Lui e le ragazze

di Simone Merico
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La nuova ragazza ***
Capitolo 2: *** Ciambella ***



Capitolo 1
*** La nuova ragazza ***


*Drinnnn Drinnn Drinnnn…*
-Dannazione è già mattina- esclamai ancora in dormiveglia.

Una altra giornata di scuola mi aspetta, sempre il solito liceo, sempre le solite faccia… Sempre la solita monotona vita, mi sveglio alle 7:00 mi vesto e faccio colazione, alle 7:45 prendo il treno e alle 8:25 sono a scuola, ho il tempo per mangiare qualche cosa che prendo al solito distributore, ma questa mattina il distributore si sente simpatico e una volta presi i soldi va fuori servizio, tra i crampi allo stomaco per la fame e il nervoso per i soldi persi mi dirigo in classe dove mi aspetta una piacevole sorpresa, un test di 3 ore sulla filosofia che ovviamente avevo dimenticato.

La professoressa divide i fogli con le domande a tutti e quando consegna il mio mi guarda con aria superiore, ed esclama –Dai che se prendi un altro 3 arriviamo a 6- la classe scoppia in una risata, avrei una risposta pronta che la farebbe zittire in ben che non si dica ma non ho voglia di finire in presidenza anche oggi, mi è già bastato ieri quando per sbaglio ho lanciato un fazzolettino sporco sulla testa della prof; ma dico io devi passare proprio quando io cerco di fare canestro con il mio fazzoletto sporco ?

Che tra le altre cose sono anche raffreddato quindi spero proprio di avergli attaccato qualche germe.
Mentre ripenso a ieri sento la porta aprirsi e vedo la ragazza più bella che io abbia mai visto, era quasi un angelo, la preside la fa accomodare al posto proprio di fianco al mio, mentre la fisso senza farmi notare troppo la preside la presenta –Lei è una nuova studente si chiama Gaia, fatela ambientare mi raccomando- la professoressa la guarda e dice –Hai mai studiato filosofia nella scuola da cui provieni ?- la ragazza un poco imbarazzata risponde quasi con un filo di voce –S… Si..- -Perfetto- controbatte la prof –Non avrai problemi allora con il test di oggi- la ragazza diventa pallida in viso e ancora più imbarazzata abbassa lo sguardo.

Durante le 3 ore del test Sono rimasto circa 2 ore fissandola e nell’ora restante ho fissato il suo foglio cercando disperatamente di copiare qualche frase, sperando in un 5 pieno, che avrebbe alzato la mia media ad un livello tale da farmi sentire un genio.

La campana suona e noi consegniamo il compito, per evitare un'altra battuta della prof lo faccio consegnare da un mio compagno,

Una volta che la professoressa esce dalla classe tutti escono per la pausa pranzo mentre io rimango in classe con 2 miei amici, l’unica ad essere rimasta in classe oltre a noi 3 è la nuova arrivata; I miei compagni mi danno una gomitata mentre la fisso –Perché non vai a parlarci?- e cosa dovrei dire!-ribatto io diventando rosso come un peperone.

-ma cavolo abbiamo 16 anni se non riesci a parlare neanche con una ragazza sei messo male-

Mi presi di coraggio è mi diressi verso il suo banco la fissai per circa 30 secondi, lei era imbarazzatissima, io rasentavo l’infarto, e dalla mia bocca uscirono le parole più idiote di questo pianeta –Scusa hai 1 euro? che la macchinetta mi ha fregato i soldi e io ho fame!- Lei mi fissò, il suo sguardo diceva “sul serio mi hai chiesto dei soldi, neanche mi conosci” però rispose educatamente con un semplice –No mi spiace- ed un sorriso, il più bello che io avessi mai visto, torno al banco dove ero seduto con i miei amici che mi fissano quasi imbarazzati per me, li guardo e dico –Ditemi che non gli ho chiesto dei soldi vi prego- loro cominciano a ridere –Si lo hai fatto idiota, quello che ti serve è allenamento, da oggi ci dovrai provare con qualunque ragazza tu veda, e quando sarai pronto ci proverai con lei-.

Io lo fisso quasi disgustato, però l’idea non è male, forse potrei farlo

–Ok, ci sto-
Non avevo idea di tutte le disavventure che avrei affrontato da quel giorno.

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Capitolo 2
*** Ciambella ***


Cristian… CRISTIAN…
Mi voltai di scatto e il mio amico Alessandro mi sorrise dicendo –La stai fissando da quando siamo saliti sul treno, perché non vai a parlarci? Non era quello che dovevi fare per allenarti ?- “In effetti ha ragione”, pensai tra me e me; -Cosa dovrei dirgli scusa?- domandai mentre continuavo ancora a fissare quella ragazza dai capelli lunghi e rossicci, intrecciati in un'unica treccia che le scivolava sulla spalla.
-Prova a presentarti per prima cosa!- Mi alzai senza pensarci due volte esclamando –hai ragione.-
Mi diressi verso di lei mentre nella mia mente risuonavano le parole “Non dire cavolate..” all’infinito, arrivai d’avanti a lei e le chiesi con un sorriso forzatissimo
–scusa è occupato il posto di fianco a te?- No- mi risposte lei quasi felice, adesso che la vedo più da vicino mi manca il fiato per quanto sia bella, ha un viso dolce con qualche lentiggine qua e la, gli sorrisi e le dissi, - Piacere io mi chiamo Cristian- Piacere mio- rispose lei con una voce tanto dolce da far scogliere qualunque cosa, il mio cervello andò in tilt e le dissi una cosa che non mi sarei mai immaginato, -Ma lo sai che somigli davvero tanto a Pippi Calzelunghe? Quella del cartone animato- In quel momento volevo sprofondare, non sapevo cosa dire per scusarmi, ma stranamente lei sbuffò a ridere e mi disse –questo è uno dei complimenti più belli che io abbia mai ricevuto, se era un complimento- in quel momento cominciai a ridere a più non posso e anche lei rideva… stranamente.
Parlammo per circa cinque minuti (anche se a me sembravano passate ore) lei interruppe la conversazione e disse -questa è la mia fermata, però vorrei rivederti, se ti va domani mattina puoi passare dalla mia scuola, c’è una fiera del dolce e ognuno porta un dolce tu puoi venire a farmi compagnia mentre li vendo ? Ti va ?- Io risposi in fretta e furia quasi balbettando -Certo che mi va-. Avevo un sorriso a 32 denti che niente e nessuno poteva togliermi dalla faccia -bene- rispose lei –alle otto davanti alla mia scuola, non tardare- non tarderò- dissi io, e le porte del treno si chiusero. Mentre il treno partiva ci scambiammo uno sguardo di pochi secondi che durò delle ore nella mia mente, una volta che il treno partì io tornai al mio posto con Alessandro che sorridente mi mise la sua mano sulla spalla, e mi disse, bel lavoro.
Io lo guardai e gli dissi, senza pensarci due volte –mi sono innamorato- Ma come- rispose lui incredulo, -e l’angelo caduto dal cielo?- io lo fissai senza capire lui mi guardò quasi schifato e disse – La ragazza nuova della nostra classe… ti ricordi ?-
Ahhh certo, no mi sono mica dimenticato di lei.-
Una volta arrivato a casa, non feci altro che pensare alla mattina seguente ci pensai e ripensai finché non mi venne un idea geniale, fare una ciambella per la fiera del dolce, solo che erano già le undici e trenta di sera, allora pensai di comprarla l'indomani mattina, ma poi guardai il mio portafoglio e non sembrava una buona idea, così scesi in cucina presi la farina, le uova, il latte…. E poi? Che cavolo va in una ciambella ? io non so fare una ciambella, allora corsi in camera accesi il computer e cercai delle ricette di ciambelle, ne trovai una abbastanza semplice, così la stampai e scesi di sotto; Mentre frullavo le uova con la farina scese mio fratello, mi guardo perplesso ed esclamò –Ma cosa diavolo stai facendo ? - Io sorrisi e gli risposi – Una ciambella, ovvio- Ma è mezzanotte e mezza- esclamò lui ancora più perplesso
Non aspettò una mia risposta che se ne tornò in camera sua ancora più sconvolto bofonchiando qualche cosa sul mio essere idiota, ma neanche lui mi demoralizzò e continuai a fare la mia ciambella, una volta pronta la misi in un vassoio però pensai che se non i miei genitori, i miei fratelli l’avrebbero mangiata, così scrissi un biglietto con scritto “TORTA CON LASSATIVO PER SCHERZO NON MANGIATE” almeno ci sarebbero stati lontani. Andai a dormire ma il sonno non arrivava ero troppo agitato, e se la ciambella non fosse buona? E se faccio qualche figuraccia? Mentre pensavo e ripensavo mi addormentai.
La mattina presi il treno insieme ad Alessandro –La ragazza non c’è questa mattina?- mi chiese -No ci vediamo a scuola- risposi
Misi su le cuffiette e premetti play, ma non ascoltai le solite canzoni da duro che ascolto di solito, ma qualcosa di sdolcinato, di quelle canzoni che ti fanno venire il diabete del tipo...”Io e tu per sempre insieme, non riesco a immaginare la mia vita senza di te”...Ok, avete sicuramente capito. Pensavo a cosa dire, però la ciambella era davvero riuscita bene non poteva andare meglio. Alle 8 in punto ero lì, la vidi da lontano che mi salutava, rimasi bloccato, quanto era bella...Grazie al cielo si avvicinò lei mi afferrò dal braccio e disse -Dai andiamo! Siamo in ritardo!-
Appena arrivato presi la mia ciambella e la misi sul tavolo con orgoglio! Ma vidi che la ragazza rideva, mi iniziai a fare mille complessi, perché rideva?!Avevo il naso sporco?!Poi indicò la ciambella e mi accorsi che c'era ancora la scritta “TORTA CON LASSATIVO PER SCHERZO, NON MANGIATE” mi precipitai a toglierla imbarazzato, lei rise ancora, poi mi disse -Scusa ancora non mi sono presentata io mi chiamo Sarah ma sai...Ieri è stato tutto molto veloce comunque...Posso assaggiare? Io felicissimo -Certamente! E' tutta per te! Ne presi una bella fetta e gliela desii...La peggior smorfia di sempre, peggio di un animale che sta per morire, -Ma lo hai messo lo zucchero? Io con la faccia quasi sconvolta dissi -Lo zucchero?!- Lei scoppiò in un'altra grande risata e disse -Sei buffo Cristian...E carino- io diventai rosso come un peperone, lei mi sorrise..E...E....-Scusate potrei avere una fetta di quella ciambella?- La persona più inopportuna del mondo credo, credo che in quel momento avrei voluto prenderlo e scaraventarlo su qualche muro, ma mi limitai ad un -Sì!- con Sarah che rideva, una buona vittima per il mio ''mostro dolce'' anche se di dolce aveva ben poco. Passai una gran bella giornata ridendo e scherzando con Sarah non volevo più andarmene ma dovetti. -Allora...Io devo andare -Di già? -Si.. -Ok allora tieni questo è il mio numero...E anche questo..- Mi diede un bacio sulla guancia che mi fece arrivare in paradiso.
Mi diressi verso la fermata del treno ancora intontito da quel bacio, mentre pensavo che magari lei potesse essere la donna dalla mia vita, poi mi ricordai il patto che avevo stretto con i miei amici, devo soltanto migliorare per avere lei, la nuova ragazza, “l’angelo”… strappai il foglio con il suo numero, lo gettai e mi sedetti alla fermata aspettando il mio treno.

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