_Secondo
Capitolo_
Ormai erano mesi che facevo
parte dei Mangiamorte. Eseguivo ogni ordine o desiderio che il mio Signore
voleva. Ma ero sempre accompagnato da qualcuno. A volte con Malfoy, altre con
Parkinson. E infatti quella sera ero con lui.
Avevamo avuto una serata
libera; nessuna riunione, nessun lavoro da portare a termine. Avevamo deciso di
andare a Hogsmeade il villaggio abitato da maghi. Faceva freddo, la neve era
caduta in abbondanza in quei giorni e quella sera andammo al pub i Tre Manici
di scopa. Entrammo e ci sedemmo infondo al locale verso il camino accesso.
Madama Rosmerta arrivò pochi minuti dopo chiedendoci cosa volevamo, io ordinai
una burrobirra e il mio amico un wisky incendiario…
- Guardali Regulus. Tutti
questi maghi stupidi, non sanno che un giorno il nostro Signore li comanderà
tutti!-
- Ahahah già! Vedrai come
tremeranno al suo potere!-
Era vero, lui li avrebbe
governati tutti, seminando terrore e finalmente eliminando la feccia della
magia: i mezzo sangue e i nati babbani. Quanto ero stolto a pensare questo; ma
ci sarebbe stato qualcuno a farmi cambiare idea. E l’avrei incontrata in pochi
secondi.
Mentre bevevo la mia
bibita, mi guardavo in giro. Vedevo maghi parlare tra di loro, ridere, giocare
a scacchi magici. Poi il mio sguardo cadde su di una ragazza; era seduta ad un
tavolino con altre tre ragazze. Aveva lunghi capelli castani scuri che le
scendevano sulle spalle, il suo viso era allegro dagli occhi verde scuro che
emanavano un che di misterioso, il suo corpo magro sembrava incantato seduto a
quella sedia e le sue gambe ben in linea piegate leggermente in fuori. Era
stupenda. Mi sentii avvampare di calore, il cuore cominciò a battere forte
quasi fuori di se. Vedevo solo lei, c’era solo lei nel locale. Poi una voce mi
arrivò ad un orecchio…
- Ehi Regulus! Regulus
sveglia, ma che fai sogni?-
- Eh? Come…cosa?-
- Ti sei incantanto? Cosa
stai guardando?-
- Chi è quella ragazza
seduta la vicino al bancone?-
- Come? Ah quella? E’ Julie
McCarty. E’ una sporca mezzosangue!-
L’ultima frase mi fece come
cadere un peso sul cuore. Era una di loro. Non come me, non è pura. Continuo a
guardarla, anche se penso cose odiose su quelli della sua razza, non riesco a
non sentirmi sua preda. Il mio cuore scansa il peso e batte sempre più forte.
No, non può essere, calmati Regulus, non puoi esserti innamorato di
una…mezzosangue. Sono stato colpito. E’ quel famoso colpo di fulmine che ti
cattura vigliacco al punto debole, ti stravolge i sentimenti e mescola lo
stomaco. Devo sapere di più su di lei. Il mio sguardo è calamitato a lei, e
dopo non so quanto sento un colpetto al braccio…
- Senti Regulus io ora me
ne vado, qui mi sto annoiando e tu sei una palla al piede. Vado a trovare la
mia ragazza, chissà che non ci scappi una sveltina di quelle. Ahahah ciao!-
- Si…ciao!-
Resto seduto al mio posto,
mentre il mio amico se ne va dal locale. Lui aveva sempre qualcosa da fare,
soprattutto con la sua nuova conquista, che a quanto pare era bravissima a
letto. Bevo sempre la mia burrobirra che ormai è fredda. Poi distolgo lo
sguardo dalla ragazza, voglio aspettare quando uscirà dal locale. Voglio vedere
dove abita.
Ahahah ero proprio
ammattito quella sera, forse quella burrobirra aveva qualcosa di strano dentro.
Avrei fatto qualsiasi cosa, anche pedinarla. Ormai era nella mia mente, nel mio
cuore. Gli erano bastati pochi minuti per rapirmi. Farmi impazzire, anche se
non ci conoscevamo.
Dopo un paio di ore lei e
le sue amiche si alzarono, pagarono e uscirono dal locale. Io misi sul tavolo i
soldi per pagare la bibita e uscii fuori. Ero arrivato in tempo, perché lai
salutò le sue amiche e si avviò verso una via un po’ buia. Mi misi addosso il
mantello pesante nero e la seguii cercando di non farmi notare. Prese una via
stretta, costeggiata da molte file di casette tutte uguali dal tetto spiovente
da cui erano appesi ghiaccioli di neve. Ero talmente impegnato a seguirla che
non feci caso ad un sasso a terra nascosto da un velo di neve inciampai e
imprecai senza pensarci. Lei si girò puntandomi la bacchetta contro…
- Avevo la sensazione di
essere seguita! Cosa vuoi?-
Alzo lo sguardo e a pochi
centimetri dal mio naso la sua bacchetta era illuminata pronta a scagliare un
qualsiasi incantesimo…
- Calma, calma. E’ vero ti
sto seguendo da un bel po’!-
- Ah si? E cosa vuoi?... Ma
tu, tu sei entrato con quel Parkinson. Sei un suo amico?-
- Si è mio amico dai tempi
della scuola. Problemi al riguardo?-
- Si molti. E’ un bastardo
puro sangue. So che è uno dei suoi scagnozzi…-
- Scagnozzi? Noi siamo
Mangiamorte!-
- Noi? Quindi anche tu sei
un cagnolino di quel maledetto?-
- Vacci piano con le parole
carina!-
Ma a quelle parole dalla
sua bacchetta scaturì una luce viola buttandomi a qualche metro più in la.
Accidenti che botta, la neve mi si era attaccata al mantello, e quando mi alzai
vidi che il mio corpo aveva lasciato un bel solco. Quando rivolsi il mio
sguardo verso la ragazza, lei era scappata. Chissà dove. Restai per diversi
minuti impalato in mezzo alla via. Ma appena la neve riprese a cadere me ne andai.
Forse non l’avrei mai più rivista.
Mi sentivo svuotato, ero
così vicino a lei. Avevo udito la sua voce, era così calda e decisa. I suoi
occhi mi scrutavano da dentro dandomi brividi freddi ma piacevoli. Cosa avrai
visto dentro di me? Avrei voluto tanto bloccarla ad un muro e baciarla, sentire
come erano le sue labbra. Non mi importava se era diversa dalla razza pura.
Erano passati giorni da
quando avevo incontrato quella ragazza. Ogni notte la sognavo, molti dei quali
erano non per niente casti. Era nuda nel mio letto e facevamo l’amore in ogni
posizione, in ogni angolo. Ma erano solo sogni. Poi quando la neve si stava
sciogliendo piano, piano fui mandato a Hogsmeade per incontrare il proprietario
di Magie Sinister per dirgli di fare un oggetto che serviva al Signore Oscuro
una specie di quaderno dalla copertina nera. Mentre stavo per tornare alla
Testa di Porco in cui avevo noleggiato una stanza per dormire la notte, andai a
sbattere contro qualcuno…
- Ma porca zozza, e guarda
dove cavolo cammini!-
- Idiota guarda tu!-
Mi alzai di scatto è la sua
voce. E infatti sono andato a sbatterci contro…
- Tu!-
Lei mi guarda e afferra la
sua bacchetta, ma stavolta sono più svelto io e le punto la mia a pochi
centimetri dalle sue labbra…
- Buona! Non sono così
cattivo come pensi sai?-
- Tu brutto Mangia…-
- Ah-ah io non lo direi.
Potresti scatenare un putiferio…-
- Infatti dovrei, dammi una
buana ragione per non farlo-
- Perché ho una richiesta
da farti!-
- Sarebbe?-
- Vuoi fare un giro con
me?-
La ragazza mi squadra da
capo a piedi; avrà capito male quello che volevo intendere?...
- Sembri innocuo, ma se ti
azzardi a fare qualcosa ti uccido con le mie stesse mani!-
Non potevo crederci, aveva
accettato. Pensavo mi dicesse no e urlasse che ero un Mangiamorte davanti a tutti,
scatenando un putiferio e io sarei di sicuro stato linciato. Le sorrisi
tranquillamente, e mi girai…
- Seguimi-
- Non sono un cane!-
- Ok, vuole seguirmi
signorina?-
- Bella prova. Non sei
convincente così smielato!-
Cominciai a camminare e lei
mi seguì. Per molti minuti non ci parlammo per nulla. Attraversavamo strade e
vie nel silenzio più assoluto, ma sentivo che aveva gli occhi puntati contro di
me, voleva captare in anticipo ogni mia mossa stupida e difendersi al momento
giusto. Poi arrivammo alla staccionata che costeggiava di parecchi metri la
Stamberga Strillante. Era un posto fuori dal villaggio, nessuno ci passava mai.
Bè si sa, quella casa anche se lontana incuteva comunque timore. Si diceva
abitata da spiriti maligni. Che stupidi questi maghi. Mi appoggia con la
schiena alla staccionata, lei invece dopo avermi scrutato bene si sedette sopra
senza alcuno sforzo. Ci guardammo, per poi distoglierlo subito. Attimi di
silenzio imbarazzato, ma fu lei a prendere la parola…
- Come ti chiami?-
- Regulus Arcturus Black-
- Un Black? Ne conosco
uno…si chiama Sirius-
- E’ mio fratello!-
Lei mi guardò, ma non era
per nulla sorpresa o curiosa…
- Non vi somigliate per
nulla-
- Per fortuna! Lui è solo
un gradasso…-
- Che dici? Per me è
simpatico!-
- Oh ti prego, non dirmi
che anche tu sei una di quelle che col solo sguardo ha conquistato!-
- Per niente! Non mi
interessa. Ha poco che mi ispiri in un ragazzo-
Incredibile era la prima
che sentivo dire una cosa del genere. Di solito mio fratello conquistava come
niente tutte le ragazze della scuola; con un sorriso o semplicemente con no
sguardo. Aveva la scia ogni volta che percorreva i corridoi. Mi faceva
incazzare la cosa. Poi tornammo a parlare…
- Quindi frequenti Hogwarts
e dimmi in che casa sei?-
- Sono una Grifondoro e
tu?-
- Io ho abbandonato la
scuola…sono un Mangiamorte, ormai sono al servizio del Signore Oscuro-
Non fece espressioni
rabbiose alle mie parole. Ma conciammo a chiacchierare, venni a sapere che era
figlia di un medico babbano e di una strega. Che era nata in Inghilterra e
quando era in periodo scolastico per le vacanze andava a soggiornare da una sua
zia. Era al quinto anno di scuola e voleva fare l’Auror. E io le parlai di me,
e mi ascoltava interessata. Ascoltava quello che pensavo, cosa facevo per il
mio Signore. Poi il freddo si fece più intenso e cominciava a fare buio. E ci
congedammo con la promessa di rivederci presto.
Quell’incontro mi aveva
cambiato. Adesso lei era sempre dentro me. Nei miei pensieri. Ero sempre
distratto. Non avevo mai provato una sensazione simile. Ogni volta che pensavo
a lei stavo bene,ero felice.
Ormai andavo ad Hogsmeade
di continuo,sperando di rincontrarla al più presto,di poterla rivedere.
Rivedere il suo viso,il suo sorriso,sentire la sua voce.
A quanto pare ero
diverso,perché molti dei miei “amici” mi dicevano:”Ehi Regulus!!Ma che
hai??Sembri strano!”. Io mi limitavo a rispondere:”Ma no niente…è solo un po’
di stress!”. Anche il mio Signore sembrava aver notato qualcosa,ma non lo dava
molto a vedere.
Ovviamente i miei genitori
non dovevano sapere niente di tutto questo,non dovevano sapere che frequentavo
una “sporca Mezzosangue” come l’avrebbero definita loro.
Un giorno ero a casa. Il
mio Signore non mi aveva dato compiti e avevo la giornata libera. Me ne stavo
chiuso nella mia stanza,ovviamente a pensare a lei,quando qualcosa sbattè
contro la finestra. Mi girai,pronto a difendermi,la bacchetta pronta. Vidi un
gufo che beccava alla finestra senza fermarsi. Non poteva essere un messaggio
del mio Signore era ovvio,avrebbe usato il Marchio per chiamarmi.
Andai alla finestra,la
aprii e presi il messaggio dalle zampe del gufo. La scartai e notai una
calligrafia dolce e ordinata. Iniziai a leggerla.
Regulus,
spero di non disturbare
e di non intralciare i tuoi “impegni”. Purtroppo non abbiamo avuto modo di
rivederci dopo quella volta alla Stamberga Strillante. Forse il tuo capo non ti
lascia più venire ad Hosgmeade o forse pensi che sono solo una Mezzosangue senza
speranze. Comunque stiano le cose,visto che non ci siamo visti in queste ultime
settimane volevo chiederti se ti andava di venire a trovarmi a casa di mia zia
dato che ci sono le vacanze di Pasqua .Spero tanto che accetterai l’invito e ti
sarei grata se me lo facessi sapere al più presto.
Un abbraccio.
Julie
Rilessi quella lettera
quattro volte,poi presi un foglio di pergamena e scrissi una risposta veloce.
Julie,
sarei lieto di venire a
trovarti. Partirò oggi stesso.
Un abbraccio.
Regulus
Non vedevo l’ora di
raggiungerla. L’avrei fatta mia anche con un semplice bacio. Era troppo tempo
che non la vedevo, mi mancava troppo.
Fortunatamente mi avevano
insegnato a smaterializzarmi e così feci. La solita sensazione di testa che
gira e una presa forte all’ombelico, poi vidi la strada dove ero diretto e mi
fermai. Era la stretta via di quella sera in cui avevamo parlato per la prima
volta, e quasi non mi mise k.o. con un solo incantesimo. L’attraversai per un
bel tratto lungo, la neve era sparita lasciando posto alla primavera, molte
case avevano un albero in fiore e per strada i petali si mescolavano di mille
colori, i loro profumi erano nell’aria tutto era calmo e il vento, che mi
scompigliava i capelli era caldo. Arrivai ad una casetta a due piani il numero
era il 21. Era tutto buio tranne una finestra, da cui si vedeva una luce di
lampada accesa, era al secondo piano e aveva un piccolo terrazzino. Entrai
saltando il piccolo cancello oscurato dal buio, mi avvicinai all’albero che
costeggiava il terrazzino e mi arrampicai…
Stavo facendo una cosa che
mesi prima non avrei mai pensato di fare. Io che ero per la razza pura, mi ero
innamorato perso di una mezzo-sangue e lo nascondevo a tutti, il Signore Oscuro
compreso.
Arrivai al ramo che mi
avvicinava al terrazzino, e saltai. Atterrai senza problemi, aspettai però
qualche attimo, non vidi nessuno avvicinarsi alla finestra. Bussai al vetro, e
se per caso usciva sua zia? Sarei stato fregato alla grande e avrei messo nei
guai Julie. Ma fortunatamente mi aprì lei. Quando mi vide rimase sorpresa…
- Ehi, accidenti non
pensavo arrivassi così in fretta-
- Sai com’è sono un tipo
che mantiene le sue promesse!-
Mi fece entrare con un gran
sorriso. La sua era una cameretta piccola, con la carta da parati beige, appesa
alle pareti dei poster di squadre di Quiddich dove i giocatori entravano e
uscivano minuscoli. Poi vidi una foto sulla sua scrivania ordinata, era accanto
a dei libri di scuola messi in fila sopra l’altro, lo presi in mano e guardai
il volto di una donna che sorrideva e mi salutava…
- E’ mia madre!-
- Le somigli molto…-
- Già, la vedo solo
d’estate, mi manca molto-
- E tuo padre?-
- Non ama molto la magia in
casa, quindi se mi vede meno, meglio sta!-
- Cosa vuoi aspettarti da
un babbano?-
Mi prese per mano e mi fece
sedere sul suo letto, per poi sedersi accanto a me e prendermi una mano tra le
sue…
- Mi sei mancato Regulus-
- Anche tu!-
- Ah si? Pensavo che ad uno
come te non importasse una mezzo-sangue come me…-
- Ma che dici? Mi importa
di te…-
- Si, si fai pure lo
spiritoso!-
Si morse il labbro
inferiore e fece una piccola risata. Diventai rosso, ma voltai lo sguardo su un
poster. Non poteva vedermi in quello stato, un mangiamorte non si comporta così
da stupido. Ma il mio cuore ormai mi comandava e la mia mente era lucida su
quello che volevo dirle…
- Julie io…io sono
innamorato di te!-
Si girò di colpo
guardandomi negli occhi, poi mise una mano su una mia guancia e mi disse…
- Dimmelo ancora-
- Sono innamorato di te…io
TI AMO JULIE!-
Lo dissi alzando un po’ la
voce, ero imbarazzato da morire. Continuava a guardarmi, ma i suoi occhi erano
come illuminati da una luce profonda felice. Ci avvicinammo sempre di più,
presi coraggio e poggiai le mie labbra sulle sue per poi baciarla. All’inizio
era castissimo, senza lingua, ma poi mi abbracciò e io giocai con la sua
lingua. Eravamo presi da un sentimento forte, uniti in quel bacio, che a poco a
poco si faceva sempre meno casto. Lei si sdraiò tirandomi a se e la bacia con
foga e una voglia di renderla mia, di entrare nel suo corpo nel suo intimo. Ci
staccammo piano e lei mi guardò rossa in viso e eccitata…
-Regulus…ti voglio…ora…qui-
- Julie…-
La baciai sul collo, mentre
lei mi toglieva la camicia nera sbottonando lentamente i bottoni, le morsi un
lobo di un orecchio mentre la buttava a terra, poi lei prese a baciarmi con la
lingua, nel mentre io le tolsi la maglietta e la lanciavo lontano. Le mordevo
le labbra e le mie mani le sfilavano i pantaloni. Mi guardava rossa e ansimava
piano il mio nome, le tolsi il reggiseno e presi a stuzzicarle un capezzolo con
le labbra, lei si diede da fare a slacciarmi la cintura e aprirmi i pantaloni.
Volevo farla godere attimo per attimo, le leccai lentamente un seno mentre
l’altro lo presi in una mia mano e con un dito le carezzavo il capezzolo fino a
farlo diventare turgido. Mi mise una mano nei pantaloni slacciati e poi la
insinuò nei boxer. Ci guardammo negli occhi e lei cominciò ad accarezzarmi il
membro eccitato, inarcai la schiena e ansimai il suo nome, lei con la mano
faceva su e giù senza fermarsi, era una tortura bellissima, era in slip, era dolcissima…
- Ora ti faccio impazzire…-
Scese lungo il mio corpo
leccandomi qua e la facendo dei cerchi. Poi arrivò ai pantaloni che tolse e
anche i boxer volarono sul pavimento, e prese il mio membro ormai due tra le
labbra e lo succhiò dolcemente. Era troppo per me, ansimavo forte e le
carezzavo le spalle e la schiena, lei continuava a muovere la lingua in modo
serpentino. Stavo per cedere…
- Julie…Julie…-
Lei capì e tornò su da me,
mi guardò negli occhi, mi voleva subito. Ma io volevo farla impazzire ancora un
po’, farla desiderare ancora. Scesi io stavolta mordendola dolcemente sulla
pancia e sul ventre. La bacia sul pube e intrufolai la lingua nel suo sesso,
era bagnato e caldo. Lei sussultò di colpo, ma io mossi la lingua in quel
mondo, la esploravo attimo dopo attimo, le carezzai con la lingua il clitoride.
Mi accarezzava i capelli e ripeteva il mio nome, la sua voce era rotta dal piacere.
Mi fece tornare su graffiandomi sulle spalle. I nostri occhi si incontrarono di
nuovo e ci baciammo dolcemente, i nostri umori si unirono. E piano, piano la
penetrai. Si staccò ansimando. Io la strinsi al mio corpo e cominciai a
spingere tra le sue gambe. I nostri ansimi andavano insieme, i nostri respiri
erano veloci e uno sentiva il cuore dell’altra…
- Regulus…oddio…di più…-
Spingevo più forte ogni
volta che me lo chiedeva, la cavalcai non so per quanto. Lei urlava di piacere
e io la accontentavo ad ogni spinta. L’apice del piacere lo raggiungemmo
insieme in un unico forte orgasmo. Mi sdraiai accanto a lei, avevo un gran
caldo e mi sentivo l’uomo più felice del mondo. Lei si strinse a me ancora
ansimante e sudata. La presi tra le mie braccia e la baciai sul viso che
scottava…
- Ti amo Julie-
- Ti amo Regulus-
Ci addormentammo
abbracciati col vento che entrava dalla finestra aperta. La luna illuminava i
nostri corpi, che si erano uniti quella notte.
Non potevo sapere che
quella notte avrebbe cambiato le nostre vite. Le avrebbe sconvolte e io non
sapevo, quello che mi stava per accadere. Quella notte però era sta fantastica,
anche perché era la notte in cui diciassette anni fa venivo alla luce. E che
diciassette anni dopo avrei fatto l’amore con la ragazza che avevo conosciuto
ad un pub e l’amavo sopra ogni cosa.
Fine
2° Capitolo
Note dell’Autore:
Voglio ringraziare tutti
quelli che hanno letto o rencesito questa mia seconda Fan Fiction.
Spero di non avervi
sconvolto con questo pezzo finale.
Ma soprattutto voglio
ringraziare il mio amore che mi ha aiutato con questo capitolo.
Alla
prossima!!!