TARDIS, nuovi arrivi e passati riscritti.

di Angel July
(/viewuser.php?uid=121423)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto iniziò. ***
Capitolo 2: *** La bambina mai nata. ***
Capitolo 3: *** Chi si butta spera sempre di essere preso. ***
Capitolo 4: *** Il nuovo compagno di viaggio. ***
Capitolo 5: *** Fraintendimenti ***
Capitolo 6: *** Incontri ravvicinati poco piacevoli. ***
Capitolo 7: *** Serata all'insegna dello spasso. ***



Capitolo 1
*** Come tutto iniziò. ***


Il Dottore guardò Amy di sottecchi. 
Era seduta a terra con le gambe incrociate, e continuava a girarsi tra le mani una mela, facendo, di tanto in tanto, un sorrisetto triste.

<< Amy? >> azzardò il Dottore sussurrando. 
<< Sssh! >>

E continuò a girarsi la mela tra le mani. 
Poi scattò in piedi ed entrò nel TARDIS come una furia. 
Il Dottore la seguì dentro e si chiuse la porta alle spalle, appoggiando la schiena contro essa. 

<< Andiamo a prendere Amelia Pond. >> disse Amy scuotendo la frangetta rossa.

Il Dottore piegò la testa a sinistra, confuso. 

<< Quando ancora non ero diventata "Amy", quando ero ancora piccola, quando non avevo perso fiducia nel mio Dottore stropicciato. Quando aspettavo. >>  implorò lei. 

Il Dottore la guardò con dolcezza e le si avvicinò. 

<< Andiamo a prendere la priccola Pond allora! >> esclamò lui. 

E fu così. 

Andarono a prendere Amelia Pond all'età di dieci anni, e la portarono in giro per l'Universo. 
Nello Spazio e nel Tempo, facendola divertire e senza farla sentire mai sola. 
Ogni anno, nel giorno del suo compleanno, la andarono a prendere per farle passare un anno sul TARDIS, per poi riportarla a casa la sera del giorno stesso. 

Andarono avanti così per anni, ed il Dottore ne fu felice, perché sotto i suoi stessi occhi vide Amy cambiare, dalla Amelia ferita ed abbandonata, visitata per anni da psicologi e psicoanalisti, alla Amelia curata ed amata.

Ma il Dottore non sapeva, non aveva neppure immaginato, che così facendo il rapporto stesso che Amelia aveva con i propri amici avrebbe sarebbe andato in pezzi. 
E fu così che Amy non si fidanzò mai con Rory Williams, ma rimase fedele ai suoi sogni, al suo Dottore stropicciato, e ai sentimenti che provava nei suoi confronti; 
sentimenti che durante il primo corso della sua vita era riuscita a seppellire, ma che in quel momento la sopraffacevano.

Amelia Pond visse una nuova vita, e crebbe, fino a raggiungere l'età dell'Amelia Pond che viaggiava costantemente con il Dottore. 
Fino a diventare lei. 
Così Amy entrò in possesso dei ricordi delle sue diverse vite.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La bambina mai nata. ***


<< Dottore? >> chiamò Amelia sedendosi sul pavimento del TARDIS.
Lui parve non sentirla e continuò a trafficare con i comandi. 

<< Dottore...? >>

Il Dottore si voltò verso di lei. 
Se ne era accorto. 
Si era accorto da tempo che qualcosa non andava, ma cercava di rimandare quel pensiero, illudendosi, per una volta, di esser riuscito a far del bene senza conseguenze. 
A far felice Amy, a far di lei "la ragazza che non ha mai aspettato".
Ed invece no, aveva rovinato tutto ancora una volta. 
La vide sdraiata a terra, le palpebre socchiuse ed il respiro spezzato. 

<< Amy! >>
Le si precipitò vicino e si inginocchio accanto a lei. 
Con il Cacciavite Sonico la scansionò, poi mise il Cacciavite nell'apposito lettore posizionato tra i comandi. 
<< Amy... >>
Il Dottore studiò i risultati della scansione e tornò accanto a lei. 
Le alzò la testa e se l'appoggiò sulle ginocchia accarezzandole dolcemente la testa e chiamandola a bassa voce. 

Dopo qualche minuto di confusione, Amelia aprì gli occhi e li puntò, ancora offuscati, in quelli del Dottore. 

<< Cos'è successo? >> chiese lei spaventata.
Cercò di alzarsi, ma il Dottore la tenne sdraiata.

Il Dottore non rispose.

<< Dottore! >> urlò Amy.
Il Dottore scattò in piedi e tirò su bruscamente anche Amelia. 

Si allontanò da lei a grandi passi. 

<< Credevo davvero che sarei riuscito ad aiutarti! >>
Si infilò le dita tra i capelli e tirò con violenza. 

<< Che vuol ancora Amy in risposta. >>
Era una sua abitudine ormai, urlare, perché quando urlava il Dottore sembrava bloccare per un attimo il suo flusso 
continuo di pensieri e darle retta.

<< Oddio Amy, mi dispiace, mi dispiace tanto... >>  mormorò lui con voce tremante.
Si inginocchiò davanti a lei ed appoggiò la fronte contro la pancia piatta di Amelia. 

<< Dottore spiegati! >> Amelia inizò ad andare nel panico.

<< Hai..hai avuto quel mancamento perché...cambiando il corso degli eventi, Amelia Pond non si  è mai fidanzata
con Rory Williams, ed ora che la te del passato, dell'altra linea temporale, sta crescendo, ha raggiunto l'età nella quale
teoricamente sarebbe rimasta incinta di Rory, ma, avendo appunto cambiato il corso degli eventi, tu non sei mai rimasta incinta.
Ed è per questo che ti stai sentendo male. 
P-perché hai appena perso la tua bambina. >> spiegò il Dottore con calma.
Anche perché, quelle non erano certo notizie che vanno date di fretta.

Il pensiero di Amelia andò a River. 
Aveva perso la sua bambina.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chi si butta spera sempre di essere preso. ***


Amy lo guardò confusa. 
Spaventata. 
Terrorizzata.
Si allontanò dal Dottore scuotendo la testa.
Gli occhi le erano diventati lucidi ed aveva iniziato a tremare.

<< Amy, Amy vieni qui. >> mormorò lui facendo qualche passo nella sua direzione.

<< N-no... >> piagnucolò lei.

Corse verso la porta del TARDIS, e dimenticandosi di stare in viaggio, la aprì e si fiondò fuori.
 
Il Dottore la afferrò appena in tempo.
Le cinse i fianchi tenendola di peso, mentre impuntava i piedi ai lati della porta per non cadere in avanti.
La tirò dentro, verso di lui, e caddero entrambi a terra, l'una sopra l'altro. 

Senza dire niente Amelia si rigirò tra le braccia del Dottore e lo guardò negli occhi. 
Fu un momento carico di insulti e colpe inespresse; poi Amy affondò il viso nel petto del Dottore e scoppiò a piangere.

<< Piccola... >> 
Il Dottore le accarezzò la testa e la strinse a se finché non si calmò e smise di piangere. 
Si alzarono e si spolverarono gli abiti senza dirsi nulla. 
Amy tenne gli occhi fissi sul pavimento e non si azzardò a dire una sola parola al Dottore. 

I giorni che seguirono li passarono così, senza dirsi nulla, lanciandosi di tanto in tanto qualche occhiata di nascosto ma senza guardarsi mai negli occhi. 


Il Dottore sentiva i sensi di colpa schiacciargli entrambi i cuori. 
Amy invece, era fuoriosa con se stessa.

Il Dottore la spiò di sottecchi, voglioso di parlarle, di abbracciarla, e dirle che andava tutto bene. 
Ma non ne aveva il diritto. 
Non poteva

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il nuovo compagno di viaggio. ***


<< Amy? >>
Amelia era sdraiata sul pavimento del TARDIS, gli occhi sbarrati e le labbra socchiuse. 
<< Amy! >>
Il Dottore le si precipitò accanto e la tenne stretta a se mentre il TARDIS sbandava, e li mandava a sbattere da una parete all'altra. 
All'improvviso tutto si fermò, ed il Dottore ricadde stanco sul pavimento, accanto ad Amy, che in tutto quel trambusto era svenuta.
Le accarezzò distrattamente i capelli rossi per qualche minuto, ma si bloccò quando sentì bussare alla porta del TARDIS.

Scosse delicatamente Amy, che emise qualche verso infastidito prima di aprire gli occhi.

<< Hey, piccola Pond, tutto okay? >> le chiese il Dottore accarezzandole una guancia. 
Amy gli sorrise.
<< Certo! >> esclamò scattando in piedi.

Scosse la testa facendo ondeggiare i capelli. 
<< Che succede? >> chiese lei appoggiandosi alla consolle.
<< Hanno bussato alla porta. >> rispose lui sorridendo. 
<< Oh wow, allora apri! >> disse lei. 
<< Naah, sempre meglio far aspettare. >> 
<< Su, Dottore! >>
<< Amy! >> 
<< Che c'è? >> 
<< Ti stai avvicinando alla porta piano piano, sperando che non me ne accorga. >> 

<< Apro io! >> esclamò lei buttandosi verso la porta, con il Dottore alle calcagna che cercava di fermarla. 

Amy afferrò la maniglia e spalancò la porta. 
Si ritrovò davanti un uomo.
Un uomo alto, moro, i suoi denti bianchi erano scoperti dalle labbra tirate in un sorriso divertito. 

Era bello, pensò Amelia, con le guance rosse, imbarazzatissima.
Era aggrappata allo stipite della porta ed i capelli rossi le ricadevano disordinati davanti al viso. 

<< Dottore? >> urlò lei << Ti prego, dimmi che questo è il nostro nuovo compagno di viaggio! >>

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Fraintendimenti ***


<< Levalo! E' troppo grande, mi fa male! >> urlò Amy dimenandosi.
Il Dottore accostò l'orecchio alla porta e si mise ad ascoltare. 
<< Dai, non è poi così grande, resisti ancora un po'  >> le rispose Jack cercando di calmarla.
Il Dottore sussultò. 
"Ma che diavolo stanno facendo quei due?"
<< Aaaah! Jack, mi fai male! Così lo spingi ancora più in fondo! >> continuò ad urlare Amelia. 
<< Amy, Amy calmati, tra poco finirà tutto. Cerca di non urlare però. >>

Il Dottore si allontanò schifato dalla parete chiedendosi quali strane cose stava facendo Jack alla sua piccola, casta ed innocente Amelia Pond. 
Tirò fuori il Cacciavite Sonico ed aprì la porta.
Appena dentro, vide Amy e Jack sul letto.
Lei sdraiata a pancia in sotto e Jack sopra di lei. 
<< Voi due! Cosa state facendo? >> chiese lui sconcertato. 
Amy e Jack scoppiarono a ridere. 
<< Mi sono buttata sul letto a peso morto, ma non sapevo che sopra ci fosse un ago, e mi è...ehm, entrato nella chiappa destra. >> rispose lei tra una risata e l'altra. 
Il Dottore divenne tutto rosso dalla vergogna ed uscì dalla stanza sbattendo la porta. 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Incontri ravvicinati poco piacevoli. ***


Amy scese dal TARDIS e si guardò intorno. 
C'erano distese di campi verdi ovunque, ad Amy ricordavano tanto la Scozia. 
Mosse qualche passo in mezzo al prato, l'erba le arrivava fino ai fianchi, ed il profumo dei fiori le solleticava il naso. 
Chiuse gli occhi ed inspirò, riempendosi i polmoni di quel profumo così dolce. 
Sentiva il Dottore e Jack chiacchierare allegramente in lontananza, all'interno del TARDIS, così decise di godersi l'aperta campagna senza il brusio delle loro voci, e si allontanò camminando lentamente. 
Camminò per una mezz'ora con la testa fra le nuvole, prima di accorgersi delle enormi impronte disseminate qua e là nell'erba. 
<< Oddio... >> sussurrò sorpresa. 

Tentò di tornare sui suoi passi, ma appena si voltò, si trovò faccia a faccia con un gigantesco e spaventoso dinosauro. 
<< Oh oh. >> 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Serata all'insegna dello spasso. ***


Parola del Dottore e di Amelia Pond, non fate mai prenderei comandi del TARDIS a Jack Harkness. 

Accadde una fredda notte di Dicembre. 
L'allegro trio di amici stava camminando per le vie innevate di Londra. 
I loro volti erano illuminati dalla luce dei lampioni e dalle lucine Natalizie messe sulle entrate dei negozi. 
Jack aveva avuto la geniale idea di portare a bere il Dottore ed Amy, e li aveva fatti ubriacare.
Nel corso della serata, aveva buttato entrambi sulla pista da ballo, ed aveva osservato come fossero attratti l'uno dall'altra, e da come l'alcol li inducesse a mostrarlo pubblicamente. 
Amelia era una di quelle ragazze che con poca birra andava fuori di testa, con il Dottore invece ci aveva messo un po' di più: insomma, lui aveva pur sempre mille anni di esperienza. 

Amu ed il Dottore stavano flirtando da ormai un paio d'ore, perciò Jack decise che era ora di riportarli nel TARDIS. 
Jack non aveva bevuto per tutta la sera, perché aveva organizzato quella serata per far divertire i suoi amici, e c'era bisogno di qualcuno che li riportasse in salvo. 
Insomma, Jack li trascinò nel TARDIS e si chiuse la porta alle spalle. 
<< Aaaaallora! Dovevogliamo andare, miei carissimi compagni? >> esclamò il Dottore trascinando le parole.
Amy si limitò a ridere e a sedersi a terra incrociando le gambe. 
<< Uuuh, com'è grande qui! >> disse lei agitando le mani per aria. 
Jack raggiunse il Dottore e lo allontanò dai comandi, lo portà a sedersi accanto ad Amy, e li osservò divertito mentre i due facevano discorsi senza capo né coda, profondamente convinti di star parlando di cose tremendamente serie. 

<< Dottore? >>
Il Dottore guardò Jack con l'aria di un bambino smarrito. 
<< Sì, Jack? >>
<< Potrei guidare io il TARDIS, per oggi. >> propose Jack. 
<< Ma certo, certo, certo amico mio! >> gli rispose euforico il Dottore. 
Amy si alzò in piedi, e barcollando si avvicinò a Jack. 
Gli stampò un bacio sulle labbra e si allontanò tutta sorridente. 
<< Buona fortuna, bel maschione. >>  disse tentando di trattenere le risate. 
Poi tornò a sedersi accanto al Dottore e a dedicargli la sua completa attenzione. 

Jack si allontanò dal Dottore ed Amy pieno di gioia, per aver avuto il permesso di pilotare il TARDIS. 
Iniziò a premere una serie di pulsanti a caso e a tirareleve, tantando di imitare quello che aveva visto fare al Dottore infinite volte.
Il TARDIS si mosse ed iniziò a viaggiare, sbatacchiando qua e là i passeggeri.
Quando tutto si fermò, Jack sentiva una sensazione strana, come se avesse le orecchie ovattate.
Come quando ti svegli la mattina e fuori c'è la neve. 
Jack si precipitò ad aprire la porta, ma quando la aprì, fu investito da un getto d'acqua che lo spinse fino alla consolle. 
Il pavimento del TARDIS si stava allagando. 
Jack si avvicinò nuovamente alla porta, camminando contro il getto di acqua salata che entrava da essa. 
Si aggrappò alla maniglia e mettendoci più forza che poté, la richiuse. 
<< Dottooooore! >> urlò Jack indispettito. 
Il Dottore scattò in piedi, ed Amelia fece lo stesso. 
Ed erano perfettamente sobri. 
Lo guardarono entrambi divertiti. 

<< Cosa c'è? >> chiese il Dottore. 
<< Non farmi MAI più guidare il TARDIS >> urlò isterico Jack. 
<< Agli ordini, capitano. >> rispose il Dottore, lanciando un'occhiata d'intesa ad Amy. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2726444