Cosa ci fa un gatto nel mio letto?

di Giuliacardiff
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Questionario ***
Capitolo 2: *** Uno strano scherzo ***
Capitolo 3: *** Un brutto risveglio ***
Capitolo 4: *** Si può cacciare una bambola, ma non una moglie! ***
Capitolo 5: *** Andiamo ad un appuntamento? ***
Capitolo 6: *** Non un'altra volta! ***
Capitolo 7: *** Pozzo senza fondo ***



Capitolo 1
*** Questionario ***


Fu davvero una cosa … scioccante. Non me l’aspettavo,DAVVERO! Chi si aspettava che tornando a casa avrei trovato … quella cosa seduta comodamente sul tappeto all’ingresso che mi salutava con affetto. No davvero, che cazzo succedeva?


Pochi giorni prima ----


-ahhh cazzo, mi sento così solo … se solo avessi una donna con cui scopare …. – questi erano i tipici pensieri che mi passavano per la mente ogni singola sera. Ero il tipico uomo di mezza età, scapolo e desideroso di sesso. Casualmente, mentre guardavo un porno pazzesco dove una ragazza se la faceva con due uomini contemporaneamente, lo sguardo mi andò su una pubblicità.
Diceva “trova la persona adatta a te in qualsiasi momento. La ragazza per te ti aspetta”, involontariamente fui attratto da questo titolo alquanto bizzarro, compilai un piccolo test sulla persona che vorresti. Ovviamente descrissi una ragazza tutta tette, con un culo pazzesco e con un carattere da grande troia, non mi dispiacevano, ma in fondo che avevo da perdere. Alla fine del questionario c’è una domanda strana “cosa vorresti che indossasse?”. Pensavo che avessero digitato male i caratteri e allora guardai le alternative:
  • Un collare
  • Un paio di graziose orecchie
  • Una coda da sirena
  • Un paio d’ali
La scelta fu davvero ardua: l’idea del collare mi eccitava, la coda da sirena era da escludere perché come cazzo avrei fatto a fare sesso con una che non aveva neanche una figa, le ali non erano una cattiva idea ma non sapevo come farlo e se poi fosse scappata?
Quindi la scelta era tra collare o orecchie. Non sapevo proprio decidermi … che cazzo fare? Istintivamente scelsi le orecchie perché … non so … mi ispiravano, oltre che eccitavano. Appena finito diedi i dettagli e me ne andai a letto. Infondo era stato divertente. Non c’è bisogno di dire che mi feci una sega sognando la ragazza che avevo descritto.



Il mattino seguente andai a lavoro normalmente, ma al mio ritorno … era cominciato l’inferno.

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Capitolo 2
*** Uno strano scherzo ***


-cazzo che mal di testa … - il lavoro era la mia croce. Ero un professore di matematica nel liceo scientifico della città, l’unico per l’esattezza. I ragazzi erano sempre più cazzoni, menefreghisti e capricciosi.
Era davvero un lavoro del cazzo, ma la paga era buona e mi permetteva alcune agevolazioni, come guardare le studentesse più “carine”.

Dopo mezza giornata di lavoro estenuante mi diressi in un fast food a pranzare e subito dopo mi diressi verso casa.
Stranamente non era chiusa a chiusa, ma che cazzo, ci sarà un ladro dentro. Presi un bastone pronto a colpire chiunque fosse in casa, ma la scena davanti a me era alquanto … pazzesca.
-che cazzo- sull’ingresso di casa c’era un’ enorme scatola di metallo.
Provai ad aprirla e per poco non svenni a terra. Dentro c’era un … un … un cadavere ….
-che cazzo è ‘sta roba? Mi hanno spedito un cadavere come regalo? Possibile che la mafia mi voglia morto? Merda … - ero davvero terrorizzato. Guardai meglio quel corpo, sopra c’era una cazzo di ricevuta che diceva “Grazie per il suo acquisto, da oggi in poi questa bambola di carne farà tutto ciò che le chiederà”. Era uno scherzo, sì era uno scherzo, aveva detto bambola di carne, ma che?


-non importa, vediamo di aprirla ora- con noncuranza aprii la scatola, tolsi tutta la plastica e l’imbottitura.
Rimasi pietrificato. Quello era … un ragazzo. No. Questo era davvero troppo.
- io avevo ordinato una ragazza con la quarta e questi mi hanno mandato un ragazzino tutto ossa e con la faccia da … - mi bloccai all’improvviso, era … mezzo-gatto? Aveva una coda e due orecchie da gatto.
Vagamente mi ricordai di quella sera che avevo scelto le graziose orecchie.
-cazzo, non può andare peggio di così-


Raccolsi il manuale d’uso, perché cazzo c’è un manuale, e lessi le prime righe.
-grazie per aver acquistato il nuovo modello di macchina dell’amore. Questa macchina soddisferà ogni vostra esigenza. Non ha bisogno di batterie ed è autoricaricabile. Per il riconoscimento e l’accensione prego, datele un bacio <3-
-col cazzo do un bacio ad un ragazzo stecchito. Non sono mica un frocio di merda-


Non posso, non ce la faccio, non me ne frega un cazzo, non sono gay, non,no,no,no,no …
OK LO FACCIO!!!      Lo ammetto sono il tipo di persona che acconsente a tutto.

Mi chinai, lo toccai, ok non si muoveva, lo strattonai, ok non è vivo. Mi abbassai e gli diedi un bacio a stampo allontanandomi subito. Niente.


-ah, menomale non è successo niente- guardai l’orologio, erano le undici di sera.

-me ne andrò a dormire, sono distrutto- quella sera mi addormentai come un sasso.


... continua!

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Capitolo 3
*** Un brutto risveglio ***


“Pesante” questa fu la prima cosa che pensai, la seconda fu “fa caldo”.
Pensieri molto intelligenti, ma non rompete infondo mi stavo svegliando e il mio cervello non connette molto la mattina. Feci per alzarmi, ma qualcosa mi bloccava. Aprii un po’ di più gli occhi e …


-AAHHHHH!!!!CHI CAZZO SEI TU?-
-Buongiorno <3-

Quel … quel … quella cazzo di bambola di ieri mi stava sopra e giocava con … con … con   AAAAHHHHHH!!!!
-COSA CAZZO TOCCHI?-
-ma come cosa? Ho notato che ti si era alzato e allora volevo solo farti stare meglio-
-CHI CAZZO TI HA DETTO CHE POTEVI FARMI UNA COSA DEL GENERE?
-sono stato costruito per soddisfarti quindi questo mi sembrava il minimo-
-PECCATO CHE IO NON TE LO ABBIA CHIESTO!! ASPETTA, NON MI TOCCARE! FINISCILA E TOGLITI-
-SMETTILA DI GRIDARE!! NON STO FACENDO NIENTE DI MALE-
-NON ME NE FREGA UN CAZZO, TOGLITI DAI COGLIONI-
-NON VOGLIO!!!!!-
-MERDA, TOGLITI!!!-
-NO!!!!-


Continuava a starmi appiccicato e a toccarmi, di sorpresa gli tirai una ginocchiata nello stomaco e scappai in bagno. Lui mi inseguì ma non riuscì a prendermi.


-APRI QUESTA CAZZO DI PORTA! DEVO FINIRE IL MIO LAVORO!-
-COL CAZZO CHE TI FACCIO FINIRE-


Quella testa di cazzo era davvero testarda e non demordeva, così non potevo andare a lavoro ahhhhhhh!!!!

All’improvviso, o forse per carità divina, vidi il manuale d’uso e lessi distrattamente le impostazioni fino ad arrivare a ciò che mi interessava.
“il modello a forma di gatto della serie NEKO-LOVE 2000 è ottimo per le necessità sessuali. Conosce molte tecniche e possiede un rilevatore di calore che gli permette di sapere quando il proprio partner ha bisogno di essere soddisfatto. Hanno molto rispetto per i propri padroni, perciò se è disubbidiente non dovete far altro che dimostrargli i vostri sentimenti.”


-ma che cazzo è ‘sta roba? Dimostrare i miei sentimenti, ma vaffanculo-
Intanto da fuori qualcuno stava ancora strepitando. Non ha scelta, vero? Ok, lo faccio!

Lentamente, fin troppo, aprii la porta. Lui si era calmato e attendeva che io parlassi. Cazzo e ora?
-ascoltami, non voglio che tu mi tocchi senza il mio permesso-
-allora se ho il tuo permesso posso farti tutto ciò che voglio?
-certo, no aspetta non puoi-
-ma allora come faccio a soddisfarti?-
-non c’è bisogno che tu faccia quelle cose. Non ne ho bisogno-
-ma non mi hai comprato per questo? Se non posso farlo, allora a cosa ti servo?-
Si mise a piangere e a singhiozzare come un bambino, era così … tenero <3!!!!! Non potevo sopportarlo, non riuscivo a vederlo piangere a causa mia …
-va bene, puoi farmi ciò che vuoi solo quando ti do il mio permesso, quindi smettila di piangere, ok?-
-davvero … posso?- mi fece degli occhioni da cucciolo, non potevo dirgli no …
-si puoi-


Un ghigno malefico si affacciò sul suo volto e ridendo maliziosamente disse –ora che mi hai dato il permesso, posso fare tutto ciò voglio-
-no aspetta, non ti ho mai dato il permesso!!-
-si che l’hai fatto. Proprio un attimo prima- ok era vero, ma non mi riferivo a quello, non ebbi il tempo di controbattere che mi ritrovai la sua lingua il gola e la sua mano a toccarmi .
Dopo un paio di minuti era tutto finito.


-visto, bastava così poco. Non capisco per quale motivo non volevi che ti toccassi. Sei soddisfatto, no?-



“VOGLIO UCCIDERLO!!!!” Non solo non mi ha ascoltato, non solo mi ha fatto fare una figura di merda, ma mi ha anche fatto venire. La giornata non poteva andare peggio di così, sul serio.
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  ecco qui una fantastica immagine sulla bambola NEKO-LOVE 2000

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Capitolo 4
*** Si può cacciare una bambola, ma non una moglie! ***


Fortunatamente, dopo ciò che era successo, arrivai a scuola in orario. Non devo specificare che, ovviamente, ero molto ma molto incazzato. Il mio sguardo era in grado di polverizzare sia gli studenti che gli insegnanti che mi si avvicinavano.
Merda, dovevo fare cinque ore di lezione. Non potevo reggere!


La prima ora la passai a torturare la classe con un compito in classe a sorpresa, la seconda a torturare due alunni con un’interrogazione, la terza a correggere i compiti, la quarta a spiegare e la quinta … per fortuna non la dovevo fare perché la classe era uscita prima.


Andai in un bar a scaricare la tensione per poi tornare a casa. Mi ero dimenticato perché ero incazzato, ma chissene. Aprii la porta e un gatto mi saltò addosso facendomi le fusa. Ora ricordo, questo coglione mi ha … mi ha … fatto quello!!!

-AH, CHE CAZZO VUOI!!!-
-ma come sei gentile, ti stavo solo salutando-
-non ho bisogno che tu mi saluti-
-come è andata al lavoro?-
-bene, ho fatto sgobbare un po’ le mie classi-
-ti sei divertito?-
-certo, adoro torturare quei ragazzi-
-ah, sei proprio sadico-
-hahahhahaha-
-hahahhahaha-



……… ASPETTA!!! Da quando siamo diventati una coppia di sposini? Perché parlo con tanta naturalezza con quella bambola? Cazzo!
-comunque, ti ho preparato da mangiare-
Ancora incazzato guardai la tavola. Era … era … uno splendore. Era il cielo in terra. C’erano tantissime pietanze dall’aspetto così invitante provenienti da tutti i paesi del mondo.



-Ti amo!!! Grazieeeeee~~~~!!!-
-come mai hai subito cambiato atteggiamento. Prima eri così incazzato-
-è perché non posso essere sempre incazzo con la persona che mi preparare un pasto così succulento-
-oohh, allora perché dopo non mi ringrazi in modo adeguato, per esempio … in camera da letto-
Solo allora mi accorsi dello sguardo malizioso che mi lanciava, mi strozzai con il boccone e mi allontanai di qualche metro.
-ma cosa hai capito! Non intendevo quello-
-si si, va bane-


Stranamente, questa volta si arrese senza fare storie.
-senti … - era imbarazzato, cercava di trovare le parole ma non riusciva a parlare. Era così carino. Non che mi piacesse ovviamente.
-senti … siccome sei stato tu a comprarmi … vorrei almeno sapere qualcosa … su di te. Per esempio … -
- d’accordo …  allora, mi chiamo Miyagi Ryu, ho 40 anni, sono single, adoro mangiare, sono molto pignolo e alcuni di dicono che sono arrogante. Insegno matematica al liceo scientifico, adoro torturare i miei ragazzi, sono etero, mi piacciono le ragazze, ho un fratello più piccolo e una sorella più grande, mia madre è morta mentre mio padre lavora ancora. Il mio colore preferito è il verde, i miei hobby sono … -


-ok ora basta, ho capito, non c’è bisogno che tu mi dica queste cose insignificanti-
-ma sei stato tu a chiedere-
-lo so … - ok, ora era ancora più imbarazzato, forse gli aveva fatto piacere.
-invece che mi dici dite?-
-io? Beh, sono una bambola della serie … -
-no no, queste cose le so già. Vorrei sapere qualcosa in più. Sul vero te stesso-
- non c’è niente da dire perché non ho né ricordi né legami con nessun altro apparte te-



In quel momento mi accorsi di quando lui fosse solo. Io ero l’unica persona che lui avesse mai visto, l’unica che gli era vicino. Questo era un po’ triste. Dovevo fare qualcosa per farlo stare meglio. Per consolarlo, per fargli capire che era voluto, perché lui non era solo una bambola, era … una persona con dei sentimenti.
-ascolta … non importa se non hai dei ricordi. Tu non sei inutile e non sei neanche solo. Ci sono io con te. Non ti abbandonerò perciò … torna a sorridere come facevi prima, al resto ci penserò io-


-grazie Ryu - mi aveva abbracciato, era così caldo. Dentro le sue braccia mi sentivo al sicuro, una sensazione che non avevo mai provato prima. Con nessuno. Non volevo abbandonarlo.
-ascolta, vorrei che tu mi facessi un favore?-
-dimmi –
-non voglio che tu mi chiami Neko, come facevi prima. Vorrei che mi dia un nome, un nome vero come quello di un normale umano-
-capisco … allora che ne dici di “Yoru”? significa avere fiducia in qualcuno –

- ….. mi piace!-
- allora ti chiamerò Yoru –
- e io Ryu, cioè dragone –


Per la prima volta dopo tanto tempo, mi sentivo felice e in pace con me stesso. Lui, Yoru, facendo irruzione nella mia vita con le sue maniere rudi ma possessive, mi ha strappato dalla mia solitudine quotidiana. Gli sono grato. Ma … non glielo dirò tanto facilmente!
 
 









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Finalmente dopo quattro capitoli i nomi dei nostri protagonisti. Spero che finora la storia vi sia piaciuta. A presto <3!!

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Capitolo 5
*** Andiamo ad un appuntamento? ***








Erano passati solo pochi giorni da quell’episodio, e io mi ero completamente abituato alla presenza di Yoru.
Fortunatamente non aveva fatto niente di strano ultimamente, ma … non potevo fidarmi. Mi poteva assalire in qualsiasi momento. Avevo capito che la sua presenza non dava problemi, anzi era come se non ci fosse.
Ma non mi sentivo mai solo, perché quando la solitudine bussava alla mia porta e io andavo ad aprirgli, Yoru mi abbracciava e non mi lasciava più andava. Era quasi diventato indispensabile per me.
-io vado-
-buona giornata! Torna presto … -
-si-
Ahhhh, sembravamo proprio una coppietta. A scuola non accadde niente di strano per le prime tre ore. Ovviamente le mie classi erano spaventate dall’avere un ora con me, ma così era ancora più divertente torturali. Si, lo ammetto: il mio sadismo arrivava a livelli altissimi.


Alla quarta ora mi avvisarono di un “grande evento”, il preside della scuola aveva ricevuto una richiesta di iscrizione, anche se l’anno era appena iniziato e di solito le iscrizioni alle classi ormai erano finite. Il preside aveva spiegato a tutti i docenti che questo “nuovo iscritto” era un VIP, e che doveva essere trattato al meglio.



 Il preside aveva dato disposizioni molto rigide: dovevamo assolutamente mostrare a questo ragazzo la bellezza della nostra scuola, in modo da farlo iscrivere definitivamente, perché a quanto pare era in forse. Beh, non è che avessi capito molto di quello che diceva il preside, non mi interessava particolarmente, quindi … non capivo niente.

L’unica cosa che riuscì ad estorcere a un docente, a quanto pare terrorizzato da me, fu che il nuovo arrivo sarebbe arrivato il giorno dopo per fare un giro della scuola. Ahhh, che palle!

Finito finalmente il mio noiosissimo lavoro, mi diressi a casa, dove sapevo aspettarmi Yoru.
Infatti eccolo che, appena entrato in casa, mi metteva le braccia intorno al collo e mi diceva caloroso “Bentornato a casa”. Mangiammo ridendo e parlando di molte cose. Era una scena davvero rilassante. Ho già detto che sembravamo una coppietta?


All’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, mi arrivò irruente e prepotente quella domanda alle orecchie.
- Ryu, usciamo per un appuntamento? –
Sentiva che Yoru era stato buono tutto quel tempo solo perché voleva qualcosa in cambio, ormai lo conosceva.
-ascolta Yoru, ti ho già spiegato che sono etero e che anche se quella volta mi hai fatto quella cosa e io ho risposto in quella maniera, non significa che tu mi piaci in quel senso. Tu per me sei importante come un componente della famiglia –

-quindi … usciamo? –
-no –
-dai … non farti pregare …
-no-
-avanti … cosa ti frena –
-tu! Se uscissi con te si vedrebbe subito che stiamo insieme e poi come fai a nascondere orecchie e coda, per non parlare dei denti e degli occhi? –


“Non lo avrebbe mai ammesso, ma quando Yoru dorme, Ryu si diverte a guardalo. “ conoscevo ogni suo piccolo particolare, ogni pezzo di pelle, ogni caratteristica diversa da quelle umane. Era così confortante guardare ed ammirare il suo corpo così diverso da un umano, eppure che riusciva ad emanare calore come un comune essere vivente.


-comunque, non ti porterò fuori. Il discorso è chiuso-
-e se andassimo ad un fast food e poi al parco, nessuno si lamenterebbe e per te sarebbe più comodo, no?-


“Era da poco che l’aveva notato, ma quel gatto riusciva sempre a vincere, qualsiasi cosa dicesse.”

-CAZZO, va bene! Preparati che usciamo-

Merda, ho perso di nuovo!!!!!!

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Capitolo 6
*** Non un'altra volta! ***


Dopo esattamente un anno, eccomi tornata con un altro capitolo. Scusate per il ritardo. Giuro che non era calcolato.
Spero vi piaccia!!!!







Con mio grande disappunto, per il nostro appuntamento scegliemmo di andare prima in un fast food a pranzare, perchè così saremmo sembrati solo due amici, e poi avremmo fatto una passeggiata nel parco.

 

Erano le sue condizioni ed io non ero in grado di rifiutarle. Cazzo! Ho già detto che con lui non riuscivo mai a vincere?

 

Comunque, dopo un ora di preparazione, uscimmo di casa. Yoru nascose le orecchie feline sotto un capello di lana, menomale che eravamo in inverno altrimenti sarebbe morto di caldo, la coda la nascose dentro i pantaloni, si mise delle lenti a contatto e poi degli occhiali. Per i denti non si poteva fare niente, ma non importa, speravo che nessuno l'avrebbe notato.

 

In fondo, era solo un piccolo particolare.

 

Durante la strada verso il fast food notai che Yoru aveva gli occhi sgranati e la bocca aperta, osservava ogni dettaglio che lo circondava senza perdersi niente. Assomigliava sempre più ad un bambino che esce per la prima volta di casa.

 

Beh, era davvero la prima volta che usciva di casa … ma era davvero carino. Ahhh!! Basta, devo smetterla di pensarlo.

 

Finalmente arrivammo a destinazione. Il posto era più o meno affollato, ma le persone che stavano mangiando non sembravano abbastanza interessate all'ambiente. Meglio così!

 

Con qualche difficoltà nell'ordinare il cibo, perchè né io né Yoru eravamo in grado di farlo, ci sedemmo per mangiare. All'inizio entrambi non eravamo entusiasti del pranzo, ma dopo un po' non ci facemmo più caso ed iniziammo una amorevole conversazione.

 

-Ryu, come và a scuola? Il tuo sadismo ha raggiunto livelli epici?-

-mh, ci metto sempre il massimo impegno nel torturare le mie classi, ma non penso di essere stato troppo cattivo con qualcuno in particolare-

-ah, davvero?-

-si, credo di aver trattato tutti nella stessa maniera, nessun voto infondo è salito, sono tutti al di sotto della sufficienza-

-capisco. Beh, meglio così-

 

Mh, non capisco, ma Yoru sembra davvero soddisfatto della mia risposta. Chissà come mai …

 

Finito di mangiare ci avviammo verso il parco. La distanza tra noi, dapprima molto grande, pian piano si stava riducendo, e stranamente non sembrava importarmi. Forse mi ero davvero affezionato.

 

Il parco era deserto, non si vedeva nessuno, ma era calmo e piacevole passeggiare in silenzio.

-visto che non c'è nessuno posso tenerti per mano?-

-Cosa?!-

ero sbalordito, non mi aveva mai fatto una richiesta del genere. Di solito mi saltava addosso senza ritegno ad ogni occasione, chissà perchè ora era così dolce.

 

Per una volta decisi di accontentarlo. Con il sorriso stampato sulle labbra, le nostre dita intrecciate, passeggiavamo vicino ad un laghetto, nel completo silenzio. Era piacevole stare con lui.

 

Dopo qualche ora passata ad ammirare l'acqua stantia, a lanciare sassolini nelle vicinanze e a chiacchierare, ci dirigemmo verso casa. Era stata un giornata niente male, davvero rilassante, ma ora bisognava tornare a casa.

 

-Ne, che ne dici se qualche volta uscissimo di nuovo insieme?-

Era davvero tenero quando melo chiedeva così gentilmente. Aspetta, avevo detto tenero?

 

-ehm, si certo. Ma ora andiamo. È tardi-

ero stato un po' brusco, ma sembrava felice. Strano.

 

Appena usciti dal parco, Yoru notò … qualcosa.

Assomigliava ad un qualcosa, ansimante, fatto di carne, coperto di sangue.

Cazzo NO!!! un altro cadavere!! Non è possibile!!! perchè a me???!!!

Cercai di evitarlo, provai duramente a non farmi coinvolgere, ma come al solito quello stupido gatto non aveva capito le mie intenzioni e si stava avvicinando a quella cosa!

 

Merda!! ero sicuro che quello non portava altro che guai, ma lo aiutai comunque. Sapevo che me ne sarei pentito.

 

E infatti, i miei pensieri erano esatti. Quel cadavere non mi avrebbe portato altro che guai.





CONTINUA------








 

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Capitolo 7
*** Pozzo senza fondo ***






-Ryu, cosè questo?-

Nonostante la situazione, Yoru sembrava non capire assolutamente ciò che stava succedendo.

-Yoru, non avvicinarti a quel coso. È pericoloso-

-si come no, finiscila. Sei un gran fifone-

quello stupido iniziò a ridere facendo un casino mostruoso vicino al presunto cadavere.

 

In un attimo, la cosa gli afferrò la caviglia, iniziando a rantolare e a contorcersi. Yoru fu preso dal panico e come un vero e proprio gatto balzò in avanti, liberandosi, e nascondendosi dietro la mia schiena.

 

-chi era un gran fifone, eh?-

Lui sembrava terrorizzato, perciò decisi o meglio, fui costretto dalla situazione, ad avvicinarmi a quello per vedere se era davvero morto o meno.

 

Piano mi avvicinai, stava cercando di dire qualcosa. Tesi l'orecchio e cercai di capire. Dopo qualche minuto, riuscii a sentire delle parole.

 

“Ci … bo … sto morendo … di fame”

 

Ma che cazz- . Aveva fatto tutte quelle scene solo perchè era affamato? Ma dove siamo? In un villaggio sperduto dove la gente muore di fame? Come cazzo può un tizio svenire dalla fame in questo secolo?

 

Scocciato e irritato, feci segno a Yoru di aiutarmi a trasportarlo.

Cazzo, era davvero pesante. Come poteva essere così pesante se moriva dalla fame?

 

In fretta, lo portammo al fast food, dove dopo aver sentito l'odore di cibo, mangiò quintali di pietanze, ovviamente a mie spese.

 

Perchè capitavano tutti a me i pazzi che mi spillavano soldi? Merda.

 

Dopo essersi letteralmente strafocato, il tizio sembrava rinato e soddisfatto.

Ormai ero al verde, quel bastardo mi aveva ripulito il portafoglio, per non parlare delle scorte dello sfortunato fast food.

 

-Ah, grazie. Mi ci voleva proprio una bella mangiata. Quando si dice che un pasto è un ottimo rimedio alla fatica, ah ahaha ahaha-

 

Ok, ero sul punto di scoppiare e spaccargli il culo. Osava anche fare dello spirito?

Maledetto.

 

-forse volevi dire, quando si è un pozzo senza fondo-

 

certe volte adoravo il mio gattino perchè era in grado di tirare fuori gli artigli quando serviva. Aspetta, l'avevo chiamato il mio gattino? Ok, quel tizio mi stava mandando in fumo il cervello. Si era così.

 

-Bene, ora che ti sei rimpilzato abbastanza, che ne dici di ringraziarci per averti offerto la cena?-

Ah il mio sadismo, non mi batteva nessuno.

 

-Certo, vi ringrazio. So che in questo paese i debiti non esistono quindi credo proprio che me ne andrò. Grazie per la cena.-

-aspetta, aspetta. Dove credi di andare?-

Cercava di svignarsela con una scusa?

-non so da che paese o epoca vieni, ma qui le cose vanno diversamente. Devi rendermi ciò che ti ho dato, ovvero … 375 euro-

Non posso credere che abbia mangiato così tanto.

-cosa? Non ho neanche uno spicciolo perciò non posso pagarti. Per questa volta lascia correre, vecchio-

No. non poteva passarla liscia. Non dopo che mi ha chiamato … vecchio.

-mi dispiace moccioso, ma non sono così vecchio rincoglionito da darti ascolto, o mi ripaghi o chiamo la polizia. Sai, ho molti amici nelle finanze-

il mio sadismo, come farei a vivere senza?

-d'accordo … ti pagherò … ma -

-certo che mi pagherai. Dammi un documento e il tuo cellulare così posso rintracciarti e chiederti i soldi-

-si … certo … aspetta un attimo … -

Con una mezza scusa, cercò di svignarserla, ma li conoscevo i tipi come lui e non avevo voglia di lasciarlo andare. Desideravo torturarlo dal profondo del cuore.

 

Ingaggiai con lui una corsa perdifiato per tutto il quartiere. Fortunatamente ero atletico, quindi riuscii ad acchiapparlo dopo i primi 500 metri. Davvero pessimo come corridore.

 

-ehy moccioso, ti conviene fare il bravo e ripagarmi. Non sono una persona molto paziente-

 

Ecco, l'avevo spaventato. Evidentemente non aveva capito con chi aveva a che fare.

 

-E VA BENE!! ha vinto lei. Farò come dice-

 

finalmente il moccioso mi diede i suoi documenti e cellulare.

 

“Rei Smith” allora non scherzava quando diceva di essere straniero. Eppure parlava benissimo la nostra lingua. Strano.

-bene Rei. Aspetto con impazienza i miei soldi. Vedi di farmeli avere entro questo mese-

-si, non si preoccupi. Glieli darò entro la prossima settimana. A proposito, dove dovrei darglieli?-

Questo si che era un problema. Preferivo non mostrargli dove abitavo, soprattutto con chi, ma non era una cosa da fare in pubblico. Rimaneva un solo luogo.

-d'accordo, me li porterai sul mio posto di lavoro. Non dovrebbero esserci problemi. Devi-

-Ryu, dobbiamo andare o faremo tardi. Muoviti-

Yoru iniziò a strattonarmi. È vero, avevo dei compiti da correggere ed ero in assoluto ritardo. Merda!

 

-AH, d'accordo. Ti telefono e ti dico dove portarli, per ora ti lascio. Ci vediamo moccioso-

-va … bene-

 

iniziammo a correre, quel moccioso mi aveva fatto perdere un mucchio di tempo cazzo.

 

-che strano vecchio. Non importa, tanto non lo rivedrò molto presto. Merda, devo tornare all'appartamento o non riuscirò a svegliarmi in tempo per il primo giorno di scuola-

 

e così le loro strade si divisero. Beh, si fa per dire.







 

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