi una doccia. 
Appena faccio un gradino sento urlare.
"Lo sai che ti voglio bene, vero?" 
Farebbe bene a ricordarmelo più spesso, ma dopo tutto per lei io ho fatto e ho dato tutto.
Continuo a salire le scale ignorandola. 

Appena l'acqua entra in contatto con la mia pelle, vorrei aver voluto aumentare il riscaldamento, siamo pur sempre a Febbraio. 
Mi immergo nei miei pensieri. 
In quel momento mi rendo conto della fortuna che ho avuto ad essere accettata a lavorare per Vogue, con Louis inoltre, il mio migliore amico sin dai tempi dell'asilo, in così poco tempo. 
Una volta tanto nella vita non fà male avere un po' di fortuna. 
Programmi per la sera non ci sono, perciò un bel pigiama caldo all'uscita della doccia sarà perfetto. 
Appena esco dal bagno, sento un odore che mi fa venire l'acquolina in bocca. 
No, Chanel non può aver cucinato. 
Entro in cucina e una tavola apparecchiata, abbastanza ordinata mi stupisce. 
Sposto lo sguardo e noto Cha alle prese con la farina, la quale le ricopre i tatuaggi e il suo piercing al naso, intenta a prepare le pizze. 
Quando nota la mia presenza scatta. 
"Vedi che ti voglio bene?" sembra quasi dolce. 
"Solo quando vuoi" le rispondo con un mezzo sorriso e mi siedo al tavolo. 

"Chanel, passione cucina, una nuova rivelazione" dico ridendo.
"Vaffanculo Avril" non posso evitare di notare del sarcasmo nella frase. 
"Programmi per la serata?" chiedo impaziente. 
Ci guardiamo nel viso e all'unisono rispondiamo.
"Pancakes e film" 

Optiamo per 'Lol-pazza del mio migliore amico', ma collassiamo a metà film. 
Meno male che domani abbiamo il giorno libero.
Sono circa le 2.30 quando mi alzo, non riesco ad andare a letto senza lavarmi i denti e per di più c'è freddo, tra un po' i pinguini si stabiliscono qui.
Mi lavo i denti e torno sul divano con due coperte. 
Chanel è più sporca di un fornaio e la tentazione di svegliarla per farla andare a fare una doccia è forte, ma la lascio dormire e la copro. 
Appena mi sdraio, non riesco più a dormire. 
Edward, il mio ragazzo. Oggi non l'ho sentito per niente e un po' mi manca. Prendo il telefono e gli scrivo un messaggio veloce. 
*Amore, oggi non ci siamo sentiti, mi manchi. Domani ho il giorno libero, ci vediamo? Fammi sapere, notte. Ti amo. x*

Mi addormento sulla tastiera del telefono ancora prima di leggere ciò che Ed mi ha risposto, sono a pezzi. 



Ciao a tutti!
Questo è il primo capitolo della storia! Che dire, speriamo vi piaccia.
Questa storia è scritta a quattro mani, quindi i capitoli saranno dal punto di vista sia di Avril che di Chanel.
Sappiamo che non raccontiamo molto sulle due ragazze, ma nei prossimi capitoli la storia diventerà molto più interessante.
Bacioni, e diteci come vi sembra.

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***


Chapter 2

La pioggia mattutina irlandese mi sveglia, come al solito troppo presto. Non sono mai stata una ragazza che dorme molto, penso che la mattina sia il momento migliore della giornata.
Guardo Avril che dorme con il suo meraviglioso viso angelico, e solo adesso mi accorgo che ho una coperta addosso. 
Mi alzo dal divano e mi siedo sul tavolo da cucina.
Oggi voglio fare qualcosa con Liam, ho saputo che ci sono dei ragazzi nuovi nel gruppo e devo conoscerli.
Sono esattamente le 10 e Avril si deve svegliare, non voglio girovagare per la casa come una cogliona.
Mi avvicino al suo viso, e so già che con un semplice 'Avri alzati' non si sveglierà. Così mi dirigo verso le tende, le apro, e quell'accenno di sole che c'è colpisce in pieno il suo viso. Apre gli occhi e mi fulmina con lo sguardo.
"Cazzo Avril, non guardarmi così. Lo sai che non puoi dormire fino a tardi tutti i santi giorni" ammetto.
"Ma almeno puoi farlo più delicatamente la prossima volta?" si toglie la coperta e si alza con il viso ancora assonnato.
"Ci proverò"
Non faccio colazione, come ogni mattina, e vado a prepararmi. Mi faccio una doccia veloce e corro in camera velocemente. Non sopporto proprio rimanere nuda nell'asciugamano, fin da bambina l'ho sempre odiato. 
Metto i miei soliti pantaloni neri strappati, un top e un cardigan marrone scuro. Spesso mi chiedono se ho solo quel paio di pantaloni, ma in realtà ne ho tantissimi dello stesso modello. 
Odio quando mi fanno delle domande che non li riguardano, cazzo, fatevi un po i fatti vostri.

Scendo le scale e ovviamente Avri ha preparato tutta la tavola con la carne e l'insalata per lei. Mi obbliga a mangiare la carne, l'ha sempre fatto, bastarda.
"Non replicare e mangia, devi" dice notando la mia espressione delusa nel vedere il piatto da lei preparato.
Sbuffo e mi siedo di fronte a lei.
"Cosa devi fare oggi, Cha?" mi chiede mentre beve un bicchiere d'acqua.
"Penso di uscire con Liam, cazzo, devo chiamarlo!" 
Mi dimentico le cose, non è possibile che a 20 anni si possa avere una memoria così corta.
"Lo sai che non mi piace quel gruppo, non dovresti uscirci così spesso" 
"Non ti deve interessare chi cazzo frequento, Avril" deve capire che non può decidere lei per me.
Non finisco nemmeno il piatto e prendo il telefono per chiamare Liam.
Digito il numero e la sua voce squillante mi risponde immdediatamente. 

*Tatù, dimmi tutto* 
Tatù è il mio soprannome, solo per lui ovviamente. La mia pelle è ricoperta da tatuaggi. Quando feci il primo mi accompagnò, e nel negozio c'era scritto 'TATTOO'. Da quel giorno ha iniziato a chiamarmi così, senza motivo. E anche se lo odio non replico quasi mai.
*Usciamo questo pomeriggio? Devi presentarmi quei tuoi nuovi amici*
*In realtà è solo uno, ma è okay. Ti passo a prendere tra circa un quarto d'ora, stasera andiamo a ballare*
E così finisce la nostra conversazione.

Torno da Avril ed è finalmente e stranamente già vestita, distesa sul divano a scrivere. Cose di lavoro, suppongo.
"Avri, tu che farai oggi?" le chiedo mettendomi sulla poltrona vicino al divano.
"Uscirò con Ed, mi ha appena scritto che passa a prendermi tra cinque minuti" 
Ecco perchè è già pronta. 
Mi avvicino di più a lei e vedo che con la coda dell'occhio mi guarda.
"Che scrivi?" appoggio la testa sulla sua spalla. Non so come fa a sopportare i miei cambiamenti d'umore.
"Finisco il lavoro, ho un articolo da scrivere e deve essere pronto entro domani" conferma stendendo le gambe.
"Sei sempre tu a lavorare, a quanto vedo. Il tuo amico gay, non fa mai un cazzo, mh?"
Mi guadagno un'occhiata e capisco che devo finirla qua.
Sento suonare e corro ad aprire. Eccolo lì, il mio eroe ricoperto di tatuaggi e piercing.
Avvolgo le braccia attorno al suo collo, e con un po di forza mi solleva leggermente da terra prendendomi per i fianchi. E' il mio protettore, e sempre lo sarà.
Mi tolgo da quel caloroso abbraccio e sorrido leggermente
"Entra, prendo i vestiti per stasera e andiamo." 
Chiudo la porta alle nostre spalle e Liam corre a salutare Avril.
Prendo la mia borsa di pelle nera e prendo una semplice minigonna nera a tubo, un top grigio scuro e i miei tacchi neri. Passo dal bagno per predere i trucchi e scendo al piano di sotto.
Saluto Avril e finalmente esco.

Arriviamo al nostro solito parco e aspettiamo il suo amico. Da quanto mi ha detto Liam, non è un tipo molto per bene, ed è per questo che mi piace già. Ha una brutta fama qui. 
Liam mi fa cenno con la testa di girarmi, e appena lo faccio vedo un ragazzo con gli ambifi neri, dei pantaloni stretti dello stesso colore e una semplicissima t-shirt bianca con una felpa nera sopra. E' lui, ne sono sicura.
Arriva davanti a noi con passo lento e saluta Liam. Mi alzo in piedi per presentarmi e guarda il mio corpo senza vergogna. 
"Tu devi essere Chanel. Che nome aristocratico, direi che non ti si addice" 
"Tu devi essere uno stronzo, e direi che questa etichetta ti si addice perfettamente"
Ride leggermente e mi porge la mano. La prendo guardandolo fisso negli occhi e per qualche secondo regge il mio sguardo, ma dopo poco ritorna a fissare Liam. I miei occhi verdi sono quasi trasparenti, e la maggior parte delle volte intimoriscono le persone, anche le più improbabli.

Parliamo tutto il pomeriggio e non appena vediamo il buio, decidiamo di andare a mangiare una pizza. Il ragazzo, Zayn, non è così male. E' un po fumato, ma chi cazzo se ne frega.
Chiamo Avril per sapere dov'è, e mi dice che è a casa con Ed a guardare un film. Noiosi. 

Mangiamo la pizza e mi infilo nel bagno per cambiarmi i vestiti. Esco con il trucco in più e mi guadagno qualche occhiata da alcune persone, ma non mi interessa.

Arriviamo alla discoteca e il suono della musica si può sentire anche da fuori. Appena entro mi sento in un altro mondo. Mi fiondo al bancone chiedendo subito un drink. 
Cerco lo sguardo di Liam e lo trovo già in pista. Mi fa un cenno di avvicinarmi e così faccio.
Muovo i fianchi a ritmo di musica, affera la mia vita e mi avvicina ancora di più a lui. Mi scateno e sento che ho bisogno di alcool.
Mi avvicino all'orecchio di Liam.
"Vado a prendere da bere, aspettami qui" dico quasi urlando.

Mentre aspetto, un ragazzo biondo mi si avvicina con la sedia. Come al solito.
Mi giro per guardarlo, e i suoi occhi azzurri sono la cosa che noto per prima.
Mi fa un sorriso malizioso, e so già cosa vuole da me. 
Bevo velocemente il mio drink sotto i suoi occhi che seguono ogni mio movimento e dopo aver finito lo prendo per mano, protandolo nei bagni.
"Vedo che vuoi arrivare dritta al sodo, ragazzina" ghigna.
"Oh, andiamo. non dirmi che ti sei avvicinato per presentarti o cose del genere, non ci crede nessuno, biondino" 
Non replica nemmeno. Mi prende per i polsi e spingendomi verso il muro fa incontrare le mie labbra con le sue. Le sue mani vagano per il mio corpo mentre le mie cercano i suoi capelli. I due drink che ho bevuto stanno iniziando a fare effeto, e appena apro gli occhi staccandomi da quel bacio al sapore di vodka, la testa inizia a girarmi.
"Baci fottutamente da dio, ragazzina" con il respiro affannato sussurra queste parole al mio orecchio.
"Nessuno ha mai detto il contrario" affermo, spingendo il mio bacino verso il suo.
Sussulta al mio movimento e riprende a baciarmi, con più foga questa volta.
Non mi interessa nemmeno sapere che ore sono, o con chi sono. Non ho mai avuto nessuno, e anche se è per qualche minuto, amo sentirmi così voluta da un ragazzo.

Mi stacco appena sento la voce di Liam richiamarmi. 
"Chanel, fine del divertimento, torniamo a casa. Ho chiamato Avril e sta venendo. Fuori, adesso."
Il biondino guarda tutto con una faccia molto confusa. Lascio un ultimo bacio sotto al suo collo, e prima di andarmene sussurra al mio orecchio. 
"Chanel. Bel nome. Io sono Niall"


Ciao a tutti!
Abbiamo deciso di pubblicare subito dopo il secondo capitolo per farvi interessare di più alla storia, e speriamo di esserci riuscite.
Fateci sapere come vi sembra, qua sotto vi lasciamo i nick di twitter.
Bacioni.

@horanspurple
@tatevictim
 
 
 

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Chapter 3
Sono le una passate e Ed se ne andato circa un'ora fà. Mi mancava terribilmente. 
Stiamo insieme da quasi un anno e tutte le volte che passo del tempo con lui è come se fosse la prima volta. Mi soffermo a pensare a come ci siamo conosciuti. 
Ed frequentava la biblioteca dell'università, anche se il suo corso di studi si era già concluso due anni prima. A me mancava l'ultimo anno. 
Tutti i santi giorni, dopo averlo visto la prima volta, i miei piedi si dirigevano li dentro e una volta seduta su una sedia, mi perdevo a guardarlo. 
Era ed è un ragazzo appariscente, è alto circa due metri, perfetto per me, sono decisamente troppo alta, capelli scurissimi e leggermente scompigliati e degli occhi verdi/azzurri. Osservandolo avevo capito che verdi erano con il tempo brutto, azzurri con il cielo sereno. Quanto mi piacciono quegli occhi.
Un giono lui ha fatto il primo passo e siamo usciti insieme. Dopo qualche mese ci siamo fidanzati. E' stato un giorno fantastico.
Abitavo ancora a Liverpool, con i miei e con Chanel ovviamente, quando me lo chiese, non esitai un momento nel dirgli si.
Per fortuna si è trasferito anche lui, qui in Irlanda, non so come avrei fatto senza di lui. 
I pensieri vengono distratti dal mio telefono che squilla. Liam. 
Che diavolo vuole quello adesso?
*Pronto?* dico quasi scocciata.
*Emh, Avril, sono Liam, potresti venire a prendeci?* 
Che sfacciato, Chanel pure. 
*Si certo, mi metto le scarpe e arrivo* 
Nonostante odi questo avanti e indietro, stando ai comodi di Chanel, mi fa piacere andare, perche conoscendo lei e i suoi amici, saranno ubriachi e non mi farebbe molto piacere sapere che si stanno cacciando in qualche guaio.
In meno di 10 minuti arrivo. Ancora non sono usciti, quindi spengo in motore e parcheggio vicino all'entrata e accendo la radio per sentire un po' di musica. 
Dopo pochi minuti escono. 
Chanel con i suoi tacchi in mano e barcolla da una parte all'altra, accompagnata da due ragazzi. Come al solito. Anche se è pur sempre la più bella ragazza punk che io abbia mai visto, quegli occhi poi anche se adesso arrossati, non passano mai inosservati, specialmente ai ragazzi. 
Liam se la ride come pazzo psicopatico. E' veramente un bel ragazo, alto e snello, occhi scuri profondi e una barba che gli dona molto. Se non avesse quei tatuaggi che gli ricoprono il corpo sarebbe migliore, sicuramente.  
E poi...
Aspetta, quello chi è? Ah, deve essere il nuovo amico di Liam. E' cannato, lo noto subito e non solo per il fatto che sta fumando una canna in questo istante. 
Si avviacinano alla macchina e non posso rimanere colpita dalla bellezza del "loro" nuovo amico. Ha i capelli neri, perfettamente pettinati, una barba che lo rende dannatamente accattivante e degli occhi profondi color nocciola. 
Bel ragazzo, ma non mi piace neanche un po'. 
"AVRILLL!" urla Chanel seguita dalla risata di Liam e un occhiata di disprezzo da parte del ragazzo. 
"Cha, zitta ed entra in macchina" dico freddamente "Liam ti devo accompagnare?" 
"Oh si, sarebbe grandioso" dice ridendo. Odio gli ubriachi. 
"Emh... e tu hai bisogno di un passaggio?" dico timidamente come al mio solito. 
Apenna sente la mia voce comicia a squadrarmi ogni singola parte del viso e cerca di dare un occhita anche al mio corpo coperto dalla macchina, per fortuna.

"Avril, ma che maleducata che sei! Nemmeno ti presenti!?" dice Chanel. Quando vorrei batterle la testa al muro, sa che sono timida e odio presentarmi alle persone. Ovviamente è ubrica e non pensa lucidamente, ma probabilmente l'avrebbe fatto lo stesso anche da sobria. 
"Perdonatemi. Sono Avril, amica di infanzia di Chanel" dico porgendo la mano al ragazzo.
"Oh, non importa. Io sono Zayn" dice stringendomi la mano "comuqnue grazie, ma vado a piedi" continua con voce profonda, ma inquetante, dato che sta continuando a squadrarmi. 
"Mh, okay" rivolgo un debole sorriso prima di mettere in moto la macchina e partire per andare a casa. 
Per fortuna Liam abita vicino a noi. Mentre sto per arrivare a casa di Liam, non posso non sentire una conversazione appena iniziata. 
"Ti stavi divertendo con quel biondiccio, Tatù?" dice per poi scoppiare a ridere. 
"Uh, si! Non immagini come mi ha baciata, era dannatamente sexi, avrei voluto strappargli i vestiti di dosso, ma mi sono contenuta".
Scoppiano entrambi a ridere. Solo io provo ribrezzo.

Liam scende di auto e Chanel subito mi chiede come ho passato il tempo con Ed.
"Sicuramente ho sfruttato il tempo che avevo meglio del tuo" le rispondo incazzata. 
"Quale parte di non rompermi i coglioni non capisci?"
"Sta zitta, Chanel, non sei nella condizione di metterti contro di me"
Si limita a sbuffare e probabilmente mi avrà mandata affanculo.
Appena arriviamo in casa, lei si fionda in camera sua, senza neanche darmi la buonanotte. 
E' sempre stata cosi, già a 12, quando le facevo capire che non poteva fare quello che voleva o che quello che faceva era sbagliato. Si chiudeva in camera propria e non mi parlava per un giorno, poi tornava chiedendomi perdono, comportandosi da lecchina. Ormai ci ho fatto l'abitudine, ma mi da ancora fastidio. 
Mi faccio una doccia, mi metto il pigiama e infilo nel letto. Sono esausta non vedo l'ora di poter dormire, anche se la sveglia suonerà per andare a lavoro, ho bisogno di passere del tempo con Louis. 
Vengo svegliata dal suono del campanello, dopo appena una mezz'ora. 
Chi diavolo è alle due di notte?
Sto morendo di paura, se ci fosse Ed qui con me non ci sarebbero questi problemi. 
Chiedo 'Chi è?' ma nessuno risponde. 
Guardo dall'occhiolino della porta, ma non c'è nessuno.
Non aprirò quella porta nemmeno in un'altra vita. 
Chiudo bene la porta e torno in camera. 
Per fortuna riesco ad addormentarmi anche se la paura che la persona che ha suonato il campanello, si possa fiondare in camera mia è tanta.
 


Ciao a tutti!
ecco a voi il terzo capitolo, speriamo che vi piaccia.
Le visualizzazioni della storia aumentano sempre di più e le due recensioni ci hanno riempito il cuore, davvero. 
Non chiedeteci come mai EFP dia subito dopo il primo capitolo il terzo. Non lo sappiamo nemmeno noi ahahah
Anyway continuate a seguire la storia e fatela conoscere in giro. 
Qua vi lasciamo il link della storia di una ragazza che ci ha lasciato una recensione al nostro scorso capitolo, passate: http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2551209&i=1 
La storia è molto carina! Grazie mille!
Bacioni. 

Avril & Chanel



 

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Chapter 4

Quando apro gli occhi vedo una Avril intenta ad arricciarsi i capelli come al suo solito. La testa ancora mi fa male, ma ormai non ci faccio nemmeno più caso.
Stasera ho il turno delle 9 al pub, questo vuol dire che ho tutto il tempo per fare niente.
Devo davvero comprarmi una macchina, mi sento un peso per Avril, a volte. Ma se le scoccia così tanto farmi da badante perchè non dice di no e basta? Ecco, è proprio questo il punto, non sa dire no.
“Avril, dove stai andando?” chiedo mettendomi a sedere sul letto.
“Dove vuoi che vada alle 8 del mattino, Chanel. A lavoro, no?” prende la sua solita matita color rame e la mette sotto gli occhi con un sorriso sulle labbra. E' una ragazza così delicata e così educata.
“Stasera a che ora entri, Cha?”
“Ho il turno delle 9, mi verrai a predere, giusto?” alza gli occhi al cielo.
“Si, verrò. Solita ora?”
“Solita ora.”
Finisce di prepararsi e mi da un leggere bacio nella guancia prima di andarsene. La mia sorellona.

Sono questi i momenti in cui mi sento sola. E vuota. Ho sempre bisogno di qualcuno, mi è difficile ammetterlo, ma è così. Non so esattamente cosa mi ha spinto a trasferirmi qui, in Irlanda. E non so nemmeno perchè Liam mi abbia seguito. Dice che aveva il bisogno di cambiare aria, voleva iniziare una nuova vita. Eravamo un gruppo che veniva giudicato molto a Liverpool, e la cosa stava iniziando ad essere opprimente. Non che a me importava, ma Liam ha il costante bisogno di piacere alle persone. I suoi tatuaggi lo rendono unico, le persone sono attratte da lui per questo motivo. E' uno di quei ragazzi a cui non rivolgeresti mai la parola, ma allo stesso tempo ti incuriosisce.
Il telefono squilla e il nome 'Emily' appare sullo schermo.
*Hey, Emily*
*Mi ha chiamato Mike, ha detto che stasera dobbiamo essere al pub con mezz'ora di anticipo*
*Per quale cazzo di motivo? Il turno è alle 9 e alle 9 iniziamo* odio quando qualcuno smonta i miei piani. Non che siano così interessanti, solo non mi piace.
*C'è il pienone stasera, è riuscito a farsi altra pubblicità il bastardo, ha organizzato una serata con un cazzo di tema, di cui non ricordo nemmeno il nome*
*Fa sempre di testa sua. Sarò lì alle 8 e mezza, se non trovo nessuno me ne vado. Al diavolo Mike e la sua ossessione per i soldi*
*Ciao, Chanel*
Chiudo la chiamata e scendo finalmente al piano di sotto. Mi siedo sul divano e prendo la tazza di Thè che mi ha preparato Avri. Accendo la tv e penso al mio nome così banale che tutti mettono in evidenza quando parlano con me. Chanel. Non mi si addice, lo dicono tutti. Avrei preferito Elisabeth. Come la protagonista del mio romanzo preferito, Orgoglio e Pregiudizio. La Austen nel libro ha voluto richiamare il suo modello di donna ideale. Forte, combattiva e intelligente. Chanel significa tubo\canale in francese, che merda. Quasi nessuno si mette a pensare alla traduzione del mio nome per fortuna. Si fermano ad osservare la mia figura, ricoperta da tatuaggi e da vestiti per niente aristocratici. Non cercano di arrivare fino in fondo, a scoprire come mai un nome così delicato per una persona come me. Li capisco, in realtà. Non provo io a scoprirmi, figuriamoci loro.

Un altro episodio di Friends finisce, c'era la maratona e non potevo perdermela.
La giornata passa tranquillamente tra piccoli riposini di 10 minuti e coversazioni via messaggio con Avril. Mi ha fatto ridere un po raccontandomi le mie condizioni di ieri sera. Quando avevo 17 anni mi fece un video. Risi tantissimo.

Sono esattamente le 7 e mezza quando mi sveglio dal forse quinto pisolino di questa giornata. Mi dirigo verso il bagno per fare una doccia e mi vesto con la divisa da lavoro. La maggior parte dei ragazzi che lavorano con me si cambiano lì, io lo odio. Mike fa mettere a noi ragazze dei leggins neri, in modo tale da attirare la mancia maschile. E' così idiota. Metto una sciarpa con il mio giubbotto color verde militre ed esco di casa.
Dopo aver preso due autobus arrivo al pub, trovo Emily già dentro con il foglietto delle ordinazioni in mano.
“Non è possibile che ci si già gente, merda” affermo quardando la quantità di persone seduta ai tavoli.
“E invece è così. Muoviti.”
Tolgo giubbotto e sciarpa e inizio con le prime ordinazioni.
La serata procede abbastanza bene, ma i miei piedi chiedono pietà. Decido di mettermi a sedere due minuti per riposarmi. La porta del pub si apre e i miei occhi si soffermano su di lui. E' impossibile non notarlo. Il suo cappotto nero da all'occhio. E' seguito da un ragazzo biondo, che dietro a lui sembra un cagnolino che segue il padrone. Quegli occhi azzurri mi sembrano familiari, ma non ci do tanta importanza. Tolgo lo sguardo appena nota che i miei occhi stavano attraversando il suo corpo ben definito da quei pantaloni neri così stretti.
Mentre prendo delle ordinazioni verso metà serata guardo dove sono seduti e prego che non mi chiamino per ordinare, ma ovviamente, le mie preghiere non servono a niente.
Mi avvicino al loro tavolo e con gli occhi fissi sul foglio chiedo cosa vogliono.
“Signorina, sarei gradito di guardare i suoi occhi mentre parlo” Alzo gli occhi, e merda, sono così simili ai miei.
Da lontano sembrano così scuri. E' un uomo di classe, l'ho capito subito dalla sua scelta di parole.
“Sono qua per lavorare, non per guardare i clienti negli occhi, quindi se non ti dispiace dimmi in fretta cosa vuoi” tengo lo sguardo fermo nei suoi occhi.
“Io voglio un drink. Vodka alla fragola penso vadi bene, Chanel.” Giro immediatamente la testa e rimango stupita dal ragazzo biondo. Come diavolo fa a sapere il mio nome?
“Come, scusa?” devo aver sentito male.
“Ho detto che voglio una vodka alla fragola, Chanel. Scommetto che avevi sentito.” ripete con più determinazione.
"Perchè sai il mio nome?” non lo chiedo con timore, non ho paura di dire le cose.
“Hai già dimenticato le mie labbra? Sono Niall.” la voce nella mia testa continua a ripetere quel nome, ho ricordi vaghi di ieri sera, e sono quasi sicura di aver baciato qualcuno. Ma del nome Niall non ricordo niente.
L'altro ragazzo osserva la scena con uno sguardo intenso, seguendo attentamentei i miei movimenti senza paura di essere notato.
“Ti porto subito il tuo drink, Niall” sto per girarmi ma una mano grande afferra il mio polso. Lo avvogle completamente. Mi giro, e i suoi ricci cadono delicatamente sul suo viso.
“Non ho ancora ordinato, Signorina Chanel.” lo guardo attentamente.
“Nessuno ti ha dato il permesso di chiamarmi per nome, e..” non finisco nemmeno la frase che comincia a parlare.
“E a lei nessuno ha dato il permesso di darmi del tu, eppure lo sta facendo. Penso che siamo pari” il suo tono di voce è così determinato che diamine, mi fa impazzire.
“Mi dica cosa vuole e finiamola qua.”
“Un semplice The sarebbe molto gradito. Potrebbe portarmelo lei?”
Giro le spalle senza rispondere e aspetto le ordinazioni. Chiamo Emily e si avvicina verso di me.
“Em, puoi portare questi al tavolo in fondo a destra? Devo andare un attimo in bagno.” mento.
“Certo, vai pure ma fai veloce”
Pensava che sarei andata sul serio? Non ho bisogno delle sue attenzioni, e tanto meno non voglio cadere nella sua trappola. So come sono gli uomini come lui. In realtà, so come sono tutti gli uomini, e so anche cosa vogliono da me.
Il viso del ragazzo cerca il mio appena Emily si presenta con le ordinazioni, e appena lo trova accenna un mezzo sorriso. Emily vede la scena e si gira verso di me. Sorrido al ragazzo e giro le spalle.

La serata procede, e nel frattempo le occhiate con quel tavolo non mancano. Il ragazzo biondo, Niall parla continumente, mentre l'altro, il riccio, cerca disperatamente il mio sguardo senza ascoltare una parola di quello che dice.
Vedo la gente alzarsi e questo significa che siamo arrivati alla fine di questa serata. Avril è arrivata qua da più o meno 5 minuti e aspetta con me che le persone finiscano di andarsene.
L'unico tavolo che non ha intenzione di andare via è quello. Mi inncammino verso di loro con Avril di fianco.
I loro sguardi si alzano appena notano la nostra presenza.
“Penso che dobbiate andare, stiamo per chiudere” Avril guarda i volti dei due ragazzi ma distoglie immediamente lo sguardo. Quanto è timida.
Torniamo al bancone e saluto Emily. I due ragazzi finalmente si alzano. Il riccio cammina verso di me. Avvicina il volto al mio orecchio e inizio a sentire i battiti accellerare senza un motivo preciso.
“Signorina, è consapevole che il suo di dietro è la cosa più bella che un uomo possa mai guardare?” avvicino il mio corpo ancora di più al suo dopo questa affermazione.
“Questa è la risposta al perchè siete rimasti per tutta la serata?” le mie labbra toccano il suo orecchio.
“Com'è perspicace, Signorina Chanel. Quando la rivedrò?” senza pensarci due volte prendo le distanze e con una penna decido di segnare il mio numero di telefono sulla sua mano. Segue i miei movimenti con lo sguardo e mentre tocco le sue mani penso a quanto possano essere belle. Ah, quante cose belle potrebbe farci. 
“Ha delle bellissime mani” dico in modo seducente mentre finisco di scrivere. “Vedo che ha preso in considerazione il consiglio di darmi del lei, complimenti Chanel.” si sofferma sul mio nome. Che odio.
“Non l'ho fatto perchè è stato suggerito da lei.”
“E allora per quale motivo, Chanel?” avvicina il suo corpo al mio. Il mio respiro è sul suo collo.
“Non sono cose che lo riguardano.” mi alzo sulle punte e lascio un bacio delicato e sensuale sulla sua mascella ben definita. Decido di staccarmi e lasciarlo immerso nei suoi pensieri.
Vado verso Avril e noto l'espressione scocciata sul suo volto.
Merda.



Hello people!
Ed eccolo qui, il quarto capitolo della storia! A noi personalmente piace molto.
Cosa ne pensate di questo Harry? Abbiamo voluto creare un'immagine di lui diversa dal solito.
Nella maggior parte delle fan fiction che leggiamo troviamo un Harry pieno di tatuaggi che fa il 'cazzone'. 
Qua diciamo che le cose sono un po diverse! 
Se pensate di iniziarci a capire qualcosa, sbagliate bellezze :)
Io sono Sara, (e si, ho svelato il mio nome) e parto per Londra domani mattina!
Starò lì ben due settimane per una vacanza studio.
Riuscirò comunque a scrivere dal telefono e dato che siamo in due la storia continuerà senza problemi, asslutamente! 
Dopo di questo vi lascio con una foto di Harry in 'Similar or contrary', speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto, bacioni! 


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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


Chapter 5

Sono appena le undici quando raggiungo il pub dove lavora Chanel. Ci sono tantissime auto nel parcheggio. Quel Mike deve essere riuscito a farsi pubblicità e non poca. 
Sono veramente distrutta. Il lavoro oggi mi ha ucciso, meno male che c'era Louis che mi raccontava cose divertenti riguardo alla sua nuova fiamma incontrata qualche mese fa. Thomas, è il nome del ragazzo, da come lo descrive deve essere davvero simpatico. 
L'articolo che dovevo consegnare oggi riguardante le beauty-youtubers e il mondo di YouTube, che avevo fatto insieme a Louis, è piaciuto tantissimo e me ne hanno consegnato un altro. 
Per la prima volta non insieme a lui ed è molto diverso di ciò che faccio normalmente. Una intervista ad un modello e non un modello qualsiasi, un modello punk. Andrebbe d'accordo con Chanel e i suoi amichetti. 
Entro nel pub ed intravedo Chanel ancora intenta a servire gli ultimi tavoli senza un drink o quant'altro. Mi metto seduta e aspetto mentre guardo un po' in giro. 

In mio sguardo si ferma su un tavolo di più o meno cinque ragazzi che cercavano di bere senza usare le mani, con risultati scadenti. Non riesco a trovare un aggettivo per definirli. 

Vengo catturata da un abbaglio di luce. Cerco di capire da dove viene e lo capisco subito. Proprio a fianco del tavolo con i cinque ragazzi, si trovano altri due ragazzi, uno riccio e moro e l'altro biondo. L'abbaglio viene dal biondo. Esattamente dal suo piercing che si trova all'angolo della sua bocca. 
Mi soffermo a guardarlo. 
Sta parlando come una radiolina al suo amico accanto, il suo completo opposto. Parla e ride in continuazione. Una risata davvero rumorosa e contagiosa dato che appena la sento mi appare un sorriso sulle labbra. 
E' veramente un bel ragazzo. Indossa una canotta bianca, leggermente scollata, che lascia intravedere una scritta sul suo petto. E' completamente pieno di tatauaggi e a me i tatuaggi non piacciono per niente, li odio. 
Mi sa che vanno di moda. 
Ha le braccia completamente ricoperte da inchiostro, disegni e frasi che non nessuno potrebbe mai capire. Forse nemmeno lui stesso lo sa. 
Appena il mio sguardo sale, incontra i suoi occhi, che stanno guardando qualcosa proprio dietro di me. Sono occhi veramente belli. Blu o forse celeste? Azzuro? Non capisco di che colore siano. 
Ragazzi come lui li già incontrati, attraverso Chanel, aveva molti amici così a Liverpool. Non si dovrebbe giudicare una persona per il suo aspetto fisico o per come appare, ma in questo caso, una persona non può fare altrimenti. Sarà il tipico stronzo, nonostante in questo istante non lo dimostri. Sta ridendo a crepa pelle. 
I suoi occhi sembrano quasi arrabbiati, ma in fondo, noto una punta di qualcosa... Dolcezza? No, non se ne parla. 
Ha le guance arrossate, saranno dovute un po' al drink, ma secondo me è un tipico irlandese. 
Torno sul pianeta terra e noto che il locale si è svuotato quasi completamente, tranne per il tavolo del biondo e del riccio, e un altro paio.
Mi giro per cercare Chanel e capire a che punto è, mi fa cenno di avvicinarsi a lei. 
Dice al riccio, seduto al tavolo con il biondo, che stanno per chiudere. Si dicono qualcosa nelle orecchie che non riesco a capire mentre il ragazzo si alza. Prima che me ne accorga Chanel è attaccata al riccio e gli sta dando un bacio sulla mascella. Stiamo scherzando? 
Appena si allontana, si accorge che la sto guardando e per un attimo appare preoccupazione sul suo volto, per poi essere rimpiazzato dalla sua tipica smorfia di 'Non rompermi i coglioni, Avril'. 
"Chanel, hai finito le tue effusioni d'amore?" chiedo indicando con un gesto della mano tutto ciò che ho davanti agli occhi. 
"Per tua fortuna, si" risponde girandosi e andando verso il ripostiglio. 
"Lei dovrebbe essere una amica di Chanel, giusto? Lo capisco da come vi comportate" dice in modo così carino e dolce che mi verrebbe voglia di stritolarlo in un abbraccio, proprio come si fa con i cuccioli di cane. Anche se i cani non fanno per me. 
"Oh si, ci conosciamo da veramente tanto" rispondo con un ampio sorriso. 
Il riccio sorride e nel frattempo Chanel è di nuovo vicino a me. 
"Poi dici a me delle effusioni d'amore quando stai facendo un sorriso grande quanto casa nostra, ad un perfetto sconosciuto. Ti ricordo che hai un ragazzo" dice la sputella di Chanel, mentre fa un occhiolino ad Harry. 
Le strapperei i capelli.
"Sappiamo benissimo chi è in grado di ricordare le cose, qui. Almeno io ho cercato di comportarmi civilmente con persone sconosciute, al contrario di te che ti sei attaccata subito alla sua mascella. Complimenti" mi sto arrabbiando. 
Rotea gli occhi per poi andare verso l'uscita. Prima di uscire però urla. 
"A presto, riccio, chiamami" mimando il verso del telefono. 
Mi giro verso il ragazzo ed è completamente imbambolato. 
"Arriverci" dico, distraendolo. 
"Oh è stato un piacere conoscerla Signorina, arrivederci" fa quasi un inchino. 
Mentre mi dirigo all'uscita, quasi correndo ovviamente, per via di Chanel che già mi starà aspettando impaziente all'auto, dò un'occhiata al biondo. 
Sta ridendo e sorridendo per quello che è successo poco fa. Il cuore mi si blocca e poi riparte. Tipo quando siete in giro e vi scontrate con qualcuno. Ecco, identico. 
Esco dal pub e Chanel è appoggiata all'auto, come mi aspettavo. 
Appena accendo l'auto, si fionda in macchina e non apre bocca per tutto il viaggio, finchè io, non la costringo a farlo. 
"Prima ti sbaciucchi con un biondo in discoteca, poi scambi effusioni, in pubblico con un riccio. Sei confusa ragazza. Non puoi comportarti così, Cha. Non lo dico per giudicarti, solo per farti capire che non è carino" dico con un tono di voce piuttosto controllato.
"Sai cosa ti risponderò adesso vero?" dice quardando il verde dell'Irlanda fuori dal finestrino. 
Ci affascinano molto questi immensi prati verdi, è infatti una ragione per cui abbiamo deciso di trasferirci qui.
"Si, lo so. Devi soltanto capire che ti sto aiutando, come sempre ho fatto, a far entrare in quella testolina che ti ritrovi, che non è garbato fare così. Tu non sei garbata, lo so, ma non va bene" speriamo che abbia afferrato. 
"Okay" la sua solita voce stufa.
"Adesso però, quando arriviamo in casa, non chiuderti in camera come fai di solito, mi fai sentire dannatamente in colpa"
Mi guarda e sorride. Meno male! 
Mentre sto per arrivare a casa noto qualcosa di strano. 
Dietro di noi da più o meno qualche minuto, c'è una grande auto che ci sta seguendo. Cerco di capire chi è, ma vedo solo un'ombra scura che guida un'auto. 
Preferisco far finta di niente, anche perchè la macchina ha svoltato per una via diversa dalla nostra, vicina, ma diversa. 
Uscita di macchina, quasi cado facendo ridere Chanel.
Mentre stiamo per entrare in casa ridendo, mi sembra di vedere una sagoma di un uomo, ma sparisce non appena mi giro per guardarla meglio. 
Strano. Sarà la stanchezza. Devo buttarmi sul letto il prima possibile. 
Appena tolgo le scarpe, il giubbotto e stò per andare a farmi un thè, sia per me che Cha, sento suonare il campanello.
"Avri, vai tu? Io sto per entrare in doccia!" urla Chanel dal piano di sopra.
"Si!" urlo in riposta. 
Non appena chiedo 'Chi è?' nessuno risponde. No, non può essere la stessa storia di ieri sera.
Guardo dall'occhiolino, ma nessuna persona è dietro la porta. 
La paura mi invade di nuovo. Cavolo. 
Chiudo subito a chiave la porta e tutte le finestre. 
Quando Chanel scende già in pigiama, mi trova sconvolta. 
"Ehi, chi era? Che ti è successo?" è preoccupata.
Mi siedo e le racconto tutto quanto. 
"Ma sei sicura? Magari quell'uomo era solo un'ombra di un albero e magari non hanno suonato al campanello, era quello del vicino" dice Cha, quasi in un sussurro. 
"Non ne sono molto sicura" rispondo, intimidita. 
Vado a farmi una doccia e poi scendo giù da Cha per darle la buonanotte, dato che ancora non è salita nella sua camera. 
Cominciamo ad parlare e tra una chiacchera e un'altra trovo il tempo di chiedere ad Ed com'è andata oggi al lavoro. Sta studiando per diventare un professore universitario e oggi aveva un corso. Mi risponde che è andato tutto bene. Spengo il telefono dopo avergli mandato la buonanotte. 
Continuo a parlare con Chanel del lavoro, di Louis e di Ed. 
Subito dopo ci addormentiamo. 
Sto dormendo da quasi un'ora, quando sento bussare alla porta. Un battito molto debole, quindi finisco per lasciare perdere e continuare a sognare gli occhi del biondo, che subito dopo si trasformano in quelli di Ed. 
Per fortuna. 


Ciao genta!
Ecco qui il quinto capitolo. L'attesa è stata un po' lunga del solito, ma ce l'abbiamo fatta lo stesso a pubblicare in capitolo! 
Come già sapete, Sara è a Londra, quindi per il sesto capitolo dovete aspettare forse un po' di più.
Si comicia ad entrare meglio nella storia, ma come avete notato anche voi, la storia non è per niente scontata! 
Speriamo che il capitolo vi piaccia e grazie mille per le recensioni. 

Vi lascio una foto di Niall in 'Similar or contrary'.
Bacioni. 


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Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


Chapter 6

Mattina presto.
La pioggia batte sui vetri della mia stanza e piano piano i miei piedi toccano terra.
Quanto amo questo tempo. La pioggia è veramente bellissima. Ma sapete cos'altro c'è di bello? Il mare d'inverno.
E' la cosa più bella che io abbia mai visto. Dopo le sue mani. Come scordarsi di quelle mani?
Faccio le scale e scendo al piano di sotto per bere il mio tè da sola come ogni mattina.
Oggi è sabato, niente lavoro. Non so se essere felice o triste, ma considerando il fatto che stasera mi butterò sui drink opterei per la prima.
Finito il tè torno al piano di sopra e vado in camera di Avril. Mi annoio a stare da sola.
Mi avvicino al letto e vedo il suo viso angelico che è perfettamente rilassato. Mi dispiace così tanto svegliarla, ma devo.
“Avril, andiamo, alzati” dico toglielndole le coperte.
Fin da quando siamo piccole è un trauma svegliarla. E' una cosa impossibile.
“Avril, andiamo, e se ti dico che andimo a fare shopping, ti alzi?” Apre gli occhi e guarda la mia faccia con divertimento.
Non ci crede nemmeno lei.
“Non amo fare shopping, lo sai, perchè dovrei alzarmi?”
"Sceglierai un vestito per me, ma ti prego, alzati” solleva la schiena e ci pensa un attimo.
“Non dovrai dire nemmeno una parola su quello che sceglierò, chiaro?”
“E' un si?”
“Se non ti sposti tra cinque minuti mi passa la voglia”
Le do un bacio sulla guancia e vado in camera mia per prepararmi.
Faccio una doccia veloce, cosa che odio. Non si può fare una doccia in 10 minuti, non c'è un motivo, non si può e basta.
Metto i pantaloni neri a vita alta strappati, una maglione sopra marrone e le mie Dr martens, dato che fuori diluvia. Sugli occhi metto il mio eyeliner e la matita azzurra sotto. E' un'abitudine, non ho idea del perchè mi trucco così ogni santo giorno. Un rossetto scuro e scendo.
Avril è gia pronta. E' la puntualità in persona su questo.
“Posso mettere i soldi nella tua borsa? Non ho voglia di portarla”
“Si, vieni” si avvicina e li metto nella borsa.
Usciamo di casa e partiamo.
Lei è alla giuda.
“Avril, tutto bene?”
“Si, tutto bene” cerca di fare un mezzo sorriso, ma sa che con me è inutile e si ferma subito.
Non mi va di affrontare l'argomento adesso, quindi decido di lasciar stare.

Siamo più o meno da tre quarti d'ora nello stesso negozio e non riusciamo a trovare un compromesso per il vestito. Perchè diavolo mi è venuta questa idea? Uno è di un rosa cipria, sul davanti ha una parte trasparente che lascia intravedere le clavicole. E' un tubino che arriva un po sopra al ginocchio. L'altro è di un blu notte con dei ricami in nero, un po più corto dell'altro. Ovviamente preferisco il secondo, ma lei insiste sul farmeli provare tutti e due.
Entro nel camerino e provo il primo. Questa cazzo di zip non si chiude.
“Avril, mi potresti agganciare la zip? Non si chiude, merda”
Sento la tendina del camerino aprirsi e la zip si chiude.
“Le sta divinamente, Chanel
Mi giro di scatto e guardo la figura davanti a me.
“Che cazzo ci fai qui?”
“Giravo per caso con il mio amico, ho notato la ragazza che era con lei al locale e ho pensato di venirla salutare”
E' vestito dannatamente bene. I suoi capelli sono tirati indietro da una fascia. I suoi occhi sono illuminati dalla luce del negozio.
“Dicevamo...Mi piacerebbe moltissimo vederla su un tavolo a cenare con me con questo abito” sposta i miei capelli dalla spalla e li porta dietro.
Le sue mani.
“Non penso che ci sarà occasione, mi dispiace deluderla” scruto i suoi occhi attentamente mentre i suoi analizzano il mio corpo.
“Invece penso proprio di si, Chanel.” con una mano avvolge un mio fianco e mi attira a se.
Sento il suo profumo.
“Non ho intenzione di venire a cena con lei.”
“Più cerca di respingermi più ci incontriamo casualmente. Non penso ci sia bisogno di un invito a cena” la sua sfacciataggine mi piace così tanto.
Con la mano libera traccia il disegno delle mie labbra.
Lo sento. Mi desidera.
“Allora siamo in mano alla casualità?” apro leggermente la bocca e bacio delicatamente il suo dito.
“Lo siamo, Chanel.
Mi allontano da lui e la sua espressione piena di desiderio svanisce.
Esce dal camerino e lo seguo. Trovo Avril con Emily che parlano mentre fuori dal negozio c'è l'altro ragazzo...Niall?
Il ragazzo dalle belle mani se ne va, e noi continuiamo il nostro giro al centro commerciale.

Questa sera Avril andrà da Ed, quindi rimarrò sola a casa. Cos'altro da fare se non guarda il film più bello dei tempi? 
Orgoglio e pregiudizio. 

Emh, ciao!

Siamo vive! Premetto che è stata colpa mia, non trovavo mai un minuto di tempo per postare e il ritorno dall'inghilterra mi ha distrutto.
Sono state due settimane bellissime e non potete capire quanto sono stata bene. 
Questo è il capitolo, fa schifo, sinceramente non mi piace per niente ma devo riprenderci un po la mano, giuro che il prossimo capitolo che scriverò sarà molto meglio. 
Scusateci ancora, il prossimo capitolo è già pronto e arriverà prestissimo! 
Bacioni

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Capitolo 7
*** Chapter 7 ***


Chapter 7

Questo shopping mi ha veramente distrutto. Emily è davvero simpatica ed è inoltre una grande amica di Chanel. Emily è una di quelle poche persone, che come me, riesce a far star bene Chanel. 
Chanel ha solo amici maschi e non me ne piace nemmeno uno, tranne Liam. Lui nonostante sia come sia, mi piace e una ragione di questo è probabilmente il fatto che quando Chanel è con lui, è lei stessa e non la ragazza stronza che se ne frega di tutto e di tutti. 

Emily e Liam sono gli unici amici di Chanel che mi piacciono, si.

Sono le sette e siamo appena arrivate a casa. Tra circa un oretta e mezza dovrò essere a casa di Ed. Lo sento distante in questo periodo e voglio sapere il motivo di questo distacco. 
"Cha, ho bisogno di una doccia! Quando ho fatto, mi vesto e vado da Ed. Ceno li, ti devo preparare qualcosa?" chiedo a Chanel, mentre poggio le borse nell'ingresso.
"Si, tranquilla vai! No, non importa. Ordino una pizza e poi dovrebbe venire Liam. Stiamo un po' insieme, sono stanchissima per uscire!" risponde con una voce al quanto stanca. 
"Okay, vado."

Salgo in bagno ed entro in doccia. 
Quel biondo. Sembra che mi perseguiti. Ho fatto finta di non vederlo, ma come si fa a non notarlo? 
Ha tipo una calmita, una calamita che porta il mio sguardo su di lui. Quando ha sorriso mi sono sentita qualcosa dentro, che nemmeno so spiegare. Nonostante questo, mi spaventa. Sono quei tipi che credono di essere le persone alle quali non si può dire mai no ed io le odio. 
Meglio starne alla larga. 

Esco dalla doccia e mi metto una paio di leggins neri, un mega felpone da uomo grigio scuro. Per far arrivare le felpe ad almeno metà della mia coscia sono costetta a comprare quelle da uomo. Sono troppo alta e il seno ingombra troppo. 
Mascara e via, pronta. 
"Cha, io sono pronta! Vado, ci sentiamo. Probabilmente rimango a dormire da Ed." dico dandole un bacio sulla guancia. 
Si è gia messa il pigiama. 
"Okay, ciao sorellona." mi risponde con un grande sorriso. 

Esco e penso a Chanel. 
E' la ragazza più forte che io conosco. Dopo la morte dei suoi e l'abbandono dei suoi fratelli ad appena sei anni è rimasta scioccata. 
Venne data in affidamento ad una famiglia per un anno. Fu un incubo. Si ribellava, voleva stare da sola e se voleva strare in compagnia le uniche persone che voleva con se erano la mia famiglia, me, i miei e mio fratello Daniel di un paio di anni più piccolo di me. 
Lei aveva sei anni ed io uno in meno. 
Non capisco come faccia a chiamarmi sorellona, quando la più grande è lei.
 
Ci siamo conosciute in palestra, mentre facevamo un corso di ginnastica ritmica. Eravamo davvero piccole. Lei cinque e io quattro anni. Le nostre madri erano diventate molto amiche in quell'anno in cui facevamo ginnastica insieme, fino a quando quell'incidente auto, ha portato via entrambi i genitori di Chanel.
Lei è veramente mia sorella. Non appena ebbe compiuto i diciotto anni, volle cambiare il suo cognome con il mio. 
Adesso è mia sorella a tutti gli effetti, ma lo era anche prima. Non importava cambiare il cognome, ma era così determinata che i miei glielo lasciarono fare perchè erano veramente felici anche loro. 

Giro l'angolo e vedo l'appartamento in cui Ed vive. 
Suono al citofono, ma nessuno risponde.
Decido di aprire con la seconda chiave che lui ha dato a me. 
Salendo le scale per arrivare a casa sua, sento una musica fortissima che proviene proprio da li.

Entro in casa e stranamente è in ordine come non l'ho mai vista. 
Una musica da discoteca invadeva quel piccolo appartamento, decido di abbassarla. "Ed, ci sei?" chiedo, quasi urlando. Nessuna risposta. 
L'unica risposta che posso ottenere è entrare in camera sua. 
Mi ritrovo davanti alla porta. 
"Ed?" dico lentamente aprendo la porta. 
Non appena alzo lo sguardo sul suo letto, rimango di sasso. 

Ed è nudo, sopra una ragazza, altrettanto nuda, la quale sta praticamente urlando il nome del mio ragazzo. 
Non appena si accorgono di me, rimangono a bocca aperta. 
"Avr..." cerca di dirmi, ma io lo interrompo. 
"Avril, un cazzo! Spiegami cosa cazzo ci fai con... aspetta... EMILY?" urlo. 

Emily, la Emily, carina e dolce che fino a qualche ora fa era con me a fare shopping ridendo e scherzando. Non me lo sarei mai aspettata, sapeva benissimo che amo Edward con tutta me stessa e lei cosa fa? Ci va a letto? Che grandissima stronza. "Avril.. io..." quello stronzo non sa nemmeno formulare una frase. Una bottiglia vuota di vino è appoggiata sul suo comodino.
"Ah, sei pure ubriaco? Complimenti! Nei quasi due anni in cui sei stato con me, non hai mai toccato un alcolico. Rifiutavi pure lo spumante a capodanno. Mi fai schifo!" dico girandomi e cominciando ad incamminarmi verso la porta. 

"Sai, una cosa Avril? Ho fatto bene a tradirti, con te mi sentivo un morto! Avevo bisogno di ciò che tutti gli uomini hanno bisogno! Una bella scopata! Tu, non te lo sei lasciato fare, santarellina!" dice urlando e raggiungendomi in salotto.
Adesso non so più cosa rispondere. Non mi ha mai rinfacciato il fatto di non essere pronta ad andare a letto con qualcuno, dato che non l'ho mai fatto. Si, lo so, è strano, ma proprio non ce la faccio. 
"Sei un grandissimo stronzo, Ed!" dico sbattendo la porta ed uscendo fuori. 

Mi sento una pezza. 
Mi devo fare i complimenti quando in queste circostanze non piango. Piango sempre quando sono sola, non mi piace farmi vedere debole dagli altri. Si, perchè quando si piange siamo deboli agli occhi degli altri. Scoppio a piangere non appena metto piede nella mia auto. 
"Chanel" dico singhiozzando, appena risponde al telefono. 
"Avril, che cazzo è successo?" 
"Ho trovato Ed a letto con un'altra e sai chi era?" dico prendendo aria.
"Chi?"
"EMILY! La Emily che oggi è uscita con noi!"
"EMILY? Torna a casa subito cosi mi spieghi. Non ci posso credere!"
"Nemmeno io" dico chiudendo la chiamata. 

Mi ha tradita. Ed mi ha tradita. 
Sto piangendo come una fontana. Mi sento così stupida. 
Dice che piangere fa bene ai polmoni. L'unica cosa che faceva bene ai miei polmoni era quando non passava più aria in essi, quando lo baciavo. 
L'Ed che ho conosciuto quasi due anni fa, non lo avrebbe mai fatto. E' cambiato qualcosa in lui ed io l'ho notato. Adesso che cosa succederà? 
E' più forte di me, penso sempre al dopo, mai al presente.
I suoi genitori mi vogliono bene come una figlia e per i miei era la stessa cosa nei confronti di lui. 
Vorrei solo addormentarmi e al risveglio non ricordare più niente, non ricordare più lui. 

Scendo di macchina ed entro in casa e non appena metto in essa, chiudo a chiave la porta. 
"Avril, oddio, stai bene?" mi dice Cha, abbracciandomi. 
"Uno schifo!" dico con la testa bassa, mi sono finite le lacrime. 
"Ti va di parlarne?"
Quel lato di Chanel, è quello che preferisco. Riesce a metterti a tuo agio, solo ascoltando la sua voce. 
Annuisco e mi siedo sul divano. 
Il film di Orgoglio e Pregiudizio è in pausa e mi guardo intorno. 

"Liam?"
"Oh, non è potuto venire! Come hai fatto a scoprirlo?" chiede cambiando argomento. "Sfogati, sai che per te è la miglior cosa!" continua, accarezzandomi la spalla. 
Mi sfogo. Parlo per circa un' ora di cose che neanche credevo di pensare. 
Mi sento decisamente meglio adesso e Chanel lo nota subito. 

Chanel si alza di scatto e va verso la cucina senza dire una parola. 
Dopo nemmeno un secondo, torna sul divano con in mano una confezione di gelato allo yogurt, un barattolo di nutella e due cucchiaini. 
"Quando la proprio migliore amica/sorella, sta giù cosa c'è di meglio di questo?" mi chiede indicando tutto. 
Un sorriso, un sorriso vero si fa spazio sulle mie labbra. 
Chanel mi conosce meglio di quanto io conosca me stessa. 

Mi ricordo quando mangiammo per la prima volta il gelato allo yogurt con la nutella. Eravamo in camera mia e avevamo circa quindici anni. Progettavamo di farlo da tutto l'inverno, così un giorno di agosto, tornate dalla piscina, ci mettemmo sedute sul letto e cominciammo a mangiarlo. 
Da quel giorno giurammo che l'avremmo sempre mangiato insieme. 
Chanel ha poca memoria, ma se si tratta di me, si ricorda sempre tutto.
Cominciamo a mangiare e Chanel riesce a farmi ridere. Quanto le voglio bene! 

Il suono di un campanello, interrompe le nostre risate. 
Il panico entra in me. 
"Non ti muovere, vado io" mi ordina Cha, notando la mia agitazione. 
Annuisco mentre lei si alza. 

"Chi è?" chiede Cha. 
"Sono Zayn" risponde la persona al di là della porta. 
Un sospiro esce dalla mia bocca. 
"Zayn, che ci fai qui?" chiede Chanel sopresa quanto me.
"Ero venuto a chiedervi se volevate venire in discoteca, con me. Qua fuori c'è un altro mio amico"
Alzo lo sguardo sull'orologio appeso alla parete le dieci in punto. 
"Chanel, se vuoi andare, per me non ci sono problemi. Fai pure" dico rivolgendole un sorriso. 
"Sicura?" 
"Sicurissima, vai pure e divertiti." 
"Emh, Avril giusto? Tu non vieni?" chiede il ragazzo, guardandomi negli occhi. 
"Le discoteche non fanno per me, grazie dell'invito comunque."
"Emh, okay. Chanel ti aspetto in macchina" dice giarandosi. 
"Si, mi vesto e vengo"

Appena Cha esce ti casa, mi abbandono sul divano e comicio a piangere di nuovo. Tra una lacrima e l'altra, un colore si fa spazio nei miei pensieri. 
Penso sia il colore degli occhi di Ed, ma quando la faccia sfocata, alla quale appartengono quegli occhi si fa nitida, capisco che è quella del biondo. 
Non appena me ne accorgo, mi perdo nei miei pensieri, inerenti sempre agli occhi di quel ragazzo praticamente sconosciuto. 
Mando qualche messaggio a Chanel, per tenerle compagnia nel tragitto fino ad arrivare in discoteca. E' pur sempre in macchina con uno sconosciuto e uno mezzo sconosciuto. Le mando la buonanotte e mi addormento di sasso. 
Il biondo si impossessa ancora dei miei sogni, ma non appena sono vicina al baciarlo, la scena cambia. Sono davanti ad una porta, la stessa della camera di Ed, appena la apro, il biondo è nudo, sopra ad un'altra ragazza.
Brutte notizie, sarò cornuta a vita. 

Hi!
Oggi doppio capitolo! Così ci facciamo perdonare.
Questo per ora è uno dei miei capitoli preferiti e spero che per voi sia lo stesso. 
La storia comicia a farsi un po' più confusionaria, per questo a noi fa impazzire haha. 
Speriamo con tutto il cuore che vi piaccia.
Kisses xx


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