Pioggia di sangue, mare di lacrime, vento di sospiri...

di fede_d_dragon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il telefono non ti serve più... ***
Capitolo 3: *** Ho paura ***
Capitolo 3: *** Com'è potuto accadere? ***



Capitolo 1
*** Il telefono non ti serve più... ***


     Il telefonino non ti serve più...
"Giulia ma dove cavolo sei?!" .
La voce squillante di mia madre mi riportò sul letto di camera mia, giù da quelle belle nuvole dorate che erano i miei pensieri negli ultimi tempi, pensavo a Marco come sempre, pensavo a Lilli la sua cagnolina e a quanto sarebbe bello poter stare insieme sullo stesso divano bevendo Thé o Ginger mentre vediamo "Misfits" in tv.
Peccato che sia solo una fantasia... allungando faticosamente un braccio intorpidito toccai il telefono sul comodino con la punta del dito e lo tirai a me, tre nuovi messaggi, sbloccai il telefono e vidi il primo messaggio...
"Marco *-*: Comunque hanno messo lo streaming online delle nuove puntate di Soul Eater Not... so che a te piacciono ma io non le posso sopportare Giu, mah comunque ti avviso u.u non  lo farei se non ti amassi <3 ahahahahah -alle 19.40-"
Che scemo...QUANTO SONO INSOPPORTABILI LE RELAZIONI A DISTANZA? lo vorrei qui solo per poterlo stropicciare di coccole...e invece quei 900 maledetti chilometri..il secondo messaggio è di Elisabetta...Wow si è fatta sentire...
"Ely: Ciao Giùgiù come va col tuo Marcuccio? eheheh -alle 20.00-"
Ok, la ignoro anche se le uscirà il visualizzato fottesega...
"Marco *-*: Che patata scommetto che dormi! sveglia scemotta! facciamo web stasera devo dirti una marea di cose >.< mi manchi troppo stupida <3 -alle 20.10-"
Ovvio che la facciamo scemotto, la facciamo ogni sera... Dio quanto lo amo.
Presi il telefono e scrissi velocemente una risposta a Marco facendo attenzione a sottolineare che le patatine fritte sono il suo cibo preferito dunque non si doveva lamentare, avevo di nuovo il sorriso sul volto.
Mi alzai barcollando dal letto e uscì dalla mia stanza, percorsi velocemente le scale mentre la luce dei primi lampioni accesi in strada attraversava il vetro della finestra e illuminava le piantine sul davanzale dandoli il colore di un verde bottiglia scuro. 
Mi affaccia nella cucina dove mia madre preparava la cena per mio padre.
"Cosa vuoi?" chiesi a mia madre, "Voglio sapere che non ci sei morta su quel letto, scendi giù ogni tanto!" la guardai con uno sguardo penetrante e le sorrisi con uno dei sorrisi più finti che avessi mai fatto "Gentile come sempre", non mi rispose e continuò a preparare la cena così me ne andai in salotto e mi avvicinai all'attaccapanni prendendo il mio vecchio giubbotto in pelle.
"Mamma esco, torno subito" ma la sua voce arrivò come un fulmine "Dove cavolo pensi di andare ho preparato la cen..." chiusi la porta sbattendola e la sua voce squillante diventò un brusio, corsi in strada mentre l'aria fresca mi accarezzava il viso e mi rinfrescava la mente. Presi il telefono e vidi il messaggio di marco "Uffa non  giocare con i sentimenti di un ragazzo e le sue patatine fritte >_< ...che roba! u.u ci vediamo alle 11 su Skype non mancare signorinella patata" sorrisi e l'aria fredda mi accarezzò anche i denti "Non preoccuparti ci sarò scemo u.u comunque quali sarebbero queste maree di cose??? è_é " rimisi il telefono in tasca e girai l'angolo ma la risposta arrivò subito, quasi come se stesse aspettando quella domanda, visualizzai il messaggio, era un link, andai sul sito che marco mi aveva linkato, il Tg? perché avrei dovuto vedermi uno spezzone di tg? Avviai il video.
Una conduttrice con voce chiara e espressione seria scandiva lentamente quelle parole che però sembravano uno scherzo " Proclamata l'allerta mondiale per un virus che pare possa agire in un arco di 24 ore dopo la morte, in diversi obitori i pazienti defunti da alcune ore hanno ripreso vita pare che la situazione sia sotto controllo e i medici affermano di avere già un metodo risolutivo..."
Bloccai il filmato, ma che diavolo stava succedendo? inviai un messaggio a marco "?????" rispose dopo solo alcuni secondi " Ahahahahah che figata immagini se questo virus si estendesse? cazzo mi sento come in The last of us Uahaha" cercai di non dare di matto e dirli che era un cretino e mi limitai a scrivere "Deve essere uno scherzo, non dire delle cose del genere, ma ti rendi conto?"
"Marco *-*: Bhè bimba mi sà che in uno scenario del genere il telefonino non ci serve più ç_ç addio <3 <3 <3 "
scrissi veloce
"Cretino!"
"Marco *-*: Dai patata scherzo! su corri su skype che voglio vederti ..."



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Capitolo 3
*** Ho paura ***


HO PAURA Le quattro e mezza... è passata una settimana da quando la notizia che in realtà i medici non avevano una soluzione per il "problema" che sta affliggendo il nostro mondo... ma la cosa peggiore è che la gente sembra non rendersene davvero conto... "riviventi" (li chiamano così...un modo formale di dire zombie a quanto pare) vengono tenuti segreti, lontani dalle strade in strutture "organizzate per tenerli sotto controllo"... sotto controllo certo...a chi la danno a bere? Alzai una mano verso il soffitto come a voler sfiorare un raggio di luce che attraversava le tapparelle della finestra ormai chiuse da tempo, mia madre pensa di fermare i riviventi con le tapparelle mah. Alzai la testa dal cuscino e vidi lo schermo del telefonino illuminarsi, un messaggio...lo sbloccai, Marco... "Marco *-*: Qui è un'inferno piccola abbiamo dovuto andarcene di casa se solo sapessi che casino...i miei genitori non sanno ancora dove andare, per il momento siamo in centrale dalla polizia, i riviventi hanno iniziato ad avanzare a quanto pare le difese non hanno retto..." Ero completamente confusa... ma se non lo sentivo da solo due ore come è possibile che sia successo tutto questo casino? Sbalordita cercai con lo sguardo qualcosa nella stanza e la trovai, la collana che mi aveva spedito Marco... la strinsi forte al petto e in fine la misi al collo, non volevo pensare minimamente all'idea che fosse in pericolo...rapidamente ripresi il telefono in mano e li scrissi un messaggio dicendoli che sarebbe andato tutto bene e che avrebbero trovato un posto dove andare... o almeno così speravo. Passarono due ore ...due ore di paura per Marco e ...per me... per la mia famiglia,così decisi di raccontare quello che mi aveva detto Marco a i miei genitori ... e mia madre guardandomi in faccia con uno sguardo penetrante disse "Parli ancora con quel piccolo disagiato? Cosa ci trovi in lui Giulia? Lo capisci che per te è un male parlare con gente simile? E ora dammi quel telefono. Basta così!", strinsi il telefono nella mano e con le lacrime a gli occhi per la rabbia e perché non aveva minimamente ascoltato ciò che avevo detto corsi via dalla cucina, superai il salotto e con le ciabatte ancora a i piedi corsi via da casa mia. Ma se avessi solo immaginato cosa mi aspettava ci sarei tornata indietro correndo... Era buio in strada e il mio telefono cominciò a squillare, sobbalzai per lo spavento, vidi il display con aria confusa, era ovviamente Marco. Risposi, "Ehi come stai? I tuoi genitori hanno trovato un posto?" esplose in un grido "Si tesoro! Vengo lì dai miei zii! Sono emozionatissimo verrò lì, ci incontreremo ti rendi conto?!". Sbarrai gli occhi e rimasi a bocca aperta senza emettere fiato per qualche secondo buono poi piano presi coscienza di quelle parole e il viso mi si illuminò in un sorriso mentre qualcosa mi bagnava le guance...stavo piangendo "O-o-oddio!" dissi singhiozzando "Oddio non vedo l'ora di vederti! Quando sei qui??? Oddio non ci posso credere s-s-sto piangendo, è incredibile! Giuro, oddio!" e lui si mise a ridere di gioia, di gusto come se non avesse appena perso la sua casa inghiottita da un'orda di zombie, rideva e io piangevo e ridevo mentre il vento asciugava le lacrime portandole via e solleticandomi le guance fresche e umide, a un tratto parlò "Sarò lì domani sera tesoro, sarai bellissima..." sorrisi di gusto e allo stesso tempo ebbi un brivido, non per il freddo ma per la paura... e se non li piacessi?... "Tesoro ora corro a casa ci sentiamo per messaggi ti amo tantissimo" rispose "anche io piccola" e chiusi la telefonata, avevo camminato molto, ero nella zona più isolata del mio quartiere, mi girai attorno un po confusa e il mio sguardo si soffermò su di un cassonetto coperto dall'ombra. Qualcosa si era mosso, sicuramente un gattino pensai e incuriosita mi avvicinai per sbirciare, passo dopo passo il cuore accelerava i suoi battiti e i passi erano sempre più incerti... Era un rumore troppo forte per essere un gatto...Mi avvicinai ancora e ad un tratto una mano si allungò dal cassonetto aggrappandosi al bordo e issando alla fresca aria della notte uno dei miei peggiori incubi. Con gli occhi nuovamente sbarrati ma stavolta per la paura e le mani tremanti feci un passo indietro e osservai la scena, un' orrida figura si fece avanti alla luce di un lampione era un'uomo sulla quarantina in completo blu, giacca e cravatta ma con gli occhi sbarrati e i bulbi oculari completamente bianchi, anche il colorito era di un bianco porcellana in contrasto con gli accesi capelli rossi, dalla bocca gli colava un rivolo di sangue mentre le mani ne erano completamente imbrattate come i vestiti, feci ancora qualche passo indietro mentre lui aumentava il ritmo della sua marcia verso di me... fui terrorizzata ma non urlai...avevo TROPPA paura. Realizzai che ero in pericolo e rapidamente mi voltai e iniziai a correre, superai case, auto, la mia vecchia scuola e mi girai per controllare, era lì, correva cazzo! Così cambiai strada, svoltai per un angolo e trovai degli scatoloni dietro l'entrata posteriore di un vecchio bar, mi nascosi dietro con il cuore che palpitava ricordando l'orribile espressione vuota e lo sguardo vacuo di di quel mostro orrendo e strinsi al petto la collana con il piccolo Death Note che mi aveva regalato Marco... Ho paura.

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Capitolo 3
*** Com'è potuto accadere? ***


Mi feci coraggio e alzai gli occhi al cielo, sentivo le guance bruciare e gli occhi umidi, cercai di ricordare qualunque cosa avessi mai imparato sull'autodifesa ma nulla, non ne sapevo nulla, potevo contare solo sulla mia buona stella... ma quale?...io che sono stata sempre sola, insicura, quante probabilità avevo di riuscire a cavarmela?...sicuramente poche. Con tutta la forza di volontà che avevo in corpo sciolsi i muscoli intorpiditi dalla paura e mi sporsi dagli scatoloni dietro i quali ero nascosta, eccolo lì in attesa del suo pasto caldo...i suoi capelli rossi riflettevano la debole luce del lampione e il suo pallore risultava ancora più inquietante, in fine si voltò. Con orrore notai sulla sua schiena una voragine circondata da carne putrefatta e sangue rappreso, mi feci violenza per non urlare ma un sibilo usci dalla mia bocca e lui annusando l'ari come un lupo che va a caccia si voltò piano verso di me. Inorridita e spaventata corsi via ma lui si lanciò al mio inseguimento, era veloce, molto veloce. Girai dietro un angolo. Vicolo cieco, tornai di poco indietro. Una macchina. Una Tipo rossa, con mattoni al posto delle ruote e mezza smontata...almeno l'antifurto n on avrebbe suonato... mi levai la maglietta e la avvolsi intorno al gomito come avevo visto fare in un film, con il cuore palpitante sfondai il finestrino con un colpo solo e mi precipitai dentro. Mi nascosi sotto i sedili con le lacrime a gli occhi... tutto ciò incredibilmente avvenne in pochi secondi, poco dopo arrivò lui sentii i suoi passi e i suoi grugniti di rabbia, si era arrabbiato, mi aveva persa. Dopo poco il rumore dei suoi passi si allontanava sempre di più e mi feci coraggio uscendo fuori dalla macchina... ma un pensiero lancinante mi attraversò la mente come un fulmine a ciel sereno...anche qui... sono arrivati. Mi rimisi la maglietta che avevo abbandonato sul sedile...adesso c'è solo da avvisare la gente. Dobbiamo andarcene. Con questo pensiero mi ritornò in mente mia madre ...sicuramente mi stava cercando... osservai l'ora sul display del telefonino ... 01:35...merda. Corsi in dietro sul mio percorso facendo attenzione che fossi sola in strada e lo fui... finché non arrivai nella mia via. Rimasi immobile. Pietrificata. Il cuore mi si fermò per qualche secondo e con esso il mio respiro mentre la mia mente si privava di ogni pensiero logico o razionale. La via era piena di uno stuolo di zombie che marciavano silenziosi. Tutte le finestre erano chiuse, le tapparelle abbassate... ma cosa diavolo è successo? corsi alla casa più vicina suonai in cerca di un rifugio mentre gli zombi continuavano ad avanzare, perché erano così lenti? Nessuno aprì. Bhe mi pare ovvio. Suonai a 3 o 4 case prima di perdere le speranze e quindi cominciai di nuovo a correre svoltai un angolo, dalla parte opposta a quello di prima, corsi, corsi molto e presi il telefono, lo accesi, volevo chiamare i miei ma... lo schermo si fece nero e la scritta bianca apparve sul display " a presto!" MALEDIZIONE! MALEDIZIONE! Come è potuto accadere tutto questo? Come ci sono finita in questa situazione del cavolo?.

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