I Fantasmi vestono di Bianco

di BlackKay97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Fantasmi perdono Sangue ***
Capitolo 2: *** I fantasmi non lasciano traccia ***
Capitolo 3: *** Angeli e Fantasmi ***
Capitolo 4: *** Il fantasma del silenzio ***
Capitolo 5: *** I fantasmi chiamano le vittime ***
Capitolo 6: *** Anche i Fantasmi sono gelosi ***
Capitolo 7: *** L'Emissario del Fantasma ***



Capitolo 1
*** I Fantasmi perdono Sangue ***


Il signor Udo camminava per la strada illuminata dai lampioni di un quartiere malfamato. Se il capo continuava ad assegnargli certe aree... sicuramente non sarebbe mai diventato un noto reporter! Si massaggiò il collo torturato dalla fascia che legava la fotocamera e borbottò chiedendosi che scoop poteva trovare in quella zona. D’altra parte la gente sa già che da quelle parti sono frequenti furti, omicidi ed altro. Nessuna novità, dunque. Si era munito di un coltello di grandezza consentita dalla legge per sicurezza: non sarebbe stato il primo reporter sul campo aggredito. Poi... sulla cima di un palazzo... un bagliore. Sarebbe stato del tutto insignificante, ma quella luce era così potente da vedersi anche da un uomo sotto la luce del lampione quale era Udo. Una piccola stella bianca nella notte. Si avvicinò passando per l’erba incolta ed imprecando contro il pessimo giardiniere, quindi si accorse che quella luce non era nulla, ma lo aveva condotto verso una notizia sensazionale.
A terra, le vesti bianche e rosse, gli occhi coperti di rosso, la cravatta con alcuni frammenti di vetro sopra, stava il corpo esanime del famigerato Kaitou Kid.

Ore 5:47 del mattino, 14 secondi.
Un diciassettenne biondo salì velocemente le scale del commissariato di Beikacho, le mani infilate nelle tasche del lungo trench che indossava per ripararsi dall'aria pungente del mattino.
Malgrado l'aria controllata che vi era sul suo viso, in realtà tranquillo non lo era affatto. Il cuore di Saguru Hakuba correva a un ritmo decisamente inusuale per una persona abituata a mantenere il suo aplomb anche inseguendo un ladro sui tetti dei palazzi di mezza Tokio.
Entrò nell'edificio, ricacciando velocemente la mano in tasca subito dopo, aggrottando la fronte. "Sto... Tremando?!" si chiese, sorpreso "No, non posso essere così agitato... Deve esserci un errore dopo tutto, no? Non può essere successo davvero e io lo dimostrerò." si auto convinse. Si avvicinò al banco della reception, attirando l'attenzione dell'agente in guardiola: - Salve. Devo parlare con l'ispettore Megure. -
La ragazza occhialuta dall’altra parte del bancone alzò lo sguardo con aria svogliata. Appena l’ebbe riconosciuto non mancò d’arrossire:- Detective Saguru! Certo! Avverto subito il capo! - e con una risatina compose il numero sul telefono.
Poco dopo Megure era seduto di fronte a lui nel suo studio del commissariato:- Posso fare qualcosa per te Saguru? -
- Veramente si, ispettore. La ringrazio per avermi ricevuto. - aggiunse, cercando di mantenere la sua compostezza, nonostante dall'esterno apparisse comunque completamente sé stesso. - Ho... Ricevuto una soffiata e vorrei verificarne la credibilità. - fece una piccola pausa - Avete... Avuto notizie di Kaitou Kid di recente? -. L’ispettore abbassò lo sguardo incrociando le braccia sotto il mento e rimase in silenzio alcuni istanti:- Saguru, prima vorrei sapere cosa hai sentito, se non ti spiace. Per il dipartimento è molto importante. -. Il diciassettenne spalancò gli occhi, con il cuore che accelerava i battiti. Il campo di Megure non erano i furti di Kid. Per quelli, c'era la task force dell'ispettore Nakamori. Megure si occupava di omicidi. La sua era la prima squadra investigativa. Cosa poteva essere importante per loro, se non possibili informazioni su un omicidio.
Hakuba deglutì, sentendosi la gola assurdamente secca. - Ho sentito che forse... C'è un reporter che dice di aver trovato in un campo il cadavere di Kaito Kid. -
- Le cose stanno così, allora. - pensò ad alta voce il detective prima d’alzarsi e dirigersi alla porta:- Perdonami, ma devo fare un comunicato urgente. - quindi uscì dalla stanza. Di certo non era il solito Megure: era più cupo, era turbato.
Il ragazzo rimase zitto a fissare la scrivania vuota. "No... Kid non è morto. Non può essere morto." pensava, cercando una soluzione logica. Prese fuori il cellulare fissando la fotografia della figura riversa a terra, il bianco macchiato di rosso. "No." ripeté "Kuroba non è così stupido da finire così. È troppo bravo per morire in questo modo."
D'impulso si alzò dalla sedia, avviandosi dietro alla scrivania dell'ispettore. Se c'era un caso ci sarebbe stato un fascicolo. Se c'era un caso ci sarebbe stato lui. Così avrebbe potuto finalmente dimostrare che non c'era nessun cadavere. Perché i fantasmi non potevano morire. E Kuroba, il ladro fantasma, non faceva eccezione.
Non dovette nemmeno faticare tanto: era sul piano, non ben visibile ma comunque tra le priorità. Rifiutandosi di guardarci dentro senza essersi preparato psicologicamente il detective prese il fascicolo, infilandolo tra la camicia e l'impermeabile. L'avrebbe fatto riportare dalla ragazza alla guardiola non appena avesse fotocopiato le pagine.
"I fantasmi non possono morire." cercò di auto convincersi per l'ennesima volta, uscendo dall'ufficio e richiudendo la porta alle proprie spalle.
Uscire dalla porta principale sarebbe stato stupido, considerando che non aveva finito l’incontro con l’ispettore questi si sarebbe accorto dell’assurdità della sua fuga. Optò quindi per l’uscita d’emergenza più vicina, ma non fece in tempo ad arrivarvi che lo strano ragazzino con cui aveva avuto a che fare in un occasione gli sbarrò la strada:- Detective Saguru, che sta facendo? - gli chiese con lo sguardo sveglio sistemandosi gli occhiali. Hakuba lo fissò, chiedendosi se il ragazzino che viveva con il detective Mori potesse essere già informato sui fatti. Scosse la testa: - Niente, controllavo dei documenti. - si mise le mani in tasca, per nasconderne il tremito - C'è Mori, con te? -
- No, non c’è. Hai paura che veda quello che hai preso? A proposito, cos’hai preso? -. Saguru scosse di nuovo la testa con un sorriso rassegnato: - Brillante come al solito Edogawa, brillante come al solito. - il sorriso scomparve - Ho il brutto presentimento che sia successo qualcosa di male a una... certa persona... E vorrei verificare personalmente la situazione. -. Conan fece spallucce sorridendo:- Per questa volta terrò la bocca chiusa. Ti dovevo un favore, no? - quindi gli voltò le spalle andandosene.
- Tsk. - sospirò Hakuba, avviandosi lentamente verso casa - Quel ragazzino è enigmatico quasi quanto Kid. -

"Dai rispondi.... Dannazione... Perché continua a suonare a vuoto?!"
Chiuse la chiamata con uno scatto secco, lasciandosi cadere sul letto in camera sua. Continuò a fissare il telefono che aveva in grembo, con aria corrucciata. Nelle due ore passate gli aveva telefonato almeno quindici volte e quello era stato il massimo risultato ottenuto.
Emise un verso a metà tra il sospiro e lo sbuffo, guardando l'orologio: 7:25 e 17 secondi. Si alzò, arrivando lentamente fino alla scrivania dove giaceva il fascicolo. Non aveva ancora guardato il contenuto, preferendo evitarsi inutili spaventi. Se solo Kuroba avesse risposto al cellulare non ne avrebbe avuto bisogno. Sarebbe bastato sentire la sua voce per poter archiviare quelle assurde ipotesi di omicidio.
"Ma perché non risponde?" si chiese, anche se  in cuor suo una risposta era già presente. Scosse la testa per l'ennesima volta, cancellando dalla sua mente la foto del ladro riverso a terra in una pozza di sangue. Si sedette alla scrivania, appoggiando sul banco i gomiti e lasciando cadere la testa su di essi, più esausto e preoccupato di quanto volesse ammettere. "Cosa dirò ad Aoko se oggi non si presenta a scuola?" si chiese, ma si affrettò a negare il pensiero "Ma scherziamo? Certo che verrà a scuola, e dovrò anche sopportarlo tutta la giornata come al solito..."
Gettò uno sguardo al telefono, muto e immobile dove l'aveva lasciato. No. Non poteva davvero essere così.
Fu il campanello di casa a riscuoterlo e, con fare svogliato, aprì la porta trovandosi Aoko di fronte.
- Hakuba! Scusami se sono venuta senza preavviso, è che... ho bisogno di parlarti. Posso? -
- Oh, certo Aoko. - annuì lui, cercando di mascherare la stanchezza e l'ansia che provava da quella mattina presto - Entra pure. - le fece cenno, spostandosi per farla passare. Lei si sedette sul divano:- Mio padre non fa altro che parlare di quello che è successo a Kaitou Kid. So che sembra un motivo stupido e che non mi riguarda, ma... mi ha ossessionata! Volevo sapere che ne pensavi tu e... - arrossì leggermente - ... non riuscivo ad aspettare la fine delle lezioni per parlarti. -. Il respiro di Saguru si congelò per un istante. - Q-quindi... - cominciò, rendendosi vagamente conto di quando la sua voce suonasse incerta, così differente dall'autoritario tono da detective che metteva su di solito - Quindi tu sai quello che è successo? Cosa sia di preciso, se posso chiederlo? -
- Beh... si. So che questo reporter ha scattato una foto al cadavere di Kid e secondo la polizia non è un montaggio. Mio padre sostiene sia impossibile Kid sia morto: sostiene dicessero così anche otto anni fa, ma si sbagliavano. Però... la sua ipotesi non è molto accreditata. Tu sei un grande detective, vero? Hai lavorato ad un paio di casi che implicavano Kid. Cosa ne pensi della questione? -
Cosa poteva risponderle? Che riteneva la cosa fosse tutta un assurdo malinteso, perché Kid era Kaito Kuroba e il Kaito che conosceva non si sarebbe mai fatto sconfiggere per morire in quel modo. Ma che la parte razionale di sé gli diceva che sotto potevano esserci delle prove, accreditate dal fatto che da quella mattina continuava a telefonare a Kuroba sentendo che nessuno rispondeva mai. Poteva forse dirle che magari era calmo all'apparenza ma che in realtà stava morendo di preoccupazione?
No, certo che no.
- Aoko... - cominciò, misurando bene le parole - Ho sentito anche io queste voci. Personalmente sono d'accordo con tuo padre: Kid è troppo bravo per morire così. Tuttavia non posso dire nulla con certezza prima di aver visionato le prove. -. Lei soppesò le parole e gli sorrise stringendo con le mani la cartella di scuola:- Grazie Hakuba! - si alzò in piedi - Non ti avrei disturbato se Kaito non fosse malato. Allora? Andiamo a scuola insieme? -
Lui annuì, salendo di sopra a recuperare lo zaino. Mentre saliva le scale la frase di Aoko, "Non ti avrei disturbato se Kaito non fosse malato", gli risuonava in testa a loop.
- Aoko? Posso chiederti una cosa? - domandò, mentre si avviavano. - Ma certamente! - acconsentì lei.
- Kai... Ehm, Kuroba è malato? Lo sei andata a trovare e te l'ha detto lui? -
- Cosa? Oh, no. Ieri dovevamo andare insieme a prendere un gelato e mi ha chiamato per dirmi che non stava bene e che se quella sera non avesse risposto sarebbe stato per quello. In effetti non mi ha risposto né ieri sera né questa mattina. Credo sia a letto con la febbre, no? -
- Già... è probabile. - rispose Saguru, mentre la sua mente iniziava a fare collegamenti. "Quindi anche lei non  ha ricevuto sue notizie dalla notte scorsa... Molto probabilmente Kuroba ha annullato l'appuntamento per preparare il furto a cui io stesso ho assistito ieri sera, attorno alla mezzanotte. Da quando ci è sfuggito a mezzanotte e tre quarti fino alle cinque di questa mattina, quando mi sono arrivate le foto, c'è vuoto totale. Mio Dio, Kuroba, in cosa ti sei andato a cacciare?".


Angolo di Black & Kay
Kay: Salve a tutti! Sono Kay, una delle due pseudo-scrittrici che gestiscono questo account! Questa è la nostra prima fic nel fandom e come protagonisti abbiamo scelto i nostri personaggi preferiti, alias Kaitou Kid e Hakuba Saguru! ... Povero il mio Kaito!!!
Black: ... è stato un omicidio. Salve! Sono Black, la seconda autrice! Non sto cercando di farvi spoiler tranquilli, è solo una mia citazione da fan di Detective Conan (Kay e le mie compagne di classe ne sanno qualcosa...) XD
Kay: Già, la tua frase preferita! XD Speriamo questo primo capitolo vi piaccia e vi incuriosisca. Ci auguriamo lascierete qualche recensione che ci permetta di continuare. Se vediamo che la storia non piace la lasceremo perdere. Uhm... quindi fateci sapere che ne pensate perchè se riusciremo a concluderla (grazie al vostro sostegno) potrebbe uscire qualcosa di quantomeno carino! ;)
Black: Grazie per la lettura, non dimenticate di avvsarci se vedete eventuali errori, così potremo sistemarli e migliorare! Alla prossima :)

Kay & Black

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Capitolo 2
*** I fantasmi non lasciano traccia ***


Quei fascicoli parevano emanare un'aura gelida. Appoggiati sulla scrivania sembravano avere il potere di catturare il suo sguardo in qualsiasi momento, come una maligna entità.
"Ma per favore, devo seriamente smetterla di pensare a queste idiozie." si impose Saguru, finendo il té e decidendosi finalmente a mettere mano ai dettagli del caso.
Nella prima pagina trovò quella terrificante fotografia che gli era stata inviata, con il corpo di Kaitou Kid riverso al suolo nel prato incolto, come se le sue ali fossero state spezzate. Il viso girato su un lato, con i capelli castani, così uguali a quelli di Kuroba, che uscivano spettinati dal cappello, chissà come rimasto sulla testa del ladro.
C'era una chiazza rossa sul petto del ragazzo, a macchiare il bianco immacolato del vestito elegante. Sulla cravatta del vetro, probabilmente del monocolo in frantumi. Il deltaplano era ripiegato nel mantello perché non ne vedeva traccia.
Ma fu la nota nell'ultima pagina a far fare al cuore di Saguru una capriola in petto.
All'arrivo della scientifica il corpo non era più presente sulla scena. Le uniche prove sono fornite dalle fotografie scattate dal reporter e da alcune macchie di sangue. Il sangue si è rivelato troppo diluito e contaminato dall'umidità per essere identificato...
Saguru scattò in piedi, sbattendo la mano sul tavolo, con un sorrisetto che iniziava a formarsi sul viso. "Se non c'è il cadavere non c'è il morto. Certo, è possibile che sia venuto qualcuno a spostarlo ma nel fascicolo non si parla né di impronte sul terreno bagnato né di tracce di trascinamento." il sorriso si fece leggermente più sicuro, mentre l'ansia si alleggeriva, pur rimanendo "Li hai fregati anche questa volta, non è vero Kuroba?"

Il reporter Udo scortò Saguru fino al luogo del ritrovamento del cadavere. La zona era circondata dal nastro e stavano alcuni poliziotti di guardia che riconobbero entrambi e salutarono con cenni del capo.
- Ecco! Come ho già detto agli agenti - cominciò il reporter - ho notato un bagliore sul tetto, mi sono avvicinato al palazzo ed ho trovato steso a terra Kaitou Kid. Avevo lasciato il cellulare in ufficio e sono corso alla cabina telefonica più vicina, ma al mio ritorno il ladro fantasma era scomparso lasciando solo le macchie di sangue. -
- Quanto tempo sarà passato da quando ha lasciato a quando è tornato alla scena del crimine? - chiese Hakuba, iniziando a prendere appunti su un taccuino. L’altro fece spallucce:- Non molto. La chiamata sarà durata un minuto: l’agente che mi ha risposto non era intenzionato a credermi. Cinque minuti ad andare e tornare, a grandi linee. Non so con precisione. -
- Capisco. Quando ha trovato il corpo, ha controllato che non respirasse ancora? -
- Beh, era riverso a terra... cosparso di sangue... doveva essere lì già da parecchio tempo visto che la zona era tranquilla. Non lo credevo e non lo credo tuttora vivo! Ho preferito evitare il rischio di contaminare la scena del crimine inutilmente. Magari rischiando di diventare un sospetto. -
- Capisco. - ripeté Saguru, trattenendo uno sbuffo. Ma forse era meglio così: in questo modo la sua tesi sul fatto che Kid fosse ancora vivo non veniva smentita. - Serve altro? - chiese il reporter - Posso aiutare in qualche modo? -
- Ha visto qualcun altro nelle vicinanze? Qualsiasi persona anche non sospetta. Potrebbero essere testimoni. -
- Come può immaginare, detective, la gente non è propensa al venire in questa zona della città e nemmeno chi ci vive esce di casa facilmente. A quanto ricordi non c’era nessuno, ma era buio e potrei sbagliarmi. Le gang di qua sono molte e poteva esserci qualcuno in giro. Credo la polizia abbia già provveduto ad intervistare gli abitanti. Immagino per lei non sarà una difficoltà accedere ai fascicoli del caso per leggere le notizie ottenute, no? Il mio è puramente un consiglio per non farle perdere del tempo, detective. -
- Lei, in quanto giornalista, ha sentito qualcuno degli abitanti? -. Il reporter parve colto alla sprovvista da quella domanda:- Beh... il mio capo mi aveva inviato a fare qualche ricerca, ma la polizia mi ha respinto. Credo abbia affidato la questione ad un reporter più esperto. -
- Capisco. - finì di annotare - Saprebbe darmi il suo nome? Intendo parlarci. -
- Oh, ecco, sapevo che erano stati selezionati alcuni esperti del giornalismo, ma non so quale sia stato scelto alla fine. Se mi dà carta e penna sarei lieto di scriverle i tre nomi di cui sono certo. -
- Ecco a lei. - gli teste il taccuino, avvicinandosi intanto alla zona recintata dove era stato trovato il corpo e chinandosi a terra per esaminare l'erba. Alcuni secondi dopo l’uomo gli restituì il taccuino:- Se passa alla sede del mio giornale potrà chiedere di loro. -
- Scusi, agente? - chiamo d'un tratto il diciassettenne, notando un'ombra più scura delle macchie di sangue secco. Il poliziotto gli si avvicinò:- Detective Hakuba! Che posso fare per lei? -
- Dovrebbe chiamare la scientifica. Probabilmente a causa del buio vi è sfuggita questa traccia di polvere da sparo. - indicò un punto a terra - Se il corpo era riverso qui deve aver colpito la spalla... Probabilmente scivolando dal mantello di Kid. - voltò lo sguardo verso l'uomo: - Sono sicuro che se ne parlerà all'ispettore Megure ne ricaverà preziose informazioni. Ma in cambio vorrei che mi passasse gli esami della balistica che verranno fatti, se non le spiace. -
- Oh! Certo! Farò il possibile! Ottimo spirito d’osservazione detective! - quindi corse ad eseguire.
Sorridendo tra sé e sé si alzò, gettando un'ultima occhiata all'erba macchiata di sangue rappreso. Sobbalzò, quando sentì il cellulare vibrargli in tasca, distraendolo dalle sue riflessioni. Prese fuori l'apparecchio, leggermente agitato. No. Sullo schermo non c'era scritto "Kaito Kuroba", bensì "Aoko Nakamori". Per un momento aveva quasi sperato di doversi sorbire le proteste di Kuroba per tutte quelle chiamate. Tuttavia anche Aoko poteva avere informazioni utili, essendo così vicina sia a Kaito che alla polizia, in quanto figlia dell'ispettore. Avviò la chiamata: - Buon pomeriggio Aoko. - salutò l'amica. - Ciao Saguru! Papà mi ha detto d’aver saputo da Megure che lavori al caso “Kid”. Mi chiedevo, potrei assisterti durante le indagini? Insomma, se ti disturbo certo che no! Ma sarebbe stupendo per me seguire un’indagine vera... senza mio padre nei dintorni. -
Saguru attese, soppesando le parole della giovane: solitamente preferiva lavorare da solo, senza nessuno attorno. Il suo intuito era la sua unica risorsa, lo era sempre stata. Tuttavia ora che Kaito pareva scomparso non se la sentiva di lasciare completamente sola Aoko. Era una possibilità remota che praticamente si rifiutava di prendere in considerazione, c'era una minuscola probabilità che gli aggressori di Kuroba avessero scoperto la sua identità. E in caso di rappresaglia lei sarebbe stata uno dei principali bersagli. Magari non avrebbe potuto fare molto, ma era comunque un detective e se l'avesse avuta accanto magari non le sarebbe successo nulla di male...Altrimenti Kaito sarebbe uscito pure dalla tomba per fargliela pagare se fosse successo qualcosa ad Aoko, sempre che il suo stesso rimorso non l'avesse ucciso prima del prestigiatore. Sospirò: - Ti va di venire con me a interrogare un giornalista? - le chiese - Ma devi soddisfare una condizione. - aggiunse. Lei ne sembrò entusiasta:- Perfetto! Chiedimi pure! -
- Giura che non protesterai se a un certo punto ti lascio indietro. Se le cose si fanno pericolose non voglio che tu sia coinvolta. -
- Va bene. - rispose dopo qualche secondo - Ma sarò io a decidere quando le cose si faranno pericolose. -
- Su questo ne discuteremo... Incontriamoci al café più vicino alla redazione del giornale fra mezz'ora. Sto per mandarti l'indirizzo via mail. - spiegò Saguru. In effetti, quello ottenuto era un ottimo risultato considerando il temperamento della ragazza. Aoko acconsentì e chiuse la chiamata.

Alle cinque del pomeriggio Aoko era perfettamente puntuale e, come si era aspettata, Saguru la stava già attendendo al tavolo. La ragazza sorrise avvicinandoglisi e fu lusingata quando lui si alzò in piedi in gesto di cortesia. Kaito non l’aveva mai fatto, ma si conoscevano da molto e c’era una confidenza diversa tra loro. Si chiese come stesse l’amico ma salutò allegramente il compagno di classe scacciando il pensiero: Kaito si ammalava raramente, ma era pur sempre un essere umano. - Lieto di vederti Aoko. - sorrise Saguru - Tutto a posto? -
- Certo! Tu? Sbaglio o sei un po’ più pallido del solito? - chiese innocentemente sedendosi al tavolo mentre una cameriera si avvicinava per gli ordini. Aoko ordinò un cappuccino con qualche biscotto al cioccolato.
Hakuba si affrettò a scuotere la testa: - Sono solo un po' stanco tutto qui. Sono due notti che non dormo, è comprensibile... - spiegò, chiedendosi come le donne potessero notare il minimo cambiamento anche quando si faceva di tutto pur di sembrare normali.
- Allora? - chiese Aoko appena la cameriera si fu allontanata - Come procediamo? -
- Sto aspettando alcune perizie dalla scientifica, che credo non arriveranno prima di domani o dopodomani. Intanto potremmo andare a interrogare i reporter che sono stati sulla scena del crimine. -
- D’accordo! Bevo il cappuccino e andiamo, okey? Prendi qualche biscotto intanto: mi sa che hai bisogno di zuccheri! - sorrise.
Saguru sorrise, prendendone un paio. Non capitava spesso che qualcuno si preoccupasse per lui: Aoko era davvero una persona splendida, non c'era da meravigliarsi che fosse così importante persino per l'Arsenio Lupin del terzo millennio. Non avrebbe mai permesso che finisse in pericolo nel corso di quell'indagine, si ripromise, mentre guardava i propri appunti sul caso.


Angolo delle autrici

Black: Salve a tutti gente, ecco per voi il capitolo due! ^^ 
Kay: Vivo o non vivo? Morto o non morto? Zombie o non zombie? Edward... no, sicuramente non è Edward Cullen! UU
Black: Edward non è tecnicamente uno zombie... ah chissenefrega al momento non è importante XD
Kay: E' un non-morto e poi... è un cadaverino! Dai! D: ... ondiamo l'associazione "Salviamo i vampiri: specie in estinzione!" Slogan: "Salviamoli tutti tranne quelli di Twilight." Sponsor: Kaitou Kid! ^^ ... Dopo che l'ho ammazzato in questa fic non credo mi firmerà mai il contratto... :(
Ma non parliamo di creature carnali dell'altro mondo e pensiamo invece a detectives e fantasmini! ^^
Black: gia perché sennò va a finire che in questi angoli si dice di tutto tranne l'importante... ^^" tendiamo a divagare facilmente... Beh che dire, speriamo che il capitolo vi sia piaciuto! Le cose iniziano a farsi serie  e si aprono nuovi interogativi sulla morte del Ladro Fantasma!
Kay: Inoltre... questa è la nostra prima fic sul fandom, quindi non siamo molto note. Se la storia vi piace e vi va di darci una mano magari fatela leggere anche a qualche vostro conoscente su efp. Ovviamente, se apprezzate il nostro lavore lasciate un commento. Iscrivetevi alla pagina di facebook che come in ogni video trovate nella descrizione qui sotto e noi ci rivediamo in un prossimo video. Bella ragazzi!
Chi ha riconosciuto la citazione?! ;)
Davvero abbiamo l'account su facebook se siete interessati, recensioni sempre ben accette e... non so quando posteremo il capitolo tre perchè... o faccio solo io l'angolo o niente.
Black: owowowoh! Calma! Posso fare del mio meglio! Scriverò l'angolo in montagna! Promettiamo che il capitolo 3 arriverà in tempi ragionevoli, feste permettendo. 
Beh, speriamo davvero tantissimo che il capitolo vi sia piaciuto. S eavete commenti recensite per favore, che siamo sotto Natale :3 
Alla prossima & buone feste! :)


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Capitolo 3
*** Angeli e Fantasmi ***


Parlando con il redattore del giornale Saguru ed Aoko avevano scoperto l’identità del reporter a cui il caso era stato affidato, inoltre erano riusciti ad ottenere un colloquio con esso.
Aoko si avvicinò all’uomo che scriveva al computer dietro qualche pila di fogli:- Lei deve essere Shirodaira Toshiro, giusto? -. L’uomo alzò il capo accigliato:- Chi è che mi infastidisce? -
- Detective Saguru Hakuba. - s'intromise piatto il ragazzo, mostrandogli il lasciapassare che la polizia di Tokio gli aveva fornito tempo addietro come collaboratore alle indagini. - Possiamo rubarle qualche minuto? -
- Che cosa volete? Avete per caso scoperto qualcosa sui casi in atto? - domandò con una punta di curiosità. - Vorremmo sapere quello che sa sulle indiscrezioni circolate sulla presunta morte di Kaitou Kid. -
- Umpf! - si lasciò ricadere sulla sedia - Non vedete che ho da fare?! Venire a disturbare durante il lavoro, che sfacciataggine... Andatevene piedi piatti! Non ho tempo da perdere con voi, devo prima inventarmi una storia da passare ai colleghi da far pubblicare ed è tutta colpa della polizia! -
- Della polizia? - chiese Aoko. Il reporter sospirò:- Si, questa mattina l’ispettore Megure ha chiamato in redazione vietando l’uscita dell’articolo su Kid di domani. Quindi il capo ha costretto chi si occupa del caso a fare gli straordinari per inventare una bufala decente da pubblicare, il sottoscritto è compreso tra chi si occupa del caso ovviamente. Quindi, anziché essere fuori a cena con mia moglie mi ritrovo qui a lavorare. Potete capire perché non sia ben disposto nei vostri confronti. Andatevene, su! - si rimise a scrivere alla tastiera. - Senta, crede che saremmo qui se non fosse una questione seria? - esclamò Aoko, appoggiando la mano sulla pila di documenti per attirare l'attenzione del giornalista. Saguru stava per darle manforte, quando venne interrotto dallo squillo del proprio cellulare. - Pronto? - chiese, non riconoscendo il numero. Era l'agente che aveva aiutato trovando le tracce di polvere da sparo. Non si aspettava che le perizie arrivassero così presto; quel caso stava avendo più priorità del previsto.
- Capisco. La ringrazio dell'aiuto. La prego di informarmi se ci fossero nuovi sviluppi. Arrivederci. - chiuse la chiamata, avvicinandosi ad Aoko. - Ci sono novità dalla scientifica. - le disse sottovoce. La ragazza teneva le braccia conserte e l’aria severa mentre guardava il reporter sfogliare le pratiche fino ad estrarne una:- Senta signorina, - cominciò alzandosi e dirigendosi alla stampante - non voglio certo essere accusato di nascondere le prove alla polizia, ma l’unica cosa che mi è permesso di fare - la stampante vibrò e fece uscire una copia del documento - è questa. - allungò la copia. Aoko la prese in mano guardandola:- Di che si tratta? -
- È una lettera da parte di Kaitou Kid. L’ultima sua lettera, per la precisione. -
- Potrei sapere come ne entrato in possesso e quando? Non era presente nei fascicoli della polizia. -
- Mi pare ovvio! Ne sono entrato in possesso questa mattina stessa, durante un’intervista ad un inquilina della zona del delitto. Avevo intenzione di consegnarla alla polizia il prima possibile, ma da allora sono sempre stato chiuso in ufficio. Ora pensate di andarvene?! -
- Un’ultima domanda! - Aoko anticipò Saguru - Che le ha detto l’intervistata? Come ha ottenuto la lettera? -
- ... Stava rientrando in casa quando su un palazzo ha visto il ladro fantasma. Ha sentito uno sparo ed ha visto Kid cadere dal palazzo tra gli spruzzi di sangue. È immediatamente scappata a chiudersi in casa ed è uscita solo dopo qualche tempo, non ha saputo dare un tempo determinato. Quando è uscita, a pochi metri dalla soglia di casa, svolazzava il foglio. -
Saguru annuì, pensieroso. Una lettera era molto nel modus operandi di Kaitou.
- Grazie del suo tempo, arrivederci. - si congedò al giornalista, prendendo leggermente per l'avambraccio Aoko e conducendola verso l'ascensore: - Preferisco non parlare delle novità in mezzo a questi avvoltoi con la macchina fotografica. - spiegò, notando l'occhiata sorpresa della ragazza.
Una volta fuori dall’edificio si incamminarono verso casa: dovevano essere almeno le sette e mezza di sera.
I due tacquero per alcuni minuti poi Aoko ruppe il silenzio:- Allora? Che hai scoperto? -
- Che le tracce di polvere da sparo sono riconducibili a un particolare tipo di fucile di precisione. Un fucile professionale da cecchino, straniero, di fabbricazione americana. Non ce ne sono molti esemplari registrati in circolazione. - spiegò guardando i documenti - Dai un'occhiata. - le passò il foglio. Lei glielo restituì dopo qualche secondo:- Immagino dovrò fidarmi. Non sono molto ferrata in fatto di armi. - spiegò un po’ a disagio, quindi prese la fotocopia leggendola tra sé e sé. - Che dice il foglio che ti ha dato quel simpaticone di un reporter? - chiese Hakuba, guardando oltre la spalla di lei. Lei inarcò le sopracciglia:- Sulla punta dell’Everest di cemento riposa l’angelo dalla rossa spada che freme nel fodero. Nel quarantanovesimo cielo egli attende il comando; egli scrosta il sangue dalla spada. -
- Ah. - fu l'unico commento che venne da Saguru, mentre aggrottava le sopracciglia con aria pensierosa - Il foglio era firmato? Kid ha lasciato la sua firma? -
- Guarda tu stesso. - gli passò il foglio - Quello è indubbiamente lo stile di Kid, sebbene possa risultare strano abbia scritto un messaggio simile. -
Il giovane investigatore rimase zitto a lungo, fissando il foglio fin nei minimi dettagli. Lo stile, l'impaginazione, l'allegra caricatura sorridente con cui Kaitou Kid firmava gli avvisi dei suoi furti combaciavano ma... perché quella frase? Non era un semplice "Verrò a prendere i vostri gioielli domani a mezzanotte!". No, era qualcosa di insolitamente criptico e sibillino. Aoko strinse le mani al petto:- Hakuba-kun? È impossibile Kid sapesse già che lo avrebbero ucciso, vero? Insomma, avrebbe preparato un trucco per sopravvivere se così fosse stato, no? -
Sospirò: - Non lo so. Più questa storia va avanti, più inizio a rendermi conto di quanto poco sappia in realtà su Kaitou Kid. Ma non credo che se avesse saputo di essere nel mirino si sarebbe lasciato morire. -
- Quello che pensavo... Ma allora perché questa lettera?! È così diversa dalle altre! Deve essere una lettera speciale. - Aoko si sentiva quasi in colpa: Saguru era pallido e lei lo infastidiva con quelle domande, ma il suo sesto senso le diceva che quella lettera poteva nascondere un indizio importante. Sospirò:- Hakuba-kun, probabilmente Kid voleva dire qualcosa. Ne sono convinta. Non avrebbe avuto senso sennò scrivere un messaggio di questo tipo e sarebbe stato ancora più stupido portarlo con sé durante una rapina. Sbaglio? -
Lui stirò un sorrisetto fiacco: - Sei davvero la degna figlia di un ispettore. Era esattamente quello che pensavo io. Questo tipo di scritto è davvero molto lontano dallo stile provocatorio dei suoi soliti messaggi. Quelli sono di sfida verso la polizia, mentre questo è un enigma. -. Aoko sorrise:- Grazie del complimento, ma non mi riterrò soddisfatta finchè questo mistero non verrà svelato! - constatò convinta fermandosi di colpo - io abito qui, grazie di avermi accompagnata. E... grazie di aver accettato la mia collaborazione. - aggiunse arrossendo un poco - ... Tieni tu la lettera. Credo ne ricaverai più informazioni tu. -
- Ci vediamo domani a scuola, Nakamori-san. - sorrise lui, cordialmente. Tuttavia, nel profondo, quell'enigmatica lettera l'aveva turbato non poco. C'era qualcosa sotto, qualcosa che continuava a sfuggirgli... Ma cosa?

Quel giorno Aoko constatò che il suo compagno di classe non era il solito Saguru: era schivo, perso nel suo mondo. Anche Aoko era diversa: senza il compagno di banco era meno irascibile, meno irritata e, irrazionalmente, più triste. La lezione, solitamente caotica, era noiosa e l’aula era sprofondata nel silenzio se non per le parole dell’insegnante.
Si sentiva quando Kuroba era assente.
Sulla strada verso casa Aoko Nakamori ricevette un messaggio da Hakuba, probabilmente riguardante Kaitou Kid, e si sorprese spingendo il tasto “indietro” evitando di leggerlo. Diversamente aprì la rubrica e telefonò a Kaito: era da un paio di giorni che non lo sentiva e non era mai successo.
La segreteria telefonica le rispose ed Aoko sospirò decidendo di lasciare un messaggio in segreteria:- Ciao Kaito, sono Aoko. Come stai? È da un po’ che non ci sentiamo e... - si bloccò: non poteva rivelargli di essere in pensiero per la sua salute e nemmeno dirgli che le mancava - ... devo aggiornarti su parecchie novità. Ecco... quando puoi chiamami. O mandami un messaggio. Ciao. - chiuse la chiamata con un sospiro. Percorse qualche metro prima di decidersi a guardare il messaggio di Saguru.
"Incontriamoci al café della stazione alle 16:00. Potrei avere un'idea riguardante il caso. Spero di vederti lì, a più tardi." - Sempre molto diretto! - sorrise lei rientrando in casa.
Non c’era suo padre. Probabilmente era rimasto in centrale per controllare le pratiche.
Scaldò qualcosa trovato in frigo e pranzò davanti ai libri: se voleva essere da Saguru per le quattro del pomeriggio doveva cominciare immediatamente a studiare.


Angolo di BlackKay97

Kay: L'ultima lettera di Kid. Che cosa assolutamente figa! Non so come la pensiate voi, ma questo è uno dei capitoli che mi piace di più proprio per la comparsa de... *voce da film epico* L'ULTIMO MESSAGGIO DEL LADRO DEL LADRO FANTASMA! *-* Scusate, ma... anche se l'ho ammazzato resto comunque una sua grande fan! XD
Black: le stranezze della vita! XD E Kaito continua a mandare messaggi pure dall'Oltretomba!! Non ce ne libereremo mai! Muahahaha!
Kay: No, è una maledizione! XD Uh, prendi nota per il titolo del prossimo capitolo, Black! "La maledizione dello stalker Fantasma"! XD
Black: *annota* Fatto! U.U
Kay: Ottimo! XD Uhm... niente immagine questa volta, perchè la scorsa uscita era l'ultima prima di Natale e quindi l'abbiamo voluta fare "special" con l'immagine. Questa volta niente, ci spiace! XD Noi vi lasciamo ma... anticipo che, tra non molto, nei nostri angoli arriverà una Guest Star! Vero Black?!
Black: Esattamente! ^^ Per scoprire chi sia continuate a seguirci! ;) Come al solito i vostri commenti e recensioni sono apprezzatissimi, fateci sapere cosa ne pensate! 
Alla prossima! :)

Kay & Black

Ps: Kay: Complimenti a Shinran Amore che ha indovinato la citazione nel precedente angolo! *applause*

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Capitolo 4
*** Il fantasma del silenzio ***


Gettò un'occhiata all'orologio con aria distratta e aggrottò la fronte. Doveva sbrigarsi se voleva arrivare in tempo all'appuntamento con Aoko. Sospirò.
"Che ci faccio qui?" si chiese "Perché mi sto ostinando così tanto a prenderla sul personale?".
Percorse in silenzio il vialetto di casa Kuroba, dopo aver spinto il cancello lasciato aperto. La sua esperienza nella polizia gli aveva insegnato che un cancello lasciato aperto, così come una porta, non erano mai un buon segno. Arrivato alla porta bussò, sperando di ottenere risposta. "Magari Kuroba non è Kaitou Kid, è davvero malato e io sto solo diventando paranoico..."
Non ottenne nessuna risposta. Provò a bussare di nuovo, ma niente.
Con un misto di preoccupazione, irritazione e scoramento suonò due volte il campanello, ma niente. Nessuna risposta, nessuna reazione, nessun rumore dall'interno.
- Kaito Kuroba!! - si trovò ad esclamare, sbattendo il pugno sulla porta - Apri immediatamente se sei vivo! E SO CHE LO SEI! -
Silenzio. L'urlo gli morì in gola e il detective abbassò la mano, mettendosela in tasca. Sospirò guardando di nuovo l'orologio. Era fin troppo in ritardo all'appuntamento.

Aoko era già al bar, come aveva immaginato. Hakuba si sforzò per apparire normale quando la salutò con il solito cortese: - Buon pomeriggio, Aoko. -
- Buon pomeriggio a te, Hakuba-kun! - rispose al saluto lei radiosa. Stava guardando il menù dei dolci, ma lo richiuse quasi subito sorridendo al compagno di classe:- Scoperto nulla? Io non ho avuto modo di sentire mio padre questo pomeriggio. Spiacente. -
- Hai presente l'indovinello che ci ha lasciato Kaitou Kid? - chiese, tirando fuori dalla tasca interna al cappotto un foglio ripiegato e mostrandoglielo. - Credo di avere una pista riguardo all'"Everest di cemento". -
- Davvero?! Ottimo! - esclamò guardandolo con occhi sgranati. - L'Everest è la montagna più alta al mondo. Qui si parla di un "Everest di cemento" e solitamente il cemento è un materiale associato a elementi antropici, a costruzioni fatte dall'uomo. Come per esempio una torre, un monumento o un grattacielo. Mi segui? -
- Certo -
- Ho fatto alcune ricerche, e pare che qui a Tokio ci sia un edificio che fa al caso nostro. Dai un'occhiata. - la esortò, passandole un altro foglio. Lei guardò la stampa e sgranò gli occhi:- Midtown tower! -
- Esattamente. - annuì lui - Credo che quello sia il punto di partenza per decifrare il resto del messaggio. -
- Geniale Hakuba! Bravissimo! - lo afferrò per una manica trascinandolo fuori dal locale - Dobbiamo andare a controllare! -
- Aspetta Aoko! - esclamò Saguru, cercando di farle dare una calmata. Lei si fermò in strada:- Che c’è? Dobbiamo controllare. Nessuno saprà perché siamo lì: non c’è da preoccuparsi. -
- Non è questo il punto. - scosse la testa lui - Non abbiamo ancora tutti i pezzi del puzzle, né abbiamo risolto completamente l'enigma. Potrebbe essere una perdita di tempo, se non addirittura pericoloso. -
- Forse avendo sotto gli occhi il grattacelo capiremo cosa sono gli altri indizi! Non sarà una perdita di tempo: potremo avere una conferma delle nostre ipotesi. Inoltre, chi vuoi che ci faccia del male? Saremo solo due amici che passavano per quella zona. Non c’è motivo di volerci morti. -
Saguru sospirò, annuendo. Sapeva benissimo che discutere con quella ragazza era una battaglia persa. - Va bene. Ma promettimi di nuovo che se dovesse succedere qualcosa di pericoloso non ti esporrai. Stiamo comunque dando la caccia ad un probabile assassino. -
- Un assassino che non sa di noi. Dai, calmati adesso! Saremo prudenti. Dai, andiamo adesso. - sorrise incamminandosi.
Il ragazzo sospirò per quella che gli parve la milionesima volta e la seguì.

Il grattacielo di vetro saltava agli occhi riflettendo la luce del sole. Era tutto decisamente moderno, a partire dai motivi ad archi dell’ingresso color acciaio, fino agli ultimi piani che di primo acchito risultano disposti casualmente. Un giapponese, passandoci davanti, non faceva poi molto caso alla bellezza data dai lineamenti quasi schematici dell’alto palazzo, ma i turisti scattavano varie foto incurvando la schiena all’indietro per mirare la possente costruzione in tutta la sua altezza.
Aoko riprese il foglio in mano, nonostante avesse ormai imparato il messaggio a memoria:- Sulla punta dell’Everest di cemento riposa l’angelo dalla rossa spada che freme nel fodero. Nel quarantanovesimo cielo egli attende il comando; egli scrosta il sangue dalla spada. - rilesse per l’ennesima volta.
Saguru annuì, chiedendosi per l'ennesima volta cosa avesse voluto comunicare Kid con quelle poche frasi. Almeno avevano un punto di partenza: il quarantanovesimo piano. La ragazza prese un depliant turistico del palazzo e diede una rapida letta alle informazioni generali:- Pare che il quarantanovesimo piano faccia parte del rinomato hotel Ritz-Carlton. Perché Kaitou Kid dovrebbe cifrare il piano di un hotel? Che il proprietario abbia in atto affari loschi? Magari Kid li ha scoperti ed è stato fatto fuori. Può essere? -
- Uhm... - rifletté il detective - Per il momento non abbiamo abbastanza elementi per dirlo, ma è un'ipotesi. -
- E allora come facciamo ad ottenere delle prove? Devo ammettere che a questo punto non so come procedere senza avere un distintivo e un mandato. -
- Forse non sarà necessario. Io ho collaborato varie volte con la polizia e ho un tesserino di riconoscimento. Forse qualcosa possiamo fare... -
- Quindi... andiamo a casa dei soci e li incastriamo?! - trillò esaltata. - Adesso calmati, non abbiamo le prove per incastrare nessuno. -
- E allora che facciamo? Hakuba, dobbiamo chiudere il caso! -
- Lo so, lo so. - sospirò lui, cercando di trattenere la frustrazione per quella situazione assurda. Rimase alcuni minuti in silenzio, riflettendo. Se Kid aveva indicato quello specifico piano dell'hotel nel suo messaggio significava che era importante. Forse all'interno c'era qualcosa o qualcuno collegato al caso. O forse entrambe le cose.
- Credo che la cosa migliore sia informarci sugli inquilini dell'hotel che occupano il piano. Magari Kaitou voleva indicarci qualcosa in particolare all'interno, oppure voleva indirizzare le nostre indagini verso una persona in particolare. -. Aoko annuì decisa:- Immagino non ci lasceranno mai accedere alle identikit degli ospiti. Io distraggo l’uomo alla hall e tu fotografa i dati con il cellulare, d’accordo? - sorrise.
- Si vede che sei figlia di un ispettore, Aoko. - sorrise lui, facendole strada verso l'edificio. Lei arrossì leggermente:- Grazie, Hakuba-kun. - e lo seguì.

Non serviva un detective per capire che l’hotel era assolutamente all’avanguardia: i file che interessavano loro dovevano sicuramente trovarsi nel database del computer centrale, sotto una password segreta. Aoko abbassò lo sguardo: Kaito ci sapeva fare con i computer e sarebbe riuscito a scoprire la password in pochi minuti. Sperava Saguru non fosse da meno. Gettò un’occhiata a cui il destinatario rispose ed i due si divisero. “Coraggio, Aoko! Questo è il tuo momento di renderti utile: mostra che sanno fare i Nakamori!” si fece coraggio la ragazza prima di mettersi ad urlare che l’hotel faceva un inutile sperpero di denaro che sarebbe stato più utile alla comunità ed altre proteste senza fondamenti. Gli ospiti si voltarono a squadrarla indignati, ma non senza quella curiosità che li costringeva a guardare la scena di una studentessa che combatte per insensati ideali. Lo staff si era subito precipitato per fermarla e qualche facchino l’aveva intimata a tacere facendole notare che continuando avrebbe sfidato la legge sulla quiete e non solo. Aoko non si arrese ed anzi, quando i clienti cominciavano a voltarsi, prese a brandire una scopa presa da un carrello delle pulizie e menarlo sui poveri dipendenti chiedendo loro mentalmente perdono. “Coraggio, Hakuba-kun! Sbrigati per favore!”

Il ragazzo sparì dietro il bancone della reception, ignorato sia dai dipendenti che dagli ospiti dell'albergo. Dovette trattenere un sorriso alla vista di come Aoko stava recitando il diversivo alla perfezione. Probabilmente solo Kuroba sarebbe stato capace di creare tanto caos da solo.
Nessuno dei presenti badò al ragazzo in divisa scolastica dietro al computer della reception, cercando nei tabelloni dove erano segnate le camere quali fossero i numeri di quelle al quarantanovesimo piano. La sua vista allenata ai dettagli glieli indicò in fretta e accelerò ulteriormente le procedure al computer, ringraziando mentalmente il cielo per il fatto che l'addetto alla hall aveva lasciato password e login inseriti. In fretta riuscì ad arrivare alle schede degli ospiti dell'ultima settimana, scattando velocemente foto ai documenti, prima di rimettere tutto in ordine. Con un leggero sogghigno di soddisfazione uscì dalla reception, facendo segno ad Aoko che potevano andare. Appena visto, la ragazza cercò di seguirlo in una fuga, ma fu bloccata da un paio di fattorini che le assicurarono una cella in centrale. Aoko replicò con una linguaccia e mimò con le labbra un “vai” a Saguru. Se la sarebbe cavata lei e per le informazioni sugli ospiti sarebbe bastato Saguru.
Lui rimase un po' basito da quella reazione, facendo per raggiungerla. Poi vedendo la sua decisione si ricredette, annuendo. Alzò il cellulare in modo che potesse vederlo oltre la folla e le fece segno che aveva le foto e che l'avrebbe chiamata presto.

Angolo di Kay & Black - LEGGERE IMPORTANTE

Kay: Salve a tutti!!! Siete un po' morti, eh? C'è stata una strage tra i recensori? XD ... Leggete perchè abbiamo qualcosa di importante da dirvi, ma prima commentiamo il capitolo!
Black: Salve gente! ^^ Grazie a voi per aver letto, come potete vedere le indagini di Aoko e Saguru continuano, guidate dal messaggio del nostro ladro fantasma! 
Kay: Uhm... sempre che a scrivere sia stato lui! Eheheh... Beh, che dire? Kaito mi manca tanto! Ma, anche per lui, dobbiamo scoprire chi è il colpevole! FACCIAMOLO PER KAITOU KID!!! *fire*
Black: esatto! Continuate a seguire le indagini del nostro duo, che appena troverà il colpevole vedrà di suonargliele! (soprattutto Aoko XD)
Kay: Passiamo alle cose veramente importanti! Uhm... dal prossimo capitolo la storia CAMBIA nome! Si chiamerà "I Fantasmi vestono di Bianco"!
Black: scriveremo nella presentazione il titolo precendente, ma per il prossimo aggiornamento tenete d'occhio il nuovo titolo! ^^
Kay: Cambiamo perchè... ogni capitolo avrà nel titolo la parola "fantasma", dunque la mettiamo anche nel titolo generale. Inoltre "La Morte del Cigno" mi aveva stancato: alla fine, apparte i vestiti bianchi di Kaito e la sua morte non aveva molto senso. Questo titolo è leggermente più profondo.
Black: *borbotta perché il titolo precendente era opera sua* scherzi a parte, secondo noi questo nuovo titolo rispecchia la storia. Speriamo piaccia anche a voi, dateci il vostro parere assieme a quello sul capitolo! Ne siamo sempre grate :)

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Capitolo 5
*** I fantasmi chiamano le vittime ***


Aoko era seduta su una scomoda poltroncina della centrale, a lei tanto familiare, con un paio di manette ai polsi. Era un nuovo agente quello incaricato di tenerla d’occhio, motivo per cui non l’aveva affatto riconosciuta. “Lo hai fatto per fermare un assassino! È degno di lode il tuo comportamento, Aoko.” si ripeteva per farsi coraggio alle occhiate di disprezzo dell’agente.
Infine arrivò l’ispettore Nakamori leggendo alcune carte di lavoro e sorseggiando una tazza di caffè. Quando alzò gli occhi su di lei rimase colpito:- Aoko?! Sei tu la teppista del Ritz-Carlton?! -
- Ehm... Ehi! Papà! - arrossì lei in evidente imbarazzo mentre l’agente si appiattiva contro la parete cercando di sparire.
Cinque minuti dopo erano nella stanza dell’interrogatorio per avere un po’ di privacy. - Aoko, che ti è saltato in mente? Se avevi dei problemi con quell’hotel dovevi prima parlarmene. Lo so che ultimamente non sono spesso a casa, ma è stato complesso prendere parte al caso di Kid e adesso mi sta richiedendo più tempo del... -
- No, papà. Non preoccuparti. Inoltre non ho assolutamente nulla contro il Ritz-carlton. -
- E allora perché? -
- Hakuba ha una pista. L’ho solo aiutato. -
- Una pista? -
- Si, papà. Il messaggio di Kid... sospettiamo porti al Ritz-Carlton. Dovrebbe avertelo portato il reporter del caso Kid, no? -
- Si, si, anche la polizia è giunta alla stessa conclusione, ma... -
- ... agire come polizia darebbe nell’occhio e farebbe fuggire il criminale, giusto? -
- Precisamente. -
- Ma io e Saguru possiamo...! -
- No. Tu non puoi, signorina! -
- Cosa?! E perché?! -
- Aoko... - lo sguardo dell’ispettore si addolcì - ... non sopporto l’idea tu sia in una situazione di potenziale pericolo. Kaitou Kid è sempre stato un buon diavolo: non ha mai ferito nessuno, nemmeno nelle situazioni peggiori, per cui non avevo troppi problemi a portarti. Adesso, però, stiamo parlando di un assassino. Capisci? -
- Si, capisco. - abbassò lo sguardo contrito - Però... vorrei aiutarti. Non sopporto tu sia sempre al lavoro, e detesto ancor di più il fatto che, come polizia, abbiate le mani legate. -
- Figlia mia, mi dispiace molto. Sono mortificato, ma non posso abbandonare questo caso. Insomma... - arrossì imbarazzato. Aoko sorrise:- Non c’è nulla da spiegare, papà. Lo capisco benissimo e sono felice ti occupi del caso. Solo... fa attenzione. -
- Certo. -
Un paio d’ore dopo Aoko era fuori dalla centrale e si stava dirigendo a casa. Il suono di un messaggio sul cellulare la riscosse dai propri pensieri: veniva da Saguru. Lesse sempre più attentamente e, arrivata in fondo spalancò gli occhi e si mise a correre.

Seduto al tavolino del café con una tazza di tè davanti e il computer aperto, Saguru fissava con aria intenta lo schermo, analizzando le informazioni. Aveva già escluso dalla cerchia di sospettati una buona metà degli ospiti, arrivati troppo dopo l'arrivo del messaggio di Kid. Lanciò un programma di controllo incrociato dei dati e si appoggiò stancamente allo schienale del divanetto. Doveva solo aspettare che il suo computer trovasse un'anomalia riconducibile a traffici loschi o a un'identità falsa.
E sperare di avere inteso bene le parole del ladro fantasma.
Click.
Saguru riaprì gli occhi, scattando in avanti sul sedile. Il programma pareva aver dato un responso. Velocemente aprì i file riguardanti l'ospite della stanza 315, ricontrollando i vari documenti. Non portava a niente. Il computer non riusciva a trovare altro che un sito bancario fantasma, e un'identità non schedata da nessuna parte. Un fantasma. Una copertura. Un'identità falsa.
Nella stanza 315, quarantanovesimo piano della Midtown Tower. C'erano buone probabilità che chiunque l'avesse affittata facesse al caso suo.

Aoko prese il cellulare componendo il numero di suo padre. Fosse rientrata in centrale per spiegargli le intenzioni di Hakuba il detective Nakamori non le avrebbe permesso d’intervenire. Per tre volte compose il numero, ma l’uomo non rispondeva. Doveva aver lasciato il cellulare da qualche parte in centrale. Sua madre era fuori città per lavoro e Aoko, grazie alla metropolitana, era quasi giunta a destinazione. Non poteva andare: se avessero fatto del male a lei e Saguru nessuno avrebbe mai saputo nulla. Chiamò l’unica altra persona che poteva esserle d’aiuto, l’unica a cui potesse, almeno, lasciare un messaggio in segreteria.
Scese dalla metropolitana lanciandosi in corsa. “Resisti Hakuba! Aoko sta arrivando!”

La serratura dette uno scatto secco e la porta si aprì senza un rumore. La richiuse alle proprie spalle, sorprendendosi di essere riuscito tanto facilmente a sottrarre la chiave di riserva alla reception. Dopotutto era per incastrare un presunto assassino, aveva dalla sua il ragionevole dubbio che in quella stanza risiedesse qualcuno implicato in affari loschi. Sospirò, decidendosi a far tacere la sua coscienza e concentrandosi sul lavoro.
Come tutto nell’hotel Ritz-Carlton, gli interni della stanza 315 erano chiaramente lussuosi, nonostante mantenessero un design moderno. La stanza era fiocamente illuminata dalla luce del tardo pomeriggio, che entrava dalle grandi vetrate sulla destra, parzialmente coperte da un raffinato tendaggio. La stanza era singola, e, per essere stata abitata fino a poche ore prima, era abbastanza in ordine.
Saguru si prese un momento per osservare la camera, prendendo mentalmente nota della disposizione dei mobili. Si trovava in un piccolo salottino che fungeva da anticamera, con un tavolino, un paio di poltroncine e una cassettiera. Più avanti riusciva a scorgere la stanza, con il letto, una scrivania spaziosa, una grande televisione a schermo piatto e un armadio. Da qualche parte li intorno era sicuro che ci fosse anche un bagno privato.
Tracciò velocemente sul suo taccuino uno schizzo della stanza e cominciò ad aprire i cassetti dell’ingresso, senza però trovare nulla d’insolito. “Tsk, come sospettavo.” Si disse con un sospiro rassegnato, spostandosi nella zona notte. Controllò sotto il letto, nei mobiletti vicino al televisore e nell’armadio. In esso erano presenti solo pochi abiti, informali, presumibilmente da donna. Tuttavia ancora nulla di compromettente.
Ormai sospeso tra l’irritazione e l’orribile dubbio di avere sbagliato e frainteso tutto fin dall’inizio, il giovane detective notò quasi distrattamente la piccola cassettiera accanto alla vetrata. Aprì il primo cassetto e, inaspettatamente, qualcosa attirò la sua attenzione. Sotto uno dei depliant pubblicitari dell’hotel, c’era un piccolo foro nel legno. Saguru bussò cautamente sul fondo del cassetto e un sorrisetto trionfante gli si dipinse sul viso quando notò un rumore sordo. Prese il tappo di una penna dalla tasca della giacca e fece leva nel buco, notando con piacere che il fondo si sollevava, rivelando una scatola. La tirò cautamente fuori, aprendola. Sul fondo di stoffa c’erano la parti montabili di un modernissimo fucile di precisione, con mirino telescopico.
Il ragazzo non fece neanche in tempo ad assaporare la soddisfazione che il sorriso sfiorì dal suo volto. La canna di una pistola ora gli premeva sulla tempia destra, appoggiata tra i suoi capelli biondi.
Il ragazzo s'irrigidì sentendo la fredda canna dell'arma premergli sul lato della testa, mentre il suo cuore accelerava esponenzialmente i battiti. Lentamente, imponendosi la calma ed evitando movimenti bruschi, posò a terra la scatola che aveva trovato nella cassettiera. Con lentezza esasperante voltò la testa verso il suo aggressore, conscio che in ogni istante la sua vita poteva finire.
- Sta fermo! - ordinò fredda la voce femminile spingendo di più la canna contro la tempia - Non voltarti e rispondi: che ci fai qui, eh? - ringhiò.
Saguru si concentrò per rallentare i respiri, per calmarsi, per non mostrare il minimo segno di paura o esitazione. Doveva usare le risposte giuste o per lui sarebbe finita. La sua voce non tradì il suo fremito quando parlò: - Non sto facendo nulla di male. -. Sperò di non aver avuto un tono provocatorio, voleva solo prendere tempo, non irritarla. Lei gli puntellò la schiena con qualcosa di appuntito, presumibilmente un coltello o un pugnale:- E staresti nella mia camera con quella scatola - riferendosi al contenitore dell’arma - in mano? Vedi di non sparare balle. So chi sei, detective. Non dovevi impicciarti in una faccenda che non ti riguardava, adesso mi vedrò costretta ad eliminarti. -. Nella stanza ci fu il suono della canna che veniva caricata al colpo. Saguru non dubitava quell’assassina tenesse svariate armi e svariate cariche con sé. Gettò uno sguardo di sfuggita all'ambiente attorno a lui. Si era incastrato proprio bene... La cassettiera dove aveva trovato l'arma era piazzata tra il muro e la grande vetrata che dava su un vuoto di oltre quaranta piani. Non riuscì ad evitare di tremare impercettibilmente, maledicendo la sua stupidità per aver agito d'istinto ed essersi fatto fregare come un principiante. Sentì la fredda canna della pistola premere di più sulla testa segno che avrebbe sparato. Si mosse rapido abbassandosi ed il colpo andò ad infrangere la finestra di vetro. La donna emise un ringhio d'irritazione caricando veloce un secondo proiettile e facendo fuoco. Saguru si spostò di lato appena in tempo per evitarlo ma... Perse l'equilibrio, scivolando un po' troppo all'indietro. E il freddo vuoto che aveva contemplato meno di un istante prima lo inghiottì, mentre il giovane detective cadeva oltre la finestra del quarantanovesimo piano.
Il suo cuore parve paralizzarsi mentre precipitava a velocità folle verso terra, il vento che gli faceva svolazzare i capelli e i vestiti. Chiuse gli occhi, terrorizzato dalla fine imminente, mentre l'unico pensiero che gli rimbombava in mente era "non doveva finire in questo modo". Un attimo dopo aver serrato gli occhi, però, qualcosa di inaspettato lo costrinse a riaprirli.

Aoko saettava per le strade schivando i passanti. Di colpo si erano fatti più intralcianti: non la guardavano arrivare e, una volta spostati con fatica, non la degnavano d’uno sguardo.
Una donna urlò ed Aoko si voltò guardando vetri infranti a terra. Quando alzò lo sguardo come avevano fatto tutti i presenti non potè non spalancare la bocca dallo stupore:- Quello è... Kaitou Kid!!! -


Angolo di kay & Black

Kay: Ed eccoci!! Siamo tornate e... cos'è quell'ultima frase! Aoko, salvaci tu! *^*
Black: eheh! Vi abbiamo lasciati un po' in sospeso ma... Era inevitabile, spiacente u.u
Kay: Ci piace torturare Kaito... Ci piace torturare Hakuba... ci piace torturare i lettori... com'è che non ci hanno ancora bannate? XD
Black: Perché hanno paura di noi! Muahahahaha! XD
Kay: ... ... SIAMO PEGGIO DEL GURZOOOOO!!! *si caccia a ridere e si ribalta dalla sedia* ... Scusate... sono giorni che ridiamo da quando abbiamo scoperto a cosa paragonano il piccolo Meitantei! XD
Black: Guardate la foto su nonciclopedia... XD
Kay: O i video su youtube. Comunque... tornando al testo... siete contenti??! Speriamo che questa svolta vi abbia piacevolmente attratti a continuare la lettura! Perchè... non è finita! XD
Black: oh no... Il bello deve ancora arrivare gente! ;) Come al solito i vostri commenti, consigli e recensioni sono sempre apprezzatissimi. ^^
Alla prossima! :)

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Capitolo 6
*** Anche i Fantasmi sono gelosi ***


Il rombo del vento nelle orecchie ed il veloce frusciare del tessuto in sottofondo: con questi suoni Saguru riaprì gli occhi accorgendosi di non star più precipitando.
- Ti sono mancato, non è vero “Hakuba-Bastardo”? - sussurrò una voce nota alle sue orecchie mentre la stretta delle mani sulle proprie spalle si faceva più forte. - T-tu.... - tremò il detective, troppo sconvolto per riuscire a formulare una frase di senso compiuto. Il suo salvatore si lasciò sfuggire una risatina divertita:- Lo prenderò per un “sì”. - quindi fece virare bruscamente il deltaplano. Alle loro spalle partivano i proiettili. - Sentito, Bastardo? Ha tirato fuori il fucile di precisione! - virò appena prima scoccasse il nuovo colpo - Fidati che non vuoi prenderti del piombo addosso da quell’affare! - scherzò incoerentemente.
Saguru si riprese abbastanza da tirare fuori la voce: - SMETTILA DI DIRE IDIOZIE, IDIOTA! - urlò - Dobbiamo uscire dalla linea di fuoco, su questo coso siamo fin troppo visibili! -
- Si, bell’osservazione!  Non ci avrei mai pensato: togliersi dalla linea del fuoco. E tu saresti un detective? - virò svariate volte - Allora dimmi: come potremmo fare? Non sono capace di virare tra i grattaceli portando anche te e come speri d’atterrare con tutte le mie fans in strada che attendono solo di potermi saltare addosso? -
L'altro cercò di soffocare un verso d'irritazione: - Non conosci una qualche zona che passi inosservata? Potresti usare una di quelle tue nuvole fumogene per coprirci. -
- E svelarti il trucco?! Mai! Puoi scordartelo. Fatti venire tu un’idea, piuttosto! Sai che fatica ho fatto per arrivare in tempo una volta sapute le tue manie suicida?! Ad essere sincero, e per fartela pesare, ho anche dovuto appendermi alle finestre dei piani superiori mentre aspettavo un occasione di rapirti. - si abbassò di quota in una strada più larga costeggiata da grattacieli. Saguru lo sentì armeggiare con i pantaloni:- Ohi! Che stai facendo?! Lasciami! -
- “Lasciami”? Sul serio?! - chiese Kaitou Kid allungandogli il cellulare. - Chiudi il becco idiota. - ringhiò, cercando un numero sulla rubrica. - Aha! - esclamò, facendo vedere lo schermo all'altro - Vai a questo indirizzo. -
- Ok. - il ladro riprese quota per potersi muovere più agilmente. Dopo alcuni istanti riprese parola:- Quando atterreremo dovrai fare il peso morto, chiaro? Impedirò ti faccia del male, ma non dovrai muoverti. -
- Ok... Cerca di non ammazzarmi intesi? -. Kid non rispose e Saguru potè solo immaginare il sorriso spavaldo che gli si era dipinto sul volto.

- Pronto? - chiese il ragazzino, rispondendo al telefono.
- Conan-kun? - chiese la voce dall'altro lato dell'apparecchio. Lui ci mise un po' a identificarla come quella di Saguru Hakuba, per via della cattiva qualità della linea.
- Hakuba? C'è qualche problema? - domandò Conan, intuendo l'urgenza nella sua voce, assieme a degli strani rumori di sottofondo che non riusciva ad identificare. Vento, forse?
- Per favore apri la finestra dell'ufficio di Kogoro. -
- Cosa? -
- Fai in fretta! Sono abbastanza nei casini al momento! -
A quell'esclamazione il ragazzino si affrettò ad eseguire, cercando di capire che diavolo stesse succedendo. Appena vide la scena impallidì scattando verso il fondo della stanza.
Goro, placidamente seduto sulla sedia della scrivania, si voltò con aria quasi addormentata per poi mutarla in puro stupore quando dalla finestra aperta caddero sul pavimento il detective Saguru ed il famigerato Kaitou Kid intento a smontare il deltaplano.
Il mago sciolse le cinghie che aveva legato alla cintura di Hakuba e si rialzò in piedi sfilandosi l’imbragatura con cui aveva sorretto il ragazzo. Saguru si tirò in piedi a fatica, squadrando Kid con irritazione: - Meno male che dovevo fare il peso morto! Ci siamo quasi uccisi! -
- Se non lo avessi fatto, spiritosone, adesso saremmo entrambi con la testa rotta sul marciapiede qui davanti. -
- Potevi prendere meglio la mira dato che a momenti non hai centrato il muro! -
- Potevo lasciarti spiaccicare sull’asfalto dal quarantanovesimo piano. Ecco la verità. Oh, ciao Meitantei! - sorrise quasi notando sul momento la presenza di Conan.
- Tu.... - cominciò Hakuba, quando s'interruppe notando le facce allucinate degli altri due sulla scena. Si schiarì la voce: - Detective Goro, Conan. -. Kid ridacchiò sistemandosi le maniche della camicia quando Goro strillò:- AAAAH! UN FANTASMA!!! -
- Si. - confermò il mago - Come sono sempre stato. -
- Di questo parleremo più tardi. - sibilò Saguru, assottigliando gli occhi verso Kaitou Kid. Il ladro sorrise calmo:- Sicuramente. -
- Posso sapere che stavate facendo voi due? - chiese Conan, mascherando la sua aria scaltra con il suo miglior sorriso da bambino.
- Uhm... - finse di pensarci Kaitou Kid - Ricevuta una soffiata sono corso in soccorso di un cretino che aveva deciso di suicidarsi. E tu, detective? Tu facevi il cretino? - mantenne il sorriso verso Saguru.
Il giovane tremò dall'irritazione: - Se cercare le prove per incastrare una presunta assassina è fare il cretino, allora si stavo facendo il cretino! -
- Ecco! - il ladro si voltò verso Conan - Vedi? Questo sfida un’assassina da solo e a me tocca salvarlo! - si voltò di nuovo verso il coetaneo - Per di più hai coinvolto la figlia di Nakamori, una civile! Vergognati, Bastardo, vergognati. -
Goro si frappose tra i due:- Calma! Quindi Kaitou Kid è ancora vivo?! -. L’interessato si tolse il sorriso dalla faccia e fece schioccare tre volte le dita:- Ben svegliato ispettore! Vuole del caffè? -
- Attento ladro! Solo perché salta fuori che non sei morto non vuol dire tu non sia più colpevole dei tuoi crimini! -
- ... Ma che precisini! Avete delle bende mediche? Ne necessiterei urgentemente. -
- Arrivo  subito. - intese Conan, sparendo in una porta laterale dell'ufficio. Il mago si tolse il mantello appoggiandolo sul divano, quindi si sfilò giacca e cravatta:- Hakuba-Bastardo? Hai presente la critica che mi hai fatto sull’atterraggio? Ecco. Me la sono un po’ presa. Per scusarti ti basta uscire da questa stanza senza usare la porta. Prometto che dopo ti perdono. - si slacciò il bottoni della camicia con il sorriso sulle labbra. - Ma fammi il piacere. - sbuffò il detective, voltandosi poi verso Goro, che li guardava con aria stranita: - Posso assicurare che ogni cosa verrà spiegata, dato che l'indagine in corso è, come dire... particolare. -. In quel momento Conan rientrò con il kit del pronto soccorso e lo allungò al ladro che gli passò una mano fra i capelli amichevolmente. Dall’espressione il bambino parve non apprezzare. Kaitou Kid si sedette sul divano sciogliendo le bende che gli coprivano il petto e la spalla sinistra per poi guardarsi il segno dello sparo:- Ma guarda te! Mi si è in parte riaperto. Bastardo? Meglio se inforchi la via per la finestra da solo perché sennò ti ci spedisco io giù! - e così dicendo armeggiò con le bende nuove. Saguru si voltò, con già pronta una rispostaccia, ma si bloccò vedendo quanto grave era la ferita dell'altro. Malgrado fossero nemici non poté fare a meno di incupirsi: - E tu ti sei messo a volare su quel coso in quelle condizioni? - chiese, con aria grave. L’altro fece spallucce:- Ritenevo di potercela fare meglio, ma il risultato l’ho ottenuto lo stesso. Non vedo che problema ci sia. -. Gli gettò un'occhiata truce: - Di questo parleremo più tardi. -
- Scusate, - li interruppe Goro - ma io non ho ancora capito. Come ha fatto Kaitou Kid a salvarsi? La foto era una prova schiacciante della sua morte. -
- Non sono d’accordo. - l’interessato si riabbottonò la camicia - Temo d’aver avuto una fortuna sfacciata. -
Saguru incrociò le braccia: - Saresti così gentile da toglierci ogni dubbio a riguardo? - chiese e, alle sue spalle, lo sguardo di Conan diceva la stessa cosa.
- E svelare ogni mistero?! Trovo più divertente lasciare all’immaginario il secondo ritorno di Kaitou Kid dalla tomba! - guardò le facce dei due a cui si era aggiunta quella di Goro - Ah... va bene. -
- Papà, Conan?! - Ran entrò improvvisamente nella stanza. Il libro le cadde di mano:- Kaitou Kid?! Ma non eri morto?! -
- Oddio, degna figlia di suo padre. -
- Kid! -
- Excuse-moi, Meitantei. - sorrise divertito. Goro fece un riassunto della situazione senza tralasciare l’entrata dalla finestra dei due, quindi il ladro cominciò la spiegazione dei fatti.
- Sapete che ero andato a rubare il leggendario “Sogno di mezz’estate”, gioiello alquanto costoso. Ebbene, quello che non sapete è che era implicato in un giro losco di contrabbando. Se lo avessi saputo prima avrei lasciato perdere, ma è stato solo quando l’ho preso che mi sono accorto che la teca non era giapponese e non riportava alcun marchio postale. Questa non è una prova sufficiente, ma successivamente ho tenuto d’occhio le comunicazioni via internet ed ho trovato messaggi alquanto sospetti. Verranno inviati al più presto alla centrale da me. - aggiunse per evitare repliche - Temendo di perdere la “merce”, il lord ha chiamato non solo la polizia, ma anche una sicario esperta. Facendo il giro di perlustrazione un paio di sere prima ho notato questa particolarità e mi sono informato. Per questo sono riuscito a comporre il messaggio che, deduco, Hakuba-Bastardo abbia preso. In seguito la killer mi ha seguito ed ha mirato al mio cuore. Per un puro colpo di fortuna mi ha preso sopra di qualche millimetro evitando d’uccidermi, ma lei credeva d’avermi eliminato e se ne è andata. Ho perso i sensi continuando a sanguinare. In quel periodo il reporter mi ha trovato ed ha creduto fossi morto. Mi sono ripreso appena dopo quasi privo di sangue in corpo, ma quello che avevo fu sufficiente a permettermi di dileguarmi nell’ombra e tornare alla “base” dove mi sono medicato le ferite. Non prendetela per vigliaccheria, vi prego. Giuro fui molto sorpreso di trovare la mia foto sul giornale il mattino seguente, anche se la notizia era alquanto differente dai fatti reali. Immagino manipolazione dei media. Ho preferito restare nell’ombra e lasciare mi credessero morto finchè possibile nel tentativo di sanarmi la ferita. Purtroppo questo bastardo ha deciso di mettersi nei guai. -
Saguru gli gettò un'occhiata truce: - Cerca di essere più fine, c'è una signorina con noi. - lo rimbeccò alludendo a Ran, mentre tuttavia iniziava a ripercorrere tutte le scoperte fatte quel giorno: - Il proiettile che ti ha colpito... ce l'hai ancora? -.
Kaito gettò uno sguardo allegro alla ragazza che adesso lo guardava irritata, probabilmente ricordando ogni volta che il ladro-Don Giovanni aveva provato a sedurla, quindi rispose:- Assolutamente no. -
- Uhm. - commentò piano l'investigatore. - Era un fucile di precisione vero? Per colpirti dal tuo deltaplano... - s'intromise Conan. Il ladro sorrise con quell’aria strafottente:- Si, era di precisione e, si, ha cercato di colpirmi dal deltaplano. Anzi, aggiungerei che ha cercato di colpire anche il detective cretino. - Tutto quello stava iniziando seriamente a dare sui nervi ad Hakuba: continuando così non andavano da nessuna parte! - Sei pregato di smetterla e di andare avanti. Hai scoperto altri dettagli sull'identità del sicario? -
- Non molti. So che è una donna e che ha parecchia esperienza, ma non saprei dirti legati a quali casi. Nei fascicoli che ho hackerato non risultava nulla di tutto ciò. Nemmeno il numero. - si portò l’indice alle tempie - Codice 883, 31-74. Consolidata manualità. 12-24-36, 11-03. - recitò a memoria - Non ho idea di che significhi ma quel “consolidata manualità” era la voce più simile per corrispondere all’esperienza. I numeri credo siano la chiave di tutto, ma non ho trovato alcuna tabella per la lettura cifrata. -
Da dietro le lenti degli occhiali Conan assunse un'aria pensierosa e cupa. Senza mancare di notarlo, Saguru si accigliò a sua volta: - Hai una copia di quei documenti? -
- Non qui. Ma posso riscriverteli. Ricordi? Memoria superiore alla media! - sorrise facendo l’occhiolino al piccolo detective. Al loro primo incontro Shinichi lo aveva smascherato grazie a quell’informazione.
Hakuba e Conan annuirono praticamente all'unisono.
- Mi chiedo se a questo punto sia utile avvisare il commissariato... - commentò a mezza voce il primo. Kid afferrò carta e penna dalla scrivania prendendo a scrivere:- Oh, si. Davvero inutile dire alla polizia della presenza di un killer provetto! Sul serio, ma come fate a pensarlo?! E siete pure detective! Cioè... - si corresse - Hakuba lo è, Conan è... un bambino molto perspicace. Più o meno. E Goro non sa fare nulla. -
- Ehi! Adesso chiamo la polizia e vedi come la pianti di prendere in giro! -
- Si calmi, Goro. Non è necessario disturbarli a quest’ora della notte. - sorrise divertito. Saguru parve rendersi conto solo allora di che ore fossero. - Cavolo! - esclamò, prendendo il cellulare - Dovevo telefonare ad Aoko... - mormorò a mezza voce, scoprendo senza meravigliarsi vari messaggi di chiamate perse in segreteria telefonica. Il ladro si fermò di colpo dallo scrivere:- Aoko? Che ha fatto la figlia di Nakamori? Anzi, no, che hai fatto alla figlia di Nakamori?! -
- Niente. - lo guardò storto il detective - Le avevo solo mandato un messaggio in caso... - s'interruppe - Non ci fossi stato tu a salvarmi le penne. -. Kaitou Kid alzò le sopracciglia velocemente per poi tornare a scrivere ed il detective, conoscendo la sua reale identità, potè immaginare quel gesto fosse un “sarà meglio per te che stia bene!”. - Scusatemi un momento. - disse il detective, uscendo sul pianerottolo dello stabile. Una volta essersi richiuso la porta alle spalle prese fuori il cellulare e compose il numero della ragazza, sentendosi abbastanza colpevole per averla lasciata in sospeso per tutto quel tempo.
- Hakuba-kun?! - strillò agitata lei - Hai visto?! Non può essere lui, o si? Kaitou Kid! Lui era...! -
- S-si Aoko, ora però calmati... - balbettò il ragazzo, spostando bruscamente il telefono lontano dal proprio orecchio per via dell'urlo di lei. La ragazza fece un lungo sospiro dall’altra parte della cornetta:- Stai bene? Dove sei? -
- Sto bene, sono dal detective privato, Goro Mori. Tu? Non hai fatto niente di strano mentre non c'ero vero? - chiese, ricordando l'allusiva occhiata del ladro. - Beh, ho chiesto ai presenti le testimonianze. Mi sembrava l’unica cosa da fare visto che non rispondevi al cellulare! - marcò l’ultima parte.
- Hai fatto bene e... Uhm... Posso assicurare che c'era un buon motivo per il non rispondere. -
- E quale, sentiamo? C’erano vetri infranti, Kaitou Kid e una sparatoria. Io sapevo che eri su quel piano. Volevi farmi morire di paura?! -
- No, io... - s'interruppe con un sospiro. Era stata un'imprudenza colossale, a quell'ora poteva essere morto e lo sapeva benissimo. - Posso assicurare che sono completamente illeso, Aoko. -
- E lo abbiamo constatato. Ok! È un passo avanti. Ti sto chiedendo come fai ad essere illeso con ciò che è successo. -
Saguru fece una lunga pausa. - Se ti dicessi che ho... momentaneamente stretto una tregua con Kaitou Kid? -
- Ti direi che sei un imbecille ad allearti con quell’arrogante! Però ammetto che la situazione potrebbe giustificare la cosa. Quindi... - e la sua voce tornò allegra - ora è lì con te? -
- Più o meno. -
- Ho capito. Beh, Aoko sarà dal detective Goro domani mattina! Sappilo! Dubito Kid se ne andrà in giro con quell’aguzzina alle sue calcagna! -
- Ok, ma non fare mosse affrettate! Per oggi sono state fatte abbastanza cose stupide... -
- E infatti andrò domani. Non preoccuparti! Che ci provi quel damerino da quattro soldi a mettermi le mani addosso: gli spacco il muso! -
- Non ne dubito... - commentò Saguru con una risatina non propriamente convinta. La ragazza dall’altro lato trattenne una leggera risatina:- Vedo che impari in fretta! Ora devo andare. C’è mio padre. A domani Saguru! - e riattaccò mentre un aeroplanino di carta finiva contro il collo del ragazzo. "Che cavolo?!" pensò quello, raccogliendolo e aprendolo. “Muoviti a tornare e piantala di flirtare con Aoko!! Stalle lontano! Firmato: Kaitou-ti appendo al muro se ci provi-Kid”. Il detective avvampò nel leggerlo e lo appallottolò con una mossa furiosa. - Non sto flirtando. - bofonchiò a mezza voce rientrando nella sala. Goro, Ran e Conan stavano esaminando il foglio con i documenti della killer mentre il ladro masticava un chewing-gum comodamente sdraiato sul divano. Dalla faccia del bambino sembrava le deduzioni del detective Goro fossero ben lungi dalla realtà dei fatti. Kaitou Kid, indossate di nuovo giacca e cravatta, si alzò avvicinandosi al coetaneo:- Allora? Come sta Nakamori? - e nel chiederlo si sfilò parte della gomma di bocca provando ad attaccarla ai capelli del biondo. Lui scansò bruscamente la sua mano, allontanandolo: - Bene! - esclamò, seccato. Il ladro non perse il sorriso rimettendosi il chewing-gum in bocca. Nei suoi occhi una luce di sfida.
Goro scattò in piedi:- Ragazzi, è quasi mezzanotte e c’è un’assassina che vuole le vostre teste. Forse dovreste passare la notte qui. -. Ran sembrò sconvolta:- Cosa?! Papà, Kid ha cercato di baciarmi più volte! -
- Non ci riuscirà! - si intromise Conan con faccino angelico - Ci penso io! -
- Ecco, vedi? Ci pensa quattrocchi! - gli diede manforte Goro. La ragazza corse in camera sua.
- Credo che unire le forze sia la cosa più saggia. - intervenne Hakuba - Domattina potremmo fare con calma il punto della situazione. -
- Concordo. Hakuba, potresti dormire in camera con Conan, se per te non è un problema. Tu, ladro, - il tono gli si fece più duro rivolgendosi a Kaitou Kid - te ne starai qui sul divano, lontano dalla cassaforte e da mia figlia, mi sono spiegato?! -. Il mago sorrise annuendo tranquillamente e Goro incrociò le braccia severo avviandosi verso camera propria. Conan fece segno a Saguru di seguirlo. Quello annuì leggermente, seguendo il ragazzino e mentre non riusciva a smettere di pensare a tutte le scoperte fatte quella sera.

Kaitou Kid era rimasto da solo in sala. Sdraiato sul divano, masticando la gomma, pensava.
Kaito aveva sempre considerato Aoko come un’amica. La sua migliore amica, certo, ma pur sempre un’amica. Non che non fosse attratto da lei, ma era conscio di avere solo sedici anni, quasi diciassette, e di essere troppo giovane per parlare di “relazione impegnata”. Se doveva avere una fidanzata temporanea la voleva con le curve nei posti giusti ed evidenti a sufficienza. Aoko era una linea, c’era poco da aggiungere. Inoltre, le cose non fossero andate a buon fine come credeva, non voleva rischiare di rovinare l’amicizia che aveva con lei. Dubitava fosse la donna della sua vita, ammesso ce ne fosse una adatta alla vera identità di Kaitou Kid. Non capiva, quindi, perché gli desse così fastidio saperla parlare amichevolmente con Saguru. Non era mai successo provasse gelosia per la ragazza, ma avendo fatto ricerche su quello che piace alle donne in un uomo allo scopo di migliorarsi come Kid sapeva che Hakuba aveva molti punti a suo favore: biondo, aveva vissuto a Londra, aveva un falco come animale domestico, misterioso, sprezzante del pericolo e raffinato nei modi. Il peggio era che Aoko sembrava interessata a lui: tra i messaggi che gli aveva lasciato in segreteria ce ne erano alcuni dove lei coglieva l’occasione per elogiare il detective. Il solo pensiero di vederli baciarsi gli diede il voltastomaco. Si sedette per evitare di vomitare: perché farsi tanti crucci? Anche Aoko era troppo giovane per un fidanzamento serio e lui, in quanto migliore amico, doveva proteggerla dallo sbagliare. Si ritenne soddisfatto del risultato delle proprie riflessioni e prese il chewing-gum. “Preparati alla guerra, Hakuba! Non ti lascerò nemmeno sfiorare Aoko!”, quindi si avviò verso la camera del detective.


Angolo di BlackKay97

Kay: Salve a tutti e bentornati!! Regalo di Pasqua!! Un bellissimo... più o meno... capitolo di tranzizione con il nostro Fantasma in preda ad attacchi fulminanti di gelosia! Owww, shippiamo la Kaoko! O come si chiama. E qui con me c'è hanche la mia Tantei, Black! :3
Black: *spunta dall'ombra accompagnata da una drammatica soundtrack (?)* ... Salve :)
Kay: No, fai paura. Spaventi i lettori! :| ... Dettagli! Dicevo... capitolo di tranzizione perchè effettivamente con la comparsa di Kid doveva terminare un primo ciclo e Hakuba avrebbe dovuto smascherare il colpevole, ma il testo veviva corto, così abbiamo pensato di unirlo a quello che sarebbe dovuto divenire il sequel, facendo le dovute modifiche, e quindi restate con noi perchè il caso NON è finito. Anzi, credo che la parte più bella debba ancora essere pubblicata. ;)
Black: esattamente... Rimanete con noi, gente, perché l'azione non mancherà di qui in poi! ^^
Kay: Faremo vivere una vita difficile ai nostri tre amici preferiti! XD
Black: perchè siamo cattive, si. UU Buona Pasqua! Alla prossima! ;)
Kay: Grazie a tutti i lettori e recensori! BUONA PASQUA!!!

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Capitolo 7
*** L'Emissario del Fantasma ***


Non erano nemmeno le otto e mezza di mattina ma Saguru Hakuba era già di pessimo umore. Quella notte aveva faticato a chiudere occhio per via dei troppi pensieri riguardanti il caso, non era riuscito ad arrivare a nessuna conclusione e come se non bastasse aveva appena passato mezz'ora in bagno a cercare di staccare quella maledetta gomma da masticare dai capelli!
Aprì la porta dello studio di Goro con un sospiro tra il furioso e il rassegnato: qualcosa gli diceva che sopportare Kaitou Kid sarebbe stato più difficile del previsto.
- Dormito bene, Hakuba? - domandò il sopracitato con quell’odioso sorriso strafottente spiaccicato in faccia. - No, grazie. - ribatté secco l'investigatore. Il ladro era chiaramente divertito dalla cosa:- Come mai già in piedi? Detective e figlia dormono ancora. -
- Sono un tipo mattiniero. -
- Non ho dubbi! Senti... Aoko ti ha detto qualcosa sull’ispettore Nakamori? Devo mancargli da morire! - sghignazzò. - A dire la verità non so cosa stia combinando l'ispettore... Ma immagino che sia anche lui dietro al tuo presunto assassino. -
- Grandioso! - mise le mani dietro la schiena incrociando le gambe, ancora sdraiato sul divano che lo aveva ospitato per la notte - Avrei voluto vedere la sua reazione quando mi ha scoperto vivo! O quando lo farà. Credo sarà sui giornali, se non di oggi, quelli di domani. E comunque mi vedranno al tg. -. Saguru restò in silenzio alcuni minuti, guardando fuori dalla finestra. Alla fine fu lui stesso a rompere l'attesa: - Hai idea del perché ti hanno reso un bersaglio? -. Kaitou Kid sorrise chiudendo gli occhi:- Non ci sei cascato. Speravo la storia del contrabbando bastasse, ma mi sembra chiaro non te la sia bevuta. Si, so esattamente perché mi vogliono, ma non mi aspettavo cercassero di farmi fuori. -
Il detective si voltò a metà verso il ladro, gettandogli un'occhiata: - Potresti dirmelo, dato che ormai sono pienamente coinvolto in questa storia. -
- Ti sbagli. Finchè taccio su questo la tua vita sarà salva. Posso solo dirti che ho fatto un torto ad un’organizzazione criminale otto anni fa, che non mi tiro indietro e che adesso vogliono vendetta. -
- E pensi davvero che mi lasceranno vivere ora che mi sono introdotto nel covo della loro assassina? -
- Si. Non sai chi sia lei, per cui ti lasceranno stare se li eviterai per un po’. Non insistere: non ti trascinerò a fondo con me. The Phantom Thief tornerà sempre alla luce della gloria per quanto le ombre che lo avvolgeranno saranno scure. -
- Smettila. - lo fissò con aria grave - Non ci sei solo tu di mezzo, non negarlo. -
- Non intendo rispondere. - distolse lo sguardo. Il campanello suonò.
- Aspettiamo ospiti? - alzò un sopracciglio il detective. Il ladro fece spallucce:- Credo l’ispettore sarebbe in piedi. Vado a sentire al citofono. - disse avviandosi e schiarendosi la gola. Quando alzò l’apparecchio parlò con la voce di Goro Mori:- Chi è? -
- Buongiorno. Sono Aoko Nakamori. - a momenti il ragazzo non urlò - So che ieri era qui un mio amico, Saguru Hakuba. Ehm... potrei salire? -
- Eh, ehu, uhm... certo. - aprì la porta, mise giù la cornetta e si voltò verso l’investigatore:- Che ci fa la figlia di Nakamori qui?!?!?! -
- Oddio! - esclamò Saguru, realizzando quello che stava succedendo - Ieri sera ha detto che avrebbe indagato, ma non credevo che sarebbe venuta davvero! -
- Idiotaaaaaa!! - strillò l’altro - Se mi vede sono morto, ma tanto morto! ... Idea! - aprì la finestra - Non farla avvicinare alla finestra o giuro che ti vengo a cercare! - quindi si lanciò fuori appendendosi al cornicione un istante prima che la ragazza facesse il suo ingresso nell’appartamento:- È permesso? -
- Uhm, eh, si Aoko! - esclamò il ragazzo, cercando di mascherare la sua sorpresa. - Hakuba? - parve confusa anche lei - Non credevo di trovarti qui. Non c’è l’ispettore? Volevo salutarlo visto che mi ha lasciato entrare. -
- Ah, sua moglie ha chiamato al telefono un attimo fa, è dovuto uscire dal retro perché aveva parcheggiato la macchina li vicino. - mentì, sperando di sembrare convincente - Ha avuto una commissione urgente purtroppo. -
- Capisco. - parve crederci lei - E Kid?! Dove si trova adesso? - domandò con entusiasmo. - Temo che quel dannato sia sparito durante la notte. - scosse la testa Hakuba - Ma credo che si rifarà vivo in tempi brevi. -
- Che idiota! - sbuffò la ragazza - Lo vogliono morto e lui se ne va a zonzo come niente fosse! Non vuole capire che deve essere mio padre a metterlo dietro le sbarre?! Quando torna... gli chiarisco ogni dubbio! - stiracchiò un braccio.
Nel frattempo, fuori dalla finestra, Kaitou Kid si lasciava ad una leggera risatina isterica, pensando “Sono qui fuori. Sento tutto.”.
Aoko si fece seria:- Quindi hai capito chi ha interesse nell’uccidere quel ladro da quattro soldi? -
- Credo si tratti di qualche sicario ma... Stiamo ancora lavorando sull'identificazione precisa. -
- Nessun movente, eh? -

Il sesto senso del ladro fantasma lo mise all’erta. Qualcosa non andava. Liberò la colomba con una mano tenendola tra il proprio petto ed il muro:- Calma Kuro. - disse quando quella tubò. Cosa c’era di storto? Se lo avesse capito avrebbe velocemente preparato il trucco per cavarsela. Le braccia cominciavano a cedere, ma avrebbero resistito ancora per una manciata di minuti. Aoko parlava tranquillamente con Saguru senza accorgersi di lui, ma non era gelosia la brutta sensazione che provava. Forse era nel mirino di qualcuno, ma come avevano fatto a trovarlo? Cercò di voltarsi lentamente per controllare, ma avvertì una forte fitta alla gamba. Evitò d’urlare mentre la vista si appannava e le forze cedevano. - Kuro... - mormorò perdendo la presa sul muretto e precipitando a terra.

Aoko stava spiegando al compagno di classe quello che i testimoni della sera prima le avevano riferito quando, in un batter d’ali, una colomba bianca tubò appoggiandosi sulla sua spalla. - Ma che..?! - domandò sorpresa. L’animale si agitò perdendo qualche piuma. La ragazza la prese tra le proprie mani:- Cosa c’è piccolino? - accarezzò il volatile per poi guardare Saguru - Non sarò un’esperta, ma la colomba di Kaito fa così quando ci sono problemi. -
Quello s'irrigidì: - Problemi? - chiese, gettando un furtivo sguardo verso la finestra. La colomba si liberò dalla presa della ragazza e le beccò il naso. Lei scosse la testa scrollandola ed il volatile uscì dalla finestra. Aoko afferrò Saguru per una manica tirandolo:- Sbrigati! - gridò allarmata tirandolo giù per le scale fino in strada. La colomba, appoggiata su un filo della luce, spiccò il volo ed Aoko le corse dietro.
Il detective si guardò intorno nervosamente. Erano all'aperto, in mezzo a una strada deserta e da soli: il bersaglio perfetto per qualunque cecchino.
- Aoko... - cominciò, seguendo la ragazza. Lei non pareva considerarlo, correva veloce ansimando per lo sforzo:- Hakuba... Kaito... è successo qualcosa! -
- COSA?! - esclamò l'investigatore, raggiungendola e affiancandosi a lei. Lei annuì:- Quella colomba... mi ha beccato sul naso... Kuro. -
- È la colomba che Kuroba porta in classe ogni tanto? -
- Si. - confermò lei - Ho un terribile presentimento. - si fermò guardandosi intorno e riprendendo fiato, poi la vide su un palo della luce. Kuro spiccò nuovamente il volo. Aoko la inseguì:- Andiamo! ... Kaito... che hai fatto? -
Saguru la seguì velocemente, con un presentimento pessimo. Alcuni minuti dopo la colomba si era appoggiata sul tettuccio di un taxi. Aoko si fermò con il fiatone e tese le mani verso di lei che, obbediente, le volò in braccio. La ragazza la carezzò:- Dov’è Kaito? Perché ci hai portati qui? -
- Che razza di posto è questo? - mormorò Saguru, gettando un'occhiata al viavai di taxi che si snodava davanti a loro lungo le strade adiacenti. - Direi la stazione dei taxi. Ma perché Kuro ci ha portati qui? - la colomba, in quel momento, si divincolò e volò via. La ragazza la richiamò ma senza successo. I due cercarono di seguirla, ma dopo alcuni minuti la perdettero di vista.
- Se n'è andata... - commentò Saguru, con un misto di disappunto e preoccupazione. - Hakuba? - Aoko raccolse le mani al petto abbassando lo sguardo - Torniamo a casa, per favore. -
- Va bene. - annuì, guardandosi un'ultima volta indietro.
Aoko invitò Saguru a casa propria.
Si accomodarono in salotto con del tè caldo. Il signor Nakamori era al lavoro nonostante fosse domenica. Aoko rimase in silenzio a lungo sorseggiando il suo tè con lo sguardo perso nel vuoto. - Aoko? Va tutto bene? - le chiese gentilmente Saguru, interrompendo quel lungo silenzio che stava diventando insostenibile. - Sono stanca. - affermò fredda lei - Dimmi la verità. Perché quella colomba era dal detective Mori? Era la colomba di Kaito. Che c’entra con Kaitou Kid? Io... credo di saperlo, ma... dimmelo, ti prego! -
- Io... - esitò il ragazzo, non sapendo cosa dire - Io ero dal detective Mori con Kaitou Kid. A un certo punto se n'é andato, di più non so. - scosse la testa con aria grave - Però posso scoprirlo. - si sentì in dovere di aggiungere. Lei scattò in piedi stringendo le mani a pugno:- Piantala! Kaito è Kaitou Kid, vero?! So che lo sai. Solo ora ho collegato tutti i pezzi... dagli sguardi di sfida che vi lanciavate... al tuo tenerlo sempre sott’occhio... il fatto che si fosse ammalato proprio un paio di giorni fa... Non mentire! Voglio saperlo. - aveva assunto un’aria decisa. - Io... - sospirò - L'ho sempre pensato. Ma non sono mai riuscito a dimostrarlo. -
- Non lo devi fare. - affermò risedendosi - Non devi dimostrarlo colpevole. Conosco bene Kaito e non comprendo bene questa storia. So che devo parlargli, ma adesso è in pericolo, vero? - soppesò le parole - Hakuba? Mi aiuterai a trovarlo? -
- Non lascerò in circolazione dei pericolosi sicari ma non intendo coinvolgere anche te. -
- Hakuba-kun... - gli prese le mani nelle proprie - Salva Kaito. Ti prego. -
- Certo che lo farò. - sorrise, ma non riuscì ad evitare che un'ombra gli balenasse sul viso.


Angolo delle autrici
Kay: Salve a tutti lettori e benritrovati! Non aggiornavamo da... Pasqua. A dire il vero avremo voluto postare per festeggiare la fine della scuola, ma... tra vacanze mie, vacanze di Black e... soprattutto vacanze mie, ci siamo ridotte a fine Luglio. Speriamo la prossima pubblicazione non sia a Settembre, ma... ehi! Andate in vacanza voi lettori e recensori, andiamo in vacanza anche noi pseudo-scrittrici! ;)
Black: già, perchè anche noi necessitiamo di tempo per stare con la famiglia e/o staccare dalla scuola. Ma ciancio alle bande! (xD) il nuovo capitolo dei "Fantasmi" è qui tutto per voi! ^^
Kay: E finalmente le cose si fanno interessanti! Con tanto di intrighi. Ah, piccola anticipazione: il prossimo capitolo è uno dei miei preferiti! Sapete no? Di quelli che... ti diverti prprio a scriverli e vai come un missile! ... Già... Bei tempi!
Black: ^^" dai non dire così... In effetti stiamo procedendo un po' più lentamente del solito, tra vacanze e tutto, ma sappiate che questa storia non verrà abbandonata e che il nostro caso vedrà la sua risoluzione U_U
Kay: In fondo... chi non si vede si rimuore! :D
Black: il pubblico ci odierà per le nostre continue citazioni non specificate XD ma non importa! L'importante è che ora il suddetto pubblico si sia goduto le sfig... ehm, peripezie dei nostri protagonisti!
Alla prossima! ^^

BlackKay97

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