un amore malato

di giuliamika99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il primo giorno di scuola ***
Capitolo 2: *** Un pranzo speciale ***
Capitolo 3: *** 22 anni di ottimismo ***
Capitolo 4: *** Un importante traguardo ***
Capitolo 5: *** New York ***



Capitolo 1
*** Il primo giorno di scuola ***


Mi chiamo Michael Holbrook Penniman Jr. ma fin da bambino Mika. Ho 23 anni e vivo a Londra, dato che mi sono trasferito, frequento un nuovo college. Sono timido ma risulto simpatico quando entro in confidenza. Oggi è il primo giorno nella nuova università, ci vado a piedi perche casa mia è molto vicina alla scuola, alle 8:15 sono entrato e ho iniziato a dare una controllata in giro, tentando di fare amicizia con qualcuno. Giunto al mio armadietto, lo apro per metterci dentro i libri che non mi servono, alla prima ora mi tocca chimica. Ho chiesto ad un ragazzo dove si trovasse la classe di chimica, gentilmente mi ha risposto in modo educato, al secondo piano, salgo le scale, attraverso il corridoio ed entro in classe. Il prof non c’è ancora, noto che tutti i posti sono occupati ma nella seconda fila a destra c’è una ragazza con dei tubi nel naso ed uno strano zainetto ai suoi piedi, decido di sedermi vicino a lei anche perché non avevo scelta. Le ho detto:“Ciao, io sono Mika, tu sei...?” Lei:“Allison Grace Waters.” Io:“Okay.” Ad un tratto vedo che tutti in classe si alzano perché era entrato il prof, di conseguenza mi alzo anche io. Il prof si è presentato, ha iniziato a fare l’appello e poi abbiamo fatto lezione. Finalmente suona la campanella, metto a posto i libri nello zaino e mi alzo, ma prima ho lanciato un’occhiatina ad Allison. Devo dire che è davvero una bella ragazza, volevo chiederle perchè aveva quei tubi che le passavano da dietro le orecchie per poi finire nel naso e a cosa serviva quello zainetto ma non volevo essere troppo sfacciato, così le ho ridetto “ciao” e me ne sono andato. Mentre camminavo verso casa pensavo ad Allison…  Arrivato a casa, ho salutato i miei genitori e i miei fratelli e, aspettando l’ora di mangiare, sono andato nella mia stanza ad ascoltare un po’ di musica dei Queen, il mio gruppo preferito. Dopo mangiato, ho letto un po’ e verso le 5 ho deciso di andare a fare una passeggiata con Melachi, la mia cagnolina. Siamo andati al parco e poi siamo passati davanti all’ospedale, quando una ragazza ha attirato la mia attenzione. Era Allison. Mi sono avvicinato a lei:”Allison Grace!” lei:”Ciao…Mika?” “si, Mika. Ma che ci fai qui?” “Devo andare ad un gruppo di supporto per i malati di cancro”. Sono rimasto sbigottito, insomma, avevo intuito che avesse problemi di respirazione ma addirittura un cancro ai polmoni…proprio non me l’aspettavo. Tutto quello che sono riuscito a bisbigliare è stato:“Allison Grace, ma…ma tu…oddio.” lei se ne andata senza dire niente. Mi sentivo uno schifo, come mi è venuto in mente? Ho aspettato che entrasse nell’ospedale e poi me ne sono andato a casa.

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Capitolo 2
*** Un pranzo speciale ***


Stamattina mi sono svegliato tardi perciò sono entrato alla seconda ora, entro in classe e mi siedo vicino ad Allison Grace. Allison Grace…devo dire che è proprio un bel nome, ha un suono così bello. Le ho detto:”Scusa per ieri, sono stato un vero idiota, insomma, non è colpa tua.” e lei impassibile:”Ma di cosa? A me non interessa, ci sono abituata e poi morirò presto quindi delle tue scuse non me ne faccio niente.” Sono rimasto zitto e ogni tanto, durante la lezione, la guardavo con la coda dell’occhio. Dio, quanto era bella, anche se molto pessimista, mi ero già affezionato a lei anche perché era l’unica persona con cui parlavo all’interno della scuola poichè gli altri non mi calcolavano. La campanella è suonata, oggi era martedì, quindi si mangiava a scuola. Scendo nella mensa, mi siedo ad un tavolo vuoto, da solo e inizio a mangiare il mio panino alla mortadella. Mentre mangiavo, ho visto da lontano Allison, ho alzato un braccio in modo che mi notasse e si sedesse al mio stesso tavolo, mi ha visto e si è seduta di fronte a me, mangiava lattuga. Mi ha detto:“Sai, sono vegetariana” aveva una voce bellissima e sottile, sembrava quella di una bambina. Io ho risposto:”Vegetariana per scelta?” “si.” “Okay.” Abbiamo mangiato parlando del più e del meno e ci siamo scambiati i numeri di telefono. Alle 4:30 è suonata la campanella, sono uscito dalla classe insieme ad Allison, mi sono offerto anche di portagli la BiPAP (questo era il nome della macchinetta nel suo zainetto, serviva a rifornirla di ossigeno) fino all’auto di sua madre, ho detto:”A domani, Allison Grace” “A domani” ha detto lei. È stato uno dei pranzi più belli che abbia mai fatto. Non so per quale motivo faceva la fredda con me…probabilmente era un “effetto collaterale” del cancro… boh, ero felice lo stesso perché, a parte la sua famiglia, ero l’unica persona con cui parlava, l’unica persona ad aver parlato con Allison Grace Waters. La sera, avevo intenzione di andare al cinema con Allison ma qualcosa mi tratteneva dal chiamarla… e se l’avessi interrotta mentre faceva qualcosa di importante? E poi ci conoscevamo da soli due giorni… meglio di no, alla fine ci sono andato con le mie sorelle, Yasmine e Paloma a guardare uno di quei film terribilmente romantici.

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Capitolo 3
*** 22 anni di ottimismo ***


Ho ricevuto un messaggio da Allison: Ti va di venire al mio compleanno domani? Ci vediamo alle 8 al Castleton. Allison. Ci sarei andato senza dubbio, solo che avrei avuto bisogno di una mano da parte delle mie sorelle per l’acquisto del regalo… non avevo proprio idea di che cosa le piacesse. Il pomeriggio stesso sono uscito in giro per negozi con le mie sorelle e alla fine ho comprato un braccialetto con un ciondolo inciso con la lettera “A”. Sono andato al Castleton, in ritardo ovviamente, e ho notato a malincuore che c’eravamo solo io, Allison Grace e altre 4 persone. Ho appoggiato il mio regalo su un tavolino e mi sono avvicinato ad Allison dicendole:”Buon ventiduesimo compleanno, Allison Grace!” lei si è alzata dalla sedia e mi ha ringraziato sorridendo, non l’avevo mai vista sorridere e ammetto che mi sentivo un po’ tipo “l’ho fatta sorridere io, sono fiero di me”. Poi le ho chiesto:”quante persone avevi invitato?” lei:”tipo 15” “capisco… beh, adesso sai chi sono i tuoi veri amici” “si, già”. È rimasta in silenzio per tutta la festa e ha solo detto un “grazie” obbligato quando le abbiamo dato i regali, si capiva che faceva finta di essere felice, d’altronde, come biasimarla? La festa è terminata, se ne sono andati tutti ma io sono rimasto per consolarla un po’:”allora?” lei:”allora cosa?” “sei triste, lo vedo nei tuoi occhi.” “no, sto bene.” “perché mentire? Non ha senso” “la mia vita fa schifo, per fortuna morirò presto.” “sei ottimista, Allison Grace. Sappi che ci sono molte persone che ti vogliono bene davvero, non devi pensare queste cose. Ora devo andare. A domani.” “a domani.” Mentre mi avviavo verso la porta Allison ha detto:”Michael, aspetta!” Mi sono voltato verso di lei, felice che mi avesse chiamato Michael. “Sei un bel tipo.” Ha detto. “Okay.” Ho detto sorridendo, e lei:”Okay” anche lei sorridendo. Sono tornato a casa, mi sono seduto sulla scrivania e ho iniziato a scrivere alcune frasi su un foglio, ho pensato di farne una canzone e magari avrei provato ad inviare ancora demo alle case discografiche… chissà, magari questa volta ce l’avrei fatta. Più tardi mi sono messo nel letto e mi sono addormentato. Dato che il sabato non si va a scuola, ho deciso di dedicarmi alla mia canzone tutto il giorno e tutta la notte, ho finito di scrivere le ultime strofe e ho cercato le note giuste ad orecchio, essendo dislessico… insomma il lunedì mattina alle 6:30 avevo finito, ero abbastanza soddisfatto del mio lavoro, ho deciso di chiamare la canzone “Grace Kelly”. Anche se avrei dovuto essere a scuola alle 8:15 ho iniziato lo stesso a prepararmi, non avendo niente da fare e il pomeriggio mi sarei dedicato alla registrazione della demo.

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Capitolo 4
*** Un importante traguardo ***


Tornato da scuola, mi sono dedicato tutto il pomeriggio alla registrazione della mia demo, come deciso il giorno prima. Sono stato tutto il pomeriggio chiuso nella mia stanza a registrare la mia Grace Kelly, non mi sono fermato nemmeno un secondo. Le 23:34, ho finito, la demo è pronta. L’ho inviata la notte stessa, sperando, questa volta, in una risposta positiva. Nel frattempo, io e Allison abbiamo stresso un’amicizia molto forte, ci inviavamo messaggi, uscivamo insieme, lei veniva a casa mia e io andavo a casa sua. Lei mi ha detto che sua madre vuole che esca con qualcuno e che abbia vita sociale dato che da quando ha il cancro stava sempre in casa, mi sono offerto sia per farle un piacere e sia perché uscire con Allison mi piace, è davvero una ragazza fantastica. Il pomeriggio dovevo andare al centro commerciale con Allison, quindi mi sono vestito e mi sono messo il profumo Versace, poi sono uscito e sono andata a prenderla con la macchina. Abbiamo fatto parecchie compere al centro commerciale, lei ha comprato delle infradito, una cover per il cellulare e degli auricolari nuovi, io invece ho comprato un jeans e una t-shirt con su scritto “we are golden”…quella maglietta mi ha ispirato parecchio. Ho accompagnato Allison a casa, e poi sono tornato a casa mia, subito ho acceso il computer per controllare le e-mail e vedere se la mia demo era stata accettata…UN E-MAIL DALLA CASA DISCOGRAFICA! Prima di aprirla ho esitato, ero nervoso e stavo sudando, sapevo che avevo il 50% di possibilità di trovare una risposta positiva o negativa. Tutto dipendeva da quella e-mail. Ho cliccato sopra e si è aperta, ho chiuso gli occhi e gli ho riaperti dopo tre secondi… stavo leggendo: Gentile sig. Michael Holbrook Penniman Jr. Abbiamo ricevuto la sua demo, e l’abbiamo ascoltata. Il nostro giudizio è positivo ma purtroppo non possiamo ancora passare alla registrazione vera e propria perché abbiamo trovato alcuni difetti nel testo, le proponiamo di collaborare con una nostra produttrice per modificare alcune parti del testo, e registrare. Se è interessato, si presenti il 25 settembre a West 72nd Street New York, NY 10023. Distinti saluti Si! Ce l’avevo fatta, la mia demo è stata accettata! Ho aperto la porta correndo verso il salotto gridando “CE L’HO FATTA”, i miei genitori, le mie sorelle e mio fratello si sono congratulati con me e mi hanno abbracciato, poi ho preso il cellulare e ho chiamato subito Allison per darle la buona notizia:”ALLISON GRACE, LA MIA DEMO E’ STATA ACCETTATA, CE L’HO FATTA!” “Oddio Michael, è grandioso! Quando registri?” “Il 25 ottobre a New York con una produttrice, ti rendi conto?” “Davvero? Sono felice per te!” “Ora chiudo, ci si sente!” “Okay, ciao” ho chiuso la chiamata e ho corso nella mia stanza, buttandomi sul letto. Ero entusiasta.

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Capitolo 5
*** New York ***


Il giorno era arrivato, dovevo partire per New York. Avevo deciso di portare anche Allison con me, mi sarei preso io la responsabilità di rifornirla d’ossigeno e di darle tutte le medicine di cui aveva bisogno. Era arrivata l’ora di salire sull’aereo, abbiamo salutato i nostri genitori, sorelle e fratelli e ci siamo imbarcati. “Il nostro posto è il 2B” ha detto Allison “si, eccolo lì, ti aiuto io, andiamo” “no, ce la faccio, grazie Michael”. Ci siamo seduti, è passata la hostess dicendoci di spegnere i cellulari, li abbiamo spenti e ci siamo messi comodi, nel frattempo Allison salutava i suoi genitori dal finestrino, così feci lo stesso. Il pilota ci avvisò che era ora di decollare. Allison ha detto:“Michael, ho paura che i miei polmoni non possano farcela durante il decollo” “Allison Grace, dammi la mano e stringila” ho detto io. Lei mi ha dato la mano, era imbarazzata ma entrambi abbiamo fatto finta di niente. Eravamo in volo, ci siamo messi a parlare un po’, poi lei si è addormentata e io ascoltavo la musica. Dopo molte ore ho sentito un suono e una voce che disse che tra 20 minuti saremmo atterrati, così ho svegliato Allison, le ho messo altro ossigeno nel BiPAP e le ho detto:”va tutto bene?” “si, sto bene” “Okay” “Okay” poi ho aggiunto:” “Okay” è il nostro stile di vita, è la nostra parola” lei ha detto “già, “Okay” è il nostro per sempre.” “Okay” ho detto ridendo. Stavamo atterrando, Allison mi ha di nuovo stretto la mano. L’aereo era atterrato, siamo scesi e ci siamo diretti verso il check-in per recuperare le valigie. Prese le valigie, ho chiamato un taxi che ci accompagnasse all’hotel. Arrivati in hotel, abbiamo preso le chiavi della camera e siamo saliti con l’ascensore in camera, all’ottavo piano. Lei mi guardava con un sorriso sbilenco e io le sorridevo. Non riuscivo più a resistere. Mi sono avvicinato lentamente a lei, ho appoggiato le mani allo specchio. Ci stavamo per baciare. Le mie labbra hanno delicatamente toccato le sue, lei non mi respingeva, mi ha messo le mani sul viso e dopo anche io, poi le nostre lingue iniziavano a ballare un lento. È stato bellissimo. Il suono dell’ascensore che era arrivata all’ottavo piano ha interrotto il nostro bacio, ci siamo separati di scatto e siamo usciti come se niente fosse. Ho aperto la camera 116 con le chiavi, siamo entrati e abbiamo lasciato cadere le valigie per terra. Allison mi ha detto:”sai, ho abbastanza ossigeno per poter resistere 3 ore senza la BiPAP…” Io credevo di aver capito cosa voleva. Ho preso il filo della BiPAP e gliel’ho staccato poi le ho afferrato i fianchi e ci siamo buttati sul letto, io sopra di lei. Ho iniziato a baciarla dolcemente sul collo, lei aveva gli occhi chiusi e ogni tanto sussurrava “ti amo da impazzire, Michael”. Le ho preso il viso tra le mani e ci siamo baciati, le nostre lingue danzavano di nuovo, dolcemente, sentivo che lei iniziava a sbottonarmi la camicia, così la lasciai fare. Mi ha tolto la camicia e l’ha lanciata sul pavimento, mi sfiorava dolcemente gli addominali e il petto, nel frattempo le ho sfilato di dosso la t-shirt che indossava e le ho sganciato il reggiseno, lanciando tutto sul pavimento. Mi guardava, con quei bellissimi occhi verde smeraldo. Dalle labbra passai al suo seno, baciandolo e tirando dei morsi qua e là, lei mi stava sbottonando i jeans e me li sfilava piano piano, mentre io ero nella zona addominale, anche io ho iniziato a sbottonarle i jeans. Insomma, dopo qualche minuti ci siamo ritrovati completamente nudi. “sei sicura? Sei pronta?” le ho chiesto io “si, Michael, sono sicura” “bene, ti amo Allison Grace”. Lei non ha detto niente. Ho messo il preservativo, lei si è messa sopra di me, stavo entrando in lei delicatamente, attento a non farle troppo male, quando gemeva mi fermavo immediatamente o la zittivo con un bacio pieno di passione. È stata la notte più bella della mia vita.Il mattino dopo (eravamo ancora nudi) ho visto che era di nuovo collegata alla BiPAP, respirava a fatica ma stava bene. Le ho detto “Buongiorno Allison Grace” lei ha aperto gli occhi ancora assonnati:”Buongiorno Michael” “andiamo a fare colazione?” “si, un attimo che mi vesto” “Okay, anche io” ci siamo alzati, le ho dato un bacetto, ci siamo vestiti e siamo scesi a fare colazione.

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