Sahkkara

di Mera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la terra dei saccariani ***
Capitolo 2: *** il piccolo Freddy ***
Capitolo 3: *** Primo Attacco ***
Capitolo 4: *** Si torna a casa ***
Capitolo 5: *** Troppi pensieri ***



Capitolo 1
*** la terra dei saccariani ***


1 CAPITOLO



E' così che tutto ebbe inizio, in un piccolo paesino del Missouri. Il protagonista di questa appassionante storia, Tommy Prescoht, stava come sempre camminando lungo le sponde di un fiume..scattando foto. Inquadrare qualcosa e intrappolarla in un foglietto.. un momento, un secondo della propria vita,lo adorava più di qualunque cosa. Infatti amava farsi descrivere da sua madre ogni foto fattagli da piccolo:il matrimonio dei suoi, il suo battesimo... ma le sue preferite erano quelle dei compleanni trascorsi con gli amici più cari, i nonni o i parenti in generale. Un altra cosa che amava fare in estate ed in autunno era sdraiarsi sull'erba di primo mattino, il venticello fresco e il suolo bagnato dalla rugiada, lo rilassavano al tal punto da farlo alzare presto tutte le mattine. Era una serena domenica di Maggio e Tommy stava seduto sul ramo di un ramo di un albero, con le gambe a penzoloni. Lì aveva trovato un nido di rondinelle e aveva deciso di farci un book fotografico. Sembra un idea stupida,ma non per lui che ama scattare foto che la natura. 

''Ciao piccolini, mi sgranchisco le gambe e poi ritorno da voi''
disse accarezzando le rondini. Camminò per un pezzo tra alberi e cespugli.

Ad un certo punto la foresta si fece più fitta e la nebbia calò. Non si vedeva più nulla, ma la curiosità di procedere era più forte. Camminò ancora per un pò e poi, nascosta tra la nebbia, c'era un enorme fontana dalla quale zampillavano gocce d'acqua colorata: tutto ciò era estraneo al piccolo Tommy,dato che l'acqua nella fontana era limpida mentre le gocce d'acqua che uscivano dalle sirene in pietra no. Il ragazzo incuriosito si avvicinò alla fontana e qualcuno lo spinse dentro. Era un posto totalmente diverso da quello in cui era abituato a vivere. Era un posto pieno di creature strane: i tipici gnomi in ceramica si muovevano, le fate circondavano i cieli insieme alle rondini proporzionalmente grandi montate al loro volta da piccoli esseri e le sirene nuotavano nelle fontane o nei laghetti circostanti. 


''Presto!! Presto!!''
urlarono i piccoli gnomi armati di forcone e scudo.

''Arrestatelo''
urlarono buttandosi sopra al malcapitato. 

Portarono Tommy al castello dal re,che si vedeva in lontananza. Era la tipica reggia di un re che ama il suo popolo: grande,elegante ma modesta. Prima di entrare nella sala del trono,però,gli gnometti fermarono Tommy davanti ad una fontana mastodontica. Era diversa da tutte le altre: non aveva nè le sirene in pietra nè gli spruzzi d'acqua colorata. La fontana era tutta in marmo bianco,con qualche venatura in verde smeraldo e rosso lampone. Il fondo non si vedeva per niente,tanto che i grossi massi laggiù,sembravano piccoli sassolini di ghiaia. Ad un certo punto,uno dei tanti gnomi che erano con Tommy,diede 3 colpi ad un piccolo altarino,vicino alla mastodontica fontana.


*TAM-TAM-TAM*

Un terremoto fece tintinnare i piccoli cristallini appesi ad un lampadario,al centro della stanza. Dalla fontana uscì una fitta nuvola di fumo e poi una voce profonda e terrificante,fece eco nell'enorme sala:

''Identificatevi''
disse la cupa voce davanti al piccolo Tommy ormai tremolante di paura. 

''Siamo la squadra 876 del dipartimento di sicurezza. Sono il tenente Punta Blu.''
disse lo stesso gnomo che qualche minuto prima aveva richiamato quel mostro.

La nebbia si schiarì e Tommy potè vedere il mostro: era un polpo gigantesco colorato di un verde scuro misto al marrone. Portava un cappello a falde larghe e un paio di occhialini piccoli e rotondi. 


''Cosa volete da vostra maestà?''
 domando il polpo.

''Abbiamo trovato una spia di Lygiie,stava preparando un assalto alle fontane reali''
parlò un altro gnomo.

''Avete qualche prova?''

''No''

''Allora come potete accusare questo ragazzo ingiustamente?''
si infuriò il polpo.
 

''Ma ..noi..ecco..sembrava sospetto..è abbastanza strano. Lo guardi bene!''
disse lo gnomino accanto a Tommy.

''Infatti,guardandolo bene..non sembra del nostro mondo..sai dove ti trovi ragazzo??Da dove vieni??''
disse accarezzandogli il viso con un tentacolo.

''Ehm,mi chiamo Tommy..Tommy Pescoht e vengo dal Missouri. Stavo camminando e ad un certo punto vidi una fontana. Mi avvicinai e qualcuno mi ci buttò dentro''

''caro Tommy, ti trovi nella terra di Sahakara..quelli che vedi attorno a te sono i Sahakariani. Qua è tutto diverso dal mondo che conosci tu. Se vuoi puoi rimanere. Portatelo fuori''
concluse il polpo.

''Vattene''
urlarono gli gnomi spingendolo fuori con i forconi e chiudendogli la porta alle spalle.

Si avvicinò ad una fontana e vide dei piccoli pesciolini rossi nuotare nell'acqua:quest'ultimi gli facevano 'ciao' con la pinna. Dal nulla,mentre Tommy era ancora estraniato da quel mondo strano, gli fu svuotata una caraffa piena d'acqua sul capo e una risatina seguì lo sguardo di stupore del piccolo Tommy.

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Capitolo 2
*** il piccolo Freddy ***


CAPITOLO 2


Il piccolo Tommy lasciò stare e si avvicinò, piuttosto incuriosito,ad una statua tutta color oro. Sotto la statua c'era una targa:quella statua era lì in onore del centenario del padre,dell'attuale re. Mentre stava per rialzarsi,un altra caraffa d'acqua lo inondò.

''Che cavolo è stato? Fatti vedere!!''
urlò Tommy,ormai fradico.

''N-non farmi del male..non volevo farti male''
parlò una voce stridula da un cespuglio.

e usci un piccolo panda alato con le occhiaie blu, Le zampine e la grande macchia sopra la pancia arancione e per il resto tutto bianco.


''I-Io posso stare qui.. ho il permesso!''
urlò Tommy, avendo paura di essere nuovamente arrestato e quindi punzecchiato dai forconi di quegli odiosi gnomi. 

''Lo so..''
quittì il pandino e continuò:
''io mi chiamo Freddy, vuoi essere mio amico?!''

''Non hai amici?''
chiese Tommy.

''No, mi escludono sempre, solo perchè sono più colorato''

''Cosa intendi per più colorato?''

''Vedi, tutti i saccariani sono divisi in gnomi, fatine, sirene e animali strani..di solito quelli della mia razza sono monocolore e io no, per questo mi escludono sempre.''

''Ti va di giocare?''
propose Tommy con un sorriso da orecchio ad orecchio.

''Si!''
Urlò Freddy facendo un giro su se stesso.

''Che cos'è questa musica?''
fece Tommy mentre scattava foto alle fontane e agli alberi maestosi di quel posto.

''E' la bellissima e dolcissima Mandy''
Freddy aveva la bava alla bocca.

''Ehi..ritorna qui''
 schioccò tre volte le dita.

''Stavo dicendo''
Scosse il capo
''Mandy è la bellissima sirenetta con una voce angelica.. è l'usignolo di Sahkkara''

''Ci andiamo??''
Disse Tommy indicando la grotta del concerto.

''Si!!''

Freddy prese Tommy da dietro,per le spalle,lo alzò in aria e lo fece volare fino alla grotta. Volarono sopra ai funghi giganti,case di piccoli esserini e sopra alle mastodontiche fontane: era tutto così magico visto da lassù. Beh in realtà lo era dato, che quello strano posto poteva esistere solo nelle favole.Arrivarono davanti alla grotta e scoprirono che l'ingresso era gratis quindi non ci pensarono due volte ad entrare. Entrarono e tutti erano ammaliati dalla fantastica voce della bellissima Mandy. Era bellissima: capelli lunghi e color verde acqua,gli occhi blu e le conchiglie che aveva sul seno erano bianche,con qualche macchia qua e là azzurrina. La lunga coda era a sfumare: in fondo rossa e man mano che arrivava fino all'ombelico schiariva,fino ad arrivare ad un arancione chiaro.

''Che bella''
disse Freddy. 

Ad un certo punto la,al dir poco bellissima Mandy,fece una pausa per schiarirsi la voce,bere un pò d'acqua e raccogliere i lunghi capelli in un romantico chignon. I nostri piccoli fan tenevano a freno l'emozione,ma ad un tratto tutti nella sala,si girarono verso di loro. Guardarono il piccolo Freddy con uno sguardo che da lì a poco,avrebbe creato delle stalagmiti enormi. Freddy voleva solo un autografo,ma non poteva più sopportare i loro sguardi. Dal nulla,Mandy ritornò in sala,prese Freddy con lei e lo fece salire sul palco insieme a lei. Lo sguardo di tutti,mutò:da agghiacciante a sbalordito. Freddy era felice.Finalmente lo guardavano con occhi diversi e la fantastica Mandy gli firmò la sua foto e gli diede un bacino,sporcandogli il pelo di rossetto. Ma un terremoto,smorzò la bella atmosfera..

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AUTRICE TIME:
ehm..secondo capitolo della mia storiella originale..spero che piaccia come è piaciuto il primo XD magari di più!! ehm aspetto le vostre recensioni con ansia: buona o brutte che siano ^^.

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Capitolo 3
*** Primo Attacco ***


                                                                                  
CAPITOLO 3

Tutti si misero ad urlare scapparono via, lasciando Mandy, Freddy e Tommy da soli. Incuriositi, uscirono fuori e videro il limpido cielo diventare pian piano sempre più grigio. Gli sproporzionati uccellini non c'erano più, al loro posto spuntarono dei piccoli pterodattili montati da mini elfi malvagi: erano tutti scuri e sporchi, vestiti solo da una casacca lunga fino al ginocchio verde con una corda come cinta, dove c'era legata una borraccia ed ai piedi delle scarpe a punta marroni. Arrivarono in miliardi e cominciarono a distruggere tutto: le case a fungo, le fontane e i grandi alberi erano ormai in gran parte distrutti.

''Dobbiamo fermarli.'' urlò Tommy indicando gli elfi.

''Non se ne parla nemmeno''parlò Mandy ''tu rimani qua!.''

Mandy fece un cenno alle guardie di chiudere a chiave tutto.

''Tu non sai di cosa sono capaci quegli esseri. Ti ordino di non controbattere''.

''Ma chi sono quegli esseri?.''

''Signorino, avevo detto di non controbattere!'' Si arrabbiò la sirena.

Il silenziò calò. Due secondi dopo, la luce si spense. La stanza divento buia.

''Sono stati quegli esseri'' parlò una guardia.

''Va bene, portatemi la mia boccia!'' ordinò Mandy.

Essendo una sirena, non poteva stare molto fuori dall'acqua quindi si portava dietro una grossa boccia,tipo quelle per i pesci rossi con dentro un tavolino e una poltroncina. Accesero delle candele e si sedettero tutti davanti alla boccia; le guardie rimasero a sorvegliare, a due a due, davanti ad ogni possibile entrata per quegli elfi.

''Mi dispiace di averla fatta arrabbiare, signorina Mandy'' si scusò Tommy a desta bassa.

''Tranquillo'' la sirena uscì dalla boccia e stropicciò i capelli al piccolo e poi riprese a parlare adagiandosi sulla poltroncina ''dammi del tu, chiamami soltanto Mandy''

''Signor...volevo dire Mandy, chi sono quegli esseri?''

''Sono gli schiavi di Lyigiie'' sosprirò.

''E perché degli essere così orribili, dovrebbero attaccare questo magico mondo?''

''C'è una leggenda dietro tutto questo e ,dato che siamo qui intrappolati per un po', te la racconto se vuoi''

''Certo, voglio sapere tutto''

''Tanto tempo fa, la nostra terra era sotto il controllo di una specie di maledizione, a quanto sospettasse il re di quel tempo: la gente moriva senza alcuna spiegazione logica. Tutto iniziò quando il padre del nostro attuale re, passeggiava lungo le vie di Sahkkara, mentre ad un tratto senti delle grida. Non erano urla di gioia o di esaltazione, ma di dolore. Queste provenivano da una casa, non molto lontano da dove si trovava lui. La curiosità era immensa e poi era dovere suo, scoprire che cosa stesse succedendo all'interno della sua terra. Qualche passo più lontano da lui, c'era una casa, mai notata prima: era a due piani, stretti e alti. Era una casa mollto vecchia, piena di erbe arrampicate sulle pareti e polvere ovunque. Quella casa, stonava in mezzo alle case comuni del villaggio intorno. Il re, gli si avvicinò e con suo malgrado stupore, vide delle streghe che uccidevano una bellissima sirena: aveva i capelli biondissimi, sembravano baciati dal sole e la pelle, bianchissima, brillava di un luccichio quasi abbagliante; le conchiglie sul suo seno erano verde smeraldo e la coda anche. Era ornata di molti gioielli: braccialetti di perle bianche, una coroncina fatta di corallo e una conchiglia molto particolare tatuata sul fianco destro. Le streghe a quanto pare, volevano appropriarsi di quel tatuaggio ma dato che era disegnato in modo perenne sulla pelle color di perle della fanciulla, era da pazzi pensar di staccarlo. Non potendo staccare il magnifico ornamento, sul finaco della fanciulla, decisero di ucciderla per poi rimuovere il disegno. Ignettarono una flebo di una strana sostanza multicolore, dritta nella vene della dolce fanciulla*un sonnifero* pensò il Re. Non poteva permettere che quella ragazza, patisse una fine del genere. Non nel suo regno! Entrò con prepotenza e, armato di una sciabola dorata, minaccio di morte immediata le streghe ''Lasciatela andare! Io sono il re di questa Terra e se non la libererete prima di subito, vi bandirò per sempre da qui!'' Aveva paura, si, ma vedendo la pelle bianca della sirena diventare pallida e i suoi capelli dorati, diventare color argenteo, si fece forza. Le streghe si fecero beffa di lui e delle sue minacce ''Tu..Credi di spaventarci??'' poi recitando un incantesimo in una strana lingua continuò ''ecco, vostra maestà, prenditi pure, la dolce pulzella, ma sappi che una maledizone si abbattirà sulla tua amata Terra: sta attento a te!!'' e dopo una nube di fumo, le streghe scomparvero e la sirena sussurrò ''a-aiutami''. ''

''E quindi?Tutto qui?? chiese Tommy, affamato di voler conoscere di più.

''Umani, puff!! Ragazzino ti sembra poco??'' fece la sirena.

''Beh, no. Però-'' il ragazzo venne interrotto dal russare del piccolo Freddy.

Con un cenno, Mandy disse ad un suo aiutante di prendere una coperta per tutti: fuori pioveva e lo scontro continuava.
Dopo essersi accoccolati sotto le coperte, Mandy ricominciò:

''Magari dovrei dirti di più sul conto della Sirena: ella è la mamma del nostro Re!'' disse dorseggiando un bicchiere di vino rosso, datole dallla guardia di prima.

''Wow, e come fanno le sirene a fare i bambini se non hanno la coda?''chiese l'ingenuo Tommy.

''Beh ecco, non sono qui per spiegarti come si riproducono le persone della mia specie, ma bensì a raccontarti del perché tutto questo accade proprio qui, in questa Terra..'' si fermò e appena fece un respiro profondo per poi continuare un lampò colpì il luogo dove erano staziati loro. La pace fu disturbata da un doloso incendio magico che non voleva spegnersi.

''Scappa Tommy! Stanno entrando!!'' urlò la sirena mentre ordinava alle sue guardie di aiutarla a scappare.

Ella prese tra le braccia il piccoletto terrorizato, ormai sveglio e scappò. Dei passi dietro di lei la fecero rallentare. 
Era Tommy.

''Piccolo stupido umano, ti avevo detto di andare! Guardie! Vi ordino di riportare questo moccioso nella fontana e di bloccare il passaggio!''
E così fecero. 
Tommy scalciava e si dimenava come meglio poteva, ma non vi fu nulla da fare per sfuggire alla presa delle guardie muscolose.
Uscendo smise di scalciare e osservò:fuori c'era un pandemonio!

''Va ragazzo! Sarà meglio per te!'' e con quest'ultima frase, le guardie salutarono il piccolo Tommy.

*AUTRICE TIME*
Buondì :D beh si saranno passati anni dall'ultimo capito ma ho avuto problemi con la scuola e non ho trovato molto tempo per collegarmi al pc. 
Per favore, se leggete, recensite: è una storia a cui tengo molto e voglio sapere tutti i pregi e i difetti d'essa. Quindi fatemi sapere :D
Buona lettura! Baci, l'Autrice. 

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Capitolo 4
*** Si torna a casa ***


CAPITOLO 4

Dopo qualche secondo nel vuoto, Tommy, si ritrovò al punto di partenza. Nelle acque di quella fontana colorata, ma c'era qualcosa di strano: nel mondo fatato erano passate parecchie ore dopo il suo arrivo, mentre invece, nel suo mondo, erano passati solo poco più di qualche secondo. Tornò a casa seguendo il sentiero di prima. Tutto era esattamente come l'aveva lasciato: il nido di uccellini che dormivano al sole, il fiume che scorreva limpido come sempre e la rugiada ancora presente e rilucicante fra l'erbetta bassa; il sole era alto nel cielo. Tornò a casa un po triste, per aver lasciato i suoi nuovi amici, ma un po felice perché tornava a casa da sua madre. Lei era lì, ai fornelli, che preparava il pranzo.

''Sei già tornato? Di solito devo mandare tuo padre a cercarti!'' disse, allontanadosi dal lavabo per andare a prendere il fratellino minore di Tommy, Edoard (detto ''il piccolo Eddy'' o solo ''Eddy'') e continuò a parlare ''Gioca un po con il tuo fratellino, così nel frattempo finisco di cucinare'' disse spingendoli delicatamente fuori.

 

A Tommy non dispiaceva giocare con Eddy, ma era piccolo quindi non sapeva fare bene, le cose che lui sapeva ormai già fare: non sapeva arrampicarsi negli alberi alti o correre veloce. Allora, un po' imbronciato, decise di correre verso un albero e di arrampicarsi su.
Eddy rimase per terra e dopo qualche secondo, scoppio in lacrime.

''Cattivo Tommy! Lo dirò alla mamma se non scendi!'' disse con i lacrimoni.

''Ma Eddy, se non sei capace, non è colpa mia!'' disse. Non era abbituato a dire cattiverie, ma era molto su di giri: gli mancava Mandy e Freddy e persino quelle guardie muscolose e grosse.
Eddy scoppio in lacrime. Ancora.

''Daii scendi! Cattivo! Vado a dirlò a mamma!'' disse scappando.
''No, dai Eddy, sto scendendo.'' ma era troppo tardi. Lui stava già correndo via. Con uno scatto veloce, gli fu a pochi centimetri e con un balso lo atterrò sull'erba. Atterrandolo, aveva paura di fargli male... così la mamma non l'avrebbe più fatto uscire! Allora decise di fargli il solletico. Le lacrime vennero sostituite quasi subito da risate e gridolini composti da ''Dai basta'' o ''Smettila non respiro pù'' e ridendo ridendo, sentirono una voce, chiamarli

''Eddy! Tommy!'' non era la voce chiara della mamma, ma una più cupa.

Si voltarono e correndogli incontro, urlarono ''Papà!''


 

Il papà di Eddy e di Tommy non tornava molto spesso a casa. Lui lavorava molto lontano da dove avave costruito la casa per la sua ormai attuale famiglia. Quella casa era appartenuta ai suo genitori e con qualche modifica qua e là, la casa fu pronta ad ospitare la sua nuova famiglia. Essa era composta da lui, Oliver, la moglie Clair e i due figli Tommy e Eddy.

''Finalmente a casa!!'' dissero i due fratelli con le lacrime a gli occhi.

''Su, su. Sapete..'' disse inginocchiandosi davanti ai due suoi figli ''.. i veri uomini non piangono''
I due fecere un cenno d'approvazione con il capo.
''E voi due siete due femminuccie?'' disse scompigliandogli i capelli.

Fecero no con il capo.

''Cosa? Non sento nulla. Non sapevo d'avere due figlie femmine'' rise di gusto.

''ABBIAMO DETTO NO!''

Oliver si era già messo a correre quando i due urlarono.
Ridendo, rientrarono tutti in casa.
''Mamma! Mamma! Guarda cosa t'abbiamo portato!!'' dissero i due.
''Oddio, spero no di nuovo una lucertola, perchè basta già Lusy''


 

Da un angolino, vide suo marito
''Clair'' disse lui.

Lei non diceva nulla. Piangeva.

''No dai mamma! Papà è qua! Sii felice!'' dissero i due stringendosi alla sua gonna.

Oliver s'avvicino e abbracciò tutti e tre.
''Posso rimanere un po' di più questa volta'' disse con un groppo in gola.
Piangeva pure lui. Piangevano tutti.
Erano finalmente una famiglia felice e completa, sopratutto.


AUTRICE TIME
Ecco il quarto capitolo di una storia che mi rende abbastanza fiera :D se piace o meno fatemelo sapere con una recensione :3 grazie a tutti! 

 

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Capitolo 5
*** Troppi pensieri ***


 

CAPITOLO 5
''Ho preso una promozione! Ecco perché posso rimanere di più sta volta!'' disse bevendo un bicchiere di vino.
''Che bello, papà'' dissero i due fratelli seduti uno all'oposto dell'altro, mangiando un pezzo di pane.

Stavano pranzando allegramente. 
''Potresti portare Eddy e Tommy in città, oggi'' disse la mamma.
''Si, dai papà! Non ci andiamo da quando è finita la scuola!''urlarono i due fratelli.

Era da poco finita la scuola per entrambi. Eddy frequentava la terza elementare, mentre Tommy aveva finito la quinta elementare e lo aspettava la scuola media. Ma non ci voleva pensare. Erano liberi. Lui e suo fratello erano due bambini molto studiosi. Finivano sempre i compiti molto in fretta, in modo da andare a giocare. 

''La mamma ci ha fatto studiare tantissimo quest'anno e se sbagliavamo una cosa dovevamo studiarla ancora di più'' dissero i due, stufi dello studio.
''Ma la mamma lo fa perchè vi vuole bene'' disse ridendo e continuò ''Clair, perchè non vieni pure tu?''
''Perché no?'' rise.

Non poco dopo l'ora di pranzo, andaro tutti in auto. 

''Papà! Papà! C'è lo prendi un gelato??''dissero Eddy, giocando con una macchinina.
''Che ne dici mamma? Se lo meritano un bel gelato?'' disse con tono scherzono.

Il papà era un tipo divertente e ironico; molto positivo e cercava di trarre il meglio, da tutti e da tutto. 

''Uhm penso di si. Ma che gusto volete?'' chiese la mamma ai due piccoli, girandosi verso di loro.
''Io lo voglio tutto al cioccolato!'' disse felice Eddy, dimenticandosi quasi della macchinina.

Tommy era perso dentro i suoi pensieri. Aveva delle domande a cui voleva dare delle risposte, ma senza nessun esito positivo. 
Mandy e Freddy, stavano bene? Il temporale aveva fatto troppi danni? E se 'si', quali?
Aveva paura per i suoi amici. I suoi nuovi amici.

''Ehi fratellone, svegliati!!'' disse Eddy, strattonandolo. 
''Si, si sono sveglio'' disse lui, scacciando il fratello dalle sue spalle.
''Quindi, tu di che gusto lo vuoi?'' disse la mamma, sorridente, mentre il papà era fermo ad un semaforo.
''Di cosa?'' chiese Tommy.
''Del gelato, fratellone! Stai diventando scemo!'' disse, sbuffando Eddy.
''Il gelato lo voglio alla fragola e non sono scemo!'' urlò.
''Che ti prende? Vuoi dirmi qualcosa?'' la mamma conosceva fin troppo bene i due fratellini e possiamo anche dire lo stesso nei riguardi di Oliver, il papà ''burlone''. 
''N-no nulla'' sorrise.
''Non litighiamo! Vi porto in un bel posto!'' disse il pàpà.

Dopo circa dieci minuti di strada, arrivarono in un parcheggio e, dopo aver camminato qualche secondo, arrivarono di fronte ad un palazzo altissimo.
Era un centrocommerciale. Entrarono. I due piccoli si strinsero alla gonna della mamma: non erano abituati a così tanta confusione. C'erano tantissimi negozi con vetrine molto ben arredate.Moltissime famiglie giravano, facendo acquisti e mangiando un gelato.
''Andiamo al piano di sopra. E' molto più ''tranquillo'' e divertente'' disse prendendo in braccio Eddy.

Salirono sulle scale mobili e arrivarono in un piano completamente diverso da quello di prima. Era diviso in due parti da una spessa parete di vetro: da un lato (a sinistra delle scale) c'era un parcogiochi con tantissimi bambini dell'età sia di Tommy che di Eddy, mentre dall'altra c'era una libreria con scaffali altissimi e pieni di libri. La parete serviva a mantenere il silenzio nella parte della libreria.

''Sii il parcogiochi!'' urlò Eddy.
''Tu dove vuoi andare Tommy?'' chiese la mamma al fratello maggiore, appoggiandongli una mano sulla spalla. 
''In libreria!'' 

Aveva intenzione di cercare qualcosa: forse, se avesse cercato bene in qualche libro antico, avrebbe trovato qualche nozione riguardante Sahkkara.
Entro nella grande libreria, accompagnato dalla madre. Tommy era realtmente affascinato da quel posto: scaffali altissimi e pieni di libri di tutti i tipi; libri per bambini, con illustrazioni e disegni colorati, libri di cucina e anche libri di storia.
Camminava con il naso in su. Mentre s'addentrava fra gli scaffali, la madre si fermò a parlare con la ragazza alla cassa.
Il piccolo Tommy, ritornò con i piedi per terra e correndo verso la mamma le disse delle sue intenzioni, ma senza rivelarle troppo.

''Mamma, vorrei un libro su un posto che..mi hanno detto i miei amici che esiste!'' disse Tommy stando sul vago.
''Chiedi alla ragazza, lei ti saprà aiutare'' sorrise la mamma, mentre s'accingeva a sedersi con un bel romanzo fra le mani.
''Signorina'' disse Tommy, arrossendo.
''Dimmi!'' sorrise lei, distogliendo lo sguardo da un libro che aveva in mano. Stava leggendo anche lei un romanzo: era un di quei libri pieni di baciucchiamenti e carezze.
''Sto cercando un libro che narri di Sahkkara. C'è qualcosa qui?'' chiese lui, mettendo la mano in tasca.
''Ohh, anche tu conosci quel posto'' disse entusiasta la ragazza. Lei si chiamava Felicity, così diceva la targhetta appesa alla sua collana. 

Il ragazzo sembrò più che stupito. Non pensava fosse famosa Sahkkara.

''Vieni con me. Credo di aver sistemato quel libro nel reparto specifico per le storie leggendarie'' disse lei, uscendo da dietro il bancone.
La mamma era tranquilla e leggeva ancora quel libro, quindi seguii Felicity.
Prese una scala molto alta e ci si arrampicò sopra.

''Eccolo'' disse trionfante.

Felicity porse il libro al piccolo e lui corse a sedersi in un tavolo, vicino a dove erano loro.

''Ehi, ti racconto un po io. Ho letto quel libro un sacco di volte'' disse Felicity. A Tommy non dispiaceva leggere. Ma a lei avrebbe potuto fare qualche domanda oltre.

Felicity iniziò a raccontare la leggenda, ma Tommy già sapeva una parte. Aspettava solo il punto in cui Mandy era stata interrotta.
Ma si blocco anche Felicity

''Purtroppo nessuno sa il continuo, mi spiace. Ho cercato ovunque, anche in internet, ma nulla. Mi spiace'' disse lei, prendendo il libro.

A Tommy non rimaneva che aspettare il giorno seguente per riprovare a tornare dai suoi nuovi amici.




*AUTRICE TIME*
EHILA' :) buonsalve haha scusate il ritardo, ma ho avuto da fare ^^' Anyway! Grazie per essere passate e per chi lo ha fatto, d'aver recensito! 
Sono davvero felice quando ricevo recensioni, positive o critiche che siano! (maagari critiche un po meno haha)
Anyway, ringrazio come sempre quelle tre sante di Iloveminions che cura molto spesso i miei banner e sasa 123 con ciaobellociao che mi sopportano e supportano!

Grazie di cuore! Alla prossima :)

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