Sette ragazzi solo per me

di Lady Windermere
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La vecchina ***
Capitolo 2: *** Loki ***
Capitolo 4: *** Mr Darcy ***
Capitolo 5: *** Signorina, io non partecipo a sarabande demoniache ***
Capitolo 6: *** Anakin Skywalker ***
Capitolo 7: *** Bella brigata, vita beata ***
Capitolo 8: *** Hook ***
Capitolo 9: *** Artù ***
Capitolo 10: *** Voi non sapete chi sono io?! ***
Capitolo 11: *** Casanova ***
Capitolo 12: *** L'appuntamento ***
Capitolo 13: *** Jack Sparrow ***
Capitolo 14: *** Il supermercato ***
Capitolo 15: *** Mr Darcy diventa un eroe ***
Capitolo 16: *** Buon Natale! (capitolo speciale) ***
Capitolo 17: *** Mamma, ti assicuro che non è come pensi! ***
Capitolo 18: *** La peggior serata della mia vita ***
Capitolo 18: *** Fanfiction che passione ***
Capitolo 19: *** Preparativi e scottanti verità ***
Capitolo 20: *** Dove Artù si rende utile per la prima volta ***
Capitolo 21: *** Questo matrimonio non s'ha da fare! ***
Capitolo 22: *** I'm in love with the criminal ***
Capitolo 23: *** All I want for Christmas is you ***



Capitolo 1
*** La vecchina ***


La Vecchina



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Audrey spalancò la porta del suo appartamento con una borsa della spesa in entrambe le mani e lo scontrino del supermarket in bocca.
-Sono a casa!- annunciò al gatto nero che le era corso incontro –Sì Loki, te le ho prese le scatolette…- disse, brandendogliele sotto il naso.
Un miagolio soddisfatto le fece capire che il messaggio era arrivato.
-Uff…C’era una coda al reparto gastronomia, temevo di non tornare più a casa!- commentò, mentre cercava l’apriscatole.
Audrey rovesciò il contenuto della scatoletta nella ciotola del gatto -Per fortuna non ho trovato traffico…- poi si diresse in camera, dove un grosso coniglio bianco le fece notare la sua presenza grattando la gabbietta.
-Mr Darcy!- lo salutò lei –Non ti ho dimenticato, no…- disse, liberandolo dalla prigionia e accarezzandogli il pelo.
Si stese sul letto, esausta. Era dalle sette della mattina che era in piedi e la notte prima non aveva chiuso occhio.
E come avrebbe potuto? Bessie, la sua migliore amica, l’aveva trascinata a locali fino all’alba.
-Vedrai che ti divertirai!- le aveva promesso, ma forse loro due avevano idee diverse di divertimento.
Certo, le piaceva ballare, fare shopping e passeggiare per il centro di Manhattan come tutte le ragazze della sua età, ma ogni tanto desiderava soltanto un momento libero, un istante tutto per sé, un attimo da non condividere con altri.
Difficile in un’era come la sua, in cui ogni cosa diventava ben presto di dominio pubblico.
Ogni tanto credeva di essere nata nell’epoca sbagliata.
Il gatto salì sul letto e le si accoccolò al fianco, facendole le fusa.
-Mi dispiace per te Bessie- riflettè la ragazza a voce alta –Ma è questa la mia idea di piacere…-
Audrey aveva appena compiuto i venticinque anni, era da poco andata a vivere da sola e lavorava per un’agenzia di viaggi otto ore al giorno tutti i giorni, tranne il sabato e la domenica.
Con la metà di quello che guadagnava si pagava l’affitto e l’altra…beh, l’altra scivolava sempre via dalle sue mani in bollette, vestiti, alimenti e prodotti per la casa.
Non si era mai concessa una vacanza in vita sua, fin dai tempi dell’asilo. Aveva sempre lavorato più degli altri, per poter avere un giorno la possibilità di vivere i suoi sogni: aprire una casa di moda, comprarsi un’abitazione propria, sposarsi…e, perché no?, avere figli.
Ebbene, nulla di ciò che aveva sempre desiderato si era realizzato. Nulla.
Audrey scosse la testa –Ha ragione Bessie, non posso passare tutto il mio tempo a commiserarmi…- dichiarò, rimettendosi in piedi.
La cucina sembrava un campo di battaglia –Perfetto…Credo che passerò anche questo pomeriggio a pulire- commentò, rimboccandosi le maniche.
Il gatto miagolò con approvazione.
 
Dopo qualche ora passata a spazzare, lavare e chi più ne ha più ne metta, Audrey si guardò attorno soddisfatta. L’intera casa era splendente.
-Per fortuna ho solo un appartamento di cento metri quadri!- si consolò –Pensa se avessi avuto una villa…probabilmente però a quel punto ci sarebbe qualcun altro a lavorare per me…-
Si acciambellò in poltrona con uno dei suoi libri preferiti: Orgoglio e Pregiudizio.
Sospirò -Se almeno ci fosse un Mr Darcy anche per me…-
Il coniglio emise un versetto contrariato.
Audrey sorrise -Sì lo so che ci sei sempre tu…ma purtroppo non posso mica sposarti…-
Oh, se solo fosse nata nell’Ottocento! Partecipare ai balli, civettare, cercare un buon partito…tutte cose che le sarebbe piaciuto fare.
O se solo avesse avuto un ragazzo come Mr Darcy, come Casanova, come Re Artù (quello della serie della BBC)…ma anche come Anakin Skywalker, come Loki, come Capitan Uncino (quello di Once upon a time ovviamente!), perché in fondo in fondo, a lei i cattivi erano sempre piaciuti.
O come Jack Sparrow! Spavaldo e imbroglione…
-Se avessi un ragazzo come loro probabilmente sarei dieci centimetri più alta e trenta volte più bella!- riflettè con una smorfia.
Perché Audrey non si riteneva affatto bella. Non era così brutta da spaventare un cavallo, questo no, ma non era neppure una bellezza.
Si considerava passabile, tutt’al più carina, ma solo quando la sua autostima era al massimo, cosa che accadeva assai raramente.
Eppure non aveva niente di brutto di per sé: capelli rossi e lisci, occhi castani, labbra sottili, un fisico snello…No, era l’insieme di tutto questo che non le piaceva.
Non assomigliava per nulla alla stella di cui portava il nome.
Bessie invece era tutto il contrario: bionda, occhi azzurri, il classico tipo alla Marylin Monroe.
Gli uomini l’adoravano. Certo, il fatto che lavorasse in un night club per sbarcare il lunario di certo contribuiva alla cosa e sicuramente anche la sua mentalità aperta a…nuovi orizzonti (come li definiva lei), ma anche chi non conosceva questi particolari la trovava incantevole.
-Su su- si ordinò –Non fare la bambina, smettila di pensare cose stupide e continua a leggere!-
E così, con la testa appoggiata sullo schienale della poltrona e Orgoglio e Pregiudizio nelle mani, si addormentò.
 
-Accidenti! Ma sono le sette e mezzo!- gridò la mattina dopo, quando si svegliò –Loki! Perché non mi hai svegliata?!-
Il gatto non la degnò di uno sguardo e continuò a ronfare.
Si preparò in fretta e furia, mangiò un biscotto al volo e si precipitò giù dalle scale.
Naturalmente aveva perso l’autobus, per cui dovette pagare un taxi con quelli che erano i soldi per il suo pranzo.
Arrivare al lavoro in tempo val bene un pranzo si rincuorò.
E in effetti, fortuna volle che effettivamente arrivasse in orario perfetto.
Stava smanettando sul computer da almeno un’ora, quando una curiosa vecchina entrò nell’agenzia.
-Buongiorno! Posso esserle utile?- si attivò Audrey.
L’anziana signora la squadrò da capo a piedi –Questo dipende soltanto da te, mia cara.-
-Ma certo!- replicò, un po’ incuriosita dalla risposta della cliente –Allora, mi dica: dove vorrebbe andare?-
La vecchina si sedette sulla sedia davanti a lei –E lei, mia cara, dove vorrebbe andare?-
Audrey sgranò gli occhi –Ma signora, è lei che deve decidere mica io.-
-Lo so, mia cara, lo so- ribattè quella, posandole una mano sulla sua –Volevo solo sapere se era felice.-
–C-certo che sono felice…E lei?- Regola numero quattro: assecondare.
L’anziana sospirò –Eh, sa, con tutto questo lavoro…-
Audrey le sorrise caldamente –La capisco perfettamente. Non le andrebbe di concedersi una bella vacanza, eh?- Regola numero sei: convincere.
-Se solo me la potessi permettere!- rispose la vecchina –Sa, è difficile assecondare i desideri di tutti! Lei per esempio, mia cara, non ha qualche sogno nel cassetto?-
-Oh, ne ho più io che l’intera New York!- ribattè Audrey, sincera.
La vecchietta le si avvicinò, interessata –Me li dica, me li dica-
Audrey la guardò stranita –V-vorrei una vita diversa…- Regola numero tre: essere sempre gentili.
-Eh, per molti è così, ma di solito non lo desiderano sul serio, invece lei…mi sembra proprio convinta. La sua vita le deve fare proprio schifo.-
-Beh, in realtà…- Audrey si morse le labbra. Regola numero due: mai contraddire.
L’anziana l’osservò a lungo, una strana luce negli occhi –Ma sì, credo che si potrebbe fare- sussurrò.
-Allora signora si è decisa? Abbiamo anche vacanze low cost se desidera, basta che mi dica cosa vuole: una crociera, un viaggio breve, una vacanza relax…- sciorinò Audrey.
-Penso che la vacanza dovrebbe prendersela lei, mia cara. Io non ne ho affatto l’intenzione.- replicò la vecchietta.
La ragazza la fissò –Ma allora cosa è venuta a fare in un’agenzia viaggi?-
La signora sorrise –Gliel’ho detto mia cara, volevo sapere se lei era felice.-
-Ma certo…- Regola numero uno: il cliente ha sempre ragione.
Questa è tutta matta! riflettè tra sé e sé.
La vecchina si alzò e le strinse la mano –No, non sono matta. E non lo è nemmeno lei, se proprio vuole saperlo…Arrivederci- concluse uscendo dall’agenzia e lasciando sgomenta la povera ragazza.
-Mi ha letto nel pensiero, capisci! Non ci posso credere!- si sfogò Audrey dopo qualche minuto, parlando col computer.
-Non è possibile Audrey. Non è possibile- le ricordò la sua vocina interiore –Non si può leggere nel pensiero. Probabilmente avrai fatto una faccia schifata, com’è tuo solito.-
Così rassicurata, la ragazza continuò la sua giornata lavorativa senza altri intoppi.



Angolo dell'autrice: Ciao! questa storia mi è venuta in mente poco tempo fa, quindi ci sto ancora lavorando. Vi avviso: sarà un crossover con più personaggi, catapultati nel mondo reale. Beh, spero di sentire qualche vostro parere...:)
 

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Capitolo 2
*** Loki ***


Loki

 



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-Loki! Sono a casa! Stavolta non ho fatto in tempo a prenderti le scatolette, quindi dovrai accontentarti degli avanzi…- annunciò Audrey, entrando nell’appartamento.
-Spero che non stia dicendo sul serio, signorina- le rispose una voce maschile del tutto sconosciuta.
La ragazza rimase bloccata, le chiavi nella serratura, la porta mezza aperta.
Un secondo dopo un giovane aprì la porta del tutto –Su avanti, non stia così a bocca aperta sull’uscio.-
-L-Loki…?!- esclamò la ragazza, a dir poco allibita.
Il dio asgardiano sorrise beffardo –Vedo che mi conosce…Sono soddisfatto, distruggere New York è servito a qualcosa allora.-
Oh mio Dio! Questo è fuori come un lampione!
-Mi dispiace signore, ma credo che abbia sbagliato indirizzo- replicò Audrey –Il manicomio è a tre isolati da qui…-
Loki la fissò incuriosito –Mi sta forse insultando, signorina?-
-Ora basta! Fuori da casa mia! Sono stufa di questa pagliacciata! Anzi già che ci siamo, mi dica come ha fatto ad entrare!- proruppe Audrey, irritata.
-Signorina- replicò Loki in tono imperioso –Non so nemmeno io perché sono qui. Me ne stavo tranquillo a distruggere regni, uccidere persone, sa, le solite cose…e poi tutt’a un tratto…eccomi qua!-
Audrey era allibita. Possibile…?
-Ah dimenticavo, io sono Loki di Asgard, ma credo che lei lo sappia già…- si presentò Loki, facendole un inchino -Lei invece è?-
-Ehm…Audrey di New York?-
Loki le fece dono di un caldo sorriso –Impossibile.-
-Scusi perché impossibile? Saprò almeno chi sono no? Va bene che in questo momento sto dubitando seriamente della mia sanità mentale, ma non credo di essere pazza fino a questo punto!- dichiarò Audrey.
-Mi permetto di correggerla signorina, New York è stata distrutta un mese fa. E si fidi, io lo so- ribattè il dio, facendole l’occhiolino.
Audrey andò alla finestra e la spalancò –Signore, questa è Manhattan! Se New York fosse stata distrutta io l avrei sicuramente saputo!-
Loki si sporse dalla finestra –Siamo un po’ in alto quassù eh? E devo dire che la vista non è nemmeno un granchè…-
-Ma questo cosa c’entra? Le dico che questa è New York!-
Loki si mostrò convinto –Beh, ammetto che avete fatto presto a ricostruirla.-
-NO!- gridò lei, questa volta veramente seccata –New York non è mai stata distrutta! Era solo un film! Lei era solo personaggio! Lei non esiste!-
Loki scosse lievemente il capo, divertito –Su quest’ultimo punto mi autorizzi a contraddirla…-
Audrey rimase interdetta –Beh, magari lei esiste, ma New York non è stata distrutta! E glielo posso anche provare- concluse, una luce trionfante negli occhi.
Si avvicinò alla libreria e sfilò il dvd di The Avengers –Vede? Questo è il film…-  gli spiegò, porgendoglielo.
Loki lo prese e lo guardò interessato –Ah questo sarei io, suppongo…- disse indicando la sua immagine in piccolo.
-Sì- gioì Audrey –Ha capito finalmente?-
-Voglio guardarlo!- decise il dio.
-Come prego?-
Loki le scoccò un’occhiata sprezzante -Ho detto che voglio guardarlo, cerchi di capire al volo…-
-Questo l’avevo capito…quello che non mi è chiaro è se vuole farlo a casa mia.-
Il dio scrollò le spalle -E dove sennò?-
Audrey rimase esterrefatta. Non solo un personaggio di un film, nonché dio scandinavo, era atterrato chissà come a casa sua, ma addirittura voleva guardarsi The Avengers sul suo divano!
La ragazza fu costretta alla resa –Suppongo che lei abbia ragione…-
-Oh, mi dia pure del tu…- le permise benevolmente il dio.
-Quale onore…-
-…tanto ormai vivremo sotto lo stesso tetto- concluse Loki.
Audrey rimase paralizzata con una mano sul lettore dvd e l’altra a mezz’aria –Scusa?-
Loki s’indignò –Non vorrai mica buttare fuori da casa un dio asgardiano, spero!-
-No…no…hai ragione…e poi dove andresti conciato così?- riflettè Audrey, indicando la corrazza del giovane e l’elmo con le corna.
-La mia armatura è la più bella che si sia mai vista ad Asgard!- si difese Loki.
Audrey lo squadrò mentre premeva il pulsante di visione sul telecomando –Appunto. Ad Asgard…-
Poi si sedette sul divano. In quell’istante il gatto, che fino a quel momento era rimasto nascosto sotto la poltrona, si piazzò sul divano accanto a lei, cercando di morderle le mani.
La ragazza lo spostò leggermente -Oggi non è giornata Loki…-
Il dio smise di osservarsi nel televisore e la guardò –Come?-
Audrey scosse la testa –Intendevo il gatto…-
Loki osservò il micetto –Hai dato il mio nome a una piccola palla di pelo?-
-Mi sembrava carino…-
Il dio la fissò impietosito per qualche secondo, prima di concentrarsi definitivamente sul film.
Dopo due ore…
–Mi hanno interpretato bene non trovi?- le chiese, sorridendo.
Audrey sospirò –Loki, quello sei tu. Non ti hanno interpretato. Tu sei il personaggio del film.-
-Oh no- negò il dio –Io sono molto più bello di quello lì! E più cattivo!-
La ragazza si arrese del tutto –Certo, come no…-
Il dio si guardò intorno –Ehm…non è che magari hai un altro film?-
 
Dopo Thor e Thor 2 il dio diede segni di stanchezza. Dopotutto si era guardato tre film uno in fila all’altro.
-Ora avrei proprio voglia di dormire- disse, stiracchiandosi e sbadigliando.
Si tolse l’elmo e si passò una mano tra i capelli scuri, poi si diresse verso la camera della ragazza e aprì un armadio.
-Cosa stai facendo?- chiese Audrey, mentre il dio frugava tra i suoi vestiti.
-Sto cercando qualcosa da mettermi per la notte- fu la sua esauriente risposta.
La ragazza si avvicinò e tirò fuori dall’armadio un paio di pantaloni unisex e una maglietta presa per concerto degli Imagine Dragons.
-Questi dovrebbero starti…-
Loki prese gli abiti per un lembo e si diresse verso il bagno.
-Come sto?- domandò quando uscì.
Audrey per poco non gli scoppiò a ridere in faccia –La maglietta…è decisamente troppo stretta. Dovevo immaginarmelo.-
Loki si guardò allo specchio. La maglia gli arrivava a metà torace.
-Aspetta, ti cerco qualcos’altro- si offrì la ragazza.
-Non serve- rispose Loki.
Audrey si girò e si ritrovò a contemplare gli addominali scolpiti del giovane dio, che si stava sistemando comodamente sul letto della ragazza.
Ora si che sembra normale! E che gran pezzo di… ma non terminò il suo pensiero, perchè un sospetto le balenò nella mente -Non vorrai dormire nel mio letto, vero?-
Troppo tardi. Il dio era già nel mondo dei sogni.
Per un momento Audrey accarezzò l’idea di svegliarlo e di spedirlo sul divano, ma poi si disse che non sarebbe stato carino svegliare un dio.
E poi, chi lo smuove quello? si disse.
Si sistemò sul divano e cercò di dormire -E pensare che è uno dei miei personaggi preferiti!- mormorò, prima di addormentarsi.

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Capitolo 4
*** Mr Darcy ***


Mr Darcy
 



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La mattina dopo era sabato, per cui Audrey era più che decisa a rimanere a letto fino a tardi.
Uno scampanellare forte e deciso frustrò tutte le sue speranze.
-Arrivo…- bofonchiò, mentre s’infilava le pantofole. Gettò uno sguardo nella sua camera: erano le nove di mattina e nessun segno di vita proveniva dalla stanza.
“Chissà, forse era tutto un sogno…” pensò, “Forse ero sotto gli effetti di qualche allucinogeno…probabilmente me l’avrà dato Bessie…”
-Bessie!- esclamò, aprendo la porta –Parli del diavolo…ti stavo appunto pensando.-
La ragazza entrò con nonchalance nell’appartamento dell’amica e la guardò con fare sospetto
–Spero nulla di male.-
Audrey scosse il capo –Oh no! Come potrei?-
-Mmm- rispose l’amica, poco convinta –Vedo che stavi ancora dormendo- commentò, notando le lenzuola sul divano sfatto.
Audrey fece un sorriso tirato –Eh già. E avrei dormito ancora, se tu non fossi sopraggiunta così all’improvviso.-
Bessie si sedette comodamente sulla poltrona –Sono venuta per invitarti a una festa. Questa sera. A casa mia.-
-E quale sarebbe la ricorrenza?- chiese Audrey, cercando di sistemare nel modo migliore il suo improvvisato giaciglio.
Bessie sbuffò –Nessuna. Da quando deve esserci una ricorrenza per dare un party?-
-Beh, ecco, non so se stasera sono libera…- biascicò la ragazza.
-E cosa avresti di meglio da fare?- s’informò l’altra, guardandosi le unghie –A proposito,- aggiunse –perché dormi sul divano?-
Audrey si morse le labbra –Ehm…ecco io…-
Bessie la squadrò da capo a piedi –Cosa mi stai nascondendo, Audrey Flaurinbel?- poi le venne l’illuminazione –Non dirmi che…-
Si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla camera della ragazza –Oh mio Dio!- esclamò, quando si accorse della presenza del giovane.
Bessie non era in sé per la gioia –Audrey! C’è un uomo nel tuo letto!-
No, non era stato un allucinogeno…Audrey annuì debolmente –Riguardo a questo io…-
-Ed è pure figo!- continuò l’amica, dopo aver gettato un’altra occhiata nella stanza.
La ragazza arrossì –Beh, immagino che…-
-Chi è?- la interruppe l’altra, per la seconda volta.
Audrey scandagliò il suo cervello in cerca di una scusa plausibile –È…è mio cugino. Sì, è mio cugino, venuto dalla…Pennsylvania a…visitare New York.-
Bessie socchiuse gli occhi –Tuo cugino?-
-Sì…-
Gli occhi dell’amica divennero due fessure -Dalla Pennsylvania?-
-Sì…-
-Visitare New York?-
-Ecco…-
-Posso provarci?- chiese Bessie, prendendole entrambe le mani.
-Come?!-
La ragazza saltellò dalla gioia –Se è davvero tuo cugino allora non ti dispiacerà di certo!-
Audrey ebbe un flash della sua amica mentre tentava di sedurre il dio degli inganni. Di certo non avrebbe fatto una bella fine -Ma…-
Bessie le appoggiò un dito sulle labbra –Non dire niente. Ho già deciso- dichiarò, una mano sull’uscio –Stasera verrai alla festa.-
Audrey annuì -Suppongo sia possibile.-
L’amica le fece l’occhiolino -E ti porterai dietro quell’amore di tuo cugino…-
Audrey ebbe un brivido. Insomma stavamo parlando del cattivo di The Avengers, non del coniglietto di Pasqua -No! Questo è del tutto fuori questione!- urlò all’amica, che era già sulle scale.
La voce della ragazza le arrivò come una minaccia –Audrey Flaurinbel, se non lo porterai con te non solo non ti parlerò più per tutta la vita, ma farò anche girare il video di Ibiza…te lo ricordi vero?-
Audrey cercò di cacciarsi dalla mente immagini di lei ubriaca e totalmente fuori controllo –Signorsì.-
 
Quando Loki si svegliò, Audrey era sotto la doccia.
Non vedendo nessuno si diresse verso la cucina, strano ma vero, anche gli dei hanno fame.
Prese in mano il frullatore -Chissà qual è l’utilizzo di questo strano aggeggio?- si chiese, esaminandolo.
Proprio quando il dio aveva appena capito dove infilare “la coda dello strano aggeggio”, Audrey uscì dal bagno.
-Loki- lo salutò lei, in accappatoio –Cosa stai facendo con il mio frullatore?-
Il dio si mostrò interessato –Ah, è così che si chiama?-
Audrey glielo tolse dalle mani –Sì, è così che si chiama, ma tu non lo devi usare- dichiarò lei, del tutto decisa a non spiegare al dio i misteri della tecnologia. Era già abbastanza pericoloso così.
Loki scrollò le spalle.
Poi si schiarì la voce –Ho fame- annunciò.
La ragazza sospirò –Ci penso io. Tu…tu non toccare niente.-
Audrey prese un uovo dal frigorifero e lo ruppe sulla padella calda, insieme al bacon.
Loki le si fece appresso, intento ad osservare ogni mossa della ragazza.
Quando Audrey sentì il corpo del dio premere sulla sua schiena sussultò –Ehm…Loki…- disse, girandosi.
Pochi centimetri li separavano. “Troppo pochi…”
-Sì?- rispose il dio, per nulla turbato.
La ragazza deglutì –C-che ne dici di metterti qualcosa?- gli propose, evitando di fissarlo negli occhi, di un verde brillante.
Loki si osservò –Perché, non sono bello così?- le domandò con un sorriso malizioso.
Audrey divenne bordeaux dall’imbarazzo –No…beh…ecco…io….- balbettò.
L’asgardiano capì l’antifona e si scostò leggermente dalla giovane –Non ho trovato nulla che mi stesse bene…- spiegò.
Audrey rovesciò le uova e il bacon su un piatto e glielo mise in mano –Allora vedi di sbrigarti a mangiare…Ti porto a fare shopping.-
 
-Che dici, mi sta bene?- le chiese Loki, guardandosi allo specchio di una delle boutique più costose della città. Non c’era stato verso di convincerlo: “un dio non può andare in giro vestito come un comune mortale”.
Audrey guardò lo smoking che stava provando –Ti cade alla perfezione…- ammise.
Loki sorrise -Bene! Lo compro- decise.
Audrey fece una smorfia –Immagino che dovrò pagartelo io…-
Il dio continuò a sorridere –Ah, non preoccuparti, ti rifonderò di tutte le spese appena sarò tornato ad Asgard.-
Audrey porse malinconicamente la carta di credito alla commessa. “Siamo messi bene allora…”
Il dio intanto continuava ad ammirarsi, beato.
La giovane dovette ammettere che così stava molto meglio. Ma l’aveva trascinato fuori casa avvolto in un impermeabile, dopotutto.
Prima di arrivare al negozio Loki aveva voluto a tutti i costi farsi tagliare i capelli. Per dirla come l’aveva detta lui “voleva provare uno stile diverso”. E, di questo Audrey era ben cosciente, ci aveva proprio azzeccato.
“Bessie sarà pazza di lui…” si disse, con un po’di rimorso.
Effettivamente, anche se non l’avrebbe mai ammesso, le dispiaceva un tantino gettarlo tra le seducenti braccia della sua migliore amica.
-Bel colpo, Miss- le sussurrò la commessa, restituendole la carta –Il suo ragazzo è proprio figo…-
Audrey arrossì –In realtà lui non…-
-Audrey!- la chiamò l’asgardiano dalla porta.
La ragazza non riuscì a concludere –Beh, credo che non abbia importanza.-
 
Dopo un paio d’ore il dio si era fatto un nuovo guardaroba. A spese della ragazza, ovvio.
I due salirono nell’ascensore del palazzo.
Audrey gettò un’occhiataccia verso il dio -Spero che sarai contento di sapere che siamo in bolletta…per colpa tua- soggiunse, puntando un dito accusatore sul petto del giovane.
Loki sorrise, avanzando verso di lei e costringendola ad indietreggiare fino alla parete, poi appoggiò una mano sopra la sua spalla, bloccandole così le vie di fuga.
-Quante storie…forse non ti piaccio vestito così?- le mormorò.
Audrey, le mani piene di pacchetti, non potè far altro che annuire debolmente.
Loki si arrotolò una ciocca dei suoi capelli sul dito –Forse mi preferivi stamattina? Quando ero mezzo nudo?- le sussurrò all’orecchio, invitante.
Il dio si leccò deliberatamente le lebbra -Perché si può sempre rimediare sai…-
Le porte dell’ascensore si aprirono, salvando così la povera Audrey dall’infarto.
Non andava bene. Non andava affatto bene. “C-ci sta forse provando con me?”
La ragazza aprì la porta dell’appartamento ancora sotto shock. Ma la poverina non sapeva che aprendo la porta, l’avrebbe presa una sorpresa ancora più grande.
Un uomo in rendigote e cappello a cilindro stava immobile nel centro del suo salotto, guardandosi attorno spaesato.
-E questo chi diavolo è?- chiese Loki, vagamente infastidito.
L’uomo si toccò il cilindro in segno di saluto, inclinando leggermente la testa –Mr Darcy di Pemberly, signore. Per servirvi.-
-Oh Signore!- gemette Audrey, prima di svenire tra le braccia di Loki.

 
 
Angolo dell’autrice: Allora, innanzitutto ringrazio chi mi ha recensito, chi mi ha messo tra i preferiti, i ricordati, i seguiti ecc.. Ringrazio pure tutti quelli che hanno semplicemente letto il racconto (guardate che non vi mangio mica eh…potete anche scrivermi quello che ne pensate).
Detto ciò, sono contenta di aver finito anche questo capitolo e spero che vi diverta leggerlo come ha divertito me scriverlo.  ;)
 

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Capitolo 5
*** Signorina, io non partecipo a sarabande demoniache ***


Signorina, io non partecipo a sarabande demoniache



 

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-Forse dovremmo farle annusare dei sali…- tentò Mr Darcy, preoccupato.
-Forse dovresti smetterla di dire assurdità!- lo rimbeccò Loki –Fidati di me, per far rinvenire una fanciulla ad Asgard facciamo sempre così.-
Il gentiluomo osservò il dio prendere una brocca d’acqua e rovesciarla non troppo galantemente sulla testa di Audrey.
-Ma che…?!- proruppe la ragazza, aprendo gli occhi a causa di quell’improvvisa inondazione –Ma sei impazzito?!-
-Lo dicevo io che erano meglio i sali…- borbottò Mr Darcy, indignato dal comportamento del giovane asgardiano.
Loki gli gettò un’occhiata commiserante –Tu non sei di queste parti vero?-
Darcy lo raggelò con lo sguardo –E ne sono estremamente soddisfatto, signore, se questo significa che i miei modi non assomigliano a quelli di un volgare zoticone….-
Loki strinse i pugni –Senti un po’ pomposo…-
Audrey si interpose tra i due, evitando quello che aveva proprio l’aria di essere un colossale disastro –Non voglio liti a casa mia!- dichiarò, strizzandosi i capelli con le mani.
Poi si rivolse a Mr Darcy –Signore, siccome non credo possibile che voi possiate essere sbucato fuori improvvisamente da un libro di oltre duecento anni fa, vi farò una semplice domanda: COME DIAVOLO AVETE FATTO AD ENTRARE IN CASA MIA?-
Il gentiluomo la guardò disgustato –Signorina, non credo che queste vostre maniere contribuiscano al vostro fascino. Per quanto riguarda la vostra domanda, non credo di aver ben afferrato il concetto…-
Loki ridacchiò –Quello che intende la signorina, è come avete fatto a ritrovarvi qui…-
Darcy alzò un sopracciglio –Questo è esattamente quello che mi chiedo anch’io, miss. Ero nel bel mezzo di una partita di whist con Charles e sua sorella, nella sua tenuta di Netherfield Park. Rammento che Charles mi aveva appena dato la notizia di un ballo a Meryton, quando mi sono trovato improvvisamente in questa…- Darcy si guardò attorno -…stanza.-
Audrey lo guardò allibita –Mi state dicendo che…no, non è possibile…voi siete veramente Mr Darcy di Pemberley?-
-Credo presumibilmente di esserlo, signorina. Sempre se questo non vi reca fastidio…- concluse sarcastico.
La ragazza cercò di pensare a che cosa aveva potuto fare nella sua breve vita per meritarsi tutto questo. Prima Loki, ora Darcy…chissà chi sarebbe stato il prossimo!
-Devo assolutamente farmi installare un buon sistema di allarme- mormorò.
-Prego?-
Audrey alzò gli occhi sul gentiluomo in rendigote e cilindro –Oh, no niente…Adesso immagino che…- la ragazza si fermò a metà frase, una luce angosciata negli occhi –Oh mio Dio! La festa!-
Loki smise di accarezzare il gattino che aveva cominciato a fargli le fusa –Si va ad un party?-
-Un che…?- si meravigliò Mr Darcy di Pemberley.
-Un ballo, Mr Darcy- si affrettò a spiegare Audrey –Un ballo, sì…-
Loki osservò la camicia e il panciotto del gentiluomo –Ci sarà da divertirsi.-
La ragazza cercò in tutti i modi di evitare una crisi di nervi –Lo credo anch’io…purtroppo…-
 
-Su avanti, non fare i capricci!- esclamò Loki –Non puoi venire ad una festa conciato così!-
Darcy si strinse al petto la rendigote, oltraggiato –Non credo signore di avervi autorizzato a spogliarmi!-
Il dio sbuffò –Io ci rinuncio. O ti metti questi vestiti da solo o dovrò usare le maniere forti- replicò, porgendogli uno dei completi che aveva comprato quella mattina.
Mr Darcy lo guardò irritato e cominciò a togliersi la camicia, imbronciato.
-Bravo bambino- lo rabbonì Loki.
In quel momento Audrey bussò alla porta –Insomma siete pronti? Siamo già in ritardo!-
Non sentendo alcuna risposta, la ragazza mise la testa dentro la sua camera da letto.
-Bel vestito…- riconobbe Loki, ammirando l’abito rosso della ragazza.
-Signorina!- proruppe Mr Darcy, cercando di coprirsi il più possibile –Sono senza camicia!-
Audrey si morse le labbra vedendo il fisico atletico del giovane –Insomma Mr Darcy! Siamo nel Ventunesimo secolo!-
Darcy fece alcuni calcoli mentali –Si sbaglia, siamo nel Diciannovesimo secolo…-
-Possiamo rimandare il conto degli anni ad un altro momento?- li interruppe Loki –Non eravamo in ritardo?- chiese, trascinando via Audrey dalla stanza.
Quando finalmente Darcy uscì dalla camera, i due quasi non lo riconobbero.
-Niente male…- ammise Loki –Ti sta davvero bene…-
Audrey annuì, riflettendo tra sé e sé che in quella situazione un vantaggio dopotutto c’era: poteva vantarsi di essere l’unica ad aver visto Mr Darcy in smoking.
E di certo non era una brutta visone. Anzi…
-Bene- annunciò –Adesso prendiamo un taxi e andiamo da Bessie eh?-
 
Quando arrivarono da Bessie la festa era già iniziata da un bel pezzo.
-Ecco!- sospirò Loki –Per colpa tua siamo arrivati in ritardo!- disse, puntando un dito accusatore contro Darcy.
In effetti, avevano perso parecchio tempo per convincere quel solenne gentiluomo che il taxi non era una macchina demoniaca che li avrebbe portati all’Inferno.
La musica era a tutto volume, cosa che non rassicurò per niente il nostro povero Darcy, convinto ormai di essere morto e di trovarsi in un girone infernale.
-Mi raccomando- li avvertì Audrey –Niente cose come “sono venuto a conquistare il mondo” o formalità ottocentesche, sono stata chiara?-
-Audrey!- li salutò Bessie dalla veranda, prima di correre giù come un fulmine –Vedo che l’hai portato, eh…- bisbigliò all’amica.
La ragazza porse la mano a Loki, sorridendo –Io sono Bessie…-
Il dio ricambiò il sorriso -Io sono Lo…-
-Lucas! Lui è Lucas!- esclamò Audrey, lanciando un’occhiata assassina all’asgardiano.
Bessie rivolse uno sguardo a Darcy –E lui è…?-
Mr Darcy le lanciò un’occhiata che avrebbe fatto venire i brividi ad un orso polare –Fitz…-
-William!- lo corresse Audrey, ridacchiando per il nervosismo –Lui è William, un altro mio…cugino…-
Bessie osservò Darcy e poi gettò uno sguardo di ammirazione all’amica –La tua famiglia si fa sempre più interessante- concluse, prendendo per mano Loki e trainandolo dentro casa.
 
Mentre il dio si scatenava sulla pista da ballo, e Audrey fu costretta ad ammettere che effettivamente era bravo, Darcy se ne stava impettito e irritato in un angolo.
Aveva respinto tutte le ragazze (e non erano state poche) che gli si erano avvicinate, sempre con la stessa risposta: “Signorina, io non partecipo a sarabande demoniache”.
Audrey gli si avvicinò –Anche a me non piace ballare.-
Silenzio.
-Però ogni tanto un po’ di divertimento non guasta, non trovate?- provò di nuovo la ragazza.
Gelo.
“Probabilmente al Polo fa meno freddo…” pensò Audrey mentre si sistemava il vestito –Loki sembra proprio a suo agio, invece…- commentò, indicando il giovane dio attorniato da ragazze adoranti.
Questa volta il gentiluomo le concesse una risposta –Se state cercando di blandirmi, signorina, vi avviso che non avrete vita facile. Io non dimentico molto facilmente i torti che mi si fanno…-
Audrey sorrise –Sì, lo so.-
-Se provassi a raccontare tutto questo a Charles- continuò lui imperterrito –probabilmente mi consiglierebbe un buon psichiatra. E devo confessare che non avrebbe tutti i torti.-
-Charles è Mr Bingley, vero?- domandò Audrey.
Darcy si dimostrò stupito –Lo conoscete?-
La ragazza scrollò le spalle -Indirettamente. Diciamo che…ne ho sentito parlare. Ma, ditemi, siete appena arrivato a Meryton?-
-Precisamente- rispose secco il gentiluomo, che poi tanto gentile non era.
Audrey si sentì su di giri -Allora dovete ancora essere presentato ai Bennet…-
Mr Darcy la squadrò sospettoso –Ora che mi ci fate pensare, Charles ha accennato a questo nome…-
-Audrey!- la chiamò Loki, avvicinandosi ai due –Vieni a divertirti anche tu dai!-
La giovane osservò Bessie farle dei cenni di diniego da dietro le spalle del dio –Ehm…per oggi passo, grazie.-
-Dai…- l’invitò Loki, prendendola per mano –Cosa vuoi che sia? Un giro di pista…-
Audrey fissò l’asgardiano –Ma…ma sei ubriaco?-
Loki le fece un sorriso sornione –Ho bevuto solo qualche bicchiere di quella strana bevanda.-
-Ma è vodka, Loki! Quanti bicchieri ne hai bevuti, esattamente?- si preoccupò lei.
-Oh niente di che- minimizzò il dio –Diciamo una dozzina…-
Audrey rimase di sasso. “Perfetto. Mi mancava un dio ubriaco. Vedendo quello che è riuscito a fare da sobrio, comincio a temere il peggio…”
-Beh, smetti di bere. Immediatamente. Altrimenti…- lo minacciò lei.
Loki le si fece più vicino –Altrimenti?-
La ragazza poteva sentire distintamente l’odore di alcool che pervadeva il giovane dio.
-Mi dispiace, Bessie- si scusò Audrey con l’amica –Ma a mio cugino serve necessariamente una boccata d’aria fresca- e, prendendo Loki per un braccio, lo condusse via a forza, lasciando un’amareggiata Bessie con un gelido Mr Darcy.
 
La frescura della notte fece senz’altro bene all’asgardiano.
Audrey lo trascinò verso una panchina e lo costrinse a sedersi.
-Non so veramente cosa ti sia preso…- commentò, acida –Vuoi mandare tutto all’aria?-
Loki la guardò stranito –Oh quante storie per un po’ di alcool…- biascicò.
La ragazza lo prese per matto -Un po’?! Loki, ti sei scolato dodici bicchieri di vodka! Mi meraviglio che tu sia ancora in piedi!-
Il dio sbuffò, passandosi una mano tra i capelli –Ad Asgard faccio anche di peggio…-
Audrey roteò gli occhi –Tipo?-
Loki le sorrise, languido –A parte uccidere innocenti e distruggere intere galassie, intendi? Beh, ogni tanto mi capita di sedurre qualche ingenua fanciulla…-
-Qualche volta- ripeté Audrey, per nulla convinta.
Il dio le si fece appresso –Sai com’è, fatico a controllare il mio fascino…-
-Modesto eh…- ribattè la ragazza, divertita dai modi impertinenti del giovane.
Loki la guardò negli occhi –Ma ti assicuro che quando mi piace veramente una persona…-
Audrey aspettò il seguito con non poca ansia.
L’asgardiano le spostò una ciocca di capelli -…quando mi piace sul serio…-
Il suo viso era ormai a pochi centimetri da quello di lei.
-…cerco in tutti i modi di farla felice- concluse, fissandola sempre più intensamente.
Audrey socchiuse le labbra e…
-Signorina!- la voce autoritaria di Darcy li fece sobbalzare. Audrey si alzò in piedi, con l’intenzione di allontanarsi il più possibile dal giovane dio.
Darcy era decisamente arrabbiato -Signorina! Pretendo di andare subito via di qui! Non so in che squallido locale malfamato mi abbiate portato, ma, di questo sono sicuro, non voglio più rimetterci piede!-
-Cosa ti è successo stavolta?- chiese Loki, spazientito.
Mr Darcy perse le staffe –Quella…signorina…ha tentato di baciarmi!- esclamò.
-Oh beh, per così poco!- commentò Loki –Pensavo che qualcuno avesse tentato di violentarti…-
-Signore!- gridò Darcy, al massimo dello sgomento.
-Chi ha avuto tale audacia?- gli domandò Audrey. E, doveva ammettere, ce ne voleva di coraggio per tentare una simile impresa.
-La vostra amica bionda- disse Mr Darcy, cercando di ricomporsi.
-Oh no…Bessie…- mormorò la ragazza, sfibrata.
-Mi si è gettata adosso- spiegò il gentiluomo –e ha addirittura provato a farmi ingoiare qualcosa…-
Loki fece un cenno con la mano –Sarà stata ecstasy…-
Audrey si voltò verso di lui –E tu come fai ad essere così esperto? No, non dirmelo, non sono sicura di volerlo sapere!-
Il dio scrollò le spalle, sotto lo sguardo indignato di Mr Darcy.
“Di certo questa sarà un’esperienza che non dimenticherà tanto facilmente. Povera Elizabeth! Spero di non averlo turbato per sempre…”
Audrey sospirò, piena di sensi di colpa -Va bene, ragazzi. È ora di tornare a casa.-
 
-C’è qualcuno?- chiese Audrey a Loki, che si era gentilmente offerto di aprire la porta al posto suo.
La giovane aveva infatti notato che ogni volta che usciva succedeva qualcosa di bizzarro.
-Non c’è anima viva…vieni pure- la rassicurò il dio, dal salotto.
Mr Darcy non aveva ancora parlato da quando erano saliti in taxi.
-Allora, tu e Darcy dormirete nella mia camera ed io sul divano- concluse, con un sospiro di rammarico.
-Permettetemi di dissentire, io non dormirò con lui, nello stesso letto per giunta!- disse Darcy, gelido.
Loki le rivolse uno sguardo speranzoso -Potremmo fare cambio, Darcy dorme sul divano e tu…-
-Non se ne parla- tagliò corto la ragazza.
“Figuriamoci cosa potrebbe succedere se dormissimo nello stesso letto.”
-Mr Darcy- Audrey si girò verso di lui –Ve ne prego…non vorrete costringermi a dormire per terra, vero?-
Il gentiluomo scosse a testa –Lo faccio solo per voi, miss- sospirò.
Quando ormai tutto sembrava sistemato, Audrey sentì delle proteste dalla camera a fianco.
-Vi prego di farvi più in là, signore.-
-Non ci penso nemmeno, se vado ancora più in là cado dal letto!-
-Non posso dormire con voi che mi alitate sul collo!-
-Io non alito un bel niente! Tu invece…? Giuro che se russi io…-
-Io russare..! Che idea sciocca e balorda, voi signore…-
Audrey si premette il cuscino sopra la testa –Oddio, ma in che razza di guaio mi sono cacciata!-

 
Angolo dell’autrice: Eccomi di nuovo qua! Allora, ringrazio ancora di cuore tutti coloro che mi hanno recensito e hanno creduto (speriamo che ci credano ancora!) nella mia storia.
Senza di voi, non avrei potuto farcela. :)
In questo capitolo non ho inserito un nuovo personaggio, perché volevo presentare per bene Mr Darcy. Ma non temete, arriverà molto presto!
Mi raccomando, ditemi che cosa ne pensate, cosa vi è piaciuto e anche cosa non vi è piaciuto, tutto insomma. :)
A presto,
Lady Windermere
Ps: lo so anch'io che l'immagine non c'entra niente, ma era divertente...XD

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Capitolo 6
*** Anakin Skywalker ***


Anakin Skywalker
 



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La mattina seguente Audrey era parecchio nervosa –Sentite, non sono riuscita a chiudere occhio per colpa vostra, quindi cercate di non farmi arrabbiare- annunciò, entrando nella cucina ancora in pigiama.
I due non la degnarono di uno sguardo, intenti com’erano a cercare di capire come far funzionare il fornello.
-Credo che si deva girare quella manopola…- disse Loki con aria da esperto.
Darcy eseguì –Avevate ragione, a quanto pare…- commentò, vedendo il fuoco accendersi –Ma che strana fiammella…-
-No!- lo fermò Audrey prima che si potesse bruciare la mano –Ehm…non si tocca. Lasciate fare a me.-
I due dichiararono di essere ben più che disposti a lasciar fare tutto a lei e si accomodarono sul divano in salotto.
Loki prese il telecomando e accese il televisore.
Mr Darcy sobbalzò –Come avete fatto?- domandò.
Il dio inarcò le sopracciglia -Avete fatto cosa?-
Darcy indicò la televisione con aria imbambolata –A far comparire le immagini sulla scatola nera…Oh cielo, si muovono!- constatò, alzandosi per toccare le figure in movimento.
Loki gli lanciò un’occhiata piena di compassione -Sì…-
La testa di Audrey fece capolino dalla cucina –Ma che state facendo?-
-Nulla. Stiamo solo…- Loki osservò Darcy guardare con ammirazione una televendita –guardando la televisione…suppongo.-
-Pover uomo!- esclamò Mr Darcy –è così povero che è costretto a vendere il suo letto!-
-La colazione è pronta!- dichiarò in quel mentre la ragazza, due vassoi traboccanti di cibo tra le mani.
 
-E questo cosa sarebbe?- chiese Darcy, alzando una fetta di bacon con la forchetta.
-Bacon…quello è bacon. È una cosa tipicamente americana- rispose Audrey, portandosi il bicchiere alla bocca.
L’espressione del gentiluomo espresse tutto il suo pensiero sull’America.
Audrey preferì cambiare discorso –Allora, avete dormito bene?-
-Russa…- mugugnò Loki.
-Mi avete gettato giù dal letto!- lo accusò Darcy –E non è vero che russo.-
Audrey sorrise. Si stava divertendo. Chi l’avrebbe mai detto?
Un rumore sordo attirò improvvisamente la sua attenzione.
-L’avete sentito anche voi?- domandò.
I due la guardarono interrogativi.
Audrey roteò gli occhi -Ma sì, quel tonfo, l’avete sentito?-
Si sentì un altro rumore, seguito subito dopo da un’imprecazione.
-Questa volta l’ho sentito…- ammise Loki.
-Sembra che provenga dal bagno…- sostenne Darcy.
-Andiamo a controllare…- decise Audrey.
I tre si avviarono verso la stanza da bagno a passi felpati.
La ragazza aprì piano la porta e quello che vide non le piacque. Non le piacque per niente.
Un giovane vestito di marrone scuro con un mantello dello stesso colore alzò lo sguardo verso i nuovi arrivati.
-A-A-Anakin?- balbettò Audrey, sconvolta e sconcertata al tempo stesso.
Il giovane uscì dalla vasca con in mano una saponetta –Ci conosciamo?-
La ragazza scosse la testa, ammutolita dallo stupore.
Anakin le strinse la mano –Piacere, Anakin Skywalker.-
Audrey era irritata. Proprio quando pensava di aver capito in che modo saltavano fuori, ecco qua che si trovava Anakin Skywalker, il miglior cattivo di tutti i tempi, dentro la sua vasca da bagno.
-Non è possibile…- sussurrò.
Il giovane sith intanto aveva fatto amicizia con gli altri due ospiti e i tre si erano comodamente sistemati sul divano, guardando un documentario della BBC.
-Molto strana questa macchina- commentò Anakin.
-Io non ne avevo mai sentito parlare- gli confessò Darcy.
-Potete stare zitti?- chiese Loki, per nulla interessato al documentario, ma infastidito da tutti quei commenti.
Il sith guardò il gatto che Loki teneva in grembo -E che ancora più strana creatura…non credo di averne mai vista una simile.-
Il micio lo fissò con i suoi occhini verdi.
Anakin non resistette all’impulso di prenderlo in braccio –Ma quanto sei carino!-
Loki si riprese il suo omonimo –Sì, è tanto carino. Ed è mio.-
Audrey gli evitò la rispostaccia del sith –Ehm…Anakin, si può sapere come hai fatto ad arrivare qua?-
Il giovane sorrise, evidentemente felice che glielo avessero chiesto –Ecco, io stavo combattendo contro il mio maestro, Obi wan, e devo ammettere che stavo avendo la meglio (d’altronde sono il miglior sith che si sia mai visto), quando improvvisamente mi sono ritrovato in quella stanza, dentro quella cosa che tu chiami vasca da bagno…-
Loki scoppiò a ridere –E tu saresti il migliore cosa?-
Anakin lo squadrò con disprezzo –Per tua informazione, la mia cattiveria non ha eguali!-
Mr Darcy aggrottò la fronte -Cos’è un sith?-
-Non credo proprio…- dichiarò il dio –Qui tutti sanno che il più cattivo sono io!-
Il sith si alzò in piedi –Mi stai forse sfidando?-
Loki si alzò a sua volta –E se ti dicessi di sì?- lo provocò.
Anakin accese la spada laser –Preparati, perché ti faccio a brandelli!-
-No, no, no, no…niente da fare- intervenne Audrey –Niente battaglie epiche e niente spade laser nel mio salotto, grazie- concluse, prendendogli la spada dalle mani.
-Ma è mia!- esclamò il sith, indignato.
Audrey gli concesse un sorriso smagliante –Sequestrata.-
Anakin si sedette imbronciato sul divano di fianco ad un altrettanto imbronciato Loki –Non è giusto.-
-Insomma, qualcuno vuole dirmi cos’è un sith?- proruppe Mr Darcy.
 
Lunedì mattina Audrey si trovò di fronte ad un grosso problema.
Doveva andare all’agenzia, ma non poteva lasciare quei tre soli nel suo appartamento. Chissà cosa avrebbero potuto fare…
La ragazza rabbrividì.
-Vestitevi decentemente e seguitemi- ordinò, aprendo la luce nella sua stanza e svegliando gli occupanti del suo letto.
“Per fortuna è un matrimoniale, altrimenti non avrei saputo dove mettere il terzo…” pensò.
-È ancora presto, Padme…- biascicò Anakin, infilando la testa sotto il cuscino.
-Devo andare al lavoro e non ho alcuna intenzione di lasciarvi qui a fare solo Dio sa cosa…ah, comunque non sono Padme…- replicò lei, tirandogli via il lenzuolo.
Loki aprì gli occhi –Dov’è che dobbiamo andare?-
Darcy si stropicciò gli occhi con le mani –Ma, signorina! Entrare nella camera da letto di un uomo! Non è affatto conveniente!-
-Su, su, forza!- ribattè Audrey –Arriveremo in ritardo, altrimenti.-
“Ma guarda cosa mi tocca fare…”
 
Una volta arrivati all’agenzia, Audrey li sistemò di fianco a lei, assicurandosi di essere in mezzo tra Loki e il giovane sith.
-Ti stanno bene questi vestiti, sai…- disse, rivolta ad Anakin.
-Erano miei- sottolineò Loki, dondolandosi sulla sedia.
Il sith gli rivolse un’occhiata minacciosa.
Audrey accese il computer, provocando un mezzo infarto a Mr Darcy, il quale si meravigliò di tale prodigio.
-Hai usato la Forza?- s’interessò Anakin.
-Non esattamente- rispose Audrey, pentitasi già di esserseli trascinati dietro.
Una signora entrò nell’agenzia.
-Buongiorno!- la salutò calorosamente Audrey.
La donna osservò i tre nuovi arrivati –Ma lavorano qui? Non li ho mai visti prima d’ora…-
Audrey fece un sorriso tirato –Sono in prova, diciamo così.-
-Ah…Ecco, io sono qui per tre biglietti per una crociera ai mari del sud.-
-Perché vuole andare proprio nei mari del sud?- chiese Loki.
-Beh…io e le mie amiche…- iniziò la signora, imbarazzata.
Mr Darcy si scandalizzò –Avete intenzione di viaggiare senza la presenza di un uomo? Scandaloso!-
-Non faccia caso a loro…- la rassicurò Audrey, mostrandole diversi depliant di diverse compagnie –Io le consiglio questa, è un po’cara, ma sicura ed efficiente…-
-E qual è la meno costosa?- chiese la donna.
Audrey fece una smorfia, osservando l’anello con diamante della signora.
Anakin vide la smorfia e mosse la mano davanti alla donna –Lei prenderà il biglietto della compagnia che le ha consigliato la signorina…-
-Io prenderò il biglietto della compagnia che mi ha consigliato la signorina…- ripeté la signora, imbambolata.
-Non ci posso credere! Hai usato la Forza!- esclamò Audrey, dopo che la donna ebbe pagato e se ne fu andata.
-È un trucchetto sempre utile…- rispose Anakin, guardandosi le unghie.
-Beh, non farlo mai più. Noi non frodiamo le persone…- replicò lei.
Loki lanciò uno sguardo soddisfatto al sith -Ecco, hai capito? Noi non frodiamo le persone…-
Anakin digrignò i denti.
Un signore di mezza età entrò nell’agenzia –Salve, vorrei prenotare un viaggio in Europa.-
-Ma certo- rispose Audrey, sorridente.
-In Europa?- chiese Mr Darcy, incuriosito.
L’uomo annuì.
Darcy lo guardò speranzoso -E avete intenzione di andare anche in Inghilterra?-
-Credo di sì…-
-Allora vi prego di portare mie notizie a Charles Bingley, Netherfield Park, Longbourn- spiegò Darcy, esibendo il suo miglior sorriso.
L’uomo lo guardò incredulo –S-senza dubbio…- balbettò.
Audrey porse i biglietti all’uomo -Ecco a lei, signore, e grazie.-
L’uomo scrutò attentamente Anakin –Sa, lei assomiglia proprio a…-
-Oh sì, glielo dicono tutti!- anticipò, fiutando il pericolo.
-Ah, anche lei è un’appassionata?- chiese gentilmente il signore.
-Effettivamente- disse la ragazza, facendo un vago gesto con la mano.
L’uomo si avvicinò ad Anakin –“Luke, io sono tuo padre…”- citò.
Il sith lo guardò con disgusto –Non credo proprio signore, e non mi chiamo Luke.-
Audrey e l’uomo si scambiarono un occhiata complice –Certa gente non ha proprio il senso dell’umorismo…- constatò lui, prima di andarsene.
-Ha pienamente ragione!- rincarò Loki –Ci si chiede come faccia certa gente ad essere felice…-
-Felice?- ripeté Audrey, mentre Anakin assassinava il dio con lo sguardo.
L’immagine di una stramba vecchina le ritornò alla mente –Oddio! Ecco chi è stato!- esclamò, battendo il pugno sulla scrivania.

 
Angolo dell’autrice: Ta-dan! Eccomi qua!
Allora, come sempre grazie mille delle vostre recensioni! Le leggo sempre con piacere… grazie anche a chi legge e segue la mia storia mantenendo l’anonimato (ve l’ho già detto: non vi mangio!)
Venendo a noi, che ne pensate della nostra new entry? Quei due andranno mai d‘accordo? E, soprattutto, chi sarà il prossimo personaggio?
Ditemi pure tutto quello che pensate, attendo con ansia di sapere il vostro parere. :)
Spero che vi siate divertiti,
Lady Windermere ♥

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Capitolo 7
*** Bella brigata, vita beata ***


Bella brigata, vita beata
 




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-Quella dannata vecchina! Me la pagherà, altrochè se me la pagherà!- esplose Audrey, agitando il pugno in aria dentro l’agenzia di viaggi dove lavorava.
-Quale vecchina?- chiese Loki, incuriosito.
La ragazza lo ignorò completamente –Giuro che se la trovo…se la trovo…- gridò, con palesi istinti omicidi.
I tre la guardarono basiti e anche un tantino spaventati. Non l’avevano mai vista perdere il controllo a quel modo.
In quel mentre un altro cliente entrò nell’agenzia e si sedette davanti alla ragazza -Se mi trova, cara…avanti, finisca la frase, sono curiosa.-
Quando vide la vecchina Audrey per poco non credette di essere impazzita –LEI! Lei…lei…mi ha rovinato la vita!- sbraitò alla fine, puntandole contro un dito accusatore.
L’anziana signora si fece aria con un volantino pubblicitario –Non credo proprio, cara, anzi, forse gliel’ho migliorata. E poi, questo era il suo desiderio…-
-Il mio desiderio? Il mio desiderio, cara signora, era incontrare qualcuno simile a loro, non vivere con una banda di matti chiusa dentro casa mia!- esclamò Audrey, indicando i tre giovani, che avevano approfittato dell’occasione per esaminare il computer.
-Oh, mia cara, questo lei non l’aveva specificato…- spiegò la vecchina, a mò di scusa.
-Se li riprenda!- la pregò la ragazza, alzandosi in piedi dalla concitazione.
L’espressione dell’anziana si fece dura –Non si effettuano cambi, mi dispiace.-
-Ma si rende conto di quello che dice? Non sono mica un capo di abbigliamento! Sono tre dannatissime seccature….- replicò Audrey, al limite della sopportazione.
La vecchina osservò i tre con attenzione –Non credo che siano poi così male…-
-Secondo te cosa succede se premo questo pulsante?- sussurrò Anakin, volgendo la testa verso Loki.
Il dio asgardiano ci pensò un po’ su –Il modo migliore per saperlo è provarci…- rispose, premendo il tasto di spegnimento e mandando così al vento tutto il sudato lavoro della ragazza.
-Oh cielo!- esclamò Darcy, vedendo lo schermo farsi improvvisamente nero –È morto?-
Audrey si mise le mani nei capelli, per evitare di uccidere qualcuno.
-Beh, ok, ammetto che siano un tantino fastidiosi…- si corresse la vecchina.
-Un tantino fastidiosi? Sono dannatamente fastidiosi!- ribattè la ragazza –Se li tenga lei in casa sua se proprio ci tiene così tanto.-
La signora assunse un’aria offesa –Non serve poi prendersela così tanto…capita a tutti di sbagliare…chissà cosa farà quando arriveranno anche gli altri…-
Audrey sgranò gli occhi –Gli altri?!-
La vecchietta si portò una mano alla bocca, fingendo imbarazzo –Non lo sapeva? Ne mancano ancora quattro…-
La ragazza perse definitivamente le staffe -QUATTRO? Sta scherzando? E dove li metto?-
-Così impara a stare attenta a quello che desidera…- affermò la vecchietta, alzandosi e prendendo la borsetta.
Audrey si accasciò sulla sedia, affranta –Ma io non ho desiderato proprio niente!-
-E ricordi, mia cara, “bella brigata, vita beata”- concluse la vecchina, ignorando le sue parole e dirigendosi verso la porta e facendole l’occhiolino.
Audrey trattenne l’irrefrenabile impulso di togliersi una scarpa e lanciargliela addosso.
 
-Non capisco perché se la sia presa così tanto- constatò Loki, mentre tentava di riempire la lavastoviglie.
-Nemmeno io…- ripeté Anakin, impegnato a cercare di far funzionare l’aspirapolvere.
Darcy era troppo indaffarato a capire come dare da mangiare al coniglio per poter rispondere.
-Dopotutto è colpa sua!- replicò Loki –Se avesse salvato il documento, non sarebbe successo niente. Valle a capire le donne…-
Anakin annuì.
Dopo la sfuriata del giorno prima Audrey aveva deciso che i tre sarebbero rimasti a casa mentre lei lavorava e si sarebbero resi utili sistemando la casa.
Fatto per cui adesso i tre erano alle prese con quelle che essi consideravano fatiche erculee: le faccende domestiche.
Loki era stato il primo a protestare –Io sono un dio, non una colf di mezza età!-
Anakin, stranamente, aveva preso le sue parti –Ha ragione! E io sono un sith! Cosa direbbe il consigliere Palpatine se lo venisse a sapere?-
-Anakin, non credo che al consigliere Palpatine interesserebbe molto se, per una volta nella tua vita, ti rendessi utile alla comunità - aveva replicato la ragazza, disarmando il giovane Skywalker.
E così, i tre si erano trovati a dover lavorare per la prima volta nella loro vita.
-Secondo voi dove devo mettere questo strano liquido?- chiese Loki, un flacone di detersivo per piatti in mano.
Anakin fu ben felice di abbandonare l’aspirapolvere per avvicinarsi al dio –Forse lo devi semplicemente versare dentro…- provò.
-Così?- chiese Loki, versando una buona dose di detersivo direttamente sui piatti sporchi.
Il sith scrollò le spalle –Ora che ti ho aiutato, tu devi aiutare me. Come faccio a far funzionare questa cosa?- gli domandò, mettendogli in mano la spina dell’elettrodomestico.
Loki corrugò la fronte –Uhmm…Hai già premuto il pulsante di accensione?-
Il sith annuì –Sì, ma non succede niente…-
-Sai, avevo lo stesso problema con il frullatore…Non è che, magari…- disse Loki, dirigendosi verso la presa elettrica e infilandoci dentro la spina con decisone.
Improvvisamente l’aspirapolvere “prese vita”, emettendo un rumore assordante e muovendosi da solo.
-Oh cielo!- gridò Loki, mettendosi al riparo sopra il divano –è posseduto!-
Anakin lo raggiunse in pochi secondi –Dev’essere la Forza, non ci sono altre spiegazioni!-
-È raccapricciante!- strillò Loki.
-Dobbiamo sopprimerlo!- rincarò Anakin
-Signori!- disse una voce alle loro spalle –Un po’ di contegno!-
-Parla!- gridarono i due all’unisono, abbracciandosi a vicenda dalla paura.
Darcy sbucò dalla camera e gettò loro uno sguardo sprezzante –Questo non sarebbe mai successo in Inghilterra…- commentò, avvicinandosi all’aspirapolvere e spegnendolo.
Loki lo guardò spaesato –E da quando te ne intendi di elettrodomestici?-
Mr Darcy fece un vago gesto con la mano –Miss Audrey mi ha spiegato alcune cose prima di partire…-
-Ehi, così non vale!- s’indignò Anakin, scendendo dal divano.
Darcy scrollò le spalle e ritornò a far compagnia al coniglietto bianco.
Quando, alcune ore dopo, Audrey tornò e vide la lavastoviglie prossima a scoppiare, il pavimento pieno di briciole e quei tre disgraziati addormentati nel suo letto insieme al suo coniglio, per poco non le rischiò un colpo apoplettico.
Avrebbe voluto svegliarli e costringerli a pulire tutto il disastro che avevano combinato, ripeto, avrebbe voluto, ma non lo fece.
La ragazza sorrise vedendo il braccio di Anakin intorno alla vita di Loki e Mr Darcy teneramente abbracciato al suo omonimo animaletto bianco.
Audrey sospirò. Per essere così stanchi probabilmente avevano “lavorato” tutto il giorno.
Non ebbe cuore di svegliarli e poi, riflettè la ragazza, mentre dormivano non potevano combinare guai.
Così, la nostra povera protagonista si rimboccò le maniche e cercò di rimediare all’incredibile caos che aveva occupato casa sua.
Aveva quasi finito di sistemare la cucina quando si accorse di una presenza alle sue spalle.
-Mi volevo scusare per tutto il lavoro in più che le procuriamo con le nostre azioni avventate, signorina- iniziò Mr Darcy, avvicinandosi e aiutandola a mettere in ordine i piatti.
Audrey sbuffò -Non vi dovete scusare…non credo che sia colpa vostra, anche se...potreste anche evitare di fare certe cose, ecco tutto.-
Mr Darcy si passò una mano tra i capelli, scompigliandoseli, in un gesto che parve ad Audrey incredibilmente sexy –Sono consapevole del fatto che non siamo altro che un peso per voi…ma, cercate di capire: ognuno di noi ha una sua vita a cui è stato strappato via. Ognuno di noi non desidera altro che ritornare dai propri cari- Darcy socchiuse gli occhi –A parte Mr Loki forse, è difficile capire quello che realmente desidera.-
-Non l’avevo mai vista in questo modo, ma suppongo sia così- ammise Audrey, sistemando l’ultimo piatto e girandosi a guardarlo negli occhi.
-Inoltre questa vita- continuò Darcy, indicando tutto intorno a sé –È una novità per ciascuno di noi. Ci sono cose che nessuno di noi avrebbe mai potuto anche solo immaginare. Dovete capire che per noi non  è affatto facile- concluse, appoggiando una tazzina sulla mensola alle spalle di Audrey.
Per fare questo fu costretto a piegarsi in avanti, cosicché la ragazza si trovò schiacciata tra il piano della cucina e le ampie spalle del giovane gentiluomo.
Quando Darcy se ne avvide divenne rosso per l’imbarazzo –Scusatemi- mormorò, indietreggiando di alcuni metri.
-N-non fa niente, davvero- ribattè la ragazza, arrossendo a sua volta.
-Vedo che state socializzando…- disse Loki, acido, che aveva guardato l’intera scena appoggiato allo stipite della porta.
Mr Darcy si eresse in tutta la sua statura e gli gettò uno sguardo di ghiaccio –Non credo che questi siano affari vostri, signore.-
Detto questo, fece un inchino ad Audrey e se ne andò, sbattendo la porta della cucina dietro di sé.
Una volta rimasti soli Loki si avvicinò alla ragazza –Ti siamo veramente così d’intralcio?-
-Beh, vedendo quello che avete combinato oggi direi proprio di sì- ribattè Audrey, cercando una via di fuga.
Ma il dio fu più rapido e appoggiò deciso una mano sulla porta –Mi dispiace, ma non vai da nessuna parte.-
Audrey cominciò a sudare freddo –Questa è casa mia, ragion per cui faccio quello che mi pare quando mi pare, capito?- replicò, tentando di sembrare calma.
Cosa che le risultò ancora più difficile quando il dio la costrinse ad alzare la testa per guardarlo in faccia. Gli occhi di Audrey si persero per un momento in quelli color smeraldo dell’asgardiano.
Loki sorrise –Non credo proprio- replicò, stringendola a sé e avvicinando il suo viso a quello di lei.
Le sue labbra sfiorarono le sue per un attimo, prima che un sonoro bussare interrompesse l’idillio.
-Audrey?- la voce di Anakin sembrava incerta –Penso che dovresti venire un momento…-
Il dio sembrava restio a lasciarla andare. Le sue labbra continuarono ad accarezzare quelle della ragazza, incerte sul da farsi.
-Immediatamente!- la avvisò Anakin, dal salotto –Ne è arrivato un altro!-
Audrey sgranò gli occhi, ritornando in sé e liberandosi definitivamente dalla stretta del giovane, il quale non fu affatto contento di questo improvviso allontanamento  –Oh cielo!- disse, sgomenta.
-Dannazione!- imprecò Loki, stringendo i pugni –Un’altra volta! Io quello lo ammazzo!- concluse, spingendo in là la ragazza e aprendo di scatto la porta.
-E questo chi è?- chiese Loki, osservando la “nuova recluta”, termine col quale definiva i suoi involontari compagni di sventura.
-Non lo so- dichiarò Anakin –è sbucato dal nulla!-
E fu così che Audrey si trovò faccia a faccia col sorriso malizioso e accattivante del nuovo arrivato.

 
 
Nb: non sapendo che immagine mettere ho messo la foto del mio gatto Loki, che è poi anche quello di Audrey. .. ♡♡
Angolo dell’autrice: Ok, so di essere stata leggermente cattivella presentando il personaggio senza dire di chi si tratta… :) So sorry… :)
Spero di essere riuscita a creare un po’ di suspense almeno…
Tornando a noi, non credete anche voi che Loki e Audrey sarebbero una bella coppia? Più vado avanti e più me ne convinco…
Questo capitolo è più corto degli altri, ma è una specie di intermezzo, quindi sono abbastanza soddisfatta di come è venuto. L’ho scritto con l’intenzione di farvi ridere, quindi ditemi se ci sono riuscita o se invece non ci ho azzeccato. :)
Ringrazio ancora tutti quelli che hanno speso e spenderanno (spero) il loro tempo per scrivermi le loro opinioni. Grazie ragazze, se non fosse per voi…♥
Ringrazio anche tutti quelli che mi hanno aggiunto ai seguiti/preferiti/ricordati, anche se mi farebbe piacere sentire anche il loro parere… :)
E, ultimi ma non meno importanti, tutti quelli che leggono questa storia. Spero di essere riuscita a strapparvi un sorriso.
Al prossimo capitolo,
Lady Windermere ♥

 
 
 

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Capitolo 8
*** Hook ***


Hook


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Audrey percepì chiaramente di essere sul punto di una crisi isterica.
Loki percepì che quel nuovo arrivato non era da prendere sottogamba.
Mr Darcy percepì uno spiacevole odore salmastro, cosa che lo costrinse a portarsi al naso il fazzoletto.
Anakin percepì che le cose si sarebbero fatte più interessanti.
E Hook… beh Hook continuò a sorridere.
-Captain Hook, per servirla, milady…- si presentò il capitano, portandosi galantemente la mano di Audrey alle labbra.
-M-molto lieta- mormorò la ragazza, osservando l’uncino scintillante del capitano.
 Fra tutti proprio lui doveva saltar fuori?
-Ah, ecco da dove proveniva quel puzzo di pesce marcio!- esclamò Loki, sorridendo amabilmente al nuovo arrivato.
Hook sorrise di rimando –Sono contento che si senta…sa, ho passato tutta la mattina a strofinarmi pesci morti sotto le ascelle...vedo che i miei sforzi non sono stati vani.-
Anakin si lasciò sfuggire una risatina –Anakin Skywalker- disse, stringendo amichevolmente la mano ad Hook –Ho la netta sensazione che diventeremo ottimi amici…-
Darcy si limitò a fargli un cenno col capo, il fazzoletto inamidato ancora premuto sul viso –Non sono solito intrattenermi con i topi di sentina, ma per questa volta farò un’eccezione.-
Loki rifilò all’amico una sonora pacca sulla spalla –Ben detto!-
Audrey lanciò un’occhiataccia all’asgardiano –Non ci faccia caso, capitano. Loro sono…sono…beh, non sono come tutti gli altri.-
Hook inarcò le sopracciglia –Lo vedo, milady.-
La ragazza trattenne un sospiro estatico –Oh, chiamami pure Audrey…-
-Sì, chiamala pure Audrey…- mimò Loki, in falsetto.
Il pirata lo ignorò a bella posta –Sarò estremamente felice di farlo- replicò, sbattendo le ciglia languidamente.
Vedendo la faccia sognante della ragazza, Loki alzò gli occhi al cielo –Bene. Audrey, potrei parlarti un attimo?- chiese, afferrandola per un braccio e trascinandola via –In privato- precisò, quando Hook fece per seguirli.
-Dì un po’, ma ti sei vista?- le domandò, una volta che si furono appartati vicino alla finestra.
-Visto cosa?- ribattè Audrey, ancora leggermente spaesata.
Il dio stava seriamente perdendo la pazienza –Mi sono accorto di come lo guardi, sai…-
La ragazza fece una smorfia -Come..? Non lo guardo in…E poi non credo che siano fatti tuoi come lo guardo- replicò, irritata.
-Ma fammi il favore, Audrey, non lo vedi? Non è altro che un borioso pirata senza una mano e con l’eyeliner!- proruppe Loki, il tono di voce più alto di quanto avrebbe voluto.
Hook, sedutosi sul divano, si ammirò le unghie –Non ho idea di cosa sia questo eyeliner, ma non suonava certo come un complimento…-
-Non voleva esserlo- ringhiò Loki, dall’altra parte della stanza.
La ragazza inspirò lentamente –Santo cielo, Loki, a volte sembri proprio mia madre!-
-Uno a zero per Audrey- commentò Anakin, divertito –Ragazzi, si accettano scommesse…-
Hook si sistemò di traverso e  mise i piedi sul bordo del divano, intento a godersi il simpatico siparietto.
-Ecco!- sbraitò Loki –Perché lui può farlo ed io no?-
La ragazza sbuffò d’impazienza –Insomma Loki, non fare il bambino…Hook, togli quegli sporchi stivali dal mio divano…- ordinò.
Il pirata eseguì immediatamente –Ogni tuo desiderio è un ordine. Per tutti i fulmini, cos’è questa cosa?-
-Mr Darcy- rispose Audrey, vedendo il coniglietto bianco appeso per il collarino all’uncino del capitano.
Tutti lanciarono un’occhiata stupefatta alla ragazza.
-Mi dispiace correggervi, miss, ma io sono qui- ribattè Darcy, sconcertato.
La giovane roteò gli occhi –Il coniglio si chiama Mr Darcy- spiegò.
Loki scoppiò a ridere –Hai dato il suo nome al coniglio?-
Audrey scrollò le spalle.
Il dio si rivolse ad un indignato Mr Darcy –La vuoi una carotina?- gli chiese, le lacrime agli occhi per le risate.
-Non credo vi convenga continuare, signore. Voi avete lo stesso nome del gatto, ricordate?- replicò Darcy con un sorriso beffardo.
Questa volta fu Anakin a scoppiare a ridere – Vieni qui micio, micio, micio...- disse, mimando il gesto di chiamare il gatto –E tu dovresti essere più cattivo di me? Amico, non credo proprio...-
L’asgardiano gli gettò un’occhiata sprezzante –Questo non c’entra assolutamente nulla.-
-Sì invece! Le persone non danno il mio nome al gatto!- esclamò il sith.
-Si vede che il tuo nome fa proprio schifo!- replicò Loki, seccato.
Audrey li interruppe prima che succedesse l’irreparabile –Ragazzi! Che impressione date al nostro nuovo ospite?-
Hook scosse il capo, divertito –Oh, su questo non c’è da preoccuparsi. Credo che dopotutto non sia poi così male vivere qui.-
Loki lo mandò calorosamente a quel paese.
 
-Non possiamo stare in quattro sullo stesso letto!- gridò Anakin, sull’orlo dell’esasperazione.
-Ma se vi stringete, magari…- tentò Audrey.
Mr Darcy assunse un’aria dispiaciuta -Non credo ci si possa stringere più di così, signorina.-
Hook guardò il letto matrimoniale e si accarezzò le labbra con il pollice –Posso sempre dormire sul divano…- osservò.
La ragazza aggrottò la fronte –Ma ci dormo io sul divano!-
L’occhiata maliziosa del pirata le fece intendere che ne era perfettamente a conoscenza.
-Di bene in meglio!- commentò Loki –Ora lo fai dormire pure con te?-
Audrey si morse le labbra –Temo che mi toccherà dormire per terra…-
Il capitano alzò le mani in segno di resa –Ah no, signorina! Sarò anche un pirata, ma sono pur sempre un gentiluomo! Dormirò io per terra.-
Davanti a quella proposta la giovane non potè fare a meno di sorridere –Mille grazie, capitano.-
Il dio strinse pericolosamente le mani a pugno.
-Buonanotte!- augurò Hook con un sorriso sornione, chiudendo la porta della camera dietro di sé, non riuscendo però ad evitare il cuscino che Loki gli scaraventò addosso.
 
Quando Audrey uscì dal bagno, il pirata era già sdraiato sul tappeto di fianco al sofà.
-Sei sicuro di voler proprio dormire per terra?-
Hook sospirò –Ma certo. Visto che il tuo amico mi ha generosamente prestato il suo cuscino dormirò come sasso.-
La ragazza si distese sul divano e si voltò su un fianco, guardando il pirata sotto di sé –Cosa stavi facendo quando sei arrivato qui?-
-Oh, nulla di particolare. Stavo navigando, come al solito, con la mia Jolly Roger. Spugna mi aveva accennato a un problema, per cui ero appena sceso sottocoperta. Ho aperto la porta della mia cabina e…eccomi qua.-
Audrey esitò –E…e…Emma?-
Hook aggrottò le sopracciglia –Chi?-
-Nulla- rispose la ragazza, mettendosi di nuovo supina. Probabilmente deve ancora conoscerla…
-Mi fareste un favore?- continuò Audrey –Se vi capitasse di incontrare una ragazza di nome Emma Swan, la potreste salutare da parte mia?-
Il pirata annuì –Consideralo come già fatto.-
Audrey sorrise –Sapete, è una ragazza molto speciale…-
Hook la guardò incuriosito –Ma si può sapere che è questa Emma Swan?-
-Quando verrà il momento lo saprete. Non credo sia mio dovere quello spiegarvelo. Forse potrei causare una falla nel continuum spazio-temporale…- riflettè, a bassa voce.
Il capitano si girò definitivamente verso di lei -Una falla nel cosa?-
Audrey sogghignò tra sé e sé -E a quel punto dovrei chiamare Martin McFly…-
-Chi è questo Martin? Uno stregone?1- si informò Hook, interessato.
La giovane fece un vago gesto con la mano –Niente di importante. Sarà meglio dormire adesso, anche perché sono sicura che Loki stia origliando dalla porta della mia camera da letto…-
Dalla stanza accanto si udì una bassa imprecazione.
La voce di Anakin la seguì subito dopo -Ti hanno sentito, Loki, è inutile!-
-Fatti gli affari tuoi!- fu la risposta secca del dio.
Audrey e Hook si scambiarono un’occhiata complice e scoppiarono a ridere.
 
-Questa è la tua fine, caro mio…- disse Anakin, soddisfatto.
Loki sbuffò –Non dire sciocchezze. Posso sempre rifarmi!-
Il sith sorrise –Non credo proprio. Dopo questo finirai sul lastrico!-
-Allora, quanto ti devo?- chiese il dio, una nota d’impazienza nella voce.
Il giovane Skywalker osservò la carta che teneva in mano –Piazza di Spagna con gli alberghi…fanno esattamente cinquemila.-
Hook sogghignò –Non ti bastano eh? Ti eri già preso una bella batosta sulle mie case in Santa Maria Novella…-
-Mi dispiace contraddirti, ma grazie al caro Mr Darcy ho esattamente la somma che devo dargli…-
Darcy alzò gli occhi dal tabellone del Monopoli –In effetti devo ammettere di avervi dato una bella sommetta quando sono finito in Via Montenapoleone.-
Anakin si morse le labbra, deluso –Sarà per la prossima volta allora…-
-Non cantar vittoria troppo presto, amico mio…Tocca a te- replicò Loki.
Il sith ridacchiò –Oggi deve essere la mia giornata fortunata- disse, lanciando i dadi.
-Un altro dodici! Per la terza volta consecutiva!- commentò Hook.
Anakin spostò la sua pedina fino al via, saltando tutti inpossedimenti milanesi del povero dio asgardiano.
Loki contrasse la mascella –Ti è andata bene…-
Anakin alzò le sopracciglia –Come sempre.-
Hook tirò i dadi –Oh, sono capitato in Corso Cavour…-
Gli occhi di Mr Darcy si illuminarono –È mio, signore…con gli alberghi fanno milletrecentosettantacinque.-
Il pirata tese i soldi finti con nonchalance.
-Tocca a me- constatò Loki, lanciando i dadi e finendo sulla casella imprevisti.
-Cosa c’è scritto?- chiese Anakin.
-Uccidete il signor Skywalker e finite in prigione senza passare dal via…- ribattè il dio, sarcastico, spostando la sua pedina nella casella della prigione.
-Salvo per tre turni…- commentò Hook, accarezzandosi l’uncino.
Darcy alzò un cartoncino probabilità –Oh! Ho vinto alle slot-machine…chissà poi cosa saranno?-
Il sith lanciò di nuovo i dadi e finì anch’egli sulla casella imprevisti –Cosa vuol dire “Lavori di manutenzione: pagate cento per ogni casa e duecentocinquanta per ogni albergo in vostro possesso?-
Loki non trattenne le risate –La tua giornata fortunata eh?-
-Non mi sembra il caso di fare del sarcasmo sulle disgrazie altrui…- commentò Hook.
Il dio si alzò in piedi –Ma senti da che pulpito viene la predica! Non accetto consigli da un pirata da quattro soldi come te!-
Il capitano divenne livido dalla rabbia –Come osi?- gridò, puntandogli contro l’uncino –Io sono il terrore di tutti i mari! La Jolly Roger è la più temuta tra le navi pirata!-
-Sì, l’abbiamo sentita la storia su quella dannata barca! La Jolly Roger di qua, la Jolly Roger di là…nemmeno fosse la tua amante!- lo rimbeccò Loki.
Hook saltò sul tavolo, mandando all’aria il Monopoli e provocando le proteste di uno sbalordito Mr Darcy –Signori! Vi prego!-
Il pirata sguainò la spada in faccia a Loki -Battiti se hai coraggio!- lo sfidò.
L’asgardiano non se lo fece ripetere due volte, saltò a sua volta sul tavolo e lo guardò dritto negli occhi –Non ho un’arma.-
Anakin gli tese la scopa. Di fronte allo sguardo stranito del dio, alzò le spalle –Meglio di niente.-
-Combattiamo!- gridò Hook, gli occhi fiammeggianti.
 
-Buongiorno!- salutò Audrey, quando un nuovo cliente entrò nell’agenzia.
Un giovane sui trent’anni le sorrise –Buongiorno a lei. Io sono Eric e lei…?-
-Audrey- disse la ragazza, stringendogli calorosamente la mano.
-Molto piacere. Allora- esordì, sedendosi –sarei venuto per una vacanza.-
Audrey non potè fare a meno di sorridere –Immagino sia così, visto che questa è un’agenzia di viaggi.-
Eric scoppiò a ridere –Giusto…che stupido. Intendevo, una vacanza ai Caraibi.-
La ragazza osservò di soppiatto il viso del giovane. Biondo scuro, occhi azzurri…carino. Molto carino. E sembra pure simpatico.
-Per quante persone?- chiese Audrey, interessata.
-Due.-
Ti è andata male, mia cara, ci va con la fidanzata, ovvio.
-Sa- continuò lui –è per il compleanno dei miei genitori. Voglio far loro una sorpresa.-
Audrey esibì il suo miglior sorriso –Ma certo…- I genitori…forse allora non è andata così male…
-Lei lavora qui da molto?- le domandò.
La ragazza scrollò le spalle –Da un paio d’anni.-
Eric si guardò intorno –È molto accogliente. È una strategia di mercato per vedere di più?- chiese, un luccichio diveritito negli occhi.
-Ha indovinato- ribattè Audrey, a bassa voce –Ma, mi raccomando, non lo dica a nessuno.-
Il giovane sorrise -Sarò muto come una tomba, non si preoccupi.-
Audrey finì di compilare il registro e gli porse i biglietti –Ecco a lei.-
Lui fece per prenderli e, nel farlo, la sua mano sfiorò quella della ragazza. Oh cielo…
Eric alzò lo sguardo –È stata molto gentile.-
Audrey non riuscì a smettere di guardarlo negli occhi –S-si figuri- rispose, arrossendo leggermente.
Il giovane si alzò e le strinse nuovamente la mano –Allora, ci si vede in giro.-
-Ci si vede in giro- confermò la ragazza, mordendosi le labbra.
Una volta che fu uscito dall’agenzia, la giovane si accasciò sulla sedia, il mento poggiato sulla mano, sognante.
 
Quando Audrey varcò la porta di casa quel pomeriggio la vista che le si presentò davanti non fu certo una delle migliori.
Loki tirava di scherma con la sua scopa insieme a Hook sopra il suo tavolo, Anakin mangiava popcorn facendo il tifo per uno o per l’altro, a seconda del caso e Darcy, il gattino in braccio, invitava tutti a mantenere la calma.
-Cosa diavolo state facendo?- disse, scandendo bene le parole.
Il sith la zittì con la mano –Stanno duellando!-
-Adesso basta!- strillò la ragazza, prendendo la scopa dalle mani di Loki e tirandola in testa ad entrambi i contendenti –Non ci sono duelli in casa mia, chiaro?-
Detto questo, afferrò la spada di Hook e la scaraventò fuori dalla finestra.
-Perché l’hai fatto? La mia bella spada…non ne troverò mai un’altra così bella…- gemette il pirata, accasciandosi sul pavimento.
Gli altri tre ammutolirono.
-Bene- continuò Audrey, molto più calma –Sono stata chiara?-
-Cristallina- risposero tutti all’unisono, a parte Hook che si stava ancora lamentando sul pavimento.
Dopo averli spediti tutti in camera da letto, con la promessa di comprare a Hook una spada nuova, la nostra povera ragazza si dedicò per tutta la serata a ripulire la casa dai disastri che avevano combinato.

 
 
Angolo dell’autrice: Eccomi qua! Spero di essermi fatta perdonare :) Prometto che non lo farò più.
Bene, avevo promesso un nuovo personaggio e invece ne ho introdotti due…capita…
Hook è naturalmente Capitan Uncino di OUAT, perdonate se lo scrivo in inglese, ma dopo aver visto tre stagioni in lingua originale mi viene naturale…
Come di certo le fan della serie avranno notato, la battuta di Hook contrassegnata col numeretto 1 è effettivamente presente nel penultimo episodio della terza stagione. Non ho potuto resistere… :) Perdonatemi. XD
Come avrete senz’altro capito, inoltre, i quatto stanno giocando a Monopoli…siccome io a casa ho solo quello con le città italiane ho usato quello…ho evitato di specificare i soldi, perché essendo Audrey americana avrebbe dovuto avere un Monopoli americano con i dollari…ma poi ci sarà il Monopoli in America? I misteri della vita…
Venendo a noi, ringrazio (e stavolta farò i nomi) le seguenti persone:
Blu Notte, Greece_Lee, yumiko06, Valyn92, che recensiscono ogni mio capitolo.
Grazie ragazze!
Loki: Sì, grazie ragazze!
Io: Che ci fai tu qui? Vattene via!
Inoltre ringrazio anche di tutto cuore merymisha e L Ignis_46 che si sono unite di recente a questa confraternita.
Salutate ragazzi!
Hook, Loki, Anakin, Darcy: Ciao merymisha! Ciao L Ignis_46!
Ecco, tralasciando i miei squilibri mentali, ci tengo veramente molto a ringraziare pure tutti quelli che hanno inserito la storia nelle seguite/preferite/ricordate (mi rammarica non ringraziarvi tutti uno per uno, ma faremmo notte).
La mia richiesta è sempre la stessa: ditemi cosa ne pensate!
Anakin (muovendo la mano): Voi volete recensire questa storia…
Io: Ani, non usare la Forza!
Grazie anche a tutti quelli che la leggono e basta, se siete arrivati fin qui, avete davvero una bella pazienza. :)
Hook: Hai finito di dire scemenze? Hai rotto ormai…
Io: Giuro, ho finito.
Spero che il capitolo vi abbia divertito, io mi sono divertita sicuramente. Alla prossima!
Lady Windermere ♥
 

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Capitolo 9
*** Artù ***


Artù
 



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Quando Audrey si svegliò, la mattina dopo, uno strano silenzio aleggiava sull’appartamento.
-Possibile che se ne siano andati tutti? O stanno combinando qualcosa di losco?- mormorò, sfregandosi gli occhi con le mani.
Un tonfo e un brontolio sussurrato le fecero capire che no, non se n’era andato nessuno e sì, stavano combinando qualcosa di losco.
Il pensiero di vedere la propria casa, non ancora finita di pagare, distrutta da quattro disgraziati provenienti da mondi o tempi diversi, le fece venir voglia di alzarsi improvvisamente dal letto, pur essendo le sei di mattina.
Ancora in pigiama si diresse verso la cucina, dove evidentemente si erano dati appuntamento tutti i suoi indesiderati coinquilini.
Audrey aprì la porta e…
 
Esattamente un’ora prima…
-Ma sei sicuro che sia oggi?- chiese Anakin.
Loki annuì –Il giorno è cerchiato di rosso, con tanto di cuoricini e stelline…-
Mr Darcy corrugò la fronte –Ma siete sicuro che sia proprio oggi il suo compleanno? Magari era solo una ricorrenza qualunque….-
Loki sbuffò e mostrò il calendario appeso all’armadio della camera della ragazza –C’è scritto “Finalmente il mio compleanno! Cuoricino, stellina, cuoricino stellina…tanti auguri Audrey! Cuoricino, stellina, cuoricino, stellina”- lesse, alquanto imbarazzato. Possibile che un dio dell’inganno dovesse umiliarsi a leggere simili fesserie?
Anakin annuì –Non ci sono dubbi, allora.-
-Io pensavo che potremmo prepararle qualcosa, giusto per sdebitarci della sua ospitalità…- propose Loki.
Gli altri due annuirono.
-Perfetto, allora cosa le facciamo?- domandò l’asgardiano.
Mr Darcy si grattò il collo, indeciso –Un regalo?- provò.
Loki si morse le labbra –Ci avevo pensato anch’io, ma non abbiamo tempo…e, cosa più importante, non abbiamo soldi…-
-Una torta!- esclamò il sith, un enorme sorriso stampato sulla faccia.
Il dio si mostrò dubbioso -Gliela dovremmo fare noi?-
Anakin sembrava più che soddisfatto della sua idea -Sì! Sarebbe bellissimo, non trovate?-
Mr Darcy scrollò le spalle –Io non ho mai cucinato in tutta la mia vita, ma per me va bene…-
-Nemmeno io…- rispose Loki –E neanche lui, suppongo…- disse, indicando il giovane sith.
Anakin sorrise –Allora speriamo che Hook sappia cucinare, perché questa è la nostra unica scelta…-
 
-COSA VOLETE FARE?- Hook era a dir poco sconvolto.
Loki gli fece segno di abbassare la voce.
-Cosa volete fare?- sussurrò il pirata, gettando un’occhiata al salone, per assicurarsi che Audrey non si fosse svegliata.
-Una torta- rispose semplicemente il dio –Per il compleanno di Audrey…-
-L’idea è buona- ammise Hook –Ma sapete cucinare?-
I tre scossero la testa.
-In realtà speravamo che lo sapessi fare tu…- replicò Anakin.
-Per tutti i mari, certo che non so cucinare! Sono un pericoloso pirata, non una locandiera!- ribattè Hook, offeso nella sua dignità –Preferirei mille volte affrontare Peter Pan con solo il mio uncino per difendermi, piuttosto che prendere in mano un mestolo!-
-Affrontereste chi?- chiese Mr Darcy, leggermente spaesato.
-Non ce ne frega assolutamente niente di quello che preferiresti fare- tagliò corto Loki –Noi vogliamo sapere se ci stai oppure no.-
Hook si accarezzò il collo con l’uncino, riflettendo –Ne sarà contenta?-
-Sicuramente- affermò Loki, deciso.
-Allora ci sto- rispose il pirata, sospirando. Se l’avessero saputo i suoi uomini, non l’avrebbero più preso in considerazione…
-Ricordatevi che è stata una mia idea!- borbottò Anakin, mentre i quattro entravano in cucina e richiudevano la porta dietro di loro.
 
-Come faccio a sapere quanto latte devo mettere?- chiese Hook, sempre più spaesato.
-Il libro non lo dice- rispose Loki –non saprei…-
-Beh, io ce lo metto tutto- dichiarò il pirata, versando nella ciotola un’intera bottiglia di latte.
Anakin intanto era alle prese con uno dei problemi più seri della vita –Bisogna mettere prima le uova e poi il burro o prima il burro e poi le uova?-
-Ma cosa ti interessa?- replicò Loki –L’importante è che li metti entrambi, no?-
Il sith rimase colpito dall’affermazione –Effettivamente hai ragione…Li metterò in contemporanea, non si sa mai.-
-Scusatemi Mr Loki, ma non credo di aver afferrato bene il concetto di “sciogliere il cioccolato a bagnomaria”…- disse Darcy, corrucciato.
L’asgardiano gettò uno sguardo al ricettario –Ehm…ecco…Cosa intendono con “bagnomaria”- chiese, rivolgendo uno sguardo disperato ai presenti.
-Forse devi prendere una ragazza di nome e Maria e farle il bagno con il cioccolato…- provò Hook, pensieroso –Ne conosco giusto una che, secondo me, sarebbe ben lieta di…-
-Francamente, la vostra conoscenza delle donne dai facili costumi non mi interessa- ribattè Darcy, interrompendolo prima che arrivasse al peggio –Inoltre, non credo che il libro intenda questo.-
Anakin ridacchiò –Sono d’accordo col gentiluomo britannico…-
-Sciogli il cioccolato e basta, ignora il “bagnomaria”- ordinò Loki, seccato.
Quando, dopo ben tre tentativi, riuscirono a preparare un impasto che fosse degno di questo nome, i quattro si arrovellarono nel tentativo di cucinarlo.
Hook aprì il forno –Ricapitolando: lo mettiamo qui, giusto?-
Gli altri annuirono.
-E poi dobbiamo girare questo piccolo aggeggio finché non segna i centottanta, giusto?-
Annuirono nuovamente.
Hook inarcò le sopracciglia –E poi aspettiamo quaranta minuti?-
Annuirono per la terza volta.
-Ma allora cosa ci sarà di così difficile?- esclamò il pirata, scaraventando dentro il forno la teglia con l’impasto e spostando le varie manopole al posto giusto.
Loki, Darcy e Anakin applaudirono di fronte a quell’esempio di maestria culinaria.
Il pirata s’inchinò, soddisfatto del suo lavoro.
 
Un’ora dopo…
-…Sorpresa!- gridarono tutti all’unisono quando la ragazza aprì la porta, mostrandole quello che consideravano il loro capolavoro.
Audrey rimase esterrefatta. Le avevano preparato una torta? Almeno, così la ragazza pensava…in effetti quell’ammasso di impasto bruciacchiato non aveva esattamente l’aspetto classico di una torta. Ma Audrey pensò di tralasciare questo dettaglio, per il bene della comunità.
-Vi siete ricordati del mio compleanno?- domandò, leggermente commossa.
-In realtà me lo sono ricordato solo io…- ammise Loki con finta modestia, cosa che attirò un caloroso sorriso da parte della ragazza e un’occhiata minacciosa da parte della restante componente maschile della stanza.
-L’idea è stata mia!- puntualizzò Anakin.
-Io ho sciolto il cioccolato!- replicò Darcy, raggiante. Ah, ecco spiegato il colore della…cosa…
-E io ho messo l’impasto nel forno!- concluse Hook, ammiccante.
Audrey li guardò, indecisa sul da farsi. Sembravano così felici…
-Siete stati veramente carini, ragazzi…credo che la terrò per ricordo…- disse infine, prendendo la torta e posandola sul piano cottura.
I quattro le fecero un sorriso smagliante.
Audrey si sentì sciogliere -Ehm…che ne dite di fare colazione fuori?- suggerì.
 
-Chissà perché non ha voluto portarci con lei all’agenzia…- borbottò Loki, insoddisfatto di essere stato nominato improvvisamente guida turistica e costretto a forza a far fare il giro di Manattahan ai suoi compagni.
Questi tre sembrano dei turisti allo sbando…spero di non dover essere costretto a tirali fuori di prigione…
-Per tutte le sirene di Neverland!- esclamò Hook, indicando un aereo –Quella nave…sta volando!-
-Evitiamo di dare spettacolo, eh? Non è una nave…- ribattè Loki, le mani sprofondate in tasca –Attiri già troppo l’attenzione con quell’uncino e la tua aria da “pirata cattivo dal cuore tenero”…-
-Per tutte le spade laser!- strillò Anakin –Quello è uno jedi!-
Il dio guardò nella direzione indicata dal sith. Un uomo alto, vestito di marrone, brandiva quello che sembrava un tubo di plastica fosforescente.
Scrollò le spalle, disinteressato -Se lo conosci, perché non lo vai a salutare?-
Anakin non se lo fece ripetere due volte.
-Signore, sono costretto a ucciderla- annunciò, stringendo la mano al cosplayer.
L’uomo lo squadrò da capo a piedi –Come scusi?-
Anakin sospirò –Lei è uno jedi, io sono un sith…per cui…-
L’altro scoppiò a ridere.
-Perché ride?- proruppe Anakin, indignato –Nessuno osa ridere di Anakin Skywalker!-
Per tutta risposta l’uomo rise ancora di più –Signore- disse, tra le lacrime –devo ammettere che gli somiglia, ma nulla di più…Anakin Skywalker…sì, e io sono Obi wan Kenobi!-
Il sith lo afferrò per un braccio –Lei conosce Obi wan? Lo ha visto? Sa dove si è nascosto?-
L’uomo si liberò dalla stretta e se ne andò ridendo a crepapelle.
-Ho un conto in sospeso da regolare con quell’uomo! Le ordino di dirmi dove si trovi!- gli urlò dietro Anakin, inutilmente, mentre veniva trascinato via a forza da un più che irritato dio asgardiano.
-Cosa significa “non dare spettacolo”?- gli chiese Loki, infastidito.
-Ma conosceva Obi wan!- piagnucolò Anakin.
-Per quello che mi riguarda poteva anche conoscere il Maestro Joda…- ribattè Loki.
Il sith gli lanciò uno sguardo sospettoso –Come fai a conoscere il Maestro Joda?-
-Audrey aveva i dvd di Star Wars nella libreria e così…- confessò Loki, non del tutto a suo agio.
Anakin aggrottò la fronte –I che di che cosa?-
-Lascia perdere- tagliò corto il dio, trascinandolo via dalla folla.
 
-Scusate la mia impertinenza, milady, ma…posso sapere dove avete trovato questo libro sull’Inghilterra?- domandò Mr Darcy alla commessa della libreria, intenta a sistemare le guide turistiche.
La donna lo guardò sbalordita –T-tenga pure il mio, se desidera…-
Darcy sorrise e sfilò delicatamente il libro dalle mani della commessa, per poi immergersi in un’attenta e profonda lettura, dimenticandosi completamente della presenza della giovane.
Hook attirò la sua attenzione -Non avete storie di pirati?-
La donna indicò vagamente un punto con la mano, mentre si dirigeva precipitosamente verso la cassa.
-Oh cielo!- esclamò Mr Darcy –Hanno senza dubbio fatto un errore…- e mostrò a Hook la pagina che stava leggendo –Vedete? È stata stilata una classifica delle ville più suggestive della campagna inglese…-
Il pirata aggrottò la fronte –E quindi?-
Il gentiluomo assunse un’aria offesa –E quindi in questa classifica non è nemmeno nominata la mia Pemberley! Capite? Nemmeno nominata!-
Hook si portò la mano alla bocca, fingendo sgomento –è uno scandalo! Vi consiglio di provvedere subito al riguardo!- gli suggerì, rifilandogli una sonora pacca sulla spalla e abbandonandolo alla sua indignazione.
Il pirata sbucò alle spalle di Loki -Cosa stai leggendo?-
-Niente- replicò il dio, arrossendo e affrettandosi a chiudere il libro che aveva in mano.
Hook sorrise malizioso –Non puoi tirare il sasso e nascondere la mano…-
–Non ho assolutamente capito cosa tu voglia dire con questa frase…- rispose, nascondendosi il libro dietro le spalle.
Ma l’uncino del capitano fu più veloce –Cinquanta sfumature di grigio?- lesse, inarcando le sopracciglia.
-Ridammelo subito, se ci tieni alla vita- mormorò Loki, tentando in tutti i modi di toglierglielo dalle mani.
-Ah no! Vediamo un po’…- disse, aprendo una pagina a caso e cominciando a leggere.
Alla terza riga sgranò gli occhi, interessato, alla sesta aggrottò la fronte, sbalordito, alla decima si morse le labbra, imbarazzato, e alla tredicesima…Loki gli strappò via il libro dalle mani.
I due si guardarono negli occhi.
Hook parlò per primo -Non pensavo che…-
-Neanche io…- ribattè l’altro, rimettendo il libro nello scaffale.
Il pirata si passò l’uncino sulle labbra -Secondo te Audrey…-
-Non credo proprio- tagliò corto Loki, leggermente seccato -Su andiamo a cercare quell’altro idiota…-
-Oddio!-
Sentendo quell’esclamazione i due si girarono.
Una ragazza li stava fissando come inebetita –Tu…tu…-
Loki la guardò compiaciuto da tanta popolarità –Sì, mia cara…io…?-
La fanciulla lo guardò per un attimo –Non tu! Lui!- ribattè, indicando Hook.
-Io?!-
Il dio divenne livido –Lui?!-
-Hook!- gridò quella, il tono di voce due volte più alto del normale.
L’asgardiano fiutò il pericolo –Mi dispiace. Ti devi essere sbagliata, piccola. Lui non è proprio nessuno.-
La ragazzina arricciò le labbra –Ma…ma…l’uncino…gli occhi…l’eyeliner…-
-Sì, glielo dico sempre anche io che va in giro conciato come un barbone…- commentò Loki, prendendo per un braccio un ancora interdetto pirata e dirigendosi verso il reparto di fantascienza, dove i due trovarono Anakin che discuteva amabilmente di politica itergalattica con un ragazzino dall’aria bizzarra, appassionato di Star Wars.
Dopo aver spiegato inoltre al povero Mr Darcy che la sua villa non era presente in nessuna delle cento guide turistiche sull’Inghilterra che aveva consultato a causa di un fatale disguido, e, soprattutto dopo averlo convinto a non scrivere una lettera alla Camera dei Lords per protestare, i quattro poterono finalmente uscire dalla libreria e avviarsi verso casa.
 
-Uff…spiegami un’altra volta perché non abbiamo preso l’ascensore…- si lamentò Anakin, al colmo della stanchezza.
-Perché Mr-tutto quello che mi circonda è opera del demonio-Darcy aveva paura- spiegò Loki, appoggiandosi al corrimano.
Mr Darcy sbuffò, contrariato –Non è proprio così, signore…Semplicemente io non voglio avere a che fare con creature demoniache di alcun genere…-
Un rumore metallico salvò Mr Darcy dalla rispostaccia dell’asgardiano.
-Che cosa è stato?- sussurrò Hook.
-Sembrava il suono di una lattina che rotola…- osservò Anakin.
Un altro rumore, seguito da un mugolio di dolore, attirò nuovamente la loro attenzione.
I quattro girarono l’angolo e…si trovarono faccia a faccia con un giovane biondo, tutto ammaccato, rivestito di una brillante armatura, ammaccata anch’essa, e munito di una grossa spada di ferro.
Il giovane tentò inutilmente di tirarsi su da terra –Merlino!- urlò –Ma dove diavolo sei quando c’è bisogno di te?-
-Merlino?- gli fece eco Hook.
Il biondo li notò per la prima volta –E voi chi siete?-
-Potremmo farti la stessa domanda- constatò Loki.
Il giovane si tirò e si passò una mano tra i capelli –Non sapete chi sono io?-
-Per me potreste anche essere il primo degli imbecilli, non mi interesserebbe nulla ugualmente, ma, visto che siete qua…- commentò Anakin.
Il biondino gli puntò la spada alla gola –Come osate parlare così ad Artù Pendragon?-
La voce di Mr Darcy si elevò sulle altre -Artù chi?-
 

Angolo dell’autrice: Hello! Eccomi qua! Nuovo personaggio… :)
Chissà come se la caverà il povero Artù senza il suo inseparabile Merlino…per inciso: Merthur forever! ♥
Sarà divertente…XD
Ringrazio yumiko06, Valyn92, Blu notte, Greece_Lee per le recensioni…inoltre ci tenevo a ringraziare anche __freak_ e Lunaby, da poco entrate in questa schiera di elette…XD
Sono veramente contenta che la storia stia piacendo, e avevo in mente di realizzare uno spin-off molto particolare…eheheh…vedrete… :)
Anzi in realtà ne ho già pubblicato il primo capitolo. ..andate a leggerlo! Non è nella categoria crossover come questa, perché...oh beh, non lo so nemmeno io il perché...
Mi raccomando, fatemi sapere se vi è piaciuto!
A presto,
Lady Windermere♥

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Capitolo 10
*** Voi non sapete chi sono io?! ***


Voi non sapete chi sono io?!
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Artù spostò la spada da Anakin a Mr Darcy interdetto –Voi non sapete chi sono io?-
Loki cercò di evitare che la situazione degenerasse –Signore- disse, passandogli in braccio sopra le spalle e costringendolo ad abbassare la spada –noi sappiamo benissimo chi siete voi…-
Artù sembrò tranquillizzarsi –Quel signore sembrava che…-
-Mr Darcy non intendeva offendervi, non è vero Darcy?- intervenne Hook.
Il gentiluomo annuì piano –Ma certo.-
Artù rinfoderò la spada e fece un sorriso soddisfatto –Bene…ma..dov’è Merlino?- chiese, guardandosi intorno.
-Merlino è il mio servitore…- spiegò, di fronte allo sguardo assente dei quattro.
-Ecco…- esordì Loki –credo che dovremmo spiegarvi una cosa, Vostra Altezza…-
 
Il giovane Pendragon alzò un sopracciglio -Cosa significa “siete in un altro mondo”, per l’esattezza?-
-Significa che siete stato catapultato qui, come noi tutti del resto, dal posto in cui vivevate…- chiarì Loki.
-Deve essere tutta colpa di Merlino…Non ne azzecca una quel buono a nulla!- mormorò Artù tra sé e sé –MERLINO!- chiamò –Non serve che ti nascondi…non ti farò niente te lo giuro!-
I quattro si scambiarono un’occhiata eloquente.
-MERLINO! Insomma, ma dove ti sei cacciato?!- strillò nuovamente Artù, alzandosi dal divano.
-Non c’è nessun Merlino…- disse Hook, appoggiato allo stipite della porta –Per cui è inutile che ti sgoli…-
Il campanello squillò prima che Artù potesse anche solo pensare di rispondere.
-Chi invoca aiuto?- chiese, sguainando la spada.
-Ma no! È solo il campanello…- tentò Anakin, inutilmente.
Il principe socchiuse gli occhi –A me è sembrato un grido disperato…-
Loki si mise le mani nei capelli -Speriamo che non sia Audrey.-
Artù si avvicinò alla porta -Chi è questa Audrey? È lei che ha gridato?-
Una voce improvvisa lo fece sobbalzare -Un pacco per la signorina Flaurinbel!-
Il giovane aprì la porta e puntò la spada dritta in faccia al fattorino, il quale fece cadere a terra il pacco e alzò le mani sopra la testa –Io non c’entro niente…ho solo consegnato…- disse, spaventato.
-Eri tu che invocavi aiuto?- gli domandò il principe, esaminandolo.
Il fattorino strabuzzò gli occhi –Mi scusi?-
Artù prese il pacco con la mano libera –Cosa c’è qua dentro? Polveri magiche e pietre incantate?-
-Ehm…io…in realtà…- la voce del ragazzo era più fievole del ronzio di una mosca.
-Lo sai che mio padre ha proibito la magia in ogni parte del regno, vero?- lo informò, lanciandogli uno sguardo indagatore e premendogli la punta della spada contro il petto.
Credendo di non avere più scampo il fattorino non vide altra soluzione se non quella di precipitarsi giù dalle scale invocando l’aiuto divino.
Artù sogghignò –Faccio sempre un certo effetto su…-commentò, voltandosi.
Purtroppo, non sapremo mai su cosa facesse effetto il giovane Pendragon, perché in quel preciso istante Hook gli ruppe delicatamente in testa l’unica bottiglia di champagne che Audrey possedeva.
 
Audrey stava appunto uscendo dall’agenzia quando una voce morbida la chiamò alle sue spalle.
-Audrey!-
La ragazza si voltò e incontrò un paio di inconfondibili occhi azzurri.
-Eric…- lo salutò, arrossendo.
Il giovane sorrise e le si avvicinò –Ecco…io…-
-Se voleva cambiare i biglietti, temo che dovrà venire domani…-
Eric si affrettò a fermarla –No! Cioè, non sono venuto per i biglietti…-
La ragazza lo prese sottobraccio –Che ne dice di accompagnarmi fino a casa? Così avrà il tempo per parlarmi…-
Il giovane le rivolse un’occhiata riconoscente –Ma certo! Sono ai vostri ordini, madame…- disse, esibendosi in un finto inchino.
Audrey mimò una riverenza –Non vi libererete facilmente di me, signore…-
-Spero vivamente di no…- sussurrò lui, facendola diventare viola dall’imbarazzo.
-Bene!- esclamò Audrey, tesa –Cosa volevate dirmi?-
Eric si passò una mano sul collo, nervoso –Io volevo semplicemente chiederle se…se voleva venire a cena con me…-
La ragazza sorrise –Sarebbe un piacere…-
Il giovane continuò imperterrito -Certo, so che ci siamo appena conosciuti e che…scusi cosa ha detto?-
Gli occhi di Audrey scintillavano di felicità –Ho detto di sì.-
-Beh, allora…perfetto. Andrebbe bene domani sera alle sette?- le chiese.
-Senz’altro. Ma, ti prego, diamoci del tu…- lo pregò lei, posandogli una mano sul braccio.
Eric arrossì –Certamente.-
La ragazza assunse un’aria dispiaciuta quando vide casa sua -Ecco, quello è il palazzo dove abito…- gli mostrò.
Lui annuì, soprappensiero –A domani sera, allora…-
-A domani sera…- rispose lei, aprendo la porta del condominio e affrettandosi a salire le scale, sentendo su di se lo sguardo del giovane.
 
-Oddio, oddio, oddio…-mormorava la nostra cara ragazza, mentre saliva le scale due gradini alla volta -        Non ci posso credere!-
Mi ha chiesto di uscire con lui! Sto per svenire…
Tutta la sua gioia però evaporò nell’attimo in cui varcò la soglia di casa.
-Milady!- gridò Artù, legato ad una sedia –Vi ordino di liberarmi!-
-No Audrey, non farlo!- esclamò Hook –Ci abbiamo messo un sacco di tempo ad immobilizzarlo!-
-Ma…?- la ragazza era a dir poco scossa.
-Ha minacciato il fattorino con la sua spada!- disse Mr Darcy.
-Voleva uccidermi!- rincarò Anakin.
-Per fortuna sono riuscito a salvare il tuo pacco…- concluse Loki, sorridendo.
Audrey fece per prenderglielo dalle mani –Ah…sono dei libri che stavo aspettando…-
Loki non diede segno di voler mollare la presa –È passato di moda ringraziare? E dire che ti pensavo più educata…-
-MILADY! Mi liberi immediatamente!- strillò Artù, saltellando con la sedia verso di lei.
Audrey roteò gli occhi -Santo cielo, Loki…grazie…ecco, sei contento adesso?-
Il dio le porse la guancia –Bacetto?-
La ragazza sospirò e avvicinò le labbra al viso dell’asgardiano…
-Scusate…- disse Hook, passando proprio in mezzo a loro ed mandando in fumo il piano di Loki.
Audrey prese il pacco e lo posò su una mensola.
-Artù Pendragon!- disse, mettendo le mani sulle spalle del principe e guardandolo dritto negli occhi –Cosa avete da dire in vostra discolpa?-
-…di Merlino- borbottò quello.
-Potete parlare più forte? Non vi ho sentito…-
-È stata tutta colpa di Merlino!- ripeté Artù, imbronciato –Io mi stavo allenando con i cavalieri di Camelot, e Merlino aveva appena finito di lucidarmi l’armatura, quando, ad un tratto, mi sono ritrovato qui…-
La fangirl che era in lei non potè resistere –Oh, povero cucciolo!-
Loki e Hook si scambiarono una smorfia disgustata –Povero cucciolo?- ripeterono all’unisono.
-Per poco non ci ammazzava tutti quanti!- proruppe Mr Darcy, indignato.
-Devi assolutamente sequestrargli la spada!- gridò Anakin –Altrimenti anch’io rivoglio la mia!-
Audrey aggrottò la fronte –Niente spade in casa mia…- disse, sfilandogliela dalla cintura, sotto lo sguardo soddisfatto di tutti i presenti.
La ragazza si rivolse ai quattro aguzzini -Bene, ed ora slegatelo!-
 
-Non se ne parla nemmeno! Io, figlio di Uther Pendragon, principe ereditario di Camelot, non posso dormire in questa…cosa!- sbottò Artù, stizzito.
-Ma sarebbe solo una sistemazione provvisoria…- cercò di blandirlo Audrey.
-Milady, mi avete già costretto a togliere la mia armatura per mettere questi sciocchi abiti, non acconsentirò ancora ai vostri capricci…-
-A proposito di capricci…- commentò Hook, dalla porta del bagno –Il nostro principino si rifiuta di fare la nanna?-
-E perché?- rimarcò Loki –La vasca da bagno deve essere un ottimo posto dove dormire…-
-Bene, allora dormiteci voi, signore…- replicò Artù, cercando di uscire dalla doccia.
-Beh, io ci sono stato, non è male…- ribattè Anakin.
Il principe sbuffò –Non ho intenzione di…Ahhhh!- gridò, quando un getto d’acqua gelata lo colpì in pieno volto.
-Ops…scusami…- disse Loki, chiudendo il rubinetto della vasca.
Artù si asciugò la faccia con le mani -Questa è senza ombra di dubbio magia! Aspettate che mio padre venga a saperlo!-
-Darcy! Ti abbiamo trovato un compagno!- dichiarò Hook.
Mr Darcy non li degnò di uno sguardo.
Loki lo guardò con disprezzo -E tu chiami magia un po’ d’acqua? Ti faccio vedere io cos’è la vera magia…-
E, detto questo, prese le sembianze del giovane Pendragon –Una goccia d’acqua mi ha toccato! Oh, che paura!- disse in falsetto.
-Ma da quando in qua tu sai usare la magia?- domandò Hook.
-Da sempre…- spiegò Audrey –Mi stavo appunto chiedendo perché non l’avesse mai usata finora…- (ce lo stavamo chiedendo tutti in realtà…ndA)
Loki scrollò le spalle, ritornando alla sua forma originale.
-Magia?- domandò Mr Darcy, incuriosito.
-A-aspettate solo che lo venga a sapere mio padre!- ripeté Artù.
Audrey lo costrinse di nuovo a stendersi nella vasca da bagno –Santo cielo, Artù…mi sembrate Draco Malfoy…-
Anakin aggottò la fronte -Chi?-
-Niente- tagliò corto la ragazza, prendendo un asciugamano e strofinandolo sui capelli del giovane principe.
-Pensate di poter dormire qui, per qualche notte? Non ho altra sistemazione, purtroppo…- gli spiegò, con voce flautata.
Artù le fece un mezzo sorriso –Ma certo, milady…se proprio devo…Ma questa Merlino me la pagherà, altrochè se me la pagherà!-
-Ma insomma chi è questo Merlino?- bofonchiò Mr Darcy, mentre Audrey chiudeva la porta del bagno alle sue spalle.

 
Angolo dell’autrice: Ta-daan! Ecco un nuovo capitolo! Spero vi sia piaciuto…vi assicuro che c’è un filo logico sotto, anche se non sembra…XD
Che ne pensate di Artù? L’ho reso bene? Volevo lasciargli quell’aria tenera da cucciolo che ha anche in Merlin, d’altro canto…♥
Finalmente Loki ha usato la sua magia! Ecco, confesso di essermi completamente dimenticata della magia di Loki, finché non mi è stato fatto gentilmente notare la mancanza e…ecco qua! Spero che possa andare… :)
Ci tenevo a ringraziare Blu Notte, Valyn92, Miss Ridley Starkey, little black cat, Greece_Lee, Lunaby, __freak_, yumiko06, L Ignis_46, franci893 (che ringrazio particolarmente…) e merymisha (ho sempre quella scatola di biscotti pronta per te, nel caso…XD) per le 46 recensioni…
Non avrei mai immaginato che la mia storia potesse prendervi così tanto…I love you! ♥
Inoltre vorrei ringraziarvi anche per 24 seguite (magari se vi nomino vi sentirete prese in causa e mi lascerete una recensione :D), e cioè, a parte coloro che ho già nominato: Alexia Dubhe Black, Darknesslight, Francesca lol, Groe89, Harmony89, IronCap, Lady_Vampire, liyen, manucchi, mintheart, mystique_A, Silver_17, TheEvilPuppet, xKittyx e Yuliya.
Ringrazio anche per le 5 preferite: Annett, Chiarap, contessa barthory, kiki820 e yumiko06…
E per le 3 ricordate: CinderNella, Tom Kaulitz e Valyn92…
Grazie mille per il silenzioso (anche se spero ancora per poco…) sostegno!
Bene, ho finito… :)
Spero che mi farete sapere cosa ne pensate!
Al prossimo capitolo!
Lady Windermere ♥

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Capitolo 11
*** Casanova ***


Alt. Fermi tutti. Prima di iniziare a leggere andate a vedere il TRAILER (https://www.youtube.com/watch?v=eyxF2W2mR2I) della fanfic gentilmente creato da xlairef (i love you) per la sottoscritta…Mi raccomando, dopo fatemi sapere cosa ne pensate…XD
Ps: se non si vede ditemelo, perché abbiamo avuto qualche problema...

Casanova


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Audrey si rigirò nel sonno. A quanto pareva, la nostra ragazza non aveva alcuna intenzione di svegliarsi. Quando però la sua mano toccò qualcosa che al tatto sembravano proprio dei capelli, la nostra mutevole protagonista cambiò improvvisamente idea.
Ritirò di scatto la mano e aprì gli occhi. Quello che vide non le piacque. Non le piacque per niente.
Un’uomo sulla ventina dormiva beatamente al suo fianco, più vicino di quanto la ragazza gradisse, senza dare il minimo segno di disagio.
Audrey non ci pensò due volte e scaraventò lo sconosciuto giù dal divano con un calcio, proprio sulla schiena di Hook, il quale, posso garantirvelo, non gradì affatto.
-EHI!- esclamarono i due all’unisono, uno massaggiandosi la schiena e l’altro affrettandosi a rimettersi in piedi.
Audrey potè così finalmente capire chi aveva dormito con lei sul divano. E, fidatevi, avrebbe senz’altro preferito non saperlo.
-Casanova…- mormorò, lugubre.
Il gentiluomo si sistemò la parrucca e le vesti di broccato color oro –Non credo di aver mai avuto il piacere di conoscervi, signorina…-
-Non credo che questo vi desse il diritto di dormire accanto a me per tutta la notte, signore!- la voce di Audrey subì un pericoloso crescendo.
Hook ormai faticava a stare al passo –Ha dormito con te…?-
Giacomo Casanova sorrise –Non per tutta la notte…quando sono arrivato era quasi l’alba….a proposito sapete dirmi come sono arrivato qua?-
Audrey lo fissò per un lungo, interminabile momento, poi scoppiò a ridere. Non una risata normale, ma vere e proprie risa isteriche, di quelle che fanno dubitare della sanità mentale di una persona.
Al sentire quei versi disumani gli inquilini della camera a fianco e del bagno si precipitarono in salotto, chiedendosi chi mai avesse avuto la strana idea di squartare un maiale a quell’ora del mattino.
-Audrey!- gridò Loki, ancora mezzo svestito, preoccupato per lo stato della ragazza –Ti senti bene?-
-E chi è quello?- chiese Anakin, tentando di infilarsi una maglietta.
-Miss Audrey! State male?- rincarò Mr Darcy, drappeggiandosi il lenzuolo sulle spalle a mò di senatore romano.
-Signorina!- riuscì solo a dire Artù, stropicciandosi gli occhi, nel suo pigiama a orsetti.
Audrey per tutta risposta crollò a terra, ridendo come una matta.
Hook l’osservò inarcando un sopracciglio –Ehm…credo sia perché si è ritrovata quest’uomo sul divano accanto a lei…-
Quattro sguardi truci e uno assonnato squadrarono il nuovo arrivato.
Loki era a dir poco infuriato -Nessuno...nessuno, nemmeno io, ho osato tanto!-
-Signore, approfittare di una fanciulla indifesa…- insistette Darcy, sdegnato.
Casanova sogghignò –Beh, non era poi tanto indifesa quando mi ha scaraventato giù dal sofà a calci!-
Hook annuì, assumendo,suo malgrado, il ruolo di avvocato della difesa –L’imputato dice la verità, Vostro Onore…-
-Ad ogni modo vi dichiaro colpevole!- lo condannò Loki, dichiaratosi giudice seduta stante.
Mr Darcy, ritrovatosi nei panni della Corte Suprema, approvò la sentenza.
-Scusate, ma chi ha fatto cosa e con chi?- chiese un frastornato Artù.
Loki sorrise spietatamente –E qual è la pena per questo reato?- domandò all’avvocato dell’accusa.
Anakin fece un sorriso a trentadue denti –Impiccagione, Vostro Onore…-
Il sorriso del dio, se possibile, divenne ancora più spietato –Impiccagione…- ripeté.
Casanova cominciò seriamente a dubitare del suo futuro –Ehi…non starete mica dicendo sul serio! Non vorrete mica impiccarmi vero?-
Quattro sguardi assassini confermarono la peggiore delle sue ipotesi.
Artù si spazientì -Ma insomma, che cosa ha fatto?-
-Ma non ho fatto nulla, lo giuro! Non l’ho nemmeno sfiorata con un dito…per quanto in realtà, ci avessi pensato…- si difese Casanova, indietreggiando.
Loki emise un suono del tutto simile a un ringhio.
Quando si trovò con le spalle al muro Casanova vide bloccate tutte le sue possibili vie di fuga.
Si era già rassegnato al proprio destino quando, per sua fortuna, Audrey si riprese.
 
Quando si riebbe dall’attacco isterico, la ragazza si tirò su da terra, sconcertata.
Com’era possibile che fosse arrivato nella notte e lei non l’avesse sentito? Per non parlare poi del fatto che aveva dormito a fianco a lei per almeno tre ore…
Audrey si portò una mano alla testa, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri.
E, quando alzò gli occhi, rischiò seriamente di avere un altro attacco isterico.
-COSA DIAVOLO STATE FACENDO?- urlò, vedendo i quattro tentare di impiccare il nuovo arrivato con il cordone della tenda.
Loki si girò di tre quarti e sorrise amabilmente –Stiamo amministrando la giustizia…-
-Non capisco perché nessuno mi voglia dire niente!- proruppe Artù, sedendosi sul divano con aria imbronciata.
Audrey respira…respira…conta fino a cento…
-MA SIETE DIVENTATI MATTI?- sbraitò, alla faccia delle tecniche yoga di rilassamento –Pensate sul serio di ucciderlo? Ma sì, perché poi tanto, in carcere ci finisce la sottoscritta! Ma tanto a voi che vi frega? Non esistete mica! Come faccio poi io a spiegare alla polizia che il dio dell’Inganno,  un gentiluomo ottocentesco, il sith più famoso del mondo e Capitan Uncino hanno ammazzato Giacomo Casanova, nel mio appartamento!?-
-Ecco, vi sta bene!- commentò Artù, contento di non essere stato rimproverato.
Vedendo la faccia sbigottita dei presenti, Audrey tentò di darsi una calmata –A voi fa decisamente male guardare Law&Order…mettetelo giù, dai…-
-Mille grazie, signorina, vi devo la vita…- le disse Casanova, sprofondandosi a baciare la mano della ragazza.
-Oh, di nulla…- rispose lei, piacevolmente colpita da quella galanteria.
Quando però il giovane cominciò a baciarle le dita una ad una, Audrey non fu più tanto colpita –Frenate l’impeto, mio caro…non ho nessunissima voglia di approfondire la vostra conoscenza…-
Casanova inarcò teatralmente un sopracciglio –Vi farò cambiare idea…-
-È una minaccia?- questa volta fu Audrey ad inarcare le sopracciglia.
-è una promessa…- le sussurrò lui, lanciandole un bacio con la mano.
-Ma bene! Abbiamo finito?- esclamò Loki, furente.
Audrey si ricosse –Ehm…lui è Giacomo Casanova…-
Il gentiluomo si voltò sorridendo.
Loki gli lanciò uno sguardo assassino.
Anakin si ammirò la punta delle unghie.
Mr Darcy si mostrò improvvisamente interessato al soffitto.
Hook si accarezzò l’uncino con aria ben poco cordiale.
Artù, beh, Artù si limitò a russare sonoramente sul divano della ragazza.
Audrey ridacchiò –Farete amicizia col tempo…-
 
-Non credo di aver capito…- disse Loki –Voi stavate scappando da un convento di clausura?-
Casanova annuì –Beh, quel convento di clausura ne doveva aver vista ben poca…fidatevi di me…-
Mr Darcy sgranò gli occhi -Avete irretito delle suore?-
-Non credo che quello sia il termine esatto…come ho già detto, quelle suore erano un po’ troppo esperte per essere state “irretite” da me…- spiegò l’altro, scrollando le spalle.
-Inammissibile- commentò il gentiluomo, lanciandogli un’occhiata di superiorità.
-Ma…tutte le suore?- domandò Anakin, facendo un po’ di conti.
Casanova si portò la mano alle labbra, per nascondere un sorriso –Ehi, sono Giacomo Casanova, dopotutto…-
-Ma…è contro tutte le regole…la morale…- tentò Artù, sconvolto.
L’altro gli passò un braccio sopra le spalle –Mi state simpatico, ragazzo, vi farò mio allievo…-disse, facendo arrossire il giovane Pendragon.
Hook gli affibbiò una sonora pacca sulla spalla –Mi piacete! Non siete il damerino che avevo immaginato…-
-Ma che bello!- commentò Loki, sarcastico –Sembra una rimpatriata tra vecchi marpioni! Vorrei proprio che Audrey vi sentisse…-
-Parla quello…- commentò Hook.
-Come prego?-
Il pirata fece orecchie da mercante –Sappiamo tutti che ad Asgard…-
Loki assunse un colorito violaceo -Ad Asgard…? Continua avanti…-
Casanova si inclinò verso Anakin –Ma fanno sempre così?-
Il sith annuì –Sembrano una coppia di vecchi coniugi…-
Loki si alzò in piedi –Avanti allora! Dillo!-
Hook gli si mise davanti –Non sei meglio di lui!- disse, indicando Casanova –Quindi è inutile che ti ergi a giudice morale!-
Mr Darcy si sistemò sul divano, accoccolato con il gattino, e accese la televisione, del tutto disinteressato.
-Ah io non sarei meglio di lui eh?- replicò Loki.
-Sì, non sei meglio di lui!- ribattè Hook.
Anakin sospirò –Siamo alle solite…-
-Ti sfido!-
-Ti sfido pure io!-
I due si precipitarono in camera di Audrey e cominciarono a frugare negli armadi.
-Ma che fanno?- domandò Artù, giocherellando con il coniglietto.
-Credo stiano cercando le loro armi…- spiegò Anakin –Anzi…ora che mi ci fai pensare, anche la mia spada laser deve essere insieme alle loro!- E, detto questo, si affrettò ad aiutarli.
-Miss Audrey non sarà contenta…- li avvertì Mr Darcy, dal salotto.
Casanova si sedette comodamente di fianco ad Artù –Ecco, amico mio, ho deciso così: ti darò delle lezioni private di seduzione…purtroppo non possiamo usare Audrey come cavia, ma ti prometto che appena troveremo una rappresentante del gentil sesso, ti svelerò tutti i miei segreti più reconditi…-
Il principe lo guardò stralunato –Non penso di voler approfittare delle vostre lezioni…-
L’altro sorrise –Le donne cadranno tutte ai tuoi piedi…-
Artù si morse le labbra –Beh, in questo caso…-
-Anakin! Infilati nell’armadio e controlla che non siano lì in fondo!- gridò Loki.
Il sith fece come gli era stato comandato –Qui non c’è niente…-
-Guarda più in là…- lo esortò Hook.
Per tutta risposta i due ricevettero un tonfo sordo, seguito da un’imprecazione.
-Cos’è successo?- domandò Loki –Hai scoperto Narnia?-
-Sei passato al lato oscuro dell’armadio?- chiese Hook.
Il sith uscì massaggiandosi la testa -No, ho solo sbattuto la testa contro il legno…-
Hook si grattò il mento –Le ha nascoste proprio bene, eh?-
Anakin sbuffò –Fin troppo bene…-
-Accidenti, ma non ci si può mai divertire in questa casa!- sbottò Loki.
 
Audrey si rimirò allo specchio. Il risultato era esattamente quello che aveva sperato. Né troppo elaborato, né troppo semplice…perfetto.
Calmati Audrey…è solo una cena…
L’immagine dello sguardo di Eric quando l’aveva invitata le rivoltò lo stomaco come un calzino.
Non riesco ancora a crederci…
Era bello sapere, dopo tanti anni, che qualcuno la trovava ancora appetibile.
Audrey si sistemò una ciocca di capelli con una forcina e si spruzzò una goccia di profumo sul collo.
Dopodichè, aprì la porta del bagno.
 
La ragazza era a dir poco splendida, non c’era che dire. Casanova non si meravigliò del fatto che Loki fosse tanto geloso.
Certo, a lui piacevano le donne con un po’ più di curve, ma anche Audrey non era da scartare, con la sua figuretta esile come un giunco.
-Come sto?- chiese lei, incerta.
Casanova sorrise vedendo lo sguardo di Loki. Sembrava volesse spogliarla con gli occhi, e, di certe cose, lui se ne intendeva.
-Benissimo- rispose Hook, fissandola.
Ecco un altro che si avvia sulla stessa strada…
Perfino Artù sembrava colpito, anche se in misura minore rispetto agli altri.
Mr Darcy…Casanova non avrebbe saputo dire cosa pensasse il gentiluomo, il suo volto era una maschera di imperscrutabilità. Qualsiasi emozione provasse in quel momento, di sicuro non la dava a vedere.
L’unico, che a quanto pareva, era immune al fascino spontaneo della ragazza era Anakin.
Forse è vero che è già sposato allora…pensò, ridacchiando.
 
-Dove devi andare?- le chiese Hook, incuriosito.
-Ho un appuntamento…- rispose lei, misteriosa. Era meglio se loro non avessero saputo tutti i dettagli. Molto meglio.
Loki per poco non ebbe un infarto. Audrey…? Un appuntamento…?
-Comunque non rimarrete senza una balia per tutta la sera, infatti ho chiesto a Bessie di accudirvi…- replicò la ragazza, cercando le chiavi dell’appartamento nella borsa.
-Non siamo mica dei bambini…- ribattè Anakin, indignato.
-Ho pensato fosse meglio così…ah, eccola!- disse, sentendo bussare alla porta –Le ho detto che siete miei cugini…-
-Ehilà, ragazzi!- salutò l’amica, contenta. Quando Audrey l’aveva chiamata per fare da baby-sitter a sei splendidi ragazzi, non se l’era fatto ripetere due volte. E chi non vorrebbe, scusa?
-Sei uno schianto stasera, Audrey…Eric ne sarà entusiasta…- disse, tirandole una gomitata.
-Eric?- ripeté Loki –Chi è questo Eric?-
Audrey fece un sorriso tirato –Un amico…Bessie, questi sono i miei cugini dal Kansas.-
L’amica aggrottò la fronte –Non venivano dalla Pennsylvania?-
-Uhm…solo Lucas e William vengono da lì, mentre…Anthony, Killian, Arthur e Giacomo vengono dal Kansas…- spiegò l’altra, sorridendo.
-Sarà…- rispose Bessie, poco convinta –Comunque ho portato un film horror…così ce la spassiamo!-
Audrey aprì la porta dell’appartamento -Vi lascio nelle sue mani, allora! Non distruggetemi la casa!-
Poi se ne andò.
 
Buio.
Rumore di passi.
I lamenti striduli di una donna ruppero la tranquillità della notte.
-Beh, non fa così paura…- commentò Anakin, ingozzandosi di popcorn.
Mr Darcy era pallido come un cencio.
Bessie ridacchiò –Su su William, sei un vero fifone! Ma mai quanto Arthur, si è nascosto sotto il divano!-
-Non ho paura…- mormorò Artù, accucciato ai piedi del sofà.
-Come no…- commentò Hook, mangiando una patatina.
-Su Lucas, non essere imbronciato!- gridò Bessie, in direzione di Loki.
Casanova sghignazzò –La mammina torna dopo, sai…-
Il dio si alzò dal divano e si recò in cucina, senza dire una parola.
-Oh, si è arrabbiato…- sussurrò Bessie.
-Non fateci caso…lo fa sempre…- la rincuorò Casanova.
Hook seguì l’asgardiano –Cos’hai in mente? Ti conosco ormai, non avresti mai lasciato correre…-
Loki fece un sorriso sghembo –Il pensiero di Audrey con un altro mi manda semplicemente in bestia, ecco tutto.-
-Anche a me…- replicò Hook.
-Se solo fossimo lì anche noi…-borbottò Loki.
Gli occhi del pirata si illuminarono –E perché no?-
-Cosa?-
Hook era entusiasta della sua idea -Perché non la seguiamo? Ci facciamo dire da Bessie dove sono andati e poi…-
-…e poi le evitiamo il più grosso sbaglio della sua vita!- continuò Loki.
-Mi duole dirvi che sussiste un piccolissimo problema…- disse Mr Darcy, comparso all’improvviso alle spalle di Hook e mostrando così la sua più completa partecipazione –Come facciamo ad eludere la sorveglianza?-
Loki sorrise.
-Hai un piano?- chiese Hook.
Il sorriso si fece più largo -Sì, e ci servirà l’aiuto di Mr Seduzione…-
 
-Devo trattenere la ragazza?- mormorò Casanova, interessato.
-Sì, almeno finché non saremo usciti….inoltre devi farti dire il posto dove quei due sono andati…- spiegò Loki.
L’altro aggrottò la fronte -Ma non si insospettirà non vedendovi più?-
-Per questo abbiamo chiesto a te…- replicò Hook.
Casanova annuì –Ho capito l’antifona…e devo ammettere che l’idea non mi dispiace nemmeno…- rispose, guardando di sottecchi la ragazza, seduta sul divano insieme ad Anakin e ad Artù, già messi al corrente del piano.
-Ci fidiamo di te, Mr Seduzione…- concluse Loki.
 
-Allora, ditemi Bessie, dove sono andati Audrey ed Eric?- chiese Casanova, languido, sedendosi a fianco alla ragazza.
-Allo Chalet d’Amour…è un ristorante in centro a Manhattan…- rispose quella, senza pensare.
Loki gli fece segno di aver capito.
Il seduttore spinse un braccio attorno alle spalle della ragazza –Sarebbe bello se ci andassimo anche noi…-
Bessie lo guardò incantata –Sarebbe meraviglioso…-
Anakin colse l’occasione per defilarsi, lasciando la ciotola di popcorn per terra.
-Purtroppo siamo solo qui, in questo piccolo appartamento, su questo comodo divano…- continuò l’altro, avvicinandosi sempre più alla ragazza e senza mai perdere il contatto visivo con la sua sfortunata vittima.
La voce di Bessie si fece stridula -Purtroppo…-
Artù seguì l’esempio del sith.
Lo sguardo di Casanova sembrava quello di un uccello predatore -Beh, dopotutto non è poi così male, non trovi? Tutta questa…intimità…-
E il povero passerotto cadde definitivamente nelle sue grinfie –N-no…-
I cinque si avvicinarono con passo felpato alla porta dell’appartamento. Loki fece scattare la serratura.
-Cos’è stato?- chiese Bessie, riscuotendosi dal torpore.
Ma, prima che potesse girare la testa, Casanova le prese il viso con le mani e la baciò.
Il dio ridacchiò –è davvero bravo…- commentò, mentre i cinque fuggiaschi uscivano dalla casa.
–Di certo non guarderanno il film…- rincarò Hook.
Anakin, l’ultimo ad uscire, si richiuse la porta dietro le spalle, cercando di fare il minor rumore possibile -Secondo me gli piaceva pure la ragazza…-
Loki si sfregò le mani –Ragazzi, diamo il via all’Operazione Audrey.-
 




Angolo dell’autrice: A quanti è venuta in mente l’Operazione Cobra alzi la mano…Sì, ci avete proprio azzeccato...XD
L’idea del film dell’orrore mi è venuta in mente l’altro giorno, mente guardavo (si fa per dire) The woman in black con Daniel Radcliffe…premesso che io non riesco proprio a vedere i film horror, per farvi un esempio: ho paura perfino di Scary movie…, ho pensato: “E se quei cinque (naturalmente sapevo già dell’arrivo di Casanova) si guardassero un film horror?”…ed eccoci qua!
Spero che anche questo capitolo sia stato divertente…
Ci saranno altre grosse sorprese per voi in futuro…tra cui l’arrivo del nostro beneamato Capitan Jack Sparrow! *-*
Detto ciò, ringrazio le mie recensitrici (?) accanite, a cui si sono aggiunte: DoctorChi, xlairef (ahahahahahahah) e CinderNella…in meno di tre giorni sono passata da 46 a 72 recensioni….siete fantastiche! I love you! ♥
Inoltre ringrazio angelika4ever, CinderNella, DoctorChi, Fly_Away 20 e GjXD per aver aggiunto la storia alle seguite e Ragdoll_Cat e xlairef per averla aggiunta alle preferite…
A voi tutte: GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
Spero di sentire le vostre opinioni… :)
Lady Windermere ♥
 

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Capitolo 12
*** L'appuntamento ***



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Questo banner è stato creato da DoctorChi...a lei va un grazie speciale da tutte noi...

L'appuntamento
 

 

 

Audrey si sistemò la borsa sulla spalla e si ammirò nel vetro della porta del ristorante.
Per la prima volta nella sua vita si sentì sicura di sé.
La ragazza sbirciò l’ora nel cellulare. Era in anticipo.
Come al solito mi sono fatta prendere dall’ansia…
Stava giusto per rassegnarsi a passare i suoi prossimi dieci minuti a passeggiare avanti e indietro davanti al locale, quando sentì un rumore di passi.
-Ehi! È tanto che aspetti?- la salutò Eric, facendo sfoggio del suo miglior sorriso.
Audrey sentì uno sfarfallio nello stomaco –N-no…non preoccuparti.-
Il giovane le poggiò una mano sulla vita –Che dici? Entriamo?- la invitò, aprendole galantemente la porta del ristorante e cedendole il passo.
Audrey sorrise tra sé e sé. Aveva sempre sognato di vivere una situazione del genere.
Ancora non poteva credere che tutto stesse andando per il meglio.
Questo appuntamento sarà perfetto, me lo sento.
 
Se Audrey avesse saputo cosa stavano macchinando i suoi beneamati coinquilini, non sarebbe stata certo così tranquilla.
Pochi chilometri più in là infatti, delle voci turbavano la tranquillità della notte.
-A destra ho detto! A destra!-
-E io cosa sto facendo, scusa?-
-Stai andando a sinistra, pezzo d’idiota!-
-Ma perché doveva capitare proprio a noi un principe che non sa nemmeno distinguere la destra dalla sinistra…-
-Guardate che vi ho sentito!-
-Signori, un po’di concentrazione, prego…-
La comitiva aveva girato in lungo e in largo per quasi mezz’ora, tentando di seguire le scarse indicazioni estorte a Bessie.
-Bingo!- mormorò Loki, svoltando l’angolo e trovandosi davanti l’insegna dello Chalet d’Amour.
-Ora che facciamo?- chiese Anakin, impaziente di entrare in azione.
Hook si sporse in avanti –Entriamo subito in attacco o cerchiamo un diversivo?-
-Non dovremo uccidere qualcuno, vero?- domandò Artù, preoccupato.
-Un vero gentiluomo non attira mai l’attenzione su di sé… non in modo negativo, almeno… - commentò Darcy.
Loki si passò la mano tra i capelli, ravvivandoli –Allora, il piano è questo…-
 
Audrey guardò il menu con aria dubbiosa -Ehm…sono un po’indecisa, tu cosa prendi?-
-Sinceramente non saprei consigliarti, è la prima volta che metto piede qua dentro…- rispose lui, leggermente imbarazzato.
-Beh, questo mi conforta…significa che non sono poi così fuori dal mondo.-
Eric rise apertamente –Figurati! L’unica cosa su cui sono sicuro sono le bevande…-
Audrey si sistemò il vestito –Certi nomi sono proprio incomprensibili… se poi li scrivono pure in francese allora siamo proprio messi bene…-
Il cameriere comparve alle sue spalle -Volete ordinare?-
Il giovane prese in mano la situazione -In realtà stiamo ancora decidendo… per ora ci porti solo dello champagne…-
-Certamente.-
La ragazza lo squadrò, lievemente sorpresa –Champagne?-
Gli occhi del giovane ebbero uno scintillio malizioso –Naturalmente…rigorosamente Dom Perignon…-
Audrey arricciò il naso, assumendo un’aria snob –Con le ostriche si sposa a meraviglia…-
-Per non parlare del caviale…- rincarò lui, divertito.
-Oh, non mi è mai piaciuto il caviale!- ribattè lei –Lo trovo troppo poco chic…-
Il giovane scoppiò a ridere –Sei fantastica!-
Audrey arrossì leggermente –Anche tu non sei male…-
Eric appoggiò la mano sulla sua –Credo che questo sarà il più bell’appuntamento della mia vita…-
 
-Dovremo fare in modo che questo sia il peggior appuntamento della loro vita- ribadì Loki alla truppa –è di vitale importanza che quei due non socializzino…-
-Per questo siamo vestiti da camerieri?- domandò Artù, osservando l’uniforme bianca che era stato costretto ad indossare.
-È il miglior modo per passare inosservati…- si giustificò l’asgardiano –Convengo sul fatto che questi abiti non siano proprio il massimo, ma…-
Hook si accarezzò il mento –Ehm, a proposito di passare inosservati…io come faccio?- disse, mostrando l’uncino.
-Tu rimarrai qui e ti accerterai che questi cinque mortali ai quali abbiamo rub…preso in prestito i vestiti non si sveglino…- gli rispose Loki.
-Ma mi perderò tutta l’azione!- sbottò Hook, imbronciato.
-Ragazzi, non credo che i nostri due piccioncini sorseggeranno champagne per il resto della serata…è meglio se ci sbrighiamo, stanno già “fraternizzando” abbastanza- replicò Anakin, spiando la sala dalla porta della cucina.
Loki si catapultò sullo sciagurato sith –Fammi vedere! Quel dannato!- disse, vedendo Audrey ridere di gusto ad una battuta di Eric –Lo farei a pezzi con le mie mani!-
Mr Darcy mantenne la calma –Vogliamo smettere di perdere tempo in futili conversazioni?-
-Io non ho ancora capito cosa stiamo facendo…- sussurrò Artù.
Il dio scambiò un’occhiata con Mr Darcy e sorrise malignamente –Si va in scena…-
 
-Allora signori, volete ordinare?-
Sentendo quella voce, così familiare e allo stesso tempo così inaspettata, Audrey per poco non si strozzò con lo champagne.
Un paio di occhi verdi la fissarono con sarcasmo –Si sente bene, signorina?-
La ragazza deglutì a fatica –S-sì.-
-Il piatto del giorno è astice in salsa di funghi…- continuò Loki, imperterrito.
Eric alzò la testa dal menu, del tutto ignaro dello scambio di sguardi fra Audrey e lo pseudo cameriere –Direi che per me va bene…- rispose, abbassando di nuovo gli occhi.
Audrey mimò il gesto di tagliare la gola.
-E per lei, miss?- domandò gentilmente il dio, per nulla turbato dalla minaccia di morte.
-Lo stesso- ribatté lei, seccamente.
Loki annuì e si diresse verso le cucine.
Audrey si mise le mani nei capelli. Dopotutto, forse non sarebbe andata come aveva immaginato.
-Sei bellissima stasera…- mormorò Eric, serio.
La ragazza s’imporporò –Beh…sei gentile, ma non credo proprio che…-
Eric si sporse in avanti e le posò l’indice sulle labbra –Non sono mai stato più sincero, Audrey, e qualsiasi cosa tu dica sarà sempre così…-
-Astice in salsa di funghi…- annunciò Mr Darcy, rovinando completamente il momento.
Audrey non potè trattenere una risatina nel vederlo vestito da cameriere.
Ma sono venuti tutti? Santo cielo, cosa avranno fatto alla povera Bessie?
Eric guardò il piatto –Un momento!- esclamò, richiamando l’attenzione del cameriere.
Mr Darcy gli lanciò un’occhiata di superiorità, alzando un sopracciglio.
-Questo non è un astice!- fece notare il giovane –è un comune granchio!-
-Mi permetta di contraddirla, signore, questo è un astice- replicò Darcy, imperturbabile.
-Riconosco un astice quando lo vedo e questo non lo è…ne sono più che certo.-
Il gentiluomo scrollò le spalle –Si sbaglia…-
Audrey nascose la faccia tra le mani.
-Voglio parlare col cuoco!- replicò Eric, testardo.
Darcy esibì un mezzo sorriso –Certamente- rispose, sparendo dietro la porta.
-Eric, non credi che sia meglio lasciar perdere?- suggerì Audrey.
Il giovane si sistemò la giacca –Non mi piace essere preso in giro…-
Mr Darcy fece capolino dalla cucina, seguito da un serissimo Hook, con tanto di cappello da cuoco in testa. Nessuno poteva mettere Hook in un angolo.1 Nemmeno Loki.
-È lei che mette in dubbio le mie doti culinarie?- chiese, rivolgendosi direttamente ad Eric, dopo aver lanciato un’occhiata alla ragazza.
-Io metto in dubbio solo che questo sia un astice…- si difese il giovane.
Hook scosse la testa –Signore, ho pescato io stesso questo astice…ci ho pure rimesso una mano come vede…- rispose, mostrandogli l’uncino.
Eric fissò l’uncino con aria stranita –M-mi dispiace, ma…-
-Niente ma- ribattè Hook, ostinato –Non posso accettare che un qualunque sempliciotto mi venga a dare lezioni sui crostacei…-
-In realtà…-
-Lei ha offeso la mia dignità di cuoco, signore…chiedo soddisfazione.-
Audrey chiuse gli occhi e cercò di mantenere la calma.
-Lei non è che un maleducato…- rincarò Mr Darcy, squadrandolo dall’alto al basso con sufficienza.
Eric perse definitivamente le staffe –Non credo di essermi mostrato maleducato…ho semplicemente fatto notare che…-
-È per gente come lei che mi passa la voglia di cucinare- lo interruppe Hook, indignato.
-Io non…insomma, fatemi parlare con qualcuno di normale, vi prego!- sbottò Eric.
-Vorrebbe parlare con il proprietario?- chiese gentilmente Mr Darcy.
In quel momento Anakin fece il suo ingresso nella sala, vestito di tutto punto e con un’aria aristocratica sul volto –Qualcuno vuole forse parlare con il proprietario?-
-Questo signore afferma che il mio astice sia un misero granchio!- si lamentò Hook.
Il sith osservò Eric con disprezzo -Imperdonabile…-
-Ma…- il giovane era allo stremo delle forze, ormai.
Anakin si avvicinò il piatto al volto e lo esaminò. Annusò il crostaceo, lo tastò, lo smosse un poco con la forchetta, poi giunse a una conclusione –Questo è senza dubbio un granchio.-
Audrey sgranò gli occhi.
Eric assunse un’espressione di pura gioia.
-Ci scusiamo per l’incidente, il cuoco verrà subito deportato in Alaska…d’ora in poi le uniche cose che cucinerà saranno fagioli e pancetta…- dichiarò Anakin.
-A-Alaska?- balbettò Eric –Per un astice?-
-Per un granchio…- sottolineò il sith –Non possiamo permettere che un altro errore del genere turbi la quiete del nostro locale.-
Hook sfoggiò la sua miglior espressione disperata –La prego, signore, non mi mandi in Alaska! Laverò i piatti piuttosto!-
Artù entrò nella sala, spaesato -Chi è che va in Alaska?-
-E questo chi è?- domandò Eric.
-Io, signore, sono il più grande, il più famoso, il più bel…-
-…lavapiatti di tutti i tempi…- si affrettò a concludere Loki, sbucato dal nulla all’improvviso.
-Lavapiatti?-
-Hai qualcosa contro i lavapiatti?- replicò Loki.
-Nemmeno Merlino lava i piatti sporchi! Non voglio essere meno di Merlino!- eruppe il principe di Camelot.
Eric si guardò intorno confuso -Merlino?-
Audrey sospirò –Forse è meglio se andiamo…-
Eric fece per alzarsi –Sembra anche a me…-
-Un momento- lo interruppe Loki, facendolo di nuovo sedere –Il conto, prego…-
Mr Darcy gli porse un vassoietto.
Eric lesse rapidamente la cifra –Ma stiamo scherzando?! Centocinquanta dollari per due bicchieri di champagne?!-
Loki sogghignò –Non li faccio io i prezzi…-
-Se non li ha può sempre pagare in natura…- intervenne Anakin.
-Ecco, fatelo fare a lui il lavapiatti!- esclamò Artù.
-Oppure può lasciarci la ragazza come pegno…- continuò Hook.
La ragazza in questione si avvicinò a Loki –Smettila subito- sussurrò.
-Perché non mi hai detto che dovevi uscire con questo tizio?- ribattè lui.
Audrey fece una smorfia –Perché sono affari miei, Loki! Non hai alcun motivo di essere geloso!-
Gli occhi penetranti del dio si fissarono nei suoi –Ah no?-
-No- disse lei, freddamente –E non avevi neppure il diritto di rovinarmi quest’appuntamento. Ti devo veramente ringraziare, Loki, sul serio…grazie, di avermi rovinato la vita…-
Detto questo girò sui tacchi, prese Eric a braccetto e uscì dal locale.
Anakin si morse le labbra -Ragazzi…forse non è stata una buona idea…-
 
-Mi dispiace davvero tanto che sia andata così…- mormorò Eric, amareggiato.
-Tu sei dispiaciuto??- ripeté Audrey, scuotendo la testa.
Il giovane abbassò lo sguardo –Beh, se non avessi fatto tutte quelle storie con l’astice…-
Audrey lo fissò negli occhi –Non devi essere dispiaciuto, non hai fatto nulla di male…-
-E pensare che credevo che sarebbe stato l’appuntamento perfetto…-
La ragazza sorrise –Oh, ma lo è stato…-
Eric rimase stupito -Come?-
-Non mi sono mai divertita tanto in vita mia…- ammise lei, a malincuore –Sai però cosa manca per renderlo in tutti i sensi un appuntamento perfetto?-
Eric scosse la testa.
-Un finale perfetto…- sussurrò, avvicinando il volto al suo e baciandolo.
Per un lungo, intenso istante Audrey si sentì in pace. Stretta a lui non temeva più nulla, nulla avrebbe potuto turbarla.
Poi lui si staccò –Credo che questo significhi che ho qualche possibilità…-
La ragazza sorrise, maliziosa –Non ho ancora deciso…-
-Il prossimo appuntamento sarà decisivo allora…-
Audrey sogghignò -Chi ti dice che ce ne sarà un altro?-
Eric la strinse ancora di più a sé –Il mio intuito, credo…-
-Non ti gasare, non ti ho ancora detto sì…- ribattè lei.
Il giovane le spostò una ciocca di capelli dal viso –Vuoi farmi vivere nell’incertezza?-
Audrey sorrise –è meglio che vada…- disse, sciogliendosi dall’abbraccio.
-Promettimi che ti rivedrò…- insisté lui, prendendole la mano.
-Forse…- rispose Audrey, allontanandosi.
-Forse…- ripeté lui.

 
Angolo dell’autrice: Ta daaan!!! Sono tornata! Spero che il capitolo vi sia piaciuto…
Un po’ di romanticismo serve, di tanto in tanto… :)
Spero non vi abbia fatto salire il diabete…XD
Alors, ringraziate la provvidenza che non ci hanno messi subito sotto torchio, e quindi sono riuscita a scrivere questo capitolo, non so se il destino sarà altrettanto generoso in futuro…
Voglio ringraziarvi tutte di cuore…essere arrivata a 95 recensioni è un grande traguardo per me…spero di non deludervi!
Per questo ringrazio Ragdoll_Cat, franci 893, Greece_Lee, Blu notte, passioni e passioni, Whatthebucky, huntered, Zampa_di_lupo, Valyn92, CinderNella, yumiko06, DoctorChi (che ringrazio in modo particolare per il banner…), Lunaby e xlairef…
Ringrazio poi le 33 seguite (non vi nomino tutte altrimenti mi va via una pagina solo di ringraziamenti…), le 5 ricordate e le 14 preferite…
Siete F.E.N.O.M.E.N.A.L.I! ♥♥
Grazie mille per il supporto!
Hasta luego,
Lady Windermere♥
Ps: 1Citazione della famosa frase di Dirty Dancing “Nessuno può mettere Baby in un angolo…”, se non l’avete visto, guardatelo, Patrick Swayze è un sogno… ;)
 

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Capitolo 13
*** Jack Sparrow ***


 

Jack Sparrow
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Audrey aprì la porta dell’appartamento fischiettando di gioia. Nonostante tutto era andata bene.
Non poteva ancora credere di essere riuscita a sistemare le cose. Dopo la comparsa improvvisa dei suoi indesiderati coinquilini aveva temuto che tutto sarebbe andato per il peggio.
Quando si dice la prontezza di spirito… hai preso in mano la situazione al momento giusto, Audrey, sii fiera di te stessa…
-C’è nessuno?- chiese, entrando timorosamente in casa sua. Nessuna risposta.
-Chissà cosa ne è stato di Bessie…- si chiese sottovoce –E non mi pare di aver visto Casanova al ristorante…- riflettè.
Audrey posò le chiavi sul tavolo e si diresse silenziosamente verso la sua camera, decisa a godersi  un ottimo e più che meritato sonno ristoratore.
Più o meno due secondi dopo aver formulato questo brillante e soddisfacente desiderio, la nostra protagonista si rese conto che, ancora una volta, sarebbe stata costretta ad accantonare le sue aspettative.
Audrey, in realtà, aveva messo in conto la possibilità di trovare un cadavere, ma non aveva nemmeno lontanamente pensato che ne avrebbe trovati due. Due corpi che, a dirla tutta, di cadaverico avevano ben poco.
-BESSIE!- gridò non poco gentilmente la ragazza –Non ci posso credere, non ci posso credere sul serio…-
L’imputata emise un verso simile ad un lamento –Audrey…ma non dovevi tornare domani mattina?-
-Non ti ho mai detto che sarei tornata domani mattina…in ogni caso questo non ti autorizza ad usufruire liberamente del mio letto per i tuoi…piaceri notturni!- esclamò Audrey, incredula –E poi, perché lui? Tra tutti gli uomini disponibili proprio lui dovevi andarti a prendere?-
Il diretto interessato aprì leggermente gli occhi –Non comprendo perché non avrebbe dovuto…signorina, io sono senza dubbio il migliore nel mio campo.-
Bessie gettò uno sguardo amorevole a Casanova –Questo è vero…-
Audrey guardò prima l’uno e poi l’altra con aria disgustata –Il mio letto…- si lamentò –Potevate almeno andare da qualche altra parte no?-
Bessie fece spallucce –Non potevamo mica uscire nel cuore della notte, ma ti pare?-
La ragazza sospirò –Santo cielo, Bessie, non solo ti sei fatta irretire da quel…quel mascalzone, ma ti sei fatta pure scappare quei cinque disgraziati, che per poco non mi rovinavano l’appuntamento!-
Casanova si mise seduto sul letto –Ah, ce l’hanno fatta?-
Audrey gli gettò un’occhiata di rimprovero –No, ma ci sono andati vicini…-
Bessie si rigirò nel letto –Beh, ma allora di che ti lamenti?-
Audrey divenne paonazza –REBECCA HAMILTON! FUORI DA CASA MIA!-
-Non starai dicendo sul serio, vero?-
La ragazza per tutta risposta le lanciò addosso i suoi vestiti –Andate a fare le vostre cose su un altro letto!-
Bessie si vestì in fretta –Audrey, senti, non essere arrabbiata…in fondo non abbiamo fatto nulla di male…- disse, tentando di rimediare-Audrey, dai…Ti prego…Non fare la bambina…-
Ma la ragazza rimase irremovibile, e Bessie fu costretta alla porta.
-Certo che siete proprio in collera…- commentò Casanova, quando l’amica se ne fu andata.
Audrey lo squadrò da capo a piedi e tenne la porta spalancata.
Il seduttore la fissò –Cosa significherebbe?-
La ragazza sorrise malvagiamente –Significa che non dormirai in casa mia stanotte…-
-Ma io non possiedo una casa!- protestò l’altro.
-Beh, allora vuol dire che dormirai sul pianerottolo…così avrai tutto il tempo per rinfrescarti le idee…-
Detto questo, lo spinse sulle scale e gli chiuse la porta in faccia.
-Signorina!- gridò Casanova, in atteggiamento supplice –Vi prego, fatemi entrare!-
Per tutta risposta Audrey girò la chiave nella toppa.
L’altro si sistemò il lenzuolo sulle spalle, era l’unico vestito che indossava, e si sedette sconsolato sui gradini.
Quella sarebbe stata una lunga notte. E non aveva tutti i torti.
 
-Fate piano…- mormorò Loki alla truppa di ritorno dal campo di battaglia.
-Più piano di così…- replicò Hook.
-È Artù che fa confusione…- commentò Anakin.
-Non è vero!- si difese il principe, brancolando nel buio delle scale.
-Ma come possiamo entrare senza le chiavi?- chiese Mr Darcy, scettico.
Loki sorrise –Non credo che Audrey sia una persona che porta rancore…per cui…ehi!-
Il dio era inciampato su qualcosa di grosso. Su qualcosa di grosso e di vivo.
-Cos’è stato?- si allarmò Artù –Non sarà mica un topo vero?-
-Hai paura di un topo?- domandò Anakin.
-Il principino ha paura di un piccolo topolino…- lo schernì Hook.
-Signori, un po’di contegno, prego…- affermò Darcy.
Loki si avvicinò all’essere –Non è un topo…è…-
-Mr Seduzione?!- dissero tutti all’unisono.
Casanova si stropicciò gli occhi con le mani –Ah, siete voi…-
-Ma cosa ci fai qui?- domandò Loki, sbalordito.
-La signorina Audrey mi ha messo alla porta- spiegò, alzando le spalle.
-Ehm…scusate l’impertinenza, ma…perché indossate solo un lenzuolo?- gli chiese Mr Darcy.
Casanova fissò il suo interlocutore per un attimo –è una lunga storia e, credetemi, voi non volete sentirla sul serio…-
-Come sarebbe a dire che Audrey ti ha messo alla porta?- esclamò Hook.
-Si è arrabbiata con me e mi ha cacciato fuori di casa…semplice, no?- chiarì l’altro.
-Audrey non è una persona che porta rancore eh…- mormorò Anakin, in direzione di Loki.
-Ma quindi dobbiamo dormire anche noi qui fuori? Al freddo e al buio?- domandò Artù.
Loki digrignò i denti –Non credo proprio.-
Si diresse a pass di carica verso il portone e cominciò a bussare.
-Mai una volta che si possa dormire in pace!- proruppe Audrey, dall’altro lato.
-Voglio entrare.-
-E chissenefrega…- commentò lei, guardandolo dallo spioncino.
Loki serrò i pugni –Vuoi davvero farci dormire sul pianerottolo?-
-Certo che sì, Casanova non vi ha informati?- replicò lei.
-Ti avviso, mi sto arrabbiando…-
-Puoi arrabbiarti finché ti pare, questo non servirà a farti entrare…-
-Ah no?-
-Ah no.-
-Ehm…Loki, credo sia meglio lasciar perdere…- tentò Anakin –Dopotutto ce la siamo cercata…-
-Credo che Mr Anakin abbia ragione…- confermò Darcy.
-Io non lascio perdere proprio niente! Sono il Dio degli Inganni, per tutti i mondi!- ribattè Loki, furente.
-Se fate troppo chiasso i vicini verranno a cacciarvi via, e, seppiatelo, io farò finta di non avervi mai visti…- dichiarò la ragazza.
-Audrey! Apri.Subito.Questa.Porta.- scandì il dio, cercando di contenersi.
-Ma perché è così arrabbiato?- domandò Artù.
-Non farci caso, manie di protagonismo…- spiegò Hook.
-Non.Ci.Penso.Neanche.-
-Bene, allora sarò costretto a fare a modo mio…- annunciò il dio.
Audrey  si allontanò dalla porta -LOKI, se osi solo entrare con trucchetti e affini, io giuro che…-
Loki si materializzò alle sue spalle -…che? Dai avanti, continua…sono curioso di sapere…-
-STREGONERIA!- urlò Artù dall’altro lato della porta, nascondendosi dietro a Hook.
-Non preoccupatevi, dopo un po’ ci si fa l’abitudine…- commentò Mr Darcy.
Audrey si voltò di scatto –Non puoi sempre fare quello che vuoi!-
-Perché no?-
-Santo cielo, Loki, cresci una buona volta, sei peggio di un bambino viziato!-
Loki fece un passo verso di lei –Ah, io sarei un bambino?-
-Un moccisetto…tutto “Io sono il migliore”, “Io sono il più figo”, “Io sono il più cattivo”…- replicò lei, in falsetto.
-Ehi!- esclamò Anakin da fuori –Da quando è lui il più cattivo?!-
-Infatti! E pure il più figo?! Ma quando mai!- ribattè Hook.
Loki sorrise spietatamente, continuando a camminare –è così che mi vedi?-
Audrey era quasi con le spalle al muro –Sì.-
-Allora credo che dovremo farti passare questa balzana idea…-
Negli occhi della ragazza passò un’ombra di sospetto –C-che cosa hai intenzione di fare?-
Per tutta riposta il dio le afferrò i polsi con le mani e glieli portò sopra la testa –Oh, adesso lo vedrai, eccome se lo vedrai…- mormorò, un attimo prima di congiungere le labbra alle sue.
Audrey serrò le mani a pugno. Tentò di divincolarsi, ma il dio rafforzò la presa e fece aderire completamente il suo corpo a quello di lei.
-Che improvviso silenzio…- commentò Anakin.
-Ho una mezza idea di cosa stiano facendo…- dichiarò Casanova, accasciandosi sui gradini con aria saputa.
-COSA?- urlò Hook, precipitandosi alla porta e cominciando a bussare –Audrey, stai bene? Audrey! Quello sporco bastardo non ti sta infastidendo vero? Audrey, se non mi rispondi butto giù la porta!-
Mr Darcy scosse la testa rassegnato.
Loki non pensava che il bacio sarebbe durato così a lungo, né tantomeno che lei ad un certo punto lo avrebbe pure ricambiato. Ma non per questo si fece prendere alla sprovvista.
Abbandonò la presa sui suoi polsi e le fece passare le mani tra i capelli, stringendola a sé. era incredibile quanto quell’esile fanciulla potesse risvegliare in lui sentimenti finora mai affiorati in superficie.
Il Dio dell’Inganno però, a quanto pare, aveva sottovalutato quell’esile fanciulla,che, come sappiamo, non era affatto ingenua né stupida.
Audrey infatti era giunta ad una conclusione: l’unico modo per vincere contro Loki era lusingandolo. Per questo, aveva deciso di solleticare il suo ego.
Appena ebbe le mani libere, aprì la porta dietro di sé e si stacco bruscamente dal dio, facendolo finire tra le braccia del povero Hook e successivamente a terra.
Dopodichè chiuse definitivamente la porta, ben conscia che Loki questa volta non avrebbe tentato di entrare.
-Per fortuna che dovevi farci entrare eh…- commentò Anakin.
-E levati di dosso!- sbraitò Hook, tentando di alzarsi.
Artù si guardò attorno preoccupato -Secondo voi ci sono topi qui?-
 
Proprio quando la nostra cara ragazza era di nuovo sprofondata nel mondo dei sogni, un rumore piuttosto sospetto la costrinse ad aprire gli occhi.
Che sia di nuovo lui? si chiese, sbadigliando.
Andò in salotto in pigiama, armata solo di una scopa e di istinti omicidi.
La stanza era deserta.
Stava per tornare a letto, quando un rumore di cocci infranti la indirizzò verso la cucina.
Quello che le si parò davanti quando aprì la porta era a dir poco incredibile.
Un uomo, più precisamente un pirata, stava tranquillamente rovistando dentro la sua credenza, alla ricerca di qualcosa che, a giudicare dalla sua faccia, non doveva aver ancora trovato.
Audrey accese la luce, per essere sicura di non avere le allucinazioni.
Capitan Jack Sparrow, abbagliato all’improvviso, si nascose gli occhi con le mani, poi, avvicinatosi alla ragazza, la prese per le spalle e le fece un’unica e semplice domanda –Dove hai nascosto il rum??!!-
L’urlo di Audrey svegliò tutti gli abitanti dell’appartamento numero 221 di Manhattan.
 

 
Angolo dell’autrice: Ed ecco anche Jack…evvai, ho finito di introdurre i personaggi principali!
Che mi dite, ve l’aspettavate che tra Loki ed Audrey…eh? Vi è piaciuto? XD
Sono super felice di essere riuscita ad aggiornare…però non fateci l’abitudine, volevo appunto dirvi che sta cosa delle due settimane non sarà, probabilmente, una regola fissa…ma non allarmatevi, ho la più netta e decisa intenzione di portare a termine questa storia…:)
Ah, sì, il 221 è l’appartamento di Sherlock…Love ♥ Avrei potuto inserire ance lui, accidenti!
Vabbè, magari lo metterò nello spin off…;) BENEDICT CUMBERBATCH FOREVER!
Tralasciando i miei deliri, ci tengo ancora a ringraziarvi…108 recensioniiiiii….e sono pure tra le storie più popolari con maggior numero di recensioni per capitolo…XD
GRAZIE! Cosa farei senza di voi? :)
Allora, ringrazio particolarmente wings1873, franci893, Fantasy Heart, Greece_Lee, Ragdoll_Cat, passioni e passioni, Valyn92, Lunaby, CinderNella, Miss_Ridde Starkey, xlairef che mi hanno recensito, inoltre tutti coloro che hanno aggiunto questa storia alle seguite/preferite/ricordate…
E poi, un grazie enorme anche a voi, lettori silenziosi! Siete una media di trecento per capitolo, per cui mi fate molto piacere…XD
Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento, fatemelo sapere!
A presto!
Lady Windermere♥

 

 

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Capitolo 14
*** Il supermercato ***


Il supermercato

 

 

Il grido naturalmente arrivò anche alle orecchie degli inquilini del sottoscala.
-Audrey!- esclamò Loki, balzando in piedi di soprassalto.
-Ma che diavolo…?- borbottò Anakin, stropicciandosi gli occhi.
-Miss Audrey è in pericolo?- chiese Darcy, preoccupato.
Artù si guardò intorno con aria assente –Ma chi ha gridato?-
Casanova, per tutta risposta, si girò dall’altra parte e ricominciò a russare.
Hook, pragmatico come sempre, si avvicinò lentamente alla porta sulla quale Loki stava inutilmente bussando, e la scaraventò a terra con un calcio.
Il dio sembrò stupito –Tu sì che arrivi subito al sodo…-
Hook sogghignò –Puoi ben dirlo, amico.-
Mr Darcy corse dentro, già preparato ad una scena da film thriller, con l’assassino sogghignante e la fanciulla a terra, immersa nel suo stesso sangue.
Potrete ben immaginarvi la sua costernazione quando invece si trovò davanti a un pirata esasperato alla ricerca di qualcosa di introvabile e ad una fanciulla, che di fanciullesco, credetemi, in quel momento aveva ben poco, che imprecava come uno scaricatore di porto contro tutta la razza delle vecchiette.
-Miss?- farfugliò.
Audrey gli lanciò un’occhiata satanica –Ma perché, dimmi perché, tra tutti proprio lui doveva mandarmi? Ho capito che è l’ultimo, ma c’è un limite a tutto! Non posso mantenere un altro pirata ubriacone!-
-Scusa, chi sarebbe il primo?- domandò Hook, rassicurato alla vista della ragazza in piena e perfetta salute.
-Sta parlando di te, idiota…- gli rispose Loki, avvicinandosi cautamente ad Audrey.
Gli occhi di Jack si illuminarono –C’è un altro pirata? Dove?-
Anakin, arrivato in quel momento, spinse Hook in avanti –Su, non essere timido, vai a giocare con i tuoi amichetti…-
-Sei tu l’altro pirata?- gli chiese Sparrow, fremendo d’impazienza.
Hook annuì –Beh, suppongo che…-
-E ALLORA DIMMI DOVE DIAVOLO HAI NASCOSTO IL RUM!- sbraitò Jack, scuotendolo –Ho un assoluto bisogno di rum, comprendi?-
-E anche di un bagno, a giudicare dall’odore…- commentò Loki.
-È per questo che camminate dondolando?- domandò Artù, che si era stufato di rimanere fuori con Casanova.
-È per questo che sembrate un idiota? Non sarete per caso parente del Signor Gibbs vero?-
Audrey finì di esprimere il suo rammarico al mondo e si alzò in piedi –Non teniamo rum.-
-Non tenete rum- ripeté Jack.
-No, non teniamo rum.-
Il capitan Sparrow si accasciò sul pavimento –A questo punto preferivo il kraken.-
-A questo punto lo preferivo anch’io…- commentò Audrey.
 
Anakin si sistemò sul divano accanto a Jack -Ma scusa, quindi tu sei capitato qui quando eri nel bel mezzo di una battaglia?-
-In realtà la battaglia era già bella e finita…quella disgraziata della fidanzata di Turner mi aveva appena ammanettato all’albero maestro, destinandomi a morte certa, quando puf…eccomi qua…-
-Un capitano non abbandona mai la sua nave…- mormorò Darcy.
Jack si voltò verso di lui –Tu hai una nave?-
-No.-
-Bene, e allora stai zitto. Tu non sai quanto possa essere subdola quella frase.-
Hook annuì col capo –Mai detto nulla di più vero, amico.-
Loki ridacchiò –Immaginavo che sareste andati d’accordo…-
-Tu, figliolo- disse Sparrow rivolto ad Artù – sei arruolato in qualche ciurma?-
Il principe fece segno di non con la testa.
Jack gli diede una manata sulla spalla –E allora ti arruolo io. Ho bisogno di un mozzo sulla Perla e tu mi sembri proprio il tipo giusto.-
-Mozzo?!- replicò sgomento Artù.
-Non se ne parla- ribattè Casanova, seccamente –Siete arrivato tardi, mio caro. Il giovane qui è ormai sotto la mia giurisdizione.-
-Ma perché mozzo?!-
Il capitano lo guardò di sbieco –Siete forse suo padre?-
-No.-
Artù corrucciò le labbra, imbronciato -Non capisco perché devo sempre fare i lavori più umili…-
-Allora siete forse suo fratello?-
-No.-
-Allora siete forse suo nonno?-
-Santo cielo, no!-
-E allora con che diritto parlate di giurisdizione? Il ragazzo può benissimo scegliere tra me e voi- concluse Jack.
Casanova, punto sull’onore, si rivolse al principe –Artù scegli: preferisci vivere una vita volta al piacere, imparando tutte le mosse dell’abile seduttore, per poi conquistare facilmente la donna dei tuoi sogni, o fare il mozzo su una nave sporca e piena di scarafaggi?-
-Non ci sono scarafaggi sulla Perla!- replicò Jack –Pensaci bene, ragazzo, la mia è un’offerta preziosa: libertà, rum e piacevoli compagnie. Cosa desiderare di più dalla vita?-
Darcy scosse la testa -Quanta immoralità…-
-Non ascoltare il chierico là dietro…- ribattè Jack –Non c’è nessuna immoralità.-
Loki scoppiò a ridere –Padre Darcy!-
-Non c’è nulla di divertente, signori…- replicò Darcy, indignato.
Artù osservò prima l’uno e poi l’altro –In realtà io…ecco, per la verità…-
-Sì?- lo incoraggiò Casanova.
-Nonmipiacenessunadelleduescelte!- sputò fuori, tutto insieme.
Anakin sbuffò –Lo sospettavo. E pensare che per un momento avevo pensato di farne un sith…-
-Qualcun altro che voleva indirizzarmi sulla retta via?- domandò il principe, sarcastico.
Hook fece una smorfia –Io non ho mai pensato che tu fossi adatto come mozzo…-
Artù sospirò rilassato.
-…semmai come cameriere…-
Prima che il giovane cadesse in preda al delirio, e allora nemmeno Merlino avrebbe potuto guarirlo, Audrey fece la sua comparsa in salotto.
-Ragazzi- annunciò –preparatevi, devo andare a fare la spesa…e che Dio mi assista!-
 
-Questo sarebbe un supermercato?- domandò Loki, indicando l’edificio.
-E che cosa volevi che fosse? Un ospedale psichiatrico?- ribattè Audrey.
Hook sembrava leggermente spaesato -Ma qui dentro cosa succede esattamente?-
-Ma si può compare qualunque tipo di oggetto?- chiese Casanova.
-Le vendono le spade laser?- s’illuminò Anakin.
-No- ribattè Audrey –Ma vendono mazze da baseball, per cui se non volete che vi spacchi la testa chiudete la bocca.-
Jack sgranò gli occhi -Vendono rum?-
-La finiamo con questo rum?- supplicò Mr Darcy.
-Io vorrei solo tornare a casa- pregò Artù.
Audrey alzò l’indice -Mi raccomando, ragazzi, non fate cose stupide.-
Jack sorrise -È quello che dico sempre anch’io…-
 
Quando superarono, non senza poche difficoltà, le porte scorrevoli, i sette ammutolirono all’istante.
-Che c’è siete rimasti senza parole?- ridacchiò la ragazza.
-Un serpente marino!- urlò Hook, indicando le scale mobili.
-Una spada laser!- esclamò Anakin, adocchiandone una in un negozio di giocattoli.
-Un mega poster di me stesso!- gridò Loki, vedendo la vetrina di un negozio di dvd.
-Un oggetto demoniaco!- osservò Darcy, additando una macchina in esposizione.
-Un divano! Oh finalmente potrò dormire in pace!- disse Casanova.
-Stregoneria!- strepitò Artù, mostrando agli altri un negozio di giocattoli in movimento.
Jack si guardò attorno –Ma perché non c’è un emporio di rum?-
Audrey evitò che i sette andassero a rimirare gli oggetti dei loro desideri -FERMI TUTTI!-
-Ti è caduto il cervello?- s’informò Jack.
La ragazza gli rivolse un’occhiataccia –No. State tutti qui vicino a me. Dobbiamo andare a comprare il pane.-
 
-Audrey, cos’è questo?- domandò Loki, tenendo in mano una scatola di cetriolini sottaceto.
-Nulla che abbia intenzione di comprarti. Tienimi un attimo questo…- disse, porgendogli il sacchetto del pane.
Loki assunse un’espressione preoccupata -E che ci devo fare?-
-Mettilo sulla bilancia e schiaccia il pulsantino corrispondente.-
-Cos’è che devo fare??-
Hook si avvicinò insieme al resto della truppa –Posso farlo io al posto suo?-
-No- ribattè Loki –Audrey l’ha detto a me…-
Poggiò con molta cauzione il sacchetto su “quella cosa che Audrey aveva detto essere una bilancia” e premette il pulsante con il numero corrispondente.
Immediatamente la macchina emise lo scontrino.
-C’è scritto “pane comune”- lesse Anakin.
Hook poggiò la mano sulla bilancia e premette un pulsante a caso –Cosa c’è scritto?- chiese, quando venne fuori lo scontrino.
-“Carciofo fresco”- lesse Darcy.
Loki sghignazzò –Questa macchina è intelligente!-
Hook divenne livido dalla rabbia, prese la mano del dio e la gettò sopra la bilancia –Visto che ridi tanto vediamo cosa viene a te…-
Casanova prese lo scontrino -“Testa d’aglio”-
Hook scoppiò in una fragorosa risata –Meglio essere un carciofo fresco che essere una testa d’aglio!-
Audrey arrivò con un sacchetto di peperoni -Avete finito di fare gli stupidi?-
Artù si morse le labbra –Signorina, mi potete spiegare cos’è questo?-
La ragazza si girò un istante –Latte in polvere.-
-Come in polvere?-
-Lo metti in acqua e diventa latte normale- fu la concisa spiegazione della ragazza.
Gli occhi del principe si illuminarono –Compriamolo.-
-No.-
Hook intervenne prima che Artù si mettesse a piangere –Su su, andiamo a fare il piccolo chimico da un’altra parte- disse, trascinandolo verso il reparto del pesce, seguito a ruota da Audrey e gli altri.
 
-Signore, questo pesce non è fresco- annunciò Hook, rivolto al commesso.
-Non ricominciamo eh…- borbottò Audrey.
-Lo dico con cognizione di causa! Guarda l’occhio scusa: è giallognolo.-
Tutti i presenti guardarono l’occhio giallognolo del pesce.
-A me sembra verdastro in realtà- osservò Loki.
-Ad ogni modo non sembra buono- rincarò Anakin.
-Io non lo mangerei- concluse Darcy.
Casanova si fece largo tra la folla –Fatemi vedere che io di pesci me ne intendo. Sono veneziano.- aggiunse, notando l’occhiata stupita di un’anziana signora.
Il seduttore l’annusò –Eh sì, non è molto fresco…-
Il commesso, che finora aveva soltanto ascoltato, se ne lavò le mani –Non lo so, signore, non sono io che li pesco.-
-Audrey non comprarlo o morirai- la avvisò Hook.
Tra i presenti vi fu un mormorio allarmato.
La ragazza si mise le mani tra i capelli –Non ho mai avuto l’intenzione di comprarlo!-
Artù gettò un’occhiata in giro –A proposito, dov’è Sparrow?-
In quel momento l’allarme del supermercato cominciò a suonare.
Audrey vide una figura familiare correre fuori dall’edificio con le mani piene di bottiglie.
-Credo di averlo trovato- mormorò, funerea.
 

Angolo dell’autrice: *fa un buco e si nasconde dentro* Non odiatemi…
Lo so che ho impiegato tantisssssssimo tempo ad aggiornare, ma credetemi, non è colpa mia!
Ho avuto un periodo terribile: ero sempre in camera a studiare, lo giuro (croce sul cuore e che io possa crepare).
Tra filosofia, storia, biochimica e arte, per citarne solo alcune, stavo per andare in esaurimento nervoso. Grazie a Dio, ultimamente si sono leggermente calmati, per cui ho avuto tempo di buttare giù qualcosa.
Mettendo in chiaro le cose: cercherò di aggiornarne almeno una volta al mese…so che è tanto tempo, ma veramente non ce la faccio. Sappiate però che ho la ferma intenzione di continuare questa storia (come tutte le mie storie del resto) e ho già in mente il prossimo capitolo.
Bene, detto questo, che dite? Vi piace? Spero di sì…non ho studiato latino per scriverlo…sentitevi in colpa…XD
No dai, sul serio, spero vi sia piaciuto. A me sì sinceramente. :)
Sono felice di vedere che il numero delle visite si è raddoppiato, se non quasi triplicato…thank you very much!
Ma le persone che devo veramente ringraziare sono loro: le mie incomparabili, assidue, recensitrici!
Angel27, Fantasy Heart, Blu Notte, annabeth25, franci893, hunterd, Valyn92, Ragdoll_Cat, passioni e passioni, marty_ilov3book, Lunaby, yumiko06, CinderNella, wings1873 e xlairef.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE! 135 recensioni! Cioè, scherziamo?? XD
Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno aggiunto la storia alle preferite/ricordate/seguite…i love you too!
Bene, detto questo, lascio a voi la parola. Aspetto i vostri pareri!
Un milione di baci :*
Lady Windermere♥
 

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Capitolo 15
*** Mr Darcy diventa un eroe ***


Mr Darcy diventa un eroe
 

 

 

 

-Spero che non si ripeta più, signorina…- disse il poliziotto –Sarebbe abbastanza increscioso, per lei come per noi.-
Audrey fece buon viso a cattivo gioco –Ovviamente non si ripeterà in futuro. Mi creda, sono estremamente dispiaciuta.-
-Io no- mormorò Jack, mentre gettava un’ultima occhiata di rimpianto alle bottiglie di rum.
La ragazza lo fulminò con lo sguardo –Il fatto è che mio cugino è stato per molto tempo da solo…per cui ora non si ricorda le regole del buon vivere in società.-
-Da solo? Ma se a Tortuga…- iniziò il pirata, guadagnandosi una gomitata nello sterno –Ah, sì…molto da solo…senza nessun tipo di compagnia, comprende?-
Il poliziotto annuì confuso, salutò i due e ritornò alle sue faccende.
-Ma insomma! Possibile che non possa mai fidarmi?-
Jack si grattò il collo –Quel rum aveva un profumo così buono…e Capitan Jack Sparrow non può certo tirarsi indietro di fronte a del buon rum, non trovi?-
Audrey sbuffò e si diresse verso gli altri.
-Non l’hanno sbattuto al fresco?- chiese Loki, vedendoli arrivare.
-A quanto pare…- rispose Casanova.
-Amico!- salutò Hook, affibbiando una sonora pacca sulla spalla a Jack –Niente rum?-
-Quanto sei perspicace…- commentò Anakin.
-Io voglio il latte condensato!- protestò Artù –Esigo che mi sia acquistato immediatamente.-
Mr Darcy alzò un sopracciglio con aria sprezzante, ma non disse nulla.
La ragazza sospirò e si augurò di poter arrivare incolume a fine giornata.
 
-E le ho detto “Signorina, come osa dubitare dell’onore di un pirata? Le do la mia parola che le porterò i dovuti dobloni” e quella “Niente soldi niente bottiglie”…ma ti sembra? Viviamo in un’epoca piena di scetticismo…-
-Sono d’accordo, amico- confermò Hook, comodamente sdraiato sul sofà –è un’era assai strana quella in cui siamo capitati…non capisco come si possa vivere in questo modo.-
-Magari semplicemente evitando di derubare il prossimo?- tentò Casanova, continuando a fare zapping.
-A Camelot i ladri vengono arrestati o condannati a morte, dipende da cosa hanno rubato…- disse il principe.
Loki ridacchiò –Anche ad Asgard…-
-A proposito, perché Audrey è uscita con Mr puzza sotto il naso?- domandò Anakin.
Loki scrollò le spalle –Secondo te leggo nel pensiero? Che sono, Edward Cullen?-
Casanova alzò gli occhi dal televisore –Chi?-
-Nulla…-
L’urlo di Artù impedì al seduttore di approfondire la questione –Merlino!!-
Hook lo guardò spaesato -Merlino?-
Il principe si avvicinò allo schermo –Lì! Nella scatola nera! Merlino! Che ci fai là dentro? Ti hanno imprigionato con la magia?-
Tutti si accalcarono per vedere quel mirabolante spettacolo.
-Ma sei sicuro che sia lui?- provò Anakin.
-Sicurissimo. Merlino!!- chiamò Artù, bussando sullo schermo –Merlino! Ti ordino immediatamente di uscire!-
Loki si mise le mani tra i capelli e sospirò.
-Guardate, c’è anche Gaius! Ma…che maleficio è mai questo?...quello sono io!-
Nella sala calò il silenzio.
Tutti fissarono il principe, tutti a parte Jack, che stava sonoramente russando nel letto di Audrey.
La voce si Artù si fece querula -Com’è possibile?-
Tutti osservarono di nuovo lo schermo, dove un aitante principe Artù stava litigando con il suo fido servitore.
Loki si fece avanti –Ehm…forse è giunta l’ora di spiegare due cosette…-
 
Darcy si sistemò la giacca -Vi prego di scusarmi, Miss, ma perché mai avete voluto che soltanto io vi accompagnassi?-
-Perché tra tutti, tu sei l’unico che riesca a mantenere il controllo di te stesso- chiarì lei, cercando con gli occhi il negozio in cui doveva andare.
Il gentiluomo sorrise compiaciuto.
-E mi serviva che uno di voi mi aiutasse a portare i pacchi…- concluse lei, meditabonda.
Il sorriso si andò spegnendo –Che genere di pacchi, se posso avere l’ardire di chiedere?-
Audrey notò la preoccupazione nella sua voce –Non preoccuparti, Fitz, sono solo dei vestiti…-
Mr Darcy divenne paonazzo –Fitz?-
Audrey ridacchiò –Ma sì, ora siamo amici, possiamo darci pure del tu…-
-Amici?-
L’altra sospirò –Come non detto...ah, ecco, siamo arrivati!-
 
-Non ci credo.-
Loki si tirò indietro i capelli –Come non ci credi?-
Il principe scosse la testa –Non credo a quello che avete detto. Io non sono un personaggio di un “telefilm”.-
-Ma se lo è lui lo siamo tutti?- chiese Anakin, preoccupato.
-Io penso di poter affermare a buon diritto di esistere, faccio tutto quello che farebbe un uom…pirata normale…- disse Hook.
-Ma forse il fatto che Artù sia il personaggio di questa cosa non va a toccare l’ambito della sua esistenza reale no? Voglio dire, magari può essere entrambe le cose…- constatò Casanova.
-La gente di questo mondo però è convinta che noi siamo solamente frutto della fantasia di qualcuno- ribattè Loki –Questo Audrey me l’ha fatto ben capire quando sono arrivato.-
Jack si guardò intorno -La mia sete non è fasulla, io non credo a queste stupidaggini.-
I sei si erano seduti per terra a cerchio, cercando di trovare una soluzione al problema.
-Ma se fosse così ogni nostra azione sarebbe già stata scritta! Non saremmo più liberi di scegliere con la nostra testa!- affermò Artù –Facciamo un esempio: quando io decido di mandare Merlino alla gogna, lo faccio perché è stata una mia decisione o perché qualcun altro ha scritto che io faccia così? Io sinceramente non riesco a credere a questa seconda ipotesi.-
Loki si sbottonò il colletto della camicia –Sentite ragazzi, io ho visto un film, quindi qualcosa di fittizio, in cui ero uno dei personaggi principali. Ero proprio io e le cose che facevo le ho fatte veramente!-
-Secondo me non è così semplice. Se fosse solo così, se fossimo solo fantasie, perché ci troviamo qui? Questo posto non ha nulla a che vedere con le nostre vite normali no?- fece notare Casanova.
Anakin annuì -Mr Seduzione ha ragione. Perché siamo qui se la nostra storia è già stata scritta? Nei film che hai visto venivi catapultato in casa di Audrey per caso?-
Loki scosse la testa.
-E allora vedi che non può essere?-
Artù prese parola –Per me le cose stanno così: magari  solo una parte della nostra vita è stata usata per fare questi “film” che dici tu.-
-Non capite. Noi non esistiamo davvero. Non abbiamo mai fatto le cose che pensiamo di aver fatto. Io credevo di aver distrutto questa città, eppure non è la realtà. E su questo non ci piove. Quello che dobbiamo capire è perché noi personaggi inventati siamo stati portati nel mondo reale!-
Jack lo interruppe –Ma perché questo dovrebbe essere il mondo reale? Chi lo dice? Io stavo per essere mangiato da un kraken, e ti assicuro che la paura era vera.-
Hook si accarezzò le labbra con l’uncino -Magari questo è solo uno degli infiniti mondi possibili e noi apparteniamo ad altri mondi paralleli.-
-E come mi spieghi i film allora?- replicò Loki –Come potevano sapere quello che io ho fatto e avevo in mente di fare?-
Artù pestò i piedi per terra –Non è vero! La verità è che sei condizionato dagli eventi che ci sono capitati, ma nulla di questo è vero per me…chi ti dice che in realtà questo non sia altro che un sogno?-
Casanova si portò le mani alle tempie –Mi sta venendo mal di testa.-
Artù si alzò in piedi –Io sono convinto che Merlino sia intrappolato nella scatola magica, senza andare tanto a scomodare mondi paralleli. E il mio dovere è liberarlo.-
Detto questo si avvicinò con aria per nulla rassicurante al televisore.
 
-Solo dei vestiti?- ripeté Darcy, sommerso dai pacchetti.
-Beh devo ammettere che forse ho un po’esagerato…- confessò Audrey, camminando verso il parcheggio dove aveva lasciato la macchina.
A metà strada si mise una mano sulla fronte –Santo cielo! Ho lasciato la borsetta nel negozio!-
-Posso avere l’onore di andarvela a prendere?- si offrì Darcy, affidando momentaneamente i pacchetti alla ragazza, la quale li posò sul cofano dell’auto.
-Se proprio ci tieni- fu la sua risposta, ma ormai il giovane era deciso ad adempiere i suoi doveri di gentiluomo.
Audrey si guardò le dita. Aveva fatto bene a portarsi dietro Darcy. Tra i sette era quello più responsabile.
-Chissà cosa ci fa qui tutta sola una così bella ragazza…-
La giovane si voltò. Un uomo sulla trentina, vestito molto poveramente, le si stava avvicinando.
-Non ho nulla da darle, mi dispiace- replicò secca lei.
-Oh, ma io non ti sto chiedendo proprio nulla…- mormorò l’altro, con voce fievole.
Audrey si guardò attorno, ma non c’era anima viva. Darcy, dove ti sei cacciato?
L’uomo l’afferrò per un braccio e cerco di frugarle nelle tasche della giacca –Sono sicuro che troverò sicuramente qualcosa di valore…basta guardarti per capire che non sei certo povera.-
-Mi lasci! La prego, non ho nulla!- protestò lei, cercando di divincolarsi.
La presa si fece più stretta –Beh, non direi che non hai nulla, tesoro…- sussurrò il ladro al suo orecchio, annusandole i capelli.
Audrey cominciò ad urlare, mentre tentava in tutti i modi di fuggire.
Era già rassegnata al peggio, quando sentì una voce decisa e stentorea alle sue spalle –Mi sembra che la signorina vi abbia chiesto di lasciarla in pace.-
Il ladro si girò di scatto –E tu chi diavolo sei?-
Darcy mimò un inchino –Mr Darcy di Pemberley, al vostro servizio- disse, prima di assestargli un potente destro sul naso.
L’uomo cadde a terra.
Audrey guardò Darcy sorridere soddisfatto –Mio eroe!- mormorò, gettandosi tra le braccia del giovane gentiluomo inglese, il quale arrossì in maniere molto poco british.
 
Artù si avvicinò con una mazza da baseball alla televisione  -Siete pronti?-
-Ti prego di riconsiderare le tue decisioni!- tentò di dissuaderlo Loki.
-Non ci penso nemmeno!- affermò deciso il principe –Merlino è in pericolo, e io non lascio mai un amic…servitore in difficoltà!-
-Fai come credi, poi però te la vedi tu con Audrey…- ribattè Loki.
-Chissà come si arrabbierà quando saprà che non potrà più guardarsi Grey’s Anatomy…- sussurrò Hook.
-Ho paura di scoprirlo- dichiarò Casanova.
Ma proprio quando l’arma del giovane stava per calare inesorabilmente sull’apparecchio, il campanello suonò per ben tre volte.
Loki si passò una mano sul viso -Oh cielo, è Audrey…-
Jack sogghignò –Facciamola entrare.-
Hook si avvicinò alla porta, ridacchiando –Sarà da divertirsi.-
Quando aprì la porta però i sette rimasero imbambolati. Non era Audrey. Né Mr Darcy. Era una vecchia signora dall’aria distinta e infastidita al tempo stesso.
-Audrey?- domandò lei, stupita dalla vista del pirata.
Hook la guardo stralunato –Ehm…lei sarebbe?-
L’anziana signora gettò un’occhiata dentro la stanza, soffermandosi soprattutto su Artù, immobile con una mazza da baseball in mano, prima di andare in escandescenze –Misericordia, che cosa ci fate voi in casa di mia figlia?!-

 
Angolo dell’autrice: Ehilà! Eccomi finalmente! Scusate, ma questa settimana ho avuto simulazione di terza prova e non ho proprio trovato il tempo di aggiornare…
Beh, che ne pensate? L’intermezzo filosofico vi ha fatte addormentare? XD
Spero di no…spero che vi sia piaciuto…:)
Il prossimo capitolo (spoiler spoiler) sarà incentrato sulla figura della madre di Audrey…bel colpo di scena eh…e sarà credo molto più divertente…
Ormai non manca moltissimo alla fine comunque…:)
Voglio ringraziare le mie fans (?): wings1873, annabeth25, Blu Notte, North_, Lunaby, Valyn92, passioni e passioni, franci893, Ragdoll_Cat, CinderNella, xlairef, Angel27, Fantasy Heart.
Mille mille mille grazie!! Senza il vostro supporto non ce la farei mai….:)
Ringrazio molto anche tutti coloro che hanno aggiunto la storia alle seguite, preferite, ricordate…e anche a tutti coloro che la leggono e basta! Sul serio, siete ogni giorno di più! :)
Detto questo, vi lascio alle vostre considerazioni!
Tantissimissimi baci! :*:*
Lady Windermere♥
 

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Capitolo 16
*** Buon Natale! (capitolo speciale) ***


Buon Natale!
 

 

Vedendo Audrey svegliarsi di buon ora, i sette ragazzi rimasero sorpresi.
-A quale santo dobbiamo questa improvvisa svolta mattiniera durante le vacanze?-chiese Loki, ironico.
-A Santa Claus…- rispose lei, fischiettando Jingle Bells.
I sette si guardarono stupiti.
-Santa chi?- obiettò Anakin, frastornato.
-Ma esiste?- domandò Hook.
Jack si fregò le mani -Porta del rum?-
-Ma chissenefrega del rum, Sparrow!- replicò Loki, scocciato.
Audrey rimase di sasso -Spiegatemi- esordì –voi non avete mai festeggiato il Natale?- 
Casanova fece un vago gesto di comprensione –Ne ho sentito parlare…mi pare…non che io sia molto interessato.-
Mr Darcy annuì –Ritengo molto probabile di essere anch’io a conoscenza di questa festività.-
-Beh, suppongo che dovremo informare anche tutti gli altri…- decise Audrey –Bene, ragazzi, domani è Natale.-
Artù si mostrò incuriosito –Cos’è esattamente Natale?-
La ragazza si passò una mano tra i capelli. Non sarebbe stato facile, non sarebbe stato facile per niente.
-Natale è un giorno molto speciale. Un giorno in cui tutti cercano di essere più buoni e si sentono, in realtà, più buoni…-
-Impossibile- dichiarò Loki –Non esiste un giorno simile…almeno non per me, io sono…-
-…buono tutto l’anno, sì, lo sappiamo- concluse Anakin per lui.
-Un giorno in cui ci si scambiano doni e si cerca di passare in compagnia di chi si ama di più…- continuò Audrey.
-Tu non hai bisogno del Natale per stare in mia compagnia, dolcezza…- replicò malizioso Hook, mandandole un bacio con la punta delle dita.
Loki lo fulminò con lo sguardo.
La ragazza sembrava posseduta dallo spirito natalizio -Un giorno in cui tutti si promettono di essere migliori e…-
-…in cui tutti bevono più rum!- finì Jack, raggiante.
-Ben detto, amico!- si complimentò Hook.
Audrey osservò il sorriso dei due pirati –Ehm…più o meno…-
-Ma chi è Santa Claus?- domandò Artù.
-Santa Claus, Babbo Natale, Père Noel…tutti nomi indicanti la stessa persona: un vecchietto con una lunga barba bianca che, durante la notte di Natale, porta regali ai bambini buoni con la sua slitta trainata da renne volanti…- spiegò Audrey.
Gli occhi di Artù divennero enormi –Porta regali?-
-Solo ai bravi bambini.-
Loki sogghignò –Allora io sono escluso.-
-No, io sono escluso!- ribattè Anakin –Tu sei una viola mammola al mio confronto.-
Mr Darcy si erse in tutta la sua dignità –Non credo che ci sia molto di cui essere fieri in tutto ciò. Miss Audrey, Santa Claus consegna doni solo ai fanciulli?-
-Beh…dipende...se ci credi…- mormorò lei, leggermente imbarazzata.
Anakin parve costernato -Perché tu non ci credi?-
Audrey divenne viola –Insomma…io non penso che…-
-Nel mio mondo le slitte volanti sono molto comuni…- gli spiegò il sith –Nonostante non abbia mai visto queste fantomatiche renne.-
-Se io ci credo Santa Claus mi porterà la mia spada?- chiese Artù, gli occhi scintillanti.
Per la prima volta nella sua vita, Audrey non seppe cosa rispondere.
Loki si fece pensieroso –La funzione di questo vecchio è dunque quella di soddisfare i desideri altrui?-
La ragazza annuì.
Il dio battè le mani –Bene, allora tenderemo un agguato a Santa Claus e lo costringeremo a realizzare i nostri desideri!-
Audrey si appoggiò ad una sedia -Mi sento male.-
 
-Perché hai piantato un albero in salotto?- domandò Casanova, infastidito dal fatto che il nuovo coinquilino gli avesse rubato il suo angolo di salone.
-Non è un albero vero…è un albero di Natale.-
Anakin analizzò la finta pianta –E che dovremmo farci?-
Audrey sorrise –Decorarlo ovviamente!-
-E con cosa?- il tono del dio dell’inganno era molto dubbioso.
Hook gli mise in mano uno scatolone pieno di addobbi natalizi –Con questi.-
Artù mise una mano nella scatola e tirò fuori una scintillante stella di Natale.
-Questa è da mettere in alto- spiegò Audrey, sistemando il decoro al suo giusto posto.
-Non c’è una decorazione a forma di Jolly Roger?- domandò Hook, frugando nella scatola.
Casanova prese delle ghirlande -E queste cosa sono?-
-Queste le devi far girare intorno all’albero…così…- disse, facendo passare la ghirlanda tutt’intorno alla pianta.
Sentendo il rumore dell’addobbo, il gattino si precipitò in salotto, fiondandosi sulla ghirlanda che Casanova teneva ancora in mano.
-Ehi tu! Molla l’osso!- replicò il libertino, mentre il micetto tirava con tutte le sue forze.
Audrey prese in braccio il gatto e gli diede una pacchetta sulla testa –Fa sempre così ogni anno.-
-Ma ci deve essere un tema per decorare l’albero oppure possiamo mettere quello che vogliamo?- chiese Artù, una pallina in entrambe le mani.
-Io propongo il tema “Il rum ti salva la vita”- disse Jack.
Anakin sospirò -Sì, e dove le trovi le palline a forma di bottiglia di rum?-
-Perché, preferivi il tema “Le spade laser sono la mia vita”?- lo rimbeccò Hook.
Artù evitò la lite -Mi volete aiutare sì o no?-
Mr Darcy prese un angioletto dalla scatola e lo appese all’albero. Poi si allontanò per rimirare la sua opera con un sorriso soddisfatto.
Loki non si perse la scena -Bene, Mr-ho-deciso-che-Satana-non-è-più-tra-noi, non credere di aver aiutato mettendo solo un addobbo- la voce trasudante sarcasmo.
Hook gli si avvicinò da dietro e gli infilò un berretto da Babbo Natale in testa.
-Cosa stai facendo, pirata dei miei stivali?!- sbraitò il dio, dirigendosi verso lo specchio.
Audrey scoppiò a ridere –Sei immensamente bello con quell’affare in testa!-
Il dio si crogiolò in quelle parole –Beh, se lo dici tu…in effetti il rosso mi dona- rispose, sistemandosi il berretto in un modo che lui trovava più fashion.
Anakin lo guardò con disprezzo –E poi saresti tu quello cattivo?-
-Io sono anche il più figo…e poi a Natale sono tutti più buoni! L’ha detto Audrey…- ribattè Loki, appendendo una pallina a quello che lui pensava fosse un ramo dell’albero.
Hook lo guardò di sbieco –Ma dico sei scemo?-
Loki sembrò seccato -Cos’ho fatto stavolta?-
Il pirata gli mise davanti agli occhi l’uncino, da cui penzolava una pallina di Natale.
Il dio trattenne una risata –Colpa mia se ho scambiato quella roba con un ramo?-
Audrey fu lesta a scattare una foto –Guardatevi, siete bellissimi!- disse, mostrando loro lo schermo del telefono.
-Non farla vedere alla mia ciurma, per l’amor del cielo!- protestò Hook.
-Non farla vedere a mio fratello!- inveì Loki.
-Stregoneria!- sussurrarono Darcy e Artù all’unisono.
Casanova si passò una mano sulla fronte -Ecco che ricominciano!-
Audrey ridacchiò –La posterò su Instagram…-
-Su che?- domandò Anakin.
-Un luogo per nulla rispettabile in cui donne di malaffare e libertini si scambiano immagini prive di qualsivoglia buongusto e frasi che offenderebbero l’etichetta di uno scaricatore di porto- mormorò lugubre Mr Darcy.
-No, quello era Facebook…- lo corresse la ragazza –Forse ho fatto male a mostrartelo.-
-Non voglio nemmeno immaginare- dichiarò Loki.
-Ho finito!- esclamò Artù, soddisfatto.
-Beh ti abbiamo aiutato parecchio- disse Hook, guardando l’albero con aria critica.
-Passabile- tagliò corto Loki –Ragazzi, vi siete forse dimenticati il nostro malevolo piano?-
 
-Siete sicura, Miss, che questo anziano signore scenda dal camino?-
Audrey si morse le labbra –A me l’hanno sempre venduta così…-
Loki alzò un sopracciglio –Mi pare strano…comunque questo non ci interessa. Quando, in un modo o nell’altro, il vecchio arriverà in salotto per depositare i regali…-
-…Artù gli salterà addosso e lo immobilizzerà con questa corda- concluse Hook.
Il principe fece il broncio –Perché devo farlo io? Se non mi comporto bene, Santa Claus non mi porterà regali…-
-Ma se lo avremo qui non ci sarà nessun bisogno di comportarsi bene, mio discepolo…- spiegò Casanova.
-Potremmo costringerlo ad esaudire tutti i nostri desideri!- terminò Anakin.
Artù borbottò qualcosa di poco convinto.
-Non credo che sia opportuno…- provò Audrey, ma non ottenne attenzione.
Loki sistemò dei biscotti e una tazza di latte sul tavolo –Questa sarà l’esca...adesso nascondetevi! Anche tu Audrey!- disse, prendendola per mano.
La ragazza lo seguì riluttante dietro il divano –Loki, non penso che…-
Il dio le appoggiò l’indice sulle labbra, costringendola a fare silenzio.
Casanova spense le luci e si nascose dietro il televisore.
Passarono i secondi, poi i minuti, poi le ore. Di Santa Claus non c’era ancora traccia.
Loki, cercando di tenere gli occhi aperti, diede una scrollata ad Audrey, che dormiva con la testa appoggiata sulla sua spalla –Ehm…precisamente, verso che ora arriva questo vecchio?-
-Loki- disse lei, stropicciandosi gli occhi –te lo devo proprio dire: Santa Claus non…-
Un rumore proveniente dal camino le impedì di continuare. Tutti si rimisero in allerta.
Dopo un bel po’ di secondi e non poco rumore, due piedi sbucarono all’improvviso dentro il caminetto.
-Oh oh oh…insomma! Tiratemi fuori, che mi sono incastrato!-
Audrey rimase a bocca aperta dalla sorpresa –Ma…ma…non è possibile!- sussurrò.
Loki si precipitò a liberare il vecchio, aiutato da Mr Darcy e Hook.
Quando, senza non pochi sforzi, i tre riuscirono nel loro intento, Audrey potè ammirare la figura imponente di Santa Claus.
Il quale cercava di togliersi la fuliggine di dosso -Non fanno più i camini come una volta…-
L’anziano signore vestito di rosso si guardò attorno –Bene bene bene…siete stati tutti buoni?-
-Io sì!- esclamò Artù, uscendo dal suo nascondiglio.
Santa Claus infilò un braccio nel sacco che teneva sulle spalle e ne tirò fuori un enorme spada luccicante. Il principe la prese, raggiante.
-È spuntata…- spiegò, notando lo sguardo allarmato di Audrey.
Il vecchio rimise la mano nel sacco –Ho un regalo anche per Hook, ben sapendo che in futuro se lo meriterà di certo…- disse, tirando fuori un modellino della Jolly Roger.
-So che non è quella vera, ma…non potevo fare di meglio…-
Il pirata sorrise soddisfatto.
-Per il nostro Jack Sparrow…-
-Capitan…capitan Jack Sparrow…- lo corresse Jack.
Santa Claus sorrise –Per il nostro capitano abbiamo…-
L’altro lo interruppe di nuovo -…una bottiglia di rum?-
Il vecchio gli porse il regalo -Non proprio.-
-“Panettone farcito di crema al rum”- lesse Sparrow –Beh, meglio di niente!-
-Ad Anakin ho portato una spada laser…- continuò Babbo Natale –Lo so, è di plastica, ma si illumina!-
Il sith la prese in mano e la fece saettare in aria, a mò di prova –Quasi bella quanto la mia…-
Il vecchio sorrise e porse un regalo a Mr Darcy –Al gentiluomo per eccellenza…-
Darcy lesse il titolo del libro –“Come tenere a bada l’orgoglio”…-
-Credimi, ti sarà utile in futuro…-
-Al più grande seduttore di tutti i tempi ho portato un regalo molto speciale…- continuò Santa Claus.
Casanova prese in mano il libro –“Il manuale del perfetto seduttore”…non credo di averne bisogno, ma…lo terrò in mente.-
Lo sguardo del vecchio si posò sul dio dell’inganno –Il tuo dono è stato il più difficile da scegliere, ma alla fine sono giunto ad una soluzione- gli porse un rametto.
-Una pianta?- chiese Loki, leggermente deluso.
Santa Claus gli fece l’occhiolino –È vischio. So che saprai usarlo con profitto.-
-Infine, per la povera Audrey…mia cara, ho idea che questo Natale io non abbia da portarti nulla che tu già non abbia…- le disse sorridendo.
Audrey gettò un’occhiata ai sette, che erano completamente immersi nei loro regali –Suppongo che lei abbia ragione.-
-Mia cara, io ho sempre ragione…- ribattè lui, cercando di risalire dentro il camino –Ah, ti porgo i saluti di una tua vecchia amica…colei che ha realizzato i tuoi desideri…-
Audrey per poco non ebbe un infarto –Lei è amico di quella vecchia strega? Ma com’è possibile?-
-Le mie renne mi aspettano, mia cara…Buon Natale!- tagliò corto il vecchio, sparendo nell’oscurità del caminetto.
La ragazza corse alla finestra giusto in tempo per vedere la slitta volare via tra le stelle.
La voce di Loki la riscosse dai suoi pensieri -Chissà cosa intendeva quando mi ha dato il mio regalo…-
Audrey si fece paonazza –Io proprio non lo so.-
Il dio le scoccò un’occhiata dubbiosa –Ah sì? E se mettessi il rametto in questo modo, ti verrebbe in mente qualcosa?- disse, alzando il vischio sopra la testa della ragazza.
Audrey lo fulminò con lo sguardo –Hai usato il mio telefono per andare su Google?-
Il dio dell’inganno le regalò uno dei suoi miglior sorrisi –E ho anche letto che porta male se non fai…quello che devi fare…-
Audrey sospirò e gli stampò un casto bacio sulle labbra –Ecco, sei contento?-
Loki annuì e gettò il rametto dalla finestra.
-Cosa sta succedendo fuori?- domandò Artù, precipitandosi alla finestra.
-Cosa sono queste piccole cose fredde e leggere?- chiese Hook, sistemandosi proprio in mezzo tra Loki e la ragazza.
Audrey guardò fuori e sorrise -È neve. Sta nevicando.-
I sette osservarono incantati lo spettacolo.
-Credo che questo sia un altro regalo da parte di Santa Claus…- mormorò la ragazza, gettando un’occhiata piena di affetto ai sette coinquilini –Buon Natale, ragazzi!-
 

 
 
 
 
Angolo dell’autrice: Innanzitutto tantissimi auguri di Buon Natale! Avevo promesso uno speciale e “Capitan Uncino mantiene sempre la sua parola”…XD
Spero che vi sia piaciuto. Ovviamente, essendo un capitolo a parte, non ha nulla a che fare con la storia…:) Non preoccupatevi, la madre di Audrey arriverà…a suo tempo…;)
Ho scritto questo capitolo con la sola intenzione di augurarvi buon Natale, siete sempre gentilissime con me e con questo ho voluto ringraziarvi. Tutti. Nessuno escluso. Anche tu che stai leggendo questa storia adesso.
Buone feste!!!
Un mega bacio gigantesco :*
Lady Windermere♥
 

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Capitolo 17
*** Mamma, ti assicuro che non è come pensi! ***


Mamma, ti assicuro che non è come pensi!

 

 

 

Audrey sorrise a Mr Darcy nell’ascensore. Non si era ancora abituato a tutta quella modernità, normale che i suoi occhi fossero sbarrati e le sue mani selvaggiamente aggrappate l’una all’altra. Beh, forse non così normale, dopotutto.

Mentre fantasticava sulla mancanza di coraggio del giovane gentiluomo, si credeva ormai certa di aver provato sulla sua pelle tutte le possibili sventure che avrebbero potuto capitare ad una venticinquenne.

Purtroppo però, Audrey non aveva fatto i conti con il Destino, ma, soprattutto, non aveva fatto i conti con sua madre.

-Ragazzi, sono a casa!- disse, aprendo allegramente la porta.

L’accoglienza non fu probabilmente quella che si aspettava -FIGLIA DEGENERE!-

Audrey sbiancò –Ma-mamma?-

L’anziana signora troneggiava nel salotto, comodamente seduta sul divano, sferruzzando, con una mazza da baseball sottobraccio e i sei ragazzi seduti intorno a lei come cagnolini ubbidienti.

Mr Darcy sorrise beffardo nel vedere il dio dell’inganno intento ad evitare che il suo omonimo dipanasse l’intero gomitolo della Signora Flaurinbel.

-Lo sapevo che non dovevo lasciarti andare a vivere da sola!- sbottò la madre, sistemandosi gli occhiali sul naso.

Audrey chiuse la porta -Come mai sei qui?-

-La domanda è un’altra, tesoro: “Perché loro sono qui?”-

La ragazza cercò lo sguardo di uno dei sette per poter cercare di comprendere quello che era successo –Ehm…-

La madre continuò a sferruzzare –Te lo dico io perché sono qui…per soddisfare le tue voglie!-

Audrey capì di aver sentito abbastanza –CHE COSA?!-

-Ti ho pagato gli studi- continuò lei imperterrita –ti ho permesso di andare a vivere da sola quando nessuna delle madri delle tue amiche lo ha fatto, ti pago perfino metà dell’affitto di questo misero appartamento e tu come mi ripaghi? Adunando un harem maschile! Vuoi forse farmi morire di crepacuore? La tua povera mamma….-

Loki ridacchiò sotto i baffi, guadagnandosi un’occhiata raggelante dalla ragazza.

-Cosa le avete detto?- chiese Audrey, rivolgendosi ai sette con le mani sui fianchi.

-In realtà…- iniziò Hook, lustrandosi l’uncino.

-Noi…- tentò Artù, accucciato a terra.

-Abbiamo…- proseguì Anakin.

-Solamente…- continuò Casanova, abbassando lo sguardo.

-Detto…- disse Jack, afflitto per la mancanza di bevande alcoliche.

-La verità!- concluse Loki, prima che gli altri osassero dire un’altra parola.

La signora Flaurinbel guardò con disgusto la figlia –Come hai potuto, Audrey? Come hai potuto farmi questo? Alla tua povera mamma! Pensa quando lo verrà a sapere tuo padre!-

La ragazza impallidì ulteriormente.

-Cosa dirà mai tuo padre quando saprà che la sua unica figlia si è approfittata di ben sette innocenti giovanotti! Di cui uno ancora illibato!-

Loki scosse la testa, affranto, dando di gomito ad Artù, che lo assecondò esibendosi in un’espressione di virtù oltraggiata, tale che nemmeno tutte le virtuose fanciulle del suo regno sarebbero riuscite ad emulare.

Audrey non riusciva a credere alle proprie orecchie –Cos’è che avrei fatto? Santo cielo, mamma, ma non vedi che ti prendono in giro!-

La madre gettò uno sguardo amorevole ai ragazzi –Leggo l’innocenza negli occhi di questi angeli!-

-Sei impazzita per caso? Ti sembro uno stupratore seriale? E non una volta, ma ben sette!-

-Sette in un colpo! Come la storia che ti leggevo da piccola! Chi avrebbe mai pensato che le fiabe dei fratelli Grimm ti avrebbero portato alla perversione?- si lamentò lei.

-Oh mamma! Ti assicuro che le cose sono ben diverse da quello che pensi!-

La madre smise di sferruzzare –E allora come sarebbero?-

Audrey strinse i denti di fronte allo sguardo beffardo di Loki.

Le parole di Mr Darcy, perfetto deus ex machina, calarono dal cielo come gocce di pioggia nel deserto -Siamo semplicemente suoi colleghi di lavoro…-

Hook smise di ammirarsi l’uncino.

Anakin alzò la testa di colpo.

Jack assunse un’espressione colpita.

Casanova sospirò lugubremente.

Artù, nell’incertezza, mantenne un’espressione oltraggiata.

Loki smise di ghignare e sbuffò –Possibile che ogni volta qualcuno deva sempre rovinare tutto?-

Audrey assecondò Darcy –Sì! Sono miei colleghi di lavoro! Sono venuti perché dobbiamo redigere una relazione insieme!-

La madre squadrò Darcy dall’alto al basso –è la verità?-

Il gentiluomo ricambiò l’occhiata –Ho l’aria di una persona che è solita mentire?-

Audrey si sedette vicino alla madre e le posò le mani sulle spalle –Mamma, sarai molto stanca, vieni a riposare…-

-Forse hai ragione, cara…sento la testa un po’pesante…- ripose l’altra, lasciandosi guidare fino in camera da letto.

 

-Si può sapere cosa avevate in mente?-

Loki scrollò le spalle –Divertirci magari?-

-Questo non era divertimento! Questo era un perfido inganno!- strepitò la ragazza.

Il dio le sorrise languidamente –Dolcezza, forse dimentichi chi hai davanti…-

-Un perfetto idiota?- tentò Hook.

-Un vile mentitore?- continuò lei.

Loki scosse la testa –Pensavo più ad “adorabile furfante”, ma…-

Audrey si lasciò cadere sul divano pesantemente –Mi avete fatto passare le ore più brutte della mia vita! Rabbrividisco al pensiero di quello che farebbe mio padre se sapesse che vivo con sette ragazzi…-

-Una figlia che attenta alla virtù di sette ingenui giovani…- ridacchiò Casanova.

-Di cui uno illibato!- fece notare Anakin, facendo arrossire Artù.

-Nemmeno nei miei sogni più perversi ho mai pensato a questo…e io sono un pirata- sottolineò Jack, spaparanzato sul tappeto con il gatto sulla pancia.

Audrey lanciò uno sguardo di ringraziamento a Mr Darcy –Per fortuna esiste ancora qualche gentiluomo al mondo!-

-Mr Darcy 1, Loki 0- mormorò Hook a Jack, che gli fece scivolare tra le mani un doblone d’oro zecchino.

Il dio fece una faccia schifata –E per fortuna che ne è rimasto uno solo!-

 

-Ma loro dormono qua?- domandò la signora Flaurinbel, rinfrescata dal riposino pomeridiano.

Audrey sorrise in maniera smagliante –Avremo da lavorare tutta la notte temo…-

-Allora andrò a dormire in albergo. Che non si dica che Linette Flaurinbel disturbi dei giovani pieni di voglia di fare!- decise lei, seduta stante.

Loki le prese la mano e se la portò alle labbra -Non sa quanto gliene siamo grati-

La signora rimase affascinata dagli occhi verdi del giovane dio –Audrey, ma che giovanotto gentile…-

-Come no, mamma, gentilissimo…-

Hook non si fece prendere alla sprovvista -Ma ne siamo certamente anche addolorati…sono poche le donne come lei in questo mondo…-

La madre ormai era conquistata.

Audrey serrò i pugni –Sì, ovviamente. Adesso, con tutto il rispetto…- disse, aprendole la porta di casa.

-Oh sì sì, cara, ora so che sei in mani sicure…- commentò lei, sorridendo.

Casanova per poco non si strozzò con l’acqua che stava bevendo –Sicurissime, madame.-

Subito dopo che la madre ebbe varcato la soglia, la ragazza chiuse velocemente l’uscio.

-Mia madre ha un debole per i bei ragazzi…- spiegò, scrollando le spalle.

Loki le si avvicinò, malizioso –Hai appena ammesso che io sia bello oppure mi sbaglio?-

Hook lo spostò più lontano –Ti sbagli. Ha appena detto che io sono bello…-

-…e per le lusinghe…- concluse Audrey.

-Ha appena detto che siete due ruffiani!- gridò Casanova dal divano, mentre guardava la televisione con Artù e Darcy.

 

Quella sera Audrey non riuscì a prendere sonno. Come sua madre era capitata in casa sua all’improvviso, così poteva fare chiunque. E se avesse suonato il campanello Eric invece di sua madre? Come avrebbe potuto spiegargli che viveva con sette giovani totalmente fuori controllo e per di più dannatamente carini?

La ragazza si girò dall’altra parte e si trovò a rimirare il profilo di Hook che dormiva sotto il divano.

Che situazione imbarazzante!

La voce del pirata interruppe il corso dei suoi pensieri -Lo so che sono maledettamente affascinante, amore, è inutile che mi mangi con gli occhi…-

Audrey si ritrovò a sorridere –Ma stai zitto…-

-Anche tua madre mi giudica attraente!- protestò lui, voltandosi dalla sua parte.

-I gusti di mia madre non sono necessariamente i miei…-

Hook sfoderò la sua miglior occhiata seduttrice –Però la benedizione dei genitori non nuoce affatto…mi manca soltanto tuo padre.-

Audrey inarcò le sopracciglia –Non credo che l’avresti così facilmente. Mio padre…mio padre non è come mia madre. Non si fa prendere in giro.-

Lui si rigirò l’uncino sul polso -Qualità che ha ereditato anche la figlia, mi pare…-

-Tu sai come mi sono procurato questo?- le chiese.

Audrey ridacchiò –Certo che sì! Per chi mi hai preso? Io sono una fangirl fatta e finita.-

Hook la guardò senza capire –Non so come tu faccia a saperlo, ma…preferisco non indagare.-

-Perché volevi raccontarmela?-

Lui la guardò dritta negli occhi –Per farti sapere che farei qualsiasi cosa per le persone che amo.-

Audrey, nonostante l’oscurità, si sentì arrossire –Sì, beh…buono a sapersi- disse, voltandogli le spalle –Forse è meglio se dormiamo.-

Ma non riuscì a dormire. Aveva la testa altrove, a contare i battiti del suo cuore.

 

La mattina seguente il campanello suonò di nuovo.

Pensando che sua madre fosse tornata alla carica, Audrey si alzò svogliatamente dal divano e andò ad aprire la porta in pigiama.

Un ragazzino di circa dieci anni le consegnò un biglietto e scappò a gambe levate.

-Chi era?- chiese Hook, alzandosi da terra.

Audrey sorrise –è da parte di Eric! Mi ha chiesto di uscire di nuovo stasera!-

Loki si affacciò dalla camera –Non gli è bastata la lezione dell’altra volta?-

-A lui no, ma a voi sì. Se oserete rovinarmi anche questo appuntamento…-

-Non lo faremo- le assicurò Anakin –Questa è la tua vita, non abbiamo nessun diritto di rovinartela.-

-Hai preso le pillole della bontà stamattina?- lo schernì Loki –Ah no dimenticavo, tu sei così sempre…-

-Li terrò a bada io, Miss…- le assicurò Darcy.

-Chi è che deve essere tenuto a bada?- domandò Artù, arrivando dal bagno con in mano un orsacchiotto di peluche.

-Beh, che avete tutti? è per appoggiare la regale testa, ovvio…-

Quando Jack arrivò in salotto, trovò tutti gli inquilini dell’appartamento prostrati a terra dalle risate, e un offeso Artù che accarezzava il gatto seduto sul divano.

-E poi dicono che sono io quello alcolizzato…-

 

Angolo dell’autrice: Salve a tutti! Mi rendo conto di essere incredibilmente in ritardo ma…sul serio, ragazze, non posso farci nulla…

Mi dispiace immensamente, credetemi, non poter aggiornare regolarmente, ma…ci sono cose più pressanti della scrittura nella mia vita che hanno bisogno della mia attenzione.

Detto ciò, eccovi qui un nuovo capitolo (come promesso)…è un po’ corto, ma è tutto quello che potevo fare. Spero vi piaccia. :)

Il prossimo potrebbe uscire entro il mese di marzo come anche no, quindi non me la sento sinceramente di farvi promesse che poi non sarò capace di mantenere.

Sappiate solo che sono fermamente decisa a finire questa storia (e non ci manca poi tanto) e presto o tardi pubblicherò il prossimo capitolo…

Ringrazio di tutto cuore tutti coloro che mi hanno lasciato una recensione (loro sanno chi sono), coloro che l’hanno aggiunta alle seguite/preferite/ricordate e tutti coloro che la leggono.

Ci si vede! :)

Bacioni :*:*

Lady Windermere♥

 

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Capitolo 18
*** La peggior serata della mia vita ***


CAPITOLO DICIASSETTE - LA PEGGIOR SERATA DELLA MIA VITA

 

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Eric la spinse contro il muro davanti alla porta dell’appartamento, senza staccare le labbra dalle sue.

Audrey gli cinse il capo con entrambe le mani, prolungando quello che doveva essere il bacio d’addio.

-Saliamo- mormorò il ragazzo, sulle sue labbra –Ti prego.-

-Salire? Dove?-

Eric la tirò ancora più a sé, facendo aderire il proprio corpo al suo –Nel tuo appartamento, amore. Non mi hai mai fatto entrare…-

Audrey sbarrò gli occhi –Questo perché non c’è assolutamente nulla di bello da vedere nel mio appartamento.-

Il giovane le avvicinò le labbra ai capelli –Sono sicuro che qualcosa meriti una visita- disse, lasciandole una scia di baci sul collo –In particolar modo la camera da letto…-

-L-la camera da letto?-

Lui annuì piano, sfilandogli le chiavi dalla tasca della giacca.

-Non credo sia una buona idea…- sussurrò Audrey, mentre l’altro apriva la porta dell’appartamento.

Eric la guardò un istante –Credo sia un’ottima idea…- rispose, cedendole il passo e richiudendo la porta alle sue spalle.

La ragazza premette il pulsante dell’ascensore, il quale si aprì immediatamente.

-…altrimenti rischio di non riuscire a controllarmi- terminò il giovane, schiacciando il tasto dell’ultimo piano.

 

Mr Darcy era comodamente seduto sul divano quando giunse quella che ai suoi occhi era molto simile a “l’Apocalisse”.

Tutto era partito quando Artù si era fitto in capo di vedere il “Trono di Spade”. Aveva letto che erano presenti anche dei cavalieri, e voleva assolutamente sapere di cosa si trattava.

Mr Darcy, persona seria e intransigente, nulla aveva potuto di fronte a due occhioni blu luccicanti di lacrime, e, alquanto sprovvedutamente, aveva dato il suo consenso. Solo ora si rendeva conto dell’effetto che quella serie tv, che egli preferiva chiamare “ricettacolo di ogni male”, poteva suscitare in menti malate come quelle dei suoi forzati coinquilini.

Dopo il primo episodio, che conquistò subito l’approvazione generale da parte degli altri sei, Mr Darcy credeva di aver visto tutto quello che c’era da vedere nella sua povera e miserabile vita.

Ma evidentemente Mr Darcy si sbagliava.

Mentre si preparava ad uno stoico suicidio prima che quei “figli del demonio” iniziassero il secondo episodio, Mr Darcy sentì delle voci in corridoio. E per quello che accadde dopo, avrebbe preferito che Madre Natura non lo avesse dotato di un udito così acuto.

 

Loki mise in pausa il telefilm -Cosa hai sentito?-

-Sono pressoché sicuro che Miss Audrey sia tornata. E non sia sola.-

-C’è un uomo con lei?- mormorò Hook, sbalordito.

Casanova si grattò il mento –Dev’essere quell’Eric…-

-Ma lo fa salire qui?- Anakin sembrava preoccupato.

-E noi cosa facciamo? Ci nascondiamo?- chiese Jack.

Artù sorrise -Giochiamo a nascondino? Che bello!-

Il dio degli inganni si spremette il cervello per farsi venire un’idea.

-Ah, cercate di pensare in fretta, perché si trovano sul corridoio qui davanti…- li incalzò Mr Darcy.

E proprio mentre la porta dell’appartamento si apriva, negli occhi del dio guizzò un lampo di genio.

 

-Sai, penso ancora che non sia una buona idea…il mio appartamento è tutto sottosopra, ogni cosa è fuori posto e…-

Lui la baciò prima che potesse finire il discorso –Amo il disordine.-

Audrey cercò di parlare tra i baci –Ma questo tipo di disordine è leggermente diverso…sai sono venuti a trovarmi i miei cugini e…-

Eric continuò la sua opera di persuasione –Mi interessi  solo e unicamente tu, non il disordine.-

-Ma potrebbero essere ancora a casa mia!-

Il giovane si staccò -Alle undici di sera?-

Audrey scrollò le spalle –Sai, sono persone molto bizzarre…-

Eric la imitò –Beh sarò molto felice di conoscerli….e dopo che se ne saranno andati…-

-E se non se ne andassero?-

-Non ne vedo il motivo.-

L’ascensore si aprì proprio davanti alla porta di casa sua. Audrey maledì mentalmente il suo inventore. Se solo si fosse bloccato…ora non dovrei assistere impotente alla rovina della mia vita sentimentale.

Tirò fuori molto lentamente le chiavi di casa. Eric la guardava impaziente.

-E se andassimo a casa tua?-

Il giovane scoppiò a ridere –Ma sul serio pensi che un po’ di disordine mi faccia scappare? Credimi, ci vuole ben altro…-

Audrey tremò nel sentire quel ben altro.

-Temo che sarai accontentato…- mormorò tra sé e sé, cercando di prendere tempo provando tutte le chiavi sbagliate.

-Questa porta proprio non si vuole aprire- disse, a un tono di voce abbastanza alto da poter essere percepito dentro l’appartamento.

-Oh, ecco, l’ho trovata!- esultò fintamente, gli occhi del giovane puntati addosso –Sono a casa!- squillò, aprendo la porta.

 

L’appartamento era immerso nel più assoluto silenzio. Audrey accese le luci.

-A quanto pare i tuoi cugini se ne sono andati- osservò Eric.

-A quanto pare…-

-E sembra che ci abbiano lasciato la casa libera.-

-Così sembra…- ripeté Audrey, sempre più sbigottita.

-Solo per noi due.-

Audrey tornò in sé -Solo per…Cosa?-

Eric la fece indietreggiare fino al divano, dove lei, perdendo l’equilibrio, cadde miseramente.

Dalla camera da letto si udì un mugolio di protesta.

Il giovane, occupato a sbottonarsi la camicia, non fece caso al vaso da fiori casualmente comparso tra lui e il divano e, nel tentativo di raggiungere Audrey,  vi inciampò e cadde rovinosamente a terra.

-Eric!- gridò la ragazza –Tutto bene?-

-Benissimo- dichiarò quello, massaggiandosi la testa dolorante –Non avevo visto il vaso…-

-Te l’avevo detto che era tutto sottosopra…-

Eric sorrise –Una cosa da nulla, sul serio…tornando a noi…- continuò, le sue labbra sempre più vicine a quelle della ragazza.

 

-Dobbiamo fare qualcosa. Immediatamente- affermò Hook, contemplando la scena dal buco della serratura.

-Il vaso è servito però…- osservò Anakin.

-Sì, è servito a farlo avvicinare ancora di più a lei…- protestò Loki, folle di rabbia.

-Ma non dovevamo giocare a nascondino?- domandò Artù, spaesato.

Nessuno gli prestò attenzione.

-Non possiamo permettere che Miss Audrey venga deflorata della propria virtù sotto ai nostri occhi!  È un’indecenza!- si lamentò Mr Darcy.

-Uno scandalo!- lo sostenne Casanova.

-Dobbiamo evitare che Audrey compia il più terribile sbaglio della sua vita- confermò Loki.

-Ehm, non per rovinarvi il sermone sulle fanciulle deflorate, ma se non interveniamo subito credo che sarà troppo tardi…- li avvisò Hook, sempre di vedetta.

Artù mise il broncio -Ma quando giochiamo?-

Loki lo fissò a lungo –Credo che mi sia venuta un’ottima idea.-

 

Audrey si aspettava qualcosa da un momento all’altro. Sapeva che sarebbe successo. Lo sentiva.

Era impossibile che tutti e sette improvvisamente avessero deciso di andare a letto e comportarsi da bravi bambini fino all’indomani.

Così, mentre Eric la baciava appassionatamente, non poteva fare a meno di pensare ai piani malefici che potevano aver tramato alle sue spalle.

Il campanello squillò.

-Ma chi può essere a quest’ora?- si lamentò Eric.

-Ehm…che ne dici di andare ad aprire?-

Il giovane, nudo fino alla cintola, si alzò svogliatamente dal divano e aprì la porta di casa.

Quello che Audrey vide le fece desiderare di non essere mai nata.

Artù, con una gonna e uno straccio in testa, travestito da quella che ad Audrey parve una zingara, mostrò ad Eric un mazzo di carte –Le predico la sorte?-

Il ragazzo, terribilmente confuso (e terribilmente seccato), sgranò gli occhi –Ma le pare? A notte tarda lei viene qui a disturbare? Vada a predire il futuro a qualcun’ altro!- rispose, chiudendogli la porta in faccia.

-Ma che razza di gente gira da queste parti?-

Audrey sorrise nervosamente –È la prima volta che la vedo…-

-Speriamo sia anche l’ultima- concluse lui, sedendole affianco e giocherellando con i suoi capelli.

Ma proprio quando i due sembravano aver ritrovato la loro intimità, il campanello squillò di nuovo.

-Ancora? Ma non c’è mai un momento di pace in questo appartamento?-

-Te l’avevo detto di andare a casa tua…-

Quando Eric aprì la porta, stavolta si trovò faccia a faccia con Loki, munito di camice bianco e occhiali. Ma dove l’hanno trovato un camice?

-Buonasera, sono il veterinario.-

-Il veterinario?- ripeté il giovane, incredulo.

-Esattamente. Sono venuto per il gatto.-

Eric guardò l’ora –A mezzanotte?-

Loki scrollò le spalle –Sono riuscito a liberarmi solo ora.-

L’altro, incapace di dire qualcosa, lo lasciò entrare.

Audrey si mise le mani nei capelli –Ehm…e lui che ci fa qui?-

-Credo sia il veterinario. Dice di voler vedere il gatto- rispose macchinamente Eric.

Loki sorrise –Esatto. Sono qui per il piccolo Loki.-

La ragazza strinse i pugni –Ebbene, il piccolo Loki sta dormendo. Ritorni pure domattina.-

-Insisto per vedere il gatto adesso.-

Audrey si alzò, inconsapevole di non avere addosso la maglietta, e lo spinse gentilmente verso la porta –E io insisto affinché lei torni a casa a riposare…Non puoi rovinarmi sempre tutto!- mormorò a bassa voce.

-Non posso certo lasciarti nelle grinfie di quello là, no?- sussurrò lui di rimando, indicando Eric, visibilmente scosso.

Il quale però sembrò riprendersi e scoppiò in una risata irrefrenabile, guadagnandosi due sguardi, uno angosciato e l’altro soddisfatto.

-Non credo di aver mai passato una serata simile! È stata senza dubbio la…-

-…peggiore della tua vita?- lo anticipò Audrey.

-…migliore della mia vita!- terminò lui.

Loki lo guardò con pietà. Non ne aveva avuto ancora abbastanza?

Gli abitanti della camera da letto si fecero tutti attenti.

Audrey pensò che forse Eric aveva perso il lume della ragione.

Ma quello, gettando al vento ogni raziocinio, le si gettò ai piedi in ginocchio –Sposami!-

Il rumore di sei corpi che si affollavano al buco della serratura interruppe l’idillio.

-Come prego?-

-Sì infatti, può ripetere?- fece eco Loki.

Eric sorrise –Audrey Flaurinbel, ti amo alla follia. Sposami e passa il resto della tua vita con me! Sempre se ti fa piacere- aggiunse.

Il silenzio era più tagliente di un vetro rotto. L’attenzione di tutti i presenti si spostò su Audrey, la quale, commossa, si gettò tra le braccia del giovane –Certo che voglio sposarti! Sì, sì, sì!- rispose, tra i baci.

Loki rimase esterrefatto. Tirò un pugno sulla porta e la chiuse con violenza alle sue spalle.

Non era assolutamente possibile che Audrey volesse sposare quell’umano.

Rientrando in casa dalla finestra, si trovò davanti le facce attonite degli altri sei.

-Tu eri là! Eri là e non hai fatto nulla per impedirlo!- lo aggredì Hook.

-E che cosa potevo fare? Audrey gli si è gettata addosso!- protestò veementemente il dio.

-Amici, non demordiamo. Riusciremo a sciogliere anche questo pasticcio- dichiarò Jack.

Loki si passò le mani tra i capelli –Non vedo come.-

-Ti aiuteremo noi- affermò Artù.

-Come sempre- rincarò Anakin.

Mr Darcy annuì -Tutti uniti troveremo un modo.-

-Mica siamo i tre moschettieri…anzi i sette moschettieri…- scherzò Casanova.

Hook diede una sonora pacca sulla spalla al giovane dio –Vedrai che ce la faremo.-

Loki sospirò –Lo spero.-

 

Dopo la brillante dichiarazione d’amore, Eric aveva deciso di andarsene.

-E quando ci sposeremo?- chiese Audrey, raggiante.

-Il più presto possibile- replicò quello, baciandola per l’ultima volta.

-A presto allora- lo salutò lei.

Eric sorrise –E non dimenticarti che sei la mia promessa sposa…-

-Non lo farò.-

Quando la ragazza chiuse la porta tornò volando sul divano. Niente avrebbe potuto turbarla ora.

Oh, ha dimenticato qui la giacca…vabbé gliela riporterò domani…

E così, mentre i sette organizzavano un nuovo piano “Anti-Eric”, Audrey dormiva, beata, sognando confetti, campane e abiti nuziali.

 

Angolo dell’autrice: Ehilà! Sono tornata! Finiti gli esami, finalmente!

Come promesso, ho aggiornato il prima possibile, spero che il capitolo vi piaccia, anche se so che non vi piacerà. Ebbene posso solo dire…no, non posso dire nulla.

Ormai manca veramente pochissimo alla fine. Credo tre, forse quattro capitoli.

Sono felice di tutte le recensioni che mi avete lasciato e vi ringrazio enormemente per questo.

Ditemi anche stavolta cosa ne pensate!

Vostra affezionata

Lady Windermere ♥

 

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Capitolo 18
*** Fanfiction che passione ***


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CAPITOLO SEDICI – FANFICTION CHE PASSIONE







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-Non posso vivere senza di te…- gli sussurrò dolcemente all’orecchio il dio degli inganni –Da quando ti ho conosciuto la mia vita è cambiata completamente.

Amo tutto di te: amo quando mi rimproveri, amo quando ribatti qualsiasi cosa io dica, amo quando litighiamo furiosamente anche per le più piccole banalità…ma, soprattutto, amo quel dannatissimo eyeliner!- concluse con impeto, afferrando il viso del pirata e baciandogli le labbra con foga.

Hook si lasciò andare tra le braccia del dio e…

-SI Può SAPERE COSA DIAVOLO è QUESTO?- sbraitò Loki, smettendo di colpo di leggere.

Hook divenne paonazzo –è uno scherzo, vero? Solo uno stupido scherzo. Io e quell’idiota, ci mancherebbe altro…-

Il dio lo fulminò con lo sguardo –Tralasciando il fatto che il mio innegabile fascino e il mio considerevole bell’aspetto mi rendono l’ideale erotico di chiunque, sono dispiaciuto nell’informarvi che io sono stato, sono e sarò sempre etero.-

Audrey scoppiò a ridere –Oh suvvia, non ti arrabbierai mica per una fanfiction vero? Tra tutte le possibili coppie, voi avete ricevuto più voti…-

Jack scrollò le spalle sotto lo sguardo infuriato del suo compare pirata –Io avevo votato Mr Damerino e il Seduttore ladro di apprendisti…-

Si udì gelida una voce baritonale proveniente dal sofà all’altro capo della stanza –Coppia estremamente improbabile, signore.-

-TU!- esclamò Loki, rivolto ad Anakin –Sei stato tu, vero? Pagherai per le tue colpe!-

Il sith gli sferrò un sorriso disarmante –In realtà l’idea è stata di Audrey…anzi, è proprio la sua storia quella che hai appena letto. Molto bella, devo dire…delicata ma passionale al tempo stesso, rating rigorosamente verde…decisamente l’opposto della mia.-

-Significa che ne avete scritta una ciascuno?- chiese Hook, sconvolto, mentre Loki cercava di contenere la propria furia e non uccidere il sith seduta stante.

Audrey sorrise –Sì, abbiamo indetto un contest, mentre voi due eravate via…le stavamo giusto valutando. Anzi, visto che siete tornati in tempo, non vorreste essere voi stessi i giudici?-

I due si guardarono senza parole.

-Suppongo che ormai il danno sia fatto, non vedo perché non dovremmo venire a conoscenza delle vostre fantasie perverse…- dichiarò Hook, afferrando il foglio dalle mani di Loki e accomodandosi sul divano.

Artù arrivò di corsa –Prima la mia! Prima la mia!-

Il dio degli inganni gli gettò un’occhiata commiserante –Dovrei uccidervi. Dovrei uccidervi tutti- disse, sedendosi a fianco al pirata.

Gli astanti si sedettero per terra, tutti, escluso Mr Darcy, che, parole sue, “non aveva la benché minima intenzione di partecipare a codesti giochi sporchi e degni dei più bassi bordelli della Capitale”.

Artù si schiarì la voce e cominciò il suo racconto – “Credo di amarti- gli disse il pirata, guardandolo negli occhi- Non ho mai visto nulla di più bello dei tuoi occhi color smeraldo…-

 Il dio sogghignò -In effetti sono proprio belli, devo ammetterlo…-

-…delle tue labbra color delle rose e dei tuoi capelli di un colore indefinito tra il castano e il nero”…-

Hook trattenne una risata.

-…Il dio gli impresse un casto bacio sulla guancia “E io non ho mai visto nulla di più bello dei tuoi occhi cerchiati di nero, simili a quelli di un angelo caduto…-

Loki mimò il gesto di tagliarsi le vene.

-…che, quando ti arrabbi, mi ricordano quelli di un panda gigante”…-

-Bene, direi che è sufficiente- affermò Hook, cercando di strappargli il foglio dalle mani.

-Ma non siamo ancora alla parte migliore!- protestò il principe.

- E quale sarebbe?- domandò Casanova –Senza offesa, mio caro, ma il tuo scritto manca proprio di enfasi…-

-Sì, ora si chiama enfasi…- mormorò Anakin.

- La parte dove si giurano eterno amore e si sposano!- continuò Artù, imperterrito.

Audrey cercò di calmarlo –Hai letto di nuovo le fanfiction sugli One Direction, vero?-

Il principe annuì, desolato –Ora che è uscito Zayn dal gruppo sono più sdolcinate che mai…-

-Certe cose turbano la sanità mentale di un uomo- dichiarò Casanova –Leggo la mia, cosicché il mio diletto possa imparare l’arte della scrittura da un maestro.-

Loki si riparò con cuscino del sofà -Ho i brividi al pensiero di che cosa tu possa aver scritto…-

- I due si erano visti solo una volta, di sfuggita, al mercato. Nessuno aveva notato gli sguardi focosi che si erano lanciati. Il desiderio li aveva avvinti fin dal primo momento e si era fatto sempre più invadente. Bramosi di toccarsi, guardarsi, amarsi, avevano tentato ogni modo per cercare di rincontrarsi.

Un giorno di primavera, verso il crepuscolo, il Fato aveva loro favorito l’occasione perfetta: un ballo in maschera (si sa che i balli in maschera sono sempre una certezza per certe…ehm…questioni). Salto un po’ e arrivo direttamente al punto…-

Darcy si fece sentire -Potreste leggere a bassa voce? Non vorrei che le mie orecchie sentissero certe ripugnati perversioni.-

Il seduttore lo ignorò a bella posta –Il pirata lo spinse nella stanza e chiuse la porta dietro i sé. Il buio li avvolse integralmente. Loki non poteva vedere il suo compagno, ma poteva sentire il suo respiro caldo sulla pelle, il suo tocco esperto, i suoi gemiti sulle sue labbra mentre lo baciava.

I vestiti caddero uno a uno…-

-Basta. Ti prego- implorò Loki –La mia povera dignità!-

-Beh, non è male…sicuramente meglio di quella di Artù. Come stile almeno…- aggiunse, vedendo le lacrime negli occhi del principe.

Audrey scorse la pagina con gli occhi -Decisamente troppo spinta per i miei gusti… il rating rosso non fa per me. Anche leggendo il resto…-

-Questa è una storia di desiderio e passione- si vantò Casanova –Artù, prendi appunti!-

-C’è un rating superiore al rosso?- domandò Anakin.

Hook lo guardò disgustato –Ma che razza di storia hai scritto tu? Già non mi capacito di queste porcherie…-

Il sith fece un sorriso malefico –Tu sottovaluti il mio potere1…-

-Su leggila allora!- lo spronò Audrey.

-A BASSA VOCE- gridò Darcy dall’altro divano.

Il sith si alzò in piedi –Quella notte faceva troppo caldo per dormire. Loki si alzò dal letto e si affacciò al balcone. Si era tolto il pigiama per via dell’afa ed ora mirava il paesaggio notturno, cercando di non pensare agli eventi della giornata.

Una goccia di sudore scese sul petto liscio e levigato del giovane…-

Loki fece l’occhiolino ad Audrey e le indicò chiaramente la camera da letto, ricevendo un’occhiataccia da parte della ragazza.

-…Il contatto improvviso lo fece sussultare. Non si aspettava certo di sentirlo alle sue spalle a quell’ora della notte. “Non riuscivo a dormire” gli sussurrò il pirata all’orecchio, stringendosi ancora di più a lui e premendo la sua notevole protuberanza contro il suo fondoschiena…-

-Faccio notare notevole…eh sì…- affermò candidamente Hook, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi in direzione di Audrey.

-…Loki ansimò per il desiderio mentre l'altro faceva scorrere l'uncino sempre più in basso…-

-Sicuro di voler continuare? Non vorrei essere costretto a ucciderti- lo minacciò il dio.

-…Hook spinse…-

Audrey intervenne prima che la faccenda degenerasse –Ecco, evitiamo cose troppo…troppo…quello insomma. Ricordatevi che c’è Artù!-

-Non vedo perché dovrebbe essere un problema!- protestò quello.

Casanova tirò una pacca sulla spalla al sith –Non me lo sarei mai aspettato da te…veramente sono piacevolmente stupito.-

Jack, che fino ad allora era rimasto in silenzio, prese parola –Capisco di essere stato in mare per molto tempo, ma certe cose io proprio non le immaginavo nemmeno…-

-La depravazione non ha limiti, non è vero sith dei miei stivali?- esclamò Loki, la mano al cuore, come se temesse che ad un certo punto non avrebbe più retto.

-Leggi la tua, Jack!- invitò Audrey, curiosa.

Il pirata fece un inchino agli ascoltatori – “Ti amo alla follia, pirata del mio cuore” disse Loki, in preda alla passione. “Il mio amore non ha rivali, mio amato”. “La mia vita non avrebbe più senso senza te…dove hai messo il rum?””Sottocoperta.”E vissero tutti ubriachi e contenti. Fine.-

-Tu amico hai capito tutto dalla vita!- si complimentò Hook.

-Il rum prima di tutto…- ripeté Jack, soddisfatto.

Audrey sospirò –Beh, visto che le abbiamo lette tutte dobbiamo scegliere la migliore…-

Un tossire discreto si levò dall’altro capo della stanza.

Darcy si levò in piedi in tutta la sua statura e si avvicinò alla comitiva –Prego miss, non tutte.-

Detto questo, cominciò a leggere –La diligenza si fermò davanti alla stazione di posta. Loki fece segno al palafreniere di prendere il bagaglio e guardò l’amico negli occhi “Credetemi, vorrei non volerlo fare…ma devo partire, devo…lo capite, Killian?”

Il gentiluomo abbassò lo sguardo “Me ne rendo perfettamente conto, Loki…solo che non pensavo fosse così difficile.”

L’altro si grattò il collo con la mano “Non sono mai stato bravo con gli addii.”

Hook sorrise, distratto da una falena che gli si era posata sulla marsina “Speravo che stavolta non ci sarebbe stato un addio” sussurrò.

L’amico si morse le labbra, incerto sul da farsi “Non lo pensavo nemmeno io, fino a due mesi fa...Ma le cose cambiano, Killian, le persone cambiano. Devo fare ciò che è giusto, non ciò che è facile.”

Il palafreniere risalì sulla vettura, dopo aver abbeverato i cavalli “Signore, siamo pronti a partire.”

Loki lanciò un ultimo, lungo sguardo al compagno, uno sguardo carico di rimpianti e promesse “Mi mancherete” mormorò, stringendogli la mano.

“Anche voi” rispose l’altro, ricambiando la stretta in modo forse più forte del dovuto.

Loki saltò nella diligenza e fece segno al palafreniere di partire “Chissà, magari un giorno ci rincontreremo…”

Hook sorrise “Chissà”bisbigliò, guardando la diligenza sollevare polvere al suo passaggio e portare via con sé una parte di se stesso “Chissà.”-

Il silenzio ammirato non si ruppe con la fine della storia.

Artù e Audrey si asciugavano le lacrime. Casanova aveva assunto un’aria malinconica. Anakin era diventato improvvisamente taciturno.

Perfino i due diretti interessati erano leggermente commossi.

-Direi che abbiamo il nostro vincitore…- disse Audrey, alzandosi.

Darcy sorrise –Miss, di qualsiasi cosa si tratti, se un gentiluomo si mette in gioco, vince la partita. Anche se si tratta di perversa depravazione.-

-A proposito, qual era il premio?- chiese Loki.

-Il controllo della casa per domani sera che ho l’appuntamento con Eric…- rispose Audrey –Direi che sono stata fortunata.-

-Questo è ancora tutto da vedere- bisbigliò Loki, tra sé e sé.

Artù sorrise contento –Sarà proprio una bella serata per te…-

-Sì, immagino che lo sarà- affermò la ragazza, ignara di ciò che sarebbe successo il giorno dopo.

Casanova scrollò le spalle. –La prossima volta sarò io il vincitore- soggiunse, recuperando i fogli sparsi per il salotto.

-La prossima volta?- Anakin, l’unico rimasto nella stanza, sogghignò. –La prossima volta ti annienterò, Venetian Red.-

-Vedremo che cosa ne penseranno le lettrici su EFP- replicò Casanova, sventolando le fanfiction e dirigendosi verso il computer di Audrey.

–La sfida è aperta, Fifty Shades of Sith…-

 

Angolo dell’autrice: Ebbene, sono pronta al linciaggio. Credetemi, non ho un attimo di tempo. Ho trovato un paio d’ore oggi per aggiornare, visto che i prossimi giorni si preannunciano incandescenti. L’altra storia non l’ho ancora aggiornata, forse riuscirò la prossima settimana, forse no…please, forgive me! >.<

Comunque…..a prescindere da questo, questo capitolo mi è venuto in mente grazie all’ ossessione compulsiva di mia sorella…(credits carattere venti) quindi ringraziate lei per quest’improvvisa e incontenibile ispirazione.

Come al solito ringrazio tutti, vecchi e nuovi, lettori e recensori…everybody.

Mi farà piacere sentire le vostre opinioni su questo improbabile capitolo! :)

Vi adoro alla follia e vi auguro ogni bene (chissà che il karma non giri con tutta questa bontà) XD

Vostra

Lady Windermere♥

1Famosa frase di Anakin nell’ultimo film di Star Wars

 

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Capitolo 19
*** Preparativi e scottanti verità ***


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Capitolo Diciotto -Preparativi e scottanti verità

 

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-Che ne pensi di “Siete gentilmente invitati al matrimonio di Miss Audrey Flaurinbel e Mr Eric Stewart il giorno quindici giugno alle ore…eccetera eccetera?”-

Bessie scosse il capo –In realtà non mi piace moltissimo l’entrata…non credi che ci starebbe meglio “Abbiamo il piacere di invitarti al matrimonio…?-

Loki si aggirava cupamente per il salotto -Secondo me dovresti scrivere questo “Vi annunciamo l’infausta notizia che Miss Audrey Flaurinbel sta per compiere il peggior sbaglio della sua vita. Se volete fermarla siete ancora in tempo. Ossequi.”-

Bessie scoppiò a ridere, Audrey lo fulminò con lo sguardo –Ne abbiamo già discusso, mi pare.-

-Forse non ne abbiamo discusso abbastanza- borbottò il dio.

La ragazza decise di ignorarlo. Dal giorno della proposta era diventato sempre più difficile per lei vivere insieme ai ragazzi. Avevano sempre facce corrucciate e quando la guardavano, nei pochi momenti in cui lo facevano ormai, le rivolgevano uno sguardo afflitto.

Niente più risate, niente più scherzi, era come se una coltre di nebbia fosse scesa a separarli.

Audrey non voleva ammetterlo, ma quella situazione la faceva stare male. Stentava a crederlo, ma rimpiangeva i momenti in cui non le davano un momento di pace.

Loki era senza dubbio il peggiore. La ragazza ormai evitava qualsiasi contatto con lui. Vederlo soffrire a causa sua le provocava una stretta al cuore.

-Beh, credo che dovrei andare…- dichiarò Bessie, a disagio in tutto quel silenzio carico di significati.

Audrey si riscosse dai suoi pensieri –Sì, sì, ovvio, avrai anche tu un milione di cose da fare. Dopotutto sei la damigella d’onore…- le disse, abbozzando un sorriso.

L’amica le stampò un bacio sulla guancia –Mi dispiace sai di non poter venire a scegliere il vestito con te oggi pomeriggio, ma mio padre aveva programmato questa uscita da tanto tempo e non ho potuto dirgli di no. Spero che non me ne vorrai.-

Audrey la salutò dalla porta -Figurati, troverò qualcun altro…-

-Potremmo andare tutti insieme, no?- propose innocentemente Artù.

-Che fantastica idea! Io sono d’accordo- rispose velocemente il dio degli Inganni, prima che la ragazza potesse protestare.

Di fronte a sei sguardi sconsolati e pieni di aspettative, Audrey non poté fare a meno di sorridere –Ma certo, è una splendida idea…Peccato che non sia venuta a me- replicò, all’indirizzo del dio, il quale, per la prima volta dopo settimane, la degnò di un sorrisetto tra il beffardo e il sarcastico, il tutto accompagnato da un sopracciglio alzato in segno di sfida.

Audrey si morse la lingua. Chissà cosa l’aspettava adesso…

 

-Un abito da sposa? Oh, ma lei è esattamente nel posto dove dovrebbe essere! Non c’è atelier migliore in tutta New York- trillò la commessa del negozio di vestiti da sposa.

Mr Darcy si mostrò interessato –Ah sì, questo è il migliore? Lo terrò a mente per la prossima volta…-

Audrey ridacchiò –Non credo che Elizabeth approvi l’idea…-

Il gentiluomo la guardò incuriosito –Non capisco di cosa parliate…-

Intanto gli altri si erano dati all’esplorazione dell’atelier, alla ricerca dell’abito perfetto. Tutti, tranne Loki, che si era comodamente sdraiato sul divanetto, le mani sotto la testa, gli occhi chiusi.

Chissà per quanto ancora durerà questo strazio… si chiese, tentando di ignorare i gridolini eccitati di Artù.

-Audrey, devi assolutamente provare questo!- strillò il principe, porgendo alla ragazza un abito tutto trine e merletti color rosa antico.

-Mio caro, non hai proprio gusto in fatto di moda…- lo rimproverò Casanova, reggendo un abito a sirena rosa cipria –Audrey starebbe decisamente meglio con questa sfumatura di rosa.-

Hook sbucò da una pila di vestiti –Perché necessariamente rosa? Io ti vedrei meglio con un colore più acceso, per esempio il rosso…- disse, mostrando un abito bianco e rosso.

-Non avete il color rum?- chiese Jack alla commessa, con aria interessata.

La ragazza lo fissò un istante –E che colore sarebbe il “color rum”?- ribattè, imbarazzata.

Il pirata sgranò gli occhi –Audrey! Questa donna non conosce il color rum! Ragazza mia,- disse alla commessa, stupita e ignara al tempo stesso –provvederò io stesso a sanare la tua imperdonabile lacuna- continuò, trascinandola a forza verso il camerino, con scopi tutt’altro che didattici.

Mr Darcy si presentò con un accollato abito color avorio -Semplice. Sobrio. Splendido. La regola delle tre S non sbaglia mai…-

Audrey lo fissò stupita –Darcy, da quanto parli come Enzo Miccio?-

-Enzo chi?- chiese Anakin, tirando fuori da dietro la schiena un vestito corto e completamente nero –Eh? Da vero sith, non trovi?-

-Audrey, prova il mio!-

-No il rosa cipria le sta meglio!-

-Io dico rosso!-

-Eretici, l’abito da sposa è dichiaratamente bianco!-

-Nero! Al diavolo la tradizione!-

-La prego! Non ho ancora finito di enunciarle le varie sfumature del color rum!-

La commessa, affannata, si avvicinò alla ragazza –Credo che sia meglio se andiamo in camerino solo io e lei, signorina- disse, sistemandosi i capelli e il rossetto palesemente sbavato e trascinando Audrey con sé, in salvo da quella banda di svitati.

 

-Scusi per l’indiscrezione, ma chi sono quei ragazzi?- domandò la commessa, aiutandola ad infilare un abito.

-Ehm…sono i miei cugini, sono venuti da lontano per partecipare al mio matrimonio…- balbettò Audrey.

La ragazza armeggiò con la scollatura -Infatti mi pareva di aver sentito un accento inglese! Oh, ecco…si guardi pure allo specchio.-

Audrey si voltò. Era un comunissimo abito bianco. Senza fronzoli e senza decorazioni varie. Linea classica, con la gonna leggermente più ampia verso il fondo.

-Allora?-

-Beh- Audrey si soppesò con lo sguardo –Non credo sia lui. Però andiamo lo stesso a farglielo vedere, altrimenti temo che faranno un’incursione qui dentro.-

-Ragazzi, che ne dite?- chiese, uscendo dal camerino.

Tutti rimasero in silenzio a fissarla per qualche secondo. Loki sbirciò con un occhio solo, incuriosito.

-Ecco…io continuo a pensare che il rosa cipria ti starebbe meglio.-

-No, non è quello giusto. È troppo semplice, aggiungiamoci qualche merletto…-

-Rosso. Ne sono convintissimo.-

-Nero.-

-Il colore è corretto, ma trovo la scollatura alquanto inappropriata…-

-Color rum, una garanzia- concluse il coro Jack, occhieggiando la commessa.

Audrey si ammirò nello specchio della sala –Infatti lo avevo visto subito che non era lui…so che mi pentirò di quello che sto per dire, ma…datemi tutti i vestiti che vi piacciono, solo per oggi sarò la vostra bambola…-

Sei occhiate ammiccanti si rivolsero verso di lei.

-Oh cielo…-

 

Dopo decine e decine di abiti, Audrey si sentiva ancora più esasperata. Possibile che non lo avesse ancora trovato? Aveva provato tutte le sfumature del rosa, dell’avorio, del panna. Abiti rossi, verdi, neri, corti, lunghi, a sirena, a principessa, accollati, scollati…praticamente aveva provato tutto il negozio.

Audrey sospirò. Non voleva tornare a casa a mani vuote. Voleva il suo abito. Sapeva che si trovava in quell’atelier, solo che era nascosto da qualche parte.

-Visto che il rosa non le stava?-

-Nemmeno il rosso però!-

-Sposa in rosso, sciagura a più non posso.-

-Ma taci, tu damerino, che tutti i tuoi abiti li ha letteralmente snobbati!-

-A me il mio piaceva. Se mai mi sposerò le farò indossare un abito nero.-

-Io volevo i merletti…non è giusto…-

-Le va se continuiamo la conversazione sui colori?-

Audrey si mise le mani tra i capelli. Di certo loro non aiutavano. Era quasi tentata di lasciar perdere tutto, quando qualcuno bussò alla porta del camerino.

-Non ho intenzione di provare più nessuno degli abiti ridicoli che mi avete proposto!- gridò, aprendo la porta di scatto.

-Oh, allora vado a metterlo via- mormorò Loki, fingendo di andare via.

-No! Aspetta! Vediamo…- lo fermò la ragazza, imbarazzata dal fatto che indosso aveva soltanto l’intimo.

Il dio arrossì leggermente e distolse molto cavallerescamente lo sguardo.

Audrey, viola, prese l’abito e si chiuse dentro il camerino. Oh mio Dio…

Era un abito di tulle bianco: il corpetto era semplice, con la scollatura a cuore, da cui si dipartiva una gonna amplia ed eterea al tempo stesso. Il tutto accompagnato da dei decori floreali blu.

La ragazza rimase a fissarlo per un lungo minuto. Possibile che proprio lui…?

Eccitata come una ragazzina si infilò di corsa l’abito.

E, finalmente dopo tanto tempo, sorrise.

 

Quando Audrey uscì, dopo che la commessa le ebbe sistemato il vestito con le spille, sette paia di occhi la ammirarono estasiati.

Loki trattenne il fiato. Quello era il Vestito. Ne era certo. E l’aveva trovato lui. L’aveva capito al primo sguardo che quello era l’abito perfetto per Audrey.

-Audrey, sei bellissima…- mormorò Artù, rompendo il silenzio.

Una serie di cenni col capo confermò le sue parole.

La ragazza sorrise, raggiante –è lui- disse semplicemente, le lacrime che le scendevano sulle guance.

La commessa sorrise –In un paio di settimane dovrebbe essere pronto. Cercheremo di fare il più in fretta possibile.-

Audrey non riusciva a smettere di sorridere –Ah- disse, fermando la commessa –Non si potrebbero provare anche degli smoking?-

I ragazzi si guardarono l’un l’altro, sbalorditi.

-Dopotutto, questo è il mio matrimonio. Vi voglio tutti vestiti meravigliosamente bene- continuò, ammiccando –Adesso tocca a voi essere i miei bambolotti…-

 

-Si porta così?-

-Non dovrei allacciarlo sul davanti?-

-Sono assolutamente splendido…- constatò Hook, rimirandosi allo specchio.

-Ehi, per favore…- lo rimbeccò Casanova.

-Guardate Mr Abito Accollato!- fece notare Anakin, in tono sorpreso, mentre Darcy si sistemava i polsini.

-E il mio apprendista!- sospirò estasiato Casanova.

Artù divenne rosso dall’imbarazzo.

-Non saprei…non potrei avere un cappello?- domandò Jack alla commessa –Un bel cappello grande.-

-Certo, così incuto meno paura…- dichiarò Anakin.

-Non ne hai mai incussa alcuna…- replicò Hook.

-Non credo sia il momento adatto a decidere chi debba vincere l’MTV Award per il miglior cattivo…- ribattè Loki, uscendo dal camerino.

-L’M cosa?- ripeté Darcy.

-Anche perché lo vincerei io…- concluse, ammirandosi nello specchio.

-Su su ragazzi, la vostra amica vi vorrebbe vedere…- iniziò la commessa, entrando nell’area delle prove. Ma non riuscì a finire la frase. Rimase incantata di fronte a quella che, come poi la definì alle sue amiche, non poteva essere nient’altro che una visione ultraterrena.

Per un momento rimase davvero senza fiato, guardando meravigliata i sette.

-Signorina…ehi signorina…- Hook le schioccò le dita davanti agli occhi.

-Ehm…sì…qualunque cosa…di là…-

Il pirata si voltò divertito verso i suoi compagni –Uh uh…che effetto facciamo alle ragazze…-

Casanova scosse la testa, ridendo –Sarà stata la mia bellezza…- replicò, dirigendosi verso la sala principale.

 

Quando li vide Audrey rimase letteralmente paralizzata. Erano uno più bello dell’altro…ma fu l’ultimo ad entrare a carpire tutta la sua attenzione.

Audrey non si seppe mai spiegare come potesse uno smoking nero far risplendere ancora più del solito due vivaci occhi verdi. Ma, qualsiasi cosa fosse, non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.

E lui se n’era accorto, eccome se se n’era accorto, a giudicare dal sorrisetto sardonico e dall’intensità magnetica del suo sguardo.

-Allora?- sorrise Artù, facendo una piroetta –Siamo carini?-

Audrey deglutì faticosamente, distogliendo gli occhi dal dio –Siete splendidi.-

-Lei come ci trova?- domandò maliziosamente Loki alla commessa, la quale rimase a fissarlo interdetta.

-Scommetto che adesso vorrebbe continuare la discussione sul color rum…- osservò Jack, guardandosi le unghie.

Il dio degli Inganni non prese di vista la sua vittima per un istante –Mmm, allora?- domandò di nuovo, leccandosi deliberatamente le labbra.

Audrey strinse involontariamente i pugni. Santo cielo, ma cosa le prendeva? Era solo Loki!

La commessa si sentì le ginocchia cedere sotto lo sguardo penetrante del dio, e, bisogna ammetterlo, fu una fortuna per lei che Mr Darcy fu pronto a prenderla quando crollò a terra, svenuta.

-No, spieghiamo. Come diavolo hai fatto?- domandò Hook.

Loki sorrise –Trucchi del mestiere…-

Audrey si ripromise di non svenire mai davanti ad un uomo. Giusto per non vedere quell’arrogante sorrisetto soddisfatto. Dopodichè, girò i tacchi e corse in camerino a togliersi l’abito da sposa che aveva ancora addosso.

 

Stavolta non bussò. Così, quando Audrey si voltò per vedere chi era entrato, per poco non le prese un colpo.

-Cosa diavolo ci fai tu qui? Vattene immediatamente!-

Loki si appoggiò alla porta –Forse dovrei.-

Era ancora vestito da sera. E ancora una volta Audrey faticò a distogliere lo sguardo. Era sicura che lui lo percepisse. Che percepisse la sua agitazione.

-Vorrei cambiarmi, cortesemente…-

-Oh fai pure. Non mi dai alcun fastidio.-

Audrey lo incenerì con lo sguardo –Non ho affatto intenzione di spogliarmi davanti a te.-

Il verde dei suoi occhi si fece più cupo –Attenta, potresti pentirti di queste parole in futuro…-

La ragazza si voltò di scatto, in modo che non egli non vedesse l’improvviso rossore che le era salito sulle guance.

Loki posò lo sguardo sulla sua schiena per un lungo intenso istante.

-Perché sei qui?- mormorò lei. Vuole la guerra? Ebbene, l’avrà.

-Sono capitato qui per caso…sai questi camerini sono tutti uguali…in realtà volevo fare una visitina ad Hook…-

Audrey sogghignò –Sarà stata una visita molto intima…-

Il dio stette allo scherzo –Non riesco proprio a togliergli gli occhi di dosso…una sensazione che sicuramente avrai provato anche tu…-

La ragazza si morse le labbra –Non capisco cosa tu voglia dire…-

-Credo che tu abbia capito esattamente cosa voglio dire…- replicò lui, avvicinandosi.

Audrey avvertì il pericolo –Ti avviso che sto per spogliarmi.-

-Sono precisamente le parole che avrei voluto sentire…-

La ragazza armeggiò col vestito –Io adesso mi cambio. Se tu hai intenzione di assistere rimani pure. Non mi fa né caldo né freddo…-

Loki sorrise –Cos’è che avevi detto prima? Non ricordo.-

Audrey lo guardò negli occhi.

-Aspetta, fai sul serio?-

Preso il coraggio a piene mani, mollò la presa del vestito, che si accasciò flosciamente ai suoi piedi.

L’imbarazzo divenne ben presto divertimento, quando si accorse, con piacere, del rossore del giovane dio.

-Cielo, Loki, stai arrossendo? Non dirmi che sono la prima donna in biancheria intima che vedi nella tua vita…-

Il dio la guardò dritta negli occhi. Socchiuse leggermente la bocca, poi, come ripensandoci, si morse le labbra. Tirò un pugno contro il muro proprio di fianco alla testa della ragazza - Dannazione!- imprecò, prima di voltarsi e uscire rapidamente dal camerino senza dire un’altra parola.

Audrey rimase in silenzio, sconvolta. Non tanto per il gesto, quanto per quello che aveva visto negli occhi verde smeraldo del dio. Le ginocchia le cedettero e crollò a terra in singhiozzi.

-Santo cielo, che cosa ho fatto…-

 

 

Angolo dell’autrice: Bonjour! :)

So che vorreste linciarmi, ma pensateci, ho passato ferragosto a casa a scrivere il capitolo solo per voi! :)

In effetti pensavo di aggiornare prima, ma poi c’è stato il viaggio di maturità e adesso sto studiando per provare ad entrare a medicina (finirà mai lo studio mi chiedo?), quindi ho avuto meno tempo di quello che pensavo.

Spero di riuscire a finire la storia entro settembre/ottobre, visto che mancano due o tre capitoli ancora…

Inoltre, aggiunto a tutto, sto scrivendo una storia a quattro mani con una mia amica, Jordan Hemingway, sul fandom di Teen Wolf, che uscirà a momenti… :)

Credo di aver detto tutto…ditemi cosa ne pensate! So già che alcune persone saranno moltooo contente! XD

Prima di chiudere, ringrazio tutti per le preziosissime recensioni! Le leggo sempre con piacere, e siete sempre di più quindi mi fa il doppio del piacere…XD

A presto!

Bacioni :*

Lady Windermere♥

 

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Capitolo 20
*** Dove Artù si rende utile per la prima volta ***


Capitolo Diciannove -Dove Artù si rende utile per la prima volta

 

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Loki sapeva che era cambiato qualcosa. Ne era quasi certo. Non poteva non essere così. Insomma, chi si credeva di essere per poter resistere così a lungo al suo fascino?

E quindi, mentre osservava Audrey preparare il pranzo quella mattina, a meno di una settimana dal matrimonio, il dio cercava in tutti i modi di notare un segno di debolezza o di indecisione.

Ma Loki cercava invano: la ragazza stava ben attenta dal mostrare segni di alcun genere. In effetti si sarebbe detto che non ne provava affatto, viste le mosse automatiche e il volto inespressivo.

La tensione, in casa Flaurinbel, si poteva letteralmente tagliare con il coltello. Dico letteralmente, perché in effetti era quello che Audrey stava facendo.

-Sta tagliando zucchine da almeno tre ore…- sussurrò Hook, preoccupato.

Artù si coprì gli occhi con le mani -È inquietante…-

-Si può sapere cosa le hai fatto?- domandò Anakin a Loki, il quale rispose con una scrollata di spalle.

La ragazza si girò verso di loro col coltello in mano.

Artù impallidì palesemente –Ci vuole uccidere…-

-Ci volete anche i peperoni nella zuppa?-

-Non-non serve, grazie- biascicò Hook, incerto sul da farsi.

-Bisogna seriamente fare qualcosa- dichiarò Casanova –Altrimenti Audrey rimarrà a tagliare verdure per tutto il resto della sua vita!-

Loki sbuffò contrariato e si alzò dalla sedia per sdraiarsi sul divano.

Anakin lo seguì con lo sguardo -Quei due ci nascondono qualcosa. Ne sono certo.-

-Non è difficile capirlo- affermò Jack –Al dio piace la ragazza, la ragazza è combattuta tra il dio e il biondino stupido. Per finire il triangolo servirebbe che il biondino stupido si prendesse una bella cotta per il dio. Facile no?-

Mr Darcy sollevò un sopracciglio –Quindi voi dite che Miss Audrey sia innamorata di Mr Loki?-

Casanova lo incalzò –Non dice che sia innamorata. Dice che l’attrazione fisica tra i due è palpabile.-

-Se vuoi traduco in parole spicce…- propose Jack, schioccando la lingua.

-Non serve, grazie- lo fermò Anakin.

Audrey appoggiò il coltello sul piano da lavoro –Ragazzi. Esco a comprare i carciofi.-

Hook le sorrise caldamente –Ma certo, vai pure a comprare tutto quello che vuoi.-

La ragazza sorrise meccanicamente e uscì di casa senza nemmeno darsi una sistemata, in tuta e struccata.

-Bene. Sta decisamente male- concluse Casanova –È uscita in ciabatte.-

Anakin scosse la testa -Dubito che se ne accorgerà.-

Loki sbuffò nuovamente –E lasciatela uscire come più le piace…-

-Guarda che se si è ridotta così è solo colpa tua!- protestò Hook.

-Io non l’ho nemmeno toccata!- ribattè il dio, scocciato –Andate a parlare con quel pezzo di idiota che chiama fidanzato.-

Mr Darcy si avvicinò al sofà –Cosa provate per Miss Audrey?-

-E che ti interessa, damerino?-

Darcy lo prese per il colletto della camicia e lo tirò su dal divano, spingendolo contro il muro –Vi ho fatto una domanda.-

Gli altri guardavano Darcy stupefatti.

Loki più di tutti sembrava sconvolto –Io…io non lo so! Mettimi giù, razza di idiota!-

Il gentiluomo rafforzò la presa –Sto aspettando una risposta…-

-Oh…io…non lo so, ti ripeto! Lasciami andare!-

Darcy lo mollò all’improvviso, facendolo cadere sul pavimento –Un uomo che non conosce i suoi sentimenti non è degno di essere un uomo.-

-Beh, voglio vedere quando sarà il tuo turno cosa farai…- replicò il dio, massaggiandosi il collo.

-Cerchiamo di calmarci e ragioniamo in modo serio- propose Anakin.

-Non possiamo sapere cosa passa nella testa di Audrey. Potrebbe tenere ancora a quel biondino per quello che sappiamo- iniziò Casanova.

-Quello che è certo è che è fortemente combattuta- continuò Darcy –Per quanto io in realtà non vedo motivo di provare sentimenti profondi né per l’uno né per l’altro soggetto…- disse, scoccando a Loki un’occhiata di disprezzo.

Il dio roteò gli occhi –Bene, ragazzi, se non vi dispiace…- disse, aprendo di scatto la porta di casa e uscendo dall’appartamento, lasciandoli a confabulare.

 

Audrey rimise la mozzarella nel reparto frigo. Non era la marca giusta. Forse avrebbe potuto comprare un po’ di yogurt. Ad Artù piaceva lo yogurt.

La ragazza prese due vasetti di yogurt alla fragola e li mise nel cestino della spesa.

Si diresse poi verso il reparto del pesce. Aveva bisogno di qualcosa per la cena di quella sera.

Audrey osservò i vari tipi di pesce esposto in bella vista, cercando di capire se il salmone fosse fresco.

L’occhio vitreo e bianchiccio del pesce la fissò dal bancone. E fu così che Audrey ebbe la rivelazione più importante della sua vita.

Si stava comportando da stupida. Era inutile cercare di nascondere in tutti i modi ciò che provava. Era completamente inutile.

Non poteva passare il resto della sua vita nell’inerzia. Avrebbe potuto finire come quel pesce.

Audrey cominciò a vagabondare a caso in giro per il supermercato.

Eppure, non posso neppure dirglielo. Suvvia, è solo una semplice cotta adolescenziale. Non è mica vero amore…

I pensieri le affioravano tutti alla testa nello stesso momento, come se fossero impazziti.

E poi cosa succederà dopo? So benissimo che non è per sempre…

Non credo di essere pronta a rischiare così tanto…

E lui? Chissà cosa penserà di me…

E, mentre rimuginava su tutti i molteplici problemi della sua breve vita, andò a scontrarsi contro qualcuno.

-Oh cielo! Mi dispiace tantissimo!-

-Audrey?-

La ragazza sollevò lo sguardo -Eric?-

Lui sorrise e la strinse in un abbraccio –Sai, non posso fare a meno di pensare che tra meno di una settimana saremo sposati…- le sussurrò in un orecchio.

Audrey sorrise imbarazzata –Oh, anch’io.-

-Cosa ci fai qui?-

-Stavo facendo la spesa…-

Eric le si avvicinò ancora di più. Gli occhi blu di lui si rispecchiarono in quelli verdi di lei.

-Posso baciarti?- le chiese, sottovoce.

Audrey sgranò gli occhi –Qui? In pubblico? Sai che non mi pia…-

Lui non aspettò la fine della frase e la baciò intensamente.

 

Loki era infastidito. Era assolutamente la prima ragazza che si comportava in quel modo. Ma cosa avevano le fanciulle midgardiane? Non che Loki avesse conosciuto chissà quante ragazze terresti. Anzi, Audrey era la prima.

La prima e l’unica…

Il dio scosse la testa, come a scacciare un pensiero molesto. Non serviva a nulla che si abbattesse così.

Lei aveva fatto la sua scelta. Non poteva farci nulla. E di certo non si sarebbe reso ridicolo implorandola di lasciare quello stupido biondino.

Insomma, sono affascinante, sono un dio…non vedo cosa potrebbe volere di più…

Camminando, non si accorse si essere arrivato nel supermercato dove presumibilmente Audrey era andata a fare la spesa.

Non ho affatto intenzione di entrare…poi magari pensa che la segua…come se non avessi altro da fare…

Loki sospirò e alzo gli occhi sulle vetrine del supermarket. Quello che vide però, non gli risollevò certo il morale.

Audrey e il biondino, all’interno, proprio davanti la vetrina principale, erano avvinghiati in quello che sembrava un bacio senza fine.

Il dio strinse i pugni e dominò la tentazione di entrare a prendere a pugni quell’impudente.

Strinse i denti e cominciò a camminare velocemente, per mettere il più possibile numero di chilometri tra lui e loro.

Allora veramente non le è mai importato nulla di me…nulla di quello che ho fatto è servito. Mi ha solo preso in giro. Voleva stare fin dal principio con quello stupido umano!

Anzi, sono stupido io che ho ceduto al fascino di due begli occhi…

-Oh, ecco quello che fa per me…- sussurrò, vedendo un pub irlandese dall’altro lato della strada e dirigendosi verso di esso, con la ferma intenzione di annegare tutti i suoi dispiaceri nell’alcool.

 

-Dannazione! Dobbiamo assolutamente fare qualcosa!- si lamentò Hook.

-Quei due sono palesemente cotti l’uno dell’altra…- mormorò Anakin.

Darcy accavallò le gambe sotto il tavolo –Ma lui sarà disposto a lasciare Asgard per sempre per lei?

I suoi sentimenti saranno più forti della sete di potere?-

-Questo non possiamo saperlo. Loki è imperscrutabile quando si tratta di queste cose…- rispose Casanova.

Artù si alzò dalla sedia –Sono sicuro che Audrey non ama Eric.-

Hook schioccò le dita -Ah, ecco come si chiama…che nome stupido…-

Jack sbadigliò –Certo, se dobbiamo fare qualcosa lo dobbiamo fare subito…vi ricordo che questo sabato si sposa.-

-Non sono mai stato così stressato in vita mia…- dichiarò Casanova, passandosi una mano tra i capelli biondi.

-Il problema è che non abbiamo la più pallida idea di come agire…Se magari Loki fosse qui…- replicò Anakin.

-Non ci serve Loki per trovare una soluzione- affermò Hook –Possiamo farcela benissimo anche noi da soli.-

Artù bighellonò per il salotto –Dobbiamo spremerci le meningi…-

-Per prima cosa dovremmo rapire Audrey…- dichiarò Jack.

Anakin si mostrò contrario -Così ci chiudono in gattabuia. Bel piano, pirata!-

Artù si sedette sul divano. Non aveva mai notato che fosse così morbido. Ci si sdraiò completamente sopra, stiracchiando le gambe.

-E se rapissimo lui?-

-E se ti cucissi la bocca?-

Il principe allargò le braccia, lasciando penzolare le mani dal sofa. Il palmo della mano urtò qualcosa. Qualcosa di ruvido.

-Ragazzi!- li chiamò, tirando fuori da sotto il divano un portafoglio di pelle –Forse ho trovato qualcosa…-

I cinque gli si fecero appresso.

-E questo da dove viene?- chiese Hook

-Da quella giacca, probabilmente…- Artù indicò l’attaccapanni, dove era appesa una giacca color camoscio.

-Non è certo nostra…che colore orribile…- dichiarò Casanova.

Anakin ebbe un’illuminazione –È sicuramente di Eric! Audrey l’aveva detto che aveva dimenticato qui qualcosa…-

Il principe aprì il portafoglio.

Hook sfilò la carta di identità e la lesse –Artù, hai senza dubbio trovato qualcosa. Ora i nostri problemi sono risolti- concluse, sogghignando.

Dieci paia di occhi si scambiarono sguardi compiaciuti.

 

Audrey si staccò dal ragazzo –Ho detto che non mi piacciono le effusioni in pubblico!- disse, infastidita.

Eric cercò di farsi perdonare –Amore, scusami, è che non sono riuscito a resistere…-

La ragazza si voltò dall’altra parte –Non osare farlo mai più.-

-Non posso baciare la mia futura sposa dove e quando voglio?-

-No se io non voglio!- urlò lei.

Eric la osservò a fondo -Audrey, stai bene? Non ti ho mai vista così…-

-No, non sto affatto bene! Non sono un giocattolo e nemmeno un robot! Ho bisogno del mio spazio e del mio tempo. E nessuno qui riesce a capirlo! Continuate ad incalzarmi e non riesco più a capire cosa voglio o no. Smettetela e lasciatemi in pace per dieci minuti! Non chiedo tanto.-

Il ragazzo si sorbì tutto lo sfogo di lei, poi la strinse a sé –Anch’io sono teso per il matrimonio…-

Audrey si liberò dalla presa – Non è per questo!-

-E per cosa allora?-

-Io…io…oh, insomma, saranno anche fatti miei! Lasciami in pace anche tu!- replicò, voltandosi e correndo via, lasciando Eric nel mezzo del supermercato. Solo.

 

-Cosa ti posso servire, amico?-

-La cosa più forte che hai…- rispose Loki, sedendosi al bancone del pub.

Il barista lo fissò a lungo –Una donna?-

Il dio alzò gli occhi –È così evidente?-

L’altro ridacchio –Abbastanza…ma non preoccuparti, amico, ho qualcosa che ti farà dimenticare anche il suo nome.-

-Ne dubito.-

-Fidati di me. È una ricetta speciale di mio nonno, che Dio l’abbia in gloria, farebbe ubriacare perfino un cavallo.-

Il dio sorrise –Fammene tre.-

 

Tre bicchieri di liquore speciale dopo…

 

-E non so più cosa fare, capisci? Mi pare che lei non voglia più avere a che fare con me…- biascicò Loki.

-È una brutta situazione, in effetti. Hai detto che si sposa sabato?- chiese il barista, interessato.

Il dio annuì con la testa. O almeno, pensò di annuire, perché in pratica mosse solo la testa in un modo bizzarro che l’altro interpretò come un sì.

-Secondo me, dovresti dirle quello che provi…-

-Ma lo sa!- protestò animatamente Loki, rischiando di cadere dalla sedia.

-Amico, una donna vuole sempre sentirselo dire. Anche se magari lo sa da anni, vuole che sia tu a dirglielo.-

Il dio alzò lo sguardo su di lui –Tu dici?-

Il barista gli diede un’amichevole pacca sulla spalla –Fidati del tuo amico irlandese! Vai da lei e diglielo.-

-Adesso?-

-Adesso.-

Il dio scese dalla sedia e abbracciò il barista –Grazie, amico.-

-Sono qui apposta.-

 

Quando Loki arrivò davanti al portone di casa si fermò, terrorizzato.

Anche se aveva la mente annebbiata dall’alcool, riusciva comunque a pensare alle conseguenze di quello che stava per fare.

-Audrey?- chiamò, bussando alla porta.

Nessuno rispose.

Il dio si sedette con la schiena rivolta al portone –Io…io devo parlarti. Sai, quando sono arrivato ho pensato che questo non era altro che un terribile malinteso. Una disgrazia. Ero a due passi dal conquistare il trono di Asgard e mi sono trovato catapultato in questo misero appartamento, con te.

Ho sempre pensato che prima sarei tornato a casa, meglio sarebbe stato.

Ma non lo penso più. Non penso più al trono, né a mio fratello o mio padre…non riesco più a pensarci perché hai completamente invaso la mia mente, facendoti spazio man mano tra i miei pensieri sempre con più forza.-

Loki sospirò –So che non mi vuoi più parlare, ma non ce la faccio a tenermelo ancora dentro. Devo dirtelo. Audrey, se sposi quel bellimbusto biondo io non me lo perdonerò mai…tu non me lo perdonerai mai. Non posso credere di riuscire a vivere senza di te. Audrey, ti prego non sposarlo- il dio trattenne a fatica i singhiozzi –Non puoi sposarlo! Non puoi perché…perché io ti amo!- concluse, stringendosi la testa tra le mani.

All’interno dell’appartamento qualcosa diede segni di vita. Un rumore di chiavi e la porta si aprì di scatto.

-Perfetto- commentò Hook –Era proprio quello che volevamo sentire.-

Loki lo fissò con gli occhi lucidi –E tu che ci fai qui?-

-Molto toccante, devo dire…- replicò Anakin.

Casanova fece capolino dalla porta –Non avrei saputo fare di meglio.-

-Dov’è Audrey?-

-Miss Audrey  ha deciso di soggiornare da Miss Bessie fino al giorno delle nozze…ci ha informati tramite un bizzarro strumento che voi chiamate…- Darcy si mostrò esitante.

-…telefono?- suggerì Loki.

-Ad ogni modo- dichiarò Jack, cambiando discorso -abbiamo trovato qualcosa di molto interessante.-

-Io l’ho trovata!- corresse Artù.

Hook aiutò Loki a rimettersi in piedi -Qualcosa che ci servirà per impedire il matrimonio.-

Il dio passò lo sguardo da uno all’altro, incerto –Cosa?-

Anakin lo prese sottobraccio –Vieni dentro lo saprai…e ti farò anche una buona tisana…sembra che tu ne abbia bisogno.-

Hook si strofinò le mani -Inizia l’Operazione “Questo matrimonio non s’ha da fare”.-

 

Angolo dell’autrice: Ebbene, ragazze, posso finalmente dire con certezza che mancano esattamente due capitoli. Due capitoli che ho già scritto e che non tarderanno ad arrivare. Veneratemi. XD

Per motivi logistici (ossia non so più che cosa scrivere) non uscirà un capitolo di E gruppo WhatsApp sia…

Non volevo scrivere un brutto capitolo e preferisco aspettare che mi torni l’ispirazione.

Arriverà comunque anche là un capitolo conclusivo, non preoccupatevi… :)

Per chi se lo stesse chiedendo, non so ancora se sono passata a medicina, ma molto probabilmente no…(la mia unica speranza è entrare per scorrimento a Ferrara).  Adesso spero che mi ripeschino a biotecnologie, altrimenti farò archeologia, dove sono passata alla grande. Come vedete, è tutto sotto controllo. (Eh, come no…) XD

Sono ansiosa di sentire i vostri pareri!

Grazie mille per tutto il supporto, per tutte le recensioni, per tutte le ricordate/preferite/seguite…

Non avrei mai potuto farcela senza di voi! <3

A presto!

Lady Windermere <3

PS: Ringrazio Helen_TheDarkLady per lo splendido collage!

 

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Capitolo 21
*** Questo matrimonio non s'ha da fare! ***


Capitolo Ventuno- Questo matrimonio non s'ha da fare!

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La mattina delle nozze, Audrey si svegliò all’alba, nella stanza degli ospiti a casa di Bessie.

Non aveva mai pensato di sposarsi così in fretta e in gran segreto. Non aveva fatto in tempo ad invitare nemmeno sua madre…la quale sicuramente avrebbe saputo farle pesare la faccenda per molto molto tempo.

Audrey si rigirò tra le coperte. Non che sua madre fosse stata mai presente in quegli anni, a parte qualche sporadica visita nei momenti meno adatti. Solo non capiva perché Eric ci tenesse così tanto a fare le cose di fretta. Non ce n’era nessun motivo, dopotutto.

Forse ha solo fretta di sposarmi...rifletté tra sé e sé la ragazza, mentre si stiracchiava nel letto. Beh, immagino che lo sapremo subito...concluse.

Un pensiero le attraversò all'improvviso la mente: anche se era qualche giorno che non li vedeva, Audrey non poteva dimenticare quegli irritanti e meravigliosi ragazzi che abitavano attualmente nel suo appartamento. Me l'avranno distrutto...

Audrey si alzò dal letto con l'idea di telefonare. Ma rimise subito giù la cornetta. E se avesse risposto lui? No l'avrebbe potuto sopportare.

Quello era il giorno del suo matrimonio. Doveva essere felice, molto felice; o almeno, così sarebbe dovuto essere. Eppure era come se un'ombra si fosse calata su tutto ciò che conosceva.

-Oh, basta con le sciocchezze!- si irritò -Se Bessie mi vede triste mi farà il terzo grado...Oggi è un giorno stupendo e nessuno ha il diritto di rovinarmelo!-

Ma, forse, non credeva nemmeno lei a queste parole.

 

-Allora, ti è arrivata la conferma da Parigi?- chiese Hook al dio degli Inganni -Ormai abbiamo solo poche ore.-

Loki sventolò una busta -Abbiamo le prove, amici!-

Anakin si accarezzò il mento -Bisogna dire che sua madre è stata piuttosto gentile...-

-Merito del mio fascino...- si vantò Casanova.

-Mrs Flaurinbel era semplicemente preoccupata per la figlia. Chiunque avrebbe agito allo stesso modo. è un peccato che non possa essere con noi adesso.-

-Ha detto che non sarebbe arrivata in tempo...- spiegò Loki -E poi, non vogliamo complicazioni, giusto?-

-Peccato solo che non possiamo smascherare quell’insetto davanti a tutto il mondo…Audrey ha preferito una cerimonia intima- protestò Hook.

Loki scrollò le spalle –L’importante è che lo sappia Audrey.-

-Beh, magari per te…-iniziò Artù –Ma io preferirei che tutti sapessero della mia favolosa scoperta.-

-Senza di lui non avremmo potuto fare più nulla! Degno discepolo del Maestro!- si vantò Casanova.

-Degno discepolo del Pirata, vorrai dire- replicò Jack.

Artù mostrò un sorriso compiaciuto –Mi dispiace,  signori, ma io sono solamente il discepolo di me stesso…questo “viaggio” mi ha fatto riflettere. Ora so che posso e voglio migliorarmi…-

Anakin gli diede una vigorosa pacca sulla spalla –Così parla un vero Re!-

-Ragazzi, possiamo rimandare i discorsi edificanti a più tardi?- protestò il dio.

-Loki ha ragione, dopotutto abbiamo un matrimonio da rovinare!- confermò Hook -Ani, so che questa è l’azione più cattiva che tu abbia fatto nella tua vita…-

Il sith digrignò i denti –Non credo proprio…-

-Dimostramelo allora.-

Casanova annuì –Buona idea. Sfogate tutta la vostra cattiveria su di lui…Audrey ci aspetta!-

 

-Sei un incanto…- mormorò Bessie.

-Sì…beh…ammetto che il vestito è proprio bello.-

-Hai fatto benissimo a sceglierlo! Sapevo che avresti trovato il vestito perfetto- dichiarò, accarezzando il tulle impalpabile della gonna.

Audrey arrossì –In realtà non l’ho trovato io…-

-L’ha scelto Eric? Non sapevo che ci fossi andata insieme a lui…-

-No…io…- balbettò Audrey, ma, per sua fortuna, un bussare alla porta distrasse l’ amica dalle sue parole.

 Possibile che non riesci a controllarti? Respira, inspira, respira, inspira…

-Audrey! Il parroco dice che hai soltanto quindici minuti…-

La ragazza si voltò verso la porta e fece un segno a Bessie con la mano –Tu va pure a cambiarti! Qui ci penso da sola!-

 

-Proprio oggi doveva esserci una manifestazione? Dannazione!- sbottò Loki, visibilmente arrabbiato.

L’autista del taxi lo guardò dallo specchietto –Mi dispiace, signore, ma credo che prima di quaranta minuti non saremo arrivati…-

Hook sgranò gli occhi –Quaranta minuti?-

Darcy si sporse verso l’autista –Ma non esistono vie secondarie?-

-Purtroppo no, signore, sono spiacente. Hanno chiuso tutte le strade a parte questa.-

Loki serrò i pugni. Non poteva finire così. Non l’avrebbe permesso.

-Sono ancora dietro di noi gli altri?- domandò al pirata, il quale si voltò e fece un segno affermativo con il capo.

-Bene, allora fa loro cenno di scendere. Ho un’idea.-

 

-Posso entrare?-

-Ma Eric, sai che lo sposo non può vedere l’abito prima delle nozze!- protestò la ragazza.

-Ma oggi è il giorno delle nozze…- replicò lui,  entrando silenziosamente dentro la stanza –Audrey, sei assolutamente splendida.-

La ragazza si riguardò allo specchio per l’ennesima volta –Dici davvero?-

-Sono accecato dalla tua bellezza.-

Audrey sorrise. Era quello che voleva sentire, ma aveva la strana sensazione che le mancasse qualcosa –Abbracciami- mormorò.

Eric non si fece pregare due volte e la strinse a sé –Non aver paura…ci sono qua io.-

-Andrà tutto bene, sul serio- sussurrò, visto che lei non rispondeva –Mi raccomando, fra dieci minuti voglio solo sorrisi su quel bel faccino…- concluse, dandole un buffetto sul mento.

Audrey fece un sorriso tirato e lo osservò uscire di soppiatto dalla porta.

Sentiva che qualcosa non andava, come se tutto fosse profondamente sbagliato. Come se non dovesse essere lì, in quel momento, con quelle persone.

Forse non le mancava qualcosa. Forse le mancava qualcuno.

E Audrey sapeva esattamente di chi aveva bisogno.

 

Artù pareva agitato -Loki! Sei assolutamente sicuro di quello che stai facendo?-

-Io sono sempre sicuro di quello che sto facendo…- rispose quello, acquattato dietro un albero.

-Non credi che questo sarebbe considerato come un furto?-

-Decisamente illegale- ribadì Mr Darcy.

Il dio scrollò le spalle –Preferisco chiamarlo “prestito a tempo indeterminato”. Suona molto più formale.-

-Ma non ci staremo tutti sopra!- protestò Anakin.

Jack guardò il cielo con aria lungimirante -Per questo ne ruberemo due.-

-L’importante è che ti sbrighi!- disse Casanova, guardando l’orologio da taschino che portava sempre con sé.

Non dovette ripeterlo due volte.

Il dio degli inganni balzò su una motocicletta, fece scomparire la catena e la mise in moto con un rapidissimo cenno della mano.

-Stregoneria…- mormorò Artù.

-Mi piace come ragiona il ragazzo- replicò ammirato Jack, guardando Loki fare lo stesso con la moto vicina.

-Hook! Darcy! Muovetevi!- esclamò il dio, spazientito –Anakin, la seconda è per voi. Immagino tu sappia guidarla…-

-Non credo sia più difficile di guidare una navetta…- ribatté il sith, montando a cavalcioni della moto.

Quando tutti furono in sella Loki sorrise, vittorioso –Audrey sto arrivando!-

E sfrecciò rapido tra le vie intasate dal traffico di New York.

A nulla valsero le grida di protesta dei proprietari, accortisi troppo tardi dell’inganno.

 

La marcia nuziale sarebbe cominciata a momenti e Audrey sentiva un crampo colossale allo stomaco.

Stava per entrare in chiesa e sfilare davanti ai suoi amici più cari. Beh, non tutti.

Sapevo che non sarebbero arrivati…e io che ho pure comprato loro lo smoking…

Audrey sbuffò. Non poteva credere che non avrebbero partecipato al suo matrimonio. Ma, anche se la sua testa pensava al plurale, la persona che le interessava era soltanto una.

Un paio di occhi verdi e un sorriso beffardo.

La ragazza si sforzò di cacciar via l’immagine dalla sua testa.

Eric. Devo pensare ad Eric. Respira, Audrey. Respira.

Si guardò le mani e si accorse di aver stropicciato tutto il boquet. Ma perché capitano tutte a me?

Sentì le prime note dell’organo.

Chiuse gli occhi ed entrò nella chiesa.

 

-Più veloce, più veloce!- incitò Hook.

-Più veloce? Voi siete pazzo, signore! Moriremo!- replicò Darcy, stretto alla schiena di Loki e visibilmente spaventato .

-Non è una macchina satanica, Darcy, e non moriremo…non adesso comunque- rispose tranquillamente il dio, dando un’occhiata sullo specchietto per vedere che il sith lo stesse ancora seguendo.

-Devo ammettere che non te la cavi male con i motori…- commentò Casanova in direzione di Anakin.

-Ma non sarà illegale andare in quattro su una moto?- chiese Artù, preoccupato.

-Credo che sia già illegale averla rubata…- rispose il seduttore.

-Se continua così, probabilmente cadrò da quest’affare- protestò Jack –E non ho nemmeno una bottiglia di rum!-

Sia il sith sia il dio premettero sull’acceleratore.

 

-Prendile la mano destra…- sussurrò il parroco ad Eric .

-Eric James Smith vuoi tu accogliere la qui presente Audrey Flaurinbel come tua sposa, promettendo di essere fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita, finché morte non vi separi?-

Il ragazzo sorrise –Sì.-

Audrey percepì una fitta allo stomaco. Non posso farlo. Audrey, devi farlo. Non posso. Audrey Flaurinbel, fa quello che devi!

-E tu, Audrey Flaurinbel, vuoi accogliere il qui presente Eric James Smith come tuo sposo, promettendo di essere fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita finché morte non vi separi?-

Non posso. Non posso. Non posso.

-Ehm…-

No! NO! NO!

Eric la guardò invitante e le premette la mano per farle fretta.-

-Ecco io…-

Il parroco la guardò dolcemente –Sì, signorina…?-

Bessie intercettò il suo sguardo, mostrandole un’aria interrogativa.

-Io…-

Una voce rimbombò dal fondo della chiesa –LEI DICE NO!-

Tutti i presenti si voltarono a guardare chi aveva parlato, tranne Audrey, che sapeva benissimo chi era stato.

Loki percorse a rapidi passi la navata e si frappose tra i due promessi sposi –Lei non sposerà quest’imbroglione!-

Nella chiesa calò il silenzio.

-Come osi insultarmi?- inveì Eric –Al mio matrimonio! E non stringere così mia moglie!-

Loki ghignò –Non è tua moglie. E la stringo quanto mi pare. Tu invece, non è che devi confessare qualcosa ai presenti?-

Bessie fece per intervenire, ma venne bloccata da Casanova.

Eric impallidì visibilmente - Non capisco di cosa parli…-

-Capisci benissimo invece- dichiarò Hook, sventolando alcune carte con la mano –Non è vero, Philip?-

Audrey si liberò dalla stretta del dio –Loki, che storia è questa? E chi è Philip?-

-Philip Daumier…- continuò Darcy –è il vero nome di Eric.-

La ragazza fissò Eric con uno sguardo interrogativo.

-E non è finita qui…- esclamò Anakin –Perché, indovinate un po’…-

-Philip è già sposato!- concluse trionfante Jack –E ha addirittura tre figli. Compare, non ti pare di esagerare un pochino?-

-Non è vero niente! Audrey non credergli! Sono tutte bugie mirate a rovinarci il matrimonio! Non ho idea di che cosa stiano parlando!-

-E allora perché nella tua carta di identità compare il nome di Philip Daumier?- chiese Artù, mostrando il documento ad Audrey.

-Amico, potevi almeno procurarti dei documenti falsi. Così è stato tutto fin troppo facile…- mormorò Hook.

Philip prese le mani della ragazza -Questo prova solo che ho cambiato nome. Ma non significa nulla! Audrey io ti amo!-

Loki diede il colpo di grazia -E questo atto di matrimonio secondo te prova qualcosa? Ce lo siamo fatti spedire apposta da Parigi…-

Philip guardò il dio con odio, poi crollò a terra –E va bene, avete vinto.-

Audrey, rimasta senza parole fino a quel momento, strinse i pugni –Perché?-

-Perché? Perché, mi chiedi?-

-Audrey, abbiamo scoperto che Philip era un dipendente dell’azienda della tua famiglia, in Francia. Tuo padre mesi fa l’ha licenziato perché l’aveva scoperto a rubare. Immagino che sedurre la figlia del suo ex datore di lavoro e sposarla per soffiargli via tutti i soldi poteva essere un piano di vendetta allettante per un miserabile come lui…- spiegò Loki.

-Tuo padre mi aveva tolto tutto. Mia moglie mi ha lasciato dopo il licenziamento, anche se siamo ancora legalmente sposati. Non avevo più nulla. Dovevo fargliela pagare.-

-Questo non significava che tu dovessi far soffrire mia figlia.-

Un uomo distinto era entrato nella chiesa all’improvviso, accompagnato da una signora riccamente abbigliata.

Audrey sgranò gli occhi –Papà?! Mamma?!-

-Non avrei mai potuto lasciarti qui da sola a risolvere questa situazione, piccola mia. Appena tua madre mi ha informato della faccenda, abbiamo preso il volo.-

-Con il jet…- precisò la madre a Hook, sottovoce.

-Miserabile canaglia,- continuò il padre, rivolto a Philip –Te la vedrai con la polizia francese- disse, prendendo il ragazzo per il colletto della giacca e costringendolo ad alzarsi.

L’altro cercò di divincolarsi -Audrey! Ti prego, ti supplico! Può essere iniziato come un inganno, ma io ti amo!-

-Un momento, papà- lo fermò la ragazza, avvicinandosi al giovane.

-E pensare che stavo per sposarti…- disse, prima di tirargli un poderoso pugno sul naso.

Tutti i presenti scoppiarono in un fragoroso applauso.

-Questa è la mia bambina!- si complimentò suo padre.

Audrey intanto si diresse verso la sagrestia, seguita a ruota da Loki, mentre gli altri si fermarono a conversare con i genitori della ragazza.

 

-Audrey…-

-Non posso credere di essermi fatta ingannare così!-

Il dio le si avvicinò –Non è stata colpa tua…Nessuno poteva…-

-Non ha ingannato te però!- protestò lei.

-Mia cara, io sono il dio degli Inganni…nessuno può ingannarmi. E poi all’inizio anch’io non ne ero sicuro…-

Audrey sbuffò –Ho comprato pure il vestito da sposa…-

-…che ti sta d’incanto…-

-Ed ero ad un passo dal legarmi a vita con un imbroglione della peggior specie!-

Loki la prese tra le braccia –Per fortuna che sono intervenuto io…deus ex machina…-

La ragazza non cercò di liberarsi.

-Audrey, dimmi la verità…cosa avresti risposto al sacerdote se io non fossi arrivato in tempo?-

-Credo che una parte di me avrebbe detto no. Ma un’altra forse avrebbe detto sì. Immagino che non potremo mai saperlo con certezza…-

Il dio sorrise –Beh, può bastarmi. Dopotutto è della parte che avrebbe detto no che mi sono innamorato…-

Audrey alzò gli occhi verso di lui -Ed è esattamente quella parte che si è innamorata a sua volta di te…-

Quando le labbra del dio cercano le sue, questa volta Audrey non si tirò indietro. Sentiva finalmente che tutto quadrava. Non aveva fitte né crampi allo stomaco. Non le mancava più nulla ormai.

Era completa. Completata da lui.

 

-Quindi voi affermate che questi bravi ragazzi vi hanno rubato le moto?-

Anakin scrollò le spalle –Fandonie. Lasci fare a me, Mr Flaurinbel. La Forza non delude mai…-

-Ehm- Hook si schiarì la voce –Fossi in te io lascerei perdere…-

Il padre di Audrey tirò fuori di tasca un biglietto da visita –Pagherò tutto io. E inoltre aggiungerò qualcosa per il disturbo.-

-Papà! Non serviva! Avrei potuto benissimo sbrigarmela da sola…- dichiarò Audrey, uscendo dalla chiesa mano nella mano con Loki.

-È stata questa tua voglia di indipendenza ad allontanarti tanto da me, mia cara…-

-Immagino che tu voglia dirci qualcosa…- disse la madre, sorridendo raggiante nel vedere la figlia e Loki.

-Immagino che tu voglia dirlo anche a noi…- mormorò Hook.

Casanova prese a braccetto Artù da un lato, nello stesso esatto momento in cui Jack lo faceva dall’altro –Guarda, discepolo, ecco come si conquista una fanciulla…-

-Stavo per dirlo io…- replicò Jack –Ora che tutti sono felici, potrei avere del rum? Sono rimasto sobrio troppo a lungo…-

Il padre di Audrey sorrise accondiscendente –Avrà tutto il rum che desidera…questo ed altro per chi ha strappato mia figlia dalle grinfie di quel furfante.-

-Io vorrei la mia spada laser!- si aggiunse Anakin.

-E io la mia spada!- dissero in coro Hook e Artù.

-Io gradirei riavere indietro i miei vestiti…- mormorò Darcy.

-Anche a me piacerebbe rivedere i mie cari vecchi abiti, devo dire…- confermò Casanova.

-A me basta solo sua figlia- dichiarò Loki –Si può anche tenere l’armatura…-

Il signor Flaurinbel guardò Audrey confuso, ma prima che la ragazza iniziasse a spiegargli la faccenda, una voce tuonò dall’alto –Riavrete tutto e molto di più! Ritornerete tutti a casa! Siete felici? HIHI.-

La vecchina comparve all’improvviso sulla scalinata della chiesa.

-Non può rimandarli indietro adesso!- replicò Audrey, stringendo la mano di Loki.

-Mi dispiace, mia cara, ma i patti erano questi. Quando avresti capito che in realtà la tua vita è meravigliosa e che non hai bisogno di vivere nella fantasia per essere felice, loro se ne sarebbero andati. Era scritto nel contratto!-

-Quale contratto?! Io non ho mai firmato nulla!- protestò Audrey.

-Non posso tornare ad Asgard! Non adesso!- s’infuriò Loki.

-Rimandi indietro solo noi!- supplicò Artù –Ma lasci che loro due stiano insieme! Ci hanno messo così tanto per capirlo!-

-Ma solo io non capisco niente?- domandò il padre di Audrey, guardando la moglie.

La vecchina scosse la testa –Mi dispiace, mio caro, ma questa è una cosa che va al di fuori di me…se potessi lo farei. La magia esige sempre un prezzo.-

I sette si resero conto di diventare sempre più evanescenti.

-Loki!- gridò Audrey, in lacrime –Ti prego, non farlo andare via!-

Il dio la strinse a sé –Ti troverò Audrey, non preoccuparti. Prima di quanto tu ti aspetti- disse, prima di baciarla per l’ultima volta.

-Addio Audrey!- strillò Artù, la voce sempre più fievole.

Darcy e Casanova le fecero un maestoso inchino, Hook le lanciò un bacio con le dita, Jack fece il segno di brindare alla sua salute e Anakin sorrise in modo sghembo.

-Addio ragazzi! E grazie di tutto!- replicò, asciugandosi le lacrime.

La voce di Loki fu l’ultima cosa che sentì prima che tutto cominciasse a girare -Ricordati, ti troverò…ti troverò sempre.-

E, invece di farsi prendere dal panico, Audrey si lasciò andare. 

 

Angolo dell'autrice: Sono lieta di annunciarvi che frequenterò biologia a Padova...(dove vivo del resto)!

Ok, lo so che volete sapere ben altro...hihihi che ne pensate? Loki la troverà? Ho voluto essere cattivella nel scrivere questo capitolo, che praticamente è il vero ultimo capitolo visto che quello dopo sarà un epilogo...però non disperate, tutto verrà al pettine!

Ditemi cosa ne pensate, se vi è piaciuto e tutto...mi raccomando!

Ah, il gruppo WhatsApp verrà aggiornato con il prossimo capitolo, per stare al passo e concludere le storie allo stesso tempo...:)

Forse metterò due capitoli o tutto insieme non so ancora... Ah, per chi avesse Wattpad, sto ripubblicando tutta la storia anche là, quindi passate e spolliciate! 😂😂

Grazie mille a tutti per tutto!!

Bacioni <3

Maria <3

O meglio, Lady Windermere <3

 

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Capitolo 22
*** I'm in love with the criminal ***


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EPILOGO –I’M IN LOVE WITH THE CRIMINAL

 

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“He is a villain of the devil's law

He is a killer just for fun, fun, fun, fun

That man's a snitch and unpredictable

He's got no conscious, he got none, none, none, none

All I know, should let go, but no

'Cause he's a rebel with a tainted heart

And even I know this ain't smart

 

But mama I'm in love with a criminal

And this type of love isn’t rational, it’s physical

Mama please don't cry, I will be alright

All reason inside I just can't deny, I love that guy”

 

Britney Spears, I’m in love with the criminal

 

Audrey si svegliò con un terribile mal di testa quella mattina. Era come se avesse fatto un sogno stranissimo. Quasi un incubo.

Si portò le mani alle tempie e cominciò a riflettere. Era stato quindi tutto un sogno?

In effetti, non aveva che ricordi vaghi e confusi. C’era qualcosa però che continuava a tormentarla. Due occhi verdi e un sorriso beffardo. Una voce: “Ti troverò sempre…”

-Sciocchezze!- tagliò corto –Come potrebbe essere possibile?-

Si alzò dal letto e subito il gattino le si avvicinò facendo le fusa, alla ricerca di croccantini.

Loki. Audrey ebbe una fitta alla testa così forte che fu costretta a sedersi. Loki.

“Ti troverò sempre…”

-Ma come potrebbe essere possibile?-

Il telefono squillò –Audrey!- trillò Bessie dall’altra parte della cornetta.

-Ah ciao, Bess.-

-Sai ho visto The Avengers ieri…devo ammettere che Capitan America è veramente figo! A te qual è che piace? Iron Man?-

Audrey infilò una bustina di tè in una tazza e vi verso dell’acqua bollente –No…a me piace il cattivo…-

-A me piace il cattivo…- ripeté.

“Ti troverò sempre…”

La ragazza ebbe un’altra fitta alla testa.

-Audrey? Stai bene?-

-No…no non sto bene. Scusa ma riattacco.-

La giovane appoggiò la tazza sul tavolo e si diresse velocemente verso l’armadio delle scope. Lo aprì e…nulla. Non c’era dentro assolutamente nulla. Tranne le scope, ovviamente.

Ma come ho potuto pensare anche solo per un attimo che potesse essere vero?

Audrey sospirò –è stato solo un sogno…niente di più.-

Eppure avrei giurato che…

Lo sguardo della ragazza cadde sul suo comodino. Per terra, seminascosta dal letto, c’era una busta.

Audrey la raccolse. Era una piccola busta di carta, profumata alla rosa. Era la sua carta da lettere preferita. Come poteva essere là?

La ragazza l’aprì con titubanza e sfilò il foglietto al suo interno.

Una scrittura aggraziata, lunga, in qualche modo familiare.

Ma fu quello che vi era scritto a turbarla maggiormente.

“Ti troverò sempre…”

Audrey lasciò cadere il foglietto dalle mani.

E pian piano, cominciò a ricordare. Ricordò la vecchina. Darcy. Jack. Hook. Anakin. Artù. Casanova. Eric. Il suo matrimonio.

Ma, soprattutto ricordò a chi appartenevano gli sfavillanti occhi verdi che la tormentavano.

“Ti troverò sempre…”

Loki.

La ragazza cadde a terra e pianse tutte le sue lacrime.

 

Un’ora dopo era ancora là, per terra. Aveva però smesso di piangere. Ora riusciva a ricordarsi tutti i dettagli, tutti i particolari.

Faceva male sapere di aver trovato finalmente il vero amore e di averlo perso nel giro di dieci minuti.

Audrey sospirò –Del resto, certe cose accadono solo a me…-

Qualcuno bussò alla porta.

-Bessie, ti ho detto che non ho voglia di parlare con nessuno…- iniziò lei, aprendo il portone. Ma rimase a bocca aperta per lo stupore.

Due occhi verdi la fissavano, ridenti.

-Salve! Sono il nuovo vicino…ho pensato di farle visita, visto che dovremo passare insieme molto tempo…-

-Piacere…Lucas…- continuò lui, stringendole la mano, con un sorriso beffardo.

E solo allora Audrey ebbe il coraggio di parlare –Ti troverò sempre…- mormorò

-E non ho forse mantenuto la promessa?- ribatté lui, in risposta.

La ragazza gli gettò le braccia al collo e lo baciò, come se dovesse vederlo scomparire nel nulla. Come se dovesse perderlo ancora.

Per la prima volta nella sua vita, Audrey fu completamente felice.

Per la prima volta nella sua vita, Loki aveva trovato qualcosa per cui lottare.

Da qualche parte nel mondo, la vecchina sorrise.

 

“È un criminale e segue la legge del diavolo

Lui è un assassino solo per divertimento

Quell'uomo è una spia ed è imprevedibile

Non ha coscienza, non ha nulla

Tutto quel che so è che dovrebbe andarsene, ma no

Perché è un ribelle con un cuore corrotto

E so anche che questo non è intelligente

 

Ma mamma mi sono innamorata di un criminale

E questo tipo di amore non è razionale, è fisico

Mamma per favore non piangere, mi andrà bene

Non riesco proprio a trattenermi, io amo quel ragazzo”

(Britney Spears, I'm in love with the criminal)

 

Angolo dell’autrice:

Ebbene, più mieloso di così non si può…vi confido che ho lacrimato un po’ anch’io…

Certo non potevo farlo finire male, anche se i finali tragici sono i miei preferiti…e poi voi mi avreste uccisa…XD

Sono comunque contenta di come sia andata questa storia, che è partita con 10 visualizzazioni e 3 recensioni per poi finire dove è arrivata adesso…

E tutto questo grazie a voi. So che magari può essere considerata una sciocchezza, ma per me ha valore. Per cui, con il cuore a pezzi (io avrei voluto continuarla all’infinito! Ma poi ci sarebbero state nefaste conseguenze…) vi saluto, vi ringrazio, vi abbraccio, vi bacio e qualsiasi altro gesto di affetto vi venga in mente…

Anzi, vi rigrazio una ad una…

A Dreamer

Alexia Dubhe Black

Alexia Sparrow Laufeyson

AlessiaOUAT96

Ally I Holmes

Alzheimer

Aminta

Angel27

Angelika4ever

Annett

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AntoLisa84

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Fwrgjiwrjnfre (un nome più difficile no, eh? XD)

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Harmony89

Hermione_Jackson

Hunterd

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I_love_villains

Jenny Burton

Kiki820

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La Cupa e Nera Nyx

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Little black cat

Lyen

Londongirl1996

LostInMyWonderland

Luciiii

Lucy98

Lunaby

L_A_B_SH

Manucchi

Marty_ilov3book

Martycullen_94_

Maty98

Mintheart

Miss Loki_Riddle Gold

Moon girl

Moonshines

Nemesis_Kali

Nevermore72

North_

NothingLeftToSay

Novembervrain

Odette Kahwamura

Papayasorridente

Puzzotopo

Qwqwq (anche tu eh…XD)

Ragdoll_Cat

Rainold

Raven Callen

Rebel_Rebel

Regina di Ghiaccio

Remmy

Robin d

Sarugaki145

Sarynasasa

Sara666

SaraR95

Sarah Lorence

Shuzurikiyani (idem…XD)

Silver_17

stealmyloujs

Susanna farmakidis

TheEvilPuppet

Tom Kaulitz

Valyn92

Wings1873

Wyrd

xlairef

xKittyx

yrisa

Yuliya

Yumiko06

Zampa di lupo

_Abyss_

_Black_Rainbow_

_Cissy_

Ragazze siete troppe…li ho copiati tutti a mano…pensate quanto vi voglio bene…XD

Per qualsiasi cosa io sono qua. Non fatevi scrupolo a contattarmi…anzi!

Alla prossima storia! (che magari arriverà, tempo permettendo ;D)

Bacionissimi a tutti!!!!!!!!

Maria ♥

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 23
*** All I want for Christmas is you ***


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All I want for Christmas is you

 

 

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-Oh insomma! È la vigilia di Natale! Lasciami dormire in pace!- si lamentò Audrey, infilando la testa sotto il cuscino.

Purtroppo quella della ragazza non era anche l’intenzione di un certo dio asgardiano dagli occhi color smeraldo. Occhi che in quel momento fissavano Audrey con disapprovazione.

-E chiudi la luce…- mugugnò lei da sotto le coperte.

Per tutta risposta il giovane scostò completamente le tende dalla finestra, inondando la stanza della luce del sole.

-Loki! Per l’amor del cielo!- strepitò Audrey, alzandosi a sedere.

Il dio le sorrise caldamente –Non vorrai mica stare tutto il giorno a poltrire…-

La ragazza sbadigliò platealmente -Non ci vedo nulla di male…e- aggiunse, guardandogli il petto nudo -ti prego, mettiti qualcosa addosso! Solo a guardarti mi fai venire i brividi…- concluse, strofinandosi le mani sulle braccia.

Il scintillio negli occhi del giovane le fece maledire quello che aveva appena detto.

Il dio si protese verso di lei –Sai, pensavo di piacerti di più senza vestiti…- disse, guardandola malizioso.

Audrey sorrise di rimando –Sai, la modestia è una virtù molto ricercata…- rispose, lasciandosi trascinare di nuovo tra le lenzuola.

-Ed è anche una virtù estremamente sopravvalutata…- replicò Loki prima di sporgersi per baciarla.

La ragazza sospirò. Erano passati mesi e non riusciva ancora a credere di averlo là, sul suo letto, tra le sue braccia.

-Decisamente in questo momento ci sono fin troppi vestiti…- mugugnò lui, sulle sue labbra.

Audrey ridacchiò. Nulla avrebbe potuto turbare quel momento.

Nulla tranne il fastidioso tintinnio del campanello d’ingresso.

Loki imprecò sottovoce –Chi diavolo può essere alle otto del mattino della vigilia di Natale?-

-Non andare…- lo pregò la ragazza, cercando di trattenerlo.

-Non sai quanto mi farebbe piacere, amore…- rispose lui, scoccandole un bacio sulla fronte e infilandosi le pantofole allo stesso tempo.

Audrey si rannicchiò nel letto. Da quando era tornato Loki aveva fatto di tutto per rasentare la perfezione. Si era trovato un lavoro, cucinava, teneva in ordine la casa, si stirava addirittura le camicie…e poi…la ragazza sorrise tra sé e sé.

Nel frattempo l’uomo perfetto si stava domandando insistentemente chi potesse essere alla porta.

Incuriosito, aprì la porta ancora mezzo nudo.

Sei facce raggianti gli sorrisero all’unisono.

Il dio chiuse la porta all’istante.

-Chi era, caro?- domandò Audrey, avvicinandosi, dato che, chiunque fosse, si era aggrappato al campanello e non dava segni di voler smettere di farlo suonare.

Loki cercò disperatamente di dissuaderla –Nessuno, tesoro, erano solo…dei venditori di tappeti!-

-Beh, se continuano così mi romperanno il campanello…- si lamentò lei –Adesso mi sentiranno- annunciò, spalancando la porta di casa.

-Bonjour! Buon Natale!- trillò Hook, entrando, non senza aver ammirato il ridotto pigiama della padrona di casa.

-Vedo che vi siete dati da fare…Bravi!- si complimentò Casanova.

-Venditori di tappeti?- chiese Anakin.

Artù piombò in casa abbracciandola -Audrey! Mi sei mancata!-

-Signorina, vi consiglio di indossare qualcosa di meno…succinto, vista la temperatura prossima agli zero gradi…- osservò Darcy.

-E sai, poi non vorremmo doverti curare col rum!- concluse Jack.

Audrey rimase impietrita. La mano sulla maniglia della porta. Gli occhi sgranati.

-Ti prego, dimmi che non è vero…- mormorò, rivolta al dio.

Il suono che uscì dalle labbra del giovane non la rassicurò affatto.

Ma che bel regalo di Natale!

Loki, Loki, calmati, non è vero. Non può essere vero. Sono sicuramente un’allucinazione. Respira, chiudi gli occhi, conta fino a dieci e vedrai che spariranno. Dev’essere un incubo. Sarà colpa delle lasagne che Audrey ha tentato di cucinare l’altra sera. Sapevo di non doverle mangiare, ma mi guardava con quegli occhi…

Il dio aprì gli occhi. Purtroppo per lui, non era colpa degli esperimenti culinari della ragazza, né era un incubo o un’allucinazione. Era tutto dannatamente, inesorabilmente, infelicemente vero.

Il perché si fossero improvvisamente catapultati nel ristorante giapponese sotto casa ancora gli sfuggiva. Probabilmente Audrey si era fatta prendere un po’ troppo la mano.

-Scusatemi, signor Loki, ma qui seriamente hanno intenzione di farci mangiare cibo crudo? Come i primitivi?-

Il giovane rivolse a Darcy un’occhiata angosciata –Darcy, per l’amor di Asgard, siamo in un maledettissimo ristorante giapponese, qui il piatto principale è il sushi!-

-Il che?-

-Susy?- travisò Hook –Audrey, hai sentito? State insieme da nemmeno due mesi e già ti tradisce con una di nome Susy!-

Jack si fece pensieroso -Conoscevo anch’io una Susy a suo tempo…sapeva fare un giochetto con la lin…-

-Non ci interessa- lo fermò Audrey.

-In realtà a me sì. E molto anche- ribattè Casanova.

-Audrey!- la chiamò Artù, dall’altra parte del tavolo –Sai che ho costruito un orto botanico a palazzo?-

-Ora ho tante belle camelie…- gli fece il verso Anakin, giocherellando con il mantello.

-No, in realtà non mi piacciono le camelie…-

-Beh questa Susy aveva i capelli così biondi che…-

-Ma non farà male il pesce crudo?-

-Cosa dovrebbe essere un uramaki sake avocado?-

Loki osservò le bacchette con aria omicida.

-Audrey, ma si mangia questo?- domandò Artù, indicando il wasabi.

Il dio fu più veloce a rispondere –Certo, mio caro, assaggia pure…ha un vago retrogusto di menta…anzi,- gli occhi del giovane brillarono –assaggiatelo tutti!-

Per alcuni brevi attimi di secondo tutti tacquero per gustare quella che veniva presentata come leccornia dal dio degli Inganni.

Darcy fu il primo a sentire il sapore penetrante del wasabi, e divenne paonazzo.

In breve tutti si gettarono sull’acqua, maledicendo se stessi per aver creduto a Loki e maledicendo Loki per essere sempre così ineguagliabilmente il solito bastardo.

-Spero vivamente che non siano così tutte le portate…- bisbigliò Mr Darcy, trangugiando acqua come se non ci fosse un domani.

 

-Salsa di soia?-

-Se è un altro dei tuoi scherzi stupidi, asgardiano dei miei stivali…-

Loki alzò le mani in segno di resa –Provare per credere…- affermò, infilando in bocca al povero pirata un nighiri grondante salsa di soia.

Audrey protestò –Ehi! Non mi hai mai imboccata con tanto amore!-

-Ma tu, dolcezza, non sei un affascinante pirata dagli occhi azzurri…- ribattè Hook, con la bocca piena.

-Almeno lei ha entrambe le mani!- commentò Anakin, scrutando cautamente un pezzo di sashimi.

-Secondo il mio modesto parere quel liquido incolore che chiamate saké vi ha dato alla testa…-

-Nessuno vuole sentire il tuo modesto parere…-

-Visto che non c’è rum…-

-Stavamo appunto parlando di modestia stamattina, vero Audrey?- osservò il dio, languido.

Casanova gettò uno sguardo prima al rossore di una e poi al sorriso malizioso dell’altro e sorrise, compiaciuto –Bene, vedo che ci date dentro allora, eh…?-

Loki per poco non si strozzò con un hosomaki.

-Come, prego?- replicò Audrey, cercando di mantenere intatta quel poco di dignità che le era rimasta.

Hook infilzò un uramaki con l’uncino e se lo portò alla bocca –Non credo di volerne essere informato, grazie Mr Seduzione…-

Il veneziano guardò Artù, che cercava ostinatamente di mangiare il riso con le bacchette, e scosse la testa –Apprendista! Invece di continuare quello che stai facendo (qualunque cosa sia, e non credo di volerlo sapere), vieni qua ed prendi appunti…-

Artù non gli concesse nemmeno la grazia di alzare la testa e continuò imperterrito a prendere i chicchi di riso uno alla volta.

Jack scoppiò a ridere –Non ti fila nemmeno!-

-Mr Seduzione perde colpi…-

-Non giudico appropriato discutere di certi argomenti intorno ad un tavolo da pranzo- concluse Darcy, portandosi molto elegantemente alla bocca una cucchiata di zuppa di miso.

-Non pensavo mi potesse mancare tutto questo…- sospirò Audrey –Ma come siete tornati? E come avete ritrovato i ricordi?-

Anakin fece sollevare una bacchetta con la Forza –In realtà è stata la Vecchina a trovarci…-

-La Vecchina?-

-Sì, io ero per i fatti miei…- continuò Jack –E ad un certo punto questa sbuca dal nulla sul ponte della mia nave, comprendi? Così le ho detto…-

Hook stava ancora masticando -…le ho detto che chiunque essa fosse, non avevo intenzione di ascoltarla…-

-…e proprio quando pensavo che se ne sarebbe andata…- disse Artù, dopo essere finalmente riuscito a prendere un boccone di riso.

Casanova scrollò le spalle -…se n’è uscita con “Devo ad Audrey questo favore, dopotutto, è Natale!”…-

-…e mi sono ritrovato catapultato di nuovo in questo mondo, con tutti i miei ricordi, insieme a questa banda di ciarlatani- concluse Darcy.

-Non me lo sarei mai aspettata da lei- replicò Audrey, stupita.

-Mia cara, a Natale sono tutti più buoni- le rispose Loki –E questo comprende anche voi…per questo Audrey mi ha costrett…mi ha invitato gentilmente a comprarvi dei regali mentre venivamo qui.-

Sei espressioni di pura gioia fissarono il dio. Loki porse i pacchetti e sorrise soddisfatto.

-Star Wars VII-Il Risveglio della Forza?-

Audrey ridacchiò -Penso proprio che ti piacerà, Ani…sai, ci sembrava proprio il tuo genere.-

-Oddio, il Piccolo Chimico! Grazie Audrey!- strillò Artù, al colmo della gioia.

-Un anello per l’uncino! Dolcezza, non dovevi!- ringraziò Hook.

-Sai, tesoro, pensavo che donasse con i tuoi occhi…- rispose Loki –e poi, dopo che Audrey mi ha fatto vedere Peter Pan, non riuscivo a smettere di pensare a te con i boccoli e uno di quei cosi.-

-Cioccolatini al rum!- esclamò entusiasta Jack –Resterei qui per sempre solo per questi!-

-Un diario segreto?- Casanova guardò Loki frastornato.

-Così puoi segnare tutte le tue conquiste!- gli spiegò Audrey.

Loki gli diede una calorosa pacca sulla spalla -O scrivere la tua autobiografia! Chissà, magari un giorno potresti diventare famoso.-

-Darcy- iniziò Audrey –Sai che mi hai messo veramente in difficoltà? Non sapevamo proprio cosa regalarti..ma, alla fine, ci è venuto in mente questo.-

-“La guida alle ville inglesi”…Buon Dio, ma c’è anche Pemberley! Ve ne siete ricordata, miss!-

-Non avrei mai potuto dimenticarlo…-

-Vedo che vi state scambiando tutti dei regali bellissimi!-

Audrey si voltò di scatto –Vecchina?-

-L’unica e sola, mia cara. Si da il caso che anch’io abbia un regalo per tutti voi!-

Loki prese il pacchetto dalle mani raggrinzite della vecchina –Dei biglietti per…un viaggio in Cina?-

-Non sono mai stato in Cina…- commentò Casanova.

-Dici che avranno del rum?- chiese Jack.

-L’importante è che non mi costringano a mangiare pesce crudo!- protestò Darcy.

-Immagino che dovremo scoprirlo da soli…- constatò Anakin.

-All’avventura!- trillò Artù.

-Come una volta! Sempre e per sempre!- gli fece eco Hook.

Loki guardò Audrey –Che ne pensi, amore?-

La ragazza cercò con lo sguardo la Vecchina, ma questa era già scomparsa –Penso che sia il più bel regalo di Natale di tutti i tempi!-

Il dio la strinse a sé –Dopo di me, vorrai dire.-

-Io voglio farmi assolutamente un selfie sulla muraglia cinese!-

-Cos’è un selfie?-

-Darcy!-

Audrey sorrise raggiante, guardando quella che ormai era diventata la sua famiglia –Decisamente il più bel regalo di Natale di tutti i tempi!-

 

 

Angolo dell’autrice: Ebbene sì! Avevo promesso una one shot ed eccola qua! Perché Uncino mantiene sempre la sua parola! :)

Spero vi possa piacere! L’immagine è stata gentilmente creata da mia sorella…chissà se non scriverò un’altra one shot al proposito ;)

A parte gli scherzi, volevo veramente dirvi che scrivere questa storia è stata una delle cose più belle che mi siano potute capitare e che condividerla con voi lo è stato anche di più. L’anno scorso a quest’ora ero ancora in alto mare ed ora è finita…che nostalgia!

Vi assicuro comunque che se mi verrà in mente qualcosa da scrivere come questa piccola storiella natalizia lo farò sicuramente!

Non temete, ragazza, i nostri eroi non se ne andranno mai!

Ora che sono al passo con altre serie tv poi (The Vampire Diaries e The Originals), penso sempre di più che un Damon (Delena♥)  un Klaus (Klaroline♥) random ci sarebbero stati benissimo in questa storia…*.*

Tornando a noi, spero che passiate un felice Natale e BUONE FESTE a tutti!

Bacionissimi

Lady Windermere♥

Ps: ho lasciato una citazione…chi la indovina avrà un biglietto per partire per la Cina insieme a loro!

 

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