Mairghread Green: Acqua

di AniaS
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Il tempo raffredda, il tempo chiarifica; nessuno stato d'animo si può mantenere del tutto inalterato nello scorrere delle ore.

Thomas Mann

 È passato un anno da quando la rivoluzione è finita, e solo ora ho avuto il coraggio di venire qui, di piangere degnamente i miei morti.

Cammino con passo felpato in casa, fino a trovare quella tracolla logora, dove c’era una lettera ingiallita e mai aperta di mia sorella e un grande volume dove sulla copertina c’è scritto“Le mille e uno storie della famiglia Green”, un vecchio libro di papà dove scriveva tutte le sue storie, lui era un professore e io adoravo quando mi raccontava una delle sue storia, sopratutto la sera prima di andare a dormire,  dopo la loro morte però non l'ho mai aperto ed ora dopo molti anni, apro quel libro dai fogli ingialliti e attentamente  arrivo alla fine e in quel momento comincio a scrivere tutta la mia storia …

26 anni prima

Due settimane dalla fine degli Hunger Games

Una bambina dai capelli color pece e dagli occhi blu come il cielo sta camminando per le strade del distretto 12, tutti nel paese la salutano, tutti conoscevano la sua storia e tutti Mairghread Green, sorella di Roselyn Green, fidanzata dell’ultimo vincitore dell’edizione della memoria degli Hunger Games Haymitch Abernathy, e figlia di Jeremy Green, maestro della scuola del distretto 12 molto amato nel distretto.

Oggi è una giornata piena di sole e la bambina con la tracolla cammina piano piano verso la farmacia, la sorella nervosa l’ha spedita fuori con una richiesta assurda delle erbe per la febbre, in quel momento un esplosione sconvolge il distretto la bambina corre verso l’esplosione e con un urlo assordante scopre di essere sola …

 

11 anni Dopo

Sono Mairgheard Green Elliot ed ho 18 anni, i miei occhi di quel blu brillante sono diventati spenti, sono stata adottata dai farmacisti, migliori amici dei suoi genitori, nella tracolla ho trovato il libro di famiglia 2 foto una della mia famiglia unita e un'altra solo di noi tre, e infine una lettera di mia sorella, mai aperta.

Un altro Hunger Games è finito, il tributi del dodici sono morti nel bagno di sangue, ha vinto uno del distretto 2, uno dei favoriti.

Stamattina, la sveglia è suonata presto nella nostra buca di lettere c’è una indirizzata a me da parte di Capitol City, non mi occorre aprirla so già il contenuto, con la lettera gettata sul pavimento, corro verso i boschi stando attenta a non rimanere folgorato dalla rete elettrificata, oltrepasso la linea di confine sono nel bosco potrei sfuggire via, in modo che Capitol City non possa più avere il potere su di me.

Ma proprio quando sto prendendo il largo, ecco che una voce mi dice

-Non puoi farlo!-

-Cosa?-

-Non puoi scappare, lo sai!-

-Perché? Io sono sola chi si può accorgere di me?-

-Noi!- mi dice guardando la bambina che sta raccogliendo delle fragole

-John sono stanca!- dico sedendomi per terra

-Cosa è successo Mairghy?-

-Capitol mi ha mandato una lettera!-

-Che c’è scritto?-

-Secondo te?-

-Devi andare li?-

-Si!-

-Allora devi andare!-

-Non voglio! Underseen mi ha promesso di farmi diventare il suo vice, non voglio diventare una maestra come mio padre!-

-Nessuno può dire di no a Capitol!- mi dice 

-Lo so!- dico prendendo una piccola margherita che è cresciuta li in mezzo alle difficoltà.

In quel momento John vede una ghiandaia imitatrice e comincia a cantare e io rimango incantata a questa meraviglia dell’uomo e della natura, mi ricorda mia sorella che  adorava quegli uccelli e io che ridevo per la loro capacità di imitare le canzoni e la felicità dei miei primi anni.

La bambina si avvicina a me e mi dice

-Zia Mairghy?-

-Si Katniss!-

-Perché sei triste?-

-Perché devo partire!-

-Dove devi andare?-

-A Capitol City?-

-Ma gli Hunger Games sono finiti!- dice Katniss spaventata

-Oh si, ma non devo partecipare agli Hunger Games ma devo solo andare a scuola li!-

-Perché?-

-Perché devo diventare una maestra!-

-Perché?-

-Perché così vuole Capitol!-

-E perché ci vai?-

-Perché non si può dire no a Capitol City!-

E il silenzio si diffuse intorno a noi.

Angolo Autrice:

Questa storia mi è molto cara, è  nella mia testa da diverso tempo l’ho scritta varie volte ma solo questa mi soddisfa in maniera sufficiente , e vorrei sapere se piace.

Detto questo vi voglio parlare della mia fantastica protagonista che è  tutta mia, invece gli altri personaggio appartengono alla Suzanne Collin e al fantastico mondo di Hunger Games.

Spero che vi piaccia e spero in qualche recensione…

           A presto

                       AniaS

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


                                            
Capitolo 2
Non è vero. Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto:”Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in Primavera quel che si era visto in Estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.
(Josè Saramago)

Da quel giorno della mia possibile fuga sono passati solo 30 giorni, in casa c’è un silenzio tragico invece io mi sono chiusa in me stessa per cercare quella mia freddezza per convivere in quella città per quattro o cinque anni.
Oggi è il giorno, ho ancora due ore prima di prendere un treno moderno che usano solitamente per portare i tributi del 12 a Capitol, ma in via straordinaria mi accompagneranno nel mio viaggio, citazione letterale della lettera che ho aperto quel giorno stesso, ultima visita è al Cimitero, è situato sui piedi di una collina poco distante dal Giacimento, quando arrivo li i capelli sono attaccati al mio volto, e gli occhi sono freddi duri e inespressivi, quel luogo ha sempre portato una marea di sentimenti negativi.
I miei morti sono li in bella vista delle lapidi curate ogni mese, di un pregiato marmo proveniente da Capitol, un bel gesto, non per me.
Vedere quei nomi incisi mi ricorda perché non si può dire no a Capitol perché in un modo o nell’altro esso vince sempre, ha sempre vinto e il potere glielo abbiamo dato noi con quella rivolta, mio padre diceva che una nostra ava era stata una nuova rivoluzionaria capace di alimentare la rivoluzione ma anche di vivere in questa dittatura senza perdere la speranza, mio padre diceva che le assomigliavo molto, ma non so se sarebbe fiera di me, scende solo una lacrima sul mio volto e solo con gli occhi dico Arrivederci, perché so che io ritornerò non starò per sempre nella capitale.
In fondo al cimitero una figura barcollante una volta bello,mi guarda ma io come a solito cammino per la mia strada non gli ho mai perdonato di  aver ucciso indirettamente la mia famiglia, per i primi tempi ho provato rabbia, e infine solo indifferenza mista ad amarezza.
Cerca di fermarmi con il polso, ma con poca forza mi libero e lancio uno dei miei sguardi assassini quelli che se uccidessero ti lascerebbero secco, quei sguardi che non hanno bisogni di parole, e allora lui rimane freddato e prendendo una fiaschetta comincia a bere mentre io comincio ad andare per la mia strada fino ad arrivare alla stazione dove la mia famiglia adottiva è li ad aspettarmi con una valigia e con visi lunghi, allora io cercando la mia forza abbraccio una a uno anche la piccola Prim che di sicuro non mi riconoscerà, poi prendendo un respiro profondo e accompagnata dai pacificatori entro in questo treno super lussuoso, e mentalmente saluto tutti e cerco di raggiungere la mia cabina.
Tutta perfetta, non c’è un mobile di seconda mano, gli armadi pieni di vestiti che secondo la mia lettera sono di mia proprietà, e poi Capitol vuole che io assaggia la ricchezza che offre ai suoi cittadini anche ad una ragazza del distretto 12 che si è dimostrata intelligente al di sopra degli altri coetanei del distretto.
Quando è sera basta che ordini del cibo dalla mia cabina che in pochi secondi ecco che arriva una senza voce con un vassoio pieno di cibo e posso dare inizio alla abbuffata, il pane fragrante e profumato, una carne di manzo squisita e tenere bagnata da una salsa di frutti di bosco forse more, o bacche, e infine un dessert di una torta rossa con crema di formaggio ricoperta di scaglie di cioccolato bianco chiamata Red Velvet.
Il mio stomaco è pieno, per la prima volta mi sento sazia ma anche male non abituato a questo ben di dio non riesco a farlo scendere giù, così per aiutarmi ordino un te alla menta, che mi ricorda casa, e sembra che lo stomaco e tutto l’apparato si senta bene , si sente a casa alla sensazione che ogni sera mi accompagna prima di dormire.
Dopo un ora si spengono le luci e io con molta abilità cerco di orientarmi ed arrivare ad un letto ampio e con delle lenzuola di seta fresca, ma il sonno non mi raggiunge perché ho nostalgia del mio letto pieno di molle che scattano e delle lenzuola di cotone che non riscaldano e non rinfrescano, e infine del russare lieve della mia Mumy, la mia mamma adottiva, proprio mentre penso alla mia casa ecco che il sogno arriva e arriva anche il mio incubo abituale:
“La casa prima intera con mia sorella che mi saluta alla porta con un falso sorriso e con mio padre che dice, ricordati della Menta Mairghy!
Poi uno scoppio e le macerie intorno a me, io sono sola nessuno è con me, sono seduta su quelle maceria e nessuno riesce a scollarmi, infine ecco che arriva l’oblio così oscuro e infinito”
Così arriva il mattino, e con un suono soave l’interfono mi informa che per le 09:00 arrivo previsto a Capitol, dalla mia sveglia vedo che sono le 08.30 e velocemente entro in bagno e vado a lavarmi e non capisco gli infiniti bottoni della doccia mi ritrovo con una pelle  rossa dall’acqua calda i miei capelli pettinati e asciugati naturalmente e infine il mio viso rinfrescato.
La colazione mi lancio in una tazza piena di cioccolata fusa immergendo dei biscotti e del pane imburrato, è divino, le mie papille gustative sono in paradiso al centro esatto dell’inferno.
Alle 09.00 siamo arrivati a Capitol, e quando scendo la prima cosa che mi attira sono quei colori accessi e così falsi, non ci sono colori tenui e poi quella moltitudine di persone così eccentriche, poi ai miei occhi c’è una ragazza dai capelli color rame e da un abito così semplice , dal viso fresco e macchiato poco dal trucco eccentrico della capitale si vedono anche delle lentiggini, affannata si avvicina a me e dice
 -Mairghread Grenn Chemy?-
-Si, tu come ti chiami?-
-Lavinia Aster!-
 
Per molti anni Lavinia Aster è stata una costante nei miei pensieri … 

Angolo Autrice Pazza e Disperata
Ciao Ragazze sono qui a pubblicare un nuovo capitolo di questa mia favolosa storia... 
Scherzo non so se è favolosa visto che non ho ricevuto nessun commento q
uindi vi prego ditemi se vi piace o no, così vedo di aggiustare il tiro..... 
Detto questo vi posso dire che questa è solo la prima parte di tutta la mia storia e sarà incentrata sugli anni dell'addestramento.... 
Dopo aver detto questo piccolo spoiler, posso salutarvi e ringraziare chi leggerà sia silenziosamente ma soprattutto chi commenterà....
A presto 

                 AniaS

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Capitolo 3
*** Avviso ***


Buonasera Lettori Mi dispiace di non aggiornare da Luglio ma non ha riscontrato l'interesse che immaginavo e pensavo di non continuarla anche se avevo scritto tutti i capitoli... Dopo tanti ragionamenti ho pensato di dare a voi lettori l'ultima scelta vi do tempo fine al 31 dicembre e poi cercherò di pubblicare il 1 Gennaio Detto questo spero in qualcosa AniaS scrittrice un po' disperata...

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