Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.5
Prenditi cura di Anthony
Steven
si avvicinò a Tony accomodato nella sedia a rotelle, si
piegò
mettendosi in ginocchio e gli prese la mano nella propria.
"Tony,
sono felice di poter vivere finalmente accanto all'uomo che
amo" disse gentilmente.
Tony
sogghignò sollevando il capo.
"Sai
che con le mie capacita, sarei in grado di ricreare un androide
uguale al me che ti volevi scopare?" chiese.
Rise
roco, socchiudendo gli occhi resi più chiari
dall'età.
"Non
importa, non lo farò. Sono stato un padre migliore in questo
modo, anche se Pep avrebbe potuto essere più presente".
Steve
arrossì, le sue iridi azzurre divennero liquide e gli
appoggiò la
fronte sulla spalla, abbracciandolo delicatamente.
Tony
sospirò, si sporse e gli diede qualche pacca sulla schiena.
"Sì,
sì, ragazzone, sono qui. Non preoccuparti, ti
lascerò una AI con
cui fare guerre civili e salvare il mondo dalla famiglia di Thor".
"M-mi
lascerai?" chiese Steve. Batté le palpebre e si
staccò da
lui, guardandolo in viso. "A cosa ti stai riferendo?"
domandò.
Notò
che c'erano una serie di fili collegati alle braccia emaciate di
Stark.
Tony
inarcò un sopracciglio con un sogghigno, sollevò
le braccia collegate
ai fili e fece comparire degli schermi olografici con i suoi valori, in
calo
continuo. Su un altro schermo era in corso un download.
"Ho
giocato con la mia vita dalla nascita, e non me ne pento. Ho
giocato al miliardario, al capitalista, al patriota, all'eroe, perfino
al
martire. E adesso sto morendo di vecchiaia".
Tossì
tra le risate, scosse il capo e guardò Steve.
"Avanti,
dimmi che non è divertente".
Steve
lo strinse a sé e lo baciò ripetutamente,
cullandolo contro di sé.
<
Ditemi che è un fottuto scherzo! Non posso perderlo come ho
perso
Peggy! Non dopo aver visto Natasha morire > pensò.
"Hai
consultato i dottori?" gli chiese gentilmente.
Tony
gli portò le mani sulle spalle, lo allontanò da
sé spingendolo
indietro e lo guardò.
"Steve.
Capitano. Guardami. Sono vecchio, non ho la demenza senile,
non soffro di malattie degenerative o di un calo del quoziente
intellettivo.
Sono ancora in grado di estrarti il siero, migliorarlo, rimettertelo e
non
farti accorgere di nulla nel mentre. Sono ancora in grado di costruire
AI, usare
extremis per migliorare la rigenerazione delle mie cellule e parlarti
di
astrofisica termonucleare giocando a Galaga. Non mi serve consultare un
dottore".
Steve
gli accarezzò le guance scavate e si soffermò con
il pollice sul suo
pizzetto.
"Perciò
ti va bene così?" domandò.
Tony
sospirò, gli afferrò il colletto della maglietta
e lo trasse in
ginocchio di fronte alla propria carrozzina.
"Ascolta,
Steve. Ho fatto tutto quello che potevo per restare vivo, e
credimi se ti dico che non pensavo di volere rimanere vivo. Ma ci sono
i
ragazzi, e ci sei tu, e non potevo proprio morire senza averti preso
per il
culo almeno un'ultima volta".
Sospirò,
passandosi la mano tra i capelli ingrigiti.
"Ma
sono al capolinea. Niente più trucchi, niente più
battute. Ho
fatto tutto quello che potevo, ma sto perdendo. Rimarrà di
me una AI, come lo
era Jarvis, e se saremo molto fortunati sarà utile la
metà di lui".
Steve
lo prese tra le braccia e lo cullò contro il petto muscoloso.
"Potrò
rimanere al tuo fianco fino alla fine?" domandò.
Tony
ridacchiò, gli strinse le braccia al collo e
affondò il capo contro il
suo petto.
"Solo
se giuri di tenere 'Anthony' con te".
Il
download sullo schermo raggiunse il 100% e la schermata divenne uguale
al volto di Tony da ragazzo.
"Anche
perché non puoi spegnermi, Capiscle" disse l'ologramma.
"Oh,
Stark. Niente può spegnerti, mi toccherà
sopportarti per
l'eternità" disse Steve con voce rauca. Chiuse gli occhi e
gli posò un
bacio delicato sulle labbra.
Tony
gli afferrò i capelli, lo baciò con foga
stringendosi con l'altro
braccio al collo di Rogers. Si scostò, ansimava e aveva gli
occhi lucidi.
"E
non farti venire i sensi di colpa, Capiscle. Mi sono davvero
divertito con te".
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