Catapultata nel mondo reale

di Katherine Buffy Pierce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Strappata via alla morte ***
Capitolo 2: *** The Vampire Diaries?!?!?!?! ***
Capitolo 3: *** Ricatto ***
Capitolo 4: *** La mia vita era tutta una fantasia ***
Capitolo 5: *** Sul set di TVD ***



Capitolo 1
*** Strappata via alla morte ***


Da quando la morte mi aveva preso con se, non sapevo bene cosa stava succedendo nel mondo dei vivi... Nel posto in cui mi trovavo, non conoscevo nessuno... C’erano poche persone con me. Ero in una dimensione normalissima! Non era inferno, paradiso o purgatorio... In quel luogo, io e le altre persone, vagavamo in una specie di stanza nera, buia, senza nessun mobile o senza nessuna finestra... Nemmeno una via di fuga. Dopo parecchio tempo trascorso in quel modo, un giorno una luce bianca iniziò ad apparire in un angolo di quella strana stanza. Io corsi più veloce che potevo e riuscii a lanciarmici dentro. Dopo qualche istante mi ritrovai in casa Salvatore...
-Elena.- dissi io, disgustata dopo essermela trovata a 5 cm di distanza da me.
-Katherine?! Che cosa ci fai qui?!- chiese lei, sconvolta dopo avermi vista.
Io non le risposi e, approfittando del suo stupore, le morsi un braccio per succhiarle del sangue. Dopodiché, appena Elena mi scansò via, corsi vicino al camino e mi suicidai con le aste di ferro che venivano usate per muovere la legna. Ne presi una e me la conficcai nel cuore. Non volevo morire ancora da umana in quel modo insulso e patetico. Volevo riuscire a dominare di nuovo quella squadra di smidollati, capeggiata da Elena l’ameba. Dopo qualche istante di pura agonia, persi i sensi e la vita. Ma quello che non mi aspettavo, era di ritrovarmi in un luogo molto chiaro. Ero in una specie di stanza che sembrava l’esatto opposto del luogo in cui mi trovavo quand’ero morta. Solo che li, ero completamente sola.
-Ehi! Ehi! Dove sono?!- iniziai a urlare io.
Ad un certo punto, sentii uno strano vento che mi trascinò in una zona ancora più bianca e in cui la luce mi accecava. Dopo qualche istante mi ritrovai di nuovo nella casa dei Salvatore. Ma non era uguale. Era piena di telecamere, microfoni e luci da puntare verso gli attori. Era una specie di set televisivo. Non capivo che cavolo stesse succedendo, perciò uscii. Mi ritrovai in un capannone... Ero in un set cinematografico dove avevano copiato tutti gli edifici di Mystic Falls! Siccome ero ancora in transizione, decisi di cercare qualcuno da mangiarmi.
-Ehi, tu!- dissi io, chiamando un ragazzo con una maglietta con scritto “staff” che mi dava le spalle.
-Nina? Che ci fai qui a quest’ora? Il set apre tra due ore, agli attori.- disse lui, guardandomi confuso.
-Che cosa stai dicendo?- dissi io senza lasciargli il tempo di rispondermi.
Avevo una fame bestiale e dovevo completare la transizione al più presto, perciò lo attaccai. Il ragazzo mi guardò confuso e spaventato, mentre la sua vita lo stava abbandonando lentamente.
Dopo qualche istante, il ragazzo era morto e prosciugato e io ero finalmente una vampira.
Decisi di andarmene da quel luogo strano e di andare in un posto tranquillo in cui potevo riflettere. Perché quel ragazzo diceva che io ero un’attrice? Perché Mystic Falls era stata ricostruita in quel set cinematografico? E soprattutto, perché il ragazzo mi aveva chiamata Nina? Chi era questa Nina? Dovevo scoprirlo e dovevo sapere dove mi trovavo e perché ero li. Decisi di andarmene in un pub per sorseggiare qualcosa mentre aspettavo che il sole sorgesse e, ad un certo punto, vidi lui... L’amore della mia vita! Colui che avevo sempre amato e che molto probabilmente avrei amato per sempre! Stefan Salvatore. Se ne stava al bancone con una ragazza che mi dava le spalle. Quando li aggirai per vedere chi fosse, rimasi sorpresa! Stefan stava frequentando Hayley la ragazza lupo?! Prima che potessi andarmene per non farmi notare, Stefan incrociò i miei occhi.
-Ehi!- mi disse lui con un sorriso.
-Ehi...- dissi io, avvicinandomi un pochino a loro.
-Nina, sei già sveglia anche tu eh? Il primo giorno di riprese è sempre emozionante. Nemmeno noi riusciamo più a dormire.- disse la ragazza lupo, sorridendomi.
-Ma che cavolo?!- esclamai io, arrabbiata. Ancora questa Nina?! E cosa stavano blaterando riguardo al primo giorno di riprese? Li guardai male e me ne andai via dal bar senza dire una parola. Che cavolo stava succedendo?!

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Capitolo 2
*** The Vampire Diaries?!?!?!?! ***


Una volta uscita da quel bar, andai a nutrirmi in un cinema... Una ragazza era uscita da sola dall’uscita posteriore per fumare una sigaretta e perciò... Dopodiché, mi accorsi che erano le 7 di mattina e così mi diressi verso il set televisivo.
La luce del sole illuminava il cartello presente all’ingresso del set. C’era scritto “The vampire diaries” e sullo sfondo c’era una mia foto insieme a Damon e Stefan. Io non avevo mai fatto una foto del genere, perciò pensai che potesse essere Elena anche se era troppo simile a me... Cosa era The vampire diaries? All’inizio esitai ad entrare, ma poi varcai la soglia della porta. Dopo due secondi, intravidi Bonnie e Caroline che stavano parlando vicino ad una telecamera.
-Ehi! Come stai?- chiesero loro amichevolmente, appena mi videro.
-Mmm bene, credo. E voi?- chiesi io, confusa.
-Benissimo! Oh, sono così felice di rivedervi, ragazze!- disse Caroline, abbracciando me e Bonnie.
-Oh, anche io! Mi siete mancate.- disse Bonnie stringendo ancora di più il nostro abbraccio di gruppo.
-Credo che vi siate sbagliate. Io non sono Elena...- dissi loro, guardandole con un sorrisetto.
-Ahah cosa dici, Nina?! Oggi sei strana, sai?- disse Caroline, ridendo.
-Ancora con questa Nina?! Chi è?!- chiesi io, arrabbiata.
-Ma fa sul serio?- chiese Caroline a Bonnie. guardandola frustrata.
Io decisi di andarmene da un’altra parte e appena entrai in casa Salvatore, trovai Damon.
-Oh, mio Dio! Finalmente ho trovato qualcuno che forse non ha dei problemi mentali!- dissi io, avvicinandomi a lui.
-Come hai fatto a cambiare vestiti e capelli in soli 3 minuti?!- chiese lui, stupito nel vedermi li, senza badare a quello che gli avevo detto io.
-Cosa?- chiesi io, confusa.
-E perché sei vestita da Katherine? So che sei felice di interpretarla in alcuni flashback, ma oggi sei Elena... Ricordi?- disse lui con un sorriso che mascherava la confusione.
-Ma... Damon, anche tu hai dei problemi, a quanto pare.- dissi io, andandomene via.
Damon aveva detto che mi aveva vista tre minuti prima e che ero a cambiarmi... Appena trovai la sala make-up, mi ci fiondai dentro ma non trovai nessuno che fosse simile a me.
-Nina? Che hai fatto? Perché sei vestita da Katherine?!- disse una donna cicciona bionda.
-Ma cosa vuoi? Io non ti conosco.- dissi io, iniziando ad andare in confusione.
Mentre mi dirigevo verso la porta, mi sentivo svenire. Ero arrabbiata, confusa e impaurita.
Appena prima di varcare la soglia, mi scontrai con una ragazza identica a me.
La ragazza mi guardò stupita e spaventata.
-Elena! Oh, grazie a Dio! Dove cavolo siamo?!- dissi io, scuotendola.
-I-i-io s-s-sono Nina.- disse lei, prima di svenire. La gente intorno a noi iniziò a urlare e a spaventarsi. Caroline e Bonnie che avevano visto tutto, si fiondarono sulla ragazza per farla svegliare. Dopo qualche istante, la confusione aveva di nuovo preso il sopravvento su di me, facendomi svenire vicino a quella ragazza di nome Nina.

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Capitolo 3
*** Ricatto ***


Quando mi risvegliai, mi ritrovai in una stanza vuota. La moquette blu era scolorita e piena di polvere, in alcuni angoli. Mi alzai dal divano che costituiva l’unico pezzo di arredamento della stanza e andai verso la porta. Quando cercai di aprirla, notai che era chiusa, ma con la mia super forza, ruppi la serratura e uscii.
Fuori dalla mia stanza c’erano Stefan, la donna cicciona di prima e un’altra donna più magra e giovane.
-Oh, mio Dio.- disse la donna minuta.
-Visto? Sono identiche!- disse la grassona.
-Ehi... Ciao, io mi chiamo Paul... Tu come ti chiami?- chiese Stefan guardandomi con il suo sorriso mozzafiato.
-Paul? Oh Dio, no! Un altro doppelganger. Dove è Stefan?! Dove mi trovo? Chi siete voi?!- chiesi io, arrabbiata e confusa.
-Doppelganger?- chiese lui confuso.
-Ehm, cara da dove vieni?- chiese la donna cicciona.
-Non sono affari tuoi, ma se proprio vuoi saperlo, vengo dalla Bulgaria... Anche se nell’ultimo periodo della mia vita ho vissuto a Mystic Falls.- risposi io con lo stesso tono di prima.
-Oh, penso che sia davvero sbucata fuori dal telefilm. Ma non è Elena, cavolo.- disse la cicciona all’altra donna, a bassa voce.
-Vi sento sapete? Ho un udito molto potente, io. Comunque non so di cosa state parlando. So solo che non sono Elena Gilbert. Io sono Katherine Pierce.- dissi io innocentemente.
-Oh.- disse la cicciona prima di scappare via con Stefan e l’altra donna. Io, inutile dirlo, li raggiunsi subito.
-Ditemi perché sono qui e cosa è questo telefilm di cui parlate sempre!- dissi io, sbarrando la strada ai tre.
La cicciona mi lanciò addosso della verbena e riuscì a scappare con gli altri due. Il mio braccio era completamente bruciato, ma dopo qualche istante guarì subito.
Uscii dall’edificio in cui mi trovavo e raggiunsi un’auto scura con una autista.
-Salve signorina Dobrev. Dove vuole andare?- disse l’autista gentilmente.
Mmm trovare Nina sarebbe stato più facile di quanto avessi creduto...
-A casa mia per favore.- dissi gentilmente, sperando che sapesse dove abitasse Nina.
-Subito. Non c’è molto traffico oggi... In 5 minuti circa saremo arrivati.- disse lui, guardandomi sorridente dallo specchietto retrovisore. Io ricambiai il sorriso e rimasi tranquilla sul sedile finché la macchina non si fermò davanti ad una casa bellissima.
-Eccoci arrivati. Buona giornata.- disse l’autista, sorridendomi.
Appena se ne andò, mi avvicinai come se nulla fosse a quella casa enorme e bellissima. Bussai alla porta e qualcuno la aprì subito.
-Ciao Nina. Credo che non ci abbiano ancora presentate. Io sono Katherine Pierce.- dissi io, guardando quella ragazza identica a me, mentre iniziava ad andare in panico.
Nina mi sbatté la porta in faccia e scappò al piano di sopra. Io entrai e la raggiunsi in un batter d’occhi. Era in una camera da letto contro il muro che urlava come una pazza. Io mi misi davanti a lei, tenendola contro il muro senza una via d’uscita.
-Che cosa vuoi da me?- disse piangendo.
-Voglio che tu mi racconti chi sei, cosa ci faccio io qui e quale doppelganger Petrova sei tu.- dissi io, arrabbiata, avvicinandomi al suo viso con il mio.
-T-t-ti prego. N-non farmi del male.- disse lei continuando a piangere.
-Se farai quello che ti ho chiesto, non ti farò del male.- le dissi io dandole un bacio sulla guancia. Mi piaceva divertirmi un po’, facendola spaventare.
Nina emise un gemito quando le mie labbra toccarono la sua pelle liscia e calda.
Mi spostai per darle un po’ di aria e, prima che potesse scappare, la presi e la portai al piano inferiore con la mia velocità sovrannaturale.
-Allora... Devo prenderti a calci o parli?- chiesi io mentre mi fissava seduta sul divano, terrorizzata.
-Va bene. Parlo- disse lei, asciugandosi le lacrime.
-Così si fa.- le dissi con un sorriso malefico. Finalmente potevo uscire dallo stato confusionale in cui ero entrata il giorno prima. Nina mi avrebbe dato tutte le risposte che cercavo.

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Capitolo 4
*** La mia vita era tutta una fantasia ***


-Ok, cosa vuoi sapere?- chiese Nina una volta che si riprese, almeno un pochino.
-Partiamo dalla questione doppelganger. Quando sei nata?- chiesi io, accavallando le gambe.
-Nel 1989 e non sono una doppelganger. Qui non esistono i doppelganger. O almeno, non che io sappia.- disse Nina sempre più agitata.
-Cosa? Come fai a dirlo? Io e te siamo identiche! E anche Elena è una doppelganger Petrova come noi! Anche lei è identica a noi.- dissi io, insistendo.
-Tu ed Elena non esistete.- disse lei, sbottando di colpo.
-Che cosa?! Io sono qui davanti a te, idiota!- urlai io, arrabbiata.
-Voglio dire, in questa dimensione non esistete! Sei stata catapultata da una dimensione parallela evidentemente. Tu ed Elena siete due personaggi di un telefilm chiamato The vampire diaries in cui io recito insieme ad altri attori che interpretano Stefan, Damon, Caroline, Bonnie, ecc.- disse lei,dopo essersi calmata.
-C-che cosa?! M-ma stai scherzando? Cioè... Io... I vampiri non esistono qui?- chiesi io, incredula e spaventata.
-No. Solo umani.- disse lei, deglutendo.
-No! Stai mentendo! Bugiarda!- dissi io, saltandole al collo.
-No! Ho le prove, fermati!- disse lei, spingendomi via. Nina si alzò e prese un DVD dalla sua libreria e lo inserì nel lettore DVD. Dopo la pubblicità, apparve un menù per selezionare quale episodio guardare di una serie tv, appunto chiamata The vampire diaries. Nina fece partire il primo episodio e mandò avanti fino ad una scena a casa Gilbert.
-Ma... NO! E’ impossibile...- dissi io dopo aver guardato uno spezzone della scena. Ero io che fingevo di essere Elena, con Stefan, quando mi intrufolai in casa sua dopo aver baciato Damon, sempre fingendo di essere Elena. Era un avvenimento successo qualche anno prima... Quando tornai a Mystic Falls.
-Ma quella sono io! No...- dissi io agitata prima di spegnere la televisione.
-No, Katherine. Sono io che interpreto te. Tu hai questo aspetto grazie a me e la tua storia è stata scritta da altre persone.- disse lei, alzandosi e avvicinandosi a me.
-So che deve essere scioccante per te, ma è la verità.- disse lei guardandomi con compassione.
-Quindi io non sono niente. Io non sono nessuno. Io dico sempre di essere bellissima, ma è solo merito tuo se sono così. E... Il mio carattere? Le cose che ho detto e fatto? Non ho un cervello con cui ragionare per conto mio. Tutta la mia esistenza è una fantasia!- dissi io arrabbiandomi a tal punto di rompere il tavolo di legno massiccio della sala da pranzo, con un singolo calcio.
-Oh. No... Calmati, Katherine.- disse Nina, indietreggiando.
-No... Non posso farlo.-
-Aspetta. Non andartene.- disse Nina prima che potessi uscire di casa sua.
-Come?- le chiesi io, confusa.
-Io... Non sono sicura di volerlo fare, ma... Vorrei provare ad aiutarti...-disse lei, allungando la mano verso di me.
-Che cosa? Io sono un mostro. Sono il nulla!- dissi io con le lacrime agli occhi.
-No! Non lo sei! Sai quante persone ti amano, qui? Il tuo personaggio era morto, così come te stessa giusto? Sai quante petizioni hanno fatto i fan del telefilm per riportarti indietro?! Moltissime!- disse lei sorridendomi.
-Come?- chiesi io, indecisa se crederle o no.
Nina mi sorrise di nuovo e accese il computer che si trovava nello studio a fianco del soggiorno. Mi mostrò tutti i commenti che i fan facevano su di me e che volevano che tornassi in vita. Dopo aver letto molti commenti positivi, mi rallegrai un pochino e iniziai a credere che forse non mi trovavo all’inferno. Anzi! Forse potevo finalmente piacere a qualcuno.

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Capitolo 5
*** Sul set di TVD ***


Dopo aver guardato qualche episodio di The vampire diaries, continuai a rimuginare sul fatto che non fossi una persona reale. Ero veramente triste e confusa.
-Katherine...- mi chiamò Nina, facendomi tornare in me.
-Si?-
-Come stai?- mi chiese lei, preoccupata.
-Sono felice di aver visto che molte persone mi amano, ma... Sono ancora scioccata all’idea che il mio destino e la mia vita fossero già stati prestabiliti da qualcun’altro... E comunque vorrei sapere una cosa... Perché mi aiuti?- le chiesi io, guardandola mentre si sistemava la coda di cavallo.
-Prima di tutto, io credo che il destino di ogni persona sia già stato prestabilito... Non solo il tuo, Katherine... E ti aiuto perché amavo interpretarti. Quando hanno deciso di ucciderti, beh... Ci sono rimasta malissimo e ho perfino pianto. A me piace interpretare pure Elena Gilbert, ma... Tu sei molto più divertente, complessa e anche molto più sexy.- disse lei sorridendomi.
-Oh, grazie. In effetti Elena è una lagna. Oh già... Nemmeno lei esiste... Beh, da un lato mi piace stare qui... Così non ho Elena Gilbert tra le scatole.- dissi io, infastidita ripensando alla mia doppelganger patetica.
-Oh... Voglio approfondire questo discorso ma ora devo andare a lavoro! Se vuoi restare qui un po’...- disse lei, con una strana espressione.
-No. Voglio fare qualcos’altro... Mi piacerebbe andare in centro...- dissi io, sorridendole.
-Ehm, beh... Tu sei identica a me e questo potrebbe causare qualche problema...- disse lei preoccupata.
-E dove dovrei andare allora?!- chiesi io, annoiata.
Nina mi guardò preoccupata e mi disse di seguirla. La sua proposta era alquanto patetica: andare sul set di quella serie tv in cui lei recita.
-Mi dici cosa devo fare io qui? E poi ho fame... Devo mangiare qualcuno.- dissi io, guardandomi in giro. La gente continuava a fissarmi impaurita, ma anche affascinata.
-Nina che cosa fai?!- chiese la donna grassa di prima.
-E’ ok... Abbiamo parlato e... Beh... Non mi ha promesso di non mangiare nessuno, ma... Penso che sia abbastanza buona.- disse lei, guardandomi negli occhi.
-Ok, non mangerò nessuno ora... Allora, dove è l’attore che interpreta Stefan Salvatore?- chiesi io incuriosita con un sorrisetto malizioso.
-E’ li... Katherine, ehm... Lui non è come Stefan ok? Ed è già impegnato, perciò...- disse Nina, mentre mi allontanavo da lei.
Lo intravidi nella folla di truccatori che gli stavano attorno... Era incredibilmente bello come quando mi aveva ucciso. Beh, Stefan mi aveva ucciso, ma fa lo stesso.
-Ciao. Io sono Katherine.- dissi a lui, porgendogli la mia mano.
-Oh, wow. Ciao.- disse lui sorpreso di vedermi.
-Tu... Come ti chiami?- chiesi io con un sorriso.
-Paul... Piacere di conoscerti. Wow...- disse lui continuando a fissarmi.
-Scusa una cosa, ehm... Sei un vampiro vero?- chiese lui preoccupato.
-Beh, in questo momento indosso il mio ciondolo non solo perché mi piace, perciò...- dissi io sedendomi sulla sedia libera vicina alla sua con scritto il nome Ian e poi un cognome troppo lungo e strano che non avevo voglia di leggere.
-Oh. Oh mio Dio.- disse lui alzandosi di scatto.
-Tranquillo... Non sono qui per farti del male.- dissi io guardandolo affascinata. Stefan non aveva mai avuto paura di me in quel modo. Nemmeno nel 1864 quando scoprì la mia vera natura.
-Ehi Nina... Perché sei vestita ancora da Kath?- chiese Damon sbucando fuori dal nulla... O meglio, l’attore che interpretava Damon.
-Mmm non proprio.- dissi io sorridendogli.
-Oh, Katherine.- disse lui deglutendo.
-Come ti chiami, Damon di questa dimensione?- chiesi io ridendo.
-Ian.- disse secco guardandomi male.
-Oh, ecco. Vedo che avete conosciuto Katherine.- disse Nina passandomi in parte.
-Ma che problemi hai?! Perché l’hai portata qui?!- chiese Ian arrabbiato.
Nina non gli rispose e alzò gli occhi al cielo.
-Andiamo Katherine... Vieni con me.- disse lei, tirandomi per un braccio.
-Non credo proprio. Penso che mi divertirò un pochino con il mio nuovo amico Paul...- dissi io guardandolo in modo malizioso. Paul spalancò gli occhi e mi fissò preoccupato.
-Uhm, immagino che tu sia troppo spaventato ora... Vabbè... Ci rivedremo!- dissi io schizzando via a velocità sovrannaturale. Ero talmente affamata che decisi di andare a mangiare nel parco della città. Quel giorno, purtroppo, c’erano solo bambini e bambine. No... Non ero così cattiva da uccidere dei bambini perciò mangiai un lurido barbone che si trovava sotto il ponte principale della città. Ero talmente sporca che dovetti andarmene a casa di Nina per lavarmi un po’. Un’ora dopo, ero pronta per fare qualcos’altro... Ma non sapevo cosa! Decisi così di andare a creare ancora un po’ di scompiglio sul set di quella serie.
-Ciao. Come ti chiami?- chiesi alla donna grassa che mi lanciò addosso la verbena quella mattina.
-Julie.- rispose spaventata.
-Rilassati. Non voglio farti del male... Però devo ammetterlo... Non mi è piaciuto essere stata uccisa.- dissi io, guardandola male.
-Oh. Si, ehm. In questa stagione ci saranno dei flashback in cui apparirai ancora!- disse lei come per giustificarsi.
- Non mi interessa niente dei tuoi stupidi flashback. Io voglio che mi riporti in vita. E voglio sostituire Nina nel ruolo di interprete di Katherine Pierce, dato che sono io.- dissi con tono pretenzioso.
- Ma, io... No! Non si può fare. Non...- disse la cicciona, agitandosi un po’ troppo.
-Ok, stai iniziando a sudare come un maiale. Smettila. Parlane con Nina. Altrimenti colpirò questa città fino a far piovere sangue. Oh, geniale questa battuta che avete scritto per me. Si addice perfettamente a questa occasione.- continuai io prima di andarmene via con nonchalance dal set lasciando un ippopotamo confuso e spaventato, solo.

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