Quando l'amore giace sotto a un segreto

di Fredsemprenelmiocuore
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'avventura ha inizio ***
Capitolo 2: *** Litigi ***



Capitolo 1
*** L'avventura ha inizio ***


CAPITOLO 1
La sua vita era normale, anzi, era perfetta tanti amici, bella, intelligente e con un bel carattere, ma tutto cambiò il 19 gennaio di quell’anno quando a casa sua arrivò una lettera lanciata da un gufo nero con un collarino di piume verdi e gli occhi del medesimo colore. Prese la busta dalla buca delle lettere che si trovava sulla porta d’ingresso. Osservò la carta della busta, ingiallita e con uno strano timbro, guardò a chi era intestata, si, a lei. La sua prima lettera in undici anni -
-ZIA! ZIO! HO RICEVUTO UNA LETTERA!- gli zii, entusiasti quanto lei accorsero immediatamente
 -Zia, è di Hogwarts! 
-Oddio! Che bello! Come siamo contenti!
due ragazzi dai capelli rossi sbucarono dalla cucina con gli occhi sbarrati 
-Davvero?-domandarono in coro 
-Si! Sono come voi, Ron, Bill, Ginny e Charlie!
eh già, lei era l’ennesima Weasley in quella famiglia, solo che era la nipote di Arthur e Molly, ed era la figlia della sorella della donna di famiglia. I due gemelli l’abbracciarono contemporaneamente 
-Contenta eh piccola?-domandò George schioccandole un bacio sulla guancia destra 
-Si! Così faremo scoppiare tanti petardi magici tutti insieme!-urlò la piccoletta entusiasta 
-Ragazzi, l’avete condizionata troppo! Per Merlino! Sarà meglio per voi che non mi arrivi una lettera dalla scuola dove ci sarà scritto che avete fatto qualcosa! O saranno guai!-avvertì i gemelli, poi la sua attenzione tornò sulla piccolina di casa 
-Ma mai per te-
e gli sorrise come se fosse stata sua mamma che, chissà dove era sparita dopo averla abbandonata sulla porta della tana. Quella sera fu trovata da George mentre cercava di uscire per andare a fare un giretto a Hogsmade di nascosto, ma non appena vide la piccola la prese e tornò in casa. Naturalmente il primo a cui la mostrò fu Fred, poi corse dalla madre che trovò un biglietto sulla copertina arancione che avvolgeva la bambina
“Cara Molly,
sono tua sorella, Samantha…vedi, questa è mia figlia, ma non posso tenerla per via del mio lavoro e non voglio farla soffrire, così ho pensato che la persona, o meglio, la famiglia più adatta per crescerla fosse la tua, te la affido anche perché so che con voi vivrebbe in un atmosfera felice e sono sicura che Fred e George troveranno un modo per farle passare il tempo, grazie mille.
Samantha”
-Mamma che dice?-domandò uno dei due gemelli 
-Dice che è vostra cugina, cari. 
-Oh, davvero?-domandò l’altro 
-Si, e dato che qui, mia sorella non ha messo nessun nome datole, vi affido il compito di sceglierne uno. E che non sia di riferimento a qualche vostro stupido gioco! 
-Uffa…va bene!-esclamarono i rossi in coro.
Questi ci pensarono tutta la notte finché a Fred non venne un lampo di genio 
-Sole! 
-Eh?
domandò confuso il fratello stropicciandosi gli occhi dal sonno 
-Sole! Ha i capelli dello stesso colore del sole e gli occhi dello stesso colore del cielo, mi pare un nome adatto!
 -Giusto! 
-Che genio che sono! 
-Si, ma io sono più bello!
scoppiarono a ridere entrambi e parlarono tutta la notte ridendo e scherzando, ma il sonno scivolò via dai loro corpi come se avessero dormito due giorni interi.
-RON!
iniziò a gridare la piccola
-VADO ANCHE IO A HOGWARTS!
il quindicenne dai capelli rossi scese le vecchie scale e per poco non cadeva 
-Che bella notizia Sole! 
-SI!! Non vedo l’ora! E sarò una Grifondoro come voi!
-Hai lo spirito giusto piccola!
disse Bill uscendo dalla cucina e abbassandosi alla sua altezza per batterle il cinque 
-Sei un piccolo mito 
-Si, ma per me quando ho preso il M.A.G.O e il G.U.F.O non avete fatto questo festone!
ribatté Percy 
-Ma se io mi vanto di continuo di quanto tu sia intelligente e bravo!
esclamò la piccola 
-Lo so, lo so, credi che queste voci non mi giungano? Comunque sono contento per te!
-Immaginavo…ma Charlie? Voglio dargli la notizia!
-Tornerà tra poco, credo sia uscito 
guardò l’enorme orologio che c’era sulla parete del soggiorno e la lancetta con la foto di Charlie stava per giungere sul 12, segno che stava per tornare, la piccola si sedette davanti all’orologio e attese finché la lancetta con l’immagine del cugino che stava aspettando arrivò sul 12, poi, si alzò di scatto e si piazzò davanti alla porta che dopo pochi secondi si aprì e la piccola porse la lettera al rosso 
-GUARDA CHARLIE! VADO A HOGWARTS! 
-Che bella notizia!
esclamò il ragazzo abbassandosi e porgendole un piccolo pacchetto 
-Buon compleanno 
sussurrò baciandole la fronte. Sembrò essere stato l’unico a essersi ricordato del suo compleanno, così, si voltò verso gli altri familiari che avevano tutti un pacchettino in mano 
-Ma ti pare che ci scordavamo del giorno più bello della tua vita?
domandarono i gemelli all’unisono 
-Grazie!
disse la piccola abbracciando tutti uno per uno e caricandosi di pacchetti che appoggiò per terra e si sedette sul pavimento invitando gli altri a fare lo stesso, così fecero e la bionda sollevò un pacchetto rosso con un’enorme ‘F’ sopra, lo scartò e vi trovò una scatola proveniente direttamente dai “Tiri Vispi Weasley&Weasley”  un enorme sorriso si allargò sul suo volto, aprì la scatola e tra caramelle mollelingua, bacchette finte, petardi magici e filibuster scoppiettanti non sapeva quali erano in quantità maggiore. 
-Ooooh! Ne farò buon uso, statene certi! 
esclamò 
-Peccato che abbiamo dato la mappa ad Harry…
 dissero loro con tono da uomini vissuti 
-Quale mappa?
 domandò irritata Molly dal segreto 
-Quella della scuola, mamma. Si perderà senza quella!
si affrettò a mentire Fred 
-Non me la conti giusta George 
-Sta volta sono Fred 
-Oh, scusa 
Sole scartò il secondo pacchetto, quello di George e vi trovò una semplice maglietta con una ‘S’ rossa sul petto 
-So che ti piacciono i vestiti che abbiano qualcosa a che fare con il tuo nome e quando ho trovato questa alla sartoria ho pensato che ne saresti andata pazza 
-E’ bellissima George! Grazie fratellone!
ma lui non era suo fratello 
-Oh…ehm…scusa… 
-No, mi piace che mi consideri come un fratello, quell’altra è persa per Harry… 
ammise il ragazzo sorridendo maliziosamente alla piccola rossa che si nascose nella coperta che la avvolgeva per il leggero freddo che sentiva. 
-Beh, passiamo agli altri regali allora! 
successivamente scartò un regalo di Ron, era il suo vecchio peluches che lei gli chiedeva sempre perché ne andava pazza e non appena lo strinse tra le mani lo abbracciò fortissimo 
-Grazie Ron! 
scartò il regalo di Charlie, una penna d’aquila 
-O cavolo Charlie, ma quanto ti sarà costata!? 
-Lavoro alla Gringott, cosa credi che non abbia abbastanza soldi per una penna d’aquila? 
-Grazie mille!
prese il regalo di Bill, il più piccolo e…strano, con cura aprì anche quello, era un uovo. Ma non un uomo qualunque, un uovo di drago 
-Così finalmente ne avrai uno tutto tuo! 
-Che bello! Mamm…cioè, zia, posso? 
-Certo piccola, ma forse è meglio che ti fai dare una mano da Bill, e poi a settembre andrai a Hogwarts, quindi credo proprio che tocchi a lui occuparsene 
-Va bene! 
ultimi due regali, prima quello di Ginny, era una catenina d’oro con una piccola foto di loro due nel ciondolo 
-Che meraviglia Ginny! E’ stupenda, davvero! 
-Sono contenta
sorrisero. Regalo degli zii. La foto più bella di lei e i gemelli mentre brevettano una delle loro strane invenzioni, strano ma vero, anche lei collaborava alla creazione di quei marchingegni. 
-Che bella zii! Ma…quando l’avete fatta? 
i due gemelli si allungarono per vedere la foto 
-Eii! Quando ce l’hai scattata?
-Mmmh…qualche mese fa, mi pare steste provano le bacchette finte 
disse Arthur riflettendo. 
Raccolse tutti i regali in un sacchetto e li portò in camera, tranne la catenina che se la legò al collo immediatamente, per non perderla. 
-Cosa vuoi fare per il tuo compleanno? 
domandò Molly 
-Voglio andare a Hogsmade, e, Ron puoi invitare Harry ed Hemione, mentre voi... 
continuò rivolgendosi ai gemelli 
-Potete invitare Jordan, anzi, invitate chi volete e chi ne ha più ne metta! 
esclamò infine.
Non appena giunsero davanti a Mielandia videro i due migliori amici di Ron 
-Hermione! Harry! Mi fa piacere avervi alla mia festa!
-Auguri! Abbiamo saputo che anche tu hai ricevuto la lettera!
esclamò felice la ragazza di Ron stringendo a se la bionda, poi fulminò con lo sguardo Fred e George 
-Non-influenzatela-più-di-quanto-non-abbiate-già-fatto.
-Oh, ma non è possibile che oggi ci riempiate di consigli sul come farla vivere a Hogwarts? Non sappiamo nemmeno se sarà una Grifondoro, ha molte probabilità come Corvonero!
Quella domenica fuori dalla scuola se la spassarono alla grande e la cosa più incredibile è che Silente permise a tutti quei ragazzi di stare fuori dalla scuola un intero weekend per il compleanno della piccola.
I mesi trascorsero velocemente e il sole dell’estate di quell’anno permise a tutti di far scurire la loro pelle pallida, persino Malfoy tornò con la pelle un poco più scura!
Durante agosto presero tutto il necessario per la scuola e il primo settembre si avviarono alla famosa King’s Cross 
-Prima Fred, poi George!
e i due entrarono nella colonna 
-Vai Ron
 e anche lui scomparve nella parete 
-Ginny, vai con Sole
e anche loro entrarono, poi fu il turno di Harry, Percy, Bill, Charlie, Arthur e Molly che, come facevano ogni anno riempivano i figli e Harry di raccomandazioni e quell’anno toccò anche a Sole subirsele e non sarebbe stata l’ultima volta. Sole, Fred e George erano molto affiatati nonostante la differenza di età che c’era tra lei e loro. I tre si sedettero in uno scompartimento da soli 
-Quante ore ci vogliono ad arrivare?-domandò la piccola ancor prima di sedersi 
-Non molte -rispose Fred svuotandosi le tasche e riempiendo il tavolino di attrezzi per gli scherzi, lo stesso fece George.
Un biondino dagli occhi di ghiaccio spalancò la porta dello scompartimento 
-Oh, c’è anche la Ritrovata…come è che fai di cognome? Ah già, non ce l’hai hahahaha 
era una risata cattiva, certo, ma anche sforzata, si capiva benissimo che non era voluta, ma la piccola seppe già come farlo tacere 
-Senti serpeverde dei miei stivali, sappi che stiamo allo stesso livello. Entrambi purosangue e il cognome e i soldi non c’entrano nulla quando ci vuole cervello e quando vuoi insultare qualcuno vai da quei cretini che ti fanno da leccapiedi. Sparisci.
Malfoy aveva la bacchetta puntata alla gola ed era contro un finestrino del treno 
-Non puoi farmi nulla ragazzina 
-Oh, caro Malfoy, conosco più di quanto immagini e non sarà di certo il fatto che hai due grossi cretini a tentare di pararti il sedere a fermarmi, posso Schiantarti quando voglio e senza troppi problemi. Vai a vedere se davvero il tu sangue è puro, magari c’è qualche macchia di deficienza!
lo liberò dalla morsa della bacchetta e tornò a sedersi dai suoi due fratelli posando la bacchetta sul tavolino, accanto al malloppo di roba che poco prima si trovava nelle tasche dei pantaloni dei due rossi. Draco si dileguò velocemente assieme a Crabbe e a Goyle. I due Weasley che si trovavano con lei applaudirono 
-Wow, altro che cervello di Corvonero qui abbiamo un cuore da Grifondoro! E comunque, tu hai un cognome, sei una Weasley come noi. -affermò George 
-Ma sta comunque attenta a Malfoy, potrebbe darti del filo da torcere -continuò Fred 
-Vuoi che mi preoccupi di quell’essere? Non lo farò. Come ho già detto, può essere purosangue quanto gli pare, ma nulla può contro un cervello che sa ragionare, appena lo vedo che da fastidio a qualcuno altro che maledizione Cruciato! Lo ammazzo direttamente a quella Serpe! 
-Così si fa!-esclamarono insieme i suoi due “fratelli” –se così si può dire.
Giunsero finalmente.
Scesero dal treno e le chiome rosse dovettero separarsi dalla piccola bionda che salì su una delle barche assieme a Hagrid che gli raccontò un po’ della scuola, storia a cui Sole si mostrò davvero interessata.
La sala grande era la solita, tutta dorata con gli otto lunghissimi tavoli di legno, nove tenendo conto anche del tavolo a cui sedevano i professori.
Una donna anziana prese uno sgabello in legno e vi sistemò sopra un cappello dall’aria vecchia e malconcia, chissà quante ne aveva passate quello! La donna si rivelò essere la rappresentante dei Grifondoro, nonché professoressa di trasfigurazione, Minerva McGonagall.
Chiamò un sacco di ragazzini che si sedettero sullo sgabello e sulla cui testa venne poggiato il cappello che si contorceva finché non gridava forte il nome della casa a cui sarebbe dovuto appartenere colui che veniva chiamato. Quella strana cerimonia si chiamava “Smistamento”. Tutti i ragazzi del primo anno venivano smistati in una casa. Giunse il turno della piccola sole 
-Oh, un’altra Weasley!
esclamò la professoressa mentre poggiava l’enorme cappello sul capo della piccola scompigliandole un po’ i capelli. Il cappello era troppo grande e le ricadde sugli occhi, ma lo sollevò con cura in modo da poter vedere. Questo, con tono fiero urlò 
-GRIFONDORO!
e per l’ennesima volta in quella sera i due tavoli dei Grifondoro esultarono. Per sua fortuna l’unico posto rimasto era in mezzo ai gemelli 
-Vedi, sei una Grifondoro!-affermò fiero Percy 
-Ne sono davvero lusingata-rispose Sole a tono.
-Buonasera, ben tornati e ben arrivati ragazzi!-disse Silente alzandosi -Vorrei ricordarvi che quest’anno le gite ad Hogsmade saranno permesse ai ragazzi di tutti e sette gli anni. Spero vivamente abbiate fatto firmare la comunicazione-
nessuno disse niente 
-Chi tace acconsente- affermò il preside -Buona cena- e si sedette nuovamente.
In quel momento, era davvero cominciata l’avventura di Sole.

NOTA AUTRICE
Questa è la prima storia che provo a pubblicare, come avrete già notato si basa su Harry Potter (la mia saga preferita) non voglio anticiparvi nulla, comunque, settimana prossima, cioè martedì, pubblicherò il secondo capitolo (pubblicherò un capitolo a settimana, o almeno ci proverò) detto questo, grazie in anticipo per chi leggerà o la aggiungerà alle "storie da seguire"
-Freddie<3
 

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Capitolo 2
*** Litigi ***


I primi giorni non furono per nulla semplici, anche perché Sole non era in classe con nessuno della sua famiglia, solo con ragazzini del primo anno che non capivano niente e non sapevano socializzare, poi c’era quel  Malfoy che non faceva altro che recarle fastidio, così si era decisa una buona volta di andare dal professore di pozioni, nonché rappresentante della casa dei Serpeverde. Era riuscito a lavorarselo in modo da poter chiedere un favore senza troppi giri di parole, così spalancò la porta dell’aula 
-Professore.
-Mi dica…Weasley…
-Potrebbe punire Malfoy? Mi sono veramente stancata dei suoi atteggiamenti da bimbo viziato!
-Vedrò che posso fare
-Grazie mille, arrivederci
chiuse la porta e tornò in sala comune, ma proprio mentre era arrivata davanti al dipinto della Signora Grassa incontrò il biondo con i suoi leccapiedi 
-Oh, Malfoy e i cretini di turno, qual buon vento? 
-Quello della punizione- rispose irritato 
-Eh caro, meno fastidi, meno punizioni, non credi? Ad amali estremi, estremi rimedi
affermò calma e serafica, ma proprio mentre stava per pronunciare la parola d’ordine Draco le si piazzò davanti 
-Farai la punizione per me o…
-O?- domandò in tono di sfida 
-O ne accadranno delle belle
-Bene, facciamo accadere queste belle, ciao Malfoy, leccapiedi
i tre la lasciarono davanti al dipinto. 
Ancora una volta il coraggio da Leone l’aveva salvata. Varcò il buco e raggiunse i rossi 
-Ragazzi, io credo che uno di questi giorni troverete Malfoy stecchito, non ce la faccio più… non lo capisce che ho solo 11 anni e ho bisogno di un po’ di tregua?
-Ma…sei riuscita a farlo mettere in punizione?
-Si…ho i miei metodi…sapete, sono diventata in buoni rapporti con Piton e…
-Come hai fatto?
-E vi pare che ve lo dica
-Certo, sei la nostra piccola dolcissima Sole, come potresti non dirci come hai fatto
-Vi dico solo che gli ho sempre dato ragione- e scoppiò a ridere, poi continuò -Dovete essere d’accordo su tutto ciò che dice, poi sarà –se così si può dire- dalla vostra parte-
si sedette su una poltrona il cui bracciolo destro venne successivamente occupato da Fred 
-Ti vedo strana, c’è qualcosa che non va? 
si avvicinò anche Ron per sentire 
-Sono solo stanca, dopo la strigliata che ho dovuto dare a quei tre cretini…
i due fratelli capirono subito a chi si stava riferendo, ma compresero anche che non era tutto. La lasciarono in pace.
Quando si recò in camera per andare a dormire giunse una lettera tramite Errol 
-Errol, cosa mi hai portato?- era una lettera di Molly
Piccola, sono la zia, come sono i primi giorni a Hogwarts? Spero ti piacciano perché per le vacanze di Natale abbiamo tante belle sorprese, avverti anche quei due dei gemelli che gli altri lo sanno già. Vi voglio tutti a casa per Natale e di a Ron che, mi dispiace per Harry, non può rimanere a scuola, oppure, se vuole fa venire anche lui da noi per Natale, sono sicuro che non rinuncerebbe a venire a divertirsi un paio di settimane alla tana, salutami tutti”
Girò la lettera e scrisse una risposta veloce
Farò in modo che Ron e Harry riescano a venire, Fred e George, non sarà complicato convincerli, ciao zia”
Ripiegò la pergamena e decise che per quella sera il gufo aveva volato troppo, così, con quei pochi incantesimi che aveva imparato fece comparire un trespolo per l’animale che, senza protestare si addormentò, lo stesso fece lei non appena si stese sul letto.
Quella fu una notte tormentata per qualche strano motivo, neanche lei sapeva il perché, ma qualcosa le dava fastidio e non era di certo Errol che russava o la coinquilina che parlava nel sonno.
-Cavolo.
disse assonnata 
-Non ho dormito niente 
sussurrò alle cinque del mattino ai gemelli 
-Perché?- gli domandarono con lo stessa modalità di voce 
-Non ne ho la minima idea, mi sentivo come scomoda- -Magari il materasso è troppo duro…- -No, il materasso andava bene…- - e Fred fece spazio a Sole nel suo letto singolo 
-Grazie Fred-
e si rannicchiò sul materasso con la schiena rivolta a Fred che non esitò ad abbracciarla 
-Notte ragazzi- -Notte Sole 
dissero i gemelli chiudendo gli occhi e cadendo tra le braccia di Morfeo..
Tre ore dopo la piccola si svegliò e si alzò e corse nel suo dormitorio a vestirsi, Hermione, mattiniera anche lei la vide arrivare in pigiama 
-Sole? Cosa fai fuori dal dormitorio in pigiama?
-Ero uscita perché pensavo di essermi dimenticata una cosa in sala comune- si affrettò a dire, alquanto pare aveva imparato qualcosa dai gemelli
-Ah, ok. Ora va a vestirti che mi pare tu abbia la McGonagall e sappi che non tollera ritardi
-Si, Fred e George mi hanno avvertita
-Bene, ora vestiti allora
un po’ goffamente entrò in camera e si cambiò, poi attese la sua famiglia in sala comune, la prima fu Ginny, poi Ron e infine i gemelli.
-Possiamo aspettare Hermione e Harry?- 
-Se arrivano nell’arco di cinque minuti ok, sennò io vado- affermò Sole.
I due arrivarono poco dopo 
-Possiamo andare- disse Hermione stringendosi i libri che non stavano nella borsa al petto.
-Io non so dov’è l’aula di trasfigurazione…qualcuno può aiutarmi?
-Certo, ti accompagniamo noi
risposero i due gemelli in aiuto, la presero sottobraccio e la accompagnarono al secondo piano, proprio davanti all’aula 
-Malfoy, sempre tu? Ma è possibile? Le vuoi davvero questa volta!
-No, ma figurati, anzi, se devi entrare>> si scostò
la piccola –assumendo un espressione sconcertata- entrò nell’aula dove vi trovò solo qualche studente dei Grifondoro 
-E la McGonagall?
domandò alla ragazza affianco a cui sedette 
-Non è ancora arrivata
Sole vide il gatto sulla cattedra 
-Oh, buongiorno professoressa
questo gatto scese dalla scrivania e si tramutò nella tanto attesa professoressa 
-Mi chiedevo quanto ci sarebbe voluto a capirlo, congratulazioni Weasley, cinque punti a Grifondoro.
-Ragazzi, quest’anno abbiamo in teoria solo di studiare solamente la teoria, ma ovviamente, chi, come la famosa signorina Granger o la qui presente Weasley potranno apprendere prima tramite i libri di testo che troverete in biblioteca, detto questo, buone lezioni
-Arrivederci professoressa
dissero tutti in coro per poi uscire dall’aula 
-Malfoy, già scontata la tua punizione?
-La sto svolgendo in questo preciso istante…- rispose scocciato 
-Vuoi dirmi che mi stai facendo da schiavetto?- scoppiò in una fragorosa risata 
-Già…un Malfoy che fa da servo a una Weasley…è sconcertante, dovrebbe essere il contrario 
la ragazza sfiorò la bacchetta che teneva sotto il mantello 
-Azzardati un’altra volta soltanto e sei finito…altro che punizione del professor Piton…
il biondo deglutì rumorosamente 
-Bene, ora se vuoi scusarmi devo andare in sala comune a prendere alcuni dei tuoi libri, non serve che continui a seguirmi, a fine giornata puoi benissimo andare da Piton che hai finito, ciao Malferret
lo lasciò a bocca asciutta -Vai!- se ne andò 
-E poi ditemi se quello può essere un serpeverde…
se ne andò a prendere i libri, poi giunse all’aula di Storia della Magia 
-Professore!- -Mi dica Weasley- -Può raccontarci del Calice Di Fuoco? Ne ho letto molto su alcuni libri e vorrei approfondire le mie conoscenze, se non le dispiace- -No, non mi dispiace per niente, anzi, ne sono contento che qualcuno me l’abbia chiesto. Come sapete, tre campioni gareggeranno nel Torneo, uno per ogni scuola. Essi otterranno un punteggio in base all'abilità dimostrata in ciascuna delle prove del Torneo e il campione che avrà totalizzato il punteggio più alto dopo la terza prova vincerà la Coppa Tremaghi. I campioni verranno designati da un selezionatore imparziale... il Calice di Fuoco.- -Oh, grazie mille- -Quest’anno si terrà il torneo- -Oh…d-davvero?
sapeva che i sui fratelli avrebbero rischiato e non ci teneva proprio a vederli morire in quello stupido gioco. Quell'ora sembrò non finire mai, forse per il panico della piccola, forse per via di tutti quegli occhi puntati su di lei per l’ennesima domanda noiosa che aveva fatto, forse per la notte insonne-per cui era sicura che ne avrebbe trascorse altre così- o forse per il semplice fatto che avrebbe voluto chiudere un attimo gli occhi e dimenticare tutto sentendosi un po’ meglio, ma non appena abbassò le palpebre le venne in mente Errol, doveva ancora consegnare la risposta alla zia e avvertire i gemelli.
Non appena quella straziante ora terminò si affrettò a cercare i suoi due fratelli 
-Fred, George, la zia ha detto che quest’anno dobbiamo assolutamente andare a casa per le vacanze natalizie e che non possiamo rimanere qui perché ha delle sorprese e…
 -E’ solo perché non vuole che il primo anno a Hogwarts tu faccia le vacanze di Natale in una vecchia scuola con “quegli sciagurati dei tuoi fratelli” 
dissero all’unisono i due gemelli facendo scordare per un momento tutti i pensieri che la piccola aveva in quel momento.
Si abbandonò a una soffice poltrona rossa piazzata proprio davanti al fuoco 
-Sono sicura che non appena arriveremo a casa la zia scoppierà in lacrime perché non avete fatto arrivare nessuna lettera a casa e a lei non è servito fare le sue solite strillettere, non sapete quanto sia fastidioso sentirla urlare per tutta casa mentre vi prepara quelle “graziose letterine dolci”
-Solo per Ginny sono dolci, o meglio, quella volta che ha sgridato Ron, poi ad un certo punto si è fermata, si è congratulata con Ginny per essere diventata una Grifondoro e poi è tornata a sgridare Ron, dimmi tu se è giusto!
-Eh no...
guardò un piccolo orologio che c’era sul camino 
-Ragazzi, devo andare a Pozioni, ci vediamo a pranzo, ciao
abbracciò i due gemelli e uscì dal buco del dipinto della Signora Grassa. Scese al primo piano ed entrò in aula, prima, bene. Molto bene. Si accomodò e aprì il libro per ripassare ciò che aveva studiato alla lezione del giorno prima, poi, quando lesse “polvere di bicorno” si ricordò che aveva fatto il tema che il professore aveva chiesto a tutta la classe per punizione dato che Draco aveva “accidentalmente” rovesciato sotto il banco di Sole e lei l’aveva sonoramente rimproverando facendogli pulire tutto, ma nonostante ciò furono obbligati a scrivere un tema sul come era stata scoperta la pozione per curare le ferite di almeno tre pergamene. Con l’aiuto di Hermione era riuscita a scrivere un tema di otto pergamene che prontamente consegnò al professore 
-Professore, questo è il tema che ci ha assegnato ieri 
-Bene, Weasley…solo suo fratello Percy era sempre così puntuale, composto e ordinato come lei…per gli altri purtroppo non ci sono speranze 
strinse i pugni e tirò un sorriso 
-Eh, non possiamo fare niente- finse per non tirargli un pugno su quell’orrendo naso enorme che si ritrovava in mezzo alla faccia, sorrise e tornò a sedersi.
Nel giro di cinque minuti la classe si era riempita e il professore poté finalmente iniziare la sua lezione 
-Studenti…- iniziò professionalmente -Quest’anno faremo le pozioni di base. Vi conviene studiare se non volete fare la fine del signor Longbottom…del terzo anno-  e squadrò un ragazzino molto simile a Neville. La piccola osservò il professore disgustata 
-Lei non dovrebbe avere preferenze sa professore? Dovrebbe essere imparziale con tutte le case. - -Non avrei affidato al signorino Malfoy la sua punizione se non fossi stato imparziale in quel momento- -In quel momento…ma il resto degli anni? E’ stato imparziale o ha sempre trovato una scusa per togliere punti a Grifondoro, Tassorosso e Corvonero per poi assegnarne inutilmente a Serpeverde?- -Hai solo undici anni, cosa ne puoi sapere…- -Mmmh…cosa ne posso sapere eh? Diciamo che ho cinque fratelli che hanno sempre avuto lei come professore di pozioni e che ogni volta che mandano notizie a casa sono sempre di lamentela sempre nei suoi confronti, chissà come mai…- continuò con la lezione -Andate a pagina 234 e…togliamo dieci punti a Grifondoro- -Che cosa?! Ma lei è forse impazzito!- -No, sono IMPARZIALE-
il professore la guardò oltre il naso adunco con un ghigno e noncurante dell’espressione e dei continui insulti che la piccola stava dicendo a bassa voce.
Fortunatamente la lezione terminò 
-Io lo ammazzo. Possibile che odi tutti i serpeverde?
borbottò mentre percorreva da sola il corridoio  
-Spero solo non me- disse una voce maschile alle sue spalle 
-Malfoy, ti ho lasciato libero dal tuo incarico, sparisci.
-Certo, ciao- e tutto impettito si allontanò -Si, li odio tutti.
giunse ancora una volta alla sua sala comune 
-Eccoti!- esclamò Ginny 
Eccomi- disse arrabbiata 
-Cosa è successo?- -Piton…è un idiota. Non lo sopporto!- -Oh, figurati, nessuno lo sopporta, tranne i sui cari serpeverde, li tratta come dei principe…quegli esseri si meritano di vivere nelle segrete e nutrirsi di ragni- 
-Oh andiamo Ginny, puoi fare di meglio!- La incitò Fred entrando dal buco del dipinto 
-Oh, ciao Fred
dietro di lui arrivò George 
-Ei George- 
-Ciao Sole, ciao Ginny- dissero in coro 
-Come fai a distinguerli? E’ impossibile dai!- -Vedi, Fred ha un neo sul collo, ma ha anche una piccola cicatrice sulla mano, a parte questo…io passo tutto il tempo con loro, quindi ho imparato a riconoscerli- -Ma poi, perché passi tutto questo tempo con loro? Perché diciamocelo, non sono proprio le persone più mature del mondo eh- -Perché non c’è due senza tre e poi, ci vuole il cervello in mezzo alla bellezza!- -Belli? Fred e George?- -Si, perché ti sembrano brutti ragazzi?- -Non sono belli, tutto qui- 
-Chi?- dissero tornando alla sala comune 
-Se si parla al plurale di chi vuoi che si parli?- -Di noi! Ma perché non dovremmo essere belli? Cioè, guardaci, siamo la bellezza!
esclamò George tirandosi indietro i capelli che aveva fatto crescere fino al collo, come Fred e Ron. 
-Ma infatti siete bellissimi, non capisco proprio perché Ginny dica così- -Oh, ma ci lusinghi principessa!- esclamò Fred.

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