Non buttatevi se avete paura di schiantarvi

di GinnyW
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** In viaggio verso Hogwarts. ***
Capitolo 3: *** Una brutta giornata per l'amore. ***
Capitolo 4: *** Imprevisti ***
Capitolo 5: *** Il viaggio. ***
Capitolo 6: *** James ***
Capitolo 7: *** Rimorsi. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Era l'1 di settembre e Albus Severus avrebbe iniziato il suo quinto anno ad Hogwarts. Insieme a lui c'era Rose Weasley, sua cugina, e non era nemmeno una delle più simpatiche.

Tra Albus e Rose infatti c'era una sorta di 'disinteresse' reciproco. Lei lo trovava troppo strano per i suoi standard e lui idem con patate.

Albus era una persona pacata, ligia alle regole, astuta e calcolatrice, non per niente era finito a Serpeverde.
Rose al contrario era una persona sempre allegra, molto esuberante e casinista, motivi per cui era finita tra i Grifoni.
Ma non erano soltanto i loro caratteri ad essere differenti, bensì anche l'aspetto era completamente diverso: Lui aveva lisci capelli neri, lei ricci capelli rossi. Lui aveva brillanti occhi verdi, come la primavera, lei invece aveva occhi blu come il mare in tempesta. Lui era alto per la sua età, lei era piuttosto bassina.

I due ragazzi camminavano l'una accanto all'altro trascinandosi dietro i bauli quando qualcosa li fece bloccare di colpo, qualcuno aveva attirato la loro attenzione.
Albus Severus stava fissando il suo migliore amico Scorpius, cercando mentalmente una scusa per poter scaricare la cugina e andare dall'amico.

Scorpius Malfoy era, appunto, il migliore amico di Albus Severus. Esattamente come lui rispettava le regole, TUTTE le regole, e oltre ad essere pacato era, ovviamente, molto astuto.

Rose invece era intenta a fissare dei capelli rosso mogano, e dei capelli nero pece, ovvero quelli delle sue migliori amiche, più precisamente Roxanne e Jessamine.

Jessamine era la classica Grifondoro: esuberante, orgogliosa fino al midollo e non diceva mai di no al divertimento, anche se fra le tre era la più calma.

Roxanne invece era la classica casinista: Non rispettava nessun tipo di regola, saltava le lezioni, andava alle feste clandestine, ne organizzava anche molte e, dettaglio da non dimenticare, vendeva i prodotti Tiri Vispi insieme a suo fratello Fred e a Lysander Scamander, il suo migliore amico che aveva una cotta segreta per lei da sempre.

Ovviamente Fred e Lysander non erano i soli a combinare guai, avevano la loro ristretta cerchia di amici che comprendeva anche Lorcan Scamander, Frank Paciock e James
Potter.
Tutti e cinque Grifoni, tutti e cinque non avevano mai saltato una lezione in sei anni di scuola, non avevano mai saltato un compito, e se non fosse stato per la loro media eccellente e per le vittorie a quidditch li avrebbero già espulsi da scuola.A loro piaceva creare scompiglio ovunque, e alcuni di loro erano davvero nei casini.


James Potter, detto anche egocentrico Potter o il Potter egocentrico, era la persona più piena di sé di tutto il castello, cosa che Alex Steevel non faceva altro che ricordargli a suon d'insulti. Il problema era soltanto uno, James Potter non voleva arrendersi nell'impresa di conquistare l'antibarbie, o così la chiamava lui poiché Alex possedeva un faccino d barbie, ma per il resto era completamente diversa dalla bambola.

Alex Steevel era una vera propria menefreghista delle regole, il suo motto era ''sono state fatte per essere infrante''. Marinava le lezioni, evitava di studiare, si faceva una cannetta o due al giorno e finiva sempre nei guai. Ovviamente non era mai sola, ma con la sua migliore amica Molly Weasley e con altre amiche tra cui Dominique Weasley.

Molly Weasley invece era completamente diversa dal padre e dove ceravi Alex trovavi Molly, dove cercavi Molly trovavi Alex.
Inoltre Molly Weasley intratteneva una relazione di tipo carnale con Lorcan Scamander, lui era il suo cosìdetto ''scopamico'', anche se per lui lei non era soltanto questo.

Dominique Weasley oltre ad essere bellissima era anche considerata l'anticupido, infatti le parole Dominique e amore potevano stare insieme soltanto se in mezzo c'era la parola odia, inoltre era da lei che Alex e Molly prendevano erba e sigarette.

Infine Lucy, Lily,Alice, Hugo e Louise, i più piccoli che purtroppo devono cavarsela da soli perchè i grandi hanno altro a cui pensare.

Rose e Albus spostarono gli sguardi l'uno sopra l'altro.
-Allora...-
-Ci vediamo a scuola Albus Severus- Disse Rose lasciandolo lì impalato, dopo essersi allontanata si allontanò anche lui.
Un nuovo anno era appena cominciato.


Angolo Autrice:
Mi avevate chiesto una nuova Rose/Scorpius ed eccovi accontentati :D 
Questa storia è un pò diversa dalle solite ma spero vi piaccia lo stesso :)
Ps non c'è un protagonista fisso, si parlerà della storia di tutti di volta in volta.
X GinnyW.

 

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Capitolo 2
*** In viaggio verso Hogwarts. ***


Il treno era affollato, come ogni anno, ma non fu questo ad attirare l'attenzione di Scorpius Malfoy, bensì degli occhi color mare.
 Si perse in quello sguardo per un millesimo di secondo, poi si voltò bruscamente, irritato per essersi permesso una simile debolezza.
Si aggiustò gli occhiali sul naso e entrò nel primo scompartimento vuoto insieme ad Albus, il suo migliore amico.

Si erano conosciuti durante il primo anno, entrambi  incuriositi dall'altro alla prima occasione si erano presentati ed avevano stretto subito amicizia.
-Qualcosa non va Scorpius?- Chiese Albus Severus all'amico.
-Tutto ok, è solo... la senti anche tu questa puzza di fumo?- Rispose tornando quello di sempre. Ormai il suo momento di debolezza era passato.
-Sarà colpa di Molly e della Steevel, o magari di... ma che dico saranno sicuramente Dominique, Molly e la Steevel. Spero solo che non facciano provar quelle cose a Lily- Si poteva percepire una nota di disgusto nella sua voce al pronunciar ''cose''.

-E dimmi tua cugina Roseline ha ancora qualche speranza? O è troppo tardi ed è già stata influenzata dalle altre fumatrici?-
-Oh … Roseline. No, per lei non c'è più nulla da fare. Esuberante da piccola,esuberante da ragazza. La cattiva compagnia che le sta sempre intorno ne è la prova-
-Lo immaginavo. Dovremmo dire a Jessamine di non farsi influenzare-

-Buon Dio, spero che Jessamine si tenga fuori da tutto questo! Non vorrei che
finisse in punizione soltanto perchè deve seguire le orme di Roseline.  Quella ragazza potrebbe farti fare tutto quello che vuole, è una brava manipolatrice, una delle poche qualità degne di nota in lei. Ma cos'è questo baccano?! Apri la finestra Scorp, la puzza di fumo arriva fin qui- Disse Albus Severus iniziando a dare pugni alla porta cercando di far finire il chiasso provocato da Molly, Alex e altre ragazze che, nel frattempo, ridevano come matte.





-Ma vostro cugino è proprio un rompi bolidi, come fate a stare con lui e non schiantarlo?-  Disse Alex portando la sigaretta alla bocca, sigaretta che le venne tolta di mano da Rose.
-Si conta fino a dieci, se la voglia di schiantarlo non passa si cambia stanza- Disse la rossa facendo un tiro e passando la sigaretta a Molly.
-Ma di solito è lui a cambiare stanza, visto che nessuno se lo fila. E poi durante le vacanze è quasi sempre dai Malfoy, problema risolto-  Continuò Molly passando la sigaretta ad Alex, ovviamente non prima di aver fatto un tiro anche lei.

- Dove pensiate che sia Dominique? La mia scorta di sigarette si sta già esaurendo- Disse Roxanne  accendendosi una sigaretta anch'ella.
 -Sai che se tuo fratello ti vedesse fumare andrebbe su tutte le furie Rox, perchè cerchi in tutti i modi di sbatterglielo in faccia?-  Chiese Jessamine all'amica.
-Potrebbe dirlo a zio George e, a quel punto, arriverebbe la domanda da un milione di sterline: Chi ti ha procurato il fumo? Ricordati che abbiamo un patto Annie, io ve lo procuro, voi non parlate- La voce di Dominique le raggiunse in men che non si dica.
-Potrebbe dirlo anche alla regina d'Inghilterra per quel che mi frega- Rispose
Roxanne portando la sigaretta alle labbra,  in segno di sfida, prima che Rose gliela portasse via per fare un tiro.
-Hai portato tutto Niki? Qui stiamo esaurendo le scorte, e mi sa che Rosie non potrà stare ancora per molto senza i suoi rifornimenti, se capisci cosa intendo- Chiese Alex spegnendo la sua sigaretta.
-Si ho tutto, adesso devo andare, troverete le vostre scorte nel solito posto. Ci vediamo in giro. Ah e stanno arrivando i maschietti- Disse Dominique prima di far evanescere tutte le sigarette, e facendo irritare Roxanne.

Come predetto da Dominique, dopo qualche secondo si poterono sentire i passi dei nuovi arrivati.
-Annie! Io e Fred pensavamo di andare a fare un giro per gli scompartimenti, sai per vedere se qualcuno ha  intenzione di comprare dei prodotti Tiri Vispi. Ti unisci a noi?-disse Lysander dopo essersi fatto una bella corsetta per arrivare fino a li, finalmente si era fermato davanti a Roxanne.
-E me lo chiedi? Rose, Jessie ci vediamo a scuola. Ragazze- Disse allontanandosi dal quartetto.
-Ma … hai fumato?- Bisbigliò Lys all'orecchio di Annie, non appena ebbero girato l'angolo e allontanato un po' Fred, ricevendo una gomitata per risposta.
-Lys, la senti anche tu questa puzza di fumo?- Chiese Fred avvicinandosi ai due, ma ciò che vide lo lasciò perplesso. I due si tenevano a debita distanza, entrambi con le guance arrossate.
-No Fred, su andiamo- Rispose Lysander, che per la cronaca aveva baciato appassionatamente Roxanne con la scusa di darle la gomma da masticare ancora fresca che aveva in bocca, per non far sentire la puzza di fumo eh.




Nel frattempo James, come di consuetudine, stava invitando Alex ad uscire.
-Andiamo Steevel, cosa ti costa uscire con me?-
-Oh, io ne ho abbastanza. Molly ci vediamo al solito scompartimento, devo cambiare aria- Rispose Alex andando via, ma ovviamente James Potter la stava già seguendo.
-Insomma, tu esci SEMPRE con TUTTI, perchè con me no?- Ma a quel punto Alex si era già fermata per guardarlo negli occhi, occhi pieni di disprezzo.
Non c'era nessuno ad ascoltarli, il corridoio era vuoto, avevano camminato un bel po'.
-Mi stai dando della puttana Potter?- “E' come tutti gli altri” continuava a ripetersi mentalmente la ragazza,”esattamente come tutti gli altri e questa ne è la prova.”

-Cosa? No. Io non... Mio Dio Steevel, ti circondi sempre di ragazzi a cui non importa nulla di te, guardano soltanto il tuo corpoe tu... tu esci sempre con loro, con questo genere di ragazzi mentre io...-
-Tu cosa Potter? Pensi di essere diverso? Povero Piccolo Potter, si crede migliore di chiunque altro. Ma non vedi qual è il problema, vero?-
-Dimmelo allora! Dimmi qual è il problema, perchè io davvero non riesco a capirlo!-
-Il problema è che tu hai una cotta per me. E io non ho tempo per le cotte, quindi vedi di fartela passare!- Rispose lasciandolo lì impalato con una nuova consapevolezza. La scommessa fatta qualche anno prima con gli amici gli si era rivoltata contro. Adesso aveva davvero una cotta per quella ragazza.




Dopo una ventina di minuti Molly raggiunse Alex nel loro solito scompartimento.
Aveva tutti i vestiti scombinati, i capelli arruffati, le guance arrossate e il fiatone. Non ci voleva molto a fare due più due.
-Alla buon ora. Vedo che tu e Lorcan ci date ancora dentro, ma dimmi ti ha già fatto una dichiarazione d'amore?-
-Sai benissimo che tra me e Lorcan c'è soltanto puro e semplice sesso. Nessuno dei due prova sentimenti per l'altro- Disse accendendosi una sigaretta.
-Ed è questo il problema, o sbaglio?-
-Non c'è alcun problema. Piuttosto sai dirmi perchè James ha fatto un buco nel muro con un pugno?-
-Non ne ho idea, perchè non lo chiedi a lui?-

-Perchè non gli dai una possibilità?-
-Sai benissimo perchè Molly. Non ho tempo per l'amore, renderebbe tutto più difficile, e le cose sono già difficili-
-Potresti ribellarti..-
-No che non potrei. L'unica cosa che so è che, da quando i miei genitori sono morti, la mia vita è uno schifo. E io non posso far nulla per cambiare un destino già scritto-
-Dovresti smetterla di fare la forte. Ti sta consumando-
-Se non si è forti il mondo ci calpesta Mol-

 



A pochi scompartimenti di distanza Scorpius Malfoy stava sgattaiolando fuori dal suo cercando di non farsi sentire da Albus, il poverino dormiva.
Chiuse lentamente lo scompartimento alle sue spalle e iniziò a camminare verso il bagno.
La vide camminare con lo sguardo perso nel vuoto e la raggiunse.
-Ehi! Scusa... em.. si.. potrei parlarti un momento?- La ragazza lo guardò prima perplessa, poi curiosa, ma non si mosse.
Lui, colto da un'inspiegabile coraggio, si avvicinò alla ragazza dai capelli rossi.
-Io avevo chiesto a Jessamine, ma lei non mi è stata molto d'aiuto così mi ha detto di chiedere a te perchè …. onestamente non so bene il perchè, ma adesso sono qui e te lo sto chiedendo e sono anche piuttosto nervoso e tu stando zitta a guardarmi come se fossi pazzo non aiuti, ma..-
-Riprendi fiato- Rispose lei ridacchiando, lui ridacchiò di riflesso.
-Allora qual è il problema?-
-Una ragazza-
-Hai un così bel faccino, non hai bisogno del mio aiuto per conquistare una ragazza, credimi- Rispose lei facendolo arrossire fino alle orecchie.
-Io... per favore.. aiutami-
-Perchè dovrei aiutare uno sconosciuto?-

-Piacere Scorpius Malfoy- Rispose il ragazzo allungando una mano verso di lei.
-Rose Weasley- Strinse la mano al ragazzo e subito dopo si arrotolò tra le su braccia fino a cadere in un perfetto casque.
-Finalmente un po' di divertimento, cominciavo ad annoiarmi- Lui per tutta risposta arrossì a causa della vicinanza delle loro labbra.
-Puoi anche lasciarmi adesso- Ridacchiò lei e finì rovinosamente a terra, poiché lui preso dal panico l'aveva letteralmente lasciata finire a terra.
-Ora capisco perchè ti serve il mio aiuto, non sei mai stato così vicino ad una ragazza?- Disse Rose massaggiandosi il sedere indolenzito.
-Cosa c'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?-
-Io.. No-
-Bene, finalmente parli. Ci vediamo domani nella Stanza delle Necessità, subito dopo le lezioni. Bada bene, ti sto aiutando soltanto perchè è stata Jessamine a mandarti da me. Ci si vede a scuola ragazzo innamorato.- Subito dopo andò via lasciandolo lì con un sorriso da ebete.
Si riprese dopo qualche minuto e tornò nel suo scompartimento, senza abbandonare il sorriso però.

 
 Angolo Autrice:
Salve gente :D
Ecco qui il primo capitolo, spero vi piaccia.
Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra le seguite, i lettori silenziosi, melany94, _RedRose_, IpseDixit, _Back_, ma soprattutto la mia fantastica beta IpseDixit. 
Alla prossima,
 X GinnyW.

 

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Capitolo 3
*** Una brutta giornata per l'amore. ***


Le lezioni erano iniziate da più di una settimana e lei già non ne poteva più,la notte non riusciva mai a dormire, era perseguitata dagli incubi, sempre gli stessi.

Aveva saltato le lezioni quella mattina, era corsa al settimo piano con la speranza di dormire un po' nella stanza delle necessità, ma quello che aveva trovato una volta varcata la porta non era di certo un letto.

Si era avvicinata lentamente pensando: ''E' davvero questo quello che desidero?''

Si trovava sopra ad un precipizio, intorno a lei il nulla, sotto di lei il vuoto.
Camminò lentamente fino al bordo poi lanciò un sassolino, raccolto da terra, di sotto.

-Se muoio adesso, non proverò più dolore- Pensò e questo pensiero le fece venire a galla molti ricordi collegati ai suoi incubi.

 

-Io ho scelto il mio destino da solo, non permetterò a nessuno di scegliere per te. 
Sei tu la padrona della tua vita Lexi.-

 

 

-Non avrà alcun contratto!Io non lo permetterò!-

 

 

 

-Tesoro, ricorda che noi tutti ti amiamo e ti ameremo sempre-

 

 

 

-Adesso sarai contenta signorinella. Sono morti a causa tua!-

 

 

 

Morti a causa mia. Causa mia. Mia.

 

 

 

-Questa famiglia ci porterà soltanto vantaggi! È perfetta!-

 

 

 

 

-Smettila! Smettila di parlare come se t'importasse di me!-

 

 

 

-Farai esattamente come ti dico io, non ti ribellerai.-

-Si nonno-

 

Senza neanche rendersene conto aveva chiuso gli occhi e aperto le braccia, pronta per raggiungere il nulla. Niente avrebbe potuto fermarla.

 

-Steevel! Cos'hai intenzione di fare? Vieni via da lì razza d'idiota, prima che venga a prenderti io a calci!-

La ragazza spalancò gli occhi spaventata, perdendo per mezzo secondo l'equilibrio e facendo trattenere il respiro al ragazzo che poco prima le aveva parlato.

-Potter?- Sussurrò la ragazza.

-Vieni qui ti prego...- James fece un passo avanti e allungò una mano verso di lei, lei di conseguenza ne fece uno indietro, per quanto quel poco spazio glielo permettesse. 

-Non fare la bambina, coraggio vieni qui!- Lei scosse la testa e mormorò qualcosa che lui non riuscì a capire, poi si buttò di sotto.

James cominciò a correre, poi si buttò anche lui.

Riuscì a raggiungerla in pochissimo tempo e, continuando a precipitare, si mise sotto di lei, stringendola forte.

 

-Ti prego fa che qui sotto ci siano dei cuscini, un trampolino, dell'acqua qualsiasi cosa- Continuava a pensare James, senza mollare la presa su Alex.

 

Il paesaggio cambiò e loro si ritrovarono a rimbalzare contro un trampolino.

Avevano il respiro affannato e lui aveva anche le guance bagnate, segno di qualche lacrima.

Si voltò a guardarla, ma si accorse che non era più accanto a lui.

Lei invece era spaventata da quel ragazzo che avrebbe rischiato di morire pur di salvarla.

Così non sapendo cosa fare era corsa via.

Sapevano entrambi che non ne avrebbero più parlato.

 

***

 

Erano le dieci e mezza e Serperverde aveva lezione con i corvonero, quando un bigliettino si materializzò tra le mani di Scorpius.

 

Ci vediamo al lago dopo la lezione.

                                                  -R

 

 

Rose gli aveva dato molti consigli, quella settimana e mezzo, su come conquistare la ragazza ''misteriosa''.

Passò il resto della lezione impaziente, senza ascoltare una parola di quello che il professor Ruf diceva e non appena suonò la campanella si diresse a passo spedito verso l'uscita, sotto lo sguardo stranito del suo migliore amico.

Arrivò al lago velocemente, visto che l'aula di storia della magia era solo al secondo piano.

Lei era già lì, seduta per terra, che fissava l'orizzonte.

I capelli rossi mossi  dal leggero vento presente, gli occhi illuminati dal sole, era davvero bellissima.

Si avvicinò velocemente e si sedette accanto a lei. Stettero in silenzio per un po' di tempo mentre lui la guardava sottecchi. 

-Non possiamo più vederci- Disse ad un tratto lei, così all'improvviso.

Sapeva tramite Albus che quando doveva dare una brutta notizia non ci girava mai intono, arrivava subito al punto.
-Cosa?- Riuscì soltanto a dire lui non capendo, aveva forse fatto qualcosa di sbagliato?

-Guarda che l'ho capito, sai? Non sono stupida, e non ho il prosciutto negli occhi, sono io la ragazza per cui hai una cotta.-

-Come... come lo hai capito?- Chiese aggiustandosi gli occhiali sul naso.

 

-Mi guardi quando credi che nessuno se ne accorga, e hai quello sguardo.. Come se il mondo intorno a te svanisse... Tu non volevi dirmi chi fosse questa misteriosa ragazza, così ho iniziato ad osservarti, ma tu, tu guardavi sempre e solo me.- 

-Io.. io..-

-Tu sei dolcissimo, davvero.. ma non potremmo mai stare insieme- Disse la rossa, diretta, senza girarci intorno.
-Oh, La storia del io sono un Malfoy e tu una Weasley e tutto il resto?-

-No.. non c'entra nulla questo, sono io, io sono il problema. Sono di ghiaccio, come fai a non accorgertene?-

-Buffo io ti ho sempre paragonata all'estate.

-Eppure dentro sento il gelo- sussurrò prima di andar via, lasciandolo da solo.

 

***

 

Molly e Lorcan avevano deciso, di comune accordo, di saltare la lezione di Divinazione, poiché a parer loro era stupida, quindi sarebbe stato meglio investire il tempo in qualcos'altro.

 

Così si erano ritrovati nel dormitorio maschile di Gifondoro.

-Mol.. Mol...- Contiunava ad ansimare lui, cercando di dirle qualcosa.

-Mmh..- Mugugnava lei mentre le spinte del ragazzo si facevano più veloci.

-T...i a...mo- Disse una volta raggiunto il piacere lasciando la ragazza sotto di lui completamente basita.

-Non può averlo detto davvero.- Continuava a pensare Molly.
-Me lo sono soltanto immaginato-
Ma sapeva che non se l'era immaginato,sapeva che lui l'aveva detto davvero.

 

Lo spinse di lato e dopo essersi coperta con il lenzuola iniziò a cercare i suoi vestiti, sparsi per la stanza.

-Cosa fai?- Chiese il ragazzo ancora ansimante.

-Il patto era chiaro Lorc! Lo sapevo io come lo sapevi tu! Porca Miseria... avevamo detto niente sentimenti, solo puro e semplice sesso! Tu non puoi.. amarmi!- Sputò l'ultima parola con disgusto, come se si trattasse di una malattia. 

-Io... è successo Mol. Non posso farci niente!-

-Non doveva succedere!-

-Cosa vuoi che faccia allora? Non hanno ancora inventato l'amortentia al contrario, anche se adesso ne vorrei un po' visto quanto sei stronza!-

-Oh, adesso sarei io la stronza? Vedi di fartelo passare, altrimenti abbiamo finito qui.-

Molly, che durante la discussione si era rivestita, se ne andò, lasciandolo lì da solo.

 

***

Era ora di pranzo, Roxanne e Lysander stavano appunto, pranzando.

-Lys mi passi le costolette d'agnello?-

-Sono dall'altra parte del tavolo, aspetta vado a prendertele-

-Sei l'amico migliore di tutti i migliori amici!- Disse Roxanne mentre il ragazzo si alzava.

Lysander per far felice l'amica era dovuto andare dall'altra parte del tavolo a chiedere delle costolette d'agnello, ma questo e altro per Annie.

-Scusa potresti passarmi le costolette d'angnello?- Chiese ad una ragazza bionda, la malcapitata era appunto seduta davanti le costolette d'agnello.

-Oh, si tieni- Disse facendogli gli occhi dolci, ma lui nemmeno se ne accorse.

-Grazie- Disse prendendo il piatto e portandolo via, senza degnare di un altro sguardo quella povera ragazza.

-Ecco a te Annie- Disse porgendo il piatto alla ragazza, che lo fissava con un ghigno divertito.

-Carina la bionda-

-Chi?- Chiese Lysander stranito.

-Perchè non le chiedi di uscire?-

-Mi sto risparmiando per qualcun'altra..-

-Oh chi?- Chiese, ma il discorso fu interrotto dall'arrivo di Jessamine e Albus.

 

-Potete dire a Potter di togliersi dai piedi?- Disse jessamine provocando gli sguardi straniti di tutta la tavolata, tutti sapevano che Albus e Jessamine erano migliori amici e che non avevano mai litigato.

-Oh.. Albus, Jessamine ha detto..-

-So cosa ha detto Roxanne! Andiamo Jessie, risolviamo la questione, in PRIVATO-

- Ne paleremo quando mi andrà di parlarne! -

-Bene...- Disse per poi andar via.

 

***

 

Dormitorio femminile Grifondoro.

 

-Com'è andata la vostra giornata?- Chiese Dominique alle amiche e cugine.

-Uno schifo- Alex.

-Orribilmente- Molly.

-Male che più male non si può- Rose.

- Meglio non parlarne- Jessamine.

-La mia non è stata tanto male- Roxanne.

-Bene, come al solito direi- Disse Dominique.




Sala comune Grifondoro.

 

-Ehi ragazzi com'è andata la giornata?- Chiese Frank

-Non ne voglio parlare- James.

-Uno schifo- Lorcan.

-Normale- Fred.

-Non tanto male- Lysander.

-Come al solito insomma- Disse Frank.

 

 

***

Dormitorio maschile Serpeverde.

 

-Ehi Scorp, com'è andata la giornata?- chiese Albus.

-Uno schifo e la tua?-

-Anche-



Angolo Autrice:
Salve gente, vi sono mancata? :D
Voi a me tanto <3
Ecco  un altro capitolo della storia, spero vi piaccia.
X GinnyW.

Ps: Ringrazio tutti coloro che seguono/leggono la storia,Melany94 che ha recensito lo scorso capitolo e Ipsedixit la mia fantastica beta!
Grazie mille.

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Capitolo 4
*** Imprevisti ***


LIBRO

Nel 993 d.C, i quattro maghi più famosi dell'epoca, Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Priscilla Corvonero e Salazar Serpeverde, decisero di fondare una scuola: costruirono il castello ben lontano dagli occhi dei babbani poiché in quegli anni maghi e streghe erano continuamente perseguitati.

 

Come costruire un castello.

Hogwarts.

L'intera costruzione è arroccata ed arrampicata sopra un'enorme scogliera di fronte al Lago Nero. Hogwarts è un castello stile gotico/romanico dalle grandi arcate e vetrate, costituito da fabbricati alti e svettanti contornati da torri e torrette. Principalmente il castello è diviso in due zone collegate tra di loro da sottili ponti. Secondo una nota a margine del libro “Gli animali fantastici: dove trovarli” il castello di Hogwarts si troverebbe in Scozia. Si narra che sia protetto da una serie di incantesimi che lo nasconderebbero agli occhi indiscreti di babbani troppo curiosi. Nello stemma araldico della scuola si legge: "draco dormiens nunquam titillandus", che in latino significa "non disturbare il drago che dorme".

 

 

Pov Alex

Continuavo a leggere il primo paragrafo di quel libro, ma ancora non riuscivo a capire.

Come avremmo fatto a costruire un castello? Hogwarts tra l'altro!

Perchè la preside ci aveva mandato qui? Che scopo avevamo? Ok, forse a quest'ultima domanda sapevo rispondere, ma tutte le volte che ci pensavo, beh

era un po' come impazzire.

La cosa strana era che noi eravamo tre grifoni e una serpe, e secondo la storia, dovevano essere un grifone, una serpe, un tasso e un corvo.

Di sicuro James e Scorpius avrebbero interpretato Godric Grifondoro e Salazar   Serpeverde.

Io e Rose invece? Beh avevamo deciso di comune accordo che io avrei interpretato Priscilla Corvonero e lei Tosca Tassorosso, date le somiglianze

fisiche.

Rose si era ripresa, aveva mangiato e, dopo una bella dormita, era tornata quella di sempre.

A proposito di dormite, al momento dormivamo proprio per terra, poiché non avevamo ancora costruito un bel nulla.

In tutto questo trambusto, James e Scorpius erano senza la bacchetta.

Il primo perchè con la fretta che aveva a pedinare me e Rose, aveva dimenticato la sua bacchetta in Sala Grande, il secondo invece aveva lasciato la sua borsa con tutto l'occorrente ad Albus Severus, il motivo a me era sconosciuto.

Rose fortunatamente non si separava mai dalla sua bacchetta e l'aveva tenuta con se anche quando non stava … molto bene.

Io la portavo sempre, quindi noi ragazze avevamo una bacchetta mentre i maschietti no.

 

Ero seduta sull'erba con il libro poggiato sulle ginocchia, quando James iniziò a parlare.

-Per costruire un castello abbiamo bisogno delle bacchette, altrimenti saremo inutili. Potremmo andare da Olivander.-

Lo guardai negli occhi e poi risposi.

-E come ci arriviamo a Diagon Alley? Soltanto io e Rose abbiamo una bacchetta, e si dà il caso che Rose non sappia ancora  Smaterializzarsi, mentre io posso portare soltanto una persona con me, altrimenti c'è il rischio di spaccarsi.-

-E poi, come ha letto Alex poco fa, siamo nel 993, non abbiamo vestiti di quest'epoca.- Disse Rose dandomi manforte.

-Io so smaterializzarmi, me lo ha insegnato mio padre l'anno scorso- Annunciò Scorpius.

-Peccato che tu non abbia la bacchetta, vero?- Fece Rose ironica.

-Potresti.. prestarmi la tua- Fece lui titubante guadagnandosi un'occhiata scettica da parte di Rose.

-A me sembra una buona idea- Disse James.

-Avete i soldi per pagare le bacchette?- Chiese Rose stranita.

-Certo!- Risposero i due in coro.

-Che Geni! Avete dei soldi, ma non le vostre bacchette!- Esclamai irritata, poi presi James per il braccio e ci smaterializzammo a Diagon Alley, seguiti a

ruota da Scorpius e Rose, incuranti del nostro abbigliamento.

 

 

NESSUN POV

Arrivarono ben presto a Diagon Alley, ma non era proprio come la ricordavano.

Le persone che camminavano per le vie erano vestite con abiti da cerimonia, non di quelli moderni, ma cosa potevano aspettarsi!

L'odore che emanavano le vie era lo stesso della pozione polisucco.
Piscio di folletto.

I negozi erano più che altro delle baracche che sarebbero potute crollare da un momento all'altro, i venditori ambulanti erano praticamente dappertutto, e

li si riconosceva perchè erano vestiti come dei mendicanti.

L'abbigliamento di tutti gli altri, invece, era più o meno come in un film antico, molto antico.

Vestiti con corpetto, ma anche senza, gonne più o meno ampie, maniche o molto larghe o molto strette e cappellini ricamati, per le donne.

Calzamaglia, cappelli, giacche con ricami, e camice antiche, per gli uomini.

Qualcuno li indicava, altri parlottavano tra di loro guardandoli, ma loro non vi fecero caso, erano sicuri che fosse colpa dell'abbigliamento.

Iniziarono a camminare per le vie, cercando il negozio di bacchette e una volta trovato, beh, non era quello che si aspettavano.

 Una baracca come le altre, con un cartello penzolante all'entrata, proprio come tutti gli altri negozi.

Entrarono e subito un uomo sui vent'anni si presentò davanti a loro.

-Salve!- Poi iniziò a cercare bacchette da far provare ai due ragazzi.

Riuscì a trovare subito una bacchetta adatta per entrambi.

-Leggermente flessibile, tredici pollici, salice con nucleo di crini di Unicorno- Disse porgendo la bacchetta a Scorpius, e, dall'espressione che fece

dopo averla presa in mano, ci aveva proprio preso.

-Ragionevolmente flessibile, dodici pollici e un quarto, quercia con nucleo di corda di cuore di Drago- Passò la bacchetta a James e anche lui rimase

imbambolato per un po'.

Dopo aver pagato uscirono da quella baracca, pronti a dirigersi da nessuna parte.

-TOSCA!- Urlò una voce maschile.

-Tosca!- Si sentì di nuovo.

-Eccoti qui! Non riuscivo a trovati da nessuna parte! Ma come ti sei conciata! Andiamo a casa, così potrai cambiarti. Oh, Signorina Priscilla. Cos'avete tutti oggi?- Un ragazzo di almeno sedici anni era arrivato dinanzi loro iniziando a parlare.
Le ragazze lo guardarono confuse, i ragazzi come se fosse una pulce.

Era un ragazzo dai capelli biondo sporco, alto e con occhi castani, con indosso gli abiti di quel tempo.

-Dove andiamo?- Chiese ingenuamente Rose.

-A casa vostra, Signorina Priscilla, perchè non si unisce a noi? Non credo che vostra madre sarà contenta di vedervi conciata così.-

-Con piacere, non sia mai che mia madre mi veda conciata così, era solo un gioco- Disse Alex prontamente.

-Em em.. - Fece James.

-Oh, Godric, hai forse mal di gola?- Fece Alex ironica.

-No, no, anche noi dovremmo cambiarci..- Proseguì James.

-Oh, sono sicuro che con quello che avete in banca possiate comprarvi persino un negozio di vestiti signor Godric, e anche il signor Salazar. Beh a presto-

Disse Il ragazzo prendendo a braccetto le due ragazze e allontanandosi.

-Ma che Merlino è successo?- Fece Scorpius scioccato.

-Non ne ho la minima idea.- Disse James.

 

 

 

Nel frattempo le ragazze, dopo aver camminato per un po' con quel ragazzo, che a quanto pareva si chiamava Tom, arrivarono a destinazione.

Quella sarebbe dovuta essere la casa della presunta Tosca Tassorosso.

Entrarono in casa e subito salirono al piano di sopra, diretti nella stanza di Tosca.

Si sedettero chi sul letto, chi sul pavimento e rimasero in silenzio.

-Voi non siete di qui giusto?- Chiese il ragazzo.

Le due si scambiarono un'occhiata, poi Rose prese la parola.

-Chi diavolo sei e come fai a saperlo?-

-Beh, chiunque conosce i salvatori del mondo magico, e tu sei figlia di due di loro quindi non passi inosservato, poi avete le divise di Hogwarts, ho fatto

due più due. Ad ogni modo io sono Tom Armon, vengo dall'America e hanno iniziato a prepararmi quando avevo cinque anni per poter fare questo viaggio

nel tempo. Se avessi saputo che i fondatori di Hogwarts erano proprio come me,

Sid e Lara, i miei amici e compagni di viaggio, non avrei speso tanto tempo ad imparare cose e tradizioni di questo tempo.

La Huffle Academy, chiamata così in onore di Tosca, è appunto il motivo per cui noi siamo qui.

Tosca qualche anno dopo aver costruito Hogwarts insieme ai fondatori, ebbe la brillante idea di far costruire una scuola gemella, appunto la nostra-

 

***

Nel frattempo ad Hogwarts.

 

Una delle attività preferite da Fred Weasley era quella di rovistare tra gli scherzi creati da suo padre, non ancora in commercio poiché ancora

sperimentali, e provarli, migliorarli a volte.

Come ogni venerdì, lui si trovava nella cantina del negozio del  padre.

Aveva già finito tutti i suoi compiti per la settimana dopo e si era concesso un po' di tempo di relax, uscendo illegalmente dal castello per recarsi a Diagon Alley con una passaporta, non registrata dal ministero, che gli aveva procurato il padre, in caso di ''evenienze'', senza che la madre lo sapesse, o semplicemente fingeva di non sapere.

Tutti cercavano una soluzione al problema ''scomparsa'', lui invece aspettava che la soluzione gli arrivasse dal cielo, non era un gran piano ma almeno era

l'unico non ancora uscito di testa.

Fred Weasley non prendeva mai l'iniziativa, se non per gli scherzi, lui osservava le cose, e osservando traeva le sue conclusioni, quasi sempre esatte.

Sapeva molte cose Fred:

Sapeva che Lorcan Scamander era innamorato di sua cugina Molly da anni, ma che oltre al sesso loro due non condividevano altro.

Sapeva che Molly si comportava in questo modo a causa dei genitori.

Sapeva che Lysander Scamander aveva una cotta per sua sorella Roxanne ma che lei lo vedeva come il suo migliore amico.

Sapeva che Scopius Malfoy aveva occhi solo per sua cugina Rose.

Sapeva di Rose, e delle sue scappatelle.

Sapeva di Alex, della sua famiglia.

Sapeva di James, e della scommessa finita male.

Sapeva di Frank, e Dominique.

Sapeva della cotta segreta di Jessamine per Albus.

E sapeva che Albus la ricambiava segretamente.

Ma a cosa serviva sapere tutte queste cose se poi non poteva parlarne con nessuno?

Nessuno era intenzionato a rischiare, a parlare di sé direttamente, tutti si nascondevano dietro una maschera.

Ma lui aveva un dono, sapeva guardare le persone direttamente negli occhi, sapeva spogliarle dalle proprie maschere.

Si fermò all'improvviso quando qualcosa attirò la sua attenzione.

Era uno specchio rettangolare, grande più o meno quanto lo schermo di un computer babbano, sopra l'oggetto si poteva leggere a caratteri piuttosto

grandi un biglietto con su scritto:

'Se indietro vuoi guardare non devi far altro che pensare'

Era la sua occasione.

Finalmente avrebbe potuto vedere suo zio Fred all'azione, senza che qualcuno glielo raccontasse.

Si avvicinò lentamente e pensò a suo zio, e a quanti scherzi avrebbe potuto insegnare a lui e a James se fosse stato lì.

Il pensiero gli slittò subito a James e lo specchio dopo qualche secondo non gli fece vedere i Gemelli Gred e Forge, ma James insieme a Scorpius Malfoy, in una strada piuttosto malconcia, che somigliava a Diagon Alley, che si guardavano intorno.

Prese lo specchio con la mano destra e dopo aver stretto la passaporta nella sinistra si ritrovò nel suo dormitorio.

Nascose lo specchio, che ormai non faceva vedere nulla, sotto il cuscino e scese di corsa in Sala Comune.

Stranamente i suoi cugini e amici erano già tutti radunati lì.

-Fred! Ti abbiamo cercato dappertutto, dove ti eri cacciato?- Era stata sua cugina Molly a parlare.

-Perchè cos'è successo?- Chiese Fred.

-Non qui, saliamo nel vostro dormitorio, ci sono delle svolte nell'operazione scomparsa!-

-Si, ce ne sono parecchie-


 Fred Weasley.

  Roxanne Weasley.

Lysander Scamander


 

Angolo Autrice:
Salve gente :D
Ecco qui il nuovo capitolo.
Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra le seguite/preferite/ricordate, i lettori silenziosi, Alhiot che ha recensito ma soprattutto la mia fantastica beta IpseDixit :D
X GinnyW.

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Capitolo 5
*** Il viaggio. ***


Per Scorpius Malfoy quel rifiuto era stata una bella batosta.

Non aveva mai avuto una vera ragazza in tutta la vita, ma aveva solo quindici anni.

Aveva sempre e solo avuto uno strano interesse per Rose Weasley, che, con il passare del tempo, si era trasformata in una vera e propria cotta.

Ma lei lo aveva rifiutato.

A cosa era servito, allora, guardarla sempre da lontano? A cosa era servito sprecare il suo tempo dietro quella ragazza che non lo ricambiava nemmeno?

Non si chiese cosa intendesse dire Rose con ''Sono di ghiaccio'', non si chiese il perchè del suo rifiuto, no, non si chiese nulla di tutto questo.

Pensò soltanto al suo dolore, alla sua cotta, alla sua delusione.

Così, se nessuno riusciva ad amarlo per quello che era realmente, doveva cambiare.

 

Non mise più i suoi occhiali, iniziò ad acconciarsi i capelli come un porcospino,  smise di seguire tutte le lezioni, marinando di tanto in tanto, non usò più parole da enciclopedia, iniziò a uscire con diverse ragazze che cambiava ogni settimana.

Smise semplicemente di essere Sorpius Malfoy e iniziò ad essere qualcun altro.

 

 

E Rose Weasley come reagiva a tutto questo? Fumando, fumando e fumando.

Dalla sigaretta alla canna.

Ma non vedetela come la ragazza depressa che non mangia più, che non scende in sala grande per non vederlo, che non dorme e con le borse sotto gli occhi. No.

Rose aveva avuto ancora una volta la conferma del comportamento maschile.

Perchè lei lo sapeva, i ragazzi volevano soltanto una cosa, e la voleva anche lei, se i sentimenti venivano lasciati in disparte.

Le piaceva un ragazzo? Bene, niente finti appuntamenti, niente flirt, niente di niente.

Andavano dritti al punto.

C'era un limite però, e lei non lo oltrepassava mai.

Nessuno avrebbe mai detto che lei fosse una facile, anche perchè prima di tutto faceva giurare al suo nuovo partner di non dire niente a nessuno, e i giuramenti nel mondo magico si rispettavano.

Neanche volendo avrebbero potuto dirlo, le loro labbra non avrebbero mai pronunciato quelle parole.

Ma Scorpius, lui non voleva il suo corpo, no, lui voleva una relazione, con sentimenti e tutto il resto.

Rose non avrebbe potuto sopportarlo.

Aveva paura, paura di essere ferita.

 

Era appena arrivata in Sala Grande, non guardò nessuno, si sedette al suo tavolo, accanto ad Alex, e scoppiò a ridere.

Alex si voltò a guardarla, non tanto per la risata tanto per il suo odore e alzò un sopracciglio.

-Rosie- Disse solo, poi sbuffò, conscia che l'altra non avrebbe capito una sola parola di quello che diceva.

-Andiamo ti porto via, ci sono i professori qui, porca miseria. Vuoi farti beccare?- L'altra per risposta continuò a ridacchiare.

Alex si alzò e dopo aver preso parecchio cibo, così tanto da sfamarci un'intera famiglia di quindici persone per una ventina di giorni, e averlo messo nella sua borsa si alzò, portando Rose con lei.

Direzione? Stanza delle Necessità.

Lì nessuno le avrebbe  trovate, e poi Rose stava per avere fame, fame chimica, lo sapeva bene.

Purtroppo qualcuno, James Potter, le seguì.

Arrivarono presto nella Stanza delle Necessità, e proprio lì davanti trovarono, rullo di tamburi, Scorpius Malfoy.

-Cos'è, aspetti la ragazza di turno? Dio, come ti sei ridotto anche tu- Sibillò Alex acida.

Non era ipocrita, voleva soltanto che lui, che nessuno, cadesse tanto in basso, come accadeva a lei.

-Credo che tu sia l'ultima persona che abbia il diritto di farmi la predica Steevel, non credi?- Le rispose Scorpius con sfida.

Non era più nemmeno lui.

-Non parlarle così!- A quel punto James, che era rimasto nascosto per tutto il tempo, uscì allo scoperto.

-Potter! Cosa diavolo ci fai qui?-

Ma nessuno potè rispondere perchè Rose iniziò a ridere come una matta indicando Pix che fluttuava verso di loro con sguardo allarmato.

Cosa piuttosto strana perchè Pix non aveva mai un'aria preoccupata.

 -Arrivano i professori! Presto! Qui dentro!- Ululava il Poltergeist.

Alex si aggiustò la  borsa sulle spalle, quella che conteneva il cibo per Rose, e lo guardò con aria di sfida.

-Perchè dovremmo crederti?-

Pix sembrava, se possibile, ancora più preoccupato.

-Perchè la signorina Weasley è sempre stata simpatica con me, e ammettiamolo se lei dovesse essere espulsa nessuno potrebbe più aggiustare i miei super piani contro Gazza, quanti anni ha quell'uomo? Quand'è che si decide a schiattare?- A quel punto Alex sbiancò.

Sapeva bene cosa significava essere  beccata dopo aver fumato la loro erba speciale, stava per succedere anche a lei una volta.

Espulsione.

Si sentì la voce della professoressa McGranitt in lontananza e a quel punto si guardò intorno.

Pensa Alex, Pensa, continuava a ripetersi la ragazza.

James era fermo come uno stoccafisso, Scorpius idem con patate, Pix le faceva segno verso una porta non meglio identificata, Rose ridava come una matta.

 BINGO.

Si voltò nuovamente verso Pix e con, Rose attaccata ad una mano, entrò in quella stanza, seguita da Scorpius e James, buttati dentro dal  poltergeist.

Il  poltergeist in questione infilò un bel librone dentro la borsa di Alex, cosa di cui si accorse soltanto Rose, ma era troppo fatta per capirne qualcosa.

 Dopo che tutti furono entrati la porta si chiuse con un tonfo, subito dopo la voce della professoressa McGranitt si espanse per il corridoio ormai vuoto.

-Hai fatto come ti avevo chiesto, Pix?-

-Si, signora preside, si signora.-

-Spero solo che Albus (Silente) avesse ragione, altrimenti siamo fritti-

Alex inizialmente non capì cosa stesse succedendo, ma provò ugualmente ad aprire la porta, che sorpresa, sorpresina, era bloccata.

Così iniziò a darle calci, pugni, seguita a ruota da James e Scorpius che si erano appena ripresi, ma nulla, la porta non si apriva.

-Che diavolo succede?- Chiese James.

Nessuno ebbe il tempo di rispondere perchè una luce accecante li invase.

-Davvero molto teatrale- Disse Scorpius coprendosi gli occhi con le mani.

Il pavimento scomparve e loro iniziarono a precipitare.

-E' abbastanza teatrale adesso?-  Sentirono la voce di Pix in lontananza che li scherniva.

Continuarono a precipitare, Alex con la mano di Rose stretta alla sua,  nel frattempo  vedevano tantissime immagini passar loro davanti. Da Harry Potter che uccideva Voldemort, a Lily e James Potter.

Altre immagini si susseguirono.

Silente che diventa preside, Tom Riddle al suo primo anno di Hogwarts e così via.

Atterrarono a terra con un tonfo sordo.

-E .. Quello .. cosa … diavolo. … era?- Chiese James ansimando, ma nessuno gli rispose.

Erano finiti in mezzo al nulla, intorno soltanto un prato verde, in lontananza si poteva  scorgere una foresta.

-Ho .. una .. dannata .. fame!- Ululò Rose.

Alex prese la sua borsa, ma si accorse di qualcosa di strano.

Dopo aver dato del cibo a Rose prese il libro che aveva nella borsa e lo aprì.

-Come costruire un castello. Ragazzi … siamo a..- Scorpius lesse il titolo del primo capitolo arrivando ad una conclusione.

-Hogwarts- Concluse Alex per lui.

-Ma manca il castello!- Esclamò Rose Contrariata.

-Deve ancora essere costruito- Disse James.

-Mettiamoci al lavoro, io non vedo i fondatori e voi? Mi sa che dovremo fare tutto da soli-

 

 

***

Nel frattempo ad Hogwarts.

 

Albus, Jessamine, Molly, Dominique, Fred, Roxanne, Lysander, Lorcan, Frank, Lucy, Lily ,Hugo e Louise erano stati convocati in presidenza.

Una volta che tutti furono arrivati la preside prese la parola.

-Cari ragazzi! Devo comunicarvi una cosa importante. I signorini James Potter e Scorpius Malfoy e le signorine Alex Steevel e Rose Weasley sono stati mandati alla scuola di Magia e Stregoneria Americana poiché sono stati prescelti come alunni più meritevoli. Per questa ragione non sono più qui con noi al momento, ma torneranno presto- Inutile dire che la McGranitt era una frana a mentire e soltanto i più piccoli avevano creduto a quello che aveva detto.

Aveva pensato tutto il giorno a quale scusa usare con le famiglie dei ragazzi, inutile dire che le era venuta in mente soltanto questa.

-Potete andare- Esordì subito dopo.

I più piccoli uscirono trotterellando, invidiosi della possibilità che avevano avuto i loro parenti, gli altri andarono fuori, ma si bloccarono proprio dietro la porta, pronti ad origliare.

 

-Albus, sei proprio sicuro della tua scelta? E' davvero la cosa giusta da fare? Insomma, sono solo ragazzi!- Era palese che la McGranitt stesse parlando al quadro di Albus Silente, il motivo, però, era sconosciuto ai ragazzi.

-Oh Minerva, non corrono pericoli laggiù!-

-Già, soltanto quello di spedire tutta la storia del mondo magico nella pattumiera!-

-Ricorda Minerva, è già successo. Altrimenti nessuno sarebbe qui, nemmeno il castello esisterebbe-

-Che Merlino ce la mandi buona!-

 

I ragazzi smisero di origliare e andarono nell'unico luogo in cui nessuno avrebbe potuto sentire i loro discorsi: La Stanza delleNecessità!

 

Il Primo a prendere la parola fu Fred.

-Qui gatta ci cova!-

-Si! Dobbiamo scoprire di cosa si tratta!- Gli diede manforte la sorella.

-Non siate così precipitosi, magari la McGranitt ha detto la verità- Provò a convincerli Albus ricevendo innumerevoli occhiatacce.

-Se non sei con noi puoi anche andartene!- Gli intimò Jessamine, ancora in collera con lui.

-Oh, andiamo, sei ancora arrabbiata perchè ho schiantato quel ragazzo?-

-Si dia il caso che quel ragazzo stava per invitarmi ad uscire, ed ora per colpa tua non lo farà mai!-

Albus fece per ribattere ma Lorcan e Lysander lo precedettero.

-Smettetela di litigare piccioncini!-

-Abbiamo cose più importanti di cui parlare tipo em..-

-La scomparsa improvvisa dei nostri migliori amici ed em..-

-Le bugie della McGranitt-

-Smettetela di parlare come Chip e Chop!- Esplose Dominique.

-Ci avrebbero avvertito se avessero accettato una partenza improvvisa, avrebbero lasciato un biglietto o sarebbero venuti a salutare- Esclamò pensoso Frank.

-Bene... Che abbia inizio l'operazione scomparsa!- Disse Molly guardandoli uno per uno.

-Ci state?- Chiese poggiado la sua bacchetta su un tavolo presente nella stanza.

-Ci sto!- Jessamine fu la prima  ad aderire, poggiando la sua bacchetta accanto a quella di Molly, seguita a ruota da Roxanne e così via.



Angolo Autrice :
Salve Gente :D
Cosa succederà ai nostri 'fondatori' ?
Riusciranno Molly e gli altri a trovare i loro amici? 
Lo scoprirete nei prossimi capitoli :D
Ok mi sento tanto stupida ahaha.
Ci tengo a ringraziare tutti coloro che l'hanno inserita tra le seguite/preferite/ricordate, i lettori silenziosi, Ellie23 ma soprattutto la mia fantastica beta IpseDixit.
Alla prossima,
X GinnyW.

Rose Weasley 



Scorpius Malfoy
 Alex Steevel
James Sirius Potter

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Capitolo 6
*** James ***


James Sirius Potter era il ragazzo più incompreso di tutto il castello.
Tutti lo credevano pieno di sé, un ragazzo da non presentare ai genitori.
Eppure nessuno si era mai sentito triste accanto a lui. 
La sua vita era concentrata principalmente su tre cose: Il quidditch, gli scherzi e Alex Steevel, tutto il resto passava in secondo piano.
Al momento non poteva né giocare a Quidditch né fare scherzi, così tutta la sua attenzione era riversa verso Alex.

James era uno dei ragazzi più popolari della scuola, ovviamente tra le ragazze.
Giravano molti pettegolezzi su di lui, come ad esempio che lui usasse le ragazze per una botta e via. Ma d’altronde non erano le ragazze stesse ad usarlo? Tutte le ragazze con cui era stato volevano soltanto stare con il figlio del grande Harry Potter, non con lui, James. Lui si sentiva, così, autorizzato ad usare ragazze che lo usavano, non ci vedeva niente di male, lui non spezzava cuori, spezzava soltanto le loro fantasie sul figlio di Harry Potter. Perché, anche se non lo dava a vedere, James Sirius Potter non riusciva a reggere il confronto.
Lui non era né James Potter né Sirius Black, era semplicemente James. Ed era stufo del fatto che nessuno riuscisse ad apprezzarlo per quello che era.

Poi aveva incontrato lei.
Grifondoro del suo stesso anno, lo aveva completamente spiazzato con il suo modo di fare.
Mai un sorriso, mai una debolezza, mai nulla che potesse far capire che era umana.
Migliore amica di sua cugina Molly, non l’aveva mai notata più di tanto, fino a quando non le era finito addosso per sbaglio.
-Guarda dove vai imbecille!- Aveva ribattuto lei raccogliendo i libri che lui le aveva fatto cadere. 
Aveva aspettato che lei gli chiedesse scusa dopo averlo guardato in faccia e aver riconosciuto il figlio di Harry Potter, ma lei lo aveva superato dandogli
una spallata.
Durante un festino, nella sala comune di Grifondoro, aveva notato che Lysander e quella ragazza erano piuttosto in confidenza, così mentre parlavano si era
avvicinato e, ovviamente, si era intromesso.
L’unico risultato ottenuto era stato quello di vederla andar via, in compagnia di un ragazzo tra l’altro
.Aveva provato a farsi notare in tutti i modi, senza risultato, così non aveva potuto far altro che punzecchiarla ogni qual volta ne aveva l’occasione, e guardarla da lontano.

E si era reso conto di tenere davvero a lei quel giorno, nella stanza delle necessità.
Aveva rischiato, ma questa volta non c’entrava il suo animo Grifondoro, no, questa volta era stata una forza maggiore a farlo buttare.
E quando lei lo aveva lasciato solo, non aveva potuto fare a meno di rimuginarci sopra, rendendosi conto che forse teneva a quella ragazza più di
quanto avesse dimostrato.
Aveva finalmente capito che la scommessa fatta con i suoi amici gli si era rivoltata contro, che ormai quella ragazza gli era entrata dentro, e aveva
lasciato il segno.

-Come ti sembra?- Scorpius lo distrasse dai suoi pensieri, mostrandogli quelle che dovevano essere le fondamenta del castello.
Dopo che Alex e Rose li avevano lasciati soli per seguire quello sconosciuto, non avevano potuto far altro che tornare ad ‘Hogwarts’, poiché era l’unico
luogo dove le ragazze avrebbero potuto rintracciarli.
-Non ne capisco molto, in realtà- Ammise James con un sorriso di scuse.
Non era facile costruire un castello, Hogwarts tra l’altro, senza un manuale d’istruzioni, che ovviamente in questo momento era nella borsa di Alex.
Guardò dubbioso le fondamenta, ovviamente qualcosa stonava.
-Che ne dici se iniziamo con il campo da Quidditch?- Propose James speranzoso facendo illuminare il volto di Scorpius.
-Oh, che Merlino sia ringraziato- Esclamò Scorpius incamminandosi verso quello che sarebbe stato il campo.

***
Erano rimasti molto a parlare, soprattutto delle origini del ragazzo.
Dopo una decina di minuti erano arrivati anche un ragazzo e una ragazza, ovvero Sid e Lara.
Si erano presentati e erano stati a sentire la storia che Tom stava raccontando, annuendo ed aggiungendo qualcosa di tanto in tanto.
Lara era bionda e minuta, con due grandi occhi castani, e sembrava molto solare.
Sid era alto e con i capelli neri, portava un paio di occhiali, che non stonavano con il tutto, e gli occhi castani.
Tom invece era alto e con una zazzera di capelli castani, e due occhi blu da far invidia al mare.

-La mia non è una storia complicata.
A cinque anni iniziarono a spiegarmi tutto su questo tempo: Come ci si vestiva, come si ci atteggiava, come si parlava, praticamente ogni cosa.
Nessuno aveva mai visto dal vivo i fondatori di Hogwarts, ne tanto meno quelli della Huffle Accademy, in un certo senso siamo una diceria, una leggenda, per questo non siamo nati qui.
Siamo solo viaggiatori.
Durante l’addestramento non ero mai da solo, Lara e Sid erano sempre con me.
Noi eravamo stati prescelti per questa missione.
Ci avevano informato sul dove, il quando e il perché ci saremmo incontrati qu con voi, avrei dovuto intuire che anche voi foste delle viaggiatrici.
Ad ogni modo, io, Sid, Lara e gli abitanti del villaggio vi aiuteremo a costruire il castello, a patto che poi Tosca venga con noi negli U.S.A per
costruire il nostro di castello.
La storia dice che fu Tosca a emigrare e a fondare la scuola.-

La decisione spettava soltanto a Rose, Alex glielo fece capire con un’ occhiata.
Rosa sarebbe dovuta andare negli U.S.A. , altrimenti avrebbero potuto dimenticarsi l’aiuto necessario per costruire il castello, quindi avrebbero
potuto dire addio ad Hogwarts e a tutto il resto, aveva le mani legate.
Fece un cenno con il capo, facendo intendere la sua decisione, e Tom sorrise raggiante, infondo avevano vinto un po’ tutti.
-Bene, ora che abbiamo stabilito tutto , che si fa?- Chiese Lara con un sorriso enorme piantato sul volto.
Alex sorrise beffarda, come se fosse sempre un passo avanti agli altri e rispose lentamente.

-Ovviamente voi tenendo fede al patto, andrete a chiamare più persone possibili per costruire Hogwarts- Il suo ghignetto sulle labbra era sempre presente.
Tutti annuirono e si affrettarono ad uscire dalla stanza, ma un momento prima di uscire Sid la trattenne per un braccio.
-Non provare a giocare sporco, la rossa verrà con noi negli U.S.A. costruirà la Huffle Accademy e tutto andrà secondo i piani, capito?- Disse stringendole
il polso.
-Altrimenti?- Gli chiese Alex con aria di sfida, quel tipo non le piaceva per niente.
Il ragazzo ghignò, perché questa volta era lui ad essere un passo avanti a lei, poi uscì dalla tasca dei pantaloni una piccola scatola nera.
-Sai cos’è questa?- Lei scosse il capo e il ghigno di lui si fece più largo.
 -E’ la nostra  viaggiatempo*, possiamo andare avanti e indietro nel tempo come ci pare, e se voi non rispetterete i patti mi assicurerò personalmente di tornare indietro e non farvi mai costruire Hogwarts, intesi?- Alex strattonò il braccio e sciolse la presa del ragazzo, per nulla intimorita.
-Provate a torcerle un solo capello e ..- Lasciò la frase così, per fargli capire che non aveva paura di lui.
Silenziosamente uscirono dalla stanza e seguirono gli altri.

 

Nel frattempo ad Hogwarts.

La riunione per l’operazione ‘scomparsa’ si era appena sciolta.
Fred aveva fatto vedere a tutti quella specie di specchio magico e avevano capito che  Alex e gli altri si trovavano nel passato, non avrebbero saputo dire con precisione la data, ma a questo aveva provveduto lei.
Aveva origliato una conversazione della McGranitt con i quadri di Albus Silente e Severus Piton e aveva più o meno capito tutta la storia, o meglio il
piano strampalato di quel vecchio pazzo di Silente.
Così avevano attuato un piano, per saperne di più, che prevedeva tre semplici regole.

Regola numero 1: Non dare nell’occhio e far finta che non sia successo nulla.
Regola numero 2: Trovare un modo per comunicare con Alex e co.
Regola numero 3: spiare la preside.


Con tutta la tensione che aveva in corpo aveva voglia di una sola cosa.
Sesso.
Peccato che Lorcan non le aveva più parlato dopo l’ultimo incontro, non che lei avesse cercato in qualche modo di avvicinarlo.
Era uscito di fretta, come se fosse in ritardo, così lei fece lo stesso percorso fatto da lui poco prima.
E lo vide, e i suoi muscoli s’irrigidirono.
Qualcosa nel petto iniziò a farle male, ma non avrebbe saputo dare un nome a quella sensazione, sapeva solo che le faceva male.
I loro sguardi s’incrociarono e lei gli fece segno di avvicinarsi, e di staccarsi da quella ragazza.
-Cosa diavolo stai facendo?- Lo disse in maniera calma, come se avesse tutta la situazione sotto controllo, anche se in realtà nulla andava secondo i suoi
piani.
-Sto cercando qualcun’altra che possa appagare le mie voglie, ecco cosa faccio. Avevi ragione tu, questa cosa tra di noi, è meglio finirla- La voce di
Lorcan era ferma, come se fosse sicuro di quello che diceva, e magari era davvero così.
-Non.. non ti vado più bene?-Si pentì subito di quanto detto.
Non avrebbe dovuto far vedere agli altri le sue debolezze, altrimenti avrebbero potuto usarle contro di lei.
-Come fai a non capirlo, Molly! Ogni volta, ogni dannatissima volta che stiamo insieme, una parte di me è come avvelenata. Non ti rendi neanche conto di cosa c'è che non va in te, ma dentro stai lentamente sanguinando a morte**. Il mio amore per te mi fa questo effetto Mol. Quindi si, è meglio finirla qui-
La ragazza lo guardò allontanarsi, senza muovere un solo muscolo per fermarlo.
Resta, avrebbe voluto dirgli, ma non lo fece, rimase lì, immobile.
Una lacrima le scivolò sulla guancia e lei l’asciugò con rabbia, disgusto.

L’amore era per i deboli, non doveva dimenticarlo, mai.
Ma purtroppo non poteva far a meno di pensare alla prima volta che le aveva sorriso, e lei non sapeva più neanche dove avesse avuto la testa, e le braccia,
e le gambe, e lo stomaco, e i polmoni, ma allora non pensava quello dell’amore.
All'ora aspettava il principe azzurro con il suo cavallo bianco, come nelle storie che le aveva sempre raccontato sua zia Hermione.
Allora la sua vita non faceva così schifo, allora aveva ancora un buon rapporto con i suoi genitori.
I suoi genitori, quanto avrebbe voluto che  le cose fossero andate diversamente, e invece la sua famiglia andava rotoli, proprio come la sua vita,
e tutto per lo stesso dannatissimo motivo.



Angolo autrice:
Salve :D 
Mi dispiace di avervi fatto aspettare tanto, purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) la scuola sta finendo, quindi i professori hanno avuto la fantastica idea di tartassarci con compiti in classe.
Tornando a noi.. 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :D 
Cercherò di dare spazio a tutti i personaggi, uno per volta.
In questo riusciamo a capire molto su James, e qualcosa su Molly, nel prossimo chi lo sa!
Incontriamo anche due nuovi personaggi:Sid e Lara, il primo molto diffidente mentre la seconda completamente opposta.
Ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno inserito la storia tra le seguite/preferite/ricordate, i lettori silenziosi, Hermione_Luna_Lovegood che ha recensito e la mia fantastica beta IpseDixit :D
X GinnyW.

* Oggetto di mia invenzione, sostituito alla giratempo ormai inesistente dopo la battaglia dell'ES nell'ufficio misteri.
**Frase presa da Shadowhunters.

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Capitolo 7
*** Rimorsi. ***


''La verità è che alla fine ci arrendiamo tutti. Invece di urlare quanto ci manca una persona, preferiamo soffocare l’impulso, aspettando che passi.”

Dominique Weasley faceva parte della famiglia più grande dell’intero mondo magico, i Weasley-Potter, che,per quanto potessero sembrare uniti, covavano astio chi per uno chi per un altro.

La prima ovviamente era Roxanne che, per quanto provasse a tenerlo nascosto, provava una profonda invidia,non quella buona, no!, di quella cattiva che porta le streghe buone a diventare cattive, trasformarsi in vecchie, diventare verdi o mangiare bambini.
Invidiosa di cosa, poi? Del fratello, ovviamente.
Il problema? Il padre, George, che per quanto cercasse di tenerlo nascosto preferiva il figlio maggiore alla piccola, mica tanto, Roxanne.

Lo faceva senza nemmeno accorgersene, certe volte, proprio perché Fred jr somigliava davvero tanto allo zio ormai deceduto, e George gli dava maggiori attenzioni , trascurandola.
Ma Roxanne lo aveva notato, eccome, fin da quando era bambina, non aveva mai detto nulla, lasciandolo trapelare solo in rare occasioni, come ad esempio quando fumava.
Fortunatamente Lysander arrivava sempre al momento giusto, forse posticipando la resa dei conti.
Ovviamente Roxanne non era l’unica crepa nel perfetto vetro che rappresentava la loro famiglia, e non era nemmeno l’unica che covava invidia verso un membro della famiglia.

C’era anche Albus, che camuffava il tutto con il fatto di non voler vivere nell’ombra dei genitori.
Invidioso di chi? Di James, e di Fred.
Non solo del fatto che James riuscisse a gestire meglio il fatto di essere chi era, un Potter, ma anche del rapporto che aveva con Fred, come se fossero più che cugini, quasi come fossero fratelli.
Ma James aveva già un fratello, e tendeva a dimenticarlo spesso, così Albus si era cucito addosso una maschera d’indifferenza e cinismo, per proteggersi.
Ma era un circolo vizioso, lui indossava la maschera, i cugini lo prendevano in giro, lo rifiutavano e molto altro, e allora lui aveva bisogno di difendersi così continuava ad indossare la maschera.
Lui non aveva fatto altro che difendersi in tutta la vita, dagli sguardi curiosi degli sconosciuti, dal fratello, dai cugini, molte volte i Serpeverde erano proprio coloro che si vantavano tanto di essere Grifondoro.
L’unica persona che sembrava essere riuscita a levare quella maschera, oltre ai compagni di casa, era Jessamine.

A lei non importava come facesse di cognome, ne che fosse il più popolare della scuola, ne tanto meno che fosse un asso a Quidditch, e lo aveva sorpreso, perché non credeva esistessero persone come lei, spontanee e genuine, senza peli sulla lingua.
Lo aveva spiazzato e affascinato in un certo senso contemporaneamente.
E lui, a modo suo, cercava sempre di proteggerla, mentre senza accorgersene iniziava a provare qualcosa di più.

Ma in famiglia non si covava solo l’invidia, bensì anche la rabbia e il disprezzo.
Molly jr non parlava più con la madre dalla bellezza di un anno.
I genitori di quest’ultima erano separati da tre anni, la madre si era risposata da uno.
Il reale motivo per cui la ragazza non parlasse più alla madre, ai più, era ignoto, poche persone ne sapevano le motivazioni, e se le tenevano per loro, cercando di non parlarne mai.
Di non parlare mai di quello che, secondo Molly, era stato il tradimento della madre, di quando quella notte di Capodanno li avesse visti insieme, e di come avesse detto non importa.
Ovviamente il fatto che il padre durante le feste apparecchiasse per quattro invece che per tre non rendeva il tutto più semplice.

Infine c’era lei.

La persona meno raccomandabile in tutto il castello.
Troppe volte paragonata alla sorella Victoire, soprattutto dalla nonna Apolline, era finita per diventarne l’esatto opposto, cercando di ribellarsi. 
Lei non era perfetta come Victoire, lei non aveva il portamento di Vicotire, lei non era gentile come Victorie, lei non era Victorie, e non voleva nemmeno esserlo.
Da piccola non poteva far altro che subire, subire le critiche della nonna senza poter fare o dire nulla, subire le critiche della madre, che non faceva altro che ripeterle cosa doveva o non doveva fare.
Così una volta arrivata ad Hogwarts non aveva potuto far a meno di tirare un sospiro di sollievo, ed era diventata un’altra, se stessa, quella che per troppo tempo aveva dovuto nascondere agli occhi della famiglia, quella che per troppo tempo non era potuta essere finalmente era venuta fuori.
Si era fatta degli amici, e tutto andava a gonfie vele per lei.
Aveva cercato di recuperare il tempo perso e soltanto una cosa glielo aveva restituito, il brivido del rischio.
Così con i suoi amici aveva trasgredito tutte le regole scritte e non scritte, si perché c’erano anche regole non scritte.
Non era scritto da nessuna parte che le sostanze stupefacenti erano bandite dal castello, ma era ovvio, così lei aveva prima provato il brivido di ingerirle, o fumarle, poi a venderle, soprattutto alle feste, ovviamente illegali anche quelle.
Strano a dirsi ma la loro famiglia era come un vaso,un vaso con crepe in più punti, un vaso rotto, alcuni di loro proprio non si sopportavano e lo gridavano a i quattro venti quasi, l’esempio perfetto era sempre Albus.

Lei, al contrario del resto dei cugini, non lo trovava poi così diverso da lei, lo ammirava in certo senso, anche se non lo avrebbe mai ammesso, poiché il ragazzo riusciva ad essere più forte e coraggioso di tutta la tavolata di Grifondoro messa insieme.
In ogni caso adesso erano riuniti, uniti come non mai, in un piano che avrebbe portato indietro qualcuno caro ad ognuno di loro.

Per Roxanne equivaleva a Rose, come per lei e per Jessamine.

Per Fred jr era James, come anche per i gemelli Scamander e Frank.

Per Molly era Alex, come anche per lei.

E infine per Albus era Scorpius, come anche per Jessamine.

Lei invece? Beh, era odiata da mezzo castello, l’altra metà desiderava essere come lei, e si ritrovava a dover combattere con la consapevolezza di avere una cotta stratosferica, tenuta ben nascosta, per Frank Paciock, uno dei migliori amici dei suoi due cugino.
Erano riusciti a metter da parte i rancori per il bene comune, forse quel vaso poteva essere ricomposto, con tanto lavoro.
Ma si sa, quando qualcosa si rompe, non importa quanto provi ad aggiustarla, non sarà mai più com’era prima.

E a quanto pareva Fred non era l’unico che osservava le cose.



 

Hogwarts, 993. 

Il castello di Hogwarts era stato costruito in meno di un mese, si, meno di un mese per creare la più importante scuola di magia e stregoneria di tutta l’Inghilterra.
Il tutto grazie, anzi soprattutto, alle centinaia di persone che avevano contribuito alla costruzione.
Avevano reclutato gli insegnati e diviso le aule, inoltre ognuno di loro aveva creato, in un cero senso, il loro oggetto magico.
James, non sapeva nemmeno lui come, la spada di Godric Grifondoro.
Scorpius il medaglione di Salazar Serpeverde.
Rose la coppa di Tosca Tassorosso.
Alex, seppur riluttante, il diadema di Priscilla Corvonero.

Ultimamente sia Alex che James avevano notato che tra Rose e Scorpius accadeva qualcosa di poco piacevole.
Ogni scusa era buona per punzecchiarsi, per fare battute poco simpatiche e per sfidarsi con lo sguardo.
Scorpius aveva finalmente capito che cambiare se stesso in quel modo non sarebbe servito a nulla, se non a rinnegare il suo essere, cosa che non avrebbe fatto per nessuno, così era tornato quello di sempre, leggermente modificato.
Adesso aveva acquisito maggiore sicurezza, ma non per questo faceva il gradasso, semplicemente era diventato più coraggioso e meno timido.
Rose invece non era cambiata per nulla.
Lei non doveva innamorarsi di nessuno, non poteva e non voleva.

Hermione Granger era stata con un solo ragazzo in tutta la vita, ma lei non era Hermione Granger.

Hermione Granger era la strega più brillante del secolo, ma lei non era Hermione Granger.

Hermione Granger era perfetta, ma lei, ovviamente, non era Hermione Granger.


Continuava a ripeterlo a tutti coloro che la paragonavano alla madre, lei non era Hermione Granger e dovevano farsene una ragione.
Lei aveva voglia di divertirsi, fare cose contro le regole, vivere a pieno la vita senza aver intralci, non rimpiangere nulla, essere forte.

Ecco perché non voleva innamorarsi, perché avrebbe significato non poter più fare quello che voleva e quando lo voleva.
Non voleva che qualcuno la privasse delle sue ali, non fare questo, non fare quello eccetera eccetera, lei voleva essere libera, come il vento.
Questo era il motivo per cui cercava a tutti i costi di stare lontana da Scorpius Malfoy, lui la mandava in confusione.
E quando aveva capito che lui aveva una cotta per lei non aveva esitato ad allontanarlo.

Era quello il motivo per cui adesso si trovava in quello sgabuzzino a limonare allegramente con Tom, quando sapeva che era il turno di ronda di Scorpius, che li avrebbe visti.
Non voleva farlo soffrire, ma non riusciva a far altro con tutti, perché prima di tutto cercava di non far soffrire se stessa.
E mentre Tom le teneva le mani sui fianchi non poteva far a meno di pensare a quando era stato Scorpius a stringerla, quando le aveva chiesto aiuto.
E mentre lei gli stringeva i capelli tra le mani l’unica cosa a cui riusciva a pensare era che avrebbe voluto stringere i capelli biondi di Scorpius, non quelli Tom.

E mentre sentiva un rumore di passi riecheggiare per il corridoio non potè far a meno di pensare che era tutto sbagliato, che non avrebbe dovuto fare nulla di tutto ciò.
Quando vide lo sguardo di Scorpius aprire la porta le si bloccò il fiato in gola.
Non sapeva perché ma improvvisamente voleva tornare indietro nel tempo e sistemare tutto, voleva cancellare quell’espressione dagli occhi di Scorpius, voleva sparire.
Si staccò leggermente da Tom e uscì dallo sgabuzzino, cercando un modo per rimediare il tutto, ma riuscì soltanto a camminare lentamente per il corridoio della scuola mentre lo sguardo di Scorpius le bucava la schiena, e mentre si rendeva conto di che pessima persona fosse diventata.

E camminava in quel corridoio buio che sembrava non finire mai, mentre le lacrime premevano per uscire e si passava le braccia intorno al corpo come per abbracciarsi.
Pianse con la consapevolezza che di lì a qualche giorno sarebbe partita per gli stati uniti, per costruire la Huffle Accademy, e che non avrebbe più visto Scorpius perché dopo, ne era sicura dati i racconti di Tom, Sid e Lara, sarebbero tornati nel loro tempo, quindi alla solita vita.
Scorpius sarebbe tornato il solito Serpeverde e lei la solita Grifondoro, con un'unica differenza, sarebbe cambiata.

***


Cara mamma, 
Come stai lassù? Io qui non tanto bene.
Trovo ingiusto il fatto che il nostro umore debba dipendere da un altro essere umano, non credi?
Sai, oggi ho trovato Rose e quel Tom insieme, non è stato molto bello.
Io ci ho provato, ho provato ad essere me stesso, ma non ha funzionato.
Ho provato ad essere qualcun altro e non ha funzionato, ma allora cosa devo fare? 
Vorrei tanto avere un tuo consiglio.
Mi sento proprio come quando mi dissero della tua morte.
A quanto pare non ero abbastanza nemmeno come figlio.
Forse è per questo che nessuno mi ama, perchè non sono mai abbastanza.
Vorrei essere forte come papà.
Gli manchi, ma non lo da a vedere, eppure lo vedo quando sale in camera vostra e odora i tuoi vestiti, anche se ormai non profumano più di niente.
A quanto pare gli uomini Malfoy sono destinati a morire soli e pieni di dolore.
E' successo al nonno, sta succedendo a papà, succederà anche a me.
Scorpius




Angolo autrice:
Salve gente :D
Povero Scorpius :( Purtroppo il tutto era necessario, in seguito ne capirete le motivazioni.
Ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno inserito la storia tra le seguite/ricordate/preferite, i lettori silenziosi, Alhiot che ha recensito  e soprattutto IpseDixit, la mia fantastica beta :D
X GinnyW.

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