Don't believe in magic, just Me and You

di TheMadDollhouse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il segreto di Harry ***
Capitolo 2: *** Prefetti, Capiscuola e fraintendimenti ***
Capitolo 3: *** Il piccolo Teddy ***
Capitolo 4: *** Ritorno ad Hogwarts ***
Capitolo 5: *** Xander Mutig ***
Capitolo 6: *** Sparkle ***
Capitolo 7: *** Selezioni di Quidditch ***
Capitolo 8: *** La costellazione del Drago ***
Capitolo 9: *** Consigli Lumacosi ***
Capitolo 10: *** Lacrime di Serpeverde ***
Capitolo 11: *** Grifondoro contro Tassorosso ***
Capitolo 12: *** Lo sgabuzzino magico ***
Capitolo 13: *** Occhi Argentati ***
Capitolo 14: *** Vodka Sempre-Più ***
Capitolo 15: *** Sogni imbarazzanti, ma non troppo ***
Capitolo 16: *** Non ancora ***
Capitolo 17: *** Punizione con Draco ***
Capitolo 18: *** San Valentino ***
Capitolo 19: *** Ancora Quidditch ***
Capitolo 20: *** Lucius scarcerato ***
Capitolo 21: *** Colloqui e abbracci ***
Capitolo 22: *** Il bagno dei Prefetti ***
Capitolo 23: *** Sulla sponda del lago ***
Capitolo 24: *** Una finale a sorpresa ***
Capitolo 25: *** Esami e Strillettere ***
Capitolo 26: *** La coppa delle Case ***
Capitolo 27: *** Epilogo ***
Capitolo 28: *** SEQUEL! ***



Capitolo 1
*** Il segreto di Harry ***


Harry era un ragazzo magro ed occhialuto di diciassette, quasi diciotto, anni. In quell'afosa notte di fine Luglio se ne stava sul letto nella stanza che condivideva con il suo migliore amico, Ron Weasley. Tutto questo potrebbe far pensare che Harry fosse un ragazzo normale, ma non lo era. Harry era un mago, e non un mago qualsiasi, era colui che aveva definitivamente sconfitto il Signore Oscuro, anche conosciuto come Lord Voldermort, assassino dei suoi genitori, che non era riuscito ad uccidere lui quando era ancora un neonato grazie al sacrificio della madre. Harry però aveva anche un segreto...era omosessuale. Lo teneva nascosto a tutti, lo aveva capito all'età di dodici anni. Certo, lo aveva sempre sospettato, ma dopo aver avuto un'erezione guardando il figlio diciassettenne dei suoi vicini, che stava sdraiato al sole in giardino, senza maglietta, si era convinto di essere attratto dai ragazzi. Ormai mancavano 5 minuti al suo compleanno, era seduto sul letto senza un briciolo di sonno mentre Ron dormiva a pancia in su, russando come un trattore, quindi pur volendo Harry non sarebbe comunque riuscito a dormire. Stava pensando che fosse arrivato il momento di rivelare il suo più grande segreto a qualcuno e il suo migliore amico era di sicuro la persona giusta. Guardò ancora l'orologio al polso del rosso: Era mezzanotte. Era ufficialmente un diciottenne, sarebbe stato maggiorenne anche fra i Babbani, ovvero coloro che non possiedono poteri magici. Nel mondo dei maghi la maggiore età veniva raggiunta a 17 anni quindi fra le creature magiche era già un adulto. Fissò il suo amico per un altro po'. Pensò di svegliarlo per dirglielo subito, ma preferì aspettare la mattina.

*

Quando Harry si alzò vide che Ron non era a letto, così si cambiò e scese in cucina, dove trovò l'amico insieme alla sorella Ginny, e i loro genitori ad aspettarlo. La madre di Ron andò ad abbracciarlo.

“Buon compleanno, Harry” Disse con un grande sorriso.

“Grazie mille, signora Weasley” Rispose lui, con un sorriso ancora più grande.

Notò che sul tavolo c'era una torta alla melassa, la sua preferita. Si accomodò con gli altri e tagliò la prima fetta mentre gli cantavano 'Tanti Auguri a Te". Ron e Ginny gli diedero i regali:  L'amico gli aveva regalato una cornice per foto, adornata con decorazioni dei Cannoni di Chudley e Ginny il nuovo CD delle Sorelle Stravagarie. Non ebbe il tempo di dire “Grazie” che la signora Weasley gli diede un altro pacco, dicendo “Questo è da parte di George, credo sia un assortimento da Tiri Vispi Weasley”

Harry prese il pacco e qualche secondo dopo arrivò un gufo. Andò ad aprire la finestra per permettergli di entrare. Quello lo beccò sulla mano mentre gli veniva slegata la missiva dalle zampe e poi ripartì

“È di Hermione” Disse Harry a Ron, dopo essersi riseduto. Il rosso chiese “Cosa dice?”

Harry iniziò a leggerla:

Caro Harry, buon compleanno, ora sei maggiorenne anche nel mondo babbano! I miei genitori stanno migliorando, ogni giorno ricordano qualcosa. Qui al San Mungo sono davvero competenti. Mi chiedevo se aveste preso una decisione riguardo alla mia idea di tornare ad Hogwarts per prendere il M.A.G.O. Scrivetemi presto. Beh...auguri di nuovo Harry

P.S. Di' a Ron che mi manca”

“Ancora con quella storia di tornare a scuola?” Sbottò Ron

“Dai Ron, non è una cattiva idea”

“Stai scherzando, vero?”

“No, non è una cattiva idea, così potrai anche stare insieme ad Hermione, dato che lei ha già detto che ci andrà”

La signora Weasley, che aveva ascoltato la conversazione, disse “Su Ronnie, Harry ha ragione, dovresti tornare per l'ultimo anno, un diploma in più non fa mai male”

Ron posò sulla madre uno sguardo nonchiamarmiRonnie e poi disse “D'accordo”

Dopo aver finito la torta, salirono in camera di Ron, che cominciò a scrivere la risposta per Hermione. Harry stava ancora pensando a come dirgli del suo segreto. Alla fine prese tutto il coraggio che aveva e sussurrò "Ron”

L'amico non lo aveva sentito, così alzò la voce “RON”

Quello sussultò “Che c'è?”

“Devo dirti una cosa, Ron...una cosa importante”

“Cosa?”

“Beh io...”

“Sì?”

“ISOEI”

“Scusami?”

“Ehm...io sono gay”

Ecco. L'aveva detto. Si era tolto un peso. E Ron stava ridendo.

“Ehi, cos'hai da ridere?”

Ma quello non rispose.

“PERCHÉ STAI RIDENDO?”

“Io? Niente, solo che lo sapevo”

“COSA?!?”

Ormai il volto di Harry era più rosso dei capelli dell'amico.

“Sì, lo sapevo, tutto qui. Sei il mio migliore amico e lo avevamo capito”

Avevamo?”

“Beh sì, Hermione l'ha capito quasi subito e, facendo attenzione ad alcuni tuoi comportamenti, ci sono arrivato anche io”

Harry era ammutolito. I suoi migliori amici lo sapevano già.

E se lo avesse capito qualcun altro? Ad esempio il ragazzo per cui Harry aveva una cotta dal suo secondo anno ad Hogwarts?

“Harry stai tranquillo, non c'è niente di male nell'essere gay, è ok.”

Harry finalmente si riprese e sorrise all'amico, quando ad un certo punto sentì il telefono del signor Weasley, che era un appassionato di Babbani, però non ci fece tanto caso. Poi sentì il padre di Ron urlare dal piano di sotto “Harry...è per te”

“Cosa?” Dissero all'unisono Ron ed Harry, che scese le scale di corsa ed andò a rispondere.

“Ehm...pronto, chi è?"

“Ehi cugino”

Era Dudley. Harry non poteva crederci.

“Harry? Sei ancora lì?”

“S-sì”

“Buon compleanno cugino”

“G-grazie, ma Dudley, come hai fatto a trovare il numero?"

“Papà lo aveva scritto su un foglietto quando hanno chiamato l'ultima volta e lo abbiamo cercato per tutta casa per riuscire a chiamarti”

“Ehm, grazie Big D”

“Ahn...di niente, beh ciao e auguri di nuovo”

Harry ci mise un po' a capire cos'era successo. I suoi zii non solo si erano presi la briga di scrivere il numero dei Weasley su un foglio, ma lo avevano anche cercato per chiamarlo! Era il regalo migliore che i Dursley gli avessero mai fatto. Risalì le scale ancora scosso, entrò in camera dove Ron gli chiese “Chi era?”

“Era Dudley”

“No, seriamente, chi era?

“Era Dudley, mi ha fatto gli auguri hahaha”

“D'accordo...comunque sto scrivendo ad Hermione, le sto dicendo che finalmente me lo hai detto...checca

“COME MI HAI CHIAMATO?”

“Hahahah, su, non arrabbiarti, checca, scusami”

“ha-ha divertente, dille anche che abbiamo deciso di tornare a scuola, credo sia più importante"

“Se lo dici tu...”

A quel pensiero Harry sorrise di nuovo, sarebbe tornato ad Hogwarts e avrebbe rivisto il ragazzo per il quale il suo suo battito cardiaco aumentava all'impazzata. Avrebbe rivisto Draco Malfoy.

 

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Capitolo 2
*** Prefetti, Capiscuola e fraintendimenti ***


Le due settimane successive Harry le passò pensando al suo ritorno a scuola e ascoltando l'album delle Sorelle Stravagarie nel vecchio giradischi di Ron. Una mattina quest'ultimo, che stava leggendo la Gazzetta del Profeta dal nulla imprecò, così Harry gli chiese “Cosa c'è?”

“Hanno scagionato Malfoy e sua madre, se la sono cavata di nuovo!”

“Che cosa?”

“Guarda!” Ron gli porse il giornale dove in prima pagina c'era una foto di Draco e sua madre Narcissa. Harry non poté fare a meno di restare a guardare il volto arrabbiato del ragazzo, che gli piaceva così tanto.

“Harry, ci sei?

“Oh sì, scusa è solo che...”

In quel momento alla finestra arrivarono 2 gufi, Ron andò ad aprirla e prese le buste dalle zampe dei due “Una è di Hogwarts, l'altra di Hermione”

Ron aprì la busta e lanciò ad Harry la sua lettera dalla scuola, che gli diceva che il primo Settembre si sarebbe dovuto recare alla stazione d King's Cross per prendere l'Hogwarts Express. Girò la lettera e lesse che era stato scelto ancora come capitano della squadra di Quidditch, in allegato c'era la lista dei libri:

- Manuale degli Incantesimi - Volume Settimo

- Difendersi con gli Incantesimi

Harry notò che il secondo era un libro di Difesa contro le Arti Oscure, e mentre si chiedeva chi potesse essere il nuovo insegnate, Ron urlò sorridente “Harry! Hermione arriva domani! I suoi genitori sono guariti del tutto, non vedo l'ora di vederla!”

Harry gli sorrise. Anche lui era felice che Hermione tornasse “Mi hanno scelto come capitano della Squadra di Quidditch”

“Oh...”

A quelle parole il sorriso di Ron scomparve. Lui amava il Quidditch, ed era anche un bravo portiere, però aveva un piccolo problema di nervi. Prima che Harry potesse consolarlo, Ginny scese le scale di corsa gridando “Sono stata nominata prefetto dei Grifondoro!”

“Cosa?” Chiesero Ron ed Harry.

Ginny fece una faccia offesa e disse “Perché quelle facce sorprese?”

“Niente, sorellina”

“Non chiamarmi sorellina Ron, comunque l'altro prefetto di Grifondoro è Dean, me lo ha appena scritto”

“Cosa? Ti senti ancora con Dean?

“Ehm, forse...beh sì siamo tornati insieme” Aggiunse in fretta prima di risalire le scale, dato che Ron la stava guardando storto.

“Ok, io torno in camera, tu vieni Harry?” Disse il rosso, dopo che ebbero finito di fare colazione.

“D'accordo”

Salirono le scale e, entrati in camera, ad Harry venne in mente una cosa e la disse a voce alta “Ron, saremo in classe con Ginny quest'anno”

“Beh, sì...preferirei non pensarci, grazie.”

“Ti dispiace non essere più prefetto?”

“Sinceramente? Naaah, troppo lavoro e poi credo che i M.A.G.O. mi impegneranno abbastanza...”

“Giusto...”

*

Il giorno dopo i due furono svegliati dalla madre di Ron.

“RON! HARRY! HERMIONE È ARRIVATA!”

Harry si alzò in fretta dal letto, ma non fu veloce quanto l'amico che stava già correndo giù dalle scale. Quando arrivò in salotto, Ron, con addosso solo i pantaloncini del pigiama, stava avvinghiato alla sua fidanzata.

“Ron, dai lasciami su...ciao Harry” Disse lei con un gran sorriso, si staccò dalla presa di Ron e andò ad abbracciare il suo migliore amico “Mi sei mancato, Harry”

“Anche tu, Hermione”

Ron sì unì all'abbraccio, ma poco dopo Harry disse “Ehm...ok, stacchiamoci”

*

A pranzo Hermione fece un annuncio "Devo dirvi una cosa...sono stata nominata Caposcuola!”

“Congratulazioni Hermione!” Le disse la signora Weasley, dopo averla abbracciata forte. Ron rimase a guardarla un attimo, per poi dire “La mia ragazza è Caposcuola!” e baciarla sulle labbra.

Dopo che si furono staccati, aggiunse

“Avete saputo che hanno preso un nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure?”

“Sì, chissà chi è...”

“Non ne ho la minima idea”

La signora Weasley, si aggiunse alla conversazione “Chiunque sia, dobbiamo comprare i libri. Vi va di accompagnarmi a Diagon Alley la prossima settimana?”

“Sì” Risposero i 3 in coro, mentre i loro piatti vuoti finivano nel lavandino per poi lavarsi da soli.

Dopo poco tempo arrivò anche il signor Weasley dal lavoro, tutto raggiante con un giornale in mano “Avete sentito? L'Inghilterra ha vinto la Coppa del Mondo di Quidditch!

“DAVVERO?” Urlarono Ron ed Harry, che erano decisamente due appassionati, Hermione alzò gli occhi al cielo.

“Sì, sì leggete, hanno vinto in finale contro la Germania per duecentocinquanta a duecentotrenta, è stata una partita davvero bella mi hanno detto, e l'Inghilterra ha sconfitto anche tutti i pronostici, dato che la davano per sconfitta”

Restarono a parlare di Quidditch fino a che Hermione non disse loro “Ehm...non è che potremmo andare in camera vostra? Dovrei parlarvi in privato”

I due la guardarono storto, ma la seguirono comunque sulle scale e quando furono entrati, Harry, che aveva un brutto presentimento, chiese “Cosa devi dirci Hermione?”

“In realtà devo parlare solo con te Harry, ma Ron può restare”

“Ehm...ok. Cosa devi dirmi?”

“Come cosa? Finalmente ci hai detto di essere gay, certo già lo sospettavamo e...”

“È così evidente?” Disse Harry irritato

“Hahaha, no tranquillo. Volevo solo chiederti...ti piace qualcuno?”

Al suono di quelle parole Harry avrebbe voluto dirle la verità su quanto gli piacesse Draco, ma si disse che non era il momento per dare loro una botta del genere, così si limitò a dire “N-no”

“Secondo me, invece sì e penso anche di sapere chi sia il fortunato”

Harry era allarmato, ma si sforzò di sembrare naturale. “Chi?”

“Seamus Finnigan”

Harry sospirò sollevato e sorridendo, le disse “No”

“Ahn beh...allora non ne ho proprio idea” Rispose lei scoraggiata e un po' delusa.

Harry continuò a sorridere, felice che la perspicacia di Hermione avesse un limite.

 

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Capitolo 3
*** Il piccolo Teddy ***


Era finalmente arrivata l'ultima settimana di vacanze. Harry e Ron erano agitati per il ritorno ad Hogwarts, ma non quanto Hermione che, essendo diventata Caposcuola, stava letteralmente andando in paranoia e quando una mattina a colazione stava assillando i due dicendo cose come “Cosa succederà? Credete che ne sarò in grado? E se compromettesse lo studio per i M.A.G.O.? Certo essere caposcuola è una grande occasione..."

Harry fu felice che la madre di Ron l'avesse interrotta entrando in cucina

“Oh ragazzi, è una cosa splendida, Fleur è incinta!”

“Cosa?” Chiese Hermione, la notizia l'aveva, fortunatamente per Harry e Ron, distratta “Sì, sì è magnifico! Il mio piccolo Bill, padre...”

Le scese una lacrima, prima di dire “E non è finita qui, stasera ho invitato Andromeda Tonks a cena col piccolo Ted, sai ho pensato che avresti voluto vederlo, dato che sei il suo padrino, Harry”

“Fì, gaggorgo” Rispose lui, con la bocca piena di salsicce

“Bene, appena avete finito, preparatevi per andare a Diagon Alley”

Quando si furono vestiti, Ron, Harry, Hermione e Ginny, che aveva appena preso la patente di Materializzazione, si smaterializzarono proprio davanti alla Gringott. Harry entrando si sentì osservato dai folletti, probabilmente perché non troppo tempo prima aveva, con l'aiuto di Ron, Hermione e di un drago irritabile, effratto quella banca. Si sbrigò a prendere un po' di galeoni per uscire in fretta e dirigersi alla libreria “Il Ghirigoro” mentre la signora Weasley andava da Tiri Vispi Weasley per salutare suo figlio, George. Passarono accanto al negozio di bacchette di Olivander, che aveva finalmente riaperto i battenti ed era già pieno di ragazzini di 11 anni pronti a comprare la propria bacchetta. Entrati nella libreria, andarono al reparto di libri di Incantesimi e iniziarono a cercare quelli di cui avevano bisogno, quando ad Harry venne un colpo per quello che aveva visto. Dietro ad uno scaffale c'era Draco Malfoy. Harry indietreggiò velocemente e andò ad urtare Ron che gli urlò “Ehi, Harry! Stai attento”

Al suono di quelle parole, la testa bionda di Draco sbucò da dietro lo scaffale e con il suo solito tono di superiorità disse “Guarda guarda chi c'è, Potter e i suoi amichetti, siete venuti a prendere i libri di scuola?”

Harry rispose subito di tono, gli veniva così naturale arrabbiarsi con quel ragazzo “Sei davvero perspicace Malfoy, cosa c'è? Sei felice di vedermi?”

I due restarono a guardarsi per qualche secondo, Harry poteva giurare di aver visto il pallido volto del biondo arrossire leggermente, prima che dicesse “Va' al diavolo Potter!” e uscisse dal negozio.

Harry restò a guardare Draco che si allontanava, finché Ron non lo riportò alla realtà.

“Ehi Harry, dobbiamo comprare i libri, ricordi? Secondo te Malfoy tornerà a scuola?”

“Beh, immagino di sì” Gli rispose Harry, cercando di sembrare indifferente a quel pensiero, ma con scarso risultato, dato che Hermione lo stava guardando, sospettosa, così si sbrigò ad aggiungere “Compriamo i libri e andiamo da George”

Hermione, continuando a fissarlo, disse “D'accordo”

Quando poi uscirono dal negozio per dirigersi da Tiri Vispi Weasley  passarono vicino all'Emporio di Gufi, dove Harry, sette anni prima aveva comprato la sua civetta Edvige, morta da poco. Gli venne una morsa al cuore, pensando a quante ne aveva passate con lei. Entrati nel negozio di scherzi, George li andò subito a salutare felice “Ehi, ciao, ragazzi”

“Ciao, George” Risposero i 4 in coro, e Harry aggiunse “Come vanno gli affari?”

“Benissimo, soprattutto da quando la gente ha ricominciato a venire a Diagon Alley, anzi oggi mi sento così buono che potrei addirittura regalarvi una scorta di Merendine Marinare”

Hermione lo guardò accigliata, perché non approvava l'uso di quelle merendine, che ti facevano vomitare per saltare una lezione, George non ci badò e continuò “Allora, la mamma mi ha detto che avete deciso di tornare ad Hogwarts, è vero?”

Ron parve risvegliarsi da un lungo sonno, cinse un braccio sulla spalla di Hermione e con un enorme sorriso disse “Sì, Hermione è stata eletta Caposcuola, non è fantastico?”

George rise per un po' prima di rispondere “Condoglianze” Guadagnandosi gli sguardi torvi dei due.

Passarono tutta la mattinata al negozio a provare ogni tipo di scherzo e trucco magico e non, per poi tornare alla Tana, dove, dopo pranzo, Hermione ricominciò ad assillarli con le sue pene da Caposcuola (“E pensare che non siamo ancora tornati a scuola” osservò Ron).

Ancora una volta furono “salvati” dalla Signora Weasley che li chiamò per la cena e quando scesero trovarono la Signora Tonks che tra le braccia teneva un fagotto che Harry riconobbe per il piccolo Teddy. Tutti e tre chiesero di tenerlo in braccio per un po' “Attenti però, ha un po' di raffreddore” Li avvertì lei.

Quando fu il turno di Harry, questi pensò che quello Teddy fosse davvero un bel bambino e si sentì in pena per lui, dato che non era riuscito a passare del tempo con i suoi genitori, morti durante la battaglia contro Voldemort. Gli occhi di Teddy erano verdi e al momento i capelli rossi, poi il piccolo starnutì e quelli diventarono di un azzurro cielo. Harry lo porse ad Andromeda e si sedette a mangiare. Sorrise pensando al fatto che nel giro di pochi giorni sarebbe tornato ad Hogwarts, insieme al suo Draco.

Nota dell'autore: Grazie mille di essere arrivati a questo capitolo, spero che la storia vi stia piacendo. So che questo capitolo è un po' più corto degli altri, ma ehi, c'è Draco hahaha. Nel prossimo capitolo verrà introdotto il nuovo personaggio.Ho grandi idee per questa fanfiction e spero che continuerete a seguirmi :) 

 

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Capitolo 4
*** Ritorno ad Hogwarts ***


Arrivato il 1° Settembre, l'atmosfera in casa Weasley diventò agitata.

La signora Weasley si svegliò tardi e corse in camera dei ragazzi per svegliarli, ma Ron ed Harry, che si era alzati all'alba, erano già vestiti, così la madre di Ron si precipitò a chiamare le ragazze.

Dopo aver consumato una leggera colazione di 4 panini a testa, presero i bauli che erano, su ordine della Signora Weasley, stati preparati la notte prima e li misero nel porta bagagli della nuova macchina volante del signor Weasley. Sistemarono la gabbia del gufo di Ron e quella della puffola pigmea di Ginny nel baule, mentre il gatto di Hermione sul sedile posteriore con loro.

Era una giornata calda, ma con molte nuvole, un clima eccellente per viaggiare con una macchina volante. Arrivarono alla stazione con 10 minuti d'anticipo, corsero alla barriera tra il binario nove e il binario dieci, entrando in quello contrassegnato dal numero 9 ¾ che ospitava l'Hogwarts Express. Appena entrati videro Neville che, come quasi tutti gli studenti del settimo anno, aveva deciso di ripetere l'anno per ottenere dei M.A.G.O. Salirono sul treno, Hermione e Ginny li lasciarono per andare nel vagone dei prefetti, Ron ed Harry si accomodarono in uno scompartimento vuoto al quale poco dopo si aggiunsero Neville con il suo rospo Oscar e Luna con una copia del Cavillo, il giornale di suo padre, che aveva riaperto da poco. Lei lesse per quasi tutto il tempo, mentre i tre ragazzi iniziarono a fare ipotesi su chi potesse essere il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Arrivarono alla conclusione che probabilmente fosse un vecchio Auror, ma soprattutto speravano che non fosse un membro del Ministero, dato che Harry portava ancora sul dorso della mano i segni dell'anno con la Umbridge. Dopo qualche ora arrivò la signora col carrello dei dolci. Presero Cioccorane, Caramelle Tuttigusti+1 e del succo di zucca. Ron ed Harry iniziarono a scambiarsi le figurine delle Cioccorane e quest'ultimo pensò a quanto fosse bello poter pensare a cose stupide come le figurine. Poco dopo arrivarono anche Ginny ed Hermione, abbastanza sfinite, che si unirono comunque ad una partita di Spara Schiocco. Mentre giocavano Harry provò una strana senzasione: Doveva andare in bagno. Così si assentò e ci si diresse. Entrò in un vagone che stava per oltrepassare quando sentì la voce adirata di Draco.

Si affrettò a nascondersi nel corridoio e lo sentì dire “Smettila di ridere Pansy, non fa affatto ridere, è una cosa seria”

Per poi ascoltare la riposta di una ragazza con la faccia da carlino “Hahahah, Draco, scusa è solo che è abbastanza divertente, non credi,  Blaise?”

La voce di un alto ragazzo di colore risuonò nel vagone “Beh direi di sì, soprattutto perché questo spiegherebbe la tua fissa in questi 7 anni con quel P...”

Si bloccò. Aveva visto Harry, che si affrettò ad uscire e ritornare nel suo scompartimento di corsa. Quando arrivò aveva il fiatone e Hermione se ne accorse perché gli chiese “Perché hai corso?”

“Oh...niente”

Prima che la ragazza potesse insistere, il treno rallentò. Erano arrivati.

Presero i bagagli, scesero dal treno e sentirono un grande vocione dire “Quelli del primo anno con me”

Era Hagrid. Andarono subito a salutarlo, lui li abbracciò con una presa spacca costole, dicendo “Che bello che siete tornati, ci speravo proprio ragazzi!”

Poi si avvicinò ad Harry, mentre gli altri si incamminavano verso le carrozze, e gli sussurrò (per quanto ci riuscisse con la sua voce) “Martedì, se c'hai tempo passa da me, ho una sorpresa per te”

Harry si limitò a mormorare un “Sì” e a seguire gli altri.

Le carrozze erano trainate dai Thestral, dei cavalli neri ed alati, visibili solo da chi ha visto la morte, ormai ad Hogwarts molte persone riuscivano a vederli. Hermione era ancora un po' spaventata dal loro aspetto.

Il viaggio fu silenzioso finché Harry, da una carrozza vicina, non sentì dire “Andiamo Draco! Calmati, sono sicura che non ha sentito niente”

La carrozza poi si allontanò lasciando Harry a pensare a chi si stesse riferendo Draco nello scompartimento.

"Non posso essere io" Si disse, poi una vocina gli suggerì "Beh e con chi altro potrebbe aver avuto una fissa di 7 anni?" Mentre un'altra diceva “Sì, però Draco è sicuramente etero...”

Continuò così fino a quando si ritrovarono davanti al castello di Hogwarts, un imponente edificio con alte torri. Scesero dalle carrozze e si diressero nella Sala d'Ingresso per poi entrare nella Sala Grande e sedersi al tavolo dei Grifondoro, accanto a quello dei Corvonero, Tassorosso e Serpeverde, la casa di Draco. Harry si sedette con Ron ed Hermione, scacciando il biondo dai suoi pensieri. Ricominciò a fare supposizioni su chi potesse essere il nuovo insegnante, ma prima che potesse parlare le porte della Sala Grande si aprirono di nuovo ed entrò un gruppo di ragazzini del primo anno, guidati da un alto e muscoloso ragazzo, con dei ricci capelli, castani come i suoi occhi, che esibiva un grande sorriso. Harry, come tutta la sala, restò a guardarlo finché non si sedette al tavolo degli insegnanti, si ritrovò a pensare che quello fosse il suo nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, e che fosse anche un gran figo. Distolse lo sguardo solo quando la preside McGranitt tirò fuori il Cappello Parlante e lo posò su uno sgabello e questo iniziò a cantare una canzone che descriveva le caratteristiche principali delle 4 case, ma Harry era troppo distratto per ascoltare. Quando ebbe finito, il nuovo professore si schiarì la gola, prese la pergamena coi nomi dei nuovi studenti e iniziò ad elencarli “Abercrombie, Lucy” La ragazzina andò a sedersi sullo sgabello e si mise il Cappello, che la spedì a Tassorosso. Harry potènotare che il nuovo insegnate aveva anche una voce roca e bassa, e quindi, per la prima volta, la cerimonia di Smistamento non fu affatto noiosa, anzi...

Quando alla fine Walton Josh si sedette al tavolo dei Corvonero, fu la preside a prendere parola con la sua voce risoluta e severa, dopo aver fatto tacere la Sala con un solo gesto di mano “Eccoci ad un altro anno ad Hogwarts, benvenuti ai nuovi alunni e bentornati a quelli più anziani, e prima di iniziare il banchetto...”

Si interruppe, vedendo gli sguardi degli studenti affamati “Ah beh, immagino che potremo dare dopo le comunicazioni di servizio, buon appetito!”

Nei tavoli iniziarono ad apparire prosciutto, patate al forno, polli arrosto e i bicchieri si riempirono di succo di zucca, ci furono molti mormorii, riguardanti al nuovo professore, Ron disse ad Harry “Direi che ci siamo sbagliati, non è affatto un Auror pensionato” Quello rispose, con un sorriso “No, direi proprio di no”

Quando tutti furono sazi e i piatti si furono svuotati, la preside riprese parola “Bene, è il momento delle presentazioni, ecco il vostro nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, e direttore della Casa di Grifondoro: Xander Mutig”

Il giovane si alzò e a quel gesto seguì un fortissimo applauso. Mutig si risedette e incrociò lo sguardo di Harry, che si girò prontamente e fece cadere il calice. Dopo le solite comunicazioni di servizio, come il divieto per tutti gli studenti di entrare nella Foresta Oscura, che ormai Harry e Ron non ascoltavano nemmeno, la preside mandò tutti a dormire. Quando i Grifondoro arrivarono davanti al ritratto della Signora Grassa e dopo aver pronunciato la nuova parola d'ordine “Cioccorana” entrarono nella sala comune. Harry si diresse subito verso il dormitorio, era davvero stanco. Si cambiò e si sdraiò sul letto a baldacchino, poco dopo arrivarono anche Neville, Seamus, Dean e Ron e quando quest'ultimo gli chiese “Beh Mutig sembra forte, no?”

Lui rispose "Sì, decisamente...”

Però pensò che per quanto potesse essere affascinante il nuovo professore, nessuno avrebbe preso il posto di Draco nei suoi pensieri.

 

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Capitolo 5
*** Xander Mutig ***


Harry e Ron si alzarono presto il giorno dopo. Si cambiarono per poi andare in Sala Grande, dove trovarono Hermione che consumava una generosa razione di Porridge, si sedettero vicino a lei e Ron l'abbracciò forte “Dai Ron, non a colazione” Disse lei infastidita, ma sorridendo. Quello si staccò e mise il broncio, ma prima che potesse rispondere arrivò il professor Mutig, che porse loro i nuovi orari e se ne andò, con Harry ed Hermione che restarono a guardarlo finché Ron non disse loro “Ehi! Dobbiamo andare, alla prima ora abbiamo pozioni con Lumacorno, e poi abbiamo Difesa contro le Arti Oscure...oh no, siamo con i Serpeverde”

Harry si sforzò di non sorridere mentre si incamminavano per andare nell'aula di pozioni.

Appena si furono seduti il professor Lumacorno sfoderò un gran sorriso sotto i baffoni da trichecho e disse loro “Bene, ragazzi, siete arrivati al settimo anno di studi e quest'anno affronterete i M.A.G.O. E mi impegnerò perché ci arriviate più che preparati! Studieremo pozioni di calibro e difficoltà superiori, ma ripasseremo anche alcune fatte negli anni precedenti” Il resto della lezione non andò molto bene per Harry. Non era mai stato portato per le Pozioni, anche se al sesto anno, grazie ad un vecchio libro usato era stato il migliore della classe, perfino più bravo di Hermione che eccelleva praticamente in tutte le materie e di Draco che era il cocco dell'ex-professore.

Quando uscirono dall'aula per dirigersi a Difesa contro le Arti Oscure c'era un'aria eccitata, soprattutto tra le ragazze. Appena entrato, Harry notò che i Serpeverde erano già arrivati e che il professor Mutig era seduto non su una sedia, ma sulla cattedra, e lo avevano notato anche gli altri. Probabilmente il professore si accorse di quegli sguardi sbalorditi, perché si affrettò a dire, sorridendo “Non vi dispiace se sto qui, vero?”

Dopo un mormorio di “no”, aggiunse “Bene, durante questa prima lezione vorrei, e spero non mi prenderete per un egocentrico, parlarvi un po' di me, perché credo che potremmo andare oltre il rapporto insegnante-studente”

Harry era sicuro che metà della classe fosse più che contenta di andare oltre il rapporto insegnante-studente. Quando tutti si furono seduti, Mutig ricominciò a parlare “Io mi chiamo Xander Mutig, il mio è un cognome tedesco, infatti tutta la mia famiglia viene dalla Germania, dove ha vissuto finché i miei genitori non hanno deciso di trasferirsi in Inghilterra, e hanno conosciuto la nostra attuale preside, ovvero la professoressa McGranitt, che con loro è stata molto gentile ed è riuscita a farli ambientare bene in questo paese” Tutta la classe pendeva dalla sua bocca, perfino i Serpeverde e, come potè notare Harry, anche Draco, che guardava il professore con occhi sognanti. Mutig, sembrò felice di tutta quell'attenzione “Qualche anno dopo sono nato io, ho sempre adorato il mo cognome, infatti Mutig in tedesco significa -Coraggioso-, anche se mi definirei più spericolato che coraggioso” Aggiunse, arrossendo “Ho sempre voluto fare l'Auror e fortunatamente 3 anni fa lo sono diventato, poi quest'estate la professoressa McGranitt mi ha scritto una lettera dove mi chiese se mi avrebbe fatto piacere insegnare Difesa contro le Arti Oscure per un anno e io ho subito accettato, l'idea di tornare ad Hogwarts mi allettava, quando venivo a scuola qui ero un Grifondoro”

Ma l'attenzione della classe si era concentrata sulla frase precedente, infatti Pansy alzò la mano “Sì, signorina...”

“Pansy Parkinson”

“Mi dica”

“Mi scusi professore, ha detto che resterà solo un anno?”

Il sorriso di Mutig scomparve. “Temo di sì, Pansy, ecco per quanto mi piaccia stare qui, amo ancora di più essere un Auror e quindi alla fine di quest'anno me ne andrò, non prima di avervi fatto promuovere tutti al M.A.G.O. Nella mia materia” Disse facendo l'occhiolino. Fu il turno di Dean Thomas di alzare la mano “Sì...”

“Dean Thomas. Lei ha detto che ha origini tedesche, ma è nato in Inghilterra”

“Giusto”

“Allora durante la finale della Coppa del Mondo di Quidditch per chi ha tifato?”

Tutta la classe rise e anche Mutig, che tornando a sorridere, rispose “Ovviamente ho tifato per l'Inghilterra e...”

Ma prima che potesse finire suonò la campanella.

“Oh, come vola il tempo, bene arrivederci a Mercoledì”

La classe non sembrò tanto felice di uscire, soprattutto i Grifondoro, dato che prima di pranzo avevano un'ora di Trasfigurazione.

Quando si furono seduti la professoressa McGranitt li tediò con un discorso sui M.A.G.O. E Ron sussurrò ad Harry “Mi spieghi come fa a fare la Preside e insegnarci Trasfigurazione?”

La professoressa, che evidentemente lo aveva sentito, rispose “Signor Weasley, mi fa piacere che lei abbia a cuore la mia salute, ma mi farebbe ancora più piacere se la smettesse di parlare!”

Ron arrossì, mentre Hermione gli lanciava uno sguardo di rimprovero e Harry soffocava una risata.

*

Alla fine delle lezioni pomeridiane, Harry e Ron si accomodarono nella Sala Comune dei Grifondoro ad aspettare Hermione che aveva un'altra ora di Antiche Rune. Dopo un'oretta quella arrivò e si sedette accanto a loro, dicendo “Beh, non male come primo giorno di scuola, no?” mentre prendeva in braccio Grattastinchi. Ron guardò storto il gatto, che non amava particolarmente, prima di dire “Si, beh soprattutto l'ora con Mutig, cosa ne pensi Harry? Scommetto che lo trovi carino”

“COSA?!”

Ma Ron continuava a guardarlo con un ghigno così disse “Sì, beh...non è male”

Non poté fare a meno di pensare che anche Draco aveva guardato il professore con interesse, ma poi si disse che era impossibile che Malfoy fosse gay.

 

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Capitolo 6
*** Sparkle ***


Martedì Harry si svegliò pensando a quale potesse essere la sorpresa di cui Hagrid parlava.
Dopo colazione si diresse con Ron ed Hermione nell'aula di Pozioni. Ormai Hermione era ritornata la migliore anche in quella materia, infatti la sua pozione era rosso porpora, proprio come diceva il libro, quella di Harry, invece, era di un bizzarro rosa maiale, anche il professor Lumacorno se ne accorse, ma si limitò a fare un sorriso incoraggiante.

Le due successive ore di Erbologia, Harry le passò bene, mentre Ron non fu tanto fortunato. Si era ritrovato delle grosse pustole a causa di una strana piana urticante, Hermione lo aveva accompagnato in infermeria da Madame Chips, e quindi Harry a pranzo si ritrovò da solo a pranzo.
Proprio mentre si versava una porzione di piselli, sentì un urlo di rabbia provenire dal tavolo dei Serpeverde, si girò e vide che Draco era paonazzo e si era alzato da tavolo, urlò

“Adesso basta!”

E se ne andò dalla Sala Grande. Harry vide che Pansy Parkinson stava per andargli dietro, ma Blaise Zabini glielo aveva impedito, così fece la prima cosa che gli venne in mente, voleva sapere cos'era successo al suo Draco.
Lo seguì.
Quando lo raggiunse, erano un corridoio deserto del terzo piano, quello stava correndo così Harry per fermarlo gli prese il polso, quello si voltò e subito dopo si divincolò dalla stretta.

“Cosa diavolo ci fai qui, Potter?”

“Che ti è successo? Perché hai urlato a tavola?”

“Non sai farti gli affari tuoi?”

“Scusa è solo che mi chiedevo...”

“Vuoi sapere perché sono arrabbiato, Potter?”

Urlò Draco

“Perché sono stufo di sentire persone parlarmi alle spalle:

Come si permette di tornare a scuola? Che faccia tosta. Lo sappiamo tutti che è stato un Mangiamorte

Ma la sai una cosa? Non sarei mai tornato a scuola se non fosse stato per mia madre che ha insistito perché prendessi dei M.A.G.O.”

Harry stava per ribattere, ma l'altro non lo fece parlare

“Io non ho mai voluto essere un Mangiamorte, non ho mai voluto questo!”

Draco si alzò la manica per far vedere il Marchio Nero, che ormai era molto sbiadito, e prima che potesse essere zittito un'altra volta, Harry disse

“Lo so”

“Sai cosa?”

“Che non volevi essere un Mangiamorte, che non sei veramente malvagio”

“Cosa vai blaterando Potter?”

“Sì, beh, so che non sei cattivo, quella volta a casa tua, non mi hai consegnato”

E dicendo quello, ad Harry venne in mente quando l'anno prima si era ritrovato nella Villa dei Malfoy, legato e circondato da Mangiamorte, tra i quali c'erano un lupo mannaro e Bellatrix Lestrange, che avevano chiesto proprio a Draco di identificare se quello fosse Harry, ma lui non lo aveva consegnato, i suoi pensieri furono bruscamente interrotti dalle parole dell'altro

“Certo che non ti ho consegnato! Perché se fossi stato sicuro che quello fossi tu, lo avrei fatto senza neanche pensarci!”

“Davvero?”

“Ovvio, non so se l'hai capito, ma io ti odio Harry”!

Passarono dei minuti prima che Draco si rendesse conto di aver chiamato Harry per nome, ma prima che quest'ultimo potesse aggiungere altro, si girò e se ne andò, pensando a quanto in realtà non odiasse quel Potter.



Durante l'ora di Incantesimi Harry continuò a pensare alla strana conversazione avuta con Draco, non ne fece però parola con Ron ed Hermione che erano tornati dall'infermeria.
Dopo la lezione si separarono dato che la ragazza aveva un'ora di Aritmanzia, mentre Harry e Ron avevano il pomeriggio libero, così ne approfittarono per andare da Hagrid. Attraversarono il cortile e si ritrovarono davanti alla casetta del professore di Cura delle Creature Magiche, bussarono e si trovarono davanti una figura alta due volte un uomo, che sorrise loro.

“Ehi, eccovi, su entrate ho appena fatto il tè”

I due entrarono e Harry notò dei rumori provenire da un fagotto, così quando si sedette al tavolo chiese

“Hagrid, cosa c'è lì dentro?”

“Oh, la tua sorpresa!”

Si chinò verso il fagotto e tra le mani aveva un piccolo gufetto, completamente bianco tranne che per il collo, che era argentato che faceva credere che avesse un collare

“È per me?

Chiese Harry, con gli occhi pieni di gratitudine

“Sì, sai ho pensato che un gufo ti avrebbe fatto comodo dopo che che Edvige...beh ti piace?”

“Tantissimo! Ha già un nome?”

“Sì, sì l'ho chiamato Sparkle”

“Perfetto, grazie mille Hagrid”

Disse Harry abbracciando il grosso amico, non gli arrivava a malapena al gomito.

“Di niente Harry...bene, appena avete finito col tè, è meglio che andate, devo preparare la prossima lezione”

I due uscirono e, dopo essere entrati nel castello, si diressero versa la Sala Comune, dove poco dopo arrivò anche Hermione, che appena visto il gufo, disse

“Che carino chi te lo ha regalato, Harry?”

“Hagrid”

Rispose lui, accarezzando la testa di Sparkle, che lo becchettava leggermente

“SPARISCI GATTACCIO!”

Urlò Ron a Grattastinchi, che stava guardando il gufo con aria famelica

“Ron non urlargli contro”

Lo difese Hermione

“Lo sai che non mi piace quel gatto”

Harry, per sfuggire a quella discussione, disse

“Beh sarà meglio che lo porti alla Guferia”

E con Sparkle in braccio, vi si diresse e quando arrivò, trovò Draco. Il biondo teneva una lettera in mano, Harry riuscì a leggere il destinatario prima che l'alto ritraesse la mano, e dicesse

“Com'è che continui a seguirmi, Potter?”

“Ero semplicemente venuto a portare il mio nuovo gufo quassù”

Draco legò la lettere alla zampa di un Barbagianni, che parti, si voltò verso Harry e disse

“Non mi interessa, ora fammi passare”

Ma Harry non si spostò

“Perché scrivi a tua mamma?”

Draco arrossì

“NON SONO AFFARI TUOI! Ora ti vuoi levare da quella porta?”

“D'accordo”

Rispose Harry, con un sorriso, che gli restò finché non tornò nella Sala Comune, dove continuò a pensare al fatto che Draco, probabilmente, fosse solo troppo affezionato a sua madre.

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Capitolo 7
*** Selezioni di Quidditch ***


Ormai erano passate più di due settimane dall'inizio della scuola e dalla conversazione tra Draco ed Harry, dopo la quale i due non si erano più parlati, ma l'occasione arrivò un Giovedì pomeriggio.
Harry che era riuscito a tenersi miracolosamente al passo coi compiti, grazie all'aiuto di Hermione, aveva deciso che era arrivato il momento di iniziate le selezioni per la squadra di Quidditch, la sua unica consolazione e anche la sua nuova Firebolt era arrivata, l'altra era stata distrutta un anno prima. Così dopo la lezione pomeridiana di Trasfigurazione, dove era quasi riuscito a far Evanescere un gatto, si diresse nel campo di Quidditch con Ron ed Hermione (venuta a dare sostegno al suo ragazzo, che ne aveva decisamente bisogno.) Harry stava proprio dicendo all'amico che doveva rimanere calmo, quando entrarono nel campo e lo trovarono occupato da un gruppo di Serpeverde, tra i quali si trovava anche Draco. Harry si diresse subito da lui

“Cos'è questa storia Malfoy? Devo fare le selezioni per la squadra di Grifondoro”

Il biondo gli lanciò uno sguardo sprezzante, prima di rispondere

“Si dà il caso, Potter che Grifondoro non sia l'unica Casa ad avere una squadra di Quidditch, infatti anche io devo fare le selezioni per la mia squadra”

“Sei il capitano di Serpeverde?”

“Ti sorprende? Comunque, ora vattene ci siamo noi. E abbiamo anche un permesso firmato da Lumacorno, ci tiene davvero ad avere la coppa di Quidditch, e io non ho intenzione di deluderlo.”

Harry stava per ribattere, ma Ron lo prese per un braccio e lo tirò, dicendo

“Dai Harry, non ne vale la pena”

Ma Harry pensò che l'altro fosse felice di non dover far le selezioni quel giorno, così decise di non insistere e senza voltarsi a guardare Draco, si diresse nella Sala Comune dove si lasciò andare ai peggiori insulti verso Malfoy, tanto che Hermione gli disse

“Sai, se non fossi il mio migliore amico dovrei metterti in punizione”

Harry la guardò e ridendo disse

“Allora fallo”

Lei arrossì, e Ron per spezzare quell'imbarazzo disse

“Fai quello che ha fatto Malfoy...”


“Ovvero? Dovrei essere un grandissimo pezzo di...”

Ma si fermò guardando Hermione, così Ron aggiunse

“No, dovresti chiedere il permesso a Mutig per usare il campo”

“Oh, beh sì...credo di poterlo fare, anzi vado subito, così domani potrò iniziare a fare le selezioni”

Domani?

Chiese Ron allarmato

“Sì, domani e Ron, stai tranquillo, il posto di portiere è già praticamente tuo”

E dicendo questo uscì dalla Sala Comune, per dirigersi verso l'aula insegnanti, bussò e non trovò Mutig, ma la preside McGranitt

“Ehm...buonasera professoressa”

“Salve Potter, cercavi qualcuno?”

“Sì, il professor Mutig”

“Al momento, si trova nel suo ufficio e credo sia occupato

“Posso provare”

Le urlò Harry, che era già partito per l'ufficio, quando arrivo, lo trovò aperto

“Oh, sei tu, entra Harry, e chiudi la porta mi dimentico sempre di farlo”

Harry la chiuse a malincuore, si sentiva a disagio a stare da solo con qualcuno che trovava così affascinante.

“Cosa mi devi dire?”

Dopo averla chiusa, prese coraggio e disse

“Ecco, professore volevo chiederle un favore

“Dimmi”

“Mi servirebbe un permesso per usare il campo di Quidditch, dovrei mettere su la squadra di Grifondoro”

Mutig guardò Harry per qualche secondo, poi sorridendo disse

“Certo, ad una condizione però”

“Ehm...quale?”

“Voglio assistere alle selezioni”

Harry, rimasto spiazzato da quella richiesta, disse solo

“Cosa?”

“Sì, mi piacerebbe, sono un gran tifoso di Quidditch e mi hanno anche detto che sei davvero bravo. Quando venivo ancora a scuola qui, andavo a tutte le partite, ma...non sono mai stato portato per questo sport, quini preferisco assistere”

Aggiunse Mutig, arrossendo leggermente, Harry dal canto suo era praticamente un pomodoro in viso, a causa del complimento che gli aveva fatto il professore,
ma riuscì a dire

“D'accordo”

Mutig tirò fuori una pergamena, iniziò a scrivere, e poi la consegnò ad Harry

“Ecco, allora domani avrò modo di constatare di persona la tua bravura”

Disse, ancora sorridendo, Harry mormorò

“Arrivederci”

E uscì di corsa dall'ufficio, ancora rosso in viso.

Il giorno seguente, dopo le lezioni, Harry si diresse al campo di Quidditch e ad aspettarlo c'era un gruppo di Grifondoro sovreccitati, al quale si aggiunse anche Ron, mentre Hermione andava a sedersi sugli spalti, poco dopo arrivò anche il professor Mutig, che si accomodò proprio accanto a lei, facendola arrossire così tanto che Harry riusciva a vederla perfino dall'altro lato del campo.
Tutti quelli venuti a fare il provino sembravano intenzionati ad impressionare più il direttore di Grifondoro, che Harry, e a questi non dispiacque perché tutti volarono al meglio, perfino Ron, nonostante i suoi pavoneggiamenti indirizzati ad Hermione, fece un ottimo lavoro, parando tutti e 5 i rigori e diventando il portiere della squadra. Come battitori Harry scelse gli stessi che aveva scelto al sesto anno, ovvero Ritchie Coote e Jimmy Peakes, che lo aveva sostituito nell'anno precedente. Il problema arrivò con i cacciatori: Ginny Weasley e Demetra Robins si erano dimostrate ancora all'altezza e vennero scelte da Harry, ma gli altri non erano molto dotati. Dopo una serie di

“Il prossimo!”

Arrivò una ragazza di colore che ad Harry ricordò molto qualcuno, tanto che chiese

“Ehm...sei imparentata con Angelina Johnson?”

“Sì...è mia sorella, io sono Jessica”

Disse lei con un sorriso. Infatti Harry notò che aveva ereditato il talento della sorella, e finalmente dopo quasi due ore e mezza, le selezioni terminarono e Grifondoro aveva la sua squadra.

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Capitolo 8
*** La costellazione del Drago ***


Ottobre era arrivato, Harry, Ron ed Hermione avevano un carico enorme di compiti, ma loro, come tutti i Grifondoro dell'ultimo annp, erano eccitati perché quel giorno avrebbero avuto la prima lezione pratica di Difesa contro le Arti Oscure. Era Mercoledì e stavano ancora facendo colazione, dopo che ebbero finito si diressero verso l'aula di Trasfigurazione, lezione che avevano prima di quella con Mutig. Harry aveva fatto tanti progressi nella trasfigurazione umana, tanto che riuscì a far diventare i suoi capelli rossi, quasi come quelli di Ron e Ginny, e poi riportarli al solito nero corvino.

Dopo che ebbero finito, i Grifondoro andarono, praticamente di corsa, nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure. L'aula era stata svuotata e così sembrava molto più larga e spaziosa, i Serpeverde erano già arrivati, Mutig venne loro incontro

“Vedo che ci siete tutti, oggi ci sarà la prima lezione pratica. Ok, dato che abbiamo due ore oggi, inizieremo dalle cose più semplici, ora vi metterete in fila e cercherete di disarmarmi con l'incantesimo Expelliarmus lo conoscete tutti, vero?”

Tutta la classe alzò la mano

“Bene, cominciamo”

Si rivelò più difficile di quanto, probabilmente, il professore si aspettasse. Non tutti furono in grado di disarmarlo, così quello riprese la parola

“Ragazzi, ora vi metterete in coppia, uno cercherà di Schiantare il compagno, mentre quello cerca di respingere l'incantesimo”

I Grifondoro e i Serpeverde stavano già per mettersi in coppia con quelli della propria casa, quando Mutig, con voce calma, disse

“No no, ragazzi, ricordate: Unità tra le case. Ginny, tu con Blaise, Hermione con Pansy, Ron con Millicent”

Harry aveva un brutto presentimento, che venne poi confermato

“Harry, tu stai con Draco”

I due prima si guardarono, poi lanciarono sguardi di odio al professore e si misero in un angolo dell'aula che era sta rivestita d cuscini e iniziarono.
Harry riuscì a Schiantare due volte Draco, che era davvero bravo con l'incantesimo Protego, d'altro canto Malfoy l'aveva colpito solo una volta, quando Harry si era distratto solo un attimo per vedere cosa facevano gli altri, gli sembrava di essere ad una riunione dell'ES, con la differenza che c'era un'insegnante a sorvegliarli.

Quando si rialzò, dopo essere stato schiantato, Mutig parlò di nuovo

“Bene, ora un argomento che probabilmente sarà presente ai M.A.G.O. Ovvero l'Incanto Patronus, dubito che molti di voi siano in grado di utilizzarlo. Ma non è tanto difficile, dovete pensare ad un ricordo felice e dire Expecto Patronum, bene iniziate”

Si rivelò un fiasco quasi totale all'inizio, ma Muti restò ottimista

“Direi che chi è riuscito a evocare il proprio Patronus, potrebbe aiutare chi è in difficoltà”

Alla fine Harry si ritrovò ad aiutare proprio Malfoy, che riusciva solo a far sbuffare la sua bacchetta, gli si avvicinò

“Ehm, Draco”

“Cosa c'è Potter?”

“Volevo solo aiutarti”

“Non ne ho bisogno! Ce la faccio”

Ma Harry, non si mosse

“Devi pensare a qualcosa di felice, guarda”

Ed evocò il suo Patronus, un cervo argentato. Draco era paonazzo e abbassò la bacchetta ad Harry, ma nel farlo però, le loro mani si erano toccate, Harry per la sorpresa fece cadere la bacchetta, senza guardare l'altro la raccolse, dicendo

“Beh, ok ti lascio in pace”

E si allontanò, ma rimase a guardare come se la stava cavando, Draco urlò

“Expecto Patronum”

Riuscì ad evocare il suo Patronus, all'inizio Harry pensò che si trattasse solo di un'altra striscia di fumo, ma quella si rivelò essere un grande Cobra argentato. Draco sfoggiò un sorriso soddisfatto, che si allargò quando Mutig si complimentò con lui, prima che la campanella suonasse.

 

Quando anche le lezioni pomeridiane terminarono Ron ed Harry volevano godersi un meritato riposo, ma Hermione ricordò loro la montagna di compiti che avevano da svolgere. Sbuffando si misero a lavoro e solo grazie all'auto della ragazza riuscirono a terminare prima di cena. Harry restò a pensare a quando Draco gli aveva toccato la mano e subito dopo era riuscito ad evocare il suo Patronus

“A che pensi Harry?”

Chiese Hermione, sospettosa

“Io? Niente andiamo a mangiare”

A cena lui e Ron si ingozzarono perché dopo avrebbero avuto la lezione di Astronomia e prima di uscire Harry notò che Draco lo fissava in modo strano, come se stesse decidendo di fare qualcosa, ma non ci badò e si diresse verso la torre di Astronomia.
Quella notte studiarono molte nuove costellazioni, quando arrivò ad una particolarmente affascinante, Harry chiese alla professoressa Sinistra

“Mi scusi, qual è il nome di quella costellazione?”

E la indicò

“Oh, quella è molto antica, è la costellazione del drago, anche conosciuta come Draco"

“Grazie”

Sorridendo, Harry, tornò ad ammirarla dal cannochiale.

Nota dell'autore: Allora, siamo già arrivati all'ottavo capitolo, spero davvero che la mia storia vi stia piacendo. A volte mi preoccupa il fatto che forse non è troppo "Romantica" :/ Comunque, vi consiglio vivamente di leggere il prossimo capitolo. Non voglio spoilerarvi niente, dico solo che mi sono commosso perfino io a scriverlo :') Recensite in tanti!

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Capitolo 9
*** Consigli Lumacosi ***


Nota dell'autore: Allora, ecco il nono capitolo, uno dei miei preferiti in assoluto, spero vi piaccia :) Volevo approfittarne per ringraziare i 21 lettori che hanno aggiunto la fanfiction alle seguite :3 


A metà Ottobre Harry si accorse che la partita di Quidditch contro i Tassorosso si stava avvicinando quindi raddoppiò il numero di allenamenti .

Durante uno di questi Harry stava urlando alla squadra perché era alquanto adirato dalla presenza all'allenamento dei Serpeverde, che non si erano risparmiati dal cantare a ripetizione “Perché Weasley è il nostro Re”. Mentre Ron parava i colpi di Ginny, Harry, ignorando i cori, cercava il boccino d'oro, poi si distrasse un attimo per vedere Ritchie Coote che perdeva il controllo e volava minaccioso verso i Serpeverde, si affrettò a raggiungerlo

“Su Ritchie, ignorali, non possiamo perdere un giocatore perché è in punizione, dove lo trovo un battitore come bravo come te?”

L'ultimo commento lo aveva aggiunto per convincere l'altro, che sembrò calmarsi, e in quel momento Harry lo vide, scintillante, volò in fretta verso il boccino e lo prese.

Dopo la doccia Harry si complimentò con tutti per come avevano volato, soprattutto con Ron che ne aveva più bisogno di tutti. Quando i due uscirono dagli spogliatoi era già ora di cena, così si diressero nella Sala Grande, dove ad aspettarli c'era Hermione. La cena fu abbastanza silenziosa finché Draco Malfoy non arrivò al tavolo dei Grifondoro, non si sedette, però, rimase in piedi, coprendo la visuale di Harry sul suo calice, e disse

“Potter, volevo farti i complimenti per come hai preso il boccino”

“Tu...cosa?”

“Sì, peccato che quel boccino d'oro sembrasse più spastico di te”

Harry non gli rispose e quello ridendo, con aria soddisfatta se ne tornò al tavolo dei Serpeverde, Hermione poco dopo gli disse

“Tranquillo Harry, ignoralo. Vorrei solo sapere perché si è preso la briga di venire qua per insultarti, bah”

Harry finì di mangiare e mandò giù tutto con il succo di zucca, che aveva uno strano sapore, al quale non badò e si precipitò nella sala comune dei Grifondoro per finire il tema di pozioni che Lumacorno aveva loro assegnato.

Dopo le 23 finalmente Harry terminò il tema, alzò la testa. Era rimasto solo in sala comune, così, stanco com'era, si diresse verso il dormitorio, ma lo assalì una strana sensazione. Era più forte di lui, DOVEVA andare da Draco, doveva dirgli che lo amava, ma non riusciva a spiegarsi il perché. I piedi lo portarono fuori dal ritratt della Signora Grassa che gli disse

“Lo sai che il coprifuoco è passato?”

Ma Harry non stava ascoltando. Stava andando da Draco, nella sala comune dei Serpeverde, non conosceva la parola d'ordine, non gli importava, doveva vederlo. Dopo qualche piano...lo trovò.

Draco era in un corridoio vuoto, con un piede appoggiato al muro come se lo stesse aspettando. Harry si precipitò da lui e prima ancora che potesse prarlare, quello gli mise la mano dietro la nuca e avvicinò la testa. Le labbra di Draco si poggiarono con fermezza su quelle di Harry che rispose al bacio, si guardarono per parecchio negli occhi, poi Draco tornò all'attacco. La sua lingua non aspettava altro che la bocca di Harry gli desse il permesso di entrare, e lo fece. Era come se il biondo aspettasse quel bacio da secoli. Non sembrava ancora sazio, ma quando lo baciò ancora lo fece con più dolcezza e diede il tempo ad Harry di boccheggiare

“Ti amo, Draco”

A quelle parole, il biondo si fermò

“Tu...tu cosa?”

“Sì, ti amo. Ti amo da impazzire Draco”

Harry si chinò per baciarlo di nuovo, ma venne fermato

“No...non così, io...non posso”

Draco sembrava combattuto, come se stesse pensando a cosa fare. Alla fine prese una decisione. Con la mano di Harry nella sua si diresse verso l'ufficio del professor Lumacorno.

Durante il tragitto, Harry gli chiese, con un tono sognante

“Dove andiamo, amore?”

A quel suono il biondo accelerò il passo e poco dopo si ritrovò davanti alla porta dell'ufficio. Draco sapeva che era molto tardi, e che probabilmente sarebbe finito nei guai, ma doveva fare qualcosa per Harry, per il suo Harry, così bussò. Nessuno aprì. Bussò di nuovo e il faccione assonato e baffuto del professor Lumacorno apparve da dietro la porta

“Ragazzi! Cosa ci fate in giro a quest'ora?”

“Professore...”

Draco esitò, sapeva che quello che aveva fatto era grave

“Harry ha bevuto un filtro d'amore”

“E tu come fai a saperlo, signor Malfoy”

Il biondo deglutì

“Beh, gliel'ho dato io

“Tu cosa?”

“La prego, mi metta in punizione dopo, ora aiuti Harry, odio vederlo così”

Draco, ormai rosso in viso, pensò che Lumacorno avrebbe rifiutato, ma quello si limitò a guardarlo e a dire

“Non c'è nulla di male nell'amare, Draco, ma questo non è decisamente il modo più corretto per farlo. D'accordo ti aiuterò, ho già un antidoto pronto.”

Andò ad uno scaffale per prenderlo, Draco fece sedere Harry su una sedia, prese l'antidoto che Lumacorno gli aveva dato, stava per farglielo bere, quando si bloccò

“Professore, potrebbe, per favore, darglielo lei? Voglio uscire di qui, non voglio che mi veda e la prego non gli dica che sono stato io...e per la punizione”

“Non ho intenzione di metterti in punizione, Draco, come ho già detto ad amare non c'è nessun problema”

Draco, che aveva gli occhi lucidi, si girò verso Harry e gli sussurrò

Mi dispiace

e ignorando i suoi

“Dove vai? Io ti amo”

Uscì dall'ufficio, ormai in lacrime.

 

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Capitolo 10
*** Lacrime di Serpeverde ***


Erano passate quasi tre settimane da quando Harry si era trovato nell'ufficio di Lumacorno senza un apparente motivo. Aveva anche chiesto al professore perché si trovasse lì, ma quello si era limitato a rispondere

“Avevi tutti i sintomi di un filtro d'amore, e ti ho dato l'antidoto”

e quando Harry insistette

“Ma professore, come ho fatto ad arrivare qui? Ho detto il nome della persona che...amavo?

Lumacorno esitò prima di dire

“No Harry, non lo hai detto ed eri da solo quando ti ho trovato fuori dal mio ufficio”

Così si arrese. Il suo ultimo sogno, però era stato strano.

 

Era seduto, su una sedia e davanti a lui c'era Draco, in lacrime che gli diceva “Mi dispiace”

 

Harry dovette ammettere che per quanto realistico, quello fosse solo un sogno.

Di quell'ultimo particolare non aveva parlato con Ron ed Hermione, ma per fortuna a distrarli, oltre ai compiti, c'era il primo week-end a Hogsmeade.

Il venerdì sera Hermione aveva dato tregua ad Harry e Ron che stavano studiando da 2 ore, poco dopo lei però approfittò per fare un altro interrogatorio ad Harry, che si adirò molto

“Hermione te l'ho già detto! Di quella sera ricordo solo che stavo per andare a dormire e pii mi sono ritrovato nell'ufficio con Lumacorno e D...”

“Scusami?”

“Niente”

“Stavi per dire un altro nome, dai Harry, diccelo”

“Sì, amico, sai che puoi dirci tutto”

Aggiunse Ron, Harry lo guardò accigliato.

“Oh d'accordo...mi pare di ricordare, o forse era solo un sogno, che ci fosse anche Draco quella sera...”

“Cosa?! E perché non ce l'hai detto prima?”

“Perché sapevo che avresti reagito così Hermione!”

“Lo sai che significa questo?”

“No che non lo so”

“Che probabilmente è stato Draco a darti quel filtro”

Ron ed Harry scoppiarono a ridere e quest'ultimo disse

“Sì, certo Draco magari ha messo il filtro nel succo di z...”

SI bloccò e finalmente capì, si ricordò di quella strana conversazione avuta proprio quel giorno a cena, Draco aveva coperto la visuale di Harry sul suo calice, ma non ci aveva badato, però non volevo dirlo a Ron e soprattutto ad Hermione

“Beh, che ne dite di andare a dormire? Sono stanco”

Per sua fortuna Ron non sembrava interessato più di tanto alla storia del filtro, infatti disse

“Anche io”

Ma Hermione non sembrava né stanca né convinta

“Dai Hermione, anche se fosse stato Draco, non ci ha più provato, no?”

“Beh...sì, d'accoro andiamo a dormire”



Dopo la colazione del giorno seguente, prima di andare da Gazza, Harry corse alla torre dei Grifondoro per prendere il suo mantello dell'invisibilità.
Usciti dal castello, durante il tragitto discussero su dove andare. Optarono per Mielandiaedopo essersi riempiti di dolci di ogni tipo, e Harry non smetteva mai di scoprirne di nuovi, di diressero ai Tre Manici di Scopa. Entrarono e presero un tavolo in fondo al pub, poco dopo arrivò Madama Rosmerta per le ordinazioni, presero 3 Burrobirre, e, sfortunatamente per Harry, Hermione ricominciò a tartassarlo di domande

“Sei proprio sicuro che fosse Draco”

“Sì, perché?”

“Niente, solo che sai è strano ora che ci penso, lui non avrebbe messo quel filtro d'amore per qualcun altro, figurati se fa favori quello lì, quindi l'unica spiegazione è che...”

“Sì”

“Che lo abbia usato a scopo personale”

A Harry cadde il boccale

“COSA? Draco? Perché avrebbe dovuto farlo?”

Hermione arrossì, e prima che parlasse, lui aveva già capito, però doveva esserne sicuro, ma come scoprirolo?

Tornò a guardare Hermione che guardava storto Ron

“Ronald, mi spieghi perché continua a guardare Madama Rosmerta come se fosse una coscia di pollo? Si da il caso che sia io la tua ragazza”

Lui sembrò riprendersi da un sogno

“Ehm...sì, scusa che hai detto?”

“Aaah, vorrei che mi ascoltassi ogni tanto”

“Io ti ascolto sempre!”

“Sì, certo...”

A Harry sembrò di assistere ad una litigata di due neo-sposini così si affrettò a dire

“Io vado a prendere una boccata d'aria”

Nonostante facesse molto freddo, i due non lo trattennero.

Uscì a guardare il paesaggio di Hogsmeade, pensando al perché Draco gli avesse fatto bere un filtro d'amore, e lo vide. Il biondo era con Pansy e Blaise, e per fortuna non lo avevano notato, Harry prese il Mantello dell'invisibilità, e se lo mise addosso per seguirli.

Quelli si fermarono nei pressi della Stamberga Strillante, Draco si sedette su una pietra e...iniziò a piangere. Harry lo aveva visto raramente così triste, gli venne l'impulso di andare lì e...cosa? Abbracciarlo? Prenderlo per mano? Scacciò quei pensieri quando fu Pansy ad avvicinarsi

“Su Draco, calmati e spiegaci bene cos'è successo”

Draco smise di singhiozzare, e con le lacrime che gli rigavano il viso, iniziò a spiegare

“...Io ho dato il filtro a Potter, a cena, non volevo che funzionasse subito così ho aggiunto un ingrediente che rallenta l'effetto di un paio d'ore”

“Ok, e dopo che l'ha bevuto?”

“Beh...sapevo che sarebbe venuto a cercarmi, e lo ha fatto, eravamo in corridoio deserto, e ci siamo baciati. Diamine se bacia bene quel Potter!”

Draco alzò lo sguardo verso Blaise, probabilmente aspettandosi un'espressione di disgusto, ma quello lo stava guardando preoccupato, quasi triste e disse

“Poi?”

“Potter ha detto....Ti amo!”

“Perfetto no?”

Squittì Pansy

“Perfetto un accidente!”

“Ma avevi ottenuto quello che volevi, no? Perché non gliene hai dato ancora?”

“Perché Potter mi piace davvero, cervello di Ippogrifo!”

Draco sembrò essere sorpreso da quello che aveva appena detto, ma non quanto Harry. Era pietrificato dalla sorpresa, ma anche dalla felicità. Fece per andarsene, ma inciampo nel mantello che gli lasciò la testa scoperta per un attimo, Draco sussultò e Pansy chiese

“Che c'è? Hai visto qualcosa?”

“No, credevo solo di...niente”

Ormai Harry era lontano.


La sera in sala comune erano rimasti solo lui, Ron ed Hermione, sbottò

“Si può sapere che cos'hai Harry? È da oggi pomeriggio che non parli
Harry si disse che poteva dirlo, ai suoi migliori amici.
Raccontò tutto.
Ron era rimasto a bocca aperta, ma Hermione sfoggiava un sorrisetto compiaciuto

“Cos'hai da ridere?”

“Ma come Harry! Non capisci?

“Lo sai che non ho capito”

“Vuol dire che sei corrisposto, sì certo è strano perché non c'è una coppia più improbabile, ma ora sai che tu piaci a Draco, e dato che anche lui ti piace ora”

“Frena Hermione! Chi ha detto che mi piace Draco Malfoy?”

“Oh, andiamo, sono la tua migliore amica e sono una ragazza, vuoi negarlo?”

Harry rimase a pensarci, ormai poteva anche dirlo, però temeva le loro reazioni

“No...Draco mi piace”

Posò lo sguardo su Ron, che disse solo

“Harry, sei mio amico e ti voglio bene...ma Draco Malfoy?

“RON!”

Lo ammonì Hermione

“Che c'è? Sei tu che hai detto che la loro coppia è improbabile!”

“Beh, come darle torto”

Intervenne Harry

“Siamo improbabili”

Poi si ricordò di quando Draco aveva sussultato perché lo aveva visto, così aggiunse

“In più...lui sa che io so”

“Cosa?”

Disse Hermione, girandosi di scatto verso di lui

“Sì, mi ha visto, sono inciampato nel mantello...”

“Mi spieghi che senso ha avere un mantello dell'invisibilità se poi ti fai vedere? Comunque...dato che tu sai di piacergli...perché non gli dici che anche lui ti piace?

“Hermione parliamo di Draco”

“Oh Harry, non fare la cosa più grossa di quanto non sia, un po' glielo devi dato che hai origliato la sua conversazione”

“Bah...d'accordo, ci proverò”

Harry rabbrividì al pensiero di dire a Draco quello che provava per lui, ma il ricordo del biondo che urlava “Perché Potter mi piace davvero!” Lo rincuorò.

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Capitolo 11
*** Grifondoro contro Tassorosso ***


L'occasione per parlare con Draco non si presentò perché Harry era troppo impegnato dai compiti e dagli allenamenti di Quidditch. Novembre era arrivato e con esso anche la partita contro i Tassorosso era alle porte.

Il giorno dello scontro tra le due squadre, Harry aveva ancora in mente le parole del biondo, ma l'agitazione di tutta la scuola a colazione lo distrasse, nessuno però era agitato quanto Ron che era di uno strano colorito verdognolo, e non aveva toccato cibo
“Dai Ron, devi mangiare qualcosa!”

Lo ammonì Harry

“Io.Non.Ho.Fame.Harry”

“Bah...d'accordo, allora sarà meglio che andiamo, manca poco alla partita”

Negli spogliatoi Harry abbozzò un discorso di incoraggiamento:

“Bene ragazzi, devo ammettere che abbiamo buone possibilità contro i Tassorosso, ho visto che in questi ultimi allenamenti avete volato tutti bene, voglio che manteniate la calma”

Scoccò un'occhiata a Ron

“Ok, entriamo in campo”

Con la sua Firebolt in spalla, entrò. C'era tutta la scuola ad assistere alla partita. Strinse la mano al capitano dei Tassorosso, e la voce sognante di Luna risuonò in tutto il campo

“Ecco che i giocatori salgono sulla scopa”
Madama Bumb fischiò e si alzarono in aria. Nonostante fosse Novembre era una giornata fredda, ma limpida

“...la mia amica Ginny ha la pluffa, sta cercando di passarla e, oh no, è stata colpita da un Bolide, poverina spero stia bene, non vorrei si fosse fatta troppo male...”
“Signorina Lovegood”

Suonò la preside McGranitt

“Oh professoressa, mi scusi, uno dei cacciatori di Tassorosso si avvicina alla porta, tira e...”

Tutti trattennero il respiro, Harry si girò a guardare Ron

“...il portiere l'ha preso come se fosse un Plimpo acquatico!”

Nel campo risuonò una risata. Nel frattempo Harry non aveva visto il boccino.

“...ora è Angelina Johnson ad avere la pluffa, ah no, quella è sua sorella Jessica, si somigliano molto, la passa a Ginny che segna!”

Un boato si alzò dalla curva dei Grifondoro

“10 a 0”

Dopo venti minuti, Ron non si era ancora fatto passare nessun tiro, invece il portiere di Tassorosso aveva preso altri 3 gol da Ginny e uno da Jessica, però del boccino non c'era traccia, Harry si guardava in giro così spesso che Luna disse

“Sembra che Harry sia stato assalito dai Gorgosprizzi, poverino”

A quella battuta, tutti risero, perfino Ron, che così facendo si fece passare un gol. Nei minuti che passarono ne prese altri 3, probabilmente aveva perso il controllo, pensò Harry, ma per fortuna Demetra aveva segnato. Quindi il punteggio era di 60 a 40 e finalmente lo vide, splendente, il boccino d'oro. Partì con la Firebolt che rispondeva ad ogni suo comando, anche l'altro Cercatore lo aveva notato, così accelerò, allungò la mano e lo prese. Sentì le ali del boccino svolazzare nelle sue mani. Madama Bumb fischiò di nuovo. Avevano vinto! Un urlo di gioia si alzò dalla curva dei Grifondoro. La festa in sala comune durò fino a mezzanotte e quando Harry andò a dormire era ancora così felice che pensò che ormai era arrivato il momento di parlare con Draco. Ma come farlo?

 

Nota dell'autore: So che ho già pubblicato un capitolo ieri, ma la verità è che Domenica partirò in vacanza e non avrò possibilità di pubblicare e, dato che ci tenevo a farvi leggere il 12° capitolo prima di partire, ho deciso di pubblicarne un altro oggi, ovvero questo. Invece il 12°, che è un capitolo molto molto importante, verrà pubblicato Sabato. Per quanto riguarda questo, consideratelo come un capitolo intermedio. So che non c'è neanche Draco, ma, come ho già più volte ripetuto, questa fanfiction descrive l'ultimo anno di Harry ad Hogwarts e quindi non potevo togliere una delle sue passioni, ovvero il Quidditch, (l'altra ovviamente è Draco :3)
So anche che è molto corto, ma per quanto mi piaccia il Quidditch, sapevo che non sarei stato in grado di descrivere bene una partita, ho fatto del mio meglio.

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Capitolo 12
*** Lo sgabuzzino magico ***


Alcune settimane dopo la partita Harry cercava ancora il modo di parlare con Draco, ma con scarsi risultati. Sembrava più forte di lui. Quando si trattava di insultare Malfoy, le parole gli venivano fuori naturalmente, ma quando c'erano in ballo i sentimenti, proprio non ci riusciva. Infatti fu sorpreso quando un Mercoledì, Draco lo trattenne dopo la lezione di Difesa contro le Arti Oscure. Ron, Hermione, Pansy e Blaise stavano per restare, ma i due fecero loro segno di lasciarli soli e quando lo furono, Harry chiese

“Cosa c'è Malfoy?”

“Dobbiamo parlare”

“Di cosa?”

Draco fece una pausa, come per prendere forza per quello che doveva dire

“Dobbiamo parlare di...quello che hai sentito ad Hogsmeade”

Harry se l'era aspettato, ma non era ancora pronto a parlarne, così inventò una scusa

“Ehm...non adesso, devo andare a pranzare e poi oggi pomeriggio ho gli allenamenti di Quidditch”

“Bene. Dopo i tuoi allenamenti parleremo, non puoi sfuggirmi

Draco se ne andò, lasciando Harry stordito.

 

Durante le due ore pomeridiane di Trasfigurazione, Ron, e soprattutto Hermione, continuarono a chiedere ad Harry cosa gli avesse detto Draco, ma lui si limitò a rispondere

“Mmm...ha detto che voleva parlarmi oggi, dopo l'allenamento”

E cercò di sembrare calmo, ma il solo pensiero che Draco sapesse che lui lo aveva sentito, lo terrorizzava.

 

Negli spogliatoi Ron lasciò in pace Harry. Entrarono in campo, tutti gli altri volarono bene, ma lui era alquanto sovrappensiero e non si era neanche preso la briga di cercare il boccino d'oro. Poi Harry vide Draco, seduto sugli spalti che lo guardava, probabilmente voleva essere sicuro di parlargli subito. Poco dopo Ginny volò verso di lui

“Che ci fa Draco qui?”

“Ehm...non ne ho idea, sarà venuto a spiare i nostri schemi?”

“Va beh...volevo dirti un'altra cosa, so che non sono io il capitano, ma non sarebbe il caso che fermassimo l'allenamento? Scusa se te lo dico, ma non sembri molto concentrato”

“Io...oh, sì forse hai ragione”

Scesero dalle scope e quando tutti, tranne Harry furono entrati negli spogliatoi, Draco gli si avvicinò ancora.

“Potter, ora possiamo parlare?”

“Ehm...io devo farmi una doccia...nella torre dei Grifondoro...”

“Perché non te la fai qui?”

“È un interrogatorio?”

“No. Falla dove vuoi”

E se ne andò

 

Harry restò molto tempo sotto la doccia, tanto che Ron gli urlò da fuori la porta

“Sei affogato?”

“No, ora esco”

Si vestì, ed uscì dal bagno e poi dal ritratto della Signora Grassa, e lì fuori, che lo aspettava, c'era Draco.

“Conosci il significato della parola stalker, Malfoy? Perché lo sembri”

Quello lo guardò storto prima di dire

“Vieni”

Camminarono fino ad un corridoio del quinto piano, Draco stava per parlare, quando videro dei ragazzini del secondo anno, così spinse Harry in uno sgabuzzino vicino ed entrò con lui

“Non voglio che ci senta nessuno”

Harry non si trovava affatto a suo agio con Draco in quel posto così stretto, ma cercò di mantenere normale il tono di voce quando disse

“Cosa vuoi?”

“Dimmi per filo e per segno quello che hai sentito ad Hogsmeade”

Harry arrossì....

“Niente”

“Smettila! So che c'eri, avevi con il mantello dell'invisibilità, ti ho visto!”

“D'accordo! Hai detto a Pansy che mi avevi dato il filtro...quindi in teoria dovrei essere io quello arrabbiato!”

“Non cambiare discorso e continua”

Il tono di Draco era deciso

“Beh...poi ti ho sentito dire che....che ti piaccio”

Anche con la luce bassa di quello sgabuzzino, Harry riuscì comunque a vedere il viso di Draco che arrossiva, così aggiunse

“È vero?”

“Cosa Potter?”

“Che ti piaccio?”

“Io...”

Ma prima che finisse, sentirono un rumore provenire dalla porta. Provarono ad aprirla, ma quella era chiusa, così usarono l'incantesimo Alohomora, ma non successe nulla e Draco iniziò ad ansimare

“Cosa c'è Draco?”

“Io...s-sono c-claustrofobico!”

“Per quale diavolo di motivo ci hai fatti entrare qui dentro se sei claustrofobico?!?”

“Non urlarmi contro! Dovevo parlarti!”

“Ok calmati, ti farò uscire di qui”

Harry lo guardò e nonostante fossero chiusi in quello squallido sgabuzzino, non poté fare a meno di notare quanto fosse carino il Serpeverde con l'aria spaventata e impotente.

Gli venne l'impulso di baciarlo...
Erano così vicini...
Prima che potesse fare qualsiasi cosa, prima ancora che potesse pensare di fare qualsiasi cosa, fu Draco a baciarlo.

Harry era sorpreso, parecchio, ma rispose subito al bacio.
Le loro labbra si sfiorarono, Harry non voleva mettere fretta all'altro, voleva farlo sentire a suo agio, ma il desiderio era troppo, così fu molto dopo che toccò con la lingua le labbra di Draco per fare in modo che quello lo lasciasse entrare, e lo fece. 

La prima cosa che pensò Harry fu che Draco sapeva di menta e questo gli piaceva parecchio.
La sua mano si posò dietro la nuca del biondo, e così facendo lo avvicino ancora di più a lui. Quella di Draco finì, a sua sorpresa, sul suo fondoschiena. Lui sussultò, ma non smise di baciarlo.
Draco era davvero bravo a baciare, la sua tensione era scomparsa, si era lasciato andare.
Quando Harry aprì gli occhi, vide che anche Draco li aveva aperti. Ci fu una brevissima pausa e ricominciarono a baciarsi, così da far intrecciare ancora le loro lingue. Restarono lì per quelli che ad Harry sembrarono secoli, stavano troppo bene, come se al mondo esistessero solo loro.

Non si sarebbero staccati, se qualcuno non avesse aperto la porta.

Era Mutig.

“Oh, io non volevo disturbarvi”

Nel suo tono non c'era rabbia o sorpresa, sembrava realmente dispiaciuto per averli interrotti, per avere interrotto quel momento perfetto.

Draco uscì subito dallo sgabuzzino, rosso in volto, mormorò

“Scusi...devo andare”

Prima di allontanarsi, anche Harry sarebbe volentieri scappato, ma Mutig lo fermò

“Harry aspetta...so che non mi riguarda, ma...voi due state insieme? Da quel che ho sentito, non andate molto d'accordo”

“Beh, vede professore, la verità è che io....non lo so, posso andare?”
“Certo”

Si affrettò a raggiungere la sala comune, c'erano solo Ron ed Hermione. Harry era così felice che quasi urlò

“Io e Draco ci siamo baciati!”

“COSA?!”

Strillò Hermione prima di abbracciarlo, lui intanto guardava Ron aspettandosi un qualche rimprovero, ma quello si limitò a sorridergli. Si staccò dalla sua migliore amica, che subito chiese

“Com'è stato?”

“Beh...è stato bello”

Non c'erano parole per definire quello che aveva provato quando aveva baciato Draco.

Ancora non riusciva a crederci. Lui e Draco si erano baciati!

“Come avete fatto ad uscire dallo sgabuzzino?”

“In realtà ci ha aperto Mut...aspetta, chi ha parlato di uno sgabuzzino?”

Hermione non rispose, ma arrossì visibilmente

“HERMIONE! Sei stata tu a chiuderci lì dentro?”

“....forse...”

“Lo sapevi che Draco è claustrofobico?

“Beh...no, mi dispiace”

“Non dispiacerti! Sono troppo felice per arrabbiarmi”

E la abbracciò ancora

“Cosa vi siete detti dopo? Cioè...ora state insieme?”

“In realtà non abbiamo parlato e non so cosa siamo adesso, ma dopo quello che è successo in quello sgabuzzino...sarà difficile far finta di niente”

 

Nota dell'autore: Ecco il 12° capitolo, come promesso! Spero davvero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto, perché ci ho messo il cuore, soprattutto nella parte della descrizione del bacio. Questo è uno dei miei capitoli preferiti. Come ho già detto nello scorso capitolo, ricordo che Domenica parto in vacanza e quindi non potrò aggiornare per quasi 3 settimane, vi giuro che sono il primo a cui dispiace, ma ehi anche io merito una vacanza haahahah. Voglio ringraziare ancora i lettori che hanno aggiunto la storia alle seguite o alle preferite :)

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Capitolo 13
*** Occhi Argentati ***


Harry e Draco passarono il mese successivo all'episodio dello sgabuzzino a lanciarsi occhiatine durante le lezioni, senza mai dire niente. Avevano perfino smesso di punzecchiarsi e insultarsi a vicenda e andarono avanti così finché ad una lezione pomeridiana di Pozioni, il Professor Lumacorno disse

"Bene, prima di Natale voglio iniziare a preparare con voi una nuova pozione"

e quando Ron, Hermione ed Harry fecero per andare a sedersi vicino, Lumacorno li fermò

"No, no, ragazzi, oggi lavorerete in coppie che deciderò io, Ron ed Hermione lì per favore"

e indicò un calderone in fondo all'aula

"Harry e...Draco qui davanti, grazie"

Harry guardò subito Draco, che fissava il professore con un misto di sorpresa e rancore. Mentre tagliavano le radici, Harry lesse sul libro che aveva bisogno di un artiglio tritato e vide che ce n'era uno accanto a Draco, ma non voleva parlargli, così allungò la mano per prenderlo e....

"Ahi!"

"Che diavolo fai Potter?"

Draco aveva tagliato Harry sul dorso della mano

"Mi hai tagliato!"

"Se stessi più attento, magari"

"Non hai visto la mia mano?"

"No, ero impegnato a tagliare queste radici!"

Prima che Harry potesse ribattere, arrivò Lumacorno che gli disse

"Harry? vai da Madama Chips, è un taglietto, ti metterà a posto lei"

Harry si direase verso l'infermeria e dopo essersi sorbito un "Ragazzo, in questi 8 anni hai passato più tempo di me qui dentro" da Madama Chips, andò nella sala comune di Grifondoro, dove trovò l'avviso che il giorno dopo ci sarebbe stata un'altra gita ad Hogsmeade. Seduti su due poltrone accanto al fuoco, c'erano Ron ed Hermione, che appena lo vide, balzò in piedi e gli chiese

"Harry, si può sapere che è successo tra te e Draco oggi?"

"Abbiamo discusso perché quell'idiota mi ha tagliato, perché?"

"Perché sembravate marito e moglie, più del solito, intendo"

Rispose Ron, Harry lo fulminò con lo sguardo, ma Hermione parlò prima di lui

"Non credi che dovresti parlargli, Harry?"

"Perché?"

"Come Perché? Dovete chiarirvi, in fondo vi siete baciati! Non potete far finta che l'altro non esista e poi sbottare come avete fatto oggi"

"Io non..."

"Ascolta, Harry, domani andiamo ad Hogsmeade e che ti piaccia o no, tu gli parlerai, d'accordo?"

"Non posso rifiutarmi, vero?"

"No"

Rispose lei decisa. Quando Ron prese Hermione per la vita, facendola sedere sulle sue gambe e dicendo

"Adoro quando fai l'autoritaria"

e la baciò, Harry si disse che era arrivato il momento di iniziare i compiti.

*

Il giorno dopo si svegliò presto, si cambiò e scese a fare colazione con Ron ed Hermuine, poi i 3 si incamminarono verso Hogsmeade. Dato che faceva molto freddo, infatti nevicava, entrarono ai Tre Manici di Scopa dove si sedettero a due tavoli di distanza da quello di, ad Harry venne uno spasmo, Draco, Pansy e Blaise. Dopo che ebbero bevuto le loro Burrobirre, Hermione guardò Harry

"Che c'è?"

le chiese lui

"Vai a parlargli!"

"Cosa? Adesso?"

"E quando?"

"Ma io....oh d'accordo!"

Harry si alzò dal tavolo e andò da Draco e, ignorando gli sguardi torvi di Pansy e Blaise, disse

"Ehm...vorrei parlarti, in privato"

Harry vide che Blaise stava già per ribattere, ma Draco lo precedette

"Va tutto bene, d'accordo Potter, usciamo"

Mentre uscivano Harry notò che mezzo pub li fissava. Si incamminarono in un percorso vicino alla Stramberga Strillante. Fu Draco il primo a parlare:

"Cosa c'è, Potter?"

"Dobbiamo parlare di quello che è successo...nello sgabuzzino"

"Non so di cosa parli"

"Andiamo Draco! Ci siamo baciati!"

"E con questo?"

"Stai dicendo che non ha significato niente per te? O che forse non ti è piaciuto? Perché quando mi hai messo una mano sul culo..."

"D'Accordo! Mi è piaciuto, e che dovrei dire?"

"Non lo so, ma non puoi ignorare la faccenda"

"Tu lo hai fatto per un mese!"

"Beh...è solo che questo è molto strano"

"Io non lo trovo così strano, insomma...tu mi piaci e, da quel che ho capito, anche io ti piaccio un po'"

"Tu mi piaci molto!"

Harry non riuscì più a trattenersi, baciò Draco con tanta foga che caddero sul terreno innevato, uno sopra l'altro. Si guardarono negli occhi e stringendosi le mani, continuarono a baciarsi. Draco aveva un retrogusto di Burrobirra, il che rese il bacio ancora più bello. Harry si sentì riscaldato, non aveva più freddo. Non distolsero lo sguardo l'uno dall'altro per un secondo mentre le loro lingue si sfioravano lentamente e, così da vicino, Harry poté notare che gli occhi di Draco non erano grigi come sembravano, ma quasi argentati. Sì, occhi argentati. Dopo che si staccarono restarono comunque a terra, Harry sfilò a Draco il cappello di lana e cominciò ad accarezzarglu i capelli biondi. Il Serpeverde, dopo aver fatto versi simili a fusa, disse con un ghigno

"Sai Potter, le persone a cui permetto di toccarmi i capelli sono davvero poche, e non credo tu sia una di questi"

"Taci Malfoy"

Lo zittì Harry. Si rialzò in piedi, tese la mano all'altro, lo tirò a sé e lo strinse a se, baciandolo di nuovo. Restarono attaccati finché Harry non si accorse che non erano più soli. A guardarli c'erano Ron con un'espressione leggermente disgustata, Pansy con una mano sulla bocca e Blaise ed Hermione, entrambi con un sorriso soddisfatto in volto.

Nota dell' autore: Eccomi tornato finalmente! Dopo quasi un mese di assenza ecco il nuovo capitolo, spero che abbiate passato delle belle vacanze, io l'ho fatto :D e spero anche che la mia fanfiction vi sia mancata un po' :3 Mi scuso per gli errori grammaticali, la mia giustificazione è che adesso sono al cellulare. Il prossimo capitolo è il mio preferito in assoluto :3 spero che anche questo vi sia piaciuto ;)

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Capitolo 14
*** Vodka Sempre-Più ***


Durante la settimana successiva, Harry e Draco sgattaiolarono tre volte fuori dalle sale comuni per incontarsi nei corridoi.  L'idea era di parlare, ma in tutti e tre gli incontri parlarono davvero poco... Un Giovedì sera, Harry stava tornando da una di quelle che lui chiamava 'Ore passate a chiacchierare con Draco' quando entrò nella sala comune ed Hermione gli venne incontro con un biglietto, dicendo

"Harry, eccoti finalmente. Lumacorno organizza una festa natalizia per il Luma-Club domani sera, ha detto che possiamo anche portare un amico"

"Mmm, non penso ci andrò"

"Perché? Dai, sarà...divertente, piuttosto di passare il venerdì sera a studiare"

"Chi sei tu? Cosa ne hai fatto della mia migliore amica?"

"Ah-ah-ah, simpatico...ma anche io so divertirmi, per esempio ieri durante Aritmanzia ho fatto un..."

"Ho sentito abbastanza. D'accordo ci vengo, ma non credo di portare nessuno"

"Come nessuno?...e Draco?"

"Vorresti che invitassi Draco? Stai scherzando, vero?"

"No! Credo che dovresti andarci con lui"

"Perché?"

"Harry...si vede proprio che sei un maschio...perché state insieme! Ecco perché!"

"Ma io..."

"So che non andate a 'chiacchierare' quando vi vedete"

Harry arrossi, parecchio

"Non so a cosa tu ti riferisca"

"Ok, crediamo alla storia di voi due che parlate del tempo, resta il fatto che vi siete già baciati due volte, e una di queste era in pubblico"

"Se con pubblico ti riferisci a te, Ron insieme alla Parkinson e Zabibi che ci stavate a fissare come dei maniaci..."

"Non cambiare discorso"

"Ok, ok, glielo chiederò domani"

"Bene"

disse lei con un sorriso e andò a sedersi su una poltrona accanto a Ron, addormentato, che Harry aveva notato solo in quel momento.

*

Venerdì, dopo la lezione di Mutig, che da quando li aveva visti baciarsi, aveva fatto finta di niente, Harry trattenne Draco

"Ehi, Draco"

"Che c'è Potter? Devo andare a Trasfigurazione"

"Hai presente la festa di Lumacorno?"

"Sì...quel ciccione non mi ha invitato, perché?"

"Ti andrebbe di venirci con me?...sì, insomma, come amici"

"Cosa? Tu vorresti che io...d'accordo"

"Perfetto!"

e mentre Draco si allontanava, aggiunse

"Passo a prenderti alle 8, Draco"

"Vieni a prendermi? Non ti preoccupa quello che dirà la gente, Potter?"

"No, e comunque l'ho già detto: due amici che vanno ad una festa"

"...D'accordo, allora ci vediamo alle 8 e...Potter, per favore, pettinati"

*

Ron ed Harry alle 7 e mezza si ritrovarono a doversi preparare. Ron indossava un completo marrone  della sua misura,  cosa abbastanza rara, mentre Harry dei pantaloni neri e una camicia bianca, con il colletto alto. Aveva anche provato a pettinarsi, ma con scarsi risultati. Quando scesero le scale, trovarono la sala comune quasi vuota, c'era ancora gente che studiava o giocava a scacchi, ma l'attenzione si posò su Hermione che scendeva le scale. Era pazzesca. Aveva un vestito lungo fino alle caviglie, bordeaux, in perfetto abbinamento con quello marrone di Ron, i capelli lisci e raccolti. Ron rimase a bocca aperta, così fu Harry a parlare

"Sei bellissima Hermione"

"Grazie Harry, anche voi state molto bene"

Dopo che furono usciti dal ritratto della Signora Grassa, Ron riuscì a dire

"Hermione......stai una favola"

"Grazie Ron, ora andiamo"

"Oh, voi andate senza di me...io vado a prendere Draco"

Harry si girò aspettandosi un' espressione di disgusto sul volto di Ron, ma quello gli diede una pacca sulla spalla e gli disse

"Buona fortuna"

Harry si diresse verso i sotterranei, è lì che stavano i Serpeverde, guardò l'orologio al polso, ormai erano le 8, ma nessuno si fece vedere. Ad Harry venne un groppo in gola...e se Draco non avesse voluto farsi vedere con lui? Era anche difficile biasimarlo...dopo quelle che gli sembrarono ore, ma che in realtà erano solo 10 minuti, Draco uscì dalla parete scorrevole

"Oh, eccoti, Potter"

Harry alzò lo sguardo, pronto ad insultarlo per il ritardo, ma si bloccò, Harry aveva sempre trovato Draco mooolto carino, ma con quello smoking nero, quella cravatta verde smeraldo e i capelli biondi, pettinati in modo stranamente perfetto, era decisamente sexy. Riuscì a dire solo

"Wow, Draco sei...wow"

"Sempre molto loquace, Potter, andiamo"

Durante il tragitto, ad Harry tremavano le mani, si chiese se avrebbe dovuto tenere la mano a Draco, per un'attimo sfiorò quella del Serpeverde, che lo notò e disse

"Cosa c'è Potter? Vuoi tenermi per mano? Evitiamo queste cose da frocetti, per favore"

Prima che Harry potesse replicare, Draco lo baciò velocemente, per poi entrare nell'ufficio di Lumacorno. Molti restarono a guardarli a bocca aperta mentre entravano. Harry era sul punto di urlare "Cosa avete da guardare?" Ma il professor Lumacorno lo precedette

"Su, su ragazzi, tornate a fare quello che stavate facendo"

Poi si voltò verso di loro, sorridente

"Oh, salve Harry, grazie di essere venuto! Vedo che hai portato il signor Malfoy....voi due siete amici, ora?"

"Sì, beh...più o meno"

rispose Draco, Lumacorno gli lanciò uno sguardo che Harry non riuscì a capire

"Spero vi divertiate"

e così dicendo, si congedò

"Draco, che ne dici di bere qualcosa?"

"Oh...d'accordo"

Si diressero verso il tavolo delle bibite, dove trovarono Burrobirra, Idromele, Whisky Incendiario e un alcolico trasparente che Harry non aveva mai visto, prese un po' della prima

"Burrobirra, Potter? Davvero? Come sei trasgressivo!"

Lo punzecchiò Draco, versandosi la bibita trasparente

"Vedi questa? È Vodka Sempre-Più uno degli alcolici più forti del mondo magico, non si riesce letteralmente a smettere di berla, bisogna sempre essere con qualcun altro, in modo che ti fermi"

E così dicendo svuotò il bicchiere in un sorso e ne versò ancora

"Non credo ti faccia bene, Draco"

"Taci, Potter" Harry vide Hermionw e Ron in fondo alla stanza, probabilmente li vide anche Draco, perché disse

"Oh no, Potter non ho intenzione di passare la serata con il babbanofilo e la sua ragazza, io vado là da Blaise, tu vai da loro se vuoi"

"Dovremmo stare insieme"

"Fatto sta che io con quelli non ci sto"

Si separarono. Harry andò dai suoi amici, e prontamente Hermione gli disse

"Avete discusso?"

"No, solo che lui voleva andare da Blaise e io volevo stare con voi"

"Oh, Harry...sei un idiota"

"COSA?"

"Non dovevi lasciarlo da solo!"

"Ma io...è lui che non voleva stare qui"

"Non capisci, Harry? Voleva vedere chi preferivi tra lui e noi"

"Ma..."

"Si vede che sei un maschio"

Stanco di discutere, disse

"ok, ok, ti va di ballare? Ron, posso rubarti la dama?"

"Lo vedi, Harry!? È a me che dovresti chiederlo"

"Balliamo e basta"

Dopo quattro canzoni, tra le quali ce n'era una del nuovo album delle Sorelle Stravagarie, si fermarono e tornarono da Ron, dove Hermione ricominciò a tormentare Harry

"Senti, Hermione è lui che..."

"Potter, possiamo uscire di qui? Ti devo dire una cosa"

Harry si girò e si ritrovò davanti un Draco con le guance rosee

"D'accordo"

Uscirono dalla stanza e si sedettero appoggiati al muro

"Cosa dovevi dirmi, Draco?"

"In realtà niente, solo che non mi andava più di stare lì dentro"

L'alito di Harry emanava un forte odore di alcool. "Draco, sei ubriaco?"

"Forse...perché?"

"Dai, vieni"

Harry si mise in piedi e aiutò l'altro ad alzarsi, quello barcollava, così Harry gli prese il braccio e se lo mise sulle spalle. Quando furono vicini alla sala comune dei Serpeverde, si sedettero di nuovo sul pavimento. Harry chiese

"Ti ubriachi spesso?"

"Sì, dato che io a differenza tua non sono un santarellino"

"Ti fa male"

"Ti preoccupi per me, Potter?"

"È ovvio che mi preoccupi per te! Piuttosto, ricordi la parola d'ordine per entrare?"

"Io...no, mi fa male la testa"

"D'accordo, allora resto qui con te"

"Non sarà necessario"

Ad Harry venne un colpo, era Blaise. Balzò in piedi e sbottò

"È colpa tua! Lo hai fatto ubriacare, dovevi fermarlo!"

"L'ho fermato, solo che l'ho fatto dopo 7 o 8 bicchieri...o forse 10. Risparmiami le ramanzine, non è la prima volta che si ubriaca e si da il caso che sia mio amico da più tempo, vattene a dormire, ci penso io a lui"

Ribattè Blaise porgendo una mano a Draco, ma Harry si era già chinato per prenderlo e lo prese con così tanta forza che, nonostante fosse mingherlino, lo sollevò da terra. Scostò i capelli biondi da quel viso perfetto e gli disse

"Tutto bene, Draco?"

"Io...sì, grazie Harry"

Harry si sentì arrossire, scoccò uno sguardo di fuoco a Blaise e baciò Draco, non sulla bocca, ma sulla guancia.

"Buonanotte, Draco"

Si allontanò, ma riuscì a vedere che il biondo si teneva la mano dove lui lo aveva baciato, come se non potesse credere a quel gesto. Quando Harry arrivò al dormitorio, Ron era già addormentato, si mise il pigiama e rise al pensiero che se Draco gli aveva detto "grazie" doveva essere veramente ubriaco.

Nota dell'autore: Ecco a voi il mio capitolo preferito :) è un po' lunghetto, ma spero vi sia piaciuto leggerlo, tanto quanto mi è piaciuto scriverlo, ho anche inventato un alcolico hahah, spero vi sia piaciuta la Vodka Sempre-Più. ;) Mi scuso ancora per gli errori di battitura, ma ripeto, sono con il cellulare

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Capitolo 15
*** Sogni imbarazzanti, ma non troppo ***


Il giorno dopo la festa, Harry, nonostante avesse dormito poche ore, si alzò presto per salutare Draco che sarebbe andato a casa per le vacanze Natalizie. Lo raggiunse in un corridoio deserto con una valigia in mano, gli corse incontro

"Ehi, Draco"

"Ciao, Potter"

"Come stai? Ti sei ripreso dalla sbronza di ieri?"

"Beh, in realtà non è che mi ricordi molto di quello che è successo ieri notte, mi fa ancora male la testa"

"Lascia fare a me"

Harry gli prese la valigia, Daco fece per protestare, ma venne zittito da un bacio

"Baci di prima mattina, Potter?"

"Sì, comunque volevo chiederti una cosa..."

"Cosa?"

"Tu...ehm...pensi, insomma, di dire a tua mamma...di...ehm...noi?"

Draco lo guardò, serio

"Senti, Potter, a mia madre il fatto che io sia gay non ha mai dato fastidio, e se le dicessi che sto con qualcuno penso anche che sarebbe felice, il fatto è che..."

"...quel qualcuno sono io"

Era facile leggere la tristezza sul volto di Draco

"Esatto"

"Ti vergogni di me"

Ribatté Harry frustrato, e fece cadere la valigia. Draco gli prese la testa fra le mani, con fare dolce e disse

"Sei proprio stupido, Potter, non so se hai presente chi è mia mamma, Narcissa MALFOY, moglie di Lucius Malfoy, non credo che la prenderebbero bene, ho intenzione di dirglielo, non ora però...e poi se mi vergognassi di te, non mi sarei fatto vedere alla festa con te, specialmente conciato com'eri, a volte mo chiedo cosa ci trovo in te"

"Ehi!"

"Stai zitto"

Disse Draco prima di dargli un altro bacio, giocherellando con i suoi capelli arruffati. Quando la lingua di Harry toccò quella di Draco, si accorse che era tornato al suo consueto sapore di menta fresca, che a lui piaceva cosa tanto. Furono interrotti da una voce, sopra di loro fluttuava Pix il poltergeist, che canticchiò

"Malfoy e Potter si dan dei bacetti, Sono proprio due frocetti" 

Prima di sparire. Harry riprese la valigia e si diressero verso la Sala D'Ingresso, dove, essendoci i professori, si salutarono solo con un cenno. Harry andò nella Sala Grande, che era quasi completamente vuota, al tavolo dei Grifondoro sedevano Hermione e Ron, Ginny e Jessica Johnson. Il tavolo dei Serpeverde era occupato da 4 ragazzi del quinto anno, da Pansy Parkinson, Theodore Nott e, ad Harry salì un moto di rabbia, Blaise Zabini. Gli altri due tavoli erano occupati da 3 persone a testa. Harry guardò quello degli insegnanti: Mutig parlava allegramente con Lumacorno. Andò a sedersi accanto a Ron ed Hermione.

"Buongiorno"

"A che ora sei tornato, ieri? Non ti ho sentito rientrare"

Disse Ron

"Per forza, stavi russando come un gigante, comunque sono tornato tardi. Draco era ubriaco e..."

"Oddio che hai fatto, Harry?"

Squittì Hermione

"Vuoi calmarti! L'ho solo riportato nella sala comune dei Serpeverde, sai non pensavo mi credessi quel tipo di ragazzo, dato che mi conosci da 8 anni!"

"Oh...scusa"

"Lascia stare, cosa facciamo oggi?"

"Beh, io non ho voglia di far niente"

Sbadigliò Ron, Hermione gli lanciò uno sguardo severo e disse

"Potremmo portarci avanti con lo studio"

"Hermione oggi è la vigilia di Natale! Non si studia. Andiamo in sala comune e rilassiamoci"

Harry rise

"Cosa c'è, Harry?"

"È solo che è strano non avere mostri o maghi malvagi da sconfiggere"

"Credo che i M.A.G.O. bastino e avanzino"

Si diressero nella sala comune dove passarono la mattinata e il pomeriggio a giocare a scacchi e a riscaldarsi vicino al fuoco del camino. Harry, che stava accarezzando Grattastinchi, si accorse di una cosa. Gli mancava Draco. Si alzò in fretta e corse nel dormitorio, ignorando il gatto che soffiava, indignato. Prese pergamena e piuma, voleva scrivere a Draco e dirgli che gli mancava, ma si fermò. Se la madre di Draco avesse letto la lettera? Non voleva far passare dei guai a Draco. A malincuore, posò la piuma, si sdraiò sul letto e, nonostante fossero solo le 4 del pomeriggio, si addormentò.
Sognò Draco:

Stavano volando sul Lago di fronte al castello, cavalcando la stessa scopa. Atteraroni vicino ad un albero e...cominciarono a baciarsi, con molta foga. Un po' troppa, pensò Harry nel sogno. Ad un certo punto Draco si tolse la veste restando a petto nudo, i peli sotto l'ombelico di Draco, erano biondi come i suoi capelli, gli si avvicinò e lo baciò ancora andandogli a toccare i pettorali ben definiti. Draco si staccò per abbassarsi i pantaloni, restando con dei boxer bianchi che coprivan un' erezione. Harry alzò Draco di peso, così che le gambe del Serpeverde si avvinghiarono dietro la sua schiena, gli leccò lentamente l'orecchio. Draco gemette quando Harry lo spinse con più forza contro l'albero. Lo guardò in faccia, nonostante fosse un sogno, il desidero negli occhi di Draco sembrava reale. Harry posò Draco e cominciò a baciargli il collo, poi scese al capezzolo di Draco, indurito dall'eccitazione, stava per scendere ancora di più...
ma si svegliò di colpo.

Controllò l'ora, erano le 3 di notte, Ron stava già dormendo. Lui aveva dormito tutto quel tempo? Era davvero stanco dopo la festa... Qualcosa stava picchietando alla finestra. Era Sparkle. Prima di alzarsi, Harry notò una cosa. Aveva un'erezione. A quella vista arrossì, non tanto per quel sogno ma più che altro per il fatto che ne aveva già fatti di simili. Si avvicinò alla finestra e la aprì. Sparkle entrò e si poggiò sul braccio di Harry. Quello lo accarezzò e gli sfilò la lettera legata alla zampa. Era di Draco, la aprì e iniziò a leggerla

"Buon Natale, Potter. Non ti disturbare a rispondere, volevo solo dirti questo e..."

Harry notò che quo la scrittura di Draco era più marcata, come de fosse rimasto molto tempo con la piums puntata sullo stesso punto

"...ringraziarti per avermi riportato nel dormitorio ieri notte, non mi ubriacherò più, è inutile e da Babbani, beh, di nuovo Buon Natale. Spero non ti aspettassi un regalo da me, perché non ne avevo la minima intenzione, Potter.

P.S. Non immagini cosa ho dovuto fare per mandarti questa lettera, sono uscito di notte e sono andato nella stanza dove teniamo i gufi... e indovina? Non ce n'era nessuno! Poi è arrivato questo gufo bianco e mi sono ricordato che era tuo. Ci vediamo quando torno, Harry"

Harry la rilesse tre volte, quella lettera, era uno dei regali di Natale più bello che avesse mai ricevuto

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Capitolo 16
*** Non ancora ***


Alcuni giorni dopo l'inizio del trimestre, Harry e Draco ebbero una strana conversazione nel loro sgabuzzino.

“Sai Potter, per quanto questo posto sia comodo e illuminato, preferirei che ci incontrassimo da qualche altra parte”

“Hai qualche posto in mente?”

“Non saprei, non posso fare tutto io, ti ho dato l'idea, cercalo tu il posto!”

Harry gli si avvicinò, voleva contemplare quel viso praticamente perfetto, che lui adorava così tanto. Lo baciò velocemente e gli disse

“Sei impossibile, Malfoy”

“Mi viene naturale”

Draco uscì per primo per assicurarsi che non ci fosse nessuno, e quando gli diede il via libera, anche Harry uscì, si diedero un ultimo bacio, e andarono nelle rispettive sale comuni.

*

Harry, dopo aver finito i compiti di Pozioni e Incantesimi, cosa che gli costò tutto il pomeriggio, si diresse ai dormitori, Ron non c'era, probabilmente fuori con Hermione, si sdraiò sul letto e iniziò a pensare. L'idea arrivò. Come aveva fatto a non pensarci subito? La stanza delle necessita! L'unica cosa che lo fermava dall'andare da Draco subito, era il fatto che voleva qualcosa di speciale

*

La sera dopo Harry aspettò Draco fuori dalla Sala Grande, quando arrivò, coprì entrambi con il mantello dell'Invisibilità, lo prese per mano e iniziò a correre

“Ehi Potter! Dove andiamo? Ho fame ed è ora di cena!”

“Malfoy, per una volta nella vita, taci e seguimi”

Arrivarono nel corridoio del settimo piano, il volto di Draco si riempì di comprensione

“Ahn, quindi hai scelto la stanza delle N...”

“Shhh”

Harry mormorò qualcosa e dal nulla apparve una porta nella parete, tenendo ancora la mano a Draco, entrò. Era una stanza grande come un appartamento, ma molto più altro. C'era un lungo divano bianco e di pelle, vicino al muro un mobile con molti scaffali, e al centro della stanza un tavolo apparecchiato, con sopra una caraffa di succo di zucca e un vassoio di...

“Panini e succo di zucca, Potter? Molto romantico, davvero”

“Ah-ah, siediti e mangia, ingrato”

“Dammi un solo motivo per cui dovrei preferire dei panini al banchetto che c'è giù in Sala Grande

“Semplicemente perché qui ci sono io”

Rispose Harry con un sorriso, questo sembrò, stranamente, bastare a Draco, che si sedette, prese dal vassoio un panino e iniziò a mangiarlo. Con forchetta e coltello.

“Stai scherzando, vero, Malfoy?”

Boccheggiò Harry, che ne aveva già uno in bocca e due nelle mani

“Si da il caso, Potter, che io non sia un cavernicolo e mi abbiano insegnato a mangiare con forchetta e coltello, mentre tu, beh...piuttosto, dove hai preso questa roba?”

“Sono sceso giù nelle cucine e dato che sto simpatico agli elfi domestici mi hanno riempito di cibo”

“Sei amico degli elfi domestici, wow, Potter, dovresti scegliere meglio le persone e le creature che frequenti”

“Infatti mi chiedo cosa ci faccio qui con te”

“Io ti piaccio.”

Draco lo aveva detto come se fosse una certezza, un dato di fatto. Harry non lo contraddisse.

Quando finirono di mangiare, Harry fece sedere Draco sul divano e andò vicino ad uno scaffale, dove c'era una radio, la accese, partì una canzone che Harry conosceva. Si sedette accanto a Draco e...iniziò a cantare

Oh mio povero cuore...”

“Potter, cosa diavolo stai facendo?”

Dov'è andato?”

“Dimmi che scherzi”

Per un incantesimo, mi hai lasciatooo”

Silencio

Con un colpo di bacchetta la radio si spense.

“Ehi! Mi piace quella canzone, perché hai spento?”

“Perché sei stonato”

“E tu un guastafeste”

“Ahn, quindi sarei un guastafeste...”

Gli disse Draco, prima di baciarlo. Ormai le loro lingue conoscevano ogni angolo della bocca dell'altro. Harry si distese con Draco su di lui, cominciarono a baciarsi più voracemente, quasi volessero mangiarsi. La mano del moro finì sulla natica destra del biondo, la strinse, Draco esalò un gemito di piacere e gli si avvicinò ancora di più, sembravano una persona sola per quanto erano avvinghiati, infatti Draco trovò difficoltà a togliersi la camicia, restando così a petto nudo. Era proprio come Harry lo aveva sognato, addominali ben definiti e una leggera peluria bionda sotto l'ombelico. Anche Harry si tolse la maglia, nonostante il freddo, erano accaldati e leggermente sudati. Ad Harry venne un colpo quando Draco, dopo essersi tolto i pantaloni, li sfilò anche a lui. La sua finì a toccare dolcemente l'erezione di Harry sotto i boxer. Draco gli baciò lentamente il collo, scese poi con la lingua fino al capezzolo di Harry, proprio come lui aveva fatto nel sogno, solo che Draco scese ancora di più, stava per sfilargli i boxer, ma Harry prese tutta la forza di volontà che aveva e sussurrò

“N-no, Draco”

Ecco. Aveva rovinato tutto. Ora Draco gli avrebbe detto che era un codardo e tra loro sarebbe finita.
Non voleva guardarlo in faccia. Si vergognava di essersi fermato perché Draco gli piaceva veramente, ma non era pronto, non ancora. Si stacco dalla presa di Draco, si alzò e si rivestì velocemente, lasciando il biondo mezzo nudo, sul divano. Si avvicinò al tavolo e si versò un po' succo di zucca, ma non lo bevve. Restò a guardare il fondo del bicchiere, mentre le lacrime gli scendevano, era girato di spalle, quindi Draco non lo avrebbe visto piangere, non lo avrebbe visto così debole. Poi, però, sentì la presenza del biondo dietro di lui, ma non osò girarsi e guardarlo in quegli occhi di ghiaccio. Quello gli baciò le spalle e gli sussurrò all'orecchio

“Harry, stai tranquillo, posso aspettare, odio ammetterlo, ma tu mi piaci e parecchio, quindi non ti metterò fretta, perché sei importante per me, molto”

Harry decise che poteva girarsi, l'espressione di Draco quando gli vide il volto rigato dalle lacrime si rattristì, gliele asciugò e poi fece una cosa completamente inaspettata. Lo abbracciò. Le sue braccia erano calde e protettive, Harry lasciò cadere il bicchiere e si fece avvolgere da Draco e mormorò

“Scusa”

“Shh, Potter, ho già detto che va bene così, ora usciamo, dai”

Gli prese la mano e uscirono dalla stanza delle Necessità, il bicchiere rotto a terra. Scesero le scale, ormai era tardi, ed incontrarono l'ultima persona che avrebbero voluto vedere in quel momento.

Gazza

“Studenti fuori dal letto a quest'ora...siete in guai grossi”

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Capitolo 17
*** Punizione con Draco ***


Harry e Draco si trovavano nell'ufficio di Mutig. Stavano mettendo in ordine. Quando due settimane prima Gazza li aveva trovati a girovagare per la scuola di notte, senza un'apparente motivo li aveva portati dal professore di Difesa contro le Arti Oscure,c che però non parve arrabbiato, ma data l'insistenza del custode aveva dovuto punirli e così eccoli a sistemare l'ufficio di Mutig che, pensò Harry, per quanto fosse una persona disponibile e un bravo insegnante, era davvero disordinato.

Mentre metteva a posto uno scaffale, Draco gli disse

“Sai, Potter, tra studio e allenamenti di Quidditch non sono riuscito a rimanere solo con te, ultimamente”

Harry gli sorrise, ma era di spalle, quindi Draco non lo vide

“E con questo?”

“Il fatto è che non ho avuto modo di chiederti una cosa, Potter”

“Cosa?”

“Sai, volevo chiederti perché...beh, ti sei fermato? Cioè ho capito che non ti senti pronto, ma pensavo di aver fatto qualcosa di sbagliato...”

“Cosa odono le mie orecchie? Ti stai preoccupando per me, Malfoy?”

Harry si girò aspettandosi una battuta di Draco, ma quello lo stava guardando serio

“Non sto scherzando, Potter”

Harry sospirò

“Il fatto è che...ho fatto un sogno...anzi, tanti”

“E cos'hai sognato?”

Harry guardò la porta per assicurarsi che Mutig non arrivasse all'improvviso e iniziò a raccontare, non senza arrossire e balbettare, il suo ultimo sogno. Quello vicino all'albero. Non guardò in faccia Draco per tutto il racconto, quando finì alzò finalmente lo sguardo. Stava ridendo

“COSA-C'È?”

Ringhiò

“Fammi capire, Potter, sogni che scopiamo, ma non ti fa di farlo veramente”

“Sai una cosa Malfoy? Sei un idiota, un imbecille e uno stronzo! Non so neanche perché te l'ho detto, scusa se, a differenza tua, io...non l'ho mai fatto”

Harry si aspettò che Draco ridesse ancora,ma quello lo stava guardando e teneva in mano una foto, e aveva la bocca aperta dallo stupore

“Non posso crederci”

“Cosa?”

Chiese lui allarmato, ma anche un po' deluso, Draco non lo aveva ascoltato

“Guarda”

Draco gli porse la foto che ritraeva Mutig che baciava una ragazza dai capelli biondi e ricci, con due occhiali che ingrandivano un po' gli occhi verdi, ma non capiva la sorpresa nel volto di Draco

“Sì, e con questo?

“Andiamo! Io pensavo che Mutig fosse gay”

“Io no, e poi...”

Ma Harry si fermò perché Draco lo stava guardando, con aria sognante

“Cosa c'è adesso Malfoy?”

“È che sei davvero...carino, Potter, visto da vicino”

“Dovrebbe essere un complimento?”

“Tu che ne dici?”

Ma prima che potesse rispondere, Draco lo baciò, ma Harry lo spinse via dolcemente

“Dai Draco, e se arrivasse Mutig?”

“Tanto siamo già in punizione”

“Beh...non fa una piega”

E così dicendo, si abbandonò all'altro, lo baciò per la prima volta da quando Gazza li aveva scoperti. Le loro lingue si toccavano dolcemente mentre Harry passava le mani tra i morbidi capelli di Draco. Quando sentirono qualcuno arrivare, si staccarono subito. Era Mutig, che non guardava loro due, ma la foto che Draco aveva ancora in mano. Con tono imbarazzato, disse

“Posso riaverla?”

Draco, rosso in viso, gliela porse ed Harry notò che anche Mutig stava arrossendo visibilmente.

“Ehm...dove l'avete trovata?”

“Era sotto la scrivania”

Rispose prontamente Draco, Mutig li guardò, ormai un pomodoro, prese un forte respiro e disse

“Lei è...ehm, la mia fidanzata...ci siamo conosciuti quando eravamo a scuola, lei era una Serpeverde, anche se...”

E qui assunse un tono fiero

“È così intelligente che sarebbe potuta andare a Corvonero, ma non so neanche perché ve lo sto dicendo, in realtà”

“Mi scusi professore...ha detto che la sua fidanzata era una Serpeverde, lei invece era...un Grifondoro”

Disse Draco

“Sì, beh è con questo?”

“Niente...”

“Non per intromettermi nella vostra vita, ma anche Harry è un Grifondoro e tu sei un Serpeverde”

Draco ed Harry si guardarono, imbarazzati, fu Harry a parlare

“Beh ma noi non stiamo...”

Si bloccò quando notò lo sguardo di fuoco di Draco

“Cioè...insomma...”

Mutig, probabilmente per uscire da quella situazione imbarazzante, disse

“Direi che per oggi avete fatto abbastanza, questo posto sembra un altro, grazie, potete andare”

I due uscirono in fretta dall'ufficio, dato che non era ancora ora di cena, Harry disse
“Draco ti va se usciamo fuori un po'?”

“Dovrei studiare Potter, sai, io lo faccio, ma d'accordo”

Si diressero nella Sala d'Ingresso e uscirono, passarono accanto alla casa di Hagrid, e Harry sorrise pensando a come avrebbe reagito il mezzo-gigante se si fosse presentato con Draco, come suo fidanzato.

“Cosa devi dirmi, Potter?”

“Non devo sempre dirti qualcosa, Malfoy, possiamo anche camminare e basta”

“Beh...se lo dici tu, anche se non ti capisco”

“In realtà...c'è una cosa che volevo chiederti...”

“Sarebbe?”

“La prossima gita ad Hogsmeade è il giorno San Valentino e...”

“Mi stai chiedendo di uscire, Potter?”

“Perché hai sempre quel tono acido, se non vuoi, basta dirlo”

“Non ho detto che non voglio, è solo che mi piace darti fastidio”

“Ho notato...quindi....ti va di venire?”

“D'accordo, verrò con te ad Hogsmeade, ma prova a fare qualcosa da finocchi e me ne vado”

“Sei simpatico quanto uno Schiopodo, dico davvero”

Entrambi risero, poi Draco si riprese e disse

“Credi davvero che Mutig sia etero?”

“Non è una cosa che mi riguarda, l'importante è che tu non sia etero”

“Sai cosa mi piace più di darti fastidio?”

Harry con un sorriso, immaginandosi la risposta, disse

“Non ne ho la minima idea”

“Questo”

Disse il biondo prima di baciarlo di nuovo. Rimasero avvinghiati per quasi 10 minuti, con le lingue che si intrecciavano. Le mani di Harry che giocherellavano con i capelli di Draco, mentre quelle di quest'ultimo sotto la maglia di Harry, graffiandogli leggermente la schiena, facendogli venire i brividi. Dopo un po' Draco aprì gli occhi, ritirò le mani e poi...fece lo sgambetto ad Harry. Quello cadde con un tonfo e prima che potesse parlare, Draco cominciò ad allontanarsi, si girò un attimo e con un sorriso gli disse

“Io vado a studiare, Potter, ci vediamo”

Gli fece l'occhiolino, allontanandosi con la sua tipica eleganza, che Harry amava così tanto.

Nota dell'autore: Ecco il 17° Capitolo, spero vi sia piaciuto. Ci tenevo a pubblicare un nuovo capitolo prima che iniziasse la scuola, perché sinceramente ora non so con che frequenza aggiornerò, ma vi prometto che ogni volta che avrò del tempo libero, una parte di esso lo userò per scrivere il nuovo capitolo. Continuante a seguirmi e recensite se vi va ;) 

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Capitolo 18
*** San Valentino ***


Arrivato il giorno di San Valentino ad Harry venne un profondo senso d'ansia. Non aveva preparato un vero e proprio appuntamento con Draco, e dato che aveva una cosa importante da chiedergli voleva che le cose andassero bene. Era sabato mattina e i compagni di dormitorio di Harry stavano ancora dormire, lui si sedette e cominciò a pensare a come organizzare, ma non gli venne nemmeno un'idea, così si precipitò in sala comune, sperando che Hermione fosse lì. Per sua fortuna la ragazza era seduta su una poltrona accanto al fuoco con Grattastinchi sulle gambe. Andò verso di lei e le chiese
“Hermione, mi serve un consiglio”

“Buongiorno anche a te, Harry, dimmi”

“Vedi...io ho invitato Draco a fare un giro per Hogsmeade, ma non idee su dove andare”

“Oh, è fantastico, quando pensavi di dirmelo?”

“Ehm...te lo sto dicendo ora”

“Sorvolerò sul fatto che potevi preparati meglio e prima...che ne dici di Madama Piediburro?”

“Non so...è sempre affollato di San Valentino, ci sono un sacco di coppie, e poi mi ricorda l'ufficio della Umbridge”

“Allora non so come...aspetta! Ce ne sarebbe uno, un piccolo caffè che ha aperto da poco, si chiama Muggle Place, mi ci ha portato Ron a Dicembre, non c'era praticamente nessuno, aspetta che ti scrivo l'indirizzo”

E così dicendo la ragazza tirò fuori dal nulla un pezzo di pergamena e una piuma, lo porse ad Harry e gli chiese

“Cosa ne pensi?”

“Penso sia perfetto, ora andiamo a fare colazione, muoio di fame”

In quel momento arrivò in sala comune un Ron dall'aria ancora assonata, che chiese loro

“Di che parlate?”

“Oh, niente di che, andiamo a mangiare, ho un appuntamento oggi!”

A colazione Harry si rimpinzò di salsicce, uova e aringhe, mangiò così in fretta che una di queste gli andò quasi di traverso. Dopo aver dato i permessi a Gazza, Harry cercò Draco nella fila, quella giornata era fresca, ma soleggiata, ottima per un appuntamento, lo trovò e gli si avvicinò, quello gli chiese

“Potter, dove andiamo per questo appuntamento?

“Sorpresa, più che altro, spero di trovare il posto”

“Sempre molto organizzato, vedo”

“Mi verrebbe da lasciarti qui, Malfoy”

“Dopo non avresti nessuno da baciare”

“Ne sei sicuro?”

“Al cento per cento”

“Dai andiamo”

Lo prese per mano e lo trascinò verso l'indirizzo che gli aveva dato Hermione. Arrivarono davanti ad un piccolo edificio con un insegna di legno con le scritte viola “Muggle Place – Il paradiso delle bibite Babbane (Coca-Cola e Fanta a volontà)”

Draco fissò prima l'insegna e poi Harry

“Bibite Babbane...Cos'è la Coca-Cola?”

“Oh, vedrai”

Gli disse quello con un sorriso, quello non ricambiò, probabilmente ancora curioso di sapere cosa fosse quella Coca-Cola, ma entrò con lui. Il locale era vuoto, si sedettero ad un tavolo vicino alla finestra, e una graziosa signora venne al loro tavolo

“Volete ordinare? Ecco i menù”

Harry lo prese e notò che era davvero pieno di bevande babbane: Coca-Cola, Fanta, Sprite, birra e perfino il Chinotto. Guardò Draco, che aveva una faccia disgustata e sorpresa, così gli sussurrò

“Cosa c'è?”

“Non conosco nessuna di queste bevande...babbane”

Rispose Draco, senza prendersi il disturbo di abbassare la voce, e lì Harry realizzò. Draco era cresciuto con un padre che gli aveva insegnato a disprezzare i Babbani e di conseguenza tutto ciò che era a loro affiliato. Per spezzare quel momento di imbarazzo, fu lui ad ordinare

“Prendiamo due Coca-Cole”

E quando la cameriera si allontanò, lanciando uno sguardo semi-assassino a Draco, il biondo gli disse

“Perché hai ordinato anche per me?”

“Taci Malfoy, ti piacerà”

“...Comunque, cos'altro hai preparato per questa parodia di appuntamento?”

“Beh in realtà non molto, volevo soprattutto parlarti di una cosa”

“Cosa, Potter?”

“Io...oh, ecco le bibite”

Infatti la cameriera stava arrivando con due grandi bicchieri di Coca-Cola pieni di ghiaccio, questa volte sorrise a tutti e due prima di allontanarsi. Harry ne bevve metà in un sorso, il cervello quasi gli si congelò, vide che Draco guardava il suo bicchiere con aria sospettosa, così disse

“Dai Draco, è buona”

“Ha uno strano colore”

“Lo so, però ha un ottimo sapore, dai bevi”

“Non sono sicuro”

“Assaggiala e basta, fallo per me”

“Allora non lo faccio”

“Ah-ah, fallo”

“D'accordo!”

Draco prese il bicchiere quasi con mani tremanti, lo avvicinò molto lentamente alle labbra e con gli occhi chiusi ne bevve un sorso. Soddisfatto, Harry riprese a parlare

“Bene, Draco, stavo dicendo...”

“È buonissima!”

“...che, ah sì è buona, te lo avevo detto, comunque...”

Harry si accorse che il biondo non lo ascoltava, infatti prese di nuovo il bicchiere e lo vuotò

“Era davvero buona, ok, parla, Potter”

Harry prese un gran respiro e disse

“Allora Draco, ormai ci vediamo da quasi 3 mesi e io volevo...rendere la cosa un po' più ufficiale”

“Non ti seguo, Potter”

“Ok, vado al punto, so che è una domanda stupida e banale e scontata...ma ti va di metterti con me?”

“Allora sei idiota forte, Potter, noi due stiamo già insieme...oh no?”

Quella nota di panico nelle ultime parole di Draco gli diedi la forza di continuare il discorso

“Io intendo pubblicamente, senza doverci nascondere in uno sgabuzzino per stare insieme, ma baciarci dove ci va, come tutte le coppie ad Hogwarts”

“Io...non so, sembra un grande cambiamento”

“Non così grande, i nostri amici già lo sanno”

“Beh...è vero”

Ma Draco non sembrava affatto convinto, e Harry non sapeva cos'altro dire per convincerlo, così controllò per assicurarsi che la cameriera non ci fosse, si sporse verso Draco e lo baciò, quello alzò lo sguardo e rispose al bacio. Era un bacio dolce, che diceva “D'accordo”.

La cameriera arrivò e strillò

“Oh, state insieme? Auguri!”

Harry si staccò da Draco imbarazzato, ma quello, arrossendo, rispose

“Sì, stiamo insieme”

“Evviva!”

Urlò Harry, prima di tornare a baciarlo.

Pagarono il conto e uscirono salutando la cameriera, quando furono fuori Draco disse ad Harry

“Solo perché ora stiamo ufficialmente insieme, non vuol dire che faremo cose da finocchietti come tenerci per mano o darci dei nomignoli”

“Davvero? Io avevo già un nomignolo per te...”

“E quale sarebbe?”

Checca isterica

“COME MI HAI CHIAMATO, SCUSA?”

Harry rise parecchio prima di rispondere

“I soprannomi rispecchiano caratteristiche reali”

“Ti crucio, Potter”

“Ti voglio bene anche io”

Disse Harry abbracciandolo, e anche Draco lo cinse tra le sue braccia. Dato che il biondo era un po' più alto di Harry, quest'ultimo dovette chinarsi per baciarlo. Questo bacio fu decisamente meno casto di quello nel bar, quando si staccarono, e fu dopo molto tempo, Draco lo guardò e gli disse

“Sai Potter, ora che ci penso non è un grande cambiamento”

“Perché?”

“Perché tu mi piaci, e adesso lo sapranno anche gli altri, ma anche se non dovesse andargli bene, tu continuerai a piacermi”

“A proposito Draco, posso chiederti una cosa?”

“Potter, come fidanzato fai proprio pena, ti faccio un discorso romantico e tu mi fai una domanda”

Alla parola fidanzato Harry sorrise e gli fece la domanda

“Da quanto è che ti piaccio Draco?

“Io...non saprei”

“Ti dico da quanto mi piaci tu, allora”

“Parla”

“Dal secondo anno”

“Ahn...io invece ho una specie di cotta per te...più o meno...dal...primo giorno che ti ho visto”

“Cosa?”

Chiese Harry sorpreso

“Sì, insomma avevo 11 anni e non ero neanche sicuro dei sentimenti che provavo per maschi e femmine, ma quando ti ho visto a Diagon Alley, mi sei sembrato...interessante”

“Davvero?”

“Secondo te perché mi sono preso la briga di parlarti?

“Beh...lo prendo per un complimento, e ora, come mi trovi, Draco?”

Quello sorrise, gli si avvicinò all'orecchio e gli sussurrò

“Decisamente figo, Potter”

Prima di baciarlo di nuovo. Harry si perse in quel bacio, le loro lingue che si intrecciavano e il sapore di Draco gli facevano partire la testa. Ad un certo punto del bacio, Draco gli infilò un dito nelle costole

“Ahi!”

“Questo è per avermi chiamato checca isterica"

Gli rispose quello con un ghigno, prima di tornare a baciarlo.

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Capitolo 19
*** Ancora Quidditch ***


L'ultimo allenamento di Quidditch prima della partita contro i Corvonero andò molto bene, Ron riuscì a parare quasi tutti i tiri e cosa più importante, non aveva il solito colorito verde che lo assaliva all'avvicinarsi di ogni partita...

Ogni tanto i Serpeverde venivano a spiarli, e Draco aspettava sempre Harry fuori dagli spogliatoi quando non c'era nessun altro. (Certo, avevano deciso di stare insieme pubblicamente, ma non ci tenevano a pomiciare in pubblico) Durante l'ultimo allenamento, però, vennero scoperti da Ritchie Coote mentre si baciavano. Harry era imbarazzato e quando quello chiese loro

“Voi due? Tu, Harry...con Malfoy?”

Fu Draco a rispondere

“Sì qualche problema? Non dovresti pensare a battere i Bolidi tu?”

Ritchie lanciò uno sguardo di fuoco al Serpeverde e se ne andò borbottando, lasciando Harry e Draco da soli.

Prima di lasciarsi, Draco punzecchiò Harry

“Buona Fortuna”

“Grazie...?”

“Ti servirà”

“Ah-ah divertente, davvero. Tanto saremo noi a vincere la partita di Quidditch e sarò io a far cadere il tuo regale sedere dalla scopa quando giocheremo contro”

“L'importante è crederci, Potter”

*

Il giorno della partita tra Grifondoro e Corvonero Harry si svegliò presto e di buon umore, voleva sembrare sicuro per infondere sicurezza degli altri giocatori. La squadra fece colazione in ansia ma con un sorriso fiducioso, e perfino Ron, boccheggiando tra un boccone e l'altro, disse

“Sento che vinceremo oggi”

Harry sorridendo all'amico, gli rispose

“Sì, però evita di abbuffarti troppo, altrimenti la scopa non si alzerà nemmeno da terra”

Ron lo guardò preoccupato

“Credi che possa succedere?”

“Stavo scherzando, Ron!”

L'amico si rilassò, ma smise di mangiare e così andarono nello spogliatoio dove Harry fece il solito discorso incoraggiante, però sembravano tutti già motivati quel giorno, così entrarono in campo, il cielo era grigio e pieno di nuvole con una leggera pioggerellina che non aiutava molto la vista di Harry, la voce di Luna riecheggiò nel campo

“Ecco che entrano le squadre e i capitani si stringono la mano, salgono sulle scope e...si librano in aria come Gorgosprizzi...

...Ginny Weasley ha la pluffa, no le viene presa da una cacciatrice dei Corvonero, che si dirige verso la porta, tira e...segna!”

Urla si alzarono dalla curva dei Corvonero e accadde altre tre volte, finché finalmente...

“...Jessica Johnson prende la pluffa da Demetra, scarta i battitori e segna! 40 a 10 per Corvonero!”

Quel goal sembrò ridare animo alla squadra, infatti Demetra segnò due volte, accorciando la differenza e grazie ai 2 tiri fantastici di Ginny, i Grifondoro passarono in vantaggio

“...Ecco Williams dei Corvonero che riprende la pluffa, la passa a Henderson...che segna ancora!

50 parti. Una partita davvero emozionante”

Harry per tutta la partita non aveva neanche scorto il boccino d'oro e il brutto tempo non lo aiutava per niente. Per fortuna non dovette preoccuparsi anche del punteggio, dato che in poco tempo erano riusciti ad arrivare ad un vantaggio di 110 punti

“...Il punteggio è di 200 a 90 per Grifondoro”

Ginny ad un certo punto si avvicinò ad Harry e gli disse

“Scusa...ma lo stai cercando il boccino?”

“Sì, però...lascia stare, farò in modo di prenderlo, d'accordo?”

Fortunatamente dopo poco si trovarono con un vantaggio ancora maggiore, 250 a 100. Harry stava quasi per rinunciarci, quando lo vide. Luccicante e svolazzante, il boccino d'oro, se lo avesse preso avrebbero praticamente vinto la coppa, strinse forte il manico della scopa e si precipitò verso il boccino...

non c'era nessun altro...

allungò la mano per prenderlo...

WHOAM!

Harry quasi cadde dalla scopa, e si ritrovò a guardare il boccino, non fra le sue mani, ma tra quelle di Lisa Thomas, il Cercatore di Corvonero, che era arrivata da sotto e lo aveva quasi disarcionato, prendendo il boccino.

Madama Bumb fischiò.

Tutto il campo, Luna compresa, era ammutolito. Era un pareggio.

Harry volò a terra e senza guardare gli altri si diresse negli spogliatoi, con il silenzio del campo che gli trapanava le orecchie. Non avevano perso, ma neanche vinto. Si fece una lunghissima doccia, si cambiò e prima di uscire, gli parve di vedere Draco con la coda dell'occhio che gli veniva incontro, ma non voleva parlare, con nessuno, neanche con lui. Andò di corsa nella sala comune dei Grifondoro e poi nel dormitorio, poco dopo lo raggiunsero Hermione e Ron, che sembrava più rattristato di lui

“È tutta colpa mia, se non mi fossi fatto passare tutti quei tiri, avremmo vinto!”

“No, è colpa mia invece!” Potete anche dirlo, non sono stato abbastanza veloce”

“Dai, non dire così Harry, capita”

Cercò di consolarlo Hermione, ma lui non la ascoltò e si alzò uscì dal dormitorio e dalla sala comune, i due non lo seguirono. Appena uscito dal ritratto della Signor Grassa, trovò...Draco.

“Sai Potter, se c'è una cosa che odio è l'essere ignorato, si può sapere che diavolo ti è preso?”

“Non so se hai visto, ma ho perso il boccino”

“Me ne sono accorto, ma non ti può sempre andare bene, tutti sbagliano, no? Certo io non lo faccio, ma dettagli...”

“È il tuo modo di consolarmi?”

Draco lo guardò e lo baciò. La tristezza per il risultato della partita scivolò via quando le loro lingue si incontrarono, intrecciandosi, si staccarono ed Harry poggiò la testa sul petto del più alto e quello lo cinse tra le sue braccia

“Ora ti senti meglio, Potter?”

“Sì...grazie”

Harry sentì Draco sorridere

“Bene, perché è meglio che tu perda da adesso le speranze di vincere la coppa, perché sarò io a vincerla.”

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Capitolo 20
*** Lucius scarcerato ***


Harry era sul letto, stava piangendo.

Era iniziato tutto la settimana precedente, la prima di Marzo. Era in sala Grande, stava pranzando con Ron ed Hermione, quando ad un certo punto vide che molti al tavolo dei Serpeverde si erano ammassati attorno ad un punto, dove c'era Draco. Dopo pranzo per fortuna, Harry aveva un'ora libera, così decise di usarla per parlare con Draco e chiedergli cosa fossa successo. Si incontrarono fuori, il tempo era decisamente migliorato dal giorno della partita e con esso anche l'umore di Harry, almeno fino a primo di quella conversazione...

“Ehi Draco, cos'è successo? Ho visto tutti quei Serpeverde attorno a te a pranzo...”

“Oh, non hai sentito?”

Draco sembrava sorpreso, ma anche abbastanza teso.

“No”

Gli rispose Harry

“Hanno scarcerato mio padre questa mattina”

“Ahn...è questo”

Harry non poteva affatto dirsi felice di quella notizia, Lucius Malfoy era uno dei Mangiamorte più vicini al Signore Oscuro. Cercò, però, di non far trasparire il suo odio, ma sfortunatamente Draco se ne accorse

“Cosa c'è, Potter?”

Niente

“Dimmelo!”

“Non darmi ordini, Malfoy! È solo che per me non è una buona notizia”

“Lo sapevo!”

“Cosa sapevi? Sapevi che non avrei fatto i salti mortali perché hanno liberato un lurido assassino?”

“NON PARLARE COSÌ DI MIO PADRE, POTTER!”

“È LA VERITÀ! Se gli vuoi così bene perché non te ne vai da lui?”

Harry desiderava così tanto fermarsi, ma ormai era partito in quarta, e lui non spiccava per autocontrollo

“Tanto tu e tuo padre siete uguali, Malfoy”

Sembrava che Draco avesse appena preso uno schiaffo in pieno volto, gli occhi gli diventarono lucidi, ma, quando urlò, la sua voce era ferma e soprattutto arrabbiata

“TU NON CAPISCI UN CAZZO, POTTER! VAFFANCULO!”

Senza lasciare all'altro il tempo di ribattere, il biondo se ne andò, Harry era ancora arrabbiato, quindi non lo seguì, ma non riusciva a non sentirsi in colpa, perché sapeva di aver ragione su Lucius, ma non su Draco, lui non era veramente malvagio.

Rientrò nel castello e girovagò un po' per i corridoi e poi si ricordò di avere lezione di Trasfigurazione, entrò in classe. Erano già tutti seduti e attenti, la professoressa McGranitt, gli parlò senza alzare lo sguardo dagli appunti

“Signor Potter, è in abbondante ritardo”

Harry era ancora furioso, doveva sfogarsi

“E con questo? Almeno mi sono presentato”

Tutta la classe si girò, la professoressa alzò lo sguardo ed Harry si pentì subito di quello che aveva fatto, ma ormai il danno era fatto. La preside parlò con voce calma, ma decisa

“Potter, siediti e dopo la lezione resterai nel mio ufficio un'ora in più, come punizione”

Harry non ribatté neanche, sapeva di esserselo meritato. La cosa che lo ferì di più furono gli sguardi accusatori di Hermione e di Ron. Non parlò per tutta la lezione, neanche durante l'ora di punizione pronunciò parola, finché la professoressa McGranitt non gli disse, senza guardarlo negli occhi

“Bene, Potter, ora puoi andare”

“Professoressa, mi scusi tanto, non era affatto mia intenzione risponderle male o arrivare in ritardo, mi dispiace tanto”

Ed era vero, si sentiva uno schifo per quello che aveva fatto, la preside McGranitt, per quanto severa era uno delle sue professoresse preferite. Lei alzò lo sguardo su di lui

“L'importante è che non si ripeta, Potter”

“Non succederà mai più, mi dispiace”

Uscì dall'ufficio per andare in sala comune, dove Ron ed Hermione lo stavano aspettando. Fu lei a parlare per prima

“Harry si può sapere che ti è preso oggi? Non puoi parlare così alla preside!”

“Lo so! Le ho anche chiesto scusa, è solo che ero arrabbiato...perché ho litigato con Draco”

“Tu...hai litigato con Draco? Cosa gli hai fatto?”

“Perché dai per scontato che sia stato io?”

Hermione non rispose, ma si limitò ad alzare un sopracciglio, e nessuno alzava il sopracciglio destro come lei. Così Draco cominciò a raccontare quello che era successo.

“Tu gli hai detto tutto questo, Harry?”

“Sì, è lui si è anche arrabbiato!”

“Beato genere maschile...Ovvio che si sia arrabbiato, Harry! Tu gli hai detto che è uguale a suo padre!”

“Suo padre è un assassino, Hermione”

“Ma lui non lo è Harry. Senti, a nessuno di noi sta simpatico Lucius Malfoy e preferiremmo vederlo ad Azkaban, ma lo hanno scagionato e non puoi dare la colpa a Draco e soprattutto non puoi dirgli che assomiglia al padre, perché per quanto antipatico, pieno di sé, e rompiscatole non è veramente malvagio”

“Hermione, vuoi che mi metta a saltare di gioia?”

“No, parlane con lui e chiarite”

“Ma lui è...”

“...il tuo fidanzato! Ecco cos'è! E credo si meriti almeno una conversazione”

“D'accordo! Vado a cercarlo per parlargli”

E così dicendo, uscì dalla sala comune. Sapeva che Draco aveva Incantesimi e quindi si diresse verso l'aula di Vitious, ma si fermò in un corridoio. C'erano Draco e Blaise, ed erano avvinghiati. I due si stavano solo abbracciando, ma ad Harry non parve affatto un abbraccio amichevole e poteva giurare di averli visti baciarsi. Si sentì mancare la terra sotto i piedi, andò su tutte le furie. Corse verso di loro urlando

“Piccolo lurido bastardo!”

Draco e Blaise si staccarono, spaventati

“COSA STAVATE FACENDO?”

Harry era rosso in viso, ma la sua rabbia crebbe quando fu Blaise a rispondere

“Potter, datti una calmata, non stavamo facendo un bel niente!”

“Taci Zabini! Vattene!”

Quello all'inizio non si mosse, ma ad un cenno di Draco si allontanò ed Harry si accanì su di lui

“Malfoy, mi fai schifo”

“Harry, non stavamo facendo niente, lascia che ti spieghi, il fatto è che...”

“COSA?!?” NON VOGLIO ASCOLTARTI! LO STAVI BACIANDO, VI HO VISTI!”

“Noi non ci stavamo...”

“ZITTO!”

Ormai Harry aveva gli occhi lucidi

“Sapevo che eri uno stronzo, ma non pensavo fino al punto di litigare con me e poi baciare il primo che capita!”

“Cazzo, Harry, ascolta...”

Pietrificus totalus”

Harry lanciò con rabbia quell'incantesimo e non se ne pentì. Non guardò il corpo pietrificato del biondo cadere a terra, corse per le scale fino alla sala comune, si fiondò nel dormitorio e iniziò a piangere come una fontana. Pianse più di quanto pensasse avrebbe potuto fare. Draco lo aveva tradito e lui non lo avrebbe perdonato.


Nota dell'autore: Ecco questo è stato uno dei capitoli più difficili da scrivere, troppi feels. Spero di non avervi rattristati troppo, il prossimo capitolo sarà pubblicato Lunedì. 

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Capitolo 21
*** Colloqui e abbracci ***


Harry non parlò con Ron ed Hermione del litigio nelle settimane che seguirono. In effetti non parlò praticamente di niente con nessuno. Non perché fosse arrabbiato, no, la rabbia lo aveva abbandonato da tempo, ora due nuovi sentimenti: Tristezza e nostalgia.

Gli mancava stare con Draco, parlare con Draco, baciare Draco, gli mancavano perfino le sue battutine. Dopo che lo aveva visto con Blaise non aveva più rivolto parola a Draco, ogni tanto i loro sguardi si incrociavano, ma non era come quando si erano baciati nello sgabuzzino e si guardavano imbarazzati, erano sguardi pieni di rancore. Non era finito nei guai per aver pietrificato Draco, pensò che probabilmente il biondo non lo aveva denunciato, ma non gli importava. Ormai non gli importava più niente.

Quando finalmente si decise a parlarne con i suoi amici, (Raccontò solo i fatti, non accennò a quello che aveva vedendo Draco e Blaise così vicini, o a quello che aveva passato nelle ultime settimane) ebbero più o meno le reazioni che si era aspettato:

Ron minacciò di uccidere, neanche Hermione provò a difenderlo, ma si unì al rosso nell'insultarlo pesantemente. Alla fine anche lei si calmò e tornò al suo tono razionale, quando gli disse

“Harry, non credi che...forse, dovreste parlare? Se proprio vuoi lasciarlo, e ti do ragione nel farlo, almeno diglielo”

“Non so, non credo di voler sentire la sua voce, vorrei che sparisse e basta”

 

*

 

Con tutti quegli avvenimenti, si era dimenticata dell'incontro di orientamento con il direttore dei Grifondoro, ovvero il professor Mutig. Dopo la lezione di Incantesimi, quindi, si precipitò nel suo ufficio, quello lo accolse con un sorriso e gli disse di sedersi, e quando lo fece, Mutig iniziò a fargli delle domande

“Allora, Harry, tu segui tutti i corsi necessari per diventare..”

“...un Auror”

Completò lui, leggermente annoiato

“Sì, direi che è fantastico, insomma, so di essere di parte, ma ti assicuro che è un ottimo lavoro, però bisogna avere dei buoni voti, tu di solito te la cavi bene, soprattutto nella mia materia, ma ultimamente...sembri distratto...è successo qualcosa?”

Harry lo guardò, valutando se rispondergli sinceramente o no. Optò per la prima

“Beh...in effetti, sì”

“Scusa se mi permetto, ma a che fare con...Draco?”

Al suono di quel nome, gli venne una fitta dolorosa al cuore. Arrossì, così Mutig si affrettò ad aggiungere

“Oh, scusa, mi devo essere sbagliato, è solo che...”

“È vero. Ho litigato con Draco”

“Harry, te lo giuro, se fosse una cosa personale non ti chiederei altro, ma questa storia sta avendo ripercussioni sui tuoi voti, e quindi...ti va di parlarne?”

Harry arrossì ancora di più, ma iniziò a raccontare a macchinetta tutto quello che era successo. Solo che questa volta iniziò a piangere, tirò fuori tutto quello che aveva tenuto dentro nelle ultime settimane, dopo poco cominciò letteralmente a frignare, sapeva di essere davanti ad un professore, ma non riusciva a fermarsi, era distrutto. Mutig cercò di farlo calmare, dicendogli cose come

“Dai Harry, calmati, per favore, smettila di piangere, ti prego”

E non sapendo più cosa far, abbracciò Harry. Quello smise di piangere si staccò dolcemente dalla presa del professore, si asciugò in fretta le lacrime e disse

“Mi scusi, professore”

“Va tutto bene, però una cosa voglio chiedertela, sei sicuro che...beh...si stessero baciando?”

Mutig era visibilmente imbarazzato da quella conversazione

“Sì, io credo, sono quasi sicuro di sì”

“Sai Harry, quando siamo arrabbiati, vediamo cose che forse non ci sono, non pensi che si stessero solo abbracciando?”

“Forse, ma lui...”

“Harry, promettimi che ne parlerai con lui, voglio che chiariate questa situazione e che tu torni ad impegnarti con lo studio”

“Io...d'accordo, lo farò, grazie professore, posso andare, ora?”

“Certo”

Harry si alzò e appena uscito dall'ufficio, incontrò l'ultima persona che voleva vedere. Blaise.
Ogni buona intenzione andò a farsi benedire. Alzò la bacchetta, furioso

“Cosa diavolo vuoi Zabini?”

“Intanto voglio che ti calmi, e prima di lanciarmi una qualsiasi maledizione, voglio consigliarti di non farlo quando un professore è così vicino

“Bene”

Disse, abbassando la bacchetta

“Cosa c'è, Zabini?”

“Il fatto, Potter, è che sei un idiota”

“Sei venuto ad insultarmi?”

“No, ti spiego perché sei un idiota. Io non ho baciato Draco, io lo stavo solo abbracciando”

“Non sembrava un abbraccio amichevole, per niente”

“Io sono già fidanzato, Potter! Non ho bisogno di rubare il ragazzo a qualcun altro”

“Tu sei fidanzato? E con chi? Vediamo quanto sei bravo a raccontare balle”

“E io vengo a dirlo a te, certo”

“È l'unica possibilità che io creda a te e a quell'altro verme”

“THEODORE NOTT! Ok?”

“E...cosa? Tu...”

“Sì, Potter, non sei l'unico gay di Hogwarts, dannazione, ma sei sempre così egocentrico? Io stavo solo abbracciando Draco perché lui mi aveva detto di aver litigato con te perché gli hai detto che è uguale a suo padre! Ma cazzo, Potter, lo sai almeno quello che ha passato Draco? Lui non ha mai voluto essere un Mangiamorte, è stato obbligato a farlo. E tu hai il coraggio di rinfacciarglielo!”

“Dov'è?”

“Fuori, sulla sponda del lago”

“Vado a parlargli”

“Già, ed è meglio che ti scusi con lui, e non osare aggredirlo mai più!”

“Beh...grazie e...buona fortuna con Theodore”

Gli disse Harry, prima di correre fuori.

Ormai le giornate erano diventate soleggiate e fresche, arrivò vicino al grande specchio d'acqua e lo vide, sulla sponda del lago, mentre lanciava dei sassolini in acqua. Gli si avvicinò, ma quello non lo notò, così disse

“Ciao”

Draco trasalì

“Che diav...ah, sei tu? Cosa vuoi? Pietrificarmi di nuovo?”

“Mi dispiace, avrei dovuto...”

“Lasciarmi parlare? Ecco cosa avresti dovuto fare! Ma no, tu sei Harry Ho-salvato-il-mondo-magico Potter e quindi hai sempre ragione, mentre i mortali che ti camminano intorno non sono degni”

“Scusami, ok? Mi dispiace, ho sbagliato, non immagini quello che ho passato in queste settimane”

“Cosa Potter?!? E a me non hai pensato?”

“Certo che ti ho pensato, mi sei mancato Draco, mi sei mancato tantissimo, non averti vicino mi ha distrutto, ho provato a non credere a quello che avevo visto, non ce l'ho fatta, ma ora so la verità, scusami, scusa, scusa. Tu non sei come tuo padre, per niente! Non sei malvagio, non vuoi darlo a vedere con gli altri, ma sei dolce, premuroso e...fantastico!”

Harry non riuscì più a trattenersi e lo baciò. Lo baciò come non aveva mai fatto prima, cercò di fargli capire con quel bacio quanto gli fosse mancato. Era così felice che sollevò il biondo da terra, e quando quello iniziò a protestare, lo baciò con più foga, anche per zittirlo. Mentre le loro lingue si toccavano Harry sentì di nuovo il sapore di menta che tanto gli mancava e che tanto amava. Quando si staccarono, Draco lo guardò negli occhi, lo prese per mano e disse
“Dai andiamo”

“Ma come? Pensavo odiassi queste cose”

“Lo so, ma ora non m'importa, abbiamo fatto pace e...abbiamo fatto pace vero?”

Quel tono leggermente spaventato nella voce di Draco, spinse Harry a dargli un altro piccolo bacio, prima di rispondere

“Sì”

Nota dell'autore: Spero vi sia piaciuto questo capitolo, ci avviciniamo alla fine :( Cosa accadrà tra i due? Mah, chi può dirlo.

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Capitolo 22
*** Il bagno dei Prefetti ***


Arrivato Aprile, iniziarono le vere giornate soleggiate che risollevarono il morale di tutti quelli a scuola, perfino di quelli che dovevano studiare...o che non si erano tenuti al passo con i compiti

“Harry non posso credere che non verrai ad Hogsmeade perché non hai ancora finito i compiti di Incantesimi”

Lo rimproverò Hermione

“Oh, andiamo Hermione non è la fine del mondo, poi non avevo neanche tanta voglia di andarci oggi. Dopo aver finito mi rilasserò un po', forse farò anche un salto nel Bagno dei prefetti”

“Bah..se lo dici tu”

Finirono di mangiare il porridge e Harry accompagnò lei e Ron da gazza

“Sicuro che starai bene?”

Gli chiese lei preoccupata

“Hermione, non esagerare dai”

E così dicendo si avviò verso le scale e se ne tornò nella sala comune che, salvo un paio di ragazzini del primo e del secondo anno che non avevano ancora il permesso di andare ad Hosgmease, era completamente vuota. Harry pensò che probabilmente avessero tutti voluto approfittare dell'ultima gita. Prese il materiale ed iniziò la relazione per Vitious. Non ci mise molto, ma alla fine era comunque molto stanco così strascicò fino al dormitorio e dopo essersi messo il pigiama, iniziò a pensare a cosa avrebbe fatto Draco ad Hogsmeade, poi si ricordò che non lo aveva visto la mattina e si chiese se in effetti ci fosse andato, ma ormai il sogno si stava impossessando di lui, così non ci badò troppo e si addormentò.

 

Si risvegliò nel suo letto e sopra di lui...c'era Draco. Erano nudi. Stavano facendo sesso.

Harry ci mise un po' a capire che quello era un sogno, perché l'eccitazione, il desiderio...e anche il dolore sembravano reali.

 

Quando si risvegliò veramente, si rese conto di avere un'erezione, durante il sonno aveva anche sudato tanto, così prese dei vestiti, della biancheria pulita, un accappatoio e si diresse nel bagno dei Prefetti e quando finalmente si ritrovò vicino alla statua di Boris il Basito, aprì la porta ed entrò. Cominciò a spogliarsi, riempì la vasca simile ad una piscina, con vari tipi di bagnoschiuma ed acqua calda, e vi entrò. Il tepore dell'acqua lo fece rilassare, si immerse quasi completamente. Sentì dei passi, ma pensò di esserseli immaginati, poi si fecero più vicini e gli si presentò davanti una visione pazzesca, ma decisamente gradita. Draco Malfoy aveva indosso solo un asciugamano bianco legato alla vita, e metteva in mostra i suoi pettorali bianchi e candidi come il resto della suo corpo, anche i peli biondi di Draco sembravano bianchi alla luce del giorno. Ad Harry sembrò di sognare ancora e furono le parole del Serpeverde a riportato alla realtà

“Ehi, Potter”

“Draco! Cosa ci fai qui?”

“Sono venuto a farmi un bagno, è vietato, adesso?”

“Sono nudo

“Capirai, guarda”

Draco si sfilò con noncuranza l'asciugamano. Nell'attimo in cui Harry restò a pensare se chiudere gli occhi o no, vide Draco completamente nudo e si irrigidì dappertutto. Il biondo intanto si era avvicinato alla vasca e vi si era immerso

“Cosa diavolo fai?”

“Sei davvero tardo, Potter, l'ho già detto. Voglio farmi un bagno”

Harry era in completo imbarazzo, quasi non credeva di trovarsi in quella situazione. Perché non era andato ad Hosgmeade con Hermione e Ron.

“Potter!”

“Sì...cosa c'è?”

“Ti ho chiesto se puoi passarmi questa dietro la schiena”

E indicò una spugna insaponata sbucata fuori dal nulla che teneva in mano

“Stai scherzando, vero?”

“Quando si tratta di igiene, non scherzo mai. Andiamo Potter, perché sei così teso?”

“Il fatto è che io...bah, d'accordo!”

Si avvicinò con cautela, tanto che Draco gli disse

“Aspetti un invito ufficiale, Potter?”

Così si affrettò, ma restò comunque a debita distanza. Prese la spugna dalla mano di Draco e cominciò a passargliela lungo la schiena. Sotto i polpastrelli sentiva che la pelle del Serpeverde era morbida e lucida, e ad Harry venne uno strano desiderio. Lasciò cadere la spugna in acqua e baciò la spalla di Draco. Quello si girò e senza dire niente, lo guardò con i suoi occhi argentati e lo baciò in bocca. Si strinsero e cominciarono a baciarsi con più foga, le loro lingue si unirono e questo aumentò l'eccitazione, ma i due non andarono oltre ai baci. Era un altro di quei momenti che Harry definiva perfetti e come ogni momento perfetto, fu rovinato. Sentirono dei passi e prima che Harry potesse vedere a chi appartenessero, Draco gli prese la testa e la buttò sott'acqua. Si ritrovò davanti all'erezione del biondo e quasi soffocò dalla sorpresa. Sentì la voce di Dean Thomas che diceva

“Draco, che ci fai qui?”

“Ma voi Grifondoro siete tutti ritardati? Mi sto facendo un cazzo di bagno!”

“Ho sentito un'altra voce”

“Parlavo da solo”

“Parlavi da solo?”

Ripeté quello, sbalordito

“Sì, dato che sono circondato da imbecilli, preferisco parlare da solo”

Harry intanto stava quasi per soffocare, così diede un colpo allo stomaco a Draco per farglielo capire

“Bene, ora mi lasci in pace e te ne vai per favore...com'è che ti chiami? Dean?”

“Bah, d'accordo!”

Harry sentì Dean allontanarsi e riemerse, ma Draco gli diede appena il tempo di respirare prima di ricominciare a baciarlo.

Restarono a baciarsi nella vasca per quasi un'ora. Mentre si rivestivano, Harry fece attenzione a non guardare l'altro, così si girò e quando lo fece...Draco lo sculacciò

“COSA HAI APPENA FATTO, MALFOY?”

Ringhiò

“Ti ho sculacciato, Potter”

“Beh, non farlo più”

“Oh, dai Potter”

E gli scoccò un veloce bacio, Harry arrossì

“D'accordo, ma non farlo più”

Neanche il tempo di finire la frase che Draco lo sculacciò di nuovo con un sonoro SCIAFF.

 

*

 

Il resto della giornata Draco volle passarlo a studiare fuori all'aperto, ma più che altro i due si baciarono, contenti che non ci fosse praticamente nessuno a guardarli.

Quando la sera Hermione e Ron tornarono da Hosgmeade e chiesero ad Harry cosa avesse fatto, lui si limitò a guardare Draco al tavolo dei Serpeverde, che gli sorrise, e a dire

“Mmm...niente di che”

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Capitolo 23
*** Sulla sponda del lago ***


Durante l'anno Harry non aveva praticamente ricevuto alcuna lettera, in effetti se lo era aspettato, considerando che non c'erano tante persone che avrebbero voluto o potuto scrivergli. Così fu molto sorpreso quando vide Sparkle planare al tavolo dei Grifondoro con qualcosa legato alla zampa. Harry stava facendo colazione da solo, Ron ed Hermione avevano ricominciato a litigare per l'ennesima volta, così era sceso in Sala Grande. Di solito il piccolo gufetto bianco si presentava solo per mordicchiare Harry o rubare qualche pezzetto del suo pasto. Harry gli sfilò la lettera dalla zampa e gli lasciò finire la colazione. Controllò il retro della lettera per vedere il mittente. Rimase a bocca aperta. Non riusciva a crederci. La lettera era stata inviata dall'ultima persona che Harry si aspettava potesse scrivergli. Narcissa Malfoy, la madre di Draco. Improvvisamente ad Harry tornò in mente il momento in cui la donna aveva mentito a Voldemort, dicendo che Harry era morto, anche se in realtà non era così. Questo però non gli impedì di rabbrividire per il terrore quando aprì la lettera.

 

Harry Potter (Al diavolo il "caro", pensò Harry),

Sono venuta a conoscenza della relazione che è nata tra mio figlio e...te. Questa informazione è “sfuggita” a Draco nell'ultima lettera. Sono davvero contrariata dal fatto di essere stata una delle ultime persone a saperlo. Non voglio dilungarmi troppo, ma voglio chiarire una cosa, Harry Potter:

Fai soffrire Draco e sarò io stessa a mettere fine alla tua vita.

Devo ammettere che non è stata una completa sorpresa scoprire di voi due, perché mio figlio ha SEMPRE parlato di te. Sempre. Non ho intenzione di intromettermi nella vostra relazione perché la cosa che più mi sta a cuore è che Draco sia felice, e, per quanto sia strano, lui con te è felice. E io voglio che continui ad essere felice, spero di essermi spiegata...


Harry rabbrividì sempre più andando a vanti a leggere la lettera, ma finalmente arrivò alla fine


Ti prego, Harry, di non parlare a Draco di questa mia missiva,

Narcissa Malfoy

 

Harry provava diverse emozioni. Non se l'era aspettato. Era divertito e spaventato da quella lettera, ma anche sollevato perché quel pezzo di pergamena rendeva la sua storia con Draco ancora più...solida e vera. La rilesse due volte e quando il biondo gli si avvicinò e gli chiese perché fosse così felice, lui si limitò a rispondere solo

“Niente, oggi è una bella giornata e...dato che è sabato, ti va di fare qualcosa oggi?”

“Io pensavo di studiare, Potter”

Studiare?

“Sì, Potter. Studiare. Sai, i M.A.G.O. Si avvicinano e io ho intenzione di prendere dei bei voti”

Harry, preso da uno strano impulso, gli chiese

“Draco, non te l'ho mai chiesto, ma cosa vorresti fare dopo Hogwarts?”

“Ehm...io non so...credo che...forse...mi piacerebbe lavorare al Ministero della magia e, considerando che il mio nome non è molto ben visto, non più, credo che il modo migliore per entrarci sia uscire di qui con degli ottimi voti”

Harry lo guardò rattristato e non poté fare a meno di sentirsi un po' in colpa per il suo ragazzo, così per sdrammatizzare disse

“Davvero? Io pensavo che volessi, che ne so, diventare una leggenda del Quidditch. Draco Malfoy, la checca sulla scopa”

“Ti ho detto di non chiamarmi così, Potter”

Strillò lui

“E comunque, a me piace il Quidditch, però quando al secondo anno ho voluto fare i provini per la squadra, l'ho fatto soprattutto per darti fastidio”

“Wow Malfoy, la tua era proprio un'ossessione”

“Parla quello che al sesto anno mi ha seguito perfino in bagno”

I due risero, ripensare ai vecchi litigi li faceva sentire leggeri. Alla fine Harry acconsentì alla richiesta di Draco

“D'accordo, andiamo a studiare, ma possiamo farlo fuori? Oggi è una giornata fantastica”

“Va bene”

Si diressero nei rispettivi dormitori per prendere il materiale, non senza essersi salutati con un bacio che suscitò una battuta di Pix, e si diedero appuntamento sulla sponda del lago.

Quando Harry arrivò, Draco era già lì, si sedettero ai piedi di un albero e cominciarono a studiare Trasfigurazione e Difesa contro le Arti Oscure. Ogni tanto Harry chiedeva aiuta a Draco per alcuni esercizi, anche se in realtà erano scuse per rubargli qualche bacio. Il biondo non si lamentava. Dopo un po', il moro si accomodò con la schiena contro l'albero, e anche Draco si sdraiò, però lo fece sulle gambe di Harry

“Comodo, Malfoy?”

“Sì, tanto”

“Bene”

Harry iniziò a massaggiare i capelli di Draco, che si limitò a guardarlo prima di ritornare ai libri. Quando anche il Serpeverde finì di studiare (e fu molto dopo), si appoggiò all'albero. Harry nel frattempo si era assopito, e si svegliò di colpo. Guardò Draco e mormorò un “buongiorno” prima di baciarlo. All'inizio un leggero tocco di labbra, poi lo fece con più passione, perché ci teneva a riassaporare il gusto del suo fidanzato. Restarono a baciarsi in quella scomoda posizione per un po' finché Draco fece una cosa inaspettata, ma neanche troppo, Si sedette cavalcioni su Harry, gli prese il viso e lo baciò con foga. Harry dovette far ricorso a tutta la sua forza di volontà per mantenere a freno l'erezione che cresceva e spingeva nei suoi pantaloni, ma dato che non ci riuscì, boccheggiò, tra un bacio e l'altro

“Ok, ok, è meglio se andiamo, è ora di pranzo”

Draco sbuffò e per qualche minuto restò sopra Harry, e quando questi lo guardò alzando le sopracciglia, il biondo sbuffò ancora, ma si rialzò aiutando l'altro ad alzarsi, poi con un ghigno alla Malfoy, gli disse

“Sai, Potter”

“Cosa?”

“Non voglio che tu ti faccia false speranze sulla coppa di Quidditch”

“Oh, davvero?”

“Mi dispiace per te, ma la vincerò io”

“Non credo proprio”

“Mancano ancora due settimane, Potter, hai ancora il tempo di dare forfait e farti rimpiazzare, a meno che tu non voglia renderti ridicolo davanti a tutta la scuola”

Iniziarono a ridere e ad insultarsi, veniva loro così naturale. Quando finalmente raggiunsero la Sala Grande, Harry notò che Ron ed Hermione erano seduti vicini, quindi pensò che avessero fatto pace, congedò Draco con un veloce bacio e si sedette accanto a loro

“Vedo che avete sotterrato l'ascia di guerra...quando avete intenzione di ritirarla fuori?”

“Non sei divertente, Harry”

Lo ammonì Hermione, poi continuò

“Il fatto è che il signorino qui alla mia destra, ha dato un calcio a Grattastinchi”

“Pensavo non stessi guardando, Hermione!”

“Ma non dovevi comunque farlo!”

“Non ricominciate”

“Piuttosto, Harry, dove sei stato tu, tutta la mattina?”

Gli chiese Ron, sospettoso

“Io? Ho studiato un po' con Draco”

“Si, certo, studiato

“È vero! Comunque, sarebbe il caso di cominciare a pensare alla strategia da usare contro i Serpeverde nella partita”

“Oh, già...è vero”

“Possiamo parlare dopo di Quidditch?”

Li pregò Hermione, un attimo prima che i tavoli venissero riempiti di pietanze.

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Capitolo 24
*** Una finale a sorpresa ***


La partita finale di Quidditch era alle porte e la tensione salì tra tutti gli alunni dei Grifondoro e dei Serpeverde, eccezion fatta per Harry e Draco. Infatti più la partita si avvicinava, più loro due andavano, stranamente, d'accordo. Stavano anche iniziando a conoscersi meglio. Harry aveva scoperto che Draco arricciava sempre il naso quando si trovava a disagio, che quando studiava si concentrava completamente e non voleva essere disturbato. Oltre ai libri scolastici aveva una collezione di libri che amava leggere. Si faceva la doccia tre volte al giorno, e nelle stagioni calde quattro. Odiava i vestiti sgualciti ed era un maniaco dell'ordine. Continuava a rimettere a posto il colletto di Harry, che aveva imparato a non lamentarsi, perché considerava quel comportamento...premuroso. I momenti in cui non dovevano studiare o allenarsi per il Quidditch, che erano davvero pochissimi, li passavano insieme, ormai tutti gli studenti sapevano della loro relazione ed Harry aveva il sospetto che anche i professori ne fossero a conoscenza.

All'inizio di Maggio, il 2 Maggio precisamente, ovvero il giorno dell'anniversario della sconfitta del Signore Oscuro, arrivò una notizia fantastica

“È nata la figlia di Bill e Fleur!”

Urlò Ron a colazione quel giorno

“Oh, ma è una notizia stupenda”

Gridò Hermione, Harry chiese

“Come si chiama?”

“Victoire, scrivono che ha lo stesso colore di capelli di Fleur”

Ginny ridacchiando, disse

“Oddio, un'altra piccola Flebo”

“Ginny!”

la ammonirono gli altri tre.

 

*

 

Quando finalmente arrivò il giorno della partita, l'atmosfera si fece incandescente, e non solo per le calde giornate primaverili. Tutti a colazione mormoravano della partita e facevano pronostici. La situazione era questa:

Grazie al pareggio contro la squadra di Harry i Corvonero si erano aggiudicati momentaneamente il primo posto a pari merito con Grifondoro e Serpeverde, ma dato che nella loro ultima partita contro i Tassorosso avevano vinto di soli 50 punti, la squadra tra Grifondoro e Serpeverde che avrebbe vinto la partita, avrebbe dovuto farlo con un margine di 60 punti di scarto per vincere la coppa. Harry era eccitato all'idea di battersi contro Draco, perché se c'era una cosa che gli veniva naturale con lui, anche più di baciarlo e accarezzargli i morbidi capelli per ore, era competere contro di lui, dato che lo faceva da quasi 8 anni.

Dopo la colazione a base di uova e bacon, Harry portò via Ron dalla Sala Grande prima che qualcuno dei Serpeverde cominciasse a canticchiare “Perché Weasley è il nostro re”

Quando arrivarono in spogliatoio, fece un discorso che più di incoraggiamento, sembrava di scuse

“Bene, questa è la mia ultima partita come capitano, so che l'ultima volta ho combinato un completo disastro, m a ho intenzione di rimediare, voglio vincere”

Ginny lo punzecchiò

“Anche se si tratta di giocare contro il tuo ragazzo?”

Lui arrossì, ma disse, serio

“È il motivo principale per cui voglio vincere.”

Forse una volta Harry si sarebbe vergognato a parlare così apertamente della sua omosessualità, ma ora ne parlava tranquillamente

“Andiamo! Abbiamo una coppa da vincere!”

Si recarono in campo e in mezzo agli applausi di tutta la scuola, Harry andò da Draco e gli strinse la mano, si guardarono negli occhi con uno sguardo che diceva Vincerò Io.

E salirono sulle scope, in attesa del fischio di Madame Bumb, che arrivò presto.

Insieme alla voce sognante di Luna, che per l'occasione si era infilata il suo cappello a forma di leone

“Oh, eccoli che si librano in aria, vorrei ringraziare quelli che hanno voluto che facessi ancora la telecronista, mi hanno detto che sono particolare e io l'ho preso per un complimento”

“Signorina Lovegood, la pregherei di commentare la partita”

“oh, mi scusi preside...i Serpeverde hanno la Pluffa in questo momento, uno dei loro cacciatori si avvicina alla porta, ma Ron Weasley la prende con un'ottima parata...ora è Jessica Johnson ad averla, prova a passarla a Demetra, ma...no le viene rubata da Montague, che però viene colpito da Bolide lanciato da Ritchie Coote!”

La partita si mostrò sin da subito brutale e chiusa, infatti fu dopo quasi 20 minuti che ci furono dei risvolti

“...Ginny Weasley vola dritto verso la porta...e segna!”

Un ruggito partì dal cappello di Luna e andò ad aggiungersi al boato della tributa dei Grifondoro

“10 a 0!”

Poco dopo, a causa di un errore di Ron, i Serpeverde riuscirono a pareggiare e sarebbero anche riusciti a passare in vantaggio se il portiere non avesse poi fatto una parata miracolosa. I battitori cominciarono a diventare sempre più agguerriti, intanto del boccino non c'era traccia. Harry aveva setacciato tutto il campo mentre con la coda dell'occhio guardava Draco per assicurarsi che non lo avesse visto
“...un Bolide colpisce Demetra e le fa perdere la Pluffa, che a va a finire a Bole che la passa a Montague, confondono il portiere...e Bole tira!”

Ron si tuffò dalla parte sbagliata.

“20 a 10 per i Serpeverde”

La situazione per Harry e la squadra peggiorò catastroficamente. Dopo il secondo goal Ron andò nel panico e le cacciatrici toccarono pochissime volte la Pluffa e in poco tempo si ritrovarono 150 a 60.

La partita si prolungò per quasi 2 ore. Ci furono 4 rigori, 2 per i Serpeverde che ne misero a segno solo uno e 2 per i Grifondoro che segnarono entrambe le volte. Poi Harry lo vide. Il boccino d'oro volava scintillante in mezzo al campo, si tuffò verso il boccino prima che Draco se ne accorgesse. Volava velocissimo, sentì che il biondo era proprio dietro di lui.

Sapeva che se avesse preso il boccino avrebbe vinto...

Entrambi allungarono la mano per prenderlo...

Un'enorme grido di gioia si alzò dalla tribuna dei Grifondoro.

Avevano vinto. Harry era fuori di sé dalla felicità, atterrò e scese dalla scopa e quando vide che Draco era sceso gli corse incontro e fece la prima cosa che gli venne in mente, non gli importava che ci fosse tutta la scuola a guardarli. Lo baciò. All'inizio Draco fece per scansarlo, probabilmente ancora amareggiato per la sconfitta, ma poi rispose. Non fu un bacio casto. Restarono avvinghiati per quasi 5 minuti e quando si staccarono, si accorsero che tutto era silenzioso, il campo era ammutolito. Poi un altro boato riempì il campo e prendendolo come un invito, ricominciarono a baciarsi, sorridendo.

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Capitolo 25
*** Esami e Strillettere ***


Per quasi tutto il mese di Maggio Draco ed Harry non si videro perché entrambi, come tutti gli studenti del settimo anno, erano impegnati con lo studio per i M.A.G.O. Infatti dopo la partita di Quidditch i loro incontri erano stati pochissimi, e quando si vedevano, Harry riempiva Draco di coccole per fargli sbollire la sconfitta.

*

Arrivato Giugno, la tensione salì alle stelle. La prima prova scritta era quella di Trasfigurazione.  La mattina si recarono nella Sala Grande dove ad aspettare gli studenti c'era una sfilza di banchi rivolti verso il tavolo dei professori. Harry lanciò uno sguardo a Draco prima di sedersi e quando la preside McGranitt consegnò i fogli e diede il via, iniziò a leggere le domande. Riuscì a rispondere correttamente (almeno così gli parve) a quasi tutti i quesiti e fu grato alle ore passate a studiare con Draco e ai programmi di studio che Hermione aveva stilato per lui e Ron. Quando finalmente uscirono anche il rosso aveva un'aria soddisfatta e gli chiese

"Com'è andata?"

La cosa gli sembrò insolita dato che di solito Ron odiava parlare di un esame, ma si limitò a rispondere

"Mah, non so...e a te Hermione?"

Infatti la ragazza si era appena unita a loro

"Beh...in realtà non saprei e non voglio sbilanciarmi"

"Andiamo! Scommetto che sei andata benissimo"

"Speriamo, comunque dovremmo ripassare per la prova pratica"

"Hermione dacci tregua, per favore"

“Ron! Dobbiamo impegnarci in questi esami! Ne va del nostro futuro!”

“Per ora il mio futuro è dormire fino a che non inizia l'esame pratico”


 

*

 

Alla fine passarono il resto della mattinata in sala comune, Harry e Ron sonnecchiando ed Hermione ripassando. Quando arrivò il pomeriggio si diressero nell'aula di Trasfigurazione, venne loro comunicato che dovevano entrare in coppia. Ron ed Hermione erano già entrati, così Harry si ritrovò da solo, poco dopo però Draco gli venne incontro

“Ehi, Potter”

“Ciao,Draco”

Gli rispose lui con un sorriso

“Facciamo coppia?”

“Sì, ma noi...non stiamo già...”

“Per l'esame Potter. Davvero non so come tu abbia fatto ad arrivare al settimo anno”

“Ha-ha divertente, comunque d'accordo, facciamo coppia”

Arrivò il loro turno, quando uscirono le facce di Ron ed Hermione non lasciarono trasparire alcuna emozione riguardo l'esito dell'esame.

Appena entrarono l'esaminatrice (che Harry ricordò, era la stessa dei G.U.F.O.) disse loro

“Bene, ora mettetevi uno di fronte all'altro”

I due obbedirono un po' scettici

“Ok, l'esame pratico di Trasfigurazione è abbastanza semplice, consiste nel saper copiare dalla persona di fronte a voi le seguenti caratteristiche: capelli, sopracciglia, naso ed occhi. Harry puoi cominciare tu”

Harry era abbastanza perplesso, ma iniziò, in realtà non sentì chissà quale cambiamento, ma l'esaminatrice lo guardò soddisfatto e squittì

“Ottimo lavoro! Soprattutto sulla sfumatura argentea degli occhi e il biondo platino. Ora inverti l'incantesimo, poi toccherà a te, Draco”

Harry tornò alle sue sembianze e vide Draco che si trasfigurava. Gli occhi del biondo (ora moro) diventarono verdi smeraldo, e finalmente Harry capì cosa intendessero tutti quando gli dicevano che aveva gli occhi di sua madre.

“Bravo Draco, e un punto in più per la cicatrice. Bene, ora inverti l'incantesimo e potrete uscire”

Harry si avvicinarono alla porta e appena furono fuori, Draco gli disse

“Non capisco perché ti abbia detto che sei stato bravo, insomma è palese che i miei occhi sono molto più belli e il mio biondo è inimitabile”

“Sai com'è, se ti tingi”

“COSA HAI OSATO DIRE, POTTER? IO SONO BIONDO NATURALE”

Harry fece per baciarlo, ma quello lo bloccò

“Dai...ci sono gli altri...”

“Oh andiamo Draco, ci hanno visto praticamente tutti alla partita!”

“Solo perché tu non riesci a tenere a freno gli ormoni, non vuol dire che io non lo sappia fare”

Harry sbuffò e si girò, m a Draco lo prese per il cravattino e lo baciò forte. Però si staccarono quasi subito perché sentirono la voce della preside McGranitt dire

“Niente effusioni in corridoio, Potter e Malfoy”

I due, arrossendo visibilmente, la guardarono ed Harry poteva di giurare di aver visto l'ombra di un sorriso, e alla fine andarono nelle rispettive sale comuni per studiare.

 

*

 

Il giorno seguente ebbero l'esame di Pozioni. La parte teorica Harry la trovò stranamente facile. E quando, dopo aver completato la risposta sugli ingredienti del Veritaserum, passò alla domanda

Quali sono gli ingredienti per un efficace filtro d'amore?

Scoccò un'occhiata a Draco che ricambiò e arrossì.


L'esame pratico di Pozioni andò bene, nonostante non fosse più il primo della classe, riuscì a cavarsela. Infatti l'intruglio che aveva preparato era denso e azzurro come ricordava di aver letto sul libro.

 

*

Anche gli esami di Erbologia il Giovedì, quello di Incantesimi e Astronomia il Venerdì andarono bene. Il sabato non avevano esami, Harry, e Ron avrebbero avuto l'ultimo il Lunedì, mentre Hermione invece doveva affrontare ancora quello di Aritmanzia e Antiche Rune.

La mattina Harry aspettò Draco fuori dal portone della Sala Grande. Quando arrivò gli gettò le braccia al collo e gli diede un bacio alla guancia

“Ehi ehi ehi! Cosa sono queste moine di prima mattina, Potter?”

“Ma come! Oggi è il tuo compleanno”

“Wow, sei una cima...beh, grazie, cosa mi hai regalato?”

“E chi ha detto che ti ho fatto un regalo?”

“Se non hai un regalo, allora addio”

E così dicendo, entrò nella Sala Grande e andò a sedersi al tavolo dei Serpeverde, Harry non volle insistere e andò a sedersi accanto a Ron ed Hermione.

Quando stava dicendo loro cosa aveva preso per il suo fidanzato, quando sentì Draco urlare

“Non è possibile”

E lo vide alzarsi e uscire dalla Sala Grande, lui ovviamente lo seguì, ignorando gli sguardi perplessi degli altri. Lo raggiunse e gli chiese

“Draco, cos'è successo?”

“Oh, no, no, no”

“Calmati, cosa c'è?”

“Merda, merda, merda”

“COS'È SUCCESSO?”

“Mio padre ha scoperto che stiamo insieme”

“C-cosa?”

“Già...”

“E come l'ha presa?”

“Non lo so, mai madre mi ha scritto che lo ha scoperto”

“E ora che facciamo?”

“Non ne ho la minima idea”

“Dai, non pensiamoci adesso, vieni, voglio darti il mio regalo”


Alla fine Draco ricevette un libro da Harry, che aveva chiesto consiglio ad Hermione. Il libro era Babbano e quindi l'immagine sulla copertina era immobile, ma a parte qualche piccola critica su quest'ultimo particolare, Draco lo apprezzò ed iniziò subito a leggerlo, accoccolato vicino ad Harry nella Stanza delle Necessità, mentre il moro gli carezzava i capelli.

Il giorno dopo Draco ricevette una cosa molto meno gradita,

Infatti a colazione il suo Barbagianni arrivò con una busta rossa tra le zampe: Una Strillettera.

Harry, anche dal tavolo degli insegnanti riuscì a vedere il viso di Draco che impallidiva ancora più del solito. Non ebbe bisogno di avvicinarsi per sentire

“DRACO LUCIUS MALFOY”

Risuonò la voce del padre del biondo per tutta la sala

“COME! COME DIAVOLO TI È VENUTO IN MENTE DI INIZIARE UNA RELAZIONE CON HARRY POTTER! HARRY POTTER! NON C'ERANO ALTRI RAGAZZI? NON RIESCO A CAPACITARMI DI TUTTO CIO' ! SE NON FOSSE PER TUA MADRE TI AVREI GIÀ RITIRATO DALAL SCUOLA! NON LO ACCETTO! NO!”

Draco tremava...nessuno rise, come di solito accadeva quando qualcuno riceveva una Strillettera. Harry si sedette accanto a lui e gli si avvicinò

“Ehm...tutto bene?”

Draco non rispose. Dopo qualche secondo però, arrivò un altro gufo con un'altra lettera. Ancora tremando, Draco la prese e cominciò a leggerla e, sorprendendo Harry, sorrise

“Che c'è?”

“Leggi”

E gliela porse

Caro Draco,

voglio informarti che tuo padre, dopo aver scritto quella lettera, si è calmato. So che tieni ad Harry , ma per noi, e soprattutto per lui è dura da accettare. Però vogliamo che tu sia felice, tuo padre ha insistito perché ti scrivessi, dice che lo accetta, o che almeno ci proverà e credo che per il momento sia il massimo che possiamo aspettarci da lui.

Con affetto, tua madre.”


 

Nota dell'autore: Spero vi sia piaciuto questo capitolo (spero abbiate notato la mia allusione a "Shadowhunters" quando Draco ha detto che è biondo naturale hahaha) :) volevo dirvi che, dato che siamo MOLTO vicini alla fine, aggiornerò solo una volta a settimana, quindi ci vediamo Lunedì ;) Un bacio

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Capitolo 26
*** La coppa delle Case ***


Mancavano ormai due giorni alla fine dell'ultimo anno di Harry. Di certo non poteva lamentarsi, per la prima vola non doveva affrontare qualche orribile mostro o mago oscuro, in effetti quello era stato uno dei suoi anni preferiti ad Hogwarts, e non poteva negare che gran parte del merito andasse a Draco, il suo fidanzato.

Il Martedì si svegliò eccitato perché quel giorno ci sarebbe stato il conteggio dei punti e la proclamazione della casa vincitrice, grazie alla vittoria nel Quidditch, i Grifondoro avevano un grande vantaggio. Ma ad Hogwarts tutto era possibile. Si vestì, svegliò Ron che borbottò “Stavo facendo un bel sogno”. Scesero in Sala Grande dove trovarono Hermione, accanto alla quale si sedettero. Harry guardò istintivamente il tavolo dei Serpeverde e ricambiò il sorriso del suo biondo. Poi chiese agli altri due

“Bene, cosa facciamo oggi pomeriggio?”

Ora che gli esami dei M.A.G.O. erano finiti (anche quello di Difesa contro le Arti Oscure andò bene ad Harry, Hermione invece si era lamentata di alcune traduzioni in Rune Antiche, ma gli altri due non le avevano prestato troppa attenzione) ai ragazzi del settimo anno le lezioni erano state dimezzate per farli riposare

“Perché non andiamo a trovare Hagrid? È praticamente tutto l'anno che non lo visitiamo”

Propose Hermione, con una nota di scuse nel tono di voce. Ron ed Harry acconsentirono, e con quel pensiero si diressero nell'aula di Pozioni per la lezione con Lumacorno, che li fece sedere, per poi dire

“Ragazzi, oggi voglio lasciarvi liberi di fare quello che volete...ma”

Aggiunse notando le persone si stavano già alzando per chiacchieraree

“Voglio dirvi una cosa. Quello di quest'anno è stata una delle migliori classi che io abbia mai avuto, grazie”

Tutta la classe restò a guardarlo, molti fecero mormorii di consenso, e poi cominciarono a parlare tra di loro.

Draco fece segno ad Harry di sedersi accanto a lui, e lui lo fece, quando gli fu accanto il biondo disse

“Ehi Potter, programmi per oggi?”

“Beh...in realtà sì, volevo andare da Hagrid con Ron ed Hermione”

“Quindi...starai con il Babbanofilo, il gigante e la mezzo...”

“DRACO!”

“Ok, d'accordo...che ne dici di stasera?”

“Stasera?”

Ripeté Harry

“Ma c'è il conteggio dei punti”

“E chi ha detto che lo perderemo?”

“Cosa intendi?”

Draco gli disse solo

“Porta il mantello”

e gli strizzò l'occhio, proprio quando la campanella suonò.

Harry, Ron ed Hermione avevano Trasfigurazione, così andarono nell'aula della professoressa McGranitt., che li accolse con un tono di voce molto più dolce del solito

“Bene, oggi non faremo lezione, ma questo non significa che vi lascerò andare in giro per la mia classe come una Balbettante Bambocciona banda di Babbuini”

Tutti risero a quella battuta, e anche le labbra della McGranitt , si incurvarono leggermente.

“Potete chiacchierare, ma non dovete alzare il volume, anche se mancano due giorni alla fine dell'anno, non ho problemi ad espellervi”

E così dicendo, si sedette a lavorare a delle scartoffie.

L'ora passò velocemente, Harry controllò l'orologio e vide che mancavano 5 minuti alla fine della lezione, e in quel momento la professoressa si rialzò

“Bene, ragazzi...sapete...è sempre un dispiacere dover lasciare una classe che ho avuto per così tanti anni e voglio dirvi che confido in ognuno di voi si sia impegnato ai M.A.G.O. L'esaminatoremi ha detto che le prove pratiche sono andate bene e voglio sperare che anche quelle teoriche siano state dello stesso livello”

Lanciò uno sguardo severo alla classe e poi, con sorpresa di tutti, gli occhi della preside diventarono lucidi

“Sappiate che in questi anni mi sono davvero affezionata a voi,e insegnarvi le arti della Trasfigurazione è stato un onore”

La campanella suonò e un applauso partì dalla classe, che poi uscì dall'aula. Hermione, invece si avvicinò alla professoressa McGranitt e...la abbracciò, e, cosa più sorprendente, quella ricambiò.

“Signorina Grander, mi aspetto grandissime cose da lei”

Poi guardò anche Ron ed Harry, che erano rimasti ad aspettare la ragazza, e disse

“Potter e Weasley...evitate di distruggere il Ministero della Magia, per favore”

I due la guardarono stupiti e lei li liquidò con un gesto della mano, così uscirono dalla classe, per andare a Difesa contro le Arti Oscure.

Stranamente Mutig non lasciò che chiacchierassero, ma fece lezione normalmente. Harry notò che il professore sembrava agitato. La risposta a quell'eccitazione arrivò 10 minuti prima della fine della lezione

“Ho due annunci da fare, ragazzi, il primo è il seguente:

Grazie, grazie davvero, è stato davvero un anno fantastico quello passato con voi”

“Anche per noi, professor Mutig”

Squittì Pnasy, e tutti annuirono. Mutig arrossì

“La seconda cosa che ho da dirvi, che probabilmente non vi interesserà direttamente perché ormai siete all'ultimo anno, è questa: Non pensavo che l'insegnamento potesse piacermi così tanto, ma lavorare con voi ragazzi è davvero gratificante, quindi ho deciso che l'anno prossimo tornerò per insegnare...ovviamente se la preside McGranitt me lo permetterà”

Aggiunse sorridendo. Tutta la classe lo stava guardando, attonita, poi partì un fortissimo applauso

 

*

 

“Wow, il primo professore di Difesa contro le Arti Oscure che dura più di un anno”

Disse Ron, molto dopo, addentando il suo ultimo pezzo di salsiccia

“Decisamente, è una bella notizia perché per quanto sia giovane, Mutig è davvero valido come insegnante”

Disse Hermione

“E poi è carino”

Aggiunse Harry

“HARRY! Tu sei fidanzato”

“Ehi, è una cosa oggettiva, anche tu sei fidanzata e pensi che Mutig sia bello”

Hermione arrossendo, disse

“Bene, andiamo da Hagrid”

Uscirono dalla Sala Grande e si incamminarono verso il cortile fino alla casa del loro amico, bussarono e il faccione peloso del mezzo gigante sbucò fuori dalla porta
“Ragazzi! Come state? Venite, faccio il tè”

Entrarono e si sedettero al tavolino. Hagrid, mise a bollire dell'acqua mentre Thor latrava, probabilmente contento della visita.

“Sapete, ragazzi, stavo pensando ad una cosa...voi verrete comunque a a trovarmi anche dopo che vi sarete fatti una vita, vero?”

“Oh, certo Hagrid! Siamo amici, no?

“Sì, sì è vero, vi ho visti praticamente crescere a voi tre”

Qui Hagrid cominciò a singhiozzare

“Mi mancherete ragazzi”

“Anche tu”

Gli disse Hermione poggiandogli la mano sul braccio, con gli occhi lucidi.

Il gigante smise di piangere

“Ok, riprendiamoci, siete ancora sicuri di cosa fare dopo Hogwarts?”

“Beh...Harry e Ron vogliono lavorare all'ufficio Auror, mentre io vorrei inserirmi nell'ufficio Relazioni con le Creature Magiche”

Ron sbuffò

“Ancora crepa?”

“C-R-E-P-A e comunque, sì”

Hagrid, che di solito non era d'accordo riguardo al comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbrutiti, incoraggiò la ragazza a provarci.

 

*

 

Restarono quasi tutto il pomeriggio da Hagrid, che li riaccompagnò al castello. Per il banchetto finale la Sala Grande era stata adornata in maniera fantastica. Hagrid li salutò e andò a sedersi al tavolo degli insegnanti, mentre loro tre si accomodarono a quello dei Grifondoro. Quando finalmente la sala fu riempita, la professoressa McGranitt si alzò e iniziò a parlare

“Bene, ragazzi, si conclude un altro anno ad Hogwarts, il conteggio dei punti sarà eseguito alla fine del banchetto, quindi..buon appetito”

La cena fu molto concitata, tutti parlavano e chiacchieravano più del solito, e quando tutti i piatti furono svuotati, calò il silenzio e la preside parlò

“È arrivato il momento, ragazzi...

Al quarto posto con centocinquantadue punti...Tassorosso!

E con un distacco di soli 20 punti dalle altre due, la casa vincitrice...è...”
Trattennero tutti il respiro

“...Corvonero”

Calò un silenzio tombale. Per qualche minuto, poi un grosso boato partì dal tavolo dei Corvonero e alla fine esplose anche nel resto della sala. Il baccano si fece così forte che nessuno si accorse che Draco si era alzato dal tavolo dei Serpeverde per dirigersi a quello dei Grifondoro. Si sedette accanto ad Harry

“Ehi, Potter”

Quello sussultò

“Che ci fai qui?”

“Riesci a crederci? I Corvonero...bah”

“Perché ti sei seduto qui?

“Come sei sgarbato, se vuoi me ne vado”

“No, resta”

“Hai il mantello”

“Io? Sì, ora mi dici a cosa serve?”

E glielo porse, ma Draco non rispose. Si rivolse invece a Ron ed Hermione

“Ehi, Granger, Weasley, potreste coprirci?”

“Cosa?”

“Ci senti Weasley?”

“Io...Ok”

Draco gettò il mantello addosso d Harry e a sé, mentre Ron ed Hermione si era accucciati per non far vedere niente. Sotto il mantello, Draco prese Harry per mano, uscirono dalla Sala Grande, diretti nei sotterranei e quando arrivarono Draco mormorò qualcosa, probabilmente era la parola d'ordine dei Serpeverde, perché la parete di pietra si aprì.

La sala comune era vuota

“Draco, dimmi cosa vuoi”

Il biondo, ancora una volta, non rispose, tolse il mantello dalle loro teste e trascinò Harry per le scale e si ritrovarono in una camera con un solo a letto a baldacchino

“Ehm...perché ce n'è solo uno?”

Chiese Harry

“Beh...prima la condividevo con Tiger e Goyle, ma non ci sono pi, quindi ora è tutto mio”

“Oh, d'accordo, ora mi dici..:”

Ma Harry non fece in tempo a finire la frase perché Draco lo aveva baciato. Harry non ci pensò due volte e rispose al bacio, sollevò Draco, che gli avvinghiò le gambe attorno. Harry dovette indietreggiare per il peso e così facendo, cadde sul letto, Draco sopra di lui. Si guardarono e risero per qualche secondo prima di ricominciare a baciarsi. Mentre le loro lingue esploravano quelle bocche ormai conosciute, Harry fece scivolare una mano sotto la maglia di Draco e cominciò ad accarezzargli la schiena. Poi la posò sul sedere del biondo. Il Serpeverde emise un gemito di piacere si tolse la maglia. A quella vista perfetta, Harry ebbe un'erezione, che spingeva nei pantaloni, così forte da fargli quasi male. Il compito di trattenersi non gli fu facilitato da Draco che gli leccava poco castamente l'orecchio, mentre sussurrando, gli diceva

“Ti piace, Potter”?

A quel punto, anche Harry si tolse la maglia. Il biondo ne approfittò per fargli un succhiotto sulla pancia, e per risposta Harry gli leccò il capezzolo indurito. Draco rispose con altri gemiti, poi più lentamente, come se stesse esitando, il Serpeverde scene nella zona pantaloni di Harry e glieli sfilò, osservando l'erezione ancora rinchiusa nei boxer del moro. Draco guardò Harry, chiaramente eccitato, come per avere un consenso...e quello, dato che era un momento perfetto e lui era finalmente pronto a lasciarsi completamente andare al ragazzo che tanto amava, annuì.

 

*

 

Harry e Draco ansimavano. Avevano il fiato come se avessero fatto una corsa, ma in realtà avevano fatto l'amore. Harry, con un terribile ma sopportabile dolore nel fondo schiena, appoggiò la testa al petto di Draco e gli sussurrò

“È stato...”

“...bellissimo”

Completò il biondo

“Ti amo, Draco”

“Ti amo, Harry”

Si diedero un ultimo bacio e si addormentarono vicini, insieme.

*


Harry si risvegliò in un letto che non era il suo, ma quello di Draco. Si accorse che aveva appena passato la notte migliore della sua vita. Svegliò l'altro, che gli mormorò un “buongiorno”, e lo baciò. Scese dal letto e disse

“Bene...meglio se vado nella sala comune dei Grifondoro, Draco”

Quello si alzò, barcollò verso di lui e lo abbracciò, il moro lo strinse forte tra le sue braccia e gli disse, con un sussurro, quasi impercettibile

“Ti amo”

Draco lo guardò e rispose

“Ti amo anche io, davvero”

Prima di baciarlo ancora.

Dopo che si furono staccati, Harry si rivestì (Aveva dormito solo coi boxer), diede un ultimo bacio a Draco, scese dalle scale e si ritrovò in un affollata stanza di Serpvedereche lo guardavano basiti, lui si diresse alla porta e prima di uscire, disse loro, con un gran sorriso

“Buongiorno”.

 

Durante il tragitto verso la torre Grifondoro non smise di sorridere un attimo. Arrivato davanti al ritratto della Signor Grassa, pronunciò la parola d'ordine, entrò e si diresse nel dormitorio dove trovò il baule già preparato e Ron ed Hermione, entrambi con un cipiglio
“Buongiorno”

Esordì Harry

“Oggi non è una giornata fantastica?”

Fu Ron a rispondere

“Sì, beh...pero ci stavamo chiedendo dove fossi stato

“Io...”

“Hai passato la notte con Draco?”

Gli chiese Hermione

“COSA?”

Urlò lui, arrossendo, poi capì come aveva fatto a capirlo.

Hermione si stava indicando il cravattino, così lui guardò il suo, non era scarlatto, bensì verde smeraldo...si era messo quello di Draco. Arrossendo ancora di più, rispose

“Beh..sì”

Nota dell'autore: Ecco un altro dei miei capitoli preferiti, spero sia piaciuto anche a voi. So che potrebbe sembrare l'ultimo capitolo, ma sorpresa sorpresa, non lo è! Lunedì verrà pubblicato l'ultimo, comincio già a piangere ç.ç siete stati i migliori lettori del mondo

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Capitolo 27
*** Epilogo ***


Harry era seduto sul letto, in camera di Ron, alla Tana. Era passato ormai un mese dalla fine del suo ultimo anno scolastico ad Hogwarts. Lui, pensando di essere di peso alla famiglia Weasley, aveva pensato di trasferirsi a Grimmauld Place, nella casa del suo padrino, Sirius Black, nonostante i brutti ricordi che quel luogo gli suscitava. Aveva provato a parlarne coni Weasley, ma Ron aveva risposto, indignato

“Ma scherzi, Harry? Lo sai che praticamente siamo fratelli! Tu vieni con noi alla Tana!”

E la signora Weasley gli aveva detto, con uno sguardo amorevole

“Harry, caro, puoi restare con noi quanto vuoi”

E così lui aveva acconsentito, piuttosto volentieri, a tornare alla Tana.

 

*


Due settimane dopo l'inizio delle vacanze erano arrivati due gufi da Hogwarts. Uno che portava i risultati ottenuti ai M.A.G.O. Da Harry, Ron, Ginny ed Hermione (che sarebbe rimasta alla Tana per le vacanze estive), mentre l'altro gufo portava una lettera speciale per quest'ultima scritta dalla preside McGranitt che si complimentava della sua pagella d'oro, piena di E (Eccezionale). Anche Ron ed Harry erano passati con degli ottimi voti, non come quelli di Hermione, ma abbastanza da fare domanda all'ufficio Auror del Ministero della Magia. Avrebbero iniziato l'addestramento alla fine dell'estate. Hermione era stata accettata nell'ufficio Relazioni con le Creature Magiche, ed era già pronta ad esporre una relazione su CREPA.

 

*

Mancava un giorno al compleanno di Harry, ma lui non ci pensava. Aveva scritto a Draco almeno 10 lettere, ma non aveva ancora ricevuto una risposta.
E se non avesse più voluto stare con lui? Aveva provato solo a portarselo a letto? “No” gli disse una vocina, e lui le credette perché si ricordava della sincerità negli occhi di Draco quando gli aveva detto “Ti amo”. Ma poteva almeno rispondere!

Quando rivelò le sue preoccupazioni ai suoi amici a tavola, Hermione provò a consolarlo, dicendogli

“Avrà avuto dei problemi, sono sicura che ti risponderà al più presto”

“Sì, spero solo che...”

Ma la signora Weasley li interruppe

“Harry, domani per il tuo compleanno ho invitato anche Andromeda, Bill e Fleur, volevo che vedeste la piccola Victoire, spero non ti dispiaccia”

“Harry, felice di distrarsi dal pensiero di Draco, rispose, con un sorriso sincero

“Nessun problema, anzi, mi fa piacere”

 

Dopo la cena, dato che era parecchio stanco, andò subito a dormire. Ron arrivò molto dopo, ma lui già dormiva.

Come era prevedibile, sognò Draco:

 

Si trovava in una grande stanza bianca, il tutto si vedeva leggermente sfocato, probabilmente perché era proprio un sogno. Draco era di fronte a lui, e gli stava sorridendo. Harry cominciò a correre verso di lui, ma più correva, più il biondo si allontanava. Alla fine Draco smise di sorridere, si voltò e scomparve, lasciando Harry da solo.

Il sogno cambiò...


L'aura leggermente sfocata era sparita. Il tutto sembrava molto più reale. Era di nuovo con Draco, questa volta erano vicini, stavano dormendo insieme, in una stanza che ad Harry parve familiare, ma che non seppe riconoscere. Sentì un rumore alla porta e, nel sogno, si svegliò di soprassalto e vide la porta spalancarsi. Una figura incappucciata entrò nella stanza. Anche Draco si svegliò e si misero entrambi in piedi. Nessuno dei due aveva la bacchetta. La figura urlò, con una voce familiare quanto la stanza

È tutta colpa tua, Harry Potter, Avada...”

Nooo”

Urlò Draco

...Kedavra”

L'incantesimo colpì. Non Harry, ma Draco. Il biondo si era messo davanti a lui. Per proteggerlo. Ed era morto.

 

Harry si svegliò veramente, era sudato, e anche il suo viso era bagnato, non dal sudore, ma da lacrime. Quel sogno era sembrato così reale. Controllò l'orologio: Erano le dieci del mattino. Balzò in piedi, prese una pergamena ed iniziò a scrivere

 

Draco, ti prego, rispondi. Ho fatto un sogno terribile, dimmi che stai bene, ti prego rispondi subito! Io...

Qui gli cadde una lacrima.

...non so cosa farei senza di te,

Harry.

 

Svegliò Sparkle, che si trovava sopra l'armadio, aprì la finestra e gli legò la lettera alla zampetta, dicendogli

 

“Ti prego, portala a Draco e se necessario beccalo. Devo sapere se sta bene”

 

Il gufo lo guardò compassionevole per un momento, dato che aveva ancora il viso rigato dalle lacrime, e partì. Harry andò in bagno e si fece una doccia fredda, doveva eliminare quelle immagini dalla sua testa. Si cambiò e si mise a guardare fuori dalla finestra, pensando a Draco, finché Ron non si svegliò e, strofinandosi gli occhi, gli disse

“Auguri Harry”

Quello trasalì

“Cos...ah grazie, Ron!”

Il sogno gli aveva fatto dimenticare che era il suo compleanno. Anche Ron si cambiò e i due uscirono dalla stanza, dove Hermione e Ginny lo accolsero, baciandolo sulle guance e dicendogli

“Buon Compleanno, Harry!”

Lui sorrise e scesero insieme dalle scale. Si ritrovarono davanti ad una pila di regali, che gli fece finalmente dimenticare il sogno. La signora Weasley lo abbracciò forte e lui ricambiò. Ron si avvicinò ai regali e urlò

“Guarda Harry, questo viene da...Mielandia!”

“Cosa?”

Chiese lui, staccandosi dall'abbraccio

“Sì, sì, guarda, c'è anche un biglietto:

 

Caro, Harry Potter, buon compleanno da Mielandia e da Hosgmeade. Ecco per lei un pacchetto speciale di Cioccorane, siamo sicuri che troverà qualcosa di interessante

...cosa significherà?”

“Boh, magari hanno un gusto diverso”

E così dicendo, ne prese un pacchetto e lo aprì. Senza neanche guardarle, diede le figurine a Ron e addentò una Cioccorana. Stesso sapore di sempre. Quasi si strozzò quando il rosso tirò un urlo

“Harry!”

“COSA?”

Disse lui sputando la rana a terra, temendo fosse avvelenata

“Sei qui!”

“Cosa?”

“Qui nella figurina!”

Gliela porse. Era vero. C'era una sua foto, mentre sorrideva. La girò e lesse

Harry, James Potter. Noto per essere stato l'unico a sopravvivere all'anatema che uccide e per aver impedito a Voi-sapete-chi di impadronirsi della Pietra Filosofale, per aver ucciso il mostro della Camera dei Segreti, e aver poi definitivamente sconfitto, il 2 Maggio 1998 Colui-che-non-deve-essere-nominato

Ron tirò un altro urlo.

“Ti vuoi calmare?”

“Ci sono anche io! E anche Hermione, siamo nelle figurine delle Cioccorane!”

Harry gli sorrise, esasperato, ma felice per lui.

Passò la mattinata a scartare regali, poi, per l'ora di pranzo, arrivarono Bill, Fleur, con la piccola Victoire in braccio e poi Andromeda, che teneva la mano ad un piccolo Teddy dai capelli cremisi.

La figlia del fratello di Ron, invece, aveva i capelli biondi della madre.

Durante il pasto Harry poté notare che Ted non sembrava affatto interessato all'ottima cucina della Signora Weasley, quanto al piccolo fagotto che era Victoire. Ron stava mostrando fiero le figurine a Bill. Poi Harry lo vide. Un puntino bianco nel cielo blu, che nessun altro notò. Si alzò da tavola e andò ad aprire la finestra. Sparkle entrò, e fu Hermione a chiedergli

“È di Draco?”

Harry non le rispose. Invece, iniziò a leggerla

 

Calmati, Harry! Sto bene, tranquillo! Anzi sto molto bene, perché hanno accettato la mia domanda all'ufficio Auror. A quanto pare non ti libererai di me neanche a lavoro. Buon Compleanno, e anche questa volta, il regalo puoi scordartelo, luce dei miei occhi. Sai, mi sono ritrovato a pensare a questo ultimo anno ad Hogwarts, e a quanto sia stato fantastico. Detesto ammetterlo, ma è merito tuo. Mi hai fatto passare i mesi più belli della mia vita...e ti ringrazio davvero”

 

Harry stava per ripiegare la lettera, quando vide in fondo, in basso a sinistra, scritto piccolissimo

 

Ti amo, Harry”

 

Ignorando gli sguardi dei presenti a tavola, Harry prese Sparkle e andò in camera da letto. Entrato, afferrò un pezzetto di pergamena e una penna, e scrisse. Solo tre parole


“Ti amo, Draco”

 

FINE.

 

Nota dell'autore: Grazie. Grazie. Grazie. Grazie mille di aver seguito la mia fanfiction, spero che la mia storia vi sia piaciuta. Non voglio sembrare poco umile, ma a me sinceramente è piaciuto scriverla, come mi è piaciuto leggere le vostre recensioni e anche le vostre critiche (che mi hanno aiutato parecchio). Siete stati i migliori lettori che uno scrittore possa volere. Ok, ora piango, lo sapevo sarebbe successo all'ultimo capitolo ç.ç Grazie ancora, di tutto.


 

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Capitolo 28
*** SEQUEL! ***


Ebbene sì lettori e lettrici, finalmente dopo tanto tempo ho deciso definitivamente di scrivere un sequel di questa storia che ho adorato scrivere. Ovviamente al momento per me sarebbe un po' impossibile scrivere con tutto quello che ho da studiare, ma ho già le idee abbastanza chiare sulla trama quindi cercherò di pubblicare il primo capitolo al più presto. Il titolo di questa storia dovrebbe essere "My Kind of Love" ma potrei cambiarlo all'ultimo minuto. Spero che il sequel vi piaccia tanto quanto vi è piaciuta questa storia (sempre che vi sia piaciuta hahaha) :3.

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