Il pagamento di un debito

di crazy640
(/viewuser.php?uid=39055)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-La partita ***
Capitolo 2: *** Via con me ***
Capitolo 3: *** Second star to the right ***
Capitolo 4: *** L'abito e l'ospite ***
Capitolo 5: *** Girl ***
Capitolo 6: *** The sound of music ***
Capitolo 7: *** Slytherin Party ***
Capitolo 8: *** Forbidden Passions ***
Capitolo 9: *** For the first time I feel wicked ***
Capitolo 10: *** As long as you're mine ***
Capitolo 11: *** Father and Sons ***
Capitolo 12: *** The day after tomorrow ***
Capitolo 13: *** Against all odds..I'm in love ***
Capitolo 14: *** Too lost in you ***
Capitolo 15: *** Roman Holidays ***
Capitolo 16: *** Oh God what I just said? ***
Capitolo 17: *** Slipping trough my fingers ***
Capitolo 18: *** The mousetrap ***
Capitolo 19: *** The last beat of my heart ***
Capitolo 20: *** Memories ***
Capitolo 21: *** Can you wash this pain away? ***
Capitolo 22: *** November Rain ***
Capitolo 23: *** Blackout & peanuts butter ***
Capitolo 24: *** All I ask of you ***
Capitolo 25: *** Changes ***
Capitolo 26: *** Qualcosa di diverso ***
Capitolo 27: *** I do ***
Capitolo 28: *** Erotica ***
Capitolo 29: *** Breaktrough ***
Capitolo 30: *** Untitled ***
Capitolo 31: *** The winner takes it all ***
Capitolo 32: *** Dear Diary ***
Capitolo 33: *** All my loving ***
Capitolo 34: *** It won't be long ***
Capitolo 35: *** To us ***
Capitolo 36: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Prologo-La partita ***


partita

 

Tutti i giocatori di poker sanno che,se entro la prima mezz'ora non hai trovato il pollo da spennare fra i partecipanti alla partita,allora vuol dire che il pollo sei tu.

Lo sapeva anche Ron.

Aveva capito di essere il "pollo" di quella partita dopo la terza mano,quando improvvisamente la fortuna era cambiata e i soldi che aveva vinto nelle mani precedenti erano andati velocemente in fumo.

Nel giro di mezz'ora si era giocato i soldi che aveva vinto uniti ad altri che aveva scommesso sulla parola.

Ma che ovviamente non aveva...

Guardò i tre uomini seduti al tavolo con lui,tutti impegnati a guardare le loro carte,pronti per la nuova mano.

C'era Blaise Zabini,direttore della "Gazzetta del Profeta",che aveva comprato un paio di anni prima grazie all'eredità del padre Mangiamorte.

C'era Seamus Finnigan,che Ron aveva trascinato a quel tavolo sicuro che sarebbe stato lui il pollo da spennare,ma che si era rivelato un buon giocatore di poker.

E c'era lui.

Draco Malfoy.

C'era qualcuno che Ron odiava di piu'?Forse soltanto Malfoy senior,ma da quando il vecchio era morto in una delle celle di prima classe della prigione di Azkaban tutto l'odio per il padre si era riversato sul figlio,aggiungendosi a quello che già era suo di diritto.

Il diplomatico Draco Malfoy...Diplomatico dei miei stivali!

La gente si era bevuta il cervello per caso?Aveva dimenticato tutto quello che aveva fatto durante il ritorno al potere di Voldemort?

Lo avrebbe visto benissimo in una cella accanto a suo padre,piuttosto che in giro per il mondo a curare i rapporti con le altre nazioni.

Ma certa gente ha tutte le fortune,si sa...

Anche in quella partita!

Era a Malfoy che doveva la cifra piu' alta.

Somma che lui non aveva,come quel bastardo sapeva benissimo.

Vennero distribuite di nuovo le carte e per qualche istante nella stanza scese il silenzio,mentre tutti i presenti davano una prima lettura.

Il primo a parlare fu Zabini che buttò una fiches nel piatto per iniziare,poi fu il turno di Seamus che rilanciò e di Draco che fece lo stesso.

Ron cambiò una carta e poi rilanciò l'offerta.

Non aveva niente:al massimo poteva tentare con un bluff.

Sentì distrattamente Seamus che passava la mano e buttava le carte sopra il mucchio di fisches,poi fu la volta di Draco che rilanciò ancora la posta.

Ron accettò la posta di Malfoy e così anche Zabini.

Malfoy guardò i due uomini e senza muovere un muscolo facciale alzò ancora di piu' la posta:stavano raggiungendo cifre assurde.

Non avrebbe mai potuto pagare quelle somme.

Zabini si ritirò e,come aveva fatto prima Seamus,buttò le carte sulle fisches.

Draco guardò Ron e aspettò la sua mossa.

-Due carte-disse Ron,cercando di controllare il tremito della voce.

Perchè non dichiarava persa la partita?gli domandò l'ultimo barlume di lucidità nel suo cervello ormai accecato dall'incoscenza.

Non poteva farsi sconfiggere così apertamente da Malfoy!

Avrebbe preferito un bagno nell'olio bollente.

Zabini gli passò le due carte e Ron lesse quello che gli era arrivato di nuovo:un nove di fiori e un nove di picche.

Alzò lo sguardo su Malfoy:era ancora impenetrabile,come al solito.

-Vedo-disse Ron.

Draco guardò per un secondo le sue carte poi tornò a guardare Ron.

-Duecentomila galeoni-disse con voce chiara.

Ron sentì una goccia di sudore freddo scendergli lungo la schiena.

Non aveva tutti quei soldi,e quel figlio di puttana di Malfoy lo sapeva benissimo.

Perchè aveva fatto quell'offerta così alta?Era un bluff il suo,oppure aveva in mano delle carte davvero ottime?

Fissò Malfoy negli occhi cercando di carpire qualche informazione,ma ancora una volta si scontrò con quella maschera di ghiaccio che era il suo volto.

Duecentomila galeoni erano una cifra enorme:non avrebbe risolto tutti i suoi problemi,ma almeno gli avrebbe permesso di pagare i debiti piu' urgenti.

Perchè non osare?

-Quattrocentomila-disse sicuro.

Quel bastardo sicuramente poteva permettersi di spendere una somma del genere per una sola partita,si disse.

Malfoy ghignò e smosse il viso da quel torpore che sembrava averlo avvolto.

-Vedo-disse.

Aveva accettato!

Ora doveva solo sperare che non avesse niente in mano,pensò Ron.

Il suo cuore aveva iniziato una corsa martellante nelle sue orecchie,arrivando a scontrarsi contro il suo torace ad ogni battito.

-Che carte hai Weasley?-domandò Malfoy serio.

Ron cercò di prendere piu' aria possibile e calò le carte sul tavolo,mostrandole agli altri tre:tris di nove.

Nella stanza era calato un silenzio statico:si sentiva l'elettricità negli sguardi che si lanciavano Ron e Draco,e che sembrava essersi impossessata anche dei loro compagni di poker.

Seamus,Zabini e Ron guardarono Draco,in attesa di una sua mossa che avrebbe decretato la fine di quella partita.

Malfoy ghignò,per la seconda volta in quella partita.

-Sai Weasley...dovresti scommettere cifre così alte soltanto quando sei sicuro di vincere-gli disse.

Con una lentezza quasi esasperante,Draco calò le carte sul tavolo...

Full di Re.

Ron sentì aprirsi una voragine dove prima c'era il suo stomaco...Era finita.

Non c'era nient'altro da fare.

Come attraverso un vetro appannato vide Malfoy che spingeva il mucchio di fisches e carte verso di sè e sentì la risata piena e divertita di Zabini,per la mossa dell'amico.

-Davvero una mossa eccellente!-gli disse poi.

-Che ne dite di fare i conti?-domandò Seamus,prendendo le sigarette da dentro la tasca della giacca.

-Non ci vuole molto...L'unico che ci rimette è Weasley-disse Zabini.

Ron riportò l'attenzione al tavolo e vide l'uomo attento a guardare un taccuino su cui avevano segnato tutte le puntate di quella serata e che sanciva la sua morte:dove avrebbe trovato tutti i soldi per pagare quel debito?

Come avrebbe pagato Malfoy?

Quattrocentomila galeoni!

-Weasley...-si sentì chiamare.

Portò lo sguardo sul tavolo e vide che Malfoy lo stava fissando.

-L'intero ammontare del tuo debito,soltanto nei miei confronti,ammonta a settecentomila galeoni-gli disse,quasi spietato.

Ron deglutì,facendo muovere il pomo d'Adamo su e giu' per la gola secca.

Malfoy era capace di uccidere per un debito di gioco?

-Non ho tutti questi soldi,lo sai-gli disse.

Malfoy annuì.

-Allora come vogliamo regolare questo debito?Sai non mi piacciono i pagamenti dilazionati...Poi conoscendoti va a finire che scappi da qualche parte e addio ai miei soldi-disse Malfoy appoggiandosi allo schienale della sedia.

Aveva la sua solita aria sicura,da padrone,quella che gli aveva visto tante volte durante gli anni di Hogwarts e che aveva sperato di non vedere mai piu'.

Come diavolo era finito in quel girone infernale?

-Io pago sempre i debiti di gioco-ribattè Ron.

-I tuoi creditori non ne sembrano tanto convinti-s'intromise Zabini.

-Pensa ai fatti tuoi Zabini-lo rimbeccò Ron.

-Ok,non hai tutti quei soldi...Cos'altro hai?-gli domandò Malfoy.

Ron restò in silenzio qualche istante,sentendosi un verme per quello che stava per dire:aveva giurato alla sua famiglia che non l'avrebbe mai venduta,per quanto fosse in condizioni disperate,ma questo era oltre il caso disperato.

-C'è la casa di famiglia...-gli disse.

-Quella topaia?Non credo valga tutti quei soldi-gli disse subito Malfoy.

Nonostante l'offesa,Ron si sentì sollevato dal rifiuto dell'uomo.

-Forse ho trovato-disse poi Draco.

Ron lo guardò,in attesa.

-Quanto vale tua moglie?-gli domandò serio.

Ron impallidì e sentì chiaramente il suo cuore smettere di battere per qualche istante.

-Cosa?-gli domandò,sperando di aver capito male.

Malfoy si staccò dalla spalliera della sedia e poggiò entrambe le braccia al tavolo,sporgendosi vero Ron.

-Quanto vale tua moglie?-gli domandò di nuovo,questa volta piu' lentamente.

-Hermione non ha prezzo-rispose subito Ron.

Malfoy ghignò.

-Tutti hanno un prezzo,Weasley...Il tuo è settecentomila galeoni-gli disse.

Ron lo guardò senza capire.

-Io ti annullo il debito,e pagherò anche tutti gli altri debiti che hai con gli altri creditori in giro per Londra e per il mondo babbano...ma in cambio voglio tua moglie-gli disse.

Il cuore di Ron si era fermato:non poteva veramente fare sul serio...

Come poteva chiedergli una cosa del genere?

-Oh dimenticavo...Anche tua figlia-disse ancora Malfoy.

-Draco...-disse Zabini,sopreso quanto Ron.

-Sta zitto Blaise!-lo zittì l'altro.

-Non credo a una parola di quello che dici-gli disse Ron.

-Ti giuro sull'onore dei Malfoy che entro pochi mesi tu sarai un'uomo senza debiti.

Ma da domani Hermione sarà mia moglie e tu non avrai piu' nessun diritto su di lei...Non potrai piu' vederla,parlarle,neanche avvicinarti a tua figlia,e se lo farai credimi lo saprò...E ti lascerò in mano ai creditori-gli disse quasi minaccioso.

-E credi che Hermione verrebbe con te senza combattere?-gli disse Ron,aggrappandosi a quella speranza.

La vita che Hermione stava conducendo accanto a lui non era delle piu' felici,quindi in quel momento aveva anche lui qualche dubbio.

Draco ghignò ancora,questa volta davvero divertito.

-Certe volte sei davvero buffo Weasley...

Quale donna non accetterebbe di lasciare la miseria di quell'appartamento di Fulham per una palazzina a Westminister?-gli domandò.

Ron sospirò,completamente nel pallone...

Cosa doveva fare?Tenersi i debiti e restare con Hermione,oppure accettare il ricatto di Malfoy?

Come poteva lasciarla in quel modo,senza prima cercare di spiegarle,senza parlarle,senza sentire le sue urla per il modo sconsiderato in cui si era comportato...senza salutare per l'ultima volta sua figlia.

Era forse la scelta piu'difficile della sua vita.

-Allora accetti?-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Via con me ***


via

 

Anche quella notte non era tornato a casa.

Ormai accadeva quattro giorni alla settimana...

Era sempre in giro per bische,circoli e centinaia di altri posti dove era sicuro di poter giocare a credito.

Hermione,ancora sotto le coperte,si voltò nel letto dalla parte vuota dove avrebbe dovuto esserci Ron,e capì subito che l'uomo non era proprio tornato a casa:le coperte non erano state toccate e il cuscino era gelato.

Era in quei momenti che sentiva di odiarlo...E di odiare sè stessa.

Come era arrivata fino a quel punto?

Perchè gli aveva permesso di oltrepassare tutti quei limiti senza riuscire mai ad imporsi e a mettere un freno?

Quando erano ragazzi lui l'ascoltava,le dava retta,ma adesso era già tanto se riuscivano a fare una discussione civile senza alzare la voce.

Maledetto gioco!

Quello non era piu' suo marito,non era piu' la persona che aveva conosciuto sull'Espresso per Hogwarts ormai quindici anni fa...Era diventato un'altro,concentrato soltanto sui soldi e sulle carte.

Quando si erano sposati,cinque anni prima,era stato il coronamento di un sogno:dopo tutti quei tira e molla,quei tentennamenti e le litigate,adesso potevano stare insieme...Per sempre.

Lui era il solito ragazzo che conosceva da sempre e di cui si era innamorata,quello che era capace di aprire le porte del paradiso soltanto per lei e di farla arrabbiare con una semplice frase.

I primi mesi di matrimonio erano stati i piu' difficili e anche i piu' strani;non erano abituati ad essere soltanto loro due,senza la presenza rassicurante e pacificatrice di Harry fra di loro,ma con il tempo erano riusciti a trovare il giusto equilibrio fra i loro difetti:Ron aveva capito quando doveva restare in silenzio per evitare una lite e lei aveva imparato a contare fino a dieci prima di controbattere ad ogni sua affermazione polemica o sarcastica.

Nel giro di pochi mesi avevano traslocato dalla Tana,doveva avevano vissuto fin da quando si erano sposati,in un piccolo appartamento in affitto di Fulham,sopra un ristorante indiano.

Era la metà della Tana,con un soggiorno che fungeva anche da cucina con i tubi dell'acqua ben visibili sul muro,una camera da letto ed uno sgabuzzino,che con un pò di fantasia poteva essere usato anche come camera per un futuro bambino...

-Ma ti prometto che quando arriverà il nostro primo figlio,vivremo in una casa tre volte piu' grande di questa,e della puzza del cibo indiano resterà ci soltanto il ricordo-le aveva detto Ron,fiducioso.

E lei gli aveva creduto...

Tutti e due avevano trovato lavoro presso il Ministero:Ron aveva preso il posto di suo padre,che vista l'età e tutto quello che aveva dovuto affrontare a causa di Voldemort aveva deciso di godersi una sana e tranquilla vecchiaia con Molly e con i suoi nipotini;ed Hermione aveva superato il corso di Auror ed era stata assunta insieme ad Harry nelle nuove leve.

Il primo anno era passato senza problemi e senza particolari scossoni:erano una felice coppia di sposini.

Era stato a metà del secondo anno di matrimonio che Ron aveva iniziato a giocare a carte.

Le prime volte era stato per svagarsi con i suoi colleghi d'ufficio,oppure durante le pause pranzo con altri funzionari del Ministero,che Hermione neanche conosceva.

-Mi spieghi che ci trovi di tanto interessante?-aveva provato a chiedergli una volta.

Lui aveva alzato le spalle e le aveva sorriso.

-E' soltanto un modo per scaricare la tensione del lavoro...Preferiresti che passassi le ore al pub,come fanno Seamus e altri colleghi?-le aveva domandato.

E lei non aveva saputo negargli quel passatempo innocente...Se avesse saputo a cosa avrebbe portato gli avrebbe imposto di smetterla già allora.

Ma era stata cieca,oppure non aveva saputo riconoscere i sintomi e aveva lasciato che Ron continuasse le sue partite a carte con gli amici.

Con il passare dei mesi,l'uomo aveva preso l'abitudine di passare sempre piu' tempo in ufficio, arrivando alcune sere a rincasare a notte fonda,quando lei era già addormentata.

Quando lo sentiva rientrare,Hermione si voltava nelle coperte e con gli occhi ancora pieni di sonno incontrava lo sguardo di Ron,scoprendolo colpevole anche nel buio.

-Scusami...C'è stata un'urgenza-le diceva sempre.

Era possibile che ci fosse un'urgenza ogni giorno?

Ogni volta che provava ad affrontare l'argomento,Ron le diceva che si preoccupava eccessivamente e che lui giocava a poker soltanto per rilassarsi e stare con gli amici.

-Amore devi fidarti di me-le diceva sempre.

Doveva fidarsi...

Anche il secondo anno di matrimonio era passato,portandosi via quella patina dorata che avvolge tutti i matrimoni e iniziando a mostrare i primi veri problemi fra le coppie.

All'inizio del terzo anno,Hermione scoprì di essere incinta:la promessa che Ron le aveva fatto quasi un'anno e mezzo prima,di cambiare presto appartamento si stava rivelando vana.

Ron si era mostrato felice della notizia,non smetteva di abbracciarla e baciarla,accarezzandole il ventre ancora piatto.

-Diventeremo genitori-non smetteva di ripetere euforico.

Hermione,il cui piu' grande timore era che lui non fosse contento di quella gravidanza,si era sentita sollevata per il momento dai suoi dubbi.

Come poteva nasconderle qualcosa?Lei lo conosceva meglio di sè stessa.

Eppure aveva dovuto ricredersi...

Una sera,durante il quarto mese di gravidanza,Ron tornò a casa con il viso gonfio ed un labbro sanguinante.

-Che accidenti ti è successo?-gli aveva domandato mentre lo medicava.

-Niente,soltanto un'incidente con un'oggetto babbano-mentì lui.

Hermione si era fermata con la mano che stringeva il cotone imbevuto d'acqua ossigenata a mezz'aria e l'aveva guardato con aria carica di rimprovero.

-Non offendere la mia intelligenza-gli aveva detto.

Ron l'aveva guardata qualche istante,e poi le aveva confessato tutto.

A ridurlo in quello stato era stato un suo creditore:doveva dei soldi ad un'uomo da quasi sei mesi e questo stanco di aspettare aveva deciso di dargli una lezione.

-Perchè non me lo hai detto prima?-gli aveva chiesto lei,arrabbiata.

-Ti prego calmati,fa male al bambino-le aveva detto Ron.

-Perchè non me lo hai detto?-aveva ripetuto Hermione.

-Perchè mi vergognavo!Dovrei essere io quello che pensa a te,quello che ti protegge,ed invece guarda in che stato sono...-

Hermione lo aveva guardato senza dire nulla,riflettendo.

-Quanti soldi hai perso?-gli aveva domandato.

Ron si era alzato e aveva fatto un giro per la stanza,le mani fra i capelli.

-Tanti...Sui centomila galeoni-le aveva detto.

-Come hai fatto a perdere tutti questi soldi?-gli aveva chiesto scioccata.

-Li ho persi,va bene?A che serve adesso spiegare?

Metti in funzione quel cervello e dammi una mano!-aveva domandato lui alzando la voce.

Hermione lo aveva fulminato con lo sguardo:era quello il padre del suo bambino?

L'uomo di cui si era innamorata?

No,non era lui...Non poteva essere lui.

-Fai bene a vergognarti-gli aveva detto arrabbiata.

Ron l'aveva guardato sorpreso per quelle parole.

Lei si era alzata e aveva posato il cotone e l'acqua ossigenata sul tavolo.

-Io adesso me ne vado a letto...Però una cosa voglio dirtela:cerca di risolvere questa situazione al piu' presto.

Stiamo per avere un figlio,Ron,e tutto questo malumore e questa tensione non fanno bene ne a me,ne al bambino-gli aveva detto.

Poi senza aggiungere altro,se ne era andata al letto dove aveva pianto a lungo per quel matrimonio che non era quel sogno che si era immaginata da ragazza.

Quella notte Ron aveva dormito sul divano ed il giorno dopo aveva pagato il debito.

Hermione non aveva mai chiesto notizie,ma era sicura che ci fosse lo zampino di Harry in quel miracolo.

Per un pò il demone del gioco aveva lasciato in pace Ron,e le cose fra loro erano tornate quelle di un tempo.

Avevano scoperto di aspettare una femmina e avevano anche già scelto il nome:Prudence, direttamente da una canzone dei Beatles,che Hermione ascoltava quasi ogni giorno durante la gravidanza.

Ma proprio durante il finire della gravidanza,le cose avevano ricominciato ad andare male,e il giorno che Prudence era nata,Ron non era con lei.

Si era presentato il giorno dopo al San Mungo con un enorme mazzo di fiori ed un sorriso penitente sul volto, sperando che quello bastasse per essere perdonato.

-Fammi indovinare...Un'altra urgenza al lavoro-gli aveva detto lei gelida.

-Scusami amore mio...-aveva risposto Ron.

-Piu' urgente della nascita di tua figlia?-aveva domandato lei.

E lui aveva capito che era meglio tacere.

Il quarto anno,iniziato con la nascita di Prudence,mostrava delle crepe sempre piu' evidenti...

Crepe che si esprimevano in lunghi silenzi,prolungate assenze di Ron a cui non veniva data neanche una spiegazione e furiose litigate che scoppiavano all'improvviso terrorizzando la bambina e sfinendo entrambi.

Cosa era rimasto di quel grande amore che li aveva uniti?

Dove era finito quel filo che sembrava indistruttibile e che li aveva uniti nella Battaglia contro Voldemort?

-Forse abbiamo passato troppe cose brutte insieme per poter essere felici-si confidava Hermione con Ginny.

-Allora dovrebbe essere lo stesso per me ed Harry...Come mai soltanto quell'idiota di mio fratello sta sclerando in questo modo?-le faceva notare la cognata.

Hermione non aveva una risposta a quella domanda,non sapeva neanche se voleva piu' una risposta.

Voleva soltanto vivere tranquilla con sua figlia.

Prudence era il suo ritratto:aveva i suoi capelli ricci castani e la sua bocca,ma aveva preso gli occhi di Ron.

Per quando riusciva a capire,per fortuna,aveva ripreso anche il suo carattere...Non avrebbe sopportato di dover combattere per tutta la vita con la copia al femminile di Ron.

Il rapporto fra Ron e la bambina era quasi inesistente:l'uomo era quasi sempre fuori casa e quando c'era Prudence dormiva.

-Sapresti dirmi il colore degli occhi di tua figlia?-gli aveva domandato una volta Hermione in tono provocatorio durante uno dei loro litigi.

Ron l'aveva fulminata con lo sguardo.

-Sono marroni,come i tuoi-aveva detto,sicuro.

Un colpo di pistola avrebbe fatto meno male...

-Sono verdi,come quelli di suo padre-aveva detto Hermione gelida.

Ron l'aveva guardata spaesato per qualche istante,senza sapere come controbbattere a quella frase,e quando aprì la bocca per farlo,Hermione parlò di nuovo.

-Ma che ci fai ancora qui?Cosa ti lega ancora a noi?-gli domandò seria,senza nessuna animosità.

Che matrimonio era il loro?

Erano ancora innamorati?

Lei era sicura che il suo amore per Ron si era spento il giorno in cui era dovuta andare in ospedale da sola per partorire,ma non poteva dire cosa provasse suo marito per lei.

Aveva un'amante?Magari non un'amante in carne e ossa...

Le carte erano le sue amanti...Erano loro che Ron amava veramente,piu' della sua stessa famiglia.

L'ultimo anno di matrimonio lo avevano passato quasi come due estranei.

Il rapporto fra loro era basato sullo scambio di informazioni sulla salute di Prudence e sulle furiose litigate che davano ad entrambi una parvenza di normalità,di unione.

Che faceva credere a tutti e due che ci fosse ancora qualcosa da salvare...

Negli ultimi mesi,Hermione era stata piu' volte avvicinata dai creditori di Ron che,non riuscendo a trovare l'uomo,le andavano incontro quando tornava a casa con la bambina per far avere un messaggio al marito.

Dopo il primo iniziale spavento,arrivava la rabbia verso quegli esseri abietti che sembravano disposti a tutto per i loro soldi e verso Ron,che metteva così a rischio la sua vita e quella di sua figlia.

-Dì ai tuoi amici di non avvicinarsi piu' a noi!-gli ordinò una volta Hermione.

Non aveva idea di quanto ammontasse il debito di Ron,ma sapeva con certezza che quasi tutta la famiglia Weasley aveva prestato soldi all'uomo per aiutarlo a venir fuori dai guai:erano mesi che non vedeva lo stipendio dell'uomo,forse perso al gioco o usato per pagare i creditori e per riuscire a tirare avanti doveva contare soltanto sulle sue forze.

Piu' volte la famiglia le aveva offerto aiuto,ma il suo orgoglio smisurato le impediva di accettarlo;preferiva rinunciare a quasi tutto piuttosto che dover dipendere da qualcuno.

L'unica gioia della sua vita era sua figlia:Prudence cresceva bella e felice,incosapevole di tutti i problemi che sembravano affliggere i suoi genitori.

Ormai aveva un anno e mezzo ed era una bambina solare ed estroversa,capace di far amicizia con tutti,anche con i bambini piu' scontrosi del parco.

Era il ritratto di Hermione:piccoli boccoli le incorniciavano il volto,dandole un aria quasi angelica,aiutata anche dai dolcissimi occhi verde acqua che lasciavano senza fiato tutti quelli che la guardavano.

-Questa bambina ha ripreso tutto il meglio dei suoi genitori-diceva sempre nonna Weasley.

Aveva però un carattere già ben definito:sapeva cosa le piaceva e cosa no,e soprattutto come fare per ottenere sempre quello che voleva.

Era a Prudence che Hermione si aggrappa per non guardare lo sfracelo che era diventato il suo matrimonio.

Erano mesi che ormai lei e Ron non si parlavano se non per le cose veramente importanti ed inevitabili:non gli chiedeva piu' che cosa stava combinando della sua vita,anche se sapeva benissimo che continuava a giocare e che i suoi debiti non accennavano a diminuire,ma erano al contrario erano aumentati.

Aveva deciso di tirarsi fuori.

Forse non era quello che una buona moglie avrebbe fatto,ma che senso aveva perseverare?Se Ron non aveva voluto il suo aiuto allora quando potevano ancora salvare il loro matrimonio e tutto il resto,perchè avrebbe volerlo adesso?

Quando si guardava allo specchio Hermione vedeva una vigliacca:una insulsa vigliacca che non aveva il coraggio di mettere la parola fine a quel matrimonio che ormai era diventato una farsa e che stava rovinando anche i ricordi felici dei primi anni.

Erano ancora amici?

No,forse neanche piu' quello...Come si fa a restare amico di una persona che ti tradisce in modo così ignobile?

Ancora dentro il letto,Hermione si poneva tutte quelle domande,quando vide la porta della camera da letto aprirsi lentamente.

Si puntellò con i gomiti sul materasso e sorrise vedendo entrare sua figlia.

-'Giorno-disse la bambina prima di correre verso il lettone.

Hermione l'accolse a braccia aperte e la fece entrare sotto le coperte.

-Buongiorno Prue...E' da tanto che sei sveglia?-le domandò.

La bambina,con la testa sul cuscino,scosse la testa.

Hermione sorrise ancora e coprì completamente la bambina con le coperte;subito nella stanza risuonarono le risate divertite di Prudence,che la misero di buonumore,dandole la carica di affrontare una nuova giornata piena di incongnite.

Scoprì la testa della bambina e le allontanò alcuni boccoli color nocciola dal viso,incontrando i suoi occhi.

-Papà?-domandò la bambina.

Le faceva quella domanda tutte le sere,quando non lo trovava prima di addormentarsi,e le ripeteva la stessa frase quando si alzava la mattina,non trovandolo ancora.

E ogni giorno,Hermione le diceva la stessa frase,sperando che lei le credesse.

-E' dovuto correre al lavoro...Però ti manda un mare di baci-le disse.

La bambina la guardò seria per qualche istante,poi annuì.

-Hai fame?Vuoi fare colazione?-le domandò Hermione cercando di allontanare i cattivi pensieri dalla mente.

Prudence annuì di nuovo.

-Tanta fame!-le disse.

Hermione scostò il piumone e poggiò i piedi per terra,si voltò verso la figlia per parlare di nuovo,ma fu bloccata dal suono del campanello.

Si voltò verso la porta che collegava la camera da letto al soggiorno e quindi alla porta di casa,stupita da quell'improvviso suono.

Guardò la radio sveglia sul comodino:erano appena le otto di mattina.

Chi poteva essere a quell'ora?

Probabilmente Ron si era dimenticato di nuovo le chiavi,pensò infilando le pantofole ai piedi e prendendo la vestaglia dalla testiera di ferro del letto.

-Tu resta pure sotto le coperte,tesoro-disse rivolta alla bambina.

Sentì di nuovo suonare il campanello,e infilandosi la vestaglia leggera si avviò verso la porta.

-Perchè non impari a portati le chiavi di casa?-disse alla porta ancora chiusa.

Quando abbassò la maniglia con decisione e aprì la porta,si bloccò all'istante vedendo chi era davanti a lei.

-Malfoy-disse non riuscendo a nascondere il tono sorpreso.

Draco Malfoy riusciva ad essere elegante anche alle otto di mattina,anche indossando un semplice paio di jeans blu marine ed una camicia bianca perfettamente stirata,sotto un giubotto di pelle nera.

Hermione sentì su di sè lo sguardo dell'uomo compiere un'attento esame,esaminarla dalla testa ai piedi e poi farle uno dei suoi ghigni piu' seducenti.

-Che...Che ci fai qui?-gli domandò lei sorpresa.

Era stupita che conoscesse il suo indirizzo,figurarsi trovarselo davanti alla porta di casa.

-Posso entrare?-le domandò.

-Vuoi entrare?-domandò lei ancora piu' allibita.

Forse stava ancora dormendo e non se ne era accorta.

-Granger ti facevo piu' intelligente...La smetti di ripetere tutto quello che dico?-le disse Draco.

-Veramente non credo sia una buona idea farti entrare:Ron non è in casa e...-cominciò lei ritrovando il suo solito cipiglio.

-E non tornerà-la interruppe lui.

Hermione si bloccò a quelle parole:era successo qualcosa a Ron?Era colpa di Malfoy?

Ma se fosse stato così non sarebbe certo venuto a dirglielo di persona...

-Che vuoi dire?-gli domandò leggermente preoccupata.

Draco espirò leggermente e la guardò serio.

-Sono venuto a parlarti di una cosa importante...molto seria-aggiunse.

Hermione lo ascoltò in silenzio,senza perdere un movimento delle sue labbra.

-Credo sia meglio discuterne in privato,magari nel tuo appartamento...Ma se tu vuoi posso dirtelo anche qui,rendendo partecipi anche i tuoi vicini impiccioni-le disse sarcastico.

Hermione lo fulminò con lo sguardo,ma si fece da parte lo stesso per farlo entrare:in fin dei conti aveva ragione lui.

Draco fece i pochi passi che lo dividevano dall'ingresso al salotto e si guardò intorno,non riuscendo a nascondere il suo disgusto per l'ambiente in cui si trovava.

-Togliti quell'aria schifata dalla faccia-lo rimbrottò subito lei.

Draco si voltò a guardarla:era ancora accanto alla porta,con le spalle appoggiate al muro,quasi avesse bisogno di una protezione dagli attacchi dell'uomo.

-Non te l'ho chiesto io di venire qui-aggiunse Hermione.

Draco ghignò di nuovo e fece un cenno con la testa,quasi confermando le sue parole.

-Sei sola?-le domandò.

-C'è mia figlia di là-disse.

Perchè aveva fatto entrare Malfoy in casa?Non le avevano insegnato niente anni di angherie e di soprusi?

Draco si voltò verso la camera da letto,la cui porta era leggermente accostata ed annuì di nuovo.

-Perchè sei venuto qui,Malfoy?-gli domandò Hermione con voce calma e seria.

L'uomo tornò a voltarsi verso di lei e la guardò qualche istante senza dire nulla,poi tirò fuori dalla tasca della giacca un foglio di pergamena arrotolato.

Hermione lo osservò mentre si avvicinava con il braccio teso e glielo porgeva.

-Che roba è?-disse lei prendendolo.

-Leggilo-le disse lui,serio.

Hermione dispiegò la pergamena:aveva la data del giorno prima e riconobbe all'istante la scrittura di Ron.

I suoi occhi andarono subito alla prima riga,con il cuore che cominciava a battere all'impazzata.

 

"Io sottoscritto Ronald Bilius Weasley,in data odierna 25 Maggio 2003,alla presenza di Seamus Finnigan e Blaise Zabini come testimoni,onoro il mio debito di gioco nei confronti di Draco Lucius Malfoy"

Hermione rialzò gli occhi dalla pergamena e incontrò lo sguardo di Draco,che per tutto il tempo era stato fisso sul suo volto.

-Che significa?-domandò di nuovo.

-Il motivo per cui sono qui stamani.

Ho pensato che non mi avresti mai creduto sulla parola...Così ti ho portato una prova-le spiegò l'uomo.

Hermione lo guardò senza capire.

-Una prova di cosa?Che anche tu eri uno dei creditori di Ron?-gli domandò lei,cercando un senso di razionalità in quel discorso.

-Continua a leggere-le disse Draco.

Hermione lo guardò qualche istante e poi tornò a posare gli occhi sulla pergamena.

"Accetto di annullare il mio matrimonio con Hermione Jean Granger seduta stante e di cedere la sudetta e mia figlia,Prudence Lucy Weasley,a Draco Lucius Malfoy.

In cambio questi annullerà il mio debito nei suoi confronti e si impegna a pagare l'intera somma dei miei debiti presso gli altri creditori."

Le parole iniziarono a ballarle davanti agli occhi,ed Hermione dovette fermarsi per qualche istante.

Come aveva potuto fare una cosa simile?

Che razza di uomo si vende la moglie e la figlia per un debito di gioco?si domandò sentendo montare la rabbia dentro di sè.

Sentiva su di sè gli occhi di Malfoy,ma non voleva dargli ancora nessuna soddisfazione:non era ancora il momento di esternare la sua rabbia.

Prima doveva sapere se c'era dell'altro...Doveva sapere fino a che punto si era spinto Ron.

Riabbassò gli occhi sulla pergamena e riprese a leggere.

"Inoltre mi impegno a non avere piu' contatti con le sudette,siano questi cartacei,di persona o telefonici,pena l'annullamento dell'accordo con Mr Malfoy.

Da questo momento e con questo documento rinuncio a tutti i miei diritti su mia moglie e mia figlia.

In fede

Ronald Bilius Weasley"

Alzò gli occhi su Malfoy e riversò la sua rabbia sull'unico presente nella stanza:il suo "compratore".

-Che significa?-si trovò a chiedere anche se aveva capito benissimo tutto quello che era scritto sulla pergamena.

Draco la guardò qualche istante,incontrando i suoi occhi furiosi e feriti,poi finalmente parlò.

-Ron ha contratto un debito con me...-iniziò.

-Di quanto?-gli domandò lei,interrompendolo.

-Non ha importanza...-ribattè l'uomo.

-E' importante invece,visto che è arrivato a vendersi sua moglie e sua figlia!-controbattè Hermione con voce ferita.

-Vuoi sentire il resto della storia oppure vuoi restare qui a commiserarti?-le domandò Draco rude.

-Scusa la mia rabbia,ma mi hanno appena venduto come una mucca indiana-gli fece lei.

Draco espirò,cercando di calmarsi e per alcuni istanti si guardarono negli occhi senza dire nulla.

-Ok,va avanti-disse poi Hermione,quando credette di poter reggere alla notizia.

Draco annuì.

-Come stavo dicendo,Ron ha contratto un debito con me e non avendo i soldi per pagarlo,prima mi ha offerto quella topaia dove abitano da sempre i Weasley...-riprese Draco.

-La Tana?-disse Hermione sorpresa.

Aveva giurato che non avrebbe mai fatto una cosa simile...

Era arrivato a giocarsi la casa di famiglia?

-Sì,mi sembra si chiami così...Comunque,quel posto non valeva neanche la metà della metà del suo debito,così gli ho offerto quello scambio-le disse ancora Draco.

Hermione alzò di nuovo lo sguardo su di lui,sorpresa da quelle parole:era stato lui a fare quella proposta a Ron?

Era stato Draco a chiedere di annullare il debito se avesse avuto lei e la bambina in cambio...

Perchè lo aveva fatto?

-Hai fatto tu l'offerta?Credevo fosse stato Ron-disse la donna.

Draco alzò le spalle.

-Sorpresa!-le disse leggermente sarcastico.

-Perchè?Perchè non ti sei fatto dare i soldi?-gli domandò ancora Hermione,senza capire.

-Non importa perchè... Non l'ho spiegato a tuo marito e non lo spiegherò neanche a te-le disse con voce sicura.

-Ma...-cominciò Hermione.

-Nessun ma!Vuoi lasciarmi finire senza interrompere?-le domandò poi,cambiando argomento.

Hermione lo guardò improvvisamente triste.

-Cosa c'è ancora da dire?Se sei qui,vuol dire che Ron ha accettato...E il documento che hai portato come prova lo dimostra-disse alzado la mano che ancora teneva la pergamena.

Draco la seguì con lo sguardo mentre si avvicinava al vecchio divano dalla tappezzeria leggermente consunta e ci si lasciava cadere sopra,quasi senza forze,e gettava ai suoi pedi il foglio.

L'uomo fece alcuni passi nella stanza e andò a sedersi sul bracciolo del divano proprio di fronte a lei,di modo che la donna potesse guardarlo in faccia mentre le parlava.

-Ok ha accettato,ma questo non vuol dire che sia la fine del mondo per te-cominciò Malfoy.

Hermione lo guardò,colpita da quelle parole.

Draco si produsse in uno dei suoi ghigni migliori e scosse la testa.

-Avanti,adesso non venirmi a dire che questa è la vita che hai sempre desiderato da bambina...-le disse.

-Tu che ne sai di quello che volevo io?-gli domandò ritrovando il ciglio battagliero.

-Sicuramente non ti saresti mai immaginata in un'appartamento che puzza come una friggitoria!-ribatte ancora Draco,sicuro.

Questa volta Hermione dovette dar ragione a Malfoy:non aveva mai pensato di abitare in un'appartamento così piccolo,così puzzolente e con le pareti talmente sottili da sentire tutte le litigate dei vicini di casa...Probabilmente anche loro erano a conoscenza di tutti i problemi di casa grazie a quelle pareti a sfoglia.

-E scommetto che non avevi mai immaginato che il tuo matrimonio con Weasel fosse così terribile-aggiunse Draco.

-Ehi!I primi anni siamo stati felici...-gli disse cercando di proteggere quei pochi ricordi lieti che ancora le rimanevano.

Draco alzò le mani,come in un gesto di resa e scosse la testa.

-Come vuoi...-

Hermione lo guardò e un pensiero le attraversò la mente.

-Sicuramente non passerò da un giocatore all'altro-gli disse seria.

Malfoy corrugò per un' istante le sopracciglia,cercando di capire il senso di quelle parole,poi tornò a distendere la fronte e ghignò di nuovo.

-Con me puoi stare tranquilla:a differenza di tuo marito non ho bisogno di giocare per diventare ricco...Lo sono già di mio.

E' soltanto un passatempo che non mi occupa piu' di una volta al mese-le disse.

-E' quello che diceva anche Ron...-ricordò lei.

Draco la fissò finchè lei non incontrò i suoi occhi:quelle iridi argentee che non lasciavano trasparire nessuna emozione e che sembravano imperturbabili.

-Io non sono Ron-le disse serio.

No,non lo era...

Per alcuni istanti tornò il silenzio nella stanza,mentre la donna rifletteva sulle ultime parole di Draco e quest'ultimo la scrutava cercando di capire cosa sarebbe accaduto di lì a poco.

-Ascolta Granger...-disse ad un certo punto l'uomo.

Hermione tornò ad alzare lo sguardo ed incontrò di nuovo i suoi occhi.

-Cosa ti lega a questo posto?

Soltanto brutti ricordi,quindi che cosa ti impedisce di mollare tutto e di venire con me?

La mia casa è talmente grande che potrebbero passare giorni prima che ci incontriamo e non dovrai preoccuparti per tua figlia perchè sarà con te-le disse serio,cercando di convincerla.

Hermione ascoltò in silenzio le sue parole,poi un dubbio le attraversò la mente.

-Perchè mi vuoi con te?-gli domandò.

-Ti ho già detto che non rispondo a questa domanda-ribattè lui,subito sulla difensiva.

Hermione scosse la testa e si sistemò meglio sullo scomodo divano.

-No,voglio dire,perchè vuoi che venga a vivere da te.

Che cosa farei?Sarei la tua schiava?La tua cameriera?-domandò cercando di spiegare meglio il suo dubbio.

Draco alle sue domande ghignò di nuovo,ma questa volta piu' maliziosamente.

-Potrebbe essere un'idea...Ti ci vedo bene in un corto grembiulino nero-le disse provocandola.

Hermione si accese subito per la rabbia e l'imbarazzo,ma prima che potesse ribattere qualsiasi cosa,Draco parlò di nuovo.

-Ma avevo pensato ad un'altra cosa,a dire la verità-le disse.

-Ah,davvero?E sarebbe?-domandò lei ancora leggermente offesa.

Draco fece per parlare,ma questa volta fu lui ad essere interrotto.

-Mamma!-

La porta della camera da letto si era aperta senza far rumore,e Prudence era entrata nel salotto.

Hermione si voltò al suono della voce e sorrise,come faceva sempre.

-Amore...-disse aprendo le braccia verso la bambina.

La piccola corse con le sue piccole esili gambe verso la mamma e si rifiugiò fra le sue braccia,facendosi tirare sul divano accanto alla donna.

Draco guardò la bambina,quando questa fu poco distante da lui e si stupì per la incredibile somiglianza che c'era fra lei e la madre:erano identiche.

-Ciao-disse la bambina,guardandolo.

Draco alzò una mano e le fece un saluto.

-Tesoro,questo è un' amico della mamma...Si chiama Draco-disse Hermione rivolta alla figlia.

Le era sembrato persino strano pronunciare la parola "amico"...

Poi alzò lo sguardo su Draco,che a sua volta guardava la bambina.

-Lei invece è Prudence-disse facendo le presentazioni.

Draco rialzò gli occhi sulla donna e per alcuni istanti si guardarono senza dire nulla.

Poi,come in un flash,Hermione si ricordò della conversazione che aveva avuto con la bambina prima dell'arrivo di Malfoy...Una vita fa.

Con la bambina in braccio si alzò in piedi e si diresse verso la piccola cucina;poi fece sedere la bambina sul piccolo bancone da cucina e si voltò verso il frigorifero da cui tirò fuori un biberon pieno di latte.

Voltandosi verso il microonde,vide che anche Draco si era alzato e stava venendo verso di loro.

Dopo pochi istanti il microonde fece il suo suono caratteristico ed Hermione potè dare il biberon tiepido alla bambina.

-Qual'era l'idea?-domandò poi rivolta a Draco.

L'uomo la guardò incerto.

-L'idea che avevi avuto su di me-gli domandò ancora.

Draco annuì piu' volte e poi parlò.

-Come tu sai,io sono un diplomatico...-le disse per iniziare.

Hermione annuì,poi si voltò verso la credenza e prese una scatola di biscotti che mise sul bancone accanto alla bambina.

-Ho a che fare con politici,ambasciatori,alle volte anche con reali di altri paesi...-continuò Draco.

Hermione aprì la confezione e porse un biscotto alla bambina,che lo strinse fra le piccole dita,continuando a bere dal biberon.

-Vuoi un biscotto?-domandò poi Hermione rivolta a Draco.

L'uomo la guardò stupito dalla sua domanda e dopo qualche istante,scosse la testa.

Hermione alzò le spalle e prese un biscotto per sè,che portò subito alla bocca.

-Ok,ho capito...Hai un lavoro importante-gli disse tagliando corto dopo aver dato un morso al biscotto.

-Di solito però questo genere di lavori è meglio farli con una compagna o una moglie-le disse Draco.

Questa volta fu lei ad aggrottare le sopracciglia.

-Nel mio lavoro c'è la parte maschile,quella che curo io che si occupa di intrattenere e di convincere gli uomini e c'è la parte femminile.

Questa si occupa delle mogli,che sono quelle che realmente decidono in una coppia:se tu sei antipatico alla moglie,puoi star certo che non riuscirai mai a far valere le tue ragioni con il marito-le spiegò Draco.

Hermione annuì.

-Quindi tu avresti bisogno di una "compagna" che ti dia man forte con il gentil sesso-riassumè lei.

-Precisamente...Ed è qui che entri in campo tu-

Hermione rimase sorpresa da quell'offerta:perchè aveva scelto proprio lei,fra tutte le donne che conosceva e che sicuramente erano piu' Purosangue di lei?

-Come mai la tua scelta è caduta su di me?-non riuscì a trattenersi dal chiedere.

Draco sogghignò.

-Perchè tu sei colta,intelligente,educata e discretamente attraente-le disse semplicemente.

"Discretamente attraente"?

Ma come si permetteva!

-Ancora!-disse Prudence,tendendo una manina verso la scatola di biscotti.

Hermione prese un'altro biscotto e la piccola lo strinse fra le dita prima di portarlo alla bocca.

-E poi perchè sono vincolata a te da un contratto firmato da mio marito-disse lei.

Ancora non riusciva a crederci...

Draco scosse la testa.

-Sono disposto a lasciar perdere il contratto...-le disse.

Lei lo guardò senza capire.

-Che vuoi dire?-gli domandò.

L'uomo aggirò il bancone che era fra di loro e le si avvicinò di alcuni passi.

-Voglio dire che sono disposto a pagare ugualmente i debiti di Ron senza portarti via con me...A patto che tu mi dica che la tua vita ti piace così com'è-le disse serio.

Hermione incontrò di nuovo quelle iridi d'argento e ancora una volta le trovò impenetrabili:come faceva a nascondere in quel modo i suoi sentimenti?

-Puoi restare qui e continuare con la tua solita vita...Oppure puoi venire via con me e fingerti la mia compagna.

Basta che tu mi dica che sei felice,e io me ne vado.

E' una tua scelta-le disse ancora Draco.

Hermione restò in silenzio alcuni istanti,cercando di riflettere il piu' in fretta possibile:era felice?

No,non lo era ormai da anni e lo sapeva benissimo...

Ma era una mossa astuta andare con Malfoy?

Aveva sempre seguito il cuore nella sua vita ed ecco dove l'aveva portata...

E se per una volta avesse seguito la corrente?La decisione era stata presa da qualcun'altro,lei ci si doveva soltanto adattare.

Hermione annuì e lo guardò con sguardo fiero.

-Per una volta voglio sfidare il destino-gli disse seria.

Draco annuì,con un'espressione seria in volto.

-Quanto ti ci vuole per preparare le vostre cose?-le domandò.

Hermione tornò accanto a Prudence e le accarezzò dolcemente i capelli.

-Non piu' di un'ora credo...Non abbiamo molte cose da portar via-disse.

Prima che l'uomo potesse parlare,il camino si accese.

-Hermione,Hermione ci sei?-

La donna si avvicinò al piccolo camino alla destra del salotto e guardò il viso tremolante di Ginny nelle fiamme.

-Che è successo?-domandò alla cognata.

-Volevo assicurarmi che stessi bene-le disse la donna.

Subito nelle fiamme,oltre all'immagine di Ginny,apparve quella di Harry:tutti e due sembravano tesi ed agitati.

-Hermione!Grazie al Cielo-disse Harry.

-Si può sapere che vi prende a tutti e due?-domandò ancora Hermione.

Poi capì.

-Lo sapete anche voi,vero?-domandò improvvisamente seria.

I due restarono in silenzio,impacciati.

Un pensiero balenò nella mente di Hermione e la riempì ancora di piu' di rabbia.

-E'ancora lì,vero?-domandò ai due.

-Herm stai bene?Posso essere da te in neanche cinque minuti...-disse Harry cercando di trovare una via d'uscita a quella situazione.

-Tesoro non sai quanto ci dispiace-disse Ginny,veramente mortificata.

Hermione sentì crescere la rabbia anche verso i due amici di sempre che avevano dato asilo a quell'infame di suo marito.

-Hermione!-si sentì chiamare.

Si voltò e guardò Draco:aveva uno sguardo serio,ma allo stesso tempo calmo.

-Chi c'è con te?-domandò Ginny subito.

Hermione continuò a guardare Draco.

-Credo sia ora che cominci a preparare le vostre cose-disse Draco.

La donna annuì:era meglio chiudere quella faccenda il prima possibile.

Si voltò di nuovo verso il camino dove le due figure dei suoi cognati,se ancora poteva chiamarli così,la stavano guardando curiosi e preoccupati.

-Devo andare-disse seria.

-E' lì,vero?Malfoy è con te?-domandò Harry.

-Si è qui-disse la donna.

-Ascolta Herm...-disse di nuovo Harry.

-No,ascoltate voi!Dite a quell'essere che non voglio piu' vederlo.

Non voglio piu' sentire la sua voce e non deve piu' avvicinarsi ne a me o alla bambina.

Non ne ha piu' il diritto dopo quello che c'ha fatto...

Per me è come morto-disse Hermione,dando un piccolo sfogo a quella rabbia che la stava lasciando senza fiato.

Poi senza aggiungere altro chiuse la comunicazione con l'altro camino.

Si voltò verso Draco e per alcuni istanti sostenne il suo sguardo,poi tornò da Prudence e la prese in braccio prima di avviarsi verso la camera da letto.

-Ti aspetto qui...Hermione-disse l'uomo.

Lei si sorprese ad ascoltare la voce dell'uomo mentre pronunciava il suo nome.

Stava cominciando una nuova fase della sua vita...E non sapeva davvero cosa aspettarsi.

 

 

Salve a tutti!!!

Innanzitutto volevo ringraziare tutti quelli che hanno risposto così calorosamente a questo piccolo esperimento...Non ero neanche sicura di essere capace di scrivere una Draco/Herm,ma x il momento sembra andare tt bene.

Voglio scusarmi x eventuali errori di ortografia e di battitura e ringraziare tt coloro che recensiranno e leggeranno qst capitolo.

E ora i ringraziamenti:Brilu(Già,Ron nn ne esce molto bene...Ma da qualche parte dovevo pur cominciare),Gemellina(Grazie x i complimenti!Beh è una risposta difficile da dare,in fin dei conti...),Kucciolaflea(GRazie,tr buona!Come vedi,anke Herm ha capito qual'era la cosa migliore da fare),Topino88(Già è una bella sommetta...Il volere anche la figlia nn è stata una carognata stile Malfoy,ma da un'altro sentimento...aspetta e vedrai),Falalula(Grazie x i complimenti sul pezzo della partita:io nn sono una grande fan del poker,quindi ero piena di dubbi su ql pezzo!),Sorellinadolce(Spero d avere recensioni altrettanto positive x qst nuovo capitolo),Potterfanlalla(Sorpresa!E' un piccolo colpo di ispirazione che ho pensato di mettere in rete...),Giuliabaron(Grazie per i complimenti!),Valval(Grazie,tr buona!Spero di nn deluderti cn qst nuovo capitolo),Shavanna(Che te ne pare?),Lily94(I giocatori incalliti si venderebbero di tutto,quindi...),Miri(Grazie x i complimenti!),Poppi(Anche io!!!Specialmente con un tipo cm Draco...),Deidara(Grazie x aver letto anche qst storia!SPero ke qst capitolo t sia piaciuto), Chiacchia21(Grazie x i complimenti...)

Bene,x il momento io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"Second star to the right"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Second star to the right ***


star

 

Le valigie erano quasi pronte.

Tutti i vestiti e i giochi di Prudence erano in una grande valigia rossa scura,mentre i vestiti di Hermione erano stipati in una valigia di pelle.

Aveva fatto un'incantesimo restringente a gran parte dei suoi libri e dei film di Prudence,riuscendo così ad occupare poco spazio in valigia...Ormai nella casa che le aveva ospitate per cinque anni erano rimasti i mobili,alcune fotografie e altri oggetti che Hermione aveva ritenuto stupido portare con sè.

Draco aveva osservato il "trasloco" con attenzione,ma senza offrirsi di dare una mano:sapeva che non sarebbe potuto essere di grande aiuto in quel frangente e poi era convinto che prima di lasciare una casa,tutti hanno bisogno di dare il proprio personale addio.

Hermione aveva preparato Prudence per il viaggio e le aveva spiegato che per un pò di tempo avrebbero cambiato casa,e che il loro papà non avrebbe potuto essere con loro perchè impegnato in un viaggio di lavoro.

La bambina l'aveva guardata fissa negli occhi ascoltando le parole che la mamma le diceva,senza muovere il minimo muscolo,poi Hermione l'aveva vista alzare le spalle,quasi con aria rassegnata,come a dire "se non possiamo fare altrimenti".

Hermione cercava di tenere occupata la mente per evitare di pensare a come la sua vita era cambiata nel giro di un minuto:non era piu' sposata con Ron.

Sicuramente quel documento che Malfoy le aveva portato aveva valore legale,magari come un Patto Infangile.

Com'è strana la vita certe volte:il destino può giocarti certi trucchi senza che neanche tu te ne accorga...

La sua vita,e quella di Prudence,erano cambiate nel giro di poche ore,e non era stata neanche lei a scegliere,a decidere la direzione che avrebbe dovuto prendere:l'avevano fatto altri,sicuri che quella sarebbe stata la scelta giusta per lei.

Ma come facevano a saperlo,se neanche lei sapeva cosa era meglio per sè stessa?

Adesso era una "cosa",una proprietà di Malfoy,quasi al pari del Malfoy Manor.

Al solo pensarci le venivano i brividi...

Come aveva potuto,quel coglione di suo marito,farle una cosa del genere?

Soprattutto come aveva potuto accettare di non avere piu' nessun contatto con lei e la bambina?

Non aveva pensato neanche un'istante che lei aveva il sacrosanto diritto di gettargli addosso tutta la sua rabbia,di riempirlo di parolacce soltanto per il gusto di sentirsi meglio e di liberarsi dal peso di quei terribili anni di matrimonio?

Forse lo aveva pensato,ma non aveva avuto il fegato per affrontarla...

Era idiota fino a questo punto,oppure le carte avevano finito di mangiargli il cervello?

-Tutto bene?-si sentì domandare.

Si voltò e vide Malfoy,che la osservava concentrato,come se volesse studiare ogni espressione del suo volto.

Hermione alzò le spalle.

-Sono un pò confusa al momento-ammise.

L'uomo ghignò.

-Credo sia normale...In fondo sono confuso anche io:è la prima volta che mi succede una cosa del genere.

Ieri sera ero uno degli scapoli piu' ricercati del mondo magico e adesso ho una compagna e una figlia-le disse.

Suo malgrado,Hermione si ritrovò a sorridere:già,non era una situazione facile per nessuno.

-Posso aiutarti a fare chiarezza?-gli domandò.

-Non credi che dovrei essere io a domandartelo?-gli fece notare Draco.

Hermione annuì:aveva veramente molte domande da fargli.

-In effetti...Ci sono alcune domande che vorrei farti-gli disse.

Draco la guardò attento e le fece un cenno con la mano per invitarla ad andare avanti.

Hermione restò qualche istante in silenzio,poi si fece coraggio e iniziò con la prima domanda.

-Quella pergamena che mi hai portato...ha valore legale,giusto?-gli domandò.

Draco annuì.

Hermione lo guardò e incrociò le braccia all'altezza del petto.

-Lo sospettavo...Quindi il mio matrimonio con Ron è finito,oppure dobbiamo aspettare degli altri documenti?-gli domandò.

-Il matrimonio è finito,ma per ufficializzare la cosa nel giro di sei mesi arriveranno i documenti del Tribunale della Magia che metterà la parola fine al tuo matrimonio con Weasel-le spiegò Draco.

Hermione sorrise triste.

-Come se non fosse mai esistito...-

Senza che se ne accorgesse,si trovò Malfoy a pochi passi da lei,lo sguardo nel suo e le sue mani su entrambe le spalle.

-Non hai nessun motivo per essere triste.

Quello che tu chiamavi matrimonio era uno stillicidio che ti avrebbe portato ad un'esaurimento... Tutti e due sappiamo che non era questo che volevi.

E poi te ne vai portando via la sola cosa bella di questa "esperienza":tua figlia-le disse serio.

Persa nel suono della voce dell'uomo,Hermione si ritrovò ad ammettere che aveva ragione:erano anni che non amava piu' Ron,e che restavano insieme soltanto per Prudence.

Adesso però era ora di essere egoisti e pensare a sè stessa:era certa che un giorno sua figlia avrebbe capito.

E poi c'era Malfoy...

Malfoy che si era presentato davanti alla sua porta e le aveva detto che ora apparteneva a lui,ma che se era contenta della sua vita,l'avrebbe lasciata lì.

Un Malfoy che fino a quel momento si era dimostrato completamente diverso da come lo aveva conosciuto e da come lo ricordava lei.

Continuava a pensare al fatto che era stato lui a proporre quello scambio a Ron...Che cosa gliene entrava in tasca?

Anche se non aveva voluto dirgli la somma aveva capito che era una grande cifra,quindi perchè non aveva preso i soldi?

-Sarà meglio se vado a chiudere le valigie-gli disse.

L'uomo,con gli occhi ancora fissi nei suoi,annuì e si allontanò da lei.

Hermione ebbe appena il tempo di tornare in camera,dove Prudence giocava tranquilla sul suo letto e di controllare per l'ennesima volta che tutto nella valigia fosse in ordine,quando nel salotto sentì un gran schiamazzo.

-ESCI DA QUESTA CASA!-

-Non credi che smaterializzarsi in una casa senza permesso sia poco elegante?-domandò la voce pacata di Malfoy.

Hermione incontrò gli occhi tranquilli di Prudence che la guardavano curiosa quasi quanto lei,si avvicinò alla porta della sua camera da letto e si fermò sulla soglia:in salotto uno di fronte all'altro,fronteggiandosi come avevano fatto tante volte in passato,c'erano Harry Potter,suo cognato anche se adesso non sapeva se poteva chiamarlo ancora così,e Draco Malfoy.

Avvertendo una presenza estranea,entrambi si voltarono verso di lei.

-Hermione!-disse Harry,visibilmente sollevato.

-Che sta succedendo qui?-domandò lei,guardando ora uno ora l'altro.

Prima che uno dei due potesse parlare,Prudence uscì dalla stanza e si diresse quasi correndo verso Harry,con le braccia tese.

-Tio!-disse.

Harry vedendola tese le braccia verso di lei e la prese in braccio,stringendola a sè.

-Prue,piccolina!-fece dando un bacio sulla guancia della bambina.

-Harry che ci fai qui?-domandò ancora Hermione.

Non aveva ancora digerito la notizia che Ron si fosse rifugiato da lui e da Ginny dopo aver combinato quel disastro.

-Prima che inizi un'altra delle vostre scene strappalacrime...-s'intromise Draco,attirando l'attenzione della donna su di sè.

Hermione lo guardò e incontrò i suoi occhi:erano calmi,quasi pacifici e per una strana ragione la tranquillizzarono.

-Le valigie sono pronte?-le domandò poi.

Hermione annuì.

-Sono in camera-disse semplicemente.

Draco fece un cenno con la testa e fece un passo verso la stanza,ma fu bloccato da Harry.

-Lei non viene da nessuna parte con te-disse rivolto verso l'uomo.

Il biondo ghignò e scosse leggermente la testa.

-Sei talmente prevedibile Potter.Adesso scommetto che tirerai fuori la bacchetta-disse rivolto all'uomo.

Quindi senza degnarlo di un'altro sguardo si avviò verso Hermione.

Il moro mise la bambina a terra e fece un passo verso il suo avversario storico,neanche volesse sfidarlo a duello.

-MI HAI SENTITO?Loro non vanno da nessuna parte-ripetè Harry,neanche fosse un bambino dell'elementari.

-Harry sta zitto!-gli intimò la donna.

Come se avesse ricevuto un fulmine in pieno petto,Harry si zittì e lasciò cadere le braccia lungo i fianchi come un burattino a cui hanno tagliato i fili.

Draco si affacciò nella stanza e vide le due valigie sul letto,poi si voltò verso Hermione.

-Soltanto due valigie Granger?Ero convinto di dover chiamare un'impresa di traslochi per portare via tutte le tue cose-le disse con un mezzo ghigno.

Involontariamente,Hermione sorrise e abbassò il capo per qualche istante,poi quando rialzò la testa,incontrò di nuovo il suo sguardo:quegli occhi impenetrabili erano ancora calmi e tranquilli.

-Sono molto brava negli incantesimi restringenti...-gli disse.

-Non ne avevo dubbi-le disse lui serio.

Poi accadde l'impensabile:Hermione vide il volto di Malfoy avvicinarsi sempre di piu' al suo,finchè non sentì le labbra dell'uomo posarsi sulla sua guancia destra.

Erano labbra calde e morbide.

Non poteva vedere la faccia di Harry ma l'immaginava:l'amico doveva essere verde di rabbia e se si controllava era soltanto per la presenza di Prudence nella stanza.

-Non lasciarti piegare dai ricordi-le disse Draco sottovoce,avvicinando la bocca al suo orecchio destro.

Poi si allontanò e la guardò per qualche istante,e lei sentì che doveva dargli un segno,così annuì.

Draco annuì a sua volta,poi senza dire altro,la superò e entrò in camera dove prese le due valigie che erano sul letto,ed uscì.

Quando fu di nuovo nel salotto accanto a Harry,lo guardò per una frazione di secondo e non riuscì a trattenere un ghigno divertito.

Harry avrebbe voluto fargli rimangiare quel sorriso a forza di pugni,ma sapeva che quella non era la cosa piu' importante in quel momento:ora doveva parlare con Hermione.

Ma dovette ancora aspettare:Draco non aveva ancora finito.

-Prudence,vuoi venire con me?-domandò il biondo rivolto alla bambina.

La piccola lo guardò,visibilmente sospettosa,poi si voltò verso la mamma che le sorrise per rassicurarla.

-Che ne dici di aiutarmi a sistemare le cose nella macchina?-le domandò ancora Draco,per convincerla.

Gli adulti videro l'espressione della bambina che rifletteva concentrata sulla proposta allettante dell'uomo e la paura ad andare con una persona che non conosceva ancora bene,ma che era un'amico della mamma.

-Poi quando abbiamo finito torniamo su,promesso-le disse ancora Draco.

Quello convinse definitivamente Prudence,che si staccò dallo zio Harry e andò verso l'uomo biondo che era entrato improvvisamente a far parte della sua vita e l'aveva sconvolta.

-Mi raccomando tesoro,comportati bene-si raccomandò sua madre.

Prudence prese la mano libera di Draco e insieme si avviarono verso la porta di casa.

I due adulti restanti li osservarono uscire in silenzio e quando furono finalmente soli,Hermione incontrò lo sguardo arrabbiato e sorpreso di Harry.

Sapeva che tutto quello in cui credeva l'amico era stato sconvolto:le regole dell'amore, l'amicizia,la fiducia.

Beh,almeno non era la sola a sentirsi spaesata.

-Che ci fai qui Harry?-gli domandò.

"Non farti piegare dai ricordi",le aveva detto Malfoy...E lei non lo avrebbe fatto.

-Sono venuto ad aiutarti.

Appena Ron...-

-Non voglio sentire quel nome-disse lei dura.

-Appena ho saputo quello che è successo,sono corso qui per risolvere la situazione.

Non sei obbligata a farlo-le disse Harry.

Hermione sorrise amara.

-Come al solito pensi che non riesco a cavarmela da sola...-disse lei,esprimendo un pensiero che aveva messo a tacere tante volte.

Harry la guardò sorpreso da quelle parole.

-Cosa?No!

Assolutamente no...E' che non mi fido di Malfoy-ribattè subito Harry.

-Io invece sì-disse Hermione sorprendendo anche se stessa con quella frase.

Harry la guardò come se fosse pazza o sotto Imperius ed Hermione non potè evitare di sorridere: l'uomo non si era mai aspettato nella vita di sentire quelle parole da lei.

-Non puoi parlare sul serio...Stiamo parlando di Malfoy!-le disse come se avesse bisogno di un'aiuto per la memoria.

-So benissimo chi è Malfoy!-

-COME PUOI FIDARTI DI UNA PERSONA CHE PER ANNI TI HA UMILIATA, SBEFFEGGIATA E TRATTATA IN UNA MANIERA COSì MESCHINA?-le domandò alzando la voce.

-Stiamo ancora parlando di Malfoy o abbiamo iniziato a parlare del nostro amico?-domandò lei sarcastica.

Harry si bloccò,colpito dalla cattiveria contenuta in quelle parole.

-Non puoi pensarlo veramente!-

-Cosa dovrei pensare?Dimmelo tu!-disse Hermione alzando la voce a sua volta.

-Quello non è piu' l'uomo che ho sposato,da tanti anni!Si è perso da qualche parte nelle bische o nelle partite di carte e io non posso continuare in questo modo...-continuò.

Si guardò intorno e le sembrò per la prima volta di vedere lo squallore in cui aveva vissuto per tanti anni:possibile che l'arrivo di Malfoy le avesse aperto finalmente gli occhi?

-Guarda dove abito!Da un'occhiata a questo dannato appartamento:neanche uno studente si accontenterebbe di un posto del genere...

La prima promessa che mi ha fatto appena traferiti è che non ci saremmo rimasti che pochi mesi:sono passati quattro anni-

Si fermò e sospirò.

"Non lasciarti piegare dai ricordi",si ripetè come un mantra.

-Se una persona che mi è stata accanto tutta la vita e che era per me tutto il mio mondo ha potuto farmi questo,allora devo cominciare a fidarmi di qualcuno che non ha mai fatto mistero del suo disprezzo per me-gli disse cercando di spiegargli il motivo per cui aveva deciso di andare con Malfoy.

Questa volta fu Harry a restare in silenzio,come riflettendo sulle ultime parole della donna.

-Sai di cosa parla la Comunità Magica da ieri sera?Di Ron,della partita e di quello che è successo-le disse poi stranamente calmo.

-Ti ho detto che non voglio sentire piu' quel nome!-ripetè Hermione decisa.

Harry alzò gli occhi e la guardò serio.

-Sei diventata argomento di conversazione-le disse.

-Come se fosse la prima volta:parlavano anche per colpa del tuo amico e della sua passione per il gioco-gli ricordò lei.

-Parlano anche del motivo che può aver portato Malfoy a fare questa scelta...-aggiunse usando lo stesso tono duro di poco prima.

Hermione lo guardò e aggrottò le sopracciglia,sorpresa.

-Ma di che stai parlando?-gli domandò.

Harry restò qualche istante in silenzio,poi affondò lo sguardo nei suoi occhi,come per spiare il suo animo.

-Tutti parlano della tua relazione con Malfoy-le disse.

Per un'istante Hermione temette di scoppiare a ridere in faccia all'amico,tanto era comica la situazione,poi però si controllò e riflettè in fretta per capire cosa doveva rispondere.

Cosa sarebbe stato meglio:stroncare il pettegolezzo sul nascere,o lasciare che questo crescesse?

Che ne pensava Malfoy di questa storia?Ne era a conoscenza o anche lui ne era all'oscuro?

Ma prima che potesse ribattere,qualcuno lo fece al posto suo.

-Non avere quella faccia così sconvolta Potter!-sentì dalla porta lasciata aperta dell'appartamento.

I due si voltarono e videro rientrare Draco e Prudence.

La bambina corse verso la madre e le abbracciò le gambe,con un grande sorriso sulle labbra.

-Ecco la mia piccola stella!Ti sei divertita?-le domandò guardandola e sorridendole.

La piccola annuì piu' volte,guardandola dall'alto in basso.

-Ascolta tesoro,perchè non vai di là nella mia stanza e non giochi con Pan?Io e zio Harry dobbiamo parlare di una cosa importante-le disse.

La piccola si staccò e corse verso la stanza della madre,senza fare capricci.

Hermione tornò a guardare i due uomini:Malfoy era insolitamente calmo,mentre Harry sembrava pronto a saltargli alla gola da un momento all'altro.

-Che vuoi dire serpe?-domandò Harry.

Malfoy lanciò uno sguardo a Hermione e,senza sapere perchè,lei capì subito cosa volesse dire quello sguardo:assecondami.

-Voglio dire che non era difficile da capire.

Quando una donna è triste e intrappolata in un matrimonio infelice,è normale che cerchi la felicità altrove-disse l'uomo con aria saputa.

Poi fece i pochi passi che lo separavano da Hermione e le si mise a fianco,prendendole una mano.

Hermione intrecciò le dita in quelle dell'uomo,come se fosse una cosa naturale,e guardò Harry che sembrava sul punto di avere un'infarto.

-Harry...-iniziò.

-No!Non ci credo...Me ne sarei accorto...

Avrei sentito i pettegolezzi e le chiacchiere già da tempo-disse il moro cercando di trovare un logico appiglio alla situazione.

-Queste cose di solito non si fanno sapere a nessuno,o credevi che avremmo messo i manifesti?-gli domandò Draco sarcastico.

-Non voglio parlare con te!Herm,ti prego,dimmi che non è vero...-disse l'uomo guardando l'amica con una piccola luce di speranza negli occhi.

Che doveva fare?Ferire la persona che era come un fratello per lei,oppure lasciare che quella storia andasse avanti e seguire il corso degli eventi?

Staccò lo sguardo da Harry e lo abbassò a guardare la sua mano stretta in quella di Malfoy:la sua stretta era salda,ma allo stesso tempo rassicurante,senza nessuna eccessiva pressione.

"Non lasciarti piegare dai ricordi"...

Rialzò lo sguardo e incontrò quello di Harry,che l'aveva osservata per tutto il tempo e annuì.

-E' vero Harry...Mi dispiace non avertelo detto prima,ma sapevo che non avresti capito-gli disse.

Sembrò che il mondo intero fosse crollato su Harry:le sue spalle si piegarono sotto un peso invisibile e gli occhi si incupirono di una rabbia fredda.

Era la prima volta che l'uomo la guardava così:Malfoy era al suo fianco e le stringeva la mano rassicurante,ed Harry la guardava con uno sguardo che si avvicinava all'odio.

Il suo mondo si era completamente rivoltato...

-Allora a quanto pare non hai alcun bisogno del mio aiuto-disse prima di voltare le spalle e di avviarsi verso la porta.

Quando questa si chiuse con un tonfo,Hermione sobbalzò.

Si portò una mano alla fronte e si lasciò andare ad un sospiro di sconforto.

-Sta tranquilla,tutto andrà a posto-le disse Malfoy come se avesse letto nei suoi pensieri.

Hermione lo guardò e dopo qualche attimo di esitazione,annuì.

-Mi spiegherai,vero?-gli domandò.

L'uomo annuì.

Hermione annuì a sua volta e solo in quel momento si accorse di avere ancora la mano in quella dell'uomo,così leggermente imbarazzata sciolse quel legame che era nato fra di loro.

-Sei pronta per andare?-le domandò Draco,per nulla turbato.

Hermione annuì e si avviò verso la porta della camera da letto.

-Prudence,è ora di andare!-chiamò.

La piccola apparve qualche istante dopo sulla soglia della stanza.

-Hai preso tutto,piccola?-domandò la donna.

Prudence annuì,con un sorriso sulle labbra.

-Dov'è Pan?-le domandò.

La bambina alzò un braccio e le fece vedere il peluche di Peter Pan che teneva stretto.

Era stato uno dei primi giochi che aveva ricevuto,l'unico che suo padre le avesse regalato,e non se ne separava mai,soltanto quando doveva fare il bagno.

Hermione sorrise e la prese per mano,avviandosi poi con lei verso Draco.

-Siete pronte?-domandò l'uomo ad entrambe.

-SI!!-disse la bambina euforica.

Draco sorrise divertito,poi alzò lo sguardo su Hermione,in attesa della sua risposta.

La donna si guardò attorno nella casa che l'aveva ospitata per quattro anni e nella mente passarono alcuni dei momenti piu' importanti del suo matrimonio:momenti felici e momenti tristi che non avrebbe mai dimenticato.

-Andiamocene via da qui-disse seria.

Draco annuì e si avviò verso la porta,precedendo le due donne.

 

 

Harry arrivò a casa ancora scioccato da quello che era successo neanche dieci minuti prima.

Come era potuta succedere una cosa del genere?

E' veramente possibile amare una persona che per tanti anni è stata il nostro incubo,l'oggetto di tutto il nostro odio?

Fino a quel momento non lo aveva ritenuto possibile,e neanche ora ci credeva:non importa cosa dicessero Hermione e quella serpe di Malfoy.

Era sicuro che ci fosse qualcosa sotto...Magari quel bastardo la stava ricattando o la obbligava ad andare con lui.

Però lo sguardo che aveva visto negli occhi Hermione non era mai stato piu' fermo e sicuro...

La sua testa stava scoppiando!

-Harry,sei tu?-

Da una porta in fondo al corridoio apparve Ginny.

Aveva un'espressione preoccupata e tirata che la faceva sembrare piu' adulta dei suoi venticinque anni.

Si erano sposati un'anno dopo la Battaglia di Hogwarts,e da allora non c'era giorno che Harry non ringraziasse il cielo per la presenza della donna al suo fianco.

Era la sua roccia,quella a cui si aggrappava quando si sentiva triste o debole,e che gli dava la forza per andare avanti quando i fantasmi del passato tornavano a farsi vivi.

-Ero preoccupata-gli disse venendogli incontro.

Harry si lasciò abbracciare e per qualche istante poggiò la testa sulla spalla sinistra della donna,poi si ricordò di Ron.

-Dov'è tuo fratello?-le domandò alzando la testa e incontrando il suo sguardo.

-Sta dormendo...Ho dovuto mettergli un sonnifero nel bicchiere,talmente era agitato-gli disse la donna con un'aria leggermente cospiratrice.

Harry annuì e si avviò verso la cucina,seguito dalla donna.

-Meglio così...Non sono ancora pronto a fare quello che devo-disse misterioso.

Ginny lo guardò preoccupata.

-Che è successo?-chiese sedendosi accanto all'uomo.

Harry alzò lo sguardo su sua moglie e ancora una volta trovò il coraggio per affrontare i dubbi e le paure.

-Ho parlato con Hermione...Gin,credimi,non l'ho mai vista così-le disse confuso.

-Spiegati meglio-

-E' questo il problema!Non ci riesco...Ero convinto che mi avrebbe accolto a braccia aperte e che sarebbe venuta con me-le disse muovendosi agitato sulla sedia.

Ginny lo guardò sempre piu' preoccupata.

-Ma?-

Harry scosse la testa.

-Non ha voluto...Anzi,mi ha trattato quasi come un nemico-le disse con voce ferita.

Ginny prese una mano del marito fra le sue e aspettò in silenzio che lui continuasse.

-Ha detto che non mi fidavo di lei,che non credevo che sapesse cavarsela da sola...

E poi ha voluto andare con Malfoy,che si fidava di lui!

Ti rendi conto?-continuò a raccontare sempre piu' sconvolto.

-Non è possibile!-disse la donna,sorpresa da quelle parole.

-Te lo giuro sul nostro amore!

Ha detto che preferiva lui,che ha sempre detto di odiarla,a Ron che diceva di amarla e che le ha fatto passare le pene dell'inferno-

Ginny riflettè sull'ultima frase del marito e,suo malgrado,si trovò a dar ragione alla cognata:magari in questo strano mondo al contrario,dove il grande amore di Ron era stato spazzato via dalle carte e dal gioco d'azzardo,una speranza di felicità poteva trovarsi anche nell'odio di Malfoy.

Ma era impensabile far capire una cosa del genere a Harry...

-E non è tutto-disse ancora l'uomo.

Ginny tornò a guardarlo attenta,in attesa delle sue parole.

Harry ripensò all'ultima confessione che Hermione gli aveva fatto e che lo aveva mandato letteralmente in tilt:era capace di ripetere quelle parole?

Sarebbe stato in grado di dire tutto al suo migliore amico,certo che per lui sarebbe stato il colpo di grazia?

-Cos'altro c'è?-lo incalzò sua moglie curiosa.

-C'è in giro un pettegolezzo,fin da quando si è saputo della partita...-iniziò visibilmente a disagio.

Ginny annuì.

-Di una relazione fra Hermione e Malfoy...Per questo lui avrebbe fatto quella proposta-le disse ancora.

Involontariamente,Ginny si lasciò scappare una risata divertita.

-Inaudito...Non ci credo neanche se lo vedo!-disse poi.

Harry la guardò con uno sguardo strano negli occhi e annuì.

-Allora dovrai crederci...E' vero.

Me lo ha confermato lei stessa-le rivelò lasciandola sbigottita.

Nella stanza scese il silenzio mente la donna digeriva la notizia che sembrava presa da un racconto di fantascienza.

-Come faccio a dirlo a Ron?-le disse poi Harry in piena crisi.

-Non farlo-disse lei sicura.

Harry la guardò per essere sicuro di aver sentito le parole giuste.

-Non dirgli tutto...Digli che Hermione ha deciso di andare con Malfoy e che non vuole piu' vederlo...

Ma non te ne uscire assolutamente con la relazione fra lei e Malfoy!-gli intimò Ginny.

-Dovrei mentirgli!Non l'ho mai fatto-disse l'uomo.

-E' una bugia a fin di bene e poi se tu non lo facessi Ron ne uscirebbe distrutto...

Sicuramente lo verrà a sapere,ma l'importante è che non lo venga a sapere da te-gli disse sicura.

E,a discapito dei suoi princìpi,Harry si rese conto che lei aveva ragione.

 

 

 

Erano arrivate nel "Malfoy House" da quasi tre ore ed Hermione ancora stentava a credere a quello che era successo.

Quella casa era enorme!

Sia lei che Prudence erano rimaste a bocca aperta quando Malfoy aveva aperto la porta di casa e si era fatto da parte per farle entrare.

L'ingresso era interamente di marmo bianco,candido,con un mobile di legno scuro poco distante dalla porta.

Sulla parete di destra,poco distante dall'attaccapanni,erano appesi vari quadri di famosi pittori babbani:Hermione riconobbe Basquiet e Van Gogh fra gli altri e si ritrovò a chiedersi se erano originali o delle copie.

Si voltò verso l'uomo,che la osservava leggermente divertito,e prima ancora che lei glielo chiedesse,annuì.

-Sono tutti autentici.

Alcuni sono stati dati direttamente ad un membro della mia famiglia dal pittore,e altri vengono da Christie's-le spiegò.

Hermione rimase sorpresa da quelle parole,ma cercò di non darlo a vedere per non dargli soddisfazione.

Draco lasciò le valigie nell'ingresso e fece strada alle due donne per un corridoio,anche questo con il pavimento di marmo bianco,ma con le pareti di un caldo color nocciola,e le fece entrare nel salotto.

Era grande quasi quanto il loro appartamento e aveva un'atmosfera familiare:due pareti erano interamente occupate da una libreria carica di libri,sulla terza,invece,c'era un enorme camino di mattoni grigi;a poca distanza da questo nel mezzo del salotto,sopra un morbido tappeto color panna,c'era un divano a tre posti,dello stesso colore del tappeto.

Sull'ultima parete c'era un televisore al plasma,con un registratore,un dvd ed uno stereo ed il divano era disposto in modo da essere davanti a questi.

Le pareti della stanza avevano lo stesso color nocciola del corridoio e il marmo era stato sostituito dal parquet.

-Wow!-si lasciò scappare Prudence.

I due adulti sorrisero,poi Hermione guardò Malfoy e aspettò per vedere se questi avesse qualche raccomandazione da farle,o semplicemente qualcosa da dirle.

-Questo è il salotto della famiglia...-

-Perchè quanti ce ne sono?-gli domandò Hermione non riuscendo a mascherare la sua sorpresa.

Anche Draco si lasciò andare ad un ghigno divertito.

-Due...Questo per noi,e quello per gli incontri ufficiali e per gli ospiti.

Così come le sale da pranzo:c'è quella principale,che useremo spesso per ricevimenti e per incontri diplomatici,e un'altra molto piu' semplice soltanto per noi-

Hermione annuì.

-Credo che avrò bisogno di una mappa per muovermi qui dentro-gli disse.

Ancora una volta,Draco si lasciò andare ad un ghigno e scosse la testa.

-Sta tranquilla,ti abituerai in fretta-la tranquillizzò.

Dopodichè si mosse di nuovo e accompagnò le due donne verso il salotto piu' grande di cui aveva parlato poco prima.

Questo era sicuramente piu' formale,anche Hermione dovette ammetterlo,e al contrario dell'altro era anche piu' freddo arredato sui toni del grigio e del bianco.

-Non mi piace-si lasciò scappare Prudence.

-Prue!-la riprese la madre,per evitare che la figlia sembrasse scortese agli occhi dell'uomo.

Ma questo stava nascondendo a stento un ghigno provocato dalle parole della bambina,e vedendo la faccia che la piccola fece in seguito al rimprovero,si piegò sulle ginocchia accanto a lei e la guardò.

-Ti confido un segreto:neanche a me piace tanto...-le disse con un'aria quasi complice.

Prudence lo guardò soddisfatta:il torto che aveva subito dalla madre aveva ottenuto giustizia.

L'uomo si rimise in piedi e guardò Hermione.

-Vogliamo andare avanti?-domandò alle due donne.

Dopodichè si avviò fuori dal salotto,seguendo il corridoio.

Mostrò loro le due sale da pranzo,un piccolo bagno degli ospiti e la cucina che ad Hermione sembrò enorme:peccato che non fosse molto brava ai fornelli.

-Ovviamente ci sono anche dei domestici-disse Draco mentre si trovavano in cucina.

Hermione lo guardò,leggermente sospettosa.

-Elfi domestici?-gli domandò.

Draco scosse la testa.

-Non tutti avrebbero capito la loro funzione...Così ho dovuto adattarmi ai domestici babbani-le spiegò.

La sorpresa che quelle parole avevano provocato nella donna era chiaramente visibile sul viso di Hermione che,ancora una volta,Draco dovette nascondere il suo ghigno divertito.

-Avanti Granger,togliti quell'espressione dalla faccia...-la rimproverò scherzosamente prima di continuare.

-Ci sono due cameriere ed un maggiordomo,oltre ad uno chef,per le occasioni speciali, e ad una cuoca.

Sono in servizio tutta la settimana,ma oggi gli ho dato la giornata libera perchè voi vi ambientaste senza troppi intrusi fra i piedi-disse rivolto alla donna.

Hermione annuì,ancora una volta di piu' colpita dalle attenzioni dell'uomo.

Continuarono il giro delle stanze salendo al piano di sopra,dove c'erano le camere da letto ed altri due bagni.

-Potete scegliere la stanza che volete-disse alle due donne.

Prudence corse subito avanti per guardare una seconda volta tutte le camere prima di scegliere la migliore.

Hermione fece per andare dietro alla figlia,ma una mano dell'uomo si posò delicatamente sul suo braccio sinistro e la fece rimanere indietro.

-Credo sia meglio se la tua stanza sia accanto alla mia-le disse cercando di non farsi sentire da Prudence.

Hermione lo guardò,cercando di capire il vero significato di quella frase,poi finì per annuire.

Cosa si aspettava Malfoy da quella nuova situazione?

Sesso?

Allora avrebbe potuto chiedere una notte di sesso nel contratto,al posto di tutto questo...

Però perchè voleva che avessero le stanze vicine?

-Mamma!-si sentì chiamare.

Andò incontro a Prudence,che senza accorgersi dello scambio di battute fra i due adulti, aveva scelto la sua camera:era anche troppo grande per una bambina della sua età.

-Tesoro forse...-iniziò Hermione.

-Perfetta!E' molto bella Prudence...Hai scelto la migliore delle cinque camere da letto-s'intromise Draco.

La bambina sorrise,felice di quel complimento.

All'ultimo piano della casa c'era la soffitta,in cui vennero riposte le loro valigie vuote dopo aver disfatto i bagagli.

Aveva bisogno di parlare con Draco,aveva bisogno di sapere,di informazioni...

Ma non poteva averle finchè Prudence fosse stata con loro:era stata una giornata abbastanza sconvolgente per la bambina,e lei non voleva aggiungere altre soprese.

Così,dopo un veloce pranzo,che aveva consumato nella enorme cucina soltanto con la bambina,l'aveva portata nella sua nuova camera da letto che nel frattempo,con un paio di incantesimi era stata trasformata in una stanza per una bambina della sua età,e l'aveva fatta addormentare.

Inizialmente aveva avuto non poche difficoltà,vista l'eccitazione di Prudence per tutte le cose che erano successe da quella mattina,ma alla fine,la piccola era crollata vinta dal sonno.

Dopo averle rimboccato le coperte,Hermione era uscita nel corridoio e vi aveva trovato Draco,che sembrava aspettarla fuori dalla porta.

-Sta dormendo?-le domandò a bassa voce.

Hermione annuì.

Restarono qualche istante a guardarsi in silenzio,poi Draco ruppe il silenzio.

-Vieni con me-le disse.

Senza fare domande Hermione lo seguì fino all'ultima camera del corridoio che aveva intuito essere la camera da letto dell'uomo.

Draco vi entrò e,come al solito,si fece da parte per farla entrare,per poi chiudere la porta alle loro spalle.

-Forse è meglio se parliamo qui,invece che di sotto,nel caso tua figlia dovesse svegliarsi-le spiegò.

Hermione annuì.

Draco le fece un gesto con la mano indicandole una poltrona bianca poco distante dal comò,lei lo guardò qualche secondo prima di allontanarsi dalla porta e andarsi a sedere.

L'uomo invece,andò a sedersi sul bordo del letto,di fronte a lei.

Per qualche istante scese di nuovo il silenzio nella stanza,finchè l'uomo non alzò lo sguardo sul volto di Hermione,incontrando il suo.

-Avanti,comincia con le domande-le disse.

Hermione lo guardò qualche istante,indecisa da dove cominciare,poi prese coraggio e parlò.

-Sei stato tu a mettere in giro quel pettegolezzo?-gli domandò.

Non sapeva ancora fin dove poteva spingersi,ma voleva delle risposte...

Avrebbe continuato a chiedere finchè lui si fosse mostrato disponibile:era l'unico modo per sapere.

Draco annuì.

-Perchè?-chiese ancora.

Draco passò una mano fra i serafici capelli lisci e continuò a guardarla in volto.

-Quando tuo marito ha firmato l'accordo,Blaise mi ha tempestato di domande per capire quali erano le mie intenzioni,se avevo qualche piano malefico in testa...

Chiunque era a Hogwarts con noi in quegli anni sa che non facevo mistero di quello che pensavo di te-le disse sincero.

Hermione dovette annuire:certe volte sapeva essere sincero fino alla crudeltà.

-No,non lo hai mai fatto...-ammise lei.

-Già...Continuava a farmi tremila domande e alla fine ho trovato quella via d'uscita-disse il biondo.

-Dirgli che eravamo amanti-disse leggermente fredda.

-All'inizio non c'ha creduto,poi si è convinto che quello era l'unico motivo che poteva spingermi a fare una cosa del genere-continuò.

-Così sei riuscito anche a farci bella figura...-commentò Hermione.

Draco si zittì e la guardò,colpito da quella frase.

-Che vorresti dire?-le domandò.

Hermione si alzò dalla sedia e si avvicinò alla finestra,coperta da pesanti coperte di raso verde.

Passò una mano sul morbido tessuto e per qualche istante il suo sguardo si perse sulle macchine che sfrecciavano sulla strada.

-Non sei tu quello che da oggi e chissà per quanto tempo sarà sulla bocca di tutti...-gli disse.

-Sei preoccupata per quello che possono dire?-le domandò guardandola.

-Io lo so già quello che diranno!-gli disse voltandosi e guardandolo con due occhi amareggiati e arrabbiati allo stesso tempo.

-Diranno che sono una sgualdrina,una che ha abbandonato il marito che stava affogando per andarsene con l'amante ricco...-

-Che te ne importa delle chiacchiere?-le domandò Draco alzandosi a sua volta.

Hermione lo vide venire verso di sè e,quando fu davanti a lei,lo vide mettere entrambe le mani sulle spalle,lo sguardo nel suo.

-Non mi importa...E' solo che...-disse non riuscendo a finire la frase.

-Che non vuoi far soffrire Weasel?-le domandò lui.

Hermione lo guardò e scosse la testa.

-No,non lui...Non mi importa di quello che può sentire o pensare.

Non voglio far soffrire la sua famiglia.

Che tu ci creda o no,loro sono sempre stati importanti per me...sono davvero la mia famiglia-gli disse seria.

-Credo sia inevitabile...-le fece notare lui.

Hermione abbassò lo sguardo e restò silenziosa per qualche minuto,persa nei suoi pensieri,finchè Draco non le fece rialzare lo sguardo.

-C'è un solo modo per far smettere tutte queste chiacchiere-le disse serio.

-Quale?-

Draco la guardò qualche secondo,come indeciso se parlare o meno.

-Uscire allo scoperto-disse infine.

Hermione aggrottò le sopracciglia,sorpresa da quella proposta.

-No,non dirai sul serio-gli disse.

-Perchè no,scusa?

Se continuiamo a restare dentro casa senza rispondere,le persone continueranno a parlare...Se invece noi andassimo in giro,facendoci vedere felici e innamorati...-

-Cosa?-gli domandò lei ancora piu' sorpresa.

-Credi che a me faccia piacere?-le domandò lui staccandosi da lei e allontanandosi di qualche passo.

-Certo,deve essere un vero colpo per le tue tante amanti!-ribattè Hermione.

Malfoy la guardò e ghignò divertito.

-Queste sono le frasi perfette per una donna innamorata,lo sai?-le disse.

Hermione aggrottò ancora di piu' la fronte,visibilmente arrabbiata.

-Ascolta,fra tre giorni qui ci sarà un'importante cena.

Avrai sicuramente bisogno di un vestito nuovo...Perchè allora non andare a Diagon Alley a fare spese e nel frattempo far vedere a tutti quello che vogliono?-le disse lui lucido.

Per quanto volesse dargli torto,e trovare una motivazione che la costringesse a rifiutare,non trovò niente:era fregata.

-Però aspettiamo che Prue si svegli-gli disse.

Draco annuì,concigliante.

Dopodichè,Hermione uscì dalla stanza e si rifugiò nella propria,dove si gettò sul letto,sdraiandosi a pancia in su,lo sguardo sul soffitto.

Cos'altro ancora doveva aspettarsi?

 

 

Salve a tutti!!

So di avervi fatto aspettare un pò,ma cn il ponte e le altre ffs,ho cercato di fare il prima possibile.

Prima che mi subbissiate di proteste x il carattere tr conciliante di Hermione,vi prometto che questa è soltanto una fase:Herm,ancora sta studiando quello ke è successo nella sua vita,e quindi preferisce andarci cn i piedi di piombo.Fidatevi di me...

Cmq già dal prox capitolo le cose si ingarbuglieranno...

Voglio ringraziare tt coloro che hanno messo la mia storia fra i preferito,quelli che leggeranno qst capitolo e che lo recensiranno,e mi scuso x eventuali errori di ortografia o di battitura.

E ora i ringraziamenti:JC(Benvenuto!Prudence è ancora tr piccola,ed è x questo ke, al contrario di Teddy,nn hanno kiesto la sua opinione), Giuliabaron(Grazie x i complimenti!),Iride89(Grazie dei complimenti... Forse sn stata tr cattiva cn Ron,ma altrimenti cm avrei iniziato qst ff?),Potterfanlalla17(Credimi Laura,i giocatori si venderebbero di tt... Inoltre Draco gli aveva promesso di pagargli i debiti al posto suo,nn ci ha pensato + di tanto sopra!),Katta83(Grazie x i complimenti,ed hai perfettamente ragione:Draco nn lo farebbe mai!E' stato una svista colossale!),Zukkyna(Draco è un'uomo molto elegante ke ha pudore dei suoi sentimenti,come gli uomini di una volta...),Gemellina(Questa volta hai dovuto aspettare un pò di +,sorry!Diciamo ke Herm nn ci ha rimesso poi molto nel cambio...),Shavanna(Come vedi la risposta alla tua domanda era nel capitolo,ma se hai altre domande kiedi pure,sarò felice di rispondere!Anke Ginny la pensa come te...),Brilu'(Il gioco è una brutta bestia,Ron ha provato ad uscirne,ma ha avuto una "ricaduta"), FreddyMercury(Grazie x i complimenti,che te ne pare adesso?), Fix89thebest(Quando in una coppia uno dei 2 cresce e l'altro resta esattamente come era all'inizio della relazione,allora qlla è destinata a finire...X Prue,credo ke sia possibile 1 legame cn Draco,ma ricorda ke Ron è sempre suo padre...Un legame del genere nn può essere spezzato facilmente,anke se lui c'ha provato),Kucciolaflea(Si,è tosta,ma aveva anke l'aiuto di Prue:una figlia ti da una forza ke nn credevi mai di avere),Aqa(Grazie x i complimenti!),Falalula(Ok,basta cn i complimenti o mi monto la testa...Seriamente,grazie:sn contenta ke la parte su Herm sia venuta cm la immaginavo),Ventiquattro(Io nn odio Ron,anzi nella ff su Harry e Ginny il suo matrimonio cn Herm va a gonfie vele...E'solo ke in qst storia doveva lasciarla,x far entrare in scena Draco),Poppi(Già,mai una volta ke fosse capitata a me una proposta del genere!DOH!!),Lily94(Tranquilla nn mi scandalizzo!),Pikappa93(Grazie x i complimenti!),Beabi(Spero di nn deludere le tue aspettative..), Topino88(Grazie x i complimenti!),LadyHerm(In fondo dove la trova una + colta ed educata di Herm?A dire il vero nn ho mai sopportato la Parkinson,quindi x il momento è fuori gioco...),Koala3(Grazie,spero ke anke qst capitolo sia di tuo gradimento!),Sorellinadolce(Credi bene sorellina...In fondo è il padre di Prue!),Deidara(Grazie,spero di nn deluderti!).

Bene,x il momento io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"L'abito e l'ospite"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** L'abito e l'ospite ***


abito

 

-Sono ancora convinta che avremmo dovuto scegliere una boutique babbana-disse Hermione.

Era al fianco di Draco,la mano dell'uomo stretta nella sua come se fosse la cosa piu' naturale del mondo,mentre con l'altra mano lei stringeva quella piccola e morbida di Prudence,che camminava al loro fianco senza fare domande,ben contenta di andare in giro per negozi.

-Che senso avrebbe avuto andare in un negozio babbano,me lo spieghi?-le domandò l'uomo in un sussurro,per non farsi sentire.

Hermione fu costretta ad ammettere che aveva ragione lui...

Ma non riusciva a sopportare tutti quegli sguardi!

Era da quando avevano messo piede a Diagon Alley che si sentiva addosso lo sguardo curioso della gente:quello sguardo attento e indagatore che voleva scovare ogni emozione,ogni piccola sensazione chiusa dentro di te.

L'aveva sentito addosso altre volte,quando si trovava a percorrere quelle strade:occhi pieni di pietà e di compassione per quello che era costretta a sopportare per colpa di Ron e del suo vizio...

C'erano persone che,incontrandoli avevano il buonsenso di fingere di non essere interessata alla novità del giorno,al gossip piu' gustoso del mondo magico,e che abbassava lo sguardo mentre lei,Draco e Prudence passavano per poi rialzare gli occhi su di loro non appena voltavano le spalle.

E poi c'erano quelli che non avevano il minimo pudore:a cui non importava essere sopresi a fissare le persone con curiosità,quasi con avidità,per riuscire a sapere quanto piu' possibile soltanto da uno sguardo.

Guardandoli Hermione riusciva anche a leggere le domande che si affollavano nel loro cervello: erano una coppia reale,o una montatura?

Come avevano risolto il problema del sangue misto?

E poi leggeva anche i giudizi:quelli erano ancora piu' palesi...nessuno cercava di nasconderli ed erano tutti contro di lei.

La giudicavano una donnaccia per aver abbandonato Ron ed aver seguito Malfoy,portandosi dietro anche Prudence.

Aveva scorto qualche donna caritatevole a scuotere la testa al solo pensiero del povero Ron,che si trovava ad affrontare tutta quella situazione da solo.

Ma a lei nessuno aveva mai pensato?

Tutta quella gente benpensate che ora la giudicava una puttana avrebbe ancora considerato suo marito una povera vittima se avesse saputo quello che aveva dovuto passare lei negli ultimi anni di matrimonio?

Se avessero visto l'altra faccia della medaglia,tutti sarebbero stati con lei,pronti a puntare il dito contro Ron e le sue azioni meschine.

Ma la gente era volubile,lo sapeva bene...

Adesso toccava a lei prendersi la sua parte di cattiverie,finchè non sarebbe successo qualcosa di ancora piu' scioccante della sua "relazione" con Malfoy.

-Odio tutta questa gente che mi fissa!-disse però a Malfoy non riuscendo a trattenersi.

Draco sogghignò e le lasciò la mano,mettendole poi il braccio sopra le spalle,come a volerla proteggere da tutte le possibili occhiate della gente.

Sentire quel braccio posato con grazia e fermezza sulle sue spalle le fece uno strano effetto:era perchè era tanto,troppo tempo che qualcuno non l'abbracciava in quel modo?

Oppure perchè a farlo era Malfoy,il suo piu' grande nemico?

Forse era un'insieme delle due cose,a metterla in soggezione:ancora non si era abituata all'idea che avrebbero dovuto sembrare a tutto il mondo magico una coppia felice e affiatata...ancora non sapeva se era capace di fingere a tal punto.

Quel braccio posato sulle spalle,un piccolo gesto di protezione,era un'inizio,un primo passo...in fondo da qualche parte bisognava anche cominciare,no?

-Adesso va meglio?-le domandò Draco.

-Sarebbe stato ancora meglio se li avessi fatti sparire...-disse lei.

Draco sorrise e annuì piu' volte,abbassando leggermente la testa.

-Lo terrò presente per la prossima volta-le disse scherzando.

Hermione si trovò suo malgrado a sorridere e abbassò lo sguardo su Prudence che sembrava perfettamente a suo agio in giro per negozi.

Non aveva ancora fatto il minimo cenno alla nuova situazione che si era venuta a creare,ma Hermione la conosceva e sapeva che prima o poi le avrebbe chiesto qualcosa;magari una sola domanda,o anche una semplice parola per cercare di capire qualcosa di piu' in tutta quell'ingarbugliata vicenda.

Hermione sperava solo di avere una spiegazione plausibile per quel momento...

Draco seguì lo sguardo della donna e abbassò leggermente la testa,finchè non incontrò lo sguardo di Prudence.

-Tutto bene,piccola?-le domandò.

La bambina si limitò ad annuire e a fare un sorriso,prima di tornare a guardare la strada davanti a sè.

-Ti piace andare in giro per negozi?-le domandò ancora Draco.

-Non conosce molte parole:in fondo ha un anno e cinque mesi.

Dice lo stretto indispensabile per adesso-gli disse Hermione.

Draco annuì.

-Dovremmo impararle anche il mio nome...-disse guardando la donna.

Hermione corrugò la fronte,senza capire.

-Altrimenti nessuno crederà che io e te stiamo insieme-le spiegò.

Hermione annuì lentamente considerando le parole dell'uomo.

-Quindi il fatto che mia figlia ti chiami per nome sarebbe una specie di prova...-provò a dire.

Draco annuì convinto e lei sorrise per l'assurdità dell'affermazione.

-Conosce anche il nome di Harry,ma questo non vuol dire che io abbia una relazione con lui-gli fece notare lei.

-Però non ci vivi insieme-le fece notare Draco.

Nel frattempo erano arrivati davanti al negozio di Madama McClan e si fermarono a pochi metri dalla porta.

-Che vuol dire?-

-Avanti Granger,hai capito benissimo...-ribattè lui.

Hermione restò qualche istante in silenzio,considerando le sue affermazioni.

-Perchè non vediamo come evolvono le cose?I bambini sono straordinari:riescono a sorprenderti quando meno te lo aspetti...-gli propose Hermione.

Draco la guardò storcendo la bocca verso destra.

-Quindi suggerisci di lasciare le cose come stanno?-disse.

Hermione annuì.

-Comunque vivremo tutti i giorni insieme,sarete a stretto contatto e questo dovrebbe aiutare-gli spiegò.

Prudence,stanca di tutte quelle chiacchiere,s'avvicinò alla vetrina della boutique,trascinando con sè anche sua madre e di conseguenza Draco.

Una volta vicino alla vetrina piena di manichini con indosso vestiti eleganti,la bambina poggiò una manina al vetro e si avvicinò per vedere meglio ciò che era esposto.

Draco la osservava,riflettendo su tutto quello che Hermione gli aveva detto e alla fine fu costretto a darle ragione:in fondo l'esperta di bambini era lei.

-Va bene Granger,facciamo come dici tu...-le disse.

La vide sorridere soddisfatta e per un secondo fu tentato di rimangiarsi quello che aveva appena detto,soltanto per vedere che espressione avrebbe fatto.

Ma fu solo un'istante...

-Vogliamo entrare?-domandò piu' rivolto a Prudence che alla madre.

La bambina alzò il viso verso di lui e annuì,sempre silenziosa.

Prudence diede di nuovo la mano alla madre,e Draco mise nuovamente il braccio sulle spalle di Hermione e tutti e tre si avviarono verso la porta della boutique,quando qualcuno li chiamò.

-Draco!-

Il biondo voltò la testa di lato e non appena ebbe visto chi l'aveva chiamato si voltò completamente,portando con quel gesto anche Hermione a fare lo stesso.

Sapeva che non doveva mostrarsi troppo scioccata o sorpresa da quell'incontro,ma non potè evitare al suo respiro di mozzarsi per qualche secondo nell'attimo in cui i suoi occhi si posarono su quell'uomo poco distante da lei.

Erano anni che non lo vedeva,ma sembrava che per lui il tempo non fosse mai passato:era ancora il ragazzo che aveva infiammato i cuori di tutte le ragazze di Hogwarts e che sicuramente continuava a fare strage anche nell'età adulta.

-Blaise!-lo salutò Draco con un sorriso che interessò soltanto mezzo volto.

Fece un passo verso l'amico,portandosi dietro anche Hermione e Prudence,e poi si fermò costringendo Blaise a venire verso di lui.

-Come hai fatto a trovarci?-domandò Draco.

Avrebbe voluto sparire:farsi piccola piccola e svanire in una delle crepe del terreno...

Sapeva che sarebbe stato difficile,ma non fino a quel punto!

Vide il viso perfetto di Blaise Zabini distendersi in un sorriso divertito mentre guardava l'uomo che era accanto a lei:fino a quel momento non le aveva ancora rivolto uno sguardo,si trovò a considerare Hermione.

-Diciamo che la vostra presenza qui a Diagon Alley non è passata inosservata...-disse l'uomo.

Draco sogghignò divertito e scosse leggermente la testa.

-Molto divertente...Quindi sei venuto a darci il benvenuto o cosa?-gli domandò subito Draco.

Hermione riconobbe quel tono di voce,glielo aveva sentito usare migliaia di volte quando erano ancora a scuola:era lo stesso tono di voce con cui si rivolgeva a Tiger e Goyle,oppure quelle poche volte che si rivolgeva a Harry e Ron.

Quel tono così freddo,distaccato,quasi gelido che fin da quella mattina non gli aveva sentito neanche una volta.

Finora non si era mai rivolto a lei o a Prudence con quel tono,ma in fondo avevano iniziato quella convivenza forzata da neanche ventiquattro ore...

Hermione tornò ad interessarsi alla conversazione e vide che Blaise stava scuotendo la testa.

-No,veramente avrei bisogno del tuo aiuto-stava dicendo.

-Di che si tratta?-domandò il biondo.

-Devo lasciare casa mia per un almeno una settimana e volevo sapere se potevi ospitarmi-spiegò Blaise.

-Che è successo?Hai dei fantasmi piu' molesti del solito?-gli domandò scherzando.

Ancora una volta Blaise scosse la testa,ma questa volta con un leggero sorriso sulle labbra.

-No,ho un problema di tarli:si stanno praticamente mangiando tutta la palazzina.

C'è il rischio che mi crolli la casa in testa-disse l'altro.

Stanca di tutto quel parlare,Prudence tirò un'altra volta la mano che era stretta a quella della madre,portando l'attenzione di Hermione e di Draco su di lei.

-Prudence!-la rimbrottò la donna.

La piccola,dispiaciuta per il richiamo,abbassò gli occhi e si morse il piccolo labbro inferiore.

-Hai ragione Prudence-s'intromise Draco,guardando la bambina.

Subito,sentendosi giustificata,Prudence tornò a rialzare gli occhi e guardò Draco,come in attesa.

Anche Hermione si era voltata verso l'uomo,come per chiedere spiegazioni sulla sua frase.

-Vuole entrare...E' da dieci minuti che siamo qua fuori,è normale che sia stanca di aspettare-le rispose Draco guardandola.

Poi si voltò verso Blaise lo guardò con uno sguardo ambiguo,quasi di sfida.

-Blaise,ti ricordi di Hermione?-gli domandò.

Perchè lo aveva fatto?si domandò la donna,sentendosi improvvisamente in disordine.

Blaise la scrutò in silenzio,sottoponendola a un'attento esame,poi Hermione lo vide annuire.

-La Grifondoro amica di Potter,come potrei dimenticarla?-domandò senza rivolgersi a nessuno in particolare.

Poi,inaspettatamente,tese una mano verso Hermione.

Lei guardò quella mano tesa qualche istante,incerta se stringerla o meno:Zabini era un Serpeverde,ma era quello che aveva fatto meno danni durante gli anni ad Hogwarts,certo il fatto che l'avesse appena chiamata "Amica di Potter" non era un'ottimo presupposto per iniziare un'amicizia,ma questo non voleva dire che fosse impossibile.

Rialzò lo sguardo sul volto di Blaise e contemporaneamente gli strinse la mano:bisogna sempre partire da un piccolo gesto per le grandi imprese,no?

-Piacere di conoscerti,amico di Malfoy-gli disse sarcastica.

Sentì Draco sogghignare al suo fianco senza bisogno di voltarsi e fu leggermente sollevata vedendo un piccolo sorriso far alzare all'insu' la bocca carnosa e perfetta di Blaise.

-E lei è Prudence,la figlia di Hermione-disse Draco,interrompendo quella gara di sguardi che si era creata fra lei e Blaise.

Zabini lasciò la mano della donna e posò lo sguardo sulla bambina che ricambiò il suo sguardo con la stessa,se non con maggiore curiosità.

Hermione guardò Draco e lo vide a sua volta concentrato su quel "primo incontro",ma quando si accorse dello sguardo della donna scosse la testa in un gesto che doveva essere rassicurante,ma che per qualche strana ragione ebbe l'effetto contrario.

-Prudence...Nome insolito per una bambina-disse Blaise.

La piccola lo guardò qualche altro istante poi arricciò le labbra in una smorfia buffa che portò l'uomo a sorridere.

Soltanto quando Blaise portò di nuovo lo sguardo su Draco,Hermione tornò a respire normalmente:se non altro erano uscite indenni da quel primo confronto.

Ce ne sarebbero stati altri,ma almeno avevano evitato di sfidarsi per le strade di Diagon Alley.

-Allora posso stare da te?-domandò Blaise riprendendo il discorso da dove l'aveva interrotto.

-Ma non preferiresti andare in un'albergo?Adesso non siamo piu' due scapoli in una grande casa vuota-gli fece notare Draco.

L'altro alzò le spalle incurante.

-Che importa?E poi stare da te è come stare in un'albergo:hai il maggiordomo,la cuoca,una casa enorme...Che altro si può chiedere?-domandò ancora Blaise.

Draco scosse la testa,in un gesto rassegnato e poi guardò Hermione.

-Per te è un problema?-le domandò.

Ci mancò poco che la mascella si staccasse dal resto del viso per finirle direttamente a terra:stava chiedendo veramente la sua opinione?

Draco Lucius Malfoy aveva chiesto il suo parere?

Cos'era successo al mondo:si era completamente rivoltato?

-Non preoccuparti per me...-gli disse cercando di non apparire troppo sorpresa.

-Sei sicura che non ti darà fastidio un'altra persona in casa?In fondo tu e Prudence vi siete appena trasferite,non avete avuto ancora il tempo di ambientarvi...-le disse.

Sapeva che Blaise stava seguendo ogni mossa di quel discorso,e che doveva dare una risposta al piu' presto,ma non riusciva a pensare coerentemente.

Le dava fastidio che Blaise fosse ospite di Draco?

In fin dei conti anche lei era un'ospite...Certo un'ospite particolare,e sicuramente di lunga durata,ma pur sempre un'ospite.

Se Blaise veniva a stare da loro,anche solo per una settimana,avrebbero dovuto dividere la stanza di Draco,quindi dormire nello stesso letto...Non potevano mica dormire in due camere separate e sperare che un Serpeverde si bevesse una bugia.

Era disposta a farlo?si domandò ancora una volta,cercando di riflettere il piu velocemente possibile,consapevole che i due uomini aspettavano la sua risposta.

L'ultima cosa che voleva era creare altri problemi,si ritrovò a pensare.

Guardò Draco e gli sorrise,poi annuì.

-Sta tranquillo per me e Prudence non ci sono problemi...-gli disse,gli occhi in quelli dell'uomo.

Era possibile che ci fosse stato un cambiamento in quel lago di ghiaccio che erano gli occhi di Draco?

Per un millesimo di secondo le erano apparsi diversi,se possibile piu' caldi,ma forse era stata solo una sua illusione.

Draco annuì e tornò a voltarsi verso Blaise.

-Allora Blaise è tutto a posto.Cerca di venire prima dell'ora di cena-disse.

Hermione vide l'altro annuire.

-Tranquillo conosco la tua mania per la puntalità...Ci vediamo piu' tardi-disse Blaise.

Poi senza salutare si voltò e se ne andò per la sua strada.

-Sei sicura che non è un problema per te?-le domandò ancora una volta Draco,voltandosi a guardarla.

Lei annuì ancora una volta.

-Sicura-disse semplicemente.

Draco restò in silenzio qualche secondo,prima di posare lo sguardo su Prudence e incontrare lo sguardo della bambina.

-Chi vuole entrare e provare tutti quei bei vestiti?-domandò.

Subito Prudence alzò la mano libera,facendo sorridere sua madre.

-Che stiamo aspettando allora?-chiese ancora il biondo.

 

 

 

-Come ci siamo conosciuti?-domandò Hermione al biondo.

Da poco piu' di un'ora erano nella boutique di Madama McClan cercando quello che Malfoy chiamava il "vestito perfetto".

Avevano provato vestiti di tutte le stoffe,colori,foggie,ma niente che soddisfacesse abbastanza l'uomo.

Ogni dieci minuti le appoggiava sulla porta del camerino due-tre abiti,aspettando di vederglieli indosso,per poi scuotere la testa scontento oppure fare una smorfia con la faccia che secondo lui avrebbe dovuto mostrare tutta la sua disapprovazione.

-Non sarebbe piu' comodo se scegliessi il vestito per conto mio?-aveva chiesto lei seccata ad un certo punto.

-Lo farai la prossima volta...diciamo che devi ancora imparare qual'è lo stile adatto-aveva ribattuto Draco.

-Scusami!Ho ho un discreto gusto nel vestire-rispose lei leggermente piccata.

-Appunto!Discreto...Devi avere un'ottimo gusto:le persone che incontrerai saranno pronte a farti a pezzi nell'istante in cui ti metteranno gli occhi addosso,soltanto per il vestito che indossi.

Non devi dar loro nessuna possibilità-le aveva detto lui esperto.

Così lei si era lasciata convincere a seguire i suoi consigli ed i suoi gusti nel vestire.

Anche Prudence aveva provato qualche abito,ma per lei la scelta era stata molto piu' facile, aiutata anche dalla ristrettezza dei capi da bambino contenuti nella boutique:Draco aveva scelto due completi,uno color pesca che si intonava perfettamente con i colori della bambina,ed un vestito bianco,con una gonna a volant che aveva fatto letteramente impazzire Prudence.

Ancora dentro il camerino,Hermione aveva inziato a pensare a Blaise,e alla situazione che si sarebbe venuta a creare da quella sera:sarebbe stata una vera e propria sfida per loro,pensò tirando su la lampo dell'ennesimo vestito che Draco che le aveva passato.

Dovevano apparire quasi come una vera famiglia...

Ma le vere famiglie hanno un passato comune,e tutto quello che lei divideva con Draco erano insulti,rancore e maledizioni...Bisognava trovare un rimedio.

-Come ci siamo conosciuti?-gli chiese,senza uscire dal camerino.

-Non te lo ricordi piu'?-sentì la voce dell'uomo fuori dalla porta.

-Come potrei dimenticare il nostro primo grande incontro la sera del nostro arrivo ad Hogwarts? Tu sei stato "gentile" come al solito-gli disse sarcastica.

Lo sentì sogghignare e scosse la testa:doveva aver perso completamente la testa se era lì a scherzare con Malfoy.

-Ho fatto del mio meglio-ribattè lui divertito.

-Ne sono certa...Ma io intendevo:come ci siamo innamorati?-disse lei piu' chiara.

Il silenzio che ricevette in risposta fu confortante e leggermente terrificante allo stesso tempo: da una parte era felice di essere arrivata per prima a quella parte del problema,ma dall'altra era contrariata che non ci avesse pensato anche Draco.

In fondo era stato lui che aveva messo tutti e due in quel disastro!

-A chi vuoi che importi?-le domandò lui cercando di minimizzare.

-Credimi,interesserà a tutti.

Ed il primo che ci farà delle domande sarà proprio Blaise questa sera-gli fece notare.

-No,non credo-ribattè lui convinto.

Hermione sbuffò esasperata,e dopo un'occhiata allo specchio del camerino,aprì la porta ed uscì nel corridoio dove l'aspettavano Prudence e Draco.

Una strana espressione si dipinse sul volto dell'uomo:per alcuni istanti vide i suoi occhi misteriosi spalancarsi,proprio nel momento in cui uscì nel corridoio e mostrò ai due il vestito.

Però quell'espressione durò soltanto pochi istanti,poi vide lo sguardo dell'uomo tornare normale e alzarsi sul suo volto.

-Bello!-disse Prudence affascinata.

Hermione guardò sua figlia e le rivolse un sorriso di ringraziamento,prima di lanciarle un bacio.

Poi tornò a guardare Draco e aspettò che questi parlasse:per quanto la riguardava quel vestito era il migliore che avesse provato finora e le stava divinamente;avrebbe potuto continuare a provare abiti per ore,senza trovarne uno meglio di questo.

Forse anche l'uomo doveva essere della stessa opionione perchè lo vide annuire con sempre maggiore convinzione.

-E' questo-disse semplicemente rialzando lo sguardo sul suo viso.

Hermione sorrise soddisfatta e annuì.

-Va bene allora tu cambiati,io intanto vado a pagare-le disse.

Lei annuì di nuovo e fece per far entrare Prudence nel camerino con lei,ma si sorprese quando vide che la bambina tendeva la mano verso Draco,che la stringeva senza dubbio alcuno,e insieme tornavano da Madama McClan.

Hermione scosse la testa allibita:possibile che Prudence si trovasse così a suo agio in quella situazione?si domandò facendo scendere la lampo del vestito.

Questo cadde a terra e lei prese i jeans dalla stampella cercando una risposta a quella domanda che al momento le sembrava epica.

Possibile che in Draco sua figlia rivedesse la figura paterna che negli ultimi mesi era stata totalmente assente nella sua vita?

Ron,perso dietro il gioco e le carte,era diventato un fantasma per lei che a volte Hermione aveva paura che Prudence non lo ricordasse affatto.

Prese la maglietta a maniche corte e la infilò,lasciandosi andare ad un sospiro:chi l'avrebbe mai detto che la sua vita sarebbe cambiata così all'improvviso?

Finora vivere con Malfoy non era stato così terribile,ma non si poteva mai dire con lui...In fondo erano passate neanche ventiquattro ore dall'inizio di quell' "avventura",se così poteva chiamarla.

Raccolse il vestito,e dopo averlo messo sulla stampella,uscì nel corridoio e tornò da Draco e Prudence,che l'aspettavano seduti su un divano rosso.

Quando la sentirono arrivare alzarono entrambi lo sguardo e sua figlia scese dal divano e le andò incontro abbracciandole le ginocchia.

-Pappa-le disse alzando il volto sulla madre.

-Non è ancora ora di cena,Prue-le ricordò Hermione.

Erano solo le quattro e mezzo:Prue doveva aspettare almeno le sei per la cena.

-Pappa...-ripetè la piccola.

-Che ne dici di uno spuntino?-propose Draco.

Hermione alzò lo sguardo sull'uomo e scosse la testa.

-Non credo sia una buona idea:se mangia adesso non avrà fame a cena-gli spiegò.

Draco si alzò e andò vicino alle due donne.

-Veramente anche io ho un leggero languorino...Che ne dici se ci fermiamo da Madama Rosmerta per una porzione di Fish and Chips?-le propose.

Hermione sentì subito l'acquolina in bocca:era una vita che non mangiava le famigerate Fish and Chips di Madama Rosmerta.

-Fish and Chips a una bambina di due anni?-domandò cercando di mostrarsi ancora incorruttibile.

Draco scosse subito la testa.

-Assolutamente:possiamo vedere se hanno una di quelle pappette orrende che mangiano i bambini della sua età-riparò subito l'uomo sicuro di essere sulla strada giusta.

Hermione storse la bocca verso destra,cercando di resistere ancora un pò,ma ormai anche lei era caduta nella trappola delle Fish and Chips e finì per annuire.

-Ok,va bene...Mi avete convinto-cedette.

Draco sogghignò e fece un sorriso a Prudence che stava sorridendo allegra.

L'uomo raccolse la busta con i vestiti che era accanto al divano e,dopo aver infilato anche il vestito che Hermione aveva ancora in mano,si avvicinò alla porta della boutique,l'aprì e si fece da parte per far uscire le due donne prima di seguirle in strada.

 

 

 

-Stavo ripensando a quello che hai detto prima-le disse Draco prima di mettere in bocca una patatina.

Hermione stava imboccando Prudence e a quelle parole,posò il cucchiaino e si voltò verso Draco.

Erano da Madama Rosmerta da una ventina di minuti e anche lì la loro presenza aveva suscitato la curiosità di tutti i commensali e della stessa Madama Rosmerta,che però aveva mascherato bene la sorpresa.

Aveva salutato Hermione che ricordava dai tempi di Hogwarts e aveva fatto la conoscenza della piccola Prudence e si era mostrata estremamente disponibile quando Draco le aveva chiesto se poteva portare alla piccola un passato di verdure o qualcosa del genere,visto che Prue sembrava molto affamata.

Hermione aveva fatto finta che quegli sguardi,terribilmente sfacciati e insistenti,fossero rivolti alla bambina,e non a lei e Draco e dopo alcuni istanti aveva iniziato a sentirsi meglio:forse era questa la tattica giusta da adottare,pensò.

-A quello che ho detto nel camerino?-domandò la donna.

Draco annuì.

-Ti sei reso conto che ho ragione,vero?-gli domandò sorridendo leggermente soddisfatta.

-Per quanto mi dispiaccia ammetterlo,è così...Credo che dovremmo metterci d'accordo su una storia-le disse.

Hermione diede un'altra cucchiaiata del passato di zucca a Prudence e distolse lo sguardo dal biondo.

-Comincia:hai qualche idea?-gli domandò senza guardarlo.

-Tu hai capito di essere follemente innamorata di me e io non ho potuto far altro che acconsentire-le disse mettendo in bocca un'altra patatina.

Hermione lo guardò con un'espressione leggermente scioccata in volto.

-Assolutamente no!Semmai il contrario-lo provocò.

-Neanche morto vado in giro a raccontare una cosa del genere!-le disse lui guardandola.

Hermione sorrise e annuì.

-Ok,allora dovremo trovare una via di mezzo...-disse conciliante.

Draco la guardò in attesa.

-Del tipo?-domandò dopo qualche istante.

-E se ci fossimo innamorati con il tempo?Magari ci siamo rincontrati per caso e man mano abbiamo capito di essere innamorati-propose lei prendendo una patatina dal piatto.

Draco ascoltò la sua idea e dopo qualche istante annuì.

-Può andare...Come ci siamo incontrati?-le chiese.

-Devo decidere tutto io?Fatti venire qualche idea anche tu!-gli disse,tornando a voltarsi verso sua figlia.

L'uomo restò in silenzio qualche istante,guardando Hermione imboccare Prudence che aveva la bocca ed il mento tutte impiastricciate di passato di zucca,ma che si avvicinava affamata al cucchiaio.

-E se ci fossimo incontrati per caso all'ospedale?-le domandò.

-Come in ospedale?-

-Pansy e Nott hanno una figlia della stessa età di Prudence,magari posso dire che ero andato a trovare Pansy e uscendo dal reparto maternità ti ho visto-disse Draco,lo sguardo sempre fisso sulle due donne.

-Quando è nata questa bambina?-domandò.

Non riusciva a credere che alla fine Pansy avesse posto fine alla sua ossessione per Draco e si fosse sposata con un'altro uomo:era certa che fosse ancora zitella in attesa del minimo cenno di Draco per ricominciare la loro relazione.

Era veramente a corto di notizie...doveva aggiornarsi se doveva iniziare a frequentare i Serpeverde.

-Verso la metà di marzo-disse l'uomo prendendo un pezzo di pesce dal piatto.

Hermione scosse la testa.

-Non è possibile allora...Prudence è nata all'inizio di gennaio-ribattè lei.

Draco masticò lentamente,cercando una situazione plausibile che avesse portato al colpo di fulmine.

-E se diciamo a tutti che in fin dei conti eravamo innamorati fin dai tempi di Hogwarts?-le propose.

Hermione,lo sguardo sulla bambina,scosse la testa.

-Sarebbero in pochi a crederci:all'epoca non facevi mistero del tuo odio per me.

Chi crederebbe che eri segretamente innamorato di me?

E poi perchè se eravamo tanto innamorati io avrei sposato Ron?-gli domandò,dando un'altro cucchiaio di passato a Prudence.

Per alcuni istanti ci fu il silenzio,che la portò ad alzare lo sguardo su Draco e a incontrare i suoi occhi:erano illuminati da una strana luce che non aveva mai visto prima.

-Alle volte per capire il proprio posto nel mondo bisogna fare degli sbagli...-le disse serio,fissandola.

Stava parlando di lei,di sè stesso,o dell'argomento della conversazione?si domandò leggermente confusa,gli occhi in quelli dell'uomo.

Era una domanda che poteva aprirsi a piu' interpretazioni,ma lei almeno per adesso non aveva voglia di scavare troppo per cercare i significati nascosti.

Preferì lasciar cadere la frase e scrollare le spalle.

-Non sarebbe carino nei confronti di Ron,anche se il nostro matrimonio è stato un disastro è pur sempre il padre di Prudence-

-Papà-ripetè la bambina facendo sorridere la donna.

Hermione prese una salvietta e pulì la bocca e il mento della piccola,tornando poi a guardare Draco,che sempre silenzioso non le aveva mai tolto gli occhi di dosso.

-E se dicessimo a tutti che ci siamo trovati a lavorare insieme per via del tuo lavoro?-propose seguendo un'idea improvvisa.

-I diplomatici non hanno a che fare spesso con gli Auror...-le disse.

Hermione scosse la testa.

-Ok,ma metti che avevi bisogno di alcune informazioni,sei venuto al Ministero e hai trovato me... Può essere ricominciato tutto da lì.

Magari può sembrare un pò strano a chi ti conosce bene,ma a volte la vita è imprevedibile-gli fece notare lei mettendo in bocca una delle ultime patatine rimaste nel piatto.

Draco restò in silenzio qualche istante,lo sguardo su di lei,anche se Hermione aveva qualche dubbio che la vedesse veramente e alla fine annuì.

-Ok facciamo come dici tu-le concesse.

Hermione,soddisfatta,sorrise incurvando gli angoli della bocca all'insù.

-Il primo bacio?-domandò lei.

-Avanti a chi interesserà una cosa del genere?-domandò lui sogghignando.

-Tu sottovaluti la curiosità della gente...Quando ci siamo dati il primo bacio?-gli ripetè.

-Vuoi una data precisa?-la sfottè lui.

Hermione scosse la testa divertita.

-Anche una approssimativa mi va bene-gli disse prendendolo in giro.

Draco ritornò silenzioso e riflettè qualche minuto prima di parlare di nuovo.

-Un paio di mesi dopo il nostro primo incontro?-le propose.

-Wow addirittura un paio di mesi...-

-Sono un gentiluomo Granger...-ribattè lui.

Hermione aiutò Prudence a bere dal suo bicchiere,facendole varie smorfie buffe con la bocca.

-Dobbiamo decidere anche quando siamo andati a letto...-domandò lui.

-No,no,no!-rispose subito Hermione voltandosi verso l'uomo e facendo così cadere un pò dell'acqua contenuta nel bicchiere sui suoi jeans.

Draco non potè evitare un sogghigno quando la vide così imbarazzata:era la prima volta che aveva una reazione simile in sua presenza,pensò.

-Magari possiamo parlare di quello piu' tardi...Certo se ti dovessero chiedere qualcosa, dovrai inventarti una palla su due piedi,basta che poi mi fai sapere quello che hai raccontato-gli disse cercando di ritrovare il contegno che aveva avuto fino a quel momento.

Draco annuì e per qualche istante nessuno dei tre occupanti del tavolo parlò.

-Sai che dovremo dividere la camera da stasera,vero?-le disse Draco,lo sguardo posato sul legno del tavolo.

-Mh,lo immaginavo-disse lei,senza guardarlo.

-Per questo volevo essere sicuro che la presenza di Blaise non ti desse fastidio-le disse.

Continuavano ad evitare lo sguardo dell'altro,come se stessero parlando ad un'identità astratta che si trovava fra di loro o addirittura a Prudence che incuriosita da quella strana scena alternava gli sguardi da sua madre a Draco,come in una partita di tennis.

-Non volevo creare altri problemi...-disse lei.

-Problemi?Che problemi?-le chiese Malfoy.

-Beh,nel giro di ventiquattro ore ti sei trovato con una compagna ed una figlia...Io e Prudence siamo ospiti in casa tua,certo delle ospiti speciali,ma questo non cambia la situazione...-disse lei senza guardarlo.

-Granger-la chiamò lui con tono perentorio.

-Per questo quando mi hai chiesto se per me era un problema che Blaise restasse da te,ho detto che non ce ne erano:è casa tua e devi decidere tu-continuò lei.

-Granger guardami-le ordinò.

Hermione alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi argentei misteriosi e impenetrabili.

-Tu non sei un'ospite:sei la padrona di casa.

Vedi di abituartici in fretta a questo cambiamento altrimenti nessuno crederà che siamo una coppia.

Se la presenza di Blaise può essere fastidiosa o pesante,basta una telefonata e gli dico di trovarsi una camera in albergo:scambierebbe questa richiesta come un bisogno di intimità o roba del genere.

L'unica cosa che importa è che tu e Prudence vi sentiate a vostro agio vista la situazione già difficile-le disse tenendo lo sguardo sempre nei suoi occhi.

Hermione rimase colpita dalle sue parole:ma che fine aveva fatto il Malfoy che aveva conosciuto da ragazza?

Eppure lei lo aveva intravisto neanche un paio d'ore prima proprio grazie a Blaise:lo stesso tono freddo e distaccato,come se tutto quello che succedeva intorno a lui non lo toccasse minimamente.

Perchè allora non la trattava allo stesso modo?Perchè con lei e Prudence era così attento e partecipe?

-Se continuerai a chiamarmi Granger nessuno crederà che siamo una coppia-gli fece notare,senza rispondere alle sue domande.

Draco rilassò visibilmente i muscoli della schiena e delle spalle e si lasciò andare ad un sorriso accennato che interessò soltanto metà volto.

-Ok,ci proverò...Però credo che adesso sia meglio andare,altrimenti faremo tardi-le disse.

Hermione annuì e si alzò,aiutando poi la bambina a fare lo stesso,dopodichè seguirono Draco fuori dal locale,incuranti degli sguardi che li seguirono ogni loro mossa.

Ormai non le davano neanche piu' fastidio...

 

 

 

Come si era aspettata,Blaise fu il primo a chiedere loro qualche notizia sulla loro storia.

-Siete stati talmente bravi a nascondere tutto che neanche io mi sono accorto di niente-disse rivolto a Draco.

Il biondo aveva lanciato uno sguardo veloce a Hermione che aveva sorriso divertita:alla fine aveva avuto ragione ancora una volta,e se non fosse stato per la sua insistenza adesso sarebbero stati nei guai.

Aveva lasciato a Draco il divertimento di raccontare tutta la loro storia:come era nata,quando si erano rincontrati e come avevano deciso di ritornare insieme.

-Hermione tu sapevi quello che aveva in mente di fare?-le domandò ad un tratto Blaise.

Si era rivolto poche volte a lei,forse perchè la conosceva poco o perchè l'antico rancore fra le loro Case era davvero duro a morire come dicevano,ma lei aveva cercato di mostrarsi cortese e partecipe per tutto il tempo,sperando di dare una buona impressione di sè.

Lei era seduta sul tappeto con Prudence e si era voltata verso i due guardando prima Draco e poi Blaise.

-Vuoi dire la partita?-gli domandò.

Blaise annuì e lei scosse la testa.

-Non ne avevo la piu' pallida idea...E' stata tutta una sua idea-disse rivolgendo un veloce sguardo a Draco.

L'uomo sogghignò divertito e alzò le spalle.

-Ho preso l'occasione al volo,quando mi sarebbe capitata un'altra possibilità come quella,scusa?-domandò rivolgendosi a Hermione.

Lei scosse la testa e tornò a occuparsi di Prudence.

-Signorina è ora di andare a letto...-disse guardando sua figlia.

-No,dopo-disse la piccola.

Hermione scosse la testa decisa.

-No,Prue:sei rimasta sveglia anche piu' del solito.

Saluta Draco e andiamo a letto-disse alzandosi in piedi,sperando che sua figlia seguisse il suo esempio.

Prudence sbuffò e si alzò,poi trotterellò sulle piccole gambe e si diresse verso Draco,che aveva teso le braccia verso di lei.

Quando la bambina fu fra le sue braccia,le posò un bacio su ogni guancia,sorprendendo sia Hermione che Blaise.

-Buonanotte-disse Prudence guardando il biondo.

Draco le sorride e le diede la buonanotte.

Poi la piccola si sciolse dal suo abbraccio e tornò verso la madre.

-Anche io vado a letto...E' stata una giornata faticosa-disse Hermione rivolgendosi ai due uomini quasi scusandosi.

Draco annuì e si alzò,venendo verso di lei.

Hermione lo guardò sopresa,che aveva intenzione di fare?

-Salgo fra poco-le disse fermandosi a pochi passi da lei.

Poi senza darle il tempo di fare un cenno,di dire nulla,Hermione vide il viso dell'uomo che si avvicinava sempre di piu' al suo finchè non fu troppo tardi per scansarsi.

Chiuse gli occhi e qualche secondo dopo sentì le labbra di Draco posarsi sulle sue:aveva sempre immaginato che le avrebbe trovate fredde,quasi gelide come quelle di un morto,ma al contrario erano calde e morbide.

Si posarono perfettamente sulla sua bocca per un bacio a stampo che durò meno di dieci secondi,ma che la fece restare senza fiato.

Quando le sentì allontanarsi,riaprì gli occhi e incontrò quelli di lui perfettamente padroni della situazione e misteriosi come al solito.

Era stata un'altra delle sue mosse!

Erano una coppia:ogni marito per salutare la propria compagna,per darle la buonanotte,le da un bacio.

Ma loro non erano una coppia,si ricordò subito dopo.

Loro non erano niente...Erano due attori.

Anzi,lei era una cosa di sua proprietà.

Per evitare che quelle emozioni si materializzassero sul suo volto,si voltò subito dopo,dimenticandosi anche di salutare Blaise.

Prese in braccio Prudence,piu' per sè stessa che per un bisogno reale di sua figlia e l'accompagnò nella sua stanza,dove la spogliò e le mise il pigiama ed il pannolino per poi metterla a letto.

-La canzone-le disse sua figlia non appena ebbe posato la testa sul cuscino.

Hermione sorrise e si sedette sul bordo del letto e rimboccò le coperte di Prudence,schiarendosi la voce.

 

"Blackbird singing in the dead all night,

take these broken winds and learn to flight

all your life,you were only waiting

for this moment to arise"

 

Prudence le sorride stanca,e si scostò un boccolo castano che le era caduto sulla fronte, poi lasciò ricadere la mano sulla coperta,poco lontano dalla mano della madre.

 

"Blackbird singing in the dead all night

take these sunken eyes and learn to see

all you life you are only waiting

for this moment to be free...

Blackbird fly

Blackbird fly

Into the light of the dark black night"

 

Finì la strofa con voce sempre piu' bassa,poi si chinò sulla bambina per darle un bacio sulla fronte.

Ogni giorno succedeva la stessa cosa:non riusciva a finire la seconda strofa che Prudence cadeva addormentata.

Si alzò in piedi senza fare rumore e uscì dalla stanza,dirigendosi verso la stanza di Draco,dove nel pomeriggio aveva spostato le sue cose.

Aprì la porta e fu sollevata dal trovarla vuota:l'uomo doveva essere ancora di sotto con Zabini.

Passare un pò di tempo con Prudence le aveva calmato i nervi,ma non riusciva ancora ad essere del tutto tranquilla.

Per la prima volta,quella sera,dopo sei anni avrebbe dormito con una persona diversa da suo marito.

Continuava a pensare a Ron come a suo marito,ma doveva cominciare a considerarlo il suo ex, per quanto la situazione potesse essere strana.

Cominciò a spogliarsi,gettando i vestiti sul letto poco distante da lei,e con indosso soltanto il reggiseno e gli slip prese la spazzola e si spazzolò i capelli,cercando di dar loro un senso logico,poi si ricordò che Draco poteva entrare da un momento all'altro e si infilò la maglia del pigiama.

Neanche un minuto dopo,la porta della stanza si aprì e l'uomo entrò,fermandosi il secondo dopo sulla soglia della porta visibilmente interdetto vedendola ferma davanti allo specchio,ma dovette ricordare il motivo per cui si trovava lì subito dopo perchè lei lo vide annuire e chiudere la porta.

C'era qualcosa di strano sul suo volto...

-Va tutto bene?-gli domandò guardandolo attraverso lo specchio.

I loro occhi si incontrarono un'istante e Draco annuì.

-Sembri nervoso-non riuscì a trattenersi dal dire lei.

-Sto bene,ok?-disse Draco slacciandosi i primi bottoni della camicia.

Hermione annuì e posò la spazzola sul mobile,voltandosi poi verso il letto per prendere i pantaloni del pigiama.

-Ho esagerato...-le disse lui.

Quello doveva essere il modo in cui i Malfoy chiedono scusa,pensò Hermione guardandolo.

Draco si voltò a guardarla,ma quando vide che si stava vestendo tornò a darle le spalle,gesto che lei apprezzò moltissimo.

-E' successo qualcosa con Blaise?-si arrischiò a domandargli.

Era l'unica spiegazione possibile:lo aveva lasciato neanche mezz'ora prima e tutto sembrava apposto,e ora lui era visibilmente nervoso.

Hermione lo vide annuire impercettibilmente.

-Che è successo?-gli domandò ancora.

Nella stanza scese il silenzio,mentre lui le voltava ancora le spalle ed Hermione sperava che quel silenzio fosse un segno positivo.

Quante cose non sapeva di lui,e viceversa...

Come potevano essere scambiati per una coppia?si domandò per la millesima volta in quella giornata.

Draco voltò la testa verso di lei e si girò completamente quando vide che lei aveva finito di cambiarsi.

-Non mi va di parlarne...-le disse iniziando a sbottonarsi la camicia.

Questa volta fu lei a voltargli le spalle,in una scena che sembrava un perfetto siparietto comico.

Draco sogghignò e scosse la testa vedendo la sua reazione.

-Che c'è Granger,non hai mai visto un'uomo nudo?-la prese in giro.

-No Malfoy è solo che non vorrei rimanere abbagliata dalla tua bellezza-gli disse Hermione di rimando.

-Fai bene...Ogni donna che ha provato non è piu' riuscita a tornare indietro-le disse lui.

La camicia bianca volò nel campo visivo di Hermione andando a posarsi sulla sedia di vimini su cui lei si era seduta poche ore prima quel pomeriggio.

-Allora dovresti andare in giro con le istruzioni per l'uso-ribattè ancora lei cercando di non pensare al fatto che Draco fosse a torso nudo a pochi metri da lei.

Neanche pochi istanti dopo anche i pantaloni seguirono la stessa sorte della camicia,portando Hermione a deglutire anche se la sua bocca era asciutta neanche fosse il deserto del Gobi.

-Hai intenzione di dormire in piedi come i cavalli?-le domandò lui.

Lei voltò cautamente la testa di lato,vedendo l'uomo con indosso il pigiama di seta nero che si avvicinava al lato destro del letto e smuoveva le coperte.

-Vuoi dormire vicino alla porta,nel caso Prudence avesse bisogno di te la notte?-le domandò.

Hermione restò sorpresa da quella proposta inaspettata ed impiegò qualche istante prima di annuire.

-Sì grazie...Sempre se per te non è un problema-gli disse ricordandosi le buone maniere.

Draco scosse la testa e si infilò dall'altro lato del letto.

Hermione seguì il suo esempio,infilandosi sotto le coperte,a pochi centimetri di distanza dal corpo di Malfoy.

Poggiò la testa sul cuscino e si voltò verso di lui,incontrando il suo sguardo.

-Buonanotte Draco-gli disse.

-Buonanotte Hermione-rispose lui chiamandola per la seconda volta in quella lunga giornata con il suo nome.

Dopodichè lei tornò a voltarsi su un fianco dandogli le spalle.

Subito dopo,il buio calò a coprire i dubbi,le paure e le speranze che li avevano accompagnati fin dall'inizio di quell'assurdo giorno.

 

 

 

Salve a tutti!!!

Il nuovo ospite ha portato un rimescolamento delle carte,costringendo i due "piccioncini" a dormire nella stessa stanza:riusciranno a resistere una settimana senza scannarsi?

E a dar a bere a Blaise che la loro storia è vera e non una montatura?

La canzone cantata da Hermione come ninna nanna e' "Blackbird" dei Beatles.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso per eventuali errori di battitura e di ortografia.

E ora i ringraziamenti:Shavanna(E' sempre così:il cattivo è sempre quello che lascia...Nessuno xò si kiede cosa sia successo x portare alla rottura!Tranquilla x Harry e Herm...),Xerley(Hai ragione è un pò accondiscendente,ma soltanto xkè nn ha ancora inquadrato bene la situazione...quando lo farà tornerà quella di sempre;x quando riguarda la rabbia,diciamo ke un pò l'ha sfogata su Harry),Kucciolaflea(Grazie x i complimenti!Credi ancora le cose stupende che hai detto su Draco nello scorso chap?Nn giudicare male Harry,in fondo si è trovato spiazzato da quello ke si è trovato davanti:nn è cosa di tutti i giorni ke Herm decida d andarsene cn Draco e rifiuti il suo aiuto),Pikkola(Grazie x i complimenti! Io nn ho mai visto Draco cm un personaggio veramente perfido,ke ke ne dica la Row,x me è una vittima degli eventi...X questo voglio rendergli un pò giustizia,senza xò stravolgere il personaggio),Falalula(I complimenti m piacciono,ma credo sempe di nn meritarli!Cmq grazie! Prue ha un anno e mezzo e cm vedi le cose si sn già complicate...e c'è una cena di gala da preparare...),Canfly(Grazie x i complimenti!)JC(E' uguale-diverso a qll dell'altra ff.Già credo anke io che cn un marito del genere tt avrebbero accettato l'offerta di Draco..E' difficile fermare qualcuno ke nn ti da ascolto...),Deidara(Grazie x i complimenti,lo sai che i tuoi mi piacciono particolarmente),Sorellinadolce(Grazie x i complimenti...Che ne dici del primo atto della recita?),Ginny28(Wow,grazie...),Chiacchia21(Anche a me piacciono molto come coppia: sn talmente diversi che sn fatti apposta x stare insieme),Debby12(Se nn lo hai fatto ancora:CHE ASPETTI?Naturalmente nn saranno le stesse parole e le stesse idee,quindi xke dovrebbe darmi fastidio?),Aqa(Nn aspettava nulla:Harry era venuto soltanto in soccorso di un'amica;già forse ho esagerato cn la casa di Draco,ma ho voluto mostrare subito il contrasto fra il vecchio e il nuovo...Per la baby-sitter posso kiedere a Herm),Brilu(Tranquilla,Harry tornerà presto!Prue è ancora piccola ma è normale che la sparizione di un genitore e l'arrivo di un'estraneo al suo e al fianco della madre le sembri strano...ma nn so ancora come reagirà), Dark Heart(Grazie x i complimenti...tr buona!!),and last but not least Potterina88(Benvenuta anke in qst ff!!E naturalmente grazie x i complimenti Pamy,come al solito 6 sempre gentile!Sì lo so qst volta me la sn presa cn Ron:nelle altre 2 è toccato a Neville e qui a Ron,ma tu sai che gli voglio bene,lo vedi nelle altre 2 ffs.Si vede ke ho un talento nello descrivere bambini:prima Teddy e adesso Prue...mah!)

Bene,x ora è tutto;io vi saluto e vi do apputamento al prox capitolo:

"Girl"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Girl ***


girl

 

Il sole non era ancora sorto completamente,ma lui era già in salotto,sveglio neanche avesse passato tutta la notte insonne.

Quella appena trascorsa era stata la prima notte in cui aveva diviso il letto con una donna senza farci sesso,anzi a pensarci bene,era la prima volta in assoluto,visto che le sue compagne di una notte non restavano mai a fargli compagnia fino al mattino.

Era una delle sue regole per evitare di affezionarsi troppo a loro.

Invece con Hermione non aveva mai fatto il minimo accenno,il minimo passo verso di lei nel letto per tutta la notte,neanche durante il sonno,come se sapesse anche allora che quella era una zona vietata in cui non poteva spingersi.

Era rimasto sempre nella sua parte del letto,quasi cercando di dare il minimo fastidio possibile, cercando di farla adattare a quella nuova e strana situazione senza aggiungerci anche le sue aspettative o le sue paure per quella convinvenza che si era venuta a creare.

Che lui aveva fatto in modo di creare...

Allungò la schiena sulla poltrona e poggiò la testa su uno dei cuscini del divano,mentre la mente tornava ancora una volta al motivo che lo aveva spinto a fare quella proposta.

Mancavano tredici mesi e poi avrebbe compiuto venticinque anni.

Allora sarebbe entrata in vigore quella clausula del testamento di sua madre:o si sposava o tutta la fortuna dei Malfoy sarebbe andato all'altro lato della famiglia Black.

Sarebbe stato facile,bastava scegliere una donna della sua età e convincerla a sposarlo:in fondo non doveva essere tanto difficile visto il suo sex appeal e la sua ricchezza.

Se non fosse stata per quella maledetta clausola...

Sua madre,da inguaribile romantica,aveva imposto che il suo fosse un matrimonio d'amore,come lo era stato quello dei suoi genitori ed aveva stilato uno speciale giuramento che Draco e la sua sposa dovevano pronunciare sull'altare,in grado di scovare trucchi o recite atte soltanto alla conquista del patrimonio.

Se voleva i suoi soldi,doveva sposarsi e se voleva sposarsi doveva innamorarsi...

Ma come poteva innamorarsi di un'altra se da quando aveva tredici anni non faceva altro che pensare ad una sola donna?

Chiunque avesse sentito quella storia gli avrebbe dato del pazzo:nessuno si può innamorare della persona che ti ha preso a pugni!

Ma se questa persona ha profondi occhi color dell'ambra e una massa di capelli ricci che sembrano essere piu' morbidi della seta?

Se il solo fatto di essere disprezzato da quella persona lo consideri una prova del fatto che lei pensa a te,che sei nei suoi pensieri,che non gli sei totalmente indifferente?

Per anni si era nascosto dietro la scusa del "Sangue Puro" e dell'impossibilità di mischiare le razze,per anni aveva evitato i suoi sentimenti.

Non aveva dato peso al fatto che il suo cuore accellerasse ogni volta che lei era nelle vicinanze, nella stessa stanza,se anche passava poco distante da lui e gli lanciava la sua solita occhiata carica di odio;aveva dato colpa all'odio che provava da sempre per lei il pensiero di quella ragazza sempre nella sua mente.

Neanche il suo matrimonio con quel pezzente di Weasley aveva scalfito quello che con il tempo era diventata quasi una devozione,un'amore talmente puro da non poter essere confrontato con nessuna delle altre storie che aveva avuto nel frattempo:in un certo senso,era sicuro,che la sua occasione sarebbe arrivata prima o poi.

Loro si sarebbero ritrovati,non piu' come nemici,e allora avrebbe potuto giocare le sue carte.

Nel frattempo gli anni passavano,e il tempo per mettere in atto la clausola di sua madre si assottigliava,ma la cosa sembrava interessarlo minimamente:aveva saputo dei problemi di matrimonio fra Hermione e Weasley,della febbre del gioco che aveva aggredito Weasel...

Non era rimasto indifferente alla nascita di Prudence,si era sentito leggermente tradito,i suoi propositi avevano quasi vacillato,ma era stato rincuorato dalla voce che Hermione era dovuta andare in ospedale da sola e che quel matrimonio era ormai soltanto un ripiego.

Potevano lasciarsi da un momento all'altro e lui doveva essere pronto a cogliere il momento giusto per farsi avanti:non un minuto prima per non sembrare troppo precipitoso,nè un minuto dopo per non perdere l'occasione giusta.

Ma era passato un'altro anno e mezzo prima di avere l'occasione giusta.

Quella partita.

Non avrebbe potuto avere attimo migliore neanche se avesse aspettato tutta la vita!

Quando aveva fatto la proposta a Weasel,aveva avuto un'attimo di timore:non era sicuro al 100% che questi avrebbe accettato,ma la sua conoscenza del genere umano non l'aveva deluso neanche quella volta.

L'uomo aveva accettato e ora Hermione e la bambina erano lì con lui...

Aveva nove mesi di tempo per farla innamorare di sè:non riusciva ad immaginare un'impresa piu' facile e allo stesso tempo piu' titanica di quella.

Sapeva che quella situazione poteva sembrare strana vista dal di fuori,ma fino a quel momento, non c'era stato nessun problema particolare.

Se si escludeva la discussione con Blaise...

Per un'attimo si era scordato della loro amicizia ed era stato sul punto di colpirlo.

-Credi che questa fase durerà molto?-gli aveva chiesto quando erano rimasti da soli la sera prima.

Lui l'aveva guardato e Blaise,conscio dello sguardo del biondo,aveva posato con noncuranza le labbra sul suo bicchiere.

-Di che stai parlando?-gli aveva domandato,guardandolo.

-Questa fase...Della famigliola felice...Durerà ancora molto?-aveva specificato l'altro.

-Credo proprio di sì-aveva risposto l'altro con voce fredda.

Blaise aveva annuito.

-Eppure ti credevo piu' furbo-aveva aggiunto,come dando voce ad un pensiero improvviso.

-La smetti di parlare come la Cooman e dici veramente quello che pensi?-aveva ribattuto Draco perdendo la pazienza.

Si erano guardati alcuni istanti senza parlare,poi Blaise aveva annuito.

-Ok,va bene,mettiamo le carte in tavola.

Tu credi veramente di poter stare con quella donna e far finta che il passato non significhi niente?

Vi siete fatti la guerra per anni,vi siete odiati,e adesso mi vuoi far credere che improvvisamente è amore folle da togliere il respiro?-aveva detto l'amico.

-Magari non da togliere il respiro,ma è amore...Che tu ci creda o no!-aveva replicato lui.

Non aveva neanche dovuto mentire...

-Non ti è passato neanche un attimo per il cervello che quella donna ti stia usando?-aveva detto Blaise alzandosi e andando verso di lui.

-Usarmi?Ma di che stai parlando?-

-Neanche ventiquattro ore fa,la Granger e sua figlia vivevano in un monolocale ed erano piene di debiti ed adesso sono felici e in questa casa che è grande dieci volte la loro.

Apri gli occhi!-gli aveva quasi urlato contro.

-Se non la smetti di urlare,dovrai fare i bagagli prima ancora di aver il tempo di finire di disfarle.

Per quanto riguarda me ed Hermione,non sono affari che ti riguardano e non permetterti mai piu' di parlare di lei in quel modo-aveva ribattuto con voce gelida.

Blaise era rimasto in silenzio e aveva sostenuto il suo sguardo.

-Sono stato chiaro?-aveva chiesto ancora Draco.

L'amico aveva annuito,poi lui era salito in camera dove aveva trovato Hermione semisvestita che stava finendo di prepararsi per la notte.

Si erano comportati come due adolescenti ingenui e alle prime armi,soltanto per aver visto un pò di pelle nuda.

A pensarci adesso gli veniva da ridere,ma sul momento si era sentito imbarazzato e fuori posto, come mai prima d'ora.

Neanche il covo di Voldemort l'aveva messo così in ansia...

-Buongiorno signore-disse una voce maschile.

Draco si allontanò dai suoi pensieri e vede Higgins,il maggiordomo,fermo sulla porta del salotto, che lo osservava:era visibilmente sorpreso di trovarlo in piedi a quell'ora.

L'uomo doveva essere appena arrivato,aveva ancora indosso il suo impermeabile,e lo guardava dalla soglia come in attesa di ordini.

-Buongiorno Higgins-lo salutò Draco mettendosi a sedere sulla poltrona.

-Posso fare qualcosa per lei signore?-domandò l'uomo senza muoversi.

-Avanti Higgins,sei appena arrivato...Non hai bisogno di un'attimo di pausa prima di iniziare a lavorare?-gli domandò sorridendo.

Ancora una volta Higgins fece un cenno affermativo con la testa.

Possibile che questi maggiordomi inglesi devono essere così deferenti?si domandò Draco guardando l'uomo davanti a sè.

-Comunque tranquillo,non ho bisogno di niente...Puoi andare a prepare la colazione.

Ricordati che siamo in quattro-gli disse.

-Quattro,signore?-domandò Higgins sorpreso.

-Il signor Zabini sarà nostro ospite per questa settimana-gli spiegò.

Higgins raccolse la notizia con un'ennesimo cenno affermativo del capo.

-Perfetto signore...Con permesso-disse prima di un piccolo inchino.

Dopodichè si voltò e si allontanò nel corridoio.

Draco tornò a poggiare la testa sul cuscino della poltrona,guardando la luce dell'alba diventare sempre piu' forte,man mano che il sole faceva capolino dietro le nubi,e non sentì i passi nel corridoio avvicinarsi alla stanza,ma avvertì la sua presenza.

Si voltò verso la porta del salotto e la vide:era bella anche con i capelli arruffati e gli occhi ancora pieni di sonno.

Come ci riusciva?Era una magia particolare che lui non conosceva,oppure erano i suoi occhi che la vedevano perfetta in ogni situazione e momento?

-Buongiorno-gli disse restando per un'istante ferma sulla porta.

Draco le fece un cenno con il capo che lo fece assomigliare a Higgins.

-Buongiorno a te...Non credevo fossi così mattiniera-le disse.

Hermione entrò nel salotto e andò a sedersi accanto a lui,sul divano posto poco distante dalla poltrona.

-Infatti non lo sono...Cioè lo sono soltanto quando devo lavorare-gli disse.

-Devi andare al Ministero?-le domandò Draco fissandola.

Hermione si coprì la bocca con una mano e sbadigliò,e contemporaneamente annuì.

-Devo controllare alcune cose e firmarne altre...Ci resterò per un paio d'ore.

E poi vorrei parlare con Harry...-gli disse alzando lo sguardo sull'uomo.

Draco la fissò piu' intensamente,ma restò in silenzio.

-Voglio cercare di chiarire le cose con lui:non mi piace essere in lotta con Harry.

E' sempre stato al mio fianco,in ogni situazione,anche in quelle piu' disperate e non mi piace l'idea che adesso non sia così.

So che per te magari è difficile da capire...-gli disse pronta a combattere.

-Ti sbagli,lo capisco benissimo-la interruppe Draco.

Questa volta fu Hermione a corrugare la fronte.

-Davvero?-gli domandò.

Draco si lasciò scappare un ghigno divertito.

-Pensi che un Serpreverde non possa credere nell'amicizia?-le chiese provocandola.

Il rossore che si manifestò sul volto di Hermione gli diede la risposta.

-Anzi,è forse una delle cose in cui crediamo di piu'...

I Serpeverde devono scegliersi gli amici con cura,forse con piu' attenzione degli altri perchè questi saranno i custodi dei tuoi segreti piu' nascosti,quei segreti che possono salvarti la vita in certi casi-le spiegò con voce calma.

Hermione lo ascoltava con attenzione,quasi affascinata:era la prima volta che entrava in contatto con l' "Universo Serpeverde",e vista la sua nuova situazione aveva bisogno di tutte le informazioni possibile,per evitare di fare sbagli in futuro.

-Quindi,se tu hai bisogno di mettere le cose in chiaro con Potter lo capisco...Non lo condivido, ma lo capisco-le disse,con gli occhi sempre fissi sul suo viso.

Hermione si ravviò una ciocca arruffata dietro l'orecchio destro e con un gesto del capo lo ringraziò.

-Anche tu devi chiarire le cose con Zabini,no?-gli domandò dopo.

Sapeva di essersi spinta troppo oltre:magari lui non voleva nessuna interferenza nelle sue decisioni o per tutto quello che lo riguardava,ma la sera prima lo aveva visto abbastanza scosso per la discussione con Blaise e sperava veramente che tutto si risolvesse il prima possibile.

Draco ghignò di nuovo e con una mano si allontanò i capelli dalla fronte.

-Come al solito non ti si può nascondere niente,eh?-le disse guardandola.

Hermione arrossì ancora una volta,non sapendo bene come interpretare quella frase.

-Hai appena detto che l'amicizia per te è importante...Non vorrai mica venir meno ai tuoi insegnamenti-gli fece notare.

Per alcuni istanti si guardarono in silenzio,come se fra di loro fosse in corso una guerra a chi distoglieva per primo lo sguardo.

-Non mi hai ancora chiesto il motivo della discussione...-disse ad un tratto Draco.

Hermione scosse la testa.

-Non voglio intromettermi...Blaise non è certo uno dei miei piu' grandi sostenitori e se mi mettessi in mezzo non renderei le cose piu' facili.

Se vorrai,me lo dirai tu-gli disse con voce calma.

Furono quelle parole a convincere Draco di aver fatto la scelta giusta:era lei l'unica donna che avrebbe mai potuto sposare.

Dischiuse le labbra per parlare di nuovo,ma sia lui che Hermione sentirono dei passi nel corridoio che li portarono a guardare verso la porta del salotto dove,pochi istanti dopo,apparve Blaise,come chiamato dalle loro chiacchiere.

-'Giorno a tutti-disse sbadigliando.

-Buongiorno a te Mr educazione-lo salutò Draco.

L'altro lo guardò qualche istante poi scosse la testa,lasciando cadere quella provocazione.

Hermione salutò Blaise,poi diede un'occhiata all'orologio che aveva sempre al polso e si alzò dal divano.

-E' meglio che vada a svegliare Prudence...-disse ai due uomini che la guardarono curiosi.

Draco annuì ed Hermione capì che non poteva semplicemente andarsene:doveva iniziare a comportarsi da donna innamorata.

Guardò qualche istante ancora il biondo seduto sulla poltrona poco distante da lui,poi si chinò su Draco e avvicinò il volto a quello dell'uomo,una mano poggiata delicatamente sulla sua spalla destra e posò le labbra su quelle di Draco.

Fu un bacio piu' lungo di quello della sera precedente,ma non appena sentì le labbra di Draco dischiudersi sotto le sue,Hermione si allontanò,incontrando gli occhi sorpresi e misteriosi del biondo.

Gli sorrise e gli fece l'occhiolino,prima di voltarsi e uscire dalla stanza.

Draco la guardò sparire nel corridoio e,senza accorgersene,si leccò le labbra con la punta della lingua.

Quella mossa l'aveva colto letteralmente impreparato...

Avrebbe voluto stringerla e sentire il corpo della donna contro il suo,ma non voleva rovinare tutto per la sua fretta:stava procedendo tutto in maniera anche troppo perfetta,non poteva mandare tutto in vacca per colpa della sua eccitazione.

Girò lo sguardo nella stanza,come per ricordare dove si trovasse e incontrò lo sguardo di Blaise.

-Cosa?Devo affilare le armi per il secondo round?-gli domandò guardandolo dal basso.

Blaise sogghignò e scosse la testa.

-Credo di doverti delle scuse-gli disse restando in piedi davanti a lui.

Il biondo restò in silenzio,in attesa.

-Penso di essere stato un pò affrettato nel mio giudizio su te e Hermione...E' solo che non riesco ancora a crederci...-

-Vogliamo ricominciare?-lo ammonì Draco.

Blaise scosse la testa.

-No,affatto.Per questo prometto di fare uno sforzo per accettare questa relazione-gli disse.

-Farai anche uno sforzo per accettare Hermione?-gli chiese Draco alzandosi dalla poltrona.

Blaise fece un paio di smorfie con il volto e alla fine sospirò.

-Se non posso altrimenti...-disse rassegnato.

Draco scosse la testa.

-Sei un caso senza speranza!

Comunque anche io credo di dovermi scusare con te-gli disse.

-Aspetta che chiamo qualcuno del mio giornale!E' un'evento storico-lo prese in giro Blaise.

-Guarda che sono ancora in tempo per rimangiarmi tutto-gli disse subito l'altro.

Ridendo l'amico alzò le mani in segno di resa.

-Forse mi sono lasciato trasportare...Non volevo aggredirti in quel modo.

E' solo che...-disse Draco.

-Che quando ti toccano la tua bella non capisci piu' niente-finì Blaise al posto suo.

Suo malgrado,Draco fu costretto ad annuire.

-Senti,che ne dici se lasciamo perdere questi discorsi noiosi?

E' ora che tu mi faccia strada verso la sala da pranzo-

 

 

Quando quella mattina si era svegliata,inizialmente aveva avuto qualche difficoltà a capire dove si trovava.

Tutto intorno a lei era diverso:non c'era piu' il solito copriletto a fiori,le pareti erano di un colore diverso e quel terribile odore di cibo indiano non appestava piu' la camera.

Poi,lentamente,i ricordi erano tornati ad affiorare e tutto le era stato piu' chiaro:era casa di Malfoy.

Aveva superato il primo giorno di convivenza senza che si scannassero o si lanciassero contro maledizioni,cosa che riteneva quasi impossibile.

Ma se le avessero anche detto che si sarebbe sentita a suo agio con lui e che non avrebbe odiato ogni minuto che avrebbe passato in sua compagnia,allora sarebbe semplicemente scoppiata a ridere.

Forse era presto per cambiare idea su una persona,specie dopo tutto quello che avevano passato lei e Malfoy...Ma che dire di un nuovo inizio?

Voltare pagina!

Si parla spesso di un nuovo inizio,allora perchè non metterlo veramente in pratica?

Se avesse continuato a giudicare Malfoy sulla base dei vecchi pregiudizi,allora quella convivenza sarebbe diventata un'inferno e non sarebbe stata facile nè per lei nè per Prudence.

Malfoy si stava sforzando al massimo per renderle le cose il piu' facile possibile,e lo stesso doveva fare lei.

Era uscita dal letto,già vuoto,ed era scesa di sotto,senza sapere se andare in cucina per scaldare il latte per Prudence o se mettersi a cercare Malfoy in giro per la casa.

Ma non aveva dovuto cercare molto:lui era da solo in salotto,perso nei suoi pensieri,ma non appena l'aveva vista si era riscosso e le aveva dato il buongiorno.

Quel breve attimo di intimità che avevano condiviso le aveva fatto capire che la sua scelta di mettere da parte il passato non poteva essere piu' giusta:quasi non riconosceva quel Malfoy nel ragazzino che l'aveva tormentata per anni.

Quando gli aveva detto che aveva bisogno di parlare con Harry,per cercare di sistemare il rapporto fra di loro,si era preparata ad una lunga lotta per far valere le sue ragioni,ma ancora una volta era rimasta spiazzata,perchè Draco si era trovato subito d'accordo con lei, lasciandola senza parole.

"L'amicizia è una cosa molto importante per un Serpeverde..."

E chi l'avrebbe mai detto?

Avevano parlato anche della discussione che lui aveva avuto la sera prima con Blaise,ma non aveva fatto nessuna domanda:non aveva nessuna autorità per fare domande.

E poi non era sicura di voler sapere...

Era quasi certa che avessero discusso per colpa sua,quindi un suo possibile intervento avrebbe potuto peggiorare le cose.

Ad interrompere quel momento di comunione che si era creato fra di loro era arrivato Blaise,e lei per non essere d'intralcio era andata di sopra a svegliare Prudence.

Ma prima aveva deciso di agire,di essere audace:dovevano sembrare una coppia,no?

Beh allora doveva smetterla di essere così rigida e doveva iniziare a mostrarsi piu' affettuosa nei riguardi di Draco oppure nessuno avrebbe creduto alla loro storia.

Per questo l'aveva baciato.

Un bacio casto,uno sfioramento di labbra che era durato al massimo trenta secondi e che era terminato quando aveva sentito aprirsi le labbra di Draco sotto le sue.

Non per paura o per vergogna,ma perchè era troppo presto per spingersi così oltre:soltanto ieri era la signora Weasley ed era sposata con Ron,mentre adesso viveva con Draco e fingeva di essere la sua compagna e lo baciava.

Era veramente troppo presto...

Questi ed altri pensieri le affollavano la mente quel pomeriggio al Ministero,mentre era impegnata a controllare che quelle scartoffie che le ingombravano la scrivania fossero in ordine prima di firmarle ed archiviarle.

Neanche mezz'ora prima aveva provato ad andare nell'ufficio di Harry,ma lo aveva trovato vuoto.

Forse era stato un bene:le aveva dato un pò di tempo in piu' per cercare di controllare la sua ansia e per ripassare il discorso che aveva in mente di fare all'amico.

Doveva assolutamente mettere le cose apposto con Harry:non potevano continuare in quel modo.

Non riusciva ad immaginare la sua vita senza Harry...

Era stato il suo migliore amico fin da quando aveva undici anni,ed era stato l'unico che non l'aveva mai abbandonata.

Non poteva farlo adesso che aveva piu' bisogno di lui.

Decisa ad affrontare al piu' presto quella situazione,si alzò dalla sua scrivania ed uscì a passi spediti dal suo ufficio.

Fece il breve corridoio che la separava dall'ufficio di Harry e bussò due volte sulla porta.

-Avanti-sentì dall'interno.

Hermione mise la mano sulla maniglia,ma prima di abbassarla prese un profondo respiro per farsi coraggio.

Vide chiaramente l'espressione sul volto di Harry cambiare non appena ebbe visto chi aveva bussato.

-Ah,sei tu-disse semplicemente.

Senza parlare Hermione entrò nell'ufficio e chiuse la porta alle sue spalle.

-Dobbiamo parlare-gli disse.

-Credi sia davvero necessario?-le chiese lui,alzando lo sguardo su di lei.

Hermione sostenne il suo sguardo e la sua determinazione aumentò:non si meritava quello sguardo,Harry non avrebbe dovuto guardarla con occhi di rimprovero.

-Non dovresti guardarmi così-gli disse senza riflettere.

Harry corrugò la fronte senza staccare gli occhi da lei.

-Così come?-

-Con occhi così pieni di rimprovero!-gli disse.

-Come dovrei guardarti allora?-le domandò poi.

-Non sono una bambina Harry...Non sono neanche sotto Imperius-ribattè lei.

Harry sospirò e lasciò cadere sulla scrivania la penna che aveva tenuto in mano fino a quel momento.

-Vorrei tanto che tu lo fossi-sospirò.

Questa volta fu Hermione a guardarlo con la fronte corrucciata:per lui era meglio vederla sotto una Maledizione piuttosto che vederla con Malfoy?

-Non lo pensi veramente...-gli disse.

Prima che l'uomo ebbe il tempo di ribattere,Hermione coprì la distanza che la separava da Harry e gli si parò davanti,costringendolo ad alzare la testa per incontrare di nuovo i suoi occhi.

-Guardami-gli ordinò.

Harry,in silenzio,fissò gli occhi in quelli della donna.

-Sono io,Hermione...Sono sempre io,non è cambiato nulla-gli disse con voce calma.

Harry sostenne il suo sguardo e sospirò di nuovo.

-Come fai a dire che non è cambiato niente quando invece è cambiato tutto?

Ieri sono venuto da te sicuro di trovarti sconvolta per quello che aveva fatto Ron,e invece ti trovo con Malfoy...

Sembra che il mondo si sia rivoltato all'improvviso-le disse.

Almeno anche lui aveva quella stessa sensazione,pensò Hermione sentendosi leggermente rassicurata.

-Lo so che può esserti sembrato strano...-

-Strano?Assurdo vorrai dire!

Ero convinto che le voci sul vostro conto fossero solo un mucchio di bugie,ero venuto da te per offrirti il mio aiuto in questa situazione del cazzo e invece scopro che è tutto vero!!-

Chiunque avesse sentito il loro discorso avrebbe pensato che fosse stato Harry e non Ron ad essere tradito da Hermione.

Lei lo guardò un'istante in silenzio,poi prese un respiro profondo:era ora di iniziare la recita.

-Credi che per me sia stato facile?-gli domandò.

Harry fece per parlare,ma la donna lo interruppe di nuovo.

-Questa storia con Draco va oltre tutti i miei principi,tutto quello in cui ho sempre creduto e che mi ha sostenuto durante l'adolescenza...

Sto con un'uomo che per anni non ha fatto altro che odiarmi,cercare i modi piu' meschini per offendermi e che avrebbe preferito vedermi morta piuttosto che stare con me...però è successo-gli disse.

Harry abbassò per un'istante lo sguardo,e lei ne approfittò per riprendere fiato.

-Pensi che non stia male già di mio per questa situazione?-gli chiese poi con voce piu' calma.

-Se stai tanto male allora perchè ti sei messa in questo casino?-le domandò lui di rimando.

Hermione restò qualche istante in silenzio,riflettendo su quali fossero le cose giuste da dire.

-Tu sai com'era la mia vita con Ron...Almeno io e te non raccontiamoci balle.

Tu sai perfettamente tutto quello che ho passato in questi ultimi anni:tutte le bugie,le rinuncie, i debiti,le liti...-disse con voce lenta e calma.

Harry restò in silenzio,un'espressione seria in volto e lo sguardo sul viso di Hermione.

-Draco è stata la mia ancora di salvezza...La luce alla fine di un tunnel-gli disse seria.

-Hermione...-cominciò Harry.

-Credimi è stato difficilissimo per me all'inizio!

Per mesi ho cercato di combattere quello che provavo per lui:come potevo amare una persona che era stata tanto meschina con me in passato?

Facevo bene a fidarmi?

Come facevo a sapere che non sarebbe successa la stessa cosa?-disse.

Stava andando a braccio,ma stava anche dando voce a dei timori presenti.

-Esatto come fai a saperlo?-le diede man forte Harry.

Hermione sorrise.

-Se non gli fosse importato nulla di me,mi avrebbe lasciato con Ron.

Avrebbe continuato a venire a letto con me,senza fare quella proposta durante la partita-gli disse.

Hermione vide l'uomo strofinarsi gli angoli degli occhi con l'indice e il pollice,mentre nella stanza scendeva un silenzio pesante e carico di aspettative:chiunque avrebbe parlato,dopo quel silenzio, si sarebbe portato dietro il peso delle parole dette fino a quel momento.

-Non lo so...Cosa ti aspetti la mia benedizione?

Io non riesco a dimenticare chi sia Malfoy così facilmente come hai fatto tu-le disse lui.

Hermione si domandò se tutto quel discorso alla fine era servito a qualcosa,se era riuscita a far capire ad Harry il motivo per cui aveva fatto quella scelta,ma per una volta si sentì insicura:era sempre stata capace di indovinare cosa Harry le avrebbe detto un'attimo prima che l'amico aprisse bocca,ma questa volta non aveva la minima idea di come lui avrebbe reagito.

Aveva bisogno di Harry,del suo amico di sempre,ma non sapeva se sarebbe stata in grado di farglielo capire.

-Ho bisogno di sapere che sarai al mio fianco anche se non approvi-gli disse con voce calma, cercando di non far trasparire il tumulto che si agitava in lei.

Harry la guardò in silenzio,pensando alle sue parole,poi Hermione lo vide aprire un cassetto della scrivania e tirare fuori una pergamena e metterla sulla scrivania.

-Questa è di Ron-le disse.

Hermione lo guardò senza capire.

-L'ha data a me perchè te la facessi avere...Vuole provare a rimettere a posto le cose un'ultima volta,provare a parlarti-le disse guardandola in volto.

Hermione lo guardò per un'ultimo istante prima di abbassare gli occhi sulla pergamena:era arrotolata e chiusa da un nastrino rosso.

-Hai ragione,non capisco...

Non riesco a capire perchè non mi hai mai parlato di questa tua relazione con Malfoy,perchè me ne hai tenuto all'oscuro...Soprattutto quando è diventata una cosa seria.

Non capisco perchè non hai mai voluto accettare l'aiuto della famiglia nei momenti difficili.

Non capisco neanche perchè hai aspettato tanto a lasciare Ron se la situazione era così disperata-iniziò Harry,alzandosi in piedi e sovrastandola di qualche centimetro.

Hermione lo guardò fisso negli occhi e restò in silenzio:ormai lo conosceva e sapeva che l'amico non aveva ancora finito.

-Se avessi saputo tutte queste cose,magari,sarei stato preparato alla presenza di Malfoy a casa tua ieri mattina e non avrei avuto una reazione così violenta e impulsiva-le disse facendo un passo verso di lei.

Hermione si accorse di avere il fiato fermo a metà:aveva smesso di respirare quando Harry aveva iniziato a parlare e non se ne era accorta fino a quel momento.

-C'è soltanto una cosa ancora che mi resta da sapere...-aggiunse.

-Cosa?-domandò lei tutto d'un fiato.

Harry restò in silenzio qualche secondo,poi lei lo vide dischiudere le labbra.

-Quando sei con Malfoy...sei felice?-le domandò visibilmente in imbarazzo.

Hermione aspettò a rispondere,riflettendo su quello che lui le aveva chiesto:era felice quando era con Malfoy?

Erano passate soltanto ventiquattro ore dall'inizio della loro convivenza,ma non c'era stato un solo momento in cui si era sentita a disagio o fuori posto in sua presenza;l'unica volta che era successo era quando avevano incontrato Blaise a Diagon Alley ed era stato proprio Draco a far allontanare i suoi dubbi e le sue paure.

-Si,lo sono-gli disse,rialzando lo sguardo sul suo volto.

Harry annuì.

-Allora va bene...Cercherò di adattarmi a questa nuova situazione-le disse serio.

Hermione sospirò,e le sembrò che un'enorme peso fosse stato spostato dal centro del petto permettendole di nuovo di respirare.

Senza riflettere,si gettò fra le braccia di Harry e senza una motivazione apparente,scoppiò a ridere nervosamente.

Sentì le braccia di Harry attorno alla sua vita e per alcuni minuti restarono così:lei in preda alla ridarella neanche fosse un'adolescente,mentre l'amico restava in silenzio,come in ascolto delle sue risate.

Quando si separarono,Hermione aveva smesso di ridere ed era tornata seria,lo sguardo fisso sul suo volto.

-Adesso sarà meglio che torni nel mio ufficio...Mi sono allontanata anche troppo-disse cercando di ritrovare quel contegno che le era solito al lavoro.

Harry sorrise e annuì.

Hermione gli posò un bacio sulla guancia e fece per andarsene quando si ricordò di quella pergamena posata sulla scrivania.

Si voltò e fissò lo sguardo su quel pezzo di carta che sembrava urlare il suo nome.

-Non sei obbligata a prenderla...-le fece notare Harry.

Hermione fissò la pergamena qualche altro istante,poi scosse la testa.

-Lo so,ma non voglio metterti in difficoltà con lui-gli disse avvicinandosi alla scrivania e prendendo la pergamena in mano.

Dopodichè senza dire altro,tornò accanto alla porta e uscì dall'ufficio diretta verso la sua stanza.

Per il breve tragitto che divideva l'ufficio di Harry dal suo,si interrogò piu' volte se voleva realmente conoscere il contenuto di quella pergamena.

Ron l'aveva ferita,l'aveva umiliata,l'aveva "venduta" neanche fosse un'oggetto e adesso credeva di poter rimettere tutto apposto con una lettera?

Ancora una volta l'aveva privata del suo diritto di urlargli contro tutto l'odio che provava per lui in quel momento,mascherandosi dietro un foglio e file di parole senza senso.

Aprì la porta del suo ufficio e si bloccò quando si accorse che c'era qualcuno che l'aspettava che si voltò sentendo la porta aprirsi.

-Ciao,mi chiedevo dove fossi finita-la salutò.

Hermione entrò nella stanza e richiuse la porta alle spalle.

Draco era come al solito perfetto,anche se indossava soltanto un paio di pantaloni neri tenuti in vita da una cintura di pelle ed una camicia a righine blu e azzurre,infilata nei pantaloni che metteva in risalto il fisico slanciato e scolpito.

-Ero da Harry-gli disse semplicemente.

Lo vide annuire.

-Tutto risolto?-le domandò poi.

Hermione non rispose,ma gli si avvicinò fermandosi a pochi metri di distanza da lui e alzò le spalle.

-Sembra di sì,anche se adesso è ancora presto per dirlo.

Per il momento abbiamo chiarito quello che è successo ieri mattina,poi vediamo come andranno le cose-gli disse.

Draco annuì di nuovo.

-Sei piu' tranquilla?-le chiese.

-Piu' sollevata...Sapere che Harry non mi considera un mostro soltanto perchè sto con te ha ridato un pò di senso a tutto quanto-gli disse cercando di far sembrare chiaro quel concetto così confuso.

-Meno male che non stiamo insieme davvero,altrimenti sarei stato geloso marcio di questo tuo rapporto con Potter-le disse Draco sogghignando.

-E perchè mai?-gli chiese lei sorpresa.

-Hai quest'aria beata,fra le nuvole ogni volta che parli di lui...-le disse facendo un gesto con le mani e appoggiandosi alla scrivania della donna.

Hermione sorrise e scosse la testa.

-Assolutamente...Fra me e Harry non c'è mai stato niente di piu' di un'amicizia,per me è come un fratello.

Eravamo troppo presi dai fratelli Weasley per accorgerci di altro-gli disse facendo un'altro passo verso di lui.

Si stava,per caso,giustificando con lui?

Lei e Draco non erano innamorati,e non erano neanche una coppia,allora perchè le sembrava di star cercando una giustificazione valida alla sua amicizia con Harry?

Poi si ricordò della pergamena che aveva ancora stretta nella mano sinistra.

-A proposito dei fratelli Weasley...-disse cambiando tono di voce.

Draco la guardò in volto e si accorse che era successo qualcosa,anche se non sapeva ancora cosa.

-Tutto bene?-le domandò.

Hermione alzò la mano con la pergamena e la mostrò a Draco.

-Ancora non lo so...Questa è di Ron-gli disse.

Il viso dell'uomo si era annuvolato improvvisamente,non appena aveva sentito il nome di Ron, come un tempo succedeva ogni volta veniva pronunciato il nome di Harry.

-L'hai già letta?-le domandò.

Era tornata di nuovo quella voce...La voce che aveva usato con Blaise il giorno prima e che le aveva riservato ogni singolo giorno della sua permanenza ad Hogwarts.

Scosse la testa continuando a tenere lo sguardo sul suo volto.

-Harry me l'ha appena data-gli disse.

Draco guardò ancora qualche istante quella pergamena,poi tornò a fissare il suo volto.

-Che vuoi fare?-le chiese.

Il tono era tornato quello che aveva usato il giorno prima:caldo,avvolgente.

-Aveva promesso di non avere piu' nessun contatto con me...Leggila tu...-gli disse.

Draco non se lo fece ripetere due volte:sciolse il nastrino rosso e spiegò la pergamena, posando subito gli occhi sulle parole scritte sopra.

-"So che in questo momento sono la persona che odi di piu' al mondo,ma voglio che tu sappia che non avevo altra scelta.

Avevo letteralmente l'acqua alla gola,e ho afferrato la prima occasione che mi si è presentata per riemergere da quel mare di debiti...Darei qualsiasi cosa perchè questa non fosse venuta da Malfoy!"-iniziò a leggere Draco.

Si fermò per alzare lo sguardo su Hermione e la vide con lo sguardo nel vuoto,attenta a non perdersi neanche una parola di quello che era scritto sulla pergamena.

Quando si accorse che lui aveva smesso di leggere,posò gli occhi su Draco.

-E' finita?-gli domandò con voce stranamente calma.

L'uomo scosse la testa e tornò a posare lo sguardo sul foglio,riprendendo a leggere subito dopo.

-"Ho cercato in tutti modi di convincere quello sciacallo a cambiare idea,ma non ha voluto sentire ragioni...

Ma voglio che tu sappia che non c'è niente al mondo che io ami piu' di te e di Prudence,siete l'unica cosa che conti nella mia vita e ti prometto che prima o poi ti porterò via da quel bastardo..."-riprese Draco.

-Basta!-lo interruppe Hermione con voce ferma.

Draco alzò lo sguardo su di lei e incontrò i suoi occhi:erano pieni di rabbia e allo stesso tempo decisi.

-Non voglio sentire piu' niente...Sono solo un mucchio di bugie.

Inutili trite bugie!

Sono le stesse bugie che mi racconta da tre anni:lui è soltanto una povera vittima colpita dagli eventi,io sono l'amore della sua vita e nostra figlia è l'unica cosa che gli sia riuscita nella vita...

Ma poi non si ricorda il colore dei suoi occhi-disse con voce carica d'amarezza.

Draco l'ascoltò in silenzio,sicuro che quello sfogo non fosse ancora finito.

-E' sempre colpa di qualcun'altro:delle carte,dei creditori che mandano all'incasso i suoi assegni prima del tempo,addirittura del Ministero che non paga gli stipendi...

Sempre colpa di qualcun'altro,ma mai di Ronald Weasley!

Sono stanca di fare il suo gioco,di ascoltare le sue scuse,stanca di...-disse lasciando la frase a metà.

Draco la guardò abbassare leggermente la testa,lo sguardo sul pavimento,come se all'improvviso si sentisse in colpa per quello che aveva appena detto e senza parlare si staccò dalla scrivania e le andò vicino.

Le fece alzare il viso poggiandole due dita sotto il mento e spingendolo delicatamente verso l'alto,e la costrinse ad incontrare il suo sguardo.

-La colpa è soltanto di Weasley...

Ci sarebbero molte cose da rimproverargli,ma quella peggiore è il fatto che si sia lasciato scappare una donna come te-le disse con voce calma.

Hermione lo ascoltò in silenzio,lo sguardo nel suo come ipnotizzata dal suono della voce di Draco.

-Se tu fossi mia non permetterei a niente e a nessuno di portarti via da me...-aggiunse.

Improvvisamente il cuore di Hermione iniziò a correre,sopreso da quelle parole:era tanto tempo che qualcuno non le si rivolgeva in quel modo così dolce.

-Quindi smettila di pensare al passato...L'unica cosa che conta del passato è tua figlia.

Ora esiste soltanto il presente:è ora di scrivere un nuovo capitolo-le disse sempre con la stessa voce seria.

Hermione sorrise e annuì convinta.

Vedendola sorridere,Draco seguì il suo esempio producendosi in un ghigno targato Malfoy che interessava soltanto metà viso e che lo rendeva estremamente sexy.

-Bene...Che ne diresti allora di pranzare con me?-le domandò,sempre con lo sguardo nel suo.

Hermione sorrise di nuovo e alzò le spalle.

-Non mi sembra un'idea così malvagia-gli disse.

Draco sogghignò di nuovo e annuì,prima di allontanarsi da lei e avviarsi verso la porta,seguito dalla donna.

Le aprì la porta dell'ufficio e si fece da parte per farla uscire,e quando furono in corridoio la mano di Hermione cercò quella di Draco,stringendola dolcemente.

 

 

Salve a tutti!!!

Ecco svelato il motivo che spinto il nostro a fare quella proposta durante la partita di poker...Ci riuscirà secondo voi?

In fondo 13 mesi sono lunghi e possono succedere tante cose....

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso x eventuali errori di ortografia e di battitura!

E ora i ringraziamenti:Miss Sunshine(Grazie x i complimenti,spero di essere arrivata in tempo x aver evitato l'astinenza!),Falalula(Potrebbero anche essere favorite dalla presenza di Blaise,non ci avevi pensato?Hai ragione sul fatto dell' "UN-UNO",è una cosa che succede spesso anke nelle altre ffs!SORRY!X Prue ho preso a "modello"mia nipote:lei nel passeggino proprio nn ci vuole stare),Pikkola(Infatti presto succederà qualcosa...Stay tuned!),Kucciolaflea(Grazie x i complimenti!Diciamo ke Blaise al momento è molto diffidente,lo sarà anke in seguito,ma...ho detto troppo!),Brilu(Specialmente x Herm:essere additata da tutti come la "cattiva della situazione"!),Debby12(Figurati!Povero Blaise...Ti sbagli anke a lui è stato detto ke Draco e Herm erano amanti,da Draco in persona alla fine della partita),Xerley(Grazie x i complimenti!), Fix89thebest(Infatti nn sbagliavi...Come vedi Draco si preparava a qst momento da anni...Nn preoccuparti,recensisci se e quando vuoi!), Fragola(Grazie x i complimenti!),Sorellinadolce(Spero ti piaccia!), Ginny28(Grazie x i complimenti!),JC(Grazie...Beh devi ammettere ke qualche volta ti lascio anke cn il fiato sospeso),Cougar(Grazie x i complimenti!),Potterfanlalla17(Per curare la crisi d'astinenza x l'altra ff...Grazie x i complimenti!Tr buona),Shavanna(Mistero risolto:era quello ke ti immaginavi?),ElianaTitti(Grazie x i complimenti!Già è un Draco diverso da qll della Row,ma nn ho mai pensato ke Malfoy fosse veramente il bastardo ke lei descriveva:poteva capitare a kiunque,anke a Harry,al suo posto di fare le sue scelte).

Bene x ora io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"The sound of music"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** The sound of music ***


music

 

 

Ok,posso farcela!

Si tratta soltanto di una serata insieme a Mr e Mrs Hunter,che cosa può succedere di così terribile?

In fondo ho affrontato situazioni piu' pericolose e me la sono cavata benissimo,quindi riuscirò a superare anche questo.

Ma chi voleva prendere in giro con quel discorsetto?

C'era veramente qualcuno che credeva a quelle belle parole?

Se la stava facendo sotto dalla paura!

Mancava meno di un'ora alla cena con gli Hunter e lei era nel panico piu' totale.

Ormai riusciva a riconoscere i sintomi al primo accenno:i palmi delle mani che iniziavano a sudare,il cuore che iniziava ad accellerare,i suoi capelli che non l'aiutavano per niente e si arruffavano man mano che il tempo passava...

Non poteva assolutamente farcela!

Magari era meglio andare di sotto da Draco e dirgli che lei rinunciava,che era meglio dire agli Hunter che lei era stata colta da un'improvviso raffreddore o qualcosa del genere.

Questa volta neanche Prudence sembrava esserle d'aiuto.

Infatti la bambina,già vestita del suo completino pesca e con alcune mollettine colorate fra i boccoli castani,guardava sua madre con un sorriso che agli occhi paranoici di Hermione sembrava di scherno e divertimento:era forse la prima volta da mesi che vedeva la madre così in crisi.

Hermione guardò ancora una volta il vestito posato sul letto e scosse di nuovo la testa:non ce l'avrebbe mai fatta.

-Tesoro,tu resta qui-disse rivolta a Prudence,che le lanciò uno sguardo sorpreso.

Poi infilò l'accappatoio e uscì dalla camera da letto.

Attraversò il corridoio e si fermò davanti alla stanza dove Draco si stava cambiando:aveva deciso di lasciarle la "loro" camera da letto per non farla sentire a disagio con la sua presenza ed era andato a prepararsi in un'altra stanza.

Se sul momento quel gesto le era sembrato gentile,adesso forse pensava che era stata una cattiva idea:magari la presenza di Draco le avrebbe impedito di farsi prendere dal panico e le avrebbe ricordato i motivi per cui lui l'aveva scelta per quella recita.

Bussò due volte con le nocche della mano destra sul legno della porta e aspettò che lui venisse ad aprirle.

In quei brevi istanti di attesa le tornò alla mente il loro primo pranzo insieme,senza Prudence.

Aveva pensato che sarebbe stato difficile intavolare una discussione e portarla avanti,ma invece era successo tutto naturalmente:Draco l'aveva trascinata nei meandri piu' nascosti del mondo Serpeverde e l'aveva messa al corrente di alcune novità che riguardavano i membri della Casa delle Serpi ai tempi di Hogwarts.

Oltre alla storia di Pansy e Nott,aveva saputo della relazione che per alcuni anni c'era stata fra Blaise e Daphne,prima che questa lo lasciasse per uno scrittore francese con cui aveva avuto un figlio.

Si era resa conto,stranamente,che era curiosa:faceva domande,voleva veramente sapere cosa era successo alle persone con cui si era fatta la guerra per tanti anni.

Avevano trascorso un paio d'ore in armonia,buttandosi alle spalle il ricordo della lettera di Ron, come se questa non fosse mai esistita.

Hermione non sapeva se il fatto che Ron aveva infranto le regole avrebbe portato delle ripercussioni,se gli avebbe causato qualche danno con Malfoy:non voleva saperlo.

Era stanca di preoccuparsi per Ron,aveva passato gli ultimi sei anni della sua vita a preoccuparsi delle possibili conseguenze delle azioni di Ron e adesso non ne voleva piu' sentir parlare.

Toccava a qualcun'altro,visto che lui non ne era ancora capace.

Finalmente la porta della camera si era aperta,mostrando Draco a torso nudo con un'asciugamano avvolto intorno alla vita.

Hermione sentì subito il suo viso andare in fiamme:era appena uscito dalla doccia!

Aveva ancora i capelli bagnati che gli ricadevano sul viso in ciocche disordinate.

Vedendola sulla soglia,anche Draco si irrigidì leggermente.

-Credevo fosse Blaise...Continua a rompere con domande stupide-le disse.

Hermione annuì,ancora incapace di parlare.

Lo sguardo le era scivolato sul torace coperto di goccioline,sugli addominali scolpiti e sulla leggera tartaruga che formava l'addome di Draco.

Se non fosse stata così imbarazzata e non avesse avuto paura di sembrare sfacciata,si sarebbe leccata le labbra.

-Vuoi entrare?-le domandò Draco.

Solo in quel momento lei si ricordò il motivo che l'aveva spinta ad andare a bussare alla sua porta e si riscosse.

-Sì,ho bisogno di parlarti-gli disse ritrovando il suo tono battagliero.

Draco annuì.

-Non può aspettare?-le domandò.

Era una domanda che ne sottintendeva un'altra:non puoi aspettare che finisco di vestirmi?

Hermione scosse la testa.

-No,non posso-

Draco aggrottò le sopracciglia e annuì di nuovo,facendosi da parte per farla entrare.

Hermione entrò nella camera da letto e vide che anche lì il vestito era sul letto:pantaloni, cravatta,camicia bianca e giacca nera.

Sentì chiudersi la porta dietro di sè e si voltò:Draco era fermo accanto alla porta,le mani sui fianchi nudi,in palese attesa di una spiegazione.

-Io non posso...-gli disse tutto d'un fiato.

Draco si lasciò andare ad un ghigno.

-Come sei prevedibile Granger!-le disse continuando a ghignare.

Hermione lo guardò e restò in silenzio alcuni istanti,mentre il vero significato di quella frase la raggiungeva.

-Cioè tu sapevi...-iniziò a dirgli.

-Che ti saresti fatta prendere dal panico?-domandò Draco facendo un passo avanti.

Hermione lo osservò far passare le dita di entrambe le mani fra i capelli bagnati, portandoli indietro sulla testa,cercando di dar loro un'ordine e annuì.

Sapeva che tutti i muscoli degli addominali si erano mossi per quel semplice gesto,ma non poteva permettersi di abbassare lo sguardo,altrimenti non sapeva come sarebbe finita.

-Assolutamente!Anzi credevo che vista l'ora,eravamo riusciti a evitarlo ma la tua presenza qui mi smentisce-le disse,asciugandosi le mani sul telo che aveva legato attorno alla vita.

Hermione lo ascoltò in silenzio poi fece un cenno con il capo.

-Io non posso farlo...Non so cosa devo fare,come devo comportarmi...-disse dando sfogo ai suoi dubbi.

Draco si mosse nella stanza fermandosi proprio di fronte a lei.

-Non c'è niente da sapere Hermione-le disse.

Lei lo guardò e fissò i suoi occhi di ghiaccio:erano immoti,come se contenessero tutto il tempo del mondo.

-E' improvvisazione,fantasia...E' scoprire qual'è il loro punto debole e sfruttarlo.

Ogni persona è diversa,quindi quello che vale per uno non va bene per l'altra-continuò con voce tranquilla.

-Sì ma se facessi uno sbaglio e rovinassi i tuoi affari?-gli chiese con lo stesso tono preoccupato di poco prima.

Draco alzò le spalle.

-Allora vorrà dire che dovremo ricominciare da capo in un'altra città...Che ne dici di Parigi? Oppure preferisci Roma?-le domandò con la stessa voce calma.

Hermione era letteralmente sconvolta da quelle parole:era veramente disposto a mettere il suo futuro nelle sue mani?

Perchè voleva rischiare di perdere tutto soltanto per farla sentire a suo agio,per farla sentire capace di nuovo?

Nessuno dei due ormai sembrava fare piu' caso alla loro semi o totale nudità,come se fosse diventata una cosa normale,quotidiana.

-Perchè?-riuscì soltanto a chiedergli.

Draco inaspettatamente sorrise e fece l'ultimo passo che lo divideva da Hermione,sfiorandole con la punta delle dita la linea del mento,posando poi l'intero palmo sulla pelle del torace che si intravedeva dall'accappatoio,sentendo subito accellerare i battiti del cuore di Hermione.

-Mi fido di te-le rispose semplicemente.

Dopo quelle parole il silenzio scese nella stanza,come a dar loro maggior significato e valore.

Hermione non riusciva a dire nulla,gli occhi ancora in quelli Draco;la mano dell'uomo era ancora posata sul suo torace,calda e sicura e Draco sembrava non avere intenzione di toglierla.

E lei non aveva voglia di muoversi.

Aveva dimenticato tutto:le paure,le ansie,i dubbi.

Grazie a tre semplici parole e al tocco di quella mano.

Vide le labbra di Draco schiudersi per parlare di nuovo,ma in quel momento sentirono un colpo sulla porta e prima che uno dei due avesse il tempo per dire o fare qualcosa,Blaise aveva aperto la porta della camera.

-Draco credi che...-stava dicendo.

Aveva in mano due calzini di colore diverso e quando aveva aperto la porta il suo sguardo vagava da un calzino all'altro,ma appena lo alzò alla ricerca dell'amico si accorse di aver interrotto qualcosa.

-Oh!-disse,lo sguardo sui due.

Hermione sentì di nuovo il viso andare a fuoco,ma allo stesso tempo un sorriso le incurvò gli angoli delle labbra:in fondo erano fidanzati,no?

Questo avrebbe avvalorato ancora di piu' la loro storia...

Nel momento in cui Blaise era entrato,Draco aveva tolto la mano dal suo petto,togliendole quel calore e facendole perdere un'istante il senso della realtà:cosa l'aveva portata in quella stanza?

Nel giro di pochi secondi,però,tutto le tornò alla mente.

-Scusate non volevo interrompervi...-disse Blaise.

-No,invece hai fatto bene-lo interruppe Hermione.

I due uomini lo guardarono sorpresi,specialmente Draco.

Hermione sorrise e rivolse una veloce occhiata al biondo.

-Se fossimo rimasti ancora cinque secondi da soli ci saremmo dimenticati della cena-disse senza rivolgersi a nessuno dei due uomini in particolare.

Un sorriso divertito si dipinse sul volto di entrambi,piu' marcato su quello di Draco,mentre quello che si affacciò sul volto di Blaise era malandrino,il classico sorriso da uomo di mondo.

-Che ti serviva,Blaise?-chiese Draco guardando l'amico.

Blaise annuì e tese entrambi i calzini verso Draco.

-Secondo te qual'è meglio?-gli domandò.

Draco si lasciò andare ad una leggera risata e scosse le testa,abbassandola poi un'istante dopo.

-Il vestito com'è?-s'intromise Hermione.

Se doveva guadagnare punti con Blaise era meglio cominciare a farlo da subito.

L'uomo la guardò alcuni istanti indeciso se risponderle o meno,poi lei lo vide dischiudere le labbra.

-Grigio...E la cravatta è nera-le disse.

Hermione annuì e poi guardò i due calzini:uno era grigio,mentre l'altro era nero.

-Credo sia meglio quello nero-gli consigliò.

Blaise lanciò uno sguardo al calzino nero,poi rialzò lo sguardo su di lei prima di fare un cenno con la testa.

-Ci delizierai con la tua presenza?-gli domandò Draco.

Blaise scosse il capo.

-No,ho un'appuntamento...Quindi non credo sia il caso che tu mi aspetti alzato stasera-disse rivolto all'amico.

Draco sorrise divertito.

-Non era comunque nelle mie intenzioni-lo rassicurò.

-Adesso sarà meglio se torno di là...Devo ancora finire di prepararmi e ho veramente poco tempo-s'intromise Hermione voltandosi verso Draco,prima di avviarsi verso la porta della stanza.

Lui annuì,poi la seguì con lo sguardo finchè lei non arrivò alla porta e si voltò un'ultima volta.

-Avanti Hermione...Voglio rimanere senza fiato-le disse.

Hermione sorrise e si voltò di nuovo uscendo dalla stanza.

 

 

Lo aveva accontentato.

Gli aveva letteralmente tolto il respiro quando l'aveva vista scendere per la scala che collegava i due piani.

Aveva finito di vestirsi ed era sceso in salotto a far compagnia a Blaise che aveva voglia di un drink prima di andarsene diretto al suo misterioso appuntamento.

Erano rimasti nel salotto per dieci minuti,al massimo un quarto d'ora,poi lui si era ricordato di dover parlare con Higgins prima di quella cena.

Era uscito dal salotto,aveva attraversato il corridoio che collegava le varie stanze e prima che potesse entrare in cucina aveva visto la piccola Prudence scendere le scale con il suo passo incerto e ondeggiante.

Il vestito che avevano scelto due giorni prima le stava benissimo e la faceva assomigliare ad una piccola principessa:c'era un piccolo bustino che finiva con due maniche a sbuffo,e la gonna era piena di volant e di sottotulle.

Ad ogni movimento della bambina equivaleva un movimento della gonna.

I boccoli erano lasciati sciolti sulle spalle,fatta eccezione per due ciocche che erano state unite in un piccolo codino dietro la nuca con due mollette rosa,dello stesso colore del vestito.

Draco si trovò a sorridere vedendo la piccola scendere le scale.

Ma quel sorriso gli si congelò sul viso in un'espressione di incantato stupore quando,poco dopo Prudence,arrivò Hermione.

La prima cosa che Draco vide furono le scarpe:un paio di decollete verdi,da cui riusciva ad intravedere lo smalto sulle unghie dei piedi.

Poi vennero le gambe...Le lunghe,lisce perfette gambe che si stagliavano dritte come pali, sfiorate soltanto occasionalmente dallo strascico del vestito.

Improvvisamente la sua gola si era seccata e lui dovette deglutire sperando di non avere un'espressione idiota sul viso.

I fianchi erano fasciati in un'abbraccio di seta verde scuro,che si adattava perfettamente a tutte le curve del corpo di Hermione.

Quell'abbraccio avvolgeva anche il ventre e continuava a salire fino al solco dei seni dove si apriva in una scollatura non troppo provocante,ma neanche troppo timida.

Le sottili spalline di seta erano poggiate quasi in maniera impalpabile sulle spalle nude di Hermione,lasciando intravedere la sua pelle candida e perfetta.

Il particolare taglio di sbieco del vestito,inoltre,permetteva di lasciare completamente scoperta la schiena e le spalle.

Ormai Hermione era pochi gradini piu' in alto e Draco,dopo aver osservato il suo corpo, lentamente,un pò alla volta,posò finalmente lo sguardo sul suo viso.

Il viso era atteggiato in un'espressione tesa,ma vi era un'accenno di trucco:dell'eye-liner e del mascara per far risaltare la profondità degli occhi e del rossetto mattone per le labbra.

A conclusione di quella "trasformazione",c'era una cascata di capelli lisci che le ricadeva sulle spalle fino ad arrivare a metà schiena.

Era sull'ultimo gradino e Draco,riscuotendosi dal torpore in cui era caduto nel momento in cui aveva posato gli occhi su di lei,le si avvicinò tendendole una mano, per aiutarla a scendere.

Hermione gli rivolse un timido sorriso e poggiò la mano sulla sua,scendendo anche l'ultimo gradino della scala.

Grazie ai tacchi,la differenza di altezza adesso era leggermente diminuita,anche se Draco la sovrastava ancora di parecchi centimetri.

-Allora?Sono riuscita a stupirti?-gli domandò timorosa.

Draco sollevò la mano che ancora teneva quella di Hermione e se la portò alle labbra, posando un leggero bacio sul dorso.

-Completamente-le disse.

Hermione sorrise,visibilmente sollevata.

-Anche tu stai molto bene-gli disse.

Draco accettò il complimento con un piccolo cenno del capo e poi rivolse la sua attenzione a Prudence,che per tutto il tempo non aveva fatto altro che fare giravolte per veder la sua gonna sollevarsi e ruotare con lei.

-Ehi signorina-la chiamò.

Prudence si fermò e alzò lo sguardo su di lui,in attesa.

-Sei molto bella anche tu,lo sai?-le disse.

Prudence gli rivolse un sorriso,lusingata da quel complimento inaspettato.

-Guarda-gli disse poi.

Draco ed Hermione,sempre mano nella mano,guardarono la bambina riprendere a fare giravolte soltanto per far muovere la gonna e subito dopo,fermarsi per posare di nuovo lo sguardo sui due adulti.

-Bravissima!Io non avrei saputo fare di meglio-le disse l'uomo.

Hermione sorrise divertita e annuì a sua figlia che la guardava in attesa.

Dopodichè si avviarono tutti e tre verso il salotto di famiglia,dove Blaise era ancora impegnato con il suo drink.

 

 

Come accidenti si cominciava un discorso?

Aveva fatto conversazione altre volte nella vita,ma al momento le sembrava di aver dimenticato tutto!

Quando erano tornati nel salotto,vi avevano trovato Blaise che le aveva fatto i complimenti per il vestito e le aveva offerto un drink,tornando poi a conversare amabilmente con Draco mentre lei si occupava di Prudence,la cui solo attrattiva al momento sembrava fare giravolte e vedere la sua gonna muoversi con lei.

Dopo neanche dieci minuti,Blaise se ne era andato e subito dopo erano arrivati gli ospiti.

L'ambasciatore Jonathan Hunter era un uomo sulla quarantina,con brizzolati capelli tagliati a spazzola,una mascella possente,due occhi neri dallo sguardo deciso tipico di chi è abituato a comandare e una bocca piccola e carnosa.

Il completo blu scuro che indossava denotava lo zampino della moglie ed Hermione capì subito che Draco aveva ragione:quell'uomo non faceva nessun passo senza sua moglie.

Eleonor Hunter era una donna di qualche anno piu' giovane del marito,con capelli rossi freschi di parrucchiere che le arrivano alle orecchie,due occhi dello stesso colore di quelli del marito, ma con un'innata dolcezza al loro interno,che ben si sposavano con il piccolo naso dalla punta all'insù e la bocca stretta.

Il vestito,una copia del famoso taullier rosa di Chanel indossato anche da Jackie Kennedy,le cadeva perfettamente e le nascondeva le gambe troppo corte.

Dopo le presentazioni si erano spostati nel salotto di rappresentanza dove Higgins aveva servito gli aperitivi e dove avevano trascorso qualche minuto tutti insieme per rompere il ghiaccio e per evitare di sentirsi piu' estranei di quanto lo fossero già.

Avevano parlato di politica e del terribile traffico che attanagliava la città,però dopo neanche un quarto d'ora,Draco aveva traghettato l'ambasciatore nel suo studio per "togliersi il pensiero" e parlare delle cose importanti prima di iniziare la cena.

Lasciando completamente sola Hermione con Eleonor.

Erano già un paio di minuti che si arrovellava su un buon argomento di conversazione...

Di cosa avrebbe dovuto parlare?Politica?

Oppure di moda?Doveva chiederle se faceva parte di qualche attività di beneficenza,o se si interessava a qualche associazione culturale?

Dannazione!

-Sua figlia è davvero deliziosa-disse Eleonor riscuotendola dai suoi tormenti.

Hermione la guardò e vide che aveva lo sguardo fisso su Prudence,sdraiata sul tappeto intenta a guardare un libro sugli animali della fattoria.

Poi Eleonor alzò lo sguardo su di lei e le sorrise.

-Si chiama Prudence,vero?-domandò per conferma.

Hermione annuì.

-Posso chiederle come mai...-iniziò la donna.

-Come mai questo nome?-finì Hermione.

Questa volta fu Eleonor ad annuire.

Hermione guardò sua figlia,che incurante di essere l'oggetto di conversazione continuava a voltare loro le spalle.

-Conosce "Dear Prudence"?-le domandò poi tornando a guardarla.

Eleonor la guardò per qualche istante prima di risponderle.

-La canzone dei Beatles?-

-Sì proprio quella...C'erano due canzoni che ascoltavo sempre durante la gravidanza:

"Dear Prudence" e "Hey Jude",così avevo deciso se se fosse stata femmina l'avrei chiamata Prudence,e se fosse invece nato un maschio si sarebbe chiamato Jude-gli spiegò.

Stranamente Eleonor sorrise.

-E perchè non Lucy?-le domandò.

Hermione restò qualche istante in silenzio pensando al significato delle sue parole,poi capì.

-Lei intende "Lucy in the sky with diamonds"?-le chiese.

La donna annuì,in attesa.

-No,non ho mai amato molto quella canzone...E poi ci sono già troppe Lucy in giro,invece Prudence è originale ed è anche una specie di monito,di insegnamento-disse Hermione.

Ancora una volta la donna sorrise e la guardò per qualche istante in silenzio,come se fosse indecisa se rivelarle o meno un segreto.

-Sa qual'è il mio nome?-le domandò poi.

Hermione scosse la testa.

Vide avvicinarsi la donna sul divano,la testa piu' vicina alla sua,neanche dovesse rivelarle un segreto di Stato.

-Eleonor Theodora Rogers-le disse.

Hermione sorrise:non ci voleva un genio per capire perchè la donna stesse sorridendo prima.

-Come la moglie del Presidente Roosvelt?

Allora anche lei aveva il proprio destino già scritto-le disse sorridendo.

La donna rise e fece un gesto con la mano,schernendosi e si allontanò da lei rimettendo fra loro le distanze di prima.

Hermione la vide fissare di nuovo la bambina.

-Lei e l'ambasciatore avete figli?-gli domandò con cautela.

Sapeva che quello era un terreno minato e che per una donna affrontare quell'argomento poteva essere molto doloroso,quindi cercò di porre la domanda il piu' delicatamente possibile.

Eleonor tornò a guardare Hermione ed annuì.

-Abbiamo due maschi.Il piu' grande,Steven, ha dieci anni,mentre il piu' piccolo,Jonathan jr., ha sei anni.

Ma è tanto che non ho a che fare con bambini così piccoli-le confidò.

Hermione si voltò a guardare sua figlia,che aveva posato la testolina su entrambe le braccia e che sembrava sul punto di addormentarsi sdraiata sul tappeto.

Senza dire nulla si alzò dal divano e le andò vicino,la prese in braccio,facendole posare la testa sulla sua spalla destra e tornò a sedersi accanto ad Eleonor,iniziando ad accarezzare i boccoli di Prudence.

-E' la vostra unica figlia?-le domandò la donna.

Hermione fece per rispondere,quando si rese conto della domanda che le aveva fatto Eleonor: bisognava chiarire al piu' presto quella situazione.

-No,Draco non è il padre di Prudence...-disse guardando la donna.

Poteva chiudere i conti con Ron e far finta che il loro matrimonio non era mai accaduto,ma era comunque il padre di Prudence e questo non poteva toglierglielo.

Eleonor aveva assunto una strana espressione alla notizia,ma era rimasta in silenzio in attesa di altre informazioni.

-Draco e io siamo tornati insieme dopo tanti anni di separazione...Ci conoscevamo da ragazzi,ma all'epoca ci detestavamo per delle stupide ragioni...-

Non tanto stupide a dire la verità,pensò fra sè e sè.

-Le è mai successo che le dicessero che le cose non possono cambiare perchè sono sempre state così?-le domandò.

L'espressione sul viso di Eleonor diventò confusa ed Hermione capì di aver sbagliato esempio.

-Quando eravamo giovani,era assurdo pensare ad una storia fra me e Draco...

Lui era un orgoglioso pallone gonfiato abituato ad avere sempre tutto quello che desiderava, fosse anche la luna;mentre io ero una testarda orgogliosa saccente che cercava di primeggiare su tutti-le disse.

Eleonor sorrise.

-Eravate proprio una bella coppia-commentò divertita.

Hermione annuì.

-Esatto!Non potevamo vederci...Si figuri che una volta mi ha fatto talmente arrabbiare che gli ho tirato un pugno-gli confidò.

Questa volta,la donna non nascose la propria risata e la guardò incredula.

-Giuro!Aveva dato fastidio ad uno dei miei piu' cari amici ed io ero talmente arrabbiata...appena mi è capitato a tiro gli ho dato un pugno!

Per questo frequentavamo due gruppi di amici e non ci rivolgevamo mai la parola.

Lì ho conosciuto il padre di Prudence,uno dei miei amici del college...-continuò a raccontarle.

Uno dei miei migliori amici,quello a cui devo la vita e con cui credevo di restare sposata "finchè morte non ci separi",pensò Hermione amareggiata.

-Ci siamo sposati e per un pò siamo stati anche felici,ma le cose non hanno funzionato-disse tralasciando tutti i brutti particolari.

-Ed è stato allora che ha incontrato Draco?-le domandò Eleonor.

Che si stesse appassionando alla loro storia?si chiese Hermione annuendo.

-Ci siamo incontrati per caso un giorno e ci siamo odiati un pò di meno,poi abbiamo continuato a vederci finchè non abbiamo provato a stare insieme e da allora non ci siamo piu' lasciati-concluse.

Poteva reggere come storia?si domandò ancora leggermente incredula.

-Una specie di "West Side Story" senza il finale tragico-aggiunse poi.

Eleonor sorrise e annuì.

-Però nel film non erano i capi della banda ad innamorarsi fra di loro-le fece notare la donna.

-E' vero,ma io non ero il capo...ero la migliore amica del capo-precisò Hermione ridendo con Eleonor.

-Le piace il cinema?-le domandò Eleonor.

Hermione guardò per un'istante il viso di sua figlia,e la vide placidamente addormentata contro la sua spalla.

-Da quando c'è lei guardo molti cartoni animati:Biancaneve,La bella addormentata e Il libro della giungla.

Però mi piacciono quasi tutti i generi,anche se impazzisco letteralmente per i musical-disse.

Vide il volto della donna illuminarsi.

-Non ci credo-disse Eleonor.

Hermione annuì,quel poco che la testa di Prudence le permetteva.

-Lo giuro!Il primo musical che ho mai visto è stato "Tutti insieme appassionatamente".

Mi ricordo che cantavo con Julie Andrews sotto le coperte e mia madre mi sgridava perchè rovinavo sempre il letto-le raccontò.

Eleonor rise di nuovo e in quella risata,Hermione vi trovò qualcosa di infantile.

-La prima volta che io e Jonathan ci siamo baciati è stato durante la proiezione di questo film in un cinema d'essay a Chicago e credimi ancora adesso ogni volta che lo rivedo,vorrei sposare il colonnello Von Trapp!-le confessò.

Hermione rise e annuì:Eleonor,forse spinta dalla passione comune,era passata dal "lei" al tu".

Forse non stava andando poi così male...

-Capisco perfettamente,anche io l'ho sempre trovato molto sexy...Un pò come lo spazzacamino di Mary Poppins,Bert-disse Hermione.

Questa volta Eleonor scosse la testa.

-Troppo sporco di fuligine...Non mi va poi di mettermi a lavare le lenzuola,non ne ho la forza-le disse con un tono leggermente cospiratore.

Ancora una volta Hermione rise,contagiando anche Eleonor.

-Abbiamo interrotto qualcosa?-

Le donne si voltarono nella direzione da cui proveniva la voce e videro Draco e Jonathan entrare di nuovo nel salotto.

Hermione ed Eleonor smisero di ridere e cercarono di ricomporsi:avevano le lacrime agli occhi per il troppo ridere.

-Nulla d'importante-disse Hermione guardando Draco.

Strinse il braccio sotto il sedere di Prudence per non mancare la presa e si alzò,cercando di non svegliare sua figlia.

-Si è addormentata?-le domandò Draco facendo un passo verso di lei.

Hermione annuì.

-Saranno state le troppe giravolte-disse guardando l'uomo.

Draco sorrise e accarezzò delicatamente i boccoli di Prudence,che non si mosse.

Hermione guardò i signori Hunter e sorrise.

-Vogliate scusarmi,vado a metterla a letto e torno subito da voi.

Draco puoi accompagnare i signori nella sala da pranzo?-disse poi rivolgendosi all'uomo accanto a lei.

Il biondo incontrò per un'istante i suoi occhi,ammirato da come si era calata nel ruolo di padrona di casa e annuì.

Dopodichè,Hermione uscì dal salotto e si diresse alla scala che portava al piano di sopra.

Portò Prudence nella sua camera da letto,le mise il pigiamino,attenta a non svegliarla e la mise a letto,rimboccandole le coperte.

Prima di uscire dalla stanza si chinò per darle un bacio sulla fronte e per lasciarle una piccola luce accesa accanto al letto,nel caso si svegliasse.

Uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle senza far rumore,riattraversò il corridoio e scese di nuovo le scale.

Si stupì di trovare Draco poco distante dalle scale,come in sua attesa.

-Non dovresti essere in sala a fare il bravo padrone di casa?-gli domandò scendendo l'ultimo gradino.

L'uomo alzò la mano destra e lei vide che aveva una bottiglia.

-Ero sceso nella cantina per prendere il vino adatto...E ho pensato di approfittarne per lasciare qualche minuto da soli i signori Hunter-le disse venendole incontro.

Hermione annuì.

-Come pensi stia andando?-gli chiese.

Draco alzò le spalle.

-Beh,che vuol dire?-insistè ancora.

L'uomo la fissò qualche istante prima di sorridere.

-Vuoi proprio sentirtelo dire,vero?-le domandò Draco a sua volta.

Hermione aggrottò la fronte e fece per parlare,ma l'uomo fece un gesto che la spiazzò:alzò il braccio che non stringeva la bottiglia verso la sua vita e l'istante dopo Hermione sentì le dita dell'uomo fermarsi sul suo fianco destro.

Ancora una volta sentì quel calore che l'aveva invasa qualche ora prima,quando si erano trovati da soli in camera da letto.

E di nuovo non fece niente per sottrarsi a quel contatto.

-Stai andando benissimo...Sembri nata per questo genere di cose-le disse avvicinando il viso al suo.

Hermione lo guardò in quella nuova vicinanza e si chiese cosa doveva aspettarsi adesso,mentre tutto sembrava essersi fermato e aver trovato il proprio senso.

Draco si avvicinò ancora di piu',portando le labbra piu' vicine al suo orecchio destro.

-Te l'ho già detto che sei bellissima,stasera?-le chiese.

Lei si ritrovò a sorridere e alzò le spalle.

-Fa sempre piacere sentirselo ripetere-gli disse in tono scherzoso.

Anche Draco sorrise,e tornò a guardarla in viso.

Dovevano staccarsi,dovevano tornare dagli ospiti,dovevano riprendere la cena da dove l'avevano interrotta ma sembrava che tutti e due si fossero dimenticati di quelle incombenze.

I loro occhi si incontrarono e prima che uno dei due potesse dire qualcosa,Hermione spiazzò sè stessa e Draco,avvicinando il volto a quello dell'uomo e posando le labbra su quelle di lui.

Non sapeva che cosa l'aveva spinta a farlo,ma al momento le sembrava la cosa piu' giusta da fare.

Sentì Draco irrigidirsi contro di lei e le sue labbra restare immobili sotto le sue.

Hermione vi posò piccoli baci che sembrarono lasciarle indifferenti e che le fecero capire che doveva fermarsi.

Quando riaprì gli occhi,incontrò quelli argentei ed immobili di Draco e subito l'assalirono i dubbi:che accidenti le era saltato in mente?

Perchè si era lasciata trasportare da quell'istinto?Aveva pensato che quella fosse la cosa piu' giusta da fare,per dimostrargli quanto era diventato importante per lei in così poco tempo...

E invece si era illusa soltanto!

-Guardami-le disse Draco quasi fosse un'ordine.

Incontrò di nuovo gli occhi di lui e vi lesse la solita espressione immota di sempre:possibile che fosse così bravo a nascondere le emozioni?

-Non è quello che pensi...Ti prometto che ti spiegherò tutto alla fine di questa cena-le disse.

Hermione aggrottò le sopracciglia.

-Che significa?-

-Niente mi è mai costato tanto come resistere a questo bacio...Ma era la cosa giusta da fare-le spiegò.

Hermione scosse la testa.

La cosa giusta?Di che accidenti stava parlando?

-Hermione ti prometto che ti spiegherò tutto...Ma solo quando se ne saranno andati i nostri ospiti-le ripetè Draco.

Lei lo fissò qualche secondo e poi annuì.

-Dopo la cena-disse Hermione.

Draco annuì.

Poi la prese per mano e si avviarono verso la sala da pranzo dove li aspettavano i loro ospiti.

 

 

La cosa giusta.

Cos' era per Draco la cosa giusta?

Cosa giusta gli era sembrata proporsi di "comprarla" durante una partita di poker da suo marito, che non si era fatto nessuno scrupolo nel venderla.

Forse Draco Malfoy aveva un suo concetto personale su ciò che era giusto e ciò che era sbagliato che gli impediva di baciarla ma non gli impediva di stare seduto accanto a lei a tavola con la mano sulla sua.

Teneva lo sguardo sui loro ospiti,attento alla conversazione,pronto alla battuta,come se quello che era successo poco prima fosse stato soltanto uno dei suoi sogni.

-Da quanto tempo vi conoscete tu e la tua compagna?-chiese Jonathan, al momento del dolce.

Avevano sviscerato ogni argomento possibile,tralasciando ovviamente di parlare d'affari davanti alle proprie compagne.

Draco guardò Hermione e vide che anche lei lo sapeva con precisione:quanti anni erano passati dal loro primo incontro?

-Beh...Saranno...-disse Draco.

-Ci siamo conosciuti la prima volta a undici anni-intervenne Hermione venendogli in aiuto.

Anche se al momento era confusa non aveva dimenticato qual'era il suo ruolo.

-Praticamente bambini-disse Eleonor sorpresa.

Entrambi annuirono.

-Ma non abbiamo legato subito...Ho dovuto aspettare che mi prendesse a pugni trovare c'era qualcosa di interessante in lei-disse il biondo.

Poteva spingersi così oltre?Rivelare una parte della verità dietro le bugie?

-Se sapevo che ti ci voleva così poco per farti innamorare,allora ti avrei preso a pugni prima-lo prese in giro Hermione guardandolo.

Sia Draco che i coniugi Hunter risero.

-Voi da quanti anni siete sposati?-domandò Hermione cambiando argomento.

-Il prossimo anno saranno vent'anni-rispose Jonathan.

-Congratulazioni-disse Hermione ammirata.

Era un traguardo veramente ragguardevole visto il disastro che era venuto fuori dal suo matrimonio.

-Voi pensate di sposarvi presto?-domandò Eleonor curiosa.

Draco ed Hermione si guardarono e per un'istante,nella mente di entrambi passò il ricordo di quello che era successo poco prima portando i due a distogliere lo sguardo.

-Per il momento è ancora presto per parlarne...Io ho alle spalle un matrimonio disastroso e credo sia meglio fare le cose con calma,specialmente per mia figlia-disse Hermione per entrambi.

Draco annuì concorde.

La serata si protrasse per un'altra ora,finchè gli Hunter non si congedarono.

Draco ed Hermione li salutarono sulla porta d'ingresso e non appena la porta si richiuse sui due ospiti fu come se si fosse spezzato qualche incantesimo.

Il suo compito era finito,poteva smetterla di sorridere e andarsene.

Senza dire niente,Hermione si voltò verso il corridoio:era ora di andare a letto.

-Dove stai andando?-le domandò Draco.

-Vado a letto-disse la donna,voltando leggermente il capo nella sua direzione.

Lui fece per parlare,ma Hermione aveva iniziato a salire la scalinata che l'avrebbe portata al piano di sopra quindi rimase in silenzio.

Che senso aveva parlare?

 

 

Quando era entrato in camera,lei era già in pigiama,completamente struccata e accanto alla sua parte del letto intenta a ripiegare le coperte per infilarsi a letto.

Aveva alzato lo sguardo su di lui quando aveva sentito aprirsi la porta,ma non aveva detto nulla, come se non ce ne fosse bisogno.

Draco era rimasto in silenzio e aveva iniziato a spogliarsi,slacciandosi la camicia e poi restando a torso nudo.

-Credi che mi parlerai di nuovo,un giorno?-le domandò ad un tratto.

Si era infilato i pantaloni del pigiama e si stava infilando sotto le coperte a torso nudo.

Hermione non rispose e spense la luce,facendo piombare la stanza nell'oscurità.

Draco sentì Hermione muoversi nel letto e quando i suoi occhi si furono abituati all'oscurità,vide che gli aveva voltato le spalle,come a volersi dimenticare della presenza dell'uomo al suo fianco.

Sospirando Draco si sdraiò a pancia all'aria,mettendo un braccio sotto la testa,lo sguardo al soffitto.

-Perchè non mi hai lasciato spiegare?-le domandò senza staccare lo sguardo dal soffitto.

Non sapeva neanche se lei era addormentata,ma aveva bisogno di sapere.

-Non c'è niente da spiegare-la sentì dire.

-Tu pensi che non ho risposto al tuo bacio perchè non sono attratto da te.

E' così,vero?-le chiese ancora.

-Draco...-disse lei.

-E' così?-domandò ancora lui.

Si era piegato su un lato e si puntellava su un gomito per cercare di scorgere qualche espressione dal volto di Hermione.

-Sì-

Fra i due scese per qualche istante il silenzio,mentre Hermione continuava a voltargli le spalle e Draco cercava di scorgere qualcosa del suo viso nel buio.

-Perchè mi hai baciato prima?-le domandò poi.

Quella domanda riuscì a farla voltare:si mise sdraiata sulla schiena e anche nel buio lui sentì il suo sguardo su di sè.

-Che significa perchè ti ho baciato?Perchè volevo!-disse Hermione.

Draco restò in silenzio qualche istante ed annuì anche se lei non lo vide.

-Non per gratitudine?-

-Cosa?-domandò lei.

Non si era aspettata quelle parole.

-Non lo hai fatto,per caso,per tutto quello che abbiamo passato?

Magari per dimostrarmi in qualche modo la tua riconoscenza,la tua gratitudine per tutto quello che è successo in questi giorni?-le chiese.

-No!-ribattè lei.

Soltanto una serpe come Malfoy poteva pensare una cosa del genere!

Oppure era normale pensarlo?

In fondo vivevano insieme da neanche una settimana,e prima di allora si erano sempre detestati, senza farne mistero.

Poi la convivenza lo aveva portato a trattarla leggermente meglio...beh doveva riconoscere che sembrava un'altra persona:era come se fossero realmente fidanzati.

Mentre lei non aveva quelle attenzioni da così tanto tempo...

E ora d'improvviso lo baciava.

Cazzo!

Non poteva avere ragione Malfoy!

-Se tu mi avessi baciato veramente perchè volevi, me ne sarei accorto e credimi non sarei rimasto lì fermo indifferente-le disse.

Hermione alzò lo sguardo sul volto di Draco,completamente nascosto dall'oscurità che avvolgeva la stanza e si domandò se quella era un'altra dei suoi trucchetti oppure la verità.

-Perchè?-gli chiese per la seconda volta in quella lunga giornata.

Anche al buio lo sentì sorridere,poi la mano di lui prese la sua e se la portò alle labbra: Hermione le sentì posarsi su ogni polpastrello,sul palmo della mano e infine sul polso.

Poi sentì i suoi occhi fermarsi sul suo volto,incuranti dell'oscurità.

-Non sono bravo con le parole-le disse continuando a tenere la mano di Hermione nella sua.

Lei sorrise.

-Allora devi avere non pochi problemi con il tuo lavoro...-lo prese in giro.

Sentì la risata dell'uomo e stranamente si sentì sollevata:ogni volta che lo stuzzicava e lo prendeva in giro le sembrava di camminare su un territorio minato in cui non poteva spingersi troppo oltre.

-Per questo ho bisogno che tu stia sempre al mio fianco...-le disse.

Quante volte ancora in quel lungo giorno avrebbe sentito quel calore invaderla?

Adesso era sicura che se avesse baciato Draco non sarebbe stato per riconoscenza o tanto meno per gratitudine;l'avrebbe fatto perchè erano in un letto seminudi e lui non si era sognato di muovere un passo verso di lei.

Perchè sapeva che non era pronta.

Sapeva che stava raccogliendo ancora i cocci di quello che era rimasto della sua autostima dopo il divorzio e si accontentava di starle accanto senza dire o fare niente.

-Allora ci sarò-disse semplicemente lei.

Non c'era bisogno di dire altro.

Almeno non ora.

Draco si ridistese sul letto,facendo muovere le molle del letto e le si fece piu' vicino,la mano ancora unita alla sua.

Hermione lo sentì sistemarsi sotto le coperte e quando il braccio destro dell'uomo le si posò sul fianco,quasi coprendola in un'abbraccio,chiuse gli occhi,come se fosse la cosa piu' normale del mondo.

 

 

 

-NO!NON MI INTERESSA QUELLO CHE C'è SCRITTO SU QUEL DANNATO CONTRATTO!-urlò ancora una volta Ron.

Harry lo guardò cercando farlo calmare,ma Ron sembrava fuori dalla grazia di Dio.

Aveva sperato con tutte le forze di ricevere risposta alla lettera che aveva spedito a Hermione,ma aveva visto le sue speranze infrangersi quando era arrivata anche a lui la voce della relazione fra Hermione e Malfoy.

Harry aveva fatto di tutto per negarlo,ma era stata sua sorella che glielo aveva confermato:in fondo era inutile tenerlo all'oscuro,ora che sapeva la verità.

Inizialmente Ron non aveva voluto crederci,fino a quando un pomeriggio aveva visto Hermione e Draco in giro per le strade di Diagon Alley intenti a fare acquisti con la piccola Prudence.

Si tenevano per mano e ridevano!

Come faceva Hermione a ridere di quello che diceva quella serpe?

Come aveva potuto dimenticare quello che avevano sopportato a causa sua?

-Cerca di ragionare...-ripetè Harry per l'ennesima volta.

-E' mia figlia Harry!-disse Ron di nuovo.

-Ma tu non hai piu' nessun diritto legale su di lei!Nè su Hermione nè su Prudence!-gli ricordò Harry.

-Non mi importa niente di Hermione!Dopo quello che ha fatto è come morta per me...Ma non posso lasciare che mia figlia venga cresciuta da un Mangiamorte-disse.

Harry guardò l'amico e quasi non lo riconobbe:la sigaretta fra le dita,i capelli spettinati,la cravatta sciolta,i primi bottoni della camicia sbottonati.

Come cazzo aveva fatto a ridursi così?

-E tu mi aiuterai-aggiunse il rosso.

Harry fissò gli occhi cerchiati dalla stanchezza di Ron.

-Che vuoi dire?-gli domandò.

-Non posso avvicinarmi a Prudence...Ma tu puoi-gli spiegò.

-Ron non mi piace questa storia,non coinvolgermi!-gli disse subito Harry deciso.

-Harry devi aiutarmi,altrimenti non so che cosa sarò capace di fare-disse l'altro andandogli vicino.

Nonostante le sue incertezze,Harry sapeva come sarebbe andata a finire.

Come faceva a fregarlo ogni volta?

-Qual'è il tuo piano?-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Slytherin Party ***


slytherin party

 

Ancora non aveva capito come era riuscito a convincerla.

Era qualcosa di sorprendente per lei essere in macchina accanto a Draco,con Prudence seduta nel seggiolino sul sedile posteriore,diretti verso la casa di campagna di Pansy Parkinson e Theodore Nott per festeggiare il loro anniversario di matrimonio.

Era qualcosa che aveva dell'incredibile!

Vivevano insieme da dieci giorni,quando Draco era tornato a casa con quella notizia.

Avevano scoperto di essere dei bravi attori:ormai tutti erano convinti della loro storia d'amore.

Nessuno piu' li guardava curiosi se camminavano con Prudence per Diagon Alley e per loro era diventato quasi normale prendersi per mano o lasciare che il braccio di Draco si posasse sulle sue spalle quando erano in "pubblico".

Con il passare dei giorni era diventato anche piu' affettuoso con Prudence:Draco e la bambina avevano preso l'abitudine di guardare i cartoni sul canale satellitare prima che Draco andasse a lavoro,e un paio di volte Hermione lo aveva visto sdraiato sul tappeto del salotto,incurante dei pantaloni di sartoria,accanto a Prudence per fare un disegno o per sfogliare le pagine di un libro.

Anche Prudence si era abituata alla presenza dell'uomo,e ormai aveva smesso di rivolgersi soltanto a sua madre se aveva bisogno di qualcosa.

Il giorno dopo il loro primo incontro ufficiale,Draco era tornato a casa con due rose rosse,per ringraziarla dell'aiuto che le aveva dato con i cogniugi Hunter:l'affare di cui aveva parlato con Jonathan Hunter era andato a buon fine e Draco era assolutamente convinto che senza l'aiuto di Hermione non sarebbe stata la stessa cosa.

Inoltre,quella stessa mattina era arrivato anche un biglietto di ringraziamento da parte di Eleonor Hunter per la "splendida" serata.

La donna si era sentita sollevata vedendo quel biglietto:per gran parte della cena era stata assorta nei suoi pensieri e era sicura di non essere stata di grande conversazione nè tantomeno di grande compagnia.

Il ricordo del bacio mancato aveva accompagnato sia Draco che Hermione per giorni:tutti e due avevano continuato a pensarci,anche se da diverse prospettive.

Draco continuava a domandarsi dove avesse trovato la forza per restare immobile e evitare che le sue braccia si stringessero attorno alla vita della donna,iniziando a rispondere al bacio, rovinando in quel modo tutto il suo lavoro e i suoi passi avanti.

Aveva ottenuto tanto in così poco tempo e non voleva assolutamente mettere tutto a repentaglio per il suo istinto.

Ma doveva ammettere con sè stesso che aveva avuto non pochi dubbi quando l'aveva vista così ferita e delusa,sicura che lui non la trovasse attraente o desiderabile.

Per questo aveva messo le carte in tavola,almeno parzialmente,dicendole quello che pensava e spiegandole perchè si era tirato indietro...E lei aveva capito.

Aveva capito e stranamente,ancora una volta si era trovata d'accordo con lui.

Cosa poteva volere di piu' per adesso?

Dal canto suo,Hermione aveva ripensato spesso alle parole che lui le aveva detto protetto dal buio della notte e ogni volta si era ritrovata a dargli ragione.

Non era pronta per impegnarsi di nuovo in qualunque cosa implicasse i sentimenti.

Ron l'aveva messa a terra non solo sul piano morale,ma anche dal lato emotivo:non riusciva a fidarsi di nessuno,se escludeva sua figlia.

Certo con Draco stava facendo passi da gigante se si pensava che lo conosceva veramente soltanto da poche settimane,ma si aspettava da un momento all'altro la fregatura.

Era sicura che da un momento all'altro Draco si sarebbe tolto la maschera e sarebbe tornato ad essere il solito bastardo che lei aveva conosciuto da ragazza.

Però la notte continuavano a dormire vicini,con la sua schiena contro il petto di Draco e tenendosi per mano come se avessero paura di cadere dal letto o di perdersi fra le coperte.

Perchè non riusciva piu' a capire sè stessa?

Quando quella sera era tornato a casa insieme a Blaise,tutto era come al solito:aveva preso in braccio Prudence e le aveva dato un bacio su entrambe le guance,arrivando poi nel salotto "di famiglia" dove Hermione era al tavolo di mogano intenta ad esaminare alcuni fascicoli per il suo lavoro.

Blaise,Draco e Prudence erano entrati in salotto in fila indiana:lei aveva alzato lo sguardo e aveva salutato Blaise,con il quale si stava instaurando un rapporto di educata amicizia,e aveva poi sorriso vedendo entrare Draco con in braccio Prue,con le mani fra i suoi capelli biondi.

Si era alzata ed era andata incontro all'uomo,che nel frattempo aveva fatto scendere Prudence e si era sporta verso di lui per un bacio veloce.

-Tutto bene?-aveva domandato l'uomo guardandola.

Lei aveva annuito ed era tornata al tavolo per chiudere i fascicoli che erano rimasti aperti.

-Come è andata la giornata?-gli aveva chiesto dandogli le spalle.

Anche senza guardare sapeva che Blaise era vicino al mobile dei liquori e si stava versando un bicchiere di brandy,prima di andarsi a sedere sul divano.

Draco,invece,era ancora fermo dove l'aveva lasciato lo sguardo fisso su di lei,attento ad ogni sua mossa.

Lo faceva tutte le sere,ed infatti Hermione aveva incontrato il suo sguardo quando aveva voltato la testa a guardarlo.

Gli sorrise ed era tornata verso di lui,guardando per un'istante Prudence che si era messa in ginocchio accanto al divano per giocare con i suoi peluche.

-Come al solito...Lavoro,lavoro,lavoro-aveva risposto Draco quando lei gli si era fermata accanto.

-Però hai avuto anche una visita interessante,no?-aveva detto Blaise intromettendosi.

Nonostante fosse passato il tempo previsto per rimettere a posto la sua casa dalle termiti,Blaise non aveva fatto alcun accenno al fatto di dover tornare a casa,e a quanto sapeva Hermione Draco non lo aveva ancora buttato fuori di casa o fatto domande in proposito:abitava ancora da loro,come se fosse la cosa piu' normale.

A quelle parole,Hermione aveva guardato Draco curiosa.

-Che visita?-aveva chiesto.

Draco aveva annuito e si era avviato verso il mobile dei liquori per versarsi a sua volta da bere.

-E' passato a trovarmi Theodore Nott.

Questo fine settimana ci sarà la festa per il suo anniversario di nozze con Pansy e voleva ricordarmelo-le aveva detto.

Festa?Pansy Parkinson e Theodore Nott?

Aveva alzato le spalle,certa che la cosa riguardasse solo Draco:come poteva interessarla?

Lei era una Grifondoro,amica di Potter e per di piu' Mezzosangue!

-Ok,va pure-aveva detto posando lo sguardo su sua figlia.

Stava per dire a sua figlia che era ora di andare a dormire,quando vide Draco voltarsi a guardarla e capì che il discorso non era ancora finito.

-Tu e Prue verrete con me-aveva infatti detto Draco.

Era certa che sulla sua faccia per qualche istante si era dipinta un'espressione idiota:aveva sentito veramente quelle parole oppure erano state frutto della sua fantasia?

Andiamo...Era Draco Malfoy!

Non poteva averle dette davvero!

Si era riscossa dal suo stato di trance,ancora sotto lo sguardo vigile e attento di Draco e l'unica cosa che era riuscita a fare era una risatina ironica.

-Assolutamente no!-aveva detto.

La fronte di Draco si era aggrottata a quelle parole,sicuramente inaspettate e anche Blaise si era voltato a guardarla:forse voleva godersi lo spettacolo.

-Ma io ho già detto a Theodore che tu e Prudence sareste venute con me-ribattè Draco con voce calma.

Lo sguardo dell'uomo non la lasciava un'attimo,attento a scrutarla per capire tutte le sue emozioni.

Hermione aveva scosso la testa un'altra volta.

-E io ti dico che nè io nè mia figlia verremo da nessuna parte;nessuno ti impedisce di andare,ma io e Prudence resteremo a Londra.

Con questo la discussione è chiusa...

Prudence,andiamo è ora di andare a letto-aveva aggiunto poi rivolgendosi a sua figlia.

Era la prima volta che si imponeva su Draco,che cercava di far valere la sua opinione e le sue ragioni.

Non sarebbe mai andata in quel covo di Serpi che l'avevano trattata in quel modo orribile per anni.

Allora perchè accidenti era su quella macchina in quel momento diretta verso la villa dei Nott?

Come era riuscito a convincerla?

Quando era rientrata in camera dopo aver fatto addormentare Prudence,Draco era già lì.

I pantaloni del pigiama già indosso,le coperte del letto già ripiegate,si voltò quando la sentì entrare.

Non disse nulla per un pò:la osservò di soppiatto mentre si cambiava,posando i jeans e la camicia azzurra di lino sopra la poltrona poco distante dal letto e indossando i pantaloni e il top con cui dormiva di solito.

-Mi spieghi qual'è il tuo problema?-le aveva chiesto improvvisamente rompendo il silenzio.

Hermione lo aveva guardato sopresa da quella domanda:non avrebbe neanche avuto bisogno di chiederglielo!

-Qual'è il mio problema?Io non ho nessun problema-ribattè.

-Credo proprio di sì!Tutte le donne che conosco sarebbero piu' che felici di passare un fine settimana fuori città,in una villa in campagna...-

-Allora perchè non ci porti una di loro?-aveva chiesto Hermione leggermente acida.

-Si da il caso che sia impegnato con te al momento!-le aveva detto Draco,gli occhi fissi sul suo volto.

Hermione si era voltata,allontandosi quasi al suo sguardo e aveva preso le coperte per coprirsi.

-Se è questo il problema,sta tranquillo,hai il mio permesso-gli aveva detto.

Poi gli aveva dato le spalle e si era tirata le coperte su fino al mento.

Draco era rimasto in silenzio qualche istante,ancora sorpreso da quelle parole,incapace quasi di staccare lo sguardo da quella figura infagottata che giaceva quasi immobile al suo fianco.

Poi aveva espirato forte,cercando di calmarsi e di ragionare con calma,si era passato una mano fra i capelli biondi e aveva deciso di ricominciare da capo.

-Ok,forse ho scelto l'approccio sbagliato...-aveva iniziato.

Hermione era rimasta ferma,senza muovere un muscolo e dire nulla,le orecchie tese a sentire il seguito.

-Quando Theodore mi ha detto di questa festa,ho pensato che fosse una buona occasione per passare qualche giorno insieme senza ansia,pensando soltanto a divertirci...

Pansy e Theo hanno una figlia della stessa età di Prue,Sadie,e ho pensato che sarebbe stata una buona idea per la piccola stare con qualcuno della sua età,piuttosto che giocare sempre da sola- aveva continuato.

Ancora immobile ed in silenzio,Hermione si era ritrovata a pensare che Draco era un gran bastardo:sapeva quali tasti premere per convincere le persone.

-Perchè i tuoi amici dovrebbero volermi alla festa?-aveva domandato.

Si era mossa nel letto voltandosi a pancia in su e aveva incontrato il suo sguardo:come al solito i suoi occhi erano tranquilli e immoti.

Possibile che non ci fosse niente capace di smuoverli?

Draco aveva sorriso.

-E' di questo allora che si tratta...-aveva commentato.

Senza dargli il tempo di continuare,Hermione era tornata all'attacco.

-Hai veramente detto a Nott che ci saremo anche io e Prudence oppure lo stai dando per scontato che l'invito comprenda anche noi?-gli aveva chiesto,buttandolo fuori tutto d'un fiato.

-Hermione...-

-Magari noi ci presentiamo lì e loro si aspettano soltanto te...-aveva continuato neanche un treno ad alta velocità.

Per fermare quel fiume in piena,Draco le aveva messo due dita sulle labbra,zittendola.

-Adesso parlo io-le aveva detto poi.

Hermione aveva annuito e lo aveva fissato,mentre Draco allontanava la mano dalle sue labbra.

-Dove credi che vivano i miei amici?In un eremo su una montagna,per caso?-le aveva chiesto con un sorriso.

Lei aveva scosso la testa.

-Bene.

La nostra storia ha fatto scalpore,e non dimenticarti che Blaise vive con noi,quindi se c'era anche solo uno dei miei amici a non esserne informato,con la sua presenza in casa,lo ha saputo anche lui.

Certo,all'inizio sono rimasti sorpresi per la mia scelta,specialmente per tutto quello che è successo in passato,ma alla fine si sono fatti una ragione-le raccontò.

-Anche Pansy?-aveva domandato Hermione incredula.

Ancora non riusciva a credere che Pansy avesse rinunciato completamente a Draco.

L'uomo aveva riso divertito.

-Pansy è stata la prima a chiamare per dirmi che lei lo aveva sempre saputo...

L'invito è partito da lei-le aveva rivelato Draco.

Adesso era veramente allibita:cos'altro doveva aspettarsi?

-Credimi,andrò tutto bene...-le aveva detto poi,quasi accorgendosi dei suoi residui dubbi.

La donna l'aveva guardato qualche istante in silenzio,incapace di fare qualsiasi cosa.

-Pensi veramente che potrei comportarmi di nuovo come ho fatto in passato?-le domandò Draco guardandola negli occhi.

Hermione aveva scosso la testa.

-No,non tu...So che non sei lo stesso di allora-aveva ribattuto Hermione come volesse tranquillizzarlo.

La mano di Draco aveva stretto la sua con la sua presa decisa e ferma.

-Allora fidati di me...Ti prometto che non ti succederà niente-le aveva detto serio.

Ed Hermione ancora una volta,aveva scelto di fidarsi.

Ecco perchè si trovava in quella macchina diretta verso quella villa.

Perchè Draco le aveva detto di fidarsi di lui.

 

La casa di campagna dei Nott era una vecchia villa ottocentesca completamente ristrutturata da Pansy e Theo.

Avevano mantenuto intero lo stile senza cambiare arredamento,ma vi avevano aggiunto alcune comodità che permettevano di vivere piu' comodamente:con un'incantesimo avevano inserito la filodiffusione in ogni stanza,evitando di fare troppi lavori e di rompere muri;inoltre avevano installato un camino sempre in ogni stanza per venire incontro alle fredde notti inglesi.

Inoltre era stata istallata una sauna ed un'idromassaggio,sempre cercando di venire incontro ai bisogni dei nuovi padroni della villa e dei loro ospiti.

La villa si vedeva anche da due chilometri di distanza ed Hermione,vedendola in lontananza ancora nella macchina,era rimasto senza fiato.

-Non dirmi che è questa...-disse senza riuscire a staccare lo sguardo dal profilo della casa che veniva loro incontro.

Draco non era riuscito a trattenere un sorriso divertito e aveva alzato le spalle,senza staccare lo sguardo dalla strada.

-Se ti fa piacere te lo dico...-

Ma ovviamente la macchina si era fermata proprio davanti a quella villa.

Draco si voltò verso di lei e la fissò per qualche istante senza parlare.

Anche se Hermione aveva accettato di venire con lui,questo non significava che i suoi dubbi si fossero dissolti,anzi lui era sicuro che continuasse ad averne anche se non ne parlava.

-Va tutto bene?-le chiese calmo.

Hermione annuì,lo sguardo davanti a sè.

-Ci divertiremo...-le disse per rassicurarla.

Lei si era lasciata scappare un sorriso e si voltata a guardarlo:i suoi occhi erano preoccupati,ma cercava di non darlo a vedere.

Non voleva sembrare debole o sciocca:Draco le aveva promesso che sarebbe andato tutto bene e lei voleva credergli.

Aveva bisogno di credergli.

-Alla maniera dei Grifondoro o dei Serpeverde?-gli chiese,il sorriso ancora ad ombreggiare il suo volto.

Draco aveva sogghignato.

-Alla maniera Serpeverde,è ovvio...-ribattè.

Hermione annuì e si ravviò un ricciolo dietro l'orecchio destro.

-E' questo che mi preoccupa-disse riabbassando lo sguardo.

Draco le prese la mano destra e la strinse fra le sue,facendole rialzare lo sguardo con quel semplice gesto.

-Ti ho promesso che non succederà niente...E ho intenzione di mantenere questa promessa-le disse serio.

Perchè le era così facile credergli?

Avevano passato anni a farsi la guerra eppure adesso gli bastava guardarlo negli occhi e ascoltare la sua voce ipnotica per convincersi che non stava sbagliando,che poteva affidarsi a lui e lasciargli fare le scelte al suo posto.

Ancora una volta annuì.

Draco sollevò la mano di lei che ancora stringeva fra le sue e la portò alle labbra,baciandole il dorso.

-Adesso sarà meglio farci vedere dentro-disse poi.

Hermione liberò la mano da quelle dell'uomo e uscì dalla macchina,andando a liberare Prudence,che per tutto il tempo di quel breve discorso era rimasta in silenzio,come consapevole della serietà dell'argomento.

La fece scendere dal seggiolino e la prese per mano,accanto a sè,andando poi vicino a Draco pronta a dargli una mano con i bagagli,ma l'uomo aveva tutto sotto controllo:le valigie camminavano al suo fianco tenute sotto controllo dalla bacchetta di Draco.

-Ottima mossa!-si congratulò Hermione fermandosi ad ammirare le valigie mobili.

-Pensavi che me le sarei caricate fino alla villa?-le chiese lui con un ghigno divertito.

Hermione scosse la testa e gli strinse la mano,come faceva ormai ogni volta che uscivano insieme e lasciò che le dita di Draco si intrecciassero alle sue,poi si avviarono verso la villa.

Si accorsero del loro arrivo soltanto quando furono a pochi metri di distanza.

Il primo ad uscire dalla villa fu un'uomo di media altezza,massiccio e con grandi spalle,dai folti capelli neri tagliati ordinati sulla testa.

Hermione aveva un sospetto sull'identità dell'uomo,ma non era certa:in fondo,non conosceva benissimo i membri della Casa Serpeverde ai tempi di Malfoy.

Ma Draco venne,come al solito,in suo aiuto.

-Theo!-disse rivolto all'uomo.

Quello era Theodore Nott,il padrone di casa:i suoi sospetti erano giusti.

L'uomo alzò un braccio e fece un gesto di saluto verso di loro,poi lo videro voltarsi.

-Pansy!Daphne!Sono arrivati-chiamò a gran voce.

Ormai erano a pochi passi di distanza dall'uomo che Theodore annullò venendo loro incontro.

-Finalmente ce l'hai fatta a presentarti...Sei la solita prima donna!-gli disse Theo mettendogli una mano sul braccio destro.

Draco fece uno dei suoi ghigni e alzò le spalle,interrompendo l'incantesimo e facendo posare le valigie accanto a sè.

-Lo sai che mi piace farmi desiderare-commentò.

Il cuore di Hermione aveva cominciato a correre senza che lei se ne accorgesse,ancora prima che Nott si fosse rivolto a lei,e involontariamente anche la stretta attorno alla mano di Draco aumentò.

-Come se non ti conoscessi...-disse Nott in risposta alle parole di Draco di poco prima.

Prudence si era liberata dalla stretta di Hermione e aveva iniziato a raccogliere i sassolini di ghiaia che formavano il vialetto per poi portarli a sua madre.

-Theo,ti ricordi di Hermione Granger?-domandò Draco all'uomo.

Lo sguardo di Nott si posò su Hermione,provocando una tachicardia alla donna ed un aumento della sudorazione che lei non aveva mai provato prima di allora:e cosa sarebbe successo quando avrebbe incontrato Pansy e gli altri?

L'uomo la guardò serio qualche istante,poi le sorrise.

Quel gesto le sembrò piu' strano del vederlo estrarre la bacchetta e puntarla contro di lei.

-Piacere Hermione.

Ho sentito molto parlare di te-disse affabile.

Poi le tese la mano.

Draco seguiva attentamente la scena,cercando di non ridere per l'espressione che era apparsa sulla faccia di Hermione;per cercare di scuoterla le diede una piccola stretta alla mano e fortunatamente,l'espediente sembrò funzionare.

Hermione tese la sua mano,facendo cadere a terra i sassolini che Prudence le aveva portato finora,e strinse la mano di Theo.

-Piacere di conoscerti-disse.

-Devo farti i miei complimenti-le disse ancora Theo lasciando la sua mano.

Hermione lo guardò con espressione sorpresa.

-Complimenti?Per cosa?-gli chiese curiosa.

Theo sorrise e fece un cenno del capo verso Draco.

-Sei riuscita in un'impresa impossibile:ormai eravamo convinti che non avrebbe mai messo la testa a posto-

Hermione guardò Draco,che aveva abbassato lo sguardo sulla ghiaia,e sorrise prima di tornare a guardare Nott.

-E' stata una lotta:ha cercato di resistermi in tutti i modi,ma alla fine ho vinto io-disse Hermione.

Sentì accanto a sè il ghigno divertito di Draco e si rilassò,anche vedendo la piccola risata di Theo.

-Draco!-

Una voce inaspettata si era intromessa nel loro discorso,bloccando Theo che sembrava sul punto di parlare di nuovo.

Hermione si voltò in direzione della voce e vide Pansy Parkinson venire loro incontro.

Per qualche strana ragione,il tempo aveva deciso di essere clemente con Pansy.

Aveva addolcito il volto da carlino di Pansy,rendendolo quasi piacevole,inoltre i capelli erano raccolti in una coda di cavallo che sfiorava le spalle e lasciava intuire che fossero corti;il viso era stato arricchito di un paio di occhiali dalla montatura rossa e anche il corpo era piu' morbido di quanto non ricordasse.

Ma Hermione sapeva bene che la sua memoria sui Serpeverde aveva grandi mancanze...

Camminava verso di loro a grandi passi e quando fu finalmente accanto al marito,Hermione sentì distintamente lo sguardo della donna su di sè.

Prima di poter dire o fare qualcosa,accadde qualcosa che Hermione aveva sempre considerato impensabile:Pansy si sporse verso di lei e l'abbracciò.

Hermione si ritrovò le braccia della donna intorno al collo e per un'istante pensò che stesse cercando un posto per piantarci un coltello,ma poi dovette ricredersi:Pansy Parkinson sembrava veramente contenta di vederla.

Ma come era possibile?

Lanciò uno sguardo veloce verso Draco e lo vide sull'orlo delle risate,una mano a coprire la bocca per cercare di recuperare il contegno di sempre.

Non poteva essergli di nessun'aiuto.

Finalmente Pansy si staccò da lei e si fermò a qualche passo di distanza.

-Sono felice di vederti qui Hermione!-le disse.

L'aveva chiamata Hermione?Eppure il suo tono era sincero e senza nessuna acrimonia nella voce!

-Grazie...-disse tentennante.

-L'ho sempre saputo che prima o poi sareste finiti insieme,anzi ero certa che ad Hogwarts mi avrebbe lasciata per mettersi con te!

Certo poi mi ha lasciata,ma si è messo con Daphne!-le disse quasi in tono di confidenza.

Hermione sentì il viso diventarle rosso per l'imbarazzo,e per fortuna Prudence le venne in aiuto portandole altri sassolini.

-E' tua figlia,vero?-domandò Pansy guardando Prudence.

Hermione annuì,chinandosi sulle ginocchia per pulire le mani impolverate della bambina.

-Lei è Prudence-disse Draco facendo le presentazioni.

Se lo avesse raccontato a qualcuno,non le avrebbero creduto:due dei Serpeverdi che piu' aveva odiato al tempo della scuola,ora guardavano sua figlia con un sorriso affettuoso sulle labbra.

Vide Draco abbassarsi alla sua altezza,accanto alla bambina e incontrare lo sguardo di Prue.

-Prudence,loro sono dei miei amici:lei è Pansy e lui è Theo-disse Draco parlando direttamente alla bambina.

Prudence alzò la testa verso i due e li guardò qualche istante,prima di essere colta dal solito attacco di timidezza che la prendeva ogni volta che incontrava gente nuova:normalmente in quei casi,si rifugiava fra le braccia della madre e le nascondeva il viso nell'incavo fra la spalla e il collo.

Ma questa volta,per continuare il succedersi delle stranezze,Prudence si voltò verso Draco e si rifugiò fra le braccia dell'uomo,nascondendosi alla vista degli altri tuffando il volto contro la sua spalla.

Hermione guardò allibita sua figlia e poi alzò lo sguardo su Draco,che visibilmente sorpreso e contento di quella novità,aveva stretto le braccia intorno alla bambina e l'aveva presa in braccio prima di rimettersi in piedi.

-Scusate,ma è timida con le persone nuove-si scusò poi l'uomo con i suoi amici.

Hermione si alzò a sua volta e gli si mise a fianco,ancora sorpresa dal comportamento di sua figlia:possibile che fosse riuscita a fidarsi così presto di Draco?

-E' comprensibile,anche Sadie fa così...Devi passarci insieme un pò di tempo prima che si lasci sfiorare anche solo con un dito-disse Theo.

-Come sua madre allora-disse Draco,prendendo in giro Pansy.

Pansy gli fece una smorfia che fece ridere i due uomini.

-Vogliamo entrare?Così vi mostriamo le vostre stanze-disse Theo poco dopo.

Draco ed Hermione annuirono e seguirono l'uomo.

Hermione si mise accanto al biondo,occupandosi dei bagagli e stringendo di nuovo la mano di Draco,seguendo Pansy e Theo che gli facevano strada nella casa fino alle scale.

-C'è una camera per voi ed una per la bambina-disse Pansy sulle scale.

-Ognuno ha bisogno della sua privacy-aggiunse Theo,voltandosi verso di loro.

-Sono perfettamente d'accordo con te-ribattè Draco,sempre con Prudence in braccio.

-Prudence dorme nella vostra stanza a Londra?-domandò Pansy voltandosi verso Hermione.

La donna scosse la testa,restando in silenzio.

-Ha una camera tutta per lei,vero Prue?-rispose Draco per lei,guardando la bambina.

Ancora troppo timorosa delle nuove conoscenze,Prudence nascose ancora di piu' il volto contro la spalla dell'uomo.

Arrivarono ad una porta di legno nero.

Theo l'aprì ed entrò nella stanza per primo,seguito poi dal resto della comitiva:la camera era grande quasi quanto quella che Hermione e Draco dividevano a Londra,con le pareti di un leggero rosa pastello.

Il letto era ancora quello ottocentesco,a baldacchino leggermente piu' corto,ma con una chaise-lounge alla fine per poggiarvi i vestiti,inoltre era piu' alto e per salirvi c'era bisogno di salire un piccolo gradino bianco.

C'era un comò marrone ed un grande armadio perfettamente in tinta con l'arredamento e su una parete della stanza,una porta conduceva al bagno.

Sulla stessa parete del letto c'era anche un'altra porta,bianca che permetteva di comunicare con la stanza accanto:lì invece,c'era uno stile piu' moderno ed Hermione capì che avevano incantato la stanza soltanto all'ultimo momento per venire incontro alle necessità di Prudence.

C'erano un lettino a forma di castello,con tanto di torre rosa,un fasciatoio pieno di pannolini nel caso la piccola ne avesse avuto bisogno e una bassa cesta nocciola.

-Abbiamo pensato di arredare questa stanza come quella di Sadie,così tua figlia si sentirà a suo agio-disse Pansy con voce partecipe e gentile.

Hermione fece un cenno con la testa.

-Ma se per caso ti dovesse servire qualcos'altro,non farti scrupoli a chiedere-aggiunse subito la donna.

-Grazie-disse semplicemente Hermione.

Draco aveva fatto scendere Prudence,che si era avvicinata alla cesta,incuriosita da quello che poteva contenere,senza però aprila.

-Adesso togliamo il disturbo,così voi potete mettere a posto le vostre cose.

Ci vediamo di sotto-disse Theo,aprendo la porta della camera di Prudence per uscire in corridoio.

-Chi altri è arrivato?-domandò Draco curioso.

-Soltanto voi e Daphne...Tiger,Goyle e le loro mogli saranno qui a momenti,Millicent ha chiamato per dire che sarebbe arrivata in ritardo e come al solito Blaise non si è ancora fatto vedere.

Ma non doveva venire con voi?-chiese Pansy.

Draco scosse la testa.

-Aveva un'altro impegno...-commentò senza dare troppe spiegazioni.

Sia Theo che Pansy alzarono le spalle,poi salutarono per l'ultima volta e uscirono in corridoio.

Quando fu finalmente da sola con sua figlia e Draco,Hermione tornò a respirare normalmente.

Si lasciò scappare un sospiro che non si era neanche accorta di aver trattenuto e incontrò lo sguardo di Draco che la stava osservando.

-In certi momenti eri davvero uno spasso-le disse sincero.

Hermione scosse la testa e si passò una mano sulla fronte,sollevando per un'istante la massa di riccioli ribelli.

-Ancora non ci credo...-commentò sorpresa.

Prudence,nel frattempo,era riuscita ad aprire la cesta ed era rimasta piacevolmente colpita nel vedere che questa conteneva peluche e giocattoli per bambini della sua età:aveva preso un'orsacchiotto di peluche e si era seduta per terra,iniziando a tirargli le orecchie.

-Ehi!E' andato tutto bene...Sei stata bravissima-le disse Draco facendo i pochi passi che li separavano e fermandosi di fronte a lei.

Hermione alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi,cercando ancora una volta di rompere la barriera rappresentata dall'argento dei suoi occhi.

-Tutto mi sarei aspettata tranne Pansy così affettuosa...L'hai minacciata per caso?-gli chiese sospettosa.

Draco scoppiò a ridere a quelle parole,facendo nascere anche sul viso di Hermione un piccolo sorriso.

-Accidenti mi hai scoperto...-commentò quando le risate si esaurirono.

La donna scosse nuovamente la testa,ancora sorpresa dal comportamento amichevole dei suoi ospiti.

-Vieni qui-disse Draco.

E quasi senza rendersene conto,si trovò fra le braccia dell'uomo:la sua testa era accanto alla scapola destra e da quella posizione riusciva anche a sentire il lontano battito del cuore di Draco.

Le braccia del biondo erano intorno alla sua vita,con le dita della mano sinistra posate delicatamente sulla schiena,a premerla contro il suo corpo.

-Perchè non getti all'aria tutti i vecchi preconcetti sui Serpeverde e non provi a vivere questo week-end come un'altra avventura?

Magari,alla fine,scopri che siamo anche meglio dei Grifondoro...-le disse avvicinando le labbra al suo orecchio sinistro.

Hermione sorrise contro il suo petto e lasciò che le braccia,fino a quel momento rimaste inerti lungo i fianchi,si chiudessero attorno alla vita di Draco.

-Ecco allora lo scopo di questa vacanza...-commentò lei alzando leggermente la testa verso il suo volto.

Incontrò il suo sguardo e per una volta,vide che quegli occhi argentei non erano piu' immobili come li aveva visti fino a quel momento:c'era in loro una scintilla di divertimento,unita a qualcosa a cui non sapeva ancora dare un nome.

-Dovresti saperlo che non faccio mai niente per niente...-le disse.

Erano ancora stretti in quell'abbraccio,senza nessun'intenzione a fare il primo passo per staccarsi,mentre a pochi passi da loro Prudence era seduta per terra cercando di strappare le orecchie a quel povero orso di peluche,incurante di quello che accadeva accanto a lei.

Hermione si chiese se l'avrebbe rifiutata ancora se avesse fatto di nuovo una mossa verso di lui: se avesse avvicinato il viso a quello di Draco,soltanto di poco,un gesto impercettibile,lui si sarebbe staccato da lei?

Non ebbe il tempo di provare perchè furono interrotti da due colpi sulla porta della loro camera.

Senza aspettare risposta,la porta si aprì ed entrò nella stanza accanto a quella dove si trovavano una donna dai lunghi e setosi capelli biondi,con un viso talmente perfetto da sembrare finto e un corpo che avrebbe fatto invidia anche alle modelle di biancheria intima.

-Mi hanno detto che eri qui e volevo passare a darti il benvenuto-disse sorridendo radiosa a Draco.

Hermione si staccò dall'uomo e lasciò che questo,un sorriso a trentadue denti,come non gliene aveva mai visti prima,andasse incontro alla donna e l'abbracciasse.

Erano perfetti insieme:Hermione si chiese perchè Draco l'avesse lasciata.

Potevano essere una coppia veramente fantastica.

Draco e Daphne Malfoy...Non avrebbero neanche dovuto cambiare le iniziali sugli asciugamani.

-Sei in splendida forma...Eppure hai vissuto tutto quel tempo a Parigi!-disse Draco allontanandosi di un paio di passi e guardandola.

Hermione la vide sorridere soddisfatta,anche se cercò di schernirsi.

Improvvisamente si sentì di troppo in mezzo a quel quadretto e decise che era meglio sgattaiolare via,prima che Draco la presentasse alla donna e la costringesse a presenziare alla loro discussione.

Mentre Draco e Daphne erano impegnati in una conversazione su cosa era successo nella loro vita da quando si erano visti l'ultima volta,Hermione passò loro accanto e si diresse verso la camera da letto che avrebbe diviso con Draco,iniziando a svuotare le valigie.

Con un'incantesimo i vestiti uscirono da soli dalle valigie e si appesero nel grande armadio,senza nessuna piega o grinza.

Sentiva ancora il cicaleccio dei due amici intenti in chiacchiera e si domandò che cosa avessero tanto da raccontarsi:in fondo cosa può esserci di così interessante nella vita di Dapnhe Greengrass da essere raccontata?

Entrò nel piccolo bagno accanto alla stanza e guardando la piccola accogliente atmosfera,decise di fare un bagno per rilassarsi e per sciogliere la tensione del viaggio e della cena che ci sarebbe stata di lì a poco.

Prese il necessario dall'armadio e si congratulò mentalmente con Pansy e Theo che avevano attrezzato ogni bagno con due accappatoi bianchi,varie ciotole con sali da bagno ed essenze profumate.

Mancavano solo delle candele per rendere tutto perfetto,ma per il momento poteva andare.

Riempì la vasca con acqua calda e chiuse la porta,senza preoccuparsi di avvertire Draco o Prue delle sue intenzioni:in fondo erano tutti e due impegnati in altre faccende.

Si immerse nella vasca,lasciandosi sfuggire un sospiro compiaciuto quando la sua pelle toccò l'acqua calda,poi posò la testa sul bordo dell'acqua,chiudendo gli occhi.

Aveva bisogno del piu' completo relax:non doveva pensare a quello che l'attendeva quella sera.

Una cena in compagnia dell'intero nugulo di Serpi,con il Re in persona...Certo aveva dalla sua il fatto che il Re era il suo compagno.

Ma non poteva evitare di aver paura di sbagliare qualcosa:e se Blaise o Pansy o qualcun'altro si fosse fatto scappare qualcosa che l'avesse fatta arrabbiare o indispettire?

Come avrebbe reagito?

Non era tanto sicura di riuscire a tenere a freno il suo istinto Grifondoro...

-Hermione sei lì dentro?-

La voce di Draco la portò a riaprire gli occhi e a fissarli sul soffitto.

-Sì,sono qui...-gli rispose,senza muovere un muscolo.

Dietro la porta ci fu silenzio per qualche istante,abbastanza da farle credere che Draco si fosse allontanato.

-Posso entrare?-lo sentì chiedere invece.

-ASSOLUTAMENTE NO!-ribattè sorpresa,rizzandosi a sedere nella vasca.

Come gli veniva in mente una cosa del genere?si domandò mentre sentiva il volto andarle a fuoco.

Forse era stata troppo brusca...

-Scusa Draco...Sono nella vasca-gli spiegò con una voce piu calma.

Di nuovo sentì il silenzio dietro la porta.

-Ah...Scusa,non credevo...Dimentica quello che ho detto-le disse imbarazzato.

Pochi istanti dopo,Hermione capì che si era allontanato dalla porta del bagno e si lasciò andare ad un sospiro:possibile che le situazioni piu' strane ultimamente succedevano a lei?

 

 

 

La cena era stata posticipata alle otto e mezza per far fronte al ritardo di Millicent.

Draco era già sceso nel giardino dove tutto era pronto per la "grande festa",accompagnato da Prudence,lasciando così ad Hermione un altro pò di tempo per prepararsi.

Anche se Draco le aveva detto che quel vestito le stava benissimo,Hermione non riusciva a staccarsi dallo specchio a figura intera e a guardarsi da tutte le angolature possibili per notare anche le piu' piccole imperfezioni.

Il vestito era di seta blu,lungo fino ai piedi,con spalline sorrette da fermagli di brillanti e una scollatura che lasciava intravedere il seno,e per finire un piccolo strascico.

Aveva legato i capelli in una severa crocchia,grazie ad un'incantesimo, che le lasciava scoperta la linea del collo e delle spalle e indossava un paio di scarpe con i tacchi alti dello stesso colore del vestito.

Dopo l'ennesima occhiata nello specchio,decise che era ora di uscire dalla stanza e affrontare la fossa dei leoni...O delle Serpi in quel caso.

Spense la luce nella stanza e uscì nel corridoio,scendendo con attenzione la scala che portava al piano di sotto.

Solo quando arrivò alla fine della scala si accorse che non sapeva dove andare:era la prima volta che si trovava in quella casa,come faceva a sapere come arrivare al giardino?

Si guardò intorno,ma non vide altro che salotti.

Accidenti,dov'era Draco quando c'era bisogno di lui?

-Hermione!-

Si voltò verso la voce e vide Daphne a pochi metri di distanza da lei.

Era davvero bella...

Il vestito bianco panna le fasciava il corpo neanche le fosse stato cucito addosso e per completare il perfetto disegno,aveva lasciato sciolti sulle spalle quella cascata di capelli biondi che sembravano fatti soltanto per essere accarezzati.

Restò in silenzio,mentre Daphne si avvicinava a lei con un leggero sorriso sulle labbra.

-Credevo fossi fuori insieme a Draco-le disse la bionda.

-Ha voluto portare Prudence da Sadie per farle conoscere...-le disse.

Vide la fronte di Daphne corrugarsi alle sue parole ed Hermione capì che non aveva la minima idea di chi fosse Prudence,poi Daphne sorrise.

-La bambina che era nella stanza con lui,vero?-domandò.

Hermione annuì.

-Mia figlia-specificò.

Daphne fece un cenno con la testa.

Era terribilmente a disagio con quella donna:non perchè era una Serpreverde,non le importava niente di quello!

Ma perchè era bellissima,molto piu' bella di quanto avesse mai pensato.

Come aveva fatto Draco a lasciarla?si domandò ancora.

-Tu sai la strada per il giardino?-le chiese cercando di rompere quel momento terribile.

Daphne annuì.

-Allora potresti farmi strada?Evidentemente Draco ha dato per scontato che lo trovassi da sola...-continuò Hermione.

-E' tipico di quell'uomo...-commentò la donna.

Nonostante questo,Daphne non fece un cenno verso il giardino ed Hermione non sapeva cos'altro fare o dire per convincerla a muoversi.

-Sai...-iniziò la bionda,lo sguardo fisso su di lei.

Abbassò per un'istante lo sguardo e quando incontrò di nuovo gli occhi di Hermione,lei si accorse che erano meno sicuri di poco prima.

-Mi ha sorpreso quando Blaise mi ha detto della vostra storia...-le disse.

Hermione sorrise leggermente.

-Chissà che cosa ti ha detto...

Credo che non abbia apprezzato il fatto che mi sia trasferita a casa di Draco:prima che arrivassi io,avevano tante piccole abitudini tipicamente maschili che ora,per causa nostra, non ci sono piu'-le disse.

La vide corrugare la fronte.

-Che vuoi dire?-le chiese leggermente curiosa.

-Niente di sicuro,ma credo che ogni volta che Blaise andasse a stare da Draco,ci fossero partite di poker,lo spogliarello del giovedì e tante altre cose che ancora non sono riuscita a capire...-le disse.

Vide che Daphne stava sorridendo divertita.

-Lo spogliarello del giovedì?-le chiese ancora.

Hermione annuì e,spinta dal sorriso della bionda,fece un passo verso di lei.

-Naturalmente non mi hanno detto nulla,ma l'ho capito da certe mezze parole che si sono scambiati Draco e Blaise-

-Scommetto che Blaise voleva farlo lo stesso,anche con voi presenti-disse Daphne sicura.

Hermione sorrise:anche lei aveva quella sicurezza quando parlava di Harry e Ron?

Forse ormai solo di Harry,pensò subito dopo.

-Come hai fatto a capirlo?-le domandò,un sorriso divertito sulle labbra.

Daphne rise e scosse la testa.

-Li conosco come le mie tasche:se iniziassi a raccontare quello che ho visto in sette anni di scuola...-le disse.

-Vorresti fare a gara con me?-domandò una voce intromettendosi nel loro discorso.

Daphne ed Hermione si voltarono verso la voce e videro Pansy venire verso di loro.

-Ci crederesti?Quei due fanno ancora lo spogliarello dopo tutti questi anni-commentò Daphne guardando Pansy.

-Perchè ti stupisce tanto?In fondo sono ancora gli stessi ragazzini...-commentò Pansy fermandosi accanto a Hermione.

E fece qualcosa di inaspettato:le si mise a braccetto,come se fossero due vecchie amiche intente in una conversazione normale.

Hermione guardò il braccio della donna stretto senza alcun peso attorno al suo e l'istante dopo rialzò lo sguardo sulle due.

Doveva smetterla di pensare quanto fosse strano quello che le stava succedendo...

Stava accandendo!

Doveva seguire il consiglio di Draco e lasciarsi portare dalla corrente...

-Stavo dicendo ad Hermione che sono rimasta parecchio sorpresa quando Blaise mi ha detto della storia fra lei e Draco-ripetè Daphne guardando Pansy.

Hermione la vide scuotere la testa.

-Io per niente-disse poi.

-Non ci credo!Vuoi solo far vedere che sei piu' furba di me-le chiese ancora la bionda.

-Dai è impossibile che non ti sia accorta che Draco era pazzo di lei già dai tempi di Hogwarts.

Ero sicurissima che mi avrebbe lasciata per mettersi con lei:ogni giorno ero certa che sarebbe venuto da me per dirmi che si metteva con la Granger-raccontò Pansy.

-Perchè avevi questa convinzione?-le domandò Hermione,prevenendo Daphne.

Tutte e due videro Pansy alzare le spalle.

-Erano i suoi atteggiamenti:ogni volta che tu eri nella stessa aula con noi,lui doveva per forza fare qualcosa per portare la tua attenzione su di lui,per farti capire che c'era anche lui.

Certo,poi se ne usciva con le sue solite battutacce e questo non vi aiutava per niente,però è sempre stato così:alle lezioni comuni,duranti i pasti nella Sala Grande...

Sempre-concluse.

Possibile che lei non se ne fosse mai accorta?si domandò Hermione,pensando alle parole di Pansy.

Aveva bisogno di sapere altre cose da Pansy,sull' amore che secondo lei Draco aveva sempre avuto nei suoi confronti,ma prima che potessero dire altro,vennero interrotte.

-Ecco dove eravate finite-

Draco stava venendo verso di loro,cercando di non apparire troppo sorpreso dall'atmosfera confidenziale che si era instaurata fra le tre donne.

Si mise alla destra di Hermione e le rivolse un sorriso che la mora ricambiò.

-Ero preoccupato per te,avevo paura che ti fossi persa fra i corridoi della casa...-le disse.

-C'è mancato poco,ma Daphne è venuta in mio soccorso-disse Hermione rivolgendo uno sguardo alla donna.

-Già è stato piu' forte di me...-commentò la donna.

Draco guardò le tre donne,senza capire bene,poi alzò le spalle.

-Che ne dite di unirci agli altri?Tuo marito ti sta aspettando per iniziare i festeggiamenti-disse poi rivolgendosi a Pansy.

Come se si ricordasse solo in quel momento della festa e degli invitati che l'aspettavano in giardino,Pansy si riscosse e si avviò verso uno dei tanti corridoi che li avrebbe portata al giardino, seguita da Daphne e da Hermione e Draco,che chiudevano la fila.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Forbidden Passions ***


Forbidden Passions

 

Il suono degli ultimi gemiti di piacere riempiva lo spazio angusto del ripostiglio.

Due figure,nascoste fra le scope e l'aspirapolvere e attente a non sbattere la testa contro il basso scaffale,erano intrecciati in un groviglio di braccia e gambe.

Le gambe della donna erano strette attorno alla vita dell'uomo,il vestito sollevato a lasciarle scoperte entrambe le cosce,con ancora gli slip di pizzo neri attorcigliati attorno alla caviglia sinistra.

Le braccia erano allacciate al collo dell'uomo,la schiena contro il muro e il suo corpo premuto addosso,il seno nudo contro il petto villoso.

Era sorretta da un braccio sotto le natiche mentre l'altra mano era fra i suoi capelli,le dita che la stringevano,le spingevano indietro la testa,quasi con violenza.

Ma a lei non dava il minimo fastidio,anzi era la cosa che amava di piu' in lui:quel voler imporre la sua presenza,la sua forza su di lei,anche in una situazione come quella dove a malapena riusciva ad avere il controllo di sè.

Aveva la testa nascosta sulla sua spalla,poteva sentire le labbra premerle contro la pelle calda della spalla mentre i gemiti sempre piu' accellerati le riempivano le orecchie.

-Non fermarti...Non ancora!-gli disse quasi supplicandolo.

Era sul bordo del precipizio ed aspettava soltanto una sua mossa per gettarsi con lui: gli stava tendendo la mano e quando lui l'avrebbe afferrata,si sarebbero buttati.

Anche l'uomo era nelle stesse condizioni:i pantaloni caduti alle caviglie,la camicia sbottonata e la cravatta allentata non sembrava piu' neanche lui.

Sapeva che dopo si sarebbe maledetto per aver ceduto,ma adesso non voleva pensarci,non poteva.

Gli faceva sempre lo stesso effetto,ogni volta,sempre le stesse sensazioni:ogni volta che si perdeva dentro di lei,sapeva che era questo che voleva per il resto della vita.

Poi quando la passione finiva,gli ritornava alla mente tutto quello che era successo fra loro e non riusciva a reprimere il rancore,nonostante i suoi veri sentimenti.

Era proprio questo che lo aveva spinto lì,in quello sgabuzzino,con lei:era l'odio,piu' della passione,piu' della voglia di una sveltina per rendere "accettabile" quella festa.

Allontanò la mano dai capelli della donna e lasciò che avvicinasse il viso al suo,facendo incontrare le loro labbra in un bacio famelico.

Si staccò dalle sue labbra e tornò a posarle sul torace della donna,cercando con una torsione quasi acrobatica di raggiungere il seno e di intrappolarlo.

La sentiva gemere sempre piu' forte a poca distanza dal suo orecchio e,spinto piu' dalla passione che dalla paura che qualcuno li sentisse,le posò una mano sulla bocca,ma non fu abbastanza svelto:sentiva le labbra aperte sotto le sue dita,il fiato che gli accarezzava la pelle morbida dei polpastrelli.

Lo aveva fatto altre volte,non era la prima volta che cercava di zittire quei gemiti che aveva contribuito a provocare,ed ogni volta lei faceva qualcosa che lo sorprendeva e lo lasciava senza fiato,proprio nei momenti in cui i respiri erano così preziosi.

Anche quella volta lei lo sorprese iniziando a mordere la pelle delle dita che posavano sulle sue labbra aperte con piccoli e veloci morsi,facendogli perdere del tutto quel pò di controllo che ancora conservava.

Con un'ultima spinta,che fece sbattere violentemente la schiena della donna contro il muro,entrambi raggiunsero la vetta del piacere.

Restarono qualche istante abbracciati,ascoltando il suono dei loro respiri affannati,le teste poggiate sulla spalla dell'altro,in piena rilassatezza post-orgasmica.

Poi,improvvisamente,lui si staccò allontanando la mano dal suo sedere e rimettendola in piedi.

Si allontanò di qualche passo,voltandole poi le spalle,iniziando poi a rivestirsi.

-Non dirmi che ti vergogni ancora di me?-gli domandò lei,risistemando le spalline del vestito al loro posto.

Lui non le rispose e finì di riabbottonare la camicia,per poi infilarla nei pantaloni.

La donna guardò le spalle in movimento e scosse la testa.

-Ah,ho capito...Credevo avresti aspettato il ritorno in mezzo agli altri per togliermi la parola-gli disse.

-Che abbiamo da dirci?-le chiese senza voltarsi.

-Avanti...Non farla tanto tragica!-disse cercando di sdrammatizzare lei.

Capì che non era il caso di scherzare quando lui si voltò parzialmente verso di lei e incontrò il suo sguardo:lo conosceva a memoria quello sguardo.

Lo incontrava da anni,così rancoroso e triste,riservato soltanto a lei.

Perchè era lei che lo aveva fatto soffrire,che lo aveva lasciato...

Era lei che gli aveva spezzato il cuore.

Neanche lei riusciva a crederci,vista la sua lunga conoscenza dell'uomo,ma era successo davvero:gli aveva spezzato il cuore e non sembrava intenzionato a perdonarla tanto presto.

Prima ancora di poter dire qualcosa che riportasse quella gelida armonia che ormai era la routine fra loro, si sistemò la cravatta e le lanciò una rapida occhiata.

-Io torno di là...Si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto-le disse.

Poi si voltò ed uscì dallo sgabuzzino,lasciandola da sola nella stanza semibuia.

Chi l'avrebbe mai detto che Blaise Zabini,che nessuno mai prendeva in parola,a cui tutti imputavano un cuore di ghiaccio ed un'infinita schiera di ragazze pronte a gettarsi fra le sue lenzuola,avrebbe mantenuto la promessa che le aveva fatto quando lo aveva lasciato?

Erano passati anni,eppure ogni volta,quando lui se ne andava in quel modo facendola sentire una sgualdrina,lei le sentiva rimbombare nelle orecchie.

Gli aveva appena detto che avrebbe seguito Patric a Parigi:lo stava lasciando,mettendo fine ad una storia durata anni e che a detta di molti sarebbe sicuramente finita con il matrimonio.

E anche lei era convinta di questo,poi un giorno aveva incontrato Patric e aveva deciso di cambiare la sua vita.

Quando aveva parlato con Blaise,per cercare di salvare almeno la loro amicizia,lui l'aveva bloccata subito.

-Come posso essere amico di una persona che ha rovinato tutto quello che di bello e importante c'era nella mia vita?-le aveva chiesto.

Chi l'avrebbe mai detto che Blaise Zabini fosse così attaccato al passato?

Da allora solo silenzi e sguardi taglienti,intervallati soltanto da quei momenti di pura follia che sembravano degli uragani e che,una volta finiti,ti lasciavano a rimettere insieme i pezzi.

E anche quella volta Daphne Greengrass avrebbe dovuto lottare contro la rabbia che provava verso sè stessa per essere stata così debole e quella che provava verso Blaise,che ogni volta la faceva sentire meno di zero,incapace di perdonarle un unico sbaglio.

Finì di sistemarsi e cercò di scacciare quei pensieri inutili dalla testa:sapeva per esperienza che neanche quella volta avrebbe trovato una soluzione a quei problemi.

Quando fu certa di avere il pieno controllo sulle proprie emozioni e,ovviamente,di essere perfetta,aprì la porta dello sgabuzzino ed uscì nel corridoio.

 

 

Hermione dovette ammettere con sè stessa che si stava divertendo.

La festa era in corso già da un pò e non era poi così terribile come se l'era immaginata.

Per quasi tre quarti d'ora erano stati in giardino ad aspettare che tutti i partecipanti alla festa arrivassero,bevendo un'aperitivo,e quando finalmente anche gli altri ritardatari furono arrivati,si erano seduti a tavola:lei era capitata fra Draco e Tiger,e anche se inizialmente non era tanto contenta del suo secondo vicino di tavola,alla fine aveva dovuto ricredersi per l'ennesima volta.

Tiger non era piu' quello scimmione che Draco teneva a guinzaglio corto durante gli anni di Hogwarts:adesso era uno dei manager piu' potenti nel campo musicale magico,anche se le era ancora difficile crederlo,e averlo seduto a tavola con loro sembrava un'onore concesso a pochi;il giorno precedente era in Francia insieme ad un gruppo musicale molto in voga fra le teenagers che ora aveva "lasciato in custodia" ad un suo assistente con la promessa di ritornare entro quarantotto ore.

Durante la cena,Draco aveva fatto di tutto per renderla partecipe e per evitare che la sua estraneità alla casa delle Serpi la mettesse in cattiva luce.

-Ti ricordi quando ti sei trasformata nel mio gatto?-le aveva chiesto Millicent,lanciando la domanda come un fulmine a ciel sereno.

Aveva sperato che non se ne uscisse con quel discorso,ma adesso come doveva risponderle?

Doveva lasciar uscire il suo orgoglio Grifondoro e risponderle per le rime,o buttarla sullo scherzo visti gli anni che erano passati nel frattempo?

Perchè rovinare tutto con una scenata?

-Se me lo ricordo?Ho sputato palle di pelo per una settimana!-ricordò sorridendo amara.

Tutti i presenti,Draco compreso,risero alle sue parole e lei si congratulò con se stessa per aver scelto la seconda opzione.

-Era il terzo anno,vero?-domandò Daphne,infilando la forchetta nella sua fetta di dolce.

-Il secondo.Si era trasformata insieme a Weasley e Potter per chiedermi informazioni sulla Camera dei Segreti-rispose Draco al posto suo.

Hermione lo guardò ed incontrò due occhi divertiti.

-Che c'è?Credevi che non ci sarei arrivato da solo?

Alla fine dell'anno,quando è finito tutto è bastato fare due piu' due.

Se mi ci metto d'impegno sono bravo...-le disse.

Poi si aveva allungato il braccio sulla spalliera della sedia di Hermione,posando le dita della mano sulla spalla nuda della donna.

Lei sorrise e scosse la testa.

-Non l'ho mai messo in dubbio questo,ma se non ricordo male sei anche bravo ad incassare-lo punzecchiò.

Draco la guardò qualche istante con un'espressione incerta,che la portò a domandarsi se non si fosse spinta troppo oltre,poi vide chiaramente il suo viso illuminarsi.

Abbassò leggermente la testa verso il basso,un sorriso divertito sulle labbra.

-Stiamo parlando di quello che penso,vero?-domandò Tiger guardando i due.

Hermione si voltò a fissare il suo vicino e sorrise leggermente,incerta se era "autorizzata" a parlare di quel particolare evento davanti agli altri.

-Sì,parliamo del pugno-rispose Draco togliendola dall'indecisione.

-Che pugno?-chiese Theo curioso.

-Quello che Hermione ha dato a Draco alla fine del terzo anno-spiegò Tiger voltandosi a guardare gli altri commensali.

La mano libera di Hermione strinse quella ancora posata sulla sua spalla e intrecciò le dita con quelle lunghe e bianche di Draco,come per cercare di consolarlo per quel pugno,ma sentiva i muscoli rilassati dell'uomo sulle sue spalle,quindi era certa che lui non fosse arrabbiato.

-Lo hai preso a pugni?-domandò Pansy incredula.

-E' stato soltanto UN pugno-precisò Hermione cercando di riportare le cose al giusto livello.

Ci mancava soltanto che quella storia si ingigantisse e quello stupido pugno diventasse una fattura o una maledizione senza perdono.

-Ma sei stata molto violenta-controbattè Draco.

Hermione lo guardò,sorpresa da quelle parole e lo fissò per qualche istante,come se volesse essere certa che quello seduto accanto a lei fosse il vero Draco Malfoy e non una persona che aveva preso il suo posto durante un'attimo di distrazione.

-Tu da che parte stai?-gli domandò.

-Ehi,il pugno l'ho preso io,quindi posso dirlo che è stato forte...

Mi hai fatto venire un livido sulla mascella-le disse.

Poi con la mano libera mostrò il punto esatto dove anni prima sulla sua mascella si era formato il livido provocato dal suo colpo.

-Mi sono dovuto ricredere,non credevo fossi così forte-ammise.

Perchè adesso si sentiva in colpa?

Soltanto perchè lui aveva detto che gli aveva fatto male?

Da quando la salute di Malfoy la preoccupava a tal punto?

-Non mi ero resa conto di aver messo tanta forza...Eppure non mi sembra che il tuo viso abbia subito danni permanenti.

Per fortuna-gli disse sorridendogli.

Lui la guardò qualche istante in silenzio prima di sorridere:sapeva quanto le costava recitare quel ruolo,fingere di essere la sua compagna,sapeva anche quanto fosse difficile per lei essere circondata da gente che fino a un paio di mesi prima era convinta di odiare...

Eppure Hermione se la stava cavando alla grande,anche meglio di come aveva immaginato lui.

-Avete intenzione di sposarvi presto?-

Un'altro lampo a ciel sereno:ma era normale fra i Serpeverde?

E perchè ultimamente tutti rivolgevano loro quella domanda?

Draco aveva distolto lo sguardo da Hermione e aveva guardato Pansy,che aveva rivolto la domanda e l'aveva fissata qualche istante.

-Come scusa?-chiese.

-Hai sentito benissimo-ribattè lei.

-E' da imputare al tuo anniversario questa domanda?

Magari il ricordo dell'addio al nubilato comincia a farsi sentire,la routine...-la prese in giro il biondo.

-La solita minestra riscaldata-gli diede man forte Blaise.

-Ehi!Quale minestra riscaldata!Il fuoco è ancora ardente,bada a come parlate-gli rimbeccò Theodore.

-Per favore risparmiaci i dettagli!-lo rimbrottò Daphne fingendosi disgustata,ma con un sorriso divertito sulle labbra.

-Come se Pansy non venisse a raccontarteli praticamente ogni settimana-le rispose a tono Theo.

-No!Non ogni settimana!

Diciamo una settimana sì e una no-si intromise Pansy,sincera fino al limite del pudore.

Hermione sorrise e si coprì la bocca con la mano per nascondere il sorriso che quel discorso le aveva procurato:tutto voleva tranne mostrarsi inopportuna.

-Ok,ora che abbiamo sviscerato il nostro matrimonio,rispondi alla domanda?-chiese ancora Theo.

-Ma cosa avete tu e tua moglie per essere così fissati con il matrimonio?-domandò Draco cercando di eludere ancora una volta la domanda.

-Vorremmo solamente che ti sistemassi prima che questa pazza ritorni in sè.

Non è facile starti accanto-disse Pansy.

-Io ci riesco benissimo-ribattè Blaise prima di bere un sorso dal suo bicchiere.

-Tu però non ci vai a letto insieme-gli fece notare Daphne,attirandosi un'altra occhiataccia da Blaise.

-Che Salazar me ne scampi!-fece Draco.

-Beh,credimi:se mai succederà una cosa del genere,non vorrai nessun'altro al di fuori del sottoscritto-si vantò Blaise,punto sul vivo.

-Perchè allora io non ti ho sposato?-gli fece notare Pansy.

-Tu avevi evidentemente qualche problema-semplificò l'uomo senza pensarci troppo.

Hermione ascoltava quel discorso e si ritrovò a pensare che,in fondo,i Serpeverde non erano poi tanto diversi da lei e dai suoi amici Grifondoro.

Anche loro erano chiassosi e amanti della compagnia,anche loro amavano punzecchiarsi e prendersi in giro a vicenda,magari con battute un pò meno spinte dei  Serpeverde,ma fino a quel momento lei non aveva sentito niente di terribilmente sconveniente.

Anzi,fino a quel momento era riuscita a sentirsi anche a suo agio,grazie al provvidenziale aiuto di Draco.

-La vuoi smettere di divagare e mi rispondi?-domandò per l'ennesima volta Pansy al biondo.

-Ti rispondo io,altrimenti continuerai a fargli questa domanda in eterno-s'intromise Hermione.

Sentì gli occhi di tutta la tavolata puntarsi su di lei,compreso quello di Draco che si posava a poca distanza dalle sue labbra.

Hermione li guardò qualche istante divertita dall'aspettativa che sembrava aver assunto quella risposta e si dispiacque leggermente sapendo quello che avrebbe detto di lì a poco.

-Per il momento non abbiamo parlato di matrimonio,e poi per altri sei mesi io sarò sposata legalmente con Ron-iniziò.

-Chi?-domandò Daphne guardando Theo,che sedeva alla sua destra.

-La donnola amica di Potter-le ricordò l'uomo.

Lei sembrò aver capito di chi stavano parlando perchè Hermione la vide annuire.

-Poi voglio che Prudence si abitui alla presenza di Draco nella sua vita prima di fare una scelta così importante,anche se sembra che il vostro amico se la stia cavando molto bene-commentò voltando lo sguardo sul biondo.

Lo vide sorridere leggermente,visibilmente contento per quel complimento e gli sorrise a sua volta.

-Che spreco!-commentò Daphne.

-In che senso?-le domandò Hermione curiosa,guardandola.

La donna la guardò e restò qualche istante in silenzio prima di rispondere,indecisa se parlare o meno.

-Se io fossi al tuo posto,gli metterei le manette il prima possibile:non si sa mai quando Draco può cambiare idea-le disse guardandola.

Hermione restò in silenzio,colpita da quelle parole:era veramente così volubile come diceva Daphne?

Dischiuse le labbra e fece per controbattere,ma Daphne sembrava non aver ancora finito.

-Prendi me e Pansy.

Siamo state tutte e due con Draco,e sia io che lei eravamo sicure che saremmo riuscite a fargli mettere la testa a posto e a farlo capitolare.

Ma prima lui si è stancato di lei ed è passato a me,finchè non si è stancato anche di me per passare ad una modella brasiliana di vent'anni...-

-Juliana...Me la ricordo ancora-s'intromise Blaise,piu' inopportuno che mai.

Stordita da quel mare di informazioni che Daphne le aveva riversato addosso,Hermione sentì morire la risposta che era stata sul punto di darle,ormai inutile.

La fissò per qualche istante,incapace di dire qualsiasi cosa,la percezione dello sguardo di Draco su di sè e la mente totalmente nel pallone.

Cosa doveva fare adesso?

Come si aspettavano che reagisse?

-Signorina Granger!-

Sentendosi chiamare era sobbalzata:erano anni che nessuno la chiamava piu' così.

Si era voltata e alle sue spalle aveva visto la ragazza che per tutta la cena si era occupata di Sadie e di Prudence,Georgia.

-Si?-aveva detto,cercando di assumere un'aria pronta.

-Sua figlia ha chiesto di lei-le disse la ragazza.

Hermione annuì.

-Scusatemi-disse voltandosi verso gli altri commensali.

-Vuoi che ti aiuti?-le chiese Draco cercando di incontrare il suo sguardo.

Hermione si limitò ad annuire,allontanando il suo sguardo e alzandosi in piedi contemporaneamente.

Draco si voltò a guardarla andare via,e capì che avrebbe dovuto lavorare parecchio per riparare a tutti i danni che il discorso di Daphne aveva provocato.

 

 

-Non è stata affatto una cosa carina!-

Erano rinchiuse in uno dei tanti bagni della casa,ufficialmente per ritoccarsi il trucco,ma l'unico vero motivo per cui erano lì dentro era per permettere a Pansy di farle la ramanzina per il modo "increscioso" in cui aveva trattato Hermione.

Non era stata una buona idea dirle tutte quelle cose,in totale sincerità:l'aveva fatta letteralmente scappare,visto che era da quasi venti minuti che era sparita insieme alla goverante per controllare sua figlia.

-Ma cosa ho fatto di male?Non posso neanche esprimere la mia opinione?-le domandò la bionda passandosi una mano di rossetto sulle labbra.

Pansy la fissò con lo stesso sguardo che usava con Sadie quando faceva qualcosa di male,ma Daphne,che la conosceva come le sue tasche,alzò un dito verso di lei per ammonirla.

-Non guardarmi così!Non sono tua figlia-le ricordò.

-Davvero?Eppure ti sei comportata come lei-

-Insomma ma la vuoi smettere?Ho soltanto detto quello che pensavo!

Se veramente crede di poter tenere al guinzaglio Draco Malfoy ancora a lungo,beh allora deve essere veramente ingenua!-disse voltandosi verso l'amica.

-Ti ha spiegato perchè non possono sposarsi adesso...Lei è in attesa del divorzio-le ricordò Pansy spazzolandosi i capelli neri.

Daphne si lasciò andare ad una risata di scherno.

-E questo che vorrebbe dire?-le chiese l'amica.

-Credi veramente che una cosa così insignificante come un divorzio impedirebbe a Draco di avere quello che vuole?

Ti ricordo che l'ha vinta ad una partita di poker per toglierla al marito-

Pansy la guardò qualche istante prima di parlare di nuovo,soppesando le sue parole.

-Mi spieghi dove vuoi arrivare?-le disse non riuscendo a trovare il vero senso della sua frase.

-Quello che voglio dire e che se Draco è talmente pazzo di lei da vincerla in una partita a poker, perchè lei non ne approfitta?Perchè non manda al diavolo il suo ex e non inizia i preparativi per il matrimonio?-le disse Daphne guardandola.

-Magari non è quel tipo di donna-provò l'amica.

-Tutte sono quel tipo di donna quando vedono Draco e l'immensa fortuna dei Malfoy...Anche noi lo eravamo-aggiunse la bionda.

-Ehi!Io l'amavo-precisò l'altra.

-E perchè hai sposato un'altro?-

Pansy scosse la testa e evitò di rispondere alla domanda.

Restarono qualche istante in silenzio,guardandosi a vicenda nello specchio,finchè a Pansy non scappò un sorriso.

-Tu e Blaise eravate perfetti insieme...Due cinici tutti e due-commentò.

L'accenno all'uomo mandò in confusione la bionda che arrossì violentemente e,per cercare di apparire naturale,iniziò a spazzolarsi i capelli.

Ma l'amica la conosceva da troppo tempo e troppo bene per non sapere che cosa aveva scatenato quel turbamento.

-E' successo di nuovo,vero?-le domandò certa della risposta.

Daphne incontrò lo sguardo dell'altra nello specchio e annuì.

-Non ci credo!Ma non avevi giurato che non l'avresti...-le ricordò Pansy.

-E' piu' forte di me,non posso farci niente!

Non appena l'ho visto scendere dalle scale è stato istantaneo:un'attimo prima,ci stavamo guardando per la prima volta,il secondo dopo eravamo in uno sgabuzzino a strapparci i vestiti di dosso-le raccontò guardandola.

Pansy restò in silenzio qualche istante.

-E come è stato?-le domandò.

Daphne sorrise maliziosa,passandosi una mano fra i capelli.

-Da togliere il fiato...

Conosce ancora tutti i miei punti deboli,quello che mi eccita di piu',cosa deve fare per spingermi al limite....-le disse,senza vergogna.

L'altra sorrise e si domandò se era il caso di farle anche l'altra domanda,ma Daphne l'anticipò.

-Ma come al solito,quando tutto finisce lui ritorna quello di sempre:mi odia e lo dimostra in ogni minimo gesto o sguardo.

Figurati che ha cominciato a rivestirsi dandomi le spalle,senza neanche rivolgermi la parola-le raccontò.

-Vedrai che prima o poi gli passerà-le disse piu' per abitudine che per vera convinzione.

Daphne scosse la testa.

-No,non succederà.

Mi odia e ne ha tutte le ragioni-disse la bionda con voce triste.

Pansy l'abbracciò cercando di farla sentire meno triste,come succedeva tutte le volte che affrontavano quell'argomento,accarezzandole le spalle in silenzio.

Per qualche minuto restarono in silenzio,in quella posizione,poi quando la tristezza fu completamente dimenticata,Daphne si staccò dall'abbraccio e le sorrise.

-Adesso andiamo,ti sei staccata anche troppo dalla tua festa-le disse accennando un sorriso.

Pansy sorrise e annuì.

-Va bene,ma appena torniamo di là mi prometti che chiederai scusa a Hermione:è un'ospite e poi non voglio che resti traumatizzata la prima volta che ci incontra!-le disse seria.

Daphne sbuffò e annuì rassegnata:sapeva di non poter fare altrimenti.

 

 

Hermione capì che era ora di lasciare il porto sicuro della camera di sua figlia e di tornare in mezzo agli altri.

Era passata piu' di mezz'ora da quando aveva lasciato la tavola e nel frattempo aveva approfittato per mettere a letto la bambina e passare un pò di tempo con lei,ascoltando il racconto sconclusionato di Prudence sulla serata e su quello che aveva fatto con Sadie:per quanto poteva sembrarle stano,sembrava che sua figlia e quella di Pansy si fossero trovate subito d'accordo,diventando amiche e iniziando a giocare insieme.

E pensare che Prudence aveva dei problemi anche con Victoire che era sua cugina...

L'aveva messa a letto e le aveva rimboccato le coperte,poi si era seduta sul bordo del letto accanto a lei e aveva iniziato a cantarle "Blackbird",come faceva tutte le sere,ma la piccola si era addormentata prima dell'inizio della seconda strofa.

Si era trasferita nella sua camera da letto,dove aveva lanciato uno sguardo veloce allo specchio a figura intera,ma quando i suoi occhi avevano visto la figura riflessa,si era immobilizzata.

Era veramente lei quella che lo specchio rimandava?

L' Hermione Granger che conosceva lei era sempre sicura di sè,anche nelle situazioni piu' disperate e quando sembrava che il mondo stesse per crollarle addosso,mentre l'immagine nello specchio era insicura,quasi fragile.

Possibile che le parole di Daphne l'avessero colpita così tanto?

Eppure lei,nel profondo del suo cuore,sapeva benissimo che quella era tutta una recita,che loro non erano altro che grandi attori che stavano ingannando tutti.

E se avesse finito per ingannare anche sè stessa?

Magari in quei giorni di convivenza aveva cominciato a dimenticare che Draco non era veramente il suo compagno,che non l'amava...

Aveva dimenticato di essere una sua proprietà.

Lui era stato bravissimo nel cercare di farglielo dimenticare,ma adesso non sarebbe piu' dovuto succedere!

Non doveva piu' perdere di vista il quadro generale,altrimenti avrebbe finito per sentirsi ferita dalle osservazioni degli altri,degli estranei che non sapevano la verità.

Da quel momento,in un'angolo della sua mente,doveva sempre ricordare che quella era solo finzione e che Draco era costretto a mostrarsi così affettuoso verso di lei e verso Prudence.

In questo modo avrebbe rivisto di nuovo la vecchia Hermione nello specchio.

Da basso giungeva la musica lenta di una canzone che non riusciva a riconoscere:la cena doveva essere finita e si erano aperte le danze.

Era ora di scendere da basso.

Fece un respiro profondo e si guardò di nuovo nello specchio per controllare che fosse tutto in ordine.

Proprio in quel momento,la porta della camera si aprì ed Hermione vide Draco apparire sulla soglia.

-Ecco dov'eri-le disse accennando un sorriso.

Hermione distolse lo sguardo e,non sapendo cosa fare,si guardò di nuovo nello specchio.

-Georgia mi ha detto che Prudence sta già dormendo-le disse l'uomo,richiudendo la porta della camera dietro di sè.

Hermione annuì.

-Allora vado a darle la buonanotte-disse ancora Draco facendo un passo verso la porta comunicante.

-Non serve-lo bloccò lei.

Si voltò e vide gli occhi immoti e misteriosi di Draco fissi su di lei,indagatori.

Almeno per una volta avrebbe pagato oro per sapere che cosa si nascondeva dietro quel mare d'argento,per sapere a cosa stava pensando l'uomo.

-Non serve:ormai starà già dormendo e rischieresti di svegliarla-spiegò la donna.

-Lo faccio tutte le sere.

Qual'è il problema?-le domandò lui.

Hermione alzò le spalle e tornò a voltarsi verso lo specchio.

Doveva fare qualcosa per mostrarsi impegnata,per farlo andare via.

Senza sapere bene cosa stava facendo,si sciolse i capelli e li lasciò ricadere sulle spalle e posò il fermaglio su un mobile poco distante.

Dopo sarebbe stata un'impresa rifare la stessa acconciatura,ma sul momento era stata la sola cosa che le era venuta in mente:non voleva lasciargli il fianco scoperto per un possibile attacco.

Sentì i passi di Draco venire verso di lei,ma quando si voltò era troppo tardi:l'uomo era già dietro di lei e le sue mani grandi posate su entrambi i fianchi la fecero voltare verso di lui.

-Che cosa...-cominciò lei sorpresa.

-Guardami-le disse serio.

Hermione,istintivamente,allontanò lo sguardo da quello di Draco,la percezione delle mani sui suoi fianchi,le braccia rilasciate a sfiorare le nocche dell'uomo.

-Hermione guardami-ripetè lui.

Con qualche ultima riluttanza,Hermione affondò gli occhi in quelle pupille d'argento e restò in silenzio,in attesa di una sua parola.

-E' il passato-le disse con voce profonda e calma.

Sentiva il calore delle sue mani a contatto con il tessuto leggero del vestito e,di riflesso,sulla pelle.

-Tu non mi devi nessuna spiegazione...-gli disse.

-Non devo,è vero.

Ma voglio farlo,perchè non mi va che tu pensi di aver accanto una persona con due facce,che con te si comporta in un modo e con gli amici è completamente differente-continuò Draco.

Hermione allontanò di nuovo lo sguardo dai suoi occhi e si mosse,visibilmente a disagio,fra le sue braccia.

Non poteva lasciarlo parlare...

Se gli avesse dato ascolto,lui sarebbe riuscito a convincerla,come l'aveva convinta a venire a quella festa,e lei non poteva permetterglielo:era proprio allora che perdeva di vista il "quadro generale".

Fece un ultimo gesto stizzito e si liberò delle sue braccia e si allontanò da lui,per prendere la bacchetta lasciata sul comodino di fianco al letto.

Sentiva addosso lo sguardo di Draco,curioso,sorpreso da quel suo comportamento stizzito e così diverso da quello che lei aveva avuto fino a quel momento.

Con la bacchetta stretta nella mano destra,tornò verso lo specchio e afferrò il fermaglio, concentrando tutta la sua attenzione sul difficile gioco d'equilibri che avrebbe portato i suoi capelli a restare in bilico,tenuti soltanto da un mollettone.

-Hermione...-riprovò Draco,continuando a guardarla.

-No.

Smettila Draco,non ce n'è bisogno...-lo interruppe di nuovo lei,allontanando le mani dai capelli, che,fortunatamente,non rovinarono sulle spalle.

Per l'ennesima volta,Draco la guardò sorpreso dalle sue parole,poi lei vide chiaramente il suo volto cambiare espressione e diventare piu' serio,quasi cupo.

-Mi spieghi che accidenti ti è successo nell'ultima mezz'ora?-le domandò con voce fredda.

Con una calma che non credeva di avere,lei posò la bacchetta sul mobile dove poco prima aveva posato il fermaglio e,dopo un'ultimo sguardo,si voltò verso di lui.

-Non voglio sapere niente,non voglio nessuna spiegazione perchè io non sono veramente la tua fidanzata-gli disse con la voce piu' normale che le venne in quel momento.

Draco si accigliò a quelle parole.

-E questo che vorrebbe dire?-le chiese con la stessa voce di poco prima.

Hermione sospirò e fece un passo per allontanarsi da lui.

-Io non sono niente.

Non sono tua moglie,nè la tua compagna,non sono neanche la tua fidanzata...Quindi non devi darmi nessuna spiegazione.

Io so benissimo qual'è il nostro accordo,e sapevo benissimo chi eri prima di accettarlo,anzi credo che dovrò farci l'abitudine a queste battutine e a questi commenti-aggiunse,come se si accorgesse della cosa soltanto sul momento.

-Posso almeno...-chiese lui infilandosi in un suo silenzio.

-Perciò non c'è nient'altro di cui discutere,anzi credo sia meglio scendere dagli altri.

L'ultima cosa che vorrei è mostrarmi sgarbata con i tuoi amici-gli disse mettendo a tacere ogni sua protesta.

Dopodichè aprì la fece un passo verso il corridoio,cercando di calmare il suo cuore che sembrava un cavallo impazzito.

Se era così sicura che quella fosse la cosa piu' giusta da fare perchè allora era così triste?

 

 

Non era riuscito ad imporsi,a dirle quello che pensava,che sentiva.

Eppure prima di entrare in quella stanza,aveva il discorso praticamente stampato in mente:che diavolo era successo per mandarlo così in confusione?

Era stato lo sguardo che aveva colto non appena era entrato?Oppure il suo netto e totale rifuto, fin da quando aveva provato a spiegarle,a farle capire che non era come le aveva detto Daphne.

Si era liberata del suo abbraccio,come non aveva mai fatto prima d'ora,e aveva allontanato lo sguardo,neanche avesse di nuovo paura di lui,come quando erano ragazzi.

Aveva provato in tutti i modi a parlarci,ma ogni volta le sue parole avevano trovato un muro che gli rispediva subito al mittente e gli ingarbugliavano i pensieri,rendendo quasi impossibile dirle quello che voleva e che l'aveva spinto in quella stanza.

Era la prima volta nella sua vita che gli succedeva una cosa del genere!

Quando poi l'aveva sentita definirsi "niente",l'avrebbe volentieri presa per le spalle e scossa con violenza finchè non lei non fosse tornata in sè stessa:come poteva credere veramente a quello che stava dicendo?

Possibile che non aveva ancora imparato a conoscerlo durante la loro convivenza?

I loro discorsi erano stati vani,Hermione era ancora convinta che lui fosse la stessa arrogante, viscida persona che aveva conosciuto ad Hogwarts.

E lui che aveva creduto di essere riuscito a farle cambiare idea.

Alla fine lo aveva lasciato con le idee piu' confuse di prima,senza nessun diritto di replica,e l'avrebbe lasciato anche da solo nella stanza se non le fosse corso dietro in corridoio per scendere con lei al piano di sotto.

Scesero la scala in silenzio,come se neanche si accorgessero della presenza dell'altro e arrivati all'ultimo gradino,videro Pansy passare e alzare lo sguardo verso di loro.

-Draco,cercavo proprio te!-gli disse la donna.

Lui la guardò qualche istante,prima di voltarsi verso Hermione,che gli fece un cenno con il capo.

-Ci vediamo dopo-gli disse con voce incolore.

Senza aggiungere altro,si voltò e si avviò verso il giardino.

Draco la guardò allontanarsi per qualche secondo,combattuto fra la voglia di correrle dietro e riprendere quel discorso interrotto in camera,anche con la forza se era necessario,e Pansy che lo guardava con un'espressione interrogativa sul volto.

-Tutto bene?gli chiese infatti.

Lui alzò le spalle.

-Ancora non lo so,veramente-ammise.

-Mi dispiace per quello che è successo prima,ma...-cominciò Pansy.

-Non hai niente di cui scusarti,a meno che tu non riesca a prevedere quello che esce dalla bocca di Daphne un secondo prima-le disse.

-Sono una strega,ma non fino a questo punto...-scherzò la donna.

Draco ghignò e scosse la testa.

-Di che volevi parlarmi?-le chiese poi.

Pansy annuì e gli disse che aveva preparato una sorpresa per Theo:nel giro di tre quarti d'ora avrebbe fatto sparare i fuochi d'artificio migliori di tutta Londra,ma aveva bisogno che lui lo distraesse in qualche modo per evitare che l'uomo si rovinasse la sorpresa.

Draco sorrise.

-Non ti ci facevo così romantica,sai?-le disse prendendola in giro.

-Che vuoi farci,l'amore può essere una brutta malattia a volte-commentò lei sarcastica.

Draco rise e annuì.

-Non me ne parlare....

Anzi sarà meglio che vada a cercare Hermione.

Chiamami quando avrai bisogno di me-le disse,prima di allontanarsi per il corridoio dove era sparita la donna.

Stranamente la trovò ancora lì,ferma immobile accanto alla porta.

Fece per chiamarla,ma si accorse che c'era qualcosa di strano in lei:era pietrificata,immobile neanche sotto incantesimo e quello che riusciva a vedere del suo viso le rimandava un'espressione furiosa,come mai le aveva visto prima.

Che era successo per farla arrabbiare così?si chiese curioso.

Non gli ci volle molto per scoprirlo.

-...Quindi secondo te,è sfrenata come Daphne o è piu' simile a Pansy?-domandò la voce divertita di Tiger.

Nel corridoio silenzioso,la voce risuonava chiara neanche fossero nel gruppo che si stava scambiando le confidenze.

Draco si domandò perchè Hermione fosse rimasta in ascolto delle confidenze sulle donne dei suoi amici,poi sentì parlare di nuovo.

-Posso affermare senza il minimo dubbio che è sfrenata come Daphne.

Credetemi,ho la camera poco distante dalla loro e so quello che dico...E poi ho i racconti di Draco che me lo confermano-sentì dire a Blaise.

Draco sbiancò quando capì che cosa stavano ascoltando.

Quell'idiota di Blaise stava parlando di Hermione!

Stava inventando di sana pianta,senza preoccuparsi di quello che poteva succedergli se lui lo scopriva.

-E cosa ti ha raccontato?-sentì chiedere a Theo.

Possibile che avesse un gruppo di comari per amici?

Si immaginò Blaise soddisfatto e sogghignante per le tante attenzioni che gli venivano tributate in quel momento e sentì la rabbia crescergli dentro.

-E' una donna insaziabile-disse Blaise con voce piu' bassa.

Il biondo posò lo sguardo su Hermione per vedere che effetto avevano avuto quelle parole su di lei e la vide se possibile ancora piu' furiosa,una mano sul collo,come a cercare di calmarsi.

-Credetemi,ci sono delle volte che devo fare un'incantesimo insonorizzante per non sentire i rumori che vengono dalla loro camera da letto.

Poi la mattina dovreste vedere che spasso quando timida arrossisce perchè Draco le da un bacio.

A vederla non sembrerebbe così atletica,ma Draco mi ha raccontato di certe posizioni davvero impensabili...-continuò imperterrito l'uomo.

Doveva fare qualcosa.

Non poteva permettere che lei credesse a quelle bugie,a quelle calunnie gratuite.

Fece i pochi passi che lo dividevano da lei e le posò una mano sulla spalla destra,facendola sobbalzare.

Hermione si voltò e quando vide chi era ad averla così spaventata,il suo sguardo diventò di fuoco:se avesse potuto l'avrebbe fulminato all'istante.

-Hermione...-le disse.

-Sta lontano da me-lo zittì subito lei.

Si allontanò da lui e,senza una vera motivazione,si diresse verso la prima porta che incontrò sulla sua strada,chiudendola poi dietro le sue spalle con violenza.

Senza pensarci troppo,Draco le andò dietro:doveva assolutamente chiarire le cose con lei.

La stanza era il salotto che i Nott usavano per la famiglia e dopo aver lasciato vagare lo sguardo per la stanza,Draco la vide camminare avanti e indietro poco lontano dal camino.

Si era sciolta di nuovo i capelli e con due dita tormentava un ricciolo,tirandolo e attorcigliandolo fra le dita.

Quando sentì la porta aprirsi,alzò lo sguardo,e gli rivolse la stessa occhiata di poco prima.

-Sparisci-gli sibillò.

Draco si voltò e chiuse la porta,senza fare rumore.

-Credi veramente che me ne andrei dopo quello che hai sentito?-le domandò.

-Non voglio parlare con te!-disse ancora Hermione allontanando lo sguardo da lui.

L'uomo fece un passo verso il centro della stanza,tenendosi però ancora a dovuta distanza da lei,sapendo che per il momento non era una buona idea andarle troppo sotto.

-Non ho mai detto quelle cose-le disse con voce seria.

Hermione rise sarcastica,prima di rialzare lo sguardo su di lui.

-Come se non ti conoscessi!

Draco Malfoy,il grande conquistatore...Il sex-symbol di Hogwarts,quello che non deve neanche sforzarsi di muovere un dito per fare la corte ad una donna,perchè è talmente sicuro che questa gli cadrà ai piedi-gli disse velenosa.

Lui la guardò in silenzio,consapevole che aveva bisogno di sfogarsi.

-Pronto a condividere tutto,anche i particolari piu' piccanti con i suoi amici...

Ad inventarli,magari,se non è successo niente!-

-QUESTO NON è VERO!-disse con voce perentoria,per farle interrompere il suo monologo.

Hermione rialzò lo sguardo su di lui e lo fissò per qualche istante,come interdetta dalla sua frase.

-Se mi conoscessi davvero sapresti che non lo farei mai.

Un vero uomo si riconosce anche in queste occasioni-le disse serio.

Hermione lo fissò qualche istante e alzò le spalle.

-Allora vuol dire che tu non sei un vero uomo...-gli disse.

Sapeva che voleva ferirlo nello stesso modo in cui avevano ferito lei,ma quella consapevolezza non lo aiutò affatto.

La rabbia era cominciata a salire...

-Non permetterti mai piu' di parlarmi in questo modo-le disse con voce secca.

-E tu che diritto avevi di dire quelle cose su di me?

Era soltanto un'altro modo per far salire le tue quotazioni fra gli amici?

Che gusto c'è a stare con una Mezzosangue se non lo puoi raccontare agli altri?-gli domandò lei alzando la voce.

-Per l'ultima volta,non ho detto mai detto niente!-ripetè cercando di frenare la rabbia.

Erano uno di fronte all'altra,fronteggiandosi neanche dovessero estrarre da un momento all'altra le bacchette,tesi come mai prima d'ora da quando avevano iniziato la loro convivenza.

Hermione continuava a guardarlo con quello sguardo ferito e pieno di rabbia che gli ricordava tante malefatte del passato e che era certo di non vedere piu'almeno non adesso che le cose fra loro erano così diverse.

Quella dannata festa stava rovinando tutto quello che di buono c'era stato fra di loro in quelle due settimane e lui non poteva assolutamente permetterlo.

-Ho vissuto per anni accanto ad un bugiardo,so riconoscerne uno quando lo vedo-gli disse.

Il tono della sua voce non era nè ferito nè arrabbiato,era soltanto deluso,ma Draco non se ne accorse:quella frase aveva fatto esplodere tutta la rabbia.

Fece i pochi passi che lo dividevano da lei e le arpionò un braccio,piegandolo poi all'indietro sulla schiena.

Hermione,suo malgrado,si lasciò scappare un gemito e incontrò gli occhi dell'uomo,ora così vicini a così poca distanza dai suoi,fissarli con freddezza.

Lo sguardo che l'aveva perseguitata per anni era tornato.

Cercò di liberarsi dalla sua stretta,ma riuscì soltanto ad avvicinare ancora di piu' i loro corpi:il respiro di Draco le sfiorava la guancia destra.

-Te l'ho già detto una volta e non voglio ripeterlo piu':non azzardarti piu' a paragonarmi a quel perdente fallito di tuo marito.

Se fossi stato come lui a quest'ora ti avrei già costretta a venire a letto con me,invece di tirarmi indietro quando mi hai baciato-le ricordò.

I suoi occhi non la lasciavano neanche per un'istante,e la mano attorno al suo braccio non accennava ad attenuare la sua morsa.

-Credo che questo basti per fare di te un gentiluomo?-lo provocò lei.

Si aspettava di vederlo arrabbiare ancora di piu',ma un ghigno sarcastico si disegnò sulle sue labbra.

-Allora proviamo così...

Io sono un bastardo,uno che non ci pensa due volte a lasciare una donna e magari a passarla ad un'amico.

E' vero anche che non ho mai avuto problemi a trovare le donne,sono sempre state loro a venire da me...

Ma non ho mai,neanche per una volta,raccontato i particolari di una prestazione -le disse.

-Ora che abbiamo tessuto le tue lodi...-lo interruppe lei cercando ancora di liberare il braccio.

-Vuoi stare zitta?-

Quelle parole la colpirono neanche uno schiaffo in pieno volto:era la prima volta da quando "stavano insieme" che le si rivolgeva in quel modo,così diretto,neanche stesse parlando con una bambina.

Draco sospirò e abbassò per un'istante lo sguardo,poi ritornò a fissare i suoi occhi.

-Quello che ha detto Daphne è tutto vero:non ci ho pensato due volte a lasciare lei e Pansy per qualcosa di nuovo,di innovativo.

Ma quello era il passato,non potrei farti una cosa del genere...-

-Ti ho già detto che non voglio spiegazioni...-

-E io voglio dartele!

Quando prima hai detto che non sei "niente" avrei voluto prenderti a schiaffi finchè non fossi tornata in te.

Che accidenti ti è preso?-le domandò secco.

A quelle parole,Hermione cercò ancora una volta di liberarsi,ma Draco non sembrava ancora intenzionato a lasciarla andare,con il solito ghigno sul volto.

-Sto soltanto dicendo la verità:noi stiamo solo recitando,è tutta una finzione.

Una...-

Non potè finire la frase perchè le labbra di Draco si posarono pesanti sulle sue,avvicinandola ancora di piu' al suo corpo,grazie al braccio che teneva stretto.

Hermione restò alcuni istanti in confusione,sorpresa da quella mossa:tutto si era aspettata tranne un bacio.

Le labbra dell'uomo stavano accarezzando le sue con una dolcezza inaspettata e proprio quando lei dischiuse le sue,Draco si allontanò.

Incontrò i suoi occhi e le rivolse un leggero sorriso.

-Questo per te è niente?

Adesso non avevo nessun motivo per baciarti,non c'era nessuno oltre noi.

L'ho fatto solo perchè volevo-le disse.

Hermione lo guardò visibilmente sorpresa da quelle parole e abbassò la testa,fissando lo sguardo su uno degli ultimi bottoni della camicia dell'uomo,ma Draco le fece rialzare la testa prendendole il mento fra l'indice ed il pollice.

-Tu sei la mia compagna.

Non importa se non andiamo a letto insieme,se il massimo dell'intimità che avremo è dormire insieme tenendoci per mano o i baci a stampo che si scambiano i bambini-le disse serio,gli occhi fissi nei suoi.

Perchè adesso non riusciva a ricordare niente di quelle balle del "quadro generale" e dei bei discorsi che aveva fatto a sè stessa poco prima in camera?

Perchè il suo cuore aveva preso a correre neanche fosse un cavallo al trotto?

E perchè tutto quello che desiderava adesso era sentire di nuovo le labbra di Draco sulle sue?

-Tu sei la mia compagna,qualsiasi cosa dicano gli altri.

Quindi cerca di ricordartelo la prossima volta che ci definisci "niente"-le ripetè l'uomo.

Avrebbe dato l'anima per vincere la paura di un'ennesimo rifiuto che le impediva di posare le labbra su quelle di Draco.

Posò una mano sul torace dell'uomo e con due dita sfiorò il bottone su cui era caduto poco prima il suo sguardo,cercando di trovare quel coraggio che improvvisamente sembrava averla abbandonata.

-Fallo-le disse improvvisamente Draco.

Sollevò di nuovo lo sguardo su di lui e dopo qualche istante in cui si fissarono in silenzio,Hermione avvicinò il volto a quello dell'uomo e posò le labbra sulle sue.

Inizialmente,il suo fu un tocco titubante,ancora scottato dal ricordo del primo bacio che lui le aveva rifiutato,poi però,quando si accorse che le labbra di Draco non si sottraevano ma al contrario le venivano incontro,prese maggiore fiducia.

Quello che era iniziato come un bacio dolce e delicato velocemente si stava trasformando in un bacio affamato e passionale,come Hermione non credeva possibile:dischiuse le labbra e lasciò uscire la lingua,incontrando quella di Draco che sembrava non aver mai aspettato altro che quel momento.

Senza neanche rendersene conto sentì le sue braccia allacciarsi attorno al collo dell'uomo,le sue dita perdersi dentro i serafici capelli dell'uomo,mentre la stretta attorno alla sua vita si faceva ancora piu' forte.

Draco cercò di calmarsi,ricordò a sè stesso che doveva rallentare il ritmo,ma era la cosa piu' difficile del mondo:da quanto tempo aspettava quel bacio?

Anni,decenni.

E adesso stava accadendo davvero.

Lei lo stava baciando!Era lì fra le sue braccia,le dita fra i suoi capelli,completamente abbandonata contro il suo corpo.

Hermione staccò le labbra dalle sue e Draco aprì gli occhi per cercare i suoi,ma quello che vide mandò all'aria tutti i suoi buoni propositi:lei aveva reclinato indietro la testa,scoprendo il collo e la gola,gli occhi ancora chiusi.

Prese ad accarezzare la curva del collo con le labbra,muovendosi senza neanche guardare alla ricerca di un appoggio per evitare di cadere a terra.

Hermione sentiva le sue labbra brucianti sulla pelle,mentre lo seguiva per la stanza,e quando le sentì salire di nuovo sul suo viso per posarsi sul mento e poi sul labbro inferiore,le arpionò di nuovo per un bacio ancora piu' affamato del primo.

Non voleva smettere,non voleva staccarsi da lui e non voleva allontanarsi dalle sue labbra:per una volta voleva cavalcare la corrente senza pensare troppo.

Ad occhi chiusi si sentì toccare con le gambe qualcosa di duro e si staccò da lui,aprendo per qualche istante gli occhi:avevano toccato il biliardo.

Draco la vide voltarsi verso di lui e sorridergli con un'insospettata malizia che gli fece ribollire il sangue nelle vene.

La fece sedere sul tavolo verde del biliardo e si sistemò fra le gambe aperte della donna,sentendo le sue piccole mani che lo chiamavano a sè posandosi sulla vita.

Per la prima volta,Draco affondò le mani in quella cascata di riccioli che tanto amava e si chinò di nuovo sul viso della donna,solleticando le labbra con la lingua e con i denti.

I respiri affannati che ebbe in cambio furono meglio di qualsiasi sogno o fantasia.

Erano veramente le mani di Hermione quelle che gli accarezzavano il petto attraverso la camicia e che avevano afferrato il primo bottone?

Tornò a posare le labbra su quelle di lei,cercando di non pensarci,mentre le sentiva liberare dalla loro prigione gran parte dei bottoni della camicia bianca,poi facendo scendere una mano sulla spalla destra,le abbassò una spallina del vestito,ancora incredulo di quello che stava succedendo:fino a dieci minuti prima si stavano urlando addosso!

Gli giunse alle orecchie un'altro gemito della donna che lo rese piu' audace:con la punta delle dita accarezzò il fianco destro,fino a salire alla curva del seno,ancora coperto dal vestito e a sfiorare quasi accidentalmente il capezzolo.

Sentì il gemito strozzato di Hermione sulle sue labbra,proprio nel momento in cui la sua camicia fu completamente aperta e le mani di lei accarezzarono per la prima volta il suo torace nudo.

Si staccò dalle sue labbra e scese a baciare la spalla destra nuda,la gola,il solco fra i seni ancora nascosto dal vestito,il seno destro quasi libero,stuzzicandolo con le labbra e con i denti.

Ogni sua mossa era accompagnata dai sospiri e dai gemiti di Hermione,le sue unghie a graffiargli la schiena e la testa posata contro la sua spalla.

Tornò all'altezza del suo volto e calò di nuovo sulle sue labbra,con urgenza e desiderio:era possibile fermare il tempo?

Fece per abbassare anche la spallina sinistra,quando sentì un rumore alle loro spalle.

-Possibile che non cambi mai?-

Cercando di proteggere il piu' possibile con il suo corpo quello semi nudo di Hermione,si voltò verso la porta e vide Pansy con un'espressione divertita sul viso.

-E tu possibile che dopo tutti questi anni non hai ancora imparato a bussare?-le domandò di rimando,con voce seccata ed un pò di fiato corto.

Pansy rise.

Draco sentì le braccia di Hermione attorno alla sua vita,cercando di nascondere quel poco di pelle nuda che si intravedeva dal vestito.

Capendo il suo disagio le circondò le spalle con entrambe le braccia,attirandola ancora di piu' a sè.

-E' da dieci minuti che ti cerco!Ho bisogno di te per portare via Theo.

A meno che tu non sia troppo impegnato-aggiunse poi sempre piu' divertita.

-No,arriviamo...-

-Il tempo di vestirci e siamo da voi-aggiunse Hermione sorprendendolo.

Pansy sorrise e annuì,prima uscire e di chiudere la porta.

Draco guardò la donna che lo teneva stretto a sè e le sorrise,ricevendo un sorriso luminoso in cambio.

-Non credevo che le feste dei Serpeverde fossero così movimentate-gli disse guardandolo negli occhi.

Draco ghignò divertito.

-E pensare che questa non è neanche delle piu' riuscite-commentò.

Hermione rise e scosse la testa.

Poi,prima di staccarsi dal suo abbraccio,si avvicinò al suo volto per un'ultimo bacio dolce.

-A quando la prossima?-

 

 

 

Salve a tutti!!!

So che questo capitolo è Tr lungo,ma non riuscivo a smettere:avevo la scena perfettamente scritta nella mia mente e sl alla fine mi sono resa conto di aver scritto una siroga.

Sorry!

Spero di aver soddisfatto tutti quelli che kiedevano un pò d'azione x i nostri cari Draco e Herm,e che nn siate rimasti delusi per l'interruzione, ma vi prometto che non resterete delusi x come immagino il seguito.

Ringrazio tt coloro che leggeranno e recensiranno qst capitolo e mi scuso per eventuali errori di battitura e di ortografia.

E ora i ringraziamenti:Debby12(Mi dispiace x nn aver mostrato la piccola Sadie in qst capitolo,ma visto il titolo puoi capire ke nn era accessibile ai minori...Cmq tornerà in seguito),Sorellinadolce(Si lo so me la sn presa comoda,ma cm vedi cerco di farmi perdonare...Che ne dici?Sono perdonata?),Pei Chan(Ok,lo so avevi kiesto sl un bacio,ma nn ho saputo frenarmi!Sn d'accordo con te,ma io punterei di + su Pansy,visto che Daphne è 1 pò diffidente e incasinata),Nikki Potter(GRazie x i complimenti!E Benvenuta!),Falalula(Sì è vero:in fondo anke io sarei gelosa al posto suo...ma come hai visto nn ne ha alcun motivo),Germana (Grazie x i complimenti!Che te ne è parso?),Brilu(So di aver sconvolto i tuoi piani cn l'ultima scena,ma se nn l'avessi fatto l'attrazione ke c'era fra di loro sarebbe arrivata a livelli inimmaginabili e inoltre in questo modo si aprono altre strade.Spero di nn averti delusa),JC(E' vero,sn cambiati!Ma nn è detto ke il sl fatto di essere Serpeverde li renda tt dei bastardi senza cuore,inoltre sn passati cs tanti anni,le cose cambiano...),Pikkola(Ke mi dici del "bacio"?),Madamina(Grazie x i complimenti!Beh,qualcosa è successo,sennò sarebbe stato un mortorio e nn una festa nel covo delle Serpi),Fedy94(Grazie x i complimenti!Lo so ho trattato veramente male Ron,ma nn sarà il solo cattivo della ff).

Bene,x il momento è tutto,vi do appuntamento al prox capitolo...

"For the first time,I feel wicked"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** For the first time I feel wicked ***


For the first time I feel wicked

 

Erano quasi cinque minuti che non faceva altro che fissarla a bocca aperta:doveva averlo veramente sorpreso con il suo racconto.

Fortuna che non gli aveva detto tutto quello che era successo,altrimenti sarebbe caduto svenuto lì davanti a lei.

-Potresti almeno chiudere la bocca?-gli chiese,senza riuscire a nascondere un sorriso.

Harry obbedì e unì le mascelle con uno schiocco,senza però togliersi quell'aria incredula dalla faccia.

-Avanti,non ho fatto niente di così incredibile!-disse ancora Hermione poggiando la schiena alla spalliera della sedia a rotelle.

-Niente di incredibile?Adesso mi aspetto solo un'inondazione o un'attacco di cavallette.

Tu a cena con un gruppo di Serpreverde?-ripetè per l'ennesima volta incredulo l'uomo.

-Anche io ero scettica quando Draco...-

-Potresti evitare di essere così amorevole nei suoi confronti?

Mi vengono sempre i brividi ogni volta che sento il tono dolce con cui pronunci il suo nome...- la bloccò Harry.

Hermione scosse la testa.

-Ti ci devi abituare:è o no il mio compagno?-gli fece notare.

Subito dopo aver pronunciato quelle parole,nella sua mente e nelle sue orecchie risuonò una frase.

"Tu sei la mia compagna,non importa quello che dicono gli altri"

L'aveva accompagnata sempre,fin da quando erano tornati dal fine settimana dai Nott e in un certo qual modo le aveva fatto compagnia.

Il modo in cui si era conclusa quella festa era stato inaspettato,ma non per questo meno piacevole.

Si era ritrovata piu' volte a chiedersi come era possibile che fossero sul tavolo da biliardo a strapparsi i vestiti di dosso quando un'attimo prima erano uno di fronte all'altro ad urlarsi addosso e quasi pronti a lanciarsi una maledizione.

Era sicura che se non fossero stati interrotti da Pansy,avrebbero finito per farlo su quel tavolo da biliardo,incuranti della festa e degli ospiti.

E dopo un'attenta riflessione si era resa conto che l'idea non le dispiaceva affatto.

Era la prima volta dopo tanto tempo che qualcuno la faceva sentire di nuovo desiderata,apprezzata,che la faceva sentire...viva.

Non c'era altro modo per dirlo.

-Va bene lo è,ma per il momento non sono ancora disposto ad accettarlo.

Devo ancora metabolizzare la cosa-disse Harry distogliendola da quei pensieri.

Hermione riportò l'attenzione sull'amico e annuì.

Se aveva bisogno di piu' tempo per accettare la presenza di Draco al suo fianco,era disposta a concederglielo:in fondo erano soltanto tre settimane che viveva con Draco.

-Prudence come la sta prendendo?-le domandò Harry con un'espressione partecipe in volto.

-Molto meglio di come immaginavo,sai?

Pensavo che per lei sarebbe stato piu' difficile,vista l'età,ma a quanto pare sono io quella che fatica ad accettare il cambiamento.

Lei si sta affezionando molto a Draco,e credo che anche per lui sia lo stesso-gli confidò.

Harry corrugò la fronte a quelle parole.

-Come fai a dirlo?-le chiese.

Hermione si avvicinò alla scrivania e posò entrambi i gomiti sul piano.

-Ogni sera,quando lui torna a casa,gli va incontro e si fa prendere in braccio poi tornano in salotto insieme,parlando di solo Dio sa cosa.

Prima che io la metta a letto,Draco ha preso l'abitudine di leggerle una storia:fa sedere Prudence su entrambe le ginocchia,così può vedere le figure del libro,e si fa aiutare a cambiare pagina...

Sono molto dolci insieme-gli raccontò sorridendo leggermente.

Tutto quello che Ron non ha mai fatto,pensò poi la donna.

-Magari sta solo fingendo-disse Harry testardo.

Hermione sorrise e aspettò qualche istante prima di dirgli quello che sapeva l'avrebbe sorpreso.

-Sai dov'è adesso Prue?-gli domandò.

L'altro,ovviamente,scosse la testa.

-A casa di Pansy e Theodore Nott-gli rivelò.

Vide di nuovo quell'espressione sorpresa che solo da pochi istanti aveva lasciato il volto dell'amico e ancora una volta,lei scoppiò a ridere.

-Non posso credere alle mie orecchie-disse Harry incredulo.

Hermione annuì.

-E che ci fa lì?-le chiese.

-Durante il fine settimana che abbiamo passato alla villa ha fatto amicizia con Sadie,la figlia di Pansy.

Così ieri Pansy mi ha chiamato per invitare Prue a giocare con la figlia-raccontò Hermione.

A sentirla parlare sembrava che fosse la cosa piu' normale del mondo.

-E tu l'hai lasciata andare?-le domandò sempre piu' sorpreso.

-Cosa avrei dovuto fare?

Dirle "No grazie,non voglio che mia figlia frequenti dei futuri Serpeverde?"-

-Poteva essere un'idea...-fece l'altro con un'espressione seria in volto.

Hermione lo guardò sempre piu' sorpresa per le parole dell'uomo:parlava sul serio oppure era lo shock a parlare per lui?

-Non pensi veramente quello che dici-provò a dire.

Harry si alzò e si allontanò dalla scrivania dietro la quale era seduta Hermione.

-Come fai a dimenticare così in fretta come ci hanno trattato?

Hai messo il passato in un cassetto e hai buttato la chiave per caso?Perchè altrimenti non capisco...-le disse pensieroso.

-Cosa c'è da capire?Ho soltanto scelto qualcuno diverso da me.

E' così difficile da accettare per te?-gli domandò lei guardandolo seria.

Non voleva ascoltare un'altra predica da Harry,non adesso che aveva trovato un fragile equilibrio con Draco,che era riuscita a mettere da parte le paure,i dubbi e le malelingue.

-Perchè proprio Malfoy?

Potevi scegliere un Tassorosso,un Corvonero,ma perchè proprio lui?-le domandò Harry guardandola.

-Tu perchè ti sei innamorato di Ginny?-gli domandò lei di rimando.

-Questo non c'entra assolutamente niente!-ribattè lui subito.

-Invece è la stessa cosa:vorresti farmi credere che non ti saresti innamorato di lei se fosse stata una Serpeverde?-gli chiese guardandolo negli occhi.

Harry rimase interdetto per qualche istante,sorpreso da quella domanda.

-Che accidenti significa?Forse non l'avrei neanche conosciuta!-disse poi.

Hermione annuì.

-E non avresti mai saputo cosa avevi perso-gli fece notare Hermione.

Si guardarono per qualche istante in silenzio,mentre il senso di quella frase aleggiava ancora su di loro.

Come poteva giudicare Draco soltanto dall'appartenenza alla Casa dei Serpeverde?

Non era solo quello a definirlo,come loro erano altro dopo l'appartenenza alla Casa dei Grifondoro.

Anche lei aveva fatto quell'errore per anni,e soltanto adesso si stava ricredendo.

Soltanto adesso stava conoscendo il vero Malfoy,o quello che credeva essere il vero Malfoy.

Prima che uno dei due potesse aprire bocca,qualcuno bussò due volte alla porta dell'ufficio, portando entrambi a guardare la porta di legno.

Le reazioni dei due nel vedere aprire la porta furono totalmente opposte:sul viso di Hermione apparve un sorriso che le illuminò gli occhi,mentre il volto di Harry si incupì fino a diventare torvo.

Draco Malfoy aprì la porta,la mano ancora poggiata sulla maniglia,pronto a scattare verso la donna,ma si bloccò subito non appena vide Harry alla sua destra.

-Potter-lo salutò noncurante.

-Malfoy-ricambiò l'altro con lo stesso slancio.

Hermione,incurante del grande "affetto" che i due si dimostravano,era uscita da dietro la scrivania e si stava avvicinando a Draco.

-Non dirmi che ho dimenticato qualche appuntamento-gli domandò guardandolo in volto.

Draco ghignò divertito e scosse la testa.

-Sono passato perchè devo mostrarti una cosa che so ti farà molto piacere-le disse il biondo.

Ormai Hermione era a pochi metri di distanza dall'uomo,quindi lui non dovette far altro che allungare il braccio e allacciarlo attorno alla sua vita,incurante dello sguardo attento di Harry che seguiva ogni sua mossa.

-Veramente?Cos'è?-gli domandò lei curiosa.

Draco la guardò e vide una scintilla brillare nei suoi occhi che lo portò a sorridere di nuovo.

-Io torno di là-li interruppe Harry,avviandosi a passi veloci verso la porta.

Hermione lo guardò e si rimproverò mentalmente per non avergli prestato troppa attenzione da quando Draco era entrato nell'ufficio:in fondo la situazione non doveva essere facile per lui.

Fece per parlare,ma lui la anticipò.

-Tanto tu sai come la penso-le disse.

Dopodichè uscì in corridoio,richiudendo subito la porta alle sue spalle.

Hermione piegò entrambe le labbra verso destra in una smorfia e riflettè sull'ultima frase che lui le aveva detto:possibile che dovesse essere tanto cocciuto?

Non gli chiedeva di invitare Draco a cena e di diventare il suo migliore amico,ma non poteva neanche continuare a credere che lei fosse diventata improvvisamente pazza,perchè così facendo avrebbe rovinato la loro amicizia.

-Qualcosa non va?-le domandò Draco,lo sguardo fisso sul suo volto.

Hermione incontrò i suoi occhi e scosse leggermente la testa,poggiando un braccio sulla sua spalla destra,le dita della mano a poca distanza dai suoi capelli.

-No,niente che già non sapessi-gli disse cercando di chiudere la conversazione.

-Che vuoi dire?-le domandò.

Entrambe le braccia di Draco erano adesso strette attorno alla sua vita ed Hermione riusciva a sentire le sue dita lunghe che le sfioravano la schiena.

Si lasciò scappare un sorriso ed scosse la testa.

-E' ancora convinto che io sia completamente impazzita perchè frequento i Serpeverde, permetto a mia figlia di frequentare la figlia di Pansy e perchè sto con te-gli raccontò riassumendo il discorso all'osso.

-Perchè gli permetti di giudicare la tua vita?-le domandò con voce leggermente piu' bassa del solito.

La distanza fra di loro era diminuita,aiutata anche da una lieve spinta che la mano di Draco sulla schiena di Hermione ed entrambe le braccia della donna ora erano attorno al collo di Draco,il dorso a sfiorare la pelle nuda dietro la nuca,poco sotto l'attaccatura dei capelli.

-Non glielo permetto infatti!

Io non discuto sulla sua vita e vorrei che lui facesse lo stesso.

Tu credi che io sia pazza?-gli domandò con un leggero sorriso sarcastico.

Draco si unì a quel sorriso e,dopo aver posato una veloce occhiata alle sue labbra, incrociò il suo sguardo.

-Io credo che tu sia rinsavita soltanto adesso...

Tu che pensi?Ho ragione io,oppure ha ragione Potter?-le domandò.

Il viso dell'uomo era ormai era vicinissimo a quello di Hermione,il respiro caldo a sfiorarle la guancia sinistra,il suo peso addosso.

Ancora una volta aspettava una sua mossa:se lei non gli si fosse avvicinata,se non gli avesse teso le labbra,Draco sarebbe rimasto fermo,limitandosi solo ad abbracciarla.

Ma a Hermione non bastava un semplice abbraccio.

Avvicinò il viso a quello di Draco e sfiorò il labbro inferiore dell'uomo con quello superiore,per poi allontanarsi subito,senza però sciogliersi dall'abbraccio e muovere la testa.

Alzò lo sguardo ad incontrare gli occhi argentei di Draco e sorrise divertita quando vi vide brillare un luccichio malizioso.

Riavvicinò le labbra e rifece la stessa mossa,ma questa volta le posò con delicatezza,intenzionata a dargli un bacio dolce.

Ma Draco fece saltare tutti i suoi piani quando dischiuse la bocca e le accarezzò il labbro inferiore e poi quello superiore con la punta della lingua,come per convincerla a lasciarlo entrare:quando finalmente le loro lingue si incontrarono,iniziarono una danza di cui stavano imparando i passi,ma che ugualmente li lasciava senza fiato.

Quando si staccò da lei,Draco la guardò con un ghigno compiaciuto sul volto,poi si piegò verso il suo orecchio sinistro,posandole una mano poco distante dall'orecchio.

Hermione sentì le dita dell'uomo bollenti sulla pelle,mentre il cuore batteva forte nelle orecchie e chiuse gli occhi,in attesa di ascoltare quello che Draco aveva da dirle.

-Per me sei perfettamente sana,qualunque cosa dica Potter-disse soffiandole aria calda nell'orecchio.

Hermione sorrise,riaprendo lentamente gli occhi e pensò che avrebbe voluto concedersi un bis del bacio appena avuto,ma poi si ricordò delle parole di Draco.

-Avevi detto che avevi qualcosa da dirmi...-gli ricordò.

L'uomo la guardò qualche istante,come se non si ricordasse neanche lui di cosa stavano parlando,poi annuì.

Si sciolse dall'abbraccio e guardò nella tasca interna della giacca.

Hermione approfittò di quel momento di separazione per avvicinarsi di nuovo alla scrivania e sedersi al bordo della scrivania.

-Ho ricevuto una lettera stamattina dai cogniugi Hunter.

E' indirizzata a tutti e due-le disse.

Stava tornando verso di lei con una busta fra le dita della mano destra.

-Che diceva?-gli domandò visto che lui non sembrava volerle fornire altre informazioni.

Draco le porse la busta e lei l'aprì quasi subito sbirciando contemporaneamente all'interno:non c'era nessuna lettera.

Prese i due cartoncini che erano nella busta,che si rivelarono essere due biglietti, e li guardò:non appena ebbe visto il nome dello spettacolo,avrebbe voluto mettersi a saltare per la gioia.

-Dimmi che hai accettato-domandò guardando Draco.

L'uomo sorrise e la guardò:Hermione capì subito che non le avrebbe reso le cose facili.

-Vuoi andarci?-le chiese di rimando.

-Me lo chiedi?E' tantissimo tempo che voglio andare a vederlo!-gli disse.

Guardò di nuovo i biglietti che aveva in mano,ancora incredula che fossero reali:come aveva fatto Eleonor Hunter a capire che aveva voglia di vedere quello spettacolo?

Che fosse una mezza maga anche lei?

Voleva vedere "Wicked" fin da quando erano apparsi i primi cartelloni pubblicitari per la strada e dopo aver letto le ottime recensioni sul giornale.

Aveva scaricato da internet tutte le canzoni e le aveva imparate a memoria,arrivando a cantarle per Prudence quando era ancora piccola e le prendevano degli attacchi inspiegabili di rabbia o di pazzia.

Riportò lo sguardo su Draco e gli andò incontro.

-So che mi odierò per quello che sto per dire,ma ti prego,ti prego dimmi che hai accettato-gli disse afferrando con entrambe le mani il davanti della sua camicia.

Draco sorrideva,visibilmente divertito,e desideroso di tenerla sulle spine.

-Ma mi ci vedi in un teatro babbano a guardare un musical babbano?-le domandò facendo il difficile.

-Saresti perfetto!-disse subito lei.

Avrebbe mentito spudoratamente pur di vedere quello spettacolo,e lo sapevano entrambi,ma Hermione cercò comunque di dare una parvenza di importanza al suo ragionamento.

-E poi sarebbe un modo perfetto per cementare il tuo rapporto con John Hunter:lui si lamenterà di dover accompagnare Eleonor a teatro per vedere sempre degli stupidi musical e tu farai lo stesso-gli disse,cercando di convincerlo.

-Ma se non so neanche di che parla!-le fece notare lui prontamente.

Su questo aveva ragione:non c'era qualcuno piu' a digiuno di musical di Draco.

Poi le venne un'idea.

-C'è un film che potresti vedere per capire un pò la storia.

Posso affittarlo prima di tornare a casa e questa sera possiamo guardarlo insieme-gli propose.

Draco restò pensieroso per qualche istante,incerto se cedere o farla stare sulle spine ancora per un pò,ma Hermione decise che doveva fare qualcosa per aiutarlo a scegliere.

Allontanò le mani dalla camicia,che adesso era piena di grinze,e le fece scivolare sulle spalle finchè non si allacciarono di nuovo dietro il collo dell'uomo,poi con un dito gli accarezzò la pelle tesa e nuda dietro la nuca.

Sorrise quando vide Draco muovere la testa all'indietro,venendo incontro alle sue dita,gli occhi chiusi,neanche fosse un gatto in cerca di coccole.

-Tu sei proprio sicura che il Cappello ti ha assegnato a Grifondoro?-le domandò.

Hermione annuì e affondò le dita dell'altra mano fra i suoi capelli.

-Non ha dovuto pensarci neanche tanto...-gli disse,mentre un sorriso le si disegnava in volto sentendo la mano dell'uomo che tornava a posarsi sul fianco sinistro,poco distante dalla striscia di pelle libera dalla camicia e dai pantaloni.

Draco si lasciò scappare un piccolo mugolio,e prima che lei riuscisse a prevederlo,si ritrovò le labbra dell'uomo sulle sue,dure,esigenti.

Hermione,le braccia ancora allacciate attorno al suo collo,lo attirò verso di sè,ricambiando il bacio,incapace di ragionare,a momenti anche solo di respirare.

Come era possibile spiegare quella passione?

Perchè un minuto prima erano capaci di parlare normalmente,anche di cose banali e l'attimo dopo si stringevano e sembravano incapaci di resistere lontano dall'altro?

Era pura attrazione fisica o c'era un'altra spiegazione?

Le braccia attorno alla sua vita erano diventate quasi una morsa e neanche si accorse che Draco l'aveva spinta leggermente all'indietro sulla scrivania con il suo peso mentre la sua mano sinistra aperta scendeva lungo la coscia fino all'attaccatura del ginocchio,facendoglielo piegare.

L'unica cosa che sentiva era il battito del suo cuore e le labbra di Draco che sembravano desiderose di farla morire di una morte lenta.

Tutto intorno a lei era sparito,non sentiva piu' il rumori di sottofondo che di solito caratterizzavano il suo ufficio e non si accorse neanche dei colpi alla porta.

-Hermione volevo...-

La voce di Harry si era bloccata,forse nel momento in cui l'aveva vista stretta a Draco.

Draco visibilmente riluttante,si staccò dal suo abbraccio e si passò una mano fra i capelli,come per darsi un contegno.

-Non pensavo fosse ancora qui-disse Harry con voce scioccata e risentita.

Hermione si passò la lingua sulle labbra leggermente gonfie,pentendosi subito del gesto,poi alzò le spalle.

-Stavamo decidendo una cosa importante-gli disse.

Non doveva lasciarsi piegare dal suo giudizio.

-Quale posizione del kamasutra usare?-le domandò Harry sprezzante.

-HARRY!-esclamò lei sorpresa dalle sue parole.

-Potter attento a come parli-disse Draco,guardandolo con occhi pieni di disprezzo.

-Altrimenti che succede?-lo sfidò Harry di proposito.

Capendo che la situazione sarebbe presto degenerata,Hermione si frappose fra i due,la schiena rivolta a Harry,cercando di incontrare lo sguardo di Draco.

Se glielo avessero detto in passato,sicuramente avrebbe riso fino a farsi venire i crampi allo stomaco.

Da quando il suo migliore amico era diventato un nemico?

-Cerchiamo di calmarci...-iniziò.

Ma Harry non voleva renderle affatto le cose facili.

-Che accidenti le hai fatto,eh?

Che assurdo incantesimo di magia nera le hai fatto per convincerla a venire con te alle riunioni di Serpi e Mangiamorte?-domandò rivolto direttamente al biondo.

-Credi che non sia capace di decidere da sola?-gli domandò l'altro.

Stavano parlando come se lei non fosse presente,mentre Hermione era proprio davanti a loro,fra di loro per evitare che si uccidessero con qualche maledizione.

-Adesso sei diventato un'esperto?

Sai tutto di lei,no?-lo schernì Harry.

-VOLETE SMETTERLA?

HARRY FALLA FINITA!!-disse Hermione alzando la voce piu' degli altri.

Draco abbassò lo sguardo su di lei ed Hermione lo sentì espirare forte,cercando di trattenere tutto l'autocontrollo di cui era capace.

Si voltò verso Harry e si vide che sul suo viso c'era la solita aria sbalordita che aveva visto così tante volte quel giorno e che non poteva sopportare ancora.

-Per favore togliti quell'espressione dalla faccia!-gli disse con aria scocciata.

Quella frase non fece altro che aumentare lo stupore sul viso di Harry.

Restarono qualche istante in silenzio,cercando di capire quando il mondo aveva cominciato a girare nel senso opposto,ma nessuno dei tre riuscì a trovare una risposta.

-Hermione ma che ti è preso?-domandò Harry.

-Mi hai già fatto questa domanda troppe volte Harry!

Continui a dire che ti fidi di me e delle mie capacità di giudizio eppure sei convinto che Draco possa avermi convinto a stare con lui con qualche incantesimo di magia nera-gli disse.

Harry fece per parlare,ma lei lo interruppe di nuovo.

-COME TI PERMETTI DI GIUDICARE LA MIA VITA?

CHI TI DA TUTTO QUESTO POTERE PER CRITICARE LE MIE SCELTE?

Soltanto perchè ho scelto qualcosa di diverso,qualcosa che non rientrava nei tuoi schemi,hai cominciato a dubitare di me...-lo accusò.

-Questo non è vero!-

-Neanche mezz'ora fa eri convinto che facessi uno sbaglio a permettere a Prudence di frequentare la figlia di Pansy.

Guai se un Grifondoro si mischia con un Serpeverde!-fece la donna.

-MI CREDI VERAMENTE COSì RAZZISTA?-le domandò lui alzando leggermente la voce.

-Io sì-s'intromise Draco con voce tranquilla.

-NESSUNO HA CHIESTO IL TUO PARERE!-ribattè il moro,voltando velocemente la testa verso Draco.

-Allora è soltanto perchè è la figlia di Pansy Parkinson?-gli domandò Hermione con voce piu' calma.

Harry restò in silenzio,incerto su cosa dire.

-Smetteresti di vedere Prudence se i suoi amici fossero soltanto Serpeverde?-gli domandò guardandolo fisso negli occhi.

Il moro restò in silenzio,lo sguardo che sosteneva quello dell'amica,se ancora poteva definirsi così.

Hermione fece un respiro profondo prima di dire quello che aveva in mente:sapeva che poteva essere una batosta per Harry,e anche che poteva suonare strano alle orecchie di Malfoy,ma voleva sapere se veramente Harry l'accettava ancora oppure se la loro amicizia era ormai soltanto una facciata.

-Smetteresti di vedere me se avessi un figlio da Draco?-gli domandò con voce seria.

Capì subito qual'era la risposta,dalla reazione del suo viso,anche se lui non disse niente.

Restò in silenzio,lo sguardo fisso nel suo e il volto atteggiato a quella che doveva essere un'espressione decisa.

-Sai benissimo che non lo farei-le disse infine.

Sapevano tutti e tre che stava mentendo.

Hermione annuì,seguita subito dopo da Harry.

-Sarà meglio che torni di là,ho lasciato parecchio lavoro in sospeso-le disse poi.

Come aveva fatto già una volta quel giorno,si voltò e si chiuse la porta alle spalle,lasciandoli di nuovo soli.

Non appena lo vide sparire dietro la pesante porta di legno,Hermione non riuscì a trattenere oltre un corposo sospiro:come erano arrivati a quel punto?

C'era stato qualche avvertimento che non era stata capace di leggere oppure era scoppiato all'improvviso come un fulmine a ciel sereno?

Fino a quel giorno era stata piu' che convinta che sarebbe riuscita a gestire la sua "relazione" con Draco e la sua amicizia con Harry,ma ora cominciava ad avere dei seri dubbi in proposito.

Forse era valido anche per lei il famoso proverbio della botte piena e della moglie ubriaca...

-Va tutto bene?-si sentì chiedere.

Alzò lo sguardo fino ad incontrare gli occhi di Draco e gli rivolse un timido sorriso.

-Ancora non lo so-gli confessò.

Lui sorrise e le diede un lieve bacio sulla fronte.

-Per quel che vale,penso che tu sia stata bravissima nel far valere le tue ragioni-le disse,le labbra a poca distanza dalla sua fronte.

Hermione sorrise e annuì.

-Già,ma per oggi ne ho abbastanza-disse con voce stanca.

Draco si staccò da lei ed Hermione lo vide annuire.

-Ok,messaggio ricevuto:ti lascio lavorare.

Ci vediamo a casa-le disse guardandola.

Questa volta fu lei ad annuire,un'istante prima che Draco avvicinasse di nuovo il viso al suo per un bacio veloce.

-Non dimenticarti il film-le ricordò.

Hermione lo guardò sorpresa.

-Se dobbiamo accettare l'invito degli Hunter,devo almeno sapere a cosa vado incontro,no?-

 

 

 

Harry entrò nel suo ufficio chiudendo la porta con tutta la rabbia repressa chiusa dentro di sè.

Si avvicinò alla sua scrivania e si buttò sulla sedia dietro di questa a peso morto,facendo cigolare pesantemente le molle della sedia.

Ancora non riusciva a credere a quello che era successo.

Da quando la sua migliore amica,la ragazzina che conosceva fin da quando aveva 11 anni,che lo aveva accompagnato per tutte le fasi importanti della sua vita e con cui aveva rischiato la pelle, si alleava con uno dei suoi nemici piu' giurati?

Da quando si lasciava accarezzare,abbracciare e addirittura baciare da lui?

Come era possibile che fosse uscita completamente di cervello per permettere a quell'uomo di portarla ad una cena dove i soli partecipanti erano Serpeverde,forse ex Mangiamorte?

Quasi faceva fatica a cancellare quello che aveva visto e sentito in quell'ufficio...

Invece di proteggere lui,che l'aveva sempre consolata che era stato il suo testimone di nozze, che la conosceva meglio di chiunque altro eccetto forse Ron,invece di trovarsi d'accordo con lui come tante volte in passato,gli si era rivoltata contro schierandosi con Malfoy.

Non era veramente Hermione quella,ne era piu' che sicuro.

La vera Hermione era ancora nascosta da qualche parte,magari intrappolata da un Imperius o un incantesimo del genere.

La persona che conosceva lui,si sarebbe fatta uccidere piuttosto che baciare Malfoy con tutto il trasporto e la passione che aveva visto...

Non voleva neanche pensarci!

E pensare che quando Ron gli aveva chiesto aiuto si era rifiutato sdegnato,quasi schifato che quello un tempo fosse stato il suo migliore amico.

Ma ora era d'accordo con Ron:non poteva permettere che Prudence vivesse in quella casa e frequentasse quelle persone.

Addirittura farle frequentare la figlia di Pansy Parkinson e Theodore Nott!

Hermione doveva sicuramente essersi bevuta il cervello.

Prue sarebbe stata molto meglio con suo padre.

Sull'onda di quella convinzione,afferrò il telefono e compose un numero che conosceva a memoria.

Non dovette aspettare molto prima di sentire una voce dall'altra parte.

-Sono io-disse con voce seria.

La voce dall'altra parte lo riconobbe subito:come poteva essere diversamente?

-Ho bisogno di vederti...Ho cambiato idea.

Sono con te-

 

 

-E' normale che cantino ogni dieci minuti?-

Era una domanda logica da una persona che vedeva un musical per la prima volta nella vita, che non conosceva neanche la loro esistenza fino a qualche settimana prima.

Quando quella sera era tornata a casa aveva fatto quello che faceva di solito:aveva fatto mangiare Prudence,le aveva fatto il bagno e avevano giocato un pò nella sua stanza aspettando che Draco finisse di sbrigare il lavoro nel suo ufficio.

Quando lui era venuto,aveva preso il suo posto:aveva un' "appuntamento" con Prudence.

Dovevano leggere un'altra pagina del libro che si trovava sul comodino accanto al letto della piccola e sembravano entrambi molto ansiosi di sapere come continuava la storia.

Approfittando del "tempo libero",Hermione era andata in camera e si era fatta una doccia per cercare di togliersi l'odore dell'ufficio e degli omogenizzati per bambini dalla pelle e dai capelli e quando era tornata nella stanza,con indosso il pigiama,aveva trovato la bambina già sotto le coperte,in attesa soltanto che lei le cantasse la sua canzone e le desse la buonanotte.

Come al solito ci volle poco per far addormentare Prudence e,in attesa che Draco terminasse la doccia,era scesa in cucina per preparare dell'abbondante pop-corn da mangiare durante il film.

Scendendo le scale aveva incontrato Blaise che rientrava a casa dal lavoro e come al solito,dopo la festa dai Nott,si salutarono freddamente.

Mentre il pop-corn si gonfiava nel suo sacchetto con il calore del microonde,Hermione ripensò per l'ennesima volta al confronto che aveva avuto con Blaise,proprio la sera della festa poco dopo i fuochi d'artificio che avevano costretto Draco ad allontanarsi.

-Io non ti piaccio,vero?-gli aveva chiesto diretta.

L'uomo l'aveva guardata sorpreso dalle sue parole:sicuramente non si aspettava tanta sfrontatezza da parte sua.

-Ma che dici?Come puoi pensare...-aveva tentato.

-Ho ascoltato quello che hai detto prima agli altri su di me,quindi risparmiati le scene patetiche dell'uomo confuso-gli aveva detto.

L'espressione sul volto di Blaise era visibilmente cambiata,diventando piu' dura e decisa mentre i suoi occhi sembravano non volerla abbandonare neanche un'istante.

-No,non mi piaci-le aveva confermato.

Hermione aveva annuito a quelle parole,poi aveva deciso che non ne avrebbe fatto una malattia: in fondo non si può essere benaccetti da tutti e dopo quello che aveva ascoltato non le interessava essere nelle grazie di Blaise Zabini.

-Posso sapere perchè?-aveva comunque chiesto.

Era una domanda stupida,ma l'aveva fatta lo stesso.

-Non per quello che stai pensando:non mi frega niente del fatto che tu sia Mezzosangue.

Non me ne è mai fregato niente.

E' perchè sono convinto che tu stia soltanto usando Draco-le aveva detto poi.

Tutto si era aspettata tranne quello.

-Trovo davvero strano questo tuo folle amore per un'uomo che per anni ti ha ridicolizzata e ti ha trattato peggio di una scarpa usata.

Però se penso che neanche tre settimane fa vivevi in una topaia e arrivavi a stento alla fine del mese,e adesso vivi in un palazzo e indossi abiti di seta...-aveva detto lasciando volutamente la frase a metà.

Toccava a lei trarre le conseguenze.

Quella rivelazione l'aveva lasciata esterefatta,incapace di ribattere.

-Ma non preoccuparti:a quanto pare sono soltanto io a pensarla così.

Tutti sono colpiti dal vostro grande amore...Almeno finora il tuo gioco sta funzionando alla perfezione-aveva concluso prima di andarsene.

Da quel discorso aveva capito molte cose:era certa che fosse per quel motivo che i due uomini avevano litigato il giorno del suo arrivo.

Spiegava anche perchè nonostante tutti i suoi sforzi non fosse mai riuscita a fare un passo avanti nel suo rapporto con Blaise:tutti erano colpiti e affascinati da lei,tranne il migliore amico del suo "compagno".

Si era chiesta se parlarne con Draco,ma alla fine aveva deciso di evitare,altrimenti avrebbe potuto creare altri problemi fra i due amici e quella era l'ultima cosa che le serviva.

Quando il pop-corn fu pronto,lo versò in una scodella e tornò in salotto dove Draco la stava già aspettando con in mano la custodia del dvd del film.

-Il mago di Oz.

Ha qualcosa a che fare con il nostro mondo magico?-le aveva chiesto alzando gli occhi su di lei.

Hermione aveva sorriso posando le scodelle sul tavolino e aveva scosso la testa.

-E' completamente diverso e te ne accorgerai subito.

Sei pronto?-gli aveva chiesto prendendo il dvd dalle sue mani.

-Solo una domanda:devi per forza sedermi vicina vestita così?-le aveva chiesto.

Hermione aveva lanciato uno sguardo al suo pigiama:dalla festa dei Nott,aveva preso l'abitudine di dormire con una vecchia camicia di Draco,che lui non usava piu' ed un paio di boxer da uomo sempre di Draco,che lui non usava piu' per colpa dell'elastico mezzo rotto.

Era stata una scelta quasi obbligata:quando era venuto il momento di andare a dormire, alla fine di quell'interminabile giorno,si era accorta di aver dimenticato di mettere in valigia il suo pigiama,così Draco le aveva prestato una sua camicia e un paio di boxer.

E stanamente,lei li aveva trovati comodi.

Da allora aveva continuato a dormire con quello strano pigiama.

-Che c'è di male?-gli aveva chiesto alzando le spalle.

In fondo,anche lui indossava boxer e t-shirt che erano il suo pigiama estivi.

Draco aveva scosso la testa,leggermente sconsolato,poi si era sistemato su un lato del divano aspettando che lei infilasse il dvd nel lettore.

Avevano guardato il film in silenzio per un quarto d'ora seguendo le "peripezie" di Dorothy e del cane Toto che una donna odiosa voleva portare via.

Hermione aveva cantato con Judy Garland "Over the rainbow" muovendo silenziosamente le labbra,senza accorgersi dello sguardo divertito di Draco.

Ma quando il braccio dell'uomo si era posato sulle sue spalle,neanche fossero due adolescenti al primo appuntamento in un cinema,aveva sorriso leggermente senza però far nulla per sottrarsi a quel contatto,anzi dopo qualche minuto gli si era avvicinata sul divano arrivando poi a poggiargli la testa sul petto a poca distanza dalla sua clavicola destra.

-Certo che è normale.

E' per questo che si chiama musical-rispose senza alzare la testa dal suo petto.

-Ma che motivo ha quella vecchia per volere tanto quel cane?

Secondo me c'è sotto qualcosa che non vogliono dirci-commentò Draco.

Hermione rise a quelle parole:era la prima volta che sentiva applicare simili congetture a "Il mago di Oz".

-Fidati,non c'è nessun motivo nascosto-gli disse quando smise di ridere.

Draco abbassò lo sguardo verso di lei e alzò le spalle,anche se lei non fu pienamente certa di averlo convinto.

Trascorsero un'altro quarto d'ora in silenzio,ma questa volta c'era qualcosa di diverso:c'era una strana tensione nell'aria,come qualcosa di elettrico che poteva pizzicarti se soltanto lo sfioravi.

Con lo sguardo sempre fisso sullo schermo,come se nient'altro stesse succedendo,il braccio di Hermione si era steso sull'addome leggermente rilassato di Draco,facendo sentire la sua presenza e quella delle sue dita neanche posasse sulla pelle nuda.

Del canto suo,Draco aveva cominciato a muovere pigramente la mano,come se non se ne accorgesse neanche,sulle spalle di Hermione scivolando con un dito lungo la curva della spalla su cui poggiava il braccio.

In lontananza sullo schermo,si iniziò ad intravedere il tifone che avrebbe portato Dorothy ad Oz ed Hermione sorrise:le era sempre piaciuto quel pezzo.

Era il momento in cui cominciava tutto,anche se nessuno ancora lo sapeva:il momento in cui la storia cambiava inaspettatamente.

Sentì la stretta attorno alle sue spalle farsi piu' forte,ma non si sentì tesa o preoccupata o infastidita come avrebbe dovuto;si sentì stranamente rilassata,come se tutto quello che stava succedendo e sarebbe successo era normale o addirittura ordinario.

-Mi passeresti un pò di pop-corn?-le domandò Draco.

Si staccò da lui e,senza alzarsi dal divano, si allungò verso il tavolino per prendere una manciata di pop-corn dalla scodella,poi quando li ebbe afferrati si risistemò sul divano nella stessa posizione di prima,ma leggermente piu' sollevata in modo da poter incontrare lo sguardo di Draco.

-Come fa una casa a finire in un tifone?-le chiese ancora lui prendendo un pop-corn dalla sua mano aperta a conca.

Hermione sorrise e lo guardò.

-Lo sai che fai troppe domande?-disse guardandolo negli occhi.

Lui ghignò ed Hermione lo vide abbassare lo sguardo sulle sue labbra per un' istante,un'attimo: non se ne sarebbe neanche accorta che non fosse stata così intenta a fissarlo.

-Che ci posso fare se questi film babbani sono così difficili da capire?-le chiese testardo.

Non sapendo bene quale risposta sarcastica sarebbe stata piu' indicata,Hermione si morse il labbro inferiore e fece saettare lo sguardo dallo schermo all'uomo e viceversa.

Dorothy era appena arrivata a Oz.

"Credo che non siamo piu' in Kansas,Toto"la sentì dire.

E' proprio vero,pensò Hermione fissando lo sguardo nelle iridi argentee di Draco e sentendo subito il suo cuore accellerare i battiti.

Non capiva quello che le stava succedendo,perchè reagiva così ogni volta che si trovava tanto vicina a Draco e a cosa avrebbero portato tutte quelle sensazioni.

Ma voleva scoprirlo...

Era stanca di avere paura.

Senza dire niente,si avvicinò al volto di Draco e gli posò un bacio delicato sulla guancia destra.

Sotto le labbra la sentì morbida e calda,leggermente ruvida per la barba di neanche un giorno e improvvisamente si trovò a chiedersi come sarebbe stato sentire quella ruvidità in posti dove la pelle era piu' delicata.

Incontrò lo sguardo di Draco e lo trovò attento,particolarmente vigile,e curioso.

Posò un'altro bacio sulla punta del naso spostandosi poi sull'altra guancia,dove sentì lo stesso pizzicore,poi accarezzò con le labbra il mento.

La mano di Draco che finora era stata sulle sue spalle,era improvvisamente scomparsa,come se fosse stata inghiottita dalle pieghe del divano.

Finalmente decise che era venuto il momento di accarezzare le labbra dell'uomo:le sfiorò lentamente,quasi con timidezza,anche se la timidezza era l'ultimo sentimento che provava.

Sfiorò il labbro inferiore dell'uomo con quello superiore e trattenne a stento un sorriso quando sentì la risposta di Draco:inizialmente furono piccoli sfioramenti di labbra,piccoli tocchi che si fecero via via piu' passionali piu' partecipi.

Hermione dischiuse le labbra portando Draco a fare lo stesso facendo incontrare le loro lingue in una veloce danza,prima che la lingua dell'uomo iniziasse a sfiorare il palato e l'interno delle sue labbra.

Hermione,incollata alle sue labbra,gli cinse le braccia al collo e gli si strinse contro,premendo il petto contro il suo torace e si complimentò mentalmente con sè stessa quando lo sentì sospirare forte.

Adesso era Draco a premere contro di lei,facendola scivolare sul divano,poggiando la testa su uno dei braccioli,il corpo subito coperto da quello dell'uomo.

-Ora capisco perchè ti piacciono tanto questi film-le disse lui staccandosi dalle sue labbra.

Hermione sorrise e mosse leggermente la testa,mettendo in mostra il collo e permettendogli di posarvi le labbra.

-Potevi anche dirlo subito...Senza tanti giri di parole...-le disse Draco mentre le accarezzava la pelle morbida della gola con le labbra.

-Adesso non montarti troppo la testa-lo rimbeccò subito lei.

Ma la sua obiezione non dovette suonare molto convincente alle orecchie dell'uomo,perchè fu subito accompagnata da un leggero gemito quando i denti di Draco si posarono sul collo.

Chiuse per un'istante gli occhi,ma fu quasi costretta a riaprirli quando sentì per la prima volta l'erezione nascente di Draco premerle contro la coscia.

Sapeva era normale che accadesse,allora perchè era tanto sorpresa?

Forse perchè non si aspettava di provocare quella reazione così presto,con così poco "sforzo" e di provare le stesse sensazioni?

Per cercare di cancellare quel momento di incoscenza,voltò il capo verso quello di Draco e incontrò di nuovo la sua bocca e iniziò a posare piccoli morsi su entrambe le labbra,facendosi scappare un sorriso quando Draco tentò di baciarla,rischiando un morso sulla lingua.

-Sei pericolosa quando ti ci metti...-le sussurrò a poca distanza dalle sue labbra.

Hermione sorrise maliziosa e tornò a legargli le braccia attorno al collo.

-Te ne sei accorto soltanto ora?-gli domandò poi con lo stesso tono di voce.

Quella domanda sembrò accendere Draco che calò sulle sue labbra con urgenza,spingendo la lingua nella sua bocca e ricominciando ad sfiorare quella di Hermione.

Hermione lo tirò piu' vicino a sè per approfondire ancora di piu' il bacio e lo sentì muoversi su di sè per non gravare troppo con il suo peso su di lei e così facendo,l'erezione di Draco si scontrò di nuovo con il suo basso ventre,provocandole un gemito d'apprezzamento.

Lo stesso gemito che pochi istanti dopo uscì dalle labbra dell'uomo.

Le mani di Hermione si allontanarono dalle spalle e dai capelli dell'uomo e presero a scorrere in punta di dita lungo le spalle ed i muscoli della schiena di Draco:possibile che non avesse neanche un difetto?

Finora tutto quello che le sue dita avevano incontrato erano muscoli forti e sodi e terribilmente scolpiti,quando avrebbe cominciato a vedere le magagne?

Lasciò scorrere le mani sul davanti,accarezzando il torace e il ventre tonico,ma prima che potesse anche solo pensare di scendere piu' in basso,Draco le afferrò i polsi e li portò tutti e due ai lati della sua testa,staccandosi di nuovo dalle sue labbra e guardandola negli occhi.

-Stai giocando con il fuoco...-le disse.

La sua voce era piu' bassa del solito e i suoi occhi sembravano sul punto di sciogliersi,se questo era umanamente possibile.

Hermione lo guardò con il fiato corto e per niente infastidita dal corpo forte di Draco che gravava sopra il suo.

Stava giocando con il fuoco:lo sapeva e non vedeva l'ora di tornare ad avvicinare le dita,di infilarle sotto la t-shirt,di entrare in contatto con la pelle soda di Draco.

Senza rispondergli,avvicinò il viso al suo sporgendo le labbra verso quelle di Draco che gli vennero incontro,senza però toccarle.

-Non mi ha mai fatto paura...-gli soffiò in faccia.

Vide chiaramente il pomo d'Adamo salire e scendere nella gola dell'uomo e per metterlo ancora di piu' in difficoltà,gli cinse la vita con entrambe le braccia avvicinandolo di piu' a sè e muovendo il bacino verso di lui per scontrandosi di nuovo con la sua durezza questa volta piu' tesa.

Il gemito che uscì dalla gola di entrambi questa volta era di puro piacere.

Prima che potesse fare o dire qualcosa,Draco si staccò da lei e tornò a sedersi sul divano,la schiena poggiata ai cuscini e le gambe che penzolavano quasi a toccare il parquet.

Per un'istante,Hermione ebbe paura che avesse ripreso a guardare il film e l'avesse rifiutata di nuovo,ma poi lo vide tendergli una mano e avvicinarla a sè per aiutarla a salirgli a cavalcioni.

Senza capire bene quali erano le sue intenzioni,Hermione si accomodò poco distante dalla sua ormai evidente durezza e gli allacciò le braccia al collo.

Subito le labbra di Draco furono sulle sue,possessive,esigenti e vogliose.

Riusciva a trovare ogni volta modi diversi per tenere impegnate le sue labbra e la sua lingua, disconnettendo il suo cervello e impedendole di pensare ad altro se non il piacere che quel bacio le procurava.

Sentiva le sue braccia accarezzarle la schiena,il collo e sfiorare la curva di un seno facendola gemere.

Poi senza alcun preavviso sentì le mani di Draco posarsi sui suoi fianchi e spingerla verso il basso,sulla sua durezza con un gesto che la lasciò letteralmente senza fiato.

Cercando di riprendersi dalle scariche di piacere che avevano colpito il suo centro,Hermione si staccò dalle sue labbra e inarcò la schiena piegando all'indietro la testa,cercando di finire il respiro che era rimasto a metà,ma riuscendo soltanto a gemere sommessamente.

Incontrò gli occhi di Draco e vi trovò lo stesso piacere che stava provando lei in quel momento, ma fu subito chiaro che non sarebbe bastato.

Voleva sentire la sua pelle:voleva toccarla,annusarla,baciarla.

Portò entrambe le mani ai lati della t-shirt di Draco e fece per tirare verso l'alto la maglietta,ma le mani dell'uomo la fermarono.

-No-lo sentì dire.

Hermione lo guardò sorpresa e incredula.

Che significa no?

Se non voleva allora perchè l'aveva spinta fino a quel punto?

Non la trovava abbastanza attraente?

Come intuendo i pensieri che le attraversavano la mente,Draco le posò un veloce bacio sulle labbra,prima di prenderle il viso fra le mani e incontrare i suoi occhi.

-Non è ancora il momento...-le disse.

-Che vuol dire?Non...Non ti piaccio per caso?-gli domandò vincendo le sue paure.

Perchè si stava comportando come un'adolescente alla prima esperienza?

Draco sorrise dolcemente,poi le prese una mano e con enorme sorpresa di Hermione la posò sulla sua erezione che ora sembrava voler essere liberata a tutti i costi dai boxer.

Hermione,ancora incredula per quella mossa inaspettata posò lo sguardo sul volto di Draco e vide il brivido d'eccitazione che gli trasfigurò la faccia.

-Non voglio che domani tu possa pentirti di essere stata con me.

Per questo voglio aspettare finchè tu non sia assolutamente certa di quello che vuoi.

Come lo sono io-le disse.

Niente l'avrebbe potuta colpire di piu'.

Possibile che lui fosse così assennato,sicuro di sè anche in una situazione come quella?

I suoi occhi erano ancora in quelli di Draco e non si era neanche resa conto che,mentre Draco aveva allontanato la mano,la sua era ancora posata sull'erezione che sembrava gradire quell'attenzione inaspettata.

-E che cosa vuoi?-gli domandò.

Draco sorrise dolcemente e le accarezzò con una mano i gonfi riccioli,allontanandoli dal suo volto.

-Io voglio te-

 

 

Salve a tutti!!!

Come avete visto,la scena è interrotta quindi il prossimo capitolo riprenderà esattamente dal preciso istante in cui il capitolo è finito.

Ho accennato qui ad uno spettacolo "Wicked",tratto da "Il mago di Oz" e che da noi è sconosciuto,ma che in America e in Inghilterra è campione d'incassi e famosissimo.Continuerò a parlarne piu' approfonditamente nel prox capitolo.

Ringrazio tutti coloro che rencensiranno e leggeranno questo capitolo e mi scuso per eventuali errori di ortografia e battitura.

E ora i ringraziamenti:Pikkola(Grazie x i complimenti!Come vedi le cose stanno evolvendo,magari nn cn la velocità che voi e io speriamo), Giuliathebest(Benvenuta!E grazie per i complimenti!fa sempre piacere quando le persone si avvicinano x la 1 volta alla tua ff e la trovano bella),Musa16(Magari cn qst capitolo t ho distrutto anke Harry.Io ho sempre pensato ke Draco nn fosse veramente cattivo,ma soltanto una vittima degli eventi:forse anke Harry al suo posto si sarebbe comportato come lui),Lights(Grazie x i complimenti!Per Prue devi ringraziare mia nipote:è lei ke sto prendendo a modello,visto ke ha la stessa età di Prue),Nikki Potter(Ammetterai anke tu ke la situazione fra Draco e Herm è strana e Blaise conoscendo bene Draco nn ci vede kiaro:in fondo è il suo migliore amico e sa tt del loro passato),Ginny28(No,almeno x il momento nn sono previsti pugni),JC(Ok,allora nn mi limiterò + nella lunghezza del capitolo),Potterina1993(Blaise e Daphne ritorneranno,ql piccolo accenno era solo un inizio e poi la loro storia è tr giotta x nn approfondirla),Taty89(Tt qlle prefazioni mi avevano messo l'ansia,cmq grazie x i complimenti!Ti assicuro ke Ron nn ha niente di buono in mente),Brilu(Anche a me intrigano molto Blaise e Daphne,ma devo stare attenta,nn voglio renderli tr sdolcinati o ridicoli:in fondo sn due vere Serpi),Germana(Grazie x i complimenti!),Krisma(In fondo nn è quello che succede nella vita?),Cleo88(Infatti penso sia il capitolo + lungo ke abbia mai scritto in tt le mie ffs,xò era impossibile spezzarlo a metà come invece ho fatto cn qst),Debby12(Sadie tornerà nel prox capitolo insieme a Pansy,che credo cominceremo a vedere + spesso),Aurian( Sono contenta di averti fatto cambiare idea in positivo!In bocca al lupo x la maturità),Sorellinadolce(Nn poteva immaginare ke stava succedendo una cosa simile nel suo soggiorno,anke se l'ha presa +ttosto bene,no?),Pei chen(Ok nn ti ho detto qllo ke forse t aspettavi,ma un piccolo assaggino,no?Fidati,Daphne nn è cs cattiva cm sembra), Freddymercury(Devo ammettere ke avevo 1 pò il fiato sospeso mentre leggevo le prefazioni,ma poi mi sn ricreduta,x fortuna!Cm vedi Hasrry è tornato e nn sembra x niente intenzionato ad avere un rapporto civile cn Draco.Hai ragione sul vestito di Daphne e sugli slip,me ne sn accorta qnd già il chap era in rete e nn potevo cambiarlo.X le tue domande:Blaise è un amico di Draco e nn vuole rovinare il loro rapporto intromettendosi e creando problemi;il vestito indossato da Hermione l'avevo visto qualche giorno prima indosso ad un'attrice su "E! Entertainment"e ho pensato ke poteva star bene addosso ad Herm;so ke lo spogliarello del giovedì ha messo in crisi parekkie persone, ma Blaise e Draco si limitavano a guardarlo,niente di tr trasgressivo), Fedy94(Io aspetterei a strozzare qualke personaggio xke fino alla fine nn si sa mai cm va a finire),Frafave(Nn preoccuparti,in fondo nn 6 obbligata.Grazie x i complimenti!),Viviana Rossa(Grazie x i complimenti!),Shavanna(Grazie,sn frutto di tante notti insonni x colpa del caldo!),Martuzza(Quindi vuol dire ke gli altri chap nn erano 1 gran ke...Skerzo!Aspetta ad odiare Pansy,alnmeno fino al prox chap), Madamina(Nn potrei mai fare una cosa del genere ad Herm!),Falalula(Grazie x i complimenti!C sn tante cose da raccontare ancora su Daphne e Blaise x capire cm sn arrivati a ql punto.E poi far evolvere ancora le cose fra Draco e Herm...).

Bene per il momento è tutto,io vi do appuntamento al prox chap...

"As long as you're mine"

Baci,Eva.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** As long as you're mine ***


as long as you're mine

 

Era possibile che quelle parole fossero state pronunciate veramente?
Era stato davvero Draco Malfoy a dirle?
Non riusciva ancora a crederci.
L'uomo che conosceva,o che aveva imparato a conoscere in quelle settimane era totalmente
diverso dal ragazzo che le era stato accanto per anni,che l'aveva tormentata e che non perdeva la minima occasione per metterla in difficoltà.
Ma non credeva ancora possibile che fosse cambiato così tanto.
Le parole che le aveva detto neanche due minuti prima continuavano ad aleggiare come nuvole

di fumo sopra la le loro teste,neanche fossero fumetti.
Lo guardò,incurante di quello che era successo fino ad un'istante prima:si dimenticò della loro

strana posizione,della sconveniente vicinanza della sua mano con la fin troppo sveglia erezione

dell'uomo,del film che continuava ad andare avanti completamente ignorato da entrambi e

dimenticò anche i bisogni che l'avevano spinti fino a quel punto.
Ora quello che contava erano quelle parole.
-Tu...Tu mi...-disse imbarazzata come mai prima.
Draco sorrise di fronte alla sua eloquenza e le accarezzò di nuovo i capelli,con quel modo dolce

e delicato che aveva usato poco prima.
-Non credevo fosse così facile farti restare senza parole...Dovrò ricordarme in futuro-le disse con

voce stranamente calma.
-Ti pare il momento di scherzare?-gli domandò lei,quasi riprendendolo.
Lui fece un piccolo gesto di assenso con la testa ed Hermione lo vide deglutire.
-Vuoi sentirtelo dire di nuovo?-le chiese.
-Vorrei sapere quando è successo-disse invece lei.
Draco aggrottò le sopracciglia,senza capire il senso di quella frase.
Doveva venirgli incontro.
-Quando è successo che hai cambiato così improvvisamente idea su di me-gli spiegò Hermione

seria.
Lo vide annuire e le sue sopracciglia si distesero di nuovo.
-Non c'è stato un momento preciso...
Ti ho sempre trovato molto attraente,anche ai tempi di Hogwarts.
Ma allora ero troppo idiota anche solo per ammetterlo a me stesso-le confessò.
Hermione sperò di non avere sul volto un'espressione troppo sorpresa perchè quello che Draco

le aveva appena detto era uno scoop che avrebbe fatto impazzire tutti i giornali scandalistici del

mondo magico.
E chi l'avrebbe mai detto?
Lei sicuramente non l'aveva mai capito.
-Non me ne ero accorta-gli disse.
Draco ghignò,come sapeva fare soltanto lui,ed Hermione sentì qualcosa rimescolarlesi dentro,

qualcosa che la portò a chiedersi perchè stavano perdendo tanto tempo in chiacchiere.
-Sono abbastanza bravo a mentire-le disse serio.
Senza pensarci,Hermione si mosse e soltanto quando vide il cambio d'espressione sul volto di

Draco si ricordò della sua posizione e delle conseguenze che aveva avuto.
Incontrò i suoi occhi e vide che erano di nuovo accesi di un fuoco perpetuo,quasi contagioso

che la portò a dischiudere le labbra e a lasciarsi scappare un sospiro compiaciuto che arrivò

chiaramente alle orecchie dell'uomo.
-Tu mi vuoi...-disse poi continuando a tenere lo sguardo fisso in quello di Draco.
Lentamente lui annuì.
E anche lei lo voleva.
Se ne era accorta adesso,mentre affondava gli occhi in quel mare argenteo che sembrava

volerla bruciare con il solo sguardo.
-Ma non stasera-aggiunse seria.
Ancora un sorriso.
Può un semplice sorriso strapparti l'anima?
Senza staccare lo sguardo dal suo,lo sentì allontanare la schiena dal divano e avvicinare il corpo

al suo,il torace quasi attaccato al suo seno e le sue labbra così vicine da poter sentire il suo respiro contro le proprie.
-Se fossi sicuro che tu non ti pentiresti domani,niente mi fermerebbe-le disse.
Come per mettere alla prova le sue parole,Hermione sorrise,poi mosse il bacino andando a
scontrare la sua sempre piu' tesa durezza contro il suo centro,provocando ad entrambi un gemito di piacere.
Possibile che lo desiderasse così tanto?
Eppure fino a un mese prima lo odiava con tutta se stessa!
Ma quello davanti a lei non era lo stesso Draco.
Quello era il suo Draco:un Draco che soltanto lei conosceva veramente...
Si domandò fino a che punto lui le avrebbe resistito e decise di metterlo alla prova:gli allacciò di
nuovo le braccia attorno al collo e gli si fece di nuovo piu' vicina,poggiando così il suo seno contro il torace di lui.
Dopo un'istante in cui aveva chiuso gli occhi per godersi il piacere provocato dal suo piccolo
movimento,Draco tornò ad affondare lo sguardo nel suo.
-Non c'è proprio niente che posso fare per convincerti?-gli chiese Hermione avvicinando le
labbra come prima lo erano state quelle di lui.
Lo vide deglutire vistosamente e sorrise dentro di sè:allora anche Draco aveva dei punti deboli!
Vide gli occhi dell'uomo posarsi sulle sue labbra per una frazione di secondo prima di tornare ad
incontrare i suoi.
Poi sentì le braccia di Draco tornare a posarsi sulla sua schiena a poca distanza dai fianchi.
Forse poteva stuzzicarlo un'altro pò...
Spezzò la catena creata dai loro sguardi e abbassò leggermente la testa,avvicinando le labbra al
collo dell'uomo.
Era la parte che preferiva finora,non avendo visto il resto del suo corpo:nei momenti di sforzo o
di tensione c'era una vena che si accentuava e che lei amava stuzzicare.
Anche quella volta era in mostra,neanche la stesse aspettando,ed Hermione vi posò le labbra,
seguendo quella scia violacea con una fila di baci fino ad arrivare all'incavo fra il collo e la spalla,nascosta dal tessuto della t-shirt.
Cercò di aggirare quell' "intoppo" e ricoprì di baci quel pò di pelle nuda che ancora restava in
vista,lungo la gola.
Quei piccoli movimenti erano accompagnati ogni volta da uno sfioramento dei loro bacini,che
provocava fitte dolorose e piacevoli ad entrambi.
-Hermione...-la chiamò lui.
Non voleva ascoltarlo,sapeva già cosa voleva dirle.
E forse non rispondendogli avrebbe aggirato quell'ostacolo...
Era ora di aggirarne anche un'altro,pensò Hermione.
Un'istante dopo il suo braccio destro era scivolato lungo le spalle ed il torace per fermarsi sulla

coscia dell'uomo,prima che le dita iniziassero ad insinuarsi sotto la t-shirt.
-Fermati...-le disse lui.
Non ci credeva neanche lui.
Glielo diceva il tono della sua voce,il modo in cui la sua testa era leggermente piegata

all'indietro quasi a toccare lo schienale del divano.
Ancora una volta decise di non ascoltarlo ed insinuò una mano sotto la maglietta,sfiorando con i

polpastrelli il ventre rilassato e liscio che si contrasse leggermente al suo tocco.
Aveva bisogno di piu':ora che aveva cominciato,non si sarebbe accontentata di così poco.
Fece vagare la mano verso l'alto,facendole incontrare un'addominale perfetto ed un torace

scolpito che le fece letterlamente venire l'acquolina in bocca.
Proprio quello che avevo ordinato,scherzò lei rialzando lo sguardo sul viso di Draco e trovandolo

ancora con gli occhi chiusi.
Che sarebbe successo se avesse fatto scendere la mano verso il basso?
Anche in questo caso sarebbe stato così arrendevole?
Non ebbe tempo per provare le sue teorie perchè Draco riaprì gli occhi e quasi

contemporaneamente l'afferrò per i fianchi e la disarcionò letteralmente.
Hermione cacciò un piccolo grido per essere stata colta alla sprovvista,ma subito dopo si ritrovò

con la schiena sul divano e il corpo possente di Draco che la copriva quasi del tutto.
I suoi occhi incontrarono di nuovo quelli argentei di Draco e si accorse che erano diventati quasi

neri:come era possibile una trasformazione simile?
-Non te l'ha mai detto nessuno che è pericoloso stuzzicare una serpe?-le domandò.
La sua voce era bassa e roca,frutto dell'eccitazione che Hermione sentiva premere contro la

coscia e che voleva essere liberata dai boxer.
Sorrise e alzò le spalle,cercando di sembrare il piu' noncurante possibile.
-Ormai sono abituata a questa serpe,non mi fa piu' tanta paura...-lo provocò.
Un lampo brillò negli occhi di Draco e lei si domandò cosa doveva aspettarsi adesso.
-Io non ne sarei così sicura se fossi in te...-l'avvisò infatti.
Dopodichè calò sulle sue labbra,affamato,come se da esse dipendesse la sua stessa vita

e,mentre rispondeva al suo bacio,Hermione lo sentì sistemarsi meglio su di sè.
Era ancora impegnata con le sue labbra,quando inaspettatamente sentì una mano dell'uomo

infilarsi sotto la camicia.
La sentì salire sul suo ventre piatto lasciando ad ogni tocco un brivido e,quasi indifferente

continuò a ricambiare il suo bacio, aspettando che arrivasse dove credeva e sperava di sentirla.
Pochi secondi dopo la mano di Draco si posò sul suo seno nudo,coprendolo completamente e

mozzandole il fiato sulla sua bocca quando due dita afferrarono il capezzolo turgido.
Incontrò lo sguardo di Draco e vi lesse un'espressione pienamente soddisfatta per la reazione

ottenuta con quel semplice gesto.
Ma non contento,abbassò la testa sull'altro seno ancora libero e lo prese fra le labbra, incurante

del tessuto della camicia che si metteva in mezzo,torturando il capezzolo con le labbra ed i

denti.
Hermione chiuse gli occhi e affondò le dita fra i suoi capelli,abbandonandosi alle sue attenzioni.
Ti prego fa che non smetta mai,pensò fra un gemito e l'altro.
Il tempo sembrò allungarsi e quando sentì Draco allontanarsi dal lei non seppe quanto erano

stati così avvinghiati.
Riaprì gli occhi e lo vide in ginocchio fra le sue gambe che la guardava.
-Non possiamo piu' tornare indietro adesso...-le disse con un pò di fiato corto.
Hermione si passò la lingua sul labbro inferiore e annuì.
-Sono d'accordo con te-gli disse.
-Voglio sia chiara una cosa:non farò l'amore con te-aggiuse subito Draco.
-Cosa?-gli domandò Hermione sorpresa.
C'era qualcosa che non le era chiara in quel discorso.
Draco sorrise di fronte alla sua espressione.
-Ti fidi di me?-le chiese poi.
Hermione restò qualche istante in silenzio,poi annuì.
Erano arrivati fino a lì,certo che si fidava!
-Allora non te ne pentirai-le disse serio.
Hermione lo guardò e dopo qualche istante di incertezza,annuì di nuovo.
-Però devi promettermi che farai tutto quello che ti dirò-le disse.
-Adesso stai chiedendo troppo-scherzò lei.
Draco ghignò e lei si chiese come aveva fatto tutto quel tempo a non strappargli la t-shirt di

dosso.
-Lo prometto-aggiunse subito dopo.
Lui la guardò con sguardo serio per qualche istante,poi tornò a scivolare su di lei.
Sembrò che il corpo di Draco si adattasse perfettamente al suo,insinuando un ginocchio fra le

sue gambe e piegando i gomiti per non pesarle troppo addosso.
Il viso dell'uomo era a poca distanza dal suo e quel misterioso e ambiguo sguardo sembrava non

volerla abbandonare neanche un'istante.
Lo sentì puntellarsi su un gomito e l'istante dopo,una mano fu fra i suoi capelli per scostarle

delle ciocche di capelli dagli occhi.
Da dove nasceva tutta quella dolcezza?
Hermione continuava a restare ferma,immobile,sotto di lui in attesa di una sua mossa:non aveva

idea di cosa sarebbe successo di lì a poco e quindi doveva aspettare che fosse lui ad aprire le

danze.
Vide il viso dell'uomo avvicinarsi e sporse le labbra per raggiungere le sue e sfiorarle con la

punta della lingua.
La sua risposta non si fece attendere:un semplice tocco era bastato per accenderlo e per far

diventare quasi famelico quello che non era neanche un bacio.
Sotto il tocco erotico delle sue labbra,Hermione gemette e strinse entrambe le braccia attorno

alla vita di Draco,attirandolo ancora di piu' vicino al suo corpo.
Sentiva la mano di Draco scendere verso la sua gamba destra,accarezzarle con la palma aperta

la coscia e poi,inaspettatamente,si sentì sollevare la gamba attorno i suoi fianchi possenti.
Il contatto fra i loro due corpi divenne ancora piu' intimo,provocando un'ennesimo sfregamento

dei loro bacini e facendo gemere entrambi.
-Stai cercando di farmi impazzire lentamente?-gli sussurrò lei,nascondendo il viso nell'incavo fra

la spalla e il collo.
Lo sentì ridere e contemporaneamente,anche l'altra gamba fu portata dietro il fianco:era

letteramente aggrappata a lui.
Due dita le sollevarono il viso,portandolo ad incontrare di nuovo lo sguardo di Draco,che la

guardava con un'inconfutabile sguardo malandrino negli occhi.
-Ci riuscirei?-le domandò con lo stesso tono di voce.
Poi,senza darle il tempo di rispondere,diede una poderosa spinta facendo scontrare la sua

erezione con il tessuto bagnato dei boxer.
Hermione,spalancò la bocca,quasi boccheggiante per la scarica di elettricità che l'aveva colpita:

che aveva intenzione di fare?
-Ah...Dipende...-gli rispose fra un gemito e l'altro,iniziando a muovere il bacino verso di lui.
Un'altra spinta,un'altro tiro in buca...Quell'uomo voleva veramente farla morire.
-Mmh...Da cosa?-le domandò lui con voce sempre piu' roca.
Hermione allacciò le braccia attorno al collo di Draco e si morse il labbro inferiore,prima di

gemere sotto un'altra spinta.
-Ancora...-si ritrovò a chiedere,dimenticandosi della domanda di Draco e chiudendo gli occhi

abbandonando la testa contro il bracciolo del divano.
Draco non si fece pregare e affondò in lei,per quanto gli permettevano i vestiti,per due volte

consecutive,portandola a gemere sempre piu' forte.
Non osava immaginare cosa sarebbe successo se fossero stati liberi da tutti quei

vestiti...Sicuramente avrebbero fatto tremare la casa!
I capelli di Draco le solleticarono il collo quando lui,in balia del piacere,abbandonò la testa

contro la sua spalla,iniziando a respirare sempre piu' velocemente.
-Ci sto riuscendo,vero?-le domandò con voce quasi mozza nella stessa posizione.
Hermione riaprì gli occhi e li affondò nei suoi:era incredibile quello che stava succedendo!
Non le era mai successo prima d'ora:stava portando entrambi all'orgasmo nonostante avessero

ancora la biancheria addosso.
Annuì,incapace di parlare,e cercò le labbra dell'uomo,incontrando subito la sua risposta

famelica:erano ormai vicini al baratro ed entrambi non vedevano l'ora di cadervi insieme.
-Oh Hermione...-
Le dita della donna si persero fra i suoi capelli e le gambe,ancora strette attorno ai suoi fianchi

aumentarono la loro presa,come per far diventare quei corpi un'unica entità e proprio quel

piccolo movimento fece esplodere l'incendio.
Con un'ultima spinta,Draco si irrigidì e,neanche fossero veramente connessi,Hermione sentì

quella tempesta elettrica che la rendeva incapace di pensare,di muoversi,anche solo di

respirare.
Tutto quello che riusciva a pensare era il piacere che si stava letteralmente impadronendo di

lei,di ogni sua piccola cellula e che trovò sfogo in un gemito strozzato.
Strinse le braccia attorno al collo di Draco e sollevò la schiena verso di lui,per godere ancora di

quel momento ed un piccolo grido di piacere le arrivò alle orecchie,facendola sorridere

soddisfatta.
Esausta,Hermione tornò a posare la schiena contro il divano trascinando con sè anche Draco che

poggiò la testa nell'incavo fra la spalla ed il collo le braccia inerti lungo i suoi fianchi.
Per un tempo indefinito restarono in silenzio,in quella posizione,ascoltando i loro respiri ritornare

normali ed il cicaleccio della televisione che rimandava loro le voci e le musiche del film

che,incurante di quello che era successo,aveva continuato a scorrere.
Quasi mossa da volontà propria,la mano sinistra di Hermione prese ad accarezzare i capelli di

Draco,lentamente e con dolcezza,come se lo avesse sempre fatto e le piacque sentire il

piacevole peso del corpo dell'uomo sopra il suo.
-Ti è già capitata una cosa del genere?-gli domandò all'improvviso rompendo il silenzio.
-Vuoi dire venire dentro i boxer?Parecchie volte-le chiese lui.
Hermione sorrise:poteva sembrare squallido,ma alla fine era successo proprio quello.
-Sai che intendo...-gli disse comunque.
-Ah...Tu intendi questo...-disse accarezzandole una gamba nuda con una mano.
Hermione sorrise e fece un leggero mugolio affermativo.
-No-le rispose secco.
Lei aggrottò le sopracciglia,poco incline a credergli e Draco,forse prevedendo quel gesto,alzò la

testa dalla sua spalla e incontrò il suo sguardo.
-Finora non ho avuto grandi difficoltà a convincere le donne a venire a letto con me...Tu sei la

prima che mi ha dato filo da torcere-le disse.
-Ehi,guarda che se c'è qualcuno che si è tirato indietro qui,quello sei tu!-ribattè lei cercando di

ristabilire i ruoli.
Draco si sistemò meglio sul divano e puntò un gomito poco distante dalla sua testa,poggiandovi

la mano con cui poi si sostenne la testa.
-Possibile che tu debba essere così puntigliosa anche dopo il sesso?-le domandò lui

stuzzicandola.
Hermione si sentì avampare per l'imbarazzo,ma poi trovò subito la risposta adatta a quella

frecciatina.
-E' quello che succede quando devo accontentarmi...-lo punzecchiò con un sorriso divertito sulle

labbra.
Draco avvicinò il viso al suo e portò di nuovo le labbra a poca distanza da quelle di Hermione.
-E che succede quando vieni soddisfatta pienamente?-le domandò in un sussurro.
Hermione lo guardò negli occhi qualche istante incapace di rispondere,poi fissò le sue labbra

prima di baciarlo un'ultima volta.
Quel bacio sembrò calmare entrambi,perchè quando si staccarono,Draco le sorrise e scivolò sul

divano dietro di lei,coprendole poi con un braccio il ventre e avvicinando la testa alla sua sul

bracciolo.
-Ok,adesso raccontarmi tutto quello che è successo nel film mentre noi eravamo occupati...
Non posso farmi trovare impreparato-

 

-Posso farti una domanda?-
Continuava a ripensare a quello che era successo fra lei e Draco due giorni prima.
C'erano volte che le immagini del loro incontro sul divano le apparivano nella mente nei

momenti piu' impensati:mentre era al lavoro,o quando era con lo stesso Draco facendola

diventare un tizzone ardente per l'imbarazzo.
Erano passate neanche settantadue ore da quando era successo,ma fra loro le cose sembravano

tornate come al solito:il solito bacio prima di andare al lavoro,lo stesso tono scherzoso e le stesse

battute che usavano per punzecchiarsi e come ogni notte,dormivano abbracciati.
Magari lui aveva relegato quello che era successo ad incidente di percorso,o a momento di

follia,o roba del genere e non ci pensava neanche piu'!
Però lei doveva parlarne con qualcuno.
Qualcuno che l'aiutasse a capire qualcosa dell'universo Draco Malfoy.
Qualcuno che si era trovato già ad affrontare quella situazione.
-A proposito di Draco?
Pansy.
Lei era la persona giusta.
Aveva invitato lei e Sadie quel pomeriggio per ricambiare l'ospitalità che aveva avuto nei

confronti di Prudence e mentre le bambine erano impegnate con la fattoria degli animali,le

aveva offerto un tè ed era stato allora che le si era accesa la lampadina.
Si voltò verso la donna cercando di non assumere un'espressione troppo sorpresa.
-Come facevi a...?-le chiese andando verso di lei con le due tazze.
-La scelta era fra pannolini puzzolenti e Draco Malfoy.
Ho sperato per te che non fosse la prima-le disse sorridendo divertita.
Hermione si lasciò contagiare da quel sorriso e annuì tendendole una tazza.
-Infatti...Ho pensato di chiederti di lasciarmi contagiare dalla tua esperienza-le disse sedendosi

di fronte a lei.
Pansy la guardò senza capire.
-Che intendi?-le domandò guardandola incerta.
-Tu e Draco avete fatto coppia fissa per anni ad Hogwarts...-iniziò prima di bere un sorso dalla

sua tazza,quasi cercando il coraggio di continuare.
-Quasi tre,poi però si è lasciato affascinare dal fascino di Daphne-rispose l'altra.
-Ecco...E immagino che in questi anni tu e lui avete...-cercò di chiederle.
-Fatto sesso?-tentò la donna con un sorriso divertito.
Hermione annuì,scomparendo dentro la sua tazza.
Pansy sorrise e annuì.
-Hermione lascia che ti dica una cosa:non si può essere la fidanzata di Draco Malfoy senza

andare a letto con lui-le disse.
La mora annuì,come se fosse d'accordo con lei.
-Quindi quanto tempo hai aspettato prima della vostra prima volta?-le domandò ancora.
-Aspettare?Ma ti ricordi com'era Draco ad Hogwarts e quanto era corteggiato?
Se volevo tenermelo stretto dovevo dargli un motivo per stare con me,e quel motivo era solo il

sesso...Non è passata neanche una settimana fra l'inizio della nostra storia e la prima volta-le

disse prima di bere un lungo sorso.
Hermione era scioccata:allora perchè con lei si era fermato tutte quelle volte?
Le aveva detto che voleva aspettare che fosse veramente pronta prima di fare l'amore con lei,

ma non si era accorto che l'altra sera lei era piu' che pronta?
Era stata sul punto di strappargli i vestiti a morsi...
-Con te come si comporta invece?-le chiese curiosa.
Hermione tornò a guardare la donna e alzò le spalle.
-Come tutti i fidanzati credo...-cercò di smarcarsi.
-Veramente non ce lo vedo Draco davanti alla televisione a guardare la partita di Quidditch...
Sai sono sempre stata gelosa di te-le confessò.
Quelle parole la sorpresero:tutto si era aspettata tranne quello.
-Cosa?Io credevo che mi odiassi perchè ero babbana-le disse.
Pansy alzò le spalle.
-Quello non mi importava piu' di tanto...
Era piu' una cosa di riflesso:odiavo il tuo essere Mezzosangue perchè Draco lo odiava.
La cosa che mi dava piu' fastidio era stare con Draco e vederlo ogni giorno innamorarsi sempre

piu' di te.
Era quasi una tortura:camminavo attenta agli angoli bui perchè ero convinta che vi avrei trovato

voi due che stavate pomiciando.
Ti ricordi il Ballo del Ceppo?-le domandò.
Hermione annuì concentrata.
-Mi ero preparata con la massima attenzione a quel Ballo,sarebbe stata la prima grande uscita

per noi due come coppia.
Avevo fatto attenzione anche alle minime cose e poi...-
Hermione la guardò curiosa.
-Poi?-le domandò per sollecitarla.
Pansy la guardò e le rivolse un sorriso triste.
-Tu ti sei presentata al Ballo con Krum e tutta la mia serata è stata un'inferno...-commentò lei.
-Perchè?-
Pansy sorrise amaramente mentre i ricordi le tornavano alla mente.
-Perchè non appena ti ha visto entrare con Krum,ha capito che le voci che giravano sul vostro

conto erano vere ed è andato su tutte le furie.
Si è preso una sbornia colossale e non è riuscito neanche a ritornare alla Casa dei Serpeverde;

se non c'era Blaise si sarebbe addormentato su uno dei tavoli della Sala Grande-le raccontò.
E lei non si era accorta di niente perchè troppo occupata a correre dietro a Ron,ad occuparsi

delle sue scenate di gelosia e a piangere per lui.
-Non lo sapevo...-riuscì soltanto a dire.
Pansy sorrise.
-Draco è bravo a mentire...Anche a sè stesso-le disse.
Hermione annuì:lo sapeva.
Alzò lo sguardo sulla donna e allungò una mano per posarla su una delle sue,per la prima volta

da quando la conosceva.
-Puoi perdonarmi per quello che ti ho fatto passare?-le domandò quasi di getto.
Pansy la guardò,sorpresa da quelle parole e,subito dopo,sorrise.
-E' il passato Hermione...Non serve a niente parlarne,e neanche chiedere scusa-le disse seria.
-Serve a me-ribattè subito la mora.
-Ma io non sono arrabbiata per quello che è successo...
Non è stata colpa di nessuno:eravate ancora troppo stupidi per capire che eravate perfetti l'uno

per l'altra,ed io ancora non avevo capito che l'uomo della mia vita era Theo-le disse sincera.
Hermione annuì leggermente e sorrise.
-E vissero per sempre felici e contenti...-scherzò.
-Assolutamente no!E' una gran rottura vivere per sempre felici e contenti!-ribattè subito Pansy

facendola ridere.
Le due donne risero e proprio in quel momento entrarono nella stanza le due

bambine,entrambe con un'animale diverso chiuso in una mano.
A guardarle potevano essere scambiate per cugine:avevano la stessa età,la stessa altezza,gli

stessi occhi grandi e curiosi.
Sadie però aveva i capelli neri,lucidi come quelli della madre che le incorniciavano la testa,

lunghi fino all'orecchio,leggermente arricciati alla fine,il naso leggermente schiacciato che aveva

certamente ripreso da Pansy e gli occhi marroni di suo padre.
Era una bambina tranquilla,giocherellona e che per qualche strana congiunzione astrale era in

perfetta sintonia con Prudence.
-Ecco le due principesse!-fece Pansy vedendo arrivare le bambine.
Sadie andò verso sua madre,con un sorriso accennato che le fece alzare gli angoli della bocca e

brillare gli occhi,il piccolo animale di plastica che teneva stretto fra le dita teso verso Pansy per

mostrarglielo.
Hermione,quando Prudence fu a portata di braccia,la mise a sedere sulle ginocchia,posandole

un bacio fra i capelli.
-Ho saputo da Draco che domani lo trascini a teatro-fece Pansy tornando a guardarla.
Hermione sorrise.
-Veramente non sono io...Ci hanno regalato dei biglietti,e io ho soltanto commentato che

sarebbe meglio per il suo lavoro se andassimo allo spettacolo-mentì.
Dopo quello che era successo quella sera,aveva evitato di ritrovarsi di nuovo seduta sul divano

accanto a lui,così aveva provato in tutti i modi a fargli capire "Il mago di Oz",ma non c'era stato

verso,e ora non sapeva proprio cosa aspettarsi da domani sera.
-Hai già pensato a Prudence?-le domandò l'altra guardandola.
-Pensavo di chiamare una baby-sitter-
-Perchè non la fai dormire da me?-le propose Pansy cogliendola alla sprovvista.
Hermione la guardò qualche istante incerta di aver sentito davvero quelle parole,poi la vide

annuire.
-Non sarebbe un problema,e poi sembra che hanno passato tutta la loro vita insieme da quanto

stanno bene insieme-commentò ancora Pansy.
Questo era vero,dovette ammettere Hermione.
Però sarebbe stata la prima volta che lasciava sua figlia a qualcuno...
-Oppure puoi lasciarla a me finchè non finisce lo spettacolo e poi venite a prenderla-
-Ma finirà verso mezzanotte!-ribattè Hermione.
-Credi che andiamo a letto con le galline?-la prese in giro la donna.
La mora sorrise e alla fine acconsentì.
-Va bene allora...Vorrà dire che approfitterò della tua offerta-le disse.
Pansy sorrise soddisfatta e anche Hermione dovette ammettere che era fiera di sè.
Stava sfidando sè stessa:si stava lasciando trasportare dalla corrente senza tener conto dei

pregiudizi che avevano governato gran parte della sua adolescenza e finora quel metodo aveva

funzionato alla grande.
Non aveva nessun rimpianto.
-Draco ti ha detto dell'invito di Daphne?-le domandò Pansy prendendo l'animale che le porgeva

sua figlia.
Ancora una volta Hermione annuì.
Daphne li aveva invitati ad un fine settimana nella sua casa fuori Londra e anche se la cosa non

le faceva molto piacere,aveva accettato visto quello che era successo l'ultima volta che era stata

in uno dei covi delle Serpi.
-Però non mi ha detto il motivo-le disse.
Il viso di Pansy diventò improvvisamente serio,quasi avesse toccato un tasto proibito.
-Beh...Non deve esserci per forza un motivo per invitare gli amici nella propria casa al

mare,no?-le fece notare poi.
Ma Hermione si accorse che neanche lei ci credeva piu' di tanto.
Tuttavia annuì,come per farla contenta.
-Porterai anche Prue?-le chiese ancora la donna per cambiare discorso.
-Lei verrà piu' tardi.
Ho promesso a Harry che poteva stare con loro per qualche ora-le spiegò.
Il giorno prima Harry si era scusato per quello che era successo l'ultima volta che si erano visti e

le aveva chiesto se poteva portare Prudence per qualche ora a casa visto che i cugini sentivano

la sua mancanza,così come Ginny.
Hermione ne aveva prima parlato con Draco e lui aveva accettato,a condizione che Ron non

fosse presente e che la bambina tornasse prima del tramonto a casa.
Stranamente Harry si era mostrato accomodante e aveva accettato tutte le richieste dell'uomo.
-Potter?-chiese Pansy sorpresa.
-E' suo zio,e da quando ci siamo trasferite da Draco non ha avuto piu' occasione di vederla...-le

spiegò.
-E ti fidi?-le domandò.
Perchè quella domanda?Ora che neanche Draco sembrava avere dubbi su quella richiesta?
Cercando di non mostrare nessun tentennamento,annuì.
A quel gesto Pansy alzò le spalle.
-Forse sono io che sono troppo sospettosa...-commentò.
Eppure con le sue domande aveva finito per insinuarle dei dubbi...


L' interno del teatro era verde smeraldo.
Alcune luci posizionate nei punti giusti davano un'illuminazione perfetta,che faceva sembrare

tutto verde,dai muri al soffitto fino alla moquette.
Era rimasta a bocca aperta fin da quando era entrata nel teatro attraverso la porta di vetro.
Draco al suo fianco la guardava con un sorriso divertito sulla faccia,ma lei non riusciva a

smettere di fissare ogni piccolo angolo,ogni piu' insignificante particolare:era quello che aveva

sperato per mesi,conosceva le canzoni a memoria e riusciva ancora a credere di essere

veramente lì.
-Dammi un pizzico-disse rivolta a Draco.
-Come?-le chiese lui senza capire.
-Dammi un pizzico sul braccio...Non può essere vero!-gli ripetè guardandolo in volto.
Lui ghignò ancora piu' divertito,poi le mise una mano sul braccio e la guidò verso l'interno del

teatro.
Comprò due programmi dello spettacolo e si fermò nel centro,aguzzando la vista alla ricerca

degli Hunter.
Lì scorse poco dopo venir loro incontro dalla direzione del negozio di souvenir e quando li

ebbero visti entrambi sorrisero.
-Scusate l'attesa,ma Eleonor non riesce a tornare a casa senza un ricordo-spiegò loro Jonathan

Hunter,prima di stringere la mano che Draco gli porgeva.
-Non è vero!-ribattè la moglie prima di sorridere a Draco e avvicinarsi a Hermione con un sorriso

quasi smagliante.
-Non so davvero come ringraziarti per averci invitato...
Era un mio sogno segreto vedere questo spettacolo-le disse subito Hermione.
-Non dirlo neanche per scherzo!Ora che ho trovato qualcuno con la mia stessa passione è

normale che le chieda di farmi compagnia,no?-ribattè la donna come se fosse la cosa piu'

normale del mondo.
-Inoltre io non sono un grande appassionato,anche se è da vent'anni che prova a convertirmi...

-s'intromise Jonathan guardando Draco.
-Capisco perfettamente quello che vuoi dire...L'altro giorno mi ha costretto a vedere di nuovo "Il

mago di Oz",per prepararci allo spettacolo...-gli disse Draco in tono quasi confidenziale.
-Per favore!Se vedo un'altra volta quell'uomo di latta e quel leone pauroso,mi metto a urlare...A

te invece come è andata?-domandò John fissandolo.
Hermione vide spuntare uno dei sorrisi malandrini di Draco e immediatamente immagini di

quello che era successo sul divano le si affollarono in mente,facendole battere piu' forte il cuore.
-E' stata un tortura,ma ne valeva la pena...-commentò Draco enigmatico.
-Ok mentre voi maschietti continuate a lamentarvi della vostra sfortuna,che ne dite di andare a

sederci?
Sta per cominciare-ribattè Eleonor per nulla sconvolta o impressionata dalle lamentele del

marito.
Presero posto poco prima dell'inizio dello spettacolo ed Hermione non potè fare a meno di

restare meravigliata per la fantastica scenografia:su di loro pendeva un enorme drago viola o

blu scuro,mentre il sipario era dipinto in modo da sembrare una mappa del regno di Oz con al

centro una luce verde smeraldo a simboleggiare la "Città di Smeraldo",dove appunto viveva il

mago.
Draco le si sedette accanto e lei lo sentì sistemarsi sulla poltrona.
-Sei pronto per la tua prima volta?-gli domandò avvicinandosi in modo che soltanto lui potesse

sentire.
-Non sapevo avessi di queste fantasie...-ribattè subito lui.
Lei sorrise e fece per rispondergli,ma in quel momento le luci si spensero ed iniziò la magia.
Wicked narra la storia delle due streghe di Oz,Elphaba la verde strega cattiva e Galinda,la

perfetta strega buona amata da tutti.
Queste due donne si incontrano all'università della magia e per un caso sfortunato finiscono

nella stessa stanza,odiandosi a prima vista per tutto quello che rappresentano:la prima è sciatta,

verde,povera e costretta a badare ad una sorella sulla sedia a rotelle;l'altra invece è bella

popolare e corteggiata da tutti.
Il sogno di Elphaba è di incontrare il Mago di Oz per chiedergli di cambiarle colore alla pelle,e

sembra sul punto di riuscirci visto che è una delle streghe piu' dotate della scuola.
Stranamente il tempo e la vicinanza fanno in modo che le due diventino amiche e che si

ritrovino ad andare d'accordo,quasi in perfetta sintonia.
Il sogno di Elphaba si infrange quando viene a conoscenza delle crudeltà che l'università compie

sui professori animali:deve fare qualcosa per aiutarli,a costo della sua carriera scolastica.
Nella scuola,intanto è arrivato un ragazzo,Fyero,che inizialmente si interessa a Galinda,ma con il

tempo scopre che Elphaba non è soltanto un mostro verde.
Ma Elphaba deve compiere la sua missione,così decide di incontrare il mago per chiedergli aiuto

nella sua causa a favore degli animali,per poi scoprire che lo stesso mago è il motore dietro la

persecuzione.
Il suo rifiuto ad unirsi alla crociata del mago le causerà una taglia:da quel momento sarà

additata da tutti come la strega cattiva dell'Ovest.
Da tutti ma non da Fyero che non esita a rompere il suo fidanzamento con Galinda una volta

capiti che i sentimenti per Elphaba sono pienamente ricambiati.
Resterà al suo fianco e l'aiuterà finchè gli sarà possibile,fino alla fine.
Per quasi due ore e mezza Hermione restò con lo sguardo incollato al palco,ridendo,

commuovendosi e quasi dimenticandosi della presenza di altre persone attorno a lei.
Man mano che la storia andava avanti trovava delle strane rassomiglianze con la sua vita: certo,

la sua pelle non era verde smeraldo,ma anche lei era una strega con i denti zannuti e i capelli

ingovernabili,che fin da subito era stata additata da tutti per le sue amicizie,le sue origini e le

sue capacità.
Draco poteva essere Fyero,il principe sbruffone,incurante del mondo intorno a lui e circondato

dal solito codazzo di leccapiedi.
Anche loro si erano ravveduti,erano andati oltre le apparenze e si erano scoperti:avevano

scoperto i veri Hermione e Draco,trovandosi in perfetto accordo.
Era per quello che amava tanto quel musical?
L'unico momento in cui tornò alla realtà fu l'intervallo in cui scambiò qualche parola con i suoi

"compagni d'avventura" prima di tuffarsi di nuovo dello spettacolo.
Ci fu un'altro momento in cui la sua mente fu richiamata alla realtà:quando sentì la mano di

Draco posarsi sulla sua mentre i due protagonisti si stavano dichiarando amore.
Per fargli capire che quel gesto le era grato,aveva intrecciato le dita con quelle della mano

dell'uomo.
-Non ho mai visto niente di piu' spettacolare-commentò Eleonor uscendo dal teatro.
-Lo dici tutte le volte!-le disse suo marito.
Draco ed Hermione sorrisero.
-Possibile che devi farmi fare brutta figura ogni volta?-lo rimproverò lei.
-Tranquilla Eleonor è stato lo stesso per me.
Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo invito...-s'intromise Hermione guardando la donna.
Fuori dal teatro pioveva leggermente,e Draco fermò il primo taxi che vide avvicinarsi al

marciapiede.
-Prendetelo voi.
Noi aspetteremo il prossimo-disse Hermione rivolta ai due amici.
-Sicuri?Possiamo dividerlo-propose John.
Draco scosse la testa e gli aprì la portiera del taxi.
-Non vorrete far aspettare la baby-sitter...-gli ricordò.
Questo sembrò convincerli e dopo gli ultimi saluti,Eleonor e Jonathan entrarono nel taxi

sfrecciando via per le umide strade londinesi.
-Ti va di fare due passi?-domandò Hermione voltandosi verso l'uomo.
Lo vide sorridere.
-Sotto la pioggia?-le chiese sorpreso.
Lei alzò le spalle.
Lui la imitò e dopo aver infilato il braccio sotto al suo si avviarono nella direzione di casa Nott.
Per quasi un quarto d'ora camminarono in silenzio,sentendo la pioggia posarsi sui loro vestiti e i

loro capelli ed i loro visi:ora era aumentata e da una piacevole pioggerella quasi inesistente era

diventata quasi fastidiosa e all'orizzonte si vedevano i primi lampi,seguiti subito dai tuoni.
-Non credi sia il caso di smaterializzarci a casa?-le domandò Draco guardandola.
-Hai paura dei fulmini per caso?-lo prese in giro Hermione.
Draco sorrise e alzò di nuovo le spalle,quasi noncurante.
-Poi non ti lamentare se ti viene il raffreddore-le disse scherzoso.
Un fulmine cadde piu' vicino illuminando tutto il cielo scuro e l'istante dopo,come se avesse

squarciato una nuvola,la pioggia cadde ancora piu' fitta.
Draco la guardò come a dirle "te l'avevo detto" e iniziò a correre,senza un meta precisa, seguito

da Hermione che non riusciva a trattenere le risate.
Si fermarono poco dopo,in un vicolo,cercando riparo sotto una tettoia di mattoni.
Hermione poggiò la schiena contro il muro e si allontanò i capelli dal viso:erano completamente

bagnati.
-Da dove viene tutta questa pioggia?-domandò Hermione sporgendosi per osservare il cielo nero

coperto di nuvole.
Draco l'osservava e si ritrovò a ridere:una risata quasi infantile che poco gli si addiceva e che

poco si adattava alla situazione.
-Che hai da ridere?-gli chiese lei.
-Ridevo perchè siamo bagnati,sotto la pioggia,in un vicolo sperduto in una strada di Londra e i

nostri vestiti sono diventati trasparenti-le disse.
Hermione tornò a guardarlo senza capire.
-Eppure non c'è nessun'altro posto dove vorrei essere...-concluse con tono serio.
Solo quando lui l'ebbe detto capì che era lo stesso anche per lei.
Sorrise leggermente e si allontanò un'altro ricciolo bagnato dal viso.
-Neanche io-
Si guardarono per qualche istante,poi quasi contemporaneamente,si vennero incontro finendo

fra le braccia dell'altro con le labbra che cercavano quelle dell'altra.
Le braccia di Hermione si strinsero attorno al collo di Draco,e le dita affondarono nei capelli

serafici e bagnati,mentre la sua bocca ricambiava con la stessa passione il bacio che Draco le

stava dando.
Si appoggiò al corpo solido dell'uomo,sentendosi immediatamente stringere fra le braccia

neanche fossero una morsa,con una forza piacevole che la faceva sentire desiderata,attesa.
Staccò le labbra da quelle di Draco e sfiorò il labbro inferiore con quello superiore dell'uomo

stuzzicandolo e sorridendo maliziosa quando lo sentì avvicinarla ancora di piu' al suo corpo,se

era possibile,prima di tornare a impadronirsi della sua bocca.
Una mano scese lungo le sue spalle maschie e possenti lungo la schiena purtroppo coperta dalla

camicia e arrivata al fondoschiena vi posò una lieve carezza prima di afferrare con entrambe le

mani i fianchi e spingerli verso il suo bassoventre.
Draco si staccò di nuovo dalle sue labbra e Hermione lo sentì gemere:aveva sentito chiaramente

la sua nascente erezione scontrarsi contro di lei e quel gesto le era sembrato soltanto un

piacevole assaggio.
Lui la guardò negli occhi e le rivolse un'altro dei suoi sorrisi malandrini.
-Lo sai che siamo in un vicolo,vero?
Potrebbe passare chiunque-le disse con voce bassa.
Hermione strofinò una guancia contro la sua e sentì di nuovo quella piacevole ruvidezza che

aveva sentito qualche giorno prima,poi prese fra le labbra il lobo dell'orecchio destro e lo morse.
-Ma potrebbe anche non passare nessuno...-gli disse in un sussurro.
E per convincerlo,abbassò una mano sulla stoffa tesa dei suoi pantaloni accarezzando la sua
erezione.
Un'altro gemito le arrivò alle orecchie,facendola sorridere sorridere soddisfatta:forse non era poi
così impossibile...
-Non sapevo fossi così amante del pericolo...-commentò lui con voce roca.
Hermione tornò a voltare il viso verso di lui e lo fissò,prima di accarezzargli una guancia con
l'altra mano.
Tese le labbra verso le sue e gli posò un bacio languido e lento,che sembrò interminabile.

Ancora una volta il suo corpo si scontrò contro quello forte di Draco e spinto dalle scariche
d'eccitazione che viaggiavano per tutto il suo corpo,Draco la spinse di nuovo contro il muro,facendole sbattere la schiena quasi con forza.
Le afferrò i polsi e li bloccò entrambi sopra la testa di Hermione,schiacciandola con il suo corpo

e facendole sentire ancora di piu' la sua erezione.
Le loro bocche si separarono e Draco abbassò la testa sulla pelle bagnata del collo e iniziò a

morderla e leccarla.
Aveva lasciato andare le sue mani e ora Hermione poteva allacciarle attorno al suo

collo,avvicinarlo a sè,chiudere gli occhi e abbandonarsi a quelle attenzioni.
Eppure quella paura c'era sempre...
-Non respingermi...-gli disse quasi senza accorgersene.
Il viso di Draco tornò alla sua altezza e incontrò i suoi occhi:erano di nuovo argento liquido.
E lei non aveva mai visto uno sguardo piu' bello di quello.
-E' questo che ti preoccupa?-le domandò con voce roca.
Hermione lo guardò negli occhi,tenendolo sempre stretto a sè e,dopo qualche istante

d'esitazione,annuì.
-So che è assurdo,ma ancora non riesco a...-iniziò Hermione.
Draco interruppe le sue parole posando le labbra sulle sue per un bacio veloce e dolce.
Quando si staccarono,le sorrise e le scansò i capelli dal viso come aveva fatto qualche sera

prima:quel gesto le infondeva stranamente molta sicurezza.
-Non è il caso di parlarne stasera...
Siamo sotto la pioggia battente e siamo fortunati se ancora non ci siamo presi qualche malanno

-le disse.
-Ma se continuiamo a rimandare le cose si faranno ancora piu' complicate...-riprese Hermione.
-Hermione non c'è niente di complicato.
Tu sai cosa provo per te,non è vero?-le domandò serio.
Veramente non lo sapeva,si ritrovò a pensare la donna.
Le aveva detto che la desiderava,ma niente di piu'.
Tuttavia annuì.
-Ora sei tu che devi capire cosa vuoi-le disse Draco,lo sguardo fisso sui suoi occhi.
E in quell'attimo lei capì.
Forse era inammissibile,assurdo,inaccettabile,ma era quello che sentiva in quel momento e non

perchè erano in mezzo alla tempesta o per quell'assurdo contratto che li aveva fatti incontrare.
Ma per i suoi occhi,quei fantastici occhi argentei che ora la guardavano come se fosse la cosa

piu' bella del mondo.
-Io voglio te-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Father and Sons ***


father

 

Era passato un'altro anno.

I mesi passavano piu' velocemente oppure era solo una sua impressione?

Eppure sembrava che niente fosse cambiato:tutto era ancora chiaro nella sua mente come quel giorno...

Ricordava ancora perfettamente tutti i sentimenti provati:l'attesa per quel momento,la gioia, la sorpresa subito sostituita dalla preoccupazione e dalla paura.

Infine l'indecisione.

Cosa era giusto fare?

Avrebbe dovuto essere egoista oppure fare una scelta dolorosa ma che riteneva giusta?

Alla fine era stata costretta a scegliere.

Blaise non glielo aveva mai perdonato.

Da allora le cose fra loro non erano state piu' le stesse...

Quello era stato l'inizio della fine,prima ancora di Patric e dei ritratti,prima ancora del suo tradimento e della sua decisione di partire per Parigi.

Lui non le aveva mai perdonato quella scelta...

Eppure lei continuava a credere di aver fatto la cosa giusta:non si condanna qualcuno all'infelicità soltanto per il proprio egoismo.

Era questo che Blaise non capiva,che non aveva mai capito...

Perchè si era chiuso nel suo dolore e non aveva lottato per loro?

Era così convinto che lei non soffrisse?

La credeva davvero così insensibile?

Allora non aveva mai capito niente di lei,nonostante tutti i loro bei discorsi e gli anni passati insieme.

Ormai era anche inutile rivangare il passato:si erano fatti talmente male a vicenda che era inutile anche solo sperare di rimettere a posto le cose;glielo dimostrava lo sguardo che lui le lanciava ogni volta che incrociava i suoi occhi.

Quello sguardo gelido,impassibile...insensibile,come se fra loro non ci fosse mai stato niente.

Eppure un tempo quegli occhi l'avevano guardata diversamente:l'avevano fissata con ardore,amore,desiderio,l'avevano fissata come se lei fosse l'unica persona importante al mondo, l'unica capace di farlo girare.

Quegli occhi...

Capaci di accenderti il fuoco dentro soltanto con una semplice occhiata.

Ma ora era svanito tutto.

Non era neanche rimasto la cenere di quello che erano:forse erano bruciati talmente troppo in fretta da non lasciare nessun segno.

Anche se le faceva male doveva abituarsi all'idea che niente sarebbe piu' cambiato fra loro: non erano piu' amanti,non erano neanche amici.

Erano due estranei.

 

 

Diversamente dalla volta precedente,Blaise accettò il loro passaggio.

Si sistemò sul sedile posteriore accanto al seggiolino che Draco aveva comprato insieme a Prudence e che ora era vuoto.

Harry era venuto a prendere la bambina quella mattina,promettendo di riportarla alla villa di Daphne prima delle sei,ed Hermione,dopo qualche riluttanza aveva acconsentito a lasciare la figlia per tanto tempo con gli zii.

Era la prima volta che restava senza di lei e le sembrava strano non dover badare ad un'altra persona:ormai erano due anni che ovunque andasse,qualsiasi cosa facesse anteponeva i desideri ed i bisogni di sua figlia ai suoi.

Per la prima volta,quel giorno,sarebbe stata libera di prendersi cura di sè stessa.

Quel pensiero la fece sorridere.

-Che c'è?-le domandò Draco,intercettando il suo sorriso.

Lei scosse la testa,facendo muovere i suoi morbidi ricci.

Le cose fra loro erano molto migliorate dalla sera a teatro:quella sera nonostante le premesse,non era successo niente.

Draco si era limitato a registrare l'informazione e si erano avviati sotto la pioggia verso casa Nott per prendere Prudence,poi si erano smaterializzati a casa.

Ma da quel giorno c'era un'intimità nuova nel loro rapporto:entrambi si sentivano piu' liberi di prendersi in giro,di scherzare con l'altro,di superare alcuni tabù silenti.

Un giorno Draco era entrato in camera proprio nel momento in cui Hermione usciva dal bagno,con indosso soltanto l'accappatoio.

Per alcuni secondi i loro sguardi si erano incrociati,poi lui aveva fatto per uscire dalla stanza,ma la voce della donna l'aveva fermato.

-Rimani se vuoi-gli aveva detto.

Dopodichè,gli aveva voltato le spalle e,senza curarsi se lui fosse uscito o meno dalla stanza,aveva slacciato la cintura attorno alla vita e aveva fatto scivolare l'accappatoio a terra restando completamente nuda.

Draco era rimasto,immobile con la schiena poggiata contro il legno della porta ad osservare quel corpo nudo perfetto,incapace addirittura di pensare.

L'aveva vista mentre si infilava i suoi boxer neri che ormai erano diventati il pigiama con cui dormiva tutte le notti e,con una leggera torsione del busto che gli aveva mostrato un perfetto seno rosato,aveva affettato una delle sue camicie.

Aveva infilato entrambe le braccia nelle maniche e poi si era voltata verso di lui,con un sorriso innocente,che poco si addiceva alla situazione.

-Mi aiuti con i bottoni?-gli aveva chiesto avvicinandoglisi.

Quando era stata davanti a lui,Draco aveva afferrato le due estremità e,dopo aver deglutito visibilmente,aveva inziato ad abbottonarle la camicia.

Niente al mondo gli era costato piu' fatica di quel semplice gesto che lui compiva tutte le mattine!

-Sto pensando che è la prima volta in quasi due anni che sono senza Prudence-gli confessò.

-E?-indagò ancora lui,incerto.

Il rapporto fra la bambina e Draco non poteva andare meglio e ogni volta che li vedeva insieme, Hermione si chiedeva se Prudence non stesse cercando di sostituire con Draco la figura assente di suo padre.

-Per il momento non mi sto strappando i capelli per la disperazione-gli fece notare.

-Vorrei ben vedere...-commentò acido Blaise dal sedere posteriore.

Hermione lanciò un'occhiata a Draco,che scosse la testa incurante.

Era strano che avesse accettato di venire in macchina con loro,invece di prendere la sua auto; era anche strano che avesse accettato di venire a quella "festa",se così la poteva chiamare.

Da quanto aveva potuto capire,fra lui e Daphne non scorreva buon sangue e tutto era dovuto al fatto che la donna l'aveva lasciato per un'altro uomo,da cui poi aveva avuto un figlio.

Quindi perchè ora era in macchina con loro?

Per cercare in qualche modo di sabotare il fine settimana?

Inoltre c'era una strana aria di mistero intorno al fine settimana:oltre alle parole criptiche di Pansy,aveva provato a chiedere informazioni a Draco,ma anche lui aveva tagliato corto bollando la cosa come "una semplice riunione fra amici".

Ma quante volte hanno bisogno di riunirsi i Serpeverde?

Neanche i Grifondoro erano così amici della compagnia...

Comunque se c'era qualcosa di strano l'avrebbe capito durante quei due giorni.

Soltanto quando Draco frenò e spense il motore si riscosse dai suoi pensieri:il viaggio era terminato.

-Finalmente...Non ne potevo piu' di stare chiuso qui dentro-disse Blaise aprendo la portiera e uscendo dalla macchina.

-Se ti lamenti tanto,perchè non hai usato la tua macchina?-lo beccò Draco uscendo a sua volta dall'auto.

Blaise non gli diede ascolto e aprì il bagagliaio per prendere la borsa che aveva portato per quel fine settimana.

Hermione chiuse la portiera della macchina permettendo così a Draco di inserire l'allarme e proprio in quell'istante,uscì nel cortile la padrona di casa.

Bellissima come sempre,fasciata da una paio di pantaloncini color kaki e da un top bianco,Daphne si fermò a pochi metri da loro salutandoli con un braccio,mentre i due uomini si davano da fare per prendere le altre due valigie.

-Ben arrivati!Avete trovato traffico?-domandò Daphne fermandosi accanto ad Hermione e poggiandole una mano sul braccio destro.

La donna scosse la testa e le rivolse un sorriso:anche Daphne come Theodore e Pansy aveva una strana concezione di "piccola casa per le vacanze".

Quella che si stagliava a poca distanza da loro era tutto fuorchè piccola:era alta almeno quattro piani,ma era quasi certa che l'ultimo fosse una soffitta,ma al contrario di Casa Nott era molto piu' moderna.

Era una casa costruita nell'ultimo secolo e verniciata sui toni del bianco e del marrone,che dava un tono caldo alla costruzione.

Le finestre,al contrario,erano blu scuro come per risaltare nel bianco della facciata e tutte avevano almeno un vaso di fiori.

A dare un pizzico di mistero in piu' c'era l'edera che cresceva rigogliosa su tutto un lato della casa,fin quasi a terra.

-Complimenti,hai una bella casa-disse Hermione rivolta alla donna accanto a lei.

-Grazie,ma devi fare i complimenti a mia sorella:è lei che ha deciso ogni minimo particolare di questa casa.

Stando alle sue parole,dovrebbe essere una parte delle sua eredità e a conferma di questo per venire qui oggi ho dovuto chiederle il permesso,ma io non ne sono convinta piu' di tanto-le raccontò la donna quasi in confidenza.

Hermione sorrise,sorpresa dal suo tono cameratesco,come se si conoscessero da sempre.

-Non sapevo avessi una sorella-confessò la mora candidamente.

-La piccola peste!-commentò Draco arrivando vicino a loro.

-Ehi!Attento a come parli...Fortunatamente ne ho una sola:si chiama Astoria e sembra una versione piu' giovane e piu' vanitosa di me se è possibile-le disse la donna.

-Come se ce ne fosse bisogno...-commentò acido Blaise,senza neanche guardare Daphne.

Hermione si accorse del cambiamento d'espressione sul volto della donna,ma fu un' istante,un lampo,poi l'attimo dopo tutto era tornato normale:lei stava sorridendo come se niente fosse successo.

-Venite vi mostro la vostra camera-disse mettendo una mano sul braccio di Hermione e guidandola verso la casa.

Draco era dietro le due donne con le due valigie al seguito neanche due cani scodinzolanti,ma prima di allontanarsi troppo si voltò verso Blaise.

Come se avesse letto nel pensiero dell'amico,Daphne voltò leggermente la testa di lato verso

Blaise e lo guardò leggermente sprezzante.

-Blaise non c'è bisogno che ti mostri la strada,vero?-gli domandò senza un tono di voce particolare.

Dopodichè tornò a voltarsi e a concentrarsi su Hermione,chiedendole com'era andato il viaggio e dove fosse la figlia,continuando a camminare,incurante di Blaise che livido di rabbia era rimasto fermo sul vialetto di ghiaia con la sua valigia.

La loro camera era al secondo piano,poco distante da quella di Theo e Pansy e,come già a Casa Nott,una porta collegava la loro camera con quella vicina che era stata apposta arredata per ospitare Prudence.

-A che ora hai detto che arriverà Potter?-domandò Daphne guardando entrambi.

-Dovrebbe essere qui verso le sei-rispose Draco posando entrambe le valigie sul letto.

La bionda annuì.

-C'è tutto il tempo.

Intanto voi datevi una rinfrescata e disfate i bagagli con calma.

Noi vi aspettiamo giu' in piscina-disse Daphne.

Entrambi annuirono e la salutarono,prima che la donna si chiudesse la porta alle spalle e li lasciasse soli.

Hermione si guardò intorno e si complimentò con Daphne,con Astoria o chi per loro che aveva scelto quell'arredamento:lo stile rustico tipico delle case di praterie della fine dell'Ottocento le era sempre piaciuto,le faceva tornare alla mente un periodo storico svanito per sempre e che non era piu' possibile riportare in vita.

Invece quel letto a baldacchino,le tende dai tenui colori scuri e la carta da parati giallo ocra e a rombi rossi le dava stramente un senso di immobilità.

Si avvicinò alla finestra che dava sul vialetto di ghiaia da cui erano appena arrivati e si sorprese di trovare ancora Blaise immobile nella stessa posizione in cui l'aveva visto prima di allontanarsi con Draco e Daphne.

C'era qualcosa di strano...

-Va tutto bene?-le domandò Draco facendola sobbalzare al suono della sua voce.

Lei si voltò verso di lui e annuì.

-Sei ancora preoccupata per Prue?-le chiese guardandola.

Hermione sorrise e scosse la testa.

-No,in fondo sono soltanto poche ore e sono sicura che è al sicuro con Harry e Ginny.

So che non le farebbero niente di male-

Draco annuì,come per farla contenta e tornò a fissare le due valigie sul letto,prima di aprirne una.

La mora lo guardò qualche istante prima di scuotere di nuovo la testa,facendo muovere i vaporosi ricci.

-Sai,credo che accetterò il consiglio di Daphne e mi farò una doccia prima di scendere-gli disse avvicinandosi alla porta del bagno.

Aprì la porta e nello stesso istante sentì il mormorio d'approvazione di Draco:il piccolo bagno sembrava incapace di ospitare due persone,ma era abbastanza grande da contenere una vasca,un lavandino,due accappatoi,due asciugamani bianchi e uno specchio proprio sopra il lavandino.

Poggiò una mano sullo stipite della porta e si voltò verso Draco,che inconsapevole dei suoi pensieri,stava sistemando i vestiti nell'armadio con la bacchetta.

-Perchè non ti unisci a me?-gli domandò guardandolo.

Sorrise quando vide i vestiti cadere a metà strada fra il letto e l'armadio.

Coprì il sorriso con una mano e tornò a guardarlo con quello che sperava essere uno sguardo serio e convincente.

-Come scusa?-le domandò lui,con un'aria sorpresa che poco si addiceva al Draco Malfoy che conosceva.

-Ti andrebbe di fare un bagno con me?-gli domandò di nuovo lei paziente,come se stesse parlando con un bambino di due anni.

Non sapeva neanche lei perchè lo stava facendo,ma non appena aveva visto quella vasca aveva avuto una specie di visione di loro due insieme lì dentro.

Uno sguardo sbigottito ancora aleggiava sul viso di Draco,ma improvvisamente questi sembrò riscuotersi e ritornare quello di sempre.

-Sei sicura?-le domandò.

Questa volta Hermione non nascose il sorriso che era nato con quella domanda.

-Cos'è hai paura di farti vedere nudo da me?Ti prometto che chiuderò gli occhi quando entrerai nella vasca,se può farti sentire meglio-lo prese in giro.

Quelle parole ebbero un'effetto rilassante su Draco facendolo sorridere.

-Allora ci stai?-gli domandò fissandolo nelle iridi d'argento che sempre piu' di frequente calamitavano la sua attenzione.

Draco alzò le spalle e annuì.

-Al massimo possono pensare che abbiamo deciso di inaugurare il letto-commentò.

L'espressione scandalizzata che apparve sul volto di Hermione lo fece ridere divertito,felice che le sue provocazioni le facessero quell'effetto.

Con lo stesso sguardo sul volto,lei si voltò ed entrò nel bagno per prepare la vasca.

 

"La strada la conosci"

Di nuovo in quella stanza...La malvagità di quella donna non aveva limiti.

Fra le tante stanze di quella villa proprio quella aveva dovuto assegnargli.

Quella che gli tornava sempre in mente nei suoi sogni,nei suoi incubi su quello che era successo fra loro,sul momento in cui tutto era cambiato.

Quella stanza era stata il centro di tutta la loro storia,nel bene e nel male...

Era lì che avevano fatto l'amore la prima volta,quando ancora erano amici e quello era solo un modo per passare il tempo durante un giorno d'agosto caldo e noioso,ed era lì che si erano lasciati...

Era lì che lui le aveva gettato addosso tutto il suo odio,tutto il suo veleno,proprio come una vera serpe.

Non era pentito,al momento lo pensava davvero,ma ultimamente non riusciva a non pensare a cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente.

Se lei non fosse andata con quel francese,loro sarebbero riusciti a sopravvivere a quel baratro che era diventata la loro storia d'amore?

Sarebbero riusciti a ricucire lo strappo che si era creato fra loro,oppure sarebbe comunque finita fra loro?

Cercarsi,desiderarsi anche dopo tutti questi anni,dopo tutto quello che era successo era un segno positivo,uno di quei segni che lascia sperare in una possibile riconciliazione e in un futuro o era solo il sintomo di un'ossessione che nessuno dei due era capace di combattere?

Gli sarebbe bastato percorrere un corridoio e bussare alla sua porta per essere di nuovo fra le sue braccia,per perdersi di nuovo dentro di lei,ma era sicuro che non l'avrebbe fatto,non questa volta.

Quel giorno era carico di ricordi,troppo "simbolico",per essere rovinato da un pò di sesso.

Era un giorno troppo doloroso...

 

-Sei comoda?-

Non aveva mantenuto la sua promessa.

Aveva guardato.

L'aveva fissato quasi un'adolescente alle prime armi mentre Draco si spogliava poco distante da lei per entrare nella vasca,e quando lui si era accorto del suo sguardo non aveva detto nulla;si era limitato a fare uno dei suoi soliti ghigni maliziosi.

Aveva fissato quel corpo scolpito e marmoreo quasi perfetto e si era chiesta come era possibile nascondere tanta perfezione sotto dei semplici vestiti.

D'altronde anche lui l'aveva guardata quando si era spogliata.

Lei aveva sentito chiaramente lo sguardo di Draco indugiare sul suo corpo come una carezza, dolce,attento a non sembrare troppo bramoso o eccitato.

Ma invece di entrare nella vasca,Hermione si era avvicinata allo specchio e,incurante della sua nudità e del suo sguardo,aveva legato i capelli in un precario chignon che sperava solido,almeno per tutta la durata del bagno.

Era rimasta nuda davanti a lui come se fosse la cosa piu' normale del mondo,come se lo avesse sempre fatto e non aveva provato il minimo imbarazzo.

Poi,finalmente,era entrata in acqua.

-Appoggiati a me-le disse,mettendole le mani sulle braccia e spingendola con la schiena contro il suo torace.

Hermione obbedì e per qualche istante restarono in silenzio,lasciandosi cullare dall'acqua e godendosi quella distanza così ravvicinata:erano nudi,ma entrambi avevano la certezza che non sarebbe successo nulla.

La testa poggiata contro la spalla destra di Draco,Hermione posò per la prima volta lo sguardo sul Marchio.

L'unica imperfezione del suo corpo.

Sapeva che era sempre stato lì,sul suo braccio ed era convinta che vederlo l'avrebbe spaventata, ma non provò la paura o il terrore che si era aspettata.

Forse quel simbolo era spaventoso anche collegato alla persona che lo aveva e ora lei non aveva piu' paura di Draco.

-E' così terrificante come te lo immaginavi?-le domandò Draco seguendo il suo sguardo.

Hermione spostò leggermente la testa sulla sua spalla per incontrare i suoi occhi e lasciò che il suo sguardo parlasse per lei.

-Ora so chi sei veramente...-gli disse.

Colpito da quelle parole,Draco mosse un braccio sott'acqua e cinse la vita di Hermione,avvicinandola a sè,poi le posò un bacio dolce fra i capelli.

-E' stato doloroso?-gli chiese lei curiosa.

Non aveva mai saputo molto del lato oscuro:la sua concezione l'aveva portata ad odiare Draco ed i Mangiamorte soltanto perchè sostenitori di Voldemort e,nonostante fosse ancora una accanita sostenitrice del Bene,era convinta che non tutte le cose erano ciò che sembravano.

-Come se mi avessero tolto la pelle dal braccio e avessero posato un ferro caldo sulla carne viva-le disse sincero.

Hermione guardò il Marchio per l'ultima volta,poi dopo l'iniziale esitazione,lo sfiorò con una carezza delicata,prima di posare il braccio su quello di Draco che ancora la stringeva in vita.

-Avevo paura di quello che avresti detto-le confessò.

Un sorriso leggero illuminò il viso della donna.

-Credevi che avrei cominciato ad urlare,vero?-gli chiese leggermente divertita.

Draco si lasciò andare ad una piccola risata,poi lei lo sentì scuotere la testa.

-Non è questo...Avevo paura di poter rovinare il nostro rapporto,proprio ora che le cose fra noi sono così perfette-le spiegò.

La mora sorrise e accarezzò il braccio nascosto dall'acqua,colpita da quelle parole.

-Sicuramente avremo i nostri problemi,per colpa del tuo carattere e del mio modo di vedere le cose...-

E della nostra incapacità di dichiarare i nostri sentimenti,pensò fra sè e sè.

-Cos'ha di sbagliato il mio carattere?-la interruppe Draco abbassando lo sguardo per incontrare il suo.

-Non dirmi che ti ritieni Mister Perfezione!-ribattè lei.

A quelle parole Draco si produsse in un'altro dei suoi ghigni maliziosi che le avrebbe fatto tremare le gambe se non fosse stata già seduta.

-Però...Sono certa fin d'ora che questo non sarà mai un problema fra di noi-disse sfiorando una seconda volta il Marchio.

Il volto di Draco era pieno di rispetto:era la prima volta che la guardava così.

Delicatamente posò le labbra sulla sua fronte per un piccolo bacio,prima di tornare a poggiare la schiena contro la superficie fredda della vasca.

Hermione alzò una gamba,mostrando un ginocchio bagnato e per qualche istante il silenzio tornò fra di loro.

-Mi dirai mai cosa vi siete detti tu e Blaise alla festa dei Nott?-le domandò Draco all'improvviso cogliendola di sorpresa.

Sbigottita,alzò la testa dal suo petto e si voltò leggermente per guardarlo in faccia:come aveva fatto a sapere di Blaise?

Glielo aveva detto lui?Impossibile,non avrebbe mai cercato di inamicarsi il suo migliore amico.

-Vi ho visto parlare-le confessò semplicemente.

-E perchè hai aspettato tutto questo tempo?-gli domandò sorpresa.

Lui alzò leggermente le spalle.

-Aspettavo che tu me ne parlassi per prima,ma con il passare del tempo mi è sembrato chiaro che non l'avresti mai fatto.

Che vi siete detti?-le domandò di nuovo.

Hermione posò un braccio bagnato sul bordo della vasca e poggiò la testa alla mano,facendo inumidire i capelli.

-Ho solo cercato di chiarire le cose-gli disse.

Draco aggrottò le sopracciglia,lo sguardo sempre fisso nel suo.

-Ti sarai accorto anche tu che ho smesso di provare ad essere sua amica-gli fece notare.

L'uomo annuì.

-Ecco,ho smesso dopo la sera della festa.

Gli ho chiesto se aveva qualche problema con me e...-disse bloccandosi a metà.

L'ultima cosa che voleva era rovinare i rapporti fra Draco e Blaise,e se avesse continuato a parlare lo avrebbe sicuramente fatto.

Ma Draco non sembrava intenzionato a mollare la presa.

-E cosa?-la sollecitò.

-E...A quanto pare avevo ragione-ammise alla fine.

-Perchè?Che problema ha con te?-l'incalzò ancora lui.

Hermione sospirò e si sollevò in piedi,uscendo dalla vasca.

Sentiva lo sguardo di Draco su di sè,ma non poteva restare lì dentro:possibile che quell'uomo riuscisse sempre a farle dire quello che voleva sapere senza neanche il Veritas Serum?

Afferrò l'accappatoio e dopo averlo infilato uscì dal bagno,sentendo dietro di sè il rumore dell'acqua che veniva smossa nella vasca:le stava venendo dietro.

-Si può sapere che cosa vi siete detti?-le domandò entrando nella stanza pochi istanti dopo di lei,anche lui in accappatoio.

C'era una strana tensione nella sua voce:non era rabbia,non era neanche ansia.

Era gelosia.

Possibile che Draco fosse geloso di lei?

-Non posso...Ascolta non è niente di serio,ma non voglio rovinare l'amicizia che c'è fra di voi con queste stupidaggini-gli disse guardandolo negli occhi per mostrargli la sua sincerità.

-Allora perchè non dirmelo?-le domandò ancora lui.

-Perchè tu andresti subito da Blaise a chiedere spiegazioni e finireste per litigare come avete fatto la prima sera che sono venuta a stare da te-gli disse.

Uno sguardo stupito si disegnò sul viso dell'uomo.

Poi quello sguardo fu sostituito da un'espressione consapevole:aveva capito.

-Lo ha detto anche a te,vero?-le domandò serio.

Hermione lo fissò qualche istante per poi annuire in silenzio.

Imbarazzata,si sciolse lo chignon ormai distrutto e lasciò ricadere i capelli sulle spalle.

-In fondo lo capisco...Non sa quello che sappiamo noi e vuole proteggere il suo migliore amico da un'arrampicatrice sociale-gli disse il viso rosso d'imbarazzo.

Draco le si avvicinò e le prese il viso fra le mani,lo sguardo fisso nei suoi occhi.

-Io so la verità...So che saresti rimasta il resto della tua vita con quell'uomo se non ti avessi portato via.

Conosco tutte le tue paure,quelle su di noi e quelle sui miei amici senza bisogno che tu me lo dica e non hai idea di quanto ti ammiri per quello che stai facendo:nessuno si sarebbe lasciato i pregiudizi,il passato alle spalle in modo totale come hai fatto tu-le disse serio.

Allontanò le mani dal suo viso e la prese fra le braccia,senza però staccare gli occhi da quelli di Hermione che ora erano piu' lucidi.

-Non mi importa cosa pensano gli altri:ho vissuto la mia vita senza preoccuparmene mai,e non voglio cominciare adesso.

Sembra che tutti si fossero accorti di noi prima ancora che ce ne accorgessimo noi stessi, quindi perchè dovrei entrare in paranoia per le parole di qualcuno che non sa quello che c'è veramente fra noi?

Quindi che ne dici di continuare come se non mi avessi mai detto niente?-le propose accarezzandole la guancia destra con la punta delle dita.

Hermione sorrise e annuì.

-Mi sembra un'ottima idea-rispose prima di avvicinare il viso al suo e baciarlo.

La risposta di Draco fu immediata:dischiuse le labbra e fece incontrare le loro lingue.

Era una danza che ormai conoscevano bene e che provocava ad entrambi piccoli gemiti di gola.

Hermione si poggiò con tutto il suo corpo contro quello marmoreo di Draco e gli allacciò le braccia al collo,senza staccarsi dalle sue labbra.

Quanto tempo si erano presi per "disfare le valigie"? si domandò distrattamente.

Come se le avesse letto nel pensiero,Draco si staccò dalla sua bocca e le sorrise.

-Credo sia meglio scendere prima che la situazione precipiti...-

 

Il resto del pomeriggio era passato lentamente e placidamente.

Dopo essersi uniti al resto della compagnia,Draco ed Hermione si spalmarono a bordo piscina,passando il tempo fra prendere il sole,fare qualche bracciata in piscina e aggiornarsi sugli ultimi pettegolezzi del mondo magico.

Ma nonostante l'atmosfera spensierata,c'era sempre una leggera tensione fra i Serpeverde: come se tutti stessero aspettando l'esplosione di una bomba,una grande bomba ad orologeria che si trovava sotto i loro occhi e che si avvicinava allo zero molto velocemente.

Hermione aveva cercato di mettere a tacere quella sensazione,ma ogni volta che gli sguardi di Blaise e Daphne si incontravano oppure ad ogni battuta sarcastica dell'uomo questa tornava a farsi piu' potente.

Anche un cieco avrebbe capito che c'erano dei problemi fra Daphne e Blaise,e la loro storia passata glielo confermava,ma essendo un'esterna alla Casa dei Serpeverde non poteva fare molte domande.

Alle sei,sembrò che tutti si fossero accorti di un cambiamento nell'aria,quasi avessero fiutato l'arrivo della pioggia.

-Sono le sei-le disse Draco sedendosi sulla sua sedia a sdraio.

Hermione annuì e per qualche istante si preoccupò per quello che sarebbe successo non appena Harry fosse arrivato:ormai tutti conoscevano Prudence,e lei sembrava trovarsi a suo agio con gli amici di Draco,ma Harry era "geneticamente" ostile ai Serpeverde.

Doveva prepararsi per una nuova lite?

Puntale come poche volte nella sua vita,alle sei Harry bussò al campanello della villa e venne accolto dai Nott,Daphne,Hermione e Draco.

Poco distante,ma attento a non perdersi neanche un'attimo di quello che poteva succedere c'era Blaise,appoggiato ad un muro dell'ingresso.

-Ciao Harry-lo salutò Hermione con un sorriso,cercando di non farlo spaventare per quella specie di assalto.

L'uomo guardò il gruppo che l'aveva accerchiata quasi fossero guardie del corpo e per qualche secondo restò in silenzio,con Prudence in braccio e la borsa con le sue cose a tracolla sulla spalla destra,poi le rivolse un lieve sorriso.

-Ciao Hermione,scusa il ritardo-le disse con voce calma.

Mise a terra la bambina e le accarezzò i capelli per l'ultima volta,poi questa corse dalla madre con il suo passo incerto.

-Ecco il mio piccolo tesoro!-disse Hermione aprendo le braccia verso la figlia che vi si catapultò dentro.

La prese in braccio e posò un bacio su entrambe le guance morbide,sentendo subito la presenza di Draco al suo fianco,che avvicinava un braccio per accarezzare i capelli della piccola.

-Ha fatto i capricci?-domandò Hermione guardando Harry.

L'altro scosse la testa.

-Tua figlia?Si può dire che i miei figli sono piu' viziati di lei...-le disse cercando di ritrovare il solito tono che usava con l'amica.

-Questo è sicuro...-commentò acido Blaise dall'ingresso.

Daphne si voltò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo,ampiamente ricambiato dall'uomo.

A disagio,Hermione diede Prudence a Draco,che le sorrise prendendola fra le braccia,poi prese la borsa dalle mani di Harry.

-Ehi,piccola ti sei divertita dallo zio?-domandò Draco,incapace di reprimere il sorriso che gli era nato sulle labbra non appena aveva preso Prudence fra le braccia.

-Papà-rispose la piccola.

Il tempo sembrò fermarsi.

Hermione,Harry il gruppo dei Serpeverde e Draco fissarono la bambina sorpresi per quella semplice parola:aveva appena chiamato Draco "papà"?

Incredula Hermione fissò lo sguardo di Draco e gli vide sul volto la stessa espressione che doveva essere riflessa sul suo.

Era possibile che sua figlia si fosse così affezionata a Draco da chiamarlo addirittura "papà"?

Poi pensò ad Harry.

Si voltò verso di lui e lo vide pallido e teso:era evidente che non aveva preso bene la cosa.

-Harry...-cominciò.

-Devo andare,Ginny mi aspetta-le disse in fretta l'altro.

Dopodichè senza aggiungere altro o permetterle di ribattere,si smaterializzò davanti ai suoi occhi.

Hermione si lasciò scappare un sospiro sconfortato:avrebbe dovuto faticare parecchio per rimettere a posto le cose.

-Tutto bene?-le domandò Draco.

Si voltò verso di lui e vide che la stava guardando preoccupato.

-Sto bene...-

Entrarono nell'ingresso seguendo gli altri e si chiusero la porta alle spalle,sotto lo sguardo vigile di Blaise,che ora sembrava fissare Draco con rabbia,quasi con odio.

Possibile che la bomba fosse pericolosamente vicina allo zero?

Poi improvvisamente tutti lo sentirono sbuffare ironico.

Draco si voltò verso di lui e lo guardò cauto.

-Hai qualche problema?-gli chiese.

Blaise si staccò dalla parete a cui era appoggiato e scosse la testa,uno sguardo ironico sul viso a trasfigurargli la faccia.

-No,assolutamente...Sto solo pensando a quanto è strana la vita papà-lo prese in giro.

Lo sguardo di Hermione vagò da Draco ad ogni membro del gruppo di Serpeverde:il loro viso era teso e attento alla conversazione.

Draco lo fissò in silenzio e poi annuì.

-Sono d'accordo con te Blaise-gli disse prima di tornare a voltargli le spalle.

Blaise lo fissò qualche secondo incredulo,poi decise di rincarare la dose.

-Sai pensavo...-

-Perchè non lo lasci stare?-

Cinque teste si voltarono verso Daphne,ed Hermione capì che il momento era arrivato:la bomba stava per scoppiare davanti ai loro occhi.

-Come scusa?-le domandò Blaise con il solito tono acido che le riservava sempre.

-Smettila di fare il ragazzino...Non ce l'hai con Draco,ma con me quindi smettila di cercare la lite-gli rispose la donna per niente spaventata.

Blaise la fissò sprezzante.

-Parla con me-gli disse quasi fosse un ordine Daphne.

Negli occhi di Daphne,Hermione non vide paura ma soltanto determinazione:si stavano preparando a quel confronto da chissà quanto tempo ed ora era venuto il momento di mettere le carte in tavola.

Senza neanche accorgersene,Draco le era accanto e le aveva messo Prudence fra le braccia, per avere le mani libere nel caso la situazione diventasse troppo pericolosa.

-Davvero?Vuoi davvero che lo faccia?-

-Cosa può capitarmi di terribile?Al massimo puoi togliermi il saluto...Ah no aspetta,lo hai già fatto.

Allora puoi guardarmi come se fossi l'essere peggiore che tu abbia mai incontrato sulla terra...No,neanche questo,perchè lo stai già facendo.

Non c'è niente che tu possa farmi che non mi abbia già fatto negli ultimi anni-gli disse con voce seria,lo sguardo fisso nel suo.

-Non fare la vittima indifesa con me!E' solo colpa tua se...-le rinfacciò Blaise puntandole un dito contro.

-Se cosa?E' colpa mia se sono andata a letto con un'altro,se ti ho lasciato per scappare da Londra,oppure se ho avuto un figlio da un'altro uomo?-gli chiese sempre con la stessa voce calma e decisa.

A quelle parole,le mani di Blaise si chiusero a pugno e sul suo sguardo passò un lampo di puro odio che fece sorridere Daphne.

Hermione,una mano posata fra i riccioli di Prudence,ascoltava quelle parole con attenzione:stava per scoprire il motivo per cui era stata organizzata quel fine settimana.

Il motivo che tutti le aveva tenuto nascosto finora.

-E' questo che non mi perdoni,vero?

Non mi perdoni Ronan-disse Daphne con voce piu' calma.

Blaise le diede le spalle e per qualche istante sembrò che volesse uscire da quella stanza e porre fine alla conversazione,poi tornò a guardarla.

-Perchè lui sì?-le domandò con la voce piu' triste che Hermione avesse mai sentito.

Per un'istante gli occhi di Daphne divennero piu' umidi,ma fu soltanto un'istante,prima che il suo sguardo tornasse deciso e sicuro.

-Perchè lui era sano...Nostro figlio non lo era-gli disse con incredibile calma.

Blaise abbassò la testa,poi scosse la testa.

-Questo non significava niente:avremmo potuto farlo nascere,crescerlo...

Dannazione siamo maghi,avremmo trovato un modo per farlo vivere tranquillo senza troppi problemi!-ribattè Blaise.

Era un discorso che avevano già fatto,se ne accorgeva anche lei,ma era quel genere di discorso che non smetteva mai di far male,di bruciare tutto quello che trovava sul suo cammino.

-Avresti condannato un bambino all'infelicità soltanto per il tuo egoismo...E io non potevo permetterlo.

E' questo che non mi perdoni:che io abbia deciso per te!Che abbia preso una decisione così importante al posto tuo-rispose Daphne con la stessa voce calma.

L'odio che era sparito mentre parlava del bambino tornò negli occhi di Blaise e incenerì Daphne.

-Era anche mio figlio e tu te ne sei sbarazzata come se fosse una scarpa vecchia,qualcosa di rotto che si può facilmente rimpiazzare!-l'accusò.

Tutti capirono il significato nascosto nelle parole dell'uomo e ogni membro del gruppo dei Serpeverde si voltò verso Daphne preoccupato per la sua reazione,che ovviamente non si fece attendere:la donna,con una velocità che Hermione non credeva possibile ad un'essere umano,si avvicinò a Blaise e lo colpì su entrambe le guance.

Pansy fece per andarle vicino,ma fu fermata dalla donna che l'istante dopo tornò a fissare Blaise con occhi fiammeggianti.

-Non permetterti mai piu' di parlarmi in questo modo!Tu...Tu non hai la minima idea di quello che ho passato,sei stato capace soltanto di incolparmi per aver abortito!

Tu non sai niente perchè quando avevo bisogno di te non c'eri!

Quindi non azzardarti mai piu' a dire una cosa del genere!-gli rinfacciò gelida.

L'istante dopo uscì dalla stanza seguita da Pansy e Theo e in successione anche dagli altri componenti del gruppo,lasciando Blaise solo con i suoi pensieri.

 

Doveva stare piu' attento.

Questa volta c'era mancato davvero poco,ma per fortuna tutti avevano pensato che Prudence stesse chiamando Malfoy "papà".

Ma aveva rischiato davvero grosso.

Doveva cercare qualche espediente per le prossime volte....

 

-Ti va di fare una nuotata?-

L'atmosfera era stata completamente rovinata dallo scontro fra Blaise e Daphne e per il resto del pomeriggio il gruppo era rimasto nelle proprie stanze a riflettere,cercando di dare il meno fastidio possibile,capendo lo stato d'animo della padrona di casa.

Draco ed Hermione avevano passato il pomeriggio con Prudence,facendosi raccontare come aveva passato la mattinata dagli zii,facendola mangiare,giocando con lei e alla fine mettendola a letto.

Non avevano ancora parlato di quello che era successo fra i due Serpeverde,ma lei era sicura che non appena avesse fatto una domanda,lui le avrebbe spiegato cosa era successo in passato.

La luna era già alta e l'aria era ancora calda come era stata per tutto il giorno,ma prima di andare a letto,Draco aveva avuto quell'idea:un'ultimo bagno prima di andare a dormire.

Si erano cambiati ed erano scesi in piscina cercando di fare il minimo rumore possibile,anche se le possibilità che gli altri stessero dormendo erano poche.

-Ok,puoi entrare non è tanto fredda-le disse Draco dopo essersi tuffato.

Hermione si tuffò sentendo un piacevole calore sott'acqua,ma quando riemerse la pelle delle braccia fu subito coperta dalla pelle d'oca.

-E questo come me lo chiami?-gli domandò sollevando un leggero spruzzo d'acqua e facendolo ridere.

-Andiamo non ti facevo così delicata!-la prese in giro lui.

Senza aspettare la sua risposta,si tuffò sott'acqua e fece qualche bracciata allontanandosi da lei.

Per un pò nuotarono in coppia,facendosi gli scherzi,e sfidandosi in silenziose gare di velocità e di resistenza.

-Ho bisogno di una pausa-disse Hermione dopo un pò.

Draco però la convinse a fare un ultima bracciata fino al piccolo ponte che univa le due estremità della piscina.

Si fermarono sotto di questo,al riparo dagli occhi delle finestre,Hermione con la schiena contro il muro della piscina e Draco di fronte a lei,le braccia ai lati delle sue spalle.

-Nel caso dovesse piovere...-le disse lui,ancora prima che Hermione glielo chiedesse.

Lei sorrise al ricordo dell'ultima volta che si erano trovati da soli all'aperto.

-Stai bene?-gli chiese leggermente preoccupata,allontanando una ciocca di capelli dal suo viso.

Dopo il litigio fra i due Serpeverde,il volto di Draco era teso ed alcune piccole rughe erano apparse attorno agli occhi.

Lo vide annuire e sorriderle.

-Credo di sì...Era inevitabile che succedesse,succede ogni anno.

Però quest'anno è la prima volta che si affrontano così duramente...Non ho mai visto Blaise così cattivo,così avvelenato.

Forse è colpa del tempo che passa-commentò con voce seria.

Hermione posò una mano sulla spalla destra di Draco e gliela accarezzò.

-Cosa è accaduto al loro bambino?-gli chiese cauta.

-Aveva la sindrome di Down...Se ne sono accorti durante la seconda ecografia.

Il medimago ha consigliato loro di abortire,ma...-

-Blaise voleva tenere il bambino-finì Hermione per lui.

Come avrebbe reagito lei,se le fosse capitata una cosa del genere?

Adesso provava un grande rispetto per Daphne,aveva fatto la cosa piu' giusta per il bambino,ma certamente la piu' dolorosa per lei.

-Era sicuro di poter gestire la situazione,ma Daphne non ha voluto sentire ragioni:ha deciso di abortire e da allora sono cominciati tutti i loro problemi-le disse per chiudere il discorso.

Hermione gli si avvicinò e posò la testa sulla sua spalla,lasciando che le braccia di Draco si stringessero attorno alla sua vita nascosta sott'acqua.

Per qualche minuto restarono in silenzio,godendo soltanto della presenza dell'altro ogniuno perso nei propri pensieri.

-A che pensi?-le chiese Draco con voce leggermente piu' bassa.

-Mi chiedo se sarei abbastanza forte se mi capitasse una cosa del genere...Finora ho sempre ritenuto di avere coraggio,ma forse era solo per le persone che mi erano accanto.

Ma...-

-Cosa?-le domandò accarezzandole la schiena.

-Allora era diverso:se succedesse qualcosa a Prudence o a...-iniziò incredula del pensiero che le aveva appena attraversato la mente.

-A nostro figlio?-le domandò Draco togliendola dall'imbarazzo.

Hermione alzò la testa dalla sua spalla e lo guardò,sorpresa che lui avesse espresso a parole il suo pensiero assurdo:ci pensava anche lui quindi?

E lei da quando aveva iniziato a pensarci?

Ma era assolutamente impensabile!

Vivevano insieme da un mese e non era possibile trovarsi a parlare di una cosa del genere, considerato anche che finora non avevano mai fatto sesso,se si escludeva quella strana esperienza sul divano.

Draco sorrise leggermente divertito.

-Cosa?Anche io alle volte ho di questi pensieri-commentò come se stessero parlando di pensieri erotici.

-Con me?-gli chiese senza riuscire a togliersi quell'espressione sorpresa dalla faccia.

Questa volta Draco rise sinceramente divertito.

-Non capisco come mai sei così sorpresa...In fondo sei intelligente,sei una madre affettuosa,sei una donna attraente e sexy come poche;che altro potrei volere come madre dei miei figli?-le domandò.

Hermione aggrottò le sopracciglia:era un complimento?

Fece per parlare,ma lo vide avvicinarsi al suo volto e al suo orecchio destro,soffiandovi dentro aria calda.

-E in questo momento non potrei immaginare nessun'altra come madre dei miei figli-aggiunse.

Quello era sicuramente un complimento.

Tornò a guardarla in volto,gli occhi fissi nei suoi e le accarezzò una guancia con le dita bagnate.

-Beh,a meno di un miracolo bisognerà superare qualche altro ostacolo per avere un figlio...

Credi che continuerai a respingermi ancora a lungo?-disse cercando di apparire naturale.

Draco sorrise,e le si premette contro,schiacciando il torace contro il suo petto.

-Respingerti?L'ho fatto davvero?-le chiese con un'aria fintamente innocente che lo rendeva ancora piu' sexy.

Una mano dell'uomo scivolò nell'acqua fino ad accarezzare la sua coscia destra e piegarla contro il suo fianco.

L'attimo dopo le labbra di Draco erano sulle sue,dolci e gentili,come se avesse bisogno di mostrare ancora una volta la sua forza irresistibile.

Hermione,le braccia attorno al suo collo,lo avvicinò a sè e dischiuse le labbra rendendo piu' intimo e profondo il bacio,mentre sentiva la mano dell'uomo continuare ad accarezzarla sotto il pelo dell'acqua.

Si aggrappò alle sue spalle e staccò le labbra dalle sue per coprirgli il viso di piccoli baci:le palpebre chiuse,il naso,le guance,il mento scendendo giu' verso la pelle morbida della gola e del collo verso la vena esposta e tesa.

La mano di Draco tornò a pelo d'acqua e le accarezzò il fianco,il ventre,la curva del seno,risalendo poi verso il braccio e la spalla lasciando una fila di piccole goccie ovunque si posasse.

Hermione la sentì sulla sua schiena,fautrice di brividi,prima di accarezzarle i capelli e giocare qualche istante con il fiocco che teneva legato il top del costume.

I loro occhi si incontrarono ed uno sguardo malizioso ma rassicurante allo stesso tempo passò nello sguardo di Draco,prima che con un gesto deciso le sue dita sciogliessero il top,lasciandola a seno nudo.

Hermione cercò di nuovo le sue labbra e lo baciò con tutta la passione di cui era capace,facendo scivolare le braccia attorno ai suoi fianchi e attirandolo verso di sè.

Una mano di Draco si chiuse attorno al suo seno destro e iniziò ad accarezzarlo con maestria, strappandole un gemito ad ogni carezza.

Hermione continuò a baciarlo,accarezzando le sue labbra con la lingua e con i denti,e gemendo piu' forte quando due dita si strinsero attorno al suo capezzolo turgido.

-Fermati!Voglio parlare con te!-

La voce improvvisa aveva interrotto l'atmosfera magica che si era creata e aveva spiazzato Draco ed Hermione,che si fermarono e si guardarono sorpresi e spaventati.

Qualcuno li aveva visti?Era quasi impossibile visto che il ponte impediva la visuale da entrambe i lati.

A conferma giunsero dei passi veloci e una seconda voce.

-Non dirmi che vuoi il secondo round!-

Hermione guardò Draco ed entrambi capirono a chi appartenevano le voci:Daphne e Blaise.

-Ok,forse prima sono stato troppo...-ammise Blaise.

-Cosa?Stronzo?Bastardo?Egoista?

Tutte cose che sapevo già,ma ogni tanto fare un piccolo riassunto fa sempre comodo!-ribattè la bionda.

-Duffy ascoltami un'attimo...-

In acqua,Hermione strinse le braccia attorno al collo di Draco e lo premette contro di sè,quasi volesse proteggerlo da quello che sarebbe stato detto di lì a poco:forse anche per lui non doveva essere stata una situazione facile.

Dopo un'attimo di silenzio,Blaise parlò.

-Mi sono sentito tradito...Un'attimo ero l'uomo piu' felice della terra e l'attimo dopo ero l'essere piu' miserabile.

Non te l'ho mai detto ma avevo comprato anche l'anello di fidanzamento,volevo chiederti di sposarmi quando saremmo tornati a casa dopo l'ecografia,ma poi...-rivelò con voce triste.

-Poi non abbiamo fatto altro che litigare-finì Daphne per lui triste.

Draco nel silenzio che seguì posò la testa sul torace di Hermione e lei lo strinse piu' vicino a sè, posando le labbra sulla sua tempia destra.

-Perchè te ne sei andato?-domandò triste Daphne.

Ancora un silenzio che i due clandestini interpretarono come uno scambio di sguardi.

-Perchè non hai lottato?Eri pronto a sposarmi poi...Perchè hai lasciato che tutto finisse così?-gli chiese con lo stesso tono di voce.

-Sei tu che hai cominciato ad allontanarti da me!-rinfacciò Blaise.

-Non è facile cercare di parlare ogni giorno con una persona che non fa il minimo sforzo per nascondere il suo odio per te!-ribattè lei secca.

Blaise sbuffò esasperato.

-Io non ti odiavo...almeno non allora...Ero arrabbiato per quello che avevi fatto:a guardarti sembrava che non ti pesasse neanche la decisione presa-le disse Blaise.

Sia Draco che Hermione capirono un'istante prima di Blaise che quelle non erano le parole giuste.

-Stupido idiota egoista!Se solo tu sapessi quello che ho passato prima di decidere...

Mi hai fatto sentire la persona piu' orribile del mondo soltanto per aver fatto la cosa giusta e non ti permetto di rimettere in discussione le mie scelte,non adesso che ho appena rimarginato le ferite!

Tu eri solo capace di litigare,di dire che dovevamo tenerlo,che potevamo essere i suoi angeli custodi,ma ti sei mai fermato un'attimo a pensare a quando si sarebbe trovato da solo ad Hogwarts?

Lo avrebbero massacrato e lo sai anche tu!-gli disse seria.

Il silenzio di Blaise era indicativo del suo stato d'animo.

-Io so che avrei saputo proteggerlo...-continuò Blaise testardo.

Hermione sentì Draco sospirare contro la sua spalla e gli accarezzò la schiena per cercare di calmarlo.

-Non c'è dialogo...Come al solito-commentò Daphne.

I passi veloci sul pavimento della piscina fecero capire che la donna si stava allontanando seguito poi dal rumore della porta.

Qualche istante dopo,piu' mesti udirono i passi di Blaise.

-Stai bene?-domandò Hermione quando furono certi di essere soli.

-Ho solo bisogno di restare così per un pò-le disse con la testa sulla sua spalla.

Gli accarezzò gentilmente la schiena,posando un'altro bacio sulla tempia destra.

E fu quel gesto a farle capire cosa sarebbe successo...

Quello che accadde.

So che sono una delle persone ke odiate di + al mondo,ma credetemi,l'ultima cosa che volevo è lasciarvi tt qst mesi senza aggiornamenti.

Ma il mio computer è completamente morto(vi sto scrivendo da un internet point,perchè so ke molti di voi saranno infuriati a morte cn me e avranno già preparato le bambolette vodoo!).

Xo ho avuto il tempo di scrivere,e ci sono già altri capitoli che aspettano solo le vostre recensioni x gli ultimi ritocchi!

X il momento purtroppo è tt,vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"The day after tomorrow"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** The day after tomorrow ***


La prima cosa di cui ebbe la percezione fu il bagnato delle lenzuola sotto di sè.

Un raggio di sole leggermente attenuato dalle tende pesanti le arrivava diretto sugli occhi e la costrinse a socchiuderli prima di voltare la testa da un lato,cercando di aggrapparsi agli ultimi scampoli di sonno.

Alle sue narici arrivò l'odore di bagnato dei suoi capelli e della federa del cuscino,costringendola ad aprire faticosamente gli occhi.

Era nella stanza che Daphne aveva assegnato loro il giorno prima,questo lo capiva dall'arredamento.

Tutto sembrava perfettamente in ordine,proprio come ricordava di averlo lasciato la sera prima...quando erano andati a fare una nuotata dopo aver messo a letto Prudence.

Ricordava la nuotata e la litigata fra Blaise e Daphne che avevano ascoltato di nascosto.

Ma allora perchè non ricordava di essere tornata in camera da letto?

Inoltre c'era qualcosa che non andava,c'era una sensazione strana:perchè il letto era bagnato?

Si voltò dalla parte del letto dove dormiva Draco e lo vide ancora placidamente addormentato...con ancora il costume addosso!

Si rizzò a sedere sul letto e allora si accorse di essere completamente nuda.

Oh per tutti i Maghi di Hogwarts!

Allora era successo davvero!Non era solo un sogno!

Credeva di aver fatto un'altro di quei sogni erotici che ultimamente occupavano sempre di piu' la sua mente e le sue notti.

Ma quello che era successo la notte prima andava oltre ogni sogno erotico avesse mai fatto...

Eppure lei era nuda,Draco era chiaramente nudo sotto lenzuolo bianco,i vestiti erano sparsi per tutto il pavimento della stanza e le lenzuola erano bagnate...Era successo davvero.

Piegò le ginocchia sul letto e si nascose il viso fra le mani per qualche istante,ancora imbarazzata per quello che era successo la sera prima,poi voltò la testa dalla parte di Draco e all'istante il suo volto divenne di fuoco per la vergogna.

Come aveva potuto dare una cosa simile?

Mise i piedi a terra ed afferrò la vestaglia nello stesso istante,poi si alzò in piedi e si diresse a passi veloci verso il bagno:aveva bisogno di una doccia prima di un nuovo incontro con Draco e tutti gli altri Serpeverde.

E poi avrebbe passato un pò di tempo con sua figlia...Quello sicuramente l'avrebbe aiutata.

Chiuse la porta del bagno alle sue spalle e aprì l'acqua per la vasca e mentre questa si riempiva si guardò allo specchio,cercando qualche segno sul viso,qualche cenno di cambiamento.

Nessuno.

Si tolse l'accappatoio e subito il suo volto tornò a colorarsi di viola:eccolo lì.

Era perfettamente evidente,nessuno avrebbe potuto confondere quel segno:era una chiara impronta di denti proprio sulla sua spalla destra.

Ricordò il gemito che era uscito dalla sua bocca quando Draco glielo aveva fatto e al solo ricordo sentì tornare i brividi provati la notte precedente.

Staccò lo sguardo dallo specchio e andò a chiudere l'acqua della vasca,prima di infilarcisi dentro.

Appoggiò la testa contro il marmo bianco della vasca e per qualche istante fissò il soffitto,imponendosi di pensare a qualsiasi cosa che potesse occuparle la mente:il lavoro, Prudence,un modo per risolvere il problema creatosi con Harry il pomeriggio prima.

Ma alla fine dovette arrendersi:il ricordo della notte precedente tornava ad impossessarsi della sua memoria e del suo corpo come se avesse vita propria.

Era stata una cosa improvvisa.

Non lo aveva programmato,tanto meno immaginato!

Avevano iniziato quella serata con una nuotata innocente che si sarebbe conclusa come al solito, con le solite coccole che si interrompevano prima di diventare troppo spinte,lasciando entrambi insoddisfatti.

Poi c'era stata la conversazione su Blaise e Daphne e quello strano discorso su Prudence e su un loro figlio che l'aveva totalmente spiazzata per l'assurdità e il "tempismo" di quel discorso.

Però si era accorta che alcune barriere si erano infrante fra di loro con quel discorso:era certa che se si fosse fatta avanti,questa volta,lui non l'avrebbe respinta.

Ma ancora una volta erano stati interrotti:la conversazione che avevano ascoltato fra Blaise e Daphne,l'aveva portata a preoccuparsi per Draco,a mostrarsi protettiva nei suoi confronti.

Era certa che neanche per lui quel periodo doveva essere stato facile:non è mai facile schierarsi in una lite fra amici.

Quando erano rimasti soli aveva continuato a tenerlo fra le braccia,la testa di Draco posata contro il suo seno,neanche fosse un bambino bisognoso di coccole,e dopo un pò aveva sentito le labbra di Draco nell'incavo fra il collo e la spalla.

Erano salite lentamente fino a raggiungere le sue labbra...e da quel momento non si erano piu' fermati.

Chiuse gli occhi,mentre nella mente scorrevano come spezzoni di un film,momenti della sera prima.

Le sembrava di sentire ancora adesso le mani dell'uomo accarezzarle i seni,tormentarle i capezzoli...

Aveva passato gran parte del tempo a mordersi il labbro inferiore cercando di non gridare sotto quelle carezze,specialmente quando una mano dell'uomo si era insinuata prima negli slip del costume e poi nella sua entrata facendole mancare il fiato.

Si lasciò scappare un sorriso pensando che anche lei gli aveva reso la vita difficile...

Ricordò quando aveva iniziato a baciargli il torace,arrivando con le labbra fino al pelo dell'acqua,sentendo su di esse per qualche istante il sapore del cloro e sostituendo,quasi subito, le labbra con la mano sinistra.

Poi le sue dita si erano chiuse attorno al suo membro eretto ed avevano iniziato ad accarezzarlo ed era stato allora che i denti di Draco erano affondati nella sua spalla.

Ma non avrebbe mai immaginato cosa sarebbe successo dopo...

-Hermione!Sei lì dentro?-

La voce di Draco la riportò alla realtà,facendola sobbalzare ed arrossire.

Non era pronta per incontrarlo,per affrontarlo...Non ancora.

-Sì sono qui!-gli rispose.

Fissò la maniglia e la vide abbassarsi:Draco doveva aver interpretato il loro bagno insieme del pomeriggio precedente come un motivo per entrare in bagno adesso.

Prima che avesse il tempo di impedirglielo Draco era sulla porta,a torso nudo e con un'asciugamano bianco attorno ai fianchi.

Gli rivolse un sorriso timido e in cambio ricevette un sorriso soddisfatto e sexy tipico dell'uomo.

-Buongiorno-gli disse.

Lo vide fare un passo nel bagno e avvicinarsi al lavandino.

-Buongiorno a te.Dormito bene?-le domandò.

Lei si limitò ad annuire mentre piegava le gambe e si chiudeva praticamente a riccio cercando di nascondere quanta piu' nudità possibile.

-E tu?-gli chiese in tono cortese.

Draco le rivolse un'altro sorriso e lei si sentì andare a fuoco.

Non può sorridermi in questo modo!Non dopo ieri notte!

-Come un bambino...Erano mesi che non dormivo così bene-le disse.

Hermione gli rivolse un altro sorriso timido e lo vide prendere l'occorrente per la barba.

-Mi passaresti l'accappatoio per favore?-gli chiese con lo stesso tono cortese di poco prima.

Lui si voltò e cercò l'accappatoio nella stanza,prima di afferrarlo e aprirlo per aiutarla.

Hermione lo guardò un'istante titubante,poi si alzò in piedi nella vasca e uscì andandogli incontro e infilandosi nell'accappatoio che lui le stava porgendo.

-Sei sicura che non vuoi farmi compagnia mentre faccio la doccia?-le domandò avvolgendo entrambe le braccia sulle sue spalle come se volesse aiutarla,e posando un piccolo bacio sulla punta dell'orecchio sinistro.

Hermione sentì un brivido caldo scenderle lungo la schiena solo per quel piccolo contatto.

Doveva uscire da quel bagno!

Si liberò dal suo abbraccio e si voltò per guardarlo in volto per poi fargli un sorriso.

-Veramente devo andare a svegliare Prudence...-gli disse.

Lui la guardò qualche secondo,poi annuì.

-Va bene,non sia mai che io mi intrometta fra mamma e figlia!-scherzò.

Hermione sorrise e abbassò per un'istante lo sguardo.

-Però prima che tu vada,c'è una cosa che voglio chiederti-le disse fissandola negli occhi.

Hermione lo guardò attenta.

Draco si passò una mano fra i capelli,allontanandoli dalla fronte e la guardò.

-Fra noi è tutto apposto?-le domandò cercando di apparire tranquillo.

Lei aspettò cercando di trovare la risposta giusta a quella domanda:era cambiato qualcosa fra di loro?

Beh,ieri l'aveva vista nuda...E sicuramente aveva smesso di rifiutarla e di tirarsi indietro.

Ma lei adesso non riusciva a liberarsi del senso di imbarazzo per quello che aveva fatto:ancora adesso non riusciva a crederci!

Nonostante quello che si stava agitando nella sua mente,annuì convinta.

-Perchè dovrebbe essere cambiato qualcosa?-gli domandò sperando di suonare convincente.

Draco la guardò qualche istante con aria indagatrice sul volto,poi lei lo vide annuire e sorridere leggermente.

-Ok,hai ragione tu.Mi faccio una doccia e vengo a dare il buongiorno a Prue-le disse.

Hermione annuì a sua volta e si avviò verso la porta del bagno,senza accorgersi del suo sguardo.

Era ovvio che non era tutto come prima....

 

Quando la porta del bagno si fu richiusa dietro la donna,Draco si affrettò a chiuderla a chiave.

Vi appoggiò le spalle contro e cercò di fare profondi respiri per calmarsi.

Non poteva avere delle reazioni del genere soltanto per averla vista nuda e per averla abbracciata qualche istante!

Non dopo quello che era successo la sera prima!

Ma se quelle reazioni fossero dovute proprio alla sera prima?

Ancora non riusciva a credere a quello che era successo,a come era successo!

Un'attimo aveva la testa posata contro la sua spalla,desideroso soltanto di sentire la presenza di Hermione vicino alla sua,di sentire il suo profumo...E l'attimo dopo le mani di lei lo stavano accarezzando in quel modo così intimo facendolo quasi urlare.

Ricordava i suoi denti nella spalla di Hermione,il gemito di piacere e dolore che gli era arrivato alle orecchie,i suoi baci sempre piu' appassionati...

Non aveva la minima idea di come erano riuscito a smaterializzare entrambi nella loro camera da letto.

Si avvicinò alla vasca e cambiò velocemente l'acqua,poi ci si infilò dentro,rabbrividendo quando la sua pelle venne a contatto con l'acqua fredda.

Aveva bisogno di un deterrente per quei pensieri,altrimenti non sarebbe riuscito ad iniziare la giornata...

Come era possibile che il semplice innocente bisogno di vicinanza si fosse trasformato nella passione piu' torbida?

Non aveva intenzione di atteggiarsi a santo,perchè nella sua vita aveva avuto altre esperienze con altre donne,ma aveva sempre immaginato che la sua prima volta con Hermione sarebbe stata piu' dolce,romantica,di quelle che aveva sempre detto di non sopportare quando sentiva i discorsi fra Daphne e Pansy.

Inoltre la sera prima era anche convinto di riuscire a controllarsi!

Erano entrati in quella piscina con la certezza di fare una nuotata innocente,per scaricare la tensione che il litigio fra Daphne e Blaise aveva gettato addosso al gruppo e invece erano finiti a parlare di figli e a...

No!

Non poteva ripensarci di nuovo!

Altrimenti rischiare la polmonite era inutile.

Eppure nella sua mente era chiara l'immagine di Hermione completamente abbandonata contro il suo corpo,gli occhi chiusi a godere di ogni piu' piccola carezza.

Gli sembrava ancora di sentire nelle orecchie i gemiti e le piccole urla che le aveva strappato la notte precedente.

Quando si erano trovati in camera l'aveva spinta con le spalle contro il muro e l'aveva sollevata da terra,afferrandola per il sedere,facendo scontrare le loro parti intime provocando una scarica di brividi in entrambi.

Ma lei,come se non fosse contenta di quella vicinanza,aveva stretto le gambe attorno ai suoi fianchi per poi allacciargli le braccia attorno al collo,annullando tutte le distanze fra di loro.

Si erano scambiati dei baci "nuovi",come non se ne erano mai dati prima:non erano mai stati così appassionati,così affamati l'uno dell'altra...neanche quella sera sul divano!

Scosse la testa piu' volte come per liberare la mente da quelle immagini,e solo allora si rese pienamente conto che il suo corpo aveva inziato a reagire nonostante il deterrente dell'acqua fredda.

Ma che razza di pervertito era?

Sospirò e tuffò la testa sott'acqua cercando di calmare i "bollenti spiriti",ma stranamente gli sembrò di trovare anche lì l'odore del cloro.

Lo stesso odore che aveva sentito sulla pelle di Hermione...

Quello che aveva cercato di leccarle via.

Ricordava la scia umida che aveva lasciato la sua lingua mentre scendeva sulla pelle della gola,sul seno,attorno all'aureola marrone e lo stomaco piatto fermandosi sotto l'ombelico, sollecitato ogni volta dagli invitanti gemiti della donna.

Tirò fuori la testa dall'acqua e espirò forte,cercando di liberare le narici da quello strano odore.

Si tirò indietro i capelli bagnati con una mano e fissò una mattonella nel muro davanti a sè: doveva assolutamente calmarsi!

Doveva affrontare una comitiva di Serpeverde a cui probabilmente non era sfuggito il reggiseno del costume di Hermione abbandonato nell'acqua della piscina...L'ultima cosa di cui aveva bisogno era la confusione che regnava nella sua testa!

Inoltre doveva parlare con Hermione.

Doveva sapere come stava,cosa pensava...Se si era pentita di quello che era successo la notte precendente.

Per lui era stata la realizzazione di un sogno,certo magari non proprio nelle stesse modalità,ma aveva realizzato il sogno che aveva fin da quando aveva tredici anni.

E non poteva pensare di aver rovinato tutto soltanto per non aver saputo aspettare,per non essere stato capace di tirarsi indietro.

-Draco!-

Voltò la testa verso la porta del bagno da dove era arrivata la voce di Hemione.

-Si?-

-Io e Prudence cominciamo a scendere per la colazione...Prue ha fame.

Ti aspettiamo giù-gli disse la donna.

Decisamente doveva parlare con lei il prima possibile.

 

 

Blaise e Daphne dormivano ancora.

Pansy,Sadie e Theo erano seduti al tavolo in giardino con una tazza davanti e un piatto con pane tostato e marmellata.

La donna e la bambina erano intente in una discussione che Hermione non riuscì a cogliere, mentre il marito era immerso nella lettura del "The Times".

Non appena vide la sua nuova compagna di giochi,Prudence corse verso di lei per quanto le permettevano le gambe paffute e corte seguita a ruota dalla madre.

Sentendole arrivare,Pansy alzò gli occhi e vedendola avvicinarsi alla sedia il suo viso si illuminò neanche una lampadina.

-Buongiorno!-salutò Hermione sedendosi e prendendo Prudence sulle ginocchia.

-Buongiorno a te Hermy...E' una mia impressione o hai la faccia stanca?-domandò subito la donna con un sorriso complice.

Suo marito piegò il giornale e rivolse uno sguardo a Hermione.

-A me non sembra,anzi credo stia benissimo.

Dov'è quel fannullone del tuo fidanzato?-domandò poi rivolto alla mora.

-Stava facendo la doccia...Io e Prudence siamo scese perchè la piccola era affamata-spiegò Hermione.

Sentiva su di sè lo sguardo di Pansy e quando incontrò i suoi occhi vide che erano curiosi e divertiti allo stesso tempo:sapeva che alla prima occasione l'avrebbe sequestrata per farsi dire tutto,fin nei minimi dettagli.

Ma come faceva a sapere quello che era accaduto quella notte?

Che qualcuno li avesse visti o sentiti?

Oddio non voleva credere di aver fatto troppo rumore!

-Vuoi un'altra tazza di tè,tesoro?-domandò Theo piegando il giornale e guardando la moglie.

-No grazie amore,sono a posto così-disse Pansy guardandolo per un'istante.

-Hermione tu ne vuoi?-chiese allora l'uomo alla mora.

-Sì grazie Theo-disse lei ringraziandolo.

L'uomo si alzò e rivolse uno sguardo alla figlia,sorridendo all'istante.

-Principesse perchè non venite con me?Possiamo rubare qualche altro biscotto dalla cucina...-disse rivolgendosi ad entrambe le bambine.

Sadie scese subito dalla sedia su cui era seduta e si diresse verso il padre,poi si voltò verso Prudence,in attesa che l'amica la seguisse.

La piccola alzò lo sguardo sulla madre che le rivolse un sorriso ed alzò le spalle,gesti che la convinsero ad unirsi alla compagnia.

Hermione l'aiutò a scendere e la guardò mentre muovendosi in equilibrio precario,Prudence si avvicinava a Sadie e Theo,dando poi la mano all'uomo.

Li fissò,evitando accuratamente lo sguardo di Pansy sempre fisso su di lei,e aspettò che fossero rientrati in casa per incontrarlo.

Restarono a fissarsi per qualche istante in silenzio,cercando entrambe di trovare il modo piu' educato per introdurre il discorso,poi alla fine Hermione sospirò.

-Avanti,chiedimi quello che stai morendo dalla voglia di chiedermi-le disse poggiando un gomito al bracciolo della sedia e reggendosi la testa con la mano.

Sentì la risata divertita di Pansy e si trovò a sorridere a sua volta:non era brava con le confidenze femminili.

A parte Ginny,non aveva mai avuto molte amiche donne e aveva passato gran parte della sua vita a confidarsi con due maschi.

Non sapeva neanche come si facevano dei veri pettegolezzi fra donne!

-E' successo,vero?-le domandò Pansy con un tono di voce che univa cautela e curiosità.

La mora incontrò i suoi occhi e suo malgrado si ritrovò a sorridere divertita,per poi annuire.

Pansy gettò indietro la testa e sorrise.

-Lo sapevo!Lo sapevo!L'ho capito non appena ti ho visto arrivare con Prue!-le disse.

-Come hai fatto a capirlo?-le domandò sorpresa.

-Tesoro credimi,ce lo hai scritto in faccia-le rispose con tono complice.

Hermione sentì le guance andarle a fuoco,ma prima che potesse fare qualche altra domanda,la porta che collegava la casa ed il giardino si aprì di nuovo ed uscì Draco...Ed lei si sentì ardere neanche un tizzone ardente.

Indossava un paio di bermuda bianchi,ed una polo rossa che faceva risaltare l'abbronzatura presa il giorno prima e metteva in mostra i muscoli.

Non si era mai accorta di quanto fosse muscoloso fino a quando non l'aveva visto nudo la sera prima...fino a che non aveva "testato" la sua forza.

-Adesso si capisce ancora di piu'-disse sottovoce Pansy,mentre Draco veniva verso di loro.

Hermione cercò di darsi un contegno nei pochi secondi che Draco impiegò per coprire la distanza fino al tavolino e quando si fermò accanto a loro,fu quasi certa di non essere troppo rossa in volto.

-Buongiorno Draco...Hai un'aria splendida questa mattina-lo anticipò Pansy con un sorriso smagliante.

L'uomo la guardò qualche istante prima di rispondere,poi le rivolse un sorriso enigmatico che fece tornare il fuoco sulle labbra di Hermione.

-Grazie Pansy,è il mio aspetto di sempre...Tuo marito dorme ancora?-le chiese portando la conversazione su un terreno meno pericoloso.

-E' in cucina con le bambine,perchè non lo raggiungi?-gli propose subito l'altra.

Draco annuì lentamente un paio di volte,poi i suoi occhi si posarono sul volto di Hermione.

-Vuoi che ti porti qualcosa da mangiare?-le chiese gentile.

Subito lei scosse la testa.

-Ci sta pensando Theo...-

Annuendo ancora una volta,Draco la fissò per qualche istante,facendola di nuovo arrossire poi le salutò e si avviò verso la porta.

-Ma che vi prende a tutti e due questa mattina?-domandò Pansy una volta che furono di nuovo sole.

-Che vuoi dire?-chiese Hermione.

Sapeva benissimo cosa voleva dire:non erano mai stati così...distanti prima di allora.

Sembra che il fatto di essere stati a letto insieme avesse complicato le cose.

Eppure l'avevano desiderato così tanto!

-Il sesso non è la massima espressione d'amore per una coppia innamorata?-domandò Pansy guardandola.

Hermione sorrise e incontrò il suo sguardo.

-Non ti facevo così romantica,sai?-le disse sorpresa.

L'altra alzò le spalle.

-Tutta colpa di Theo...Mi sta facendo diventare una mammoletta!-

Hermione rise e gettò la testa all'indietro divertita.

-Posso avere qualche dettaglio?-tentò Pansy.

Per qualche istante,la mora riflettè se poteva dirle qualcosa di quello che era successo la sera prima,ma si rese conto che il solo pensarci la faceva arrossire e tornare i brividi sulla pelle.

-E' meglio di no...-disse misteriosa.

Sul viso dell'altra era apparso uno strano sorriso compiaciuto:che fosse contenta per loro?

-Almeno dimmi com'è stato!-ribattè curiosa.

Questo poteva dirglielo senza avere paura di sbagliare.

-E' stato il miglior sesso che abbia fatto in vita mia-

 

 

-Lo sai che hai sempre la stessa faccia ogni volta che fai sesso?-

Era entrato in cucina per salutare Prudence e per qualche minuto era riuscito a cancellare i pensieri che gli affollavano la mente e sembravano non volerlo liberare dalla loro presenza.

Poi la piccola,finita la colazione,aveva preso a giocare con Sadie e lui aveva iniziato a bere una tazza di caffè con Theo,deciso a lasciare un pò di tempo ad Hermione prima che si rivedessero.

-Come fai a dire una cosa del genere?-gli chiese cercando di far finta di niente.

-Ho vissuto gomito a gomito per nove mesi all'anno per sei anni e posso affermare con sicurezza che tu ed Hermione questa notte vi siete dati alla pazza gioia-disse l'uomo con un'espressione seria sul volto neanche stesse parlando delle previsioni del tempo.

Draco posò sul tavolo la tazza che aveva fra le mani e si alzò,visibilmente nervoso.

Come se non avesse detto nulla,Theo continuò a bere dalla sua tazza e a lanciare occhiate alle due bambine.

-Non ti dirò niente di quello che è successo ieri sera-anticipò Draco d'un tratto.

-Non te l'ho chiesto-ribattè l'altro.

-Meglio essere chiari,specialmente dopo quello che ho sentito alla vostra festa d'anniversario-disse il biondo.

Non c'era bisogno di dire altro:era chiaro che si riferiva ai pettegolezzi di Blaise e alla loro smania di sapere.

-Forse ci siamo comportati troppo da Serpeverde in quella circostanza-commentò Theo guardandolo.

Draco lo guardò qualche istante poi decise di confessarglielo:era giusto che qualcuno cominciasse a porgerle delle scuse.

-Anche Hermione ha sentito quella conversazione-

Theo annuì impercettibilmente.

-Non avrebbe dovuto-disse semplicemente.

-E voi non avreste dovuto parlare di lei in quel modo-ribattè subito Draco.

Per qualche istante nella stanza scese il silenzio,mentre entrambi riflettevano sull'ultima frase pronunciata.

-Hai perso proprio la testa per lei,vero?-domandò poi Theo.

Draco,lo sguardo basso sui suoi sandali,si limitò ad annuire in silenzio.

Era la prima volta che lo ammetteva con qualcuno.

-Credo sia l'unica donna che abbia mai amato-confessò.

Theo rimase in silenzio,costringendolo ad alzare la testa per incontrare il suo sguardo.

-Sempre che non ho rovinato tutto ieri notte-si lasciò scappare mesto.

-E come potresti?-domandò Theo guardandolo curioso e preoccupato allo stesso tempo.

Draco lo guardò qualche istante in silenzio,poi sospirò e si allontanò i capelli dalla fronte.

-Ci sono andato a letto-

E da quando questo era un problema per Draco Malfoy?

-Credo di non capire...-gli disse guardandolo con aria incerta.

Prima che Draco potesse parlare,Pansy ed Hermione entrarono in cucina.

-Ecco dove eravate finiti!Stavo per mandare un messaggio all'Agenzia per le Persone Scomparse-disse Pansy facendo un passo nella cucina.

Theo sorrise e le fece una piccola smorfia che fece ridere la moglie,prima di sporgersi verso di lei e darle un bacio.

Hermione era rimasta vicino alla porta,neanche avesse paura ad entrare,così Draco decise di andarle incontro:prese la sua tazza di caffè e le si avvicinò.

-Scusa il ritardo,so che non riesci a cominciare la giornata se non hai il tuo caffè-le disse tendendole la tazza.

Hermione lo guardò qualche istante in silenzio,senza sapere cosa fare,poi capì che non poteva restare immobile e in silenzio come un'idiota ancora a lungo,così allungò la mano verso la tazza e con le sue sfiorò le dita di Draco.

-Grazie-disse cercando di sembrare naturale.

Perchè una cosa che avevano già fatto milioni di volte adesso sembrava così complicata?

Afferrò la tazza e si allontanò da Draco e dal suo sguardo,avvicinandosi al piatto pieno di biscotti sul tavolo e prendendone uno.

Un semplice tocco...Così diverso da quello che aveva sentito sul suo corpo la notte scorsa...

Sentiva ancora i brividi sulla schiena al pensiero delle dita di Draco fra i suoi capelli,lungo la sua schiena nuda,insinuarsi nel suo slip per accarezzarle le natiche e poi darle un piccolo schiaffo sulla natica sinistra.

Sperando di non essere vista,lanciò di nuovo uno sguardo alle mani dell'uomo e le vide stringere di nuovo la tazza...

Le sembrava di sentirle di nuovo sul suo viso e sulle labbra,prima che lei aprisse leggermente la bocca e gli baciasse i polpastrelli della mano destra prima di sfiorarli con la lingua.

-Credo che andrò a fare una nuotata!-disse all'improvviso,lasciando la tazza sul tavolo e voltandosi prima di ricevere risposta.

Doveva assolutamente smetterla.

Draco la guardò uscire senza neanche avere il tempo di fermarla,e si ritrovò a scuotere la testa leggermente sconsolato.

-Non capisco...-commentò Theo osservando la scena.

 

 

Nello stesso momento,in due parti diverse della casa,due persone stavano pensando alla stessa cosa.

Provando le stesse identiche sensazioni,gli stessi sentimenti che avevano sentito la prima volta...

 

Non aveva idea di come era riuscito a smaterializzare entrambi in camera da letto.

C'era voluto uno sforzo di concentrazione enorme!

Gli sembrava che nella sua mente tutto fosse focalizzato al corpo seminudo e bagnato di Hermione stretto contro il suo e al desiderio che aveva di lei.

Ora era certo di non aver mai desiderato nessun'altra donna quanto lei.

Non appena furono nell'intimità della stanza e sicuri che nessuno potesse piu' interromperli, Draco spinse Hermione con le spalle contro la parete e la coprì con il proprio corpo,posando le labbra sul suo collo.

Le braccia della donna erano allacciate alla sua vita e lo attiravano verso di lei,diminuendo ancora di piu' la distanza fra di loro e facendo scontrare i loro bacini.

-La tua pelle ha un sapore diverso...-le aveva detto,allontanando le labbra dalla pelle quel poco che serviva per farsi udire.

Hermione aveva sorriso e l'istante dopo le sue labbra si erano posate sulla spalla destra di Draco.

-Anche la tua-aveva detto.

Il seno di Hermione premeva contro il torace dell'uomo e ci fu una piacevole frizione quando Draco si mosse iniziando a tracciare una scia di saliva con la lingua partendo dalla spalla scendendo sempre piu' in basso lungo la clavicola,il torace,il solco fra i seni finchè non si fermò sul seno sinistro.

Le labbra si posarono delicate sul capezzolo,baciandolo,tentandolo con la lingua e con i denti e infine chiudendosi su di esso iniziando a succhiarlo.

Le mani di Hermione erano affondate nei suoi capelli e la testa era poggiata contro la sua spalla,proprio accanto al suo orecchio rendendolo partecipe dei suoi gemiti e dei suoi singhiozzi strozzati.

Senza preavviso,Draco staccò le mani dalla vita della donna e le afferrò il sedere,alzandola verso l'alto,senza mai smettere di tormentare il capezzolo.

Leggermente sorpresa,lei riaprì gli occhi e gli strinse le braccia al collo spaventata dalla paura di cadere,ma si accorse subito della presa salda dell'uomo,e per cercare di diminuire la distanza fra di loro gli cinse i fianchi con le gambe.

Per la prima volta Hermione sentì il suo membro eretto premere contro il suo centro e un gemito piu' forte degli altri uscì dalle sue labbra.

Strinse ancora di piu' le gambe contro di lui e un gemito arrivò alle sue orecchie,prima di voltare la testa a cercare la sua e trovarla così vicina.

Le loro lingue si muovevano così velocemente da non dare il tempo alle loro labbra di incontrarsi,tale era il bisogno di sentire l'altro.

-Dimmelo...-le aveva detto Draco incontrando i suoi occhi.

Hermione lo aveva fissato per qualche secondo senza capire,perdendosi in quello sguardo argentato,poi un fulmine aveva attraversato il suo cervello e lei aveva capito cosa aveva bisogno di sentirsi dire Draco.

-Fa l'amore con me...-gli disse fissandolo.

Un sorriso a metà era apparso sul viso di Draco prima che le labbra dell'uomo si posassero di nuovo sulle sue,questa volta piu' dolcemente,piu' delicatamente.

Hermione iniziò a rispondere al bacio,ma allo stesso tempo il suo cervello cercava un modo per fargli provare lo stesso piacere che finora lui le aveva dato.

E ad un tratto,una lampadina si accese.

Certo,non l'aveva mai fatto,e l'indomani si sarebbe vergognata da morire anche soltanto a vederlo,ma ora non aveva importanza:era quello che voleva.

Sciolse le gambe dai fianchi di Draco e si staccò dalle sue labbra.

-Mettimi giù-gli disse in un sussurro.

Draco la guardò con uno sguardo leggermente appannato e solo qualche istante dopo la rimise con i piedi per terra.

Con un'altro bacio,Hermione si staccò da lui e lo fece avvicinare al comò,arrivando a farglielo toccare con il sedere il bordo del mobile.

Sentiva su di sè lo sguardo curioso e attento dell'uomo a cui rispose con un sorriso misterioso e malizioso insieme,prima di posare le mani su entrambe i fianchi e giocare per qualche istante con l'elastico del costume da bagno per poi abbassarlo con un gesto deciso.

I boxer caddero dai fianchi stretti e dalle gambe lunghe fino al pavimento,mostrando la potente e piu' che pronta erezione.

Per qualche istante,lo sguardo di Hermione indugiò sul sesso dell'uomo,completamente spiazzata da quello che vedeva:come era possibile che i vestiti riuscissero a nascondere tutto quel ben di Dio?

Rialzò lo sguardo e incontrò quello di Draco che la fece diventare leggermente rossa per l'imbarazzo.

-Io...ecco io non volevo...sembrare facciata-gli disse per cercare di giustificarsi.

Draco sorrise e le allontanò i capelli dal viso.

-Perchè dovresti esserlo?In fondo stavi solo controllando la merce...-le disse cercando di apparire scherzoso.

Hermione sorrise leggermente,poggiando la testa contro la sua spalla e sentendo premere l'erezione contro lo stomaco.

Restarono qualche istante in quella posizione,in silenzio,poi l'imbarazzo scemò ed Hermione si ricordò dell'idea che aveva avuto poco prima e rialzò la testa dalla spalla dell'uomo incontrando il suo sguardo.

Gli diede un bacio leggero che lui tentò di approfondire e subito dopo si chinò sulle ginocchia,arrivando all'altezza del membro e inspiegabilmente,quando lo vide davanti a sè,si leccò le labbra.

Avvicinò le labbra ed iniziò a posarvi dei piccoli baci,non sapendo se quello era il modo migliore per iniziare quello che aveva in mente:piccoli baci su tutta la lunghezza e sulla punta,sentendo sulle labbra una goccia del suo seme.

Senteva sopra di sè i gemiti dell'uomo e riusciva a vedere le nocche bianche delle mani di Draco stringersi attorno al mobile.

Era ora di passare all'azione.

Aprì leggermente le labbra e sfiorò con la lingua la punta prima di accogliere fra le labbra l'intera durezza e iniziare ad accarezzarlo.

Le mani di Draco si erano posate sulla sua testa e la spingevano in basso,incitandola con quel solo gesto a continuare,e lei decise di accontentarlo,cercando di non dare ascolto alle sue paure di non essere "abbastanza brava".

I gemiti erano diventati simili a ringhi animali e molto piu' forti:che si riuscissero a sentire anche fuori dalla porta?

Un'altra goccia le bagnò le labbra e scese dall'angolo della bocca sul viso dandole quasi un'aria vampiresca.

I loro sguardi si incontrarono e quasi nello stesso istante,Draco l'afferrò per le braccia e la rimise in piedi.

-C'è qualcosa che non fai alla perfezione Granger?-le aveva domandato Draco con il fiatone.

Hermione sorrise,ma non potè rispondere perchè le labbra dell'uomo furono sulle sue,esigenti e appassionate.

Le mani di Draco stavano armeggiando sui suoi fianchi per sciogliere i due nodi che sostenevano lo slip del costume,e si accorse soltanto distrattamente di essere rimasta nuda fra le sue braccia.

Quando riaprì gli occhi,il costume era ai suoi piedi.

Senza darle il tempo di fare o dire nulla,Draco l'afferrò e la fece voltare,facendole poggiare le mani sul mobile.

Sentì il suo respiro contro la spalla e pochi istanti dopo si accorse della presenza dell'erezione contro le sue natiche,che la portò ad inarcare la schiena per aumentare quel contatto.

-Non provocarmi...-le aveva detto lui.

Un sorriso divertito apparve sul volto della donna.

-Altrimenti cosa succede?-gli aveva chiesto quasi sfidandolo.

La risposta non si era fatta attendere:una mano di Draco si era fatta strada fra le sue gambe aperte e l'aveva accarezzata.

Inizialmente con delicatezza,per paura di farle male,poi era diventata piu' esigente strappandole gemiti sempre piu' forti e che l'avevano costretta ad aumentare la presa sul bordo del mobile:le sentiva strofinarle il clitoride,la pelle morbida,senza alcuna fretta quasi volesse farle pagare un torto o un'insolenza.

E ad aggiungersi al piacere che le davano quelle carezze c'era la presenza sempre piu' insistente del pene contro il suo sedere e il tocco delle sue labbra sulla spalla destra che si alternava al tocco dei denti.

-Basta...Ti prego basta-

Con un'ultima carezza,la mano si era allontanata e si era stretta attorno alla sua vita,attirandola a sè.

Era finito il tempo dei giochi.

Ora facevano sul serio.

Hermione allargò leggermente le gambe per aiutarlo e l'istante dopo,sentì una mano di Draco che avvicinava l'erezione verso la sua entrata.

Poteva sentirlo anche se era voltata di spalle...

Inizialmente sentì avvicinarsi la punta,scivolarle dentro con un gemito di eccitazione.

Poi lo sentì...Era dentro di lei.

E le sembrava la cosa piu' giusta e naturale del mondo.

Per qualche secondo restarono immobili cercando di adattarsi alla posizione e al nuovo corpo,poi Draco affondò in lei per la prima volta con una poderosa spinta che la fece gemere forte ed inclinare la testa in avanti,con i capelli a nasconderle il viso.

Il fiato caldo ed affannato dell'uomo le arrivava sul collo e le provocava dei piccoli brividi che si andavano ad aggiungersi agli altri.

Continuava a spingere,ad affondare come se volesse raggiungere la massima profondità del suo essere.

Hermione si lasciò scappare un piccolo grido e subito le labbra di Draco le sfiorarono la pelle della schiena,prima di concedersi un gemito a sua volta.

Il braccio stretto attorno alla vita della donna si strinse ancora di piu',avvicinando i loro corpi e annullando ogni distanza possibile,e facendo scivolare Draco ancora piu' a fondo dentro di lei.

La velocità delle spinte era aumentata e presto tutto sarebbe finito.

"Non ancora...Non voglio ancora lasciare questa stanza..."

La mente di Hermione era totalmente annebbiata dal piacere che la stava per sommergere:ancora poche spinte e sarebbe stata perduta.

Perduta,sì,perchè dopo un'esperienza del genere non sarebbe piu' potuta tornare indietro.

-Vieni con me...-gli aveva detto fra un gemito e l'altro.

Le labbra di Draco erano ancora contro la sua spalla e l'istante dopo sentì i denti affondare dentro la pelle morbida,facendola gridare.

Contemporaneamente,un'ultima spinta portò entrambi all'orgasmo,facendo traballare violentemente il mobile sotto i loro movimenti.

Hermione aveva chinato in avanti la testa di nuovo e aveva urlato senza controllo mentre si abbandonava a quel piacere che credeva uscito per sempre dalla sua vita.

Draco,la guancia destra premuta contro la schiena di Hermione,si svuotò in lei con un'ultima poderosa spinta e lanciò un urlo a sua volta.

Il silenzio che seguì i loro gemiti fu quasi assordante.

Restarono in quella posizione per qualche istante,poi Draco uscì da lei e la fece voltare per guardare il suo viso.

Ora aveva paura...Per la prima volta dopo tanti anni,aveva paura di qualcosa.

L'aveva presa fra le braccia e aveva cercato il suo sguardo:c'era qualcosa di indefinito in quegli occhi dorati.

Cosa stava pensando adesso?

Hermione,vedendo l'espressione preoccupata dell'uomo,aveva sorriso languida e si era stretta a lui,incurante della loro nudità,poggiandogli la testa su una spalla.

Questo per il momento può bastare,aveva pensato Draco prendendola in braccio e facendo i pochi passi che li dividevano dal letto.

 

-Possiamo parlare?-

Ancora perso nei suoi pensieri,era sobbalzato quando aveva sentito la voce vicino alla porta.

Hermione era lì,ferma sulla soglia,in attesa di una sua parola:se lui non avesse voluto parlarle se ne sarebbe andata chiudendo la porta.

Senza dire nulla,lui aveva annuito.

Lei era entrata e si era richiusa la porta alle spalle,poi aveva fatto qualche passo nella stanza.

Lo sguardo dell'uomo fu attirato dal reggiseno del costume che la donna stringeva nella mano sinistra.

-Sei riuscita a recuperarlo-disse.

Hermione lanciò uno sguardo alla sua mano e sorrise leggermente.

-Ho fatto appena in tempo...Daphne è uscita in piscina due secondi dopo-gli disse prima di posarlo su comò.

Draco tornò in silenzio e la fissò mentre si sedeva su una poltrona poco distante dal letto.

-Draco io...io ti devo delle scuse-iniziò poi.

-No,che dici...-fece subito lui.

-Fammi parlare-lo interruppe la mora.

I loro occhi si incontrarono e lo sguardo deciso che lesse negli occhi di Hermione convinse Draco a restare in silenzio.

-Mi sono comportata male con te...Fin da quando ci siamo svegliati.

Ma non è colpa tua!Ero io che dovevo capire alcune cose...o meglio venire a patti con quello che era successo ieri sera...-cercò di spiegargli,il viso teso per cercare le parole adatte.

-Hermione capisco benissimo quello che è successo...-le disse lui alzandosi in piedi.

Sentì lo sguardo della donna su di sè e andò avanti.

-Ho tentato in tutti i modi di evitare,di controllarmi,perchè non si venisse a creare questa situazione,ma a quanto pare non sono così forte come pensavo-le disse.

L'espressione sul volto di Hermione era cambiata:era confusa,come se si fosse persa una parte importante della conversazione e adesso non capisse bene il suo significato.

-Aspetta...che vuoi dire?-gli chiese.

-Ho provato in tutti i modi ad evitare che tu ti pentissi di...-ricominciò Draco con un'aria triste sul volto.

-Pentirmi?Io non sono affatto pentita-lo bloccò lei.

Il discorso così chiaro nella sua mente morì sulle labbra dell'uomo.

Guardò Hermione e lei ricambiò il suo sguardo con un leggero sorriso divertito sulle labbra.

-Tu...tu non sei pentita?-le chiese come se avesse bisogno di un'ulteriore conferma.

Lei scosse la testa.

-Perchè dovrei esserlo?Sapevamo entrambi che sarebbe successo...Era da un pò che ci giravamo intorno e alla fine hai smesso di resistermi-disse Hermione in tono pratico e sicuro,ma con un leggero sorriso sul volto.

Fu come se un peso fosse stato tolto dal petto di Draco che si rilassò visibilmente e tornò a sedersi sul letto,questa volta di fronte a lei.

Poi però un pensiero gli fece corrucciare la fronte.

-Ma allora perchè...-

-Perchè mi sono comportata così questa mattina?-gli disse lei pronta.

Draco annuì.

Lei si mosse sulla sedia e si sporse in avanti,poggiando entrambe le braccia sulle sue ginocchia, avvicinandosi a lui,che continuava a guardarla curioso.

-Il fatto è che mi vergognavo...-gli confessò.

La fronte di Draco si corrucciò ancora di piu'.

-Ti vergognavi?Di quello che c'è stato fra noi?-le chiese confuso.

Hermione scosse subito la testa e allungò una mano per prendere quella di Draco.

-No!Non per quello che c'è stato...Ma per come è successo-cercò di spiegargli.

Lui la fissò e cominciò a capire qualcosa dai suoi discorsi spezzati.

La sentì fare un lungo respiro e allontanare lo sguardo dal suo,posandolo sulle sue ginocchia.

-Quello che è successo ieri sera è stato...inaspettato per me.

Voglio dire...sapevo che saremmo andati a letto insieme,e lo desideravo,ma non mi ero mai immaginata di poter essere così...spinta-gli confessò senza guardarlo.

Draco sorrise,capendo finalmente il motivo che l'aveva portata ad evitarlo per tutta la mattina.

Le prese il mento con due dita e le fece alzare la testa finchè i loro sguardi non si incontrarono di nuovo,facendo arrossire il volto di Hermione all'istante.

-Vuoi dire che con....-le domandò con un leggero sorriso sul volto.

-Mai!Certo non voglio passare per una vergine,ma non ho mai...mai fatto quello che ho fatto ieri sera con te...-continuò lei,leggermente piu' rilassata,grazie alla calma che vedeva negli occhi di Draco.

-Quindi non hai mai...baciato il tuo ex come hai baciato me?-le chiese curioso.

Hermione sorrise,capendo a cosa si riferiva e scosse la testa.

-Credevo te ne fossi accorto della mia inesperienza-gli disse.

Draco rise divertito e questa volta fu lui ad abbassare la testa.

-In quel momento ero talmente talmente su di giri che non mi rendevo conto neanche di dove mi trovavo...-le confessò.

Una risata limpida risuonò nella stanza portandolo a rialzare lo sguardo sul volto di Hermione, rilassato nonostante l'argomento.

-Qualche altra prima volta?-le domandò lui curioso.

Lei corrugò la fronte e Draco alzò le mani.

-Avanti!Sono solo curioso...-le disse come per difendersi.

Hermione sorrise e alzò le spalle.

-Ok,allora...La posizione-gli disse.

-Giudizio positivo o negativo?-le chiese lui.

-Non crederai davvero che te lo dica?-ribattè lei divertita.

-E' per sapere come muovermi meglio la prossima volta...-le spiegò sperando di convincerla.

Ma vide subito che non era andata a buon fine:lei aveva un sorriso divertito e continuava a scuotere la testa.

-Ok,lascia perdere...-le disse.

-Se te lo dicessi,ti monteresti la testa e non daresti piu' il massimo...-gli fece notare lei.

Draco fece una smorfia.

-Va avanti,non voglio piu' saperlo-

Hermione si lasciò scappare una risatina e gli accarezzò i capelli,lasciando la mano fra questi.

-Ok...Allora,vediamo...-avvicinò il viso all'orecchio destro di Draco e posò un bacio sul lobo.

-Era la prima volta che qualcuno mi accarezzava così...Ed il giudizio è stato piu'che positivo...- disse in un sussurro prima di dargli un'altro bacio sull'orecchio.

Le braccia di Draco le accarezzarono le gambe avvicinandola a lui.

Voltò la testa e incontrò le labbra di Hermione,accarezzandole dolcemente con le sue.

-Che ne diresti di approfondire un pò quell'argomento?-le domandò facendola sedere sulle sue ginocchia.

E in un'attimo persero la testa.

 

 

EUREKA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Dopo mille peripezie ed una vera estate di passione sono riuscita a sistemare tutti i problemi tecnici che avevo e tornare!

Grazie x avermi aspettato,la mia paura piu' grande era che mi aveste abbandonato...

Prima di rispondere ad ogniuno di voi e ringraziarvi come meritate,voglio rispondere ad una critica che mi è stata mossa nello scorso capitolo:ogni mia fiction è basata su eventi personali,su ricordi,ma forse questa è la piu' personale perchè x scriverla ho preso spunto da un vecchio gossip di famiglia.

Anche quello che è successo fra Blaise e Daphne è una cosa realmente accaduta e quindi ci sn state vere lacrime e vere liti,quindi non voglio essere incolpata di "crudeltà" o di "insensibilità"...Ho solo raccontato quello che è successo.

Ora basta con le note tristi!

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso per eventuali errori di ortografia e di battitura.

E ora i ringraziamenti:SereXX(Benvenuta e grazie x i complimenti!),Cleo88(L'ho scampata davvero grossa!Cmq credimi nn era mia intenzione lasciarvi x cs tanto tempo senza notizie,fortuna ke è successo d'estate!),8x4(Già è triste,ma nn è ancora finita...),Tanny(Grazie x i complimenti,e x i suggerimenti),Nina92(Eccoti accontentata, spero sia stato di tuo gradimento),AliasNLH(Anche voi mi siete mancati!!!), Jennybrava(Grazie x i complimenti,anke xke certe volte credo di nn aver descritto bene quello che volevo dire veramente),Pikkola(Ok,ora basta con i complimenti o mi monto la testa...),GErmana(Già ma è un'odio pieno d'amore),Sara S92(Anke io l'ho odiato tanto!Se nn sn complicate nn ci piacciono le storie d'amore!),Sorellinadolce( Anke io sn dalla parte di Daphne:Hogwarts è un posto già difficile x una persona "normale" figurati per il loro bambino.Putroppo devo infrangere i tuoi sogni:Prue nn ha chiamato papà Draco),Fredy94(Il piano è un'altro,e x spezzare una lancia in favore di Harry,lui ne sa soltanto una metà...Non è lui il cattivo da bruciare),Saramermaid( Grazie x i complimenti Sara!Purtroppo nn posso rispondere alla tua domanda xkè nn lo so neanche io,vado avanti cn il favore del pubblico!),Sunrise 92(Ora mi uccidi? Si è adeguata allo stile Serpeverde e penso che ci si trovi molto bene...anke a me piace di +!)Musa16(Che te ne pare di questo?),Katta83(Grazie x i complimenti!), Giuliathebest(Sarà un lavoro lungo e faticoso...Sia Daphne che Blaise sn testardi ed orgogliosi),Sole88(Spero di nn esserlo!Però se ti raccontassi tutto subito che gusto ci sarebbe di leggere il prox capitolo),Falalula(Grazie tr buona,anke voi mi siete mancati!Veramente Herm era + preoccupata x la reazione di Harry a quella parola,nn voleva litigare di nuovo),Pei Chan(I miei capelli sn lunghi se ti serve x la bambola voodoo!Forse ha sofferto anke di +...L'ultima frase era un'indizio x qst capitolo!),JC( GRazie!Finora 6 l'unico ke nn ha fatto la bambola!Ho soddisfatto la tua curiosità?), Lights(In qst chap si è distaccato dal solito Deaco della Row,ma in futuro tornerà...quando c sarà da sfoderare gli artigli e combattere),Persefone furia(Harry è solo una pedina),Whateverhappen(Chissà...In qst momento x Blaise,Draco rappresenta tt qllo ke lui avrebbe potuto essere),Ginny28(GRazie x i complimenti!), Uraniaglo(Non sn cs cattiva da separare una madre dalla figlia...Non ancora almeno...),Madamina(Finalmente il miracolo è avvenuto e sn di nuovo fra voi...),Peke(Grazie x i complimenti!),Conny(Ambientare la storia ad Hogwarts significava conoscere veramente a fondo la scuola e io confesso che ci sono molte cose che nn ricordo,quindi ho preferito creare un mondo tt mio...),Hollina(Ti posso rassicurare fin da subito:è la vera Prudence...Che intendi quando dici che sia Daphne che Blaise sbagliano?),Krisma(Dai tempo al tempo...se è cambiato così radicalmente Draco può succedere anche a Blaise,no?).

Bene,per il momento io vi saluto e vi do appuntamento al prox chap...

"Against all odds...I'm in love"

Baci,Eva

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Against all odds..I'm in love ***


against all odd...i'm in love

 

"Attenzione prego:i passeggeri del volo BA854 per Bruxelles delle 10.00 sono attesi al gate numero 16".

Non appena la voce scemò dall'altoparlante,l'uomo la donna e la bambina si alzarono:era ora di separarsi.

-E' il mio volo-disse infatti lui.

La donna annuì e lo guardò in volto.

-Hai il passaporto e la carta d'imbarco?-gli domandò efficente come sempre.

Lui sorrise e annuì,prima di prendere i documenti dalla tasca destra della giacca a doppiopetto che indossava.

La fissò per qualche istante,poi abbassò lo sguardo sulla bambina,che guardava ora uno ora l'altra,in attesa.

-Ehi signorina!-la chiamò,prima di prenderla in braccio per incontrare il suo sguardo.

La piccola lo guardò attenta,le mani abbandonate sulle sue spalle,un'aria curiosa a renderle il volto ancora piu' dolce.

-Mi raccomando,non fare arrabbiare la mamma...-le disse l'uomo con un sorriso.

La bambina,a quelle parole,fece un deciso cenno d'assenso e lui rise.

-Se ti comporti bene,ti porto un regalo bellissimo al mio ritorno-le promise lui.

Il volto della piccola si illuminò a quella promessa e,con un gran sorriso,ricambiò il bacio che l'uomo le posò su entrambe le guance.

Ancora con la bambina fra le braccia,si voltò verso la donna che aveva osservato tutta la scena cercando di combattere le lacrime che premevano per uscire dagli angoli degli occhi.

-Devo veramente andare,altrimenti finisce che resto a terra-le disse serio.

Lei annuì,sempre silenziosa.

L'uomo mise a terra la bambina che non gli lasciò la mano e si avvicinò alla donna:ormai la conosceva bene,non aveva bisogno delle sue parole per sapere che cosa stava pensando o provando.

-Ti chiamo questa sera-le disse con lo stesso tono serio.

Ancora una volta lei annuì.

Vide il volto dell'uomo avvicinarsi e chiuse gli occhi,sentendo poco dopo le labbra sulle sue per un bacio d'addio.

La presenza della bambina e di tutta quella gente intorno a loro non permetteva loro di approfondire il bacio come avrebbero voluto,perciò lei si staccò da lui quasi subito.

-Adesso vai,o perderai il volo-gli disse tirando su con il naso.

Lui sorrise e si sistemò meglio la tracolla della borsa sulla spalla,prima di carezzare per l'ultima volta i capelli della bambina e di rivolgerle un'ultimo sorriso.

Poi si allontanò.

Lei restò di spalle:non riusciva neanche a vederlo andar via.

Sapeva che era sciocco il suo comportamento,che non c'era nessun motivo di essere così triste, eppure era come se il sole fosse stato inghiottito da un'enorme buco nero.

Sono soltanto tre giorni,continuò a ripetersi per quei brevi istanti,mentre lui si allontanava,ma alla fine l'irrazionalità ebbe il sopravvento e si voltò alla sua ricerca fra la folla.

Cercò i suoi serici capelli fra tante teste,alzandosi addirittura in punta di piedi per avere una migliore visuale.

Troppo tardi!

-Hermione-

Si voltò non appena sentì la sua voce.

Era accanto a lei,il suo solito sorriso sghembo sul viso e la guardava di sottocchi.

Senza dire niente,Hermione gli gettò le braccia al collo,nascondendo il viso nell'incavo fra la spalla e il collo.

Subito le braccia di Draco si strinsero attorno alla sua vita,premendola contro il suo corpo, mentre il suo viso indugiava fra i capelli morbidi e ricci della donna,annusandone l'odore come era solito fare.

-Siete ancora in tempo per venire con me-le disse con voce calma.

Con ancora la testa sulla sua spalla,lei sorrise.

-Venire con te senza neanche dei vestiti di ricambio?-gli domandò da quella posizione.

Lui sorrise e le accarezzò la schiena.

-Esistono degli ottimi negozi d'alta moda anche a Bruxelles e poi non ci credo che non sapresti materializzare dei vestiti all'occorrenza-le disse lui prendendola amabilmente in giro.

Hermione alzò la testa e fissò i suoi occhi argentei.

Come al solito non si lasciavano scappare nessun'emozione,ma ormai lei aveva imparato a riconoscere quello che si nascondeva dietro quella maschera.

Andare con lui...

Sarebbe stato bello,ma non avrebbe avuto nessun motivo per accompagnarlo se non l'improvviso senso di claustrofobia che sentiva quando lui non c'era.

Non era un viaggio di piacere:Draco avrebbe dovuto presenziare ad un'importante congresso e lei era sicura che aveva bisogno di tutta la concentrazione possibile,senza distrazioni e ritardi.

Per quelle convinzioni,scosse la testa.

-Credo di poter resistere tre giorni senza di te-gli disse.

Lui sorrise.

-E chi ti dice che io riesca a resistere senza di voi?-le domandò serio.

Hermione restò qualche istante interdetta,poi scosse la testa.

-Perderai l'aereo se continuiamo con questo discorso...Adesso va e fa il tuo lavoro!-gli disse cercando di sorridere.

Draco la fissò serio per qualche istante,poi le prese il mento fra due dita e la baciò di nuovo.

Questo era il vero bacio dell'addio:Hermione gli posò una mano sulla guancia sinistra e dischiuse le labbra sotto quelle dell'uomo lasciando incontrare le loro lingue per qualche istante,per pochi secondi che le fecero mancare il respiro.

Fu allora che capì.

Quando riaprì gli occhi e si sciolse dal suo abbraccio,ogni dubbio era sparito e quella nuova consapevolezza l'aveva colpita come un fulmine a ciel sereno.

-Ricordati di chiamarmi questa sera-gli disse cercando di recuperare un pò della sua solita efficenza.

Draco annuì e le accarezzò la guancia destra con la punta delle dita per l'ultima volta,prima di staccarsi da lei e avviarsi verso il gate.

Questa volta Hermione si voltò e lo guardò allontanarsi,finchè Draco non si voltò e le salutò per l'ultima volta.

E di nuovo quella consapevolezza la stordì:in barba a quello che era stato il loro passato,nonostante il loro strano inizio e tutti i problemi che ancora avrebbero affrontato insieme,era irrimediabilmente innamorata di Draco Malfoy.

 

Dopo aver accompagnato Prudence all'asilo nido,era corsa in ufficio per cercare di recuperare un pò del tempo perso.

Ma una volta lì,nel silenzio del suo ufficio,la sua mente aveva continuato a riportarla a quella nuova sorprendente scoperta:erano giorni che quel dubbio continuava a girarle per la testa.

Le prime avvisaglie erano iniziate dopo il week-end alla casa di Daphne:si conosceva troppo bene per sapere che non sarebbe mai andata a letto con un'uomo se non per amore.

Lei non era il tipo da una notte di puro sesso sfrenato,e tutto quello che aveva fatto nella sua vita lo dimostrava!

Non sarebbe mai andata a letto con Draco,non avrebbe mai fatto quelle cose,se non avesse provato qualcosa per lui.

Il primo pensiero che le era saltato in mente era stata la riconoscenza,ma l'aveva scartata all'istante perchè sapeva che non provava quel sentimento per lui fin da quel primo bacio che lui le aveva rifiutato.

Allora aveva pensato all'attrazione fisica.

Era inutile prendersi in giro:uomini attraenti come Draco erano difficili da trovare in giro per Londra,babbani o maghi.

Il fatto che un'uomo così ben messo avesse deciso di stare con lei,anche se solo per finta,era un' iniezione di autostima continua per lei che per tutta la vita non si era mai reputata una gran bellezza.

Se poi pensava alle ragazze che lui aveva avuto in passato,si sentiva ancora piu' insignificante: le bastava pensare a Daphne e allora tornava ad essere la "piccola babbana zannuta" dei tempi di Hogwarts.

Eppure Draco aveva scelto lei.

Aveva scelto lei e tutto quello che aveva fatto in quei due mesi dall'inizio della loro storia era stato accorgersi lei:dalle piu' piccole cose,come portarle il caffè in camera,alle cose piu' importanti,come prendersi tutti quegli insulti alla festa dei Nott o accompagnarla a vedere "Wicked" soltanto perchè lei moriva dalla voglia di vederlo.

Era stata la mancanza di quelle attenzioni a farla innamorare?

Se Ron non fosse stato così disattento,così distante...se il loro rapporto fosse stato idilliaco e Draco fosse entrato nella sua vita cosa sarebbe successo?

Che domanda idiota!

Perchè allora non si chiedeva cosa sarebbe successo con Voldemort al potere?

Era inutile chiedersi come sarebbe stato il suo matrimonio se Ron non avesse scoperto il gioco d'azzardo,era successo e lei aveva iniziato una nuova vita.

Una vita che non le dispiaceva affatto:non c'era piu' la paura che qualcuno la fermasse,la paura di non arrivare a fine mese,non c'era piu' la rabbia per non sapere che cosa stava succedendo proprio sotto il suo naso.

Tutto era chiaro,limpido.

Sapeva che il suo posto accanto a Draco era una finzione...ma era davvero così?

Nel contratto che aveva letto quel giorno,non c'era scritto nulla a proposito di sesso,nè tantomeno d'amore.

Ron si sarebbe fatto uccidere piuttosto che firmare un contratto del genere!

Allora come erano arrivati a quel punto?

Lei ricordava benissimo le regole che avevano fissato il primo giorno di quella convivenza e pensando alla loro vita di oggi,non ce ne era piu' nessuna che fosse valida.

Avevano deciso di dormire in camere separate,di fare vite distinte al punto che sarebbero potuti passare mesi prima di incontrarsi in quella casa enorme,lui impegnato con il suo lavoro,lei con Prudence e le varie scartoffie del Ministero.

Perchè allora quelle regole non erano durate che poche ore?

Già il primo giorno avevano abolito la regola del dormire separati a causa di Blaise...che fosse stato quello il motivo scatenante?

Quell'intimità forzata aveva portato a sentimenti che avevano annullato la riconoscenza che inizialmente lei aveva per lui,fino alla piu' totale comprensione,complicità e passione.

Passione!

Bruciante passione che le scorreva nelle vene ogni volta che lui la sfiorava,ogni volta che le sue labbra l'accarezzavano.

Era l'odio provato per tanti anni a provocarle quella tempesta d'emozioni?

Aveva cercato di analizzare la cosa nel modo piu' razionale possibile,finchè non aveva dovuto arrendersi all'evidenza:era innamorata di Draco.

Con quella scoperta era nata anche un'altro problema:come doveva comportarsi adesso?

Sapere che i suoi sentimenti per lui erano cambiati avrebbe influito sul suo modo di comportarsi?

Quando aveva saputo del viaggio a Bruxelles,aveva sentito un senso di vertigine,inaspettato.

Sapeva che il suo lavoro comportava anche questo tipo di eventi,allora perchè ne era così sorpresa?

Draco aveva proposto a lei e Prudence di andare con lui e,inizialmente,lei era stata sul punto di accettare.

Però quando Draco le aveva spiegato di cosa si trattava esattamente,aveva deciso di restare a casa:era un'occasione importante per lui e per il suo lavoro e non aveva bisogno di distrazioni o di perdite di tempo.

Così gli aveva spiegato la sua idea e l'uomo,anche se riluttante,aveva accettato di partire da solo.

Alla luce di quella nuova scoperta,quel viaggio veniva proprio al momento giusto.

Le avrebbe permesso di riflettere con calma sul da farsi,senza sentire lo sguardo attento e curioso di Draco addosso.

Come doveva comportarsi?Doveva parlargli di quel cambiamento oppure doveva tenere la bocca chiusa?

E se i sentimenti di Draco non erano cambiati dal maggio precedente?Sì sa che le donne pensano subito a coinvolgimenti emotivi e al lieto fine,ma per gli uomini non è la stessa cosa...

Specialmente per quell'uomo in particolare!

Lui era Draco Malfoy!Come poteva credere che andando da lui a confessargli il suo amore,si sentisse giurare in ritorno amore e devozione eterne?

Era ancora intenta a riflettere su quello che era giusto fare,quando il telefono sulla sua scrivania squillò facendola sobbalzare.

-Pronto?-

-Ecco dove ti eri nascosta!-

Hermione si appoggiò allo schienale della sedia e sorrise leggermente divertita.

Aveva dato quel numero a Pansy soltanto una settimana prima e da allora non era passato giorno senza che la donna non l'avesse chiamata,fosse anche solo per raccontarle una cosa buffa che le era capitata poco prima.

-Non sapevo mi stessi cercando-le fece notare Hermione.

-Che ci fai nascosta in ufficio?Hai intenzione di murarti viva fino al ritorno di Draco?-le domandò l'altra con in tono confidenziale.

-Non mi sto murando viva!Ho solo del lavoro arretrato-ribattè la mora.

-Balle!Ascolta che ne dici di pranzare insieme?Ho visto un ristorante indiano sulla King's Road che non vede l'ora di conoscere la mia carta di credito-le disse cercando di convincerla.

Hermione rise e lanciò uno sguardo all'orologio:erano le undici e mezza.

In un'ora non aveva fatto molti progressi e comunque doveva pur mangiare.

-Ok,ci sto.A che ora hai intenzione di pranzare?-le chiese ravviandosi i capelli dietro l'orecchio destro.

Per qualche istante dall'altra parte del telefono ci fu silenzio,poi sentì un sorriso.

-Wow!Non credevo di metterci così poco per convincerti!Stai veramente diventando una di noi...-disse Pansy chiaramente sorpresa.

Anche Hermione sorrise e si rizzò a sedere sulla sedia.

-Molto divertente!A che ora?-le domandò di nuovo.

-Passo a prenderti fra un'ora in ufficio?Non ho mai visto lo studio di una secchiona-

Hermione riattaccò senza neanche rispondere,conosceva Pansy abbastanza bene da sapere che non aveva bisogno di conferme, e subito dopo posò lo sguardo sulla pila di file che ingombravano la sua scrivania.

Aveva un'ora...Era ora di mettersi sotto!

 

-Ti andrebbe di fare shopping dopo pranzo?-le domandò Pansy nell'esatto istante in cui il cameriere le aveva fatte accomodare al tavolo.

Hermione aspettò che il ragazzo indiano fosse abbastanza lontano per rispondere a tono.

-Ma tu non hai un lavoro,un ufficio che ti aspetta?-le domandò guardandola di sott'occhi.

Pansy alzò le spalle noncurante.

-Sicuramente non crolla il mondo se mi concedo un'ora di shopping prima di rientrare al lavoro, non pensi?-le domandò lei tranquilla.

Hermione fece per ribattere,ma l'altra l'anticipò.

-Cosa credi che può accadere in nostra assenza?

Inondazioni?Valanghe?Un orda di babbani che vuole entrare a far parte del nostro mondo?-le domandò.

L'altra rise e fece per lanciarle il tovagliolo,ma si fermò vedendo avvicinarsi un'altro cameriere che porse loro i menu' e chiese ad entrambe cosa volessero bere.

Quando furono di nuovo sole,Pansy diede un'occhiata al menù e dopo un'istante guardò Hermione.

-Allora mi fai compagnia?Scommetto che hai anche l'American Express di Draco-disse con voce sicura.

Hermione aggrottò le sopracciglia e la guardò per qualche istante perplessa:che Pansy avesse qualche capacità di cui non era a conoscenza?

-Sì ce l'ho ma questo non vuol dire che posso darmi alla pazza gioia in giro per negozi-ribattè pochi istanti dopo.

Draco le aveva lasciato una delle sue carte di credito nel caso ci fossero delle spese urgenti o degli imprevisti durante la sua assenza,e lei era certa che non includessero anche quella pazza di Pansy e le sue spese folli.

La donna rise leggermente e scosse la testa.

-Certo ragazza che bisogna insegnarti proprio tutto-commentò divertita.

Hermione la guardò qualche istante,poi posò il menù e si sporse in avanti,poggiando entrambe le braccia sul tavolo,fissandola con occhi attenti.

-Se un'uomo ti lascia la sua carta di credito,dà per scontato che tu la userai per fare shopping.

E' qualcosa che lui si aspetta e tu non puoi deluderlo-le spiegò.

Hermione sorrise leggermente e annuì.

-Quindi se io dimezzo il patrimonio di Draco prima del suo ritorno,lui non mi inseguirà per tutta casa con un'ascia cercando di farmi a pezzi?-le domandò chiaramente divertita.

-Ovviamente no...Una cosa così violenta non è nello stile dei Malfoy-

Hermione rise,trascinando nell'ilarità anche Pansy e facendo voltare anche un paio di commensali vicini al loro tavolo,ma per una volta non si curò di quello che la gente poteva pensare di lei.

Il resto del pranzo fu ugualmente spensierato e piacevole,mentre si lasciava "iniziare" ai piu' torbidi segreti dei Serpreverde e del suo fidanzato in particolare.

Chiunque le avesse scorte,sedute a quel tavolino,avrebbe pensato che erano due vecchie amiche:nessuno avrebbe mai creduto che per anni si erano odiate a morte,senza neanche un punto di accordo.

Arrivate quasi alla fine del pranzo,Hermione si accorse di una sensazione fastidiosa che non accennava ad andarsene.

Era certa che qualcuno,abbastanza vicino a lei,la stava osservando.

Senza farsi notare,cercò di guardarsi intorno alla ricerca della fonte del suo malesse,ma ovviamente non trovò nessun viso familiare.

Poi improvvisamente,qualcosa attirò la sua attenzione.

Sulla strada,dal lato opposto al ristorante,un'uomo era fermo con lo sguardo fisso sulla vetrata dove il suo tavolo era chiaramente visibile.

Ecco spiegato il motivo del suo disagio...

Allontanò gli occhi dal vetro e lo posò di nuovo su Pansy,che proprio in quel momento aveva chiesto il conto al cameriere piu' vicino.

Bevve l'ultimo sorso dalla sua tazzina di caffè e,come attratta da una calamita,tornò a fissare la vetrata:lui era ancora lì.

-Vado a pagare,altrimenti ci vorranno ore prima che qualcuno si ricordi di noi-disse Pansy.

-Ehi aspetta!Non dovremmo dividere?-le chiese riscuotendosi improvvisamente.

L'altra scosse la testa.

-Ti ho invitato io,quindi questa volta tocca a me...La prossima volta sarà il tuo turno-le disse con un leggero sorriso.

Hermione fece per protestare ancora una volta,ma Pansy alzò una mano e mise fine a tutte le discussioni per poi allontanarsi.

Ora era sola.

Lo sguardo non accennava a staccarsi dall'uomo poggiato con la schiena contro il muro che non le staccava gli occhi di dosso.

Non era cambiato per niente in un mese e mezzo:sempre lo stesso taglio di capelli,i stessi vestiti strattonati e bisognosi di una stirata,le occhiaie scure sotto gli occhi...

Gli occhi.

Era la prima volta che vedeva tanto odio in quegli occhi,almeno per quanto la riguardava.

Ron non l'aveva mai guardata così.

Eppure eccolo lì,a dimostrarle tutto il suo disprezzo,la sua rabbia,come se fosse lei quella da giudicare,da odiare per quello che era successo.

Gli restituì lo stesso sguardo dimenticandosi per un'istante di tutto quello che era intorno a lei: doveva uscire fuori e parlargli?

In fondo cosa aveva da dirgli?Poteva chiedergli perchè era davanti al ristorante dove lei stava casualmente pranzando,ma in realtà neanche le interessava molto.

Poteva però chiedergli perchè non stava rispettando gli accordi del patto che aveva firmato con Draco...

Ma sapeva che se fosse uscita in strada sarebbe stata la fine:non era ancora pronta per affrontarlo;se lo avesse avuto fra le mani probabilmente lo avrebbe fatto a pezzi.

-Ecco fatto!Allora pronta per lo shopping?-le domandò Pansy tornando verso il tavolo e facendole distogliere lo sguardo.

Hermione sentì i demoni che la stavano invadendo soltanto alla vista di Ron,allontanarsi all'istante:doveva portarsi il piu' lontano possibile da lui.

-Mi hai convinto...Andiamo a folleggiare-le disse prendendo la borsa dalla sedia accanto alla sua e alzandosi.

Pansy sorrise soddisfatta e la prese a braccetto scortandola fuori dal ristorante.

 

Quel pomeriggio,dopo aver preso Prudence all'asilo, tornò a casa consapevole di essere venuta meno ai suoi propositi.

Si era imposta un limite e lo aveva volutamente ignorato.

Ma come poteva mantenere quei propositi con Pansy che continuava a mostrarle completini perfetti per lei e,alla sua prima ritrosia,si impegnava per convincerla a comprarli?

Era tornata a casa carica di pacchi,la coscienza messa a tacere dalle parole di Pansy che ancora le giravano in mente.

"Sicuramente Draco non rimarrà scontento di questi acquisti..."

E' quello che spero,si disse posando le varie buste sul divano.

Il disagio provocato dall'incontro con Ron era svanito,come può sparire una sensazione di malessere a cui non si sapeva dar nome,ma ancora non aveva deciso se parlare a Draco di quell' incontro fortuito.

Prudence corse avanti,quasi facendole strada verso il divano,iniziando poi la scalata al divano bianco.

Hermione sorrise vedendo la tenacia di sua figlia e le si sedette accanto arruffandole i capelli ricci e provocando la sua risata piccola.

Quel pomeriggio lo dedicò tutto alla bambina:si rilassarono sul divano e videro "Robin Hood",cercando di tenere il tempo delle canzoni,poi quando fu evidente che Prudence non sarebbe rimasta ancora a lungo buona,Hermione portò la piccola in cucina dove le preparò la cena,aiutata ovviamente da Prudence che non vedeva l'ora di rendersi utile.

Quando ebbe finito di mangiare,la portò di sopra e le fece il bagno per poi metterla al letto.

Alle sette e mezzo era sola in quella enorme casa:era la prima volta che succedeva in quasi due mesi e le faceva una strana impressione...come se avesse perso l'abitudine alla solitudine.

Tornò in salotto e raccolse le varie borse che aveva lasciato lì fino a quel momento,poi risalì in camera e le sistemò nell'armadio,chiedendosi ancora una volta come avesse fatto Pansy a convincerla a comprare quella roba.

Era completamente diverso dal suo stile,dal look a cui era abituata,non avrebbe neanche avuto il coraggio di indossarli;sarebbero rimasti a marcire nell'armadio e nei cassetti.

Però doveva ammettere che erano davvero belli,pensò afferrando una camicia di seta bianco panna quasi trasparente e avvicinandosi con questa allo specchio a figura intera.

E le stavano anche bene...

In fondo che male poteva fare un cambio d'immagine?

Non era uno dei piu' grandi cambiamenti che erano avvenuti nella sua vita nell'ultimo periodo, quindi perchè non provare,visti i buoni risultati ottenuti finora?

Dopo aver sistemato tutto,scese di nuovo in cucina e si preparò un panino che mangiò fra un'incartamento e l'altro,cercando di recuperare il tempo perso nel pomeriggio.

Quando,alla fine l'enorme pila di carta si esaurì,si stiracchiò e lanciò uno sguardo all'orologio posato sulla mensola del caminetto:le nove e mezzo.

Blaise non era ancora rientrato,e dubitava fortemente di un suo ritorno ad un'orario decente:in fondo che motivo aveva di tornare a casa se Draco non c'era?

Spense la luce nel salotto e si avviò nella sua stanza,dove si spogliò prima di entrare in bagno: aveva bisogno di una doccia rilassante che le sciogliesse tutti i muscoli atrofizzati.

Mentre il getto caldo le accarezzava la faccia e le spalle,si chiese se Draco avesse avuto un momento libero per chiamarla quella sera:era la prima giornata e quindi la piu' faticosa,magari era troppo stanco ed era crollato prima che potesse chiamarla.

Per la fine della doccia si era convinta che sarebbe sicuramente andata così.

Fu una sorpresa quando il telefono sul suo comodino squillò pochi istanti dopo essere uscita dalla doccia.

-Pronto?-rispose,sdraiandosi per tutta la lunghezza del letto per riuscire ad afferrare la cornetta prima che smettesse di suonare.

-Ciao-

Un'immediato sorriso apparve sul suo volto,neanche lui fosse lì insieme a lei con lo sguardo fisso sul suo viso.

-Credevo non chiamassi-gli disse portandosi un ricciolo dietro l'orecchio destro.

-Come mai?Ti avevo detto che l'avrei fatto-le ricordò Draco sorpreso.

Hermione si ritrovò ad alzare le spalle,ancora leggermente umide.

-Ho pensato che essendo il primo giorno saresti stato piu' impegnato,o che arrivando in camera ti sentissi troppo stanco...-gli spiegò.

-Troppo stanco per chiamarti?-le domandò lui con una nota di divertimento nella voce.

Hermione si ritrovò ad arricciare le labbra come faceva sempre quando si accorgeva che lui l'aveva messa nel sacco.

-Prudence è già a letto?-le chiese poi cambiando discorso.

Lei annuì,ancora convinta che lui potesse vederla.

-Sì,da un paio d'ore...-aggiunse poi.

Dall'altra parte del filo ci fu un'istante di silenzio,poi Draco parlò di nuovo.

-Si...Si è accorta della mia assenza?-domandò incerto.

Un sorriso dolce apparve sul viso di Hermione e inevitabilmente un pensiero attraversò la sua mente:sapeva che non era corretto fare paragoni,ma in una circostanza del genere era quasi scontato;nonostante le sue ripetute assenze,Ron non le aveva mai fatto quella domanda.

Invece,dopo neanche due mesi di convivenza,Draco si preoccupava del rischio che sua figlia lo dimenticasse.

-Certo che se ne è accorta!Prima di metterla a letto,volevo leggerle una pagina di quel libro sul suo comodino,ma lei non ha voluto,lo ha rimesso a posto-gli raccontò.

-Il libro che le leggo ogni sera?-le chiese per conferma.

-Precisamente-disse lei.

Lo sentì ridere nella cornetta e si sentì un pò risollevata:almeno gli aveva fatto capire quanto era diventato importante per Prudence.

-Raccontami la tua giornata-le disse,cambiando di nuovo argomento.

Questa volta fu lei a restare in silenzio qualche istante:doveva dirgli che aveva visto Ron?

Non era stato un vero incontro,e lui non l'aveva avvicinata per parlarle quindi non c'era motivo di raccontarglielo,giusto?

Se gli avesse detto di aver fatto un'incontro del genere,Draco avrebbe iniziato a preoccuparsi e quella era l'ultima cosa di cui aveva bisogno così lontano e nel pieno di un'impegno diplomatico.

Magari gliene avrebbe parlato al suo ritorno.

-Ho pranzato con Pansy-gli disse finalmente.

-Scommetto che ti ha portato in qualcuno dei suoi ristoranti esotici...L'ultima volta che sono uscito a pranzo con lei e Theo mi ha costretto a mangiare coscie di rana fritte-le raccontò con evidente ribrezzo nella voce.

Hermione rise scoprendosi sollevata per il pericolo scampato.

-A me è andata decisamente meglio,soltanto cibo indiano...E poi mi ha convinto a seguirla in giro per negozi-continuò a raccontare.

-Sei stata lontana dal tuo ufficio piu' di mezz'ora?Wow,bisogna veramente fare un monumento a quella donna!-scherzò Draco.

Lei fece una linguaccia alla cornetta del telefono,comportandosi come se lui fosse davanti a lei e stranamente Draco scoppiò a ridere.

-Non so quanto vorrai farle un monumento quando vedrai l'estratto conto dell'American Express-gli disse improvvisamente titubante.

-Oh beh,in qualche modo sarebbero stati spesi,no?-le disse lui per nulla arrabbiato.

Lei inarcò le sopracciglia,sorpresa da quelle parole e soprattutto dal tono completamente rilassato.

-Sei sicuro che non ti dà fastidio?-gli domandò ancora insicura.

Lo sentì sospirare nella cornetta.

-Adesso non vorrai una di quelle dichiarazioni sdolcinate tipo "quello che è mio è tuo",per caso?- le domandò con il suo tono cinico.

Lei rise,lieta che avesse nascosto la verità dietro lo scherzo:in fondo doveva mantenere la sua facciata di uomo duro e inflessibile.

-Inoltre,conoscendo Pansy,credo che ci sarà qualcosa anche per me fra le cose che hai comprato-aggiunse malizioso.

Un'improvviso rossore apparve sulle guance di Hermione e,per una volta,fu lieta che lui non potesse vederla.

Ripensando alle cose contenute nei pacchetti,doveva ammettere che ne aveva comprato la maggior parte per lui.

-A te come è andata la giornata?Fatto qualche incontro interessante?-gli chiese,cercando di uscire da quel terreno minato, rotolando sul letto e poggiando la schiena sul materasso.

L'asciugamano bianco che l'avvolgeva cercò di seguire i suoi movimenti senza sciogliersi, alzandosi soltanto di poco sulle gambe nude,ed Hermione nonostante fosse in una stanza chiusa si affrettò a riabbassarlo.

-Le solite riunioni...Per fortuna c'erano delle persone che conoscevo,altrimenti sarebbe stata una noia mortale.

Ho incontrato anche John Hunter-le disse poi.

-Non credevo che anche lui fosse invitato-commentò lei sinceramente sorpresa.

Allora era veramente una persona importante.

Draco sorrise nel microfono per quella sua uscita ingenua.

-E' stata la mia ancora di salvezza contro la noia!

Anzi,mi ha anche fatto una proposta veramente interessante-le rivelò.

-Che tipo di proposta?Di lavoro?-le chiese lei,fissando per un'istante lo sguardo sul soffitto.

-Siamo in estate Hermione,ormai tutti stanno pensando soltanto alle vacanze-le fece notare lui.

In effetti aveva ragione:era la metà di luglio e la città si stava svuotando lentamente,anche se soltanto un'osservatore attento avrebbe potuto notarlo vista l'enorme popolazione di Londra.

-Quindi la proposta che ti ha fatto riguarda l'estate,giusto?-azzardò lei.

-Precisamente!Mi ha detto che lui,Eleonor ed i figli trascorreranno il mese di agosto in Italia-

-Wow!In Italia?-ripetè lei leggermente invidiosa.

Aveva sempre desiderato uscire dall'Inghilterra,vedere il mondo,ma l'unica volta che aveva fatto un viaggio era stato quell'estate quando erano stati alla ricerca degli Horcux,e anche allora erano rimasti dentro i confini dell'Inghilterra.

-Già.Prima andranno a Roma e poi hanno affittato una casa in una città di mare chiamata Ischia.

E visti i buoni rapporti ci ha invitato ad andare con loro-le disse infine.

Hermione restò per qualche istante in silenzio,sorpresa da quella novità:quella sì che sarebbe stata una vacanza!

Un mese intero lontano dal lavoro,da Londra e da tutto il resto...Non aveva neanche osato immaginarlo.

-Sei ancora lì?-le domandò dopo qualche istante Draco.

-Sì!Sì,ci sono...Stavo solo riflettendo su quello che mi hai detto-

-Incredibile,vero?-le disse lui con voce divertita.

-Altrochè!Tu cosa gli hai detto?-gli chiese poi.

-Che dovevo parlarne prima con te,prima di dargli una risposta-rispose lui,come se fosse la cosa piu' ovvia.

Ancora una volta Hermione restò senza parole:come poteva non amarlo se si comportava in quel modo?

-Avevi paura che non accettassi?-gli domandò sorpresa e leggermente divertita.

-Su quello non avevo il minimo dubbio,piuttosto era il tuo lavoro a preoccuparmi:non sapevo se potevi prenderti un'intero mese di vacanza dalle scartoffie e dai volumi polverosi-le spiegò.

-Sicuramente li ritroverei al loro posto al mio ritorno-gli disse lei pratica.

Lo sentì ridere divertito e si chiese cosa avesse scatenato l'ilarità:non le sembrava di aver detto una di quelle battute da tenersi la pancia per le risate.

-Ma che fine ha fatto l' Hermione Granger che non riesce a stare separata dai suoi libri? Sai quella che cerca di reggere lo chignon con una matita e gli occhialetti sempre in bilico sul naso- le domandò lui prendendola in giro.

-Si è spaventata quando ti ha incontrato e ha mandato me...Se poi non ti sta bene puoi sempre presentare reclamo,ma sappi che ci sarà da discutere-ribattè lei battagliera.

-Non sia mai detto che io mi tiro indietro in una battaglia-fece lui con lo stesso tono scherzoso.

Entrambi risero e per qualche istante si sentirono soltanto il suono delle loro risate.

Avrebbe voluto averlo accanto a sè,per continuare quel piccolo battibecco magari con un colpo di cuscino,come era già successo in passato e lasciare che le cose procedessero fino all'ormai ovvia conclusione.

-A che pensi?-le domandò lui dopo un pò.

Perchè mentire?

-Che vorrei averti qui...-gli disse senza alcun'imbarazzo.

Draco restò in silenzio qualche istante,perso dietro chissà quale pensiero e lei,come al solito in quelle situazioni,si domandò se non avesse fatto male a dar voce a quei sentimenti.

Che avrebbe fatto,come avrebbe reagito se gli avesse detto che era innamorata di lui?

Ci sarebbe stato un'altro di quegli interminabili silenzi?

-Oggi mentre ero sull'aereo ho ripensato a quella sera a casa dei Nott,il tuo primo incontro-scontro con i Serpeverde...-le confessò improvvisamente lui.

-Come mai ti è tornato in mente?-gli chiese curiosa.

-Senza nessun motivo,a dire la verità.

Un minuto prima stavo sfogliando il giornale e l'istante dopo stavo ricordando come ci siamo ritrovati a litigare...-

-Non farmelo ricordare,ero veramente avvelenata quella sera-gli disse portando un braccio sotto la testa per trovare una posizione piu' comoda.

-Me ne sono accorto non appena ti ho visto...Sembravi capace di incenerirmi con lo sguardo. Però...c'è una cosa che voglio chiederti-le disse dopo un'attimo di esitazione.

-Cosa?-chiese lei inarcando le sopracciglie.

-Visto quello che è successo dopo la lite,se Pansy non fosse entrata tu cosa avresti...cioè saresti-fece cercando di porre la domanda nel modo piu' "professionale" possibile.

-Ti avrei fermato?-fece lei venendogli incontro.

-Precisamente-ribattè lui pronto.

-Assolutamente no.Anzi sono ancora arrabbiata con Pansy per essere entrata senza neanche bussare!-gli confessò sincera.

La risata di Draco le riempì l'orecchio e le fece nascere un sorriso sul volto.

-Eri così sexy...-le disse quando la sua risata si spense.

Lei restò in silenzio,dopo tutto quel tempo ancora sorpresa quando lui le faceva quel tipo di complimenti.

-Quel vestito,così leggero,quasi impalpabile sotto le mie mani...Ci sono stati dei momenti in cui ho avuto paura di strapparlo per la voglia che avevo di toglierlo-continuò.

Lei sorrise e il suo viso si imporporò per l'imbarazzo.

-Sei arrossita-le disse sicuro.

-Ormai mi conosci...-disse tentando di schernirsi.

-Scommetto che sei appena uscita dalla doccia,le spalle ancora bagnate,con l'accappatoio blu e sei sdraiata sul letto con le gambe piegate verso l'alto e un braccio sotto la testa-disse lui.

Per un'istante,Hermione ebbe l'impressione che lui la stesse osservando,in qualche strano modo, poi però si accorse dell'errore che aveva fatto.

-Non indosso l'accappatoio blu-gli disse riprendendolo per quell'errore.

-Mhh,allora la cosa si fa ancora piu' interessante-disse lui abbassando leggermente la voce.

Un sorriso apparve sulle labbra di Hermione,prima che imbarazzata,avvicinasse una mano al volto per allontanare un ricciolo umido.

-Stupido!E' un'asciugamano bianco-gli disse.

Per qualche secondo,Draco restò in silenzio,facendo arrivare il suono del suo respiro dall'altra parte della cornetta.

-Apri l'asciugamano-le disse con la stessa voce calma e bassa.

Per una frazione di secondo,lei pensò di rifiutare,di opporre qualche protesta,ma poi si ricordò di dove si trovava:era in una stanza chiusa,i domestici se ne erano andati e l'unico altro abitante della casa,sua figlia,stava già dormendo della grossa...chi mai lo avrebbe scoperto?

Inoltre era curiosa:quell'era un'altra delle cose che non aveva mai fatto e neanche immaginato, ma di cui aveva sentito parlare,quindi che male c'era se faceva diventare pratica la teoria?

Tolse il braccio da sotto la testa e lo portò all'altezza del seno,dove aveva legato i due lembi dell' asciugamano in modo da non farli cadere e li aprì.

Li distese sul letto,restando completamente nuda sotto la luce del lampadario trasparente.

Si sentì indifesa,quasi esposta alle intemperie,ma come aveva imparato a sperare,lui le venne in soccorso.

-Non avere paura...Sei bellissima-le disse.

Hermione sorrise senza rispondere,eppure fu certa che in qualche modo lui era riuscita a sentirla.

-Ho bisogno della tua guida...-gli disse con una piccola nota di imbarazzo nella voce.

-Immaginami accanto a te,le mie mani che ti accarezzano il collo,le labbra sulle tue;pensa al tocco delle mie dita sui tuoi seni,mentre li sfiorano,li stringono,li tormentano...-fece Draco neanche stesse narrando una storia che entrambi conoscevano.

Come mossa dalle sue parole,la mano di Hermione si mosse all'unisono con la sua voce provocando piccoli sospiri con quelle carezze ancora troppo timide.

Chiuse gli occhi e l'immagine del corpo perfetto di Draco apparve chiara nella sua mente:le sue braccia muscolose,il suo torace ampio e forte,le gambe lunghe.

-Mi piace...-gli disse senza neanche rendersene conto.

-Hai gli occhi chiusi,vero?Cosa vedi?-le chiese lui con la stessa voce bassa.

La sua bocca...

-Le tue labbra sul mio collo,che scendono sul petto,sul seno...Stringimi-gli disse,mentre la sua mano cominciava a stuzzicare il capezzolo destro.

-Non ti lascio!Sento i tuoi capelli che mi fanno il solletico sulle braccia ed i tuoi seni premere contro di me,mentre abbandoni la testa sulla mia spalla...La senti la mia mano sulla schiena?-

Era colpa della luce quel calore improvviso che l'aveva colta?

Sapeva benissimo da cosa dipendeva,ma ancora una volta si stupiva che fosse così facile per Draco farle provare quelle sensazioni,anche in una situazione del genere.

-Sul mio sedere,vorrai dire...-fece Hermione.

Lo sentì sorridere,chiaramente sorpreso che volesse scherzare anche in un momento simile.

Poi lo sentì gemere.

-E tu cosa vedi?-gli chiese curiosa,mentre faceva scivolare la mano sul ventre piatto.

-Io vedo te...

Nuda sul nostro letto,con i seni che non aspettano altro che le mie mani,le mie labbra;il tuo volto,le tue gambe,quel calore dove mi piace affondare...-le disse con voce bassa e piu' roca.

A quelle parole,Hermione lasciò che la sua mano si abbassasse ulteriormente e sfiorò per la prima volta il suo centro.

Subito sentì una sensazione piacevole e fastidiosa insieme che la fece gemere piu' forte.

Non le bastava,voleva di piu'!

Tornò ad accarezzare la sua entrata,affondando con le dita e di nuovo gemette,facendo arrivare la sua insoddisfazione ed il suo piacere a Draco.

-Continua!-la incitò lui con voce sempre piu' roca,fra i gemiti.

Insinuò due dita piu' a fondo,muovendo il bacino sotto le sue dita,certa che lui era in ascolto,desiderosa di renderlo partecipe di quei momenti.

Era alla ricerca di quel piacere che sicuramente avrebbe calmato quel fastidio,quel insistente solletico che si era concentrato nel suo centro e non le dava tregua,facendole sollevare i fianchi sempre piu' velocemente e accarezzarsi con maggiore velocità.

Inoltre sapere quello che stava succedendo dall'altro lato del telefono,la faceva eccitare ancora di piu',riempiendola d'orgoglio:neanche i chilomentri di distanza potevano spezzare il legame che sembrava essersi creato fra loro.

-Draco!-lo chiamò quasi senza voce.

-Sono lì!-le disse lui con il suo stesso tono.

Improvvisamente,il sollievo arrivò:quella scarica che si propagava dal suo basso ventre e che la lasciava senza fiato ogni volta,la portò a tendersi cercando di far durare quel momento piu' a lungo,mentre dalle sue labbra spalancate fra le grida di piacere chiamava ripetutamente il nome di Draco.

Anche dall'altro lato della cornetta lo scenario era identico,gli stessi sospiri,e le stesse grida.

Quando tutto fu finito,per qualche minuto sia Hermione che Draco restarono con la cornetta premuta contro l'orecchio,in silenzio,ascoltando la presenza muta dell'altro.

-Buonanotte Hermione...-disse alla fine lui.

-Buonanotte Draco...-lo salutò lei.

Scostò la cornetta dall'orecchio e la fissò per qualche istante,poi prese un lembo del copriletto e vi rotolò dentro,senza muoversi da quella posizione.

Guardò per un'ultima volta la cornetta muta poi si concesse un sorriso triste.

-Buonanotte amore mio...-

 

 

Nel silenzio della strada deserta il rumore del battente di ferro sulla porta rieccheggiò chiaro neanche un colpo di pistola.

Si guardò intorno e controllò che non ci fosse nessuno,nessun testimone per quell'azione così sconsiderata.

Perchè era lì?

Per quale stramaledetto motivo i suoi piedi lo avevano portato davanti a quella porta?

Bussò di nuovo e l'istante dopo sentì i passi avvicinarsi da dietro la porta chiusa.

Trattenne il respiro e aspettò di sentire la sua voce.

-Chi è?-

Una luce si era accesa,illuminando il piccolo portico fuori la porta e per qualche istante lui si trovò accecato da quella luce improvvisa.

-Duffy sono io...-disse sicuro che lei lo avrebbe sentito anche senza sforzare la voce.

Ci fu di nuovo silenzio mentre dall'altra parte,Daphne era in lotta con sè stessa fra il desiderio di aprirgli e la rabbia che ancora provava ripensando al loro ultimo incontro.

Ma era inutile lottare:sapeva benissimo chi avrebbe avuto la meglio.

Tolse la catena e aprì la porta,trovandosi faccia a faccia con Blaise.

Lui la guardò,in silenzio,come se la sua presenza lì non avesse bisogno di altre parole,ma questa volta lei aveva deciso di rendergli la vita piu' difficile.

-Che ci fai qui?Hai perso la strada di casa?-gli domandò poggiandosi con un braccio alla porta.

Blaise affondò le mani ancora piu' in fondo alle tasche e incurvò l'angolo destro della bocca in un sorriso ironico,senza però parlare.

Restarono in silenzio ancora qualche istante,lanciandosi sguardi di sottocchi timorosi.

Blaise la sentì sospirare e rialzò leggermente la testa per incontrare il suo sguardo.

-Perchè sei qui Blaise?-gli chiese ancora lei.

Gli bastò qualche istante per trovare la risposta giusta a quella domanda.

Alzò la testa e fissò gli occhi della donna,deciso e per una volta sincero.

-Perchè non sapevo dove altro andare-le confessò.

Questa volta fu lei a restare in silenzio,sorpresa da quell'improvvisa sincerità da parte dell'uomo, poi,sempre senza parlare si fece da parte e lo fece entrare in casa.

Quando le fu accanto,Blaise cercò di nuovo il suo sguardo,senza curarsi per una volta di quello che avrebbe pensato l'indomani.

Lei lo prese per mano e contemporaneamente chiuse la porta lasciando tutto il resto fuori.

 

 

Salve a tutti!!!

Ho pensato che molti di voi avranno ricominciato il solito tran tran scuola-studio quindi ho voluto far loro un piccolo regalo.

Spero vi piaccia!

Volevo ringraziare tutti coloro che si stanno appassionando al "piano malefico" di Harry & Ron,sono una grande fonte di consigli e ispirazione!

Ringrazio tutti coloro che recensiranno e leggeranno questo capitolo e mi scuso per eventuali errori di battitura e di ortografia.

E ora i ringraziamenti:Musa16(Grazie x i complimenti!),Kaileena1987(Io adoro i commenti kilometrici,nn preoccuparti!Bisogna ammettere ke la mia Herm è molto cambiata da qlla ke conoscevano Harry e Ron da quando sta cn Draco),Madamina(Fossi stata in lei anke io mi sarei un pò vergognata:una persona cs razionale nn pensa di poter perdere la testa in ql modo),Fedy94(Non so xke ma Draco ed Herm mi ispirano molto da ql punto di vista,li vedo + selvaggi degli altri...),Germana(TRanquilla,t capisco,anke io ho avuto i miei bei problemi tecnologici...Mi viene naturale,mi metto al pc e scrivo...Grazie x i complimenti!),Sorellinadolce(Ho sempre pensato ke 2 persone forti cm loro meritassero 1 prima volta da ricordare),JC(La cortesia nei confronti di Herm è reale,infatti l'unico ke nn la sopporta lo fa apertamente...Sappiamo ke gli Slytherin nn sono capaci di finte gentilezze),8x4(In qst capitolo Blaise e Daphne hanno fatto un piccolissimo passo avanti,stiamo a vedere che succede...),Ginny28(Grazie x i complimenti!)Hollina(Bisogna vedere se qndo leggerai cs ha intenzione di fare nn vorrai ucciderlo lo stesso),Giuliathebest(Nn esiste parola migliore!Grazie x i complimenti!),Falalula(Piu' veloce della luce...Sn meglio di Superman!!!),Nina92(Grazie x i complimenti!),Persefone Fuxia(Per il piano bisognerà aspettare ancora un pò...è tempo di vacanze anke per loro!),Lights(Ok ora mi aspetto il Pulizer,o cm minimo il Nobel!),Tanny(Credo ke Harry,e Ron torneranno nel prox capitolo,ma ancora nn ne sono sicura...Ginny c vorrà ancora molto prima di un suo ritorno),AliasNLH(Grazie x i complimenti!),Pei_Chan(Credo ke adesso si può bruciare del tutto la bambolina!In fondo neanke qst capitolo è tanto male...),Sara_S-92(Proverò ad essere + rapida,pc e immaginazione permettendo!),Whateverhappened(Per il piano bisognerà aspettare ancora un pò,anke se ogni tanto vi lascerò qualke indizio.).

Bene,per il momento è tt,vi saluto e vi do appuntamento al prox chap...

"Roman Holidays"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Too lost in you ***


too lost in you

 

 

-Aspetta te ne racconto un'altra:allora...-

-Non azzardarti!Se sento un'altra di quelle stupide barzellette ti giuro che mi metto a urlare-

Harry rise divertito e per un millesimo di secondo,Hermione pensò che quella era la prima vera risata che loro riuscivano a fare insieme da mesi.

Da quando lei era andata a vivere con Draco...

Doveva essere stata l'assenza dell'uomo,in viaggio per lavoro,a far ritornare il suo vecchio amico di sempre.

Forse era convinto che le cose sarebbero potute tornare al loro posto durante quel breve periodo di lontananza,ma lei sapeva benissimo che non sarebbe mai successo:ormai lei apparteneva al Serpeverde anima e corpo.

-Avanti non sono poi così male,sono anche riuscito a farti ridere con la barzelletta di prima!-ribattè l'amico convinto.

-Un sorriso non è uguale ad una risata!-contestò lei,puntigliosa come al suo solito.

Harry scosse la testa e decise di abbandonare l'argomento:se la conosceva almeno una parte,di quello che credeva,non l'avrebbe mai spuntata.

-Devo tornare di là,però volevo sapere se tu e Prudence avete impegni per questa sera-le domandò prendendo il suo fascicolo dalla scrivania e sistemandosi meglio gli occhiali sul naso.

Erano le cinque del pomeriggio e il Ministero si stava quasi svuotando:era la fine di luglio e tutti avevano voglia di tornare a casa prima e di fare gli ultimi preparativi per le vacanze.

Anche lei aveva qualche idea per quell'altra serata solitaria,ma scosse comunque la testa.

-Perchè allora non venite a cena da noi?Tu e Ginny non vi vedete da tanto,chissà quante cose avrete da raccontarvi...-le propose lui,con un'evidente espressione speranzosa sul volto.

Lei lo fissò qualche istante,titubante:l'idea di passare un'altra serata da sola in quell'enorme casa vuota la deprimeva,ma sicuramente non sarebbe andata nella "fossa dei leoni" per subire il loro interrogatorio.

Sicuramente quella cena era un'ulteriore modo per convincerla a tornare sui suoi passi,ma se prima era impensabile ora la sola idea era impossibile.

-Ti ringrazio Harry,ma da quando frequenta l'asilo,Prudence torna a casa stravolta e crolla sul divano non appena finita la cena-disse con un sorriso di scusa.

L'uomo,poco convinto,annuì e strinse le dita attorno al suo fascicolo.

-Magari un'altra volta...-fece lei,sapendo benissimo di mentire.

-Già,perchè no...Comunque prima di andare via,passo per vedere se hai cambiato idea-le disse con il tono conciliante che usava sempre quando non voleva accettare la realtà delle cose.

Lei fece per parlare,poi vide che lo sguardo dell'amico si era posato sulla guida turistica lasciata aperta e capovolta,in modo da lasciare il segno,sulla scrivania.

-Roma...Qualche viaggio di lavoro di cui non sono informato?-domandò cercando di sembrare il piu' indifferente possibile.

Hermione si morse l'interno del labbro inferiore e scosse la testa:sapeva che avrebbe dovuto nascondere il libro,ma quando lui era entrato lo stava letteralmente bevendo con gli occhi,con la speranza di riprenderlo una volta rimasta di nuovo sola.

-E' un viaggio di piacere:Draco,Prudence ed io siamo stati invitati a trascorrere un mese in Italia da alcuni amici-gli spiegò.

Era evidente la rabbia che Harry stava cercando di nascondere,ma Hermione sentì che era inutile dire o fare qualcosa per tranquillizzarlo:ormai aveva la sua idea e niente sarebbe cambiato.

Annuì e tese le labbra in un sorriso forzato.

-Beh,adesso devo tornare a lavoro...Passo piu' tardi!-le ricordò,accantonando quell'informazione come se non l'avesse mai ricevuta.

Lei restò in silenzio e lo guardò avvicinarsi alla porta e uscire dal suo ufficio senza neanche voltarsi.

Sospirò e si lasciò cadere sulla sedia dietro la scrivania,facendola roteare in modo da voltare le spalle alla porta.

Lanciò un'occhiata all'orologio che aveva al polso:le sei meno venti.

Aveva mentito ad Harry.

Quella sera Pansy aveva preso con sè Prudence per farla dormire da lei,in vista del mese di vacanze che avrebbe tenuto Sadie e Prudence separate.

Era sola,avrebbe potuto andare a quella cena...E se poi Draco avesse chiamato?

Quei tre giorni di separazione si stavano rivelando difficili piu' di quando aveva creduto:due giorni prima si era risvegliata completamente nuda ancora avvolta nella sovraccoperta,l'orecchio poco distante dal telefono e nella mente il ricordo chiarissimo di quello che era successo la notte precedente.

Aveva rotto un'altro tabu',un'altro limite che l'aveva accompagnata tutta la vita e non provava il minimo rimorso,anzi se solo si fosse ripresentata l'occasione l'avrebbe fatto ancora perchè quello era l'unico modo per sentirlo vicino durante quei giorni di lontananza.

Era cambiata.

Qualcosa dentro di lei era inequivocabilmente cambiato quando aveva capito di essere innamorata di Draco...Era come se avesse ceduto un pò della sua "anima",se così poteva chiamarla,Grifondoro perchè questa fosse sostituita da un pò d' "animo" Serpeverde.

In fondo non viveva da quasi due mesi con il Re delle Serpi?E le sue confidenti non erano diventate quelle che un tempo erano le sue acerrime nemiche?

Da quanto tempo non incontrava Ginny,o Luna,o un altro componente della casa dei Grifondoro?

Sospirò e poggiò la testa contro lo schienale.

Quella trasformazione era iniziata prima...Era cominciata quando aveva capito che anche i Grifondoro,gli infallibili "CuorDiLeone" Grifondoro,anche loro potevano ferire,potevano farti stare male,quanto e anche piu' di un Serpeverde.

Anche di questo doveva ringraziare Ron...

Forse aveva ragione Draco quando diceva che il Capello aveva sbagliato a smistarla:una vera Grifondoro non avrebbe mai pensato cose simili della sua Casa.

Chiuse gli occhi e sospirò di nuovo,un'istante prima di sentir bussare alla porta.

Sapeva che sarebbe entrato anche senza il suo permesso,quindi continuando a tenere la sedia all'incontrario,partì a raffica.

-Se sei venuto qui per raccontarmi un'altra delle tue barzellette sugli gnomi del Nord,ti giuro che ti affatturo!-lo minacciò.

Per qualche istante ci fu silenzio,tanto da convincerla che Harry avesse desistito e fosse uscito di nuovo in corridoio.

Poi sentì la sua voce.

-Gnomi del Nord?E' così che vi divertite qui al Ministero?-

Nello stesso istante Hermione si alzò in piedi e si voltò verso la porta:lui era lì.

La stava guardando con un sorriso divertito che gli impegnava metà volto,il completo leggermente stropicciato per colpa del viaggio e la tracolla ancora posata sulla spalla sinistra.

-Sei qui-constatò lei,senza riuscire a staccargli gli occhi di dosso.

Draco sorrise di nuovo e si lasciò scivolare la tracolla dalla spalla,facendola finire a terra.

-Ti aspettavo per domattina...-gli disse facendo un passo avanti e arrivando all'altezza della scrivania.

Lo vide alzare le spalle,poi la porta dell'ufficio si chiuse e le ci vollero un paio di secondi per capire che era stato Draco a chiuderla con un gesto della mano destra.

-L'ultima convention a cui dovevo partecipare è finita oggi pomeriggio,così ho pensato che era inutile restare una notte in piu'-le spiegò.

Hermione lo guardò qualche istante in silenzio,sorpresa che lui fosse tornato da lei prima del tempo.

-Credevo di dover passare un'altra notte da sola-disse senza pensarci.

Draco sorrise e fece un paio di passi in avanti,arrivando a poca distanza da lei sempre guardandola di sottocchi.

-Invece ti è andata male...Credi di poter sopportare il fastidio della mia presenza?-le domandò prendendola in giro.

Anche Hermione si lasciò andare ad un sorriso divertito,prima di fare l'ultimo passo che ancora li separava e alzare le spalle.

-Sarà dura,ma credo di farcela...-rispose alla fine.

L'istante dopo le labbra di Draco erano sulle sue e le braccia di Hermione si erano strette attorno al collo dell'uomo,alzandosi in punta di piedi per prolungare il bacio.

Dischiuse le labbra sotto quelle dell'uomo sfiorando il labbro superiore con la punta della lingua prima di incontrare la sua.

Le braccia di Draco le si strinsero attorno alla vita e la sollevarono di qualche centimetro da terra,approfondendo ulteriormente l'intensità del bacio.

Aveva fatto tutto il viaggio solo per quel bacio,quell'abbraccio...

Erano giorni che non riusciva a pensare altro che a lei:dopo quella notte al telefono non riusciva a levarsi da dosso le sensazioni che aveva provato.

Possibile che gli si affidasse in modo così completo?

Non aveva fatto la minima protesta quando le aveva detto di aprire l'asciugamano,e nonostante la sua evidente inesperienza si era lasciata guidare in quella nuova esperienza fiduciosa e sicura che niente sarebbe andato storto.

Staccò le labbra dalle sue,ma si guardò bene dal rimetterla a terra,stringendola ancora piu' forte contro di sè e espirando il profumo dei suoi capelli.

Hermione,ancora ad occhi chiusi,strofinò la guancia contro quella dell'uomo e Draco la sentì sorridere.

-Cosa?-le domandò voltando leggermente la testa verso di lei.

-Sto pensando che mi piace la tua barba...-gli confessò,sentendosi leggermente stupida.

Draco,infatti,aggrottò le sopracciglia e la guardò sorpreso.

-Eppure credevo di essermi sbarbato stamattina-le disse.

Hermione si lasciò andare ad una piccola risata,poggiando la fronte contro la sua spalla,in quella strana e complicata situazione.

-Non metto in dubbio che tu l'abbia fatto,ma a fine giornata riesco sempre a sentire un'accenno di barba ruvida sulle tue guance...e mi piace tremendamente-gli spiegò.

Ancora una volta lui la guardò sorpreso.

-Credevo che alle donne desse fastidio-disse incontrando gli occhi divertiti della donna.

Hermione alzò le spalle,o almeno cercò di farlo per quanto le permetteva la posizione.

Di certo non poteva confessargli qual'era il vero motivo per cui amava le sue guance ruvide...Non dopo un'assenza di tre giorni.

Le conseguenze potevano essere imprevedibili...

O forse poteva?

Poi Draco vide un sorriso malizioso arcuare la bocca della donna e per qualche istante gli sembrò che il suo cervello si fosse scollegato.

Aveva bisogno di lei,la voleva...Hermione non poteva sorridere in quel modo così sfacciato!

Poi la sentì avvicinare la bocca al suo orecchio destro e quando il suo alito caldo gli accarezzò il collo,si ritrovò a chiudere gli occhi.

-Mi piace la tua barba ruvida perchè penso sempre a come sarebbe sentirla pizzicare sul mio corpo...In certe parti del mio corpo...-sussurrò sfacciata.

Draco sentì chiaramente l'erezione risvegliarsi e iniziare a premere contro il tessuto dei boxer e dei pantaloni e quando dischiuse le labbra,un gemito sommesso arrivò alle sue orecchie e a quelle di Hermione che sorrise contro il suo orecchio.

Voltò leggermente la testa e incontrò lo sguardo di Hermione che alzò le labbra verso di lui,in una muta richiesta.

Ovviamente Draco non si fece attendere e posò di nuovo le labbra su quelle della donna,esigente e affamato,mordendole e leccandole le labbra sentendo l'eccitante risposta di Hermione.

Senza sciogliere il loro abbraccio e continuando a baciarla,si azzardò a fare un passo e poi un'altro ancora finchè non fu certo di essere arrivato alla scrivania dove fece sedere Hermione.

Lei si staccò dalle sue labbra per qualche istante,sorpresa di quella mossa,poi fece scivolare le mani dalle sue spalle larghe lungo il il torace largo e possente,fino ai fianchi dell'uomo dove fermò entrambe le mani attirandolo a sè.

Le labbra di Draco erano scese lungo il suo collo,lasciando una scia lucida intervallando i baci a piccoli morsi che la facevano sorridere per il leggero solletico.

Hermione nascose la testa nel suo petto e strinse le braccia attorno alla sua vita,scoprendosi incredibilmente felice che lui fosse lì con lei.

Avrebbe potuto restare semplicemente abbracciata a quell'uomo per ore.

-Non hai idea di quanto mi sei mancato...-gli disse continuando a nascondersi.

Le labbra di Draco si fermarono e lei sentì il suo sguardo sui suoi capelli,prima che le braccia dell'uomo la stringessero piu' forte contro di lui.

-Era come se mi avessero tagliato un braccio o una gamba senza che me ne accorgessi-continuò lei,incurante di apparire ridicola.

Un piccolo bacio fu posato sui suoi capelli,facendola sorridere.

-Quest'è l'ultima volta che ti lascio da sola...Te lo prometto-le disse poi con voce seria.

Hermione si decise ad alzare la testa dal nascondiglio caldo e incontrò i suoi occhi,come al solito impenetrabili,ma piu' accesi del solito.

-Non puoi portarmi con te soltanto perchè sento la tua mancanza...Sono viaggi di lavoro,devi essere concentrato,al massimo della forma e io ti farei solo perdere tempo-ribattè lei pronta con le sue argomentazioni.

Draco sorrise e fece salire le mani lungo la schiena fino al volto dove le posò su entrambe le guance.

-E se ti portassi con me perchè sono io a sentire la tua mancanza?-le chiese serio.

Hermione cercò di non apparire troppo sorpresa,ma era certa che per qualche istante doveva averlo fissato a bocca aperta.

Draco sorrise e annuì.

-Questi tre giorni sono stati una tortura,specialmente dopo la nostra telefonata...-le confessò.

Hermione sentì le guance diventarle di fuoco a quelle parole:era quello che aveva provato anche lei,ma mai aveva pensato di poterlo esprimere a parole.

-Avevo voglia di mollare tutto e di tornare a casa per stare con te,ti desideravo al punto da stare male...-continuò sincero.

Hermione gli accarezzò la schiena mentre un sorriso si accennava sul viso,soddisfatta da quelle parole:magari non gli era così indifferente come credeva.

-Non voglio piu' provare una cosa del genere.

Perchè dobbiamo stare lontani se entrambi abbiamo bisogno dell'altro?-le domandò alla fine.

Lei sorrise di nuovo e alzò il viso per baciarlo sfiorando le labbra alle sue.

-Se la metti così,sono costretta a cedere...-commentò poi.

Draco sorrise e scosse la testa,lasciando cadere le mani e facendole scivolare di nuovo attorno ai suoi fianchi.

Poi aggrottò le sopracciglia.

-Scommetto che questi vestiti sono il frutto dello shopping con Pansy...-commentò con uno strano sorriso sulle labbra.

Hermione lanciò uno sguardo alla gonna grigio antracite e alla camicetta color panna che aveva indosso e poi tornò a guardare Draco annuendo.

-Sì,perchè?-gli chiese curiosa.

L'uomo continuava a fissare i suoi vestiti,le labbra ridotte ad una sottile fessura.

-Anche l'intimo?-le domandò cogliendola totalmente di sorpresa.

Come accidenti faceva a saperlo?

Aveva indossato un bustino bianco che non si intravedeva assolutamente dalla camicetta,men che meno gli slip bianchi...come accidenti faceva a sapere del completo intimo nuovo?

Draco sorrise di fronte alla sua espressione sorpresa e le posò un bacio sulla tempia destra.

-Ho fatto proprio bene a tornare un giorno prima...Così posso scartare il mio regalo in anticipo...-aggiunse in un sussurro all'orecchio di Hermione.

Lei arrossì leggermente,ma decise di prenderlo un pò in giro.

Draco nel frattempo aveva preso a baciarle l'orecchio destro,scendendo lungo la linea del collo, sfiorando la mascella,la guancia,e il mento.

-Regalo?Non capisco di che parli...-disse cercando di non dar retta alle sue labbra che le si muovevano sul volto.

In tutta risposta,Draco la fece scivolare sul piano della scrivania verso di lui,facendola così scontrare contro la sua erezione.

A quello scontro,Hermione si lasciò scappare un sospiro di piacere che fu intercettato dalle orecchie dell'uomo e lo resero piu' audace.

Le coprì le labbra con le sue e l'impegnò in un bacio inizialmente dolce,che diventò presto affamato,quasi impaziente,mentre la mano destra dell'uomo le carezzava la gamba con delicatezza e lentezza.

Un altro sospiro uscì dalle labbra della donna e finì direttamente in quelle di Draco,che continuò la salita sfiorando la coscia con il palmo aperto e infilando la mano sotto la gonna.

Soltanto quando la sentì troppo vicina,Hermione si staccò dalle sue labbra.

-E' una buona idea?Non sarebbe meglio aspettare di essere a casa?-gli domandò con voce bassa e un accenno di fiatone.

Draco le sorrise e le diede un bacio sulla punta del naso.

-Soltanto se lo vuoi anche tu...Oppure ti rapisco e ti porto nel mio castello segreto...-le disse con la stessa voce bassa.

Hermione si morse il labbro inferiore,cercando di non pensare alla mano di Draco ancora così pericolosamente vicina e imponendosi di pensare razionalmente.

Aspettare ancora?Ma che diavolo le veniva in mente!Neanche lei era sicura di poter aspettare un'attimo di piu'...

Lo voleva...Lo desiderava adesso!

Alzò lo sguardo e lo tuffò nelle sue iridi d'argento,rese piu' scure dalla passione.

-Chiudi la porta a chiave-gli disse.

Draco sorrise e l'istante dopo Hermione sentì girare la chiave del suo ufficio:il Ministero era quasi vuoto,ma se qualcuno avesse voluto disturbarli avrebbe pensato che era già andata a casa o che era troppo impegnata per rispondere.

Sorrise a Draco e gli allacciò le braccia al collo,avvicinandolo a sè per posare le labbra sulle sue.

Fu come perdersi in un turbine.

Le labbra dell'uomo risposero all'istante al bacio,sfiorandole il palato e il labbro inferiore con la punta della lingua,mentre la sua mano destra risaliva lungo i fianchi per poi accarezzarle la curva del seno.

Hermione lo aiutò a togliersi la giacca e,staccandosi da lui,gli sciolse il nodo della cravatta per poi farla finire a terra poco distante dai loro piedi.

Non aveva idea di cosa avrebbe fatto o di cosa sarebbe successo,sapeva soltanto che tutto quello che desiderava era in quella stanza e la stava tenendo stretta a sè.

La mano sinistra di Draco,ancora sotto la sua gonna,si mosse leggermente,come per farle ricordare la sua presenza in un posto così "intimo" e lentamente iniziò ad accarezzare con il pollice la pelle delicata e particolarmente sensibile dell'interno coscia.

Hermione abbassò la testa per qualche istante,ad occhi chiusi,lasciando uscire un gemito a quelle piccole carezze che,visto il suo apprezzamento,iniziarono a diventare piu' audaci:sentì le altre dita sfiorare il pizzo agli angoli degli slip,sempre con una lentezza quasi fastidiosa finchè un dito non sfiorò la sua intimità coperta dal tessuto.

Lei gettò indietro la testa,scoprendo il viso leggermente rosso e gemette di nuovo,questa volta piu' forte e senza vergogna.

Allontanò le mani dal corpo di Draco e le poggiò entrambe,a palmi aperte,sul piano della scrivania dietro di lei,portando il peso sulle braccia e quasi sdraiandosi sul tavolo,mentre lui sfiorava di nuovo l'intimo che cominciava a bagnarsi.

-Ah...-gemette lei insoddisfatta.

Draco sorrise,felice di vederla così completamente nelle sue mani e incredulo che questo potesse eccitarlo tanto.

-Vuoi che smetta?-le chiese con una punta di cattiveria nella voce.

Senza aprire gli occhi,Hermione poggiò la testa contro una spalla nello stesso istante in cui lui la sfiorava di nuovo facendola gemere piu' forte.

Riaprì gli occhi e per qualche istante una ridda di puntini bianchi le offuscò la vista,impedendole di vedere quel fantastico uomo davanti a lei che sembrava pronto a concederle il paradiso.

-Voglio di piu'-disse sincera.

Fissandola negli occhi,Draco s'insinuò nel suo slip e accarezzò per qualche secondo i riccioli bagnati prima di toccare con la punta delle dita la sua intimità;ripetè il gesto piu' volte,nonostante sapesse quanto lei fosse pronta e desiderosa di quello che sarebbe venuto dopo,finchè non la sentì spingere i fianchi contro le sue dita in un'ulteriore invito.

Soltanto allora insinuò prima un dito poi l'altro dentro di lei,cercando di resistere alla voce nella sua testa che gli diceva di lasciar perdere quegli stupidi giochini e di passare alla "vera azione".

Stava morendo di desiderio,e tutto quello che voleva era lì in quella stanza,ma era piu' forte di lui:voleva vederla,doveva realizzare quell'immagine che lo tormentava da due giorni.

Mosse le dita dentro di lei,accarezzando e tormentando la carne morbida e il clitoride,talvolta sottraendole quelle carezze per poi tornare a dispensarle con tenerezza e maestria,tenendo sempre lo sguardo fisso su di lei per non perdersi neanche il minimo gemito o espressione di piacere dal volto di Hermione.

Erano proprio quegli occhi ad eccitarla!Piu' di tutte quelle torturanti carezze...

Perchè il fatto che lui la stava guardando la eccitava così?

Stava cercando di resistere,di controllarsi,finchè lui non fosse stato dentro di lei,ma Draco le stava rendendo le cose davvero difficili,quasi impossibili.

-Ti prego...-mormorò fra un gemito e l'altro.

-Cosa?-le domandò avvicinando il volto al suo e interrompendo per un'istante le carezze.

Hermione cercò di calmare il respiro,ma lui riprese ad accarezzarla rendendo vani i suoi sforzi.

-Voglio guardarti...-le disse Draco soffiandolo nell'orecchio sinistro della donna.

Hermione chiuse gli occhi e,nello stesso istante tante cose accaddero simultanenamente:Draco aumentò maggiormente la velocità delle carezze,mentre posava le labbra sulle sue per un bacio affannato e in pochi secondi Hermione sentì i suoi muscoli chiudersi intorno alle dita di Draco e quel dolore mozzafiato l'invase facendole ripetere piu' volte il nome dell'uomo al quale era aggrappata.

Era un sogno?

Qualche incantesimo di magia nera a lei sconosciuto?

Come accidenti era possibile annullarsi nelle braccia di quell'uomo dimenticando tutto il resto e tutto quello che aveva caratterizzato il loro passato?

"Ti distruggerà!

Se continuerai a concedergli così tanto di te,ti ritroverai con l'anima a pezzi"disse una vocina saccente dentro la sua testa.

Era lei quella piccola vocina?La voce della sua ragione?

Non le importava.

Se era un sogno non voleva svegliarsi piu'.

Se era un incantesimo di magia nera,beh in quel caso aveva dimostrato che neanche lei era così infallibile come la credevano tutti.

E se invece era la realtà...Allora non ne avrebbe cambiato neanche una virgola fino alla fine dei suoi giorni.

Alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi di Draco,lucidi e neri per la passione che sembrava ancora divorarlo,nonostante quello che era appena successo.

Sentì le sue dita scivolare via da lei e l'istante dopo le vide posarsi sul suo collo e lasciarvi una traccia umida.

-Lo vedi cosa mi fai?-gli domandò a bassa voce.

Draco le prese una mano e l'avvicinò al suo petto,facendole sentire quanto fosse accellerato il suo battito.

-E tu?Lo senti cosa mi fai?-le chiese lui di rimando.

Nascose il volto nell'incavo fra la spalla e il collo di Draco,respirando il suo profumo e per qualche istante rimasero immobili,stretti l'uno all'altra come se il mondo intero si riducesse a quel piccolo ufficio.

Hermione fu la prima a staccarsi:fece scivolare le braccia giu' lungo le spalle e lo prese per mano,guidandolo verso la sedia di nuovo tornata di faccia alla porta e ve lo fece sedere.

Draco l'attirò verso di sè,ma lei si ritrasse restando in piedi davanti a lui per qualche secondo togliendosi le scarpe e alzando leggermente la gonna per sfilare gli slip.

Soltanto quando questi furono a terra,si lasciò afferrare dalle braccia di Draco e mettere a cavalcioni sulle sue gambe.

Mani veloci sbottonarono i bottoni di entrambe le camicie e aprirono le chiusure dei pantaloni di Draco,rimuovendo tutti gli ostacoli che ancora si frapponevano fra di loro.

E quando finalmente lo sentì dentro di lei,Hermione sentì di nuovo quella struggente sensazione che le era mancata in quei giorni di solitudine.

Bastarono poche mosse del bacino per raggiungere il piacere e per lasciarli ansimanti e quasi storditi dalle sensazioni provate.

Le braccia attorno alle spalle forti,Hermione posò la testa sul suo petto,rannicchiandosi contro di lui mentre il suo corpo cercava di rilassarsi sotto gli ultimi brividi di piacere.

Draco le circondò la vita con un braccio,il mento fra i suoi capelli,beandosi della sua vicinanza.

-E' deciso,non ti lascerò piu' a casa...Non credo di poter reggere ad un'altra esperienza simile-disse Draco dopo un pò.

Hermione sorrise contro il suo petto e gli si strinse ancora di piu' contro.

-Sapevo di essere troppo per te...-disse ironica.

-Ma davvero?-chiese lui abbassando lo sguardo per incontrare quello di Hermione.

-Non eri tu quello che era capace di passare un'intera notte a soddisfare le sue amanti?-gli ricordò Hermione ricambiando il suo sguardo divertito.

Draco aggrottò le sopracciglia.

-E questa dove l'hai sentita?-le chiese leggermente divertito.

-Era la leggenda di Hogwarts...Tutti i ragazzi ti invidiavano e tutte le ragazze volevano essere le fortunate-gli disse.

-Anche tu?-chiese subito lui curioso.

Hermione lo guardò con uno sguardo eloquente.

-Sai benissimo che sarebbe successo se mi avessi chiesto una cosa del genere a Hogwarts...Come minimo ti avrei schiantato-gli disse sicura.

Draco alzò le spalle.

-Non penso proprio-commentò sicuro.

Questa volta fu lei a guardarlo con aria curiosa.

-Ah no?Credi che ti sarebbero bastate un paio di moine e sarei caduta nel tuo letto?-gli chiese lei con un aria battagliera sul volto.

-Forse se avessi usato il mio "fascino Malfoy"...Non ti sei mai chiesta come sarebbe stato?-le domandò ancora lui.

Lei scosse la testa.

-No!Non fraintendermi,ma all'epoca le cose fra noi erano un disastro su tutta la linea:non potevamo vederci senza litigare o puntarci addosso la bacchetta...E poi...-aggiunse.

-Poi tu stavi con Weasel,lo so...-l'interruppe Draco allontanando lo sguardo dal suo.

Al solo pensiero il sangue sembrava ribollire nelle vene:quanto tempo sprecato!

Lei guardò per qualche istante il viso dell'uomo che era diventato duro e scostante e sorrise.

-Io stavo per dire che tu mi odiavi!-disse cercando di nascondere il sorriso che sapeva lo avrebbe fatto arrabbiare.

A quelle parole,Draco la guardò allibito,come se non riuscisse a credere alle sue orecchie:era sparita la rabbia dal suo viso e al suo posto era apparsa l'incredulità.

-E' questo che pensi?-le domandò parlando lentamente.

-Non è che ne facessi mistero all'epoca-commentò lei senza rancore.

Draco sorrise...Se soltanto lei avesse saputo!

Le posò un bacio fra i capelli e un'altro sulla fronte,come se avesse bisogno di sentirla piu'vicino possibile.

Hermione si rannicchiò ancora di piu' contro di lui e chiuse gli occhi,respirando il suo profumo.

In quell'attimo di silenzio,sentirono bussare alla porta.

Draco alzò leggermente la testa e fissò la porta.

-Chi può essere a quest'ora?Il Ministero non dovrebbe essere vuoto?-domandò abbassando lo sguardo sulla donna.

Lei ricordò subito le parole di Harry di...quanto tempo era passato?

Aveva perso letteralmente la cognizione del tempo:come era possibile per una persona così maniaca della puntalità come lei?

-Harry.Mi ha invitato a cena da loro questa sera e,visto che ho rifiutato,sarà passato per vedere se ho cambiato idea-gli spiegò senza però muoversi.

-Perchè hai rifiutato?-le domandò curioso.

Magari la loro amicizia poteva dargli fastidio,ma non voleva che Hermione perdesse tutti i suoi punti di riferimento soltanto per la loro relazione:Potter era stato importante nella sua vita e,anche se la cosa non piaceva,doveva imparare a conviverci.

Hermione alzò le spalle.

-Ho pensato che magari tu avresti chiamato e io volevo sapere quando saresti tornato.

Volevo venire a prenderti all'aereoporto-gli disse come se fosse la cosa piu' ovvia.

Draco sorrise e abbassò la testa per raggiungere il suo viso,le sfiorò le labbra con le sue e dopo il primo contatto le baciò di nuovo,questa volta piu' intensamente.

-Ma che diavolo....-

Hermione si staccò da Draco e si voltò verso la porta,dove con uno sguardo agghiacciato Harry li stava fissando.

-Harry...-disse guardando l'amico.

Avevano chiuso la porta,aveva sentito la serratura scattare:come si era permesso di usare la magia per entrare nel suo ufficio?

Poi si ricordò della camicia sbottonata e uno sguardo glielo confermò:era completamente aperta ed il bustino era in mostra.

Mentre iniziava a chiudere i bottoni centrali,si congratulò mentalmente con sè stessa per aver scelto quel bustino:se avesse avuto solo un reggiseno,Draco non avrebbe esitato due volte a sfilarglielo.

-Ho pensato di controllare...Credevo ti fossi addormentata alla scrivania...Ma ovviamente mi sbagliavo-disse il moro cercando di controllare la rabbia e il tono di voce.

Draco si lasciò scappare un sorriso divertito per tutta quella situazione che ovviamente non sfuggì a Harry che lo fulminò con lo sguardo.

-Vedo che sei tornato-constatò.

-Hai sentito la mia mancanza?-chiese Draco con lo stesso tono di voce.

Erano le stesse schermaglie di sempre,ormai era quasi un copione scritto.

Eppure c'era qualcosa che stonava,qualcosa di diverso...

-Ti rendi conto cosa sarebbe successo se fosse entrato un'altro?-domandò Harry voltandosi di nuovo verso Hermione.

La donna si ravviò i capelli dietro l'orecchio destro e lo fissò.

-Un'altra persona non avrebbe aperto la porta come hai fatto tu-s'intromise di nuovo Draco.

-Chiudi la bocca!-

-Harry,smettila!In fondo ha ragione Draco:perchè hai aperto la porta del mio ufficio quando sembrava ovvio che io non ci fossi?

Harry la fissò per qualche istante a bocca aperta.

-Te l'ho detto,credevo ti fossi addormentata di nuovo in ufficio!-ripetè.

-Sai che i babbani ti arresterebbero in una situazione del genere?-gli fece notare Draco.

-Adesso sei diventato un'esperto di babbani?-chiese Harry con lo stesso tono rabbioso.

Harry cercò di calmarsi e strinse gli angoli degli occhi fra il pollice e indice,sollevando leggermente gli occhiali.

-Io non ti riconosco piu'...Non so piu' chi sei.

Guarda i tuoi vestiti,i tuoi capelli!L'Hermione Granger che conoscevo io era diversa-disse tornando a fissare la donna.

Quelle parole la ferirono,ma cercò di non darlo a vedere:non poteva dargliela vinta di nuovo.

-L'Hermione che conoscevo io era sempre in lotta con i capelli,aveva sempre uno sbafo d'inchiostro sulla camicia bianca,era la prima ad arrivare e l'ultima ad andarsene dall'ufficio.

Quella che conosco io non avrebbe fatto passare tanto tempo senza vedere i suoi amici,nè tantomeno si SAREBBE FATTA TROVARE A SCOPARE CON DRACO MALFOY!-le disse alzando la voce.

Non potè dire altro.

Il pugno lo colpì sulla guancia destra e gli fece volare gli occhiali.

Hermione alzò lo sguardo da Harry,che aveva ancora la testa piegata da un lato,cercando di riprendersi a Draco che ansimava neanche fosse a corto d'aria e fissava Harry con odio.

-Non azzardarti mai piu'!-sibillò.

Afferrò la camicia di Harry e lo sbattè violentemente contro il muro,incurante della camicia ancora sbottonata che lo intralciava e gli scivolava sulle spalle.

-Draco!-

Hermione fece un passo verso l'uomo e istintivamente pregò che non succedesse niente d'irreparabile.

Il biondo sollevò Harry di qualche millimetro da terra e lo fissò negli occhi che il moro teneva socchiusi per la mancanza degli occhiali.

-Te lo dirò una volta sola quindi apri bene le orecchie Potter!

Se ti azzardi un'altra volta a parlare in quel modo ad Hermione,ti giuro che te ne pentirai amaramente...il Cruciatus che ti sei beccato da Voldemort ti sembrerà una carezza-gli ringhiò contro.

Hermione gli posò entrambe le mani sulle spalle e cercò di calmarlo:era tornata di nuovo la voce fredda e tagliente che gli aveva sempre sentito ad Hogwarts.

Si era quasi dimenticata che Draco potesse suonare così pericoloso...

-Draco...Va tutto bene,mettilo giù adesso!-gli disse cercando di suonare convincente.

Il biondo fissò per qualche istante ancora Harry e alla fine lo lasciò andare rimettendolo così a terra.

-Sparisci adesso!-gli disse tagliente.

Harry non ci pensò due volte prima di avvicinandosi alla porta,ed uscì senza neanche voltarsi un'ultima volta a guardare la donna.

Hermione accarezzò il braccio destro di Draco e lo fissò,cercando di capire cosa gli stava passando per la testa.

-Stai bene?-gli domandò.

Lui alzò lo sguardo ed incontrò il suo,restando in silenzio.

-Sono stato molto vicino a...-mormorò.

Hermione gli gettò le braccia sulle spalle e gli posò le labbra sul collo,posandovi piccoli baci.

-Va tutto bene...Ci sono io con te-

 

La porta sbattè con violenza.

Si voltò per guardare chi fosse entrato e lo fissò per qualche istante.

-Ron sei tu?-

Era così strano trovarsi davanti Ron in quelle sembianze:quasi guardarsi in uno specchio.

Ma che fine avevano fatto gli occhiali?

L'uomo si voltò e fissò l'amico con uno sguardo allucinato e il fiato corto.

-Che ti è successo al viso?-domandò Harry alzandosi dalla sedia e andandogli incontro.

-Quel bastardo...-mormorò.

Gli ci volle un'attimo per capire cosa era successo a pochi uffici di distanza dal suo:Malfoy era tornato e aveva mandato in fumo tutti i progetti che avevano reso così felice Ron fino a neanche dieci minuti prima.

E la cosa,come al solito,doveva essere degenerata a giudicare dal livido sul viso di Ron.

-Era di là con Hermione?-domandò Harry cauto.

Al solo sentire il nome della donna,il viso di Ron si infiammò per la rabbia,ricominciando a boccheggiare.

-Che è successo?-domandò di nuovo,questa volta piu' preoccupato.

Ron si passò una mano fra i capelli sconvolti e neri e camminò per qualche secondo nell'ufficio prima di guardarlo di nuovo.

-Dobbiamo farlo al piu' presto!

Non possiamo piu' perdere altro tempo...

Voglio ferirla...Farla stare male come...-disse poi serio.

Harry lo fissò e per qualche istante pensò di fargli cambiare idea,di provare a farlo ragionare...ma era tutto inutile e la colpa era anche sua.

-Va bene.Cercherò di metterci meno tempo possibile-

 

 

Salve a tutti!!!

Eccomi con un nuovo capitolo che spero sia di vostro gradimento!

Come avete visto ho cambiato il titolo del capitolo,ma soltanto xkè mi sono accorta che doveva succedere qualcosa prima che i nostri andassero in vacanza,ed ho alzato il rating della fiction.

Mi è stato fatto notare che la fict stava diventando tr hot x essere soltanto arancione,inoltre ho avuto delle idee che mi hanno spinto a cambiare il rating...Spero di nn aver creato tr problemi!

Poi:Draco può smaterializzarsi,come tutti i maghi.Ma in quell'occasione ha preferito prendere l'aereo perchè ci sarebbe stata una macchina di rappresentanza ad aspettarlo all'aereoporto.

Altra comunicazione prima dei ringraziamenti:nei capitoli a venire,esclusi quelli sulle vacanze,il mio Ron diventerà ancora piu' "crudele" e meschino,quindi voglio chiedere scusa alle sue eventuali fans...nn si sa mai.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso x eventuali errori di ortografia e di battitura.

E ora i ringraziamenti:AliasNLH(Grazie x i complimenti!),Daphne'92(Il rapporto fra Pansy e Herm sarà una specie d'ancora di salvezza x la riccia nei prox capitoli...), Kitty_Cullen(Grazie x i complimenti!),Pei Chan(Ti prego nn stare male x colpa della mia ff!Blaise...diciamo che hanno fatto un passo avanti,e credimi x loro nn urlarsi addosso significa molto!)Ginny'28(Sempre a disposizione!Grazie x i complimenti!),Sunrise'92 (Non perdere tempo nel ingiuriare Ron,tanto nn serve a niente...Come vedi un pizzico di magia c'è stata),Hot(Benvenuta e grazie x i complimenti!L'ho scelta xke qnd ero piccola andavo sempre a passarci i mesi estivi),Kiuzza(Grazie x i complimenti!),Pikkola(Sapeva dove cercare.E' piu' facile pensare di essere stati feriti e abbandonati piuttosto di ammettere le proprie colpe,specie con l'orgoglio di Ron),Excel_Sana(Se la smettessero non sarebbero Ron ed Harry...),Miyavi4ever(Chiedo umilmente scusa...Già x sapere il "piano malefico",bisogna aspettare un pò),8x4(Vanno bene se si realizzano 3 speranze su 4?),JC(Come vedi sono tornati prepotentemente alla carica,ne sentivi anche tu la mancanza?),Giuliathebest(Sono legati dal filo rosso del destino...),LittleBell(Altrimenti che gusto ci sarebbe?Grazie x i complimenti x la telefonata,sn stata a lungo su ql pezzo pensando a come scriverlo),Persefone Fuxia(E' sempre così che succede!),Hollina(Non è stato un viaggio lungo,no?),Falalula(E il bello è che lei nn ha dovuto muovere un dito xkè la sua vita migliorasse...),Madamina(Spero solo di nn deludere la vostra aspettative quando si scoprirà il piano di Harry e Ron), Germana(Il rapporto è talmente complicato che alle volte mi ci perdo anche io,ma so benissimo cosa succederà alla fine di questa storia fra Blaise e Daphne),Lights(Ansia x cosa?Spero di nn farla aumentare cn qst chap...Avresti mai creduto possibile aver paura di Ron Weasley?),Nina'92(Come vedi le cose sono tornate a posto!),Poison Emy(Grazie x i complimenti!),Sara_S_92(Per la dichiarazione bisognerà aspettare un pò,e avverrà in una maniera del tutto inaspettata,in tutti i sensi..),Krisma(Tranquilla,scrivo quando e se vuoi!Non credevo possibile di far amare una Serpeverde nell'anima come Pansy!),Kaileena1987(Assolutamente d'accordo con te!Non sono andati a vivere insieme,ha deciso soltanto di passare la notte con lei a casa sua).

Bene,per il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox chap...

"Roman Holidays"(questa volta x davvero!)

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Roman Holidays ***


roman holidays

 

Aspettava il suo arrivo da un momento all'altro.

Se la immaginava tesa e combattuta come lo era stato lui quel giorno sulla sua porta di casa,incerto se bussare o meno,se mostrare o no la sua debolezza.

Sapeva i tormenti e i dubbi che la stavano tormentando,ma non aveva la minima preoccupazione:era certo che lei avrebbe suonato a quella porta nel giro di pochi istanti.

"Ti meriteresti un bel bidone!"gli disse una voce insolente nella sua testa.

Sorrise leggermente a quel pensiero.

Ok,va bene,doveva ammettere che c'era una minuscola,irrisoria possibilità che lei non venisse, che i dubbi che avevano ripreso a tormentarli avessero la meglio sulla sua voglia di vederlo.

Ma lui la conosceva.

Conosceva ogni minimo stato d'animo di quella donna:i suoi bisogni,i suoi dubbi,le sue paure,i suoi desideri.

Sapeva tutto forse anche meglio della donna stessa.Era per questo che non potevano fare a meno l'uno dell'altra.

Non importa quanto rancore provavano,quanto stavano lottando per lasciarsi alle spalle il passato e quanto fosse difficile quell'impresa:anche a costo di urlarsi contro tutti i giorni della loro vita futura,loro erano destinati a stare insieme.

Anche su questo non aveva il minimo dubbio.

Sentì il battente di ferro sbattere contro la porta e si lasciò scappare un sorriso.

Si avviò lentamente alla porta,come se volesse farla macerare nell'insicurezza ancora per un pò e poi si decise ad aprire.

Lei gli stava davanti,un piccolo trolley alla sua destra e uno sguardo incerto negli occhi.

Un'incertezza che scomparve non appena incontrò il sorriso beffardo e divertito dell'uomo.

-Il padrone di casa sa degli inviti che fai in sua assenza?-gli domandò ironica.

Lui ghignò e annuì.

-Prima di andarsene ha sigillato la sua stanza e quella di Prudence...Abbiamo il resto della casa a disposizione-le confermò.

-Aveva paura che avremmo finito per fare sesso sul suo letto?-chiese lei divertita.

Questa volta lui si lasciò andare ad una piccola risata e si fece da parte per farla entrare.

Leggiadra come sempre,Daphne si chinò leggermente e prese la maniglia del trolley,per poi entrare in casa.

La porta si richiuse alle sue spalle e,dopo aver posato la valigia,si voltò verso l'uomo.

-Hai sistemato tutto?-le domandò affondando le mani nelle tasche dei jeans.

Daphne sorrise.

Quello che voleva chiederle in realtà era: "Hai sistemato le cose con tuo figlio?",ma lei sapeva che non avrebbe mai pronunciato quelle parole,quindi annuì e chiuse l'argomento.

Quello era un problema che avrebbero dovuto affrontare,ma non in quel momento...

Si guardarono per qualche istante senza parlare e solo dopo qualche istante lei sospirò.

-Secondo te è una buona idea?-gli domandò leggermente preoccupata.

Blaise la guardò e fece un passo in avanti.

Quello era diverso dal solito;non era piu' soltanto sesso occasionale fatto con rabbia,lo sapeva anche lui.

Quando quella sera era andato da lei,aveva abbattuto un muro,aveva permesso a Daphne di riavvicinarsi e di cancellare un pò dell'odio e del rancore che c'era fra loro.

Ma ancora non sapeva a cosa avrebbe portato quel riavvicinamento...

-E' un modo diverso di passare l'estate,non credi?-le chiese sviando il discorso.

-Blaise...-lo riprese lei.

-Duffy ascolta...Non so cosa dirti adesso,come risponderti.

Magari finirei per dirti la cosa sbagliata,tu ti arrabbieresti e te ne andresti lasciandomi qui a darmi dell'idiota perchè avrei fatto meglio a tenere la bocca chiusa-le disse lasciando uscire di bocca tutto quello che gli passava per la testa.

Daphne sorrise,leggermente divertita e continuò a fissarlo.

-Quindi perchè non rimandiamo questa domanda alla fine del mese?

Forse per allora avremo veramente una risposta...-le propose poi.

Lei lo guardò e,senza bisogno di parole,siglarono quell'accordo.

 

-Secondo te Daphne sarà già arrivata?-

Il volo era partito da circa un'ora.

Draco,Hermione e Prudence occupavano una fila intera sul lato destro del volo British Airways.

I due adulti avevano lasciato alla bambina il posto vicino al finestrino,per permetterle di vedere la città che diventava piccola e si allontanava e le nuvole,e per un pò Prudence si era sporta dal suo sedile per affacciarsi al piccolo oblò bianco,finchè stufa non aveva cominciato a giocare con uno dei suoi peluche.

Hermione non riusciva a capacitarsi della tranquillità che Prudence dimostrava in quel momento:a guardarla si poteva credere che fosse abituata a viaggiare in aereo fin dalla nascita e non che quello fosse il loro primo volo.

Lei,da fifona qual'era,aveva tenuto tutto il tempo gli occhi chiusi durante il decollo ed aveva il sospetto di aver infilzato il braccio di Draco con le unghie,ma ora che erano a mezz'aria era, stranamente, piu' tranquilla.

Draco,seduto nel sedile di mezzo fra le due donne,guardava la compagna e sorrideva:com'era possibile avere paura di una cosa così naturale per un mago come il volo?

Specialmente la sua compagna doveva amare i voli a cavallo di una scopa quanto lui...ma fin da ragazzo sapeva che il volo era l'unica cosa in cui Hermione non eccelleva.

Doveva assolutamente rimediare.

Si voltò leggermente verso di lei,che aveva poggiato la testa sulla sua spalla e aveva sorriso.

-Come fai ad essere così sicura che Daphne si trasferirà a casa nostra per questo mese?-le domandò curioso.

Anche lui aveva quel sospetto,altrimenti non avrebbe sigillato le loro camere da letto,ma era curioso di sapere da dove arrivava tutta quella sicurezza.

Hermione alzò leggermente le spalle.

-Chiamalo intuito femminile...-

"E l'odore del profumo di Daphne sui vestiti di Blaise"

-Perchè tu non ne sei convinto?-gli domandò muovendo leggermente la testa fino ad incontrare il suo sguardo.

Lui restò un'istante in silenzio e si lasciò scappare un sospiro.

Voleva bene ad entrambi,era amico di tutti e due,ma non sapeva se era un bene per loro tornare insieme,non con un bagaglio pesante come il loro.

-Spero solo di ritrovare la casa in ordine e al solito posto quando torneremo...-commentò laconico.

Hermione sorrise e gli accarezzò il dorso di una mano.

-Il solito pessimista-lo prese in giro la mora.

-Io la chiamerei esperienza;non è la prima volta che Blaise e Daphne provano a rimettere insieme i pezzi della loro storia.

Però ogni volta finiscono per farsi piu' male di prima...-le spiegò lui.

Hermione scosse la testa,sicura.

-Questa volta sarà diverso...-disse convinta.

Da quando Draco era tornato,la sua visione del mondo era virata irrimediabilmente sul rosa:tutto e tutti erano perfetti e adorabili,aveva dimenticato cos'erano la rabbia ed il rancore, soltanto per la presenza di quell'adone biondo accanto a lei.

Finchè lui fosse stato al suo fianco la sua vita sarebbe stata perfetta...

-Hai trovato qualcosa di interessante in quel libro su Roma?-le domandò poi cambiando discorso.

Aveva visto quel libro nel suo ufficio il giorno che era tornato,e poi anche a casa,ma non le aveva fatto domande,sicuro che prima o poi gliene avrebbe parlato lei;ne aveva sfogliato alcune pagine e vi aveva visto parecchie sottolineature o asterischi vicino a monumenti che sicuramente Hermione l'avrebbe trascinato a vedere.

-Assolutamente!Abbiamo un sacco di cose da vedere che mi chiedo come faremo in una sola settimana...-disse subito lei confermando le sue supposizioni.

Draco sorrise e cercò il suo sguardo,cercando di non sembrare troppo divertito.

-Per esempio...-

-Sai che c'è un posto da cui puoi vedere tutta la città?Il libro consigliava di andarci di sera,per godere lo spettacolo di Roma illuminata-aveva cominciato lei illuminandosi.

Lui era rimasto in silenzio e aveva aspettato che lei continuasse.

-Inoltre c'è una vecchia prigione,dove venivano portati i prigionieri politici...-

-Parli del Colosseo?-le chiese.

-No,non quello.E' una prigione in cui sono stati rinchiusi anche i papi...Aspetta come si chiama...Ah,Castel Sant' Angelo!Dicono che durante la peste del Cinquecento,sulla terrazza di quella prigione sia apparso un'angelo per annunciare la fine della pestilenza-raccontò lei.

Draco sorrise.

-Un'angelo?-ripetè scettico.

La donna annuì convinta.

-Come fanno i babbani a credere a queste cose,proprio non capisco...-disse con lo stesso tono.

-Se è per questo,esiste anche una maschera,chiamata Bocca della Verità,dove venivano portati i bugiardi.

Questi mettevano la mano nella bocca del mascherone e ripetevano la loro affermazione,se stavano mentendo,la bocca gli tagliava la mano-continuò a raccontare Hermione.

Draco sospirò.

-Immagino che tu mi costringerai ad infilare la mano in quel mascherone...-affermò sicuro.

Hermione lo guardò e lentamente sorrise.

-Ad essere sincera,non ci avevo pensato,ma ora che me lo hai fatto notare,non sarebbe male come idea...Sarebbe divertente vederti fare le magie con una mano sola...-scherzò poi sorridendo divertita.

L'uomo scosse la testa atteggiando il volto ad un'espressione seria,cercando di mostrarsi scocciato,ma come risultato ottenne soltanto una risata piu' forte da parte della mora.

-Sono sicuro che ci proveresti...E cosa mi chiederesti?-le chiese tornando a guardarla curioso.

"Se mi ami" pensò all'istante Hermione,mordendosi il labbro inferiore per evitare che la sua bocca si muovesse da sola e facesse uscire quel pensiero.

Alzò le spalle e lo fissò pensierosa.

-Credo che qualcosa mi verrà in mente...-fece sibillina.

Draco sorrise.

-Non ne ho il minimo dubbio-commentò lui con una strana inflessione nella voce.

Hermione restò qualche istante a domandarsi cosa volessero dire veramente quelle parole,poi decise di cambiare argomento:si stavano avventurando in un campo minato.

-Dobbiamo fare un salto anche alle "Idii Romane"-gli disse poi.

Draco la fissò senza nascondere la sua sorpresa:non era la prima volta che veniva in Italia,ma quel monumento,o quel posto,era la prima volta che lo sentiva nominare.

-E che sarebbe?-le chiese senza nascondere la sua sorpresa.

-La Roma magica,naturalmente-gli spiegò come se fosse la cosa piu' ovvia del mondo.

Per qualche istante,Draco la fissò come se la vedesse per la prima volta:possibile che non avesse mai saputo l'esistenza di una Roma magica nonostante tutti i suoi viaggi precendenti?

-Vuoi dirmi che c'è una...-

-Naturalmente!Ogni città importante ha la sua controparte magica:noi abbiamo Lodra,Dublino e Belfast;l'Italia ha Roma,Milano e Napoli.

Non lo sapevi?-gli chiese fissandolo.

Draco annuì,mentendo spudoratamente ed Hermione sorrise,accettando quella menzogna.

-E dove sarebbe?Tanto per rinfrescarmi la memoria...-aggiunse subito dopo.

La donna controllò fra le sue carte e scorse l'indicazione che cercava.

-Vi si accede tramite la colonia felina di Largo Argentina.

E' in una zona di scavi archeologici ed è facile unirsi ai turisti...Pensavo di farci un salto domani pomeriggio se per te non era un problema-gli disse poi.

Draco scosse la testa,in silenzio.

-Va tutto bene?-gli domandò fissandolo.

-A meraviglia,non preoccuparti!-le disse accennando un piccolo sorriso.

 

-DOVEVAMO FARE PIù IN FRETTA!!!-

Non ricordava in tutta la sua vita di essere stato così arrabbiato.

Aveva pianificato tutto nei minimi dettagli,anche la cosa piu' insignificante era al suo posto, pronta per far scattare la trappola...e ora era tutto svanito.

-Vuoi calmarti?Si tratta di aspettare soltanto un mese-cercò di tranquillizzarlo il moro.

Ron si voltò verso l'amico e lo guardò con occhi spiritati.

-UN MESE?UN MESE?TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE MI STAI CHIEDENDO?-gli urlò contro.

-Non possiamo fare altrimenti!-disse Harry con voce calma,in contrappunto alle urla di Ron.

Il rosso si asciugò il sudore dalla fronte e con la mano destra che tremava visibilmente prese il pacchetto di sigarette dalla tasca dei pantaloni.

Harry aggrottò le sopracciglia.

-Da quando hai cominciato a fumare?-gli chiese cercando di mostrarsi indifferente.

Ron sorrise beffardo,accendendo la sigaretta.

-Da quando mi sono reso conto che Malfoy può uccidermi di morte lenta per quello che stiamo facendo...-gli disse tirando una prima boccata.

Harry restò in silenzio,concordando con quelle parole.

Quando la trappola sarebbe scattata,Malfoy avrebbe iniziato a dare la caccia a Ron,con il solo intento di ucciderlo e sicuramente non avrebbe risparmiato neanche lui.

Magari sarebbe riuscito dove non era arrivato Voldemort...allora sì che ci sarebbe stato da ridere.

E neanche l'intervento di Hermione avrebbe potuto salvarlo,sempre se la donna sarebbe intervenuta.

Dopo l'ultimo intervento di Ron,sotto le sue sembianze,i rapporti fra lui ed Hermione erano tesi, quasi inesistenti:lui doveva mostrarsi teso ed arrabbiato verso di lei per quello che si supponeva aveva visto nel suo ufficio quel giorno,ed Hermione sembrava ancora risentita dalle parole che Ron,tramite il suo corpo, le aveva detto.

Più il tempo passava e maggiori erano i dubbi:era giusto quello che stava facendo?

Era giusto rompere una famiglia soltanto sulla rabbia di un momento?

Poi si ricordava che Hermione lo aveva tradito:era passata al nemico senza pensarci due volte, mettendolo da parte e dimenticandosi un'amicizia che durava da quindici anni.

Se fosse stata veramente in sè non l'avrebbe mai fatto...

-Avremo bisogno dell'aiuto di Ginny-disse Ron interrompendo il corso dei suoi pensieri.

Harry alzò subito la testa per cercare lo sguardo dell'amico e scosse con decisione il capo.

-No,assolutamente no!Eravamo d'accordo-gli ricordò con fermezza.

Ron buttò a terra il mozzicone e lo calpestò con la punta del piede.

-Credi che Hermione ti lascerà prendere Prudence dopo quello che è successo l'ultima volta che vi siete visti?-gli domandò il rosso.

-E' stata colpa tua non mia!-disse Harry,accorgendosi subito che non era una scusa molto valida.

-Vallo a raccontare a lei-ribattè infatti l'altro.

Harry sospirò e abbassò per un'istante lo sguardo,fissando il mozzicone solitario sul parquet lucido del suo ufficio.

-Ginny è la sola speranza che abbiamo...Soltanto se sarà lei a chiederglielo,Hermione porterà Prudence a casa vostra-gli disse Ron,cercando di convincerlo.

-Tua sorella mi odierà quando scoprirà quello che...-

-Non posso essere soltanto io il cattivo!Anche tu devi prenderti la tua parte di colpa-ribattè l'altro,meschino.

Harry alzò lo sguardo e lo fissò in quello del rosso.

-Colpa?Ma di cazzo stai parlando?-gli domandò fissandolo serio.

-Puoi anche continuare a raccontarti la favola che fai tutto questo per aiutarmi,ma la verità è che anche ci provi gusto-gli disse fissandolo negli occhi.

-NON è ASSOLUTAMENTE VERO!-esclamò Harry,cercando di convincere Ron e sè stesso.

-Anche tu sei arrabbiato con lei perchè ti ha abbandonato,perchè ti ha messo da parte per quel bastardo e per i suoi amichetti,sei furioso con lei perchè per la prima volta nella vita,quando ha avuto bisogno d'aiuto,non è corsa da te,ma si è fatta aiutare da Malfoy...-continuò senza il minimo dubbio nella voce.

Harry lo ascoltava e sentiva espresse a voce tutta la rabbia e il rancore che provava per l'amica di una vita,sentimenti che non aveva mai pensato di poter provare per Hermione.

Abbassò di nuovo lo sguardo e sospirò,premendosi il pollice e l'indice agli angoli degli occhi.

-Quindi non venirmi a dire che lo fai per me...Lo fai anche per te stesso.

E perchè questo piano funzioni,devi chiedere aiuto a tua moglie-disse ancora Ron.

Harry restò in silenzio qualche istante,riflettendo e alla fine rialzò lo sguardo sull'uomo.

-Va bene,le parlerò-

 

-Questo posto è la fine del mondo!!!!Anche meglio di Diagon Alley...-

Guardarla era una gioia per gli occhi:aveva un'espressione felice che le illuminava il viso,e la faceva assomigliare ad una bambina il giorno di Natale davanti all'albero.

Era sicuro che anche Prudence avesse quello sguardo.

-Non c'è male...-commentò cercando di mostrarsi distaccato.

Hermione lo guardò e si scosse la testa sorridendo.

-Mi raccomando,non mostrarti troppo entusiasta,dovesse farti male-lo prese in giro sorridendo.

Erano a Roma da meno di ventiquattro ore e gran parte di queste l'avevano passata in strada, a "mescolarsi con la gente",come diceva la donna,per avere piu' ricordi possibili una volta tornati a Londra.

Una cosa che avevano amato fin da subito,era stato il clima:fin dal primo momento che erano usciti dall'aereoporto avevano trovato ad attenderli un sole caldo e splendente,che li aveva accarezzati con i suoi raggi quasi volesse dar loro il benvenuto.

Era sicuramente un passo avanti rispetto alle nuvole che avevano lasciato all'aereoporto di Gatwick.

Avevano sistemato i loro bagagli nell'appartamento degli Hunter ed erano usciti subito,accompagnati dagli amici,che avevano mostrato loro il quartiere per evitare che si perdessero.

Ovviamente non sarebbe mai potuto succedere,visto che sia Hermione che Draco erano capaci di smaterializzarsi praticamente ovunque.

Il giorno seguente avevano continuato il giro della città soltanto in tre,visto che gli Hunter avevano un'appuntamento preso in precedenza che non potevano rimandare.

Avevano visitato il famoso Colosseo,dove Draco aveva raccontato loro di come immaginava i combattimenti fra leoni e babbani,facendo ridere Hermione,spaventare Prudence e incuriosire il gruppo di turisti a cui si erano accodati.

-Come te la cavi con la lingua?-le aveva chiesto Draco,quando a fine visita,si stavano dirigendo verso le "Idii Romane".

Hermione lo aveva guardato senza capire,in dubbio se quello fosse un doppio senso o una vera domanda.

Draco sorrise e capì che doveva spiegarsi meglio.

-Come te la cavi con l'italiano?-le aveva chiesto ancora.

Un sorriso più rilassato era apparso sul volto della donna,che aveva annuito lentamente.

-Non molto bene,a dire la verità...So dire solo "Grazie" e "Buongiorno"...-aveva ammesso.

Draco aveva sorriso sorpreso che ci fosse qualcosa che lei non sapesse fare.

-Se ti aiuto,tu farai qualcosa per me?-le aveva detto fissandola.

Ancora una volta lei lo aveva fissato curiosa.

-Dipende da cosa vorresti farmi fare...-aveva detto lei subito pronta a chiudersi nel suo guscio.

Anche se con Draco aveva superato molti tabù e rotto molti schermi mentali,non poteva dimenticare del tutto di chi aveva di fronte.

Draco le si era avvicinato e aveva fermato le labbra a poca distanza dal suo orecchio destro.

-Se ti insegno a parlare italiano,tu farai un giro sulla scopa con me?-le aveva sussurrato.

La mora aveva spalancato gli occhi,neanche avesse appena ricevuto la proposta piu' oscena del mondo,e lo aveva fissato per qualche istante,incapace di parlare.

-Tu sei completamente pazzo!-aveva detto poi.

Lui aveva sorriso,divertito dalla reazione.

-Che ho detto di male?-aveva chiesto fintamente ingenuo.

Hermione si era lasciata scappare una risatina nervosa.

-Forse non ti è arrivata voce,nell'antro buio dove si nascondevano i Serpeverde,ma io ho una piccola allergia-aveva ribattuto lei.

Draco l'aveva guardata,cercando di non scoppiarle a ridere in faccia,certo che se lo avesse fatto sarebbe scoppiato un litigio con i fiocchi.

-All'aria o al legno della scopa?-le aveva quindi chiesto.

-Al volo!-aveva esclamato lei.

Le risate lui aveva cercato di frenare in ogni modo,uscirono dalla sua bocca come tante gocce di pioggia,tintinnanti e cristalline,attirandosi lo sguardo di alcuni passanti e di Hermione.

-Quindi lo sapevi...E nonostante tutto,me lo hai chiesto lo stesso-aveva detto lei con una strana voce.

Aveva alzato le spalle.

-Comunque non se ne parla!-aveva ripetuto lei decisa,tornando a guardare la strada davanti a sè.

Draco aveva sorriso sornione e le aveva preso una mano,facendola fermare di nuovo.

-Hermione è soltanto un volo e non saresti da sola,ci sarei io con te.

Non ti lascerei neanche un'istante da sola e se dovessi avere paura,ti basterà dirmelo e ti giuro che ti riporto a terra-le aveva detto per convincerla.

La mora aveva nascosto lo sguardo per tutto il tempo,indecisa:niente le faceva piu' paura del volo,neanche forse un'orda di Dissennatori.

Aveva provato piu' volte a salire a cavallo di una scopa,anche i primi mesi di fidanzamento con Ron, quando lui cercava di farla appassionare a quello che le piaceva di piuù,ma l'unico risultato che aveva ottenuto era stato uno dei più memorabili litigi che avessero mai avuto e la promessa di non costringerla mai piu' a sottoporla a quella tortura.

Però Draco le aveva proposto un'accordo:un giro sulla scopa per delle lezioni di italiano,che vista la loro permanenza di un mese in quel paese le erano di vitale importanza.

Con la bocca piegata verso destra,continuava a valutare i pro ed i contro di quell'offerta e alla fine si vede costretta a cedere.

Ma prima aveva bisogno di maggiori informazioni.

-Quando?-gli aveva chiesto.

-Questa sera.

Hai detto di voler andare al Gianicolo a vedere Roma illuminata e John mi ha detto che c'è un grande parco intorno,quindi ho pensato che sarebbe un posto perfetto per atterrare senza che nessuno noti la nostra presenza-le aveva risposto lui pronto.

Hermione aveva annuito lentamente.

-Soltanto un volo?-

Lui aveva sorriso gentilmente.

-Se non ti piacerà,sarà il solo volo che faremo insieme...Hai la mia parola-le aveva detto serio.

Cosa poteva fare di piu'?

Rassegnata,Hermione sospirò.

-E sia...-

Andrò incontro alla morte su una scopa...è veramente la fine del mondo!

Draco aveva sorriso e le si era avvicinato,posando le labbra sulle sue,dandole un bacio profondo e dolce allo stesso tempo.

Leggermente spiazzata,lei era rimasta immobile per qualche istante,e quando aveva fatto per rispondere,lui si stava già allontanando.

Ma prima di rialzare il volto,le aveva soffiato sulle labbra e le aveva sfiorato con la punta della lingua il labbro superiore.

Hermione lo aveva fissato per qualche istante in silenzio,fissandolo mentre tornava a posare entrambe le mani ai lati del passeggino e si concentrava su Prudence,come se non fosse successo nulla.

Anche lei aveva finito per guardare avanti,domandandosi quando lui si sarebbe deciso a spiegarle come le avrebbe insegnato l'italiano in poche ore.

-Prova a chiedere l'ora ad un passante-le aveva detto lui.

Le sopracciglia della donna si erano corrugate,per la stranezza della domanda.

-Non fare domande,fallo e basta...-le aveva detto prima che lei potesse dire qualcosa.

Hermione aveva sbuffato,leggermente seccata e si era guardata intorno alla ricerca di qualcuno a cui chiedere informazioni:un'uomo di mezz'età con una camicia a mezze maniche a quadretti stava venendo verso di loro.

Atteggiò il volto ad un sorriso amabile e si preparò ad una inevitabile figuraccia.

-Scusi signore sa dirmi che ora è,per favore?-aveva chiesto.

AVEVA PARLATO UN'ALTRA LINGUA!!!

Cercando di mantenere lo stesso sorriso amabile,aveva visto l'uomo dare un'occhiata all'orologio da polso e tornare a guardarla.

-Le tre e venti-le aveva detto con tono calmo e affabile.

Aveva capito cosa gli aveva detto!!!!

Lo aveva ringraziato e si era voltata subito verso Draco che cercava di trattenere un sorriso divertito.

-Dimmi come hai fatto-gli aveva detto neanche fosse un'ordine.

-Neanche per idea..-aveva ribattuto lui.

-Ma...-

-Dovresti saperlo che un mago non rivela mai i suoi trucchi-le aveva detto serio.

Dopodichè si era allontanato con Prudence,lasciandola in preda ai dubbi e alle supposizioni.

 

Draco comprò la scopa che avrebbe usato quella sera alle "Idii Romane".

Non era molto diversa da Diagon Alley:anche lì c'erano negozi di abiti,di libri e di "accessori" magici,e naturalmente anche Roma aveva la sua componente oscura,ma riusciva ad integrarsi perfettamente con la parte buona,arrivando a convivere fianco a fianco.

Quello che era diverso era l'atmosfera.

C'era una strana allegria per le strade delle "Idii":i proprietari dei negozi,visto l'orario ed il clima caldo,aspettavano i clienti fuori dal negozio,intrattenendo nei tempi morti conversazioni con i commercianti vicini,senza la minima preoccupazione per possibili furti grazie alle varie trappole "anti-ladro" disseminate per il negozio.

Hermione sorrise vedendo il corrispettivo italiano di Olivander e della libreria dove lei,Harry ed i Weasley avevano sempre comperato i loro libri,fin dal secondo anno.

Vide anche un negozio d'alta moda che le sembrò piu adatto a Draco e ai suoi abiti firmati e quando glielo fece notare,lui le fece una smorfia facendola ridere.

Hermione passò quasi un'ora in libreria e comprò vari libri che avevano attirato la sua attenzione per l'argomento o soltanto per il titolo e,grazie all'intervento di Draco,riuscirono ad ottenere la consegna a domicilio,evitando così di caricare inutilmente il passeggino di Prudence.

Anche la bambina fece i suoi acquisti,accontentata in tutto e per tutto da Draco:entrarono in un negozio di vestiti e,nonostante le lamentele di Hermione,Draco le comprò tre completi che secondo lui sarebbero stati benissimo con l'incarnato della bambina.

-Non avresti dovuto spendere così tanti soldi...-gli disse lei preoccupata.

-Te l'ho già detto una volta:a che servono i soldi se non per essere spesi?-le disse lui serio.

Hermione aveva fatto una leggera smorfia a quelle parole:ancora non era abituata a tutto quel lusso.

Aveva ancora paura che da un momento all'altro si sarebbe ritrovata a dover controllare anche il minimo penny per paura di non farcela.

-Tu e Pansy siete fatti l'uno per l'altra,sai?Avete la stessa filosofia di vita-gli fece notare,stuzzicandolo.

-Sì,come minimo finiremmo sul lastrico in meno di un'anno!-le rispose lui con un sorriso divertito sulle labbra.

Ed aveva ragione,considerando l'ultimo acquisto che fecero:l'ultimo modello delle superveloci.

La Vulcano.

Era aereodinamica e veloce quasi quanto un'auto da corsa,quindi perfetta per un tipo come Draco.

-Io non ho nessuna intenzione di salire lì sopra!-disse subito Hermione,mentre Draco era ancora impegnato a pagare il conto.

-Ormai hai promesso,non puoi più tirarti indietro-le ricordò Draco senza nascondere un sorriso divertito.

Hermione strinse le labbra scoprendosi in trappola e sbuffò.

-Ti odio!-gli disse poi,cercando un modo per esprimere la sua frustrazione.

Draco rise,divertito e la fissò con uno sguardo accesso.

-E sarebbe una novità?-le domandò prendendola in giro.

 

-Allora sei pronta?-

Stava andando incontro alla morte,lo sapeva,era certa che quella stanza sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe visto nella sua vita.

Draco,la testa che faceva capolino dalla porta,la guardava con sguardo curioso e aspettava una sua risposta.

-Draco...Veramente non mi sento bene stasera;e poi abbiamo camminato così tanto che sono veramente a pezzi-tentò la mora,ben sapendo che sarebbe stato inutile.

L'uomo si mise nello specchio della porta e la fissò in silenzio,ascoltando le sue scuse.

-E poi cosa succederebbe se Prudence dovesse svegliarsi e non ci trovasse?

Sarebbe uno schock per lei ritrovarsi in un posto che non conosce senza un volto familiare-continuò con maggiore convinzione.

Draco annuì,come per darle ragione,e fece qualche passo verso di lei.

-Magari possiamo farlo un'altra volta,non abbiamo mica stabilito che dovesse essere per forza oggi,no?

Sicuramente domani andrà meglio:saremo meno stanchi,Prue si sentirà piu' a suo agio e noi potremmo fare...il nostro piccolo volo-concluse leggermente incerta.

Doveva assolutamente trovare una scusa per il giorno seguente.

Draco era ormai davanti a lei e la fissava,ancora in silenzio,le braccia conserte sul petto.

-Non mi freghi,Granger!-le disse poi avvicinando il volto al suo.

Hermione restò qualche istante in silenzio e poi sospirò:non si era lasciato convincere.

Del resto che si aspettava da una Serpe come lui?

-Ho una paura fottuta...-si decise ad ammettere.

-Non devi averla.Ti prometto che non succederà niente e che ci sarò io a proteggerti ogni istante-le disse con voce calma e perentoria.

Hermione rialzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi e non appena si tuffò in quelle iridi d'argento fu costretta ad ammettere la sua sconfitta:l'aveva fregata un'altra volta.

-D'accordo,andiamo...-disse come se la stessero portando sul patibolo.

Draco sorrise e le posò un bacio sulla fronte,prima di voltarsi e di prendere la scopa dall'angolo in cui l'aveva riposta.

-Apri la finestra-le disse sempre di spalle.

-Vorresti alzarti in volo da qui?-gli domandò cercando di non farsi prendere di nuovo dal panico.

-Avevi promesso che ti saresti fidata di me-le ricordò tornando a guardarla.

Hermione si morse il labbro inferiore e aprì la finestra della loro camera,come lui le aveva chiesto,poi tornò a voltarsi verso di lui.

-Allora...come devo salire su questo coso?-gli domandò terribilmente a disagio.

-Prima di tutto,non chiamarlo coso;potrebbe offendersi-le disse lui cercando i suoi occhi.

-Non sapevo che le scope volanti avessero dei sentimenti-disse la mora sorridendo leggermente.

Draco la fissò per qualche istante,poi scosse la testa.

-Sei proprio un caso disperato...Comunque vieni qui-le disse facendole segno di avvicinarsi.

Hermione gli si avvicinò finchè Draco non le prese una mano mettendola di fianco alla scopa.

-Ci sono diversi modi per salire a cavallo di una scopa:all'amazzone,con una gamba per lato,c'era un mio compagno a Serpeverde che riusciva a starci anche in ginocchio-le spiegò.

-Non credo che questo sia il mio caso-commentò lei.

Draco sorrise affabile.

-Non per il momento almeno.Quello che credo sia meglio per te,quello che ti aiuterebbe a rilassarti,è che tu sia rivolta verso di me-le disse.

Dopodichè l'aiutò a mettersi a cavalcioni della scopa,dando le spalle alla finestra,poco distante dal suo corpo.

Le si avvicinò ancora di piu' e prendendole le braccia,gliele fece avvolgere attorno alla vita in un abbraccio rassicurante.

-Così sarai anche riparata del vento-le disse incontrando il suo sguardo.

Hermione restò in silenzio,affascinata dalla sua voce calda e suadente,lo sguardo fisso sulle labbra dell'uomo.

-Se dovessi avere troppa paura puoi chiudere gli occhi,oppure puoi guardare me...se la cosa non ti da troppo fastidio-scherzò poi accennando un sorriso.

Anche lei seguì il suo esempio,stringendo la presa attorno ai fianchi dell'uomo.

-Pronta per andare?-

Dopo un piccolo sospiro,lei annuì,sentendo la scopa alzarsi sotto i suoi piedi.

Fu istintivo per lei,chiudere gli occhi e stringere piu' forte la presa sulla camicia di Draco:erano fuori,nella notte,poteva sentire il vento che le scompigliava i capelli e se avesse guardato giu' sicuramente si sarebbe sentita male.

Poggiò la testa sulla spalla destra dell'uomo,che continuava a guidare la scopa a velocità moderata,forse per darle la possibilità di tranquillizzarsi e pochi istanti dopo,una mano le si posò sulla schiena avvicinandola ancora di piu' al suo corpo maschio.

-Sei sicuro di riuscire a guidare anche con una mano sola?-gli domandò senza aprire gli occhi.

-Ehi!Stai parlando con il miglior Cercatore che Serpeverde ricordi...Questo è un affronto-le disse voltando leggermente la testa verso di lei.

Hermione si lasciò scappare un sorriso,leggermente rammaricata di non poter vedere il suo volto.

-Eppure Harry è sempre riuscito a batterti...-lo punzecchiò.

-Guarda che posso fartela pagare cara questa frase...Non mi ci vuole niente a farti cadere giù-la minacciò senza però nessuna intenzione cattiva nella voce.

Hermione si strinse ancora di piu' a lui,respirando il suo profumo e l'odore della notte.

-Apri gli occhi Hermione-le sussurrò lui vicino all'orecchio.

La donna sospirò leggermente,ancora spaventata da quello che stava facendo e socchiuse gli occhi,soltanto per dare un'occhiata in giro,ma il cielo era troppo buio per vedere qualcosa.

Così si decise ad aprire gli occhi,proprio nel momento in cui Draco si infilava in una nuvola,che si aprì per loro come fosse di zucchero filato facendo ridere ed urlare Hermione.

Draco rise felice per la reazione della donna e fece una piccola virata per uscire dalla nuvola e si abbassò leggermente per farle vedere la città sottostante.

Niente di quello che aveva visto in vita sua l'aveva lasciata senza parole.Almeno fino a quel momento.

Il fiume Tevere,di un leggero color arancione per le luci cittadine, scorreva placido incurante della folla di gente che ben visibile,anche ad un'altezza esagerata come quella dove si trovavano,affollava i due lati delle banchine per i vari ristoranti e o negozi ambulanti.

Uno dei ponti che lo sovrastava era pieno di statue di angeli,ogniuno con in mano qualcosa di diverso:Hermione ne riconobbe uno con una spada ed un'altro con delle tavole.

-E' meraviglioso...-commentò.

Draco sorrise,scendendo un'altro pò.

-E guarda laggiu'-le disse indicandole un punto con la mano che fino a quel momento le aveva cinto la schiena.

Hermione strizzò leggermente gli occhi nella direzione che le aveva indicato l'uomo e pochi secondi dopo un sorriso enorme apparve sul suo viso.

-L'ANGELO!-esclamò incredula e felice.

Draco rise e le posò un bacio sulla tempia destra,felice di aver avuto ragione ancora una volta.

Continuarono il loro viaggio fino a quando non arrivarono a destinazione:nelle vicinanze del parco,Draco scese con la scopa verso un punto piu' fitto del parco e sicuro che non ci fosse nessuno nelle vicinanze,smontò e aiutò Hermione a scendere.

La donna lo fissò in silenzio,la mano ancora nella sua,mentre faceva rimpicciolire la scopa per poi metterla nella tasca interna della giacca,per poi voltarsi a guardarla.

-Allora?E' stato il tuo ultimo volo?-le domandò cercando di mostrarsi curioso,anche se credeva di conoscere la risposta.

Hermione gli si mise al fianco e,storse la bocca verso destra,indecisa se dargliela vinta oppure no.

Ma dall'espressione divertita sul volto dell'uomo,capì che era inutile fingere.

-D'accordo hai vinto...Mi hai convertito alla causa del volo,contento?-gli rispose.

Draco rise leggermente e le mise un braccio attorno alla vita per attirarla a sè.

-A patto che tu voli soltanto con me...-le disse avvicinando il volto a quello di Hermione,le labbra poco distanti dalle sue.

Lei si mostrò indecisa,e alzò le spalle.

-Se proprio devo...Credo che potrò abituarmi a questa regola-commentò.

Anche perchè questa regola,mi riempie di gioia!

Draco avvicinò le labbra alle sue e le sfiorò delicatamente per una serie di piccoli baci.

-Andiamo?Sono curioso di vedere questa famosa terrazza-disse poi staccandosi leggermente da lei.

Fece per allontanarsi ancora di piu',ma Hermione lo fermò,aggrappandosi con una mano al suo braccio sinistro.

Draco la fissò sorpreso e lei gli sorrise per rassicurarlo.

-Grazie...

Da quando sono con te,ho rotto talmente tanti tabù,ho superato talmente tante paure,che forse mi avrebbero accompagnato per il resto della vita se non ci fossimo rincontrati.

Mi hai reso libera...E io non so cosa darti in cambio...-gli disse leggermente imbarazzata per quelle parole così importanti e così vere.

Draco la fissò per qualche istante,incredulo per quelle parole inaspettate che avevano detto piu' di quanto Hermione intendesse dire in realtà,e che lo avevano fatto tremare.

Possibile che non riuscisse a vincere il suo smisurato orgoglio e a dirle che l'amava piu' di ogni altra cosa al mondo?

Quanto ancora doveva aspettare prima di dirglielo?

Sapeva,era sicuro,che Hermione provasse qualcosa per lui,ma non poteva ancora essere sicuro che fosse amore,non poteva ancora sperarlo.

E se lui si fosse deciso a dirle che l'amava per poi ricevere un rifiuto?

La loro situazione era già complicata in quel modo,senza aggiungere altri problemi...

Tornò ad avvicinarsi e la baciò di nuovo,una mano attorno alla vita e l'altra persa nei suoi riccioli bruni,incurante della possibilità che qualcuno potesse vederli.

Quando si staccarono entrambi avevano il fiato corto e gli ci volle qualche istante prima di trovare le parole giuste da dire.

-Farei qualsiasi cosa per te...E per Prudence.

Resta al mio fianco,è...è la cosa piu' grande che tu possa fare per me-le disse serio,fissandola negli occhi.

Voleva dirglielo.

Piu' di tutto,di ogni altra cosa,voleva aprire le labbra e dirgli che lo amava.

Che non poteva piu' immaginare la sua vita senza di lui.

Ma cosa sarebbe successo dopo?

Quale sarebbe stata la sua risposta?

Era quella la sua paura piu' grande:non dar voce ai suoi sentimenti,ma ascoltare quelli di Draco.

O la loro assenza.

Per questo si limitò ad annuire come una stupida e a poggiare la testa sulla sua spalla,stringendosi a lui.

Per qualche istante restarono in silenzio,cullandosi ancora nel ricordo delle ultime frasi dette,poi si staccarono e senza dire una parola si avviarono,mano nella mano,verso la terrazza.

 

 

 

Salve a tutti!!!!

Come vedete i nostri colombi sono sempre piu' vicini,forse grazie alla bellezza della Città Eterna(lo so che forse sn tr buona,ma è la mia città,che posso farci?),e completamente ignari di quello che sta succedendo alle loro spalle e che presto si abbatterà su di loro.

D'altro canto,Blaise e Daphne sembrano essere arrivati ad un compromesso,almeno per il momento,venendo a patti con il fatto di non poter stare troppo l'uno distante dall'altra.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e chiedo scusa x eventuali errori di ortografia e di battitura.

E ora i ringraziamenti:Poison Emy(Fa sempre piacere sentirselo dire,credimi.Spero di continuare a tenere alto il tuo gradimento anke nei prox capitoli),Kitty Cullen(Lo so,ho fatto diventare quei due peggio dei Serpeverde,ma qualcuno doveva pur fare il cattivo,no?),8x4(E' difficile accettare di essere spodestati...),JC(Il vecchio Draco tornerà,te lo prometto e tu sai che io mantengo sempre le promesse...Veramente le fiction sono 3...Grazie x i sempre benaccetti complimenti!),Falalula(Ci sono credimi!Qui abbiamo scoperto un pò il vero motivo che ha spinto Harry ad assecondare Ron,e devo ammettere che io al posto suo forse avrei reagito allo stesso modo,con la stessa rabbia e confusione), Ginny28(Stay tuned!Grazie x i complimenti!),Madamina(Credi che a Ron importi veramente?Anzi la cosa gli da ancora + fastidio!Spero di non deludervi,xke vedo l'attesa che c'è dietro il "piano malefico"..), Sara_s_92(Eccoti accontentata!Secondo te,qual'è il loro piano?),Mizz me(A dire il vero ancora non lo so,xkè qllo ke è successo è sl la punta dellì iceberg),Kaileena1987(Da una coppia hot come loro cosa ci si poteva aspettare?Il problema di Harry è molto semplice:gelosia.Non verso un'amante,ma verso un'amica su cui hai contato per tutta la vita e che improvvisamente ti volta le spalle),Miyavi4ever(Grazie x i complimenti!)Kri87(Sono io che devo farti i complimenti x la costanza...Quanto caffè hai bevuto per restare sveglia fino alla fine?),Whateverhappened(Ora sei un pò meno confusa?In caso contrario sono a disposizione!),Laura7c(Un altro piccolo omaggio ai musical...io sono una specie di drogata x quel genere!Benvenuta e Grazie x i complimenti!),Neusiedler(Quello è uno degli sbagli che Hermione commetterà...),Pei_Chan(No,Ron si è traformato soltanto questa volta in Harry;in ql chap era veramente Harry.Hai visto che ti ho fatto ricredere su Duffy e Blaise?),Hollina(Dimmi la tua teoria..Sono curiosa),Excel_sana(Ben gli sta!Così impara ad aprire le porte chiuse quando nn dovrebbe),AliasNLH(Comincia a preparare i fazzoletti,xkè succederà irrimediabilmente),Littledancer'89( Benvenuta!Grazie x i complimenti!Ron è già cattivo,ma ancora nn ha raggiunto la punta massima),Persefone Fuxia(Sono assolutamente d'accordo con te!Non avrei saputo trovare definizione migliore),Lights(In fondo hanno i poteri x un motivo,no?Per farci sbizzarire),Krisma(E non hai ancora visto niente...Credo che quando leggerete cosa ho in mente andrete a cercarlo con le torce),Potterina1993(Grazie x i complimenti!),Germana(Spero che tu riesca a leggere anche questo capitolo...).

Bene,x il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox chap

"Oh God,what I said?"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Oh God what I just said? ***


god what I just said

 

-FERMATI!-
-STAMMI LONTANO,MALFOY!-
Erano mesi che non lo chiamava piu' così:doveva essere veramente furiosa.
Certo lui non era da meno...
La seguì lungo il corridoio che lei stava percorrendo,senza staccare gli occhi dalla sua schiena e quando la vide entrare nella loro camera da letto,la imitò infilandosi nello spazio della porta prima che lei gliela chiudesse sul naso.
Con un gesto veloce della mano imperturbò la camera per evitare che le loro grida venissero udite anche dagli altri partecipanti alla festa,per poi scaraventare la propria bacchetta sul comò poco distante senza neanche guardare.
-NON TI PERMETTO DI COMPORTARTI COSì!-le disse con voce irritata.
Hermione continuava a voltargli le spalle,come a voler ignorare la sua presenza e facendolo così irritare ancora di piu'.
-Guardami-
La sua voce era tesa e fredda,come mai avrebbe creduto possibile:perchè stava usando quel tono proprio con lei dopo tutto quello che era successo in quegli ultimi mesi?
Sembravano essere tornati quelli di una volta,su due opposte fazioni,pronti a puntarsi la bacchetta alla gola per una parola mal detta.
Se avesse saputo quello a cui andava incontro avrebbe rifiutato l'invito a quella festa....


POCHE ORE PRIMA

-Una festa?-
Hermione lo fissava come se lo avesse sentito parlare una lingua straniera.
Non era la prima volta che prendevano parte insieme ad una festa come coppia,eppure quella sembrava essere piu' importante delle altre.
John ed Eleonor Hunter avevano deciso di dare una festa per "inaugurare" la casa e per salutare i loro amici italiani che non vedevano dalla precedente primavera.
Ovviamente Draco era stato il primo ad esserne informato quando quella mattina era andato a correre insieme a John e ora,mentre si rilassava su una sdraio sulla spiaggia di Citara,aveva informato la compagna.
Rispetto agli Hunter che preferivano la piscina della loro casa,Hermione e Draco amavano ancora sentire il contatto con le onde,il poco vento che ti accarezza i capelli e ti porta l'odore del mare,addirittura il fastidio della sabbia che non voleva staccarsi dai piedi bagnati.
Avevano gonfiato una piccola piscina per Prudence e l'avevano riempita di acqua salata,così la bambina poteva giocare lì con le sue formine,il rastrello e la paletta,ogni volta che non era in acqua con Draco che incurante delle proteste e delle paure di Hermione continuava a portarla in mare.
La stringeva fra le braccia,calmandola e facendola ridere ogni volta che la bambina si spaventava per un'ondata troppo forte e migliorando così il suo rapporto con l'acqua,fino a quel momento inesistente.
-Ci saranno molti membri del corpo diplomatico italiano,ovviamente accompagnati dalle loro mogli...-
-O dalle loro amanti-lo aveva interrotto Hermione cercando di nascondere il suo sarcasmo.
Draco ghignò divertito e annuì:che senso aveva nascondere la verità?
-Sarebbe un buon ritorno d'immagine per il progetto che io e John stiamo portando avanti e inoltre potrebbe aprire la strada ad altre possibili collaborazioni-disse continuando il discorso interrotto poco prima.
-Cena formale o alla mano?-gli domandò lei,iniziando subito a preoccuparsi per quello che avrebbe indossato quella sera.
-Dipende quello che tu definisci informale...So che,quando vuoi, riesci a dimenticarti completamente dell'etichetta-la prese maliziosamente in giro.
Lei sentì le guance bruciare,ma cercò di non farglielo notare troppo:afferrò gli occhiali da sole e li infilò sul naso,prima di rivolgere di nuovo la faccia ai raggi del sole.
-Non sapevo fosse quel genere di festa...Allora la cosa comincia a farsi interessante-commentò con voce maliziosa.
Chiuse gli occhi e continuò a restare immobile sulla sdraio come se avesse dimenticato la presenza dell'uomo accanto a sè,ma pochi istanti dopo,come aveva previsto lei,ci pensò Draco a ricordargliela andandosi a sedere sulla sua sdraio poco lontano dal suo ventre.
Il suo arrivo gli aveva coperto il sole,quindi fu costretta ad aprire gli occhi e a fissare il suo volto,che la fissava con un'espressione allo stesso tempo ironica e maliziosa.
-Quel genere di feste sono private,a beneficio di pochi...-le disse.
Senza muoversi,prese ad accarezzarle un fianco nudo con le dita,tenendo sempre lo sguardo sul suo viso.
-Allora vuol dire che vengono scelti soltanto i migliori...-continuò lei sullo stesso tono.
Draco sorrise,in un ghigno tipicamente Malfoy che le faceva tremare ogni volta le ginocchia.
Hermione ricambiò il sorriso e si alzò leggermente dalla sdraio per avvicinare il volto al suo,sfiorandogli una guancia con la propria prima di accarezzare le labbra dell'uomo con le proprie.
Draco alzò una mano e la posò sul suo collo,poco sotto la vena che lo attraversava e che ora stava pompando sangue velocemente:amava sapere che era l'unico a farle questo effetto.
Lei si staccò e tornò a sdraiarsi sulla sdraio,una mano pigramente intenta ad accarezzargli il braccio sinistro.
-Comunque,mia cara, per rispondere alla tua domanda di poco prima,sarà una cena informale...Non come quelle che hai immaginato tu,però potremmo evitare di vestirci eleganti almeno per il resto della vacanza-le disse continuando a fissarla.
Hermione sorrise.
-Il tuo stile è decisamente peggiorato,lo sai?Da quando siamo qui non fai altro che vestire con pantaloni da marinaio e sandali,neanche dovessi imbarcarti sulla prossima nave mercantile.
Che direbbero i tuoi colleghi se ti vedessero così?-lo prese ancora in giro lei.
Draco strinse leggermente le labbra facendola sorridere ancora di piu':al momento opportuno avrebbe pagato quell'insolenza...E lei non vedeva l'ora che accadesse.
-Sono ancora uno dei piu' eleganti...Ti basti pensare a John:da quando siamo qui non ha fatto altro che indossare camice hawaiane e short-
Lei rise leggermente e tornò a posare gli occhiali sul naso.
-Ok,va bene ci sarò.
Ma adesso vattene!Voglio prendere un pò di sole,altrimenti ti farò sfigurare in confronto alle altre-gli disse dandogli una leggera spinta per allontanarlo dal sole.
Draco sorrise e,anche se malvolentieri,ubbedì.
Questo era assolutamente impossibile...


La chiamava mia cara.
Oppure qualche volta,delle occasioni rarissime di cui lei serbava il ricordo neanche fosse un momento irripetibile,l'aveva chiamata tesoro.
Nient'altro.
Sapeva che non era un'uomo di grandi dimostrazioni d'affetto,che non si perdeva in simili sciocchezze,ma certe volte aveva il desiderio quasi fisico di sentirsi amata.
Di sapere che anche lui provava qualcosa per lei...La desiderava,questo lo sapeva benissimo e la cosa era reciproca.
Non poteva stare lontano da lei,la cercava la ricopriva di attenzioni che ancora la facevano arrossire dopo quasi tre mesi di convivenza.
Ma si sarebbe venduta l'anima per sapere che cosa pensava,cosa provava per lei!
Ogni volta,dopo aver finito di fare l'amore,le si rannicchiava contro,il volto nascosto nel suo collo e restava lì per il resto della notte,facendole il solletico con il suo respiro e stringendole la vita con un braccio come se avesse paura che potesse scappare via durante la notte.
Cosa significavano quei piccoli gesti?Che teneva a lei?
Che il desiderio di averla vicino non era altro che desiderio di possesso?
In fondo lei era una sua cosa...
Ogni volta che quel pensiero le attraversava la mente,si affrettava ad allontanarlo:erano piu' di quello,non era soltanto quel contratto ad unirli,lei lo sapeva!
Forse era iniziato tutto grazie a quello stupido accordo,ma ora era cambiato tutto:lei lo amava,e sicuramente anche Draco provava qualcosa per lei,anche se magari non era proprio amore...non ancora.
Era triste pensarla in quei termini:era stato un vanto per lei sapere di essere diventata,in un certo senso, immune all'amore.
Dopo tutto quello che aveva passato con Ron aveva chiuso definitivamente il capitolo "amore", finchè non era arrivato quell'angelo biondo a sconvolgere tutte le sue certezze.
Le sembrava di essere tornata indietro di secoli,di essere una di quelle eroine melodrammatiche che si struggevano d'amore per uomini crudeli che non ricambiavano il loro amore.
Se l'avessero vista le sue vecchie compagne di casa si sarebbero messe a ridere:proprio lei che tante volte aveva criticato Ginny o Calì Patil per i loro sospiri e lamenti dietro un'uomo che non le degnava neanche di uno sguardo!
Ora invece era capace di passare mezz'ore intere ad interrogarsi sul significato di un gesto,di una parola...Cielo,stava diventando patetica!
Perchè se aveva tanta voglia di sapere cosa Draco provava per lei non glielo chiedeva?
Era la cosa piu' semplice,no?
Ma anche la piu' difficile...
Non poteva certo andare da lui,iniziare una discussione sul tempo e poi chiedergli improvvisamente se l'amava.
L'avrebbe presa per pazza,se non fosse scoppiato a ridere.
Cercando di scacciare un'altro pensiero spiacevole,scosse la testa e accolse il lieve bussare alla porta con sollievo.
Aveva bisogno di distrarsi,altrimenti non avrebbe fatto altro che pensare a Draco e ai suoi sentimenti...
Ma la leggera sensazione di sollievo che aveva sentito poco prima svanì quando Draco apparve sulla porta della loro stanza.
C'era qualcuno che ce l'aveva con lei,per caso?
Altrimenti non si spiegava tutto quell'accanimento:metterle davanti l'oggetto dei suoi pensieri tormentati proprio quando aveva deciso di smetterla di assillarsi.
-Tutto bene?-le domandò entrando nella stanza e chiudendosi la porta alle spalle.
Hermione sorrise e annuì leggermente,come per rassicurarlo.
Gli voltò le spalle e si avvicinò all'armadio,aprendo entrambe le ante per cercare un'abito adatto per la festa.
-Dov'è Prudence?-le chiese lui,lo sguardo fisso su di lei.
-Sta facendo il bagno prima di andare a dormire-gli disse senza voltarsi.
Sorrise leggermente e voltò la testa di lato per incontrare il suo sguardo.
-Ha cercato di convincermi a farla partecipare alla festa,come una bambina grande-gli raccontò continuando a sorridere.
Draco seguì il suo esempio e sul suo volto apparve un sorriso divertito e allegro.
-E tu cosa le hai detto?-le chiese facendo un passo verso di lei.
-Che quando sarebbe stata una bambina grande avrebbe potuto partecipare alle feste,ma che per il momento doveva andare a letto al solito orario...Quando è andata via aveva un broncio inconsolabile-aggiunse.
Non le piaceva litigare con sua figlia,non era una cosa che succedeva spesso,ma quando capitava Prudence cercava sempre di farla sentire in colpa con quegli occhi arrabbiati ed il labbro inferiore leggermente tremulo neanche fosse sul punto di scoppiare in lacrime.
Quando era ancora sposata con Ron,molte volte si lasciava corrompere per senso di colpa o cercando di compensare la mancanza del padre con quelle piccole rivincite,ma ora aveva iniziato a imporsi sulla figlia,a farle capire che non poteva averla sempre vinta e che quel piccolo labbro tremulo non l'incantava piu'.
-Dopo passerò a parlarle,magari con me non è troppo arrabbiata-le disse l'uomo.
-Come al solito,vuoi fare la parte del buono...-commentò lei tornando a voltare la testa verso l'armadio.
Sentì la leggera risata di Draco e anche lei si concesse un sorriso:era strano etichettare Draco Malfoy come "buono",ma ogni volta che era con Prudence era un'altra persona,sembrava quasi nato per essere padre.
Chissà perchè alla sua età non aveva ancora avuto figli...
Ma che andava a pensare!
In un momento come quello in cui era piena di dubbi si metteva anche a pensare a Malfoy come padre e alla sua bravura con i bambini:gli stava fornendo la corda per impiccarla,anzi si stava infilando il cappio da sola.
Era proprio senza speranze!
-Sai che alle donne di questa famiglia non so resistere...-commentò lui serio.
Famiglia?
Doveva calmare i battiti del cuore,oppure le sarebbe partito un'infarto!
Respiri profondi e brevi...
Grazie al cielo gli voltava le spalle,così lui non poteva vedere il fuoco che era divampato sulle sue guance non appena aveva detto quella parola.
Erano una famiglia?
Accidenti a lui!Perchè doveva uscirsene con frasi del genere senza neanche un briciolo di preparazione,un discorso introduttivo,qualcosa che avrebbe evitato al suo cuore di finire in gola!
Prese una camicia bianca senza maniche e la guardò,cercando di sembrare normale,ma la presenza dell'uomo accanto a lei sconvolse ancora una volta i suoi piani.
-Non mi piace quella camicia-le disse.
Hermione si voltò a guardarlo,la camicia ancora davanti a sè.
-E perchè mai?-
-Il bianco sotto le luci artificiali diventa trasparente,non lo sapevi?-le disse come se fosse la cosa piu' ovvia del mondo.
Lei sorrise leggermente divertita e scosse la testa,prima di tornare a voltarsi e riporre la camicia "incriminata" nell'armadio.
Alla fine,dopo attenta analisi del suo guardaroba,scelse una gonna a piegoline nere e un top viola che le lasciava scoperto l'ombelico e che si intonava con l'abbronzatura presa in quei giorni.
Richiuse l'armadio e posò i vestiti sul letto,tornando a guardare Draco,che non le aveva staccato gli occhi di dosso durante tutta l'operazione.
-Hai già scelto cosa indossare?-gli domandò.
Draco alzò le spalle e le si avvicinò di piu'.
-Non è un problema...Starò benissimo con qualsiasi cosa-le disse,come se fosse una verità accertata.
Lei sorrise e scosse la testa.
-Evviva la modestia...-commentò.
Ma era comunque la verità...Sarebbe stato sexy anche con un sacco di iuta!
Poggiò la schiena all'armadio e fissò gli occhi dell'uomo,ormai a pochi centrimetri da lei.
-Finalmente hai capito quanto sei stata fortunata...-
-Ah certo,non è cosa da tutti trovare un'uomo così pieno di virtù-lo prese in giro lei,un sorriso divertito ad illuminarle il viso.
Le sopracciglia di Draco si incarcarono leggermente,e sul suo viso apparve il suo solito ghigno prima che lui le si avvicinasse ancora di piu' poggiando il braccio destro sull'armadio poco lontano dalla sua testa.
Le bastò incontrare gli occhi di Draco per capire le sue intenzioni.
-No...Assolutamente no...-gli disse cercando di atteggiare il viso ad un cipiglio autoritario.
Draco annuì come a darle ragione,ma nello stesso tempo avvicinò il viso al suo collo strofinandovi il naso contro e facendole venire i brividi con il suo respiro caldo.
Hermione cercò di mostrarsi impassibile,immobile e con la testa voltata di lato:magari se non gli avesse dato retta lui l'avrebbe lasciata in pace.
Un braccio di Draco l'attirò contro il suo corpo fermando la mano sulla schiena,le dita a sfiorare il suo sedere.
Le labbra,ancora sul suo collo,si erano dischiuse e avevano lasciato il posto ai denti che torturavano la pelle delicata e bianca con piccoli morsi sempre piu' forti.
-Dobbiamo prepararci per la festa...Devo far addormentare Prudence...-tornò a dirgli con minore convinzione.
Non posso fare l'amore con te mentre la mia testa è piena di dubbi!
-Tu lo sai,vero,che mi ecciti ancora di piu' quando fai così?-le domandò Draco alzando leggermente il viso dal suo collo.
I loro occhi si incontrarono per qualche istante e lei potè sentire chiaramente le sue barriere scricchiolare sotto quelle iridi argentee che brillavano.
-Non è corretto per i nostri ospiti...E se qualcuno...-
Non ebbe il tempo di finire la frase perchè la bocca di Draco si posò sulla sua bloccando quel nuovo fiume di proteste e di buone ragioni.
Le sfiorò le labbra con le sue piu' volte prima di avere accesso alla sua bocca e accarezzarle la lingua con la propria.
Dannazione,quell'uomo sapeva esattamente tutto quello che doveva fare per farla smettere di pensare...

 

La festa si divideva in due "fasi":una cena per permettere ai commensali di conoscersi meglio e di presentarsi e uno secondo momento con musica e drink per sciogliersi maggiormente.
Come Hermione aveva previsto,il piccolo interludio che Draco le aveva strappato era stato interrotto dall'arrivo di Prudence e della governante degli Hunter,che avevano bussato alla porta per ricordarle che era ora per la bambina di andare a dormire.
Sua figlia era ancora un pò arrabbiata con lei,ma la rabbia era passata quando le aveva promesso che alla prossima festa di Natale sarebbe potuta rimanere sveglia piu' del solito.
Quando era tornata in camera,Draco era sotto la doccia e lei ne aveva approfittato per cambiarsi e per truccarsi,poi mentre lui si vestiva,aveva stirato i capelli con un colpo di bacchetta.
Era stata presentata a gran parte degli invitati,quasi tutti italiani e membri del corpo diplomatico e alle loro compagne,molte delle quali piu' giovani bionde e con il seno strizzato in minuscoli corpetti per farlo risaltare ancora di piu'.
Hermione,conscia del suo ruolo,aveva cercato di familiarizzare con quelle donne,ma dopo le prime tre aspiranti attrici,studentesse di recitazione,aveva smesso di provarci.
Era come parlare con dei robot in fotocopia...Possibile che non ci fosse nessuno mentalmente stimolante?
-Se parlo ancora un'attimo con una di quelle galline mi metto ad urlare...-aveva bisbigliato a Draco in un attimo in cui si erano trovati vicini.
Lui aveva ghignato divertito ed era tornato ad occuparsi delle persone di cui aveva appena fatto la conoscenza.
-Serata interessante,vero?-
Hermione si voltò verso la voce e rivolse un leggero sorriso all'uomo accanto a lei.
Era alto,quasi quanto Draco,spalle larghe e torace possente come un giocatore di rugby;la pelle era un caldo color ambra per l'abbronzatura messa maggiormente in risalto dalla polo rossa.
I capelli erano ricci quasi quanto i suoi e neri,tenuti sotto controllo dal gel...magari poteva darle qualche consiglio.
Gli occhi neri erano fissi su di lei,attenti e curiosi,in attesa della sua risposta:era una sua vana speranza o c'era un barlume d'intelligenza in quegli occhi?
-Dipende cosa intende lei per interessante...-aveva commentato lei misteriosa.
L'uomo sorrise scoprendo la fila di denti bianchi e perfetti.
-Vuole la verità?E' la prima volta che vedo tante modelle messe insieme...-le disse.
Hermione aggrottò le sopracciglie cauta.
-E le dispiace?Tutti gli uomini che conoscono sarebbero in giro per la sala,increduli per la fortuna che è capitata loro,cercando di ottenere almeno un'appuntamento da queste donne-disse sincera.
Ancora una volta l'uomo sorrise,visibilmente divertito.
-Questo non lo dubito,ma dopo aver ottenuto il loro numero di cos'altro parlano?
Credo che queste ragazze conoscono al massimo due-tre argomenti-aggiunse abbassando leggermente la voce neanche le stesse confessando un segreto.
Questa volta fu lei a sorridere,lieta che qualcun'altro in quella stanza la pensasse come lei.
-Non credo che il loro obbiettivo principale sia parlare...-commentò poi spietatamente sincera.
Suo marito non avrebbe perso neanche un minuto a parlare se si fosse trovato da solo in compagnia di una di quelle ragazze.
-Lo sa che è la sua sincerità è quasi brutale?-le chiese l'uomo fissando il suo volto.
Lei sollevò le spalle.
-Io preferisco una verità brutale piuttosto di una bugia dolce che ti fa soffrire e ti strappa mesi di vita...Lei no?-gli chiese con un'espressione quasi angelica sul volto.
L'altro la fissò qualche istante sinceramente colpito,poi sorrise nuovamente.
-Filippo Valenti-le disse tendendole la mano.
Hermione tese la sua e strinse quella dell'uomo.
-Hermione Granger-
Sciolsero la loro stretta e si fissarono per qualche istante,prima di rivolgersi un'altro sorriso.
-Anche lei è un'aspirante modella?-le domandò Filippo senza staccare lo sguardo dal suo viso.
Lei sorrise divertita dalla possibilità e scosse lentamente la testa.
-No,non credo di avere il fisico adatto...Sono venuta con il mio compagno-gli disse.
Doveva mettere le mani avanti oppure era stata un'ostentazione inutile?
-Diplomatico inglese,giusto?-chiese sicuro.
-Sì,è in contatto con il padrone di casa...anzi siamo anche suoi ospiti per quest'estate,quindi credo sia quasi un rapporto di lavoro-cercò di spiegargli anche se non era del tutto sicura.
L'uomo si dondolò avanti e indietro sui talloni e la fissò in silenzio.
-E' un vero peccato che l'unica donna interessante di questa festa sia già impegnata...-commentò con un leggero sorriso.
Hermione arrossì leggermente,incapace di rispondere e fortunatamente venne salvata dai padroni di casa che chiamarono gli ospiti per la cena.
Cercò di trovare Draco fra gli altri ospiti,ma quando lo scorse lui era già quasi entrato in casa quindi non le restò che seguire gli altri.
Gli Hunter avevano preparato una grande tavola rettangolare dove ogni coppia si sarebbe seduta uno di fronte all'altra,avendo così la possibilità di parlare con i propri compagni invece di monopolizzare l'attenzione del patner.
Una volta seduti,Hermione rivolse un sorriso leggero a Draco a cui l'uomo rispose con un piccolo occhiolino.
Alla sua destra,Hermione aveva una donna con cui aveva già parlato poco prima e con cui a momenti si era lasciata scappare uno sbadiglio per il noioso discorso sul riciclaggio che questa le stava propinando.
Invece alla sua sinistra,c'era Filippo che le rivolse un sorriso amichevole quando si voltò verso di lui.
Vennero servite le prime portate e,cercando di non comportarsi da snob,intavolò una discussione con la donna alla sua destra,riuscendo a parlare di politica estera e di cinema per un pò di tempo.
Quando però vennero portati i secondi la conversazione aveva cominciato a languire e anche l'altra si era voltata verso il commensale alla sua sinistra.
Guardò Draco ma lo trovò impegnato in un discorso con la donna alla sua sinistra...Chissà cos'avevano di tanto importante da dirsi?
In fondo si erano incontrati soltanto quella sera!
La vuoi smettere?,la rimproverò una voce nella sua testa.
Era soltanto lavoro,Draco stava cercando di stabilire piu' contatti possibili per il futuro,in caso ne avesse bisogno un giorno.
Non c'era bisogno di farsi prendere dalla sua gelosia per una cosa così stupida...
Hermione si voltò verso Filippo che sentendo lo sguardo su di sè,si voltò e le rivolse un sorriso.
-Abbiamo già scoperto che non sei un'attrice...Quindi di che ti occupi?-le chiese lui curioso.
-Oh beh...ecco io lavoro per il Ministero...Sai una di quelle piccole sezioni di cui gli inglesi non sanno neanche l'esistenza-disse per evitare successive domande.
Filippo annuì e la guardò attento.
-Non sarai mica uno 007 al servizio di Sua Maestà,per caso?-le chiese cauto.
Lei rise leggermente,scuotendo la testa:non l'avevano mai etichettata come spia prima d'ora.
-Non credo,no...Il mio è un lavoro molto piu' noioso.
Tu invece di che ti occupi?-domandò cercando di sviare il discorso da quell'argomento spinoso.
Filippo finì di bere e posò il bicchiere prima di rispondere.
-Io sono nel Ministero degli Esteri...Persone scomparse-le spiegò.
Lei aggrottò le sopracciglia senza capire.
-Mi occupo di quei casi in cui le persone scompaio durante le vacanze senza piu' lasciare tracce-le spiegò.
Questa volta Hermione annuì colpita.
-Accidenti un'incarico di grande responsabilità...E anche utile-aggiunse fissando il suo viso.
-Certe volte,riusciamo ad essere utili,altre volte invece le richieste d'aiuto restano inascoltate-commentò lui serio.
Le raccontò il caso di una donna che era scomparsa durante un viaggio in India quasi quindici anni prima e di cui non si erano avute piu' notizie.
-Sono passati quindici anni e non abbiamo mai avuto neanche un cenno,un'indizio che ci potesse aiutare a capire se è ancora viva o meno-disse Filippo.
-Però capita anche il caso contrario,giusto?-chiese lei,cercando di trovare un lato positivo nel quadro prospettato dall'uomo.
Filippo sorrise leggermente,intuendo le sue intenzioni,e annuì.
-Può capitare...-
Lei ricambiò il suo sorriso e mosse il braccio sul tavolo,facendo scivolare a terra il tovagliolo.
Si voltò leggermente e dopo averlo individuato si chinò per raccoglierlo.
Non avrebbe notato nulla nella penombra sotto il tavolo se la mano non si fosse mossa proprio in quel momento.
Fissò gli occhi davanti a sè e nello stesso istante rabbia e imbarazzo l'assalirono.
Come poteva farle questo?
Era proprio davanti a lei,dannazione!
Incurante dei pochi metri che li separavano,una mano dalle lunghe unghie laccate era su una gamba di Draco e lo stava accarezzando.
Neanche un cieco avrebbe fraiteso quelle carezze!Non quando la mano è proprio sull'inguine!
Dannato bastardo!
Aveva così tanta voglia di un "servizietto" da non poter aspettare neanche il momento in cui tutti si sarebbero alzati da tavola?
Quanto tempo era che si era chinata per raccogliere il tovagliolo?
Sperando che sul suo viso non si leggessero la rabbia e l'indignazione,tornò a sedersi composta e posò il tovagliolo dove era stato fino a quel momento e rivolgendo un sorriso a Filippo che lo ricambiò prontamente.
Meccanicamente,i suoi occhi cercarono Draco e lo videro impassibile come se non stesse succedendo nulla di strano:se non l'avesse visto lei stessa non avrebbe trovato niente di insolito nel suo comportamento.
Gli occhi di Draco saettarono nei suoi e l'uomo le rivolse un sorriso dolce.
Come poteva essere così calmo,sorriderle in quel modo,quando un'altra donna sotto il tavolo gli stava toccando il pene?
Con i muscoli tesi,ricambiò il suo sorriso prima di voltarsi di nuovo verso Filippo e riprendendo il discorso di poco prima.
Mentre l'uomo parlava,la sua mente era una fucina di pensieri:da quanto tempo quella bambola bionda lo stava toccando?
La sua mano era ancora lì?
Ovviamente doveva piacergli,lei sapeva quanto fosse sensibile quella zona del suo corpo,ma non usciva neanche un suono dalle labbra di Draco, anzi era impegnato in una conversazione con un'altro commensale.
Poi altre domande presero il posto delle precedenti.
Era la prima volta che succedeva?
Magari lei non riusciva a soddisfarlo abbastanza e lui aveva bisogno di altri stimoli,aveva altri desideri che non le aveva mai confessato...
Possibile che non pensasse a lei in una situazione del genere?E se qualcun'altro li avesse visti?
Lei sarebbe passata per cornuta e allora sì che ci sarebbe stato da ridere!
-Hermione...-si sentì chiamare.
Tornò con lo sguardo e la mente su Filippo e gli rivolse un sorriso accennato,quasi di scusa.
-Va tutto bene?-le chiese l'uomo.
Nello stesso istante,sentì su di sè anche lo sguardo di Draco,catturato da quelle parole.
Annuì e,consapevole di avere l'attenzione di Draco,posò una mano su quella di Filippo.
-Scusami,tutto bene...-
L'altro annuì e fece per parlare,ma fu interrotto dall'annuncio degli Hunter che invitavano tutti a spostarsi in terrazza per la musica e qualche drink.
Hermione si alzò e si diresse verso la terrazza.
Qualche istante e Draco fu accanto a lei,un braccio attorno al suo.
-Qualcosa non va?-le chiese soffiandole aria calda sul collo.
Hermione sentì di nuovo la rabbia montarle dentro:ora che la bionda lo aveva soddisfatto era corso da lei per salvare le apparenze!
Dannata Serpe!
-A meraviglia...Perchè dovrebbe andar male?-gli domandò voltando per un'istante la testa e incontrando il suo sguardo.
Draco la guardò qualche istante senza riuscire ad interpretare nè le sue parole,nè il suo sguardo poi annuì.
-Se vuoi scusarmi...-disse poi la donna liberandosi dalla sua stretta e avviandosi al punto della terrazza adibita a pista da ballo.
Lo avrebbe ripagato con la stessa moneta.
Anche lui doveva provare cosa significa sentirsi traditi...
E sarebbe stata lei a farglielo provare.


Se quella mosca fastidiosa non smetteva di dar fastidio ad Hermione avrebbe richiamato la sua bacchetta e l'avrebbe schiantato sul posto!
Non l'aveva lasciata un'istante per tutta la cena,monopolizzando la sua attenzione per tutta la sera,anche quandi aveva saputo che era in compagnia.
Un vero gentiluomo avrebbe desistito dopo una scoperta simile,per non incorrere in un'altro sconveniente rifiuto...
Ma chi voleva prendere in giro?
Quando mai il fatto che le donne che lo interessavano erano accompagnate lo aveva fermato dai suoi propositi?Anzi era stata una spinta in piu',un incentivo per mostrarsi al meglio di sè.
Aveva sperato di attirare l'attenzione di Hermione durante la cena,quando si erano trovati uno di fronte all'altra,ma era stato coinvolto in una discussione dalla sua vicina sulla politica interna italiana e non aveva potuto esimersi dal dare il suo parere.
Poi c'era stato quel piccolo intervallo inaspettato.
Erano quasi alla fine della cena e lui stava conversando con il commensale alla sua sinistra,quando aveva sentito una mano sulla sua gamba destra.
Cercando di restare il piu' concentrato possibile,aveva lanciato una velocissima occhiata verso il basso e aveva visto la mano della donna con cui aveva parlato per gran parte della sera salire leggermente verso l'alto,vicino all'inguine,per poi accarezzarlo languida.
Era tanto tempo che qualcuno non gli riservava un trattamento del genere:così clandestino, pericoloso,e forse proprio per questo così eccitante.
Ma questa volta la cosa non sembrava stimolarlo:forse era la presenza di Hermione così vicina, o forse perchè le carezze erano veloci,quasi affrettate e non lo coinvolgevano.
O piu' semplicemente perchè non era Hermione ad accarezzarlo.
Così,cercando di non farsi notare,aveva abbassato una mano e allontanato l'inopportuna con un gesto veloce e definitivo che non ammetteva repliche per poi riprendere a parlare con l'uomo accanto sè come se nulla fosse successo.
-Hermione?Tutto bene?-
Aveva alzato lo sguardo sulla donna e l'aveva vista turbata,anche se lei si era affrettata subito a rassicurare quella mosca fastidiosa.
I loro occhi si erano incontrati e le aveva rivolto un sorriso,sperando di riceverne uno in ritorno,ma quando lei l'aveva guardato come se fosse quasi non lo vedesse.
Si erano diretti in terrazza per concludere la serata e quando aveva cercato di avvicinarla,di parlarle per la prima volta in tutta la serata,lei lo aveva fissato come se volesse ucciderlo con un solo sguardo.
Che cosa le prendeva?
Era forse arrabbiata perchè erano stati interrotti prima di cena?
Anche lui era arrabbiato per quello,ma certo non scaricava la sua rabbia su di lei...E sicuramente avrebbero avuto modo di recuperare il tempo perso dopo la cena.
Si era allontanata da lui e si era avviata verso la pista da ballo,e aveva cercato di seguirla per parlarle ancora o anche solo per invitarla a ballare,ma era stato chiamato da John che voleva la sua opinione su un argomento.
Aveva fissato lo sguardo su Hermione e aveva visto di nuovo quella mosca fastidiosa gravitarle attorno e farla ridere.
Doveva assolutamente fare qualcosa per ristabilire i vari ruoli e allontanare quell'uomo.
Nel frattempo qualcuno dalla casa aveva acceso la musica che ora si diffondeva per la terrazza come un piacevole eco.
Era musica caraibica,salsa o balli simili...Lui non aveva mai avuto dimestichezza con quelle cose!
Lo sguardo fisso su Hermione,aveva visto i suoi passi accennati sul posto prima che quell'uomo la invitasse in pista.
Nonostante le sue speranze,lei accettò.
Annuì quando John gli chiese un appoggiò contro una persona di cui non ricordava neanche il volto,gli occhi ancora fissi sulla donna.
Inizialmente il loro ballo fu tranquillo:l'uomo le prese le mani e le fece fare un pò di giravolte che la fecero sorridere neanche fosse ancora un bambina di cinque anni.
Ad un'ennesima giravolta,però la strinse a sè facendole poggiare la schiena contro il suo torace, ed Hermione,invece di staccarsi restò incollata all'uomo stringendo entrambe le braccia su quelle dell'uomo che erano ancora attorno alla sua vita.
-Scusatemi-disse rivolto a John e allontanandosi di un passo.
Senza staccare gli occhi dalla coppia che ballava in pista,si diresse al tavolo degli alcolici e prese un bicchiere,senza neanche preoccuparsi di cosa contenesse e lo buttò giu' tutto d'un sorso.
Le mani di quell'essere erano sui fianchi di Hermione,a contatto con la pelle nuda e come se non bastasse lei aveva reclinato la testa sulla sua spalla come se si aspettasse un bacio da un momento all'altro.
Vide le mani staccarsi dai fianchi e accarezzare il corpo di Hermione,salendo verso l'alto e scendendo poi verso il basso e fermandosi ancora una volta sui fianchi che spinse verso il proprio bacino.
Quell'uomo voleva proprio morire!
Hermione rialzò la testa e intercettò il suo sguardo:un'altra donna si sarebbe spaventata incontrando quell'iridi glaciali,ma lei sembrava incurante dello sguardo che le stava lanciando...
Sembrava quasi sfidarlo!
A dimostrazione di questo,la vide chinare leggermente la schiena in avanti,facendo aumentare la connessione fra il suo sedere e il bacino dell'uomo e scivolare lentamente verso il basso,strofinando contro l'intero inguine.
Sicuramente quel viscido era eccitato,quale uomo davanti a una donna come lei non lo sarebbe?
Questo era veramente troppo!
Credeva di passarla liscia dopo uno spettacolo del genere?
Strinse piu' forte la presa sul bicchiere di vetro,gli occhi ridotti a due fessure,ma incapace di staccare lo sguardo da quello spettacolo che era suo esclusivo beneficio:ora lo aveva capito,lei lo stava punendo per qualcosa.
L'uomo la fece voltare e le strinse un braccio attorno alla vita,avvicinandola a sè,poi fece scivolare una mano sulla gamba destra fino all'attaccatura del ginocchio e gliel'alzò facendosi circondare un fianco.
Per intercessione di qualche Mago benevolo,la musica cessò interrompendo così quel ballo.
Hermione sorrise all'uomo che aveva danzato con lei e,dopo aver sciolto il loro abbraccio,gli fece un piccolo applauso che l'altro ricambiò.
Poi la vide voltare lo sguardo verso di lui prima di avvicinarsi al tavolo dei drink:quell'esibizione doveva averle messo sete.
La vide venirle incontro,restando immobile e il piu' possibile indifferente,poi quando lei fu a pochi metri le si avvicinò e voltando le spalle agli ospiti le parlò.
-Davvero un'esibizione indimenticabile...-commentò con voce fredda.
Hermione incassò le parole senza il minimo cenno,continuando a bere dal suo bicchiere,poi si voltò verso di lui e lo fissò di nuovo con quello sguardo arrabbiato e ferito.
-Ho imparato dal migliore-ribattè.
Un'altra frecciatina...
-Davvero?Io non do di questi spettacoli in pubblico-le fece notare.
Questa volta lei sorrise:un sorriso amaro come non gliene aveva mai visti prima d'ora.
-Lo so benissimo...So bene che sei il migliore di tutti nel fare le cose di nascosto-
Ma di che stava parlando?
La vide posare il bicchiere sul tavolino e fare il gesto di andarsene,ma la sua mano scattò velocemente attorno al polso destro della donna bloccandola.
Hermione si voltò e si trovò a pochi centrimetri da lui,gli occhi gelidi che la fissavano,ma questa volta la rabbia che animava i suoi non era da meno.
-Credi di poter andar via così?-le disse stringendo le dita attorno al polso di Hermione.
-Lasciami...Non si addice alla tua immagine di uomo perfetto una scenata davanti a tutti!-lo gelò lei sfidando il suo sguardo.
Poi con una torsione del polso si liberò dalla sua stretta e si avviò a passi veloci verso casa.
Draco la fissò pochi secondi prima di correrle dietro:questa volta aveva parecchie spiegazioni da darle!


Lo sentiva alle sue spalle.
Le stava venendo dietro e sembrava anche molto arrabbiato...
Bene,allora erano in due!
Il ballo con Filippo aveva dato i suoi frutti:si era impegnata al massimo per umiliarlo e per farlo ingelosire e dal tono di voce con cui gli aveva parlato sembrava proprio esserci riuscita.
Si infilò nella loro stanza e fece per chiudergli la porta in faccia,ma Draco fu piu' veloce di lei e si frappose nel mezzo della porta per riuscire ad entrare.
Gli voltò le spalle e si avvicinò alla finestra,incurante di quello che sembrava tenerlo occupato.
-NON PERMETTERTI PIU' DI COMPORTARTI COSì!-le disse poi lui.
La rabbia tornò a scorrerle nelle vene neanche lava bollente:era lei che doveva stare attenta al suo comportamento?
Lui invece poteva fare tutto quello che voleva,giusto?
Dannato Malfoy!E accidenti a lei per avergli dato fiducia!
Tornò a voltarsi verso di lui e gli puntò addosso due occhi furenti.
-SONO IO QUELLA CHE DEVE IMPARARE A COMPORTARSI ADESSO?-gli chiese restando immobile.
-SEI TU QUELLA CHE SEMBRAVA VOLESSE FARSI SBATTERE DA QUEL TIZIO SULLA PISTA DA BALLO DAVANTI A TUTTI!-le urlò contro Draco incapace di controllarsi.
Non aveva mai urlato in quel modo,neanche durante i litigi con Pansy e Daphne,che accidenti gli prendeva adesso?
Hermione aggrottò le sopracciglia,in uno sguardo ancora piu' furioso e gli puntò un dito contro.
-TU LURIDA SERPE...NON TI PERMETTERE...-lo minacciò.
-COSA?SE DEVI MINACCIARMI,ALMENO FALLO BENE GRANGER-
-SEI L'ESSERE PIU' MESCHINO CHE CONOSCA!VIENI QUI A FARMI LA MORALE DOPO QUELLO CHE HO VISTO!-lo accusò lei.
Draco restò qualche istante interdetto:ma di che accidenti stava parlando?
Era tutta la sera che si comportava in modo strano,che diavolo le era successo?
-MI STAI ACCUSANDO DI QUALCOSA?-le domandò fissandola.
-Sai benissimo di cosa ti sto accusando!-ribattè lei.
-Non sono ancora un'indovino,quindi vedi di parlare!-le disse,forse un pò troppo rudemente.
Hermione lo fissò ancora furiosa,in lotta con il suo orgoglio e la curiosità di vedere che faccia ha un Malfoy quando viene smarcherata una sua malefatta.
-Ti ho visto!-disse semplicemente,certa che quello sarebbe bastato a farlo parlare.
-SI PUò SAPERE DI CHE CAZZO PARLI?-le domandò lui perdendo la pazienza.
-Ho visto come ti facevi accarezzare da quella donna sotto il tavolo...La sua mano sul tuo pene, e tu che continuavi a parlare tranquillamente come se non stesse succedendo niente!
MA CHE RAZZA DI UOMO SEI?-gli urlò contro infuriata.
Improvvisamente tutto fu chiaro.
Ecco perchè aveva quell'aria così ferita e furiosa allo stesso tempo,perchè non sopportasse di averlo vicino e soprattutto perchè aveva organizzato quello spettacolo sulla pista da ballo.
Tutto per ferirlo,per farlo stare male come lei.
Senza parlare,coprì la distanza fra di loro in due passi e le fu addosso,bloccando il corpo di Hermione contro il vetro della finestra con il proprio.
Lei cercò di vincolarsi,leggermente spaventata e ancora troppo arrabbiata per riuscire a sopportare la sua vicinanza.
-Lasciami...-gli disse.
-GUARDAMI!-
Gli occhi di Hermione obbedirono al comando suo malgrado e si fissarono nello sguardo di Draco:dov'era finita la rabbia che vi aveva letto fino a quel momento?
-Toccami-le disse l'uomo serio.
Lei aggrottò la fronte,incredula e scosse la testa.
Era l'ultima cosa che voleva fare...
Draco si lasciò scappare uno dei suoi ghigni maliziosi e le prese una mano:se non voleva allora l'avrebbe aiutata lui.
Hermione fece per sciogliere la mano dalla sua stretta,ma Draco non glielo permise,stringendo piu' forte il polso fra le dita.
Sentì scendere la mano,fino ai pantaloni dell'uomo,alla cerniera lampo.
Spalancò leggermente gli occhi e si chiese che cosa passasse per la testa malata di quell'uomo prima che Draco portasse la piccola mano a far scivolare verso il  basso la cerniera.
-Ma che credi di fare?-gli chiese fissandolo.
-Voglio farti capire...-le disse lui serio.
Sentì cedere il bottone dei pantaloni,ora tenuti soltanto dalla cintura,e l'aiutò ad insinuare una mano in quella piccola breccia portandola a contatto con il tessuto dei suoi boxer.
-Toccami-le disse di nuovo bloccando i suoi occhi.
Ancora una volta il suo corpo si mosse contro la sua volontà,muovendo la mano contro i boxer di Draco.
-Non è successo niente...-le disse intanto Draco.
Hermione affondò nel suo sguardo e lottò fra la voglia di credergli e quello che aveva effettivamente visto.
-Ma come io...-fece senza saper andare avanti,la mano ferma sull'inguine dell'uomo.
-E' vero,quella donna ha posato la mano sulla mia gamba e ha cominciato a toccarmi,ma io l'ho allontanata quasi subito.
I boxer sono asciutti...-le disse ancora per convincerla.
Era vero:se fosse successo qualcosa,sarebbero stati bagnati.
Draco non amava gli incantesimi pulenti per quel genere di "pulizie",preferiva di gran lunga una doccia che lo aiutava a recuperare anche le energie.
-E' per questo che eri così arrabbiata?-le chiese non accennando ad allontanarsi.
Hermione restò in silenzio,incapace anche di parlare.
Nel frattempo Draco si spinse ancora di piu' contro di lei,il naso a sfiorarle una guancia,i loro respiri che si fondevano.
-Ho visto come ti accarezzava e non ho capito piu' niente...-iniziò.
Rialzò lo sguardo sui suoi occhi e lo fissò seria.
-Tu sei il mio uomo,nessun'altra può toccarti oltre me.
Non mi importa quante donne hai avuto in passato,ora devo esserci soltanto io per te,non voglio dividerti con nessun'altra-gli disse con decisione.
Sotto la sua mano sentì la reazione che le sue parole avevano provocato,mentre lo sguardo fermo di Draco sembrava volerla avvolgere.
Le labbra furono sulle sue impetuose,senza neanche darle il tempo di pensare,di finire il respiro.
Insinuò la lingua nella sua gola quasi forzandola a quel contatto,mentre il suo corpo veniva premuto contro quello di Draco dalle braccia forti dell'uomo.
Aprì le labbra lasciandogli libero accesso nella sua bocca e gemette leggermente per la forza che Draco stava usando nel stringerla a sè.
Le labbra di Draco si staccarono scivolando lungo il profilo della mandibola e il mento,posandovi un morso,e spingendo il pollice contro il labbro inferiore di Hermione.
L'altra mano,quella che l'aveva accompagnata sui suoi pantaloni,arrivò sulla sua gonna,alzandola leggermente per farsi spazio fra quelle pieghe.
-E' per questo che hai ballato in quel modo con quell'uomo?-le domandò muovendo le labbra sul collo bianco della donna.
Hermione gettò indietro la testa per dargli maggior accesso e chiuse gli occhi,le braccia strette attorno alle sue spalle forti.
-Guardami!-la richiamò subito lui.
Fissò lo sguardo sulla sua nuca,il viso dell'uomo affondato nell'incavo fra il suo collo e la spalla dove stava torturando con le labbra e con i denti la sua pelle.
-Perchè hai ballato con quell'uomo?-le chiese di nuovo.
La mano vagabonda era salita sul suo ventre,accarezzandole per un'istante l'addome piatto prima di continuare la sua scalata ed insinuarsi sotto il top a stretto contatto con il seno nudo.
Hermione ansimò quando la sentì posarsi completamente sul suo seno,il pollice a tormentarle il capezzolo.
Si ricordò della domanda e cercò la voce per rispondergli.
-Volevo farti ingelosire...Farti vedere che non avevo bisogno di te-gli confessò fermandosi a metà cercando di controllare i gemiti che lui cercava di strapparle.
Draco strinse la mano attorno al suo seno e alzò la testa per incontrare il suo sguardo.
Le sue iridi argentee erano quasi nere per il desiderio:come era possibile una cosa del genere?
-Ed è vero?Non hai bisogno di me?-le domandò lui leccandole con la punta della lingua il labbro inferiore.
Dannata Serpe!Mi ha completamente avviluppato nelle sue spire...
Eppure io non vorrei essere da nessun'altra parte!
A scatti mosse la testa per fargli capire che non era vero.
-No...non è così...Io ti amo-
OH NO,COSA AVEVA DETTO?
Come le era venuto in mente di dire una cosa simile?
Fissò gli occhi di Draco e lo vide fissarla interdetto,stupito per quello che aveva appena detto.
DANNAZIONE!
E ora?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Slipping trough my fingers ***


slipping to my fingers

 

Tre parole.
La sua intera vita era trascorsa nell'attesa di sentirle pronunciare quelle tre semplici parole.
Ed ora che era successo,non sapeva cosa fare.
Se le avesse detto che cosa provava per lei forse sarebbe risultato scontato,ovvio,finendo per svilire il suo amore per lei.
Lei lo amava.
Ancora non riusciva a credere che quel piccolo miracolo era avvenuto...
Lo fissava con aria scioccata,come se si fosse resa conto troppo tardi di aver detto qualcosa che in realtà voleva tenere segreto,celato il piu' a lungo possibile.
L'abbandono che aveva letto nei suoi occhi era svanito,lasciando il posto alla paura:credeva veramente che le avrebbe fatto del male?
O forse la sua vera paura era di rimanere ferita,di non veder corrisposti i suoi sentimenti...in fondo non dimentichiamoci com'era stato il loro rapporto fino a tre mesi prima,com'era cominciato.
Però erano successe tante di quelle cose in quei mesi che sembravano quasi due persone completamente diverse da quelle che avevano iniziato quel "viaggio" insieme.
Doveva dirle qualcosa...
Ma che accidenti poteva dirle?
-Cosa?-si sentì dire.
DAVVERO BRILLANTE,COMPLIMENTI!
Gli occhi della donna cercarono di sfuggire dai suoi,ma lui non glielo permise bloccandoli di nuovo dentro ai propri;non poteva perdersi nessun'emozione,nessun pensiero ora che la situazione era diventata così seria.
-Niente...-rispose lei con voce timorosa.
Non può rimangiarsi quello che ha detto!Non glielo avrebbe permesso,non ora che era ad un passo dal raggiungere quello che aveva sempre desiderato.
-Hermione...-la richiamò con una voce che non ammetteva repliche.
La vide chiudere gli occhi per qualche secondo,mentre lottava con sè stessa fra la voglia di negare ancora una volta e quella di cedere.
La sentì sospirare ed il suo caldo respiro gli sfiorò la pelle del collo,provocandogli brividi che scesero lungo la schiena.
Hermione riaprì gli occhi e li affondò nei suoi,quasi lo stesse sfidando.
Possibile che anche in una situazione come quella lo vedesse come un nemico?
-E' vero...Ti amo-gli ripetè con voce seria.
Sentì il proprio battito accellerare davanti a quella confessione e un improvviso sollievo si impadronì di lui.
Ora che sapeva la verità non avrebbe permesso a niente e a nessuno di separarli.
Sotto il peso di quella considerazione,si nascose dai suoi occhi,per non farle capire cosa gli passava in quel momento per la testa,posando la fronte sulla spalla destra della donna.
Una mano arrivò fra i suoi capelli e iniziò ad accarezzarli lentamente,attorcigliando le ciocche fra le dita in assoluto silenzio,neanche ritenesse di aver parlato troppo per quella sera.
Il cuore di Hermione batteva forte contro il suo petto,e certamente la sua mente era piena d'interrogativi che non trovava il coraggio di porgli...
Forse se lei gli avesse fatto una domanda diretta,lui si sarebbe lasciato andare,confessando quello che provava.
Rialzò la testa e incontrò il suo sguardo attento e impaziente allo stesso tempo che lo fece sorridere.
Le posò un bacio sulla punta del naso e si allontanò da lei poi,presala per mano,la guidò verso il letto.
Senza parlare la fece sdraiare e per qualche istante la fissò:ora era veramente sua.
Glielo aveva dimostrato con quell'attacco di gelosia,con quel gesto sconsiderato e con quelle parole piene di passione e bisogno d'appartenenza.
Si sdraiò al suo fianco e la prese fra le braccia,facendole posare la testa contro la sua spalla sinistra e sorridendo quando sentì le braccia di Hermione stringersi attorno alla sua vita,cercando il contatto nonostante i vestiti.
Le accarezzò la guancia destra con la punta delle dita e posò infiniti baci languidi sul suo viso,accontentandosi soltanto di quella vicinanza.
Ora sapeva la verità,nient'altro importava.


-Passaporti?-
Alla richiesta,i due documenti caddero sul tavolo della scrivania di Harry fra i due uomini.
Ron allungò un braccio e raccolse i passaporti,aprendoli velocemente per controllare che tutto fosse in ordine.
-E' tutto a posto con la passaporta?-chiese ancora tirando un'altra boccata dalla sua sigaretta e fissando l'amico.
Harry annuì impercettibilmente.
-E' poco distante da casa mia...Un vecchio bidone della spazzatura in River Street,poi ti darò una mappa per capire il punto esatto-gli spiegò.
Ron si accigliò leggermente a quelle parole.
-Perchè non qualcosa in casa tua?-gli domandò curioso.
L'altro sorrise beffardo e scosse la testa.
-In casa mia?Vuoi che sia coinvolto piu' di quanto già non sono?
E' illegale quello che stiamo facendo Ron,se lo scoprono finisco nei guai seri questa volta-gli ricordò il moro con voce seria.
Il rosso alzò le spalle totalmente non curante.
-Non mi sembra che ci sia una legge magica che impedisca ad un padre di vedere la propria figlia.
Tu sei soltanto un parente preoccupato che vuole aiutarmi a restare in contatto con mia figlia...- gli ripetè forse per la millesima volta.
Certe volte i sensi di colpa di Harry erano veramente insopportabili!
Aveva fatto sempre tutto quello che il moro gli chiedeva,ed ora che era venuto il momento di restituire il favore si faceva prendere da tutti questi scrupoli,tutte quelle paure?
Se non fosse stato per il grande aiuto che poteva dargli con la sua fuga non l'avrebbe neanche coinvolto!
Certo,anche Harry era arrabbiato con Hermione,ma non al punto giusto:era soltanto ferito,si sentiva tradito e messo da parte.
Lui invece era pieno di rabbia,di furore che non vedeva l'ora di scaricare...Per la prima volta in vita sua voleva veder soffrire un'altra persona,e poco importava che questa avesse rappresentato tutto il suo mondo per quindici anni:quando aveva avuto bisogno di lei non era stata capace di aiutarlo,riuscendo soltanto a farlo sentire inadeguato,inutile e riuscendo a distruggere l'amore che provava per lei...
Forse quella era l'unica bugia che diceva a sè stesso;era certo che se Hermione fosse rinsavita lui avrebbe messo da parte tutto l'odio di quei mesi e l'avrebbe perdonata,riaccettandola nella sua vita.
Si riscosse da quei pensieri solo quando Harry gli parlò di nuovo.
-Hai trovato un posto dove vivere?-gli chiese preoccupato.
Ron si limitò ad annuire.
-Ovviamente non posso chiederti nulla...-disse l'altro.
-Ovviamente-confermò Ron.
Era già stato un problema dirgli la sua destinazione,in modo che potesse collegare la Passaporta,ma non aveva intenzione di dirgli altro,altrimenti si sarebbe ritrovato gli sbirri alle calcagna prima del previsto.
Malfoy avrebbe scatenato una vera e propria caccia all'uomo...
-Hai parlato con tua moglie?-gli chiese cercando di cancellare dalla mente quel pensiero che riusciva sempre a terrorizzarlo.
Harry annuì.
-All'inizio non capiva perchè non potessi fare personalmente l'invito ad Hermione,poi quando le ho spiegato che i nostri rapporti non erano proprio idilliaci ultimamente,si è lasciata convincere-gli raccontò.
Ron annuì lentamente.
Harry lo fissò qualche istante,cercando di combattere contro la sua natura,ma ancora una volta perse la battaglia.
-Ron...Tu sai quello che stai facendo,vero?-gli domandò fissando il volto del suo migliore amico.
Lo sguardo che Ron gli restituì era diverso da tutti gli altri che aveva visto in anni di amicizia: era come posseduto da qualche anima malvagia che stava cancellando tutto quello che di buono e puro c'era stato nel suo migliore amico.
-Credi veramente che metterei in pericolo la vita di mia figlia?-gli chiese di rimando l'altro.
Harry si affrettò a scuotere la testa,ma alzò una mano per poter esprimere il suo pensiero senza essere interrotto.
-Non stavo dicendo questo...Però tu sai che quando il nostro piano scatterà non avrai soltanto Malfoy sulle tue tracce,ci saranno anche i tuoi creditori-gli fece notare.
-Saprò sparire nel nulla,sta tranquillo...Tu pensa solo a fare la tua parte-gli disse con voce dura.
Harry lo fissò qualche istante,incerto e alla fine annuì.
Ormai non poteva piu' tirarsi indietro.


Il sole caldo entrava dalle finestre aperte,colpendo il muro poco lontano dalla testata del letto.
Cercò di afferrare quell'ultimo brandello di irrealtà che i sogni portavano sempre con sè,ma irrimediabilmente la realtà la stava chiamando a sè e la costrinse ad aprire gli occhi.
La prima cosa che vide furono i capelli biondi dell'uomo che la stringeva fra le braccia.
Non l'aveva lasciata andare per tutta la notte,posando la testa contro la sua spalla e sfiorandole il braccio con il suo fiato ad ogni respiro.
Era schiacciata dal suo corpo,ma nonostante quello non sentiva nessun fastidio.
Alzò una mano e accarezzò i setosi capelli,sperando di non svegliarlo con quelle carezze accennate,e inevitabilmente la sua memoria tornò a qualche ora prima.
Aveva parlato:gli aveva confessato che lo amava.
In un momento diverso quelle parole non le sarebbero mai uscite da bocca,neanche per i prossimi dieci anni,eppure l'intimità che si era creata fra di loro aveva favorito quella confessione,rendendola quasi spontanea.
Gli era bastato guardarlo negli occhi e le parole erano uscite da sole dalla sua bocca.
Come si sentiva ora che Draco sapeva la verità?
Sollevata?Un pò.
Spaventata?Anche.
Soprattutto,senza neanche sapersene spiegare il motivo,si sentiva fiduciosa.
Non era scappato a gambe levate,non si era messo ad urlare e neanche le aveva detto quelle frasi trite che tanto odiava per cercare di mettere di nuovo la distanza fra di loro.
Aveva soltanto voluto sentire di nuovo quelle parole piu' volte,come a conferma,mentre la stringeva fra le braccia.
Si erano addormentati completamente vestiti...Non le succedeva da quando aveva quindici anni.
Lo sentì muoversi leggermente sopra di lei e smise di accarezzarlo,per evitare che si svegliasse del tutto precludendole così la possibilità di osservarlo.
Possibile che quell'uomo fosse bello anche addormentato?
Gli occhi chiusi erano resi eleganti dalle folte ciglia bionde,il viso era completamente rilassato e privo di tutti quegli atteggiamenti malandrini e di quei ghigni sexy che la mandavano in confusione e che le facevano venire la tachicardia.
A guardarlo adesso lo si sarebbe creduto un'innocente uomo...magari anche imbranato!
Ripensò a quello che gli aveva detto la sera precedente,stupendosi della sua sfrontatezza;non aveva mai detto quelle parole neanche a Ron,durante i loro momenti migliori...come era possibile che quell'uomo le accendesse il fuoco nelle vene?
Il solo pensiero che la tradisse l'aveva fatta reagire neanche una gatta selvatica,tirando fuori gli artigli per proteggere ciò che era suo da tutti gli altri e improvvisando quel ballo per provocare la sua reazione,per vedere se anche lui provava le stesse cose vedendola flirtare con un'altro.
Se pensava a come si era comportata sulla pista e con quel povero Filippo Valenti diventava rossa per la vergogna,ma almeno aveva raggiunto il suo obbiettivo.
Era la prima volta che si serviva di qualcuno per raggiungere i suoi scopi...Stava proprio diventando una Serpeverde a tutti gli effetti!
Draco mosse leggermente la testa sul suo petto,in quella terra di mezzo fra il sonno e la veglia e le posò nuovamente il braccio attorno alla vita,come per essere sicuro che lei fosse ancora lì.
Posò di nuovo la mano fra i suoi capelli e riprese ad accarezzarlo,come se volesse conciliargli il sonno mentre ancora indugiava in quei pensieri.
Si ritrovò però a fare i conti con quello che si erano detti la sera precedenti...o meglio,quello che lei aveva detto e che lui aveva taciuto.
Aveva dato voce a tutti i suoi sentimenti,senza alcun timore o vergogna.
Si era accorta dello sguardo che lui le aveva lanciato quando lo aveva apostrofato come "suo" e gli aveva proibito di farsi avvicinare da altre donne:era fiero,pieno di felice orgoglio,se possibile...Come se non vedesse l'ora che una donna lo apostrofasse a quel modo!
O forse era solo felice che fosse stata lei a dirgli quelle cose...Accidenti,certe volte era davvero difficile capirlo!
Infatti non era riuscita a indovinare cosa si nascondesse dietro i suoi misteriosi occhi argentei dopo la sua seconda rivelazione.
Cosa passava per la sua mente in quel momento?
Parte dei suoi timori si erano rivelati infondati,vista la presenza dell'uomo accanto a sè,eppure lui non aveva detto nulla.
Si era lasciato scivolare addosso quella confessione come se non lo interessasse.
Avrebbe voluto sentire qualsiasi cosa,anche un "grazie",tutto tranne quel silenzio...
Certo i suoi occhi erano apparsi leggermente diversi dopo la sua confessione,i suoi modi le erano sembrati piu' dolci,ma neanche una parola sui suoi sentimenti.
Possibile che non provasse nulla per lei?
Se fosse stato così non sarebbe stato lì in quel momento:non la starebbe stringendo fra le braccia come se avesse paura di vederla sparire nella notte.
Un sospiro profondo arrivò alle sue orecchie e l'istante dopo,la testa dell'uomo si mosse,alzandosi leggermente verso il suo volto.
-Mmhh...-gli sentì dire,mentre le braccia lunghe si stendevano ai suoi fianchi,combattendo contro la costrizione dei vestiti firmati.
Hermione sorrise e non appena lui alzò la testa fino alla sua,catturò il suo sguardo.
-Ben alzato...-gli disse sottovoce,neanche avesse paura di farsi sentire da qualcuno.
Gli occhi ancora assonnati,Draco le rivolse un sorriso a metà e tornò a posare la testa sulla sua clavicola,come se anche il solo gesto di tenere alzata la testa fosse troppo faticoso per lui.
Hermione gli cinse le spalle con un braccio e tornò a sfiorargli le punte dei capelli,stranamente ancora in ordine restando in silenzio per non disturbarlo.
-Da quanto ti sto schiacciando con il mio peso?-le domandò ad un tratto lui.
Sorrise a quelle parole:non sarebbe mai stato un fastidio sentire quanto avesse bisogno di lei, a tal punto da volerla stringere tutta la notte.
-Tutta la notte?-scherzò lei incontrando lo sguardo dell'uomo.
Draco fece un piccolo mugolio frustrato e chiuse per qualche istante gli occhi,prima di stropicciarsi il viso con una mano,cercando così di svegliarsi.
-Come hai fatto a sopportarmi?-le chiese poi puntando di nuovo i suoi occhi sul viso della donna.
Hermione rise leggermente,allontanando una ciocca bionda troppo vicina all'occhio destro.
Ora che lui sapeva non c'era piu' bisogno di fingere,di trattenersi:ogni piccolo gesto era la vera dimostrazione del suo amore,di quello che per settimane aveva tenuto nascosto e che ora voleva strombazzare ai quattro venti.
Anche nel malaugurato caso che questo non fosse ricambiato...
-Me lo chiedo sempre anche io...-scherzò lei.
A quelle parole,Draco fece il gesto di allontanarsi,di scivolare dal suo lato del letto,ma Hermione non glielo permise tirandolo di nuovo piu' vicino a sè.
-Ma ormai non posso piu' dormire se non ci sei tu-gli confessò candidamente.
Draco la guardò qualche istante incredulo,forse ancora stordito dal sonno,poi avvicinò il viso al suo e fece per baciarla,ma Hermione si scansò all'ultimo momento.
Non poteva baciarlo,non ancora almeno...
Lui la guardò incuriosito:era la prima volta che succedeva una cosa del genere.
Hermione gli rivolse un piccolo sorriso di scuse e fece il gesto di alzare le spalle.
-Non mi sono ancora lavata i denti...-gli spiegò.
Un sorriso divertito apparve sul volto di Draco,portandolo vicino alle risa.
-Che vuol dire?Non è la prima volta che ci baciamo appena svegli...-le disse.
-Lo credi tu!Io mi sveglio sempre un pò prima per lavarmi i denti...-gli svelò.
Draco sorrise e scosse leggermente la testa:in quel momento assomigliava a Prudence in un modo incredibile.
Ora capiva da chi aveva preso quell'aria innocente e pura la piccola...
Alzò leggermente il torace,scivolando su di lei e avvicinando il viso a quello della donna,gli occhi fissi nei suoi.
Sicuro che se avesse puntato subito alle labbra lei si sarebbe scansata di nuovo,poggiò la bocca prima sul collo,accarezzandolo piu' volte dolcemente con le labbra salendo poi verso l'orecchio,sfiorando il lobo con la punta della lingua e i denti.
Hermione socchiuse le labbra e si lasciò scappare un sospiro sotto quelle attenzioni,mentre le sue mani si stringevano,senza che neanche se ne accorgesse attorno alla vita di Draco,premendolo in questo modo contro di sè.
Lasciato il lobo,la bocca di Draco scivolò sulla guancia,avvicinandosi inesorabilmente all'angolo della bocca e lì si fermò,come se non avesse idea di come procedere.
Hermione incontrò il suo sguardo e vide il solito sguardo malandrino che lo accompagnava in quelle occasioni e decise di "aiutarlo",voltando leggermente la testa e facendo incontrare le loro bocche.
Le labbra si sfiorarono per qualche istante,senza fretta,senza bramosia,finchè lei non socchiuse le proprie e lasciò spazio alla lingua dell'uomo,iniziando quella danza che la lasciava ogni volta senza fiato.
La stanza tornò a riempirsi di elettricità come la sera precedente,mentre la dolcezza lasciava il posto alla passione e al desiderio.
Come mosse da fili invisibili,le mani di entrambi si muovevano sui vestiti dell'altro per slacciare, aprire e togliere quei vestiti che improvvisamente erano diventati ingombranti.
Nel giro di pochi minuti si ritrovarono nudi fra le lenzuola,incapaci di staccarsi l'uno dall'altra: Hermione era aggrappata alle spalle di Draco,quasi incapace di pensare,mentre lui si muoveva sul suo corpo cercando di farle provare piu' piacere possibile.
Era come se volesse ricompensarla per quelle tre parole che lei aveva pronunciato la sera precedente.
Anche se non riusciva ad esprimerlo a parole,voleva mostrarle tutto il suo amore.
Si dedicò completamente a lei,quasi dimenticandosi di sè stesso,mai così prodigo di carezze e attenzioni e soltanto quando la sentì incapace di resistere oltre decise di seguirla e ancora una volta si perse in lei.
Quell'esperienza fu diversa da tutto quello che aveva provato,che avevano sentito insieme:per la prima volta non avevano bisogno di reprimersi,di cercare qualcosa che desse piacere all'altro.
Sapevano esattamente cosa l'altro desiderasse e si prodigarono l'un l'altra per accontentarlo.
-Dimmelo di nuovo...-disse improvvisamente Draco fra i gemiti,ad un passo dall'orgasmo.
Hermione,gli occhi fissi nei suoi,il fiato corto per il piacere che stava per sommergerla,non ebbe il minimo dubbio su cosa lui volesse sentire.
-Ti amo...-mormorò ansante.
E ancora una volta,quelle parole ebbero un'effetto devastante su entrambi,lasciandoli senza fiato e increduli per quello che era appena successo.
Ancora dentro di lei,Draco poggiò nuovamente la testa sul petto di Hermione cercando di controllare il respiro,sentendo il piacevole odore di sudore e sesso che la pelle di lei emanava.
Restarono a lungo in silenzio,come se le parole potessero rovinare tutto quello che c'era stato fra loro,limitandosi ad ascoltare i loro respiri che lentamente ritornavano alla normalità.
-Dobbiamo parlare di quello che è successo-disse Draco rompendo il silenzio.
Lei capì immediatamente a cosa si riferiva,ma non era ancora pronta per affrontare le possibili conseguenze di quel discorso,quindi decise di fare la parte della tonta.
-Non è mica la prima volta che facciamo sesso...-gli disse.
Il volto di Draco si alzò e incontrò il suo sguardo,guardandola serio.
-Sai a cosa mi riferisco-disse infatti.
Non c'era scampo quando la guardava in quel modo così deciso,lei lo sapeva bene.
Chiuse gli occhi qualche istante e sospirò.
-Ok,va bene...Parliamone-gli concesse riaprendo gli occhi sul suo volto.
Draco si mosse e,uscendo da lei,scivolò verso il proprio lato del letto coprendosi con il lenzuolo bianco.
Hermione seguì il suo esempio,fasciandosi il corpo con il lenzuolo e mettendosi su un fianco per guardare il viso dell'uomo.
-Comincia tu-gli disse decisa.
-Cosa?Non ci penso proprio!-ribattè lui tirandosi via i capelli dalla fronte.
-Sei tu che vuoi affrontare l'argomento,quindi sta a te iniziare!-replicò la riccia.
Fosse stato per lei quel discorso sarebbe rimasto chiuso in un'angolo per secoli,come se quel momento non fosse mai accaduto o fosse stato soltanto un sogno.
Draco la fissò e annuì impercettibilmente.
-Quando è successo?-le chiese.
Hermione aggrottò leggermente le sopracciglia e non rispose.
-Quando hai capito di essere innamorata di me?-le domandò ancora lui,specificando.
Leggermente a disagio,lei si leccò il labbro inferiore con la punta della lingua,senza sapere l'effetto che aveva avuto su Draco e poi,dopo qualche attimo di silenzio in cui aveva riflettuto sui mesi passati,era tornata a guardare il suo viso.
-E' stato quando sei partito per Bruxelles...
Prima avevo avuto qualche dubbio,però non mi ero fatta troppe domande,proprio per evitare di scoprire la risposta.
Quando,invece,sei partito è stato come se fossi caduta in un buco nero...La prospettiva di restare senza di te per tre giorni mi sembrava impossibile;eppure quando ero sposata con Ron c'erano dei periodi in cui per settimane intere non tornava a casa,e non mi ero mai sentita così-gli confessò sincera.
Draco restò immobile come disinteressato,mentre dentro di sè una fila di fuochi d'artificio stava esplodendo all'altezza del petto.
-Perchè non me lo hai detto prima?-le domandò con voce calma.
Lo sguardo di Hermione fu attirato dalla mano sinistra dell'uomo che si muoveva sul materasso fino a raggiungere la sua e intrecciare le loro dita.
-Avevo paura-disse semplicemente.
Questa volta fu Draco ad aggrottare la fronte.
-Di me?-le chiese subito.
Hermione sorrise e scosse la testa,facendo muovere i soffici capelli ricci.
-No,certo che no...Avevo paura di quello che avresti detto.
In fondo è solo da pochi mesi che riusciamo ad andare così d'accordo,prima ci odiavamo senza troppe riserve...
Non sapevo come avresti reagito sapendo...-
-Sapendo i tuoi sentimenti?-la interruppe lui serio.
Suo malgrado,Hermione annuì.
Per qualche istante nella stanza scese il silenzio.
Come fare a farle capire quello che provava per lei?Come fare a vincere quelle barriere che l'essere un Malfoy portava inevitabilmente con sè?
Sospirò leggermente frustrato e tornò a fissarla in volto.
-Sono anni che ho smesso di odiarti...-confessò.
Era così buffa con quell'espressione sorpresa sul volto!
-Ti ho già detto che ti desideravo fin dai tempi di Hogwarts,ma che il mio orgoglio allora era troppo forte per capire.
Non sarei mai riuscito a vincere l'influenza di mio padre o mettermi contro la mia famiglia,anche se volevo qualcosa con tutto me stesso.
E credimi se ti dico che non c'era niente che volessi piu' di te...-continuò.
Quella sì che era una rivelazione inaspettata!
Non era una bugia,lo capiva dal suo volto e poi lui sembrava incapace di mentirle,per sua stessa ammissione.
E a conferma delle sue parole,c'erano i discorsi di Pansy,tutto quello che le aveva raccontato in quei mesi d'amicizia.
-Perchè non mi sono mai accorta di niente?-gli domandò,anche se aveva una teoria sul perchè.
Draco sorrise leggermente beffardo.
-Forse perchè non mi guardavi piu' del dovuto,perchè mi odiavi o perchè,anche se non mi piace ammetterlo,all'epoca i tuoi pensieri erano esclusivamente per Weasley-azzardò.
Colpito ed affondato!
-Ma se veramente mi desideravi così tanto,perchè non hai cercato di farmi capire,di farmi conoscere questo tuo bisogno?-gli domandò ancora Hermione curiosa.
-Sarebbe servito a qualcosa?Anche quando tutto è iniziato non riuscivi a fidarti di me,nonostante facessi di tutto per mostrarti la mia buona fede-le fece notare lui con un leggero sorriso.
Ancora un punto a suo favore!
Lo sguardo fisso sul suo viso,lo vide ritornare serio.
-Anche adesso non riesco a dimostrarti quello che provo per te-le disse incontrando il suo sguardo.
Perchè il suo cuore doveva mettersi a correre in quel modo?
Draco si avvicinò a lei nel letto e le sfiorò il viso con la punta delle dita.
-Vorrei avere il tuo coraggio...Dirti quello che sento per te ad alta voce e non soltanto nella mia mente.
Ma ancora una volta andrei contro la mia natura...-le disse cercando di spiegarle.
-Draco...-fece lei,cercando di rassicurarlo.
-Anche mia madre,non mi ha mai mostrato il suo amore per me nonostante fossi la cosa che piu' amasse al mondo dopo mio padre-le spiegò.
-Dimostrare cosa provi è qualcosa che va contro la tua natura?-gli chiese leggermente sorpresa per le parole che lui aveva appena detto.
Lui annuì serio.
-Non è facile aprirsi con qualcuno quando per tutta la vita ti hanno insegnato che i sentimenti possono diventare un'arma,qualcosa che può essere usato contro di te,per ferirti.
Allora fin da bambino cerchi di mostrarti indifferente,di crearti un'armatura,per evitare che qualcuno si accorga di quelle che ormai tu consideri debolezze e ti faccia del male...-le disse allontanando per qualche istante lo sguardo dal volto della donna.
Quasi ipnotizzata,Hermione lo fissava:com'era possibile educare un bambino ad una simile dottrina della paura,arrivando a farlo vergognare dei propri sentimenti?
Gli occhi di Draco tornarono nei suoi e lei lo vide accennare un sorriso triste.
-Vorrei avere il tuo coraggio-le disse infine.
Cercando di fargli sentire la sua presenza accanto a lui,Hermione poggiò entrambe le mani sul suo volto e lo costrinse a fissare i suoi occhi.
-Quei giorni sono finiti...Io non ti farei mai una cosa del genere-gli disse con la stessa serietà nella voce con cui aveva parlato lui poco prima.
Draco sorrise leggermente.
-Non importa se per il momento non riesci a dire quello che provi per me...Perchè tu provi qualcosa per me,giusto?-gli domandò improvvisamente titubante.
Il sorriso sul volto di Draco si trasformò in una risata allegra,mentre la mano dell'uomo si alzava e le ravviava i capelli dietro un'orecchio.
-Come puoi dubitare su una cosa così importante?-
Hermione alzò le spalle,cercando di darsi un tono.
-Ogni tanto ho bisogno di rassicurazioni...Tutto qui.
Dov'ero rimasta?Ah sì!
Non importa se per il momento non riesci a dirmi quali sono i tuoi sentimenti per me...lasciami però,da oggi in poi,ricordati quali sono i miei.
Magari possono esserti d'aiuto,chi lo sa!-gli disse seria.
Draco sorrise e annuì,per quanto gli permettevano le mani di lei,ancora posate sulle sue guance.
Avvicinò il viso a quello della donna e posò le labbra sulle sue,accarezzandole dolcemente.
Hermione,sorridendo ricambiò il bacio.
Forse ci sarebbe voluto un pò piu' del previsto,ma non sarebbe stato per forza un fallimento...


-Ancora caffè?-
Alzò lo sguardo dal giornale e la vide ferma davanti a lui,il bricco del caffè stretto nella mano sinistra in attesa che lui le rispondesse.
Annuì e tornò a leggere le notizie di politica estera mentre alle orecchie gli arrivava il rumore del caffè versato nella sua tazza.
Sentì i passi allontanarsi e,non visto,alzò lo sguardo dal giornale ancora una volta,posandolo sul sedere e sulle gambe sode a poca distanza da sè.
Era una tentazione vivente quella donna,specialmente vestita o meglio svestita in quel modo:indossava soltanto gli slip color lavanda e la sua camicia,che aveva raccolto dal pavimento accanto al letto e che le arrivava soltanto al sedere.
Una volta tolta su quella camicia sarebbe rimasto il suo profumo...
-Non potevi scegliere una delle tue magliette?-le domandò abbassando un'angolo del giornale.
Lei si voltò e lo guardò con un sopracciglio leggermente abbassato,con quell'aria scettica che aveva sempre quando non sapeva se la stava prendendo in giro o se era serio.
-E' stata la prima cosa che ho trovato quando mi sono svegliata-gli spiegò.
Lui bofonchiò qualcosa che lei non riuscì a capire.
-Come scusa?-chiese aggrottando leggermente la fronte.
-Ho detto che dopo dovrò lavarla altrimenti profumerò come una donna-ripetè.
La fronte della donna si spianò e un leggero sorriso apparve alzandole gli angoli della bocca.
-Se vuoi posso toglierla anche adesso...-lo provocò.
E per avvalorare le sue parole,portò le mani al primo bottone e lo slacciò facendo intravedere un pò di pelle rosea attraverso le pieghe della camicia.
Il giornale,senza che lui se ne accorgesse,si abbassò ancora un pò mentre il suo sguardo era incatenato alla figura della donna,incapace di dire o anche solo di pensare qualcosa che non fossero le mani sulla camicia che ora erano scese sul secondo bottone.
-Prenderai freddo...-le disse come se volesse convincerla a desistere.
Ma che accidenti gli veniva in mente!Se lei gli avesse dato ascolto avrebbe smesso quello spogliarello improvvisato!
Ancora una volta gli sorrise e tornò a poggiare le mani sul bottone.
-Non ci sei tu per scaldarmi?-gli domandò tentendolo ancora.
La vide venire verso di lui,un paio di passi appena e si accorse di avere la bocca secca,neanche avesse ingoiato un pugno di sabbia.
A tentoni,mentre il giornale cadeva ai suoi piedi,cercò la tazza sul tavolo,lo sguardo fisso su di lei e,una volta trovatala,la portò alle labbra concedendosi un lungo sorso.
-Posso?-
Era davanti a lui,gli bastava allungare un braccio per toccarla.
I primi tre bottoni erano ormai aperti e dall'apertura poteva vedere il solco fra i seni e sentire il suo profumo fruttato e forte.
Come imbambolato,la vide muovere un braccio e posare le dita attorno alla sua tazza,prima di prenderla e avvicinarla alla bocca.
Dannata strega!
Senti le proprie braccia alzarsi e stringersi attorno alla vita della donna,le mani sui fianchi,poco sotto la stoffa della camicia a contatto con la pelle nuda.
Gli occhi nei suoi,si accorse che la tazza era tornata sul tavolo soltanto perchè sentì il rumore del coccio sul legno.
-Non ti facevo così premuroso...-gli disse con voce calma.
Lui si lasciò scappare un sorriso beffardo,senza però accennare al gesto di lasciarla.
-Si vede che ancora non mi conosci bene...-
-Ti sbagli.
Conosco tutto di te-lo corresse lei piegando la schiena in avanti verso di lui e posandogli un braccio sulle spalle.
Lui sorrise e dovette ammettere con sè stesso che niente era piu' vero di quelle parole.
Nessuno lo conosceva meglio di lei,forse neanche sè stesso.
Con un braccio allacciò la vita della donna e la tirò a sè,il viso poco lontano dal suo.
Lanciò uno sguardo veloce alla scollatura della camicia e sentì un brivido scendere lungo la schiena.
-Sei sempre il solito...-commentò lei con un sorriso divertito sulle labbra.
-Cosa?Non era a mio beneficio quel piccolo spogliarello?-le chiese lui senza pudore.
La vide alzare le spalle.
-Forse-
Prima che uno dei due parlasse di nuovo,l'atmosfera creatasi venne interrotta dallo squillo di un cellelulare.
Lei si voltò verso il suono e con pochi passi si allontanò dall'uomo.
Capì subito di chi si trattava.
Ogni volta che riceveva le sue telefonate lei si allontanava,parlando a bassa voce cercando di non farsi sentire da lui.
Come se non fosse abbastanza intelligente per capire che si trattava di suo figlio.
In quel mese che avevano deciso di ritagliarsi lontano da tutto e da tutti,quel bambino era l'unico che avesse il permesso di contattarli.
Chiamava Daphne una volta al giorno,quasi sempre la mattina,prima di perdersi nelle solite attività che fanno i bambini della sua età e lasciare che anche sua madre si facesse una vita per conto suo.
Quando erano al telefono,Daphne parlava in francese,come a volerlo escludere se possibile ancora di piu',ma per il momento la cosa non gli dispiaceva:non aveva mai fatto domande,nè chiesto nulla su quel figlio che sapeva esistere ma che volutamente ignorava.
E fortunatamente lei non aveva mai cercato di imporgli la sua presenza in nessun modo.
Si erano chiusi quella porta alle spalle quasi un mese prima,senza parlare di quello che veramente significava quel mese.
E ora che tutto stava per finire,non sapeva cosa sarebbe successo dopo.
Sarebbero tornati ad odiarsi senza esclusione di colpi?
Avrebbero cercato di avere un rapporto piu' civile,visto la ritrovata armonia fra di loro?
Oppure quel mese aveva rappresentato per loro un nuovo inizio?Forse erano veramente capaci di gettarsi tutto il passato alle spalle e ricominciare una vita insieme...
Ma una cosa simile era possibile se lui si ostinava a far finta che quel bambino non esisteva?
In fondo non era suo figlio,e non viveva con Daphne,perchè doveva essere coinvolto piu' del solito?
La vide rientrare nella stanza e capì subito che qualcosa era cambiato:glielo si leggeva in faccia.
-Che succede?-chiese suo malgrado.
Daphne sospirò e posò il cellulare sul piano di marmo dell'isola.
-Devo partire per Parigi-gli disse evitando inutili giri di parole.
Sentì la sua fronte corrugarsi esprimendo l'incredulità che provava in quel momento.
-Cosa?E perchè mai?-domandò rifiutandosi di capire.
-Ronan non può piu' restare da suo padre per un impegno improvviso di Patric,così trascorrerà le ultime settimane di vacanza con me-gli spiegò riabbottonandosi la camicia.
Blaise si alzò e restò immobile davanti a lei.
-E quando dovresti andare?-le chiese temendo di conoscere la risposta.
L'espressione sul viso di lei glielo confermò:sarebbe partita quel giorno stesso.
-Blaise mi dispiace...ma non posso fare altrimenti-disse lei facendo un passo verso di lui.
-E noi due?-le chiese l'uomo sentendosi improvvisamente come un'amante rifiutato.
Daphne sospirò e si allontanò i capelli dalla fronte prima di rispondere:cosa poteva dirgli che avrebbe evitato una nuova lite?
Quello era un terreno pieno di insidie e non importa cosa avrebbe risposto,Blaise avrebbe trovato comunque il modo per litigare con lei.
-Si tratta di mio figlio...Non posso fare altrimenti-gli disse seria.
Lo vide annuire,mentre il suo viso si rannuvolava a quelle parole.
-Certo,si tratta di TUO figlio...Chi sono io per fermarti?-le domandò con voce acida.
Lei sospirò di nuovo e voltò le spalle,cercando di sottrarsi al fuoco incrociato.
-Non chiederò scusa per questo...E non riuscirai a farmi sentire in colpa perchè sto cercando di essere una buona madre.
Non avevamo fatto progetti,non avevamo deciso niente dopo questo mese,quindi non venire a fare l'amante abbandonato.
Sarebbe finita comunque...-disse gettando un esca per vedere la sua reazione.
L'uomo annuì lentamente,la rabbia compressa all'altezza del petto:quindi lei non nutriva grandi speranze sul loro futuro.
Era stato solo un mese di sesso che si sarebbe concluso con le vacanze estive...buono a sapersi!
Annuì convinto cercando di non mostrare il proprio disappunto.
-Già,hai ragione tu...In fondo sarebbe finita nel giro di pochi giorni,che conta qualche ora in piu' o in meno?-le chiese crudele.
Questa volta fu Daphne a masticare amaro a quelle parole.
Blaise stava esprimendo tutto ciò che lei temeva e che aveva paura si avverasse alla fine di quel mese.
Possibile che non gliene fregasse piu' niente di lei?
-Adesso sarà meglio che mi prepari...Ho un mucchio di cose da fare prima della partenza...-commentò voltandogli di nuovo le spalle e uscendo dalla cucina.
Blaise la guardò andare via nonostante cercasse in tutti i modi di reprimere quel disperato desiderio di farla restare,di bloccare quella porta e di intrappolare il mondo esterno fuori da quelle mura per poter essere realmente soltanto loro due...Ma ancora una volta lei gli stava scivolando fra le dita e lui non sapeva come fare per riacchiapparla.


Erano tornati da qualche ora quando ricevettero quella visita inaspettata.
Avevano avuto il tempo di disfare i bagagli e di riambientarsi che il campanello suonò, sorprendendo i due adulti.
Nessuno sapeva ancora del loro ritorno,chi poteva cercarli così presto?
Erano nel salotto di famiglia sdraiati sul divano a guardare un film mentre Prudence leggeva un libro sdraiata sul tappeto,quando il campanello era risuonato per il corridoio fino a loro.
Draco si era sciolto dall'abbraccio di Hermione ed era andato ad aprire,mentre la donna aveva ripreso a guardare il film certa che alla porta ci fosse qualcuno che voleva Draco.
Ma era rimasta letteralmente sbalordita quando aveva visto,pochi minuti dopo,Draco ritornare seguito da una piccola figura timida che cercava di non dare troppo fastidio.
L'uomo si era fatto da parte ed Hermione era schizzata in piedi,restando però vicino al divano, incredula per la presenza di Ginny Weasley Potter nel suo salotto.
-Ginny...-
-Zia Giny!-esclamò Prudence alzandosi e correndo incontro alla donna.
Ginny sorrise vedendo per la prima volta da mesi la bambina e aprì le braccia per stringerla a sè.
Hermione e Draco si lanciarono uno sguardo:lei era imbarazzata e sorpresa,l'uomo al contrario stava scrutando il volto della donna per cercare di capire se la visita era gradita o meno,pronto ad allontanare Ginny ad un suo minimo cenno.
-Che sorpresa...-riuscì a dire la mora,sentendosi stupida l'istante dopo.
Ginny posò gli occhi sul suo viso e accennò un sorriso timido.
-Scusami se sono venuta qui senza avvisare,ma avrei bisogno di parlarti di una cosa-le disse.
Perchè quel tono formale,come se avesse paura di lei?
Forse per via del suo nuovo compagno?Non voleva pensare che ce l'avesse con lei per via del fratello...
Hermione annuì impercettibilmente.
-Sta tranquilla non sono venuta per parlarti di mio fratello...-aggiunse la rossa,come leggendole nel pensiero.
Hermione accennò un sorriso e incrociò le braccia sul petto,come a volersi proteggere da quello che lei le avrebbe detto a breve.
-Prue tesoro,perchè non andiamo a fare una passeggiata nel parco?-domandò Draco alla bambina intromettendosi nel discorso.
La piccola si sciolse dall'abbraccio della zia e si avvicinò a Draco,lanciando prima uno sguardo alla madre per essere sicura che lei fosse d'accordo.
Hermione le sorrise benevola e poi guardò Draco.
-Tranquilla,saremo qui per l'ora di cena-la rassicurò l'uomo.
-E..-
-E niente gelati!Lo so,lo so,non fai altro che ripetermelo-finì per lei prendendola amabilmente in giro.
Le si avvicinò ed incurante della presenza della Weasley le diede un bacio veloce sulle labbra,prima di prendere per mano la bambina ed uscire dalla stanza chiacchierando con lei.
Le due donne,rimaste sole,aspettarono di sentire la porta chiudersi prima di parlare di nuovo.
-Vuoi sederti?-domandò Hermione,conscia dei suoi doveri di padrona di casa.
Ginny,inizialmente titubante,accettò e si sedette di fronte a lei su una poltrona.
-Di cosa volevi parlarmi?-chiese ancora la riccia fissando quella che per anni era stata la sua migliore amica.
-Ecco vedi,sono venuta a chiederti una cortesia...-iniziò Ginny.
Hermione aggrottò le sopracciglia.
-Di che tipo?-
-Sabato prossimo,mia madre compirà gli anni e avevamo pensato di fare una festa con tutti i nipotini ed i figli...E vorremmo che ci fosse anche Prue-le spiegò Ginny guardandola in volto.
-Verrà anche Ron?-domandò istintivamente la mora.
-Naturalmente-
L'espressione sul volto di Hermione divenne mesta e subito dopo scosse la testa.
-Mi dispiace tanto Gin,ma non posso-
La donna sospirò e si allontanò i capelli dal viso.
-Ti prego Hermione...-
-No,è meglio così Gin,credimi!
Non credere che io sia crudele o che abbia dimenticato quanto sia importante per tua madre la famiglia,ma Ron non deve vedere Prudence-ribattè decisa.
-Ma perchè?Che male ci sarebbe?Sono quasi quattro mesi che non si vedono,come ti sentiresti tu al suo posto?-le domandò la donna,cercando di convincerla.
-Sicuramente non mi sarei comportata come ha fatto lui!E poi lo faccio anche per tuo fratello:se Draco sapesse che ha avuto dei contatti con la bambina romperebbe l'accordo con cui si impegna a saldare i debiti di Ron-le spiegò.
Ginny la guardò leggermente sorpresa a quelle parole.
-E non pensi a tua figlia?Magari anche lei sente la mancanza del padre...-tentò ancora la donna.
-Ti sembra che Prudence senta la mancanza di Ron?Anche quando era con noi non c'era mai, era un fantasma che si aggirava per casa.
Ti prego,non riapriamo questo discorso...-le disse quasi fosse una supplica.
Per qualche istante scese il silenzio nella stanza,mentre le due donne si fissavano e pensavano al modo migliore per chiudere quell'incontro infruttuoso.
-E se io ti proponessi un'accordo?-le domandò Ginny.
La mora corrugò la fronte in attesa di sentire la proposta dell'altra.
-Mia madre certamente vorrà anche Ron alla festa...Ma non è detto che lui debba esserci per tutta la durata della festa-aggiunse.
Ora cominciava a capire l'idea della ex cognata.
-Possiamo dividere il tempo in due:una prima parte in cui ci sarà soltanto Ron,e la seconda parte in cui lo caccerò via,anche a calci se serve,e verrà Prudence.
Si potrebbe fare per te?-le domandò poi tesa.
Non era una cattiva idea...Lei avrebbe sempre potuto controllare che effettivamente il marito non fosse presente,magari facendosi accompagnare da Draco e in quel modo avrebbe fatto felice anche la signora Weasley.
-Ok,va bene mi hai convinto...Ma non piu' di un paio d'ore-cedette.
Ginny sorrise felice per l'accordo raggiunto e si rialzò in piedi tendendole la mano per siglare quel patto.
Se solo avesse saputo cosa aveva messo in moto non sarebbe stata così felice e compiaciuta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** The mousetrap ***


mousetrap

 

Non c'è un avvertimento che ti fa capire che quello sarà un giorno diverso dagli altri.
Il giorno che cambierà la tua vita...
Ti svegli come al solito,piena delle solite speranze per la giornata,magari dando un'occhiata veloce alla finestra per controllare il tempo pregando mentalmente che non piova o che,in quel caso,tu sia provvista di ombrello.
Ti vestirai come al solito e farai colazione con la tua famiglia,prima di accompagnare i bambini a scuola e andartene a lavoro,dove per le prossime dodici ore controllerai fascicoli e file su possibili soggetti pericolosi per il mondo magico e babbano,scambiando qualche parola con i tuoi colleghi e magari facendo anche qualche battuta per spezzare la monotonia del lavoro.
Poi improvvisamente...qualcosa cambia.
E' qualcosa di impercettibile,non te ne accorgeresti se non fossi veramente attenta.
Un cambiamento nell'aria prima che dentro di te,qualcosa che ti avverte che le cose sono diverse,che qualcosa è andato storto.
Poco dopo arriva la conferma,ancora piu' terribile di quello che avevi immaginato...E la sola cosa a cui riesci a pensare è che la tua vita è finita,che niente sarà come prima,che tutto quello per cui hai lottato,hai combattuto nella tua vita non è servito a niente.
Ti hanno portato via la cosa piu' importante della tua vita...
E' troppo tardi.
E' successo,te l'hanno portato via e tu non puoi farci niente.
Puoi solo arrenderti.
Arrenderti all'idea che non rivedrai piu' il suo viso,non sentirai piu' la sua risata,che non la stringerai piu' fra le braccia.
Al solo pensiero ti senti mancare il respiro,un peso sul cuore.
Non riuscirai mai ad arrenderti,lo sai benissimo;sai che farai di tutto per rimettere a posto le cose,senza ascoltare chi ti dice di arrenderti,che forse doveva andare così.
Ma come può il destino volere una cosa del genere?Una sofferenza simile?
No,non ci credi!Non PUOI crederci.
E tutto quello che riesci a pensare è che vorresti ritornare a poche ore prima,a quando ti sei svegliata quella mattina,con la consapevolezza di quello che sarebbe successo quel giorno, pronta per affrontare le cose in maniera diversa.
Pronta a lottare,a combattere con le unghie e con i denti per quello a cui tieni di piu'....
Non sei ancora pronta per arrenderti...
Non lo hai mai fatto.
Non comincerai ora.


Il rumore della pioggia contro i vetri squarciò le nebbie del sonno e arrivò fino a lei.
Cercando di restare aggrappata a quel mondo ovattato e caldo,Hermione si rigirò nel letto colpendo con la punta del naso il petto nudo di Draco.
Mugugnò debolmente e cercò una posizione piu' comoda,allungando le braccia attorno ai fianchi dell'uomo e poggiando la testa sul suo cuscino,sentendo il leggero sentore del suo dopobarba.
Ancora addormentato,Draco mosse un braccio e l'avvicinò a sè,in una sorta di riflesso condizionato,mettendole un braccio sulla schiena.
Un lampo forte illuminò il cielo facendo tremare i vetri della stanza e facendola rabbrividire: grazie alla sua faccia tosta aveva sempre negato,ma fin da bambina aveva avuto paura dei tuoni,specialmente durante i temporali notturni.
Si strinse ancora di piu' all'uomo,nascondendo il volto nel suo petto,ormai completamente sveglia,ma con gli occhi ancora chiusi.
Lo sentì respirare forte e si domandò cosa stava sognando:aveva sempre avuto la strana idea che gli uomini,quando non erano impegnati in sogni erotici,fossero immersi in sogni avventurosi con scope volanti,spade e nemici da combattere.
-Tesoro...-si sentì chiamare.
La voce dell'uomo era roca e leggermente strascicata.
Un brivido lungo la schiena...
Ogni volta lo stesso effetto.
Aveva cominciato a chiamarla "tesoro" fin da quella famosa mattina a Ischia,quando lei aveva chiarito ciò che provava per lui,quel "ti amo" uscito senza volere eppure così importante per entrambi.
Lui non aveva dato voce ai suoi sentimenti,ma ormai Hermione aveva imparato a conoscerlo e sapeva che per un Serpeverde nell'anima come lui era stata già una grande conquista quel discorso chiarificatore:aveva cercato di spiegarle qual'erano i suoi sentimenti per lei e perchè fosse così difficile,per lui, metterli in voce.
Per cercare di andargli incontro,Hermione gli aveva detto di non avere fretta,di prendersi tutto il tempo di cui aveva bisogno perchè era certa che anche lui provasse qualcosa nei suoi confronti.
Lo capiva dai suoi gesti,dai suoi sguardi...Era impossibile ormai non accorgersene.
-Mhh...-disse lei senza alzare la testa dal nascondiglio che si era creata nel corpo dell'uomo.
La mano sulla sua schiena l'aveva accarezzata lievemente,come se la mano si fosse mossa spontaneamente senza l'impulso del cervello.
Un altro tuono eccheggiò fuori dalla finestra,facendola tremare:quello era stato davvero forte!
Lo sentì sorridere.
-Non dirmi che l' invincibile Granger ha paura dei temporali...-la prese in giro lui con voce piu' sveglia.
Hermione non rispose,gli occhi ancora chiusi e le braccia strette attorno ai suoi fianchi, respirando ancora una volta il profumo della sua pelle.
-Ci sono tante cose di cui ho paura...-gli confessò aprendo finalmente gli occhi,ma senza alzare lo sguardo.
La mano di Draco si perse fra i suoi riccioli e li accarezzò,mentre l'uomo rifletteva sulle ultime parole.
Restarono così,abbracciati e silenziosi,a lungo perdendo la cognizione del tempo e si riebbero soltanto quando sentirono una piccola voce dietro la porta che li chiamava.
-Mamma!Draco!-
Hermione sorrise contro la spalla di Draco e,una volta libera dalle braccia dell'uomo si rizzò a sedere al centro del letto.
L'uomo,lo stesso sorriso sul volto,puntò la bacchetta verso la porta e la sbloccò aprendola sulla piccola Prudence,ancora con indosso in suo pigiama rosa con piccoli disegni bianchi.
-Ben alzata dormigliona!-disse Hermione alla figlia,sorridendole.
Prudence rise allegra e l'istante dopo corse verso il letto.
Draco,anche lui seduto in mezzo al letto,si sporse verso il bordo del letto vedendola arrivare e tese le braccia verso la bambina,afferrandola sotto le ascelle e issandola fra le risate della piccola.
-Chi vuole volare?-domandò poi guardando Prudence.
-Io!-esclamò subito la bambina.
-Allora apri le ali...Sei pronta?-le chiese poi tornando a sdraiarsi con la schiena sul letto,le braccia tese verso l'alto e lo sguardo fisso sul viso acceso di Prudence.
Seguendo le sue istruzioni Prudence aprì le braccia,come le ali di un uccello e piegò le ginocchia dandogli quasi la forma della coda.
Hermione sorrise e incrociando le gambe sotto le coperte li osservò mentre fra le risate della bambina e i rumori di Draco,che cercava di imitare i motori di un'aereoplano,le braccia di Draco si muovevano avanti ed indietro,verso destra e sinistra,facendo "volare" la Prudence.
La prima volta che li aveva visti fare quel gioco le era preso un piccolo infarto:Prudence era troppo piccola e non poteva prevedere che non si sentisse male o che,malauguratamente,le mani di Draco non perdessero la presa facendola cadere.
Ma si era dovuta ricredere sentendo le risate della bambina e le sue incitazioni nel fare ancora e ancora quel "volo".
Lo vide abbassare le braccia e stringerla qualche istante a sè,le piccole braccia di Prudence che si perdevano fra i suoi capelli dorati,prima che la bambina sgusciasse sotto le coperte del lettone,la testa sul cuscino dell'uomo.
-Non dirmi che hai di nuovo sonno...-le chiese la madre,chinandosi su di lei e scostandole un ricciolo dal viso.
Prudence preferì non rispondere e,ad occhi chiusi,prese a respirare forte,per farle credere che si era addormentata profondamente.
I due adulti si lanciarono un'occhiata divertita,prima che Hermione infilasse le mani sotto il piumone,avvicinandole al corpicino di Prudence e iniziasse a farle il solletico ai fianchi.
La risata argentina della figlia la spinse a continuare quella tortura,facendo risuonare nella stanza il solo rumore delle risate della bambina.
Alla fine allontanò le mani e si lasciò scivolare accanto alla figlia,la testa poco distante dalla sua, coprendo entrambe con il piumone bianco.
-A quanto pare nessuna delle due ha voglia di alzarsi questa mattina-commentò Draco poggiandosi su un gomito e voltandosi di lato verso le due donne.
Hermione alzò lo sguardo verso l'uomo e lui la vide alzare le spalle.
-Sono gli ultimi giorni di vacanza prima di tornare al lavoro...Possiamo permettercela un pò di pigrizia,no?-gli chiese senza allontanare lo sguardo dal suo.
Lui sorrise divertito e alzò le mani,in segno di resa prima di tuffarsi a sua volta sotto il piumone,allungando un braccio che coprì il ventre di Prudence e sfiorò la pelle morbida del braccio sinistro di Hermione.
-Per me possiamo restare a letto per tutto il giorno...Non ho obiezioni-l'informò.
Hermione sorrise e pensò che sarebbe stata una bella idea,un modo diverso per passare una giornata insieme,ma poi si ricordò dell'impegno che Prudence aveva quel giorno.
Per la prima volta da mesi avrebbe rivisto i suoi nonni e i suoi zii...Subito i dubbi che accompagnavano quella decisione tornarono a colpirla,portandola ad interrogarsi se avesse fatto la scelta giusta.
-Scommettiamo che so a cosa stai pensando?-le disse Draco con voce seria.
Hermione tornò a guardarlo e sorrise,facendolo sparire l'istante dopo.
-Non ci vuole molto...-confermò lei con lo stesso tono di voce.
Draco la fissò qualche istante in silenzio,chiedendosi se affrontare di nuovo quella discussione:lei sapeva come la pensava;sapeva che non si fidava di Potter,specialmente dopo il loro ultimo incontro e non sarebbero bastate le belle parole della Weasley a fargli cambiare idea.
Hermione gli aveva spiegato il motivo per cui aveva accettato,e lui si era trovato d'accordo sulla sua decisione di non penalizzare l'intera famiglia Weasley per l'idiozia di un solo membro,ma come potevano essere certi che non fosse stato tutto stabilito per favorire una riconciliazione fra padre e figlia?
O peggio ancora fra marito e moglie?
Non poteva perdere Hermione e Prudence...
-Sei ancora in tempo per tirarti indietro...Telefona alla Weasley e dille che Prudence ha la febbre,sicuramente non ti costringerà a portarla lo stesso a quella festa-tentò senza troppa convinzione.
Hermione sorrise e mosse la mano sotto le coperte per cercare quella dell'uomo.
-No,non lo farebbe.
Ma non sarebbe carino nei confronti della signora Weasley...Quella donna è stata una madre per me e io mi sto comportando veramente male nei suoi confronti-cercò di spiegargli.
-E il modo in cui si è comportato suo figlio?-ribattè prontamente Draco.
Hermione sospirò.
Come poteva aiutarlo a capire il legame che aveva con quella donna?
-L'ultimo anno di Hogwarts,mentre intorno a noi stava per scoppiare il caos,ho fatto un'incantesimo ai miei genitori,modificando la loro memoria-iniziò a raccontare.
Era una cosa a cui non pensava mai,qualcosa che faceva troppo male e che l'aveva portata a svegliarsi per molti notti in preda agli incubi.
Draco continuò a fissarlo,in attesa che lei continuasse.
-Volevo proteggerli...Non volevo che la mia partecipazione alla lotta contro Voldemort potesse avere qualche ripercussione su di loro.
Così modificai la loro memoria,cancellando la mia esistenza:non avevano mai avuto una figlia, erano una coppia come le altre il cui sogno piu' grande era trasferirsi in Australia-continuò lei.
Non l'aveva mai vista così triste.
Attorcigliò le dita attorno a quelle di Hermione e le strinse forte.
-Dove sono adesso?-le chiese cauto.
Hermione si lasciò scappare un sospiro.
-Sono ancora in Australia...Quando è finita la guerra li ho rintracciati e ho provato ad annullare l'incantesimo,ma la memoria era troppo compromessa e non sono riusciti a riconoscermi-gli confessò.
Perchè le aveva raccontato una parte così privata della sua vita?
Come poteva cancellare quell'aria inconsolabile che era apparsa sul suo viso?
Improvvisamente Hermione scosse la testa e sembrò riscuotersi.
-Ti ho raccontato questo perchè nessuno mi è stato piu' d'aiuto della signora Weasley in quel momento.
Avevo perso la mia famiglia e lei ha fatto di tutto per farmi sentire a casa mia...Mi ha trattato come una figlia,arrivando a rimboccarmi le coperte prima di dormire nonostante non fossi piu' una bambina,a farmi uno di quei maglioni enormi,o a restare seduta accanto al mio letto quando facevo un'incubo...
Glielo devo,non importa quanto si sia comportato male suo figlio-concluse Hermione seria.
Senza parlare,Draco annuì.
Non poteva controbattere nulla di fronte a quella spiegazione...
Sperava soltanto che tutto finisse il prima possibile e di non dover sentir parlare dei Potter e dei Weasley per i prossimi anni.

 

Tutto era pronto.
Le valigie erano accanto alla porta,i passaporti erano in una delle tasche della camicia,pronti per l'uso,le chiavi del nuovo appartamento già nella tasca posteriore dei jeans.
Per una volta nella vita,la fortuna stava sorridendo a Ronald Bilius Weasley.
Doveva solo recitare per qualche ora ancora e poi sarebbe stato libero.
Libero da tutto e tutti...
Però prima di sparire nel nulla doveva ancora fare un'ultima cosa...
Sbatterci il muso,vederlo con i suoi occhi.
Capire se veramente non c'era piu' nessuna possibilità.


-Avete mai fatto uno spogliarello?-
Sia Daphne che Pansy si voltarono verso di lei e nessuna delle due era sorpresa quanto si era invece aspettata.
Aveva fatto la domanda giusta oppure aveva chiesto loro se si erano divertite durante le vacanze?
Si erano date appuntamento per rivedersi dopo quasi un'mese di vacanza,per aggiornarsi su quello che era successo nel frattempo nelle loro vite e per mettere al corrente le altre su i pettegolezzi piu' recenti della comunità magica.
Hermione aveva riflettuto a lungo prima di far loro quella domanda che le girava nella testa da un pò:chi meglio di loro poteva dargli un consiglio spassionato?
-A pagamento o uno spogliarello privato,a benificio di un uomo solo?-domandò Pansy per essere sicura.
Hermione sorrise divertita:ogni tanto dimenticava con chi stava parlando...Era meglio specificare,altrimenti chissà cos'avrebbero pensato!
-Per un uomo soltanto-
Le due donne si rilassarono e sorrisero,annuendo allo stesso tempo.
-Certo che sì...Chissà perchè ai maschi Serpeverde fa sempre effetto-commentò Daphne.
Pansy annuì concorde.
-Ci credereste che ancora adesso,Theo se lo aspetta al nostro anniversario?-confidò loro Pansy.
Hermione rise,incredula.
-Ma cosa ci trovano di tanto interessante?-domandò alle amiche.
Pansy alzò le spalle.
-E' semplice...Una donna si spoglia davanti a loro,senza fargli fare tanta fatica.
Blaise mi guardava neanche fossi una specie di miracolo vivente,o stessi facendo l'incantesimo piu' complicato della storia,invece mi stavo togliendo solo i vestiti-spiegò Daphne pragmatica come al solito.
Alle risate di Hermione si unirono quelle di Pansy.
-Che avete da ridere?E' vero!-ribattè la bionda.
-Sacrosanto...Ma perchè ci hai fatto questa domanda?-domandò Pansy voltandosi verso Hermione.
-Mi sembra ovvio il perchè...Hai qualche idea strana,vero?-disse Daphne sorridendo ironica.
Subito il viso di Hermione bruciò per l'imbarazzo e lei pensò che le sue guance dovevano avere il colore delle mele mature,ma nonostante quello annuì.
Che senso avrebbe avuto mentire?
Inoltre sembrava diventata quasi incapace di mentire da quando era circondata da Serpeverde: aveva sempre creduto che fra di loro non ci fossero altro che falsità e cattiverie,ma aveva dovuto ricredersi molto presto.
La sola cosa che contava fra il gruppo d'amici era l'onestà:non importava quanto potesse essere terribile la notizia da dovevi ricevere,era sempre meglio di una bugia.
Chi avrebbe immaginato che quelli da sempre considerati piu' infidi e malfidati fossero invece un così alto vessillo di moralità?
Hermione non di certo.
-La nostra vicinanza sta cominciando a dare i suoi frutti...-scherzò Pansy ridendo divertita.
La mora fece un gesto con la mano davanti alle due donne,come se stesse cercando di liberarsi di una mosca fastidiosa,facendole ridere ancora una volta.
-Non cominciate a volare troppo di fantasia!E' soltanto un'idea per il momento-disse Hermione.
-Ma già il fatto che ci stai pensando...-fece Daphne.
-Scusa la franchezza tesoro,ma non sembri il tipo avvezzo a questo genere di cose-le diede man forte l'altra.
Daphne annuì,impedendo ad Hermione di parlare.
-Per niente-
-Ok,va bene avete ragione!Contente?
Se vado avanti con quest'idea,sarebbe il primo che faccio in vita mia-confidò Hermione leggermente imbarazzata.
Daphne si sporse sul tavolo del ristorante e la fissò con quello sguardo malizioso e penetrante che la metteva sempre a disagio:erano diventate amiche,ormai avevano anche una certa confidenza,ma Hermione non riusciva ancora a liberarsi del senso di inadeguatezza che provava accanto alla bionda.
-E' stato Draco a chiedertelo?-domandò poi con la sua voce roca e sexy.
Hermione scosse subito la testa:era meglio chiarire la situazione,prima di incorrere in spiacevoli equivoci!
-No,assolutamente!E' tutta una mia idea...L'altro giorno mi sono accorta che sono quasi cinque mesi che siamo insieme e ho cominciato a pensare a un regalo...E mi è venuto in mente questo- spiegò.
Pansy sorrise.
-Certo che sei essere radicale quando ti ci metti...-
-La smetti di prendermi in giro e cominci a darmi qualche consiglio decente?-la sgridò la riccia.
-Ok,allora...Prima di tutto:non farti vedere imbarazzata.
Se ti vede diventare rossa,può perdere interesse e cercarà di farti smetter per metterti a tuo agio,anche se vorrebbe con tuuto sè stesso che tu andassi avanti-inziò Pansy,calata nel ruolo di consulente.
Hermione annuì prendendo nota mentalmente e sentendosi leggermente frustrata per non poter prendere appunti.
-Il segreto è la lentezza:se cominci a toglierti tutti i vestiti in fretta,il divertimento finisce subito...Ah,poi un altra cosa che mi ricordo faceva impazzire Blaise:guardare ma non toccare- le consigliò Daphne.
Hermione aggrottò leggermente le sopracciglia.
-Appena lui prova ad allungare le mani verso di te per toccarti,tu tirati indietro:può guardarti mentre ti spogli,ma non può toccarti...Credimi,lo farà morire dalla voglia!-le spiegò con un sorriso malizioso.
-Quando vorresti farlo?-le domandò Pansy curiosa.
La riccia alzò le spalle:a quello non aveva ancora pensato.
-Non lo so ancora...Ero troppo preoccupata a decidere se farlo o meno per decidere quando farlo-confessò.
Le donne sorrisero.
-Conta su di me per fare da baby-sitter a Prudence-la rassicurò Pansy.
Hermione sorrise,poi lanciò un'occhiata veloce all'orologio da polso:erano solo le due.
Aveva ancora un paio d'ore prima di andare a prendere la bambina da Harry.
-Qualche problema?-le chiese Daphne,notando il suo sguardo.
Lei scosse la testa veloce.
-No,stavo solo controllando quando sarei dovuta andare a prendere la bambina-
-Dov'è?-chiese Pansy bevendo un sorso dal suo bicchiere.
-Da Harry.La madre di Ron compiva gli anni così Ginny mi ha chiesto se poteva essere presente anche Prue-disse Hermione afferrando il suo bicchiere.
Si accorse subito dello sguardo negli occhi delle due donne.
Ancora una volta non approvavano che Prudence fosse così vicina a Harry.
-Cosa c'è?-chiese anche se sapeva già la risposta.
-A casa di Potter?Hermy come fai a essere tranquilla con tua figlia nella tana del lupo cattivo?-le domandò Pansy con voce calma.
Suo malgrado,Hermione sorrise.
-Harry non è il lupo cattivo delle favole-commentò leggermente divertita.
-No,infatti è peggio...Lui è reale!-commentò a sua volta la donna.
-Pansy!Harry non farebbe mai del male a Prue,la adora...e poi Ginny non glielo permetterebbe- agigunse Hermione per avvalorare la sua tesi.
-Ok Hermy magari hai ragione te,ma considera che tu e Potter non avete piu' lo stesso rapporto che avevate un tempo...Non per offendere il tuo spirito Grifondoro-e dicendolo non riuscì a trattenere una smorfia-ma a guardarti adesso sembri piu' una di noi che una di loro-le disse con voce seria.
-Non è una guerra fra bande-tentò Hermione poco convinta a sua volta.
Daphne sorrise.
-Ti sei per caso dimenticata com'era al tempo di Hogwarts?-le domandò poi fissandola.
La riccia scosse la testa:avevano ragione loro.
Restò qualche istante in silenzio,riflettendo.
Come poteva essere?Era troppo in buona fede,oppure si rifiutava di vedere qualcosa che invece era sotto gli occhi di tutti?
Magari Harry non faceva mistero del suo odio per lei e l'unica a non essersene accorta era proprio la destinataria di tutto quel risentimento.
No,non voleva crederlo...Accidenti era Harry!
Il suo piu' caro e vecchio amico!
Scosse la testa con decisione.
-No!Ti dimostrerò che hai torto-disse fissando Pansy negli occhi.
-Come?-chiese l'altra curiosa.
-Oggi pomeriggio verrai con me e Draco a prendere Prudence da Harry e potrai constatare con i tuoi occhi che non è come dici tu-
La donna la fissò qualche istante in silenzio,tentennando sulla proposta o forse cercando solo un posto vuoto fra le mille cose che la impegnavano ogni giorno.
Alla fine,fingendosi rassegnata,annuì.
-Va bene,ma sia chiaro che lo faccio soltanto per te...E anche perchè c'è anche Draco,quindi ristabiliamo un pò l'equilibrio-
Hermione sorrise soddisfatta.
Le avrebbe dimostrato che aveva torto...


Si era smaterializzato nel giardino interno della loro casa,cercando di fare meno rumore possibile.
Per qualche istante si era guardato intorno,in quella che sembrava una giungla giardino terrestre in miniatura,con un roseto,un piccolo parco giochi privato con tanto di cassetta per la sabbia,un cavallo di legno e un'altalena e una zona relax comprensiva di gazebo,sdraio e torce di legno che facevano tanto isola abbandonata.
Con passi felpati si era avvicinato alle finestre,scrutando nelle varie stanze della casa:la cucina, una salotto vuoto,una sala da pranzo altrettanto vuota e infine,dalla finestra piu' grande,quella che dava su un'altro salotto aveva visto Malfoy.
Per qualche istante gli era riuscito difficile riconoscere nell'uomo seduto l'uomo che aveva incontrato solo pochi mesi prima:era diverso,piu' rilassato,come se non potesse sfiorarlo la minima preoccupazione al mondo.
Era seduto sul divano con le spalle alla finestra immerso nella lettura di un giornale,dallo spiragli lasciato aperto riusciva a sentire il fruscio che facevano le pagine:se gli avesse lanciato una maledizione senza perdono,sarebbe morto senza neanche accorgersene.
Ma lui era lì per un'altro motivo.
Era lì per lei...
Sarebbe stato ancora capace di mettere in discussione tutto soltanto per lei.
Non dovette aspettare troppo per il suo arrivo....E al suo arrivo furono soltanto un colpo dopo l'altro, fino a che del suo cuore non rimase altro che un buco al centro del petto.

 

-Amore ci sei?-chiamò dal corridoio,posando la borsa sul mobile dell'ingresso.
-In salotto!-
Si tolse le scarpe lasciandole poco distante dalla porta di casa e,a piedi nudi,percorse il corridoio fino alla porta del salotto,dove lo vide seduto sul divano con il giornale aperto fra le mani.
-Credevo che le ragazze ti avessero sequestato-le disse senza abbassare il giornale.
Hermione sorrise,in piedi a pochi passi di distanza da lui.
-Hai sentito la mia mancanza?-gli chiese conoscendo già la risposta.
Lui sogghignò.
-Figurati!E' solo che pensavo...-
-Cosa?-
Draco alzò le spalle come se la cosa non fosse importante e lei sorrise,muovendo un passo verso di lui.
-Magari che avremmo potuto approfittare di questo tempo senza Prue?-gli domandò con un sorriso nella voce.
Finalmente Draco abbassò un'angolo del giornale e la guardò in volto.
-A sentirti sembri una povera vergine sacrificata al vecchio sacerdote maniaco-
Hermione rise e gli si avvicinò,andando a sedersi sulle sue ginocchia,costringendolo così a mettere via il giornale.
Subito le braccia dell'uomo si strinsero attorno alla sua vita.
-Anche tu mi sei mancato...-gli disse allacciandogli le braccia al collo e dandogli un bacio sulla fronte.
Draco mosse leggermente la testa contro il collo di Hermione respirandone il profumo,in silenzio, finchè lei non lo sentì sospirare.
Abbassò lo sguardo e vide che i suoi occhi si erano leggermente oscurati:che cos'era successo così all'improvviso?
-Tutto bene?-gli domandò guardandolo in volto.
Draco premette le labbra una contro l'altra,facendole diventare esangui e poi scosse la testa.
-Stavo pensando...-le disse con voce tormentata.
Colpita da quelle parole e dalla sua voce,Hermione fece scivolare le braccia lungo le spalle:che accidenti era successo per farlo cambiare nel giro di qualche secondo?
-A cosa?-gli domandò cercando di mantenere la voce ferma.
Gli occhi dell'uomo erano ancora fissi nei suoi,poi il suo corpo si allontanò,come se la stesse rifiutando e,a dimostrazione di questo,le prese una mano e la fece alzare,mettendosi in piedi a sua volta,pochi passi di distanza da lei.
-Non muoverti da qui...Torno subito-le disse con la solita voce calda che usava sempre con lei.
Lo guardò confusa,portando lo sguardo sulla mano dell'uomo quando lo sentì lasciare la sua.
Ok,ora non ci stava capendo proprio niente!
Lo vide uscire dalla stanza a passi veloci,lasciandola da sola in preda all'ansia.
Adesso tornerà qui e mi dirà che ha cambiato idea,che non vuole piu' stare con me...Magari ha capito che una compagnia ed una figlia sono troppo per un'uomo di ventisei anni.
Specialmente per uno come lui!
Respirò profondamente cercando di calmarsi,ma sembrava un'impresa impossibile.
Dov'era andato adesso?
Perchè era sparito così senza spiegarle nulla?
Era andato a prendere il contratto che la legava a lui?
Le stava "restituendo la libertà"?Ma lei adesso non voleva piu' essere libera!
Voleva stare con lui...che lui l'amasse o meno.
Sentì le gambe tremare e,per paura di trovarsi per terra,tornò a sedersi sul divano,le mani a sistemare i riccioli perfettamente ordinati.
Possibile che non fosse piu' capace di ragionare coerentemente?
Le sembrava di non riuscire neanche a respirare...Dannato Malfoy!
-Hermione-
Alzò il viso al suono della sua voce,trovandolo accanto alla porta.
Tutta l'ansia e il tormento che aveva visto sul suo volto sembravano svaniti:che diavolo gli passava per la testa?
Era per caso affetto da personalità multiple?Perchè in caso contrario non riusciva proprio a spiegare il suo comportamento.
Fece un passo verso di lei,una mano nascosta dietro la schiena e un leggero ghigno sulle labbra che per lui equivaleva ad un sorriso.
Lei si schiarì la gola e raddrizzò la schiena.
-Si può sapere che succede?-gli chiese senza staccare gli occhi dal suo viso.
Lui alzò le spalle,continuando ad avanzare verso di lei.
-Quanto tempo è che viviamo insieme?-le chiese.
Stava fingendo,e anche male!
Riusciva a leggerglielo in faccia...
-Quattro mesi e mezzo...Perchè me lo chiedi?-domandò lei,capendo sempre meno di quel discorso.
Lui annuì alle sue parole.
-E' da un pò di tempo che penso sempre ad una cosa...-le disse senza però andare avanti.
Hermione lo fissò,in attesa,ma ovviamente lui sembrava intenzionato a farsi pregare.
-Posso saperla anche io?-chiese cauta.
-Ti ricordi quel giorno ad Ischia?-le domandò Draco avvicinandosi ancora di un passo,la mano sempre dietro la schiena.
Non c'era bisogno di chiedere di quale giorno parlasse:di tutta la vacanza,riusciva a ricordare ogni minuto del giorno in cui gli aveva detto d'amarlo.
Annuì lentamente.
-Ti ricordi il pomeriggio,quando eravamo in camera per scegliere i vestiti e tu mi hai raccontato di Prudence e della festa?-continuò lui portandola sul sentiero del suo ragionamento.
Che cosa c'era di tanto importante da tenerlo tanto impegnato?
Era stata una conversazione come le altre...
Poi un piccolo ricordo si fece strada nella sua mente,mostrandole il suo viso rosso d'imbarazzo e il suo cuore a mille tutto per una sola parola.
Vide il viso di Draco aprirsi in un piccolo sorriso,mentre si piegava sulle ginocchia per essere all'altezza del suo viso.
-Hai capito a cosa mi riferisco,vero?-le domandò certo.
-Credo di sì...Ma non capisco perchè tu ci abbia pensato tutto questo tempo-confessò lei sincera fissando i suoi occhi.
Un'altro sogghigno.
-Prima di tutto perchè la tua reazione è stata sorprendente...Non ho mai visto nessuno raggiungere tali tonalità-scherzò.
Hermione fu tentata di dargli una spinta,ma poi cambiò idea curiosa di sapere il resto.
-Poi anche perchè da quel giorno continuo a chiedermi come mai...-
-Come mai ho reagito così-concluse lei al suo posto.
Draco annuì.
Hermione restò qualche istante in silenzio,cercando di mettere ordine in quella marea confusa che erano i suoi pensieri.
-Non me lo aspettavo...Questo è evidente.
Però piu' delle parole mi ha colpito il tuo tono,sembrava come se fosse la cosa piu' naturale del mondo per te-gli disse cercando di essere il piu' chiara possibile.
-E perchè non dovrebbe esserlo?-domandò lui curioso.
Hermione si lasciò scappare un sorriso.
-Credevo che il fatto che Prudence non fosse tua figlia potesse bloccarti un pò,farti sentire meno legato-tentò ancora la donna.
Draco sorrise.
-Tesoro,tua figlia è una bambina fantastica capace di farsi adorare da chiunque la incontri anche solo per cinque minuti.
Certo,il suo unico problema è il padre però...-
-Draco!-lo rimproverò subito la donna.
-Non mi scuserò per questo...è piu' forte di me!-ribattè subito lui.
Hermione sorrise.
-Lo so...-
-Comunque per tornare al discorso principale:Prudence fa parte della mia vita,come ne fai parte tu e per dimostrartelo...-le disse serio mostrando la mano che fino a quel momento era nascosta dietro la schiena-questo è per te-le disse fissandola in volto per catturare le sue emozioni.
Per qualche secondo Hermione si sentì di pietra,lo sguardo sulla scatolina verde smeraldo e rettangolare che Draco stringeva tra le dita.
Aveva un brutto rapporto con i regali:ogni volta che ne riceveva uno da Ron era perchè aveva fatto qualcosa di grave.
Si morse il labbro inferiore e restò immobile,senza muovere un dito verso la scatola.
-Che succede?-le domandò Draco,accortosi del suo cambiamento d'umore.
Lei alzò gli occhi fino ad incontrare i suoi e gli rivolse un piccolo sorriso di scuse.
-Perdonami,ma io non lo voglio-gli disse cercando di non sembrare sgarbata.
La fronte dell'uomo si incurvò,lo sguardo sempre fisso su di lei.
-Che significa non lo vuoi?-le domandò cercando di controllare la rabbia.
Hermione si ravviò una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro e si preparò a spiegargli un'altra pagina patetica del suo matrimonio.
-Vedi io ho sviluppato una specie di odio nei confronti dei regali...
Durante il nostro matrimonio,Ron si presentava con un regalo ogni volta che aveva qualcosa da farsi perdonare:piu' era grande il guaio piu' era appariscente e vistoso il regalo-gli spiegò leggermente mortificata.
Draco l'ascoltò in silenzio,ripassando mentalmente tutti i modi possibili per torturare e uccidere Weasley,poi quando lei si zittì sospirò.
-Ti ricordi cosa ti ho detto quella sera a casa di Pansy e Theo?La prima volta che incontravi i miei amici?-le domandò senza lasciare i suoi occhi.
Hermione annuì.
-Che tu non eri come Ron-disse piano.
Questa volta fu lui ad annuire.
-Credi che possa aver fatto una cosa del genere?-le chiese con voce calma.
Hermione scosse la testa,neanche fosse tornata una bambina dell'età di Prudence.
-No...forse...Non dimentichiamoci che sei un Serpeverde-aggiunse dopo.
Lui si lasciò scappare un sorriso malizioso e scosse leggermente la testa.
-Ok questa te la lascio passare...Però adesso devi darmi l'occasione per dimostrartelo-
-Tu me lo hai già dimostrato!Non ho bisogno di un regalo per averne la conferma-fece lei con voce ferma.
Era veramente testarda quando ci si metteva:doveva usare le maniere forti.
Avvicinò il viso a quello di Hermione e posò le labbra sul collo lungo e bianco,sfiorandole delicatamente,lasciando poi che il suo respiro caldo le provocasse i brividi.
Sapeva quanto era sensibile quella parte del suo corpo,quindi salì verso il lobo dell'orecchio e lo stuzzicò con i denti,ritraendosi proprio nel momento in cui una mano della donna si alzava per andare a immergersi nei suoi capelli biondi.
-Allora facciamo così:apri soltanto la scatola...se poi non ti piace puoi anche ridarmelo
Almeno dammi la soddisfazione di vedere la tua reazione-le disse con voce bassa e fissandola con occhi leggermente più accesi.
Le ci volle qualche istante prima di riprendere a respirare normalmente,ma alla fine cedette.
Allungò la mano verso la scatolina e vi strinse le mani attorno,soppesandola per qualche istante:sicuramente non era un'anello,la scatola era troppo grande.
Con un dito fece pressione sulla chiusura e questa si aprì mettendo in mostra l'interno bianco e imbottito per non graffiare il contenuto:un bracciale d'argento con una chiusura a clip.
Lo prese fra due dita e lo tolse dalla scatola senza incontrare lo sguardo di Draco che non la abbandonava un'istante,concentrata sul bracciale:c'erano dei ciondoli attaccati a questo da alcuni anelli.
Iniziali.
Iniziali dorate.
Hermione vide una M,una D,una H,una P e poi due lettere a cui non riuscì a dare un senso:una E ed una J.
Finalmente incontrò lo sguardo di Draco e lo vide in attesa.
-Siamo noi.
Tu,io Prudence...la nostra famiglia-le disse serio.
E per avvalorare le sue parole si slacciò il polsino destro della camicia per mostrarle che anche lui indossava quel bracciale.
-Non me ne sono accorta...-disse sorpresa.
-Infatti l'ho indossato quando tu eri fuori con le altre.
Ne ho fatto fare uno anche per Prue...-aggiunse improvvisamente timoroso.
Hermione guardò di nuovo il bracciale,facendolo scivolare sul palmo della mano:ora quelle iniziali avevano un senso.
-Draco,Hermione e Prudence...-disse con voce tentennante.
-Il nome dei Malfoy-le venne in aiuto Draco.
Questo era anche fin troppo chiaro,ma c'era ancora qualcosa che non capiva.
-E le altre due iniziali?-gli domandò guardandolo negli occhi.
Lo vide sorridere.
-Beh,quelle sono ancora un'incognita...Potrebbe essere Eleonor o Jude-le spiegò certo che lei avrebbe capito.
I loro discorsi su un figlio tutto loro...
I suoi occhi improvvisamente divennero lucidi,offuscati da un velo di lacrime.
-O tutti e due...-gli disse sorridendo.
Il sorriso con cui Draco le rispose sarebbe stato capace di illuminare un' intera città.
Avvicinò il viso al suo e la baciò dolcemente,neanche avesse paura di farle male in qualche modo.
-Beh che aspetti?Aiutami a metterlo-gli disse porgendogli il polso e il bracciale.
L'uomo rise e con pochi gesti,il bracciale era al suo posto.
Un simbolo che valeva piu' di mille parole...


Non era stato capace di fermarlo.
Questa era la cosa che non sarebbe mai riuscito a perdonarsi...
Era sconvolto,lo avevano capito tutti che c'era qualcosa che non andava in lui.
Tante volte quando erano ragazzi,era lui il "capo",quello che prendeva le decisioni:perchè adesso la situazione si era ribaltata?
Perchè non riusciva a ribellarsi a Ron e al suo piano folle?
Gli aveva lasciato portar via Prudence nonostante fosse evidente che non era capace neanche a badare a sè stesso,che era successo qualcosa che lo aveva caricato neanche fosse pronto per una nuova battaglia.
Cosa stava facendo ora?
Era già arrivato a destinazione?
-Harry?-
Si voltò al suono della voce di sua moglie.
C'era mancato veramente poco che lei e Ron non si incontrassero,mandando a monte tutto quanto il piano di Ron...ma non era quello che lui voleva?
-E' arrivata Hermione,va a prendere Prudence di sopra-gli disse.
Fece per tornare in salotto,ma lui la chiamò di nuovo.
-E' sola?-le chiese a bassa voce per non farsi sentire da nessun'altro.
Ginny scosse la testa.
-C'è anche Malfoy...E Pansy,anche se non so che ci faccia qui-gli disse.
Poi se ne andò,pronta a fare gli onori di casa.
Era la fine,la sua morte.
Respirò profondamente e dopo essersi scompigliato i capelli per un'ultima volta si diresse verso il salotto.

 

Era stato un momento davvero imbarazzante quando Ginny aveva aperto la porta a lei e a due Serpeverde.
L'ex cognata aveva cercato di far finta di niente,come se fosse tutto normale,invitandoli in soggiorno e offrendo loro da bere.
Non erano rimasti molti invitati:Hermione salutò George e Luna,che per qualche strana congiunzione astrale erano finiti insieme e Percy,che le degnò un minimo sguardo.
-Dov'è Prudence?-domandò a Ginny.
-Di sopra...Le ho fatto fare un pisolino con James visto quanto si erano scatenati-le disse la rossa sorridendo.
Anche Hermione sorrise:poteva immaginarlo benissimo;ultimamente Prudence non era capace di star ferma per piu' di dieci minuti.
-Harry è andata a svegliarla-la rassicurò.
Ma l'istante dopo Harry entrò nel salotto,da solo.
-Ciao Harry-lo salutò Hermione cercando di essere il piu' affabile possibile.
Doveva recuperare quel rapporto a tutti i costi...e all'occorrenza dimostrare a Pansy che Harry non era il lupo cattivo che credeva lei.
-Ciao Hermione...Malfoy.Pankinson,che sorpresa-disse senza nessuna espressione particolare nella voce.
-Peccato non possa dire lo stesso Potter-disse Pansy.
Hermione si voltò e le fece un'occhiataccia,quasi initimandole di comportarsi bene,poi tornò a guardare Harry.
-Prudence sta ancora dormendo?-gli chiese sorridendo.
Fu allora che cominciò ad avvertire qualcosa di strano:una sensazione impercettibile,che le faceva drizzare le antenne.
Harry stava sfuggendo al suo sguardo,come non aveva mai fatto prima d'ora...
-Hermione...non arrabbiarti-le disse sempre senza guardarla.
Lei staccò per qualche secondo lo sguardo dall'amico e cercò Draco,accanto a lei,che le prese la mano,anche lui consapevole di quella strana atmosfera.
-Che succede?Ha forse mangiato troppi dolci e ha mal di pancia?-tentò Hermione ritornando a guardare Harry.
L'uomo scosse la testa.
Ormai la paura aveva preso posto nel suo petto poco sotto lo sterno,dandole fastidio quando respirava.
C'era una piccola voce nel suo cervello che continuava a dire un nome,un solo nome e lei cercava ossessivamente di non pensarci.
-Ok,adesso basta con gli scherzi Potter...Va a prendere Prudence e portala qui-s'intromise Malfoy duro.
Nella sua voce Hermione riuscì a scorgere la stessa preoccupazione che sentiva lei,mentre anche solo respirare le era diventato difficile.
Dov'era sua figlia?
-Harry che succede?-s'intromise Ginny preoccupata a sua volta.
L'uomo guardò sua moglie e le chiese scusa con lo sguardo:in fondo aveva tradito anche lei.
Tornò ad incontrare gli occhi di Hermione e dopo un respiro breve,parlò.
-Non è qui...-le disse.
La stretta della mano di Draco si allentò,mentre due braccia la stringevano per le spalle,come se avessero paura che potesse crollare da un momento all'altro.Era chiaro cosa era successo,anche se lei non voleva ammetterlo,non voleva permettere al suo cervello di pensare a quell'eventualità...
-No....mormorò,lo sguardo fisso su Harry.
Era il suo migliore amico,non poteva averle fatto questo!
Ma glielo leggeva negli occhi,sapeva che era così...lui non era mai stato capace di mentire.
-Dimmi che non è vero...DIMMELO!-gli urlò contro.
Harry premette per un'istante le labbra,poi fece uscire la voce dai denti.
-Ron l'ha portata via-
Hermione sentì un urlo agghiacciante,quasi animalesco e le ci volle qualche istante prima di accorgersi che era stata lei a cacciare quel grido.
Tutto era diventato sfocato,distante,le voci le giungevano frammentate...
-Come hai potuto fare una cosa simile...-diceva Ginny,sicuramente al marito.
-Pansy chiama subito Blaise!-
Poi le gambe incominciarono a cedere,mentre qualcuno da lontano chiamava il suo nome piu' volte.
-HERMIONE!
APRI GLI OCCHI,HERMIONE!-
Dov'era la sua bambina?
Dove l'aveva portata?
Prima che potesse anche solo pensare a una possibile risposta,tutto intorno a lei divenne nero.

 

Salve a tutti!!!

Scusate se ci ho messo un pò a postare questo capitolo,ma sn stata impegnata cn il trasloco e l'ultimo capitolo della fiction su Harry e Ginny,che mi ha impegnato molto.

Chi mi conosce sa che dopo i periodi in cui sembra andare tutto a meraviglia e nn potresti desiderare di meglio,arriva la mazzata...Ma in questa fiction è diverso:in fondo eravate un pò preparati,no?

Vi aspettavate qualcosa di piu' grandioso o crudele?

Ho pensato a lungo su cosa scegliere,indecisa fra far del male ad Hermione o il rapimento di Prudence, poi ho capito che per una madre non c'è niente di peggio che non sapere dove sia e come stia sua figlia, specialmente se è con una persona inaffidabile come Ron.

Spero vi piaccia...Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e chiedo scusa per eventuali errori di ortografia o battitura.

Per il momento è tutto,vi do appuntamento al prossimo capitolo...

"The last beat of my heart"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** The last beat of my heart ***


the last beat of my heart

 

 

1° GIORNO

I suoi occhi erano appannati quando riaprì gli occhi.
Si guardò attorno qualche istante,disorientata prima di riconoscere la sua camera da letto.
In qualche modo la sera prima era tornata a casa e si era infilata sotto le coperte,o magari si era addormentata sul divano e Draco l'aveva portata in braccio fino a lì...non era certo la prima volta che succedeva una cosa del genere.
Era una giornata nuvolosa,lo riusciva a capire anche dalle tende tirate.
In lontananza si sentivano i tuoni che preannunciavano tempesta,come il giorno precedente... Immagini confuse si affollarono nella sua mente:lei Draco e Prudence dentro quello stesso letto a giocare all'aereoplano,il pranzo con le ragazze e le loro "chiacchiere sconvenienti",il, regalo di Draco.
Era ancora lì,al suo polso,non lo aveva tolto neanche per andare a dormire...
La loro famiglia.
Quel regalo valeva piu' di mille parole,di mille dichiarazioni:che importava se non riusciva a dirle che l'amava?
Era capace di dimostrarlo con gesti simili,così inaspettati e spontanei che la lasciavano senza fiato e con le lacrime agli occhi.
Con la punta di un dito sfiorò le due lettere dorate:Eleonor e Jude...
Poi lo sguardo le cadde su un'altra iniziale e istintivamente,si rizzò a sedere nel centro del letto,tirando via le coperte.
Era tardi,Prudence sarebbe arrivata in ritardo a scuola...
Sperava almeno che Draco l'avesse svegliata e fossero di sotto a fare colazione.
Uscì dalla sua stanza e si diresse a passo spedito verso la camera della bambina,afferrando la maniglia e aprendo la porta con delicatezza come faceva sempre.
Le tende erano aperte.
Il letto era intatto...Nessuno aveva dormito fra quelle lenzuola quella notte.
Che avesse dormito da Sadie e non se lo ricordasse al momento?
Restò in silenzio,ascoltando i rumori che venivano dal piano di sotto,per cercare il chiacchiericcio dei cartoni animati o della conversazione fra Prudence e Draco,ma tutto quello che riuscì a sentire fu un lontano eco di un discorso di cui non riusciva ad afferrare le parole.
C'era qualcosa che non andava...
Poi lo sguardo le cadde sul peluche di Peter Pan e la vista di quel pupazzo le fece corrugare la fronte:Prudence non si separava mai da quell'oggetto...Anche quando andava a dormire da Pansy lo portava con sè.
Si diresse veloce verso l'armadio della bambina e lo spalancò:c'erano tutti i suoi vestiti,non ne mancava uno.
Aprì i cassetti e vide che non mancava neanche un capo di biancheria o un pigiama:come poteva essere andata da Pansy senza i suoi vestiti preferiti?
Si portò una mano fra i capelli,scostandosi delle ciocche che le erano cadute sulla fronte e lo sguardo le cadde una seconda volta sul braccialetto.
Fu un fulmine,una scarica elettrica che le attraversò il corpo.
Harry!
La festa a casa di Harry...Il viso del suo migliore amico,le sue bugie...
Ron!
Si sentì cadere a terra,le sue ginocchia non dovevano aver retto,mentre il respiro le usciva sempre piu' rumoroso,quasi un rantolo dai polmoni.
Dov'era sua figlia?
Come aveva potuta portargliela via dopo tutto quello che aveva fatto passare loro?
Piegò le gambe all'altezza del petto e le abbracciò con entrambe le braccia,come a proteggersi da un nemico invisibile,mentre silenziose lacrime cominciavano a scenderle sulle guance.
-Hermione-
Si voltò verso quella voce.
Draco era accanto alla porta,ma l'istante dopo era accanto a lei,seduto per terra che la prendeva fra le braccia e la stringeva a sè.
-Dov'è Prudence?
Dov'è la nostra bambina?-chiese Hermione cercando i suoi occhi.
Draco le allontanò i capelli dal viso e la guardò per qualche istante,maledicendo Weasley per quello che stava facendo passare alla donna e sospirò,sentendosi terribilmente impotente.
-Ron l'ha portata con sè-le disse.
Hermione scoppiò a piangere piu' forte,stringendosi a lui,la testa contro la sua spalla,il petto che le faceva male per la potenza dei singhiozzi.
Quelle poche parole avevano ricreato la sensazione che aveva sentito per qualche istante il giorno precedente,prima di svenire:una voragine si era aperta al centro del suo petto,dove un tempo c'era il suo cuore,lasciando il vuoto.
Non sentiva piu' niente,non provava piu' nessun sentimento escluso il dolore e la rabbia.
Con che diritto aveva portato via la sua bambina?
-Lui non sa niente di lei!-strillò isterica fra le lacrime.
Draco le prese il viso fra le mani,cercando di calmarla,di farla respirare di nuovo piu' tranquillamente,ma Hermione sembrava incapace di smettere di piangere.
-Ron non sa cosa mangia a colazione,come le piace vestirsi...Non sa a cosa è allergica,come farla addormentare...NON SA NEANCHE IL COLORE DEI SUOI OCCHI!-continuò lei fissando il compagno.
Le mani di Draco scesero dal viso alle spalle della donna e la strinsero piu' forte.
-Guardami-le disse con voce ferma.
Lei,gli occhi offuscati dalle troppe lacrime,scosse la testa.
-Hermione guardami-le ripetè lui piu' dolce.
Finalmente lei incontrò i suoi occhi e sembrò calmarsi,nonostante non smettesse di piangere.
-Ti fidi di me?-le chiese lui con voce seria.
Hermione lo guardò confusa,poi senza esitazione annuì.
-Allora ti prometto che riporterò a casa Prudence sana e salva,il prima possibile-le disse ancora fissando i suoi occhi.
Restarono qualche istante in silenzio,poi lei annuì e tornò a rifugiarsi fra le sue braccia.
Il dolore era ancora forte,insostenibile,ma ora sapeva di non essere piu' da sola ad affrontarlo.


3° GIORNO


"CHI è VERAMENTE HARRY POTTER?
IL SALVATORE DEL MONDO MAGICO O UN LADRO DI BAMBINI?
Tutti i particolari in cronaca"

Un tempo se avesse letto questo titolo così infamante si sarebbe attaccata al telefono pronta a minacciare querela a tutto lo staff de "La Gazzetta del Profeta".
Ora invece,leggendo l'articolo non riusciva a trovare niente da ridire su quello che c'era scritto all'interno.
Era semplicemente la ricostruzione fedele di quello che era successo quattro giorni prima.
Ancora non riusciva a credere che proprio Harry,il suo migliore amico avesse una parte così fondamentale nella sparizione di sua figlia;era pronta ad odiare Ron per il resto della sua vita, quasi preparata a quell'evenienza,ma non a perdere Harry.
Fino all'ultimo aveva creduto di poter salvare quel rapporto,di poter essere amici nonostante le differenti scelte di vita.
Era davvero stupida...
Il primo giorno senza Prudence era stato un buco nero:non aveva fatto altro che piangere,sdraiata sul letto rifiutandosi di mangiare e di scendere al piano di sotto dove Pansy,Theo,Daphne e Blaise avevano formato una specie di quartiere generale per tutte le informazioni che stavano raccogliendo su Ron e la bambina.
Qualche volta Draco si sdraiava accanto a lei e la teneva stretta,cercando di calmarla e di rassicurarla,ripetendole la sua promessa e cercando di infonderle quella forza che sembrava animare lui.
E in qualche modo doveva esserci riuscito...
Il mattino dopo aveva capito che non sarebbe stata utile nè a Prudence nè al suo ritrovamento se avesse continuato a restare sdraiata sul letto a piangerla neanche fosse già morta.
Quindi era scesa in salotto e si era unita ai quattro Serpeverde,pronta ad essere informata su tutte le novità e quello che c'era da sapere.
Mentre Pansy e Blaise la mettevano al corrente di quello che Ron aveva fatto,ovviamente con l'aiuto di Harry,Draco era seduto accanto a lei e le stringeva la mano,facendole sentire la sua presenza e infondendole la sua forza.
Aveva così saputo che Ron era negli Stati Uniti e che per raggiungerli aveva usato una passaporta illegale,attivata da Harry il tempo necessario per la fuga.
L'amico aveva fornito anche passaporti falsi al fuggitivo,sfruttando la sua popolarità con alcuni falsari di Nocturn Alley.
-Sappiamo quali sono i loro nuovi nomi?-aveva chiesto a Blaise.
L'uomo aveva scosso la testa.
-Nonostante ha paura di noi non vuole dirceli...Per questo abbiamo messo di mezzo la stampa-aveva aggiunto Pansy.
Hermione l'aveva guardata senza capire,così l'amica aveva preso il giornale del giorno e gliel'aveva mostrato.
Una foto di Harry copriva tutta la prima pagina in un sorriso smagliante,neanche la pubblicità di un dentifricio,e poco distante il titolo infamante.
-E' andata subito a ruba...-si congratulò con sè stesso Blaise.
Hermione annuì,porgendo di nuovò il giornale a Pansy:lei non aveva bisogno di leggere i dettagli...
Purtroppo li conosceva fin troppo bene.
-Cosa dobbiamo fare adesso?-aveva chiesto guardando gli altri.
L'espressione nei loro volti era chiara:dovevano solo aspettare.
Però quell'attesa era snervante,aggravata dall'impotenza.
Poi un pensiero si era fatto largo in lei.
Magari Harry aveva paura dei suoi amici e di Draco,ma con lei avrebbe parlato.
Ne era sicura.
Almeno questo glielo doveva...

5° GIORNO

-Sei sicura che sia una buona idea?-le chiese Draco per l'ennesima volta.
Hermione fece un piccolo sorriso tirato,il massimo che riuscisse a fare in quei giorni e gli fece una piccola carezza sulla guancia.
L'uomo le fermò la mano con la sua e girò il volto per posare un bacio sul palmo.
-Devo fare qualcosa altrimenti impazzisco...-gli disse sincera.
Draco aveva sospirato e,alla fine,aveva annuito.
-Io sono dietro la porta,se hai bisogno di me,ti basta fare un'urlo e corro da te-le disse serio.
Sapeva che era vero:lo capiva dall'espressione dei suoi occhi,dalla linea dura della bocca.
Avevano parlato a lungo di quell'incontro,avevano quasi discusso mentre lei cercava di fargli capire i motivi che la spingevano a parlare con Harry,il suo bisogno di capire,di sapere e dall'altra parte, il desiderio di Draco di proteggerla da altre sofferenze.
Non era già abbastanza quello che stava affrontando?
Era anche troppo...
Ma se non avesse fatto qualcosa per sbloccare quella situazione,Ron sarebbe rimasto un fantasma per il resto della loro vita e loro non avrebbero piu' rivisto Prudence.
E lei questo non poteva permetterlo.
Alla fine era riuscita a convincerlo,ed ora erano lì,davanti alla porta del suo ufficio al Ministero.
Tutti avevano letto il giornale,lo aveva capito subito:lo si capiva dagli sguardi,dai sorrisi accennati,dai gesti che alcune donne avevano fatto verso di lei e che la presenza di Draco aveva scoraggiato.
Chissà cosa avevano riservato ad Harry dopo quell'articolo...
Ora non aveva importanza:aveva smesso di preoccuparsi per lui.
Sorrise un'ultima volta a Draco e si decise a bussare alla porta di legno scuro dell'ufficio.
-Avanti-sentì dall'interno.
Abbassò la maniglia con decisione e aprì la porta.
Non appena la vide,Harry si alzò in piedi,restando dietro la scrivania,visibilmente stupito di vederla lì,e allo stesso tempo timoroso di quello che lei potesse dirle.
-Hermione...-
Lei fissò l'uomo davanti a sè e,nel silenzio,si chiese cosa ne era rimasto dei sentimenti che provava per lui:dov'era finita la fiducia,l'amicizia,il senso di appartenenza che sentiva verso Harry?
Ora guardando i suoi occhi non sentiva nulla,era come fissare un'estraneo.
-Dobbiamo parlare-gli disse facendo un passo avanti nell'ufficio e spingendo la porta quel tanto che bastava per chiuderla alle sue spalle.
Harry le restituì il silenzio,lo sguardo fisso nel suo e alla fine annuì.
-Siediti-le disse indicandole la sedia di fronte alla scrivania.
Hermione si mosse quasi insicura in quell'ufficio che conosceva come le sue tasche e che aveva contribuito ad arredare,finchè non arrivò alla poltrona indicatale dall'uomo.
-So cosa vuoi sapere e ti prometto che ti dirò tutto quello che so,ma prima ti chiedo di lasciarmi spiegare-le disse con voce cauta.
-Spiegare?-
Harry annuì.
-Dirti i motivi che mi hanno spinto a fare quello che ho fatto,così...così forse tu smetterai di odiarmi-le disse con voce piu' bassa.
Per il momento era la cosa piu' difficile da immaginare,ma perchè non provare?
-Ti ascolto-gli disse conciliante.
I loro occhi si incontrarono di nuovo e per qualche istante l'uomo restò in silenzio,per mettere in ordine i suoi pensieri e cercare il coraggio per metterli in parole.
-Non avrei mai fatto una cosa del genere se le cose fossero state normali...-iniziò.
-Per normali intendi come sono andate fino a qualche mese fa?-gli chiese lei con lo sguardo fisso sul suo volto.
Sorprendentemente Harry annuì.
-Tutto era chiaro,c'era uno schema:tu e Ron avevate dei problemi,ma niente avrebbe potuto rompere il vostro matrimonio,ne eravamo convinti tutti-le disse con il solito tono di voce sicura che gli aveva sentito tante volte.
Hermione sentì una nuova obiezione premere per uscire,ma decise di restere in silenzio e ascoltare cos'altro le avrebbe detto Harry.
-Ovviamente ci siamo sbagliati...Quando Ron è venuto da noi quella mattina,ho immaginato di tutto,tranne quello che realmente è successo.
Non credevo arrivasse a tanto-aggiunse.
Lei restò ancora in silenzio,ritenendo inutili i suoi interventi.
-Però sei stata tu a sorprendermi piu' di tutti-
-Come scusa?-chiese Hermione non riuscendo a frenarsi.
-Non avrei mai pensato che saresti stata felice di andar via con Malfoy,che avresti rifiutato il mio aiuto...Hai idea di come mi sono sentito?-le chiese poi cercando di nuovo il suo sguardo.
-Ma di cosa stai parlando?-
-Non far finta di non capire Hermione!
Abbiamo passato gran parte della nostra vita a combattere contro di lui e i suoi amici,a difenderci dai suoi scherzi e le sue derisioni,come hai potuto voltarmi le spalle e andartene con lui?-le domandò il moro saltando sulla sedia.
Hermione corrugò la fronte:possibile che avesse aiutato Ron soltanto per il suo orgoglio ferito?
-Abbiamo già affrontato questo discorso,e ora non siamo qui per questo...-gli fece notare lei seria.
Harry scosse la testa velocemente.
-Non capisci?Ruota tutto intorno a questo!
Al tuo tradimento-le disse Harry sporgendosi verso di lei sulla scrivania.
Lei lo guardò con un'espressione scioccata sul volto.
-Sarebbe colpa mia se Ron ha preso Prudence?-gli domandò allibita.
-SI!Come fai a non capirlo?
Tu ci hai tradito,ci hai voltato le spalle cancellandoci dalla tua vita come se fossimo oggetti rotti.
E' stato solo dopo aver saputo della tua relazione con Malfoy che Ron ha cominciato a mettere in piedi l'idea del rapimento.
Prima era ancora convinto che sarebbe riuscito a farti cambiare idea-
Hermione si alzò di scatto dalla sua sedia,stizzita da quelle parole:come si permetteva di darle la colpa di qualcosa che avevano fatto loro?
C'era qualcosa che non quadrava però nel discorso di Harry...
-Posso capire la sua rabbia quando ha saputo di me e Draco,ma tu?
Cosa c'entri in tutta questa storia?
Perchè ti sei sentito tradito anche tu?Eri il mio migliore amico,potevamo ancora frequentarci, non eravamo costretti a rompere del tutto i rapporti-gli chiese esponendo le sue idee.
Sul viso di Harry apparve un leggero sorriso sarcastico che la fece arrabbiare.
-Davvero non ti sei accorta che hai ferito anche me?-le domandò alzandosi a sua volta,ma restando dietro la scrivania.
I loro occhi si incontrarono per qualche istante,poi il sorriso sul volto di Harry sparì prima che lui parlasse di nuovo.
-Quella mattina,tu hai rifiutato il mio aiuto...Ero venuto ad offrirti il mio appoggio,il mio incondizionato sostegno in quella situazione e tu mi hai voltato le spalle.
Hai preferito andar via con qualcuno che non ti ama,che non ti ha mai amato e che alla prima occasione ti butterà via come tu hai fatto con me e Ron-le disse con voce incredibilmente seria.
Era incapace di staccare gli occhi dal suo viso:come poteva dirle tante cattiverie ed essere così sereno?
Com'erano finiti a quel punto?Lei aveva solo bisogno di sapere dov'era Prudence!
Il resto non le interessava.
-Ho provato a farti ragionare,ancora e ancora ma NIENTE!
Tu eri felice di esserti lasciata tutto alle spalle...anche me.
Hai lasciato che Malfoy mi prendesse a pugni e mi minacciasse senza interferire...-
-Mi stavi insultando,lui ha cercato di proteggermi-ribattè Hermione decisa.
Harry sospirò e abbassò lo sguardo,come sconfitto,offrendole l'occasione per parlare.
-Ho sempre pensato che la nostra amicizia sarebbe durata per sempre,anche se il mio matrimonio sarebbe finito.
Poi però mi sono accorta di alcune cose...
Molte amicizie finiscono,sono davvero poche quelle eterne-disse fissando i capelli neri dell'uomo.
Harry alzò la testa e fissò gli occhi sullo volto di Hermione:ora era lui a dover restare in silenzio ed ascoltare.
-Tu hai cambiato le nostre vite,senza di te tutto sarebbe stato diverso...
Hai cambiato anche me e lui:ci hai plasmati,ci hai resi come tu volevi che fossimo,per essere adatti a te...
Non avresti mai salvato il mondo magico con una secchiona ed un ragazzino che aveva paura anche della sua ombra-disse con voce sicura.
Harry fece per obiettare,ma lo sguardo negli occhi di Hermione lo zittì.
-Quando abbiamo cominciato a mostrare di nuovo le nostre vere personalità,abbiamo cominciato a non piacerti piu'.
Ti vergognavi della sua passione per il poker,anche se cercavi di nasconderlo, e so che ti sei vergognato anche di me quando ho iniziato a frequentare i Serpeverde e ho permesso a mia figlia di fare lo stesso.
Ma ti sei mai chiesto se noi ci siamo vergognati di te?O quanto sia stato difficile essere tua amica?-gli domandò inaspettatamente.
Questa volta il silenzio del moro era genuino:era una domanda che non si era mai posto.
-Tutte le volte che dovevamo difenderti dalle maldicenze,dai pettegolezzi...
Tutte le volte che ti sei reso ridicolo per seguire il tuo ideale,o quando ti facevi nemica metà Casata per le tue convinzioni lasciando noi a rimettere tutto insieme,a ricucire i pezzi.
Ti sei mai chiesto se abbiamo pensato di abbandonarti,di lasciarti al tuo destino e vivere una vita normale come tutti gli altri ragazzi?-gli chiese ancora.
Questa volta nella sua voce c'era un filo di tristezza:da ragazza quando Ron si sfogava con lei per quella situazione così insostenibile e immaginava come sarebbe stato vivere ad Hogwarts senza problemi nè minacce di morte,lei si lasciava trascinare da quel pensiero per poi sentirsi subito in colpa nei confronti di Harry.
Ora quel senso di colpa era svanito.
Erano arrivati al momento degli addii...
-E' quello che farò oggi-disse infatti.
Harry fissò gli occhi nei suoi,visibilmente sorpreso e curioso.
-Quando uscirò da quella porta,la nostra amicizia sarà finita;un piacevole ricordo d'infanzia.
Tu andrai per la tua strada e io per la mia...
Però prima di andar via ho bisogno di avere quelle informazioni.
Devo sapere dov'è mia figlia-gli disse decisa.
Nessun rimpianto.
Questa era la prima cosa che aveva imparato vivendo a stretto contatto con un Serpeverde.
Harry sembrò sul punto di controbattere alle sue parole,ma lei vide chiaramente il suo cambiamento d'espressione:la rabbia aveva lasciato il posto alla rassegnazione.
Aveva capito che non c'era niente che potesse fare o dire per farle cambiare idea...
-Il nome sui passaporti falsi è Dawson.
Sara e Jeffrey Dawson.
La passaporta li ha portati a New York...
E' tutto quello che so,che sono riuscito a farmi dire-le disse sincero.
Hermione annuì.
Era finita,non c'era piu' niente da dire.
Si voltò e si avviò verso la porta.
Uscì in corridoio e vide Draco appoggiato con la schiena sulla parete di fronte alla porta;non appena la vide uscire,si staccò dalla parete e le fu accanto.
-Tutto bene?-le domandò premuroso.
Hermione annuì.
-Sono a New York-


10° GIORNO

Erano appena arrivati.
Perfetti,come avrebbero dovuto essere.
Passò una mano sul velluto verde e sentì la morbidezza del tessuto sotto i polpastrelli;chiuse gli occhi ricordando come aveva sorriso Prudence vedendo il vestito in vetrina,come era rimasta ferma sul piccolo piedistallo mentre il sarto italiano le prendeva le misure.
Era stata davvero bravissima.
Avevano visto quel vestito in una vetrina di un negozio italiano l'ultimo giorno di vacanza,mentre passeggiavano per le strade di Napoli e Prudence era rimasta affascinata dal verde brillante del vestito,dalla gonna a palloncino che lasciava intravedere una piccola sottogonna di un verde piu' chiaro e dal corpetto con i bottoncini dorati sul petto e sulle maniche.
Forse spinto dal colore del vestito,Draco si era lasciato trascinare all'interno del negozio e aveva parlato con il proprietario,un sarto che confezionava vestiti su misura da quasi trent'anni e lo aveva convinto a fare un paio di vestiti anche per la piccola:uno con la stessa stoffa e colore del vestito in vetrina,l'altro rosso della stessa tonalità dei colori Grifondoro,forse per non far arrabbiare Hermione.
Prudence era stata bravissima e molto diligente mentre l'uomo prendeva le misure,attenta a fare tutto quello che lui le diceva.
Aveva quasi dimenticato quei vestiti con tutto quello che era successo...E pensare che Prudence non vedeva l'ora di indossarli.
Prese il vestito verde fra le mani e lo avvicinò al viso,annusandolo leggermente quasi sperando di ritrovare l'odore di sua figlia.
La morbidezza di quel velluto non era paragonabile neanche lontanamente alla pella della sua bambina...
Dov'era adesso?
Stava bene?
Aveva paura con Ron oppure lui si stava comportando bene con lei?
Non riusciva a smettere di porsi quelle domande,giravano a vuoto nella sua testa,in cerca di una risposta che lei non era in grado di dare.
Il vestito ancora stretto fra le braccia,scivolò a terra,mentre silenziose lacrime avevano preso a scorrerle sulle guance.
Prima si vantava di non piangere mai,di riuscire a risolvere tutto,anche le situazioni piu' difficili senza lacrime,ed ora invece non passava giorno senza che iniziasse a frignare.
Era davvero inutile.
Nascose la testa nel vestito verde e,senza accorgersene,iniziò a canticchiare la sua ninna nanna.

"Blackbird singing in the deck all night,
 take this broken winds and learn to flight
 all your life,you are only waiting
 for this moment to arrive
"

Riconosceva soltanto qualche parola,confusa e smozzicata fra le lacrime e i singhiozzi,però sentì chiaramente il rumore della porta che si apriva.
Alzò gli occhi e incontrò lo sguardo di Draco,che la fissò in silenzio per qualche istante,poi lo vide fissare il vestito che teneva fra le mani e pensò che doveva dargli una spiegazione.
-E'...è arrivato solo adesso-gli disse con voce rotta.
Lui annuì in silenzio,senza staccarle gli occhi di dosso.
Hermione lo vide avvicinarsi velocemente e stringerle un braccio con una mano e aiutarla ad alzarsi.
Le tolse il vestito di mano e lo gettò sopra l'altro,neanche fosse uno straccio,e senza parlare la guidò fuori dalla loro camera da letto.
-Che cosa...-chiese lei seguendolo.
Il suo silenzio la spaventava:non aveva mai usato quei modi così bruschi con lei da quando sapeva cosa provava per lui.
Sempre con lei,Draco si diresse verso il bagno e spalancò la porta con violenza,facendo un gran baccano,la fece entrare,poi richiuse la porta dietro di loro e la imperturbò.
Finalmente le lasciò il braccio,ma fu soltanto per pochi istanti,il tempo di avvicinarsi alla doccia e aprire l'acqua poi le si riavvicinò e la fece entrare nella doccia,sotto l'acqua tiepida, entrandovi a sua volta,incurante che entrambi fossero ancora vestiti.
-Che stai facendo?-gli chiese leggermente spaventata.
Hermione chiuse per un'istante gli occhi sotto il getto d'acqua:che diavolo aveva in mente?
-Guardami-lo sentì finalmente parlare.
Riaprì gli occhi e vide il suo viso a poca distanza dal suo,entrambe le mani poggiate sulle mattonelle all'altezza delle sue spalle.
-Perchè mi hai portato qui dentro?-gli chiese fissandolo negli occhi.
L'acqua gli aveva bagnato i capelli ed il retro della camicia viola,ma lui sembrava non accorgersene e continuava a fissare i suoi occhi.
Cosa c'era in quello sguardo?
Rabbia,dolore?
Amore?
-Sfogati-le disse.
Hermione lo guardò senza capire,avvicinando una mano al viso per allontanare i ricci bagnati dalle guance.
-Urla,piangi,grida...prendimi anche a pugni se vuoi.
Nessuno ti sentirà qui dentro.
Sfoga tutto il dolore che hai dentro-le disse avvicinando il corpo al suo.
Hermione premette le labbra una sopra l'altra cercando di controllare l'ondata di emozioni che l'aveva colpita;stava facendo tutto quello per lei,per farle capire che non era sola,che non doveva chiudersi nel suo dolore e lasciarlo fuori.
Perchè c'era una cosa che aveva dimenticato:anche Draco stava soffrendo per la scomparsa di Prudence...solo che non lo dimostrava.
Gli accarezzò una guancia e accennò un sorriso triste.
-Però,quando usciremo da qui,nessuno deve vederti piangere.
Non devi dargli questa soddisfazione...
Mostragli quanto sai essere forte!-le disse convinto.
Lei scosse la testa.
-Non so piu' se sono forte...Non ho piu' niente per cui combattere-gli disse con voce triste.
L'acqua si mischiò alle lacrime e le sembrò meno imbarazzante piangere davanti a Draco, ancora una volta,senza nascondersi alla sua vista.
Lui le sorrise teneramente,sfiorandole una guancia con la punta delle dita.
-Certo che lo sei...
Tu sei la mia roccia-le disse poi con voce altrettanto tenera,quasi insolita per lui.
Hermione fissò i suoi occhi,incurante delle lacrime che scendevano lungo le guance e poggiò entrambe le mani sugli avambracci muscolosi dell'uomo.
Sentì una mano che le accarezzava i capelli bagnati e l'istante dopo si ritrovò fra le sue braccia,la testa contro la sua camicia bagnata.
-Ci penso io a combattere per entrambi...Sta tranquilla-le disse all'orecchio.
Perse la cognizione del tempo:si aggrappò alle sue spalle neanche un naufrago in mezzo al mare e pianse finchè gli occhi non iniziarono a bruciarle ed il petto le fece male per i troppi singhiozzi;urlò la sua rabbia contro Ron e la paura di non ritrovare piu' Prudence finchè non si ritrovò afona,sempre sorretta dalle braccia di Draco che non la lasciarono neanche un'istante, che non smisero mai di accarezzarla cercando di calmarla e rassicurarla.
-Cosa farò se non dovessimo piu' ritrovarla?-gli chiese ad un certo punto incontrando il uso sguardo.
-Ti ho promesso che la riporterò a casa...
Sai che mantengo sempre le mie promesse-le disse convinto.
Hermione fece per ribattere,per dar voce all'ennesimo cattivo pensiero,ma Draco la bloccò:avvicinò il viso al suo e posò le labbra sulle sue,delicatamente,come una carezza.
Gli occhi aperti,Hermione cercò il suo sguardo per capire i suoi pensieri,e quando incontrò le sue iridi argentee capì cosa aveva in mente l'uomo.
Chiuse gli occhi e iniziò a ricambiare il bacio,tremante e bisognosa,aggrappandosi a quel bacio come prima si era aggrappata alle sue spalle.
Non oppose nessuna resistenza quando sentì le mani di Draco sulla sua maglietta,ormai incollata al corpo,anzi mosse velocemente le proprie dita sui bottoni della camicia viola per liberarlo a sua volta da quegli indumenti fastidiosi.
Portare via il dolore con il desiderio.
Con la passione.
Con l'amore.
Annientarlo pezzo pezzo finchè non ne è rimasto niente,fino a quando non è soltanto un vago ricordo nella mente,fra il bisogno sempre piu' impellente di dare sfogo al piacere che sembra bruciare il tuo corpo.
Sempre sotto il getto d'acqua...Acqua testimone e giudice allo stesso tempo.
Quando finalmente uscirono dalla doccia,Hermione era certa di essersi lasciata definitivamente alle spalle tutto ciò che era stata.
Era una persona nuova adesso.
Ora era pronta a lottare con le unghie e con i denti per riprendersi sua figlia,incurante di chi avrebbe calpestato per raggiungere il suo obbiettivo.


13° GIORNO

-Avevi ragione tu-
-Io ho sempre ragione tesoro...Ma questa volta di cosa stiamo parlando?-le chiese Pansy.
-Di Harry-
Per giorni le parole del suo ormai ex migliore amico avevano continuato a ronzarle in testa,a farla sentire in un certo senso colpevole per quella situazione spiacevole che si era creata.
Forse se si fosse comportata diversamente,se avesse vissuto la sua nuova vita includendovi anche Harry e Ginny,ora Prudence sarebbe stata lì con loro.
Pansy voltò leggermente il busto verso di lei per guardarla meglio.
-Hermy perchè affrontare di nuovo questo discorso?Inoltre parlare di quell'essere mi fa venire il mal di stomaco...-scherzò Pansy cercando di farla sorridere.
La bocca di Hermione si curvò leggermente verso l'alto,quasi non volesse deludere l'amica,ma il sorriso non raggiunse i suoi occhi.
-Ma ovviamente tu ne vuoi parlare-commentò la donna.
La mora annuì.
-Per me è solo tempo sprecato,ma se ti aiuta a stare meglio,fà pure-le concesse incrociando le gambe.
Hermione restò qualche istante in silenzio,riflettendo su quello che era successo e su quello che avrebbe potuto fare per evitarlo,poi rialzò gli occhi sul viso di Pansy che per tutto il tempo aveva avuto lo sguardo fisso su di lei.
-Pan pensi che se avessi mantenuto i rapporti con Harry,le cose sarebbero andate meglio?-le chiese cercando un parere o una conferma ai suoi dubbi.
-Che vuoi dire?-le domandò incerta.
Hermione sospirò e si ravviò un ricciolo dietro l'orecchio destro.
-C'è stato qualche comportamento sbagliato da parte mia?Nei confronti di Harry e della sua famiglia?-le chiese ancora piu' specifica.
-Tesoro non sono la persona adatta a cui fare questa domanda,non credi?-le fece notare la donna con un piccolo sorriso.
L'altra annuì,convenendo con lei.
-Però posso dirti che fin da quando ci siamo conosciute,tu non hai mai accennato ai tuoi amici dell'altra parte-le disse poi.
-Vuoi dire i Grifondoro?-chiese Hermione aggrottando le sopracciglia.
-Sì esatto loro.
E' stato come se per tutta la vita non avessi aspettato altro che diventare una di noi;come se avessi colto l'occasione giusta al momento giusto-le spiegò.
Hermione riflettè sulle sue parole e prima che potesse parlare,Pansy la precedette.
-Rispondi a questa domanda:non ti sentì piu' libera da quando sei con noi?-
-Definisci libera-chiese Hermione guardando attentamente il volto dell'amica.
Pansy sospirò e si allontanò i capelli dalla fronte con una mano,riflettendo sulle parole giuste.
-In questi mesi che sei stata con noi,ti sei mai sentita sotto esame?
Giudicata per le tue azioni o per quello che avresti detto?-le disse.
-Beh all'inizio avevo paura di voi,non puoi negarlo-confessò sincera l'altra.
-E,come hai potuto vedere tu stessa,non ne avevi alcun motivo.
Però noi ti abbiamo mai chiesto di cambiare quello che sei?Abbiamo mai cercato di adattarti a noi prima di accettarti nel nostro gruppo?-le domandò ancora Pansy.
Hermione restò in silenzio pochi secondi poi scosse la testa.
Non lo avevano mai fatto...
Si era fatta piu' paranoie lei sul suo incontro con il gruppo di Serpeverde piu' di quanto se ne fossero preoccupati loro.
Pansy aveva ragione quando diceva che non le avevano mai chiesto o imposto nulla:l'avevano accettata semplicemente per com'era.
-Ora chiediti questo...I tuoi amichetti Grifondoro avrebbero fatto la stessa cosa?-le chiese con voce seria.
Sapeva come rispondere a quella domanda.
Erano le stesse identiche cose che aveva detto ad Harry lei stessa quando era andata nel suo ufficio pochi giorni prima.
Rialzò lo sguardo ed incontrò gli occhi affettuosi di Pansy,che accennò un sorriso per lei.
-Non puoi incolparti per qualcosa di cui non hai colpa...Smettila di fare la vittima!
Una persona cambia nel corso della vita e se loro non sono stati in grado di accettare le tue scelte ed i tuoi cambiamenti,vuol dire che non ti amavano veramente.
Un vero amico l'avrebbe fatto-commentò.
-Tu lo faresti se Daphne si innamorasse di un Tassorosso o di un Grifondoro?-le domandò mettendo alla prova le sue parole.
Pansy rise leggermente a quelle parole.
-Cosa cambierebbe?
Sarebbe sempre Daphne...Certo dei gusti decisamente orribili,però sarebbe sempre la stessa- concluse la donna.
Perchè una cosa tanto semplice per un Serpeverde sembrava impossibile per un Grifondoro?

 

15° GIORNO


-Prudence!-
Si ritrovò al centro del letto,seduta in mezzo alle coperte,nel buio della notte.
Un'altro incubo.
Eppure sembrava così reale...
Sentì Draco muoversi accanto a lei e l'istante dopo anche lui si ritrovò seduto nel centro del letto,una mano a sfregare il viso e gli occhi ancora addormentati,mentre l'altra si posava sulle sue abbandonate in grembo.
-Ancora un brutto sogno?-le domandò con voce assonnata.
Hermione annuì,incerta che il suo movimento fosse stato colto dall'uomo.
-Era seduta,sai quando piega le ginocchia e se le abbraccia con tutte e due le braccia?
Non riuscivo a vederle il viso perchè aveva la fronte poggiata contro le ginocchia...ma stava piangendo.
Piangeva forte,riuscivo a sentire i singhiozzi neanche fosse accanto al mio orecchio-gli raccontò fissando il vuoto.
Sentì la mano di Draco allontanarsi e l'istante dopo le sue spalle furono coperte da un braccio caldo e forte.
-Era solo un sogno...-le disse Draco cercando di rassicurarla.
-Come puoi saperlo?E se stesse piangendo davvero?
Magari mi cerca e io non sono lì...-disse con infinita tristezza nella voce.
Si sentì trascinare giù nel letto,di nuovo con la testa sul cuscino,poi Draco si avvicinò alla sua parte del letto e l'attirò a sè,come per allontanare quei cattivi pensieri.
-Stiamo cercando ovunque,lo sai...Ormai è questione di poco e Prudence sarà di nuovo a casa-le disse,le labbra vicino al suo orecchio destro.
Hermione alzò il viso,quasi cercando i suoi occhi,ma l'oscurità era troppo fitta per riuscire a trovarli,quindi dovette accontentarsi del suo profilo affilato e pallido,quasi risplendente nell'oscurità.
-Come fai ad esserne sicuro?
Magari New York era un modo per depistarci,una tappa verso la vera destinazione...L'America è così grande,può essere ovunque!-gli disse,stringendo le braccia attorno alla vita dell'uomo,come a proteggersi da quel pensiero.
Aveva promesso che non avrebbe piu' permesso a nessuno di vederla debole e che non avrebbe piu' pianto e finora aveva mantenuto il patto,ma c'erano dei momenti in cui era veramente difficile.
-Quell'essere nn è tanto intelligente per un'idea del genere-la rassicurò Draco.
Il nome di Ron veniva fatto soltanto in "occasioni speciali",o quando non si poteva proprio evitare,altrimenti veniva chiamato con nomignoli meschini che non infastidivano affatto Hermione.
-Inoltre non dimenticarti che gran parte dei membri di Serpeverde gli stanno dando la caccia... Tiger e Goyle hanno tappezzato la Grand Central Station con foto di Prudence,promettendo una ricompensa a chiunque avesse delle informazioni interessanti-le sussurrò con voce calma.
-Non credevo che saresti riuscito a convincerli...-gli disse sinceramente colpita del potere che ancora adesso a distanza di anni,Draco esercitava sulle due ex "guardie del corpo".
-Io non ho fatto niente,è stata una loro idea...
Resteresti sorpresa da quante persone si sono offerte di aiutarci;anche le piu' impensabili-le disse,accarezzandole la schiena con una mano.
Hermione sorrise:la sua bambina...
-E' impossibile non amarla-sussurrò.
Lo sentì sorridere e si strinse di piu' a lui,la testa poggiata contro il suo petto,cercando di non abbandonarsi alla malinconia e alla tristezza:doveva essere forte.
E soprattutto doveva cominciare ad essere positiva:la sua Prudence sarebbe tornata a casa.


20° GIORNO

-Hermione-
Blaise era seduto al tavolo nella sala da pranzo e aveva alzato gli occhi non appena l'aveva vista entrare.
Non era strano che le rivolgesse la parola:in quel mese di pura follia,il loro rapporto gelido si era sciolto,lasciando il posto ad una affettata cordialità prima e poi ad una stentata amicizia in seguito.
L'uomo aveva capito finalmente che il suo migliore amico era davvero innamorato di quella donna:glielo avevano dimostrato le notti che aveva passato insonne cercando anche il piu' piccolo appiglio,il piu' piccolo aiuto per trovare i due fuggitivi.
Aveva visto la premura con cui si prendeva cura di Hermione,tacendole le notizie che potevano farle piu' male,oppure le false piste che lasciavano sperare e che poi si concludevano in un nulla di fatto...
Non aveva mai visto Draco Malfoy così premuroso e preoccupato per qualcuno in tutta la sua vita.
La riccia,ancora in vestaglia,lo fissò subito attenta.
-Buongiorno Blaise-lo salutò.
L'uomo le sorrise gentilmente.
-Buongiorno a te-
La vide guardarsi intorno nel salotto vuoto:era ancora presto perchè fosse preso d'assalto da dai Nott e da Daphne,che come ogni giorno cercavano di fare il possibile per aiutare i due "genitori".
Ma quel giorno era diverso...
-Dov'è Draco?-gli domandò infatti la donna.
L'amico gli aveva lasciato quasi un copione scritto da dire per evitare di spaventarla,ma vedeva già sul volto l'espressione preoccupata che iniziava a far capolino.
-Torna presto,non preoccuparti.
Vuoi del caffè?-le domandò indicando la caraffa sul tavolo.
Hermione scosse la testa e si avvicinò al divano.
-No,grazie...Ho la nausea-gli disse sdraiandosi e poggiando la testa su un bracciolo.
Blaise tornò a sedersi al tavolo e riprese in mano il giornale,scorgendo con gli occhi le righe scure.
-Credi che starà via per molto?-gli chiese la donna dopo qualche istante.
Lui alzò le spalle.
-Non so dirtelo,davvero-le disse sincero.
Hermione chiuse gli occhi e premette le labbra una contro l'altra,portando un braccio sulla fronte,mentre l'altro restava sul ventre come abbandonato.
-Sei sicura di star bene?-le domandò lui lanciandole un'occhiata attenta.
Hermione emise un suono affermativo e aprì gli occhi.
-Devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male ieri sera...-commentò.
-Ma se sono giorni che a malapena tocchi cibo-le fece notare l'uomo.
Un sorriso accennato apparve sul volto della donna:non era un mistero perchè si comportasse così.
La porta si chiuse in lontananza,mettendo a tacere la risposta di Hermione e facendo alzare in piedi Blaise,che restò in attesa accanto al tavolo.
Draco entrò a passi veloci nella stanza e l'amico capì dal primo sguardo che aveva buone notizie.
-Allora?-gli chiese con la sua voce profonda.
-E' lei-disse il biondo fissandolo per qualche secondo.
Lo scambio di battute fra i due uomini aveva attirato l'attenzione di Hermione che si era messa a sedere sul divano e guardava ora Draco ora Blaise.
-Che succede?-domandò fissando finalmente lo sguardo sul compagno.
Draco fece i pochi passi che lo dividevano dal divano e piegò le ginocchia per essere all'altezza del viso di Hermione.
-Abbiamo trovato Prudence-le disse guardandola negli occhi.
I due uomini videro chiaramente il viso di Hermione illuminarsi ed i suoi occhi farsi piu' lucidi,quasi sul punto di cedere alle lacrime.
-Dov'è?Voglio vederla...-disse subito parlando velocemente.
Draco sorrise,come non faceva da tempo,e le posò entrambe le mani sulle braccia per fermarla prima che lei si alzasse in piedi.
-La stanno portando da Potter...Scusami ma non sono riuscito ad impedirlo-le disse serio.
Hermione scosse la testa.
-Non mi importa,voglio vedere la mia bambina...Dobbiamo andare subito da lei-gli disse seria.
Blaise vide lo sguardo che si scambiarono i due e poi vide Draco annuire.
-Va bene,preparati io ti aspetto qui.
Blaise potresti andare avanti per assicurarti che non ci freghino un'altra volta?
Io avverto Daphne e le dico di raggiungerti lì-gli domandò l'uomo alzando lo sguardo su di lui.
Senza parlare l'uomo annuì.
Hermione si stava avviando a passi veloci verso la porta del salotto,ma si fermò un'istante dopo e tornò a guardare Draco.
-E'...E' stato buono con lei,vero?-gli chiese titubante.
Era chiaro che non voleva sapere la verità.
Ma per una volta,Draco preferì dire quello che realmente pensava.
-Non lo so,ma se le ha fatto qualcosa di male lo uccido con le mie mani-

 

Salve a tutti!!!

Scusate se ho impiegato tanto a postare il capitolo anche se era già pronto,ma nuova casa significa nuova linea,così ho dovuto aspettare un paio di settimane che attaccavano l'adsl.

Cmq ora sono qui e vi porto una buona ed una cattiva notizia:la buona è che nel prox capitolo rivedremo la piccola Prudence;la cattiva è che Ron non ha ancora finito di fare del male,anzi se possibile,nel prossimo capitolo darà sfogo a tutta la sua rabbia e a tutto il suo odio.

Spero veramente ke nn finiate x odiarmi...

Ringrazio tutti coloro che recensiranno e che leggeranno questo capitolo e mi scuso x eventuali errori di ortografia o battitura.

E ora i ringraziamenti:Musa16(Diciamo che è un'universo differente,altrimenti visto come si stanno mettendo le cose nel sequel rischio di confonderti le idee...),Hollina(Vedrai quanto diventa bastardo nel prox capitolo...Se c'è qualche fan di Ron finisco x essere linciata),Taty'89(Anche qst ti ha messo angoscia?A che servono le botte?X Harry ci voleva solo una sbugiardata pubblica,cs tt avrebbero saputo cosa aveva fatto),Kitty Cullen(Anche io sn convinta che Ginny sia un pò sadica sotto sotto...X Ron ancora deve fare un pò di danni...),JC(Sì ho pensato di lasciarli insieme visto ke sn piaciuti tanto...Ho distrutto due miti in qst fiction...),Excel Sana(C'è un coro "A morte Harry"?Non lo sapevo...),Lights(Grazie x i complimenti...Me li merito davvero?),Persefone Fuxia(Io sono la prima ad iscrivermi se lo fondi...),Deaselene(Grazie x i complimenti!),Pei chan(Bentornata!Tanti altri colpi di scena...Stay tuned!),Stellabella(Sono curiosa di sentire le vostre idee...me ne diresti qualcuna?),Krisma(E sarà sempre + dolce...Restando xò sempre un Malfoy...),Smemo'92(Ecco spiegati i motivi di Harry...Anche lui aveva i suoi risentimenti quindi nn era del tutto sincero qnd ha cercato di fermare Ron),Tindina(Adoro i lieto fine...E poi nn mi piace l'idea di una lettrice in un eremo sperduto insieme agli sherpa e alle pecore),Shannara_810(Certe persone sono meno inclini al cambiamento di altre...Anche se avesse notato qualche cambiamento in Malfoy nn lo avrebbe mai ammesso,proprio perchè lui era il suo nemico),Girasole'93(Chi dei due?),AliasNLH(Grazie x i complimenti!Abbi un pò di pazienza e scoprirai cos'è successo a Prudence),Daphne'92(I Serpeverde quando vogliono sono meglio del FBI!!).

Bene x il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"Memories"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Memories ***


memories

"In questo momento non sento piu' nessun amore per te.

Non ho mai pensato che potesse accadere,ed invece è successo..."

 

Odio.

Paura.

Impotenza.

Gli occhi che vagano per la stanza nel vano tentativo di non incontrare i suoi,per evitare di vedere ancora una volta quell'odioso sorriso,quel ghigno vittorioso che ti spaventa e ti fa ribollire il sangue nelle vene.

Inutili tentativi di liberarsi,di muovere un braccio,di spezzare quei lacci invisibili,ma i loro desideri contrastanti si scontrano e lui ha di nuovo la meglio.

Socchiudere le labbra,provare a parlare,dire qualsiasi cosa,ad urlare,perchè qualcuno ti senta,ma non riuscire a far altro che sussurrare,provocando il suo sorriso divertito.

Sperare nell'arrivo di qualcuno è inutile,nessuno verrà a salvarti...

Quella porta resterà chiusa,e tu non potrai far altro che restare immobile,ad occhi chiusi,in attesa che tutto finisca.

Sperando solo di morire...

 

 

Era stato facile nascondersi fra i milioni di abitanti che affollavano l'isola.

Chi,in una città egoista come New York,avrebbe fatto caso ad un'uomo e alla bambina che era con lui?

Tutti troppo preoccupati ai loro affari per controllare quello che succedeva agli altri,a meno che non sia un fatto eclatante o sensazionale,al punto da finire sulle copertine dei giornali.

Non appena arrivato a New York aveva bruciato i passaporti falsi:se conosceva bene Harry,sapeva che non avrebbe resistito a lungo prima di rivelare la loro vera identità.

Quello che però Harry non sapeva era che anche lui si era fatto un giro fra i falsari e i ladri di Nocturn Alley.

Anche lui aveva qualche conoscenza nell'ambiente grazie al poker,era fra quella feccia che aveva trovato gli unici polli che riusciva a battere a carte;ed ora era venuto il momento di riscuotere i suoi debiti.

Nessuno sapeva che aveva chiesto altri due passaporti e carte d'identità americani per sè stesso e Prudence,questa volta passaporti americani,impossibili da distinguere da quelli reali.

Soltanto un'occhio veramente esperto avrebbe notato le minuscole differenze...

Ora lui e Prudence era Jasper e Andrea Costa,americani di seconda e terza generazione.

La prima sera avevano alloggiato in un'albergo fra i piu' frequentati dai turisti,in una delle camere all'ultimo piano,con la Statua della Libertà ed Ellis Island visibili in lontananza dalla loro finestra.

Aveva vezzeggiato e coccolato sua figlia permettendole ogni lusso e concedendole ogni capriccio,perchè non si accorgesse di quello che stava succedendo intorno a lei,quasi sperando che non le chiedesse notizie di Hermione.

Era la prima volta dopo mesi che riusciva ad averla tutta per sè e voleva che quei momenti fossero piacevoli per entrambi,in previsione dei momenti difficili che sicuramente sarebbero arrivati in seguito.

Ma sperare che non chiedesse notizie di sua madre era stata una speranza inutile e anche un pò stupida.

-Dov'è la mamma?-gli aveva chiesto poco prima di infilarsi sotto le coperte.

Ron aveva sorriso e le aveva accarezzato i capelli,poi le aveva spiegato che la mamma sarebbe stata lontana e loro avrebbero passato un pò di tempo insieme.

-Sei contenta?-le aveva chiesto poi sorridendole.

Prudence aveva sorriso e annuito convinta.

Le aveva posato un bacio sui capelli e aveva fatto per allontanarsi,quando sua figlia gli aveva chiesto la canzone per addormentarsi.

Di quale canzone parlava?

Lui non le aveva cantato mai nessuna canzone.

-Questa sera è troppo tardi...Te la canterò domani-le promise,chiudendo l'argomento.

Si era accorto dello sguardo che la bambina gli aveva lanciato,ma aveva fatto finta di niente ed era uscito dalla stanza.

Il mattino dopo si erano trasferiti a Brooklyn,nell'appartamento in affitto che Ron aveva preso solo per loro.

Era un palazzo di dieci piani di mattoni rossi scuri,le cui finestre affacciavano direttamente sulla strada e che sicuramente aveva visto giorni migliori,visto lo sporco alle finestre e le inferriate ai vetri del portone.

Era un'appartamento piccolo,quello di cui avevano bisogno un'uomo e sua figlia:due camere,una cucina ed un bagno.

Anche quella casa aveva bisogno di molti cambiamenti e riparazioni,ma di quello Ron non si era preoccupato:aveva vissuto in posti peggiori.

Aveva dato a Prudence la camera piu' grande e l'aveva arredata con le poche cose che era riuscito a trovare nei mercatini dell'usato e nelle svendite,finendo poi per pitturare la camera della bambina di giallo.

Prudence si era mostrata interessata a tutti quei cambiamenti,aveva cercato di dare una mano decidendo qual'era il posto migliore per sistemare le sue cose e scegliendo personalmente il colore da usare per la sua stanza.

I primi vicini che vennero a fare la loro conoscenza furono i Jefferson,una coppia con un figlio di tredici anni che vivevano sullo loro stesso piano.

Helen,la moglie,era una donna rubiconda con folti capelli biondi ed occhi neri che si presentò sulla sua porta con una torta di mele per lui e sua figlia.

A Jack il marito,invece,erano state delegate le incombenze maschili:s'informò su quello che aveva fatto prima di arrivare lì,le scuole che aveva frequentato e i lavori che aveva svolto.

Infine quando Helen gli aveva chiesto qualcosa sulla madre di Prudence,Ron aveva abbassato la voce e le si era avvicinato con un'aria cospiratoria sul volto.

-E' una storia troppo triste...Preferirei non parlarne-le aveva detto diventando improvvisamente contrito,un velo di dolore ad oscurargli la faccia.

Helen e Jack avevano annuito immediatamente,come partecipi della sua "difficile" situazione.

-Anzi vi pregherei di non parlare mai di lei davanti ad Andrea-aggiunse Ron prevenendo così futuri attacchi di curiosità dei due.

-Sta tranquillo,conta su di noi-aveva detto subito Helen.

Quando Jack,giorni dopo,aveva di nuovo indagato su quello che era successo aveva assunto la stessa espressione e si era lasciato scappare che la donna aveva alle spalle una dipendenza da alcool e droga e che stava facendo di tutto per tenerla lontana dalla bambina.

-Non le permetterò di farle ancora del male-aveva aggiunto in pieno stile melodrammatico.

Dall'espressione colpita sul volto di Jack aveva capito di aver raggiunto il suo obbiettivo e di aver creato una sorta di barriera fra sè stesso e le spie che certamente Malfoy avrebbe spedito in giro per gli Stati Uniti una volta che Harry avesse parlato.

Quante persone sane di mente darebbero una bambina ad una madre alcolizzata e drogata dopo aver visto con quanta amorevole dedizione si occupava di lei suo padre?

Quella prima settimana aveva creato un mondo nuovo fatto su misura di Prudence.

Certo,c'erano ancora molte cose che non sapeva di lei...

La prima mattina,quando aveva preparato la colazione,aveva dovuto buttare tutto perchè la bambina non aveva toccato cibo.

Però quella stessa mattina erano andati insieme a fare la spesa e Prudence gli aveva indicato quello che piu' le piaceva,aiutandolo così a capire anche i suoi gusti ed il suo carattere.

Con qualche incantesimo aveva sistemato la casa in modo che fosse "a prova di bambino" e che sua figlia non si facesse male o tentasse di ammazzarsi infilando le dita nella presa della corrente.

Era riuscito anche a trovare una canzone nuova per la buonanotte:visto che non conosceva quella che Hermione usava ogni sera era meglio ingegnarsi in qualche modo...

Così una sera,dopo averle fatto il bagno e averle messo il pigiama,quando era stata al caldo sotto le coperte,si era sporto verso di lei e aveva iniziato a cantare la prima canzone che gli veniva in mente.

 

"Night and day

you are the one

only you beneath the moon

or under the sun

when you are near to me or far

it's no matter where you are

I think of you

night and day"

 

Fortunatamente l'esibizione piacque a Prudence,abbastanza da fargliela ripetere anche i giorni a seguire.

Tutto quello che aveva progettato per mesi,che aveva studiato nei minimi dettagli aveva trovato il suo incastro contribuendo alla riuscita del piano.

Aveva sua figlia,aveva una casa,una nuova identità che gli permetteva l'anonimato,e lo aveva liberato dall'ansia per i suoi creditori,e aveva un nuovo lavoro.

Jason,che viveva al secondo piano nel suo palazzo, lo aveva "raccomandato" per un posto di commercialista in un ristorante di un suo parente.

Ron non aveva molta dimestichezza con i numeri,non l'aveva mai avuta,ma per risultare credibile,gli bastava usare qualche incantesimo perchè tutto si risolvesse facilmente e in poco tempo.

Era quasi un furto.

Certe volte era quasi facile convincersi che quella fosse sempre stata la sua vita:che il suo nome fosse realmente Jasper Costa,in fuga da una moglie alcolizzata che stava cercando di togliergli la custodia della figlia.

Ma era difficile ingannare la sua coscienza la notte...

Le notti erano le piu' difficili.

Durante le giornate riusciva a tenersi impegnato con sua figlia,il lavoro ed i vicini-amici,ma quando calavano le tenebre e Prudence era andata a dormire,il suo cervello era libero di vagare,di ritornare al passato,a quello che era stato ripercorrendo la sua vita fino all'ultimo giorno trascorso a Londra.

A quello che non avrebbe mai voluto vedere nè ascoltare.

Chi era quella donna che aveva visto da quella finestra?

Era veramente la sua Hermione quella?

Aveva distrutto tutto!

Aveva cancellato la loro vita,la loro amicizia,senza neanche guardarsi indietro una volta...

Non poteva credere veramente alle parole che aveva sentito:come poteva essere innamorata di Malfoy?

Come poteva essere felice al solo pensiero di costruire una famiglia con quell'essere?

Avere addosso quel bracciale,con il nome dei Malfoy,era ancora peggio di un tradimento:era come se gli avesse aperto il petto e tolto il cuore senza anestesia.

Non era possibile che sua moglie dopo anni passati ad amare lui,ora improvvisamente,morisse d'amore per quella Serpe infida e meschina.

Ma l'aveva visto...

Aveva visto le mani di quell'essere che la spogliavano,che la toccavano;i gemiti di sua moglie,l' impazienza con cui gli toglieva i vestiti e lo baciava.

Ogni volta non riusciva ad andare piu' avanti,troppa era la rabbia che lo assaliva.

Sua moglie non era così...a lei piaceva fare l'amore in silenzio,quasi fosse qualcosa di cui vergognarsi.

Certe volte aveva paura di guardarlo in faccia mentre stavano facendo l'amore!

Che incantesimo le aveva fatto quell'uomo perchè riuscisse ad essere così aperta,così libera?

Lui aveva dovuto faticare mesi per riuscire a convincerla ad accarezzarlo,a masturbarlo e ora lei faceva un pompino a Malfoy?

Ogni volta che aveva cercato di affrontare quell'argomento,lei si ritirava inorridita,quasi schifata!

Come poteva fargli una cosa del genere?

Lo aveva umiliato come uomo,in tutti i modi possibili ed immaginabili.

E ora doveva pagare.

Il rimorso era qualcosa che non poteva permettersi,neanche davanti agli occhi tristi di Prudence quando gli chiedeva di sua madre,del perchè non fosse con loro.

L'unico modo che aveva per colpire Hermione era attraverso Prudence,privando l'una dell'altra.

Era sicuro che con il tempo sua figlia avrebbe dimenticato,aiutata dalla vita calma e appagante che avrebbero avuto lì in America.

Forse fra qualche anno le avrebbe detto che Hermione aveva avuto un'incidente ed era morta, tanto per chiudere definitivamente quel capitolo e non pensarci piu'.

Prudence doveva dimenticare la sua vita precedente...prima l'avrebbe fatto meglio sarebbe stato per tutti.

 

 

Le prime avvisaglie che le cose avevano preso una brutta piega iniziarono a vedersi all'inizio della seconda settimana.

Era al lavoro,fingendo di controllare alcuni conti aspettando il momento giusto per pronunciare l'incantesimo solito che usava in quei momenti,quando fu distratto dai suoi pensieri e dal suo lavoro dall'arrivo di Howard,il suo datore di lavoro.

-Ti andrebbe una serata fra uomini?-gli aveva chiesto apparendo all'improvviso nel riquadro della porta del suo ufficio.

Ron aveva corrugato le sopracciglia,subito attento, e lo aveva fissato in silenzio in attesa di altre informazioni.

-Niente di strano,tranquillo.

Ci beviamo qualche birra,alle volte guardiamo la partita di basket oppure ci facciamo una partita a poker fra amici.

Che ne dici?-gli aveva chiesto ancora.

Ron aveva alzato le spalle.

-Non dovrebbero esserci problemi...Devo cercare qualcuno che guardi Andrea per me-aggiunse subito dopo.

-Perchè non provi con Helen?Lei adora i bambini,anche piu' del necessario-scherzò Howard.

Ron aveva sorriso e aveva lasciato cadere la questione.

Howard gli aveva lasciato il suo indirizzo,nel caso avesse deciso di aggregarsi a loro e poi era tornato al suo lavoro,lasciandolo ai suoi pensieri.

Da quanto tempo era che non prendeva in mano un mazzo di carte?

Mesi.

Si era tenuto volutamente alla larga da tutte le bische e da tutti i circoli che conosceva per risparmiare i soldi che gli servivano per il suo piano e ora sembrava che le carte lo stessero chiamando per dargli il loro bentornato.

Forse anche loro avevano sentito la sua mancanza....

Inoltre non doveva essere difficile spillare un pò di soldi a quei ragazzi:li conosceva quasi tutti e dubitava che fra di loro si nascondesse un genio del poker.

Come aveva detto Howard,giocavano per passare un paio d'ore in compagnia.

Sarebbe stato facile.

Tornato a casa aveva chiesto a Helen se poteva lasciarle Prudence per un paio d'ore quella sera e la donna,che aveva chiaramente un debole per lui e per sua figlia,aveva accettato.

-Torno presto,sta tranquilla.

Tu nel frattempo comportati bene-aveva rassicurato sua figlia salutandola.

Quella sera,oltre a lui,c'erano quattro uomini,che lo accolsero ogniuno con una birra in mano.

L'odore del testosterone si sentiva per tutta la stanza...

Sarebbe bastato il solo accenno al poker per innescare la scintilla.

Per la prima mezz'ora li aveva sentiti lamentarsi delle mogli e delle famiglie:c'era chi si sentiva intrappolato,chi avrebbe voluto fare piu' sesso,chi voleva lasciare il lavoro ma non aveva voglia di cercarne un'altro...

Classici perdenti.

Ron li aveva ascoltati attentamente,commentando quando era il suo momento e lasciandosi andare a qualche confidenza.

-Da quando io e mia moglie ci siamo separati non c'è stata nessun'altra-aveva confessato prima di bere un sorso di birra.

Era meglio dargli quello che volevano prima di portarli sulla sua strada.

Richard,un'armadio di un metro e ottanta con una folta barba nera a coprirgli il volto,lo aveva fissato stupito.

-Da quanto tempo vi siete lasciati tu e tua moglie?-aveva chiesto fissandolo.

-Quasi un'anno e mezzo-aveva buttato là Ron.

Meglio confondere le acque.

-E non hai mai sentito il bisogno di scaricare la pistola?-gli aveva domandato Howard sbalordito.

Ron aveva riso,seguito dalle risate leggermente sguaiate degli altri,e poi aveva scosso la testa.

-Per il momento voglio pensare ad Andrea...E' ancora piccola-aveva detto sincero.

Gli altri avevano annuito lentamente.

Poi l'atmosfera era tornata leggera e un'ora dopo,Ron aveva avanzato la sua proposta.

-Che ne dite di una mano di poker?-aveva chiesto a tutti.

Non era stato difficile convincerli:sembrava che non aspettassero altro.

Avevano giocato per quasi due ore e,per tutto il tempo,la mano della Fortuna era stata sulla spalla di Ron,come non succedeva da tempo.

Era tornato a casa con quasi quattrocento dollari in piu' e con l'adrenalina che gli scorreva nelle vene.

Come aveva fatto tutto quel tempo senza quella sensazione eccitante?

Non riusciva neanche a dormire tanto era euforico!

Quattrocento dollari,un'intero mese d'affitto,guadagnato in poche ore.

Se cominciava a frequentare i giri giusti magari poteva raddoppiare la vincita.

Quel pensiero "confortante" l'aveva aiutato ad addormentarsi e il mattino dopo,prima di andare a lavoro,si era recato nel centro scommesse di Paulie,puntando duecento dollari fra partite di basket e di hockey.

Da alcune di quelle scommesse aveva guadagnato trecento dollari,che aveva puntato di nuovo sulle partite dei Chicago Bulls e sui Los Angeles Lakers.

Certo non era come giocare a poker,ma per il momento poteva accontentarsi.

Per un'intera settimana aveva puntato su scommesse sicure,facendosi conoscere dai proprietari del centro scommesse e dai vari giocatori che lo avevano leggermente in antipatia per le sue vincite frequenti.

Il sabato sera,felice per i duemila dollari vinti quella mattina,aveva deciso di accompagnare Prudence al cinema e poi cenare fuori.

Le aveva trovato un piccolo asilo,nel quartiere e la bambina avrebbe iniziato a frequentarlo all'inizio della settimana successiva.

Tutto stava andando secondo i piani...

Aveva deciso di portarla a Manatthan,se lo poteva permettere e poi voleva che sua figlia avesse solo il meglio da quella nuova vita.

Avevano preso il treno ed erano scesi alla Grand Central Station e non appena erano scesi sulla banchina,aveva visto i volantini.

Erano di due tipi.

Nel primo c'era una foto a colori di Prudence abbracciata ad Hermione,che rivolgeva un sorriso sorridente all'obbiettivo.

Sopra la foto,a fare da cornice,la scritta MISSING in neretto e a caratteri cubitali adatti ad attirare l'attenzione.

Sotto la foto c'era la descrizione della bambina,i numeri a cui chiamare per dare informazioni e poi una promessa di cinquemila dollari di ricompensa.

 

Il secondo volantino portava la sua foto.

Una foto chiara,visibile a tutti,senza nessun fronzolo che distogliesse l'attenzione dal suo volto.

Sopra i suoi capelli la scritta WANTED,come nei vecchi volantini che si vedevano nei film western,accompagnata dalla sua descrizione,e dalla spiegazione del perchè fosse "ricercato"

C'erano sia il suo vero nome,che il nome scritto sui passaporti che Harry aveva procurato loro.

La ricompensa offerta per il suo ritrovamento era di diecimila dollari.

Malfoy era disposto a spendere qualsiasi cifra pur di ucciderlo con le sue mani...Bastardo!

Entrando nella stazione aveva visto che erano ovunque,anche sopra i cestini della carta straccia:avevano fatto le cose in grande.

Aveva tirato avanti,precludendone la vista a Prudence,però la vista di quei volantini l'aveva messo in agitazione.

Mentre Prudence si godeva il suo cartone animato,la sua mente era in movimento forsennato.

Aveva sottovalutato il suo nemico.

Errore madornale.

Aveva creduto che Hermione,troppo annientata dal dolore per la perdita di Prudence avrebbe impiegato piu' tempo a riprendersi...ma non aveva tenuto conto di Malfoy.

Si era dimenticato con chi aveva a che fare.

In quell'ora e mezza aveva messo a punto un paio di idee,e quando era uscito dal cinema era pronto per la battaglia che l'attendeva.

 

 

Era strano vedere sua figlia con i capelli rossi.

Quel lunedì mattina l'aveva portata dall'unico parrucchiere aperto della città e,con una speciale tassa,lo aveva convinto a tingerle i capelli e tagliarle i riccioli.

Era dispiaciuto per quel gesto così drastico,ma se volevano restare insieme era l'unica cosa da fare.

Anche lui era cambiato:aveva tagliato i capelli neanche fosse un marine e li aveva tinti di nero.

Sperava con tutto il cuore che quella fosse una manovra momentanea,perchè non riusciva neanche a guardarsi allo specchio.

-Sei bellissima-aveva detto a sua figlia cercando di farle tornare il sorriso.

Era ovvio che fosse dispiaciuta per il cambiamento improvviso.

Aveva deciso,inoltre,che per il momento non l'avrebbe piu' mandata in quell'asilo:era troppo rischioso.

E se una di quelle maestre avesse visto uno dei volantini che infestavano la città?

Non poteva perdere sua figlia!

Non poteva farsi trovare!

Aveva continuato ad andare al lavoro come se niente fosse cambiato,affidando Prudence ad Helen per il tempo che era lontano,ma anche lì aveva iniziato a notare dei cambiamenti:Howard aveva inziato a fissarlo con occhi diversi,specialmente da quando si era tinto i capelli e aveva costretto Prudence a fare lo stesso.

Era sempre attento ad ogni sua mossa,a controllare quello che stava facendo,rendendogli difficile compiere l'incantesimo che gli permetteva di lavorare.

Non aveva mai fatto domande dirette,ma Ron sapeva che iniziava ad avere sospetti su di lui, anche se continuava ad atteggiarsi ad amicone.

Addirittura quella feccia che frequentava il centro scommesse lo fissava con piu' attenzione del solito!

Certe volte aveva voglia di urlar loro in faccia,per scatenare la loro reazione e liberarsi di tutta la rabbia e l'adrenalina che aveva in corpo,ma doveva mantenere la calma per evitare che le sue azioni ricadessero su Prudence.

Che diavolo avevano tutti da guardare?

Fino a pochi gironi prima era stato il grande amico di tutti,il compagnone con cui bere una birra e farsi una partita a carte!

Perchè ora lo trattavano come se fosse un'appestato?Soltanto perchè si era tinto i capelli?

Andassero tutti a farsi fottere!

Poi una sera come tante,neanche un mese dopo il loro arrivo a New York,di ritorno dal lavoro,il suo "mondo parallelo" era crollato.

 

 

Era da un pò che avevano dei dubbi.

Un venerdì sera Jack era tornato a casa dopo aver completato un lavoro nel Upper East Side.

La sua ditta di idraulica era la piu' conosciuta ed accreditata di New York,quindi gli capitava spesso di muoversi per la città con il suo furgone.

Quella sera,dopo aver posato la cassetta degli attrezzi nello speciale ripostiglio che avevano all'ingresso,era entrato in cucina dove Helen stava preparando la cena.

-Come è andata la giornata?-gli chiese la moglie alzando per un'istante lo sguardo dalla pentola.

Lui aveva annuito,lanciando uno sguardo ai fogli che aveva stretti in mano.

-Guarda che ho trovato-le disse pensieroso.

Helen si asciugò le mani e prese in mano il primo volantino,il piu' vicino a lei.

Fissò la foto per qualche istante poi tornò a guardare suo marito.

-Questa è Andrea-disse senza ombra di dubbio.

Jack annuì.

-E' questa la madre?Non ha per niente la faccia di una drogata...ma magari riesce a nasconderlo bene-aggiunse subito dopo,tornando a guardare il volantino che aveva fra le mani.

-Simon!Vieni qui per favore-chiamò ad alta voce Jack.

Dopo qualche minuto sentirono i passi strascitati che annunciavano l'arrivo del loro figlio,che comparve subito dopo sulla porta della cucina.

-E' già ora di cena?-domandò guardando i genitori.

-Guarda questo volantino per un'attimo-gli disse il padre,sfilando il foglio dalla mano destra della moglie.

Il ragazzo,capelli biondo cenere come la madre e i stessi occhi neri,fissò la foto per meno di un minuto e poi tornò a guardare i genitori.

-Ti ricorda qualcuno?-domandò poi Jack.

Simon ci riflettè qualche istante e poi alzò le spalle.

-Assomiglia alla bambina che abita di fronte a noi-disse con voce noncurante.

-Ma questo non significa niente Jack!E se fosse un modo per la madre di riprendere Andrea?

Quei drogati sono capace di tutto!-disse subito Helen protettiva.

Jack,senza parlare,porse alla moglie il secondo foglio.

Che avrebbe obbiettato adesso?

-Ah-

-C'è scritto che ha rapito sua figlia-disse Jack con voce seria.

-Danno una ricompensa a chiunque dia informazioni!Perchè non chiamiamo?-propose Simon pronto.

Aveva una lunga lista di cose che poteva comprare con i soldi di quella ricompensa...

Helen lasciò cadere il volantino e scosse la testa.

-E' un'idiozia...Non ci credo!-aveva detto decisa.

Però poi Jasper aveva iniziato a comportarsi in modo strano.

Lui e Andrea si erano tagliati i capelli e avevano anche cambiato colore,inoltre Jasper le aveva chiesto se poteva occuparsi di Andrea durante le ore in cui lui era al lavoro.

-E' ancora troppo piccola per andare all'asilo-le aveva risposto quando gli aveva chiesto informazioni sull'asilo che aveva trovato i giorni precedenti.

Lei aveva annuito,ma si era insospettita.

Nel frattempo suo marito aveva fatto vedere quei volantini ad un pò di persone nel quartiere,chiedendo il loro parere e tutti non avevano avuto dubbi nell'affermare che erano Jasper e la figlia.

-Solo tu ti ostini a dire il contrario!-aveva ribattuto una sera.

Così la mattina dopo,quando era rimasta sola con la bambina,aveva deciso di tentare.

Andrea era occupata a guardare la televisione,quindi era l'occasione giusta per coglierla di sorpresa.

-Prudence!-l'aveva chiamata,dopo aver controllato il nome sul volantino.

Senza la minima esitazione,la bambina si era voltata verso di lei e l'aveva guardata attenta,in attesa che lei continuasse.

-Niente,tesoro,volevo solo controllare che fossi qui-aveva detto la donna.

Era inutile continuare a far finta di niente:quella bambina era la stessa della foto sul volantino.

Attenta a non farsi scorgere da Andrea,era andata in cucina e aveva preso il cordless,poi aveva composto il numero del cellulare di Jack.

-Pronto?-

-Sono io.Avevi ragione tu-aveva detto subito certa che fosse inutile perdere tempo.

Suo marito,infatti,aveva capito immediatamente di cosa stava parlando.

-Finalmente ti sei convinta-aveva commentato.

Helen gli raccontò del piccolo espediente che aveva usato con Andrea e gli chiese cosa dovevano fare adesso.

-Dobbiamo chiamare al numero scritto sul volantino-aveva ribadito il marito.

-E se facciamo uno sbaglio?-gli aveva chiesto ancora titubante.

-Helen su quel foglio c'è scritto che è stata rapita!Invece Jasper ci ha detto che l'ha allontanata dalla madre alcolizzata.

Dobbiamo sapere qual'è la verità...anche per il bene di Andrea-le aveva risposto deciso Jack.

Helen aveva sospirato e,senza aggiungere altro,aveva riagganciato.

Per quasi un'ora era rimasta con il cordless in una mano ed il volantino nell'altra indecisa su cosa fare.

Alla fine si era decisa e aveva composto il numero:almeno avrebbe avuto qualche informazione in piu'.

Lo squillo che ricevette in risposta era diverso:era una chiamata intercontinentale.

-Pronto?-

La voce che le rispose era di un'uomo,forte e virile al punto giusto.

-Pronto...Salve io chiamo perchè ho visto il volantino sulla bambina che state cercando-aveva detto Helen tutto d'un fiato.

Per qualche istante c'era stato silenzio dall'altra parte della cornetta,poi aveva sentito un sospiro.

-Cosa può dirmi?-gli aveva sentito dire.

Aveva lanciato un'occhiata ad Andrea che seguiva una puntata dei Teletubbies su un canale satellitare e poi aveva risposto.

-Ecco,io vivo a New York...a Brooklyn e da qualche settimana fa sono venuti ad abitare nel mio palazzo un'uomo con sua figlia-aveva iniziato.

-Che aspetto hanno?-l'aveva interrotta la voce.

Il suo tono cercava di mantenersi calmo,di non lasciar trasparire nessuna emozione ed Helen si chiese quante telefonate di quel tipo riceveva ogni giorno...Non doveva essere una situazione facile per lui.

-L'uomo ha i capelli rossi e gli occhi verdi,il viso pieno di lentiggini rosse.

La bambina ha i capelli castani ricci...e anche lei ha gli occhi verdi.

Ha all'incirca un'anno e mezzo,forse piu' grande,ma sicuramente non arriva ai due anni-gli aveva detto sicura.

La voce era rimasta in silenzio qualche istante,poi l'aveva sentita di nuovo.

-Il nome è per caso Dawson?Sara e Jeffrey Dawson?-

-No,è Costa.Jasper ed Andrea Costa-l'aveva corretto lei.

-Questo è davvero strano...-aveva commentato l'uomo.

Helen aveva deciso di passare all'azione,per dare maggiore conferma alle sue parole.

-Da qualche giorno Jasper si comporta in modo strano:aveva iscritto la bambina a scuola e improvvisamente ha deciso di non fargliela frequentare,tenendola a casa gran parte della giornata.

Inoltre lunedì si sono tagliati entrambi i capelli e hanno cambiato anche colore...-

-Che vuol dire?Si sono tinti?-aveva chiesto l'uomo quasi preoccupato.

-Sì,ora Andrea ha i capelli rossi e lui ha i capelli neri...ma c'è un'altra cosa-aveva aggiunto.

Aveva preso un respiro profondo e aveva parlato,sicura che quello che stava per dire avrebbe cambiato completamente le cose.

-Questa mattina,spinta dai dubbi,ho provato a chiamare la bambina con il nome scritto sul volantino...ed Andrea si è voltata a fissarmi in attesa.

E' un nome insolito,non sarebbero in molti a girarsi e poi...-aveva aggiunto subito,in ansia.

-Ha la possibilità di raggiungere la bambina?Vorrei parlarle...-l'aveva interrotta l'uomo.

La voce era chiaramente piu' allarmata,piu' partecipe.

Per qualche istante,Helen era stata indecisa su cosa fare,poi si era avvicinata ad Andrea e le aveva posato una mano su una spalla.

-Sì,è qui con me...-aveva detto quasi in un sussurro.

-Tesoro,c'è qualcuno che vuole parlarti-aveva detto poi rivolta alla bambina.

Aveva avvicinato la cornetta all'orecchio sinistro di Andrea ed era rimasta in attesa,fissando il volto della bambina:inizialmente Andrea era rimasta in silenzio,sorpresa da quella novità,e per quei pochi istanti Helen aveva temuto di aver commesso un'errore a fare quella telefonata.

Poi il volto della bambina si era illuminato,aprendosi in un sorriso.

-Draco!-aveva detto allegra.

Conosceva la persona dall'altra parte del telefono!

Era davvero lei la bambina della foto...

Per qualche minuto sentì Andrea rispondere si e no alle domande dell'uomo e raccontargli qualcosa in maniera confusa,finchè non le porse di nuovo il telefono.

-Pronto?-

-Mando qualcuno a prenderla,lei nel frattempo non dica nulla che faccia insospettire quell'uomo.

Mi dia il suo indirizzo-le aveva detto agitato.

Helen gli aveva dato il suo nome,l'indirizzo e per occorrenza il numero di casa.

-Lei non ha idea di quanto le sono grato per quello che ha fatto...Mi ha ridato la vita-aveva detto l'uomo prima di riagganciare.

 

 

Era davanti a lei.

Prudence.

Era lei,anche se i suoi bellissimi boccoli erano scomparsi e quel colore dozzinale le rovinava la bellezza del viso.

Era la sua bambina...

Pansy la teneva in braccio e le stava raccontando chissà cosa per farla ridere,per farle dimenticare quello che era successo nelle ultime ore:l'arrivo dei Nott a New York,l'incontro con Ron e la telefonata con Draco che aveva trovato un'accordo con l'uomo per incontrarsi a casa di Harry per riconsegnargli la bambina ed infine il volo da New York a Londra.

Troppe emozioni per una bambina così piccola...

-Prudence...-la chiamò con un filo di voce.

Sua figlia allontanò lo sguardo dal viso di Pansy e lo posò sul suo,spalancando la bocca e illuminandosi l'attimo dopo.

-MAMMA!!-

Hermione aveva fatto i pochi passi che la dividevano da Prudence con le gambe che le tremavano e sembravano sul punto di cedere,ma quando l'aveva afferrata e stretta contro di sè tutto era sparito.

Tutta l'angoscia,il dolore e la paura dei giorni precedenti era dimenticato,come portato via da un soffio di vento.

Sentì le braccia piccole di Prudence stringersi attorno al suo collo e il suo viso posarsi sulla sua spalla per qualche istante,prima di alzare il viso e fissare gli occhi nei suoi.

-Amore mio...ma dove ti eri nascosta?La mamma non ti trovava piu'?-scherzò con le lacrime agli occhi sorridendo alla bambina.

-Sono stata con papà-rispose Prudence.

Hermione aveva posato una serie interminabile di baci sul viso della bambina, facendola ridere per il solletico ed accorgendosi della presenza di Draco solo quando lui aveva accarezzato i capelli di Prudence.

-Ecco il mio pilota...Chi vuole volare?-le chiese l'attimo dopo sorridendo.

-Io!-aveva urlato la bambina tenendo le braccia verso Draco.

L'uomo l'aveva abbracciata,togliendola dalla stretta di Hermione e per qualche secondo l'aveva stretta a sè,prima di alzarla sopra la sua testa e iniziare a girare in cerchio,facendola ridere.

Hermione li guardò,riempiendosi le orecchie del suono della risata di sua figlia,chiedendosi se esisteva un suono piu' bello al mondo.

Era tornata da lei.

Lentamente una consapevolezza si impossessò di lei,facendole atteggiare il viso ad una maschera imperturbabile.

Si voltò verso Pansy,anche lei intenta a fissare la scena con un sorriso sulle labbra e la fissò seria.

-Dov'è?-chiese semplicemente.

Anche il viso di Pansy tornò serio e lei la fissò qualche istante,cercando di interpretare i suoi pensieri,ma alla fine dovette arrendersi.

-E' di là...Nel salotto-le disse.

Hermione annuì e fece per avviarsi,ma fu bloccata dalla voce di Draco.

-Non credi sia meglio che venga anche io?-le chiese preoccupato.

Subito la riccia scosse la testa.

-E' una questione fra me e lui-

 

 

Era voltato di spalle quando sentì aprirsi la porta e quando si girò si trovò lei di fronte.

Nei suoi occhi c'era l'odio che molto probabilmente era riflesso nei propri...almeno una volta avrebbero "combattuto" ad armi pari.

Lo fissava in silenzio,un passo di distanza dalla porta e lo sguardo fisso su di lui.

-Come hai potuto fare una cosa del genere?-gli chiese alla fine.

Ron si lasciò scappare un sorriso beffardo.

-Potrei chiederti la stessa cosa-

Si portò al centro della stanza,a pochi passi di distanza da Hermione e aspettò:sicuramente aveva ancora qualcosa da dirgli.

-Hai portato via la mia bambina...-

-E' anche mia figlia,non dimenticartelo-la corresse lui.

-No!Non lo è piu'...Hai perso ogni diritto legale su di lei quando ci hai venduto-gli rinfacciò la donna.

Era certo che prima o poi gli avrebbe fatto notare quella postilla.

Non riuscì a reprimere un'altro sorriso beffardo.

-E credevi veramente che quel contratto bastasse a tenermi lontano da voi?

Lei è mia figlia e tu sei ancora mia moglie...Sei tu quella che se lo è dimenticata troppo in fretta!-

La vide fare un passo in avanti,lo sguardo pieno di una rabbia che non riusciva ad esprime a parole.

-Presto non lo sarò piu'-commentò.

-Tu sei mia-le disse con voce seria e possessiva.

La vide sistemarsi un ricciolo dietro un'orecchio e sospirare.

-E' tanto tempo che non sono piu' tua...-

-Da quando,eh?Da quanto tempo?Lasciami indovinare....forse da quando ti fai scopare da Malfoy?-l'interruppe Ron alzando la voce.

Hermione lo fissò qualche istante,aprendo poi le labbra per ribattere,ma lui fu piu' veloce di lei.

-Come hai potuto lasciare che ti toccasse?

Non hai capito che è stato tutto un tranello per portarti a letto?

La partita,il contratto,tutto!-le rinfacciò.

Per pochi istanti la maschera d'odio che aveva indossato fino a quel momento crollò,lasciando il posto al dolore che sembrava logorarlo dentro...ma fu solo per qualche attimo.

Poi sul viso riapparve quella maschera arcigna e crudele.

-Come ti permetti?

Chi sei tu per giudicare dopo tutto quello che mi hai fatto?-lo accusò lei.

-Io non ti ho mai tradito!-ribattè Ron pronto.

-Mi hai offeso,mi hai umiliato,mi hai lasciato sola il giorno del parto quando avevo piu' bisogno di te...Non mi hai tradito,è vero,ma mi hai fatto sentire la persona piu' inutile del mondo!-gli disse Hermione con voce seria.

Le aveva voltato leggermente le spalle,poi aveva sbuffato.

-Ti è sempre piaciuto fare la melodrammatica-commentò.

-Vaffanculo Ron!-l'insultò Hermione velenosa.

-E' per questo che vai a letto con lui?-le domandò senza tener conto dell'offesa.

-Vado a letto con lui perchè lo amo-

Con che coraggio gli diceva quelle cose?

-Non ci credo...-disse senza riflettere.

Per qualche secondo si erano guardati,poi lei aveva annuito.

-Lo amo,per quanto strano possa sembrare...Sono quasi arrivata ad essere contenta che tu quel giorno abbia perso quella partita;almeno adesso io e Prudence non viviamo piu' in quell'appartamento puzzolente abbandonate a noi stesse-gli disse sapendo di ferirlo.

Ma il dolore era velocemente scomparso,lasciando il posto alla rabbia:aveva trovato il suo punto debole e ora lo stava sfruttando per farlo star male come lei in quei giorni.

-Non voglio sentirlo-

-Non sono vittima di nessun'incantesimo,non sono neanche diventata pazza,sono semplicemente innamorata di Malfoy-gli ripetè ancora.

Non si accorse di aver mosso la mano finchè non colpì la guancia destra di Hermione.

La vide piegare la testa di lato e portarsi una mano alla guancia colpita.

-Non permetterti mai piu' di dire una cosa del genere!-aveva detto con voce rabbiosa.

Gli occhi di Hermione si erano alzati sul suo viso e vi aveva scorto la paura:finalmente aveva capito che non era piu' lo sprovveduto che conosceva un tempo.

-Ron...-

Aveva fatto un passo indietro e per evitare che si allontanasse ancora Ron le afferrò il polso destro e lo strinse forte.

-E' per questo che ti fai scopare da Malfoy?Come ringraziamento per l'enorme casa e il lusso in cui ti fa vivere?-le domandò avvicinandosi a lei.

Hermione scosse la testa.

Con la mano libera le strinse il mento,bloccandole il viso.

-Chissà come sei diventata brava...Ho visto che hai fatto molti progressi dall'ultima volta che ci siamo visti-le disse a voce piu' bassa.

Hermione spalancò gli occhi,ancora piu' spaventata e non parlò.

-Forse posso divertirmi anche io...Magari finisce che devo anche ringraziare Malfoy-le disse con la stessa voce bassa.

Dal lampo che attraversò gli occhi di Hermione,si rese conto che lei aveva capito il significato di quelle parole e non potè evitare di provare un brivido d'adrenalina.

Si sarebbe proprio divertito...

 

 

Era troppo tempo che erano chiusi in quella stanza e lui era stanco di percorrere il corridoio avanti e indietro.

Non sentiva piu' nessun rumore,neanche il brusio della conversazione che aveva sentito fino a poco prima:che stava succedendo lì dentro?

-La smetti di guardare quella porta?Non la farai mica uscire prima-lo rimproverò Pansy,anche lei con lo sguardo fisso sulla porta marrone.

-E' troppo tempo che sono chiusi lì dentro...E' successo qualcosa-disse senza muovere lo sguardo.

Aveva un brutto presentimento...

-Forse hanno bisogno di piu' tempo per sistemare le cose fra loro-tentò Blaise.

Draco scosse la testa:era stanco di aspettare.

-Io entro-disse deciso.

Si avvicinò alla porta,bacchetta alla mano e pronunciò un'incantesimo Alohomora sottovoce,poi afferrò la maniglia e la girò senza far rumore,aprendo uno spiraglio della porta:non riusciva a vederli.

Dove si erano cacciati?

Non erano usciti,perchè aveva pattugliato il corridoio per tutto il tempo...

Poi sentì qualcosa:un sussurro o un gemito.

Aprì ancora di piu' la porta e scorse qualcosa:erano dietro una poltrona,riusciva a vedere i loro piedi.

Ma che diavolo stavano facendo?Possibile che non bastassero due secondi chiusi in una stanza per riappacificarsi e finire sdraiati per terra?

-Se continui così sarò costretto a farti male...-sentì dire a quel viscido.

Spalancò la porta e finalmente capì cosa stava succedendo realmente:vide Hermione,la camicia strappata con il reggiseno abbassato di forza che le metteva in mostra il seno, la gonna alzata fino alla vita,le braccia in alto sopra la testa bloccate da lacci invisibili;il viso girato di lato con gli occhi chiusi e un piccolo rivolo di sangue che scendeva dall'arcata sopraccigliare destra.

E poi vide lui.

Era a cavalcioni su Hermione,una gamba per lato,le mani che correvano dappertutto,nonostante lei cercasse di opporsi;un sorriso divertito sul viso,i pantaloni sbottonati e la cerniera abbassata.

Per la prima volta nella sua vita Draco Malfoy pregò.

Pregò di essere arrivato in tempo,di poter ancora fermare quello che stava succendo prima che avesse delle conseguenze irreparabili sulla vita di Hermione e sulla sua.

Pieno di rabbia,puntò la bacchetta contro quell'essere.

-Stupeficium!-esclamò con voce chiara e forte.

Immediatamente l'uomo fu scaraventato lontano dalla donna,contro il muro opposto della stanza.

Vide Hermione riaprire gli occhi e fissarlo.

-Stai bene?-le domandò preoccupato.

Lei annuì debolmente,mentre i suoi occhi iniziavano a riempirsi di lacrime.

Draco si accorse solo relativamente di quello che stava succedendo mentre si chinava su di lei: si tolse la giacca e l'aiutò ad infilarla,per coprirla meglio della camicia strappata.

Hermione si aggrappò alle sue spalle e posò la testa sul suo petto.

-Scusami...Ho cercato di fermarlo...-farfugliò.

Draco scosse la testa e le accarezzò i capelli.

-Che cosa ti ha fatto?Ti ha...-le chiese non riuscendo però a finire la domanda.

Hermione scosse la testa lentamente.

-No...no-

-Non preoccuparti,ci sono io con te...Andrà tutto bene-la rassicurò stringendola a sè per qualche istante.

La sentì stringere il davanti della sua camicia con le dita poi improvvisamente si accasciò fra le sue braccia,svenuta.

-Pansy-chiamò.

LA donna gli corse accanto e sorresse Hermione per le spalle,mentre lui si alzava e tornava a posare di nuovo lo sguardo su Weasley.

Blaise e Theo lo tenevano fermo,mentre a distanza Ginny Weasley guardava quello che un tempo era suo fratello con gli occhi lucidi,chiedendosi come aveva fatto a diventare così.

Ron alzò lo sguardo e gli rivolse un sorriso beffardo.

Draco sentì ribollire il sangue nelle vene e senza neanche accorgersene alzò la bacchetta e la puntò contro l'uomo.

-Crucio!-

Ron si contorse sotto quella scarica di dolore cadendo a terra,non piu' sorretto dai due Serpeverde.

-Crucio!-ripetè Draco quando l'incantesimo svanì.

Era ancora troppo poco per quello che aveva dovuto subire Hermione per colpa sua.

-DRACO!-

Si voltò sentendosi chiamare dalla voce di Pansy.

-Bisogna portarla in ospedale-

Corse vicino alle due donne e si accorse solo in quell'istante che Hermione stava sanguinando:una copiosa emorragia aveva sporcato il pavimento e le gambe di Hermione.

-Da quanto tempo?-chiese alla donna.

Pansy scosse la testa.

-Non lo so,ma devi portarla subito da un medico...Non sappiamo quello che le ha fatto-

Draco annuì e dopo aver passato un braccio sotto le gambe della donna,si era alzato e aveva rivolto l'ultimo sguardo a Ron,ancora piegato a terra dopo l'ultimo Crucio.

-Ci pensiamo noi a lui,sta tranquillo...Non lo lasceremo scappare ancora-gli disse Blaise leggendogli nel pensiero.

L'istante dopo era già sparito.

 

 

Quando Pansy,Theo e Blaise arrivarono al San Mungo trovarono Draco ancora in corridoio,davanti ad una porta chiusa.

-Come sta Hermione?-chiese la donna.

Il biondo scosse la testa.

-Non so ancora niente...E' piu' di due ore che sono chiusi lì dentro e non mi hanno ancora detto niente-

I tre amici si sedettero accanto all'uomo e restarono in silenzio,non sapendo cosa era meglio dire o fare.

-Che ne avete fatto di Weasley?-domandò senza alzare lo sguardo Draco.

-L'abbiamo consegnato alla polizia.A quest'ora dovrebbe essere già in cella-gli rispose Theo.

Draco annuì,poi un rumore gli fece alzare lo sguardo e l'istante dopo era in piedi.

-Dottore...-

Il medico,un albino con capelli radi biondi,si infilò le mani in tasca e restò qualche istante a fissare lo sguardo dell'uomo che aveva di fronte,prima di sospirare.

-Lei è un parente?-gli chiese.

Draco scosse la testa.

-No,è la mia fidanzata...Come sta?-rispose agitato.

-La ragazza sta bene nel complesso,ma ha molte ecchimosi e graffi su tutto il corpo...Che cosa le è successo?-le domandò con sguardo indagatore.

-E' stata vittima di un tentativo di stupro-disse Theo.

-Draco l'ha salvata appena in tempo-aggiunse Blaise.

-Come sta Hermione?-chiese ancora Draco,sentendosi come una mosca in trappola nella tela del ragno.

L'uomo annuì.

-Sta bene,ha una una costola rotta,le abbiamo dovuto mettere dei punti per il taglio al sopracciglio,ma per il resto sta bene....

Putroppo il bambino non ce l'ha fatta-

Un figlio...

 

 

Salve a tutti!!!

Vi prego nn odiatemi,ma ho dovuto interrompere il capitolo a questo punto:era esattamente come lo avevo immaginato, e se avessi scritto altro sarebbe diventato troppo lungo,magari nn dando giusto spazio ai sentimenti di Draco ed Hermione.

Domanda:vi ha stupito il comportamento di Ron?

Se devo essere sincera,avevo pensato di farlo agire in un'altro modo,ma poi mi sono resa conto che lui nn è arrabbiato con sua figlia,ma con la madre,quindi ho cambiato la storia mentre la stavo scrivendo,dando anche a Ron un volto piu' umano.

Spero comunque che questo capitolo sia di vostro gradimento!

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso x eventuali errori di ortografia e di battitura.

Il titolo e tratto da una canzone omonima del musical "Cats".

La frase all'inizio del capitolo,invece,è tratta da "Il padrino-Parte II".

Ed ora i ringraziamenti:Krisma(Grazie x i complimenti!Già Draco è pur sempre un Serpeverde e in questo capitolo ce ne ha dato una piccola dimostrazione...),Lights(Grazie x i complimenti!E' passata l'ansia?),Erin87(Sto logorando i protagonisti o i lettori della fiction?Scusa ma proprio nn ce l'ho fatta ad aggiornare in due giorni),Kitty Cullen(Spero che il capitolo sia all'altezza delle tue aspettative e che nn ti faccia piangere di nuovo),Madamina(Sono fantastici i Serpeverde,vero?Una sorta di clan dove tutti proteggono gli altri membri...),Persefone Fuxia(Ho fatto male a disegnarlo così Harry?Un pò gliel'hanno fatta pagare,il resto deve ancora arrivare),Hollina(

E' il migliore!),Smemo'92(Hermione è forte,ma anche la persona piu' forte dopo l'ennesima batosta si spezza...),Ginny'28(Grazie x i complimenti!),Pikkola(Come vedi nn ha subito grandi traumi...L'unica cosa che manca è dar voce ai suoi sentimenti,ma conoscendolo ci vorrà ancora molto),Cipychan'87(Il problema è che nn riusciamo ad accettare le scelte dei ns amici,specie qnd siamo convinti al 100% che siano sbagliate),Shnusschen(Vendetta!Tremenda vendetta!),JC(Beh in un universo alternativo possiamo anche lasciarlo vivo,no?),Whateverhappened(Nn me la sentivo di essere così crudele con Herm...Blaise è testardo,mica stupido!E vedrai che comincerà a ripensare anche ad altre cose...),Deaselene(Siceramente nn lo so ancora,ho la storia ben chiara in mente,ma nn so quanti capitoli ci vorranno per svilupparla),Giulia Malfoy(E' nato di getto quel pezzo:ho cominciato a scrivere e nn mi sono fermata finchè nn avevo finito...Magari esistesse davvero!),Excel Sana(Come vedi nn sbagliavi,ma purtroppo...),Daphne'92(Già,e ora la situazione è anche peggiorata...),Shannara 810( Come vedi per le torture va bene anche Draco!E' vero,nn è finito in prigione,ma avrà cmq problemi,nn dimenticarti che ha fatto qualcosa di illegale),Coco chanel'87(GRazie x i complimenti!Una fan di Ron...finalmente l'ho trovata!).

Bene,x il momento vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

 

"Can you wash this pain away?"

 

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Can you wash this pain away? ***


can you wash tthis pain away

 

Un figlio...

Le parole aleggiavano ancora nella stanza,come trasportate dal vento,legate alle labbra del medico con un filo invisibile.

Perchè non ne sapeva niente?

Un figlio suo e di Hermione...

Quante volte avevano parlato di quella possibilità in quell'ultimo periodo?

Quante volte,guardando la donna addormentata accanto a sè,si era chiesto se suo figlio avrebbe avuto gli stessi occhi ambrati della madre oppure i suoi impescrutabili occhi cerulei,se fosse stato una bambina dolce come Prudence oppure un maschio,identico a lui,ma con la sensibilità e l'acume di Hermione.

Ora tutto questo non c'era piu'...E lui non aveva neanche potuto sentire la notizia per qualche istante,assaporare la gioia!

Tutto gli era stato strappato via!

Rialzò lo sguardo addolorato sull'uomo che era ancora davanti a lui e che fino a quel momento,per delicatezza era rimasto in silenzio,dandogli il tempo di "abituarsi" all'idea.

-Di...Di quanti mesi era?-chiese con voce resa roca dal troppo silenzio.

-Neanche due mesi-rispose il dottore.

Era stato concepito durante il loro viaggio ad Ischia!

Altra amarezza e dolore si aggiunsero a quelli già presenti nel suo animo,facendolo sentire colpevole.

Era un bambino nato dal loro amore...

Se avesse saputo,se solo avesse immaginato le condizioni di Hermione non l'avrebbe mai lasciata sola a sopportare tutto lo stress e l'ansia del mese precedente...

Non le avrebbe mai permesso di entrare in quella stanza.

Un pensiero improvviso attraversò la sua mente.

-Lei lo sa?-chiese preoccupato.

Il medico annuì.

Strinse i pugni,abbandonati ai lati delle gambe,e fissò gli occhi dell'uomo.

Non poteva lasciarla sola in un momento del genere...

-Devo vederla-

-E' molto provata-ribattè il dottore con voce professionale.

-Per favore...Ha bisogno di me adesso-disse Draco con voce sicura.

I due uomini si fissarono per qualche istante,quasi stessero cercando di leggersi dentro a vicenda,e l'attimo dopo l'albino annuì.

-Non piu' di cinque minuti-disse severo.

Draco annuì.

-Venga con me-gli disse avviandosi poi per il corridoio.

 

 

 

Chiudere gli occhi.

Rannicchiarsi sotto le coperte come quando era bambina e,spaventata per un temporale, cercava di calmarsi e di addormentarsi.

Lei era forte.

Non si faceva abbattere da un temporale...

Ma ora non stava nascondendosi da un temporale.

Stava scappando dalla realtà;da quella realtà che da sogno era diventato un'incubo.

Non era riuscita a ribellarsi,a fermarlo.

Aveva creduto che si sarebbe fermato,che i tanti anni di amicizia,di amore e di vita in comune lo avrebbero fermato,gli avrebbero fatto comprendere quello che stava per fare e si sarebbe fermato da solo.

Ma chi era quell'uomo che l'aveva aggredita?Era veramente Ron?

Non era riuscita a ritrovare niente del vecchio amico,del compagno in quell'uomo agitato, minaccioso e violento.

Quando il primo schiaffo le aveva colpito la guancia aveva pensato di potersi difendere,ma l'istante dopo lui le aveva afferrato i polsi bloccandole i movimenti.

I suoi occhi...

Anche nel buio della sua mente non riusciva a dimenticare quegli occhi cattivi e divertiti:era sempre stato così oppure era stata lei a ridurlo così?

Si strinse una mano sul braccio libero dalla flebo e le sembrò di sentire le mani dell'uomo addosso.

Le gambe che le stringevano i fianchi per evitarle di scappare e le facevano male...

Se non fosse arrivato Draco cosa sarebbe successo?

Vederlo a pochi passi da lei era stato come se avessero aperto una porta in una stanza buia illuminandola all'improvviso:era venuto a salvarla.

L'aveva coperta dagli occhi indiscreti,l'aveva stretta a sè e le aveva assicurato che sarebbe andato tutto bene...poi il buio era tornato.

Si era svegliata in ospedale...e aveva capito che la sua cattiva stella ancora non si era spenta.

Le era mai capitato di capire quanto teneva a qualcosa solo quando l'aveva persa?

Lei era una persona che non si perdeva in quei pensieri,una vincente,ma forse quella era stata la prima volta.

Un bambino.

Un figlio suo e di Draco.

Non riusciva a pensarci senza piangere.

Aveva pianto,gridato,aveva passato notti insonni in attesa di Prudence,senza sapere che cosa stava succedendo,quale regalo le era stato concesso per sentirsi meno sola in un momento così difficile.

E ora che Prudence era sana e salva a casa,quel dono le era stato strappato,forse per la poca considerazione che gli aveva accordato.

Nascose ancora di piu' il viso fra le coperte,come vergognandosi di quello che aveva fatto, chiedendosi se le sarebbe stata data una seconda possibilità per rimediare,per dimostrare il suo amore a quel bambino.

-Hermione-

Il suono della sua voce rieccheggiò per la stanza,interrompendo il sottofondo ospedaliero.

Mise la testa fuori dalle coperte,alla luce,e lo vide.

Era fermo a pochi passi dalla porta,immobile,le labbra dischiuse e gli occhi sofferenti e tristi posati su di lei.

Era la prima volta che vedeva trasparire delle emozioni da quei bellissimi occhi...

Cosa stava pensando in quel momento?

Le dava la colpa per quello che era successo?

Perchè non si avvicinava?Forse lo ripugnava l'averla vista fra le braccia di Ron?

Sentì una lacrima uscire dall'angolo dell'occhio destro e scivolare lungo il profilo del naso,fino alla punta.

-Scusami-gli disse con voce mozza.

L'attimo dopo era accanto a lei,seduto sul bordo del letto per essere il piu' vicino a lei e le aveva preso una mano fra le sue,portandola alle labbra.

Sentì il piccolo bacio che posò sul dorso e si impose di fissare i suoi occhi,di non lasciare mai il suo sguardo,per quanto spiacevoli potessero essere le sue parole.

-Non c'è niente di cui devo scusarti...-la rassicurò subito con voce calma.

-E' colpa mia!Se ti avessi lasciato venire con me,se non fossi stata così presuntuosa tutto questo non sarebbe successo-disse la donna velocemente.

Draco scosse la testa e si abbassò leggermente sul suo viso,prendendolo fra le mani.

-Non dirlo neanche per scherzo!C'è...-disse bloccandosi per deglutire nervoso-c'è una cosa che non devi fare mai piu':non devi piu' incolparti per quello che è successo.

C'è un solo responsabile e ti prometto che la pagherà molto cara-le disse tendendo pericolosamente la voce sull'ultima frase.

Sentì alcune dita accarezzarle una guancia e per un'istante chiuse gli occhi,abbandonandosi a quel tocco delicato,così diverso...

-Non lasciarmi-disse riaprendo gli occhi e fissandoli nei suoi.

Draco restò visibilmente sorpreso per quelle parole e l'accarezzò di nuovo per calmarla.

-Perchè dovrei farlo?-le chiese con voce calma.

Sapeva che era arrabbiato,lo capiva dai suoi occhi,ma si stava sforzando di controllare la voce per farla sentire al sicuro,per aiutarla a dimenticare quello che era successo.

-Ho cercato di fermarlo,di oppormi,ma per quanto provassi non riuscivo a spezzare i suoi incantesimi non verbali...Ho provato a dargli una ginocchiata,ma lui mi...-continuò sempre piu' agitata.

-Ok,basta adesso!Calmati!

Va tutto bene,sono qui...Non ho bisogno che tu mi racconti quello che è successo,se vorrai un giorno lo farai,oppure no.

Sarà una tua decisione e io la rispetterò-le disse sincero.

Hermione lo guardò,gli occhi ancora umidi e rossi per le troppe lacrime versate e lo vide chiudere gli occhi per qualche istante,prima di tornare a fissare i suoi.

-Quello che voglio tu sappia è...è che tu sei la persona piu' importante della mia vita-le confessò.

Per qualche istante,Hermione trattenne il respiro,incredula:aveva detto veramente quelle parole?

-Davvero?-gli chiese,quasi a conferma.

Draco si passò la punta della lingua sul labbro inferiore e fece scivolare una mano fino a prendere una delle sue.

-Non aver piu' paura che possa lasciarti sola perchè...perchè non sono piu' capace di stare senza di voi.

Finchè mi vorrai,sarò accanto a te e a Prudence-le disse serio.

E lei sapeva che soltanto Draco poteva aiutarla a superare quel momento:era l'unico che conoscesse perfettamente i suoi sentimenti.

Ancora impegnati a fissarsi,sentirono i rumori del corridoio irrompere nella stanza quando la porta della stanza si aprì ed entrò un'infermiera.

-Mi dispiace interrompervi,ma lei deve riposare-disse gentile rivolta ad Hermione.

La mano che fino a quel momento era stata in quella di Draco si strinse.

-Non voglio dormire-gli disse spalancando gli occhi allarmata.

-Andrà tutto bene-le ripetè lui.

L'infermiera era arrivata al trespolo della flebo ed entrambi la videro aggiungere il contenuto di una fiala in quello della flebo.

-Questa la aiuterà a dormire-disse voltandosi poi verso Hermione con un sorriso delicato.

Hermione tornò a guardare Draco e lo vide sorriderle:quanto gli costava quel sorriso?

-Dovrebbe uscire ora-sentì dire all'infermiera all'indirizzo di Draco.

Mosse la testa sul cuscino,sentendo già i movimenti piu' lenti:non voleva che lui si allontanasse, doveva restare con lei.

-Sarà qui in corridoio...Devo parlare con Pansy perchè si prenda cura di Prudence-le disse per tranquillizzarla.

Sentì le palpebre pesanti ma cercò di combattere,di tenere aperti gli occhi,di fissare lo sguardo su Draco.

-Resta con me...-biascicò.

Ma gli occhi le si chiusero nonostante la volontà e si abbandonò all'incoscenza.

 

 

Uscì dalla camera d'ospedale correndo come un fulmine.

Attraversò un corridoio bianco scontrandosi contro un paio di persone,senza fermarsi nonostante le loro lamentele,per poi ritrovarsi nel corridoio dove aveva aspettato ore prima di avere notizie di Hermione e vi trovò ancora Theo,Blaise e Pansy.

Si alzarono nello stesso istante in cui lo videro arrivare,sul loro volto mille domande,ma lui li evitò proseguendo lungo il corridoio.

Non sapeva dove andare,non aveva una meta precisa,ma aveva bisogno di aria,di respirare,di... urlare.

Prendere a calci qualcosa,distruggere la prima cosa che gli capitava sotto mano,soltanto per scaricare l'adrenalina e la rabbia che aveva in corpo.

Sentì dei passi dietro di sè ma non se ne curò,scendendo le scale di corsa:Hermione avrebbe dormito per qualche ora e,al suo risveglio,l'avrebbe trovato lì calmo e tranquillo come poco prima,pronto a darle tutto l'aiuto e l'appoggio di cui aveva bisogno...

Ma ora poteva dar sfogo ai suoi istinti.

Continuò la sua corsa finchè non fu fuori dall'ospedale,nel parcheggio.

Gli bastò uno sguardo per scovare la sua auto:uno dei suoi amici doveva essere arrivato in ospedale con quella.

Camminò a passi veloci fino alla Station Wagon blu acqua e toccò lo specchietto sinistro,sbloccando l'antifurto e aprendo subito dopo la portiera dal lato del guidatore:controllò che le chiavi non fossero già inserite,ma le trovò nel cruscotto.

Le inserì nell'accensione cercando di svuotare la mente,di non pensare ai mille furiosi pensieri che gli affollavano il cervello,ma era come cercare di zittire centinaia di voci urlanti in una stanza minuscola.

Stava per partire,quando la portiera del passeggero si aprì e Blaise si fiondò sul sedile accanto a lui.

-Che ci fai qui?-gli chiese con voce fredda.

-Ho pensato di farti compagnia-disse semplicemente l'altro.

-Scendi dalla macchina-

-Dove andiamo?-chiese afferrando la cintura di sicurezza.

-Ti dò tre secondi per scendere dall'auto-ripetè gelido Draco senza staccare lo sguardo dal vetro dietro Blaise.

-Hai fame?Magari potremo mangiare qualcosa...-continuò imperterrito.

-SCENDI DA QUESTA CAZZO DI MACCHINA!-urlò Draco sbattendo una mano sul volante.

Blaise lo fissò per qualche secondo,per nulla impressionato da quello scatto d'ira.

-Non ti lascio solo...Che ti piaccia o no,sono l'unico che può capire quello che stai passando in questo momento-disse poi con voce composta e calma.

Si fissarono per qualche istante poi Draco dovette arrendersi all'evidenza.

Si voltò sul sedile e mise in moto l'auto.

Incurante di trovarsi ancora nel parcheggio,e soprattutto di essere in un'ospedale, accellerò fino alle cinquanta miglia.

Quando si immisero nel traffico avevano già superato le centoventi miglia.

-Sei sicuro che questa macchina resista a tutta questa velocità?-cercò di scherzare Blaise,che nonostante il suo amore per la velocità,stringeva una mano al sedile e rabbrividiva ogni volta che l'auto si avvicinava troppo ad un'altra.

Lo sguardo fisso davanti a sè,incurante di tutto quello che lo circondava,Draco guidava neanche un pilota professionista.

La velocità era l'unico modo per scappare dai suoi pensieri:correre piu' veloce possibile per evitare che loro lo raggiungessero e tornassero a fargli male.

Erano usciti dalla città,correvano su una delle autostrade che collegavano Londra alle periferie.

-Dove stiamo andando?-chiese dopo un pò Blaise.

In risposta ricevette solo il silenzio.

Soltanto mezz'ora dopo sentì i giri del motore rallentare:erano arrivati a destinazione,oppure avevano finito la benzina.

Si guardò intorno:erano in un posto isolato,circondati da poche case che,dallo stato di decadenza della loro facciata si sarebbero dette bisognose di una sistemata ed uno sparuto gruppetto di alberi che si estendeva alla loro sinistra.

Perchè erano arrivati fin lì?

Draco spense il motore e restò a lungo con lo sguardo davanti a sè,forse fissando il vuoto.

Blaise si slacciò la cintura e gli restò accanto in attesa di una sua mossa o di una sua parola.

-Perchè lei?-chiese Draco dopo un silenzio che sembrò senza fine.

Blaise lo fissò e restò zitto:cosa poteva rispondergli?

-Non gli bastava quello che aveva fatto a Prudence?Perchè se voleva colpire me le ha fatto questo?-domandò ancora.

Non aveva mai sentito quella voce,non sembrava neanche appartenere al Draco Malfoy che conosceva:era triste,riusciva a sentire il dolore toccare ogni parola.

Blaise sospirò.

-Colpendo lei ha colpito anche te-disse con voce calma per non provocare un'altro scoppio di rabbia.

Draco si zittì di nuovo e Blaise si passò una mano fra i ricci neri,sicuro che prima o poi avrebbe parlato di nuovo.

-Crede che sia successo per colpa sua...Mi ha chiesto scusa-disse lentamente in preda a troppe emozioni.

-Hermione è una donna forte,ce la farà a riprendersi.

Ci sarai ad aiutarla e anche noi faremo del nostro meglio-lo rassicurò l'amico.

Draco voltò la testa verso di lui e lo fissò qualche istante.

-E' questo che si prova?

Quest'impotenza,questa rabbia per non essere stato capace...per non aver capito...per non aver saputo proteggere le persone che ami-gli chiese.

Aveva smesso di lottare,aveva ceduto alle voci che ora piu' che mai stavano urlando dentro la sua testa gridandogli la sua incapacità,la sua incompetenza:aveva una sola cosa a cui teneva fin da quando era ancora un ragazzino idiota e pieno di pregiudizi e quando era stato il momento di dimostrarlo,non ne era stato capace.

Era un fallito!

-E' questo e molto altro...Ma lentamente cominci a fartene una ragione-gli disse Blaise con voce partecipe.

-COME PUOI DIRE UNA COSA DEL GENERE?-chiese alzando la voce e puntandogli addosso due occhi fiammeggianti.

Blaise sorrise,per niente spaventato:non era la prima volta che incontrava quegli occhi.

-Cominci a rassegnarti,anche se ora ti sembra impossibile.

Quel pensiero fisso nella tua mente comincerà ad occupare un posto sempre piu' piccolo finchè arriverai a non pensarci piu' anche per giorni.

Certo sarà sempre lì, pronto per quando avrai bisogno di cullarti nel suo ricordo,ma per proteggere te stesso ed Hermione finirai per evitarlo,cercando in tutti i modi di dimenticare che sia successo davvero-

La voce dell'esperienza.

Quelle erano le fasi che doveva affrontare:un dolore lancinante e prolungato,ma che presto sarebbe diventato rassegnazione.

Ma quanto doveva aspettare perchè succedesse tutto quello?

Tornò a voltarsi sul sedile,girandosi verso il volante e posò entrambe le mani su questo fissando lo sguardo oltre il parabrezza.

Blaise continuò ad osservarlo e vide le mani stringersi attorno alla pelle del volante,facendo sbiancare le nocche.

-Voglio che paghi-disse Draco,di nuovo con quella voce gelida e spaventosa.

Nel piccolo abitacolo si sentì uno scricchiolio sinistro,si cui Blaise non riuscì ad individuare la provenienza e pochi istanti dopo il vetro dello specchietto destro si frantumò,facendo scontrare i frammenti di vetro contro il finestrino chiuso.

-Che cazzo...-esclamò Blaise sorpreso.

Non riuscì neanche a finire la frase,quando anche il vetro dell'altro specchietto andò in pezzi,facendolo piegare in avanti verso Draco alla ricerca di riparo,anche se sapeva che i vetri non lo avrebbero comunque colpito.

Immobile,come se non si fosse reso conto di quello che stava succedendo,Draco continuava a fissare il vuoto davanti a sè,un'espressione feroce dipinta sul volto e negli occhi.

-Sarà meglio che ti calmi,o non riusciremo a tornare in ospedale-lo ammonì Blaise,cercando di scherzare nonostante la preoccupazione.

-Voglio vederlo marcire ad Azkaban per il resto della vita...-disse il biondo voltandosi finalmente verso di lui.

L'amico lo fissò per qualche istante,riflettendo,poi annuì.

-Magari non sarà facile rinchiuderlo a vita,ma vedrai che riusciremo a trovare un modo per tenerlo dentro il piu' a lungo possibile...-lo rassicurò.

Avrebbero sicuramente trovato un modo "legale"...

 

 

"HARRY POTTER RASSEGNA LE DIMISSIONI DAL MINISTERO

LA SUA IMMAGINE DISTRUTTA DOPO LO SCANDALO DEL RAPIMENTO

"Non so ancora cosa farò della mia vita",tutti i particolari in cronaca"

 

Hermione sfogliò il giornale che Daphne aveva dimenticato lì quel mattino quando era andata a trovarla.

Fissò la prima pagina,dove campeggiava un Harry agitato che cercava di scappare dai giornalisti e dai fotografi.

Quell'orribile storia aveva avuto delle ripercussioni anche sulla sua vita...

Pensò a Ginny,a James e ad Albus e si sentì dispiaciuta:era colpa sua tutto quello che stavano passando;forse la odiavano in questo momento.

Gettò il giornale sul pavimento e scivolò sul letto arrivando a poggiare la testa sul cuscino.

Erano quattro giorni che era ricoverata in ospedale e non vedeva l'ora di tornare a casa:i medici avevano confermato che presto l'avrebbero dimessa,il tempo necessario ancora per farle gli ultimi accertamenti.

Voleva passare un pò di tempo con Prudence...e con Draco.

Lui era l'unico che riuscisse a scacciare i demoni dalla sua mente;ogni volta che lui le era accanto,riusciva a non pensare,a dimenticare la terribile esperienza di una settimana prima.

Era riuscita a farsi raccontare da Pansy cosa era successo dopo che lei era svenuta,anche se aveva dovuto faticare molto,e aveva saputo delle maledizioni,di come Pansy si era presa cura di lei e del trasferimento di Ron alla polizia da parte di Theo e Blaise.

-Tu lo sapevi di aspettare un bambino?-le aveva chiesto l'amica con voce dolce,come le aveva sentito poche volte da quando la conosceva.

Hermione aveva sorriso,un leggerissimo sorriso,e aveva scosso la testa:non lo aveva neanche immaginato.

Se lo avesse saputo le cose sarebbero andate in maniera diversa...Si sarebbe comportata in maniera diversa.

Prudence in quei giorni,mentre Draco era in ospedale,era affidata alle cure dei Nott,felice di aver ritrovato la compagnia di Sadie,invece la notte tornava a casa con l'uomo,che si prendeva cura di lei come se lo avesse sempre fatto.

Era venuta a trovarla soltanto una volta,violando le regole dell'ospedale,ed Hermione era stata felice di rivedere i suoi capelli tornati del colore naturale e che,nonostante tutto quello che era successo,lei sembrava non essersi accorta di nulla.

Per precauzione,però,Draco le aveva "bloccato" alcuni ricordi,quelli che potevano essere dolorosi o fastidiosi con il passare del tempo,facendo in modo che Prudence dimenticasse l'intero mese passato con Ron.

-Potrei fare lo stesso anche a te,se può aiutarti a dimenticare...-le aveva proposto cauto.

Hermione lo aveva guardato e dopo qualche istante di riflessione,aveva scosso la testa:non poteva dimenticare.

Doveva ricordarsi quanto poteva essere pericoloso Ron,per evitare di cadere in errore ancora una volta,per non rischiare piu'.

-Non gli permetterò di avvicinarsi a te o a Prudence ancora una volta...-le aveva promesso l'uomo.

-Lo so e mi fido di te,ma ci sono cose che bisogna ricordare anche se fanno male-gli aveva detto seria.

E lui aveva rinunciato,sapendo che non sarebbe riuscito a farle cambiare idea.

Un rumore l'allontanò da quei ricordi,facendole alzare lo sguardo sulla porta.

Un sorriso spontaneo nacque sulle sue labbra alla vista di Draco.

-Speravo di trovarti sveglia-le disse sorridendole.

Hermione si sedette piu' diritta nel letto e si ravviò i capelli,cercando di apparire piu' presentabile,anche se era sicura di essere orribile.

L'uomo le venne vicino,posando un bacio fra i suoi capelli e posando una mano sul suo polso destro prima di sedersi accanto al letto all'altezza del petto.

-Come stai?-gli domandò lei accarezzandogli la mano.

Tutte i giorni gli faceva quella domanda,preoccupata di come stesse affrontando quella situazione,e tutte le volte riceveva in risposta un sorriso ed una carezza.

-Bene,Prudence mi tiene impegnato ogni momento.

Ti manda tanti baci e ha detto di dirti che ti vuole bene-le disse.

Hermione sorrise:non vedeva l'ora di stringere sua figlia in un'abbraccio degno di quel nome.

-Dille che anche io le voglio bene...-

Draco annuì e per qualche istante si fissarono in silenzio,le dita gentili di Draco che le accarezzavano il polso.

C'era qualcosa che lui le stava nascondendo...Lo capiva dai suoi occhi.

-Che succede?-gli chiese con voce dolce e lenta.

Alzò una mano e gli accarezzò i capelli,osservandolo mentre si lasciava andare a quella carezza chiudendo gli occhi e quasi trattenendo il respiro.

La mano che stringeva il suo polso si alzò portando la sua mano al viso,sentendo subito dopo dei piccoli baci sul polso,sul palmo della mano e sulla punta delle dita.

-Che cosa ti preoccupa?-gli domandò cercando di convincerlo ad aprire di nuovo gli occhi.

Draco sospirò e finalmente la lasciò entrare nel mondo personale,il cui solo ingresso erano i suoi occhi.

-Domani inizia il processo a tuo marito-le disse con voce seria.

Hermione incassò quella frase e l'attimo dopo annuì.

Sapeva che sarebbe successo:non poteva rimanere impunito tutto quello che aveva fatto,tutto il dolore che aveva causato loro.

-Per cosa verrà processato?-gli domandò con voce attenta.

-Rapimento di minore,falsificazione di documenti,utilizzo di una passaporta illegale e...per tentativo di violenza carnale-terminò.

Hermione annuì lentamente,persa dietro ai suoi pensieri.

Il silenzio scese di nuovo fra di loro e a lungo Draco restò a fissarla,cercando di capire cosa stava occupando la sua mente in quel momento,senza riuscirci.

-Ho bisogno di sapere a cosa stai pensando...-le disse sincero.

Gli occhi ambrati di Hermione incontrarono i suoi e la donna gli rivolse un piccolo sorriso,come per tranquillizzarlo.

-Sarà riportato da tutti i giornali...-disse cercando di scherzare.

-Se vuoi posso nasconderli per tutta la durata per processo-le disse prontamente.

Hermione sorrise brevemente ed abbassò leggermente la testa,nascondendogli il suo viso con i capelli.

-Hermione...-

-Sto bene,davvero...Quando ci sei tu,sto bene.

Ma non chiedermi di partecipare al processo-gli disse.

Draco si sporse verso di lei e le allontanò quelle fastidiose ciocche di capelli che gli impedivano di scorgere il suo sguardo.

-Non lo farei mai...-le promise.

Hermione lo fissò e sorrise,questa volta con maggiore convinzione.

-Possiamo...possiamo dimenticare il passato?Tutto quello che c'è stato prima e che non siamo noi?-gli chiese con voce timida.

Draco la fissò,attento alle sue parole.

-So che è una domanda stupida,e che non sembra neanche da me,però vorrei dimenticare di essere stata sposata con Ron,di tutto quello che è successo prima di rincontrarti...come se la mia vita fosse cominciata quando sei apparso sulla porta di casa mia-gli disse sincera.

Aveva bisogno di una nuova vita,ancora una volta,e soltanto con lui poteva averla.

Draco la guardò attento,cercando di non far trasparire l'emozione che nasceva da quelle parole.

-Sei sicura che sia quello che vuoi?Che non te ne pentirai un giorno?-le domandò dando voce alle sue vere paure.

Hermione scosse la testa.

-Tutto quello che voglio siete tu e Prudence...-gli disse senza la minima esitazione nella voce.

Draco la fissò ancora qualche istante,poi le accarezzò la guancia sinistra con la punta delle dita,osservandola mentre chiudeva gli occhi al suo tocco delicato.

-Faremo come vuoi tu...-le promise.

Sapeva anche come rendere reale quel desiderio...

 

 

-Sei venuto per il secondo round?-

Era ancora piu' ributtante del solito.

Draco lo squadrò incurante dello disgusto che doveva essere dipinto chiaramente sul suo volto, osservando come quei pochi giorni in carcere lo avessero ridotto:la barba rossa cominciava già a coprirgli gli zigomi,il mento e le labbra;sotto gli occhi erano apparse due occhiaie viola che spiccavano nonostante la pelle chiazzata e piena di lentiggini...non doveva aver dormito tanto in quelle ultime notti.

Si lasciò andare ad un sorriso soddisfatto a quel pensiero:era felice di saperlo in difficoltà.

I vestiti erano gli stessi che gli aveva visto indosso quel giorno,ancora sentiva la rabbia assalirlo per colpa dei ricordi,ma erano sporchi e c'era un taglio sulla manica destra della camicia.

Ancora troppo poco...

Doveva marcire ad Azkaban e se fosse stato abbastanza furbo vi sarebbe anche morto lì dentro.

-Non tentarmi...non hai idea di quanto mi attiri l'idea-gli disse fra i denti.

Posò la ventiquattrore nera sul tavolo e l'aprì.

-Allora che sei venuto a fare?Ad assicurarti che mi trattino bene?

Beh,il servizio lascia un pò a desiderare,ma forse se ricevono un tuo ordine cominceranno a trattarmi un pò meglio...Che ne dici Serpe?-lo istigò il rosso,sfidandolo con lo sguardo.

Draco gli rivolse un sorriso sprezzante e decise di non dar retta alle sue provocazioni.

Prese il solo fascicolo che era nella valigetta e lo gettò sul tavolo davanti a Ron.

-Non c'è neanche bisogno che tu lo legga.Devi solo firmarlo-gli disse duro Draco.

Ron prese il fascicolo fra le mani e capì subito di cosa si trattava:i documenti del divorzio fra lui ed Hermione.

Si lasciò andare ad un sorriso beffardo.

-Hai approfittato della situazione per sistemarti le cose a modo tuo,vero Serpe?-domandò alzando lo sguardo sull'uomo.

-Wealsey sto facendo un grande sforzo per non spaccarti la faccia,quindi chiudi quella bocca e firma quel documento-disse gelido Draco.

Ron lo fissò e per il solo piacere di sfidarlo,lo fissò e lasciò cadere i documenti sul tavolo, appoggiando la schiena contro la sedia.

-Cosa ci sarebbe scritto?Sai per risparmiarmi la fatica di leggere tutte queste pagine-gli disse con aria di sufficenza.

-C'è scritto che il tuo matrimonio con Hermione finisce oggi.

Da questo momento tu starai lontano da lei e dalla bambina e che non pretenderai nè alimenti nè buonuscita.

Ora se vuoi avere la decenza di firmare-riassunse Draco fissandolo con sguardo quasi omicida.

Ron arricciò leggermente le labbra e non riuscì a trattenere l'ennesimo sorriso di scherno.

-Nessun contatto con mia figlia?Tu devi essere matto Malfoy-

-Weasley,sto per perdere la pazienza.

Hai due possibilità:ho firmi quel dannato documento di tua volontà oppure ci penserò io a fartelo fare-gli disse in una non tanto velata minaccia.

-Come?Con un secondo round?-gli domandò l'altro.

Draco si lasciò andare ad un sorriso freddo.

-Ti piace così tanto farti torturare?Perchè potrei farlo anche in questo momento,in questa stanza e nessuno mi direbbe niente...Dovresti saperlo quanto è potente la famiglia Malfoy.

Ma io non lo farò-gli disse con lo stesso sorriso gelido stampato sul viso.

Lo vide aggrottare le sopracciglia,sorpreso e confuso,prima che sul suo viso tornasse quella maschera beffarda e cinica.

-Ah no?-gli chiese.

Draco scosse la testa.

-Dopo che avrai firmato quel documento,perchè credimi tu lo firmerai,io uscirò da questa stanza e mi godrò il tuo processo dall'altra parte della cancellata...quella degli uomini liberi.

Quante volte tu ed il tuo amico Potter mi avete augurato questa fine,eh?

E' davvero buffo vedere come sono andate a finire le cose-lo schernì il biondo.

Ron lo vide avvicinarsi al tavolo e poggiare una mano sul piano di finto legno,sporgendosi verso di lui con la stessa aria sicura e vincente.

-Io seguirò ogni fase del tuo processo,con questo stesso sorriso divertito,e quando ti condanneranno la mia risata sarà l'ultima cosa che sentirai prima di entrare ad Azkaban,la sola cosa che ti tormenterà fra quelle mura,mentre cerchi di difenderti dall'attacco dei Dissennatori-gli disse serio e concentrato sul suo sguardo.

Ron cercò di non mostrargli il disagio che quelle parole avevano creato,ma Draco si accorse delle crepe che aveva creato il suo discorso nella maschera che era diventata il suo volto.

-E sai qual'è la cosa che mi diverte di piu'?

Sapere che ogni singolo istante della tua giornata tu pensarai a me e alla vita che ti ho rubato...-disse ancora il biondo con scintille di divertimento negli occhi.

Ron fece uno scatto per alzarsi in piedi e colpirlo,ma la reazione di Draco fu istantanea:con un'incantesimo non verbale gli bloccò i piedi,immobilizzandolo neanche un pupazzo a molla.

-Figlio di...-disse il rosso.

Con un'altro incantesimo,Draco lo fece sedere di nuovo,tornando a guardarlo:il sorriso era sparito dal suo viso.

-Adesso basta!Non ho piu' tempo da perdere con te...Firma quelle carte-gli disse con voce seria.

Ron lo fulminò con lo sguardo,rammaricando di non poter uccidere con uno sguardo e sbuffò rumorosamente.

Una penna rotolò a poca distanza da lui e Ron,dopo avergli lanciato un'ultimo sguardo furioso,fu costretto a cedere.

Con le buone o con le cattive,aveva detto Malfoy.

Girò le pagine,mettendo la firma in calce ogni volta che fosse necessario e alla fine,dopo aver firmato l'ultima pagina,glielo rilanciò indietro.

-Ottimo lavoro-lo prese in giro Draco,raccogliendo i documenti e rimettendoli al sicuro nella valigetta.

-E' stato davvero un piacere parlare con te,ma adesso devo proprio scappare...Ci vediamo alla tua prima udienza-gli disse con il chiaro intento di sfotterlo.

Ron lo vide voltargli le spalle e sentì la rabbia scorregli nelle vene neanche lava bollente.

-Non saranno mai tue,ricordatelo!-gli urlò dietro.

Draco continuava ad avvicinarsi alla porta,ma sapeva che lo stava ascoltando.

-Saranno sempre mia moglie e mia figlia!

Non importa quello che dice un pezzo di carta!-

E prima o poi lui avrebbe fatto il possibile per riprendersele.

 

Salve a tutti!!!

Piccolo regalo x l'8 dicembre,sperando che nn siate tr impegnati con l'albero ed il presepe.

Questo capitolo si concentra solo su Draco ed Hermione,sui loro sentimenti e su quello che hanno passato i primi giorni dopo il ritorno di Prudence e la perdita del bambino.

Nel prox capitolo torneranno anche gli altri Serpeverde,con le loro storie e per la prima volta darò spazio anche alla storia d'amore fra Theo e Pansy,finora lasciata in disparte a beneficio di quella composta da Blaise e Daphne.

Ringrazio tutti coloro che recensiranno e leggeranno questo capitolo e chiedo scusa x eventuali errori di battitura o di ortografia.

Ed ora i ringraziamenti:Whateverhappened(NN credere;a me Ron piace molto,ma adesso,nella mia storia nn c'entra,è il cattivo,e certe volte con i miei "personaggi cattivi" non mi comporto bene.Se hai letto un'altra delle mie storie,sai che ho fatto fare la stessa fine a Dean e a Neville),AliasNHL(Credo che nn ci sia abbastanza Ron x tt le lettrici arrabbiate,ma se vuoi accomodati pure!),Kitty Cullen(E' riuscito a fermarsi soltanto perchè Hermione aveva bisogno di lui,altrimenti...),Flydreamer(Sì sono distrutti,ma l'unico modo x uscirne è stare insieme e loro fortunatamente lo sanno),Deaselene(Grazie x i complimenti...spero sia valsa l'attesa!),Julia0305(Per il momento ecco il "prossimo"...),Lune(In ognuno di noi c'è una vena d sadismo,ma nn credere l'ho fatto solo x far capire la vera intensità dei sentimenti di Draco visto che lui si ostina a nn dire ancora niente!),Erin'87(Tranquilla,la mia era pura curiosità nn avevo capito veramente!Sarei + veloce,ma mi sdoppio fra 3 fiction,quindi...),Excel sana(Hermione si merita tt la felicità del mondo dp qllo che ha passato con Ron...e Draco è pronto a occuparsene),Daphne'92(Con l'Avada si sarebbe trovato Draco nei guai,quindi meglio di no!Nn ci sarà adesso,ma nn è detto che nn succeda in futuro),Ginny28(Quindi sn stata un pò prevedibile?),Giulia Malfoy(Immagino la tua rabbia,ma sta tranquilla,i Serpeverde sfrutteranno le loro conoscenze x fargliela pagare),Lights(Scusa nn volevo causarti l'insonnia! Oddio mi immagino le tue occhiaie...Grazie x i complimenti!),Cipychan'87(Già è difficile rinunciare a qualcosa...anche se poi l'hai già persa),JC(Harry ha già i suoi problemi a cui badare,quindi x il momento lascerà Ron al suo destino...in fondo è successo tt x colpa sua!Credimi avevo pensato qlcs di molto peggio,che forse mi avrebbe fatto odiare da tt i fan quindi ho deciso di cambiare mentre ero già in corsa),Krisma(Nessuno sapeva del bambino,quindi si può dire ke qlla a cui voleva far del male era solo Hermione),Smemo'92(Nn l'ha violentata, Draco è arrivato prima che ci riuscisse!Harry ha preferito sparire,vista la presenza di un così consistente numero di Serpeverde in casa sua!),Shannana'810(Nn sapevo avessi il potere di resuscitare Voldemort...Devo stare attenta a nn farti arrabbiare!Grazie x i complimenti!), BlackDragon(Grazie x gli IMMENSI,e forse nn meritati,complimenti!Diciamo che Ron avrà la punizione che si merita...),Shnusschen(Scusa nn volevo...),Pikkola(Grazie x i complimenti! Volevo che almeno una volta Prudence e Ron passassero dei bei momenti insieme prima di essere separati per sempre),19Sunflower88(Certo se vuoi,e se nn lo ha ancora ucciso nessuno fa pure...Grazie x i complimenti!),Persefone Fuxia(Ci andrà presto dai Dissennatori,tranquilla! Tranquilla,Herm ora sta bene,c'è Draco con lei...).

Bene,x ora è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox chap...

"November Rain"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** November Rain ***


november rain

 

"In these days of cool reflection

You come to me and everything seems alright

In these days of cold affections

You sit by me and everything's fine"

 

"And when your fears subside

And shadow still remain

I know that you can love me

When there's no one left to blame

So never mind the darkness

We can still find a way

Cause nothing lasts forever

Even cold November rain"

 

La prima udienza del processo a Ron Weasley fu breve,molto più breve del previsto.

Ron Weasley fu accompagnato sullo scranno degli imputati davanti alla giuria del Wizengeamot,formata da dieci unomini e cinque donne e gli vennero contestate le sue accuse di fronte ad un pubblico di spettatori curiosi fra i quali si erano nascosti i suoi genitori,i suoi fratelli ed quello che un tempo era stato il suo migliore amico.

In prima fila,ben visibile a tutti,accompagnato da Blaise Zabini nella doppia veste di amico e giornalista,era seduto Draco Malfoy,un leggero ghigno beffardo sul volto,lo sguardo fisso sull' imputato.

Doveva essere consapevole della sua presenza,doveva sapere che lui aveva mantenuto la sua promessa e che sarebbe diventato il suo incubo per il resto della sua vita.

Un Malfoy non apre bocca soltanto per dargli fiato...

Qualche volta,Ron alzava lo sguardo su di lui,incontrando i suoi occhi divertiti e gli lanciava uno sguardo furioso,capace di incenerire qualsiasi cosa su cui si posasse,alimentando così il suo divertimento.

-Come si dichiara,signor Weasley?-domandò il portavoce del Wizengeamot,guardando l'imputato.

Ron fissò l'uomo per qualche istante l'uomo con il cappello color porpora.

-Innocente-disse poi con voce sicura.

Un brusio concitato salì dal pubblico a quelle parole:tutti i presenti in sala avevano letto i giornali e sapevano cosa aveva fatto,di cosa si era macchiato.

Come poteva definirsi innocente?

Era impossibile riconoscere nell'uomo seduto sullo scranno il ragazzo che avevano acclamato come uno dei Salvatori del Mondo Magico.

Il portavoce battè un piccolo martelletto di legno per richiamare l'attenzione e per far tacere il mormorio,lanciando occhiate ammonitrici alla folla,poi tornò a guardare l'imputato.

-Bene...Ha qualche altra dichiarazione da fare?-gli domandò.

Ron alzò la testa,drizzando la schiena e le spalle,e invece di fissare l'uomo che gli aveva rivolto la domanda cercò il volto di Draco nella folla,trovandolo con lo sguardo fisso su di sè.

-Non ho fatto niente di male.

Sono mia moglie e mia figlia...C'è una legge che vieta ad un padre di stare con sua figlia?

O a un marito di avere rapporti con sua moglie?-chiese fissando Draco.

Il biondo lo fissò con occhi socchiusi ed uno sguardo gelido:stava facendo veramente un grande sforzo per evitare di colpirlo davanti a tutti,di fargli del male.

Ma sapeva che sarebbe arrivato anche il suo momento...

-Se mai sono io la vittima...-disse poi il rosso tornando a guardare il portavoce della giuria.

L'uomo aggrottò le sopracciglia e lo fissò incredulo.

-Sono la vittima di un complotto ordito alle mie spalle da qualcuno che vuole prendersi tutto ciò che era mio...La mia famiglia,la mia vita,tutto!-spiegò ancora all'uomo.

Draco scosse la testa,sollevato:chi,alla luce di quello che Weasley aveva fatto nell'ultimo mese,avrebbe creduto alle sue teorie assurde?

Alzò lo sguardo sui membri del Wizengeamot e li vide scuotere la testa,scocciati e anche leggermente annoiati:per loro quel caso era già deciso,perchè perdere altro tempo?

Il portavoce annuì e si schiarì la voce prima di parlare.

-Bene...Abbiamo preso atto delle sue dichiarazioni.

Lunedì ascolteremo i testimoni e poi deliberemo il verdetto.

La seduta è aggiornata-disse sia all'imputato che al pubblico.

Draco si lasciò andare ad un nuovo sorriso.

Tutto sarebbe finito in poco tempo...

 

 

-Tu mi desideri ancora?-

-Buongiorno anche a te,tesoro-

Era apparsa nel grande specchio del bagno,come una visione,scalza,nella sua sottoveste color caramello che le lasciava scoperte le gambe lunghe, e la vestaglia nera di seta che le svolazzava intorno neanche fossero le ali nere di un'angelo dannato.

Aveva sentito il suo sguardo fissarsi sul suo volto,osservarlo attenta mentre si passava sulle guance e sul mento la schiuma da barba.

Non era una sorpresa quella domanda,gliela ripeteva ad intervalli regolari,quando credeva di non essere piu' attraente,o quando lo sentiva distante,addirittura quando doveva farsi perdonare una spesa troppo folle.

-Rispondimi!-gli disse lei avvicinandosi al mobile bianco del bagno,decisa a non dargli tregua.

Si lasciò andare ad un sorriso e si voltò leggermente verso di lei,il viso coperto dalla schiuma e di fronte alla sua espressione preoccupata,si morse un'angolo del labbro superiore per non riderle in faccia,sapendo che la faceva infuriare.

-Non posso parlare adesso,non vedi che ho da fare?-le disse tornando a voltarsi verso lo specchio.

Istintiva come al solito,sua moglie salì sul mobile bianco,facendo sollevare con quel semplice gesto la sottoveste scoprendo leggermente le cosce nude, e gli fece cenno di avvicinarsi.

-Che hai intenzione di fare?-le domandò guardandola sospettoso.

-Avanti,come se fosse la prima volta che ti faccio la barba...-disse lei allungandosi per prendere il rasoio dall'altra parte del lavabo e dandogli una veloce visuale dei seni liberi nella veste color caramello.

Lui sorrise e si avvicinò di piu' al mobile,per facilitarle le mosse.

Già non era la prima volta...

Quando tutto era finito,ed il "Bene" aveva trionfato sul "Male",avevano deciso di completare l'ultimo anno di Hogwarts,per chiudere un cerchio.

Neanche un mese dopo,lui si era rotto un polso durante uno degli incontri di "lotta" con Blaise e nonostante Madama Chips lo avesse rimesso a posto in un'attimo,aveva avuto qualche difficoltà con quella mano per alcuni giorni,sentendosi rigido ed impacciato.

Un pomeriggio Pansy era entrata nel loro dormitorio e lo aveva trovato fresco di doccia,mezzo nudo,un'asciugamano arrotolato attorno ai fianchi,mentre cercava di farsi la barba.

Dopo aver,naturalmente,riso di lui aveva deciso di dargli una mano,seguendo le sue indicazioni e riuscendo a fargli la barba senza tagliarlo neanche una volta.

-Attenta a non sfregiarmi-scherzò cercando i suoi occhi.

Pansy sorrise e dallo sguardo che ricevette in cambio,lui capì che le aveva dato l'idea...Che idiota!

Le lame del rasoio si avvicinarono alla sua guancia destra e scivolarono lentamente,con molta attenzione.

-Magari in questo modo non ti guarderebbe più nessuna donna...-disse Pansy,lo sguardo concentrato sul suo viso.

-Non dirmi che sei gelosa-tentò lui,attento a non perdersi neanche un movimento della sua mano.

Pansy sbuffò.

-Non troveresti nessuna meglio di me-lo avvertì.

Pansy pulì la lama nel lavandino e poi tornò a poggiarla sull'altra guancia,ancora coperta di schiuma.

Lo so benissimo...pensò Theo lasciandosi scappare un piccolo sospiro.

Alzò una mano che fino a quel momento era poggiata sul ripiano di marmo del mobile e la posò sulla gamba destra nuda della moglie,iniziando a sfiorarla con la punta delle dita.

-Se non stai fermo finirò per tagliarti...-disse la donna incontrando per un'istante il suo sguardo.

Theo sorrise.

-Che ho fatto di male?-le domandò posando il palmo aperto sulla sua gamba.

Conosceva sua moglie...Non c'era altro uomo che la conoscesse bene come lui,anche se ci aveva messo un pò per capirla.

La prima volta che lei era stata fra le sue braccia era stato sotto la pioggia.

Un temporale con i fiocchi,con tanto di lampi e tuoni che squarciavano il cielo nero.

Lui adorava i temporali,era capace di restare ore a fissare la pioggia che cadeva,ascoltando il rumore delle gocce.

Era poggiato contro una colonna di pietra,relativamente riparato,quando aveva visto una figura correre a perdifiato verso di lui cercando di coprirsi con il mantello dal diluvio.

Quando la figura si era fermata accanto a lui,si era accorto che era Pansy,bagnata fradicia dalla testa ai piedi.

-Che ci facevi fuori con questo tempo?-le aveva chiesto preoccupato.

Pansy aveva alzato le spalle.

Lui aveva annuito,risentito per quel gesto:era fuori con qualcuno.

Come al solito...

-Beh farai meglio a tornare al dormitorio altrimenti ti prenderai una polmonite-le aveva detto con un tono distaccato,voltandosi e facendo qualche passo per allontanarsi da lei.

-Ehi che ti prende?-le aveva sentito chiedere.

Lui non le aveva risposto ed aveva continuato a camminare,sentendo i passi dietro di sè;gli aveva afferrato un braccio e lo aveva costretto a voltarsi.

-Che ti succede?-gli aveva chiesto ancora.

Aveva liberato il braccio dalla sua stretta e aveva cercato di ignorarla,ma Pansy era stata piu' veloce,mettendosi in mezzo al corridoio e impedendogli di passare.

Poi aveva alzato una mano e aveva fatto per scompigliargli i capelli,come faceva sempre, soltanto con lui,ma lui aveva allontanato la testa, rifuggendo al suo tocco.

-Insomma si può sapere che ti ho fatto?-aveva chiesto lei alzando la voce.

Quel gesto l'aveva ferita,e lui lo sapeva:lui era l'unico con cui lei scherzava,a cui aveva mostrato un lato diverso.

Insieme a lui si dimenticava del ruolo di Regina del Ghiaccio che impersonava sempre con gli altri e si lasciava andare,mostrandogli un lato piu' caldo,più dolce che mal si conciliava con la Pansy "ufficiale".

Ma in quel momento non gli importava:era stufo di essere l'unico bravo ragazzo finito a Serpeverde.

-Vuoi davvero saperlo?-le aveva chiesto alzando leggermente la voce.

Pansy lo aveva fissato sorpresa, e aveva annuito lentamente,senza mai staccare lo sguardo dal suo.

-Mi fa incazzare sapere che eri in mezzo alla tempesta ad infrattarti con qualcuno,un tizio anonimo che se ne frega altamente di te al punto da farti rischiare un malanno pur di avere un servizietto-aveva detto brutalmente sincero.

L'espressione di Pansy si era cristallizzata in un'espressione severa:le labbra chiuse,strette,e gli occhi che,ancora nei suoi,lo fissavano come indifferenti.

Theo era stato sul punto di ritornare in silenzio,di rimangiarsi tutto,ma se proprio doveva parlare,allora era venuto il momento di dire tutta la verità.

-Mi manda in bestia il fatto che io sia l'unico a cui interessa di te,ad essere tanto stupido da essersi innamorato di te,ma che tu hai rilegato fin dal primo giorno nella categoria "non scopabile".

So di non essere drammaticamente bello come Draco o...o terribilmente intelligente come Blaise,ma tu non mi hai mai neanche lontanamente considerato!

Dannazione,ti faccio veramente così schifo?-l'aveva accusata.

Pansy era rimasta in silenzio,lasciandosi travolgere da quel fiume di parole,poi l'espressione sul suo volto era cambiata,lasciando il posto ad uno sguardo affilato.

-Già sei un'idiota!Un'emerito assoluto idiota!

Sei l'unico a non aver capito,l'unico a non essersi accorto in tutta Serpeverde!-gli aveva detto arrabbiata,dandogli una spinta e allontanandolo da sè.

-Cosa dovrei capire?-

Lei si era voltata,ma questa volta era stato lui ad afferrarla per un braccio:non poteva farla scappare,non dopo quello che le aveva detto.

Forse era l'ultima occasione che aveva per parlare con lei da solo...

Pansy lo aveva fissato e aveva sospirato.

-Non c'era nessuno con me...Ero lì fuori a cercare te perchè so quanto ti piacciono i temporali e avevo paura che fossi tanto pazzo da sederti sotto un albero o peggio,solo per goderti meglio lo spettacolo.

Ci mancava solo che ti facessi colpire da un fulmine per uno stupido temporale-gli aveva confessato.

Nel corridoio vuoto era sceso il silenzio,mentre si fissavano negli occhi;la sua mano stretta attorno al braccio di Pansy e in un'istante tutto era cambiato.

Senza neanche accorgersene si erano ritrovati contro un muro,le labbra che si cercavano e le mani che scivolavano sul corpo dell'altro per imprimersi nella mente piu' particolari possibili.

Aveva riaperto gli occhi dopo un lungo momento,fissandoli in quelli di Pansy e le aveva accarezzato una guancia,il viso di lei che veniva incontro alla sua mano.

-Finirà che ti ammalerai per colpa mia...-aveva detto sorridendole.

Pansy aveva riso,allacciandogli le braccia al collo,le labbra ad un soffio dalle sue.

-Che aspetti a scaldarmi allora?-

Theo guardò sua moglie,mentre si sporgeva sul mobile per pulire il rasoio e sorrise:era ancora capace di sorprenderlo.

Fece scivolare le mani sulle cosce seminude e le posò su entrambi i glutei,sollevando la sottoveste sfiorando il bordo laterale del perizoma e accarezzando la pelle morbida e calda.

-Ti ho mai detto quanto sei sexy quando ti occupi di me in questo modo?-le disse cercando di dare un tono casuale alla sua voce.

Gli occhi di Pansy incontrarono i suoi e lui si accorse dei lampi d'eccitazione che vi saettavano dentro.

-Non di recente...-

Theo sorrise e avvicinò il viso a quello della moglie;con la coda dell'occhio la vide far scivolare nel lavandino il rasoio,che iniziò a galleggiare nella piccola pozza d'acqua dimenticato.

-Allora devo rimediare,non credi?-

Si avvicinò un pò di più e sfiorò la pelle delicata con le labbra,lasciando una scia di schiuma da barba sotto di sè.

Un'altra donna si sarebbe allontanata immediatamente,ricominciando a raderlo o almeno facendogli togliere tutta quella schiuma dal viso,ma Pansy si limitò a muovere il collo verso destra,liberando il collo dai capelli dandogli maggiore libertà di movimento,e ad allacciare le braccia attorno alla sua vita,poco sopra l'elastico del pantalone.

Theo mosse una mano e,dal sedere la fece scivolare sulla coscia infilandola sotto la sottoveste facendola poi salire lungo il ventre fino a raggiungere un seno.

Amava il modo fiducioso in cui sua moglie si affidava a lui:ogni volta gli si concedeva con il più totale abbandono.

Era una tigre mascherata da agnellino.

La sentì accarezzargli il torace con la punta delle dita,muoversi per i pettorali lentamente salendo poi con una mano fino al collo che circondò,mentre la bocca si muoveva sulla sua spalla destra.

Theo respirò il suo odore dall'incavo fra il collo e la spalla e,contemporaneamente,mosse la mano sfiorando con le dita un capezzolo che rispose subito alle sue carezze.

La sentì sospirare e stringere piu' forte la presa attorno al suo collo e lui si lasciò andare ad un sorriso:era quello il momento che preferiva.

Amava i piccoli battibecchi e le schemaglie che portavano a quel punto,ma era quello il momento che lo faceva letteralmente impazzire:quando lei cominciava a cedere,a rompere il muro di apparenza per donarglisi completamente.

Voltò leggermente la testa finchè non incontrò il suo sguardo;fissò i suoi occhi e si perse in quel fuoco nero che divampava e lo attirava neanche una calamita.

-Vuoi ancora sapere se ti desidero,piccola?-le domandò a bassa voce,posando le labbra sulla pelle nuda della gola.

La chiamava così soltanto quando erano soli,quando nessuno poteva sentirli,neanche fosse qualcosa di cui vergognarsi.

Sua moglie adorava quel piccolo vezzeggiativo,ma non lo avrebbe mai ammesso...non c'era bisogno,lui lo sapeva senza che lei parlasse.

Pansy sorrise e lentamente la mano sinistra scese lungo il torace e gli addominali,sfiorando per un'istante l'elastico dei suoi pantaloni,prima di infilarsi al di sotto.

Affondò la mano più in profondità e giochellò qualche secondo con i riccioli neri prima di chiudere le dita fra le sue gambe circondandolo completamente.

Lui non riuscì a trattenere un gemito compiaciuto quando lo accarezzò e alle sue orecchie arrivò la risatina felice di sua moglie.

-Da quello che sento,direi proprio di sì...-gli sussurrò posandogli un piccolo bacio sul lobo dell'orecchio,senza lasciare la presa.

Incurante di rovinarle la sottoveste con la schiuma,Theo dedicò la sua attenzione al seno ancora coperto,torturandolo con le labbra e con i denti,nelle orecchie i sospiri di piacere di sua moglie.

La desiderava ancora,ogni giorno,ogni istante...

Era totalmente e irreparabilmente innamorato di sua moglie,di quell'angelo dannato che aveva scelto di ricambiare il suo amore.

 

 

Lampi di luce.

Mani che la stringono,che la toccano...

"Non dirmi che hai cambiato gusti...Ti piacciono le maniere forti,adesso?"

Un sorriso cattivo,quasi grottesco.

Lei non conosceva quel sorriso...

Una stilettata di dolore partì all'altezza dei suoi fianchi e la fece gridare.

"Sta buona o ti sentiranno"

Ancora quelle mani...

-Hermione!Hermione svegliati!-

Si ritrovò seduta al centro del letto,un groviglio di coperte attorno a sè e,nella semioscurità,il volto preoccupato di Draco.

Era stato un'altro brutto sogno...L'ennesimo.

Da quando era tornata a casa,quei sogni l'accompagnavano sempre,compagni notturni d'avventura che non volevano staccarsi da lei nonostante i suoi sforzi.

Senza parlare si tuffò fra le braccia di Draco e gli posò la testa contro il petto,sentendo subito le braccia dell'uomo stringersi sulle sue spalle e accarezzarla dolcemente.

-Va tutto bene,sei a casa adesso...-le disse con voce bassa e rilassante.

Hermione restò in silenzio e si fece cullare qualche istante dalle sue parole,per poi tornare a sdraiarsi sul letto stretta a lui,quasi incapace di lasciarlo,come se da quel semplice contatto dipendessero i suoi sogni e il suo sonno.

-Perchè non vuoi che ti aiuti?-le domandò lui nel buio.

Non era la prima volta che glielo domandava,anzi lo faceva quasi tutte le notti,quando la vedeva in preda ai suoi incubi.

-Tu mi stai già aiutando molto...-lo rassicurò strofinando la guancia contro la seta del pigiama.

-Come?Strappandoti dagli incubi?Potrei fare di più,potrei aiutarti a non averli affatto e invece...-

-Amore,calmati...Tu sai perchè ho deciso di non fare l'incantesimo-gli ricordò.

Draco annuì nel buio.

-Per Prudence...-

-Per lei e anche per te:non posso lasciare che tu ti assuma tutto il peso di quello che è successo,non posso permettere che un domani vedendoti triste o arrabbiato non mi ricordi il perchè-gli disse seria.

Alzò il viso dal suo petto e cercò di scorgere qualcosa del profilo dell'uomo.

-Perchè qualche volta non ti preoccupi anche per te stessa?-le domandò lui.

Hermione si lasciò andare ad un sorriso veloce.

-Perchè ci sei già tu che ci pensi...anche troppo-

Draco sorrise e la strinse piu' vicina a sè.

Per qualche istante il silenzio calò nella stanza,ma entrambi sapevano che l'altro era ancora sveglio:impiegavano sempre un pò a riaddormentarsi dopo uno di quegli incubi.

-Raccontami qualcosa-disse lei all'improvviso.

Draco aggrottò le sopracciglia e abbassò la testa per guardarla.

-Per esempio?-le chiese.

Hermione sorrise:il pensiero che le era appena venuto era pura follia.

-Cosa hai pensato la prima volta che mi hai visto?-gli domandò istintivamente.

Un'espressione divertita apparve sul viso di Draco e per una volta,l'uomo si rallegrò che lei non potesse vederlo.

Che domanda assurda...Però poteva anche nascere qualcosa di interessante...

-Che eri una gran rompipalle-ammise sincero.

Hermione spalancò la bocca e fissò il suo volto nel buio.

-Cosa?-

Draco,che aveva intravisto la sua espressione,scoppiò a ridere e le accarezzò la schiena.

-Sei tu che lo hai voluto sapere!-le ricordò.

-Ma perchè?Mi conoscevi da neanche venti minuti!-ribattè la mora.

-E già avevi cominciato a far lezione a tutti quanti illustrando le bellezze di Hogwarts neanche fossi una guida turistica-le fece notare Draco pronto.

La donna storse la bocca verso destra e si ricordò di come,appena arrivata,aveva praticamente sequestrato tutti quelli che sembravano prestarle orecchio per spiegare le cose che aveva letto sui libri e far vedere a tutti che era preparata,che aveva il "diritto" di stare lì.

-Tu invece che hai pensato?-domandò l'uomo curioso.

Hermione sorrise.

-Che eri carino,ma che usavi troppa brillantina-ammise al massimo della sincerità.

La risata di Draco risuonò per tutta la stanza e lei sorrise di nuovo,stringendosi a lui.

-Per fortuna poi hai cambiato look,eri veramente orrendo...Ma a quel punto già eri insopportabile-commentò Hermione lasciandosi andare.

-Insopportabile?-chiese lui risentito.

-Credevi veramente che avrei votato per te al concorso di Mister Simpatia?-scherzò lei divertita.

Draco sbuffò e fece per allontanarsi,ma Hermione si mosse nel suo abbraccio,salendo lentamente fino a raggiungere la sua altezza e gli accarezzò il viso con la punta delle dita,seguendo il suo profilo:iniziò dalla fronte leggermente corrugata,le sopracciglie folte e regolari,scendendo poi per il naso dritto fino alle labbra morbide e calde.

In quella nuova posizione i loro sguardi potevano incontrarsi facilmente,e il respiro caldo di Draco le solleticava una scapola.

L'uomo si adattò alla nuova posizione e tornò a stringerla,come se non potesse stare troppo tempo lontano da lei e questa volta anche Hermione lo strinse,allacciando le braccia attorno alle sue spalle.

-Invece quando ti ho colpito?-domandò ancora la donna.

Draco sogghignò:se avesse saputo la verità...

-Che avevi un gancio terribile e..-

Hermione alzò un sopracciglio,restando in attesa del seguito.

-E che non mi ero mai accorto di quanto fossi sexy quando ti arrabbi.

Tu,invece?-domandò subito sviando l'attenzione dalle sue ultime parole.

Hermione gli accarezzò una spalla e sorrise.

-Avrei voluto fare di peggio che darti un pugno,magari lasciarti qualche bella cicatrice che dimostrasse che eri stato picchiato da una ragazza...

Ma adesso ho cambiato idea;avrei rovinato il tuo fascino-aggiunse.

Draco sorrise e le posò un bacio sulla fronte.

-E' vero che ti ho rovinato il Ballo del Ceppo?-gli domandò improvvisamente curiosa.

Ad un tratto le erano tornate alla mente le parole che Pansy le aveva detto in quella lontana conversazione e voleva sapere se era la verità o lo sfogo di una ex.

Draco la guardò sorpreso:questa proprio non l'aveva prevista.

-Tu come lo sai?-le chiese senza negare.

Hermione alzò le spalle e lui non ebbe più bisogno di risposte.

-Pansy...-

Sentì un piccolo bacio posarsi sulla pelle del collo e per un'istante chiuse gli occhi,godendosi le sensazioni che quel gesto gli aveva provocato:così importante e così insignificante ad occhi esterni.

-Mi dispiace...-si scusò lei in un sussurro.

Se non fossero stati in silenzio in una stanza buia forse non l'avrebbe sentita.

Le accarezzò la schiena e sorrise,certo che lei lo avrebbe visto.

-Non è colpa tua,tesoro...Anche io all'epoca ero pieno di conflitti,di problemi:non potevo certo venire da te e invitarti al Ballo.

Mi avresti mandato a quel paese senza neanche pensarci un'istante e poi se non ricordo male c'era la fila per invitarti fuori-le disse serio.

Hermione sorrise leggermente:ovviamente aveva ragione lui.

Se si fosse avvicinato,invitandola al Ballo,sicuramente lo avrebbe mandato via in malo modo.

-Vuol dire che ti devo un ballo-disse a bassa voce.

Draco sorrise e le sfiorò una guancia con la punta delle dita.

-Ti prendo in parola Granger...-scherzò.

Un silenzio scese fra loro,talmente lungo che Draco pensò che lei si fosse addormentata,finchè non la sentì parlare di nuovo.

-Domani c'è l'ultima udienza del processo,vero?-chiese a bassa voce.

La stretta di Draco si accentuò e lei si ritrovò schiacciata contro il suo torace.

-Lo condanneranno-le assicurò.

Lei sorrise leggermente:il suo uomo premuroso e attento...

Non era quello a preoccuparla,era certo che sarebbe finito ad Azkaban...Era altro quello che le ronzava nella testa.

-Voglio venire con te-gli disse sicura.

-Non se ne parla-rispose subito lui.

-Perchè?Di cosa hai paura?Non può farmi niente in un'aula di tribunale...-gli disse prendendogli il viso fra le mani e poggiando la fronte contro la sua.

-Non è di questo che ho paura!E' ovvio che non ti farebbe niente,non glielo permetterei!

Ma non capisci quanto sarà dura?Io...-disse lasciando cadere la frase.

Hermione gli accarezzò i capelli e gli posò un bacio sulla fronte:i ruoli si erano invertiti,ora era lei a doverlo consolare.

Certe volte la vita era proprio ironica!

-Se sono con te non ho paura di niente...-gli disse sicura.

Draco sospirò e lei capì di aver vinto la sua battaglia.

 

 

 

Il giorno dopo il processo riprese.

Era chiaro a tutti che quella sarebbe stata l'ultima udienza prima del verdetto:se doveva avvenire un miracolo per evitare il carcere a Ron sarebbe dovuto succedere quel giorno.

La presenza della "vittima" in tribunale aveva fatto la felicità dei giornalisti,ma questi erano leggermente intimiditi dalle sue "guardie del corpo:Draco e Blaise.

Si era seduta accanto a Draco,in prima fila,e quando Ron era entrato per un lungo istante i loro sguardi si erano incrociati.

Hermione aveva sentito il cuore andare a mille,come un cavallo in corsa,ma aveva iniziato a respirare più lentamente e,con una mano stretta in quella di Draco,era riuscita a calmarsi.

Il portavoce della giuria chiese a Ron se aveva dei testimoni che parlassero in sua difesa e lui, ovviamente,disse di non averne:chi avrebbe testimoniato la buona fede di uno stupratore?

Aveva provato a convincere qualcuno della sua famiglia,di farli salire sullo scranno per parlare di quanto era stato importante per la Battaglia contro Voldemort e di quanto era "un caro ragazzo",ma nessuno di loro aveva voluto immischiarsi in quella faccenda.

Lo avevano lasciato solo,salvo poi presentarsi in tribunale per assistere all'udienza e mostrargli il loro sostegno:che famiglia di caini!

La parola era quindi passata all'accusa,che aveva diversi testimoni.

Per primo era salito a testimoniare Seamus Finnegan,che aveva raccontato di quella famosa sera di quasi sette mesi prima,quando per onorare un debito di gioco Ron aveva accettato di vendere sua moglie e sua figlia perdendo ogni diritto legale su di loro.

-E' sicuro che si sia trattato di un'atto di vendita?-chiese stupito il portavoce della giuria.

Seamus annuì sicuro.

-Io stesso ho fatto da testimone e credo che per il signor Malfoy non sarà difficile produrre il documento in questione-disse Seamus guardando il portavoce.

L'uomo si era voltato verso Draco, e lo aveva fissato indeciso qualche istante.

-Signor Malfoy,so che è una richiesta inaspettata,ma sarebbe possibile visionare questo documento?-disse rivolto al biondo.

Con nonchalance,come se avesse aspettato quel momento per tutta la durata dell'interrogatorio, Draco si alzò e tirò fuori una pergamena arrotolata dalla tasca interna della giacca,per poi porgerla ad un cancelliere.

Il brusio di sottofondo era quasi assordante:era pane fresco su cui affondare i denti della curiosità di tutto il Mondo Magico.

Il biondo era tornato a sedersi al suo posto fra Hermione e Blaise e aveva coperto le spalle della donna con un braccio,come a proteggerla da tutte quelle chiacchiere inutili e stupide;lei si voltò verso l'uomo e gli rivolse un sorriso per tranquillizzarlo.

Il portavoce lesse il documento e poi lo passò al resto della giuria perchè lo visionassero.

-Questo cambia tutto-disse semplicemente l'uomo.

Alla fine dell'interrogatorio il documento venne restituito a Draco e fu la volta di Blaise che confermò a sua volta la storia della partita e del documento,e raccontò di quello che era successo nell'ultimo mese:dal rapimento di Prudence a quello che aveva visto entrando nel salotto di casa Potter.

-Siamo arrivati appena in tempo-disse serio rivolto al portavoce.

-PERCHè NON RACCONTI ANCHE CHE IL TUO AMICO MI HA TORTURATO?-esclamò Ron alzandosi in piedi e fissando Blaise con furia.

Per nulla impressionato,Blaise si passò una mano sul davanti della giacca,cercando di scacciare invisibili pelucchi e tornò ad alzare il viso sul portavoce,che stava battendo con forza il martelletto.

-Se non riesce a controllarsi,sarò costretto a farla tornare in cella-ammonì rivolto a Ron.

Il rosso tornò a sedersi e alle sue orecchie arrivò la risata divertita e sprezzante di Draco.

Blaise fu congedato e fu la volta del testimone piu' importante:Harry Potter.

Anche lui avrebbe subito un processo di lì a poco ed era per quello che aveva deciso di raccontare la sua verità,di dire quello che era successo:per alleggerire la sua pena.

Per una volta aveva deciso di abbandonare la nave che affondava e di salire sulla zattera senza curarsi di quelli che annegavano dietro di lui.

Forse fu quella la parte peggiore per Hermione:scoprire come il suo migliore amico aveva tramato alle sue spalle per mesi,mentre lei ancora credeva nella sua buona fede,nella sua sincerità.

Raccontò tutto,ogni più singolo dettaglio di quel piano cominciato mesi prima,fin dall'inizio della relazione fra Draco ed Hermione.

Spiegò le motivazioni che li avevano spinti,i trucchi che avevano usato,le leggi che avevano infranto e quelle che avevano aggirato.

-Fino all'ultimo istante ho pensato di essere nel giusto,di aver fatto la cosa migliore per Prudence.

Lui è suo padre,e in tutto il mese che è stata con lui non le ha fatto del male...Ma non riesco a credere che possa essere arrivato ad aggredire Hermione in quel modo-

Rivolse lo sguardo verso la prima fila e fissò per qualche istante Hermione,con un'espressione dispiaciuta.

-Quella è una cosa che non potrò mai perdonarmi...-disse sincero tornando a guardare il portavoce.

Con quell'ultimo interrogatorio,il processo era finito.

Mancava soltanto il verdetto.

Il Wizengamot si ritirò per decidere e Ron fu portato di nuovo in cella,in attesa della decisione.

Soltanto due ore dopo i giudici tornarono in aula;aspettarono che Ron si sedesse sullo scranno e che tutti i presenti facessero silenzio e finalmente il portavoce iniziò a leggere il verdetto.

-Oggi,11 novembre 2004,questa corte dichiara l'imputato Ronald Bilius Weasley colpevole dei reati a lui ascritti e lo condanna alla pena di anni quattordici da scontarsi nel carcere di Azkaban.

La pena avrà decorso immediato-concluse rialzando lo sguardo sui presenti.

I vari giornalisti presenti sembravano impazziti:erano tutti in fermento,cercando di riprendere l'espressione di Ron,della famiglia Weasley,di Draco ed Hermione.

Ron era terreo,ancora incredulo per quello che era stato appena detto.

Lanciò uno sguardo a sua madre e la vide in lacrime,aggrappata ad un braccio di suo padre,come se da un momento all'altro dovesse cadere a terra.

George e Ginny erano pallidi,come se qualcuno li avesse semplicemente dissanguati e non riuscivano a staccargli gli occhi di dosso.

Allontanò lo sguardo da loro e lo posò su Hermione.

Era fra le braccia di Draco e stava annuendo a qualcosa che l'uomo le aveva detto.

Come accorgendosi del suo sguardo allontanò gli occhi dall'uomo e li posò su di lui,rivolgendogli uno sguardo gelido e deciso.

Anche il Serpeverde prese a fissarlo,attirato dallo sguardo della donna e quando Ron lo guardò vide che sorrideva trionfante.

Quel sorriso che gli aveva promesso il giorno che era andato a trovarlo.

Quel sorriso che lo avrebbe tormentato per gli anni a venire...

 

 

-Che ci fai qui?-

Era quello che si chiedeva anche lui.

Il suo cervello doveva essere proprio andato se lo aveva portato a fare una cosa del genere,ad andare lì a quell'ora tarda,dopo una giornata così faticosa.

Forse non lo aveva guidato il cervello...pensò cinico.

Perchè aveva quella stupida camicia in mano?Cosa voleva dimostrare?

Ancora nello specchio della porta lei mosse le gambe,cercando di riscaldarle.

-Blaise o mi dici cosa vuoi oppure entri in casa,sto congelando qui fuori!-gli disse facendosi da parte per lasciarlo passare.

Dopo l'ultimo istante di esitazione,Blaise la superò e fece qualche passo nell'ingresso.

La sentì chiudere la porta e si voltò.

Possibile che riuscisse ad essere sexy anche con un maglione ed un paio di pantaloni elasticizzati?

Che assurdità!Da quando la conosceva lei era sempre apparsa sexy ai suoi occhi,anche quando da ragazza indossava quell'assurdo pigiama rosa a fiori.

Si tolse il cappotto e lo appese insieme agli altri.

-Quella cos'è?-domandò lei notando la camicia bianca che lui stringeva con una mano.

Blaise scosse la testa,noncurante.

La sentì sospirare e l'attimo dopo gli passò accanto diretta verso il salotto.

-Ti ho visto in televisione...

Sono proprio contenta per Hermione!Almeno per un pò quel bastardo non darà problemi-disse senza voltarsi.

Gli occhi fissi sul suo fondoschiena Blaise colse soltanto alcune delle parole che lei stava dicendo:che accidenti era andato a fare lì?

Sapeva che ogni volta era sempre peggio!

Questa volta forse non sarebbe piu' riuscito a lasciarla andare...

Avevano appena oltrepassato la porta del salotto,quando la fermò mettendole una mano sul braccio sinistro.

Lei lo guardò con un'espressione curiosa negli occhi,in silenzio,in attesa di un suo gesto o di una sua parola.

Si poteva essere dipendenti da una donna?

Si poteva aver bisogno di qualcuno come se fosse un bisogno vitale,al pari dell'aria o del cibo?

Forse lui era l'unico caso al mondo,magari andava studiato in un laboratorio come i topolini bianchi che venivano usati come cavie.

Sul suo viso vide un'espressione preoccupata:doveva essere la seconda volta che lo vedeva così confuso e spaesato.

-Blaise ti senti bene?-gli chiese avvicinandosi e tenendo una mano verso il suo volto.

Approfittando di quella vicinanza,Blaise afferrò la sua mano e l'attirò verso di sè,lasciando cadere a terra la camicia e circondandole la vita con un braccio e piegandosi fino a posare la testa sulla sua spalla sinistra.

La sentì rigida fra le sue braccia,sorpresa per quel gesto inaspettato.

-Blaise...Che cosa...-chiese confusa.

Lui chiuse gli occhi e voltò la testa verso l'incavo della sua spalla,respirando il profumo della sua pelle e dei suoi capelli.

-Non voglio più lottare Duffy...-disse parlando per la prima volta da quando era entrato in casa.

Daphne si ammutolì,sorpresa da quelle parole.

-Quando sono tornato a casa oggi,sono entrato in camera per cambiarmi e ho trovato la camicia che avevi indossato l'ultima mattina che abbiamo passato insieme...Si sentiva ancora il tuo profumo.

E' stato allora che ho capito-le disse senza aprire gli occhi.

Non aveva mai fatto quel tipo di discorsi,anche con lei era venuto tutto naturale,come se fosse la cosa più semplice del mondo...Non aveva idea di quanto fossero difficili!

-Che cosa?...Cosa hai capito?-gli domandò lei in un sussurro.

Blaise sollevò leggermente la testa dalla spalla della donna e la strinse contro di sè:quanto tempo era che non si abbandonava a quella lentezza quando era con lei?

Troppo tempo.

-Ho capito che non mi basta più.

Non voglio più accontentarmi di ricordi,di momenti rubati in un ripostiglio di nascosto da tutti e...-

Daphne si staccò leggermente da lui e cercò il suo sguardo.

-Blaise questa è una cosa troppo grossa per spararla così soltanto perchè ti senti solo o perchè credi che in questo modo farai più colpo-lo ammonì lei.

L'uomo scosse la testa.

-Non si tratta di questo!Sto cercando di farti capire...che sono pronto a dimenticare tutto quello che è successo per ricominciare da zero...Con te-concluse infine.

Daphne corrugò la fronte e si staccò dal suo abbraccio.

-Quindi fammi vedere bene se ho capito:tu sei venuto qui per dirmi che,nella tua grande bontà, hai deciso di perdonarmi per quello che è successo a nostro figlio e che vorresti tornare con me... Ho capito bene?-gli domandò.

Blaise annuì,nonostante alcune incertezze dovute alle parole della donna.

Anche Daphne annuì,seguendo il suo esempio e premette le labbra una sopra all'altra,riflettendo.

-Cosa avresti pensato di fare riguardo a Ronan?-gli domandò fissandolo.

-Gran parte dell'anno lui vive con suo padre,poi quando sarà a Londra starà da noi...Magari per facilitargli le cose io potrei tornare a casa mia,così lui non mi vedrebbe come un'estraneo o una minaccia.

Certo all'inizio sarà strano,non dico che non lo sarà,ma con il tempo ci abitueremo-rispose pratico l'altro.

Daphne annuì.

-Certo,l'importante è che non dia fastidio a te...-commentò.

Blaise aggrottò la fronte.

-Aspetta io non ho detto questo,forse non hai capito quello che...-ribattè pronto.

Daphne alzò una mano e scosse la testa.

-No,invece credo di aver capito benissimo e sarebbe meglio che tu te ne vada-gli disse voltandogli le spalle.

-Cosa?Ma se non mi hai neanche fatto finire di parlare!-esclamò lui sorpreso.

-Cos'altro devi dirmi?Vediamo se riesci a peggiore ancora di più la situazione-

-Si può sapere perchè reagisci così?Ero venuto qui per dirti che non posso stare senza di te,che voglio tornare insieme a te,invece sembra che non abbia fatto altro che insultarti tutto il tempo!-le disse facendo un passo verso di lei.

Daphne ghignò divertita.

-E' questo che volevi dirmi?Perchè io invece ho sentito tutto un'altro discorso!-

Di che accidenti stava parlando?Il suo discorso era arrivato chiaro anche alle sue orecchie, quindi come poteva aver capito male?

-Sei venuto qui neanche avessi visto un fantasma,con quella camicia in mano come una reliquia e hai iniziato a parlare di come fossi stanco,di come non ce la facessi più a starmi lontano.

Io ho pensato:bene ce l'abbiamo fatta!Finalmente c'è qualche possibilità per noi!

Invece poi mi sento perdonare per quella dannata decisione,sento che tu tanto magnanimamente hai deciso di dimenticare il passato e che vuoi una nuova vita con me...ma senza mio figlio.

Come se fosse una parte di me che si potesse cambiare o togliere!-disse arrabbiata.

Blaise restò in silenzio,le braccia lungo i fianchi e le mani strette a pugno.

Possibile che le sue parole avessero assunto quel significato senza che se ne accorgesse?

Daphne sospirò e si allontanò alcune ciocche bionde dai lati del viso.

-Se si sceglie di far parte di una coppia si accetta tutto,non soltanto quello che ci piace di più e noi non potremo mai tornare insieme se tu non accetti che nella mia vita ora c'è mio figlio-

Ed entrambi sapevano che quello lui non era ancora pronto per farlo,anche se per Blaise,lei era quasi necessaria per vivere.

 

 

-Voglio provare una cosa-

Draco abbassò il giornale e la trovò a poca distanza dal suo viso.

Sembrava tornata quella di un tempo:un piccolo sorriso le incurvava le labbra e le illuminava gli occhi.

I capelli,sciolti sulle spalle,erano un perfetto contorno a tanta bellezza.

-Che hai in mente?-le domandò non riuscendo a trattenere un sorriso divertito.

Hermione sorrise ancora di più e si sedette sulle sue gambe,come aveva ricominciato a fare negli ultimi giorni.

Da quando aveva la certezza che Weasley non le avrebbe più fatto del male,era ritornata la sua Hermione,quella che era prima di quei mesi orribili.

Allontanò il giornale e le passò un braccio attorno alla vita,mentre le braccia di Hermione scivolavano attorno al collo dell'uomo.

-Ho bisogno di sapere se sono ancora capace di fare una cosa...-disse lei.

Draco cercò il suo sguardo e vide che era ritornata seria,diventando serio a sua volta.

-Cosa devo fare?-le domandò.

-Resta fermo-gli disse.

Le braccia ancora intorno a lei,Draco poggiò la schiena contro i cuscini del divano e la guardò.

Il viso di Hermione si avvicinò leggermente al suo:la punta del naso si strofinò contro la guancia destra e scese verso l'angolo della bocca,facendo posare la fronte contro quella di Draco.

I loro occhi si incontrarono e l'attimo dopo Hermione chiuse gli occhi per poi posare le labbra su quelle dell'uomo.

Inizialmente il suo tocco fu timido,quasi impaurito,poi prese coraggio e le sue labbra toccarono più volte quelle di Draco,morbide e calde come sempre.

Draco la strinse più forte contro di sè,cercando di restare fermocome lei gli aveva chiesto,ma dopo un'ennesimo tocco delle sue labbra si ritrovò ad andare incontro alla bocca della donna,rispondendo al bacio.

La sentì stringere le braccia attorno al suo collo,aggrappandosi a lui e fece per ritrarsi preoccupato di aver rovinato tutto,ma Hermione non glielo permise,premendosi contro di lui.

Continuando ad accarezzarle le labbra con le sue,sentì schiudersi la bocca sotto la sua e,come per invitarlo,sentì la punta della lingua accarezzargli l'interno delle labbra.

Il bacio divenne ancora più profondo e Draco sentì chiaramente il cuore mancare un battito quando le mani di Hermione affondarono nei suoi capelli,avvicinandolo se possibile ancora più vicino.

La sua Hermione...

Staccò le labbra dalle sue e riaprì gli occhi,puntandoli nei suoi.

Subito lei sorrise,la fronte contro la sua.

-Ti avevo detto di restare fermo-lo sgridò in un sussurro sorridendo.

Draco rise e le baciò una guancia.

-Proviamo un'altra volta,magari questa volta ci riesco...-

 

 

Salve a tutti!!!

Ancora una volta i buoni hanno vinto sui cattivi...anche se questa volta le parti si sono invertite.

Devo confessarvi,che nelle mie preferenze,la coppia formata da Pansy e Theo ha scavalcato quella formata da Blaise e Daphne(ma al 1 posto restano stabili Draco ed Hermione):mi sono proprio divertita a scrivere di loro.

E' l'unica coppia a non avere problemi e con cui mi posso sbizzarrire visto che sono entrambi due Serpi...Credo che parlerò ancora di loro.

Ero inoltre molto impaziente di pubblicare qst capitolo xkè il prossimo è veramente speciale x me:ci sto pensando da mesi,cambiando idea e passando varie notti insonni chiedendomi come sarebbe meglio...

Cmq,x il momento,ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e chiedo scusa x eventuali errori di battitura e di ortografia.

Le frasi ad inizio capitolo sono prese da "Heaven for everyone" dei Queen e da "November rain" dei Gun's & Roses(che danno il titolo al capitolo).

Ed ora i ringraziamenti:Smemo'92(Già...Si è trattenuto soltanto xke sapeva ke sarebbe riuscito a farlo condannare,altrimenti avremmo avuto una polverina di Ron Weasley), Whateverhappened(La citazione all'inizio era un mio piccolo regalo!La frase del capitolo precedente è importante,da ricordare,ma non in questo momento...),Deaselene(Fa più che bene,ed ora è stato anke punito come meritava),Excel sana(Come potrebbe non esserlo?E' l'amore della sua vita!),JC(Mi hai concesso qst piccola licenza letteraria sl x veder torturare Ron?Sadico...),Kitty Cullen(Grazie x i complimenti!No,Hermione ha scelto di tenere i suoi ricordi,ma Draco ha cancellato i ricordi dell'ultimo mese a Prue,x evitarle problemi in futuro), Ludo(Non arrabbiarti,fa male alla salute...L'albero è pronto fuori al balcone,ma è spento da giorni x il diluvio che sta colpendo Roma),Krisma(Non preoccuparti!Grazie x i complimenti! In fondo un Serpeverde si riconosce anche dalle piccole cose,no?),Echelon'90(Grazie x i complimenti!Sì ho visto il film e confesso che mi hanno dato l'idea x il nome di Prue,ma sn una malata x i Beatles fin da quando avevo 13 anni,quindi molte idee vengono da qllo),Giulia malfoy(In che senso ti hanno fatto strano?Proprio xkè è Draco Malfoy nn dovrebbe meravigliarti sentirlo schernire Ron),Hollina(Una banderuola delle peggiore specie!),Niki Potter(Grazie x i complimenti!Nn so dirlo cn precisione,anke se so già come finirà la storia...), Ginny'28(L'unico desiderio di Draco,ora che si è risolto tutto,è rimettere insieme i pezzi della sua vita con Hermione,riprenderla da dove l'avevano lasciata),Shnusschen(Grazie x i complimenti!C'è una canzone di Enya che si chiama "November Rain"?Nn lo sapevo...), AliasNLH(Magari usarlo come corpo x gli esperimenti dei giovani maghi...Ok qst era davvero cattiva!Grazie x i complimenti!),Shannara810(Io lo dico sempre che c'è una vena sadica in tt noi,ma nessuno mi dà retta!Ci sarà un processo anke x Harry,ma nn me ne occuperò,dirò soltanto cosa hanno deciso i giudici...),Persefone Fuxia(Ricostruire il suo nuovo mondo da dove l'hanno interrotta,con qualche sorpresa in +...),Daphne'92(Mi sn impegnata al massio x il pezzo su Blaise e Draco,x far capire la loro amicizia:era l'unico che poteva stargli accanto in 1 momento simile e nn aveva neanche bisogno di parlare tanto xke la loro amicizia nn ha bisogno di tante parole).

 

Bene,prima di lasciarvi comunico a tutti quelli che sn interessati che ho una pagina su Facebook:con alcuni di voi c'è una lunga conoscenza e nel caso aveste voglia di parlarmi,fatemelo sapere!

Inoltre vi lascio un piccolo spoiler(nn l'ho mai fatto in qst fiction...)

Posò le labbra sulle sue e accarezzandole lentamente con la lingua sentì il sapore del burro d'arachidi.

Dopo aver sfiorato entrambe le labbra,si staccò e si passò la punta della lingua sulla bocca,gli occhi ridenti in quelli di lei.

-Delizioso-

 

Ok,ora è veramente tutto...Io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"Blackout & Peanuts butter"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Blackout & peanuts butter ***


blackout and peanuts butter

 

"Come on and lay your tender lips down of my skin

show me how sweet and easy it can be...

Let us stick toghether

and make it happen"

 

"Perchè sei un'essere speciale...

Ed io avrò cura di te"

 

-Allora?Lui cosa ha risposto?-

Alle espressioni sorprese apparse sui volti di Pansy ed Hermione,Daphne sorrise:aveva appena finito di raccontare quello che era successo l'ultima volta che lei e Blaise si erano visti,quasi quindici giorni prima e le due amiche ora la fissavano in attesa di sapere come si era concluso lo scambio di battute.

Avevano in programma di pranzare fuori,ma fin dalla mattina sulla città sembrava essersi abbattuta una tempesta con i fiocchi,con raffiche di vento fulmini e tuoni,così Hermione aveva proposto di pranzare da lei,sfruttando per una volta quella enorme cucina che rimaneva molto spesso inutilizzata.

Quando le amiche erano arrivate,aveva appena finito di guardare il canale meteo,dove era stato data la notizia di un tifone che nelle ore successive si sarebbe abbattuto su Londra e che consigliava ai londinesi di restare chiusi in casa se non volevano essere trascinati dal vento.

Per evitare che Sadie e Prudence avessero paura dalla tempesta,Pansy aveva proposto ad Hermione di prendere Prue e portarla con sè nella casa di campagna,assicurandole che in qualsiasi momento sarebbe riuscita a contattarla se avesse avuto bisogno di parlare con la bambina.

Alla fine,dopo mille tentennamenti,Hermione aveva accettato:anche sua figlia,come lei aveva paura dei temporali e allontanarla dalla bufera che si stava per scatenare non era un'idea così terribile.

Daphne sospirò e alzò le spalle.

-Non lo ha fatto-disse semplicemente.

-Vuoi dire che se ne è semplicemente andato?-domandò Hermione,delle due la più incredula.

Daphne annuì.

Certe volte la sera,quando si rigirava nel letto vuoto,si chiedeva se non fosse stata troppo brusca;forse se gli avesse spiegato il suo punto di vista con meno aggressività o con meno rabbia,le cose si sarebbero concluse in maniera differente.

Ma era stato difficile ragionare sul momento,dopo quel discorso così meschino e di parte...

-Si è comportato come fa di solito-commentò invece Pansy,più avvezza alle litigate fra i due amici.

Hermione la guardò quasi scioccata per qualche istante.

-Tesoro non guardarmi così!Blaise non cambierà,almeno che non ci sia un vero buon motivo per farlo e,nonostante le sue belle parole,non credo sarà mai pronto per superare quello che è successo in passato.

Senza offesa Daphne-disse poi guardando la bionda.

Daphne scosse la testa,per nulla sconvolta dalle parole dell'amica:in fondo la pensava allo stesso modo.

Anche se le faceva male ammetterlo.

-Ma loro si amano!-disse Hermione.

Pansy rise.

-Quanto amo questo tuo lato così Grifondoro!Certo che si amano,ma non riescono a stare insieme...sono diversi da te e Draco che non potete stare un giorno senza vedervi che state male-commentò ancora la mora.

Hermione corrugò la fronte piccata e le fece una linguaccia,facendo ridere le due amiche.

-Vedrai,quando gli saranno passati i cinque minuti,tornerà ancora una volta da te...-disse ancora Pansy rivolta a Daphne.

La bionda restò in silenzio,persa dietro ad un pensiero solitario...

Questa volta era lei che non poteva farlo tornare:ancora una volta come in passato.

-Ma non so se io sarò qui ad aspettarlo-disse allontanando lo sguardo dalle due donne.

Pansy ed Hermione la fissarono perplesse:che voleva dire quella frase?

Daphne sospirò e tornò ad alzare lo sguardo,fissando per un'istante Hermione.

Fu lei che capì cosa stava evitando di dire la bionda:lo capì dallo sguardo,dal modo in cui cercava di chiederle scusa con gli occhi e per un brevissimo istante si scoprì gelosa,mentre le ferite che erano state coperte con un minuscolo cerotto venivano scoperte e riprendevano a sanguinare.

-Sei incinta-

Daphne annuì,sempre con lo sguardo su di lei.

Pansy muoveva gli occhi freneticamente da una all'altra,cercando di capire chi delle due fosse più bisognosa di una parola scherzosa che facesse passare quel momento di imbarazzo.

Ma Hermione la precedette.

-Scommetto che è successo quando eravate qui...-disse sorridendo a Daphne.

Lei abbassò per un'istante la testa,facendo ricadere i capelli davanti agli occhi,poi la rialzò mostrando il piccolo sorriso diretto ad Hermione.

-Beh allora è un pò merito mio...Credo che dovresti chiamarla come me-commentò.

-Che cosa?Assolutamente no!Se mai,vista la nostra vecchia e consolidata amicizia,dovrebbe chiamarla come la sua cara amica Pansy.

Poi cosa significa che è merito tuo?Eri lì dietro a controllare?-le chiese.

A quelle parole Daphne rise ed Hermione lanciò un'occhiataccia a Pansy.

-E' merito mio,perchè sono stata io a convincere Draco a lasciare la casa a Blaise...Fosse stato per lui non gli avrebbe lasciato neanche il bollitore per il tè-le spiegò la riccia.

Pansy alzò le spalle,come disinteressata.

-Comunque il problema resta:non possiamo usare lo stesso il tuo nome.

E' troppo lungo-s'intromise subito la mora.

-Troppo lungo?Che assurdità!Allora può chiamarla Jane,può usare il mio secondo nome-ribattè l'altra sfidando Pansy con lo sguardo.

-Non credo sia un nome adatto ad un Serpeverde...-commentò ancora Pansy per indispettirla.

Divertita da quello scambio di battute,Daphne rise riportando così l'attenzione delle due su di sè.

-Avete proposto solo nomi femminili...e se fosse un maschio?-chiese ad entrambe.

Sia Hermione che Pansy scossero la testa sicure.

-Impossibile-disse la mora.

-Neanche per idea-concordò l'altra.

Daphne rise ancora.

-Del resto dovresti già sapere qualcosa:sono passati tre mesi,giusto?-chiese incerta Hermione.

-Quasi quattro.

Stavo aspettando di finire il periodo critico per parlarne,almeno con voi...poi invece non ho resistito-spiegò loro.

Ancora una volta,Hermione si sentì invidiosa.

Si sentì immediatamente in colpa per quel sentimento,però non potè negare di averlo provato:per un brevissimo istante,era stato lì,ben vivo e presente,a ricordarle quello che aveva perso.

-Va tutto bene Hermy?-le chiese Pansy mettendo una mano sulle sue,posate sulle ginocchia.

Hermione alzò lo sguardo sull'amica e restò in silenzio,incerta su cosa dire.

-Ok,lo ammetto:sto provando una piccola punta di gelosia.

Ma passerà...devo solo abituarmi all'idea-confessò loro.

Daphne si sporse in avanti verso di lei e le toccò un ginocchio con la punta delle dita,per mostrarle la sua solidarietà,per farle sapere che non la giudicava per quella gelosia.

Scosse la testa e sorrise ad entrambe.

-Lo so,sono un'idiota!-disse cercando di sdrammatizzare.

-No,affatto!-risposero quasi in coro le altre due.

-Tesoro è normale che tu ti senta gelosa con tutto quello che ti è successo negli ultimi mesi...Lo sono anche io senza aver passato i tuoi drammi-commentò Pansy mettendole un braccio sulle spalle.

Hermione accennò una risata.

-Però ricordati che noi siamo qui e soprattutto,ricordati di quel fantastico stallone del tuo fidanzato...Se è ancora come me lo ricordo,devi fare una gran fatica a lasciargli i vestiti addosso-rincarò la dose la donna.

Daphne rise divertita dalla schiettezza di Pansy e,istantanea sul viso di Hermione apparve un'espressione scandalizzata.

-Ehi!Ricordati che stai parlando del mio uomo-l'ammonì Hermione.

Prima che una delle altre due potesse ribattere,il cordless poco lontano trillò.

-Comunque,tanto perchè tu lo sappia...Adesso è molto meglio-aggiunse poi maliziosa alle due amiche, mentre si dirigeva verso il telefono.

Le due Serpeverde,a quelle parole,iniziarono a ridere contagiandola con la loro allegria.

-Pronto?-

-Chiunque ti renda così allegra si merita una statua d'oro-esordì Draco.

Hermione sorrise e subito,si sistemò un ricciolo dietro l'orecchio destro,come faceva sempre quando parlava al telefono con Draco.

-Allora le statue sono due;sono con Pansy e Daphne-gli disse.

-Come non detto-ritrattò subito l'uomo.

Hermione rise.

-Sono ancora lì?Lo sai che quelle due pettegole hanno una strana influenza su di te?-disse l'uomo.

-Che strano...Pensa che è la stessa cosa che mi dicono loro di te-scherzò lei.

-Spiritosa!Prudence è con te?-chiese poi cambiando discorso.

Hermione lanciò uno sguardo alle due donne e vide che stavano seguendo la conversazione molto interessate.

Cercando di proteggere,anche minimamente,la sua privacy,si voltò di spalle.

-No,Theo è venuta a prenderla qualche ora fa,per evitare il maltempo-gli spiegò.

Alzò lo sguardo sulla finestra che dava un piccolo scorcio della strada e vide il cielo nero coperto di nuvole di tempesta.

-Ne hai ancora per molto?-domandò continuando a fissare la finestra.

-Non dirmi che senti la mia mancanza Granger...-scherzò lui.

Hermione immaginò il sorriso che doveva essergli nato sulle labbra e sorrise maliziosa.

-Se vuoi non te lo dico-

-Comunque tranquilla,sarò a casa prima che si scateni il temporale...so che effetto hanno su di te-le disse,evitando di menzionare il suo terrore per i lampi ed i fulmini.

-Grazie-disse lei a voce più bassa.

-Però fammi un favore:non farmi trovare quelle oche quando torno a casa-disse poi ritornando il solito Malfoy che tutti conoscevano.

Hermione rise:se non avesse saputo del profondo legame d'amicizia che lo legava alle due donne avrebbe potuto credere realmente a quelle parole.

-Vedo quello che posso fare-promise.

-Adesso sarà meglio che torni a lavoro-le disse.

Hermione annuì,come se potesse vederla.

-Sta attento,quando torni a casa-si raccomandò.

-Tranquilla.Hermione...-

-Si?-

Dall'altra parte della cornetta ci fu silenzio,come se improvvisamente Draco avesse dimenticato cosa voleva dirle,poi lei lo sentì sospirare.

-Niente...-le disse.

Hermione sorrise.

-Anche io-

Non aveva bisogno di parole per capire cosa voleva dirle...

 

 

 

Il suo uomo era uno stallone.

Un cavallo di razza.

Tutte le altre donne la invidiavano,si voltavano per la strada quando lo vedevano passare,incuranti del suo passato,della sua aurea di "perfidia e malignità",consce soltanto della sua bellezza da dio greco.

Era sempre stata fiera e gelosa di quelle piccole attenzioni che riceveva dalle altre donne, felice di avere,per una volta nella vita,qualcosa che tutte agonavano e che era concesso solo a lei.

Ma in quell'ultimo periodo,quel sentimento era leggermente scemato.

Come si poteva essere così sicuri di sè stessicquando da più di un mese si dorme insieme come fratello e sorella?

Quando il massimo dell'intimità,dopo il fuoco della passione,era tornato ad essere dei baci non troppo profondi e il dormire abbracciati come una vecchia coppia sposata che ha esaurito tutta la passione nel corso degli anni di matrimonio.

Cercava di indovinare i sentimenti dell'altro mentre la propria mente continua a farsi mille domande,a porsi mille problemi:perchè lui non voleva toccarla?

Non aveva fatto il più piccolo accenno a stare con lei in quell'ultimo periodo...e se Draco l'avesse fatto lei come si sarebbe comportata?

Mai in tutti quei mesi aveva avuto paura di lui,neanche in quelle ultime settimane:Draco era la luce alla fine di quell'incubo,la roccia a cui aggrapparsi per risorgere dagli incubi e a cui affidarsi per far scappare i demoni che l'assediavano.

Ma cosa stava provando lui?

Si sentiva ferito da quella mancanza di attenzione?

Aveva delle esigenze di cui non le parlava?

Esigenze che lei non poteva soddisfare?Almeno non in quel momento...

Ogni volta che sentiva le sue dita sulla propria pelle sentiva il respiro mozzarsi,interrompersi,in attesa di quello che sarebbe seguito,ma Draco forse accorgendosi delle sue reazioni,non andava mai più avanti di quelle piccole carezze.

Senza capire...

Lei aveva bisogno di sentire,di sapere che lui la desiderava ancora,che quello che era successo non l'aveva rovinata ai suoi occhi che...

Che vederla fra le braccia di Ron non aveva rovinato tutto.

Perchè solo allora sarebbe stata la fine.

Niente riusciva ad alleviare il peso di quei pensieri:nè la musica,nè le docce rilassanti con cui cercava di svuotare la mente,e neanche il burro d'arachidi.

Fin da quando era ragazzina,il burro d'arachidi era stata la sua medicina per i "pensieri": cercando di trovare una soluzione al problema che l'angustiava,si sedeva sul divano e iniziava a mangiare il burro d'arachidi direttamente dal barattolo.

Ma quella volta sembrava non funzionare.

-Questa è una cosa che non sapevo di te-disse Draco entrando nel salotto.

Era seduta sul divano bianco,i piedi allungati sui cuscini e la schiena contro un bracciolo,lo sguardo fisso sulla trama del tappeto senza vederlo veramente.

Senza sosta i vetri delle porta-finestre venivano scudisciati dalle gocce di pioggia e dallo sferzare

del vento:il giardino interno era diventato quasi una palude per la portata d'acqua che si era trovato ad accogliere in quel solo giorno ed erano stati costretti ad immobilizzare tutti i mobili del giardino per evitare che volassero via con il vento forte.

Hermione rialzò lo sguardo e lo fissò sull'uomo che si stava avvicinando velocemente al divano: era uscito da poco dalla doccia,lo capiva dalle poche ciocche di capelli bionde ancora bagnate,e indossava una camicia blu ed un paio di jeans che si intonavano perfettamente al colore dei suoi occhi.

Si sedette dal lato opposto del divano,frapponendo un cuscino fra la schiena ed il bracciolo e la guardò curioso.

-Parli del burro d'arachidi,vero?-disse lei alzando leggermente la mano che reggeva il barattolo.

L'uomo annuì e lei alzò le spalle.

-E' un'abitudine che ho preso da ragazza...mi aiuta a riflettere.

Inoltre mi piace-aggiunse.

Draco accennò un sorriso,poi fece un cenno verso il televisore.

-Ti va di vedere un film?-le chiese poi.

Hermione sorrise conciliante.

-Basta che non sia un film d'azione...Non reggerei a due ore di sparatorie-lo avvertì.

Lo vide annuire e alzarsi dal divano,per poi dirigersi verso l'impianto video;guardandolo Hermione pensò che,una volta,guardare un film non sarebbe stata la prima proposta che le avrebbe fatto con una casa vuota a disposizione.

Forse i suoi timori erano giusti...

-Ok,allora direi di passare direttamente ad un film comico,perchè non ho nessun'intenzione di passare due ore a sentir canzonette e neanche a piangere su un'amore contrastato-ribattè lui.

Hermione storse la bocca verso destra per poi sorridere.

-Crudele...-

-In puro stile Serpeverde mia cara...-rispose lui,prendendo un dvd dalla videoteca e mostrandolo alla donna.

Lei annuì,senza neanche porgere uno sguardo alla custodia.

Draco infilò il film nel lettore e,dopo aver preso il telecomando,fece per tornare a sedersi sul divano.

Ma a metà strada tutta la stanza calò nel buio.

-Che diamine...-

Hermione staccò la schiena dal divano e,dopo aver cercato a tentoni il tavolino di fronte a lei,riuscì a posarvi il barattolo prima di alzarsi in piedi.

-Cosa è successo?-domandò.

Draco era da qualche parte nella stanza,sentiva il rumore dei suoi passi,finchè non vide il suo profilo contro la porta-finestra.

Con cautela gli andò incontro e riuscì a fermarsi accanto a lui.

-Deve esserci un black-out...Dalla finestra dell'altro salotto si vede meglio-disse l'uomo tenendo lo sguardo ancora fisso sui vetri della finestra.

-Vengo con te-fece subito lei.

-Tesoro credo di sapere dove si trovi il salotto-la rassicurò Draco.

Hermione fece un passo tenendo una mano davanti a sè e sentì sotto i polpastrelli la pelle del braccio.

-So benissimo che non hai bisogno di una mappa per muoverti,ma io vengo con te-ribadì.

Lo sentì sbuffare,poi sentì una mano stringere la sua mano sinistra,per poi muoversi nel salotto buio.

-Non sarebbe meglio se cercassimo le bacchette?-domandò lei.

Subito dopo aver detto quella frase,si ricordò che la sua era nella loro camera da letto,sul suo comodino,dove l'aveva lasciata prima di andare a fare una doccia...davvero una mossa furba!

-Credo che siano entrambe di sopra-rispose lui continuando a muoversi cauto per la stanza.

Uscirono dal salotto e attraversarono il corridoio,sfiorando il muro con le dita per capire quale porta fosse quella giusta,finchè non arrivarono al salotto "di rappresentanza",dove le finestre davano sulla strada e si aveva una visuale migliore di tutta la via.

Muovendosi ancora più cautamente,vista la poca famigliarità con la stanza,si avvicinarono alla finestra.

-Tutta la strada è al buio...Deve esserci qualche guasto o roba del genere-disse Draco,con lo sguardo fisso sul vetro.

Hermione annuì:bisognava solo aspettare.

Tolse la mano da quella di Draco e si allontanò dalla finestra,muovendosi alla ricerca del divano.

-Tanto vale mettersi comod...AHI!-esclamò.

Aveva sbattuto il mignolo del piede sinistro contro qualcosa,e ora sentiva soltanto il martellante dolore che pulsava per tutto il corpo.

-Hermione...Dove sei?-domandò l'uomo.

-Non ne ho la più pallida idea-rispose sincera lei.

Dopo qualche secondo,sentì un braccio sfiorare il proprio braccio destro e cercò di voltarsi portando il peso sul piede che le faceva male,ma non ci riuscì ed in risposta ottenne un gemito.

-Stai bene?-le domandò la voce di Draco così vicina.

-Devo essermi fatta male davvero...-

-Appoggiati a me-le disse mettendole un braccio attorno alla vita e attirandola a sè.

Sentendolo così vicino,Hermione alzò le braccia e le fece scivolare attorno al suo collo,portando il proprio corpo contro quello di lui,il piede infortunato alzato.

-Ok...adesso devo solo capire dov'è il divano...-commentò l'uomo facendo ridere la riccia.

Le braccia di entrambi aumentarono la stretta,diminuendo la distanza fra di loro,ricreando quell'intimità che non provavano da tanto.

Il fiato caldo di Draco le sfiorava una guancia,mentre i riccioli morbidi di Hermione solleticavano la pelle delle braccia di Draco,lasciate scoperte dalle maniche slacciate.

Avrebbe voluto vedere il suo viso,sapere che espressione aveva...

Prima che potesse anche solo pensare a cosa dire,sentì un forte crack e si ritrovò sul divano bianco del salotto di "famiglia",con Draco accanto a lei.

-Non potevamo farlo prima,così evitavamo questo inconveniente?-

-Si vede che la tua presenza mi manda in confusione...-scherzò lui.

Hermione sorrise leggermente.

Poi sentì le sue mani che le sollevavano le gambe sul divano e le poggiavano i piedi sulle proprie.

-Ora diamo un'occhiata a questa ferita...-disse poggiando le dita sul dorso dei piedi.

Bastò che avvicinasse le mani al mignolo per farla lamentare.

-Credi che sia rotto?-domandò all'uomo.

-Vuoi rilassarti e lasciarmi fare?-la rimproverò Draco tornando a posare le dita sui suoi piedi.

Hermione sospirò e,alla fine,fu costretta a obbedire al suo ordine:scivolò sul divano finchè non posò la testa sul bracciolo e si rilassò quanto più possibile.

Le mani di Draco iniziarono ad accarezzare il piede "ferito" in modo dolce ed esperto,come se non avesse fatto altro nella vita ed Hermione sospirò:forse non sarebbe stata una idea così terribile lasciarlo fare...

Per un lungo periodo restarono in silenzio,lasciandosi avvolgere dal buio,godendosi quella piccola attenzione.

-Va un pò meglio?-

-Devo ammettere che ci sai fare...Non sento neanche più dolore se mi tocchi-

Era una frase contraddittoria,poteva essere facilmente fraintesa,ed infatti Draco preferì cambiare discorso.

-Come è andata con le ragazze?-le domandò infatti.

-Le conosci...-disse lei semplicemente.

-Daphne non ha fatto altro che lamentarsi di Blaise e Pansy ha cercato in tutti i modi di trovare qualcosa di positivo nella nuova lite che hanno avuto-riassunse brevemente lui.

Hermione rise.

Le mani di Draco,ormai,avevano lasciato le dita ed avevano iniziato a massaggiare tutto il piede, concedendo qualche lieve carezza alla gamba nuda.

Hermione chiuse gli occhi e si godette quelle carezze forse inconsapevoli,ripensando al pomeriggio passato con le ragazze e a quello che si erano dette.

Ora che aveva avuto il tempo di riflettere capiva che la sua gelosia nei confronti di Daphne era inutile:nessuno meritava quella felicità più di lei.

Aveva passato tanti problemi,tanti dolori che in compenso quello che era successo a lei in quegli ultimi mesi era nulla;un pò di felicità se la meritava.

Lo stesso valeva per Blaise,ma forse non era ancora pronto per buttarsi veramente alle spalle il passato,nonostante i suoi buoni propositi.

Anche se in questo modo non sapeva cosa rischiava di perdere...

-A che pensi?-le domandò Draco interrompendo le fila dei suoi pensieri.

Lei si morse l'interno del labbro inferiore e restò in silenzio,indecisa se parlargliene o meno.

Ma lo avrebbe saputo comunque nel giro di poche settimane...

-Daphne è incinta-

La mano che le stava accarezzando la gamba si fermò,posandosi su di questa e di nuovo tornò il buio e il silenzio.

Forse non sapeva come affrontare quella situazione,cosa dirle:era meglio dargli un'aiuto.

-Da quasi quattro mesi;quindi si può dire che è un pò merito nostro perchè se non fossimo partiti lasciando a lei e a Blaise la casa non sarebbe successo nulla-gli raccontò.

Draco restò ancora in silenzio,così lei decise di continuare a parlare.

-Anzi penso proprio che dovrebbe ringraziarmi in qualche modo,non credi?

Pensavo che dovrebbe,se nasce una femmina,darle il mio nome,ma ovviamente Pansy si è impuntata dicendo che...-

-La pianti?-la interruppe lui,tacitando le sue chiacchiere.

Hermione restò in attesa,mentre nel buio le arrivava il suono del respiro affannoso dell'uomo.

-Come può aver fatto una cosa del genere?-

Non lo aveva chiesto a lei,e neanche a sè stesso:era una domanda che non aveva risposta, una domanda inutile.

Hermione si lasciò andare ad un piccolo sorriso triste,poi si rizzò a sedere e allungò un braccio finchè non incontrò quello di lui più vicino.

-Non lo ha fatto per ferirci...

Se le cose fossero andate diversamente,ora staremmo qui a fare la gara di chi ha il pancione più grande,o di chi dei due sarebbe stato il migliore negli sport...-gli disse con voce dolce.

-Tesoro...-

-Ma non succederà.

Non ha senso incolpare lei per aver..."avuto più fortuna" di noi-

Draco restò in silenzio,riflettendo sulle sue parole e lei respirò forte.

-Ti confesso che quando l'ho saputo ho provato un pò di gelosia,ma poi ho pensato che anche Daphne ne ha passate tante e so che se fosse successo l'opposto lei sarebbe stata felice per noi-continuò sicura.

Non aveva il minimo dubbio su quello che stava dicendo.

Il biondo sospirò frustrato,poi Hermione sentì la testa dell'uomo posarlesi sulla spalla sinistra; lei alzò una mano e prese ad accarezzargli i capelli lentamente.

Restarono a lungo in quella posizione,ascoltando il rumore della pioggia contro i vetri,poi d'un tratto,Hermione decise di agire,di fare il primo passo per cambiare le cose:doveva sapere se Draco la desiderava ancora,oppure se quello che era successo aveva rovinato tutto.

E c'era un solo modo per scoprirlo.

Alzò la mano che non era fra i capelli dell'uomo e la posò sul collo,toccando con la punta del mignolo il colletto della camicia.

Lui non si mosse e continuò a restare fra le sue braccia,come se quello fosse il posto dove volesse restare per il resto della sua vita.

Hermione mosse leggermente la testa,riuscendo a posargli le labbra sulla fronte dolcemente, scivolando poi sulla tempia destra e la guancia.

Alle sue orecchie giunse un sospiro di Draco che la spinse ad andare avanti,prima che lui decidesse di fermarla,quindi muovendo un'altro pò la testa raggiunse le labbra dell'uomo e vi posò le sue,sfiorandole più volte con delicatezza,quasi lui fosse un'oggetto prezioso capace di rovinarsi con la minima mossa sbagliata.

La risposta a quel bacio fu titubante,le labbra di Draco si mossero caute quasi entrambi fossero al loro primo bacio.

Mille pensieri si affollarono per la mente di Hermione ripescando dalla memoria il ricordo di quel bacio lontano che lui le aveva negato:anche allora c'era stata la stessa insicurezza,la stessa legnosità così dissonante dal Draco che conosceva e amava lei.

Allora tutti i suoi timori erano fondati...

Sconfortata fece per allontanarsi,ma una mano di Draco affondò fra i suoi riccioli e le portò di nuovo il viso vicino al proprio:le labbra avevano iniziato a cercarla avide,quasi disperate,chiedendo sempre di più.

Socchiudendo le labbra sotto le sue,Hermione si sporse in avanti sul divano per allacciare le braccia al collo dell'uomo,trovandosi stretta contro il suo corpo.

Cercando di mettere da parte le mille paure che sembravano urlare nella propria mente,Draco fece scivolare la lingua sul labbro inferiore di Hermione sentendovi il sapore del burro d'arachidi.

Si lasciò andare ad un sorriso e si staccò dalla sua bocca quel tanto che bastava per parlare.

-Delizioso...-

Hermione maledisse l'oscurità che le impediva di vedere il suo viso,i suoi occhi,ma si sarebbe fatta uccidere piuttosto che sciogliere l'abbraccio che li legava.

Lo aveva aspettato per giorni e ora non avrebbe sprecato quell'occasione...

Avvicinò di nuovo le labbra a quelle di Draco e vi posò un bacio piccolo,poi seguendo un impulso si mosse sul divano e raggiunse le gambe di Draco sedendosi cavalcioni su queste,il petto premuto contro il torace del biondo e le braccia attorno al suo collo.

Fece per avvicinarsi di nuovo al viso di Draco,ma le parole dell'uomo la bloccarono.

-Tesoro aspetta...-

Lei restò ferma,il viso a poca distanza dalla spalla sinistra di Draco,in attesa che lui parlasse ancora.

-Sei sicura che è quello che vuoi?-le domandò l'uomo a voce bassa.

Assolutamente sì.

Era quello che desiderava da settimane,ma non aveva senso se lui non voleva...se non la desiderava più.

Sospirò e gli poggiò il mento contro una spalla,stringendo le braccia attorno al collo dell'uomo.

-Deve essere difficile per te...Sono giorni che provo a mettermi nei tuoi panni chiedendomi cosa stai provando,cosa hai pensato vedendomi fra le sue braccia.

Lo so che sei geloso,me lo hai dimostrato,e quindi credo che qualcosa sia cambiato in te dopo quello che hai visto quel giorno-disse per una volta grata al buio che nascondeva il suo imbarazzo e la sua paura.

-Che vuoi dire?-le domandò lui,con una strana nota sorpresa nella voce.

Hermione sospirò e si mosse leggermente su di lui,come cercando una sistemazione più comoda.

-Forse non provi più niente per me,o magari non vuoi più fare l'amore con me e posso anche capirlo...-gli disse.

-E' questo che pensi?-domandò lui incredulo.

Sentendo il tono della sua voce,Hermione rialzò la testa.

-Sono settimane che mi chiedo cosa ti ha reso così distante,così distaccato...E ancora non capisco.

Perciò dimmi cosa devo fare per rimediare e ti prometto che...-

Non ebbe l'opportunità di finire;Draco non gliene lasciò il tempo.

Le labbra tornarono a posarsi sulle sue con ancora più avidità di prima,affondando la lingua nella sua bocca e coinvolgendo quella di Hermione in quella danza speciale che era soltanto loro.

Hermione si sollevò leggermente sulle ginocchia,tendendosi verso di lui rispondendo al suo bacio con la stessa passione,lasciandosi andare e godendo di quel momento.

Le mani di Draco scivolarono sul suo corpo fermandosi attorno ai suoi fianchi,stringendo la presa e avvicinandola al proprio corpo,schiacciando il seno della donna contro il proprio torace.

Le labbra dell'uomo abbandonarono le sue posandosi subito sul collo,accarezzandolo con la lingua e con i denti,posandovi morsi leggeri.

Hermione sospirò e decise di approfittare di quel momento:l'attimo di follia che aveva colto Draco sarebbe potuto finire da un momento all'altro e lei voleva riuscire ad avere il meglio.

Allentò le braccia attorno al collo di Draco e le fece scendere lungo le spalle ed il torace accarezzando il tessuto fastidioso che si frapponeva fra la realizzazione del suo pensiero e lei.

La bocca di Draco risalì verso l'alto e chiuse fra i denti il lobo dell'orecchio destro,facendola gemere fra le labbra dischiuse.

Hermione strinse il davanti della camicia fra le mani riempiendola di grinze,per poi avvicinare le dita ad un bottone ed aprirlo con facilità per poi continuare con gli altri.

Quando sentì sotto le dita la pelle tonica e calda del torace dell'uomo rise felice:era proprio come lo ricordava.

-Un penny per i tuoi pensieri-sussurrò Draco al suo orecchio.

Hermione sorrise ancora e poggiò la fronte sulla sua spalla sinistra,sentendosi stranamente libera:non importava quello che era successo,nè quanto dolore aveva causato ad entrambi.

Loro erano ancora lì,più forti di prima.

-Non ricordavo che fossi così ben messo...-scherzò lei rialzando la testa e facendo scivolare la camicia aperta dalle spalle dell'uomo.

Draco rise e tornò a baciarla appassionato,una mano fra i suoi capelli quasi ad impedirle di muovere la testa;l'erezione cominciava a premere contro il tessuto dei jeans ed era sicuro che anche Hermione se ne fosse accorta vista la sua posizione.

Lei tornò ad allontanare le labbra e,vincendo la resistenza della mano dell'uomo, gli portò le labbra sul mento iniziando a scendere:baciò il collo,trovando anche al buio quella vena che tanto amava e che sembrava pulsare soltanto per lei,la pelle morbida della gola dove sentì il pomo d'adamo salire e scendere agitato,le scapole fino al torace ampio e muscoloso.

Sentì l'eccitazione di Draco premere più forte contro di lei nonostante i jeans e si sentì potente,quasi euforica.

La mano destra di Draco era scesa fino alla sua coscia nuda,accarezzandola con l'intero palmo e muovendosi in gesti astratti e concentrici che lo portavano sempre più vicino all'interno coscia e che le facevano venire i brividi lungo la schiena.

Tornò a drizzare la schiena e contemporaneamente portò entrambe le mani ai lati della camicia che indossava sfilandola dalla testa con un gesto deciso,restando seminuda sulle sue gambe e gettando l'indumento lontano oltre la sua testa.

Poi tornò ad avvicinare il viso a quello di Draco,mai così certa dei suoi movimenti nonostante l'oscurità totale,e posò le labbra su quelle dell'uomo;quando lui le passò un braccio attorno alla vita si accorse subito della differenza,avendo la conferma dei suoi sospetti quando i capezzoli turgidi di Hermione sfregarono il suo petto creando un piacevole attrito.

Gemette sulle labbra della donna e la tirò ancora di più contro di sè,posando entrambi i palmi delle mani sulla schiena nuda per poi portarla con le spalle sul divano con un colpo di reni.

Le loro labbra si separarono ancora e questa volta fu Draco ad esplorare il corpo della donna,come aveva fatto poco prima lei,indugiando nel solco fra i seni e chiudendoli entrambi nelle mani a coppa.

Hermione portò una mano fra i capelli biondi dell'uomo e gli spinse il viso fra i seni,respirando più forte,mentre sentiva l'erezione di Draco strusciare contro la sua gamba sinistra.

Senza pensare,abbandonandosi all'istinto,Hermione avvicinò la mano libera al cavallo dei jeans e vi posò la mano coprendo l'intera eccitazione.

-Oh porca...-sussultò Draco.

In un riflesso condizionato Draco strinse la mano destra attorno al seno di Hermione facendola gemere di piacere,senza però farle allontanare la mano dai pantaloni,afferrando la cerniera lampo e iniziando a farla scendere.

-Stai giocando con il fuoco...-bisbigliò lui sulla pelle del suo seno.

Hermione sorrise,mentre imperterrita la sua mano continuava la discesa con la cerniera.

-Correrò il rischio-disse quasi sfidandolo.

L'attimo dopo abbandonò la cerniera,ormai arrivata alla fine e con un movimento veloce slacciò il bottone dei jeans.

Ma prima che potesse anche solo scegliere fra le tante idee che le erano venute in mente,Draco le strappò un gemito più forte degli altri quando chiuse le labbra sul capezzolo sinistro, incominciando a succhiare.

Inarcò la schiena,facendo scontrare il suo bacino contro l'erezione di Draco e si sentì invadere da quel calore tanto familiare,che le fece tremare le gambe.

Il tessuto ruvido dei jeans continuava a darle fastidio alle gambe,quindi fece scivolare le mani lungo la schiena e le affondò nel retro dei jeans,accarezzando il fondoschiena dell'uomo attraverso i boxer.

Sentì un sospiro frustrato e l'istante dopo le labbra di Draco si allontanarono dal suo seno,poi un freddo improvviso la colse quando l'uomo si staccò da lei privandola del suo calore.

Alzò leggermente la testa dal divano per scrutare l'oscurità attorno a sè,ma non riuscì a vedere nulla,soltanto quando sentì un rumore attuttito poco lontano da sè capì cosa stava succedendo e,rassicurata,tornò a sdraiarsi sul divano.

L'attimo dopo,il corpo di Draco era di nuovo sul suo,coperto soltanto dai boxer.

-Adesso va molto meglio...-commentò accarezzandogli i capelli.

Lo sentì sorridere,poi lui le diede un bacio dolce e piccolo prima di staccare il viso dal suo.

-Avevo paura per te-le confessò.

Hermione aggrottò la fronte e restò in attesa.

-Visto quello che ti era successo avevo deciso di lasciarti un pò di tempo,evitando di starti addosso...

Mi ero accorto della tua confusione,dei tuoi dubbi,e non sai quante volte mentre eravamo abracciati a letto sono stato sul punto di cedere,ma non volevo forzarti in nessun modo,farti sentire sotto pressione...

Non volevo sembrare un troglodita eccitato-scherzò sfiorandole la guancia sinistra con la punta delle dita.

Lei sorrise:ancora una volta aveva deciso di proteggerla,anche se quello significava proteggerla da sè stesso.

Alzò leggermente la testa e lo baciò.

-Tu sei tutto quello di cui ho bisogno per stare bene-

Lo sentì sospirare ancora una volta e sentì il suo respiro caldo sulla guancia,poi le mani di

Draco si strinsero attorno alle sue braccia afferrandola e l'attimo dopo sentì il crack della smaterializzazione.

Avevano lasciato il salotto ed ora erano nella loro camera da letto.

-La faccenda si sta facendo seria Malfoy...-scherzò lei ritrovandosi con la schiena contro il piumone,senza più il corpo dell'uomo a coprirla.

-Più di quanto immagini Granger...-

La voce era giunta lontana,e l'istante dopo la stanza si illuminò debolmente grazie ad una candela apparsa sul comodino alla destra del letto.

Hermione cercò subito Draco e lo trovò seduto sul letto,poco distante da lei,la bacchetta ancora in mano che incantava la base della candela perchè questa si reggesse in piedi da sola.

Si mosse nel letto per raggiungerlo e gli passò le braccia attorno ai fianchi,baciandogli la schiena.

Draco voltò leggermente la testa verso di lei e le sorrise,muovendosi nel suo abbraccio per ritrovarsi faccia a faccia.

-Ti amo-gli disse lei affondando lo sguardo nei suoi occhi di ghiaccio.

Era da tanto che non glielo diceva,ma non aveva smesso un'attimo di pensarlo,di provare quel sentimento.

Gli occhi dell'uomo divennero più liquidi a quelle parole come se,con quelle parole,avesse  aperto una diga facendo affiorare i suoi veri sentimenti.

Avvicinò il viso al suo e lo baciò,prendendogli il viso con entrambe le mani.

Draco rispose al bacio dischiudendole le labbra e invogliandola con piccoli morsi sul labbro inferiore a concedergli di piu'.

Hermione lo trascinò con sè sul letto e lui tornò ad accomodarsi fra le sue gambe,la sua eccitazione a contatto con il suo intimo.

Continuando a baciarla,Draco fece scorrere le mani lungo il suo corpo arrivando ai fianchi e sfiorandole per qualche istante i boxer.

Hermione aprì gli occhi e vide che Draco aveva fatto lo stesso e immediatamente annuì.

Con fermezza le mani del biondo fecero scivolare l'intimo dai suoi fianchi e lungo le gambe, lasciandola completamente nuda.

Draco lanciò i boxer per terra,ricominciando a scendere lungo il suo corpo con le labbra, tracciando di nuovo lo stesso percorso che aveva seguito poco prima,ma dedicando poca attenzione a quello che,secondo lei,era bisognoso delle sue attenzioni.

Draco oltrepassò i seni ed il ventre,scendendo oltre l'ombelico affondandovi la punta della lingua e mordendo un piccolo lembo di pelle,mentre le sue dita afferravano alcune ciocche di capelli biondi cercando di trattenerlo inutilmente.

Il viso di Draco scese ancora affondando il naso fra i suoi riccioli neri inspirando l'odore dei suoi umori,facendole trattenere il respiro mentre il suo cuore iniziava a battere in modo irregolare,per poi scendere alla sua intimità ed insinuarsi con la bocca fra le sue pieghe strappandole un gemito strozzato.

Lo sentì toccare quella parte così sensibile di sè con la lingua e con le labbra,circondare con le labbra il clitoride e iniziare a succhiarlo,strappandole gemiti che presto si trasformarono in grida quando inserì prima un dito poi un'altro in quel pozzo nero e caldo,iniziando a torturarla ancora più in profondità.

Il suo corpo era in fiamme,sconvolto da un tremore che era incapace di controllare e che forse non voleva neanche fermare,mentre quella languidezza che aveva colpito il suo basso ventre cominciava a farsi strada in lei,prendendo quasi il controllo del suo corpo e della sua mente:tutto in lei era teso verso il raggiungimento di quel piacere che sapeva sarebbe arrivato presto.

Poi improvvisamente tutto finì.

Sentì le dita di Draco scivolare via da lei e le sue labbra allontanarsi,strappandole un gemito frustrato.

Lui rialzò la testa,sedendosi sulle ginocchia, e le sorrise.

-Qualche problema?-le disse prendendola in giro.

Hermione si imbronciò e decise di restituirgli il "favore":chissà se lui sarebbe stato tanto contento!

Gli prese una mano e l'avvicinò al suo viso,posandola sulla propria guancia destra,voltando poi la testa per posare un bacio sul palmo.

Riconobbe l'odore che sentì sulle dita e sorrise.

Fece salire le labbra lungo le dita e affondando lo sguardo in quello di Draco,prese a leccargli le dita sentendo in bocca il sapore del proprio umore,mentre sotto i suoi occhi il biondo iniziava a respirare con maggiore difficoltà e il suo corpo si tendeva per l'eccitazione.

Non contenta,gli si avvicinò e posò la mano libera sul bordo dei boxer,giocando per qualche istante con l'elastico,prima di infilare la mano all'interno.

Draco dischiuse le labbra e gemette,quasi in preparazione di quello che lo aspettava,senza staccare gli occhi dai suoi.

Hermione gli accarezzò una coscia soda per poi muoversi verso l'interno e afferrare l'eccitazione tesa,chiudendola attorno alla sua mano.

Accarezzò la punta con il pollice,iniziando a muoversi dall'alto verso il basso velocemente,senza dargli un'attimo di respiro o di sollievo,come lui aveva fatto con lei;sentendolo gemere a voce alta senza alcuna vergogna.

-Sei...davvero...una...strega...malefica...-disse gemendo fra una parola e l'altra.

Hermione rise divertita,spargendo per tutta la lunghezza alcune gocce di sperma che erano uscite.

Si concentrò sulla punta,cercando un'altro modo per torturarlo,quando lui le afferrò la vita facendola ricadere sul letto.

Hermione rise,intrappolata fra il letto ed il corpo possente ed eccitato dell'uomo che si impossessò subito delle sue labbra,mentre con una mano alla cieca si abbassava i boxer e li scalciava lontano.

Lei sollevò le ginocchia,allacciandole attorno ai fianchi di Draco,facendo combaciare i loro bacini in modo perfetto e strappando un gemito ad entrambi.

Gli strinse le braccia attorno alla vita,e lo attirò a sè,ma Draco non era dello stesso parere:mosse i fianchi invertendo le posizioni e portandola su di sè.

Hermione lo guardò per qualche istante incerta:era la prima volta che toccava a lei prendere il "comando";le altre volte era sempre stato Draco a guidarla,lei si era soltanto lasciata andare alle sensazioni.

-Andrà tutto bene-la rassicurò lui.

Si guardarono per qualche secondo,poi Hermione si sollevò,affondando in lui completamente con un gemito soddisfatto,che fu condiviso anche da Draco.

Poggiò entrambe le mani sul torace dell'uomo,e avvertì le mani di Draco posarsi sul suo sedere.

Restò immobile qualche secondo,adattandosi alla nuova posizione e alla sensazione che le dava il corpo di Draco di nuovo dentro di lei dopo tanto tempo,poi iniziò a muovere il bacino.

Avanti ed indietro,lentamente,cercando di controllare il respiro,nonostante fosse sempre più difficile visto il fuoco che si propagava da lei ad ogni movimento.

Artigliò il petto di Draco lasciandovi dei segni rossi ben evidenti sulla pelle candida e alle sue orecchie giunsero più chiari i gemiti dell'uomo.

Le mani sulle natiche iniziarono a dettare il movimento,impartendo un nuovo ritmo alle loro spinte,più veloce e serrato,che lasciava poco spazio ad altri pensieri che non fossero loro ed il piacere che stavano per provare.

Hermione si sentì quasi annebbiata da quel movimento,piegandosi in avanti posando la bocca su quella di lui,rubandosi il respiro a vicenda fra le spinte sempre più serrate e profonde.

Fece per rialzarsi,ma Draco la trattenne,avvicinando entrambe le mani al suo viso e inchiodando i suoi occhi con uno sguardo.

Si fermarono,i corpi tremanti per la tensione e l'eccitazione e si fissarono;Draco portò le mani ai lati del viso,allontanandole i capelli continuando a guardarla con quello sguardo nuovo,forse dovuto al momento.

Quell'immobilità stava rendendo le cose difficile ad entrambi,facendo aumentare i brividi e il fiato corto,finchè lui non sollevò la testa e portò le labbra su quelle di Hermione,dandole un bacio dolce.

-Amore mio...-sussurrò poi sulle sue labbra.

La reazione a quelle parole fu istantanea:gli occhi ambrati di Hermione si fecero lucidi e una maggiore languidezza le colpì il basso ventre.

Gli prese una mano fra le sue e lo fece alzare insieme a lei,seduto sul letto,il petto schiacciato dal seno di Hermione,le braccia di lei attorno al collo,uniti ancora di più dalla nuova posizione.

Draco posò entrambe le mani sulla schiena e,quando Hermione ricominciò a muoversi,assecondò ogni suo gesto,ogni suo movimento,riportando in breve entrambi sull'orlo del baratro.

Poggiò le labbra sulla spalla destra di Hermione,succhiando la pelle tesa quasi incapace di pensare,sentendo le piccole grida di Hermione farsi sempre più acute.

E finalmente arrivò l'esplosione:Hermione vide l'universo esplose in mille colori davanti ai suoi occhi facendola bruciare in un tizzone ardente e tremare graffiando la schiena di Draco.

Come se fosse lontana,in un'altra stanza,sentì le sue urla quando il suo corpo si tese sotto il piacere ed i denti di Draco affondarono nella sua spalla.

Anche lui urlò,le mani posate sulla schiena quasi a sorreggere entrambi e svuotandosi in lei.

Sfinita Hermione crollò con lui sul letto,la testa sulla sua spalla destra e le braccia ai lati della testa,accolta subito dall'abbraccio di Draco.

Il silenzio era quasi irreale,interrotto soltanto dalla pioggia che non aveva smesso un'istante di cadere,inconsapevole di tutto quello che era successo.

Dopo un lungo momento Draco uscì da lei e scostò le coperte del letto,portandola al caldo per poi riprenderla fra le braccia,iniziando ad accarezzarle i boccoli,perso dietro ai suoi pensieri.

Hermione si lasciò accarezzare,mentre seguiva con due dita le venature del braccio sinistro, senza fare domande finchè il silenzio non divenne quasi insostenibile.

-Un penny per i tuoi pensieri-gli disse ripetendo le stesse parole che le aveva detto lui quello stesso pomeriggio.

Draco sorrise e portò gli occhi ad incontrare quelli ambrati di Hermione.

-Stavo pensando ad una cosa-disse serio.

Hermione si puntellò su un gomito e lo guardò.

-A cosa?-

Lui la fissò e poi alzò le spalle.

 

-Stavo pensando...ti andrebbe di sposarmi?-

 

Salve a tutti!!!

Molti di voi saranno già in vacanza,ma x quelli che restano a casa,Babbo Natale arriva un pò in anticipo,portandovi l'ultimo capitolo del 2008.

Dopo di questo mi prenderò una piccola pausa fino a gennaio...

Le frasi inserite all'inizio del capitolo sono prese da "Friends" di Amy Stewart & Mike Francis e da "La cura" di Franco Battitato.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso x eventuali errori di ortografia e di battitura.

E ora i ringraziamenti:Alice_sora(Era il minimo dopo tutto quello che aveva fatto...),Whateverhappened(Te l'avevo detto che la frase era un piccolo regalo x te!C'è un motivo particolare x cui Ron si è beccato 14 anni,ma x il momento nn posso spiegartelo...), Deaselene(X fortuna la giustizia inglese funziona meglio...)Excel Sana(Posso dirti che fino a ieri pomeriggio avevo un'idea precisa su come concludere la storia fra Blaise e Daphne,ma ora sono indecisa...),MidnightDamnedAngel(Benvenuta!Grazie x i complimenti!Spero di nn averti fatto aspettare tanto e che il capitolo valga l'attesa),Alias NLH(Due anime gemelle...),JC(Hai colto perfettamente nel segno x quanto riguarda Harry!Chi punirebbe il Salvatore del Mondo? La sua punizione sarà un'altra..),Kitty Cullen(Esaudirò la tua richiesta cn molto piacere...),Flori (Grazie x i complimenti!),Shnusschen(Credo che nessuno potrà mai battere Draco ed Herm), Daphne'92(Chi l'avrebbe detto che la Regina delle Serpi fosse così piena di insicurezze?Può un grande amore essere spezzato da un solo ostacolo?),Ginny'28(Ti ha stupito in positivo o in negativo?),Krisma(Grazie x i complimenti!Ti confesso che nn riesco ancora a ricordare cm la Row ha descritto Theo,quindi ne ho ricostruito uno nella mia mente..),Persefone Fuxia(E' strano pensare che i cattivi sono qlli considerati da sempre "buoni"!Ci stiamo avvicinando al lieto fine,anche se manca ancora un pò...),Smemo'92(Credo si sia stufato di essere l'esempio x tutti;una volta tanto ha deciso di pensare soltanto a sè stesso...La famiglia Weasley è ancora scioccata e confusa da tt qll che è successo,ma tornerà presto),Shannara 810(Credimi se ti dico che Blaise era andato lì con le intenzioni migliori del mondo,ma alla fine il suo discorso gli si è ritorto contro senza che neanche lui se ne accorgesse...Soprattutto la povera Ginny sarà qlla + sconvolta x tt qll ke è successo...),Hollina(Neanche un pò di tristezza verso il "povero" Ron?).

Prima di salutarvi vi auguro un buon Natale ed un fantastico 2009!

X il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"All I ask of you"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** All I ask of you ***


all i ak of you

 

"It's something unpredictable,but in the end is right

I hope you have the time of your life"

Una luce perlacea entrava dalla finestra,non ancora abbastanza forte per svegliarla dal suo torpore.
Ci riuscì però il freddo,più potente del riscaldamento e delle coperte,che le diede il buongiorno
con una ridda di brividi lungo la schiena nuda.
Si girò nel letto e cercò di fingere anche con sè stessa per strappare ancora cinque minuti al
sonno e ai sogni,ma ormai il suo risveglio era inevitabile.
Lentamente aprì le palpebre,avendo una visuale sfocata della finestra lontana per pochi secondi,
che la portò a richiudere gli occhi e a nascondere la testa sotto le coperte,sospirando quasi
frustrata.
Non aveva idea di che ora fosse,ma era certamente troppo presto per alzarsi.
Riparata da quella oscurità fittizia riaprì gli occhi e mosse le gambe una contro l'altra per
cercare di ritrovare un pò di calore:da dove veniva tutto quel freddo?
Solo quando il braccio destro sfiorò un seno,facendo irrigidire un capezzolo,ricordò la propria
nudità e capì perchè fosse così infreddolita.
Giusto una pazza poteva dormire nuda a pochi giorni da Natale!
Era rimasta nuda tutta la notte,eppure non aveva sentito il minimo brivido...almeno finchè Draco
era stato al suo fianco.
Fece capolino da sotto le coperte con la testa e puntellandosi con un gomito cercò tracce del
suo passaggio in giro per la stanza,ma non vide nè le pantofole nè la vestaglia dell'uomo.
Doveva essere in giro per la casa,pensò rigettando la testa sul cuscino e tirando un pò più in
alto le coperte sul corpo.
Allontanò lo sguardo dal soffitto e posò gli occhi sulla sveglia poggiata sul comodino e nel farlo,i
suoi occhi si posarono sulla mano destra,quella che stringeva i lembi delle coperte neanche avesse paura di vederli cadere da un momento all'altro,distraendo la sua attenzione;allungò la
mano davanti a sè e fissò le proprie dita.
Sulla mano piccola e priva di ornamenti,un'anello faceva bella mostra di sè sul dito anulare:una
fede d'argento,con al centro un diamante ed uno smeraldo.
Entrambi di perfetto taglio,davano una perfetta rifrazione della luce quando ne venivano colpiti
e, contrariamente a quanto lei aveva sempre pensato,erano molto leggeri.
Si dimenticava sempre di avere quell'anello al dito.
Un rumore poco lontano attirò la sua attenzione distogliendole lo sguardo dall'anello.
La porta della stanza si aprì e sulla soglia apparve Draco,un vassoio fra le mani contenente due
tazze,due bicchieri di succo d'arancia,due piatti da cui riusciva a scorgere del pane tostato e il
piattino con il panetto di burro.
-Buongiorno Signora Malfoy-la salutò entrando nella stanza e richiudendo la porta dietro di sè
con un calcio.
Hermione sorrise.
Le faceva ancora uno strano effetto sentirsi chiamare così:non avrebbe mai,in tutta la sua vita,
pensato che le cose sarebbero cambiate in modo così radicale per loro due da portare a un tale
cambiamento di rotta.
Aveva avuto tre giorni per abituarsi all'idea del loro matrimonio,ma ancora le sembrava una
pazzia.
Quando quella sera,quella meravigliosa sera in cui tutto era tornato al suo posto,Draco le aveva
chiesto di sposarlo,lei si era messa a sedere sul letto,incurante per la prima volta della sua nudità di fronte a lui e lo aveva fissato incredula,con il cervello che sparava mille domande al
secondo.
Era serio?
La sua proposta era seria oppure era dettata dall'euforia del momento?
Come poteva sposarlo visto il poco tempo che era passato dal suo divorzio?
Che avrebbe pensato la gente?
-Dì qualcosa-le aveva detto lui,incapace di sostenere oltre quel silenzio.
Hermione aveva guardato il suo volto e lui aveva visto la sua espressione confusa.
-Non so cosa dire...-aveva confessato la donna.
Amava Draco,ma si sentiva pronta per sposarlo?
-Dimmi cosa ti sta passando per la testa in questo momento-aveva proposto lui,alzandosi a sua
volta a sedere fra le coperte.
Hermione aveva sospirato e si era passata una mano fra i capelli,facendo ricadere i ricci alle due
estremità del volto.
-Tante cose...-aveva ammesso.
-Spaventose?-le aveva chiesto l'uomo.
Subito si era affrettata a scuotere la testa:non doveva pensare che la sola idea di sposarlo la
terrorizzava.
Al contrario!
-No,per niente...Vorrei dirti di sì,vorrei gridartelo...-gli aveva detto subito per rassicurarlo.
-Allora cosa te lo impedisce?-aveva chiesto lui con un piccolo sorriso accennato.
Hermione aveva cercato gli occhi di Draco e aveva fissato quell'oceano argentato per qualche
istante,prima di parlare di nuovo.
-Vuoi davvero sposarmi?
Mi vuoi per sempre e malgrado tutti i casini che succederanno nella tua vita,perchè sembra che
non riesco a stare lontano dai problemi...-
-Credi che te lo chiederei se non lo volessi?-aveva chiesto Draco leggermente divertito.
-Non credi che dovremmo aspettare?Magari fra un'anno saremmo pronti e Prudence si sentirà
più a suo agio con te...-aveva tentennato ancora.
Draco aveva scosso la testa.
-Non è tua figlia il problema,non nasconderti dietro di lei!
Prudence mi ha già accettato,fin dalla prima settimana che siete venute ad abitare qui...Non le
serve altro tempo.
A meno che tu non sia sicura di quello che provi per me-aveva commentato Draco.
Hermione si era accigliata.
-E' questo che pensi?Visto che ho qualche dubbio vuol dire che non ti amo?
Beh allora devi imparare ancora parecchie cose sull'amore!-
Con uno scatto si era alzata dal letto e aveva afferrato la vestaglia fasciandosi il corpo nudo,
coprendolo allo sguardo dell'uomo.
Poi si era avvicinata alla finestra,seguendo con la punta di un dito la caduta di alcune gocce sul
vetro,osservando le umide tracce di condensa che le punte dei suoi polpastrelli lasciavano sul
vetro freddo,mentre il silenzio cadeva fra loro.
C'erano tanti problemi:non tutto si era esaurito con la condanna di Ron.
La famiglia Weasley a breve avrebbe certamente cercato di rincontrare Prudence e lei non era
sicura di quello che avrebbe fatto o detto quando quel momento sarebbe arrivato.
C'era il ricordo di quel figlio perduto.
Quel dolore che ancora la teneva sveglia,qualche volta,di notte per farle immaginare come
sarebbe potuto essere,per pensare alle possibili somiglianze.
Su una cosa,però,Draco aveva ragione:Prudence sarebbe stata contenta di averlo come papà.
Gli voleva bene,gli si era affezionata in così poco tempo che alle volte l'affetto che la bimba
provava per l'uomo la faceva ingelosire.
E anche Draco voleva bene a sua figlia;chiunque li incontrasse per la strada li avrebbe creduti
padre e figlia per le attenzioni e le carinerie che l'uomo aveva verso la bambina.
-Non mi hai ancora risposto...-aveva detto Draco intromettendosi nei suoi pensieri.
Lei aveva sospirato e aveva voltato la testa verso il letto,trovandolo con i piedi poggiati a terra e
vestito anche lui con la vestaglia di seta verde.
-Ascolta...-aveva iniziato.
-Sai,credo di aver ascoltato anche troppo le tue ragioni...Quindi ora tocca a te-
Hermione lo fissò curiosa e si voltò poggiando la schiena contro il vetro freddo,incrociando le
braccia sul petto.
Gli occhi di Draco si fissarono su di lei,inchiodandola con quel semplice sguardo ed Hermione lo
vide prendere fiato prima di parlare.
-Tu sei la donna della mia vita.
Sei l'unica con cui posso anche solo cominciare a pensare ad un futuro insieme senza sentirmi
pressato o addirittura angosciato da quegli stessi pensieri.
E sai anche cosa provo per te anche se non sono ancora riuscito a dirtelo...-aveva iniziato.
Le dita della mano destra si era artigliate sul tessuto della vestaglia,ed Hermione sperò che lui
non si fosse accorto della reazione che aveva avuto alle sue parole.
-Ma forse è venuto il momento di dimostrartelo-
-Che vuoi dire?-gli aveva chiesto curiosa.
-Voglio adottare Prudence-le aveva annunciato con voce ferma.
Da buon giocatore aveva il suo asso nella manica.
Qualcosa che aveva tenuto nascosto al suo "avversario" fin dall'inizio della partita e che ora gli
avrebbe assicurato la vittoria.
Non c'era niente che lei potesse controbattere a quelle parole.
C'era forse la sua incredulità,l'incertezza sul significato nascosto dietro quel gesto.
-Tu vuoi...-aveva detto incapace di continuare.
Draco aveva annuito,un'espressione seria in volto.
-Voglio...vorrei adottare Prudence.
Farla diventare mia figlia.
Voglio essere sicuro di poterla proteggere in ogni momento,di potermi occupare di lei come fai
tu,con gli stessi diritti,e soprattutto non voglio più sentirmi impotente come è successo mesi fa-
le aveva confessato.
-Tu sei stato tutt'altro che impotente,tesoro.
E' grazie a te se ora lei è di nuovo a casa!-aveva ribatutto subito Hermione,sorpresa e felice che
lui la rendesse così partecipe dei suoi sentimenti e delle sue paure.
Quante coppie potevano vantare la loro stessa intimità?
Chi fra le tante amanti di Draco aveva avuto le sue confidenze?Non aveva paura di sbagliarsi
quando diceva di essere l'unica.
-Ma se fossi stato attento il tuo ex marito non si sarebbe neanche avvicinato nè a te nè a tua
figlia!-si era rimproverato lui.
Lei aveva coperto la breve distanza fra di loro e lo aveva abbracciato,facendogli poggiare la
testa sul suo seno,sentendo le forti braccia dell'uomo che si stringevano attorno alla sua vita.
Lo sentì respirare profondamente contro il suo petto e calmarsi in pochi istanti,senza però
allontanarsi dal suo corpo.
-Non conosco uomo più attento di te,quindi smettila di torturarti...-gli aveva detto avvicinando le
labbra ai suoi capelli.
Lui aveva respirato profondamente ed era rimasto in silenzio.
-Hai già qualche idea?-aveva domandato poi cambiando argomento.
-Su cosa?-aveva chiesto Draco senza muoversi.
-Sul nostro matrimonio,ovvio-
Solo allora lui aveva alzato la testa dal suo seno e aveva fissato i suoi occhi:cercando di
nascondere la sopresa che aleggiava nel suo sguardo.
Doveva essere convinto di dover lottare di più per vincere le sue resistenze.
Il classico sorriso malizioso targato Serpeverde che lei amava apparve sul suo volto ed Hermione
lo vide alzare le spalle in un gesto che doveva mostrare tutta la sua noncuranza.
-Questo è il tuo modo astruso e complicato per dirmi che accetti la mia proposta?-le aveva
chiesto,mascherando i suoi veri sentimenti dietro la sua maschera di compostezza.
Hermione sorrise leggermente e scosse la testa.
-No,è il mio modo per dirti che sono disposta a pensarci se mi rifai la proposta nel modo giusto-
aveva detto decisa a non "arrendersi" tanto facilmente.
Draco aveva riso:ancora una volta erano l'uno contro l'altra,pronti a punzecchiarsi e a ingaggiare
quella lotta di nervi anche per una questione così importante.
-Ok...allora proviamo così.
Hermione Granger vuoi sposare il sottoscritto,litigando con lui il resto della vita?-
Quale donna avrebbe rifiutato una proposta del genere?
Hermione aveva alzato le spalle,volendo apparire il più indifferente possibile e cercando di non
ascoltare il tamburo che aveva preso il posto del suo cuore e sperando con tutto il cuore che la
voce fosse ancora lì e non persa in un'angolo della gola.
-Va bene,prenderò in considerazione la tua proposta...-
-HERMIONE!-
Era finito il momento degli scherzi.
Ora Draco voleva la verità:mai in tutta la sua vita,si era mostrato più vulnerabile come aveva
fatto quella sera e non voleva restare a "mani vuote";voleva la certezza che anche lei lo amava,
non gli bastavano più solo le parole,ora aveva bisogno di un gesto significativo.
Aveva bisogno che lei fosse pronta a dividere il resto della sua vita con lui,perchè altrimenti
niente sarebbe stato più come prima.
Lei lo fissò qualche istante,silenziosa,gli occhi concentrati sul suo volto,poi una mano si alzò e gli
accarezzò i capelli ai lati del viso,con infinita dolcezza.
-
Io la mia risposta te l'ho data prima che tu me lo chiedessi...-aveva risposto in un sussurro.
Con quelle semplici parole,le loro vite si unirono in una nuova promessa.
Ma le era ancora difficile crederlo,nonostante l'anello di fidanzamento che faceva ben mostra di
sè sul suo dito.
Molta gente non avrebbe capito:non avrebbero accettato il loro matrimonio,a così breve distanza
dalla condanna di Ron e,naturalmente,pettegolezzi e voci avrebbero accompagnato la loro festa,ma a lei non importava.
Era certa che le persone che li criticavano avrebbero trovato da ridire anche se si fossero sposati
fra qualche anno,quindi perchè aspettare?
Tutto quello che le importava sapere era che sua figlia aveva accettato l'idea del matrimonio
senza traumi,al contrario felice di poter essere la damigella d'onore insieme a Pansy e a Daphne e sembrava impaziente che quel giorno arrivasse:in fondo per la piccola non sarebbe cambiato nulla.
Hermione vide Draco avvicinarsi al letto e si sollevò leggermente,modellandosi le coperte attorno
al corpo nudo.
-Non sono ancora la signora Malfoy-gli ricordò.
L'uomo alzò le spalle,posando il vassoio sul letto accanto ad Hermione e poi voltandole le spalle
per raggiungere il suo lato;Hermione,che si era sporta in avanti per salutarlo,si ritirò indietro, nascondendo malamente un'espressione dispiaciuta.
Poi,si sporse verso il pavimento dove abbandonata a poca distanza dalle sue pantofole,giaceva
una t-maglietta bianca;la prese e la infilò dalla testa continuando a coprire il seno con il lenzuolo.
-Mi piace dirlo...E poi mancano solo dieci giorni-ammise lui,gettandosi con tutto il suo peso sul
letto,facendo muovere il succo nei bicchieri.
Dieci giorni...
L'unica condizione che Hermione aveva posto era che la cerimonia venisse celebrata prima della
fine dell'anno,per gettarsi alle spalle tutte le cose brutte che vi erano successe;in realtà,anche se lei non glielo aveva confessato,Hermione aveva un'altro motivo per volere che il matrimonio si celebrasse prima della fine dell'anno:il suo anno si era aperto in quella piccola casa puzzolente da sola con Prudence,mentre tutta Londra festeggiava l'arrivo del nuovo anno e suo marito era in qualche posto dimenticato da Dio a giocarsi lo stipendio.
Voleva chiuderlo con un ricordo indimenticabile,qualcosa che non sarebbe mai potuto essere
scalzato dalla sua memoria.
L'uomo tese un braccio e prese il suo bicchiere dal vassoio,bevendo un lungo sorso di succo.
-Io fossi in te starei attento,potrei sempre cambiare idea...-lo punzecchiò lei mordendo la punta
di un toast.
Draco si voltò a guardarla e assottigliò gli occhi,cercando di fare il minaccioso,ma lei rise per la
sua espressione.
-Stavo scherzando...-
Era meglio non stuzzicarlo su quell'argomento:nessuno le avrebbe creduto se avesse raccontato
in giro quanto lui fosse suscettibile sull'argomento matrimonio.
Forse per lui era uno di valore importante come l'amicizia...
Seguì un momento di silenzio in cui entrambi si concentrarono sulla colazione e,nella mente di
Hermione,tornò il pensiero che aveva rubato la sua attenzione ai preparativi del matrimonio:era un'idea folle,insensata che quasi sicuramente avrebbe fatto arrabiare Draco,ma avrebbe dato una parvenza di "sacralità" al loro matrimonio.
-Stavo pensando una cosa...-disse pulendosi le dita da minuscole briciole di pane.
Draco la guardò attento,in attesa che lei continuasse.
Come fare a proporgli quell'idea?E a fargliela accettare?Un'impresa disperata...
Si voltò verso di lui mettendosi su un fianco e lo fissò.
-Fino a quarant'anni fa le coppie che si sposavano non dividevano lo stesso letto prima delle
nozze...-iniziò prendendo il discorso alla larga.
-Non credi che sia un pò tardi per noi?-le chiese lui bevendo un'altro sorso dal suo bicchiere.
Hermione annuì,concorde.
-Non ci sono dubbi,però stavo pensando che magari potevano astenerci dal fare sesso fino al
matrimonio-disse tutto d'un fiato,un sorriso aperto e,sperava,convincente ad illuminarle il volto.
Il succo andò di traverso nella gola del biondo e lo fece tossire più volte infiammando il viso per
la mancanza d'ossigeno.
-Tutto bene?-gli domandò lei,dispiaciuta che le sue parole avessero avuto quell'effetto.
C'era una nuova espressione sul viso dell'uomo:un misto di incredulità e di sconcerto,come se la
sola idea di dover attuare quella proposta lo mandasse in confusione.
-E' uno scherzo,vero?-le chiese,infatti,con voce speranzosa.
Lei scosse la testa.
-Perchè vorresti fare una cosa del genere?-le domandò lui guardandola curioso.
Davvero non riusciva a concepirlo,eppure per lei era così semplice,così evidente...
Si sporse leggermente verso di lui e sfiorò con la mano destra il braccio sinistro del compagno,
guardandolo con quello sguardo che lui definiva "da angelico diavolo".
-Ho pensato che se questi giorni evitiamo di stare insieme,la nostra notte di nozze sarà
indimenticabile...-gli spiegò.
Quello era certo,pensò Draco.
Ma lei aveva idea di quello che gli stava chiedendo?E di quello che chiedeva a sè stessa?
Dopo la notte del black-out sembravano incapaci di stare insieme senza togliersi i vestiti di
dosso:anche una cosa normale che avevano fatto per tanto tempo come era l'abbracciarsi fra le coperte per addormentarsi ora era un'interludio perfetto per una notte d'amore.
-Io credo che possiamo farcela-disse Hermione sicura.
Per lei era facile:era sua quell'idea pazzesca!
Draco sospirò e la guardò,atteggiando il suo viso ad una maschera mentre la sua mente
lavorava freneticamente calcolando i pro ed i contro di quella proposta.
-Niente di niente?-le domandò,cercando di capire quanto neri sarebbero stati i suoi giorni.
Hermione sorrise e avvicinò il viso al suo,baciandolo velocemente sulle labbra.
-Questo potremo ancora concedercelo...non credo ci saranno grossi problemi-gli disse
guardandolo con occhi divertiti.
Lui la guardò in silenzio,sentendo una mano accarezzargli i capelli e avvicinò ancora il viso a
quello della compagna,ma prima che le loro labbra si toccassero,lei tirò indietro la testa,ridendo come una bambina sotto il suo sguardo.
-Cos'altro possiamo concederci?-le chiese allungando un braccio e stringendolo attorno alla vita
di Hermione,poco sopra le lenzuola,attirandola verso di sè.
Nella distanza ravvicinata in cui erano i loro visi,Hermione si morse di proposito il labbro
inferiore,consapevole di come fosse uno dei punti deboli di Draco.
-Dipende da quanto siamo bravi a darci dei limiti...-sussurrò.
Magari quelle due settimane non sarebbero state così terribili come aveva temuto...


Era in ritardo.
Possibile che la prima ed unica volta in cui era in ritardo in tutta la sua vita fosse quella più importante?
La cosa più buffa era che era stata lei a dare appuntamento a Blaise in quel caffè,davanti a tutti per evitare possibili scenate.
Era certa di poter arrivare con calma,di sedersi ad un tavolino,fare la sua ordinazione e di aspettarlo.
Ma non aveva messo in conto la nausea:poco prima di uscire era dovuta correre in bagno per vomitare,dopodichè aveva impiegato dieci minuti per avere di nuovo un'aspetto impeccabile.
Attraversò e in lontananza vide apparire il profilo del caffè "Dominique",il luogo del loro appuntamento.
Andavano sempre lì quando erano fidanzati,tanti anni prima,tutte le domeniche mattina facevano colazione lì,come una coppia qualunque di turisti per poi andare in giro per negozi o per la città.
Era il loro posto privato,sconosciuto a tutti i loro amici e carico di tanti ricordi:davanti ad un'aperitivo,una sera Blaise le aveva detto di amarla,forse la prima volta nella sua vita che faceva quella dichiarazione.
Testimone dell'arrivo del loro bambino era stata una cioccolata calda:lei aveva fatto l'annuncio e Blaise,che teneva la tazza sollevata a mezz'aria,per la sorpresa l'aveva fatta cadere sporcando il tavolino e schizzandosi il maglione,facendola ridere.
Scacciò dalla mente l'ultimo ricordo,quello che le riempiva di spine il cuore e si concentrò,invece,sul fascicolo che era nella sua borsa;se conosceva un pò Blaise avrebbe avuto bisogno di prove,di vederlo con i suoi occhi per poterci credere veramente,così lei gli aveva portato tutti le ultime analisi fatte.
Il piccolo stava bene,sano come un pesce e finalmente ora suo padre poteva sapere della sua esistenza.
Arrivata di fronte alla porta del caffè,tese una mano afferrando il maniglione a forma di "D" ed entrò.
Blaise era seduto ad un tavolino d'angolo,lo sguardo basso sul blackberry,sicuramente intento a leggere le sue email e alzò gli occhi quando sentì il rumore dei tacchi farsi sempre più vicino al suo tavolino.
Daphne si fermò di fronte a lui e gli sorrise,salutandolo.
-Scusa il ritardo-gli disse subito,prima che lui potesse sottolinearlo.
Blaise scosse la testa,facendo cadere un ricciolo nero sulla fronte,lo sguardo fisso su di lei che nel frattempo si stava togliendo il cappotto e lo stava poggiando su una sedia,sopra quello dell'uomo.
-Figurati...Sono arrivato anche io da poco-le disse senza guardarla.
Faceva sempre così quando le diceva una bugia.
Daphne sorrise e si sedette accanto a lui,la borsa poggiata a terra di fianco a sè.
-Ti ho ordinato un tè con latte-le disse.
-Hai chiesto anche qualche biscotto?-chiese la donna annusando l'aria intorno a sè e sentendo profumo di cannella,zucchero e vaniglia e avvertendo un'improvviso languorino.
Blaise scosse la testa.
-Pazienza,li chiederemo al cameriere quando porta le ordinazioni-commentò lei alzando le spalle e guardandosi velocemente in giro.
Era una giornata fredda,che sconsigliava ad uscire,ma nonostante quello molti dei tavolini e dei separè erano occupati da coppie e da persone anziane con bambini.
-Di solito non mangi mai fuori pasto-constatò lui.
Daphne annuì.
-E' vero,ma questo posto ha i migliori biscotti di tutta Londra...Se si escludono quelli del Dunkin Donuts a Piccadilly Circus,quindi ho deciso di concedermi una tentazione-
Tanto il mio corpo è destinato a cambiare nei prossimi mesi,quindi a che servono quelle inutili privazioni?,pensò Daphne sorridendo.
-Stai facendo il giro delle pasticcerie per caso?-le domandò lui sorpreso.
Lei rise,mostrando i denti bianchi e perfetti.
-No,è solo che questo periodo ho più tempo libero...-gli disse.
Aveva deciso di mettersi in aspettativa dal lavoro per tutto il resto della gravidanza,per evitare che lo stress e la tensione del lavoro potessero nuocere al bambino.
Il cameriere con una divisa bianca si avvicinò al loro tavolino e posò il tè per Daphne,posando accanto alla sua tazza il piccolo bricco del latte e l'immancabile tazza di cioccolata calda per Blaise.
-Potrebbe portarci un piattino di biscotti?-chiese Daphne sorridendo gentile al giovane cameriere.
-Ha qualche preferenza?-le domandò l'altro in tono professionale.
-Faccia lei,mi fido-rispose la bionda sorridendogli un'ultima volta.
Il ragazzo si allontanò di nuovo e Daphne tornò a voltarsi verso Blaise,che meccanicamente girava il cucchiaino nella tazza e la fissava.
-Cosa?-gli domandò.
-Hai qualcosa...-disse lui.
Non era una domanda;Blaise la conosceva troppo bene per conoscere ogni suo piccolo cambiamento.
Era venuto il momento di dirgli la verità.
-Hai ragione,ho qualcosa-ammise fissando il suo viso.
L'uomo smise di girare il contenuto della tazza e la guardò attento.
-Posso fare qualcosa per te?-
Che strana domanda...Lei sperava che dopo aver saputo la verità non fosse scappato via correndo ed urlando,poi tutto il resto sarebbe stato di più.
-Sono incinta-disse senza allontanare lo sguardo dal suo viso.
Il silenzio che ricevette in risposta fu assordante.
Un piattino pieno di biscotti fu posato sul tavolo poco distante dal bricco del latte e la portò ad allontanare lo sguardo dal viso di Blaise per sorridere di gratitudine al cameriere.
-Perchè...perchè lo dici a me?-le domandò lui con voce incerta.
Istintivamente Daphne sorrise,anche se c'erano pochi motivi per farlo dopo quelle parole.
-Sei il padre-
L'espressione sorpresa sul volto di Blaise si cristallizzò,rendendolo quasi una statua di sale.
-Ma noi non stiamo insieme da mesi-disse poi ritrovando la lucidità.
Lei fu costretta ad annuire.
-E' vero,ma quella mattina,prima che io partissi per Parigi...-
Non c'era bisogno di aggiungere altro:capì dall'espressione concentrata di Blaise che anche lui ricordava quel giorno.
-Quattro mesi-contò poi.
Ancora una volta,Daphne annuì.
-Non potevo darti un'altra speranza,non dopo quello che ci era successo,per poi togliertela...Ho voluto essere sicura che tutto andasse bene-
-Credevi che non avrei reagito allo shock?-le chiese lui.
-Forse avevo paura di non farcela io.
Ho continuato a vivere la mia vita come se questo bambino non ci fosse,dimenticandomi quasi della sua presenza,cercando di non affezionarmi a lui...Ho cominciato ad amarlo soltanto quando il ginecologo mi ha detto che era sano,che era fuori pericolo-gli confessò.
-Perchè non mi hai permesso di starti vicino?-chiese ancora lui,lasciando uscire la rabbia che provava per essere stato privato di quel pezzo importante della gravidanza.
-Se qualcosa fosse andato storto tu non me lo avresti perdonato...E sono già tante le cose che non mi perdoni-disse Daphne senza esitazione.
Blaise fece per parlare,ma richiuse la bocca,posando lo sguardo sulla propria tazza,che andava raffredandosi con il passare del tempo.
Daphne lo fissò qualche istante,per poi afferrare un biscotto dal piattino e iniziare a sgranocchiarlo.
-Dì qualcosa per favore!-gli disse una volta finito di mangiarlo.
-Che vuoi che ti dica?-
-Qualsiasi cosa!Ormai non mi spavento più con te,sono pronta a tutto-gli disse prendendo un secondo biscotto.
-Non so se sono pronto per questo bambino-confessò Blaise.
Il biscotto le cadde dalle mani e finì nella tazza di tè,dimenticato,mentre gli occhi increduli di Daphne si fissavano sull'uomo.
-Scusami,so che sembra una cosa orribile da dire,ma ho bisogno di tempo per riflettere...-
La rabbia le attraversò le vene trasportata dal sangue e lei strinse i pugni:come poteva dire una cosa del genere?
A quante persone veniva concessa una seconda occasione?Lei ne conosceva davvero poche.
E cosa faceva Blaise?Invece di essere felice,veniva assalito da dubbi inutili e quasi infantili.
-No-disse a bassa voce,la testa leggermente china.
-Come?-chiese Blaise sporgendosi verso di lui.
Rialzò la testa,allontanando i capelli dal viso e fissò lo sguardo gelido su Blaise,mai così sicura e decisa.
-Devi scegliere,ora...Sono stanca di aspettarti,di capire i tuoi dubbi e le tue insicurezze.
Ora voglio che tu capisca me:sono anni che subisco il tuo odio,la tua insofferenza verso di me, e adesso che ti chiedo di fare qualcosa per me,qualcosa che è importante per entrambi,tu ti fotti di paura ancora una volta-gli disse in un sussurro per evitare che dai tavoli vicini qualcuno potesse sentire la loro conversazione.
-Che vuoi che faccia allora?-domandò lui.
-Voglio che tu scelga me per come sono adesso,dimenticando tutto il passato-
Era più di quanto lui fosse disposto a fare,ma non poteva più aspettare:era incinta e quel bambino non doveva pagare per i loro sbagli passati.
Blaise sospirò e si stropicciò il volto con una mano.
-E se non potessi farlo?Se avessi bisogno di più tempo?-le chiese soffiando la voce fra le dita.
-Allora andremo ognuno per la propria strada:ci faremo una vita con qualcun'altro e ci limiteremo ad essere amici-gli disse seria.
Mai come in quel momento aveva capito che era venuto il momento di cambiare le cose.
-Duffy...-fece lui in un sussurro incerto.
Quella sola bastò;Daphne annuì e senza indugi ulteriori poggiò entrambe le mani sul tavolo facendo forza su di esse ed alzandosi in piedi;si sporse verso la sedia su cui aveva poggiato il cappotto,dopodichè prese la borsa da terra.
-Puoi pagare tu,per favore?-gli chiese lanciandogli un'ultima occhiata.
Si voltò senza aspettare la sua risposta e iniziò ad infilarsi il cappotto ancora nel caffè.
Un'altra cosa che sapeva di Blaise era che dopo un litigio non le sarebbe mai corso dietro per farle cambiare idea.
E fu così anche quella volta.


"Perchè siete seduti lì così,chiese il Gatto con il Cappello
So che fuori è bagnato ed il sole non risplende
Ma abbiamo così tante cose divertenti con cui divertirci
"

Seduti una di fianco all'altro sul divano bianco,Draco e Prudence erano intenti nella lettura de "Il Gatto con il Cappello",una delle novelle del Dr Seuss che Prudence preferiva.
La piccola adorava l'enorme cappello dalle righe rosse e bianche da cui il gatto era capace di
tirar fuori le cose più strane.
-Ne voglio uno anche io...-aveva chiesto una volta alla madre,lasciandola con la curiosità di
quello che ne avrebbe fatto uscire.
In ascolto della storia,anche se la conosceva a memoria,Hermione era seduta al tavolo,intenta
ad impacchettare gli ultimi regali prima di metterli sotto l'albero.
Avrebbero trascorso la Vigilia ed il giorno di Natale con i loro amici Serpeverde,la cosa più vicina
ad una famiglia che tutti loro avevano dalla fine della guerra.
-Non avremmo esagerato con il regalo per Pan?-chiese Hermione finendo di arricciare il nastrino
rosso sul pacchetto.
Il biondo voltò leggermente la testa verso di lei e sorrise divertito.
-Credimi,neanche se le avessimo comprato un'intero negozio avremmo esagerato-la rassicurò.
La donna prese la bacchetta e con una leggera torsione del polso fece fluttare il pacchetto a
mezz'aria finchè non raggiunse gli altri sotto l'albero.
-E' mio?-chiese la bambina fissando il pacchetto volante.
Draco rise e le accarezzò i capelli dolcemente.
-Questo no tesoro...ma tutti gli altri sì-scherzò la donna.
Quell'anno si era veramente sbizzarita per i regali alla bambina,come per farle dimenticare il
Natale passato in cui aveva dovuto contenersi.
-Voglio aprirlo!-disse la bambina,facendo gli occhioni a Draco.
Il biondo le sorrise e fece per cedere:in fondo aveva così tanti pacchetti,che male c'era se ne
apriva uno prima della Vigilia?
-Non ti azzardare!-lo riprese subito Hermione capendo cosa gli stava passando per la testa.
-Magari quello più piccolo;poi avrà anche quelli dei ragazzi-disse a sostegno della sua
tesi.
-Avanti amore,sembri più bambino di lei-lo prese in giro la riccia.
Prudence rise e Draco fece per ribattere,ma qualcuno attirò la loro attenzione:Higgins bussò
leggermente sul legno della porta lasciata aperta e si fermò sulla soglia,in attesa.
-C'è una visita per la signora-disse con la sua voce impostata.
Dopodichè si spostò e mostrò l'ospite:tesa,imbarazzata e quasi sul punto di scappare via,Ginny
Potter,o forse di nuovo Weasley,ricambiò gli sguardi che i due adulti le lanciarono.
-Zia Ginny!-
Ignara di tutto quello che era successo e che le proibiva di provare affetto verso la donna,la
bambina scese dal divano e fece per andarle incontro.
-Prudence!-la richiamò Draco con voce autoritaria,cercando di nascondere la sua
preoccupazione.
La piccola si voltò e lanciò uno sguardo alla madre,in piedi accanto al tavolo,senza capire.
-Tesoro perchè non vai con Higgins in cucina?Sono sicura che Mrs Lady ha qualcosa per te-
intervenne la donna,accompagnando a quelle parole un sorriso.
Prudence lanciò un'occhiata alla zia,poi tornò a guardare la madre e infine posò gli occhi su
Draco:forse fu la preoccupazione che vide negli occhi dei suoi genitori,ma alla fine dopo l'ultimo tentennamento annuì e andò da Higgins che la prese subito per mano portandola fuori dal salotto.
-Mrs Lady ha fatto i biscotti?-la sentirono chiedere gli adulti rimasti nel salotto.
Forse era stata una reazione esagerata allontanare Prudence in quel modo,ma era stato
istintivo:l'ultima volta che Ginny era andata a far loro visita,la bambina gli era stata sottratta con tutte le terribili conseguenze.
Certo ora Ron era ad Azkaban,ma non potevano correre di nuovo lo stesso rischio.
-Ciao-
Ginny voltò la testa in direzione di Hermione,che si era decisa a rivolgerle la parola e accennò
un minuscolo sorriso,che stravolse i suoi muscoli facciali tesi.
La riccia si voltò verso Draco e la domanda che lui lesse negli occhi della compagna lo mandò su
tutte le furie.
-Assolutamente!Non ci penso proprio-le disse con voce decisa.
-Ti prego-chiese lei cercando di essere più conciliante.
-Hermione non crederai sul serio che commetta lo stesso errore due volte?-le chiese senza
indugi.
La donna tornò a voltarsi verso Ginny e le fece cenno di sedersi sul divano,lasciato libero da
Draco.
-So che non sono una delle persone che più ami,ma sentivo di doverlo fare...-iniziò a parlare la
rossa.
Hermione si avvicinò al divano e si sedette sul bracciolo più vicino,sentendo la presenza di Draco
alle sue spalle,neanche un bodyguard personale.
Lo sguardo di Ginny,che fino a quel momento era stato sulle proprie mani,si alzò e si posò su
quella che un tempo aveva chiamato amica.
-Forse per voi possono sembrare parole vuote,ma io dovevo scusarmi per quello che è successo,
per quello che io stessa ho contribuito a creare-continuò con voce rotta.
Era una sua impressione oppure Ginny era diversa?Sembrava più invecchiata dall'ultima volta
che l'aveva vista,eppure non erano passati neanche due mesi.
-Hermione ti prego di credermi...io non avevo la minima idea di quello che avevano in mente.
Quando sono venuta da te quel giorno ero in assoluta buona fede,credevo veramente che far
partecipare Prudence alla festa per la mamma sarebbe stata una cosa positiva per tutta la famiglia,per dimenticare il passato...
Non mi ero resa conto di essere una pedina nel loro piano-disse con voce più bassa e risentita.
Ora anche Ginny sapeva come si era sentita lei in tanti anni:capiva cosa vuol dire sentirsi traditi
e incapaci di porre la propria fiducia sulla persona che si aveva accanto,quella con cui si era scelto di passare il resto della propria vita.
E nonostante tutto quello che aveva passato per colpa della famiglia Weasley,Hermione provò
del dispiacere per lei;mai aveva immaginato che il grande amore fra Harry e Ginny si sarebbe ridotto come il loro.
-Che ne è stato di Harry?-chiese incapace di controllarsi.
La vide alzare le spalle,come se non le importasse,ma la conosceva troppo bene per farsi
forviare da quei piccoli tranelli.
-Ci siamo presi una pausa...Si è trasferito a Grimmuald Place mentre cerchiamo di capire che
cosa fare del nostro matrimonio-le disse senza guardarla,come se si vergognasse del fallimento del proprio matrimonio.
Hermione si morse il labbro inferiore e si voltò verso Draco,che fissava Ginny con un'espressione
indecifrabile e capì di essere fortunata,più di quanto lo era Ginny.
L'amica di un tempo aveva sempre fatto girare tutto il suo mondo soltanto intorno ad Harry ed
ora si ritrovava sola,senza un segno che l'aiutasse a capire come rimettere insieme i pezzi della sua vita,magari cercando di nascondere la verità a James ed Albus per non spaventarli.
Anche per lei sarebbe stato lo stesso se non avesse avuto Draco?
Si sarebbe ritrovata a vagare senza una meta cercando di dimenticare suo marito?
Ancor prima di finire quel pensiero aveva già la risposta:a lei non sarebbe mai potuto
succedere.
Non perchè lei era più forte o più sicura di sè,ma soltanto perchè il suo amore per Ron si era
consumato lentamente,trascinando con sè tutto quello che di bello e di significativo c'era fra loro,salvando soltanto sua figlia.
Ginny non aveva avuto quella possibilità.
Si alzò dal bracciolo e si andò a sedere accanto all'ex cognata,posando una mano su quelle di
Ginny,facendole alzare la testa ed incontrando il suo sguardo sorpreso.
-Stai bene?-le chiese interessata.
Ancora una volta,Ginny alzò le spalle ed accennò una smorfia noncurante.
-Come al solito...-commentò bugiarda.
-Andiamo Ginny,ti conosco da quando avevi undici anni,credi veramente di potermi raccontare
una palla?
In questo campo la più esperta sono io-scherzò Hermione abbassando leggermente la testa
cercando di incontrare i suoi occhi.
L'altra sospirò e alla fine incrociò gli occhi della riccia.
-I miei genitori non vogliono accettare la mia decisione...credono che sia una pausa di
riflessione o qualcosa di simile.
Loro sono sposati di quasi quarant'anni e non hanno mai avuto problemi di questo tipo.
Hanno invitato Harry a trascorrere il Natale con noi come ai vecchi tempi per aiutarci a
riconciliarci!Senza neanche chiedere il mio parere!-si sfogò.
Hermione rise leggermente e ritrovò la perfetta descrizione dei suoi ex suoceri nelle parole della
donna.
Allontanò lo sguardo da quello di Ginny e si voltò verso Draco,ancora fermo con le spalle contro
la libreria e le braccia conserte sul petto,guardandolo piena di aspettative.
Non ebbe bisogno di chiedere,le bastò guardarlo perchè lui capisse cosa aveva in mente.
-Per me non è un problema,tanto con Pansy ci litighi tu!-le disse alzando le spalle.
Hermione sorrise felice e tornò a guardare Ginny:avrebbe avuto modo di ringraziare l'uomo più
tardi.
-Ascolta Gin perchè non vieni da noi per Natale?-le chiese con un sorriso che sperò convincente.
Subito l'altra la guardò con un'espressione incredula sul volto e la fissò a bocca aperta per
qualche istante,come se aspettasse di sentirla ritirare l'offerta da un momento all'altro.
-E' uno scherzo?-chiese quando ricevette in cambio soltanto silenzio.
Hermione scosse la testa facendo ondeggiare i morbidi ricci attorno al viso.
-Affatto!Perchè devi passare un terribile Natale solo per colpa di Harry?
Saremmo felici se tu ti unissi a noi,se la presenza degli amici di Draco non ti spaventa-continuò
Hermione spizzando aspettative da tutti i pori.
-Come faccio con i bambini?-chiese Ginny confusa.
-Puoi portarli con te,non c'è problema.
Inoltre non sarebbero gli unici,c'è Prudence e la figlia di Pansy...hanno più o meno la stessa età-
disse Draco intromettendosi per la prima volta nel discorso.
Ginny restò in silenzio,sorpresa che l'uomo che l'aveva tormentata per anni durante
l'adolescenza ora accettasse di buon grado la sua presenza il giorno di Natale,giorno da sempre dedicato alla famiglia e alle persone più care.
-Siete sicuri?-chiese ancora Ginny visibilmente confusa.
Hermione si sporse verso di lei e prese entrambe le mani della donna fra le sue.
-Ascolta Gin,prima di essere cognate siamo state amiche,anzi siamo state quasi sorelle finchè
tuo fratello non si è intromesso.
Quello che è successo ha rovinato i nostri rapporti,ma non deve essere per forza per sempre.
Magari questo è un'opportunità,un'occasione per ricominciare-disse convinta.
Si accorse che l'altra era commossa dalle sue parole,totalmente inaspettate.
-Allora che altro devo fare per convincerti?-le chiese ancora sorridente.
Ginny scosse la testa.
-Mi hai già convinto-
Inaspettatamente felice,Hermione abbracciò Ginny,stringendola a sè.
Forse avrebbe veramente ritrovato una sorella.
Il loro abbraccio fu interrotto da passi rumorosi che si facevano strada nel corridoio verso il
salotto.
Pochi secondi dopo,sulla soglia della porta apparve Blaise,i manici di una borsa stretti nella
mano destra.
Guardò la donna seduta accanto ad Hermione e sembrò riconoscerla,ma per l' espressione
confusa che aveva in viso non era facile dirlo.
-Che ci fai qui?-chiese Draco sorpreso.
-Ho bisogno di parlare con qualcuno-disse facendo cadere la borsa a terra.
-Per questo ti sei portato la valigia?-domandò ancora il biondo.
-Quanto ti fermi questa volta Blaise?-s'intromise Hermione guardando ora la borsa ora Blaise.
-Almeno fino a Natale-rispose l'altro guardando la riccia,per nulla disturbato dalla domanda.
Hermione annuì:avrebbe fatto sistemare le cose di Blaise nella sua solita stanza.
-Credo sia meglio che veda-disse Ginny riportando l'attenzione di Hermione su di sè.
Le due donne si alzarono e rimasero ferme nel salotto per qualche istante.
-Ti chiamo domani per i dettagli-le disse la riccia.
Ginny annuì e prima di uscire dalla stanza si avvicinò a Draco,la mano sinistra tesa davanti a sè.
-Grazie dell'invito-disse con voce timorosa.
Il biondo tese la mano e strinse quella di Ginny,senza staccare lo sguardo da lei.
-Le devo le mie scuse.
Credevo che anche lei fosse coinvolta con il piano di suo marito e di suo fratello-confessò serio.
-Ma che succede qui?-chiese Blaise a bassa voce ad Hermione.
La riccia lo zittì e scosse la testa.
-L'avevo malgiudicata-ammise ancora il biondo.
Ginny scosse la testa,sciogliendo la loro stretta.
Poi si voltò e fissò qualche istante Hermione,poi i suoi occhi incontrarono quelli di Blaise,che
confuso muoveva lo sguardo in giro per la stanza cercando informazioni che lo aiutassero a capire.
I loro occhi si incontrarono per qualche istante,poi la donna tornò a guardare Hermione che la
accompagnò nel corridoio verso la porta.
Mille cambiamenti messi in moto solo da un piccolo gesto...

 

Salve a tutti!!!

Bentornati dalle vacanze:vi siete divertiti?

Personalmente nn vedo l'ora che qst feste finiscano,cmq...Ho appena avuto un'illuminazione!

Cioè:vi ricordate quando ho detto che nn ero + sicura di come far finire la storia fra Blaise e Daphne?Beh,oggi mentre stavo scrivendo un'idea mi attraversato la mente come un fulmine,portandone un'altra con sè...speriamo solo di nn essere inseguita con le pale ed i picconi x questo.

La frase è presa da "Time of your life" dei GreenDay.

Chiedo scusa x nn poter rispondere alle vostre recensioni,prometto che recupererò al prossimo capitolo.

Per il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"A new and different Christmas"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Changes ***


changes

 

"I tried to hold on but it's hurt too much

I tried to forgive but it's not enough

To make it all okay"

Quante ore ci sono in due giorni?
Più o meno quarantotto.
Abbiamo la convinzione che niente di importante accada nei giorni precedenti la Vigilia di Natale...ed invece la vita continua il suo corso,incurante dell' avvicinarsi di quell'importante festività.
Ci sono nascite,morti,litigi,decisioni...
Scelte che possono cambiare il corso di una vita intera.


Quando Blaise si era presentato da Draco ed Hermione,i due amici si erano divisi i compiti:lei si era impossessata della sua valigia e l'aveva consegnata ad Higgins perchè sistemasse le cose dell'uomo nella solita stanza che occupava quando dormiva da loro dileguandosi poi per lasciare loro la privacy necessaria,e Draco gli aveva offerto un bicchiere di whisky incendiario prima ancora di farlo sedere sul divano accanto a sè.
-Mi sevirà tutta la bottiglia-lo avvertì Blaise,svuotando il bicchiere prima ancora che il biondo si sedesse accanto a lui.
Con un'incantesimo di appello,Draco richiamò la bottiglia facendola posare con leggiadria sul tavolino poco distante,a portata di mano dell'amico e lo fissò in silenzio mentre si versava il secondo bicchiere di whisky.
-Qualche grana al giornale?-gli chiese,anche se era quasi certo di quello che poteva essere successo per ridurlo in quello stato.
Come si era aspettato,Blaise scosse la testa.
-Quella è una delle poche certezze della mia vita...-commentò.
-Le altre quali sono?-chiese curioso il biondo,deciso a tirar il can per l'aia ancora per un pò.
-Il Chelsea in Premier League e una camera sempre pronta ad accogliermi in casa tua-rispose pronto.
-Almeno finchè avremmo posto-ribattè Draco,leggermente divertito.
-Hai intenzione di aprire un'albergo?-chiese Blaise voltandosi verso l'amico.
Gli bastò uno sguardo per capire quello che intendeva dire Draco e sentì di nuovo cadere sulle proprie spalle il peso di quella nuova consapevolezza.
-Daphne è incinta-sputò senza preamboli.
Era una situazione in cui erano già passati,sembrava di rivivere un dejà-vù:la stessa entrata scioccata,quasi isterica,il bicchiere di whisky nella mano di Blaise,la sua espressione sconvolta contrapposta a quella più calma e quasi fredda dell'amico.
L'unica dissonanza era che questa volta Blaise era il padre del bambino che la donna aspettava.
-Da quanto lo sai?-gli chiese celandogli le sue informazioni su quell'argomento,non sapendo come l'avrebbe presa l'amico.
Blaise bevve il secondo bicchiere di whisky e alzò le spalle.
-Un paio d'ore...-disse come se non importasse.
Draco inarcò le sopracciglia:c'era qualcosa di strano nel comportamento di Blaise.
-E...-chiese lasciando la frase in sospeso sperando che l'altro riempisse i buchi nella storia.
Lo sguardo blu di Blaise incontrò quello argenteo di Draco e per qualche secondo nessuno dei due parlò.
Poi il moro alzò per l'ennesima volta le spalle:sembrava capace solo di quel gesto.
-Come al solito abbiamo litigato e lei mi ha costretto a scegliere-raccontò Blaise.
Draco corrugò la fronte,sempre più confuso.
-Che significa scegliere?Fra cosa?-domandò cercando di fare chiarezza.
Blaise,come sentendosi braccato,sospirò e poggiò il bicchiere sul tavolino accanto alla bottiglia.
-Mi ha chiesto di scegliere lei ed il bambino...E io non ne sono stato capace-aggiunse senza alzare lo sguardo.
-COSA?Perchè mai?-domandò Draco incredulo.
Blaise scosse la testa,quasi stesse cercando di zittire una voce fastidiosa nella sua mente.
-Dopo tutto quello che vi è successo...non sei felice di questa nuova possibilità?-chiese ancora il biondo,ben deciso a non mollare.
Non capì se era stato il tono o le parole,ma vide Blaise scattare in piedi neanche un pupazzo a molla troppo teso e fissarlo con uno sguardo rabbioso.
-BASTA!BASTA!Continuate tutti a parlare di quello che è successo come se fosse stato un'incidente qualsiasi...
Ci sono state scelte,DECISIONI,che hanno portato dei cambiamenti nelle nostre vite e che...che forse non potranno più trovare rimedio-disse con voce tesa.
Draco lo guardò senza capire,osservandolo mentre iniziava a girare per il salotto senza meta e senso,incapace di stare fermo.
-Perchè sei così sicuro di questo?-gli domandò con voce ferma,cercando di capire cosa si agitava nell'animo dell'amico.
Blaise sospirò profondamente,come se fosse terribilmente stanco,dandogli le spalle.
-Io sono felice di questo bambino...davvero.
Appena Daphne me lo ha detto,ho pensato che non fosse vero...che non fosse mio,ancora una volta.
Ma quando poi mi sono accorto della reale possibilità che quel figlio fosse veramente mio e suo,allora ho...mi sono sentito felice- confessò seguendo i suoi pensieri confusi.
Draco restò in silenzio,certo che l'altro non avesse ancora finito.
-Sono sicuro che sarà una femmina,ho questa sensazione...Una bambina con i miei occhi ed i capelli di Daphne,talmente bella da far impazzire tutti i suoi compagni a Serpeverde.
E sono anche pronto a fare la mia parte,a starle accanto e ad essere sempre presente,ogni volta che lei avrà bisogno di me...-disse leggermente più eccitato.
Lentamente Draco cominciava a capire dov'era il problema:in fondo era sempre lo stesso, da talmente tanti anni...
-Ma non vuoi Daphne-
Blaise si voltò,fissando lo sguardo del su migliore amico per qualche istante,poi abbassò ancora un pò la testa,come se un'altro peso si fosse aggiunto a quelli precedenti.
-Qualche tempo fa lei mi ha detto una cosa intelligente:non si può amare una persona se non si accetta tutto quello che lei ha da offrirci.
E io non potrò mai accettare quello che lei è adesso...-ammise.
Draco si chiese quanto dovesse essere difficile per l'amico fare quella confessione:forse era la prima volta che ammettava quei sentimenti anche con sè stesso.
-Ci ho provato Draco,tanto,ma non posso!
Anche prima di sapere di questo bambino,ho pensato all'idea di creare una famiglia con Daphne...Mi sono presentato da lei in preda ad una crisi,assolutamente convinto di voler voltare pagina e di rimettere le cose a posto fra di noi,ma a quanto pare non è più possibile-disse serio.
-Come fai ad essere così sicuro di questo?Magari lavorando insieme riuscirete a...-tentò di farlo ragionare Draco.
-Prudence-
Draco inarcò un sopracciglio.
-Tu le vuoi bene...-spiegò l'altro prima che il biondo potesse fare una qualsiasi domanda.
-Che domande,certo che sì!-rispose Draco.
-Il fatto che fosse la figlia dell'ex marito della donna che ami non ti ha mai fermato,giusto?
Non è mai stato un problema per te...-continuò Blaise,cercando di aiutarlo a capire.
Draco annuì lentamente.
-Ma la nostra storia è stata diversa:io sapevo che lei era sposata con un'altro...Tu hai un'altro problema da quanto ho capito-gli disse fissandolo attentamente.
Blaise lo fissò e,dopo qualche istante,annuì.
-Quello che è successo ha creato una frattura,ci ha fatto maturare in in modo diverso:io mi sono costruito una corazza,lei invece ha preferito voltare pagina e farsi una nuova vita.
E io quella parte della sua vita non riuscirò mai ad accettarla...per quanto mi sforzi.
So che può sembrare terribilmente disumano da dire,ma non credo che riuscirò mai ad accettare suo figlio-confessò.
Era la prima volta da quando lo conosceva,che vedeva Blaise così tormentato:l'amico era sempre stato deciso,retto nei suoi giudizi.
Blaise era il classico uomo che basa la sua vita sui lati bianchi e i lati neri:senza vie di mezzo.
Per questo ora non sapeva come comportarsi:portare avanti quella scelta avrebbe significato perdere la donna che aveva amato per anni,nonostante l'odio e la rabbia;cedere,invece,avrebbe significato accettare Rufus,il bambino che lui continuava a vedere come il fumo negli occhi, vittima incolpevole delle scelte di sua madre.
-Sai già cosa farai?-chiese Draco dopo un lungo istante di silenzio.
Blaise scosse la testa lentamente,come se fosse terribilmente stanco e ogni tipo di movimento fosse causa di enormi sofferenze.
-Devi decidere in fretta,qualsiasi decisione tu prenda...Prima che le cose diventino troppo complicate-
Più di complicate di quanto già non fossero.


Tornata a casa Ginny aveva telefonato ai suoi genitori per avvertirli che non avrebbe partecipato al cenone di Natale.
Aveva deciso di non dir loro nulla,per evitare che la notizia arrivasse anche ad Harry,ma non aveva fatto i conti con l'insistenza di sua madre,che arrivò a minacciare di piombare in casa sua per farsi spiegare i motivi di quella defezione.
Così fu costretta a dir loro dell'invito di Hermione e a sopportare una buona mezz'ora di pianto dall'altra parte della cornetta,riuscendo a riconoscere soltanto alcune parole fra i vari lamenti:sentì la madre lamentarsi di come la loro famiglia stesse andando a rotoli,di come tutti avessero dimenticato lo spirito di quella festa e che lei ed il padre avrebbero finito per trascorrere il Natale da soli al freddo in quella grande casa vuota.
Quando finalmente aveva potuto riattaccare,Ginny aveva l'orecchio in fiamme per il troppo parlare di sua madre,certa che la donna non appena aveva interrotto la comunicazione con lei aveva composto il numero di Harry per metterlo al corrente di quella novità.
E puntalmente Harry Potter,incurante dei buoni propositi e dei vari tentativi fatti per calmarsi,piombò nella casa che aveva diviso per anni con Ginny la mattina del 23 dicembre esigendo una spiegazione dalla moglie.
Come aveva anche solo pensato di andare a quel pranzo?
Davvero non glielo avrebbe detto?
Sì l'idea era quella,pensò la rossa fra sè e sè.
Erano davvero arrivati ad un tale livello di incomprensione?
A niente erano serviti i tentativi di Ginny di provare a spiegare,di fargli capire il perchè fosse andata lì, anzi aveva ottenuto l'effetto contrario.
-Ti sei scusata con loro?E per quale motivo?-l' aggredì Harry incredulo.
-Per il ruolo inconsapevole che ho avuto nel rapimento di sua figlia!-
-Credi che a loro importi delle tue scuse?-le domandò l'uomo.
-Beh,che tu ci creda o no,hanno avuto un senso anche per Hermione e Draco.
Ma poi sono servite più a me che a loro...Non sarei stata tranquilla finchè non lo avessi fatto-replicò lei severa.
Perchè il giudizio di un mucchio di Serpi era diventato così importante per lei?
Era diventato importante quando aveva capito di essere in torto nei loro confronti!Avrebbe fatto lo stesso se si fosse trattato dei Corvonero o dei Tassorosso.
-Mi sembra di non conoscerti affatto...-commentò lui.
Quelle parole erano stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
-Tu dici di non conoscermi affatto?E io che improvvisamente mi sono trovata accanto un'uomo completamente diverso?-gli aveva chiesto incurante del tono di voce più alto che aveva assunto.
-Non mi sembra di essere tanto diverso-commentò lui,per poi voltarle le spalle e dirigersi verso il salotto.
-Ah davvero?Io non ho mai sposato questo uomo meschino ed invidioso-continuò Ginny seguendolo.
-Io sarei invidioso?-
-Sì!Da quando il matrimonio fra mio fratello ed Hermione è finito sei diventato un'altra persona...Ho pensato che fossi preoccupato per lei,ma anche quando è stato evidente che Hermione era felice,non hai trovato pace!
Che accidenti ti è preso?-gli domandò Ginny fermandosi sulla soglia,ben lontana da lui.
-Stai dicendo un mucchio di sciocchezze!Come puoi pensare che Hermione sia felice con quella Serpe?-chiese Harry continuando a negare l'evidenza e a darle le spalle.
Ginny lo fissò qualche istante,poi fece una domanda che le ronzava in testa da quando tutta quella storia era cominciata.
-Sei innamorato di lei?-
Harry si voltò di scatto e la guardò,mostrandole tutta la sua incredulità.
-Cosa?-si limitò a dire,come se quella semplice parola bastasse a spiegarne l'assurdità.
-Rispondimi-gli aveva quasi ordinato.
Doveva sapere...Aveva bisogno di capire quanto era stata stupida.
-Ero preoccupato per lei quindi dovevo esserne per forza innamorato...E' così che la pensi?-le chiese facendo un passo verso di lei.
Prima che Ginny potesse rispondere,Harry parlò di nuovo.
-Allora se ero interessato a lei,perchè ho sposato te?
Perchè proprio te quando le ragazze più carine di Hogwarts aspettavano un mio cenno per infilarsi nel mio letto...-le disse con chiaro intento di ferirla.
Ginny resistì al desiderio di abbassare lo sguardo e continuò a fissarlo,mentre mille spilli le si conficcavano le cuore.
Perchè non le dava una semplice risposta?Un dannato sì o no?
-Continui a non rispondere-gli fece notare con voce atona.
-E TU CONTINUI A NON CAPIRE!Credi sia facile guardare una persona a cui vuoi bene rovinarsi con le proprie mani?-le disse alzando la voce.
-Lei non è infelice!Dannazione vuoi deciderti a capirlo?-
Harry aveva stretto i pugni e aveva fatto qualche passo in giro per il salotto,come se stesse cercando di raggruppare le idee.
-Forse è più felice di noi...-aggiunse lei guardandolo di sottocchi.
Era una cosa che aveva capito dai pochi sguardi che era riuscita a carpire fra Hermione e Draco,dalla luminosità che c'era negli occhi di Hermione ogni volta che tornava a voltarsi verso di lei dopo aver guardato il compagno.
-Se sei tanto invidiosa,mi chiedo che diamine ci facciamo ancora qui...-disse Harry senza la minima sorpresa nella voce.
Ginny si chiese se per lui era normale sentir parlare la propria moglie in quel modo così rassegnato.
Forse era stato quel tono,ma lei aveva capito cosa intendeva veramente e provò qualcosa che non aveva mai provato:nel posto dove da sempre c'era il suo amore per Harry,improvvisamente c'era un vuoto, una voragine.
Come se il loro matrimonio non avesse più alcun'interesse di a restare in vita.
-Da quanto tempo hai smesso di lottare?Giorni,mesi,anni?
Da quanto tempo ti lasci scivolare addosso questo matrimonio?-gli chiese cercando di non far apparire quanto la cosa la ferisse.
Per quanto tempo sono stata così idiota da non capire?
Harry la fissò qualche istante e si lasciò scappare un sospiro rassegnato.
-Poco...Da quando ho capito che i matrimoni possono fallire-ammise.
-Quindi hai dato per scontato che anche il nostro matrimonio doveva finire,visto la fine che ha fatto quello di Ron ed Hermione-
-CHE ALTRO POTEVO FARE?-le domandò alzando la voce.
-POTEVI LOTTARE!Non sei tu quello che ha passato gran parte della sua vita combattendo contro tutto e tutti,anche a costo di sembrare ridicolo?
Perchè quando c'è stato da tirar fuori le unghie per la nostra famiglia ti sei tirato indietro? PERCHè ACCIDENTI TI SEI LASCIATO COINVOLGERE NELL' ASSURDO PIANO DI MIO FRATELLO?-chiese lei non facendosene capace.
Ormai non erano più due amanti che lottavano insieme dalla stessa parte per rimettere insieme i pezzi del loro amore malandato:erano due combattenti opposti,su due fronti sempre più distanti,mentre la voragine che li divideva si allargava ad ogni parola in più.
-ERA LA COSA GIUSTA DA FARE!-insistettè Harry.
-PER CHI?-
-PER ME,VA BENE?IO NE AVEVO BISOGNO!-esplose Harry.
Come colpita dalla violenza di uno schiaffo in pieno viso,Ginny si bloccò.
Harry alzò lo sguardo su di lei e la fissò in silenzio,in attesa di una sua qualsiasi reazione.
Ma cosa si può dire all'uomo che un'attimo prima rappresentava il tuo mondo e che l'attimo dopo era...era niente?
-Avevo bisogno di sconfiggerlo,di togliergli quel sorriso compiaciuto dalla faccia...
Non la ama,è soltanto un modo per farmi innervosire,per farmi capire che è più forte di me,che è riuscito ad attaccare le cose più importanti della mia vita-disse quasi parlando con sè stesso.
Ginny aggrottò le sopracciglia e sentì la rabbia scorrerle nelle vene.
Aveva rischiato il carcere per dimostrare a Malfoy di essere più forte di lui?
Si trattava ancora una volta di una dimostrazione di potere?
-Avrei preferito tu mi dicessi di essere innamorato di Hermione-confessò amara.
Harry la fissò senza capire,riemergendo dai suoi pensieri.
-Hai rischiato di rovinare la vita della tua migliore amica,la VITA DI UNA BAMBINA,LA MIA VITA E QUELLA DEI NOSTRI FIGLI,SOLTANTO PER UNA STUPIDA DIMOSTRAZIONE DI POTERE?
SOLTANTO PER SENTIRTI MENO PICCOLO E MESCHINO?-gli urlò contro in preda alla rabbia.
Gli voltò le spalle,quasi nauseata dalla sua presenza e,in un gesto nervoso,si allontanò la frangetta dalla fronte facendola ricadere l'attimo dopo.
-E' COSì CHE LA PENSI?E' così che mi vedi?-le domandò lui quasi incredulo.
-CHE TI ASPETTAVI?CHE TI FACESSI UN'APPLAUSO E CHE MI CONGRATULASSI CON TE PER LA FANTASTICA MOTIVAZIONE CHE TI AVEVA SPINTO A ROVINARTI LA VITA?-chiese Ginny quasi tremando per la rabbia.
-Credevo che almeno tu avresti capito-disse quasi rimproverandola.
Ginny lo guardò incapace di trattenere una risata sarcastica e nervosa.
-Veramente lo hai pensato?Hai pensato che avrei appoggiato il tuo assurdo piano da sedicenne per rivendicare un qualche potere sconosciuto su Draco Malfoy?
Cosa volevi dimostrargli?Che eri più forte,migliore di lui?Beh,credimi non ci sei riuscito...Hai ottenuto l'effetto opposto-
Harry la guardò in silenzio,quasi studiandola,perso fra i suoi pensieri.
-Voglio che tu te ne vada-le disse improvvisamente.
Tutto il corpo di Ginny si pietrificò e lo fissò come se lo vedesse per la prima volta.
-Come?-chiese cercando di non apparire troppo sconvolta.
Non gli avrebbe dato quella soddisfazione,il suo orgoglio Weasley l'avrebbe tormentata per sempre se lo avesse fatto.
-Raccogli la tua roba e vattene...Ti do un'ora poi non voglio più vederti-le disse Harry serio.
Poi le aveva voltato le spalle e aveva fatto per uscire dal salotto.
-Questa è casa mia!-gli urlò dietro la donna.
Quelle parole ebbero l'effetto di farlo tornare sui suoi passi e farlo fermare poco distante da lei.
-Se non sarai fuori di qui entro un'ora,non ti lascerò portare via i bambini-le disse in tono serio e quasi minaccioso.
Ginny si morse la lingua per impedire di parlare ancora,di aggravare la situazione:che importava se era con i suoi figli?
Avvolti dal silenzio il rumore dei passi di Harry sul pavimento risuonarono per le stanze,finchè non sentì la porta chiudersi dietro di lui.
Quello che aveva sempre temuto era successo:il suo matrimonio era finito.
Ma non aveva mai pensato che quando sarebbe accaduto lei si sarebbe sentita priva di emozioni.


Era stato Blaise a darle la notizia.
Aveva ricevuto lo scoop in redazione dopo poche ore e aveva pensato di chiamarla per avvertirla,nel caso avesse voluto intervenire in qualche modo.
-Ho pensato volessi saperlo-
-Grazie per l'informazione-aveva detto,incapace di connettere per la sorpresa.
Mai,in tutta la sua vita,aveva pensato che un matrimonio tanto forte potesse finire;forse era stupido continuare ad avere una visione romantica dell'amore dopo quello che era successo al suo matrimonio,ma se dopo l'esperienza con Ron fosse diventata cinica ed incapace di fidarsi ancora dell'amore,sicuramente non avrebbe incontrato Draco.
La sola possibilità le faceva venire i brividi.
Doveva fare qualcosa per Ginny:non poteva pensarla in un'albergo con i bambini.
Il difficile era stato convincere Draco ad ospitarli da loro almeno per qualche sera.
-Avevamo parlato soltanto di invitarli per Natale,cos'è tutto questo stravolgimento?-aveva chiesto sopreso.
Lei aveva alzato le spalle.
-Ad essere sinceri,io avevo pensato di invitarli anche al matrimonio...Comunque ora non ha importanza.
E' una mia amica ed ha bisogno di aiuto-gli aveva detto per convincerlo.
-Perchè ora ti interessa tanto la Weasley?Sembrava che ti fossi quasi dimenticata della sua esistenza...-gli aveva fatto notare lui osservandola con attenzione.
Hermione aveva annuito,ammettendo le sue colpe:quando la sua vita era stata risucchiata dal vortice Serpeverde si era lasciata tutto alle spalle,Ginny compresa.
Ma lo aveva fatto perchè era sicura che lei non l'avrebbe capita,proprio come era successo con Harry.
Però quando era venuta a scusarsi con lei quel giorno,era stato istintivo chiedere sue notizie, sapere come la grande rivoluzione che aveva effettuato nella sua vita aveva influito in quella di Ginny.
-Lei ed io siamo compagne...Ci conosciamo da quando non sapevo a cosa servisse un'arriccia capelli.
E' stata la sola persona a cui potevo dire tutto senza aver paura di sentire i miei segreti in giro per i corridoi di Hogwarts-gli aveva raccontato,insicura.
Poi aveva alzato lo sguardo e lo aveva fissato per qualche istante.
-Lei è la mia Blaise...Forse per un pò ci siamo perse di vista,ma questo non vuol dire che non eravamo più legate-aveva cercato di spiegarli.
Gli occhi argentei dell'uomo l'avevano fissata per qualche istante ancora,poi Draco aveva sospirato rassegnato.
-Spero di riuscire a dirti di no almeno dopo il matrimonio...-aveva detto sconfortato.
Hermione aveva sorriso illuminandosi e gli si era gettata fra le braccia.
-Ho il fidanzato migliore del mondo!-l'aveva lusingato prima di baciarlo.
-Smettila di lisciarmi e porta qui la Weasley prima che cambi idea...-


Le case,di notte,si animano.
Come ne "Lo schiaccianoci",mille figurine escono dai mobili,dai cassetti per prendere possesso delle stanze che,di solito,sono monopolio esclusivo degli umani.
Li senti correre nei muri,scivolare sui listelli del parquet,giocare a calcio sul piano di marmo della cucina,pronti a nascondersi non appena una luce si accende.
Silenzioso,acquattato accanto ad una finestra interna,Blaise ascoltava quei rumori che ormai sembravano una sinfonia privata soltanto per lui,pensando a quanto la sua vita era cambiata in così poco tempo.
Stava per diventare padre...
Forse non esisteva cambiamento più grande,almeno per lui,e contrariamente a quanto aveva detto qualche giorno prima,ora si sentiva pronto ad affrontare quella nuova sfida.
Avrebbe giocato secondo le sue regole,certo di uscire ancora una volta vincitore...ma qual'era il premio in palio quella volta?
Quando era andato da Daphne per parlarne,per spiegarle come si sentiva riguardo a lei e al bambino era pronto a lottare,ad una nuova lite per affermare i suoi diritti di padre nonostante non volesse stare con la madre di suo figlio,ma aveva dovuto ricredersi.
Lei aveva capito.
Aveva capito che non sempre si può cancellare il passato,non sempre si può accettare quello che ci ha aiutato a superare il dolore ed aveva capito che la loro storia non sarebbe più stata come un tempo.
Erano successe troppe cose,si erano fatti troppo male perchè potessero sperare di formare una "nuova famiglia felice";entrambi sapevano che prima o poi avrebbero finito per rinfacciarsi i loro errori passati,avrebbero ricominciato a farsi di nuovo male coinvolgendo degli innocenti.
Si erano amati,tanto,e quel sentimento non sarebbe sparito con uno schioccare di dita,ma lentamente sarebbe diventato un ricordo piacevole,qualcosa di cui raccontare con un sorriso quando il loro figlio avrebbe chiesto come si erano innamorati.
Nella vita,lui lo sapeva meglio di chiunque altro,si fanno delle scelte e bisogno essere capaci di portar avanti il peso di queste.
Ma sapeva fin da ora che non avrebbe avuto rimpianti...o almeno non a breve termine.
Perso nei suoi pensieri non si accorse di passi leggeri che si erano sovrapposti alla sua "melodia privata" e,soltanto quando li sentì più vicini,si riscosse e sporse la testa verso la porta del soggiorno cercando di cogliere il profilo di quell' "intruso" che stava interrompendo la sua solitudine.
Una figurina magra entrò nella stanza e Blaise la osservò attentamente,sorpreso di trovarla nel salotto a quell'ora tarda.
Credeva di essere l'unico con l'insonnia.
-Ciao-disse per farla accorgere della sua presenza.
La vide sobbalzare visibilmente e si pentì di non aver almeno parlato con un tono di voce più basso.
-Scusa,non volevo spaventarti-disse subito mettendo le mani avanti.
Ginny lo guardò qualche istante,una mano sul petto all'altezza del cuore e dopo qualche istante scosse la testa.
-Non è colpa tua...Credo di essermi persa-ammise candidamente e con una leggera vergogna nella voce.
Blaise alzò un sopracciglio,sorpreso per quelle parole e incrociò le braccia sul petto,in attesa.
-Cercavo la cucina,ma questa casa è un labirinto!-disse ancora la donna.
Blaise premette una sull'altra le labbra per evitare di ridere:non sarebbe stato carino,e avrebbe svegliato gli altri.
-Hai ragione,la prima volta può sembrare spiazzante...Credo che anche Hermione abbia avuto bisogno di una mappa per orientarsi.
Però se vuoi posso farti strada:conosco questa casa talmente bene che potrei muovermi anche nell'oscurità più totale-
L'osservò mentre considerava mentalmente la sua proposta e alla fine la vide alzare le spalle.
-Non mi sembra un'idea così malvagia...-
Si staccò dalla finestra e si mosse nel salotto buio,illuminato soltanto dalla penombra notturna che entrava dai vetri della finestra avvicinandosi alla porta e al punto dove Ginny si trovava.
-Riesci a seguirmi oppure hai bisogno che ti tenga per mano?-le domandò.
Un suono sarcastico arrivò alle sue orecchie e gli fece capire che la donna non aveva capito il senso della sua domanda.
-Credo di farcela...-rispose infatti Ginny leggermente stizzita.
Blaise alzò le spalle e uscì nel corridoio,sentendo alle sue spalle i passi della donna leggermente più silenziosi dei suoi.
Una volta arrivati in cucina,accese la luce centrale illuminando tutta la stanza e allontanandosi dall'entrata per far spazio a Ginny,che si guardò intorno per qualche istante.
-Conoscendo le capacità culinarie di Hermione,questa stanza sarà piena di ragnatele...-commentò facendo qualche passo e arrivando al centro.
Blaise sogghignò e si coprì le labbra con la mano sinistra,cercando di nascondere il tutto con un gesto casuale.
Era di fronte a lui adesso e Blaise dedicò alcuni istanti per studiarla:i lunghi capelli rossi le ricadevano sulle spalle leggermente arruffati,a dimostrazione dei tentativi vani di prendere sonno;indossava un pigiama marrone con le maniche fucsia che sembravano più lunghe delle braccia e che le coprivano anche le mani,lasciando fuori soltanto le dita.
Ai piedi aveva dei calzettoni antiscivolo fuscia a strisce nere e nella mano sinistra stringeva quello che sembrava un walkie-talkie bianco.
-Che cos'è quello?-chiese indicando la mano sinistra della donna.
Ginny alzò la mano e sorrise quando il suo sguardo passò dal walkie-talkie a Blaise.
-E' un'interfono per bambini...Nel caso i miei figli dovessero piangere durante la notte-gli spiegò.
Blaise annuì e fissò Ginny,curioso di sapere cosa lei avrebbe fatto ora:doveva essere assurdo per la donna trovarsi a parlare con lui,quando ventiquattro ore prima era nella sua casa,quindi preferì restare in silenzio ed aspettare che fosse lei a parlare.
-Ti va un tè?-gli chiese la donna senza imbarazzo.
Lui restò qualche istante interdetto dalla domanda,neanche Ginny gli avesse chiesto una previsione sul futuro,per poi affrettarsi ad annuire.
-Volentieri...Il bollitore è lì sopra;le bustine del tè sono nel primo scaffale a destra-le disse per evitarle qualche imbarazzo.
Ginny sorrise e gli diede le spalle,diretta verso il piano della cucina;pochi istanti dopo aveva già messo l'acqua nel bollitore e stava mettendo questo sul fornello.
Blaise si mosse nella cucina,aprendo uno sportello accanto al frigorifero e tirò fuori due confezioni di biscotti:una al cioccolato ed un'altra di tipici biscotti da tè.
Quando si voltò,si accorse che Ginny lo stava osservando,una strana espressione sul viso.
-Che ho fatto?-
Subito lei scosse la testa.
-Niente,niente...E' solo che mi fa un pò strano trovarmi in pigiama in cucina con te-gli confessò lei imbarazzata.
Lui sorrise e,senza parlare,posò le scatole di biscotti sul bancone di marmo nero lì vicino.
-Credo faccia effetto a tutte-scherzò.
Si pentì subito di quello che aveva detto:la Weasley non lo conosceva,non sapeva qual'era il suo modo di scherzare,quindi poteva anche fraintendere.
Le lanciò un'occhiata veloce,ma lei era di nuovo voltata di spalle intenta a controllare il bollitore.
Deciso a rimediare alla possibile brutta figura,Blaise le passò accanto e prese le tazze posandole accanto a lei che,sentendo la sua presenza accanto a sè,alzò gli occhi e gli accennò un'altro sorriso.
-Latte o limone?-
-Nessuno di tutte e due.Tu?-chiese lui,cercando di comportarsi da bravo padrone di casa.
-Latte,grazie-rispose lei versando il tè nelle tazze.
Quando tutto fu pronto,si sedettero sugli sgabelli da bar neri di fronte al bancone.
Ed inevitabile scese il silenzio:cosa avevano da dirsi?Non si conoscevano neanche bene...
-Ti sei sistemata bene?-le chiese Blaise muovendo le mani sulla tazza bollente per evitare di scottarsi.
Ginny fece un piccolo cenno di assenso e soffiò sulla tazza per scacciare il vapore.
-E' stata un pò difficile con i bambini,soprattutto con James.
Albus è ancora piccolo,ma James non faceva che chiedere come mai dovessimo andare via e perchè il papà non veniva con noi...Però da quando hanno visto Prudence sembrano più tranquilli...- disse la donna.
Blaise prese un primo sorso dalla sua tazza,scottandosi la lingua e rialzandosi lo sguardo la vide pensierosa.
-Scusa,forse la tua era solo una domanda retorica ed invece io ti ho riempito di chiacchiere- disse timorosa.
Lui si affrettò a scuotere la testa,per rassicurarla.
-Tranquilla,non lo era...Però posso farti una domanda?-chiese lui fissando il suo volto.
Non si era mai accorto dell'espressione fiera che aveva la donna...forse se le avesse dato più di una veloce occhiata!
Ma il fatto che fosse la fidanzata di Potter l'aveva resa totalmente priva di interesse ai suoi occhi.
Ginny posò la tazza e prese un biscotto ricoperto di cioccolato.
-Vuoi una risposta?-gli chiese prima di dare il primo morso.
Inaspettato,sulle labbra di Blaise,apparve un sorriso divertito che lui non ebbe il tempo di nascondere o frenare.
-No dai parla...Se non è una domanda davvero terribile prometto di risponderti-disse lei subito dopo.
Blaise bevve un sorso dalla sua tazza,quasi ustionandosi la lingua e poi parlò.
-E' vero che Potter ha un drago tatuato sulla schiena?-
Ginny lo fissò per qualche istante sorpresa,poi lui la vide spalancare gli occhi e scoppiare a ridere in una risata fragorosa.
Sotto i suoi occhi,Ginny rise talmente a lungo da avere le lacrime agli occhi e dal doversi tenere la pancia con una mano.
-Questa è davvero inaspettata-confessò quando riuscì a ritrovare fiato.
-Beh,noi Serpeverde siamo tutto tranne che noiosi...Fa parte del nostro fascino-disse lui prendendo un biscotto dalla scatola.
Ginny annuì.
-Sì ho sentito alcune voci al riguardo...-fece misteriosa.
Poi Blaise incontrò lo sguardo della donna e lo sostenne finchè gli angoli della bocca di Ginny non si curvarono leggermente verso l'alto.
-E' vero che,una volta,una delle vostre feste per la fine dell'anno è durata fino al mattino?- domandò curiosa.
Lui annuì e sfregò le punta delle dite una contro l'altra per togliere le briciole.
-E non era neanche la più memorabile...Una mattina mi sono svegliato con le gambe completamente depilate e senza il minimo ricordo di quello che era successo-le raccontò.
Ginny rise nascondendo il naso nella tazza.
Blaise vedendola quasi imbarazzata per le sue stesse risate sorrise;era curioso:per la prima volta si stava confrontando con qualcuno che aveva avuto una vita completamente diversa dalla sua,di cui ignorava gran parte della vita e che non sapeva quasi nulla di lui,qualcuno totalmente distante dal suo mondo.
Era un pensiero quasi elettrizzante...
Forse era quello che avevano provato Draco ed Hermione prima di innamorarsi?
-Quest'aria di santarellini che avete voi Grifondoro...E' tutto vero oppure è una scena?-le domandò sporgendosi verso di lei.
Lei alzò un sopracciglio.
-Che vuoi dire?-chiese guardinga.
Dal tono della voce,Blaise capì che era solo una tattica per cercare di depistarlo,ma lui non demorse.
-Dal di fuori davate l'idea di tanti piccoli chirichetti che sembravano pronti a scappare via urlando al primo accenno al sesso...Figuriamoci praticarlo-
Ancora un sorriso divertito che contagiò gli occhi di Ginny,facendoli diventare più brillanti;senza alcuna fretta,bevve un'altro sorso dalla propria tazza e poi si rigirò la tazza fra le mani.
-Era tutta scena...-ammise poi.
Da quella risposta,Blaise capì che aveva ancora tante domande da fare a Ginny,e che lo stesso era per lei.
Forse avrebbero dovuto mettere sù dell'altro tè...

 

-Smettila!-
Possibile che non si ricordasse più il loro obbiettivo?
Certo che lo ricordava,si disse subito dopo,ma non aveva più intenzione di rispettarlo!
Tutte le portate del pranzo della Vigilia erano già state preparate da Mrs Lady prima di andare a casa ad occuparsi della sua famiglia,ma Hermione aveva deciso di contribuire almeno con il dolce preparando il pudding al cioccolato che piaceva sia a Draco che a Prudence.
Così si era rintanata in cucina,ben decisa a non usare la magia e a non accettare l'aiuto di Ginny, e aveva iniziato la preparazione.
Ma neanche un quarto d'ora dopo,Draco era apparso in cucina con il chiaro intento di darle fastidio,anche se asseriva il contrario.
Più volte lei lo aveva spronato ad andare a far compagnia a Blaise o ad aspettare gli ospiti che sarebbero arrivati di lì a poco,ma non c'era stato verso di convincerlo.
Ed ora sentiva le sue dita scivolarle lungo la schiena ed i fianchi.
-Non è colpa mia...-le disse soffiandole aria calda sul collo.
Hermione chiuse gli occhi per un breve istante,poi tornò a concentrarsi sulla farina ed il lievito che stava mescolando.
-Per favore,vuoi lasciarmi fare?Altrimenti poi dovrò sorbirmi i commenti divertiti degli altri...-gli disse sperando di convincerlo.
-Allora lasciami dare una mano-le disse.
E per rendere più chiaro il tutto,le mise una mano sul fianco sinistro e avvicinò il corpo alla sua schiena,posandole poi le labbra all'inizio del collo.
Sperando di mostrarsi convincente,Hermione sospirò spazientita.
-Certe volte sei peggio di una mosca fastidiosa!-lo rimproverò.
Draco ghignò divertito.
-Mi piace quando ti comporti da maestrina...Ti fa sembrare quasi cattiva-
Con un semplice movimento del polso,Draco portò la mano sotto il maglione a contatto con la pelle del fianco.
-Se fossi in te allora starei attento:potrei arrabbiarmi-lo avvertì cercando di non pensare alla mano che aveva iniziato a salire oltre il ventre.
Non si era accorta che il suo corpo si era sporto all'indietro contro quello di Draco,e neanche che aveva smesso di mescolare non appena la mano di lui aveva iniziato a muoversi.
I denti di Draco le sfiorarono la spalla sinistra,come per distrarla dalla mano che ormai stava giocando con il tessuto del reggiseno.
Quando si chiuse attorno al seno,Draco sentì sotto le dita il capezzolo già turgido per le attenzioni che non riceveva da giorni e sorrise;sorriso che divenne ancora più ampio sentendo il sospiro di Hermione.
-Sai che non possiamo...-gli disse lei cercando di riportare entrambi nei ranghi.
Mancava così poco...Non potevano cedere proprio ora.
Si voltò fra le sue braccia e si trovò faccia a faccia con Draco,gli occhi argentei accesi di desiderio che scrutavano i suoi.
Poi avvicinò il viso al suo e posò le labbra poco sotto il lobo destro.
-Conosciamo i limiti...-la istigò prima di mordere il lobo,sicuro che le sarebbe piaciuto, e ricominciando ad accarezzarle il seno sinistro.
Era al limite,non avrebbe resistito ancora ad un'altro attacco frontale ed era sicura che lui lo sapeva:era evidente che lo voleva,sentiva i brividi che la scuotevano.
-Ti odio-gli disse fissandolo con occhi quasi minacciosi.
Lui sorrise divertito e le chiuse due dita attorno al mento.
-Lo so...-fece avvicinando di nuovo il viso a quello della donna.
Quando le loro labbra si incontrarono furono come una scintilla,l'inizio di un fuoco:quello sfioramento fece divampare in entrambi un fuoco che velocemente cancellò il buon senso.
Dimenticarono che era la Vigilia di Natale,che gli ospiti sarebbero iniziati ad arrivare a momenti e soprattutto dimenticarono il loro obbiettivo.
O meglio,Draco lo dimenticò completamente,mentre Hermione lo vedeva far capolino nella sua mente,ma non era abbastanza forte per fermarsi.
Con pochi gesti,il maglione rosso di Hermione e la camicia e la cravatta di Draco finirono a terra,per cercare il contatto con la pelle nuda,per ritrovare quella sensazione che si stavano negando da giorni.
Il bancone nero premeva contro la schiena di Hermione e lei,sentendo le gambe cedere,sciolse un braccio dalla vita di Draco e lo portò dietro di sè poggiato contro il marmo sporco di farina del bancone.
Sentiva le labbra di Draco sul collo,scendere frenetiche lungo la gola verso il seno,ma le bastò muovere la testa per farlo tornare al suo volto e far incontrare le loro labbra.
Continuando a baciarla,Draco strinse le braccia attorno ai fianchi della compagna e la sollevò facendola sedere sul bancone.
Fu quel gesto a farle ricordare il suo proposito,a farle capire che se voleva farlo doveva fermarsi ora,altrimenti non ne sarebbe più stata capace.
-Aspetta...-lo bloccò Hermione spingendolo con una mano sulla spalla.
Era difficile pensare mentre aveva ancora il fiatone e davanti a lei Draco era a torso nudo e visibilmente desideroso di riprendere da dove si erano interrotti,ma doveva farlo:non poteva cedere,anche se le sembrava che tutto il suo corpo stesse urlando per convincerla ad andare avanti a concedersi a quel bisogno quasi vitale.
Ma anche con tutto l'amore che provava per lui,era stupido pensare che Draco si sarebbe tirato indietro come aveva appena fatto lei.
Infatti,per farla di nuovo sciogliere,per riportare l'attenzione di nuovo su di lui,aveva iniziato ad accarezzarle un ginocchio.
-Tranquillo lo so cosa mi sto perdendo...-gli disse allontanandosi i ricci dalla fronte.
-Ma stanno per arrivare gli ospiti,non possiamo e bla bla bla...-disse lui facendole il verso.
Hermione rise e gli tese le braccia perchè l'aiutasse a scendere;Draco l'afferrò per la vita e facendo attenzione a farla scivolare contro il proprio corpo eccitato la rimise con i piedi per terra.
-Grazie-disse dandogli un bacio sul naso.
-Dovrei accontentarmi di questo?-le chiese lui mettendo il muso per finta.
Hermione rise e poggiò per un'istante la testa sulla sua spalla destra.
-Mancano solo quattro giorni...-gli disse cercando i suoi occhi.
Draco sbuffò neanche un bambino e lei,dopo un'istante di esitazione,decise di dargli un motivo per aspettare ancora.
-Inoltre non immaginerai mai cosa ho pensato per la tua notte da scapolo...-gli sussurrò avvicinando la bocca all'orecchio destro.
Vide chiaramente gli occhi di Draco farsi più grandi e quando si fissarono nei suoi erano quasi neri per l'eccitazione.
-Mi spieghi perché riesci a incastrarmi?-le domandò con voce leggermente più roca.Hermione sorrise:aveva un’idea sul perché,ma era meglio non dirlo ad alta voce.

Non ancora almeno…

 

Salve a tutti!!!

Come state?Di nuovo nel vortice casa-scuola/lavoro-casa?

Beh,voi siete un piacevole diversivo alla mia routine così spero x voi,quindi ecco un nuovo chap...

Veniamo subito al punto nodale di qst capitolo:il rapporto fra Blaise e Daphne.

Quanti voi hanno visto "New York New York" di Martin Scorsese?Vi capisco se nn lo conoscete,nn è dei suoi + famosi,cmq...Ci sn un uomo ed una donna che si incontrano,si innamorano,si sposano e lei rimane incinta.

Però nonostante siano molto innamorati l'uno dell'altra,capiscono che se non vogliono finire x farsi del male a vicenda e farne al bambino devono separarsi xke nn sn fatti x vivere insieme e vedendo questo film io ho rivisto il mio Blaise e la mia Daphne.

Non tutte le storie d'amore sn perfette come qlla di Draco ed Herm,qualche volta nn si riesce a ricucire uno strappo,x quanto uno ci provi.

Voglio precisare che l'illuminazione su  Blaise e Ginny è arrivata dopo,pochi giorni fa,qnd avevo già scelto la fine x questa coppia.

La frase all'inizio del capitolo è presa da "Broken Strings" di James Morrison & Nelly Furtado e il titolo è preso da una canzone omonima di David Bowie.

Chiedo scusa x eventuali errori di battitura o di ortografia e ringrazio coloro che leggeranno e recensiranno qst capitolo.

E ora i ringraziamenti:Daphne'92(Spero con qst capitolo di averti spiegato xkè ha agito cs,inoltre era in preda alla confusione...Torturare ancora il "povero" Ron?),Erigre(Benvenuto!Grazie x i complimenti!),Yumisan(Il tuo presentimento si è avverato e spero che ora tu nn ti rimangi tt qll ke di carino hai detto sulla fic..Cmq vedrai ke cambierai idea su di loro), Whateverhappened(Nn sbagli,è proprio qst fiction!Credevi che fossero finiti i problemi?Il problema di Blaise è Ronald,il figlio francese...E' difficile x lui accettare che Ronald è vivo mentre suo figlio no),Ginny'28(Grazie x i complimenti!In fondo anche Ginny almeno dal mio punto di vista ha bisogno di un cambio radicale nella sua vita...E perchè nn averlo grazie a Blaise?),Alice_sora(Però anche Draco è esagerato:che male c'è in 10 giorni di astinenza?),Kitty Cullen(Nn è facile decidere di donarsi ad un'altra persona x il resto della vita,anche se la ami...Tranquilla mi occuperò anche di Daphne,nn voglio farle un torto così grande),Smemo'92(Se potessi scegliere ne vorrei una così anche io,altro che amore e felicità:lo sappiamo tutte che in una coppia si litiga!),Agnes_Cecilia(Nn esserlo,Daphne è una leonessa:forte e fiera allo stesso tempo),Mizz me(Grazie x i complimenti!Nn l'ha lasciata da sola,ha capito quali erano i suoi doveri e i suoi desideri e se ne è fatto carico,ma perdonare può essere difficile specie quando si tratta d'amore),Debby'12(In che senso cambiato?Sì succederà qualcosa fra loro e x cm sto immaginando le cose ora,saranno molto comici all'inizio),JC(Le ha chiesto scusa x aver pensato che anche lei facesse parte del piano,nn x il resto...Fidati è più Serpeverde che mai!),Krisma(E' stata bella xkè inaspettata...), Kassandra_Black(Grazie x i complimenti!Sei arrabbiata x la mia scelta?),Shnusschen(Anche a me piacciono molto,anche se nn sn riuscita a trovare fiction a cui ispirarmi...),Lights(Già pure tr invidia,di qll da uccidere!Grazie x i complimenti,ma soprattutto x la fiducia incondizionata!), AliasNLH(Grazie x i complimenti!Qualche accenno io l'ho dato,poi...),Deaselene(Nn ho mai detto di perdonare Harry,assolutamente!Lui e Ron sn i cattivi della storia,e x loro nn vedo perdono,ma Ginny nn aveva fatto nulla di male,quindi lei doveva essere perdonata e riavvicinarsi all'amica di un tempo e magari di farne di nuovi...),Lucia_HP(Sarebbe una cosa tanto brutta?),Persefone Fuxia(Per ora è l'obbiettivo + importante,oltre ovviamente a quello di nn saltarsi addosso),BlackDragon(Per quanto riguarda questa fiction sn d'accordo con te...), Hollina(Già,le tessere del puzzle stanno tornando tutte al loro posto,almeno x il momento...).

Bene,x il momento io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"Qualcosa di totalmente inaspettato"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Qualcosa di diverso ***


qualcosa di diverso

 

 

L'immagine che le rimandava lo specchio era confortante.
Non aveva altra parola per descriverla.
Quale donna,dopo aver avuto una figlia,non ha avuto paura di essere troppo grassa o troppo diversa da quella che era un tempo?
Non importa quante diete stressanti o quale accorgimento sceglie,tutte hanno la convinzione di non essere più le stesse,iniziando un'impietosa battaglia con lo specchio scoprendo i punti deboli del proprio corpo:una smagliatura sulla coscia,il seno meno sodo di un tempo,oppure la pelle dello stomaco meno tonica.
Molte volte quei difetti sono soltanto negli occhi di chi guarda e si giudica,e osservando la propria immagine allo specchio neanche un giudice spietato,Hermione tirò un sospiro di sollievo.
Era perfetta.
Il vestito che avrebbe indossato di lì a tre giorni le cadeva addosso come una guaina, perfettamente disegnato sulle sue forme...proprio come lo aveva desiderato.
Spostò lo sguardo nello specchio dalla sua figura a quelle delle tre donne poco distanti e sorrise vedendo gli occhi lucidi della più insospettabile.
-Non dirmi che ti sei commossa-disse voltandosi attentamente e cercando il suo sguardo.
Pansy scosse velocemente la testa,con fare deciso e riassunse il cipiglio militaresco che aveva usato durante i preparativi per quel matrimonio.
Hermione non aveva nessuna vergogna ad ammettere che se non fosse stato per l'amica ed il suo aiuto,avrebbe finito per ripiegare su una cerimonia intima per lei,sua figlia,Draco ed il gruppo di Serpeverde.
-Come ti viene in mente una cosa del genere...-commentò andando a sedersi su una poltrona rosso carminio.
Daphne lanciò un'occhiata alla sposa e le scossò un sorriso complice,prima di sedersi accanto all'amica di sempre.
-Allora che ne dite?-domandò Hermione storcendo la bocca verso sinistra.
-Sei fantastica-disse subito Ginny,un'inaspettato sorriso sul viso.
Hermione la conosceva da una vita,eppure non aveva mai saputo che la rossa nascondesse in sè tanto spirito di adattamento:non aveva mai pensato,in tutta la sua vita,di vedere un giorno Ginny Weasley e Draco Malfoy seduti allo stesso tavolo intenti a fare colazione e a parlare come se fossero amici da una vita.
La cosa strana era che non sembrava assurdo neanche al gruppo dei Serpeverde,che si erano adattati alla sua presenza in casa Malfoy come se fosse un'altro pulcino bagnato scappato dall'ovile dei Grifondoro,un'altro pulcino che doveva essere salvato ed addestrato.
-Ho visto di meglio-commentò Pansy alzando le spalle.
Per un'attimo riuscì a convincere Hermione delle sue parole e a farle tornare i dubbi e le ansie,poi le tornarono in mente i lucciconi che aveva visto negli occhi della donna e sorrise.
-Scommetto anche di sapere chi:tu-la prese leggermente in giro.
-E' ovvio!Credi che ci sarà mai qualcuno meglio di me?-continuò la mora come se parlassero di cose scontate.
Daphne rise e scosse la testa.
-Questo perchè ancora non è toccato a me sposarmi...Sta tranquilla che ti ruberò lo scettro, stregaccia-
Entrambe le mani posate sui fianchi,Hermione si trovò ad annuire d'accordo con la bionda: non ci sarebbe stata nessuna partita contro Daphne.
-Avevo dimenticato quanto potevi essere permalosa.O magari è colpa della bambina-la punzecchiò l'altra.
Daphne rise e si lasciò scivolare la battuta addosso,come se non l'avesse sentita:era quella la nuova "strategia" della bionda,per evitare di lasciar troppo sfogo agli ormoni.
Aveva preso quell'atteggiamento asceta dopo aver letto che i litigi e la rabbia influisce sullo sviluppo e sull'emotività del feto e quel comportamento l'aveva anche aiutata a migliorare il suo rapporto con Blaise:prima di essere amanti,erano stati amici e forse ora era venuto il momento, per il bene del bambino e per il loro,di riscoprire quel legame.
-Per favore possiamo concentrarci sulla sposa?-disse Hermione attirando l'attenzione delle tre donne su di sè.
Tre teste si voltarono e tre paia d'occhi la fissarono,in attesa.
-Sto diventando completamente matta,non riesco a smettere di pensare al mio fisico e ai mille piccoli difetti che ha,quindi per favore,siate spietate!-disse loro,cercando di non mostrare loro l'intera entità del suo panico.
Ci fu un breve momento di silenzio,in cui le tre donne la fissarono e sembrarono quasi scrutarla, poi Hermione vide tre sorrisi apparire lentamente sul viso di ognuna.
-Sei fantastica Herm!-fece Ginny,sorridendole a trentadue denti.
-Avrai anche mille difetti,ma credimi con questo vestito non si notano affatto-commentò Daphne convinta.
Hermione fissò Pansy e trattenne il respiro:ecco,pensò,toccava alla mora darle la batosta dirle che quel vestito le stava da schifo e che avrebbe fatto prima a sposarsi indossando la tuta della Nike.
-Che ne dici Pan?-chiese quasi trattenendo il fiato.
Dopo un'ultimo istante di silenzio,il sorriso sul volto di Pansy si allargò diventando sincero.
-Dico che sarà un miracolo se riuscirai ad arrivare a fine serata senza che Draco abbia provato a togliertelo...-
Hermione sorrise e fece uscire l'aria,incredibilmente sollevata.
Rise imbarazzata dalle parole dell'amica,ma subito dopo si accorse che non potevano essere più vere:quel vestito era un'attentato al loro voto di "castità".
Si voltò di nuovo  verso lo specchio per lanciare un'ultimo sguardo alla donna in abito bianco e sorrise leggermente.
-E' proprio quello che spero...-

 

-Sai da quanto tempo ti aspetto?-
Semi sdraiato sulla poltrona nera che di solito veniva occupata dai clienti del suo studio,Blaise si era messo comodo come al solito:aveva acceso una sigaretta,nonostante il divieto di fumare nel suo studio e negli ambienti chiusi in generale,aveva poggiato le scarpe nere lucide sul bordo della sua scrivania e,per ingannare il tempo,aveva dato una sbirciatina all'agenda di Theo.
Era così che aveva accolto l'amico,neanche i ruoli si fossero invertiti e fosse Theo il cliente,e non viceversa.
-Avevamo un'appuntamento?-gli domandò poggiando il soprabito sul tavolino basso di fronte al divano color nocciola per poi muoversi verso la scrivania.
-Via i piedi da lì-lo rimproverò poi posando la borsa ventiquattro ore accanto alla sedia,poco distante dalla scrivania.
-Da quando ho bisogno di un'appuntamento per venire a romperti le scatole?-chiese Blaise eseguendo l'ordine e sistemandosi composto sulla sedia.
Theo si sedette e lo fissò qualche istante prima di parlare.
-Tu mi nascondi qualcosa-sentenziò sicuro.
Blaise accennò un sorriso che avrebbe ingannato tutti,forse anche Daphne,ma che lui sapeva riconoscere sempre:quello dell'uomo in trappola.
Era di quello che era fatto il suo lavoro:osservazione,stretta attenta osservazione.
Per questo lo pagavano i suoi clienti,per questo era il migliore.
Theo riusciva a capire dal primo istante se la persona che aveva di fronte gli stava nascondendo qualcosa e,qualche volta come in quel caso,aveva anche la presunzione di capire di che cosa si trattasse.
-Che vuoi che ti nasconda!Sei ancora troppo concentrato sul tuo lavoro,signor Avvocato dell' Anno 2004!-lo prese in giro Blaise.
Theo sogghignò e poggiò le spalle contro la morbida pelle della sedia,continuando a fissare l'amico.
-Quindi non avevamo un'appuntamento,ma tu sei venuto lo stesso...E' strano questo tuo attaccamento al mio lavoro ultimamente-commentò sibillino l'uomo.
Blaise alzò le spalle,cercando di apparire noncurante.
-Sei mio amico,è normale che mi preoccupo di quello che ti...-
-Perchè non mi chiedi semplicemente quello che vuoi sapere?-tagliò corto Theo completamente rilassato.
Era curioso,e se avesse toccato i tasti giusti ed usato le parole giuste,era molto probabile che quello che aveva spinto Blaise a presentarsi nel suo ufficio sarebbe venuto a galla da solo.
Bastava una piccola spinta...
Blaise lo fissò,quasi soppesando le sue parole e alla fine sospirò annuendo.
-Ok,va bene...Come è andato l'incontro?-chiese diretto.
Si conoscevano da una vita,perchè fare altri inutili giri di parole?
Theo staccò la schiena dalla poltrona e poggiò entrambi i gomiti sul piano lucido della scrivania, incerto se parlare o meno;il caso non era di sua competenza,quindi non era legato al segreto istruttorio,ma non era solo quello a frenarlo.
Era giusto rivelare qualcosa che riguardava una terza persona?
-Come mi aspettavo-disse misterioso.
Blaise annuì,riflettendo sulle parole dell'amico e poi gli rivolse un'occhiata incerta.
-Quindi non ci sono stati problemi?-tentò.
-Affatto.
Ti avevo detto che non potevo occuparmi del caso non avendo le competenze,però l'ho sottoposto al migliore dei miei colleghi e...-
-Ha accettato?-chiese interrompendolo Blaise.
Theo inarcò un sopracciglio,sopreso da tanta impetuosità.
-Non solo ha accettato,ma ha anche già presentato un'istanza in Tribunale.
Ginny può tornare a casa anche oggi-concluse.
Ancora una volta,Blaise annuì:era evidentemente soddisfatto,glielo si leggeva in faccia.
-Lei lo sa?-chiese rannuvolandosi per qualche istante.
Theo fece un cenno affermativo con il capo.
-Come siete riusciti a farlo sloggiare?-chiese Blaise rilassandosi sulla sedia.
-E' bastato dire al giudice che Ginny era stata buttata fuori di casa con i bambini...Per legge la casa di famiglia va al cognuge che mantiene la custodia dei figli e visto che Potter le ha fatto portar via i bambini...-
-Ginny ora ne ha la custodia-capì Blaise sogghignando soddisfatto.
-Almeno finchè il divorzio non stabilirà in modo diverso-precisò Theo.
Senza accorgersene,Blaise si lasciò scappare un sospiro di sollievo e si rilassò di nuovo sulla poltrona.
-Perchè hai voluto che mi occupassi del caso di Ginny?-gli chiese diretto.
Doveva colpirlo adesso che si sentiva più sicuro,altrimenti non sarebbe riuscito ad ottenere neanche una risposta.
-Per farla pagare a Potter,no?-fece Blaise pronto.
Doveva essersi aspettato quella domanda,perchè la risposta era sicura ed era stata data senza esitazioni.
Theo accennò un sorriso e fece un gesto con la mano sinistra per convincere l'amico ad andare avanti.
-Tutto qui-
-Lo sai che non mi freghi,vero?-gli domandò l'altro.
-Perchè vedi cospirazioni dove non ci sono?-chiese Blaise sulla difensiva.
-Nessuna cospirazione,è solo che non ti ho mai visto così...sollecito verso qualcuno.
Sei venuto a chiedermi il mio aiuto addirittura la sera della Vigilia!-gli ricordò.
Forse quella non era stata una grande idea,convenne Blaise.
Ma aveva agito d'impulso,spinto dagli eventi:quella mattina aveva sentito per caso l'ultima parte di una conversazione fra Ginny e i suoi genitori,che le chiedevano di ripensarci e di non rovinare il suo matrimonio.
A colpirlo maggiormente erano stati la caparbietà della donna nel tenere testa ai genitori e la capacità di non abbattersi nonostante il capovolgimento che aveva avuto la sua vita nelle ultime ventiquattro ore:quante donne sarebbero rimaste ancora in piedi dopo tutto quello che era successo?
La rabbia che aveva sempre sentito per Potter era aumentata pensando al modo meschino ed infimo in cui si stava comportando con lei e con i propri figli,quale uomo degno di questo nome avrebbe fatto questo?
Era stato allora che aveva avuto l'idea di parlarne con Theo,per vedere se c'era qualche appiglio dal punto di vista legale per farla pagare a Potter.
-Non dici sempre che prima si fa una cosa meglio è?-tentò il moro.
Theo sogghignò ancora e Blaise capì di essere in trappola.
-Ok,va bene,volevo fare qualcosa per lei...per aiutarla in questa situazione-ammise.
L'altro lo fissò qualche istante,un sopracciglio alzato ed in testa mille domande che lottavano per avere la precedenza.
-Che c'è fra di voi?-gli chiese cauto.
Blaise scosse la testa.
-Niente di quello che stai pensando...Noi parliamo-disse strofinandosi il palmo della mano dietro il collo,in imbarazzo.
Theo nascose bene la sua sorpresa:da quando Blaise aveva iniziato a confidarsi con una donna?
Non lo aveva mai fatto neanche con Daphne,neanche quando il loro rapporto era perfetto e non potevano essere più innamorati!
-Parlate...-
L'altro annuì e,incurante dell'occhiataccia che gli lanciò l'amico,prese una sigaretta dal pacchetto e l'accese.
-E' iniziato per caso,la prima sera che lei era da Draco.
Ci siamo ritrovati tutti e due a notte fonda nel salotto senza riuscire a dormire,e ci siamo ritrovati in cucina a bere tè e a parlare...Sai le solite domande di convenevoli,piene di imbarazzo?-gli chiese passando la sigaretta da una mano all'altra.
Theo annuì.
-Superato quello scoglio abbiamo iniziato a raccontarci di tutto:di Hogwarts,di come vivevano a Grifondoro e di come vivevamo noi nei "bassifondi"...-
-Bassifondi?-lo interruppè l'amico attento a non perdersi neanche una parola.
-Lei chiama così i sotterranei dov'era la nostra Casata-spiegò Blaise buttando fuori il fumo.
Il silenzio scese nella stanza e mentre uno continuava a fumare come se nulla potesse toccarlo, l'altro lo osservava attentamente,cercando di carpire quello che non gli era stato detto dal suo comportamento.
-Ci sei andato a letto?-domandò senza paura di sembrare troppo diretto.
Blaise si rizzò di nuovo a sedere e lo fissò,gli occhi leggermente più aperti di prima.
-Come ti viene in mente?-
-Andiamo non dirmi che il pensiero non ti ha sfiorato...-lo stuzzicò Theo.
-E questo che vuol dire?Se ci penso devo per forza farlo?-gli domandò Blaise alzandosi in piedi stizzito.
-Di solito tu ti comporti così...-gli fece notare l'altro sorpreso dalla reazione che aveva provocato.
Voltato di spalle,Blaise sospirò incapace di negare a sè stesso che la verità di quello che era stato appena detto.

 

-Mi dispiacerà non averti più in giro per casa-
Ginny sorrise e prese la pila di maglioni che Hermione le stava porgendo,mettendoli poi in valigia.
-Bugiarda!Dillo che l'idea di riavere la casa tutta per te e Draco ti elettrizza-la prese in giro senza guardarla.
Sentì un leggero buffetto sulla spalla sinistra e rise,imitata subito dall'amica.
Tornava a casa.
L'esilio,se così poteva chiamarlo,era durato molto poco,soltanto quattro giorni.
Giorni in cui non aveva avuto notizie da Harry,neanche fosse sparito nel nulla e si fosse dimenticato di suoi figli,che al contrario non facevano che chiedere di lui.
Come avrebbe affrontato tutto quel cambiamento se fosse stata da sola?
Sicuramente alla rabbia sarebbe seguita la depressione,per quello che da un sogno perfetto era diventato un'allucinazione lisergica.
Più volte,riflettendo su quegli eventi inaspettati,si era sorpresa della reazione dei propri genitori: perchè non volevano accettare che il suo matrimonio era finito,come invece aveva fatto lei?
Non voleva pensare che fossero più legati al prestigio che il suo matrimonio aveva portato alla famiglia che a lei,voleva continuare a credere che fosse dovuto alla loro innata fiducia nell'amore.
Ma i matrimoni finiscono...
Ormai lo aveva capito anche lei.
-Credi di farcela da sola con i ragazzi?-le domandò Hermione con una leggera inflessione preoccupata nella voce.
Ginny si voltò e annuì leggermente:di una cosa era certa e cioè di essere una buona madre.
Il suo matrimonio poteva essere finito ed Harry poteva essere arrabbiato con lei per quello che gli aveva detto,ma non sarebbe mai riuscito ad allontanarla dai suoi figli.
Si sarebbe fatta uccidere piuttosto.
Era pronta a lottare con le unghie e con i denti per difenderli dallo sfacelo che aveva fatto il loro padre,per evitare che le conseguenze di azioni non loro influisse sul loro futuro.
L'allontamento dal padre aveva avuto reazioni diverse sui suoi figli:James,tre anni,dopo la sommaria spiegazione che aveva dato loro sulla partenza del padre,aveva smesso di chiedere di lui,sembrava aver accantonato quel pensiero ritornando ad essere il bambino scatenato di sempre.
Albus invece,un'anno e mezzo,aveva sviluppato un'incredibile attaccamento alla madre, cercandola con gli occhi ogni volta che non la vedeva più nella stanza,seguendola e restando aggrappato ad un'angolo del suo maglione o della sua gonna per ricordarle sempre la sua presenza.
-Tranquilla so come prenderli-la rassicurò.
Poi si ricordò dell'idea che aveva avuto e un piccolo sorriso apparve sul suo viso.
-Prima di andare però,devo chiederti un'ultimo favore-disse prendendo il discorso alla lontana.
L'amica la guardò sorpresa e,le braccia conserte sul petto in attesa,aspettò di sentire il grande favore di cui aveva bisogno la rossa.
-Devo andare in un posto e volevo chiederti di occuparti dei ragazzi per un paio d'ore-disse vaga.
-Nessun problema...Dove devi andare di bello?-le chiese curiosa la riccia.
Ginny scosse la testa:era meglio che Hermione non sapesse nulla.
-Ho pensato di fare un salto dal parrucchiere prima del tuo matrimonio,sai per avere qualche consiglio sul look-mentì.
Hermione annuì d'accordo con lei.
-E' un'idea fantastica!Non preoccuparti dei bambini,anzi prenditi tutto il pomeriggio,penso io alla loro cena-la tranquillizzò.
Ginny le sorrise riconoscente e sospirò.
Aveva qualcun'altro da ringraziare prima di tornare a casa.
Qualcuno di veramente inaspettato.

 

Se c'era qualcuno a cui poteva parlare di quello che era stato detto nel suo ufficio,sicuro che niente sarebbe mai venuto a galla,quella era sua moglie.
Tante volte,in passato,gli era capitato di parlare con lei di qualche caso particolarmente difficile o che gli dava parecchie grane,chiedendole un parere o un consiglio fuori dall'ottica legale.
Inoltre Pansy era un'osservatrice quasi più attenta di lui,dotata di quel particolare intuito femminile e di quel sarcasmo necessario per non lasciarsi abbattere neanche davanti alla più terribile catastrofe.
-Che pensi di Ginny?-le chiese cercando di apparire noncurante.
Era seduto sul divano,accanto a Sadie:sua figlia stava giocando con una casa piena di finestre di diverse forme e sparsi sui cuscini del divano c'erano le formine solide da infilare nelle giuste finestre.
Al momento Sadie stava giocherellando con quella a forma di stella,e aveva dato a lui quella a forma di quadrato perchè non si offendesse e prendesse parte al gioco.
Sua moglie era seduta poco lontano da loro,gli occhiali da lettura sulla punta del naso che le davano un'insospettabile aria da secchiona e un libro poggiato sulle ginocchia accavallate.
Quando si sentì rivolgere quella domanda,alzò gli occhi su di lui e lo fissò,infilando un dito fra le pagine per non perdere il segno.
Sia Draco che Theo avevano avuto delle preoccupazioni quando avevano saputo che la Weasley sarebbe stata presente la Vigilia e,probabilmente,anche il giorno del matrimonio preoccupati per come Pansy avrebbe reagito davanti a quell'inaspettata invasione del "suo" territorio.
Aveva accettato Hermione perchè convinta da sempre che lei e Draco fossero destinati a stare insieme,quindi il suo arrivo nella loro stretta cerchia di amici non l'aveva scioccata più di tanto, ma la Weasley era sempre stata l'oggetto dei loro sberleffi e dei loro scherzi insieme alla sua famiglia:sarebbe riuscita a integrarsi e a farsi accettare dalla "Regina del Ghiaccio"?
La sera della Vigilia c'erano stati dei momenti in cui le due donne si erano trovate nella stanza dove la tensione poteva essere tagliata con un cortello,tanto era grande l'impegno con cui cercavano di ignorarsi a vicenda.
Ma durante la festa avevano avuto modo di parlare e,neanche Theo sapeva spiegarsi perchè,erano arrivate a parlare di quello che era successo alla Weasley,come se fossero amiche intime da tutta una vita.
-Come ci sei riuscita?-le aveva chiesto una volta arrivati a casa.
-A fare cosa?-
-Ginny-aveva spiegato lui.
Sua moglie aveva fatto un piccolo cenno con il capo e aveva alzato le spalle.
-Non vorrei mai trovarmi nella sua situazione...-aveva commentato.
-Che vuoi dire?-
Pansy aveva sospirato e l'aveva fissato qualche istante.
-E' triste quando ti accorgi di aver amato per tutta la vita un'immagine-aveva detto partecipe.
E se già la sera di Natale Pansy avesse colto qualche segnale nella donna?
Magari anche lei si era comportata in modo strano come Blaise,ma lui non se ne era accorto perchè interessato ad altro.
-Che vuoi dire?-gli chiese guardinga.
Theo alzò le spalle e rigirò fra le dita il cubo.
-Hai trovato qualcosa di strano in lei negli ultimi giorni?-le domandò.
-A parte lasciare il marito e passare al Lato Oscuro?-scherzò Pansy togliendosi gli occhiali e piegando una stanghetta.
L'uomo sorrise e fece un cenno affermativo con il capo.
-Ovviamente.Qualcos'altro?-le domandò ancora.
La sua attenzione venne attirata da Sadie che gli mostrò come aveva messo la stella nella giusta finestra e lui le accarezzò i capelli neri,porgendole il cubo,ricevendo in cambio un triangolo.
Quando tornò a guardare la moglie,lei lo stava ancora fissando.
-C'è qualcosa che non so?Magari un'improvvisa passione per le rosse...-lo punzecchiò.
Theo rise e scosse la testa.
-Credimi piccola,non smetterò mai di amare le more-la rassicurò.
-E allora chi?-chiese lei.
Perspicace...Non era forse anche per questo che l'amava?
Sogghignò e un sorriso soddisfatto apparve sul viso della moglie.
-Andiamo!-lo esortò.
Lui la fissò qualche secondo poi si lasciò scappare un sospiro.
-Non devi farne parola con nessuno-le intimò.
-Ma cosa sarà mai successo di così terribile da richiedere tanta segretezza?Non dirmi che fra la Weasley e Draco...-aggiunse poi.
Theo si affrettò a scuotere la testa,rassicurandola.
-Ok,ok...La sera della Vigilia mentre tu eri con Ginny,Blaise mi ha praticamente rapito e mi ha portato nello studio di Draco-iniziò a raccontare.
Sua moglie restò in silenzio,sporgendosi leggermente in avanti verso di lui.
-Mi ha raccontato del litigio che Ginny e Potter avevano avuto e mi ha detto che la donna era letteralmente senza casa.Con due bambini piccoli-
-Perchè è venuto a dirti tutte queste cose?-domandò lei.
-Voleva il mio consiglio legale...Anzi,voleva che parlassi con Ginny e mi offrissi come suo avvocato per questa questione-le spiegò.
Pansy alzò un sopracciglio,visibilmente sorpresa.
-Ma tu non sei un divorzista...E poi perchè era tanto partecipe della sorte di Ginny se la conosceva da neanche quarantotto ore?-domandò lei confusa.
Theo alzò le spalle.
-Comunque ho parlato con Ginny e l'ho messa in contatto con uno dei miei colleghi e questa mattina rientrando dalle Courts mi sono ritrovato Blaise in ufficio-
-Che era venuto a fare?-chiese lei sempre più sorpresa.
-Aveva pensato di farmi un saluto,o almeno lui così ha detto,ma alla fine è venuto fuori che era curioso di sapere come era finita la storia-
-Non capisco-disse sincera.
Theo porse il triangolo alla figlia e allungò il braccio sulla spalliera del divano,tornando a fissare la moglie.
-Tu sapevi che Blaise e Ginny parlano?-le domandò curioso.
Magari la Weasley si era confidata con Hermione e questa si era lasciata scappare qualcosa con sua moglie...
Ma dall'espressione incredula che apparve sul viso di Pansy capì subito che quella era una novità anche per lei.
-Che vuol dire parlano?-
Lui alzò le spalle.
-Si incontrano in cucina a notte fonda mentre tutti dormono e parlano bevendo tè-le spiegò sintentico.
Pansy corrugò le sopracciglia,ancora più scioccata.
-Io non sapevo neanche che Blaise bevesse tè figurati!Sono già stati a letto insieme?-domandò diretta.
-Non è quel tipo di rapporto-
-Che significa?Con Blaise c'è un solo tipo di rapporto!Anche io prima di diventare sua amica sono passata per il suo letto-fece la donna.
Theo annuì e arricciò le labbra:non gli piaceva ricordare quella parte del passato di Pansy.
Certo,sapeva che Pansy non era vergine quando l'aveva conosciuta ma non poteva permettersi di pensare che entrambi i suoi migliori amici erano ex amanti di sua moglie,altrimenti avrebbe finito per rovinare un'amicizia e,forse,anche un matrimonio.
-Scusa-disse subito lei.
Scosse la testa e distese le labbra in un sorriso accennato.
-Quindi come vedi anche tu il suo comportamento non è affatto usuale,quindi volevo sapere se avevi notato qualcosa di diverso in Ginny-
Pansy restò qualche istante in silenzio,ripassando mentalmente i momenti che aveva trascorso con la rossa e si accorse che non c'era stato nessun segnale,nessuna domanda particolare che facesse pensare ad un rapporto più intimo del solito con uno del gruppo,eccetto, ovviamente,Hermione.
-No,affatto-ammise.
Il marito annuì e respirò profondamente,chiedendosi se non fosse stata tutta una proiezione della sua mente.
-Magari non è così tragica come penso...-
Pansy annuì,poco convinta dalle sue parole e abbassò lo sguardo sulla copertina del libro che aveva ancora sulle ginocchia,mentre Theo riportava l'attenzione su Sadie che,dopo aver inserito tutte le forme nelle varie finestre ora cercava un modo per farle uscire di nuovo.
Sorrise ai tentativi goffi di sua figlia e le accarezzò di nuovo i capelli lisci facendole alzare la testa e ricevendo in cambio un piccolo sorriso che le illuminò il viso e che lo riscaldò.
Sadie tornò a prestare attenzione al suo gioco,incurante dello sguardo del padre ancora su di sè ed inconsapevole dei pensieri che animavano l'uomo.
-Facciamo un'altro figlio?-
A quelle parole Pansy rialzò gli occhi sul marito e lo vide ricambiare lo sguardo,un'espressione seria sul viso.
-Eh?-chiese non riuscendo a dire di meglio.
Theo sorrise divertito.
-Ti andrebbe di avere un'altro figlio con me?-


Il telefono squillò per la centesima volta in quella giornata e lui fu tentato di staccare l'apparecchio dal filo e di gettarlo fuori dalla finestra.
Possibile che fosse circondato da incompetenti?
Dovevano sempre chiedergli consigli e pareri su ogni minimo pezzo che veniva inserito nel giornale?Accidenti erano giornalisti,avrebbero dovuto sapersela cavare da soli!
Meno male che venivano considerati i migliori giornalisti del Mondo Magico!
Abbandonò la testa contro lo schienale alto della sedia e chiuse gli occhi:per fortuna quella giornata era quasi finita.
Doveva soltanto controllare le ultime bozze e poi sarebbe stato libero.
Forse l'edizione di domani de "La Gazzetta" non sarebbe stata eccellente come al solito,ma aveva dovuto fare tutto di fretta per compensare il tempo che aveva perso per l'incontro con Theo.
Certo,avrebbe potuto evitarlo,ma era stato più forte di lui:voleva sapere come era andata in tribunale e se Ginny aveva avuto "giustizia".
Non gli sarebbe dispiaciuto continuare ad incontrarla nel salotto a notte fonda come aveva preso l'abitudine di fare,anzi,ma si rendeva conto anche lui che era una speranza troppo ottimistica.
Magari allontanandosi di nuovo le cose sarebbero tornare normali e lui avrebbe smesso di preoccuparsi per una Grifondoro;come se non avesse già tanti problemi per conto suo fra la bambina e Daphne.
Ad occhi chiusi si lasciò scappare un sospiro e convenne ancora una volta con sè stesso che tutto sarebbe tornato nei giusti binari non appena Ginny fosse tornata a casa.
L'interfono gracchiò e nella stanza aleggiò la voce della sua segretaria.
-C'è Miss Weasley per lei-lo informò.
Blaise aprì gli occhi e si tirò a sedere,sorpreso.
Che faceva lì?Come faceva a sapere dove lavorava?
Cretino devi averglielo detto tu!
Avvicinò un dito al pulsante dell'interfono per rispondere,ma per qualche secondo non seppe cosa dire:era occupato oppure poteva riceverla?
Aveva veramente da fare per poter andare via presto da lì,ma una volta a casa lei non ci sarebbe stata...
-La faccia passare-disse con quella che sperava fosse una voce sicura.
Si alzò dalla sedia e si diresse verso il piccolo specchio appeso ad una parete,controllando il suo aspetto:era osceno!
Si passò le mani fra i capelli per cercare di dar loro un'ordine e chiuse due bottoni della camicia blu scura che indossava.
Voltandosi si guardò intorno alla ricerca della cravatta,ma prima che potesse muoversi sentì bussare alla porta e subito dopo questa si aprì.
-Miss Weasley-
Ginny era dietro alla sua segretaria che si fermò sulla destra per farla entrare.
-Grazie Mrs Asby.
Per oggi non ho più bisogno di lei,quindi se vuole può andare a casa-le disse congedandola.
La donna fece un cenno affermativo con il capo e gli voltò le spalle.
Ginny era ancora lì,ferma sulla porta come incapace di fare quei pochi passi che le permettevano di entrare nel suo ufficio.
-Accomodati-le disse facendole un gesto con la mano per avvalorare le sue parole.
Lei sorrise e finalmente entrò.
-Scusa il disturbo...-iniziò.
-Figurati,più che altro sono sorpreso.
Credevo fossi impegnata con i bagagli-le disse tornando verso la scrivania e poggiandosi contro.
Sembrava timida ed indifesa mentre tormentava il manico della borsa con entrambe le dita delle mani.
-No,è stato facile:non avevamo tante cose con noi...
Ma dovevo venire-gli disse con voce sicura.
Lo colpì la decisione con cui aveva detto quelle parole,con allo stesso tempo un'espressione tranquilla sul viso.
In silenzio le indicò la poltrona poco distante dalla scrivania a cui era appoggiato e la osservò avvicinarsi,togliersi la giacca,posarla contro lo schienale e sedersi.
-Posso fare qualcosa per te?-le chiese incrociando le braccia sul petto e fissandola attento:
Indossava un paio di stivali neri sotto un paio di jeans blu marine tenuti in vita da una cinta nera,coordinata con il maglioncino senza maniche sopra la camicia bianca.
Le stesse parole che le aveva detto la prima volta che si erano incontrati,nel salotto buio...
Ginny sorrise e scosse leggermente la testa.
-Sono venuta qui per ringraziarti...So che è anche merito tuo se posso ritornare a casa- disse senza allontanare lo sguardo dal viso dell'uomo.
Blaise scosse la testa e accennò un sorriso piccolo.
-Figurati!Io non ho fatto nulla;devi ringraziare Theo ed il suo amico,è solo merito loro-disse scernendosi.
Perchè quella modestia?Non si era mai comportato così:si era sempre preso i meriti anche quando non gli spettavano o lo riguardavano in parte.
Perchè ora si stava tirando indietro neanche lo stessero accusando di qualcosa di terribile?
-L'ho fatto!Ho ringraziato entrambi e ho chiesto all'avvocato Wonder se vuole assistermi nella causa di divorzio,ma se non fosse stato per il tuo intervento,per il tuo colloquio con Theo loro non si sarebbero mai occupati di me.
Questo non puoi negarlo-gli fece notare.
Ancora una volta Blaise alzò le spalle.
-E' vero...Diciamo che non so tenere la bocca chiusa-scherzò sorridendo.
Ginny rispose al suo sorriso e abbassò leggermente la testa,sciogliendo i loro sguardi e facendo calare il silenzio nella stanza.
-Grazie-disse poi rialzando lo sguardo sull'uomo.
I loro occhi si incontrarono e rimasero in silenzio a fissarsi per un lungo istante.
-Di nulla...Lo rifarei-
C'erano tante cose che voleva chiederle,che voleva sapere,ma che sarebbe suonato strano alle orecchie di entrambi:era l'ultima volta che si vedevano?
Era l'ultimo incontro "privato"?Sicuramente si sarebbero incontrati al matrimonio di Draco ed Hermione,ma non sarebbe stata la stessa cosa.
-Vieni a cena con me?-le chiese senza neanche rendersene conto.
Aveva bisogno di un'ultimo incontro:non aveva ancora scoperto tutto quello che c'era da sapere su di lei.
Spaventato da quello che avrebbe visto nei suoi occhi,dall'espressione del suo volto aveva imitato la sua postura,abbassando leggermente la testa e posando lo sguardo sulla punta delle sue scarpe lucide.
Era sempre stato bravo ad interpretare i segnali:sapeva,quando faceva questo tipo di inviti,chi avrebbe accettato e chi no,sapeva come muoversi ed anche come interpretare i segnali che il corpo della donna gli mandava.
Ma questa volta brancolava nel buio...Senza un minimo appiglio.
-Si-


Meno di ventiquattro ore.
Il giorno seguente,a quell'ora,sarebbe stata la signora Malfoy.
Un nuovo anno stava per terminare e ripensando a come lo aveva salutato si chiedeva chi fosse quella donna arrabbiata con sè stessa e con quelli che aveva intorno,così rassegnata a quella che era stata la sua vita da convincersi che non sarebbe più potuta cambiare.
Ora le sembrava così lontana,così diversa da sè stessa che le dava la sensazione di essersi scissa in due:l'incontro con Draco aveva cambiato la sua vita,ma sopratutto l'aveva salvata da quell'altra parte di sè stessa che rischiava di prendere il sopravvento.
Da domani avrebbe avuto inizio un nuovo capitolo della sua vita:visto il nome del suo futuro marito avrebbe dovuto impegnarsi nell'etichetta,diventando più eterea,quasi inarrivabile...ma quella sera poteva ancora concedersi qualche follia.
E lei sapeva esattamente cosa fare.
Guardò l'orologio e sentì tremare le mani:era nervosa,come non lo era da mesi e non aveva la minima idea di cosa aspettarsi.
Per la prima volta nella sua vita avrebbe dovuto completamente improvvisare e lasciarsi guidare dall'istinto...ma ne sarebbe stata veramente capace.
Guardò la propria immagine nello specchio e sospirò:forse il cappello era troppo esagerato...
-Hermione!Tesoro ci sei?-
Troppo tardi per fare cambi al look!Doveva accontentarsi di quello che indossava.
Andò a nascondersi in un'angolo della stanza,aspettando di sentire i passi di Draco sulle piastrelle dure del pavimento fuori dalla porta della stanza.
Qualche istante e la sua attesa venne accontentata:nella penombra della stanza vide muoversi la maniglia e aprirsi la porta.
Il profilo del suo compagno si disegnò nel ritaglio di luce che accompagnò il suo ingresso nella stanza e sorrise quando lo vide guardarsi attorno sorpreso dalla penombra;sapeva anche cosa stava pensando:perchè le tapparelle della camera erano abbassate a metà pomeriggio?
Prima che lui si voltasse ed uscisse di nuovo dalla stanza,con un piccolo movimento della bacchetta accese le candele sparse per la camera da letto.
-Stiamo giocando a nascondino?-sentì chiedere all'uomo.
Sorrise divertita e lo fissò qualche istante ancora mentre si guardava attorno alla sua ricerca prima di parlare.
-Amore...-lo chiamò.
Lo vide voltarsi verso l'angolo dove era nascosta e fissare il paravento che la nascondeva.
-Amore ti dispiacerebbe andarti a sedere sul letto?-gli chiese.
Lo vide corrugare le sopracciglia e immaginò le molte domande che si stavano agitando nella mente dell'uomo,ma dopo qualche secondo Draco si mosse verso il letto muovendosi all'indietro senza staccare lo sguardo dal paravento.
-Perchè non esci da lì dietro?-le domandò facendosi cadere sul letto.
Hermione sorrise,poi senza rispondere fece partire la musica con un'altro colpo di bacchetta.
I primi accordi di "Everything she wants" rieccheggiarono per la stanza e lei capì che ormai non poteva più tirarsi indietro.
Fece un respiro profondo e uscì dal paravento mostrandosi alla vista di Draco.
Fu piacevolmente colpita dall'espressione sorpresa che apparve sul suo volto quando la vide con indosso uno dei suoi completi,con tanto di cappello,gilet e cravatta.
-Quello è un mio vestito-
Hermione annuì lentamente,poi gli si avvicinò e non sapendo bene come cominciare,accostò il viso a quello di Draco e gli posò un bacio sulla guancia sinistra.
Il volto dell'uomo si mosse quel tanto che bastava per incontrare i suoi occhi e intercettò il sorriso furbetto della donna.
-Allora devo stare attenta a non rovinarlo...-disse a bassa voce.
Si rimise in posizione eretta e gli voltò le spalle,iniziando a muoversi sulla musica cercando di sgombrare la mente dai pensieri e dalle paure.
"Vedila come un gioco!"
Avvicinò le mani al primo bottone della giacca grigia e,sempre di spalle,lo aprì facendo poi la stessa cosa con gli altri;una volta slacciata agitò le spalle e la fece cadere a terra tornando a voltarsi verso Draco.
Incontrò subito gli occhi dell'uomo,accesi e attenti a non perdersi neanche una mossa.
Tornò ad avvicinarsi a lui e gli sorrise.
-Ti andrebbe di darmi una mano con la cravatta?-gli chiese senza allontanare gli occhi dai suoi.
Lui ghignò e alzò le mani,portandole attorno alla cravatta e allentando il nodo con gesti esperti: pochi istanti e anche quella fece la stessa fine della giacca.
-Posso esserti utile per qualcos'altro?-le domandò.
Hermione rise leggermente e posò le labbra sulla punta del naso di Draco,scorgendo con la coda dell'occhio le mani dell'uomo chiudersi a pugno per cercare di controllarsi.
-Forse...-
Gli voltò di nuovo le spalle e scivolò sul corpo del compagno,sentendo il torace di Draco contro la sua schiena,andando a sedersi sulle sue gambe,il suo sedere premuto contro il bacino dell'uomo e sentendo l'erezione già pronta spingere contro i pantaloni.
Si mosse lentamente su di lui,strofinandosi contro il basso ventre di Draco,reclinando la testa all'indietro e poggiandola per un'istante sulla spalla destra dell'uomo,diminuendo la distanza fra loro.
Un sospiro arrivò al suo orecchio e l'attimo dopo sentì i denti di Draco sfiorarle delicatamente il collo.
"Guardare ma non toccare",le aveva detto Daphne e remore di quelle parole si staccò da lui rialzandosi e tornando al centro della stanza,e mentre la musica cambiava diventando più veloce,afferrò il cappello e lo tolse,lanciandolo per la stanza,i capelli mossi che le ricadevano sulle spalle in modo disordinato.
"Ora si aspetta che ti togli la camicia"pensò fra sè.
Decisa a stupirlo,Hermione portò le mani alla cintura e la aprì facendola poi uscire dai passanti e cadere a terra.
L'attimo dopo le sue mani erano impegnate con la cerniera e i suoi occhi erano incatenati a quelli argentei di Draco,sempre più neri per il desiderio.
Aveva cambiato posizione,allargando leggermente le gambe sul letto e poggiando una mano all'indietro sul piumone,cercando di assumere un'espressione più rilassata.
-Sei veramente una Serpe...-
-Ho avuto un buon maestro-rispose facendo scivolare il bottone fuori dall'asola.
I pantaloni caddero a terra mostrando le gambe nude e un sospiro più forte le giunse alle orecchie.
Lanciò un'occhiata ai jeans di Draco e rise soddisfatta vedendo la stoffa più tirata all'altezza dell'inguine.
Un pensiero le attraversò la mente:non era mai stata così sfacciata,ma al diavolo,era l'ultima notte prima del matrimonio!
Dovevano ricordarla,no?
-Qualcuno qui è in difficoltà...-
Muovendosi lentamente gli si avvicinò e sotto il suo sguardo slacciò i primi tre bottoni della camicia,lasciandogli intravedere il solco fra i seni e facendogli intendere cosa sarebbe seguito;poi allontanò le mani dalla camicia e le portò sui fianchi,scivolando al di sotto di questa.
Dracoera incapace di staccare lo sguardo da lei,ripetendosi mentalmente quanto poco mancasse alla loro prima notte di nozze,premette i denti contro il labbro inferiore per cercare di resistere al desiderio che aveva di lei.
Ma tutti i suoi buoni propositi si infransero quando vide scivolare il perizoma blu scuro lungo i fianchi,le gambe e cadere a terra,subito scansato da un piede della donna.
Non osava abbassare lo sguardo.
Sapeva cosa avrebbe visto e sapeva che non avrebbe resistito quindi facendo quasi violenza a sè stesso,continuò a fissare il suo viso.
Inconsapevole del suo gesto,Hermione si leccò il labbro inferiore e gli andò vicino, premendosi contro di lui e sedendosi a cavalcioni su di lui.
Puntò le ginocchia nel morbido piumone e si sollevò leggermente,allacciando le braccia attorno al collo di Draco e quando calò su di lui la sua intimità era completamente a contatto con l'erezione dell'uomo,ancora costretta nei jeans.
Draco chiuse gli occhi,facendo scattare le mani su entrambe le natiche di Hermione e cercando di controllare il sempre più forte desiderio di sbatterla sul letto e dimenticare quell'assurdo voto di castità.
Hermione scivolò su di lui, strappandogli un gemito e facendogli nascondere il viso nella sua spalla.
-Sei davvero crudele...Perchè mi ti stai offrendo così se poi non posso averti?-le chiese insinuando le mani sotto la camicia.
Hermione sorrise e,seguendo il suo esempio,fece scorrere le mani sulle spalle e sul torace coperti dal maglione e fermò le dita ai lati di questo,tirandolo verso l'alto per toglierlo.
-Diciamo che l'ho fatto per me...-gli disse gettando lontano il maglione e tornando a sfiorare il torace con le dita.
-Non me ne ero accorto...-sussurrò lui mordendole il mento,mentre una mano si muoveva sotto la camicia verso l'alto.
Quando la sentì chiudersi sul seno sinistro iniziando a giocare con il capezzolo turgido con il pollice,Hermione mugugnò muovendosi contro di lui.
-Così quando dopo sarai allo strip club con Blaise e Theo...ti ricorderai di questo momento...-spiegò interrompendosi ogni volta che le dita di Draco la accarezzavano.
Un ghigno malizioso apparve sul viso dell'uomo,prima di avvicinarlo a quello della compagna e baciarla.
Che il gioco le si stesse rivoltando contro?
Stretta a lui,in quella posizione era assurdo negare che quello spogliarello,quelle carezze non avessero nessun effetto su di lei.
In fondo anche lei stava soffrendo per quell'astinenza!
Ancora impegnati nel bacio,sentì la mano di Draco uscì da sotto la camicia e,senza che lei se ne accorgesse,si strinse sul tessuto lacerandolo.
Riaprì gli occhi e vide i brandelli di quella che era stata una costosa camicia di sartoria,penderle dalle braccia.
-Basta giocare!-fece Draco.
Prima che potesse dire o fare qualcosa,una mano di Draco fu fra i suoi capelli e li strinse tirandoli leggermente indietro,cercando di non farle male.
-Chiudi gli occhi-le disse ancora lui.
Per evitare di perdere l'equilibrio in quella strana posizione,Hermione posò una mano su un ginocchio dell'uomo e richiuse gli occhi,senza sapere cosa aspettarsi.
Sentì un leggero rumore che non riuscì ad identificare e qualche attimo dopo sentì la sua mano su di sè:le stava accarezzando lo stomaco,mentre la bocca sfiorava con le labbra e con i denti la pelle della gola.
Il respiro di Hermione era diventato più accellerato e piccoli lamenti le uscirono dalla gola quando le labbra di Draco circondarono un capezzolo.
Ma non riuscì a trattenere un piccolo grido compiaciuto quando la mano finora posata sul ventre arrivò alla sua femminilità,accarezzandola con tocco leggero.
La risata soddisfatta di Draco arrivò alle sue orecchie e si chiese se era giusto che uno spogliarello finisse in quel modo.
"Al diavolo!"
Riaprì gli occhi e riuscì ad attirare l' attenzione di Draco,richiamando il viso dell'uomo sul suo, labbra contro labbra a rubarsi il respiro e a gemere delle carezze dell'altro.
Era di nuovo schiacciata contro di lui,una mano che accarezzava il tessuto dei boxer che fuoriuscivano dai jeans aperti.
Sentì di nuovo una mano sul suo sedere schiacciarla contro di lui e in un'attimo di lucidità pensò che non lo avrebbe fermato,non ne sarebbe stata capace.
Non voleva...
Avevano dimenticato tutto quello che esisteva fuori da quella stanza,presi com'erano dall'altro,ma proprio nel momento meno opportuno,il "mondo" tornò a ricordar loro la sua esistenza.
Due colpi decisi vennero inferti alla porta della camera,e prima di aspettare la risposta dall'interno,questa si spalancò.
-Andiamo scapolone!Sei pronto per...Cazzo!-si bloccò Blaise.
-WOW!-commentò Theo incredulo e divertito allo stesso tempo.
-FUORI DI QUI!SUBITO!-urlò Draco premendo Hermione contro di sè,cercando invano di nasconderla agli sguardi dei due Serpeverde.
Theo richiuse la porta in un lampo.
-Ti aspettiamo qui fuori...Fate con calma-disse Blaise da dietro la porta chiusa.
Cercando di trattenere un sorriso divertito,Hermione cercò lo sguardo di Draco,leggermente più arrabbiato.
-Possibile che non riusciamo mai ad avere un'attimo di pace?-domandò il biondo.
Hermione gli diede un bacio sulla guancia,decisamente meno passionale degli altri e poggiò per un'istante una guancia contro la sua spalla sinistra.
-Magari è destino che dobbiamo aspettare domani sera...-tentò.
Draco sbuffò facendola ridere e rialzare lo sguardo.
-Credo sia meglio non farli aspettare troppo,altrimenti chissà cosa pensano-gli disse dandogli un leggero bacio sulle labbra.
Draco mugugnò scontento e l'aiutò a rimettersi in piedi,cercando di non abbassare lo sguardo sulla camicia distrutta che copriva il corpo nudo della donna.
-Questa me la pagano cara!-borbottò avviandosi verso la doccia.
Aveva bisogno di una doccia gelata per rendere il suo cervello funzionante.
Prima di entrare,però,si fermò sulla porta del bagno e guardò Hermione che nel frattempo si stava infilando la vestaglia.
-Anche tu però non credere di passarla liscia!Domani sera non ti darò tregua...-l'avvertì malizioso.
Hermione sorrise ricambiando il suo sguardo.
-Non vedo l'ora-

 

 

Salve a tutti!!!

Chiedo scusa se ho impiegato + tempo a postare il nuovo capitolo,ma mi era stata fatta una richiesta su un'altra delle mie fiction e nn volevo deludere le aspettative.

Come state?Nel pieno dell'attività di fine quadrimestre,vero?

Cmq,finalmente siamo ad un passo dal tanto atteso matrimonio e come molti di voi già hanno notato,Draco ha dimenticato di dire qualcosa alla sua cara consorte...Preparate gli ombrelli perchè presto si addenseranno nuvoloni neri su casa Malfoy.

Poi ovviamente c'è tutto il gruppo dei Serpeverde,che presto avrà un capitolo tutto x loro e i problemi di ogni coppia.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso x eventuali errori di battitura e di ortografia.

E ora i ringraziamenti:Smemo'92(Un'accordo andava trovato,anche per il bene del bimbo che nascerà...Come hai detto tu,Draco è una tentazione vivente,a cui è diventato quasi impossibile resistere,e credo che se Blaise e Theo nn fossero arrivati in ql momento tt i buoni propositi sarebbero andati in fumo),Debby'12(Grazie x aver risposto alla mia domanda...Ci credi se ti dico che mi hai commosso?Io penso sempre che qll ke scrivo nn vale due lire,quindi leggere qll che dicevi mi ha colpito!Grazie!),Alias NLH(Ho soddisfatto la tua curiosità?),Kitty Cullen(Credo che in pochi si ricordavano del tatuaggio,poi vi avevo avvertito che Blaise e Ginny sarebbero stati buffi,superato l'imbarazzo iniziale),Krisma(Vediamo se riesco a convertirti alla coppia Ginny/Blaise...),Nami_pazza(Benvenuta!Grazie x i complimenti!),Erigre(Grazie x i complimenti!Nn ti stufi a rileggere sempre gli stessi capitoli?Ho 23 anni...Troppi!),LuciaHP( Sn tr contenta di aver trovato qualcuno a cui piacciono come a me!!!),Vesper(Benventuo!Grazie x i complimenti e anche per le "critiche".Io penso che quello che conta in fondo sn il numero di capitoli che ti hanno colpito in positivo.Se questo supera il numero di qll negativi,allora sn soddisfatta),JC(Spero di riuscire a mantenere quel "wow" andando avanti nella loro storia!),Hollina(Se una storia nn va,è inutila tirarla avanti...Specie se si è fatto tanto x rimettere insieme i pezzi come nel caso di Blaise e Daphne),Gelb_augen(Inizialmente il rating era basso,poi andando avanti con la storia ho deciso di alzarlo,xkè rispetto alle altre coppie di HP vedo Draco ed Hermione come una coppia molto erotica...anche se nn so spiegarmi xkè), Shannara810(Sono assolutamente d'accordo con te:si può provare,ma se nn ci sono "speranze" allora è inutile accanirsi.Più che sconcertanti direi inaspettati perchè sn pochi che scommetterebbero su questa nuova coppia,ma x me Ginny ha bisogno di qualcuno completamente diverso da lei e lontano dal suo mondo),Deaselene(Ho un'idea ancora un pò confusa,in verità,su Blaise e Ginny x il dopo matrimonio ancora più carina di qll della cucina),Persefone Fuxia(Lo so,è una mia pecca!Forse Azkaban è tr eccessivo x Harry,ma è già crudele vedere il Salvatore del Mondo Magico con un pugno di mosche in mano dopo tt gli onori e la gloria),Yumisan(Lo so...Si incomincia a vedere i personaggi sotto un'altra ottica,capita anche a me!),Daphne'92(Vedrai tt andrà a posto anche per Daphne...Posso dire senza paura di sbagliare che la sorpresa di Hermione ha quasi messo ko il ns Draco),Lights(Fino all'ultimo sn stata indecisa su cm impostare quella conversazione e x un pò ero decisa a fare di Harry uno innamorato di Herm,ma poi sarebbero stati in troppi,così ho cambiato idea.).

Bene,x il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo..

"I do"

Baci Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** I do ***


I do

 

 

-Possibile che due donne della vostra età,tra l'altro Serpeverde,non hanno pensato di organizzare uno strip maschile per il mio addio al nubilato?-
Aveva sperato in un pò di frenesia,di irrazionalità per il suo ultimo giorno da single,dando carta bianca alle due amiche per la preparazione,ma quello che aveva avuto finora era ben lontano da corpi maschili muscolosi e ben oleati...e soprattutto mezzi nudi!
Dopo che il suo personale spogliarello per Draco era degenerato in quel modo,la sua libido era alle stelle,come forse non era mai stata nel corso della sua vita...o almeno non finchè aveva incontrato Draco.
Essere stati interrotti aveva lasciato il suo corpo in tensione,pieno di sensazioni che non erano state soddisfatte e che aspettavano soltanto un minimo accenno per esplodere:se Draco,ad esempio,avesse fatto una capatina al Malfoy Manor quella sera,anche solo per darle la buonanotte o per assicurarsi che Prudence stesse bene,lei era certa che avrebbe mandato all'aria quel voto di castità che mai come in quel momento le andava stretto.
-Tesoro,noi avremmo voluto,ma il tuo fidanzato ce lo ha proibito-disse Pansy prima di bere un'altro sorso del suo margerita.
Sedute sul grande divano che occupava il salotto principale del Malfoy Manor,le sue damigelle la guardarono sopra i loro bicchieri,curiose di vedere la sua reazione a quella notizia.
Finora si erano riservate un trattamento completo a base di fanghi,massaggi e pulizia del viso eseguiti da professionisti che erano arrivati all'improvviso e se ne erano andati neanche fossero fatti di fumo.
Hermione,dopo i primi tentennamenti,si era rilassata ed affidata alle cure di quelle persone lasciando che la toccassero,la pizzicassero e quasi torturassero con quegli strani massaggi;aveva sopportato la puzza di una nuova maschera al cavolfiore che,secondo l'estetista,liberava i pori e dava maggiore lucentezza alla pelle.
Aveva lasciato che le facessero la ceretta in posti dove non era permesso guardare a nessun'uomo apparte al suo fidanzato!
E ora le venivano a dire che non poteva godersi la vista di un'uomo ben messo che si spogliava per lei soltanto per la gelosia del suo fidanzato?
Assurdo!
-Che vuol dire non ve lo ha permesso?
Da quando fate quello che lui vi dice?-domandò muovendo lo sguardo da Pansy a Daphne.
-Sono incinta;non posso litigare con il tuo uomo...Domani gliela farai pagare nel modo che più preferisci-disse Daphne.
Hermione sbuffò e guardò Ginny:un'occhiata speranzosa,solidale,come ai vecchi tempi quando erano le uniche donne in quel gruppo di matti e la vide sorridere leggermente.
Anche lei aveva capito cosa le passava per la testa.
-Tu non mi tradiresti mai-le disse sicura.
-Herm scusa,ma ha fatto promettere anche me...-rispose Ginny spegnendo sul nascere le sue speranze.
Questo era davvero il colmo!
-Da quando tu fai quello che un Serpeverde ti dice?-le chiese leggermente arrabbiata.
Stranamente,in reazione a quella domanda,il viso di Ginny si imporporò facendo abbassare lo sguardo alla donna.
Chissà come aveva interpretato le sue parole;doveva aver certamente frainteso per reagire in quel modo.
Portò lo sguardo su Daphne e vide che un leggero sorriso divertito era apparso sul viso della bionda,nascosto subito dal bicchiere di acqua tonica.
-Che mi sono persa?-domandò curiosa.
Daphne portò lo sguardo su di lei e scosse la testa.
-Niente di importante...non ancora per lo meno-disse liquidando l'argomento.
-Chi mi fa compagnia con un'altro Martini?-s'intromise Pansy alzandosi dal divano e guardando le altre.
-Non guardare me-fece Daphne.
-Sì lo sappiamo,sei incinta,ma potresti smetterla di ripertercelo ogni cinque minuti?
Hermione,Ginny voi ve lo fate un'altro giro?-chiese poi muovendo lo sguardo da una all'altra.
Ginny annuì e tese il suo bicchiere,seguita subito da Hermione.
Pansy fece un cenno con la testa soddisfatta e prese la caraffa piena di Martini poggiata sul tavolino poco distante, iniziando a versare il drink nel bicchiere di Ginny.
-Spero che una di voi conosca un buon metodo per far passare la sbornia;se continuo così domani la mia testa sarà peggio di un pallone...-commentò Hermione.
-Tranquilla,ne conosciamo a bizzeffe-la rassicurò Daphne.
Pansy finì di rabboccare i bicchieri e tornò a sedersi,bevendo subito un sorso dal suo.
Per qualche istante le quattro donne restarono in silenzio,le loro menti perse dietro ai loro problemi e a quello avrebbero affrontato di lì a poco:Daphne,come sempre in quelle ultime settimane,pensava a sua figlia e cercava con attenzione di cogliere ogni possibile movimento o cambiamento,anche se forse era ancora troppo presto.
Hermione pensava al vestito del suo matrimonio e all'effetto che avrebbe avuto su Draco;se lo conosceva bene come sperava,sarebbe stata una dura lotta cercare di calmarlo fino alla fine della cerimonia.
Ma lo voleva veramente,poi?
Pensò alla luna di miele,dieci giorni in un posto misterioso soltanto lei e Draco.
Le era stato impossibile preparare un'itinerario turistico senza sapere la propria meta,e ogni volta che aveva provato a chiedere informazioni a Draco,lui aveva sorriso ed evitato la domanda,quasi lei non avesse mai parlato.
Beh,domani il mistero sarebbe stato svelato ed allora avrebbe dovuto improvvisare qualcosa sul momento...Sperava solo di avere internet per raccogliere più informazioni possibili.
Nascosta dietro l'orlo del suo bicchiere mezzo pieno,Ginny ripensava al sorriso di Daphne.
Sapeva qualcosa?
La vedeva come una minaccia?
Del resto lei sarebbe stata molto arrabbiata al suo posto!
Che relazione c'era fra lei e Blaise?Erano ancora amanti,visto lo stato in cui era Daphne,oppure avevano messo una pietra sopra alla loro storia ed erano andati avanti con le loro vite?
Ma che razza di domande si faceva!
Chi era lei per accampare qualsiasi pretesa su Blaise?
Non lo conosceva,a malapena si erano parlati...
No questo era ingiusto.
Avevano parlato,e molto...Si erano raccontati cose che soltanto poche persone sapevano forse spinti dall'estreaneità dell'altro al proprio mondo d'appartenenza.
Erano due stelle che si erano ritrovate nella stessa costellazione,faccia a faccia e che per ingannare l'eternità avevano iniziato a chiacchierare,trovando molti punti in comune.
Non aveva mai pensato di poter andare d'accordo con un Serpeverde,forse anche per via della prolungata vicinanza di Harry e delle sue idee,ma ora che era a stretto contatto con loro quasi tutti i giorni doveva ammettere che non erano poi così male come aveva sempre pensato.
Specialmente lui.
In fondo anche quando erano ragazzi,era sempre stato il meno offensivo,quello che non importunava lei e la sua famiglia,preferendo restarsene defilato da una parte,quasi fosse un personaggio di contorno in un quadro.
Forse era per quello che aveva accettato il suo invito a cena,oltre ovviamente al suo bell'aspetto innegabile:era stata una serata divertente e interessante,senza un'attimo di noia o di silenzio imbarazzato in cui avevano parlato del passato,delle loro famiglie,dei suoi figli e di quello che lui presto avrebbe avuto da Daphne.
Quello era stato l'unico momento in cui c'era stato un qualche imbarazzo,come se fosse un'argomento proibito o qualcosa di cui non gli piaceva parlare e lei aveva cambiato subito discorso nel modo meno lampante possibile.
Era una pazzia quella che stava succedendo fra lei e Blaise?
Tutta la sua vita presente era una pazzia,completamente diversa da quella che si sarebbe aspettata soltanto qualche mese prima quindi perchè continuare a chiedersi cosa era giusto o sbagliato?
Sprofondando sempre di più nel divano,Pansy cercava di allontanare la mente da quel pensiero fisso che l'accompagnava in quei giorni.
Non era stata in grado di prendere una decisione dopo che Theo le aveva chiesto un'altro figlio.
E fortunatamente lui non si era arrabbiato.
Non le aveva chiesto nulla,ne le aveva fatto pressioni perchè prendesse una decisione.
Sospirò.
Era chiaro che non sarebbe arrivata a niente da sola.
-Theo vuole un altro figlio-disse alle altre.
Le amiche si voltarono verso Pansy e la fissarono sorprese da quella rivelazione inaspettata.
-E tu...-chiese Daphne fissandola.
Pansy alzò le spalle,non sapendo cosa rispondere.
-Cosa hai risposto?-incalzò Hermione curiosa.
Si tirò su a sedere composta sul divano e poggiò il suo bicchiere sul tavolino poco distante da sè.
-Non ho risposto-
-E per quale accidenti di ragione?-domandò Daphne sempre più sorpresa.
L'altra scosse la testa.
-Mi ha preso in contropiede!Stavamo parlando di tutt'altra cosa e lui se ne è uscito con questa proposta.
Anche voi avreste fatto lo stesso-accusò.
Hermione scosse la testa.
-Se Draco me lo chiedesse...-cominciò.
-Non c'è bisogno che te lo chieda:ce lo hai scritto in faccia che non vedi l'ora di avere un figlio da lui Hermy-l'interruppe Pansy.
Hermione sorrise e alzò le spalle:vero.
-Allora?-chiese Daphne interrompendo il battibecco fra le altre due.
Pansy tornò a guardare l'amica di una vita,poi sbuffò quasi sentendosi sotto pressione.
-Vedila dal lato opposto:perchè non dovreste avere un'altro figlio?-le domandò Ginny parlando per la prima volta.
Bella idea!
Perchè non dovevano avere un'altro figlio?
Beh,ora la loro vita era perfetta:lei e Theo si amavano,Sadie era una bambina dolcissima e tranquilla cosa non indifferente per un bambino,e loro tre avevano trovato un'equilibrio.
Un perfetto equilibrio che questo nuovo bambino avrebbe sconvolto in un'istante.
-Tutto è così perfetto...-disse semplicemente,quasi sovrappensiero.
Hermione sorrise:era quello che pensava anche lei quando vedeva Draco e Prudence insieme.
-Magari un'altro figlio lo renderebbe ancora più perfetto...-disse sinceramente convinta.
-E se invece arriva un marmocchio che non fa altro che piangere e tenerci svegli tutta la notte?
Un bambino prepotente che litigherà con Sadie e si farà odiare dai suoi genitori e...-
-E darà fuoco alla casa magari!
Pan,credi veramente che sia possibile una cosa del genere?-chiese la riccia interrompendo i vaneggiamenti dell'altra.
Pansy storse la bocca verso destra e alzò le spalle.
-Forse-
Hermione sospirò leggermente esasperata e scosse la testa.
-Pensa allora al lato divertente del avere un figlio...-disse Ginny.
Ecco quello era un'argomento che aveva presa su di lei.
-Soprattutto,ricordati che Theo ti adora.
Anche se tu decidessi di non avere un'altro figlio,lui capirebbe e continuerebbe ad amarti quanto ti ama adesso-aggiunse Hermione.
-Deve essere proprio matto...-commentò Daphne bevendo l'ultimo sorso dal suo bicchiere.
Già doveva proprio esserlo.

 

Una ballerina di lap dance stava ballando a pochi metri da lui,con indosso soltanto un ridottissimo tanga,cercando di seguire la musica sopra le urla e gli incitamenti degli avventori del locale.
Altre ragazze poco vestite si aggiravano per il locale in veste di cameriere servendo le ordinazioni e cercando di ottenere con i sorrisi ammiccanti e con gli sguardi languidi le stesse mance che avrebbero avuto se si fossero lasciate toccare.
I bodyguard con le magliette nere nascosti nelle zone d'ombra erano una benedizione contro gli avventori ubriachi o quelli troppo insistenti,ma sicuramente avevano un effetto decisamente negativo sulle loro mance.
Blaise gli diede una pacca sulla spalla e allontanò il suo sguardo dalla ballerina di lap dance.
-Possiamo entrare-lo avvertì,voltandogli poi le spalle e seguendo Theo oltre una porta argentata.
Draco seguì il suo esempio e oltrepassò la porta,trovandosi in un separè dalle pareti viola con divani che occupavano tutte le pareti e,al centro della stanza,una pedana di un viola più scuro con un palo da lap dance pieno di brillantini in modo che la luce stroboscopica desse uno strano effetto.
In un'angolo,una bottiglia era tenuta in fresco dentro un cestello pieno di ghiaccio.
-Decisamente meglio-commentò Blaise lasciandosi cadere su uno dei divani.
Draco si sedette poco distante da lui seguito da Theo che gli si sedette a fianco.
-Mi spiegate perchè non potevamo restare di là?-domandò ad entrambi.
-Non senti che pace?-domandò di rimandò Blaise.
Effettivamente le pareti insonorizzate della stanza sembravano inghiottire i rumori che venivano dall'esterno permettendogli di sentire la musica soffusa,che si sarebbe alzata soltanto all'arrivo della spogliarellista.
-Sai che qui dentro c'è una telecamera,vero?-domandò Theo allungando il collo per incontrare lo sguardo di Blaise e ammonirlo.
L'altro alzò le spalle e voltandosi poi verso la telecamera fissata in un'angolo fece un cenno di saluto verso l'obbiettivo.
-Come al solito pensi sempre il peggio di me!-si lamentò.
-Chissà perchè...-
-Mi spiegate ancora una volta perchè sono venuto qui?-chiese Draco guardando ora uno ora l'altro sorridendo leggermente.
Era stato sul punto di lanciar loro una fattura quando era uscito dalla stanza e li aveva trovati nel corridoio impegnati a parlare dell'ultima partita del Chelsea neanche fossero alla fermata del tram.
Intelligentemente aveva salutato Hermione ancora nella loro stanza,prima di uscire,e nonostante la doccia era difficile togliersi dalla mente l'ultima immagine che aveva di lei.
-Divertiti...-gli aveva detto con un leggero sorriso ironico in viso.
Finora era riuscita nel suo intento.
Tutte le ragazze che aveva visto lo avevano interessato,era stupido negarlo,ma non quanto lo spogliarello privato e personale che era stato fatto soltanto per lui nella sua camera da letto.
Quello era irripetibile,a meno di una specifica richiesta.
-Andiamo è la tua ultima notte da scapolo!
Dovrai pur divertirti in qualche modo...Ah,scusa dimenticavo-disse Blaise ridendo sotto i baffi.
Theo contrasse le labbra per fermare il sorriso che vi era nato e annuì convinto.
-Esatto,per prima cosa dobbiamo brindare!-disse alzandosi dal divano e andando verso il cestello.
-A cosa?-chiese Draco messo in piedi quasi a forza da Blaise.
Theo prese la bottiglia,incurante della scia d'acqua che si lasciava dietro e iniziò ad aprirla.
-Al tuo matrimonio,ovvio-rispose Theo.
L'attimo dopo,il tappo saltò e i due compari si lasciarono andare ad un'esclamazione gioiosa, nonostante lo sguardo sorpreso di Draco.
Aveva due deficenti per amici!
Blaise fece apparire i bicchieri,non abbastanza in fretta per evitare di bagnare ulteriormente il pavimento con lo champagne,e Theo li riempì,poggiando poi la bottiglia a terra e alzando il calice davanti a sè.
-Al tuo matrimonio...Non credevamo di vivere abbastanza a lungo per vedere questo giorno-disse.
Draco si lasciò andare ad un sorriso e annuì:davvero divertenti.
-Soprattutto che sia sempre pieno di soprese come quelle che abbiamo visto oggi e...-aggiunse Blaise.
-Va bene,va bene!Ho capito!
Che ne dite di bere adesso?-fece Draco con un ghigno divertito sul viso.
-Un'ultima cosa,aspetta!-
Si voltò verso Theo e restò in attesa,sorpreso dalla sua nuova espressione seria.
-E' la donna giusta per te...Quindi vedi di non combinare troppe cazzate,ok?-gli disse con la solita voce da fratello maggiore.
Draco restò in silenzio qualche istante ed infine annuì.
Non ne aveva la minima intenzione.
Fecero tintinnare i bicchieri e ognuno bevve in un solo sorso il contenuto del proprio.
-Ok,ora sono pronto per la spogliarellista!-fece Blaise crollando sul divano.
Draco rise e si lasciò cadere accanto all'amico:un'ultima notte in stile Serpeverde prima di diventare a tutti gli effetti una persona rispettabile.

 

-STAI SCHERZANDO SPERO!-
Non stava accadendo davvero,era un'altro dei soliti scherzi di Daphne e Pansy,soprattutto di Pansy!
Era sempre lei che aveva le idee più assurde,ormai aveva imparato a conoscerla e le sue trovate avrebbero dovuto lasciarla indiffente,ma questo era davvero eccessivo.
La donna alzò le spalle,come se non capisse il motivo di tanto stupore e di tanto scandalo, circondata dai sorrisini divertiti di Ginny e di Daphne.
-Hai detto che non avevi ancora trovato niente di blu e di nuovo.
Poi mi sembrava di averti detto che ci avrei pensato io-disse per un'attimo dubbiosa.
Hermione scosse la testa,facendo muovere i pochi ricci che erano rimasti liberi dalla complicata acconciatura,incapace di togliersi quell'espressione sorpresa dal viso.
Aveva qualcosa di vecchio e di prestato,un paio di orecchini di zaffiri appartenuti a sua madre ed un braccialetto di diamanti che Draco le aveva dato appartenente alla famiglia Malfoy da generazioni,ma non era riuscita a trovare niente di blu che la soddisfacesse.
Quando aveva parlato a Pansy delle sue ricerche a vuoto,l'amica le aveva detto di aver un'idea e le aveva chiesto di lasciar quel compito a lei.
Ed ora si presentava con quell'oggetto?
-Così hai qualcosa di blu e di nuovo...-disse Ginny,cercando di non ridere.
Hermione la fulminò con lo sguardo,provocando inevitabilmente le risate delle tre donne,incapaci di trattenersi oltre.
-Andiamo,in fondo non è poi così terribile...Non dirmi che non le hai mai indossate-fece Daphne asciugandosi gli occhi,attenta a non rovinarsi il trucco.
-Affatto!Mai in tutta la mia vita-disse sincera la sposa.
Pansy la guardò sorpresa e anche leggermente scioccata,per poi scuotere leggermente la testa.
-Allora non sai cosa ti perdi...-commentò misteriosa.
Hermione sospirò e guardò Ginny quasi in cerca di aiuto,ma la rossa scosse la testa.
-Mi dispiace Herm,ma io sono d'accordo con loro-
-Non dirmi che anche tu...-chiese Hermione scioccata.
Ginny alzò le spalle.
-Sì può dire che è grazie a quelle se è nato Albus...Non so perchè ma scatenano la fantasia maschile-confessò senza vergogna.
Pansy rise sinceramente sorpresa e le diede una pacca sulla spalla.
-Chi l'avrebbe mai detto che i Grifondoro facessero certe cose!-disse Daphne ridendo a sua volta.
-Abbiamo smesso di credere alla cicogna molto tempo fa...-ribattè ironica la rossa,facendo ridere ancora di più le altre due.
Hermione sospirò:non aveva alleati.
Guardò quell'indumento e prendendolo con due dita,lo alzò davanti a sè,come a volerlo vedere meglio:erano degli innocenti slip blu,con dei ricami fantasiosi sui fianchi.
Le sarebbero anche piaciuti...se non fosse stato per la fessura.
Proprio nel posto meno indicato ed intimo!
-Allora?Ti abbiamo convinto?-chiese Daphne curiosa,lo sguardo su di lei.
Hermione continuò a fissare gli slip e una domanda le attraversò la mente.
-Non sono scomode?-chiese alzando lo sguardo e fissando le tre donne,cercando di non sembrare troppo curiosa.
-All'inizio può sembrarti strana quella nuova sensazione,ma ti abitui in fretta-rispose Ginny.
Dopo un'ultimo sguardo,Hermione sospirò e cedette:in fondo che male poteva esserci?
Aveva già indosso il bustino bianco,del tipo che piacevano a Draco pieno di lacci e ganci,le autoreggenti bianche quindi perchè non vedere quegli slip come un'altro regalo per il suo sposo?
L'unica cosa veramente terribile sarebbe stata essere scoperta da qualcun'altro che non fosse Draco ad indossare quel tipo di slip,ma questo era veramente poco probabile.
Era certa che non l'avrebbe lasciata neanche un'istante quel giorno...


Se la conosceva bene come credeva,sarebbe arrivata in perfetto orario.
La sua mania per la puntualità non sarebbe stata intaccata neanche dal nervosismo o dall'ansia per quel giorno.
Sotto il tendone bianco in cui si sarebbe tenuta la cerimonia,in piedi davanti all'altare nel giardino del Malfoy Manor,poco distante dal labirinto dove era solito giocare quando era bambino,Draco aspettava la sua sposa cercando di non mostrare agli altri il suo nervosismo.
Quello che aveva sempre immaginato,sperato e desiderato,stava per realizzarsi.
Tutto era perfetto...Forse con una piccola macchia.
Era pieno di dubbi,di indecisioni,di paure come forse mai gli era capitato nella vita e quella era una situazione che non gli piaceva affatto.
Avrebbe dovuto parlare ad Hermione del testamento di sua madre?
Del motivo che inizialmente l'aveva spinto a fare quel contratto con Weasley,oltre ovviamente all'amore che provava per lei?
Per alcuni istanti,la sera precedente,era stato sul punto di alzare il telefono e raccontarle tutto, dirle del testamento di sua madre,del vero motivo per cui oggi non ci sarebbero stati i voti nuziali ma soltanto quel "giuramento speciale" che la famiglia Malfoy si tramandava da generazioni e sperare che lei capisse e accettasse lo stesso di sposarlo e di vivere al suo fianco per il resto della vita.
Ma se così non fosse stato?
Se furiosa lo avesse lasciato portando via con sè anche Prudence?
Che ne sarebbe stato di lui?
Le pratiche per il riconoscimento di Prudence erano state già avviate,ma lui non aveva bisogno di un pezzo di carta per pensare a lei come a sua figlia.
Certo l'aveva sfiorato anche il pensiero della sua eredità,sarebbe stato meschino negarlo.
Come starebbe stata la sua vita,vivendo in modo modesto,senza il lusso a cui era stato abituato da sempre fin da quando era piccolo?
Sicuramente diversa,forse destabilizzante.
Ma mai quanto una vita senza Hermione e Prudence,di questo era certo.
Ora che conosceva la differenza non voleva più trovarsi da solo,senza di loro.
Per questo aveva deciso di non dirle niente.
In fondo quello che non sapeva non poteva farle male.
Ad interrompere il filo dei suoi pensieri ci aveva pensato la musica.
Lei stava per arrivare...

 

Alla cerimonia aveva pensato Pansy,chiedendo ovviamente conferma di tutte le sue idee ad Hermione.
Era stato così che un matrimonio intimo era diventato un matrimonio con centocinquanta invitati,per lo più persone che Draco frequentava per lavoro,e che il buffet semplice si era trasformato in una cena con dieci portate preparato da Gordon Ramsey,il più famoso e rinomato chef inglese.
Draco ed Hermione ancora dovevano capire che lusinga,o magia,aveva usato Pansy per convincerlo ad intervenire al loro matrimonio...
Sulle note di "
Moonriver",iniziarono ad entrare le damigelle.
Prima fra tutte,entrò Ginny in un'abito rosa confetto che risaltava la sua pelle candida ed il colore acceso dei suoi capelli.
Camminò lentamente lungo la navata arrivando all'altare ed andando a posizionarsi nel posto più esterno.
Fu poi la volta di Daphne,che ovviamente attirò l'attenzione di tutti i presenti su di lei,non fosse altro per il pancione di cinque mesi,che il vestito color lavanda non faceva altro che esaltare,compresa la fascia poco sotto il seno.
Arrivata all'altare si sistemò accanto a Ginny,non riuscendo a resistere dal lanciare uno sguardo a Blaise,di fronte a lei.
Se tutto fosse andato come avrebbe dovuto,su quell'altare ci sarebbero stati loro...e non in veste di testimoni.
Era il più sconveniente dei pensieri!
Non era il caso di rovinarsi la festa con quelle assurdità.
Pansy apparve alla fine della navata e con il suo solito sorriso malandrino attraversò il breve percorso che la portava all'altare,cercando di mantenere il passo giusto e la velocità giusta per non affrettare o rallentare troppe le cose.
Arrivata a pochi passi dalla navata alzò lo sguardo su Theo e non potè fare a meno di ripensare alla decisione che aveva preso la sera prima:perchè tanti dubbi?
Bastava guardare l'adone che aveva avuto la fortuna di sposare per capire che non ci sarebbero stati problemi...e se anche ce ne fossero stati li avrebbero affrontati insieme,come era successo con Sadie.
Sistemandosi accanto a Daphne,rivolse un piccolo sorriso soltanto a suo marito che le sorrise di rimando prima di portare lo sguardo su Draco e fargli l'occhiolino.
-La tua occasione l'hai avuta...-bisbigliò per non farsi sentire dagli altri.
Draco sorrise leggermente,grato all'amica per il tentativo di rilassarlo,poi tornò a fissare l'entrata,illuminandosi all'istante.
In un vestito di velluto rosso,con ai piedi delle ballerine dello stesso colore,Prudence era apparsa sulla soglia,entrambe le mani strette attorno al manico di un piccolo cestino di vimini pieno di petali di rosa.
Sui capelli,ancora corti,era stato sistemato un cerchietto nero lucido con una piccola coccinella e,forse spaventata da tutte le persone in piedi che la fissavano,era ferma in mezzo al corridoio.
Lo sposo si chiese se poteva scendere dall'altare per andarla a prendere per portarla al suo fianco,ma prima che potesse prendere una decisione,Prudence mosse lo sguardo in giro per il giardino e finalmente si accorse del gruppo di persone conosciute alla fine della navata; veloce iniziò a muoversi verso di loro coprendo la breve distanza in meno di dieci passi e fermandosi accanto alla zia Ginny,che le sorrise e le prese una mano.
Aveva attraversato il corridoio troppo in fretta e senza gettare neanche un petalo di rosa.
Ma nessuno dei presenti si ricordò a lungo della cosa,quando la musica cambiò e,invece della marcia nuziale,si sentirono le note di una canzone molto famosa negli anni 80.

"You are far
when I could had been your star
you listen to people who'd scare you to dead
and from my heart
strange that you was strong enough
to make a new start
"

-Davvero anticonformisti...-commentò sottovoce Blaise.
Draco si dispiacque per non poterlo colpire vista l'occasione ufficiale,ma ogni pensiero venne cancellato dall'apparizione di Hermione all'inizio della navata.
Bellissima.
Come poche altre donne nella sua vita.
Il vestito di satine bianco accarezzava le sue forme neanche le fosse stato disegnato addosso,senza però essere volgare,le maniche ricamate le coprivano entrambe le braccia e terminavano sul dorso delle mani in una forma triangolare che lasciava scoperta il palmo.
I ricami interessavano anche il decollettè fortunatamente non sfacciato,solo un leggero assaggio di quello che avrebbe visto e "assaggiato" più tardi quello stesso giorno.
L'abito si concludeva con una gonna mediamente ampia e senza strascico,che le permetteva di muoversi facilmente e senza impaccio,da cui facevano capolino le scarpe dai tacchi alti bianche.
Hermione era a metà della navata quando i loro sguardi si incontrarono.
Sorrise vedendo il suo sguardo sicuro e fiero,incurante di quello che potevano pensare le malelingue.
Il loro era un matrimonio d'amore,e chi non lo capiva era davvero idiota!
La massa di ricci che tanto amava era tenuta sotto controllo da almeno un centinaio di forcine e forse anche da un'incantesimo,e una tiara di diamanti faceva bella mostra di sè dando maggiore eleganza al profilo della donna.
Il viso era truccato sui toni del bianco:fondotinta chiaro,ombretto bianco,rimmel e un'accenno di rossetto.
Quando le arrivò accanto,le porse il braccio e le sorrise ancora più calorosamente,cercando di farla rilassare.
Si voltarono verso il pulpito dove pochi secondi dopo apparve il celebrante:padre Ralph Clapton,un'uomo basso e tarchiato con capelli e pizzetto neri.
Anche quella era stata una scelta di Pansy;era lo stesso pastore che aveva sposato lei e Theo e, visto i dubbi che l'uomo aveva mostrato all'epoca riguardo al loro matrimonio,voleva fargli vedere che si era sbagliato e magari se ci riusciva anche ottenere delle scuse.
-Cari fratelli,siamo qui riuniti per celebrare l'unione di quest'uomo e questa donna, nel sacro vincolo del matrimonio.
Il loro amore è una benedizione,perchè dimostra una delle verità primarie:l'amore può nascere anche dall'odio-cominciò.
Hermione sorrise.
-Ho l'abitudine di paragonare l'inizio di una nuova famiglia ad una piantina che germoglia.
Come una pianta ha bisogno di acqua sole ed attenzioni per crescere forte e rigogliosa,anche il matrimonio ha bisogno di attenzioni particolari.
Ha bisogno di rispetto e di stima reciproci,di sincerità,di fiducia,d'onestà e anche di amore.
Non si può costruire una famiglia sulle bugie o sulle disparità...La vostra pianta sarebbe già malata in partenza.
Certo avete bisogno anche dell'amore,ma è solo uno dei componenti,uno dei più importanti,ma non il principale...Capite cosa voglio dire?- chiese il celebrante guardando ora Draco ora Hermione.
Hermione annuì con un'espressione seria e concentrata sul viso,mentre Draco ricambiò per qualche istante lo sguardo del reverendo.
Sincerità e fiducia.
Erano già due cose in cui difettava.
Scacciò quel pensiero dalla testa e si affrettò ad annuire.
Il reverendo Clapton fece un cenno affermativo e chiese a Draco di prendere la mano sinistra di Hermione.
-Ripeti dopo di me:
io Draco Lucius Malfoy prendo te Hermione Jane Granger come mia sposa, e prometto di restarti accanto nei momenti positivi e negativi della nostra vita,in salute e in malattia,in ricchezza e in povertà e di essere il tuo consigliere,il tuo confidente e il tuo appoggio nei momenti in cui avrai bisogno di me.
Per tutti i giorni della nostra vita
-proclamò il pastore.
Draco si voltò verso Hermione e fissando i suoi occhi,enunciò lo stesso giuramento,senza un'attimo di esitazione e senza staccare mai lo sguardo da quello della donna.
Quando ebbe finito,Hermione si concesse un piccolo sorriso,cercando di trattenere l'emozione di quel momento,poi tornò a guardare il celebrante che le ripetè il giuramento.
Ora era il suo momento.
Stranamente Draco trattenne il respiro:quella era la prova del nove.
-
Io Hermione Jane Granger prendo te,Draco Lucius Malfoy come mio sposo,e prometto di restarti accanto nei momenti positivi e negativi della nostra vita,in salute e in malattia,in ricchezza ed in povertà e di essere il tuo consigliere,il tuo confidente e il tuo appoggio nei momenti in cui avrai bisogno di me.
Per tutti i giorni della mia vita
-
Draco fissò velocemente l'anello che la donna aveva al dito,l'anello di sua madre,che le aveva regalato per il loro fidanzamento:era rimasto dello stesso colore,della stessa forma.
Era identico.
Non aveva idea di cosa sarebbe successo per dimostrargli il contrario,ma era assolutamente certo di una cosa:il giuramento era valido.
Sorrise felice e incredibilmente sollevato.
Finalmente la loro vita insieme poteva aver inizio.

 

Dopo la cerimonia,gli sposi si erano dileguati da qualche parte con Prudence ed il fotografo, lasciando gli invitati sotto un'altro tendone dove erano stati alloggiati i tavoli per il ricevimento ed un piccolo palco per la band che al momento stava suonando per intrattenere gli ospiti.
Ginny bevve ciò che restava del suo bicchiere e lo poggiò sul tavolo più vicino.
-Sai che non è carino?-la rimproverò una voce.
Voltandosi leggermente verso destra,scorse il viso di Blaise poco distante dalla sua spalla,ed all'istante sorrise.
Perchè la sola presenza di quell'uomo le faceva quell'effetto?
Neanche fosse stato gas esilarante.
Era dai tempi della sua cotta adolescenziale per Harry che non si comportava in quel modo infantile e stupido.
Blaise fece pochi passi e le si fermò davanti,le mani nelle tasche ed un'espressione che secondo le intenzioni dell'uomo doveva essere di rimprovero,ma che invece era...sexy.
-Cosa non è carino?-chiese Ginny cercando di allontanare la mente da quel pensiero.
Era un territorio proibito!Non doveva assolutamente pensarci...
-Lasciare in giro bicchieri vuoti sui tavoli puliti...Pensa a chi si siederà qui e troverà il tuo bicchiere.
Pansy andrebbe su tutte le furie-commentò.
Ginny sorrise.
-Hai ragione.Davvero un comportamento deplorevole-si scusò lei riprendendo il bicchiere dal tavolo.
Blaise scosse la testa e le prese il bicchiere da mano,sfiorandole le dita.
Un brivido le attraversò la mano scendendo velocemente lungo la colonna vertebrale:che accidenti le prendeva?
Diamine era una donna,avrebbe dovuto sapere come gestire quelle situazioni!
-Devi imparare a farlo con stile-disse l'altro.
Come se non si fosse accorto della sua reazione,la prese per mano e si incamminò verso un paio di tavoli più discosti dagli altri,dove era disposta l'argenteria e le porcellane per il pranzo.
Fermatosi a pochi passi da quei tavoli,le si avvicinò e glieli indicò.
-Vedi quei tavoli?-le disse guardandola.
Ginny affondò lo sguardo in quello nero dell'uomo e annuì:qualsiasi parola sarebbe stata impossibile con il deserto che improvvisamente aveva al posto della gola.
Blaise sorrise e riprese a camminare,avvicinandosi ai tavoli.
-Ti avvicini con aria noncurante e quando sei vicino al tavolo delle porcellane,posi il bicchiere sporco insieme a quelli puliti-le disse unendo la teoria alla pratica.
Ginny ebbe qualche secondo per fissare il suo bicchiere,ormai disperso in mezzo ad altri simili,prima di essere trascinata via gentilmente da Blaise.
-Ma così qualcuno avrà comunque il mio bicchiere!-gli fece notare.
Lui annuì,per nulla intenzionato a lasciarle la mano.
-Però non se la prenderanno con te-rispose pronto.
Ginny spalancò la bocca leggermente scioccata,facendolo ridere divertito.
Aveva davvero una bella risata...
-Sei veramente incredibile!-
-Puro stile Serpeverde...-commentò lui per nulla impressionato.
Per qualche istante Ginny mantenne l'espressione sorpresa,poi scosse la testa:perchè si stupiva ancora?
Abbassò lo sguardo e vide la sua mano stretta a quella di Blaise,le loro dita intrecciate come se fosse la cosa più normale del mondo e decise di non fare nessun gesto per sciogliere quel legame che si era creato.
Le piaceva la sensazione che quella stretta le dava,il modo delicato e allo stesso tempo protettivo in cui la mano di Blaise avvolgeva la sua.
-Siamo allo stesso tavolo,vero?-chiese Blaise facendole riportare lo sguardo sul suo viso.
Lei annuì.
-Posso sperare di averti come vicina?Oppure qualcuno ha fatto prima di me?-domandò ancora l'uomo.
Ginny sorrise e scosse la testa.
-Questa volta sei fortunato-
"
Signori e signore date il benvenuto a Mr e Mrs Malfoy"
L'annuncio del vocalist del gruppo le fece allontanare lo sguardo dal viso di Blaise e sciogliere le loro mani per applaudire all'arrivo degli sposi.
Osservò una raggiante Hermione,come non la vedeva da anni,raggiungere il centro della pista da ballo con Draco per il primo ballo come marito e moglie.
Sorrise quando sentì la canzone che avevano scelto:le era sempre piaciuta;Harry invece la riteneva troppo datata,di un'altra generazione.

 

"Strangers in  the night,two lonely people

We are strangers in the night

Up to the moment

We said our first hello"


-Un classico-disse con ancora un leggero sorriso sulle labbra.
-Ma sempre di grande effetto.
Credo di aver rimediato il primo bacio da una ragazza con questa canzone-rispose Blaise.
Lei lo guardò e non riuscì a trattenere un'altro sorriso.
Quella era una situazione terribilmente pericolosa:doveva vedere Blaise come una vedova nera, un'enorme ragno che attirava le sue vittime nella propria ragnatela per poi giustiziarli.
Forse così sarebbe stato più facile resistergli.
La canzone finì e sentì degli applausi per gli sposi.
Una nuova canzone iniziò e loro ancora non avevano smesso di fissarsi:agli occhi degli altri dovevano sembrare due idioti!
-Ti va di ballare?-le chiese Blaise.
Ginny annuì e presa di nuovo la sua mano si fece guidare verso la pista da ballo.
Le note sensuali del sax accompagnarono la voce di George Michael mentre Blaise con nonchalance le metteva una mano sul fianco destro e l'avvicinava a sè,mentre lei gli stringeva un braccio attorno alla vita,stringendo l'altra mano a quella dell'uomo.

 

"I feel so unsure

as I take your hand and  lead you to the dancefloor

as the music dies,something in your eyes

calls to mind the silver screen

and all its goodbyes"

 


In silenzio,la testa poggiata contro la sua clavicola destra si faceva trasportare dalla sua guida disinvolta e dalla musica,incurante dei possibili sguardi che la loro nuova e inaspettata intimità poteva attirare.
-Sto stringendo troppo?-le chiese Blaise,abbassando la testa e avvicinando le labbra al suo orecchio sinistro.
Lei alzò la testa quel poco che bastava per incontrare il suo sguardo e sorrise.
-Affatto.
Vuoi che mi allontani un pò?-gli chiese preoccupata per un'istante che quella vicinanza potesse essere un fastidio per lui.
Blaise sorrise e scosse la testa,accarezzandole leggermente la schiena.
-Assolutamente.
Anzi volevo sapere se potevo prenotarti anche per gli altri lenti...-le disse tornando ad avvicinare la bocca al suo orecchio.
Ginny sentì il suo respiro sul collo provocarle la pelle d'oca e le ci volle qualche istante in più per rispondere.
Se le avesse chiesto un bacio,qui di fronte a tutti,nel bel mezzo della pista,lei non avrebbe esitato un'istante.
-Non potevo sperare in un partner migliore...-

 


Li osservava da un pò,seduta nel suo tavolo d'angolo.
Era evidente l'attrazione che c'era fra loro:la si percepiva dal modo in cui ballavano,dal modo in cui cercavano di starsi vicini ogni momento.
Era gelosa?
Forse un pò.
Arrabbiata?
No,quel capitolo della sua vita era chiuso.
Era infastidita,ecco era quello il sentimento giusto.
Infastidita dal fatto che Blaise fosse di nuovo interessato a qualcuno,dopo così poco tempo dalla fine della loro storia,nonostante la storia della bambina e tutto il resto.
Per lui era facile!
Era lei quella che era off-limits per il resto del genere maschile per via della sua pancia; era come se il fatto che fosse incinta fosse un segnale per gli altri uomini,come se li avvertisse che lei era un territorio già segnato o cose simili.
Ma non aveva anche lei esigenze o desideri come Blaise?
Sbuffò leggermente e scostò lo sguardo dalla coppia danzante.
-E' occupato questo posto?-
Portò l'attenzione sull'uomo in piedi alla sua destra e l'esaminò attentamente,cercando di non darlo troppo a vedere:capelli castani,fisico asciutto ed atletico,occhi nocciola.
Decisamente elgante nel completo blu scuro con camicia bianca e cravatta coordinata.
Niente male.
-Non ha trovato il posto assegnato a lei?-gli chiese curiosa.
L'uomo sorrise e scosse leggermente la testa.
-L'ho vista qui da sola e ho pensato di venirle in soccorso-spiegò.
Daphne lo fissò sorpresa.
L'uomo indicò di nuovo la sedia vuota e lei si limitò ad annuire.
-Sposa o sposo?-le chiese l'uomo mettendosi a sedere.
Daphne sorrise.
-Entrambi.
Sono una ex dello sposo,ma sono anche una delle migliori amiche della sposa nonchè sua damigella d'onore.
E lei?-chiese a sua volta curiosa di scoprire qualcosa in più sull'uomo.
Questi sorrise misterioso.
-Anche io.
Diciamo che inizialmente ero più un amico della sposa,ma ultimamente ho fatto anche amicizia con lo sposo-disse continuando a restare sul vago.
La bionda aggrottò la fronte fissandolo.
-E' uno degli ex di Hermione per caso?-
L'uomo rise e scosse la testa.
-No,ma diciamo che io e lei abbiamo ballato in maniera davvero inapropriata quest'estate...- raccontò.
-E Draco l'ha lasciata vivo?-commentò lei sorpresa.
L'altro sorrise.
-Diciamo che in un primo momento non ero una delle persone che amava di più,ma poi mi sono riscattato-disse sempre misterioso.
Daphne lo fissò incerta,ma prima che gli potesse fare un'altra domanda,lui parlò.
-Di quanti mesi è?-chiese indicando il pancione.
-Cinque-
-Il padre del bambino non si arrabbierà vedendola parlare con me?-le domandò sorridendole.
Lei ricambiò il sorriso e lanciò uno sguardo alla pista,dove Blaise e Ginny stavano ancora ballando.
-E' lì,impegnato a far colpo sulla sua nuova conquista...-disse indicandoli.
Il silenzio che seguì le fece capire di aver usato le parole sbagliate e di aver dato l'impressione distorta della loro situazione.
-Mi dispiace,io non volevo essere invadente...-si scusò infatti l'uomo subito dopo.
Daphne sorrise e scosse la testa.
-Non lo è stato.
Mi creda è meno terribile di quanto possa sembrare:lui è il padre del mio bambino,ma non siamo una coppia,almeno non più-raccontò stringendo la loro storia all'osso.
L'uomo annuì con serietà.
-Scommetto che sta cercando una scusa per alzarsi elegantemente e sparire-disse senza vergogna.
L'uomo la guardò sorpreso e accennò un'altro sorriso.
-Veramente mi stavo chiedendo se al padre di suo figlio darebbe fastidio se la invitassi a ballare-le rispose fissando i suoi occhi.
Questo era davvero inaspettato.
Restò in silenzio qualche istante,fissando gli occhi nocciola che la scrutavano e si sentì leggermente lusingata:nonostante il suo stato e l'evidente pancione era riuscita ad attirare lo stesso l'attenzione di un'uomo.
-Veramente io non ho l'abitudine di ballare con gli sconosciuti-disse con un sorriso malandrino.
Lo stesso sorriso che apparve sul viso dell'uomo,prima che questo le tendesse la mano sopra il tavolino.
-Filippo Valenti.
Molto piacere-si presentò.
Daphne tese la sua mano e strinse quella di Filippo.
-Daphne Greengrass.
Ora puoi invitarmi a ballare-


-No,no aspetta...-
La sua voce suona poco convincente anche a lei,come sperava di convincere lui?
Infatti non ci riuscì.
Le labbra di Draco continuarono ad accarezzarle il retro del collo,ed il suo corpo a schiacciarla contro la parete in quella strana ed inaspettata posizione.
-Mi sembra di aver aspettato anche troppo...E poi la colpa è tua...-
Sì,è vero,la colpa era sopratutto sua:come le era venuto in mente di chiedergli di darle una mano con la lampo del vestito?
Sospirando,piegò la testa all'indietro,cercando di allontanarsi dalle sue carezze,ma riuscendo così a far muovere le labbra dell'uomo sul collo verso la gola.
-Per favore...smettila...
Che penseranno gli ospiti non vedendoci?-gli disse in tono sempre meno convinto.
Lo sentì sorridere contro il suo collo e la sua pelle reagì istantaneamente a quel piccolo cenno, provando brividi lungo tutta la schiena.
-Ormai la festa è quasi finita...E poi gli ospiti sono tutti in giardino,siamo soli in casa-le ricordò sfiorandole un fianco con una mano.
Dannazione!Possibile che fosse così attento anche in situazioni del genere?
-Sei tutta sola con il Lupo Cattivo...-le disse in un sussurro.
L'attimo dopo una mano si strinse sul suo seno sinistro,ancora coperto dalla stoffa del vestito da sposa,strappandole un sospiro suo malgrado.
Senza accorgersene poggiò la testa contro una spalla di Draco,tutto il suo corpo contro quello dell'uomo,segnando così la sua resa.
Aveva ragione lui:avevano resistito anche troppo,si erano sottoposti a troppe tentazioni e adesso era venuto il momento di godersi la loro ricompensa.
Alzò un braccio e lo portò attorno al suo collo,affondando le dita nei capelli serici del compagno, chiudendo gli occhi.
Le labbra raggiunsero le sue l'istante dopo,fameliche e passionali,la lingua che lambì il labbro superiore e cercò la sua quasi possessiva.
Senza smettere di baciarlo,Hermione si voltò,tornando poi a stringergli le braccia al collo,stretta a lui,il seno premuto contro il torace dell'uomo,le sue braccia forti che le cingevano la vita mentre una mano iniziava a far scendere la lampo del vestito da sposa.
Le loro labbra si separarono e Draco tornò a baciarle il collo,la gola,scendendo verso il seno.
La lampo era già arrivata a metà schiena,facendole scivolare il vestito giù per il seno,quando qualcosa attirò la loro attenzione.
-Disturbo?-chiese una voce seguita subito da due colpi decisi sulla porta.
Sia Draco che Hermione si voltarono verso la porta,dove Pansy per nulla sorpresa e con un'evidente espressione divertita in volto,fissava la scena che le si era presentata davanti.
-Veramente sì-rispose seccamente Draco.
La donna alzò le spalle e fece un passo nella stanza.
-Ti ho detto di entrare,forse?-domandò Draco in tono arrabbiato.
-So di aver rovinato i tuoi piani,ma è mio dovere di damigella d'onore preservare l'onore e l'integrità della sposa fino alla prima notte di nozze-disse fermandosi davanti ai due.
Hermione la guardò leggermente sorpresa:era venuta a salvarla da suo marito?
-Ma che stai dicendo?-chiese infatti Draco.
-Il voto vale fino a stasera...-disse a mezza voce Hermione.
Draco si voltò a guardare Hermione visibilmente seccato,tornando poi a guardare Pansy che annuiva soddisfatta.
Messo alle strette,Draco sbuffò ed annuì,sciogliendo l'abbraccio.
-Va bene,va bene,vado a cambiarmi in un'altra stanza-disse muovendosi verso la porta.
Hermione lo seguì con lo sguardo fino alla soglia dove si voltò e fissò Pansy.
-Tanto per sapere:non hai mica intenzione di seguirci anche in luna di miele,vero?-


Aveva insistito tanto.
Dopo la partenza degli sposi,gli invitati avevano cominciato ad incamminarsi verso le macchine per tornare a casa ed era stato allora che si era offerto di accompagnarla a casa.
Inizialmente lei era stata restia a fargli fare un viaggio inutile,ma lui aveva insistito tanto e con tanta convinzione da farla cedere.
-Non avresti dovuto-disse ancora una volta.
Blaise sorrise e scosse la testa.
-Non sarei stato un gentiluomo se ti avessi lasciato prendere un taxi per tornare a casa-le disse chiudendo la portiera del passeggero e fermandosi al suo fianco.
Ginny sorrise.
-Potevo sempre smaterializzarmi a casa-gli fece notare lei.
Lui scosse la testa.
-Non è consigliabile dopo aver bevuto molto-
-Ehi!Io non bevo!-lo rimproverò Ginny.
Blaise rise,continuando a tenere lo sguardo sul suo viso.
Per tutto il giorno erano stati vicini,avevano riso,avevano scherzato,avevano ballato esclusivamente in coppia creando un rapporto esclusivo che sembrava escludere totalmente gli altri.
Era strano per lei sentirsi così in sintonia con qualcuno che non fosse Harry.
Aveva amato una sola persona nella sua vita e ora provare di nuovo qualcosa per un'uomo era... assurdo.
Sì assurdo!
Era come se avesse appena scoperto di poter provare di nuovo dei sentimenti.
-Grazie.
Per avermi accompagnato a casa e per essere stato il mio cavaliere al matrimonio-gli disse alzando lo sguardo al viso dell'uomo.
Blaise accennò un lieve sorriso e annuì.
-Credimi,è stato solo mio il piacere.
Pensavo di annoiarmi e invece...-
Non sapendo cosa dirgli,Ginny annuì e gli tese una mano.
-Allora buonanotte-
Blaise,tese la sua mano e strinse quella di Ginny,avvicinandosi a lei e portando il viso a poca distanza da quello della donna.
-Buonanotte-disse a voce più bassa.
Poi dolcemente le baciò la guancia sinistra.
In quella distanza ravvicinata i loro sguardi si incontrarono e fu come se tutto iniziasse a scorrere più velocemente:l'attimo prima si stavano fissando,l'attimo dopo la schiena di Ginny era contro la macchina,le braccia strette attorno alle spalle dell'uomo,le labbra che rispondevano al bacio.
Una mano di Blaise era fra i suoi capelli,mentre l'altra era sul suo fianco destro,leggera e quasi impalpabile.
Ginny si alzò sulle punte dei piedi per non interrompere ancora il bacio,mentre i denti di Blaise stuzzicavano il suo labbro inferiore e le lasciavano il sentore del caffè.
Era una follia...Una deliziosa follia,ma pur sempre una follia.
Sospirò e,anche se controvoglia,staccò le labbra da quelle di Blaise.
-Non possiamo-
-Già!E' vero!-convenne subito Blaise staccandosi da lei e schiarendosi la gola.
Ginny premette le labbra una contro l'altra,cogliendo con un veloce sguardo la lingua di Blaise sul labbro inferiore,come a cogliere ogni traccia del loro bacio.
-Beh,si è fatto veramente tardi-disse imbarazzata.
Blaise annuì,le mani in tasca,dondolando sui talloni neanche un'adolescente.
-Già,già..-
-Grazie del passaggio.
Buonanotte-
Dopodichè fece i tre larghi gradini di terraccotta che la separavano dalla porta di casa e prese la chiave dalla borsetta,ma prima di infilarla nella serratura,si voltò ancora una volta indietro e lo vide ancora fermo accanto alla macchina che la osservava,in attesa che lei entrasse in casa.
Ancora una volta bastò uno sguardo perchè Blaise coprisse in tre passi la distanza che c'era fra di loro e tornasse di nuovo ad abbracciarla,per poi posare le labbra sulle sue.
Istantanee le braccia di Ginny si chiusero attorno alla vita dell'uomo e l'attirarono a sè,dischiudendo le labbra sotto le sue,accarezzandogli le labbra ed il palato con la punta della lingua.
Quando si staccarono questa volta,non ci fu lo stesso imbarazzo.
-Ci vediamo domani-le disse prima di darle un altro bacio veloce.
Ginny annuì e si staccò da lui,tornando a voltarsi verso la porta di casa e inserendo la chiave nella serratura.
Quando fu entrata nell'ingresso,sul punto di richiudere la porta,gli sorrise un'ultima volta, mentre un pensiero le attraversava la mente:si aspettava di entrare?
-Buonanotte Ginny-fece Blaise mettendo a tacere i suoi dubbi.
Lei annuì e chiuse la porta.
Era decisamente una pazzia!
Ma che male c'è a concedersi una follia ogni tanto?

 

 

Salve a tutti!!!

Come state?Ci siete ancora o questo matrimonio ha causato qualche vittima?

Personalmente penso che qst matrimonio qualcosa di positivo ce l'ha:un'altro giorno di astinenza ed il nostro Draco avrebbe riportato gravi danni.

A questo proposito voglio avvertirvi:il prox capitolo sarà leggermente "hot":il voto viene spezzato,ma nn c'è solo la luna di miele di Hermione e Draco,ci sono anche Ginny e Blaise alle prese con qst nuova situazione e Pansy e Theo con le loro voglie di paternità e maternità.

Comunque voi sapete che cerco sempre di non essere mai volgare quando affronto certi argomenti e spero di riuscirci anche nel prox capitolo.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e chiedo scusa x eventuali errori d'ortografia o di battitura.

Le canzoni utilizzate in questo capitolo sono "Kissing a fool" di George Micheal(o in questo caso nella versione di Micheal Bublè),"Strangers in the night" di Frank Sinatra e "Careless Whispers" di George Micheal.

E ora i ringraziamenti:Deaselene(Credo ke Draco finirà per odiarmi se li interrompo un'altra volta...forse è per questo che la loro luna di miele dura dieci giorni?Devo dirti che la mia Pansy mi piace molto,specialmente sapendo quello che farà in seguito),Krisma(Qualcosa della vicinanza di tutte quelle serpi deve pur esserle rimasto,no?Riuscirò a convertirti vedrai!!),Kitty Cullen(Io vedo Daphne come una persona superiore,e lo dimostrerà anche in questo caso...),Hollina(Assolutamente d'accordo con te!Sono contenta di avere un'alleato!!), Daphne'92(Davvero nn ricordi?Tranquilla cmq nn 6 l'unica...Beh,adesso un pò ne abbiamo riparlato,ma in fondo la storia si basa su quello),Giulia Malfoy(Vedrai...Non è ancora finita...), Yumisan(In fondo facevano il loro dovere di testimoni,come potevano immaginare che interrompevano uno spogliarello?),Niki Potter(Grazie x i complimenti!Devo darti ragione:anche io ho letto le poche storie su di loro e nn le ho trovate interessanti;ti ho dato un piccolo indizio,ma se ti vengono altri dubbi,nn esitare a dirmelo),Alias NLH(Io nn credo abbia sofferto molto,e poi hanno creato un precedente molto interessante...Sicuramente la prossima volta nn verranno disturbati da nessuno),Gelb_augen(O in qllo sbagliato,ki lo sa... Indubbiamente,anche se avrai notato anche tu che,al contrario di Hermione lui nn ha mai dato voce ai suoi sentimenti,dandoli per scontati,sicuro che lei si sarebbe accontentata senza sapere che questo poi gli si ritorcerà contro),Miticagaia5(Benvenuta!E grazie x i complimenti! Ho soddisfatto la tua curiosità?),Marie'92(Benvenuta!Tranquilla,nn mi arrabbio xke i miei lettori hanno una vita fuori dalle fiction,anzi è normale!Grazie x i complimenti!),Ginny'28( Anche qst in quanto a lunghezza nn scherza!La vicenda di Blaise e Ginny si svolgerà principalmente nei prossimi capitoli,spero di nn deluderti),Pikkola(Tranquilla,recensisci solo se e qnd vuoi.Grazie x i complimenti!Tu come la prenderesti al posto di Hermione?),Sidraco( Narcissa,come ho già detto dai primi capitoli,è morta e credo che la stessa fine l'abbia fatta anche Lucius),Lights(Credo ke cn Ginny uscirà fuori un lato nuovo di Blaise,qualcosa che neanche lui credeva di avere...Da ridere soltanto xke nnè capitato a noi:fossi stata al posto di Hermione avrei ucciso Theo e Blaise senza alcun indugio!),Debby12(Grazie x i complimenti! Ti ho ripagato un pò dalla delusione del giorno di Natale?Nn l'ho scritto xkè ero appena uscita dal vero natale e allora ne ero un pò stufa...),Selvaggia_26(Grazie x i complimenti!),JC(Ti ho già detto che adoro i tuoi commenti?Se l'ho fatto te lo ridico!Credo sia un pò difficile andare dalla tua futura sposa e dirle che devi sposarla altrimenti diventi povero,nn importa che x consolazione le dici che la consideri l'amore della tua vita...Un' impresa tr grande anche x il Re delle Serpi!),Bettybionda(Complimenti x la tua resistenza!Ma nn ti sei annoiata?Posso solo dirti che nn è nessuna delle due,quindi puoi immaginarti la portata di nuvoloni neri che si addenseranno su casa Malfoy),Bellezza88(Ti ho aiutato un pò?),Smemo'92(Sicuramente addio al voto di castità!Preparati xò,perchè anche Ginny ti sorprenderà...),Erigre(Grazie x i complimenti!Avremmo notizie di Harry,ma al momento nn posso dirti di più...Inoltre nn posso neanche prometterti nulla su cosa succederà quando Herm scoprirà del contratto),Shnusschen(Adoro tr le mie coppie x farle soffrire senza motivo,quindi sta tranquilla...Sopratutto Theo e Pansy,chi l'avrebbe detto che la massima aspirazione x un Serpeverde fosse la felicità familiare?).

Bene,x il momento è tutto,io vi saluto e vi lascio al prossimo chap, raccomandandomi xò di nn farvi tr illusioni o voli di fantasia...

"Erotica"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Erotica ***


erotica

 

"Pioggia io sarò per toglierti la sete

E sole salirò per asciugarti bene

Vento arriverò per poterti accarezzare..."

 

"Ma è solo solitudine la nostra libertà

paura insopportabile della felicità.

Tutti gli amori che vivrò,avranno dentro un pò di te

perchè lo so dovunque andrai,in ogni istante resterai

Indimenticabile"

 

 

-Posso aprire gli occhi adesso?-
-Non ancora-
Sbuffò,cercando di scorgere qualcosa,qualsiasi cosa attraverso la benda che aveva sugli occhi: quando era colpita dalla luce riusciva a intravedere delle forme,delle sagome,ma nonostante quello non riusciva ancora a capire dove fossero.
-Ti giuro Malfoy che se è uno dei tuoi scherzi,io...-gli disse non sopportando quello stato di sudditanza.
-Ormai non puoi più chiamarmi così almeno non se vuoi offendermi...Ti chiami Malfoy anche tu-le fece notare con voce serena.
Dannazione aveva ragione!
-Beh,allora inventerò qualcosa!-gli disse pur di avere l'ultima parola.
Lo sentì ridere al suo orecchio e dei piccoli brividi scesero dal collo lungo la schiena:era una sua impressione oppure l'essere "cieca" la rendeva più sensibile a quelle piccole sensazioni?
Fece un'altro passo in avanti,sempre guidata da Draco e cercò di capire dov'erano attraverso quello che riusciva a percepire dall'esterno.
Sicuramente erano in un posto freddo;lo sentiva sulla pelle e anche se non riusciva a vederlo sapeva che il suo fiato si condensava in una nuvoletta bianca ad ogni respiro.
Inoltre sentiva la neve sotto gli stivali:quella speciale combinazione di terreno morbido e duro allo stesso tempo che solo la neve è capace di dare.
Ecco perchè le aveva fatto indossare quegli stivali...
Sbuffò ancora una volta,impaziente,e fece un'altro paio di passi.
-Ok,ora va bene.
Puoi levarti la benda-le disse finalmente Draco sempre dietro di lei.
Senza farselo ripetere due volte,impaziente,Hermione abbassò la benda scoprendosi gli occhi e ad un primo sguardo tutto quello che vide fu la neve,candida e ovunque intorno a loro.
Fece per voltarsi verso Draco e chiedergli spiegazioni,ma qualcosa alla sua destra attirò la sua attenzione.
Era della misura giusta,nè trppo grande nè troppo piccola,interamente di mattoni e legno e sembrava uscita direttamente da una favola.
Sentì il torace di Draco contro la sua schiena e l'attimo dopo le braccia del marito le si strinsero attorno alla vita.
-Benvenuta a casa-le disse prima di darle un bacio dietro l'orecchio.
Incredula,Hermione si girò fra le sue braccia fino a che non furono faccia a faccia e lo fissò.
-Come?-chiese.
Draco sorrise e la strinse di nuovo più vicino a sè.
-Quella piccola costruzione è il mio regalo di matrimonio per te...-le disse Draco,indicando la casetta.
Un'espressione incredula si disegnò sul viso di Hermione,portandola a spalancare la bocca per la felicità e a gettargli le braccia al collo.
-Tu sei matto!-gli disse accompagnando ogni parola con un bacio.
-Lo so...Ma ho pensato che sarebbe stata un'idea carina e poi tu lo sai che amo fare le cose in grande-le rispose.
Hermione sorrise e tornò a baciarlo,questa volta soffermandosi sulla sua bocca con maggiore lentezza e dolcezza.
Draco le accarezzò la schiena e per qualche istante portò una mano sul collo,le dita a sfiorare la mascella.
Ancora impegnati a baciarsi,Draco fece scivolare entrambe le mani attorno alla sua vita e poco dopo Hermione era sollevata da terra,sorretta dalle braccia forti di Draco.
-Hai intenzione di farci cadere a terra tutti e due?-chiese Hermione stringendo le braccia al collo del marito spaventata dall'eventualità.
Lui sorrise e iniziò a camminare verso la porta della casetta.
-Tu dovresti saperlo...Non è una tradizione babbana che lo sposo porti la sposa in braccio fin oltre la soglia?-le ricordò lui lanciandole un'occhiata leggermente divertita.
Hermione sorrise e poggiò la testa contro la sua spalla.
-Non pensavo credessi a queste idiozie babbane...-lo prese in giro lei,accarezzandogli una spalla con le dita della mano sinistra.
Draco non le rispose e con un'incantesimo non verbale aprì la porta di casa,svelando la prima stanza della casa:il soggiorno.
Un piccolo soggiorno con un camino in cui divampò un piccolo fuoco nello stesso istante in cui entrarono in casa,delle poltrone accanto ad una libreria di quattro scaffali,tutti già stipati di libri,un piccolo comò di fianco alla porta poco distante dall'attaccapanni a muro,e per finire un divano beige e vari quadri appesi alle pareti.
-Come hai fatto a fare tutto senza che mi accorgessi di niente?-gli chiese lei visibilmente colpita.
Lui ghignò malizioso.
-Mistero...-le disse rimettendola a terra,senza però lasciarla andare.
Hermione sorrise e tornò a muovere lo sguardo nella camera,per cogliere quei piccoli particolari che potevano esserle sfuggite ad una prima occhiata.
-Hai pensato veramente a tutto...-commentò.
-Se qualcosa non ti piace puoi sempre cambiarla secondo i tuoi gusti.
Posso portarti nel...-precisò Draco leggermente ansioso.
La riccia avvicinò le labbra a quelle del marito e lo zittì con un bacio,sfiorandogli più volte la bocca.
-L'adoro.
Finora quello che ho visto mi piace,perchè cambiarlo?
Però ho un dubbio-gli disse.
Draco la guardò in attesa.
-Dove siamo?-
Lui sorrise e abbassò lo sguardo per pochi secondi,prima di ritornare a fissarlo su di lei.
-In un piccolo paesino sulle montagne austriache.
L'ho scoperto per caso durante una visita "istituzionale" e da allora ho sempre pensato che mi ci sarei trasferito.
Inoltre avevo bisogno di qualcosa che fosse soltanto nostro-aggiunse.
Hermione sorrise,sorpresa da quelle parole:chi l'avrebbe detto che nonostate i castelli sparsi per tutta l'Inghilterra e l'Irlanda,suo marito avesse bisogno di un posto che non fosse contaminato dai ricordi del passato?
Per qualche istante il silenzio tornò nella stanza,mentre i due si godevano quell'attimo di tranquillità dopo le tante corse e i tanti impegni che avevano caratterizzato le loro settimane precedenti.
-Ascolta-le fece poi Draco avvicinando la bocca al suo orecchio sinistro,quasi dovesse confidarle un segreto.
Lei cercò di intercettare il suo sguardo curiosa,mantenendo il silenzio,cercando di cogliere anche il più piccolo rumore.
-Siamo soli-
Hermione sorrise e voltò leggermente la testa,posando un bacio sulla sua guancia.
-Già-disse semplicemente.
Le dita di Draco le stavano aprendo il cappotto senza difficoltà e una volta finito passarono ad accarezzarla sopra i vestiti,imitato pochi istanti dopo dalla donna.
-Nessuno ci disturberà-aggiunse la donna,allontanandosi da lui quel poco che bastava per far cadere a terra il cappotto ingombrante.
Si allontanarono di qualche passo per non inciampare nelle giacche pesanti abbandonate per terra e si lasciò guidare da Draco verso una parete di legno,poggiandovi la schiena contro.
Sempre in silenzio,osservò le sue dita lente che indugiavano sui bottoni della sua camicia, slacciandoli e scoprendo così il bustino bianco.
Per qualche istante Hermione giocherellò con la punta della cravatta color vinaccia,per poi afferrarla e attirarlo verso di sè,schiudendo le labbra non appena incontrò quelle di lui,stringendogli le braccia al collo e premendosi contro di lui.
Non era un mistero che lo desiderasse.
Dopo due settimane in bianco era già un miracolo che non lo avessero fatto in mezzo alla neve!
Una mano era contro il suo fianco sinistro che la spingeva contro di sè e accarezzava il tessuto ricamato del bustino,salendo poi lentamente verso l'alto.
Hermione dischiuse le labbra facendo uscire un sospiro nello stesso istante in cui una mano del marito iniziò la sua piccola lotta personale con i ganci del bustino.
Solo quando i primi ganci furono aperti ed il seno fu più in mostra,Hermione iniziò a sbottonare velocemente la camicia di Draco,quasi avesse aspettato quel segnale.
-E' proprio quello che spero...-sussurrò lui,chinandosi a leccarle l'orecchio destro,mentre la camicia cadeva a terra con un semplice gesto delle spalle.
Cercò di nuovo le sue labbra,questa volta in maniera più passionale,facendo scivolare l'altra mano verso il basso fino alla cerniera lampo della gonna che aprì senza problemi,nonostante fosse totalmente impegnato in altro,e la lasciò scivolare lungo i fianchi e le gambe di Hermione fino a raggiungere il pavimento.
-Non sarebbe meglio andare in camera da letto?-gli chiese Hermione con un leggero fiatone.
Draco le rivolse un sorriso pieno di malizia e le leccò il labbro inferiore con la punta della lingua.
-Avremmo tempo anche per quello...-le promise.
Con le labbra Draco iniziò a scendere lungo la gola,il petto,raggiungendo il solco fra i seni, giocando con le labbra e con i denti con un capezzolo uscito dal bustino mentre le mani risalivano verso l'alto accarezzandole le gambe,le cosce scivolando verso l'interno.
-No,aspetta,non è meglio se...-protestò lei quando lo sentì sfiorare il tessuto degli slip blu.
Ma Draco le mozzò il fiato in gola:deciso ed esperto,scostò gli slip e iniziò a stuzzicare la sua intimità, facendole inarcare la schiena contro la sua mano.
No,ormai non potevano più aspettare.
Lei non voleva più aspettare...


Era nervoso.
Sarebbe stato stupido negarlo.
Allo studio di un ginecologo era legato il ricordo più brutto della sua vita,quindi era normale se in quel momento non fosse la persona più chiacchierona e allegra del mondo,giusto?
-Perchè non provi a rilassarti?Se continui a fare quella faccia ti verranno le rughe-lo rimbrottò Daphne.
Sdraiata sul lettino e perfettamente rilassata,neanche fosse nel suo ambiente naturale,lo fissava stupita e anche leggermente seccata per il suo comportamento.
Forse era colpa degli ormoni:era possibile che avesse dimenticato il motivo che lo spingeva a comportarsi così?
Oppure era sua?
Era rimasto in silenzio,fin da quando era andato a prenderla a casa nonostante i tentativi della donna di intavolare una discussione.
-Mi rilasserò quando il medico dirà che è tutto a posto-le disse a mezza voce.
La sentì sospirare.
-Non ti basta la mia rassicurazione?-chiese lei leggermente divertita.
Blaise si voltò e la fissò qualche istante prima di rispondere,indeciso.
-Non offenderti Duffy,ma preferisco il parere di qualcuno con una laurea in medicina-le disse pronto a qualsiasi reazione da parte della donna."
Daphne lo guardò scuotendo la testa e si limitò a sospirare.
-Perchè non pensi a un pensiero felice?Così almeno ti toglierai quest'espressione dalla faccia... E' veramente assurda!-fece la donna senza nessun'acrimonia nella voce.
Blaise sbuffò e tornò a voltarsi verso la finestra.
Un pensiero felice...Beh,non doveva andare troppo indietro con i ricordi.
Erano giorni che se chiudeva gli occhi ripensava a quella sera,al nuovo sapore che aveva sentito sulle labbra,al modo naturale in cui lei si era abbandonata contro di lui rispondendo ai suoi baci...al ricordo del suo profumo che ancora persisteva nella sua macchina,quasi a peritura memoria di quel momento.
Gli impegni al giornale gli avevano impedito di mantenere la sua promessa e di rivedersi ancora.
Cosa pensava Ginny di quella sua assenza,di quel silenzio prolungato?
Fosse stato al suo posto,avrebbe subito pensato ad un pentimento:avrebbe preso quel silenzio come un' indizio per evitare di cercarla ancora.
Certo doveva ammettere che la loro situazione non era per niente facile:non avrebbero potuto scegliere momento peggiore per iniziare questa "cosa" che c'era fra loro.
Lui sarebbe diventato padre fra quattro mesi e lei stava per iniziare una battaglia legale per ottenere il divorzio da suo marito,il grande Salvatore del Mondo Magico.
Assolutamente un cattivo tempismo...
Ma da quando l'amore,se così poteva chiamarlo,sceglieva i momenti i tempi e le persone giuste?
Era innegabile che provassero qualcosa l'uno per l'altra e anche se lei aveva detto che fra loro non poteva esserci niente,quelle parole potevano essere relative...lei aveva risposto al suo bacio!
Accidenti stava iniziando a pensare come uno di quei maniaci che assillano e infastidiscono le donne!
Doveva assolutamente parlare con lei,cercare di capire quello che stava succedendo e se era ancora possibile ritornare indietro,a quando parlavano in cucina davanti a una tazza di tè come due amici.
Ma era quello che voleva?
Confuso si lasciò scappare un sospiro e si passò una mano fra i ricci,sperando di non aver attirato l'attenzione di Daphne.
L'ultima cosa di cui aveva bisogno adesso era una preoccupazione.
Come avrebbe reagito alla notizia del bacio fra lui e Ginny?
Si sarebbe arrabbiata?Si sarebbe mostrata indifferente?
Non sapeva veramente cosa sperare...
Il rumore della porta che si apriva lo allontanò dai suoi pensieri e lo portò a voltarsi,posando così lo sguardo su un'uomo dai capelli radi bianchi e una barba molto curata che gli copriva le guance ed il mento.
-Buongiorno-li salutò sorridendo e chiudendo la porta dietro le sue spalle.
Blaise si avvicinò di nuovo al lettino su cui era sdraiata Daphne e fu certo che il sorriso che aveva rivolto al medico si era tramutato in una strana smorfia molto simile ad uno spasmo muscolare.
-Sono il dottor Idle-si presentò l'uomo guardandolo.
Lui annuì.
-Piacere,Blaise Zabini-riuscì solo a dire.
Sentì Daphne sorridere poco più in basso ma decise di non guardarla.
-Come si sente?-domandò l'uomo portando l'attenzione su Daphne.
-Molto bene dottor Idle.
La nausea è solo un brutto ricordo e non ho più quegli attacchi di fame durante la notte.
Forse ha capito che non erano il massimo per la mia linea-scherzò la bionda guardando il medico.
Il dottor Idle sorrise leggermente divertito e richiamò a sè il macchinario per l'ecografia,lo accese poi prese la bacchetta e,dopo che Daphne ebbe alzato leggermente la maglia,la puntò verso il pancione della donna.
-Ok,cominciamo-disse poi fissando il monitor.
Blaise portò lo sguardo sul monitor vedendo le stesse macchie ed onde verdognole che aveva visto tanti anni prima e per qualche istante sentì il desiderio di uscire,correre via da quella stanza.
Aveva paura,una paura fottuta che qualcosa potesse andare male.
Ma quasi avvertendo l'odore del suo terrore,Daphne staccò per un secondo lo sguardo dal monitor e gli prese la mano stringendola con forza,a volergli infondere coraggio.
Le parti si erano decisamente invertite...
-Eccolo qui!-s'intromise il dottor Idle.
Blaise e Daphne portarono di nuovo lo sguardo sul monitor e,per la prima volta,l'uomo vide sua figlia:un piccolo fagiolino con la testa troppo grande e le mani che sembravano trasparenti.
-Ciao piccola...-fece Daphne sorridendo stupidamente al monitor.
-Possiamo sentire il suo cuore?-chiese Blaise distogliendo lo sguardo per un'istante per guardare il medico.
L'uomo annuì e girò una manopola alla destra dell'apparecchio;pochi secondi dopo il suono lento di un tamburo si diffuse per la stanza.
Daphne rise leggermente commossa e guardò Blaise,con lo sguardo fisso sul monitor ascoltava il cuore della figlia neanche fosse la migliore melodia che avesse mai ascoltato.
-E' sana?-chiese al medico senza guardarlo.
La bambina mosse un braccio avvicinandolo al naso,quasi volesse grattarselo,e completamente inebetito Blaise sorrise per quel piccolo gesto.
-Sana e forte.
Un poco sottopeso,ma c'è il tempo sufficente per farle recuperare peso-lo rassicurò il dottor Idle.
Blaise annuì.
Poi improvvisamente l'immagine sparì dal monitor,che si oscurò,costringendolo a rialzare lo sguardo.
-Bene,credo che possiamo benissimo fissare un'altro appuntamento per il mese prossimo.
Nel frattempo lei continui a prendere le vitamine che le ho prescritto e mi raccomando,stia lontano dai dolci-disse il medico a Daphne.
-Non sono io!E' la bambina...-cercò di giustificarsi Daphne mettendosi a sedere sul lettino.
Il medico sorrise,leggermente divertito.
-Non ho il minimo dubbio che sia così,ma sarà lei a ritrovarsi con il diabete gestazionale se non segue la dieta,non la sua bambina-le disse con tono quasi paterno.
Daphne sospirò e annuì.
Blaise si avvicinò al dottor Idle e gli tese la mano,che l'altro strinse.
-Grazie di tutto-
-Si figuri...E' il mio lavoro-minimizzò l'altro alzando le spalle.
Salutò un'ultima volta Daphne ed uscì dalla stanza,lasciandoli soli.
Blaise tornò a voltarsi verso Daphne e la vide sorridente:era ovvio che si stava facendo beffe di lui.
-Che ti avevo detto?-gli disse scendendo dal lettino.
Blaise annuì,un leggero sorriso sulle labbra:ogni tanto poteva anche essere preso in giro.
-Non per niente è mia figlia...Che ti aspettavi?-
Daphne scosse la testa e si avviò verso la porta della stanza.
-Sei veramente incorreggibile!-

 

-Toc Toc-
Alzò lo sguardo e sorrise vedendo la persona ferma sulla soglia del suo ufficio.
Posò la penna che aveva fra le mani e si lasciò andare all'indietro fino a posare la schiena contro la poltrona,entrambi i gomiti posati sui braccioli con i polpastrelli che si toccavano a mezz'aria.
-Ha un'appuntamento signorina?-le chiese con il solito tono professionale e leggermente affettato che usava con i clienti.
-Signora prego-lo rimbrottò lei.
Fece un piccolo cenno d'assenso e continuò a tenere lo sguardo su di lei.
-Non sapevo di doverne fissare uno.
Crede di poter concedermi cinque minuti?-gli chiese ancora immobile sulla porta.
Sorrise:era veramente incredibile!
-Cinque minuti e non di più!
E sarà meglio che chiuda la porta se non vuole far conoscere a tutto lo studio i fatti suoi-le concesse.
Vide il sorriso che era apparso sul suo viso e l'attimo dopo era già a metà fra la porta e la scrivania.
Ancora seduto,la vide avvicinarsi alla massiccia scrivania e noncurante della poltrona posta di fronte a questa,fermarsi alla sua destra.
La fissò qualche istante,il tempo necessario per compiere quel breve tragitto:i capelli erano lasciati sciolti lungo la schiena,un impermeabile rosso era l'unica cosa che riusciva a vedere dei suoi indumenti oltre alle scarpe,un paio di decollette dello stesso colore del capotto.
-Cosa la porta nel mio ufficio?-chiese fissando il suo sguardo.
Lei sorrise,poggiando una mano sul piano della scrivania.
-Ho sempre voluto vederne uno...-scherzò.
Sorrise divertito:tutti i mobili che erano in quella stanza erano stati scelti da lei,sicura che avrebbe approvato il suo gusto.
Annuì.
La vide fare un passo in avanti,e quando fu di fronte alla sua poltrona si chinò in avanti verso di lui,poggiando una mano sul bracciolo sinistro della poltrona.
-Inoltre ho sempre pensato che gli avvocati,e lei in particolare,fossero molto sexy...-disse abbassando leggermente la voce.
Ancora una volta lui sorrise:era assolutamente fantastica!
Come poteva non amarla?
Staccò la schiena e si sporse verso di lei,avvicinando il viso a quello della donna.
-Interessante...Sa che stavo pensando la stessa cosa di lei?-fece fissandola dal basso.
L'angolo destro della bocca di lei si inarcò verso l'alto,portandolo a fare lo stesso,per poi avvicinarsi al suo viso puntando alle sue labbra.
Ma quando stava per posare la propria bocca su quella di lei,la vide scostare indietro il capo di pochi millimetri,lo sguardo ancora fisso su di lui.
-Però devo avvertirla...Ho un marito davvero geloso-gli disse.
Lui sorrise ancora una volta,divertito più che mai.
-Correrò il rischio-
E prima che lei potesse dire altro,portò una mano dietro la sua testa e la riavvicinò alla propria, facendo incontrare le loro labbra,che iniziarono a cercarsi,mentre una mano dell'uomo saliva verso il viso di lei a posarsi su una guancia.
Sentì dei piccoli morsi sul labbro inferiore e aprì la bocca,rendendo più profondo il bacio, mentre l'attirava sulle sue ginocchia.
Le braccia della donna si strinsero attorno al suo collo e la sentì premere contro il suo torace.
Sospirò sulle sue labbra e allontanò il viso da quello di lei.
-Piccola non possiamo...-le disse passando la punta della lingua sul labbro inferiore.
Sua moglie lo guardò e poi sorrise.
-Certo che possiamo!Ho detto alla tua segretaria di non disturbarti e di non passarti nessuna telefonata-gli disse avvicinando la bocca al suo orecchio destro e mordendone delicatamente il lobo.
-Sei terribile...Non ti fermi davanti a niente!-le disse fingendosi scioccato.
Pansy rise a bassa voce nel suo orecchio.
-Dovresti esserne contento...-
-Non mi hai appena avvertito di avere un terribile marito geloso?-scherzò Theo,accarezzandole la schiena.
Lei fece un piccolo movimento con il viso e portò le labbra poco distanti da quelle del marito, sorridendo divertita.
-Se siamo attenti,non lo scoprirà...-disse a bassa voce.
Theo sorrise e scosse leggermente la testa.
-Ora credi di poter smettere di parlare?Almeno per cinque minuti...-gli chiese accarezzandogli il torace con le dita della mano sinistra.
L'uomo fece una piccola smorfia con la bocca e sembrò riflettere sulle parole della moglie,poi fece un cenno affermativo con la testa.
-Sì,credo di poterlo fare-
Un piccolo bacio fu posato sulle sue labbra.
-Bene...-
Allacciò le braccia attorno alle spalle di Theo e riprese a baciarlo,indugiando sulla sua bocca con lentezza,come se avesse aspettato a lungo quel momento e volesse goderne a pieno.
Sentì la leggera peluria sulle guance del marito e sorrise leggermente:cercando un look più maturo e "responsabile",che convincesse i clienti dello studio a fidarsi di lui nell'istante esatto in cui lo conoscevano,Theo aveva iniziato a farsi crescere la barba,che ora copriva entrambe le guance e il mento.
La mano dietro la sua schiena la spinse leggermente verso di lui,annullando la distanza fra di loro,mentre l'altra si perdeva fra i suoi capelli e le labbra si staccavano dalle sue per morderle il mento e scendere poi lungo il collo.
Pansy sospirò e gli accarezzò ancora una volta il torace,iniziando a liberare i bottoni dalle asole.
-Non posso...-ripetè Theo in un sospiro.
La sentì sorridere e alzarsi dalle sue gambe,restando di fronte a lui.
Con la sua innata eleganza,Pansy afferrò con una mano la cintura che le stringeva in vita l'impermeabile,slacciandola e facendo cadere ai suoi piedi la giacca,rivelando soltanto il completo intimo celeste.
L'espressione sorpresa e allo stesso tempo compiaciuta che si disegnò sul volto di Theo la fece sorridere.
Era pensando a quella che aveva attraversato la città,decisa a stupirlo con quel "regalo".
Avevano deciso di avere un altro figlio?
Perfetto,ma non c'era bisogno di farlo nel solito noioso modo...Si poteva sempre far volare la fantasia.
-Dimmi che ti sei spogliata nel bagno dello studio...Dimmi che non hai attraversato tutta Londra vestita così-le disse incapace di staccare lo sguardo dal suo corpo.
Pansy sorrise e tornò ad avvicinarsi alla poltrona,restando sempre in piedi di fronte a lui.
-Sai che non mi piace dire le bugie-
I loro sguardi si incontrarono e lei gli fece l'occhiolino,per provocarlo.
Era chiaro dallo sguardo che si aspettava una spiegazione.
Fece l'ultimo passo che la divideva dalla poltrona e attenta ai suoi movimenti posò un ginocchio sull'imbottitura di pelle,poco distante dal bracciolo,facendo forza sulle mani posate sulle spalle di Theo per poter poggiare anche l'altro ginocchio nella stessa posizione,sedendosi così sui fianchi del marito.
Non nascose un piccolo sorriso,quando sentì la reazione che l'uomo aveva avuto a quella sorpresa.
-Ho pensato di fare una piccola improvvisata al mio maritino...che io tanto amo...-gli disse facendo scorrere le mani sul suo torace fino alla cintura dei pantaloni,giocando con la fibbia.
-Perchè non risparmi queste sviolinate per quando arriverà il conto della banca?
Se ti avesse visto qualcuno?Magari il tassista ha capito qualcosa dallo specchietto retrovisore!- disse mostrando la sua insospettabile gelosia.
Lei si chinò in avanti e portò il viso di fronte a quello del marito.
-Nessuno si è accorto di niente,nessuno ha capito niente...
L'ho fatto per noi;magari questo può essere l'inizio-gli disse misteriosa.
Theo aggrottò le sopracciglie e la fissò.
-L'inizio per cosa?-chiese infatti.
Pansy alzò le spalle.
-Da qualche parte bisognerà pur incominciare per avere questo bambino,no?-disse in risposta.
Theo la guardò qualche istante incredulo,poi rise divertito.
-Sei una pazza-disse come fosse un dato di fatto.
E,come se non trovasse niente di strano nelle parole del marito,lei annuì.
-Ma è per questo che mi ami...-commentò Pansy.
Lui rise di nuovo e la guardò qualche istante dal basso.
-Credo dovremmo imperturbare la stanza-fece poi.
Pansy sorrise e,preso il viso di Theo con entrambe le mani,ricominciò a baciarlo.

 

Si svegliò per colpa di quella strana sensazione.
Qualcuno la stava osservando.
Scostò i riccioli dal viso e si girò mettendosi supina e coprendosi gli occhi con una mano per la luce che minacciava di ferirle gli occhi.
-Ben svegliata-
La voce veniva dalla sua destra.
Tornò a muoversi nel letto e si voltò in quella direzione,certa di quello che avrebbe trovato: piegò le gambe sotto le lenzuola,rannicchiandole contro il petto e alzò il viso sorridendo ad occhi chiusi.
-Buongiorno...-
Una mano le accarezzò i riccioli gonfi e pochi istanti dopo sentì un piccolo bacio sfiorarle le labbra.
Aprì leggermente gli occhi e lo trovò a pochi centimetri da lei,il viso posato sul proprio cuscino e lo sguardo fisso su di lei,senza nessuna vergogna.
-Smettila di fissarmi-biascicò ancora mezza addormentata.
Draco rise leggermente e continuò a guardarla.
Non sopportava quello sguardo!
Già di solito era difficile per lei permettere che qualcuno la fissasse e la scrutasse senza che lei avesse la possibilità di rifugiarsi in qualche posto,figuriamoci adesso:doveva essere un mostro!
Era il terzo giorno della loro luna di miele e finora non avevano lasciato il letto per più di qualche ora.
Non aveva neanche visto il resto della casa!
Tutto quello che conosceva era il salotto,dove avevano avuto la loro "prima volta",rompendo il voto di castità,quella camera da letto,la cucina ed il bagno,dove non erano riusciti a staccarsi le mani di dosso neanche dentro la doccia.
Sembravano due adolescenti che scoprivano il sesso per la prima volta e che vogliono sperimentare più che possono,neanche avessero paura che tutto finisca da un momento all'altro.
Nonostante quello che avrebbe pensato,se avesse ascoltato il racconto di quella luna di miele da qualcun'altro,Hermione era felice.
Si sentiva come quelle persone che non hanno neanche un pensiero al mondo,leggera e rilassata.
E non aveva problemi ad ammettere che era merito di Draco.
Lui l'aveva resa felice e da quanto le aveva detto la scorsa notte,si sarebbe impegnato perchè fosse felice ancora per molto tempo.
Magari per il resto della sua vita...
Si stropicciò gli occhi e si lasciò andare ad un sospiro frustrato quando vide gli occhi di Draco ancora su di lei.
-La smetti?Sono orribile e lo sai che mi da fastidio quando mi fissi così!-gli disse voltando la testa dall'altra parte sul cuscino.
Sentì la risata di Draco e l'attimo dopo il suo torace era premuto contro il suo fianco destro,il viso quasi immerso nei suoi riccioli.
-Diminuirebbe un pò il fastidio se ti dicessi che ti ho portato la colazione a letto?-le domandò con ancora una nota divertita nella voce.
Lei restò in silenzio qualche istante,sentendo il tocco delicato di Draco lungo la schiena nuda.
-Dipende dalla colazione...-disse decisa a non dargliela ancora vinta.
-Tè,succo d'arancia e frittelle-elencò il biondo.
Hermione alzò la testa dal cuscino e fece forza sui gomiti per sollevarsi leggermente.
-Ma se vuoi posso sempre portar via...-disse lui certo di quello che sarebbe venuto dopo.
-Con lo sciroppo d'acero?-domandò infatti Hermione senza smentirsi.
Draco arricciò le labbra e si limitò ad alzare le spalle.
Neanche le avesse fatto il più bel regalo del mondo,Hermione sorrise e si sporse verso di lui per dargli un bacio veloce sulle labbra.
Poi con un'altro gesto veloce si mise a sedere sul letto,avvolgendo il corpo nudo nelle lenzuola, ancora vergognosa di farsi vedere nuda da lui.
-Non credi che dovresti farti passare questa...questa ritrosia nei miei confronti?-le domandò lui seguendo il suo esempio e mettendosi seduto sul letto.
Lei lo guardò dubbiosa.
-Sai che non è una cosa contro di te...-disse Hermione.
-Beh in fondo lo è-ribattè lui.
Nel mentre del loro battibecco,Draco aveva afferrato la bacchetta poggiata sul comodino e aveva lanciato un'incantesimo d'appello per richiamare il vassoio con la colazione dalla cucina,che ora si trovava a mezz'aria nella stanza diretto verso il letto.
-Che vuoi dire?-domandò la riccia sorpresa.
Per qualche istante Draco non rispose,occupato a controllare il vassoio,poi tornò a guardare il viso della moglie.
-A me piace il tuo corpo;nonostante le tue paranoie è perfetto sotto vari punti di vista.
Quindi mi piace guardarlo-le spiegò.
-Stai dicendo che sono un pò rigida per caso?
Anche tu però non sembri il tipo da colonia nudista-gli fece notare Hermione.
Draco sorrise e sistemò il vassoio sul letto,in modo che non intralciasse i loro movimenti.
-No,intendevo dire che non hai motivo di essere...imbarazzata o timida anche con me,perchè qualsiasi imperfezione tu possa vedere nel tuo fisico,io la troverei fantastica-le disse con voce sicura.
Hermione sorrise leggermente.
-Davvero?-
Draco ricambiò il sorriso e fece un cenno affermativo con la testa.
-Anzi probabilmente mi ecciterebbe-ammise.
Hermione rise,mordendosi il labbro inferiore.
-E che succede se ingrasso trenta chili e mi riempio di smagliature?-gli domandò ancora.
Draco,che aveva approfittato di quei pochi istanti di silenzio per bere un sorso del suo tè,si voltò di nuovo verso di lei e posò la tazza sul vassoio.
-Beh,in quel caso ti lascerei per tornare da Daphne-
Hermione spalancò la bocca in un'espressione scandalizzata che fece ridere di gusto Draco.
-Tu,brutto...-
Arrabbiata arricciò le labbra,guardandolo quasi in lacrime per le troppe risate e,in un gesto repentino prese il cuscino e glielo tirò addosso.
Sorpreso da quell'attacco,Draco smise di ridere,giusto in tempo per vedere Hermione che gli cadeva addosso,bloccandolo fra il materasso ed il proprio corpo.
-Guai a te!-gli disse seria colpendolo con un pugno leggero sul petto.
-Cosa?-domandò Draco sfidandola,uno sguardo divertito negli occhi.
-Azzardati ad andare con un'altra e ti giuro che te la faccio pagare...Sono una Malfoy ormai-gli ricordò.
Draco ghignò,restando in silenzio,poi le strinse i fianchi con entrambe le mani e ribaltò le posizioni grazie ad un veloce colpo di reni.
Hermione si ritrovò sotto di lui fra i cuscini,sentendo in lontananza il rumore tintinnante delle scodelle posate sul vassoio.
-Non dirmi che sei gelosa...-le disse,guardandola dall'alto.
-Oh,andiamo,ti pare una cosa da chiedere questa?
E tu?-gli chiese ritornando seria e affondando nei suoi occhi argentei.
Draco alzò l'angolo sinistro delle labbra,avvicinando il viso a quello della donna.
-L'ho chiesto prima io-le fece notare.
Lei restò qualche istante in silenzio,persa dietro ai suoi pensieri fissandolo,poi una mano salì fino ai capelli biondi dell'uomo ed iniziò a sfiorare qualche ciocca disordinata,quasi non fosse consapevole del suo gesto e dell'attesa di Draco.
L'uomo aveva bisogno di sapere.
Sua madre gli aveva sempre detto che il vero amore porta con sè anche la gelosia;si può amare una persona senza esserne gelosi,ma alla fine quella storia finirà sempre perchè non c'era quell'ulteriore legame.
Gli raccontava che il rapporto che c'era fra i suoi genitori era basato principalmente sulla gelosia: lei era gelosa del tempo che Lucius trascorreva lontano da lei,con il gruppo di Mangiamorte e con l'Oscuro Signore,sempre con la paura che potesse cedere a una delle tante tentazioni,mentre suo padre era geloso del tempo che Narcissa trascorreva con Draco,tempo che secondo lui stava sottraendo al loro amore.
Continuando ad accarezzargli i capelli,Hermione sembrò riscuotersi dal suo torpore e lo sguardo che gli lanciò fu quasi una scarica elettrica:si può racchiudere in uno sguardo tutte le aspettative,le paure e le sensazioni che si agitano nel nostro intimo?
Guardando gli occhi ambrati e calmi di Hermione,Draco si trovò quasi a scrutare la sua anima, capendo senza bisogno di parole quello che lei sentiva.
-Come potrei non esserlo?-disse solamente la riccia.
Facendo cadere di nuovo il silenzio fra loro,Draco avvicinò il viso a quello della moglie e iniziò a baciarla,prima lentamente e delicatamente,poi con sempre maggior passione.
Hermione staccò leggermente la schiena dal letto per andare incontro alle sue labbra,un braccio stretto attorno ai fianchi dell'uomo e l'altro che dalle spalle gli scendeva lungo la schiena.
Riaprì gli occhi e cercò i suoi,staccando leggermente le labbra da quelle di Draco.
-Lo ammetto,sono gelosa...contento?
Certe volte mi faccio prendere dai dubbi,dai pensieri...Io e te siamo così diversi,non abbiamo quasi niente in comune-disse dando voce alle sue paure.
-Diamine donna e me lo dici soltanto ora?Perchè non ci ho pensato prima,così evitavamo il matrimonio e tutto il resto?-scherzò Draco baciandole leggermente il collo.
-Non prendermi in giro!Non hai mai pensato che saresti stato meglio con qualcun'altro?-gli domandò cercando il suo sguardo.
-Sinceramente?-
Lei annuì:voleva correre il rischio.
-Neanche una volta.
Ti ho sposato perchè volevo farlo,lo stesso vale per te quindi smettila di farti prendere dalle ansie...-
Lei sospirò ed annuì.
Draco annuì a sua volta per poi lasciarsi andare ad un sorriso.
-Bene,ora se non ricordo male,mi sembra che abbiamo lasciato un discorso a metà...-fece poi.
Hermione sorrise sentendo di nuovo le labbra accarezzarle il collo e scendere verso il petto.
-Fammi indovinare...la colazione?-scherzò allacciando le braccia attorno alle sue spalle, giocherellando con le punte bionde dei capelli che cadevano sul collo.
Draco sbuffò.
-A quella magari pensiamo dopo-la rassicurò,mentre con una mano l'aiutava a sistemare una gamba attorno al suo fianco destro.
L'istante dopo entrambi avevano dimenticato l'interruzione,completamente dediti all'altro.

 

-Ciao-
Questo sì che poteva essere definito momento imbarazzante.
Da quanto non si vedevano?Una settimana?
Sì,più o meno,da quando Draco ed Hermione erano partiti per la luna di miele.
Da quella sera in cui si erano scambiati quel bacio.
Scacciò quel pensiero dalla mente e cercò di togliersi quell'espressione stupita dalla faccia, sostituendola subito con un sorriso che sperò essere abbastanza convincente.
Lui sorrise di rimando e per qualche secondo restarono entrambi sulla porta in perfetto silenzio; possibile che ogni volta che si incontravano dovevano comportarsi come due adolescenti?
Un'ultimo sguardo reciproco li convinse a parlare.
-Credevo fossi tornato a casa...-fece Ginny.
-Stavo per chiamarti...-disse invece Blaise.
Il problema era che avevano deciso di parlare contemporaneamente.
Ginny sorrise leggermente divertita,seguita da Blaise che abbassò lo sguardo sui gradini di marmo nero.
-Credevo fossi tornato a casa tua-ripetè la donna.
Lui scosse la testa.
-Draco mi ha chiesto di "fare la guardia" a casa sua mentre lui è in luna di miele.
Mi ha preso per il suo giustiziere privato-scherzò rialzando lo sguardo su di lei.
-Perchè tu?Dove sono Mr Higgins e gli altri?-chiese Ginny sinceramente sorpresa.
-Oh,Hermione ha dato loro due settimane di vacanza,per riprendersi dal trambusto del matrimonio.
Così si godono anche loro una piccola luna di miele-le disse l'uomo.
Ginny mugugnò scontenta e storse la bocca verso sinistra.
-Qualche problema?-domandò Blaise notando la sua espressione.
Lei scosse la testa,poi sembrò ripensarci.
-Beh,effettivamente qualche problema c'è....Quando io e i bambini siamo andati via,alcune cose dei ragazzi era ancora nella lavanderia,fra cui anche il pigiama preferito di James,e Mr Higgins mi ha promesso di farmela avere il prima possibile.
Ma adesso Jim comincia a chiedere dov'è il suo pigiama con i dinosauri...-spiegò all'uomo.
-Possiamo provare a vedere se sono ancora in lavanderia.
Entra,accomodati-le disse Blaise facendosi da parte per farla entrare.
Lei lo guardò qualche istante,un'espressione dubbiosa sul viso,poi decise di cedere e fece l'unico passo che le serviva per entrare in casa.
Lo vide arrivarle accanto e chiudere la porta,forse più vicino del necessario,ma non si sarebbe lamentata per quell'attenzione.
-Dammi la tua giacca-le disse indicando il cappotto.
Ginny slacciò il cappotto e dopo averlo fatto scivolare dalle spalle con un solo movimento lo porse a Blaise,che la osservava attentamente.
Lui si voltò e lo attaccò all'attaccapanni distante pochi passi da loro.
-Per caso ti ho disturbato?Sono piombata qui convinta che non ci fossero problemi,ma non avevo messo in conto di...-disse lei colta da quel pensiero improvviso.
-Di vedermi-finì lui visibilmente divertito.
Perchè negarlo?
-Beh,sì-ammise la rossa.
Blaise sogghignò divertito e scosse la testa.
Doveva recuperare quei vestiti il prima possibile e uscire da quella casa:era possibile che un'uomo avesse un'aurea di sensualità attorno a sè?
Che sciocchezze le venivano in mente!
-Tranquilla,non mi hai disturbato.
Stavo solo controllando le bozze del giornale di domani-le disse.
Ginny annuì.
Come se avessero dimenticato di avere il dono della parola ripresero a fissarsi,imbarazzati e imbambolati dalla presenza dell'altro.
C'erano tante cose che voleva fare e tutte contemporaneamente:voleva recuperare quel pigiama e tornare a casa,fingere di non sentire quell'elettricità che sentiva fra lei e Blaise,riportare il loro rapporto a come era stato fino a quel bacio.
In fondo cos'era un bacio?
Potevano far finta di essere stati ubriachi e dimenticare cosa era successo quella sera.
Però dall'altra parte aveva voglia di fare quei pochi passi che la dividevano da lui e riprendere da dove avevano interrotto una sera prima.
Erano soli in casa,chi l'avrebbe saputo?
-Stavo davvero per chiamarti-disse lui interrompendo il treno dei suoi pensieri.
Ginny riportò lo sguardo sul suo viso e restò in silenzio,incerta che Blaise si aspettasse una risposta.
-Però è stata una settimana piena al lavoro e poi c'è stata l'ecografia di Daphne e...-le spiegò.
-Devi essere stato molto emozionato-lo interruppe lei.
Sì,meglio restare su quei discorsi generali...
L'uomo annuì e sorrise leggermente.
Poi,inaspettatamente,lo vide fare un passo in avanti verso di lei.
-Ma il fatto che non ti abbia chiamato non significa che non ti abbia pensato-le disse facendo un'altro passo verso di lei.
Ginny accennò un sorriso che incuriosì l'uomo.
-Cosa?-
-Ci stiamo comportando come due ragazzini-gli fece notare.
Ormai era di fronte a lei,le sarebbe bastato muovere un braccio per sfiorarlo,e i loro sguardi si incontrarono di nuovo.
-E' una cosa tanto brutta?-le chiese con voce calma e profonda.
Diamine!
Perchè non riusciva a vedere l'assurdità di quella situazione?
Non capiva che era finito per loro il tempo dei giochetti e delle mezze verità?
Ora erano adulti responsabili con tante cose a cui pensare...Non potevano perdersi dietro questa follia!
-Secondo te?
Io ho due figli,devo occuparmi di loro e tu stai per diventare padre.
Non è il momento per comportarsi in maniera avventata,per dimenticare le nostre responsabilità e fare quello che...-
Non la lasciò neanche finire.
Ancora una volta il tempo si mosse più velocemente:in una frazione di secondo si ritrovò le labbra di Blaise sulle sue,la guancia sinistra coperta dalla mano dell'uomo e il suo odore che sembrava avvolgerla completamente.
Il tocco delle labbra sulle sue era leggero,quasi etereo:era evidente che aspettasse una sua decisione per continuare.
Ginny cercò in qualche angolo della sua mente quei bei discorsi che aveva cercato di propinare  a lui e che avrebbero dovuto convincere entrambi,ma non ne trovò traccia alcuna.
Sospirò e allacciò un braccio attorno al collo di Blaise,andando incontro alle sue labbra.
La mano finora posata sulla sua guancia scivolò sul collo e si perse fra i capelli sciolti,mentre con un braccio attorno alla vita,Blaise l'attirava contro di sè.
Ginny dischiuse le labbra e insinuò la lingua nella bocca dell'uomo,iniziando ad accarezzare la sua,sospirando nuovamente quando una mano di Blaise le accarezzò un fianco.
Si separarono colti quasi da una frenesia,muovendo le mani sul corpo dell'altro:Ginny afferrò gli angoli del maglione di Blaise e lo tirò verso l'alto per toglierlo, aiutata dai movimenti dell'uomo;allo stesso tempo,Blaise slacciò i bottoni della camicia beige di Ginny,tirandola poi fuori dalla gonna e facendola cadere a terra.
Per non inciampare negli indumenti a terra,si allontanarono di qualche passo,e Ginny si ritrovò bloccata fra il muro ed il corpo di Blaise,che prese a tracciare un percorso immaginario sulla sua pelle con le labbra:scese dal collo lungo le spalle,mordendo l'osso leggermente in vista della scapola destra facendole scappare un gemito,arrivando al solco fra i seni dove affondò il viso, incurante della presenza ingombrante del reggiseno.
Lei lo attirò più vicino,quasi fosse una riparo dal freddo,e stringendo le dita fra i suoi riccioli e  mugugnando compiaciuta quando lui inziò ad accarezzarle il seno sinistro.
Cercando quasi di annullare la distanza fra loro,Ginny allacciò una gamba attorno al fianco destro di Blaise,premendosi contro di lui,iniziando ad accarezzargli la schiena ed il torace scolpito e nudo.
Quando lui rialzò la testa ed incontrò il suo sguardo,Ginny sorrise quasi imbarazzata e,quasi fosse una ricompensa per quella ritrosia,Blaise tornò a coprire la bocca con la sua.
La staccò dal muro e la prese fra le braccia,sollevandola leggermente da terra per poter essere allo stesso livello.
Mentre la sua lingua indugiava sul labbro inferiore di Blaise,le sue orecchie registrarono distrattamente il rumore delle sue scarpe che cadevano a terra dopo esserle scivolate dai piedi.
Senza smettere di baciarlo,allacciò entrambe le gambe attorno ai fianchi dell'uomo,entrando in contatto con la sua erezione e facendolo gemere sulle sue labbra.
Aprì gli occhi ed incontrò i suoi,lasciandosi andare ad un sorriso compiaciuto:le piaceva che un'uomo tanto ricercato e tanto bello potesse avere quelle reazioni per lei.
-Camera mia o camera tua?-sussurrò sfiorandogli il labbro superiore con la punta della lingua.
Blaise sorrise e,continuando a tenerla in braccio,si avviò verso le scale,godendosi i piccoli baci che Ginny aveva iniziato a dargli sul viso,sull'orecchio destro,sul collo.
A metà scalinata la rossa tornò a cercare le sue labbra,confondendolo con un bacio appassionato e costringendolo così a fare l'ultima rampa ad occhi chiusi.
Completamente distratto,Blaise mancò l'ultimo gradino,cadendo in avanti cercando di evitare che Ginny si facesse male nell'impatto.
-Stai bene?-le chiese preoccupato.
Lei annuì.
-Ti sei fatto male?-gli domandò lei,sentendosi leggermente in colpa.
-Tranquilla,io sono una roccia-la rassicurò.
Ginny sorrise e gli allontanò una ciocca riccioluta dalla fronte.
Erano in una posizione altamente compromettente:cadendo,Blaise era finito con la schiena sul pavimento,facendo crollare Ginny su di sì per evitare che si facesse male,ed ora sembravano entrambi poco inclini a muoversi.
Blaise alzò leggermente la testa e posò un bacio su una guancia della donna,come se potesse accontentarsi di quel semplice gesto.
Sentì una mano piccola accarezzargli il petto,giocherellando per un'istante con il capezzolo sinistro,per poi ricominciare a scendere verso il basso.
Fissò lo sguardo in quello di Ginny e la vide perfettamente a suo agio:nessun dubbio,la febbre che sembrava averli colti prima era svanita.
Se ora fosse successo qualche fra loro,sarebbe stato perchè entrambi lo volevano.
Muovendo leggermente la testa sulla moquette,continuò a fissare gli occhi nocciola della donna,  mentre la piccola mano era arrivata ai pantaloni e stava abbassando la cerniera lampo.
Fece per dire qualcosa,ma tutte le parole si trasformarono in un gemito soffiato quando la mano di Ginny si infilò nella breccia della cerniera e iniziava ad accarezzare la sua erezione sopra il tessuto dei boxer.
La vide sorridere:le piaceva vederlo così in difficoltà?
Incapace di staccare lo sguardo da quello di lei,portò entrambe le mani su entrambi i fianchi di Ginny e l'istante dopo nel corridoio risuonò il rumore della smaterializzazione.
Spiazzata da quell'iniziativa,Ginny si ritrovò con la schiena sul piumone bianco morbido e il viso di Blaise sopra il suo,entrambe le braccia dell'uomo posate ai lati della sua testa per evitare di pesarle addosso.
-Così sei più comoda...-le spiegò.
Facendo forza sui gomiti si alzò leggermente,portando il viso su quello di Blaise,le labbra quasi sulle sue.
-Non ti facevo così premuroso...E io che fossi tu a stare scomodo-lo prese in giro la rossa.
Blaise rise e la baciò sfiorandole il labbro superiore.
Si fissarono per qualche istante,in silenzio,mentre mille pensieri indisponenti attraversavano la mente di Blaise.
La desiderava.
Era tutta la settimana che non faceva che pensare a lei e a come sarebbe stato fare sesso con lei.
Però non poteva comportarsi come un'idiota eccitato e prendersi quello che voleva senza ricordarsi di lei.
Che stava pensando Ginny di tutta quella situazione?
Cosa l'aveva spinta fra le sue braccia?
Quali conseguenze ci sarebbero state se si fossero lasciati andare?
Aveva ragione lei quando diceva che non erano più ragazzi:erano adulti e dovevano affrontare quella situazione come tali.
Le diede un'altro bacio veloce,ritraendosi prima che questo potesse diventare troppo profondo.
-Posso ancora fermarmi...Se tu hai qualche dubbio,possiamo lasciar perdere.
Se pensi che tutto questo stia succedendo troppo in fretta o...-le disse cercando di comportarsi da "bravo ragazzo".
Si bloccò vedendo il sorriso divertito di Ginny.
-Credevo che i Serpeverde fossero spregiudicati in fatto di sesso-commentò.
-Lo siamo-ribattè lui.
Ginny lo fissò qualche secondo pensierosa.
-Allora questo ripensamento ha a che fare con me-disse poi.
L'espressione che era apparsa sul viso della donna non gli piacque per niente:era un misto fra rabbia,delusione e offesa.
-No no,ti sbagli!-le disse cercando di rimediare al danno che aveva fatto involontariamente.
Ma era troppo tardi.
-Sai,forse hai ragione tu-fece poi tirandosi a sedere e staccandosi dal suo abbraccio.
La vide posare i piedi a terra e rialzarsi,voltandosi l'attimo dopo verso di lui.
-Aspetta Ginny,lascia che ti spieghi-cercò di bloccarla Blaise,seduto a sua volta sul letto.
-No,va bene così.
E' stato solo un momento di...follia,sbandamento,chiamalo come ti pare.
Non succederà più-gli assicurò.
-No,credimi mi sono spiegato male,quello che volevo dire era che...-tentò ancora Blaise.
-Blaise,davvero non mi interessa-tagliò corto lei.
Era stata la più grande idiozia che aveva fatto nella sua vita.
Per una volta aveva deciso di lasciarsi andare,di seguire l'istinto e le sensazioni e ovviamente quella scelta si era rivelata sbagliata.
Perchè si era tirato indietro in quel modo proprio quando le cose erano già tanto avanti?
-Credo sia meglio che vada-gli disse.
Non sapendo cosa dire,e spaventato di peggiorare ancora di più la situazione,Blaise restò in silenzio,limitandosi ad annuire.
La vide uscire dalla stanza e frustrato si buttò a peso morto sul letto,ascoltando i passi di Ginny per la casa mentre raccoglieva i suoi vestiti e poi la sentì chiudersi la porta di casa alle spalle.
Una cosa era certa:comportarsi da bravo ragazzo non portava niente di buono.

 

Salve a tutti!

Le relazioni sono complicate...Qndo sembra ke tt sia perfettamente a posto e non ci siano problemi,tutto va a pallino.

Ci avete mai fatto caso?

Questo mi ha ispirato la fine del capitolo:finora avevamo visto solo coppie felici,Draco ed Herm, Pansy e Theo,anche Daphne e Blaise in uno strano modo erano felici.

E' evidente che Blaise e Ginny si piacciano,che siano attratti l'uno dall'altro,ma non hanno ancora imparato a "giocare fuori casa"...mi spiego:finora si sono innamorati soltanto di persone che erano simili,anche troppo,a loro;che facevano parte del loro ambiente e che li conoscevano da sempre.

E' venuto il momento di sfidare sè stessi con qualcosa di completamente diverso...

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso x eventuali errori di ortografia e di battitura.

Le frasi all'inizio del capitolo sono tratte da "Magnolia" dei Negrita e da "Indimenticabile" di Antonello Venditti.

E ora i ringraziamenti:Sissy'88(Benvenuta!Mi fa sempre piacere quando riesco a far cambiare idea ad un lettore;anche io sono una fan di Harry e Ginny,infatti la mia prima fiction era interamente dedicata a loro secondo i canoni,ma in qst storia ho deciso di giocare all'assurdo capovolgendo i ruoli),Erigre(Diciamo che ha avuto più di un regalo,ma in fondo lo meritavano entrambi), Giulia Malfoy(Ho fatto prima che ho potuto...Che ne dici?),Gelb_augen(Quello è venuto sul momento,quasi un lampo di genio!In quelle che ho trovato finora sn solo dei personaggi secondari nelle storie d'amore fra Draco e Herm,un pòcome la mia storia,ma nn finiscono mai insieme...Alla fine credo che si sia rivelato meno hot delle vostre aspettative...), Marie'92(Grazie x i complimenti!Più che scioccante direi inaspettato,ma tranquilla nn era al matrimonio x Hermione,altrimenti Draco lo avrebbe polverizzato in un'attimo),Smemo'92( Grazie x i complimenti!Personalmente mi sarebbe difficile abbassare le mani da dosso a Draco,credo me le dovrebbero tagliare.Ginny e Blaise,hai detto bene,sono proprio cm 2 adolescenti e come tali fanno dei guai inaspettati,come se nn si fossero mai trovati ad aver contatti con l'altro sesso),Ginny'28(Resta sintonizzata,arriveranno presto!),Krisma(Tranquilla, mi ricordo com'era,specialmente in qst periodo...Un hurrà x me x essere riuscita nella mia missione!Sn tr contenta di averti convertito,nn puoi capire!),Kitty Cullen(Credo tu abbia ragione.Posso dirti che sapremo qualcosa di più su Daphne già dal prossimo capitolo...),Alias NLH(Infatti li ho spediti sulle montagne lontani il più possibile da tutti e tutto:se la meritavano un pò di quiete!),Yumisan(Grazie x i complimenti!Sì,forse hai ragione,magari ho chiesto troppo alla sua pazienza...),Bellezza'88(Grazie x i complimenti!),JC(Che ne dici mio commentatore di fiducia?Ho calcato tr la mano oppure potevo concedermi qualcosa di +?PEr quanto riguarda Filippo Valenti,l'incontro che Daphne fa al matrimonio,posso dirti kè è frutto della mia mente,ma ke è già apparso in qst fic...Ti ho aiutato?),Pikkola(Manca poco ormai,però volevo dar loro almeno un pò di pace matrimoniale prima di far scoppiare qst altra bomba.Anche io reagire come te,senza contare che il nostro Draco nn ha mai detto ad alta voce cosa prova per Hermione),LadyFel(Grazie x i complimenti!Spero di nn farti piangere ancora visto qll che succederà fra poco),Deaselene(Sono doppiamente contenta,per il capitolo e per le canzoni,che vengono aggiunte in base al momento e ai miei personali gusti,qndi mi fa piacere ke tu le abbia apprezzate),Hollina(Non credere ormai anche Blaise ha recuperato molti punti e si è fatta una lunga coda di ammiratrici,quindi mi sa che devi metterti in fila anche con lui),Mizz me(Ti assicuro che nn volevo attentare alla tua salute mentale,questa volta sn arrivata in tempo?),NikiPotter(Davvero?Quindi credo di esserti un pò antipatica x come si è messa la situazione fra Gin e Blaise...cmq come è andata con l'inalatore x l'asma?),Daphne'92(Avevamo dimenticato qnt potesse essere dolce Prue...Purtroppo nn posso rispondere alla tua domanda xke ti rovinerei la sorpresa).

Visto che fra qualche settimana inizia Sanremo(x l'ennesima volta),e ke qualcuno ha apprezzato le canzoni inserite nei vari capitoli,ho avuto una strana idea...

 

Bene,x il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"Breaktrough"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Breaktrough ***


breaktrough

 

 

Prima c'era stato lo scambio dei numeri di telefono.
Poi era venuta una telefonata informale,leggera,tanto per ricordare all'altro di aver fatto quello scambio e per sapere qualcosa su di lui.
E nel corso di quella telefonata c'era stato il primo invito:un pranzo,durante la settimana,nelle loro pause lavorative.
Nessun'impegno e nessuna pressione.
Si erano incontrati in un "Pret A' Manger" vicino alla City e,davanti ad un panino e ad un insalata con il pollo e a due bottigliette d'acqua avevano iniziato a parlare.
Lui le aveva detto di essersi trasferito da poco a Londra e di avere ancora qualche difficoltà d'adattamento,lei invece gli aveva rivelato di non aver mai visitato l'Italia,e che i suoi soli viaggi in Europa si limitavano alla Francia dove viveva suo figlio.
Gentile e moderatamente interessato,lui le aveva chiesto quanti anni avesse il bambino e come mai non vivesse con lei,chiedendole scusa anticipatamente se considerava invadente quella domanda.
Stupita da quel comportamento da cavaliere antico,lei gli aveva risposto senza alcun timore o imbrazzo continuando poi a sviscerare la loro vita.
Lei aveva scoperto delle quattro sorelle femmine di lui,tutte nel campo della medicina sposate e con figli che non vedevano l'ora di vederlo sistemato,e di come fosse felice di quel trasferimento che gli concedeva quella intimità che in Italia non aveva.
Il tempo era volato troppo velocemente e li aveva costretti a salutarsi mentre ancora erano concentrati sul loro discorso e il reciproco interesse.
-Come risponderesti se ti chiedessi un'altro invito a pranzo?-le chiese prima di salutarsi.
-Accetterei-fece lei tranquilla con un leggero sorriso.
Al secondo "appuntamento" era stata lei ad aprirsi,a parlargli di sè.
Gli aveva raccontato della sua famiglia,che ormai era composta solo da lei e sua sorella,e di come considerasse i suoi amici la sua vera famiglia.
Aveva parlato del rapporto con suo figlio,ammettendo di sentirsi qualche volta in colpa per la lontananza e di come cercasse di rimediare ogni volta che lui era a Londra sperando,ogni volta che lo vedeva partire,che tutto non andasse perduto.
Si era quasi eccitata parlando del bambino che ancora doveva nascere e che secondo lei era una femmina,facendolo sorridere in modo tenero.
L'unica cosa su cui aveva taciuto era stato il bambino che lei e Blaise avevano perso;forse era ancora troppo presto per parlarne.
Era una strana sensazione raccontare di sè:finora non aveva mai dovuto farlo,tutti la conoscevano e sapevano tutto di lei.
Ora,invece,lei poteva scegliere cosa mostrare e cosa celare di sè stessa...Era un potere enorme, anche più della sua magia!
Filippo era rimasto ad ascoltarla per quasi un'ora,quasi rapito dalle sue parole,intervenendo sempre al momento giusto e facendo le giuste osservazioni evitando,per la seconda volta,che si creasse anche il minimo imbarazzo.
Per questo,forse,quando era venuto il momento di separarsi lei gli aveva chiesto di rivedersi ancora.
-Domani?-le aveva proposto lui.
Una smorfia era apparsa sul bel viso di Daphne.
-Domani ho l'ecografia della bambina-gli aveva detto leggermente dispiaciuta.
Filippo aveva annuito lentamente.
-Potremmo vederci dopo la visita...sempre che tu non sia troppo impegnato-gli aveva proposto subito Daphne.
Lui restò qualche istante pensieroso e poi annuì di nuovo.
-Non credo si siano problemi.
Alle tre?-
Un nuovo sorriso era apparso sul viso di Daphne.
-Perfetto-
Al terzo incontro,lei era letteralmente al settimo cielo.
Filippo era seduto ad un tavolino di uno Starbuck nei pressi di Piccadilly Circus e lei gli andò incontro con un sorriso radioso che le illuminava tutto il viso.
Facendo i pochi passi che li dividevano gli fece un cenno con le dita della mano sinistra e lui sorrise leggermente, ricambiando poi il gesto.
-Sei puntualissima...Credevo di doverti aspettare.
Guarda mi ero portato anche il giornale-le disse alzando una copia dell' "Evening Standard".
Daphne sorrise e si lasciò calare il cappotto dalle spalle.
-Perchè avrei dovuto essere in ritardo?-gli chiese guardandolo curiosa.
Filippo alzò le spalle.
-Sono mai arrivata tardi ad un'incontro?-chiese ancora.
-Questo no,ma visto l'importanza del tuo appuntamento precendente pensavo te la saresti presa con più calma...-le spiegò.
Daphne sorrise e scosse la testa.
Cercando di uscire dal "labirinto" in cui si era cacciato da solo,Filippo decise di far cadere l'argomento e restò a guardarla mentre leggiadra,si avvicinava al bancone e ordinava un muffin all'uvetta e un tè.
-Allora?Come è andata?-le domandò quando tornò a sedersi di fronte a lui.
La vide mordersi un'angolo del labbro inferiore.
-Mi sono presa una piccola sgridata perchè mangio troppi dolci...-gli disse con un'aria da bambina biricchina.
Filippo accennò un sorriso e abbassò leggermente lo sguardo,posando gli occhi sulle mani di Daphne,intrecciate sul tavolino.
-Per questo hai rinunciato alla tua cioccolata calda-notò.
-Ma non mi impedisce di prenderne un sorso dalla tua...-ribattè lei,indicando la sua tazza.
Filippo rise divertito e,a protezione della sua cioccolata,alzò una mano e coprì la tazza dallo sguardo della donna.
I loro occhi si incontrarono e restarono entrambi in silenzio per qualche istante,poi Daphne gli rivolse un piccolo sorriso.
-Vuoi vederla?-gli chiese.
Lui rispose al suo sorriso e annuì.
Neanche le avesse fatto il più grande regalo della sua vita,Daphne si illuminò e si abbassò per prendere la borsa,la aprì e ne tirò fuori un fascicolo plasticificato.
Filippo prese il fascicolo che lei gli stava porgendo e lo aprì,posando gli occhi sulla prima foto.
-Devo confessarti che non sono mai stato capace di capire molto da queste immagini-le disse,lo sguardo fisso su quei quadrati neri e verdi che gli davano l'impressione di una foto ad infrarossi.
La sentì sbuffare,neanche gli avesse detto una cosa assurda,e alzando gli occhi la vide con entrambi i gomiti poggiati sul tavolo,leggermente più vicina a lui,per cercare di vedere le foto dell'ecografia.
Abbassò il fascicolo perchè anche lei potesse vederlo,portandolo poco sopra le loro tazze.
-Questa è la testa-gli spiegò Daphne facendo un gesto circolare con un dito sopra la foto.
Lui assottigliò gli occhi e guardò più attentamente.
-E questa è una gamba...Aveva le gambe accavallate,quindi se ne vede soltanto una-gli spiegò.
-Ti credo sulla parola-scherzò lui.
-Veramente non vedi nulla?Guarda quest'altra...Si sta succhiando il dito-continuò la bionda indicandogli l'altra foto.
Ancora una volta Filippo guardò l'ecografia,con molta attenzione,ma dopo qualche istante dovette arrendersi.
Alzò lo sguardo su Daphne e scosse la testa.
-Non prendertela...Non capivo neanche quelle dei miei nipoti!-le disse cercando di mitigare la sua delusione.
-Come fai a non capire niente di questa roba con quattro sorelle medico?-gli domandò lei incredula.
-Infatti sono il loro divertimento!Ogni volta mi mettono in mezzo solo per farsi quattro risate-
Daphne rise leggermente e scosse la testa.
Lui la guardò qualche istante in silenzio,cercando la risposta dei suoi occhi:come era possibile che si fossero trovati d'accordo in così poco tempo?
Di solito quando si conosce una persona c'è sempre una prima fase di assestamento,in cui ci si trova antipatici,quasi insopportabili...perchè a loro non era successo?
-A che stai pensando?-gli chiese Daphne senza staccare lo sguardo dal suo.
-Sto cercando un modo per bere la mia cioccolata senza che tu me la rubi da sotto il naso-
Daphne sorrise ed abbassò la testa,nascondendo il proprio viso con alcune ciocche di capelli biondi.
-Seriamente!-gli disse poi tornando a guardarlo.
Lui si lasciò andare ad un respiro profondo e decise di buttarsi:che poteva succedergli di terribile?
-Vorrei invitarti a cena-ammise poi.
Ok,l'aveva detto.
Quello che finora aveva solo pensato era venuto fuori.
Era stato evidente quasi fin da subito che Daphne lo attraeva,altrimenti non le avrebbe chiesto il suo numero,e non avrebbe neanche chiamato per fissare il primo incontro.
Eppure quella storia aveva più contro che pro!
Non si era mai trovato a frequentare una ragazza incinta:lei non ne aveva mai fatto mistero, d'altronde come avrebbe potuto,e per qualche strana ragione sembrava che quella gravidanza la rendesse più euforica del necessario.
C'era poi da considerare la questione del padre della bambina:come avrebbe reagito sapendo che lei si vedeva con un'altro?
Si sarebbe scoperto geloso,oppure avrebbe trovato la cosa normale visto che la loro relazione era finita e che lui era già interessato ad un'altra donna?
-Quando?-domandò lei,per nulla sorpresa.
Filippo spalancò leggermente gli occhi,colpito da quell'assenza di stupore e si schiarì leggermente la gola cercando di guadagnare tempo.
-Pensavo a venerdì sera-le disse poi.
Daphne ci pensò su qualche istante,poi lui la vide fare una smorfia.
-Venerdì non posso...-
Lui annuì velocemente,come se si fosse aspettato quella risposta.
-Draco ed Hermione tornano dalla luna di miele e abbiamo deciso di rompergli le scatole.
Però possiamo fare sabato sera,se per te va bene-gli propose lei.
Filippo la osservò,cercando qualcosa sul suo volto che gli facesse capire che non era quello che lei voleva veramente,ma alla fine dovette arrendersi.
-Perfetto.
Alle sette va bene?-gli chiese ancora.
Lei sorrise leggermente,continuando a fissare il suo viso.
-Benissimo-
Prese la borsa e,dopo aver messo dentro il fascicolo dell'ecografia,tirò fuori un biglietto da visita con tutti i suoi numeri ed il suo indirizzo.
Restarono seduti per un'altra mezz'ora finchè per Filippo non arrivò il momento di tornare al lavoro.
Usciti sul marciapiede di fronte allo Starbuck,uno di fronte all'altro,si fissarono per qualche istante.
-Ci vediamo venerdì-le disse lui salutandola.
Daphne accompagnò le sue parole con un piccolo cenno del capo.
Poi si voltò e iniziò ad incamminarsi,ma aveva fatto soltanto pochi passi quando Filippo la vide voltarsi e tornare indietro,con la solita calma ed eleganza.
-E' successo qualcosa?-le chiese quando fu davanti a lui.
-C'è una cosa a cui penso da un pò di tempo,e so che la buona educazione dice che dovrei aspettare finchè tu non ti faccia avanti,però io non sono mai stata molto paziente...
Perciò ora ti darò un bacio-gli disse come se fosse la cosa più normale del mondo.
Filippo la guardò incredulo,quasi sicuro di aver inventato le ultime parole.
-Come scusa?-chiese infatti.
Daphne annuì.
-Un bacio.
Sia chiaro,non voglio assalirti o cose simili,vorrei soltanto togliermi questa curiosità...
Tu puoi sempre scansarti se non vuoi-
Ancora poco sicuro che tutto stesse succedendo veramente,Filippo annuì.
L'istante dopo,le braccia di Daphne erano attorno al collo ed il viso era più vicino al suo,gli occhi affondati nei suoi,prima di abbassare le palpebre.
Con un piccolo movimento della testa il labbro inferiore di Daphne sfiorò quello superiore di Filippo,delicatamente quasi fosse una carezza.
Senza neanche accorgersene Filippo sollevò le braccia e le portò a stringersi attorno alla vita della donna,mentre le sue labbra andavano incontro a quelle di Daphne,rispondendo al bacio e chiedendo di più.
Sentì le dita di Daphne affondare sfiorare le punte dei suoi capelli che ricadevano sul collo ed i suoi denti mordergli il labbro inferiore.
Quasi nello stesso istante riaprirono gli occhi e tornarono a guardarsi,sciogliendo l'abbraccio e mettendo di nuovo fra di loro una distanza di qualche passo.
Sulle labbra,ora leggermente rosse,di Daphne aleggiava un sorriso compiaciuto e misterioso che lo incuriosiva.
-Ci vediamo venerdì-gli disse.
E prima che potesse dire qualsiasi cosa,voltò le spalle e si incamminò,disperdendosi fra la folla.

 

-Abbiamo già fatto questa scena,potresti mettermi giù?-
Sotto lo sguardo divertito di Prudence che rideva sotto i baffi,Draco entrò in casa fermandosi nell'ingresso continuando a tenere in braccio Hermione.
-Sai che certe volte sai essere davvero seccante?-le disse senza badare alle sue lamentele.
Hermione sbuffò e gettò leggermente la testa all'indietro,senza paura di perdere l'equilibrio e cadere:ormai era diventata quasi una "routine".
L'aveva portata in braccio sulla soglia della casa in Austria,poi era stata la volta della loro camera da letto,sempre nello chalet e adesso aveva deciso di replicare la mossa.
-Secondo me è solo una mossa...Vuoi far vedere quanto sei forte e muscoloso-lo prese in giro portando lo sguardo sul biondo.
Draco storse la bocca verso sinistra continuando a guardare davanti a sè.
-E' vero Prue?-fece ancora Hermione cercando l'appoggio della figlia.
La bambina la guardò qualche secondo,mentre entravano nel salotto,guardò Draco e alla fine scosse la testa accompagnando il gesto con una risatina divertita.
-Traditrice-
-Fossi in te mi goderei il momento perchè non succederà più-ribattè lui.
-Amore ho apprezzato il gesto la prima volta;ti giuro ho adorato quando lo hai fatto,ma adesso...-
-Sai Granger,non ne posso più di sentire le tue lamentele.Scendi!-le disse rimettendola in piedi con dolcezza,senza però accennare a lasciarla andare.
Di nuovo con i piedi per terra,Hermione si sistemò i vestiti neanche fosse appena scesa da cavallo e poi guardò gli occhi del marito.
-Ormai sono una Malfoy...A meno che tu non ci abbia ripensato-gli ricordò con un leggero sorriso.
-Manca tanto così:un'altra lamentela e...-fece Draco.
Hermione annuì,passando velocemente la lingua sul labbro inferiore.
-Se vuoi posso ricominciare...-
Il resto della frase le morì in gola quando le labbra di Draco si posarono sulle sue,zittendola.
Le braccia strette attorno ai suoi fianchi,Hermione rispose con la stessa passione al bacio, dischiudendo le labbra per permettergli di insinuarsi nella sua bocca.
Le arrivò all'orecchio un'altra risatina di Prudence e fu quel suono a far allontanare entrambi l'uno dall'altra.
Draco si staccò dalle sue labbra e le portò un ricciolo dietro l'orecchio sinistro.
-Possibile che non c'è altro modo per zittire le tue lagne?-la prese in giro facendo scivolare la mano dall'orecchio lungo la base del collo.
Lei scosse la testa e gli diede una leggera spinta,facendolo ridere.
Lo vide avvicinarsi a Prudence con le braccia spalancate e,a pochi passi da lei,si piegò sulle ginocchia per essere alla sua altezza.
-Per favore dimmi che tu non sei permalosa come tua madre...-disse alla bambina.
Prudence,che quasi certamente non aveva capito il significato di quella parola, scosse la testa.
-No!Io no!-rispose andandogli incontro.
Hermione guardò sua figlia infilarsi nell'abbraccio di Draco,dopodichè l'uomo tornò ad alzarsi portando con sè Prudence.
-Chi vuole volare?-chiese alla piccola.
-NOI!-esclamò felice Prudence.
E guardandoli volteggiare per tutto il salotto,fra le risate,Hermione si disse che quella era la felicità.
La pura e semplice felicità.


Il primo ad arrivare fu,ovviamente,Blaise.
Quella per lui era una seconda casa,quindi era quasi un'obbligo per lui arrivare per primo.
Ad aprirgli la porta fu Draco,con Prudence in braccio.
-Guarda chi è ritornato fra i comuni mortali!-fece il moro non appena la porta si aprì sul padrone di casa.
-Zio Blaise!-lo accolse Prudence tendendo le braccia verso di lui.
-Ehi topolino!-la salutò Blaise entrando in casa e prendendo la bambina dalle braccia di Draco.
Il biondo chiuse la porta alle loro spalle e lo osservò qualche istante con la bambina.
-Non ti hanno mai detto che non bisogna disturbare due sposi novelli?-bacchettò poi l'amico.
Blaise si voltò e lanciò uno sguardo al biondo.
-E per quale motivo?Con una bambina in giro per casa sareste stati comunque molto limitati-ribattè.
Draco scosse la testa mentre un ghigno si disegnava sul suo volto.
-Anche i bambini vanno a letto prima o poi...-gli fece notare.
Blaise lo fissò qualche istante sogghignando a sua volta divertito poi abbassò lo sguardo su Prudence,che per tutto il tempo aveva giocherellato con i bottoni che bloccavano gli angoli del colletto della sua camicia.
-Povera piccola!Non ti vede da due settimane e già pensa al modo per sbarazzarsi di te...-disse incontrando lo sguardo della bambina.
-Oh,chiudi la bocca!-ribattè divertito l'altro.
Blaise rise e,ancora con Prudence in braccio,si diresse verso il salotto.
Una volta lì mise a terra la bambina,si tolse il cappotto posandolo su una sedia e prese il whisky che Draco gli porgeva:era qualcosa che avevano già fatto,un copione già recitato.
-Dov'è Hermione?-gli chiese poi sedendosi sul divano.
-Sta facendo l'ordinazione per la cena di stasera;non abbiamo ancora avuto il tempo di fare la spesa-rispose il biondo dopo aver bevuto un sorso dal suo bicchiere.
-Cinese?-
-Pizza-rispose la voce di Hermione dalla soglia.
Blaise si alzò e le andò incontro per salutarla.
-Sei veramente uno splendore...Deve essere stata una luna di miele fantastica-commentò malizioso dopo un veloce sguardo.
Hermione sorrise,per nulla imbarazzata:quello era solo una delle tante frecciatine che avrebbero lanciato a lei e a Draco quella sera riguardo alla luna di miele:perchè arrabbiarsi quando la maggior parte di queste sarebbero state vere?
-Infatti...Spero tu sia più sollevato adesso-lo prese in giro lei.
-Enormemente-
Draco ed Hermione si scambiarono un'occhiata e lei lo vide scuotere la testa,quasi rassegnato, lo stesso ghigno di poco prima sul volto.
Blaise tornò a voltarsi per tornare verso il divano quando la sua attenzione venne attirata da un' oggetto vicino al televisore.
-E quello cos'è?-chiese avvicinandosi all'impianto.
Draco si alzò a sua volta,andando accanto all'amico.
-Un regalo di nozze.
Visto che ora è tornato tanto di moda hanno pensato di regalarci un sing-a-long-gli spiegò.
-Un'apparecchio per il karaoke?-chiese Blaise incredulo.
Draco annuì.
-Chissà perchè hanno avuto questa terribile idea...Sarà perchè non mi hanno mai sentito cantare-commentò Hermione.
Blaise sorrise ironico e Draco capì ancor prima che l'amico parlasse cosa passava per la sua mente.
-No!-lo bloccò prima che dicesse una sola parola.
-Andiamo,sarebbe come ai vecchi tempi!-ribattè l'altro.
-Assolutamente no!-continuò il biondo.
-Sarà fantastico...Sicuramente Theo mi darà ragione e se ci sono le canzoni giuste si uniranno anche Duffy e Pansy.
Dov'è l'elenco dei testi?-chiese iniziando a guardarsi in giro.
Hermione osservò il battibecco fra i due amici e si avvicinò ai due,sperando di riuscire a capire qualcosa.
-Forse mi sono persa qualche passaggio-commentò.
Blaise si voltò verso di lei e parlò prima che Draco riuscisse ad impedirglielo.
-Non ti ha mai parlato della passione insana per il karaoke che gli è venuta un'anno?-le chiese guardandola.
Hermione spalancò leggermente gli occhi,incredula,e guardò Draco che cercava di nascondersi alla sua vista con una mano sugli occhi.
-Davvero?-
-No,è tutta una balla!-s'intromise Draco,tornando a guardare Blaise.
-Stà zitto che stanno per arrivare i testimoni...Era fissato con le canzoni dei Police e dei Duran Duran...-le raccontò Blaise.
-Piantala...-mormorò Draco al massimo della vergogna.
-Forse per la somiglianza con Simon LeBon-fece Hermione divertita.
-Adesso ti ci metti anche tu?-la rimbrottò il marito.
Lei rise e gli allacciò un braccio attorno alla vita,posandogli poi un bacio sulla spalla destra.
-Perchè invece non parliamo della tua passione per gli U2 e di quando ti eri tagliato i capelli come Bono?-ricordò Draco cercando di mettere in imbarazzo l'amico.
-Sempre meglio della tua passione per gli Wham-rimbrottò l'altro.
-Anche io li adoravo!Io e Ginny avevamo il loro poster nel dormitorio e avremmo voluto sposare George Micheal-confessò Hermione.
A quella frase Blaise sembrò tornare serio,come se improvvisamente qualcosa che aveva cercato in tutti i modi di dimenticare fosse tornato a galla.
Ma durò soltanto pochi istanti,poi il solito sorriso beffardo tornò sul suo volto.
-Non avreste combinato molto nessuna delle due...tentò poi di scherzare.
Draco rise seguito subito dall'amico.
-Allora dov'è questo libro con le canzoni?Dobbiamo scegliere i pezzi migliori prima che arrivino gli altri-chiese ancora Blaise.
Draco incontrò lo sguardo divertito di Hermione e capì di non avere più scampo.

 

-Allora?Come è andata?-
Decisa e quasi spietata,Pansy aveva resistito il tempo necessario perchè fossero sole per farle il terzo grado,ed il momento adatto si era presentato quando era arrivata la consegna delle pizze.
Prudence era già stata messa a letto e lei,Hermione,Daphne e Ginny si erano riunite in cucina per occuparsi delle varie pizze lasciando gli uomini in salotto concentrati sul libro delle canzoni a litigarsi le migliori.
Facendo finta di non averla sentita Hermione si avvicinò al lavello per aprire lo sportello sopra di questo e prendere i piatti.
-Hermy...-la chiamò con voce melliflua l'amica.
-Certo che sei incredibile!-commentò Daphne.
-Che ho fatto?-chiese l'altra guardando la bionda.
-Ti aspetti che ti racconti tutti i particolari?-domandò Daphne staccando un pezzo di cornicione dalla prima pizza.
Pansy scosse la testa,negando spudoratamente,facendo così sorridere le due donne e divertendo Ginny.
-Non ho bisogno dei particolari...Magari non di tutti-aggiunse poi.
Hermione rise leggermente e scosse la testa, incredula.
-E' stata una luna di miele,tutto qui-disse cercando di liquidare la curiosità dell'amica.
Quelle parole non spiegavano nel modo giusto quello che era successo in quelle due settimane,anzi sminuivano terribilmente quello che c'era stato fra lei e Draco,ma conosceva quanto la curiosità di Pansy potesse essere insaziabile.
-Ti è piaciuto lo chalet?-chiese Daphne,poggiando un gomito sul marmo nero del bancone.
Hermione la guardò sorpresa.
-Sei stata tu a dargli una mano!-esclamò.
La bionda annuì.
-Mi ha parlato della sorpresa che voleva farti e io gli ho procurato le persone più adatte per il lavoro che aveva in mente.
Sono anche riuscita a strappare un buon prezzo per tutte le prestazioni-spiegò Daphne ovviamente soddisfatta di sè stessa.
-Non avrebbe dovuto darti tanto da fare ora che sei incinta-si rammaricò la riccia.
-Anzi è stato un bene!Se fosse per Blaise non potrei alzare neanche una tazza di tè...Questo lavoro,invece,gli ha mostrato che sono ancora in forze e che posso benissimo lavorare fino al parto-
Al sentire il nome di Blaise,Ginny rizzò la schiena sedendosi più dritta sulla propria sedia e distogliendo lo sguardo dalle altre sembrò perdersi dentro i propri pensieri per qualche secondo prima di ritornare in sè.
Pansy,che si era accorta di quel rapido cambiamento,si chiese cosa lo avesse provocato.
-Va bene,va bene...Sei gelosa della tua privacy e tutte queste sciocchezze qui,ma puoi darci almeno qualche piccolo dettaglio?-tornò poi a chiedere ad Hermione sporgendosi verso di lei sul bancone.
Per un momento Hermione lasciò perdere le pizze ed i piatti e,pensierosa,si morse il labbro inferiore,ricordando quello che era successo nelle due settimane passate.
Poi tornò a incontrare lo sguardo di Pansy e si lasciò andare ad un piccolo sorriso malizioso.
-Avevate ragione su quelle mutandine...Stimolano terribilmente la fantasia-si limitò a dire.
Pansy spalancò leggermente la bocca,sorpresa che la morigerata Hermione si fosse lasciata andare a quel commento,mentre Daphne e Ginny si scambiarono un'occhiata divertita.
Quasi a crearsi uno scudo dalle conseguenti domande,Hermione voltò le spalle alle tre donne e si avvicinò al frigo,aprendolo ed infilandovi la testa dentro,anche se non aveva bisogno di niente.
-E credi di poterci lasciare così?-si lamentò Pansy.
-Questa volta sono d'accordo con Pansy...E' chiaro che ce lo hai detto apposta!-le diede man forte Daphne.
-Se non vuoi dirci come dicci dove...-continuò imperterrita la mora.
Hermione,un sorriso divertito sulle labbra,sentì la risata divertita di Ginny e,per nulla imbarazzata,tirò indietro il corpo,facendo capolino dall'anta del frigo con ancora quel sorriso impertinente sul viso.
-In tutte le stanze dello chalet...Più volte-rispose.
Le sue parole vennero seguite da un'ovazione da stadio che la fece ridere di cuore.
In fondo di certe cose bisognava anche vantarsi...


Nonostante le lamentele di Draco e le dimostranze di Hermione per la sua voce stonata il "contest" di sing-a-long ebbe luogo lo stesso supportato da Blaise,Daphne e dai cogniugi Nott che sembravano non veder modo migliore di quello per passare la serata.
Dopo aver finito le pizze si erano trasferiti nel salotto e avevano preparato l'apparecchiatura, disponendosi poi sul divano.
-Chi comincia?-chiese Daphne guardando gli altri.
-La buona educazione dice che dovrebbe toccare ai padroni di casa-disse Blaise guardando ora Hermione ora Draco.
La donna scosse subito la testa.
-Non ancora!Non sono sufficentemente sbronza per fare una cosa del genere-scherzò.
Draco,seduto accanto a lei,sorrise e dopo aver incontrato lo sguardo di Blaise scosse la testa a sua volta.
-Sarò meglio che io canti dopo,altrimenti voi non avrete più speranze-lo prese in giro.
Blaise fece un suono beffardo e guardò gli altri.
-Perchè non tiriamo a sorte?-propose Pansy.
L'idea venne accettata:chi avesse buttato il numero più alto avrebbe vinto.
Il fortunato risultò essere Theo.
-Come al solito!Hai scelto almeno una canzone decente?-chiese Draco guardando l'amico che scorreva velocemente l'elenco per cercare la sua canzone.
-Perchè non canti tu invece di lamentarti tanto?-ribattè l'altro.
Il biondo scosse la testa e si sistemò meglio sul divano,la testa sui cuscini,per ascoltare la canzone dell'amico.
La musica partì e ci volle un pò per capire che si trattava di una canzone degli U2:soltanto Pansy l'aveva capito prima degli altri.
Arrivati al ritornello fu chiaro anche agli altri che si trattava di una dedica proprio per Pansy che,seduta sul bordo del divano,osservava il marito quasi in adorazione neanche avesse davanti Bono in persona.

"You're in my mind all of the time
I know that's not enough
and if the sky can crack
there must be some way back
for love and only love
"

-Ha qualche significato per loro questa canzone?-bisbigliò Hermione curiosa a Daphne.
La bionda annuì impercettibilmente.
-Da quanto so,c'era questa canzone in sottofondo quando lui le ha chiesto di sposarlo- bisbigliò di rimando la bionda.
Hermione sorrise colpita da quel gesto romantico.
Draco che aveva osservato lo scambio di battute sospirò.
-Per favore adesso non cedere al tuo animo Grifondoro...-commentò.
La riccia posò la testa sulla spalla del marito e sorrise.
-Lo so che è quello che ami di più-
Draco si lasciò scappare un piccolo sorriso proprio mentre la canzone di Theo sfumava.
Ginny e Daphne applaudirono leggermente mentre Pansy si alzava diretta fra le braccia del marito.
-Sì,va bene,ma non credere di guardagnare punti solo per questa sdolcinatezza-lo informò Blaise.
Theo rise e fece un cenno affermativo con la testa.
-Comunque sia,l'esecuzione è stata perfetta-ribattè Theo.
Blaise fece un cenno con la mano quasi volesse dargli ragione e poi guardò gli altri.
-Adesso a chi tocca?-domandò infatti.
Daphne si alzò e,dopo un piccolo inchino comico,prese il microfono dalle mani di Theo che andò a sedersi accanto alla moglie.
Al contrario di quanto era successo prima,non appena la musica partì il gruppo di Serpeverde riconobbe la canzone e iniziò a rumoreggiare,fischiando e applaudendo.


"You keeps saying you got something for me
something you call love but confess
you been messin when you shouldn't been messin
and now someone else is gettin all you best
but this boots are made for walking
and that's are what they do
one of this days this boots are gonna walk all over you
"

-E' il suo cavallo di battaglia.
Ogni volta canta questa canzone sicura di vincere-spiegò Draco sporgendosi verso la moglie.
-La canta bene però-s'intromise Ginny che aveva sentito le parole del biondo.
Hermione annuì,concorde con l'amica.
-E' fantastica-ammise Draco.
La riccia lo guardò e dopo qualche istante di indecisione gli diede un pizzico sul braccio più vicino a lei.
-Ehi!-si lamentò lui guardandola.
-Sta molto attento Malfoy..Ancora non ho perdonato quello che mi hai detto l'altra volta...-gli intimò Hermione.
Draco rise e l'attirò più vicino a sè sul divano,mettendole un braccio sulle spalle.
-Non ti facevo così credulona,sai?-la prese in giro.
Lei cercò di divincolarsi,ma Draco la bloccò e le posò le labbra sulle sue,smorzando completamente ogni resistenza.
Ginny,per educazione,distolse lo sguardo e per un'istante incrociò quello di Blaise che doveva aver seguito a sua volta la scena.
Si fissarono qualche secondo,fino a quando la canzone finì e lei tornò a guardare Daphne che raccoglieva gli ultimi applausi.
-Credo sia anche inutile continuare...Qual'è il mio premio?-scherzò la bionda.
-Ancora non hai sentito la mia canzone;credo dovremmo dividerci il premio-ribattè Blaise.
Seguendo quel piccolo scambio di battute,una luce si accese nella mente di Ginny.
-A chi tocca ora?-chiese Draco guardando il gruppo d'amici.
-A me!-rispose Ginny alzandosi dal divano.
Sentì su di sè gli sguardi attenti e curiosi dei Serpeverde e di Hermione mentre armeggiava con il microfono e l'apparecchio e,dopo aver trovato la canzone giusta,la faceva partire.
Anche questa volta era una canzone conosciuta,e ascoltando il testo Hermione pensò si trattasse di uno sfogo contro Harry,ma poi accadde qualcosa che le fece cambiare idea:alla fine della prima strofa,prima di iniziare il ritornello,Ginny staccò lo sguardo dallo schermo e lo posò su Blaise,quasi stesse cantando solo per lui.

"You're so vain
you probably think this song is about you
you're so vain
I bet you think this song is about you,don't you?
"

Il gruppo di Serpeverde alternò le occhiate fra Ginny e Blaise,increduli e confusi,mentre Blaise restava con lo sguardo fisso sulla rossa quasi avesse dimenticato la presenza degli altri attorno a sè.
-Tipico...-commentò in un sussurro Daphne.
Hermione e Draco la guardarono per avere una qualche spiegazione,ma la bionda aveva preso  a fissare Blaise con un'espressione quasi divertita,la stessa espressione che avevano Pansy e Theo.
-Che ci siamo persi?-chiese Hermione al marito ovviamente confusa.
Draco scosse la testa mentre la musica scemava.
-Non ne ho la più pallida idea-ammise spiazzato.
Tutti tranne Blaise appaludirono e Ginny,con un sorriso accennato fece un piccolo inchino, tornando poi a sedersi sul divano accanto ai padroni di casa.
-Credo sia venuto il mio turno-fece Blaise alzandosi in piedi e scorrendo velocemente la lista delle canzoni.
La musica partì di nuovo e tutto il gruppo si sistemò ancora più comodamente sul divano per ascoltare quella che,sicuramente,sarebbe stata la risposta alla canzone di Ginny.
Ma fin dai primi accordi i Serpeverde si ritrovarono spiazzati:era una canzone totalmente estranea a Blaise e al suo modo di essere.
Perchè aveva scelto proprio quella?
All'arrivo del ritornello si ripetè la scena di poco prima,a ruoli invertiti:Blaise fissò lo sguardo su Ginny e sembrò parlare soltanto a lei.

"And you make me talk,and you make me feel
and you make me shown what I'm traying to concive
If I trust in you would you let me down
Would you laugh at me if I say I care for you?
Could you feel the same
Oh I wanna know the name of the game
"


Hermione portò lo sguardo su Ginny e la vide immobile,quasi insensibile alle parole della canzone.
Era una sua impressione oppure c'era qualcosa di strano fra quei due?
All'inizio della seconda strofa,Ginny staccò lo sguardo da Blaise e lo posò proprio su Hermione, un'espressione calma e rilassata in volto.
-Herm quando siamo andati via ho dimenticato alcune cose nella tua lavanderia...
Ti dispiace se vado a prenderle?Altrimenti finisce che le dimentico-le disse in un sussurro.
La riccia annuì,sorpresa dalla richiesta.
-Certo,nessun problema...Hai bisogno che ti accompagni?-le domandò recuperando il suo ruolo di padrona di casa.
Ginny scosse la testa e,con un gesto fluido e veloce si alzò in piedi uscendo poi dal salotto con pochi passi.
Gli altri,ancora seduti sul divano si accorsero del cambiamento d'espressione sul volto di Blaise quando la vide uscire dalla stanza,saltando una parola della canzone e perdendo il tempo.
In qualche modo riuscì a portare a termine la canzone e quando la musica finì posò il microfono accanto all'apparecchio e si passò una mano fra i ricci.
-Era con questo che credevi di strapparmi il premio?-chiese Daphne per attirare la sua attenzione su di sè.
L'uomo la guardò qualche istante e poi,distogliendo di nuovo lo sguardo,si limitò ad annuire.
-Che ti prende?-chiese Draco stupito da quell'atteggiamento così insolito.
Blaise scosse la testa.
-Niente,è che mi sono ricordato di dover fare una telefonata in redazione per assicurarmi che sia tutto pronto per la stampa.
Ti dispiace se vado su un'attimo?-chiese all'amico.
Draco alzò le spalle,non bevendosi neanche per un'istante la sua balla mostruosa.
Blaise annuì di nuovo e si avviò velocemente fuori dal salotto.
-Qualcuno mi spiega che diamine è successo?-chiese Draco non appena i passi di Blaise nel corridoio si attuirono.
Theo gli fece cenno di tacere e tutti i presenti restarono in ascolto.
Pochi secondi dopo,al posto del rumore di passi sulle scale,sentirono chiudersi una porta a qualche decina di metri da loro.


Era voltata di spalle quando lo sentì entrare.
Restò ferma,sfiorando con la punta di un dito il bordo blu sul colletto del pigiama di Albus,lo sguardo fisso sui dinosauri stampati sul tessuto,ascoltando i due passi che lo avvicinavano a lei.
Due mani si posarono sulle sue braccia e,con una decisa delicatezza,la fecero voltare portandola faccia a faccia con lui.
-Davvero carina la tua canzone-le disse sarcastico,senza allontanare le mani.
Ginny accennò un sorriso.
-L'ho scelta con il cuore,in un'impeto improvviso...Sono contenta che ti sia piaciuta-
Blaise si lasciò andare ad un sospiro canzonatorio,scuotendo leggermente la testa.
-Però,mi dispiace dirtelo,credo non riuscirai a vincere contro Daphne...Ho sentito parecchi sbagli verso la fine-gli fece notare alludendo alla sua esibizione.
Lui non rispose,limitandosi a fissarla negli occhi,quasi volesse carpire tutto quello che era nascosto dentro di lei.
-Non sono come mi hai descritto tu...-le disse abbassando leggermente la voce.
Ginny si mosse cercando di liberarsi dalla sua stretta e sospirò:non aveva voglia di riaprire quel discorso.
Era qualcosa che era morto ancor prima di cominciare,di cui non valeva neanche la pena di parlare.
-Senti Blaise credo sia meglio tornare dagli altri prima che si insospettiscano...Quanto tempo posso passare qui dentro prima di trovare un pigiama?-gli chiese riuscendo finalmente a svicolare dalla sua stretta.
Per nulla vinto,Blaise le andò dietro e le afferrò un polso.
-Quello che è successo...-iniziò.
-Non doveva succedere,è stato uno sbaglio...Conosco il resto del discorso-lo interruppe lei.
-Non mettermi in bocca parole che non ho detto!E che non penso!-
Ginny si lasciò scappare un sorriso beffardo.
-Beh,allora lanci messaggi veramente contrastanti...-commentò.
-E' vero...Forse avrei dovuto spiegarti perchè mi sono comportato così-convenne Blaise.
Non era disposta a cedere su quello,non si sarebbe lasciata abbindolare da un bel discorso e da quel suo sguardo penetrante.
Quando quel pomeriggio era uscita dalla camera con indosso soltanto la gonna si era sentita una completa idiota:come era arrivata a quel punto?
Mentre raccattava i vestiti in giro per il piano inferiore si era chiesta come era possibile che da quattro chiacchiere davanti ad una tazza di tè,con quello che considerava un'amico, fosse arrivata a sentirsi umiliata per quel rifiuto.
Incurante della possibile figura patetica che avrebbe fatto ai suoi occhi,lo affrontò.
-Ti eri accorto che eri il primo uomo dopo Harry al quale ero interessata?
Il primo uomo a toccarmi a...a spogliarmi che non fosse mio marito,con cui avrei accettato di andare a letto insieme!
Invece mi hai fatto sentire la meno attraente delle donne-gli rinfacciò.
Blaise corrugò la fronte,sorpreso da quell'ultima frase.
-Questo io non l'ho mai detto-
-Oh sì che lo hai fatto!Hai detto di essere sempre pronto ad avventure di quel tipo,ma guarda caso con me ti sei tirato indietro,cosa credi avrei pensato?-ribattè Ginny.
Lui respirò rumorosamente dal naso e restò a guardarla per qualche istante.
-Allora rimediamo subito!-
-Cos...-chiese lei.
Non riuscì a finire la frase perchè,con uno scatto del braccio che stringeva il suo polso,Blaise l'attirò contro il suo petto e le catturò la bocca con la sua.
Con veemenza,cercando di liberarsi,Ginny gli diede uno spintone,riuscendo a staccare il viso da quello dell'uomo.
-Che diamine credi di fare?-gli chiese sorpresa e leggermente arrabbiata.
-Dimostrarti che ti stai sbagliando.Nel modo più totale-le disse fissando i suoi occhi per poi attirarla di nuovo contro di sè.
Alzò una mano e sfiorò con l'intero palmo la guancia sinistra di Ginny,seguendo con un dito il profilo della mascella e scendendo poi per il collo.
Abbassò leggermente la testa e accarezzò con le labbra l'ultimo pezzo di pelle toccato dalle sue dita,sentendo la tensione abbandonare velocemente il corpo di Ginny premuto contro il suo.
-Sei un vero...-gli disse lei,lo sguardo perso fra i suoi ricci.
Blaise rialzò la testa e le rivolse un sorriso malizioso.
-Sono solo complicato.
Quel giorno volevo che tu fossi sicura di quello che stava per succedere,per evitare che venissi colta dai sensi di colpa per aver tradito tuo marito-le spiegò,il viso terribilmente vicino al suo.
Ginny ascoltò in silenzio,indecisa se credergli o meno.
-Ma non avevo capito che tu avevi già preso la tua decisione.
Però anche tu hai sbagliato su paio di cose-le fece notare Blaise senza mollare il suo sguardo.
Lei degluitì a vuoto e si schiarì la gola prima di parlare.
-Cosa?-
Ancora una volta apparve il sorriso malandrino,che le fece scorrere un brivido lungo la schiena.
-Per me sei terribilmente attraente,credo di aver conosciuto solo poche donne che possano darti filo da torcere-le disse avvicinando la bocca all'orecchio destro.
Felice che lui non potesse vederla,Ginny arrossì violentemente:perchè aveva di nuovo quelle reazioni da quindicenne?
No,forse neanche allora aveva mai reagito così ai complimenti di Harry o degli altri ragazzi.
-Bugiardo...-disse poggiando il mento sulla sua spalla destra.
Blaise sorrise e le posò un bacio sul collo,poco sotto l'orecchio.
-Io non dico mai le bugie...E' più forte di me-
Lei rise e tornò a cercare il suo sguardo.
-Su cos'altro ho sbagliato?-gli chiese poi.
Blaise accennò di nuovo quel sorriso malandrino e,senza parlare,avvicinò il viso al suo cercando la sua bocca,dapprima con dolcezza,ma sentendo la risposta di Ginny con sempre maggiore desiderio.
Le braccia si strinsero attorno alla vita della donna,sollevandola da terra come aveva fatto la volta precedente,portandola alla sua altezza e,continuando a tenere gli occhi chiusi,la posò sull' asciugatrice dietro di lei.
Ginny lo attirò a sè,dischiudendo le labbra sotto quelle di Blaise insinuando poi la lingua nella bocca dell'uomo.
Staccando le labbra da quelle di lei,Blaise iniziò a scendere,sfiorandole il mento il collo e la gola,dove posò un piccolo morso facendola sorridere e,mentre le dita di Ginny si perdevano fra i suoi riccioli neri,lui iniziò a succhiare un lembo di pelle del collo quasi con voracità.
Dalle labbra dischiuse di lei uscì un piccolo sospiro,quasi un segnale che lo portò a rifare il percorso inverso per tornare sulla bocca di Ginny dove trovò la sua risposta immediata.
Quando riaprirono gli occhi,Blaise vide quelli leggermente velati della donna che ricambiavano il suo sguardo quasi imbarazzati e,immediatamente,sorrise.
Strinse ancora di più il corpo piccolo di lei contro il suo e le posò un'altro bacio veloce sulle labbra.
-Sei ancora convita che non ti voglia?-


Rientrarono in soggiorno con un breve intervallo l'uno dall'altra.
Per prima i Serpeverde videro rientrare Ginny e questa non ebbe neanche il tempo di fare due passi nella stanza che fu requisita da Hermione che le chiese di aiutarla a portare i piatti in cucina.
Quando le due amiche furono sparite,i Nott e Daphne sentirono i passi rumorosi di Blaise venir giù dalle scale.
-Ecco il Conquistador!-lo prese in giro Theo vedendolo entrare.
Blaise lo fissò leggermente confuso e,con un veloce sguardo alla camera,registrò la mancanza di Ginny.Draco ed Hermione.
-Dove sono gli altri?-s'informò avvicinandosi alla poltrona.
-Draco è andato in cantina a prendere un'altra bottiglia di vino-lo informò Theo.
-Invece Ginny ed Hermione sono in cucina a fare le piccole Cenerentole-scherzò Pansy.
Blaise sorrise leggermente lasciandosi cadere a peso morto sulla poltrona.
Si sporse sul tavolino basso per prendere il suo bicchiere e quando rialzò lo sguardo sugli amici si accorse delle loro occhiate.
-Che c'è?-chiese.
Dal sorriso che apparve sul suo viso fu evidente che a rispondergli sarebbe stata Pansy.
-Le hai lasciato il segno...-disse infatti.
Lui alzò un sopracciglio,senza capire.
-Sei stato troppo impulsivo...-continuò Daphne.
-Si può sapere di che state parlando?-
-Di Ginny-rispose tranquillo Theo.
Blaise si produsse in quella che sperò essere una risatina sarcastica,battendo una mano sul bracciolo della poltrona.
-Certo che la vostra fantasia è senza limiti...-disse tentando di sviarli.
Pansy annuì,per nulla convinta,e poi si sporse verso di lui sedendosi sul bordo del divano.
-E' tornata con un segno sul collo,tipo un succhiotto.
Hai presente una moneta da venti centesimi?Ecco di quella grandezza-gli disse a sostegno della sua tesi.
Accidenti!Non si era accorto di essersi impegnato tanto...
Lanciò uno sguardo a Theo e capì di essere in trappola:d'altronde non aveva tante vie di fuga con quelle due arpie!
-Le hai raccontato quello che ti ho detto,vero?-disse rivolgendosi all'amico.
-Lui mi dice sempre tutto-rispose Pansy a difesa del marito.
-Anche quello che non lo riguarda?-
Theo si mise nella stessa posizione della moglie e lo fissò qualche istante.
-Avevo bisogno di un parere...Volevo sapere se lei si era accorta di qualcosa che a me era sfuggita-cercò di spiegargli.
-Davvero credevi di poter raccontare qualcosa a Theo senza che Pansy lo venisse a sapere?-s' informò Daphne.
Blaise le lanciò un'occhiata,quasi ricordandosi solo in quel momento della sua presenza.
-Lo speravo-ammise.
La bionda sorrise,sinceramente divertita.
-Allora?-chiese Pansy poi.
-Non crederai che ti racconti i dettagli!-ribattè Blaise.
-Per favore risparmiami!
Piuttosto sono curiosa di sapere che sta succedendo fra voi due...E' vero che vi limitate a parlare?-chiese ancora l'amica,visibilmente incredula.
Blaise sospirò e si lasciò andare all'indietro,poggiando la schiena contro l'imbottitura della poltrona.
-Credo che ormai facciano anche altro,visto il segno che Ginny aveva sul collo-le fece notare Daphne.
L'uomo guardò l'amica e per qualche istante fu tentato di alzarsi e lasciarli lì con tutti i loro dubbi e le loro curiosità.
-Invece ti sbagli!-la smentì.
I suoi occhi incontrarono quelli di Daphne,cogliendo lo stesso sguardo sorpreso che aveva colto in quelli di Theo quando gliene aveva parlato la prima volta.
-Vorresti farmi credere che tu e lei...-fece la bionda sorpresa.
-Esattamente-
Sul viso dei tre Serpeverde era evidente la sorpresa e l'incredulità.
-Neanche una volta?-chiese Pansy,ora quasi dispiaciuta per lui.
Blaise arcuò l'angolo destro della bocca in un sorriso e scosse la testa.
-E a te va bene così?-gli domandò Daphne con un'espressione attenta sul viso.
Lui restò in silenzio qualche istante.
Il rapporto con Ginny si era evoluto alla velocità della luce:dall'essere estranei l'uno all'altro si erano trovati in una situazione di convivenza forzata,diventando amici scoprendo le cose dell'altro che più li intrigava e attirava.
Poi quel rapporto era cambiato ulteriormente trasformandosi in quello che era al momento, quella specie di relazione sentimentale che al momento non prevedeva il sesso.
Sarebbe cambiata ancora?
Oppure avrebbero fatto un passo indietro ritornando ad essere amici?
Il solo pensiero lo disturbò:lui non voleva un'amicizia.
-Sì...Questa volta è diverso-

Solo dopo aver detto quelle parole si accorse di essere stato indelicato nei confronti di Daphne.

Si voltò verso di lei e la osservò qualche istante,cercando di carpire più di quanto potessero dirgli le sue parole.

-Per te è un problema?-le chiese cauto.

Daphne sorrise,sorpresa dall'attenzione che Blaise stava mostrando nei suoi confronti.

-No...Sembri veramente convinto di questa storia.

Speriamo solo che Ginny abbia più pazienza di me!-

 

 

Salve a tutti!!!

Molti di voi,quando ho parlato di Sanremo e delle canzoni,hanno avuto una reazione del tipo "Vade retro Satana!",spero di avervi fatto cambiare un pò idea.

Volevo inoltre fare la distinzione fra il karaoke,che tutti conosciamo,ed il "sing-a-along:nel primo ci sono sl le parole e la musica;nel secondo invece la canzone viene cantata dal suo autore e tu,cn il testo che scorre sul video canti sopra.

Ok,parlando dei nostri Serpeverde...La situazione fra Ginny e Blaise è leggermente + chiara e lo stesso vale fra Filippo e Daphne.

Ma cosa succederà quando Blaise scoprirà dell'esistenza di Filippo?Che reazione avrà?

Inoltre non dimentichiamoci di Draco ed Hermione:anche se sembra splendere un sole battente(tipo mezzogiorno di fuoco),sta x scatenarsi il finimondo.

Ringrazio  tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e chiedo scusa x eventuali errori di battitura e ortografia.

Le canzoni usate sono:"Breaktrough" dei Queen(x il titolo),"Electrical Storm" degli U2(Theo), "These boots are made for walking" di Nancy Sinatra(Daphne),"You're so vain" di Carly Simon (Ginny) e "The name of the game" degli Abba(Blaise).

Ed ora i ringraziamenti:Marie'92(Grazie x i complimenti!Tipicamente in linea cn le manie di grandezza di Draco!),Nefene(Grazie x i complimenti!L'hai detto!Certe volte prende delle vie totalmente inaspettatte...Il testamento creerà nn pochi problemi fra i due,e ad essere sicnera sn indecisa se lasciargli un'altro capitolo di pace o se cominciare fin dal prox),Niki Potter(Dal mio punto di vista le rose ed i fiori sn una balla;se una storia va bene è xkè ti ci sei messa cn le unghie e cn i denti d'impegno xkè funzionasse),Shnusschen(Anche io,anzi credo che se ci fosse un premio su chi si fa + paranoie sarei una delle vincitrici),JC(In fondo qualcosa di Serpeverdesco nel suo comportamento c'è:ha preferito tirarsi indietro piuttosto che sfigurare di fronte a Potter e alle sue prestazioni.La dimostrazione di un grande ego.Le scene della luna di miele,specie la 1 erano davvero insiediose:come renderle sexy senza rovinare tt il  resto del capitolo?Nn hai idea di qnt idee ho cancellato!),Krisma(Era qlcs ke dovevano fare insieme, specie x allontanare i fanstasmi dalla mente di Blaise,altrimenti nn sarebbe riuscito a vivere serenamente qst nuova gravidanza...),Yumisan(Secondo me i cogniugi Nott sn i più divertenti...Ti arrabbi se ti dico che presto si avvererà qll ke pensi?),Deaselene(Sicuramente nn mi piace il Sanremo di qst anno!Ma ho dei ricordi di qnd ero bambina e lo guardavo cn mio padre ke lo rendono meno terribile),Sissy'88(Credo di dover prendere le difese di Ginny,in fondo è qll che avrei fatto io al suo posto:che avresti al suo posto se un'uomo,che nn ha mai avuto problemi nel portarsi a letto una donna anche se nn provava niente per lei,davanti a te esitasse?Io mi sentirei ferita e cs Ginny),Hollina(Avevi sperato che succedesse qualcosa o di poter avere Blaise tutto x te?),Kitty Cullen(Grazie x i complimenti!Porta pazienza ancora un pò...),Mizz me(Che divertimento ci sarebbe se nn avessimo i problemi a complicarci la vita?), Erigre(Blaise ha purtroppo un difetto:anche quando vuole fare una cosa giusta finisce sempre che si spiega nel modo sbagliato e rovina tutto...E' successo con Daphne ed ora è successo con Ginny),Gelb_augen(Grazie x i complimenti,soprattutto qlli sulle scene hot!E' chiaro che Ginny e Blaise si piacciano,devono solo trovare il modo per comunicare senza creare altri problemi), Smemo'92(Grazie x i complimenti!Pansy è la parte scatenata di me che nn riesco ad esprimere, forse è x qst che è tanto pazza...).

Bene,x il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"Untitled"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Untitled ***


untitled

 

 

Le aveva chiesto di accompagnarlo a scegliere il nuovo divano da Harrods.
Per quel genere di compere si aveva bisogno di un'aiuto femminile e questa volta voleva che fosse lei a consigliarlo e "guidarlo" in quella difficile scelta.
Non avrebbe mai pensato che,alla fine della giornata, quella sarebbe stata l'ultima volta in cui le avrebbe parlato o l'avrebbe vista.
Si presentò a casa sua in perfetto orario,sfruttando per una volta tutta la potenza dei cavalli della sua auto e,quando aveva bussato alla sua porta,aveva meccanicamente aggiustato le maniche della camicia e,velocemente si era passato una mano fra i riccioli neri,cercando di controllarli e dar loro una forma.
Quando la porta si era aperta un sorriso era nato spontaneo sul suo viso,ma si era immediatamente congelato quando aveva visto la donna bionda di fronte a lui:impossibile pensare di aver sbagliato casa.
Ricordava benissimo cosa era successo su quel patio e poi la bionda aveva in braccio,poggiato contro il fianco sinistro,Albus che lo guardava con un'espressione curiosa e incerta,quasi chiedendosi dove aveva già visto l'uomo che era sulla soglia della porta.
-Puntuale come la morte...-commentò la bionda.
Lui cercò di non sembrare troppo sorpreso alle parole della donna,ricordando quanto fosse stravagante anche ai tempi della scuola,ma certamente quella era una situazione spiacevole.
-C'è Ginny?-chiese riproponendo quel sorriso che poco prima era morto così presto.
La bionda si limitò a ricambiare il suo sguardo senza dire nulla,imitata da Albus,ed in quel silenzio arrivarono provvidenziali fino a loro il rumore di passi lungo il corridoio.
-Luna ti sei incantata per caso?-sentì domandare prima ancora di vederla.
La bionda si voltò leggermente e,grazie a quel piccolo gesto,Blaise riuscì ad intravedere il profilo di Ginny.
-Perchè non l'hai fatto entrare?-domandò ancora Ginny rivolta all'amica.
La sola idea sembrava inconcepibile per l'altra che spalancò gli occhi incredula.
-Non credevo di doverlo fare...-si limitò a dire.
Sentì il sospiro frustrato di Ginny e l'attimo dopo lei aveva dato uno spintone alla Lovegood per arrivare alla porta.
Nello stesso istante in cui lei apparve sulla soglia,Blaise sentì l'ormai abituale calore che sentiva in sua presenza,che lo portò a sorridere più affettuosamente e sinceramente.
-Ciao...-
-Ciao,è tanto che aspetti?-gli domandò.
Nonostante la domanda contenesse una possibile reprimenda per la Lovegood,Blaise scosse la testa:anche il semplice fatto che si frequentassero sembrava crearle problemi e lui non voleva aggiungergliene altri.
-Sei pronta per andare?-le chiese desideroso di allontanarsi dallo sguardo curioso ed attento della bionda.
Ginny annuì e rientrò in casa di qualche passo per prendere il cappotto e per dare un'ultimo bacio ad Albus,poi si rivolse a Luna.
-Devono mangiare a mezzogiorno e subito dopo devono fare il riposino...Non fare come al solito tuo che sconvolgi tutti i loro orari!-si raccomandò Ginny con cipiglio serio.
Luna annuì,quasi scocciata.
-Neanche fosse la prima volta che mi occupo di loro-si lamentò.
-E ogni volta fai come ti pare...-disse infilando il cappotto.
Diede ancora un'altro bacio ad Albus e poi uscì fuori portandosi al fianco di Blaise.
L'uomo fece un piccolo cenno di saluto rivolto al bambino,che ricambiò timidamente,e poi si avviò verso la macchina con Ginny.
-Che idee hai per questo divano?-gli chiese lei una volta in macchina.
Lui alzò le spalle.
-Sinceramente non ho un'idea,vado ad istinto-le rispose immettendosi nel traffico.
Ginny aggrottò le sopracciglie e lo fissò.
-Che significa ad istinto?-domandò curiosa,voltandosi sul sedile verso di lui leggermente impedita dalla cintura di sicurezza.
-Giro per il reparto divani finchè non vengo attratto da uno in particolare-le spiegò con semplicità.
Ginny sogghignò facendogli voltare la testa verso di lei,cogliendo così il suo sorriso incredulo.
-Perchè ridi?-
-E' il modo più assurdo che ho sentito per arredare una casa!-fece Ginny ridendo ancora.
Blaise,complice un semaforo rosso,continuò a guardarla attratto dalla sua risata.
-Se ci pensi,in fondo,non è poi così terribile...-le disse rimettendosi in moto.
-Non ho detto che è terribile,ma che è assurdo...E se il divano che compriamo non c'entra nulla con il resto dell'arredamento del salotto?-gli domandò colta da quel pensiero improvviso.
-Che importa?Prima o poi comprerò qualcosa che si accorda un pò con il divano riuscendo così a ristabilire l'armonia-le disse serio.
Ginny scosse ancora la testa,incredula,e restò a fissarlo in silenzio mentre lui era assorto nella guida.
-Sei un tipo davvero strano...E io che credevo che fosse Pansy la più assurda-commentò poi.
-Già,però se fossi in te non andrei a raccontarlo;Pan ci tiene molto alla sua aria da intellettuale strampalata,guai se sapesse che qualcuno le ha rubato il ruolo-le disse serio,alternando lo sguardo fra lei e la strada.
Ginny tornò a voltarsi sul sedile e fissò la strada davanti a sè qualche istante,facendo scendere il silenzio fra di loro.
-Una volta scelto il divano,ti andrebbe di farmi compagnia per pranzo?-le chiese ricordando le indicazioni che lei aveva dato a Luna.
-Non sono tipo da caviale e salmone-si schermì lei subito.
-Neanche io,più che altro stavo pensando ad un piatto di pasta o ad una bistecca.
Credi di potercela fare?-la prese amichevolmente in giro.
Ginny si voltò e gli fece una smorfia,facendolo ridere.
Il palazzo a sei piani occupato dai magazzini Harrods ormai si vedeva in lontananza fra la fila di macchine,autobus e taxi in coda nel traffico,splendente ed imponente da sembrare quasi inaccessibile.
Blaise svoltò in una stradina alla ricerca di parcheggio e Ginny ebbe una veloce scorsa delle vetrine che esponevano manichini perfettamente adagiati su chaise lounge oppure impegnati a guardarsi allo specchio.
-Adoro questo posto-si lasciò scappare neanche fosse una bambina di dieci anni.
Blaise sorrise e mise la freccia per infilarsi nel posto che aveva scovato fra altre due macchine.
-Amerai anche il loro ristorante...Hanno un risotto ai funghi che è la fine del mondo-disse tentandola.
Ginny si voltò e lo fissò qualche istante.
-Ma prima il divano-aggiunse poi l'uomo bloccando sul nascere la protesta che stava montando dentro di lei.

 

-Papà!-
Draco spalancò le braccia nello stesso istante in cui entrò in casa,piegandosi sulle ginocchia per far sì che Prudence ci si rifugiasse dentro come faceva ogni giorno.
Non appena sentì il morbido abbraccio della bambina strinse le braccia rialzandosi,portandola su con sè e avviandosi lungo il corridoio.
-Ecco il mio pulcino!-diceva posandole un bacio sulla tempia.
Ogni giorno c'era lo stesso rituale mentre percorrevano quei pochi metri che dividevano l'ingresso dal salotto:le braccia forti di Draco strette attorno al corpo piccolo della bambina,la testa di Prue contro una spalla di lui e le braccine corte strette al collo.
-Raccontami un pò,hai fatto la brava?-le chiedeva muovendo leggermente la testa per incontrare il suo sguardo.
La bambina sorrise leggermente e l'attimo dopo assunse un'espressione pensierosa che fece ridere Draco.
-Non molto,eh?-scherzava dandole un'altro bacio fra i capelli.
Entrando nel salotto trovava sempre ad accoglierlo Hermione.
Mai una volta era venuta insieme alla figlia ad aspettarlo alla porta,quasi fosse consapevole che quel momento era solo per loro.
Generalmente era seduta al tavolo a controllare alcuni fascicoli che aveva portato a casa dall'ufficio,altre volte invece era sul divano immersa in uno dei suoi tomi enormi che lo annoiavano al solo sguardo.
Arrivato in salotto,posava la bambina a terra e si avvicinava alla donna per un bacio di bentornato.
-Hai avuto una buona giornata?-gli chiedeva Hermione distanziandosi di un passo nel suo abbraccio.
Ogni giorno la stessa routine,sempre la stessa ripetizione di eventi.
Gli era diventato quasi difficile ricordare gli anni solitari che aveva trascorso in quella casa prima dell'arrivo di Prudence ed Hermione:ormai non c'erano più i momenti di silenzio che caratterizzavano quelle stanze e che gli avevano fatto compagnia per tanto tempo,quasi cullandolo in una realtà parallela,sostituiti dal suono dei cartoni animati sulla tv via cavo o dalle chiacchiere e dalle liti fra Hermione e Prudence,dalle risate infantili della bambina.
La serie di domande ed azioni rituali continuava:lui andava a sedersi sul divano,il più delle volte lasciandocisi cadere quasi a peso morto e occhieggiava il piccolo bar scrutando le varie bottiglie per scegliere quella che sarebbe stata più "indicata" per l'unico bicchiere che si concedeva ogni sera e l'attimo dopo Hermione era accanto a lui.
-E tu hai avuto una buona giornata?-chiedeva di rimando a sua moglie.
Il più delle volte le lasciava stendere le gambe sulle sue ginocchia e,sciolto il nodo della cravatta e slacciati i primi bottoni,le massaggiava i piedi mentre discutevano degli eventi della giornata;le piaceva raccontarle cosa gli succedeva al lavoro,metterla al corrente dei progressi che faceva quasi cercasse la sua approvazione,per poi ascoltarla parlare dei casi di cui si era occupata lamentandosi di come avrebbe fatto meglio a dare un taglio netto a tutto e a dedicarsi a Prudence e alla casa.
-Forse dovresti farlo-gli rispondeva sempre lui.
Hermione sorrideva continuando ad accarezzargli un braccio con una carezza leggera,alzando poi le spalle.
-Forse lo farò-diceva sempre.
Restavano su quel divano per una mezz'ora,se non c'erano imprevisti o se il telefono non suonava improvvisamente cambiando i loro piani,finchè non arrivava il momento di portar a letto Prudence.
Tutti e tre salivano al piano di sopra,dove Draco approfittava per cambiarsi d'abito e Hermione preparava la bambina per la notte per poi lasciarla con Draco e riscendere al piano di sotto per preparare la cena.
Un'altro momento solo per loro...
Seduto accanto al piccolo letto di Prudence,Draco leggeva alcune pagine di "Peter Pan", posato sul comodino da mesi e loro legame esclusivo:era un libro che nessuno dei due aveva mai letto e che Draco aveva iniziato ad apprezzare soltanto grazie alla bambina.
Era diventato curioso quanto lei di scoprire cosa sarebbe successo nelle pagine seguenti e,anche se avrebbe potuto finire di leggerlo per conto suo e poi fingere interesse con Prudence,si rendeva conto di quanto fosse importante per lei.
Voleva creare un ricordo speciale di quel momento che lei potesse riportare alla memoria anche con il passare degli anni,quando sarebbe diventata troppo grande per farsi leggere le storie della "buonanotte".
Finito di leggere le dava il bacio della buonanotte,lasciandole la piccola luce blu accesa nel caso si fosse svegliata durante la notte e avesse avuto paura.
-Buonanotte tesoro-le diceva sempre prima di uscire dalla sua stanza.
-Buonanotte papà-
Papà.
Era bello sentire quella parola.
Gli piaceva che fosse Prudence a dirlo,che avesse iniziato a dirlo senza nessuna costrizione e di sua spontanea volontà.
La prima volta che si era sentito chiamare così,un groppo gli si era formato in gola rendendogli impossibile qualsiasi suono,e quando aveva incontrato lo sguardo di Hermione l'aveva sorpresa quasi in lacrime.
Pensando a quella parola e come suonava detta dalla piccola voce di Prudence gli sembravano assurdi i momenti in cui rimpiangeva il silenzio e la solitudine della sua vita da scapolo.
Forse l'unico rimpianto che aveva era non essere riuscito a raggiungere quella sensazione di benessere prima...ma ora le cose potevano soltanto migliorare.


Stavano provando uno dei letti in esposizione quando li videro.
Girare per il reparto mobili con Blaise,la mano stretta in quella di lui come se fosse la cosa più naturale del mondo le faceva uno strano effetto.
-Possibile che non ci fosse nessuno di più qualificato di me?-gli domandò mentre la scala mobile egiziana li portava al terzo piano.
Blaise scosse la testa,sbirciando con lo sguardo verso le finestre più alte cercando la soprano che deliziava i "visitatori" del negozio con la sua voce melodiosa ed incredile.
-Potevi chiedere a Draco...o a Theo-gli disse cercando di mantenere il punto.
-Non chiederei mai ad un uomo di provare con me il divano-le disse facendo una smorfia.
Ginny sorrise.
-Svilisce la virilità?-chiese cercando di non ridere.
Blaise la guardò e lei accennò un sorriso.
-Assolutamente no!E' che...
Hai mai provato un divano?-le chiese poi.
Ginny lo guardò leggermente perplessa e poi scosse la testa,ammettendo la sua "mancanza".
-Allora non puoi capire-le disse guidandola verso l'ultima scala mobile.
-Ehi aspetta che vuoi dire?-ribattè lei,punta sul vivo.
Blaise le posò una mano sulla spalla e,sorprendendola,avvicinò il viso al suo e le diede un bacio lieve.
-Non posso spiegartelo,devo fartelo vedere-disse poi Blaise allontanandosi quel poco che bastava per parlare dal suo viso.
Ginny restò perplessa a quelle parole e,staccandosi dal suo abbraccio si lasciò scappare un suono sarcastico.
-Secondo me è tutta una posa-
A quelle parole Blaise rise e,senza ulteriori indugi,arrivati al terzo piano la condusse verso il reparto mobili dove erano in esposizione divani e letti.
Più in lontananza Ginny riuscì a scorgere delle massicce scrivanie che avrebbe visto bene nell' ufficio di Theo o nello studio di Draco,ma che i suoi bambini avrebbero rovinato subito con le loro ditate e i colori a cera.
-Ok cominciamo-disse l'uomo incamminandosi verso il punto più lontano dell'enorme stanza.
La mano ancora stretta nella sua,Ginny lo seguì e si iniziò a guardarsi intorno per farsi un'idea di cosa era esposto.
-Mi sono resa conto solo adesso che io non ho mai visto il tuo salotto...e neanche la tua casa-gli disse,accorgendosi solo in quell'istante di quella "mancanza".
Lui annuì senza parlare,poi le lanciò uno sguardo.
-Come faccio sceglierti un divano?-continuò lei perplessa.
Blaise sorrise visibilmente divertito e,attirandola a sè con un lieve strattone delle due mani unite,le mise un braccio sulle spalle.
-Te l'ho già detto:lasciati guidare dall'istinto!
Per esempio,guarda quello là giù-le disse indicandole un divano a tre posti in pelle nera con le rifiniture in ferro.
Ginny osservò qualche istante il divano per poi scuotere la testa decisa.
-No...Mi da la sensazione di freddo-gli spiegò avvolgendo un braccio attorno ai fianchi dell'uomo.
Era inusuale per lei quel bisogno di vicinanza.
Non aveva mai provato il desiderio di star così vicino ad un uomo come gli stava capitando con Blaise:con Harry il massimo dell'intimità che si permetteva in pubblico era tenersi per mano o qualche bacio,ma mai troppo profondo per non mettere in imbarazzo i propri amici o i parenti... perchè invece con Blaise non si sentiva così legata?
-Quello mi piace!-gli disse mostrandogliene un'altro delle stesse dimensioni,ma color crema e pieno di cuscini.
Lui scosse subito la testa.
-Dov'è il divano?Io vedo solo una montagna di cuscini!-disse bocciandolo subito.
-Non pensi che deve essere comodo?-
-Certo,ma non devo perdermi dentro o affondare perchè è troppo comodo-le fece notare lui.
Poi qualcosa attirò l'attenzione di Blaise.
-Quello è perfetto!-disse continuando a tenere lo sguardo fisso davanti a sè.
Ginny cercò di individuare quello che aveva tanto entusiasmato l'uomo,ma non trovò nulla;fu solo quando Blaise si avviò verso la sezione dei letti che capì a cosa si riferiva.
-Davvero stupendo!-disse Blaise quasi in estasi.
Un letto king size era a pochi metri di distanza da loro,leggermente più alto degli altri letti,la testiera nera in ferro battuto.
-Non eravamo venuti qui per un divano?-chiese Ginny sorpresa da quel repentino cambio di direzione.
Lui annuì,continuando però a fissare il letto a pochi metri da loro.
-Che ne dici di provarlo?-disse voltandosi a guardare Ginny.
La donna aggrottò la fronte,sorpresa e preoccupata da quelle parole.
-In che senso?-domandò infatti.
Blaise sciolse il loro abbraccio e tornò a prenderla per mano,dirigendosi poi verso il letto.
-No,aspetta...Non possiamo...-cercò di fermarlo lei.
-Perchè?Devo pur vedere com'è il materasso-
Giusta osservazione,convenne Ginny.
L'attimo dopo erano entrambi seduti sul letto:i piedi di Blaise toccavano tranquillamente il pavimento,mente quelli di lei erano penzoloni neanche fosse una bambina piccola.
-E' troppo alto-gli fece notare.
-Forse tu sei troppo piccola...-la prese scherzosamente in giro Blaise dandole poi un bacio sulla testa.
Leggermente offesa,Ginny gli diede un piccolo buffetto sul braccio facendolo ridere.
-Dai sto scherzando,non credevo fossi così suscettibile-continuò Blaise cercando di non ridere.
-Infatti non lo sono-replicò lei stringendo le braccia sul petto e voltando la testa dall'altra parte.
Incapace di resistere ancora,lui rise e la strinse fra le braccia.
-Possibile che anche questo mi piaccia di te?-le disse poi avvicinando il viso al suo orecchio perchè lo sentisse soltanto lei.
Ginny voltò leggermente la testa incontrando lo sguardo di Blaise e in silenzio fissò i suoi occhi, sorpresa da quelle parole,incerta se credergli o meno.
Come poteva fidarsi di lui se la persona di cui si fidava di più al mondo l'aveva ferita e presa in giro senza che lei quasi se ne accorgesse?
Blaise non era Harry,si rimproverò mentalmente.
Lui le sfiorò la fronte con la punta del naso per voi allontanarsi e lasciarsi cadere all'indietro sul letto.
Sorpresa si voltò a guardarlo mentre,completamente sdraiato su tutta la lunghezza del letto provava la comodità e la tenuta del materasso.
-Ti dispiacerebbe sdraiarti con me?-le chiese posando lo sguardo sul suo volto.
-Come?-gli domandò al massimo dell'incredulità.
Forse non gli aveva chiesto veramente quello che credeva di aver sentito,magari era solo un volo troppo fantasioso della sua mente.
-Devi provarlo anche tu...Non sono disposto a riportarlo indietro se poi ti accorgi che non ti piace o non è abbastanza comodo-le spiegò.
Da quando le cose avevano preso quella piega assurda?
Lei era lì soltanto per dargli un consiglio per il divano!
Cercando di non mostrare quello che le stava passando per la testa si lasciò andare all'indietro e si sdraiò accanto a lui.
-Prova a molleggiare-le consigliò Blaise facendo muovere le molle del materasso con un movimento delle spalle.
Ginny si chiese se qualcuno stava osservando le loro strane mosse e se presto un'addetto al reparto sarebbe intervenuto per fermarli o peggio ancora sgridarli,ma nel frattempo decise di fare come lui le aveva suggerito imitando la mossa appena fatta da Blaise con le spalle.
-Forse è un pò troppo duro...Ma questa è solo la mia opinione.
Sei tu che devi dormire qui,quindi sei tu che devi scegliere:è troppo duro per te?-gli domandò voltando la testa verso di lui.
Blaise storse le labbra chiuse verso destra e riflettè.
-Potrei sempre cambiare materasso,ma devo ammettere che questo letto mi piace da matti-le confessò.
Ginny annuì e fece per rialzarsi a sedere,ma lui strinse il suo polso destro con la propria mano e la riportò giù.
-A te piace?-le domandò poi.
Perchè gli importava così tanto quello che pensava lei?
Non avrebbe dovuto essere così!
Impacciata socchiuse le labbra e fece per parlare quando una testa apparve nel suo campo visivo e in quello di Blaise.
-Non ve lo hanno detto che si rischia la denuncia a fare certe cose in pubblico?-
La testa capovolta di Daphne riportò entrambi alla realtà,facendogli ricordare dove si trovavano: entrambi scattarono a sedersi e l'attimo dopo erano in piedi,voltati verso Daphne che li guardava con un sorriso divertito sul viso.
Era bellissima nonostante la gravidanza,o forse grazie a questa.
I capelli sembravano essere più luminosi e la pelle più morbida,facendola quasi assomigliare ad un personaggio delle favole.
-Che ci fai qui?-domandò Blaise quando furono a pochi passi di distanza.
Daphne alzò le spalle.
-Potrei chiederti la stessa cosa-gli disse evitando di rispondere.
-Avevo bisogno di un divano nuovo,ma poi ho visto questo e mi è piaciuto di più-le spiegò sintetico.
Daphne scosse leggermente la testa,un sorriso ironico sulle labbra.
-Dimmi che non usi ancora il solito metodo-commentò.
-Possibile che nessuno riesca ad apprezzare i vantaggi del mio metodo?-ribattè Blaise.
Defilata,quasi si trovasse ad osservare quella scena per sbaglio,Ginny sorrise leggermente sperando che non le venisse mai rivolta la parola:era ancora terribilmente in soggezione quando si trovava con Daphne e Blaise soltanto,quasi si fosse intromessa in qualcosa di predestinato.
Fu da quella posizione defilata che si accorse dell'uomo in giacca e cravatta che si avvicinava ai due con passo sicuro ed un'espressione incredula in viso.
-Questo posto è incredibile!Ne avevo sentito parlare,ma credevo fossero tutte esagerazioni...-
Si fermò accanto a Daphne e lei si lasciò andare ad un sorriso divertito,voltando la testa verso di lui e incontrando il suo sguardo per qualche istante.
-Dovresti vederlo durante il periodo natalizio-disse continuando a sorridere.
Filippo si limitò ad annuire e lanciò un'occhiata a Blaise che lo stava fissando attentamente,quasi squadrandolo da capo a piedi.
-Scusa,non volevo interrompervi-disse l'uomo ancora rivolto a Daphne.
Lei scosse la testa e si voltò verso Blaise.
-Non preoccuparti,anzi perchè non ne approfittiamo per fare le presentazioni?
Filippo Valenti loro sono Blaise Zabini,il padre della mia bambina,e Ginevra Weasley una nostra amica.
Blaise,Ginny lui è Filippo Valenti...-
-Il tuo amante-la interruppe Blaise.
Tre paia di occhi si fissarono su Blaise,fissandolo increduli e irritati per la frase che lui aveva appena detto.
-Veramente siamo solo amici al momento-disse Filippo con una voce sorprendentemente calma.
Qualsiasi uomo si sarebbe arrabbiato al posto suo,mentre lui sembrava non essersi accorto dell'aria e della voce irritata di Blaise.
Blaise tirò su con il naso e fece sprofondare le mani in entrambe le tasche,lo sguardo che correva da Daphne a Filippo.
Sembrava essersi dimenticato della presenza di Ginny.
-Quindi vuol dire che non ci sei riuscito a portarla a letto-commentò intenzionalmente cattivo.
Chi era la persona che le stava accanto?Quella persona così arrabbiata e meschina?
Che fine aveva fatto l'uomo che aveva conosciuto fino a quel momento?
-Ad essere sinceri sono stata io a cercare di portarmelo a letto,ma mi è andata male.
Hai qualche altra domanda da fare oppure hai finito di comportarti come un'idiota?-rispose Daphne per nulla impressionata da quel comportamento.
-Gli hai detto come fai?
Di come fai innamorare gli uomini e di come spezzi i loro sogni così facilmente?-le domandò a denti stretti,lo sguardo fisso su di lei.
Daphne si limitò ad annuire,come se fosse abituata a quei discorsi e lanciò un'occhiata a Filippo che sembrava tranquillo e per nulla colpito da quel dialogo.
Tutto il contrario di lei.
Non poteva credere a quello che stava succedendo.
Soprattutto non riusciva a credere di essere stata così stupida e cieca.
Senza dire una parola,si voltò e si allontanò in fretta dal piccolo gruppo diretta verso le scale:la maggior parte della gente si ammassava negli ascensori sulle scale mobili,quindi trovò le scale quasi deserte.
Prese a scendere la prima rampa velocemente,reggendosi al corrimano senza quasi guardare dove stava andando,scendendo tutti i gradini che si trovava davanti.
Era stata una pazza!
Come aveva potuto sperare anche solo per un'istante ad una cosa simile?
Eppure li aveva visti insieme,più volte,perchè non si era accorta di quello che era così evidente?
Scappare in quel modo neanche fosse ancora una ragazzina!
Sicuramente in meno di un'ora lo avrebbero saputo tutti gli altri...Oh cielo!
Non avrebbe avuto più il coraggio di farsi rivedere da Hermione...
Una spinta sul maniglione antipanico e finalmente fu in strada;facendo il giro dell'isolato ritornò sulla strada principale,iniziando a guardarsi intorno alla ricerca di un taxi.
C'era una sola cosa da fare:dimenticare!Il più in fretta possibile e il prima possibile.
Alzò una mano e fece per chiamare un taxi che passava sull'altra corsia in quel momento quando si sentì afferrare per l'altro braccio.
Si voltò e si ritrovò faccia a faccia con Blaise.
-Mi hai fatto perdere il taxi-gli disse dopo qualche istante di silenzio.
Era tornato ad essere il solito Blaise che conosceva,l'unico che lui le avesse mai mostrato.
-Non c'è bisogno,ti accompagno io-rispose subito Blaise.
Decisa,Ginny scosse la testa riuscendo a liberare il braccio dalla stretta di lui.
-Davvero non importa-ripetè testarda.
L'istante dopo un'altro taxi passò davanti a lei e repentina cercò di attirare l'attenzione dell'autista,riuscendo a farsi notare da lui che iniziò l'inversione per arrivare da lei.
-Almeno lascia che ti riaccompagni-ripetè ancora.
-Blaise,per favore-si limitò a dire Ginny incrociando per un'istante i suoi occhi.
Lui la fissò per poi sospirare.
-Perchè sei andata via in quel modo?-
-Mi sembrava di essere di troppo-disse ricominciando ad evitare il suo sguardo.
-Di troppo?Che stai dicendo...Non capisco-ripetè Blaise confuso.
Ginny tornò a posare lo sguardo su di lui,sospirando leggermente frustrata.
-E' questo il problema!Tu non capisci,non te ne sei accorto.
Se lo avessi fatto avresti risparmiato tanti problemi a me e anche a quel povero uomo di Filippo!-fece Ginny lasciandosi andare alla rabbia.
Il taxi era fermo al semaforo a pochi metri da lei,ancora pochi istanti e avrebbe chiuso per sempre quel capitolo.
-Ora sono veramente confuso,puoi spiegarmi che sta succedendo?-le disse Blaise.
Beh,forse era ora che qualcuno lo aiutasse a far luce sui suoi sentimenti e lei aveva ancora qualche istante.
-Perchè mi hai permesso di avvicinarti a te...perchè mi hai baciato se sei ancora innamorato di Daphne?-gli domandò ferita e risentita allo stesso tempo.
Credeva di aver passato l'età in cui si aveva quel tipo di problemi!
Blaise la fissò con un'espressione decisamente incredula e gli occhi leggermente spalancati.
Il taxi si fermò davanti a lei e Ginny aprì la portiera,facendo per salirvi dentro quando Blaise la riafferrò per riportarla sul marciapiedi.
-Ma di che stai parlando?-chiese Blaise con la stessa aria stupita.
Con una mano stretta sulla portiera per evitare che qualcuno le rubasse il taxi o che questo le scappasse di mano,Ginny si passò la mano libera fra i capelli facendoli ricadere ai lati del viso, lo sguardo leggermente basso.
-Credi veramente che sia ancora innamorato di Daphne?-la incalzò.
-Sì credo di sì...Il tuo comportamento,i tuoi gesti,lo sguardo che ti è venuto quando hai capito chi era Filippo...E' normale vista la vostra storia e dato che state per avere una figlia...-spiegò.
Lui scosse la testa.
-Tu non sai niente della nostra storia,noi non potremmo più stare insieme-
-Signorina ha bisogno del taxi?-s'intromise il tassista.
-No-disse Blaise deciso.
-Si-fece Ginny nello stesso istante.
Si guardarono e Ginny si lasciò andare ad un'altro sospiro.
-Mi dia un'altro minuto-disse abbassando cercando lo sguardo del tassista.
Poi tornò a guardare Blaise e si preparò per mettere fine a quella pazzia.
-Blaise ascolta...Forse è stato meglio così,magari stavamo facendo uno sbaglio enorme e siamo riusciti a fermarci in tempo.
Questo piccolo inconveniente ti può aiutare a far chiarezza in quello che provi...-disse cercando di suonare convincente.
Lui restò in silenzio.
-Magari possiamo ancora tornare ad essere quei due amici che prendevano il tè alle due di notte-aggiunse con un sorriso che coinvolse anche lui.
Non c'era più niente da dire.
Si permise di dargli un'ultima carezza per poi entrare nel taxi e chiudere lo sportello.
Era sicura di aver fatto la cosa giusta e presto l'avrebbe capito anche Blaise.

 

-Ricordami di ringraziare il tuo ex-
Daphne sorrise:era strano pensare che era successo tutto grazie o per colpa di quello che aveva detto quando li aveva incontrati.
La discussione era finita improvvisamente quando Blaise si era accorto della scomparsa di Ginny e le era corso dietro.
Se voleva essere la compagna di Blaise  doveva imparare a sopportare,doveva imparare a fare i conti con "loro".
Filippo al contrario non sembrava sorpreso da quello che era successo da Harrods,anzi forse era leggermente scocciato perchè quella piccola lite aveva messo fine alla loro giornata di shopping.
Però tutto era stato dimenticato quando l'aveva riaccompagnata a casa e,sulla porta,mentre la salutava come al solito con un bacio lui l'aveva trattenuta fra le braccia.
-Sai stavo pensando ad una cosa-le aveva detto,il viso a poca distanza dal suo.
Lei era rimasta in silenzio e l'aveva fissato dal basso.
-Mi stavo chiedendo che succederebbe se ora io iniziassi a baciarti dietro l'orecchio...Mi respingeresti?-aveva detto a voce più bassa,unendo la teoria alla pratica.
Daphne aveva sorriso leggermente sentendo il respiro caldo accarezzarle il collo,chiudendo gli occhi per qualche istante.
-Per così poco...-aveva scherzato lei allacciando le braccia attorno al collo di Filippo avvicinandolo di più a sè.
Lui aveva sorriso,muovendo le labbra in basso lungo il collo fino alla gola per poi salire sulla mascella e il mento.
-Va già un pò meglio-gli aveva detto incontrando il suo sguardo.
Le labbra avevano continuato a muoversi fino ad incontrare le sue che gli andarono incontro con urgenza,dischiudendole quasi subito sotto quelle di Filippo e iniziando ad accarezzare la lingua ed il palato di lui con la propria.
Il resto era una serie di flashback veloci:lei che apriva la porta di casa e lo tirava dentro per la cravatta,la frenesia con cui si erano tolti i vestiti ed erano saliti fino alla camera da letto...
Però ricordava chiaramente la cura e l'attenzione con cui l'aveva accarezzata,la dolcezza con cui l'aveva amata senza per questo essere meno passionale.
Non sapeva dire se era per via della gravidanza e degli ormoni,o se fosse merito esclusivo di Filippo,ma mai aveva provato sensazioni tanto forti e prolungate.
Erano sdraiati nudi sul letto,Filippo con la schiena contro la testata del letto mentre Daphne aveva la testa posata sulla sua pancia.
-Stai bene?-le domandò prendendole una mano e accarezzandole la punta di un dito.
Lei si stiracchiò facendo le fusa come una gatta,completamente rilassata.
-Sto divinamente...Sai credo che dovrebbero metterlo fra i lati positivi della gravidanza-gli disse voltando la testa per incontrare il suo sguardo.
Lui sorrise e si grattò la testa.
-Tu stai bene?-gli chiese di rimando.
Aveva paura che le parole di Blaise lo avessero spaventato,che avesse iniziato a vederla come qualcosa di troppo impegnativo...Avrebbe cucito le labbra di Blaise la prossima volta che lo avesse visto!
Così imparava a parlare a sproposito.
-Sono appena stato a letto con una bellissima donna,cosa potrei desiderare di più?-fece lui.
Perplessa Daphne si alzò a sedere su letto coprendosi con un lembo del lenzuolo  e lo fissò qualche istante,incerta se parlare o meno:e se così facendo gli avesse messo la pulce nell'orecchio?
-C'è qualcosa che vorresti chiedermi?-gli domandò cauta.
Lui restò in silenzio qualche istante,poi staccò la schiena dalla testiera del letto avvicinandosi così a lei.
-Non so cosa chiedere...O forse non so se mi piaceranno le risposte-ammise sincero.
Lei sorrise e gli si avvicinò leggermente.
Lei si ravviò una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro e lo fissò quasi di sottocchi.
-Ti hanno spaventato le parole di Blaise?-si decise a chiedergli.
Filippo restò qualche istante in silenzio,riflettendo sulla domanda,lo sguardo perso nel vuoto.
-No,spaventato no...Piuttosto mi ha incuriosito.
Quanto male vi siete fatti per fargli dire una cosa del genere?-le domandò sperando di non osare troppo.
Daphne accennò un sorriso:era più acuto di quanto sembrava.
-Tanto,per un certo periodo far star male l'altro sembrava il nostro solo obbiettivo-ammise sincera.
Lui aggrottò leggermente la fronte,confuso dalle sue parole e dalla condizione presente.
-E nonostante questo avrete una figlia insieme-commentò cercando di far luce in quella situazione complicata.
Daphne annuì.
Lo fissò qualche istante,indecisa se lasciarsi andare oppure se continuare a mantenere segreta gran parte della sua storia con Blaise,finchè non decise di buttarsi.
Fece un respiro pronfondo e iniziò a parlare.
Raccontò tutto:dal momento in cui avevano deciso di mettersi insieme alla loro storia che sembrava perfetta e infinita,fino alla loro rottura e al motivo scatentante.
Non fu difficile come aveva creduto parlare del bambino e dei motivi che l'avevano spinta a fare quella scelta...forse stava migliorando,oppure aveva smesso di colpevolizzarsi per quella scelta.
Per tutto il tempo Filippo restò in silenzio,lo sguardo attento fisso su di lei.
Continuò il racconto parlandogli di Paul e di Ronan,degli anni che aveva vissuto a Parigi e di come la situazione era cambiata fra lei e Blaise al suo ritorno a Londra.
-Abbiamo provato più volte a rimettere a posto le cose,ma certe volte è impossibile.
Ora c'è questa bambina e so che saremo dei buoni genitori per lei,ma non saremmo mai potuti essere una famiglia-concluse.
Filippo restò in silenzio qualche altro istante dopo che lei ebbe finito di parlare e poi respirò rumorosamente.
-Hai fatto una scelta coraggiosa-iniziò.
Lei si schernì abbassando lo sguardo.
-Non potrei pensarla diversamente con una madre che mi portava in corteo con lei per i diritti delle donne e quattro sorelle medico...-tentò di scherzare.
Daphne sorrise,ravviandosi di nuovo i capelli.
Filippo allungò una mano sul letto e prese quella di lei,semplicemente sfiorando le sue dita con le proprie.
-Perchè mi hai raccontato tutto questo?-le chiese con voce calma eludendo il suo sguardo.
Lei alzò le spalle,nonostante sapesse benissimo la risposta.
-Volevo che sapessi la verità su di me;ormai ti ho parlato di tutti i miei scheletri nell'armadio, nel caso volessi restare nei dintorni...
Ma capirei anche se tu sentissi il bisogno di scappare via e non cercarmi più-gli disse sincera.
Filippo sospirò un'altra volta.
-La mia vita è meno interessante della tua-si lamentò tornando a guardarla.
Daphne lo fissò e gli sembrò di scorgere una nuova luce negli occhi dell'uomo,ma decisa a non alimentare false speranze,tornò ad alzare le spalle e accennò un sorriso.
-Non dovrei essere io a giudicarlo?-gli fece notare.
Lui sbuffò schernendosi.
-Non credo tu abbia voglia di sentirla...Piuttosto ti va di fare quattro passi?-le chiese cambiando discorso.
Fece per alzarsi,ma lei lo afferrò per un braccio e lo riportò seduto sul letto,ridendo divertita, avvicinandosi nel letto finchè non fu con la testa sul suo torace.
-Allora?Da dove vogliamo iniziare?-gli domandò sistemando le braccia sotto il mento e mettendosi più comoda.
Lui la fissò e l'attimo dopo sorrise.
-Sarà davvero difficile scrollarmiti di dosso-scherzò portando entrambe le mani fra i capelli biondi di Daphne e iniziando ad arrotolare qualche ciocca attorno alle dita.
Lei rise divertita e gli diede un buffetto sulla pancia,facendolo scoppiare a ridere.
Già sarebbe stato difficile perchè per la prima volta aveva incontrato un uomo che l'accettava nonostante il suo "oscuro" segreto.

 

-Dannazione Blaise!
Non ti hanno detto che nessuno poteva entrare?-
-Io non sono nessuno!
E poi ho già visto uno spettacolo simile...Ciao Pansy!-
Era apparso nell'ufficio di Theo dopo giorni di dubbi e di pensieri discordanti;aveva provato a risolvere quella questione da solo ma senza risultato,anzi riuscendo a confondersi ancora di più le idee.
Aveva ragione Ginny?
Era ancora innamorato di Daphne e non se ne rendeva conto?
Si era comportato in modo meschino con lei senza neanche accorgersene?
Eppure aveva fatto quello che gli diceva l'istinto:voleva stare con lei,il più possibile e il più vicino possibile,da quando questa era una cosa sbagliata?
Mentre Theo e Pansy si affanavano per darsi un contegno senza celare l'irritazione per essere stati interrotti,lui si era andato a sdraiare sul divano completamente disinteressato ai due amici mezzi nudi.
-Sono confuso...Ho bisogno di un'aiuto-disse fissando il soffitto.
-Io sono anni che lo dico-commentò Pansy.
-Che è successo questa volta?Hai litigato di nuovo con Daphne?-chiese Theo con voce quasi professionale.
-Sì...no...cazzo!
Tutte e due le cose insieme-rispose Blaise.
Distolse lo sguardo dal soffitto e li vide a pochi metri da se,seduti sulle due sedie che erano di fronte alla scrivania che lo fissavano attenti,curiosi per quelle mezze frasi.
Blaise fece un sospiro e si decise a fare la domanda che lo ossessionava da giorni.
-Voi credete che io sia ancora innamorato di Daphne?-domandò ad entrambi.
Theo e Pansy si guardarono,sorpresi da quella domanda e per qualche istante restarono in silenzio,in cerca della risposta giusta.
-Se mi avessi fatto questa domanda un mese fa ti avrei risposto di sì-disse Pansy.
Blaise corrugò la fronte e la fissò.
-E invece adesso?-
-Non lo so più,sai?Credo di no.
Anzi credo che tu ti stia innamorando della Weasley...-
Blaise scattò a sedere sul divano a quelle parole,un'espressione incredula sul volto:innamorato di Ginny?
-Che?-
Pansy rise.
-Andiamo non dirmi che non te ne sei reso conto.
Da quando l'hai incontrata sei entrato in una specie di trip:parli solo di lei,ti preoccupi per lei al punto da procurarle un'avvocato...-
-Quello l'avrebbe fatto chiunque!-tentò di difendersi Blaise.
-Io non l'avrei fatto-ribattè subito la donna.
Blaise sbuffò,cercando sostegno in Theo,ma questi ascoltava le parole della moglie con un'espressione convinta sul volto.
-Poi c'è stato il matrimonio di Draco e Hermione-disse infatti dandole man forte.
-Giusto hai ragione!-convenne Pansy tornando a guardare Blaise-sei rimasto con lei tutto il tempo:è stata la tua unica ballerina,non vi siete separati neanche un'attimo e per finire l'hai anche riaccompagnata a casa-gli spiegò la donna.
-Scommetto che l'hai anche dato il bacio della buonanotte da bravo ragazzo-intervenne Theo.
-Allora?Che vorresti dire?-fece Blaise sempre più incredulo.
-Quando mai ti sei limitato ad un bacio?
Avresti fatto di tutto per entrare e concludere la serata-gli fece notare Pansy.
Blaise,stizzito,si alzò in piedi e iniziò a muoversi nello studio seguito dallo sguardo degli amici.
-Da quando siete così esperti della mia sentimentale?-
-Ehi guarda che sei tu quello che è piombato qui!Poi ti conosciamo da quando ancora non sapevi baciare,quindi...-gli ricordò Theo sorridendo ironico.
-Almeno io ho imparato!-fece Blaise lanciandogli una frecciatina.
-Non ci sei ancora andato a letto,vero?-chiese Pansy intromettendosi fra i due,stanca di quegli stupidi battibecchi fra maschi.
Blaise sospirò rumorosamente e scosse la testa.
-E non credo che lo farò mai-si lasciò scappare.
I due Nott si fissarono sorpresi e poi guardarono Blaise,che vicino alla finestra osservava lo skyline della City londinese.
-Crede che io sia ancora innamorato di Daphne e quindi ha deciso che non vuole più vedermi-spiegò sintetizzando quello che era successo.
Pansy corruggò le perfette sopracciglia e lo fissò,cercando di carpire qualcos'altro oltre quello che lui non voleva dir loro.
-Perchè lo crede?-chiese Theo.
Quasi sofferente,il braccio posato contro il vetro della finestra,Blaise raccontò dell'incontro avuto qualche giorno prima con Daphne e Filippo e di come aveva reagito.
-Capisco...-fece sibillina Pansy.
Theo annuì,restando in silenzio.
-Ma questo non vuol dire che sia innamorato di lei-replicò Blaise cercando di togliere quell'espressioni dalle loro facce.
-Allora perchè...-
-Non lo so,ok?Questo tizio è spuntato dal nulla e glielo si leggeva in faccia che Daphne gli interessava!
E se si trasferisse da Duffy?
Che succederebbe se finissero per sposarsi?-domandò senza guardare i due amici.
Fu allora che i due capirono il motivo della sua ansia.
-No,decisamente non sei innamorato di Daphne-decretò Theo.
Blaise si voltò e fissò i due amici che scuotevano entrambi la testa,Theo con un'espressione divertita sul viso e Pansy che cercava di trattenere una risata.
-Il tuo problema è la bambina,o meglio l'idea che Filippo passi più tempo con lei di te-spiegò Theo.
Blaise lo ascoltò in silenzio.
-Sai quanto è frequente questa cosa nei divorzi?E' pura e semplice gelosia per tua figlia...
Povera piccola,non è ancora nata ed ha già un padre geloso e possessivo-scherzò Pansy.
-Cioè tu vuoi dire che...-chiese sempre più incredulo.
-Che Daphne non c'entra nulla,non ti va giù l'idea che un'altro uomo abbia la possibilità di fare da "papà" a tua figlia.
Tutto qui-concluse Theo.
Ecco spiegato il mistero.
Ginny aveva ragione:era gelosia ed amore,ma non per Daphne come aveva creduto,ma per sua figlia,come era giusto e normale che fosse.
Lei doveva saperlo,doveva essere la prima a saperlo,poi si sarebbe scusato anche con Daphne.
-Devo fare una cosa...-disse muovendosi velocemente verso la porta.
Poi colto da un'altro pensiero improvviso si fermò,la mano sulla maniglia e guardò ancora i due amici.
-Credete veramente che io sia innamorato di Ginny?-domandò ad entrambi.
-Assolutamente-rispose Pansy con sicurezza.
-Senza ombra di dubbio-convenne il marito.
Blaise annuì e aprì la porta,uscendo dall'ufficio senza salutare.
Ora tutto era più chiaro...

 

 

Salve a tutti!!!

Chiedo scusa se vi ho fatto aspettare + del solito,ma qst ultima settimana nn è stata bella x me quindi mi era un pò difficile scrivere...

Comunque...In qst capitolo ho deciso di concentrarmi maggiormente su Blaise e Ginny in preparazione alla grande tempesta che si sta x avvicinare e x chiarire,una volta per tt qst strano rapporto che si è creato fra i due;finalmente i dubbi si stanno dissolvendo e x qst coppia comincia la parte in discesa.

Ringrazio tutti loro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e chiedo scusa x eventuali errori di ortografia o di battitura.

E ora i ringraziamenti:Yumisan(Il pericolo è sempre + vicino...Aspetta di vedere il prox capitolo:ti innamorerai perdutamente di Blaise!),Kitty Cullen(Ti giuro che devi avere soltanto un altro pò di pazienza,l'attesa è finita.Ce la fai a resistere?),Deaselene(Come vedi la tua osservazione era giusta,ma il nostro Blaise ha fatto in tempo ha combinare un altro guaio dei suoi!Sn assolutamente d'accordo cn te:cn un padre cm Draco e 2 zii come Blaise e Theo,che nella mia immaginazione assomiglia al dott.Sloan di "Grey's Anatomy",chi nn vorrebbe essere nei panni di Prue?),Nefene(Harry si vedrà e come già successo in qst fiction, riuscirà a mostrare il peggio di sè),Earane(Grazie x i complimenti!Diciamo che la reazione di Harry sarà diversa da qll che si aspettano tutti,cm del resto è stato diverso il suo comportamento finora),Gelb_augen(Grazie x i complimenti!Si può dire che qst capitolo è nato solo x la parte del karaoke e del dialogo fra Blaise e Ginny...Il resto è stato costruito intorno,quindi sn contenta ke t sia piaciuto),JC(Questo è vero,ma nn ce la vedo Daphne restare in un angolo a fare la muffa in attesa nel caso Blaise cambiasse idea),Krisma(Come vedi la reazione impulsiva c'è stata,ma credo che nn sia aspettasse tali conseguenze x qst suo gesto...), Smemo'92(Io adoro i lieto fine,sn una romantica da diabete puoi chiederlo a chiunque degli altri lettori delle mie fiction e te lo confermeranno...ma converrai cn me che se le cose sn + difficili da raggiungere poi c'è + gusto!),Scatty(Sì ammetto di essermi ispirata a Sing Star,ma nn sapevo se nel 2005 era già uscito quindi x nn fare una figuraccia ho evitato di inserirlo...Nn preoccuparti James e Albus torneranno presto!),Sissy'88(Posso dirti che sia Blaise che Draco ti stupiranno:uno in modo positivo e l'altro in negativo...Chi sarà il cattivo della situazione?), Erigre(Se nn fosse catastrofico nn sarebbe il capitolo della tempesta,non convieni con me?), Shnusschen(Non sn cattiva e neanche sadica cm mi hanno accusato più volte,ma se la vita fosse sempre senza problemi sarebbe veramente noiosa...),Agnes Cecilia(Grazie x i complimenti!Già la situazione fra Ginny e Blaise sta andando avanti fra mille incomprensioni e mille problemi,mai come questa volta due mondi diversi si scontrano cercando un punto di incontro...).

Prima di lasciarvi voglio lasciarvi un piccolo spoiler(vediamo se indovinate di chi si tratta)...

"Chiuse gli occhi lasciandosi andare alle emozioni mentre la sua pelle diventava di fuoco al contatto con le labbra di lui.

Strinse il tessuto del lenzuolo fra le dita e si lasciò scappare un gemito dalle labbra dischiuse,quando ovattato il suono del telefono arrivò a lei.

-Non rispondere-gli sentì dire.

Nonostante la voglia di lasciarlo squillare a vuoto alzò una mano e afferrò la cornetta..."

 

Bene,x il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"The winner takes it all"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** The winner takes it all ***


the winner takes it all

 

"I was in your arms
Thinking I belonged there
I figured it made sense
Building me a fence
Building me a home
Thinking I'd be strong there
But I was a fool
Playing by the rules"

-Wow!-
Non c'erano altre parole per descrivere quello che era appena successo.
Nonostante lo sguardo fisso sul soffitto ed il respiro ancora leggermente affannoso non riusciva a credere che tutto fosse accaduto realmente,non dopo quei giorni passati a dirsi che era finita, che doveva dimenticare e che forse avrebbe fatto meglio a rivedere la possibilità di un futuro con Harry.
E poi lui era apparso sulla sua porta.
-Già-
Staccò lo sguardo dal soffitto e voltò la testa verso sinistra incontrando i suoi occhi.
Senza la minima esitazione o il più piccolo cenno d'imbarazzo rotolò fra le coperte fino a posare il mento sul suo torace,lo sguardo di lui ancora addosso.
-E' una mia impressione oppure sei più bella?-le domandò alzando un angolo della bocca.
Lei sorrise e scosse la testa.
-No,sei solo più bugiardo!-lo prese in giro,sfiorandogli l'interno del braccio sinistro con le dita.
La sua risata,che improvvisa risuonò nella stanza,le mise allegria e le fece accennare una risata a sua volta.
Era strano come si sentisse leggera quando neanche un'ora prima le sembrava che l'intero universo ce l'avesse con lei.
Accompagnare i bambini all'asilo e al nido era stato davvero difficile quella mattina:Albus era riluttante più del solito a separarsi da lei e per convincerlo gli aveva promesso che quel fine settimana li avrebbe portati allo zoo a vedere i gorilla,animale che in quel periodo sembrava essere la passione di entrambi i suoi figli.
Li aveva lasciati ai rispettivi asili ed era tornata a casa e fin da quando era dentro la macchina si era accorta della figura seduta sul secondo gradino davanti alla sua porta;all'inizio aveva immaginato fosse George venuto a lamentarsi per un'altra discussione con la mamma o peggio per convincerla a ripensare alla sua decisione.
Solo quando era scesa dall'auto si era accorta che si trattava di Blaise:al rumore della portiera che si chiudeva,aveva alzato la testa e vedendola in piedi vicino alla macchina era scattato in piedi,restando però fermo dove si trovava.
Lei per un'attimo era stata indecisa su come comportarsi:doveva tornare in macchina e far finta di aver un altra commissione da fare?In fondo lui non sapeva quanto fosse impegnata la sua giornata...
Però capì che quello era un comportamento da immaturi.
Voleva andare a casa e per farlo doveva fare i pochi metri che la dividevano dalla porta d'ingresso e passargli davanti:se aveva un pò di buonsenso non le avrebbe intralciato la strada.
Così deciso si era avviata a passo veloce sul vialetto e quando era arrivata accanto a lui lo aveva ignorato e continuato a camminare come se Blaise fosse invisibile.
Ma ovviamente lui non avrebbe lasciato correre la cosa in quel modo...
-Devo parlarti!-le aveva detto cominciando a camminare dietro di lei.
-Non ho tempo-
-Ci vorrà veramente un minuto-aveva replicato Blaise.
-Non ho neanche quello-aveva ribattuto lei neanche fossero impegnati in una partita di tennis.
Aveva raggiunto la porta di casa e aveva tirato fuori le chiavi di casa dalla tasca della giacca, continuando ostinatamente a non incontrare il suo sguardo.
-Potresti trovarlo interessante-aveva provato a tentarla lui.
La porta si era aperta e lei aveva fatto il passo che la immetteva in casa pronta a chiudere la porta dietro di sè,ma Blaise aveva posato una mano sul legno e glielo aveva impedito.
-Ti sbagliavi-le aveva poi detto.
Costretta a guardarlo in quella vicinanza stretta,Ginny aveva alzato leggermente la testa e aveva fissato il suo volto:aveva l'accenno scuro della barba sul mento e sulle guance come non gli aveva mai visto da quando lo conosceva,i capelli spettinati come al solito e al posto dei completi eleganti e delle cravatte,indossava un paio di jeans neri e una camicia di flanella a scacchi sopra una t-shirt bianca,nascosti da una giacca di jeans.
-A che proposito?-aveva domandato cercando di non mostrarsi troppo interessata.
Doveva mostrarsi fredda e distaccata,in modo da fargli capire che non sarebbe cambiato niente: anche se lo avesse ascoltato,avrebbe comunque chiuso la porta non appena lui avesse finito di parlare.
-Su me e Daphne-le aveva spiegato lui.
Sicura com'era delle sue sensazioni,Ginny aveva scosso la testa decisa.
-Non credo-
-Invece sì...Almeno in parte-aveva aggiunto poi.
Quello l'aveva interessata,era inutile negarlo!
-Che vuoi dire?-aveva chiesto infatti.
Blaise aveva fatto per parlare,poi aveva richiuso la bocca.
-Dobbiamo parlare per forza sulla porta?-le aveva domandato facendole notare che erano ancora sulla soglia di casa.
Ginny lanciò un'occhiata alle spalle dell'uomo e si chiese quanto i suoi vicini avessero visto e sentito finora:era stato abbastanza ghiotto come pettegolezzo?
Meglio evitare di essere l'argomento di conversazione di tutto il quartiere.
-Due minuti soltanto!-gli aveva intimato facendosi da parte per farlo entrare.
Blaise con due passi fu in casa e cercò di non sembrare troppo curioso quando si guardò intorno nell'ingresso.
La tana del nemico...
-Allora,cosa volevi dirmi?-gli aveva ricordato lei.
Blaise annuì e era tornato a guardarla in volto.
-E' vero quello che hai detto l'altro giorno...Sono geloso-aveva confessato senza preamboli.
Ginny aveva alzato le spalle,quasi la cosa non la riguardasse,cercando di nascondere il dispiacere che quelle parole che provocavano:nonostante fosse certa di quello che pensava,c'era sempre quella piccola parte di lei che sperava di aver confuso i segnali.
-Non vedo perchè ti sei disturbato a venirmelo a dire-aveva commentato dandogli le spalle e togliendosi la giacca per poi appenderla all'attaccappanni.
Lo aveva sentito sospirare e quando era tornata a voltarsi lui era di fronte a lei,più vicino di poco prima.
-Sono qui perchè,come ti ho detto prima,hai sbagliato.
Non sono geloso di Daphne,sono geloso di mia figlia!-le aveva spiegato.
Sul viso di Ginny si era dipinta un'espressione incerta,quasi una crepa nella sua maschera da combattente.
-Dopo le tue parole credevo veramente di essere geloso di quel tipo perchè non lo volevo insieme a Daphne...Poi però ho capito che mi dà fastidio che lui viva quello che non vivrò io-le aveva detto sincero.
Un altra crepa si era aperta sulla maschera quando Ginny aveva aggrottato le sopracciglia sorpresa da quelle parole.
-Blaise tu sei suo padre-
Lui aveva annuito,poco convinto.
-Già,uno di quei padri che vedi nei week-end e che si fanno perdonare le assenze compensando con i regali.
Ma che non ci sarà quando lei farà i primi passi o dirà la sua prima parola,o metterà i dentini...
E' per questo che ero incazzato con lui:si prenderà qualcosa che è mio-aveva confessato.
Istintivo era arrivato il sentimento di empatia e senza che se ne accorgesse aveva alzato una mano e l'aveva posata sul braccio destro dell'uomo.
I loro occhi erano tornati ad incontrarsi e solo quando Blaise aveva fatto un passo per avvicinarsi ancora di più a lei,Ginny aveva capito che doveva mandarlo via il prima possibile.
-Ok,adesso ho sentito le tue ragioni...Puoi andare!-aveva detto con voce ferma.
Blaise aveva scosso la testa.
-No-
-Come sarebbe a dire no?!-aveva ribattuto lei sorpresa.
Inconsciamente aveva fatto qualche passo indietro per allontanarsi da lui,con il solo risultato di arrivare spalle al muro,quindi a Blaise bastò riavvicinarsi di nuovo a lei e posare entrambi i palmi delle mani sulla parete per intrappolarla.
-Da quando è cominciata questa cosa fra di noi non hai fatto altro che accusarmi...-aveva detto lui.
-Non è affatto vero!!-aveva esclamato Ginny.
-Di non trovarti attraente,di non voler stare con te,addirittura di essere ancora innamorato di Daphne!-aveva enumerato fissando il suo volto.
-Anche tu l'avresti pensato se ti fossi trovato al mio posto!-aveva ribattuto lei decisa a non mollare il colpo.
-Ti ho cantato una canzone!Una canzone del gruppo più diverso e distante da me!Non l'ho mai fatto con nessun'altra donna...Che devo fare ancora per farti capire che mi interessi?-
Ginny restò in silenzio qualche istante non sapendo bene come rispondere:era già caduta una volta in quella trappola e ancora si stava leccando le ferite,non era pronta a farsi male di nuovo...Non era così masochista!
-Non posso-aveva mormorato con un filo di voce abbassando lo sguardo.
Con un dito sotto il mento,Blaise le aveva riportato gli occhi sul suo viso.
-E' più facile di quanto la fai sembrare Ginny...Basta solo che tu chiuda gli occhi-le aveva detto con voce calma e profonda.
Lei aveva fissato lo sguardo sul suo viso ancora qualche istante prima di fare come lui le aveva detto:chiuse gli occhi cercando di mettere a tacere tutte le domande e le paure.
Blaise aveva sospirato e lei era stata sul punto di riaprire gli occhi,quando la sua voce l'aveva fermata.
-Non ho mai pensato che potesse succedere una cosa del genere,anzi sono stato il primo a non credere all'amore fra Draco ed Hermione.
Credevo fosse impossibile mettere da parte anni di litigi e di odio e far finta che non fossero mai successi.
Però con te è diverso-
Il suo cuore batteva più forte,forse proprio per quelle parole e nonostante gli occhi chiusi riusciva a percepire l'imbarazzo di Blaise per quello che le aveva appena detto.
-So che può suonare crudele adesso,ma quando eravamo giovani non contavi molto per me,eri soltanto la ragazza di Potter.
Ora mi sono reso conto di aver sbagliato perchè tu...tu sei molto di più:tu sei divertente,sei buffa,sei complicata,forte e io...-
Ginny aveva riaperto gli occhi e aveva incontrato quelli di Blaise.
-Tu cosa?-aveva domandato con voce leggermente più bassa.
Blaise l'aveva guardata in silenzio qualche istante prima di alzare una mano e allontanarle qualche ciocca di capelli dal viso.
-Io credo di essermi innamorato di te-aveva detto senza staccare lo sguardo dal suo.
Sentimenti contrastanti si erano agitati dentro di lei,rendendola quasi incapace di pensare chiaramente:era sorpresa,era felice,era arrabbiata...
Senza neanche accorgersene alzò le braccia e gli diede una spinta,sorprendendo anche lui.
-Ecco lo vedi come fai?
Ti presenti qui dopo quasi una settimana in cui non ti sei fatto nè vedere nè sentire,mi fai questo bel discorsetto e mi dici che mi ami...anzi no,che forse mi ami!
Me lo spieghi come faccio io ad odiarti se continui a fare così?-gli aveva detto arrabbiata.
Sul viso di Blaise si era disegnato un sorriso,l'ultima cosa che si aspettava e in un attimo fu di fronte a lei.
Le aveva accarezzato ancora una volta il viso e poi aveva avvicinato il volto al suo,sfiorandole il labbro superiore con il proprio inferiore,dolcemente in un tocco impalpabile.
Aveva trattenuto il respiro ed era rimasta immobile,ma quando le loro bocche si erano toccate di nuovo,le mani di Blaise si erano posate sulle sue guance.
E allora le sue barriere erano crollate.
Di quello che era successo dopo aveva flashback ben stampati nella memoria,neanche fossero fotografie,che le facevano venire i brividi lungo la schiena:il modo frenetico in cui si erano spogliati a vicenda,di come,completamente nudi, avevano fatto la piccola rampa di scale fermandosi ogni due gradini per strapparsi altri baci ed altre carezze,la passione che aveva guidato i loro gesti guidando entrambi al piacere.
-Rimpianti,ripensamenti...-
La testa posata sull'addominale scolpito,Ginny sorrise leggermente,una mano di Blaise che le accarezzava la schiena nuda.
-Scherzi?
Era da tanto che non mi sentivo così rilassata-gli disse senza guardarlo.
Nel silenzio che seguì Blaise si mosse e la fece ritornare con la schiena sul materasso,arrivando a coprirla con il proprio corpo;il viso vicino al suo,la guardò per qualche istante in silenzio.
-Ginevra-
Lei sorrise sentendo come suonava il suo nome detto dall'uomo.
-Nessuno mi chiama mai così...-disse candidamente.
Una mano dell'uomo le accarezzò i capelli per poi scendere lungo il collo e la spalla destra.
-Lo farò io.
Chi ti chiama Ginny ti conosce in un modo diverso da me,ti conosce da tutta una vita,sa ogni piccola cosa ti riguarda anche la più insignificante.
Io devo ancora scoprire tutto di te e questo ti rende una persona nuova ai miei occhi...-le spiegò.
Lei accennò un sorriso,leggermente lusingata da quella personale attenzione,e lo attirò più vicino a sè allacciandogli un braccio attorno al collo.
-Potrei non risponderti all'inizio,non sono abituata a sentirmi chiamare così-disse scherzando.
Blaise rise e la baciò,insinuandosi subito nella sua bocca e iniziando a rincorrere la lingua di Ginny.
Le sue mani presero a vagare per il corpo nudo sotto di sè,accarezzandole il ventre piatto e salendo verso i seni,mentre lei faceva scivolare le braccia attorno ai suoi fianchi accarezzandogli la schiena nuda.
Staccandosi dalla sua bocca,Blaise scese baciandole il collo,mordicchiandole la scapola destra continuando verso il solco fra i seni e scendendo ancora lungo il ventre.
Ginny chiuse gli occhi sentendo la pelle bruciare sotto il tocco delle labbra di Blaise e,lasciandosi scappare un gemito dalle labbra socchiuse,afferrò il lenzuolo sotto di sè e lo strinse fra le dita.
La bocca di Blaise aveva appena sfiorato il suo ombelico,affondandovi la punta della lingua, quando lontano Ginny sentì il suono del telefono.
-Non rispondere-
Era terribilmente tentata di lasciar squillare a vuoto il telefono e godersi le attenzioni che Blaise le stava tributando,ma alzò comunque la mano dal lenzuolo e afferrò la cornetta.
-Pronto?-chiese cercando di non far capire all'interlocutore cosa stava succedendo.
Blaise,per nulla impressionato,iniziò a morderle l'interno della coscia sinistra,sperando che quelle attenzioni la convincessero a concludere in fretta la telefonata.
-Hermione?Hermione che è successo?-domandò quando ebbe capito chi era la persona singhiozzante all'altro capo del telefono.
Sorpreso,Blaise alzò la testa e la guardò in attesa.
-Va bene,adesso calmati...Arrivo subito-disse riattaccando il telefono.
Sul suo viso era apparsa un'espressione incredula che insospettì Blaise.
-Che è successo?-domandò alzandosi a sedere insieme a lei.
Ginny lo guardò come se non lo vedesse realmente e ci volle qualche istante prima che rispondesse alla domanda.
-Sta facendo le valige-
Sbalordito aggrottò la fronte e la seguì con lo sguardo mentre si alzava dal letto e iniziava a vestirsi.
-Cosa?-
-Hermione sta lasciando Draco-disse allacciando il bottone dei jeans.
Era impossibile!
Completamente nudo si alzò dal letto e girò lo sguardo per la stanza cercando anche uno solo dei suoi indumenti,ma invano.
Resasi conto del suo problema,Ginny prese la bacchetta e fece un'incatesimo d'appello richiamando a sè i vestiti sparsi per la casa.
-Grazie-fece Blaise afferrando i boxer.
Ginny scosse la testa e finì di infilare un maglione rosso lasciandosi andare in un sospiro d'apprensione.
-Vuoi che ti accompagni?-le domandò lui guardando il suo viso.
Non sapeva se a Hermione avrebbe dato fastidio la presenza di Blaise,ma forse averlo lì avrebbe migliorato le cose.
-Credo sia meglio-

 

Non entrava mai nello studio di Draco.
Lo aveva visto quando era arrivata quel lontano giorno di maggio durante il "giro turistico" della casa,ma quella era stata l'unica volta:non aveva mai avuto motivo di entrare lì dentro e poi era convinta che in una coppia ci fosse bisogno di spazi personali dove l'altro non era ammesso, così da salvare l'intimità e l'individualità del patner.
D'altronde Draco non le aveva mai offerto il suo studio per lavorare quando la vedeva indaffarata con i file ed i vari fascicoli,quindi era convinta che la pensasse come lei.
Per questo si era stupita quella mattina quando le aveva detto che i documenti del riconoscimento erano arrivati e che doveva soltanto andare nel suo studio e firmarli.
-Perchè non me li lasci sul tavolo in salotto così prima di andar via li firmo?-gli aveva detto decisa a mantenere intatti i confini.
Lui aveva sorriso bevendo l'ultimo sorso dalla tazza di caffè.
-Non dirmi che hai paura di trovare una stanza di tortura...-l'aveva presa in giro avvicinandosi a lei per mettere la tazza nel lavello.
Lei gli aveva dato un buffetto sulla spalla e aveva sbuffato leggermente.
-Sì certo,come no!Magari con qualche elfo domestico appeso alle pareti-
Draco aveva riso e le aveva dato un bacio sulla guancia per poi cercare il suo sguardo.
-Se firmi quelle carte oggi,questa sera possiamo festeggiare con una cena fuori tutti e tre insieme-le aveva proposto accompagnando le parole al suo sorriso più malandrino.
Ovviamente Prudence aveva ascoltato le sue parole e ne era stata subito entusiasta.
-Sono in ritardo,devo scappare!
Ci vediamo questa sera-le aveva detto dandole un bacio veloce sulle labbra.
Dopo la sua partenza,la mattinata era trascorsa come tutte le altre:lei e Prudence avevano finito di fare colazione e la bambina si era preparata per andare all'asilo.
Soltanto quando era stata di nuovo a casa da sola aveva affrontato il problema:doveva fare come le aveva detto Draco oppure doveva continuare secondo le sue convinzioni?
Che ci sarebbe stato di male se avesse aspettato quella sera che lui ritornasse e le portasse le carte senza doverla far entrare nello studio?
Quante complicazioni per una così facile!
Sbuffò e si rimproverò per il comportamento infantile:si trattava di una questione di pochi minuti,doveva solo prendere i documenti sulla scrivania e portarli fuori dalla stanza.
Nessuno è mai morto per una cosa del genere!
Percorse il corridoio al primo piano fino alla porta dello studio e di fronte a questa esitò ancora qualche istante,la mano a pochi millimetri dalla maniglia.
-Smettila di comportarti da coniglio!-si disse.
Afferrò la maniglia e la piegò verso il basso facendo aprire la porta e scoprendo la stanza.
Non c'erano stati grandi cambiamenti,era identica a come l'aveva vista mesi prima:la stessa scrivania di legno scuro,ancora una volta ingombra di documenti, le pareti piene di foto e di quadri che all'apparenza sembravano antichi e di valore,il camino che occupava tutta una parete e la grande libreria che ne occupava un'altra piena di libri e fascicoli.
Fece un passo all'interno della stanza e si guardò attorno per qualche minuto prima di ricordarsi il motivo della sua presenza in quella stanza.
Si diresse verso la scrivania e trovò il documento posto sullo piano verso la sedia:doveva essere l'ultima cosa che aveva esaminato il giorno prima.
Mosse una mano e prese il documento;non era neanche di dieci pagine,con la data di due giorni prima e con vari timbri ufficiali sulla prima pagina.
Alzò le pagine fino all'ultima cercando il punto dove avrebbe dovuto firmare e vide la firma di Draco già in calce,chiara e perfettamente leggibile.
Bastava una sua firma e Prudence sarebbe diventata una Malfoy.
Quella scoperta le fece tremare le gambe e la costrinse a poggiare una mano sullo scrittoio, scontrandosi però con una pila di fogli che si reggevano in piedi per miracolo.
-Dannazione!-esclamò guardando i vari fogli sparsi per terra.
E non aveva neanche la bacchetta per rimettere tutto in ordine senza che lui se ne accorgesse.
Si inghinocchiò e iniziò a raccogliere i vari fogli,leggendo le prime parole di ognuno per ordinarli nel modo corretto.
A metà di quel lavoro la sua attenzione venne catturata da una frase completamente inaspettata.
"
Io Narcissa Lastrange Malfoy,nel pieno delle mie facoltà fisiche e mentali,detto le mie ultime volontà".
Il testamento di Narcissa.
Draco non gliene aveva mai parlato...
Sapeva che era sbagliato e che quel documento era assolutamente privato,ma non riuscì a staccare lo sguardo e a smettere di leggere e,andando avanti con la lettura capì perchè Draco non le avesse mai parlato di quel testamento.
"Entro il suo ventisettesimo compleanno".
Mancavano cinque mesi al compleanno di Draco.
Una sensazione di soffocamento le bloccò la gola e per qualche istante le sembrò di non essere più in grado di respirare mentre nella sua mente tutto diventava chiaro.
Stringendo il testamento fra le dita,uscì dalla stanza e si diresse nel soggiorno dove si sedette sul divano.
Ora tutto si spiegava,tutto aveva finalmente un senso.
Capiva perchè dopo anni di silenzio Draco era tornato nella sua vita,del perchè aveva stipulato quel contratto con Ron...
Ora aveva un senso anche la sua furia di sposarsi,l'insofferenza che aveva mostrato quando lei gli aveva proposto di aspettare ancora un anno prima di sposarsi per essere veramente sicuri dei loro sentimenti...
Se avessero fatto come lei aveva proposto lui si sarebbe trovato completamente spiantato,uno di quei ricchi decaduti a cui non resta altro che parlare dei loro momenti di gloria passati.
Come aveva potuto essere così stupida?Così cieca?
Si era fatta raggirare in quel modo senza neanche accorgersene,arrivando ad innamorarsi di lui a considerarlo il loro salvatore,mentre invece l'unico motivo che lo spingeva a comportarsi in quel modo era la difesa del suo patrimonio.
Tutto quello che aveva fatto e detto era stato ad esclusivo beneficio di Draco Malfoy...
Beh,non c'era più motivo di continuare quella farsa ora che aveva ottenuto quello che voleva.
Lasciando cadere a terra il testamento si alzò dal divano e afferrò la cornetta del telefono, componendo un numero che sapeva a memoria.
-Pronto?-
-Ginny...-disse con voce rotta.
Solo in quel momento si accorse di essere in lacrime,di avere il viso completamente bagnato per il pianto.
-Hermione?Hermione che è successo?-le domandò l'altra.
Tirò su con il naso,quasi incapace di parlare e si lasciò andare ad un singhiozzo che le sollevò le spalle facendole male.
-Ho bisogno del tuo aiuto...Devo andarmene da qui...Non posso più stare con lui-le disse fra i singhiozzi.
-Va bene,adesso calmati...Arrivo subito-la rassicurò l'amica prima di riagganciare.
Calmarsi...ma come poteva farlo?
Per la seconda volta nella sua vita si era fidata di una persona e ancora una volta era finita al tappeto.

 

La telefonata arrivò totalmente inaspettata nel bel mezzo di una riunione con un gruppo di diplomatici tedeschi.
-Scusatemi-disse maledicendosi per non aver spento il cellulare prima dell'inizio del meeting.
Sapeva quanto potevano essere delicate quelle questioni e soprattutto gli equilibri che si creavano durante questi incontri:gli uomini politici sono delle prime donne,una sola mossa falsa poteva rovinare il lavoro di mesi!
Si allontanò dal gruppo di qualche passo e rispose alla chiamata.
-Pronto?-
-Che cazzo hai combinato questa volta?-lo aggredì Blaise senza preamboli.
Sorpreso da quell'attacco imprevisto,Draco aggrottò la fronte e restò qualche istante interdetto.
-Blaise non ho tempo per i tuoi giochetti,sono in riunione...-lo rimproverò.
-Infatti io non sto giocando!-ribattè l'amico con voce sicura.
-Allora devi spiegarti meglio perchè non so proprio di cosa tu stia parlando-disse lui lanciando un'occhiata alle sue spalle verso il gruppo di tedeschi che continuava a parlare con il suo assistente.
-Hermione sta facendo le valigie-
A quelle parole,si voltò e fissò il muro davanti a sè quasi potesse dargli una visione di quello che stava succedendo a casa.
-Che cosa?-chiese a mezza voce.
-Quando mi ha visto sembrava capace di uccidermi a mani nude,forse pensa che io ti abbia retto il gioco,ma non so niente,quindi potresti dirmi quale grande stronzata hai combinato?-gli domandò quasi con tono paterno.
Draco scosse la testa,quasi l'amico fosse davanti a lui.
Che poteva essere successo in quelle poche ore?
Quando l'aveva salutata a colazione era allegra e tranquilla come al solito,niente che lasciasse presagire una situazione simile.
Doveva parlarle,non poteva andarsene senza prima avergli spiegato cosa era successo così all'improvviso.
-Non farla andare via-gli disse serio.
-Credi sia facile?Sta mettendo in una valigia le sue cose e quelle di Prue...non ascolta neanche Ginevra che cerca di farla ragionare-
Il biondo scosse la testa.
-Bloccala,cerca un modo per fermarla in qualche modo!Almeno finchè non arrivo io...
Non può andarsene prima che io le abbia parlato-gli intimò.
Dall'altra parte del telefono ci fu un'attimo di silenzio,poi sentì l'amico sospirare.
-Vedrò cosa posso fare-disse alla fine Blaise.
-Cerca di impegnarti,perchè il mio matrimonio dipende da te-fece Draco chiudendo la chiamata.
Doveva trovare un modo per tornare a casa il prima possibile.
Non l'avrebbe fatta andar via senza prima aver provato a salvare il suo matrimonio...
Forse ora era troppo tardi,ma Hermione doveva sapere cosa provava per lei.


Subito dopo aver chiuso con Draco,Blaise chiamò lo studio di Theo,direttamente sulla linea interna:era una questione troppo importante per sentirsi rispondere che l'avvocato non voleva essere disturbato.
Era rimasto colpito dal fatto che Hermione avesse chiamato soltanto Ginny,che non avesse avvertito Pansy o Daphne per sfogarsi con loro parlando male di Draco o per chiedere il loro supporto come invece aveva fatto con la Grifondoro.
Quando l'aveva visto entrare insieme a Ginny lo aveva fissato con un'espressione ferita e rabbiosa insieme,per poi fargli una domanda.
-Tu lo sapevi vero?-
Confuso lui l'aveva guardata qualche istante in silenzio prima di rispondere.
-Cosa?-
-Tu sai sempre tutto,quindi è impossibile che non sia al corrente di una cosa così interessante...- aveva commentato.
Poi era salita al piano di sopra senza dargli il tempo di rispondere,seguita da Ginny per preparare le valigie lasciandolo al piano di sotto da solo,dandogli così l'occasione di chiamare Draco.
Che accidenti aveva fatto l'amico per scatenare una reazione del genere?,si chiese mentre sentiva il segnale di libero nella cornetta.
Sorpreso sentì il nastro registrato di una segreteria telefonica e scocciato attese fino al segnale.
-Theo alza il telefono!
Ho assolutamente bisogno che tu e Pansy veniate a casa di Draco,Hermione sta facendo le valigie e io non so come fare per fermarla quindi se...-disse a mezza voce per non farsi sentire dalle due donne al piano di sopra.
Immediatamente la cornetta venne alzata e sentì alcuni rumori e graffi prima di sentire la voce agitata di Pansy.
-Che è successo?-gli chiese con il fiato corto.
Per un'istante Blaise si chiese se era dovuto allo schock della notizia o per qualche altra ragione, ma preferì non sapere la risposta.
-Non lo so,non ha voluto dirmi nulla.
E' chiusa in camera con Ginny per fare le valigie e sembra capace di tirarmi qualche maledizione-le spiegò.
-Non è possibile-ribattè la donna incredula.
-Ti dico di sì!Sembra un'altra persona da quanto è sconvolta...Potreste venire qui ad aiutarmi finchè non arriva Draco?-
-Arriviamo subito-lo rassicurò Pansy prima di attaccare la cornetta.
Blaise chiuse la chiamata e si lasciò cadere sul divano,nascondendo il viso fra le mani per qualche istante.
Solo quando riaprì gli occhi si accorse dei fogli per terra poco distante dai suoi piedi.

 

-Non ci credo-
-Ti dico che è così!E' stata tutta una finta,una farsa messa in piedi per i soldi...-
Per un pò si era lasciata andare al pianto,confortata dall'amica che era rimasta in silenzio dandole leggere carezze sulla schiena e sulle spalle quando il pianto diventava tanto forte da mozzarle il fiato.
Poi si era ripresa,indossando quasi una corazza e da disperata era diventata iperattiva, incapace di restare ferma nello stesso posto per più di un minuto,iniziando a preparare le valigie.
Avrebbe preso soltanto quello che era nelle valigie al loro arrivo in quella casa:non voleva niente che le avesse regalato lui.
-Magari all'inizio può essere stata la motivazione che lo ha spinto a riavvicinarsi a te...-iniziò Ginny.
-A comprarmi-specificò la riccia svuotando il contenuto di un cassetto nella valigia.
-A fare quell'accordo con Ron,ma poi le cose sono cambiate...Sono successe tante cose in questi mesi,come puoi pensare che si sia sempre trattato solo di soldi?-le domandò cercando di farla ragionare.
-Così almeno mi sentirò meno stupida-disse sincera la riccia.
-Ti fermi un'attimo per favore?-le disse stizzita l'altra.
Hermione si voltò e scosse la testa,guardandola solo un'istante.
-Non posso.
A quest'ora quella serpe di sotto l'avrà già chiamato e voglio andarmene prima del suo arrivo- disse voltandosi verso l'armadio e aprendone le ante.
-Perchè ce l'hai con Blaise adesso?-le domandò sorpresa.
Hermione si fermò improvvisamente,neanche fosse un burattino a cui sono stati tagliati i fili e fissò il pavimento.
-Loro sapevano:Blaise,Pansy,Daphne...Hanno sempre saputo tutto e non hanno mai detto nulla.
Si sono presi gioco di me tutto questo tempo ed io stupida ho creduto di essermi sbagliata per anni sul loro conto!
Ho litigato con Harry per difenderli,mentre loro si divertivano alle mie spalle-disse triste.
Guardando l'amica Ginny capì che non era morta soltanto la sua storia d'amore,ma anche la speranza di rifarsi una vita,tutto quello che aveva costruito in quei mesi...
Improvvisamente tutto era crollato come un castello di carte.
-Hermione...-
La donna scosse la testa,ritrovando il suo cipiglio serio e le voltò le spalle.
Ginny sospirò e si allontanò i capelli dal viso guardando l'amica muoversi veloce dal letto all'armadio scegliendo con cura i vestiti da mettere in valigia.
-E come la metti con Draco?-le chiese cautamente.
La vide alzare le spalle prima di voltarsi ancora una volta.
-E' finita,tutto qui.
Ho tolto il bracciale,la fede e l'anello di fidanzamento,credo sia abbastanza eloquente come spiegazione,tu che ne dici?-domandò senza voltarsi.
Ginny si voltò e vide i gioielli in bella vista sul comodino.
-Non basta liberarsi degli oggetti per dimenticare una persona-le fece notare.
-Oh,io ci sono sempre riuscita...Ce la farò anche questa volta.
Però...-disse tornando a guardarla.
Ginny aggrottò la fronte.
-Cosa?-
-Ho bisogno di un posto dove stare per un paio di giorni...-
La rossa sorrise calorosa e tese una mano all'amica.
-Non hai neanche bisogno di chiedere:verrai a stare da me-la rassicurò.
Hermione sorrise e strinse la mano che l'altra le stava tendendo.
Fece per parlare di nuovo,quando la porta si aprì sulla soglia della stanza apparve Pansy che lanciò un'occhiata curiosa ad entrambe.
Ginny sentì ritirarsi la mano di Hermione e alzando lo sguardo sulla donna la vide rossa di rabbia:doveva fare qualcosa prima che Hermione dicesse o facesse qualcosa di cui poteva pentirsi.
-Sono venuta appena ho saputo-disse Pansy entrando nella stanza.
Hermione rise beffarda attirando su di sè lo sguardo di Pansy che la fissò incredula:la riccia non aveva mai avuto una reazione simile con lei.
-Mandala via-disse poi Hermione rivolta a Ginny.
Ginny annuì e si alzò dal letto.
-Cosa?Hermy ma che...-domandò esterefatta.
-NON CHIAMARMI HERMY!Non sono più il vostro sberleffo privato!-scoppiò Hermione puntando su Pansy due occhi dardeggianti.
Prima che l'altra potesse dire qualsiasi cosa,Ginny le posò le mani sulle braccia e la portò fuori dalla stanza.

 

Blaise e Theo alzarono lo sguardo non appena sentirono il rumore di passi sulle scale.
A cui ovviamente seguirono le voci concitate.
-Che diavolo le è preso?-domandò Pansy.
Ginny scese l'ultimo gradino e rivolse un'occhiata a Theo,seduto sul divano e poi tornò a guardare Pansy,che per la prima volta da quando la conosceva aveva un'espressione che mischiava l'incredulità e la confusione.
-Perchè lo sta lasciando?-chiese ancora la mora senza lasciarle il tempo di rispondere.
-Se è vero quello che mi ha raccontato,ha dei motivi più che validi per lasciarlo!-ribattè Ginny difendendo l'amica.
Pansy la guardò ancora più confusa.
-Cosa?Ma di che parli?-
Ginny corrugò la fronte e per qualche secondo la fissò:possibile che Hermione si fosse sbagliata?
-Davvero non sai nulla?-le domandò.
-Si può sapere che diamine sta succedendo qui oppure chiedo troppo?-chiese Pansy quasi esasperata.
-E' per via di questo-s'intromise Theo,tenendo fra due dita il testamento.
Pansy si voltò verso il marito,seguita subito dalla rossa,e in un'attimo gli fu accanto strappandogli dalla mano i fogli.
Ginny incontrò lo sguardo di Blaise e si lasciò andare ad un sospiro.
-Io non ne sapevo nulla-le disse subito lui.
Tante parole sarebbero state dette nei prossimi giorni e lui voleva mettere in chiaro fin da subito quella situazione assurda,voleva che Ginny sapesse che non c'entrava niente con quella decisione di Draco.
Ginny accennò un sorriso e,senza sapersi spiegare perchè,gli credette.
-Lo so-disse semplicemente.
-Non può averlo fatto!-esclamò Pansy incredula.
-A quanto pare invece lo ha fatto-fece Ginny voltandosi verso la donna.
-E lei pensa che io...-chiese alzando lo sguardo su di lei.
-Non solo tu,tutti voi.
In fondo come darle torto?Siete i migliori amici di Draco,è naturale pensare che lui vi abbia detto qualcosa,vi abbia accennato...-disse cercando ancora una volta di giustificare il comportamento di Hermione.
-Assolutamente!Non abbiamo mai saputo niente di questa storia,non glielo avremmo permesso!- ribattè Pansy sempre più arrabbiata.
-Non c'era poi molto che potessimo fare,Pan-commentò Blaise.
La mora si voltò verso l'amico incredula.
-Voglio dire...E' un testamento,sono le ultime volontà di Narcissa.
Ogni bravo figlio avrebbe fatto lo stesso-spiegò confusamente Blaise.
-Arrivando ad confondere e a ingannare un'altra persona?-chiese Pansy.
-GINNY!-
Tutto il gruppo si voltò verso la scala che univa i due piani sentendo la voce di Hermione.
Ginny lanciò uno sguardo a Blaise e poi si avvicinò alla scalinata,dove in cima c'era l'amica.
-Che c'è?-chiese cauta.
-Ho bisogno che tu vada a prendere Prue all'asilo,così possiamo andarcene presto da qui...Ho chiamato all'asilo e li ho avvertiti che saresti andata a prenderla tu al mio posto,quindi non ti faranno storie-le disse velocemente.
Nonostante si rendesse conto di quanto sbagliato fosse quella fuga,Ginny annuì e la vide allontanarsi di nuovo verso la camera da letto.
-Fa sul serio-mormorò Pansy.
-Non lo avevi ancora capito?-ribattè Theo.
-Vengo con te-disse Blaise muovendosi verso Ginny.
Lei annuì ed entrambi si voltarono verso Theo e Pansy,ma prima che uno dei due potesse dire qualcosa,si sentì il rumore della porta d'ingresso e qualche istante dopo Draco apparve sulla soglia del salotto.
-Ce l'hai fatta ad arrivare-commentò acida Pansy.
-Ho fatto prima che ho potuto...Dov'è Hermione?-domandò muovendo lo sguardo su tutti e quattro i presenti.
-Di sopra.Sta...sta finendo di fare le valigie-rispose Ginny.
Il biondo li guardò soltanto un'ultimo istante prima di percorrere il corridoio all'indietro e salire le scale di corsa.

 

La cerniera girò l'angolo e la valigia fu chiusa.
Tutto ciò che era suo e di Prudence era lì dentro....Le sembrava di essere ritornata indietro nel tempo,a quasi un'anno prima quando tutto era cominciato.
Anche quella volta era stata preparata una valigia,ma allora aveva sperato di riuscire a ricostruire qualcosa di quello che restava della sua vita.
Niente era cambiato.
Uscita da quella porta avrebbe dovuto far di nuovo pulizia fra le macerie della sua vita...
Quando si sarebbe interrotto quel circolo vizioso?
Sospirò e si sedette sul letto accanto alla valigia,poggiando un gomito sulla valigia e sostenendosi la testa con una mano.
Era in quella posizione quando la maniglia della porta si abbassò e sulla soglia apparve Draco.
Alzò la testa e rizzò la schiena,sedendosi composta:non gli avrebbe mostrato il suo dolore.
Anche se dentro era distrutta non gli avrebbe permesso di prendersi gioco di lei ancora una volta.
-Andiamo da qualche parte?-le domandò restando sulla porta.
Atteggiò il viso ad un'espressione dura e si alzò in piedi.
-No-
-Allora perchè quella valigia?-chiese ancora lui facendo un passo nella stanza.
-Hai chiesto se noi andavamo da qualche parte,ma siamo soltanto io e Prudence ad andarcene.
Ci trasferiamo da Ginny-disse afferrando il manico della prima valigia e togliendola dal letto.
Stava facendo di tutto per non incontrare il suo sguardo,non poteva guardarlo,altrimenti tutta la rabbia e l'umiliazione che sentiva verso sè stessa sarebbe scoppiata e lei non sapeva come avrebbe reagito.
-Perchè?-disse con voce ferma.
Un sorriso sarcastico le si dipinse sulle labbra:proprio lui veniva a chiederle una cosa simile!
Si schiarì la gola e tolse anche la seconda valigia dal letto.
-Ti ho lasciato le chiavi sul mobile all'ingresso.
Il bracciale e gli anelli,invece,sono sul comodino...Del resto della roba fanne quello che vuoi,non mi importa-gli disse pratica.
-Hermione...-
-Credo di aver preso tutto,ma dirò comunque a Higgins dove far spedire quello che posso aver dimenticato-continuò.
-HERMIONE!-urlò Draco.
Lei si zittì e aspettò quello che sarebbe successo dopo.
-Insomma che cazzo è successo nel giro di un paio d'ore?
Questa mattina era tutto perfetto,tutto come al solito e adesso stai facendo le valigie e vuoi andartene?-disse Draco incredulo.
Il sorriso si ruppe in una risata beffarda.
-Tutto perfetto...questa si che è davvero divertente.
Io direi invece che era tutto finto-disse Hermione voltandosi e trovandosi finalmente faccia a faccia con lui.
Draco le lanciò uno sguardo perplesso:il suo sguardo era vuoto,mai gli aveva rivolto un'occhiata del genere.
-Perchè dici così?Per via del contratto?-le domandò cercando di capire.
Hermione scosse la testa e cercando di ignorare il senso di soffocamento che provava,continuò quello stillicidio.
-Perchè non mi racconti cosa ti ha spinto a fare quel contratto con Ron?-gli disse incrociando le braccia sul petto.
Un'espressione confusa si dipinse sul viso di Draco.
-Lo sai perchè!Per recuperare i soldi del suo debito-ribattè fermo.
Hermione socchiuse le labbra e annuì.
-Già,che stupida...
E io che credevo fossero stati altri soldi a convincerti-commentò.
Capì dal mutamento d'espressione sul viso di Draco che aveva iniziato ad intuire qualcosa,ma decise di continuare come si era prefissata.
-Magari altri soldi che dovevi ricevere...Ti viene in mente qualcosa?-gli domandò curiosa.
Draco sospirò e si passò una mano sul viso.
-Hai trovato il testamento di mia madre-
Lei si limitò ad annuire.
-Posso spiegarti-le disse subito.
-Non ce ne è bisogno,era tutto spiegato chiaramente sul testamento-rispose decisa lei.
Draco scosse la testa e fece per avvicinarsi a lei,ma Hermione fece un passo indietro scansandolo.
Al momento,la sola idea di farsi toccare o anche solo sfiorare da lui le faceva venire il voltastomaco.
-Dovevi sposarti prima di compiere ventisette anni,il tuo compleanno si avvicinava e non sapevi cosa fare...Per fortuna ci ha pensato quell'idiota di Ron a darti una mano,ti ha servito la soluzione su un piatto d'argento-continuò.
Ancora una volta Draco scosse la testa.
-Non sai quello che stai dicendo-le disse serio.
Decisa a non dar ascolto alle sue parole,rise ancora una volta beffarda e fissò i suoi occhi quasi sfidandolo.
-Ma anche questa povera scema ti ha dato una mano,mettendo da parte i dubbi e le remore, dandosi dell'ingrata quando ripensava a tutto quello che avevi fatto per noi negli ultimi mesi, mentre invece era tutto una trappola ben'organizzata.
-Che strana coincidenza che Blaise abbia bisogno di un posto dove stare proprio lo stesso giorno che noi ci trasferiamo qui,costringendoci a dividere la camera...Magari erano opera tua anche quei commenti che ha fatto alla festa-
-Adesso stai diventando ridicola ed offensiva-le disse lui secco.
-E tu?Non lo sei stato con me per tutti questi mesi?
Ho creduto veramente che ti importasse qualcosa di me,di noi per tutto il tempo che abbiamo passato insieme ed invece era soltanto una recita...una fottuta messa in scena per avere i tuoi soldi!-
-Come puoi credere che abbia finto per tutto questo tempo?
Dopo quello che abbiamo passato con Prudence,con il tuo ex e con il bambino?-le domandò lui alzando leggermente la voce.
-Sta zitto!-ribattè lei.
Non voleva ascoltarlo,non poteva permettersi di credere ancora una volta alle sue bugie!
-Hai ragione!E' cominciato tutto per il testamento,ancor prima che per il contratto di Ron,ma l'unico vero motivo per cui sono venuto da te,per cui ti ho cercato dopo tutti questi anni è perchè...-le disse serio.
-NON TI AZZARDARE!-lo interruppè lei furiosa.
Draco si bloccò e la fissò sorpreso.
-Ho aspettato per mesi di sentirti dire che provavi qualcosa per me,di sentire che eri innamorato di me,ma ti giuro su mia figlia che se lo dici in questo momento sono pronta a farti del male-gli disse seria.
L'uomo premette le labbra una sull'altra ed annuì.
-Allora ti chiederò di ripensarci perchè...perchè la mia vita ormai non ha più senso senza di te-le disse con voce leggermente tremante.
Hermione sospirò e si passò una mano fra i ricci,allontanandoli dalla fronte:perchè nonostante tutto quello che sapeva adesso,era ancora così maledettamente doloroso fare quella scelta?
-Non ha più senso restare insieme,hai avuto quello che volevi-disse poi.
Sul viso di Draco apparve un'espressione dura e glaciale che l'aveva accompagnata per anni e che negli ultimi mesi aveva quasi dimenticato.
-Se questo è quello che pensi,allora non hai mai capito niente-le disse.
Dopodichè le voltò le spalle ed uscì dalla stanza,lasciandola di nuovo sola.
Era finita.
Tutto poteva ritornare alla normalità...ma qual'era adesso la sua normalità?

 

 

Salve a tutti!!

La tempesta è arrivata e,come vi avevo preannunciato,si è lasciata dietro i suoi danni.

Quello che ho scritto è la reazione che avrei avuto io al posto di Hermione se mi fosse capitata una cosa del genere,poi ovviamente ognuno reagisce in modo diverso...

Molti di voi mi hanno chiesto quanti capitoli mancano alla fine di questa storia e questa volta(  mai successo prima),posso dirvi con certezza che ne mancano meno di dieci:ormai siamo alle battute finali...Anche se ad essere sinceri è già da un pò che sto pensando ad un seguito...

Cmq...nel prossimo capitolo Hermione non ci sarà:sono indecisa se incentrarlo soltanto su Draco oppure far entrare anche il gruppo di Serpeverde,ma sicuramente di Herm x un capitolo perderemo le tracce.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e chiedo scusa x eventuali errori di battitura e di ortografia.

Il titolo e la frase scritta all'inizio del capitolo sono tratti dalla canzone omonima degli Abba.

E ora i ringraziamenti:Kitty Cullen(Addirittura?Nessuno mi aveva mai detto che ero così crudele...Figurati cosa penserai adesso di me),Smemo'92(Già,diciamo che quel piccolo momento era il preludio alla "catastrofe"...Credo che Blaise non si sia scandalizzato + di tanto xkè nn deve essere la prima volta che capita una cosa del genere,sopratutto conoscendo Pansy),Agnes Cecilia(Questa volta quanto è stato difficile riprenderti dallo schock?Fra Blaise e Ginny le cose sono chiarite del tutto,bisogna solo chiedere scusa a Daphne..ah dimenticavo Harry),Bellezza'88(Grazie x i complimenti!),Krisma(Per me era più comprensibile della gelosia verso Daphne,perchè ormai considero quel capitolo chiuso...Sono felice che ti sia piaciuta!), Gelb_augen(Per mettere definitivamente un punto!Certe volte le donne sono superiori,che che se ne dica,e in qll occasione Daphne lo ha dimostrato...Complimenti!Hai indovinato lo spoiler),JC(Problemi con la scuola?Cmq nn proccuparti,mi farà sempre piacere ricevere un tuo commento,anche se meno frequente del solito!),Hollina(Era sicuramente molto confuso,ma ha trovato degli ottimi specialisti pronti,o quasi,a consigliarlo...),Sissy'88(Te l'avevo detto che uno dei due si sarebbe comportato male,anche se involontariamente,ma del resto non si dice che la verità aiuta sempre?),Marie'92(Ginny è + ke pronta a rifarsi una nuova vita con Blaise,ma prima bisogna vedere se lui passerà il test cn i suoi figli...),Erigre(Hai indovinato a metà,mannaggia!),Yumisan(Almeno una coppia stabile in tutto questo girotondo deve esserci, altrimenti sai che mal di testa?),SognatriceCullen_182(Grazie x i complimenti!Ho perso un'opportunità di lavoro che mi avrebbe portato all'estero ed ero in una depressione nera...), Deaselene(Grazie x i complimenti!La loro storia stava diventando importante e mentre scrivevo mi sn accorta che nn avrei avuto molto spazio per gli altri,cs ho rivoluzionato il capitolo),Shnusschen(Grazie x i complimenti!Hai ragione,anche loro meritano un pò di pace,ma ci sono un'altro paio di ostacoli da superare...).

Bene,x il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"Dear Diary"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Dear Diary ***


dear diary

 

"Waiting,however long
I don't like waiting (I'll wait for you)

It's so hard waiting (don't be too long)

Seems like waiting makes me love you even more"

 

Il suo matrimonio finì un sabato mattina dei primi giorni di marzo.
Un corriere le aveva consegnato i documenti legali insieme alla posta del mattino e lei aveva avuto il tempo di esaminarli davanti ad una tazza di caffè,mentre James ed Albus guardavano i cartoni nel salotto.
La casa in cui avevano vissuto per anni sarebbe rimasta a lei,visto che a lei erano stati affidati i figli.
Harry aveva la possibilità di vederli tre volte al mese durante i week-end.
Nelle pagine seguenti erano specificati anche gli accorgimenti economici che sarebbero stati rivisti nel documento definitivo del divorzio,per quanto riguardava gli alimenti ed il mantenimento dei ragazzi,ma quelle erano questioni che al momento non le interessavano:i soldi erano stata l'ultima cosa ad attirarla in Harry ed era l'ultima cosa che voleva da lui.
Avrebbe cercato un lavoro,come tante altre donne separate.
D'altronde non doveva essere tanto difficile ora che James e Al erano entrambi all'asilo gran parte della giornata.
Saltò immediatamente all'ultima pagina,dove avrebbe dovuto mettere la firma e si accorse che Harry ancora non aveva firmato.
Forse per lui era stato uno schock vedersi quel documento davanti...Magari credeva di poter ancora sistemare le cose.
Ma la sua vita era andata avanti in quel mese...Mentre lui si era nascosto da qualche parte, troppo impegnato a fare la parte della vittima incompresa,lei aveva dovuto far fronte alle esigenze dei suoi figli e alle proprie,venendo a conoscenza con realtà per lei sconosciute fino a quel momento.
Realtà che ora le sembravano terribilmente familiari.
Non era più tempo di rimpiangere il passato.
Lo sguardo fisso sul documento,fece un respiro profondo e mise la sua firma in calce.
Chi l'avrebbe detto che mettere fine ad un matrimonio fosse così semplice?
Fra sei mesi la separazione sarebbe diventato divorzio e la fine sarebbe diventata definitiva.
-Mamma!-
Alzò lo sguardo e vide James,a pochi metri di distanza da lei che la fissava quasi seccato.
-Va tutto bene tesoro?-gli domandò,rimettendo a posto le pagine del documento e poggiandovi sopra entrambi i gomiti per evitare che lui si accorgesse di cosa si trattasse.
-Avevi promesso che ci portavi allo zoo!-le ricordò lui,quasi rimproverandola.
Ginny inarcò un sopracciglio e annuì.
-Infatti...Qual'è il problema?-domandò senza capire.
James sbuffò e batte una mano sulla gamba,quasi scocciato di dover spiegarle tutto.
-A quest'ora i gorilla saranno già svegli!-le disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Ginny sorrise e annuì lentamente.
-Capisco...Allora perchè non correte di sopra a vestirvi?Non  possiamo tardare ancora-disse alzandosi dalla sedia e,dopo aver infilato il documento nel primo cassetto a portata di mano, andando incontro al figlio.
James non se lo fece ripetere due volte e la precedette verso l'ingresso e la scala che portava al piano superiore,mentre Albus appariva sulla porta del salotto guardando entrambi con aria curiosa.
-Andiamo giovanotto,si va a vedere i gorilla!-gli fece Ginny prendendolo in braccio e iniziando a salire le scale dietro James.
Mentre lei vestiva Al,che per una volta evitava di scalciare e lamentarsi,James gettava gran parte del suo guardaroba a terra cercando qualcosa che fosse adatto ad una gita allo zoo,iniziando poi a vestirsi da solo,per mostrare alla madre come ormai fosse un bambino cresciuto.
Dopo aver risistemato la stanza con un gesto della bacchetta,Ginny li portò di nuovo da basso per tornare in cucina:aveva bisogno delle loro bottigliette d'acqua nel caso avessero avuto sete, di qualche pacchetto di biscotti,e di qualche fetta di pane per le caprette e le pecore de "la fattoria dei bambini".
Era ancora impegnata a preparare la borsa,quando sentì il suono del campanello.
-Jimmy tesoro vai tu?-chiese dolcemente al bambino.
Questi annuì e schizzò correndo verso il salotto,subito seguito da Al che gli andò dietro trotterellando sulle gambe corte.
Sentì aprire la porta e un leggero vociare all'ingresso che la portò a tendere l'orecchio per cercare di riconoscere chi fosse il misterioso visitatore.
-Mamma c'è Blaise!-urlò Jim,per poi richiudere la porta.
Un istantanteo sorriso apparve sul volto di Ginny.
Forse era per via di Blaise che stava affrontando il divorzio in maniera così serena e quasi distaccata...forse se non ci fosse stato lui,sarebbe stata disperata e magari avrebbe fatto qualche tentativo di riconciliazione con Harry prima di far finire tutto.
Però ora,sapendo che Blaise era più di una presenza passeggera nella sua vita,si sentiva tranquilla e,anche se le faceva paura ammetterlo,anche felice.
Il primo a rientrare in cucina fu James,con un pacchetto bianco fra le mani.
Subito dopo apparve Blaise,con in braccio Al,intento a mangiare un piccolo pezzo di croissant che gli impiastricciava tutta la faccia.
-E quello da dove esce fuori?-domandò al figlio cercando di sembrare minacciosa.
James alzò la busta che stringeva fra le mani.
-Blaise ha portato i cornetti!-esclamò.
L'uomo sorrise e si voltò verso di lei,incontrando il suo sguardo.
-Buongiorno-la salutò.
Lei fece un piccolo cenno con il capo e prese la busta che James le stava porgendo,dopo averne ovviamente preso uno.
-Buongiorno a te...Sei caduto dal letto?-scherzò.
L'uomo ghignò e mise a terra Al e il piccolo andò a sedersi ad un tavolo di plastica,seguito dal fratello.
-Ho pensato di portarvi la colazione,anzi spero di non avervi svegliato-disse facendo un passo verso di lei.
Ginny scosse la testa,facendo muovere la coda alta in cui aveva raccolto i capelli.
-Tranquillo,siamo svegli da un bel pò.
Anzi,ci stiamo preparando per uscire-lo informò.
Ormai era al suo fianco e a quelle parole lo vide annuire attento.
-Stiamo andando allo zoo!-lo informò subito James.
Blaise si voltò verso il bambino e rise divertito da quella precisazione.
-Caspita...Davvero una gran bella avventura per una domenica pomeriggio!
Li hai mai visti prima?-domandò poi a James.
Il bambino,impegnato a masticare,si limitò a scuotere la testa.
-Ti confido un segreto:neanche io li ho mai visti-aggiunse poi Blaise a voce più bassa.
Gli occhi di James si spalancarono:doveva trovare quella confessione assurda.
Come si poteva vivere senza aver mai visto il suo animale preferito?
-Davvero?-
Blaise annuì.
Poi si voltò verso Ginny e la guardò,quasi in attesa.
Lei,indecisa fra la risata e l'incredulità,sospirò.
-Peccato tu abbia altro da fare...-disse chiudendo il pane morbido in un sacchetto ermetico e infilandolo nella borsa accanto alle bottigliette d'acqua.
-No,oggi non ho nessun appuntamento in agenda-fece Blaise poggiando un braccio sul tavolo e seguendo con lo sguardo i movimenti della donna.
-Perchè non vieni con noi?-s'intromise James apparendo accanto a loro con il viso e le mani sporche.
-James!-lo rimproverò la madre.
Il bambino la guardò sorpreso per essere stato richiamato e si voltò a guardare Blaise che,sorridendo divertito,alzò le spalle.
-Non credi che dovrei essere io a fare gli inviti?-disse la donna avvicinandosi al bambino e mettendolo a sedere sul piano della cucina per pulirgli la bocca.
-Dai mamma...-
Ginny gli passò un fazzoletto e restò qualche istante pensierosa:avere un altro adulto con cui parlare non poteva che farle bene,specialmente per spezzare la monotonia dei racconti di quella giornata.
Però non era una cosa troppo privata?Quel tipo di esperienze che si fanno soltanto dopo mesi di conoscenza e di frequentazione?
In fondo fra lei e Blaise era tutto così incerto,così nebuloso...
Alzò lo sguardo incontrando gli occhi di Blaise e storse le labbra chiuse verso sinistra.
-Vuoi venire allo zoo con noi?-domandò finalmente.
Lui trattenne un sorriso e annuì.
-Mi farebbe piacere-la ringraziò.
James applaudì facendo voltare i due adulti verso di lui.
-Vedrai ti piacerà tanto!Prima andiamo a vedere i leoni,poi le giraffe e i pinguini.
Poi le capre...-continuò elencando gli animali sulle dita della mano destra.
-Le capre?-domandò Blaise facendolo scendere dal tavolo.
Il bambino annuì quasi dispiaciuto.
-E' per Al!Lui è ancora un bambino,gli piacciono queste cose!-si lamentò.
Blaise sorrise e cercò ancora lo sguardo di Ginny che non lo aveva abbandonato un'attimo.
Sicuramente ci sarebbe stato da divertirsi...

 

Erano passate due settimane da quando,in quella stessa stanza,le aveva voltato le spalle e se ne era andato,arrabbiato con lei per tutto quello che gli aveva urlato dietro.
Erano due settimane che si muoveva per le stanze di quella casa vuota neanche fosse un fantasma.
Aveva detto ad Higgins e agli altri di prendersi qualche settimane di libertà,ovviamente pagate,per poter stare da solo e rimurginare sulle sue ferite,poter macerare nel suo dolore.
Gran parte del suo tempo lo passava in quella che era stata la loro camera da letto,teatro della loro ultima lite.
Come poteva pensare che avesse archittettato tutto solo per i soldi dell'eredità?
Perchè non lo aveva lasciato spiegare,non gli aveva dato il tempo di dirle quali erano i suoi veri sentimenti verso di lei?
Perchè era troppo tardi!
Aveva avuto mesi per dirle che l'amava e aveva scelto il momento meno opportuno...era ovvio che lei non volesse ascoltarlo,che non volesse credere alle sue parole.
La prima volta che era rientrato nella loro stanza non era riuscito a sopportare il senso di immutabilità,come se niente fosse cambiato.
In preda ad un raptus aveva afferrato il copriletto e lo aveva gettato a terra,togliendo le lenzuola e lasciando solo il coprimaterasso ed i due cuscini.
Gli mancavano.
Sentiva la mancanza anche delle piccole cose quotidiane che sembravano insignificanti,come svegliare Prudence al mattino oppure lo sguardo divertito e attento che la bambina assumeva quando lo vedeva impegnato a farsi la barba.
Gli mancavano addirittura i piccoli battibecchi fra madre e figlia in cui quasi sempre faceva da paciere!
Sul comodino c'erano ancora i due anelli,quello nuziale e quello di fidanzamento,e il bracciale con le iniziali che le aveva regalato lui...Non riusciva neanche a toccarli.
Spostarli da lì avrebbe significato ammettere che qualcosa era cambiato,mentre lui voleva che al suo ritorno tutto fosse come lo aveva lasciato.
Ma c'era una cosa che l'aveva ferito più di tutte ed era stato l'armadio pieno dei vestiti che Hermione aveva comprato in quei mesi.
Vestiti comprati con i suoi soldi...
Li aveva lasciati lì,quasi rifiutandolo,senza portare con sè il minimo ricordo di quei mesi passati insieme,come se volesse fingere con sè stessa che non fossero mai accaduti.
Il dolore aveva lasciato il posto alla rabbia e i vestiti erano andati a far compagnia alle lenzuola sul pavimento.
Era stato allora che si era accorto del libro nero:era nascosto fra le due file di maglioni e fino a quel momento lui non l'aveva mai visto.
Era un'agenda di pelle nera,molto rovinata e con il dorso forzato a tal punto a rischiare di perderne le pagine se non lo si usava con cura.
Con quel libro fra le mani si era seduto sul letto,incurante del caos sul pavimento,e lo aveva aperto alla prima pagina dove aveva trovato il nome e l'indirizzo di Hermione:c'era ancora il vecchio indirizzo di quando viveva con Weasley...
Dopo aver saltato le prime pagine che,come in tutte le altre agende,mostravano i fusi orari nel mondo e le varie festività,aveva trovato la prima vera pagina dell'agenda.

"01-Gennaio 2004
Ron non è tornato a casa.
Finora quest'anno nuovo non sembra molto diverso da quello vecchio."

Era il diario di Hermione!
Questo spiegava perchè l'agenda era nel suo armadio e perchè non l'avesse mai vista prima: anche se gli aveva raccontato molte cose,sicuramente c'erano molte cose di cui era all'oscuro su Hermione.
Sfogliò velocemente le pagine,leggendone qualcuna a caso.

"25 Febbraio 2004
Una compagna del nido di Prudence ha avuto un fratellino e lei mi ha fatto capire che ne vorrebbe uno anche lei.
Vista la presenza così saltuaria di Ron in questa casa credo sia un pò difficile,almeno per il momento...
Credo di aver quasi dimenticato come si fa ad avere figli!"

L'ultima frase l'aveva fatto sorridere e gli aveva riempito il cuore di sollievo:non si era mai chiesto quando era stata l'ultima volta che Hermione e Weasley avevano fatto sesso,non voleva neanche immaginarla una cosa del genere,ma quando le cose fra loro erano andate avanti fino a fargli intuire che presto sarebbe successo qualcosa,quel pensiero lo aveva sfiorato.
Anche se per un velocissimo istante,aveva attraversato la sua mente.

"7 Marzo 2004
Ginny in visita per una tazza di tè.
Mi ha confidato che lei ed Harry stanno accarezzando l'idea di avere un'altro figlio.
Speriamo che questa volta almeno sia una femmina
"

Certe volte la vita è davvero buffa!
Ad un'anno di distanza da quella data,Ginny stava per firmare la separazione da Potter e,se non aveva frainteso i segnali che aveva colto prima che succedesse quel disastro,sembrava particolarmente interessata ad un Serpeverde dai capelli neri e gli occhi celesti che non faceva mistero del suo interesse per lei.
Sfogliò velocemente le pagine cercando quella che realmente gli interessava e,una volta trovatala, prese un respiro profondo prima di iniziare a leggerla.
Che comportamento idiota!Cosa poteva esserci di tanto terribile nel passato?

"25 Maggio 2004
Ron non fa più parte della mia vita:non è più mio marito.
Ora appartengo a Draco Malfoy
"

Tutto qui?
Soltanto due righe striminzite per una cosa che le aveva cambiato completamente la vita?
Aveva impiegato più spazio per parlare di Potter e Ginny,cazzo!
Incredulo chiuse il diaro,stando attento a non perdere il segno fra le pagine e fissò il pavimento, non sapendo cosa pensare.
Tutto quel trambusto,quel gran discorso che le aveva fatto per convncerla ad andare via con lui,l'intervento di Potter...Tutto quel caos non meritava qualcosa in più?
Aveva bisogno di bere qualcosa prima di continuare a leggere!


-Allora?Le hai parlato?-
Quando la tempesta matrimoniale si era abbattuta sui cognugi Malfoy,mettendo in allarme tutti i loro più stretti amici,lei era in giro per negozi con Filippo ad acquistare vestiti per la bambina, cercando di decidere se comprare una salopette di jeans oppure una più pratica ma meno chic tutina di spugna.
La notizia le era arrivata una volta arrivata a casa,dove aveva trovato ad aspettarla un messaggio decisamente inconsueto per Pansy:con voce triste e quasi irriconoscibile l'avvisava che c'erano stati dei problemi fra Draco ed Hermione e aveva bisogno di parlarle al più presto.
Il tempo di mettere a posto le cose che aveva comprato e aveva composto il numero dell'amica, venendo così a conoscenza di tutto quello che era accaduto nelle due ore precedenti.
-Mi ha urlato contro!Ci crederesti?-le aveva detto Pansy con voce incredula.
Beh,se lei avesse scoperto una cosa del genere,urlare contro il primo che le capitava sotto mano sarebbe stata la cosa di minor danno.
-Adesso dov'è?-aveva chiesto con un filo di preoccupazione.
In quei mesi aveva imparato a volerle bene,ed ormai era una delle poche amiche care che aveva,certo non al livello di Pansy,ma stava guadagnando punti molto velocemente e sperava che quello che era successo non rovinasse irrimediabilmente il loro rapporto.
-Da Ginny.
Sembra che sia l'unica di cui si fida al momento-le aveva spiegato.
Era ovvio anche il perchè...
Da quella telefonata erano passate due settimane,durante le quali qualcosa era lentamente cambiato:il primo a cercare un contatto con Hermione era stato Theo per cercare di convincerla della loro buona fede e fare da apripista alla moglie.
Quello che aveva da dire doveva essere molto convincente perchè Hermione aveva accettato di incontrare Pansy e parlarle.
Subito dopo il loro incontro,la Serpeverde sarebbe corsa da lei per raccontarle cosa si erano dette e che esito aveva avuto il loro incontro.
Conoscendo Pansy e la sua mania di sgranocchiare qualsiasi cosa quando era sotto tensione, Daphne aveva preparato il tè e aveva sistemato sul piccolo tavolino davanti al divano un'intera confezione di biscotti,sperando che fossero abbastanza.
Naturalmente poi avrebbe dovuto anche ascoltare le lamentele dell'amica per i chili di troppo e per il modo in cui l'aveva indotta in tentazione con quella scatola di biscotti che "sembravano gridare il suo nome".
Pansy era arrivata verso le cinque di un pomeriggio soleggiato di marzo e,stranamente da come si era aspettata,sembrava più rilassata di quelle ultime due settimane.
-Sono stata con lei fino ad adesso-le disse precedendola nel salotto.
-Qualche conseguenza grave per la tua o per la sua salute?-le domandò Daphne entrando nella stanza e sedendosi sulla poltrona poco distante dal tavolino.
La mora sorrise leggermente e scosse la testa.
-Nient'affatto.
E' a pezzi,ma riesce a nasconderlo bene-le disse posando il cappotto accanto a sè sul divano.
-Dannato idiota!-commentò la bionda a mezza bocca.
-Come se non bastassero tutti i pensieri che le frullano per la testa ci si mette anche Prudence...-aggiunse Pansy.
-Che vuoi dire?-domandò lei prendendo in mano la teiera e alzando lo sguardo su di lei.
-Le manca Draco e vuole tornare a casa.
Hermione mi ha detto che quasi ogni sera litigano perchè la bambina vuole chiamare Draco e lei deve trovare una scusa nuova per convincerla a cambiare idea-
-Questa volta la situazione è diversa da quando stava con Weasley...-mormorò Daphne lo sguardo fisso sulle tazze per non versare neanche una goccia.
L'altra annuì.
-Credo che lei non lo avesse messo in preventivo quando ha fatto i bagagli per entrambe... Voglio dire,sapeva che sua figlia era molto legata a Draco,ma non credeva che fossero già così uniti-convenne Pansy.
-Tu come l'hai trovata?-chiese neanche stessero parlando di un malato in ospedale.
Pansy scivolò leggermente sul divano fino a posare le spalle sui cuscini e sospirò.
-Sta male,te l'ho detto,ma si farebbe uccidere prima di ammetterlo.
Hai presente quel dannato orgoglio Grifondoro,no?-le disse fissando il volto dell'amica.
Daphne annuì.
-In parte ha cominciato a pentirsi di quello che è successo,le valigie,il modo in cui è scappata via senza neanche prima cercare di chiarirsi....
Ma dall'altra parte credo faccia bene a non cedere,a restare ferma sulla sua posizione-
-Scusa ma tu da che parte stai?-domandò Daphne sollevando le labbra dalla tazza quel tanto che bastava per formulare la frase.
La mora scosse la testa,sporgendosi per prendere un biscotto dalla scatola.
-Non si tratta di prendere le parti di uno o dell'altra.
Sappiamo entrambi che il comportamento di Draco è stato scorretto-le disse sincera.
Daphne sospirò e non trovò nulla da obbiettare alla frase dell'altra.
-Avrebbe dovuto parlare con Hermione di questa storia del testamento fin da quando ha cominciato a capire che i suoi sentimenti per lui stavano cambiando:quello sarebbe stato onesto.
Doveva metterla in condizione di fare una scelta-disse finendo il biscotto e prendendone un'altro.
-Ok,ma hai visto anche tu il testamento.
Poteva sposare solo il suo "vero amore"...Almeno spiega perchè non ci ha mai fatto la proposta- scherzò Daphne sorridendo ironica.
Pansy si unì al suo sorriso e scosse la testa.
-Già...Io lo ripeto da anni che lui avesse capito fin da quando eravamo ragazzi quello che provava per Hermione,ma nessuno vuole credermi!-rinfacciò prima di bere un sorso dalla sua tazza.
-Come potevamo immaginare una cosa del genere?-
-Lo sai bene che con Draco non puoi lasciare niente all'immaginazione-continuò Pansy sostenendo il piccolo sorriso che le incorniciava la faccia.
Daphne rise e fu sul suono delle risate che sentirono il rumore della porta d'ingresso chiudersi, interrompendo quel lieve colloquio.
Pansy,sorpresa,si voltò verso il tratto di corridoio che si intravedeva dal salotto,in attesa della comparsa del visitatore.
Un'espressione incredula si dipinse sul suo volto quando Filippo,in un completo giacca e cravatta, si fermò sulla soglia del salotto e rivolse ad entrambe le donne un sorriso cordiale.
-Ciao!-lo saluto Daphne concedendogli un sorriso luminoso.
Lui si fece avanti fino a raggiungere la sua poltrona e posò entrambe le mani sullo schienale alto di questa,guardando in basso verso il suo viso.
-Scusa se sono entrato così,ma ho suonato e non mi hai risposto...-le disse.
La bionda scosse la testa,rassicurandolo.
-Nessun problema,davvero-
Filippo le sorrise un'altra volta prima di allontanare lo sguardo e posarlo su Pansy,che aveva seguito tutta la scena incredula.
-Finalmente ti conosco!-le disse andandole incontro con la mano tesa.
Daphne osservò la scena,cercando di non scoppiare a ridere per l'espressione sempre più sorpresa che si andava disegnando man mano sul viso dell'amica.
-Daphne mi ha parlato molto di te Pansy-disse Filippo amichevole.
Incerta,Pansy si alzò in piedi e strinse la mano che l'uomo ancora le tendeva.
-Vorrei poter dire lo stesso di te...-
L'uomo accennò un sorriso e voltò per un'istante la testa verso Daphne,incontrando il suo sguardo,per poi tornare a guardare la mora.
-Veramente mi riempie di chiacchiere su tutti voi...-continuò.
-Oh,non è vero!-sdrammatizzò lei.
-Ma va bene,anzi,mi fa piacere sapere queste cose di Dì-replicò in fretta l'uomo.
Daphne vide chiaramente l'amica trattenere una risata a quel nomignolo e si preparò mentalmente al fuoco di domande che le avrebbe fatto non appena Filippo sarebbe andato di sopra.
-Ora se volete scusarmi,vado a cambiarmi-
Si voltò verso Daphne e,incurante del piccolo pubblico,le accarezzò una guancia e le posò l'altra sul ventre prominante.
-Come sta la principessa?-domandò senza staccare lo sguardo da quello di Daphne.
Lei sorrise:qualche giorno prima,mentre Filippo le stava facendo un massaggio ai piedi,la bambina aveva iniziato a muoversi e lui,posando una mano sul pancione,era riuscito a sentire alcuni leggeri cambiamenti.
Da allora la chiamava principessa.
-Altro che principessa!
Non ha smesso un attimo di tirare calci-
Una luce brillò negli occhi di Filippo,facendola sorridere:non avrebbe mai creduto di incontrare un'uomo così perfetto durante la gravidanza.
-Ok vado a cambiarmi...-ripetè quasi avesse bisogno di una spinta in più.
Lei si alzò leggermente in punta di piedi e lo baciò per un istante,quasi dimentica della presenza di Pansy nella stanza.
Ci pensò Filippo a ricordargliela quando si staccarono.
-Mi raccomando non sparlare troppo di me...-scherzò a bassa voce facendola ridere leggermente.
Uscì dalla stanza e Pansy aspettò di sentire il rumore della porta della camera al piano di sopra che si chiudeva prima di esplodere.
-E LUI DA DOVE LO HAI TIRATO FUORI?-le domandò allibita.
Daphne alzò le spalle,tornando a sedersi sulla poltrona.
-Diciamo che il matrimonio di Draco ed Hermione non è stato proprio un fallimento su tutta la linea-scherzò intrecciando le dieci dita delle mani.
Pansy la guardò qualche istanti senza capire,poi un lampo attraversò il suo viso.
-Lui è il tizio di Harrods?Quello che si è beccato la sfuriata di Blaise?-le domandò andandole di fronte.
Lei si limitò ad annuire.
Fortunatamente quell'incidente era stato chiarito quasi subito:Blaise era andato da lei pochi giorni dopo con il capo cosparso di cenere per scusarsi e per spiegarle cosa l'aveva spinto a comportarsi in quel modo.
Ad ascoltare le sue ragioni si poteva anche capire perchè avesse reagito con tanta foga,e lei l'aveva subito tranquillizzato:che le cose con Filippo andassero bene o meno,che ci fosse un'altro uomo nella sua vita,lui sarebbe sempre stato il padre della loro bambina e quindi avrebbe avuto la priorità su tutti gli altri uomini della sua vita.
-Come ha fatto ad entrare?-le domandò curiosa.
-La chiave di riserva sotto il vaso di terracotta-spiegò come se fosse ovvio.
Pansy si lasciò cadere sul divano e la fissò per qualche secondo.
-Voglio tutti i dettagli,anche quelli più piccanti...-le disse senza allontanare lo sguardo dal suo viso.
-Sicura che puoi sopportarli?-scherzò Daphne divertita.
-Se sono sopravvissuta ai racconti di te e Blaise,posso farcela anche ora.
Comincia a raccontare-

 


"25 Giugno 2004
Primo incontro con i Serpeverde al completo....Continuo a chiedermi perchè Draco e Daphne si sono lasciati:sono perfetti insieme!
Io non farò mai la stessa figura che fa lei al suo fianco.

Serata piena di avvenimenti,di parole,di risate e di...capovolgimenti.
L'ho baciato per la prima volta.
E avrei voluto fare molto altro..."

Quello era sicuramente un commento migliore per quello che per lui era stato un momento memorabile della loro storia insieme:il ricordo di quei momenti sul biliardo dei Nott erano ancora stampati nella sua memoria e ogni volta che ci pensava malediva Pansy per la sua intrusione.
Era stato da quel momento che la loro storia aveva preso una strada in discesa:tutto quei freni, quelle imposizioni avevano iniziato ad abbandonare Hermione permettendole finalmente di rilassarsi e di godersi quei momenti che vivevano insieme.
Girò ancora le pagine dando qualche veloce occhiata a quello che vi era scritto sopra.

"5 Luglio 2004
Stavo per fare l'amore con Draco sul divano.
Davanti al "Mago di Oz"!!Inaudito!
E' stato lui a fermarsi,ma è riuscito lo stesso a donarmi una serata indimenticabile...Chi l'avrebbe detto che si poteva provare tanto piacere senza togliersi i vestiti?"

La frase finale fu,ovviamente,accompagnata da un sorriso malizioso.
Una piccola nota nella pagina seguente lo riempì di curiosità.

"6 Luglio 2004
Parlato con Pansy.
Non credevo di averle creato tanti problemi...Io al posto suo mi odierei!
C'è qualcosa di misterioso nell'invito che Pansy ci ha fatto per questo fine settimana"

Che intendeva?C'era stata una discussione fra Hermione e Pansy di cui non era al corrente?
Poco probabile,doveva essere qualcosa che riguardava la sfera femminile e quindi totalmente inaccessibile a lui.
Ricominciò a sfogliare le pagine dell'agenda alla ricerca di una data precisa:era terribilmente curioso di sapere cosa aveva scritto della loro prima volta,se quello che gli aveva detto quel giorno era vero.

"11 Luglio 2004
Ero preoccupata per Harry,per la reazione che poteva aver avuto sentendo Prudence chiamare "papà" Draco,ma ora la mia mente è svuotata di tutti i pensieri,mi sento come se non dovessi preoccuparmi più di nulla per il resto della mia vita.
Ho fatto l'amore con Draco...Senza limiti e senza paure, demolendo tutti quelle barriere che mi sono costruita nel corso della mia adolescenza.
Se penso ad alcune cose che ho fatto e gli ho concesso di fare brucio per la vergogna!!
Ma non ho rimpianti..."

Era qualcosa di unico venire a sapere dai più intimi pensieri di Hermione che cosa lei aveva pensato della loro prima volta:ripensando adesso ai dubbi che l'avevano colto la mattina dopo gli veniva inevitabilmente da sorridere,ma era un sollievo scoprire di non essersi sbagliato,che la passione che aveva sentito in quel momento fra di loro non era una mera illusione.
Interruppe la lettura per accendere le luci nella stanza,quasi completamente avvolta nella penombra della sera e per versarsi un bicchiere di vino.
In lontananza sentì il suono del telefono,forse dal salotto di famiglia,ma decise di ignorarlo: qualsiasi problema avrebbe potuto aspettare qualche ora.
Tornò a sedersi sul divano e riprese in mano il libro nero,facendo attenzione ad una pagina che era sul punto di staccarsi dall'asse.

"13 Luglio 2004
Nessuna notizia da parte di Harry.
Deve essere rimasto davvero male per quello che ha detto Prue...Speriamo sia abbastanza intelligente per capire che era solo un gesto d'affetto verso Draco"

Intelligenza?Andiamo stiamo parlando di Potter!

"18 Luglio 2004
Una terribile consapevolezza mi ha colpito.
Sono innamorata di Draco!
Non lo so come è successo,quando è cominciato...
E adesso che faccio?Devo dirglielo o devo stare zitta?
E se glielo dicessi e lui non provasse la stessa cosa per me?Non avrei più il coraggio di guardarlo in faccia!"

C'erano voluti tre mesi perchè Hermione si fidasse di lui.
Tre mesi perchè imparasse ad amarlo.
Tre mesi ed un solo istante per rovinare tutto.

 

La gita allo zoo era stata istruttiva,più di quanto si era aspettata.
Blaise era stato un cicerone esemplare,illustrando le caratteristiche di ogni animale,rispondendo alle incessanti domande di James,accompagnandolo al padiglione degli insetti e dei rettili soddisfacendo così la sua nuova passione per i serpenti ed i ragni,evitando così di annoiarsi mentre lei e Albus erano alla fattoria dei piccoli a dar da mangiare alle caprette e ai cavalli.
Quando Al si era ribellato al passeggino,lo aveva preso per mano,camminando più lentamente per star dietro alle sue gambe tozze e,quando dopo neanche mezz'ora il bambino si era stancato di camminare,lo aveva preso sulle spalle,incurante delle lamentele di Ginny.
Era rimasto accanto a James per più di mezz'ora di fronte ai vetri del "Gorilla Kingdom" aspettando che l'esemplare di gorilla femmina si affacciasse,non curante degli altri visitatori che passavano loro accanto,ascoltando le chiacchiere del bambino sui gorilla.
Non furono quindi affatto sorpresi quando,fermando la macchina davanti casa,trovarono entrambi i bambini addormentati nei loro seggiolini.
Ginny fermò la macchina e si voltò su sedile lanciando un'occhiata ai suoi figli.
-Vuoi una mano a portarli dentro?-le chiese lui seguendo il suo sguardo.
Lei scosse la testa,voltandosi verso il suo viso e cercando i suoi occhi.
-Posso farcela-lo rassicurò.
Blaise sorrise e annuì.
-Non ho mai detto il contrario,ma vedi se ti aiutassi a portare dentro i bambini avrei una scusa per farmi offrire una tazza di te...-le disse.
Ginny abbassò leggermente lo sguardo,quasi timida,per poi tornare a posarlo sul suo volto.
-Hai pensato proprio a tutto-scherzò.
Blaise alzò le spalle.
-Meglio prendere in considerazione anche le altre alternative-
Lei rise leggermente e poi sospirò.
-Io prendo Al,tu prendi Jimmy-gli disse voltandosi e aprendo la portiera del guidatore.
Scese dalla macchina e aprì la porta posteriore e,cercando di fare meno rumore possibile tolse il piccolo dal seggiolino.
Richiuse la portiera e alzando lo sguardo vide Blaise,con in braccio James fare lo stesso.
Si avviò verso la casa salendo i tre gradini che la separavano dalla strada e,dopo aver aperto la porta con un incantesimo mentale,entrò in casa.
Sempre nel silenzio più totale riuscirono a salire le scale e a mettere i bambini nei loro letti, completamente vestiti.
-Hanno davvero il sonno pesante!-commentò Blaise,ai piedi della scala lo sguardo alto verso il piano superiore.
Ginny annuì.
-Erano stremati...Un piccolo riposino non può che far bene-
Blaise la fissò in silenzio,riempiendola di curiosità per quel semplice sguardo.
-Mi hai stupito,sai?-gli confessò staccandosi dalla scala e dirigendosi verso il salotto.
-Perchè?-
I passi dietro di lei le fecero capire che Blaise la stava seguendo.
-Credevo non ti piacessero i bambini...-spiegò.
-Da cosa lo avresti capito?Certo non sono un loro grande fan...
Diciamo che comincio a trovarli interessanti quando hanno l'età di Al;prima sono tutti pappine e pannolini sporchi,bleah!-disse lui poggiandosi contro una parete.
Ginny rise e si sedette su una poltrona.
-Come farai con tua figlia allora?-gli fece notare.
-Ah lei sarà diversa!-
-Già lei non avrà pannolini sporchi da cambiare-lo prese in giro la rossa.
Blaise la guardò con un'accenno di sorriso sulle labbra.
-Oggi siamo incredibilmente spiritosi...E' per merito mio?-chiese facendo un passo verso di lei.
Ginny restò in silenzio qualche istante,poi alzò le spalle.
-Anche.
Oggi ho firmato le carte per la separazione-gli rivelò.
Il viso di Blaise divenne immediatamente serio.
-Ah-disse semplicemente.
Lo sguardo fisso sul divano davanti a lei,Ginny sembrò assorta,quasi assente.
-Credevo che una decisione come questa mi avrebbe devastato.
Invece,quando ho firmato quel documento è stato come se stessi firmando i documenti per l'assicurazione dell'auto-
-Che vuoi dire?-le domandò attento.
-Mi sono sentita libera...Ed è strano perchè un pensiero del genere mi avrebbe terrorizzato qualche mese fa-disse sinceramente confusa.
-Vorresti stare ancora con Potter?-le domandò.
-No-rispose subito lei.
Blaise buttò fuori il fiato che aveva trattenuto in attesa di quella risposta senza neanche accorgersene.
-Allora smettila di preoccuparti-le disse piegandosi sulle ginocchia di fronte a lei.
I loro occhi si incontrarono e nel suo sguardo lui lesse ancora molta confusione.
-Le persone cambiano.
E' la vita,anzi è il bello della vita:il cambiamento è una sfida personale con noi stessi per vedere se riusciamo ad essere migliori di come siamo.
Molte persone,spaventate dalla novità e dall'ignoto preferiscono restare sempre uguali, decidono di percorrere sempre le solite strade...senza sapere cosa si perdono-aggiunse con un leggero sorriso.
Ginny lo ascoltò attenta,quasi bevendosi le sue parole.
-Improvvisamente ti sei accorta che la persona che doveva essere il compagno della tua vita era sempre rimasto identico a quando lo avevi conosciuto da ragazza:stessi interessi,stessi amici,stesse antipatie...-
Era come ripetere lo stesso giorno all'infinito,pensò lei.
-Non sentirti egoista perchè quando se ne è presentata l'occasione l'hai afferrata.
Pochi al tuo posto avrebbero fatto il contrario-concluse.
Gli occhi fissi nei suoi,Ginny sospirò chiedendosi come poteva un semplice discorso colpirla così tanto e farle dimenticare i dubbi che aveva fino a pochi secondi prima.
Avvicinò il viso a quello di lui e gli diede un bacio dolce.
Un piccolo sfioramento di labbra prima di staccarsi e incontrare di nuovo i suoi occhi.
-Grazie-
Blaise sorrise,accarezzandole i capelli con una mano e riavvicinando il viso al suo.
-Non c'è di che-disse accompagnando ogni parola con un bacio.


Dopo aver letto l'ultima pagina,chiuse il libro nero.
Ora sapeva tutto quello che c'era da sapere su sua moglie,sui suoi pensieri e sui suoi sentimenti per lui.
Non era un gioco per lei,era apparso chiaro fin dalle prime pagine.
Si era perso fra i pensieri di Hermione dissetando la sua curiosità,il suo bisogno di sapere tutto di lei.
Aveva quasi pianto quando aveva letto le pagine che parlavano della scomparsa di Prudence e del loro bambino ritrovandosi nelle sue fantasie su come sarebbe stato e a chi avrebbe assomigliato di più.
Si era veramente stupito leggendo il dubbio che,nonostante la felicità, impregnava le pagine che parlavano del loro matrimonio:in più pagine,Hermione si chiedeva se era la cosa giusta,se non fosse meglio aspettare un altro paio d'anni prima di fare un passo così grande e di come lui la stesse aiutando ad allontanare questi dubbi.
Ora la sua idea doveva essere completamente diversa...
Però c'era una cosa che aveva capito ancora più chiaramente nell'attimo esatto in cui aveva chiuso l'ultima pagina del libro nero.
Voleva indietro sua moglie.
Aveva aspettato anche troppo ed era venuto il momento di andarla a riprendere.

 

 

Salve a tutti!!!

La fine si avvicina lenta ma inesorabile,anche se ci saranno ancora un paio di capitoli prima di questa,inoltre ho in mente un epilogo facoltativo che lascerà a bocca aperta molti di voi...

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e chiedo scusa per eventuali errori di ortografia e battitura.

Inoltre volevo ringraziare tutti quelli che hanno scritto dicendo che apprezzavano le canzoni inserite nei vari capitoli,quei complimenti mi fanno ancora + piacere perchè scelgo le canzoni secondo i miei gusti personali e sn contenta che siano gradite anche a voi!

La frase all'inizio del capitolo è tratta da "Waiting for a star to fall" dei Boy meet Girl.

E ora i ringraziamenti:Love Luna(Grazie x i complimenti!Mai disperare,anche quando la situazione sembra nera come la notte!),Monnis(Quando si tratta d'amore anche la persona + intelligente diventa un imbecille,Hermione non sarebbe la sola!),Sissy'88(Io credo che lui abbia aspettato finora il momento giusto x parlargliene,rovinando così tutto quello che avevao costruito...Ok,forse credo tr nella bontà delle persone!Sono felice d averti fatto amare Blaise e Ginny,ma credimi,ancora nn è arrivato il pezzo forte nella loro storia...),Cipychan87(Fargli spiegare per sentire quelle che per lei sono solo bugie?Meglio far sbollire prima la rabbia...), Midnight_Sun(Benvenuta!Grazie x i complimenti!La prima volta che ho ascoltato una canzone dei Beatles avevo 11 e da quel momento è stato amore a prima vista e x tutta la vita;hai centrato perfettamente il problema:il silenzio di Draco sui suoi sentimenti.Perchè restare con qualcuno che nn riesce ad esprimere fino in fondo il suo amore per te?),Lights(Draco che si arrende?Non credo sia nella sua natura!),Sidraco(Grazie x i complimenti!Hai perfettamente ragione,è stato un enorme errore!Grazie x avermelo fatto notare),Francesca Malfoy(Far del male fisico a Draco,dici?Poi conoscendo Hermione si pentirebbe immediatamente di qll che ha fatto,xkè in fondo lei lo ama,questa è solo una crisi un pò più grave del solito),Kitty Cullen(Mi consideri ancora un'agente della Cia?Sai sei l'unica da cui comincio a temere qualche rito vodoo...),Gelb_augen(Grazie x i complimenti!Ora mi farai veramente arrossire...Beh,mi sembrava il minimo farle fare una bella sfuriata dopo aver scoperto che l'unico motivo per cui si era celebrato il suo matrimonio erano i soldi...Certo ce ne sono anche altri,ma lei al momento nn vuole capirlo),Smemo'92(E non solo da Draco,credo le sia crollato tutto il mondo sulle spalle...E' vero c'era anche quella clausola,ma nn credo ke Hermione abbia letto tutto il testamento,furiosa com'era),Krisma(Anche io li adoro!!!Ma una nube si affaccia sul loro orizzonte...),Yumisan(Come si dice:un colpo al cerchio ed uno alla botte!Cmq tranquilla,vedrai che aggiusto tutto),Shnusschen(Grazie x i complimenti!),Agnes Cecilia(Va un pò meglio?Ogni volta che uno di voi sta male x qll che scrivo ci rimango tr male,spero che la reazione a questo capitolo sia stata + postiva),Missjude(Grazie x i complimenti!)Deaselene(Non ti fa male tenerti tutto dentro?Anche io sn un pò come te,accumulo tutto finkè nn scoppio in lacrime x tutto qll che mi è successo in mesi...Cmq ti assicuro che ci sarà un incontro,ma nn so se ci saranno piatti rotti,nn è nello stile di Draco),Hollina(Forse era un pochino scontata...),Erigre(Un'altra al posto suo avrebbe fatto di peggio!),Bellezza'88(Beh sai com'è...a casa c'è Sadie che potrebbe disturbare,mentre in ufficio basta solo chiudere la porta,e sempre nei momenti in cui la piccola è al nido),Ginny'28(Beh in fondo meglio adesso che fra qualche anno,allora avrebbe fatto ancora + male),Kiketta182(Grazie x i complimenti!Capita anche a me,specialmente da quando ho cominciato a scrivere qst storia di provare sentimenti "umani" per i Serpeverde..-nn è poi tanto male,sai?).

Bene,x il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"All my loving"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** All my loving ***


all my loving

 

"A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te"

"I know youve been taken, afraid to hurt again
You fight the love you feel for me instead of givin in
But I can wait forever, a-helpin you to see
That I was meant for you and you for me"

 

Dicembre,gennaio,febbraio,marzo.
Calendario allamano fece di nuovo il calcolo mentale,cercando di non farsi prendere dal panico.
Poteva escludere dicembre e anche gennaio...oppure no?
Dannazione!
Alzò lo sguardo fissando per un'istante il frigorifero dinanzi a sè e fece un respiro profondo.
Doveva calmarsi...Se iniziava a dare di matto allora sarebbe stata la fine!
Riabbassò lo sguardo e cominciò di nuovo a controllare le varie date:scartò dicembre e marzo visto che era il mese appena iniziato,arrivando all'ovvia conclusione che tutto si concentrava nei trenta giorni di gennaio e che doveva essere successo allora.
Cazzo cazzo cazzo!!!
Come diamine aveva fatto a non accorgersene?
Di solito era così attenta,come aveva potuto dimenticare una cosa del genere?
Tutta colpa di quello che era successo nell'ultimo mese e mezzo,non c'era altra spiegazione:se avesse vissuto la sua vita normale di tutti i giorni si sarebbe accorta di quell'enorme buco nero,ma presa da tanti altri pensieri,le era proprio uscito di mente.
Neanche avesse ancora quindici anni.
E adesso cosa doveva fare?
In un'altro momento avrebbe fatto i salti di gioia per questa possibile gravidanza,ma adesso?
La sua vita era già tanto complicata,perchè aggiungere altri problemi?
Accidenti perchè già iniziava a farsi tante domande quando ancora era solo un sospetto e non aveva neanche fatto uno di quei test da due soldi che si comprano ai drugstore!
Forse era meglio aspettare di averne la certezza prima di diffondere la notizia ai quattro  venti, specialmente visto come volevano veloci le notizie in quell'ambiente.
Confusa,posò i gomiti sul tavolo,poco distante dal calendario,e si sorresse la testa con entrambe le mani.
Aveva bisogno di una tazza di caffè per riflettere con più calma.
Si alzò dalla sedia e si avvicinò al bricco di caffè accanto al lavello,versandone un pò in una tazza rossa,lo sguardo lontano come se stesse cercando di immaginare il proprio futuro prossimo.
La vita era proprio buffa certe volte...Solo un'anno prima lei stava cercando in tutti i modi di avere un bambino,arrivando a fare l'amore quasi tutte le sere per essere sicura di un risultato sicuro,incurante della stanchezza.
Ripensandoci adesso,il fatto che quella gravidanza non fosse mai arrivata,forse era un segno per dirle che tutto stava per cambiare.
Con la testa ancora fra le nuvole,avvicinò la tazza alle labbra per bere il primo sorso,ma non appena le arrivò il profumo di caffè alle narici,una sensazione di disgusto le salì dallo stomaco portandola ad allontanare in fretta la tazza.
Non contenta,cercando di eliminare definitivamente gli effluvi "malefici",gettò il liquido nero nel lavello,osservandolo mentre svaniva all'istante nelle tubature.
Sospirò e si voltò dando le spalle all'acquaio,le braccia incrociate sul petto.
Doveva pensare in modo razionale a quella cosa,esaminare i pro ed i contro;richiamò a sè una matita ed un foglio e tracciò una riga al centro di questo:

PRO  | CONTRO

Riflettè qualche istante,battendo la punta della matita sui denti,poi iniziò a riempire la casella dei contro:
-Non lo conosco e lui non conosce me...non ancora
-Ci frequentiamo da poco
-Aspetta un figlio da un'altra donna
-E' un Serpeverde

Ma che importava?Scuotendo la testa,quasi fosse rammaricata con sè stessa,tirò una linea sull'ultima frase,cancellandola.
Se fosse stata attenta all'etichetta,a quest'ora forse non sarebbe stata in quelle condizioni,pensò sospirando.
Ma quali condizioni!,ribattè un'altra vocina battagliera.
Non era ancora detto che fosse incinta e sicuramente quando scoprirà che è stato tutto un'equivoco ci riderà sopra...anzi ci avrebbero riso insieme!
Guardò la tabella dei pro e,dopo qualche istante,iniziò a riempirla:

-Premuroso
-Affettuoso con i ragazzi
-Fin dall'inizio è stato sincero con me
-Spiritoso
-Affascinante
-Bravo a letto

Arrossì leggermente aggiungendo l'ultima riga,ma in fondo era la verità,perchè negarlo?
Il telefono squillò facendola sobbalzare e guardarsi intorno neanche avesse paura che qualcuno la stesse spiando.
Sentendosi una sciocca,si alzò e si diresse verso il telefono,che insistente continuava a suonare.
-Pronto?-disse nello stesso istante in cui attivò la comunicazione.
-Che ne dici di Amy?-
Riconobbe subito la voce all'altro capo del telefono e quella frase,dopo tutti i pensieri assurdi che le erano girati in testa per l'ultima ora,le bloccarono il respiro.
-Come?-riuscì a farfugliare,poggiando una mano sul tavolo.
-Per il nome della bambina:che te ne pare di Amy?-chiese ancora Blaise.
Immediatamente Ginny sospirò di sollievo e premette le labbra una contro l'altra,dandosi dell' imbecille per aver anche solo pensato che potesse aver capito qualcosa dal tono della sua voce.
-Ci sei ancora Ginevra?-le domandò lui.
-Sì,sì sono qui,stavo riflettendo....Amy è un bel nome-rispose pronta.
-Lo penso anche io.Sicuramente molto meglio di Helen-borbottò poi lui.
Con un sorriso leggero,Ginny si avvicinò al tavolo e,la bacchetta stretta in una mano,bruciò la lista che aveva appena finito di scrivere,riducendola ad un mucchietto di cenere.
-Daphne che ne pensa della tua proposta?-domandò curiosa.
Lo sentì sbuffare dall'altra parte del telefono e non potè fare a meno di ridere.
-Crede che sarebbe poco di classe...Sono giorni che provo a farle capire che con un nome come Helen si farebbe odiare da tutti!La considererebbero la regina delle nevi-commentò Blaise.
Ginny rise ancora,sinceramente divertita.
Sentì il silenzio dall'altra parte della cornetta e si domandò che cosa stesse pensando lui.
-Mi piace la tua risata...Mi mette allegria-disse Blaise sorprendendola.
Inaspettato,quel complimento la fece arrossire.
-Sei libera?Volevo invitarti a pranzo-continuò lui.
Non poteva vederlo.
Non prima di aver scoperto se era incinta o meno,o almeno di aver capito qualcosa del caos che imperava nella sua testa.
-Mi dispiace,ma sono occupata con Jim-mentì.
-Qual'è il problema?Possiamo portare anche lui a pranzo con noi-fece Blaise convinto.
Ti prego,non rendermi tutto più difficile...
Il campanello le sembrò quasi l'ultimo appiglio a cui aggrapparsi.
-Suonano alla porta Blaise-gli disse avviandosi verso l'ingresso.
-Dai,passo a prenderti all'una?-tentò ancora lui,deciso a non mollare.
Ginny sorrise e aprì la porta,indecisa.
Alzò lo sguardo verso l'ospite inatteso ed il suo sorriso scomparve all'istante.
Lo fissò fredda,incredula che avesse il coraggio di farsi vedere dopo tutto quello che era successo fra loro,quasi sperando di farlo scappar via con un solo sguardo.
-Ginevra?Ginevra va tutto bene?-domandò Blaise,stupito dal silenzio improvviso.
-Devo andare-disse lei semplicemente,senza staccare gli occhi dal suo ospite.
Sentì la voce di Blaise ribattere nella cornetta,ma non chiuse la comunicazione,concentrata su quello che l'aspettava.
-Che ci fai qui?-gli domandò secca.
Un sorriso,quel sorriso che aveva tanto amato,apparve sul viso di Harry.
-Non mi inviti ad entrare?-

 

La prima persona che si mise in contatto con lei fu Theo,cosa che la soprese non poco.
Si era aspettata un tentativo di riconciliazione da parte di Pansy,da Daphne anche se non era sicura che sapesse cosa era successo fra lei e Draco,ma sicuramente non da Theo.
Lui era l'amico con cui aveva meno confidenza,con cui non si era ancora stabilito quel rapporto profondo che c'era con gli altri.
Quando,qualche giorno dopo essere andata via di casa,lo vide sulla porta di casa di Ginny,fu certa di aver avuto uno sguardo sorpreso per qualche istante,prima che questo fosse sostituito da un' occhiata ostile.
-Se sei venuto per mettere una buona parola per il tuo amico,allora...-aveva detto sulla porta cercando di far risparmiare tempo e fiato ad entrambi.
Theo aveva scosso la testa.
Era inappuntabile nel suo completo fumo di londra e la cravatta color perla neanche dovesse andare ad una cerimonia ed Hermione,guardandolo,si chiese perchè si fosse vestito così elegante solo per andarla a trovare.
-Non sono qui per questo...O almeno non totalmente-aveva ammesso.
Lei aveva aggrottato la fronte e lo aveva guardato senza capire.
-Posso entrare?-le aveva chiesto educatamente.
Hermione era stata sul punto di rifiutarsi,poi si era ricordata che quella non era casa sua e la sua educazione aveva avuto la meglio:bisognava sempre fare gli onori di casa quando si era ospiti di qualcuno.
Si era fatta da parte e lo aveva lasciato entrare,guidandolo poi verso il salotto,dove si erano seduti uno di fronte all'altra in silenzio per alcuni istanti.
-Vuoi una tazza di caffè?-aveva chiesto Hermione,cercando sempre di comportarsi in maniera educata.
Theo aveva scosso di nuovo la testa,la schiena ritta contro lo schienale del divano e lo sguardo fisso su di lei.
-Hermione io volevo parlarti del testamento di Narcissa-aveva detto venendo subito al sodo.
Lei aveva sospirato e si era passata una mano fra i riccioli.
-Te lo ha chiesto lui di venire?-
Lui aveva scosso la testa.
-Non sa che sono qui...Se lo sapesse,forse la nostra amicizia sarebbe in serio pericolo-aveva detto in tono serio l'uomo.
Hermione aveva iniziato a fissarlo attenta,incuriosita da quelle parole.
-Quello che è successo,è anche colpa mia-le aveva spiegato.
-Come potrebbe essere...-
-Io sapevo dell'esistenza del testamento-le aveva confessato.
Non capiva.
Ginny le aveva detto che tutto il gruppo di Serpeverde era stato sempre all'oscuro dell'esistenza di quel documento,quindi significava che anche lei le aveva mentito?
-Ma mi è stato detto che...-aveva farfugliato.
Theo aveva annuito.
-Infatti-
-Scusami Theo,comincio a non capirci più niente-gli aveva detto sincera.
Lui si era lasciato andare ad un leggero sorriso.
-Hai ragione,è meglio che ti spieghi tutto dall'inizio.
Otto anni fa,io ero uno studente di legge che divideva il suo tempo fra lo studio e il praticantato presso lo studio legale Wilkes.
All'epoca non avevo altro incarico se non quello di protocollare documenti e mettere timbri ed è stato proprio per questo motivo che un giorno mi è capitato sotto mano il testamento di Narcissa-le aveva raccontato.
-Quindi sei stato tu a stilarlo?-chiese lei leggermente confusa.
Theo scosse la testa.
-Io ho soltanto messo i timbri necessari a renderlo valido.
Però il segreto professionale mi imponeva di non parlarne con nessuno...Neanche Draco sa che ero a conoscenza di quel documento-le aveva spiegato.
Hermione aveva annuito,ma l'attimo dopo si era trovata a chiedersi perchè lui fosse lì a dirle quelle cose.
-Non capisco come possa cambiare quello che è successo-gli aveva detto.
Con un'espressione quasi professionale,Theo aveva preso da terra la sua ventiquattro ore e l'aveva posata sulle ginocchia per poi aprirla ed estrarne un documento.
-Dimmi Hermione,quanto hai letto del testamento?-le aveva chiesto lui senza guardarla.
-Che vuoi dire?-
C'era qualcosa che ancora non sapeva?Qualcos'altro di peggio?
-Sei arrivata alla fine?-aveva specificato lui.
Hermione aveva scosso la testa.
Dopo aver capito che lui l'aveva sposata per avere i suoi soldi le era sembrato stupido continuare a leggere:quel pezzo di carta era la prova della sua stupidità.
Theo,nel frattempo,aveva richiuso la valigetta e l'aveva rimessa a terra,un documento in una mano.
-Allora hai perso la parte più importante-
-No,credimi,quella credo di averla letta...-aveva ribattuto lei sicura.
-Intendi i soldi?-aveva chiesto Theo con la solita voce professionale.
Hermione aveva annuito sicura.
Un sorriso accennato era apparso sul viso dell'uomo.
-Quella non è la parte importante,quello è soltanto burocrazia-
-Sposare una donna per evitare di finire sul lastrico la chiami burocrazia?-aveva ribattuto lei infervorandosi leggermente.
Non capiva come si era sentita scoprendo quel documento,come si era sentita usata e stupida... Ma del resto cosa poteva aspettarsi da un Serpeverde?
Per qualche istante,Theo restò in silenzio,poi dopo un piccolo sospiro riprese a parlare.
-Tu non puoi saperlo,ma Narcissa si è sempre sentita in difetto nei confronti di Draco:era convinta di non averlo amato come meritava per via del grande amore che la legava a Lucius.
Era certa che soltanto poche persone al mondo riescono ad amare così profondamente e intensamente qualcuno come lei amava suo marito...Un'amore talmente totalizzante da escludere anche il proprio figlio.
Quel tipo di amore che sperava Draco incontrasse nella sua vita-le aveva raccontato.
Lei era rimasta in silenzio,mentre alla mente le ritornava un discorso simile che Draco le aveva fatto un giorno d'estate lontano,per cercare di sopperire alla mancata ammissione dei suoi sentimenti.
-Era molto innamorata di Lucius...-aveva commentato a mezza bocca.
-Era tutto il suo mondo-aveva detto semplicemente Theo.
Hermione aveva annuito distratta,lo sguardo perso nel vuoto.
-Per questo ha aggiunto quella clausola nel testamento-aveva aggiunto l'uomo.
Lo sguardo della riccia era tornato a fissarsi sul volto di Theo,attento e quasi sorpreso dalla sua ultima frase.
-Che clausola?-aveva infatti chiesto.
Come aveva immaginato.
Theo si era sporto verso di lei tendendole il documento che ancora stringeva in una mano, cercando con quel semplice gesto di convincerla a prenderlo.
Dopo qualche tentennamento iniziale,Hermione strinse le dita attorno ai fogli che ben conosceva e odiava.
-E' vero,per ereditare il suo intero patrimonio Draco doveva sposarsi entro i ventisette anni.
Ma poteva farlo soltanto se fosse stato vero amore-le aveva raccontato lui.
La fronte di Hermione si era aggrottata a quelle parole,mostrando a Theo che lei non era disposta a cedere facilmente.
-L'anello che ti ha regalato per il vostro fidanzamento è legato a questa clausola-aveva continuato.
-Che vuoi dire?-aveva domandato,mentre nella sua mente si formava chiara l'immagine dell' anello con il diamante e lo smeraldo.
Aveva amato fin dall'inizio quell'anello,la perfetta congiunzione fra loro.
-Devo confessarti che neanche io lo so con precisione,credo che neanche Draco sappia bene la sua caratteristica,ma sarebbe cambiato se il vostro non fosse stato vero amore-
Nervosa,Hermione si era alzata in piedi,cercando di riflettere su quello che lui le stava dicendo: quindi Draco l'amava?
La ragione principale per cui aveva pagato i debiti di Ron,si era inventato la storia del contratto, era per averla vicino,per farla innamorare di lui come...
No!Impossibile..
Andiamo stiamo parlando di Draco Malfoy!
-Vorrei tanto poterci credere-aveva commentato.
Theo si era alzato a sua volta,restando però vicino al divano.
-Lui ti ama.
Anche se non te lo ha mai detto,per qualche strana ragione assurda,Draco ha amato una sola donna nella sua vita:te-
-Come fai a dirlo?
Lo conosci meglio di me,e sai quanto è bravo a fingere...-si era lasciata scappare lei tornando a guardarlo.
Lui aveva sorriso leggermente.
-Certe cose non si possono fingere-aveva detto convinto.
Hermione era rimasta in silenzio,non trovando nulla da ribattere a quel tono deciso e sicuro.
-C'è un'altra cosa che so per certo.
Pansy e Daphne non sapevano nulla di questa storia,e neanche Blaise...per quanto possa sembrare strano-aveva aggiunto con un sorriso divertito.
Lei si era lasciata contagiare da quel sorriso,che scomparve quasi subito ripensando a come aveva trattato Pansy.
-Non volevo trattarla così male...Non ragionavo in quel momento-
Theo aveva annuito.
-Lo so-si limitò a dire.
Si guardarono per qualche istante,poi Hermione sospirò tormentata.
-Sarà meglio che vada...Ho fatto la mia buona azione quotidiana ed ora è il momento di ritornare il solito squalo-aveva commentato lui.
Hermione aveva sorriso e gli era andata incontro per accompagnarlo alla porta.
-Grazie per essere passato-
-Dovere...Forse se avessi parlato prima non sarebbe successo tutto questo dramma-aveva ribattuto.
Sarebbe successo comunque...Forse.
Arrivati sulla porta,lui si voltò e la salutò.
-Rifletti bene a quello che ti ho detto prima di prendere una decisione.
Draco ha fatto tanti errori,ma non quello di sposarti senza amore-
Ma quanto poteva credere alle sue parole?
In fondo chi poteva dire di conoscere veramente il Re delle Serpi?

 

Era strano trovarsi una di fronte all'altro dopo tanto tempo.
Vederlo girare per casa,quella stessa casa che avevano arredato insieme e che era stata spettatrice del loro amore,era quasi assurdo per lei:come se neanche un giorno fosse passato dall'ultima volta che si erano visti,era entrato nell'ingresso e,come faceva quasi ogni giorno,aveva posato la giacca sull'attaccapanni vicino la porta,per poi precederla verso la cucina.
A pochi passi di distanza,lei lo aveva osservato mentre prendeva la sua solita tazza dalla credenza,quella rossa con il suo nome scritto a lettere gialle,e riempirla di caffè.
Soltanto allora si era voltato e aveva incontrato il suo sguardo.
-E' bello rivederti-
Ginny fece un paio di passi nella stanza,le mani dietro la schiena,i denti che mordevano l'interno di una guancia.
-Sei sempre bellissima-continuò.
Lo osservò posare le labbra sulla tazza e bere un lungo sorso.
-Ne vuoi un pò?-le chiese poi tendendole la tazza.
Ginny scosse la testa.
-Che ci fai qui Harry?-si decise a chiedergli.
Lui alzò le spalle.
-Avevo voglia di vederti,sono mesi che non ci vediamo...Dove sono i ragazzi?-chiese guardandosi intorno neanche temesse di vederli spuntare all'improvviso dai mobili.
-All'asilo.-
Si concessero un'altro sguardo silenzioso,poi Ginny sospirò:quel giorno non era proprio in vena di giochi e sotterfugi.
-Perchè sei venuto qui?-gli domandò ancora,con maggior decisione nella voce.
La conosceva bene,si era sempre vantato di saper riconoscere ogni sua emozione da un piccolo cambiamento del suo viso,quindi capì subito che era inutile continuare a tergiversare ancora.
-Sono qui per te-le disse serio,posando la tazza sul lavello.
Ginny aggrottò la fronte.
-In questi mesi ho pensato a lungo,ho avuto tempo per riflettere su quello che ci era successo...
E ho capito che non sono pronto a rinunciare a noi-le disse fissando i suoi occhi.
Lei lo fissò in silenzio,incredula.
-Ho passato ore a chiedermi dove avessimo sbagliato,a cercare di capire cosa fosse successo al bellissimo rapporto che avevamo costruito negli anni...Voglio dire,noi ci amavamo.
Eravamo la coppia più invidiata,quella presa ad esempio,come abbiamo potuto cedere al primo accenno di crisi,quando abbiamo resistito alla separazione durante la Guerra?-le chiese come se fosse lei la diretta responsabile di quello che era successo fra loro.
-Dimmelo tu-gli disse decisa ad ascoltare tutte le sue argomentazioni prima di ribattere.
Harry si allontanò dal lavello e fece un passo in avanti,verso il bancone.
-Abbiamo smesso di impegnarci...Eravamo talmente sicuri di noi che abbiamo cominciato a dare per scontato il nostro amore,credendo che niente avrebbe potuto distruggerci.
Ginny se tu sapessi quanto tempo ho passato questi ultimi mesi pensando alle tante piccole cose che rendevano speciale il nostro rapporto e che con il tempo abbiamo abbandonato.
Ti ricordi le colazioni a letto?Le serate che ci concedevamo solo per noi due,quando finivamo a far l'amore sul pavimento?-le elencò poggiando entrambe le mani sul marmo del bancone.
Lei annuì:avevano fatto tutte quelle cose,è vero,ma solo perchè lei cercava sempre di ricordargli che c'era una vita oltre il lavoro ed il dovere.
Per ricordargli che c'era anche lei nella sua vita.
Erano tutte sue idee,ed ora anche il semplice fatto che lui se ne stesse appropriando,la indispettiva:la stava arringando come faceva con i novellini che ogni anno si univano alla sua squadra di Auror,senza il minimo calore o coinvolgimento.
-Io non sono pronto a rinunciare a noi.
Non senza averci provato di nuovo-concluse Harry,visibilmente contento della sua frase ad effetto finale.
Sul viso di Ginny apparve un sorriso beffardo:naturalmente aveva dimenticato di parlare di una cosa.
-Perchè non parli del vero motivo per cui sei qui?-gli chiese fissando il suo sguardo.
Harry aggrottò le sopracciglia e la fissò.
-La separazione-specificò lei.
Lo vide annuire come se si ricordasse solo in quel momento di quel piccolo particolare e il sorriso si accentuò ancora di più sul viso di Ginny.
-Non è strano che nel momento in cui hai ricevuto i documenti della separazione dal tuo avvocato hai improvvisamente capito che non potevi vivere senza di noi?-
-Come puoi pensare una cosa del genere?-le domandò lui mostrandosi incredulo.
-Ti conosco Harry,forse meglio di chiunque altro...
So benissimo cosa hai pensato quando hai visto quei documenti-ribattè lei decisa.
Il solo pensiero era triste e svilente non era disposta a farsi prendere in giro ancora una volta...
L'espressione sul viso di Harry era diventata seria,dimentica di qualsiasi maschera indossata finora.
-Tu vieni qui,fai dichiarazioni neanche ti trovassi davanti ad un pubblico adorante...Ma cosa ti fa credere che io voglia tornare con te dopo tutto quello che è successo?-gli domandò con fermezza.
-Non possiamo chiudere il nostro matrimonio per i problemi di qualcun'altro-ribattè deciso lui.
Lei sorrise ironica:si era talmente abituata alla schiettezza dei Serpeverde che ormai non sopportava più le bugie e la falsità.
Specialmente una palese come questa.
-Non credi sia venuto il momento di smetterla di nasconderci dietro un dito?
Sappiamo entrambi che il nostro matrimonio aveva dei problemi,prima ancora che scoppiasse il caos fra Ron ed Hermione...Solo che non volevamo vederli-
Harry premette le labbra una contro l'altra e annuì lentamente in un gesto quasi magnanimo.
-Davvero?-
-Andiamo!
Le nostre giornate erano tutte uguali,scandite dai soliti impegni e dai soliti avvenimenti;gli unici momenti di "vita" li avevamo grazie ai problemi che ci scaricava addosso Ron.
Non mi ricordo più l'ultima volta che abbiamo litigato per un nostro problema e non il loro...-
-Vuol dire che non ne avevamo-la beccò Harry,deciso fino all'ultimo a negare l'evidenza.
-No,che volevamo negare l'evidenza!-disse lei alzando leggermente la voce.
Lo sguardo fisso su di lui,sospirò cercando di calmarsi e si passò una mano fra i capelli,allontanandoli dalla fronte.
-Lo scorso anno volevamo avere un altro figlio:all'epoca mi sembrava la dimostrazione del nostro amore,del fatto che dopo cinque anni eravamo ancora vivi,eravamo ancora noi...Adesso più ci penso più mi rendo conto che era un modo per tenere insieme i pezzi di quello che era rimasto- gli confessò sincera.
Lo sguardo che lui le lanciò era gelido,come forse neanche Draco le aveva mai rivolto.
-Quindi eravamo destinati al fallimento!-commentò con voce fredda.
-Diciamo che tu hai accellerato le cose,ma credo che sarebbe finita comunque prima o poi-
Una inaspettata tranquillità accolse quella consapevolezza:prendere coscienza dei propri errori avrebbe aiutato entrambi a ricostruirsi una vita,senza colpevolizzarsi per quello che era successo.
L'amore poteva finire,non era un crimine e non era colpa di nessuno.
-Ridicolo!-ribattè lui indispettito.
Ginny scosse la testa.
-Non è poi così assurdo come credi.
Piuttosto è ridicolo che dopo tanti anni di vita insieme,sapendo che io ti conosco meglio di chiunque altro,hai messo su questa messinscena per via del divorzio.
Avresti potuto anche dirlo che non volevi che la tua immagine pubblica subisse un'altra batosta-gli disse sicura.
-Questa è la cosa più assurda che abbia sentito finora!-esclamò Harry.
-Non così tanto se ci pensi:il nostro matrimonio,o meglio,il fatto che io ti fossi accanto nonostante quello che avevi fatto era importante per la tua immagine già indebolita dal processo.
Se si venisse a sapere anche del divorzio,nessuno più crederebbe alla tua perfezione...-gli spiegò.
-Ero preoccupato per i ragazzi!Non pensi a loro,all'effetto che ha su di loro non avere il padre tutti i giorni in casa?-fece lui alzando la voce.
-Intendi quei figli che in quasi cinque mesi non hai cercato neanche una volta?-ribattè lei adattando la voce alla sua.
Non era disposta a tirare in ballo i loro figli in quella guerra privata:li avrebbe difesi con le unghie e con i denti fino alla fine!
Harry arricciò le labbra di fronte a quelle parole e tirò su con il naso,visibilmente infastidito.
-Non ti permetterò di mettermeli contro-
-Sai che non lo farei mai!Inoltre ci stai riuscendo benissimo da solo,senza neanche il mio aiuto- rispose concedendosi quella piccola frecciatina.
Vide le sue mani stringersi a pugno lungo i fianchi,cercando un punto debole per ribattere.
Si fissarono in silenzio,uno di fronte all'altro,cercando il primo momento d'esitazione dell'altro per attaccare.
A distrarre entrambi arrivò il suono del campanello,che giunse fino a loro quasi fosse un suono irreale.
Senza staccare fino all'ultimo lo sguardo dal viso di Harry,Ginny si avviò verso l'ingresso e la porta,chiedendosi distrattamente chi potesse essere.
Aprì la porta massiccia e restò sorpresa di trovarsi di fronte Blaise,una mano sollevata nel gesto di suonare di nuovo il campanello.
-Ciao-lo salutò senza nascondere la sorpresa nella sua voce.
Blaise sorrise,abbassando la mano,e restò fermò davanti a lei.
Si guardarono per un altro secondo prima che Ginny si facesse da parte per farlo entrare e richiuse la porta.
-Stai bene?-le chiese lui fermandosi a pochi passi di distanza da lei.
Ginny lo guardò,colpita dalla domanda.
-So che avevamo un'appuntamento all'una,ma prima al telefono ho avuto come l'impressione che fosse successo qualcosa e volevo essere sicuro che stessi bene-le disse spiegandole il motivo della sua visita.
Un sorriso apparve istantaneo sul viso di Ginny,facendola sentire stupida per tutti i dubbi e le paure che aveva avuto prima dell'arrivo di Harry.
-Sì,in effetti c'è qualcosa di cui devo parlarti,ma ora non posso...-disse fissando il suo viso.
Vide i suoi occhi celesti rannuvolarsi di fronte a quelle parole e sentì una mano posarsi sul suo braccio sinistro.
-C'è qualcosa che posso fare per te?-le domandò con voce rassicurante.
-Ma che bel quadretto!Peccato non ho un fazzoletto con me,altrimenti sarei già in lacrime-
Sia Ginny che Blaise si voltarono verso la fine del corridoio e videro Harry,le braccia conserte sul petto che li fissava con aria sprezzante.
-Potter-
Harry non degnò Blaise di uno sguardo,troppo concentrato a condensare il disprezzo che provava per Ginny in una singola occhiata.
Dal canto suo,la rossa si sentiva pronta ad affrontare qualsiasi frecciatina Harry le avesse rivolto: era finito il tempo in cui la sua disapprovazione la mandava in pezzi.
-Adesso capisco tutti i discorsi sull'amore finito,sull'ineluttabilità del divorzio...Avevi trovato già un sostituto!-
-Bada a come parli Potter!-intimò Blaise,senza allontanarsi da Ginny.
-Che ne pensa la tua famiglia del fatto che ti fai scopare da un fottuto Serpeverde?Scommetto che non vedono l'ora di abbracciarlo e di farlo entrare nella famiglia...-continuò Harry sarcastico, incurante dell'interruzione dell'altro.
-Credi di essere meglio di lui?Cosa ti fa pensare di essere superiore a Blaise?
Non ha assolutamente niente da invidiarti...Anzi forse dovresti essere tu a dover imparare un pò d'umiltà da lui!-ribattè la rossa.
-Assurdo!Ti sono bastati cinque mesi per...-
-Per cosa?Per farmi fare il lavaggio del cervello come Hermione?
Mi credi talmente debole da non saper scegliere da sola,da non capire cosa è meglio per me?
Oppure è il tuo orgoglio maschile ferito che parla?Non sopporti l'idea che siano bastati cinque mesi per dimenticarmi di te- lo interruppè lei stufa di sentire sempre le solite accuse.
-Nessuno avrebbe saputo neanche il tuo nome se non fosse stato per me!
E' solo grazie a me che tu ora sei qui!-le rinfacciò in modo quasi crudele.
La rabbia la travolse in pochi istanti,facendole desiderare per la prima volta di fargli del male,ma Blaise fu più veloce di lei.
Si frappose fra Harry e Ginny,afferrò il davanti della felpa di Harry e avvicinò il viso al suo con un'espressione minacciosa.
-Non azzardarti più a parlarle in questo modo- disse con voce dura.
-Perchè sennò che mi fai?-lo provocò Harry alzando la voce.
Ginny si avvicinò a Blaise e gli posò entrambi le mani sugli avambracci,cercando di calmarlo.
-Sono a tanto così dallo spaccarti la faccia Potter,non so se ti conviene provocarmi...-lo avvertì l'altro.
Quasi fosse divertito da tutta quella situazione,Harry sorrise beffardo.
-Lei non sarà mai tua...Resterà sempre mia moglie-gli disse fissandolo con sguardo gelido.
Sentendo il tocco di Ginny ancora su di sè,Blaise lasciò la presa e si allontanò di un paio di passi,quasi schifato dal solo tocco del Grifondoro.
Si voltò e incontrò lo sguardo di Ginny,che fece il passo che li divideva e gli circondò le spalle con un braccio.
-Cerca di non dimenticarlo neanche tu Gin-
La rossa alzò lo sguardo dal viso di Blaise e lo guardò gelida.
-E' meglio che te ne vai Harry-gli disse secca.
Lo vide alzare le spalle e passarle accanto per arrivare alla porta.
-Ah proposito,ho deciso che non ti concederò il divorzio...
Non sono il tipo che fa regali ai Serpeverde-
Dopo la sua battuta finale,Harry aprì la porta ed uscì di casa,lasciandoli soli in un silenzio quasi soffocante.


Aveva provato con Pansy,ma era stato tempo perso:l'amica era ancora arrabbiata con lui per le ripercussioni che la scoperta del testamento aveva avuto sulla sua amicizia con Hermione.
Avrebbe dovuto farsi perdonare anche da lei...
Era stato Theo a dirgli dove poteva trovarle.
Gli aveva raccontato che Hermione e Prudence erano rimaste a casa di Ginny meno di una settimana,finchè Pansy non era andata dalla donna e,dopo essersi chiarite,le aveva offerto Casa Nott come rifugio.
Dopo qualche incertezza e rimostranza,Hermione aveva accettato.
Le avrebbe trovate lì.
In macchina,percorrendo gli ultimi metri che lo separavano dalla casa,non potè evitare di ripensare all'ultima volta in cui era andato lì:il primo incontro di Hermione con i suoi amici,la loro prima vera litigata,il loro primo bacio...
Diamine,sentiva la sua mancanza neanche un dolore fisico.
Doveva riportarla a casa,a qualsiasi costo!
Fermò la macchina sul vialetto di ghiaia poco distante dalla casa e spense il motore:all'interno dovevano aver già sentito l'avvicinarsi della macchina ed era sicuro che nel giro di pochi istanti qualcuno sarebbe apparso sulla porta.
Prese un respiro profondo e aprì la portiera dell'auto,affondando il piede destro nei sassolini bianchi.
-PAPà!-
Si voltò non appena sentì quell'esclamazione:Prudence era sulla porta,gli occhi spalancati ed un sorriso che le illuminava il viso.
Draco sorrise all'istante,chiudendo la portiera dell'auto percorse in tre grandi falcate la breve distanza fra loro e la prese fra le braccia stringendola a sè.
-Piccolina mia...-mormorò fra i suoi capelli,la testa di Prudence contro la sua spalla.
Sentì le braccia piccole di Prudence stringersi attorno al suo collo e restò in quella posizione per quello che gli sembrò un tempo infinito,finchè non rialzò la testa e fissò la bambina negli occhi.
-Mi sei mancata tanto-le disse avvicinando la fronte alla sua.
Lei rise,quasi divertita,affondando le dita cicciotelle nei capelli fini dell'uomo.
-Anche tu...-
Draco sorrise e le diede un bacio sulla fronte,tornando a stringerla a sè,quasi avesse paura di vederla scomparire dalle sue braccia.
Era confortevole sapere che una delle sue donne lo amava ancora incondizionatamente... Sperava solo che fosse lo stesso anche per Hermione.
-Dov'è la mamma?-le domandò voltandosi verso la porta e salendo il piccolo gradino che immetteva nella casa.
Prudence si staccò dal suo collo e gli indicò la stanza in fondo al lungo corridoio:il salotto privato dei Nott.
Un sorriso apparve sul viso dell'uomo:forse non era tutto perduto.
Cercò gli occhi di Prudence e le sorrise affabile.
-Tesoro ascolta:ora io vado a parlare con la mamma-le disse mettendola a terra.
Prudence annuì con un'espressione quasi adulta che lo intenerì terribilmente.
-Nel frattempo,tu va su nella tua stanza-
Vide chiaramente che l'idea non incontrava il favore di Prudence,ma la bambina sospirò e senza parlare si avviò verso la scala che portava alle camere al piano di sopra.
Lui restò a guardarla finchè non fu scomparsa dietro l'angolo all'inizio delle scale e poi riportò lo sguardo sull'ultima porta in fondo al corridoio.


Lo aveva sentito arrivare.
Il rumore dell'auto l'aveva fatta affacciare alla finestra insieme a Prudence,certa che fossero Pansy e Sadie,invece aveva riconosciuto immediatamente la macchina.
Così come sua figlia.
Aveva iniziato a muoversi nelle sue braccia per liberarsi dalla sua stretta e correre da lui e lei non era riuscita ad impedirglielo.
L'aveva vista correre per il corridoio e alzarsi sulle punte fino a raggiungere la maniglia della porta,poi aveva richiuso la porta del salotto ed era corsa alle finestre,giusto in tempo per vederla abbracciare Draco.
Era venuto a cercarle.
Se non avesse tenuto a loro non lo avrebbe fatto...
Aveva avuto tre settimane per pensare,e aveva riflettuto su quello che era successo fino a farsi scoppiare la testa,ma ancora non sapeva cosa fare.
Perchè le aveva tenuto nascosta una cosa così importante?
Cos'altro c'era che non sapeva su di lui?
E perchè nonostante tutto non riusciva a smettere d'amarlo?
Sarebbe stato normale e giusto,perchè allora quel dannato sentimento non voleva andarsene?
La porta del salotto si aprì lentamente,facendola voltare:lui era lì.
Suo marito.
Restò fermo sulla soglia,la mano sulla maniglia,facendosi osservare e ricambiando il suo sguardo.
Il suo vero amore...Aveva letto il testamento di Narcissa mille volte da quando Theo glielo aveva consegnato,chiedendosi se non ci fosse qualche altro tranello,qualche altra trappola;ma ogni volta le tornavano in mente le parole di Theo su Narcissa,sul motivo che l'aveva spinta ad aggiungere quella clausola e si rendeva conto che iniziava a rasentare la paranoia.
-Ciao-la salutò.
Fece un piccolo cenno con la testa,continuando ad osservarlo:l' ispida barba bionda che gli copriva le guance ed il mento,la camicia viola infilata nei jeans neri,le scarpe nere.
-Perchè sei qui?-gli chiese parlando per la prima volta.
Draco venne verso di lei,avanzando nella stanza,senza staccare mai lo sguardo dal suo.
-Sono venuto per riportarvi a casa-rispose con voce sicura.
Come faceva ad essere ancora così sicuro di sè,di loro,quando lei aveva perso tutto?
-Forse non è il caso...-
Lo vide abbassare leggermente la testa,e restare in silenzio,quasi cercasse le argomentazioni migliori.
-Non potete restare qui per sempre...Inoltre Prudence sembra impaziente di tornare a casa-le fece notare senza guardarla.
-Prue è una bambina...Non sa la verità-disse Hermione con voce neutra.
Lui si lasciò scappare una risatina beffarda che le fece aggrottare la fronte.
-Scusami?-
Le iridi argentee che un tempo aveva tanto temuto e che ora amava più di ogni altra cosa si fissarono su di lei,decise.
-La verità...L'hai sempre avuta davanti agli occhi,ma non hai mai voluto vederla per paura di esserti sbagliata,di soffrire ancora-la beccò.
-Ma di che parli?-gli chiese lei sulla difensiva.
-Perchè sei scappata via senza darmi il tempo di spiegarti?-le domandò Draco,senza rispondere alla sua domanda, facendo un passo verso di lei.
-Non avevo bisogno di spiegazioni!Avevo letto il testamento,sapevo tutto ciò che...-ribattè Hermione,ben sapendo di mentire.
-No!Tu non sapevi neanche la metà di quello che avresti dovuto,ma hai preferito attaccarmi,rimetterti la tua corazza piuttosto che ammettere di aver sbagliato!
Era più facile darmi addosso,no?-le domandò.
Hermione gli lanciò un'occhiata dura.
-Tu mi hai fatto credere che non avevo altra scelta,che ero tua di diritto per colpa di quel dannato contratto,mentre invece ti servivo solo per avere i tuoi soldi!-
Lo sentì sospirare profondamente e lo guardò mentre premeva due dita agli angoli degli occhi.
-Il mio unico sbaglio è stato quello di non averti parlato prima di questo testamento...-disse con voce sicura.
Perchè continuava a fare di tutto per respingerlo,per convincere se stessa che il loro matrimonio era finito?
Fece per parlare,ma Draco non aveva ancora finito.
-Ero sicuro che se ti avessi detto subito,fin dal primo momento dell'esistenza del testamento di mia madre,tu non avresti mai accettato di venir via con me.
Saresti rimasta con Weasley,anche se odiavi la tua vita e lui...E io non avrei potuto fare niente per impedirlo-
Hermione si ricordò di quel lontano giorno,quando Draco le aveva detto di essere disposto a pagare di debiti di Ron senza portarla via,concedendole la sua libertà;si ricordò che in quel momento lei gli aveva creduto.
E,nonostante quello che era successo fra loro,ci credeva ancora.
-Ho aspettato anni,ho aspettato tredici anni in un'angolo,sicuro che prima o poi tu avresti aperto gli occhi e ti saresti resa conto di chi avevi accanto-le disse tornando a guardarla negli occhi.
-Sono rimasto zitto e fermo,seguendo tutto quello che succedeva nella tua vita,quasi perdendo le speranze alla notizia della tua gravidanza,certo che sarebbe arrivato il mio momento.
Ho osservato il grande amore fra te e Weasley sgretolarsi lentamente,ho visto lui affondare sempre di più nel baratro del gioco,ho cercato di proteggere te e Prudence da quei bastardi che ti si avvicinavano sperando di arrivare a quel coglione del tuo ex,sicuro che sarei riuscito a fargliela pagare.
E quando si è presentata l'occasione,non ho mancato il colpo-le disse facendo un passo verso di lei,senza staccare gli occhi dai suoi.
Rapita dalle sue parole,Hermione si chiese perchè lui si fosse impegnato tanto per lei e Prudence,ancor prima del contratto,bloccando in un'angolo della mente l'unica spiegazione possibile.
Il vero amore...
-Ho aspettato tredici anni per averti e non ti permetterò di rovinare tutto quello che abbiamo costruito insieme,i nostri progetti,la nostra famiglia,per la tua paura-concluse.
Possibile che tutti i discorsi di Pansy,le battutine di Daphne avessero un fondo di verità?
-Perchè?Cosa ti ha spinto a darti tanto da fare per noi?-si decise a chiedergli.
Draco era l'unico a poterle dare una risposta.
Lo vide sorridere leggermente e avvicinarsi ancora a lei,al punto da riuscire a sentire il calore del suo corpo.
Lui alzò una mano fino ad ad accarezzarle i riccioli gonfi che ricadevano sulle sue spalle,senza incontrare la resistenza di Hermione.
-Possibile che ancora non lo hai capito?
Ti amo.
Sono innamorato di te come un cretino fin da quando piena di rabbia sei venuta da me e mi hai dato un pugno.
Ti osservato per anni mentre tu e Weasley vi facevate il filo,morendo di gelosia e cercando in tutti i modi di colpire la tua attenzione,ma nella mia immensa idiozia lo facevo nel modo sbagliato attirando la tua rabbia ed il tuo disprezzo.
Lasciarmi per quel testamento è stata la cosa più stupida che tu potessi fare perchè è grazie a quello se ora tu sei con me,è grazie a quello se ho trovato la forza di andare avanti e di perseverare nella mia attesa anche quando sembrava tutto perduto.
Se quel giorno tu non mi avessi voluto,se avessi deciso di andar via con Prudence e far perdere le tue tracce,ero disposto a rispettare la tua scelta,anche a costo di finire sul lastrico di lì ad un anno-le disse sincero.
Prese il suo viso fra le mani e le sorrise.
-Tu sei il mio vero amore.
Il mio unico amore-
Cercando di ricacciare indietro le lacrime per quella confessione,Hermione sospirò.
-Sai che non sarà più come prima?-gli disse senza staccare gli occhi dai suoi.
Draco sorrise,avvicinando la fronte alla sua.
-Sarà molto meglio.
Non c'è più niente ora che possa dividerci,a
parte il nostro orgoglio...Ma io voglio il futuro che abbiamo sognato insieme, per cui abbiamo tanto lottato.
Voglio te e Prudence e Jude ed Eleonor!Voglio passare il resto della mia vita con te...E so che lo vuoi anche tu-rispose sicuro Draco.
Due lacrime sfuggirono alla rete delle ciglia e le scivolarono sulle guance.
-Perchè non riesco ad odiarti?-gli chiese avvicinando il viso a quello di Draco,gli occhi semichiusi.
Lui fece scivolare le mani sulle sue spalle e l'attirò a sè,deciso a non lasciarla andare.
-Guardami!-
Hermione riaprì gli occhi e li affondò in quelli argentei di Draco,mentre una mano si aggrappava alla camicia viola dell'uomo.
Vide il suo viso farsi sempre più vicino finchè le labbra morbide di Draco non si posarono sulle sue,accarezzandole dolcemente più volte fino a quando lei non iniziò a rispondere al bacio.
Le mani strette alla camicia,aggrappata a lui incapace di fermare le lacrime che ormai scendevano senza controllo,Hermione posò la testa sulla sua spalla lasciandosi stringere:nel bene o nel male,Draco era l'unica persona capace di rimettere insieme i pezzi.
Gli diede qualche piccolo pugno sulla schiena,sfogando la rabbia che aveva trattenuto per tutte quelle settimane e,senza vergognarsi degli occhi rossi e del naso gocciolante,tornò a rialzare la testa e a fissare il suo volto.
-Niente più segreti?-gli domandò con voce tremante.
-Niente più segreti-
E nello stesso istante in cui lui lo disse,Hermione seppe che poteva fidarsi di lui.
Ancora una volta.

 

 

Salve a tutti!!!

E vissero per sempre felici e contenti...No tranquilli,non siamo ancora arrivati alla fine,anche se credo manchino soltanto due capitoli+ ovviamente l'epilogo.

Finalmente ce l'abbiamo fatta a tirargli fuori quelle tre benedette parole al nostro Re delle Serpi!

Spero che la riappacificazione sia avvenuta come avevate immaginato,in caso contrario chiedo scusa!

Volevo inoltre precisare una cosa:l'altra volta ho detto che ci sarebbe stato un epilogo alternativo.

Credo di essermi espressa male xke alcuni nn hanno capito cosa intendevo:il finale della fiction sarà chiaro ed "evidente";ci sarà xò un epilogo che io intendo facoltativo,nel senso che nn siete obbligati a leggere,e che lascerà i curiosi a bocca aperta.

Le frasi all'inizio del capitolo sono prese da "A te" di Jovanotti e "Goodbye girl" dei Bread, mentre il titolo è una canzone omonima dei Beatles.

Ringrazio Laura x i consigli legali,che hanno chiarito parecchi dubbi!

Ringrazio inoltre tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso per eventuali errori di ortografia e di battitura.

E ora i ringraziamenti:Sissy'88(Frase trabocchetto,vero?Capito cosa intendevo quando parlavo del pezzo forte?Speriamo solo che Harry nn abbia rovinato tutto...),Love luna(Dici che basta un solo sguardo per capire che è stupido lasciarsi scappare uno come Draco?Sn d'accordo con te!),Krisma(Grazie x i complimenti!Che mi dici dello sviluppo inatteso nella storia fra Blaise e Gin?),Lights(Draco Malfoy ed i moschettieri del Re!!!),Smemo'92(Chi l'avrebbe detto che Blaise potesse essere un tesoro del genere,eh?Il problema è che entrambi sono guidati dall'orgoglio:se nn fosse stato per il diario,tr acqua sarebbe passata prima che uno dei due facesse una mossa verso l'altro!),Monnis(Ti faccio i complimenti perchè penso sei una delle poche ke riesce a ragionare e a non farsi prendere dalla rabbia del momento!Io x esempio nn c sn mai riuscita!),Gelb_augen(No,nn sbagli:è stata un'idea estemporanea,sul momento,aiutata dal fatto che sto leggendo i diari d 1 scrittore...Tranquilla,ho già in mente il seguito,anke se nn so qnd lo posterò!),Bedh'93(Bevenuta!E grazie x i complimenti!Anzi mi dispiace di averti sequestrato un giorno intero davanti al pc...),Giulia_Malfoy(Oddio!E ora cm facciamo che nn c sn neanche i centri di disintossicazione?Ora vediamo come se la cava Blaise di fronte a questa nuova batosta...),Deaselene(Anke io lo sono,ma sul momento mi è sembrata il modo migliore x riunire due anime che si erano perse...Diciamo un'invasione a fin di bene!Sai che nella mia mente malata sto cominciando a vedere Pansy come Lexie Gray tanto amo quella coppia e,ovviamente,la mia coppia?),Hollina(Hai ragione,ma così si è reso conto che il loro amore è troppo forte x impuntarsi sull'orgoglio...),Yumisan(I bambini quando si impuntano sn terribili!La cosa divertente è che nn le è fregato niente della partenza di suo padre e ora strepita per la lontananza da Draco),Midnight_Sun(Grazie x i complimenti!Credo solo l'amore fra Theo e Pansy può rivaleggiare con quello di Draco ed Herm...Spero tii piaccia anche il prox titolo!),Sognatrice Cullen_182(Thanks my dear!),Agnes_Cecilia(Meno male!Nn sai quante volte ho paura di essere noiosa o di aver scritto una schifezza..),Shnusschen(Grazie x i complimenti!),Erigre(Come vedi a volte ritornano...E fanno pure casino!).

Bene,x il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"It wont be long"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** It won't be long ***


it wont be long

 

Questo capitolo è dedicato a Mirko...che ha deciso di lasciarci prima del tempo

 

-Allora?Vuoi dirmi perchè sei così di cattivo umore?-
Fin da quando era ragazzo,ogni volta che il suo "lato oscuro" prendeva il sopravvento sul buon'more e la sua naturale gioia di vivere,alcuni chiari sintomi si mostravano chiari e palesi neanche fossero cartelli scritti e lasciati bene in mostra per far capire agli altri le sue emozioni:il sorriso ironico spariva totalmente dal suo viso,la fronte sembrava abbassarsi di qualche centimetro quasi volesse unirsi all'orbita oculare,e i suoi occhi si annuvolavano neanche un cielo in tempesta.
Semi sdraiato sul divano del salotto,in una delle sue solite posizioni rilassate,lui chiuse gli occhi,con l'assurda convinzione che quel semplice gesto potesse farla andar via o allontanare quelle chiacchiere.
Invece sentì il suo peso aggiungersi alle molle del divano e avvertì la sua presenza ai suoi piedi.
-E' successo qualcosa al lavoro?-domandò andando a tentativi.
Senza staccare la testa dal cuscino,lui le fece un cenno di diniego.
Un piccolo suono divertito arrivò alle sue orecchie.
-Allora sono problemi personali...-commentò con il sorriso ancora nella voce.
Lui sbuffò,rizzandosi a sedere.
Non sapeva perchè era andato a sfogarsi con lei,perchè fra tutti gli amici che formavano il loro gruppo avesse scelto proprio lei.
Con tutto il loro passato!
O forse era per questo che l'aveva fatto?
Lei era l'unica,o meglio una delle due persone,capace di capire cosa gli passava per la testa con un solo sguardo,di interpretare i suoi stati d'animo da un solo gesto.
Ma era giusto farsi consolare da lei per i suoi problemi di cuore?
Quella situazione stava diventando più strana di giorno in giorno...
-Problemi con Ginny?-gli domandò con voce più partecipe.
Blaise la guardò,le labbra premute una contro l'altra,come faceva sempre quando rifletteva su qualcosa di importante.
-No,sì...Sinceramente non lo so-ammise sincero.
Qualcosa era cambiato.
Vide Daphne sistemarsi meglio sul divano,quasi a cercare una posizione più comoda per ascoltare le sue lunghe confidenze,le mani sul pancione con le dita che tamburellavano ritmicamente neanche fosse la pelle tesa di un tamburo.
-Un paio di giorni fa abbiamo avuto uno scontro con Potter-iniziò a raccontarle.
Il viso della donna si illuminò per la sorpresa.
-Credevo fosse uscito dalla sua vita-disse sinceramente colpita.
Blaise annuì.
-E' quello che credevo anche io...Però mentre parlavamo al telefono era distante, c'era qualcosa che non mi suonava come al solito in lei,mi ha quasi attaccato il telefono in faccia!-le raccontò.
Lei annuì,sicura che un piccolo incoraggiamento sarebbe bastato per farlo andare avanti.
-Poi vado da lei e Potter è in casa...Che non si aspettasse la mia visita era evidente!
Ha cominciato a berciarmi contro,a litigare con Ginevra...-disse lui infervorandosi.
-Ginevra?-chiese Daphne colpita.
Blaise si limitò a fare un cenno con la testa prima di riprendere la sua storia.
-Ad un certo punto è stato più forte di me:l'ho preso per la camicia e se non fosse stato per lei gli avrei volentieri dato una lezione-
C'era qualcosa che non le quadrava in quel discorso:se Blaise si era comportato come un principe con la spada sguainata che andava a salvare la sua principessa,perchè ora c'erano dei problemi fra di loro?
-Allora che cosa c'è che non va?-gli domandò infatti.
Blaise sospirò e posò la testa sulla spalliera del divano,fissando per qualche istante il soffitto.
-Sai che non mi importa quello che dice Potter,è sempre stato e sempre sarà così,però prima che se ne andasse ha detto che Ginevra non sarà mai mia...Che resterà sempre sua moglie, nonostante quello che dicano le carte-disse con voce più mesta.
Daphne aggrottò la fronte.
-E tu credi ad una sciocchezza del genere?Andiamo!Se fosse veramente così io tu ed Hermione non avremmo mai potuto rifarci una vita-gli fece notare.
Blaise annuì,quasi meccanicamente,poi si sistemò meglio sul divano e la fissò.
-Ok,forse hai ragione tu,ma se Ginevra avesse creduto alle sue sciocchezze?
Magari si è resa conto che non può cambiare quello che è stato,che il loro rapporto può ancora essere salvato o qualche stronzata simile...-
-Perchè dovrebbe credere questo?-gli domandò lei confusa.
Lui si passò una mano fra i riccioli neri e sospirò di nuovo.
-Quando Potter se ne è andato,ho avuto l'impressione che lei avesse quasi paura ad avvicinarsi a me...Mi guardava con uno strano sguardo,si è addirittura allontanata quando ho provato ad abbracciarla, e quando mi ha aperto la porta,prima che succedesse tutto quel trambusto,doveva dirmi qualcosa-disse per avvalorare la sua tesi.
Daphne restò in silenzio qualche istante.
-Quindi tu credi che lei volesse dirti che non voleva più vederti?-gli chiese a conferma.
Blaise annuì.
Una risata divertita uscì dalle labbra socchiuse di Daphne.
-Che ci trovi di tanto divertente?-domandò Blaise sorpreso.
-Tu!Sei veramente buffo quando sei innamorato,non me ne ero mai accorta...-
Il viso di Blaise si incupì e,come seguendo un impulso,scattò in piedi e iniziò a camminare per la stanza.
-Che assurdità!E anche se fosse?Che ci sarebbe di male?-domandò usando la tattica dell'attacco.
La bionda scosse la testa.
-Assolutamente niente.
Però prima di cadere definitivamente nel delirio puro,hai provato a parlare con lei e farti spiegare la situazione?-gli chiese saggia.
Se lo conosceva la metà di quanto credeva,conosceva già la risposta.
Una caratteristica negativa del carattere di Balise era la paura del confronto:il suo lato pessimista aveva sempre la meglio in quelle situazioni e non c'era niente che Blaise temesse di più in quel momento di un chiarimento con Ginny.
Era quasi la realizzazione dei suoi peggiori incubi.
-Perchè non vai da lei e ci parli?-chiese in tono quasi conciliante Daphne.
Blaise le rivolse uno sguardo indispettito,quasi non credesse alle proprie orecchie e in risposta lei alzò le spalle.
-Che ho detto di male?-gli domandò sinceramente confusa.
-Perchè devo essere sempre io quello che va da lei,quello che cerca di capire come stanno le cose?
Non può essere qualche volta il contrario?-chiese irritato.
-Sei tu ad avere un problema con lei!Magari Ginny neanche si è resa conto di quello che sta succedendo...-ribattè Daphne cercando di farlo ragionare.
Con decisione,Blaise scosse la testa.
Testardo peggio di un mulo!
-Credimi,lo sa anche lei che c'è qualcosa che non va...E' solo che non so cosa-aggiunse con lo sguardo assente.
Lasciandosi andare ad un sospiro,Daphne fece forza sul bracciolo della poltrona per alzarsi in piedi e gli si avvicinò.
-Blaise,tesoro,c'è solo un modo per scoprirlo-gli disse con voce calma e quasi soffiata.
Con un'espressione indisponente sul volto,Blaise annuì:poco importava se gli piacesse o no,ma doveva parlare con Ginevra per sapere se qualcosa era cambiato fra loro.
La sola idea gli faceva venire la pelle d'oca.

 


Non appena la porta si aprì,Prudence si staccò dai genitori e corse avanti,chiaramente felice di essere di nuovo a casa.
-Mr Higgins!Mrs Lady!-chiamò a gran voce correndo nel corridoio.
Il maggiordomo e la cuoca apparvero al primo richiamo e nel vederli la bambina si aprì in un sorriso allegro per quelli che ormai considerava membri della sua famiglia.
-Bentornata signorina-la salutò l'uomo con un cortese sorriso che mostrava tutto l'affetto che aveva per lei.
-E' bello riaverti qui piccola cara-si unì la giunonica cuoca tendendo le braccia verso Prudence e ridendo quando la bambina ci si tuffò dentro,strofinando la guancia destra contro il candido e morbido camice bianco.
Draco ed Hermione arrivarono nel corridoio e i due domestici cercarono di ritrovare la compostezza che era loro solita.
-Bentornata Mrs Malfoy-la salutò Mr Higgins.
Hermione sorrise e fece un piccolo cenno con il capo.
-Grazie...Mi dispiace essere andata via in quel modo l'altra volta-si scusò,leggermente vergognosa.
La cuoca scosse la testa,in silenzio,subito seguita dal maggiordomo.
-L'importante è tu sia tornata per restare-disse Draco dandole un bacio sulla tempia sinistra.
Lei gli rivolse uno sguardo dolce.
-Non lo so ancora...Lasciami un giorno per decidere,ok?-scherzò senza allontanare lo sguardo da quello di Draco.
-Posso portare di sopra le valigie delle signore?-chiese Mr Higgins,pienamente consapevole del suo ruolo.
Draco annuì e lo seguì con lo sguardo mentre l'uomo si avvicinava alle due valigie, memore del caos che aveva lasciato nella camera matrimoniale prima di partire per Casa Nott.
-Spero non le dispiaccia,ma mi sono preso la libertà di dare una rinfrescata alle stanze-gli disse l'uomo lanciandogli uno sguardo.
Incontrando i suoi occhi,Draco capì che non ci sarebbe stata traccia al piano di sopra della devastazione che aveva causato in quei giorni di dolore e gliene immensamente grato:doveva dargli un'aumento!
-Nessun disturbo-
Mr Higgins fece un cenno con la testa e,prese le due valigie,iniziò a salire i gradini della scala.
-Con il vostro permesso...-disse Mrs Lady.
-Noi andiamo in cucina-specificò Prudence guardando entrambi i genitori.
Sia Hermione che Draco sorrisero divertiti,osservandola mentre seguiva la cuoca nella cucina al piano inferiore raccontandole cosa aveva fatto in quei giorni in cui era stata lontana.
La riccia si voltò verso il marito e accennò un sorriso,tornando a legare lo sguardo al suo.
-Così piccola e già così indipendente-commentò Draco leggermente orgoglioso,posandole una mano sul fianco destro.
-Vorrà le chiavi di casa da qui a una decina d'anni-ribattè lei,accarezzandogli una spalle.
-Non farmici pensare...Le prime feste con tutte quelle bambine vestite da fatine-mormorò lui quasi agonizzante.
Hermione rise divertita e gli si avvicinò per dargli un bacio sulla guancia sinistra,cingendogli le spalle con entrambe le braccia,sentendo quelle di Draco stringersi attorno ai suoi fianchi.
-I primi pigiama party,dove verremo praticamente banditi da casa...Il primo fidanzato-disse lei posando la testa sulla sua spalla destra.
-Per quello dovrà passare sul mio cadavere-ribattè subito l'uomo in tono deciso.
Altre risate scaturirono a quelle parole,facendole alzare lo sguardo sul volto del marito.
-Non ti facevo così geloso...-lo prese in giro.
-Io sono geloso di tutte le mie donne-le fece notare lui abbassando lo sguardo per cercare il suo.
Hermione sorrise leggermente e avvicinò il viso a quello di Draco,dandogli un bacio leggero.
Quando si separarono tornò a posare la testa sulla sua spalla e,senza alcun'avviso,la sua mente tornava a quei giorni di solitudine in cui aveva creduto che tutto fosse perduto,alla sensazione di desolata disperazione che aveva attanagliato la sua anima.
Più volte si era chiesta se sarebbe stata capace di ricominciare da zero,senza l'aiuto di nessuno, senza un'uomo nella sua vita,ma quel pensiero era doloroso neanche la stessero punzecchiando con tanti spilli appuntiti.
Ora tutti quei pensieri erano soltanto brutti ricordi,si disse aumentando la presa attorno alle spalle di Draco.
-A proposito delle donne Malfoy,c'è una cosa che ancora non abbiamo definito del tutto-le disse lui attirando di nuovo la sua attenzione.
-Cosa?-chiese Hermione alzando la testa e aggrottando leggermente la fronte.
Che intendeva?
-Non ti sembra di aver dimenticato qualcosa?-le domandò ancora Draco mantenendo quell'aria di mistero.
Hermione scosse la testa,muovendo i riccioli gonfi attorno alle tempie.
-Avanti,non è così difficile...Se ci rifletti un pò ci arrivi-ribattè Draco.
Continuando a fissarlo,i denti che mordevano un'angolo del labbro inferiore,Hermione alzò lo sguardo al soffitto per qualche istante,riflettendo:cosa potevano aver dimenticato?
-Un aiutino?-gli domandò facendogli un sorriso malizioso.
Draco sospirò e alzò gli occhi al cielo in un'espressione comica che la fece sorridere ancora di più.
-Ok...Ti ricordi cosa ti avevo chiesto due settimane fa prima che succedesse tutto quel putiferio?-le domandò conciliante.
In un'istante,lei capì.
Le carte per il riconoscimento.
Annuì lentamente e lo fissò per qualche istante prima di parlare di nuovo.
-Non le ho più firmate prima di andar via-disse a mezza voce.
Draco annuì a sua volta,accarezzandole il fianco sinistro.
-Quindi Prudence è ancora una Weasley-constatò lei fissando i suoi occhi.
Ancora una volta lui fece un cenno affermativo con la testa.
La riccia storse le labbra chiuse verso sinistra e l'istante dopo sospirò.
-Va a prendere quelle carte,abbiamo aspettato anche troppo-
Draco sorrise e la baciò prima di staccarsi da lei.
-Sei sicura di non voler venire nel mio studio?-le domandò provocatorio.
Hermione scosse la testa con decisione:forse non ci avrebbe più rimesso piede lì dentro!
Lo osservò fare il corridoio ed entrare nello studio per uscirne di nuovo qualche istante dopo con alcuni fogli stretti nella mano sinistra e una penna nella destra.
Senza parlare,le porse i documenti e la guardò mentre leggeva velocemente quello che vi era scritto sopra prima di firmare alla fine della seconda pagina.
Ora era ufficiale:Prudence era una Malfoy.
Dentro di lei il sollievo sovrastava e metteva a tacere il senso di colpa per la famiglia Weasley: erano stati la loro famiglia e l'affetto che aveva provato per loro non sarebbe mai sparito,ma ora era tempo di voltare pagina.
Sorrise a Draco e continuò a farlo anche quando le loro labbra si incontrarono.
Un braccio l'attirò contro il corpo di suo marito,portandola di nuovo a stringere le braccia attorno al suo collo,affondando le dita di una mano fra i suoi capelli setosi,rispondendo al bacio senza alcun pensiero in mente oltre lui.
Ad interrompere quell'atmosfera idilliaca ci pensò il suono del suo cellulare.
-Che ne dici di non rispondere?-le sussurrò Draco ad una minima distanza dalla sua bocca, dandole poi un bacio piccolo per invogliarla ad ascoltare il suo consiglio.
Era veramente tentata,terribilmente tentata di lasciar suonare a vuoto il telefono e concedere la sua totale ed incondizionata attenzione al maritino,ma poi il dovere ebbe la meglio sull'irrazionalità portandola a staccarsi dall'abbraccio di Draco.
E se fosse stato il Ministero?Doveva rispondere assolutamente!
-Devo farlo!-disse in risposta allo sguardo risentito di Draco.
Lui mugugnò scontento e la fissò mentre,con un solo gesto,prendeva il cellulare in mano e attivava la comunicazione.
-Pronto?-chiese Hermione ricambiando il suo sguardo,tentata di fargli una linguaccia.
Chissà come avrebbe reagito...
Riconobbe subito la voce dall'altra parte e se aveva fortuna poteva tornare alla sua precedente occupazione nel giro di pochi minuti.
-Gin,tesoro,posso richiamarti fra...No,perchè?-chiese sorpresa dalla sua domanda.
Ascoltò attentamente quello che l'amica,in un unico fiato le disse e annuì,quasi lei potesse vederla.
-Va bene,arrivo il prima possibile-disse prima di chiudere la comunicazione.
Questa proprio non ci voleva!
-Problemi?-le domandò Draco,incuriosito da quella strana telefonata.
Lei lo guardò qualche istante prima di sospirare.
-Forse-disse soltanto.
Poi senza aggiungere altro,gli voltò le spalle e si avviò verso l'ingresso dove aveva lasciato il cappotto e la borsa.
-Che è successo?-le domandò lui andandole dietro.
-Ora non posso dirti niente...forse è meglio che tu non sappia niente...-aggiunse poi più parlando con sè stessa che con lui.
-Qualcosa di grave?-chiese subito Draco.
Hermione scosse la testa,sistemandosi allo stesso tempo il colletto del cappotto.
Afferrò la borsetta e gli si avvicinò di nuovo per dargli un bacio veloce sulle labbra.
-Posso almeno sapere dove vai?-le domandò ancora il biondo colpito da tanta frenesia.
-Da Ginny.Te l'ho detto,appena so qualcosa ti chiamo.
Ti amo-gli disse aprendo la porta e guardandolo un'ultima volta prima di uscire.
-Anche io-
Hermione sorrise illuminandosi.
-Adoro quando ti lasci andare in questo modo-scherzò felice.
Draco ghignò e scosse la testa.
Come aveva fatto ad innamorarsi di una pazza del genere?
Doveva essere matto almeno quanto lei!

 

-Tu mi risposeresti?-
Se c'era una cosa che lo aveva sempre colpito di sua moglie era l'imprevedibilità.
Riusciva sempre a coglierlo di sorpresa,spingendolo oltre il limite per incontrare l' "ignoto" e goderne a pieno insieme a lei.
Anche il giorno più ordinario e noioso veniva trasformato grazie alla sua esuberanza.
Ma,come lui ben sapeva,dietro a quelle domande casuali e apparentemente prive di significato, c'era sempre un significato nascosto:era compito suo scavare,indagare per capire cosa la preoccupava in quel momento e rasserenarla.
Richiuse il giornale che stava leggendo e lo posò sulle ginocchia,posando lo sguardo su di lei, a qualche metro di distanza di fronte a sè.
-Cosa devi farti perdonare questa volta?-le domandò sorridendo bonario.
Lei scosse la testa e fece un paio di passi in avanti verso di lui.
-No,sul serio.
Tu mi risposeresti ora che siamo più maturi...-insistettè lei.
-Tesoro abbiamo ventisette anni,non siamo poi così adulti-le fece notare lui.
Spazientita lei sbuffò.
-Perchè devi essere così evasivo?-chiese.
C'era un misto di emozioni che traspariva dal suo volto:voleva essere rassicurata,ma allo stesso tempo sembrava cercare un capro espiatorio su cui sfogare la sua frustrazione.
Sporgendosi in avanti e tendendo un braccio riuscì a chiudere le dita sul polso destro della moglie e ad attirarla verso di sè,portandola a sedersi sulle sue ginocchia.
-Vuoi dirmi che è successo?-le chiese con voce conciliante.
Lei storse le labbra chiuse verso sinistra e incrociò le braccia sul petto,assomigliando in modo assurdo a Sadie nei suoi momenti di rabbia contro il mondo.
-Perchè non vuoi rispondere ad una semplice domanda?-domandò lei a sua volta fissando i suoi occhi.
-Lo farò dopo che tu avrai risposto alla mia-
Messa alle strette Pansy,roteò gli occhi e restò in silenzio qualche istante,prima di sospirare.
Sapeva che con lui non poteva spuntarla.
-Questa mattina,mentre mi guardavo allo specchio,ho visto un capello bianco...-confessò.
Theo sorrise e posò una mano sul fianco sinistro della moglie:doveva essere stata una vera batosta per una persona attenta all'estetica come lei.
-Allora che dovrei dire io?Guarda quanti ne ho sulle basette!Nessuno crede che non ho neanche trent'anni-commentò cercando di risollevarle il morale.
Pansy scosse la testa.
-Per te è diverso!Voi uomini siete sexy con i capelli bianchi,mentre noi donne siamo solo...vecchie-commentò a voce più bassa.
Theo aggrottò la fronte,posandole poi un bacio sulla fronte.
-Ehi,ricordati che stai parlando della mia sexy moglie...Non ti permetto di chiamarla vecchia- le disse cercando di incontrare il suo sguardo sfuggente.
Pansy sospirò.
-Piccola davvero,non è una tragedia!-
-Ma non capisci?Si comincia sempre così,con un solo capello bianco,poi iniziano a venirti le rughe sotto gli occhi,il mento scende verso il basso,il seno non è più sodo come una volta e alla fine sarò una vecchia signora che fa la calza mentre tu te ne vai in cerca di ragazze più giovani!-
Theo sorrise,cercando di nascondere quel semplice gesto per paura di scatenare maggiormente la sua ira e poggiò la punta del naso sulla spalla destra di Pansy,riflettendo in silenzio qualche istante.
-Sai quando è stato che ho capito che qualcosa era cambiato,che non ti vedevo più solo come un'amica?-le chiese alzando gli occhi verso il suo viso.
Pansy restò in silenzio e abbassò lo sguardo verso di lui,lo stesso musetto triste di poco prima.
-E' stato durante l'ultimo anno,verso la metà di settembre.
Faceva ancora caldo e tu avevi iniziato una gara di gavettoni con Daphne e gli altri ragazzi del nostro corso...In meno di dieci minuti eri fradicia-le raccontò con un leggero sorriso,mentre indugiava nei ricordi.
Pansy appoggiò una guancia contro i suoi capelli e restò ad ascoltarlo,curiosa di conoscere il resto.
-La camicia era diventata trasparente e i tuoi capelli sembravano avere vita propria visto le strane forme che assumevano,ma più di tutto mi colpì la tua risata.
Non ti nego che ho dato un'occhiata anche al resto e che l'ho molto apprezzato,ma quella risata sentita,di cuore,e' ancora stampata chiaramente nei miei ricordi.
Mi dispiacque non essere stato io a farti ridere così-le confessò accarezzandole distrattamente la schiena.
I loro occhi si incontrarono e Theo le sorrise muovendo il viso quel tanto che bastava per posarle un piccolo bacio sul collo.
-Naturalmente,più ti conoscevo e più impazzivo per te-
-Tu mi conoscevi da anni...-commentò Pansy posandogli un braccio sulle spalle.
Lui alzò le spalle.
-E' vero,ma osservarti in quella nuova veste mi mostrò molte cose che non sapevo di te:il modo che hai di tirarti indietro i capelli scoprendo il viso,quasi a voler sfidare gli altri,la cura meticolosa con cui ti metti lo smalto prima di un grande evento o ogni volta che sei agitata...Lo hai fatto anche prima della nascita di Sadie-ricordò leggermente divertito.
Pansy abbassò leggermente la testa,posando la fronte sulla sua spalla destra,facendolo sorridere prima di posarle un bacio fra i capelli.
-Io amo le piccole cose che ti caratterizzano,come mangiare le arance a letto o come cerchi di distrarmi ogni volta che arriva l'estratto conto della banca.
Queste cose ci saranno anche quando avrai i capelli bianchi e le rughe sotto gli occhi,quindi perchè dovrei andare a cercarle in qualcun'altra?-le domandò con voce sicura.
Pansy restò ancora qualche secondo in silenzio,ricambiando il suo sguardo e alla fine sospirò.
-Accidenti a te...-commentò.
Faceva sempre così quando non aveva nessun'argomento per ribattere.
Theo avvicinò il viso al suo e la baciò,cercando di cancellare dalla sua mente anche l'ultimo timore.
Quando si staccarono,le sorrise,poggiando la fronte contro la sua e le accarezzò la schiena con entrambi i palmi delle mani.
-E tu?Mi amerai lo stesso quando avrò tutti i capelli bianchi e le rughe?-le domandò fissando i suoi occhi.
-Non essere sciocco!Certo che no!-
Non si era aspettato una risposta diversa neanche per un secondo.


-Ridimmelo di nuovo-
Alzando gli occhi al cielo neanche stesse parlando con uno dei suoi figli,la rossa sbuffò.
Non era poi così difficile da capire!
-Che c'è di così assurdo?
Credo di essere incinta ed il padre è Blaise-disse per la quarta volta.
La cosa che ad Hermione sembrava assurda era che,mentre quel romanzo d'amore si consumava davanti ai suoi occhi,lei non si era accorta di niente.
C'erano stati dei segnali,è vero,che le avevano fatto capire che le cose fra Ginny e Blaise erano diverse,specialmente quella sera che tutti i Serpeverde erano andati da lei e Draco per dar loro il bentornato dopo la luna di miele,ma non credeva fossero già a quel punto!
Alla sua mente tornò il ricordo del segno sul collo che l'amica aveva quella stessa sera,del modo in cui aveva cercato di nasconderlo e di minimizzarlo...
Doveva essere proprio stupida per non aver capito che quello era un succhiotto!
-Quando...Come?-domandò fissando la sua migliore amica.
Perchè non le aveva mai detto nulla?
L'aveva ascoltata per giorni interi lagnarsi di Draco e di come non potesse perdonare il suo tradimento e mai una volta aveva accennato alla sua storia con Blaise,allora già sospettava di essere incinta?
Ginny alzò le spalle e si sedette accanto a lei sulle sedie attorno al tavolo.
-E' cominciato tutto quando ci avete ospitato dopo che Harry ci ha buttato fuori di casa.
Una notte ci siamo ritrovati insieme nella vostra cucina e abbiamo iniziato a parlare...Prima che me ne rendessi conto,ogni notte ci davamo appuntamento lì sotto per una tazza di tè e per raccontarci come erano state le nostre giornate-raccontò Ginny come se neanche lei se ne rendesse ancora bene conto.
-E quando sei tornata a casa?-le domandò stranamente curiosa.
-Beh,mi ha invitato a cena e io ho accettato-rispose sincera.
Hermione spalancò gli occhi,sorpresa dall'intraprendenza mostrata dall'amica.
-Non guardarmi così,del resto era anche merito suo se ero potuta tornare a casa!Comunque non è successo nulla fino al vostro matrimonio-chiarì.
Hermione annuì.
-Mi ricordo come stavate appiccicati...Non vi siete staccati neanche una volta-commentò.
Ginny annuì e sorrise leggermente.
-E' stata davvero una bella serata-concesse.
-Ed è stato allora che...-chiese Hermione facendo un gesto con la mano per sostituire le parole.
La rossa scosse la testa.
-No,quella sera ci siamo solo baciati.
E' successo tre settimane fa,quel giorno che tu mi hai chiamato-specificò.
Gli occhi ambrati di Hermione si spalancarono leggermente mentre tornava leggermente indietro con la memoria.
-Oh...Spero di non aver interrotto niente-si scusò imbarazzata.
Ginny sorrise divertita e scosse la testa.
Le due donne,quasi nello stesso istante,lanciarono uno sguardo alle tre scatole ancora chiuse sul piano del tavolo poi Hermione tornò a guardare l'amica.
-Vogliamo toglierci il dubbio?-chiese Hermione sperando di essere incoraggiante.
Ginny continuò a fissare le scatole neanche fossero armi chimiche.
-Che succede se sono veramente incinta?-domandò leggermente spaventata.
-Andrai da un medico per essere sicura che vada tutto bene e poi fra nove mesi James e Albus avranno un fratello,o una sorella-disse poggiando le braccia sulle ginocchia e sporgendosi verso di lei.
Ginny cercò i suoi occhi e l'altra capì subito che era impaurita dal cambiamento degli eventi.
-Blaise cosa dice?-si decise a chiedere.
Era strano che non fosse qui al suo posto.
La rossa abbassò lo sguardo,vergognosa.
-Ancora non lo sa...Volevo dirglielo,ma poi non me la sono sentita-confessò.
-Oh Gin-
-Perchè dargli una preoccupazione se non so neanche se è vero?Faccio il test prima e poi glielo dico-le disse cercando di spiegarle le sue paure.
-Mettendolo di fronte al fatto compiuto-le fece notare Hermione.
Dall'espressione ferita che l'altra le lanciò,Hermione capì di aver usato un tono accusatorio e se ne pentì all'istante.
-Ok senti perchè non ci calmiamo tutte e due?-disse togliendosi i capelli dalla faccia con entrambe le mani.
Il silenzio scese nella stanza per qualche istante mentre la mano di Ginny si muoveva sul tavolo e afferrava la prima delle scatole.
-Non ce la farò mai a fare questo test-disse senza staccare gli occhi dalla confezione.
Guardando la paura che chiaramente appariva nei suoi occhi,una domanda nacque spontanea ad Hermione.
-Ma tu lo vorresti questo figlio?-le domandò cauta.
Ginny respirò rumorosamente e dopo qualche secondo alzò lo sguardo.
-Ho paura che Blaise si senta messo troppo sotto pressione...E' successo tutto così in fretta fra di noi,i ragazzi stanno appena iniziando ad abituarsi alla sua presenza...E poi c'è Daphne e la bambina.
Forse...forse non è il momento adatto per avere un figlio insieme-disse sincera.
Hermione sorrise e le prese una mano.
-Non esiste il momento adatto:c'è quello che noi programmiamo e poi ci sono gli imprevisti.
Per quanto mi riguarda posso dirti che le cose più belle che mi sono capitate nella vita sono successe tutte grazie a degli imprevisti.
Forse questa è una di quelle volte...-disse cercando di calmarla.
Ginny la fissò in silenzio e alla fine guardò di nuovo la scatola del test di gravidanza.
-Faresti il test con me?
Così siamo sicure che se uno dei due esce positivo,sono incinta-
Nonostante la proposta le suonasse un pò strana,Hermione accettò pur di tranquillizzare l'amica.
Dieci minuti e sei test di gravidanza dopo,si trovarono di fronte ad uno di quei momenti imprevisti di cui avevano parlato fino a poco prima.
Un'imprevisto totalmente inaspettato...


Aveva mantenuto il punto.
Non era andato a cercarla,non l'aveva chiamata,non aveva neanche chiesto notizie su di lei.
Certo,ora l'attesa lo stava praticamente logorando,ma per lo meno aveva mantenuto il punto ed iniziava a capire che chiaramente a lei non importava niente nè di lui nè di chiarire quella situazione...Altrimenti perchè far passare tutto quel tempo?
Non aveva fatto il minimo tentativo per mettersi in contatto,per cercare di spiegare;non voleva pensare che in questo momento mentre lui si stava struggendo,lei magari era con Potter,cercando di rimettere insieme i pezzi di quello che restava del loro matrimonio.
Sarebbe stata davvero la beffa del secolo.
No,era assurdo!
Lui l'aveva vista,era stato testimone di quella grande discussione,del modo astioso in cui si parlavano e si guardavano...Però lui e Daphne,parlandosi e guardandosi in quello stesso modo per anni avevano finito per avere una figlia insieme.
E se lo stesso valeva per Ginevra e Potter?
Oddio,era più tragica di quanto pensava...
Frustrato,si coprì il viso con entrambe le mani mentre il suono dell'interfono si alzava da sopra la scrivania.
Allungò una mano e premette un bottone sulla tastiera senza neanche guardare,sicuro di aver colpito il bottone giusto.
-Che c'è?-chiese leggermente acido.
-C'è Miss Weasley che vuole vederla-rispose la sua segretaria indifferente al suo tono di voce.
All'istante si rizzò a sedere sulla sedia,fissando l'interfono quasi avesse paura di uno scherzo della sua stressata immaginazione.
-Mr Zabini...-lo chiamò la segretaria,sorpresa dal prolungato silenzio.
-La faccia entrare-disse semplimente lui.
Ok,ora lei era lì...Che cosa gli avrebbe detto?
Erano buone notizie oppure la realizzazione dei suoi incubi?
Odiava non sapere le cose in anticipo!
Si alzò in piedi e,lanciando uno sguardo veloce allo specchio,si chiese se aveva tempo per darsi una veloce aggiustatina,ma proprio mentre stava facendo un passo verso lo specchio,sentì bussare alla porta.
Troppo tardi!
-Avanti!-disse con voce sicura.
Con lo sguardo sulla porta osservò la maniglia abbassarsi e far aprire la porta a vetri smerigliati: apparve sulla soglia con il suo sorriso imbarazzato,lo stesso che aveva la prima volta che era venuta a trovarlo al giornale.
Restò a fissarla in silenzio mentre con pochi passi si allontanava dalla soglia ed entrava nella stanza richiudendosi la porta alle spalle.
-Ciao-lo salutò.
Blaise fece un cenno con la testa,affondando le mani nelle tasche dei pantaloni.
-Scusami se piombo nel tuo ufficio così all'improvviso...-gli disse con un tono leggermente formale.
-Nessun problema,davvero.
Che posso fare per te?-la rassicurò lui.
Per quale accidenti di motivo era così formale?
Non si era mai rivolto a lei con quel tono,neanche le prime volte che si incontravano nella cucina di Draco,perchè cominciare ora?
-Ho bisogno di parlarti-disse Ginny diretta,evitando ogni giro di parole.
Ho paura che questo discorso non mi piacerà,pensò Blaise facendole cenno di sedersi.
Ginny scosse la testa,avvicinandosi alla sedia solo per posarvi la borsa.
I loro occhi si incontrarono di nuovo,cercando di carpire le segrete emozioni dell'altro,i motivi che lo avevano tenuto lontano tutti quei giorni,finchè Ginny non parlò.
-Innanzitutto voglio scusarmi con te.
So che il mio comportamento non è stato dei più chiari nelle ultime settimane ma spero che,una volta spiegate le motivazioni,capirai perchè mi sono comportata così-gli disse con voce sicura, senza il minimo tentennamento nella voce.
Blaise annuì,preferendo restare in silenzio fino a quando lei non gli avesse detto di più.
-Avevo bisogno di riflettere,di capire bene quello che stava succedendo prima di poterne parlare con te...-
-E' per via di tuo marito?-le chiese non riuscendo a trattenersi oltre.
Ginny lo guardò sorpresa,aggrottando lievemente la fronte,prima di scuotere la testa.
-No,lui non c'entra nulla-disse ricambiando il suo sguardo.
-Vuoi tornare con lui?-domandò ancora Blaise.
Lo stupore apparve negli occhi di Ginny,portandolo a chiedersi se non avesse appena detto un'idiozia,eppure fino ad istante prima era talmente sicuro delle sue sensazioni!
-Perchè pensi che voglia tornare con Harry?-gli chiese di rimando lei.
Blaise sospirò e si sfregò la fronte con una mano,sollevando leggermente i riccioli neri.
-Non lo so...Quando ci siamo visti l'ultima volta c'era qualcosa di strano,tu eri strana.
Eri strana mentre parlavamo al telefono e lo eri anche dopo,quando Potter se ne era andato facendo la sua uscita da prima donna-disse sincero.
Con un leggero sorriso divertito,Ginny incrociò le braccia sul petto.
-Quindi hai pensato che fosse colpa sua,di quello che ci aveva detto prima di andarsene?-
Lui alzò le spalle.
-O anche di qualcosa che vi siete detti prima del mio arrivo-le fece notare lui.
Ginny annuì lentamente.
-Sarà meglio cominciare da prima...
Harry era venuto a trovarmi per chiedermi di riprovarci-gli confessò senza nessuna inflessione particolare nella voce,senza fare nulla per negare.
Che faccia tosta,venire a dirgli una cosa del genere in quel modo,senza neanche cercare di renderlo meno terribile di quello che sembrava.
-Secondo lui avevamo rinunciato alla prima difficoltà e dovevamo riprovarci,anche per il bene dei ragazzi-continuò imperterrita la rossa.
Blaise annuì meccanicamente.
-Giusta osservazione-commentò.
Lei convenne annuendo a sua volta.
-Già,è vero.
Credo che in un altro momento mi avrebbe anche convinta,ma quando ha finito di fare il suo discorsetto arringa-popolo,gli ho detto quello che pensavo-
C'era qualcosa che non gli tornava:se Ginevra e Potter erano tornati insieme perchè parlava di lui con quel tono?
Allora forse non era tutto perduto.
-Cioè?-
Lei sorrise e alzò le spalle,lasciando andare le braccia lungo i fianchi.
-Che preferivo il divorzio...Non l'ha presa molto bene-aggiunse con un leggero sorriso.
La guardò incredulo per qualche istante,incerto se credere alle sue parole o meno,ma quello che lo convinse definitivamente fu la sua espressione:il piccolo sorriso divertito e l'aria biricchina, quasi fosse tornata bambina e avesse appena combinato un guaio.
-Davvero?-le chiese uscendo dalla scrivania in cui si era nascosto fino a quel momento e facendo un passo verso di lei.
Ginny annuì.
-Sai,non si può essere sposati con qualcuno quando hai in mente un'altra persona...-gli disse in tono casuale.
Sorridendo,Blaise si fermò a pochi passi da lei pronto ad abbracciarla,quando una domanda si affacciò alla sua mente.
-Ma allora perchè mi hai evitato per tutto questo tempo?C'è qualche altro problema?-le domandò fissandola.
Una nuvola sembrò oscurare il sorriso sul suo volto.
La vide ravviarsi i capelli e trattenere il fiato per qualche istante prima di incontrare di nuovo il suo sguardo.
-Quel giorno c'era qualcosa di cui volevo parlarti...-gli disse.
Blaise annuì:se ne ricordava,ci aveva costruito sopra le peggio fantasie!
-Ecco io...io credevo di essere incinta-disse tutto in un fiato.
Gli occhi di Blaise di spalancarono leggermente a quelle parole,mentre il suo cervello incamerava la notizia.
Beh,era molto probabile vista la scarsa attenzione agli anticoncezionali che avevano dimostrato ogni volta che erano stati insieme.
-E perchè non me ne hai parlato?-le domandò confuso.
Ginny si morse il labbro inferiore e giocherellò con il mignolo della mano sinistra,a disagio.
-Volevo dirtelo.
Quando sei apparso quel giorno durante la litigata con Harry,ho capito che tutti i dubbi e le paure erano assurde,che qualunque sarebbe stato il risultato tu saresti stato accanto a me...-
-Certo che sì!-ribattè lui,quasi ferito nell'orgoglio.
-Però poi,dopo la discussione con Harry e quello che ha detto prima di andar via,ho avuto paura che quello che lui aveva detto ti avesse spaventato...
Avevo paura che ti rendessi conto che in fondo non valeva la pena darsi tanto da fare per me-gli confessò sincera.
Lui la fissò qualche istante,rivivendo nella mente quei momenti,chiedendosi se qualche suo atteggiamento poteva aver avvalorato quell'idea sbagliata.
Poi fece il solo passo che lo separava da lei e le accarezzò una guancia con la mano destra, ravviandole poi i capelli dietro l'orecchio.
-Questa è la cosa più assurda che abbia sentito in vita mia!
Credi veramente che Potter possa far paura a qualcuno?Ok forse a qualche elfo domestico o a qualche nano,ma sono soltanto delle eccezioni-disse fissando i suoi occhi.
Ginny sorrise e lo fissò un'ultimo istante prima di alzare le braccia e cingergli il collo,abbracciandolo.
Blaise la strinse a sè,facendole posare la testa contro la sua scapola destra,una mano che le accarezzava i capelli lisci.
-Scusami...-mormorò lei.
L'unica cosa che veramente importava era nulla di quello che aveva temuto si fosse realizzato realmente:lei era lì fra le sue braccia,certa di quello che provava per lui e senza la minima intenzione di tornare con l'ex marito.
Però c'era un'ultima cosa che voleva chiarire,anche se aveva già un sospetto.
-Era un falso allarme?-le domandò chinando leggermente la testa verso la sua.
Ginny gli strinse le braccia attorno alla vita e sospirò.
-Già-
Aumentando la stretta del loro abbraccio,Blaise l'attirò a sè facendole alzare il viso e dandole un bacio piccolo,quasi consolatorio.
-Peccato-commentò sinceramente dispiaciuto l'uomo.
Ginny sorrise e gli diede un altro bacio piccolo,prima di cercare di nuovo i suoi occhi.
-Forse non era il momento adatto con la nascita della bambina ed i ragazzi che si stanno ancora abituando alla tua presenza...-disse Ginny,quasi cercando di convincere entrambi.
Blaise annuì:già forse era meglio che fosse andata così.
Alzò le spalle e le accarezzò la schiena.
-Poi abbiamo tanto tempo per riprovarci-disse ad alta voce seguendo il filo dei suoi pensieri.

 

-Amore!Draco!
Tesoro sei a casa?-
Chiuse la porta con un tonfo dietro le spalle,togliendosi nello stesso momento il cappotto,quasi lanciandolo sull'attaccapanni insieme alla borsa prima di iniziare a camminare velocemente lungo il corridoio verso il salotto.
-Tesoro!-lo chiamò ancora facendo capolino nel salotto degli affari.
Era ancora scioccata per quello che era successo,era un regalo,una specie di miracolo...
La testa bionda di Draco apparve dalla porta del suo ufficio e l'istante dopo lo vide voltarsi verso di lei,continuando a tenere il corpo all'interno della stanza.
-Amore sei a casa!-esclamò felice Hermione andandogli incontro.
Doveva avere l'espressione da pazza isterica...
-Tesoro va tutto bene?-le domandò lui quando si fermò davanti a sè.
Hermione annuì e,preso con entrambe le mani il viso dell'uomo,lo baciò.
Per alcuni istanti Draco rispose al bacio,poi si staccò dalle sue labbra e la fissò perplesso.
-Che è successo?-le domandò analitico.
Lei sorrise raggiante e si ravviò alcuni riccioli che le erano caduti davanti agli occhi nella foga.
-E' successo un miracolo!-gli disse.
Lui,scettico come al solito,sogghignò alle sue parole,portandola a scuotere la testa.
-No,non fare così!Non sono ammesse risatine o scetticismi-lo bacchettò.
Se volevano che tutto andasse bene dovevano iniziare il piede giusto e quelle risatine ironiche non aiutavano.
Draco sospirò.
-Ok,allora di che miracolo stiamo parlando?-le domandò poggiando una mano sullo stipite della porta.
Hermione fece un respiro profondo,quasi avesse bisogno di tutta l'energia possibile per dirlo ad alta voce e si toccò di nuovo i capelli.
-Sono incinta-annunciò.
L'espressione sul volto di Draco cambiò all'istante passando da divertita a incredula, l'atteggiamento scettico scomparve all'istante e al suo posto vide la tensione irrigidire i muscoli.
-Come...Come lo hai scoperto?-le domandò schiarendosi la voce.
-E' una storia complicata:Ginny credeva di essere incinta,ma aveva paura di fare il test così mi ha chiesto di farlo con lei.
Alla fine il suo test era negativo ed il mio positivo-
E a testimonianza delle sue parole,tirò fuori dalla tasca dei jeans uno dei test di gravidanza porgendolo a Draco.
Dopo un primo attimo di incertezza,l'uomo lo prese con la mano destra e guardò il piccolo riquadro che mostrava il risultato.
-Sulla scatola c'era scritto che se il test era positivo,il talloncino sarebbe diventato blu...Guarda!- gli disse Hermione euforica.
Era chiaramente blu,senza il minimo dubbio.
Rialzò lo sguardo sul volto della moglie e la vide sorridere.
-Hai fatto solo questo?-le domandò cercando di non farsi prendere dalla gioia prima di avere la conferma.
Non voleva fare il guastafeste,ma non voleva neanche avere un brusco risveglio quando quel sogno fosse finito.
Hermione scosse la testa.
-No,ce ne sono altri due.Identici a questo,stesso risultato-lo informò.
Come potevano sbagliarsi tre test?
Considerando tutto il sesso fatto durante la loro luna di miele e al loro rientro a casa prima che lei se ne andasse due settimane prima...
-Quindi noi siamo veramente...-domandò guardando ora sua moglie ora il test di gravidanza.
Hermione rise e gli cinse il collo con le braccia,sentendo un braccio del marito posarsi attorno ai suoi fianchi.
-Siamo definitivamente incinti-confermò lei incontrando il suo sguardo.
Draco sorrise e avvicinò le labbra a quelle di lei,baciandola felice,stringendo in una mano quel "miracoloso" test di gravidanza,che sarebbe finito al più presto nell'album dei ricordi del nuovo arrivato.

 

Salve a tutti!!!

Vi chiedo scusa se nn sembrerò allegra come sempre,ma nn sono stati giorni facili...Cmq CHEER UP!

Vi ho stupito vero?Eravate convinti che quella incinta fosse Ginny,mentre invece è risultato essere Hermione...Vi spiego:fino a quando ho postato lo scorso capitolo ero decisa a far restare incinta Ginny,poi xò leggendo un commento ho capito che forse nn era il momento adatto e ho anticipato qualcosa che sarebbe accaduto nel prox capitolo.

Il prox capitolo sarà l'ultimo,escluso ovviamente il famoso epilogo a sorpresa,quindi non dite che non vi ho avvisato.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso per eventuali errori di ortografia o battitura.

Il titolo è preso da una canzone omonima dei Beatles.

E ora i ringraziamenti:Krisma(Non esserne troppo sicura,non si saprà fino alla fine...Lo so,Harry nn era desiderato,ma nn potevano credere che sparisse senza dare + notizie di sè, anche se era un bel pensiero),Love luna(Io credo che dentro di sè Harry abbia sempre avuto questa vena cattiva,ma che abbia preferito nn mostrarla xkè interferiva con la sua immagine perfetta),Kitty Cullen(Dai non essere così crudele con te stessa...Beh essendo arrivati alla fine,credo possa combinare ben poco ormai),Tindina(Grazie x i complimenti!Alla fine ti sarebbe venuta a noi,quindi è meglio chiudere quando ancora si è all'apice...E poi nn sarà una vera fine),STEDI(Grazie x i complimenti!),Lights(Sai che sei stata tu a farmi cambiare idea?Se qualcuno si lamenta lo mando da te...Cmq mi sono resa conto che avevi ragione,si sarebbero ingarbugliate tr le cose.Riguardo ad Harry,proprio xkè nelle mie altre storie è così perfetto,ho pensato di sfogarmi in qst storia...Non può essere sempre l'uomo che tutte vogliamo sposare!),Erigre(Ti ho stupita ancora?Credo di aver fatto crescere l'attenzione + sull'epilogo che sul finale vero...Devo impegnarmi sul serio allora!),Hollina(Non potevamo aspettarci niente di meglio da un signore come Draco...),Monnis(Farli restare separati tr a lungo sarebbe stata una cattiveria gratuita,era chiaro che erano fatti l'uno per l'altra!),Flamely(Credimi nessuno supererà Ron in cattiveria,almeno in questa fiction!Nn ce lo vedo Draco a "implorare", credo che arrivi a farlo solo in casi estremi...),MissDangerous(Tranquilla,ricordo benissimo com'era!Conoscendo il carattere di Hermione andarsene era una reazione normale,eanche un pò giustificata...fossi stata io gli avrei tirato contro qualcosa!),Glokky(Ciao e benvenuta! Tranquilla,fallo solo quando e se vuoi,nn è un'obbligo...Grazie x i complimenti!),Gelb_augen( Si è vero,molte volte i personaggi si allontanano dall'idea che abbiamo dei Serpeverde,ma sono successe tante cose e tanti anni sono passati..Chi può dire di essere lo stesso che era quando era ragazzo?),XX_Dreamer_XX(Quindi nn c'è voluto molto x farteli odiare...Il più delle volte,scrivere qst dichiarazioni d'amore,è mettere a nudo un pezzo di me,mostrare un pezzo della mia anima:forse è x questo che escono sempre così sdolcinate...),BabyFairy(Grazie x i complimenti!),Sognatrice Cullen_182(Era anche ora!),Deaselene(Per questo esistono gli amici,o almeno così dice una famosa canzone;Theo è stato sottile:è riuscito ad aiutare Draco senza dire una minima parola in suo favore o in sua vece,solo un'avvocato poteva riuscirci! Per il momento posso dirti che come Blaise sono indecisa fra Warrick Brown di C.S.I. e Sam Bennett di Private Practice,xò propendo di + per Warrick xkè ha gli occhi azzurri e i riccioli;x Daphne invece mi viene in mente Jennifer Aniston,che x me è il modello di bellezza assoluta unita alla simpatia, e Heidi Klum x la bellezza e la dolcezza.Fammi sapere che ne pensi,mentre io penso agli altri!),Yumisan(Ormai Draco e Prudence sono veramente padre e figlia,che importa quello che dice un pezzo di carta?),Coco Chanel'87(Grazie x i complimenti...Non essere triste prima del tempo,nn ce ne è motivo!)Marta'94(All you need is love,come dicevano i Beatles,e alla fine anche Herm lo ha capito!D'altronde quale donna sana di mente avrebbe rifiutato Draco Malfoy dopo aver saputo di essere il suo solo amore?),Selvaggia'26(Harry deve fare ancora un pò di caos...Ma nn in questa fiction.Quindi ci serve vivo!),LadyCullen1991(Grazie x i complimenti!Vedo un pò difficile l'idea di un incontro Blaise-Harry,visto che ora non riescono a stare nella stessa stanza neanche x qualche minuto)Smemo'92(La figlia che tutti vorrebbero avere...O almeno credo,bisogna vedere come si comporta quando è arrabbiata! Perchè guardare al passato quando sai cosa c'è stato?Meglio,come hai detto tu,concentrarsi sul futuro e su tutto quello che può riservarti di bello...),Midnight_Sun(Forse le tre parole + difficili della sua vita,deve aver preso sai uno di quei respiri enormi prima di dirlo?Ci sono voluto + di 30 capitoli per strapparglielo...),Felice4ever(Grazie x i complimenti!),Bedh'93(Tutto finalmente sta trovando il suo posto nella storia,tt i problemi sn stati risolti e l'amore trionfa!Magari succedesse anche nella realtà...).

Bene,x il momento è tutto io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo,l'ultimo...

"Happy to be stuck with you"

Baci,Eva. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** To us ***


to us

 

"Will you still need me

Will you still feed me

When I'm sixty-four?"

"Keep smilin', keep shinin',
Knowing you can always count on me
For sure, that's what friends are for
In good times and bad times
I'll be on your side forever more
That's what friends are for"

 

Il suono insistente del telefono ruppe la cortina del sonno portandola a muovere la testa sul cuscino.
Magari se lo ignorava abbastanza a lungo questo avrebbe smesso e lei sarebbe tornata a dormire...Ma a quanto sembrava chi c'era dall'altra parte della cornetta era terribilmente ad ottenere una risposta.
Il braccio che la stringeva in vita si mosse seguito da un flebile mormorio che le fece muovere la testa indietro sul cuscino cercando di capire nel buio se la persona accanto a sè era sveglia o meno.
Dannazione quello squillo le stava trapanando il cervello!
Rassegnata,allungò il braccio libero dalla stretta dell'uomo addormentato al suo fianco e afferrò la cornetta,facendo finalmente cessare quel rumore.
-Pronto?-biascicò con la voce ancora piena di sonno.
Non aveva idea di che ore fossero,ma era certa che fosse ancora notte inoltrata,quindi sperava di poter tornare a dormire non appena capito chi fosse il rompiscatole dall'altra parte della cornetta.
Ma non appena la sua mente addormentata associò un volto alla voce,il sonno svanì all'istante.
-Filippo...Va tutto bene?-domandò facendo forza su un gomito e sollevandosi leggermente.
Stringendo la mano unita a quella dell'altro,che indifferente aveva continuato a russare in quel modo soffiato tutto particolare,iniziò a scuoterlo cercando di svegliarlo.
-Sì,è qui,te lo passo subito-disse allontanando la cornetta dall'orecchio.
Poggiando il telefono sul letto,si voltò dall'altra parte e diede ancora uno scossone all'uomo addormentato accanto a lei.
-Blaise...Blaise svegliati!C'è Filippo al telefono-gli disse avvicinando le labbra al suo viso per essere certa che quelle semplici parole venissero recepite.
Quasi avesse azionato un comando segreto,Blaise si svegliò iniziando a cercare la cornetta a tentoni sul letto con una mano.
-Aspetta accendo la luce-gli disse lei sentendolo lamentarsi per l'oscurità.
Nell'istante in cui la stanza si riempiva di luce facendogli socchiudere gli occhi,Blaise afferrò il telefono e portò la cornetta all'orecchio,i muscoli in tensione.
-Sì Filippo dimmi...Siete sicuri questa volta?...Quanto sono frequenti le contrazioni?-domandò issandosi a sedere sul letto e fissando Ginny accanto a lui.
Lei lo vide annuire.
Era il momento,lo aveva capito nello stesso istante in cui aveva sentito la voce di Filippo: dopo due falsi allarmi era normale essere un pò scettici,ma questa era la volta decisiva.
E gli uomini si spaventano sempre quando capiscono che non possono far nulla di più oltre che preparare la borsa e portare la donna in ospedale prima che partorisca in macchina.
Anche Harry se l'era fatta sotto,ricordò.
-Ok,cominciate ad andare all'ospedale,il tempo di vestirmi e vi raggiungo-disse Blaise chiudendo la telefonata.
Le passò la cornetta scattando poi fuori dalle coperte,completamente dimentico del sonno e della stanchezza.
Ginny lo vide cercare con lo sguardo i vestiti e sorrise:non si era mai accorto di quanto potesse essere confusionario.
Dall'esterno dava l'impressione di una persona ordinata e controllata,ma conoscendolo meglio aveva scoperto la sua mancanza di memoria che lo portava a dimenticare le chiavi nei posti più impensati e a scordare dove avesse posato i vestiti la sera prima di addormentarsi.
-I pantaloni sono in bagno-gli ricordò abbracciandosi le gambe con entrambe le braccia,sotto le lenzuola.
Blaise fece un veloce cenno d'assenso e corse nel bagno attiguo alla camera da letto,tornandone pochi istanti dopo con un paio di jeans fra le mani.
-Quanto sono frequenti?-chiese lei osservandolo mentre si vestiva in maniera quasi convulsiva.
-Circa ogni dieci minuti-le disse prendendo una t-shirt dal comò ed infilandola dalla testa.
Lei annuì.
-Allora puoi anche prendertela con calma.Ci vorranno un paio d'ore prima che nasca-cercò di tranquillizzarlo,preoccupata che potesse avere un incidente mentre andava in ospedale.
Blaise si fermò e la guardò,una chiara espressione incerta sul suo viso.
-Sei sicura?-le chiese,infilando la t-shirt nei pantaloni.
Senza rispondere,Ginny si mosse nel letto,mettendo i piedi a terra e alzandosi,prima di andare verso di lui,colpita da quell'espressione e da quella voce:era spaventato,era preoccupato,ma non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura.
-Hai abbastanza tempo per non dover guidare come un pazzo per le strade deserte di Londra rischiando una multa o peggio ancora un'incidente-confermò sistemandogli i capelli ricci spettinati con le dita della mano destra.
-E se partorisce senza di me?E se...-disse lui ancora nervoso.
-Blaise...-lo bloccò lei prima che la paranoia lo assalisse di nuovo.
L'uomo si zittì e fissò il suo sguardo.
-Andrà tutto bene-disse semplicemente Ginny.
Blaise sospirò e senza parlare poggiò la testa sulla spalla destra della donna,lasciandosi abbracciare e stringendo le braccia attorno alla vita della compagna.
-Vorrei rendermi utile,fare qualcosa per Daphne e la bambina...-
Lei sorrise e gli accarezzò le spalle e la schiena.
-Non c'è niente che tu possa fare,tesoro...Forse potrai camminare avanti ed indietro per il corridoio e stringere la mano di Daphne.
Devi solo essere paziente-
L'uomo alzò leggermente la testa dalla spalla di lei e cercò il suo sguardo.
-Perchè non vieni con me?So già che darò di matto non appena uscirò dalla porta di casa e solo tu puoi calmarmi-le disse serio.
Ginny rise leggermente.
-Ci sono i ragazzi...Fra poche ore saranno in piedi-gli ricordò.
Blaise annuì ancora.
I ragazzi Potter.
Quattro mesi prima,quando il test aveva escluso la possibilità di una gravidanza,lui e Ginevra si erano ritrovati vicini.
Più di quanto avevano creduto.
La possibilità di avere un figlio con Ginevra non lo aveva spaventato,come era successo con Daphne,non aveva pensato a come stavano succedendo in fretta le cose o a quanto poco si conoscevano.
Si era invece trovato a chiedersi quanto tempo era giusto far passare prima di provare veramente ad avere un figlio.
Con il passare delle settimane la paura di una possibile riconciliazione fra Ginevra e il suo ex marito era svanita e,libero da ogni pensiero,aveva ripreso a passare tutto il suo tempo libero con lei ed i suoi figli:invece di andarsene a casa,quando usciva dalla redazione,andava da lei e le dava una mano per far mangiare e per mettere a letto i bambini,e alle volte anche per far loro il bagno.
In meno di un mese era diventato bravissimo a far mangiare Albus nel suo seggiolone senza sporcarsi completamente la camicia,e si era scoperto pieno di immaginazione che gli tornava molto utile per raccontare ai bambini delle storie affinchè si addormentassero.
Quando entrambi i piccoli erano nei loro letti,lui e Ginevra si rilassavano sul divano guardando un pò di televisione o semplicemente parlando di quello che era successo loro durante la giornata,finchè non veniva il momento di tornarsene a casa.
Sarebbe passato un altro mese prima che passasse la notte da lei,con i bambini nella stanza accanto,e che la mattina dopo facessero colazione tutti insieme come una vera famiglia.
Il più restio a quella nuova situazione sembrava essere James,ancora molto legato al padre ma allo stesso tempo ferito da quello che,ai suoi occhi di bambino di tre anni,sembrava un'abbandono improvviso,forse causato proprio da quell'uomo che ora voleva prendere il posto di suo padre.
Ma con il passare dei giorni,quell'astio che tanto improvvisamente era nato nei suoi confronti, così improvvisamente svanì,riuscendo ad accettare quel cambiamento.
In quattro mesi Blaise era riuscito ad affezionarsi a quei due bambini come mai era successo durante i due anni che aveva passato con Daphne e Ronan.
Forse era un segno che erano destinati l'uno all'altro.
-Perchè non chiami Draco per farti compagnia?Hermione sarà sveglia...-gli propose Ginny,preoccupata di lasciarlo andare da solo.
Lui ci pensò qualche istante e poi alzò le spalle:poteva sempre tentare.
-Sarà meglio che vai-
Blaise avvicinò il viso a quello della donna e la baciò,stringendola a sè per qualche istante.
Quando si staccarono,la prese per mano uscendo poi fuori dalla stanza e giù per le scale fino alla porta principale.
-Vengo in ospedale appena posso-gli disse per salutarlo.
Blaise le diede un'ultimo bacio prima di uscire nella notte umida e calda.


-Tesoro sono le quattro del mattino...Non potresti dormire come tutte le mamme normali?-
Da quando aveva scoperto di essere incinta,quattro mesi prima,Hermione aveva deciso che tutto doveva andare secondo i piani:non ci sarebbe stato stress,non ci sarebbero state liti inutili che ravvivavano il loro rapporto ma che potevano compromettere la salute del piccolo e,fino al parto,non avrebbero fatto sesso.
Fortunatamente due regole su tre erano cadute dopo neanche una settimana,con grande sollievo di Draco,soppiantate da uno smodato bisogno di sapere,di conoscere ogni più piccolo aspetto della gravidanza.
"Conoscenza è potere",diceva negli ultimi mesi.
Se sapeva a cosa andava incontro sapeva anche come combatterlo.
-Hai fatto lo stesso anche quando eri incinta di Prue?-le aveva chiesto curioso vedendo la montagna di libri sulla gravidanza che aveva comprato durante un pomeriggio di shopping.
Lei aveva scosso la testa.
-All'epoca avevo altro di cui preoccuparmi...Sapere che aveva tutte e dieci le dita era già un grande sollievo-aveva commentato,lasciando che il senso di colpa che ancora provava per quel "disinteresse" trasparisse dal suo tono di voce.
Prudence era stata la prima a sapere dell'arrivo del nuovo fratellino,annuncio che le fu dato con grande cautela e tatto.
I genitori le ricordarono più volte che,nonostante l'arrivo del fratellino,le avrebbero voluto bene, anzi forse gliene avrebbero voluto di più perchè ora era più grande e quindi bisognosa di più affetto.
Inoltre,per farla sentire importante,le avevano detto che d'ora in avanti la mamma avrebbe avuto bisogno di lei per prendersi cura del fratellino.
Prudence aveva ascoltato attentamente tutti i loro discorsi per poi chiedere se il nuovo fratellino avrebbe giocato con lei e le sue bambole.
Quella sembrava l'unica cosa che le importava.
Almeno non avevano avuto un rifiuto netto!
-Perchè sei tanto sicuro che sarà un maschio?-aveva chiesto una volta Hermione al marito mentre si avvicinava l'appuntamento per la prima ecografia.
Lui aveva sorriso e alzato le spalle.
-Nella mia famiglia,da quasi tre generazioni,ci sono solo maschi.
Quindi è naturale pensare che sarà un altro Malfoy-aveva risposto lui.
Hermione riportò alla mente la prima immagine che aveva di Draco,del bambino di undici anni indisponente e antipatico,con i capelli perfettamente tirati indietro sulla testa e quegli occhi di ghiaccio che sembravano capaci di ferire con un solo sguardo.
Quanta strada aveva fatto da allora...Era una persona completamente diversa.
-Speriamo che almeno qualcosa lo prenda da me-aveva ribattuto poi alzando le spalle.
Draco aveva sorriso e le aveva posato un bacio fra i capelli.
-Lo sai che lo amerei ancora di più se fosse la tua copia esatta,vero?-
Ovviamente lo sapeva.
La prima ecografia era stato qualcosa di totalmente inaspettato.Per entrambi.
Hermione aveva avanzato dei dubbi su quel pancione che,a soli tre mesi,sembrava contenere un bambino di cinque mesi,facendo il proposito di controllare le voglie e gli spuntini che faceva a qualsiasi ora del giorno e,a volte,anche della notte.
-Se continuo in questo modo finisce che arriverò in sala parto rotolando invece che camminando-aveva commentato.
Draco aveva sorriso scuotendo la testa.
-I maschi Malfoy hanno bisogno di spazio per crescere!-aveva commentato.
Quando finalmente si era sistemata sul lettino del dottor Gallagher,era stata colta per un'istante dal panico:non voleva sapere nulla.
Voleva tornare a casa e restare lì fino alla fine del parto...Non era pronta per ricevere altre brutte notizie!
Ma tutte le sue paure si erano dissolte nell'istante in cui avevano sentito il battito cardiaco,simile al trotto di un cavallo,che aveva fatto sorridere entrambi e aveva commosso Draco.
Hermione gli aveva stretto la mano e aveva sorriso raggiante.
-Accidenti come corre!-aveva commentato ridendo.
-Il mio ragazzo!-aveva esclamato Draco orgoglioso.
-E' già possibile conoscere il sesso?-aveva domandato Hermione curiosa.
Mentre Draco era convinto che fosse un maschio,e Prudence sperava che qualsiasi cosa uscisse da lì dentro giocasse con lei e le sue bambole,lei voleva solo avere la certezza che fosse sano...e che assomigliasse al papà.
Il medico aveva annuito per poi premere un bottone sul macchinario,evidenziando l'immagine verde.
-Ecco guardate qui...Queste sono le braccia,le dita,le gambe...
Congratulazioni,sembra una bambina sana-aveva detto loro.
Per alcuni istanti la notizia era rimasta sospesa nell'aria dando ai due genitori il tempo di assimilarla,poi Hermione,con le lacrime agli occhi, si era voltata verso Draco e gli aveva sorriso.
-Una femmina!-aveva detto lui precedendola.
-Sei deluso?-aveva chiesto in un'attimo di panico.
Lui si era chinato verso di lei e le aveva dato un bacio sulla fronte.
-Come puoi pensare una cosa del genere?Te l'ho detto che amo tutte le donne Malfoy...-le aveva detto,un sorriso che gli illuminava il volto.
Il battito cardiaco era tornato a rieccheggiare per la stanza,portando Hermione a chiudere gli occhi per godersi quella melodia.
-La mia piccola Eleonor...-aveva mormorato a mezza voce.
-Avete già in mente qualche altro nome?-aveva chiesto il medico.
Hermione aveva alzato lo sguardo sull'uomo e aveva corrugato la fronte.
-Beh nel caso fosse nato un maschio si sarebbe chiamato Jude-aveva detto Draco guardando l'uomo.
Il dottor Gallagher aveva scosso la testa.
-Intendevo nomi femminili-aveva specificato.
Per quale motivo dovevano trovare un'altro nome se sapevano che si sarebbe chiamata Eleonor ancor prima di concepirla?
Lei e Draco avevano scosso la testa quasi in sincrono,lo sguardo sul dottore.
-Forse dovreste iniziare a pensarci...-
Poi aveva premuto un'altro bottone,allargando l'immagine del monitor.
-Sono due femmine-
Con la punta di un dito aveva indicato i due piccoli corpi uno poco distante all'altro,cercando di non ridere all'espressione sorpresa dei due genitori.
-Due...Due gemelle?-aveva chiesto incredula Hermione.
Questa era una cosa che poteva aspettarsi con Ron,ma Draco?
-Amore sono due...-gli aveva detto ancora incredula.
Draco aveva annuito,come incapace di parlare:questa era una cosa che non si erano aspettati.
Dopo qualche altro minuto,il medico aveva spento il monitor e aveva annuito soddisfatto,mentre il macchinario stampava le immagini che avevano appena visto.
-Capita quando ci sono casi simili in famiglia-
Grande scoperta!Lo sapeva anche lei senza essere medico.
Ma non le era possibile fare grandi ricerche visto che i suoi genitori non si ricordavano neanche di avere una figlia.
Fortunatamente quella volta le venne in aiuto Draco,che colpito da quella gravidanza gemellare, iniziò a spulciare fra le vecchie carte che ancora aveva appartenenti alla sua famiglia,ricostruendo quasi per intero il suo albero genealogico e trovando la soluzione dell'arcano:il suo bisnonno,Alastor Malfoy,aveva un gemello.
Ma come sembrava capitare spesso nella famiglia Malfoy,i due fratelli non erano in buoni rapporti e in breve tempo si erano persi di vista,portando il bisnonno di Draco a celarne l'esistenza alla moglie e al figlio.
Quella gravidanza,però,aveva su Hermione un effetto inaspettato:sembrava aver disimparato a dormire di notte,limitandosi ad un paio di ore di sonno per notte.
Mentre tutto era immerso nel silenzio e nel buio,lei si aggirava per la casa alla ricerca di qualcosa da fare,immergendosi nella lettura di quei grandi tomi che le avevano fatto compagnia durante l'adolescenza o facendo zapping alla televisione.
Il più delle volte restava a letto,riempiendo pagine di pensieri o leggendo,cambiando spesso posizione per non pesare sul pancione di cinque mesi.
Finendo inevitabimente per svegliare Draco.
-Scusa amore non volevo svegliarti-gli disse come tutte le notti.
Draco,ancora intontito dal sonno,si passò una mano sul viso e sospirò fra le dita.
-Sai che quando nasceranno le bambine non avrai più tempo per dormire?-le chiese puntellandosi su un gomiti.
Hermione annuì alzando velocemente lo sguardo dalla pagina che stava leggendo.
-Allora per qualche accidenti di motivo non riesci a rilassarti in questi ultimi mesi di tranquillità?-
-Tesoro te l'ho detto,è più forte di me:mi bastano un paio d'ore e non ho più bisogno di dormire-gli disse chiudendo il libro e infilando un dito fra le pagine.
Ma io sì,pensò l'uomo sospirando di nuovo.
Il sonno ormai tristemente lontano,Draco si sdraiò di nuovo,la testa sulla pancia di lei lasciata in parte scoperta dal leggero top violetto,due dita della mano destra che tamburellavano sulla pelle tesa.
-Come stanno le mie principesse?-domandò ascoltando il silenzio intorno a sè.
Hermione sorrise e gli accarezzò i capelli biondi con una mano,posando il libro sul comodino.
-Dormono...Prima credo stessero litigando-gli disse.
Lui sorrise.
-Come fai a dirlo?-le chiese poi per il puro piacere di contraddirla.
-Amore si prendevano quasi a calci nel mio utero,come potrei non accorgermene?-gli domandò di rimando.
Nonostante non le avessero ancora viste,avevano già imparato a conoscerle:erano gemelle,ma erano completamente diverse l'una dall'altra.
Sembrava quasi che la lotta che per anni aveva infuriato fra i loro genitori,che aveva portato dall'odio,alla fiducia e poi all'amore,si stesse riproponendo con le loro figlie.
Una,Eleonor,era l'esatta copia del carattere di suo padre:decisa e per alcuni versi quasi prepotente.
Era sempre lei quella che tirava i calci più forti e che iniziava quelle che Hermione chiamava le "lotte per il territorio".
E poi c'era Michelle,che sembrava bisognosa della vicinanza della sorella provocando quelle reazioni più tranquilla e senza  altro interesse oltre dormire e mangiare.
Con l'orecchio ancora posato sulla pancia di Hermione,Draco tamburellò con le dita,sperando di sentire qualcosa,anche il minimo rumore o movimento.
-Potresti farti male se decidessero di tirarti un calcio-lo avvisò lei.
Giusta osservazione!
Cominciò allora ad accarezzarle la pancia,come se non avesse bisogno di altro per star bene.
-Le principesse di papà...-disse a bassa voce per farsi sentire dalle bambine.
Hermione sorrise e smise per un'istante di accarezzargli la testa:era quasi inconsueto vederlo in quella veste.
Chi l'avrebbe detto che la sua gravidanza lo avrebbe mandato completamente fuori di testa?
Neanche la scoperta di aspettare due bambine lo aveva scoraggiato,al contrario,sembrava ancora più carico e curioso al punto da farle credere che non sarebbe riuscito a resistere fino alla fine della gravidanza.
-Se Prudence ti sente,non la smetterà più di tenere il broncio-gli disse divertita.
Lui alzò la testa e incontrò il suo sguardo,leggermente divertito.
-Non deve:lei è la mia piccola regina-
La donna aggrottò le sopracciglia e lo fissò,sorpresa.
-Credevo di esserlo io...-commentò cercando di non far sentire il risentimento nella sua voce.
Draco si sollevò facendo forza sulle braccia e si avvicinò al suo viso,un'aria maliziosa sul volto.
-Veramente no...Tu sei la mia vita-le disse a poca distanza dalle sue labbra.
Incredula,Hermione restò a fissarlo per qualche istante,come ad aspettarsi che da un momento all'altro lui scoppiasse a riderle in faccia o un'estraneo svestisse i panni di Draco rivelando lo scherzo.
Nel frattempo lui la stava osservando,totalmente consapevole dei suoi pensieri,e avvicinò le labbra alle sue,dandole un piccolo bacio sulla bocca socchiusa.
-Ti ho sorpreso,vero?-le chiese prima di baciarla ancora.
Hermione fece una smorfia e scosse la testa.
-Figurati!Ci vuole ben'altro per stupirmi...E' solo che non ti facevo così sentimentale-lo prese in giro.
-Come ti permetti?Adesso ti faccio vedere io...-ribattè sorridendo,prima di afferrare entrambe le braccia della donna e portarla giù sul letto fra le risate di Hermione.
Attento a non pesare sul pancione,Draco si mise su di lei,le mani all'altezza del viso,gli occhi incatenati a quelli ridenti di lei.
-Ridillo se hai il coraggio-la sfidò.
-Andiamo cosa ci sarà poi di tanto terribile nell'essere sentimentali?-chiese lei accettando la sfida.
-Io non sono sentimentale!Dovresti saperlo ormai che sono una persona altamente pericolosa...- mormorò riavvicinando le labbra alle sue.
Hermione si lasciò scappare un sbuffo divertito,portandolo ad allontanare il viso e a fissarla curioso.
-Ancora con questa storia?
Non ci credo,e scommetto che non ci credi più nemmeno tu-
Un ghigno malizioso apparve sulle labbra dell'uomo,prima che il viso si abbassasse fino a posare le labbra sulla mascella di Hermione,sfiorandole leggere.
Posando una ridda di piccoli baci,scese lungo il mento,la gola mordendo la pelle delicata e morbida,accompagnato in quella mossa dai suoi soffici capelli che accarezzavano il viso di Hermione con quella speciale carezza.
-Non mi incanti!-ribattè lei decisa,sperando di apparire convincente.
Con la coda dell'occhio vide una mano,ancora all'altezza del suo viso,scendere e sfiorarle il braccio destro prima di accarezzarle il fianco ed insinuare le dita sotto il tessuto del top,mentre continuava a baciarle il collo.
-Te l'ho...-
Le parole le morirono in gola quando le dita vagabonde di Draco si chiusero attorno al seno destro,stuzzicandole il capezzolo.
Accidenti!
-Questo non è leale!-ribattè in un soffio.
Draco alzò il viso dal suo collo,permettendole di vedere quel ghigno malizioso che lei tanto amava,tornando a fissare il suo sguardo.
-Lo sai che io non gioco mai lealmente...-
Alzando la testa leggermente dal materasso,Hermione fece incontrare le loro labbra,dischiudendo la bocca nell'istante in cui sentì quella di Draco venirle incontro, allacciandogli un braccio attorno al collo.
Facendo forza su un braccio,Draco si sporse verso di lei,rispondendo al bacio,felice di aver ottenuto il risultato sperato.
Amava il modo in cui erano riusciti a trasformare i loro litigi,che li avevano accompagnati per gran parte della loro vita,in schermaglie amorose e divertenti preliminari erotici:non avrebbe rinunciato a quei battibecchi per niente al mondo ed era certo che lo stesso valeva anche per Hermione.
Il suono del telefono arrivò a spezzare quell'atmosfera perfetta.
Entrambi cercarono di ignorarlo,sperando che dopo i primi squilli,scattasse la segreteria,ma quando il suono continuò,Hermione si staccò dalle sue labbra e incontrò i suoi occhi.
-Sarà meglio rispondere prima che si svegli Prudence-gli disse.
Draco sospirò e si staccò dal suo abbraccio,passandosi una mano fra i capelli e leccandosi il labbro inferiore.
-Pronto?-
La voce che lo aggredì non appena portò il telefono all'orecchio lo lasciò spiazzato per qualche istante.
-Blaise che diamine hai da urlare a quest'ora del mattino?-domandò leggermente risentito per l' interruzione.
Quando l'uomo dall'altra parte del telefono gli spiegò il motivo della sua agitazione e di quella telefonata notturna,Draco capì che quel momento,quel perfetto momento fra lui ed Hermione era inevitabilmente perso.
-Ho capito...Pansy e Theo sono già lì?-domandò passandosi una mano sul retro del collo e lanciando un'occhiata ad Hermione.
Si era tirata a sedere e fissava ora lui ora il telefono,in attesa che lui riagganciasse per rivolgergli le sue domande.
-Va bene,va bene sta calmo!Mi vesto e sono da te-concluse Draco riagganciando il telefono.
Sospirò frustrato e lanciò un'altra occhiata alla moglie,chiedendole con lo sguardo di impedirgli di uscire.
-Vuoi che venga con te?-gli domandò lei con voce calma.
Draco restò in silenzio e poi,con un fluido movimento,scese dal letto,portando di nuovo il suo sguardo su lei,quasi avesse paura di perderla di vista.
-Veramente sì,ma non possiamo lasciare Prudence da sola-disse avvicinandosi alla sedia ai piedi del letto e prendendo il paio di jeans che aveva indossato il giorno prima.
Hermione,pensierosa,si morse il labbro,cercando di trovare un modo per conciliare entrambe le cose.
Lanciò uno sguardo al suo comodino e alla sveglia posata lì sopra e vide che erano quasi le cinque del mattino.
-Mrs Lady arriverà fra un paio d'ore.
Posso chiederle di stare con Prudence,così posso raggiungerti in ospedale...Daphne avrà bisogno di un sostegno femminile in questa situazione-disse riflettendo a voce alta.
-Tranquilla!Da quanto mi ha detto Blaise,Pansy non si è mossa dal suo letto neanche un'attimo... Le sta addirittura dando il tempo per la respirazione-ribattè lui infilandosi una t-shirt gialla.
Lei rise e si alzò,fermandosi di fronte a lui e sistemandogli il colletto della t-shirt,facendolo sorridere:erano quelle piccole attenzioni che gli facevano capire che sarebbero restati insieme a lungo.
Erano le stesse attenzioni che aveva più volte visto fra sua madre e suo padre.
I capelli spettinati,Draco si infilò le scarpe da ginnastica e lanciò una rapida occhiata allo specchio,prima di voltarsi di nuovo verso di lei per salutarla.
-Ci vediamo più tardi!-gli disse Hermione dandogli un veloce bacio sulle labbra.
Draco annuì e si sporse verso di lei per un altro bacio.
-Da un bacio a Prue da parte mia...e mi raccomando non strappazzarti troppo-si raccomandò come faceva ogni giorno.
Hermione sorrise e,dopo una smorfia di divertita insofferenza,annuì.
L'attimo dopo si era smaterializzato.

 

Era arrivato all'ospedale da neanche un'ora e già aveva discusso con un'infinità di gente.
Appena entrato al San Mungo aveva avuto da ridire ad una battuta infelice di un'infermiera che, ignara della loro particolare situazione,alla sua domanda su dove si trovasse Daphne e se poteva entrare,gli aveva risposto che "la signorina Greengrass era nella sua stanza con il compagno".
Aveva provato il desiderio di spiegarle,ma la cosa che veramente gli interessava era la bambina:doveva essere presente al momento del parto.
Così dopo aver farfugliato una mezza spiegazione,e ottenuta l'informazione che desiderava,si era diretto spedito verso la camera di Daphne.
Ma non aveva idea che un secondo cordone di sorveglianza si fosse insediato di fronte alla porta:una Pansy battagliera e con un cipiglio militaresco,sembrava pattugliare i pochi metri dinanzi alla porta decidendo chi aveva o meno il permesso di entrare.
Era andato letteralmente su tutte le furie quando aveva cercato di farlo restare in corridoio.
-Ti sei bevuta il cervello per caso?-le aveva chiesto dimentico delle buone maniere.
-Ehi!Guarda che io lo faccio per la salute della tua bambina:non credo saresti felice se nascesse una piccola nevrotica...-aveva ribattuto lei,continuando a tenergli testa.
Blaise aveva sospirato e aveva gettato un'occhiata intorno,cercando Theo,l'unico che in quei momenti di pazzia riusciva a contenere sua moglie,ma invano.
-Dov'è tuo marito?-le aveva chiesto riabbassando lo sguardo sul suo volto.
-A prendere del caffè;non è abituato a fare queste alzatacce-
Blaise aveva annuito,come se la cosa gli importasse veramente.
-Ti rendi conto che mi stai lasciando fuori dalla camera d'ospedale dove sta per nascere mia figlia?-le aveva domandato cercando di farle capire che la sua pazzia aveva raggiunto livelli inaccessibili ai comuni mortali.
Pansy aveva annuito tranquilla,come se lo stesse privando dell'ultima ciambella o qualcosa di altrettanto futile.
-Sai anche che non ti perdonerò mai se dovesse nascere senza di me?Credi di poter affrontare una responsabilità del genere?-
-Il tuo odio o il fatto che lei nasca in un posto rilassante?-aveva chiesto lei tranquilla.
-PANSY!!!-
Era veramente al limite,e sicuramente avrebbe finito per strozzarla!
La mora lo guardò qualche altro istante,poi sospirò,grattandosi la fronte,un'espressione rassegnata sul volto.
-La responsabilità è tua-aveva detto semplicemente prima di farsi da parte e farlo entrare.
Si era fiondato nella stanza e aveva trovato il letto vuoto.
Aveva richiuso la porta e si era guardato intorno,cercando un segno di Daphne,ma a parte i suoi vestiti perfettamente ripiegati sul comò poco distante dal letto,non c'era altro.
-Duffy!-la chiamò restando fermo a pochi passi dalla porta.
-Sono qui!-
Seguì la voce nel piccolo bagno e la trovò in piedi che sembrava camminare sul posto,le mani poggiate sul lavabo e il viso rivolto allo specchio.
Nell'attimo in cui i loro occhi si incontrarono,un grande sorriso apparve sul suo viso.
-Che stai facendo?-le chiese senza nascondere la sua sorpresa.
-Oh,le contrazioni si sono quasi fermate...-
-Cosa?-la interruppè lui sorpreso e anche leggermente spaventato.
Lei scosse la testa.
-Sta tranquillo,capita durante il parto-lo rassicurò.
Blaise annuì,cercando di convincersi che lei aveva ragione e che lui era soltanto uno stupido maschio apprensivo.
-Dov'è Filippo?-le domandò ricordandosi la frase sciagurata che l'infermiera gli aveva detto poco prima.
-Gli ho detto di andare a prendersi qualcosa da mangiare...Era troppo agitato-rispose Daphne alzando gli occhi al cielo.
Come se io non lo fossi pensò lui,accennando un sorriso divertito.
-Allora che si fa?-le domandò.
Daphne sorrise di nuovo e si voltò,avvicinandosi a lui permettendogli di allacciarle un braccio in vita e prenderle la mano sinistra.
-Dovrò camminare parecchio per far accellerare le contrazioni...Ti va di accompagnarmi un pò in giro?-
Nonostante le perplessità,Blaise annuì.
Del resto era lì per rendersi utile.


La testa contro il muro del corridoio,allungato su un panca,Theo sonnecchiava cercando di recuperare quelle preziose ore di sonno perduto.
Sua moglie era al suo fianco,poteva sentirlo dal tocco delicato della sua mano che non smetteva di accarezzargli il polso,come faceva tutte le notti prima di addormentarsi.
Poco distante da loro,ne avvertiva la presenza,sedeva Draco,impegnato nella lettura del giornale, o almeno così era quando aveva aperto gli occhi l'ultima volta.
Mugugnò muovendosi sulla panca cercando invano una posizione più comoda,e sentì sua moglie sorridere,intenerita e divertita allo stesso tempo.
-Ma fa sempre tutto questo casino quando dorme?-domandò Draco a sua moglie.
-Tu riusciresti a dormire in questa posizione,in mezzo a questo corridoio dove infermiere non fanno che andare avanti ed indietro?-lo difese lei.
Giusta osservazione!
Sua moglie era l'unica capace di mettere a tacere le rispostacce di Draco,oltre ovviamente ad Hermione.
All'inizio della loro storia era stato geloso di quell'intimità,di quella sintonia,arrivando a pensare di dover rinunciare al suo migliore amico,a chiudere un amicizia lunga anni prima che si rovinasse completamente.
Fortunatamente non era stato necessario.
In poco tempo,nel giro di poche settimane,lui e Pansy erano riusciti a creare un loro modo di comunicare,fatto di piccoli cenni e gesti che soltanto loro due potevano capire,lasciando il resto del mondo fuori.
-Che si dice nel mondo?-chiese Pansy all'amico.
Sentì il rumore di carta spiegazzata che gli fece capire che Draco aveva richiuso il giornale, probabilmente posandolo in grembo,come faceva sempre.
-Le solite cose.Il mondo è diventato meno interessante da quando non ci siamo più io e Potter a far notizia-commentò scherzoso.
-Falla finita!Tanto lo so che stai diventando un pantofolaio.Dì la verità:ti piace la vita del marito...-affermò lei sicura.
Un lieve tremore al labbro inferiore lo fece quasi scoprire,quindi cercò con tutte le sue forze di trattenersi e di non scoppiare a ridere all'immagine di un Draco in pantofole e pigiama stravaccato sul divano:gli era quasi inconcepibile.
Ma era esattamente quello che stava succedendo!
-Piantala!Credi veramente che sia un tale pappamolle?
Ammetto che la vita casalinga con Prue ed Hermione mi piace,anzi credo mi calzi a pennello, però non diventerò mai un pantofolaio-rispose il biondo.
Pansy rise leggermente.
-Sai Draco,l'ultima cosa che credevo nella vita,era di sposare qualcuno che non fossi tu,lo sai bene.
Eppure,eccomi qui!
Completamente persa per mio marito da non riuscire a credere che ci sia stato un momento nella mia vita in cui non ho amato Theo-la sentì confessare serena.
Il respiro gli si fermò nella cassa toracica,in attesa del seguito che era certo sarebbe arrivato a momenti.
-Cosa?E che fine ha fatto il grande amore che provavi per me?Sono scioccato!-ribattè fingendosi risentito Draco.
Pansy rise.
-E' letteralmente sparito...Puff!
Questo però non c'entra!Quello che volevo dirti era che alle volte diventare pantofolai non è poi una cosa così terribile.
Che bisogno c'è di uscire a cena,o andare a degli insulsi ricevimenti con persone che a malapena ti sopportano,quando puoi passare quel tempo con l'uomo che ami o con tua figlia? Con qualcuno che ti ama per quello che sei e te lo dimostra ogni giorno?-
Quella fantastica donna era sua moglie.
Molte volte si era chiesto quanto ci fosse di verità nel modo scherzoso in cui gli diceva che lo amava,tante volte si era domandato se ci fosse una parte di lei che ancora aveva dei dubbi.
Quel piccolo discorso li aveva spazzati via completamente:se una donna,amante delle feste e della società,arrivava a rifiutare degli inviti per passare più tempo con lui,allora era veramente amore.
Vero ed autentico amore che lui sperava di ricambiare in pieno.
-Posso farti un'ultima domanda?Poi ti prometto che ricominciamo a parlare del tempo-chiese ancora sua moglie al loro migliore amico.
Dal silenzio che seguì immaginò che Draco si fosse limitato ad annuire.
-Quante volte in questi ultimi mesi hai sentito il bisogno di fare vita pubblica?Intendo più di quella che ti richiede il tuo lavoro.
Quante volte il tuo primo pensiero è stato cambiarti in fretta per uscire invece di sederti accanto ad Herm per parlare alle gemelle?-
Theo alzò gli angoli della bocca,colpito dall'osservazione della moglie.
-Quasi mai-ammise sincero Draco.
Pansy fece scivolare la mano contro la sua e intrecciò le dita alle sue.
-Allora lo vedi che essere pantofolai non è poi così male?-
Il cellulare di Draco squillò e,accompagnato da alcuni sbuffi seguì l'operazione di recupero del telefono nelle tasche dei jeans.
-Sì?...Ok,aspettami giù,vengo a prenderti-
-Che succede?-chiese sua moglie,soddisfando anche la sua curiosità.
-Hermione è all'ingresso.
Vado a prenderla-
Le parole furono accompagnate dal suono dei passi di Draco che progressivamente si allontanavano.
Per alcuni istanti lui e Pansy restarono in silenzio,poi sentì sua moglie fissare il suo viso.
-Puoi anche smettere di fingere!-gli disse a pochi centimetri dall'orecchio.
Dannazione lo aveva scoperto!
Lentamente riaprì gli occhi,sperando di avere un'espressione innocente sul volto.
-Tesoro...Ci sono novità?-le chiese,continuando a fingere.
Pansy arricciò le labbra,divertita,e scosse leggermente la testa.
-Sei davvero incorreggibile!-rispose prima di scoppiare a ridere.
Era inutile fingere ancora:lo aveva scoperto!
-Come hai fatto a capirlo?Sono stato bravissimo...-chiese seccato.
-Hai smesso di respirare.
O eri morto oppure stavi ascoltando-rispose lei pratica.
Sapeva che doveva fare più attenzione!
Rassegnato sospirò e si passò una mano sotto il mento.
C'era qualcosa che non capiva:perchè,se sapeva che la stava ascoltando,aveva detto quelle cose?
Non le dava fastidio l'idea che lui sapesse?
-Era giusto che tu sapessi come mi fai sentire...So che qualche volta sono un pò tirchia quando si parla di sentimenti-rispose lei senza bisogno che lui le ponesse la domanda.
Theo sorrise e le accarezzò i capelli,scostandoglieli dalla fronte.
-Oh,figurati...Non è affatto un problema.
Tanto l'ho sempre saputo che sei pazza di me-commentò ironico.
Pansy si unì al suo sorriso e lo fissò qualche istante con espressione decisa,prima di posare le labbra sulle sue,indugiando lenta e appassionata sulla sua bocca.
Non aveva bisogno di grandi dimostrazioni d'amore per sapere che il cuore di Pansy era suo...gli bastava guardarla negli occhi per capirlo.

 

La prima,ed unica,figlia di Blaise Zabini e Daphne Greengrass venne alla luce in un caldo mattino di giugno dopo ore di travaglio.
Blaise assistette al parto cercando in tutti i modi di rendersi utile senza intralciare il lavoro del medico e degli infermieri:le strinse la mano,le sollevò la schiena durante le spinte,le deterse infinite volte il viso dal sudore e quando sua figlia uscì,nonostante le mani tremanti e gli occhi offuscati dalle lacrime,tagliò il cordone ombelicale.
Seguì l'infermiera al lavaggio,assicurandosi che ci fossero tutte e dieci le dita dei piedi e delle mani,che i suoi occhi fossero aperti e che tutto fosse a posto,descrivendo ogni passaggio ad un'esausta Daphne.
Nelle orecchie il bellissimo suono del primo pianto di sua figlia.
Dopo che l'ebbero avvolta in una coperta lasciando fuori soltanto la testa,un'infermiera gliela mise in braccio.
-Le sostenga la testa e la schiena-si raccomandò prima di tornare ad occuparsi di Daphne.
In quei preziosi attimi di solitudine con sua figlia,Blaise fissò i suoi occhi che lo fissavano con aria truce e la piccola bocca leggermente dischiusa.
Sicuramente si stava chiedendo chi fosse lo scocciatore che l'aveva disturbata dal suo sonno durato nove mesi.
Era la cosa più bella che avesse visto al mondo:i capelli neri che le coprivano tutto il cranio,la pelle color caffellatte,e due occhi azzurri che forse con il tempo sarebbero diventati più scuri,ma che ora sembravano capaci di leggerti dentro al primo sguardo.
-Ehi piccola...Sono il tuo papà-le sussurrò con voce leggermente rotta.
Era meglio mettere le cose subito in chiaro.
L'espressione negli occhi chiari di sua figlia cambiò rasserenandosi.
L'infermiera che poco prima gliel'aveva messa in braccio,ritornò e la prese di nuovo per ulteriori controlli rassicurando entrambi che l'avrebbe portata nella stanza di Daphne nel giro di un'ora.
Ed ora erano lì:lui seduto su una sedia poco distante dal letto,adrenalinico ed incapace di staccare lo sguardo da Daphne che,sdraiata sul letto, teneva la bambina fra le braccia.
-Ci crederesti che siamo stati noi a farla?
E' perfetta!-gli disse guardandolo.
Blaise sorrise e annuì:capiva perfettamente cosa intendeva.
Dopo tutte le cattiverie,il dolore e l'odio,era incredibile che fossero riusciti a fare qualcosa di tanto bello.
-Già...E' un pezzo di noi-
Daphne sorrise ed annuì:un legame indissolubile che non si sarebbe mai spezzato.
Abbassò lo sguardo sul viso della bambina premuto contro il suo seno sinistro e sorrise.
-Sai credo che tu avessi ragione-gli disse senza guardarlo.
-A che proposito?-domandò lui senza capire.
-Helen non è il nome adatto a lei...Ha più la faccia da Amy-spiegò Daphne alzando lo sguardo su di lui.
Blaise sorrise incredulo.
-Dici davvero?Non è che poi te ne penti?-
La donna rise e scosse la testa.
-No,è il nome giusto per lei...Amy Zabini-
Amy Zabini...Aveva un bel suono.
Incontrando lo sguardo di Daphne,Blaise sorrise e annuì.
-Sembra fatto apposta per lei-convenne.
La donna sorrise e riabbassò di nuovo il viso sul volto della neonata,sfiorandole una guancia con la punta di un dito.
-Filippo vuole chiedermi di sposarlo-gli disse poi a mezza voce sempre senza guardarlo.
Non era una grande sorpresa:ormai erano quasi cinque mesi che vivevano insieme e ora che aveva avuto la possibilità di conoscerlo meglio,senza stupide gelosie di mezzo,Blaise aveva capito che era la persona adatta a Daphne.
Lui le dava serenità e sembrava andare molto d'accordo anche con Ronan,cosa che a lui non era mai riuscita.
Vide gli occhi di Daphne tornare a posarsi sul suo volto,cercando di capire cosa pensava dall'espressione del suo viso.
-Che gli risponderai?-
Lei sospirò.
-Forse ti sembrerà una decisione stupida e molto affrettata,ma vorrei tanto dirgli di sì-gli confessò.
Blaise sorrise.
-Allora fallo!Se sposarlo ti renderà felice,che importa di quello che dicono gli altri?
Scommetto che Pansy non vede l'ora di organizzare tutto-commentò con voce calma.
Daphne lo fissò per qualche istante e alla fine ricambiò il suo sorriso:erano tornati al punto di partenza.
Le tante peripezie di quegli anni alla fine erano servite a recuperare quel perfetto equilibrio,a ritrovare quell'amicizia che sembrava persa per sempre.
Entrambi avevano ritrovato un'amico.
Blaise si alzò in piedi e si diresse verso il letto.
-Dalla un pò a me,altrimenti si dimentica di suo padre!-scherzò prendendo la bambina in braccio.
Sorresse la testa di Amy e la adagiò contro il suo braccio,mentre gli arrivava alle orecchie il lieve bussare contro la porta.
-Si può?-
Si voltò e sorrise quando vide Ginevra e Filippo sulla porta,in attesa di un cenno per farsi avanti, pronti ad uscire di nuovo nel corridoio e a lasciarli soli con la bambina.
Ma era giusto che anche loro la conoscessero:anche loro facevano parte della sua famiglia.
-Entrate!C'è qualcuno che non vede l'ora di conoscervi-disse loro.
Blaise fece un cenno con la testa e sorrise a Ginevra che gli si avvicinò velocemente,lo sguardo sul volto di Amy;Filippo invece si era accostato al letto di Daphne,un grande bouquet di rose rosa in mano.
-Ginevra,ti presento Amy...Non è bellissima?-domandò Blaise a Ginevra,alzando velocemente lo sguardo sul suo viso.
Lei rise e accarezzò il pugno minuscolo della bambina.
-Amy.
E' bellissima,Blaise-gli disse alzandosi sulla punta dei piedi per dargli un bacio sulla tempia destra.
L'uomo chiuse gli occhi sotto quel lieve tocco,e quando i loro sguardi si incontrarono,il suo sguardo era serio e deciso.
Ora sapeva cosa voleva,sapeva come sarebbe stato il suo futuro.
-Ne facciamo uno anche noi?-le domandò in un sussurro sperando di non farsi sentire da Daphne e da Filippo.
Per qualche istante si fissarono soltanto negli occhi,e senza parole Blaise ricevette la sua risposta,prima che Amy tornasse a reclamare la sua attenzione con un piccolo gorgheggio.
Ancora una volta qualcuno bussò alla porta e,prima che qualcuno dei presenti potesse rispondere,Pansy aprì la porta fermandosi sulla soglia davanti a Theo,Draco ed Hermione.
-Allora?Quanto ancora dobbiamo aspettare per conoscere la nuova arrivata?-
-Anni se dipendesse da me...-commentò Blaise abbastanza forte da farsi sentire dall'amica.
I quattro entrarono nella stanza distribuendosi fra Amy e Daphne,dispensando complimenti e congratulazioni,abbracci e pacche sulle spalle.
-Congratulazioni Blaise,non credevo potessi fare un capolavoro del genere!-commentò Theo stringendogli un braccio e tornando a guardare la piccola,che incurante di tutto il caos intorno a lei restava tranquilla fra le braccia del papà.
-Perchè ancora non hai visto le mie bambine...Loro sì che saranno un capolavoro!-ribattè Draco.
-Sicuramente non grazie a te!-lo beccò Blaise.
-Senti chi parla,ma ti sei visto allo specchio ultimamente?Stai perdendo i capelli e mi sembra anche che hai un pò di pancetta-fece il biondo.
Blaise sospirò e scosse la testa.
-Fatela finita voi tre!Che ne dite un brindisi?-li zittì Pansy.
Blaise camminò con calma fino al letto di Daphne,dove la mora stava riempiendo dei bicchieri di carta con dello spumante,esclusi quelli di Hermione e Daphne.
Distribuirono i bicchieri e per alcuni secondi ci fu silenzio mentre tutti prendevano posto attorno al letto.
-Ok...Ad Amy,sperando che la sua nascita segni la fine di tutte le liti fra i suoi genitori,escluse ovviamente quelle sui suoi pannolini e le sue pappe-cominciò Pansy.
Accompagnati dal suono delle risate degli amici,Blaise e Daphne sorrisero e con un rapido sguardo sancirono quel patto.
-A Sadie e Prudence che non stanno nella pelle dalla curiosità per la nuova cuginetta e alle gemelle che presto si uniranno a questo gruppo formato solo di donne-continuò Pansy.
Draco sorrise e posò un braccio sulle spalle di Hermione avvicinandola a sè,sorridendo quando la sentì posare la sua testa contro la spalla sinistra.
-E se me lo permettete,un'ultimo brindisi:a noi.
A questo fantastico gruppo di amici che è riuscito a sopravvivere ai tanti problemi e alle tante rotture uscendone sempre più forte.
Siamo davvero fortunati...-
Il gruppo restò qualche istante in silenzio,consapevole di quanto quelle parole fossero vere: se erano riusciti a non abbattersi durante i momenti bui delle loro vite lo dovevano soltanto alle persone presenti in quella stanza.
Alzarono in silenzio i bicchieri e bevvero il contenuto,lanciando varie occhiate intorno,cercando un'argomento per spezzare quell'atmosfera.
Draco posò il bicchiere sul tavolino accanto al letto di Daphne e si schiarì la voce.
-Non per offenderti Pan,ma è stato veramente il discorso peggiore che abbia mai sentito...-commentò.
-COSA?-ribattè lei.
-E io ne ho sentiti alcuni davvero orribili!-continuò lui.
Entrambi sapevano che era una bugia e che il biondo era rimasto colpito dal discorso,ma continuarono a battibeccare sull'argomento a lungo,facendo intervenire anche gli altri.
Era la loro natura,il loro modo di essere amici.
Era la loro linfa vitale,che li animava e li faceva andare avanti...era ciò che li avrebbe tenuti insieme per sempre.

 

Salve a tutti!!!!

Eccoci qui,alla fine di questo lungo cammino durato mesi e 35 capitoli...Vi confesso che sono un pò triste all'idea di chiudere questa fiction,ma era venuto il momento.

Come sapete,questa è la vera fine,ma ci sarà anche un epilogo,come ho sempre detto facoltativo,quindi mi pare giusto fare qui i miei ringraziamenti.

Come al solito ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno anche quest'ultimo capitolo e mi scuso x eventuali errori di battitura e ortografia,ma sopratutto ringrazio i 618 utenti che hanno messo questa storia fra i preferiti e a quelli che  l'hanno consigliata nei vari forum,vi ringrazio troppo buoni!

Inoltre un particolare ringraziamento va a tutti coloro che hanno sempre lasciato una recensione,anche se composta da una sola parola,sopratutto a JC,Lights,Daphne'92,Germana (che ha continuato a seguirla nonostante le difficoltà imposte dal rating),Kitty Cullen, Smemo'92,Hollina,Deaselene,Gelb_augen,Erigre,Yumisan,Midnight_Sun,Krisma,Selvaggia_26, Cocochanel'84 e tantissimi altri.

E' solo grazie a voi se la fiction è diventata così bella!

Le canzoni usate all'inizio del capitolo sono "When I'm sixty-four" dei Bealtse e "That's what friends are for" di Dionne Warrick e Stewie Wonder.

Bene,x il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"Epilogo"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Avviso ***


Salve a tutti!

 Vi lascio il link del seguito "The sins of our fathers". Baci, Eva

https://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3784953&i=1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page was Built with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=228126