Not Strong Enough - L'ultima canzone

di SasukeUchiha03
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Salve a tutti minna!
Questa è la seconda fanfiction che pubblico e spero che sia di vostro gradimento. State per leggere una NaruSasu .
Mi raccomando lasciate una recensione :D  Nella maggior parte dei capitoli ho inserito titoli di canzoni e ho descritto luoghi, state tranquilli perché non dovrete immaginarvi tutto al riguardo. All’inizio di ogni capitoli ho messo gli appositi link per ascoltare una canzone o vedere un luogo ;) 
Sicuramente grazie a questa ff conoscerete nuove canzoni :D
Un consiglio che vi do è quello di ascoltarvi bene le canzoni, tutta la storia è incentrata sul significato di quei testi. Ovviamente quando incontrate un testo di una canzone, andare ad prendere il link e mettetela come sottofondo J
Ps. Questa storia avrei voluto farla drammatica, ma una mia amica mi ha supplicato di non farlo :/
Buona lettura <3












Capitolo 1
 
Dangerkids- Destroy Yourself.  https://www.youtube.com/watch?v=ZkYBenKDx_s  
Micheal Calfan- Ressurrection  https://www.youtube.com/watch?v=J-C3oxNGG3g  
Martin Garrix- Tsunami  https://www.youtube.com/watch?v=t0ewsr3s7yM 
 
Search for the answers l knew all along
l lost myself, we all fall down
Never the wiser of what l’ve become
Alone l stand, a broken man.

Cerco le risposte che ho saputo per tutto questo tempo
Mi sono perso, tutti giù per terra
Mai diventerò più saggio di così
Da solo rimango, un uomo distrutto.
-Without You-
 
 
Dovrebbero dare più vacanze estive, tre mesi non sono nulla considerando che dobbiamo farci quasi 10 mesi di scuola. Per fortuna questo è l’ultimo anno che sono costretto a passare in questa scuola mezza distrutta fatta di professori incompetenti e di studenti maleducati e fastidiosi. Non mi è mai piaciuto particolarmente andare a scuola però ottengo buoni voti, voglio liberarmi di questi libri il prima possibile.
Apro gli occhi, sono le 6.20, questa volta mi sono svegliato prima che suonasse la prima di una lunga serie di sveglie inserite la sera prima nel mio telefono: ho quella suoneria da anni ormai – Dangerkids- Destroy yourself-  Si lo so, “ ma come puoi usare una canzone del genere per svegliarti?” potreste domandarmi, ebbene a me piace questo genere di musica. Non sono per le canzone smielate o cose del genere, ascolto canzoni che parlano di amore e cose simili ma sono tutte accompagnati da una buona chitarra elettrica.
Non mi è mai piaciuto alzarmi presto specialmente sapendo che ogni mattina devo farmi venticinque minuti di macchina per arrivare a una catapecchia di scuola che non si sa come faccia a stare ancora in piedi: mi alzo sospirando, afferro il telefono per disattivare le svariate sveglie impostate la sera precedente e poi mi tocca affrontare il pavimento gelido, l’estate si fa ancora sentire, ma in casa mia fa sempre fresco grazie ai condizionatori, odio il caldo. Non mangio e non bevo nulla, prima di uscire bevo solo una tazzina da bar con caffè nero e un cucchiaino di zucchero tanto per aver un po’ di energie in corpo.
Mi lavo abbastanza velocemente perché questa volta devo uscire prima del solito visto che devo andare a ritirare gli ultimi libri per anno. Esco dalla doccia, mi asciugo i capelli: cavolo dovrei farmi anche la barba e devo andare a tagliarmi un po’ i capelli. Ho preso da mio padre la carnagione così chiara mentre mia madre mi ha donato i suoi folti, ma lisci capelli neri corvino.
Non mi sta così tanto male un po’ di barba, ho l’aria di un tipico ragazzo vissuto, un’ombra leggera di barba non si noterà più di tanto. Almeno spero. Non mi piace avere l’aria trasandata, ma non ho tempo ora per darmi una sistemata.
Ritorno in camera e vedo che sono già passati venti minuti, meno male che volevo farmi una doccia veloce, eh. Afferrò una camicia bianca a maniche corte e la indosso. Per fortuna mi sta ancora, è da anni che c’è lo e non si è mai scucita o macchiata. Apro l’armadio e prendo dei jeans scuri non troppo larghi. Nel frattempo i capelli si sono asciugati grossolanamente quindi ritorno in bagno, metto un po’ di gel per alzare tutte le punte e spettino nel modo giusto la frangia: è un taglio di capelli strano, ma mi è sempre piaciuto, c’è lo da quando avevo dieci anni, ma ora mi sta molto meglio. Mi metto del deodorante e subito dopo alcuni spruzzi di un profumo che uso sempre. Sono una persona che non ama cambiare i suoi gusti e le proprie abitudini. Se una cosa mi piace, la userò finché non ne scoprirò una migliore.
Ritorno in camera, afferro la borsa a tracolla in pelle bianca e rossa della Gola, le chiavi della macchina, gli occhiali da sole e via. Pronto ad uscire.
Chiudo la porta di casa facendo attenzione a non fare troppo rumore, chi ha voglia di sentire quelle vecchiette quando ritorno a casa.
“ Signorino Uchiha faccia piano la prossima volta!” 
Ma poi.. che cazzo ci fai in piedi alle 6.40 del mattino? Hai 85 anni, ormai hai la morte che ti gira in casa e hai il coraggio di svegliarti a quell’ora? Non le capirò mai quelle donne. Purtroppo non vivo in una zona isolata, affianco a me ci sono altre cose e quindi ogni rumore che faccio, la maggior parte delle volte, lo sentono anche i vicini. Che seccatura.
Mentre scendo le scale controllo di non essermi dimenticato nulla: telefono? C’è, in tasca. Chiavi della macchina? In mano, stupido. Borsa? Eccola. Portafoglio? Nella zip interna della borsa. Collana? Al collo, genio.  Porto sempre una collana con un plettro rosso come ciondolo. Semplice, ma per me ha molto significato. Non me la regalata la mia ragazza come potrebbero pensare molti all’inizio, è un regalo di una persona. Affari miei.
Arrivo alla macchina, metto in moto e inserisco uno de miei CD con musica: non riesco a guidare se non ho un po’ di musica di sottofondo. Imposto la modalità casuale e la prima canzone che inizia è Ressurrection di Michael Calfan, fantastica. Ho preso la patente quasi un anno fa proprio per eliminare per sempre dalla mia vita gli autobus, da tutte le parti trovato biglietti e terrese dell’autobus. Basta, mi sono impuntato e in tre mesi avevo la patente e dopo un mese mi è stata regalata l’auto. Si, cazzo! Libertà!

Dopo venti minuti di macchina arrivò davanti alla cartoleria per prendere gli ultimi libri, se non sbaglio mi manca quello di matematica, di italiano e di chimica. Frequento un liceo classico, con nessuno indirizzo in particolare. Ve l’ ho detto, non mi piace molto andare a scuola.
Entro nel negozio e, come ogni anno, mi ritrovo lo sguardo della proprietaria, una donna di 60 anni benestante, che mi osserva attentamente.
“ Sono venuto qui per prendere gli ultimi libri.” Freddo e diretto, sono anche di fretta quindi non ho tempo per fare il ragazzo gentile. Voglio i miei libri e devo andare sbrigarmi visto ho parcheggiato in doppia fila.
Come al solito la signora annuisce gentile, prende il fascicolo dove ci sono scritti tutti i nomi degli studenti ma, ovviamente, non si ricorda il mio nome. Vengo in questo posto da cinque anni e non si ricorda ancora il mio cognome.
“ Mi puoi ripetere il tuo cognome, per favore?” mi chiede con aria dubbiosa mentre scorre l’elenco.
“ Uchiha.” Rispondo nella speranza che si muova. Non è difficile da ricordare. U-C-H-I-H-A.
Finalmente trova il mio nome, mi guarda e sorride poi si inginocchia e prende un pacco di libri: lo afferro, saluto ed esco. Tanto avevo già pagato precedentemente.

Dannazione sono già le 7.15, devo muovermi se no non troverò parcheggio davanti a scuola. Risalgo in auto, musica al massimo e mi dirigo verso scuola.
Dalla libreria alla scuola ci sono circa venti minuti di tragitto. Si, abito in culo al mondo. Prima di avere l’auto dovevo svegliarmi alle 5.40 ed uscire di casa alle 6.20 visto che dovevo prendere tre autobus diversi. Se ne perdevo uno, ero spacciato: fortunatamente non mi è mai successo al contrario di altre persone che, pur abitando a un metro di distanza dalla scuola, hanno il coraggio di arrivare in ritardo. A persone così vorrei tanto fare conoscere l’ebrezza di andare al militare.

Imbocco la salita che porta al mio liceo e vedo già molti studenti, ci sono dei primini che si atteggiano da universitari, ma anche studenti di quinta che sembrano usciti dalla scuola media. Curioso questo processo di crescita. Ovviamente la maggior parte di loro si gira verso di me, la musica si sente anche da fuori. Che cazzo vogliono da me? A me piace la musica, anzi faccio ancora di più il bastardo. Alzo il volume e ho beccato proprio il ritornello della canzone Tsunami di Martin Garrix. Mi diverto da morire a fare il figo in auto.
Per fortuna trovo un parcheggio libero affianco ai motorini, posteggio l’auto, la spengo e con essa addio la musica, ma tanto ho l’Mp3 nel cruscotto. Afferro i libri e la borsa, butto le chiavi al suo interno e mi appoggio al cofano che le cuffie nelle orecchie. Sono le 7.45, ma ci sono già la maggior parte degli studenti pronti ad entrare. Principio del bravo studente forse? Visto che mancavano ancora dieci minuti abbondanti al suono della campanella, mi accendo una buona sigaretta, fumo Camel da due anni ormai, ma non tante. Se non sono stressato cinque al giorno, invece quando il mio umore non è dei migliori arrivo massimo a dieci.
“Eccole lì, che coglioni.” sono stufo, prima o poi vado da loro a dirgli qualcosa. È da tre anni che la maggior parte delle ragazze della scuola si fa pensieri perversi su di me, lo capito ormai. Ogni volta che passo davanti a loro le sento “ guarda che figo!” ,  “ Mamma mia quant’è bello!”  ,  “ Me lo farei volentieri!”…. ma andate a farvi fottere, pervertite di merda. Oche del cazzo.
Osservo tutti gli studenti e mi capita di salutare alcuni di loro, vecchie conoscenze. Non sono mai stato un tipo molto socievole, sono gentile con chi se lo merita, ma non ho mai approfondito rapporti. Non ho mai avuto migliori amici, anzi come dicono adesso “ il mio best o la mia best”. Leggo dei post su facebook in cui c’è scritto “ ti amo piccolina, sei la migliore in assoluto! Non ci lascieremo mai!”. Ma io dico, siete due ragazze che si conoscono da tre giorni cagati e già vi comportate così? Infatti dopo due giorni non si cagano più perché una si è messa con il tipo che piaceva all’altra. Le cose sono due, o sono io scemo oppure qualcuno non va.

“ Heyla Sasuke!” mi sembrava strano che non fosse ancora venuto a salutarmi, era Juugo, vecchio amico da tempi delle medie. Non frequenta la mia stessa sezione, però  siamo sempre rimasti in contatto. Mi saluta dandomi una pacca sulla spalla, lo osservo un po’ e mi rendo conto che non è cambiato più di tanto. Ha la mia stessa età però sembra un venticinquenne, forse perché gli piaceva vestirsi abbastanza elegante e si è sempre atteggiato da adulto.
“ Ma guarda chi si vede, come va?” faccio un tiro di sigaretta e noto la sua faccia un po’ disgustata, viene da una famiglia benestante quindi ogni cosa – trasgressiva- non gli piace molto, ma mi diverto troppo a fumargli sotto il naso.
“ Preferivo restare a casa se proprio dobbiamo essere sinceri, almeno ancora un anno e poi basta.” Mi risponde sospirando malinconicamente, non è mai stato un ragazzo dedito allo studio pur considerando la sua famiglia. Suo padre è un giudice mentre la madre è un chirurgo plastico in una clinica privata.

“ Sasuke!” lei no, tutto ma non lei. Sakura Haruno, compagna di classe di Juugo, capitana della squadra di pallavolo. Ha una cotta morbosa per me dalla prima e non ne posso più, appena può cerca di starmi vicino così da farsi figa con le sue amiche che, NATURALMENTE, sbavano per me.
Mamma, papà, mi avete fatto troppo figo, vi siete impegnati troppo quel giorno.
Cammina verso di noi e l’occhio mi cade sulla sua scollatura a V, anche se è piatta come una tavoletta riesce ad ottenere una terza e, ovviamente, quando cammina saltella leggermente così da evidenziare il seno. Ma quanto cotone si metterà nel reggiseno per ottenere quella taglia? Odio quando le ragazze fanno così, è come se dicesso “ Guardatemi! Guardatemi sfigate! Io sono figa perché ho due tette grandi ( FINTE TRA L’ALTRO!) e voi no!”
“ Ciao Sakura.” La saluto tanto per non essere maleducato, mi mette davanti a me ed incrocia le braccia. MAMMA MIA NON LA SOPPORTO QUANDO FA COSI’!
“ Ci sei anche tu Sakura, sei sempre in ottima forma!” interviene Juugo, è innamorato di lei da quasi un anno, ma lei non se lo fila per niente. Eppure lui è un ragazzo molto gentile, ma lei vuole farsi figa e crede di avere qualche speranza con me. Si Sakura, rimani convinta di questo.

“ RAGAZZI ENTRATE!” la voce della preside, Kakashi Hatake, riesce sempre a catturare l’attenzione di tutti. Come ogni anno, è lui a fare da - campanella - per noi, apre tutte le porte d’entrata e piano piano entriamo. Durante il tragitto macchina- entrata faccio due ultimi tiri di sigaretta e poi la spengo per terra: appena riesco ad entrare nell’edificio, giro a destra e mi dirigo nell’aula 5C, sarà la mia aula per tutto l’anno a parte qualche eccezione occasionale.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2.

Breaking Benjamin- Crawl  https://www.youtube.com/watch?v=Y3fl-wUv3Wg   
I said I wasn’t mad
I’m nothing less
I am holding on, still holding on
And every now and then life begins again
I am holding on, still holding on.


Un’ ombra di un uomo
Non sono nient’ altro
Sto reggendo, sto ancora reggendo
Ed ogni tanto la vita inizia di nuovo
Sto reggendo, sto ancora reggendo
-Crawl-





Mi siedo in un banco attaccato alla finestra nella terza fila e piano piano i miei vecchi compagni di classe entrano, ci salutiamo gentilmente anche se in pochi avrebbero voluto davvero entrare in classe per fare lezione.
La prima ad entrare fu Hinata Hjuga, lei è abbastanza simpatica. Indossa una gonna bianca e una maglietta lilla a maniche corte. Sicuramente non è come Sakura, è più sobria e non le piace apparire. Ottiene anche dei buoni voti ogni anno ed è una buona compagnia, aiuta tutti coloro che ne hanno bisogno.
“ Ciao Sasuke!” esclama appena mi vede seduto con la schiena appoggiata contro il muro.
“ Hey.” Rispondo salutandola con la mano per poi mettere il telefono in tasca.
“ Sei cambiato lo sai? La barba incolta.. capelli più lunghi…” Hinata mi guardava attentamente, non era da me lasciarmi crescere i capelli e avere un po’ di barba. Ok, domani sarò di nuovo io perché andrò dal barbiere.
“ Sto male così?” le chiedo, a questo punto ho bisogno di una risposta sincera. Lei si avvicina a me, voleva sussurrarmi la risposta all’orecchio.
“ Stai bene così, ma c’è Sakura che ti sta mangiando con gli occhi. Ti conviene farti almeno la barba perché così hai un aria da ragazzo che ha voglia di portarsi a letto qualcuna. “ lei sapeva essere molto diretta quando voleva. E’ stata lei a dirmi che tutte le ragazze mi stavano dietro e molte volte mi ha “ protetto “ da Sakura quando cercava di portarmi nel retro della palestra con qualche scusa. Rimango un po’ basito nel sentire quelle parole.
“ Ok mi farò la barba.” Le dico spostando la sedia del banco affianco al mio, voglio che si sieda vicino a me così che Sasuke non rompa. “ Almeno così Sakura non verrà qui.”

Hinata obbedisce e si siede affianco a me con molta eleganza, appoggia lo zaino sul banco e incomincia a giocare con il telefono.
Durante tutto questo, in classe sono entrati altri studenti tra cui Ino Yamanaka, vecchia conoscenza anche lei, è una ragazza solare e vivace ed è fidanzata da quasi due anni con Shikamaru Nara, un ragazzo apparentemente serio, ma di buon cuore. Sono fatti l’uno per l’altra infatti si sono anche fidanzati ufficialmente e Shikamaru ha chiesto il permesso al padre di lei di poterla sposare tra un paio di anni. Dietro di loro c’è Choji Akimichi, migliore amico di Ino, lui è una buona forchetta, ma è di una simpatia unica.

Entrano altre persone di cui non ricordo neanche il nome, molti sono nuovi mentre altri non li considero neanche. Sono le 8.05 e sento la porta sbattere, tutta la classe viene avvolta dal silenzio più assoluto. E’ arrivato lui, Orochimaru, il professore di chimica. Non mi è mai piaciuto come insegnante, ma dopotutto bisogna sopportarlo quindi mi tocca star zitto a subire.
“ Buongiorno ragazzi.” Inizia entrando in classe con il suo solito comportamento da professore fumato. Si siede alla cattedra e apre il registro di classe. “ Ancora un anno e siete liberi, vero?” ci domanda, per una volta fa il divertente. Fa quasi paura, è molto magro ed è abbastanza viscido. È bastardo per quanto riguarda la valutazione

A tutti scappa una risata, controllata però; apre l’elenco degli studenti della classe ed incomincia a fare l’appello.
“Hjuga?” il professore chiama la mia compagna di banco. Lei risponde alzandosi in piedi.
“ Haruno?” anche Sakura si alza in piedi.

Dopo sette persone, Orochimaru chiama un certo Naruto Uzumaki, ho già sentito questo nome. La maggior parte dei miei compagni di classe si guarda intorno alla ricerca di questo ragazzo e noto un biondino, niente male, in fondo all’aula. Lo conosco perché in terza giocai una partita di calcio contro un’altra scuola; è anche bravo.
“ Come mai hai cambiato classe?” gli chiese il prof indossando gli occhiali da vista.
“ Ho avuto alcuni problemi nella mia classe precedente quindi sono stato mandato qui.” Quel ragazzo era serio ed educato, lo guardo con la coda dell’occhio e lo studio attentamente. Indossa una maglietta arancione semplice e dei jeans altrettanto semplici. Non si è mai mostrato particolarmente.
Si siede dopo pochi secondi e la lezione incomincia.

Il prof inizia parlando del programma che dovremo fare durante tutto l’anno, racconta della matura per spargere un po’ di panico in giro. È un sadico del cazzo quell’uomo.
Non riesco a fare a meno di osservare indiscretamente Naruto, cazzo è cambiato tantissimo. Da sfigato della galassia, è passato alla modalità -figo spaziale-. Un pensierino c’è lo farei volentieri; si lo ammetto sono gay, contenti? Questo non significa che ho una cotta per il biondino, eh! Ho solo detto che è interessante e mi piacerebbe studiare attentamente l’anatomia del suo corpo. Non è troppo magro, ha i muscoli nei punti giusti e calibrati bene: la maglietta arancione evidenzia in modo giusto il busto, è aderente ma non troppo invece i jeans esaltano il suo fondo schiena in modo fantastico. Quel suo sguardo serio color cielo non gli si addice però, chissà come mai si è “ intristito “ così tanto. Ai tempi della terza era una bomba di euforia allo stato puro, ogni persona che gli stava affianco veniva catturato dalla sua felicità.


“ Finalmente è finita, non ne potevo più.” Esclama Hinata chiudendo il libro di fisica, quell’ora non passava più. È appena il primo giorno di scuola e ho già dieci pagina da studiare per la prossima settimana. Pazzesco!
Annuisco sospirando, raccolgo le mie cose e assieme a lei mi dirigo verso l’uscita.
“ Vedo che hai cambiato telefono, Sasuke.” Stavo scrollando la home di facebook quando Hinata nota questo piccolo cambiamento.
“ Già, piccolo regalo di mia madre per la promozione.” Le rispondo sorridendo. Eccole lì, le oche che mi guardano come se fossi l’ultimo bicchiere d’acqua nel deserto.

“ Ragazzi! Dove state andando?” sento qualcuno che mi trattiene per la borsa, mi giro e mi ritrovo Sakura a pochi centimetri dal mio viso.
“ A casa.” Rispondo assieme a Hinata.
“ Che ne dite se sta sera andiamo alla discoteca che hanno appena aperto?” propone la tro** sorridendo. Affianco a lei c’è anche Naruto. “ Ah già, Naruto lui è Sasuke, Sasuke lui è Naruto.” Aggiunse spingendo verso di me il biondino.
Ci guardiamo per cinque secondi, lo studio attentamente e lui fa lo stesso con me presumibilmente. “ Ne è passato di tempo da quella partita di calcio, Sas’ke.”
Solitamente ero io quello che inizia a parlare, ma questa volta no. Pronuncia quelle parole con un velo di sensualità, fine ma riesco a percepirlo. Mi stringe la mano forte come se volesse farmi capire che è lui il più forte. Tsk! Testa quadra del cavolo. Rispondo alla stretta, ma non sembra creargli problemi. Solo dopo mi rendo conto di come mi ha chiamato –Sas’ke- . Le nostre due famiglie si conoscono da due anni, tutto è iniziato da quella partita di calcio contro quell’altra scuola. L’allenatore organizzò una cena genitori- ragazzi e da lì è incominciato tutto. Da quel momento in poi i nostri genitori hanno continuato a frequentarsi, ma io e lui non ci siamo più parlati. Ognuno per i fatti suoi, all’epoca non era così carino e poi era abbastanza chiuso quindi non c’era possibilità di parlarci. Portava anche l’apparecchio e sembrava uno sfigato, un tipico nerd che passa i pomeriggi a giocare al computer.
“ Lo stesso vale per te, Naru. “ rispondo sorridendo appena.  Sas’ke e Naru sono i nostri soprannomi usati dalle nostre rispettiva famiglie e quindi ci chiamiamo anche tra noi così.  Gli altri non sembrano sorpresi nel sentire quel nomignoli, meglio così. Meno spiegazioni.
“ Sono contenta che vi conosciate, così non ci saranno problemi!” interviene Sakura dividendo la nostra stretta.

Io e Naruto abitiamo a pochi chilometri di distanza, i nostri genitori hanno sempre cercato di rimanere in contatto ma, come ho già detto, io e lui non ci siamo mai frequentati. Ognuno per i cazzi suoi.
“ Dove pensavate di andare?” domanda Hinata mettendosi una mano sul fianco. Della serie “ fammi indovinare, hai invitato mezza scuola così che tu possa restare da sola con Sasuke, vero?”
Ripeto, Hinata non ha alcun interesse verso di me, a lei piace un ‘altro genere di ragazzo, ma odia da morire Sakura e il suo atteggiamento quindi cerca di proteggermi in ogni modo. La adoro quando si comporta così.
“ Visto che non è ancora iniziata davvero la scuola, ho pensato che non sarebbe male andare a divertirci. Poi domani iniziamo alle dieci perché devono ancora sistemare l’orario.” Le risponde tranquillamente.

Purtroppo tutti accettano quindi sono costretto ad unirmi anche io, mi sono promesso che non devo fare l’associale e lo stronzo almeno questo anno. Carino e coccoloso ….. non ci riuscirò mai…
Finalmente riesco ad uscire dalla scuola, ma mi accorgo che Naruto è dietro di me. “ Ti serve qualcosa?” gli chiedo accendendomi una sigaretta.
“ Leggi.” Mi risponde mostrandomi un messaggio sul suo telefono. IPhone, ultimo modello.
-Naruto, ricordati di dire a Sas’ke che devi venire a casa sua a pranzo. Fatti dare un passaggio da lui, sicuramente sarà venuto in macchina. Baci cucciolo.-
Leggo il messaggio della madre e mi prende male all’idea di avere la famiglia Uzumaki per casa. Annuisco e gli faccio cenno di prendere la sigaretta che avevo in bocca visto che devo cercare le chiavi dell’auto.   Chissà come mai hanno deciso di fare questa rimpatriata.
“ Trovate.” Penso afferrando il portachiavi a forma di quadrifoglio, mi volto per riprendermi la sigaretta ma rimango scioccato. Naruto Uzumaki,  ragazzo con cintura di castità, tutto casa e chiesa, sta fumando. Lo guardo sconvolto e lui fa spallucce come se nulla fosse e fa l’ultimo tiro di sigaretta.
“ Scusami un po’, ma da quando sei entrato nel club – viva la nicotina-?” gli chiedo scherzando mentre infilo la chiave nella serratura.
“ Dai tempi della partita di calcio, ma vedi di stare zitto con i miei. Sai come sono fatti.” Rispose entrando in auto, i suoi genitori sono dei santi e controllano Naruto in tutto e per tutto. Non mi sorprende che abbia decido di vivere due vite. Alla fine spegne la sigaretta a terra e sale in auto.

Salgo anche io e butto entrambe le borse sui posti dietro, metto in moto e parte Crawl, un’altra canzone molto bella, ma sicuramente non è il genere del biondino. Non riesco neanche ad inserire la prima marcia che Naruto sta già tenendo il ritmo con il piede.
“ I said I wasn’t mad…I’m nothing less.. I am holding on, still holding on…” incomincia a canticchiare quella canzone.
“ Li conosci?” gli domando uscendo dal parcheggio.
“ Sono il mio gruppo preferito.” Risponde da vero fan. Rimando stupido, non avrei mai pensato che ascoltasse questo genere di canzoni. È stato scritta da un nuovo gruppo.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3.
 
Camera da letto di Sasuke.  http://acortodiidee.altervista.org/wp-content/uploads/2013/09/letto-uomo4.jpg
Jason Derulo- talk dirty to me  https://www.youtube.com/watch?v=PnV8wJGO5s8 
I see nothing in your eyes, and the more I see the lee I like
Is it over yet, in my head?
I know nothing of your kind, and I won’t reveal you evil mind.

Is t over yet? I can’t win.

Vedo il nulla nei tuoi occhi, e più lo riesco a vedere, meno mi piace
Non è ancora finita, nella mia testa?
Non so come sei fatta, e non vedrò la tua mente malvagia.
Non è ancora finita? Non posso vincere.
-Breath-
 
Arriviamo a casa mia dopo quasi mezz’ora di viaggio, non parliamo per tutto il tempo, c’era solo la musica che ci teneva compagnia. Parcheggio sotto casa e vedo già Kushina davanti al portone in metallo, aveva uno dei suoi soliti sorrisi luminosi e affianco a lei c’era mia madre, un po’ più seria. Sembrano sorelle da come si comportano, non si somigliano per niente fisicamente, ma si vogliono un bene dell’anima anche se si conoscono da poco più di due anni.
“ Finalmente siete arrivati!” esclama Kushina afferrando lo zaino del figlio che le sorride gentilmente e la saluta. Mia madre invece gli da un bacio sulla guancia e gli scompiglia i capelli da brava “ zia “.
“ Eccolo qui il bello di casa.”  aggiunge mia madre. Ecco, per lei Naruto è come un figlio, ma poi si ricorda che ci sono anche io. Grazie, mamma. Mi sorride e poi fa entrare Naruto in casa.
Ora è il mio turno, chiudo l’auto e mi dirigo verso mia madre che mi saluta dandomi una pacca sulle spalle mentre Kushina mi abbraccia, anzi per meglio dire mi stritola a sé e incomincia a dirmi quanto le fossi mancato. In effetti era da un bel po’ che non vedevo lei e i suoi capelli rosso fuoco che, in quel momento, portava raccolti in una coda alta.
“ E come sta il nostro Sas’ke?” mi domanda mentre cerca di guardarmi negli occhi mettendosi sulla punte.  Io e Naruto siamo alti come i nostri padri, circa un metro e ottanta, centimetro più centimetro meno. Invece le nostre madri sono “ tascabili”, Kushina si aggira intorno al metro e sessantatré mentre mia madre è un metro e sessantotto.
“ Sto bene, Kushina.” Rispondo cercando di divincolarmi da quella stretta omicida. Anche se è più bassa di me, riesce ad abbracciarmi attorno al collo. Mi lascia andare e alla fine entriamo tutti in casa dove ad aspettarci c’erano Minato e Fugaku, stanno preparando le ultime cose per il pranzo o per lo meno era quello che stavano facendo prima che ci vedessero.
Minato mi viene incontro con la sua solita camminata da figo, mi stringe la mano e mi sorride mentre mio padre si dirige verso il biondino e l’abbraccia. È inutile, i miei genitori amano Naruto. E poi cos’ha di così particolare? Solo perché quella faccia da cucciolo e quegli occhi dolci? O forse perché è gentile ed educato, non è più esuberante come un tempo però la sua gentilezza gli è rimasta. Invece io sono sempre lo stesso stronzo di tre anni fa, forse sono diventato più calmo e cerco di non agitarmi per niente.
“ Sei cresciuto molto, Naruto. “ gli dice mio padre osservandolo attentamente. Naruto sorride timidamente e si accomoda a tavola.
Invece Minato mi trattiene e incomincia a farmi una serie di domande sulla scuola e altre cose.
“ A tavola ragazzi! È pronto!” per fortuna mia madre interrompe quella raffica di domande e, dopo essermi lavato le mani, mi siedo a tavola assieme agli altri.
Ci aspetta una bella fettina di carne alla griglia e un insalata; non ho mai seguito diete particolari, mi limito a non mangiare schifezze e robe del genere. Dovrebbe farlo anche Naruto, ma lui ha preso da suo padre quindi può mangiarsi una pasticceria intera che non ingrasserà mai. Io invece non posso mangiare cose dolci e bere bibite gassate troppo spesso se no la mia bilancia mi dirà  -scendi che soffoco– oppure –riprova più tardi.-
Io e il biondino non ci parliamo per tutto il tempo, entrambi eravamo troppo impegnati a mangiare; solo suo padre si accorge di tutto questo.
“ Ragazzi come mai siete così seri?” ci domanda Minato curiosa. Mio padre annuisce subito dopo.
“ Non abbiamo niente da dirci. “ sono io quello a rispondere, sinceramente non so di cosa parlare. Naruto conferma quello che ho detto annuendo una volta. Con lui è difficile trovare qualcuno di cui parlare, nessuno dei due ha hobby particolari. Io forse si…
“ Siete coetanei, è un peccato che non vi frequentiate.” Interviene Kushina versandosi del vino.
“ Sas’ke accompagna Naru al piano superiore, tanto noi dobbiamo parlare quindi non ci fate niente qui.” Mio padre riesce sempre a capire tutto prima degli altri, per fortuna ci dice di andare al piano superiore perché sapeva che non sapevamo cosa fare con loro. Come se avessi qualcosa da fare con Naruto…

Bevo un ultimo sorso d’acqua e assieme a Naruto vado al piano superiore, abito in una casa su due piani con arredamento giapponese moderno. Saliamo le scale e l’accompagno in camera mia, conosceva già la casa ma la mia camera era stava cambiata.
“ Prego. “ apro la porta e gli faccio cenno di entrare prima di me. Noto la sua espressione sorpresa nel vedere la mia stanza, è la camera da letto più grande e appoggiate al muro ci sono due chitarre classiche e due elettriche con appositi amplificatori. Ho sempre avuto una passione per la musica, ma niente di dichiarato. Ovviamente le pareti sono insonorizzate.  
“ Allora sai suonare la chitarra.” Stranamente Naruto sghignazza appena vede la prima chitarra classica appoggiata al muro. Sorriso appena mentre lui continua ad ispezionare con centimetri della mia stanza, arriva alla scrivania che si trovava nella parete opposta all’entrata.
“ Questi è meglio che non li guardi. Spazzatura. “ intervengo afferrando i fogli per poi chiuderli nel cassetto, quelli non doveva guardarli. “ Sono vecchi riassunti di scuola.”
Naruto mi guarda stranito, ma poi incomincia a passeggiare per la camera alla ricerca di qualcosa.
“Tu hai voglia di andare in quella discoteca?” mi domanda sedendosi sul letto. Ha l’aria un po’ spaesata però sembra tranquillo e sereno.
“ Non molta.“ confesso sedendomi alla scrivania.
“ Certo che quella Sakura è strana, non la conosco neanche ma ci ha già provato. “
“ Aspetta di conoscerla meglio, è una persona molto particolare. “ Naruto cerca di non conoscerla, se capisce che ha qualche speranza con te, sei spacciato. Da quando le ho detto che l’avrei aiutata a studiare per una verifica tre anni fa, non fa altro che torturarmi. È davvero convinta che io provi qualcosa con lei, ma non si è ficcata nella testa che a me piace altro….
“ Sono contento di essere capitato nella tua classe, almeno conosco qualcuno.” Mi dice sorridendo. Cazzo che bel sorriso.
“ Dovresti sorridere di più, lo sai?” è meraviglioso quando lo fa, ha un sorriso splendente e mette ancora di più in risalto i suoi occhi blu cielo.
Arrossisce leggermente e poi fa di no con la testa, è imbarazzato.
“ Guarda che non sto scherzando.” Ripeto lanciandogli addosso una gonna da cancellare, lo colpisco sulla testa e lui ha un sussulto.
“ Smettila. Ritornando al discorso di prima, mi puoi accompagnare lì? Non so dove si trova.” Mi chiede alzandosi in piedi, è tremendamente imbarazzato ma non vuole darlo a vedere.
“ Va bene, non ci sono problemi. Dopo vieni da me alle 8.” Rispondo senza problemi, non era una cattiva idea andare insieme.
 
 
Alla fine passiamo le altre due a discutere di cosa potrebbe succedere sta sera, ho un presentimento al riguardo e la cosa mi piace stranamente. Solitamente i mie presentimenti sono sempre negativi, ma in questo caso no… magari è la volta buona che mi capita qualcosa di bello.

Verso le tre del pomeriggio arriva Kushina e ci dice che è arrivata l’ora di andare: Naruto si alza, mi saluta e se ne va. Appena sento la porta di casa chiudersi, mi butto sul letto a pancia in su e mi sbottono la camicia. Non avevo mai provato questa sensazione, sento qualcosa dentro di me. Non mi starò mica innamorando?  Probabilmente è l’insalata, ne ho mangiata troppa.




La sera è arrivata molto velocemente, sono bastate poche azioneìi per far arrivare le sei e mezzo: incomincio a cercare qualcosa da poter indossare di non troppo quotidiano. In questi momenti mi sento una donna che non sa cosa indossare la sera visto che deve uscire con il proprio ragazzo. Per fortuna trovo dei jeans neri e una camicia grigio chiaro. Questa volta però vado in bagno e mi faccio la barba e do una spuntata ai capelli, mia madre mi ha insegnato come accorciarli quindi non ci sono problemi, è questione di un centimetro. Ci metto poco tempo per radermi e aggiustare i capelli e finalmente eccomi qui. Sono ritornato in me, mi mancavano le mie guance pallide. Controllo anche l’orecchino che porto sul trago dell’orecchio destro ( è quella parte di cartilagine triangolare del padiglione auricolare ), ho sempre la sensazione che possa strapparsi.

Guardo l’orologio e mi accorgo che sono quasi le otto infatti mia madre mi dice di andare ad aprire la porta visto che c’è Naruto che mi sta aspettando. Indosso la mia collana, prendo le chiavi della macchina assieme al telefono e al portafoglio e vado ad aprire la porta.
Mi ritrovo davanti quel biondino, ma questa volta sta sorridendo; forse ha ascoltato il mio consiglio. Indossa dei jeans strappati e una camicia blu scuro, mamma mia sta da dio vestito così. Sasuke calmati, non saltagli addosso: potresti benissimo mandare a fanculo la serata per stare MOLTO vicino a Naruto però ti sei promesso di non fare l’associale questo anno quindi calma gli ormoni e metto a cuccia l’amico nelle mutande..
“ Sei anche in anticipo.” Gli dico afferrando la giaccia che era appena sull’appendi abiti. “ Io esco!” aggiungo.
“ Divertitevi! Sas’ke sta attento con la macchina mi raccomando!” ovviamente è mia madre quella che si preoccupa di più, per mio padre basta che non distruggo l’auto e poi posso fare quello che voglio. Che bei genitori che mi ritrovo.
“ Sisi!” so come mi devo comportare infatti da quando ho la patente, non tocco più neanche un birra perché non voglio uccidere qualcuno. Esco molte volte e la maggior parte la sera, ma non sono mai tornato ubriaco. Mai.

Chiudo la porta di casa e saliamo in auto, questa volta niente musica perché Naruto incomincia a parlare. Allora le cose sono due: o quello di sta mattina non era lui oppure si è fumato qualcosa perché non può essere che sia cambiato nel giro di poche ore. Almeno vengo a conoscenza di una cosa interessante ossia il sogno di Naruto è quello di diventare un disegnatore, ma non ha specificato in che ambito. So che ama ritrarre le persone durante le loro azioni quotidiane ed è una specie di otaku impazzito che va pazzo per Vampire Knight e D. Gray Man e scrive anche fanfiction.
 
Arriviamo davanti alla discoteca, parcheggio e mi accorgo che c’erano già tutti gli altri: davanti a tutti c’era lei naturalmente, Sakura, assieme a uno sfigato della classe che sbava per lei. Si avvicina a me e mi chiede come mai fossi venuto assieme a Naruto, le rispondo che lo visto per strada e gli ho detto di salire in auto per fare prima.
“ Hey Sasuke, finalmente sei arrivato.” Interviene Hinata sorridente, indossava un vestito bianco molto semplice, ma carino. Sicuramente è migliore rispetto a quello di Sakura che faceva prima a venire in mutande e reggiseno. Solo come camminava riuscivo a vedere il culo…
Saluto tutti gli altri ed infine entriamo nel locale, non so cosa ci trovasse Sakura di così interessante, era semplicemente una sala con bar e console per dj al centro. Tutto lo spazio attorno era dedicato alle persone che volevano ballare e sui lati c’erano dei divanetti. Lo ammetto è molto grande, ma nulla di speciale. Vado verso i divanetti e man mano che mi avvicino, mi rendo conto che la sala incomincia lentamente a riempirsi: vengono messi remix di ogni genere, anche le canzoni uscite da pochi giorni avevano già un proprio remix ufficiale.
Io rimango seduto sul divanetto assieme a Hinata, ma mi accorgo che Naruto è sparito in mezzo alla folla: c’è gente che balla sui tavoli, coppie  che si baciano e si palpano, ma del biondino non c’è traccia.
“ Sasuke dai andiamo a ballare!” mi dice Hinata alzandosi in piedi e afferrandomi per il polso così da farmi alzare.
“ Ma non mi va..” non ho proprio voglia di ballare in mezzo a quel casino assurdo. Piuttosto sto seduto a guardare gli altri.
“ Su andiamo! Non voglio sentire storie!” alla fine mi lascio trascinare in pista anche se non avevo molta voglia. Hinata mi porta in mezzo al gruppo e incomincia a ballare davanti a me.

Sospiro, ma poi mi lascio andare ed incomincio anche io a ballare,  tuttavia la musica non è così male. Intorno a me ci sono così tante persone che faccio addirittura fatica a distinguere le persone che conosco dalle altre. Per fortuna il dj mette musiche moderne e dei bei remix quindi incomincio a ballare veramente con Hinata. Mi sorride appena l’ afferro da dietro per i fianchi ed incomincio muovermi e a scendere assieme a lei. Tutto questo accade sulle note di Talk dirty to me di Jason Derulo, con questa canzone mi viene da muovermi in quel modo. Lo so è provocatorio, ma a Hinata non da fastidio quindi. Il bello di questa canzone è il ritmo, è provocatorio a seconda di come lo si balla e io, ovviamente, faccio il provocatorio.
Mi rendo conto che alcune ragazze mi stanno puntando in modo un po’ troppo insistente, ma anche Hinata se ne accorge quindi si gira verso di me, mette una gamba in mezzo alla mia e ricominciamo ad ondeggiare, mamma mia sembra che siamo fidanzati. È fantastica quando stuzzica le altre ragazze e tra di loro c’è anche Sakura che stava ballando con Naruto.
Aspetta un attimo, sta ballando con Naruto? Ma non aveva detto che era strana? Fantastico, è riuscita a prendersi anche il biondino. Tra poco se lo porterà chissà dove oppure proverà a baciarlo. Sento la gamba di Hinata che si struscia contro di me ed ogni volta che ci abbassiamo insieme, mi vengono in mente certe idee, ma mi trattengo.  Osservo per un attimo le sue gambe, ma in realtà vorrei sentire quelle di Naruto che si strusciamo con le mie. Cazzo quanto pagherei per poter ballare così con lui.
All’improvviso affianco a me mi ritrovo Sakura con affianco Naruto abbastanza scosso, probabilmente ha bevuto qualcosa o fumato roba strana: per fortuna arrivano altri due miei compagni di classe che “ obbligano “ Hinata e Sakura a ballare quindi rimango da solo con Naruto.
Bene, via libera.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


 
Capitolo 4.
 
Watch out for this - Major Lazer    https://www.youtube.com/watch?v=_zCoCa6b6cU
Diablo- Simon Curtis   https://www.youtube.com/watch?v=vowLWqUCKCs
 
Here I lie forever
Sorrow still remains
Will the water pull me down and wash it all away
Come and take me over
Welcome to the game
Will the current drag me down and carry me away-
Suddenly the light begins to fade



Qui giaccio per sempre
Il dolore sta rimanendo
Vorrà l’acqua spingermi giù e spazzare via tutto
Vieni e finiscimi
Benvenuta nel gioco
Vorrà la corrente tirarmi giù e portarmi via
D’un tratto la luce inizia a svanire.
-Hopeless-
 
 
Chiunque avrebbe capito che Naruto non è lucido, è sulla soglia di prendersi una sbronza: non posso trattenermi quindi decido di provocarlo, voglio vedere quanto ci mette prima di mandarmi via o prima di trascinarmi da qualche parte.
Ho sudato durante la serata quindi la camicia che indosso è diventata aderente al punto giusto, sbottono tre bottoni e poi vado dietro di lui; l’afferro per i fianchi e attacco il suo culo al mio amichetto lì sotto. Faccio la stessa cosa che ho fatto con Hinata ossia incomincio a muovermi lentamente, ma questa volta ho un secondo fine ossia portare Naruto allo stremo. Si lo ammetto, sono interessato al biondino.
Oggi il dj è d’accordo con quello che voglio fare e mette Watch out for this , perfetta come canzone! Faccio movimenti con il bacino e, visto che tengo ben saldo il bacino di Naruto, anche lui li fa assieme a me.
Continuiamo così per quasi un minuto fino a quando il biondino decide di prendere le redini della situazione, si volta verso di me e afferra il colletto della camicia per farmi avvicinare a lui, incomincia a ballare e intanto si avvicinava al mio viso per baciarmi.
Ad ogni tentativo mi avvicinavo per assaggiare quelle labbra, ma lui si allontanava leggermente per stuzzicarmi; sposta una mano dietro la mia testa e l’altra invece l’appoggia sul mio fianco destro per farmi muovere al suo stesso ritmo. Basta, sto incominciando ad impazzire veramente. Fatti baciare almeno! So che non dovrei approfittarne visto che è praticamente ubriaco, ma non ci riesco. Finalmente mi permette di avvicinarmi e, mentre lui continua a palparmi il culo, io gli mordo il labbro inferiore e gli lecco quello superiore: infine lo bacio pesantemente, con la lingua esploro ogni zona della sua bocca, le nostre lingue si uniscono in una danza proibita. Cazzo quanto mi piace baciarlo.
Non dura molto quel bacio, entrambi preferiamo ballare così da poterci stuzzicare.
 
Tutta la serata continua così tra movimenti di bacino, carezze e baci rubati ogni tanto; guardo l’orologio e mi accorgo che è quasi l’una, è meglio tornare a casa. Avviso gli altri che anche Naruto sarebbe venuto con me visto le sue condizioni. L’aiuto ad uscire dal locale e lo faccio salire in auto.
“ Naruto come stai?” gli chiedo mettendo in moto l’auto.
“ Mi sembra di avere una discoteca nella testa..” mi risponde chiudendo gli occhi. “ Anche i neuroni stanno ballando probabilmente..”
“ Per oggi rimani a dormire da me, non ho voglia di sentire la predica di tua madre.” Non è un problema se dorme da me, tirerò fuori un sacco a pelo e dormirà per terra. Al solo pensiero di Kushina che mi urla contro perché non ho badato a suo figlio, mi vengono i brividi… per me quella ha un demone dentro di sé e ogni volta che si incazza, quella creatura esce e prende il suo posto.
Arriviamo a casa mia e per fortuna tutti stanno già dormendo, tra un “ devo vomitare “ e l’altro riesco a portare Naruto in camera mia; si precipita immediatamente in bagno e lo sento vomitare. Lo sapevo che non doveva bere, ma è un Uzumaki quindi fa come gli pare e non ascolta nessuno.
Intanto vado nella cabina armadio per prendere il sacco, ma appena rientro in camera vedo Naruto sdraiato sul letto che dorme beatamente: sospiro, non posso svegliarlo quindi lo lascio dormire nel mio letto mentre io vado al piano inferiore, in cucina precisamente per sbrigare alcune cose di scuola. Non ho molto sonno questa sera.
 
 
“ Buongiorno Sas’ke..” eccolo lì, sta scendendo le scale, è mezzo addormentato ed indossa ancora i vestiti di ieri.
Sono le 7.30 del mattino e anche io mi sono appena svegliato, sono seduto al bancone del cucina e sto aspettando che il caffè si sfreddi. Non ho dormito molto questa notte, ero troppo impegnato a pensare a quello che era successo; quel ballo con Naruto e quel bacio non me li scorderò mai. Mi saluta con la mano e si siede affianco a me, sembra uno di quei ragazzi che fanno molta fatica a svegliarsi la mattina, uno di quelli che ci mettono due ore prima di capire in che posto si trovino.
“Dormito bene nel mio letto?” gli chiedo sarcastico, a causa sua sono dovuto andare a dormire sul divano.
“ E’ molto soffice e si sta comodi.” Mi risponde accennando un sorriso mentre si sistema i capelli.
“ Buongiorno ragazzi.” Interviene mia madre entrando in cucina, lei si sveglia ogni giorno alle 7 per andare a lavoro e l’avevo avvisata che c’era Naruto. “ Vi siete diverti ieri?”
Io tantissimo! Mai divertito così tanto in discoteca, solitamente passavo la serata ad allontanare le ragazze, ma questa volta no per fortuna.
“ Pensavo che mi sarei annoiato invece mi sono divertito.” Rispondo sorseggiando il caffe.
“ Io invece non mi ricordo nulla, ho dormito così bene che mi sono dimenticato tutto..” come? Ripeti? Ti saresti dimenticato tutto? Naruto risponde con estrema tranquillità, tutta quella roba che si era bevuto e fumato gli hanno mandato in pappa il cervello.
“ Come scusa? Cosa ti ricordi?” gli chiedo.
“ Ricordo che ho ballato con Sakura e altri, ma non ricordo chi.” Mi rispondo facendo spallucce. Ok, ora lo ammazzo. Per una volta che mi capita un ragazzo decente, quello si dimentica tutto. Ecco perché io non bevo mai alle feste! Voglio sapere che succede al mio povero corpo.
“ Tu Sas’ke hai conosciuto qualche ragazzo?” mia madre sa che sono gay, glielo dissi un anno fa e lei accettò bene questo fatto. Mio padre ci mise un po’ per capire, ma alla fine mi hanno accettato lo stesso e mia madre non perde occasione per chiedermi se ho conosciuto qualcuno come in questo caso.
“ No purtroppo. “ le rispondo sospirando, ma noto anche l’espressione di Naruto alquanto sconvolta. “ Perché mi stai guardando così?”
“ Aspetta un attimo, tu sei gay?” mi domanda avvicinandosi a me bruscamente. Sta attendo Naruto, non stuzzicarmi perché se no ti chiudo in camera mia e ti faccio una visita medica accurata.
“ Si, qualche problema?” se ora mi dice che è omofobo giuro che lo prendo a calci nel culo, dopo quello che è successo ieri può dirmi di tutto, ma non che è omofobo.
“ Beh…” incomincia a perdere tempo in qualsiasi modo, prima si mette a giocare con la tazza di caffe che gli aveva portato poco prima mia madre per poi guardarsi intorno come se nulla fosse. “ Avvicinati.” Aggiunge facendomi cenno di avvicinarmi.
Mi avvicino a lui, pronto a tirargli un cazzotto se necessario.
“ Anche io lo sono.” Come? Non ho sentito bene, Naruto è gay? Il biondino? Mi fa quella rivelazione sotto voce, come se avesse paura che mia madre la sentisse. Lo guardo sorpreso e lui annuisce ma mi fa cenno di mantenere il segreto.
Incomincio a ridere perché mi è venuto in mente quello che è successo ieri, io mi stavo facendo mille pare mentali e ora scopro che gli piacciono i cetrioli. Non c’è la faccio a trattenermi infatti Naruto mi guarda sconvolto.
“ Ok ok basta e che non me lo sarei mai aspettato da te. “ smetto di ridere e ritorno in me, serio ed imperturbabile.
A quel punto il biondino avvicina la sedia alla mia e si attacca a me come una cozza allo scoglio, mi sussurra così tante domande che non ne capisco neanche una.
“ Posso chiederti una cosa?” mi domanda tirandomi per la maglietta, dannazione è troppo carino quando fa così. Io annuisco e bevo un sorso di caffe.
“ Com’è andare a letto con un uomo?” mi fa quella domanda con imbarazzo, mi guarda a mala pena negli occhi e io sorrido perché sembra un bambino impacciato.
“A saperlo, mio caro.” Ho capito di essere gay solo un anno fa, non sono mai stato con un uomo.
“ Ah… “ ecco come smerdare Naruto, quattro parole semplici per farlo allontanare. A quel punto si alza sospirando con la tazza di caffe in mano ed incomincia a camminare per la cucina. “ Ti piacciono i The Angels?” davanti al microonde mia madre aveva lasciato il biglietto per andare a vedere questo ultimo gruppo molto famoso in questo periodo ed il loro genere è alternative metal, non è male come musica.
“ Non ne vado pazzo, ma non sono male.”
“ Beato te che hai il biglietto per il loro prossimo concerto.” Naruto è un fan dei The Angels, conosce tutte le loro canzoni a memoria, ma non è mai andato ad un loro concerto.
“ Se vuoi te lo regalo, tanto io non lo uso.” Non ho problemi ha regalargli il biglietto, tanto a me non serve. So cosa significa essere un fan di qualcosa quindi lo capisco.
“ Davvero?” lo sguardo di Naruto si illumina appena ho terminato la frase, mi viene incontro e mi guarda con quello sguardo da cucciolo che solo lui riesce a fare. Non c’è la faccio a resistere.
“ Si tranquillo.”
“ Ma non so come andarci, il concerto è a un’ora di macchina…”
“ Ti posso accompagnare io, quel giorno devo andare a mia zia che vive lì vicino.” Il concerto si sarebbe svolto la settimana successiva in una città non molto lontana, quello è uno dei pochi biglietti rimasti visto che questo gruppo è molto famoso.
“ Ma io ti adoro!” esclama abbracciandomi fortissimo, faccio quasi fatica a respirare. Mi da addirittura un bacio sulla guancia e mi ritorna in mente quella bellissima serata, ma perché te la sei dimenticata? Non potevi dimenticarti di quella Sakura?
“ Ora però lasciami, mi stai stringendo troppo!” gli dico allontanandolo.
“ Ragazzi guardate che è tardi, Sas’ke presta dei vestiti a Naru e fagli fare una doccia.” Interviene mia madre che aveva visto tutta la scena del biglietto e si era messa a ridere per la reazione di Naruto. Annuisco, appoggio la tazza di caffe nel lavandino e porto il biondino in camera mia.

“ Ti dovrebbero stare i miei vestiti.” Naruto ha un modo di vestire un po’ diverso dal mio, amo i colori scuri mentre a lui piacciono anche quelli più chiari e luminosi. Ho la pelle chiara e non posso mettermi una maglietta rossa, sono osceno. D’estate ogni tanto metto qualcosa di colorato, ma perché mi abbronzo un po’. Trovo una mia maglietta color pesca che usavo a giugno, è a maniche lunghe, ma va bene considerando il fatto che fuori c’è un po’ di vento. Riesco a dargli anche dei jeans classici, speriamo che non gli stiano troppo larghi. Abbiamo due corporature diverse, io sono più grosso rispetto a lui, non è un mingherlino anzi è alto e muscoloso però io sono più “ imponente “.
“ Gli asciugamani sono già in bagno?” mi chiede aprendo la porta del bagno. Gli do il permesso di farsi la doccia anche nel mio bagno, si vede che mi piace, non riesco a dirgli di no.
“ Si si, trovi tutto sul mobile affianco al lavandino. “ io sarei andato a farmi la doccia nel bagno di mia madre che non è diverso dal mio. Anche a lei non piacciono i colori accesi quindi quando arredò la casa, scelse delle tonalità pastello adatte ad un bagno.

“ Naruto muoviti cavolo!” gli urlo, sono le 9.30 e tra mezz’ora dobbiamo essere a scuola. Non sono mai arrivato in ritardo e non sarà di certo lui a farmi incominciare. Mi sono fatto la patente apposta per poter star tranquillo con gli orari.
“ Sto arrivando!” sento Naruto che sta scendendo le scale di stretta. Appena lo vedo penso che non gli stanno male i miei vestiti, sono larghi ma riesce a portarli nel modo giusto.  “ Ma guarda che manca mezz’ora!”
“ Appunto! Ti ricordo che io abito in un culo rispetto alla scuola! Cazzo muoviti!” questa volta sbraito e lui scende immediatamente giù. Si stava infilando la maglietta e doveva ancora indossare le scarpe. “ Finirai di prepararti in macchina.” Aggiungo aprendo la porta di casa.
Saliamo in auto e parto a tutta velocità con la musica a palla mentre affianco a me Naruto termina di prepararsi.


Arriviamo a scuola appena in tempo, giusto il tempo di parcheggiare e la campanella suona, devo prepararmi a una giornata di duro lavoro visto che ci sono tutte le materie più difficili; un ora di matematica, due di letteratura, una di fisica e una di storia dell’arte. Durante l’orario scolastico non succede mai niente di che, mai qualcuno che si incazza con un professore o cose del genere: devo ammette che Naruto se la cava bene a scuola. Durante i riposi andavo a parlare con alcuni dei miei professori per quanto riguarda la tesina per la matura, il biondino non mi cerca più di tanto, ogni tanto un “ tutto ok?” ma niente di più. Anche la situazione in classe è tranquilla, ormai siamo tutti maggiorenni quindi non si verificano più quelle situazioni ossia litigate da bambini.

Per fortuna la giornata è passata bene, i professori non hanno fatto cose particolarmente difficili, ma stranamente Naruto ha avuto un malore ed è dovuto andare via all’inizio dell’ultima ora. Hanno chiamato addirittura i genitori anche se lui è maggiorenne e quindi potrebbe uscire senza avvisarli.
Saluto gli altri e salgo in macchina, chissà se Kushina mi risponde, sono curioso di sapere che cos’ha avuto Naruto; non vorrei che quella roba che ha bevuto ieri sera gli avesse fatto male.
“ Eddai rispondi..” dico mentre esco dal parcheggio, ho impostato il vivavoce.
“ Pronto?” ho chiamato a casa e mi ha risposto Minato.
“ Sono Sasuke, disturbo?”
“ Buon pomeriggio, non disturbi. Dimmi pure.” Minato è sempre molto gentile con me anche se non mi conosce benissimo.
“ Vorrei sapere se Naruto si è ripreso, sta mattina siete venuti a prenderlo a scuola.”
“ Ora Naruto sta riposando però sta meglio, gli dirò che hai chiamato.”
“ Qualcosa di grave?”
“ No no, sta tranquillo. Ha avuto un calo di pressione perché non ha mangiato a metà mattina.”
“ Va bene, grazie. Scusa per il disturbo.”
“ Di nulla, Sasuke. Sono contento che Naruto abbia qualcuno che si preoccupi per lui. Ciao!”

Minato chiude la chiamata, ma continuo a pensare a lui. Cazzo mi sto innamorando… 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5


Into The Nothing- Breaking Benjamin   https://www.youtube.com/watch?v=Qjb2mKCD2iA
 
I am done pretending
You have failed to find what’s left
I will suck you dry again
Same are not worth saving
You are such a pretty mess
I will choke the life within.


Sono stufo di fingere
Hai fallito nel trovare ciò che è rimasto
Ti prosciugherò fino a seccarti ancora
Alcuni non meritano di essere risparmiati
Sei un grande disastro
Soffocherò la vita dall’interno.
-Lights out
-
 
 
Durante tutta la settimana Naruto non è venuto a scuola e non si è fatto neanche sentire; decido di andare a casa sua, sono seriamente preoccupato e devo sapere come sta. Per fortuna non abita molto lontano dalla scuola quindi subito dopo la fine delle lezione, invece che andare a casa mia, giro verso la sua.
Impiego circa dieci minuti per raggiungere una casa singola semplice, ma molto carina.  Parcheggio e busso alla porta.
“ Si?” sento una voce femminile dall’altra parte, Kushina.
“ Sono Sasuke.”
“ Ciao Sas’ke!” esclama dopo aver aperto la porta, è in abiti casalinghi ossia pantaloni della tuta e canottiera con i capelli sciolti. “ Sei venuto a trovare Naruto, vero?” mi domanda facendo cenno di entrare.
“ Si, è da una settimana che non lo sento e vorrei sapere come sta.” Le rispondo togliendomi la giacca in pelle per poi appoggiarla sul divano.
“Meno male che sei venuto, quel testone non vuole vedere nessuno, ma per te farà un eccezione.”
“ E’ in camera sua?”
“ Si si, anzi visto che vai da lui… “ inizia andando velocemente in cucina, ritorna da me e mi porge un vassoio con il pranzo di Naruto ossia un panino al prosciutto cotto e una coca cola. “ Non ne vuole sapere di mangiare oggi, provaci tu.”
“ Va bene.” Quello stupido sta male e non vuole mangiare? Ora ci pensa l’Uchiha.

Afferro il vassoio e mi dirigo verso la sua camera, tutta l’abitazione si sviluppava su un unico piano e la sua stanza si trovava affianco al soggiorno.
Busso due volte.
“ Mamma non ho fame..” Naruto mi risponde con un filo di voce, a mala pena riesco a capirlo.
“ Sono io.” Apro la porta con una mano mentre con l’altra tengo il vassoio. Vedo il mio biondino disteso sul letto e ha anche la flebo attaccata al braccio, è pallido e ha due occhiaie peggio delle mie. È sciupato e si vede che sta molto male; appena mi vede sgrana gli occhi, cerca di sistemarsi mentre io entro in camera e chiudo la porta.
“ Non dovevi venire.” Mi dice sedendosi sul letto e tirandosi indietro i capelli. Mamma mia è uno straccio.
“ Se aspetto te, posso anche considerarti morto. Allora come stai?” gli chiedo sedendomi sul letto e posando il vassoio a terra.
“ Un brutto raffreddore..” mi risponde alzando gli occhi al cielo. Ammazza che raffreddore!
“ E quella?” indico la flebo affianco a lui.
“ Ho perso molti liquidi e il dottore mi ha dato la flebo per oggi...”
“ Si può sapere perché non mangi?”
“ Perché non ho fame.”
“ Non mi frega tu mangi, come pensi di andare al concerto se non ti rimetti? È tra tre giorni! Se non mangi, non ti porto.”
Mi guarda storto, ma so di aver ragione; l’unico modo per smuoverlo è usare la storia del concerto. Sospira, ma alla fine afferra il panino ed incomincia a mangiarlo.
“ Avevo ragione che con te avrebbe mangiato!” Kushina entra in camera e rimane sorpresa nel vedere il figlio che stava mangiando. Mi sorride e mi ringrazia mentre Naruto continua a guardarmi storto. Non deve star male, piuttosto preferisco star male io ma non deve soffrire.
“Tu vedi di mangiare, chiaro? Ti ho lasciato sul tavolo della cucina gli appunti e i compiti. Domani passo di nuovo se riesco, ma almeno fatti sentire.” Gli dico alzandomi, ma mi afferra per la mano. Kushina era già uscita dalla stanza per questo si era comportato così.
“ Devi per forza andare via?” mi domanda con il suo sguardo da cucciolo a cui non riesco a resistere.
“ Devo andare a fare dei compiti per domani. Vuoi che rimanga?” ammetti che vuoi che resti con te, ammetti che un po’ ti interesso.
“ No no, se hai delle cose da fare non sarò di certo io a fermarti. “ mi dice mollando la mia mano, ritorna sotto le coperte e mi saluta.
“ Ci vediamo domani.”

Se non è lui a dirmi di restare, non posso rimanere a forza; è ancora troppo chiuso per cercare di avere un contatto, quando si sentirà pronto potrà aprirsi con me e parlarmi di ciò che vuole.
Appena esco di casa, Naruto esce dalla sua stanza e va verso il tavolo della cucina dove gli avevo lasciato alcune fotocopie dei miei appunti. Sopra di esse ho lasciato il mio numero di telefono e appena lo vede, arrossisce e stringe quel foglietto nella mano.


Il giorno del concerto è arrivato e per fortuna Naruto è guarito infatti si è presentato alle quattro del pomeriggio a casa mia anche se gli avevo detto di venire verso le cinque e mezza. Non lo sento neanche suonare alla porta di casa, probabilmente mio padre l’aveva visto arrivare e aveva aperto la porta prima; me lo ritrovo in camera con il suo bel sorriso mentre io cercavo di studiare tranquillamente.
“ Questa volta sono venuto io a trovarti.” Mi dice porgendomi un bicchiere di coca cola.
“ Che ci fai qui? Sei in anticipo.” Gli faccio notare indicando l’orologio appena alla parete, afferro il bicchiere e lo appoggio affianco ai libri.
“ Sono venuto prima per farti compagnia.”
“ Non hai fatto male a venire prima, usciremo di casa tra mezz’ora così tu hai il tempo di prendere i posti migliori. “
 
Dopo venti minuti ci mettiamo in viaggio, parliamo di varie cose durante tutto il viaggio; hobby, interessi, ragazzi e cose simili.
Lo lascio all’entrata del concerto, ci sono già tantissime persone e mancano ancora quattro ore prima all’inizio; lascio Naruto lì davanti e io mi rimetto in strada.
Mi avevano regalato un biglietto speciale, solo 100 persone avevano l’occasione di stare in prima fila e uno di essi, scelto direttamente dal cantante, sarebbe salito sul palco. Verso le nove le luci incominciano ad accendersi e Naruto è in fremito, sta per vedere il suo gruppo preferito dal vivo. Potrà cantare a squarcia gole le loro canzoni e potrà vedere il cantante, l’angelo principale.
Ci sono più di 40.000 persone venute da tutto il mondo pronte ad assistere a un concerto mozzafiato: sulla folla vengono proiettate delle luci calde mentre sul palco, uno alla volta, compaiono i membri della band: la caratteristica principale di questo nuovo gruppo è il loro abbigliamento, tutti sono vestiti con giubbotti in pelle, ma portano delle ali bianche tranne il cantante che indossa delle ali nere. Sembrano vere perché alla fine di ogni concerto, grazie all’aiuto di cavi e cose simili, sembra che spicchino il volo. Nessuno conosce la loro vera identità perché su di loro non vengono mai puntate luci forti ma bensì gli addetti ad esse cercano di creare un velo di mistero attorno a loro: sono tutti bei ragazzi, ma il cantante è amato dalle ragazze perché durante i concerti ha sempre i capelli bagnati e non indossa il giubbotto in pelle, ma una maglietta nera aderente e il suo viso è truccato. Labbra estremamente chiare e viene esaltato il suo sguardo cercando di dare un senso magnetico e ipnotico. Quindi grazie al trucco e alle luci nessuno conosce l’identità sua e della sua band, poi non si conosce nulla sulla loro vita privata, nessun fotografo è mai riuscito a scovare uno di loro in qualche occasione. Ve lo detto, è un mistero la loro identità.
Dopo che i ragazzi si sono sistemati ai propri strumenti, finalmente entra l’angelo per eccellenza: indossa le sue ali nere possenti, cazzo sembrano vere. Si mette al centro del palco e afferra il microfono.
“ Come stanno i nostri angioletti?” domanda con la sua voce profonda, ma estremamente calda. Tutta la folla urla e alza le mani al cielo.
“ Sono contento che questa sera siete così tanti. Oggi vi faremo toccare il paradiso con un dito! Fatemi sentire che ci siete!” il cantante incita la folla porgendo il microfono verso di loro e a quel punto tutti gridano “ canta! “
“ Questa sera incominciamo con Into The Nothing! Forza ragazzi!”
E a quel punto il concerto ha inizio, la band incomincia a suonare e il sogno di Naruto ha inizio, a pochi metri da lui c’era il suo sogno: quel ragazzo trasmette forza e sicurezza, le parole delle sue canzoni sono piene di significato e anche lui riusce a cantarle in modo eccezionale, riesce a trasmettere le emozioni che prova.

Into The Nothing

Screaming on the inside 
I am frail and withered 
Cover up the wounds 
That I can't hide 
Walls that lie between us 
The saint within the sinner 
I have lost the nerve 
But it's all right 
Carry the wounded and shut your eyes 
All will be forgiven 
None will rise 
Bury the fallen and lead the blind 
I will fight the loss 
Dead inside 

Into the nothing 
Faded and weary 
I won't leave and let you fall behind 
Live for the dying 
Heaven hear me 
I know we can make it out alive 

Leave me at the bottom 
I am lost forever 
Letters from the dead 
Say goodbye 
Sorrow falls upon us 
This will be the last time 
Days begin to end 
But I'll get by 
Follow the hopeless 
And shut your eyes 

All will be abandoned 
None will shine 
Gather the broken and leave this life 
Lying in the earth 
Side by side 

Into the nothing 
Faded and weary 
I won't leave and let him flll behind 
Live for the dying 
Heaven hear me 
I know we can make it out alive 

I'll keep you inside 
Where I lead you cannot follow 
Straight into the light 
As my breath grows still and shallow 

Into the nothing 
Faded and weary 
I won't leave and let them fall behind 
Live for the dying 
Heaven hear me 
I
know we can make it out alive 

Stay with me 
You're all I have left 
I know we can make it out alive 
Stay with me 
You're all I have left 
I know we can make it out alive

___

Gridando dentro di me
Sono fragile e stanco
Copri le ferite
Che non riesco a nascondere
Mura che giacciono fra di noi
Il sento dentro il peccatore
Ho perso il coraggio
Ma va tutto bene
Porta i feriti e chiudi gli occhi
Saranno tutti perdonati
Nessuno si alzerà
Seppellisci i caduti e guida i ciechi
Io combatterò gli sconfitti
Morti dentro

Sentendosi vuoto
Svanito e sfinito
Non me ne andrò lasciandoti cadere dietro
Vivere per morire
Cieli ascoltatemi
So che possiamo uscirne vivi

lasciami in fondo
sono perso per sempre
lettere dal defunto
dì addio
la tristezza cade sopra di noi
questa sarà l’ultima volta
i giorni stanno per concludersi
ma li eviterò
segui i disperati
e chiudi gli occhi

tutti verranno abbandonati
nessuno splenderà
raccogli i feriti e abbandona questa vita
giacendo per terra
fianco a fianco

Sentendosi vuoto
Svanito e sfinito
Non me ne andrò lasciandoti cadere dietro
Vivere per morire
Cieli ascoltatemi
So che possiamo uscirne vivi

Ti terrò dentro di me
Dove conducendo non potrai seguirmi
Dritto verso la luce
Mentre il mio respiro diventa silenzioso e debole

Sentendosi vuoto
Svanito e sfinito
Non me ne andrò lasciandoti cadere dietro
Vivere per morire
Cieli ascoltatemi
So che possiamo uscirne vivi

Resta con me
Sei tutto quello che mi rimane
So che possiamo uscirne vivi
Resta con me
Sei tutto quello che mi rimane
So che possiamo uscirne vivi



Questa era il primo singolo che pubblicarono e fece molto successo: loro riuscivano a caricare i loro fan così tanto che se il cantante chiedeva di cantare una loro canzone, loro lo facevano perfettamente. È inutile, quel cantante ha un effetto sul suo pubblico assurdo: dopo due ore di concerto dove la band ha suonato tutte le loro prime canzoni, il cantante indica la folla.
“ Allora chi vuole venire in paradiso con noi?” domanda e tutte le luci vengono puntate sulle migliaia di persone. Ovviamente tutti agitano le mani in aria per attirare l’attenzione, ma l’angelo indica una persona. Naruto.
“ Cos…” Naruto rimane senza parole nel vedere l’affascinante cantante che lo invita a salire sul palco. Vedendo che lui non ha intenzione di salire perché è troppo imbarazzato, il cantante scende dal palco con due guardie del corpo al suo fianco per allontanare tutte le persone che cercano di toccarlo poi con quelle ali è ancora più difficile proteggerlo.
“ Su sali, non ti mordiamo.” Gli dice afferrandolo per mano mentre gli uomini della sicurezza aprivano le sbarre per farlo passare. Assieme a lui, Naruto sale sul palco e a quel punto tutti i membri della band appoggiano i propri strumenti musicali a terra, segno che il concerto è ormai finito.
“ Vi ringraziamo per essere venuti a vederci, ogni giorno ci regalate emozioni nuove. “ inizia il batterista salutando il pubblico con la mano.
“ Ora però il nostro tempo nel mondo umano è finito è dobbiamo andarcene, ma questa volta porteremo con noi una persona. “ aggiunge il cantante stringendo Naruto a sé così che l’abbracciasse.
All’improvviso il palco viene avvolto da una nebbia fitta e tutta la band spicca il volo com’è di loro usanza fare alla fine di ogni concerto, spariscono nel nulla grazie a chissà quale metodo.
Grazie a dei cavi metallici, la band “ vola “ dietro le quinte e Naruto è sempre più sconvolto: il suo cuore batte a mille visto che è abbracciato al suo amore di sempre, il cantante è tranquillo e si congratula con i suoi amici per le performance.
“ Siete stati bravissimi ragazzi, come sempre! Datemi il cinque!” si congratula mentre ogni membro del gruppo gli da il cinque con la mano.
“ Io vado a togliermi questo trucco, non c’è la faccio più!” si lamenta il chitarrista. Anche gli altri lo seguirono, ma il cantante rimane con Naruto.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6.
Take a breath
Hold it in
Star a fight
You won’t win
Had enough
Let’s begin
Never mind
I don’t care.

Prendi un respiro
Mantienilo
Inizia la battaglia
Che non vincerai
Ne ho abbastanza
Iniziamo
Non mi preoccupo
Non mi importa.
-What lies beneath-
 
“ Finalmente, non ne potevo più.” L’angelo, sospirando, si toglie le ali nere e le appoggia contro una cassa. “ Comunque, lieto di conoscerti. “ aggiunse allungando una mano verso Naruto per presentarsi.
“ Il piacere è tutto mio..” risponde Naruto tremendamente imbarazzato, è lievemente arrossito e fa fatica a parlare. Allunga anche la mano tremolante per stringerla.
“ Hai un nome?” gli domanda il cantante stringendo la mano del fan visto che lui non riusciva a muoversi dall’imbarazzo.
“ Naruto Uzumaki.” Si presenta accennando un inchino. Lui desidera urlargli quando sia pazzo per lui e per le sue canzoni, vorrebbe almeno ringraziarlo per averlo scelto, ma nulla. Non riesce quasi a respirare, in fondo quel cantante emana del fascino assurdo. Ha uno sguardo magnetico e Naruto non riesce a staccargli gli occhi di dosso.
“ Oh che bel nome, piacere di conoscerti Naruto.” Sorride a inclina la testa leggermente di lato. Colpito e affondato, Naruto può essere considerato morto. Quel sorriso dolce e gentile l’ha ucciso.
“ Posso farle una domanda?” gli chiede Naruto, finalmente è riuscito a trovare un po’ di coraggio.
“ Dammi del tu, ho la tua stessa età. “ gli fa notare il cantante sedendosi su una cassa audio.
“ Come mai non volete dire le vostre vere identità?” gli domanda il biondino incuriosito.
“ Sono dell’idea che la vita lavorativa e quella quotidiana sono due cose diverse, non voglio che i miei amici siamo stretti a nascondersi dai paparazzi.”
“ Mi scusi. “ intervenne un uomo della sicurezza. “ Dobbiamo andare. “
“ Di già? Va bene, dammi due minuti e arrivo.” Inizia il cantante tirandosi indietro i capelli. “  Bene Naruto, è stato un piacere conoscerti. Sarei voluto rimanere di più a parlare con te, ma come puoi vedere dobbiamo scappare prima che arrivino i giornalisti e cose così.” Il cantante afferra una borsa appoggiata al muro e tira fuori un cd e un quadernetto con una penna. Scrive una dedica abbastanza lunga e allega ad essa il loro ultimo album intitolato “ Crawl “.
“ Questo è per te, ora un agente ti accompagnerà fuori all’autobus verso la tua città. Mi raccomando, voglio vederti al mio prossimo concerto.” Lo saluta dandogli un bacio sulla guancia, bene. Possiamo considerare Naruto morto per la seconda volta. Il cantante sparisce dietro le tende e Naruto cammina verso il proprio autobus che l’avrebbe portato a casa.

“ Siamo stati bravi, cazzo!” esulta il batterista mentre si strucca.
“ Al prossimo concerto però dobbiamo aumentare la nebbia e le luci devono essere più calde.” Fa notare il chitarrista mentre indossa una maglietta.
 Tutta la band è nel camerino principale e si stanno cambiando per uscire e andarsene. Li raggiunge anche il cantante che sospira, il concerto l’ha stancato molto.
“ Finalmente, pensavo non ritornassi più.” Dice il bassista sistemandosi i capelli.
“ Si, Sasuke. Ancora un po’ e c’è ne andavamo senza salutarti.” 

Ebbene si, sono il cantante della band: ho scelto di intraprendere questa vita da musicista perché ho scoperto che con la musica posso dire tutto quello che ho dentro. Non c’è timidezza e incertezza quando scrivo una canzone, non ci sono dubbi: le parole che scrivo sono quello che provo in quella determinata situazione oppure quello che può provare un’altra persona in un’altra situazione, ovviamente prima vengono lette dai componenti del gruppo e loro sono sempre d’accordo perché rispecchia quello che provano. L’ultima canzone che abbiamo pubblicato lo intitolata “ Breath “ ossia “ Respiro “ e racconto di come i suoi occhi riescano a togliermi il respiro. Lo dedicata a Naruto, so che non potrò mai piacere a lui, ma almeno sfogo tutte le mie emozioni in una canzone.
I miei testi rispecchiano anche quello che può provare una persona comune, non per forza raccontano quello che posso provare solo io: cerco di mettermi nel panni di una persona come tante che magari si è innamorata di un’altra persona che però non ricambierà quel sentimento.
Ho donato il biglietto a Naruto apposta perché volevo che venisse a un mio concerto, è stato bellissimo quando lo preso per mano e lo accompagnato su. Poi, quando dovevamo spiccare il volo, si è aggrappato a me e mi è sembrato davvero di volare verso il paradiso.
Solo i miei genitori e la scuola sanno cosa faccio, il preside mi ha sempre aiutato a superare l’anno dandomi la possibile di dare gli esami durante l’estate: solo una volta non mi ha dato questa possibilità perché le assenze erano davvero troppe e neanche un certificato medico mi avrebbe salvato. Va bene così, non è un problema. Ho incominciato a scrivere canzoni dopo la morte di mio fratello Itachi, è stato proprio lui a trasmettermi questa passione per la musica insegnandomi tutto quello che sapeva sulla composizione di un brano e su come si suona la chitarra: da piccolo passavo i pomeriggio ad ascoltarlo, aveva un modo di suonare la chitarra che lasciava senza fiato. La sua voce era più calda della mia e riusciva a trasmetterti quello che provava mentre cantava quella canzone. Non ha mai fatto ascoltare  le sue canzoni a qualcuno perché era un ragazzo molto riservato; i miei genitori gli dicevano di mettere una video dove cantava su Youtube, ma lui ha sempre detto di no. I suoi testi rimanevano per sé, le canzoni per lui erano come un diario dei segreti. Cantava quello che provava accompagnato dalla sua amata chitarra classica.
E’ morto quando avevo 14 anni durante una serata in discoteca, non si è reso conto che qualcuno gli aveva messo nella bibita una delle ultime droghe letali: ricordo che quella notte io mi ero addormentato sul suo letto perché mi aveva promesso che appena sarebbe tornato mi avrebbe fatto ascoltare una sua ultima canzone, ma arrivarono i carabinieri e ci portarono in ospedale. Passammo tutta la notte con lui, ma non riuscì a vedere l’alba visto che quella merda di droga gli aveva mangiato i polmoni. Da quel momento in poi ho incominciato a scrivere anche io delle canzoni per sfogarmi ma, dopo due anni, mia madre decise di filmarmi mentre provavo un mio ultimo pezzo e lo mise su internet. Da lì in poi mi cercarono molti produttori e alla fine accettai l’offerta da parte di una casa discografica. Itachi era molto più bravo di me, lui aveva una passione per la musica invece io continuo a suonare per mantenere vivo il suo ricordo, se non canto è come se perdessi anche l’ultima parte di lui che mi è rimasta. Quella collana che porto sempre al cuore è stato un regalo di mia madre; dopo alcune settimane dalla morte di Itachi io non mi ero ancora ripreso, passavo le giornate chiuso in camera sua a tirare pugni al muro e a scrivere testi. I miei genitori non sapevano pù cosa fare per farmi calmare quindi mia madre prese il plettro che usava mio fratello e lo porto dall’orafo per farlo trasformare in una collana. Me la donò e mi disse: “ Lui sarà sempre al tuo fianco, ti vorrà per sempre bene ed è per questo che non devi più piangere… stai tranquillo… “
Ho deciso di non rivelare a nessuno la mia identità perché non volevo mescolare il lavoro con la vita quotidiana, avrei continuato ad andare a scuola come se nulla fosse e nessuno avrebbe saputo delle mie canzoni: anche i membri della mia band erano d’accordo con me e prendemmo la decisione di chiamarci “ The Angels “ perché mio fratello aveva come tatuaggio due ali sulla schiena: alla fine il gruppo è nato in memoria di Itachi. Tutti loro lo conoscevano molto bene e appena hanno saputo della loro morte, sono venuti a casa nostra e ci hanno fatto le condoglianze: è stato una perdita troppo grande e tutt’ora faccio fatica a rendermi conto che non c’è più…
Neanche Naruto deve sapere chi sono veramente, se lo sapesse tutti i paparazzi lo troverebbero e verrebbe tartassato su tutti i giornali.


Dopo esserci preparati per uscire, chiamo gli agenti della sicurezza e lo si accompagnano sul retro per farci salire su una macchina: veniamo accompagnati a casa, per fortuna abitavamo tutti nella stessa città quindi non ci sono problemi.
Al solo pensiero che tra un paio di ore mi devo svegliare per andare a scuola, mi prende male: preferirei  rimanere a dormire così da poter sognare quell’angelo biondo dagli occhi blu come il mare, ma non posso incominciare a fare troppe assenze.
Vengo lasciato sotto casa, saluto tutti i membri della band ed entro in casa dove ad accogliermi c’era mia madre: erano le 2 del mattino, ma lei mi aspetta sempre.
“ Allora com’è andata?” mi domanda aiutandomi con la borsa che ho con me. Indossa la vestaglia da notte e ha gli occhiali da vista.
“ Bene come sempre, mamma. Ora però va a dormire, tanto anche io vado a letto. “ le dico dandole un bacio sulla guancia, anche lei mi saluta dandomi una pacca sulla spalle e poi salgo in camera mia. Mi butto a peso morto sul letto e mi addormento subito, non faccio neanche in tempo a togliermi le scarpe che sono già tra le braccia di Morfeo.
 
“ E sta zitta sveglia del cazzo.” Odio quella sveglia, ancora un anno e poi non mi dovrò più svegliare alle 6.50. Mi rendo conto di indossare ancora i vestiti del giorno prima, non mi sono tolto neanche le scarpe: non ho dormito molto perché questi vestiti mi hanno sudare tantissimo quindi, cercando di trovare quelle poche forze che mi restano, mi alzo e mi dirigo immediatamente verso la doccia. Lasciò tutti i vestiti a terra e mi metto sotto un getto d’acqua calda che mi aiuta a rilassarmi: appoggio anche la fronte contro le mattonelle e lascio che l’acqua mi bagni bene la schiena così da rilassarmi tutti i muscoli. Continuo a pensare a Naruto, cazzo non è possibile, anche quando mi faccio la doccia mi ritorna in mente il suo viso, ma non per un fatto sessuale. È per il semplice fatto che ogni cosa mi ricorda lui, mi sa proprio che mi sto innamorando.
Dopo essermi lavato, chiudo l’acqua ed esco dalla doccia, ma non afferro l’asciugamano bensì vado davanti allo specchio: ci passo una mano sopra visto che si era annebbiato per il vapore e mi osservo. Ma come posso mai piacere a Naruto? Ok ha ballato con me e mi ha baciato, ma solo perché era ubriaco e si era fumato chissà quale pianta strana. Ho un fisico normale, anzi ho un po’ di pancetta visto che non faccio sport! Non sono quel genere di ragazzo che va sempre in palestra, come ho già detto mi limito a non mangiare e bere schifezze. Poi sudo abbastanza durante i concerti quindi già quello è come fare 3 ore di corsa.
Mi asciugo e indosso dei vestiti per andare a scuola, insomma mi preparo per uscire.

Appena arrivo a scuola, mi ritrovo Naruto in piedi dove avrei dovuto parcheggiare: si sposta e aspetta che scenda dall’auto.
“ Buongiorno.” Lo saluto chiudendo l’auto. All’improvviso il biondino mi abbraccia attorno al collo ed incomincia a ringraziarmi per il concerto. Mi dice che il concerto è stato stupendo e che il cantante ha scelto lui, mi racconta tutto e tra una frase e l’altra ci mette un “ Grazie mille! È merito tuo!”
“ Come potrò mai ringraziarti?” mi chiede sorridente.
“ Non c’è ne bisogno, Naruto.” Mi hai già ringraziato quella sera sul palco, quando mi hai abbracciato per paura di cadere.  “ Anzi una cosa ci sarebbe…” in effetti una cosa che può fare per me c’è.
“ E cosa? Qualunque cosa sia, la realizzerò.” Mi risponde.
“ Sorridi, non voglio più vedere quell’espressione triste. Il tuo sorriso mette di buon umore tutti e fa felice me.” È vero, amo quel sorriso. Ogni volta che lo vedo, dentro di me è come se tutti i problemi sparissero: dopo avergli risposto, gli sorrido a labbra chiuse e poi entro a scuola. Continua a piacermi sempre di più, ogni sua cosa. La sua voce è come una dolce melodia.

Appena entro in classe sento parlare della mia band: incuriosito, deciso di sedermi abbastanza vicino a loro per sentire.
“ Il cantante è scelto Naruto e l’ha portato con sé dietro le quinte!” racconta eccitata Hinata. Lei non sapeva la mia vera identità.
“ Che fortuna!” esclama Ino mostrando all’amica il nostro ultimo cd.
“ Mi sono sempre chiesta come mai hanno scelto di chiamarsi così.” Interviene Sakura sempre meno vestita ormai. Che troia mamma mia.
“ Eccolo Naruto!” annuncia Shikamaru indicando la persona in questione. Tutte le ragazze gli corrono incontro ed incominciano a fargli mille domande.
“ Allora com’è andata?” gli chiede Hinata.
“ Benissimo direi, è stato molto gentile con me.” Gli risponde Naruto mostrando la dedica che gli avevo fatto e il cd. Gli avevo scritto che era stato un onore per me conoscere un mio fan, che l’avrei voluto rivedere al nostro prossimo concerto e cose così, non potevo scrivere troppe cose se no si sarebbe insospettito. Tutti impazziscono appena vedono quei doni, ma Naruto riesce a proteggerli, sono delle reliquie per lui.
“ Gli hai per caso chiesto perché non dice chi è?” gli chiede Ino osservando la copertina del nostro cd. Avevamo scelto di inserire una ragazza di spalle con delle grandi ali da angelo bianche sporche di sangue. Trasmetteva solitudine, ma anche un grande senso di libertà che lei voleva ottenere. Sotto c’era scritto il nome del gruppo e sul retro c’erano tutte le nostre canzoni.
“ Ha detto che non vuole mischiare il lavoro con la vita quotidiana, non vuole che i suoi amici siano costretti a nascondersi dai giornalisti. “ gli risponde Naruto, che dolce che è.
“ Nascondermi? TSK! A me piacerebbe avere i giornalisti che mi seguono! Non capisco perché non voglia rivelare la sua vera identità!” esclama Sakura, eccola lì. Deve essere sempre al centro dell’attenzione.
“ Chissà com’è senza quel trucco..” è un pensiero a voce alta quello di Choji.
“ Io me lo immagino con degli occhi scuri e profondi..” risponde Ino pensierosa: hey andateci piano, ci manca solo che scopriate chi sono così posso dire addio a Naruto e a tutto.
“ Tu Naruto non puoi dirci com’è senza tutte quelle luci puntate addosso?” chiede Shikamaru rivolgendosi a Naruto.
“ Devono avere delle truccatrici molto brave perché anche senza luci non riesco a capire chi è. Poi aveva i capelli bagnati e tirati indietro.” Bravo Naruto: devo ringraziare Shizune, la nostra truccatrice da sempre, che ogni volta riesce a truccarci in modo perfetto. È grazie e lei che nessuno fino ad ora è riuscito a capire chi siamo veramente.
“ Sapete chi ci vedo al suo posto? Sasuke.” Oh merda. Ho sempre odiato l’intuito di Ino, tutti mi stanno guardando sospettosi e anche Naruto.
“ Ma seriamente? Non so neanche cantare, sono stonato come un gatto.” Dico tranquillamente, ho seriamente paura che possano scoprire qualcuno.
“ Somigli molto al cantante.” Fa notare Choji con l’aria da detective.
“ Ha la nostra età, è ovvio che ci somigliamo, genio.” Gli rispondi, per favore non insistete.
“ L’angelo dovrebbe somigliare a lui? Ma vi prego! Sono l’opposto!” interviene Shikamaru ridendo, bravo continua così.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

.
Dear Agony- Breaking Benjamin https://www.youtube.com/watch?v=KGrM1sh-8pE
 Now the dark begins to rise
Save tour breath, it’s far from over
Leave the lost and dead behind
Now’s your chance to run for cover.


Adesso l’ oscurità inizia a sorgere
Salve il tuo respiro, siamo lontani dalla fine
Lascia il perso e il morto dietro
Ora è la tua occasione di correre per copertura.
. I will not Bow-

Le settimane successive sono passate molto velocemente, strano: tra una canzone e l’altra, sono riuscito a studiare e ad ottenere dei buoni voti. Anche con Naruto le cose vanno bene, siamo diventati buoni amici e ogni tanto vado a trovarlo a casa oppure lui viene da me: non credo che si sia interessato a me, semplicemente penso di aver capito di essere l’unico suo vero amico di cui ci si possa fidare. Vorrei tanto dirgli chi sono davvero, gli canterei tutte le mie canzoni ma non posso, in qualche modo i paparazzi lo scoprirebbero e lui sarebbe finito.
È il 7 dicembre, il tempo sta passando davvero velocemente, ma meglio così: sono a casa da solo, i miei genitori sono fuori città per lavoro e la scuola è stata chiusa per la neve. Tutta la mia zona è stata bloccata e solo poche vie sono rimaste aperte: fa molto freddo e oggi non ho intenzione di mettere il naso fuori da casa.  Mi sto preparando della carne in padella, ma qualcuno suona alla porta.
“ Chi è?” domandò socchiudendo la porta d’entrata.
“ Sono io.” È Naruto o per lo meno credo sia lui, indossa un giubbotto da sci nero e attorno al collo ha una sciarpa arancione: lo faccio entrare. “ Sono venuto a trovarti.” Aggiunse sorridendomi, ha le guance rosse a causa del freddo ed è tutto infreddolito. Quando vorrei portarlo con me sotto le coperte per riscaldarlo, ma mi limito e dargli una delle mie felpe che riscaldano in poco tempo.
“ Come hai fatto ad arrivare qui? È tutto chiuso e gli autobus non ci sono oggi.” Gli chiedo incuriosito mentre appendo i suoi abiti all’appendi abiti.
“ Ho chiesto a mio padre di accompagnarmi con la macchina qui.” Mi risponde indossando la mia felpa. “ Tepore…” sussurra abbracciandosi per riscaldarsi.
“ Hai mangiato? Stavo giusto preparando qualcosa.” Gli chiedo mentre ci avviamo in cucina.
“ In effetti no, ma non vorrei essere di disturbo.”
“ No no tranquillo, non ci sono problemi. Tu siediti a tavola, sarà pronto tra poco.”

Ho portato tutto a tavola nel giro di quindici minuti, mi siedo ed incominciamo a mangiare: adoro rimanere da solo con lui, specialmente se fuori da freddo quindi attorno a noi si crea un’atmosfera dolce e tranquilla. Appena finisce di mangiare, Naruto afferra il telecomando e selezione il canale della musica.
“ Se non sbaglio qui c’è l’intervista..” dice mentre scorre il menù con la lista della programmazione. “ Eccolo.” Aggiunse selezionando l’intervista che mi avevano fanno due settimane fa. Ero stato chiamato da un moto giornalista per fare un intervista e per presentare il mio ultimo singolo che avevo scritto. Rimango in silenzio per tutto il tempo, non mi dispiace rivedermi in tv e poi ero curioso di vedere la reazione di Naruto nel sentire la mia intervista.


“ Bene! Ed ora accogliamo con un grande applauso il cantante della band che è salita in cima a tutte le classifiche con Breath! Ecco a voi il cantante dei The Angels!” la conduttrice annuncia la mia entrata e io entro nello studio salutando tutti, mi siedo sulla poltrona in pelle bianca, ma l’applauso del pubblico continua.
“ Come puoi vedere sei amato da tutti!” mi fa notare la donna sui quaranta anni indicando il caloroso pubblico. Non indosso le mie ali, ero vestito molto semplice ossia jeans neri e una maglietta bianca con sopra una giacca nera: ovviamente sono truccato. Cazzo, faccio fatica a riconoscermi, Shizune è davvero brava! Non sembro io! Non sono mica male però, eh… Naruto sembra incantato davanti alla tv, continuano a inquadrare me.
“ Vi ringrazio.” Dico facendo un applauso al pubblico, subito tutti ritornarono seduti.
“ Allora come ti posso chiamare visto che non hai ancora rivelato la tua vera identità?” mi chiede la donna sorridendomi. È una bella signora e non sembra una di quelle conduttrici che cercano di metterti in difficoltà.
“ Mi chiami pure Angel.” Le dico incrociando le braccia.
“ Bene, Angel. Come mai la tua band non è qui oggi?”
“ Hanno voluto che entrassi io in studio, loro sono dietro le quinte ovviamente.” A quel punto la telecamera principale inquadra la mia band che stava guardando l’intervista nella tv al plasma dietro le quinte. Salutando e mandano un bacio.
“ Come ci si sente quando una delle tue canzoni ha raggiunto le cime delle classifiche più importanti?”
“ Beh… è una bella sensazione. Non pensavo che i nostri testi potessero piacere così. “ a quel punto il pubblico incomincia a cantare Breath e, lo ammetto, arrossisco. Sono contento che una mia canzone possa piacere così tanto.
“ Come puoi vedere, sei riuscito a colpire i cuori di molte persone.”
“ Lo vedo e ne sono felice.”
“ Ci puoi dire a chi sono dedicate queste canzoni?”
“ Molte di queste sono dedicate a una persona per noi molto importante, ma altre no. Per esempio Breath è dedicata a una persona per me importante di cui ovviamente non faccio nome.” È Naruto, è lui che mi toglie il respiro.
  Appena sente quella frase, Naruto si gira verso di me e mi dice che il cantante si è innamorato e che è molto carino. Si lo so Naruto, mi sono innamorato di te, genio.
“ Quindi il nostro Angel si è innamorato?”
“ Forse si forse no. Come già sapete, cerco di mantenere la mia vita privata lontana da quest’altra vita.”
 “ Vorresti dire che ci sono due Angel?”
“ No, per niente. Il mio carattere non cambia, vorrei solo che le persone a cui tengo non vengono tartassate dai paparazzi.”
“ Ad ogni modo, sappiamo che hai scritto un nuovo pezzo!”
“ Beh si, è Dear Agony.”
“ E allora faccelo sentire!”

A quel punto mi alzo e tutta la mia band entra in studio e incominciamo a suonare, quella canzone l’avevo scritta pensando a come potesse sentirsi una persona piena di tristezza dentro di se e che vorrebbero fare qualcosa per far tacere questa agonia.



Dear Agony.

I have nothing left to give 
I have found the perfect end 
You were made to make it hurt 
Disappear into the dirt 
Carry me to heaven's arms 
Light the way and let me go 
Take the time to take my breath 
I will end where I began 

And I will find the enemy whithin 
Because I can feel it crawl beneath my skin 

Dear Agony 
Just let go of me 
Suffer slowly 
Is this the way it's got to be? 
Dear Agony 

Dear Agony 
Just let go of me 
Suffer slowly 
Is this the way it's got to be? 
Don't bury me 
Faceless enemy 
I'm so sorry 
Is this the way it's gotta be? 
Dear Agony 

Suddenly 
The lights go out 
Let forever 
Drag me down 
I will fight for one last breath 
I will fight until the end 

And I will find the enemy within 
Because I can feel it crawl beneath my skin 

Dear Agony 
Just let go of me 
Suffer slowly 
Is this the way it's got to be? 
Don't bury me 
Faceless enemy 
I'm so sorry 
Is this the way it's gotta be? 
Dear Agony 

Leave me alone 
God let me go 
I'm blue and cold 
Black sky will burn 
Love pull me down 
Hate lift me up 
Just turn around 
There's nothing left 

Somewhere far beyond this world 
I feel nothing anymore 

Dear Agony 
Just let go of me 
Suffer slowly 
Is this the way it's got to be? 
Don't bury me 
Faceless enemy 
I'm so sorry 
Is this the way it's gotta be? 

Dear Agony 

__

Non ho nient’altro da dare
Ho trovato il perfetto finale
Sei stata fatta per ferirmi
Sparisci nella terra…
Portami verso le braccia del Paradiso
Illumina la strada e lasciami andare
Prendi il tuo tempo per togliermi il respiro
Finirò dove ho cominciato

E troverò il nemico dentro di me
Perché riesco a sentirlo strisciare sotto la pelle

Cara agonia
Lasciami andare
Soffri lentamente
È così che deve andare?
Cara agonia…

Improvvisamente
Le luci si spengono
Lascia che il “per sempre” mi trascini giù
Combatterò per un ultimo respiro
Combatterò fino alla fine

E troverò il nemico dentro di me
Perché riesco a sentirlo strisciare sotto la pelle

Cara agonia
Lasciami andare
Soffri lentamente
È così che deve andare?
Non seppellirmi
Nemico anonimo
Sono molto dispiaciuto
È così che deve andare?
Cara agonia

Lasciami solo
Dio, lasciami andare
Sono triste e freddo
I cieli neri bruceranno
L’amore mi butta giù
L’odio mi risolleva
Voltati
Non è rimasto niente

Da qualche parte molto lontano da questo mondo
Non provo più niente

Cara agonia
Lasciami andare
Soffri lentamente
È così che deve andare?
Non seppellirmi
Nemico anonimo
Sono molto dispiaciuto
È così che deve andare?
Cara agonia…

Non provo più niente…
 
L’intervista era finita con la conclusione della mia canzone e Naruto continua ad essere ipnotizzato, non mi ha degnato di uno sguardo per tutto il tempo. Le sue attenzioni sono e saranno per sempre verso quel cantante tanto affascinante, credo di aver sbagliato qualcosa: Naruto si sta innamorando di quella versione di me e non del vero me. Non dovevo regalargli quel biglietto per il concerto, non dovevo scegliere lui quella sera. Non dovevo innamorarmi di lui. A lui piace il misterioso ragazzo che quella sera lo prese con sé e lo portò via.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8.
 
Here I stand, helpless and left for dead.
Close your eyes, so many days go by.
Easy to find what’s wrong, harder to find what’s right.
I believe in you, I can show that I can see right through all your empty lies.


Sono qui, impotente e lasciato qui come morto.
Chiude I tuoi occhi, così passeranno tanti giorni.
E’ facile scoprire cosa è sbagliato, è più difficile capire cosa è sbagliato.
Credo in te, posso mostrarti che riesco a vedere attraverso le tue bugie vuote.
-Dance with the devil-

Mi alzo e sparecchio mentre Naruto continua a guardare la televisione, lavo quei pochi piatti che abbiamo usato.
“ Sas’ke cosa c’è?” mi chiede, mi accorgo che si è girato verso di me, sento il suo sguardo addosso.
“ Nulla.” Rispondo mentre ripongo le posate appena lavate nel cassetto.  “ Continua pure a guardare la televisione, io vado di sopra a studiare.” Non voglio stare con lui adesso, è troppo impegnato a pensare a quel cantante che gli ha rubato il cuore quella sera. Lo guardo con la coda dell’occhio e mi accorgo che mi sta guardando un po’ perplesso, ma poi ritorna a guardare la televisione come per dire – affari suoi, sarà nervoso-. Ecco, non gli importa di me, come sempre mi interesso alle persone sbagliate.
Vado in camera mia con la voglia di urlare infatti chiudo la porta a chiave e urlo più forte che posso tanto le pareti della stanza sono insonorizzate: non è piacevole sapere che la persona che ami si è innamorata dell’altro te, quello che scrive canzoni piene di significato e che alla fine di ogni concerto spicca il volo come se fosse un angelo. Preso dalla rabbia, tiro un pugno contro al muro, sono così incazzato che non sento neanche il dolore. Sto cercando di trattenere le lacrime, non devo piangere. Lui non merita le mie lacrime, è solo un ragazzino che si è innamorato di un cantante.


Il giorno dopo è arrivato lentamente, la notte sembrava non passare mai: ho trascorso la notte a suonare la chitarra e a scrivere frasi scollegate per una possibile canzoni. Quelle poche frasi che avevano senso erano…

I’m not strong enough to stay away…Can’t run from you..
Non sono abbastanza forte per stare lontano…Non posso scappare da te…


Assieme alle settimane passano i mesi e con essi anche la mia voglia di stare con Naruto, sembra che i problemi mi vogliano bene di questo periodo infatti quegli stronzi dei giornalisti mi hanno beccato con una mia amica e ora hanno messo la mia foto su tutti i giornali.
- Nuovo amore per il nostro angelo caduto dal cielo.-
- Finalmente l’angelo è stato scoperto con la sua ragazza.-

Non è la mia ragazza dannazione! Sono gay e poi lei è una mia amica! Meno male che non mi hanno beccato la faccia perché quel giorno mi ero fatto truccare alla cavolo però ora ho tutti i giornali che mi cercano per avere lo scoop del secolo. Mi sono reso conto di essere sempre più stanco, tra interviste e scuola non ho il tempo di farmi neanche una doccia in santa pace. Ormai il biondino mi considera un semplicissimo amico ed è da un po’ di tempo che mi parla di un ragazzo, Sai: frequenta un’altra scuola e si sono conosciuto grande a un loro amico che avevano in comune. Ogni tanto mi chiede qualche consiglio e io sono costretto ad aiutarlo anche se vorrei uccidere quel Sai e scappare con Naruto. Sono diventato il suo psicologo personale infatti mi chiama anche alle undici di sera per chiedermi cosa deve fare o come deve rispondere a quel maniaco di ragazzo che sta frequentando. È inutile, io sono un masochista: so che non devo aiutarlo, eppure quando leggo sul display del telefono – Naruto- rispondo. Ma sarà stupido o cosa?

Ormai mancano pochi mesi alla fine della scuola, ma oggi c’è festa quindi ho deciso che andrò un po’ sulla spiaggia: non mi piace l’estate, ma il mare durante la primavera è bellissimo.
Stare sdraiati sulla sabbia e ascoltare della buona musica è fantastico: è proprio vero che la musica è la medicina per curare le ferite causate dall’amore. Forse non dovevo pensarlo perchè sento il telefono vibrare, guardo e mi accorgo che è un messaggio da parte di Naruto.
- Hey Sas’ke non ci crederai mai, grazie ai tuoi consigli mi sono messo con Sai!”-

Bene, uccidetemi subito. Sapevo che non avrei dovuto aiutarlo con quello lì, quando imparerò a stare per i fatti miei? Appena leggo quel messaggio, sento un vuoto dentro di me, anche quell’ultima speranza che aveva se n’era andata. Quella luce fievole che rappresentava il mio desiderio di avere Naruto al mio fianco si era spenta.
Non gli rispondo neanche, mi ha solo utilizzato per conquistare il suo Sai, mi cercava solo per chiedere aiuto. “ E cosa mi metto per uscire?” ,  “ Ma secondo te cosa significa questa frase?”
Rimetto il telefono in tasca e mi sdraio sulla sabbia. Il giorno dopo sarei dovuto andare a scuola quindi per forza di cose l’avrei dovuto vedere. Avrei dovuto incrociare quello sguardo. Non voglio, non ci riesco.

Come al solito sono arrivato a scuola verso le 7.40, come al solito parcheggio e scendo dall’auto : non vedo Naruto da un po’, dopo quel messaggio non lo più sentito e visto, forse starà male. Quello stronzo non si è fatto neanche sentire, che vada a quel paese!
Mi accendo un sigaretta 0e mi appoggio all’auto.
“ Buongiorno Sasuke.” Hinata come sempre mi viene a salutare e a farmi compagnia. Ci salutiamo con due baci sulle guance. “ Tutto apposto?” mi domanda osservandomi attentamente. Devo ammettere che non sto bene, sono molto stanco per le interviste e la casa discografica continua a ripetermi che devo scrivere ancora un testo se no il nuovo cd non può essere inciso. Entro quattro mesi devo portare un nuovo bravo, che rottura. Di questo periodo non ho proprio voglia di scrivere poi sto ancora studiando per la matura che ormai è sempre più vicina quindi se incomincio a scrivere un testo, finisce che canto dei dolori causati dalla matematica e la sensazione che hai quando leggi un testo di Umberto Eco.
“ Si si, ho solo un grande mal di testa per via dello studio.” Le rispondo accennando un sorriso. In effetti è da due settimane che non faccio altro che studiare, sottolineare, riscrivere e collegare argomenti.
“ A chi lo dici.. “ sospira dandomi due pacche sulla spalla. “ Sto preparando la tesina e mi sono accorta che ho un problema con l’argomento di storia dell’arte.” La matura è una bella rogna, non ho paura per l’orale o gli scritti, semplicemente non riesco a conciliare canto e scuola. È la prima volta che mi trovo in difficoltà, solitamente riuscivo sempre a fare entrambe le cose.  “ Ma guarda un po’ lì, il nostro Naruto ha portato un amico..” aggiunse Hinata osservando attentamente Naruto, è con quel pervertito di Sai. Meno male che mi aveva detto di non dire a nessuno che era gay, io almeno parlo anche con le ragazze. Non mi vergono di essere omosessuale, ma non mi va di spifferare ai quattro venti le mie tendenze sessuali.
Mi fa un cenno con il viso per salutarmi, ma io faccio finta di niente: ora mi ha davvero rotto le palle e poi quel ragazzo non è neanche uno dei più affidali, lo conosceva anche mio fratello e già a quei tempi gli piaceva bere quindi figuriamoci dove porta Naruto la sera.
“ Avete litigato?” mi domanda Hinata tirandomi per la manica del giubbotto in pelle. Io la guardo e faccio di no con la testa poi ritorno a fissare quei due. Dio, quanto vorrei essere al posto di Sai.
Per fortuna suona la campanella, Naruto e il maniaco si salutano amorevolmente ( il pervertito abbraccia il biondino ) e Naruto entra a scuola, non lo guardo neanche per un attimo: ha scelto di stare con lui? Bene, ma non voglio che mi cerchi più. È facile cercare le persone solo quando ne hai bisogno, con me ha chiuso infatti non lo faccio più entrare in casa e se mia madre lo invita a casa, io esco dalla finestra e me ne vado.
Si siede nel banco dietro al mio apposta per cercare la mia attenzione, ma io parlo con disinvoltura di scuola con Hinata senza considerarlo.
Sento il suo sguardo su di me, ma è inutile… Io ormai non lo voglio più sentire, ho già fatto tanto aiutandolo con il maniaco; ho messo da parte i miei sentimenti per renderlo felice, mi sono ferito abbastanza ormai.


Quella giornata trascorre velocemente e dopo scuola decido di andare alla piscina comunale, ci vanno in pochi e io amo nuotare: non sono un amante del mare, ma la sensazione che provo quando nuoto nella piscina è fantastica. Durante quei secondi è come se mi staccassi da tutti problemi ed entrassi in un mondo tutto mio, fatto di musica e tranquillità.
Impiego circa 15 minuti per raggiungerla, parcheggio ed entro nell’edificio; come avevo detto, in questa piscina non ci viene mai nessuno infatti non c’è anima viva. C’è solo un uomo che passeggia intorno alla vasca per sicurezza.
Entro negli spogliatori e mi cambio, indosso il boxer blu da mare e salgo sul trampolino più alto: si trova a 13 metri di altezza e l’idea di tuffarmi mi piace da morire. Mi preparo, prendo un respiro profondo e mi tuffo a testa.
Appena entro in acqua incomincio a nuotare e osservo tutto quello che sta attorno a me, osservo i colori creati dalla luce sulla superficie: mi rendo conto che non si sente niente, riesco quasi a sentire i miei pensieri ossia il pensiero di Naruto. Non riesco proprio a togliermelo dalla testa quello lì, sono uno stupido.
Continuo a nuotare, ma dopo quasi un minuto risalgo in superficie e mi aggrappo al bordo della piscina per prendere fiato.
“ Hey, si può sapere perché mi eviti?” ma tra tutte le persone che potevano venire in questa piscina proprio lui doveva capitarmi? Davanti a me c’è Naruto, sembra un po’ incazzato, giuro che se osa dirmi qualcosa lo mangio vivo.
“ Si può sapere perché mi segui?” gli domando ritornando sott’acqua nella speranza che se ne vada, non so se arrabbiarmi con lui oppure prenderlo e baciarlo. Come al solito preferisco ascoltare l’angioletto che mi consiglia di stare buono e calmo, ma mi sa che tra poco ascolterò il diavoletto e lo prendo a pugni o lo bacio. Alzo lo sguardo e mi accorgo che mentre nuoto, lui continua a seguirmi camminando sul bordo della piscina. Risalgo in superficie. “ Ma mi lasci in pace o no?” gli dico scocciato, esco dall’acqua e mi dirigo verso il mio asciugamano che aveva lasciato dall’altra parte della piscina assieme al telefono.
“ No! Finché non mi dici che cosa ti succede da un po’ di tempo a questa parte!” mi urla,  Naruto ti arriva una di quelle sberle da tennista che te la ricordi a vita se non la smetti di rompere le scatole. “ E’ da quando mi sono messo con Sai che non mi parli più. A casa non ci sei mai, non rispondi ai messaggi e a scuola è come se non ci fossi per te!” aggiunse afferrandomi per la mano. Ora basta, Naruto.. l’hai voluta tu.
“ Ecco, parliamo proprio di questo.” Inizio tirandomi indietro i capelli bagnati. “ Hai mai provato a pensare che forse mi sono rotto le palle di essere cercato solo per quando ti serve? Prova a pensarci e poi vediamo.” Gli rispondo afferrando il telefono per vedere l’ora.
“ Quando avrei fatto una cosa del genere? Sentiamo! E molla quel cazzo di telefono!” mi urla contro togliendomi il telefono dalla mano, bene ora lo ammazzo, ma con le parole perché sono peggio dei pugni alcune volte. Lui mi domanda quando? Quando? Ma allora è proprio scemo.
“ Punto primo, osa ancora prendermi qualcosa dalle mani e giuro che te la stacco. Punto secondo, vediamo un po’.. quando l’avresti fatto? SEMPRE LO FAI! OGNI CAZZUTISSIMA VOLTA CHE MI HAI CERCATO PER CHIUDERMI AIUTO RIGUARDO AL TUO FIDANZATO!” gli sbraitato contro, non sono un bel spettacolo quando mi arrabbio ma in questo caso ci vuole. Lui rimane di stucco appena sente quello che gli ho detto, ma tanto non ho ancora finito. “ Mi sono rotto le palle del tuo comportamento! Mi cerchi solo quando ti fa comodo e questa è una cosa che odio! Mandami a fanculo piuttosto, ma non comportarti in questo modo. Oooh forse ho ferito il tuo piccolo cuoricino? Dispiace… benvenuto nel club. “
“ Che cosa ti è successo?” mi domanda con espressione e anche tono triste, l’avevo colpito in pieno, ma non so se aveva capito veramente perché sono diventato così. Ha uno sguardo triste e deluso, come se l’avessi tradito.
“ Mi chiedi perché sono diventato così? Vediamo.. forse perché ero interessato a te?  Mi hai usato per conquistare quel maniaco di merda. “
“ Eri interessato a me?”
Gli faccio un applauso e gli sorrido. “ Bravo! Ma non ti poni delle domande se una persona ti invita spesso a casa propria e cerca di aiutarti in tutto? Forse è un po’ più di un semplice amico o no? Comunque vedi di non rompermi più, ho altro a cui pensare.”
E a questo punto lo liquido, gli strappo il mio telefono dalla mano, afferro l’asciugamano e me ne vado verso gli spogliatoi: gli avevo detto che ero interessato a lui anche se non era vero, io sono tutt’ora interessato a quello stupido. Mi passerà prima o poi, tanto finito il liceo me ne andrò da qualche parte e quindi chi lo rivede più.
Prima di entrare negli spogliatoi, mi volto verso di lui e mi accorgo che è ancora lì, fermo dove l’avevo lasciato: forse sono stato un po’ troppo duro con lui, ma dovevo. Era da troppo tempo che mi trattenevo tutto, forse ho esagerato?

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Scusate ma in questo capitolo non riesco a creare il collegamento con youtube per farvi sentire la canzone :/ cercate - not strong enough. apocalyptica- non potete sbagliarvi :) scusate :(

Capitolo 9


Hold it together, birds of a feather,
Nothing but lies an crooked wings.
I have a answer, spreading the cancer,
You are the faith inside me.


Stringetelo assieme, uccelli di una piuma,
Nulla a parte bugie e ali storte,
Ho la risposta, diffondendo il cancro,
Sei la fede dentro di me.
- Evil Angel-

Mancano 14 giorni, due dannatissime settimane e poi ho lo scritto di italiano. Ok lo ammetto, incomincio a essere in ansia: un settimana fa ho parlato con il preside e mi ha dato l’ opportunità di fare gli scritti e l’orare prima del tempo: io ho la prima prova tre settimane prima del previsto considerata la mia situazione. Io e la mia band abbiamo deciso di partire dopo l’incisione del nostro ultimo brano che, ovviamente, devo ancora consegnare. I componenti della mia band sono tutti studenti della mia scuola e a tutti noi è stata data questa occasione, naturalmente nessuno sa di questo: i miei genitori sono d’accordo al riguardo, per loro basta che io sia felice e poi posso andare dove voglio. Il nostro desiderio è quello di andare in Europa, in Italia per la precisione; ho scoperto che abbiamo molti nostri fan italiani quindi magari potremo fare qualche concerto lì, ma prima di pensare a una cosa del genere, vorremmo passare un po’ di tempo tranquilli. Niente The Angels e cose così.
Come vanno le cose con Naruto? Da schifo, dopo la discussione dell’ultima volta non mi parla più. Mi tiene il muso come se fosse un bambino di cinque anni e io l’amichetto del cuore che gli ha rubato il gelato, però ho notato una cosa: è da un po’ che il maniaco non si fa più vedere, forse si sono lasciati? Bah, non mi frega.
Un giorno prima della nostra parte ho un intervista e dovrò annunciare la nostra “ temporanea ritirata” dal palco per motivi personali e presenterò anche la nostra ultima canzone: ho buttato giù qualche parole, ma non è ancora prova, manca la base e devo parlarne con gli altri per mettermi d’accordo.
Naruto non sembra molto stressato, in classe ognuno è in asia: c’è chi ha incominciato a fumare a causa dello stress, chi mangia come un dannato, chi si porta i libri anche in bagno e poi ci sono io ossia un ragazzo di 19 anni che non ha più una vita sociale, tra una forchettata di pasta e l’altra è costretto a leggersi un canto del paradiso di Dante. Dai Sasuke, ormai manca poco e poi pace assoluta: niente Naruto, niente rotture di scatole. Niente Naruto? Mi dispiace andarmene, in fondo provo qualcosa per lui: vorrei spaccargli la faccia, ma è solo perché lo amo così tanto e odio quando si comporta male.



Ecco, il giorno tanto atteso è arrivato, ho la prova di italiano. Sono fuori dalla scuola, ovviamente dobbiamo dare gli esami dopo l’orario scolastico: i giorni che abbiamo gli esami non abbiamo scuola apposta per farci riposare e darci la possibilità di arrivare freschi e svegli a ogni prova. Sono gentili alla fin fine in questa catapecchia chiamata scuola.

Penso che sia andata bene, ho scelto di fare un saggio breve dove parlo dei problemi legati alla tecnologia: anche agli altri sembra andata abbastanza bene, poi ogni tanto Tsunade, la nostra professoressa tettona di letteratura, passava e ci diceva di correggere qualche frase o qualche termine non adatto.


“ Uchiha, mi meraviglio di te.” Mi dice con tono fiero Orochimaru. Aiuto, ho paura. Sono davanti a tutti i professori per l’orale e ho appena finito di rispondere alla domanda di Gaara, il professore di matematica.
“ La ringrazio.” Rispondo sorridendo. Eddai dimmi che me ne posso andare!
“ Io credo che può bastare.” Interviene la mia cara prof di disegno, Mei, anche lei è una donna che si fa notare per le sue dimensioni. Avrò una sesta di reggiseno. “ Voi cosa ne dice?” aggiunge rivolgendosi a tutta la commissione.
“ Si si, Sasuke puoi andare. Complimenti, hai ottenuto 85.”

Evvai! Sono passato! Mi hanno dato 85 su 100 quindi significa che non andato molto bene, non pensavo di ottenere un punteggio così alto, era già tanto se riuscivo ad arrivare a 60.
Esco dall’aula magna ringraziando tutti i professori e vado dai miei amici che mi aspettavano fuori da scuola. Anche loro erano passati con un buon punteggio quindi ora manca solo l’intervista di domani e poi possiamo dire addio a tutto questo.
Addio alle giornate passate a scuola…
Addio agli amici…
Addio a Naruto..


Eccomi qui, davanti alla conduttrice dell’altra volta: questa sarà un intervista dura perché dovrò dire che c’è ne andiamo e dovrò presentare il nostro ultimo brano.
“ Accogliamo il nostro angelo mascherato!” entro nello studio, ovviamente sono truccato ma indosso le ali visto che devo cantare. L’altra volta ho preferito non indossarle perché non le ritenevo importanti, ma per questa canzone si. Il pubblico mi accoglie con un caloroso applauso, come sempre: faccio un inchino e ringrazio tutto ed infine mi siedo sulla poltrona stando attendo a non rompere le ali.
“ Come mai indossi le ali?” mi chiede osservando le grandi ali che portavo, hanno un’apertura alare di quasi tre metri e sono meccanizzate apposta per la fine del concerti.
“ Oggi vorrei presentarvi il nostro ultimo singolo. Io e la mia band non saliremo sul palco per un po’.” A quel punto il pubblico incomincia a urlare perché.
“ Come mai? Siete così giovani.” Dice la conduttrice incrociando le braccia.
“ Ci siamo accorti che abbiamo bisogno di un momento di pausa.”
“ Non avete intenzione di rivelare la vostra vera identità immagino.”
“ Certo che no, però nel nuovo video si vede il mio viso con il trucco colato e si possono vedere chiaramente i miei occhi. Quando lo vedrete capirete..” nel video avevo deciso di mostrare il mio volto con il trucco sciolto, è per simboleggiare il fatto che Naruto è riuscito a togliermi la maschera. Con lui sono riuscito ad aprirmi anche se poi si è preso gioco di me.
“ Oooh bene! Vedremo gli occhi del nostro angelo senza trucco!”
“ Questa canzone ha un grande significato per me, ma anche per la mia band. Infatti è l’unica canzone che ha un video clip fatto apposta, come saprete nelle altre canzoni si vede il nostro gruppo che suona in un luogo che richiama la canzone, ma per questo no. Ho scelto personalmente le scene e il resto.”
“Bene allora vai e fateci toccare il paradiso con un dito, come dite sempre voi.”

Intanto Naruto è a casa sua e, da bravo fan, sta guardando la mia intervista. È incollato alla tv della camera ed ascolta ogni singola parola che dico.
“ Che stronzo Sasuke, lo odio da morire..” dice mentre mangia i pop- corn. “ Va beh, sentiamo la nuova canzone.”



A quel punto mi alzo ed entra la mia band, quella canzone devo cantarla al meglio. Lo scritta pensando solo e unicamente a Naruto, è un addio.


Not strong Enough - Non abbastanza forte. 

I’m not strong enough to stay away, can’t run from you.
Non sono abbastanza forte per starti lontano, non posso scappare da te.

I just run back to you. Like a maltha I’m drowning through your flame, say my name, but it’s not the same.
Sono appeno tornato indietro ( da te). Come una falena che annega nella tua fiamma, dici il mio nome, ma non è più la stessa cosa.
 
You look in my eyes I’m stripped of my pride and my soul surrounders and you bring my heart to its knees.
Tu mi guardi negli occhi e io sono spogliato del mio orgoglio e la mia anima si arrende e tu costringi il mio cuore in ginocchio.

And it’s killin’ me when you’re away, I wouldn’t leave and I wouldn’t stay. I’m so confused, So hard to choose. Between the place I’m around the pain. And I know it’s wrong, and I know it’s right. Even if I try to win the fight, my heart would overwhelm my mind. And I’m not strong enough to stay away.
E questo mi uccide quando tu sei lontana, voglio andarmene e voglio restare, sono così confuso, è così difficile scegliere tra il piacere e il dolore io so che è sbagliato, so che è giusto. Anche se cerco di vincere la battaglia, il mio cuore non asseconderà la mia mente e io non sono abbastanza forte per stare lontano (da te).

I’m not strong enough to stay away. What can I do? I would die without you and with your presence my heart knows no shame. I’m not to blame. Cause you bring my heart to its knees.
Io non sono abbastanza forte per stare lontano. Cosa posso fare? Morirei senza di te in tua presenza il mio cuore non conosce vergogna. Io non sono da biasimare. Perché tu costringi il mio cuore in ginocchio.

And it’s killin’ me when you’re away, I wanna leave and I wanna stay. I’m so confused, so hard to choose between the pleasure and the pain. And I know it’s wrong, and I know it’s right. Even if I try to win the fight, my heart would overrule my mind. And I’m not strong enough to stay away.
E questo mi uccide quando tu sei lontana, voglio andarmene e voglio restare, sono così confuso, è così difficile scegliere tra il piacere e il dolore e lo so che è sbagliato, so che è giusto. Anche se cerco di vincere la battaglia, il mio cuore non asseconderà la mia mente e io non sono abbastanza forte per stare lontano da te.

There’s nothing I can do. My heart is chained to you and I can’t get free .Look what this love’s done to me.
Non c’è nulla che io possa fare . Il mio cuore è incatenato a te e non riesco a liberarmi. Guarda come mi ha ridotto questo amore!

And it’s killin’ me when you’re away, I wanna leave and I wanna stay. I’m so confused, so hard to choose between the pleasure and the pain. And I know it’s wrong, and I know it’s right. Even if I try to win the fight, my heart would overrule my mind. And I’m not strong enough to stay away.
E questo mi uccide quando tu sei lontana, voglio andarmene e voglio restare, sono così confuso, è così difficile scegliere tra il piacere e il dolore e lo so che è sbagliato, so che è giusto. Anche se cerco di vincere la battaglia, il mio cuore non asseconderà la mia mente e io non sono abbastanza forte per stare lontano da te.

Il video clip non era nulla di particolare, solo una cosa avevo deciso di aggiungere; all’inizio del video io mi trovavo su un trampolino di una piscina, il mio viso non è stato inquadrato troppo da vicino. Indossavo il “ mio costume “ di scena ossia le ali da angelo nere. Un attimo prima che iniziasse la canzone,  mi sono tuffato in acqua e ogni tanto, durante il video, venivo inquadrato mentre nuotavo sott’acqua. Alla fine, pochi secondi prima che la canzone finisse, io uscivo dall’acqua ma non avevo più le ali e il trucco era rovinato. Questo simboleggia il mio addio a Naruto e per un po’ di tempo a questa vita di mistero. Viene inquadrato il mio volto di profilo, poi mi tiravo indietro i capelli e me ne andavo, ma mentre camminavo lasciavo lungo il cammino, delle piume nere.

Tutti sono rimasti senza parole, in questa canzone ci ho messo la mia anima: tutti ci fanno un applauso di due minuti, sono quasi imbarazzato. Anche la conduttrice partecipa all’applauso e ci fa i complimenti,
“ Siete bravissimi, troppo bravi.” Si congratula con noi stringendo la mano a ogni membro della band.

Lasciamo lo studio e incominciamo ad andare verso l’aereoporto.

Intanto Naruto aveva seguito tutta l’intervista e aveva ascoltato tutta la canzone attentamente, sa l’inglese quindi non ha problemi a tradurre la canzone: rimane scocciato quando vede il mio volto di profilo e il mio gesto di tirare indietro i capelli. Si è ricordato di quella litigata in piscina, mi ero tirato indietro i capelli perché erano bagnati e mi davano fastidio. Finalmente ha capito perché mi comportavo in quel modo, perché lo invitavo sempre a casa e cercavo di stare sempre con lui, lo amavo e lo amo tutt’ora: si è reso conto che la storia con Sai è solo un modo per sopprimere il sentimento verso di me. Quel cantante che ama tanto sono io, i suoi due amori sono la stessa persona.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10.


“ Sasuke! Sasuke!” grida correndo verso la porta di casa, non ha una macchina quindi non può raggiungermi. Minato è fuori in giardino quindi va da lui e gli chiede di accompagnarlo da me.
“ Ma perché devi andare da Sasuke?!” domanda Minato rivolgendosi al figlio.
“ E’ urgente! Ti prego papà!” gli risponde supplicandolo.
“ E va bene, ma poi torni a casa da solo, eh!”

Alla fine Minato, sospirando, afferra le chiavi della macchina e accompagna il figlio a casa mia: poveretto, non sa che io sono già in viaggio. Ci impiega circa mezz’ora per arrivare a casa mia dove c’è mia madre. Lei sa che sarei dovuto partire quindi è tranquilla e serena, come sempre.
Ovviamente Naruto si precipita davanti alla porta di casa e incomincia a bussare.
“ Buon giorno Naruto, come mai qui?” l’accoglie mia madre con il telefono in mano.
“ Salve signora Mikoto, Sasuke è in casa?” gli domanda con il fiatone.
“ Sas’ke non ti ha detto che partiva? Non penso che ritorni a casa. Se vuoi puoi aspettarlo qui.”
“Si so che sarebbe partito..”

Naruto entra in casa e si precipita in camera mia, incomincia a frugare ovunque, cercava delle prove della mia seconda vita: le trova nel cassetto del comodino, lì dentro conservavo una foto con la mia band ma siamo senza trucco. Il biondino rimane senza parola, si siede sul mio letto con quella foto tra le mani, accarezza la mia figura e trattiene le lacrime.
“ Mi dispiace, sono stato uno stupido… “ dice osservando la foto.
All’improvviso entra mia madre in stanza con un biglietto in mano. “ Hey Naruto se ti interessa, Sas’ke mi ha lasciato la via dell’aereoporto e il numero del volo. Se vuoi salutarlo puoi seguire le indicazioni..” gli dice porgendogli il biglietto.
“ Non saprei come andarci..”
“ Ti posso accompagnare io, tanto il mio luogo di lavoro è proprio lì vicino.”
“ Davvero?”
“ Ma certo!”
“ La ringrazio!”

Salgono entrambi in auto e mia madre l’accompagna all’ aeroporto.


“ Hey Sas’ke hai tu tutti i biglietti, vero?” mi domanda il chitarrista seduto affianco a me. Sono nella sala d’aspetto dopo il check-in in attesa che chiamino il nostro volo. La band non vede l’ora di partire, ma io no: non mi sento pronto a dire addio a tutto, specialmente a Naruto. So che è uno stronzo approfittatore, ma mi piace da morire: sarei disposto a perdonarlo se me lo chiedesse. Purtroppo lui è con Sai e io sono qui da solo, sto anche ascoltando musica pur di pensare ad altro, ma ogni tanto qualcuno mi cerca.
“ Si si tranquillo.” Gli rispondo rimettendo la cuffietta che mi ero tolto.

“ Ecco Naruto siamo arrivati, il volo è il 127 diretto a Venezia, entrata numero 3. Parte tra pochi minuti quindi ti conviene muoverti.” Dice mia madre fermandosi davanti all’ aeroporto.
“ La ringrazio ancora! “ risponde Naruto sorridendo, esce dall’auto e si precipita dentro. “ Sasuke, non partire… ho bisogno di te.” A quel punto per Naruto incomincia una corsa contro il tempo, è difficile raggiungere il mio volo perché si trova in fondo all’edificio. Corre tra la folla chiedendo scusa a ogni persona che urta.

“ Chiamata per il volo 127 diretto a Venezia, i passeggeri interessati si dirigano alla porta numero 3 per l’imbarco.”
Ecco, devo andare. E’ stato annunciato il mio volo quindi devo trovare il coraggio per andarmene: gli altri ragazzi si alzano sorridenti e felici, ma io rimango in silenzio davanti a loro. Ho io tutti i biglietti quindi sarò il primo ad imbarcarmi.
“ Signore, mi può dare i suoi biglietti?” Mi chiede la signorina dietro al bancone.
“ Ecco.” Rispondo porgendo il mazzetto di biglietti assieme alle carte d’identità, ma sento qualcuno che mi tasta. Mi giro e vedo il batterista: “ c’è qualcuno per te.” Mi dice indicando qualcuno alla mia sinistra. È Naruto.
“ Non andare…” leggo il labiale e porgo vado verso di lui, lascio cadere la borsa affianco al bancone. Gli altri cominciano a chiamarmi e a dirmi di tornare indietro perché ci dobbiamo imbarcare, ma non voglio. C’è Naruto e voglio sapere perché è venuto qui.
“ Cosa ci fai qui?” gli chiedo serio.
“ Non te ne andare, ti prego…” mi dice guardandomi negli occhi. Eccolo che ricomincia con il suo sguardo da cucciolo a cui io non riesco ad opporre resistenza.
“ Perché non me ne dovrei andare? “
“ Not strong enough… non sei abbastanza forte per stare lontano da me? Era questo che volevi farmi capire? Ho capito chi sei solo ora…” inizia afferrando il mio viso con entrambe le mani. “ Per tutto questo tempo non ho ascoltato il mio cuore, ho dato retta alla mia mente e per sopprimere quel sentimento mi sono messo con Sai, ma in realtà ho sempre amato te…”
“ Allora cosa dovrei fare dopo tutto quello che mi ha fatto passare?” gli chiedo appoggiando le mani sulle sue per poi stringerle.
“ Resta qui, non lasciarmi da solo… Ti amo, Sas’ke…” e mi bacia dolcemente, si limita ad appoggia le labbra sulle mie.
“ Sasuke cazzo che fai? Dobbiamo andare!” il bassista mi urla di andare da solo, a dire il vero dovrei partire, ma…
“ Partite senza di me!” inizio andando verso di loro in realtà per afferrare la borsa che avevo lasciato affianco al bancone. “ Vi raggiungerò appena posso.. divertiteti in Italia.” Aggiunge salutando tutti con la mano.
“ Ma che ti prendo? E i soldi del biglietto?” mi domanda il chitarrista mostrandomi il mio biglietto.
“ Questo?” Afferro il biglietto.” Non esiste più.” Aggiungo strappandolo. “ Voi pensate a dirvertirvi anche per me e mandatemi una cartolina.”
“ Perché hai cambiato idea?”
“ I'm not strong enough to stay away from him ...Non sono abbastanza forte per stare lontano da lui...” non ci riesco, devo restare con lui, il mio cuore mi dice di stare al suo fianco e di amarlo più di ogni altra cosa al mondo. Gli saluto, afferro la borsa e ritorno da Naruto.
“ Allora dove vuoi andare? Ah già, non dovresti dire qualcosina a Sai?” mi rivolgo a Naruto mettendogli un braccio attorno alle spalle.
“ L’ho lasciato due giorni fa perché lo beccato con il suo migliore amico mentre si baciavano..” mi risponde.
“ Ah.. mi dispiace..” Si, evvai!
“ Meglio così, è un pervertito.”
“ Mi dici dove vuoi andare?”
“ Fammi toccare il paradiso con un dito, Angel..”
“Farò molto di più.” inizio fermandomi dietro una colonna, ormai in aeroporto non c’era nessuno quindi potevo stare tranquillo. Nessuno ci osservava. “ Ti amerò e ti proteggerò da questi diavoli terreni che cercano di portarti via da me..” aggiungo accarezzando il suo viso.

“Sas’ke… ti stanno chiamando al telefono.” È assurdo, nessuno mi cerca quando non sto facendo niente invece l’unica volta che ho tra le mani il mio sogno, ecco che suona il telefono. Stavo per baciarlo, quando il telefono ha incominciato a vibrare nella mia tasca destra: mi allontano sospirando e rispondo.
“ Chi è?” chiedo guardando l’orologio appeso alla parete.
“ Sono tuo padre, come mai non sei partito? Mi hanno chiamato dall’aereoporto e mi hanno detto che non sei salito, gli altri si però.” Il tono di mio padre non è dei migliori, sembra un po’ incazzato o per lo meno infastidito dal fatto che non sono partito. Mi ha sempre ripetuto di coltivare la mia passione e di portare avanti il sogno di mio fratello Itachi, ma questo non giustifica che non debba prendere le mie decisioni.
“ Ho scelto di restare.” Gli rispondo guardando Naruto negli occhi. Lui mi guarda perplesso ed è come se avesse capito che c’erano problemi in arrivo.
“ Non mi frega dei tuoi problemi! Torno immediatamente a casa!” e chiude la telefonata.
“ Che succede?” mi chiede Naruto.
“ Devo tornare a casa, ora ti chiamo un taxi che ti riporti a casa.”
“ No, voglio venire con te. È a causa mia che sei rimasto quindi voglio che tuo padre lo sappia.”
“ Non sei tu, è una questione complicata…”
“ Fammi venire con te…”

Testardo come un mulo, non c’è verso di fargli cambiare idea: alla fine chiamo un taxi e veniamo portati davanti a casa mia. Ora mi aspetta una di quelle ramanzine grandi come una casa, mia madre credo che capirà il motivo ma mio padre non credo.
“ Tu stai sempre dietro di me e non parlare.” È un ordine quello verso Naruto, se avesse parlato mio padre l’avrebbe mangiato vivo. Non ha mai
digerito a pieno la mia omosessualità quindi portargli a casa il mio ragazzo e dirgli che sono rimasto qui per lui, l’avrebbe mandato su tutte le furie.
“ Si.”

Busso due volte e poi entro, mia madre aveva lasciato aperta la porta di casa: ad aspettarmi c’è proprio lei, seduta sulla sedia al tavolo, non ha un espressione felice anzi sembra preoccupata, guarda Naruto per un attimo e poi mi fa un lieve sorriso.
“ Vai da lei.” Dico a Naruto, mia madre l’abbraccia e lo fa sedere affianco a sé. Probabilmente ha già capito tutto infatti mi fa un cenno con il capo e subito dopo arriva mio padre ossia un toro infuriato.
“ Allora cos’è sta storia?” mi domanda spegnendo la sigaretta nel posacenere appoggiato sul mobile affianco alle scale.
“ Non sono partito.” Mi tolgo la giacca.
“ E come mai?”
“ Te lo già detto, ho avuto i miei motivi.”
“ E quali sarebbero i tuoi motivi?” dopo avermi fatto quella domanda, mio padre si gira verso mia madre e si accorge che c’è anche Naruto. Sgrana gli occhi e poi mi fissa con uno sguardo che non preannuncia nulla di buono. “ Non dirmi che hai abbandonato tutto per lui?” sembra quasi disgustato al solo pensiero che io abbia rinunciato al viaggio per Naruto.
“ Qualche problema? Ti fa schifo avere un figlio gay?”
“ Non osare parlarmi in questo modo, Sasuke! Hai 19 anni in culo e ti atteggi da adulto!”
“ Avrò anche 19 anni in culo, come dici tu, ma almeno io non sono uno stupido che non accetta di avere un figlio gay! Sono cazzi miei quello che faccio quando sono un cantante!” gli ho urlato contro, mi sono anche trattenuto. Non ho mai avuto un buon rapporto con lui , specialmente dopo la morte di Itachi; sono il loro unico figlio quindi puntano tutto su di me. “ Naruto, andiamo.” Dico a Naruto afferrando le chiavi dell’auto. Lui si alza, ma mia madre lo blocca afferrandolo per la mano, sa che mio padre non aveva ancora finito.
“ Su di te abbiamo puntato tutto ed è così che ci ripaghi? L’avresti fatto per amore? Ma fammi il piacere e vedi di usare quella testa ogni tanto!”
“ Avresti puntato tutto su di me o forse su Itachi? È da quando è morto che mi stai usando per mantenere vivo il suo ricordo! Mi stai facendo fare quello che volevi che facesse lui! Non provare a dire che hai fatto tutto questo per me perché non è vero! Accetta la morte di Itachi! Accettala cazzo!” Naruto non sapeva nulla su Itachi, non lo guardo neanche negli occhi però mi accorgo che sta parlando con mia madre; probabilmente gli sta spiegando alcune cose che io non gli ho detto. “ Prova ancora una volta a dire che hai fatto tutto questo per me e giuro che non mi vedrai più! Accetta che sono gay e accetta che Itachi è morto e, forse, potremo ritornare a parlare. Ora scusami, ma me ne vado con il mio ragazzo… sempre se non ti fa schifo vederci insieme.”
Faccio un cenno a Naruto e lui viene da me, saluto mia madre e c’è ne andiamo mentre mio padre ritorna al piano superiore incazzato come una iena.
“ Non sapevo di tuo fratello… “ mi dice Naruto accarezzandomi la spalla mentre metto in modo l’auto.
“ Non ti preoccupare..” rispondo sorridendogli.
“ Dove vuoi andare?”
“ A fare un giro, basta che non  sto lì dentro.”
“ Non è che…mi aiuteresti a studiare?”
“ Come?” Naruto avrebbe avuto la matura tra poco tempo, me ne ero dimenticato.
“ Immagino che tu l’avrai già fatta visto la tua situazione, ma io no! Aiutami!”
“ Ok ti aiuterò…”

Non credo che studieremo, nella vita basta essere convinti di riuscire a fare una cosa quindi lo lascerò convinto di questo: se lui spera di studiare con me, ragazzo di 19 anni che ha una voglia pazzesca di… insomma avete capito, si sbaglia di grosso.
Preparati Naruto, sarà una lunga notte di studio intenso…

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