Fading capillary lights

di Apalapucian_HP
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fascination ***
Capitolo 2: *** Stay ***
Capitolo 3: *** Bullseye ***
Capitolo 4: *** Bees and robins ***
Capitolo 5: *** Timely, untimely ***
Capitolo 6: *** Are you scared? ***
Capitolo 7: *** Sunday morning moon ***
Capitolo 8: *** Pocket ***
Capitolo 9: *** Quidditch shirt ***
Capitolo 10: *** Indigo ***



Capitolo 1
*** Fascination ***


Fading capillary lights









I. Fascination




Just a passing glance, just a brief romance






Lily guida.

Guida lei perché nessuno starebbe dietro con lei e James, non importa quanto entrambi abbiano insistito che non sarebbe stato un problema per nessuno. Che promettono che terranno le coccole al minimo. O le pomiciate. O le risatine sussurrate. Il solito. Ma sembrava che avrebbe piovuto, ed era molto probabile che lei avrebbe avuto bisogno delle braccia di lui attorno a lei, e lui avrebbe avuto bisogno delle labbra di lei sul suo collo; quindi anche a loro quelle promesse suonano incerte. Nessuno se l'è bevute. Sirius e Peter stavano praticamente avendo un incontro di wrestling sul ciglio della strada per il dannato posto del passeggero. Molto maturo, vero? Alla fine, Remus si è girato verso James e Lily, ha sospirato, mostrato il suo più esasperato sguardo da “Sono davvero esausto quindi per favore fate qualcosa riguardo questi stupidi” - e loro hanno ceduto.

Guida lei anche perché Remus è stanco; non è riuscito a liberarsi ieri sera come previsto, e ha detto che avrebbe dormito in macchina. Perché non ci si può fidare di Sirius e delle sue preferenze musicali. Perché James ha bisogno di essere costantemente ricordato di non uccidere l'acceleratore. Perché l'ultima volta che Peter era al volante, sono finiti in un canale poco profondo. Limitata soglia dell'attenzione. Non riusciva ad evitare di togliere gli occhi dalla strada ogni volta che vedevano e indicavano qualcosa di remotamente interessante, cosa che James e Sirius, sfortunatamente, facevano spesso.

Lily ha notato da un po' quanta troppa energia repressa abbiano per stare in uno spazio così stretto per un tempo relativamente lungo. È divertente, per lei, come non possano distribuire tutta quell'agitazione in parti uguali durante il viaggio. Consumano tutta l'eccitazione nelle prime ore – il cantare stonato e ad alta voce, i giochi da macchina, le litigate per lo stereo, gli entusiasti racconti degli scherzi, completi con aggiunte esagerate e le correzioni mormorate di Remus, le sciarade, l'infinito crepitio delle confezioni di patatine aperte – e poi la testa di Remus è appoggiata contro il finestrino annebbiato, Sirius sta accasciandosi sulla spalla di Remus, e Peter sta crollando dietro al sedile di James.

Chi è?” domanda sottovoce James quando inizia una nuova canzone, raddrizzandosi e stropicciandosi gli occhi. Incrocia le braccia al petto e guarda la strada. Sta facendo buio, i boschetti a entrambi i lati stanno diventando ora un muro più fitto e irregolare, più nero che verde, mentre il cielo fatica a mostrare i resti di un pittoresco tramonto che loro non riescono a vedere da questo tratto di autostrada.

Nat King Cole,” risponde Lily. Sorride. Era solita ballare questa canzone con suo papà. Natale, biscotti alla cannella, piedi sulle punte che tengono il passo sul pavimento del salotto coperto dal tappeto. Si immagina, si chiede se sua figlia danzerebbe così anche con James, un giorno. Spera di sì. “Ti piace?”

Sì.” E poi lui sogghigna, si morde il labbro per smorzare il compiaciuto sospiro, anche se lei non lo può vedere, e aggiunge “E' piacevole per pomiciare, immagino.”

Lei sbuffa, tendendo il braccio alla cieca per colpirlo.

Peter è sorpreso, russa particolarmente forte a quel suono. Sirius salta al baccano di Peter, da' accidentalmente una gomitata a Remus, la cui testa colpisce il finestrino. Dura tutto circa tre secondi, e nessuno si sveglia.

Idioti,” dice James, allungando il collo per guardarli. E poi sbadiglia ancora.

Puoi dormire se vuoi, sai.” esclama Lily.

Nah, sto bene.”

D'accordo, allora.”

Ehi, Evans?”

Hm?”

Mi... piace molto, questa canzone.”

Anche a me.”

Il Sole è tramontato del tutto. Inizia a piovigginare. Lily si sposta per rilassare di più la schiena, sentendosi perfettamente contenta con il mormorio della macchina, l'asfalto che corre davanti a lei, e la compagnia dei suoi idioti preferiti al mondo.

Pensi che potremmo ballarla al nostro matrimonio?” borbotta James, e lei deve stringere forte il volante per non sterzare nell'altra corsia.

Si azzarda a guardarlo con gli occhi sgranati – James Potter in quel colorato maglione a righe con ricami a forma di cervo che lei gli ha regalato per il compleanno, con le braccia ancora sul petto, gli occhiali che stanno per cadere, e... oh, ma che diavolo – gli occhi chiusi, la bocca aperta, la testa piegata e che si muove verso la finestra, dannatamente addormentato dopo una tale... ridicola, grandiosa, totalmente inaspettata affermazione...

I suoi occhi si riportano controvoglia sulla strada. Scuote la testa e ride tra sé e sé.

Addormentato! Santo cielo. Che idiota.

Il suo idiota.

Canticchia il resto della canzone e sorride per il resto del viaggio.





It was fascination, I know,

Seeing you alone with the moonlight above

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Capitolo 2
*** Stay ***


II. Stay




Lui continua a sussurrare il suo nome.

Lei non dorme, non subito, siede accanto al letto e gli tiene la mano, fa scorrere le dita tra i suoi capelli ogni cinque minuti. È arrabbiata con lui. Doppio turno per l'Ordine, lui ha insistito, praticamente incespicando sulla porta la notte scorsa. Pallido, contuso, un taglio sul labbro inferiore. Non c'era nessun altro nella zona quando hanno ricevuto la soffiata. Naturalmente, lui si è offerto di controllarla. Fradicio di pioggia, senza aver dormito, senza pasti per ore. Adesso trema e delira e borbotta nel sonno.

Sei un idiota,” gli dice, spostandogli la frangia testarda in su “Ho sposato un idiota.”

Eppure, quando si muove e geme una confusa protesta verso un invisibile avversario nei suoi sogni, Lily lo zittisce e si alza dalla sedia per baciarlo sulla guancia, finché è il suo nome che capitombola ancora una volta fuori dalle sue labbra.



Lei ritorna dal bagno e lui è sceso dal letto, appoggiato all'armadio, ad abbottonarsi una camicia nuova.

Lei, dalla porta, sospira. “James.”

Hm?” le sue dita annaspano sui bottoni, tremando, e ha indossato male le pantofole.

Dove stai andando?”

Vado a costruire quel sedile sotto la finestra.”

Cosa?”

Ti avevo promesso che... oh, merda, scusa.” è inciampato di lato, faticando tutto questo tempo per rimanere in piedi, facendo cadere la lampada sul comodino. I frammenti scintillano nella luce del tardo pomeriggio, aspettando sul pavimento i suoi piedi goffi. “Io... lo aggiusterò. Promesso. Più tardi. Io... dov'è la mia bacchetta?”

Lily gli si avvicina, mette giù gli asciugamani sul tavolino. Attenta a non pestare i vetri, lo guida silenziosamente per un braccio verso il letto.

Lily-”

Taci.”



Gli occhi di lui si chiudono non appena si stende. Lily gli tira le coperte sotto al mento.

Sei arrabbiata con me.” borbotta.

Lo sono, già.”

Lei si alza per prendere degli asciugamani puliti dalla cucina, ma si ferma sulla soglia quando lo sente muoversi nel letto e sussurrare-gemere: “Resta.”

Perciò torna indietro e siede di fianco a lui, stringendogli la mano tremante finché non si addormenta.



Lei si sveglia a dita che gentilmente le carezzano i capelli; si è addormentata seduta accanto al letto. Sono passate solo due ore o più da quando è crollata. Il collo e le braccia sono doloranti... ma non importa; suo marito è sveglio, gli occhi illuminati. Il sorriso è di scuse. È seduto, appoggiato ai cuscini contro alla testiera.

È mattina, e lui sembra star meglio. Sembra se stesso.

Ancora arrabbiata?” le chiede piano, la voce ancora roca.

Sì,” risponde lei, contraendo le labbra, stringendo gli occhi. “Molto arrabbiata.”

Lui annuisce. Il sorriso non lascia il suo volto quando allarga le braccia per lei.

Lei non aspetta un secondo. Sale sul letto e gattona nel suo abbraccio. L'esaustione li raggiunge nel momento in cui lui la stringe, dirigendosi verso le sue membra e annebbiandole la mente, e il battiti del cuore di lui subito iniziano a cullarla nel sonno. In qualche modo, lei sa che lui sapeva che sarebbe successo.

Mi dispiace,” mormora, ritornando a passare le dita tra i suoi capelli.

E' tutto a posto.”

Non andrò là fuori per un po', okay?” promette.

Farai meglio.” gli occhi di lei stanno già chiudendosi.

Le labbra di James sulla sommità della sua testa sono l'ultima cosa che avverte prima di sognare.

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Capitolo 3
*** Bullseye ***


III. Bullseye




E' quasi divertente come il suo viso sia contorto in massima concentrazione. Occhi stretti, la lingua tra i denti, le dita salde mentre testano la freccetta avanti e indietro. Lui la tira, e lei giura di sentire un fruscio mentre essa vola nell'aria. E invece no. Ci vuole solo una frazione di secondo, dopo tutto, solo metà di un battito – prima che ci sia un rumore sordo e lui stia urlando e le stia mettendo un braccio attorno alle spalle. Lui sorride. Gli occhi di lei ritornano alla freccetta, al luminoso casino rosa attorno ad essa, piatto e floscio nel mezzo di palloncini colorati.

Come fai a farlo?”

Ho una buona mira,” le risponde, facendole l'occhiolino. L'uomo dietro al bancone porge loro, a denti stretti, un peluche, ed entrambi scoppiano a ridere quando notano le corna. “To', guarda lì.”

Più tardi, le si avvicina e le prende il viso tra le mani, e lei giura di sentire dei violini suonare. Ci vuole solo una frazione di secondo, metà di un battito con il nome di lui che vacilla sulla punta della sua lingua – prima che ci sia un rantolo e labbra di lui siano sulle sue e (accidenti) lei sia innamorata.

To', guarda lì. Questo ragazzo ha sicuramente una buona mira.

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Capitolo 4
*** Bees and robins ***


IV. Bees and robins




Non ha cenato,” annunciò Lily quando entrò nella Sala Comune. Si lasciò cadere sul divano vicino al camino, appoggiando la testa alla mano. “Di nuovo.

Succede, Evans,” rispose distrattamente Sirius, gli occhi determinati sulla scacchiera babbana poggiata davanti a lui sul pavimento.

Ma sono passati due giorni,” gemette Lily.

Sirius fece la sua mossa. Remus, che sedeva di fronte a lui, piegò la testa da un lato per avere un angolo migliore della scacchiera. “E' così che fa James, Lily,” borbottò “Tornerà in sé.”

Non mi ha voluto dire cosa c'è che non va, però,” Lily insistette “Insomma, sono la sua ragazza, si penserebbe che lui...”

Sirius e Remus si scambiarono un'occhiata, e Lily, che non se lo fece scappare, suppose che non ne avessero intenzione dal modo in cui immediatamente spostarono lo sguardo. Strinse gli occhi e in fretta si sedette sul pavimento accanto a Remus.

Sputa.” gli ordinò, dandogli una gomitata.

Pete è nelle cucine,” rispose questi, dopo averla guardata a lungo in riflessione. “Ha lui il dovere della cioccolata.”

Marshmallows e panini alla canella, sì,” affermò Sirius “Ecco dov'è. Ci hai beccati, hai vinto, scusaci. Fai la tua mossa, Moony.”

Non sto parlando di Peter e lo sapete entrambi.”

Remus cercò Sirius, che alzò solo un sopracciglio.

Sapete che ho il diritto di sapere!” esclamò Lily.

Remus sospirò. “D'accordo... Padfoot?”

Oh, no, amico. O è James stesso o qualcun altro che non si chiama Sirius Black, temo.”

Remus alzò gli occhi al cielo e si arrese. “Domenica è stato rifiutato dalle Gazze Ladre.” disse a Lily, piegandosi e finalmente facendo la propria mossa.

Gazze Ladre? Ovvero... gli uccelli?” l'espressione di Lily s'inacidì. “E' un codice Malandrino per qualcosa?”

Montrose,” rispose Sirius. Lily, comunque, ancora sembrava interdetta, e lui sospirò esasperato. “Squadra Nazionale di Quidditch. Le Gazze Ladre di Montrose? No? Merlino, Evans. Non sono i migliori, a parer mio. Un gruppo di mezzi matti, in realtà. E le loro tattiche sono molto prevedibili in questi giorni, ma hanno più vittorie consecutive nella storia della lega, quindi penso di capire da dove venga il fascino...”

La lettera diceva specificamente che non era perché pensassero che non sia bravo, ma non si sentivano a proprio agio ad ammettere qualcuno senza esperienza fuori dalle leghe scolastiche,” spiegò Remus “Non era niente di personale. Nessun altro diciassettenne sarebbe entrato. In ogni caso, Prongs l'ha presa davvero male.”

Oh, James...”

Dagli tempo,” suggerì Sirius “E' il mio turno, giusto, Moony?”

Sì, tuo – Lily, senti, starà bene. È il Quidditch. È solo un po' super-sensibile riguardo ciò. Ma starà bene.”

Ma perché non me l'ha detto?”

E' solo-” incominciò Remus, ma Sirius lo interruppe: “E' imbarazzato.”

Guardò Lily con una espressione curiosa. “Pensa che tu lo riterresti futile.”

La rossa apparve leggermente offesa. “E' ovvio che io non penserei – voi credete che lo riterrei futile?”

Nessuno rispose.

Perché non lo farei,” disse risoluta Lily, ma continuò ad avere in risposta del silenzio. “Oi! Non lo farei!

Certo, non lo faresti,” ammise Sirius “Anche se – voglio dire, solo se vuoi, ovvio – c'è qualcosa che puoi fare per tirarlo su di morale...”

C'è?” domandò Remus, lanciando all'amico un'occhiata eloquente. Lily, sfortunatamente, questa volta se la perse.

Sì,” rispose Sirius impaziente “Sai, il nostro James è un Pungiglione.”

E' un che?” chiese Lily, mentre Remus riportava l'attenzione sulla scacchiera.

La sua seconda squadra preferita sono le Vespe – per te è Wimbourne, ignorante del Quidditch,” continuò Sirius “Ha mandato una domanda anche a loro, e sono quasi certo che avrà una risposta tra pochi giorni. Occasionalmente cerchiamo di dargli... sai, supporto e cose varie, ma vista la cosa con le Gazze, non ne ha voluto sapere. Almeno non da noi. Schiva il discorso, l'idiota. Ma ovviamente ne ha bisogno.”

Lily ponderò su questa informazione. Si voltò verso l'altro Malandrino. “Remus?”

Ne ha bisogno, sì,” disse sottovoce questi.

Lily si morse il labbro pensierosa, prese un respiro profondo, e strinse le labbra. “Giusto. Le Vespe. Allora cosa faccio?”

Un sorriso si allargò sul volto di Sirius.



Le mani di James trovarono le tasche mentre girava l'angolo. Le dita avvertirono subito il bordo di una busta, e lui prese a giocherellarci mentre camminava verso la Sala Comune, le labbra appena rivolte all'insù. Sapeva che ultimamente si era comportato da stupido, e non avrebbe potuto evitarlo neanche se avesse provato, ma pensò che probabilmente ancora dovesse ai suoi amici – e a Lily, specialmente Lily – una scusa.

Stava scegliendo come meglio formulare quella conversazione con la sua ragazza, quando si accorse che qualcuno stava alla fine del corridoio, e lui non riusciva bene a capire chi... aspetta, cosa fosse. Aveva taglia umana, d'accordo, ma troppo grosso e dalla forma strana per essere davvero umano. Rallentò ed estrasse la bacchetta, per ogni eventualità, strizzando gli occhi nel buio. “Scusami,” esclamò con l'autorità del Caposcuola. “Ehi, cosa pensi di star...”

La voce si affievolì mentre riconosceva (o no?) chi fosse. “Lily?” domandò, il viso che esprimeva totale confusione “Che stai... facendo?”

Lei indossava un costume a righe gialle e nere, così imbottito da essere tre volte la sua taglia, e aveva un cerchietto con delle antenne coordinate sopra i capelli scandalosamente rossi. Stava arrossendo.

Io... che succede?” chiese James per riempire l'imbarazzante silenzio.

Ciao.”

Ehm – sei un'ape.” osservò debolmente lui, perplesso.

Sono una vespa,” lo corresse Lily, accigliandosi. “Con la W maiuscola... so dei Pettirossi.”

Cosa – oh. Le Gazze Ladre?”

Ehm, sì. Volevo dire quello. Perciò... sorpresa!” gli sorrise e lanciò in aria le mani per esibire il completo, ma a James sembrava più una smorfia imbarazzata. “Mi hanno detto che avevi bisogno di... beh, supporto. E in ogni caso, non credo davvero che ci sia più supporto di così. Quindi farai meglio a stare bene adesso, James Potter.”

Lui aprì la bocca, ma la chiuse di nuovo perché non riusciva a pensare a nulla da dire.

Smettila di guardarmi così!” disse Lily “Ho solo pensato... okay, è stata una cattiva idea, vero? È solo... sono una vespa!”

Fu lì che lui scoppiò a ridere. Forte. Infatti, stava ridendo così dannatamente tanto che dovette appoggiarsi al muro e tenersi la pancia.

Smettila,” lo sgridò Lily, gli occhi come pugnali, ma le guance rosse come i capelli. “La vuoi piantare? James!”

Sì. Okay. Okay. Sì... giusto,” riuscì a dire lui tra gli attacchi di risa, raddrizzandosi “Sei pazza, lo sapevi?”

Sono di supporto,” replicò Lily “E ti odio.”

No, non mi odi,” disse James, sorridendo “E io non sono fan delle Vespe.”

L'espressione di Lily si trasformò. “Cosa?”

Puddlemere United. Sicuro. Non so da dove tu abbia tratto la cosa delle Vespe, ma l'apprezzo.” fece un cenno al suo aspetto generale “Sei sexy.”

Oh, taci.”

No, ma davvero.”

Basta.”

Lui non poteva averne abbastanza della sua espressione. “Godric, ti amo, Lily Evans.” borbottò, scuotendo la testa e ridacchiando.

Di questo non si parlerà mai più, mi hai sentito?”

Non posso credere che ti abbiano fatto indossare un dannato costume da vespa...”

Io non – potresti smettere di ridere ora, per favore?”

Okay, okay...” lui fece un respiro profondo e spostò lo sguardo per un istante, ricomponendosi. “Allora chi te l'ha detto? Delle Gazze Ladre?”

I tuoi amici,” rispose Lily scorbuticamente “E sono arrabbiata con te per quello, tra l'altro.”

Scusa,” disse subito James. Non poteva togliere gli occhi da Lily, e non poteva fare ciò senza ridere, quindi si distrasse prendendo la lettera e porgendogliela. “Guarda.”

Lily la prese.

Era una lettera d'accettazione dal Puddlemere United. “Sei entrato?”

L'hai saputo per prima e da me ora, okay?” James appariva estremamente compiaciuto di sé “Non giocherò ancora, ma... già. Circa.”

Lily gli sorrise affettuosamente. “Ecco il nostro Capitano...” Fece per baciarlo (non poteva proprio evitarlo quando lui aveva quello spensierato, infantile ghigno in volto), e lui si ravvivò subito – ma poi il davanti da vespa imbottito non glielo permise.

James stava ridendo di nuovo prima che lei potesse guardarlo storto.

Ucciderò Sirius Black.”




















A/N: Stavolta ho deciso di lasciare i soprannomi nella forma originale perché mi piacciono di più xD 

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Capitolo 5
*** Timely, untimely ***


V. Timely, untimely




Lily stava impazzendo.

Assolutamente impazzendo.

Fino a quel momento nelle ultime ventiquattro ore era riuscita a rovesciare una boccetta di inchiostro, sbagliare circa tre parole nel suo tema di Trasfigurazione, capire male più di una dozzina di cose, e ora mancare la scadenza di Alice e Caradoc per il resoconto della ronda dei prefetti. Era in ritardo di solo mezz'ora, certo, e Marlene aveva alzato gli occhi al cielo a quanto esageratamente atterrita fosse per esserselo dimenticata, ma lei non aveva mai – nemmeno una volta, badate bene – mancato una scadenza per gli stupidi resoconti. Quello e i cumulativi piccoli eventi scemi, e forse il fatto che la ragione di tutti quegli abbagli era un ragazzo – era quel ragazzo, niente meno – la rendevano agitata e scocciata. Ritornò verso l'ufficio dei Capiscuola (il pensiero di consegnare i documenti durante la riunione dei prefetti le era scappato di mente, Merlino), furiosa.

Era così persa nei propri pensieri, che in qualche modo non si era accorta delle voci sommesse facilmente udibili già ad una certa distanza dall'ufficio. Quando ormai si rese conto che, in effetti, avrebbe dovuto notarle, era già sull'uscio della stanza poco illuminata. Oh, quanto intempestiva e immischiata fosse la sua presenza, se ne sarebbe accorta dopo un attimo.

Furono soltanto tre secondi, come succede, ma ci fu un sacco da dire al riguardo.

Frank Longbottom e Alice Fortescue, se Lily avesse dovuto giudicare dalle loro posizioni (e più tardi dalle scuse affrettate e le guance colorate), stavano per baciarsi.

Lily sbatté le palpebre, combattuta tra lo schiarirsi la gola e fuggire il più silenziosamente possibile. Prima che potesse decidere, il fuoco scoppiettò nel camino, svegliando i tre studenti dalla loro trance.

Frank notò per primo Lily sulla soglia. Prima che lei potesse scuotere la testa e andarsene, Frank era saltato via da Alice come se fosse stato bruciato dalle lingue di fuoco emesse dal caminetto. Si massaggiò la base del collo e sorrise impacciato a Lily.

Stavo solo...”

Lily!” la salutò Alice, egualmente arrossita. “Io – Ciao. Cosa stai... ti serve qualcosa?”

Ehm...”

Io vado,” mormorò subito Frank, lanciando ad Alice un'occhiata di scuse e avviandosi verso la porta.

Lily gli bloccò l'uscita. “No!” esclamò un po' troppo veemente. “Voglio dire – scusa. Non devi andartene. Volevo solo dare alla nostra Caposcuola questi documenti – scusa, Alice, prima li avevo dimenticati – e poi me ne vado, e voi due... potete fingere che io non sia mai comparsa.”

Frank spostò lo sguardo, improvvisamente interessato al divano nell'angolo; Alice si morse il labbro e si schiarì la gola. “No, Lil. Frank se ne stava comunque andando,” annunciò.

Frank le sorrise brevemente, apparve sul punto di dire (fare?) qualcosa ma poi decise di no, annuì cordialmente a Lily, e se ne andò.

Lily aggrottò la fronte. “Oh, mi dispiace tanto, Alice!” iniziò “Non credevo che qualcun altro sarebbe stato qui. Pensavo che Doc sarebbe-”

E' tutto okay, Lily.”

-stato qui con te, se qualcuno avesse dovuto esserci, ma davvero ho pensato-”

Va tutto perfettamente bene.”

-che saresti stata solo tu, perché Doc ha finito la ronda più tarda la settimana scorsa, no? È stato la settimana scorsa, giusto? Quando rimaneva indietro? Perciò non sapevo-”

Oi...”

-che saresti stata con qualcuno, infatti ho anche quasi pensato che l'ufficio sarebbe stato vuoto e io avrei lasciato il resoconto sul tavolo o qualco-”

Alice prese Lily per le spalle e allineò gli occhi ai suoi, le sopracciglia arcuate e le labbra in un sorriso sottile.

Giusto,” disse Lily, capendo.

Alice annuì, ridacchiando mentre la lasciava andare.

Mi dispiace!” ripeté Lily, e l'altra sospirò.

Va tutto bene.”

Ma voi-”

Lily.

Lei si forzò a tacere. Offrì le carte, che Alice prese con un sorriso comprensivo e vi si tenette occupata per qualche silenzioso secondo.

Alice...” procedette Lily cauta.

Hm?”

Lo stavi per baciare, vero?”

Shhh, Lily,” la sgridò, ma i suoi occhi si strinsero appena e si fissarono su un punto.

Stai arrossendo.”

Invece no.” Alice si spostò di lato e sollevò i fogli fino al viso.

Ma li stai leggendo? Perché sono tutti dei 'non incidenti'.”

Alice lasciò cadere i documenti e guardò la più giovane con uno sguardo forzatamente malevolo. “Se non la smetti-”

Vi stavate già baciando?”

Lily!”

Le sue mani erano suoi tuoi fianchi.”

Alice si voltò del tutto verso di lei, le sue mani sui fianchi. Le guance erano di un rosso furioso, e le sopracciglia si incontravano a metà, ma le labbra si contorcevano in un sorriso.

Allora?” esigette Lily, e il suo ghigno non avrebbe potuto essere più grande, la scema.

Alice sembrò decidere su qualcosa, gli occhi che si stringevano e la testa piegata da una parte – e poi sospirò. Riguardò i resoconti e sporse il labbro inferiore.

Oh, no. Cosa c'è che non va?”

Non posso stare con lui, Lils.”

Cosa – perché?”

Alice fece spallucce. “E'... la guerra che incombe e il resto. Non penso sia una buona idea.”

Lily si avvicinò all'amica. “Ma quella è ancora di più la ragione per fare il salto! Voi due siete ovviamente l'uno pazzo per l'altra-” Alice alzò gli occhi al cielo, ma stava combattendo per allontanare il sorriso dalle labbra “- e non so come diavolo faccio a saperlo ma sento che lui è quello giusto per te, e-”

Ma è pericoloso, entrare in questo tipo di attaccamento emotivo di questi tempi...”

Forse, ma è anche abbastanza pericoloso da far sì che le persone cerchino qualcosa – abbiano qualcuno, Alice, a cui sorreggersi!”

Ma non sono nemmeno certa di piacergli...”

Ma certo che gli piaci; è Frank! E tu sei Alice! E vi stavate per baciare, se io non fossi stata così distratta-”

Non lo so, ho ancora un po' paura di tutto...”

Cosa c'è di cui aver paura? Abbiamo diciassette anni, siamo giovani e liberi e innamorati – beh, almeno fino a quanto questo mondo ci permette di essere...”

Alice, in realtà, aveva diciotto anni, pronta al diploma, e notò istantaneamente l'errore di Lily. Ma non si affrettò a correggerlo, né fu condizionata in modo negativo – infatti, guardò l'amica con divertiti, addirittura trionfanti occhi.

- e con le cose nel modo in cui stanno penso che sarebbe bello avere qualcuno a cui rivolgerti quando diventa tutto troppo, sai?”

Anche se lui è un po' ridicolo?”

Lily annuì convinta. “Anche quando è la persona più ridicola del mondo.”

Anche se si arruffa i capelli il novanta percento del tempo?”

Anche se ha il sorriso più stupido e la risata più forte-”

Anche se c'è una guerra che sta per scoppiare, e tu hai paura, e lui è la persona più assurda, l'ultima di cui mai sogneresti di innamorarti?”

Esatto!”

Quindi sei innamorata di James Potter?”

Beh, non lo so! Mi piace davvero, davvero tanto e-” Lily sgranò gli occhi, il verde stupefatto e non credente contro il fuoco scoppiettante, le mani che le tapparono la bocca. Abbassò il capo lentamente, fissando il pavimento e facendo una smorfia.

Alice stava sorridendo, tenendo i resoconti di Lily e qualche altro documento da Caposcuola contro il petto, pronta ad andare. “Io e Frank stiamo insieme da una settimana,” disse a Lily, sogghignando “Ma dovresti davvero dire tutte quelle cose a James.”

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Capitolo 6
*** Are you scared? ***


VI. Are you scared?




Lei non sa come o quando esattamente sia finita con lui. C'era stata un'esplosione improvvisa dalla strada davanti ai Tre Manici di Scopa, un collettivo silenzio scioccato, e poi una caotica massa di sedie che grattavano frenetiche, torrenziali passi, e urla spaventate.

E poi lei stava scagliando incantesimi per salvarsi la vita, e da qualche parte là dentro sapeva che anche lui doveva esserci. In qualche modo, si erano trovati nel mezzo del pandemonio. Lei non si ricorda chi aveva condotto chi dove. Ma non si sta lamentando. Nemmeno lui.

Stanno in silenzio a parte per i loro respiri, che entrambi non hanno ancora calmato. Sono l'uno di fronte all'altra ai lati del vicolo, il misero pezzo di terreno tra di loro umido, ruvido e sporco. Lily si affloscia un po' per l'esaustione, ma allunga il collo per rischiare un'occhiatina alla strada e controllare se qualcuno li ha seguiti. Stringe forte la bacchetta, ma non c'è segno di nessuno che si stia avvicinando. Sollevata, chiude gli occhi brevemente, fa un respiro profondo, e ordina ai suoi nervi di calmarsi.

Tutto bene?” chiede James, la testa anch'essa in sorveglianza ancora rivolta verso la strada, ma gli occhi diffidenti sono già fissi su di lei. Anche la sua bacchetta è fuori, e c'è qualcosa riguardo quella forte, a nocche bianche stretta che inaspettatamente la colpisce, le punge un po' il cuore, le fa voler fare qualcosa per allentarla.

Sì, sto bene,” risponde. Sa che dovrebbe chiedergli come sta anche lui, e vorrebbe, davvero, ma... ma forse perché lei è terrorizzata e non può evitarlo, qualcos'altro le scivola sulla lingua, qualcosa di agitato, curioso: “Hai paura?”

No,” dice subito James, ma veloce quanto la risposta è lo spostarsi dei suoi occhi nocciola.

Lo eri?”

Lui non dice nulla per un momento. Solo quando Lily conclude che lui debba aver deciso semplicemente di non rispondere alla domanda, lui borbotta: “Sì.”

Lei studia il suo viso. Sta cercando qualcosa, ma non può dire cosa. “Non l'avrei detto, sai.”

Le sopracciglia di James si inarcano in una domanda.

Che avevi paura, intendo.”

E' di nuovo silenzioso. Ma stavolta lei capisce che è del tipo agitato. “Beh, lo ero.”

E visto che lei non vuole innervosirlo ulteriormente con le sue assurdità, annuisce e lascia perdere. “Okay.”

Ma lui era in fiamme là dentro, Lily ripensa in ogni modo. Non ha mancato un incantesimo, li ha tirati entrambi fuori, e in tutto ciò, finché non hanno raggiunto questo sperduto angolo del villaggio, non le ha mai lasciato la mano. Non si è trattenuto, ha lottato con tutto se stesso. Anche ora, dal modo in cui il suo corpo sembra essere così teso attorno alla bacchetta, dal modo in cui non può star fermo, Lily ha la sensazione che lui correrebbe di nuovo nel cuore del tumulto se lei lo lasciasse solo e lo lasciasse andare.

Lily.”

Lei alza la testa per fargli capire di aver sentito, ma qualunque cosa si sia aspettata di vedere quando lo avrebbe guardato, non era questa espressione sul suo viso. Non gliel'ha mai vista prima; ardente, anche un po' disperata, così intensa che lei vorrebbe nello stesso momento scappare e chiudere la distanza tra di loro...

Avevo paura che ti saresti ferita.”






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Capitolo 7
*** Sunday morning moon ***


VII. Sunday morning moon




Apri gli occhi e i ricordi arrivano in fretta, veloci ma gentili quanto la luce della luna che ieri sera colpiva i tappeti del pavimento.

Li chiudi di nuovo e avverti il tuo cuore unirsi all'irregolare danza dei granelli di polvere sotto il bagliore della triste mattina. C'è molto da affrontare per una coscienza così disorientata, ma soprattutto ricordi la sensazione del suo corpo sotto quella felpa che gli hai regalato per il suo ultimo compleanno... duro e liscio e definito sotto il sottile tessuto, con le tue dita che si prendevano il loro tempo dal suo stomaco al suo petto. La tua capacità di respirare era stata da tempo messa da parte insieme al fiocco blu che fino a pochi secondi prima aveva trattenuto i tuoi capelli rossi in una coda di cavallo trasandata.

Lui era molto, molto caldo.

Stava là, fermo e silenzioso in tutta la sua spettinata, occhialuta gloria, guardandoti dall'alto con un sopracciglio alzato e un quarto di quel caratteristico sorrisetto.

Te lo togli o lo devo fare io?”

Lo hai guardato male e gli hai colpito il braccio. “Tu devi seriamente essere educato su come non rovinare un momento.”

Tu devi seriamente smetterla di uccidermi.”

E poi ti ha tirata verso di sé e ti ha fatto dimenticare tutti i nomi tranne il suo.

Ora ti avvolge con un braccio, e i tuoi occhi si aprono di scatto. Lui appoggia le labbra contro la base del tuo collo. I cuscini e le lenzuola sono fredde ed inizia a piovere, ma il suo caldo... tutto si muove dietro di te e si avvicina ancora di più. Tu sorridi e intrecci le dita con le sue, guardando le goccioline d'acqua inseguirsi sul vetro della finestra.

Sai che là fuori il Sole sorge con la guerra, ma non importa. Ora tu sei qui, e lui è qui, ed anche se sarà solo fino a che la pioggia smette e la mattina se ne va, siete entrambi giovani, innamorati e a posto.

Lui sussurra buongiorno, e puoi udire il suo sorriso, il tuo nome nella sua voce il testo perfetto per la melodia della pioggia.


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Capitolo 8
*** Pocket ***


VIII. Pocket [AU in una caffetteria babbana]




Un giorno, oggi, lui entra, questo ragazzo – questo James Potter – e lei segue la sua andatura, lo fissa a lungo e intensamente. Non nota nemmeno di starlo facendo.

Indossa una camicia bianca, le maniche arrotolate indolentemente fino ai gomiti. Tutto di lui urla appena sceso dal letto, scusate – i capelli ribelli, i passi sicuri, le lente occhiate guizzanti – e Lily è attirata dalla leggera curva all'insù di solo un lato della sua bocca. Il ragazzo però doveva indossare gli occhiali, e Lily pensa che ciò pareggi ingiustamente il disordine.

Più tardi, in un clima totalmente diverso in un posto lontano da questo negozio, Lily sarebbe stata stesa nel letto con la maglietta di lui (e nient'altro, se lo volete sapere) con le sue braccia attorno a lei, pensando ad oggi, alle altre teste che si erano girate al suono del campanello. Sarebbe stata curiosa delle altre persone che gli avevano lanciato un'occhiata quando era entrato, di quante altre paia di occhi si erano soffermate sul suo viso quanto lei.

Ma in questo momento c'è solo lui dall'altra parte del balcone che si morde il labbro come se a lei servisse qualcos'altro da adocchiare. Riesce appena a riprendersi. Lui è alto. E che mascella.

Ciao,” lui fa un cenno, poi subito mette quella mano in tasca. Lei vuole ridere. O abbracciarlo. È stato il peggior saluto con la mano di sempre.

Giorno,” con un sorriso un po' generico, lei allunga un braccio dietro di sé per prendere il menù sopra lo scaffale dei dolci.

Lo sguardo di lui scorre fino alla carta laminata che lei gli porge, ma non la prende. Si gratta la testa. “C'è Dorcas?”

Si dà il caso che Dorcas sia in ritardo. Cosa che è strana, ora che Lily ci pensa, perché quella ragazza non è mai in ritardo. “No. C'è Mary, però. È la dietro che controlla delle cose... e io. Ci sono io.”

Il suo sorriso è appena imbarazzato. “Sì, ho notato.”

Bene. Quindi ti posso aiutare? La posizione di Meadowes a parte – voglio dire, Dorcas.”

Nah, conosco Dorcas Meadowes. Siamo familiari.”

Oh, okay.”

Lui annuisce.

Lei non può farne a meno: “Sei il suo ragazzo allora?”

E' mia cugina.” la domanda sembra divertirlo.

Giusto.”

Lily,” dice, e le sopracciglia di lei scattano in alto, ma lui indica la sua targhetta prima che lei possa parlare “Bel nome.”

Tasca,” risponde lei debolmente, indicando il petto di lui e alla tasca della camicia, santo cielo, e vuole pugnalarsi con una forchetta.

Lui annuisce solennemente, le labbra che tremano. “Già. Un po' disgraziato.”

Lei sposta lo sguardo per soffocare una risata. E poi si schiarisce la gola, notando una giovane donna al tavolo quattro che allunga il collo per fissarli minacciosamente. Un altro membro dell'odierna squadra di occhiatine lascive. Tre sono troppi, pensa Lily, e continua per scioglierli. “Allora. Qualcos'altro con cui ti posso assistere?”

Sì, ehm...”

Per sua sorpresa, lui aggira la cassa fino al suo lato del bancone. Sorride quando la raggiunge, massaggiandosi la base del collo e osservando cauto la postazione di lavoro. “Ho un grembiule? Dovrei iniziare oggi. Scusa per il ritardo.”



Inizia oggi,” sibila Lily, trascinando Mary nella dispensa non molto dopo che ne era uscita. Mary non ha nemmeno finito di legarsi il grembiule. “Cosa intende dicendo che inizia oggi?”

Oh, quello è James Potter!” risponde Mary dopo una svelta occhiata al nuovo arrivato, lasciandosi trascinare. È confusa allo sguardo scandalizzato di Lily.

E' Tasca!” esclama James Potter, che apparentemente può sentirle da dove sta. Si sta indicando il petto; ora ha appuntata una targhetta ora – che dice “Tasca”, il piccolo figlio di un budino – e ha un grembiule nero simile a quello di Mary e Lily. Controlla il suo riflesso nelle porte scorrevoli dello scaffale dei dolci, si aggiusta gli occhiali, e sorride contento a se stesso.

Mary ridacchia. Da' una gomitata a Lily, dice “Guardalo!”, e Lily schiocca le dita irata davanti al viso dell'amica.

Chi diavolo è James Potter?” chiede, la voce più bassa. Porta Mary ancora più dentro la stanza, solo in caso.

Mary alza gli occhi al cielo. “Dio, Lily. È il figlio del grande capo!”

Lily sbatte le palpebre. “Il figlio...?”

James Potter.”

Be', non è che vado in giro a memorizzare i nomi di tutti, sai!”

Mary le dà un secondo.

Già, probabilmente dovrei cambiarlo.”

Sì, dovresti.”

Allora perché è qui?” Lily ruba un'altra occhiata a James. Sta aspettando i clienti ora; si guarda intorno, le mani sul bancone, il sorriso ampio. Ma oggi non ci sono molte persone. I giovedì sono sempre i più lenti.

Oh, non lo so,” risponde Mary “Suo papà voleva che avesse esperienza diretta nella gestione delle avventure della compagnia, immagino? Dorcas mi ha detto che oggi avrebbe coperto per lei.”

Perché non me l'hai detto allora?”

Pensavo che te l'avesse detto Dorcas.”

No.”

Mary fa spallucce: “E' carino.”

Perché è qui?”
“Perché ti dà così fastidio?”

Non posso lavorare con tutta la... distrazione.”

Mary annuisce, un sorriso scaltro che lentamente si spande sul suo viso. “E' il sedere, vero? È distraente?”

No, idiota.”

La risata di Mary è smorzata dalle sue nocche. “Non lo so. Forse deve sovrintendere a come funziona il negozio.”

Ma la società di suo padre ha un sacco di rami! Dovrebbe andare a sovrintendere la proprietà o qualcosa del genere. Il Greenfields Hotel! Non questo misero caffè.”

Ma sarebbe tedioso, non pensi? La proprietà?” domanda Mary. Piega la testa, da sopra la spalla di Lily guarda James aspettare in entusiasta trepidazione. “Magari è annoiato.”

Annoiato.”

Sì.”

Non può venire qui a intromettersi perché -”

Salve, buongiorno!” James esclama dal bancone, e Lily riporta la sua attenzione su di lui. Lei e Mary lo osservano mentre prende l'ordine della donna – le fa dei complimenti, le augura una buona giornata, stringe gli occhi alla lavagna con le specialità e annuisce. Non male.

Quando si avvicina allo scaffale, Mary afferra il gomito di Lily e la spinge fuori da quella stanzetta. “Credo che tu voglia aiutarlo...”

Cosa?” domanda Lily, distratta. James si sta mordendo la lingua mentre taglia meticolosamente una fetta di torta al cioccolata e ciliegia. “Perché?”

Beh, Dorcas mi ha circa avvisato riguardo-”

E' lì che James fa cadere il vassoio.


























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Capitolo 9
*** Quidditch shirt ***


IX. Quidditch Shirt




COSA SIGNIFICA CHE NON E' TUA?”

Significa... che non la possiedo?”

Cosa significa che...” Lily si sedette sul letto opposto, spostandosi una ciocca di capelli dal viso. Lanciò un'occhiataccia a Marlene, che la guardava come se temesse per la sua salute mentale – e Lily pensò che ne avrebbe potuto avere il motivo. “Non puoi essere seria, McKinnon,” sibilò.

Ehm, in realtà sì. L'ho presa per sbaglio due settimane fa negli spogliatoi dopo allenamento,” spiegò Marlene. “Non me ne sono accorta finché non l'ha chiesto alla squadra, e volevo ridarla. Ma poi tu l'hai presa, e...”

Perché non me l'hai detto subito?”

Marlene alzò le sopracciglia. “Due sere fa, eri in Sala Comune, e io-”

Tu mi hai detto, 'Ehi, Lily, bella maglia'!”

Sì!”

Pensavo che fossi fiera di me per avere indossato una larghissima maglietta da Quidditch! La tua larghissima maglietta da Quidditch! Da quando quello è un sinonimo di 'Ehi, Lily, non è mia?”

D'accordo, Lil, tutto ciò è ridicolo,” esclamò Marlene, mettendosi sulla difensiva “Avrebbe potuto essere benissimo un sinonimo di 'Ehi, Lily – wow, indossi la maglietta di James Potter!”

Lily la fissò, incredula. “In quale universo ciò giustifica un wow?”

Immagino in quello in cui finalmente capisci che provi qualcosa per lui.”

Nel nome del – okay, no. Stai scherzando. Devi star scherzando. Nemmeno per idea. C'è... oh mio Dio, lui era lì! L'altra sera in Sala Comune... mi ha vista! E io...” Lily fece un respiro profondo e strinse le labbra. “No,, non ci casco. Mi stai stressando.”

Marlene sbuffò. “Ovviamente,” borbottò. “Ma senti, davvero non è mia.”

Solo – perché me l'hai detto solo ora?”

Perché la prima notte ho pensato – oh, è davvero tenera! Stavi cercando di catturare la sua attenzione indossando la sua maglietta!”

Scusami?”

- E poi quando sono arrivata qui ieri sera eri decisamente crollata quindi non sono riuscita a chiedertelo.” si strinse nelle spalle “Ma poi tre notti di fila – voglio dire, ho pensato che fosse troppo anche per qualcuno innamorato. Ho dovuto chiedertelo.”

Lily considerò tutto ciò, facendo una smorfia e mordendosi il labbro inferiore. Spostò lo sguardo da Marlene. Il proprio riflesso nella finestra del dormitorio la salutò, e lei lo fissò, mortificata. “Non posso crederci,” mormorò, guardandosi scuotere la testa meravigliata “Tre notti!”

Marlene le lanciò un'occhiata e ghignò: “Ha un odore così buono, eh?”

Lily si voltò. “E' molto... comoda. Ecco tutto.”

Mmmhmm,” rispose Marlene, stendendosi nel letto. “L'ha indossata ad alcuni degli allenamenti più leggeri, sai...”

Oh, taci.”

Un sacco di volte, in realtà,” Marlene procedette comunque. “Sai come può diventare faticoso? L'allenamento? Ed è sempre James che lavora di più-”

Lily afferrò un cuscino e glielo scagliò contro.



Potter.”

Hm?” lui non alzò nemmeno lo sguardo. Lily fece un passo avanti, osservandolo scribacchiare qualche riga in più sulla pergamena. Grazie a Godric non c'erano più molte persone lì attorno.

Sono venuta a ridarti questa.”

Lui spostò gli occhi dal tavolo, e benché lei si stesse aspettando quello stupido sorrisetto soddisfatto, non poté non esserne irritata. Si aspettava anche una domanda sul perché fosse lei a riportarla e non Marlene, e aveva preparato un discorso riguardo al non volere che lui pensasse che fosse chissà cosa, ecc ecc – ma il cretino aveva altre idee. “Sei sicura?” domandò. Si stava mordendo la guancia per trattenere una risata.

Lei alzò gli occhi al cielo. “Non fare così, sono arrabbiata con te,” lo rimproverò “L'altra sera mi hai vista!”

James sporse il labbro inferiore e annuì: “Sì, infatti.”

E non ti è venuto in mente per niente di informarmi che stavo indossando qualcosa di tuo?”

Lui annuì ancora. “No, infatti.”

Lily strinse gli occhi, non riuscendo a trattenersi dall'innervosirsi così velocemente. “Mi stavi solo... sorridendo!”

Lui si lasciò scappare una risatina. “Ma io ti sto sempre sorridendo.”

Sembravi stupido.”

Sembravi sexy.”

Lily incrociò le braccia. Non importava aver piegato ordinatamente la maglietta; si spiegazzò e accartocciò sotto le sue dita. “Che sia chiaro che non avrei nemmeno considerato indossarla se avessi saputo che era tua, e non – come ho molto erroneamente, tragicamente ritenuto – della mia cara amica Marlene.”

James apparve pensieroso, alzando un congratulante dito per puntarlo a Lily. “Discorso appassionato, Evans,” dichiarò in modo ipocrita. “Gli darei un nove, ma è un po' troppo prolisso. Lo capisco. Hai dei problemi con me. Concetto afferrato.”

Davvero?” replicò Lily. “Perché per me è essenziale essere molto chiari.”

James si prese il suo tempo per spostarsi sulla sedia e appoggiarsi all'indietro. “E' due volte la taglia di McKinnon.”

Beh, a me piace dormire in magliette di due taglie più grandi! Alcune ragazze lo fanno. Non è poco comune.”

Giusto. Preso nota.”

Sì. Quindi...”

Non pensi che sia un po' presto per parlare di abitudini del sonno? Non ti ho ancora nemmeno fatto la proposta.”

Lily si allungò per prendere un libro dal tavolo e con esso colpirlo.

Whoa, domati, Rossa!” lui catturò il volume dalla copertina rigida e glielo prese, corrucciandosi e massaggiandosi la testa “Godric, quand'è che non sei un petardo impazzito?”

Quando smetti di comportarti da cretino, ecco quando,” scattò lei. Gli lanciò un'occhiata di disapprovazione prima di voltarsi con uno sbuffo e incamminarsi verso il dormitorio.

Ehi, Evans!”

Lily sospirò, fermandosi alla base delle scale. Lo guardò ancora non divertita. “Cosa?”

Hai ancora la mia maglietta.”

Decisamente rossa in volto, gli scagliò contro quella maledettissima cosa. Benché non abbastanza veloce da sfuggire alla sua sonora e sempre così infantile risata, se ne andò di lì rapida, senza fermarsi a vederlo afferrare la maglia senza difficoltà (e sorridere come un dannato idiota per il resto della notte).



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Capitolo 10
*** Indigo ***


X. Indigo [Prima persona, POV Mangiamorte, fic sperimentale]

 

 

 

Devo riconoscerglielo a questo Potter; ha un gran cuore. Una gran anima. È tanto dannatamente testardo quanto quell’odiosa zazzera di capelli.

Legato ad una sedia e ridotto ad una biascicante mappa di isole di lividi viola, malmenato in tutti i modi che tutti i mondi esistenti si possono inventare, e ancora riesce a trovare il coraggio di guardarmi negli occhi e ghignare.

Da dove arriva? Da dove diavolo lo prende? Il pensiero di lei è per caso non ancora morto nella sua testa?

Ma come potrebbe? Dopo tutto quel tempo sotto la Cruciatus?

Non importa. Tutto il tempo del mondo. Si spezzerà. O morirà. O entrambi.

La mia bacchetta spinge a fondo nel suo petto. Lui sussulta, una, due volte, cerca di spostarsi per istinto. E poi si ferma. Le sue mani legate si aggrappano agli stretti, rovinati braccioli della poltrona, polsi adornati da tagli che si sforzano contro i loro legacci. Mi chiedo come diavolo possa ancora muoversi così, le sue braccia sono un macello. Brutti tagli sanguinanti sul destro, frattura a sinistra. Non si muoverebbe se potesse evitarlo, lo so. Ma dubito che ora possa, non quando solo mezzo centimetro in più e la mia bacchetta trapasserà la sua maglietta stracciata e la pelle maciullata. Non quando la punta della mia bacchetta sfiorerà il suo cuore, se continuassi; soffice e crudo e pulsante, quel secondo di contatto che fa infiammare ogni sua singola ostinata vena. Il lento, arduo sforzo di una bacchetta smussata sicuramente deve fare più male del veloce taglio di un pugnale? È evidente sul suo viso. Gli occhiali storti, la fronte coperta di sudore, la mascella rotta. Linee affossate abbondanti mentre strema ogni muscolo, ogni lembo di pelle, per resistere. Ma crolla. Certo che lo fa. Tutto di lui si sottomette al dolore, a me, tutto di lui tranne la sua forza di volontà. Ogni volta che apre la bocca la mia anticipazione cresce per l’inevitabile pregare, i pianti di no, per favore, basta – ad ogni momento ora; mi accontenterà, sicuro – ma non arriva. Lui è tutto urla crude che lasciano profondi, cicatrizzanti graffi nella sua gola ed un incessante trillo nelle mie orecchie.

“Ti ucciderò.”

Nessuna risposta. James Potter, ghiacciato e rassegnato, spezzato irrimediabilmente alla fine.

“Ma non preoccuparti, il tuo sporco giochetto mezzosangue non ci metterà molto a seguirti.”

Si muove.

Respira; veloci, corti, tremanti anche nei pochi secondi in cui i polmoni gli permettono di esalare. Le sue labbra fremono, ma è difficile vederlo sotto tutti quei tagli. Denti stretti, mascella bloccata, pugni stretti. Un sottile fiume rosso rincorre la sporcizia e raggiunge il suo mento, gocciola sul petto – uno, due, tre – solo ad un respiro dalla mia bacchetta. Le sue nocche pallide e tirate sono bianche, curiosamente attraenti, contro la ridotta luce tremolante. Lui alza la testa. Immagino che le parole ora siano difficili da trovare, con la testa schiacciata da infinite onde di dolore e la gola che vanta un intricato motivo di profondi tagli, ma non devo cercare molto per riconoscere un atteggiamento di sfida sotto gli occhiali scheggiati.

Lui è ancora qua. E lei è ancora con lui.

Molto bene.

Spingo la bacchetta più a fondo. Il suo sterno scrocchia, e il suo gemito è secco, forte contro la buia stanza vuota. Io giro la dannata cosa e lui urla come il matto che voglio che sia.

“Crucio.”

 

 

 

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