jealousy

di Letsneko_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Jealousy. I retroscena nascosti di "Hi! I exist...do you know?".

 

Tokyo, nel mese di agosto.

(Rinto)

Non vedo l'ora di partire per le vacanze. Mio cugino Len è stato così gentile a invitarmi a vedere il loro contest. Spero che lo vincano loro, se lo meritano proprio.

Anche a me piace cantare ma non ho mai avuto il coraggio di esibirmi in pubblico e non penso che ci riuscirò mai... Preferisco cantare quando nessuno mi può sentire e questi momenti sono tanti: mio padre è un dirigente di una delle banche principali di Tokyo, mia madre è una manager e sono spesso fuori o in viaggi  d'affari, quindi ho molto tempo per stare da solo. Nella musica ho trovato la compagnia ideale: mi sento meno solo in questa casa grande. Troppo grande per una sola persona. Non ho mai avuto un amico vero: spesso mi hanno tradito, stavano con me solo perché la mia famiglia è ricca. Volevano soldi, niente più. Ho sempre incontrato persone false, ipocrite, traditrici. Non ho mai avuto una ragazza, non so cos'è il colpo di fulmine.

Len, anche se non è ricco come me, ha amici sinceri e una ragazza, Rin. Gli ho visti spesso in centro, mano nella mano, sorridenti e felici.

Sono popolare tra le ragazze: spesso molte mi hanno chiesto di uscire e io ho accettato ma non ho mai iniziato una relazione seria. Erano solo storielle destinate a non durare, sto ancora aspettando il vero amore. Alcuni mi hanno persino soprannominato il "Don Giovanni" della scuola.

Decido di uscire, è una bella giornata non merita stare a casa a rodersi l'animo con questi problemi.

Vado in centro, deciso a comprare un gelato. In questi giorni è caldissimo e l'aria condizionata si è rotta. I miei sono troppo indaffarati con il lavoro quindi dicono di non aver tempo per chiamare il tecnico. Ma non ci sono loro a casa per tutto il giorno a soffocare! Trovo refrigero solo nel giardino, è pieno di alberi e l'ombra non manca.

Le vie sono deserte, nessuno è così stupido da uscire nelle ore più calde. Mi passo una mano sulla fronte, sono sudato dopo nemmeno dieci passi. Cammino lentamente, ogni tanto tiro un calcio a un sasso che si trova sulla mia strada.

Mi siedo a mangiare il gelato su una panchina. In lontananza scorgo due teste bionde: uno mi sembra Len, anche dagli abiti; l'altra immagino sia Rin: è vestita simile a lui e in testa ha un grande fiocco bianco. Si capisce che sono una coppia felice anche vedendoli da lontano. Non c'è molta gente in giro, è impossibile che non mi notino...

-Rinto!-

-Ciao Len...-

-Che hai?-

-Le solite cose?-

Annuisco, Len è l'unica persona con cui riesco un po' a confidarmi invece ho un po' paura di Lenka, sua sorella...

-Lei è Rin, la mia ragazza.-

-Credo sia scappata...-

-Rin...? Rin! Dove sei?-

-Ehi Len... Calmati. Sono qui. Ero andata a prenderti un gelato. È tutta la mattina che camminiamo.-

-Chi è quella che si ricorda di prendere il costume pochi giorni prima di partire?-

-L'ho cercato anche i giorni scorsi ma non l'ho trovato.... Tieni mangia prima che si sciolga.-

-A cos'è?-

-Alla banana. Come te lo dovevo prendere?-

-Hai fatto benissimo!-

Le dà un bacio sulla guancia, si vede che sono proprio innamorati. Sento le guance in fiamme, che strano... Che sia questo l'amore a prima vista? A quanto pare sì...

Mi salutano, poi se ne vanno: Len le cinge la vita con un braccio. Vorrei esserci io al suo posto. Credo di essere geloso ma li lascerò in pace, non voglio problemi.

Non ho più voglia di mangiare il gelato, lo osservo finché non cade sui pantaloni. Lo finisco di mangiare controvoglia e poi me ne torno a casa, durante tutto il tragitto non alzo gli occhi da terra: fisso il vuoto.

Forse in vacanza riuscirò a trovare una ragazza che riesca a farmi dimenticare Rin...

Arrivo a casa, i miei non sono ancora tornati. Sospiro, ormai ci sono abituato. Mi distendo sul divano fissando il soffitto, non riesco a dimenticarla: i suoi capelli biondi, i suoi occhi azzurri, il suo grande fiocco bianco. È perfetta...solo che lei appartiene a Len.

Una parte di me spera di dimenticarla, l'altra la vorrebbe strappare a Len...

 

Il giorno della partenza

Non farò il viaggio insieme a Len e gli altri perché ai miei non andava bene viaggiare in seconda classe, così hanno prenotato in prima classe, su un altro treno. Per tutto il viaggio guardo fuori dal finestrino con aria assente ma i miei non si accorgono del mio turbamento. Odio quando fanno così; sono il loro figlio, dovrebbero notarmi almeno un po', no?

L'albergo è, naturalmente, extralusso: il più lussuoso (e caro) della costa. Immagino che Len se la passi molto meglio in casa di quel Kaito. Sono sicuro di aver già sentito questo nome, ma non ricordo dove.

-A quanto pare al contest parteciperà anche il figlio del signor Shion...-

-Mamma... Chi sarebbe?-

-Uno dei nostri principali concorrenti... Ed è molto amico di tuo cugino. Mi raccomando, tu non intraprendere relazioni con questa gente!-

-Sì mamma.-

Sempre le stesse raccomandazioni. Forse è per questo che non ho amici: non posso sceglierli da solo. Spero che almeno il matrimonio non venga combinato...

L'unica cosa è che avrò la compagnia di Lenka. Ha detto che non voleva disturbare Len e gli altri che dovevano fare le prove.

-Rinto! Sei pronto? Stasera c'è il contest! Non vedo l'ora di vedere mio fratello cantare!-

-Anch'io. Tifo per loro.-

-C'è qualcosa che ti turba? Mi sembri strano...-

-No, tranquilla. Sto bene-

Le sorrido, sorriso più falso non lo potevo sfoggiare.

-D'accordo... Ma se vuoi parlarne... Ci sono qua io...-

-Grazie...-

Mi metto a fissare il mare fuori dalla finestra, poi sento la sua mano sulla spalla.

-Rinto... Che hai?-

-Credo...credo di essere innamorato...-

-Davvero? E di chi?-

-Non...non te lo posso dire...-

-E perché?-

-Perché è un segreto!-

-Eddai, non ti fidi della tua cuginetta?-

-No...è che non posso...e non ci riesco...-

-Rinto. Parliamone. Ti voglio aiutare, mi dispiace vederti così...-

-D'accordo.-

Non ne sono molto convinto.

-Allora chi è che ti ha rubato il cuore?-

-Una ragazza...-

-Sì, l'avevo capito. Ma chi?-

"Rin"

-Non so se la conosci...-

-Dimmi il nome.-

-Prometti di non dirlo a nessuno, in particolare a Len?-

-Perché a mio fratello? Voglio dire, è fidanzato ormai da parecchio... Potrebbe aiutarti...-

-No. Mi odierebbe e basta.-

-Rinto ma cosa stai dicendo?-

-Lenka, tu non puoi capire. Mi sento un mostro solo a essermi innamorato di Rin.-

-Rin? Quella Rin?-

-E quale?-

-O mio Dio...-

Scappo via con le lacrime agli occhi, non so dove andare ma l'importante è andare il più lontano possibile da Lenka.

 

(Lenka)

Non ci posso credere a quello che mio cugino mi ha appena detto. Non lo posso certo raccontare in giro né tantomeno dirlo ai due diretti interessati, non posso rovinarli la vacanza o farli preoccupare. Stasera c'è il contest, forse dopo riuscirò a trovare una soluzione. Mi distendo sul letto fissando il soffitto. Non ho la forza per andare a cercare Rinto, voglio lasciarlo sfogare. Spero solo non combini qualcosa. Che situazione!

Dopo un po' decido di alzarmi. Stare qui a non fare nulla non è la soluzione migliore. Mi sistemo un po' i capelli, poi mi dirigo a casa di Kaito. È lì che passeranno le vacanze. Non so esattamente cosa fare: ho promesso a Rinto di non dire nulla ma la voglia di raccontare a Rin e Len il tutto è troppo forte. Decido di far finta di nulla nel momento stesso in cui suono il campanello.

Mi apre Meiko e dopo averla salutata vado diretta in camera di mio fratello. Quando busso nessuno risponde.

-Len! Dannazione! Apri!-

-Chi è?-

-Maledetto! Non riconosci tua sorella?!-

-Oh scusa Lenka.-

Non so cosa mi trattenga dal tirargli uno schiaffo. Forse il fatto che Rin è seduta sul suo letto.

-Che ci fai qua?-

-Volevo...volevo dirti che i nostri arriveranno verso le 19.00-

-Potevi mandarmi un messaggio...-

-Cellulare morto!-

Piccola bugia per salvarsi la pelle.

-Umh va bene...- dondola la testa, poi mi saluta. Non voglio nemmeno sapere cosa fanno quei due.

-Lenka! Cosa stavano facendo i due sposini?-

-Chi?-

-Len e Rin.-

-Nulla di che...mi pare...credo...spero.-

-Dopo pranzo hanno detto: "non disturbateci per un po'!"-

Però. È brava a imitare la voce di Len.

-Quando sono arrivata non stavano facendo nulla... Poi ora non lo so.-

-Beh io vado a cercare Rinto...-

-Vieni dopo?-

-Certo!-

-Ok allora ci si vede là!-

-Ciao!-

 

(Rinto)

Non ho voglia di vedere nessuno. La spiaggia a quest'ora è deserta, meglio. Lenka avrà raccontato tutto a Len, ora mi odieranno. Mi sento un mostro a volere Rin ma è l'unica che è riuscita a far battere il mio cuore. Mi siedo sulla sabbia, a fissare il mare. È dello stesso colore dei miei occhi, sono così simili a quelli di Rin. Mi andrebbe bene essere suo fratello, solo per poterle stare accanto. Mi basterebbe questo... Forse non mi sentirei un mostro.

Sento i passi di qualcuno fermarsi accanto a me.

-Ciao-

-Ciao-

-Perché te ne stai tutto solo? Dai. Vieni con me.-

-Come ti chiami?-

-Moe. E tu?-

-Rinto.-

Voglio fidarmi, non è la prima storiella che ho con una ragazza, una più una meno cosa cambia?

È carina: i capelli neri le arrivano fino alle spalle e i suoi occhi verdi sembrano smeraldi. Mi prende per mano, la seguo fino a che non arriviamo ad un piccolo chiosco che vende gelati.

-Ti va un gelato?-

-Certo.-

Ci sediamo su una panchina lì vicino e mangiamo un gelato. In questo momento avrei voglia di mangiare di baci lei piuttosto che un freddo gelato.

-Non sei di queste parti, vero? Non ti ho mai visto!-

-No... Sono qui in vacanza... Mio cugino partecipa al contest di stasera e io sono venuto a vederlo cantare...-

-Oh anch'io partecipo! Farai il tifo per me vero?-

Appoggio la mia fronte sulla sua.

-Certamente, mio piccolo fiore-

La vedo sorridere, a tutte le ragazze faccio lo stesso effetto. La bacio e lei si abbandona completamente al mio abbraccio. Le sue mani stringono la mia camicia con una presa febbrile.

-Moe... Cosa facciamo ora?-

-Quello che vuoi. Ti amo, Rinto.-

-Anch'io, Moe-

-Facciamo una passeggiata?-

Ci alziamo all'unisono e mentre camminiamo le circondo la vita con un braccio, stringendola a me; lei appoggia la testa sulla mia spalla.

 

(Lenka)

Ho girato tutta la spiaggia alla ricerca di Rinto ma niente. Sembra essere sparito. Comincio a avviarmi verso casa, con la testa bassa. Tra poche ore inizia il contest e avevo promesso di riportarlo a casa.

Poco dopo vedo qualcuno che gli assomiglia abbracciato a una ragazza, non so se è Rinto o Len.  Mi nascondo dietro un cespuglio, so che è sbagliato ma voglio proprio vederci chiaro.

Si fermano a sbaciucchiarsi proprio davanti al mio cespuglio. Mi trattengo per non riempire di botte quel bastardo.

-Moe... Sei bellissima. Sei la ragazza più stupenda che abbia mai incontrato.-

Lei arrossisce.

Ancora non capisco chi è. Accidenti! Questi sono i momenti in cui vorrei vederci bene e soprattutto non aver dimenticato gli occhiali! Si assomigliano davvero tanto ma se è mio fratello giuro che lo riempio di botte. Li continuo a osservare finché non si allontanano. Decido di continuare il pedinamento.

Mentre li seguo mi squilla il cellulare. È Rin.

-Lenka! Dove sei?-

-Oh ciao Rin! Sulla spiaggia, ero andata a fare una passeggiata...-

-Oh ok! Hai visto Len in giro? Ha detto che era uscito ma ancora non è tornato e non risponde al cellulare!-

-No, mi spiace...-

Che bastardo di fratello! Andare in giro a conquistare ragazze quando è fidanzato con Rin! Comincio a odiarlo!

 

Quella sera

(Lenka)

Sono nervosa, non ce la faccio a stare ferma. Cammino avanti e indietro nella stanza dell'hotel che divido con Rinto.

-Che ti succede? Sei nervosa per il contest? Guarda che non canti te...-

-No...cioè sì!-

Anche la voce tradisce il nervosismo. Rinto alza un sopracciglio e mi fissa stupito.

-Ragazzi! Siete pronti?-

-Arriviamo!-

Ci dirigiamo in spiaggia, cammino dietro, immersa nei miei pensieri.

Se solo avessi avuto gli occhiali avrei potuto sapere chi è stato! Non sono riuscita a vedere nemmeno la faccia del ragazzo: dalla posizione in cui ero vedevo solo le sue gambe e la ragazza... La voce era un sussurro, l'ho sentita ma non l'ho riconosciuta.

Così immersa nei miei pensieri, non vedo un sasso, inciampo e cado. Finisco a faccia in giù nella sabbia.

-Tutto bene?-

-Sì...credo..-

Immaginavo che Rin sarebbe corsa subito, Rinto e Len invece ridacchiano. In risposta tiro a entrambi un pugno in testa.

-Io vado! Mi stanno aspettando!-

-A dopo Len! Buona fortuna!-

-Grazie!-

 

(Rinto)

Non so se fare il tifo per Moe o per i Vocaloid. A Moe l'ho promesso ma il mio amore per lei è totalmente falso, Rin invece... Non la dimenticherò mai. È un po' ingenua ma ha una voce stupenda. Non mi stupisco che Len si sia innamorato di lei. Da quanto mi ha raccontato, so che sono stati compagni di classe fin da piccoli e che lei, con il suo fare timido e un po' chiuso, gli ha rubato il cuore immediatamente. Li vedo abbracciarsi, fa male. Ogni volta che li vedo felici è una pugnalata al cuore.

Non ho visto Moe perché sarà la prima a cantare. Tra pochissimo tocca a lei, devo fare appello a tutta la mia forza di volontà per fingere.

 

(Lenka)

La prima a cantare è una ragazza di nome Moe. Mi ricorda molto quella di prima... È lei quella che stava baciando il biondo!

Finalmente tocca a loro! Finiscono di cantare e credo che la vittoria sia loro. Sono stati bravissimi! Len abbraccia Rin e la bacia.

La sua falsità ha raggiunto livelli estremi! Se è stato veramente lui a baciare quella ragazza, ha finto di incantare ragazze con il suo bel faccino angelico. Vorrei prenderlo a botte, certe volte. E purtroppo per lui questa è una di quelle.

 

(Rinto)

Appena finisce il contest Moe viene da me. Non ha vinto, mio cugino e i suoi amici le hanno fregato il primo posto.

Piange, i singhiozzi le scuotono le spalle. La prendo per mano e la porto sulla panchina dove ci siamo parlati prima. Il suo amore è stato un colpo di fulmine.

Rimaniamo in piedi, abbracciati mentre la brezza serale ci accarezza.

Appoggia la testa sulla mia spalla e piange. Tra i singhiozzi capisco che il suo sogno più grande è poter cantare e che questo contest era veramente importante. Se solo non ci fosse stato mio cugino e i suoi amici...

Mi si stringe il cuore a vederla così.

Le prendo il mento con le dita e la costringo ad alzare gli occhi. Mi guarda con i suoi occhi color smeraldo.

-Non piangere. Mi fa male vederti triste.-

-Rinto...io...-

-Shh.-

La bacio senza darle il tempo di far nulla.

Lei ricambia il bacio, in questo momento non mi interessa di Rin.

Sento qualcuno avvicinarsi, vedo che è Rin. Sta camminando con i piedi nell'acqua e sta venendo verso di noi, è molto probabile che ci veda. È buio, forse mi scambierà per Len, forse avrò il pretesto per averla per me. Con la coda dell'occhio noto che si è fermata a guardarci stupita per poi scappare piangendo. Se mi ha scambiato per Len meglio.

-Rinto...è tardi... Devo tornare a casa...-

-Ti accompagno.-

-Sei così gentile...-

La prendo per mano e ci incamminiamo verso casa sua.

-Senti...in realtà sono sola... I miei sono andati qualche giorno via... Volevo chiederti se...-

-Se?-

-Se volevi passare qua la notte... Siamo fidanzati ora no?-

-Certamente.-

-Cosa?-

-Entrambe le cose, mio dolce fiore.-

Mi butta le braccia al collo e poi mi bacia.

-Vieni, allora-

La seguo, in fondo so che questa è una storia che non durerà. Il mio pensiero principale è avere Rin, lei è solo una pedina.

 

(Lenka)

Al ristorante per festeggiare la vittoria ci siamo tutti, tranne Rin, Len e Rinto.

Rin arriva poco dopo, piange e si lascia cadere sulla sedia. Non tocca cibo e nessuno capisce cosa stia succedendo.

Sua madre la guarda allibita, Miku e Luka le rivolgono uno sguardo preoccupato, Meiko continua a bere il suo sake, Kaito a mangiare il suo gelato e Gakupo le sue melanzane. Le stranezze in questo gruppo non mancano di certo...

Le metto una mano sulla spalla, sono l'unica ad aver capito perché Rin è ridotta così. Pian piano si calma ma non tocca cibo. Tiene gli occhi bassi, credo stia pensando perché Len abbia fatto questo. Ha sempre detto che l'amava, che non l'avrebbe mai lasciata. È un bastardo.

Torniamo tutti a casa di Kaito. Miku e le altre vanno subito in camera di Rin, non si lasceranno sfuggire quest'occasione per sparlare di gossip. Mi siedo sul divano, cercando di trovare una logica al gesto di Len. 

Poco dopo vedo le ragazze scendere, hanno l'aria abbattuta. Credo che Rin le abbia mandate via. Si mettono a sedere in salotto e subito iniziano a parlottare tra loro. Mi alzo e salgo in camera di Rin, è distesa a letto e piange. Mi infilo sotto le coperte accanto a lei.

-Umh...lasciatemi in pace!-

 -Cosa ha combinato mio fratello?-

Si gira verso di me, mi abbraccia e continua a piangere.

-Len... È un bastardo, mi ha sempre detto che mi amava e ora...ora...-

-Shh...lo so. Fa male. Calmati.-

-Io....io...-

-Sfogati e basta. Non ti preoccupare se mi fai restare sveglia tutta la notte, voglio aiutarti. È mio fratello, lo conosco bene...-

-Gr-grazie-

Passiamo la notte abbracciate, continua a piangere, non si ferma un attimo. È davvero triste.

Quando arriva la  mattina, scendiamo a fare colazione. Tutti osservano Rin con i capelli spettinati e gli occhi rossi.

-Che è successo? Ora possiamo saperlo?-

Ricomincia a singhiozzare.

-Tranquilla Rin. Glielo spiego io.-

Gli racconto tutto aggiungendo quello che ho visto sulla spiaggia nel pomeriggio.

-Gli uomini sono tutti uguali, te lo dovevi aspettare...-

Luka fa l'unico comento.

Dopo poco arriva Len, l'unico che mancava. Ha una bella faccia tosta a presentarsi con quel sorrisetto angelico.

La voglia di ucciderlo è troppo forte ma mi limito a lanciargli un'occhiataccia.

-Che succede? Che è quest'aria da funerale?-

 -E hai anche il coraggio di chiederlo?!-

 -Lenka non ne ho la minima idea!-

-Umpf...sei un fratello degenere! Andiamo  Rin!-

-RIN! RIN! ASPETTA!!-

Le sue urla rimbombano nella villa, in risposta gli faccio una linguaccia.

 

(Rinto)

Mi sveglio quando un raggio di sole mi colpisce la testa. Moe è sempre addormentata, sorrido mentre la guardo. Sento il cellulare vibrare, è Len che mi sta chiamando. Credo di poter sfruttare questa incomprensione a mio favore. Scrivo due righe su un biglietto per Moe e poi rispondo.

 

 

Post scriptum

Questo non so se è una ff di una ff o qualcosa di nuovo... È nata così, perché non avevo nulla da fare sul treno. All'inizio doveva essere raccontata interamente da Rinto ma ho preferito mettere anche il pov di Lenka.

In altre parole è la stessa storia dei capitoli 9-13 di "Hi! I exist...do you know?" raccontata non dai protagonisti.

In questo modo riesco a scrivere delle cose che mi sono venute in mente poco dopo che avevo pubblicato i vari capitoli.

Missing moment e spoiler sono entrambi riferiti a Hi! I exist…do you know?

Scusate...la grafica la mette così...non riesco a cambiarla^^"

Ok ho capito che i miei post scriptum non vengono mai lunghi...quindi la finisco qui.^^"

Spero vi piaccia!

Alla prossima!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


-Pronto?-

 -Rinto! Che diavolo hai fatto ieri sera! Mi hai messo nei pasticci, disgraziato di un cugino!-

 -Len...calmati...-

 -Vieni a casa di Kaito subito!-

-E...dov'è?- come se non lo sapessi.

Sbuffa.

-La villa sul promontorio-

 -Oh...quindi sei amico di quei ricconi. Il mio caro cuginetto passa le vacanze in una tale casa e non mi invita? Sei davvero cattivo Len!-

-Guarda che non c'è neanche Lenka...-

 -Lo so, guarda che sono IO a sopportare TUA sorella adesso!- da quando ho incontrato Moe è sempre più strana.

 -Vieni e non fare storie!-

 -Arrivo, arrivo...-

Lancio un'ultima occhiata a Moe e poi me ne vado in silenzio, come un'ombra.

L'aria fresa del mattino mi investe in pieno appena metto piede fuori dalla sua casa.

Mi dirigo verso la casa di Kaito e intanto osservo il panorama. Sto male a mentire così a Moe: le voglio bene ma sono innamorato di Rin. Ci siamo conosciuti e messi insieme, è stato tutto veloce. Troppo veloce. È vero che spesso mi basta un'occhiata per far cadere una ragazza ai miei piedi ma mi stanco di questa altrettanto facilmente. È vero, ho gusti difficili. Non ci posso fare nulla.

Arrivo a casa di Kaito che è quasi l'ora di pranzo: ho girato a vuoto per ore.

Viene ad aprirmi Len. Adesso si tratta di fingere.

-Ciao cugino! Come va?-

 -Niente convenevoli!-

Mi aspettavo la sua risposta.

 -Ehi! Che fine ha fatto il mio adorato cuginetto dolce e sensibile?-

Gli metto una mano tra i capelli e lo spettino. Risposta: una gomitata in pancia che mi convince a diventare serio.

Si vede che è arrabbiato e allo stesso tempo triste. A quanto pare è nei guai con Rin. Devo riuscire a sfruttare l'occasione.

 

(Lenka)

Rin ha proprio bisogno di sfogarsi. È veramente arrabbiata!

Immagino che mi comporterei anch'io come lei in una situazione simile. Len...sapevo che prima o poi avrebbe fatto qualcosa del genere. Fin da piccolo non ha fatto altro cha mangiare banane e  mettersi nei guai. Il suo bel faccino, poi, è la ciliegina sulla torta. Non mi stupisco se lui incanta tante ragazze. Che Rin sia l'ultima vittima della sua lunga lista?

Sento il campanello e spero che sia Rinto. Voglio proprio chiarire la situazione: non ci capisco più nulla.

Ricapitolando la situazione è questa:

oggi pomeriggio ho visto un ragazzo biondo (Rinto o Len?) baciare una ragazza che non era Rin.

Rin dopo il contest ha rivisto la stessa scena ed è scappata piangendo dando la colpa a Len.

Len dice di essere innocente ma nessuno gli crede.

Rinto...non si capisce mai bene cosa gli passi per la testa a quello.

-Vado a vedere chi è!-

Miku si alza subito.

Continuo a tenere stretta Rin. Mi stupisco che ancora non abbia finito le lacrime anche se piange da ore...

-Umh... Giù ci sono Kaito, Gakupo, Len e un altro tizio biondo che non so chi s...- la interrompo.

-È Rinto, mio cugino... Se è qui ha combinato un bel disastro... Len mi aveva pregato di tenerlo lontano da lui durante la nostra permanenza qua... In genere non vanno molto d’accordo-

Ho detto le prime cose che mi sono venute in mente, non ci capisco più nulla.

Scuoto la testa, poi mi alzo e scendo le scale. Rinto e Len stanno discutendo, Kaito e Gakupo si sono seduti sul divanetto, le ragazze in cima alle scale. L'unica che manca è Rin. 

Poco dopo la vedo scendere le scale nel silenzio generale. Tutti sono voltati verso di lei.

Regna il silenzio. L'orologio a pendolo segna le ore. Mezzogiorno. 12 rintocchi che rompono il silenzio, poi di nuovo la stessa atmosfera di prima.

 

(Rinto)

Fa davvero male vedere Rin in questi stato. Tiene la testa bassa, i capelli sono spettinati e qualche singhiozzio le scuote le spalle. Deve aver pianto per ore. Non vorrei che stesse così male. Nonostante tutto, è sempre bellissima. Fissa Len con quei suoi occhi azzurri. Quanto vorrei che guardassero me!

Len è visibilmente imbarazzato e dopo poco abbassa lo sguardo; Lenka incrocia le braccia e lo fissa. Non promette niente di buono. Chissà cosa le passa per la testa.

 

(Lenka)

È in situazioni come queste che odio essere la sorella maggiore di Len.

 -Allora Len non hai niente da dire a Rin?- rompo il silenzio, inutile continuare a stare a fissarci senza dire nulla.

-Io...io...io...-

-Mbeh Len? Ti si è inceppato il disco?-

Gakupo e Kaito scoppiano a ridere alla battuta di quest'ultimo.

-Allora Len? Voglio solo sapere la verità, se volevi lasciarmi potevi benissimo dirmelo!-

Rin trattiene a stento le lacrime, le metto una mano sulla spalla per cercare di farla stare tranquilla. Si lascia sempre trasportare delle emozioni.

Alza lo sguardo, ha le lacrime agli occhi.

 -Io non potrei mai, Rin, mai e poi mai. Credimi sono sincero!-

Quello è vero... Non mente quasi mai ma se lo fa lo fa molto bene. È un bravo attore, forse ha sbagliato carriera...

Tende le braccia verso di lei ma lei scuote la testa. Basta questo per far venire le lacrime agli occhi a Len. Abbassa lo sguardo e inizia a piangere.

 -Ho capito...- sussurra, la sua voce è rotta dal pianto -vado a fare una passeggiata, a dopo.-

 

(Rinto)

Non mi aspettavo questa reazione di Len... Ero convinto che avremmo litigato di brutto. Forse si è sentito ferito dalle parole di Lenka e dai gesti di Rin.

Rin si butta a terra sulle ginocchia, stringe il tappeto.

-È tutta colpa mia... Solo mia! Non l'ho ascoltato e poi, in tutto questo tempo non mi ha mai nascosto nulla. Sono una stupida!-

 -Rin...-

Vorrei far qualcosa, mi sento veramente in colpa. Se avessi saputo che sarebbero stati così male, non avrei fatto tutto questo. Sarei stato a casa, in quella prigione dorata. Il cellulare vibra, è un messaggio di Moe. Pazienza, lo leggerò dopo. Ora voglio cercare di rimediare.

Corre su per le scale, nessuno sa che fare.

-Rinto... Io torno in albergo, se avete bisogno di me chiamatemi e arrivo subito.-

-Kaito...ti va un gelato?-

-Altroché! Andiamo!-

Meno tre.

-Ragazze...andiamo a fare shopping?-

-Buona idea Miku...-

Tutti se ne sono andati. Sono rimasto solo nel salotto, sarà meglio andare a consolare Rin.

-Rin...posso entrare? Devo parlarti...-

Un momento di silenzio, immagino che non si fidi di un completo sconosciuto

-Vieni-

 Le scosto i capelli dagli occhi e le asciugo le lacrime.

Sei davvero bellissima. Quanto vorrei dirglielo.

 -Non piangere-

 -Cosa vuoi?-

 -Ehi! Non essere dura! Voglio solo parlarti, nient'altro.- Rido, voglio cercare di farla sentire felice

Mi siedo sul letto e lei si distende di fianco a me, fissando il soffitto.

-Allora, cos'è che volevi dirmi?-

 -Vedi Rin, Len non ha colpa. Quella sera sulla spiaggia ero io, hai visto me, non Len. Non ti è venuto un dubbio?-

 -Sinceramente, no. Ero talmente arrabbiata che non volevo, non potevo crederci. Era troppo assurdo per essere vero ma lì per lì, non capisci nulla...-

 -Credo che tu gli debba delle scuse.-

 -Si... Sono stata una stupida non l'ho lasciato parlare, l'ho solo accusato... Ma cosa posso fare?-

 -Fossi in te, preparerei una torta alle banane, fidati ne va pazzo!-

Annuisce in silenzio. Ma non sono ancora convinta. Mi alza, non ce la faccio più a starle così vicino.

 -Conto su di te Rin. Fai pace con Len. Per lui sei tutto.-

Esco dalla stanza, chiudendomi la porta alle spalle. Una lacrima appare nel mio occhio ma subito l'asciugo con la mano.

Non è ancora tornato nessuno.

Esco e guardo il cellulare. Mi sono completamente dimenticato di Moe e del suo messaggio.

Vieni al bar verso le 16. Devo parlarti.

Guardo l'orologio: le 14. È volato il tempo, a stare con Rin.

Ho ancora due ore... Che fare?

Chiamo Moe e le dico di incontrarci ora. Accetta e poco dopo siamo faccia a faccia.

-Allora, cosa c'è?-

-Io... Rinto così non funziona! Tu hai qualcun'altra per la testa! Stai con me solo per pietà! Dimmi la verità!-

Le stringo i polsi e l'avvicino a me.

Piange tenendo la testa contro il mio petto. La stringo, cercando di calmarla.

È la seconda ragazza che piange per colpa mia in una sola giornata.

-Moe... Calmati-

-Sei un bastardo! Vattene! Non ti voglio più vedere!-

-Calmati!-

-Ho sbagliato a fidarmi di te!-

-Moe ma cosa stai dicendo?!-

-Sei solo un don Giovanni! Ti sei approfittato di me! Una mia amica mi ha aperto gli occhi! Ti conosce, sai. È stata una delle tue vittime! Ti ricordi di Hiroko?-

-Sì...vagamente...-

-Neh...l'hai dimenticata in fretta a quanto pare... Finiamola qui! Non ti voglio più vedere!-

-Se ti va bene...-

-Certo! E va dal tuo nuovo amore, bastardo! È tutta colpa della fretta!-

-Allora ciao.-

-No Rinto. Non ciao. Addio è quello che ci dobbiamo dire!-

 

(Lenka)

Non riesco a darmi pace: cammino avanti e indietro per la stanza.

-Lenka... Hai qualcosa che ti turba?-

-Oh zia... No, tranquilla.-

-Non mi pare. Sei nervosa e a pranzo non hai mangiato niente. Pensavo facessi un po' più di onore alla tavola...-

-Oh zia! Sapessi che casino è successo!-

-Dai racconta.-

-Ora non ne ho voglia...-

-Beh, se hai bisogno chiama.-

-D'accordo...-

Appena se n'è andata, prendo il mio block notes e inizio a fare una lista delle cose che sono successe.

Vedo che Rin mi sta chiamando.

-Pronto?-

-Lenka... Ho parlato con Rinto. Mi ha detto che è solo colpa sua. Era lui sulla spiaggia, non Len... Mi ha detto di cercare di fare pace con lui... Però... Ho paura che Len non voglia...-

-Rin. Len ti ama alla follia. Tornerà da te. Quanto a Rinto... Spero che cercherà di dimenticarti...-

-Dimenticarmi?-

-Sì. Scusa se non te l'ho detto prima ma... Ecco... Rinto ti ama.-

-Dici sul serio?-

-Sì...-

-O mio dio... Lenka cosa faccio?-

-Cerca di evitare Rinto. Non lo chiamare, non ci parlare. Forse vi lascerà in pace...-

-Grazie di avermelo detto.-

 

Quella sera

(Rinto)

Lenka ha preferito rimanere in albergo, immagino voglia riposare un po'... Rin ha preparato una torta dall'aspetto stupendo. È una cuoca davvero abile.

Len ha ragione a dire che sarebbe una moglie perfetta. Vorrei tanto stringerla al mio fianco...

-Vi saluto! I miei mi vogliono in albergo a cena. Salutate Len quando arriva! E porgetegli le mie scuse.-

-D'accordo. A presto Rinto.-

In fondo Moe ha ragione. È stata la mia ennesima vittima. Ripenso alle parole che mi ha detto mentre osservo il cielo. Queste nubi non promettono niente di buono. Credo che tra poco pioverà.

Len non si è fatto vedere per tutto il giorno, immagino che sia davvero arrabbiato. Ma non può passare la notte fuori!

Guardo l'orologio. Se i miei non mi volessero a casa tra mezz'ora precisa, andrei a cercarlo...

Spero che facciano pace... Mi sento solo un mostro a fare così. Il mio piano mi si è rivolto contro.

 

(Lenka)

Non ho molta fame. È strano, davvero strano. In genere mangio tanto. Guardo il cibo nel piatto e lo punzecchio con una bacchetta.

-Lenka tesoro... Che hai?-

-Non ho fame.-

Mia madre mi guarda come se avessi detto una stupidaggine.

-Non è che sei innamorata anche te? Mi ricordi Len prima che si fidanzasse con Rin...-

Rinto sbatte le mano sul tavolo, poi si alza.

-Non parlate di queste cose!-

Non l'ho mai sentito urlare. 

Se ne scappa in camera tra gli sguardi stupiti degli altri clienti, lasciando a metà la cena. Stiamo dando un bello spettacolo non c'è che dire...

-Lasciatelo fare... Mio figlio è un po' strano in questi giorni. Non capisco cosa gli sia preso...-

Se sua madre non capisce che è innamorato non deve aver mai provato cosa significa amare qualcuno. Ho il sospetto che il suo matrimonio sia stato combinato.

Finiamo di cenare in silenzio, nessuno ha voglia di parlare.

Forse riuscirò a parlare con Rinto, visto che dividiamo la stessa camera.

Arrivo davanti alla porta ma trovo una brutta sorpresa.

-Rinto ti prego aprimi! Sono io!-

-Non voglio vedere nessuno!-

-Rinto!-

-Che c'è?!-

-Aprimi! Devo anche andare in bagno!-

-Ce n'è uno alla fine del corridoio!-

-Sei uno stupido!-

-Vattene! Non puoi capire!-

-Moe ti ha dato un due di picche, eh?-

-Come...?-

-Apri.-

Apre la porta, ha un'aria stupita.

-Ti chiedi come ho fatto a indovinare?-

-Sì...cioè...-

-Rinto, Rinto... Sono più grande di voi... Alcune cose le capisco meglio...-

-Guarda che pochi mesi non fanno la differenza...-

-C'è un anno e mezzo tra me e mio fratello, stupido!-

-Non te la tirare!-

-Scusa eh!-

-Spiegati!-

-L'ho notato subito che non eri il solito oggi pomeriggio! Fingevo di essere felice ma avevi un velo di tristezza sugli occhi. Con Rin hai qualche problema ma non sai deciderti se dichiararti o meno. L'altra era quella ragazza con i capelli neri, Moe.-

-Rin...io... La amo ma non voglio farla soffrire.-

-Dimenticala, allora. Dimenticala.-

-Fosse facile...-

-Ma lei lo sa?-

-Sss...no.-

-Stavi per dire sì! Tu gliel'hai detto! Ti avevo detto di mantenere il segreto!-

-Non hai capito!-

-Oh eccome se ho capito il tuo gioco! Tu vuoi solo proteggere il tuo amato fratellino e la sua ragazza!-

Sento il cellulare vibrare, ma chi mi chiama a quest'ora?

...Rin?!

 

Post scriptum

Capitolo 2!

Rinto, scusa se non te ne va bene una con le ragazze...^^"

...

Beh che dire?

Per chi conosce l'altra storia il motivo per cui Rin chiama Lenka è chiaro... Non ci sono (né ci saranno tranne forse nell'ultimo capitolo)  troppi colpi di scena... La storia è già scritta e nota...

Diciamo che è solo un passatempo visto che è nata in un momento di noia.

Dopo queste due righe vi saluto!

A presto!

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


-Pronto?-
-Lenka...pu-puoi veni-venire un att-attimo?-
-Rin che succede? Perché piangi?-

Il perché lo immagino... Forse Len l'ha lasciata...
-Non non posso spie-spiegartelo ora...vieni!-
La voce dall'altro capo del telefono cambia.
-Lenka, sono Luka. Ecco il fatto è che Len...-
-Cosa ha fatto quel disgraziato di mio fratello? Ha lasciato Rin?-
-No. È stato investito da una macchina.-
-Oh. Arrivo.-

Non riesco crederci. Len investito da una macchina? Non è uno scherzo: Rin piangeva e Luka era più seria del solito. Avverto tutti: Rinto, gli zii, i miei genitori. La faccia di Rinto è apatica: certe volte proprio non riesco a capire quello che gli passa per la testa. Arriviamo poco dopo, fortunatamente Kaito ha già chiamato un'ambulanza.

(Rinto)
Non riesco a star male per quello che è successo a Len ma non riesco a esserne felice. I miei hanno preferito non venire, sono sempre così: se i problemi riguardano gli altri loro se ne fregano. Egoisti.
Nel crescere questo loro aspetto mi si è abbarbicato addosso, non ho potuto farci niente.
Somiglio a loro nell'aspetto e nel carattere ma io non sono forte come loro: se vogliono qualcosa la ottengono, sempre. Anche a costo di far soffrire le persone. Io non sono così, odio vedere gli altri soffrire per causa mia.
Rin. Piange, Luka la sta abbracciando. Sento una fitta al cuore, mi fa male vederla così. Indifesa di fronte al dolore. Saluto Lenka, non me la sento di stare con loro. Non appartengo alla loro famiglia, non riesco a capirli al volo come fanno tra loro. Siamo su due universi differenti.

Mezzanotte. Siamo nel cuore della notte ma non riesco a dormire. Sapevo che non dovevo bere quella tisana preparata da Miku. Sento dei passi nel corridoio, la curiosità ha il sopravvento. Sbircio fuori dalla porta: nella penombra riconosco Rin. Forse è l'occasione perfetta!
La parte di me che si intenerisce al dolore altrui scompare, lasciando parte a quella che non si fa problemi per ottenere qualcosa -o qualcuno, come in questo caso.
La seguo, in silenzio. Non voglio farmi scoprire.
Si prepara una camomilla, anche lei non riesce a dormire. Tiene la testa bassa, forse piange in silenzio. Sicuramente soffre.
Mi avvicino a lei, sembra che non mi abbia notato e le metto una mano sulla spalla.
Sussulta ma un attimo dopo la sto baciando. Il sogno di una vita. La presa sui suoi polsi è ferrea: non la lascerò fuggire facilmente.
-Che...che stai facendo?!- urla, le sue parole non mi feriscono più di tanto.
-Sai...Len aveva ragione...sei davvero carina...-
Le prendo il mento con le dita e la costringo ad alzare la testa. Ha un'espressione adorabile nonostante sia arrabbiata.
-Che fine ha fatto il ragazzo che ieri voleva che facessi pace con Len a tutti i costi?!-
-Recito bene, vero?- scoppio a ridere -in realtà sono geloso di te e Len. In realtà volevo che vi lasciaste. Così ti avrei avuta tutta per me!-
Leggo tutto il suo smarrimento negli occhi. Così azzurri e così cristallini.
Non accenno a volerla lasciar andare. Sento l'acqua per la tisana che bolle, lascio la presa e preparo due tazze. Ha l'opportunità di scappare in camera e rimanere là fino a domattina, quando qualcuno la potrà aiutare. Eppure rimane qui, qualcosa la trattiene. Ma cosa? Non riesco a rispondermi. Beviamo la tisana in silenzio ma ogni tanto le lancio qualche occhiata. Le guance sono tinte leggermente di rosso.
La amo, veramente. Però lei... Lei ha Len. Finisce la tisana prima di me e fa per andare in camera. Non glielo permetto: le afferro il braccio e la trascino in camera. Al diavolo la tisana che non ho finito! Chiudo la porta a chiave e l'abbraccio. Sento il suo calore avvolgermi mentre il vestitino giallo mi sfiora le gambe. La spingo contro il muro e la bacio di nuovo. Si lamenta, si agita, fa di tutto per farmi mollare la presa. Non la facevo così combattiva.
-Sai, sei proprio un bel bocconcino...-
Spalanca gli occhi, ha paura. Quando la bacio sul collo, trema.
Non voglio farle del male ma non riesco a trattenermi dal baciare quella pelle così morbida.
Le accarezzo la testa, voglio tranquillizzarla, farle capire che non mi permetterò di farle del male.
La stringo tra le braccia, sento che si calma pian piano ma non ricambia l'abbraccio. Le sue mani pendono inermi lungo i fianchi. Mormora qualcosa ma non capisco.
Alla fine, mi addormento tenendola stretta a me.

***la mattina dopo
Mi sveglio ma Rin non è qui. L'idea di averla fatta soffrire mi stringe il cuore. Le lacrime iniziano a scendere senza ritegno. Affondo la testa nel cuscino che ha ancora l'odore di Rin e piango.
Dopo un po' scendo in cucina: ho gli occhi rossi e tengo la testa china. Rin è qui, da sola.
-Rin...- la chiamo, forse non mi risponderà nemmeno.
-Sì?-
-Mi dispiace...io...io non ci ho visto più dalla gelosia. Ero geloso di te e Len, del rapporto che avevate...-
Mi accarezza i capelli con una mano.
-Tutto ok, tranquillo. Però... Forse era meglio se prima di comportarti in quel modo mi dicevi qualcosa, ti avrei aiutato...-
-Davvero?-
-Certo!-
Sorride, ricambio il sorriso e poi mi prepara la colazione. Dopo un po' arrivano Kaito e Gakupo, ancora mezzi addormentati.  Si siedono e iniziamo a chiacchierare. Nessuno fa parola sui fatti della notte appena trascorsa.
-Buongiorno a tuttiii!!-
Una vocina squillante fa il suo ingresso.
-Ciao Miku-
Si prende un porro e si siede anche lei.  L'unica che manca è Luka.
Non passa molto tempo che è qua, insieme a tutti noi, a mangiarsi un tonno.
-Rin...quella torta...non è che la possiamo mangiare?-
-N.O. È solo per Len!-
-Ma...se non farete pace la possiamo mangiare?-
-No, Kaito. Non ti ci provare. Gakupo vale anche per te...-
Ridacchio, Rin sa far valere le sue ragioni quando vuole.


-all'ospedale-
(Lenka)
Spero che Len si riprenda presto. Ho quasi finito il quattordicesimo volume -appena comprato- di un manga e non ho nient'altro per passare il tempo.
I miei sono scesi a prendere un caffè, lasciandomi a badare mio fratello. Noto che apre lentamente un occhio.
-Rin?- la sua voce è un sussurro.
-Sbagliato! Sono io, tua sorella! Baka!-
-Lenka...dove...dov'è Rin?-
-A casa, prima le ho mandato un messaggio, dovrebbe raggiungerci in mattinata-
I nostri genitori tornano poco dopo.
-Len! Tesoro! Finalmente ti sei ripreso! Come stai?-
-Mi fa male il braccio destro e un po' la testa...per il resto bene...-
-Il braccio è rotto...-
La mamma finisce la frase.
-E hai battuto la testa quando sei caduto...   Rin era davvero preoccupata per te, nonostante tu l'abbia fatta soffrire così tanto.-
-Mamma! È stato Rinto non io!-
Sospiro, speravo proprio che non ritirassero fuori quella storia.
Poco dopo arriva anche Rin. Decido di lasciarli soli, hanno bisogno di parlare.
Le "commissioni da sbrigare" consistono nell'andare a comprare altri volumi di vari manga, non riesco a stare senza quelli.

Tornando verso la stanza di Len mi scontro con Rin
-Mi...Mi dispiace...- si scusa piangendo.
-Rin...non è successo nulla... perché piangi?-
-Lenka...sapessi...-
-Dai racconta!-
La prendo per un braccio e la alzo, ci sediamo su una panchina e mi racconta tutto tra le lacrime. Ascolto in silenzio poi le dico:-Vai a casa, con Len e Rinto ci penso io. Tranquilla.-

(Rinto)
È da un po' che me ne sto ad osservare Len.
-A quanto pare il filo rosso che ti univa a Rin si è spezzato...-
Gira la testa e mi fissa
-Rinto...-
-Beh, a quanto pare la nostra cara Rin ti ha detto tutto...speravo non lo facesse ma sai...è così ingenua-
Calco la parola nostra, deve capire che non è più sua.
-Che vuoi?-
Mi avvicino e mi siedo su una sedia vicino a lui.
-Vedi cuginetto caro, era da tanto che volevo dirtelo ma...Rin piace anche a me e visto che durante queste vacanze ne ho avuto la possibilità ho ordito questo piano per farvi separare...-
-Sei crudele...-
-Eh, lo so. Ma non posso farci niente... Per arrivare a lei farei di tutto, anche spezzarti il cuore...-
-Guarda che l'hai già fatto! Non hai idea di come mi sia sentito! Avevo tutti contro...e tu...tu che hai fatto il gioco sporco! Ti odio!-
Scoppio a ridere
-Va be', vado a consolare la tua ex-ragazza...starà davvero male...-

-a casa di Kaito-
(Rinto)
Abbraccio Rin da dietro ma lei non si ribella.
-Len, sei tu?-
-No, principessa-
Si volta e la continuo a tenere stretta a me.
-Che vuoi?-
-Hai lo stesso tono di Len! In fondo siete così simili...-
-Smettila di parlare di lui! Non lo voglio più vedere!-
-Come desideri-
-Cosa vuoi?-
-Ah, giusto! Nulla, tranquilla...voglio solo consolarti....E che tu diventi la mia ragazza-
-Ma...ma...non posso...io...-
-Tu ami sempre Len e non sei ancora riuscita a rassegnarti all'idea che vi siete lasciati, vero?-
-Conosci davvero bene le ragazze...-
Gioco con una ciocca dei suoi capelli prima di baciarla sulla bocca.
Si stacca da me e si rifugia in un angolo del letto. Mi avvicino gattonando e la fisso.
-Non respingermi così... Non è divertente. Tutte le ragazze in genere cascano ai miei piedi appena le chiamo per nome...con te cosa devo fare per farti diventare mia?-
-Vattene! Vattene! Voglio stare da sola! Vattene!- urla con quanto fiato ho in gola. Luka appare sulla porta mentre la sto baciando.
-Rin tutto ben...eh?!-
-Cosa sta succedendo?-
Ora anche Kaito e Gakupo sono arrivati.
-Mikuuuu!!! Presto corri! Hai uno scoop per il giornalino di gossip scolastico!!-
Miku si materializza sulla porta tra Kaito e Gakupo con un'espressione molto inquietante e un sorriso malizioso.
-Lo sapevo!! Lo sapevo che tra voi tre c'era qualcosa di strano! Sapevo che sarebbe successo qualcosa di piccante!! Che scoop!-
La sua vocina trillante riempie la stanza, Non mi importa se ci sono gli altri: continuo a baciarla come se fosse la mia ragazza.
-Vabbè...vi lasciamo soli...- Miku e Luka se ne vanno ridacchiando.
Continuo a giocare con i suoi capelli.
-Diciamo che adesso sei costretta a accettare la mia proposta...se non vuoi che tutti ti considerino come...-
Lascio la frase in sospeso apposta, so che capirà.
-Perché? Perché hai fatto tutto questo?-
-Per te. Volevo solo te, nient'altro.-
-Non ci credi, vero?-
-Be', te lo dimostrerò-

-all'ospedale-
(Lenka)
Arrivo all'improvviso im camera di Len.
-Leeeeeenn!!! Ti ho portato una cosettaaa!!!-
Si batte una mano sulla fronte.
-Questo ti aiuterà a passare il tempo!-
Mi porge il primo numero di un manga.
-Se ti piace dimmelo che ti porto gli altri numeri! Ce li ho tutti!-
-Ragazzi che succede? Perché quelle facce?-
-Rin e Rinto...-
-Ah, già! Che bastardo di cugino che abbiamo! Povera Rin! Mi fa davvero pena, avere a che fare con quel tipo! Prima mi ha raccontato tutto tra le lacrime...e tu!- lo indico con aria minacciosa- Tu non l'hai certo aiutata! Tutti uguali, voi uomini! Non avete rispetto dei sentimenti delle donne! Non ci aiutate di certo, quando succedono queste cose!-
-Quindi...che è successo veramente?-
-Beh, che avete in quelle teste?-
-Uno gelato, l'altro melanzane-
Ridacchio, che battuta triste!
-Lasciamo stare, il fatto è che Rinto ha baciato a forza la povera Rin che dopo tutto quello che è successo a quell'idiota laggiù non aveva certo la forza per ribellarsi...-
-A chi hai dato dell'idiota?!-
-A te. Sei un idiota con la i maiuscola per averla fatta soffrire così!-
Colpito e affondato. Se ne sta zitto.
Gakupo e Kaito sembrano svegliarsi da un torpore che li teneva fermi.
-Dobbiamo avvertire Miku prima che combini qualche disastro con quell'articolo!-
Con un'occhiata complice escono a corsa dalla stanza e se ne vanno.
-A presto Len! Rimettiti!-
Io e Len rimaniamo a fissarci negli occhi. Mi avvicino e gli accarezzo i capelli.
-Come stai?-
-Meglio... Mi fa sempre male la testa...-
-Cerca di dormire, ti farà bene. Torno a trovarti domani-
-Lenka...-
-Si?-
-Puoi dire a Rin che mi dispiace e che le vorrei parlare?-
-D'accordo. Ti mando una email con la sua risposta.-
-Bene. Ciao!-
-Buon riposo!-

Post scriptum
Quanti pensavano che non avrei mai aggiornato questa ff? Tutti vero?
Be' ringraziate il caso che ha voluto che estraessi questa qui. (ero indecisa su quale ff continuare e così ho tirato a sorte nda).
Comunque, alla fine Rinto è sempre il cattivo... Tormentato dai dubbi sì ma nonostante i miei sforzi riesco solo a farlo sembrare cattivo... Vabbè, un cattivo ci dev'essere.
Ho riletto tutto il capitolo 11 di "Hi! I exist... Do you know?" visto che non mi ricordavo la storia .-. Ne ho scritte troppe e le confondo-.-"
Spero vi sia piaciuta!
Alla prossima!

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